Break Down the Walls.

di _Im a Unicorn_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Does sex count as exercise? ***
Capitolo 2: *** Band, School and Tristana la Bottana. ***
Capitolo 3: *** Ass-King Alexandria. ***
Capitolo 4: *** Sex Doll. ***
Capitolo 5: *** Sex? ***
Capitolo 6: *** Friends for Life? Nah, Friends for ass. ***
Capitolo 7: *** I'll strangle you with hair extensions ***
Capitolo 8: *** Goodnight. ***
Capitolo 9: *** Good girl, Bad Guys. ***
Capitolo 10: *** Baboon. ***



Capitolo 1
*** Does sex count as exercise? ***


Il volantino della scuola di musica. Lo fisso da circa un'ora.
Scopri il tuo talento!”
Mi piacerebbe iscrivermi, e poi, sto risparmiando da una vita per questa cosa..Imparare a cantare, seriamente. Sarebbe bellissimo.
Organizzare qualche concerto con la band e roba così..
Poi..tutti i ragazzi hanno studiato come si suona, mentre io mi limito a cantare davanti al computer, seguendo i lyrics.
Non si capisce perchè la mia insicurezza mi debba frenare in tutto quello che faccio. Che palle.
Mia madre entra in camera senza bussare e mi fa sobbalzare. Abbasso la musica e la guardo.
“Potresti anche bussare una volta ogni tanto..”
“Vieni a cena?”
“Non so se mi va..”
Sospira e se ne va, senza dire altro ne chiudere la porta.
“Ma, la porta!”
Non mi considera minimamente, costringendomi ad alzarmi dalla comoda sedia su cui stavo e avvicinarmi alla porta per richiuderla, facendo molta attenzione a non sbatterla.
Si incazzano a morte quando sbatto la porta.
Ma che cazzo. E' una fottuta porta di legno, le fottute porte di legno sono indistruttibili e loro riescono ad incazzarsi quando le sbatto.
Il mio telefono prende a vibrare, sopra la scrivania.
Chiamata da: “idiota.”
Rispondo e mi fiondo sul letto, a pancia in su, guardando il poster di Thor 2 sul soffitto.
“Ciao Dan.”
“Ehy, questa te la devo raccontare. Prima sono sceso un attimo in cucina e ho sentito i miei che parlavano. C'era tipo mio padre che diceva:
"Secondo me dovremmo cominciare a dire a Danny dove sono i preservativi" e mia madre che rispondeva:
"Ha solo sedici anni! Non è sessualmente attivo.". E io ero del tipo "Si, mamma, stai convinta."”
Scoppio a ridere.
“Ha detto proprio "Non è sessualmente attivo"?!”
“Si!”
“Oh mio Dio. Ma tipo, secondo i tuoi quando comincerai a fare sesso, dopo il matrimonio?”
“ Perchè non ti ho parlato del discorso di mia madre l'altro giorno sulle malattie veneree.”
“Tu ne trasmetti trenta solo a guardarti in faccia, credo che sia un discorso abbastanza futile..”
“Ma perchè non vai a farti inculare?”
“Da te? Che cosa eccitante.”
“Oh seh. Mmh. Sexy.”
“Sexyssimo.”
“Da porno.”
“Oh si.”
Sento Danny trattenere le risate a stento dall'altra parte del telefono per pochi secondi prima di lasciarsi andare, insieme a me.
Forse dovrei chiedere a mia madre se mi considera sessualmente attiva. Sarebbe bellissimo. Andare in cucina, dal nulla e guardare negli occhi mia madre chiedendole: "Ma tu credi che io sia sessualmente attiva?".
Magari durante una cena con delle persone importanti.
“Becka, ci sei?”
“Si Dan, scusa..Stavo fantasticando di andare da mia madre e chiederle se secondo lei sono sessualmente attiva.”
“Non farlo, ti prego.”
Ride ancora e poi mi saluta, dicendomi che ci saremmo beccati il giorno dopo a scuola e poi saremmo andati al cimitero a farci le canne insieme a tutti gli altri.
Chiudo la telefonata pensando che non mi piacciono le canne.
Sono l'unica sfigata che non si fa le canne?
Beh, sono l'unica sfigata che non fa un sacco di cose. Tipo, fare sesso. Non mi faccio le canne, non faccio sesso. Al contrario di Danny sono decisamente inattiva dal punto di vista sessuale, a volte mi sento stupida, penso che prima o poi Mike si stancherà di aspettare e mi lascerà per una di quelle troiette già rifatte fino al midollo.
Sarebbe devastante.
Ma è molto da sfigati non fare sesso a sedici anni?
Guardo il telefono sul comodino, di fianco al letto. Lo prendo e digito il numero.
“Dan.”
“Che c'è?”
“Io non sono sessualmente attiva.”
“E allora?”
“Sono una sfigata, perchè sono ancora vergine?”
“Ma che cazzo dici?”
“No, sul serio. E' molto da sfigati cronici essere sessualmente inattivi a sedici anni? Si cioè, già non mi faccio le canne, poi sono anche nonsessualmenteattiva. Mi piacerebbe essere sessualmenteattiva, ma non ci riesco, cioè, non voglio perdere la mia verginità solo per diventare sessualmenteattiva.”
“Smettila di ripetere le parole "sessualemente" e "attiva" come se fossero un solo vocabolo. E comunque non sei una sfigata perchè non fai sesso. Cioè, chi cazzo se ne frega se non fai sesso. Io sono un tuo amico e non me ne frega un cazzo se non fai sesso, mi preoccuperei se la dessi via come se fosse un regalo di natale.”
“..Sicuro?”
“Assolutamente.”
“Non è che lo dici solo per farmi piacere, vero?”
“Ma che cazzo di droghe assumi?!”
“Grazie..”
“Ci vediamo domani, idiota.”
Metto giù e torno a guardare il manifesto di Thor 2 sopra la mia testa.
L'ho rubato con Danny, abbiamo rotto il vetro della bacheca davanti al cinema e l'abbiamo portato via. Ha deciso di darlo a me perchè sa che vado mtta per Loki.
Ecco, forse per lui diventerei sessualmente attiva.


 

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Capitolo 2
*** Band, School and Tristana la Bottana. ***


Quanto riesce a snervarmi la mia sveglia.
Seriamente.
Ho impostato la suoneria “rumori di bosco” per svegliarmi alle sei di mattina, nella speranza di evitare quell'insopportabile “BIP BIP BIIP BIIIIIP” delle classiche sveglie dei cellulari anni'80.
Perchè uno legge “rumori di bosco” e automaticamente pensa al fruscio delle foglie, all'acqua dei fiumicelli che scorre, cioè, cose rilassanti. Invece sembra che sessanta specie diverse di volatili stiano facendo un'orgia all'interno del mio telefono.
Ho matematica alle prime due ore.
Mi sveglio con un orgia di uccelli e hanno pure il coraggio di farmi fare matematica alle prime due ore.
Poi mi spiegheranno a cosa serve matematica a scuola.
A cosa serve matematica in generale.
Mi alzo, strofinandomi gli occhi, rendendomi conto solo dopo averlo fatto che la sera prima avevo dimenticato di struccarmi.
Apro i vetri della finestra che da sulle montagne di fronte a casa mia, scostando le tendine, mentre un venticello gelido mi colpisce.
Inverno, grazie a Dio.
Accendo lo stereo, facendo partire i Led Zeppelin mentre mi vesto velocemente, sculettando per la stanza.
Mi infilo le scarpe, mi metto quel filo di rossetto rosso scuro per il quale James mi chiama “Tristana la Bottana”, mi sistemo i capelli e rifaccio il letto, per fiondarmici sopra qualche secondo dopo, aspettando il messaggio di Michelle che annuncia l'arrivo del bus.
Prendo il volantino della scuola di musica e lo rileggo un'altra volta.
“Scopri il tuo talento! Facile, veloce, divertente!”
Non capisco perchè ci debbano trattare da idioti quando creano i volantini.
Sono come le campagne pubblicitarie per convincere la gente a fare il biglietto sugli autobus.
“Io vado e non evado! E se il biglietto non avrai, la multa prenderai.”
Della serie, ma siamo davvero così ritardati?
Il telefono vibra e mi affretto a scendere le scale ed uscire, rincorrendo il bus che si ferma per pietà, come tutte le mattine.
Salgo sul pulmino giallo, mezzo scrostato, degli anni'60, riverniciato da poco per togliere le fantasie Hippie che ci stavano disegnate fino a qualche anno prima.
Mi siedo vicino al mio amico di autobus Lenn.
“Ciao Lenn.”
“Ciao Rebby..”
Lenn è l'unico che mi chiama Rebby, è un ragazzone grande e grosso, con lo sguardo smarrito e una quantità veramente eccessiva di bava.
Ma la cosa davvero importante è che è l'unico che mi chiama Rebby.
Gli sorrido chiedendogli che cosa avrebbe mangiato a pranzo, come tutte le mattine, e, sempre come tutte le mattine, lui mi risponde “Piselli e Carote”.
Che poi non so se sia vero che mangia sempre piselli e carote, spero di no. Cazzo, le carote fanno schifo anche a me.
Mi ricorda un po' il “Lenn” di Charlie Bartlett, il film..Quello del ragazzo che vuole fare lo psichiatra, un film che non ha mai visto nessuno, di quelli che mi rifila mio padre per cercare di parlare di sostanze stupefacenti.
Il pulmino si ferma e tutti i presenti scendono, per ultimi, come sempre, io e Lenn.
Lo accompagno sotto il portone come tutte le mattine e mi avvio verso i quattro ragazzi raggruppati appena fuori l'entrata.
“Ciao Becka.”
Mi saluta Cameron, mentre Ben fa un sorriso, Sam un gesto con la mano e James mi chiama “Tristana la Bottana”, come da un anno a questa parte, sapendo che la risposta sarà sempre “Ciao sadico sessuale di tipo A”.
“Ma perchè “di tipo A”? Che cazzo vuol dire?”
“E' la categoria più perversa.”
Non è vero, non ho idea del perchè utilizzi “di tipo A”, alla fine.
Danny è sempre in ritardo, quindi non ci preoccupiamo fino alle 8.13.
Arriva sempre alle 8.13.
“Che fate oggi?”
“Andiamo al cimitero a farci le canne. Vieni?”
Alzo le spalle, guardando di sottecchi Sam.
“Mica ti devi fare le canne con noi, ci fai compagnia.”
“Okas.”
La campanella suona e un branco di studenti si precipitano all'interno dell'edificio color topo morto alle nostre spalle.
Danny arriva alle 8.13 e ci avviamo in classe con le mani in tasca.
Sam e Ben svoltano al primo corridoio.
James al terzo e io e Danny proseguiamo fino in fondo, passando di fianco alla bacheca con i busti dei presidi importanti.
Mi mettono i brividi quegli affari.
“Dan, ma secondo te, quelli che fanno le pubblicità degli autobus ci credono stupidi?”
“Perchè?”
“La cosa de:”Se il biglietto non avrai, una multa prenderai”. Per me è un oltraggio all'intelligenza. Se vogliono metterci sotto anche un'immagine della Pimpa che timbra il biglietto sull'autobus, giusto per rendere più chiaro il concetto.”
Lui mi guarda e ride.
Non mi prende mai sul serio, invece io a queste cose ci guardo. Tutte le sottigliezze che mi fanno sentire un'idiota, io le guardo. E poi, è anche un modo per fare qualche ulteriore frecciatina al “sistema”, come lo chiama lui.
Entriamo in classe, dove “L'ambulanza di GTA” (quella di matematica, perchè è grossa come un camion e schiaccia cinquanta perosne cercando di salvarne una), ci riprende, dicendoci che sono le 8.17.
“Prof, ma, lei non si sente stupida quando legge i volantini per la campagna degli autobus?”


“Ehy, lascia qualche tiro anche a noi, stronzo.”
Me ne sto seduta sulla lapide di mio nonno, mentre i ragazzi fumano.
“Come vi sta andando il progetto “siamo una band e facciamo il culo a tutti finchè la madre del Worsnop non ci butta fuori dal garage”?”
Sam passa la canna a James e mi guarda.
“Siamo fighi. Si, cioè, è una figata. Dovresti sentirci..”
“Già!”
Interviene Ben.
“Perchè ci rifiuti di venirci a vedere?”
“Perchè in sei nel garage del Worsnop non ci stiamo.”
Cameron alza le spalle e prende un tiro, passando subito a Danny.
“Ragazzi...Ma secondo voi è da sfigati non essere sessualmente attivi a sedici anni?”
Danny si butta all'indietro.
“Non di nuovo, ti prego.”
“Ma tu non sei sessualmente inattiva.”
Dice James.
“Sono vergine.”
“Beh si, ma sei Tristana la Bottana, di giochini con Mike ne fai.”
“Si ma non ci scopo.”
“E' perchè devi ancora sviluppare l'essenza di Tristana la Bottana. Cioè, lo sei, ma in modo superficiale. Fai conto che sia un'evoluzione dei Pokemon. Prima di stare con Mike eri Pichu, ovvero, Tristina la Bittina (?), ora sei Pikachu, Tristana la Bottana, e quando diventerai Raichu sarai Tristona la Battona.”
Osservo il batterista con un sopracciglio alzato.
“Ti prego, dimmi che è la Maria che ti fa parlare perchè se no ho una giustificazione per cercare di ucciderti.”

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Capitolo 3
*** Ass-King Alexandria. ***


Richiudo i cancelli del cimitero e raggiungo i ragazzi con una piccola corsetta.
“Aspettatemi, branco ti capre.”
Ben e James si guardano e cominciano a correre, seguiti poco dopo da Sam e Cameron, mentre Danny ci pensa un attimo e scuote la testa.
“Sei l'unica nontestadimerda che mi aspetta, ti voglio bene.”
“No, guarda,è che sono grasso e non ho lo sbatto di fare fatica.”
Trattengo una risata e lo guardo malissimo.
“Sono offesa.”
Si volta verso di me ridendo e mi tira per un braccio.
“Ma stai zitta, Tristana.”
Una canzone pop primi anni'90 si diffonde nella strada in cui stiamo camminando, affrettiamo il passo e svoltiamo l'angolo, dove assistiamo ad una delle scene più brutte ed esilaranti della nostra vita.
Sam e Cameron ballano alla John Travolta in Pulp Fiction, James sembra appena uscito da una squallida discoteca fine anni'70 e Ben si avvicina a Danny come farebbe una prostituta di decisamente poca classe, prendendolo per i fianchi e mordendosi le labbra, mentre muove il bacino come se stesse facendo l'Hula Hoop.
Dan gli mette una mano dietro la nuca, tira fuori la lingua e si avvicina alla faccia del suo amico che sta al gioco fino a quando il cantante non arriva a due millimetri dalla sua bocca.
Mi sposto urlando “Ultra gaaaaaaayyyyyy”, e sbatto contro James che mi prende le braccia e comincia a muoverle cercando di farmi ballare.
“Trsistana non balla con quelli che puzzano di peperoni.”
Cerco di non ridere mentre guardo James.
“Io non puzzo di peperoni.”
“Si che puzzi di peperoni.”
Cameron passa dietro il batterista facendo il Moonwalk e si ferma a qualche centimetro dalle sue orecchie.
“Tu sei l'essenza dei peperoni.”
Scoppio a ridere insieme a Sam.
“Sappiamo tutti benissimo che usi il profumo “peppers” di D&G.”
Ben e Danny si avvicinano sorridendo e ci guardano uno per uno.
“State parlando del fatto che James puzza di peperoni?”
“La smettete di dire che puzzo di peperoni, non li mangio neanche i peperoni, mi fanno schifo!”
Gli metto una mano sulla spalla destra.
“Andiamo, James, a noi lo puoi dire che hai una passione per i peperoni, lo sai che non ti giudichiamo, ognuno ha le sue stranezze. Cameron è un feticista dei piedi, ad esempio, su, liberati con noi..”
Danny scoppia a ridere, piegandosi in due mentre Cam mi gurada disgustato.
“Ma con tutti i feticismi, quello dei piedi mi dovevi appioppare?”
Rido e do uno scappellotto al batterista, camminando verso casa.
“Dormite da me stasera?”
Cam annuisce con Danny e Sam guarda Ben, perplesso.
“Noi domani abbiamo la verifica di fisica..”
“Tanto verrete segati quest'anno, che vi frega?”
Dice James alzando le spalle.
“Beh, in effetti...”
“Ho il narghilè.”
“Ho la Maria.”
Sam e Ben si voltano improvvisamente verso me e Danny mentre ci apriamo contemporaneamente in un sorriso che congiunge le orecchie, accompagnato da due pollici in su.
“Sembrate due bambole gonfiabili. Comunque credo che la fisica si possa fottere.”


Spero che mia madre non entri in casa prima che questa nebbia si sia diradata.
Praticamente non vedo chi mi sta di fronte con tutto questo fumo.
E ho aperto la finestra da un'ora, cazzo. Una fottuta ora e c'è una cortina che sembra do stare a Londra durante la rivoluzione industriale.
“Okay. Becka, tocca a te. Obbligo o verità?”
“Verità.”
Ben mi guarda, impegnato a pensare.
“Ti masturbi?”
Mi va di traverso il sorso di vodka che avevo preso qualche momento prima.
Tossisco per qualche secondo.
“Ma che cazzo.. Obbligo.”
“Okay, masturbati.”
James scoppia a ridere insieme a Sam e Cam mentre Ben e Danny si schiacciano un cinque.
“Ma andatevene a fanculo.”
“Le regole sono regole. O ti togli le mutande o rispondi.”
Arrossisco e abbasso la testa.
“Qualche volta..”
Mugugno.
Danny si avvicina alla mia testa.
“EH? Ad alta voce, non si sente.”
“Qualche volta..”
Stavolta un coro di: “EH!?”, si innalza tra i ragazzi.
“HO DETTO CHE QUALCHE VOLTA LO FACCIO.”
Ben congiunge le mani, ridendo e James sorride, mettendosi comodo.
“Ammettilo che pensi a me.”
“Tutte le volte, James. Sul serio. No, anzi, qualche volta anche a Danny. O a tu e Danny insieme. Mmh.”
L'espressione del batterista muta rapidamente in qualcosa di estremamente disgustato ed io scoppio a ridere, buttandomi all'indietro.
“Becka, non mi devi far pensare a queste cose, che schifo..Senza offesa eh, Danny..”
Il vocalist volta la testa, come offeso, mettendo il palmo della mano davanti al volto di James.
“Mi stai dicendo che non sono sexy? Eh? Lo sai quanti uomini vorrebbero queste?!”
Dan si palpa i pettorali/qualunquecosasianoquellecosechesembranotette, mentre i ragazzi ridono fino alla morte.
Mi asciugo una lacrima con l'indice e Ben mi guarda sorridente.
“Da bere a Becka per la sincerità della risposta. Abbiamo, Sambuca, Vodka, Jack, Scotch.”
“So che alcolici ci sono in casa mia, Ben. Comunque voglio il Whiskey, ma non il Jack Daniels perchè mi fa cagare, l'altro. Quello nella boccia verde.”
Sam mi passa la bottiglia mi attacco al collo per qualche secondo, staccandomi solo quando Danny si proclama proprietario degli alcolici e me la strappa di mano.
“Okay okay. Tocca a Danny. Obbligo o verità?”
“Verità.”
Il ragazzo mi sorride mentre mi scervello per cercare di chiedergli qualcosa di interessante.
“Okay.. Allora.. Hm..Voglio i dettagli di quello che hai fatto con Alexandria quest'estate.”
una serie di “Oooh” si innalzano nella stanza e Danny si mette una mano dietro la nuca.
“Ho promesso che non lo avrei raccontato in giro..”
Mi avvicino al suo viso alzando un sopracciglio.
“Quindi ne deduco che sia qualcosa di particolarmente interessante..E poi..Le regole sono regole.”
Il cantante sospira e cerca di trovare un modo per non essere troppo volgare.
“Ecco.. si, diciamo che.. Sono entrato dalla porta..posteriore (?)”
Io e i ragazzi ci alziamo contemporaneamente, cominciando ad applaudire, in una standing ovation che si prolunga per almeno 15 secondi.
“Da bere al maestro, signori!”
Urla Cameron passando una bottiglia di Sambuca a Danny, che la agita in aria come fosse una coppa sportiva.
Ci risediamo e guardo il ragazzo.
“Ora posso chiamarti “Ass-man” oppure “Ass-king”.”
James esulta.
“Ass-king è meraviglioso! Cazzo, potrebbe essere un fottuto supereroe. “Io sono Ass-king, vi sconfiggerò lanciandovi addosso una marea di belle gnocche pro-anal!”.
“Potrebbe essere il nome della band. Ass-King and Alexandria.”
Interviene Ben, ridendo.
“Ass-King.. Asking. Asking Alexandria.”
Dice Cameron, guardando Sam, che per qualche secondo sta zitto per poi annuire lentamente, in segno di approvazione.
“Regaz, Asking Alexandria, è una figata.”
Danny prende un ulteriore sorso dalla bottiglia.
“Le mie avventure sessuali danno il nome alle band Metalcore. Sono meraviglioso.”
Un altro applauso, con tanto di fischi e urli si diffonde nella stanza, mentre un mio pensiero va accidentalmente a domani mattina, quando saremo sei zombie e avremo educazione fisica alle prima due ore.

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Capitolo 4
*** Sex Doll. ***


La sveglia “rumori di bosco” fa incazzare tutti già di prima mattina, soprattutto quando si hanno i postumi di una bruttissima sbronza da vodka.
E poi, mi rendo conto solo adesso di aver dormito con la testa sulla patta dei pantaloni di Cam.
Sbadiglio e vado ad aprire la finestra, come tutte le mattine. La luce colpisce Ben, che comincia ad agitarsi come una specie di rettile in via d'estinzione, mugugnando qualcosa di incomprensibile.
Vado in bagno, trascinandomi come se avessi due palle ai piedi del peso di miliardi di tonnellate, mi do un'occhiata allo specchio e rabbrividisco.
Gesù.
Mi sistemo i capelli e mi lavo i denti, mentre penso ad un modo per mascherare le occhiaie.
Mannaggiamme che mi rifiuto di comprare i correttori perchè costano troppo.
Però effettivamente, costano troppo. Cioè, è un fottuto tubetto di neanche sette centimetri, non me lo potete far pagare 13.99 sterline.
Qualcuno dei ragazzi comincia a bussare alla porta urlando un:”Devo pisciare, Cristo Santo, fammi pisciare!”, che mi rimbomba nella testa per qualche secondo.
“Zitto, Dio menestrello, zitto Sam.”
Apro la porta mentre il ragazzo si precipita in bagno, seguito da Danny.
“Worsnop, se mi pisci nel lavandino te lo faccio pulire con la lingua.”
Accarezzo i capelli di Cam e sorrido.
“Hai un pacco molto comodo.”
“Me lo dicono tutte (?).”
Ridacchio, salutando James e i suoi capezzoli e scendo in cucina, cercando di fare meno rumore possibile e non svegliare mia madre.
Dimmi che quella donna ha preparato il caffè.
Lo ha fatto. La amo.
Prendo un vassoio e ci piazzo dentro sei tazze e l'intera macchinetta, sbrigandomi a rifare le scale.
La prima cosa che vedo, rientrando in camera è il culo di Ben all'aria. Cioè, non che mi dia fastidio, però anche no.
Danny mi precede, tirandogli una sonora pacca e servendosi con l'orrenda brodaglia che mia madre ha preparato.
Ah si, perchè mia madre non sa preparare il caffè.
“Lo zucchero?”
“Nel mio comodino.”
“Perchè tieni lo zuccherò nel comodino?”
“Perchè quando mi vengono le crisi di pianto mi strafogo di zucchero.”
Appoggio il vassoio per terra e mi vesto velocemente.
E' bellissimo quando non hanno la forza di fare commentini spastici.
Il messaggio di Michelle arriva puntuale e il mio esercito di zombie cerca di scendere le scale per prendere l'autobus.
Danny si riesce ad imbalzare sei volte, battendo il record dell'ultima volta.
Saliamo tutti sul bus e saluto Lenn.
“Che mangi oggi a pranzo, Lenn?”
“Piselli e carote.”
“Adoro piselli e carote.”
Sorrido al mio amico bavoso e mi volto verso i ragazzi, che, sembra impossibile, riescono ad essere più bavosi di Lenn.
Sorrido e cerco di non cadere svenuta per il resto del tragitto.
Ci dirigiamo verso la scuola color topo morto e ci salutiamo all'entrata.
Io non sono psicologicamente (ne fisicamente) pronta per due ore di educazione fisica.
E penso che Danny lo sia meno di me.
Entriamo in classe mentre il prof di educazione fisica raccoglie il registro per dirigersi in palestra, dicendoci che siamo arrivati giusto in tempo per la partita di calcio settimanale.
Allora.
Sono uno zombie con i postumi di una orripilante sbronza orrenda, odio fare sport e in modo particolare il calcio. Cioè, il calcio. Gente che corre dietro ad una cosa rotonda cercando di prenderla con i piedi. E prendono anche dei soldi.
“Io e Danny preferiremmo non fare ginnastica oggi...”
Stewart si volta lentamente con un lampo d'ira negli occhi. Ora mi ammazza, me lo sento.
Danny interviene con un mezzo sorrisetto, prima che il professore si possa fiondare su di me e scartavetrarmi la faccia sul pavimento riducendola in brandelli.
“Oppure potremmo fare ginnastica, ma non davanti ad occhi indiscreti..”
Il tutto accompagnato da una risatina idiota tipo:”Dehehe.”
Mi porto una mano sulla fronte, cercando due tipi di autocontrollo.
Il primo, per evitare di scoppiare a ridere senza frenarmi più.
Il secondo, per evitare di uccidere Dan.
“Worsnop, ti potrei sospendere.”
“Andiamo prof, insegna educazione fisica, se si presenta dal preside la congedano dopo averle dato un ghiacciolo per gratificarla.”
Il primo tipo di autocontrollo non regge e mi ritrovo a fare strani rumori per cercare di trattenere le risate, senza un buon risultato.
Un ghiacciolo. Come gli vengono questi colpi a lui? Da dove le tira fuori?
Stewart si avvicina lentamente al viso di Danny, cercando di essere minaccioso, pretendendo le sue scuse.
Il cantante mette le mani avanti, sorridendo.
“Mi dispiace prof, su, sto scherzando..Non se la prenda..Se fa il bravo le do un biscottino.”
Esplodo definitivamente, attirando l'attenzione di professore e classe, mentre Danny sghignazza tra se e se.
“Worsnop, Giant, vi accompagno in presidenza.”
Giant, odio quando mi chiamano per cognome. Lo odio cazzo.
Volto le spalle senza dire una parola, cercando di non ridere, attraversando il corridoio che porta nell'ufficio del vicepreside.
Stewart bussa, apre la porta e ci fa accomodare, per poi uscire di nuovo.
“Non lo prende il suo ghiacciolo?”
Dice Danny un attimo prima che il professore chiuda la porta.
Il “vicecapo” si toglie gli occhiali e li appoggia sulla scrivania.
“Che cosa avete combinato?”
Apro la bocca per parlare, ma vengo preceduta da Dan, che si appoggia con i gomiti sulla cattedra e prende un bel respiro.
“Allora, abbiamo i postumi di una sbornia orribile, ma davvero di quelle brutte brutte, questa ragazza ha dormito tutta la notte sul pacco del mio chitarrista, ma non è importante. La cosa importante è che si, insomma, siamo arrivati qui, e il prof ci ha detto che dovevamo giocare a calcio, allora ho fatto una battutina, lui se l'è presa e io gli ho detto la verità.”
“Che sarebbe, signor Worsnop?”
“Che non prendete minimamente in considerazione i prof di educazione fisica. Che sono cagnolini che non servono a niente all'interno dell'istituzione scolastica e che li ricompensate con dei biscottini se fanno i bravi.”
MI limito ad annuire mentre il vicepreside si appoggia allo schienale del suo trono.
“Beh, non dico che hai torto Daniel, ma sai, dovrebbe rimanere una cosa, più o meno, segreta. Si, lo so che è palese e lo sanno tutti, ma.. cerchiamo di mentire, almeno in superficie, perchè poi dopo se la prendono e creano delle rogne. E nessuno vuole delle rogne qui dentro.
Quindi, nonostante tu abbia detto il vero, avete entrambi tre giorni di sospensione per capello.”


“Cioè, ti ha dato ragione.”
“Perchè io ho sempre ragione.”
“Ma è anti etico.”
Danny alza le spalle mentre prende un paio di tiri dalla sua Marlboro, per poi scrutarla.
“Ti immagini che insulto se qualcuno ti dice che sei inutile come la “R” in “Marlboro”? Io mi offenderei troppo.”
Alzo un sopracciglio.
“Che trip ti fai?”
“Senti, tu pensi alle campagne pubblicitarie degli autobus..”
“Ma è perchè sono offensive!”
La campanella suona e ci affrettiamo a metterci da parte, prima di venire travolti da una mandria di studenti-capra.
Lo studente-capra, un essere mitologico dei giorni nostri. Ha la fisionomia di un adolescente ma la grandezza del suo cervello è simile a quello del cervello di un qualsiasi bovino o ovino che sia.
Come riconoscerli?
Cappellino della “Obey” e camminano come se avessero appena avuto un rapporto anale durato sei ore con un ex carcerato di colore.
Ben, Cameron, Sam e James ci raggiungono dopo poco.
“Perchè vi hanno mandato dal franceseunsaccomosessuale del nostro vicepreside?”
Chiede il batterista con le mani in tasca.
“Danny ha fatto una riflessione su quanto siano inutili i professori di educazione fisica e ci hanno dato tre giorni di sospensione.”
Una ragazza con i capelli biondi tintissimi, intasata di botox, in minigonna urta “accidentalmente” Dan.
“Oh, perdonami..Come ti chiami? Io Jessica, mi sono trasferita qui da poco, non conosco la zona, potresti darmi una mano a conoscere meglio la città?”
Ha detto le ultime ventun parole ad una velocità devastante, ed è riuscita a togliersi gli occhiali da sole in stile diva di Beverly Hills e portarsi una di quelle sue orrende unghie finte alla bocca. E la mia mente è riuscita ad elaborare almeno sette modi diversi per ucciderla e non lasciarne traccia.
“Mi chiamo Daniel e mi devi perdonare tesoro, ma in questo momento sono decisamente occupato, magari nei prossimi giorni fai un salto e ti mostro qualcosina.”
E i suoi squallidi doppisensi mi fanno venire voglia di ucciderli insieme.
Lancio un'occhiataccia a James che, per mia fortuna, intende al volo e trascina Danny per un braccio fino all'uscita, scusandosi di fretta con la bambola gonfiabile.

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Capitolo 5
*** Sex? ***


Cammino velocemente, irritata.
Okay che mi devo fare i cazzi miei, però non mi piace che Danny cerchi di scopare con qualsiasi cosa animata e non animata su questo pianeta. E non lo dico perchè sono sessualmente inattiva, semplicemente perchè quella ragazza gli ha trasmesso l'HIV solo guardandolo.
“Becka, aspettaci, non importa che corri..”
Mi fermo e mi volto, fingendo un sorriso.
“Scusa Dan..”
“C'è qualcosa che non va?”
Alzo le spalle con più noncuranza possibile.
“No, perchè?”
James si porta una mano alla bocca, tossendo un “bugiarda” che mi fa digrignare i denti.
“E' per la tizia di prima?”
Comincio a gesticolare, cercando di esprimermi, senza un buon risultato. Anche perchè non so cosa dire.. cioè, non posso fargli un discorso materno sulle malattie, non posso fargli un discorso da gelosia, non posso fargli un discorso sul fatto che lei sia un'esemplare di studente-capra, perchè lui si scoperebbe anche solo la capra.. Non gli posso fare un discorso e basta. Ed effettivamente non dovrei neanche interessarmene.
“Scusami Becka, prima che tu possa dire qualcosa, ma sono un pochino cazzi miei con chi voglio andare a letto.”
Alzo un sopracciglio.
“Io nel suo caso, direi:”con cosa vuoi andare a letto”...Si Danny, lo so, però boh, cioè.. non lo so..”
“Ma che hai, sei gelosa?”
Vedo Ben capire in cosa si trasformerà la situazione di qui a pochi minuti, prendere Sam, Cammeron e James e dire un:”Noi vi lasciamo da soli.”, che a me suona più come:”Ti sto abbandonando per il resto dei tuoi giorni perchè so che Danny è un casinaro e ha voglia di litigare.”.
“Non sono gelosa..”
“Allora è invidia.”
Spalanco gli occhi, storcendo la bocca in un:”cosa?”, sperando che lui capisca che su questo, non ci deve marcare.
“Guarda che me lo ricordo tutto il discorso sul fatto che non fai sesso.”
“Ma che cosa c'entra?”
Lui sghignazza e mi guarda di sottecchi, senza dire niente.
Potrei mettergli le mani addosso, in questo momento.
Ma, stai scherzando? Dimmi quello che pensi prima che ti frantumi il cranio per terra, Worsnop.
Rimaniamo in silenzio per qualche secondo e prendo un respiro per calmarmi, non non voglia di iniziare una discussione. Poi gli voglio bene.. e non mi piace litigare con le persone a cui voglio bene.
“Dico solo che, con tutte le ragazze che ci sono in giro, potresti evitare di concentrarti sulle troiette..”
Alza improvvisamente lo sguardo, rimanendo perplesso per qualche secondo, per poi assumere l'espressione di chi ha capito tutto della vita.
Fa qualche passo verso di me e mi agguanta, mettendomi le mani sul fianchi e tirandomi a lui.
“Vuoi essere la mia troietta?”
Dice facendo scivolare una mano sulla mia natica sinistra.
Lo spingo via immediatamente.
Ha interpretato malissimo. Ma proprio malissimo.
E poi che squallore.
Comincio a ridacchiare, presa dall'isteria.
“Oh, Daniel Worsnop credo proprio che tu non abbia capito.”
Mi guarda perplesso e metto una mano in avanti per evitare di farlo avvicinare.
“Io adesso me ne vado a casa, chiamo Mike e mi faccio un po' coccolare, mentre tu cominci a ragionare con il cervello e non con altre parti del tuo corpo.”
Mi allontano, mentre lo sento chiedermi:”Ma che ho fatto?”.
Prendo il primo autobus che passa e mi siedo in un posticino in fondo, scuotendo la testa.

Mi accarezza i capelli e le spalle, sdraiato dietro di me, sotto le coperte.
Non fraintendete, siamo vestiti, ma fa un freddo fottuto.
“Becka, non prendertela così tanto però..Ha capito male, non c'è bisogno di incazzarsi..”
Mi giro con una certa fatica.
Ho il lettino microscopico di quando avevo dodici anni, e in due non si sta troppo comodi, senza contare che Mike è un metro e novanta.
“Ma non mi sono incazzata perchè ha capito male. Mi scoccia e basta, prima tira fuori la storia della gelosia, poi quella dell'invidia..e poi mi spieghi che cosa gli passa per la testa? Non è così scontato che tutti gli esseri umani se lo vogliano scopare. A me non piace Danny, cazzo, nonostante tutti se lo aspettino.”
Lo guardo negli occhi.
Credo che sia l'unico ragazzo con gli occhi scuri che trovo attraente.
Ah no, c'è anche James.
Alza le spalle.
“Secondo me sei un po' invidiosa.”
“Solo perchè lui fa sesso?”
“Beh, si.”
Lo guardo perplessa, aspettandomi una spiegazione.
“Becka, tu hai la perenne paura del giudizio degli altri, e Jennife, che è una grandissima troia, è vista con un occhio migliore, per il semplice fatto che è una grandissima troia. Perchè essere grandissime troie rende più sicuri di se e fa figo. E vale per maschi e femmine. Cioè, dal punto di vista sessuale Danny e Jennifer sono la stessa cosa, te ne rendi conto? Tu invece non fai che riempirti la testa di pensieri inutili sul fatto che essere vergini è da sfigati, perchè gli altri pensano che sia così. Invece la paura del sesso è normale.”
“Ma io non ho paura di fare sesso!”
“Si invece. Ma ti dico che è normale.”
Alzo gli occhi al cielo e mi metto a cavalcioni su di lui.
“Andiamo.”
“Becka..”
“Dai, facciamolo, o sei tu che hai paura?”
Mike sospira e mi appoggia le mani sui fianchi, dicendomi che sta lui sopra.
Ci ribaltiamo, cominciamo a spogliarci e la mia camicia da boscaiolo finisce fuori dalla finestra.
Gli slaccio i jeans, e lui fa lo stesso, baciandomi.
“Sei consapevole che non lo faresti mai se non fossi incazzata, vero?”
“Zitto.”

Sono consapevole, si. E la cosa mi fa incazzare ancora di più.
Faccio scivolare una mano nei suoi boxer e lo sento ansimare sul mio collo.
Questo è eccitante, però..
Mi sposta gli slip con le dita mentre mi lascia un succhiotto enorme sul collo.
Gli porto la mano libera tra i capelli, sospirando.
La porta si spalanca improvvisamente e Mike si butta di lato, mentre Danny entra nella stanza, completamente incurante della situazione.
“Okay, si, sono un coglione, va bene? E' possibile che mi devi sempre far sentire in colpa per tutto? Ma che cazzo, si, hai ragione, okay? Non devo andare a letto con tutti, hai ragione, hai sempre ragione.”
Mi appoggio con un gomito al materasso e mi sorreggo la testa con la mano.
“So che ho ragione.”
“E poi non dovevo provarci con te, non dovevo dire che sei invidiosa, anche perchè non ha senso che tu sia invidiosa visto che sono la reincarnazione del fallimento dell'umanità. E mi dispiace di averti chiamato troietta, non sei una troietta, non lo sei proprio.”
Annuisco, sospirando.
“Eh..beh.”
“Quindi, in sintesi, mi dispiace di fare sempre dei casini. Sul serio, non è che io lo faccia apposta, è che mi piace far arrabbiare le persone, sono irritante. Sono immensamente irritante, e mi dispiace un sacco perchè tu non meriti una persona irritante.”
Chiude gli occhi e prende un respiro.
“Scusa. Okay? Scusa.”
Alzo le spalle, mentre Mike si siede lentamente sul letto.
“Ehy ciao Mike! Come stai? E' da una vita che non ci vediam..ho interrotto qualcosa di importante vero? Si, sono sempre abbastanza inopportuno, direi che posso andare via, adesso.”
Scoppio a ridere e mi alzo dal letto, correndo ad abbracciarlo.
“Scuse accettate Danny..”
Mi volto verso Mike, che mi guarda incredulo per qualche secondo. Per poi alzarsi anche lui e infilarsi i pantaloni.
“...Mi dispiace...”
Mi guarda per un attimo, perplesso.
“No, stai tranquilla, la prossima occasione di bombare con te arriverà più o meno tra quarantasette anni, ma sono cose che capitano.. Danny..”
“Si?”
“Spero che tu finisca sotto un treno.”


 

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Capitolo 6
*** Friends for Life? Nah, Friends for ass. ***


Abbiamo mangiato tre scatole di cookies in un'ora, accompagnati da litri e litri di latte parzialmente scremato, perchè quello intero non lo digerisce. A me fa pure schifo il latte parzialmente scremato.
“Quindi stavi per fare sesso con Mike perchè eri arrabbiata?”
Lo guardo e alzo le spalle.
“Sei più cretina di me.”
“Non esagerare Worsnop.”
Lui mi sorride e addenta un altro biscotto.
“Mi dispiace..”
Alzo gli occhi al cielo.
Mi fa cadere le inesistenti palle, lo ha detto almeno sedici volte. Ormai dovrebbe sapere che non riesco ad essere arrabbiata con lui, neanche volendo, per più di un'oretta.
“Sono io che non mi faccio i cazzi miei..”
“Sappi che ho comunque intenzione di portarmi a letto Jennifer.”
Mi blocco un secondo.
“Davvero?”
“E' da quasi un mese che non mi faccio qualcuno. Tu sei vergine, non puoi capire.”
Metto da parte la mia tazza e lo guardo negli occhi, aspettando che faccia lo stesso.
Aspetta qualche secondo prima appoggiare la sua a terra. Siamo telepatici, l'ho sempre detto.
Lo fisso in silenzio per qualche secondo per poi fiondarmi su di lui, atterrandolo. Gli faccio il solletico, restando seduta sulla sua pancia per evitare di farlo muovere troppo, così che non si possa liberare dalla mia malefica presa.
Mi prega di smettere e la mia risata malvagia si diffonde nella stanza, sovrastando la musica.
“Non mi fermerai mai, è giunta la tua ora! Buahahahahah.”
“No dai, cazzo. Cazzo, dai, no, smettila, cazzo. Mi dai fastidio, fancul, cazzo.”
Il mio telefono prende a squillare e sono costretta a fermarmi. Rimango comunque seduta sulla pancia di Dan-orso che mi prega di alzarmi perchè non riesce a respirare. Mi allungo e afferro il cellulare.
E' Cam.
Che cazzo vuole Cam a quest'ora?
“Pronto?”
Metto in vivavoce, togliendomi da Danny, che si mette seduto.
“Becka. Ho un problema. Danny è con te?”
“Si..che è successo?”
“Ecco..E' successo un casino con Ben.”
Vedo il vocalist preoccuparsi.
“Cosa ha fatto, Liddell?”
Lo fulmino con lo sguardo. Non l'ho mai sentito così agitato, manca solo che Danny gli riversi sopra la sua ansia.
“Lui non vuole che ve lo dica..”
“Cameron.”
“Ha baciato un altro ragazzo.”
Ci guardiamo in silenzio per qualche secondo.
“Sei sicuro? Stai parlando dello stesso Ben che l'anno scorso si è fatto tre ragazze in uno sgabuzzino?”
Spingo via Danny scuotendo la testa.
“Chi era l'altro?”
“...”
“Cameron!”
“Sam.”
Guardo il telefono a bocca aperta mentre Danny cerca di non scoppiare in una risata isterica.
“Perchè non vuole che io lo venga a sapere?”
“Dice che ha paura che lo giudicherai male..”
“Ma che cazzo dici Liddell?! E' il mio migliore amico come cazzo faccio a giudicarlo male?!”
“Ma perchè te la prendi con me Worsnop?!”
Dico a Danny di stare calmo e ringrazio Cam, che riattacca.
Uno strano silenzio scende nella stanza.
Non è un silenzio imbarazzante. E' proprio il silenzio di due persone che la pensano in modo assolutamente diverso e non vogliono aggredirsi e scannarsi a vicenda.
Prendiamo entrambi un bel respiro, cominciando a parlare nello stesso momento.
“Io li trovo carini..Sono dolci, insomma, già lo sai che a me piacciono i gay no? E se immagino che potrebbero essere una coppietta mi si scioglie il cuore, ma sul serio, li shippo malissimo, sono due amori.”
“Oh mio dio, no, cosa? No, il mio Ben, rivoglio il Ben con cui andavo a fare il puttan-tour il sabato sera. Voglio il Benjamin troione, non una checca..”
Il telefono squilla di nuovo e stavolta è Danny a rispondere.
“Sono Danny.”
“Ciao, sono Ben Bruce, e sono tre giorni che non bevo..”
La nonrisata di Danny preoccupa il chitarrista che gli chiede immediatamente che cos'ha.
“Perchè hai chiamato?”
“Dan cos'hai?”
“Mi dici perchè hai chiamato?”
Cerco di dire a Danny di stare calmo e ricevo solo un:”Sh”, seccato.
“Ti dovevo parlare di una cosa. Ma mi devi promettere che non mi aggredirai..”
“Te lo prometto..”
Dan appoggia il telefono per terra e si mette a gambe incrociate, pronto ad ascoltare.
“Okay...Mettiamo in chiaro che non sono gay. E allora, che cosa sono se non sono attratto dalle ragazze?”
Guardo Danny che mi blocca con una mano, prima che io possa dire qualsiasi cosa e poi si stende, incrociando le braccia dietro la testa.
“Beh..è già qualcosa che sei attratto da qualcuno. Se non fossi attratto da nessuno allora si che saresti davvero nella merda, Ben.”
Resto ad occhi spalancati, guardando quell'orso bruno spiazzato sul mio pavimento.
Cazzo se ha reagito bene.
Ecco, è per questo che amiamo Danny. Perchè lui mette da parte le sue convinzioni per farti sentire meglio. E' un amico..Che poi sia un casinaro figlioditroia è relativo..
“Davvero? Hai reagito così..DAVVERO!? Ilredeiculiantichecche mi ha detto una cosa del genere?”
Danny si rialza, alzando le spalle e guardando il telefono.
“Oh, andiamo Ben. Lo sai che la mia filosofia riguarda il sesso. Non me ne frega un cazzo se fai sesso con gli uomini, le donne o le foche. L'importante è che non diventi un represso di merda come Becka.”
Mi guarda, sorridente, mentre la mia espressione da “Are you fucking kidding me?” lo fissa, truce.
Io non sono una repressa. Ma fanculo.
“Tutti almeno una volta nella vita dovremmo fare sesso con un uomo. Io ci sono già passato e non mi dice niente. Se a te piace non ci posso fare niente, l'importante è che stai bene.. Se trovi un pezzo di merda chiamami e gli spacco la faccia. Il resto che vada a farsi fottere.”
“Ti amo Worsnop.”
Il vocalist rimane un attimo interdetto, mentre io cerco di non scoppiare a ridere, sapendo cosa dirà adesso.
“...Come lo devo interpretare? Non intendi letteralmente,vero? Non è che quando sono con te devo girare con le spalle al muro, giusto?”
Comincio a ridere, mentre immagino l'espressione di Ben dall'altra parte della cornetta.
“Danny, sono passivo.”
Mi sdraio a terra continuando a ridere mentre il cantante cerca di assumere un'espressione troppo disgustata.
“Che..buona notizia.”
Deglutisce cercando di sembrare felice, almeno nel tono di voce e Ben scoppia definitivamente.
Comincia a ridere mentre l'imbarazzo si fa spazio nel corpo di Danny e le sue gote diventano sempre più rosse ogni secondo che passa.
Tra qualche secondo Ben comincerà ad infierire, lo conosco troppo bene.
“Proprio stamattina pensavo che ci sono un sacco di ragazzi a cui piacerebbe il mio culetto, sai?”
Ecco, appunto.
“Dico, Danny, sono attraente o no? Potrei andare in giro con un cartello con scritto “Free-ass”, solo per rimorchiare gente a caso. Pensavo che il capitano della squadra di football ci starebbe con me. Tu che cosa ne pensi?”
Il colore del viso di Danny è diventato un miscuglio tra il viola, il blu e il rosso cobalto e continua a mandarmi occhiatacce orribili per dirmi di smettere di ridere e aiutarlo ad uscire da quella situazione orrenda.
“Massì, oppure potrei cominciare a provarci con te, che ne dici?”
“Beniamino Bruco, smettila, ti prego.”
Ben ride e gli intima di non chiamarlo “bruco”.
“Se no che mi fai, troietta?!”
“Ohi oooohi, stai cagato adesso eh. Non è che ti puoi giocare la carta dell'omofobia su di me solo perchè ti ho detto che sono gay, fai passare un po' di tempo prima di usare gli insulti razzisti, stronzetto.”
Si lascia andare anche Danny e comincia a ridere, chiamando Ben con tutti i sinonimi di “frocio” che gli vengono in mente. Tra cui “pigliacazzi” e “culolargo”. E Ben ride.
La volgarità di Worsnop può arrivare a livelli inimmaginabili da qualsiasi scaricatorediporto-campionemondialedirutti, sulla terra.
E riesce anche ad essere divertente.
Lo odio.




 

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Capitolo 7
*** I'll strangle you with hair extensions ***


“Tu dici?”
“Io dico.”
Danny se n'è andato da qualche minuto e James, preciso come un orologio, mi ha chiamato alle diciassette e ventisei per la nostra chiacchierata del mercoledì pomeriggio.
Parliamo di tatuaggi, abbiamo completamente sorvolato la faccenda di Sam e Ben, e la cosa mi infastidisce..
“E dove me lo faccio?”
“Sul petto.”
“Se vieni a fartene uno anche tu okay..”
Sospiro.
“Lo sai che i miei mi inculano..”
“Non mi interessa, non te lo fai sgamare. Te lo pago io, prometto.”
“Davvero?”
“No, per finta. Idiota.”
lo amo a volte. Si cioè, lo odio perchè ha i soldi che gli escono dal culo, ma lo amo perchè...perchè è James. E James si ama e basta.
“Sposami Cassells.”
“Mia piccola Tristana, se non stessi con Lysa lo farei..Senti ma, Sam e Ben?”
Pensavo che sarebbe toccato a me tirare fuori l'argomento. Meglio così..Anche se il batterista è più “conservatore” di Danny, e non so cosa possa pensare riguardo a quei due.
“Che ne pensi?”
“In tutta sincerità..Non mi piacciono. Non mi piace questa storia, non mi piace pensare che dovrò sopportare la vista di loro due che si baciano. So che è brutto, ma mi disgusta.”
“Già, è brutto.”
Ho realizzato solo dopo averlo detto quanto gelida sono stata. Se fossi in James, avrei i brividi lungo la schiena.
“Non so che cosa farci Becka. Giuro che cerco di essere felice per loro.”
“Quel fascista di tuo padre ti ha fatto il lavaggio del cervello, credimi.”
Devo fare una piccola premessa. Il padre di Cassells, Sig Cassells, ha un aquila sulla spalla sinistra con sotto scritto “boia chi molla”, quando l'ho conosciuto e ho fatto un'osservazione sul busto del duce in casa mi ha chiamato “utero parlante”, da li non ci sono più andata a casa di James.
“Non nominarlo neanche.”
“Ci hai litigato di nuovo?”
“Già.”
Altra premessa, quando si parla con James non si affrontano gli argomenti che lo fanno stare male. Ovvero, i litigi con i suoi genitori, il problema di bulimia della sua ragazza, il fatto che non becca fighe.
“Comunque Ben e Sam..Ti dovrei dire una cosa, ma solo se mi prometti di non parlarne con Danny..”
Mi metto una mano sul cuore, pensando solo dopo al fatto che il batterista non mi può vedere.
“Prometto.”
“Mi hanno raccontato che Ben ha baciato..nel senso, non solo la bocca, di Sam..”
Trattengo una risata con scarsissimi risultati.
Chiariamoci, non perchè mi fa ridere che si spompinino, ma l'imbarazzo di James è una tra le cose più divertenti che esistano.
Lo conosco, sarà spaparanzato nel suo letto, in boxer, di fronte all'enorme poster di “The Dark Side of the Moon”, con un colore delle guance che varia dal rosso cobalto, all'amaranto, al bordeaux, al beige e a tutti gli altri colori che hanno dei nomi esotici.
“Chi te l'ha raccontato?”
“Sam..Dice che nessuna ragazza è mai stata così brava con lui..”
“Ma io credo che Ben abbia più esperienza di qualsiasi altra ragazza, caro..”
“Gli stai dando della troia?”
“Mi dai torto?”
“No...Stacco, domani ci vieni a prendere a scuola, con Danny.”
Chiude la chiamata senza salutarmi, come tutti i mercoledì.
Perchè, avendo un disturbo ossessivo compulsivo, l'unico giorno della settimana in cui sta al telefono con me più di 14 minuti e mi saluta, è il venerdì.

Mi infilo gli scaldamuscoli nelle braccia. Ci ho fatto un buco in fondo per farci passare il pollice, perchè comunque sono più fika di quelli che li mettono nella gambe.
L'ultima cosa che ho detto non ha senso, ma fanculo. E' l'una e tra un'ora devo essere davanti all'edificio grigio topo che mi ha sospeso per tre giorni.
Mi sono appena ricordata che oggi un amico di mio fratello torna dalla Svezia.
E per “amico di mio fratello” intendo il ragazzo segreto di mio fratello che sembra la versione molto più attraente e con gli occhi azzurri di Legolas.
Scendo le scale, cercando di evitare mia madre e la sua predica di sette minuti sul fatto che sono stata sospesa e rischio di perdere l'anno.
Esco e mi fermo alla fermata del bus più vicina, mentre gli Skid Row mi rimbalzano in testa.
Appena l'autobus arriva mi fiondo all'interno, sedendomi su una delle poltroncine mezze sradicate color tetano. In questo periodo non faccio altro che pensare a Ben e Sam. Cioè, questo periodo sono gli ultimi due giorni. E' che credo che siano davvero in una brutta situazione..Tra Danny e James, intendo. Non so chi dei due faccia più fatica a nascondere il suo disagio, ma, in ogni caso, non ci riescono affatto. E' orribile perchè entrambi (come mi scrive Cameron nel messaggio di buongiorno di stamattina, appena entrato in classe) cercano di non mostrare la loro relazione. Se io mi dovessi nascondere con Mike quando ci sono i miei migliori amici, non so come riuscirei a sopportare un rapporto.
Le porte si aprono e scendo, introducendomi all'interno del cortile della scuola tramite l'enorme squarcio nella rete, di fianco al cancello rigorosamente chiuso.
Mi appoggio alla scalinata.
13.55 e Danny è in ritardo. Immagino che arriverà alle 13.13.
Mi sto rendendo conto con il tempo che la maggior parte dei ragazzi della band hanno dei disturbi molto gravi che riguardano la precisione, ma li amo e desidero per questo, in fondo.
Tiro fuori il cellulare e mando un messaggio a Ben.
“A che ora esci?”
“Alle due.”
“Allora arrivo per le due.”
“Sei già qui. Ti vedo dalla finestra. Idiota.”

Mi volto, fissando l'interno dell'edificio dove Benjamin mi saluta con la sua classica espressione da idiota. Ricambio ridendo e guardo di nuovo l'orologio.
Il tempo non passa mai quando aspetti le persone con cui passi la maggior parte del tempo.
La campanella mi assorda per dieci secondi e il batterista è il primo a precipitarsi fuori.
Mi corre in contro, mi abbraccia.
“Ciao Tristana.”
“Ciao Sadico.”
Cam esce, dicendo che Ben sta aspettando Sam. Intanto, Danny entra dal cancello dividendo in due la massa di studenti-capra, come Mosè divide le acque, fumando una Marlboro con una mano e tendendo l'altra in tasca.
Giuro che mi sembra di vedere la scena a rallentatore.
Arriva a pochi passi da noi e gli scoppio a ridere in faccia.
“OH, E' ARRIVATO IN GANGSTAH DEL GHETTO.”
Mi mostra il dito medio, sorridendo e salutando il bassista e il chitarrista che vengono lentamente vicino a noi.
“Come va?”
“Se mi dai una paglia sto meglio Worsnop.”
Mi fulmina con lo sguardo. Mi odia quando gli chiedo le cose, e a me diverte davvero troppo farlo incazzare.
Scuote la testa, dicendo che lo fa per il mio bene.
Stronzo.
James mi circonda il collo con le braccia, porgendomene una delle sue, mentre una cavallona di un metro e ottanta si avvicina a Danny e gli tocca una spalla.
Il vocalist si volta, mentre accendo la sigaretta senza badare alla ragazza.
“Ma tu sei Jannifer. Mi ricordo di te, bellissima.”
Alzo lo sguardo.
Bellissima.
Bellissima?!
Sembra un pezzo di pongo rosa con due palloncini di elio attaccati all'altezza del petto. Bellissima cosa!?
“Tu mi dovevi far fare un giro...”
Non resisto.
Prendo un tiro e mi tolgo la paglia dalla bocca.
“Si, sulla giostra de “leva immediatamente quegli occhi pieni di malattie veneree dal mio migliore amico brutta stronzetta”. Te lo faccio fare io il giro.”
James, Cam, Ben e Sam si voltano improvvisamente verso di me, mentre Danny ci mette un po' più di tempo e mi guarda, con un misto di ammirazione, voglia di uccidermi e divertimento.
“Ma secondo me dovresti farti i cazzi tuoi.”
“Ma secondo me dovresti prenderne meno nel culo.”
James ridacchia mentre gli altri si guardano, sconcertati.
Il pezzo di pongo si avvicina lentamente a me, guardandomi dall'alto al basso, prima di minacciarmi di “prendermi a calci in culo”.
La guardo negli occhi, sorridente.
“Ti strozzo con le extension. Sparisci.”

 

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Capitolo 8
*** Goodnight. ***



Danny si è incazzato.
Ha detto che è da troppo tempo che “non si fa una scopata come si deve” e che Jennifertestadicapra era una buona opportunità. Adesso non se lo calcola più perchè ha paura che la pigli a botte.
Gli ho detto che si può trovare altre seimila donne ma non gli interessa.. ha aggiunto che si dovrà strafogare di cioccolata per colmare il vuoto, e diventerà ancora più ciccione.
Allora io gli ho detto che mi piacciono un sacco i ciccioni. Ma non gli interessa neanche quello.
Quindi si è svaccanto sul mio letto e per punizione lo sta impuzzolentendo di scoregge. Grazie al cielo siamo tutti troppo ubriachi per badare alla puzza.
Sam e Ben hanno cominciato a fregarsene di tutti e hanno ufficializzato la loro relazione.
L'altro giorno Sam mi ha chiamato e mi ha raccontato che hanno fatto l'amore per la prima volta.
Ovviamente non gli ho chiesto i particolari, e ovviamente lui me li ha raccontati.
E' stato dolcissimo..e anche un po' eccitante. Ma questo non gliel'ho detto.
Casa mia è vuota. Ci siamo solo noi e sei bottiglie..anche loro sono vuote. Il mio bagno è diventato il miglior amico di Cameron, visto che non regge l'alcool e sono due ore e mezza che sbocca l'anima.. e gli avevamo anche detto di non bere tanto, ma lui deve fare di testa sua..
“Domani finisce la nostra sospensione..”
Mi volto verso Danny.
“Sarò troppo sfatta per andare a scuola domani. Non voglio presentarmi dal T-rex con un post sbronza orrendo..Magari mi interroga in Storia, sai che è stronza.”
Ben si alza a fatica e fa qualche passo barcollante.
“Noi dovremmo anche andare a casa..”
“Io dormo qui.”
Esordisce James.
“No. Tu vieni.”
Dice Sam, cercando di fare il minaccioso, senza un buon risultato.
“Era per quello che volevo dormire qui.”
Ridono tutti, anche io. Anche se la battuta era estremamente sessista ed offensiva.
Anche perchè non mi farei mai James.
Ma sono troppo ubriaca per riflettere, quindi chissenefrega.
“Ho fame.”
Dico.
“Ho voglia di finocchi.”
“Ne hai due qui davanti.”
Dice Danny trattenendo una risata, senza alzare la testa dal cuscino.
“Oh troia, bada a come parli.”
Lo minaccia Ben, cercando di avvicinarsi al mio letto senza sbattere contro tutti i mobili che incontra.
“Non rompere a me e al mio ragazzo. Tanto lo so che lo vuoi anche tu il mio culo. Ma non te lo do.”
“Non me lo dai solo perchè non te lo chiedo.”
Ben salta sulla schiena di Danny, cominciando a premere sull'addome.
“Smettila Ben, mi straccia sul letto quella puttana.”
Stiamo lentamente degenerando.
James mi si è appoggiato su una spalla e cerca di non addormentarsi mentre Cam è uscito dal bagno esultando, perchè è la settima e, speriamo, l'ultima volta che vomita.
Ben scende dalla schiena di Danny e si avvicina a Sam, prendendolo per un braccio.
“Dai, andiamo. Cam, vieni anche tu..Ma se mi sbratti in macchina te lo metto nel culo.”
Danny si alza lentamente e si stropiccia gli occhi, avviandosi verso la porta.
“Oh, non mi saluti neanche, baldracca?!”
Si volta. Si avvicina. Mi da un bacio e se ne va senza dire una parola.
James rimane accasciato sulla mia spalla, addormentato.
Appena sento la porta di casa chiudersi, mi alzo, facendolo cadere sul pavimento.
“Becka...”
“Eh..”
“Posso dormire con te?”
“Solo se non allunghi le mani.”
Mi infilo sotto le coperte, vestita e spengo la luce.
James si alza, sbatte contro il baule sotto la finestra ed impreca, poi si imbalza su una bottiglia ed impreca di nuovo. Infine, urta violentemente il comodino, questa volta bestemmiando. Si toglie le scarpe e si mette vicino a me, circondandomi la vita con un braccio.
“Ti ricordi quando avevamo quel mezzo inciuccio? Prima che arrivasse Mike e ti portasse via da me.. Dormivamo sempre così.”
Gli metto una mano tra i capelli, tendendo gli occhi chiusi.
“Shh, sei ubriaco.”
“Lo so.. Ma lui non aveva il diritto.”
“Sh..”
“Mi manchi.”
“Sta zitto.”
“Ti amo.”
“Sta zitto Cassells, pensa a dormire e a smaltire quella bottiglia e mezzo di Sambuca.”
Mi volto faticosamente per dargli un bacio sulla fronte.
Fa sempre queste scenate quando beve troppo. E mi fa salire i sensi di colpa come se fosse successo l'altro ieri.
E' insopportabile.
Ma quella Sambuca ha colpito anche me stavolta.
Appoggio la testa sul cuscino e mi rilasso, lasciando che la notte mi trascini nell'oblio.


Il freddo mi sveglia.
Guardo il cellulare.
03.44.
Mi alzo e chiudo la finestra, per poi mettermi a sedere a gambe incrociate, davanti al letto, guardando James dormire.
A volte mi chiedo se sarebbe potuta andare avanti tra me e lui.
Me lo ricordo come se fosse ieri..e tutte le volte che ci penso, mi rendo conto che non sarebbe mai e poi mai, potuta andare avanti.
Mi metto una mano tra i capelli, mi alzo e ritorno sotto le coperte. Abbracciandolo.
E' l'unico ragazzo con cui riesco ad essere me stessa. L'unico che sa tutto di me, l'unico con cui ho avuto una storia e con cui non ho perso i contatti.
Gli voglio bene. Tanto. Troppo.
“A che cosa pensi Rebby?”
“Ti ho svegliato?”
“Già..”
“Scusa.”
Apre gli occhi.
“E' da un po' che non stiamo da soli, io e te.”
“E' meglio così..”
“Succederebbe un casino.”
“Decisamente.”
Ci guardiamo per qualche secondo.
No.
No Rebecka.
No.
Le nostre labbra si uniscono in un secondo.
E io lo sapevo, cazzo.
Le sue mani mi tengono per i fianchi mentre le mie gli sorreggono il viso e le nostre bocche si aprono lentamente.
Ormai è fatta. Ho fatto l'ennesima cazzata.
Mi morde piano e poi si stacca, guardandomi negli occhi.
“Lo sai che non si può,Rebby.”
“Già.”
Si allunga di nuovo, baciandomi, e questa volta sono io a staccarmi.
“Lo sai che non si può, James.”
“Già.”
Si rilassa, appoggiando la testa sul cuscino, ed io faccio lo stesso.
“Perchè facciamo queste cazzate?”
“Non lo so. Perchè siamo scemi.”
“No, perchè tu sei Tristana la Bottana e io sono Fattone il Coglione.”
Sorrido e chiudo gli occhi.
“Buonanotte Fattone.”
“Buonanotte Tristana.”


Mi scuso per l'orrendo ritardo. Sono successi casini osceni e blah blah blah. Buona lettura. Spero che vi piaccia. Non siate cattivi.
Smettila con tutti questi punti.
Smettila tu.
Oh santo cielo.
Ok?
Ok.

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Capitolo 9
*** Good girl, Bad Guys. ***


“Vuoi davvero andare a scuola?”
“No.”
“Stiamo a casa?”
“Si.”
“Facciamo sesso?”
“No.”
James se ne sta a gambe incrociate di fronte al mio letto, fumando.
Mi vergogno per quello che è successo stanotte, non riesco a guardarlo negli occhi, devo dirlo a Danny.
Resto con la faccia affondata nel cuscino, a pancia in giù.
“Ma riesci a respirare?”
“...Più o meno..”
“Vuoi parlare?”
“No.”
Sospira e si alza, sedendosi di fianco a me.
“Guarda che ho un lato oscuro. Non vuoi che scateni il mio lato oscuro vero?”
“Sei una checca Cassells, non hai un lato oscuro.”
“Ah no?”
Mi afferra i fianchi cominciando a farmi il solletico, mentre urla:”Solleticosolleticosolleticosolleticosolletico!”
Cerco di liberarmi afferrandogli le braccia, ridendo.
Ci fermiamo un attimo e ci guardiamo negli occhi.
“Questo è l'uomo virile che è in te?”
Sorride.
“Hai intenzione di dirlo a Mike?”
“..James...”
So che sto per dire una cazzata..
Lo so, me lo sento.
“Forse dovremmo fare finta che non sia successo..Sai..Sai come la pensa Mike, e.. beh, cioè, io non voglio perderlo. E poi, tu stai con..la cosa, com'è che si chiama..?”
“Denise.”
“Denise, ecco.. Si insomma, non penso che la prenderebbe bene, forse è meglio così..”
Ora mi uccide, lo so, lo so che mi ammazza, mi strappa gli occhi.
Congiunge le mani con un sonoro ciocco ed alza le spalle.
“Forse hai ragione, dai, è stato un bacio stupido, eravamo ubriachi, non conta.”
“Si dai, non conta.”
“No no, non conta, decisamente.”
“Infatti.”
“Già.”
“Già.”
Un attimo di silenzio imbarazzante.
Perchè mi pare così dannatamente lungo? Non finisce più.
Alza lo sguardo, incrociando il mio.
In un nanosecondo le nostre lingue sono di nuovo attorcigliate, i nostri petti uniti, i nostri cuori battono all'unisono e le nostre anime intrecciate.
Cadiamo dal letto con un tonfo sonoro, mentre teniamo l'uno il viso dell'altra, senza pensare.

Andiamo a prendere i ragazzi a scuola ed una strana atmosfera ci accompagna per tutto il viaggio.
Davanti all'enorme edificio grigio topo Ben, Sam e Danny aspettano impazienti.
“Entro il prossimo anno ragazzi, forza. Quanto ci avete messo?”
“Scusateci.”
Danny butta per terra quell'avanzo scarso di Marlboro.
“Ma che avete fatto?”
“Niente.”
Mi guardo un attimo intorno, notando che mi fissano tutti perplessi, James compreso.
Ah, dimenticavo che quando sono agitata non controllo il mio tono di voce, quindi, immagino di aver urlato.
“..O..kay, basta che stai calma..”
Dice Dan scuotendo leggermente la testa.
Cazzo.
James ride.
Invidio la sua semplicità nel sembrare naturalmente sorpreso o ingenuo. E' un genio del male, ne sono sicura.
“Beh, che si fa?”
“Non dovevamo provare?”
“Eh si, ma non c'è Cam..”
“Dov'è?”
“Eh..ha detto solo che: < Aveva da fare con un'amica > . Ci ha messo un sacco di virgolette, cazzo, non hai idea di quante virgolette ci fossero, ma voi non le potete vedere.”
Sam ci guarda uno per uno mentre cerchiamo di non ridere del suo disturbo ossessivo paranoide.
Danny alza le spalle e si incammina dall'altra parte della strada sbuffando.
“Siete tutti strani oggi..”
James e Sam vanno avanti, cercando di raggiungere il vocalist, mentre Ben mi prende sotto braccio.
“Ti piace James?”
“No!”
“Sai che urli quando menti?”
Abbasso lo sguardo, cominciando a giocare con il braccialetto fucsia di Sara (di cui parlerò in seguito, forse..o forse no).
“E quando sai di mentire tormenti quel coso.”
Incrocio le braccia ed osservo Ben, mettendo il muso.
“Ecco, questo lo fai quando sei irritata.”
Affretto il passo cercando di raggiungere gli altri, mentre il chitarrista mi corre dietro, ridendo.
“Dai Becka, scherzo!”
“No, fanculo Bejamin.”
“Non è colpa mia se ho sempre ragione...”
Veniamo fermati da Danny, che saltella felice.
“Ho avuto un'idea splendida!”
“No, non voglio pippare coca, grazie.”
Si ferma un attimo, guardandomi serio e giudicante, mentre rido, poi riprende fiato.
“Andiamo al parchetto qua dietro con un amplificatore di quelli scabrissimi, un tamburello e suoniamo.”
“Non fare il bastardo, l'ha proposto Sam.”
Il bassista spunta da dietro le spalle di Daniel.
“Te l'avevo detto Danny, non sei intelligente, si capisce quando sei tu a dire le cose..”
“Ma..la tua simpatia? Un gatto mestruato attaccato ai testicoli è più carino.”
Ridiamo e prendo Danny sotto braccio.
Decidiamo di dividerci, io e Danny a prendere da bere, gli altri a procurarsi due chitarre, un amplificatore e un cazzo di tamburello,che, ovviamente, James reputa offensivo per la sua dignità.
Al primo supermercato, Danny si spaccia per un ventenne alcolizzato in astinenza.
Niente alcool.
Al secondo, per un terrorista pronto a far saltare tutto se non riceverà almeno ventisei lattine di birra scadente.
Niente alcool.
Al terzo, prima che dica alla commessa di essere uno schizofrenico appena scappato da un ospedale psichiatrico , dove era stato ricoverato per una personalità Borderline, lo blocco, dicendo che è mio fratello, è uno stupido, ed entrambi abbiamo diciotto anni.
Raggiungiamo i ragazzi in uno squallido parchetto per cani, sapete..quelli dove ci stanno i cani.
“Ce l'avete fatta?”
“Si è spacciato per un terrorista islamico..”
Prendo una birra e comincio a bere, mentre Sam cerca di capire come si suona una chitarra e Ben strimpella qualche accordo.
So why do good girls like bad guys?
I had this question for a real long time
I've been a bad boy and it's plain to see
So why do good girls fall in love with me?”

Attacca Danny gesticolando come se fosse un nigga del ghetto più squallido della periferia di New York negli anni'90.
You've got pep in your step
You live your life with no regret.”

Continua Ben.
“How you look when you are wet
Is something I cannot forget.”

Poi Sam.
“I just wanna kiss your lips
The ones between your hips.”

Seguo io.
“If I cashed in all my chips on you
Then baby, I'd be rich.”

Danny ride e beve, prendendomi per un braccio.
“So why do good girls like bad guys?
I had this question for a real long time
I've been a bad boy and it's plain to see
So why do good girls fall in love with me?”

Balliamo per il parchetto dei cani mentre Ben improvvisa un assolo a caso e James butta il suo tamburello unendosi a noi, seguito dopo poco da Sam.
So why do good girls like bad guys?
(I wanna know, I need to know!)
So why do good girls like bad guys?
(So come on, I gotta know, I need to know!)
So come on, I gotta know
So come on, tell me!”

Dan si fionda sull'erba in una scivolata che raccoglie almeno cinque cacche di stupidi barboncini, mentre noi tre saltiamo e ci spingiamo, in un mini-pogo che mi ricorda quanto le persone possano alleggerire una mente piena di vuota confusione.

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Capitolo 10
*** Baboon. ***


Danny mi passa la canna, restando appoggiato con la schiena ad uno dei gradoni.
Gli altri sono andati, io e lui siamo rimasti a cazzeggiare in quel parchetto per cani, fumando e bevendo le ultime birre avanzate.
“Alla fine hai deciso se cominciare a cantare da qualche parte?”
“Mi piacerebbe ma ho scaga..”
“Perchè?”
“Boh, ho la fobia delle persone che mi ascoltano. Canto solo in camera mia, davanti al computer, o quando sono con voi.”
Alza le spalle, guardando il vuoto.
“Dovresti cominciare con noi. Potremmo cambiare il nome: Asking Becka.”
Gli do una spinta leggera, ridacchiando.
“No.. non si può storpiare il nome derivato dal re dei culi.”
Sorride anche lui.
“Hai ragione, perchè sono troppo fantastico.”
“Non esiste uno più fantastico di te.”
“Uhm..forse, James?”
Lo guardo, seria. O almeno, cercando di sembrare seria, perchè l'erba mi fa partire la ridarella per qualsiasi battuta.
“Che c'entra?”
“Oh, andiamo.. < Rimango a dormire da Becka > e tu < Non ci sono problemi >, siete veramente loschi, ragazuoli. Dimmi almeno che il re dei culi sono ancora io e non devo condividere il primato con quel babbuino di Cassells.”
Rido, arrossendo.
“Ma che cazzo ridi, idiota?”
Continuo a ridere senza un motivo preciso. Forse perchè lo ha chiamato babbuino, forse perchè mi ha chiamato idiota, forse perchè non parliamo d'altro che di culi.
Scoppia a ridere anche lui dopo pochi secondi, appoggiando la testa alla mia.
“Devo dirti una cosa.”
Dice, appena riprende un po' di fiato.
“Mi fai paura Dan.”
“Non è niente di preoccupante. Cioè, mi sono fatto Jannifer-la-capra, te la ricordi?”
“Fai cagare Worsnop.”
“Lo so, ma mi si è presentata in bagno dicendo: < Credo di aver sbagliato porta... >.”
“Che zorca.”
“Giuro che stavo per cantarle: < I want to fuck you like an animal >.”
Rido di nuovo.
“Almeno è brava?”
“Ha uno strano sapore..Come di..”
“Piattole? AIDS? Sifilide? Gonorrea?”
“La smetti? Inutile macedonia di disagio e solitudine?”
Dice portandosi entrambe le mani ai gioielli.
Cerco di abbracciarlo mentre lui si ritrae urlandomi addosso che desidero solamente vederlo soffrire e che sono un gufo.
Mi fermo un attimo, sgrano gli occhi e comincio a girare il collo più che posso, cercando di fare un: < Uh uh > che forse,in un universo parallelo sembrerebbe il verso di un gufo.
“Certo che sei spastica.”
Riesco finalmente a gettarmi con tutti i miei settantotto kili per uno e ottantasei tra le sue braccia, stringendolo come se non ci fosse un domani, ridendo come non mai.

Cerco di entrare in casa senza fare rumore.
E più o meno l'una e mezza e mia madre sta dormendo da almeno tre ore e venti.
Salgo le scale e mi chiudo in camera nel modo più silenzioso che io abbia mai sperimentato.
Mi fiondo sul letto e guardo il telefono.
Un messaggio da James.
Ho assistito alla scena di Sam che infila una mano nei pantaloni di Ben con una foga devastante. Sono shockato. Ho bisogno di un Gin Tonic, di una Vodka, di un Coca e Rum...tutti insieme!!”
Il fatto che abbia usato tutti quei punti esclamativi mi da veramente fastidio, ma ci passerò sopra.
Sei ancora sveglio?”
Non riesco a capire se gli ho risposto nella speranza di svegliarlo o nella speranza che sia già sveglio..Probabilmente la prima, perchè sono una persona cattiva.
“Certo. Come faccio a dormire? Tu dove sei? Ti devo dire una cosa.”
E' un bastardo. Sa benissimo che se una persona vuole farmi ripercorrere tutti gli sbagli della mia vita deve semplicemente dire: < Devo parlarti >, ma anche < Ti devo dire una cosa > fa il suo effetto.
“A casa, che c'è?”
“Ho incontrato Mike. Mi ha detto che ti vede distante negli ultimi giorni. Cazzo Rebecka! Non ho voglia di prendermi delle bastonate per colpa di una notte a cazzo. Impara a dire bugie prima che mi ritrovi senza palle.”
Basta che stai calmo..Comunque ci esco domani e sistemo tutto, non ti preoccupare.”
“Si che mi preoccupo! Perchè sto cercando di beccare la tua cazzo di finestra da dieci minuti e i sassi di merda non ci arrivano.”

Ridacchio e mi alzo dal letto, aprendo la finestra.
Un sassolino di ghiaia del mio vialetto mi arriva dritto in fronte.
“Ma sei coglione?!”
“Scusa!”
Lo vedo aggrapparsi all'albero di mele di fronte a camera mia e arrampicarsi fino al ramo più vicino alla mia finestra.
Spalanco gli scuri e mi sposto, aspettandolo.
Fionda in camera con un salto che solo lui è riuscito a fare nella storia di questa casa e di quest'albero (una volta ci ha provato Ben ed ha sbattuto i denti contro il cornicione per poi cadere su un cumulo di foglie secche).
Richiudo la finestra mentre lui si toglie la maglietta e la getta in un angolo.
Avete presente Jacob di Twilight? Ecco, lui avrebbe interpretato meglio il ruolo.
“Ora spiegami il senso di quest'azione.”
“Non ha senso. Ho un bel fisico, sono entrato in camera tua da una finestra, impazzisci per i miei pettorali. Volevo farti notare quanto riesco ad essere figo sudaticcio.”
Alzo gli occhi al cielo e raccolgo la t-shirt, lanciandogliela.
“Rivestiti, idiota. Quindi hai beccato Mike?”
“Già.”
Dice, sedendosi sul mio letto.
Guardo per terra ed alzo le spalle.
“Non ho paura di andare nei casini Becka, non me ne frega un cazzo. Mi dispiace solamente per la situazione in cui andresti a cacciarti. Sappiamo benissimo che mi pesterebbe e poi verrebbe da te a romperti il cazzo.”
Mi siedo affianco a lui.
“E' che io voglio rimanere con lui. Gli voglio bene e stiamo insieme da tanto tempo. E poi noi due siamo amici, tra una cosa e l'altra, niente di più. Perchè non siamo niente di più, vero?”
“Niente di più, no. Almeno, se tu lo volessi saremmo solo amici, ma sai meglio di me che non è così.”
“Che cazzo dici? Sei tu che cerchi di portarmi a letto.”
“..Non ti darò mai ragione.”
“Perchè sei un babbuino.”
Ci guardiamo e sorrido, arrossendo. Poi appoggio la testa su una sua spalla e gli prendo la mano, continuando a sorridere.
“Ti voglio bene James.”
“Anche io..”
Sento che i suoi respiri si fanno più forti e i suoi battiti più veloci.
E i suoi pantaloni prendono una “strana” piega.
Mi alzo di scatto e ci guardiamo negli occhi per dieci secondi di un silenzio imbarazzantissimo.
Lui si alza, si mette di fronte a me, si toglie la maglietta, le scarpe. Mi prende per le spalle e mi spinge all'indietro, sdraiandomi sul letto.
Non me ne sono accorta fino a questo momento, ma anche i miei respiri si sono fatti più veloci.
Il batterista sale sul letto, si piega in avanti, mi bacia il collo. Risale lentamente, percorrendo con le dita il mio corpo, sfiorando le mie labbra con le sue.
Chiudo gli occhi e appoggio le mani sulle sue spalle, per poi far risalire una di queste per il suo viso e, un attimo dopo, attaccarmi alla sua bocca con un impeto che neanche io credevo di possedere.
James si stacca da me immediatamente, tendendomi ferma con un braccio.
Si avvicina al mio orecchio sinistro e sussurra:
“Hai visto? Sei tu che mi vuoi.”
Poi si alza di scatto, prende la maglietta ed esce dalla finestra da cui era entrato, prima che io riesca a lanciargli una scarpa in testa.
“Sei una bastardo Cassells!”
Mi saluta con la mano e corre via, lungo il mio vialetto.

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