American Boy

di ElisinaSmile
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** I chapter ***
Capitolo 3: *** II chapter ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


~American Boy
 
Ore 9.02. New York. Eclatante città americana. Ora di punta per andare al lavoro.
Un ragazzo qualitativamente superiore per intelletto è in moto, ovviamente va a lavorare invece di andare all'università come i cristiani. Ha 20 anni, capo di un ente che si occupa del progredire scientifico e tecnologico. Tutto suo. Suo, suo, suo!
Alle 9.15 esatte arriva in ufficio, tutti li portano tantissimo rispetto, quasi fosse un dio.
Odio il suo atteggiamento da divo ma soprattutto come mi tratta!
Lo devo seguire ovunque e quando dico ovunque intendo ovunque, al mattino, pomeriggio, sera, se ha bisogno chiama e io devo scattare... e con che cosa mi ripaga? Semplicemente con quegi occhi azzurri che amo. Eppure non sa di ripagarmi così tanto...
"Meiko, vieni?". Ecco, mi chiama. Oggi ci sono i colloqui per assumere nuovi impiegati. Ovviamente lui farà solo presenza, cercherà di convincermi di scegliere una ragazza e magari bella, io cercherò di impormi ma alla fine cederò e assumerò una gnocca fottuta che magari non sa nemmeno che è stata presa dalla compagnia Shirogane!
Maledette bamboline, e lui un maledetto playboy!
E dire che a me non degnava nemmeno di un piccoo sguardo, solo per parlare di lavoro, lavoro, lavoro, lavoro...
Sto totalmente sclerando. Mia sorella mi darebbe due schiaffi e mi direbbe di riprendermi. è più piccola ma ha più cervello di me mi sa.
Però ora lei è ancora in Giappone a finire la scuola, so che le mancano pochi giorni dopodiche sarà totalmente libera... verrà da me e ce la spasseremo alla grande, di sera, ragazzi, locali, uscite, andare a dormire tardi o non andarci per niente... Ovviamente quando il qui presente signorino mi darà le ferie!
Mi dimentico che ho davanti quattro pretendenti, tre uomini e una donna. Ok, so già che sceglierò lei conoscendo il capo!
Anzi no, questa volta non sono poi così sicura... infatti non lo vedo interessato.
"Meiko io ho da fare... occupatene te". Ecco, infatti.
Parlo con sti qui, sono Phil, Mike, Jason e una giapponesina, si chiama Retasu Midorikawa. Alla fin fine assumo comunque lei, mi pare la più, come dire, intelligente e preparata. Beh, almeno ora saremo in due a venire ignorate dal boss, dato che alla Sihorgane's ci sono solo pseudomodelle... O almeno, così credevo.
Mentre esco da lavoro vedo che parlano. Lui la guarda in modo strano.
Lo sapevo che dovevo assumere Jason!
Ok, calma e sangue freddo.
Credo sia ora di chiamare la mia piccola Ichi...
 
 
 
Mi raccomando care! recensite in tante... non sapete quante ne accadranno!!!!
Non fatevi nemmeno troppi castelli...

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Capitolo 2
*** I chapter ***


~American Boy
 
I chapter
 
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ragassuole mie, aggiorno ora perchè nei prossimi giorni avrò da fare, causa partenza in Spagna... Quindi questo sarà l'ultimo aggiornamento prima di partire... la fanfic "Là dove mi porta il cuore" verrà aggiornata domani sera... mi raccomando in questi 10 giorni non dimenticatevi di me u.u Appena torno aggiornerò tutte e tre le fict che ho in corso (Amercian Boy, Là dove ti porta il cuore, Quell'amore del mio insegnante-originali,romantico)... Se mi volete aggiungere su msn nel mio profilo il contatto c'è... molte di voi mi sembrano ragazze fantastiche e simpatiche ^___^ Ringrazio tutte le mie recensitrici! Spero continuerete a seguirmi e a sostenermi...
Baci, ElisinaSmile.
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I Chapter
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Ancora non ci posso credere! Insomma, IO assunta alla Shirogane's?! Mi sento veramente... al settimo cielo, non sono mai stata così felice! Subito appena ho visto Shirogane ho provato un po' di soggezione, avrà solo un anno o due più di me, solo un ventitreenne, a capo di un ente scientifica così importante... e poi, beh, è veramente un bell'uomo.
La sua assistente, Meiko Momomiya, così mi sembra di ricordare, è una ragazza veramente gentile, si è dimostrata da subito disponibile per farmi "ambientare" nel mio nuovo luogo di lavoro e poi mi sembra una persona veramente affidabile.
Inoltre è giapponese come me, questo un po' mi rassicura.
Insomma, sono felice!
E' da anni che studio qua in America e finalmente sono riuscita a trovare un lavoro... i miei genitori saranno veramente fieri di me, infatti appena uscita dall'edificio li ho chiamati immediatamente ed erano entrambi entusiasti... almeno quanto me.
E oggi... oggi è il mio primo giorno di lavoro.
Meiko mi ha detto di aspettarla all'entrata, così mi avrebbe mostrato il mio ufficio, i miei colleghi e il posto...
Infatti eccola che arriva. Deve avere la stessa età di Shirogane se non un anno in meno, credo inoltre che lavori qui da almeno un anno, mi sembra una ragazza molto professionale.
Subito provo un minuto di sgomento: era normale che arrivasse insieme a lui?
Cioè, non perchè lei non fosse una bella ragazza, anzi, ha dei bellissimi occhi color cioccolato fondente e i capelli neri che sono lisci come seta oltre a una pelle perfetta, però boh, in quel momento mi fece un effetto strano.
Lui entra, mi fa un cenno di saluto, dio quanto è bello!
"Ehm... Midorikawa?". Subito non la sento che mi chiama, sono presa da quella visione angelica. Che scema che sono, non sono più un'adolescente e quello è il mio capo! Mi volto verso Meiko che mi guarda con aria strana:"Signorina Midorikawa, è fra noi?".
"Oh... sì sì, certo! Scusami!" sono sicura di essere diventata rossa come un peperone.
"Bene... vieni, ti faccio vedere il tuo ufficio".
Raccolgo le mie cose e seguo la ragazza. C'è un silenzio imbarazzante, attarversiamo tutto il corridoio d'entrata e prendiamo l'ascensore.
Mi sento in imbarazzo, forse dovrei provare a tenere una discussione...
"Te da quanto lavori qui?" domando in completo imbarazzo, l'ascensore è pieno di gente.
"Quasi un anno..." risponde, guardando alcuni fogli che teneva in mano. Ci avevo visto giusto.
"E sei la segretaria del capo?" chiedo ancora, sento una sensazione strana perchè vorrei essere io al suo posto.
"Sì... per questo ero con lui, non farti i castelli come molte persone... mi chiama per ogni sciocchezza".
"Ah... ecco...". Non stavano insieme. Perchè mi sento quasi... sollevata?
L'ascensore si ferma ed entra una bellissima ragazza, alta, sembrava una modella.
"Ciao, Meiko..." la saluta, ha una voce vellutata.
"Ciao, Rosemary". Lei la saluta con freddezza.
"Dov'è Ryou?".
Ah, quindi il nome di Shirogane sarebbe Ryou. Curioso un nome giapponese ad un americano... molto curioso.
Meiko la fulmina con lo sguardo:"Non lo so" risponde infine.
"Avevo bisogno di parlarli... vabbè, lo cerco da me!".
Esce al nostro piano. Meiko si volta verso di me ma forse parla più con se stessa:"Se, parlare...".
Oddio, che brutta visione che mi passa per la testa. Me la scrollo di dosso e seguo Meiko in silenzio, non un fiato esce dalla mia bocca finchè non arriviamo al mio ufficio: è grande, sì, spazioso con una bella vista.
"Eccoci qua... sistemati come vuoi, sii sempre cortese, quando ti chiedono una cosa, falla più veloce che puoi, prima fai meglio è, sii sempre puntuale alle riunioni e se sei giù di morale non darlo a vedere... o almeno, così mi hanno insegnato".
Sorride, prende i fogli di prima:"Questi" me li porge "Sono i dati di cui devi occuparti. Mi raccomando, fa attenzione per l'amor di Dio! Se sbagli uno, sbagli tutto quanto! Quindi, attenta eh!".
Bussano alla porta, a dire il vero non aspetta che Meiko dice avanti, entra, un ragazzo.
Per un momento mi sembrava fosse Ryou. Invece era solo uno che li somigliava parecchio.
"Ah, Ian... che c'è? Che ci fai qui?".
"Le buone maniere dove sono finite, miss educazione?".
"Midorikawa...".
"Puoi chiamarmi Retasu...".
Sospira. E' stressata, e molto!
"Retasu questo è Ian, il fratello maggiore di Ryou".
Li stringo la mano. Ora si spiega la somiglianza.
"Per nostra fortuna non lavora qui ma viene ogni tanto a rompere".
"Hey! Vacci piano con le accuse! Avevo bisogno di parlarti due secondi".
"Retasu-chan...".
Mi sorprende che mi chiami così.
"Sì...".
"Hai capito che devi fare, mettiti al lavoro" mi passa altre cartelle "Sicuro sia così importante?".
"Importantissimo".
Si volta verso di me "Secondo me è vizio dei Shirogane dare fastidio sempre a me". Fa un sorriro e segue Ian.
Chissà cosa doveva dirgli... Sono curiosa per natura, non posso farne a meno.
Sento delle voci.
Meiko, Ian e.... Ryou. Parlano.
"Sempre a parlare, voi due?" domanda Ryou, ha una voce fantastica, la adoro già.
"E' una cosa importante, FRATELLINO, non rompere".
Secondo me Ryou sta sorridendo:"Se, se, importante... Meiko, appena finisci la tua amabile conversazione vai a fare il lavoro che ti ho chiesto?".
A parere mio, Meiko conosce i Shirogane da tempo, insomma c'è... una certa confidenza che di solito non si ha nè con il capo nè con il fratello del capo... e anche l'opzione fidanzati non era plausibile perchè come ha detto Meiko, fra loro due non c'è niente, no?
Bussano alla porta. Oddio, deve essere Ryou. Oddio, oddio, oddio.
"A-a-avanti" balbetto. Idiota, idiota, idiota.
"Scusa se ti disturbo, sono venuto ad assicurarmi che è tutto ok...".
"Sì, sì, grazie, Meiko mi ha... mi ha spiegato tutto".
Non ho mai visto degli occhi così belli. Uno sguardo così profondo...
"sistemati come vuoi, sii sempre cortese, quando ti chiedono una cosa, falla più veloce che puoi, prima fai meglio è, sii sempre puntuale alle riunioni e se sei giù di morale non darlo a vedere... o almeno, così mi hanno insegnato...".
"Come fai a saperlo?".
Sono scioccata. Medesime parole, solo che lui faceva quasi la presa in giro.
"Meiko è un libro aperto... però non ti ha detto una cosa...".
Oddio che sorriso splendido.
Non so che darei per stargli più vicino.
Ma che mi prende?
Retasu, sveglia... hai davanti il tuo capo.
"Cosa?".
"Sii te stessa. E basta... non fare troppo la tirata...".
"Ah, ok...".
Mi fa l'occhiolino:"Buon... primo giorno di lavoro". Un altro sorriso ed esce dal mio ufficio.
Dio mi è mancata l'aria...
Dio quant'è bello.
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Insomma, l'ho sempre detto e sostenuto: mia sorella è un'emerita idiota.
Mi chiama, sclera al telefono con cose del tipo:"MA PERCHè IO NO, eccetera eccetera", dice che lo odia, dice che lo ammazzerebbe e lo prenderebbe a calci, però subito dopo dice che è persa.
Ora dico: una persona così, può essere definita normale?
NO!
Una persona normale non chiama sua sorella per dire di preparare subito le valigie e prendere il primo aereo per New York... mi ha persino mandato dei soldi per essere sicura che io vada!
Non è mai stata brava con i ragazzi, per colpa sua io sono così.
Mi sto annoiando in aereo, dovrei arrivare fra poche ore... uff.
"Perciò muoviti" sono state le sue ultime parole.
Non l'ho mai vista perdere veramente la testa per un tizio. Bah... Insomma, lei ha ventuidue e anni e io diciannove, non dovrebbe essere lei a dare consigli a me? Ovviamente no...
Vado solo perchè mi sembra tremendamente persa... E poi non sono mai stata nella grande mela.
Sento che sarà... un'esperienza fantastca.

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Capitolo 3
*** II chapter ***


~American Boy
 
 
II chapter
 
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Sono tornata amichette mie! E shi, sono tornata l'altro ieri dalla splendida Spagna... 10 giorni assolutamente fantastici, passati a ridere e a fare cazzate!!! ahahahahahahha bellissimo, mi sono divertita un mondo e per questo mi sento più ispirata che mai!
Un ringraziamento enorme alle mie recensitrici! siete gentilissime, continuate a seguirmi che ci conto!
Un bacio,
ElisinaSmile
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II chapter
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Mi sto annoiando in aereo. é una vera palla. Giuro che appena vedo Meiko la prendo per il collo per avermi totalmente costretta a venire qua a babbo in America, così, solo perchè non sapeva su che spalla piangere.
Eppure pensavo stesse alla grande. Ho ancora salvato il suo primo messaggio proveniente dall'America, e aveva scritto proprio così:
Mi sto divertendo un mondo (nonostante il lavoro)!
Qua è stupendo (anche i ragazzi).
Il "boss" rompe ogni secondo, non ho un attimo di respiro con lui,
però è un gran figo (non pensare male).
A parte la sua smania per le parentesi, credevo andasse tutto bene, a parte quel non pensare male scritto fra mistiche parentesi. E invece? NO! Insoma, sapevo della sua cotta per il "boss", come lo chiama lei, e a grandi linee tutti gli intrugli che si erano andati a formare, però... non avrei mai pensato che sarebbe arrivata al punto di chiedermi di andare là... non che mi dispiaccia, però...
Manca ancora mezz'ora. Un'interminabile mezz'ora!
Mi sa che l'unica cosa che posso fare in questo momento è una: dormire.
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Mi chiedo cosa abbia spinto Meiko ad assumere la Midorikawa. Sì, è brava è carina tutto quello che vuoi però bisogna stare attenti a non darle qualcosa in mano che se no questa finisce rovinosamente a terra.
è strano perchè Meiko ha sempre scelto bene... Però sta volta ha ceffato.
Essendo l'ufficio della Midorikawa non troppo lontano da quello di Meiko, che sta vicino al mio, vedo ogni volta una sottospecie di cabaret con protagonista quella ragazza con gli occhi color oltremare che non fa che combinare pasticci.
Come in questo istante.
Vorrei ridere ma mi trattengo, mi dispiacerebbe metterla a disagio...
Dovrei dire a Meiko di aiutarla.
Ma forse ha già troppo da fare, poverina... so di essere... pesante? nei suoi confronti, però è come se dipendessi da lei, perchè non è solo una buona impiegata (con un bel cervello) ma è anche un'ottima amica.
Ieri sera per farmi perdonare l'avevo invitata a cena da noi... ma ovviamente mio fratello ha avuto la bella idea di tirare fuori gli alcolici. Fra me, lei e mio fratello non so chi fosse più ubriaco, ma... per fortuna Keiichiro è astemio perciò Meiko è arrivata a casa sana e salva, senza che Ian ci finisse a letto o senza che facesse casini, come è già successo.
Perciò sta mattina non conterò sul suo aiuto, quando l'ho vista salire in macchina aveva un colorito da far invidia a un cadavere... e si è messa e imprecare contro mio fratello, che è un idiota, che sa che lei ama gli alcolici ma nonostante tutto l'ha indotta in tentazione. E in effetti non che avesse tutti i torti, ma d'altronde in presenza di Meiko Ian dimentica tutto quello che di buono ha in testa. Solo che lei non lo sa, perciò ha continuato a lamentarsi finchè non le ho offerto una tazza di caffè.
E si è calmata, stranamente.
Ecco, vedo la Midorikawa che fa cadere... fogli, pile di fogli, o qualcosa di simile.
Non so più che fare.
Okay, basta, vado a darle una mano se no qua mi butta giù tutto...
"Aspetta, ti aiuto io" le dico abbassandomi per raccogliere alcuni fogli, lei inizia ad agitarsi e ad arrossire, a muovere le braccia e a sistemarsi i capelli, nonostante tutto ha un suo fascino.
"No, no, no, no non... non ce n'è bisogno! Io...". E ora balbetta. è una ragazza veramente dolce.
"Sta tranquilla".
Smette di agitarsi, così le passo i fogli.
"Ehm... attenta, questa volta".
Tanto so che ricadranno.
Ci fissiamo per un istante che pare eterno. Mi specchio in quegli occhi stupendi e quasi mi sembra di avere le vertigini.
"Ryou...".
Mi volto. è Meiko. Mi guarda in maniera strana. Quanto sono rimasto immobile?
"D-dimmi...".
"Balbetti?".
"Ti sbagli".
"Ok, meglio non discutere oggi".
Anche lei è strana. Le trema la voce. E poi ha gli occhi più scuri, come se fossero velati di uno strato sottile di nebbia.
"Dimmi, che succede?".
"Devo andare a prendere mia sorella all'aereoporto... ricordi?".
"Ah, sì, certo! Vai pure".
"Grazie...".
La sua voce non era che un sussurro.
Non so perchè, ma vedere quegli occhi innocenti mi fanno sempre sentire in colpa... per nessun motivo.
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Odio la Midorikawa. Io e le mie splendide idee...
è... incredibile come la guardava! Sembrava fosse sulle nuvole! Non guarda così nemmeno le modelle che girano attorno a lui in maniera incessante... non ha mai guardato nessuna in quella maniera, mai.
E mi da fastidio. Anche troppo fastidio.
Adesso non devo fare altro che concentrarmi solo sulla strada, fare un respiro profondo e scacciare via quell'immagine di loro due che si guardano come due che hanno avuto un colpo di fulmine.
Eppure è strano da parte mia perchè non sono mai stata una persona gelosa.
Vai al diamine, Ryou Shirogane. Ti odio, ti odio, ti odio.
Ti odio così tanto da non accorgermi che sono arrivata, fai te!
Infatti eccola là, la mia Ichi che si sbraccia per farsi vedere.
è cresciuta dall'ultima volta che l'ho vista, non è più una bambina adesso è molto più... donna.
Ci mette mezz'ora a caricare la valigia nel portabagalgli, poi si siede al posto del passeggero.
"CIAO SORELLONA" mi urla abbracciandomi, sotto a questo caloroso saluto c'è un "perchè mi hai fatta venire fin qui"... la conosco troppo bene.
"Ciao, Ichi..." le dico, non urlando, non mi piace urlare.
"Che brutta faccia!".
"Vorrei vedere la tua se ti svegliassi dopo una sbronzata da paura".
"TI SEI UBRIACATA?!".
"Non è stata colpa mia".
"Guarda un po' te con chi devo stare".
"Ho più di vent'anni e mi voglio divertire".
"A parte le tue cavolate... che succede?".
"Mmh... niente, non so".
"Ma... riguarda sempre lo stesso?".
"Sì".
"E magari un'altra impiegata".
"Sì".
"Che non è bellissima ma sembra piacerle!".
Mi guarda come per dire "o cavolo, ci ho azzeccato", forse perchè mi sono fermata e mi sono messa a piangere come una scema, accorgendomene solo qualche istante dopo perchè dopo ieri sera il mio cervello elabora a scoppio ritardato.
"Me-meiko... piangi?".
Mi asciugo gli occhi e riparto. Non mi va proprio di parlare.
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Che brutto effetto vedere mia sorella piangere... Giuro che a quello lo uccido!
Credo che stiamo andando dove lavora lei, per chissà quale motivo, magari deve firmare qualcosa per uscire...
è un edificio grande ed elegante, deve essere bello lavorare lì dentro.
Mi ha detto che il suo ufficio è all'ultimo piano, vicino a quello di Ryou essendo praticamente la sua segretaria. La salita in ascensore è lunga, noiosa, pensa se uno ha fretta, deve rotolarsi giù dalle scale! Questo pensiero mi fa ridere e tutti mi guardano male, anzi, malissimo.
Amen. Non potevo fare a meno di ridere al pensiero di qualcuno che rotola per piani e piani dalle scale!
Quando arriviamo c'è tanta gente, tutti indaffarati in chissà quali progetti.
Svoltiamo a sinistra, percorriamo una specie di tubo, e arriviamo all'ufficio che, come ha detto lei, è quello di Ryou.
Bussa. Le dice di entrare. Per fortuna ho preso un po' di lezioni di inglese...
Quando entriamo lui è seduto sulla sua sedia e ci squadra, o almeno mi squadra.
"Ah, lei deve essere tua sorella..." dice, si alza e si avvicina a noi, guarda mia sorella per qualche istante, secondo me si è accorto che ha pianto, lo capisco dalla sua espressione "Piacere, Ryou".
"Ichigo".
Ora conosco il mistico Ryou.
Alzo lo sguardo e lo guardo.
è come perdersi in un pezzo di cielo.
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Hanno gli stessi occhi. Due perle di cioccolato.
Su quei capelli rossi però fanno un'altro effetto.
Già, totalmente diverso.

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