A green shining star, a yellow rose

di stellinabg
(/viewuser.php?uid=133159)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Istanti in foto ***
Capitolo 2: *** Sentimenti incompresi ***
Capitolo 3: *** Non più mia... ***



Capitolo 1
*** Istanti in foto ***


Indecisa fino all'ultimo se pubblicare o meno su efp questi brevi frammenti che ho scritto sul mio account fb, alla fine mi sono decisa a trasportarli qui.


La fotografia ti permette di fermare l’attimo, cogliere un istante, fermare il tempo”.1
Rimasto colpito da tale frase detta da un fotografo durante un’intervista, fui spinto a intraprendere questo hobby. Ciò sembrò sorprendere praticamente tutti: non facevano altro che chiedermi cosa fosse successo perché mi interessassi ad un’attività terrestre, proprio io che denigravo qualsiasi hobby, sport o usanza di questo pianeta popolato da idioti. In risposta, io farfugliavo qualche scusa che nessuno sembrava bere o semplicemente mi alzavo e me ne andavo con il mio solito secco: “Non sono affari che ti riguardano”.
Nessuno doveva sapere il motivo per cui, da un giorno all’altro, avevo preso a dedicarmi con così tanta passione alla fotografia. Nessuno. Non volevo che si sapesse che io, colui che etichettava i terrestri come degli idioti, colui che teneva tutte le persone alla larga, mi fossi in realtà affezionato a qualcuno. Più me ne rendevo conto e più mi chiudevo a riccio, consapevole che prima o poi me ne sarei dovuto tornare su Kinmoku e abbandonare coloro a cui tenevo. Tutto ciò che avevo vissuto sulla Terra e tutti i legami affettivi instaurati, sarebbero stati solo dei ricordi. E i ricordi, si sa, pian piano, con il tempo, tendono ad affievolirsi. Quel viso sempre allegro, quei due occhioni celesti, quei capelli biondi legati sempre con quell’enorme fiocco rosso, quell’esile figura... Tutto pian piano si sarebbe dissolto ed io questo non volevo che accadesse. Non volevo assolutamente dimenticare colei che era riuscita ad entrare nel mio cuore.
Così, con la macchina fotografica in mano, iniziai a fotografare luoghi e momenti passati insieme, ovviamente con qualche stupida scusa che giustificasse la mia nuova fissazione. Iniziai a collezionare foto su foto, tutte gelosamente conservate in delle scatole ben nascoste nella mia stanza, come se stessi proteggendo un tesoro: perché, sì, per me quelle foto erano davvero un tesoro. I legami affettivi possono affievolirsi e i ricordi possono iniziare a dissolversi, ma le foto no. Quelle mi avrebbero aiutato a non dimenticare niente.


© YKP - stellinabg

Note:
1 - Cit. Amodio

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Sentimenti incompresi ***


Tutte queste attenzioni, tutti questi commenti su di me, mi irritano ogni giorno di più.
Non sopporto queste ragazzine terrestri che dicono di amarmi senza nemmeno conoscermi e ancor meno sopporto coloro che dicono che sono freddo e insensibile perché rispondo male a tali attenzioni. Nessuno sa cosa ho passato e cosa ho dovuto provare, nessuno sa cosa continuo a passare e a provare. Nessuno sa ch
e dietro alla mia indifferenza e alla mia freddezza, c’è in realtà un animo profondamente ferito che vuole difendersi da ulteriori sofferenze. NESSUNO. Eppure continuano a giudicarmi senza sapere le mie ragioni.
Come se tutto ciò non bastasse, poi ci sono i giornalisti che seguono ogni cosa che faccio per poi elaborare uno dei loro articoli in cui gonfiano le vicende per farmi apparire quello che in realtà non sono. Fandonie su fandonie, solo per farmi apparire come vogliono loro. Idioti! Ma ancora più idioti sono quelli che credono a tutti questi articoli infondati che meriterebbero il Nobel per le storie di fantasia scritte peggio.
Che nervoso!
Non sopporto più di essere circondato da tutti questi idioti. Nessuno capisce nulla, eppure continuano a parlare. Se solo si concentrassero su ciò che è realmente importante: tutti focalizzati su stupidi sogni, perdendo di vista gli obiettivi più importanti. Amore, fama, ricchezza, lavoro, bellezza…. Quante assurdità! E mentre sono tutti concentrati su queste sciocchezze, non si rendono conto che Galaxia e le Veneranti sono già tra loro a tramare nell’ombra. Assumendo travestimenti per non farsi riconoscere, li attaccano uno ad uno, privandoli della loro umanità e di quel poco giudizio che hanno, per trasformarli in automi al loro servizio, per usarli come pedine nel loro grande disegno di conquista. Non sanno che saranno costretti a combattere al servizio del male, per il raggiungimento di obiettivi che loro ignorano e da cui loro non ricaveranno alcun guadagno. Non sanno che triste destino attende loro. L’unica cosa che forse sanno è che dovranno scontrarsi contro me e contro le altre Senshi. Nient’altro.

© YKP - Stellinabg

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Non più mia... ***


Troppo orgoglioso per ammetterlo con chiunque, persino con se stesso, Yaten iniziava a sentire una tristezza pazzesca che continuava ad attribuire al fatto di non essere ancora riuscito a trovare la Principessa. Se ne stava lì, al buio, seduto sul divano del salone a strimpellare con la chitarra alcuni motivetti tristi, mettendo insieme qualche nota a caso.
Improvvisamente gli tornò alla mente, come un flash, ciò che era successo quella mattina nel cortile della scuola: Usagi saltellava come una stupida affianco a Seiya, come al solito dicendo una marea di fesserie. Quando mai diceva qualcosa di sensato quella ragazzina con quei buffi codini? Yaten, procedeva sbuffando dietro di loro, pensando a quanto fosse fastidiosa e a quanti discorsi inutili stesse facendo, poi all’improvviso la sua attenzione si destò. Usagi stava parlando di Minako: qualche giorno prima aveva partecipato alle selezioni per future cantanti e a quanto pare aveva passato la prima selezione.
Un magone si impossessò di lui, senza riuscire a spiegarsi il motivo: perché quella forte sensazione di tristezza e nostalgia? Era forse perché fino a poco tempo prima, era la biondina con il fiocco rosso in testa a raccontargli ogni minimo dettaglio della sua vita e ora invece doveva sentirlo da altri? Non riusciva a darsi una risposta esatta, anche se il suo cuore sembrava suggerirgli che era proprio quello il motivo di quel senso di solitudine improvvisa.

© YKP - STELLINABG

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2486961