A mistery and love story:Piton's secret

di scemina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** una notizia inaspettata ***
Capitolo 3: *** what is happening? ***
Capitolo 4: *** che cosa significa?!? ***
Capitolo 5: *** Finalmente! ***
Capitolo 6: *** fatto! ***
Capitolo 7: *** qualcosa non quadra ***
Capitolo 8: *** sono sola ora .. con lui ***
Capitolo 9: *** salvami! ***
Capitolo 10: *** qualcosa di indescrivibile ... ***
Capitolo 11: *** grazie alle scope! ***
Capitolo 12: *** notizia Shock! ***
Capitolo 13: *** buio e luce sono l'uno parte dell'altro ***
Capitolo 14: *** all'azione! ***
Capitolo 15: *** good night ***
Capitolo 16: *** Un dolce risveglio ... ***
Capitolo 17: *** Terza guerra magica ***
Capitolo 18: *** Pensatoio ... ***
Capitolo 19: *** Basta ***
Capitolo 20: *** Impulsive ***
Capitolo 21: *** A problem!!!! ***
Capitolo 23: *** un conflitto interiore .. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


~~Era tutto finito, o almeno così credevano.
Harry Potter, il celebre mago noto in tutto il mondo magico come " il bambino sopravvissuto", aveva fatto avverare la profezia,aveva messo fine a quel terrore che aveva vissuto ovunque, aveva distrutto la paura di trovarsi avanti l'Oscuro Signore, lo aveva sconfitto. Harry e i suoi amici avevano sconfitto il mago più crudele e cattivo che c'era mai stato, Lord Voldemort era ,finalmente,morto.
Ora avrebbero vissuto come tutti gli altri ragazzi della loro età,potevano finalmente essere spensierati,cosa che era stata negata loro già al primo anno.
Le loro menti erano stracolme di pensieri:cosa sarebbe successo ora?!? Speravano una vita normale, per quanto normale si potesse definire la vita di un mago che aveva salvato l'intero mondo magico, ma il punto era che potevano rilassarsi,è vero ci sarebbe stato molto da fare:ricostruire la scuola, iniziare di nuovo le lezioni ma per loro questo era meglio che continuare la battaglia.
Nei loro cuori tutte le emozioni si opponevano l'una all'altra; erano felici perché finalmente tutto era finito ma erano anche tristi perché c'erano stati tanti morti e un numero altrettanto elevato di feriti, avevano perso persone a loro molto care in quella guerra a cominciare dalla prima vittima dei Mangiamorte, Silente. Harry, in quel momento,aveva perso una persona che era stata il suo punto di riferimento; da quando lo aveva conosciuto lo aveva sempre stimato, si era sempre fidato ciecamente di lui, sapeva che era un uomo buono, gentile, saggio ma allo stesso tempo severo, non c'erano parole per descrivere il bene che gli voleva.
Ogni volta che chiudeva gli occhi riviveva quei momenti tristi della battaglia, tornava alla torre di astronomia,quando la bacchetta di Piton sferrò quel colpo fatale e il corpo di quel preside,che aveva dato l'anima per gli altri, precipitò. A quel momento si affiancava poi quello della morte di un uomo che lui aveva quasi sempre 'odiato', Piton. Piton con il suo aspetto tetro e oscuro aveva sempre impaurito i ragazzi e Harry, come tutti, era caduto nella trappola, si era lasciato ingannare da ciò che vedeva e non era riuscito a capire la sua vera natura e si pentiva di essere riuscito a capirlo solo dopo la sua morte. Rivedeva il momento in cui il suo ex professore era caduto a terra, avvelenato da quel serpente ma ciò che rivedeva più spesso era il suo sguardo e le sue ultime parole; aveva, per la prima volta, lo sguardo trasparente, gli si poteva leggere dentro, aveva abbandonato quello sguardo pauroso e tetro di sempre e in quel momento nei suoi occhi Harry non potè che vedere solo sincerità e amore; le sue ultime parole confermarono le impressioni di Harry:' Harry, hai gli occhi di tua madre', la frase era semplice ma l'aveva pronunciata con tanto amore che era impossibile non notare la sua bontà.  Ma Piton e Silente non erano le uniche vittime di quella guerra, anche il fratello di Ron George era morto e la lista era ancora lunga.  Mentre Harry era avvolto nei suoi pensieri Hermione  pensava a tutta la tristezza di quella guerra ma c'era una cosa che aveva fatto per amore che le faceva venire la voglia di urlare, dentro di se stava urlando, si stava sfogando ma il suo dolore non diminuiva, i suoi genitori non l'avrebbero mai più riconosciuta, aveva cancellato ogni traccia di se nella loro vita,  era come se non fosse mai esistita per loro e ciò le faceva male, un male terribile eppure sapeva di averlo fatto per il loro bene, per proteggerli ma ciò non migliorava la situazione. Era sulla torre di astronomia, vicino alla finestra, con il vento che le scompigliava i capelli e lei era lì, a guardare l'orizzonte e il bellissimo panorama che, lontano dalle muta distrutte del castello, diventava sempre più bello . Errato. Lei non stava osservando l'orizzonte, aveva lo sguardo perso nel vuoto, la mente piena di pensieri e domande, si chiedeva cosa ne sarebbe stato ora si lei, Ron ed Harry.. Erano grandi amici si ma lei aveva paura che tutto quello che li aveva uniti in quegli anni fosse scomparso insieme al Signore Oscuro. Nel frattempo Ron e Harry la stavano cercando, non la vedevano da un bel po' e si chiedevano dove  fosse finita finché non la trovarono, capirono subito che era preoccupata e triste, tutte le emozioni che provavano era mescolate le une alle altre. Tutti avevano sofferto, Ron aveva perso il fratello, Hermione i genitori, Harry beh .. Harry aveva perso i genitori molti anni prima per lo stesso motivo, avevano perso tutti qualcuno di caro ma avevano ancora se stessi, il loro trio non si sarebbe sciolto, erano INSIEME e ciò non poteva cambiare. Si abbracciarono e allora anche i dubbi della ragazza svanirono, si sentì totalmente stupida ad aver pensato che la loro amicizia potesse finire insieme alla guerra, loro ci sarebbero sempre stati gli uni per gli altri..avrebbero continuato le loro avventure ma questo Hermione ancora non poteva saperlo,non poteva sapere ciò che avrebbero scoperto..
  Ciao a tutti ragazzi, beh .. che dire .. mi piace tanto Harry Potter e particolarmente la storia di Piton e così eccomi qua a scrivere una storia ,è la prima storia che scrivo che ve ne pare?? recensite e se vi va datemi qualche consiglio :) spero che vi piaccia

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Capitolo 2
*** una notizia inaspettata ***


Tutti stavano facendo del loro meglio per ricostruire Howarts più forte e sicura di prima,tutti ce la stavano mettendo tutta,era ora di cena e nonostante la scuola non fosse nelle migliori delle condizioni, la sala grande era già piena di studenti affamati,insegnanti e tutti coloro che avevano partecipato alla battaglia.  Una volta entrata nella stanza Hermione si diresse verso il tavolo dove c’erano Harry e Ron ma rimase sorpresa nel vedere qualcosa,anzi qualcuno.. le sembrava impossibile, lui lì, in quel momento lo avrebbe immaginato ovunque tranne che nella scuola “dannazione è un Mangiamorte” pensava nella sua testa “con che coraggio è qui!con quale faccia tosta si è presentato nella nostra scuola!” , “è vero ha tradito il Signore Oscuro,non ha mai voluto essere davvero esserlo,ci era stato costretto,  li aveva salvati a casa Malfoy è vero ma restava lo stesso un Mangiamorte! Cavolo ha tentato di uccidere Silente in mille modi”. Hermione arrivò al tavolo e si accomodò vicino ai suoi amici: Harry: Ron< Puntuale come al solito eh!?!> Hermione< ciao ragazzi,scusate> Continuava a guardare quella  Serpe che era stata al servizio di “Colui che non doveva essere nominato” e ora era lì,tra tutti i valorosi combattenti. Harry notò subito chi fissava,Draco. Harry: Ron: fece una risata e continuò . La ragazza distolse lo sguardo,fece una risata rivolta a Ron  e rispose. Hermione:. Harry e Ron risero di gusto,si capiva che la loro amica era furiosa e, per far infuriare una ragazza calma come Hermione, ce ne voleva ma tutto sommato quei due non erano andati mai d’accordo. Draco il prepotente e buffone non avrebbe mai potuto andare d’accordo con Hermione la tranquilla e l’imprevedibile, quei due finivano sempre per litigare,non si sopportavano,era dal primo anno che litigavano e lui tirava sempre in ballo quel maledetto soprannome che,ad Hermione, aveva fatto sempre male,”Mezzosangue”. Ma d’altronde, chi sarebbe andato d’accordo con Draco?!? Di certo non loro. Harry:< si ma ormai è qui e non possiamo farci niente> Ron:< su mangiamo,ho una fame!!> Hermione:< come al solito!>. I tre scoppiarono in una risata e iniziarono a mangiare. Hermione si girò qualche volta a fissarlo,non poteva passarci ”lui non merita di stare qui!” non erano mai andati d’accordo e quella serpe aveva la capacità di farla arrabbiare in men che non si dica,beh .. era la sua unica capacità. Si girò per riosservarlo,era con i suoi due ‘scagnozzi’ come li chiamava Ron,sembrava un po’ a disagio “ possibile che lui,DRACO MALFOY,colui che non si era mai fatto mettere i piedi in testa da nessuno,colui che era tanto sicuro di sé, potesse vergognarsi di ciò che aveva fatto e sentirsi sbagliato lì?!?”. Hermione ci pensò un po’ su ma non riusciva a trovare una risposta “possibile che io,HERMIONE GRANGER, che trova sempre una risposta a tutto non la trovi per questa?!?” si disse e così in preda ai quei pensieri si girò di nuovo,per osservarlo meglio e incontrò il suo sguardo;quegli occhi grigi avevano qualcosa di diverso quella sera, nonostante non lo sopportasse Hermione aveva sempre ammirato i suoi occhi, erano lucenti,trasmettevano sicurezza e il colore poi,erano semplicemente bellissimi e la nostra Grifondoro non lo aveva mai negato; rimase a fissarli per un po’ poi si voltò e non ebbe il coraggio di rigirarsi “possibile io senza coraggio?!? Okay, questa guerra mi deve davvero aver distrutta, non mi riconosco più”. Harry la conosceva troppo bene per non notare la sua tristezza e che era pensierosa e di certo non aveva bisogno di pensarci molto per capire che era a causa del viscido Malfoy. Harry:< non vorrai rovinarti la giornata pensando a quella Serpe! > Hermione capì che Harry aveva ragione, Draco Malfoy non era nessuno! Così gli disse: < hai ragione ... Comunque questo pomeriggio cosa abbiamo da fare?> Ron:< oggi aiuteremo a ricostruire l'ala ovest del castello> < inizieremo alle 15:00> aggiunse Harry. Hermione disse che si sarebbero incontrati direttamente lì inventò una scusa e si avviò verso la sua stanza. Mentre camminava per quei corridoi scuri che le erano tanto familiari pensava a quei bellissimi occhi; li aveva sempre spiati di nascosto ma al solo pensiero che fossero di Draco Malfoy le diventavano quasi antipatici. Ogni volta che li aveva guardati in passato aveva notato come esprimessero la personalità del loro padrone, la prepotenza e la sicurezza in sè erano sempre molto presenti in quel grigio particolare, eppure pochi minuti prima non era stato così,  li aveva visti diversi,aveva visto sincerità e quasi un pó di dolcezza. Arrivata nella sua stanza si buttò sul letto e continuò a pensare a quei maledetti occhi, era arrabbiata, non capiva che faccia tosta avesse avuto presentandosi nella scuola ma allo stesso tempo non riusciva a capire perché nei suoi occhi aveva visto la sincerità.  mentre era persa nei suoi pensieri all'improvviso la porta si spalancò ed entrò la sua compagna di stanza nonché la sua migliore amica,Ginny. Era 'leggermente furiosa' ed Hermione sapeva il perché, ogni volta che la sua amica era tanto arrabbiata centrava Harry. disse Ginny andando avanti e indietro per la stanza. "come volevasi dimostrare" pensò Hermione poi mettendosi a sedere disse < invece?>, < invece rimane lo stesso stupido, timido, scemo, stronzo!> la voce di Ginny sembrava quella di chi avrebbe dato a pugni qualcuno e beh ... Forse un paio di schiaffi a Harry li avrebbe mollati ben volentieri almeno si sarebbe sfogata così Hermione cercò di calmarla < Ginny sai com'è Harry, è timido beh ....  io ora non so cosa sia successo ora ma sicuramente si sarà  intimorito> Ginny ribattè subito < è timido lo sai> < mi chiedo proprio perché non riesca a sbloccarsi> Ginny annuì e capì che lei aveva ragione. < ma dimmi cosa è successo questa volta su>.Ginny con la faccia sconsolata Inizió a raccontare ciò che era successo poco tempo prima:< Eravamo usciti dalla sala grande e io Harry Ron e Nevil stavamo andando alla sala comune così mentre Ron e Nevil si incamminavano  mi sono fermata sulla panchina a parlare un pó con lui .... Gli ho stretto la mano e lui  ha inventato una scusa per lasciarmela ... Poi stavamo per baciarci e ... Beh ovviamente, come succede sempre quando si parla con Harry Potter, sono arrivate delle ragazze che volevano degli autografi. Ah quanto le odio! Gli facevano gli occhi dolci, lo abbracciavano e ... Io non lo sopporto! >  gli occhi di Ginny iniziarono a riempirsi di lacrime che, pian piano, iniziarono a scenderle sul viso . Hermione la abbracciò e le disse< sai che Harry ha occhi solo per te, non crederai che ti metta da parte per delle ochette?!?! Su dai sai che ho ragione. Almeno tu sai che tra poco vi fidanzerete, ormai lo sanno tutti, manca solo un pó di coraggio al ragazzo ma, fidati di me, arriverà quando meno te l'aspetti>. Ginny si asciugó le lacrime e finalmente sul suo viso si stampò un sorriso. Continuarono a chiacchierare per un pò finché qualcuno non aprì bruscamente la porta chiamando il nome di Hermione, erano Harry e Ron, chi altri sarebbe entrato con tanta fretta lì se non loro. < Hermione devi venire subito, non puoi immaginare chi è venuto a cercarci!> urlò Harry aggiunse Ron.       Ciao a tutti, eccomi qui di nuovo con un nuovo capitolo :) come vi sembra?!?! Chi e perché sarà andato a cercare il nostro trio?!? Avete qualche idea?!? Susu recensite :) ditemi se vi piace e datemi consigli :)

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Capitolo 3
*** what is happening? ***


L'uomo che avevano davanti era basso e un po’ in carne,aveva i capelli bianchi un po’ scompigliati e gli occhi scuri e.. beh quasi paurosi. Indossava un completo elegante grigio scuro con una camicia nera e una cravatta color pistacchio. Non era un uomo giovane, poteva essere all’incirca sulla sessantina, ma tutto sommato era vestito abbastanza bene. Ciò che spiccò subito agli occhi della nostra giovane maga era un medaglione che aveva al collo, non era eccessivamente grande ma il simbolo era molto particolare: un giglio di un colore particolare, una specie di verde smeraldo ma con qualcosa di diverso. Era lavorato nei minimi dettagli e lo stesso colore era la combinazione perfetta di più colori. Di una cosa era certa, era stato fatto a mano, niente magia,solo tanta pazienza e bravura. A Hermione ,però,quell’oggetto era saltato subito all’occhio per il suo occhio attento più che per la sua particolarità,per chiunque altro sarebbe stato un semplice medaglione ma non per lei; lei era osservatrice e attenta a ogni minimo particolare e, non sapeva il perché, ma quel colore le sembrava quasi familiare,come se lo conoscesse già. I due amici invece, distratti come al solito, non lo avevano notato nemmeno e si erano soffermati ad osservare quella piccola figura dinanzi a loro. Non lo conoscevano, non lo avevano mai visto prima ma quell’uomo diceva di dover parlare con Harry Potter  e i suoi fedeli amici che lo avevano aiutato ad affrontare tutte le sue avventure, ma, particolarmente, aveva insistito perché ci fosse anche Hermione e ciò incuriosiva molto il nostro trio.”Cosa dobbiamo sapere?!? Di cosa deve parlarci quest’uomo di tanto importante da recarsi fino alla scuola di magia e poi in un momento così delicato, a solo una settimana dalla morte del Signore Oscuro".   Una volta entrati nella stanza i tre ragazzi si accomodarono su un divanetto di fronte alla poltrona dove stava seduto quel personaggio così misterioso e bizzarro vicino ad un camino scoppiettante. Quest’ultimo appena li vide si drizzò in piedi e si presentò salutando i nuovi arrivati < è un piacere immenso conoscerla Signor  Potter> poi voltandosi verso Hermione < Piacere di conoscerla signorina Granger> e poi fissando Ron con aria quasi disinteressata < Piacere signor Weasley>.  < Ma vi prego accomodatevi > aggiunse dopo essersi messo a sedere su una poltrona di velluto verde. I tre ragazzi fecero come richiesto e subito Harry ruppe il breve silenzio che si era creato nella stanza < Scusi signore ma chi è lei? >  con un tono di voce in cui quasi si poteva leggere la sua curiosità e che quasi chiedeva di sbrigarsi perché,in quel caso, non era semplice curiosità ma qualcosa in più .. forse era irrequietezza o preoccupazione fatto sta che Harry, come anche i suoi amici, voleva che quell’uomo parlasse, che gli facesse capire qualcosa perché davvero non ci stava capendo nulla. < Avete ragione,scusatemi tanto, sono piombato qui dicendo di dovervi parlare senza nessun preavviso senza nemmeno presentarmi. Io sono Rufus Strange.> < un caro amico di Severus> aggiunse dopo pochi secondi, ribatté subito Hermione incuriosita ma allo stesso tempo un po’ preoccupata ,< Herm stai calma, sono sicuro che se il signore ci ha voluti qui per parlarci ci parlerà,non mettergli fretta..> la rimproverò quasi Ron, era strano, una frase del genere uscita dalla sua bocca ma tutto sommato quella non era di certo la cosa più strana accaduta in quegli ultimi giorni ma quella frase stupì sia Harry che la stessa Hermione.. “Prima mi ritrovo un Mangiamorte a scuola ora spunta un vecchio che dice di doverci parlare per l’incolumità del mondo dopo che abbiamo appena finito una guerra, la giornata non potrebbe andare meglio!” penso tra sé e sé la ragazza e, prendendola di sorpresa questo continuò il suo discorso,quasi le avesse letto nella mente, < so che non è il momento di parlare dell’incolumità del mondo dopo che vi siete fatti in mille ,dopo tanti ostacoli e pericoli rischiando la vita, per liberare il mondo dal pericolo di Voldemort e,ora che credevate fosse tutto finito, mi presento qui a parlarvi di qualcosa che nemmeno immaginate e che, per sua volontà, dovevate sapere dopo la morte del Signore Oscuro>Ron lo interruppe e disse< sua?!? A chi si riferisce?!?> Hermione lo fulminò con lo sguardo e Harry gli disse,con un tono di voce che faceva intendere al’amico che era stato stupido a non capirlo, come fosse una cosa ovvia,, Ron arrossì subito e Hermione pensò che la frase riflessiva di prima era stata un’eccezione,quella domanda aveva fatto capire a tutti che era sempre il solito vecchio Ron.< Si ha ragione signor Potter,mi riferisco a Piton ma per farvi capire ciò che devo dirvi devo partire da molti anni fa> < sarà una lunga storia> sbuffò Ron e questa volta entrambi gli amici lo fissarono così duramente che abbassò lo sguardo mortificato e si preparò all’ascolto. < Ragazzi cari, Severus era un mio carissimo amico .. ci eravamo conosciuti a Hogwarts una decina di anni fa… ero venuto qui per parlare con Silente di alcune importanti questioni e avevo rincontrato Piton tra i corridoi;ci eravamo già conosciuti quando Piton era al primo anno, io ero molto più grande e spesso avevamo dei battibecchi, fino all’incontro di 10 anni fa non eravamo mai stati molto amici,dei semplici conoscenti. Mi trattenni qui ad Hogwarts per qualche settimana e così ebbi modo di conoscerlo meglio e diventammo ottimi amici,era l’opposto di ciò che voleva far credere, non era per niente malvagio né cattivo, era semplicemente un uomo che nella sua vita aveva sbagliato e se ne era pentito ma al suo errore non si poteva rimediare.  Una volta diventato un Mangiamorte non ci si poteva più tirare indietro, a meno che diventando un traditore ma Piton non era il tipo,lui si era unito a Voldemort perché non si sentiva abbastanza, non sarebbe mai stato abbastanza per nessuno, non sarebbe mai stato popolare come James Potter, nessuno lo voleva come amico, tranne Lily fin quando lui non aveva sbagliato e aveva perso anche lei. Lui ne era follemente innamorato,sin da quando era piccolo l’aveva amata ed è stato proprio questo amore a rovinargli la vita … questo suo grande amore lo aveva portato proprio a cercare di proteggerla quando il Signore Oscuro voleva uccidere il bambino che era nato a luglio e che lo avrebbe sconfitto,TU HARRY.> Harry fece per rispondere ma poi continuò ad ascoltare < infatti> ribattè Hermione ma quello continuò < lui te lo fatto vedere al pensatoio, Harry, ma qualcosa di questa storia non è giusto. Questa era solo una specie di introduzione al mio racconto,forse inutile, ma ho voluto iniziare dall’inizio. Comunque tornando alla storia …  due anni fa Piton venne a casa mia, mi chiese qualcosa che non mi sarei mai aspettato; lui sapeva che a breve sarebbe iniziata la guerra e sapeva anche che sarebbe morto così mi chiese di fargli un favore poiché si fidava di me e io non avrei partecipato alla guerra quindi sarei sicuramente sopravvissuto per poi parlarvi.. Piton custodiva un segreto che non aveva detto a nessuno infatti non lo disse nemmeno a me ...> < signore vuole dire che deve parlarci di un segreto che piton non le ha rivelato?!?!> esclamò stufo Harry < Harry calmati> gli sussurrò Hermione notando che era visibilmente arrabbiato d'altronde aveva ragione anche lei non ne poteva più " ci vuoi dire che non sai il segreto di piton?!?" pensò Ron che, come Harry, stava perdendo la pazienza. Hermione,che era la più calma, disse < sia più chiaro, non faccia tanti giri di parole, cosa vuole da noi?> quello allora con la faccia come sr già sapesse che gli avrebbero posto quella domanda rispose < ahh signor Potter, il caro Severus mi disse che era un tipo impaziente ma non pensavo così tanto > Harry chinò il capo e quello continuò < come stavo dicendo lui non disse quel segreto nemmeno a me ma mi disse che nel momento in cui il Signore Oscuro sarebbe morto io sarei dovuto venire a parlarvi ... Lui voleva che questo segreto non finissse nelle mani sbagliate e non voleva  confidarlo nemmeno a me quindi voleva che io vi dessi solo gli elementi per scoprirlo.> .

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Capitolo 4
*** che cosa significa?!? ***


Ciao a tutti ragazzi ... inanzitutto vorrei scusarmi con tutti voi perchè non avevo avuto il tempio di rileggere il capitolo dopio averlo pubblicato e ho notato solo ora che il codice hotmail aveva cancellato molte mie battute e che il capitolo risultava incomprensibile così ho preferito eliminarlo e riscriverlo facendo maggiore attenzione spero che vi piaccia :) lasciate tante recensioni susu !! aspetto i vostri commenti!! Buona lettura!!


Era ora di cena ma né Harry né Hermione né Ron avevano fame … poche ore prima gli era stato detto qualcosa di molto importante,un segreto che Piton aveva ma che colui che gliene aveva parlato non sapeva. Erano tutti e tre nella loro sala comune, seduti sul divano rosso vicino al camino scoppiettante e con il tavolino davanti.
- Deve essere qualcosa di estremamente importante per non averlo potuto rivelare prima- esclamò Ron rompendo quel silenzio nella stanza, erano tutti a cena ma loro erano preoccupati,troppo.
-già, non ci vuole molto a capirlo Ron!- esclamò Hermione
-Ma che cavolo, non poteva rendere le cose un po’ più semplici?!?no eh?!? Mandarci a dire che dobbiamo scoprire un segreto ma non sappiamo quale- ribatté il rosso
-Se non lo ha detto nemmeno a Strange vuol dire che non si fidava nemmeno di lui, vuol dire che Piton avesse paura che il suo amico lo tradisse, lui non voleva rischiare nulla e ciò vuol dire che si tratta di qualcosa di molto importante … lo conosciamo abbastanza bene da dire che è una delle persone più riflessive che ci siano e quindi probabilmente ha escogitato un modo per farci arrivare al segreto senza che nessun altro potesse scoprirlo oltre noi. Cosa ne pensi Harry?- gli fece notare Hermione.
 Harry era immerso a fissare il vuoto,immerso nei suoi pensieri e certamente preoccupato, non aveva aperto bocca dopo che il Signor Strange se ne era andato.
- Non so più che pensare Hermione… Se non voleva che altri lo sapessero perché non dirmelo al pensatoio?!? Perché non includerlo nella sua storia?!? Ci sono troppe cose che non tornano .. e gli indizi non sono per nulla semplici!-  esclamò rispondendo alla domanda di Hermione. I ragazzi fecero il resoconto dell’accaduto, nei minimi particolari,come per trovare qualche particolare che gli era sfuggito in precedenza.

Poche ore prima ….
Il signor Strange aveva dato loro il medaglione che portava al collo e spiegò loro a cosa servisse:
-Questo me lo ha dato Severus, mi disse “ Sembra un semplice medaglione ma non lo è,ha un significato molto più profondo,un significato anche personale che i tre ragazzi capiranno sicuramente,non è difficile come sembra. Il medaglione rivelerà loro una cosa importantissima riguardante ciò che scopriranno … gli sarà fondamentale per farsi una prima idea …” e mi raccomandò di ricordare bene tutto, di non tralasciare nulla. Insomma il medaglione è fondamentale per le vostre ricerche-
-Questo medaglione è molto particolare,raffinato,elegante ,lavorato in ogni singolo dettaglio,sicuramente lavorato a mano. L’ho notato appena la abbiamo incontrata Signore.- disse Hermione poi continuò -il colore è molto raffinato, un colore particolarissimo quasi volesse fosse l’imitazione di un colore che aveva già visto, quasi simboleggiasse qualcosa-
 quello le rispose - attenta come sempre. Severus mi aveva detto che lei,Signorina Granger, era una ragazza molto perspicace e intuitiva, penso che se lei e i suoi amici ci riflettiate un po’ su troverete facilmente ciò che simboleggia il medaglione, d’altronde avete risolto misteri più oscuri e complessi-.
Harry fissava quell’oggetto come incantato poi disse -Un medaglione a forma di giglio … molto raro, il giglio non è molto comune, un fiore raro e particolare, penso che sia questa insieme al colore la chiave del medaglione-
 il signore allora lo interruppe - avrete modo di rifletterci dopo. Ora devo darvi qualcos’altro…- e porse loro una lettera.
-Una lettera?!?- esclamò stupito Ron
 -Non è una semplice lettera. Questa lettera può essere aperta solo se con la bacchetta vi si incide sopra una parola,una determinata parola- lo interruppe Hermione.
Il signor Lucius rimase molto stupito dall’affermazione della ragazza, non credeva conoscesse anche incantesimi di quel tipo così si congratulò con lei - Signorina non smette mai di stupirmi … non mi aspettavo che lei conoscesse un incantesimo così complesso…-
 Ron lo interruppe con una battuta un po’ fuori posto -Lei conosce tutti gli incantesimi, non a caso è la prima di tutti i corsi.. legge sempre e così si spiegano tutte le sue occhiaie, troppi libri Herm!- esclamò facendo una risata che fu però subito interrotta dagli scuardi severi degli amici, non capivano proprio come potesse aver voglia di scherzare in un momento simile ma d’altronde si trattava sempre di Ron,non dovevano stupirsi poi così tanto.
Harry interruppe il breve silenzio creatosi dopo la battuta del suo,poco spiritoso,amico -Bene, la parola che deve essere incisa sulla lettera dobbiamo scoprirla,non penso che Piton metta un incantesimo del genere su una lettera e poi ci dia così facilmente la chiave …-
-Ha ragione Potter, Severus era un uomo molto serio e di certo sapeva come tenere al sicuro un segreto- poi continuò - Quando mi diede questa lettera mi disse “è una parola semplice ma allo stesso tempo stupenda, la causa di vita e di morte, breve. Qualcuno potrebbe intuirla, dopotutto della mia vita quando tu consegnerai loro questi oggetti i tre ragazzi saranno già molto” pronunciò quelle parole con tale enfasi quasi fosse una cosa sacra, le lacrime gli invasero gli occhi scuri e le lacrime iniziarono a rigargli lentamente il viso, non lo avevo mai visto piangere,era come un bambino che è stato tolto dalle braccia della madre,nei suoi occhi si leggeva tanta dolcezza,nostalgia e malinconia … -
 -Piton era un uomo molto sensibile- esclamò Hermione con gli occhi lucidi
- Se solo penso che è grazie a lui che tutti questi anni abbiamo avuto quei misteriosi aiuti; il cervo che mi ha portato alla spada … senza il suo aiuto non l’avrei mai trovata e forse non sarei qui.- esclamò Harry con le lacrime agli occhi
 -Era un grande uomo- ribatté Ron. 
- Avete ragione ma non siamo qui per commuoverci, non è il momento per le lacrime ma comunque scusatemi perché sono stato io ad essere troppo sentimentale per primo ma credo che sapere esattamente ciò che successe quella sera,nei minimi dettagli,ogni suo atteggiamento,potesse aiutarvi -  esclamò Lucius mettendo fine a quel momento di ricordi e di lacrime.
-Bene, abbiamo un medaglione, una lettera da aprile con una parola c’è dell’altro?- domandò Harry asciugandosi gli occhi, il signore rispose
-certo, mi disse di sottolineare più volte che nel momento in cui il Signore Oscuro fosse morto non sarebbe tutto finito, disse “ Harry ucciderà il Signore Oscuro,solo lui può farlo ma non finirà tutto lì. I mangiamorte saranno rinchiusi ad Azkaban ma alcuni fuggiranno, alcuni non arriveranno mai nella prigione, i Dissennatori saranno sempre in agguato. Hogwarts continuerà ad essere in pericolo, cercheranno di vendicarsi, di vendicare il loro padrone e loro dovranno fare la massima attenzione. Non potranno fidarsi più di nessuno,le stesse mura della scuola diventeranno spie, nella scuola non ci sarà parola non sentita e loro non devono permetterlo. Ciò che scopriranno non deve cadere nelle mani sbagliate, nemmeno che ci siano delle ricerche, nemmeno che hanno scoperto qualcosa su di me. Niente! I nemici con devono sapere niente!” era stato chiarissimo, voleva che foste il più prudenti possibile!-
  Hermione rispose con voce decisa -SE NESSUNO DEVE SAPERE NESSUNO SAPRà !!!- trapelava tutta la sua convinzione, era proprio una Grifondoro.
-Sono felice che voi siate disposti a fare questa ‘caccia al tesoro’ se così la si può chiamare. Il vostro professore sarebbe stato fiero di voi e, sono certo, che lui e tutti gli altri che sono morti in questa battaglia e prima dall’alto lo siano!- fece un sorriso e guardò il suo orologio - ma è tardissimo! Devo subito mettermi in viaggio o non arriverò a casa prima di domani mattina! È stato un piacere e un onore conoscervi cari! Se avete bisogno di me ecco il mio indirizzo! Spero riusciate nella vostra missione!- esclamò tutto d’un fiato e dopo brevi saluti se ne andò lasciando i ragazzi con mille pensieri nella testa.

Ora erano lì a fissare il caminetto cercando di capire qualcosa.
- Andrò nella biblioteca per cercare di scoprire qualcosa ma non credo troverò nulla, dopotutto lo stesso Piton ha detto che questi indizi riguardano lui- disse Hermione
- hai ragione. Non credo troveremo la storia di Piton in biblioteca- la appoggiò Harry
- Ma noi sappiamo già la storia di Piton!- esclamò Ron sorprendendo tutti - dobbiamo solo associare quel medaglione a Piton- continuò - passamelo un attimo Harry!- Harry fece come gli aveva chiesto e lui e Hermione lo osservavano mentre maneggiava in maniera un pó goffa il medaglione e lo scrutava con gli occhi. Lo avevano guardato fin troppe volte e non avevano capito il suo significato.
-Ragazzi è tardi .. dobbiamo riposare.. siamo tutti troppo stanchi per capirci qualcosa … su andiamo a letto- esclamò Hermione alzandosi dal divanetto.
- Herm riflettici un attimo … Se il professore ci aveva visto bene le mura di Hogwarts sono spie e i nemici potrebbero già sapere tutto.. dobbiamo mettere al sicuro questi oggetti-  disse Harry preoccupato e un’espressione interrogativa in volto, era chiaro, aspettava che la sua amica avesse una delle solite idee brillanti!
- Hai ragione ci penso io… ora andiamo a letto- prese gli oggetti e iniziarono a dirigersi nelle loro stanze ma con grande sorpresa di Harry e Ron Hermione stava andando nella loro stanza.
- Che fai qui Herm?- chiese Ron stupito
- vengo a prendere una cosa- entrati nella stanza prese il mantello dell’invisibilità saluto i suoi amici e si diresse nella sua stanza. Fece attenzione a non svegliare Ginny che dormiva profondamente, si mise nel suo letto caldo e cercò di addormentarsi ma non le risultò molto facile, aveva troppi pensieri che le offuscavano la mente.

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Capitolo 5
*** Finalmente! ***


~~Era mattina e il sole attraversava la finestra del dormitorio dei ragazzi illuminando proprio il letto di Ron che ,però, insieme a Harry non aveva la minima voglia di alzarsi,come al solito. Si rannicchiavano sotto le coperte e continuavano a dormire” I soliti pigroni!”.
Nel dormitorio delle ragazze la situazione non era molto differente infatti, nonostante Ginny avesse tentato più volte di svegliarla, Hermione non si era alzata. Così Ginny si vide costretta a svegliarla con la forza, prese la bacchetta e la agitò, fece comparire una bella orchestra intenta a suonare.
-Che cos’è questo fracasso?!?- urlò tutta intontita Hermione alzandosi dal letto
-L’unico modo di farti alzare- ribattè Ginny con un lieve sorriso
- buongiorno anche a te- le disse con tono ironico la ragazza che la stava maledicendo dentro ma tutto sommato sapeva che aveva fatto bene, aveva molte cose da fare. – vado a prepararmi e poi andiamo a fare colazione- continuò .
- se troveremo qualcosa- disse ridendo Ginny.
Hermione si preparò in un batter d’occhio e così le due amiche si avviarono verso la sala comune …
-allora?!?- domandò curiosa Ginny
- allora cosa?- le richiese perplessa Hermione quasi si fosse dimenticata del giorno precedente.
- cosa avete scoperto su Piton? Chi voleva parlarvi? Qualcosa di preoccupante- ribattè Ginny talmente velocemente da sembrare una mitraglietta
- ah … non è il luogo adatto per parlarne.. poi ti spiego- disse silenziosamente Hermione.
Nel frattempo i ragazzi si erano svegliati ed erano scesi nella sala comune, infatti erano lì ad aspettarle quando loro arrivarono.
-buongiorno ragazzi- li salutò Ginny
- alla buon’ ora! Credevo foste andate a mangiare senza aspettarci!- ribattè Ron
- buongiorno anche a te rosso- esclamò Hermione facendo una risata
- buongiorno … attenti tutti! Oggi è un giorno da segnare perché la miss perfettina signorina Granger è scesa da camera sua alle … - esclamò Harry con tono sarcastico
–alle 10:15- continuò Ron dopo aver visto l’orologio.
Si avviarono verso la sala grande chiacchierando del più e del meno, una volta giunti alla sala videro che era quasi vuota e che l’imponente figura della preside, la McGranitt si dirigeva verso di loro con aria preoccupata
-Buongiorno ragazzi, non vi ho visti a colazione e pensavo fosse successo qualcosa di grave- esclamò quando era ancora ad alcuni metri da noi
- ci scusi professoressa ma ieri abbiamo fatto molto tardi- si scusò Hermione
- lo immaginavo, ho saputo del vostro incontro con Rufus Strange- ribattè con sorpresa dei ragazzi. Ora era tutto chiaro, ecco perché era così preoccupata.
- beh .. si professoressa ma qui non è il luogo adatto per parlarne- esclamò Hermione
- hai detto lo stesso anche a me… ma cosa diavolo sta succedendo?- esclamò impaziente Ginny
- Signorina Weasley si calmi, sono sicura che ci spiegheranno tutto in un luogo più privato … - esclamò la professoressa
- esatto- le fece un cenno Harry
- Bene andiamo nel mio ufficio, lì nessuno potrà distrurbarci- continuò lei avviandosi fuori dall’aula seguita da tutti gli altri
- dannazione! Niente colazione- esclamò Ron pensando di averlo detto nei suoi pensieri , si aspettava uno sguardo minacciosa da Hermione o da Harry ma entrambi concordavano con lui solo che avevano avuto la decenza di tacere ..
Arrivati nel suo ufficio la McGranitt  si mise a sedere dietro la scrivania e, con sorpresa di tutti, disse
-Ecco la vostra colazione- facendo apparire una ricca colazione sulla scrivania
- mi scusi per la mia affermazione- si scusò Ron con tono triste e imbarazzato
- tra tutti i pasticci che ha combinato si scusa per questo? Mangiate e buon appetito- disse sorridendo.
I ragazzi erano tutti affamati e iniziarono a mangiare.
-Allora?!? Volete spiegarmi cosa è successo?- continuò quella
-Certo … - ribattè Harry iniziando a raccontare.
Alla fine del racconto la McGranitt era più sconvolta di tutti loro messi assieme, per non parlare di Ginny poi.
-Ragazzi miei, Piton aveva ragione … anche io stavo aspettando il momento giusto per dirvelo.. siamo in costante pericolo!- esclamò con tono serio e preoccupato
-bene , e se attaccheranno dovremo essere pronti a difenderci!- esclamò più combattiva che mai Hermione
- no signorina Granger, voi avete altro a cui pensare … ora dovete occuparvi delle ricerche- ribattè la professoressa
- certo, ma ciò non ci impedisce di dare una mano!- cercò di convincerla Harry
- e d’accordo Potter. Ma dovete fare la massima attenzione, nessuno deve sapere del vostro incarico. Io provvederò a mettere sotto controllo i sotterranei e attiverò una barriera . qualora dovessero attaccare avremo almeno una minima difesa- accordò lei
- professoressa, mi scusi, ma vedere elevare una barriera sarebbe come una dichiarazione di guerra- esclamò Ron che aveva appena finito di divorare un cornetto
- professoressa, mi dispiace ammetterlo, ma Ron ha ragione- intervenne Ginny
- va bene … cosa suggerite?- ci riflettè la preside
- beh .. io avrei una mezza idea … ma è un po’ folle .. - esclamò Hermione con fare timoroso
-più folle di uscire dalla banca in groppa ad un frago?- la interruppe Ron sarcastico e ridacchiando
- e va bene! Potremmo continuare la riparazione della scuola in modo da non dare troppo nell’occhio e, concordo con lei nel far sorvegliare i sotterranei, mentre per difesa alla scuola potremmo creare una specie di campo invisibile …- disse esponendo la sua idea la ragazza
- rendere invisibile la scuola darebbe ancor più nell’occhio Hermione! Ma cosa ti passa nella testa!-  disse Ron agitato
- Ron calmati! Ma tutto sommato Ron ha ragione! Sarebbe ancora più evidente il tentativo di difesa.- intervenne Harry
La McGranitt e Hermione si scambiarono un sorriso, avevano pensato alla stessa cosa.
-Illusione ottica! Ottima idea signorina Granger!- spiegò la professoressa poi continuò – sarà meglio agire stanotte, per dare meno nell’occhio.-
- certo!- concordò Harry.
-Bene ragazzi ora andate, dovete assolutamente scoprire la chiave per aprire la lettera- esclamò la McGranitt salutandoli.
I ragazzi, dopo aver salutato, uscirono dalla stanza della preside e imboccarono il corridoio per dirigersi ai loro dormitori, dove avrebbero esaminato meglio i loro indizi.
-Ragazzi io vi raggiungo tra un momento, devo assicurarmi di una cosa.. Ron vieni con me devi aiutarmi- ruppe il silenzio Hermione trascinando con se Ron. 
Le sue idee erano chiare a tutti, la ragazza non aveva dimenticato la conversazione del giorno precedente con la sua migliore amica, “Harry cavolo svegliati! Susu non fare il timido!” pensava dentro di sé e così voleva lasciarli un po’ soli, voleva che finalmente si fidanzassero ‘UFFICIALMENTE’ perché, in quanto riguarda a fatti, era come se già lo fossero. Infatti, durante la guerra, Harry era stato audace e si erano baciati più di una volta.
Hermione trascinò Ron con se dietro l’angolo ma svoltando l’angolo Hermione si trovò la faccia contro il petto di ….. beh si, di Malfoy Junior. Era alto, aveva la sua solita faccia perfetta e suoi soliti occhi meravigliosi e, cosa che lo rovinava, anche il suo solito caratteraccio anche se, forse, lievemente, era un po’ più gentile.
-Stai attenta a dove vai Granger!- le disse il biondo con aria leggermente altezzosa. Hermione rimase stupita, non l’aveva chiamata ‘MEZZOSANGUE’ cosa che lui faceva molto spesso.
- sei tu che stai camminando sulla mia strada, Malfoy!- disse scostandolo ma questo, senza curarsi di Ron, la prese per un braccio la bloccò e le disse con tono ironico e scherzoso allo stesso tempo:
- non vorrai fare la scostumata Granger! Non è da te! Tu sei la Miss Perfettina!-
- Tu invece non fare il gentile perché non lo sei! E poi vabbè … sei capace di far spuntare fuori il lato peggiore di me!- esclamò lasciandolo di stucco e se ne andò insieme a Ron che era rimasto intontito tutto quel tempo senza aprire bocca.

Nel frattempo Harry e Ginny passeggiavano nel cortile e si sedettero su una panchina. Non avevano detto una parola, beh .. si, avevano parlato del più e del meno ma le parole che Potter doveva pronunciare non si erano ancora manifestate.
-Harry, posso farti una domanda?- gli chiese Ginny ormai stufa e pronta a fare il primo passo
- certo- le rispose lui, capendo quale sarebbe stato l’argomento
- secondo te può andare avanti così?- gli disse con voce convinta
- no – le rispose lui, prendendola di sorpresa. Si sarebbe aspettata un ‘ a cosa ti riferisci?’ o un ‘ cosa vuoi dire?’ e invece no. Aveva deciso di stupirla. Subito dopo aver pronunciato quelle parole con la sicurezza nota dei Grinfondoro le mise le mani intorno al viso, le spostò i capelli e la baciò delicatamente poi le loro labbra si staccarono e continuarono a fissarsi negli occhi.
- e con questo? Cosa vuoi dirmi Potter?- le disse Ginny per stuzzicarlo
- niente!- disse lui sorprendendola ancor di più poi aggiunse – su andiamo, si sta facendo tardi!- e tenendola per mano si incamminò
- e da quando mi tieni la mano stupido?-
- da quando sei la mia ragazza, avrei dovuto farlo da tempo- la rispose lui con voce dolce, lei lo baciò e si avviarono ai dormitori.
 
Ron ed Hermione erano già nella sala comune  quando i due arrivarono mano nella mano. I loro occhi sprizzavano gioia da tutti i pori, Hermione sorrise alla sua amica e poi voltandosi verso Harry
-Ce ne hai messo di tempo eh?- disse ridacchiando, Harry abbassò lo sguardo imbarazzato che però fu subito interrotto da Ron
- Auguri! Ce ne avete messo di tempo!- esclamò con un sorriso sulle labbra.
- Il tempo che Harry si svegliava!- disse sorridente Ginny.
Poi si avviarono verso la camera delle ragazze dove erano i due oggetti. Una volta entrati presero il medaglione e lo esaminarono meglio mentre Ginny scrutava per bene la lettera. All’improvviso la ragazza sfilò la bacchetta di tasca e pronunciò un incantesimo, delle parole scritte con l’inchiostro invisibile apparvero sul retro della lettera.
-Ragazzi su  presto! Venite qui! Ho scoperto qualcosa di interessante!- esclamò la ragazza mentre gli altri si voltavano verso di lei.

ciao a tutti voi :) probabilmente alcuni di voi si aspettavano che il nostro trio risolvesse l'enigma del medaglione in questo capitolo ma ho preferito dargli un tono un po' più sentimentale con la storia tra Ginny ed Harry per staccare un po' e comunque nei prossimi capitoli si farà luce su ciò che ha trovato Ginny e il mistero sarà svelato e ci sarà anche un colpo di scena quindi continuate a seguirmi e a recensire ... detto ciò spero che il capitolo via sia piaciuto, fatemi sapere i vostri pareri.. aspetto i vostri commenti susu!

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Capitolo 6
*** fatto! ***


~~Erano tutti intorno a Ginny, Hermione si sentiva una stupida per non averci pensato prima,  Harry e Ron erano stupiti dalla rossa. 
' la luce e il buio nascono dalla stessa cosa, nella luce c'è il buio e nel buio la luce. LE DIVERSITÀ CI RENDONO UGUALI'
- frase molto bizzarra - esclamò Ron
- non del tutto ... - lo stupí Hermione
- illuminaci cara- ribattè Harry
- beh queata è una citazione, ne sono sicura. L'ho già letta da qualche parte e credo di aver capito il motivo per cui Piton l'ha usata- spiegò Hermione poi continuò - ora tutto è chiaro- 
- su spiega Herm!- la incitó Ginny
- sisi bene allora il giglio del medaglione e il colore, Harry, ci portano a Lily non è una cosa complicata da capire .. Giglio in inglese si dice Lily e il colore è quello dei tuoi occhi ne sono certa, è per questo che era un colore familiare appena l'ho visto ...- spiegò lei
- davvero geniale! - esclamò Ron
- ma la frase?- chiese Harry
- la frase è una citazione da un libro di uno scrittore inglese, un libro d' amore -  gli rispose
- ejjj iniziamo con le cose sdolcinate!- la interruppe il rosso ma quella continuò facendo finta di nulla
- parla di un amore impossibile che prova il poeta per una donna e la cosa principale che li divide è il carattere, poiché infatti lui è un uomo cupo mentre lei una donna solare e allora il poeta fa una sua supposizione dicendo che luce e buio sono l'uno parte dell'altra rivolgendosi metaforicamente al lettore-
- ma sembra fatto apposta per la storia di Piton- esclamò stupito Harry
- infatti, non per coincidenza ricordo che qualche anno fa  sono entrata nell'aula di pozioni dopo la lezione per chiedere una cosa al professore e lo avevo visto leggere questo libro e la cosa mi stupí molto per questo lo ricordo ancora- esclamò lei
- bene ma questo che vuol dire? La parola è Lily?- disse Ginny
- probabilmente si ma prima voglio assicurarmi di una cosa, non toccate nulla finché non torno, vado in biblioteca, ci vediamo a cena e poi andremo ad aiutare la McGranitt con l'incantesimo- disse uscendo dalla stanza.

 

La ragazza attraversò velocemente i corridoi e si diresse in biblioteca, una volta entrata vide che, come al solito, non c'erano molte persone. Finalmente poteva rilassarsi, amava la biblioteca,  il silenzio, la tranquillità. Erano le 8 circa e sapeva che c'erano delle coppiette che cercavano luoghi poco visitati per stare un pó da soli e quando entró ne ebbe la conferma. Ma non era il momento per pensare alle coppiette felici o al fatto che Ron per lei era solo e soltanto un amico,  aveva altro a cui pensare.
Era alla ricerca di qualche informazione su quel tipo di lettera, del tipo di incantesimo da fare ecc.. Voleva essere sicura di fare tutto per bene per evitare che la lettera si trasformasse in cenere e quello lei davvero non poteva permetterlo.

Attraversó la biblioteca recandosi subito allo scaffale che le interessava, ne estrasse alcuni libri e li poggiò sul tavolo, a quel tavolo non c'era nessuno solo lei e i suoi libri eppure qualcosa la metteva a disagio, quasi si sentisse osservata ed era una cosa strana perché ormai la biblioteca era il suo rifugio quando voleva stare sola.
Fece finta di nulla, si sedette e aprì un libro poi un altro e infine un altro. Sull'ultimo libro trovò ció che le interessava,  le 'magilettere' e le fu tutto più chiaro.
Doveva fare un incantesimo mai fatto prima per poter incidere la parola sulla lettera, pronunciando ' lumus veritate' e avevano una sola possibilità, se la parola non fosse stata quella giusta la lettera si sarebbe ridotta in cenere.
Hermione continuava a sentirsi osservata e non capì da chi finché questi non le spuntò davanti.


Nel frattempo Ron Ginny ed Harry stavano nella stanza, senza sapere cosa fare,  si sentivano inutili ma sapevano di dover ascoltare Hermione così chiacchierarono un pó
- certo che deve essere qualcosa di serio- esclamò Ginny
- e per di più riguarda mia madre, è questo che mi preoccupa si più- disse con aria triste - non oso immaginare cosa sia- continuò
- sta tranquillo non deve riguardare per forza tua madre- lo consoló senza successo Ron
- si invece il medaglione ci farà fare una prima idea sul segreto quindi riguarda lei- disse Harry
- ah giusto- si scusó Ron
- dai calmatevi- aggiunse la Weasley che non ebbe il tempo di parlare che suonarono le campane, era ora di cena così si avviarono verso la sala Grande e una volta arrivati notarono che Hermione non era ancora arrivata
- deve essere ancora in biblioteca- disse Ron
- è strano - iniziò a preoccuparsi Harry
- state tranquilli si sarà trattenuta a leggere qualche libro- cercò di tranquillizzarli Ginny ma infondo lei era preoccupata quanto loro non era dalla sua amica perdere tempo in momenti del genere ma cercò di non darlo a vedere e così iniziarono a mangiare.

Hermione infatti non avrebbe tardato e avrebbe volentieri abbandonato quella sgradevole compagnia.  si era sentita osservata per tutto il tempo e poi, all'improvviso, le era spuntata davanti una figura alta e slanciata, Draco Malfoy.
- cosa vuoi?- esclamò appena lo vide
- niente- rispose il ragazzo in piedi davanti a lei
- bene ciao- aveva detto abbassando il capo la Granger ma lui non si era mosso anzi aveva esclamato
- ho notato che mi hai guardato a pranzo, non lo negare-
- io non nego niente!  ebbene si ti ho guardato perché appena ti ho visto mi è salito il sangue al cervello! Mi da fastidio che tu sia qui! Sei un Mangiamorte!  hai cercato di uccidere Silente in mille modi e hai il coraggio di stare qui come se nulla fosse! Ma chi ti credi di essere?! Non sei nessuno! Solo un antipatico e crudele!- esclamò la ragazza alzandosi di scatto con voce minacciosa e arrabbiata allo stesso tempo
- dimentichi che se non fosse per me tu e i tuoi amici non sareste qui!- ribattè il ragazzo con un sorriso soddisfatto
- e tu che se non fosse per noi saresti crepato lì! In mezzo alle fiamme nella stanza delle necessità! - lo aveva risposto lei
- e perché non lo avete fatto? - chiese lui con aria quasi dubbiosa ma probabilmente sapeva già la risposta
- Harry è un ragazzo di troppo cuore per lasciar morire qualcuno senza fare niente!  anche se si tratta di un vigliacco come te!- disse lei quasi urlando e perdendo la pazienza
Malfoy fece una risata ironica e disse- ah Potter! Lui è troppo buono, ma fammi il piacere! -
- no harry no! Tu non sei nella condizione di parlare! HARRY È UN RAGAZZO CHE VALE LA SUA FAMA! LA VERITÀ È CHE TU SEI INVIDIOSO PERCHÉ SARAI ANCHE UN PLAYBOY MA NON VALI NULLA IN CONFRONTO A LUI!- gli rispose arrabbiata urlando totalmente ' ecco aveva perso la pazienza'
-  invidioso io?!? E di cosa?!? Di non riuscire a dichiararmi alla Weasley?!? Quanto tempo gli ci è voluto ?!?- disse con un sorriso soddisfatto lui
- se non sei mai stato innamorato non puoi capire! E visto che a te delle ragazze interessa solo portartele a letto non puoi capire! - disse lei pacando la voce cercando di controllarsi
- Granger tu non sai nulla di me per giudicarmi! È vero! Ho sbagliato e il simbolo che ho sul braccio non scomparirà ma credo di aver cercato di rimediare! Io e mia madre ci siamo pentiti di ciò che abbiamo fatto e abbiamo rimediato! Io vi ho salvati da mia zia e se non fosse per mia madre che, nella foresta ha mentito al Signore Oscuro dicendo che Harry era morto, lui sarebbe morto davvero, non sarebbe uscito vivo da quella foresta e tu lo sai! Mio padre è ad Adskaban perché è restato fedele a Voldemort,  non si è pentito di nulla mentre io si e credo di aver fatto il possibile per rimediare.D'altronde  io non ho mai avuto la possibilità di scegliere. -  disse lui con un filo di voce quasi avesse paura di dirlo
- sono delle scuse per tutto ciò che hai combinato in questi anni?- ribattè lei
- no, di certo non ti verrò a dire che d'ora in poi mi sarà simpatico Potter o Weasley. Sto dicendo la verità!  Io vi ho aiutati, ho rimediato al mio errore e merito di stare qui. - le rispose lui
- E vorresti aver cancellato tutto aiutandoci?- le rispose quasi infuriata lei
- no, io mi sono comportato male in più di un'occasione, e questo è stato il primo modo per riscattarmi. Tutti hanno diritto ad una seconda possibilità e la McGranitt me l'ha data facendomi stare qui- rispose lui tranquillamente.  non aveva più quel suo sorriso furbo sulle  labbra e sembrava quasi triste e mortificato
- bene e con questo cosa mi stai dicendo? -
- semplicemente che tu non puoi giudicarmi Granger! Perché semplicemente non sai nulla di me-
- so che sei un bastardo, stronzo, cattivo, malvagio, crudele e potrei continuare all'infinito!-
- vuoi che ti stia a sentire?va Bene -
- voglio semplicemente capire cosa vuoi ora!  dicendomi tutte queste cose! Cosa vuoi?  spiegamelo perche davvero non capisco!- esclamò lei
- niente,  niente di niente.  semplicemente non essere guardato come una persona che non merita nulla perché non è così. -
- non posso farci nulla è l'unico modo in cui posso guardare una persona che per tutti questi anni ha cercato di umiliarmi. ' mezzosangue'. Quel nome ora, grazie a tua zia, ce l'ho impresso anche sul braccio. Non bastava non sentirmi mai abbastanza, sentiemi sempre inferiore e avere te che continuavi a ripetermelo! No! Doveva incidermelo sulla pelle per non farmelo dimenticare!- esclamò lei con le lacrime agli occhi
- non posso pagare anche le colpe degli altri! E comunque mi dispiace perché tu sei una grande maga, più meritevole di tanti altri maghi purosangue.-
- ora che vorresti?!? Che diventassimo migliori amixi?!? Scusa ciao!- disse voltandosi e uscendo dalla stanza.

Aveva gli occhi gonfi di lacrime che non riuscì più a trattenere, iniziarono a rigarle il viso mentre attraversava velocemente i corridoi recandosi alla torre di astronomia. Sarebbe dovuta andare nella sala grande ma non voleva farsi vedere così e poi aveva bisogno di stare sola e la torre di astronomia ormai era diventato il suo luogo di rifugio. " ormai nemmeno più in biblioteca si può stare in santa pace" pensava tra se e se.  era stanca, triste, arrabbiata ma un pó anche stupita, non si sarebbe mai aspettata quelle parole uscire proprio da quella bocca. Arrivò alla torre e si affacciò alla finestra, il vento le muoveva i capelli e lì si  sentiva libera ma Quel nome le rimbombava nella mente 'MEZZOSANGUE', si sentiva inferiore, non era la livello degli altri e non lo sarebbe mai stata. Era lei a non meritare di stare lì. Quasi se le avesse letto nella mente un quadro di Silente le disse - tu sei una grande maga, non so come Ron e Harry avrebbero fatto senza di te- . Ormai era solita andare lì dopo la morte di Silente, in qualche modo la faceva sentire vicino a lui, era come se quando pensasse qualcosa lì le arrivassero i consigli del preside. Una voce le bloccò i pensieri
- hei, sei qui, ti abbiamo cercato ovunque-
Si voltò, era Ron con la sua chioma scompigliata. Ron la guardò,  vide i suoi occhi rossi, le guance bagnate e così con tono preoccupato le disse
- cosa è successo? Chi ti ha ridotto in questo stato?-
- nessuno, non è successo niente- gli rispose lei asciugandosi gli occhi abbracciandolo
- te lo dico io- aggiunse Harry che era appena arrivato insieme a Ginny - indovina chi abbiamo trovato in biblioteca, Malfoy-
- cosa?- chiese con voce arrabbiata- cosa è successo Hermione? - 
- nulla ragazzi tutto apposto, ora possiamo fare l'incantesimo alla lettera- disse cercando di cambiare argomento
Ginny le si avvicinò e l'abbracciò forte,  ma i ragazzi non avevano la minima intenzione di lasciar perdere
- allora?- continuò Harry
- cosa ti ha fatto quella serpe?- chiese Ron
-niente, non ha fatto nulla lui- cercò di calmarli lei,  li conosceva troppo bene e sapeva che sarebbero corsi lì a picchiarlo ma lei non aveva voglia di altre risse così insieme a Ginny si avviò verso i dormitori seguite dai ragazzi che erano tutt'altro che calmi. Avevano tutti e due i pugni carichi e li avrebbero scaricati volentieri sulla faccia di un certo biondino fastidioso e questo Hermione lo sapeva per questo aveva preferito non parlarne.

Entrati nella stanza Hermione si era calmata così diase come fosse successo niente
- su ragazzi,mettiamoci al lavoro-
Gli amici sapevano che impegnarsi a fondo era il modo di Hermione di scacciare i brutti pensieri e così la assecondarono
- bene hai scoperto qualcosa? - disse Harry
- si abbiamo una sola possibilità di scrivere la parola giusta ... È questo il problema! A Lily potrebbero esserw condotte tante parole!- rispose lei
- la parola è lily ne sono sicuro- continuò lui
- bene allora iniziamo!- disse la ragazza, prese la bacchetta e creò una specie di campo di protezione
-in questo modo nessuno ci spierà - aggiunse poco dopo
- ed ora bisogna fare l' incantesimo dicendo 'lumus veritate'- disse lei
- lo faccio io- disse Harry sfoderando la bacchetta la agitò e disse le parole dette da Hermione
Sulla lettera comparvero quattro spazi su cui incidere le lettere che formavano la parola
- sono quattro lettere ... È sicuro lily- disse Ron
- te lo avevo detto- aggiunse Harry incidendo la parola LILY.  Hermione era preoccupatissima, se la parola fosse stata sbagliata la lettera in pochi secondi si sarebbe trasformata in cenere.

 

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Capitolo 7
*** qualcosa non quadra ***


ciao a tutti ragazzi, prima voglio augurarvi una buona pasquetta anche se infine sono le 18:30 e gran parte di voi si sono già divertiti.In questo capitolo c'è una parte che riguarda le emozioni di Hermione, cosa ne pensate? vi piace la piega che sta prendendo la storia?? recensite in tanti e datemi consigli, buona lettura <3 .

~~Harry aveva fatto l’incantesimo, lui era convinto che la parola fosse”Lily” ma Hermione non ne era così certa, aveva chiuso gli occhi e solo quando aveva sentito gli altri sospirare li aveva aperti.  Aveva visto la lettera  fluttuare nell’aria e dividersi in due.
-sono due lettere – aveva esclamato Ginny
- visto Herm?!? Devi stare tranquilla il mio intuito non mi tradisce mai!- disse Harry rivolgendosi all’amica che gli rispose con un semplice cenno del capo.
- su apriamole!- esclamò impaziente Ron
Hermione le prese tra le mani e lesse i destinatari sul retro poi esclamò
-la prima non è per noi … -
- e per chi? Dobbiamo recapitarla a qualcuno?-  chiese impaziente Harry
- non credo sia possibile- rispose Hermione
- e perché?- chiese Ron
- è destinata a Lily- disse guardando Harry che, appena sentito ciò, impallidì e cacciò gli occhi di fuori
- ma come è possibile?- esclamò prendendo la prima lettera da mano a Hermione e leggendo ciò che vi era scritto
“ Per Lily, il giglio dagli occhi verdi”
-oddio! Non capisco! Che senso ha?- intervenne Ginny
-non lo so ma lo scopriremo, stanne certa!- rispose Harry ancora stupito
- l’altra invece?- chiese Ron
Hermione lesse sul retro e con malinconia disse – nemmeno questa-
-Ma come?- esclamò stufo il rosso
- e a chi sarebbe destinata?- chiese Harry
- Ad un certo Lucius Cornelius- esclamò basilita la ragazza
- e chi è?- chiese Ginny
- non chiedetelo a me- rispose Hermione –ma farò delle ricerche, non preoccupatevi-
- ma perché lasciarci delle lettere da consegnare?- chiese Harry
- ci ha preso per dei postini?!?- disse con voce quasi arrabbiata Ron
- basta! – urlò quasi Hermione
- ragazzi Hermione ha ragione! Lo sappiamo che siete confusi ma riempirla di domande è inutile. Se lo sapesse ve lo avrebbe già detto!- li rimproverò Ginny
- ecco- confermo la ragazza
- hai ragione … scusaci- si scusò Harry
- ragazzi mettiamo al sicuro questi oggetti su! – esclamò Ron poi vedendo che i suoi amici non capivano il perché spiegò – sono già le 10.30 e alle 11 dobbiamo andare fuori con la McGranitt per fare l’incantesimo-
- giusto!- esclamarono Harry e Ginny
- me ne ero proprio dimenticata- ribattè Hermione
- Herm che facciamo?- chiese il rosso
- beh … creiamo un campo di protezione che mettiamo nell’armadio sotto il mantello dell’invisibilità- rispose lei
-  presto fatto- esclamò Ginny che fece subito l’incantesimo e ripose il tutto come aveva detto l’amica.
- ragazzi- continuò Hermione –  io faccio un salto in biblioteca, ci vediamo fuori scuola-
- vengo con te- esclamò Ginny, era troppo tempo che non parlava con la sua amica e sapeva che c’era qualcosa che non andava, sapeva che Hermione doveva dirle qualcosa, che doveva sfogarsi.
- va bene- annuì Hermione poi dopo aver salutato i ragazzi si avviarono verso la biblioteca.


-Su Hermione! Vuota il sacco!- disse la rossa mentre camminavano piano per i corridoi
- non so da dove cominciare! – rispose Hermione
- prova dall’inizio- le consigliò Ginny
- beh … c’è qualcosa di strano! Di troppo strano!-
- ti riferisci a Draco? Cosa è successo?-
- beh si … mi riferisco proprio a lui! È sempre stato il solito duro, sicuro di se, prepotente, arrogante, cattivo, crudele, malvagio-
- e ora non lo è stato? Scusami Hermione ma non credo che tu ti sia ridotta in lacrime per niente!- la interruppe subito Ginny
- quegli occhi proprio non riesco a criptarli … erano sempre così sicuri, cattivi, malvagi mentre, come già stamattina e poi ne ho avuto conferma dopo, erano timorosi e quasi … beh dolci …-
- vuoi dire che Draco Malfoy, quel Draco Malfoy sia cambiato?- chiese Ginny stupita
- non lo so Ginny, ti sto dicendo quello che ho visto.-
- ma di preciso cosa è successo? È stato dolce?-
- niente affatto! Dai ! stiamo comunque parlando di un Malfoy che ammetta i suoi errori è già molto!- si bloccò un attimo poi iniziò a raccontare – stavo in biblioteca quando me lo ritrovo davanti che mi dice che sa che ha sbagliato e che si è pentito e ha cercato di rimediare aiutandoci, come ha fatto anche la madre-
- e tu che hai detto?- la interruppe Ginny
- non potevo essere più riflessiva su quello che dicevo – disse con tono ironico Hermione poi si spiegò meglio – beh .. diciamo che gli ho detto tutto quello che pensavo di lui. Che non meritava di essere qui e cose così ma lui diceva che si è meritato questa seconda occasione perché se non fosse stato per lui nella tenuta Malfoy  Harry sarebbe morto lì e che allo stesso tempo sarebbe morto nella foresta se la madre non avesse mentito al Signore Oscuro. –
- diciamo che sa su cosa battere!- disse Ginny poi Hermione continuò
- lui diceva di meritarsi la possibilità che la McGranitt gli aveva dato permettendogli di stare qui. E alla fine io gli ho detto che avrei sempre continuato a guardarlo con disprezzo, come traditore, per tutto quello che mi ha fatto in questi anni e per quel maledetto soprannome e lui mi ha detto che sono una grande maga, migliore di altri purosangue e io me ne sono andata-
- no! Stai scherzando vero? Mi stai prendendo in giro? È impossibile che fosse lui!- ribattè meravigliata Ginny
- no, era lui!- rispose Hermione
- ma perché dire una cosa del genere?- chiese la rossa
- lo chiedi a me? È da quando è successo che me lo chiedo!- rispose Hermione
- ecco perché eri così pensierosa … ma Hermione non puoi continuare a farti del male per questo! Tu sei una maga brillante e per una volta concordo con Malfoy, tu sei migliore di tanti purosangue! Tu vali molto più di loro e quel simbolo che hai sul braccio dimostra solo che chiunque, vedendoti, debba capire che sei migliore di tutti coloro che si dicono “ PUROSANGUE”- le disse Ginny per incoraggiarla capendo quanto l’amica soffriva e così si abbracciarono.
Intanto erano arrivate davanti la porta della biblioteca e così Hermione ruppe quell’abbraccio per recarsi tra i suoi amati libri – dobbiamo vedere nel reparto maghi streghe e manufatti magici-
-quindi credi sia un mago famoso? Che ha creato qualche manufatto magico?- chiede Ginny
- è l’unica spiegazione. Piton non aveva così molti amici da cui mandarci- rispose Hermione poi si spiegò meglio - non credo che ci mandi da un suo amico o conoscente per nulla, deve sapere per forza qualcosa senza sapere nulla-
- ma o sa o non sa, non credi?- chiese Ginny
- potrebbe dirci qualcosa di qualche suo manufatto che riguarda Piton, non si sa mai- rispose la brillante maga tirando fuori un paio di libri dallo scaffale e poggiandoli sul tavolo poi disse - su dammi una mano, abbiamo tanti libri da controllare-
- subito!- scattò Ginny sedendosi e aprendo un libro mentre Hermione fece lo stesso.
Iniziarono a sfogliare le pagine alla ricerca di quel nome 'Lucius Cornelius'  magari quando si parlava di qualche manufatto particolare ma nulla, presero altri due libri ma anche queste ricerche risultarono vane.
Controllarono l'ora e videro che era ora di recarsi dalla McGranitt
- potremmo chiedere alla professoressa, magari ne sa qualcosa- disse Ginny mentre insieme all'amica si recava fuori dall'edificio
- certo!  se si tratta di qualche manufatto magico sicuramente lei lo conoscerà, ottima idea!- si congratuló Hermione.


Erano uscite dal castello e fuori c'erano già Ron, Harry e la McGranitt che le aspettavano
-buonasera - iniziò Hermione
- professoressa- la salutò la piccola di casa Weasley poi fece un cenno di saluto ai ragazzi
- buonasera- disse la McGranitt poi aggiunse - dobbiamo metterci al lavoro siamo solo in 8 e l'incantesimo deve riuscire alla perfezione-
- otto? - chiese Hermione stupita, loro erano solo cinque e credeva che il troppo stress stesse mandando la professoressa al manicomio ma si sbagliava perché Minerva non era mai stata più lucida
- si signorina Granger, 8! - rispose la proferlssoressa e arrivarono Neville, Luna e Fred.
Dopo brevi saluti i ragazzi si distribuirono sul perimetro della scuola, al cenno della professoressa tutti insieme agitarono le bacchette e pronunciarono la formula magica ' in invisibilitatem cecidere' e intorno a loro si creò una barriera magica trasparente, un velo sottilissimo e opaco, risultava difficile guardare bene fuori ma era l'effetto dell'incantesimo, la scuola ora era invisibile.
Ma il loro compito non era finito, dovevano fare un incantesimo molto più complesso, un'illusione ottica,  la scuola doveva sembrare lì, dove era sempre stata ma con delle piccole differenze che nessuno avrebbe mai notato. Avevano concordato già tutto con la professoressa ore prima. Avevano deciso di creare la barriera invisibile e poi di teletrasportarsi al di fuori di quest'ultima per creare un'immagine fittizia della scuola al di fuori e così fecero
- professoressa l'incantesimo è stato fatto come previsto ma dobbiamo assicurarci che funzioni- esclamò Hermione appena tutti si erano riuniti intorno alla McGranitt
- concordo con lei, è per questo che in questo istante Hagrid sta volando sulla sua moto dalla foresta proibita verso la scuola- esclamò la professoressa
- geniale!- esclamò Ron
- sei sempre fuori luogo!- esclamò Ginny rimproverabdolo
- reaterai semprw il solito bambino Ronald Weasley- aggiunse Hermione
- dai ragazze, non prendetevela con lui! Qualcuno dovrà pur sdrammatizzare in momenti come questi- si aggiunse Neville
- e poi ognuno è speciale così com'è- aggiunse Luna con la sua voce dolce e tollerante.
Harry era restato in silenzio, aveva troppe cose che lo preoccupavano, come per esempio le due domande principali 'chi era quell'uomo?' Oppure ' perché lasciare una lettera a una persona morta?', qualcosa non gli quadrava, non riusciva a fare il punto della spiegazione e sperava che Hermione potesse illuminarlo. Così mentre gli altri chiacchierarono con la professoresaa le chiese - scoperto qualcosa?-
Ma la risposta non gli piaque per nulla - niente di niente!  credo sia un mago noto per qualche manufatto infatti voglio chiedere alla McGranitt se lo conosce-
Harry aveva abbassato il viso in tono scoraggiato ma una mano sulla spalla messa dall'amica gli fece capire che ce l'avrebbero fatta, non si sarebbero arresi.
Intanto Hagrid era apparso davanti a loro dicendo - ehila ragazzi! Da quanto tempo! Siete diventati molto bravi con la magia!-
- l'incantesimo quindi funziona? - chiese Ginny
- ovvio! - aveva risposto Hagrid con un sorriso sulle labbra. Poi guardando Harry lo aveva abbracciato,  non si vedevano da un bel pó e loro erano sempre stati molto legati. Rivedere Hagrid aveva stampato un piccolo,  nonché breve, sorriso su Potter il che non accadeva da molto.
Ma tutto era finito, Hagrid era andato via, il volto del prescelto era tornato quello cupo e triste che contaggiava anche quello dei suoi amici.
Dopo aver salutato i quattro restarono con la professoressa
- professoressa so che è molto tardi ma vorrei chiederle una cosa se non le dispiace- aveva chiesto Hermione
- mi dica pure- aveva risposto quella
- conosce un certo Lucius Cornelius? - chiese Harry
- Lucius Cornelius?  che centra lui con questa storia?-  esclamò basilita la professoressa
- abbiamo aperto la lettera, ne sono uscite due una indirizzata a Lily un altra a quest'uomo- spiegò Hermione
- abbiamo cercato in biblioteca ma non abbiamo scoperto nulla- aggiunse Ginny
- ovvio che non avrete trovato nulla, ciò che lo riguarda si trova nella sezione proibita. Comunque si tratta di un mago noto che ha creato un manufatto molto particolare,' l'essenza di vita' - spiegò la McGranitt
-essenza di vita?- chiese Ron
- non ne ho mai sentito parlare- esclamò Harry
- io nemmeno- aggiunse Hermione
- oh no! La nostra saputella non conosce un manufatto! Signorina Granger mi delude!- esclamò scherzando Ron ma gli sguardi dei suoi amici lo fecero quasi pietrificare
La professoressa allora spiegò facendo finta di non averlo sentito -  un manufatto molto particolare che egli non cede a nessuno, si tratta di una specie di pozione che ha la capacità di tenere in vita una persona-
- cosa? E cosa centra con Piton?- chiese stupito Harry
- non lo so, ragazzi miei, non ne ho idea- rispose la professoressa
- professoressa può darci delle informazioni in più? - chiese Ginny
- domani passi nel mio ufficio e le farò trovare cio che le serve signorina-
- la ringrazio-
- ora andate a letto-
- buonanotte- dissero in coro i ragazzi recandosi verso i dormitori.


I corridoi erano bui, troppo, era tutto troppo strano.
Ginny stringeva forte la mano di Harry,  era una maga forte e coraggiosa ma in quel momento anche lei aveva paura e il contatto col ragazzo che amava la rassicurava.
Ron non aveva aperto bocca dopo la figuraccia con la McGranitt e aveva cercato di allontanarsi il prima possibile probabilmente per l'imbarazzo. Lungo i corridoi era stato l'unico a parlare
- cosa se ne fa Piton dell'essenza di vita?- aveva chiesto
- quindi tu credi che abbia usato l'essenza di vita?- chiese Harry
- impossibile,  la McGranitt ha detto che non la cede a nessuno- puntualizzò Ginny
- Ron ha ragione, Piton è stato sempre un tipo molto convincente e poteva avere convinto l'uomo a dargliene un pó- aveva ragionato Hermione
- dobbiamo parlare con questo Lucius Cornelius a tutti i costi!- esclamò Harry
- e se fosse morto?- chiese Ron, era una domanda così stupida.
" ci mancava una delle sue domande idiote" pensò Ginny
- proprio non ce la fai a sembrare intelligente Ron- lo insultó Harry ridendo
-ma perché? Cosa ho detto di strano? - chiese il rosso
' ma è proprio scemo?' pensò Hermione che poi gli spiegò - ascolti ciò che dice la professoressa?  ha creato un manufatto capace di tenere in vita una persona e non la cede a nessuno quindi sicuramente l'ha usata anche per se, non credi?!?- con un ragionamento così semplice detto con un pó di presunzione Ron si era sentito stupido, era arrossito e disse- ah ....- gli altri iniziarono a ridere ma le loro risate furono interrotte da uno strano rumore.
All'improvviso un rumore fece voltare di scatto i ragazzi, proveniva dalle segrete.
- andiamo a vedere!- esclamò Harry
- sbrighiamoci- aggiunse Ron mentre le ragazze li seguivano verso le segrete
 

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Capitolo 8
*** sono sola ora .. con lui ***


~~Era tutto buio, un freddo gelido le accarezzava la pelle …
Hermione Granger aprì lentamente gli occhi, vedeva tutto sfocato,cercò di riprendersi dal sonno. Era stanca, aveva freddo, si sentiva debole, vulnerabile. Non ricordava nulla di quello che era successo:le segrete, un uomo, qualcuno che la bloccava. Tutto ad intermittenze. Si strofinò un po’ gli occhi e cercò di vedere qualcosa. Non sapeva dov’era, come c’era finita.
 Intorno a se vedeva il buio più totale ad eccezione di un punto chiaro, mise a fuoco l’immagine, era una folta e bionda chioma. Era lui, era lì con lei. E all’improvviso ricordò tutto, tutto quello che era successo.
Poco tempo prima …
-ragazzi sarà meglio dividerci- aveva esclamato Hermione appena insieme ai suoi amici era giunta nelle segrete.
- è troppo pericoloso e lo sai- esclamò Harry
- certo che lo so!- esclamò la ragazza
- non vorrai credere che ci divideremo qui? Nelle segrete di Hogwarts? Certo perché non lasciare due deboli ragazze qui in giro da sole, una cosa da veri gentiluomini.- aveva borbottato Ron con tono ironico
Quelle parole l’avevano profondamente offesa ‘deboli ragazze’, si sentiva trattata come una bambina, come se non sapesse prendersi cura di lei quando tutti sapevano che era perfettamente in grado di badare a se stessa. Ormai aveva perso la pazienza – deboli ragazze? Stai parlando di te? Se hai paura vai con Harry! Sapete benissimo che non voglio vi comportiate così! Non è giusto! Sapete benissimo che so badare a me stessa meglio di quanto sappiate fare voi!- esclamò infuriata rivolgendosi ad Harry e Ron
-Sta calma Herm! Ron voleva dire semplicemente che ..- esclamò Ginny ma la compagna la interruppe subito con la stessa precedente furia – che non siamo in grado di badare a noi stesse!-
Harry la conosceva, conosceva anche il suo amico,i due litigavano spesso, Ron si esprimeva male e Hermione fraintendeva le sue parole, e questo ne era un chiaro esempio. E come al solito toccava a lui e Ginny rimediare così intervenne – Hermione sai che è pericoloso. Ron si è espresso male e lo sai. Non voleva affatto dire ciò. Solo che è meglio restare uniti!-
-Harry credi che non lo sappia che sia pericoloso? Diamine non sono una stupida! Lì c’è qualcuno, che può essere uno studente o un mangiamorte e ne prendo atto! Ma non lo troveremo mai se non ci separiamo!- urlò la ragazza facendo per avviarsi verso un grande portone che si trovava ben lontano da loro.
-Fermati!- le urlò Ron correndole dietro ma in poco tempo la ragazza era scomparsa nell’oscurità della notte.
- si sta dirigendo al portone è ovvio! Su andiamo in quella direzione!- disse Ginny incamminandosi tenendo ancora Harry per mano
-È un’incosciente!- borbottò Ron
- Ron sei tu che,come al solito, non ti sai esprimere! Chiunque, sapendo di essere un grande mago, come lo è Hermione, si sarebbe infuriato!- lo rimproverò Harry e così in silenzio si avviarono verso il portone.
 

Hermione camminava cautamente, piano, al buio, con solo la fioca luce della sua bacchetta che teneva stesa in avanti pronta ad attaccare o a difendersi.  Era stata ferita nell’orgoglio, quel  dannato cespuglio rosso ancora una volta l’aveva ferita. Erano solo amici eppure lui riusciva sempre, in qualche modo, a farla piangere.. anche in un momento così delicato le lacrime le riempirono gli occhi e pian piano le rigarono il viso ma Hermione Granger non si sarebbe distratta per nulla al mondo, non si sarebbe sfogata dando a pugni Ron, lei di certo non lo avrebbe fatto ma un gancio come quello tirato a Malfoy al terzo anno non glielo toglieva nessuno. Eh si! Ne avrebbe avuto proprio voglia, dimostrargli che si sapeva difendere, eccome se sapeva farlo! Si sentiva stupida, si era fatta sopraffare da quello stupido e in preda alla rabbia, si era diretta da sola verso quel grande portone. Non che avesse paura, si trattava sempre di lei, Hermione Granger, una Grifona coi fiocchi! Non si sarebbe mai tirata indietro ma conosceva i suoi amici e sapeva che, essendo preoccupati, avrebbero proseguito nella sua stessa direzione in attesa di trovarla mentre lei non voleva ciò. ‘DOVEVANO ESAMINARE LE SEGRETE DA CIMA A FONDO! NON SOLO Lì!’.
 Continuava a camminare lentamente, senza fare rumore, respirando piano,aveva paura che qualcuno avesse potuto sentire addirittura il suo respiro.  Ad un certo punto vide qualcosa muoversi nell’ombra, un’ombra nera, scura, qualcosa che fluttuava muovendosi velocemente e rapidamente nell’aria.  Era un mantello! Hermione si avvicinò facendo piano, voleva accertarsi che fosse solo perchè ormai sulla sua identità non aveva dubbi, ERA UN MANGIAMORTE!il mantello nero ne era la prova, il modo cauto di muoversi,il guardarsi intorno per assicurarsi di non essere seguito. Hermione continuava a seguirlo di nascosto quando dinanzi a se vide quel grande portone. La porta in legno pregiatissimo, resistente ad ogni incantesimo, la serratura in ferro pesante. Era leggermente aperta. Qualcuno era entrato ed uscito dalla scuola senza problemi.
L’uomo misterioso non uscì dal portone, restò lì immobile, quasi aspettasse qualcuno. Hermione non sapeva cosa fare. intervenire finchè era solo? Sarebbe arrivato colui che era tanto aspettato e l’avrebbe colta di sorpresa. Ma lei era una tipa paziente, voleva sapere cosa stava succedendo. Smascherarlo non  sarebbe servito a nulla, lei voleva sapere cosa ci faceva quell’uomo lì, chi aspettava e perché. Avrebbe atteso anche tutta la notte per scoprirlo quando ad un certo punto una mano le afferrò il polso.
In quel momento un brivido le percosse la schiena, un brivido di freddo l’attraversò. Si sentì finita, l’avevano trovata, probabilmente colui che doveva arrivare si trovava all’interno non all’esterno della scuola. Eppure quel contatto era diverso, era un contatto quasi rassicurante. La mano che la teneva ferma era fredda, liscia, affusolata e magra. Eppure non le faceva paura come se sapesse che non le avrebbe fatto nulla. Quel contatto era strano,particolare e misterioso proprio come colui che lo esercitava.
Hermione voltò lentamente il viso, si ritrovò contro un petto familiare, magro, alto, alzò il viso e incontrò quegli occhi che le erano sempre piaciuti, quegli occhi grigi così misteriosi e allo stesso tempo così facili da leggere incorniciati dalla chioma biondo platino, era lui, Draco Malfoy. Mille pensieri le attraversavano la mente ‘ cosa ci fa lui qui? Perché proprio ora? Era lui che il Mangiamorte stava aspettando?’. Rimase pietrificata con un pensiero che tra tutti quelli che le passavano per la testa  lì si era fermato, come ad avere un posto più importante degli altri, ‘Possibile che si era illusa tanto in quegli occhi, tanto da credere che fosse cambiato? Perché anche se lo aveva negato davanti a Ginny una parte di lei ci credeva, ci voleva credere e lei nemmeno sapeva il perché.’.Fece per parlare ma lui le mise una mano sulla bocca per impedirglielo, la ragazza lo guardò con aria interrogativa, chi non lo avrebbe fatto. Lui le si avvicinò all’orecchio e le sussurrò – stai zitta o Carnivus ci scoprirà.-
Lei gli rispose piano- Carnivus?-
-Ti spiegherò dopo, ora voglio capire cosa ci fa qui.- continuò lui allontanandosi dal suo orecchio e tirandola per il polso dentro una piccola cavità del muro, ce ne erano ovunque nelle segrete, erano una specie di buchi nel muro fatti apposta per rifugiarsi nei momenti di pericolo.  Lei contro il muro, Draco che la teneva ferma per il polso di fronte a lei. Erano vicini, più vicini di quanto non lo fossero mai stati, troppo vicini.
Hermione era confusa, non ci capiva nulla, era stanca e aveva .. beh si, aveva paura. Strano a dirlo, Hermione Granger aveva paura, una Grifonoro aveva paura! Eppure era vero ma certamente ciò non avrebbe influito sul suo atteggiamento, di certo non sarebbe fuggita alla prima occasione anzi, se ce ne fosse stato bisogno, si sarebbe scagliata contro colui che Malfoy aveva chiamato ‘Carnivus’ e contro Malfoy stesso. La paura era dentro di lei ma non avrebbe mai permesso che qualcuno se ne accorgesse e di certo non colui che aveva davanti, non Draco. Era preoccupata, curiosa di sapere cosa quel tipo voleva nascondere, aveva paura, sentiva il bisogno di sentire sicurezza, aveva bisogno di un abbraccio ma non c’erano né Harry, né Ron, né Ginny. C’era solo lui, quel Malfoy che l’aveva fatta soffrire tanto e che ora sembrava volerla aiutare. In quel momento un’altra domanda le si pose nel cervello e non ne uscì ‘ come aveva fatto Draco ad arrivare prima dei suoi amici? Li aveva visti?’ troppe domende e nessuna risposta. C’era solo una spiegazione, Draco doveva essere già lì e ciò significava che era solo una talpa dei Mangiamorte nella scuola.
Un brivido le percosse di nuovo la schiena, il ragazzo continuava a tenerla ferma verso il muro e lei al solo pensiero di essere nelle mani di Malfoy aveva ancor più paura. Senza accorgersene iniziò leggermente a tremare, non poteva impedirlo.
-paura Granger?- le sussurrò all’orecchio Draco con un sorrisetto malefico
-  e di chi? Di te? O di quell’omone lì fuori? Sarei capace di stendervi entrambi in pochi minuti- rispose lei cercando di mostrare più sicurezza possibile
- dimmelo tu, io so solo che stai tremando- continuò lui
La ragazza non fece in tempo a controbattere che sentirono un rumore, il portone si stava aprendo di più, stava entrando qualcuno. Si erano distratti così entrambi velocemente e senza far rumore si affacciarono un po’ per vedere cosa stava succedendo. C’erano delle voci, una forte e più tetra l’altra più debole ma allo stesso tempo paurosa. 
– allora? Hai scoperto come possiamo entrare?- chiese uno
-no, la scuola è ben protetta, i sotterranei sono l’unico modo-
-  dall’esterno non ci sono modi? La scuola non sembra difesa molto bene-
-  spiacente ma non è come sembra, c’è una barriera protettiva la cui potenza viene aumentata ogni giorno, non potremmo entrare facilmente e mentre non crollerebbe la barriera si saranno già preparati alla difesa-
- bene agiremo dai sotterranei-
- quando hai intenzione di attaccare?
- non immediatamente,dobbiamo organizzarci meglio, ma una cosa è certa, POTTER DEVE MORIRE!-
Hermione emise un piccolo gridolino, Draco  riuscì a coprirle la bocca in tempo, nessuno se ne accorse.  I due si salutarono ed entrambi uscirono dal portone.
Hermione si liberò velocemente dalla presa del ragazzo e uscì dal portone per seguirli e Draco non ebbe scelta che seguire quella pazza Grifondoro. ‘ sei una pazza Granger’  pensava nella sua testa mentre al buio non riusciva più a vedere la ragazza. Era buio, troppo buio, non vedeva nulla ma all’improvviso iniziò a sentire un respiro un po’ affannato non molto distante da lui, sporse una mano e subito afferrò un braccio, sperando fosse quello della pazza. era il suo per fortuna, la sua pelle calda la riconobbe subito così come Hermione riconobbe subito la sua pelle fredda. Fece segno di camminare silenziosamente e non le lasciò il braccio, non voleva correre il rischio di perderla di nuovo.
Dopo un bel po’ di tempo camminando dietro quei due Mangiamorte i due ragazzi si erano ritrovati all’aperto, all’uscita del passaggio, nei pressi della foresta. Finalmente vedevano la luce e questo dava sollievo ad entrambi, almeno potevano vedere dove stavano andando. I due uomini lungo il tragitto non avevano più parlato ed era impossibile capire dove fossero, finchè non ci fu la luce. I due proseguivano dritti verso la foresta.
Quando i due uomini furono già all’entrata della foresta  Draco fermò Hermione alla fine del passaggio ancora nell’ombra e cercò di farla ragionare – Dobbiamo andare, se ci scoprono è la fine per entrambi! E dobbiamo riferire ciò che abbiamo sentito almeno la preside si preparerà ad un futuro attacco!-
Ma la ragazza era cocciuta, non aveva intenzione di mollare – se tu hai paura vai! Io devo scoprire il loro quartier generale!-
-dobbiamo avvisare la McGranitt!- cercò ancora di convincerla Draco
- hai ragione, ma dobbiamo sbrigarci!- mandò un patronus nel corridoio e disse – avvertirà Harry Ron e Ginny, loro sapranno cosa fare, ora andiamo-
Draco cercò di controbattere ma la ragazza si era già avviata di corsa verso la foresta – muoviti o li perderemo-  gli aveva detto così lui le corse dietro, ormai non aveva scelta.
Draco sapeva che si sarebbero messi nei guai, era ovvio, la sua mente più razionale e lucida di quella di Hermione lo sapeva. Era un Serpeverde e sapeva che sarebbe andata male, lui avrebbe preferito tornare indietro ed organizzarsi per la difesa ma lei no, era una Grifondoro troppo impulsiva e sapeva che questo l’avrebbe portata nei guai. Avrebbe potuto girare le spalle ed andarsene ma Draco Malfoy non era minimamente un codardo, non avrebbe mai lasciato che andasse da sola, non sapeva il perché ma era come se avesse un senso di doverla proteggere, senso di dover proteggere la sua fidata nemica.
Mentre correva nella foresta non la vide più, gli si bloccò il cuore ‘ possibile che non era riuscito a fermare quella dannata Grifondoro??’ mille pensieri gli offuscarono la mente ‘è una pazza!’ ‘dove è finita?’ ‘cavolo devo trovarla’. Correva sempre più veloce, ad un certo punto si bloccò di colpo, erano stati due stupidi, erano caduti in quel tranello come due ragazzini. Di fronte a lui un mantello nero avvolgeva la ragazza, la teneva bloccata alla gola con la bacchetta puntata alla testa
-guarda chi si vede, il nostro miglior traditore- borbottò Carnivus
-lasciala- gli intimò il ragazzo ma non riuscì a pronunciare parola che qualcuno lo colpì alle spalle, Draco cadde a terra svenuto sotto gli occhi preoccupati ed impauriti di Hermione. Ora aveva capito che lui aveva ragione, voleva davvero proteggerla ma lei si conosceva troppo bene, non lo avrebbe mai ascoltato poi qualcuno colpì anche lei e la ragazza svenne improvvisamente.
Ora…
Hermione ora se ne stava lì, aveva ricordato e aveva capito come faceva il ragazzo ad essere lì con lei ma questo non l’avrebbe di certo fermata, aveva troppe domande da fargli, la Grifondoro non si sarebbe mai fidata così facilmente!

 

 

ciao a tutti, eccomi qui di nuovo a scrivere questa storia ... i questo periodo sono stata molto occupata e non ho aggiornato in fretta come prima ma spero che il capitolo vi piaccia, commentate e fatemi sapere cosa ne pensate ... e non rilassatevi trooppo perché Piton non era uno stupido e ciò che custodiva era più prezioso della sua vita ma per saperne di più contuate a leggere ....

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Capitolo 9
*** salvami! ***


ciao a tutti ragazzi,siamo già al 9 capitolo ma ne prevedo ancora una decina minimo, sempre se voi continuerete a seguirmi. fatemi sapere cosa ne pensate ... tra Draco ed Hermione inizia ad esserci qualcosa diverso dall'odio e voi? cosa credete succederà? ora vi lascio il capitolo ... buona lettura e commentate tutti :)



~~Erano passate ore, ma di Hermione nessuna traccia .. Harry, Ginny e Ron avevano esaminato tutti i sotterranei ma nulla, avevano trovato il portone aperto e avevano proseguito finchè una luce gli si era avvicinata, era un patronus, quello di Hermione, su questo non c’erano dubbi.
Lei chiedeva loro aiuto, aveva mandato quel patronus per far sapere ai ragazzi che ci sarebbe stato a breve un attacco alla scuola proveniente dai sotterranei. Erano rimasti sconcertati ma sapevano che ormai non avrebbero trovato l’amica così avevano abbandonato le segrete.
-Professoressa!- urlò Harry entrando nell’ufficio della preside
- ragazzi miei, cosa succede?- chiese con aria interrogativa la McGranitt
- Hermione- disse con un filo di voce Ron che era ancora sotto shock
- professoressa Hermione è stata rapita!- continuò Harry mentre Ginny faceva sedere Ron sul divanetto dello studio, sembrava svenisse da un momento all’altro
- cosa? Come? Quando?- iniziò a chiedere la professoressa alzandosi dalla scrivania preoccupatissima
- poco tempo fa!- rispose Harry ma anche lui era troppo agitato per poter spiegare il tutto con calma così la piccola Weasley intervenne
– eravamo nelle segrete perché mentre tornavamo ai dormitori abbiamo sentito uno strano rumore ma abbiamo perso di vista Hermione che, come al solito, si era inoltrata da sola alla ricerca di qualcuno, nella direzione del portone che porta fuori la scuola. Siamo andati a cercarla in lungo e largo ma il portone era aperto ed abbiamo ricevuto un patronus di Hermione che ci diceva che ci sarebbe stato un attacco imminente alla scuola, i Mangiamorte sarebbero entrati proprio attraverso quel portone!- sintetizzò la ragazza
-Oh santo cielo! Dobbiamo ritrovarla al più presto!- la McGranitt era agitata, troppo, poco lucida
- dobbiamo difendere la scuola- ribadì Ron che si era un po’ ripreso
- come vuole agire professoressa?- chiese Harry pronto a fare di tutto per la sua amica ma d'altronde tutti lo erano.
Nel momento in cui aveva visto il patronus Harry aveva capito, Hermione era finita nei guai,aveva avuto un tonfo al cuore, non sapevano nulla … dove fosse, con chi … ma avrebbe trovato quella sua amica troppo impulsiva ..
-dobbiamo vietare l’ingresso alla scuola ai mangiamorte!- puntualizzò Ginny
- ovviamente signorina Weasley ma dobbiamo essere pronti alla battaglia!- ribadì la professoressa
- la scuola è in buono stato, i lavori per ricostruirla procedono al meglio. Pochi giorni e sarà come prima.- iniziò a riflettere la rossa
- non sarà come prima .. non ci sarà più quel volto barbuto ad accogliere chiunque entri nella sala grande, non ci sarà più quel terrore sui visi degli studenti che girano per i corridoi o che vanno alla lezione di pozioni … non ci sarà più George, non ci saranno più mia madre, mio padre e tutti gli altri … - disse Harry con una lacrima che gli scendeva sul viso
-Harry su, non fare così, dobbiamo essere forti – lo consolò Ginny abbracciandolo
- oh Potter il sorriso di Silente e il terrore di Piton non ci saranno più ma ci sarete voi! Voi che colorerete di nuovo questa scuola, questo mondo! Voi siete il nostro futuro!-  intervenne la professoressa
- e vi assicuro che tra tutti coloro che non ci saranno lei non ci sarà!- esclamò Harry asciugandosi le lacrime e col viso più combattivo che mai
- Hermione ci sarà!- continuò Ron con lo stesso ardore dell’amico.
La McGranitt sorrise, era quello lo sguardo che voleva vedere in loro, era quello lo spirito giusto, era quello di cui avevano bisogno. E lei sapeva che ce l’avrebbero fatta perché, quando vedeva quella forza nei loro occhi, loro davano se stessi ed era certa di una cosa ‘HERMIONE SAREBBE TORNATA SANA E SALVA!’
-dobbiamo organizzarci!- intervenne Ginny
-giusto signorina Weasley! Per prima cosa metterò di guardia i protettori della scuola, ci hanno aiutato durante la guerra e lo faranno ancora! Quel portone sarà una fortezza! Nessuno potrà entrare!- iniziò risoluta come loro la professoressa poi continuò –voi dovete occuparvi della ricerca di Hermione e della missione affidatevi da Severus, quegli oggetti non devono cadere in mani sbagliate!-
- certamente! Li terremo al sicuro ma in questo momento .. Hermione ha la precedenza!- concluse Harry
- questo è ovvio!- confermò Ron
- professoressa domani mi faccia avere lo stesso il materiale di cui mi ha parlato .. continuerò ad indagare lo stesso- disse Ginny poi dopo brevi saluti i ragazzi uscirono dall’ufficio e si fiondarono nei corridoi verso i loro dormitori.

 

Contemporaneamente chissà dove Hermione stava mettendo alle strette Draco,doveva sapere perché era lì, come aveva fatto a raggiungerla prima degli amici …. Lei doveva capire se davvero poteva fidarsi di lui ma lei la risposta già la conosceva, la leggeva ogni volta che incontrava lo sguardo grigio tempesta del Serpeverde ma lei era così, per fidarsi doveva avere risposte! RISPOSTE CONCRETE!
Si era messa a sedere e si era guardata di nuovo intorno ma non riusciva a capire davvero dove fosse. Draco le si avvicinò con fare gentile
-stai bene?- le chiese
- si, o almeno credo .. tu?-
- si ..-  rispose  lui, fece per chiederle qualcosa ma non ebbe il tempo di parlare che pian piano si accasciò per poi cadere del tutto a terra svenuto. Hermione si alzò in piedi in meno di due secondi e cercò di farlo riprendere –Draco,Draco,Draco ci sei?- continuava a chiamarlo e lui dopo un po’ si voltò e si mise a sedere mantenendosi la testa fra le mani e massaggiandosi le tempie
- Draco come va?-
- meglio non preoccuparti –
-sicuro? Cosa è successo mentre non ero in mè?-
- nulla .. sei svenuta e i Mangiamorte ci hanno portati qui e chiusi in questa lurida cella- borbottò lui
- ah ..ma dove diavolo siamo?-
- che strano, non avevo mai visto da questa prospettiva questo lato della casa eppure ci ho vissuto tutti questi anni ..-
-c ..cosa?- balbettò Hermione –s..siamo a casa tua?-
- si ..-
- m..ma come fanno loro ad essere qui? Tuo padre è in prigione, tua madre è sotto protezione a scuola –
- appunto .. nessuno è qui .. la casa era il quartier generale del Signore Oscuro e loro hanno mantenuto la postazione-
Hermione rimase stupita, era già stata in quella casa, durante la guerra, tra le grinfie di Bellatrix .. se solo ci pensava stava male .. Le sembrava di sentire il dolore sulla pelle nel momento in cui quella strega l'aveva marchiata.  ' mezzosangue' quella dannata parola rimbombava nella sua testa. Sentiva le risate di Bellatrix mentre lei si contorceva a terra per il dolore, sentiva la sua diffidenza quando Hermione non parlava. Senza volerlo si abbassò un pó la manica del maglioncino che indossava al lato dell'incisione. Una lacrima le rigò il viso. Quei ricordi le facevano male, troppo male. Le sembrava di rivivere quei momenti.  aveva lo sguardo fisso nel vuoto,  in quei ricordi così orrendi.
Draco capì che qualcosa non andava, vide la lacrima sul volto di Hermione così con la sua mano delicatamente le asciugò la guancia e le disse - so che qui non ci sono stati bei momenti per te-  Hermione annuì e Draco le diede coraggio - sei una grande maga, non dimenticarlo mai- .
Hermione era sorpresa da quelle parole, quello non era il Draco Malfoy che conosceva, possibile mai? Era davvero lui? Era davvero cambiato? Ma la ragazza non si soffermò su quei pensieri perché c'era stato qualcosa che mai si sarebbe aspettata, Draco l'aveva abbracciata. Lei era venuta a contatto con la sua pelle perfetta, chiarissima e fredda mentre lui con quella pelle calda. Erano opposti ma come si suol dire 'gli opposti si attraggono' e qualcosa in quel momento si accese nel cuore di Hermione. Tra quelle braccia forti si sentiva al sicuro, non avrebbe più voluto lasciarle,  le sembrava di essere tra le braccia di uno dei suoi cari amici ma no ... Non era come con loro, c'era qualcosa di diverso da Harry e Ron,  c'era Draco e lui era diverso. Pian piano quell'abbraccio si sciolse e il silenzio che si era creato tra loro anche
-grazie .. Davvero non ti riconosco-
- tu non hai mai conosciuto il vero me Granger-
- davvero? E ora? Questo è il vero te? -
- possibile-
Hermione però non si sarebbe fatta trasportare dal suo cuore, non si sarebbe fidata così, sulla base di un abbraccio così iniziò a interrogare il ragazzo.
-Cosa ci facevi nelle segrete?-
- in realtà non ero nelle segrete .. stavo semplicemente girondolando per i corridoi e .. se proprio lo vuoi sapere .. ti stavo cercando.-
-cosa? E perché?-
-come perché? L’ultima volta che ti ho vista sei scappata via di corsa piangendo-
- e cosa centra? Cosa ti interessa di cosa faccio io?- ribattè  la Grifondoro
- ah niente .. solo volevo … beh … io … volevo … dirti che … hai ragione-
Hermione era sbalordita, era davvero Draco Mlafoy? Le era sembrato strano,diverso, quasi pentito e ora questo
-sarebbero delle scuse per il tuo comportamento?-
-prendila come vuoi Granger- le rispose lui con la sua solita aria superiore
- comunque cosa ci facevi nelle segrete?-
- girovagando per i corridoi ho sentito un rumore provenire da lì e per fare più in fretta mi sono smaterializzato dove poi ti ho incontrata, nei pressi del portone, avevo capito subito che quel tonfo era il suono del portone che si apriva … e tu?-
- lo stesso motivo, io e i ragazzi abbiamo sentito il rumore e siamo corsi nelle segrete-
Che strano .. il ragazzo con una semplice breve frase aveva risposto alle domande principali di Hermione, aveva sentito anche lui il rumore ecco il motivo della sua presenza lì e il fatto che si fosse smaterializzato  faceva capire come avesse fatto ad arrivare prima dei suoi amici.
 Era penseriosa, doveva fidarsi? O no? Non sapeva proprio che fare ma lì, in quella cella con lei, c’era solo lui, non c’era una vasta scelta e la ragazza decise di provare a seguire il suo istinto … ma infondo lei non voleva ci fosse nessun altro, quell'abbraccio l'aveva come ipnotizzata. il suo intuito femminile non l’aveva mai portata in brutte situazioni e lei decise di fidarsi di quegli occhi misteriosi ma allo stesso tempo facili da leggere.
-dobbiamo andarcene!- esclamò la ragazza alzandosi in piedi con tutta la sua determinazione e dirigendosi verso le sbarre della cella, da dove giungeva un po’ di luce
-non possiamo ora .. intorno alla villa c’è un campo di sicurezza,ne sono certo,ci sarebbe impossibile smaterializzarci- iniziò a riflettere il ragazzo
-hai ragione, ma non possiamo restare qui Draco, ci uccideranno ..-
- lo so, troveremo un modo-
Il breve discorso tra i ragazzi fu interrotto dal rumore di passi avvicinarsi, Hermione si allontanò dalle sbarre e si avvicinò a Draco che, nel frattempo, era scattato in piedi. Il rumore della cella aprirsi fece rabbrividire Hermione, chissà cosa le avrebbero fatto ora,  e sperò non fosse lo stesso trattamento riservatole da Bellatrix.
-guarda qui chi c’è … - disse la voce di Carnivus, una voce aspra, stridula e paurosa
I due ragazzi restarono in silenzio ad osservarlo, Hermione era spaventata e indietreggiò ancora un po’, Draco le stava davanti, con una mano aperta in segno di difenderla. Hermione davvero non lo riconosceva più, lui non era lo stesso DRACO MALFOY che aveva conosciuto anni prima.
-Il nostro Malfoy vuole fare il coraggioso-esclamò Carnivus facendo una risata malefica poi continuò –vieni vieni tutti aspettano la tua presenza-
Draco fece un passo avanti ma Hermione gli bloccò un polso –no draco!- -non mi uccideranno tranquilla- fu la sua risposta e così quel lurido mangiamorte lo prese per un braccio e lo tirò fuori dalla cella e la richiuse con forza.

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Capitolo 10
*** qualcosa di indescrivibile ... ***



 I due si erano allontanati salendo le scale che conducevano alla sala da pranzo, chissà chi era che attendeva il ragazzo, chissà cosa gli avrebbero fatto.

Hermione appena sentito che i due si erano allontanati si era avvicinata alle sbarre e aveva teso l’orecchio per cercare di sentire qualcosa.

D’altra parte Draco non aveva opposto resistenza, sarebbe stato tutto più facile, andando subito con Carnivus aveva evitato che la Mezzosangue entrasse in scena, evitando che fosse lei a essere portata tra quei luridi esseri. Entrati nella sala da pranzo si vide accerchiato da tante sagome scure, tante persone che conosceva, genitori di amici di Casa o semplicemente Mangiamorte conosciuti quando serviva il Signore Oscuro.

-guardate chi abbiamo qui, cari amici- aveva detto la voce stridula di Carnivus appena entrati
- un traditore da punire- si era sentito dall’altra parte della stanza poi una risata malvagia
-era un po’ che non ci divertivamo – esclamò un’altra voce poi tutti sfociarono in una risata.

Draco avrebbe voluto sfuggire a ciò che lo aspettava, perché lui sapeva il trattamento a cui pochi minuti dopo sarebbe stato sottoposto, ma non poteva. Sapeva per certo che non lo avrebbero ucciso,non subito almeno. Avrebbero cercato prima di estrapolargli qualche utile informazione ma lui non aveva mai avuto le idee più chiare ‘non dirò nulla .. a costo di morire’ ‘non posso perdere quel po’ d’onore che ho conquistato così, sarei un vigliacco e DRACO MALFOY NON è E NON SARà MAI UN VIGLIACCO!’ si ripeteva le stesse cose nella sua testa ma temeva anche per lei.. quella Mezzosangue so-tutto-io. Era preoccupato per ciò che le avrebbero fatto, perché di certo non si sarebbero fermati a lui.

Carnivus aveva portato Draco fuori dalla cella perché molti lo stavano aspettando … ‘una rimpatriata tra vecchi amici!’ pensò Hermione poi aggiunse ‘di certo non amichevole!’. Hermione era rimasta lì, sola. Aveva paura ma, stranamente, non per se, per Draco, per quel ragazzo che aveva tanto odiato in quegli anni e che in pochi giorni stava facendo scomparire tutto. Perché Hermione ormai lo sapeva, non lo odiava più come un tempo, non avrebbe di certo dimenticato ma c’era qualcosa di diverso, ed era anche quel qualcosa a spaventarla.
Cosa le stava succedendo? Come poteva fidarsi di lui? Uno stupido Mangiamorte? Come poteva temere per la sua vita? Come poteva essere preoccupata per lui? Troppe domande senza risposta perché, per la prima volta in vita sua, Hermione non ne aveva. Draco Malfoy era il mistero che nemmeno una so-tutto-io come lei era riuscita a svelare. 
Non riusciva a sentire nulla, il silenzio più assoluto così si era messa in un angolo buio,seduta a terra con le gambe tirate al petto e aveva iniziato a pensare. E di certo non poteva che non pensare a lui, a Draco. Pensò alla prima volta che lo aveva rivisto in sala grande, alla biblioteca, ai sotterranei. Un brivido le percosse la schiena al solo pensiero di quegli occhi grigio tempesta,incorniciati da quella chioma biondo platino. Di certo il più bello dei furetti! Poi un pensiero si rivolse ai suoi amici, chissà cosa stavano facendo,chissà se avevano ricevuto il patronus, ma di una cosa era certa LA STAVANO CERCANDO!
 
****

Dall’altra parte del mondo magico, in una Hogwarts paurosa,tetra e di certo non più sicura, tre studenti erano ancora svegli, preoccupati come non mai. Erano nella sala comune rosso-oro e pensavano e pensavano a dove potesse essere la loro amica. Quel silenzio fu spezzato presto da Potter, lui odiava il silenzio –ragazzi dobbiamo capire dov’è Hermione-
-Domani mattina dobbiamo agire!- esclamò Ron
-ragazzi calmi! Ora che non c’è Hermione,purtroppo, tocca a me tenervi con i nervi saldi- escalmò la piccola di casa Weasley poi continuò – domani mattina voi due tornerete al portone, lo percorrerete fino all’uscita, i Mangiamorte  che hanno rapito Hermione hanno dovuto per forza passare di lì, e poi attraversare la foresta. Dovete trovare un minimo indizio, la direzione potrebbe portarci a un possibile covo-
- non sapevo di avere una ragazza così geniale- esclamò Harry
- in questi casi assomigli ad Hermione- concluse Ron
La rossa sorrise poi continuò –io andrò dalla professoressa per continuare le ricerche su quel tizio. Non vorrete che quando tornerà Hermione non siano stati fatti progressi?ora a letto, tra poche ore sarà mattina e almeno un po’ dobbiamo riposare. buonanotte-
si diressero ai propri dormitori e si misero a letto ma nessuno di loro riuscì a dormire per bene,erano troppo preoccupati e,anche se non sembrava, la Weasley era la più agitata di tutti. Lei però riusciva a controllarsi e a ragionare al contrario dei ragazzi. Loro erano impulsivi e quando erano agitati andavano in TILT, il loro cervello era staccato.
Tra le coperte bianche Ginny si rigirava e rigirava ma non riusciva a dormire. Voleva Hermione, la sua amica a gestire quei due pazzi, voleva stare tranquilla,avere la sua amica lì,nel letto a fianco a lei. Voleva avere quella Hermione noiosa e so-tutto-io e voleva anche quella parte dell’amica debole, preoccupata e timorosa. 
Nei dormitori maschili la situazione non era assai differente infatti né Harry né Ron dormivano. Ogni tanto uno dei due si alzava e iniziava a gironzolare per la stanza poi si rimetteva a letto e si rigirava tra le lenzuola senza riuscire a dormire.

****

Un cigolio ruppe il silenzio, la cella si apriva, Hermione alzò subito gli occhi colmi di lacrime,lacrime per paura, per brutti ricordi,lacrime per sfogarsi. Aveva gli occhi gonfi e rossi, le guance rosse ma appena sentito quel suono si asciugò rapidamente le lacrime e si rizzò in piedi. Si avvicinò e vide Carnivus che gettava Draco nella cella. Poi la chiuse con forza e se ne andò. Hermione non perse un secondo e, già con le lacrime agli occhi per la brutta visione, si precipitò sul ragazzo.  Stava male, quello era certo.  Aveva i vestiti stracciati, il labbro sanguinante,se ne stava tutto aggomitolato. Hermione si abbassò accanto a lui, e si avvicinò al suo viso, sentì il suo respirò e sospirò,almeno era vivo. Nonostante ciò le lacrime continuarono a invaderle il viso, era impaurita e vederlo in quelle condizioni di certo non era positivo. Chissà quanti cruciatus aveva subito. Gli alzò il viso, se lo posò sulle gambe e lo accarezzò piano,lentamente.
Di nuovo la sua pelle calda sfiorò quelle pelle fredda  e gelida, un brivido le percosse la schiena e sentì Draco tremare leggermente così lo chiamò –Draco,Draco mi senti?-
Quello aprì lentamente gli occhi, erano tristi e sofferenti, troppo, alla ragazza le si strinse il cuore mentre le lacrime continuavano a scenderle sulle guance. Il ragazzo annuì poi pian piano, con l’aiuto di Hermione, si mise a sedere.
-come ti senti Draco?-
- b.. bene non preoccuparti- sibilò il ragazzo
- non sembra … sei stato sotto il Cruciatus vero?-
- il ragazzo annuì leggermente e poi  disse –perché piangi?-
- nulla …- sibilò leggermente Hermione. ‘Cavolo questo povero ragazzo è in queste condizioni e mi chiede perché piango’ pensò stupefatta poi disse  poi chiese –ti fa male qualcosa?-
- il braccio- rispose lui con espressione sofferente lei, facendo piano, lo toccò e cercò di farglielo muovere ma il ragazzo si ritrasse esclamando –ahi!-
-scusa- fece una breve pausa poi continuò –bisogna fasciarlo-
-non preoccuparti, non importa-
- so che non siamo in infermeria e che non sono madame Chips ma qualcosa posso fare  –sta fermo,cerco di medicarti- 
 si tolse il maglioncino e lo poggiò a terra e poi si strappò una manica della camicia.  Draco la guardava stupefatto, era buio, c’era una minima luce dovuta da una fiaccola ma in quel momento vide quanta bellezza e delicatezza portava con sé quella ragazza anche in una tale condizione.  Hermione ruppe il breve silenzio che si era creato riportando il ragazzo alla realtà, si era come incantato a fissarla.
-con questa forse riuscirò a fasciarti il braccio- disse indicando la manica strappata della camicia. Lui annuì poi la ragazza con un po’ di imbarazzo disse – dovrei toglierti la camicia e il maglioncino-  arrossendo non poco
-  non sarai arrossita per questo, Granger .. – rispose il ragazzo con un po’ di sarcasmo, la ragazza abbassò lo sguardo e arrossì ancor maggiormente così lui  - dai Granger! Dammi una mano!- esclamò cercando di togliersi il maglioncino così la ragazza lo aiutò. Una volta tolto il maglioncino grigio scuro il ragazzo le apparve in tutto il suo splendore, con solo una camicia bianca indosso che lasciava intravedere gli addominali  ma la ragazza non dovette aspettare molto per poterlo vedere a dorso nudo.
-mi aiuti a sbottonarmi la camicia? Non ci riesco- sibilò il ragazzo e così Hermione gli sbottonò la camicia e poté ammirarlo davvero in tutta la sua bellezza. Era bellissimo, sembrava un angelo; la pelle chiara, gli addominali scolpiti, i capelli biondi che gli incorniciavano il viso e quegli occhi così … beh … così … Hermione non riusciva a definirli e poi quel marchio sul braccio, nero come la pece,  che staccava del tutto con la sua pelle candida, che ricordava ad Hermione che non poteva essere un angelo ma semmai un diavolo.rimase imbambolata per un po’a fissarlo poi scosse la testa e iniziò a fasciargli il braccio.
Di nuovo quel contatto con la sua pelle fredda e un brivido le percosse di nuovo la schiena, le capitava ogni volta che lo sfiorava. Era qualcosa di indescrivibile, quasi i loro corpi non volessero che quel contatto finisse e Hermione non sapeva il perché ma lo voleva anche lei. Una volta finito di fasciargli il braccio fece per mettergli la camicia ma Draco la interruppe –no Hermione, mettila tu o sentirai freddo … la tua ormai non serve più a nulla –
-Draco non preoccuparti,ho il maglioncino- disse la ragazza cercando di non arrossire come un peperone, non era arrossita mai così tanto in così poco tempo, non riusciva a credere che quello fosse davvero Draco Malfoy, era troppo DIVERSO.
- tu parli troppo Granger, te l’ho sempre detto. Prendi la mia camicia e basta- Draco non sapeva perché ma voleva proteggerla, non sapeva perché ma la sua visione di quella so-tutto-io era cambiata e poi quel contatto,avrebbe voluto stringerla a se ma poi si ricordava della ragazza in questione, non una qualunque che pur di stare con lui farebbe di tutto, ma di Hermione Granger e con lei lui davvero non sapeva come comportarsi
- Grazie- disse Hermione e così prese il maglioncino e lo aiutò a metterlo. Poi strappò un altrò pezzo dalla sua camicia,lo prese tra le mani e delicatamente tamponò con quella sul labbro sanguinante del ragazzo. 
-grazie- sibilò lui
-non c’è problema- sibilò la ragazza, le lacrime si erano fermate un po’ ma aveva ancora gli occhi e il viso rossi.
Si guardavano negli occhi, quelli grigio tempesta si confondevano con quelli color cioccolato,i loeo visi si avvicinavano sempre di più,quasi si sfioravano. Continuarono a fissarsi per qualche minuto poi Draco continuando a guardarla negli occhi le richiese - perché piangevi prima?-
Erano vicini, troppo vicini, Hermione riusciva a sentire il suo debole respiro, erano vicinissimi. Hermione non rispose,  era come ipnotizzata da quegli occhi che, infondo, le erano sempre piaciuti. Draco le accarezzò delicaremente il viso con la sua mano, di nuovo quel contatto, quel brivido dietro la schiena di Hermione, un leggero tremolio da parte del ragazzo,
-perché piangevi?- richiese il ragazzo pazientemente
- ricordi, paura .. - rispose con un filo di voce la ragazza iniziando a tremare
-i ricordi sono parte del passato, l'importante ora è il presente e il futuro- disse il ragazzo mentre ancora si fissavano negli occhi ed erano ancora molto vicini tanto da sentire l'uno il respiro dell'altro
- se ci sarà un futuro .. - esclamò la ragazza mentre le lacrime le invadevano gli occhi
- usciremo da qui sani e salvi-  esclamò il ragazzo quasi fosse una promessa . Aveva visto quella ragazza come mai le era apparsa, non come una brillante maga sicura di sé ma come una semplice ragazza debole, che doveva essere rassicurata. Così aggiunse -te lo prometto Granger- asciugandole gli occhi.
In quel momento qualcosa diceva a Malfoy di non restare così,  quella promessa sarebbe restata in aria perché lui sapeva che la ragazza non avrebbe risposto, lui voleva di nuovo quel contatto ma lei? Avrebbe voluto anche lei incontrare di nuovo la sua pelle come lui voleva incontrare la sua? 'cosa mi sta succedendo? Io non sono mai stato così ... Insicuro con le ragazze. Non ho mai avuto dubbi, MAI.'
Ad un certo punto tutti i suoi dubbi svanirono, si avvicinò ancor di più alla ragazza, le loro labbra si sfiorarono, poi appoggiò le sue su quelle di Hermione e i loro respiri si unirono. Entrambi deaideravano quel contatto.
Le labbra di Draco non erano come la sua pelle, fredda,  erano calde e avevano uno strano sapore. Non potevano essere paragonate a quelle di Victor Krum, neanche lontanamente. Hermiome era andata al ballo con Krum e c'era stato qualcosa con lui ma la verità era che lei voleva dimostrare chi fosse e beh .. Non negava che voleva fare ingelosire Ron con Victor.
In quel momento tutto era diverso.
Draco era diverso.
Quelle labbra erano diverse.
Quel contatto era diverso.
Nulla assomigliava a Krum. Quel bacio non c'era stato per far ingelosire un rosso lentigenoso altrimenti detto 'lenticchia' da Malfoy. 
Quel contatto c'era stato perché entrambi lo deaideravano. Restarono così per un tempo che nessuno dei due poteva definire, scrutandosi con lo sguardo, perdendosi ognuno negli occhi dell'altro. Poi quel contatto fini, le loro labbra si staccarono, Hermione arrossì come un peperone.
- hai visto pericoli ben peggiori che un bacio Granger, come mai arrossisci così? - chiese Draco con un pó di ironia e facendo una risatina che Hermione ricambió. Poi un raggio di luce arrivò dalle scale, illuminando anche se minimamente quella cella e buia.
- è già mattina- esclamò Hermione
- questo vuol dire che dobbiamo darci da fare- esclamò Draco
- qualche idea? - chiese Hermione
-loro non alloggiano qui, sono stati qui solo per la nostra cattura e per una specie di riunione.  ieri sera dopo avermi torturato se ne sono andati e li ho sentiti dire che si sarebbero rivisti alla luna piena-
- cioè tra due giorni, domani sera- esclamò Hermione
- esatto ora qui vive solo Carnivus- puntualizzò Draco
- potremmo provare a fare un semplice  alohomora-
- potremmo provare ma non credo funzioni-
- cosa proponi?-
- Carnivus tiene le chiavi alla cintura di solito-
- vorresti usare un incantesimo di lievitazione? Lo noterebbe subito-
- un wingardium leviosa preceduto da un pietrificus totalus-
-non credo di esserne capace senza bacchetta-
- nemmeno io dobbiamo esercitarci-
- non ci riusciremo mai se non recuperiamo le forze-
-non credo ci daranno da mangiare- esclamò Draco ironico
-  concordo ma tu sei sicuro che ci sia un campo di forza?-
- solo quando saremo nel labirinto potremmo smaterializzarci-
- bene la nostra salvezza sarebbe un expelliarmus, potremmo almeno ottenere una bacchetta e saremmo salvi-
- è qui che ti sbagli ... Non so perché ma sono stato qui giù una sola volta, quando mio padre è finito ad  Azjaban, prima ti tornare a scuola-
- cosa vuoi dire?-
- che non so il perché ma sono stato qui come volessi assicurarmi che, nel caso molto probabile in cui sarei finito qui, ne sarei uscito vivo- .

ciao a tutti e buona domenica.ci ho messo un paio di giorni per scrivere questo capitolo e non so quante volte l'ho modificato prima di decidermi a pubblicarlo ma finalmente mi sono decisa . cosa ne pensate? vi è piaciuto come ho raccontato la scena del bacio tra Draco ed Hermione? cosa ha in mente Draco? recensite susu fatemi sapere cosa ne pensate spero il capitolo vi sia piaciuto :)

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 11
*** grazie alle scope! ***


~~- ragazzi! Non crederete mai a quello che sto per dirvi!- urlò una voce nel corridoio alla spalle di Harry e Ron, i due si voltarono subito e videro una bella chioma rossa dirigersi verso di loro con un paio di vecchi libri in mano
-Ginny, vuoi svegliare tutta la scuola?-  esclamò Ron
- tutta la scuola è già sveglia idiota-
- non è esatto. È domenica e tutti dormono. Sono solo le 9 del mattino- intervenne Harry
- beh i pigroni si possono svegliare non mi interessa comunque volete sapere o no?-
- certo- disse Harry
- dicci - aggiunse Ron
- un certo biondino platino non si trova da nessuna parte-
- come?- chiese Harry credendo di aver sentito male
- stai scherzando vero?- chiese Ron ancor più agitato
- avete sentito bene! Malfoy da ieri sera non si trova da nessuna parte! I suoi fedeli scagnozzi lo hanno visto l'ultima volta verso 12 circa nella sala comune Serpeverde quando se ne è andato dicendo di voler far un giro nel castello ma non è più tornato e i ragazzi sta mattina si sono subito fiondati dalla McGranitt ad avvertirla-
-cosa?- esclamò stupito Harry
- mezzanotte? Stai scherzando vero? È quando siamo andati a fare l'incantesimo con la McGranitt- aggiunse Ron
-ho la faccia di una che scherza?-
-no ..-le rispose il fratello imbarazzato
- ma quindi è probabile che ..- iniziò Harry
-che sia con Hermione- terminò la frase Ginny
-oh merda! Se la fa piangere ancora giuro che io ..- iniziò Ron ma Harry lo interruppe subito -sta calmo RON! Dopo che ci ha aiutati non credo che sarà il benvenuto tra i suoi amici Mangiamorte-
-ecco! Ragazzi io sono appena stata dalla professoressa mi ha dato dei libri su cui cercare maggiori informazioni su quel tipo voi ora andate a perlustrare la zona, dobbiamo trovare qualche indizio su!- disse la rossa dando un bacio ad Harry e allontanandosi verso la biblioteca
-su andiamo!- disse Ron tirando Harry per una manica.

Era buio, come al solito, le segrete non erano mai illuminate, nemmeno di giorno. ‘il luogo ideale per un agguato' pensò Harry ma non lo disse, Ron era già abbastanza agitato all'idea di HERMIONE CON MALFOY e i suoi commenti avrebbero peggiorato la situazione. C'era poca luce, dovuta alle fiaccole, percorsero tutto il passaggio in religioso silenzio, ognuno con una fiaccola in mano scrutando ogni angolo. Ron non voleva sentire i suoi pensieri e quel silenzio non lo aiutava ‘dove è finita Hermione? È con quel lurido Malfoy? Sta bene? Le sta facendo di nuovo del male?' si perse in quei pensieri qualche attimo ma poi subito scosse la testa e osservò tutto con molta attenzione.

Una forte luce si opponeva a quella che c'era nel luogo da cui erano appena usciti, l'erba verde si opponeva al pavimento scuro e tutti gli alberi della foresta proibita li circondavano.
Ron ruppe il silenzio che aveva regnato tra loro per troppo tempo, non ce la faceva più a pensare      - Harry, come faremo?-
-con tanta buona volontà Ron, con tanta buona volontà-
- su mettiamoci a lavoro.-
- ci conviene guardare a terra, con un po' di fortuna potremmo trovare qualche impronta-
- su via Harry! Non prendere in giro te stesso! È come cercare un ago in un pagliaio, praticamente IMPOSSIBILE- disse scoraggiato il rosso
- bene e cosa intendi fare?-
-cercare, di certo non rinuncerò ma Harry dobbiamo iniziare a riflettere, su dove e quale potrebbe essere il loro covo-
- cerchiamo prima su! Dopo ci penseremo- esclamò il prescelto iniziando a camminare verso la foresta, con il capo chino a cercare qualcosa,QUALSIASI COSA. Ron fece lo stesso e fu così che i ragazzi trascorsero l'intera mattinata, alla ricerca di qualcosa sul terreno, su un albero, qualcosa che potesse portarli ad un luogo, il luogo dov'era la loro amica e beh.. forse anche quella lurida serpe.


Dall'altra parte della scuola Ginny aveva avuto risultati più soddisfacenti di quelli dei due ragazzi, aveva sfogliato bene quei libri, cercando di essere attenta ad ogni particolare, come avrebbe fatto Hermione e poi,FINALMENTE, la sua pazienza e il suo impegno erano stati ricompensati.
Una pagina con una foto, un uomo dai capelli ricci marroni, occhiali piccoli, naso grande, bocca larga che sorrideva. ‘è lui! È Lucius Cornelius! Il destinatario della lettera' aveva pensato poi aveva continuato a leggere sul suo manufatto magico.

ESSENZA DI VITA: MANUFATTO MAGICO CAPACE DI TENERE IN VITA UNA PERSONA SOTTOPOSTA A FORTI INCANTESIMI E MALEDIZIONI. POTREBBE SEMBRARE UNA SEMPLICE POZIONE MA è MOLTO DIFFERENTE. L'ESSENZA DI VITA INTERAGISCE SULL'ORGANISMO DELLA PERSONA CREANDO UNA SPECIE DI COMA SE COSì LO SI Può DEFINIRE.  LA PERSONA AGISCE NORMALMENTE, COME SE NON L’AVESSE MAI BEVUTA MA IN QUALSIASI MOMENTO STIA PER PERDERE LA VITA PER CAUSE ESTRANEE AL SUO CORPO RESTA IN VITA. UNA PERSONA CHE HA ASSUNTO,ANCHE SOLO UNA VOLTA IN VITA SUA L'ESSENZA DI VITA, MUORE SOLO PER CAUSE NATURALI. SOLO PER MALATTIE. SOLO PER VECCHIAIA. QUALSIASI MALEDIZIONE MORTALE NON HA EFFETTO O ALMENO NON UN EFFETTO PERMANENTE. PER ESEMPIO L'AVADA KEDAVRA NON UCCIDE UNA PERSONA, LA PERSONA RESTA COME SVENUTA. SVENUTA PER CIRCA UN MESE, COME UN MORTO MA VIVA. AL SUO RISVEGLIO SARà DEBOLE  MA è UNO DEI METODI Più EFFICACI PER SFUGGIRE LA MORTE IMPARTITA DAL NEMICO.

-UAO- esclamò la piccola di casa Weasley mentre leggeva -magnifico ma cosa centra questo con Piton?-
Chiuse il libro e di corsa uscì dalla biblioteca. Era ora di pranzo, tutti sarebbero stati già nella Sala Grande e così corse proprio lì. Entrò e vide Harry e Ron seduti ai loro soliti posti, con una faccia sconsolata, triste e che non mangiavano.  ‘non hanno trovato nulla!' pensò continuando a correre verso di loro.

-Hei  Ginny cosa è successo? Scoperto qualcosa?- chiese subito Harry
- eccome! Leggete qui!- rispose la ragazza aprendo il libro e mostrando loro ciò che aveva appena letto, i ragazzi lo fecero e restarono stupiti quanto lei
-non ne avevo mai sentito parlare-  disse il rosso
- Ron non è un manufatto molto noto perché il proprietario lo tiene per se, non lo cede a nessuno, nemmeno una goccia. Ho letto anche su un altro libro che l'uomo si è rifiutato di rendere troppo noto il suo capolavoro perché realizzato indovinate quando?-
I ragazzi strabuzzarono gli occhi con aria interrogativa e continuarono a fissarla così lei continuò -nel periodo dell’ascesa al potere di Lord Voldemort-
-oddio!- esclamò Ron
- ci credo, lo avrebbero ucciso pur di ottenerlo- aggiunse Harry
Poi la ragazza continuò - non è finita. È un uomo solitario e nessuno sa dove viva eccetto dei suoi conoscenti ma a quanto pare era un intimo amico di Silente e si dice che abbia vissuto qui in un breve periodo-
-coosa? Qui? - chiese subito Ron
-ecco come ha potuto conoscere Piton-  esclamò il prescelto
-esattamente Harry e in più bisogna dire che ha alloggiato proprio qui qualche anno prima che tu nascessi Harry-
- o per la miseriaccia! Questo deve sapere qualcosa ecco perché Piton ci vuole mandare da lui- rimase stupito il rosso
-esatto ma non ci andremo prima di aver trovato Hermione. Intesi?- chiese Harry già conoscendo la risposta
- non c'è neppure da chiederlo-  rispose Ron e la piccola Weasley annuì concordando con il fratello
-ragazzi c'è qualcosa che non torna .. - escalmò Harry  con aria pensierosa
- cosa?- chiese Ron
-la McGranitt- rispose Ginny
-esatto … quando glielo abbiamo nominato la professoressa è rimasta molto stupita-
-probabilmente non se lo aspettava-  ribattè il rosso
-possibile ma se questo tipo ha alloggiato qui anche la McGranitt deve conoscerlo, Silente non le avrebbe mai nascosto una cosa di tale importanza .. è strano che non ce ne abbia parlato subito- continuò a riflettere il moro
- dobbiamo parlarle!sbrigatevi a mangiare che ho un appuntamento con lei subito dopo pranzo- esclamò la rossa iniziando a pranzare e i ragazzi fecero lo stesso.


Dopo nemmeno un'ora tre studenti procedevano a passo svelto verso l'ufficio della preside con dei libri in mano, sicuri, testa alta e un solo obbiettivo ‘DOBBIAMO SCOPRIRE COSA C'è SOTTO!', arrivati dinanzi la statua d'ingresso Harry pronunciò a voce ferma e sicura -Sorbetto al limone!-
La statua si aprì e i tre salirono in fretta le scale, giunti davanti alla porta la aprirono ed entrarono senza nemmeno bussare, tanto la professoressa li stava aspettando.
Ed era proprio così, sulla sedia del suo ufficio, dietro la scrivania, la McGranitt li stava aspettando cercando di mostrare un sorriso sul volto ma era molto più percepibile la sua preoccupazione
-buongiorno ragazzi-
- buongiorno- risposero contemporaneamente i tre
- scoperto qualcosa?-
-si ..- iniziò Ginny
-sul manufatto e su Lucius Cornelius si ma su Hermione nulla- continuò Harry
- oh dobbiamo trovarla ragazzi. Dove credete possa essere?-
- non ne abbiamo la più minima idea- rispose Ron a suon di campane
- un possibile covo, deve pur esserci qualcosa- riflettè Harry
-beh .. forse c'è qualcosa - iniziò Ginny che si diede uno sguardo con la professoressa, si erano capite, così continuò la McGranitt  -Malfoy's Manor-
-giusto! Come abbiamo fatto a non pensarci prima!- esclamò Ron
- non è più stata perquisita da nessuno, ormai Lucius Malfoy è in prigione da una settimana e hanno perquisito la casa al suo arresto, ora hanno altro a cui pensare che a casa sua, devono trovare i suoi compari, sarebbe il posto perfetto!- esclamò Harry
-dobbiamo andarci subito!- esclamò Ron
-Ragazzi non siate precipitosi, come sapete ci sono due vite in pericolo, il signor Malfoy probabilmente è con la signorina Granger. Dobbiamo essere cauti, agire con un piano- cercò di calmarli la professoressa
-professoressa ogni volta pianifichiamo e poi arriviamo e combiniamo un disastro! Non c'è più tempo per pianificare! Hermione è in pericolo!- escalmò Harry alzandosi di scatto dalla poltrona su cui stava seduto
- bene, permettete almeno di dirvi di essere prudenti-
- lo saremo senz'altro professoressa- esclamò Harry
- agiremo sta sera- concluse Ron.
Ginny era rimasta in silenzio dopo aver avuto la brillante intuizione, si stava preparando a formulare in maniera meno aggressiva la domanda alla professoressa così poi intervenne            - professoressa ritornando a Lucius Cornelius- si fermò un attimo, giusto il tempo di notare la faccia della professoressa farsi più cupa poi continuò -abbiamo scoperto che ha alloggiato per breve tempo qui qualche anno prima che Harry nascesse, come mai non ce ne ha parlato?- il tono pacato e calmo della domanda la facevano sembrare una semplice e normale domanda ma tutti avevano percepito il tono un po' accusatorio che vi era nascosto, per prima la McGranitt.


****

A Malfoy's Manor nel frattempo i due ragazzi nelle segrete stavano escogitando un piano per fuggire.        

- è già mattina- esclamò Hermione
- questo vuol dire che dobbiamo darci da fare- esclamò Draco
- qualche idea? - chiese Hermione
-loro non alloggiano qui, sono stati qui solo per la nostra cattura e per una specie di riunione.  ieri sera dopo avermi torturato se ne sono andati e li ho sentiti dire che si sarebbero rivisti alla luna piena-
- cioè tra due giorni, domani sera- esclamò Hermione
- esatto ora qui vive solo Carnivus- puntualizzò Draco
- potremmo provare a fare un semplice  alohomora-
- potremmo provare ma non credo funzioni-
- cosa proponi?-
- Carnivus tiene le chiavi alla cintura di solito-
- vorresti usare un incantesimo di lievitazione? Lo noterebbe subito-
- un wingardium leviosa preceduto da un pietrificus totalus-
-non credo di esserne capace senza bacchetta-
- nemmeno io dobbiamo esercitarci-
- non ci riusciremo mai se non recuperiamo le forze-
-non credo ci daranno da mangiare- esclamò Draco ironico
-  concordo ma tu sei sicuro che ci sia un campo di forza?-
- solo quando saremo nel labirinto potremmo smaterializzarci-
- bene la nostra salvezza sarebbe un expelliarmus, potremmo almeno ottenere una bacchetta e saremmo salvi-
- è qui che ti sbagli ... Non so perché ma sono stato qui giù una sola volta, quando mio padre è finito ad  Azjaban, prima ti tornare a scuola-
- cosa vuoi dire?-
- che non so il perché ma sono stato qui come volessi assicurarmi che, nel caso molto probabile in cui sarei finito qui, ne sarei uscito vivo- .

Ce l'avrebbero fatta, Hermione ne era certa, ormai si fidava cecamente di lui, era diverso dal ragazzo che conosceva, diverso dal ragazzo che era stato o che era stato obbligato a essere.
-su vestiti nel frattempo io cerco una cosa- esclamò Draco
- d'accordo- rispose Hermione. Si mise la camicia del ragazzo e il suo maglioncino, sentiva addosso il suo profumo, era una sensazione bellissima. Dopo nemmeno un minuto Draco comparve dall'oscurità della cella in cui era scomparso poco prima, aveva qualcosa in mano, qualcosa che sarebbe stata la loro salvezza.
-dove l'hai presa?- chiese a bassa voce Hermione,aveva paura che la sentissero, impossibile ma era la loro unica salvezza e non voleva rischiare
- te l'ho detto, dovevo assicurarmi che sarei uscito sano e salvo da qui-
Hermione sorrise poi Draco posò l'oggetto che aveva in mano dove lo aveva preso, non voleva rischiare che li scoprissero. 
‘una bacchetta! Siamo salvi! Dobbiamo andarcene! Se restiamo qui ci uccideranno! Dobbiamo agire al più presto' aveva pensat o Hermione e Draco le aveva letto in faccia ciò che stava pensando.
 Le si avvinò sorridendo, si fissarono negli occhi, erano di nuovo vicinissimi, i loro corpi si sfioravano, si avvicinò al suo orecchio e le sussurrò  - tranquilla, andrà tutto bene-  poi tornò di nuovo a fissarla negli occhi color cioccolato, non parlavano ma nonostante ciò sembrava stessero facendo chissà quali discorsi di vita e di morte e era proprio vero, stavano parlando con gli occhi. Si stavano rassicurando a vicenda, come facevano due bambini piccoli impauriti.
Hermione era fuori di sé,avrebbe voluto restare ad osservare quegli occhi grigi per sempre, con tutte le loro sfumature, con tutte le loro particolarità e leggerli, come faceva con i libri, leggere tutte le emozioni di quel furetto platinato.
Draco invece continuava a cercare in quegli occhi cioccolato la verità, erano bellissimi ma erano misteriosi, non si leggeva dentro o almeno non sempre. Qualche volta come quella notte gli sembravano come il nero sul bianco, semplicissimi, altre invece come in quel momento erano diversi, perché nemmeno lui riusciva a leggerli.  Lui che era così bravo a scovare nelle persone, lui che era così bravo a leggere le anime, lui che non era riuscito a fare uscire la sua perché, nel momento in cui il marchio nero gli era stato inciso sul braccio, non era lui, era qualcun altro, il Draco che tutti volevano che fosse ma che lui non era. Aveva fatto uscire se stesso troppo tardi ma, forse, non era troppo tardi per essere felici perché,in quel momento, nonostante la fame, la sete, la stanchezza e la frustrazione era felice e lui non sapeva nemmeno il perché.
Era felice ogni volta che guardava quegli occhi marroni.
Quegli occhi che lo facevano stare bene.
Quegli occhi color cioccolato che aveva tanto odiato.
Perché forse quando una persona è diversa dalle altre, non ti può mai essere indifferente, devi trovare un modo per farla distinguere, che sia odio o amore non importa, perché infondo odio e amore sono una sola cosa, come il buio e la luce si incontrano, anche l'odio e l'amore si incontrano e il loro confine non è mai preciso.
Rimasero a fissarsi per un po' ancora troppo vicini l'uno all'altra ma non successe ciò che entrambi desideravano come era successo la volta precedente quando, i loro respiri si erano uniti e le loro labbra incontrate.
Non accadde perché ci fu un cigolio, la cella  si stava aprendo e una figura grande e imponente si pose all'entrata.
-Dormito bene?- chiese ironicamente con una voce stridula Carnivus, nessuno dei due rispose, si erano allontanati in un secondo,ora Hermione era dietro Draco, con le gambe che tremavano leggermente e lo sguardo impaurito ma ciò aumentò di più quando l'uomo annunciò                           - mezzosangue qui!-
-cosa vuoi farle?- si era intromesso Draco
-oh guarda, il nostro Draco si intromette, meglio insegnargli le buone maniere!-  ribattè il Mangiamorte sfoderando la bacchetta verso Draco e dicendo ridacchiando -Cruciatus!-
L'incantesimo si schiantò preciso sul petto di Draco, che cadde a terra contorcendosi, mille lame che lo passavano sarebbero state meno dolorose. Draco aveva le lacrime scorrergli sul volto, il corpo rannicchiato a terra che si muoveva disordinatamente. Hermione voleva corrergli incontro, abbassarsi accanto a lui e accarezzarlo o magari schiantare quel bastardo contro il muro ma sapeva che anche se lo avesse disarmato non sarebbero mai riusciti a fuggire,non con Draco in quelle condizioni. Eppure sentì di doverlo fare, forse perché sentì un suono a lei familiare, un suono che a Hogwarts tutti amavano. Quello delle scope! Forse era stata solo una sua impressione, solo una sua maledetta fantasia o speranza ma non poté trattenersi. 
Si allontanò nell'oscurità mentre quell'uomo continuava a torturare Draco, rideva e non aveva intenzione di smettere. Trovò la bacchetta, la prese, una scarica di energia e di forza la attraversarono, mise la mano dietro la gamba per non farla vedere e si avvicinò di nuovo ai due.
Il Mangiamorte era troppo impegnato a cruciare Draco per notare che la ragazza aveva la mano nascosta dietro la gamba, così Hermione di punto in bianco, puntò la bacchetta contro di lui e disse    - stupeficium!-  un fascio di luce rossa colpì il Mangiamorte prima che potesse muoversi e si schiantò contro il muro poi Hermione continuò -Pietrificus Totalus!- e quell'uomo dinanzi a lei a terra si trasformò in statua.  Hermione velocemente esclamò -Expecto Patronum- e una luce argentea invase la cella, una lontra che poi scomparve. Poi corse verso Draco. 
-Draco Draco stai bene?-
-sono stato meglio- rispose il ragazzo con un piccolo sorriso
-scusa, so che dovevamo partire stanotte ma … - cercò di giustificarsi Hermione ma lui con un cenno della mano la zittì e lei continuò – so che sei debole ma dobbiamo andare-
-lo so, su aiutami ad alzarmi- rispose lui
-si , certo- e cercò di aiutarlo ma il ragazzo non si reggeva in piedi ed Hermione non riusciva a sorreggerlo del tutto  ma una voce interruppe le loro azioni ed entrambi si girarono subito. Draco svenne per il troppo sforzo ed Hermione cercò di sorreggerlo per quanto ci riuscì.


ciao a tutti ragazzi, eccomi qui, con un nuovo capitolo spero vi piaccia, il mistero si avvicina alla conclusione, avete già delle idee? commentate susu

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Capitolo 12
*** notizia Shock! ***


~~Un raggio di luce attraversò la finestra, illuminando la stanza e finendo proprio sul letto di un ragazzo un po’ scontroso quando deve alzarsi, e forse non solo allora. Si rigirò tra le lenzuola bianche ma la luce gli dava fastidio, ormai si era svegliato.
Aprì gli occhi e si vide circondato da muri di pietra chiari, letti bianchi e poi vide una signora vestita di bianco avvicinarsi. Ora si che aveva capito dov’era, in infermeria.
Draco Malfoy era in uno dei letti dell’infermeria e non ricordava bene nemmeno come ci era arrivato. Ricordava qualcosa ma molto confusamente.. Hermione che si batteva contro il Mangiamorte, quando cercava di alzarsi con l’aiuto della ragazza poi il buio.
Si girò fissando l’altro letto e notò che non era solo lì, tra le lenzuola bianche si distingueva una folta chioma disordinata da leonessa e la pelle chiara, era lei, Hermione Granger.
Madame Chips gli si avvicinò –come stai ragazzo mio? Ti senti meglio?-
-mi sento come uno straccio- rispose lui stiracchiandosi
- un po’ di riposo e tutto passerà, dopotutto hai subito molti Cruciatus, è ovvio che ti senti senza forse-
Draco annuì e disse – come ci sono finito qui?-
-oh .. non ricordi? Ah giusto,Sei svenuto nella cella di casa tua e non puoi sapere. Comunque sono arrivati Harry Potter, Ron e la sorella in aiuto tuo e di Hermione.-
- oh .. la ringrazio. E lei? Come sta?-
- bene bene –
Draco annuì e la donna si allontanò. Si voltò di nuovo verso Hermione e la vide muoversi, si stava svegliando.  La ragazza si stiracchiò un po’ e si mise a sedere cercando di capire dove fosse.
-sei in infermeria,ad Hogwarts- disse una voce alla sua sinistra, si voltò e vide Draco sul letto accanto al suo, con i capelli spettinati, gli occhi stanchi ma sorridente. Cavolo quanto era bello.’ Bello anche appena sveglio!’ pensò la ragazza e così sorrise –grazie me ne sono accorta e tu saresti? Madame Chips?-
- come scusa? Semmai sono un assistente- rispose lui ridendo, lei ricambiò la risata poi Draco aggiunse –comunque buongiorno-
-giorno anche a te Draco .. come stai?-
- forte come un leone- rispose lui ironicamente e la ragazza lo ricambiò con una bella battutina – un furetto forte come un leone? Umanamente impossibile- lui fece una finta risata e rispose allo stesso modo – con Draco Malfoy tutto è possibile- entrambi scoppiarono in una risata e il loro chiacchierare fu interrotto dall’arrivo degli studenti.
 C’erano alcuni della casa Serpeverde, altri Grifondoro, avevano scelto di arrivare proprio nello stesso momento, sarebbe successo il putiferio così Hermione e Draco si guardarono un attimo e sorrisero, si erano capiti tra loro.
Blaise Zabini, Goyle e Tiger erano venuti per trovare Draco mentre Harry, Ron e Ginny per Hermione così si avvicinarono ai letti dei loro amici.
-Hei Herm!- esclamò Ginny vedendola sveglia e sorridente
- hei ragazzi- ricambiò il saluto Hermione
- come ti senti?- chiese Harry
-bene, domani sarò più attiva che mai- rispose la ragazza sorridendo
- menomale! Non sapevamo dove cercarti! Eravamo preocupatissimi!- aggiunse Ron
-senza la mia brillante ragazza non ci saremmo mai arrivati- esclamò Harry
-Ginny sorrise e contraccambiò il complimento – lo so lo so ma , d’altronde, cosa fareste senza di noi!- e anche Hermione concordava così iniziarono a chiacchierare

Intorno all’altro letto invece  -Hei Draco! Hai la pellaccia dura per fortuna- esclamò Blaise
-Draco è il migliore!- aggiunse Goyle
-eh già .. – rispose il biondino e pensò ‘avevo anche un’ottima infermiera’  ma lo pensò solo, non voleva far nascere battutine e quindi dispute tra i rosso-oro e i verde-argento
Anche questi continuarono a chiacchierare e ogni tanto c’era qualche sguardo rubato tra i due ragazzi ‘malati’ , sguardi nascosti dagli altri ma pieni di .. beh .. pieni di qualcosa che nemmeno loro sapevano definire.

Harry e Ron poi toccarono un  tasto dolente –cosa è successo mentre eravate lì?- chiese Harry poi si aggiunse Ron –quel bastardo ti ha fatto qualcosa? Io lo ..- ancora una volta Harry lo fermò per lasciar parlare Hermione che subito intervenì quando ne ebbe l’occasione
-Ron sta calmo, so che non vi andate a genio ma Malfoy non è come sembra … -
I ragazzi la guardarono con aria interrogativa così lei aggiunse per spiegarsi meglio – cioè .. non è più lo stesso di una volta, è cambiato .. ve lo assicuro-
I due la guardarono ancora più sconvolti ma Ginny no, non Ginny, lei aveva capito tutto subito. Conosceva la sua migliore amica e quando avevano parlato in biblioteca prima del rapimento aveva capito che c’era qualcosa di più che turbava la sua amica,il dubbio che lui fosse cambiato davvero e stando nella prigione con lui aveva avuto modo di conoscerlo meglio.
-stai scherzando vero? Mi prendi in giro?- disse Ron sbarrando gli occhi
-niente affatto- fu la risposta secca della ragazza
-cosa ti ha fatto quello stronzo?-  urlò il rosso, Ginny e Harry cercarono di calmarlo ma non ci fu verso, Hermione impallidì un po’ vedendo la reazione di Ron,era sempre stato capa tosta ma mai tanto ottuso
-nulla Ron,sono sempre io e ora calmati- cercò di rassicurarlo ma non funzionò perché a quanto pare non le credeva, e si agitò ancor di più.
-sei sotto Imperio! Ne sono certo! Hermione ti rendi conto di quello che stai dicendo? – urlò contro la ragazza quasi aggredendola, a questo punto nemmeno i Serpeverde poterono fare a meno di voltarsi e vedere cosa stava succedendo ma non appena lo fecero e Ron se ne accorse la situazione peggiorò perché ora aggredì Draco – cosa le hai fatto Lurido bastardo?- Ginny ed Harry cercarono di calmarlo ma senza risultati, Hermione voleva sprofondare. ‘Cazzo! Non se la poteva proprio risparmiare questa scenata?’ pensava la ragazza desiderando scomparire tra le lenzuola poi ascoltò la risposta di Draco, si sarebbe aspettata un ‘ solo un bacio rosso calmati!’ dal vecchio Draco ma sapeva che il nuovo Draco, il Draco che aveva conosciuto in quegli ultimi giorni, non lo avrebbe fatto e così fu – ehi lenticchia vedi di abbassare la voce e di darti un contegno!-
-contegno? Ma cosa vai dicendo Malfoy dei  miei stivali!? Cosa le hai fatto? È sotto Imperio ne sono certo!- continuò a discutere il rosso
-e perché mai dovrei averle fatto un Imperio e poi, tu, Weasley, con quale coraggio vieni da me urlandomi contro mentre sono ridotto in queste condizioni? Vattene a nanna così ti schiarisci le idee-
-ha detto che sei cambiato! Ma fammi il piacere! È impossibile! Tu le hai fatto qualcosa! Ne sono certo!- urlò il rosso, non aveva la minima intenzione di fermarsi, Draco diede un rapido sguardo ad Hermione, se ne stava sotto le coperte, con il viso triste e forse, anche un po’ arrabbiato ma non ebbe il tempo di continuare a discutere perché qualcuno che non era intervenuto ancora nella discussione lo interruppe.  Hermione si alzò dal letto, arrabbiata com’era, avrebbe voluto risparmiare quella scenata ma se non fosse intervenuta non avrebbero mai finito, così urlò contro Ron
-RON BASTA! HAI DETTO ABBASTANZA! SEI LIBERO DI CREDERCI O MENO! ORA VATTENE! HO AVUTO Già FIN TROPPA PAZIENZA!-
Il rosso rimase immobile ed Harry riuscì a portarlo via. I Serpeverde erano rimasti un po’ scossi e avevano iniziato a ridacchiare tra loro poi Draco si rivolse ad Hermione –ci vorrebbe una corda come ad un cane a quel Weasley. Tenetelo d’occhio. Perde la pazienza senza motivo.-
Ginny stava per rispondere ma Hermione fu più veloce -la bella strigliata che ho appena fatto a Ron non è un trattamento speciale, ce n’è anche per te quindi vedi di chiudere il becco!-
-nervosa oggi?- chiese imperterrito lui
-siete voi maschi che mi fate innervosire- fu la secca risposta di lei
- o sei tu che sei troppo irascibile- la stuzzicò lui
- chiudi il becco- rispose lei non sapendo più cosa dire
-uao .. la Granger che non sa dire nulla di meglio … la prigionia, a quanto vedo, ti ha fatto male-
-sarà stata la tua compagnia- rispose lei
I ragazzi serpe verde e anche Ginny ridacchiarono  ma la risposta del biondo fu rapidissima – non credo, quella ti avrebbe fatto solo bene-
-oh a quanto pare mi ha fatto male- rispose lei
Il loro battibeccare sarebbe continuato all’infinito ma fu interrotta dalla voce di Madame Chips che, uscita dal suo studio, aveva visto Hermione fuori dal letto –Signorina Granger subito a letto si prenderà anche un raffreddore!- urlò, Hermione cercò di controbattere – sto bene, davvero- ma fu inutile perché l’infermiera subito la obbligò a rimettersi al letto, poi dopo una breve controllata a Malfoy tornò nel suo ufficio a preparare chissà quali infusi medici.
I ragazzi sorrisero leggermente poi andarono alla Sala Grande per il pranzo e lasciarono di nuovo Hermione e Draco soli. Il biondino ne approfittò subito per rompere il silenzio  -e così la mia compagnia ti avrebbe fatto male,Granger?-
-eh già – rispose lei sospirando
-ti ricordo di chi è la colpa per esserci fatti catturare- disse lui scherzando
-oh beh … tutto sommato è stato positivo perché abbiamo scoperto il covo dei Mangiamorte ed altre informazioni utili- disse lei cercando di sdrammatizzare
-davvero Granger? Io sono stato sotto non so quanti CRUCIATUS .- rispose il ragazzo
- ah e vabbè .. si deve fare qualche sacrificio- rispose lei sorridendo
- dovresti essere una Serpeverde per la tua perfidia!-
-oh e tu un Grifondoro per il tuo coraggio a seguire una pazza-
-almeno ti sei AUTODEFINITA pazza- disse Malfoy ridendo e la ragazza ricambiò la risata. In poco tempo arrivò di nuovo Madame Chips col pranzo e così iniziarono a mangiare.

****
Contemporaneamente anche nella Sala Grande tutti stavano mangiando, tutti tranne un certo rosso lentigginoso.  Si era un po’ calmato ma con Harry né con Ginny non aveva aperto bocca ma a quanto pare non aveva appetito e così iniziò la conversazione rompendo il silenzio
-non posso credere di come mi abbia trattato- esclamò
-Ron hai esagerato- lo rimproverò Harry
-hai fatto perdere la pazienza anche ad una ragazza calma come Hermione. Chiunque ti avrebbe trattato anche peggio- lo fece riflettere la sorella
- ma io non ci posso credere.. ha difeso quella serpe … - continuò Ron
- Ron Hermione non ha difeso nessuno! Ha solo cercato di placare una futura nonché sicura rissa tra te e Malfoy e poi sei stato tu ad esagerare- cercò di calmarlo Harry
-dovresti scusarti- aggiunse Ginny
- m..ma io non ho fatto nulla – si difese Ron
- certamente no! Hai semplicemente aggredito la tua amica, il furetto e stavi causando una rissa.. nulla di chè- intervenne Harry ironicamente
- e va bene, forse ho esagerato un po’ –
-un po’- disse Ginny
-un po’ troppo- aggiunse Harry
- ma il fatto è che non ci posso credere! Non è possibile! Hermione a parlare positivamente di quella- Ron fece una breve pausa poi continuò – lurida serpe … dopo che le ha fatto passare l’inferno tutti questi anni!-
- Ron lei ha semplicemente espresso il suo parere, e ti assicuro che non è cambiato in due giorni di prigionia- iniziò Ginny
-cosa vuoi dire?- chiese Harry
-aveva già cambiato idea su Malfoy?-
-certo che no .. ma le era già sembrato un po’ strano e io ho avuto la sua stessa impressione- rispose la rossa
- oh Godric!- esclamò Ron stupito, ma no … stupito era troppo poco per ciò che le sue orecchie avevano appena sentito … era scioccato!
- ragazzi tutto sommato può davvero essere cambiato!- cercò di pensare Harry
-comunque devi scusarti Ron!- intervenne Ginny
- d’accordo- rispose il fratello
-e noi dobbiamo parlarle .. non posso ancora credere a quello che ci ha detto la professoressa- continuò Harry
- ma ci pensate .. la McGranitt .. – Ron non terminò la frase ma i tre si erano capiti.
Nessuno ci poteva credere. Era troppo sconvolgente.
-oggi è la giornata delle notizie shock!- intervenne Ron
- eh già – annuì Ginny poi iniziarono a mangiare. 
****
Dopo aver pranzato Draco si addormentò sfinito e Hermione si mise a leggere un libro, lei stava bene, era solo un po’ stanca e già il giorno seguente sarebbe tornata nel suo dormitorio con Ginny, ed Hermione sapeva già cosa l’attendeva, un bell’interrogatorio sull’aver trascorso due giorni sola con Malfoy. Lanciò uno sguardo a Draco, dormiva con le labbra socchiuse, era bellissimo. Posò lo sguardo sul libro ma notò qualcosa o per meglio dire qualcuno dinanzi a lei. Alzò lo sguardo, una chioma rossa, lentiggini, occhi dispiaciuti, era Ron.
-ciao Herm-  la salutò lui con voce triste
-ciao Ron- rispose lei ancora un po’ arrabbiata
-io volevo scusarmi per prima …- fece una breve pausa poi continuò – ho esagerato-
- hai esagerato un po’ troppo, lo sai vero?-
Il ragazzo annuì e poi disse  -scusa ma cerca di metterti nei miei panni, io non potevo e ancora non posso credere a quello che ho sentito, uscire proprio dalla tua bocca poi-
-devi imparare a controllarti-
-lo so,ti chiedo ancora scusa-
- e va bene, ma che non succeda più-  e poi Ron si chinò su di lei e si abbracciarono. A Ron era mancata lei e a lei era mancato Ron e le sue battutine fuori posto. Una volto sciolto l’abbraccio Hermione chiese curiosa    - avete scoperto qualcosa?-
- si … qualcosa di incredibile … impossibile da credere ma non credo sia il luogo adatto per parlarne e poi non ci sono nemmeno Harry e Ginny
- dove sono?-
- a fare un giro-
- volevano stare un po’ da soli, poverini è da tanto che non stanno un po’ soli- disse comprensiva lei
-eh già- annuì il rosso
- quindi? – chiese ancora Hermione, Ron non ebbe il tempo di rispondere che entrarono Harry e Ginny mano nella mano con l’espressione felice
- ehi ragazzi- disse Ron
-ciao- li salutò Hermione
- hei- rispose Harry
-risolto?- chiese Ginny, Hermione annuì poi chiese –allora cosa avete scoperto?-
-non è il luogo adatto per parlarne- la zittì Harry. Così Hermione scese di scatto dal letto dicendo – vado un attimo in bagno, torno subito-
-ne sta escogitando una delle sue- disse Ginny ridacchiando e i ragazzi annuirono.
Dopo poco più di 5 minuti Hermione uscì dal bagno, non aveva più il pigiama e l’aria ‘DA ZOMBIE’ anzi era vestita normalmente con un jeans, una felpa, scarpe da ginnastica e i capelli raccolti in una folta coda da cui scendeva qualche ciocca che le ricadeva sul viso. Aveva un’espressione carica di energia.  Appena uscita disse – bene, dove andiamo ?-
-ma Herm .. tu .. – cercò di bloccarla Ron
- tu devi stare qui!- continuò Ginny
-sto bene, ho riposato abbastanza!- rispose lei scuotendo il capo così si avviarono verso i loro dormitori, dove erano nascoste le lettere.
Entrata nella sala comune finalmente si vedeva circondata dai colori che la rassicuravano sempre, rosso-oro, attraversarono velocemente la stanza e subito si trovarono nei dormitori femminili, nella stanza di Hermione e Ginny. 
- allora?-  chiese inpaziente Hermione
- calma calma- iniziò Ron chiudendo la porta
- comunque abbiamo scoperto delle cose su Lucius Cornelius- iniziò a raccontare Harry
- IO ho scoperto qualcosa!- intervenne Ginny poi continuò - ha creato un manuffato magico chiamato 'essenza di vita' proprio nell'ascesa al potere di tu-sai-chi  ed è proprio per questo che non lo ha pubblicizzato molto e questo anche il motivo per cui i libri che lo riguardano si trovano nella sezione proibita-
- e a cosa serve?- chiese la grifondoro
- una persona in questo modo è immune a tutte le maledizioni e può morire solo per morte naturale- rispose Harry
- ma con le maledizioni ha effetti particolari,  per esempio con l'avada kedavra la persona va in una specie di coma per un mese- aggiunse Ginny
- uao .. Ottimo lavoro ragazzi- si congratulò Hermione
- ora viene il bello-  intervenne Ron facendo una risata
- ha alloggiato pochi anni prima che nascesse Harry qui- disse Ginny
- e ha fatto BOOM!- esclamò il rosso ridendo
- cosa? Volete spiegarmi su! Sono curiosa- disse Hermione
- subito- esclamò Ron
- capirai che quindi la McGranitt doveva conoscerlo per il breve periodo che ha vissuto qui ma non ce ne ha mai accennato-  intervenne Ginny
- giusto- esclamò Hermione
- glielo abbiamo chiesto e ...- disse Ron scoppiando in una risata
- ci ha detto che ... Behh ... Sono stati in ottimi rapporti- finì Harry
- quanto ottimi? - chiese la grifona
- ottimi,  ottimi- rispose Ron
- insomma stavano insieme! - concluse Ginny
Hermione rimase a bocca aperta, sconvolta, non poteva crederci. -HERMIONE CI SEI?- chiese Ron scuotendola
- ma ... Ccoome?- domandò retoricamente
- come? Non so i  loro dettagli a letto- rispose Ron ridendo
La ragazza lo fulminò con lo sguardo poi chiese
 - e cosa vi ha detto? Sa dov'è? -
- ha detto che non lo sente da molto, ma ci farà sapere al più presto dove trovarlo-
- bene - rispose lei.
HArry ruppe il silenzio - Ragazzi io stavo pensando ... Beh ... Vorrei aprire la lettera destinata a mia madre ... -
- non vedo perché no- disse Ginny
- infatti. Un morto non può riceverla-
- Harry sai che non è giusto- rispose severamente Hermione, Harry arrossì e abbassò lo sguardo
- per me non dovremmo aprirla, per rispetto a Piton- riprese la ragazza
- ma lui sapeva che mia madre non l'avrebbe potuta leggere, che senso ha?-  chiese il prescelto
- non lo so, ma tu vorresti che un altro leggesse la lettera che tu hai scritto a Ginny prima di morire?- chiese la grifona
- no ... Ma lui ha consegnato questi oggetti due anni fa sapendo che sarebbe morto e sapeva che mia madre non l'avrebbe mai ricevuta ... Sapeva che l'avremmo letta noi- rispose Harry
- fai ciò che vuoi, la decisione è tutta ma ti prego, HARRY SONO CURIOSA QUANTO TE ma pensaci bene prima di aprirla, deve avere un senso! Cosa voleva che facessimo con questa lettera Piton? Non agire di curiosità e impulso- fu la risposta di Hermione
- hai ragione,  finché questa storia non sarà finita non l'aprirò, forse Cornelius Lucius potrà dirci qualcosa anche su questo- rispose il ragazzo
- ragazzi è ora di cena! Andiamo! Ho una fame!- esclamò Ron
- come sempre! - rispose la sorella e si avviarono verso la sala ma a metà strada Hermione ruppe le conversazioni con gli altri dicendo - io vado, Madame Chips vorrà almeno la mia firma, ci vediamo,penso, stasera se mi lascerà andare-
- sai che non lo farà- le sussurrò sottovoce Ginny e la ragazza sorrise e non sapeva nemmeno il perché,  salutò gli altri e si diresse in infermeria.

 

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Capitolo 13
*** buio e luce sono l'uno parte dell'altro ***


~~Ciao a tutti ragazzi,eh si … sono ancora qui a sfornare capitoli che, spero, vi piaceranno. Ho aggiornato con un po’ di ritardo e mi scuso ma non riuscivo a rendere per bene il tipico modo di parlare di Silente, infatti l’ho scritto più volte, e ho fatto riferimento anche ad alcune citazioni per rendere la conversazione semplice ma allo stesso tempo ambigua. Cosa ve ne pare? Sono riuscita nel mio intento? Mi piace molto l’eloquenza del vecchio preside e le sue parole strambe che sembrano senza senso ma invece sono perfette per l’occasione ed ho cercato di riuscire a renderlo il più simile possibile ma non so se ci sono riuscita, ora tocca a voi dire cosa ne pensate. Susu aspetto tutti i vostri commenti, ringrazio tutti quelli che mi seguono e recensiscono e vi assicuro che i prossimi capitoli arriveranno più in fretta perché li sto già scrivendo. Ciao, un bacio a tutti 


~~I corridoi erano affollati, tutti si dirigevano camminando a passo lento verso la Sala Grande, ma tra tutte quelle teste ce n'era una che correva in direzione opposta.
La ragazza dai capelli mossi, gli occhi color cioccolato, la pelle chiara corse subito verso l’infermeria. I capelli le ondeggiavano sul collo e pian piano le venne anche il fiatone. Non era mai stata una ragazza molto atletica, lei amava molto la lettura, i libri, passava i suoi pomeriggi tranquilla a leggere, o almeno lo faceva quando non c’erano cani a tre teste da far addormentare, basilischi da uccidere, ippografi di salvare, carcerati da far evadere, sfide del torneo dei tre, o in quel caso quattro, maghi da aiutare Harry a superare, o anche quando non c’era Voldemort pronto ad ucciderli, quando non era in viaggio coi suoi amici e non sapeva dove sarebbe arrivata, o semplicemente quando non doveva uccidere quei maledetti Horcrux.
Una vita tranquilla, insomma!
Aveva il cuore a mille, non sapeva perché, voleva tornare tra quelle quattro mura bianche, su quel letto bianco, a chiacchierare con quel maledetto furetto biondo.  Era come stregata, forse Ron aveva ragione, era sotto Imperius, non era da lei correre per i corridoi, oh certo … vi sfrecciava sempre con i  libri sotto braccio ma quando era in ritardo per le lezioni, di certo non per un ragazzo, figuriamoci poi se questo corrispondeva al nome del principe delle serpi, Draco Malfoy. 
Per la prima volta in vita sua Hermione Jean Granger agiva senza ragionare, senza piani né progetti, agiva solo come le diceva il cuore e questo non poteva che spaventarla. Non sapeva cosa le stava accadendo, non si riconosceva più, non capiva il perché ma si preoccupava immensamente per la salute di quel furetto. La verità era che lei sapeva cosa le stava succedendo, lei sapeva perché aveva permesso che le loro labbra si sfiorassero, lei sapeva perchè si era tuffata in quegli occhi e sapeva che non ne era più uscita. Le restavano fissi nella mente, occhi grigi, bellissimi, che esprimevano mille emozioni. Ma lei non avrebbe mai accettato una cosa del genere! Una cosa era dire che Draco Malfoy era cambiato, un’altra che lei se ne stava innamorando! Eccome se ne stava innamorando!
Lei sapeva che lui non era quello che lei aveva conosciuto, era cambiato, cambiato per davvero. Prima non avrebbe mai anche solo pensato di toccarla, si sarebbe sporcato, lei era solo una lurida mezzosangue. Lui era diverso e il loro bacio ne era la prova. Aveva sentito un brivido lungo la schiena quando le loro labbra si erano toccate, i loro respiri si erano uniti e sembravano un tutt’uno, era stato bellissimo, un bacio coi fiocchi. Si era totalmente tuffata negli occhi grigio tempesta, vi si era immersa con tutte le scarpe e non poteva più tornare indietro, perché qualcosa in lei stava cambiando e forse lei sapeva cos’era. Con Ron era stato simile ma non così.
Forse perché l’amore con Ron non era mai iniziato, forse semplicemente perché era solo una semplice amicizia, forse semplicemente perché non sarebbe stato giusto. Questo Hermione non lo sapeva, non sapeva perché e non sapeva quando il suo amore per Ron era finito, forse non c’era mai stato? NO! Questo era escluso a prescindere, perché lei aveva amato davvero Ron, lo aveva amato con tutte le sue forze, aveva pianto tanto quando lo vedeva con Lavanda, aveva sofferto tanto quando lui li aveva abbandonati, quando se ne era andato perché non aveva fiducia in Harry. Eppure tutto quello che lei credeva sarebbe rimasto per sempre, pian piano, era svanito, era lentamente finito, tutto scomparso, così come era arrivato se ne era andato.
Forse era finito perché qualcun altro aveva preso il suo posto, già da tanto tempo, eppure nessuno, soprattutto Hermione Jean Granger, lo avrebbe mai ammesso.  Ma le cose cambiano no? Le persone cambiano? È l’amore che cambia le persone? Questo nessuno lo sa ma resta che Hermione era cambiata, e forse era stato il cambiamento di Draco a cambiarla. Lei aveva baciato lui, proprio lui, colui che l’aveva umiliata più di tutti! Colui che l’aveva fatta soffrire per tutti questi anni! Proprio il suo peggior nemico! Lui l’aveva baciata e lei non aveva opposto la minima resistenza, anzi, l’aveva contraccambiato, in quel momento il suo cervello non funzionava, lei sentiva solo il suo cuore.  E il cuore le aveva proprio detto di non allontanarsi da quelle labbra, ma d’altronde il suo cuore si era già sbagliato con Ron, perché non anche con Draco? Hermione sapeva che non era lo stesso, sapeva che Draco non poteva essere paragonato a Ron, perché Draco era diverso.
Hermione stava correndo in infermeria eppure nemmeno lei sapeva il perché di tanta fretta.voleva vedere Draco? Non lo avrebbe mai ammesso, d'altronde lei era e restava Hermione Jean Granger, la Grifona più testarda di chiunque altro, la perfettina, la so-tutto-io, la coraggiosa e di certo non avrebbe mai ammesso di essersi affezionata così tanto a una serpe in così pochi giorni. Voleva arrivare al più presto in quella stanza, vedere quel volto angelico, quegli occhi meravigliosi,  quel sorriso furbo.
VOLEVA VEDERE IL DIAVOLO NASCOSTO DIETRO L’ ANGELO! 
 eppure non sapeva perché,  cosa volesse vedere in quel ragazzo,  non sapeva cosa la legava a lui,  fino a poco tempo prima li legava solo e SOLTANTO l'odio, odio più profondo l'uno per l'altro, e quel bacio invece? Semplice momento di debolezza?  bisogno di sentirsi amati? Perché diamine c'era stato quel bacio nessuno dei due lo sapeva, ma c'era stato ed una cosa era certa,
ENTRAMBI LO AVEVANO VOLUTO! 
‘Perché? Perché? Perché? Perché ci siamo baciati? Perché voglio vederlo? Perché sono così cogliona da correre da lui? Perché non ci odiamo più? Forse era meglio quando ci odiavamo, l’unica cosa che c’era tra noi era l’odio e basta. Ora invece? Di certo non c’è più odio, non quell’odio! No! ’pensava Hermione, era confusa, troppo confusa.
Tra di loro c’era qualcosa  di diverso, di maledettamente bello e passionale, qualcosa che le toglieva il respiro, qualcosa che la spaventava ma di cui non poteva fare a meno, qualcosa che la faceva stare bene, qualcosa che non le era mai capitato. Nemmeno con Ron. Già Ron .. se ci pensava bene sapeva come mai lo aveva dimenticato così in fretta.  ma lei, lei non poteva … non poteva essere così davvero… non poteva essersi innamorata, non di lui. Quasi quasi preferiva tutte le lacrime per Ron, tutte i suoi sbaciucchiamenti con Lavanda, tutti i litigi con quel rosso lentigginoso ma non quello, non lui, non poteva essere vero.
Aveva avuto una piccola cotta per Malfoy il primo anno, appena lo aveva incontrato si era innamorata di quegli occhi vitrei, grigi come una tempesta,magnetici, si era innamorata dei suoi capelli biondi, della sua pelle chiara, dei suoi lineamenti perfetti. Ma quella non era la realtà, quella cotta svanì insieme alla sua pace. Eh si .. perché lei infondo era pacifica con tutti, non aveva pregiudizi sui Serpeverde ma lui aveva fatto scomparire ciò, era cattivo, continuava a insultarla ‘Mezzosangue’ ‘tu non sei degna di stare qui’ ‘non mi toccare, che schifo, devo lavarmi’. Tutte quelle parole le restavano nella mente, fisse come chiodi sulla sua pelle, fisse come quella dannata incisione sul suo braccio ‘MUDBLOOD’ inflittagli dalla stessa zia di Draco, di lui che l’aveva umiliata per tutti quegli anni.
Ora invece tutto era svanito, tutto quell’odio era come non ci fosse mai stato .. No! Non era così, Hermione sapeva con chi parlava, lei non dimenticava, non dimenticava 7 anni di insulti ma era come se ora quel Draco non ci fosse più. Come se ora fosse diverso, un nuovo Draco, opposto a quello che era stato fino ad allora o forse che era stato obbligato ad essere. Eh si … lei lo sapeva, Draco glielo aveva fatto capire in tanti modi, lui doveva comportarsi così, lui non poteva disobbedire al padre, lui non poteva essere gentile, affettuoso, lui non poteva essere Debole, lui si comportava come gli era stato insegnato, senza che davvero lo volesse, senza che davvero credesse in ciò che diceva, senza che avesse davvero potuto scegliere di stare dalla parte di Voldemort, senza avere voce in capitolo sulla sua stessa vita.
Hermione non sapeva cosa fare, non sapeva cosa sarebbe successo e in realtà non voleva conoscere il suo futuro o cosa ci sarebbe stato tra lei e Draco.
 LEI VOLEVA SAPERE COSA C’ERA IN QUEL MOMENTO
LEI VOLEVA SAPERE COSA PROVAVA LUI
LEI VOLEVA CAPIRE SE DAVVERO SE NE ERA INNAMORATA. 
Non poteva andare in infermeria, non con quelle domande che le torturavano la mente, perché lei sapeva che se solo avesse incrociato di nuovo quegli occhi, vedendovi sincerità e amore, sarebbe impazzita.  Lui era cambiato, era stata lei la prima a dirlo ma la paura era la sua più forte amica in quel momento, lo aveva detto chiaramente anche ai suoi amici, lui non era il Draco di una volta eppure lei non ce la faceva a fidarsi, non del tutto, lei non riusciva a far crollare tutte le sue barriere, ci aveva messo tanto per renderle imbattibili, tanto per renderle un’ottima difesa ed ora era lei la prima a non riuscire ad abbatterle.  Eppure quella sera, in quella cella, si erano abbattute da sole, davanti a qualcosa che era più forte, ma cosa di preciso? Nessuno lo sapeva, né Hermione né Draco o forse entrambi non lo potevano accettare.
All'improvviso si fermò di scatto, le lacrime le invasero gli occhi e poi scivolarono sulla sua pelle candida, altre lacrime e lei non sapeva nemmeno per cosa. Aveva bisogno di qualcosa, di stare sola, di sentire la voce di una persona fidata, una persona cara, una persona che l'avrebbe fatta ragionare. Non poteva andare dai suoi amici, non poteva parlare con loro di questo, perché non era una semplice cotta, no il problema era la persona, Draco Lucius Malfoy, il loro nemico giurato, il suo nemico giurato e lei sapeva come avrebbero reagito. Ron sarebbe rimasto scosso, stupito, scioccato ma soprattutto si sarebbe incazzato nero, se le aveva fatto una scenata del genere in infermeria per un semplice ‘è cambiato’ poteva di certo immaginare cosa avrebbe fatto dinanzi a un ‘credo di essermi innamorata del furetto!’ e lei ora aveva bisogno di tranquillità. Poi c’era Harry, il suo migliore amico, non poteva parlarne nemmeno con lui perché, beh … perché Harry, nonostante non fosse impulsivo come Ron, sarebbe rimasto sconvolto e non avrebbe saputo cosa dirle, si sarebbe trovato in difficoltà e avrebbe provato a metterla in guardia contro di lui, perché, come tutti sapevano, Draco non era il tipo da relazioni stabili. Ginny invece l’avrebbe capita, si, lei avrebbe capito ciò che provava la sua amica, avrebbe potuto confidarsi con lei ma Hermione non voleva costringerla a mentire ad Harry e Ron e inoltre lei era in Sala Grande ora, con tutti gli altri, e la Grifona aveva bisogno di solitudine, pace e tranquillità.
lei non voleva sentire nessuno, aveva bisogno di qualcuno che con la sua saggezza le riordinasse tutta la confusione che aveva in testa. E solo una persona rispondeva alle sue esigenze, Silente. Avrebbe voluto che lui fosse lì, davanti a lei,  col suo grande sorriso, gli occhi azzurri felici, la barba lunga e i suoi vestiti strambi, con le sue parole incomprensibili ma adatte ad ogni situazione. Ora non aveva più dubbi di dove andare,l’unico luogo dove avrebbe mai potuto sentire quella voce così familiare e consolante, così riprese la sua affannosa corsa tra i corridoi così conosciuti di quella scuola, oltrepassò l’infermeria ancor più velocemente, non voleva essere tentata, non voleva che qualcosa dentro di lei la facesse fermare e si diresse proprio lì.

****
‘Un bacio, solo un bacio, hai baciato tante ragazze caro mio, perché tanti problemi per un bacio? Oh su non prenderti in giro, non puoi paragonare quel bacio agli altri, semplicemente perché non puoi paragonare Hermione Jean Granger a una ragazza qualunque’ pensieri fissi nella mente di un biondino platinato, steso nel suo letto d’infermeria, con la testa sprofondata nel cuscino a guardare il soffitto, ma se tutti avessero visto ciò che lui in quel momento vedeva in quel soffitto avrebbero potuto assistere alla più bella delle commedie  ma allo stesso tempo delle tragedie d’amore . Immagini gli si paravano dinanzi agli occhi in ordine vario, tutti i momenti dal suo arrivo ad Hogwarts, tutti i litigi,le parole e gli incantesimi volati con lei, la Mezzosangue Granger.
 Erano sull’Espresso per Hogwarts e lui se ne stava seduto nel suo scompartimento con i suoi due scagnozzi, Tiger e Goyle, quando vide la porta aprirsi e una folta chioma disordinata e bruna entrare, gli occhi cioccolato, oro, un colore particolare poi una voce – ciao, io sono Hermione, Hermione Granger, e tu sei?- gentile, dolce e sicura di sè
-Draco Malfoy-
-posso sedermi?-
-se proprio insisti- rispose scocciato, era abituato ad avere tante ragazze intorno
-d’accordo. Cosa mi racconti di te?- chiese la ragazza, era il suo modo per fare amicizia
-sono Purosangue, il migliore dei Purosangue, la mia famiglia è una delle più antiche del mondo magico, sono ricchissimo, ah .. quasi dimenticavo, sono bellissimo-
-soprattutto molto modesto- ironizzò la ragazza
-tu invece? A che famiglia appartieni?- chiese lui curioso
- beh … io … non so … ce … la mia non è una famiglia prestigiosa … -
-vabbè ma dove vivi? Ce .. dovrai pure avere una casa, una casa qui nel mondo magico-
- in verità no .. cioè non ce l’ho perché … beh … i miei genitori sono babbani- rispose lei con un filo di voce abbassando lo sguardo
-cosa? Babbani? Lurida, sporca, Mezzosangue! Via! Non ti voglio nel mio scompartimento! Qui siamo persone per bene, non luridi MODBLOOD!- urlò lui alzandosi in piedi, lei si alzò in silenzio e uscì dallo scompartimento con le lacrime agli occhi.
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Giardino, di fronte a lui c’erano Weasley, Potter e Hermione. Lui le aveva dato della Mezzosangue lì, davanti a tutti, ma il rosso non si stava zitto.
-Malfoy la pagherai! Chiedile immediatamente scusa!- esclamò il rosso ma il biondo rise e Ron gli scagliò contro un incantesimo ma, a causa della sua bacchetta mezza rotta, gli rimbalzò addosso e iniziò a sputare lumache così i suoi amici si allontanarono portandolo via, chissà dove.
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Lui, Tiger e Goyle, intenti a spiare qualcosa, qualcuno, l’uccisione di Fierobecco. Ma poi arrivò lei con lo Sfregiato,lo fece tacere subito, un bel gancio sul suo naso perfetto e fuggì.
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Buio, lui,lei,le loro labbra unite, un unico respiro, mille emozioni. Niente cervello, niente pregiudizi, niente insulti, niente ostacoli fra loro, niente di niente. Solo loro due, i loro occhi incatenati gli uni in quelli dell’altro, le loro lingue attente in una danza dolce e sconvolgente.

Draco tornò alla realtà, si guardò in giro, lei non c’era, la sua mezzosangue non c’era, cosa le era accaduto? Si stava preoccupando, e non poco.  Iniziò a pensare, continuò a pensare a lei, a lui, a LORO, SE QUEL LORO CI FOSSE MAI STATO OVVIAMENTE!
' cosa voglio?  perché l'ho baciata? Perché vorrei rifarlo? Perché vorrei anche solo guardarla sorridere, perdermi nei suoi occhi e non portarla a letto come con tutte? No! Lei non può essere tutte, d'altronde è sempre l'eroina del mondo magico,  la grifona so-tutto - io più testarda,  coraggiosa e antipatica che ci fosse!' . Draco era confuso, non sapeva perché si era comportato così, non sapeva perché volesse tenerla per mano, accarezzarle il viso, assaggiarne le labbra. Diamine! Lui voleva lei! La sua so-tutto-io!
Draco iniziò a preoccuparsi sul serio! Diamine! Aveva definito SUA la mezzosangue per ben due volte, cosa cavolo gli passava per la testa? Non sapeva nemmeno quello ma sapeva che quando era con lei, per quanto sbagliato potesse sembrare quello che stava accadendo tra loro, tutto era dannatamente giusto. Tutto perfetto. Sapeva che appena non l’aveva vista nel letto dell’infermeria qualcosa all’altezza del petto gli fece male, dolore?!? Per cosa?!? Per non averla accanto a se?!? Stava nascendo qualcosa tra loro?!? Lui non sapeva cosa sarebbe successo ma di una cosa era certo ‘QUALSIASI COSA FOSSE SUCCESSA NON SI SAREBBE COMPORTATO DA VIGLIACCO! L’AVREBBE AFFRONTATA A TESTA ALTA!’.
I suoi pensieri furono interrotti da una Madame Chips agitatissima, usciva in quel momento dal suo studio e dopo aver guardato il letto di Hermione,vuoto, aveva iniziato ad urlare. –dov’è la signorina Granger?- chiese con tutta la voce che aveva in gola a Draco e la risposta del ragazzo non le piacque per nulla –io … non lo so-
-oh per Godric e Salazar! Spero stia bene!- esclamò uscendo dalla stanza alla ricerca dall’alunna scomparsa.
Draco poco dopo vide qualcuno correre velocemente oltre l’infermeria, saltò giù dal letto perché le era sembrata proprio lei, uscì dalla sala in fretta e la vide. Le gambe snelle correvano veloci, la chioma bruna le ondeggiava sulle spalle, i pugni serrati. Doveva essere successo qualcosa!  Ma dove andava? Draco capì subito, così corse in infermeria a vestirsi e poi si incamminò per i corridoi deserti di Hogwarts, visto che tutti erano a cena.

****
Era lì, appoggiata alla finestra, guardava in basso, proprio dove lo aveva visto l’ultima volta, gli occhi rossi e gonfi per le troppe lacrime che ancora le accarezzavano la pelle non più candida ma rossa per il pianto. La Torre di Astronomia ormai era il suo rifugio, chissà perché proprio quella tra tutte le torri, quella dove era finita la vita di un mago come Albus Silente. Hermione non lo sapeva, ci andava da quando era finita la battaglia, era sempre deserta, nessuno ci andava perché si poteva sentire ancora la presenza del preside lì ma era proprio quello che piaceva ad Hermione,lì poteva sentire vicino il preside e i suoi consigli.
-buonasera signorina Granger- disse il quadro alle sue spalle, oh Hermione lo conosceva bene, era lui, il suo vecchio preside, ormai quando era lì ci faceva spesso delle chiacchierate, si sforzò di sorridere e rispose
-buonasera-
-come mai qui a quest’ora? Non dovrebbe essere a cena con i suoi amici?-
- in realtà dovrei essere in infermeria ma non posso. –
-brutta l’esperienza al Manor vero?-
la ragazza annuì poi disse – non so che fare-
-segui il tuo cuore-
- e se il mio cuore sbagliasse?-
- questo non lo sa nessuno ma posso dire in tutta la mia certezza che se non provi non lo saprai mai-
- ma io non riesco ad accettarlo-
-Mia cara signorina Granger, lei deve capire: capire è il primo passo per accettare, e solo accettando si può vedere cosa succederà-
- ma io non so, non so cosa sta succedendo, non so perché ho fatto ciò che ho fatto e non so cosa farò-
-Le conseguenze delle nostre azioni sono sempre così complicate, così mutevoli, che predire il futuro è davvero molto difficile-
-io vorrei conoscere almeno il presente-
-La verità è una cosa meravigliosa e terribile, e per questo va trattata con cautela.-
-quindi lei crede che ..-
-oh, io non credo, io non so, la verità la sa solo lei-
-ma io non so cosa c’è tra noi, io non so perché ma vorrei trascorrere le mie giornate con lui,  scherzando e ridendo. Ma io ho paura di ciò che potrebbe accadere-
-Bisogna chiamare le cose con il loro nome, la paura del nome non fa altro che aumentare la paura della cosa stessa-
-e come dovrei chiamare quello che sta succedendo?-
-oh questo lo sa solo lei-
-ma sarebbe sbagliato, qualsiasi cosa tra me e lui sarebbe sbagliata. Lui Serpeverde io Grifondoro, lui Purosangue io Mezzosangue, lui è lui e io sono io. Siamo geneticamente incompatibili. L’unica cosa che dovrebbe esserci tra noi è odio ma ora .. non ne sono più così sicura-
-qui non si tratta di genetica, si tratta di cuore, si tratta di cose che non si possono impedire, cose che avvengono e basta. noi crediamo ciò che vogliamo credere, vediamo ciò che vogliamo vedere, sentiamo ciò che vogliamo sentire ma ricorda mia cara SI AMA Ciò CHE SI AMA SENZA VOLERE, come vorrebbe lei mettere fine all’amore? Nemmeno Lord Voldemort in persona ci è riuscito e nessuno ci riuscirà, perché l’amore è davvero l’unica cosa indistruttibile.-
- la ringrazio professore-
-oh, come si potrebbe negare l’aiuto ad una bella donzella come lei signorina?! È stato un piacere-
La conversazione fu interrotta da un rumore,qualcuno le comparve alle spalle, il preside sorrise ed Hermione si voltò.

****
Nella Sala Grande tutti gli studenti erano seduti intenti a mangiare e chiacchierare fra loro, la McGranitt era al suo solito posto, stava per fare un discorso, ci aveva pensato molto, cosa dire, come dirlo, come organizzarsi e ora doveva solo dare la notizia ai suoi alunni. Stava per alzarsi e iniziare quando una preoccupata Madame Chips corse attraversando in pochi secondi la Sala Grande, una volta di fronte alla professoressa – Minerva abbiamo un problema-
Il volto della preside si dipinse di bianco, dalla sua espressione trapelava tutta la sua preoccupazione -i ragazzi? Stanno male? Ci sono complicazioni?- chiese con un filo di voce
-no ma … la signorina Granger, è scomparsa!-
La preside si alzò velocemente e insieme a Madame Chips si diresse verso tre Grifondoro in particolare, sotto lo sguardo attento di tutta la sala che aveva osservato tutto ma non era riuscita ad ascoltare la conversazione tra le due professoresse.
-sapete dov’è la vostra amica?- chiese la preside appena li raggiunse
-chi? Hermione?- chiese il rosso
-no Ron, il mago merlino- rispose ironicamente la sorella ma lo sguardo della McGranitt la fulminò così rispose subito Harry – è in infermeria, vi si è recata quando noi siamo venuti a cena-
-beh non c’è!- esclamò contrariata Madame Chips
-cosa? Siamo stati con lei questo pomeriggio per parlarle delle nuove scoperte- disse Harry facendo un cenno alla preside poi continuò – ma prima di cena ha detto che si sarebbe recata in infermeria per non far preoccupare nessuno-
- e dove credete possa essere?-  chiese la preside
-  dobbiamo guardare al dormitorio- disse Ron
- o in biblioteca- esclamò Ginny
- noi andremo in biblioteca- disse la McGranitt avviandosi seguita da Madame Chips
- su andiamo al dormitorio!- disse Ron alzandosi ma Harry si alzò subito e iniziò a correre verso l’uscita dicendo – andate, vi raggiungo dopo!-
- ma dove va?- chiese Ginny
- non ne ho la più pallida idea- fu la risposta del fratello
- chi lo capisce è bravo!- aggiunse la rossa uscendo dalla sala col fratello avviandosi verso la torre dei Grifondoro.

****
‘È lì! Ne sono certo! Ogni volta che scompare è lì! È il suo rifugio! Se non è lì potrebbe …  essere stata rapita!’ erano quelli i pensieri di Harry mentre correva come un pazzo verso la torre di Astronomia, temeva che la sua amica non fosse riuscita a tornare in infermeria perché qualcuno glielo aveva impedito, temeva che le fosse successo qualcosa, temeva di non trovarla affacciata a  quella finestra, temeva che lei non fosse più nella scuola! Era strano, troppo strano, Hermione non aveva motivo per mentire ai suoi amici, perché dire che andava in infermeria quando non era così? A Harry, forse era stata solo una sua impressione, era sembrata quasi euforica,felice, gli era sembrato che non vedesse l’ora di tornare tra quelle quattro mura di pietra chiara, circondata da letti bianchi vuoti e … ma forse … un piccolo pensiero si fece strada nella mente di Harry, mai ci avrebbe pensato, mai avrebbe mai potuto credere una cosa del genere, nemmeno pensarci, ma forse ora tutto aveva un senso.
La scenata contro Ron in infermeria, Harry era d’accordo con lei sul fatto che il rosso avesse esagerato ma gli era sembrato un po’ esagerato anche il comportamento della sua amica ma, ovviamente, per non mettere  zizzania, non lo aveva detto a nessuno ma si era ripromesso di parlarne direttamente con lei.
Forse era per questo, per questo lo aveva difeso senza tanta difficoltà, per questo la sua amica si era messa contro il rosso, per questo forse non vedeva l’ora di tornare in infermeria. Harry doveva parlarne con Hermione, era un po’ di tempo che non facevano una chiacchierata a quattr’occhi e la sua amica doveva spiegargli un paio di cosine, ma soprattutto doveva rispondere a quella domanda che in pochi minuti era entrata nella testa del Ragazzo Sopravvissuto e non ne era più uscita.
‘C’è qualcosa tra te e Draco Malfoy?’
Era quello che Harry voleva chiedere alla sua amica, senza giri di parole, solo quello. Una volta chiesto quello tutto il resto sarebbe stato più chiaro.

 

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Capitolo 14
*** all'azione! ***


~~ciao a tutti ragazzi, in questo capitolo non ci sono molti sviluppi tra Draco ed Hermione ma per lo più per quanto riguarda l'organizzazione per fermare i Mangiamorte ma i nostri cari amici non sanno quello che davvero succederà. e voi? siete curiosi? continuate a leggere la storia e lo scoprirete. fatemi sapere cosa ne pensate
ciao ciao


Le parole di Silente l’avevano aiutata, come sempre, a capire. Lui non le aveva detto nulla e le aveva detto tutto contemporaneamente. Eppure le aveva detto che solo lei sapeva la risposta ma allo stesso tempo gliel’aveva scritta nella mente, senza dire nulla, lasciando che fossero i fatti a parlare. Fatti che lui nemmeno conosceva ma che, nella mente della Grifona, erano sempre più forti e meno confusi. ‘avrebbe seguito il cuore’ come le aveva detto Silente, non sapeva ciò che sarebbe successo ma l’unico modo per saperlo era provare, provare in qualcosa che non avrebbe mai creduto ma ora forse .. nulla era come un tempo e forse ciò che non avrebbe mai potuto credere era possibile e lei ci avrebbe creduto e poi lo avrebbe accettato, qualunque cosa fosse.     E poi, forse, quel qualcosa avrebbe avuto un nome, un nome che lei non aveva ancora il coraggio e la forza di pronunciare, un nome che però già aveva ‘AMORE’ e come aveva detto il preside, forse, una volta chiamato per il suo nome, avrebbe fatto meno paura.
Hermione si trovò di fronte, tra tante persone, tra tutti i maghi del mondo, tra tutti gli studenti di quella scuola, proprio lui, proprio il ragazzo che l’aveva mandata in confusione: Draco Malfoy. Occhi cioccolato in occhi grigi, incatenati tra loro andando a formare un solo colore, mille pensieri nelle loro menti, mille emozioni nei loro cuori, silenzio,il silenzio più assoluto. Ma non quei silenzi per nascondere imbarazzo o quei silenzi tra persone a disagio. Silenzio per non rovinare il momento, silenzio per scrutarsi meglio, silenzio per scrutare nel proprio cuore e capire cosa faceva battere i loro cuori quando vedevano quegli occhi, silenzio pieno di significato, silenzio che non sarebbero bastati 10 libri a spiegare. Un metro scarso il divideva, divideva quel contatto che entrambi desideravano, quel contatto speciale che poteva esserci solo tra loro e tra nessun altro. La distanza parve accorciarsi,un passo da parte della Grifona, uno da parte della Serpe, scarsi 50 cm li dividevano. Ma si trattava di una distanza fisica perché i loro cuori erano già vicini e si sa, la distanza più importante è quella del cuore.
-perché piangi?- chiese Draco rompendo quel silenzio che, a differenza ti tutti gli altri, gli era piaciuto tanto ma che , secondo lui, non poteva durare ancora
-i… io … non … sto … piangendo …- fu la balbettata risposta della ragazza mentre rapidamente si strofinava gli occhi con la mano
-non mentirmi- ‘risposta secca, che non da alternative’ pensò la ragazza mentre pensava a cosa dire, ma davvero non trovava una scusa convincente per divagare il discorso
- nulla di importante .. –
-se non lo fosse non ti farebbe piangere-
-no davvero nulla, solo la tensione degli ultimi giorni-
-non mentirmi- ‘ancora?! Questa risposta mi mette alle strette’ pensò Hermione, non aveva la più pallida idea di come rispondere
-anche se fosse non sono cose che ti riguardano- cercò di tornare la grifona cocciuta che era
-bene allora ciao, scusa se mi sono preoccupato per te!- rispose brusco lui dandole le spalle e allontanandosi ma la ragazza lo bloccò per un braccio – no Draco!- fu l’unica cosa che Hermione riuscì a emettere, voleva parlare ma non ci riusciva. Il ragazzo si voltò e si trovarono vicini, vicinissimi, troppo vicini, qualcosa si bloccò. Il tempo si bloccò, i loro cervelli si bloccarono e i loro cuori accelerarono. Hermione si accasciò sul suo petto abbracciandolo e lo stesso fece il ragazzo. Erano braccia calde, forti e sicure ed era proprio lì che Hermione voleva stare, tra le braccia di Draco Lucius Malfoy. Quasi si fosse accorta solo in quel momento di chi stava abbracciando si staccò da lui – Draco …. Scusa … io non … -
Ma con un gesto rapido il ragazzo la circondò con le sue braccia forti e la tirò a sé. Un abbraccio era l’unica che Draco riuscì a fare, non poteva aprire bocca, non poteva rovinare quel momento, non se lo sarebbe mai perdonato.
–Draco-
-Hermione-
-cosa sta succedendo?-
- non lo so ma – si fermò un attimo, fissò negli occhi la Mezzosangue, la SUA mezzosangue, poi continuò – ma mi piace- , la risposta di Hermione fu l’unica adatta a quel momento, si strinse più forte a lui. Nemmeno lei lo sapeva ma, come aveva detto anche Draco, le piaceva. Entrambi avevano dimenticato che, qualcuno, era lì ad osservarli, sorridendo più che mai, Silente sapeva che l’alunna più brava della scuola aveva capito i suoi insegnamenti. Una volta sciolto l’abbraccio Draco disse – credo sia ora di andare, Madame Chips non trovandoti si è preoccupata molto ed è uscita dall’infermeria correndo come una pazza, credo si stesse dirigendo dalla McGranitt-
- oh Merlino! Siamo fritti! La McGranitt mi ucciderà!-
-credo ci sarà un doppio omicidio!-
-su via ragazzi! La cara Minerva non è così crudele ma andate presto, o le farete venire un colpo!- si intromise Silente ridendo, i ragazzi lo salutarono e il vecchio preside li lasciò con una delle sue frasi perfette – tra luce e buio non c'è differenza, sono uno parte dell'altro- e si avviarono in infermeria.

****
Un colpo, dritto al cuore, una preoccupazione enorme, era davvero stata rapita? Continuava a chiamare –Hermione! Hermione sei qui? Ti prego rispondi!- stava per andarsene quando una voce da lui ben conosciuta gli rispose – oh Harry, da quanto tempo, Hermione sta bene, è andata via poco fa, dirigendosi verso l’infermeria-
-oh preside. Mi stava venendo un colpo! Ero preoccupatissimo! Credevo le fosse capitato qualcosa!-
-ora puoi stare tranquillo, la tua amica è in ottime mani- ripose il vecchio quadro sorridendo
-ora devo andare, a presto!- lo salutò il ragazzo
- ciao Harry e ricorda ‘ non pensare a ciò che è stato ma pensa a ciò che sarà- e poi il ragazzo corse via.
‘ottime mani? Con chi è? Cosa voleva dire Silente? Che fosse davvero lui?’ pensieri fissi, troppe domande ma ora per prima cosa voleva trovare Hermione, poi avrebbe avuto tempo per parlarle delle sue ‘domande’.

****
-diamine non è nemmeno qui!- esclamò Ron
-su andiamo in infermeria forse l’hanno trovata!- rispose Ginny
- ma dove cavolo si è cacciata?-
- su andiamo!-
Entrambi uscirono dal quadro della signora Grassa e si diressero velocemente in infermeria, preoccupati e allarmati.
-Ginny tu credi che..,.?- non terminò la frase, non voleva crederci
-spero di no, spero che non l’abbiano portata via con la forza-
-tutto sommato era ancora debole, non avrebbero fatto molta fatica a ..-
La ragazza annuì debolmente, aveva paura per la sua amica, paura che davvero Ron avesse ragione, paura che non fosse arrivata mai in infermeria. All’improvviso giunti quasi in infermeria la vide, era con … con Malfoy? Strano, troppo strano,le doveva fare un paio di domandine, molto simili a quelle che progettava Harry.  Subito disse a Ron – eccola!- e le corse incontro abbracciandola –ma dove ti eri cacciata?- chiese il rosso abbracciandola anche lui con aria contrariata vedendo la compagnia, Draco continuò a camminare ed entrò in infermeria senza fermarsi con loro
-ero alla torre- rispose la bruna
-come abbiamo fatto a non pensarci?- chiese Ron
-credo che Harry ci abbia pensato- rispose la rossa indicando in direzione della torre e in direzione di un Harry, che preoccupato, correva verso di loro
-finalmente ti ho trovata!- esclamò appena li vide, Hermione annuì ma la loro conversazione fu interrotta da delle urla,di chi fossero non c'era dubbio, MINERVA MCGRANITT infuriata come mai.
Entrarono subito in infermeria e si trovarono contro la preside - dove eravate? Mi avete fatto prendere un colpo! Non dovete muovervi! Per fortuna li avete trovati!- disse rivolgendosi ai tre grifondoro che annuirono poi Hermione rispose – eravamo alla torre-
‘eravamo’? si chiese Harry si guardò intorno e vide che Malfoy era in piedi a pochi passi da loro, vestito, non più in pigiama, ‘allora era vero, era con lui alla torre di Astronomia!’
-d’accordo ora subito a letto!- rispose Madame Chips cercando di calmare la preside che però subito dopo affermò –che non succeda mai più!  Arrivederci!- e si allontanò poi accortasi di stare camminando da sola disse – Signor Potter, Weasley venite!-  i ragazzi salutarono velocemente e la seguirono.
Quando la McGranitt arrivò nella Sala Grande gli studenti avevano quasi finito di mangiare, lei si accomodò al suo posto e i tre ragazzi si accomodarono al loro tavolo, mentre la preside iniziò il suo discorso.
-Ragazzi miei voi non potete immaginare con quanto rammarico vi do questa notizia, ci sarà un attacco da parte dei Mangiamorte.- un brusio si diffuse nella sala ma lei  lo placó e continuò subito - sarebbe stupido iniziare una nuova battaglia anche perché i Mangiamorte sono pochi in questo caso e hanno solo uno scopo 'VENDICARE IL LORO SIGNORE QUINDI UCCIDERE HARRY POTTER'.- un nuovo brusio e tutti fissavano Harry rosso in viso per essere al centro dell'attenzione. La preside continuó - tutti gli studenti resteranno nei dormitori, solo i maggiorenni che vorranno aiutare ne verranno estraneati,- si interruppe per un po’, Harry si alzò subito, seguito da Ron,Ginny e alcuni compagni. La McGranitt intervenne – ragazzi cari, molti di voi vorranno aiutare ma io non posso farmi carico di voi in questo momento,ho bisogno solo che mi ascoltiate e restiate nei dormitori, tuttavia avrei bisogno di quattro caposcuola- si interruppe e quattro alunni si alzarono poi riprese -bene, i caposcuola saranno Neville Paciock, Susan Hossas, Luna Lovegood e Blaize Zabini. Il vostro compito è quello di portare gli studenti fuori dai dormitori solo per i pasti, nessuno deve uscire! Prendete i galeoni incantati che ora vi consegnerà Gazza per stare in contatto tra voi e con gli altri. Ora pregherei gli adulti di restare dopo cena.Grazie dell'attenzione e buon appetito. - concluse infine.
 -la prof ha un piano!- disse Harry
- è ovvio!- esclamò Ron
- cosa vorrá fare?- intervenne Ginny
- lo scopriremo tra poco -rispose Harry.
-ecco! Non ho la minima intenzione di restare con le mani in mano!- disse il rosso
-esatto! E poi i nostri genitori sono qui, la McGranitt non dovrà prendersi la responsabilità per noi- aggiunse la rossa
- ma i maggiorenni dovrebbero poter scegliere- ribattè il fratello ma Harry lo interruppe
-certo ma sarebbe comunque sotto tutela della professoressa.-
-infatti- aggiunse Ginny
-ma quindi tu e Hermione … non …- cercò di dire il rosso
-esatto. I miei genitori sono morti quindi la mia tutela va solo a me stesso mentre quelli di Hermione non la ricordano …- rispose il bambino sopravvissuto
-quindi?-chiese Ginny
-quindi non mi interessa. Combatterete per me e di certo non me ne starò in disparte.-
-sapevo lo avresti detto aggiunse il rosso sorridendo poi ripresero a cenare.Tutti si domandavano cosa sarebbe successo, cosa sarebbe accaduto. Un brusio continuò ad invadere la Sala, insieme ad espressioni impaurite, sconvolte e soprattutto spaventate.
La Sala Grande era quasi vuota,  c'erano solo gli insegnanti, la famiglia Weasley e la signora Malfoy. La McGranitt prese la parola - Sappiamo che attaccheranno tramite il portone che permette l'ingresso nelle segrete ma bisogna che anche l'esterno della scuola sia protetto, l'incantesimo di illusione non basta.-
- infatti! Bisogna proteggere anche l'esterno!- ribattè Artur Weasley
- come ha intenzione di agire?- chiese Harry
- allora per prima cosa ognuno di voi avrà un galeone incantato per comunicare con gli altri, ognuno di voi lascerà il proprio dormitorio attuale e alloggerà nella torre Nord del castello, in questo modo non si causerà baccano nei dormitori e ci sarà un minor via vai-
- perfetto!- esclamò Ron
-bene, qual'è il piano? - chiese Molly Weasley
- allora per prima cosa i guardiani della scuola che ci hanno aiutato nella battaglia saranno messi di guardia all'interno delle segrete nei pressi del portone, che verrà sigillato, nessuno potrà più entrare!- rispose la preside
-Minerva vuoi bloccarli nel tunnel?- chiese Artur
-esatto!noi ci posizioneremo di guardia fuori dal tunnel, così appena saranno entrati li bloccheremo e li consegneremo al Ministero! Infatti sarà con noi anche il Ministro della Magia!-
- ottimo quindi resteremo tutti uniti professoressa? Mi sembra imprudente, potrebbero attaccare da fuori!- esclamò Ginny
- ha ragione, infatti non resteremo tutti uniti!- esclamò la preside poi continuò - i professori si occuperanno di sorvegliare  i corridoi della scuola, di controllare che non ci sia nessuno in giro e dell'esterno della scuola, quindi in poche parole voi professori resterete nei vostri alloggi e prenderete parte ai pranzi qui controllando che nessuno sia in giro, compito già dei caposcuola, e vi occuperete ogni pomeriggio di controllare l'esterno e di rafforzare la barriera di protezione!- questi annuirono poi lei continuò - Artur, Molly,la signora Malfoy,io e Percy ci apposteremo fuori dal tunnel, all'ingresso in modo da poter avvertire tutti voi al loro arrivo mentre Fred, Ginny, Billy e Fleur voi resterete nelle segrete,  insieme ai guardiani così,  una volta ricevuto il nostro segnale, uscirete dal portone e entrerete nel tunnel insieme a una parte dei guardiani, l'altra resterà all'interno per impedire a nessun Mangiamorte di accedere alla scuola, in questo modo si troveranno voi di faccia mentre noi alle spalle e saranno in trappola!-
- professoressa!  e noi?- chiese subito Ron
- non avrà intenzione di farci restare con le mani in mano mentre tutti combattete per colpa mia!- esclamò Harry
- signor Potter so che lei vorrà opporsi ma è la cosa migliore! Sa bene che … - esclamò la professoressa ma Harry la interruppe – vuole forse dire professoressa che lei lascerebbe in disparte il motivo del conflitto solo per una banale formalità?-
- non se ne parla proprio! - esclamarono in contemporanea Ron e Harry
- voi avete altro da fare!- rispose la McGranitt
- altro può aspettare!- ribattè Harry
- invece no! Domani pomeriggio stesso partirete per far visita a.. – si interruppe ricordandosi che c’erano gli altri e Harry notando il disagio della professoressa intervenne – ma non si potrebbe rimandare?-
-potremmo questo è vero- iniziò la professoressa ma Ron la interruppe – quindi vi aiuteremo!-
-signor Weasley mi faccia finire una buona volta! Potremmo ma non vi nego che sono molto preoccupata, se davvero Piton ha avuto a che fare con lui, se davvero lui sa qualcosa su Piton, saprà qualcosa che deve essere scoperto al più presto!- i ragazzi non riuscirono a ribattere così lei continuò  -ora tutti all'ala nord i vostri effetti sono già lí. Buonanotte!-
Tutti annuirono un po’ confusi, non avevano capito nulla del breve discorso tra la McGranitt e Harry e si avviarono in silenzio verso l’ala Nord mentre Ron e Harry si trattennero con la professoressa.
-perché vuole si faccia proprio domani?- chiese Harry
- perché io lo conosco bene quell’uomo e … -
 -parli chiaramente- le suggerì Harry
- gli ho spedito una lettera da buttare nel fuoco e così abbiamo parlato attraverso quella- rispose la McGranitt
- e cosa le ha detto?- chiese impaziente Ron
-gli ho detto che voi dovevate parlargli e portargli una lettera di Piton e lui non era affatto agitato, anzi se ne è uscito con un’affermazione da me del tutto inattesa ‘sapevo che questo giorno sarebbe arrivato’-
-quindi lei crede che …- cercò di chiedere Harry lasciando di proposito la frase a metà
-si, credo che ciò che state per scoprire debba essere scoperto al più presto e che lui possa davvero aiutarvi inoltre non sappiamo se attaccheranno domani o meno!-  concluse la frase la preside
-d’accordo, ci recheremo lì domani ma appena tornati vi aiuteremo!- ribadì Ron
- con voi ormai sono costretta ad accettare un accordo, non c’è mai modo di convincervi-
-bene, ora noi andiamo- concluse Harry e dopo aver salutato i due ragazzi si dileguarono nei bui e deserti corridoi verso la torre Nord, il loro nuovo alloggio.

 

 

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Capitolo 15
*** good night ***


ciao a tutti ragazzi eccomi qui con un nuovo capitolo che, spero, vi piaccia. i capitoli successivi saranno pieni d'azione dalla partenza dei ragazzi e avranno meno quello stile un po' romantico che c'è nelle scene tra Draco ed Hermione. buona lettura a tutti e fatemi sapere cosa ne pensate. aspetto i vostri commenti



-bene, sono costretta di nuovo a stare ferma in un letto per un’altra giornata, questo non è giusto!- esordì la Grifona rivolgendosi al Serpeverde, Madame Chips dopo averli fatti cenare se ne era andata ed Hermione aveva rotto il breve silenzio nato con Malfoy.
-su non lamentarti, io sono costretto ad altri due giorni, quando sto benissimo-
-un po’ di riposo non può che farti bene-
Il ragazzo annuì poi mentre Hermione si immerse nella lettura di un libro andò in bagno. Erano passati circa 10 minuti ed Hermione iniziava a preoccuparsi. ‘che si fosse sentito male? Che fosse svenuto? O semplicemente che si stesse rilassando in un bagno caldo? Non  credo il bagno dell’infermeria sia il più adatto.’ I suoi pensieri furono bloccati da un rumore, proveniente dal bagno.  – Draco? Stai bene?- chiese preoccupata ma non sentendo alcuna risposta si alzò immediatamente dal letto e corse verso il bagno, non sapeva se aprire o meno, avrebbe potuto trovarlo in … beh ... come mamma l’aveva fatto e poteva essere stata semplicemente una sua impressione quel rumore, così richiese
–Draco stai bene?- e bussò alla porta
-entra, dammi una mano- rispose brevemente il ragazzo con un filo di voce e la ragazza non ci pensò due volte ed entrò.
 La scena che le si parava davanti non era delle migliori o forse no. La vasca da bagno era piena d’acqua che usciva dai bordi, il ragazzo se ne stava appoggiato alla parete, con scarso equilibrio e più pallido del solito. Nonostante il suo viso funebre era bellissimo in boxer,   Hermione non poté negarlo, magnifico. Il petto scolpito, le braccia e le gambe muscolose. Qualsiasi ragazza avrebbe dato oro per una visione del genere. Hermione corse subito verso di lui facendo attenzione a non scivolare, chiuse velocemente il rubinetto e lo aiutò ad uscire dal bagno. Gli mise un braccio sulla sua spalla e lo condusse fino al suo letto, notando sulla sua schiena delle cicatrici molto profonde che non la rendevano perfetta come il resto del suo corpo. Una volta che lui fu sul letto prese la bacchetta dal comodino e si diresse verso il bagno,asciugò il tutto con un incantesimo,entrò nello studio di Madame Chips prese una pozione e si diresse verso il letto del ragazzo.
-come stai?-
-non so.. all’improvviso non mi reggevo più in piedi-
-bevi questa, ti aiuterà-
-grazie- disse il ragazzo bevendola.
-sarà colpa di tutte quelle torture che hai subito, sei ancora molto stanco e venendo alla torre ti sei sforzato troppo- disse la ragazza sedendosi accanto a lui
-ho subito torture peggiori di queste e il giorno seguente ero costretto a stare in piedi come nulla fosse -  la ragazza era confusa,lo guardò con aria interrogativa e così lui iniziò a raccontare, ad aprirsi con lei, l’unica che aveva odiato più di tutte, la sua nemica giurata.
-sai io non sono stato allevato come gli altri bambini, non potevo giocare o piangere perché quelle erano cose da persone DEBOLI e un Malfoy non può essere debole. O almeno era quello che mi diceva mio padre. Fin da bambino quando trasgredivo le regole o non mi comportavo da Malfoy venivo punito con i metodi del caro vecchio Lucius- un pizzico di malinconia gli si leggeva negli occhi, insieme alla tristezza e al rancore, Hermione sapeva che non era da lui raccontare il suo passato ma era felice che lui lo facesse, si stava fidando di lei.  Poi lui continuò – nessuna punizione del tipo niente giocattoli o niente amici. Solo lui, io, la sua bacchetta e la sua frusta.-
-non dirmi che …-
-oh si … frustate per il suo piacere e cruciatus per enfatizzare il dolore- fu la risposta, pronunciata con tale enfasi che facesse provare dolore a chiunque col solo ascoltarla.
- io non potevo immaginare .. tutti questi anni io …-
-tu hai risposto perfettamente alle mie provocazioni-
- ma io ti credevo il solito figlio di papà viziato che faceva tutto ciò che gli pareva-
-non sei l’unica. Molti mi invidiano per il mio cognome, pensando ai privilegi che questo comporta, come conti in banca, rispetto, ville ecc… ma nessuno conosce i lati negativi se non chi li ha vissuti sulla sua pelle, se non chi ha conosciuto quel maiale che è mio padre- l’ultima parola fu calcata con tanto di quell’odio che Hermione ora riusciva a capire, ora conosceva una parte diversa di Draco, una parte sofferente, trattata male fin da piccolo.
-mi dispiace per tutti questi anni-
- a me di più … ho fatto cose che non volevo fare, ho detto cose che non volevo dire, ho creduto in cose in cui non volevo credere, ho servito un ‘mostro’ se così lo possiamo definire che non volevo servire-
-non sei affatto il ragazzo senza sentimenti che conoscevo – poi si bloccò – o meglio che credevo di conoscere-
-conoscevi il ragazzo che tutti gli altri dovevano conoscere-
-e come mai ora mi stai dicendo queste cose?-
-non lo so ..-
- è la seconda volta che il grande Draco Malfoy rispose ‘non lo so’ a una domanda, non è da lui- rispose lei ironicamente per alleggerire il peso della conversazione.
- è tutta colpa tua- fu la risposta secca del ragazzo mentre la fissava dritto negli occhi. Si mise a sedere, ora tra loro la distanza era minima
-cosa avrei fatto ora?-
-non solo ora .. sempre .. mi fai uno strano effetto-
-sarà colpa della guerra, sei ancora troppo scosso per ragionare- disse ridacchiando lei
- anche ironica ora-
-quando serve-
-e comunque non sto scherzando- le disse continuando a fissarla negli occhi, appoggiò le sue labbra su quelle morbide della ragazza, inizialmente un bacio casto poi divenne via via più passionale. Lei socchiuse leggermente le labbra e la lingua del ragazzo le esplorò la bocca, compiendo una danza insieme alla lingua della Grifona. Quando le loro labbra si staccarono lui la strinse forte tra le braccia e lei si accoccolò sul suo petto. Quel bellissimo momento fu però interrotto dall’avvicinarsi di qualcuno, qualcuno era fuori dall’infermeria e stava per entrare. Subito Hermione sollevò la bacchetta, ancora seduta sul letto del ragazzo mentre lui estrasse velocemente la sua dal comodino e la sfoderò puntando all’entrata dell’infermeria, come Hermione. La ragazza aveva paura, lo percepiva da come, immediatamente, si era irrigidita così, sempre con la bacchetta puntata il ragazzo la prese per un braccio, avvolgendolo intono alla sua vita. Ma la figura che si presentò dinanzi a loro non era minimamente paragonabile a quella di un Mangiamorte. Un corpo magro, alto, rivestito da un abito nero. Capelli biondi e neri. Viso dolce e gentile. Era Narcissa Black in Malfoy. I ragazzi appena la videro abbassarono le bacchette e subito la ragazza si allontanò dal ragazzo e salutò rimettendosi sul suo letto– buonasera signora Malfoy-  la situazione era imbarazzante, troppo, lei sul suo letto, abbracciata a lui, lui solo in boxer. Hermione avrebbe voluto sprofondare.
-mamma!- la salutò Draco
-buonasera ragazzi- rispose la madre di Draco con un sorriso sulle labbra nell’aver visto negli occhi del figlio una luce nuova mentre la ragazza gli era vicina,Hermione dal canto suo era arrossita violentemente ed odiava il fatto che le sue guance non sapessero controllarsi come quelle di Draco, la donna si sedette sul letto del figlio accanto a lui
-come stai?- chiese il ragazzo
-bene, molto bene. Mi spiace non poter essere venuta prima ma sono stata bloccata-
-qualcosa di grave?- chiese subito il ragazzo preoccupato
-oh no, nulla di grave, solo sono stata impegnata e, scusatemi l’ora, ma da domani sarà anche peggio-
-ci sono novità?- chiese il figlio, mentre lanciava un rapido sguardo ad Hermione che se ne stava zitta nel suo letto quasi volesse scomparire
-oh si … i Mangiamorte vogliono attaccare la scuola tramite il portone delle segrete-
-questo lo sappiamo già, lo abbiamo scoperto noi, ma ci è costato un po’ di fatica, vero Hermione?!- chiese il ragazzo per rendere la ragazza partecipe e non farla sentire a disagio
-eh già … ma la McGranitt, immagino, abbia iniziato a dare disposizioni …- rispose la bruna
-immagina bene signorina Granger … vuole bloccare i Mangiamorte nel tunnel perché non sono molti- fu la risposta della signora Malfoy
-oh … con precisione cosa faremo?- chiese il biondino, ‘faremo’ fu la cosa che notò la Grifondoro, nonostante il ragazzo stesse male aveva intenzione di aiutare, era davvero cambiato
-in quelle condizioni tu nulla, poco fa per poco non svenivi ..- ribattè subito la ragazza, la madre si scosse un po’ lanciando un’occhiata di rimprovero al figlio
-non se ne parla proprio, io non resterò in questo letto per malati- rispose subito lui
-su via Draco, tu devi restare qui, non sarai d’aiuto a nessuno in queste condizioni!- ribattè la madre
-è una cospirazione contro di me?!- chiese il ragazzo mentre le due ridacchiavano
-comunque saremo i componenti restanti dell’ordine della fenice, il ministro della magia,io e i figli dei Weasley ad occuparci di questa storia. Alcuni ragazzi si sono offerti di dare una mano, anche Blaise, e loro faranno da caposcuola e non faranno uscire nessuno dai dormitori se non per i pasti mentre i professori rinforzeranno la barriera ed aiuteranno i caposcuola. Io, Artur, Molly, Percy e la professoressa ci apposteremo fuori dal tunnel per aspettare il loro arrivo e, appena entreranno, lo comunicheremo alla figlia di Artur Ginny,Fred, Bill e Fleur che saranno all’ingresso del portone coi guardiani che non faranno entrare nessuno. Così saranno in trappola.-
-mamma è pericoloso, tu …- cercò di ribattere il figlio ma la madre lo bloccò subito con uno sguardo fulminante
-ma Harry?Ron?Io? la professoressa non ci ha calcolati?- chiese Hermione impaziente
-non saprei, la McGranitt ha accennato a qualcos’altro da fare al più presto-
-ah … la ringrazio- rispose semplicemente Hermione
- ora devo andare, l’ala nord è abbastanza lontana e devo sbrigarmi, inoltre voi avete bisogno di riposo.-
-ala nord?- chiese Draco
-si, alloggeremo tutti lì per evitare un via vai dai dormitori-
-ah .. capisco- rispose semplicemente lui –sta attenta-
-lo sarò-rispose la donna chinandosi a baciare la fronte del figlio poi salutò la ragazza –Signorina Granger- e si avviò alla torre nord
-simpatica tua madre-
-ora che non c’è quell’animale di mio padre può essere se stessa finalmente-
-su Draco dormiamo,abbiamo bisogno di riposare, soprattutto tu! Prima mi hai fatto venire un colpo!-
-non preoccuparti!-
-devi riposare! Stammi a sentire per una buona volta!-
-ma guarda! Ho anche un’infermiera personale!- rispose lui per provocarla
- non sei spiritoso.-
-non volevo esserlo,ho detto la verità, anche a Malfoy’s Manor sei stata brava-
-bene, ora posso intraprendere la carriera da infermiera, dopo la tua benedizione- sbottò ironicamente lei
-ma io non ho detto che puoi essere l’infermiera di tutti-
-e questo cosa vorrebbe dire?- chiese la ragazza sedendosi sulle sue ginocchia
-che non voglio che curi nessun altro-
-ma a te non deve importare-
-invece mi importa-
-e da quando?-
-da quando sei la MIA infermiera- rispose lui calcando la parola MIA
-tua? Io non sono di nessuno sia chiaro- disse lei con la sua aria da Grifona cocciuta, diventando un po’più rigida poi lei continuò –nemmeno l’infermiera personale di nessuno-
-Mezzosangue parli troppo, te lo dico ancora dopo 7 anni, non te lo metti proprio in testa eh?!- sbuffò lui poco prima di catturarle le labbra, un momento magico, un unico respiro, un unico battito, un'unica cosa, una cosa che nasceva in entrambi. Una volta che le loro labbra si staccarono
-nessuno riesce a zittirmi, caro Malfoy-
-io ci sono riuscito- rispose lui soddisfatto
- e per questo ti odio!- sbottò lei scherzando ma lui non colse subito il lato tenero in quelle parole
-se mi odieresti non saresti qui- sbottò lui indicando le sue ginocchia e lei arrossì violentemente, quasi non ci aveva fatto caso, quasi le era sembrato normale, così iniziò a dargli dei pugni deboli sul petto quasi buttandosi addosso a lui tanto che infine si ritrovò totalmente stesa addosso a lui a dargli dei pugnetti sul suo petto nudo e scolpito
-e questi li chiami pugni?!-
-vuoi provare uno come quello al terzo anno per rinfrescarti la memoria?-
-non ci tengo- disse lui bloccandole un pugno e iniziando a farle il solletico, lei rideva, non riusciva a togliersi dalla sua presa e infine si addormentò proprio sul letto di Draco, con la testa appoggiata al petto del ragazzo e con le sue braccia che la circondavano e il ragazzo si addormentò con lei.
 
****
buonasera ragazzi-
-buonasera- dissero all’unisoro –dove va?- aggiunse poi Harry
-non è prudente girovagare a quest’ora da soli, soprattutto con i Mangiamorte liberi- concluse Ron
-oh non preoccupatevi, sto andando a fare un saluto a Draco, non lo vedo da molto tempo e da domani non potrò più vederlo. Voi andate, arrivederci-
-arrivederci- risposero entrambi e si fiondarono nel dormitorio.
Furono accolti dai colori chiari sul tono del celeste e dell’argento. la Sala non era molto grande ma era accogliente; la porta si trovava sul lato destro della parete, di fronte un grande tavolo di legno con le sedie, a sinistra sulla stessa parete della porta un caminetto scoppiettante con di fronte un divano azzurrino e due poltrone dello stesso colore e un piccolo tavolino. Al centro c’era poi una grande scala che portava ai dormitori. Sul divano se ne stava Fred che chiacchierava con Percy. Al centro della sala c’erano invece Ginny e la madre che discutevano. Il resto della sala era vuoto. Nessuno dei due fratelli si era intromesso nella discussione, lo sapevano tutti quelli di casa, mai intromettersi quando Ginevra e Molly Weasley discutono o sei fritto! E questo lo sapeva anche Ron, che , proprio per questo rimase in silenzio avviandosi verso i fratelli ma non  Harry che invece si intromise nella discussione.
-Cosa sta succedendo?- chiese il ragazzo avvicinandosi alle donne mentre i tre fratelli restavano in silenzio ad osservare
-nulla! Mia madre vuole farmi restare in disparte!- rispose Ginny visibilmente arrabbiata
-tu devi restare qui! Non voglio sentire storie! Possono benissimo stare di guardia per l’interno senza di te!- intervenne Molly
-ho partecipato alla guerra, perché ora vuoi che mi tiri indietro per affrontare i Mangiamorte rimasti?! Non è giusto! Non sarò maggiorenne ma so badare a me stessa!-
-Ginny calmati … - cercò Harry ma fu zittito subito dallo sguardo feroce della sua ragazza
- Ginevra Weasley tu non ci aiuterai e fine della storia!- fu la risposta di Molly
-bene ma questo vuol dire che non saprai dove sarò! Non ho intenzione di stare qui a far nulla! Vuoi che non ti aiuti? Bene. Ma sta certa che al tuo ritorno non mi troverai!- rispose prontamente la figlia ribaltando la situazione, Molly stava per rispondere quando Harry intervenne
-Ginny so che vuoi renderti utile. Perché non vieni con me e Ron? Tu sai tutta la storia e domani dobbiamo andare da quel tipo così tua madre starà anche più tranquilla sapendoti lontano dai guai.Hermione non potrà venire e tu ci saresti di aiuto … -  ma peggiorò soltanto la situazione
-oh Harry! Sai benissimo che domani Hermione sarà prontissima per partire, non prendermi in giro! E sai anche che se solo tu volessi confinarla in infermeria ti ucciderebbe all’istante! Io resterò qui a combattere, ad aiutare come tutti i miei amici! Voi, siete voi il trio, siete voi che andate all’avventura pazza per scoprire segreti non io! Io vi aiuterò mamma, che ti piaccia o no!- concluse Ginny guardando la madre che alla fine dovette arrendersi
-d’accordo! Ma starai attenta! Come anche voi ragazzi!mi raccomando con tutti voi!- concluse lei mentre tre figure scendevano le scale: Bill Fleur e Artur.
-cosa sta succedendo?- chiese subito Artur
-si sentono le vostre urla da sopra!- aggiunse Bill
-oh … piccola discussione tra donne Bill …- rispose Fred ridacchiando
-meglio non immischiarsi!- aggiunse Percy concludendo –ricordalo Harry!- il ragazzo annuì poi arrivò la signora Malfoy e dopo una breve chiacchierata pian piano tutti tornarono in camera lasciando soli Ginny ed Harry. 
- sicura di non voler venire?- le chiese il moro, seduto sul divano tenendola forte a se
-si.- rispose dandogli un bacio a fior di labbra
-stai attenta-
- anche tu-
- lo sarò-
-anch'io.-
- sarò lo stesso preoccupato-
- hai altro da fare. Non dimenticarlo. -
- ma io davvero non capisco, chissà perché è tanto urgente da dover andare per forza domani-
- lo scoprirai-
- certo!  quanto è vero che mi chiamo Harry Potter-
-tornerai domani?- chiese con un pó di malinconia, lui aveva capito cosa intendeva, sarebbe tornato o sarebbe partito come aveva fatto prima?
-non lo so-
- lo sapevo. Tornerai vero?-
- certo! Non so quando ma tornerò-
- ho paura per te-
- non sarò io a dover combattere-
- sai bene che vi caccerete nei guai per la storia di Piton-
- e tu sai bene che non possiamo evitarlo, siamo una calamita per i guai-
- lo so- rispose semplicemente lei baciandolo
- su andiamo a letto o domani saremo stanchissimi-
- d'accordo-
Salirono le scale e Ginny si recò nella sua stanza,  vuota perché quella sera Hermione non c'era e probabilmente non ci sarebbe stata nemmeno la successiva. E lo stesso fece Harry ma la sua era leggermente affollata, lui, Ron, Fred e Percy.  tra mille tormenti continuarono a rigirarsi tra le coperte, troppo preoccupati per dormire ma anche troppo stanchi per restare svegli e così pian piano scivolarono entrambi tra le braccia di Morfeo.
 
 

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Capitolo 16
*** Un dolce risveglio ... ***


Ciao a tutti, mi scuso per  l'enorme ritardo ma sono stata in vacanza e non avevo il pc. Per evitare questo ho pensato che sarebbe meglio aggiornare in modo fisso, quindi ho pensato di aggiornare tre volte alla settimana: Lunedì, Mercoledì e Venerdì. Spero che non ci saranno altri eccessivi ritardi e soprattutto che il capitolo vi piaccia. A me piace molto scrivere di Draco ed Hermione, non so perchè ma questa coppia mi ispira tanto. Ora vi lascio buona lettura e recensite. un bacio.
Lia


La luce filtrava dalla grande vetrata dell'infermeria, illuminava tutta la stanza.
 
Draco Malfoy era già sveglio da un pó,  ad osservare la ragazza che aveva tra le braccia, il suo viso, i suoi capelli,gli occhi, la bocca, il naso, ogni dettaglio.
Era Bellissima, a suo parere, bellissima anche quando dormiva. Glu dormiva tra le braccia e lui, per la prima volta, si sentiva completo, per la prima volta non aveva avuto incubi quella notte, nulla, forse anche un sogno allegro. Era strano, tutto strano, qualcosa lo faceva sentire vivo, VIVO più che mai. Qualcosa nel suo petto batteva sempre più forte, qualcosa lo faceva sentire come non si era mai sentito quando lei gli era accanto. Che fosse amore?  lui non lo sapeva.  non aveva mai amato e mai avrebbe pensato che a lui, Draco Malfoy,  potesse capitare di amare. L'unico sentimento che aveva associato a se stesso fino ad allora era l'odio. Finché non era arrivata lei.
 
Lei che gli faceva battere il cuore.
Lei che gli faceva brillare gli occhi.
Lei che gli faceva provare qualcosa di sconosciuto.
 
La ragazza Inizió ad arricciare il naso e muoversi un pó,  si stava svegliando, e Draco lo notò.  ma lui non voleva, aveva paura di cosa sarebbe successo quando lei si fosse svegliata, chissà come avrebbe reagito lei svegliandosi tra le sue braccia, lui aveva paura. Paura che lei si allontanasse, che tutto tornasse come prima. Era proprio incredibile, Draco Malfoy aveva paura, paura per qualcuno,  paura di perdere qualcuno, e che poi quel qualcuno fosse la Mezzosangue Granger era ancora più impensabile.
 
Sentiva addosso le sue braccia calde che la rassicuravano, sentiva le braccia di lui attorno al suo corpo, quasi volessero proteggerla. Era questo che provava Hermione Granger appena sveglia, con gli occhi ancora chiusi, si ricordò di quanto fosse successo la sera prima, delle risate e ora capì, si ricordò come poteva sentire addosso le sue braccia. Si era addormentata sul suo letto.
 
Aprì gli occhi piano, non sapeva se lui era sveglio, forse era meglio se dormiva, avrebbe potuto un pó riflettere. Ma la fortuna non era mai dalla sua parte, due secondi dopo che aveva aperto gli occhi incontrò due occhi grigi e lì, in quel momento, cascò il mondo.
 
Mille emozioni.
Mille pensieri.
Mille battiti.
Mille ricordi.
 
Silenzio. Secondi. Minuti. Ore. Il tempo scorreva lentamente,  nessuno dei due riusciva a capire nulla, nessuno percepiva lo scorrere del tempo. Per loro il tempo si era fermato. Incatenati l'uno nello sguardo dell'altro. Senza un motivo preciso. Senza sapere cosa sarebbe successo.  senza sapere cosa stava succedendo.  senza sapere nulla. Nemmeno cosa c'era o cosa ci sarebbe stato. C'erano solo loro. Nessuno. Nessun passato. Nessun odio. Solo loro e il momento.  momento che non sarebbe tornato. Momento di vivere quando capitava. Perché loro del futuro non sapevano nulla. Perché loro A stento capivano il presente.
 
-buongiorno- disse il ragazzo sorridendo, uno di quei sorrisi rari da vedere sul suo volto, uno di quei sorrisi bellissimi
-giorno- fu la risposta della ragazza poi la sua paura, la sua insicurezza vennero a galla poiché continuó -io ... Scusa ... Ieri mi sono addormentata sul tuo letto ... - borbottò qualcosa del genere alzandosi di scatto e il ragazzo, ancora steso sul letto solo in boxer, scoppiò a ridere guardando lo sguardo imbarazzato e le guance rosse di Hermione
-cosa hai da ridere?- chiese lei
- la tua faccia! Dovevi vederti, avevi la faccia come quella di un .... Non so come cosa! Ma buffissima! Tipo quelli tutti colorati del mondo dei babbani, con il naso rosso, la faccia tutta colorata e le scarpe enormi.- disse lui continuando a ridere
-cosaa?? Un clown?- chiese lei arrabbiandosi
-sisi quelli- rispose lui ridendo ancor più forte finché un cuscino non gli andó a sbattere sulla faccia, e guarda caso glielo aveva lanciato proprio una mezzosangue con la faccia da clown. Lui però ricambiò subito alzandosi e tirandole un altro cuscino addosso, il resto lo potete immaginare no?!? Beh .. forse non proprio tutto. Battaglia di cuscini. Cosa che certamente non ci si aspettava di fare con un Malfoy ma lei lo stava proprio cambiando, senza rendersene conto. Poi iniziarono i guai.
E quando Hermione Jean Granger non si caccia nei guai?
E quando Draco Lucius Malfoy non si caccia nei guai?
E se poi ci si mettono insieme?
Un cuscino volò sullo scaffale delle pozioni, tutte le provette caddero, tutto il liquido a terra, il vetro rotto, un altro cuscino fece cadere del tutto uno scaffale ma i ragazzi sembravano non accorgersene.
Giocavano, giocavano come due bambini.
Eppure avevano 18 anni. Eppure non si erano mai divertiti  tanto.
 
Ma all'improvviso le urla di Madame Chips rimbombarono nella sala, i ragazzi si fermarono, tornarono alla realtà e si resero conto di quello che avevano combinato, questa volta erano proprio fritti, la McGranitt li avrebbe uccisi per davvero questa volta.
 
-per Godric e Salazar! Cosa sta succedendo qui?- chiese l'infermiera preoccupata
-n .... Nulla non si preoccupi mettiamo a posto subito-
Fu la risposta di Hermione
-siamo fottuti- fu l'aggiunta di Draco mentre prendeva la bacchetta,  l'infermiera continuava a blaterare e urlare così urlò -pietrificus totalus- e quella rimase immobile
-cosa diamine fai? Non ti bastano già questi guai? !- chiese la ragazza prendendo la sua bacchetta. 
- muoviamoci- rispose Draco mettendosi il pigiama.
 
Un paio di 'reparo' più tardi tutto era come nuovo, come nulla fosse accaduto, tranne un piccolo minuscolo dettaglio,  l'infermiera pietrificata era ancora in mezzo alla sala. Dovevano liberarla, sarebbero finiti nei guai ma non potevano di certo cancellarle la memoria. Così la scongelarono e quella si guardò intorno poi disse
 -non lo dirò alla professoressa. Con il brutto clima che c'è in giro fate bene a distrarvi un pó ma MAI e dico MAI PIÙ voglio vedere la mia infermeria in questo stato e tanto meno Pietrificarmi-  affermò con tono di rimprovero e un sorriso sulle labbra allo stesso tempo.
-state entrambi bene forse potrei dimettere anche lei ora signor Malfoy-
- no signora-la interruppe Hermione - ieri sera si è sentito male e poiché era tardi non l'abbiamo chiamata e gli ho dato una pozione energizzante, poi si è addormentato quindi credo sia ancora sotto l'effetto della pozione. Non credo sia il caso-
Draco la fulminò con lo  sguardo ma lei non se ne importò, la sua salute era più importante.
- oh santo cielo. Devo visitarla per bene mio caro.-
- credo si sia sforzato troppo perché è stato poco dopo la passeggiata alla torre-
- concordo quindi lei resterà qui ancora per un pó signor Malfoy.-
Draco cercò di ribattere ma non ci riuscì. Così fecero colazione in silenzio ed Hermione poi si preparò per lasciare l'infermeria.
 
****
'Devo sbrigarmi, devo trovare Hermione e parlarle. Abbiamo tanto da dirci e non posso di certo farlo oggi, ci sarà Ron' pensava Harry mentre correva come un pazzo verso l'infermeria. Aveva fatto colazione presto ed era scappato mentre tutti dormivano. Era presto, quasi tutta la scuola dormiva ancora ma conosceva Hermione e sapeva che lei era sveglia. Arrivò in infermeria abbastanza presto, troppo presto, perché Hermione dormiva ancora ma non avrebbe mai immaginato a ciò che vide. La sua amica stesa sul letto di Malfoy che dormiva tra le sue braccia, lui solo in boxer, dormiva beata e tranquilla e anche Draco non si spostava di un millimetro, quasi volesse tenerla stretta tra le sue braccia per sempre. 
 
Harry era sconvolto, mai avrebbe immaginato una cosa simile,  ma ora la domanda più forte dentro di lui non era se tra lei e MALFOY ci fosse qualcosa,  quello ormai era evidente,  lampante, ma era se ci era andata a letto. Harry conosceva la sua migliore amica, se si fidava di Malfoy c'era un motivo ma non poteva che preoccuparsi. Poteva essere cambiato come diceva lei ma poteva essere rimasto lo stesso stronzo che abbindolava le ragazze per poi portarle a letto. E solo il pensiero che Hermione soffrisse per quella serpe lo faceva sentire male.
 
Lasciò subito l'infermeria e corse lungo i corridoi ancora deserti, veloce come il vento, preoccupato come mai. Aveva bisogno di tempo per riflettere, per focalizzare quello che stava succedendo, per capire che non era un brutto sogno ma la realtà.  uscì in giardino e rallentó, dirigendosi a passo svelto al Lago Nero. L'erba era fresca, il sole non era del tutto sorto e il lago era scuro come la pece, l'acqua cristallina non si poteva vedere, solo nero, nonostante intorno vi fosse abbastanza luce. Si stese per terra, le mani dietro la testa, le gambe incrociate e chiuse gli occhi. Magari si sarebbe svegliato nel suo letto, tra i suoi amici ma sapeva che non era così, sapeva che era vero e il problema non era accettarlo. Il problema era lui! Se Malfoy era davvero cambiato Harry sarebbe stato felice per la sua amica, l'avrebbe vista felice, cosa che non era mai stata per Ron ma se lui era ancora lo stesso lei avrebbe sofferto tanto, troppo, e lui non voleva vederla soffrire,  ci era passata con Ron e non voleva xhe lei ci passasse anche con Malfoy. Eppure mentre dormivano gli avevano dato una strana impressione, sembravano in sintonia. Lui poi, come la stringeva!  anche mentre dormiva non la lasciava, che davvero Dtaco Lucius Malfoy fosse cambiato? Che davvero potesse tenere davvero a una persona?  a una mezzosangue poi?  ma non una qualunque la sua più odiata nemica? Harry era preoccupato per la sua amica ma in un certo senso li aveva visti bene insieme. Ma non era sicuro nulla, avrebbe parlato con Hermione,  le avrebbe detto come la pensava, l'avrebbe messa in guardia ma sapeva che sarebbe stato inutile, perché la sua amica non gli avrebbe dato comunque ascolto.
 
Perso in questi pensieri trascorse un oretta poi sentì una luce più forte illuminargli il viso, aprì  gli occhi, il sole ora era forte e splendente.  Fu allora che capì, come se il sole avesse portato un'illuminazione, le parole di Silente gli sembrarono come nero su bianco, così chiare,  Silente credeva in quello che stava succedendo tra i due ragazzi, forse Draco davvero era cambiato, forse davvero sarebbe stato il ragazzo perfetto per Hermione, quello del preside era un consiglio, come volesse rassicurarlo. Si alzò e si diresse di nuovo in infermeria,  dove avrebbe trovato la sua amica,  ora era sicuramente sveglia.
 
****
 
Quando Hermione uscì dal bagno indossava un jeans chiaro stretto che le fasciava bene le gambe magre, una t-shirt bianca, una felpa azzurra, scarpe bianche.
I capelli le ricadevano sciolti sulle spalle, ondulati e mossi come sempre,incorniciandole il viso, i suoi occhi leggermente truccati.
Era bellissima. La più bella delle guerriere.
Draco la osservò un pó poi distolse lo sguardo quando lei gli si avvicinò. 
- io vado-
- e io sono costretto a restare qui-
- devi riprenderti per bene!-
- se tu ti fossi fatta i fatti tuoi ora me ne andrei anche io- disse con tono un pó arrabbiato
- per finire semza forze trovandoti qualche Mangiamorte davanti?! -
- non sarebbe successo! -
- eppure ieri è successo!-
- ieri è stato occasionale!-
- no è stato troppo stress!-
- da quando in qua ti preoccupi per me?-
- non voglio avere nessuno sulla coscienza- rispose lei con il suo solito tono da Grifondoro cercando di non cedere al suo istinto di avvicinarsi ancora e prendere quelle labbra morbite tra le proprie
- bene, ora che hai la coscienza pulita lasciami in pace!- ribattè lui arrabbiandosi, ci era rimasto, rimasto male, perché lui non voleva quella risposta, voleva che lei dicesse che ci teneva a lui, ma maledetto il suo spirito Grifondoro!
- bene, stavo giusto per andarmene!- rispose lei girando i tacchi per uscire dall'infermeria sperando che la fermasse ma così non fu e così oltrepassò la soglia dell'infermeria senza voltarsi mentre lui si pentiva sempre di più di quello che aveva detto.
 
Uscita dall'infermeria Andò a sbattere contro qualcosa,  o meglio qualcuno. Moro, occhi verdi, magro, leggermente basso. Era il suo migliore amico, Harry! Lo abbracciò forte appena lo riconobbe
-ciao Herm, tutto bene?- chiese il ragazzo credendo il peggio
-oh si ... Facciamo due passi?-
- volentieri ...- e si incamminarono per i corridoi ancora deserti
-allora è da un pó che non parlavamo- iniziò il ragazzo
- già ..- rispose brevemente lei
- novità?  qualcosa da dirmi?-
- si ... Tutto, nulla, forse ... Non so cosa mi sta succedendo-
- ne vuoi parlare? -
- certo ... -
- allora? Centra lui vero?-
- come fai a saperlo? - chiese interrogativa
-vi ho visti, sta mattina,  mentre dormivate ..-
- ah ..-  disse arrossendo poi sentì il bisogno di rassicurarlo -non è successo nulla-
- mi fa piacere .. Speravo me lo dicessi ...-  nel frattempo erano giunti al lago nero così si stesero sull'erba fresca
- tutto è iniziato l'altro giorno, quando l'ho visto nella Sala Grande. Rabbia odio dolore al vederlo. Poi i suoi occhi, diversi, sinceri, gentili e lì è scoppiato il mio incendio interiore. Non sapevo se davvero fosse cambiato e io devo riuscire a capire tutti lo sai- il ragazzo annuì e lei continuò - poi in biblioteca ... Mi chiese quasi scusa per tutto quello che era stato in questi anni. Mi ha detto che sono una grande strega!meglio di altri purosangue! Ti rendi conto?!? Come dovevo reagire?  non me lo sarei mai aspettata così fuggii e poi voi mi trovaste alla torre. -
- Hermione non è tutto ...-
- si ... Nelle segrete, mi ha bloccato.-
- coosa?-
- aspetta non hai capito. Ce io stav per andare ancora avanti e lui mi ha bloccato per un braccio e ci siamo trovati faccia a faccia.- Hermione chiuse gli occhi poi continuò -Quegli occhi. Il tempo si era fermato. C'eravamo solo noi due. Ti giuro io non mi sono mai sentita così, solo a sfiorare la sua pelle poi.. -
- ne sei innamorata- era un'affermazione,  nessuna domanda, nessuna sorpresa, niente  di niente poi il ragazzo continuó - tu ti fidi di lui?- una domanda piena di preoccupazione ma retorica, la risposta era ovvia, lei si fidava di lui. Riaprì gli occhi e
-SI- rispose secca poi riprese -cioè io non lo so, in lui vedo sincerità e gentilezza,  lui non sembra lui, è diverso.-
- capisco ... HERM NON LO NEGARE, TU LO AMI! IN COSI POCHI GIORNI TI HA RUBATO IL CUORE! Non so come ma è così. -
- nella cella ci siamo baciati. E anche stamattina. -
- e ?-
- e non è stato come con gli altri. Era un bacio diverso, desiderato tanto, troppo, passionale, pieno di emozioni, un bacio senza precedenti-
- è ufficiale.  sei perdutamente cotta-
- è questo il problema! Ogni volta che vedo quegli occhi grigi mi sento strana, felice, vorrei abbracciarlo tutto il tempo, stare tra le sue  braccia forti.eppure non si può fare, siamo totalmente opposti!  incompatibili!-
- gli opposti si attraggono-
- Merlino Harry! Te ne esci con queste peggio di Silente! Almeno lui è meno sfacciato!- rispose lei ridacchiando e sbuffando
-Silente? Ecco come sapeva -
- mi ha detto di seguire il cuore.  al cuor non si comanda. Mi ha detto che le cose bisogna chiamarle col loro nome e solo in quel modo si può avere meno paura di esse.-
- e tu come lo chiami?-
- non lo so ... È la stessa domanda che ho fatto a lui, ha detto che lo so solo io-
- ha ragione ma Hermione io voglio metterti in guardia, potrà essere cambiato davvero come dici tu ma potresti anche sbagliarti, essere accecata dalla sua brava maschera di attore e tu sai quanto lui sia bravo. Io ho paura che tu soffra poiché potrebbe essere lo stesso stronzo di prima-
-non è lo stesso! Ne sono certa! Ieri sera si è spogliato della maschera da duro con me, non è come sembra-
- ti credo, anzi mi sforzo di farlo, so che non mi starai a sentire ma te lo dico lo stesso: sta attenta. Per me l'importante è la tua felicità-
- grazie, per me è davvero importante il tuo parere-
Il ragazzo sorrise poi lei - non so cosa succederà ma lo lascerò succedere.-
- conta sempre su di me-
- grazie-
- nulla-
- stamattina poi ... - la ragazza si bloccò,  si vergognava quasi di quello che aveva fatto, lei era un'alunna modello, non poteva permettersi quelle cose
-cosa hai o meglio avete combinato?-
- beh ... Diciamo che con una battaglia di cuscini abbiamo distrutto mezza infermeria ...-
- cosa? Ma sei proprio tu? Sei Hermione?  sicura?-
- si Harry,  sono io .-
- e Madame Chips?-
- l'abbiamo pietrificata mentre mettevamo in ordine, cioè è stato Draco a pietrificarla però ...-
- questo è ancora più assurdo. Non ci posso credere!-
- avevo pensato di obliviarla ma non ho nemmeno detto l'idea,  avremmo peggiorato la situazione di sicuro così poi ci siamo scusati e lei non ne parlerà con la preside-
- obliviarla?  ma sicura di essere tu? Occhei ... Quella Serpe ti sta trasmettendo il suo genio malefico. E poi l'avete scampata bella eh?!?-
- già- si limitó a rispondere lei arrossendo -prima abbiamo tipo litigato ..-
- non state ancora insieme e già litigate? Bel segno-
- non si può negare la propria natura. Io grifondoro lui serpeverde. Ci scontreremo sempre anche se credo di aver fatto valere troppo il mio spirito da Grifona. Forse si aspettava un'altra risposta. -
- a cosa?  fammi capire-
- promettimi che non lo insulterete fino alla morte-
- prometto-
- ieri sera stava svenendo così gli ho dato una pozione perché Madame Chips era a letto. Sta mattina l'infermiera ci ha visti pieni di energia e voleva dimettere anche lui ma io le ho detto che era successo ieri e lei lo ha fatto restare e lui si è leggermente incazzato-
- e ci credo ... Stare in infermeria ... Sapendo quello che sta per accadere... Lo capisco-
- non è questo il punto. Poi mi sono scusata ma gli ho detto che era meglio per lui e quando lui mi ha chiesto perché mi preoccupavo tanto io ho detto, da bella cojona, che era per avere la coscienza pulita-
- cosa?  cosa? Spiacente dirlo ma è ovvio che si aspettasse un'altra risposta o non lo avrebbe chiesto. Ti do ragione,  troppo spirito Grifondoro, anche io ci sarei rimasto di merda.-
- tu dici? -
- dico dico ..-
- fatto sta che non andrò strisciando da lui-
- non ti ho detto questo-
- lo so. Cosa dovrei fare?-
- non saprei. -
- vabbè mi verrà in mente qualcosa. Ora andiamo su. Gli altri ci aspetteranno a colazione.-
- d'accordo-
Si alzarono e Hermione rimase fissa a guardare il lago.
 
Il lago, sempre buio e tetro, alla luce mattutina del Sole era diverso, uno spettacolo. Non era chiaro o limpido, questo no. Ma la luce che lo attraversava giungeva sino al fondo e poi scompariva, o forse no, alcuni cocci di vetro colorati brillavano se colpiti dalla luce ma non la rimandavano verso la superficie. Quel fascio di luce schiariva il buio, il raggio colorato si mischiava con l'ombra, si formava un nuovo colore. Il lago non brillava né era limpido ma era chiaro, un colore più chiaro del solito, la luce e il buio si fondevano nelle sue profondità, non c'era più un confine tra loro, non erano più separate,erano uno parte dell'altro.
E fu allora che Hermione capì. Silente e la sua frase, un fenomeno bellissimo, più profondo di quello che sembrava.
Draco e Hermione.
Hermione e Draco.
Serpeverde e Grifondoro.
Grifondoro e Serpeverde.
Buio e luce.
Luce e buio.
Opposti ma uniti. Una sola cosa.
 
Era semplice eppure vero. Loro erano opposti in tutto e per tutto eppure c'era qualcosa che li legava e non era più l'odio. Immersa in questi pensieri rimase a contemplare il lago finché Harry non la riportó alla realtà -su andiamo. HERM CI SEI?-
- oh si. Andiamo.- e si avviarono.
 
****
 
La sala comune dell'Ala Nord quella mattina era affollata. Tutti intenti a fare colazione e a godersi le ultime ore tranquille. Si sarebbero incontrati con la McGranitt dopo pranzo. Avevano la mattinata per rilassarsi o, per chi come Ginny, torturare la propria amica. Quello era un'interrogatorio vero e proprio. Altro che rilassarsi. Una volta che Hermione e Harry erano arrivati a fare colazione nella torre subito dopo averle fatto mangiare qualcosa Ginny l'aveva trascinata con una scusa nella loro stanza. Avevano molto di cui parlare e la Weasley non aveva intenzione di farla uscire prima di sapere tutto, ogni dettaglio. 
E così,  una volta chiusa la porta, Inizió la modalità Detective della rossa.
 
- allora?- chiese subito la piccola di casa Weasley
- allora cosa?-
- cosa è successo?  non vorrai tenermi all'oscuro- ribattè la rossa sedendosi a gambe incrociate sul letto mentre Hermione si accomodó su una sedia
- beh ...  sai che mi era sembrato strano prima del rapimento no?!  e i miei pensieri sono stati confermati. Lui è cambiato.- iniziò Hermione.
(VORREI RISPARMIARVI DI NUOVO LA STORIA LA CONOSCETE  GIÀ NO?! QUINDI FACCIAMO UN SALTO. PS: LA VOSTRA AUTRICE)
 
dopo il lungo racconto la rossa era stupita ma non tanto, aveva capito che la sua amica si stava innamorando di lui e, nonostante la cosa non le mettesse proprio una gran gioia addosso,  voleva solo che la sua amica fosse felice. Non furono risparmiati commenti del tipo 'bacia bene vero?! Lo dice tutta la scuola' o 'cosa? Hai dormito sul suo letto, tra le sue braccia,  e vuoi dirmi che non ha alzato un dito?  sicura? Il ragazzo è noto, oltre che per essere il più figo della scuola,  anche per aver portato a letto un record di ragazze.' Hermione la ascoltava vagamente,  quei commenti dalla ragazza se li aspettava li conosceva bene ma ora voleva trovare un modo per rimediare al disastro che aveva combinato in infermeria così disse - Ginny come posso fare per risolvere? -
- non saprei ... Scusa non se ne parla proprio, sei sempre tu.  lettera? Naahh. Oblivion? Occhei queste idee fanno pena lo ammetto-
- concordo- ma non fecero in tempo a continuare la discussione che un rumore le distrasse. Proveniva dalla finestra,  fuori c'era un gufo con una piccola pergamena. Hermione la prese e l'aprì sperando fosse sua, di Draco e fu così.
Una calligrafia piccola,  elegante e sottile.
 poche parole, brevi, semplici.
 
'non so dove andrai a fare l'eroina questo pomeriggio ma stai attenta, ci tengo alla mia di coscienza pulita.'
 
Nessuna firma. Il mittente era più che chiaro.
Hermione sorrise nel leggerla.
 
-chi è?- chiese Ginny
-Draco-
-cosa ti ha scritto?-
-leggi- porgendole il biglietto e quella dopo averlo letto disse
- uao … sono più sorpresa del solito. Non avrei proprio creduto che fosse capace di fare lui il primo passo, anche perché, per quanto mi costa ammetterlo, aveva ragione. Eri stata tu a sbagliare, il tuo troppo spirito Grifondoro.-
-lo sono anche io. Dovrei rispondere?-
-direi proprio di si. Io ora mi avvio in Sala voglio fare una passeggiata con Harry prima che partiate-
-d'accordo. A dopo- rispose la bruna e la rossa si lasciò la camera alle spalle.
 
Hermione prese una pergamena pulita, una piuma e scrisse la sua risposta
 
‘non come me stupido. E comunque starò attenta. Tu resta lì.'
 
La arrotolò e il gufo partì, portando dopo pochi minuti la risposta
 
‘forse sarebbe meglio dire come il tuo spirito da Grifona e comunque non ti assicuro nulla'
 
La risposta fu velocissima
 
‘ come sei spiritoso. Tu non ti muovi di lì!'
 
Draco osò troppo con la risposta ‘scommetti?'
 
La nostra ragazza si infuriò un po' ma poco eh tanto che rispose ‘tu provaci poi ti ritroverai in infermeria per lesioni gravi e non potrai muoverti per un mese'
 
‘e chi farebbe mai una cosa del genere al principe delle Serpi?'
 
‘ non saprei .. qualcuno come HERMIONE GRANGER'
 
‘oh vuoi dire come Hermione Pazza Granger? Forse ne sarebbe capace.'
Draco aspettava la risposta a quella provocazione ma era già un 10 minuti che aspettava e non era ancora arrivata. Che se la fosse presa? Di certo non immaginava che dopo averlo letto Hermione si era fiondata giù dalle scale e era corsa fuori dai dormitori per andare a strangolare un certo furetto platinato.
 
 
 
 
 

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Capitolo 17
*** Terza guerra magica ***


EHILà ragazzi come va? qui tutto ok anche se questo caldo è davvero soffocante. Comuque per questo capitolo ho messo davvero me stessa per raccontare tutte le emozioni al meglio ma non so se ci sono riuscita, fatemi sapere cosa ne pensate. Un bacio.
Lia

~~Correva veloce, sfrecciava tra i corridoi della scuola, ormai vuoti per le disposizioni date dalla McGranitt.
Intravide Harry e Ginny in giardino mano nella mano ma non si fermò anzi corse ancora più velocemente.

Era furiosa, non le aveva detto chissà cosa ma era stato come un pugnale nel petto, aveva sentito insulti peggiori uscire da quella bocca ma non sapeva perché questa volta facevano più male. Perché lei ci teneva a lui, si era affezionata e non aveva più le sue barriere che le permettevano  di farsi scivolare le cose addosso.

Giunse dinanzi alla porta dell'infermeria e non ebbe un attimo di esitazione,  entrò senza fermarsi. Madame Chips non c'era. C'era solo lui. Davanti a lei. Che la guardava con aria un pó confusa e con un piccolo ghigno soddisfatto sul viso. Aveva capito che lei si era arrabbiata per ciò che le aveva detto. Non era mica stupido. Tuttavia restò in silenzio. Aspettava una delle sue sfuriate. I suoi occhi puntati su di lui. I loro sguardi incatenati gli uni negli altri. 

mille parole non dette.
Mille emozioni non trasmesse.
 
La osservò attentamente. La pelle tesa,  gli occhi cioccolato pieni di rabbia e, forse, anche un pó lucidi, l'espressione rigida. Si vedeva da un miglio che era arrabbiata,  arrabbiata nera, chiunque avrebbe provato a calmarla o si sarebbe dileguato. Ma non lui, non Draco Malfoy. Non fece nessuna delle due cose ma rimase lí intento ad osservarla e si trovò a pensare che era ancora più bella quando era arrabbiata.

Lei dal canto suo non sapeva come interpretare i gesti di quell'odioso biondino. La fissava in silenzio. Aspettava che lei parlasse questo era chiaro. Ma lei cosa voleva dirgli? Non lo sapeva nemmeno lei. Perché era corsa come una furia in infermeria dopo aver letto la lettera? Voleva rinfacciargli tutto. Stava male. Non sapeva cosa fare. Si era sentita definire 'pazza, isterica e insopportabile' dal ragazzo che la sera prima era stato così diverso. Dal ragazzo che credeva di amare. Forse era per quello che ci era rimasta così male. Ora ogni sua parola o gesto poteva ucciderla. Doveva sfogarsi. Doveva rinfacciargli tutto. Doveva dirgli che si era arrabbiata. 

- sei uno stronzo Malfoy!- la voce tremante ma fu l'unica cosa che riuscì a dire
-lo dicono tutti a scuola. Mi sembrava che tu non fossi tutti- rispose lui stuzzicandola ulteriormente
- non giocare col fuoco Malfoy.  Potresti rimanere scottato- rispose lei arrabbiata, lo aveva chiamato ‘Malfoy’ ma né lei né Draco se ne stupirono, arrabbiata com’era, era comprensibile
- mi è sempre piaciuto rischiare- rispose alzandosi velocemente e raggiungendo in pochi passi la ragazza che si trovava ai piedi del suo letto, ora erano a meno di un metro di distanza,  lei alzò la testa,  lui l'abbassò e continuarono a guardarsi negli occhi.
- resti uno stronzo. Mi sono solo illusa a credere che non fosse vero, che tu fossi diverso.-
- e perché mai non sarei più diverso?-
- ti odio!- Gli urló gettandosi su di lui e dandogli dei pugni privi di forza sul suo petto, ma con un tono che lasciava capire quanto mentisse
- hai preso l'abitudine di darmi i tuoi pugnetti?- chiese lui ridacchiando
-bastardo.-
- rispondi alla mia domanda-
- tu ... Come hai potuto ... La lettera ... Io ...- balbettò la ragazza mentre le lacrime le rigavano il viso  e continuava a battere dei pugni su di lui
- hai ricevuto insulti peggiori dal sottoscritto ... E poi mai detti col tono scherzoso di oggi-
-stronzo ..- rispose leggermente lei,voleva abbracciarlo ma non ci riuscì
- allora perché? Perché questa volta ti sei infuriata tanto?-
- perché io ora ci tengo a te! Come fai a non capirlo!- la voce sicura e determinata, la sua voce da fiera Grifona
- Volevo solo che tu lo ammettessi. A me e a te stessa.- rispose lui asciugandole le lacrime dal viso e accarezzandole la guancia
-ti odio Malfoy!- disse la ragazza con un sorriso sulle labbra gettandogli le braccia al collo mentre lui si chinò su di lei per prendere le sue labbra tra le proprie, abbracciandola. Un bacio inizialmente casto poi pieno di passione e desiderio. Le loro labbra si staccarono e restarono a fissarsi finché lui non ruppe il silenzio
- non piangere più.  non voglio più vedere le lacrime sul tuo viso. Non voglio vedere ciò che è mio soffrire-
- e io sarei tua?- chiese lei stupita, non se lo aspettava, non se lo aspettava minimamente
- eh già …  ti avverto io sono molto geloso - chiese lui ironico
- dovrò abituarmi allora …- rispose lei scherzando prima che un nuovo bacio li travolgesse.

Era qualcosa di nuovo e di diverso per entrambi. C'era qualcosa che non avevano mai provato, qualcosa di forte, molto forte, che andava al di là dell'attrazione fisica. Era qualcosa di diverso, qualcosa di speciale, qualcosa che necessitava ad entrambi. Hermione affondò le mani nei capelli biondi di Draco mentre lui la stringeva ancora di più a se. Quando si sciolse il loro abbraccio Hermione fece rimettere a letto Draco e si mise seduta vicino a lui.
-resterai qui vero?-chiese la ragazza ma tutto sembrava tranne che una domanda ,aveva qualcosa di autoritario
-non ti assicuro nulla-
-eh già quando mai un Malfoy si può permettere di assicurare qualcosa?!-fu la risposta che lo stuzzicò e irritò
-non dire così e poi sai bene anche tu che se fosse capitato a te non avresti ascoltato nessuno ma saresti corsa ad aiutare..-
-non è la stessa cosa, io non sarò qui, io ho paura- poi aggiunse -paura che ti succeda qualcosa- con la voce tremante, risultò quasi un sibilo ma che raggiunse l’orecchio di Draco
-stai tranquilla, non mi succederà nulla e poi non sono io ad andare chissà dove a fare l'eroina del mondo magico-
-shhh- lo zittì lei abbracciandolo e accoccolandosi sul suo petto mentre lui l'accolse tra le sue braccia forti.

****
Erano circa le dieci quando Minerva McGranitt, dopo aver svolto varie mansioni, si stava dirigendo in infermeria per verificare le condizioni dei suoi alunni poiché in seguito sarebbe stata impegnata.  Era preoccupata, questo era evidente, i Mangiamorte intenti ad organizzare un attacco ad Hogwarts ed ora, che non c'era nemmeno Albus, lei si sentiva sola, spaesata e temeva sempre di sbagliare. I suoi alunni, che per lei erano come figli, erano di nuovo in pericolo. C'era poi la questione dei Malfoy, lei si era fidata, si erano pentiti, aveva dato loro una seconda possibilità ma davvero aveva fatto bene? La signora e il figlio si erano riscattati mentre il signore era in pigione  Ma non poteva avere la sicurezza di ciò che aveva fatto. E ancora una volta si trovò a rimpiangere Albus, lui avrebbe saputo cosa fare. A questo si aggiungeva la preoccupazione che Piton sapesse qualcosa di più, che avesse voluto far sapere ai ragazzi qualcosa di davvero importante, che magari avrebbe chiarito tutti i misteri. Lei sapeva che era un uomo buono e follemente innamorato di Lily Evans in Potter e sapeva quello che c'era stato tra quei due ragazzi. Li aveva visti crescere tra i suoi banchi come ora stava vedendo il figlio di James e Lily battersi con tutto se stesso per non vanificare la morte dei genitori. Non aveva la più pallida idea di quello che potesse essere il segreto del suo, ormai defunto, collega e aveva timore anche di scoprirlo. Che riguardasse Lily? Di questo ormai era certa ma non aveva la più pallida idea di cosa potesse essere, forse avrebbe avuto a che fare anche con il Signore Oscuro. Se si aggiungeva poi che in tutta quella situazione centrasse anche Cornelius tutto era più difficile. Cosa centrava lui con Piton? Mai avrebbe pensato di rivederlo, soprattutto perché lui viveva nell'ombra e cambiava alloggio sempre più spesso. Come mai avrebbe immaginato di dover parlare della sua vita sentimentale, in particolare del rapporto che aveva con quell'uomo, con i suoi alunni.

Si aspettava chissà cosa fosse successo in infermeria.
 Hermione Jean Granger.
Draco Lucius Malfoy.
 Nemici perenni. Nella stessa stanza. Sarebbe già stato molto che fossero sopravvissuti senza distruggere l'intera infermeria. Ma quello che vide la destabilizzò del tutto. Tutte le sue certezze crollarono insieme a ciò che sembrava impossibile. Se accadeva quello che davvero stava vedendo cosa sarebbe potuto succedere? Albus sarebbe uscito dalla tomba sorridendo? Severus vestito tutto di rosa? Dire che rimase un po' sconvolta era poco, rimase scioccata. D'altronde chi non avrebbe avuto la sua reazione? forse solo Albus, lui glielo diceva sempre che quei due stavano bene insieme ma da una supposizione alla realtà c'era una bella differenza eppure forse Albus aveva ragione, erano davvero carini insieme.

Cercò di restare indifferente ma sapeva che chiunque si sarebbe accorto che non se l'aspettava. Cercò comunque di mantenere la sua solita espressione neutra e si schiarì la voce per far notare loro la sua presenza. Entrambi la notarono ed ebbero una reazione differente l'uno dall'altro; Hermione arrossì e subito si alzò dal letto abbassando lo sguardo imbarazzata per essere stata beccata dalla sua professoressa a limonare con la Serpe mentre Draco dal canto suo dentro di sé se la rideva immaginando quanto la McGranitt fosse rimasta stupita e cosa pensasse in quel momento così un piccolo ghigno nacque sul suo viso angelico.
-buongiorno ragazzi- disse la preside facendo finta di nulla
-buongiorno- salutarono entrambi
-come sta Signor Malfoy?- chiese ancora la professoressa
-meglio, molto meglio. Fosse per me sarei già andato via ma qualcuno- si bloccò un secondo rivolgendo lo sguardo ad Hermione -ha detto a Madame Chips che era meglio se stessi un altro po'sotto controllo-
-credo che la Signorina Granger l'abbia fatto per il suo bene- fu la risposta della McGranitt che aveva notato l'occhiata del ragazzo verso la sua studentessa
-infatti. Ieri sera per una breve passeggiata alla  torre stava svenendo.- aggiunse Hermione mentre il ragazzo sbuffò.
-credo siate a conoscenza delle mie nuove disposizioni- iniziò la preside
-oh si … ce la ha riferite ieri sera mia madre- intervenne Draco
-professoressa perché ha tenuto in disparte me Harry e Ron?-
-voi questo pomeriggio partirete per fare una visita molto importante- rispose l'anziana signora
-ma non si potrebbe rimandare? Beh … insomma, potremmo aiutarvi e poi partire-
-signorina Granger anche i suoi amici hanno insistito tanto ma devo insistere anche io. Anche perché non sappiamo quando ci sarà l'attacco dei Mangiamorte e per allora voi potreste già essere tornati-
-professoressa non crederà che il viaggio mio e dei ragazzi durerà un solo pomeriggio? Sa benissimo quanto me che se scopriremo qualcosa non torneremo al castello ma agiremo direttamente- ribattè la bruna
-infatti concordo con lei e le consiglio di portarsi le cose indispensabili per lei e i suoi amici. Tuttavia nonostante ciò credo sia meglio che vi rechiate da quell'uomo il prima possibile, è stato lui stesso a chiedermelo-
-va bene- annuì Hermione rassegnata
-ora vado. Ci incontreremo  tutti dopo pranzo nel mio ufficio. arrivederci-
-arrivederci- salutò Hermione
-professoressa- la salutò invece Draco mentre la donna lasciava l'infermeria poi rivolgendosi ad Hermione -quando tornerete?-
-non lo so-
-non voglio intromettermi negli affari del trio delle meraviglie però mi piacerebbe sapere almeno dove vai-
-il problema è che non lo so nemmeno io. La McGranitt come hai notato non ci ha detto dove. Sappiamo solo che andremo da un uomo che ha a che fare con Piton-
-Piton? -
-ha fatto recapitare a me Harry e Ron delle cose e dobbiamo capire cosa c'è dietro-
-capisco. Sta attenta-
-anche tu qui-
Poi un bacio a fior di labbra e  si separarono senza sapere quando si sarebbero rivisti.

****
La Sala Grande era piena come al solito ma stranamente il terrore e la paura dominavano i volti degli studenti. Hermione entrò nella Sala a passo svelto e sicuro e si diresse subito verso i suoi amici.
-Hei Herm!- la salutò Ron
-ciao- disse Ginny
-hei come va bella innamorata?- la insultò Harry ma subito capì di aver sbagliato dall'occhiata ricevuta dall'amica mentre si sedeva, il ragazzo infatti aveva dimenticato che c'era Ron che non sapeva nulla e chissà cosa sarebbe successo se l'avrebbe saputo. 'terza guerra magica!' penso Harry e rise tra sé e sé,  certo che per quella coppia se ne sarebbero fatti di risate. Hermione si accomodò accanto a Ron e con di fronte Harry e Ginny.
-innamorata?  mi sono perso qualcosa?- chiese subito il rosso, Hermione arrossì abbassando lo sguardo e maledì Harry per la sua affermazione, non sapeva proprio come dirlo a Ron, aveva paura della sua reazione perché una cosa era certa, sarebbe stata catastrofica.
-nulla Ron, a Harry piace scherzare.- cercò di divagare
- su Herm! Non ti vergognerai di dirlo al tuo caro vecchio Ron?- insistè il ragazzo
-Ron stavo scherzando- intervenne Harry per calmare la situazione
- d'accordo,  se proprio non lo devo sapere- fu la risposta arrendevole del rosso
-Ron ..- lo rimproverò la sorella ma subito intervenne Hermione
-Ron io non voglio mentirti. Voglio dirti la verità. Non avere una reazione tragica ti prego-
-su spara! Lo conosco? - chiese subito il rosso
- purtroppo si- scappò una risata ironica ad Harry che subito ricevette in cambio un'occhiata omicida dalla bruna ma anche una gomitata allo stomaco dalla sua ragazza.
- Ron non ti arrabbiare ...-  iniziò la ragazza ma subito fu interrotta dal rosso
- dai, non ne fare una tragedia. Basta che non sia Manferret, cosa impossibile quindi- quello peggiorava le cose, Hermione sbiancò e abbassò lo sguardo, lui lo notò e ne intuì il motivo, nonostante fosse ottuso era una cosa impossibile da non capire nemmeno per lui così subito scattò in piedi, con i pugni serrati.  Era incazzato nero, geloso,  furioso, stupito, era troppo per lui, non poteva accettarlo
.-dimmi che non è così!  dimmelo!- urlò furioso sbattendo un pugno sul tavolo. In maniera pacifica insomma. Aveva attirato l'attenzione di tutta la Sala, inclusi professori e i suoi genitori e fratelli ma non gliene importava. lui voleva sentirsi dire che non era vero, voleva sentirsi dire che non era lui il ragazzo in questione,  voleva sentirsi dire che lei lo odiava ancora con tutta se stessa. Ma quelle parole non arrivarono mai, solo silenzio, un silenzio che confermava i suoi dubbi. Silenzio doloroso per le sue orecchie. Hermione cercò di farlo sedere e di carmarlo ma non ci riuscì.
-come hai potuto! Come puoi anche solo dire una cosa del genere!- urlò il ragazzo
-smettila! Sapevo che non dovevo dirtelo!- ribattè la ragazza troppo frustata per rispondere adeguatamente
-infatti! Non dovevi dirmelo perché io ti dico la verità,  ti metto faccia a faccia con la realtà! Ma sai di chi stai parlando? Ti rendi conto? -
- certo Ron!  Calmati!  lui non è come lo conosci tu, non è come lo conoscevamo! Lui è diverso!- cercò di ribattere Hermione con tutte le sue forze
- ma tu sei fuori di testa! Lui è lui e resterà sempre lo stesso! E tu? Tu vuoi davvero soffrire per lui? Lui non ti merita!-
-Ron ...- cercò di ribattere la ragazza ma quello continuò
- a lui importa solo di portarsi a letto una ragazza! Non se ne frega nulla di nessuno! Figuriamoci di te! Diventerai una delle sue sgualdrine! Una di quelle che gli corre dietro quando lui non la calcola minimamente!  Hermione sei tu ancora?! Non sembri proprio tu! Mai ti saresti ridotta così!  MAI!- sputò quelle parole con tanta di quella rabbia che Hermione avrebbe preferito una serie di lunghi e interminabili Cruciatus. Quelle parole le trafilsero il cuore come mille lame. Un dolore enorme.  Non poteva essere stato proprio lui a dirle quelle cose. Non con tutto quell'odio. Non con tutta quella rabbia.
-smettila! Tu non sai cosa stai dicendo!- intervenne Harry notando che la sua amica era rimasta troppo colpita e non aveva la forza di rispondere.
-Ron basta!- fu l'unica cosa che riuscì a sibilare la ragazza.
-scusa se mi preoccupo per te che sei una delle persone più importanti per me!- esclamò il rosso furioso,quello era troppo anche per Hermione,si alzò e gli urlò in faccia tutto
-bene! Allora dovevi preoccuparti anche quando sono stata male per non so quanto tempo per una testa di cazzo come te! Invece allora te ne fregavi, fregatene anche ora! - non ce la faceva più a sentirlo. Non riusciva a trattenersi, nonostante il dolore era arrabbiata, lui era il primo a non potersi permettere di parlare male di qualcun'altro.
Il ragazzo rimase di stucco,  non credeva che lei potesse sputargli in faccia tutto quello con tanta rabbia,  per il furetto poi. Rimase in silenzio a bocca aperta e lei continuò, Ginny cercò di farla fermare -Herm calmati!- ma quella fece finta di nulla e lo stesso accadde quando intervenne Harry.
-sei stato così tanto tempo senza calcolarmi, senza fregartene nulla di me, senza pensare che mi facevi del male ogni attimo, ogni secondo! E ora? Pretendi anche di aver ragione?! Su una persona che tu non conosci, che non conosci davvero! Tu non puoi farlo!- le lacrime le inondarono gli occhi -NON PUOI- ribattè  e poi scappò via.

La Sala Grande rimase in silenzio per tutto il tempo, tutti sapevano che Hermione era stata innamorata di Ron ma nessuno avrebbe mai creduto che avrebbe potuto metterlo a tacere in quel modo. Nessuno inoltre aveva capito di chi stavano parlando, chi era il ragazzo che aveva fatto perdere la testa alla Granger e che l'aveva fatta litigare con la sua vecchia fiamma? Nessuno emise un solo suono, Ginny corse subito via dal tavolo seguendo l'amica mentre Harry prese Ron per un braccio e lo portò via dalla Sala sotto lo sguardo curioso di tutti, prima la madre di Ron.
La McGranitt che aveva capito tutto grazie all'accaduto in infermeria si alzò e ristabilì l'ordine - mangiate! Non c'è nulla da vedere! Quello che è appena successo non vi deve interessare!- si sentiva di doverlo fare, farlo per la sua allieva prediletta.


****

-ti è dato di volta il cervello?- urlò come un rimprovero Harry a Ron, ormai tranquilli da occhi e orecchie indiscrete nella loro Sala Comune.
-stai scherzando? Non dirmi che tu la appoggi!- ribattè subito il rosso ancora scosso e arrabbiato
- di certo non ho fatto i salti di gioia questo è ovvio! Ma di certo non le ho fatto una scenata di gelosia in piena Sala Grande! -
- scenata di gelosia? Stai scherzando vero?!-
- per nulla!  è il termine giusto per indicare ciò che hai combinato!-
- Harry mi stai prendendo in giro vero?!? Io una scenata di gelosia? Ad Hermione? Ti sbagli ... È stato solo uno sfogo, lei non merita di soffrire per quello stronzo.  il suo unico scopo è quello di portarsi a letto il numero più grande possibile di ragazze-
-oh invece sei tu che sbagli! Perché se tu avessi voluto solo metterla in guardia lo avresti fatto dicendoglielo come ho fatto io! Ti saresti potuto incazzare un pò ma non in quel modo!-
-Harry ma ti rendi conto di chi stiamo parlando? Draco Malfoy! Lui l'ha fatta soffrire per sette anni! È stato il suo più acerrimo nemico! -
-appunto! Come fai a non capire?  se lei ci è passata sopra e se ne è innamorata c'è un motivo! davvero Draco potrebbe essere diverso da quello che conosciamo!  davvero potrebbe essere sincero!-
-no Harry, non dirmi che tu le credi! -
- io mi fido di lei! Non voglio vederla soffrire tanto come è successo per te! Ma non posso farci nulla!  spero solo che lei non si sbagli! Spero solo che Malfoy sia sincero e da come l'ho visto con lei credo lo sia! Questo non significa che io abbia dimenticato tutto e ti assicuro che non l'ha fatto nemmeno lei! L'ho messa in guardia come farebbe qualsiasi amico le voglia bene!-
-stai insinuando che io non le voglia bene e che per questo mi sia comportato così?!? parla chiaro!- si urtò ancor di più il rosso serrando i pugni
- no! Tu le vuoi bene! Ma perché cazzo hai reagito così male?!?! Una scenata di gelosia peggiore non potevi farla! -
-io ... Io ... Non lo so Harry ... Mi sono sentito malissimo ... Ho avuto come una fitta ... Ti giuro io non volevo comportarmi così ma è stato più forte di me! Io avrei voluto correre in infermeria e massacrare di botte quel ragazzo!-
- Ron devi chiarirti le idee! Un amico non reagisce così! -
-cosa vuoi dire? -
-che forse tu provi qualcosa di più che semplice amicizia! - ribattè il moro, certo che il suo amico era proprio ottuso. Il rosso si lasciò andare sul divano, si prese la testa tra le mani massaggiandosela quasi così fosse stato tutto chiaro poi ad un tratto chiese -Harry è stata davvero così male per me?-
-Ron lo hanno notato tutti! Si rintanava sempre nel bagno delle ragazze a piangere, ogni volta che ti vedeva con la Brown stava malissimo e se ne andava appena poteva. Trascorreva la notte in lacrime, la mattina non ce la faceva nemmeno a stare in piedi, seguiva a stento la lezione,  un paio di volte si è addormentata anche sul banco. Davvero non te ne sei accorto?-
- no ... Credimi ... Sapevo che lei aveva una cotta per me ma credevo appunto fosse una 'cotta'. Sono un cojone. -
-si lo sei-
-grazie-
- e poi? Come hai potuto dirle cose del genere? Lei una sgualdrina ai servizi di Malfoy? Hai perso totalmente il controllo! Solo per quello ti avrei dato io un bel pugno in faccia!-
-avresti fatto bene ... Ti giuro non so cosa mi sia preso! Non ero io! Ti giuro! Non le avrei mai detto cose del genere se fossi stato in me!-
- ti credo.-

****

Hermione abbandonò la Sala Grande col cuore a pezzi, non avrebbe mai immaginato di sentirsi dire quelle cose, e soprattutto non da Ron. Lo conosceva bene, troppo bene, sapeva che aveva perso il controllo di se stesso ma aveva visto una tale rabbia nei suoi occhi che non poteva evitare di pensarci, non poteva evitare di soffrire per lui. Nonostante tutto, nonostante Draco, lei ci teneva ancora tantissimo a lui. Le lacrime le riempivano gli occhi,  le rigavano il viso, non si fermavano per un solo secondo. Correva come una pazza, senza una meta, correva lontano da lui, lontano da quella testa calda che la faceva soffrire sempre tanto. senza nemmeno rendersene conto arrivò alle scale, si lasciò letteralmente cadere a terra senza forze, senza più voglia di combattere. Si era sempre saputa difendere dai suoi nemici ma ora chi erano i suoi nemici? DRACO? RON? Mai era stata più arrabbiata, confusa e male. Ron era convinto di ciò che aveva detto, ne era sicura, lui lo credeva sempre lo stesso, il solito stronzo, il solito bastardo. Ma lei aveva scavato dentro di lui, aveva scoperto il vero Draco, che non aveva nulla a che fare col vecchio. La testa bassa tra le mani, piangeva, singhiozzava e non riusciva a fermarsi. Tanto era presa dai suoi pensieri che non si accorse del rumore dei passi che si avvicinavano. Qualcuno svoltò l'angolo e appena la vide le corse in contro -Hermione!-
La ragazza alzò il viso e si trovò di fronte una chioma rossa che conosceva bene, Ginny.
La rossa le si avvicinò correndo e l'abbraccio subito.  non l'aveva mai vista in quelle condizioni,  MAI Hermione Jean Granger era stata così male, mai si era mostrata così debole senza fare nulla. E la cosa che più faceva imbestialire Ginny era che era stato quell'idiota che si ritrovava per fratello a farla stare così. Restarono abbracciate, la bruna continuava a piangere e singhiozzare tra le braccia dell'amica senza fermarsi. La rossa provava a calmarla ma non ci riusciva proprio.
- HERMIONE JEAN GRANGER SMETTILA DI PIANGERE PER UN IDIOTA DALLA BOCCA SENZA CONTROLLO!- prese il tono autoritario Ginny cercando di far capire all'amica che non poteva continuare così. 
-scusa- sibilò la bruna asciugandosi le lacrime
-non devi chiedere scusa! Devi tornare in te!- rispose Ginny dolcemente
- io non ci riesco ... Lui ... Come ha potuto ... Perché ... - cercò di formulare la frase ancora in preda ai singhiozzi
- lui è geloso- intervenne Ginny con tutta la sicurezza che aveva poi continuò - lo conosco.  è mio fratello. Ed è geloso. Più geloso di quanto lo abbia mai visto.-
-io non ci capisco nulla!- ribattè la bruna portandosi la testa fra le mani poi aggiunse - geloso? Ma perché? Per Merlino chi lo capisce è bravo!-
-Hermione tu ora devi calmarti e non devi pensare a quell'idiota-
- Ginny tu non capisci ... Le sue parole mi rimbombano ancora nella testa, i suoi occhi azzurri pieni di rabbia sono ancora davanti ai miei ...- cercò di spiegarsi lei ma le lacrime si fecero maggior strada nei suoi occhi e iniziarono a rigarle di nuovo le guance, già rosse.
-Hermione lui non deve avere voce in capito,  lui ti ha fatto soffrire tanto e ora non deve avere ancora questo potere.-
- ma Ginny come posso far ciò quando lui resta una delle persone più importanti per me. Io l'ho amato per tanto tempo e con tutta me stessa ma ora anche se non è più così non posso farmi scivolare addosso ciò che dice e mai ci riuscirò-  continuò a singhiozzare più forte
- sta calma su! Lui non merita le tue lacrime- stringendola a sè
- ma poi perché?!? Perché ora ?!? Perché una reazione tanto esagerata?!? Io non ce la faccio più ... I Mangiamorte, Piton, Draco e ora questo ... Anche io ho dei limiti. Non posso continuare così. Ho bisogno di tranquillità. -
- vedrai che supererai tutto. Tu ce la puoi fare. Sei la ragazza più forte che conosco.-
- lo spero ...- esclamò la ragazza poi con l'aiuto di Ginny si alzò e si diressero al dormitorio,  credendo che Ron fosse rimasto in Sala Grande. 

****

La torre Nord era più deserta del solito. Erano tutti a pranzo o almeno così credevano le due ragazze che si dirigevano verso i dormitori. Appena entrate nella Sala Comune però capirono di essersi sbagliate, dinanzi a loro c'erano Ron e Harry. Il primo seduto sul divano con la testa tra le mani mentre Harry se ne stava in piedi dinanzi a lui con lo sguardo accusatorio come se aspettasse una risposta.
 Quel secondo in cui si rese conto che loro erano lì le sembrò un'eternità. Hermione si sentì male, di nuovo sentiva le lacrime pungergli occhi già rossi e gonfi ma doveva impedirlo, non poteva mostrarsi così debole davanti a Ron,  non poteva, lei doveva apparire come la solita ragazza forte. Non aveva la forza di affrontarlo di nuovo, stava troppo male. Appena loro entrarono Ron e Harry se ne resero conto subito si voltarono e quando Ron vide Hermione con gli occhi rossi e gonfi,  le guance rosse, le iridi marroni così spente e tristi, si rese conto che le aveva già viste, quando lui stava con Lavanda. Capì che aveva davvero sbagliato e che doveva rimediare. Una morsa al petto lo fece sentire male perché non riusciva a vederla così e abbassò lo sguardo. Harry invece si precipitò subito sull'amica abbracciandola -Herm stai bene?-
- certo che sto bene. Perché non dovrei?!? Infondo soltanto uno dei miei migliori amici mi ha detto che sto diventando una sgualdrina e mi ha praticamente aggredito. Nulla di ché insomma.- cercò di rimanere rigida e arrabbiata ma si sentiva male solo a dire cosa era successo, solo a ripensarci sentiva una morsa allo stomaco e le gambe tremare. A quel punto Ron si alzò e si diresse verso di lei -Herm io non volevo- cercò di scusarsi ma la ragazza rispose prontamente sfoderando la bacchetta - stupeficium!- e il ragazzo fu scaraventato contro la parete e poi cadde a terra, appena aprì gli occhi vide Hermione intenta a fissarlo con le lacrime agli occhi -fa più male a me che a te!- e corse di sopra nella sua stanza, Ginny stava per seguirla ma lei la bloccò - aiutatelo!- e nonostante la ragazza cercò di controbattere Hermione non la ascoltò e in men che non si dica fu nella sua stanza.

Entrò sbattendo la porta, le gambe tremanti non la sorressero più e cadde in ginocchio a terra piangendo e singhiozzando più di prima. Si odiava per quello che aveva fatto ma non aveva potuto impedirlo. Rimase così per un pò poi si asciugò le lacrime, si alzò e ancora un pò scossa si mise al lavoro. Prese uno zaino - adduco maxima!- cercó di pronunciare l'incantesimo con voce ferma ma questa fu comunque un pò tremante. lanciò lo zaino sul suo letto e si diresse verso il suo baule, ne estrasse una pila di libri e tra tutti scelse quelli più utili e li ripose nello zaino e vi inserì dei propri vestiti di ricambio. Poi -Accio vestiti Harry e Ron- e se li trovò tra le mani -guarda cosa mi tocca fare! Gli prendo anche i vestiti e questo è il ringraziamento! Ma perché per Merlino non può essere felice per me!- farfugliò tra sè e sè aggiungendo anche delle pozioni e del cibo.
-semplicemente perché è geloso- Hermione non si aspettava una risposta Perché credeva non ci fosse nessuno nella stanza ma nel parlare non si era resa conto che Harry era lì. Si voltò e corse ad abbracciarlo - ma perché deve rovinare sempre tutto? Con Krum si comportó allo stesso modo. E stavolta è stato ancora peggio perché è il suo acerrimo nemico!-
- Herm lui ci tiene a te- sussurrò al suo orecchio il ragazzo
- ci tiene un corno! Non sa fare altro che farmi soffrire! Non sa fare altro che sbagliare! E poi? Si permette anche di giudicare senza conoscere! - esclamò lei arrabbiata staccandosi dal suo abbraccio tornando a mettere delle cose nello zaino per nascondere le lacrime ma purtroppo Harry la conosceva bene
- non piangere e tu sai che lui ci tiene a te. Non negarlo a te stessa- allora si asciugò velocemente gli occhi e si voltò lentamente - e allora perché una buona volta non me lo dimostra?-
- sai com'è Ron ... Deve sbagliare per capire quanto ci tiene a una persona-
- e con me ha sbagliato già tante volte ma non l'ha ancora capito. Quindi probabilmente non ci tiene!-
- Hermione non mentire! Ha sbagliato non lo nego! Ha strasbagliato! Non doveva reagire così!  ma non puoi dire che lui non ci tiene a te! - esclamò Harry con voce sicura e ferma sedendosi sul letto e la ragazza non potè altro che dargli ragione.
- ma io non capisco.  perché una reazione tanto esagerata?!? Sapevo si sarebbe arrabbiato ma non così.  lui ... Lui ... Lui ...- non riuscì a terminare la frase che iniziò a piangere e singhiozzare lanciandosi su Harry. Il ragazzo la accolse in un ampio abbraccio e  si sedettero sul letto. lei si sfogò con lui, con lui era tutto diverso, diverso anche da Ginny. Ginny era la sua migliore amica ma Harry era Harry e nessuno poteva eguagliarlo. Lui era l'unico che le leggeva la mente.
-ti prego Herm non piangere- ma stavolta non era stata la voce di Harry, dalla porta aperta comparve Ron, con la faccia mortificata e triste e Sofferente. Dietro di lui comparve subito Ginny correndo -Ron vieni!  ti avevo detto di non venire!- ma il ragazzo la bloccò avvicinandosi ad Hermione e Harry
 -Herm scusa. Non devi piangere. Io non mi sono controllato-
La bruna vedendolo saltò subito in piedi sciogliendo l'abbraccio con Harry   
-vattene!- gli ordinò sfoderando la bacchetta ma lui non si mosse -vattene!- continuò, Ginny cercava di portarlo via ma lui non la ascoltava mentre Harry non sapeva cosa fare.  Hermione si avvicinò di più puntando la bacchetta contro il rosso quasi sfiorandolo -mi hai sentito?  vattene!- urlò infine
-ti prego Herm perdonami! Io non volevo! Scusa davvero!-
Sibilò il ragazzo non muovendosi di un centimetro
-Ron forse è meglio che ...- intervenne Harry ma venne subito interrotto da Hermione -no Harry. Voglio vedere cosa vuole fare. -
-non piangere - intervenne Ron
- tu non ti accorgi mai di quello che ti succede attorno! Poi quando sai qualcosa che non ti piace ti arrabbi! Prova a impedire che le cose succedano allora! Non comportarti da egoista! L'egoista qui sei tu non Draco! Non mi hai fatto nemmeno parlare!  non mi hai dato la possibilità di spiegarti come stanno davvero le cose! Ora vattene! Non perdere tempo con una sgualdrina come me! Vai da Lavanda! Lei si che è una sgualdrina!- urlò lei piangendo, appoggiandosi ad Harry per non cadere, Ginny le si avvicinò e l'abbracciò e Ron andò via più triste di prima. Una volta che il rosso chiuse la porta Hermione si portò le mani alla testa ed urlò, un urlo di sfogo e terrore,  solo dolore.

****

L'ufficio della McGranitt quel pomeriggio era affollato. C'erano i signori Weasley, la signora Malfoy, Fred, Percy, Bill, Fleur, Ginny,Harry, c'era Hermione e ovviamente c'era anche lui, Ron.  Hermione non lo guardava,  aveva gli occhi leggermente gonfi e tutti lo notarono ma nessuno chiese nulla.
Ron dal canto suo non la guardava per vergogna, si era comportato come una Serpe, era stato cattivo, era stata la gelosia a prendere il sopravvento, era geloso di Hermione ma perché?  nemmeno lui lo sapeva.
La McGranitt prese la parola -bene. Signor Weasley,  signorina Granger e signor Potter voi andrete da Cornelius. L'indirizzo è questo.- porgendo loro un foglietto - vi arriverete con la Metropolvere.Signorina Granger ha preparato ciò che le ho detto?- Hermione annuì e così la professoressa continuò -state attenti ragazzi miei! C'è il rischio che qualche Mangiamorte vi rintracci.- e così entrarono nel camino e scomparvero nella polvere verde. 
-bene ora andiamo! Noi abbiamo molto da fare! - intervenne la McGranitt e così velocemente si avviarono verso il portone d'ingresso.
La McGranitt sfoderó la bacchetta -Piertrotum Locomotor-
Poi aggiunse -guardiani voi sarete posizionati all'interno nelle segrete all'entrata del portone e risponderete agli ordini di Percy Weasley.- così si divisero e si recarono ognuno alle proprie postazioni

****

Nel frattempo Blaise Zabini stava facendo visita al suo migliore amico in infermeria. Draco e Blaise si conoscevano fin da bambini, i loro genitori erano amici e così loro trascorrevano i loro pomeriggi insieme. Blaise conosceva il vero Draco. Lui come il biondino era stato obbligato a servire il Signore Oscuro e capiva bene come si sentiva Draco.  la differenza tra loro però era il carattere. lui era un ragazzo più socievole, fuori da casa si comportava per come era davvero anche se doveva continuare a fingere di odiare i Mezzosangue mentre Draco no, Draco si chiudeva in sè stesso, lasciava che tutti vedessero ciò che voleva il padre, fingeva sempre. Ormai il suo cuore, il suo vero carattere erano chiusi in gabbia. Protetti da barriere altissime che si aprivano a pochi o meglio dire nessuno. Nemmeno con lui diventava totalmente sè stesso, ormai era troppo abituato a fingere.
Quando Blaise entrò nell'infermeria il suo amico se ne stava a fissare il soffitto, stava pensando e lo scopo di Blaise era capire a che cosa o meglio a chi.
- Hei Dra!-
- hei Blaise! Mi fa piacere vederti! Qui sono solo!-
- ma non è stata la Granger qui con te fino a stamattina quando l'hanno dimessa?-
- oh si .. Ma purtroppo Hermione è dovuta andare a fare l'eroina chissà dove con lo sfregiato e lenticchia-
- Hermione?purtroppo?  Dra mi devi dire qualcosa? -
-diciamo che io e la Granger ci siamo conosciuti meglio e abbiamo fatto 'amicizia' se così la si può chiamare-
- eheh- ridacchiò il moro poi -che tipo di amicizia? -
- a dire il vero non lo so nemmeno io -
- sono qui da nemmeno cinque minuti e ho già ricevuto due notizie shock: primo tu fai amicizia con la Granger, è vero che ho sempre pensato come ti ho sempre detto che è una ragazza in gamba ma non avrei mai creduto che proprio tu potessi farci amicizia, che tipo poi non lo sai nemmeno tu e questa è la seconda, il grande Principe delle Serpi non sa che tipo di rapporto ha con una ragazza.- ridendo
- dai Bla dacci un taglio.-
- eh vabbè allora se proprio ci sei solo amico non ti interesserà sapere il putiferio che si è scatenato a pranzo ...- lo istigò il moro
- sai che non mi piace che mi si tenga nascosto qualcosa-
- ok mi arrendo,come la fai tragica ... Comunque eravamo tutti a pranzo e tutto procedeva normalmente quando al tavolo dei Grifondoro si è scatenato il putiferio-
- e cioè? -
- la tua bella e Lenticchia hanno litigato pesante e ora che mi hai detto che voi due non vi odiate più posso capire a chi si riferivano. Ora ti spiego: all'improvviso Weasley si alzato in piedi tutto arrabbiato dicendo 'mi stai prendendo in giro' 'non è possibile' 'non sei tu!' ovviamente lei cercava di calmarlo come anche la sorella e San Potter però non ci riuscivano e alla fine lui se ne è uscito 'diventerai una delle sgualdrine che gli sta sempre intorno' o una cosa del genere-
- Blaise mi stai prendendo in giro vero?  sei sicuro che l'ha chiamata 'SGUALDRINA' ? Potresti aver sentito male.-
- sicurissimo Draco infatti poi la Granger gliele ha cantate di santa ragione. Ha detto che lui non se ne doveva fregare di lei se soffriva o meno perché ovviamente lui diceva che non voleva che soffrisse e allora poi lei gli ha detto che come non se ne era fregato in tutto quel tempo in cui l'aveva fatta star male così non se ne doveva fregare ora e poi è scappata via in lacrime seguita dalla Weasley mentre San Potter ha portato il rosso fuori dalla Sala-
-giuro che io quello lo uccido con le mie mani!- esclamò Draco furioso come mai lo aveva visto Blaise che cercò di calmarlo -sta calmo!- ma non fece in tempo a finire che il biondo era già saltato giù dal letto e si stava vestendo, per andare dove non c'era dubbio, strangolare Weasley.
- non ti piace vero?!?- sbottò Zabini ironico
-no infatti.- fu la risposta di Draco che sorrise alla sua stessa risposta  sapendo quanto fosse ovvio
- Draco sono già partiti!-
-non mi interessa! Non la lascerò in balia di quel cojone lentiggenoso! -
- sta calmo!  c'è San Potter! So che non ti fa piacere ma Harry era furioso con il rosso e fuori dalla Sala gli avrà fatto una bella strigliata quindi lui eviterà altri litigi.-
-fidarmi di San Potter? Stai scherzando vero?-
- non hai altra scelta!-
- odio darti ragione!-  disse lanciandosi totalmente sul suo letto sebbene non più in pigiama ma con una camicia bianca e pantalonte nero. 
- lo so!- rise Blaise capendo quanto costasse al suo amico restare lì fermo senza far nulla.
 
 

 

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Capitolo 18
*** Pensatoio ... ***


hei ragazzi, sono in riardo lo so ma nonostante i capitoli siano già scritti non trovo mai un po' di tempo per pubblicarli comunque questo capitolo mi piace molto, ho cercato di riprodurre i momenti e le sensazioni dei personaggi al meglio immaginando tutto nela mia mente cme guardassi un film, sero che siao stesso per voi.  è il momento i scoprire qualcosa in più, cosa avrà combinato Piton? Ftemi sentire i vostri pareri susu vi aspetto.
un bacio
Lia



~~I tre ragazzi si ritrovarono in una stanza buia, solo loro tre, non c'era nessuno. Dov'erano? Non ne avevano la minima idea. Avevano pronunciato chiaramente l'indirizzo detto loro dalla McGranitt ma quello non sembrava minimamente un soggiorno.
-lumus!- pronunciarono in simbiosi e intorno a loro qualcosa divenne più chiaro. Non erano in un soggiorno questo era sicuro. Era, sembrava più,  un negozio abbandonato. Rimasero uniti, non si mossero poi dopo aver focalizzato una porta si avviarono verso quella tutti insieme senza allontanarsi gli uni dagli altri. Ma all'improvviso un rumore alle loro spalle li mise in allerta, si voltarono e non videro nulla. Nulla che potesse averlo provocato. Poi pian piano dell'oscurità comparve qualcuno. I ragazzi con le bacchette in allerta.
Un uomo alto, abbastanza in carne, con i capelli bianchi, gli occhi a mandorla scuri e un'espressione amichevole.
- scusate se vi ho spaventati- disse con una voce altrettanto amichevole e gentile
- lei è Cornelius?- chiese subito Hermione
-si sono io ...  scusate la tetra accoglienza ma non potevo farvi arrivare direttamente in casa. Se qualcuno vi avesse rintracciati non avremmo avuto via di scampo.-
- piacere io sono Harry, Harry Potter-
- è un piacere conoscerla signor Potter,  lei è famoso in tutto il mondo magico. Colui che ha sconfitto il mago più terribile mai esistito.-
- oh ... La ringrazio ... Il piacere è tutto mio signore-
- e lei? La signorina Granger suppongo, Minerva mi ha parlato molto bene di lei-
- oh si .. Piacere- rispose Hermione fingendo un sorriso sulle labbra
- e lei è? -
- Ron, Ron Weasley-
- ah giusto ... Mi hanno parlato anche di lei signor Weasley.. piacere ... Mai avrei immaginato di poter parlare con il Trio che ha salvato l'intera dimensione magica- i ragazzi si sentirono in imbarazzo e sorrisero poi quello riprese -presto venite. Qui non è un posto sicuro- quelli annuirono e lo seguirono.
Uscirono silenziosamente dalla porta prima già adocchiata dai tre e, cercando di passare inosservati, seguirono l'uomo attraverso un vicolo buio per poi entrare in una piccola casetta nascosta tra tante altre case. La casa era piccola, scura e abbastanza disordinata. Appena entrati c'era una rampa di scale che portava al piano di sopra, quasi penzolante.
- eccoci.  scusate il disordine ma mi trasferisco molto rapidamente e non ho il tempo di mettere in ordine-
- non si preoccupi- rispose Hermione
-su per di qua!- continuò Cornelius facendo loro cenno di seguirlo su per le scale, i ragazzi un pò stupiti dal dover salire una scala penzolante  tentennarono un pò ma poi lo seguirono. Arrivarono in una stanza abbastanza illuminata, su un lato c'erano un divanetto e una poltrona con sopra vari giornali mentre dall'altra una scrivania con tante di quelle cose sopra che era difficile distinguerle.
-prego, accomodatevi- disse con voce gentile quello mentre si avvicinava alla scrivania per prendere qualcosa, i ragazzi si accomodarono ed Harry andò dritto al punto - abbiamo saputo che conosceva il Professor Piton-
- chi non lo conosceva ... Prefessore ad Hogwarts, vecchia spalla del Signore Oscuro, spia del Signore Oscuro nella scuola finché non divenne la spia di Silente .. Un uomo imprevedibile. Capire la sua storia non è da tutti-
- e lei? Lei l'ha capita?-  chiese subito il moro
- di certo ne so meno di voi, ragazzi cari-
- e di preciso cosa sa?- intervenne Hermione
- oh... Lo accusavano di essere un Mangiamorte e su questo nessuno aveva più dubbi. Era sempre stato strano però come Silente lo difendesse e lo scarcerasse da tutte le accuse dopo la caduta di voi-sapete-chi. Il preside si fidava molto di lui, doveva esserci un motivo più profondo a mio parere. avevo ragione, Piton era una spia di Silente tra i Mangiamorte.nulla più nulla meno di quello che i giornali scrivono-
- ma lei lo conobbe di persona molti anni fa o sbaglio? - continuò imperterrita la ragazza
-oh si ... Ha ragione ... Io e Albus eravamo molto amici e così trascorsi un pò di tempo alla scuola di magia, dove lo conobbi. Non entrammo molto in confidenza ma qualcosa lo portò da me a chiedermi aiuto e il voto infrangibile ci legò per sempre-
- parli chiaro!- intervenne Ron
-lascialo parlare!- intervenne urtata Hermione che fino ad allora aveva finto che il ragazzo non ci fosse così questo abbassò subito il capo e disse -mi scusi-
Allora Harry chiese -io ora ho 18 anni. Quanto tempo fa è venuto a chiederle aiuto? Lo ricorda? -
- come potrei dimenticarlo. Fu 17 anni fa. Poco prima che il Signore Oscuro infliggesse quella cicatrice sulla sua fronte signor Potter- disse indicandola poi continuò -aveva bisogno di me. Bisogno di qualcosa che avevo per rendere la sua vita meno oscura, per riscattarsi, per riscattarsi davvero. Tuttavia il voto infrangibile che ci legò non permetteva a me di parlarne con nessuno se non con qualcuno mandato da lui. Sapevo questo giorno sarebbe arrivato ma mai avrei immaginato foste voi coloro a cui raccontare.-
- abbiamo una sua lettera per lei. Ce l'ha fatta recapitare da un suo vecchio amico. L'ha scritta prima di morire- intervenne Hermione tirando fuori la lettera e porgendogliela, l'uomo la prese tra le mani e la aprì, la lesse velocemente poi disse
-siete proprio voi a cui lui vuole far sapere cosa successe quella notte nei miei alloggi ad Howarts-.
- ce lo racconti,  per favore, è molto importante- lo interruppe Harry.
-oh, non dubiti signor Potter. È mia intenzione farvi rivivere quella sera attimo per attimo.-
- cosa vuole dire?- chiese Ron
- un pensatoio potrebbe fare al caso nostro- rispose prontamente l'uomo alzandosi e porgendolo sul tavolino dinanzi ai ragazzi. Prese la bacchetta e estrasse un ricordo dalla mente ponendolo sul pensatoio.

I ragazzi vi immersero la testa e tornarono anni indietro.

17 anni prima. Hogwarts. Il cielo era scuro, il terrore per il Signore Oscuro immenso, diffuso anche nell'aria.  La neve sulle torri, nei giardini. gli alunni erano tutti a letto. Era tardi. Notte fonda. Eppure qualcuno stava attraversando velocemente i corridoi.

Una stanza sui toni dell'oro. Un camino scoppiettante. La luce fioca. Su una poltrona intento a leggere un libro Un uomo alto, un pò in carne, i capelli scuri. Cornelius, visibilmente più giovane.
Silenzio. All'improvviso un rumore.  qualcuno bussava alla porta. Cornelius si alzò velocemente, posò il libro sul tavolino dinanzi a lui e si recò alla porta.
- chi è?-
- Cornelius sono io, Severus- sibilò a bassa voce l'insegnante di pozioni
- vieni entra.è successo qualcosa?- chiese aprendo la porta per farlo entrare
-no ma devo parlarti. È importante-
- prego accomodati- rispose cordialmente L'uomo sedendosi su una poltrona e indicando al suo ospite l'altra. Piton si mise a sedere dove gli era stato indicato e iniziò a parlare
-scusa l'ora ma si tratta di una cosa davvero importante-
- dimmi Severus, in cosa posso esserti utile?-
- forse sbaglierò chiedendoti ciò che sto per chiederti ma per me è di vitale importanza. L'essenza di vita.-
- Severus sai bene che non cedo il mio manufatto a nessuno-
- lo so bene ma non sarei qui se non fosse davvero importante. Non molto. Solo un paio di dosi.-
-non l'ho mai ceduto per evitare che finisse in mani sbagliate ...-
- e le mie sarebbero le mani sbagliate ..- aggiunse Piton sapendo che aveva ragione
-non fraintermi Severus ma ..- iniziò Cornelius ma Piton lo interruppe
-ti capisco. Tutti sanno che sono un Mangiamorte. so quello che stai pensando, che probabilmente appena l'avrò ottenuta la consegnerò al Signore Oscuro.-
- non lo posso negare-
- ti assicuro che il Signore Oscuro non centra nulla-
- anche se fosse non ho ceduto a nessuno il mio manufatto e non ho intenzione di cederlo.-
- lascia che ti spieghi poi mi dirai se vuoi aiutarmi. Per me è troppo importante.-  disse Piton con voce tremante mentre dal suo occhio destro nero come la pece scendeva una sola, solitaria e silenziosa lacrima che non sfuggì agli occhi di Cornelius. possibile che Severus Piton piangesse? Possibile che era davvero così importante? Possibile che teneva a qualcuno? A chiunque lo vedesse, incluso Cornelius, sembrava un uomo tetro, cattivo e insensibile. Come dar loro torto. Capelli neri, occhi neri come la pece, abiti neri, espressione insensibile, cattiva. Ma quella era solo la sua maschera. Una maschera che indossava da tanto tempo. Una maschera che indossava per proteggersi da tutti,dal padre, dai suoi compagni di scuola che lo prendevano in giro. Una maschera che solo lei sapeva cancellare con un semplice sorriso. Ma quando aveva perso lei quella maschera si era come confusa con lui. Ormai quella maschera ERA lui. La parte migliore di sè, come aveva detto Silente quella notte, doveva restare nascosta a tutti.  nessuno doveva conoscerla. Perché nessuno era lei e nessuno l'avrebbe mai potuto capire come faceva lei. Perché lei era l'unica che poteva entrare nel suo cuore. Perché lei era entrata e non ne era e mai ne sarebbe uscita. Quando Cornelius vide quella lacrima solcare la guancia di quell'uomo ne rimase sorpreso e colpito così si sentì in dovere di ascoltarlo, di sentire le sue spiegazioni.
- ti ascolto- pronunciò con voce ferma senza far trapelare nessuna sensazione
- non credo che tu se dovessi cedessi proprio a un Mangiamorte come me il tuo manufatto e ti capisco. È da quasi un anno che sono una spia di Silente nella cerchia del Signore Oscuro. Non nego di essere stato un Mangiamorte, i suoi ideali mi hanno fatto credere di poter essere migliore ma mi hanno fatto cadere ancor di più nel baratro. Per essermi fidato di lui ho pagato caro. Ho perso l'unica persona che avevo. L'unica persona che riempiva il mio cuore.- si bloccò un attimo al pensiero di come era stato sciocco, al pensiero di lei che gli sorrideva e un'altra lacrima scese dai suoi occhi poi continuò
-sono stato un Mangiamorte, non ne vado fiero, il più fidato del Lord. Ho riferito io la profezia al Signore Oscuro. Ho dato la mia vita a Silente per rimediare. Ma al mio errore non si può rimediare. Forse col tuo manufatto riuscirò a fare l'unica cosa buona in una vita di dolore e sofferenze, in una vita di sbagli e crudeltà. forse sarà l'unica cosa che varrà qualcosa. Non mi interessa della mia vita.  non ho la minima intenzione di salvarmi,  preferisco finire una vita che mi ha dato solo sofferenza. La morte non mi spaventa. Ma ho bisogno del tuo manufatto per farlo. Ne ho bisogno per salvare chi davvero lo merita.-
- Severus io ...- iniziò Cornelius profondamente colpito dalle parole dell'uomo ma quello lo interruppe
-so che ti hanno offerto immense ricchezze per una piccola dose del tuo manufatto. Io non ho nulla da offrirti. Per quello che può valere ti ho offerto la mia vita, probabilmente poco preziosa. Puoi decidere di divulgare la notizia che sono una spia, morirò ma almeno avrò provato. La mia vita è nelle tue mani.- aggiunse con tono sprezzante
-Severus nonostante tutto io nei tuoi occhi leggo solo sincerità. La vita è la cosa più preziosa che si possa donare, soprattutto se lo si fa per salvare qualcuno. Io non so cosa ti porta ad odiare tanto la tua vita e te stesso e non te lo chiederò. Non ho intenzione di giudicarti. Ho commesso anche io tanti errori in vita mia e non sono in condizione di giudicare qualcun'altro. non ti chiederò altro perché credo che per te sia stato già difficile aprirti così tanto con un, quasi, estraneo. Voglio aiutarti. Voglio aiutarti a riscattarti. Ma devo avere la certezza che non siano state solo parole prive di significato, non credo ciò ma devo avere sicurezze.-
- voto infrangibile- dichiarò con voce sicura e ferma Piton alzandosi in piedi, Cornelius fece altrettanto. Stesero le braccia, unirono le mani e un filo magico passò intorno ad esse e unì entrambi.
-giuri tu, Severus Piton, di utilizzare L'Essenza di Vita per aiutare chi davvero lo merita senza trarne alcun beneficio personale o per il Lord?-
- Lo giuro.- esclamò con voce sicura, mai era stato tanto sicuro di qualcosa, poi aggiunse - e giuri tu, Lucius Cornelius, di non parlare di quanto accaduto questa notte a nessuno se non quando sotto mia richiesta?-
- Lo giuro.-
Il filo che li univa scomparse e le loro mani si allontanarono.

I ragazzi tornarono alla realtà. Harry ed Hermione si guardarono negli occhi confusi.
- quindi gli ha dato l'essenza di vita?- chiese subito Hermione
-si.-
- ma come funziona? Se ne deve assumere una determinata dose?- chiese ancora la ragazza
-basta berne un bicchiere.  quella che diedi a Piton bastava per due persone.-
- ma si può bere mischiata in una bevanda?- chiese Harry
-certo. È una pozione speciale-
- ma cosa ne ha fatto Piton?- intervenne Ron
-non lo so. Ma è sopravvissuto. L'ha donata per il bene di qualcuno. Qualcuno che meritava-
-dobbiamo scoprirlo!- insistè Harry ma la conversazione fu interrotta da dei rumori esterni.
Era passata un'oretta dal loro arrivo. Possibile che li avevano rintracciati?
Harry si affacciò subito alla finestra nascondendosi dietro la tenda e i suoi dubbi furono confermati.
Uomini con mantelli neri si muovevano velocemente nel cielo e nella strada. Li stavano cercando.
- ci hanno trovati!- esclamò, tutti saltarono in piedi, Hermione si mise lo zaino sulle spalle e tutti e quattto sfoderarono le bacchette.
-dobbiamo amdare!- esclamò subito Ron
-possiamo smaterializzarci qui?- chiese Hermione
-no, bisogna uscire-
- lei viene con noi!- esclamò Harry prendendolo per il braccio e tirandolo giù dalle scale insieme a loro. --sbrigatevi!- esclamò Hermione che era già scesa. Questi la raggiunsero subito così lei, pian piano, spiò se c'era qualcuno fuori dalla porta. Erano abbastanza lontani. Potevano smaterializzarsi sull'uscio della porta.
-veloci! Tutti insieme tenendoci per mano! Vi porterò io in un luogo sicuro!- esclamò la ragazza poi un attimo. Si misero sull'uscio e i Mangiamorte dopo averli visti non ebbero il tempo di muoversi che scomparvero.

****

Nel frattempo nella scuola di magia e di stregoneria di Hogwarts tutti gli studenti se ne stavano nelle loro sale comuni a chiacchierare di quello che era successo a pranzo, tutti a chiedersi chi fosse la nuova fiamma dell'eroina del Mondo Magico.

 al contrario invece un certo biondino se ne andava avanti e indietro per l'infermeria senza sapere cosa fare, senza trovare una soluzione. Non poteva davvero ascoltare Blaise, non poteva davvero mettersi nelle mani dello Sfregiato, non poteva davvero fidarsi di lui. Ma cosa poteva fare?  Hermione era in viaggio chissá dove con quel cojone che si ritrovava come amico e con San Potter. Non poteva di certo stare tranquillo. Come aveva osato Weasley trattarla così?  come aveva potuto darle della SGUALDRINA? Come aveva potuto farla piangere? Avrebbe pagato. Appena gli sarebbe arrivato sotto tiro Draco gliel'avrebbe fatta pagare,  e cara. C'era un'altra cosa che preoccupava Draco, lui lo aveva detto a quella ragazza così cocciuta, era geloso, e molto. Lei, sola con Potter e Weasley.
Non poteva essere geloso di Potter, lui aveva la ragazza. Ma il rosso no. E dalla sfuriata che le aveva fatto poteva anche essere che ... Non doveva pensarlo nemmeno per scherzo o avrebbe perso le staffe.
- Dra è un'ora che vai avanti e indietro! Calmati!- gli disse Blaise seriamente preoccupato
-devo sapere dov'è!- esclamò il biondino preoccupatissimo
-se davvero ti fidi di lei calmati!- continuò il moro ma era proprio questo il problema, lui non si fidava di Potter e ancor meno di Weasley, dopo quello che le aveva detto non sapeva cosa poteva fare. Avrebbe potuto anche alzare le mani e quello Draco non poteva minimamente tollerarlo. Nessuno doveva toccarla. Lei era sua. Nessuno doveva farla soffrire. Nessuno.
-la McGranitt!  lei saprà di sicuro dove sono!-
- credi che lei sarebbe felice se tu vedesse arrivare all'improvviso?!? Sarebbe felice sapendo che non ti sei fidato di lei e sei andato lì? Credo che tu possa trovare la risposta da solo o vuoi che te la dica io-
- non dire cazzate Bla!- cercò di ignorarlo
-bene quindi tu credi che Hermione Granger non si arrabbi? Credi che la Grifona più cocciuta, testarda ed orgogliosa che ci sia non si arrabbi vedendo che non ti sei fidato di lei? Credi che solo perché sei o stai per diventare,  questo ancora non l'ho capito, il suo ragazzo metterà da parte tutto il suo orgoglio Grifondoro? Sai già la risposta!-
- hai ragione! Ma non posso stare qui senza far nulla! Conosci anche me! Il principe delle serpi non sta di certo con le mani in mano!-
- devi calmarti per prima cosa e devi spiegarmi una cosa- disse il moro diventando serio poi aggiunse ridendo -state insieme si o no?-
-credevo cosa fosse successo! Sei un cojone Bla!-
- rispondi- disse Blaise ridendo
-non ho mai parlato di stare con la Granger nè ho accennato al fatto che mi piaccia. Tra noi è nata amicizia. -
- dipende cosa intendi per amicizia mio caro ...-
-come sei spiritoso-
- e dai ammettilo! Quella ragazza ha superato tutte le tue barriere ed è riuscita a sciogliere il ghiaccio che avevi creato intorno al tuo cuore-
- ma non dire sciocchezze e poi è si e no una settimana che qualcosa è cambiato-
- sai basta un attimo per cambiare tutto-
- non fare il filosofo Bla!-
- ammettilo Draco! In poco tempo lei ti ha fatto innamorare!-
- non dire sciocchezze! Sono sempre Draco Malfoy, io non posso innamorarmi!-
- quanto è vero che mi chiamo Blaise se è successo questo i miracoli esistono!-
- piantala! -
- e tu ammetti la verità! -
- non devo ammettere nulla. È evidente che ti sbagli-
- ammettilo!-
- e va bene! Forse ma forse eh! Mi piace un pò la Granger!-
- certo come no ... -
-piantala! Tu piuttosto che mi parli così tanto di amore! Cosa mi devi dire?-
- nulla in realtà!  sai non tutti hanno la fortuna di innamorarsi del proprio vecchio acerrimo nemico!-
- piantala! Te lo dico per l'ultima volta!-
- e va bene! Mi arrendo!- affermò sconfitto Blaise.
- bravo!-
- ora devo andare! È quasi ora di cena e devo portare i Serpeverde alla Sala Grande. Ci si vede domani.-
- domani mattina sarò ancora qua purtroppo-
- quando ti dimetteranno?-
- credo domani sera-
- bene ci vediamo domani allora! Ciao!-
- ciao!-

 

 

 

 

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Capitolo 19
*** Basta ***


~~Quando Harry aprì gli occhi si ritrovò in un posto che mai avrebbe voluto visitare di nuovo. Ma possibile che Hermione tra tutti i posti del mondo aveva scelto proprio quello? Proprio il cimitero dove restavano le ossa del padre di Tom Riddle. Proprio dove era rinato Voldemort. Proprio dove era morto Sedric. Quella ragazza doveva essere davvero pazza.
Come è possibile che il primo luogo che ti viene in mente per fuggire sia un cimitero?  non uno qualunque poi, proprio QUEL cimitero! Si voltò e accanto a se vide Ron guardarlo con gli occhi sbarrati, stupito e terrorizzato quanto lui. si voltò dall'altro lato e vide Hermione anche lei impaurita da quel luogo mentre Cornelius, che era accanto alla ragazza, sembrava visibilmente orribilato. Si lasciarono le mani e Harry si guardò intorno. Era spaventoso. Proprio come la prima volta che c'era stato.
-Herm cosa cavolo ti è preso? Perché ci hai portati proprio qui?- urlò quasi il ragazzo
- un posto dove sicuramente i Mangiamorte non cercherebbero Harry Potter! - rispose lei ancora sicura della sua scelta
-tu sei matta!- aggiunse Ron
- ci sono miliardi di posti e tu scegli proprio questo!- ribattè Harry
-la Signorina non ha la minima intenzione di restare qui- intervenne Cornelius poi rivolgendosi alla ragazza aggiunse -non è vero?- e lei annuì
-infatti! Temevo solo che potessero rintracciarci! Da qui dobbiamo proseguire per un pò a piedi!-
- ma come? Rintracciarci? Non siamo minorenni- intervenne Harry
- e perché secondo te abbiamo usato la metropolvere per arrivare a casa di Cornelius?!? La metropolvere indica un paesino, il camino, ma non il luogo esatto! Ecco perché la McGranitt non ci ha fatti smaterializzare.-
- ah - fu l'unica cosa che disse Harry
-geniale- aggiunse Ron. 
-quindi che si fa?- intervenne Harry
-non molto lontano di qui c'è una foresta . resteremo lì stanotte- rispose Hermione indicando loro la strada e iniziando a camminare a passo spedito, i ragazzi e Cornelius la seguirono in silenzio. Nessuno fiatò durante tutto il tragitto. Si guardavano intorno, un posto orrendo. Tutto faceva credere di magia oscura. Il fatto che poi lì fosse rinato Voldemort contribuiva in gran parte. Un posto spaventoso ma Hermione aveva ragione. L'unico posto in cui mai avrebbero cercato Harry Potter. Camminarono per un paio di ore. Finché non si trovarono dinanzi proprio la foresta di cui aveva parlato loro Hermione.

- dobbiamo addentrarci nella foresta?- chiese subito Ron visibilmente impaurito ma Hermione, che nonostante sembrasse la solita, stava ancora malissimo rispose con voce fredda -Si!- netta e sicura quanto più riuscì ad essere.
- Herm- le si avvicinò Harry, la ragazza si voltò e vide il suo amico fissarla come ad aspettare che lei parlasse
-dimmi-
- scusa per prima ma io non potevo davvero immaginare. mi sono trovato in un cimitero. Dove ho combattuto per la prima volta contro di lui. Dove è morto Sedric. Non sapevo cosa fare-
- non preoccuparti.  anche io sono rimasta scossa ma avevo già pensato ad eventuali luoghi dove rifugiarci che nessuno penserebbe-
- sei davvero un genio-
- magari potesse esserlo anche il mio cuore.Magari ora non starei male per quella testa rossa-
- Herm vedrai che passerà-
- certo che passerà. Come sempre. Ma il problema è come. Io questa volta non ne ho la forza e non credo che la ...- ma Harry la interruppe subito - non dirlo nemmeno per scherzo. Tu ti rialzerai più forte di prima- la ragazza annuì pur sapendo che non era vero, perché questa volta non c'era l'amore per Ron che le faceva sorpassare tutti gli errori del rosso. La loro conversazione fu interrotta dall'avvicinarsi di Cornelius e Ron. Erano ormai nel cuore della foresta. 
- qui può andar bene- esclamò con voce ferma Hermione togliendosi lo zaino dalle spalle e gettandolo sul terreno e prendendo la bacchetta
-che fai?- chiese Ron
- incantesimi di protezione. Harry tira fuori la tenda dallo zaino- il moro annuì
-Signorina Granger la aiuto- intervenne Cornelius
-grazie mille-


****
 
Ad Hogwarts la McGranitt se ne stava appostata fuori dal tunnel. In silenzio. La testa piena di interrogativi. Di preoccupazioni. Tra tutte in quel momento 'loro'. Quei tre alunni che le avevano dato più filo da torcere in quegli anni, che le avevano fatto passare notti insonni e che le avevano fatto prendere chissà quanti colpi. Che non fosse morta ancora per lo stupore o la preoccupazione era, a suo parere, un miracolo. Erano ormai le 9 di sera e i suoi alunni non erano ancora tornati. Aveva dato un galeone incantato alla signorina Granger ma non si era fatta ancora sentire. Aveva raccomandato i professori di avvertirla all'istante se fossero tornati ma niente. La barriera in più non avrebbe fatto oltrepassare nessuno. Erano fuori dalla scuola. E nemmeno lei sapeva come sarebbero tornati. Aveva concordato con Cornelius di farli tornare dal camino da cui erano arrivati ma se non  erano ancora tornati voleva dire che erano chissà dove per cercare di scoprire qualcosa,  proprio come prima della battaglia. E se fosse successo qualcosa? Se i Mangiamorte li avessero rintracciati? Se ora fossero in mano loro? No. Non doveva nemmeno pensarci.
Fu riscossa dai suoi pensieri dal signor Weasley
- ne è arrivato uno!-
si voltò subito verso il portone e lo vide, un uomo alto,  tutto vestito di nero. Ma era solo. Strano. Troppo strano.
 -è Carnivus!- aggiunse la signora Malfoy dopo averlo osservato per bene
- sarà venuto a controllare la situazione. Tutto deve sembrare normale! - intervenne Molly Weasley
-bene. Avverto subito gli altri.- intervenne la McGranitt prendendo il suo galeone incantato.

****

- sono qui?- chiese la voce di Ginny Weasley
-solo uno. Tutto deve sembrare normale. Nascondetevi e seguitelo senza farvi scoprire.-
- agli ordini professoressa- salutò Ginny prima di chiudere.

-nascondetevi!- disse ai suoi fratelli
-e i guardiani? - chiese Bill
- Percy falli mettere lungo le pareti. Si confonderanno con le solite statue!- intervenne Fleur
-subito!- rispose Percy.

Quando Carnivus attraversò il portone con gli occhi sbarrati non notò nulla di strano. Tranne. Tranne le statue. Sembravano molte di più.  'sarò io che mi confondo!  le statue non si muovono!' disse tra sè e sè. Sapeva qual'era il suo compito. Controllava la situazione nella scuola dalla caduta del suo Signore e sapeva bene come nascondersi. Stranamente c'era però troppo silenzio. Nessuno studente fuori dai corridoi. Era appena passata l'ora di cena. Era strano. Troppo strano. Si guardò intorno ma non notò nulla. Era solo. Solo per i corridoi della scuola o almeno così credeva. Dietro di lui Bill e più lontano Fleur lo seguivano,
chissà cosa stava facendo. Girò per la scuola, perquisendo con lo sguardo intorno a lui, alla ricerca di qualche chissá cosa, fino ad arrivare al settimo piano. Si fermò di scatto di fronte all'arazzo di "Barnaba il Babbeo" lo fissò per un pò di tempo,  sembrava aspettasse qualcuno ... e quel qualcuno arrivò.
- hanno avvistato Potter, lontano dalla scuola, con Lucius Cornelius e i suoi amichetti,  la Mezzosangue Granger e Weasley- disse con voce sprezzante e tagliente
-quindi?-
- quindi non atteccheremo prima di una settimana. Dobbiamo fare tutto nella massima precisione. Potter morirà ma non per mano mia.-
- capisco,  quindi è tutto pronto?-
- certo. e credo che qui a Hogwarts qualcuno farà compagnia a Potter.-
- capisco. Qui sanno dell'attacco. Gli alunni devono restare nei dormitori, escono solo per i pasti mentre quelli che restano dell'Ordine della Fenice si organizzano.-
- Andrà tutto come previsto.-
- ah dimenticavo.La Signora Malfoy- calcò il nome ironicamente -si è unita a loro-
- chiunque ha tradito pagherà.-
- lo spero- concluse l'uomo con cui aveva parlato Carnivus. Si voltò e si diresse verso le scale, e fu allora che lo videro in faccia. Fleur ebbe un sussulto. Bill la trattenne. Era  proprio lui.

****

La cena trascorse tranquilla. Qualche chiacchiera tra uomini, nemmeno una parola di Hermione, troppo avvolta nei suoi pensieri. Dopo cena uscì dalla tenda per restare un pò sola, per calare la maschera che aveva indossato da quando erano partiti, troppo provata per continuare ad essere la più ragionevole perché dal litigio con Ron tutto era tranne che lucida. Era cominciato tutto all'ora di pranzo, era appena passata l'ora di cena. Erano trascorse poche ore, intense,eppure ad Hermione sembrava di aver vissuto giornate intere. Intorno a lei tanti alberi, il buio, il mistero, l'oscurità.  E fu così che il suo pensiero vagò e si posò su Draco.  Stava bene? Era restato in infermeria al sicuro? Aveva avuto compagnia?  Le era mancata la SUA compagnia? L'aveva pensata almeno un pò? Domande da ragazzina, da ragazzina innamorata. Ed Hermione, con i suoi diciotto anni, era proprio una ragazzina innamorata. Ma come si poteva definire ragazzina lei? Hermione Jean Granger?  Tutto era tranne che una ragazzina. Era molto più matura di altre ragazze della sua età,  d'altronde chiunque lo sarebbe stato se avesse trascorso i suoi anni di scuola a combattere al fianco del Prescelto il Mago più potente di tutti i tempi. Eppure in quella situazione era una ragazzina, una semplice ragazzina innamorata, con la paura di sbagliarsi, di essere delusa e ferita, con la paura di non essere abbastanza. Si insinuarono nella sua mente domande che in quegli ultimi giorni l'avevano occupata per già molto tempo. Stava facendo bene? Poteva davvero fidarsi? Lo amava, lo aveva ammesso almeno a se stessa e per una come lei, Grifondoro fino al midollo, ammettere di essersi innamorata di uno come lui, Serpeverde nonché suo giurato nemico, era già tanto. Ma stava facendo la cosa giusta? La loro 'relazione' sarebbe stata giusta? Avrebbero dovuto affrontare tutti contro,  Hermione già lo sapeva ma di certo non si sarebbe tirata indietro per gli altri, il suo coraggio Grifondoro l'aiutava in questo caso. Poi si ricordò le parole di Silente e tutte quelle domande scomparvero come era capitato prima ad una sola risposta 'seguirò il mio cuore e se sbaglierò potrò dire di aver provato'. Chiuse gli occhi, seduta su un tronco di un albero caduto e si trovò dinanzi due occhi grigi, grigio tempesta,  due occhi meravigliosi che la facevano sognare. Le spuntò un sorriso sulle labbra, pensare a Draco le faceva bene, le faceva dimenticare tutto, tutti i problemi e le preoccupazioni.  Perché quando lei pensava ai suoi occhi, alle sue labbra,al suo respiro, le sue braccia forti che la stringevano,stava bene. Entrava in un altro mondo,  un mondo dove c'erano solo loro due e i loro sentimenti.
Aprì gli occhi e venne catapultata nella realtà. Lontano da tutto, lontano da LUI. E iniziò a pensare a tutto quello che, per un attimo, aveva dimenticato.  Pensò alle parole di Cornelius cercando di capire cosa nascondessero, pensò alla situazione e come potevano tornare ad Hogwarts ma non riusciva a pensare,  non era lucida, era stanca, intorno a tutti quei pensieri c'era l'eco delle parole di Ron che ancora le rimbombavano nella testa. Non riusciva a pensare,  ragionare,  capire, organizzare. Aveva semplicemente bisogno di cancellare tutto, come aveva fatto prima, ma più a lungo. Una lacrima le rigò la guancia, una delle tante di quella giornata ma la più dolorosa perché, nonostante fosse una sola, racchiudeva tutto.
- hai bisogno di riposare- le disse la voce gentile di Harry che si era appena seduto accanto a lei
-non posso. abbiamo tante cose da fare.-
- possiamo farle domani, vai a letto, mi occuperò io di fare da guardia stanotte, tu sei troppo stanca-
- posso restare io, sto bene-
- non mentire, sei tutto tranne che bene-
- oh Harry! - esclamò tuffandosi letteralmente tra le braccia dell'amico che la strinse forte a sè
- andrà tutto bene, su!- cercò di consolarla l'amico
- il problema è che per lui non andrà mai bene-
- dagli tempo di ragionare,  di abituarsi, di rendersi conto di ciò che ha fatto. Ron ci tiene a te e tutto si sistemerá- cercò di rassicurarla inutilmente il moro, 'Ron', Hermione non aveva detto il suo nome apposta ma appena lo sentì fu un'altra fitta al cuore, più dolorosa e più profonda. Si strinse più forte ad Harry poi disse - vado a letto- lasciando l'amico e alzandosi. Le gambe le tremavano, non era sicura l'avrebbero retta, non quando avrebbe varcato quella soglia e avrebbe visto gli occhi azzurri di Ron. Ma lei non poteva mostrarsi così debole, non poteva essere niente per quello che lui le aveva detto, doveva dimostrargli che ce la faceva, che non sarebbe crollata. Ma quella sarebbe stata la più grande menzogna da dimostrare,  perché lei era già crollata, nel momento in cui dalla bocca di Ron erano uscite quelle parole. Come se lei si fosse sgretolata, lì, davanti a lui in mille pezzi. Rimase un pò insicura su cosa fare finché Harry non la smosse alzandosi a sua volta e dicendo -ti accompagno- . Appena entrati nella tenda Hermione barcollò e si appoggiò ad Harry, si trovò di fronte Cornelius che subito si apprestò da loro -sta bene signorina Granger?-
- si- rispose in un sospiro quasi affannato Hermione restando ancora appoggiata ad Harry che la scrutò con gli occhi,  sembrava un fantasma, pallidissima, ancor più di prima e aveva un'espressione niente affatto buona.
- scusi signore, la accompagno a letto- si sbrigò a portarla via Harry sotto lo sguardo attento di Ron, Hermione continuò a tenere lo sguardo basso, anche quando, giunta al letto, vi si sedette sopra affiancata da Harry.  Subito le si avvicinò Cornelius con un bicchiere d'acqua -tenga, la farà riprendere-
- la ringrazio- rispose Hermione, sollevando lo sguardo per prendere il bicchiere ma fu allora che la situazione peggiorò, incontrò quegli occhi che aveva cercato in ogni modo di evitare.
 Ron la fissava immobile, senza sbattere le palpebre, con i suoi occhi blu. Avrebbe voluto subire Cruciatus che vederla in quello stato. Per di più sapendo che ce l'aveva ridotta lui. Si odiava. Non sapeva cosa fare. Quando la vide alzare lo sguardo provó a parlare ma non ci riuscì.
Lei rimase come scottata dal vederlo e subito distolse lo sguardo. 
L'accaduto però non sfuggì né a Harry nè al loro ospite che però preferirono non aprire bocca. E così Hermione si distese e scivolò tra le braccia di Morfeo. Mai avrebbe creduto di poter dormire, di riuscire a dormire e a quanto pare, Cornelius lo capì molto in fretta. Perché quello non era un semplice bicchiere d'acqua ma c'era dentro una pozione soporifera.  Almeno trascorse una notte dormendo perché le successive furono molto differenti e il sonno non la sfiorò nemmeno.

 

Heilà ragazzi, eccomi ancora qui, sono tornata con un nuovo capitolo. Mi scuso in anticipo perchè questi ultimi capitoli sono un po' più corti ma preferisco spezzarli. Vi lascio, buona lettura.

 

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Capitolo 20
*** Impulsive ***


~~Erano trascorsi due giorni da allora, da quando tutto era ricominciato, da quando il suo cuore era stato distrutto. Tutto le sembrava come poco tempo prima: vivere in una tenda per non farsi trovare dai Mangiamorte, pensare ogni istante al mistero ma non trovare soluzione, erano in un vicolo ceco e non sapevano come uscirne, il cuore a pezzi sempre per Ron. Hermione si era svegliata presto la mattina di quel terzo giorno in cui qualcosa sarebbe cambiato, forse avrebbero risolto il mistero, forse avrebbero avuto aiuto. Era l'alba. Se ne stava nel suo letto, girandosi e rigirandosi tra quelle coperte troppo ruvide. Non era riuscita a dormire molto, come d'altronde le succedeva negli ultimi giorni.
 Aveva la mente troppo carica e il cuore troppo debole.
Chi aveva salvato Piton? Come aveva usato l'Essenza di vita? Era riuscito a salvare davvero qualcuno?
I Mangiamorte hanno già attaccato Hogwarts? Sono stati catturati? I miei amici? Stanno tutti bene? E Draco? Sta bene? Ha combattuto contro i Mangiamorte?
Perché Ron? Perché mi aveva ferita così tanto?  Perché non riusciva ad accettare che nel suo cuore ci fosse un altro ragazzo?
Hermione sapeva che il ragazzo in questione non aiutava ma sapeva che c'era dell'altro. Ovviamente non ne aveva parlato né con Ron né con Harry. Non sapeva perché o come ma sapeva che c'era dell'altro,  LO SAPEVA E BASTA.
Piangeva ogni notte finché non esauriva tutte le lacrime.  Era troppo, troppo anche per una forte come lei. Ogni giorno fingeva,  si dimostrava la solita ragazza forte che elabora piani brillanti,  ma tutti sapevano che non era vero, glielo si leggeva in faccia che non stava bene.
Si alzò dal letto consapevole del fatto che se fosse rimasta un momento di più in quel letto sarebbe impazzita. Uscì dalla tenda cercando di fare meno rumore possibile e si mise a passeggiare finché non raggiunse un piccolo ruscello. L'acqua scorreva lentamente, limpida alla luce del mattino. Si fermò ad osservarlo per un pò poi, si tolse le scarpe. I piedi nudi sull'erba bagnata dalla rugiada sembravano dirle che si viveva ancora,perché lei non stava vivendo, lei era in piedi,mangiava, piangeva ma non VIVEVA,la vita si era bloccata nel momento in cui il suo cuore era stato fatto a pezzi.
Immerse i piedi nel ruscello. L'acqua fresca sembrò darle energia, energia che sentiva quasi scorrere nelle vene. Si sciacquò il viso e lo strofinò con le mani bagnate. Senti il cervello iniziare a funzionare, ora poteva definirsi 'lucida', ora poteva tornare a essere la solita Hermione Granger! Sapeva che doveva ragionare, non poteva permettersi altro tempo di distrazione,  doveva pensare a come risolvere la situazione. Forse stava per tornare a vivere e solo lei,soltanto lei, poteva far si che ciò accadesse.  Non sapeva come continuare le ricerche per capire cosa avesse combinato Piton. Cornelius aveva detto loro infine che gli aveva dato l'Essenza di vita e che Piton  l'aveva usata per una persona buona. Nulla che potesse condurli da qualche parte. Dovevano scoprirlo ma non potevano stare in una tenda per il resto della loro vita. Non con i Mangiamorte perché, riflettendoci se loro non fossero stati a Hogwarts forse avrebbero rimandato l'attacco e sarebbero stati ancor più tempo a piede libero. Ora sapeva cosa doveva fare. TORNARE A HOGWARTS! 

****

-non possiamo fare nulla- esclamò stanco Arthur Weasley, erano due giorni che diceva la stessa cosa a Minerva e ne era totalmente stanco. Era nell'ufficio della preside con Molly e la signora Malfoy a discutere di ciò che era accaduto, di ciò che avevano scoperto.
- dobbiamo- calcò la vecchia preside
- concordo con Minerva- intervenne Molly
-il punto resta quello, non possiamo mandarlo ad Abskaban. i Mangiamorte capirebbero che li abbiamo scoperti- insistè l'uomo
-lo so ma non posso restare con le mani in mano- ribattè l'anziana preside
-il ragazzo è seguito giorno e notte di nascosto da due auror ma vorrei fosse altrove- intervenne Molly
-non possiamo fare altro- aggiunse Narcissa.
Theodore Nott che, in quelle ultime settimane,  si era dimostrato, o per meglio dire finto, loro alleato passava informazioni ai Mangiamorte dall'interno. Era impossibile da credere. Aveva denunciato e consegnato i suoi genitori per destinarli ad Abskaban. Era diventato un alleato per l'Ordine della fenice.  Aveva collaborato per più di una settimana a stretto contatto con i Weasley ma soprattutto con Bill e Fleur perché erano stati loro a organizzare l'operazione. Ecco perché i due erano rimasti sorpresi.
 Poteva essere tutto un piano organizzato dai Mangiamorte? e probabilmente avevano ragione. Era proprio così. 
-Dobbiamo essere pronti a ogni evenienza. - esclamò Arthur
-infatti. potrebbero esserci altri infiltrati nella scuola. - aggiunse Minerva McGranitt preoccupatissima.
-infatti. assicuro per Zabini che non sia un infiltrato.-aggiunse Narcissa
-ne sei davvero sicura?- chiese Arthur
-lo conosco da tanto. per me è come un figlio. ne sono certa- concluse.

****

'Dove si è cacciata? Non so nulla. Non ho sue notizie da due giorni. So solo che è riuscita a fuggire dai Mangiamorte una volta ma non so se li hanno ritrovati. Immaginavo che non sarebbero tornati subito ma speravo almeno in qualche sua notizia. E se fosse successo qualcosa? No ... non devo pensarci nemmeno. Non le è successo nulla. Sta bene. Lei è una grande strega, sa badare a se stessa. E se Weasley le avesse fatto ancora del male? Spero per lui di no altrimenti gliela farò pagare cara'.
Draco si era svegliato presto e, come sempre in quei giorni, non aveva dormito molto. Il pensiero di lei in pericolo lo tormentava. Non riusciva a pensare ad altro. Almeno ora non era in infermeria. Lo avevano dimesso il giorno precedente e la McGranitt lo aveva fatto trasferire nell'Ala Nord, in una stanza singola. Si alzò, scostò la tenda azzurra dalla quale filtrava un pò di luce e rimase immobile ad osservare il panorama. in realtà pensava, pensava a tutto tranne che al panorama. Pensava a tutto.
Suo padre in prigione, finalmente non avrebbe potuto far del male a lui e a sua madre.
Lei era entrata nella sua vita.
La conosceva da tanto eppure non la conosceva.
Lei lo conosceva da tanto eppure non lo conosceva.
Si conoscevano da tanto eppure non si conoscevano. 
E quando si erano conosciuti, conosciuti per davvero,  c'era stato qualcosa, qualcosa che non si poteva spiegare a parole, qualcosa che Draco non aveva mai conosciuto.
Qualcosa che li avrebbe cambiati.
Qualcosa che gli faceva battere forte il cuore, che lo trafiggeva quando lei non era con lui, qualcosa che, semplicemente, li univa. 

Era davvero innamorato? In quei pochi giorni quella ragazza era riuscita a varcare tutti i suoi muri e a fare breccia nel suo cuore? Mai avrebbe immaginato di porsi domande del genere. Le risposte? Le conosceva già ma non lo ammetteva. Aveva negato perfino che lei gli piaceva con Blaise ma anche il suo amico sapeva che mentiva, per primo a se stesso. Solo con lei aveva provato qualcosa del genere e qualcosa gli diceva che solo con lei poteva provarlo. Un senso possessivo nei suoi confronti. 
Una gelosia per chiunque la sfiorasse o anche solo guardasse. 
Una paura che tutto finisse.
Una rabbia per chiunque la ferisse.
Draco ormai lo sapeva.  Si era innamorato. E non di una qualunque.  Di HERMIONE JEAN GRANGER. La sua nemica giurata.

Si preparò velocemente e scese nella Sala Comune che, purtroppo, condivideva con tutti i Weasley ma, per fortuna, c'era sua madre. Era dalla parte dei buoni e occhei.  Era innamorato della Granger e occhei. Ma non poteva diventare loro amico, non da un momento all'altro. 
La Sala era del tutto vuota e Draco la attraversò velocemente con passo sicuro. Uscì dall'Ala Nord diretto verso l'uffucio della preside. Quando arrivò dinanzi al Gargoyle pronunciò la parola d'ordine ed entrò.  Prima di entrare nell'ufficio bussò alla porta e la voce della McGranitt rispose -avanti-. Quando entrò nell'ufficio notò che non era solo, c'erano sua madre e i Weasley. 
- buongiorno- salutò educatamente
-buongiorno signor Malfoy. come mai qui così di buon'ora?- chiese diretta la preside.  Draco sapeva che se non avesse avuto il suo autocontrollo sarebbe stato rosso cone un peperone ma non gli importava nulla.  Tentennò un pò mentre i volti intorno a lui aspettavano curiosi poi si decise
-volevo sapere se ci sono notizie di Potter,  Weasley e la Granger- un'espressione stupita su tutti i volti, prima la McGranitt. La vecchia preside sapeva che c'era qualcosa tra quei due ma credeva si trattasse semplicemente di una delle ragazze del Principe delle Serpi e questo non poteva che infastidirla, perché la ragazza in questione era la sua pupilla. Rimase stupita da quel comportamento, forse davvero ci teneva alla sua alunna.
- no ... nessuna notizia- rispose pacatamente quella
-forse dovremmo cercare di trovarli- insistè il ragazzo
-credo che avremo delle loro notizie a breve- cercò di restare calma Molly
-Potrebbe anche non essere così- ribattè il ragazzo deciso
-non abbiamo altra scelta che aspettare- intervenne Narcissa
-possiamo cercarli- insistè ancora il ragazzo quasi mostrando tutta la sua preoccupazione battendo un pugno sulla scrivania
-Draco calmati!- ribattè Narcissa ma quello vedendo che nessuno lo ascoltava si voltò per andarsene ma la McGranitt si alzò in piedi esclamando -eccoli! - con un galeone incantato tra le mani e Draco non potè far altro che restare.

****

-Dobbiamo contattare la McGranitt! Non possiamo continuare così! Dobbiamo tornare a Hogwarts! -esclamò decisa Hermione entrando nella tenda dove gli altri stavano facendo colazione.
- la nostra Hermione è tornata!-esclamò felice Harry
-la tua Hermione semmai-corresse lei per far capire che con Ron aveva chiuso e il rosso abbassò lo sguardo
-Bene.  Come faremo signorina?- chiese Cornelius
-Galeoni incantati! -esclamò la ragazza tirandone uno fuori dalla tasca. Tutti si radunarono intorno a lei mentre la McGranitt rispose -Signorina Granger, aspettavamo una sua chiamata-
poi si sentì un'altra voce -tagliate corto. sta ... - poi si corresse -stanno bene?- .
Hermione rimase immobile, avrebbe riconosciuto quella voce ovunque,  Draco. Quello significava che era lì, che stava bene. I suoi occhi si illuminarono,un piccolo sorriso le comparve sul volto, il suo cuore sembrò tornare a battere e fu proprio in quel momento che lei tornò a vivere,non solo ragionare,non solo pensare o muoversi. Il suo cuore batteva di nuovo,ferito com'era faceva male ma batteva.

Poi Hermione si scosse -sisi stiamo bene. dobbiamo tornare a scuola-
- la barriera respingerá chiunque- esclamò la preside
-camino?-
-sono tutti sotto controllo e inoltre dovreste andare di nuovo al camino dove siete arrivati da Cornelius- rispose pacatamente la.preside
- dal portone sotterraneo? Ha ingresso nella foresta no?- tentó ancora la ragazza
-ci sono in giro i Mangiamorte nella zona,vogliono uccidervi. NO!- rispose per lei Draco intervenendo di nuovo, non poteva rischiare tanto lei,non poteva,probabilmente nel posto dov'era era in un posto più sicuro.
-una passaporta?- chiese Hermione
-dovreste averla con voi- ribattè Arthur
- createne una e lasciatela nell'ufficio.- esclamò Hermione convinta
-ma dove siete?- chiese Draco. Non si vedevano ma sapere che entrambi stavano bene era già tanto ma non riuscì ad ottenere risposta perché il collegamento era già finito.
 Draco avrebbe voluto sapere dov'era. Smaterializzarsi da lei, abbracciarla e baciarla. Non gli importava degli altri. Nemmeno di immischiarsi nel trio. Lei era SUA.

Hermione vide il collegamento finire e le si strinse il cuore in petto. avrebbe voluto che lui corresse da lei, abbracciarla e baciarla.  Ma sapeva di non poter pretendere troppo,  non erano cose da Malfoy quelle. 
Nella tenda gli interrogativi erano ancora tanti
-come otterremo la passaporta?- chiese Ron
- non possiamo prenderla - aggiunse Harry
-quindi?- chiese Cornelius
-Dobbiamo partire. Subito.- esclamò Hermione convinta ancor di più a tornare il prima possibile.
-ma dove siamo diretti?- chiese Harry
-qualsiasi luogo vicino Hogwarts!- ribattè lei
-ma ..  - cercò di controbattere ma lei lo bloccò
-nessun ma! mettete tutto in ordine e si parte!- nulla poteva fermarla, doveva rivedere Draco, ne aveva bisogno. Tutti obbedirono e in meno di un'ora  furono pronti per partire. Si strinsero le mani e furono avvolti da una turbine finché non atterratono tra i mattoni di Diagon Alley.
-ottimo luogo per non farci vedere- ironizzò Harry e aveva ragione
-scusa- rispose Hermione rendendosi conto di aver sbagliato, agendo senza rifletterci molto. Li trascinò velocemente in un vicolo desolato e immerse il braccio nel suo zaino per poi estrarne delle boccette.
Vi immerse in ognuna un capello e tutti la bevvero. Pozione Polisucco. Ora avevano un'ora per passare inosservati.
- sei un genio- si conplimentò Harry
-se lo fossi davvero non vi avrei portati qui- ribattè lei
-andiamo!-intervenne Ron così si avviarono, dove non lo sapevano nemmeno loro. E nemmeno Hermione lo sapeva di preciso. Sapeva solo che doveva rivedere Draco, era per quello che li aveva portati a Diagon Alley, era per quello che voleva partire con tanta fretta. Sentire la voce di Draco le aveva dato una carica in più,  un motivo per tornare al più presto.
-venite.  per di qua!- esclamò lei.
Dopo un bel pò di cammino arrivarono al vecchio negozio di Olivander. Vi entrarono velocemente cercando di passare inosservati.
- Lumus! - esclamò Harry e il buio divenne leggermente più chiaro. Si potevano distinguere tanti scatoli di bacchette,  alcuni vasi rotti e alcune piume, probabilmente utilizzate dal fabbricante.
-cosa vuoi fare? - chiese subito Ron
- quanto tempo è passato da quando ho parlato con la McGranitt? - ribattè Hermione
-più o meno due ore signorina visto che l'effetto della Polisucco sta svanendo proprio ora- intervenne Cornelius
- oh .. dovrebbero essere pronti- ribattè Hermione poi -Accio Passaporta!- ma nulla arrivò
-non funziona- esclamò Ron
-siamo troppo distanti- disse Harry ma Hermione non ebbe il tempo di rispondere che un rumore attirò la loro attenzione, qualcuno era entrato nel negozio.

 

 

ciao a tutti ragazzi, eccomi qua con un nuovo capitolo, fatemi apere cosa ne pensate susu!

 

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Capitolo 21
*** A problem!!!! ***


ciao a tutti ragazzi eccomi di nuovo qui a farmi odiare sempre di più, non aggiorno da un bel po'e mi scuso ma ho messo molo tempo per questo capitolo,l'ho modificato e rimodificato una decina di volte,aggiungendo e tagliando parti che ci sarannonnel capitolo successivo che, vi dico, è il mio preferito. inizialmente dovevanon essere un tutt'uno ma era troppo lungo e ho deciso di separarli. spero vi piccia :)


Si ritrovarono circondati da più o meno 10 figure incappucciate, su chi fossero non c'era dubbio:MANGIAMORTE. I ragazzi e Cornelius di misero in cerchio, schiena contro schiena in modo di coprirsi a vicenda. Le bacchette alte.
-Guardate chi abbiamo qui- disse uno di loro con voce sprezzante ridacchiando. Ad Hermione si gelò il sangue nelle vene; quella risata, quella voce, lo conosceva,  era quel bastardo che aveva torturato Draco,  quel bastardo che li aveva tenuti prigionieri.  Si bloccò, non riusciva a muoversi, momenti le passavano dinanzi agli occhi come un film; lei e Draco seguivano i Mangiamorte,  la cella, le torture, l'ultimo scontro.
-Crucio!- urlò quello contro di lei.
Lo aveva affrontato una volta ed era tornato. Doveva riuscire a fronteggiarlo.Doveva farlo per tornare a Hogwarts,  per tornare da Draco. Si era tanto stupita, spaventata che gli aveva permesso di prenderla di sorpresa. La luce rossa uscì dalla bacchetta del Mangiamorte e le si infranse nel petto.Le gambe tremarono, cadde sulle ginocchia. Sentiva Il corpo trafitto da mille lame, udì delle voci -Hermione!- urlò Ron
-Herm!- esclamò subito Harry poi iniziò a vedere lampi di luce ovunque. Stavano combattendo.
Nonostante il dolore, nonostante tutto, prese tutte le sue forze e urlò, un urlò non di terrore, non di paura, un urlò per emanare il dolore. Urlò forte. Tutti si fermarono ad osservarla per un istante. Poi si fece forza. Si alzò sulle gambe tremanti, puntò la bacchetta contro il suo aggressore e con tutta la forza che aveva urlò -Stupeficium!- l'incantesimo colpì l'uomo che fu schiantato contro un muro ma nessuno si curò di lui. Fu il momento buono per tutti di reagire. Harry schiantò alcuni Mangiamorte e, mentre Ron gli copriva le spalle corse da Hermione, era caduta a terra per lo sforzo, gli occhi chiusi, stesa sul pavimento.  La scosse un pò -Hermionee!-
ma nessun segno.
-dobbiamo portarla via!- esclamò Ron
- un attimo!- esclamò Cornelius che subito schiantò il Mangiamorte che gli stava alle calcagna poi corse verso di loro.
- uscite dal negozio! vi copro le spalle!- esclamò e i ragazzi anche se titubanti corsero fuori.
-Dobbiamo smaterializzarci!- esclamò  Ron e Harry, con Hermione in braccio, divenne cupo
-Non ne siamo capaci noi due! Lo sai!- esclamò subito dopo
-Venite!- intervenne Cornelius correndo fuori dal negozio, si strinsero velocemente e un vortice li assorbì.
 
Quando la turbine finì si trovarono tra gli alberi, un luogo che loro conoscevano bene, La Foresta Proibita. 
-Perché qui?- chiese subito Ron a Cornelius
- Dobbiamo entrare nella scuola- rispose per lui Harry e Cornelius annuì.
- creo gli incantesimi di protezione.  Voi provvedete alla signorina Granger. È in brutte condizioni e non vi nego, molto gravi- aggiunse e i ragazzi sbiancarono, Harry guardò Hermione tra le sue braccia e subito chiese
-cosa possiamo fare?-
-Ha esaurito la sua energia magica per l'incantesimo mentre stava subendo un Cruciatus. Non credo si rimetterà in piedi presto. Datele una pozione energizzante e cercate di farla svegliare. Tra poco vi raggiungerò io.- rispose preoccupato l'uomo tirando fuori la bacchetta e iniziando a farfugliare delle formule magiche.
Harry guardò Ron, torvo in viso, preoccupatissimo e ancor più depresso.
-Su prendi la tenda dallo zaino- gli disse cercando di rimanere il più normale possibile ma la voce gli uscì roca.Ma come poteva stare calmo? come poteva dar finta di nulla? Hermione stava male, ora non solo mentalmente ma anche fisicamente. 
Ron annuì e la tirò fuori in un batter d'occhio, la montò e aiutò Harry a poggiare Hermione sul letto.
- Non dovrebbe stare così- disse Ron in un sibilo - lei ... non ...- cercò di completare la frase ma non ci riuscì, le lacrime gli sfregavano le guance e non aveva più nemmeno intenzione di nasconderle. Non ce la faceva più.
-non potrai aiutarla piangendo- cercò di rincuorarlo Harry abbracciandolo e il rosso si asciugò le lacrime -Hai ragione! Dobbiamo portarla da Madame Chips! Lei la farà riprendere! Mettiamoci al lavoro!-
 
 
Due ore più tardi erano a tavola, nessuno aveva appetito, nessuno aveva intenzione di mangiare ma tutti ne avevano bisogno.
- Non possiamo fare altro? Non c'è un incantesimo?- chiese Ron lasciando la sua forchetta senza aver toccato cibo
-No. Ora vi spiego meglio. Lei ha esaurito tutta la sua energia magica facendo un incantesimo mentre subiva un Cruciatus e ciò l'ha portata ad esaurire la sua energia vitale-
- perché parla di energia magica?- chiese Harry indispettito poi capì
-no ... non mi dica che lei potrebbe ... no ... - balbettò il moro e l'uomo annuì
- cosa? parla!-urlò quasi il rosso
-Potrebbe restare una babbana- disse Cornelius per Harry
-ma non ho mai sentito una cosa del genere. com'è possibile? - chiese ancora Harry, Ron era pietrificato, con l'espressione torva
-non so i particolari ma non credo di sbagliare se dico che ci sono gravi rischi-
- no ... non Hermione ... lei è una grande maga! Non può!- urlò Ron alzandosi e uscendo fuori.
Harry non lo seguì.  Lo conosceva.  Aveva bisogno di stare solo per capire. Per riflettere. Per capire che era reale.
 
Così si alzò,  ormai era inutile fingere di aver appetito e si diresse subito verso Hermione
-Herm dimmi che ci sei, ti prego, su svegliati, solo tu puoi farcela- implorò scuotendola leggermente ma non ci fu reazione, e rassegnato dopo alcuni tentativi raggiunse il suo amico.
- accio passaporta!-ripeteva Ron con la bacchetta puntata verso la scuola, appena si accorse di Harry
-non funziona! siamo troppo lontani-
- non possiamo superare le protezioni con Hermione in questo stato-
- vado io-
- non da solo. vengo con te.-
- e lasciare Hermione con Cornelius? devi restare con loro-
- ma Ron ..- cercò di controbattere Harry ma Ron era deciso, troppo.
- non lascerò Hermione sola con quello, in fin dei conti io non lo conosco, e nemmeno tu - concluse più deciso che mai
-hai ragione ma ..-
- niente ma. Vado subito.-
-potrebbero riconoscerti, ho un'idea-
-sarebbe?-
-prendi il mantello-
-non potrò muovermi agilmente, ci impiegherò più tempo-
-bene allora sarebbe ora di mettere alla prova le tue capacità in Trasfigurazione- ribattè Harry ironico e Ron sbiancò
-vada per il mantello!-
 
 
****
Draco si sentiva irrequieto, la Passaporta era al posto giusto,  pronta ma di Hermione ancora nessuna traccia. Camminava velocemente lungo il corridoio diretto alla Torre Nord. L'attacco era quel giorno,  ne erano certi ma dei Mangiamorte ancora nessuna traccia e a lui la McGranitt aveva ordinato di andare a chiamare gli altri per condurli nel suo ufficio,  dove si sarebbero ulteriormente accordati.
Entrò nella Sala Comune e vide, con suo sollievo, che erano tutti lì: il gemello sopravvissuto,la rossa, il grande con la moglie e quello che lavorava al ministrero, almeno avrebbe dovuto parlare una sola volta.
-Guarda chi si vede- scherzò Fred
-Weasley non è tempo di scherzare- rispose lui con voce falsamente fredda per non mostrare quanto fosse preoccupato ma quel tono non
sfuggì alla rossa che si disse di riparlarne più tardi. Poi Draco continuò
- Hermione ha contattato la McGranitt, stanno bene.- disse semplicemente con tono più distaccato possibile ma anche questa volta la rossa notò la nota di sollievo che vi era in quella frase
- per fortuna! quando torneranno? - chiese subito Bill
- ah .. sarebbe davvero bello se per una volta la Granger facesse capire qualcosa agli altri invece di dire solo cosa fare- ribattè il ragazzo un pò affranto cercando di essere ironico
-eh già- intervenne Percy
-la McGranitt ci vuole tutti nel suo ufficio. Ora- aggiunse Draco avviandosi verso l'esterno della Sala seguito niente meno che da Ginny.
 
- Malfoy!- lo chiamò la ragazza e lui si fermò e si voltò
-Weasley- rispose indifferente riprendendo a camminare insieme a lei
- Torneranno presto-
- non mi interessa- cercò di ribattere sprezzante
- su Malfoy. Potrai prendere in giro i miei fratelli ma non me. Si capisce subito quanto sei preoccupato. -
- anche se fosse non vedo il motivo di parlarne con te-
- nemmeno io vedo motivo di parlare con te ma sai, per la mia migliore amica, potrei sforzarmi almeno di provarci- ribattè lei con tono pungente e Draco rimase in silenzio per un pò poi rispose
-Non so quando tornerà.- disse con voce rotta, una frase semplice ma sembrava un'invocazione, una richiesta di aiuto
-so cosa si prova. Nemmeno io ho mai saputo quando Harry sarebbe tornato ma sapevo che sarebbe tornato.-
- vorrei poter essere con lei-
- sapessi quante volte ho voluto essere con Harry ma con loro funziona così: partono senza sapere dove sono diretti, senza sapere cosa devono precisamente fare, senza sapere quando torneranno. Prima lo capirai meglio sarà-
- suppongo di si- si limitò a rispondere Draco con aria affranta abbassando il capo. Si sentiva come un bambino a cui la maestra faceva capire come comportarsi. In fin dei conti non era proprio male,la Weasley, era nella sua stessa situazione da ben più tempo. Dopotutto erano simili. Entrambi a sperare che la persona che amavano tornasse il più presto possibile. Così proseguirono diretti all'ufficio in silenzio.
 
****
 
Correva più veloce che poteva, cercando si non fare rumori e di non inciampare nel mantello. Erano 10 minuti buoni che correva senza fermarsi e ancora si trovava nella foresta fitta, illuminata da pochi raggi del sole che filtravano tra i rami degli alberi. Ron era stanco, le gambe continuavano a muoversi ma sempre più lentamente sotto l'ordine del suo cervello finché non ressero più,Si fermarono e si appoggiò ad un albero per prendere fiato.
 
Doveva arrivare al confine della foresta.
Doveva farlo al più presto.
Doveva farlo per Hermione.
 
Il pensiero di lei stesa sul letto senza conoscenza si insinuò nella sua mente e lo fece sentire ancora più male. Tornò subito a correre mentre le scene gli scorrevano nella mente come piccole parti di film.
Quando l'avevano trovata nella cella di casa Malfoy e avevano litigato.
Poi la Sala Grande.
Poi la Sala Comune.
Poi la stanza delle ragazze.
Poi in tenda. 
Poi lo scontro coi Mangiamorte. 
Poi le parole di Cornelius.
Correva sempre più veloce.
Il cervello capiva che lui era solo causa di dolore per Hermione.
Il cuore ne soffriva.
Le gambe tremavano ma continuavano a muoversi.
 
Si sentiva male, male per averla fatta soffrire. Forse Harry aveva ragione,  lui era innamorato di Hermione.
Corse più che poteva, più veloce possibile senza fermarsi.
Poi, finalmente, la foresta divenne pian piano meno fitta, c'era sempre più luce.
Finché non la vide, finchè non si trovò di fronte alla sua scuola e si fermò di colpo.
Ce l'aveva fatta. Ora doveva solo sperare che funzionasse, sperare che Hermione non avesse sbagliato a calcolare le distanze.
Fece l'incantesimo ma non accadde nulla. Riprovò piú volte ma nulla. Posò la bacchetta rassegnato, stava per tornare indietro quando le parole di Hermione gli rimbombarono nella testa 'se sei sicuro di ciò che fai non puoi sbagliare'.
Sfoderò la bacchetta, la impugnò con mano ferma,  la puntò verso la scuola e pronunciò -Accio!- con voce più ferma che mai. Una piccola coppa argento gli volò tra le mani e Ron si sentì più sollevato. 
Ci era riuscito. Ce l'aveva fatta. E lo doveva sempre a lei.
 
Cavolo quanto avrebbe voluto che lei fosse la stessa, la stessa di una volta, perché lui di una cosa era certo, Hermione era cambiata, la guerra l'aveva cambiata, il dolore l'aveva cambiata. Fu a questo pensiero che le lacrime scivolarono sulle sue guance lentamente, una alla volta, come a far assaporare il dolore ad ognuna, come una lama nel cuore ad ognuna di esse.
 
Cavolo quanto avrebbe voluto tenerla tra le braccia, vedere i suoi occhi marroni guardarlo con amore, con quell'amore e quella dolcezza che per troppo tempo lui aveva ignorato. Perché lui era geloso, ma non semplice gelosia come quella di Harry, lui era geloso perché lei era SUA e ora, ora no, o forse non lo era mai stata, o forse lui se l'era fatta sfuggire dalle mani?!?
 
Fu un'istante e poi corse, corse più veloce di prima, per arrivare da lei, per fare qualcosa che le facesse bene dopo tutto il dolore che le aveva causato, perché lui non lo sapeva perché ma voleva che lei fosse felice, che fosse con Malfoy poco importava.
****  
Ron era partito e Harry fece l’unica cosa che poteva: andò da Hermione. - So che anche se non mi risponderai mi sentirai e ciò che ti dirò ti farà stare, almeno, un po’ meglio. Sei Hermione Granger, sei la mia Hermione, non fare scherzi, non puoi davvero fare cose del genere. Faresti morire me, e non solo, ci sono tante persone che  morirebbero. Una morte lenta e duratura, morte peggiore della morte stessa. Ti prego non farci questo. Sei la persona più forte che abbia conosciuto, sei la sorella che non ho mai avuto e non sarà il sangue diverso a divide il rapporto che c’è tra noi. Hai la forza di rialzarti, tu ce la puoi fare.- le tenne le mani tra le sue, chiuse gli occhi e una lacrima gli solcò la guancia. Una lacrima che aveva celato a tutti, lui, proprio lui, Harry James Potter non avrebbe mai potuto mostrare le sue lacrime, non per orgoglio grifone che ormai aveva imparato a controllare, ma semplicemente perché quella lacrima era l’ unica che riusciva a versare, troppo era il suo dolore per espellerlo con le lacrime. Lei era sua sorella, la sua migliore amica, la sua roccia, la sua guida e la sua protettrice, la sua salvatrice. Sarebbe stato peggio di tutto ciò che era successo. Sarebbe stato come veder morire Ginny o Ron. Sarebbe stato come rivivere la morte dei suoi genitori. Sarebbe stato peggio. Sarebbe stato tutto insieme.
 
La mano che stringeva si mosse, aprì di scatto gli occhi e la guardò in volto. Hermione stava lentamente aprendo gli occhi. –Herm!- disse semplicemente con un filo di voce abbracciandola –Harry- un sussurro –non piangere. Io sono qui. Ci sarò sempre.- Harry la guardò negli occhi e sorrise.
 
****
Ron si ritrovò circondato. Non sapeva che fare. Con cautela appena notò qualcuno mise lentamente la coppa d’argento nel giubotto. Non lo vedevano, il mantello lo copriva ancora. Non sarebbe resistito a lungo, lo avrebbero notato in pochissimo tempo, si stavano già avvicinando. Preferì prenderli di sorpresa, si sfilò il mantello e li attaccò. Iniziarono a combattere e Ron schivò molti incantesimi finchè uno non lo colpì –IMPERIO!-.
 
 

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Capitolo 23
*** un conflitto interiore .. ***


ciao a tutti ragazzi,scemina è rientrata nel suo account e ha pubblicato un nuovo capitolo giusto per rompere le pluffe a tutti voi.. scusatemi ma spero che davvero questo capitolo vi piaccia perchè è uno dei miei preferiti.è incentrato soprattutto su Hermione e sulla sua crisi interiore, ha affrontato tanto, troppo, e ora anche lei non ce la fa più. Questo capitolo è incentrato soprattutto su Ron, forse un po' strano in una Dracmione ma mi sembrava di dovere. impossibile a mio parere che dopo tanto tempo a soffrire per Ron, arriva Draco e lei dimentica tutto e tutti i problemi, Ron è stato comunque una parte fondamentale per lei, e tuttavia lo è ancora quindi mi sembrava giusto cercare di far capire tutti i conflitti interiori della nostra protagonista preferita. ma non allarmatevi, nei prossimi capitoli ci sarà molto su Hermione-Draco,spero continuerete a seguirmi. oggi mi sono dilungata già più del dovuto quindi vi lascio alla lettura, fatemi sapere  cosa ne oensate, colgo anche l'occasione per ringraziare tutti coloro che stanno leggendo la mia storia .



La testa gli sembrava pesante, era stato bravo, non era mai riuscito a fare un incantesimo del genere per bene. Doveva capire cosa fare. Come poteva ingannarli? Non poteva continuare a fingere senza dire qualcosa con sicurezza.
Tutti intorno a lui ridevano, abbassò lo sguardo e cercò di pensare il più presto possibile.
 Doveva portare Hermione ad Hogwarts al più presto.
Era questa la sua priorità. Ma doveva mandare i Mangiamorte nella scuola? A combattere contro tutti i suoi cari? E se qualcuno si fosse ferito? E se qualcuno potesse raggiungere il gemello scomparso?
Non si sarebbe mai perdonato di aver gettato tutte le persone che amava nelle mani dei Mangiamorte.
O si trattava di gettare i Mangiamorte nelle mani delle persone che amava?
Infondo erano tutti pronti. Aspettavano solo che quei bastardi arrivassero. Era tutto pronto. Infondo era lì che stavano andando se non lo avessero trovato.
Da questo punto di vista tutto era diverso. Ma se fosse stato sbagliato? Se avesse dovuto guardare la situazione nell'altro modo?
La testa gli scoppiava. Erano passati pochi secondi e tutti questi dubbi lo tormentavano.
Doveva decidere sul da farsi, e in fretta.
Ora toccava a lui, Ron Weasley, decidere cosa fare; non poteva seguire sempre i piani di Hermione, non poteva affidarsi all'istinto di Harry.
Era solo e doveva decidere. Aveva la sua occasione, l'occasione di fare la cosa giusta, DA SOLO, solo lui, solo Ron Weasley.
Poteva dimostrare a tutti che non era solo il bambino che temeva i ragni o, come molti lo credevano, l'amico stupido di Potter, perché lui lo sapeva che non era solo quello, lui sapeva che in lui c'era dell'altro, e sapeva che pochi lo conoscevano per davvero.
Cosa avrebbe fatto lei? Avrebbe cercato di aiutare i suoi amici. Avrebbe cercato di captare informazioni utili. Avrebbe agito velocemente prevedendo le loro mosse.
 
-chi sei?- chiese il MAngiamorte interrompendo i pensieri troppo affollati del rosso
-Ron Weasley- rispose con voce più sicura e piatta possibile
-ohoh guarda chi c'è qui ragazzi, l'amico stupido di Potter!- escalmò ridendo un altro degli uomini,le viscere di Ron si contorsero, era davvero così che lo consideravano gli altri?
-sai dov'è Potter?-
-si-
-è nella scuola?-
Quel fatidico momento era arrivato, un attimo di incertezza, con il cuore in gola, pronunciò quella parola. Non gli era mai sembrata così importante, pesante e pericolosa che in quel momento.
-Si-
-andiamo! Potter deve morire! Ricordate Mangiamorte! Potter deve morire al momento opportuno! Voglio che combattiate al meglio!- esortò allora quello
-e di lui che ne facciamo?- chiese uno di loro
- ci potrebbe ancora servire! Seguici!- ordinò in fine -andiamo!- e Ron colse quel momento di distrazione per roteare su se stesso e sparì.
 
Doveva ammetterlo a se stesso. La sua era stata un'idea brillante. La più brillante che avesse mai avuto. Usare uno scudo senza formulare le parole era stato perfetto, aveva ingannato i Mangiamorte ed era  fuggito!
 
****
 
Occhi spenti, viso cadaverico, corpo tremante, cuore distrutto, cervello sconnesso.
Era questo che restava di lei,Hermione Granger, la so-tutto-io odiata da tutta Hogwarts e l'eroina ammirata da tutto il mondo magico. Si era risvegliata da circa un’ora e Harry le aveva detto che Ron era partito circa una mezz’ora prima. Un’ora e mezza e non era ancora tornato. E se gli fosse successo qualcosa? Aveva recuperato le energie, grazie all’aiuto di Cornelius e ora se ne stava seduta su un tronco con i gomiti poggiati sulle gambe a sorreggerle la testa intenta a fissare il nulla.
Non avrebbe mai immaginato di stare così male, non avrebbe mai pensato di volersi arrendere eppure era proprio quello che voleva, mollare tutto, la guerra, i problemi e fuggire dove nessuno l'avrebbe mai cercata, dove nessuno l'avrebbe mai conosciuta e invecchiare.
Odiava se stessa per non essere capace di difendersi.
Odiava i Mangiamorte che le stavano rovinando la vita.
Odiava Ron che la faceva soffrire.
 
'NO! tu non lo odi e lo sai!' disse una voce nella mente della nostra bella eroina 'Ma perché non riesco mai a farcela davvero? Perché devo sempre essere così debole da farmi fare del male da lui?' si chiese ancora. Non aveva risposta. Erano poche, più uniche che rare, le volte in cui Hermione Granger non aveva una risposta e quella era una di quelle volte.
 
Ron la faceva soffrire ma lei non sarebbe mai riuscita ad odiarlo, lo sapeva bene. Ci teneva troppo per rinunciare, gli voleva troppo bene per stare senza di lui, lei non ci sarebbe riuscita, come non ci era riuscita tutte le altre volte.
 
Lo avrebbe perdonato, avrebbe cercato di passare sopra tutto e avrebbe ingoiato il rospo. Era così che funzionava con lui. Sapeva che sarebbe andata così eppure non voleva perdonarlo, non dopo quello che era successo. Quella volta era diverso dalle altre, non si trattava di compiti o altro, si trattava di averla umiliata davanti a tutti, e questo l'orgoglio di Hermione non lo tollerava, inoltre non aveva avuto fiducia in lei e questo la faceva imbestialire ancora di più. Lui l'aveva uccisa con una forza che la maledizione mortale non avrebbe avuto, guardandola con quegli occhi azzurri come il cielo pieni di odio e rancore, sputando quelle parole come fosse la persona più cattiva del mondo. Lui l'aveva uccisa, uccisa dentro, e quello è peggio di ogni altra cosa. Ma nonostante quello lei sapeva cosa avrebbe fatto e per questo si odiava. Odiava la sua maledetta debolezza di amare e di non riuscire ad allontanare ciò che le faceva male.
Ma Ron era così per lei, era sempre stato così, era veleno e insieme antidoto.
Eppure qualcosa era diverso da tutte quelle volte in cui aveva provato a odiarlo, qualcosa era cambiato, o meglio c'era qualcuno.
 
Draco.
 
Mai avrebbe immaginato di innamorarsi di lui eppure lei credeva che fosse davvero così, che davvero fosse amore, più forte di quello che aveva provato per Ron, più intenso e potente, amore da mancare il respiro, amore senza parole, amore che non si poteva spiegare o capire.
Lo pensava. Pensava a come stava. A cosa stava facendo. Se stava bene. Se magari era preoccupato per lei.
Lo aveva sentito e non aveva capito più niente. Tutta colpa sua se ora erano in quella brutta situazione. Tutta colpa sua se era in quelle condizioni, se non ce la faceva a stare in piedi troppo a lungo o se le faceva male tutto, come sentisse il suo corpo estraneo a se stessa. Aveva paura, paura che fosse davvero molto grave, paura che Madame Chips non riuscisse a curarla.
 
Non riusciva più a contenere tutte quelle emozioni, non capiva più nemmeno cosa voleva, non capiva cosa fare. Non capiva più nulla.
 
Era arrabbiata con Ron. Quando il nome di quella testa calda si insinuava nella sua mente provava cose senza senso, arrabbiata non era nulla, era delusa, frustata, non lo sapeva nemmeno lei.
Troppe erano le cose che provava quando pensava a quell' ammasso di capelli rossi, era distrutta, l'unica cosa che poteva racchiuderle tutte era quella ma gli voleva bene, troppo, e per questo soffriva ancora di più. Era preoccupata, tantissimo. Era partito da troppo tempo. Che fine aveva fatto? Se gli era successo qualcosa? Lui era partito subiti per aiutarla e lei? Cosa aveva fatto? Gli aveva dato dell'idiota, non che non lo fosse eh ma ... Non sapeva che fare. Stava andando nel panico. Sarebbe tornato. 'Dai Hermione si sarà perso'.
 
Era sconvolta per tutto ciò che stava capitando. Lei e Draco, forse l'unica cosa bella. I Mangiamorte. Piton e il suo segreto. Troppe strade senza uscita. Se stessa. E se poi si aggiungevano Anche i pensieri alla guerra,Voldemort, gli Horcrux, genitori,Silente, George, Remus, Tonks e tutti gli altri non riusciva a tenere gli occhi aperti. Li chiuse e le lacrime che ormai le facevano compagnia molto in quei giorni tornarono.
 
Troppi problemi senza soluzione.
 
 
Ma cavolo, lei era Hermione Jean Granger, come poteva non riuscire a rialzarsi? Lei ce l'aveva fatta tante volte da sola, aveva superato tanti problemi, insulti, prigionia, torture, battaglie,anche un'amore impossibile era riuscita a superare. Da sola.
Ora invece non ce la faceva. Non riusciva a riconporre il puzzle che era lei, e questa volta non ne sarebbe uscita. Lo sentiva.
 
Dietro di lei Harry in silenzio la osservava, era da un pò lì a guardarla. Tremava a vista d'occhio. Stava piangendo ne era sicuro. Era a pezzi era ovvio. Voleva mollare, Harry lo sapeva.
Non sapeva però cosa fare. Se ne era andata su quel tronco e gli aveva detto che voleva stare da sola ma lui sapeva quanto la solitudine le facesse ancor più male.
Pian piano le si avvicinò, senza far rumore, si mise accantò a lei.
-non permettere a te stessa di distruggerti- disse quasi in un sussurro, una sola frase, l'unica cosa che potesse dire. Lui sapeva la battaglia interiore che nascondeva. La conosceva troppo bene. Era come leggere nero su bianco.
Lei si girò un pò verso di lui e lo guardò torva
-io non ne ho la forza-
-la tua forza sono le persone che hai intorno e che ti amano-
-la mia forza- ripeté lei come per renderlo reale
-la tua forza- ripetè Harry ancora una volta abbracciandola, e lei si accoccolò tra le sue braccia asciugandosi le lacrime
-ho l'inferno dentro- disse con un filo di voce
-l'unica cosa che può sconfiggere l'inferno è il paradiso- rispose Harry e lei lo abbracciò più forte
-non ce la faccio a contenere tutto-
-potresti buttarlo fuori- rispose semplicemente lui e lei rimase in silenzio. Poi urlò. Un urlo forte e sconnesso. Un urlo pieno di terrore e odio. Un urlo che durò l'eternità. Un urlo pieno di lei.
 
Poi il silenzio.
 
****
 
-Stupeficium!-
-Crucio!-
-Protego!-
-reducto!-
-expelliarmus!-
- avada kedavra!-
-incarcerarmus!-
 
Incantesimi volavano a destra e a manca nelle segrete.
Mangiamorte contro l'Ordine della Fenice.
Buio contro luce.
Male contro bene.
 
Non si capiva nulla. Tutti combattevano al massimo delle loro forze. Si guardavano le spalle a  vicenda. Erano una squadra e ce la potevano fare. Ce la dovevano fare.
 
****
 
Era lì. Davanti a lei. Ron in carne e ossa. ERA VIVO! STAVA BENE! NON GLI ERA SUCCESSO NIENTE!
Lo guardò senza sapere cosa fare. Senza sapere come comportarsi.
 
-Ron stai bene! Ci hai fatto preoccupare!- esclamò subito Harry
-vuole una mano?- chiese Cornelius
-sto bene. No grazie.- rispose lui fissandola, lei continuò a fissarlo.
Non disse nulla. Non sapeva cosa dire.
All'improvviso Harry e Cornelius si dileguarono e rimasero solo loro due, intenti a fissarsi.
-come stai?- chiese Ron facendo il primo passo
-non lo so-
-oh ... Hermione io davvero non volevo dirti quelle cose ma sai ... Tu innamorata ... Di Malfoy ... Non ho risposto di me stesso ... Lui ti ha fatto sempre stare male ... Beh ... Insomma ... Io ero preoccupato ... Scusa ... - disse il ragazzo abbassando lo sguardo
-lo so- rispose semplicemente lei
-oh ... Questo vuol dire che non sei più arrabbiata con me?- azzardò il rosso
-vuol dire che lo so ma che non me lo posso dimenticare. Tu ...-
-io ho sbagliato-
-tu mi dai per scontata. È sempre stato così. È per questo che reagisci così male quando c'è qualcuno. Lo hai fatto con Victor, con McLagen e ora con Draco. Dovresti capire che io non lo sono. Ed è proprio quando c'è qualcuno che forse inizi a capire. Io non ci posso fare niente se tu mi consideri così.- le parole le uscirono lentamente eppure tutte d'un fiato, non avrebbe mai voluto dirgli ciò che aveva detto ma era la verità e lui, per prima cosa, doveva capire cosa voleva da lei.
-io ...-
-tu nulla Ron. Ti voglio bene. È l'unica cosa che posso dirti per ora. Io non posso perdonarti ... Non del tutto.. Non ancora ... Non ora ...-
-d'accordo. Sappi che farei qualsiasi cosa per te ..- rispose lui
-mi basterebbe che ti capissi- rispose lei entrando nella tenda.
 
 
 
Erano pronti, misero la mano sulla piccola coppa argento, il solito strappo all'ombellico e gli alberi furono sostituiti da mura di pietra. L'ufficio della preside.
-andiamo su! Staranno giá combattendo!- disse Ron correndo giù dalle scale, seguito subito da Harry Hermione e Cornelius. 
-Herm vai in infermeria!- urlò Harry
-ora!- oggiunse Ron
-no!- ma si trovò bloccata da Cornelius, mentre i due correvano e li guardavano facendo l'occhiolino.
-mi scusi, miss Granger ma deve andare subito in infermeria. La accompagno io- ed Hermione non potè che arrendersi, o forse era quello che sembrava. 
 
****
Hogwarts quel giorno era più scura e tenebrosa, la magia oscura si percepiva anche nell'aria. Non c'era dubbio. I Mangiamorte erano lì e proprio in quel momento stavano conbattendo contro l'Ordine della Fenice e qualche ultimo aggiunto.
'Un attacco ben poco astuto e furbo, quasi volessero essere scoperti, quasi volessero conbattere ma ciò era impossibile,  volevano uccidere Harry Potter o no?!?' Era questo che pensava Draco mentre scagliava incantesimi a destra e a manga. Stava combattendo proprio con lui, con quello che suo padre riteneva ' Uno dei più fedeli', quello che aveva rapito lui e Hermione, Carnivus. Era cattivo, malvagio e il suo scopo non era molto nascosto, lo voleva uccidere.
- Avada Kedavra!- urlò quello
-Protego!- si protesse il biondo, non ce la faceva più, stavano continuando così da molto, il suo corpo era ancora in buone condizioni, lo avevano colpito solo qualche Schiantesimo e un Cruciatus e poteva ritenersi fortunato per tutte le Maledizioni Fatali che aveva evitato. Il suo cervello però era completamente fuori uso ,non riusciva più a formulare un pensiero connesso, non era lucido, per niente lucido. Sua madre se la stava vedendo contro un altro Mangiamorte ma  essendo una brillante strega lo aveva quasi messo k.o. ma il vero pensiero era lei, cavolo non erano ancora tornati, cosa poteva essere successo ma soprattutto stava bene? Tra questi mille domande lanciò qualche Schiantesimo che però non arrivò a destinazione e evitò qualche altra maledizione finché le parole di Carnivus non attirarono la sua attenzione.
-mi dispiace finire prima te, di solito si da la precedenza alle donne e, si sa, io sono un gentiluomo-
- cosa vuoi dire lurido bastardo?- scattò in avanti Draco con la bacchetta alzata contro l'altro
- cosa c'è Draco? Ora ti affezioni anche alle Mezzosangue?-
-non osare- ringhiò il biondo tra i denti
-e pensare che era così bella mentre urlava di dolore- ridacchiò ancora il Mangiamorte,  Draco sentì le parole squarciargli il petto. Dolore? Cosa voleva dire? Li avevano catturati? Ma almeno deve essere viva! Non poteva più trattenersi,  doveva scoprire la verità, quel bastardo doveva pagare, come aveva osato farle del male?!
Rimase un istante stupito poi di scatto schiantò l'uomo con un incantesimo non verbale, quello finì contro il muro e cadde a terra.  Draco si avvicinò minacciosamente, la bacchetta puntata contro Carnivus -Dimmi cosa è successo! Ora!-
- non oserai toccarmi!- ribattè quello
-Crucio-
-non ti dirò nulla!-
- tu dici?- si bloccò un attimo poi -Imperio!-
- Li abbiamo trovati a Diagon Alley, sono fuggiti-
- la ragazza? come stava? cosa le é successo?-
- la stavo cruciando e mi ha schiantato. È caduta a terra priva di sensi.-
-Lurido Bastardo!- urlò Draco -Incarcerarmus!- e gli tolse la bacchetta con un piede lanciandola lontano. Si guardò intorno, la Weasley era in difficoltà, accerchiata da tre Mangiamorte, si precipitò verso di lei
-Stupeficium! - urlò colpendo un Mangiamorte poi messosi schiena contro schiena della rossa annientarono gli altri due, si scambiarono un'occhiata complice e si allontanò verso la madre. Narcissa stava combattendo con un Mangiamorte a suon di magia oscura, incantesimi volavano ovunque, la McGranitt stava combattendo con quattro di loro insieme a Kingsley, il nuovo Ministro della Magia. Si guardò intorno e all'improvviso un tonfo al cuore. Vide qualcuno e la paura divenne quasi una certezza.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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