Secret Desires-Desideri Segreti

di fulmineo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Le matricole! 1 ***
Capitolo 2: *** Le matricole! 2 ***
Capitolo 3: *** Sotto esame! ***
Capitolo 4: *** Promozioni e ferite ***
Capitolo 5: *** Primi casi ***
Capitolo 6: *** Attrazione reciproca ***
Capitolo 7: *** Arresti importanti 1 ***
Capitolo 8: *** Arresti importanti 2 ***
Capitolo 9: *** Missione in vista! ***
Capitolo 10: *** La SPA dei Tosariis ***
Capitolo 11: *** Coppie... ***
Capitolo 12: *** L'esibizione e poi... ***
Capitolo 13: *** In ostaggio! 1 ***
Capitolo 14: *** In ostaggio! 2 ***
Capitolo 15: *** Informazioni interessanti ***
Capitolo 16: *** Scoperta inaspettata ***
Capitolo 17: *** Complotto? ***
Capitolo 18: *** Chissà che c'è sotto... ***
Capitolo 19: *** Il compleanno più bello della mia vita ***
Capitolo 20: *** Questioni di cuore ***
Capitolo 21: *** Prima o poi... ***
Capitolo 22: *** Secrets... 1 ***
Capitolo 23: *** Secrets... 2 ***
Capitolo 24: *** Ferite 1 ***
Capitolo 25: *** Ferite 2 ***
Capitolo 26: *** Malizia e coraggio ***
Capitolo 27: *** Taylor e Alyssa ***
Capitolo 28: *** Questo è amore! 1 ***
Capitolo 29: *** Questo è amore! 2 ***
Capitolo 30: *** Follia per amore! 1 ***
Capitolo 31: *** Follia per amore! 2 ***
Capitolo 32: *** Andare avanti 1 ***
Capitolo 33: *** Andare avanti 2 ***
Capitolo 34: *** Prima della tempesta 1 ***
Capitolo 35: *** Prima della tempesta 2 ***
Capitolo 36: *** La seconda chance ***
Capitolo 37: *** Colpite al cuore 1 ***
Capitolo 38: *** Colpite al cuore 2 ***
Capitolo 39: *** Pure pain ***
Capitolo 40: *** Un nuovo arrivo 1 ***
Capitolo 41: *** Un nuovo arrivo 2 ***
Capitolo 42: *** Al peggio non c'è mai fine ***
Capitolo 43: *** Il mistero di Erin ***
Capitolo 44: *** Sospetti ***
Capitolo 45: *** Pensieri felici ***
Capitolo 46: *** Definitivo addio? ***
Capitolo 47: *** Lezioni d'amore 1 ***
Capitolo 48: *** Lezioni d'amore 2 ***
Capitolo 49: *** Le varie facce dell'amore. ***
Capitolo 50: *** Il peggio è passato. ***
Capitolo 51: *** Quando il cuore parla... 1 ***
Capitolo 52: *** Quando il cuore parla... 2 ***
Capitolo 53: *** Casi spinosi ***
Capitolo 54: *** Incubo dal passato. ***
Capitolo 55: *** Quando una persona è capace di amare. ***
Capitolo 56: *** Trappole e parole. ***
Capitolo 57: *** Worries & Plans. ***
Capitolo 58: *** La fine dell'incubo. ***
Capitolo 59: *** Little steps. ***
Capitolo 60: *** Sentimenti... 1 ***
Capitolo 61: *** Sentimenti... 2 ***
Capitolo 62: *** Happy birthday! ***
Capitolo 63: *** Lascia e prendi. ***
Capitolo 64: *** Matrimonio... Aiuto!! ***
Capitolo 65: *** La lieta notizia. ***
Capitolo 66: *** Preparativi in vista...1 ***
Capitolo 67: *** Secret desires. ***



Capitolo 1
*** Le matricole! 1 ***


Era una bellissima giornata a Los Angeles e l'ex capo della Polizia di NY Frank Reagan, divenuto Direttore dell'FBI, cercava degli Agenti abili e capaci che lavorassero per lui e la sua fedelissima segretaria che lui stesso si era portato da NY, ovvero l'Agente Speciale Melissa Baker, gli aveva portato i dossier di molti validi elementi che avrebbero affiancato i suoi figli Danny e Jamie.

"Ecco qua, signore, sono tutti i dossier che le Forze Armate di tutto il mondo mi hanno spedito quando ho inoltrato il comunicato assieme al bando di ammissione..."

"Qualcuno di interessante?"

"I vari Capi hanno risposto tutti dicendo che hanno sottoposto il bando a coloro di cui vogliono tanto liberarsi... Ma la cosa buffa, se vuole vederla sotto un'aspetto comico, è che sono state queste cosiddette -mele marce- ad essersi offerti volontari per fare il test...!"

"Buffo davvero, si... E sarebbero tutti questi? Davvero impressionante...!"

"Già! L'avviso comune di tutti i boss è che queste sono delle vere teste calde!"

"Forse perchè i capi non li capiscono a fondo e sottovalutano le loro capacità... Come con Jackie, ad esempio!"

"Incredibile... Ha sostenuto anche lei l'esame?" Chiese colpita la bionda.

"Si, esatto...! La conosco bene e sia Danny che Jamie, per non parlare di Erin e del resto della famiglia, saranno felici di rivedere un volto conosciuto!"

"Quindi lei è in lista... Chiamerò subito il Capitano Harting affinchè ce la mandi qui!"

"Molto bene... Anche perchè, fra tutti i giovani appena usciti dall'Accademia dell'FBI, credo che avrò più soddisfazioni da tutti questi diciottenni che, dopo essere usciti dalle varie Accademie di Polizia, hanno frequentato l'Accademia del Bureau..."

"Senza contare che, contemporaneamente, hanno preso il diploma ed hanno iniziato l'università..."

"Precisamente! Vediamo... Per quello che posso leggere da questi fascicoli, direi che puoi chiamarli tutti!"

"Sissignore, eseguo subito!"

"Dopo vai pure a casa, Baker... Ah, contatta anche quelle tre analiste! Ci saranno utili!"

"Le signorine Garcìa, Jones e Sciuto sono già qui... Sono arrivate poco prima che io entrassi! Glielo stavo per dire..."

"Falle pure accomodare...!" Disse l'uomo, sul metro e ottanta, dalla corporatura robusta, capelli corti brizzolati come i baffi ben curati e dall'aria burbera e severa ma, dietro l'aspetto minaccioso, si nascondeva un cuore d'oro.

E quando le tre ragazze entrarono, Frank fissò l'aspetto bizzoso di una, il look un po' strambo ma più contenuto dell'altra ed il look gotho della terza e fu proprio la prima, con fare frizzante, a presentarsi all'uomo.

"Buongiorno, signore! Io sono Penelope Garcìa e, come potrà leggere nel mio fascicolo, sono un'abile hacker e ho lavorato per la B.A.U. di Quantico..."

"Ed io sono Nell Jones, esperta hacker che ha fatto prima parte dell'Intelligence e poi dell'NCIS di Los Angeles... Gioco in casa, si può dire!"

"Io sono Abigail Sciuto, per tutti Abby, ho fatto parte dell'NCIS di Washington!"

"Piacere di conoscervi e... Si, i vostri fascicoli decantano la vostra abilità, ma io voglio verificare tutto coi miei occhi! Inoltre, pretendo che vi comportiate sempre civilmente sia qui al lavoro che fuori da questo posto! Chiaro?"

"Chiarissimo!" Risposero insieme.

"Molto bene! E poi ci sono sempre i discorsi legati alla puntualità ed alla professionalità, ma credo sappiate di cosa parlo... Perciò, ora andate con Baker, che vi mostrerà l'ufficio in cui opererete e poi tutte e quattro a casa! Inizierete domattina..."

Baker le portò subito al seminterrato, ove vi era la sala computer, nella quale avrebbero lavorato loro, in più l'obitorio, il laboratorio della Scientifica, l'archivio, il laboratorio della Balistica ed il garage per i vari rilevamenti, che aveva un'entrata a parte, quindi la bionda segretatia e le tre neo-analiste se ne andarono tutte a casa propria.

Ma anche altrove, ovvero all'ospedale Saint Ambrose il primario, il dottor Richard Webber, aveva incaricato i suoi medici migliori, ovvero Derek Shephard, Addison Forbes Montgomery, Mark Sloan, Callie Torres, Preston Burke, Sam e Naomi Bennet, Cooper Freedman, Miranda Bailey e Pete Wilder di occuparsi dei nuovi specializzandi e dei nuovi colleghi che sarebbero arrivati l'indomani e che lui stesso aveva scelto.

"Mi toglie una curiosità, dottor Webber?"

"Certo, dottor Sloan... Di che si tratta?"

"Almeno ci sarà qualche specializzanda o dottoressa che si potrebbe interessare a me?"

"E' una domanda a cui non posso rispondere..."

"Noi si... No, no ci sarà!" Dissero assieme Addison e Callie, ridendosela di gusto ed il chirurgo plastico s'affranse.

Ma chi arriverà l'indomani, alla Sede Centrale dell'FBI ed al Saint Ambrose Hospital?

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Capitolo 2
*** Le matricole! 2 ***


Il giorno seguente, il Direttore dell'FBI Frank Reagan arrivò nel suo ufficio alle otto, solitamente presto per un capo e lì già trovò Baker, insostituibile segretaria che arrivava ogni giorno alle sette precise per controllare che tutto fosse apposto o per organizzare le tanto odiate, eppure necessarie, conferenze stampa.

"Buongiorno, Agente Baker! Mattiniera come sempre...!"

"Sissignore, buongiorno!" Disse alzandosi in piedi "Ma... Si sorprenderà di sapere che c'è stato qualcuno più mattiniero di me!"

"Non dirmi che sono giornalisti...?"

"No, signore...! Ma lei li aspettava con ansia!" Disse la bionda, sorridendo appena e Frank, dopo averla fissata qualche istante, annuì appena col capo ed entrò nel suo ufficio, togliendo gli occhiali da sole.

E nel suo ufficio, molto spazioso e ben arredato, trovò nientemeno che i vari Agenti e Detectives che lui stesso aveva scelto il giorno prima e sorrise quando tutti s'alzarono in piedi esibendogli il saluto militare, segno di assoluto rispetto.

"Comodi, ragazzi! E benvenuti a Los Angeles e nell'FBI! Immagino sappiate chi sono..."

"Sissignore!" Risposero tutti assieme, quindi il burbero uomo prese dalla sua borsa, simile ad una ventiquattr'ore, i fascicoli personali di ognuno, che si era portato a casa da leggere e visionare, senza però dire ai famigliari che aveva nuovamente preso Jackie a lavorare per lui.

"Anche se conosco bene l'Agente Jackie Curatola, la presenterò assieme a tutti voi... Perchè per me siete tutti uguali, nessuno escluso! Allora, iniziamo proprio con te, Jackie... Il tuo stato di servizio è sempre ottimo, con un'alta percentuale di arresti e casi risolti! Complimenti..."

"Grazie, Signore! E' un piacere tornare a lavorare per lei..."

"Posso dire lo stesso! Poi... Emily Prentiss, figlia dell'Ambasciatrice Elizabeth Prentiss! Sei stata un anno nell'Interpool e poi sei mesi alla B.A.U. di Quantico, sempre come profiler ed hai anche un'ottima esperienza sul campo e nelle azioni sotto copertura..."

"Sissignore, precisamente...!"

"Bene! Poi abbiamo tre ex Marine Australiani... Nikki Caetano, Scott Truman, Mackenzie Hartford, Schuyler Tate, Veronica Layton, Taylor Earheart e Veronica Robinson! Rispettivamente un navigatore esperto in manovre d'assalto, due piloti di bombardieri, due esperti di operazioni tattiche e gli altri esperti in missioni di salvataggio ..."

"Sempre al suo servizio, Signore!" Dissero assieme tutti e quattro.

"Dal Dipartimento di San Francisco abbiamo Lindsay Boxer e Prue Matthews... Molto bene, anche qui ottimo stato di servizio!"

"Grazie!"

"Da Boston abbiamo la Detective Jane Rizzoli... E se non sbaglio, lei è la moglie della nuova coroner, Maura Isles-Rizzoli! Complimenti per lo stato di servizio e per le nozze, a soli diciott'anni...!"

"Grazie...! Comunque, dopo quattro anni di fidanzamento, sposarsi era il minimo per me!"

L'uomo sorrise, dandole ragione piena "Eva Van Dongen dall'Olanda, Marie Balaguère dalla Francia, Jule Schmitt, Christina Rabe ed Aiko dalla Baviera... Cinque teste calde, da quel che leggo, ma ottime poliziotte e questo mi basta!"

"Facciamo sempre del nostro meglio...!"

"Meglio così! Da Las Vegas abbiamo Sofia Curtis, Nikita, Kalinda Sharma, Tessa Alvarado e Cara Mason... Bene, anche qui ottimo addestramento sul campo! Cinque Marines di prim'ordine, complimenti!"

"Grazie, Signor Direttore!"

"Da Washington l'eccellente ex Agente del Mossad e dell'NCIS Ziva David, Kensi Blye da Los Angeles, Chin Oh Kelly e Kono Kalakaua, da Honolulu! Sono sorpreso, davvero... Siete degli ottimi Agenti!"

"E' un onore, Signore, per noi essere qui!"

"Poi, da NY Olivia Benson, Ruiz Gonzales, Alex Taylor, Chris Jackson, Catherine Maurel, Kelsey Winslow, Parker, Rogue e Wolverine, tutti con uno stato di servizio eccellente! Così come lo è il tuo, Detective Kate Beckett e voglio chiederti una cosa... Cos'hai fatto al Capitano Gates per costringerla ad implorarmi a prenderti qui?"

"Vede... Io ho allacciato molte relazioni interne ed esterne al Dipartimento e... E non erano etero! In più ho spesso fatto saltare i nervi del Capitano seguendo casi che non potevo seguire o disobbedendo..."

"Spero proprio che qui cambi radicalmente!" Disse l'uomo, severissimo e la giovane annuì "Poi... Dal Giappone abbiamo Heles Tenoh, a cui vanno i miei auguri per le fresche nozze, Sydia Meioh, Nico Robin, Guren, Naruto Uzumaki, Neji Hyuga, Shikamaru Nara, Miwako Sato, Shinichi Kudo, Heiji Hattori ed Amane Otori! Direi che... Che sono molto soddisfatto!"

"Grazie mille, Signore!" Dissero nuovamente tutti assieme.

"Prima di rendervi operativi e consegnarvi pistole e distintivi, andrete con l'Agente Speciale Melissa Baker in una stanza e sosterrete un'esame scritto... Voglio vedere se siete adatti a lavorare qui, per me!"

Le giovani matricole vennero condotte fuori dalla bionda segretaria, incrociando gli sguardi stupiti ed increduli di Garcìa, Nell ed Abby, che rimasero letteralmente a bocca spalancata, incredule, come alcuni dei neo arrivati.

Intanto, anche al Saint Ambrose Hospital erano appena arrivati i nuovi medici e gli specializzandi, tutti a rapporto da Richard Webber, mentre Sloan sbavava dietro a tutte, stando fuori dalla finestra e Derek non riuscì a credere al fatto che anche sua sorella Amelia avrebbe lavorato con lui.

"Io mi aspetto da voi la massima professionalità e quando siete fuori di qui, non drogatevi e non fate nulla che metta nei guai voi o l'Ospedale, chiaro?"

"Chiarissimo!" Dissero tutti assieme.

"Allora... I medici sono Ami Mizuno, Jasmin Jonas, Amelia Shepard, Arizona Robbins, Teddy Altman, Owen Hunt, Tsunade e Monte Parker, che è anche un Paramedico! Gli specializzandi sono Meredith e Lexie Grey, Alex Karev, Christina Yang, Christina Washington, Jennifer Jareau, Paige Halliwell, Leo Wyatt, Irene Jefferson, Nami, George O'Malley, Jackson Avery, April Kepner, Chad Lee, Izzie Stevens, Dell Parker, Leo Dane, il Paramedico Kim Zambrano, Richard Cypher, Sakura Haruno, Ino Yamanaka, Hinata Hyuga e Shizune!"

E, mentre Richard illustrava il regolamento ai nuovi e li assegnava a ciascun chirurgo, fuori Sloan faceva commenti a tutto spiano e senza censura su tutte le nuove specializzande "Dio, che f***e pazzesche!! Me le farò tutte!"

"Che caos... La Altman e la Zambrano sono gemelle, con la stessa madre e non il padre! Come farò a non confondermi?"

"Addie, sei fuori?? Guarda che meraviglie, che ti frega se vai in tilt??"

"Me ne frega, Mark! Io tengo di più alle relazioni personali... Il sesso dopo!"

"Io spero solo che non mi affibi mia sorella...!" Disse Derek, quasi arrabbiato, incrociando le braccia.

"La odi così tanto...?"

"Non è che la odio... Solo che non la sopporto, tutto qui! E' troppo irrispettosa e pensa sempre che gli altri siano spazzatura!"

"Allora spero che capiti a me... Le abbasserò io la cresta!" Disse decisa la Bailey.

Come andrà l'esame delle reclute del Bureau? E... A chi affiderà gli specializzandi Webber?

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Capitolo 3
*** Sotto esame! ***


Mentre Baker portava le nuove matricole in giro per l'edificio del Bureau, nell'ufficio di Frank arrivarono altre ragazze e quattro ragazzi, ciascuno con un fascicolo in mano... Probabilmente altre reclute.

"Mi scusi, Signore, è permesso?" Chiese una giovane dai corti capelli biondi, bussando alla porta.

"Certo, prego...! Voi sareste?"

"Siamo altre reclute! Ci scusi il ritardo ma c'è stato un'ingorgo in autostrada a causa di alcuni lavori in corso..."

"Entrate pure e consegnatemi i vostri fascicoli!" Disse l'uomo, mettendosi gli occhiali da vista ed iniziò a leggere quanto scritto su ciascun Agente "Vedo che venite tutti da NY o Los Angeles... Louis Malone, Dana Dickson, Grace Chen, Eustass Kidd, Roronoa Zoro, Beth Griffith, Samantha Spade, ottimo stato di servizio! Invece Elena Delgado, Amy Dylan, Melissa Mao e Portuguese D. Ace, splendida operazione antidroga ieri... Ne ho sentito parlare!"

"Grazie mille, Signore!" Dissero tutti assieme.

"La mia segretaria, l'Agente Speciale Baker, è con le altre matricole in fondo al corridoio, nella stanza sette a consegnare loro i moduli per l'esame scritto..."

"Che?? Signore, c'è da sostenere un esame?" Chiese scioccato Zoro, così come Kidd.

"Si e solo se lo passerete avrete pistola e distintivo, altrimenti tornerete da dove siete venuti!"

Allora tutti se ne andarono, dopo aver ringraziato e salutato il Boss e, quando trovarono il gruppetto di matricole, ai quali s'erano aggiunti anche Danny e Jamie Reagan, si presentarono ai colleghi, che fecero altrettanto.

E Baker, quando ebbe consegnato i fogli in busta chiusa, da non aprire assolutamente prima del suo via che avrebbe fatto partire l'esame, li condusse nel seminterrato, ove vi erano l'archivio, il laboratorio di analisi forensi della Scientifica, il garage che aveva un'entrata a parte direttamente dall'esterno dell'edificio e poi l'obitorio... Il primo posto che i nostri visitarono.

"Jane!!" Disse una ragazza alta, dai lunghi capelli biondi mossi ed un bellissimo sorriso, fiondandosi tra le braccia di Jane per baciarla con dolcezza ed una donna di colore avanzò, con un sorrisetto malizioso dipinto sul viso.

"E così è lei tua moglie, Maura...!"

"Si, dottoressa Woods!" Rispose Maura Isles-Rizzoli, rimanendo abbracciata alla compagna e tutti si presentarono, con la dottoressa Alexx Woods che presentò il suo team di coroners, con Maura, Tom Loman, Tara Price, Peyton Driscoll, Temperance Brennan, Sid Hammerback, Al Robbins e Lanie Parish, con gli aiutanti Alexis Castle e Kyle Hammond.

"Invece, da questa parte, abbiamo l'archivio e questo è il laboratorio della Scientifica, guidato dalle Tenenti Jo Danville, Stella Bonasera, Calleigh Duquesne e Catherine Willows... Entriamo!" Disse Baker e fu la mora Jo ad avvicinarsi e presentarsi, come fecero tutti.

"Buongiorno, ragazzi! Calleigh e Catherine sono laggiù... Poi abbiamo gli esperti e le matricole! Da sinistra a destra ci sono Lindsay Monroe, Natalia Boa Vista, Riley Adams, Angela Montenegro, Jack Hodgins, Danny Messer, Eric Delko, Aiden Burn-Bonasera, Nick Stokes, Warrick Brown, Holly Gribbs e Ryan Wolfe... Sempre al vostro servizio, Agenti!"

Usciti dal laboratorio, i nostri visitarono il garage, diretto da Iceberg, Franky e Flynn McAllastair insieme ad Usop, Monkey D. Rufy detto Rubber, Summer Landsdown, Kat Manx, Pauly, Pagaya ed un gruppo di lavoranti denominati Franky Family, individui più unici che rari.

Infine, dopo aver mostrato loro il resto dell'edificio, compreso l'ufficio di Garcìa, Nell ed Abby e quelle che avrebbero potuto essere le loro scrivanie, Baker li condusse tutti al secondo piano, nella Sala Operativa e chiuse la porta, lasciando che le matricole prendessero posto, notando che c'erano già due ragazze nella stanza, che attendevano anch'esse l'inizio della specie di prova scritta.

"Ragazzi, queste sono coloro che dovrebbero divenire le Media Liaison della nostra sede... Jordan Todd ed Ashley Seaver!"

"Piacere di conoscervi!" Dissero tutti, presentandosi alle due ragazze.

"Se non avete la penna, ve la consegnerò io..." Fece Baker, consegnando solo sei penne, ma prima di dare il via, Scott aveva una domanda.

"Scusami, Agente Speciale Baker, ma anche tu hai sostenuto questo esame?"

"Si...! E l'ho passato a pieni voti! I quesiti sono sempre diversi ogni volta e variano da persona a persona... A proposito, potete chiamarmi Melissa o Baker... Non siate formali, io non comando!"

E, dopo tali parole, la bionda segretaria diede il via, così tutti aprirono la busta ed iniziarono a guardare le domande sui dieci fogli, cinque di teoria e cinque di pratica, ovvero di come ci si comportava sul campo.

Ed anche al Saint Ambrose Hospital era arrivato Trafalgar Law, ottimo chirurgo d'emergenza, ed anche Webber ordinò alla Bailey di sottoporre tutti, compresi i medici già esperti, ad una sorta di esame per testare le loro capacità, consegnando personalmente i quesiti per tutti alla sua chirurga.

"Non perderli di vista, Bailey... Se copiano, avvisali pure che avranno il foglio di licenziamento in dieci minuti!"

"Sissignore...! Non si preoccupi, io so come tenere gli specializzandi ed anche gli altri!"

"Mi fido di te!"

Allora la donna di colore di bassa statura sorrise ed uscì dall'ufficio del Boss, esibendo le buste a tutti, alcuni dei quali deglutirono ed immaginarono cosa ci potesse essere al loro interno.

"Andiamo al primo piano, il Capo vi ha preparato un bell'esame scritto!"

"Cosa???" Chiesero quasi tutti, increduli e scioccati.

"Dice che se copiate o non lo passate, verrete licenziati in dieci minuti!"

Riuscita ad intimorirli al punto giusto, la Bailey li condusse nella sala in cui Richard era solito tenere le riunioni col Consiglio d'Amministrazione e la Commissione Medica, quindi consegnò a tutti le buste, aperte al suo via e controllò attentamente che nessuno copiasse.

Riusciranno le matricole a passare i rispettivi esami?

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Capitolo 4
*** Promozioni e ferite ***


Sia alla sede del Bureau che al Saint Ambrose, le matricole stavano sostenendo gli esami a cui il rispettivo Boss, ovvero Frank Reagan da una parte e Richard Webber dall'altra, le avevano sottoposte solo per saggiare la loro conoscenza del regolamento e di come ci si comportava quando si era operativi.

E dopo le due ore che entrambi i Boss avevano concesso, la Baker da una parte e la Bailey dall'altra, ritirarono i compiti, rimessi nelle buste sulle quali ognuno aveva scritto il proprio nome, per portarli poi al rispettivo capo.

Tutti i nuovi arrivati erano preoccupatissimi, fuori dall'ufficio del rispettivo capo, che li fece accomodare nel suo ufficio uno alla volta, con Frank che consegnò orgogliosamente a tutti i suoi novellini pistola e distintivo, con Baker che mostrò a ciascuno la propria scrivania e con Webber che, dopo averli promossi tutti, affidò gli specializzandi ai chirurghi esperti, coi soli DOC e Kim che se ne andarono per iniziare il loro primo giro in ambulanza.

"Grey Senior, Jareau, Cypher, Washington e Parker, voi con la dottoressa Bailey..."

"Yang, Lee, Kepner, Nami e Yamanaka, con la dottoressa Altman!"

"Sloan, tu prenderai Avery e Dane!" Disse Webber e le colleghe donne se la risero di gusto, mentre il chirurgo plastico si depresse.

"Karev, Halliwell, Hyuga, Wyatt ed O'Malley con le dottoresse Robbins e Montgomery!"

"Gli altri, ovvero Grey Jr., Haruno, Shizune, Stevens e Jefferson coi dottori Hunt, Law e Tsunade! Sempre a loro disposizione... Ora andate, ma tenetevi tutti a disposizione, perchè verranno qui i nuovi dell'FBI, i medici legali e persino quelli della Procura per i prelievi di sangue, prescritti al fine di non trovare in loro sostanze stupefacenti!"

"Sissignore!" Risposero tutti assieme, prima di andarsene col rispettivo responsabile a vedere l'ospedale, mentre chi non aveva specializzandi si dedicò alle visite dei pazienti, mentre si aspettava che potessero arrivarne altri.

Invece, alla sede del Bureau, Frank chiamò tutti i suoi nuovi Agenti e le tre Analiste nel suo ufficio, con qualcuno che già temeva il licenziamento o di essere spostato in un'altra Unità dei Federali, ma non era così.

"Ora andrete tutti all'ospedale ad un isolato da qui, il Saint Ambrose Hospital e, col foglio che vi darà Baker, farete gli esami del sangue..."

"Quelli di controllo, giusto? Per vedere se siamo drogati o meno..." Disse Nell e l'uomo annuì col capo.

"Se posso permettermi, Signore, credo che tutti noi siamo drogati di caffeina...!" Fece Beckett ed anche il burbero capo si lasciò sfuggire un sorriso.

"Questo senz'altro, anche se siete troppo giovani per bere troppo caffè...!"

"Tenete, questi sono i fogli!" Disse Baker, distribuendone uno ciascuno ed i nostri se ne andarono tutti, proprio a seguito della bionda segretaria Agente Speciale, ognuno con la propria auto o con un passaggio scroccato ad una collega.

Ed arrivati all'ospedale, le nostre Agenti ritrovarono le coroners, quelli della Scientifica ed un altro gruppetto di persone... Due delle quali, di quest'ultimo, avanzarono a passo spedito verso Olivia... Che se la diede a gambe!

"A-Alex Cabot e Kim Greyleck!! Che ci fate qui??"

"I Vice Procuratore!" Risposero assieme le due bionde, inseguendo la castana, mentre un'altra sorrideva da lontano e qualcun'altro si era lanciato tra le braccia di una delle Agenti.

"Ehi...! Questo è amore!" Disse Kidd, incrociando le braccia, notando Jackie che teneva un'avvocatessa castana stretta a sè.

"Jackie... Mi sei mancata moltissimo!"

"Anche tu, Erin... Anche tu!"

"Jackie, è la tua ragazza...?" Chiese Cara, avanzando.

"No, lei è Erin Reagan, la secondogenita del Comandante... Ehm... Direttore Reagan!"

"Reagan-Boyle, ora..." Disse con un filo d'amarezza, abbassando lo sguardo "Mi... Mi sono sposata l'anno scorso... E ho una bimba di tre mesi..."

Jackie sgranò gli occhi all'affermazione e la lasciò subito andare, poi si diresse verso l'ufficio del Primario seguita da Emily e Scott, con Erin che chiuse gli occhi e strinse i pugni, sapendo di aver ferito l'Agente nel profondo. 

Nell'ufficio di Webber, Jackie lo avvisò dell'arrivo degli Agenti ed Analisti del Bureau e di altri gruppetti, così l'uomo di colore chiamò tutti i suoi chirurghi col cercapersone e questi arrivarono in venti minuti... E se qualcuno, tra quelli del Bureau ed i medici, avessero indossato un pace-maker, questo avrebbe segnalato un infarto certo, tanto rimasero abbagliati dalla bellezza di qualcuno in particolare.

"Seguiteci, da questa parte..." Disse la Bailey e Baker, alla quale venne affidato l'elenco di nomi, si posizionò accanto alla porta della stanza nella quale i chirurghi e specializzandi stavano preparando il necessario per gli esami. Una volta fatto il prelievo, ci si riposava per un quarto d'ora, si mangiavano un paio di caramelle zuccherate e poi ognuno poteva tornare al lavoro.

"Allora... Entrano Parker, Kidd, Ace, Prentiss, Novak, Delgado, Cabot, Guren, Boa Vista, Danville, Messer, Montenegro, Loman e Price!"

"Io... Ehm... Ecco, io..."

"Kidd, non dirmi che hai paura degli aghi...?"

"N-No no, è solo che..."

"Tranquillo, Agente Kidd! Ci penso io a lei..." Offrì il dottor Law ed il rosso lo seguì, quatto quatto.

Tuttavia, in un paio d'ore, tutti ebbero fatto il prelievo, coi soli Kidd, Jackson, Montenegro e Wolfe che svennero per la perdita di sangue e la Bailey consigliò loro di prendersi una bella bibita fresca e di assumere vitamine ogni mattino prima di fare colazione e di portarsi una bustina o una compressa anche sul lavoro da prendere dopo pranzo.

Ora tutti potevano iniziare a servire la Giustizia.

Ma cosa succederà tra Erin e Jackie? E tra Federali e chirurghi rimasti colpiti dalla bellezza di qualcuno visto in ambi gli schieramenti? E poi... Cabot e Greyleck vinceranno il cuore di Olivia o è già destinato a qualcuno?

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Capitolo 5
*** Primi casi ***


Tornati al Dipartimento, i nostri vennero subito avvicinati da Baker, che consegnò dei biglietti ad alcuni di loro, che la fissarono con interrogatività, non capendo cosa volessero significare.

"E questi cosa sono...?" Chiese Cara, indicando i biglietti.

"Abbiamo ricevuto chiamate e segnalazioni, mentre eravate all'ospedale... Prentiss, sul tuo biglietto c'è l'indirizzo del Sindaco, che ha subìto una rapina in casa con moglie e figli all'interno..."

"Baker, mi mandi dal Sindaco perchè mia madre è un'Ambasciatrice?? Io odio Sindaci e Politici!"

"Sei anche l'unica che dispone di diplomazia...!"

"Ok... Hartford, Sato, Delgado, venite con me..."

"Io non posso, Emily... Ho un biglietto anch'io!" Disse Elèna, così Emily portò con sè Jamie, oltre a Mack e Miwako.

"Delgado, il tuo è un caso di rapimento di minore..."

"Hanno rapito un bambino?? Chi è il bastardo??" Fece Samantha, scusandosi poi per la parola fuori luogo.

"Tu verrai con me, Spade! Insieme a Kidd e Curtis!" Disse l'Ispanica e Baker consegnò ai quattro una foto del piccolo Miles Godeas, di soli sette anni, rapito all'uscita della scuola elementare Broomdale, sulla West Moreland.

"Per te, Guren, duplice morte per overdose in un vecchio magazzino abbandonato del porto, in zona Venice... Fate attenzione, è un postaccio!"

"Allora andremo in otto... Vediamo, mi porto Zoro, Truman, Tate, Rizzoli, Layton, Aiko e Van Dongen!"

"Kensi, tu hai per le mani un caso di spionaggio industriale avvenuto ai danni di un'importante azienda farmaceutica..."

"Andiamo, Kalakaua! Anche voi, Robinson e Sharma! Su, non mettiamoci tutto il santo giorno...!"

"Ed io ho un caso di stupro... Melissa, ma come...??"

"Jackie, è stato un ordine del Direttore in persona! Ricorda bene di come interagivi bene con ragazze e donne che avevano subìto abusi o violenza, a NY...!"

"Già... Mi serve qualcuno ben motivato! Mason, Caetano e Benson, andiamo in ospedale!"

"In ospedale... Non mi piace come posto, ma ci torno volentieri!" Disse Cara e qualcuno rammentò che la bionda Agente aveva messo gli occhi su una giovane dottoressa dai lunghi capelli mori mossi e gli occhi azzurrissimi.

"Per finire, Nikita, tu hai una bella rissa in un pub con due morti e sette feriti... E pare che il tutto sia ancora in corso, visto che il team della Scientifica sul posto non riesce ad intervenire..."

"Reagan, Kelly, Robin, Nara, Tenoh, Kudo, Dylan, Chen, Taylor, Maurel, Ace, andiamo a raffreddare quelle teste calde...!"

"Andiamo in dodici a sedare una rissa?? Non ti sembra troppo?"

"Di solito, nel retro di qualche pub, può esserci una stanza segreta nella quale si gioca d'azzardo... Meglio essere prudenti!"

Tutti andarono e quelli rimasti fissarono Baker, preoccupati dal suo sorrisetto furbo, che non prometteva nulla di buono e qualcuno deglutì quando la bionda avanzò e solo Beckett sembrava non essere intimorita.

"Dobbiamo fare qualcosa in particolare?"

"Andare in archivio e sistemare tutti i fascicoli e le prove dei vari casi risolti in esso custoditi!"

"Sono... Parecchi..."

"Si, dal lontano 1980, mie care colleghe...!"

"Saranno un migliaio...! Siamo nel 2013... Che Dio ci aiuti!" Disse Tessa, baciando il crocifisso d'oro che portava al collo.

"Allora non perdiamoci in chiacchere!" Rispose Baker, portando le Agenti rimaste nel sotterraneo, in archivio.

Ma anche al Saint Ambrose non mancava il lavoro, dato che erano arrivati i feriti della rissa al pub, la donna stuprata, sei bambini e tre adulti con un'intossicazione alimentare e tre uomini e una donna coinvolti in un incidente stradale.

Queste erano tutte occasioni per far assistere gli specializzandi dei chirurghi a cui erano stati assegnati gli interventi a come si operava, ottima occasione per imparare la tecnica giusta, anche se quelli al pronto soccorso curavano solo piccole ferite, facevano visite e/o prelievi e suturavano piccoli tagli.

"Caspita, come vorrei essere in sala operatoria in questo momento!"

"Christina, tu vuoi diventare cardiochirurgo... Non ci sono interventi al cuore in programma di mattina!"

"Purtroppo... Ma spero di poter operare presto!"

"Anch'io...!" Rispose Meredith.

Come andrà il lavoro di tutti, Agenti e medici compresi?

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Capitolo 6
*** Attrazione reciproca ***


I primi casi trovarono presto soluzione, a parte quello di Jackie perchè la ragazza stuprata rifiutava di denunciare il suo aggressore e quello di Elèna, poichè il bambino rapito, stando alle prove raccolte, era stato portato in Canada e dovevano aspettare l'autorizzazione di Frank e della Polizia Canadese prima di valicare il confine ed agire.

Invece Emily, ferita da un colpo alla testa infertole da uno dei rapinatori alla villa del Sindaco, venne accompagnata al Saint Ambrose dai colleghi con lei, ovvero Jamie, Mack e Sato, che trovarono la dottoressa Bailey.

"Cos'è successo? Mi faccia vedere..."

"Non si preoccupi, dottoressa! E' solo un taglio..."

"Un taglio che potrebbe infettarsi! Le mando subito qualcuno che possa occuparsi di lei...!" Disse la donna di colore, di bassa statura, sorridendo alla mora ed andandosene, per cercare una collega che la medicasse.

Ma la Bailey non dovette fare alcuna fatica, visto che Teddy s'avvicinò ad Emily con un leggero sorriso dipinto sul volto, quasi incredula "Emily... Emily Prentiss! Incredibile, sei proprio tu...!"

"Teddy Altman! Dio, come stai? E' passata una vita dall'ultima volta..."

"Solo tre anni! Però ti trovo in forma... Sei ancora single?"

"Si ed anche tu, da quanto vedo! Te lo leggo negli occhi, sei un libro aperto per me!" Disse la mora e l'intimo dialogo attirò l'attenzione di colleghi e colleghe, che osservavano interessati o s'avvicinavano addirittura, convinti che fra l'Agente e la Dea Cardiochirurga ci fosse qualcosa.

"Dottoressa Altman...!" Dissero alcune specializzande, capeggiate da Christina Yang "E' la sua fidanzata?"

"No, io ed Emily siamo amiche di vecchia data... Abbiamo frequentato lo stesso liceo e non ci vediamo da tre anni!"

"Ed è stato bellissimo stare insieme... Teddy è una persona splendida, per non parlare di sua sorella Kim!"

"Noi parliamo del passato, ma... Dottoressa Jareau, medica l'Agente Prentiss..." Fece Teddy e JJ, imbarazzata, avanzò quasi con timidezza e la mora le sorrise, iniziando a sentire i battiti del proprio cuore fondersi con quelli di quella bellissima ragazza, decisamente vicina e dannatamente bella.

"S-Sentirà un po' bruciare, Agente Prentiss..."

"Non importa, dottoressa Jareau! E... Mi chiami pure Emily!"

"O-Ok, allora... Allora tu puoi chiamarmi JJ!"

Le due si sorrisero ed Emily le sussurrò un ok molto seducente, strizzandole l'occhio destro e JJ medicò il taglio accanto all'occhio sinistro con maestrìa, concludendo in pochissimi minuti "Molto bene, JJ! Ottima medicazione..."

"Grazie, dottoressa Altman!"

"Abbi molta cura di lei, Teddy! Queste mani splendide e fatate sono perfettamente in grado di salvare una vita!" Disse Emily, prendendo la mano destra di JJ fra la propria e baciandole con delicatezza e stile le nocche, fissando poi i suoi bellissimi occhi azzurri, sorridendole.

Quindi l'Agente se ne andò, dopo aver salutato e ringraziato JJ, le altre specializzande e Teddy, lasciandole il suo numero di cellulare e di casa, mentre Jamie, Mack e Sato da una parte e le colleghe di JJ dall'altra, cercarono di far confessare alle due l'attrazione reciproca l'una per l'altra.

"Dai JJ, ammettilo! L'Agente Prentiss ti piace...!" Disse Christina Washington, circondandole le spalle col braccio destro.

"E' molto bella, certo... Ma non so cosa possa provare per me..."

"Devi solo buttarti e vedrai che tutto andrà per il verso giusto! Sono certa che lei impazzirà per te...!"

"Tu non me la racconti giusta...!"

"Sei bellissima e vedrai che cederà al tuo fascino!" Disse la rossa Washington, dando leggere gomitate all'amica, rossissima ed al limite dell'imbarazzo e continuarono finchè la Bailey non ricordò loro che avevano tutte un lavoro da fare.

Ed anche Emily era stata messa sotto torchio, persino quando arrivarono al comando dell'FBI, ove c'erano le altre colleghe "Dai Emily, confessa!"

"Cosa deve confessare?" Domandò Kalinda.

"Siamo stati al St. Ambrose ed Emily, oltre ad aver trovato una vecchia amica di nome Teddy, ha persino trovato l'amore..."

"Siete stati all'ospedale??" Avanzò Cara, che si era invaghita di una delle specializzande "Sapete che io volevo rivedere quella specializzanda!!"

"Si si... Ma Emily ha già gettato le basi, tu no!"

"Di chi si è innamorata??" Chiese Garcìa.

"Di Jennifer Jareau, una delle specializzande..." Disse Mack e Garcìa esibì un sorrisone a trentadue denti che preoccupò quasi tutti.

"Perchè sorridi? La conosci?"

"Certamente! E' una mia amica, eravamo al liceo assieme e siamo ancora ottime amiche...! Tranquilla Emily, ti aiuto io a conquistarla!"

"Non offenderti, Garcìa, ma... Io preferisco conquistare JJ da me!" Rivelò con sensualità e l'analista sentì il suo cuore perdere parecchi battiti innanzi allo sguardo passionale ed innamorato di Emily.

"Ho in programma una bella pizzata a casa mia... Che ne dite? Accettate? E' sabato sera... Ci saranno molti amici ed amiche!"

Tutti accettarono l'invito di Garcìa e costei, felicissima, tornò nel suo ufficio per iniziare a progettare il tutto nei minimi dettagli... Cos'avrà in serbo la bizzosa analista per amici e colleghi? E... Come si evolverà tra Emily e JJ?

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Capitolo 7
*** Arresti importanti 1 ***


Il giorno seguente, mentre stavano per andare al lavoro, Emily, Kalinda, Kensi, Cara, Catherine e Kono passarono davanti ad un delizioso cafè e, da dentro esso, qualcuno le vide ed uscì in tutta fretta per invitarle "Ehi, Agente Sexy!" Chiamò una voce decisa e, voltatesi, le Agenti videro Christina Yang, la specializzanda del St. Ambrose con alcune colleghe "Venite dentro per un caffè??"

"Voi fate come volete, io entro!" Disse Cara, avendo scorto colei che tanto le piaceva.

"Anch'io entro...!" Ribadì Emily e tutte le seguirono, accettando l'invito di Christina e presero quindi posto ai tre tavolini messi vicini e che contavano ancora qualche posto libero e le due innamorate ebbero fortuna, sedendosi accanto alla propria fiamma.

"Ciao! Qual è il tuo nome?"

"Kahlan... Kahlan Amnell! Il tuo, Agente?"

"Cara Mason, sempre al tuo servizio!" Disse la bionda, facendo il baciamano alla mora, sotto lo sguardo delle Gemelle Gossip Meredith e Christina, a cui mancava solo Garcìa, il -capobanda-.

"Anche noi ci rivediamo...!" Rivolse Emily a JJ e costei sorrise appena.

"Si e ne sono molto felice... Come va il taglio?"

"Benissimo! Ho fatto la medicazione, anche se a fatica, ma come puoi vedere è tutto a posto!"

JJ si limitò a sorriderle e la mora fece altrettanto, ma Christina volle sapere un po' di cose su di loro e, quando le Agenti ammisero senza vergogna la loro omosessualità, colpendo un po' tutte le presenti, le altre domande della Yang permisero alla Washington ed a Ruiz di trovare molte cose in comune ed una forte simpatia reciproca... Ma il bel momento venne interrotto dallo squillo quasi simultaneo dei cellulari delle Agenti.

"Lavoro...! Dobbiamo andare... Grazie per l'invito, Christina!"

"Nessun problema! Alla prossima!" Disse la mora dai tratti orientali e, quando le Agenti se ne furono andate, non prima che tutte ebbero lasciato il rispettivo numero di cellulare, le specializzande e la sola dottoressa presente, Jasmin Jonas, parlottarono delle giovani appena uscite con molto interesse.

E le nostre Agenti, arrivate in dieci minuti alla sede del Bureau di LA, videro due ragazze nell'ufficio di Frank e s'avvicinarono a Baker "Chi sono?"

"Nuove colleghe...! Hanno la vostra età e sono entrambe promettenti!"

"Oh eccole, stanno uscendo!" Disse Kono e Baker avanzò.

"Ragazze e ragazzi..." Fece la bionda quando tutti le prestarono attenzione "Queste sono le nuove colleghe, le Agenti Kelly Kisugi e Irene Valli!" E, a presentazioni fatte, le due giovani vennero subito mandate sul campo... Kelly con Emily, Danny, Kono e Cara di supporto ad Elèna, Samantha, Kidd e Sofia affinchè potessero andare in Canada a liberare il bambino rapito collaborando con la Polizia Canadese, invece Irene andò con Jackie ad interrogare la ragazza stuprata ed un paio di testimoni con Guren, che sostituì Cara, Olivia e Nav, ovvero la Caetano.

Proprio costoro arrivarono a casa della giovane Michelle Tribean, che aveva rifiutato di stare in ospedale e di chiudersi in casa assieme ai genitori Patrick e Therèse per interrogarli tutti e tre, invece Nikki e Guren andarono alla casa in fondo alla via nella quale abitava una coppia di anziani che aveva assistito allo stupro e che avevano contattato l'FBI dopo aver saputo la notizia dalle altre persone vicine di casa.

"Allora voi avete assistito al fatto?"

"Si, esatto Agente! Proprio così...." Disse la signora Dorothy, sedendosi accanto al marito Terrence.

"Allora perchè aspettare a chiamarci?"

"Perchè volevamo prima sentire se fosse stata una vera aggressione oppure no...!"

Dopo aver cercato di capire se i due vecchietti ci fossero o ci facessero, Guren e Nikki riuscirono ad ottenere tre descrizioni parziali ed un nome... Quello di Sammuell Walters, il figlio dei loro vicini di casa che, a quanto raccontato, aveva più volte corteggiato Michelle, venendo sempre respinto.

Allora Nikki chiamò Jackie per riferirle ciò che avevano scoperto e poi mandarono i due anziani al Dipartimento con Olivia, affinchè fornissero un'identikit dei tre ragazzi insieme a Sammuell, l'unico di cui la coppia fosse certa.

"Allora, Michelle... Dei testimoni hanno detto di aver visto tre ragazzi ed in più Sammuell Walters ad aggredirti...! Che ci dici?" Chiese Jackie e la sedicenne pianse, fra le braccia di sua madre.

"Tesoro, dì loro la verità... Vogliono solo aiutarti!"

"S-Si, è vero... Uno era Sammuell, m-ma gli altri tre non li a-avevo mai visti..."

"Dovrai testimoniare al processo contro di loro e passeranno così qualche anno dentro! Ti chiamerò quando dovrai venire a parlare col Procuratore..."

"Che Procuratore si occuperà del caso?" Chiese il padre, fino a quel momento rimasto in silenzio.

"Guardate, sono tutte donne e tutte mie coetanee... Ma vi giuro che sono tutte molto capaci e se vorrete poi un ordine restrittivo per quando i quattro ragazi usciranno, ditelo e vedrete che vi sarà concesso...!"

"Grazie mille, Agente Curatola! Grazie anche a voi..." Dissero a turno i due genitori e Michelle si concesse un abbraccio con Jackie, che le accarezzò dolcemente i biondi capelli e si congedò con un occhiolino.

E, quando furono sul SUV del'FBI, Guren sorrise "Adesso capisco perchè il Direttore Reagan ha fiducia in te, quando bisogna mandarti dalle ragazze che hanno subìto violenza..."

"Beh, l'importante è avere pazienza ed essere dolci..."

"Si, ti diamo pienamente ragione!"

Una volta arrivate al Dipartimento, Jackie e le colleghe andate con lei si recarono nell'ufficio di Frank per riferirgli la chiusura del caso e poi era il burbero uomo che si occupava di chiamare la Procura per sottoporre il caso ad uno dei Procuratori.

"Scusatemi..." Disse Olivia "I signori Browly hanno terminato con l'identikit e testimonieranno!"

"Le Analiste hanno trovato qualcosa?"

"Si, sono tre compagni di scuola di Sammuell... George Patters, Donald Tucson e Peter Broyce!"

"Andate a prenderli!"

Subito Jackie, Olivia, Nikki, Irene e Guren andarono con due SUV ed arrivarono al liceo Minnervis, la scuola frequentata dai quattro, era l'ora della ricreazione e, quando costoro videro le cinque parlare con uno dei bidelli e poi guardare verso di loro, si diedero subito alla fuga, mentre qualche studente cercò di riprendere la scena con gli I-Phone.

"Walters, Patters, Tucson, Broyce, fermatevi subito, FBI!"

Ma i ragazzi, ovviamente, non si fermarono e le nostre Agenti, a parte Olivia che aveva fatto il giro sul retro per bloccarli, riuscirono a fermarli tutti con un placcaggio da rugbiste di professione.

"Siete in arresto per violenza carnale e resistenza all'arresto!" Disse Guren.

"Io non ci vado in galera!" Gridò Sammuell e, cercando di vincolarsi dalla presa di Jackie, tirò una gomitata sullo zigomo dell'Agente che, tuttavia, non lo lasciò andare e lo ammanettò "Per te, Walters, anche aggressione a pubblico ufficiale! Muovetevi!"

Gli altri studenti continuarono a riprendere i quattro ragazzi mentre venivano condotti sui due SUV ed Olivia si premunì di spiegare ogni cosa al Preside affinchè avvisasse le loro famiglie, che avrebbero potuto raggiungere i figli al Dipartimento.

E questo caso si era concluso bene... Come se la caveranno le Agenti andate in Canada? E quale Procuratore si occuperà del caso Tribean?

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Capitolo 8
*** Arresti importanti 2 ***


Rientrate al Dipartimento coi quattro ragazzi arrestati, Jackie li lasciò ad Olivia e Guren affinchè li schedassero e prendessero loro impronte e DNA, aiutate in questo da Lindsay Monroe della Scientifica.

"Dove vai...?" Chiese Irene.

"Al Pronto Soccorso a farmi medicare questo dannato taglietto che non smette di sanguinare..."

"Ti accompagno?"

"Se ti va...! Ma tu e Kelly non avete fato le analisi come tutti noi?"

"Si, ci portava i referti una dottoressa... Non so se è gi arrivata!"

"No di certo, sennò Baker sarebbe nell'ufficio del Direttore a consegnargli le cartelle mediche e poi le porterebbe alle Analiste da metterle nei vostri fascicoli!"

"Giusto...! Ora andiamo!" Disse l'Agente dai corti capelli castano-ramati e gli occhi scuri e, nell'uscire, le due incontrarono Erin, che subito s'avvicinò preoccupata a Jackie "Dio, che ti è successo??"

"Nulla... Perchè sei qui?"

"Per il tuo caso...! Il Procuratore Generale Jack McCoy l'ha affidato a me!"

"Ho capito! Beh, ci si vede!"

"Aspetta..." Disse, avvicinandosi maggiormente "Posso darti un cerotto?"

"No, sarebbe inutile! Ah, a proposito... Lei è Irene Valli, una nuova collega e... E ti pregherei di pensare un po' ai fatti tuoi!" Disse l'Agente, lasciando di stucco la castana, allontanandosi con Irene, dirigendosi a piedi verso il St. Ambrose.

"Non sei stata troppo dura con lei...?"

"Anche se è la secondogenita del Direttore, non m'importa! Avevamo una storia, ma quando loro Reagan si sono trasferiti qui per la promozione di Frank, ci siamo promesse comunque amore e fedeltà... Invece l'altro giorno, durante le visite mediche, mi ha detto di essere sposata e di avere una figlia!"

"Mi dispiace tanto...! Anch'io, in Italia, amavo una collega, ma lei stava con un altro collega che la tradiva... Non mi ha mai creduta ed io, stanca di vederla tra le braccia di un altro, mi sono fatta trasferire qui! E devo dire che l'ambiente già mi piace!"

Le due si sorrisero e, varcate le porte del Pronto Soccorso, furono Addison e Kahlan ad andare loro incontro "E' successo qualcosa?"

"Si dottoressa! La mia collega si è presa una gomitata sullo zigomo e si è fatto un taglietto che sanguina..."

"Vediamo..." Disse Addison, togliendo piano il fazzoletto che, seppur bagnato, si era attaccato alla lieve ferita ma, nonostante il male ed il fastidio, Jackie non battè ciglio e quando fu rimosso, Addison lasciò il compito a Kahlan, che doveva solo prendere le eventuali fibre rimaste nella ferita con una pinzetta e poi medicarla... Lei avrebbe osservato.

"Mi dica se le faccio male, Agente...!"

"Certo, non si preoccupi! Ma può darmi del tu, non siate formali..."

"D'accordo! Allora chiamami pure Kahlan!"

"Io sono Jackie..." Disse, sorridendo appena, visto che non poteva stringerle la mano.

E la specializzanda si rivelò essere piuttosto abile, dato che Jackie non emise nemmeno un piccolo sibilo "Complimenti, Jackie, neanche un lamento!"

"Hai delle belle mani, sei molto portata per questo lavoro...! E poi, ho una soglia alta del dolore!"

"Si spiega tutto!" Se la rise la mora, stringendo la mano dell'Agente biondo-castana.

"Brava, Kahlan! Agente Valli, le analisi sue e dell'Agente Kisugi vi verranno consegnate nel primo pomeriggio!"

"D'accordo...! E guardi che Irene va benissimo, dottoressa!"

"Anche a me sta bene essere chiamata Addison!" Disse la rossa, mentre dalla porta entravano Grace ed Amy, con costei che teneva un fazzoletto ben stretto fra le mani, sotto il naso, così Jackie ed Irene s'avvicinarono alle colleghe.

"Amy, che ti è successo?" Domandò Irene, mentre Meredith s'avvicinava per prendersene cura.

"Siamo state mandate di supporto ad Elèna e gli altri in Canada con Jamie e Zoro ma, in procinto di prendere il rapitore, il bastardo ha aperto di colpo la porta blindata e l'ha presa in pieno sul naso!"

"Qui c'è una microfrattura... Bisogna chiamare il dottor Sloan!"

"Non serve il chirurgo plastico!" Disse Maura Isles-Rizzoli, la moglie di Jane.

"Maura...! Come mai qui?"

"Non mi sento bene da un paio di giorni e sono venuta per delle analisi di controllo...! Tornando al naso dell'Agente Dylan, si fa' prima a sistemarlo così!" Rispose, prendendo il naso di Amy tra indice e medio, stringendolo e dandogli un colpo secco verso sinistra, che fece urlare Amy di dolore e scendere persino un paio di lacrimucce.

"G-Grazie..."

"Di nulla! Una volta l'ho fatto anche a Jane che, giocando a basket con suo fratello minore, a Boston, si prese una pallonata in pieno volto!"

"Brrrr... Quella si che faceva male!"

"Sicuramente! Beh, ci si vede... Salutatemi Jane!"

Le quattro Agenti annuirono, così Amy dovette solo andare a ripulirsi dal sangue nel bagno in fondo al corridoio e poi Addison diede ad Amy e Jackie il permesso di andare, con l'ultima che doveva tenere il cerotto per due giorni e mai bagnare il piccolo taglio.

E tornate in centrale, videro Elèna e Samantha portare via il rapitore, Bruce Hagan, ed il piccolo Steven fra le braccia dei genitori, felicissimi, che ringraziarono tutti per l'impegno e per aver trovato il figlioletto vivo.

Cos'accadrà di pomeriggio?

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Capitolo 9
*** Missione in vista! ***


Subito dopo pranzo, che le nostre Agenti consumarono in centrale, compresi Frank e sua figlia Erin che erano nell'ufficio del primo, così tutte ne approfittarono per parlare dei loro primi casi, brillantemente risolti.

Ma arrivò qualcuno pronto a fare rimettere le giovani al lavoro, insieme alla dottoressa Altman, che aveva portato le cartelle di Kelly ed Irene.

"Scusatemi, Agenti...! Ho portato le analisi delle vostre colleghe!"

"Grazie mille, Teddy!" Disse Emily "Sei venuta fin qui a consegnarle...?"

"Si... Ero in zona, perciò...!"

"Le dia pure a me, dottoressa..." Avanzò gentilissima Sydia e la bionda cardiochirurga arrossì abbastanza, porgendole le cartelle delle due nuove arrivate e sorrise all'Agente dai lunghi capelli scuri.

"G-Grazie, lei è molto gentile...! Il suo nome?"

"Oh, ha ragione! Sono l'Agente Sydia Meioh, mi dia pure del tu!"

"Va bene...! Io sono la dottoressa Teddy Altman ed anche tu non devi essere formale!" Ribadì la bionda dottoressa, sorridendo a Sydia e stringendole la mano tesa sotto lo sguardo malizioso delle colleghe, quindi la chirurga andò... E le due ragazze venute con lei attirarono l'attenzione di Heles in primis.

"Milena, amore mio!" Disse la bionda, avvicinandosi verso la moglie, baciandola con dolcezza "Come mai qui?"

"Questa è la soprano Reiko Akiba, ed è stata ingaggiata dall'orchestra per cui suono io, la Los Angeles Simphony e... Qualcuno le ha rubato gli spartiti!"

"Sicura che glieli abbiano rubati?"

"Si, Agente! Li avevo messi nel mio armadietto, al Teatro Magno e... E sono spariti!"

"Se non erro lo spettacolo è venerdì sera..."

"Esatto, fra due giorni! E per fortuna conosco la Carmen a memoria..."

"Allora è un dramma per metà!" Scherzò Heles, facendo ad entrambe l'occhiolino "Veniamo subito per iniziare le indagini... Chi viene con me?"

"A teatro? Io!" Offrì Sato, per la gioia di Reiko, che le aveva messo i bellissimi occhi ametista addosso e con lei andarono Scott e Kelly.

"Vengo anch'io a darvi una mano..."

"Tu no, Agente Sharma!" Disse Frank, uscendo dal suo ufficio, mentre Baker arrivava con una ragazza della loro stessa età, pressapoco, dai capelli castani che le ricadevano appena sotto le scapole e gli occhi castano-ambrati come quelli di Jackie.

"Signore, l'Agente Delaney è arrivata!"

"Agente Delaney, questa è l'Agente Sharma! Verrà lei sotto copertura assieme a lei!"

"Molto piacere...! Sono l'Agente Lana Delaney!"

"Agente Kalinda Sharma... Incantata!" Disse la ragazza, baciando la mano della giovane davanti a lei, che riuscì a nascondere benissimo il focoso desiderio che Kalinda aveva acceso in lei con quel bacio leggero ed elegante.

"Lana, ho preso i... Fascicoli..." Disse una ragaza dai lunghi capelli mori ricci e gli occhi blu zaffiro "Mio Dio..."

"Qualcosa non va, Agente...?" Chiese Baker, notando che la mora aveva mollato di colpo i fascicoli e si stava incamminando verso un'Irene pietrificata, incredula "Agente Gori...?"

"I-Irene... Irene, sei... Sei proprio tu..."

"Come mai qui?" Chiese fredda la castana, senza guardare l'altra negli occhi.

"Anna, conosci quest'Agente?" Domandò Lana e la mora annuì.

"E' Irene, c-colei che lavorava i-in coppia con me q-quando eravamo a Roma..."

"Allora, se vi conoscete, puoi andare sotto copertura con loro, Agente Valli...!" Disse Frank "Dovete andare nella SPA della Familgia Tosariis e scoprire cosa c'è realmente dietro al centro termale..."

"Sicuri che sia una copertura?"

"Si, al cento per cento!" Intervenne Lana "Abbiamo preso uno dei loro tirapiedi mentre spacciava ed ha presto confessato!"

"Quello è un centro di bellezza e relax per sole donne... Fidanzate o sposate! perciò, oltre a Delaney e Sharma ed a Gori e Valli, andranno anche Blye in coppia con Kalakaua, Spade in tandem con Delgado, Van Dongen con Balaguère e Chen con Dylan e... Amy, attenta alle porte!" Disse il burbero uomo, mentre qualcuno sghignazzò, sapendo che Amy e le porte non andavano d'accordo.

"Direttore, posso protestare?" Fece Irene, alzando la mano.

"Cosa c'è che non va, Agente Valli?"

"Il mio -tandem- non va...! Io non voglio avere nulla a che fare con l'Agente Gori!"

"Vieni nel mio ufficio..." Replicò severo Frank, mentre la castana lo seguiva e tutti osservarono la scena, soprattutto la diretta interessata, che Lana cercava invano di confortare e Jackie capì subito che quella era la collega di cui Irene le aveva parlato e lo stesso lo pensavano anche Prue e Kelly, anche se il loro caso era un pochino diverso.

Poi quelle che dovevano ritrovare gli spartiti di Reiko Akiba andarono, facendosi promettere i dettagli, mentre gli altri attendevano che Irene e Frank uscissero dall'ufficio di costui... Risolveranno la situazione?

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Capitolo 10
*** La SPA dei Tosariis ***


Nell'ufficio di Frank, costui prese un profondo respiro mentre guardava fuori dalla finestra, prima di rivolgersi verso Irene, sul cui volto era dipinto tutto il disappunto del mondo... Quindi, ne dedusse l'uomo, fra la sua Agente e la Gori qualcosa di importante si era inceppato e mai sistemato.

"Dimmi, Agente Valli... Cosa c'è che non va, con l'Agente Gori?"

"Abbiamo avuto... Qualche divergenza, quando eravamo a Roma..."

"Ora qui siamo a Los Angeles e vi pregherei di andare d'accordo! Cerca dentro di te la forza di perdonare..."

"Come dovrebbe fare Jackie con sua figlia...?" Avanzò Irene, come se stesse sfidando l'uomo "Con tutto il rispetto, Signore, ma io sono contro il tradimento!"

"Anch'io lo trovo ignobile, ma quello che c'è tra Erin e Jackie non è la stessa cosa... Nessuna di voi due è sposata e non ci sono bambini di mezzo!"

"Si sbaglia... Io ho un nipote di tre anni e lo sto allevando da sola perchè mia sorella è in un centro a Roma per farsi disintossicare dalla droga!" Ribadì la castana e l'uomo la fissò, chinando poi il capo.

"Mi dispiace... Comunque, cercate di andare d'accordo per il bene della missione...!" Disse, quindi entrambi uscirono dall'ufficio e Frank portò tutti i suoi in sala proiezioni, a parte coloro che erano andati a teatro per ritrovare gli spartiti rubati e lì trovarono Peter Vohner, il capo della DEA, che si presentò a tutti.

"Allora... Per prima cosa, chi andrà sotto copertura?"

"L'Agente Delaney con l'Agente Sharma, la Gori con la Valli... Poi Van Dongen e Balaguère, Chen e Dylan, Spade e Delgado ed infine Blye con Kalakaua!" Disse Frank, indicandole, anche se Lana ed Anna non avevano bisogno di presentazioni, visto che lavoravano per Vohner.

"State attente anche tutte voi... Questo è il grande capo, Mitsu Tosariis e questi i suoi fratelli minori Carlos, Johnny e Davis! Sono molto spietati con talpe e traditori ed attenzione a Johnny perchè ci prova con tutte, pur sapendo che le clienti della SPA sono omosessuali!"

"Perchè dobbiamo andare sotto copertura? Cosa cerchiamo, esattamente?" Domandò giustamente Kalinda.

"Abbiamo ragione di credere che dietro alla SPA ci sia un giro ben avviato di droga e riciclaggio... L'ultima Agente che abbiamo fatto infiltrare aveva le prove, ma l'hanno uccisa e fatte sparire...!"

"I pesci piccoli...?" Chiese Irene, anticipando Elèna.

"Tutti componenti di un paio di bande che bazzicano la periferia della città...! Ho finito... Vi chiedo solo di sembrare delle coppie realistiche e di essere prudenti! Avrete tutte cinque cimici e cinque microfoni, che piazzerete un po' in giro per la struttura... Ora preparatevi!"

"Ci cambierete anche identità?" Avanzò Grace, alzando la mano.

"Nomi e cognomi no, ovviamente cambieremo solo la professione... Adesso, come ho detto, andate a casa vostra a prendere i vestiti necessari e tornate in un quarto d'ora al massimo, intanto noi vi faremo preparare le auto!"

Subito coloro che dovevano andare in missione andarono ciascuna a casa propria per prepararsi... Intanto, a teatro, Heles e Sato avevano capito che era stata Miyuki Hatano, l'altra soprano, a nascondere gli spartiti di Reiko per poter avere la parte ed avevano fatto presto perchè Sato, che aveva avuto l'intuizione, aveva seguito la giovane sino nei sotterranei e la fermò proprio un attimo prima che bruciasse i preziosi fogli.

"Miyuki, perchè...?" Le chiese Reiko.

"Per farti andare via! Col tuo arrivo io non ho più cantato...!"

"Qui non canterai più di certo!" Disse Louis Weiss, il direttore d'orchestra e la rossa sgranò gli occhi castani, andandosene afflitta, non prima che la già presente Natalia Boa Vista le prendesse le impronte per schedarla.

"Grazie mille, Agente Sato! Mi permetta di ringraziarla..." Disse Reiko, cingendo il collo della mora e rubandole un tenero bacio sulle labbra, poi la stessa soprano si allontanò un poco, imbarazzata, scusandosi, ma a Sato non era dispiaciuto affatto e glielo disse pure, fra le risate di Heles, che se la trascinò via dopo aver baciato la sua Milena.

Passato poi il tempo stabilito, le Agenti che dovevano andare in missione tornarono alla sede del Bureau, alla quale erano appena arrivate Heles e Sato, con la prima che sgranò gli occhi verdi quando vide i sei gioiellini parcheggiati davanti al posto di lavoro... Una Maserati, una Porsche, una Ferrari, una R8, una Prowler ed una Lamborghini Gallardo nere, rosse, blu o grige metalizzate, nuove di zecca.

"MIO DIO!!! E QUEI GIOIELLINI?" Chiese Heles, indicando le auto.

"Sono per la missione sotto copertura... Quella SPA è un posto per donne e ragazze facoltose!"

Heles rimpianse di non essere stata scelta, ma sapeva che presto sarebbe toccato anche a lei andare in missione, prima o poi... Qualche minuto e Vohner avanzò, consegnando le chiavi a Kalinda, Irene, Elèna, Grace, Eva e Kensi.

"Ecco i documenti e l'equipaggiamento...! Buona fortuna!" Disse Vohner, stringendo a tutte la mano, quindi le sei coppie salirono sulla rispettiva auto e se ne andarono, partendo con dieci minuti di differenza l'una dall'altra.

La SPA era in piena zona signorile, tra colline e case sfarzose, anche se piuttosto isolata dalle abitazioni, affinchè nessuno vedesse o sentisse cosa accadeva dentro, a parte le facoltose ospiti... E le ragazze, quando arrivarono tutte, vennero accolte da Mathieu, il receptioner, che consegnò loro... Le chiavi delle suit Luna di Miele poichè Garcìa e Nell, prenotando, avevano detto che erano coppiette appena sposate ed in luna di miele.

Da immaginare le reazioni di tutte, specie quella di Irene che, non volendo stare con Anna di sua spontanea volontà, figurarsi se ci sarebbe stata da sposata, anche se era per finta...

Poi Todd accompagnò loro ed altre ospiti in giro per l'enorme SPA, mostrando loro le terme, le tre piscine esterne e le due al coperto, i campetti da tennis e pallavolo, la palestra, la zona fitness, la sauna, la zona relax e massaggi, la mensa, le loro stanze, la grandissima sala da ballo e proibì loro di andare negli alloggi del personale ed in quelli dei proprietari, ubicati nella parte ovest e sud, mentre le camere erano ad est e il parcheggio a nord.

Ora il lavoro ed anche il divertimento potevano iniziare... Cosa aspetterà le nostre Agenti? Riusciranno a passare per coppiette innamorate e felici?

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Capitolo 11
*** Coppie... ***


Dopo che Todd ebbe accompagnato le nuove ospiti in giro per la SPA, tutte andarono a depositare i bagagli nella rispettiva stanza, anche se Kalinda e Lana s'avvicinarono al ragazzo "Scusaci, ci sono anche dei camerini...? Noi siamo delle cantanti..."

"Si, cen'è solo uno per tutte le artiste... E' la seconda porta a destra, sul retro della sala da ballo! Volete registrare la vostra esibizione?"

"Si...! Noi siamo Lana e Kalinda Sharma...!" Disse la castana, abbracciando colei che doveva essere sua moglie, regalandole un tenero bacio sulle labbra, molto languido "C'è un posto disponibile?"

"Dalle otto alle nove... Canterete al masimo due brani a sera! Vi segno?"

Le due annuirono poi, mano nella mano, andarono anch'esse verso la loro stanza al secondo piano, accanto a quella di Samantha ed Elèna, che le raggiunsero pochi minuti dopo assieme alle altre "Visto...? Abbiamo le stanze insonorizzate, per la privacy..."

"Meglio...! Altrimenti non sarebbe un posto credibile...! A proposito, stasera piazzerò qualche cimice nell'area dei dipendenti..."

"Ottima idea, Irene! Noi abbiamo già prenotato un posto per cantare, dalle otto alle nove e sicuramente tutto il personale sarà alla sala da ballo!"

"Mi perdonerete se perderò parte dell'esibizione..."

"Certo...! Il lavoro prima di tutto!" Disse Lana, sorridendole dolcemente.

"Verrò anch'io con te..." Avanzò Anna ed Irene la fissò in tralice, abbassando lo sguardo con un sospiro pesante.

"Tu fai la maestra elementare, Anna cara! Lascia fare a me, che sono assicuratrice... Se mi beccano, darò loro l'occasione di prendersi la mia assicurazione sulla vita..." Disse, preparando le cimici ed i microfoni "E poi, preferisco avere dietro Elèna, l'archeologa!"

Anna ci rimase un po' male, ma si limitò ad annuire e Lana notò la tristezza negli occhi della collega "Possiamo anche divertirci, ora...!" Disse Marie, ottenendo il consenso di tutte, che decisero di fingere di agire come se si fossero appena conosciute.

Così, ritornate nella rispettiva stanza, ognuna indossò un bikini e qualcuna perse qualche battito al cuore, come Kalinda e Lana, Grace, Elèna ed anche Irene si fece coinvolgere un po' dal bikini rosa e verde di Anna, poi presero i vari kit da spiaggia, anche se per andare solo in piscina, con creme solari e doposole... Invece Eva scrisse un sms a Garcìa, dicendole che Kalinda e Lana avrebbero cantato dalle otto alle nove e l'analista si premunì di far mettere un bello schermo dove c'erano le scrivanie di tutti gli Agenti, col permesso del Direttore ovviamente... Lei avrebbe manipolato le telecamere della sala da ballo ed avrebbe anche registrato le esibizioni, inviandole agli I-Phone ed I-Pad degli amici medici e Procuratori, oltre che dei colleghi.

"Posso metterti l'olio solare, amore...?" Chiese Grace ed Amy divenne rossissima "Perchè quella faccia?"

"Uhm... N-Non sono ancora abituata..."

"Beh, loro si a quanto pare!" Disse Irene, dopo essersi presentata per scena, indicando Kono rilassata sotto le mani di Kensi e Lana sotto quelle di Kalinda.

"Hai proprio ragione...! Chissà, di solito da cosa nasce cosa..."

"Non vedo l'ora di vederle sul palco... Per me sono brave! Non so dire perchè, ma sento che c'è alchimia fra loro!"

"Ciao, pupe!" Disse all'improvviso una voce piuttosto roca e le nostre Agenti sollevarono tutte gli occhiali da sole per scorgere un tipo spavaldo e pieno di sè dall'altra parte della piscina "Quello dev'essere Johnny Tosariis, il marpione!"

"E sta venendo proprio da questa parte..." Disse Amy, fingendosi addormentata.

Infatti l'uomo sui trentacinque anni dagli occhi a mandorla ed i corti capelli tinti di biondo s'avvicinò alle nostre ragazze "Buongiorno, bambole...! Vi andrebbe un bel drink?" Chiese, cercando di mettere la mano sul lato B di Lana, ma qualcuno più rapido di lui gli afferrò la mano.

"Ehi, bello...! Non provare a fare la mano morta a mia moglie!"

"Mi piacciono le donne motivate! Voi siete due cantanti, giusto...? Non vedo l'ora di vedervi..."

"Prega il tuo Dio che non ti riveda più attorno alla mia donna!" Sibilò Kalinda, freddissima, gelando il sangue nelle vene delle altre colleghe, che non l'avrebbero mai creduta determinata e cazziuta fino al punto di ringhiare in faccia ad un criminale... E Lana pareva fidarsi molto di lei, perchè non si era mossa nè aveva reagito, sapendo di essere al sicuro.

"Non essere scontrosa, amore...!" Disse proprio Lana, accarezzando sensualmente con la punta del piede la gamba destra di Kalinda "Siediti qui accanto a me! Dammi un bacio e calmati..."

Allora Kalinda prese posto accanto a Lana e costei si sedette sulle sue gambe, cingendole il collo con le braccia e rubandole un bacio molto appassionato, che la giovane per metà Americana e per metà Indiana corrispose senza indugio, facendo sorridere con malizia le colleghe.

"Scusa, com'è che ti chiami...?" Chiese Kono, sollevando i suoi Rayban rossi.

"Johnny... Johnny Tosariis, sono uno dei padroni di questo posto!"

"Con noi non avrai tanta fortuna... Ci siamo appena sposate dopo qualche anno di fidanzamento! Anche se abbiamo solo diciannove anni, non siamo propense a tradire la nostra compagna!"

L'uomo sorrise e si congedò dalle ragazze rimettendo i suoi occhiali e salutandole. Cosa le aspetterà di sera, durante l'esibizione e dopo? Verranno scoperte o terranno la loro copertura?

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Capitolo 12
*** L'esibizione e poi... ***


Le nostre ragazze continuarono a divertirsi e rientrarono nella rispettiva stanza verso le sette, così da potersi preparare per lo spettacolo delle otto e, a tal proposito, Todd andò a bussare alla porta di Lana e Kalinda.

"Si...? Hai bisogno di noi?"

"Prendete gli abiti e le scarpe che intendete indossare e seguitemi, andiamo nei camerini... Il vostro è il secondo spettacolo, il primo è da poco iniziato!" Disse il ragazzo, così le due giovani aprirono il rispettivo armadio e presero ciò che volevano indossare.

Le due entrarono nel camerino numero sei, visto che ogni artista aveva il suo privato ed al massimo si esibivano sei coppie a sera, pronte a vestirsi dopo aver chiuso la porta... E quando Kalinda si voltò, vide Lana che aveva tolto la maglietta ed esibì un reggiseno di raso e pizzo rosso che attirò molto la mora.

"Che ti prende...?" Chiese Lana, come se non avesse capito cosa avesse la mora, con un malizioso sorriso.

"Nulla... Ho solo visto qualcosa che mi piace...!" Ammise la mora per metà Indiana, sorridendo appena e strizzando l'occhio alla castana.

"Allora... Forse vedrò di farti vedere qualcosa in più dopo... Che ne dici?"

Kalinda sorrise ancora, avvicinandosi a colei che era sua moglie per finta "Mi piacerebbe molto... Non vedo l'ora...!"

Lana  e regalò un tenero bacio sulle fresche labbra di Kalinda ed uscirono dal camerino, in tempo per la loro esibizione... Lana indossava un lungo abito bianco e Kalinda, sempre coi capelli legati nell'immancabile chignon, indossava una camicetta lunga bianca sotto la quale faceva capolino la corta gonna blu e gli alti stivali in pelle nera... Praticamente, non portava nulla di diverso dagli altri giorni.

Arrivata l'ora dell'esibizione, le due salirono sul palco tra gli applausi di tutti, anche delle colleghe, meno che di Irene, andata a mettere cimici e microfoni negli uffici dei boss e, mentre le ragazze si apprestavano a cantare Fix You e True Love, Irene era già in azione.

Irene entrò senza problemi negli alloggi del personale ed in quelli dei boss visto che, come previsto, tutti erano nel salone da ballo a godersi la fantastica esibizione di Kalinda e Lana e piazzò senza problema ciò di cui disponeva, avendo preso anche quelli delle sue colleghe.

Ma a complicarle la vita ci pensò la voce di Johnny che, da quel che riusciva a sentire, sembrava ubriaco "Maledetto idiota..." Sussurrò tra sè e sè la castana.

"Chee cashpitaa susheede qui?? Dov'èè il baagnoooo??"

"Te lo do io, il bagno...!" Disse piano Irene, colpendolo alle spalle e facendolo svenire, quindi lo trascinò sino nel bagno vicino all'ufficio di Mitsu Tosariis in persona e lo lasciò lì, quindi chiuse la porta e se ne andò, entrando nella sala da pranzo... Non notata, per fortuna, visto che tutti erano persi da Lana e Kalinda, che erano proprio un duo eccezionale.

"Tutto bene...?" Domandò Anna, per non destare sospetti, sorridendo alla castana.

"Bene bene... Ho fatto tutto..."

"Hai avuto problemi?"

"No, Marie... A parte quel cretino di Johnny che era ubriaco, così mi sono appostata accanto alla porta dell'ufficio e, quando è passato, l'ho steso, messo nel bagno e chiuso dentro!" Disse, come se fosse la cosa più naturale del mondo.

"Speriamo che non si ricordi di te..."

"Tranquilla, Amy... L'ho preso alle spalle!"

"Ottimo! Cambiando discorso... Kalinda e Lana sono proprio affiatate...!"

"Hai ragione, Eva..." Intervenne Anna, che ben conosceva Lana "E poi, sembrano piacersi molto!"

"Lana è molto carina... Ci farei un pensiero anch'io!" Fece Elèna, ottenendo un pugnetto sulla spalla da parte di Samantha, che faceva la finta offesa.

Poi le due terminarono l'esecuzione del secondo brano e Kalinda rubò un bacio molto passionale a Lana, che lo corrispose proprio nell'attimo in cui applausi e fischi d'apprezzamento si levavano dalla sala solo per loro, poi raggiunsero le amiche ai due tavoli messi vicini.

"Allora...? Com'è andata?"

"Lana, Kalinda, siete state fantastiche...! Scommetto che anche Garcìa starà impazzendo!"

Infatti, alla sede del Bureau, approfittando dell'assenza del Direttore Reagan, Garcìa si stava sbizzarrendo "Dio, che coppia da urlo!! Oltre ad Emily, JJ, Cara ed altre, devo tenere d'occhio pure queste due!"

"Ti aiuteremo noi, PG... Tranquilla!" Dissero Nell ed Abby, ma l'Analista precisò che anche loro erano controllate, ma questo non le turbava più di tanto, quindi Garcìa salvò la registrazione dei due brani e la mandò via mail a tutti i suoi contatti nel Bureau, in Procura, al St. Ambrose ed al suo fidanzato Derek Morgan, che lavorava con loro ma era già andato a casa.

Finalmente le stanche ragazze, dopo aver cenato, visto che un ottimo spezzatino d'anatra era stato servito durante la prima esibizione, nel corso della quale Irene sen'era andata con la scusa di sentirsi male per via dell'anatra stessa, andarono ognuna nella rispettiva stanza per dormire... Anche se i piani di Grace e di Kalinda non erano proprio quelli di dormire.

Infatti la prima svegliò il desiderio di Amy con dei dolci bacetti schioccati sul collo che portarono presto ad altro, invece Kalinda aveva imprigionato Lana fra il suo corpo ed il muro, guardandola intensamente "Cosa vuoi di preciso, Agente Delaney?"

"Voglio te, Agente Sharma...! Solo te!" Ribadì senualmente Lana, iniziando a sbottonare la camicetta della mora, che la baciò con desiderio e poi la spogliò a sua volta, mentre si stendevano sul letto, lanciando gli abiti in ogni dove.

"Sei splendida! Semplicemente bellissima..."

"Anche tu! E chissà che fra noi non possa davvero nascere qualcosa...!"

"Lo spero...! Lunedì è il mio compleanno, sono diciannove anni!"

"Non ti faccio gli auguri perchè dicono che prima porti male... E poi, ora non abbiamo tempo per parlare!"

"Sono d'accordo!" Ribadì Kalinda, baciando la ragazza con passione, mentre si coprivano con le lenzuola di lino e cotone poi, un paio d'ore più tardi, entrambe le coppie che si erano date da fare si addormentarono, stanche e soddisfatte, tra le braccia di Morfeo...

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Capitolo 13
*** In ostaggio! 1 ***


Il mattino seguente, le due coppie che erano andate davvero a formarsi riposavano ancora, anche se Kalinda era già sveglia da qualche minuto e guardava il soffitto, tenendo Lana stretta a sè col braccio destro.

Pensava alla loro prima notte d'amore ed a quanto stesse bene con la castana... Ma loro stavano insieme solo per questa missione e, una volta conclusa questa, le loro strade si sarebbero divise inevitabilmente.

Ma a destarla dai suoi pensieri ci pensò un tenero bacio che Lana le stampò appena sopra il seno destro "Buongiorno...!"

"Buongiorno a te..." Rispose, con un delicato bacio sulla fronte.

"Sembri pensierosa... Stai pensando a qualcosa in particolare?"

"Penso al fatto che, dopo questa missione, le nostre strade si separeranno..."

Allora Lana si stese ben bene sopra Kalinda baciandola con dolcezza e poi la fissò negli occhi scuri, scorgendovi tutto l'amore possibile "Anch'io ci penso e non so cosa fare, onestamente parlando..."

"Io si..." Ribadì la mora, accarezzando coi dorsi delle mani le gote della ragazza "Fidanziamoci, Lana! Diventa e resta sempre e solo mia!"

Lo sguardo di Lana s'addolcì molto ed il suo bel sorriso fece capolino sul viso "Si! Si, Kalinda... Sarò solo tua! E tu dovrai essere solo mia..."

La mora annuì, poi si sorrisero e Kalinda ribaltò le posizioni e stringendo a sè Lana la baciò con passione e la castana la corrispose, come a suggellare la loro promessa di amarsi e sarebbero andate oltre se qualcuno non avesse bussato alla porta.

"Proprio adesso...! Chi è?" Chiese Kalinda, un tantino contrariata dal dover lasciare la sua ragazza.

"Sono Anna..." Disse la mora dietro la porta e le due si sedettero, prendendo un accappatoio dal cassetto del rispettivo comodino per metterselo addosso e poi Lana andò ad aprire, trovandosi innanzi la collega decisamente sconvolta.

"Cos'è successo...? Hai un'espressione terribile..."

"I-Irene è sparita... Io ero andata in camera da Amy ed anche lei mi ha detto che Grace era scomparsa!"

Questo mise in allarme le due amanti, che fecero entrare Anna e chiusero la porta, andando a vestirsi subito "Adesso dov'è Amy?"

"Le ho detto di chiudersi in camera... Ho preso la pistola, anche quella di Irene e..." Iniziò Anna, ma subito s'interruppe e singhiozzò, sedendosi sul letto delle due amanti "I-Io... Io sono innamorata di Irene! Non possono averle fatto del male..."

"Lo so, l'ho capito..." Disse Lana, abbracciandola "Ora dobbiamo avvisare il Direttore, trovare le altre e nasconderci..."

Kalinda ed Anna furono d'accordo con lei, ma a destarle dai loro pensieri ci pensarono Eva, Marie, Elèna ed Amy che, fuori dalla finestra, sul cornicione, picchiarono al loro vetro e fu proprio la giovane per metà Indiana ad aprire loro. Le altre colleghe erano sparite.

"Noi ci siamo salvate perchè non eravamo in stanza..."

"M-Ma ci stanno cercando, ho sentito due uomini parlarne...!"

"Li ammazzo se fanno del male a Samantha...! Li ammazzo tutti!" Disse Elèna, mentre Eva chiamò Frank.

"Abbiamo tutte pistola ed un caricatore a testa... Prendiamoli tutti ed arrestiamoli!"

Le ragazze uscirono dalla stanza con la rispettiva arma in mano ed Eva riattaccò "Cosa dice il Direttore?"

"Dice che ci manderà subito Zoro, Ace, Kidd, Emily, Jackie, Kelly, Prue... Insomma, ci manderà tutti di rinforzo!" Disse Eva.

"Perfetto...! Sarà più divertente!"

Le ragazze arrivarono tranquillamentesul retro del palazzo del personale e lì, in uno spiazzo, Mitsu Tosariis ed i suoi scagnozzi avevano legato ad alcuni alberi le nostre Agenti rapite e si nascosero, cercando di sentire cosa dicessero quei brutti ceffi "Allora, mie care ragazze... Avete qualcosa da dichiarare?"

"Vai al diavolo, verme!" Disse Irene che, per tutta risposta, si beccò un ceffone sonoro in pieno volto.

"Sbagliato...! Per chi lavorate?"

"Non fateci credere che siete maestre, archeologhe o chissà che altro..." Intervenne Johnny "Perchè ieri sera so per certo che sei stata tu a colpirmi, dolcezza...!" Rivolse ad Irene, avvicinandosi a lei, senza però intimorirla "Porti una colonia al biancospino... Inconfondibile, per il mio olfatto sopraffino!"

"Buono di naso e scarso di cervello!"

Irene ricevette un altro schiaffo ed Anna sentì le lacrime premerle dietro le gote dalla rabbia, dal dolore, da molti sentimenti che aveva sempre provato per la castana collega e che mai le aveva dichiarato "I-Irene... Dio, la uccideranno..."

"Calma, Anna...! Stai tranquilla, andrà tutto bene!" Cercò di calmarla Lana, per evitare che venissero scoperte.

"Circondiamoli... Non siamo in molte, ma possiamo farcela!"

"Come dici, Amy...?"

"Se li circondiamo ed una di noi esce allo scoperto, le altre stanno nascoste e possono provare a colpire i malviventi... Sperando che il cielo ce la mandi buonda!" Disse la bionda, seria come non mai e quel fuoco piacque molto a Kalinda.

"Ami Grace, vero...? In ogni caso, sarò più che felice di ammazzare quei maledetti!"

Amy sorrise e tutte le ragazze si divisero, cercando di non dare nell'occhio e Lana si portò dietro Anna, per evitare che facesse sciocchezze, presa dalla disperazione e dalla paura.

Riusciranno a liberare le Agenti in ostaggio? I rinforzi arriveranno in tempo?

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Capitolo 14
*** In ostaggio! 2 ***


Amy, Elèna, Kalinda e tutte le altre Agenti che erano libere si prodigarono per circondare i Tosariis e fu proprio la prima ad uscire allo scoperto per attirare l'attenzione dei malviventi "Fermi tutti, FBI! Siete circondati...!"

"Ferme voi o le ammazziamo tutte!" Rispose Mitsu e tutti i suoi puntarono delle armi automatiche verso le nostre Agenti, ma dei colpi esplosi da chissà dove ne stesero ben due, lasciando i mafiosi disorientati.

"Chi... Chi diavolo ha sparato?" Ringhiò Mitsu, ma nessuno seppe dare risposta, mentre le Agenti sapevano che era opera di Morgan e Sam Hanna, visto che i due erano abili cecchini.

"Io vado! Copritemi..."

Allora Kalinda uscì allo scoperto ed andò verso i malviventi, mentre Anna decise di seguirla, sfuggendo al controllo di Lana, che cercava di proteggerla, visto che era il suo primo incarico importante... E Johnny Tosariis le andò contro, ferendola al fianco destro con un coltellino svizzero.

"ANNA!!" Gridarono insieme Lana ed Irene, con la prima che prese il cellulare e chiamò un'ambulanza.

In lontananza s'udirono le sirene delle volanti del Bureau e della Polizia e, qualche attimo dopo, arrivarono anche Ace, Zoro e Kidd, che si buttarono nella mischia, pronti a stendere quei criminali da strapazzo, come da loro definiti.

Presto i Tosariis vennero presi tutti, più o meno feriti e si contarono due feriti gravi e cinque morti tra le fila di costoro e solo Johnny fuggì, seguito da Irene, che aveva le più che chiare intenzioni di fargliela pagare per aver ferito Anna... Invece tra le Agenti vi erano, come feriti, Anna, piuttosto grave e Grace, colpita da un proiettile di striscio al polpaccio destro, ma l'ambulanza arrivò e le portò via entrambe dopo le prime cure prestate.

"Voi aspettate il medico legale, io vado a vedere se Irene ha bisogno d'aiuto con quel verme!" Disse Morgan, correndo verso la palestra, nella quale il criminale e la collega erano entrati, ma notò che Irene non aveva bisogno del suo aiuto perchè stava conciando Johnny per le feste... Doveva solo fermarla perchè, ne era certo, l'avrebbe ucciso con le sue stesse mani.

"Queste sono per Anna, brutto s*****o!"

"Bel lavoro, Irene...!" Disse l'Agente di colore, ammanettandolo, quindi lo fece alzare e lo portò via.

"Dopo aver visto come l'hai ridotto... Posso dedurre che anche a te Anna piace?"

"Perchè, Lana, piace anche a te?" Ribadì schietta la castana e l'altra sorrise teneramente.

"No... Lei è solo un'amica! E poi, mi sono fidanzata un paio d'ore fa...!"

Allora Irene, capito che la ragazza innanzi a lei e Kalinda ci avevano dato dentro sul serio sotto ogni punto di vista, sorrise e ritornò dalle colleghe e salì in auto con Jane, che partì a razzo, rischiando di far andare di stomaco non solo lei, ma anche Marie, Aiko e Robin, sedute sul sedile posteriore.

"J-Jane, sto per vedere la colazione... Rallenteresti...?"

"Scusatemi tanto, ma il dottor Tom Loman, il coroner, mi ha detto che Maura ha perso i sensi ed è al St. Ambrose e sono preoccupata!"

"Ok... Comunque, non è lontano da qui, prenditela con un po' più di calma!"

Jane rimase allora sugli ottanta all'ora ed arrivarono in venti minuti all'ospedale, che distava un isolato dalla sede del Bureau e lì trovarono Frank con il Direttore dell'Unità di Lana ed Anna, James Bradley-Henrick.

"Direttore Reagan...! Notizie di Anna?" Chiese subito Irene.

"E' entrata dieci minuti fa in sala operatoria, il dottor Hunt dice che è una ferita abbastanza profonda..."

"Dio, spero si salvi...!"

"Complimenti per l'ottimo lavoro eseguito, Agenti!" Disse Bradley, stringendo a coloro che si erano infiltrate la mano e notò subito che Lana, il fiore all'occhiello della sua Unità, teneva per mano Kalinda e sorrise appena.

"Signori, se volete scusarmi... Io vado a cercare mia moglie!"

"Cerca la dottoressa Maura Isles-Rizzoli?" Chiese la specializzanda Jennifer JJ Jareau, col suo dolce sorriso.

"Si...! Saprebbe dirmi dov'è?"

"Al Pronto Soccorso! Le dottoresse Robbins e King-Montgomery si stanno occupando di lei..."

"Grazie!" Disse la mora, prima di correre verso l'ascensore che l'avrebbe portata al piano terra e di lì sarebbe andata all'ala esterna ove era ubicata la sua destinazione e, senza accorgersene, si beccò una sottospecie di ramanzina dalla Bailey, visto che per poco non la travolse.

Invece JJ ritrovò con molto piacere Emily, mentre il Direttore Bradley prese in disparte il Direttore Reagan per parlare di chissà cosa... E la mora Agente concesse alla bionda specializzanda la sua totale attenzione "Allora...? Come ti senti?"

"Bene...! Il graffio è in via di guarigione e per il resto va bene!"

"Mi fa piacere!"

"Sei ancora in servizio...?"

"No, inizio il turno fra dieci minuti...! Oggi assisterò la dottoressa Altman in un intervento di bypass coronarico con la dottoressa Yang!"

"Wow, sembra molto interessante... Ti andrebbe di parlarmene innanzi ad una tazza di caffè?"

"Molto volentieri!" Rispose JJ, scostando una ciocca di biondi capelli dietro l'orecchio destro ed Emily sorrise a sua volta, ma Alex Taylor, collega di Emily, le raggiunse e salutò entrambe.

"A proposito della Altman... Potrei chiederti qualcosina sulla sua bellissima gemella?"

"Naturalmente!" Disse JJ e s'avviarono verso la caffetteria del pianterreno, parlando con disinvoltura.

Si riprenderà Anna? JJ rivelerà ad Alex qualcosa di interessante su Kim? E soprattutto... Di cosa parleranno i due Direttori?

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Capitolo 15
*** Informazioni interessanti ***


Alla caffetteria dell'ospedale, JJ prese posto tra Emily ed Alex e presero tutte e tre un caffè macchiato e la bionda Agente dell'FBI fissò la specializzanda, pronta ad ascoltare tutto ciò che la ragazza aveva da dirle su Kim Zambrano.

"Allora, JJ...? Cosa puoi dirmi su Kim?"

"Beh, posso solo dirti che impazzisce per i dolcetti alla crema ed il caffè ristretto..."

"I dolcetti piacciono anche a me, ma il caffè lo preferisco macchiato!"

"Le piacciono i fiori... Infatti oggi un ragazzo gliene ha portato un mazzo e lei sembrava felice..."

"Un ragazzo???" Fece Alex, scioccata "Ma... E' etero?"

"Non saprei, può darsi... Questo non l'ho ancora scoperto!" Rivelò JJ, sorseggiando il suo caffè, poi il cellulare di Alex squillò ed Emily la fissò seria.

"E' successo qualcosa?" Chiese la mora e la bionda collega rispose, sapendo che fosse il Direttore e la sua espressione la diceva lunga, quindi Emily ne dedusse che fosse successo qualcosa di grave.

"Dobbiamo andare, Emily... E' scoppiato un incendio e colui che lo ha appiccato è dentro con due Paramedici e la fidanzata ferita! Heles e Sato sono già sul posto con Kensi, Ronny, Veronica ed Olivia!"

"Ok... Perdonami, JJ, ci sentiamo presto!"

"Certo...! Fai attenzione, mi raccomando... La prudenza non è mai troppa!"

"Grazie... Sono sempre prudente!" Disse Emily, lasciando dieci dollari per i tre caffè e dando un bacio sulla guancia a JJ, che lo ricambiò senza esitazione.

Uscite dall'ospedale con Jackie e Kelly e lasciate le altre lì a tenere d'occhio Duval, le Agenti dell'FBI presero un solo SUV ed arrivarono sul posto in una decina di minuti, trovando l'incendio ed i Pompieri che cercavano di spegnerlo.

"Mi scusi, ma le quattro persone sono ancora dentro?"

"Si, Alex..." Disse Ronny "L'unica entrata è ostruita..."

"I Vigili stanno gonfiando un materassino su cui possono eventualmente buttarsi..."

"Io vado dentro!"

"Alex...! Aspettaci!" Dissero Emily e Veronica Layton, seguendola senza indugio, nonostante i Vigili cercassero di impedirlo.

Le tre spostarono con cautela le quattro assi che ostruivano il passaggio e corsero su al quinto piano, visto che le scale erano messe abbastanza bene, visto che erano di marmo ed arrivarono in qualche minuto, trovando uno dei due Paramedici, Bobby Caffrey, sul pianerottolo con la ragazza ferita.

"Ehi, ce la fai ad uscire...?"

"Si, ma quel p-pazzo è... E' dentro con la mia collega..."

"Ci penso io, tu scendi con la ragazza e le mie colleghe!" Disse Alex.

"Ne sei certa?" Chiese Veronica e l'altrettanto bionda collega annuì col capo, così lei ed Emily aiutarono Bobby con la lettiga e scesero subito, mentre Alex entrò, con la pistola in mano... Era Kim il Paramedico in ostaggio.

"Fermo, FBI! Lascia subito quel Paramedico...!"

"T-Tu stai alla larga! Non ti avvicinare!" Ringhiò Xander Thorrington, puntandole contro una 45 Semi-automatica, tutto tremante, probabilmente in astinenza di droga e l'Agente puntò i suoi occhi celesti in quelli verdi e spaventati di Kim.

"Lasciala o giuro che ti sparo... Lasciala subito!"

"Vattene, salvati...! Non pensare a me!"

"Tu mi piaci, Kim Zambrano! Non me ne andrò senza di te!" Ribadì Alex, colpendo l'altra ragazza.

"Commovente...! Adesso ti ammazzo di botte!"

"Vuoi pestarmi...? Fai pure, vieni!" Lo sfidò l'Agente ed il ragazzo, data una spinta a Kim, si scagliò su Alex, ma costei gli sferrò dapprima un pugno allo stomaco e poi lo spinse contro la finestra, mandandola in frantumi e facendolo cadere di sotto, quindi chiamò Ronny per dirle che il tizio caduto era il piromane e colui che aveva ferito la ragazza e preso in ostaggio i Paramedici.

"Non c'è più tempo... Come facciamo??"

"L'importante è stare calmi... Vieni con me!" Disse Alex e, tirata a sè Kim, la prese fra le braccia e si buttò dalla medesima finestra, proprio nell'attimo in cui Ronny e Kelly portavano via Xander dal materasso.

E le due atterrarono sane e salve poi, una volta in piedi, Kim seguì Alex, che stava per salire sul SUV col quale era venuta con Emily, la raggiunse e le si fermò a circa un metro o anche meno, dopo averla chiamata per nome "Agente Taylor... Grazie per avermi salvata!"

"Figurati! Come ho detto, mi piaci e... Alex va benissimo!" Disse, facendole l'occhiolino.

"Lascia che ti ringrazi a dovere..." E, detto questo, Kim chiuse la distanza fra loro e le rubò un dolce bacio sulle labbra, subito ricambiata "Stasera posso invitarti a cena...?"

"Certo che puoi! Alle otto va bene...?"

"Benissimo! Allora ti aspetto...!"

"Ok... Per mandarmi il tuo indirizzo, questo è il mio numero!" Disse Alex, scrivendoglielo sulla mano sinistra, poi si congedarono con un bacio sulla guancia.

Allora le Agenti, i Paramedici ed i Vigili del Fuoco se ne andarono, pronti a terminare il primo giorno di lavoro, per chi lo era, desiderosi di andare a casa propria... Intanto, all'ospedale, Meredith aveva medicato Grace ed Arizona e Charlotte erano uscite da Jane.

"Allora...? Come sta?"

"La dottoressa Isles-Rizzoli sta bene ed ha una bella notizia da darle, Agente!"

"Oh, Jane va benissimo! Allora entro..." Disse la mora, congedando le due dottoresse ed entrando nella stanza, sedendosi accanto alla moglie, che la fissava con amore.

"Ciao...! Tutto bene?"

"Si! Allora...? Le dottoresse mi hanno detto che devi dirmi qualcosa..."

"Si...! Ehm... Ecco, Jane, io... Io aspetto un bambino! Sono incinta di tre mesi...!"

Jane, passato lo stupore, abbracciò la moglie e la baciò intensamente, con molta passione "Sono davvero felice! Non vedo l'ora di conoscerne il sesso..."

"Anch'io! Dio quanto ti amo!"

"Puoi dirlo forte, Maura!" Ribadì Jane, baciando ancora la moglie.

Poi la coroner venne dimessa e, anche sui vari luoghi di lavoro, ognuno venne mandato a casa propria. Come andranno gli appuntamenti della serata? Ed il giorno seguente?

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Capitolo 16
*** Scoperta inaspettata ***


Alex, alla sua scrivania, era visibilmente felice e tutte le colleghe e colleghi sen'erano accorti e Kalinda le si avvicinò, visto che nessuno degli altri voleva farle domande circa il suo appuntamento con Kim.

"Allora, Alex...? Sei nervosa per l'appuntamento?"

"Un pochino, lo confesso!"

"Per quale motivo lo saresti, se posso chiederlo?"

"Meno male che l'hai chiesto, sennò sarei venuta io da te..." Disse la bionda e la giovane di origini Indiane la fissò, poggiandosi alla scrivania di Elèna e Kono, aspettando le sue parole "Vedi... Io vorrei fare subito sesso con lei... C'è la famosa regola..."

"Regola...? Quale regola? Nel sesso non ce ne sono..."

Alex la fissò stranita "Come...? Non lo sai? Non si fa mai sesso al primo appuntamento, al massimo si flirta..."

"Io ho una mia regola, Taylor..." Disse la mora, esibendo un'espressione seria e sensuale "Il sesso si fa quando si sente che è il momento giusto e se si flirta, poi si passa sempre ai fatti! Non devi mai farti tanti problemi..."

"Come hai fatto con l'Agente Delaney nella missione sotto copertura...?" Chiese la bionda e Kalinda, al sentire il cognome della sua amata, che il Direttore Bradley si era riportato a Washington in tutta fretta, addolcì lo sguardo e sorrise appena.

"No... Con lei non sono servite molte parole, si può dire che ci sentivamo come destinate l'una all'altra!"

"Capisco... Mi sei stata molto d'aiuto, ora devo scappare a casa a prepararmi, sono le sei e mezza!" Fece Alex, salutando tutti quanti.

Una volta a casa sua, la bionda Agente dell'FBI fece una doccia molto veloce e poi si fiondò in camera sua a mettere un paio di jeans neri, maglietta attillata blu e verde con una scritta gialla e snickers bianche con una striscia rosa su entrambi i lati.

Dopo una ventina di minuti fu pronta ed uscì di casa, chiuse la porta a chiave e salì sul suo SUV, dirigendosi poi verso un vicino fiorista che stava sempre aperto fino a tardi, come le aveva detto Morgan "Buonasera, signorina! Cosa posso fare per lei...?"

"Vorrei quel bouquet laggiù..."

"Ok, ecco a lei! Sono dodici dollari...!"

Alex pagò e poi risalì sulla sua auto e schizzò verso l'appartamento di Kim, arrivandovi in dieci minuti, leggermente in anticipo e suonò al campanello, con Kim che aprì la porta un paio di minuti dopo con un bellissimo sorriso dipinto sul viso, i capelli biondo-castani mossi, calzoncini corti di jeans e canottiera rossa a completare il tutto "Ciao...! Prego, accomodati!"

"Sei uno schianto! Tieni, questi sono per te...!"

"Rose e gigli bianchi...! Grazie, sono bellissimi! Ehm... Scusami, ma stavo andando a vestirmi..." Disse il Paramedico, mettendo i fiori in un vaso, con molta cura ed Alex avanzò verso di lei.

"Vai benissimo così, non serve che ti sistemi... Sei splendida anche così!"

"Grazie! Scusami un secondo..." Disse il Paramedico, che andò verso quella che doveva essere la camera da letto o degli ospiti, visto che l'appartamento era grande e c'erano due stanze ed Alex per poco non morì d'infarto quando Kim ritornò con un bimbo piccolo fra le braccia.

"Ma... Ma... Q-Quello è..."

"Si... E' mio figlio, mi dispiace di avertelo tenuto nascosto..."

Alex era sconvolta e si sedette sul divano "Ecco perchè mi... Mi hanno detto che un ragazzo era venuto a trovarti con dei fiori..."

"Si, ehm... Lui è il mio ex, il padre del bambino... Un bastardo che mi ha sempre tradita e che mi ha fatto odiare il mondo maschile! Vuole indietro me ma non suo figlio..." Spiegò, sedendosi accanto all'Agente.

"Io... Io non so fare la madre e credo che sia troppo presto..."

"Avrei dovuto parlarti di Joey... Ma non abbiamo mai avuto occasione di stare sole ed ingranare il discorso!"

"Mi piaci immensamente e... E sei etero! Dio, che idiota che sono..." Disse Alex, alzandosi dal divano, pronta ad andarsene, ma Kim riuscì a fermarla prendendola per il polso.

"Puoi sempre imparare ad essere madre, come ho fatto io...! E' stata Teddy ad insegnarmi tutto, sono tre mesi che mi sta aiutando con questo bambino!"

"Forse, quando sarò pronta, tornerò, ma... Non oggi, Kim..." Fece l'Agente, andandosene via, completamente abbattuta e Kim chiuse gli occhi, sedendosi nuovamente col figlioletto in braccio e le lacrime che le rigavano le gote.

E Alex guidò sino alla sua villetta, parcheggiò il SUV in garage e poi si fiondò in casa passando da esso, stendendosi sul divano con una bottiglia di bourbon ed un bicchiere in mano, iniziando a bere.

Troverà dentro di sè ciò che le serve per stare con Kim e fare allo stesso tempo da madre ad un bambino?

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Capitolo 17
*** Complotto? ***


Il mattino seguente, Alex si svegliò a causa del suono del suo campanello e, dopo aver messo a fuoco la vista con un po' di difficoltà, si alzò dal divano ed andò ad aprire "K-Kalinda... Che ci fai qui...??"

"Il Direttore mi ha mandata a vedere se stavi bene..."

"Cosa c'entra il Direttore Reagan? Aaah Dio, che mal di testa atroce!"

"Sono le dieci e tu sei in mostruoso ritardo! Ed ho capito il motivo appena mi sei apparsa davanti..."

"Hai qualcosa contro di me...?"

"No, ma tu puzzi di bourbon da far vomitare un bevitore accanito! Muoviti..." Disse la giovane di origini Indiane, entrando in casa della collega e prendendosela in spalla, la portò al bagno, trovato dopo due tentativi, ed infine la mise sotto la doccia, aprendo l'acqua fredda.

"Dannazione, Kalinda! Un altro modo no, eh??"

"C'è anche il caffè... Ora vado a preparartene un po'!"

Alex uscì dalla doccia in una decina di minuti con l'accappatoio indosso ed un'espressione terribile dipinta sul volto e prese la pastiglia per l'emicrania che Kalinda aveva lasciato lì sul tavolo e poi sorseggiò assieme a lei il caffè.

"Grazie... Sono a pezzi! Il Direttore mi licenzierà..."

"No, tranquilla! Jane pensava ad una scusa per te..."

"Allora la ringrazierò senz'altro...!" Disse e poi, chinando il capo, continuò a bere il caffè e Kalinda la fissò, sapendo che qualcosa la preoccupava.

"E' andato tutto bene ieri sera, con Kim?"

"No... Lei... Lei ha un figlio, Kalinda... E' etero!"

"Non credo che lo sia! E comunque, che male c'è se ha un bambino...?"

"Io non so fare la madre!"

"Nemmeno io, ma se la ragazza che amo ne avrebbe, allora farei di tutto per imparare ad esserlo... Per allevarlo con lei!"

Alex la fissò, come se stesse pensando alle sue parole, poi andò a vestirsi ed infine se ne andarono insieme verso la sede del Bureau, ove era appena arrivato il Direttore, dalle otto impegnato in una riunione in teleconferenza.

"Buongiorno, ragazze! Taylor, tutto bene?"

"Era dal dentista, signore, è appena arrivata... E' dolorante!" Disse Jane.

"Capisco... Ho saputo che presto diventerà madre, Rizzoli! Congratulazioni!"

"Grazie, Direttore!" Rispose la mora, che ricevette gli auguri di tutte le colleghe e colleghi quando passò lo shock.

Poi arrivò Milena Kaioh, la violinista dellOrchestra Sinfonica di Los Angeles ed Heles le si avvicinò subito, facendole un elegante baciamano e la giovane subito sorrise teneramente "Buongiorno, Milena! Posso esserle utile?"

"Buongiorno a lei, Heles! Comunque... Ho solamente bisogno di Garcìa!"

"Oh, la conosci? No che non sia popolare... Ti accompagno da lei!"

"Sono qui, sono qui!" Disse la bizzosa bionda, arrivando quasi di corsa e sfoggiando un rossetto fucsia coi brillantini "Ciao, Mile! Seguimi..."

"C'è anche Reiko... Un secondo, le mando un sms!" Fece la giovane, prendendo il suo I-Phone5 per mandare un sms all'amica e collega soprano, che aveva preso le scale per salire, soffrendo di claustrofobia e quindi evitando l'ascensore.

"Reiko...? Reiko Akiba???" Intervenne Sato e, quando Milena annuì, la castana corse subito verso le scale, pronta ad aiutare la mora soprano dagli occhi color ametista, intensi e sensuali.

"Vieni con me, Mile... Alla mia postazione possiamo parlare liberamente! E poi, ci sono anche Nell ed Abby..."

"Perfetto!" S'accordò la violinista e, proprio in quel momento, Reiko e Sato arrivarono e la prima seguì le amiche dopo aver ringraziato l'Agente per il cavalleresco braccetto.

"Io, mie care Agenti, ho una bella sorpresa per voi..." Disse il burbero uomo e, voltatesi, tutte rimasero a bocca aperta.

"Anna!" Fecero tutte insieme e la giovane mora, con le stampelle ed al fianco di Teddy e George O'Malley, sorrise felice, anche se Irene era l'unica a non aver sorriso e Grace, appena arrivata anch'essa dopo la dimissione dall'ospedale, le poggiò una mano sulla spalla sinistra.

"Non sei contenta...?" Le sussurrò l'Agente dai tratti orientali.

"Per niente! Nemmeno un po'..."

"Mi scusi, signore, ma... Lana non sarà dei nostri?" Chiese invece Lindsay Boxer e Kalinda addolcì subito lo sguardo al nome -Lana-.

"No... Il Direttore Bradley rifiuta di farla partire! Dopotutto è la migliore della sua Unità..."

Poi Reagan se ne andò nel suo ufficio, mentre Baker s'avvicinò a Danny, Jamie, Ronny, Kensi e Cara, mandandoli in una gioielleria, ove vi era stata una rapina, invece Jackie, Kelly, Ace, Kidd, Zoro e Ziva vennero mandati in Procura, ove stava per essere istruito il processo contro un pentito e loro dovevano garantire la sicurezza del Procuratore Erin Reagan-Boyle, l'unica figlia femmina di Frank e Casey Novak.

Ma quelle rimaste al Dipartimento notarono che, dopo venti minuti, Milena e Reiko non erano ancora uscite dal centro operativo, ovvero la sala computer nella quale lavoravano Garcìa, Nell ed Abby.

"Qui c'è sotto qualcosa! Sento puzza di complotto..."

"Che dici, Kalinda...?"

"Ne sono certa! Oggi è il mio compleanno..."

"Auguri!" Dissero assieme colleghe e colleghi, ricevendo in cambio un tenero sorriso.

E quando le cinque uscirono con dei sorrisetti stampati sui loro bei visi, Reiko andò a chiedere Frank se poteva avere tre o quattro Agenti per farsi aiutare in un qualcosa ed il burbero uomo, che sembrava strano anch'esso, quasi se fosse loro complice in qualcosa... Sempre a detta di Kalinda.

Avrà ragione dei suoi sospetti l'abile Detective o starà solo prendendo un granchio?

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Capitolo 18
*** Chissà che c'è sotto... ***


In Procura, i sei Agenti tenevano d'occhio chiunque entrasse ed uscisse dall'edificio, ma il giudice Thaider diede inizio al processo contro Deano Rosdeanos, un ex fondatore di un famoso cartello della droga, sgominato dagli Agenti della D.E.A., coi soli Jackie ed Ace in aula.

Il processo iniziò e subito l'Accusa mossa da Erin e Casey si rivelò decisamente vincente ed anche le colleghe Alex Cabot e Kim Greylek, presenti in aula, riconobbero la bravura delle due ragazze.

Ma dopo una mezz'ora dal dibattito e dopo la lettura del verdetto della giuria che dichiarò l'imputanto colpevole per tutti e tre i capi d'accusa, due uomini armati vestiti da guardie carcerarie iniziarono a sparare all'impazzata, colpendo il giudice al petto ed Ace, senza farsi vedere, strisciò sino a lui e cercò di fermare l'emorragia, mentre Jackie provò a contrastare i due, senza perdere d'occhio il pentito.

"Fermi, FBI! Gettate a terra le armi ed arrendetevi!"

"Crepa!" Gridarono insieme i due Ispanici che, sparando, riuscirono a colpirla alla spalla destra, ma Jackie era dura ad arrendersi ed i due non lo sapevano.

"Jackie..." Sussurrò Erin, deglutendo preoccupata.

"Sto bene, rimani giù e non intralciarmi! Hai una famiglia da cui tornare..."

Erin si stese a terra totalmente, continuando a guardare però l'Agente, che sparò e colpì al cuore uno dei due, mentre l'altro venne preso alle spalle da Ace e reso incosciente da una presa al collo, con una delle guardie che si era offerta di premere sulla ferita del giudice e, a pericolo scampato, venne chiamata un'ambulanza che lo portò al St. Ambrose Hospital.

"Tutto bene, Jackie...? Perchè non sei salita sull'ambulanza?"

"Possiamo andarci in auto... E poi, non è grave!"

Allora Ace, da gentiluomo qual'era, aiutò Jackie ad alzarsi e costei, senza guardare Erin, raggiunta intanto da suo marito, uscì dall'aula assieme a Casey, che aveva un graffio sulla guancia... Una cosa da nulla, ma andava sempre medicato.

Ed Ace le accompagnò in fretta all'ospedale e rimasero al Pronto Soccorso ove, pochi minuti dopo, arrivarono Christina ed April pronte a medicare le due tutrici della Legge e con loro arrivò anche Olivia, che s'avvicinò al lettino di Casey.

"Mio Dio, Casey! Come stai...? Tutto bene?"

"Si, grazie... Un graffietto da niente!"

"Meno male... Ero in pensiero!" Disse, sfiorandole la mano destra con la propria, nell'attimo in cui arrivarono la Cabot e la Greylek, le quali capirono che ad Olivia piaceva Casey e non una di loro.

"Ha ragione lei, Casey... Per fortuna stai bene!"

"Già... Quei due tizi?"

"Uno è morto ed è stato portato all'obitorio, l'altro l'hanno portato via le vostre colleghe..."

"E tu, Jackie...? Come ti senti?"

"Bene... Non è la spalla a farmi male..."

"E' il tuo cuore ad essersi spezzato, giusto?" Avanzò la sopraggiunta Nico Robin e la castana sorrise appena, annuendo.

"Indovinato! Hai saputo qualcosa... Per QUELLA cosa di stasera?"

"Si... Per le otto da Garcìa! Il Direttore ci darà una mano..."

Allora Jackie se la rise, mentre le due chirurghe, che sarebbero andate anch'esse da Garcìa, terminarono la medicazione all'Agente ed a Casey, poi tutte se ne andarono con Ace a stendere il rapporto, dopo aver accompagnato il Procuratore nella sua sede di lavoro.

E, passato il mezzogiorno ed arrivato il pomeriggio, mentre i nostri Agenti indagavano su un paio di casi di scomparsa che implicavano una donna di ventinove anni ed un neonato sparito dall'ospedale che toccava i cuori di coloro che erano madri e di Jane, che lo sarebbe divenuta in sei mesi.

Arrivate le sei di sera, Frank mandò tutti i suoi a casa, meno Kalinda "Agente Sharma, avrei bisogno di te... So che è il tuo compleanno, ma è urgente!"

"Ovviamente, signore! Cosa le serve, di preciso?"

"Beh... Vorrei che tu mi spiegassi bene ciò che i Tosariis facevano alla Spa..."

"L'ho scritto nel mio rapporto, Direttore...! Ho messo ogni singolo dettaglio!"

"Certo, ma... Come ha fatto Johnny Tosariis a scoprire Irene?"

"Lui disse che era colpa del suo profumo e potrei essere d'accordo... Perchè lui era abituato a stare vicino alle donne e poteva anche aver imparato a memoria ogni profumo, visto che il mondo è pieno di pazzi! E poi, il profumo di Irene era davvero forte..."

"Capisco... Allora, mi aiuteresti infine con questi documenti? Tu timbri, io firmo..."

"D'accordo!"

La giovane sapeva che c'era qualcosa sotto, se lo sentiva, ma stava comunque al gioco perchè prima o poi avrebbe scoperto tutto... Cosa staranno tramando i suoi colleghi alle sue spalle?

Forse la chiamata appena arrivata a Frank è la chiave per avere la soluzione...

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Capitolo 19
*** Il compleanno più bello della mia vita ***


Kalinda e Frank continuarono a timbrare e firmare scartoffie sino alle nove e mezza, quando lo squillo del cellulare del Direttore indicò l'arrivo di una chiamata e l'uomo rispose "Si...? Oh, ciao Erin... Come? Da Garcìa? Va bene, vengo con l'Agente Sharma..."

"E' successo qualcosa, Signore?"

"Dobbiamo andare da Garcìa... Ha dei documenti sui Tosariis e vorrei che tu li controllassi..."

"D'accordo..." Rispose appena la giovane di origini Indiane, che uscì col Direttore dalla sede del Bureau e salì sul suo SUV, dirigendosi poi insieme verso casa di Garcìa e l'uomo andò verso il retro, prendendo la scusa della serratura principale rotta.

E, arrivati al grande giardino sul retro, tutte le colleghe ed i colleghi uscirono da dietro gli alberi o dalla casa "Sorpresa!!" Gridarono tutti assieme ed anche Frank, alle spalle di Kalinda, le battè le mani, con un sorriso soddisfatto.

"Sapevo che c'era sotto qualcosa...!"

"Non potevamo non festeggiare il compleanno di un'amica!" Disse Garcìa, baciando su entrambe le guance l'Agente.

"Agente Sharma, chiedo scusa per averti trattenuta ma faceva parte del piano per preparare la festa ed il suo regalo..."

"Non deve scusarsi, Signore... E' la prima volta, in diciannove anni, che festeggio..."

"Capisco...! Le stanno portando il regalo, non si volti!" Si raccomandò il Direttore, ma nessuno alle spalle di Kalinda le stava portando il regalo, perchè questo si stava avvicinando da solo, tra i sorrisetti maliziosi.

E Kalinda, qualche minuto dopo, sentì delle fresche labbra posarle un dolce bacio sul lato destro del collo "Tanti auguri, Kalinda...!" Disse una voce calma e tranquilla, dolce e melodiosa che fece sorridere l'Agente, che si voltò.

"Lana...! Accidenti, non riesco a crederci!"

"Credici, invece!" Fece l'Agente Lana Delaney, bellissima nei suoi jeans e stivaletti neri, camicetta rosa e leggero golfetto bianco, circondandole il collo con le esili braccia "Buon compleanno!"

"Grazie...!" Ribadì subito Kalinda, abbracciando la giovane innanzi a lei, prima di rubarle un bacio appassionato tra fischi di apprezzamento ed applausi, con Frank che aspettò un paio di minuti prima di parlare ancora.

"L'Agente Delaney sarà dei nostri e non solo lei... Sono venute anche le Agenti Juliet Saunders e Sarah Montgomery dall'Unità delle Forze Speciali di Seattle!"

Le due nuove arrivate salutarono i colleghi e si presentarono, quindi la festa in onore di Kalinda potè iniziare, con Garcìa, Sato, Zoro, Kidd e Jane che portavano sui molti tavoli messi all'esterno le diverse pizze preparate dall'abilissimo chef Sanji, che aveva un ristorante, il Baratie, che dirigeva assieme a Zeff Piedirossi, poi Morgan, Kensi, Jackie e Law portarono fuori torte e pasticcini, invece Karev e Sloan le bibite.

Mentre la festa continuava, con Kalinda e Lana che non si lasciavano un secondo, Anna stava seduta in disparte con Grace ed Amy e Jackie cercava di non incontrare lo sguardo di Erin, di suo marito o della piccola Nicki, restando seduta al tavolo con Baker... Anche Alex faceva lo stesso, per evitare d'incrociare lo sguardo di Kim, anche se costei la trovò lo stesso.

"Ciao... Sono felice di vederti..."

"Si, anch'io..." Rispose fredda la bionda, che scoprirono somigliare molto a Linda, la moglie di Danny, il primogenito di Frank.

"Perchè sei così fredda e scostante? Io... Io non capisco..."

"Io non capisco te! Potevi dirmi che avevi un figlio... Ci sono stata male, sai?"

"Mi dispiace...! Però tel'ho comunque detto!"

"Ed io ci sto pensando, come promesso..." Concluse Alex, alzandosi ed andandosene.

Reiko e Sato parlavano con complicità, così come Heles e Milena e l'inedito duo Sydia-Teddy, invece Jane massaggiava il ventre di Maura... Ma Kalinda e Lana se ne andarono verso le undici e mezza col SUV della castana, dopo che Garcìa ebbe consegnato un pacchetto alla festeggiata, che la ringraziò per tutto ciò che aveva fatto.

La casa della giovane di origini Indiane non era molto lontana da quella di Garcìa e Kalinda premette il bottone del telecomando che apriva il box, affinchè Lana mettesse il suo veicolo al suo interno ed entrarono poi in casa tramite una porta in fondo al box, visto che era doppio e di spazio cen'era parecchio.

Una volta in casa, Kalinda prese Lana fra le braccia e la baciò con passione, subito corrisposta "Mi sei mancata immensamente..."

"Anche tu...!" Ribadì la castana, iniziando a spogliarla.

"Da lunedì lavoreremo insieme... Ma da stasera, se lo vorrai, vivremo insieme, qui!"

"Certo che lo voglio! E... In quel pacchetto che Penelope ti ha dato, posso solo immaginare cosa ci sia dentro e, se vorrai usarlo, io non ho nulla in contrario!" Disse Lana, lasciando che Kalinda la spogliasse ed inebriasse col suo profumo di menta e biancospino ed i suoi baci.

"Ok... Come vuoi!"

E Kalinda indossò il giocattolo erotico, che Garcìa regalava a chiunque compisse gli anni, poi prese Lana, che s'abbandonò alle molteplici sensazioni che il fare l'amore in quel modo le infondeva nel cuore.

Ed anche in camera da letto la castana era stretta alle spalle della collega-amante stesa sopra di lei, mentre Kalinda la mandava completamente in estasi coi suoi movimenti meditati ed esperti, facendole raggiungere molte volte l'apice del piacere... Ma anche Lana ci sapeva fare e, per quanto le piacesse ciò che Kalinda le stava facendo, decise di renderle il piacevole favore.

"Allora...? Che ne dici?" Chiese proprio la castana, ansimando per i brividi di piacere e le intense emozioni che stavano scatenando una tempesta in tutto il suo essere, oltre che nel cuore.

"Dico che sei stupenda, Lana Delaney e che ti amerò ogni giorno della mia vita come ti amo oggi!" Ammise seria Kalinda e tale affermazione le valse un bacio passionale.

"Anch'io ti amerò per sempre, Kalinda Sharma! Ogni giorno come oggi!"

Sorridendosi con complicità, le due si baciarono con passione e, dopo averci dato ancora un po' dentro, si addormentarono stanche e soddisfatte l'una fra le braccia dell'altra.

Cosa sarà successo agli altri rimasti alla festa? Ed a coloro che erano andati via?

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Capitolo 20
*** Questioni di cuore ***


Il mattino seguente, Lana si svegliò per prima e, quando s'accorse di essere stesa sopra a Kalinda, ancora addormentata, rammentò subito quella che poteva definirsi la loro prima notte d'amore e, nel muoversi, sentì il giocattolo erotico e liberò un lieve gemito di piacere.

"Ehi...! Se mi svegli così ogni mattina, non ti faccio più uscire dal letto..."

"Ciao, buongiorno!" Disse subito Lana, strusciandosi sulla compagna sino a baciarla sulle fresche labbra, approfondendo subito l'intensa effusione.

"Buongiorno a te...! Allora oggi inizieremo a portare qui le tue cose, che ne dici?"

"Abbiamo un po' di viaggi da fare, visto che vivo a Chicago..."

"Così lontano...?" Chiese stupita Kalinda "Beh, forse qualche collega può aiutarci..." Disse l'Agente di origini Indiane, prendendo il suo I-Phone5 e mandando un sms a Garcìa, chiedendole di trovare qualche collega libero che le avrebbe aiutate.

Immediata fu la risposta che, tra mille emoticons, diceva di non preoccuparsi, che era felicissima per loro due e che avrebbe cercato un'ottima agenzia di traslochi a Chicago, oltre che chiedere a colleghe e colleghi.

"Certo che Garcìa è proprio efficente, è un asso!"

"Puoi dirlo, è impeccabile nel suo lavoro! Ma... Che ne diresti di un bel bagno rilassante?"

"Ti direi... Evviva!" Ribadì Lana, baciando ancora Kalinda e costei tolse il giocattolo erotico, quindi mise un accappatoio e si diresse verso il bagno per riempire la vasca e, oltre al bagnoschiuma, mise dentro anche dei sali profumati.

E quando Lana arrivò con indosso un altro accappatoio, si perse in quei dolci profumi e si spogliò, entrando in vasca poco prima di Kalinda, che si sedette alle sue spalle "Sono felice... Felice di sapere che vuoi stare con me..."

"Io voglio stare con te sin dal primo giorno in cui ti vidi, al Dipartimento!" Ribadì la castana, baciando la compagna "Ma posso farti una domanda?"

"Certo che puoi...! Cosa vuoi chiedermi?"

"Ad Alex Taylor piace quel Paramedico, giusto...? Kim Zambrano..."

"Si, decisamente! Come ad Emily piace JJ..."

"Aaah, lo sapevo!! Allora perchè era così scostante con Kim, alla festa?"

"Perchè Kim ha un bambino piccolo e lei crede che sia etero, ma non è così... E poi dice di non saper fare la madre!"

"Ma questo non è affatto importante...! Se si ama una persona, si accetta tutto di lei..."

"Hai ragione! Se tu avessi avuto dei figli, io li avrei amati tanto quanto amo te... Anch'io non so fare la madre, eppure è così!"

Lana si commosse e si lanciò tra le braccia di Kalinda, baciandola con passione dopo la dolce affermazione, che la corrispose appieno "Vuoi dire che... Che anche se non ho un figlio, potremmo averne uno?"

"Certo, perchè no? Credevo che tra donne non fosse possibile, ma dopo aver sentito di Maura incinta... Sono certa che capiterà e se non dovesse accadere, faremo la fecondazione in vitro oppure l'adozione..."

"Dio, quanto ti amo! Impazzisco per te...! Non vedo l'ora di avere un figlio con te!"

Ma la serata non era andata bene solo a loro, ma anche a Garcìa e Derek, a Sato e Reiko, ad Heles e Milena e persino all'inedito duo Sydia-Teddy, con costei che rispose al cellulare "Buongiorno... Teddy?? Pensavo di aver chiamato Sydia..."

"Uhm... Garcìa...?? Te la passo..." Disse la bionda chirurga, muovendo Sydia con la mano sinistra, sapendo che ora l'Analista le avrebbe dato il tormento a vita per via di questa relazione.

"Dimmi, Garcìa... Come? Aiutare Lana a trasferirsi da Kalinda? Ok, certo... Beh, a me non importa se devo andare fino a Chicago! Comunque si, ci sono! A dopo... Mh? Ok, lo dico anche a lei, ciao!"

Quando l'Agente riattaccò, Teddy la fissò "Cel'aveva con me, vero?"

"In un certo senso...! Mi ha solo detto di portare con me la mia dolce metà, se voleva venire..." Disse, spiegandole il motivo della chiamata.

Poi Garcìa chiamò anche Zoro, Kidd, Law, Kensi, Kelly, Prue, Ziva, Jackie, Sato, Heles e gli altri colleghi, che diedero quasi tutti la loro disponibilità ad aiutare Lana e Kalinda, così tutti quelli che avevano accettato si ritrovarono a casa di Garcìa.

"Bene...! Visto che ci sono anche le nostre adorabili coppie, possiamo prima lavorare e poi riassarci, visto che è domenica..."

"Domani chiamerò una compagnia di traslochi..."

"Ma no, un mio amico che fa quel lavoro si è offerto di darci una mano!" Disse Morgan, con fare seducente, come al solito.

"Non devo prendere molto, i mobili posso lasciarli lì... Poi scatterò qualche foto e metterò la casa in vendita!" Ribadì Lana "Ma ho davvero molti abiti e scarpe e delle cose che potrebbero essermi utili!"

Dopo l'ultima frase fissò Kalinda, che le sorrise dolcemente, sapendo a cosa stesse pensando la sua compagna, con le sole Emily, Arizona, Callie, Meredith, Jane e Kelly che intuirono il giusto pensiero delle due innamorate.

Riveleranno ad amici e colleghi di aver già iniziato a parlare di figli? E come reagirà Garcìa?

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Capitolo 21
*** Prima o poi... ***


I nostri Agenti, Chirurghi ed Analisti sfrecciarono verso Seattle, distante ben sei ore d'auto e Morgan mandò un sms al suo amico Roger, dicendogli che sarebbero arrivati in città per la una o poco più.

"Cioccolatino caro, cosa ne pensi delle coppie che si sono formate?"

"Penso che stiano tutte molto bene insieme... Anche se non pensavo che Sydia potesse amare Teddy perchè, per Dio, è bella e sexy, ma la facevo tipo da poliziotta e non da camice bianco..."

"Beh, Teddy è Teddy! L'eccezione vale la regola, mio caro!" Disse la bizzosa Analista e non solo il ragazzo di colore, ma anche Kelly, Prue e Kono, sedute sul sedile posteriore, risero di gusto, d'accordo con Garcìa.

"Maura, ma... Ma che stai mangiando?"

"Qualche tramezzino, Jane! Perchè...?"

"Sono solo le otto e mezza... E tu mangi i tramezzini?? Per pranzo cosa mangerai?"

"Ho portato con me un po' di cibo, nel frigo portatile e... Vedrò cosa il nostro piccolo o piccola chiede!"

"Ma Jane, cosa si prova a sapere di dover diventare madre?" Domandò Kensi, seduta sul sedile posteriore con Ace e Alex Karev, che non era di turno al St. Ambrose Hospital, al contrario delle sorelle Grey, Derek Shepard, Preston Burke, Owen Hunt, George O'Malley e Callie Torres, oltre che agli specializzandi vari.

"Beh... E' una sensazione strana, ma è molto piacevole! Sono al settimo cielo ora, figurati quando nascerà!"

"A me piacerebbe molto diventare madre!" Affermò Emily, in auto con Kalinda, Lana, Zoro e Kim, visto che potevano comunicare tutti tramite l'impianto radio e tale affermazione colpì Garcìa.

"Davvero?? Dovresti farti avanti con JJ e parlarne seriamente... Tu a lei piaci moltissimo!"

"Anche lei piace molto a me! E credimi, alla prima occasione glielo dirò..." Ribadì la mora Agente e Garcìa fece i salti di gioia mentali, con un'idea che le trafisse letteralmente la geniale mente.

"Perchè stasera non venite tutte a casa mia? Organizzo una bella pizzata e stiamo tutti in compagnia... Era più bello se ci fosse stato qualcosa da festeggiare!"

"Chissà, magari qualcosa c'è...!" Disse Kalinda e Lana capì che la compagna aveva intenzione di rivelare tutto a colleghi e colleghe.

Continuando a parlare, il tempo passò rapido e, dopo una fermata in un'autogrill, i nostri arrivarono a Chicago all'ora prefissata e Morgan mandò un messaggio a Roger con l'indirizzo di casa di Lana e si trovarono tutti lì.

"Ehilà, Roger! Come stai?"

"Benissimo, bello! Qual è la tua ragazza?"

"Lei! E' Penelope Garcìa, lavoriamo insieme all'FBI, anche se lei è un'Analista, la migliore di tutte!" Ribadì, ottenendo occhiatacce da parte di Nell ed Abby.

"Molto piacere! Allora... La padrona di casa può mostrarmi cos'ha intenzione di portare a Los Angeles?"

"Certamente!" Disse Lana "Prego...! Voi ragazzi fareste meglio a venire ad aiutarlo..."

"E noi cosa facciamo?" Domandò Kensi.

"Di sopra ho armadi, comodini e scarpiere da svuotare, prima che le porti via... Anna sa dove tengo tutto, vi indicherà lei la strada!"

E Kalinda s'avvicinò ad Anna, che le regalò un timido sorriso "Non è come credi tu... Mi ha ospitata per un paio di mesi, finchè non ho trovato casa!"

"Come farai a trasferirti a Los Angeles?"

"Ho lavorato per l'Unità Anticrisi per un anno e due mesi, mettendo da parte un po' di denaro e domani andrò a vedere un'appartamento vicino a Venice..."

"Puoi venire a stare da me, se vuoi..." Disse Irene senza guardarla "Tanto siamo appena io e Stefano, c'è spazio a volontà!"

"O-Ok, grazie..." Rispose la mora, quasi con imbarazzo e poi accompagnò, con un po' di difficoltà causa stampelle, le colleghe ed amiche sino alla camera da letto di Lana, mentre Kono, Teddy, Kim ed Alex pensarono al bagno.

"Kalinda, credo che svuotare quel cassetto sia un compito esclusivamente tuo!"

E, quando lo aprì, la mora sorrise, nel vedere la lingèrie della compagna e, cercando di non far prevalere il desiderio di sentire il profumo di ogni indumento, ripose tutto con cura in un borsone, sopra agli asciugamani.

"Allora...? State già facendo dei progetti a lungo termine?"

"Si, parecchi! Abbiamo già iniziato a parlarne..."

"Ma è fantastico! Stasera aspetto un resoconto completo di tutto ciò che state progettando!"

"Certo!" Disse Kalinda, mentre usciva con la bizzosa Analista, Kensi e Cara a sistemare i primi trolley e borsoni su due SUV, invece Morgan, Ace, Zoro e Law stavano sistemando sul furgone di Roger qualcosa che era imballato nel cellophane.

"Ehi...! Che ci fate voi qui?"

"Juliet, Sarah! VOI cosa ci fate qui, piuttosto?" Domandò Kensi, con un mezzo sorriso.

"Siamo venute a farci un giro, siamo partite stamani all'alba! Voi?"

"Noi stiamo aiutando Lana a traslocare da Kalinda..."

"Allora fanno proprio sul serio...!" Disse Juliet, togliendo il chupa chupa dalla bocca "Sono contenta per loro!"

"Vi daremmo una mano, ma vedo che ve la state cavando egregiamente...!"

"In effetti, abbiamo quasi finito... A proposito, stasera ci sarà una pizzata a casa mia, vi manderò una mail per farvi sapere l'ora... Ci siete?"

"Certo!" Risposero assieme le due, che se ne andarono poi dopo aver salutato tutti.

"Quelle due non me la raccontano giusta...! C'è qualcosa sotto, ne sono certa!" Ribadì l'Analista e qualcuna annuì, dandole ragione.

Cosa ci sarà tra Juliet e Sarah? Riveleranno Kalinda e Lana il loro segreto? E tutte le altre?

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Capitolo 22
*** Secrets... 1 ***


I nostri, quando avevano quasi terminato di smontare e caricare sul furgone i mobili di Lana, si concessero una breve pausa pranzo per rimettersi in forze e finalmente, verso le quattro, terminarono i lavori e Lana scattò le foto per metterle su E-Bay e venderla.

"Bene, direi che possiamo tornare a Los Angeles!" Disse Morgan.

"Io tornerò subito a casa, una volta terminato il tutto!"

Tutti annuirono e poi salirono in auto, dirigendosi verso Los Angeles e ci avrebbero messo di meno a tornare, in quanto il traffico era abbastanza scorrevole e non vi erano grandi colonne d'auto.

Arrivarono in città alle sette e mezza e, mentre Garcìa tornò a casa sua per organizzare la pizzata assieme agli instancabili Zoro, Kidd, Law, Rubber ed Ace, Morgan e gli altri andarono ad aiutare Lana e Kalinda a scaricare mobili, borsoni e trolley.

"Mettete pure tutto qui nel garage, domani sistemeremo tutto...!"

"Ok, come volete voi!"

Non ci misero molto a scaricare e, per fortuna, i vari pezzi di mobile erano stati legati assieme con delle funi e gli oggetti imballati furono poi tutti scaricati e ben sistemati nell'ampio garage, mentre trolley e borsoni furono portati tutti nella stanza di Kalinda.

Invece Teddy s'offrì di accompagnare a casa Maura, abbastanza stanca, affinchè si rilassasse e preparasse per la pizzata e con lei andò Jo Wilson, una degli specializzandi, che voleva diventare chirurgo pediatrico e perciò lavorava con Arizona ed Alex.

Ci volle mezz'ora per terminare il tutto e, dopo aver ringraziato Roger che tornò a casa senza voler neanche un soldo, ognuno lasciò la casa delle due innamorate per andare a prepararsi per l'imminente pizzata, fissata per le nove, visto che Garcìa mandò sms a tutti, così coloro che avevano figli s'apprestarono a cercare qualcuno che facesse loro da baby sitter.

Finalmente, quando l'ora fatidica arrivò, tutti quanti si ritrovarono da Garcìa "Prego, miei carissimi ospiti!" Disse la bionda a chiunque arrivasse "Prendete pure posto in giardino, ove più vi aggrada!"

"Ehilà...! Anche le nostre nuove colleghe ci hanno onorati della loro presenza...!"

"Non potevamo mancare! Juliet è golosissima di pizza!" Disse Sarah, posandole una mano sulla spalla e costei si sedette accanto a JJ, a sua volta seduta accanto ad Emily.

"Ciao! Ah, manca ancora qualcuno... Ed io che credevo di essere in ritardo!" Fece l'Agente Eva Van Dongen, di origini Olandesi, arrivando con le altre oriunde, ovvero le Francesi Marie Balaguère, Agente del Bureau ed Elisabeth Brochène, Vice Procuratore e le Tedesche, ovvero le Agenti Jule Schmitt e Melanie Hansen, la sua compagna che era la chirurga Jasmin Jonas e la specializzanda Franzi Jung, visto che le due Italiane erano già arrivate.

Pian piano arrivarono tutti e la pizzata iniziò come da programma e, circa cinque minuti dopo, arrivò anche il Direttore Reagan in persona con la famiglia al completo, ovvero i tre figli Danny, Jamie ed Erin, Linda che era moglie di Danny coi due figlioletti Jack e Sean, John che era il marito di Erin con la figlioletta Nicki ed Henry, il padre di Frank.

Ed Erin, che andò a sedersi accanto a Jackie, non ricevette nulla più di un ciao dall'Agente, presa dal discorso che stava portando avanti con Baker ed il Procuratore abbassò il capo e Garcìa, vedendo che tra qualcuno non correva buon sangue, decise di indire un gioco.

"Che ne dite di giocare al gioco della bottiglia? Però la persona che risponde dopo deve girarla... E così via! Che ne dite? La persona che gira la bottiglia, deve decidere se la persona che viene puntata debba dire una cosa già nota oppure un grande segreto!"

"Figo, io ci sto!" Disse Heather Brooks, una degli specializzandi e tutti acconsentirono al gioco ed andarono a sedersi sullo spazioso patìo e formarono un cerchio e fu proprio l'Analista a girare la bottiglia e questa puntò Eva.

"Coraggio, Eva! Dimmi... Una cosa nota a tutti!"

Non è proprio nota, ma... Sono saffica! E se non ci credete, posso darvi il numero di due ragazze che sono state mie fidanzate!"

"Due ragazze a diciannove anni? Dai scandalo!" Disse Ace e lei gli fece la linguaccia.

Poi Eva girò e la bottiglia finì a puntare Brooks, che schizzò letteralmente in piedi come un razzo fuori dall'orbita terrestre, piena di gioia "Cosa devo dirti?? Cosa devo dirti??" Chiese eccitata la ragazza.

"Uhm... Un tuo segreto! Scegli tu..."

"Vediamo... Mi piace una persona, una donna che è qui presente!" Rivelò con orgoglio.

"Una donna??" Chiese Callie, colpita "Sei una continua fonte di sorprese, Brooks! Dopo la biglia nel naso, questo! Wow..."

"Mettiti a cuccia, Brooks! Sei troppo esuberante per i miei gusti!" Disse Vermouth.

"A me, invece, la sua giovialità piace parecchio! Riscaldi i cuori tristi col tuo bel carattere...! Non cambiare mai, Heather!"

"Nemmeno tu, Leah!" Ribadì la specializzanda alla collega Leah Murphy, che le sorrise appena.

"Sai... Non ho mai sentito Brooks chiamare Murphy per nome..."

"Pensi a quello che penso io, Arizona?" Chiese la chirurga cranio-facciale Lauren Boswell, arrivata al St.Ambrose venerdì e Callie la fissò in tralice.

"Si...! Credo proprio che fra loro ci sia qualcosa! Qualcosa di grosso ed importante..."

Quando Brooks girò la bottiglia, questa puntò Cara, che liberò un gemito di frustrazione pura mentre Kahlan la fissava con un mezzo sorriso sulle labbra, desiderosa di sentire cos'avesse da dire "Dimmi un tuo segreto!"

"Non sono affari tuoi! E poi ne avrei troppi da dire..."

"Allora una cosa che tutti sanno..." Disse la specializzanda, spaventata dal piglio della bionda Agente.

"Mi piace una tua collega, una specializzanda come te! E quando riuscirò a dirle ciò che provo, farò con lei di quelle cose che tu nemmeno immagini!"

La ragazza arrossì e Kahlan chinò il capo quasi divertita o consapevole del fatto che Cara avrebbe dato tale risposta... Poi Cara girò la bottiglia e questa puntò JJ, che si strinse nel suo abbraccio, quasi fosse a disagio "Non chiederle un segreto, lei non ne ha!"

"Beh, Garcìa, è proprio quello che volevo fare...!"

"U-Uno ne ho... Uno che... Che non sai nemmeno tu, Garcìa..." Rivelò la biondina, con le lacrime che le rigavano le gote ed Emily, che la stava guardando, cercò di capire cosa potesse avere quella meraviglia.

"Coraggio, parla... Noi siamo qui, IO sono qui..." La incoraggiò Emily, poggiandole una mano sulle spalle e lei la guardò, come se non volesse dirle nulla, ma poi cedette alla dolcezza ed allo sguardo pieno d'amore della mora.

"I-Io... Io quasi due anni fa... S-Sono stata stuprata..." Rivelò e fra tutti calò il silenzio...

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Capitolo 23
*** Secrets... 2 ***


La rivelazione di JJ lasciò tutti senza parole, incapaci di formulare un pensiero coerente e qualcuno più fragile, come Garcìa, Erin o Arizona, Milena, Reiko, o Brooks, piansero, pensando a quanto di più orribile non potesse capitare alla loro amica "D-Davvero...?" Tentò l'Analista.

"Si... E' successo quando avevo diciassette anni... E sono... S-Sono rimasta incinta..."

"Hai un bambino?" Chiese Morgan.

"Si, ha quasi un anno... L'ho chiamato Henry...!"

"E' un bel nome, figliola! E sappi che ti ammiro molto, per il tuo coraggio!" Disse Henry Reagan "Non è da tutti rivelare certe cose..."

"Sono d'accordo!" Dissero le Procuratrici presenti e la biondina sorrise loro, prima di puntare i suoi occhi blu pieni di lacrime in quelli scuri di Emily, pieni di dolore ed amore, chinando il capo e poi risollevandolo.

"Non volevo che... C-Che tu lo sapessi così..."

"E' shoccante, ma... Ma non credere che io possa trovarti disgustosa come tutti quei bastardi dicono alle loro vittime perchè non è vero! Tu mi sei piaciuta dal primo giorno in cui ti ho vista e continuerai a piacermi...! Anzi, se vorrai uscire con me e conoscermi meglio ne sarei onorata! E mi farebbe piacere conoscere il tuo bambino e crescerlo con te, se lo vorrai, perchè io ti amo!"

JJ era a bocca aperta, come buona parte degli altri e le lacrime ripresero a scendere dai suoi occhi, mentre Emily le asciugava coi pollici "E-Emily..."

"Dimmi, sono qui... Solo per te!"

"Grazie... Grazie per esserci! E... E... Dio, lo voglio! Voglio averti nella mia vita e se tra noi le cose funzioneranno, sarò felice di averti anche in quella di Henry!"

"Prenditi pure tutto il tempo che vuoi, io non scappo!"

E JJ si sporse verso la mora, lasciando che le sue braccia circondassero il collo dell'Agente e costei, dopo aver corrisposto il dolce gesto, le sollevò delicatamente il mento con le dita e la baciò a fior di labbra, ma quel tanto che bastava per farle capire quanto l'amasse.

Poi, tra fischi d'apprezzamento ed abbracci di consolazione o sfogo puro, il gioco stette per proseguire, ma fu Sara Sidle ad interrompere il tutto "Anch'io ho subìto una violenza e volevo dirti che sei stata davvero coraggiosa a parlarne!" Disse la mora, applaudendo con gli altri il coraggio della specializzanda.

"Anch'io sono stata violentata a quindici anni e non riuscivo ad uscirne..." Disse la bionda Sarah Montgomery "Ma poi sono entrata in polizia e quando mi hanno mandata all'Unità Operazioni Speciali di Seattle ed ho conosciuto Juliet, ho trovato la salvezza in lei!"

"Ma allora voi due...??" Tentò Amy Dylan, con un mezzo sorriso.

"Noi due non stiamo semplicemente insieme..." Intervenne la mora Juliet, sedendosi dietro Sarah, come aveva fatto Emily con JJ, circondandole la vita con le braccia "Io le ho giurato fedeltà eterna due anni fa, a Las Vegas!" Terminò ed entrambe esibirono l'anello nuziale.

La rivelazione lasciò tutti a bocca aperta, scioccati e Garcìa decise che il giro da parte di JJ sarebbe stato l'ultimo, altrimenti queste brutte notizie ed il gossip raccolto non l'avrebbero fatta dormire, quella notte.

Ed il giro di JJ terminò su Lana "Yeah! Così possiamo sapere un torbido segreto...!" Disse Heles.

"Vada per il segreto, allora...!" Fece JJ, ricevendo un bacio sul capo da parte di Emily e la biondina le sorrise, poggiandosi contro il suo petto.

"Ok... Io e Kalinda, pur non avendo ancora parlato di nozze, abbiamo già parlato di figli! Ne vogliamo uno o due..."

"Vi accontentate di poco...! Puntate più in alto!"

"Danny...!" Lo beccò Linda, colpendolo con una pacca dietro la nuca.

"E' quello che le ho detto io!" Scherzò Kalinda e Kono la fissò, colpita dalla risata dell'amica.

"Kalinda, ma... Ma tu non hai MAI scherzato prima d'ora! Come mai...?"

"Sono felice, Kono! Per la prima volta mi sento davvero felice!"

"Ora solo Kensi deve imparare a sorridere..."

"Zoro! Ti taglio quei capelli spinaciosi e ti strappo la lingua!" Ringhiò la mora, mentre il collega se la rideva, finendo la sesta lattina di birra.

"Io... Io trovo che Kensi abbia un bel senso dell'umorismo e... E che sia comunque bella così!"

Tutti guardarono Nell e Kensi le si avvicinò, dandole un tenero bacio sulla guancia, facendola arrossire "Grazie...! Hai dei bei gusti e... Anche tu sei molto bella!" Le sussurrò all'orecchio destro.

Poi, verso le undici, qualcuno iniziò ad andarsene, con la famiglia Reagan e le coppie prima di tutti, anche se Erin si fermò ad aspettare Jackie con Nicki in braccio, col marito che la guardava da lontano.

"Jackie... Ascoltami, ti prego..."

"Cosa devi dirmi...?" Le chiese acida, fissando Nicki, uguale in tutto e per tutto ad Erin e d'istinto sorrise.

"Io ti amo ancora, Jackie e sono disposta a lasciare John pur di stare con te! Basta solo una tua parola..."

"Per me è difficile, Erin! Io ero a NY e pensavo a come avresti reagito quando tuo padre ti avrebbe detto della mia promozione nell'FBI, al suo comando e... E tu qui hai fatto la bella vita, tradendomi, rimanendo incinta e sposandoti... E' difficile, mi dispiace!"

La castana se ne andò, lasciando Erin col cuore a pezzi ma, mentre loro erano in piena crisi come Alex e Kim, altre ragazze si fecero avanti con inviti quasi impossibili da rifiutare, con un secondo fine dietro ad essi.

Cosa accadrà fra costoro? Si formeranno nuove coppie?

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Capitolo 24
*** Ferite 1 ***


Il mattino seguente, la prima ad arrivare al Dipartimento assieme a Baker fu Emily ed entrambe si stupirono di vedere Jackie già seduta alla sua scrivania, intenta a firmare un paio di pile di scartoffie.

"Ehi...! Come mai sei già qui?"

"Infatti... Sei stata mattiniera oggi..."

"Non riuscivo a dormire..." Rispose Jackie "Da un paio di giorni mi riesce difficile..."

"Come mai?" Domandò Emily, sedendosi sul bordo della scrivania della castana "E'... E' forse per Erin?"

Jackie chinò lo sguardo e mise via l'ultimo foglio, fissando poi la mora "Sei stata fantastica ieri sera, con JJ... Se in un'altra circostanza ci fossimo state io ed Erin, non sarei mai stata capace di essere così dolce come lo sei stata tu..."

"La dolcezza ti appartiene! Devi solo capire se per te lei conta ancora o no!"

"Io la voglio, ma... Ma è difficile per me, amare una ragazza che mi ha tradita e non mi ha mai detto di essere incinta quando stava con me..."

"Ti saresti presa cura della bambina?"

"Assolutamente! Anche se non è mia, se Erin voleva stare con me le avrei fatto ugualmente da madre!"

"Vedi, Jackie...?" Disse Emily, sorridendo soddisfatta "E' questo che intendevo!"

La castana sorrise, mentre arrivavano Kensi, Alex, Olivia, Cara, Juliet, Sarah ed i due fratelli Reagan, invece Baker uscì di corsa dal suo ufficio dopo aver riattaccato il telefono "Ragazze, un caso della massima urgenza!"

"Che è successo?" Chiese Alex, ancora mezza addormentata.

"Due metropolitane si sono scontrate sulla linea della settantaseiesima e quattro pazzi si sono messi a sparare sui soccorritori!"

"Andiamo subito!" Fece Emily e tutte le Agenti arrivate andarono, assieme a Kidd, Kalinda, Lana e Sam Hanna, arrivati in quel momento, con ognuno che prese il rispettivo giubbotto antiproiettile.

Ci misero venti minuti ad arrivare sul posto e, mentre si schieravano assieme ad alcuni Agenti della S.W.A.T., Alex notò i feriti "Ehi, ci sono circa sei feriti!"

"E non solo civili..." Disse Kidd "Vedo anche Caetano, Zambrano, Nami e Jung!"

"Cosa??? Anche loro quattro?" Chiese incredula Lana.

"Anche Franzi..." Sussurrò appena Eva Van Dongen, arrivata con Marie non appena sentita la chiamata via radio di Baker.

"Ecco uno di quei bastardi... E' sotto tiro!"

"Perfetto, Kensi..." Avanzò Emily, alzandosi e facendosi passare un megafono dal capo della S.W.A.T. "Ehi, qui è l'Agente dell'FBI Prentiss! Siete circondati, perciò abbassate le armi, arrendetevi e lasciate andare i feriti!"

"Nemmeno per idea, s*****a! Anzi, se vieni avanti ammazzo pure te!" Gridò uno dei quattro.

"Ok, come volete...! Avviso ai civili! State tutti stesi a terra, che nessuno si alzi!"

E, a queste parole, ogni persona si gettò subito a terra e qualcuno provò a nascondersi, nel panico più assoluto e, quando Emily le fece cennao col capo, Kensi sparò col suo fucile di precisione e ne colpì uno proprio in mezzo agli occhi.

"Bel colpo..." Sussurrò Marie alla mora collega, che le sorrise appena, cercando di trovarne un altro.

"Bastarde!!" Urlò il tipo di poco prima e, non solo lui, ma anche gli altri due iniziarono a sparare verso gli Agenti, ma questo prese una Franzi appena cosciente per un braccio e la usò come scudo.

"Franzi...! Ehi, tu, lasciala andare subito!"

"Te lo scordi!"

"La ragazza in ostaggio è un medico del St. Ambrose, è dei nostri!" Disse Eva "Che nessuno le spari!"

"Sbirra, perchè ti interessa la rossina? E' la tua ragazza...?"

"Certo che lo è, cosa credi??" Ribadì la giovane di origini Olandesi, ottenendo su di sè gli sguardi delle collehe accanto a lei, ovvero Emily, Kalinda e Marie.

"Ma... Ma tu e Franzi non state insieme..."

"Lui non lo sa! E poi, a me quella bella ragazza piace e non poco!"

"Allora, p*****a, se davvero ti piace, vieni qui da sola e te la consegno!"

La castana, senza dare retta alle colleghe, ignorò di sua iniziativa la procedura e lasciò il suo posto, nascondendo la pistola nella cavigliera destra e togliendo il giubbotto "Sono disarmata, vedi?"

"E-Eva... Eva..."

"Tranquilla, Franzi, ti salverò!"

"Non fare promesse che non puoi mantenere!" Disse il malvivente, lanciando letteralmente la giovane specializzanda addosso all'Agente Olandese che, nel cadere a terra, riuscì ad estrarre la pistola ed uccidere l'uomo ma, mentre metteva il suo giubbotto addosso a Franzi per ripararla, uno dei due rimasti la colpì un paio di centimetri sopra il fegato.

"Eva!!" Gridarono le Agenti, continuando a sparare, ma furono gli interventi del sopraggiunto G Callen e di Kalinda a porre fine a quella sorta di guerriglia, mentre un Paramedico rimasto illeso, ovvero il veterano Monte Parker detto Doc, chiamò altre due ambulanze con la radio e s'avviò poi verso i feriti.

Ed Alex, quasi a sorpresa, andò verso Kim, ferita ad una gamba e la prese in braccio, colpendo la stessa ragazza "Alex... Credevo mi odiassi..."

"Non è il momento di parlarne... Hai bisogno di cure!"

"Grazie..." Disse semplicemente Kim, dandole un bacio sulla guancia sinistra.

"Dottor Parker!" Lo chiamò Kidd "L'Agente Caetano è decisamente grave! E' pallida ed il battito si sente appena..."

"Lasciami controllare..."

Anche il Paramedico confermò quanto detto dal rosso Agente e Doc, aiutato dal collega Roberto Caffrey detto Bobby, la preparò al trasporto e poi la depose delicatamente sulla lettiga ed infine andarono a sirene spiegate verso l'ospedale.

Nami e Kim erano le meno gravi, visto che avevano solo un paio di ferite di striscio alle gambe, Franzi aveva un proiettile nella spalla destra ed una ferita alla fronte provocata dal calcio della pistola di uno dei quattro tizi... Invece per Nikki ed Eva la situazione era un poco più grave.

Ma l'Olandese era attesa da una ramanzina del Direttore Reagan a cui non potrà sottrarsi...

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Capitolo 25
*** Ferite 2 ***


Non appena le ambulanze arrivarono al Pronto Soccorso del St.Ambrose, i primi a scendere furono Doc e Bobby, il quale portò la lettiga sulla quale era stesa Nikki, priva di conoscenza "E' l'Agente Caetano...! Cosa le è successo?" Chiese la dottoressa McGregor.

Doc le spiegò subito tutto, ma fu Owen ad avanzare "Qui ci penso io, McGregor! Tu resta qui a medicare i feriti..."

Kate fece per replicare, ma Meredith le si avvicinò, posandole una mano sulla spalla destra "Nikki è in buone mani, vieni con noi... Penseremo ai feriti!" Disse la chirurga e la bionda collega annuì, notando che con loro sarebbero andati anche Ross, Murphy, Sloan, Lexie e Percy.

Poi entrarono Matthew, il ragazzo di April, con Carlos Nieto, che portarono dentro Eva, subito assistita da Teddy, mentre Derek e Webber pensarono a Franzi, con Kim e Nami che vennero affidate a coloro lasciati al Pronto Soccorso.

"Speriamo che se la cavino..." Disse Kensi, sedendosi su una sedia in sala d'aspetto.

"Sono forti, ce la faranno senz'altro!"

"Ragazze..." Fece una voce forte ed autorevole e, voltatesi, le giovani videro il Direttore Reagan con Erin e Baker al seguito, che subito cercò Jackie con lo sguardo e si preoccupò quando non la vide.

"Signore..." Avanzò Danny, il figlio maggiore, seguito da Jamie, il più piccolo "Non sappiamo ancora nulla..."

"Capisco... Ma non appena Van Dongen starà meglio, voglio che mi spieghi il motivo del suo gesto avventato! Poteva morire, se quell'uomo avesse avuto più precisione ed io non tollero che i miei sottoposti si mettano in pericolo in questo modo!"

Poi l'uomo prestò la massima attenzione a Jackie che, per la felicità di Erin, stava tornando dalla direzione presa poco prima dalle due lettighe e tutti s'alzarono per vedere se la collega avesse saputo qualcosa.

"Saputo qualcosa...?" Domandò Emily.

"No... Dicono che entrambe non sono messe bene e gli interventi saranno lunghi, invece Franzi si rimetterà totalmente!"

Detto questo la castana uscì per prendere una boccata d'aria ed Erin la seguì, trovandola poi seduta su una delle panchine che davano sul grande parco innanzi all'ospedale "Ciao... Posso sedermi?" Chiese il castano Procuratore.

"Beh, la panchina è di tutti..."

"Sai..." Iniziò Erin, sedendosi ed accavallando le lunghe gambe "Ho avuto paura, credevo fossi tu una di loro..."

"Non è facile sbarazzarsi di me..."

"Lo so...! Sei troppo brava nel tuo lavoro, per morire... Comunque, volevo solo dirti che sono felice di saperti in forma..." Disse, tra un singhiozzo e l'altro, lasciando che piccole lacrime trovassero la libertà e Jackie la fissò, con occhi quasi colpevoli.

"Non piangere, sai che non devi preoccuparti tanto..." Disse l'Agente, asciugando d'istinto le lacrime di Erin coi pollici.

"Quella volta che non l'ho fatto, il giorno della mia partenza da NY, ti ho persa..."

Jackie la fissò per pochi istanti e poi le posò una mano sulla spalla sinistra "Non mi perderai mai..."

Erin la guardò per istanti che parvero interminabili, mentre Emily uscì dall'ospedale e trovò JJ, che arrivava in quel momento, in ritardo per i suoi gusti "Ciao!"

"Ehi...! Come mai qui?" CHiese dolcissima la bionda, avvicinandosi all'Agente e perdendosi poi nel suo abbraccio.

"C'è stata una sparatoria ed hanno ferito Nami, Kim e Franzi in modo non grave, mentre Nikki ed Eva sono sotto i ferri..."

"Cosa?? Mi dispiace immensamente, vado subito a vedere come stanno le mie amiche e ti farò sapere anche qualcosa su Nikki ed Eva!"

"Grazie, sei un angelo..." Disse la mora e JJ sorrise appena, regalando poi un tenero bacio alla bionda specializzanda, che entrò in ospedale.

La mora, mentre avvisava gli altri colleghi e colleghe, guardò da lontano Erin e Jackie parlare e la cosa le fece molto piacere, perchè sapeva che l'amica e collega amava alla follia il bel Procuratore e che era ben ricambiata, nonostante Erin avesse marito e figlia.

"Jackie, ehm... Posso dirti una cosa?"

"Se ti fa piacere dirmela..."

"Ti riguarda... Cioè, CI riguarda..."

"Una cosa che coinvolge entrambe...? E sarebbe?"

"Nicki... V-Voglio dirti una cosa su di lei che ho detto solo alla mia famiglia..."

Jackie la fissò, seria ed attenta, non sapendo cosa c'entrasse la bimba con lei "Di cosa si tratta?"

"E-Ecco... Quando è nata ho richiesto che le fosse fatto il test di paternità..."

"Sei stata con altri...? No, perchè stento a crederci!"

"No no, ma cosa dici...?? Il test ha... Ha confermato i miei sospetti..."

"Avevi dei sospetti...? Di che genere? Non capisco, per quanto ci provi..."

"Sto cercando di dirti che... Che Nicki non è figlia di John..." Iniziò, prendendo una busta dalla borsetta e passandola alla castana Agente, che l'aprì e poi fissò Erin con occhi sgranati, pieni di mille e più emozioni, belle e brutte.

"Erin... Che significa tutto questo??" Ringhiò la castana.

"Nicki è figlia tua, Jackie, non di John! E' tua..."

E dopo tali parole, Jackie prese la busta e s'alzò dalla panchina, dirigendosi a grandi passi verso l'ingresso dell'ospedale, passando davanti ad Emily, che riuscì a scorgere l'espressione shoccata ed arrabbiata dipinta sul viso della collega.

La mora rientrò un paio d'ore più tardi e ricevette una notizia confortante... Gli interventi erano quasi terminati e non vi erano state complicazioni, così ora dovevano solo attendere settantadue ore prima di sapere se Nikki ed Eva cel'avrebbero fatta oppure no...

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Capitolo 26
*** Malizia e coraggio ***


Gli interventi finirono e, per fortuna, sia Franzi che Eva e Nikki si sarebbero riprese pian piano, con molto riposo e, ovviamente, senza andare al lavoro per almeno quindici giorni... E, quando entrambe le Agenti furono sveglie e pronte a parlare circa tre orette dopo, Frank entrò da loro, messe nella stessa stanza.

"Ragazze...! Vedo che state bene..."

"Si, Signore..." Dissero piano, assieme.

"Lei si riposi, Caetano e lei, Van Dongen, è stata davvero sconsiderata a fare ciò che ha fatto! Ha violato il regolamento e messo a rischio la sua vita, oltre a quella di un civile! La prossima volta la sospendo!" Disse secco e severo l'uomo.

"M-Mi dispiace... Non accadrà più..."

"Lo spero! Rimettetevi, vi rivoglio al Dipartimento al più presto..." Disse, prima di andarsene ed aver augurato loro buona giornata.

Un paio d'orette più tardi, alla loro porta bussò Franzi, in pigiama e col braccio fasciato e legato al collo, un cerotto sulla fronte ed il bel sorriso dipinto sulle labbra "Ehi...! Come state?"

"Ehi...!" Fece Eva, con un mezzo sorriso, felice "Io sto bene e Nikki pure... Ora dorme! E tu?"

"Bene! Ecco... Io... Io volevo ringraziarti... Hai rischiato la vita, per me..."

"Mio dovere...! Nessun problema..." Tentò la castana Olandese, mentre Franzi le si avvicinava e, quando costei fu accanto al letto, si chinò sull'Agente e le posò un bacio delicato sulle labbra e, quando Eva le ebbe fatto capire che voleva parecchio quel bacio, Franzi lo approfondì ben volentieri.

"Grazie e... Baci davvero bene, sai?"

"Lo so! E comunque, se ogni volta che mi sparano mentre cerco di salvarti ricevo un bacio, farò in modo che ti rapiscano ogni giorno...!"

"Non provarci neanche!" Disse la rossina, sorridendole e sgranandole gli occhi azzurrissimi "Ci sono modi meno dolorosi e più piacevoli, per avere una persona... Non sei d'accordo con me...?"

"Eccome! Ma... Ma sono a riposo, purtroppo..."

"Intanto iniziamo a vederci qui, tra un bacetto e l'altro, il resto verrà da sè...!"

"Perfetto! Non vedo l'ora di stare meglio e poi sarai tutta mia..."

"Se vuoi, potrei esserlo già! Ma prima voglio dirti che sono stata sposata e separata e che ho due bimbi... Emma di due anni e Felix, di sei mesi..."

Eva rimase a bocca aperta, ma addolcì presto lo sguardo "Davvero...? Allora me li presenterai..."

"Tu vuoi... Vuoi davvero...?" Balbettò interdetta e scioccata la specializzanda che, passato lo stupore, liberò il suo bellissimo sorriso e si chinò nuovamente su Eva, baciandola questa volta con amore e passione, corrisposta "Già ti amo, Eva Van Dongen!"

"Io ti amo dal giorno del nostro primo incontro, Franziska Jung!" Ribadì la castana, strizzandole l'occhio destro, e Franzi si congedò poi, dovendo andare a farsi rifare la medicazione, mandando un bacio all'Agente, che lo schioccò a sua volta con le labbra.

Eva sorrise e chiuse appena gli occhi, sospirando dolcemente "Non è che ti è venuto un infarto, vero...? No sai, perchè sembra proprio che baci bene, Franzi!"

"Bacia da Dio, ma l'infarto stavi per farmelo venire tu, Nikki!"

"Ah, non è colpa mia...!" Disse innocente l'altra castana "Voi fate discorsi troppo mielosi e vi baciate in ospedale... Mi spiace, ma io ti avrò anche fatto morire un paio di coronarie, ma tu non hai senso del pudore amica mia!"

"Ma piantala! Se ci fosse qui la McGregor, scommetto che pure tu lo perderesti..."

"Sai... Hai ragione! Ma... Fra me e lei ci fu qualcosa, un paio d'anni fa, roba di tre giorni... Poi ho scoperto che aveva un marito ed ho troncato i rapporti con lei... Non l'ho più rivista, finchè non me la sono ritrovata qui!"

"Te la sei fatta??"

"No, ci furono solo baci, anche perchè eravamo in un'ascensore e... Ehm... Io voglio spazio, non so se mi spiego..."

"Oooh, benissimo!" Sorrise Eva e Nikki fece altrettanto, poi continuarono a parlare.

Invece, in corridoio, Emily fermò JJ e costei le regalò un bellissimo sorriso e, prima che la mora parlasse, la biondina le saltò al collo felicissima e le regalò un bacio dolcissimo e pieno di desiderio, separandosi poi quando Em lo corrispose, quando sentì gli occhi di tutti su di sè e quando s'accorse di ci che aveva fatto... E, rossissima in viso, si scostò una ciocca di biondi capelli dietro l'orecchio destro "S-Scusami..."

"Figurati...! Baci benissimo, sai? Non vedo l'ora di baciarti davvero..." Sussurrò, leccandosi appena le labbra "Ma per cos'era il bacio?"

"E-Ecco... Ho eseguito un intervento super col dottor Shepard e... E non ho resistito..."

"Beh, dì a Shepard di farti operare con lui più spesso!" Ribadì Emily, dandole un bacio lieve e delicato.

"Ok, non mancherò di farlo!"

"A proposito... Possiamo uscire assieme sabato sera e domenica, magari, potremmo andare a fare un pic-nic in spiaggia col tuo piccolo! Che ne dici?"

JJ era a bocca aperta, senza parole, quasi commossa "Vuoi incontrare veramente Henry...?"

"Assolutamente si! Io voglio conoscerlo perchè sento che presto saremo una famiglia... Beh, se la mamma lo vorrà!"

"Emily... Dio, cos'ho fatto per meritare una ragazza come te?"

"Esisti! Sei stupenda, sei... Sei naturale, sei sempre e semplicemente tu! E non vedo l'ora di poter stare con te..."

"Anch'io! Che il week end arrivi in fretta!"

"Tieni duro... Oggi è già mercoledì!" Sorrise la mora, che poi se ne andò dopo un altro bacio.

Come andrà avanti tra Eva e Franzi? Nikki e Kate avranno occasione di chiarirsi come Erin e Jackie? E... Emily, JJ ed Henry diventeranno una famiglia?

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Capitolo 27
*** Taylor e Alyssa ***


Il giorno seguente, in centrale, Emily ed un paio di altre Agenti arrivarono presto insieme a Baker e si stupirono nuovamente nel trovare lì Jackie e fu ancora la mora ad avvicinarsi a lei "Ehi, Jackie...! Hai una faccia da paura!"

"Non diciamo nulla...! Ieri ho ricevuto una notizia che mi ha sconvolta!" Rispose la castana e Baker deglutì.

"Del tipo...?" DOmandò la sopraggiunta Juliet, assieme a Sarah, Vermouth e Robin.

"Ha... Ha detto che Nicki è mia figlia e che ha la prova del DNA dalla sua parte! Le ha fatto il test di paternità..."

La castana non ci credeva e tutte le presenti rimasero a bocca aperta e Baker avanzò "Io lo sapevo, ma se anche il Direttore non mel'avesse detto l'avrei notato... Siete due gocce d'acqua!"

"In effetti, l'ho notato anch'io quando eravamo da Garcìa..." Disse Juliet "La bimba è troppo bella rispetto a quel beota che dovrebbe essere suo padre!"

"E' vero! Io terrei in considerazione l'idea di conoscerla un po' e se fra voi sarà amore, riconoscila!" Disse Robin e Jackie chinò il capo.

"Ci proverò... Sto solo pensando, è davvero difficile!"

Poi l'arrivo di Frank e di qualche altro Agente interruppe il discorso in corso ed il Direttore assegnò un paio di casi delicati ad Emily, Kalinda, Kensi e Veronica da una parte ed a Ronny, Vermouth, Robin e Sky dall'altra... Le prime dovevano fare da scorta ad un alto funzionario in un convegno ed alle altre il compito di scortare sino ad Huntsville un pericoloso detenuto.

Pochi minuti dopo arrivò in ufficio una ragazza dall'aria timida, dai corti capelli castani ed i tratti orientali "Mi scusi..." Disse, avvicinandosi a Taylor Earheart.

"Mi dica...! Le è successo qualcosa?"

"Sono la signorina Enrile, maestra di scuola elementare e... Ecco, io mi vergogno molto..."

"Non si faccia problemi e mi chieda pure..." Disse la ragazza dai unghi capelli biondi, ex esponente dell Aeronautica Militare.

"Io... Volevo chiederle se potrebbe insegnare un po' di educazione civica alla mia classe...! Sono ventidue bambini di sette anni..."

Taylor sbattè un paio di volte le palpebre, prima di alzarsi in piedi "Ok, andiamo!"

"Grazie mille!" Rispose la giovane insegnante, sorridendo all'Agente e, quando furono fuori, la castana spiegò ai bimbi chi fosse Taylor e costei spiegò loro ciò che gli avrebbe insegnato sino a mezzogiorno.

E Taylor iniziò con la lezione, attirando su di sè lo sguardo ammirato della giovane maestra, ma il tutto si movimentò quando un ragazzo, probabilmente un tossicodipendente, derubò una donna che stava facendo shopping in compagnia di tre amiche.

"Al ladroooooo!!" Gridò la donna derubata e, quando il giovane commise il grave errore di correre verso Taylor, che stava mettendo al sicuro la scolaresca, la giovane si piazzò letteralmente in mezzo al marciapiede e colpì il ladro d'incontro, ovvero colpendolo col taglio della mano sinistra mentre lui le veniva addosso di corsa riempiendola d'imprecazioni ed insulti, sbattendolo a terra.

"FBI, sei in arresto!" Gli disse mentre lo ammanettava, fra gli applausi di qualche turista, alcuni dei quali le chiesero una foto ricordo e poi, quando lo ebbe consegnato a due colleghi dopo avergli letto i suoi diritti, soddisfò anche la curiosità dei bimbi, rimasti impressionati da una mossa tanto semplice.

"E' stata brava ed è molto preparata! Complimenti, Agente... Ehm...??"

"Earheart! Sono l'Agente Taylor Earheart...! Lei?"

"Io sono Alyssa Enrile, molto piacere!" Disse la castana, gentile e timida, stringendo la mano dell'Agente, che la baciò lievemente e con eleganza.

Taylor continuò poi la sua lezione, si fermarono a mezzogiorno per il pranzo ed infine l'Agente li riaccompagnò tutti alla loro scuola, sulla cinquantaseiesima, riuscendo anche a strappare un appuntamento alla tenera maestra.

E parlando di appuntamenti, JJ e Teddy avevano raggiunto la centrale per parlare con Emily e Sydia, ma non le trovarono "Sarah, ma dove sono Em e Sydia?" Chiese subito JJ.

"Sono a caccia di Kalinda e Lana... Il Direttore aveva bisogno di loro..."

"Allora andate nel seminterrato!" Intervenne Juliet "Se si sono imboscate a fare sesso, sono certamente lì!"

"Ma... Juliet! Che dici??" La beccò Sarah e la mora, dopo averla fatta sfogare, la zittì con un bacio.

"Ehi...! Come mai qui?" Domandarono proprio Emily e Sydia, arrivando dal sotterraneo con Kalinda, Lana e pure Jo Danville.

"Avete fatto una cosa a tre?? Wow..."

"Insomma, Juliet!" Ringhiò ancora Sarah, che trovava inappropriati certi argomenti sul luogo di lavoro "Stasera ti mando in bianco..." Le sussurrò e la mora tacque all'istante, rimettendosi seduta alla sua scrivania.

"Io volevo invitare Sydia a pranzo...!"

"Ok, allora andiamo!"

"Io, invece, volevo dirti che domani sera finisco alle sette..."

"Va bene...! Passo a prenderti alle otto a casa tua!"

"Perfetto! E... Emily, il mio bambino è dai miei genitori e me lo riporteranno domani sera..."

"Ti porterò a casa in tempo!" Disse la mora "Non preoccuparti! Domenica, poi, faremo un pic nic!""

JJ sorrise ad Emily e costei le regalò un dolce bacio, brevissimo ed intenso, prima di andarsene ed anche l'Agente fece lo stesso, dovendo andare ad interrogare un testimone con Kensi.

Come andrà il tanto agognato appuntamento tra Emily e JJ?

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Capitolo 28
*** Questo è amore! 1 ***


Il giorno dopo, quando i casi del giorno precedente furono risolti, Emily andò a casa presto e si preparò per l'appuntamento con JJ e, dopo venti minuti passati nella vasca da bagno a rilassarsi, andò a vestirsi ed optò per un paio di jeans neri, abbinati ad una camicia di Armani blu, ad un paio di stivaletti di pelle e ad una giacca che s'abbinava ai pantaloni.

Poi uscì di casa dopo aver chiuso la porta con doppia mandata e si diresse al vicino fioraio per prendere un pensiero per JJ e poi, col suo SUV, si diresse verso l'appartamento della biondina e, quando ebbe parcheggiato, scese e raggiunse la porta del palazzo e suonò il citofono.

"Si...?" Chiese la biondina a chiunque avesse suonato.

"Sono Emily, sei pronta...?"

"Oh, ciao! Ho quasi terminato, sali... Ti apro!"

Fatto questo, Emily salì e raggiunse il sesto piano, ove trovò subito l'appartamento della sua fiamma e suonò il campanello... Attese dieci minuti dopo che ebbe suonato il campanello, ma quando JJ apparve sulla porta coi capelli splendidamente acconciati, un abito bianco lungo fin sotto le ginocchia e scarpe color crema col tacco a spillo, non si pentì affatto di aver tanto aspettato.

"Wow, sei... Sei bellissima, fantastica...! Sono senza fiato..."

"Anche tu sei bellissima, stai bene vestita così!" Ribadì JJ ed Emily le si avvicinò, prendendola fra le braccia con eleganza e baciandola con tenerezza, estasiando le labbra della biondina, che esibì poi uno sguardo appassionato.

"Andiamo... Spero di farti passare una bella serata..."

"Lo sarà senz'altro!" Sorrise la biondina, che chiuse la porta del suo appartamento e poi scese assieme alla mora in ascensore, raggiunsero il SUV e se ne andarono, con Emily che prese la direzione della spiaggia.

Arrivarono qualche minuto dopo innanzi ad un delizioso e rinomato ristorante Italiano e, dopo aver parcheggiato, Emily scese ed invitò elegantemente JJ a scendere, aprendole e chiudendole la portiera e tendendole la mano, subito stretta... Ed innanzi all'ingresso...

"Ehi, questa si che è una sorpresa...! Come mai qui?" Domandò Kalinda, che era in compagnia della sua amatissima Lana e di Anna, Irene, Grace, Amy, Arizona e di Lauren Boswell, una chirurga cranio-facciale arrivata il pomeriggio del giorno prima al St.Ambrose, che subito aveva legato con la chirurga pediatrica, facendo ingelosire all'inverosimile Callie.

"Anche voi qui...?" Domandò JJ.

"Si, è stata una mia idea..." Disse Arizona "Le... Le ho invitate io e... E se volete unirvi a noi..."

Emily, da brava profiler qual era, capì subito che Arizona era innervosita per la presenza di Lauren, così guardò JJ, che annuì appena col capo e poi prese la mora in disparte "Se non ti dispiace, possiamo stare con loro...? La dottoressa Robbinsè attratta dalla Boswell e..."

"Certo, tranquilla! Tanto domani, al pic nic, sarai tutta mia... E comunque, sarebbero una coppia super!"

JJ sorrise e baciò teneramente Emily, poi s'avviarono mano nella mano nel ristorante assieme al gruppetto e Lauren, oltre che prestare la massima attenzione ad Arizona, seduta di fronte a lei, cercava di non prestare troppa attenzione alle scollature di Lana e di Amy, attirando gli sguardi gelidi di Kalinda e Grace, specie della prima.

"Scusate, vado a rifarmi il trucco..." Disse Lana, quando ebbe ordinato "Kalinda, vieni con me...?"

"Assolutamente! Ci sono troppi avvoltoi in giro!" Rispose, calcando l'ultima parte quando passò di fianco a Lauren, che sorrise appena.

E nel bagno, Kalinda chiuse la porta a chiave e Lana si fiondò fra le sue braccia, baciandola con passione "Non devi essere così gelosa..."

"Lauren ti guarda troppo il seno... Tu sei solo mia, lei non può far cadere l'occhio nel tuo bellissimo decoltè!"

"Capisco, ma lascia che guardi... Almeno sa cosa puoi avere tu ogni sera! Lei non l'avrà mai..."

Kalinda sorrise alla malizia della sua ragazza e la baciò ancora e, quando la spinse contro il muro, Lana capì che la collega-amante voleva andare fino in fondo, ma quello non era il posto adatto "Cosa...?" Chiese interdetta la giovane Indiana, mentre Lana rimetteva apposto le spalline dell'abito di raso rosso.

"Non qui... Più tardi, a casa... Nel nostro letto..."

"Con panna e cioccolato fuso...? Magari anche miele e yogurt..."

"Aggiudicato!" Sorrise Lana, contro le labbra di Kalinda, baciandola dolcemente, poi aprirono la porta ed uscirono dal bagno dopo essersi sistemate.

Quando tornarono al loro tavolo, Kalinda e Lana videro che a tutte loro si erano aggiunte anche Jo Danville e Lindsay Monroe e Parker con Sophie Devereaux, che le salutarono subito "Questa pasta allo scoglio è fantastica!"

"Assaggia le lasagne, sono divine..." Fece Emily e JJ le si avvicinò, ricevendo un pezzetto della delizia, che la fece gemere di piacere.

"Ottime, superbe davvero! Prova la pasta..."

"Ma voi state facendo le prove per il vostro matrimonio...? No, ehm... Perchè date proprio quell'impressione..."

"N-No, Parker, ma... Ecco... Noi apprezziamo molto la compagnia l'una dell'altra..."

"E presto vi sposerete!" Continuò Parker.

"Perchè no...? Jennifer mi piace moltissimo e, se fra noi dovesse funzionare e lei lo vorrà, la sposerò eccome!"

JJ arrossì, ma regalò comunque un dolce sorriso ad Emily "Sarò ben felice di essere tua moglie! Quando i tempi saranno perfetti..."

"D'accordo!" Ribadì la mora, baciando la compagna con dolcezza e, fra gli applausi delle amiche e colleghe, continuarono la cena, con Lauren che tolse gli occhi dalla scollatura di Lana e con Jo e Lindsay che lasciavano trasparire un rapporto molto più profondo di quello professionale.

La serata si concluse con la visione di un bellissimo film ed un pit stop obbligato in una gelateria-pasticceria a causa delle voglie di Lindsay e di Maura, che si era unita a loro assieme a Jane al cinema, ove costei si era addormentata mentre guardavano Titanic e la coroner rimproverava la compagna per non averla consolata, dando la colpa delle lacrime alle scene del film ed agli ormoni.

Poi, alle undici, Emily accompagnò a casa JJ e la baciò dolcemente sul ciglio della porta del suo appartamento "E' stata una bellissima serata..."

"Già...! Preferivo che fossimo sole, ma non importa... Domani ci rifaremo! Non vedo l'ora di conoscere il tuo angioletto!"

"Ed io non vedo l'ora di presentartelo...! A domani!" Ribadì poi, baciandola ancora e, quando fu in casa, Emily se ne andò.

Come andrà il pic nic del giorno seguente?

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Capitolo 29
*** Questo è amore! 2 ***


Il giorno dopo, alle prime luci dell'alba, mentre Kalinda e Lana stavano facendo l'amore nel loro letto, il campanello di casa suonò e fece emettere un gemito di frustrazione all'Agente di origini Indiane "Ma chi è??"

"Oh, dev'essere Emily...! M-Mi stavo dimenticando..." Disse la castana, ansimando.

"Che?? Volevi fare una cosa a tre? Lei ha JJ, anche se non ufficialmente..."

"Ma che hai capito?? Devo darle il cesto da pic nic che ho messo ieri sera sul tavolo..."

"Alle sei e mezza di mattina?"

"Faccio in un attimo, mi farò perdonare quando torno!" Ribadì Lana, baciando Kalinda e, quando ebbe messo l'accappatoio, andò ad aprire la porta ed Emily rimase a bocca aperta, con un lieve sorriso stampato sulle labbra.

"Scusatemi...! Oh, il cesto è perfetto... Grazie mille e scusatemi ancora!"

"Nessun problema, tanto Kalinda ha già avuto una buona dose di sesso da mezzanotte alle due e poi, abbiamo iniziato dieci minuti prima del tuo arrivo... Buona fortuna per l'appuntamento!"

"Non sono nervosa... Sono eccitata!"

"E' meglio così! A domani..." Disse Lana ed Emily le diede un bacio sulla guancia, prima di andarsene col cesto dopo averla ringraziata e la castana ritornò in camera da letto, ove Kalinda la prese alle spalle, spingendola contro il muro e baciandola con passione dopo averla presa fra le braccia.

"Sai... Sei veramente sexy, in accappatoio..."

"Tu lo sei sempre!" Ribadì la castana, lasciando che Kalinda la portasse a letto per riprendere da dove avevano interrotto.

Ed Emily, nel frattempo, era arrivata alla sua villetta e stava sistemando cibo e bibite, poi portò tutto sul SUV con una tovaglia, una busta di plastica, un mazzo di fiori e poi partì verso l'appartamento della biondina... Infatti Emily, nonostante l'appuntamento fosse per le sette e mezza, era in piedi dalle quattro, per preparare tutto nei minimi dettagli.

Arrivata all'appartamento della biondina, prese un paio di profondi respiri, oltre ai fiori ed alla busta di plastica, poi suonò il campanello "Ciao...!" Disse JJ, aprendo la porta con un sorriso bellissimo dipinto sul viso "Per fortuna la porta era aperta...!"

"Già, ehm... Sono per te..." Disse la mora, porgendole un mazzo di rose bianche e rosse, ricevendo un bacio molto tenero in cambio.

"Grazie, sono splendide! A proposito... C'è qualcuno che vorrei presentarti, vieni..."

Emily deglutì e seguì JJ, che depose le rose nel medesimo vaso nel quale vi erano quelle che la mora le aveva regalato la sera prima, poi sparì dietro ad una porta ed uscì poco dopo con un'espressione commossa, stupita e parecchio ancora "Tutto bene...?"

"Si, ehm... Coraggio, tesoro, lei è Emily... Falle vedere quanto sei bello..." Disse JJ e, da dietro di lei, aggrappato all'altezza delle ginocchia, spuntò un bellissimo bimbo dai capelli biondi e gli occhi blu, precisa copia di JJ, che salutò Emily con la manina e costei s'inginocchiò ed il piccolo andò verso di lei.

"C-Ciao, campione...! " Fece la mora, prendendogli le manine fra le sue "Io sono Emily e tu?"

"Henwy..." Disse titubante il piccolo, ma presto mostrò ad Emily il suo sorriso migliore "Emmy!"

"Esatto, mi chiamo Emily! E tu... Henry! Giusto?" Chiese la mora, con un occhiolino tenero, rivolgendo lo sguardo a JJ, che annuì col capo commossa e con le lacrime agli occhi "Bene! Allora, Henry, questo è per te!"

Emily prese un orsetto di peluche dalla busta di plastica ed il piccolo lo mostrò alla madre, orgoglioso, quando Emily lo prese in braccio e JJ si fiondò fra le braccia della mora, cingendole il collo "Adesso so che piaci anche a lui, perciò... Quando vorrai sposarmi, dovrai solo chiedermelo!"

"Me ne ricorderò...! Ma non dovrai aspettare molto!" Sussurrò Emily, baciando con passione la bionda ragazza.

Dopodichè uscirono dall'appartamento, con JJ che prese lo zaino contenente un paio di cambi d'abito per lei ed Henry, quindi salirono sul SUV di Emily, che aveva preso pure il seggiolino e via, diretti verso chissà dove.

Dopo un paio d'orette di viaggio, Emily fermò e parcheggiò il SUV ed Henry, come JJ, riconobbe subito il parcheggio dello zoo "Zwoo!!" Gridò il bimbo.

"Ti piace lo zoo? Fantastico... Andiamo, allora!" Disse Emily, aiutando madre e figlio a scendere dal fuoristrada e poi prese il bambino in spalla e JJ per mano, entrando nello zoo dopo aver pagato e ritirato i biglietti.

Iniziarono il giro e videro dapprima i grandi felini, poi gli animali tropicali, finendo alle due del pomeriggio con uccelli, scimmie e rettili vari, quindi si concessero il sospirato pic nic nell'apposita area e JJ baciò Emily "Sei fantastica con lui, come lo sei con me!"

"E' naturale... Io ti amo!" Dichiarò la mora e JJ, quando stette per risponderle, venne interrotta da Henry, che voleva giocare col peluche, ribattezzato Paco e con gli altri due peluches che Emily gli aveva preso, ovvero Michu la tigre bianca e Taro la pantera nera.

JJ osservò il figlioletto mentre giocava con Emily e scattò loro qualche foto, che condivise con amiche e colleghe, ricevendo una miriade di cuori da Garcìa come risposta e questo la fece sorridere... Poi arrivarono le sette ed Henry s'addormentò in braccio ad Emily dopo aver giocato con lei tutto il pomeriggio, così JJ chiese alla mora di riaccompagnarli a casa.

Ed Emily portò il piccolo, mentre JJ zainetto e cestino, oltre ai tre peluches e, arrivati al SUV, mise tutto nel bagagliaio "Che giornata bellissima... Grazie!"

"Figurati... Ma che ne diresti se andassimo a casa mia...? E' più vicina..."

"Come vuoi!" Le sorrise JJ ed Emily partì, arrivandovi un'oretta più tardi ed aiutò la compagna con le varie cose.

"Henry portalo pure nella camera degli ospiti... E' la terza porta a sinistra, al piano di sopra!" Spiegò la mora e JJ rimase a bocca aperta innanzi alla bellezza della casa dell'Agente, che di certo era benestante, ma fu proprio Emily ad interrompere i suoi pensieri, quando posò i tre peluches accanto al piccolo.

"Speriamo che domani non si svegli spaventato... Dopotutto è un posto nuovo..."

"Non sarà solo... Ci sarà Sergio con lui!"

"Chi?? Sergio?" Fece JJ, confusa ed Emily battè le mani un paio di volte... Quand'ecco un gatto nero, molto coccolone, arrivare da un'altra stanza e saltare in braccio alla padrona con un sonoro Miao, regalando fusa ad entrambe le ragazze.

"Mi raccomando, peste, tieni compagnia ad Henry!" Disse Emily, posando il micio sul letto, che si sistemò accanto al piccolo e si accovacciò.

"Che bravo...! Ammaestrato!"

"Insomma...! Coraggio, vieni, ti mostro la camera da letto..."

Emily aprì la porta della camera di fronte e JJ rimase a bocca aperta innanzi al letto tre piazze ed alle pregiate lenzuola, i quadri, le due statue... La camera era principesca "Wow... Ma sei di sangue blu??"

"No, mia madre è un'Ambasciatrice e la casa mel'ha regalata lei un paio d'anni fa..."

"Capisco... Ehi, dove vai? Mi lasci sola?"

"Io vado sul divano..." Rispose la mora, con tono quasi divertito e JJ le si avvicinò, con fare seducente.

"Se vogliamo sposarci, dovremo anche conoscerci meglio... Non credi...?"

"Io non aspettavo altro! Volevo che tu fossi pronta..."

"Lo sarò senz'altro, insieme a te! Prometto che lascerò il passato alle spalle, fuori dalla nostra storia!" Ammise JJ ed Emily la baciò, stringendola a sè, poi le sfilò lentamente la maglietta e presto furono entrambe senza veli, distese sul letto e pronte a vivere la loro prima notte d'amore e passione insieme.

Cosa succederà il giorno dopo, al lavoro?

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Capitolo 30
*** Follia per amore! 1 ***


Il giorno seguente, Emily si svegliò con JJ ancora addormentata stesa sopra di sè e le accarezzò subito i morbidi capelli biondi, scostandoglieli piano dal viso e la specializzanda si svegliò "Em...! Buongiorno..."

"Ciao, splendore...! Tutto bene?"

"Benissimo, direi!" Sorrise la biondina, baciando la compagna "Vado a dare un'occhiata ad Henry..."

"Forse è meglio che vada io...!" Disse la mora, dopo aver visto che JJ barcollava, probabilmente provata dalla piacevole nottata appena trascorsa e la specializzanda accettò, tornando a stendersi sul letto, così Emily mise l'accappatoio e si diresse verso la camera degli ospiti, trovando il bimbo sveglio che giocava assieme a Sergio... Anche se era quest'ultimo, il vero giocherellone!

Ed il bimbo, quando vide Emmy, come la chiamava lui, tese le braccia verso di lei con un bellissimo sorriso dipinto sul viso e la mora, sorridendo anch'essa, lo prese in braccio e lo portò in camera da JJ e Sergio li seguì quatto quatto, saltando sul letto.

"Ciao, amore...!" Rivolse JJ al suo piccolo, facendolo sedere sulle sue ginocchia dopo averlo baciato sul capo, mentre Emily andò a preparare il bagnetto per Henry e, quando JJ lo ebbe sistemato, lo portò a giocare sul tappeto del salotto e poi andò ad intrufolarsi sotto la doccia con Emily, sorprendendola.

"Sei davvero intraprendente...! E Henry...?"

"E' sul tappeto del salotto, che sta giocando con Sergio... Certo che il tuo gatto vale più di una baby sitter!"

"Oh, lui adora i bambini! Finchè non gli fanno i dispetti, però!" Rivelò, strizzando l'occhio alla sua amata, prima di stringerla a sè e rubarle un dolcissimo bacio, poi entrambe si vestirono per andare al lavoro, con JJ che prese degli abiti in prestito da Emily, ma suonò il cellulare di costei. Era Kalinda.

"Ciao, Emily, sono io... Sto venendo a prenderti assieme a Ronny, Lana, Alex e Taylor... Pare che Jackie abbia fatto un casino, la scorsa notte!"

"Che?? Jackie? E cos'avrebbe fatto...?"

"Pare che abbia lottato per amore... Ci vediamo tra cinque minuti!"

Entrambe riattaccarono ed Emily, dopo aver spiegato tutto a JJ, uscì con lei ed Henry dopo aver chiuso la villetta ed aver lasciato il mangiare nella ciotola di Sergio, dando alla biondina le chiavi del suo SUV ed anche il doppione di quelle della sua casa, colpendo la ragazza, che la baciò proprio nell'attimo in cui arrivava Kalinda e salì sull'auto di costei dopo aver baciato Henry.

"Buongiorno, Emily!" Disse Alex, che aveva notato l'approccio tra Emily ed il figlioletto di JJ "E' proprio identico a sua madre..."

"Si, è bellissimo ed adorabile!"

"Allora con JJ ha funzionato... Beata te!"

"Sei tu che hai la testa dura, Alex! Ma... Taylor sta bene?"

"Ha avuto anche lei una notte molto intensa, come te!" Disse Ronny "E' uscita con quella insegnante, Alyssa..."

"Brava, Taylor!" Fece Emily e la bionda, mezza in trance, accennò una sorta di saluto con la mano sinistra "Ma cos'è successo?"

"Il Direttore ci aspetta..." Disse Kalinda, che fermò l'auto fuori da un locale, dopo mezz'ora di strada, precisamente nel quartiere a luci rosse e le quattro, scese dal SUV, videro Frank in lontananza.

"Eccovi...! Il caso è piuttosto spinoso..."

"Ci dica cos'è successo!"

"Ieri sera, John Boyle, il marito di Erin, l'ha trascinata a forza qui, al Red Sex Passion, un locale che tende al sadomaso e, stando a ciò che hanno raccontato sia mia figlia che Jackie, John voleva che alcuni amici suoi andassero con mia figlia..." Spiegò Frank, parecchio disgustato e molto arrabbiato.

"E Jackie cosa c'entra...?" Domandò Ronny.

"Lei ha visto che la stava trascinando per i capelli in auto, mentre stava passeggiando, così li ha seguiti in moto e gli ha dato una lezione coi fiocchi!"

"Ben gli sta! Che figlio di..." S'interruppe Alex, notando che stavano arrivando Kensi, Vermouth e Sydia.

"Jackie è andata in ospedale con Erin, sono sulla stessa ambulanza coi paramedici Zambrano e Nieto..." Disse Kensi "Ha una brutta ferita alla testa..."

"E' stata ferita...? E' grave?" Domandò Emily, preoccupata.

"Boyle aveva con sè una mazza da baseball, con la quale avrebbe colpito Erin in caso di ribellione ed ha colpito Jackie!"

"Beh, oltre che per aggressione con scopo di violenza carnale, va dentro anche per aggressione a pubblico ufficiale!"

"E dobbiamo fare in modo di buttare le chiavi della cella..." Precisò Frank "I Vice Procuratori Novak e Florrick vi aspettano in Procura per le deposizioni di Jackie ed Erin... Accompagnatele, quando avranno fatto al Pronto Soccorso! Ed insieme a voi, del caso si occuperanno anche Danny e Jamie, che vogliono essere d'aiuto alla sorella..."

Le ragazze annuirono e si diressero verso il St. Ambrose con due SUV, preoccupate per le condizioni della loro collega e di Erin, sapendo che costei aveva anche Nicki a cui pensare, che di certo era a casa con Henry Reagan, padre del Direttore e con Linda ed i due figli di costei e Danny.

Come si concluderà tutta questa storia?

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Capitolo 31
*** Follia per amore! 2 ***


Arrivate al Pronto Soccorso del St.Ambrose, le nostre Agenti seppero da Derek e Teddy che Erin aveva solo qualche graffio e Jackie aveva solo un braccio rotto e nulla di preoccupante alla testa, dato che la ferita era stata suturata con cinque punti e che non aveva causato un trauma cranico.

"Ehi, Jackie!" Disse Emily "Ti sei fatta valere! Sei stata grande!"

"Si, però le ho anche prese!" Rispose la castana "Ma sono felice di averlo fatto! Erin non merita di essere trattata male, è una bravissima ragazza!"

Emily sorrise e condusse la collega ove aveva parcheggiato il SUV, salendovi con Ronny, Alex e Kalinda, mentre Taylor, Kensi e Kono, che sostituì Sydia, andarono con Erin e si ritrovarono tutte in Procura.

"Ciao, Alex!" Rivolse Kensi alla Cabot "Dov'è l'ufficio di Alicia Florrick?"

"Seguitemi, ci sto andando anch'io! Erin e le altre sono appena arrivate, inoltre anche io e Kim Greylek faremo parte dell'Accusa contro John Boyle!"

"Tu, Kim, Casey e Alicia... Caspita!"

"Già! Il meglio per il meglio!" Sorrise la bionda "Inoltre c'è anche Nell, che avrà il compito di mettere in visione i nastri delle telecamere di sorveglianza!"

"Nell? Perchè non Garcìa o Abby?"

"Anche Nell è molto brava!" Intervenne Kensi "All'NCIS non abbiamo mai lavorato insieme, ma ho sentito parlare benissimo di lei!"

"E credo che ti ammiri proprio!" Disse una donna alta, dai capelli castani lunghi fin sopra le spalle, occhi scuri e sguardo serio "Ha una tua foto in sfondo all'I-Phone5! Devi piacerle molto."

Kensi sgranò gli occhi e Ronny avanzò "E lei sarebbe?"

"Oh, io sono Alicia Florrick! Ho iniziato a lavorare qui tre giorni fa! Piacere."

Tutte si presentarono e, finalmente giunte all'ufficio di Alicia, costei e Alex presero la deposizione di Erin e la prepararono per il processo del giorno seguente, anche se la giovane Reagan sapeva di certo il fatto suo; Casey e Kim pensarono invece a Jackie.

La cosa sarebbe stata piuttosto lunga, così Taylor, Kalinda, Emily e Kono tornarono in centrale dopo aver lasciato Ronny ad un ristorante chiamato Dream Gourmet, ove aveva appuntamento con la sua ragazza Rose Ortiz, una giovane professoressa di storia antica e moderna, nonostante i ventun'anni ed era anche un vero genio, dato l'altissimo Q.I., Alex andò a trovare Eva e Nikki in ospedale e Kensi, girovagando per la Procura, arrivò innanzi alla sala video e sbirciò dentro, visto che la porta era aperta e sorrise quando vide chi c'era all'interno, avvicinandosi di soppiatto.

"Allora è vero!" Esclamò l'Agente dagli occhi eterocromatici "Hai una mia foto in sfondo al cellulare!"

Nell sobbalzò spaventata e sgranò gli occhi, arrossendo vistosamente quando vide Kensi alle sue spalle che le sorrideva dolcemente, così vicina e così bella da togliere il fiato "K-Kensi! M-Mi hai spaventata."

"Scusami, non volevo! Ma ti ho vista qui tutta sola e così ho pensato di venire a trovarti."

"E' stato un bel pensiero..." Rispose l'Analista, priva del coraggio di guardare la mora negli occhi.

"Guardami pure, non ti mangio!" Disse l'Agente e, quando Nell sollevò lo sguardo, Kensi le posò un tenero bacio sulle labbra, scioccandola e facendole aumentare notevolmente i battiti del cuore.

"Ke-Kensi..."

"Sempre, Nell! Se ti piaccio, basta dirlo! Io sono qui, non scappo." Ribadì la mora e, per tutta risposta, Nell le ricambiò il bacio "Wow..."

"Ehm, scusate." Disse Kim, interrompendole "Il giudice Cornwell ha anticipato il processo a oggi pomeriggio! Servono prove e rapporti!"

"Ok, ci penso io!" Rispose Kensi, lasciando Nell, ancora incredula per quanto accaduto.

Kensi chiamò subito Horatio al laboratorio della Scientifica per sollecitare le analisi sui vari reperti e poi avvisò le colleghe e Frank mentre tornava in centrale con un taxi; intanto, in Procura, Erin e Jackie si trovarono nel bagno, per caso.

"Ehi..." Tentò il Procuratore "Guarda quel bastardo come ti ha ridotta. Come ti senti?"

"Bene e starò meglio quando sarà in galera!"

"Mi dispiace tanto, è stata colpa mia! Perdonami."

Erin iniziò a piangere e Jackie, d'istinto o forse no, la prese fra le proprie braccia, accarezzandole i capelli per tentare di calmarla e la cosa le riuscì qualche minuto dopo "Non è affatto colpa tua."

"Si, invece! L'ho scelto io, Jackie, senza mai dirtelo e tradendo la tua fiducia! E' un errore che non mi sono mai perdonata."

"Anch'io ho sbagliato molto, durante il nostro trascorso Newyorkese e non commetterò più gli stessi errori."

"Ti bacerei, ma poi in aula potrebbero dire che abbiamo ancora una tresca amorosa e che c'è conflitto d'interessi!"

"Oggi quel verme potrebbe essere incriminato e poi avremo tutto il tempo di parlare che vogliamo." Disse la castana Agente e l'altrettanto castano Procuratore sorrise appena, annuendo col capo.

Cosa succederà al processo?

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Capitolo 32
*** Andare avanti 1 ***


Le prove varie furono consegnate alle due parti e, una volta in aula, Boyle iniziò a fissare con insistenza Erin, schioccandole dei bacetti ed esibendo un sorriso da perfetto ebete, come lo definì Kalinda. Poi entrò il giudice Cornwell e fu un tale, Thomas Daly, un passante che aveva visto tutto, il primo testimone dell'accusa e l'interrogatorio spettava ad Alicia.

"Quindi lei, signor Daly, ha assistito a tutto."

"Si, signora Florrick. Precisamente."

"E potrebbe dire alla corte cos'ha visto, ieri sera?"

"Certo. Quella ragazza è stata trascinata e ripetutamente picchiata da un uomo, senza che nessuno facesse nulla. Poi è arrivata un'Agente dell'FBI e le ha suonate a quello stronzo!" Disse il testimone, che venne ripreso dal giudice per la parola, quindi si scusò.

"E quelle persone sono qui presenti?"

"Si! La ragazza è vicina a lei, l'uomo è seduto laggiù e l'Agente e due panche dietro dalla sua!" Rispose il testimone, indicando Erin, Boyle e Jackie, ed Alicia lo ringraziò, lasciando il testimone alla difesa.

Ma l'avvocato Julian Brody non controinterrogò Daly e nemmeno Erin, ma con Jackie non si risparmiò. Sembrava avere un piano preciso.

"Quindi lei, Agente Curatola, in base a quanto riferito alla signora Florrick della pubblica accusa, è intervenuta in difesa della signora Boyle. Esatto?"

"Si, esatto!"

"E perchè l'avrebbe fatto?"

"Scherza, vero?" Domandò Jackie, rimanendo sempre seria "Come sarebbe a dire?"

"Qui le faccio io le domande!"

"Senza dubbio, ma non capisco proprio la sua, avvocato."

"Perchè ha salvato la signorina Reagan. Ce lo dica, lo spieghi alla Corte!"

"L'ho salvata perchè è preciso dovere di tutte le Forze dell'Ordine proteggere i cittadini, senza fare distinzioni!" Ribadì la castana e Frank, in aula con tutta la famiglia, era fiero delle parole di Jackie. Aveva sempre saputo che la giovane era una persona matura e saggia.

"Sono tutte balle!" Inveì Boyle "Quella si sbatte mia moglie!"

"Ordine in aula!" Disse il giudice, battendo il martelletto "Avvocato, calmi il suo cliente o lo farò portare via!"

"Mi scusi, Vostro Onore!" Rispose Brody, che riprese ad interrogare Jackie "Però, Agente Curatola, tocchiamo questo aspetto personale della vostra storia. Le va?" Domandò, quasi speranzoso.

"Certo. Non ho nulla da nascondere!"

"Perfetto! Allora mi dica, Agente... Lei non ha forse una relazione con la signorina Reagan?"

"Siamo state assieme fino ad un anno fa."

"Mentre voi stavate assieme, la signorina Reagan... O meglio, signora Boyle, è stata anche col mio cliente, giusto?"

"Obiezione!" Balzò in piedi Alicia "Non è pertinente al caso!"

"Respinta! Risponda, Agente Curatola." Disse il giudice Cornwell.

"Bene, Vostro Onore, così mi toglierò dei sassolini dagli stivaletti!" Ribadì Jackie, decisa "Si, è esatto!"

"E, come abbiamo visto anche dai filmati delle telecamere di sorveglianza, lei l'ha difesa! Perchè? Non le serba rancore? Non le ha mai nemmeno detto di essere incinta ed ha cresciuto la vostra bambina col mio cliente."

Erin serrò le mascelle e chinò il capo, sapendo quanto Jackie soffrisse per questo, ma l'Agente non pareva affatto turbata dalla domanda "Si, è vero! E mi sono arrabbiata, all'inizio, ma non è proprio nel mio stile lasciare che qualcuno che ho amato e che amo ancora venga brutalizzato da un criminale. E poi, avvocato, sappia che se tirerà ancora mia figlia in questa storia, sarà una persona spregevole pari al suo cliente! E cerchi di andare avanti con la sua, di vita, invece di mettere in dubbio il mio lavoro e l'amore che provo per la mia famiglia!"

Jackie fu diretta e decisa, non tentennò e commosse alcuni giurati, oltre che le quattro avvocatesse e qualcuno venuto ad assistere, tra cui i Reagan ed alcune amiche e colleghe. Erin non riuscì a trattenere le lacrime.

Poi Brody andò al posto, senza nemmeno fare l'arringa finale ed il giudice mandò i giurati nell'apposita stanza per stabilire il verdetto e chiunque fosse in aula uscì. Ma Erin non riuscì ad avvicinare Jackie, in quanto Maura, Lana, Robin, Christina ed Arizona in primis stavano esaltando le sue parole.

"Scusatemi, ma la giuria sta rientrando!" Disse il cancelliere dopo soli cinque minuti e tutti tornarono in aula e lì il Presidente della giuria andò a consegnare un foglio al giudice, che sorrise appena.

"La giuria ha raggiunto un verdetto?"

"Si, Vostro Onore! La giuria dichiara l'imputato John Boyle colpevole d'aggressione aggravata, aggressione a pubblico ufficiale e resistenza all'arresto!"

"Bene! Dispongo l'immediata carcerazione per la pena completa ed in più, come richiesto all'inizio dall'accusa, accetto l'istanza di divorzio presentata da Erin Reagan!" Disse la Cornwell, battendo il martelletto e sciogliendo la seduta, mentre i nostri esultavano e Boyle urlava come un dananto contro chiunque l'avesse fatto giustamente condannare " Ancora un attimo di silenzio, prego! Agente Curatola, potrebbe venire qui?"

"Assolutamente, Vostro Onore! Mi dica."

"Si volti verso le persone presenti in aula." Ordinò la donna e Jackie, pur non capendone il motivo, obbedì "Signore e signori, vi chiederei un applauso per questa valorosa Agente che, nonostante la giovane età, è migliore di molti adulti! Ed questo applauso lo dedichiamo anche al Direttore Reagan, che ha reclutato Agenti eccellenti! E' strano, lo so, ma un applauso è concesso!"

Tutti applaudirono e Jackie volle potersi nascondere per l'imbarazzo "Mio Dio..." Mormorò tra sè e sè e, quando l'applauso finì e le persone lasciavano l'aula, Erin si fiondò fra le braccia dell'Agente, aperte proprio da costei per accogliere colei che aveva sempre amato "Ti andrebbe di andare avanti assieme?"

"Assolutamente si, Jackie! Dio, quanto ti amo!" Rispose Erin, prima di baciare con passione Jackie.

"Ora che fai parte della famiglia, vuoi provare a prenderla in braccio?" Chiese Danny, che le stava porgendo Nicki.

"Certo!" Disse Jackie e la bimba parve ben felice di andare in braccio alla madre.

"Abbiamo presentato l'istanza alla Corte di Famiglia affinchè tu ottenga la paternità di Nicki, visto che è figlia tua!"

"Grazie a tutte, ragazze! Sono in debito con ognuna di voi, dalla prima all'ultima!"

"Non dirlo nemmeno per scherzo!" Ribadì Alicia, assieme ad Alex, Casey e Kim, che strinsero tutte la mano all'Agente.

Poi anche loro se ne andarono ed Alex Taylor, per tutto il viaggio che fece sul SUV assieme ad Heles, Kensi, Nell e Sato, pensò e ripensò alle parole di Jackie sulla famiglia e sull'andare avanti con la vita e prese una grande decisione.

Anche lei sarebbe andata avanti, perchè c'era qualcuno che la stava aspettando.

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Capitolo 33
*** Andare avanti 2 ***


Alex aspettò Jackie nel parcheggio della sede dell'FBI e, quando la castana arrivò, l'ex Vigile del Fuoco di NY s'avvicinò alla collega, che la osservò senza capire cosa volesse da lei "Hai bisogno di qualcosa?"

"Vorrei chiederti di venire con me all'ospedale."

"Ti senti male?"

"No no. Vorrei andarci perchè prima, quando hai detto che nella vita bisogna andare avanti..."

"Ho capito!" La interruppe Jackie "Vuoi parlare con Kim, giusto?"

"Si, esatto. Anch'io voglio andare avanti e vorrei chiederle se può perdonarmi per come mi sono comportata con lei."

"Ti perdonerà senz'altro! Andiamo!"

Alex sorrise e la ringraziò, quindi salirono nuovamente sul SUV della castana e si diressero verso il vicino ospedale e la sorte volle che Kim Zambrano fosse proprio arrivata in quel momento e che fosse davanti a loro.

"Kim!" La chiamò Alex ed il Paramedico, gemella per metà di Teddy, si fermò e si voltò.

"Alex. Come mai qui?"

Jackie, per non disturbare le due ragazze, entrò nella stanza di Nikki ed Eva ed attese che l'infermiera finisse di servire loro il pranzo.

"Kim, io voglio andre avanti nella mia vita. E, se sei d'accordo, voglio che tu e Joey ne facciate parte! Non so fare la madre, certo, ma posso sempre imparare."

"S-Si, certo! Oh, Alex. Mi hai resa così felice. Certo che lo voglio, non aspettavo altro!" Ribadì il Paramedico, saltando al collo della bionda, che le rubò un bacio molto dolce, che attirò gli sguardi di chirurghi e pazienti.

"Ehi, tu!" Fece la dottoressa Bailey, con aria severa ed autoritaria "Tieni giù i tentacoli dal mio Paramedico!"

"D-Dottoressa Bailey! Mi dispiace."

"Se la prenda con me, Kim non c'entra!"

"Voi Federali siete ammirevoli, perchè siete fedeli alla vostra compagna ed avete un grande cuore. Stamani anche Emily mi ha detto all'incirca la stessa cosa, quando ha baciato la dottoressa Jareau!"

Lì per lì l'affermazione colpì Alex e Kim, ma non più di tanto, perchè tutti sapevano che tra Emily e JJ c'era del tenero "Non accadrà più qui in ospedale, promesso." Disse la bionda e la dottoressa di colore se ne andò piuttosto soddisfatta.

E nella stanza di Eva e Nikki, Jackie ricevette proprio da costoro i complimenti per il piglio tenuto in Tribunale e la castana, dopo averle ringraziate, cambiò argomento "Voi due, piuttosto! Come procede la vostra vita sentimentale?"

"Io e Franzi ci baciamo alla prima occasione!" Rivelò Eva.

"Alla PRIMA occasione?? Vi baciate ogni cinque minuti, ogni volta che viene a trovarti!"

"Se sei così invidiosa, potresti dare corda alla McGregor, invece di fingere che non ci sia!"

"Kate è una stronza e basta! Non voglio averci nulla a che fare, una volta mi è bastata."

"Ma cos'è successo fra voi due, precisamente?" Chiese Jackie, che voleva capire il motivo di tanto odio.

"Noi stavamo insieme quando eravamo in Australia ma, dopo tre mesi, un chirurgo di successo, Mike Flynn, è stato assunto nell'ospedale dove lei lavorava e ci è subito andata a letto insieme!" Ringhiò la castana "Io voglio una ragazza che dia stabilità al rapporto, non una che va col primo che capita!"

"Lei non ti ha mai chiesto scusa?"

"Se anche avesse provato a farlo, non gliene ho dato motivo. Mi sono trasferita senza darle l'indirizzo ed ho cambiato numero di cellulare ed indirizzo e-mail e, purtroppo, me la sono ritrovata qui, dopo due anni di pace e libertà!"

Nikki continuava a sfogarsi con le due amiche e colleghe, ma Kate McGregor, che era fuori dalla porta e che, probabilmente, stava per entrare, rimase a bocca aperta, ferita e gli occhi le si riempirono subito di lacrime, così se ne andò a passo spedito per cercare un posto in cui piangere liberamente.

Ma Franzi, che stava andando da Eva, la vide "Ma cos'ha la McGregor?"

"Qualunque cosa abbia, sono affari suoi!" Disse secca Nikki.

"Stava piangendo, l'ho vista mentre entrava nella stanza del medico di guardia."

"Forse ha sentito tutto ciò che hai detto a suo riguardo." Azzardò Jackie, che forse nemmeno pensava di avere ragione.

"Non me ne importa! Almeno sa cosa penso di lei!"

"Sei davvero spietata, Nikki! Non l'avrei mai detto." Disse Franzi e la castana dagli occhi di ghiaccio le sorrise appena.

"Anche tu, come me ed Alex, dovresti lasciarti tutto alle spalle ed andare a vita, Nikki." Le consigliò Jackie e la collega parve pensare molto alle sue parole, anche se Nikki Caetano era una ragazza che quasi nessuno riusciva a leggere, nel profondo.

Ma riuscirà Nikki a trovare la forza di perdonare Kate o sarà rottura totale fra di loro?

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Capitolo 34
*** Prima della tempesta 1 ***


Nel corso della sera, al St.Ambrose, Nikki si fece aiutare da Franzi ad alzarsi dal letto affinchè potesse andare in bagno e, quando fu in piedi, la rossina le diede un deambulatore che l'avrebbe aiutata a camminare, visto che era stata operata da una settimana.

"Mi raccomando, non fare troppi sforzi."

"Tranquilla, Franzi, non farò nessuno sforzo. Devo solo andare in bagno."

Franzi le sorrise e Nikki se ne andò verso il bagno e, dentro ad esso, la castana trovò Kate e la passò come se niente fosse "Non hai nulla da dirmi?"

"No. E' molto tempo che non ho più nulla da dirti!"

"Oggi mi è sembrato che qualcosa da dirmi lo avevi e come! Ho sentito tutto."

"Non me ne importa. Lasciami fare i miei bisogni in pace."

"Da quando sei diventata così spietata?" Chiese Kate, scostando una ciocca bionda dietro l'orecchio "Non ti riconosco più! Dove sono la passione, lo spirito di sacrificio e l'amore che ti animavano?"

"Sempre dentro di me! Ma dopo ciò che mi hai fatto, non ci sarà più nulla fra noi."

"Guarda che ho divorziato da Mike! Sono sei mesi ormai che non ho più contatti con lui."

"Come l'altra volta? Quella in cui l'avevi lasciato e dopo tre giorni eri nel suo letto? Smettila, per favore!" Disse secca la castana, sparendo dietro una delle porticine della toilette.

Kate rimase per cinque minuti ad aspettarla e, quando Nikki uscì, le si parò davanti "Ho sbagliato una volta. Non commetterò due volte lo stesso errore."

"Non sono decisioni da prendere a cuor leggero. Non dopo tutto quello che è successo!"

Detto questo, la castana se ne andò e Kate rimase a fissarla, sperando con tutta sè stesa che prima o poi Nikki cambiasse idea e che tenesse ancora in considerazione i suoi sentimenti, poi lasciò il bagno e tornò al lavoro.

Intanto, al Pronto Soccorso, Meredith e Kahlan si occuparono di una ragazza dai capelli biondi lunghi fin sopra le spalle e gli occhi castano chiari che aveva la caviglia destra decisamente gonfia "Questa è chiaramente una slogatura, ma per esserne certe la porteremo a fare una radiografia!"

"D'accordo, grazie." Rispose sorridendo la giovane.

"Nell." Disse Meredith "Hai visto Callie, per caso?"

"Si, andava verso la radiologia. Buonanotte!"

Meredith ringraziò la specializzanda, che uscì dall'ospedale e lì venne raggiunta da Kensi ed andarono chissà dove assieme, mentre le due chirurghe avevano trovato la loro collega "Callie, questa ragazza ha probabilmente una caviglia slogata. Puoi darle un'occhiata?"

"Assolutamente! Il paziente di poco prima non aveva nulla, solo una distorsione lieve. Seguimi, ehm...??"

"Susanne. Mi chiamo Susanne Konig."

"Ok, Susanne! Io sono la dottoressa Torres e ti prometto che sarò delicata quando dovrò sistemarti la caviglia!" Disse la mora, col suo solito sorriso smagliante e la bionda deglutì al solo pensiero di dolore che avrebbe provato "Ma come ti sei slogata la caviglia?"

"Un pirata della pista ciclabile mi ha tagliato la strada! Ed era pure in motorino! Ho preso la targa."

"Domani, allora, andrai a fare una bella denuncia a questo idiota!" Disse Meredith e la bionda annuì col capo.

E la radiografia confermò i sospetti di Meredith e, mentre costei e Kahlan tenevano Susanne immobile, Callie sistemò la caviglia senza fare un minimo di anestesia alla paziente, che sbiancò e quasi perse conoscenza.

"Per stanotte ti teniamo qui. Domattina potrai andare a casa."

"Grazie davvero!" Rispose la bionda e le tre dottoresse se ne andarono.

Fuori dall'ospedale, Kahlan trovò Cara, che subito le si avvicinò "Chi si vede! La specializzanda più sexy dell'intero ospedale."

"Ciao anche a te, Cara! Come mai qui?"

"Voglio invitarti a cena! Sei libera oppure hai già impegni?"

"No, sono liberissima! Dove vuoi andare, di preciso?"

"A casa mia. E' qui vicino e credimi, non sembra ma so cucinare divinamente!"

"Non vedo l'ora di vedere cosa sai fare." Sussurrò sensualmente la mora dagli occhi azzurri come quelli di Nikki, avvicinandosi all'orecchio destro della bionda Agente, che prese un profondo respiro per evitare di saltarle addosso.

"Non hai idea di cosa sono capace." Ribadì Cara e Kahlan sorrise, poi s'allontanarono insieme.

E in una pizzeria poco distante dalla Sede del Bureau, si erano ritrovate a cenare Juliet, Sarah, Emily, JJ, Sofia Curtis, Riley Adams, Kim Kruger e Lauren, con Lana e Kalinda che erano appena andate via.

"JJ, dovrai portarci il tuo bambino! Vogliamo vederlo!"

"E' bellissimo come la mamma, credetemi!" Disse Emily "Un vero angioletto!"

Tutte dicevano la loro, invece Kim chinò il capo e si perse nel suo bicchiere di Coca Cola e ei suoi pensieri "Tutto bene?" Chiese Riley.

"Si si, sto bene. Stavo solo pensando..."

"A cosa?" La interruppe Juliet, fissandola con un sorriso ed uno sguardo maliziosi.

"Ci stava arrivando!" La beccò Sarah, tirandole la guancia destra.

"Pensavo a quanto mi piacerebbe avere dei figli."

"E dov'è il problema? Sei bellissima, intelligente, determinata e hai gli attributi giusti! Hai tutto in regola." Disse Lauren.

"Il problema sta nel trovare la persona giusta con cui farli, i figli."

"Ci sono molte ragazze interessate a te, basta solo trovarle."

Kim rattristò lo sguardo e le iridi scuri espressero dolore ed Emily le posò una mano sulla spalla sinistra "Qualcuno c'è, vero?"

"C'era. E' rimasta in Germania, a Colonia, all'ospedale."

"Come? Una ragazza? Cosa le è successo?"

"Mi ha spinta via dalla strada, evitando che un'auto pirata mi investisse ed è stata presa lei. Entrò subito in coma ed è un anno ormai, che è in quello stato."

"Ci dispiace immensamente."

"Non le ho mai detto quanto l'amassi e non ho mai saputo cosa lei provasse per me. Se le piacevo, ovvio."

Le ragazze la fissarono, poi se ne andarono tutte assieme dopo che Emily ebbe pagato il conto. Ma chi sarà la misteriosa ragazza di cui parla Kim?

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Capitolo 35
*** Prima della tempesta 2 ***


E questa stessa notte, altre Agenti e chirurghe si stavano divertendo in ogni modo possibile, specialmente Kensi e Nell che, dopo aver cenato in un grazioso ristorante, si scambiavano passionali baci sedute sul divano di casa Blye, posto innanzi al camino.

"Devo dire che baci davvero bene! Sono i miei primi baci e sono felice che sia tu a darmeli."

"Allora direi che è il caso di approfondire questo discorso." Disse Kensi, sorridendo alla castana Analista, baciandola e stendendola sotto di sè sul divano, spogliandola lentamente e Nell fece lo stesso.

"Sai quale sarà il problema?"

"No. Perchè non me lo dici?" Chiese la mora, guardandola negli occhi.

"Il problema arriverà quando dovrò farti conoscere la mia famiglia, specialmente mio padre!" Disse la castana, accomodandosi sul petto di Kensi, baciandole il collo "Lui è un Generale dell'Esercito e ha scelto colui che sposerò quando sono nata."

Kensi era scioccata a dir poco "Hai uno sposo designato?"

"Si, ma io non lo voglio. L'ho viso tre anni fa ed è troppo borioso, si da' un sacco di arie! Io voglio te, solo te!"

"Allora lo faremo capire a tuo padre, quando sarà il momento!" Rispose la mora, permettendo poi a Nell di rubarle un dolce bacio, prima che iniziassero a baciarsi sul serio e ad amarsi.

Invece a casa Torres-Robbins le cose non erano proprio divertenti, perchè le due chirurghe, dopo un'intensa sessione d'amore, erano state bruscamente svegliate dal lieve stato di sonno in cui erano cadute per la stanchezza e la soddisfazione da Sofia, la bambina che Callie aveva concepito assieme a Mark Sloan e che Arizona amava ed adorava come se fosse sua.

"Accidenti, Sofia! Non potevi svegliarti tra qualche ora?"

"Avrà fame, oppure bisogna cambiarle il pannolino." Disse stanca Arizona "L'ultima volta l'hanno cambiata al nido dell'ospedale, prima che andassimo a prenderla. Se vuoi vado io a guardare cos'ha."

"No no, ci vado io!" Rispose Callie, indossando la sua camicia da notte e raggiungendo la cameretta della bimba, la prese in braccio, la calmò un po' e poi si sedette sulla sedia a dondolo per allattarla.

Invece Erin e Jackie erano al telefono perchè, dopo quanto accaduto in Tribunale, dovevano accordarsi per trovare un giorno per andare alla Corte di Famiglia e chiedere che Nicki venisse affidata a Jackie e che costei ottenesse la Patria Potestà, essendo la piccola sua figlia naturale. Ma l'Agente non voleva parlare solo di questo.

"Senti, visto che domani hai la giornata libera, perchè non vai a vedere se ci sono delle case in vendita?"

"Ce ne saranno sicuramente, ma cosa c'entrano ora le case?"

"Voglio che tu vada a vedere e che mi porti i depliant su quelle che più ti piacciono. Erin, io voglio vivere con te e Nicki!" Disse Jackie "Da quando ci siamo ritrovate hai continuato a dire che mi volevi ed ora che sono qui, voglio vivere con la mia famiglia!"

Erin era colpita dal tono deciso di Jackie e qualche lacrima di felicità sfuggì al suo ferreo controllo "D-Davvero?"

"Assolutamente! Vivremo assieme tu, io e Nicki." Ribadì l'Agente "E poi, chi ti dice che non avremo altri figli?" Scherzò Jackie.

"Perchè credimi, ne basta una! Voglio affrontare solo una crisi adolescenziale, non di più! Perciò devo rigettare la tua proposta, ma non era male!"

"Lo so. Ti saluto, ora devo andare. Buonanotte e bacia Nicki da parte mia."

"Ok, buonanotte a te!" Disse Erin ed entrambe riattaccarono, poi il Procuratore baciò la bimba che teneva fra le braccia sulla fronte, poi la portò nella culla ed anche lei andò a dormire.

E Jackie, riattaccato il telefono, venne raggiunta da Jo Danville "Ciao! Ancora qui?"

"Si, devo terminare di compilare i moduli per la Patria Potestà di Nicki. E tu?"

"Stavo andando a casa ma ti aiuto volentieri, se vuoi!" Sorrise la mora "Tanto Tyler ed Ellie sanno cavarsela da soli, per qualche minuto in più."

"Grazie, mi sta scoppiando la testa! Tra l'udienza di oggi e questo, non ce la faccio più!"

Jo sorrise e si sedette accanto a Jackie e, qualche minuto dopo, videro Kim insieme al suo piccolo Joey ed Alex che andava loro incontro "Grazie al tuo discorso di oggi, che tutti abbiamo seguito, hai aperto gli occhi a quella testa dura!"

"Ne sono felice. Se lo merita, dopotutto!"

Jo annuì col capo, prima di continuare ad aiutare Jackie con le varie scartoffie.

Ma Agenti, Analiste e chirurghe, non immaginavano nemmeno cosa sarebbe accaduto di lì a poco. Qualcuno era pronto a minare la tranquillità delle strade di Los Angeles...

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Capitolo 36
*** La seconda chance ***


Il giorno seguente, al St.Ambrose Hospital, Meredith e Callie andarono subito nella stanza ove Kahlan aveva portato Susanne qualche ora prima per vedere se potevano dimetterla "Buongiorno!" La salutò l'Ortopedico, sorridendole.

"Buongiorno a voi!"

"Come va il dolore alla caviglia?"

"Abbastanza bene. L'infermiera mi ha messo il ghiaccio mezz'ora fa ed il dolore si fa sentire, quando non c'è l'elemento freddo!"

"Capisco. Facciamo un'altra radiografia e se non c'è nulla, ti prescrivo le cure necessarie e ti do il foglio di dimissioni!"

"D'accordo!" Disse la bionda così, presa una sedia a rotelle, le due portarono la bionda in radiologia e, dopo che Callie le ebbe fatto le radiografie necessarie, Meredith riportò Susanne in camera.

"Quando la dottoressa Torres ti darà le radiografie, dovrai andare alla sede dell'FBI qui vicino e fare la denuncia!"

"Si, so come funziona la procedura!" Sorrise la bionda e Meredith fece altrettanto.

"Buone notizie! Nessuna frattura, metti solo una pomata ed il ghiaccio per dieci giorni. Inoltre, usa le stampelle per un mese, non usare mai il piede!"

"Va bene. Posso chiamare le mie amiche affinchè mi vengano a prendere?"

"Certamente, fai pure!" Disse Callie, quindi lei e Meredith uscirono e Susanne chiamò qualcuno e, dopo una mezz'oretta buona, due ragazze bionde vennero a prenderla e Susanne firmò il foglio di dimissioni, ringraziando le due chirurghe, che indicarono loro la sede del Bureau.

Proprio lì Kim, Emily, Kono, Sydia e Heles stavano prendendo un caffè ai distributori automatici e Sato era con Jackie alla scrivania di costei "Questi, Miwako, sono i documenti del mio futuro! Ed ora aspetto i depliant delle case che Erin andrà a vedere!"

"Sono felicissima per te! Anch'io ci devo pensare, con Reiko!"

"Pensaci davvero, è una ragazza bellissima."

Poi le due notarono Susanne e le due ragazze con lei "Avete bisogno?" Chiese Jackie.

"Si, devo sporgere denuncia." Disse la bionda, spiegando tutto alle due Agenti.

E, mentre Jackie conduceva Susanne nell'ufficio delle Analiste affinchè le mostrassero delle foto segnaletiche, Kim e le altre colleghe uscirono dalla stanza nella quale vi erano i distributori automatici e la mora di origini Tedesche sgranò gli occhi e lasciò cadere a terra il bicchiere di caffè.

"Cosa ti prende, Kim?" Domandò Emily e tutte notarono la ragazza bionda, che si era fermata a sua volta.

"Kim... Sei proprio tu."

"S-Susanne. Susanne!" Disse Kim, avviandosi a grandi passi verso la bionda e si abbracciarono.

"Mi sei mancata moltissimo! Sono uscita dal coma il mese scorso e subito mi sono fatta raccontare tutto dai nostri ex colleghi così, finita la riabilitazione, sono subito partita alla volta di Los Angeles. Sono arrivata ieri!"

"Come mai le stampelle?"

"Mi ha investita un tale sulla pista ciclabile."

"Capisco. E con chi saresti venuta?"

Ma, prima che Susanne potesse risponderle, arrivarono le due ragazze venute con la bionda, anch'esse bionde "Kim!!" Dissero assieme.

"Jenny! Sarah!" Disse la mora, felice, abbracciandole "Wow, col pancione! Jenny, ma??"

"Beh, nemmeno io me lo so spiegare." Rispose la bionda diciottenne Jenny Dorn, abbracciando la fidanzata coetanea Sarah Kaufmann, celebre disegnatrice e stilista di intimo femminile.

"Sgridale, Kim! Si sono licenziate per venire qui!"

"Lo avete fatto davvero?"

"Si, certo! E non ce ne pentiamo." Ribadì Jenny.

"Tranquille, lavorerete per me qui!" Offrì il sopraggiunto Frank, che aveva sentito tutto "Sono il Direttore del Bureau Frank Reagan!"

Le due si presentarono e poi entrarono tutte nel suo ufficio per sostenere il mini esame d'ingresso, mentre Sarah rimase con Kim ed alcune delle sue colleghe "Ti è stata concessa una seconda chance. Non gettarla al vento!"

"Non la getterò, promesso." Ribadì Kim e tutte capirono che era Susanne la ragazza di cui Kim parlava la sera prima, mentre erano a cena e la mora seguì la loro nuova Analista nella visione delle foto segnaletiche assieme a Garcìa, Abby e Nell, arrivata assieme a Kensi e decisamente felice.

Riuscirà Kim a dichiararsi a Susanne? E cosa aspetterà ora le nostre Agenti?

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Capitolo 37
*** Colpite al cuore 1 ***


Dopo aver preso la denuncia di Susanne ed aver ufficializzato l'ingresso fra i sottoposti di Frank di costei e Jenny, arrivò di corsa Baker con un paio di fogli in mano, che entrò subito nell'ufficio del boss "Signore, ho bisogno di parlarle urgentemente!" Disse la bionda e, quando ebbe spiegato cos'erano quei fogli, il Direttore fece convocare tutte le sue Agenti in sala conferenze.

"Stamani." Disse serissimo Frank, senza dare il tempo alle Agenti di fare domande "Baker ha trovato nella nostra cassetta della posta due fogli, sui quali sono scritte delle minacce, da interpretare come se fossero delle sfide per noi del Bureau. Qui c'è scritto che ci sono alcune bombe alla centrale elettrica a nord di qui e nell'acquedotto di Venice! Baker sta chiamando la S.W.A.T., voi preparatevi tutte."

Subito le ragazze se ne andarono verso i sotterranei, ove vi era l'armeria e, prima che potessero raggiungere le amiche e colleghe, Nell e Susanne fermarono Kensi e Kim "E' successo qualcosa?"

"Baker ha trovato due fogli di minacce nella cassetta della posta. Sono avvisi di bombe piazzate qui in città."

"Mio Dio, fai attenzione!" Disse Nell "Non voglio perderti!"

"Non mi perderai mai! Fai attenzione anche tu."

"Io devo andare a casa dei miei genitori, visto che mio padre è tornato da Washington. Devo parlare con lui di noi due!"

"Se vorrà parlarmi, io non ho alcun problema! Digli quanto ti amo!" Ribadì Kensi, baciando Nell e, dopo averlo detto a sua volta, la castana Analista se ne andò.

"Stai attenta, Kim. Fai attenzione, ti prego!"

"Sicuramente!" Disse la mora, abbracciando Susanne e raggiunse poi Kensi.

E quando furono tutte pronte, le ragazze si divisero tra le due squadre della S.W.A.T. ma, una volta arrivate ai luoghi indicati, due macchine esplosero alla centrale elettrica, fatte saltare in aria con un comando a distanza, probabilmente "Maledizione! Chiamate i soccorsi, tre Agenti della S.W.A.T. a terra ed altrettanti dei nostri!" Gridò Sato, mentre si avvicinava a Jackie, Ronny e Beckett.

"Ci sparano addosso!" Urlò il responsabile della S.W.A.T. ed un proiettile vagante colpì Beckett, già a terra, in più Marie alla gamba destra.

Anche nella centrale elettrica Danny, Cara e Juliet non se la passavano bene, in quanto la bomba era davvero complicata da disinnescare ed alla bionda venne un'idea "Fate entrare Kalinda! Lei ha sempre disinnescato bombe, al fronte."

Subito Juliet uscì a chiamare la collega ma, una volta fuori, sentì gli spari ed un forte dolore all'altezza del petto che, comunque, non la fece desistere "Kalinda, c'è una bomba da disinnescare!" Fece la mora, notando la collega ferita al braccio sinistro, così come Kalinda notò troppo pallore sul viso di Juliet.

Una volta entrate, Kalinda utilizzò soltanto un paio di forbici ed una pinzetta, con la quale sollevava e separava i fili e tagliò prima quelli bianchi e tolse la carica al mercurio e poi quelli intrecciati rossi e blu, togliendo poi il timer e rendendo inoffensiva la bomba.

Ma le ragazze non poterono esultare, in quanto Juliet cadde a terra "Cosa le è successo??" Chiese Danny Reagan.

"Secondo me è stata ferita! Io al braccio, ma lei è stata colpita quando è uscita." Spiegò Kalinda.

Anche all'acquedotto di Venice si riscontrarono feriti tra i nostri, accolti allo stesso modo dei colleghi andati alla centrale elettrica, tra i quali Heles, Veronica, Melanie e Kim, colpita al fianco destro mentre cercava di tirare al riparo uno della S.W.A.T. e, mentre attraversava la strada per andare a prendere uno degli attentatori, venne colpita anche Emily.

"Ma che diavolo succede qui??" Chiese quasi disperata Corvo.

"Siamo finite in una rappola ben studiata. Tutto qui!" Disse semplicemente Lana.

"L'avevo capito anch'io. Mi chiedevo come abbiamo potuto finire in trappola come dei polli! Perchè poi non mandare la minaccia agli Artificieri?"

"Forse perchè noi siamo pericolose, in qualche modo. Non ho una vera e propria spiegazione, per questo!" Rispose Lana, riuscendo a colpire uno dei cecchini, che si era affacciato troppo dalla sua postazione.

"Entrate, entrate!" Ordinò Sydia "Noi copriamo questo lato, voi entrate in quel palazzo!" Disse e Jamie, il più piccolo dei Reagan, vi entrò con Sky e dieci uomini della S.W.A.T., riuscendo a prendere tre tizi ed uno di loro, coi fucili puntati in faccia, rivelò ai nostri che c'erano solo loro tre.

"Avete ferito cinque mie colleghe e tre Agenti della S.W.A.T., due dei quali sono deceduti! Diteci in quanti siete e cosa volete da noi del Bureau, perchè la pena di morte non ve la toglie nessuno!" Ringhiò Sabrina Duncan, salita a seguito di Sydia e Jamie.

"Noi siamo in tre e ce ne sono altrettanti alla centrale elettrica a nord. Ma all'ospedale è concentrata la nostra maggior forza, visto che una decina di noi sono lì per liberare il nostro leader!" Ribadì lo stesso criminale di poco prima, un uomo di colore.

I tre del Bureau sgranarono gli occhi e Jamie chiamò subito suo padre per informarlo delle novità e dirgli delle cinque sottoposte ferite e dei due S.W.A.T. deceduti e Sabrina chiamò il St.Ambrose per informarli del pericolo e farsi mandare le ambulanze.

Intanto, proprio al St.Ambrose, Webber disse a medici e responsabili della sicurezza di far portare fuori, nel grande cortile, tutti i pazienti, partendo dai più gravi sino a quelli feriti in modo lieve e così fecero, ma Addison Montgomery e Derek Shepard non riuscirono a trovare in camera Nikki ed Eva.

"Franzi, hai visto la Caetano e la Van Dongen?" Domandò Derek.

"No, non sono nella loro stanza?"

"Non ci sono e visto che dobbiamo far evadere i pazienti con codice rosso, non vorrei che facciano qualche sciocchezza! Sono ferite seriamente e anche se sembrano stare bene, non è così." Disse il sopraggiunto Owen.

"Pensiamo noi a trovarle!" Avanzarono Robin, Zoro, Ace, Kidd, Taylor, Jenny e Alex Taylor.

Dove saranno Nikki ed Eva? Riusciranno le nostre Agenti a debellare questa organizzazione criminale e salvare la città?

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Capitolo 38
*** Colpite al cuore 2 ***


Robin e gli altri non riuscirono a trovare Eva e Nikki nemmeno sul tetto, così dedussero che dovevano essere nei sotterranei e, nel discendere, rigorosamente per le scale, incontrarono Kate "L'avete trovata?"

"No, nessuna notizia di Nikki ed Eva. Faremo il possibile, tu esci subito di qui!"

"Nami ti stava cercando. La farò uscire con me, ma devo dirle qualcosa?"

"Si. Dille che, qualunque cosa accada, io l'amerò sempre!" Ribadì Robin e Kate se ne andò, annuendo col capo e con un sorriso malinconico dipinto sulle labbra, perchè a lei avrebbe fatto molto piacere sentire quelle parole da Nikki.

Una volta al pianterreno, Robin e gli altri vennero raggiunti da Sarah e Tasha Dexter, che corsero nei sotterranei assieme a loro e lì trovarono due uomini svenuti e legati ad alcuni tubi dell'acqua ed alcune tracce di sangue.

"Qui qualcuno è rimasto ferito o ci ha lasciato le penne." Commentò Zoro.

"Sono d'accordo, ma sapete dirmi come hanno fatto Nikki ed Eva a capire tutto?" Chiese Ace "Webber non ha chiamato il Codice Rosso all'altoparlante o avrebbe allarmato i pazienti ed i loro cari. Allora perchè??"

"Nikki non lo so, ma Eva era al fronte con me ed ha un grande istinto. Ha sempre saputo fiutare il pericolo, diciamo!" Tentò Kidd e tutti i presenti la trovarono possibile, come spiegazione. In effetti Eva aveva dimostrato più volte un ottimo istinto, come quando si era fatta sparare per proteggere Franzi.

 E presto trovarono gli altri uomini con le due amiche, tutti intenti a battersi e sembrava proprio Eva ad essere ferita "Forza, ragazzi, uccidetele!" Disse colui che, probabilmente, era il capo, colui che i sottoposti dovevano liberare.

"Fermi, FBI!" Gridarono subito i nostri e qualcuno degli uomini sparò, ma fu tutto inutile contro l'abilità di Kidd e Jenny.

Riuscirono ad arrestarli e chiamarono i rinforzi e, quando Kensi, Hanna, Ziva e Kono arrivarono, portarono fuori i criminali, leggendo i loro diritti ma una volta fuori, qualcuno alla guida di un SUV nero coi vetri scuri, investì in pieno Kensi, Kono ed i due uomini che stavano scortando "NO!!" Gridò Sam Hanna, che mandò subito Jenny a chiamare qualche medico e lui telefonò ai sommozzatori, visto che erano stati sbalzati nell'oceano, visto che le auto erano state parcheggiate su un ponte vicino all'ospedale e, per fortuna, il traffico era stato bloccato.

Sam si tuffò assieme a Kidd ed Ace, mentre gli altri rimasero lì con gli uomini arrestati e portarono via i criminali solo quando arrivò la Scientifica, o meglio, arrivarono Horatio con Jo, Calleigh, Stella, Eric, Danny, Nick, Riley Adams e Speed.

Subito Delko mise la muta da sub e prese la bombola d'ossigeno e tutto l'occorrente e s'immerse per cercare le due colleghe, mentre Horatio mandò Speed e Nick con le Agenti del Bureau a portare al Comando i nove arrestati, visto che due erano dispersi e poi andò a comunicare a Webber ed agli altri chirurghi che i pazienti potevano essere riportati in ospedale e di tenersi pronti per l'arrivo di molte emergenze.

"Alex! Alex, Dio mio. Stai bene? Sei ferita?" Chiese preoccupatissima Kim, baciando la sua compagna.

"No, io sto benone! Ma dovreste andare all'acquedotto ed alla centrale elettrica, ci sono molti feriti."

"Ok. Fammi sapere se trovate Kensi e Kono!"

"Certo." Rispose solo la bionda, prima di salire su uno dei tre SUV.

E Frank, al Comando del Bureau, venne messo al corrente di tutto e subito avvisò gli eventuali parenti delle sue Agenti, anche se doveva chiamare solo la madre di Emily e gli ex colleghi di Kono, visto che le altre non avevano nessuno al mondo.

"Direttore, i colleghi della Scientifica ci aiuteranno con l'interrogatorio. Ma noi vogliamo concentrarci sulle ricerche di quel SUV che ha investito Kensi e Kono!" Disse decisa Cara, a seguito delle altre colleghe "Jamie è andato da Garcìa ed Abby a chiedere loro di trovarlo, utilizzando i filmati delle telecamere!"

"Certo! Avvaletevi anche dell'aiuto di Baker. E' un'ottima Agente, molto capace e tenace. Vi sarà utile."

Cara annuì col capo e se ne andò verso l'ufficio delle Analiste, trovandosi davanti Susanne "Sai qualcosa di Kim?"

"No, non so nulla. Se le è successo qualcosa, ti chiameranno."

La bionda si sedette, pronta a fare il suo lavoro e, dopo qualche istante, Garcìa trovò il SUV in questione "Eccolo! E' andato verso nord e quel piccolo logo sulla portiera è quello di un magazzino abbandonato al porto. Ti mando le coordinate via mail!"

"Molto bene! Grazie."

"Cara." Disse Garcìa, alzandosi in piedi "Fateli secchi. Devono pagare per quello che hanno fatto!"

"E pagheranno. Stai tranquilla, lascia fare a me!" Disse la bionda, che organizzò poi una squadra d'assalto assieme a Sydia, Sato e Corvo, poi se ne andarono. Con loro Sam, Callen, Ziva, Ace, Zoro, Kidd, Lana, Sarah ed i due Reagan più Jo, Stella, Calleigh, Catherine, Yelina, Flack, Tripp e Brass che s'offrirono di andare con loro.

Il viaggio procedette in totale silenzio e, una volta arrivati a destinazione, circondarono l'edificio e, ad un cenno di Jo e Yelina, andate più avanti rispetto agli altri, fecero irruzione "Fermi tutti, FBI! Mani in alto, siete in arresto!" Gridarono tutti e, quando due provarono a scappare, Cara e Callen corsero loro incontro, riuscendo a prenderli e li ammanettarono dopo averli presi un po' a pugni, visto che avevano opposto resistenza.

Poi i loro cellulari ed anche quello di Nell, che era a casa dei suoi genitori ignara di tutto e quello di Frank e degli altri colli, squillarono. La chiamata porterà buone notizie oppure no?

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Capitolo 39
*** Pure pain ***


Il cellulare di Jo squillò e costei, dopo aver guardato negli occhi tutti i colleghi e le colleghe assieme a lei, prese il suo I-Phone e rispose, sperando di non dovere dare brutte notizie "Danville. Come? Capisco. Si, lo riferirò." Disse, riattaccando.

"Chi era?" Chiese Kidd.

"Era Mac. Dice che hanno trovato i due criminali investiti, morti, non le vostre colleghe. Ed altre sono in ospedale, ferite più o meno gravemente, andiamo!" Disse la mora e, dopo aver fatto salire i criminali sui quattro SUV, li portarono al Comando per essere interrogati.

Intanto, all'ospedale, le ambulanze con le nostre Agenti ferite arrivarono e straziante fu JJ, preoccupatissima per la ferita al torace di Emily, Meredith e George portarono Nikki nella sua stanza e la lasciarono alle cure di Kate, mentre Franzi aspettava fuori dalla sala operatoria assieme ad Alexis che qualche collega portasse notizie di Eva e Beckett. In attesa di qualcuno, le due specializzande avvisarono telefonicamente Lana, Rose, Sarah, Marguerite, specializzanda a casa con l'influenza e compagna di Veronica Layton, Milena, Susanne, Erin; invece fu Frank ad incaricarsi di chiamare Nell.

Proprio la giovane Analista, a casa dei suoi genitori, stava cercando di far valere le sue ragioni innanzi a suo padre, il Generale Bradford Jones, circa i suoi gusti sessuali ed il suo amore per Kensi. Ovviamente sua madre Susan non stava dalla sua parte e la giovane poteva contare solo sul fratello maggiore Brian e sui due gemelli, più piccoli di lei, ovvero Lisa e Foster.

"Padre, io amo lei! Io amo Kensi!"

"Mia figlia omosessuale! Sai che vergogna, per me."

"Kensi parlerà con te, è disposta a farlo! E poi, se proprio ti imbarazzo, sparirò dalla vostra vita, tranne da quella dei miei fratelli!"

"Se questa ragazza vuole parlare con me, perchè non è qui?"

"E' al lavoro! Hanno avuto delle minacce stamani, avvisi di bombe." Ringhiò Nell, poi il suo cellulare squillò.

"Ecco, rispondi e rifletti su ciò che mi hai detto!"

"Pronto? C-Come? Ne è certo, Signore?" Chiese sedendosi, sul suo viso si dipinse un'espressione sconvolta e le lacrime premevano dietro le sue iridi verdi "E' stata trovata solo Kono? O-Ok, arrivo subito."

"E' successo qualcosa, Nell?" Domandò Brian, poggiando la mano destra sulla spalla della sorella.

"E-Era il Direttore Reagan. Kensi... Kensi è stata investita da un'auto, è caduta in un fiume e... Ed è ancora dispersa." Disse in lacrime, cadendo in ginocchio "Il mio amore! Il mio amore!!" Gridò disperata ed il fratello l'abbracciò, mentre i suoi genitori la guardavano soltanto.

"Mi dispiace tanto! Mi dispiace." Disse Brian ed anche i gemelli sedicenni abbracciarono la sorella.

"Stiamo insieme da meno di una settimana ed ora è successo tutto questo! Non è giusto. Non è giusto!"

"Vuoi che ti porti da qualche parte?"

"Si. Al St.Ambrose Hospital. Voglio stare vicina alle mie amiche ed aspettare che mi dicano che hanno trovato Kensi!"

"Tu non ci andrai!" Disse il Generale.

"Diseredami, padre, non mi interessa. Io amo lei, non denaro e privilegi!" Ribadì, prima di andare via coi fratelli.

Ed arrivati in venti minuti all'ospedale, Nell incontrò subito JJ e le due si abbracciarono in lacrime ed a loro s'unirono Franzi, Susanne ed Alexis "Mi dispiace, Nell! Mi dispiace tanto."

"Non è stata colpa tua, JJ. N-Non lo è stata."

"Emily, Eva, Kim e Beckett sono ancora sotto i ferri e la dottoressa Bailey ci ha detto che sono molto gravi, prima di andare ad operare Kono con Meredith e Callie." Fece la biondina "Cerchiamo di farci forza, tutte insieme."

Dopo un paio d'ore, le porte dell'ospedale s'aprirono ed arrivarono di corsa i Paramedici Doc e Kim con la barella e, su di essa, vi era Kensi, coperta di sangue e bagnata e, data la ferita alla testa, Shepard e Teddy la portarono subito a fare una TAC e poi sarebbero andati dritti in sala operatoria.

"Mio Dio! Mio Dio, salvatela! Salvatela, vi prego." Pianse la castana, lasciandosi sorreggere dal fratello maggiore.

Pochi minuti ed arrivò Frank "Avete avuto notizie?"

"No. E' in sala operatoria e Jackie è uscita mezz'ora prima che arrivasse Nell, alle undici in punto ed Erin, che era qui, è andata con lei."

"Lo so, mi ha telefonato e Linda, moglie di Danny ed infermiera qui in chirurgia, è andata con loro."

"Bene. A quanto pare, tra le ferite, solo Kono rimarrà da sola."

"No, stanno arrivando i suoi ex colleghi. Ma io sono venuto qui per parlarvi." Rivolse serio alle sue sottoposte lì presenti e tutte prestarono la massima attenzione "Garcìa ed Abby hanno scoperto che l'organizzazione di cui fanno parte le persone che avete arrestato oggi non è ancora stata smantellata del tutto. Abbiamo un'indirizzo e domani ci sarà una retata assieme agli ex colleghi di Kono, che si sono offerti di aiutarci."

"Saremo pronti!" Disse deciso Zoro e tutte con lui.

L'indomani, probabilmente, si sarebbe conclusa questa drammatica vicenda. Ma se la caveranno le nostre Agenti? Ed il padre di Nell accetterà Kensi nella vita di sua figlia?

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Capitolo 40
*** Un nuovo arrivo 1 ***


L'indomani, alle otto precise, Calleigh e Stella guidarono personalmente la Task Force composta dalle nostre Agenti, uomini della S.W.A.T. e dell'Antiterrorismo, che vide la morte di otto criminali e l'arresto di una ventina di persone.

"Bene. Almeno questi vermi sono stati presi tutti!"

"Già! Mentre l'Antiterrorismo se li porta via, io torno all'ospedale." Disse Cara e le altre Agenti, assieme a Zoro, Ace e Kidd, andarono con lei.

Una volta arrivati al St.Ambrose, trovarono cinque ragazzi e due ragazze che non conoscevano assieme al Direttore Reagan e proprio costui aggiornò le sottoposte sulle condizioni delle loro colleghe. Quelle ferite lievemente stavano bene, le altre erano stazionarie, Kono e Kensi erano ancora in sala operatoria e, ad entrambe, servirono gli interventi di Sloan e di Lauren, in quanto entrambe avevano zigomo o osso parietale fratturato.

Inoltre, i ragazzi lì presenti erano gli ex colleghi di Kono, arrivati da Honolulu, ovvero il Comandante della Five-0 Steve McGarrett, gli Agenti Danny Williams, Chin Oh Kelly, cugino della giovane, Lori Weston e Catherine Rollins, ex esponente dell'Esercito, poi c'era il patologo Max ed infine il loro amico Kamekona.

"Se per lei va bene, Direttore, noi torneremo ad Honolulu quando Kono sarà uscita dalla sala operatoria. L'isola è senza difese, si può dire, se noi non ci siamo." Disse Steve.

"Capisco. Io non ho nulla in contrario."

Steve sorrise appena, ma Catherine non pareva intenzionata a dare retta al suo capo, nonchè ex fidanzato, ma non riuscì a dire una parola, in quanto arrivò Corvo "Direttore, l'Antiterrorismo ci ha richieste per portare alla loro sede i criminali che abbiamo preso noi."

"Va bene, andate pure."

"Aspetti, Direttore!" Disse Catherine, alzandosi di scatto in piedi "Posso andare anch'io, con loro?"

"Cath, che diavolo vuoi fare? E' un'operazione dell'FBI, non nostra." Fece Steve.

"Senti. Che vuoi tornare a casa lo capisco ed accetto, ma non puoi pretendere che io lasci Kono! L'ho già lasciata per troppo tempo e l'unica cosa che posso fare ora, per lei, è aiutare le sue colleghe!" Ringhiò la castana e Steve ci rimase di sasso.

"Cosa intendi dire?" Domandò il castano, cercando di controllare il tono di voce.

"Intendo dire che sono stanca di non guardare e pensare a lei per seguire te!" Ringhiò lei "Non ti sei mai chiesto perchè ho interrotto la nostra relazione?"

"Per Kono? Tu mi avresti lasciato per lei??"

"Complimenti! Dovevo prendere posizione, per fartelo capire."

"Se è per lei ok, lo accetto. Ma voglio sapere dove ho sbagliato."

"Tu vuoi sempre avere il controllo, sul mio cuore." Rivelò Catherine, che poi sorrise "Invece, per Kono, la libertà è al primo posto. E non importa in quale senso essa sia intesa! Lei ha lasciato Adam per lo stesso motivo."

Steve rimase senza parole, quindi Frank concesse a Catherine di unirsi alle sue sottoposte, poi il Comandante della Five-0 gli si avvicinò, sotto gli sguardi scioccati di Danny, Chin, Lori, Max e Kamekona.

"Senta, lei potrebbe prendere Cath a lavorare nel Bureau?"

"In effetti volevo parlargliene." Disse Frank "Ieri sera, l'Agente Rollins mi ha chiamato e mi ha chiesto se c'era posto per lei qui."

"Allora lei ha già fatto il primo passo."

"Si ed io l'accolgo volentieri, se lei ne conferma le dimissioni."

"Assolutamente!" Ribadì severo Steve "Da questo momento, l'Agente Catherine Rollins è licenziata da reparto Five-0 con effetto immediato!"

Pochi minuti dopo, Kono uscì dalla sala operatoria, con tre infermiere che la portarono alla sua stanza e gli ex colleghi seguirono le tre donne e poi, una volta in camera, Steve chiese un attimo ai colleghi di stare fuori e parlò a Kono, dicendole soltanto di rimettersi presto e di prendersi cura di Catherine, poi uscì e lasciò che fossero Danny e gli altri ad entrare.

Invece, le nostre Agenti, avevano portato a destinazione i nove criminali arrestati e Catherine ricevette i complimenti di Sydia e Ziva, in quanto si distinse nel combattimento corpo a corpo quando uno dei nove provò a scappare e lei lo stese con un paio di pugni.

"Sei stata brava. So quanto può essere stato difficile per te." Disse Ziva.

"Grazie, ma ho fatto solo il mio dovere."

"Se sarai un nuovo acquisto del Bureau, sarò lieta di lavorare con te!" Ribadì la giovane di origini Israeliane, tendendo la mano a Catherine, che venne subito stretta assieme ad un sincero "Grazie".

Il boss dell'Antiterrorismo ringraziò e poi le nostre ragazze se ne andarono coi cinque SUV con le quali erano venute sino all'altro capo di Los Angeles, pronte a dirigersi al St.Ambrose e poi anche al Dipartimento per informare Baker e le Analiste, a parte Susanne e Nell, già all'ospedale.

Cosa le aspetterà ora?

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Capitolo 41
*** Un nuovo arrivo 2 ***


Nel tardo pomeriggio, Kensi uscì dalla sala operatoria, accompagnata da tre infermiere e da Teddy, che doveva dare disposizioni sulle cure da somministrare alla mora Agente, mentre Nell venne fermata da Cristina e Brooks, che avevano operato assieme alla Altman.

"Aspetta." Disse proprio Cristina "Kensi è ancora grave e servono settantadue ore minimo per dichiararla fuori pericolo. E potrebbe accadere che necessiti di altri interventi, perciò non allarmarti. Chiaro?"

"Si, ok. Ora posso andare da lei?"

"Ti accompagnerà Brooks. Io vado a visitare Eva, a vedere se il post-operatorio va bene."

Nell annuì col capo e la specializzanda, sua grande amica, l'accompagnò alla stanza di Kensi, ove Teddy le stava sistemando la flebo, la macchina dei parametri vitali e segnava poi tutto sulla cartella posta ai piedi del letto.

"Teddy, sta bene?" Chiese la castana Analista, con voce tremante.

"Per ora è stazionaria, ma ho rischiato di perderla tre volte sotto i ferri." Disse, sconvolgendo Nell "Ma ha una gran voglia di vivere e questo è un ottimo segno! Purtroppo non sono in grado di dirti quanto tempo resterà incosciente, ma devi essere ottimista, ok?"

"D'accordo. V-Va bene."

"Inoltre Lauren le ha sistemato perfettamente gli zigomi fratturati e non ci saranno alcune differenze, nel suo viso!" Rivelò Teddy "JJ aveva una foto sul cellulare ed è da quella che Lauren è partita, sistemando tutto alla perfezione."

"La ringrazieresti per me?"

"Più tardi verrà qui, per vedere se anche il suo post operatorio va bene. Potrai farlo tu, perciò ora siediti qui e tienile compagnia."

Nell prese allora la seggiola e si sedette accanto al lettino sul quale era stesa la mora, prendendola subito per mano e, fuori dalla stanza, Teddy venne fermata dai fratelli e dalla sorella di Nell, che le chiesero notizie di Kensi e ricevettero le stesse risposte di Nell, assieme al divieto di entrare nella stanza, per ora.

Un paio d'ore dopo, Lauren entrò nella stanza di Kensi e trovò Nell addormentata, col viso poggiato sul cuscino, accanto alla sua amata ma, prima che potesse svegliarla, fu l'Analista ad aprire gli occhi "Dottoressa Boswell." Disse, stropicciandosi gli occhi.

"Ciao, Nell. Chiamami pure Lauren, ok? Non mi offendo." Sorrise la bionda.

"Ok, va bene. Diceva Teddy che hai ricostruito i suoi zigomi utilizzando una foto sul cellulare di JJ."

"Si, esatto. Non è stato difficile, ha un bel viso e gli zigomi sono pronunciati, segno di un'espressione matura." Sorrise Lauren, vedendo che Nell aveva fatto lo stesso "Ma se e quando si sveglierà, per quindici-venti giorni non potrà parlare, per via del dolore e dovrà fare piano, quando ci proverà."

"D'accordo. Grazie, Lauren!" Ribadì Nell, quindi la chirurga rispose ed uscì dalla stanza, scontrandosi con Arizona.

"Scusami, è stata colpa mia." Disse subito Lauren "Ero sovrappensiero."

"No, scusami tu! Ti sono venuta addosso, letteralmente."

"Senti, potresti mostrarmi dove sono le stanze dei medici di guardia? Vorrei riposare un po'."

Arizona annuì col capo e condusse Lauren ad una delle stanze, vi entrarono e lì la chirurga cranio-facciale s'avvicinò molto all'altra bionda, prendendole poi dolcemente il viso fra le mani e le rubò un bacio dolcissimo, come ringraziamento "L-Lauren." Farfugliò Arizona, nervosa.

"Sei bellissima, mi piaci moltissimo. E Dio, giuro che perderei volentieri tutto il mio controllo, se potessi averti."

Per tutta risposta, Arizona uscì dalla stanza, fermandosi dopo pochi passi, col fiatone. Pensò e ripensò al bacio, fugace e pieno di dolcezza e si scoprì arrossire al pensiero delle labbra di Lauren sulle proprie e, mossa da chissà cosa, fece retromarcia e ritornò nella stanza, ove Lauren si stava stendendo sul lettino per coricarsi, ma rimase seduta quando vide che la sua fiamma era tornata.

"Anch'io vorrei perdere il mio controllo, con te." Farfugliò Arizona "E si, certo, sono sposata e sono felice, ma voglio baciarti ancora! Lauren." Tentò nuovamente, ma la Boswell le carpì ogni altra parola con un bacio molto dolce, che stavolta Arizona corrispose ed entrambe si lasciarono andare alla passione travolgente ed al desiderio carnale, più che amoroso.

Invece, nelle altre stanze, Lana era impegnata a convincere Kalinda a rimanere a letto perchè voleva già uscire e andare a casa dopo solo un'ora dall'intervento che aveva portato alla rimozione del proiettile nella sua spalle e JJ, così come Susanne, Sarah, Franzi, Kate, Alexis, Marguerite e Rose, stavano vegliando sulla rispettiva innamorata, ancora prive di conoscenza e più o meno gravi.

Solo Catherine, accanto a Kono, le parlava, oltre che accarezzarle i capelli "Sai, da oggi lavoro all'FBI, come te. E devi farcela a tutti i costi, lottando come sai fare tu, perchè io voglio lavorare con te. Per lo stare insieme, ne parleremo quando starai meglio, ma devi farcela, combatti Kono!"

"Non pensavo che fossi rimasta per amore!"

"Mh? Oh, tu sei Ziva, giusto?" Chiese Catherine, guardando nella sua direzione.

"Si, esatto. Ziva David."

"Bene. Comunque, per risponderti, ti dico che sono rimasta anche per senso del dovere!" Rispose la castana "Non potevo più stare alle Hawaii, sapendo Kono lontana da me. Ma, per dichiararmi, aspetterò che sia in piena forma e voglio vedere se prova lo stesso per me."

"Lo prova, credimi."

"Tu come fai a saperlo?"

"Beh, io e Kono abbiamo legato molto, essendo partners sul campo. E mi ha raccontato, qualche giorno fa, di aver lasciato l'amore ad Honolulu ed ha descritto questa persona come una ragazza fantastica, combattiva e dolce."

"Davvero l'ha detto? Mi ha descritta così?"

"Si. Non ha detto il nome, ma osservandoti oggi, ho capito che sei tu, quella ragazza!" Ribadì Ziva "E benvenuta nel team, Agente Rollins!"

Detto questo, l'Israeliana se ne andò e Catherine continuò ad accarezzare i capelli di Kono, sorridendo all'idea che la ragazza provasse davvero amore nei suoi confronti ed ora sperava solo che si svegliasse per potersi dichiarare e magari sentire parole d'amore a sua volta.

Si sveglieranno Kono, Kensi e le altre Agenti ferite?

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Capitolo 42
*** Al peggio non c'è mai fine ***


Il giorno seguente, mentre le Agenti rimaste illese nel doppio agguato erano al lavoro come loro solito, al St.Ambrose i chirurghi avevano ottime notizie per le loro specializzande, anche se non per tutte loro.

Infatti Beckett, Emily, Nikki, Jackie ed Eva si erano svegliate e Kalinda poteva tranquillamente essere dimessa. Invece non vi erano miglioramenti per Kensi, Kono e Juliet, ancora priva di conoscenza ma stabili.

Ovviamente Beckett, Eva, Jackie ed Emily erano contente di vedere al loro fianco la rispettiva amata, ma lo stesso non poteva dirlo Nikki "P-Perchè sei qui?"

"Perchè sono il tuo medico curante!" Ribadì la bionda "Non volevo lasciarti sola."

"N-Non dovevi darti tanta pena per me."

"E' il mio lavoro e poi ho capito quanto ti voglia, Nikki!" Disse decisa "Ho capito quanto sei importante per me ed ora più di prima, non voglio lasciarti!"

Nikki rimase un po' a fissarla, prima di chiudere gli occhi verdi "Fai un po' come ti pare." Disse e Kate sorrise, lasciando che qualche lacrima rigasse il suo viso, perchè la castana l'aveva accettata e questo era il suo modo di dimostrarlo.

Ed Eva, nella stessa stanza di Nikki, sul letto accanto a quello della collega, accettò ben volentieri un bacio da Franzi, che le sorrise felice e la baciò ancora "Dio, sono così felice! Eva, ti amo tanto!"

"Ti amo anch'io e te lo dimostrerò, appena uscita da qui."

"Io, fossi in te, ci andrei piano!" Disse Cristina "La tua ferita si è riaperta, mentre cercavi di fare l'eroe, ed hai perso molto sangue. Per te, dopo la settimana extra che ti farai qui, ti aspettano quindici giorni di assoluto riposo e tu, come mia specializzanda, dovrai controllarla!" Fece la chirurga dai tratti orientali, indicando Franzi, mentre Eva liberò un gemito di disappunto.

"Certo, dottoressa Yang! Farò il possibile."

"Il possibile non basta mai, Jung! Se c'è una cosa che ho imparato in sei anni di lavoro qui, è che devi sempre fare l'impossibile! Chiaro?"

"Assolutamente. Prometto che non farò mai nulla che possa mettere Eva in pericolo."

"Bene. Ed ora torniamo a noi. Il post operatorio è a posto?" Chiese Cristina e Franzi le mostrò la cartella di Eva, sui cui erano riportati i suoi parametri vitali e la mora sorrise, abbastanza soddisfatta "Sei in netto miglioramento e questo è un buon segno."

"Ne sono felice." Rispose Eva, sorridendo appena e Cristina le si avvicinò.

"Stai bene a riposo e quando sarai guarita perfettamente potrai fare tutto il sesso che vuoi! E credimi, più passa il tempo e più la fame aumenta." Sussurrò la mora ed Eva sorrise, folgorando letteralmente Cristina col suo sguardo pieno di desiderio e passione.

La chirurga se ne andò perchè doveva dimettere Kalinda, mentre nella stanza di Jackie c'era Owen che le stava cambiando la medicazione al fianco sinistro, ma la castana Agente sibilò di dolore e cercò di portarsi le mani sulla schiena, all'altezza dei polmoni.

"Cosa c'è, Jackie? Qualcosa non va?"

"Sento un male terribile alla schiena e non sento il piede destro. Non so cosa succeda."

Allora Owen, fatta sistemare Jackie sul fianco con l'aiuto di Murphy, notò che aveva delle ferite sulla schiena e frammenti di chissà cosa al loro interno "Murphy, chiama subito radiologia ed anche Shepard e la Torres!"

Subito la specializzanda corse a fare quanto richiesto ed i due chirurghi raggiunsero Owen in radiologia e constatarono che nella schiena di Jackie vi erano alcune schegge ed i tre chirurghi convennero di toglierle subito e, spiegata la situazione all'Agente, la portarono in sala operatoria ed Erin fermò Callie "Cosa è successo a Jackie? Dove la portate?"

"In sala operatoria. Ha delle schegge nella schiena e se non le rimuoviamo rischia grosso!"

Erin rimase a bocca aperta e chiamò subito suo padre ed i suoi fratelli per informarli di quanto stava accadendo e non mancò di riferire anche il ritorno di Kensi in sala operatoria per un problema che non aveva ben capito, visto che Teddy quasi la travolse e lei non riuscì a recepire le parole della Dea Cardiochirurga poi, quando riattaccò, andò da Nell.

"Ehi, perchè la riportano in sala operatoria?"

"Non lo so. All'improvviso le macchine sono impazzite e... E dopo che Teddy è arrivata con Ross e due infermiere col defibrillatore, l'hanno rianimata e subito portata via senza dirmi nulla."

La giovane Analista si sedette ed Erin si sistemò accanto a lei, cercando di farle forza "E' successo qualcosa?" Chiese Kalinda, che stava per andarsene, assieme a Lana.

"Hanno portato Kensi in sala operatoria per non si sa quale motivo e Jackie perchè ha delle schegge nella schiena."

"Volete che resti qui con voi?"

"Sei stata dimessa, sicura di voler restare?" Domandò Erin.

Kalinda sorrise "Non sarebbe nel mio stile, ma se me ne andassi qualcuno potrebbe dirmi che sono senza cuore." Disse, riferendosi a Lana, che colse la frecciatina e subito fu pronta a ribattere.

"Stasera dormo sola soletta e bella tranquilla nella stanza degli ospiti!"

La mora di origini Indiane subito si scusò e si sedette con le due amiche in sala d'aspetto ad attendere l'uscita di Teddy ed uno tra Owen, Callie e Derek. Si salveranno le nostre valide Agenti?

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Capitolo 43
*** Il mistero di Erin ***


In sala operatoria, mentre Teddy riuscì nuovamente a salvare Kensi, Owen, Callie e Derek stavano rimuovendo con estrema deicatezza le schegge dalla schiena di Jackie, stando attenti a non lesionarle nulla, ma qualcosa fermò poi il loro lavoro.

"Accidenti. Questa non ci voleva. Bisogna aspettare che la natura faccia il suo corso."

"Hai ragione, Hunt. Se rimuoviamo questa scheggia ora, rischiamo di paralizzarla. Dobbiamo aspettare che si sposti."

"Allora richiudiamo." Terminò Callie.

I tre chirurghi, terminata la delicata operazione, lasciarono poi a Callie il compito di parlare con Erin, che era in sala d'aspetto assieme a Kalinda, Lana e tutta la sua famiglia "Come sta?" Chiese subito la castana.

"Le schegge sono state rimosse, tranne una. Questa è sistemata vicina ad un nervo della colonna vertebrale e non è stato possibile toglierla perchè rischiava la paralisi, perciò la toglieremo quando si allontanerà da quella zona."

Erin rimase a bocca aperta e si sedette, con gli occhi pieni di lacrime e fu suo fratello maggiore Danny a consolarla, principalmente, poi le squillò il cellulare e rispose, visto che non conosceva il numero. E senza dire nulla se ne andò.

"E' rimasta sconvolta. Ci penso io a parlare con lei." Disse Danny "La seguirò per evitare che faccia pazzie, sarò la sua ombra!"

Il ragazzo se ne andò dopo aver baciato la moglie Linda ed i suoi piccoli Jack e Sean, lasciando il resto della famiglia al St.Ambrose e fu Frank ad entrare nella stanza della sua Agente, che si svegliò circa un paio d'ore dopo "D-Direttore."

"Ben svegliata. Come ti senti?"

"Bene, a parte il mal di schiena e... E Erin d-dov'è?"

"Dopo che la dottoressa Torres ci ha spiegato com'era andato l'intervento, è andata via decisamente sconvolta e Danny l'ha seguita per assicurarsi che non facesse sciocchezze."

Jackie sorrise "Fa bene ad uscire un po', n-non deve stare sempre qui."

Invece, nelle altre stanze, Emily si stava lasciando andare ad una dolce effusione con JJ, così come stava facendo Eva con Franzi. Solo Nikki era restìa a baciare o accettare romanticherie da parte di Kate, nonostante questa ci stesse provando in ogni modo possibile e, ad un certo punto, la castana rischiò qualcosa quando, per evitare che la bionda chirurga la toccasse, si sollevò all'improvviso col busto per bloccarle le svelte mani.

"N-Non toccarmi! Non voglio, sul tuo posto di lavoro e nemmeno sul mio."

"Per Dio, sei matta?? Stai giù!" La riprese subito la bionda, che le sollevò poi la maglietta del pigiama per controllare che la ferita non si fosse riaperta "Per fortuna è tutto a posto. Cerca di fare attenzione."

"Anche tu! I-Io non sono senza pudore come loro due o Kalinda!" Ribadì la castana, indicando Eva e Franzi.

Kate sorrise dolcemente, facendo arrossire Nikki "Da quando sei diventata così riservata??"

"Non lo so, non ne ho la minima idea. Probabilmente da quando mi hai tradita due volte con Mike."

"Oh, parlavi di me?" Chiese una voce maschile, sul ciglio della porta e, voltatesi nella sua direzione anche con Eva e Franzi, videro un uomo alto, dai capelli corti e brizzolati e gli occhi azzurri che sorrise alla bionda.

"Mike Flynn! Cosa ci fai tu qui?" Domandò Kate, sgranando gli occhi scuri.

"Sono qui per un intervento. Adesso sono il medico di bordo su una nave militare, ma lì non abbiamo le attrezzature per operare un'appendicite, perciò sono venuto qui appena attraccato in porto!" Spiegò l'uomo "Ehilà, Caetano! Alla fine ti ritrovo sempre sulla mia strada."

"Che coincidenza!" Rispose con ironia la castana, chiudendo gli occhi.

"Posso sperare nel fatto che partirai con me, fra tre giorni?" Chiese Mike a Kate, avvicinandosi, ma la bionda non rispose, limitandosi a chinare il capo.

Poi Mike se ne andò, quando venne Brooks a chiamarlo e Nikki fermò a sua volta la specializzanda "Hai bisogno di qualcosa, Nikki?"

"Se ti si presenta l'occasione, piantagli un bisturi nel collo!"

Brooks sgranò gli occhi azzurri e s'avvicinò al lettino della castana "Sai che non posso farlo, vero?"

"Purtroppo si." Rispose quasi afflitta Nikki e Brooks se ne andò, salutando le amiche e Kate fissò la castana che, a causa di Mike, aveva ripreso a non parlarle e questo la gettò nello sconforto, certa di aver perduto di nuovo quel lieve rapporto appena costruito.

"Nikki..."

"Lasciami stare, Kate. Così se te ne andrai sarà più facile per me superarlo ancora!"

"Io non gli ho detto che andrò con lui."

"Ma so che lo farai. L'hai sempre fatto, hai sempre scelto lui. Per questo non posso amarti come vorrei!"

Kate sgranò gli occhi verdi ed uscì poi dalla stanza della castana con un'espressione piuttosto decisa "Non avrai esagerato?" Chiese Franzi.

"No. Però tu non hai idea di come mi senta male al solo pensiero."

Eva la fissò, perchè lei riusciva a capire Nikki, ci era passata quando stava in Olanda, a Maastricht, ma non c'era mai di mezzo un uomo "Io ti capisco e ti appoggio, qualsiasi cosa tu scelga di fare." Disse l'altrettanto castana Eva e Nikki le sorrise, facendo cenno positivo col capo.

Intanto, fuori dall'ospedale, Erin era appena ritornata al St.Ambrose a bordo di una Berlina scura molto elegante e ricevette un bacio da un uomo, una volta scesa e Danny, che non aveva mai smesso di seguirla, le si avvicinò quando l'auto se ne fu andata.

"Si può sapere che cavolo stai facendo?" Chiese adirato Danny.

"Non sono affari tuoi!"

"Cosa?? Certo che sono affari miei, sei mia sorella! E poi, prima fai il diavolo a quattro per riavere Jackie ed ora che rischia di rimanere paralizzata hai subito trovato un amichetto per il letto. Non ti vergogni?"

"Credimi, per quanto disgustoso sia, non è come pensi."

"Allora dimmi cosa penserà Jackie quando lo saprà. Io non ti aiuterò a riaverla, se la perderai di nuovo."

Erin fissò il serissimo fratello, poi entrò in ospedale per stare con Jackie. Chi sarà il misterioso uomo? E cosa starà facendo realmente Erin?

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Capitolo 44
*** Sospetti ***


Passarono tre giorni e le prime sorprese del quarto giorno arrivarono da Juliet e Kono che, quando entrarono nella rispettiva stanza Owen e Teddy per controllare le loro condizioni, le trovarono sveglie. Ed inutile dire quanto grande fu la gioia di Sarah e soprattutto di Catherine, accolta da un dolce sorriso di Kono, che le posò a fatica la propria mano destra sulla sua.

"Bene. I parametri vitali sono ritornati nella norma." Sorrise Owen "Ancora una settimana e, se continui così, posso dimetterti tranquillamente!"

"Grazie, Owen!" Disse Sarah, prima di chinarsi su Juliet e posarle un lieve bacio sulle labbra.

"I parametri vitali si sono stabilizzati." Spiegò invece Teddy, accarezzando poi la guancia sinistra di Kono "Bentornata fra noi!"

"K-Kensi?" Chiese la castana, con un filo di voce.

"Non ci sono ancora stati miglioramenti. E' ancora priva di conoscenza e spero che si risvegli, perchè Nell deve darle una bellissima notizia."

Kono sorrise appena, a fatica, poi Teddy se ne andò, proprio per andare nella camera di Kensi, ove trovò Brooks e Murphy, intente a sorreggere Nell "Dottoressa Altman." Disse proprio Leah "E' svenuta all'improvviso!"

"Stendetela sul letto accanto e tu, Brooks, corri subito a cercare la Robbins o la Montgomery!"

Subito Heather uscì dalla stanza e, per sua fortuna, trovò Arizona, appena uscita dalla stanza del medico di guardia, ma anche Addison "Ho bisogno di entrambe, Nell è svenuta!"

Le due chirurghe andarono subito nella stanza di Nell ed Addison fece subito portare una barella per accompagnare la giovane Analista a fare un'ecografia e, una volta lì, Addie ed Arizona, assistite da Murphy e Brooks, constatarono che il feto, di quindici settimane, cresceva bene e che il problema era solo fisico, così la lasciarono stesa sul lettino, somministrandole semplicemente una flebo di liquidi e sali minerali.

 Una decina di minuti dopo, Nell si svegliò "C-Cosa mi è successo?"

"Sei svenuta, così ti abbiamo portata qui per fare un'ecografia. E' tutto a posto, per questo ti abbiamo somministrato una semplice soluzione salina."

"Meno male. A proposito, sapete come sta Kensi?"

"So che i suoi parametri erano buoni, non so dirti altro. Dovresti chiedere a Teddy." Disse Brooks.

Poi Addison ed Arizona uscirono dalla stanza delle ecografie, affidando alle due specializzande il compito di riaccompagnare Nell nella camera di Kensi. E nel corridoio, la rossa guardava la bionda collega ed amica "Ti vedo piuttosto raggiante. Come mai?"

"P-Per niente. Sono come sempre."

"E' già qualche giorno che sei su di giri e prima o poi scoprirò il motivo."

Poi le due chirurghe scorsero Lauren, che sorrise nella loro direzione ed Arizona le fece cenno col capo, cercando di fare finta di nulla; intanto, alla sede dell'FBI, Frank accolse i ritrovati Jodie Sterling e Shuichi Akai, ritornati da due diverse missioni sotto copertura collegate fra loro, durate sei mesi. Costoro erano due dei rarissimi elementi che Reagan non aveva fatto trasferire dato che, coi ventidue anni di lui ed i venti di lei, avevano un grande futuro davanti.

Reagan mandò gli Agenti disponibili ad occuparsi di alcuni casi, tra cui spiccavano due scomparse, un rapimento ed una rapina in banca, che comprendeva una quindicina di ostaggi tra personale e clienti.

Poi Reagan ricevette una telefonata "FBI, sono Frank Reagan. Come? Può essere dimessa? D'accordo, mando subito qualcuno a prenderla e portarla a casa. Grazie mille, arrivederci." Salutò Frank, riattaccando, poi chiamò Baker.

"Mi dica, Signore. Le serve qualcosa?" Domandò la bionda.

"Ha chiamato il St. Ambrose, Jackie può essere dimessa. Serve qualcuno che vada a prenderla, perchè Erin non risponde al telefono."

"Ci penso io, Direttore. L'accompagno a casa di sua figlia e rimarrò con lei."

"Bene. Grazie, Agente Speciale Baker!" Disse il burbero uomo e la bionda sorrise, uscendo dall'ufficio del capo e poi dall'edificio Federale.

Una volta all'ospedale, Baker andò a firmare il foglio di dimissioni e poi andò nella stanza di Jackie che, aiutata da Jasmin e Kahlan, si stava vestendo "Ciao, Baker. Erin non c'è?"

"No, l'hanno chiamata ma non ha risposto. Invece Nicki è a casa di Danny, assieme a Linda."

"Beh, tornerà. Sarà in Procura."

Baker sorrise alla castana e se ne andarono insieme ed il tragitto fino a casa di Danny fu tranquillo e, presa la piccola dalle braccia di Linda, si sedettero per qualche minuto a parlare di quanto successo dopo il giorno dell'agguato.

Poi Jackie, Nicki e Baker se ne andarono, poichè Linda doveva iniziare il turno all'ospedale ed arrivarono all'appartamento di Erin, ove la bimba and subito a giocare con le sue bambole, nella cesta accanto alla libreria del salotto.

"Vuoi qualcosa da bere o da mangiare?"

"Solo un bicchiere d'acqua. Purtroppo devo seguire una dieta rigida, per quindici giorni." Disse Jackie, porgendo a Baker il foglio sul quale erano scritti sia la dieta da seguire che i periodi in cui prendere le vare pastiglie.

"Passato di verdura. Sono bravissima a prepararlo, ne vuoi?"

"Ok. Se proprio insisti, nel frigo dovrebbero esserci delle verdure."

Baker si diresse allora verso la cucina e si mise ai fornelli, preparando in cinque minuti un passato di verdure che Jackie definì eccezionale "Ti piace?"

"Mentirei se dicessi di no. Sei una cuoca fantastica!"

La bionda le sorrise e, dopo che anche Nicki ebbe avuto il suo omogenizzato come merenda, le due Federali passarono le ore a parlare e guardare la tv, come se fossero una coppia felice. Ed Erin, che rincasò verso le sette e mezza, le trovò sul divano, con Nicki seduta fra loro.

"Jackie! Che sorpresa, ti hanno dimessa?"

"Ti hanno chiamata diverse volte per avvisarti. Non hai visto gli avvisi di chiamata?"

Erin non seppe cosa rispondere "No. Non ne ho avuto il tempo. Comunque, ti ringrazio Baker. Sei stata molto gentile!"

"Di niente! Se avete bisogno, sapete dove trovarmi. Ora sarà meglio che vada o farò tardi ad una cena. A domani!"

Le due ragazze si lavarono separatamente e, alle otto, Erin uscì nuovamente, senza dare spiegazione e Jackie, trovando sospetto il fatto che la compagna non le aveva dato nemmeno un bacio e le aveva rivolto al massimo tre parole in mezz'ora, s'alzò un po' a fatica e s'avvicinò alla finestra, vedendo Erin salire su una Berlina scura. E questo non le fece affatto piacere.

Jackie prese il suo cellulare e chiamò Garcìa "Ciao, sono Jackie. Si, sto bene, grazie, ma è Erin a preoccuparmi. Dovresti controllare una targa per me." Disse, dando alla bizzosa bionda il numero che, grazie alla luce del lampione, riuscì a scorgere "Come? A chi appartiene? Al Procuratore Rossellini? Un sospetto, non preoccuparti. Ci vediamo e grazie ancora!"

Cosa starà combinando Erin? Jackie lo scoprirà?

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Capitolo 45
*** Pensieri felici ***


Il mattino seguente, al St.Ambrose, Nikki si svegliò piuttosto preoccupata perchè Flynn, che si era trattenuto due giorni di troppo, se ne sarebbe finalmente andato ed era certa che Kate l'avrebbe seguito. E notando Eva già sveglia, si mise sul fianco, rivolta nella sua direzione "Ehi. Buongiorno!"

"Buongiorno a te! Come ti senti?"

"Bene. Oggi Flynn e Kate se ne andranno."

"Ancora con questa storia? Giuro che, se non fossimo entrambe già ferite, ti tirerei una stampella!"

"Occhio, eh! Non te la caveresti facilmente!"

"Ma quanta vitalità stamattina!" Esclamò Cristina, entrando con la sua omonima Christina Washington, una delle specializzande e compagna della Cardiochirurga Ruiz Gonzales "Avete fatto qualche programma piccante per quando sarete dimesse?"

"No. Nikki è convinta che la McGregor partirà con Flynn, tutto qui."

"Per quel che ne so, Mike Flynn è partito un quarto d'ora fa e Kate non si è ancora vista!"

"Che ti dicevo?" Rivolse la castana Nikki all'altrettanto castana Eva "E' scappata ancora con lui e tra un paio d'anni me la ritroverò qui a dirmi che mi ama!"

Ma Eva notò una figura sulla porta e sorrise "Non credo che passerà tanto tempo."

"Allora noi controlliamo solo Eva!" Disse Cristina, tirando la tendina bianca del separèe, affinchè Nikki potesse avere la sua privacy. Col solo problema che si sarebbe sentita ogni parola.

"Credevi davvero che fossi partita?" Chiese una voce dolce ed autorevole allo stesso tempo e Nikki sgranò gli occhi azzurri.

"In effetti si. Mi stupisce molto trovarti qui!"

"Ti avevo detto che non me ne sarei andata. Non volevo perderti di nuovo!"

Nikki allora la fissò negli occhi e scorse passione, in essi e solo amore. Non vi erano tracce di bugie, solo verità "Sei ancora convinta?" Domandò piano la castana, mettendosi seduta un po' a fatica e Kate le si avvicinò.

"Convinta di cosa?"

"Di non avere problemi con le romanticherie sul posto di lavoro."

"Non ne ho mai avuti!" Ribadì, sedendosi accanto alla castana, con un dolce sorriso.

"Voglio provare a fidarmi ancora di te."

"Ne sarei davvero felice! Perchè io non ho mai smesso di fidarmi di te e dei nostri sentimenti!"

Detto questo, Nikki sorrise e si sporse verso Kate, che accolse le labbra della castana, sempre gentili e dolci, per dare vita ad un bacio che tanto le era mancato e presto lo approfondirono accarezzandosi, finchè qualcuno non entrò nella stanza "Dottoressa McGregor!"

Dietro il separèe, le due omonime dottoresse ed Eva sentirono dei brividi lungo la schiena e la prode Yang s'apprestò a togliere subito la tendina perchè la Bailey non le avrebbe risparmiato una bella lavata di capo "D-Dottoressa Bailey." Disse Kate "Mi dispiace, io..."

"E' stata colpa mia, dottoressa Bailey. Come sa, Kate è sempre molto professionale, invece a me piace andare oltre le regole." Cercò di discolparla Nikki, ma la donna di colore pareva irremovibile.

"Cercate almeno di avere più pudore! Fate queste cose tipo di sera, di notte o quando non c'è l'orario delle visite, come fanno Eva e la Jung!"

"Non è esperta come me." Disse Eva "Io rispetto la privacy di chiunque e sono molto pudica!"

"Ma smettila!" Ribeccò Nikki, tirandole un cuscino ed Eva glielo rimandò.

"Ehi, qui non siamo al parco giochi! E Yang, direi che venerdì possiamo dimetterle. Stanno meglio di noi due messe insieme!"

"Concordo con lei, dottoressa Bailey!"

Eva e Nikki sgranarono gli occhi azzurri perchè avevano ancora due giorni da stare in ospedale e poi, una volta a casa, avrebbero potuto pensare a cose molto più piacevoli; invece, nella stanza di Kensi, Nell ricevette la visita dei suoi genitori.

"Nell, tesoro, abbiamo programmato una cena per te e conoscerai il tuo futuro sposo!"

"Ancora questa storia? Io ho lei, non voglio un'altra persona!"

"Invece l'avrai, mia cara, che tu lo voglia o no!" Disse severo il padre.

Nel discutere, nessuno dei tre s'accorse di Kensi che, pian piano, stava aprendo gli occhi. Appena in tempo per sentire la dichiarazione di Nell "Come potrei lasciarla e fingere che non ci sia mai stato nulla? Io amo immensamente Kensi e lei ama me! Insieme abbiamo concepito il figlio che porto in grembo!"

L'ammissione fece restare a bocca aperta i signori Jones più i fratelli e sorelle di Nell, rimasti fuori dalla stanza. E fu allora che Nell sentì un tocco delicato ed affaticato alla mano sinistra, rimasta poggiata sul materasso, accanto a quella della sua amata e, voltatasi, Nell vide gli occhi eterocromatici di Kensi puntati nei suoi, pieni di lacrime. Subito la castana concesse tutte le attenzioni alla sua amata e, mentre stava per uscire, scorse Ruiz, che subito entrò nella stanza assieme a Webber ed Alex, con costoro che cercavano di far uscire dalla stanza i genitori di Nell.

"E' tutto perfetto! I valori sono molto buoni, ti rimetterai presto. Bentornata, Kensi!" Disse la Cardiochirurga di origini Cubane e Nell, uscita un secondo dalla stanza, mandò subito sms a tutte le colleghe ed amiche per dare loro la buona notizia e qualche minuto dopo, la chiamò Frank.

"Mi dica, Direttore Reagan! Si, si è svegliata mentre stavo discutendo coi miei genitori. Già, non lo è affatto. D'accordo, la aspetto! Buona giornata a lei."

Poi la giovane tornò nella stanza della compagna "N-Nell... D-Davvero tu..." Disse a fatica Kensi, provando ad allungare la mano verso Nell e costei, avendo capito che la mora voleva poggiarla sul suo ventre, s'avvicinò ed accontentò la compagna. Sul viso di Kensi si dipinse un tenero e stanco sorriso, perchè riuscì a percepire il lieve rigonfiamento del ventre e poi Nell le stampò un lieve bacio sulle labbra.

"Lo terremo, vero?"

"C-Certo che si. Ma... Ma dov'è la tua famiglia? L-Li ho sentiti..."

"Sono fuori. Ma vuoi davvero parlare con loro? Sei ancora debole e sono capaci di esaurire le tue poche forze."

"N-Non temere. Falli entrare."

Nell andò a chiamare i suoi genitori, che entrarono nella stanza "E così sei tu, la ragazza che ha rubato l'innocenza di nostra figlia e la sua eterosessualità!"

"S-Si e non me ne pento. E... E lei è il G-Generale Jones..."

"Precisamente! Nell ci ha raccontato che eri un'esponente dell'Esercito."

"E-Esatto. poi s-sono stata congedata e... E sono entrata nell'FBI." Disse a fatica, prendendo un paio di respiri "S-Senta, signore, i-io voglio davvero bene a Nell, l-la amo e... E voglio sposarla. L-La prego di non vergognarsi di lei."

"Direi che è troppo tardi. Però sono proprio curioso di vedere come andrà avanti la vostra relazione, perchè scommetto che prima di Natale Nell correrà da noi, disperata perchè lei l'ha lasciata!"

"N-Non accadrà mai. La sposerò appena starò bene e... E sarò pronta. L-Lei è il mio coraggio e voi n-non dovete essere formali con me, t-tra poco saremo parenti." Sorrise appena la mora, che chiuse poi gli occhi, prendendo altri respiri profondi.

"Ora facciamola riposare!" Intervenne la castana Analista.

"Si. Buona fortuna, Nell." Disse allora il Generale, abbracciandola "Ci rivedremo per Natale, spero. Se non ci odi."

"Mai!" Ribadì la giovane, cingendo il collo dell'uomo, che la baciò sulla guancia, prima di andarsene con la moglie, che strinse anch'essa la figlia a sè, poi i fratelli e le sorelle di Nell entrarono nella stanza.

"E... E loro chi sono?"

"Sono i miei fratelli! Lui è mio fratello maggiore Brian e loro i miei fratelli minori Lisa e Foster. Nostro padre si chiama Bradford e la mamma è Susan."

"Cavolo, Nell!" Disse Brian "La tua ragazza è uno schianto!"

Kensi sorrise appena ed ascoltò ciò che i fratelli di Nell volevano dirle ad ogni costo. E proprio la castana capì che Kensi Blye era la ragazza con cui avrebbe vissuto il resto della vita, assieme al loro futuro erede...

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Capitolo 46
*** Definitivo addio? ***


Dopo due giorni, Eva e Nikki vennero dimesse da Cristina, la quale ricordò loro di stare buone ed a riposo, perchè dopo tanta astinenza, il sesso sarebbe stato fantastico. E mentre erano davanti all'ascensore con Lana, che era venuta a prenderle, vennero raggiunte da Franzi e Kate.

"Eva, queste sono le chiavi del mio appartamento!"

"E queste sono le mie, Nikki!" Dissero le due chirurghe, porgendo le chiavi alla rispettiva amata, che rubarono loro un dolce bacio, prima di entrare in ascensore e Lana sorrise di gusto.

"Adesso aspetto i confetti!" Sussurrò la castana, sorridendo alle due amiche.

"Anche noi!" Ribadirono assieme le due, riferendosi a Lana ed a Kalinda, che già stavano parlando di matrimonio.

Fuori, intanto, era appena scoppiato un'acquazzone e Jackie, che per via del problema alla schiena poteva camminare con le stampelle per solo venti minuti, era andata al vicino supermercato a comprare qualcosa per la cena e rimase letteralmente di sasso quando, fuori da esso, vide Erin che baciava con passione nientemeno che il Procuratore Rossellini, uno dei suoi capi.

Scioccata ed in preda al dolore fisico e mentale, riuscì a tornare a casa, ove Linda l'aspettava assieme a Nicki e, quando la bionda donna se ne andò, Jackie prese il suo antidolorifico e poi si diresse in camera, ove prese la sua valigia ed iniziò a riempirla.

Quando Erin tornò una decina di minuti dopo, baciò subito Nicki sulla fronte e si mise a cercare Jackie, rimanendo scioccata quando vide la ricciola Agente intenta a preparare il suo bagaglio "Ma... Ma cosa fai?"

"Me ne vado, così potrai fare spazio al tuo amichetto!"

"Amichetto? Ma che stai dicendo?" Chiese Erin, che non riusciva a capire come avesse fatto Jackie a scoprire tutto "Non capisco."

"Non prendermi in giro! Ti ho vista, mentre baciavi Rossellini fuori dall'albergo che c'è a pochi metri da qui, ero andata al supermercato! E capisco perchè, ogni sera, avevi addosso un profumo che non era a tua acqua di colonia. Mi hai delusa, Erin e stavolta è finita davvero."

Detto questo, Jackie si sedette sulla sua sedia a rotelle e mise la valigia sulle sue gambe, quindi uscì di casa e si diresse verso l'ascensore. Inutile furono i tentativi di Erin di fermarla e, quando l'avvocatessa arrivò nella hall, la sua compagna era già sparita chissà dove.

E Jackie, che aveva iniziato a vagare senza meta, passò dopo circa mezz'ora di fianco a qualcuno, che subito si fermò "Jackie!" Chiamò la persona che si era fermata e, voltandosi, la castana vide Melanie e poco più dietro di lei un ragazzo biondo che la stava aspettando "Infatti, mi sembravi tu!"

"Melanie... C-Cosa ci fai qui?"

"Stavo facendo spesa con mio fratello minore Lars."

"Oddio, che stupida sono! Non ricordavo più che venivano qui la tua famiglia e quella di Jasmin per quindici giorni." La interruppe Jackie.

"Già. Ma tu cosa ci fai sotto la pioggia? Sei bagnata come un pulcino."

Jackie chinò il capo ed iniziò a piangere, lasciando che le sue lacrime si mischiassero alla pioggia "Poco fa ho visto Erin c-con Rossellini, il suo capo e... E si stavano baciando! Ma ci credi? Prima mi implora di tornare insieme e poi mi tradisce."

Melanie s'inginocchiò davanti a lei e le sollevò il mento con indice e medio della mano destra, specchiando i suoi occhi azzurro-verdi in quelli scuri della collega "Mi dispiace tanto, ma puoi venire da noi, invece di andare in albergo."

"N-Non vorrei disturbare te e Jasmin. Voi siete una coppia meravigliosa."

"Nessun disturbo. E poi, la porta di casa nostra è sempre aperta per gli amici!" Disse la bionda, togliendo l'impermeabile e posandolo sulle spalle della castana, coprendola "Tieni, così potrai riscaldarti. E poi, bagnare la ferita sulla schiena non è molto saggio."

"Melanie, è una tua amica?" Chiese il ragazzo, avvicinandosi.

"Si, ed è anche una mia collega. Jackie Curatola, lui è mio fratello minore Lars e, dopo il diploma, andrà all'università per diventare professore di matematica." Li presentò Melanie ed i due si strinsero la mano "Coraggio, tu spingi la sedia a rotelle e cerca di non far cadere valigia e stampelle. Io chiamo Jasmin e l'avviso, ok?"

Il biondo annuì e s'incamminarono sotto la pioggia battente, arrivando a casa Hansen-Jonas dopo una ventina di minuti passati a parlare e Melanie riuscì a risollevare un po' il morale a Jackie, poi andò avanti per aprire la porta di casa sua "Eccovi, finalmente!" Disse Jasmin, accogliendoli con un ombrello e baciando lievemente la sua bionda Agente.

Una volta in casa, Jackie fece la conoscenza dei signori Bolger e Tania Hansen e degli zii di Jasmin, visto che era orfana, ovvero Martin Berger, Commissario della Polizia di Amburgo ed ex capo di Melanie e Karin, più loro figlia Lena, di quattordici anni.

"Lars, accompagna Jackie in bagno, al piano superiore." Disse e la castana la guardò "Devi fare una bella doccia calda, o ti beccherai un malanno!"

Il biondo annuì e, rimaste sole all'ingresso, Melanie spiegò tutto a Jasmin "E così Erin l'ha tradita di nuovo."

"Hai ragione. Per fortuna, io ho te." Disse la bionda, posando le mani sui fianchi della compagna, accarezzandoli "Vado ad aiutarla, per evitare che s'infetti la ferita sulla sua schiena, ok?"

"Ok." Rispose sensuale Jasmin, avvicinandosi con malizia alla bionda "E non provarci con lei. Sai che sono gelosissima di te!"

"Lo so, ma per stare con due ragazze contemporaneamente bisogna essere furbe ed io non lo sono abbastanza."

"Tu sei molto scaltra, Melanie! Non sottovalutarti."

"Sul lavoro lo sono, ma non nel privato. Io ho te, perchè tradire l'amore della mia vita che ho intenzione di sposare?" Chiese la bionda, posando un bacio molto languido sul collo della mora dottoressa, catturando poi le sue labbra in un bacio pieno di passione.

"Vai, coraggio. Poi assegnale la camera degli ospiti e dille di stendersi supina sul letto, che guardo la sua ferita."

"Va bene. E guarda che anch'io sono gelosissima!" Ribadì Melanie e la mora sorrise.

Melanie, nel bagno, aiutò Jackie e riuscì nel suo intento poi, quando fu stesa sul letto, la bionda chiamò la sua compagna, che controllò scrupolosamente la ferita sulla schiena della castana ed anche le altre. Per fortuna non si erano infettate.

"E' tutto a posto. Coraggio, quando sarai vestita scendi in cucina. Spero non ti annoierai!"

"No, tranquilla! Un po' di felicità mi farà solo bene e poi voi due siete mie amiche!"

Jasmin le sorrise e poi lasciò che Jackie si vestisse poi, quando furono tutti in cucina, Tania e Karin servirono la deliziosa cena, continuando a parlare e divertendosi con le battute di Bolger ed ascoltando le disavventure di Lars.

Jackie si sentì parte di una vera famiglia e le venne in mente Erin, perchè lei era davvero intenzionata a mettere su famiglia con l'avvocatessa e Nicki, ma lei ora l'aveva nuovamente tradita...

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Capitolo 47
*** Lezioni d'amore 1 ***


Il mattino seguente, alle sette e un quarto, Jackie riuscì a fare il bagno, con un po' di fatica e poi indossò i vestiti che si era portata appresso e, scesa in cucina, si trovò Melanie in accappatoio, intenta a preparare la colazione per sè stessa e Jasmin.

"Buongiorno. Già sveglia?"

"Buongiorno a te!" Rispose gentile Melanie "Sei riuscita a fare il bagno?"

"Si, anche se un po' a fatica. Ma come l'hai capito?"

"Porti il bagnoschiuma di Jasmin alla crema di rose e cioccolato." Rise la bionda "E' un bagnoschiuma tropicale, afrodisiaco."

Jackie sorrise "Siete una coppia fantastica, vi invidio moltissimo. Erin non ha mai preparato la colazione per me, eppure si è sempre svegliata prima di me."

"Per me esistono tre cose importanti nella mia vita che considero priorità assolute, che non cambieranno mai!"

"Sono convinta che sia sempre così. Ognuno deve avere delle idee precise e sapere cosa vuole dalla vita!"

Melanie le sorrise, poi prese il vassoio sul quale aveva poggiato succo, fette biscottate con marmellata ed un paio di crepes e, una volta nella stanza che divideva con la compagna, la bionda poggiò il tutto sul suo comodino, inginocchiandosi poi sul letto e posando dei lievi bacetti sul collo di Jasmin.

"Mmmh... Buongiorno, Melanie."

"Ciao, amore. Ti ho portato la colazione!"

"Sei fantastica! Grazie mille." Rispose la dottoressa, mettendosi seduta e cingendo con le braccia il collo della bionda.

Le due si baciarono e Melanie prese una volta la compagna, prima di sedersi alle sue spalle per poter mangiare insieme, ma la mora si portò un paio di volte le mani sul viso, prendendo profondi respiri "Ti senti male?" Chiese preoccupata la bionda.

"No, però mi sento strana. Quando sarò all'ospedale, mi farò fare un prelievo di sangue."

"Ok, poi fammi sapere!" Disse la bionda, baciando Jasmin sul collo e, dopo aver terminato la colazione, fecero insieme la doccia e poi, dopo essersi vestite, salirono sulla loro auto con Jackie, dopo aver salutato la rispettiva famiglia e messo la sedia a rotelle nel bagagliaio, dirigendosi al lavoro.

Arrivate in Centrale dopo aver lasciato Jasmin al St.Ambrose, Melanie e Jackie si trovarono davanti Erin, che andò subito incontro alla castana, ma costei indietreggiò, rischiando di cadere e Cara la sorresse in tempo.

"Tutto bene?" Chiese la bionda e la castana annuì col capo.

"Si, grazie." Rispose Jackie, prima di guardare malissimo Erin "E tu cosa vuoi?"

"Voglio te! Voglio te, perchè hai frainteso la situazione!"

"Non ho frainteso nulla!" Ringhiò la castana "Mi hai tradita ancora, non voglio saperne più nulla di te!" Gridò, attirando gli sguardi di qualche collega su di sè e l'avvocatessa cercò di prendere per mano l'Agente.

"Ti prego, ascoltami. Ascoltami, poi farai ciò che vuoi!"

"Ok, spara! Basta che poi sparisci dalla mia vista."

Erin accusò il colpo, poi fissò Jackie negli occhi "C'è un'indagine in corso su Rossellini, indetta da qualcuno di molto in alto." Disse piano "Io sto solo facendo da esca per raccogliere le prove necessarie."

"E su tutti gli avvocati scelgono te! Ma per favore, smettila! Non voglio sentire altro."

Jackie se ne andò, camminando con le stampelle, sedendosi poi sulla sedia a rotelle portatale da Jo. Erin, guardandola, capì che forse, stavolta, aveva davvero perso per sempre Jackie e che si meritava tutta la sua rabbia.

E quando fece per avvicinarsi ancora, Melanie la fermò, prendendola per il polso sinistro "Hai fatto abbastanza danni. Vattene, per ora, non ferirla più di quanto tu abbia già fatto!"

"Non dirmi ciò che devo fare, Melanie. Non farlo!"

"Invece avresti proprio bisogno di qualcuno che t'insegni ad amare!"

"Io sono in grado di amare perfettamente!"

"Tu sai solamente ferire. L'amore non sai nemmeno cosa sia, credimi!"

Detto questo, Melanie se ne andò con Zoro e Lana fuori, per indagare su un caso di furto con scasso ed Erin se ne andò, sconfitta su tutta la linea, specialmente dalle parole di Melanie. Lei non sapeva amare e la bionda aveva ragione.

Frank aveva assistito alla scena ed ascoltato ogni cosa. Ora, per mantenere unita la sua famiglia, toccava a lui fare qualcosa e, fortunatamente, per lui lavoravano Baker, Garcìa, Abby e Nell, anche se costei era al St.Ambrose con Kensi.

"Baker, mi serve un favore personale."

"Mi dica, Signore. Di cosa si tratta?"

"Cerca assieme ad Abby e Garcìa eventuali indagini segrete della Procura."

"Ok. A quale scopo?" Chiese la bionda Agente Speciale.

"Devo tenere unita la mia famiglia! Non voglio che Nicki ci vada di mezzo per colpa di persone senza scrupoli."

"Sarà fatto, Direttore!" Disse Baker, andandosene.

Se c'era davvero un'indagine, loro l'avrebbero scoperto...

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Capitolo 48
*** Lezioni d'amore 2 ***


Mentre era sul posto della rapina con Lana e Zoro, Melanie ricevette una telefonata dall'ospedale e s'allarmò abbastanza, temendo che fosse successo qualcosa a Jasmin. Ma era stata proprio la mora a chiamarla "Amore, come mai chiami col numero dell'ospedale?"

"Ho lasciato il cellulare nel giubbotto, nello spogliatoio. Senti, volevo solo dirti che ho fatto il prelievo dieci minuti fa, non intendevo disturbarti."

"Puoi chiamarmi anche trenta volte al giorno, non disturbi mai!"

"Ci tenevo a fartelo sapere, tutto qui. Fra un paio d'ore avrò i risultati, Addison ha chiesto al laboratorio di dare la massima priorità."

"Come mai l'hai chiesto ad Addison?"

"Ero andata al laboratorio e lei usciva nell'attimo in cui stavo entrando, nel parlare le ho detto il motivo per cui ero lì e lei si è offerta di farmelo."

"Capisco. Più tardi passo a vedere come stai!"

"Quando vuoi, ti aspetto!" Disse Jasmin, prima di salutare la sua compagna che, fatto lo stesso, riattaccò.

Pochi minuti dopo, raccolte tutte le informazioni e le prove del caso con l'aiuto di Wolfe e Stokes, i tre Federali tornarono alla sede del Bureau e Melanie optò per una visita alla sua Jasmin, ma costei non si trovava.

"Scusami, Leah." Disse Melanie alla Murphy, che doveva raggiungere Webber e Meredith da un paziente "Hai visto Jasmin?"

"L'ho vista pochi minuti fa con la dottoressa Montgomery, non so dove siano."

"Se la vedi puoi dirle che l'aspetto qui?"

"Certamente!" Sorrise la bionda specializzanda.

"Insomma, Murphy!" Tuonò Webber "Ma quanto ci metti con quelle cartelle?"

Mentre l'uomo di colore avanzava, Melanie notò un tipo strano che seguiva JJ "Capo Webber, potrebbe venire un secondo?"

"Mi dica, Agente Hansen. La Murphy non avrà combinato qualcosa, spero!"

"No, ma dovrebbe chiamare il Direttore Reagan ed informarlo di un tizio sospetto che segue JJ. Io vado a vedere che non le faccia nulla!"

"Va bene e sii prudente!" Disse l'uomo di colore, che chiamò prima di tutto Meredith col cercapersone e, mentre l'aspettava, telefonò a Frank come richiesto da Melanie. E proprio la bionda vide l'uomo spingere in malo modo JJ in una stanza.

"State ferme ed in silenzio, capito?" Gridò l'uomo, arrabbiatissimo.

"Fermo, FBI! Mani in alto!" Disse Melanie, pistola in mano, entrando anch'essa, alle spalle dell'uomo.

"Fermati tu, Agente! Non intrometterti, è una vendetta personale."

"Hai in ostaggio tre specializzande in chirurgia, un Vice Procuratore e tre infermiere! Che pensi di fare?" Chiese la bionda, notando JJ, Erin, Brooks e Kahlan, oltre alle tre infermiere che non conosceva benissimo.

"Voglio che mi spieghino perchè la mia ragazza è morta! Devono darmi una spiegazione!"

"Cos'è successo esattamente?"

"La scorsa settimana, la mia ragazza è stata ricoverata per forti dolori addominali! Pensavo fosse per via della gravidanza, invece ha avuto un'emorragia interna ed hanno fatto nascere il bimbo con due settimane d'anticipo, ma Lisa è morta sotto i ferri!"

Intanto, mentre nella stanza si discuteva, fuori arrivarono Frank con Ace, Sam Hanna, Cara, Kim, Jenny ed Emily che, sentito il trambusto, avendo la camera poco più avanti della stanza in questione, uscì anche se un po' a fatica "C-Che succede?"

"Un pazzo ha preso in ostaggio Erin, Brooks, Kahlan ed anche JJ più tre infermiere. Melanie sta cercando di farlo ragionare!"

"Cosa??" Chiesero assieme Emily e la sopraggiunta Jasmin, arrivata con Addison.

"Non temete. Con Melanie dentro, le ragazze sono in ottime mani!" Ammise Frank, calmando in parte quasi tutte, comprese le sopraggiunte Jackie, arrivata con Lana per la visita di controllo e Murphy che, saputo di Brooks in ostaggio, aveva lasciato a Franzi l'intervento con Meredith.

Nella stanza, intanto, Melanie aveva saputo il nome dell'uomo, Marcus Miller e stava cercando di farlo ragionare "Senti, Marcus, metti giù la pistola. Non hai ancora fatto nulla e nessuna di noi ti denuncerà."

"Come potrei? La mia ragazza è morta, il nostro bambino rischia di non farcela! Come potrei vivere?"

"Ci sono molte cose che ci aiutano a vivere." Iniziò Melanie, rinfoderando la pistola "Hai il tuo bambino e sicuramente troverai un'altra ragazza che amerà entrambi. Noi tutte, qui presenti, abbiamo qualcuno che ci ama ed abbiamo tutte dei figli, alcuni ancora in arrivo e se ci uccidi, darai a tutti loro un grandissimo dolore, come quello che stai provando tu. E non sarebbe giusto!"

"Sul serio? Quindi... Quindi distruggerei solo delle famiglie, se sparassi."

"Esatto. E ti dirò di più." Disse l'Agente, sedendosi accanto all'uomo "Quasi tre settimane fa, ci arrivò alla Sede un comunicato che ci avvisava di alcune bombe in precisi punti della città. Ovviamente abbiamo trovato e disinnescato gli ordigni, ma alcune colleghe sono state ferite dagli attentatori ed hanno rischiato di morire. E sai qual è la cosa incredibile?"

"No. Perchè non me lo racconti?"

"Una mia collega viene da Honolulu e aveva lasciato lì una ragazza, che stava nei Servizi Segreti, della quale era innamorata. Quando noi abbiamo inoltrato il comunicato di ferimento della mia collega ai suoi ex colleghi, lei è venuta qui con loro ed è rimasta per stare con lei!"

"Ha fatto benissimo! Anch'io avrei fatto lo stesso. E la tua ragazza?"

"E' una dottoressa, si chiama Jasmin Jonas." Sorrise Melanie.

"La ami molto, vero? I tuoi occhi s'illuminano, quando parli di lei."

"Moltissimo e ho intenzione di sposarla presto. E conosco chi ha avuto il coraggio di tradire l'amore della sua vita, ma per me esistono tre priorità assolute, nella mia, che non cambieranno mai! La prima assoluta è la mia Jasmin, la seconda è la sua felicità e la terza è il lavoro."

"La prima e la seconda stanno insieme, praticamente. Sei davvero eccezionale, un'Agente in gamba!" Disse Marcus, passando la pistola a Melanie ed uscirono dalla stanza con le ragazze prese in ostaggio e Marcus si scusò con tutte loro.

E la bionda, dopo aver parlato con Frank ed avergli spiegato la situazione, andò verso la sua Jasmin e la prese fra le braccia, rubandole un pasisonale bacio, subito corrisposto "Ho avuto tanta paura!"

"Io temevo soltanto di non poterti più rivedere, ma Marcus non è cattivo. E' solo disperato."

"A proposito, prima Addison mi ha portato i risultati delle analisi. Non immaginerai mai cos'hanno rilevato!" Ammise con soddisfazione la mora e Melanie la fissò, incuriosita. Cosa dovrà dirle Jasmin?

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Capitolo 49
*** Le varie facce dell'amore. ***


Melanie era un po' preoccupata ed aspettava che Jasmin le dicesse l'esito delle analisi fatte, ma la mora si limitava a fissare la compagna con un dolce sorriso e, finalmente, le si avvicinò "Vieni con me!"

Jasmin portò Melanie nella stanza del medico di guardia e chiuse la porta "In questa stanza, nella quale c'è anche un letto, potrei perdere il controllo." Sussurrò la bionda, baciando la compagna sul collo e Jasmin sorrise.

"Ti ho portata qui perchè almeno posso parlare in tutta tranquillità." Iniziò la mora "Vedi, non ho l'influenza e nemmeno un brutto male. Melanie, io sono incinta di dieci settimane!" Concluse, con un bel sorriso.

Melanie, dopo la notizia, realizzò quanto detto e sorrise, avvicinandosi a Jasmin ed accarezzandole il ventre "Davvero? Diventerò madre?"

"Si! Non sei felice? Il nostro sogno si realizza!"

"Eccome se lo sono!" Ammise la bionda "Dio, quanto ti amo!"

"Anch'io ti amo!" Disse Jasmin, abbracciando la sua compagna e si unirono in un bacio passionale, che si fece subito intenso e per poco non persero il controllo, visto che entrambe non volevano lasciarsi andare sul rispettivo posto di lavoro.

"Adesso devo andare e stasera lavorerò fino a tardi. Al massimo chiedi a qualcuno di accompagnarti a casa, quando tornerò festeggeremo!"

"Non dimenticarti dei nostri parenti!"

"Non li ho dimenticati, tranquilla. Ma dimmi, hai già fatto l'ecografia?"

"No, prima volevo dirtelo. E se vuoi, posso dirlo ad Addison."

"Diglielo. Non riuscirei a concentrarmi, voglio prima vedere il nostro piccolo o piccola!"

Jasmin sorrise e prese il cercapersone, col quale chiamò Addison, che disse loro di andare in sala ecografie e, una volta lì, la rossa ginecologa abbracciò Melanie "Congratulazioni!"

"Grazie! Non si scoprirà ancora il sesso del piccolo, vero?"

"No, dovrà entrare nel quinto mese e solo allora sapremo. Ma stai tranquilla, Jasmin sarà una mia paziente e la controllerò ogni qual volta ce ne sarà bisogno! E dopo l'ecografia, ti prescriverò dei farmaci anti nausea."

Le due future madri annuirono e guardarono con tenerezza le immagini che apparivano sul monitor poi, quando Addison ebbe finito, uscirono tutte e tre dalla stanza e le due innamorate si scambiarono un tenero bacio, prima di tornare ciascuna al rispettivo lavoro.

Invece, nelle stanze delle nostre Agenti ancora ricoverate, Owen, Teddy, Cristina e la Bailey erano soddisfatti dei progressi che facevano, nella guarigione e, entro la prossima settimana, le avrebbero dimesse tutte, anche se Kensi e Kono avrebbero avuto ancora dieci giorni da stare sotto controllo.

"Ancora dieci giorni e poi tornerai a casa!"

"Non vedo l'ora, Nell. Mi mancano i tuoi baci!" Ammise la mora.

"Ma ora lascia che t'imbocchi! Su, apri la bocca."

Kensi era letteralmente imbarazzata, ma quello era l'unico modo che avesse per mangiare, così come lo era per Kono, anche se costei, con Catherine, non si faceva molti problemi "Diventerò una fan della mozzarella!"

"Non ci posso credere! Non ti piaceva la mozzarella??"

"No, ma da quando mi sono svegliata ed ho iniziato a mangiarla l'adoro!"

Cath, come l'aveva sempre chiamata Kono, sorrise divertita, in quanto ben sapeva quanto la castana dai tratti orientali fosse attenta all'alimentazione, ma le mozzarelle non compromettevano la linea "Beh, almeno quando verrai dimessa saprò cosa prepararti!"

"L'hai sempre saputo, da quando ci conosciamo! Quando ci trovavamo a cena, tu sapevi sempre cosa cucinarmi."

"Questo perchè tu sei una salutista, come me!"

Kono si mise seduta e rubò un dolce bacio all'altrettanto castana Cath, che lo corrispose senza indugio "Ehm, scusate." Disse Murphy, apparendo sul ciglio della porta "Devo portare Kono a fare delle radiografie per vedere se le tre fratture si sono ricomposte e possiamo così togliere i tutori ed il gesso!"

"Ok, prego!" Disse Catherine, scostandosi ed aiutò Murphy a far scendere Kono dal letto e farla sedere sulla sedia a rotelle, quindi la portò in radiologia e, durante il percorso, incontrarono Kelly che spingeva sulla sedia a rotelle Kensi, dirette anch'esse in radiologia.

"Ehi, partner!" La chiamò subito Kensi, felice.

"Guarda chi si vede!" Rispose Kono e, quando furono vicine, si diedero il cinque.

Ed incrociarono anche Jackie, in compagnia di Derek e Meredith, che doveva fare la TAC per vedere se la scheggiasi fosse mossa dal punto in cui si trovava e quindi poteva essere rimossa chirurgicamente oppure se era ancora ferma al suo punto ed andava ancora rimandato tutto.

"Mi spiace." Le disse Derek, quando la raggiunse, a visita terminata "La scheggia non si è mossa."

"Non importa, aspetterò. Prima o poi si sposterà."

"Ci vediamo tra dieci giorni."

Jackie annuì col capo, prima di sedersi sulla sedia a rotelle e venne accompagnata da Brooks sino all'ingresso e lì trovò Erin, che stava terminando di rilasciare la sua dichiarazione a Zoro per quanto accaduto poco prima con Marcus.

Fece per andarsene, ma il castano Vice Procuratore la raggiunse "Ehi... C-Come stai?"

"Lo vedi da te. E poi non credo t'importi più."

"Ti prego, Jackie! Smettila di comportarti così, ho fatto ciò che sai per via di un'indagine!"

"Peccato però che non posso chiederlo nè a Casey, ad Alex, Kim o alla Florrick perchè loro non ne sanno nulla!" Gridò Jackie.

Detto questo, l'Agente se ne andò ed Erin venne raggiunta da suo padre "E' ancora arrabbiata?"

"E' furente, papà! Non semplicemente arrabbiata."

"Se esiste davvero questa indagine, a chi posso chiedere? Così porto delle prove a Jackie e le parlo."

"Il Procuratore McCoy! Ma è fuori città fino alla prossima settimana."

"Ok." Disse Frank "Appena tornerà, gli parlerò subito!"

Erin lo ringraziò e se ne andò, sperando che quell'incontro chiarificatore le avrebbe restituito Jackie. Ma Rossellini sparirà davvero dalla vita di Erin?

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Capitolo 50
*** Il peggio è passato. ***


Passarono dieci giorni e Frank, nelle giornate precedenti, aveva chiesto a Baker di prendergli appuntamento col Procuratore McCoy e quest'oggi si sarebbero incontrati, per sapere se la famosa indagine su Rossellini esistesse veramente "Bene, andiamo. Vieni con me, Baker!"

"Si, Signore. Le prendo la giacca!"

"Mason, Hanna, venite anche voi due con me da McCoy."

"Va bene!" Dissero i due, assieme, seguendo il Direttore e Baker fuori dalla sede del Bureau.

Invece Erin era al St.Ambrose con Nicki, visto che doveva fare il vaccino e, mentre Arizona faceva l'iniezione alla bimba, vide passare una barella sulla quale vi era stesa Jackie e Jasmin che spiegava qualcosa a Derek.

"Jackie!" Gridò la castana, uscendo dalla stanza, passando Nicki a JJ.

"Occupati di lei." Disse Derek e Jasmin raggiunse la castana.

"Ferma, non puoi seguirla! Di là vanno solo i medici ed il personale autorizzato."

"Ok, ma ti prego di non ostacolarmi come fa Melanie." Disse Erin "Lei mi da tutte le colpe del mondo."

"Tranquilla. Comunque, sta andando dritta in sala operatoria perchè la scheggia si è spostata!"

Erin sgranò gli occhi scuri "Davvero?"

"Si. Shepard e Brooks sono pronti ad operare."

Le due ragazze si sedettero in sala d'aspetto e, qualche minuto dopo, arrivò Rossellini "Ehi, piccola!" Fece l'uomo "Eccoti, finalmente! Ti stavo cercando."

Jasmin, riconosciuto il Procuratore, s'alzò e fece per andarsene, ma Rossellini la fermò, prendendola per il polso "Mi lasci. Devo andare a visitare i miei pazienti." Disse la mora, ma l'uomo non era molto dell'idea di farlo.

"Perchè non andiamo da qualche parte a conoscerci meglio?"

Il Procuratore, concedendo tutta l'attenzione a Jasmin, non s'accorse di qualcuno che arrivò alle sue spalle "Ehi, Procuratore."

Appena Rossellini si voltò, un pugno secco impattò col suo viso, facendolo cadere a terra "Lei chi diavolo è?"

"Sono l'Agente Melanie Hansen dell'FBI! E credimi, hai toccato la ragazza sbagliata!"

"Del Bureau? Bene, puoi dire addio alla tua carriera."

"Ci provi! Io la denuncerò per molestie sessuali. Guardi il livido sul polso della mia compagna."

L'uomo notò il livido bluastro e poi tornò a fissare Melanie "E allora? Doveva starci!"

Melanie, sentite tali parole, sferrò al Procuratore un altro pugno secco e dovettero intervenire Olivia, che aveva accompagnato Casey a fare una visita di controllo, Kalinda, Lana e Vermouth "Fermati, basta." Tentò Olivia.

"Quello è il tizio che si è messo fra Jackie ed Erin. Lasciate che gli spacchi la faccia per bene!" Disse invece Vermouth.

"Mi stupisco di voi." Avanzò una voce autorevole e, voltatisi, i presenti videro Frank assieme a McCoy "Un pestaggio in ospedale."

"Le arresti, Signore! Specialmente questa!" Sbraitò Rossellini, indicando Melanie.

"Io, invece, arresto lei, Rossellini! Per aggressione e tentato stupro."

"Cosa?? Io non ho fatto nulla!"

"Ho raccolto le prove necessarie. Quando eravamo sotto le lenzuola hai parlato molto!" Avanzò Erin e Rossellini, dopo un attimo di smarrimento, le si scagliò contro e fu Jasmin, a sorpresa, a tirargli un pugno in faccia.

"Ouch!" Fece poi la dottoressa, mentre arrivavano Webber, la Bailey, le sorelle Grey, Sloan e qualche specializzando assieme a Teddy.

"Dottoressa Jonas! Ma cosa le salta in mente?"

"Non la riprenda, dottore. Ha preso a pugni un criminale."

Webber, riconosciuto McCoy, annuì col capo e la Bailey s'avvicinò a Jasmin, sorretta da Melanie "I-Il bambino. Spero non sia successo niente, ho dato il pugno girandomi con un colpo di reni ed ora ho male al ventre."

Le ragazze, comprese le appena sopraggiunte Eva, Nikki, Kensi, Kono, Catherine, Nell e pure Franzi e Kate, rimasero a bocca aperta, così come i chirurghi "Come? Sei incinta?" Chiese a bocca aperta Kate.

"Si. L'ho scoperto un paio d'ore fa!"

"Brava, Melanie!" Esclamò Eva, abbracciandola "Adesso tocca a me!"

L'ammissione imbarazzò Franzi ed anche Kate avanzò decisa "Nikki, sappi che io sono aperta all'idea di avere dei figli!"

"Io non sono ancora pronta!"

"La convincerò!" Sussurrò la bionda, andandosene con le due Agenti e Franzi dopo aver fatto le congratulazioni alla coppia.

E circa un paio d'ore dopo, quando Rossellini venne portato via da Cara e Sam, Brooks uscì dalla sala operatoria "Erin, Direttore." Disse la bionda specializzanda "L'operazione è riuscita. La scheggia è stata rimossa ed è andato tutto bene!"

Tutti erano felici della notizia ed ora toccava a Frank fare il suo dovere "Le dirò dell'indagine. Sicuramente mi darà retta!"

"Conto su di te, papà. A me non da più retta." Disse Erin, coccolando la sua Nicki.

Jackie ritornerà sui suoi passi ed ascolterà Frank oppure ha già preso la sua decidione?

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Capitolo 51
*** Quando il cuore parla... 1 ***


Quando Jackie fu nella sua stanza, Brooks controllò il suo decorso post-operatorio e, qualche minuto dopo, la castana aprì gli occhi e quando riuscì a mettere a fuoco la vista, s'accorse di essere girata sul fianco sinistro "Ehi, ciao!" Disse Brooks, avvicinandosi all'amica.

"C-Ciao. C-Com'è andato l'intervento?"

"Bene! La scheggia è stata rimossa e non ci sono state complicazioni."

"Meno male..." Rispose Jackie, visibilmente sollevata.

"Senti, ci sono qui fuori il Direttore Reagan ed un altro uomo che vogliono parlarti."

"Falli entrare, basta che non restino molto perchè sono stanca."

Brooks annuì ed uscì dalla stanza, dando il permesso ai due uomini di entrare, ma chiedendo loro la cortesia di non far stancare Jackie, visto che era ancora debole ed i due entrarono, promettendolo alla specializzanda.

"Jackie. Come ti senti?" Chiese Frank, sedendosi sulla seggiola accanto al letto.

"Bene, Signore, grazie. E lei chi sarebbe?" Rivolse all'altro uomo.

"Io sono il Procuratore Distrettuale Jack McCoy. Piacere di conoscerla." Disse, avanzando per stringere la mano dell'Agente e costei riconobbe il nome. Era colui che aveva assegnato ad Erin l'indagine su Rossellini "So che quest'indagine è costata cara alla sua famiglia e mi dispiace moltissimo. Però poco fa Rossellini è stato arrestato e sarà condannato, perciò non odi la sua compagna, perchè sono stato io a costringerla ad accettare."

Gli occhi di Jackie si riempirono di lacrime "Perchè l'ha fatto, se lei non voleva?"

"Perchè era l'unica che rappresentasse la donna preferita da Rossellini. Lui le adora alte, coi capelli scuri e intelligenti!"

"Capisco. Beh, lasciatemi sola, voglio pensare. E grazie per essere venuto a dirmelo."

McCoy uscì e Frank si fermò qualche minuto in più "Vuoi che ti mandi Erin con Nicki? E' molto preoccupata e la piccola vuole rivederti."

"Ok, d'accordo." Rispose la castana "Dopotutto devo scusarmi con lei."

Frank sorrise soddisfatto e, una volta fuori dalla stanza, s'avvicinò ad Erin "Allora? E' ancora arrabbiata?"

"Non sembra, dopo che Jack le ha spiegato la situazione. Vai, ha chiesto di te e Nicki."

Erin era incredula, mentre qualcuna delle colleghe e delle chirurghe sorrise, perchè sapevano che Jackie l'avrebbe perdonata e, una volta nella stanza, il Vice Procuratore andò a sedersi sulla seggiola occupata fino a qualche minuto prima dal padre e si trovò occhi negli occhi col suo unico amore "Ciao. Come stai? Brooks ha detto che è andato tutto bene."

"Si, infatti." Rispose Jackie, rivolgendosi poi a Nicki "Ciao, amore mio! Diventi ogni giorno più bella."

La bimba allungò felice le manine verso la madre e Jackie le sorrise, provando a muovere la sua ed Erin mise Nicki seduta sulle sue ginocchia, affinchè stesse buona "Fai la brava, non devi far muovere la mamma."

"Senti, Erin, mi dispiace. Ho esagerato con te."

"Ti perdono, Jackie!" Disse Erin, in lacrime "Io voglio vivere la mia vita con te, sentendo solo le tue mani sul mio corpo ed i tuoi baci sulle labbra e sulla pelle. Voglio addormentarmi e svegliarmi accanto a te, crescere assieme nostra figlia e... E ho fatto ogni volta la doccia, prima di tornare a casa e la rifacevo prima di entrare nel nostro letto, per lavarmi di dosso ciò che di schifoso quell'uomo mi ha lasciato addosso. La mia vita ha senso perchè ci sei tu!"

"Dovrai dimostrarmelo, quando starò meglio!" Sorrise la castana Agente "E spero per lui che abbia usato le precauzioni o andrò in cella ad ammazzarlo!"

"Io ci ho pensato, prendendo la pillola del giorno dopo. Non gli avrei mai permesso di mettermi incinta!"

Jackie sorrise ed Erin con lei "Vieni qui." Offrì la castana e subito il Vice Procuratore le si avvicinò e, quando fu abbastanza vicina, Jackie le rubò un tenero bacio sulle labbra, che Erin corrispose subito, approfondendo l'effusione.

"Baciarti dopo tanto tempo fa sempre un certo effetto."

"Buono a sapersi, perchè quando sarò nuovamente in piedi sulle mie gambe, recupereremo il tempo perduto!"

"Non vedo l'ora!" Ribadì la castana, baciando ancora la sua Agente preferita.

"E poi, una volta a casa, parleremo anche di matrimonio. Se vorrai, ovviamente."

Erin sgranò gli occhi scuri "Certo che lo voglio! Fossi matta a non volerlo!"

Mentre costoro si erano riappacificate, su uno dei lettini del Pronto Soccorso Addison stava visitanto Jasmin, facendole un'ecografia per sicurezza e Melanie era accanto alla compagna ed April metteva un po' di pomata sul livido lasciatole da Rossellini.

"Potete smettere di preoccuparvi. Non è successo nulla al bambino. Anzi, con due madri così cazziute, sarà un vero osso duro!"

"Per fortuna!" Disse Melanie, aiutando la compagna a scendere dal lettino.

"Detto tra noi, Jasmin, hai la stoffa del pugile!" Ammise Addison.

"Ho un'ottima insegnante." Ribadì la mora dottoressa, poi tutte e tre se ne andarono, con Melanie che tornò al Bureau dopo aver baciato la compagna e le due chirurghe andarono in mensa.

Invece, nella rispettiva stanza, Kensi e Kono si lasciavano andare a tenere effusioni rispettivamente con Nell e Cath e non vedevano l'ora di uscire ed essere al top della forma per poterle amare; lo stesso pensiero venne fatto anche da Eva e Nikki, solo che per costoro arrivarono le buone notizie da Owen e Teddy.

"Nikki, da oggi puoi riprendere la tua vita normale e da lunedì potrai tornare al lavoro! Ecco il certificato." Disse il rosso.

"Dio ti ringrazio! L'astinenza è finita!" Esclamò la castana ed Owen sorrise, quasi imbarazzato.

"Beh, Eva, direi che è tutto perfetto! Lunedì puoi tornare al lavoro e anche da stasera potrai darci dentro!"

"Grazie, Teddy! Giuro che se non fossi impegnata, ti ringrazierei a modo mio!"

La bionda Dea Cardiochirurga sorrise ed arrossì un poco, così le due Agenti, quando furono fuori e nella casa della rispettiva compagna, iniziarono a programmare la loro prima serata ufficiale... Cosa s'inventeranno?

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Capitolo 52
*** Quando il cuore parla... 2 ***


Le tenebre erano da poco calate e, sia Eva che Nikki, nell'appartamento della rispettiva fidanzata, stavano preparando qualcosa di molto speciale per Franzi e Kate. Qualcosa che avrebbe fatto di certo colpo e su cui si erano accordate nel pomeriggio.

La prima a tornare a casa fu Kate e subito cercò Nikki, trovandola in cucina, ai fornelli "Caspita, sai anche cucinare? Non l'ho mai saputo prima."

"Certo! Un delicato parfait di anatra all'arancia con contorno di verdure e purè di patate con prosciutto e mozzarella. Che ne dici?"

"Che è tutto buonissimo, a giudicare dal profumo! Non vedo l'ora di mangiarlo, ho una fame!"

"Anch'io! E non ho solo fame di cibo normale, ma anche di te!"

Kate sorrise, avvicinandosi a Nikki, con malizia "Prima mangiamo, poi vediamo cosa posso fare per ringraziarti."

"Io ho ancora alcune frecce, nella mia faretra!" Ribadì con malizia la castana, posnado un dolce bacio sulle labbra della bionda chirurga.

Poi Nikki servì la cena e si sedettero entrambe a tavola, cenando e parlando di questo e quello poi, ad un certo punto, finita la cena e messi i piatti nella lavastoviglie, la castana andò in bagno "Cosa stai facendo?" Chiese Kate, entrando in bagno dopo pochi minuti.

"Questo! Spero che ti piaccia fare il bagno tra i petali di rosa."

"Eccome!" Ribadì la bionda "Che ne dici di spogliarmi?"

"Ne sarei immensamente felice!" Rispose Nikki e la bionda lasciò che la castana l'abbracciasse, iniziando a baciarla e spogliarla lentamente "Non ti farò scappare facilmente. Ho atteso per troppo questo momento."

"A chi lo dici! Ti amo, Nikki. Ti amo tantissimo!"

"Anch'io, Kate! Ti amo con tutta me stessa." Disse la castana, prima che entrambe entrassero nella vasca da bagno, baciandosi con amore e desiderio, come se quella fosse la loro ultima notte insieme.

Invece Eva e Franzi avevano saltato la cena ed erano passate direttamente al bagno, baciandosi con irruenza e ardore e spogliandosi, desiderose di amarsi ed era proprio quello che stavano facendo in acqua, tra i petali di rosa.

"Dio, non vedevo l'ora!" Disse la rossina Franzi, tra un bacio e l'altro.

"A me lo dici?? Questi bacetti mi hanno stancata." Ribadì Eva, uscendo dalla vasca seguita da Franzi, si asciugarono alla veloce e poi la specializzanda saltò in braccio alla castana, che subito la portò in camera da letto, scostò con una mano le lenzuola e s'intrufolarono sotto.

"Mi riscaldi? Questa sera c'è un lieve vento e ho freddo."

"Volentieri!" Disse Eva e poi, nel silenzio della loro stanza, fecero l'amore per la prima volta.

Nelle case delle altre coppie, Garcìa si era finalmente concessa al suo Derek e Kalinda era arrabbiatissima con la sua mano ferita perchè non poteva amare Lana come voleva e costei se ne accorse "Non prendertela, amore! Io non scappo e quando guarirai recupereremo il tempo perduto."

"Ti amo, Lana. E credimi, non l'ho mai detto a nessun'altra."

"Ti amo anch'io, Kalinda!" Ribadì Lana, baciandola con dolcezza, quindi entrambe si addormentarono.

Kim e Susanne, nell'appartamento della prima, stavano attraversando lo stesso momento di Lana e Kalinda, visto che la bionda Analista doveva tenere il gesso alla gamba ancora per tre giorni e poi aveva la riabilitazione, mentre Jenny e Sarah non si risparmiavano.

Invece Melanie e Jasmin stavano festeggiando a dovere la lieta notizia della gravidanza della mora, tanto la loro stanza era insonorizzata ed i rispettivi parenti non le avrebbero mai sentiti "Non vedo l'ora di vedere il bambino. O bambina!"

"Sei davvero emozionata! Sembri eccitata dall'idea di diventare madre."

"Assolutamente! E tu?" Domandò Melanie, baciando il seno della compagna, scendendo poi al ventre.

"Si, parecchio! Perchè il nostro sogno si realizza."

"E sono certa che non sarà il primo, vero?" Domandò con malizia la bionda, risalendo per fissare la compagna nei suoi bellissimi occhi verdi e Jasmin sorrise teneramente, baciando poi la sua poliziotta preferita.

"Non cambierai mai!" Disse Jasmin, tra i baci.

"Mai! Finchè avrò te al mio fianco, sarò sempre così."

"Ed è solo così che ti voglio! Come ha detto oggi Jackie ad Erin, che si sono riappacificate."

"Già! Domani Erin verrà a prendere gli abiti che Jackie ha portato con sè quando è fuggita."

"Ok, ma scusati con lei. Sembrava davvero dispiaciuta per il tuo giudizio."

"Ho solo reagito in base alla situazione. E poi, lei ha davvero tradito Jackie, andando a letto con quello schifoso ed io non tollero cose del genere!"

"Lo so. Almeno chiedile scusa, fallo per me."

"Lo farò solo per te e per i tuoi splendidi occhi, amore mio!"

"Ti amo, Melanie!"

"Anch'io! La mia vita è nulla in confronto a ciò che provo per te."

Le due ripresero ad amarsi, per poi addormentarsi esauste l'una fra le braccia dell'altra. Melanie chiederà davvero scusa ad Erin o continuerà ad odiarla per il suo tradimento?

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Capitolo 53
*** Casi spinosi ***


Il mattino seguente, dopo aver accompagnato Jasmin al lavoro, Melanie tornò a casa per aspettare Erin, che sarebbe arrivata a prendere i vestiti di Jackie alle nove e mezza e, finalmente, il campanello suonò.

"Ciao! Prego, accomodati." Disse Melanie.

"Grazie e scusa il ritardo. Ho portato Nicki all'asilo nido."

"Ok, nessun problema! Seguimi, da questa parte."

Melanie condusse Erin al piano superiore e la castana salutò i parenti delle due amiche, man mano che li incontrava, presentandosi e, quando fu nella camera degli ospiti, la bionda Agente Speciale del Bureau l'aiutò a mettere il tutto in valigia "Grazie di tutto."

"L'ho fatto per Jackie, perchè è mia amica. Per nient'altro."

"Lo so. Per questo ti ringrazio!" Sorrise il Vice Procuratore.

"Da parte mia ti chiedo scusa, perchè Jasmin mi ha chiesto di farlo e perchè riconosco di aver esagerato. Ma faccio difficoltà a perdonare una traditrice, anche se non l'hai fatto di tua spontanea volontà."

"So come la pensi, ma spero che tu possa perdonarmi."

Melanie fissò Erin nei suoi occhi castani e le tese la mano "Mettiamoci una pietra sopra. Ok?"

"D'accordo, grazie! Farò del mio meglio per non ricadere in altre proposte di questo tipo. Cercherò di far carriera dibattendo a tutto spiano in Tribunale!"

"Così mi piaci! Adesso devo andare, altrimenti tuo padre mi licenzierà."

"Ti posso accompagnare, se vuoi!" Offrì Erin e Jackie accettò con piacere, uscendo di casa dopo aver salutato i vari parenti.

Una volta sul posto di lavoro, Frank mandò Melanie con Ace, Sam Hanna e Cara a casa dei signori Mayfield, il cui figlio era stato rapito innanzi alla scuola elementare, mentre Catherine Rollins, comunque in servizio, Morgan, Zoro e persino Emily, rientrata al lavoro proprio stamani, erano ad interrogare i testimoni innanzi alla scuola. Acasa Mayfield con gli Agenti Speciali era andata anche Susanne che, nonostante la gamba ancora ingessata, poteva tranquillamente intercettare eventuali telefonate dei rapitori.

Il Direttore, in attesa di ricevere eventuali aggiornamenti da parte degli Agenti Speciali che si stavano occupando del caso, attendeva l'arrivo di Eva e Nikki, che sarebbero ritornate al lavoro quella stessa mattina. Ed arrivarono alle dieci, puntuali, dopo la visita di controllo al St.Ambrose.

"Bentornate! Pronte a ricominciare?" Chiese Frank, stringendo ad entrambe la mano.

"Eccome!" Risposero assieme le due.

"Allora vi mando con Olivia, Kalinda, Samantha ed Elèna ad indagare su uno stupro di gruppo, nel quale sono state coinvolte tre ragazze. Sono al St. Ambrose e le vostre amate dottoresse vi stanno aspettando." Disse Frank, sorridendo.

"Veramente la mia Franzi è ancora specializzanda e Kate è chirurga strutturata!" Precisò Eva ed il boss annuì col capo, quindi le ragazze se ne andarono.

"Che bello, rientrare al lavoro ed occuparsi di un caso interessante e spinoso!"

"Hai ragione! Speriamo che, la prossima settimana, anche Kensi e Kono siano fortunate."

Invece Baker andò da Veronica, Ronny, Callen e Mack "Noi abbiamo un bel caso per le mani! Lavoreremo con l'Agente Sophie Devereaux del Dipartimento del Tesoro per recuperare due milioni di Dollari appena usciti dalla Zecca e rubati da un commando armato."

"Noi?" Chiese Mack Hartford "Vuol dire che ti unirai a noi, Baker?"

"Già! Non sono diventata Agente Speciale stando dietro ad una scrivania a fare la segretaria del capo!"

Anche loro uscirono e, nel mentre, all'ospedale, le sei Agenti destinate al caso dello stupro di gruppo erano a colloquio con Jasmin, Addison e Arizona, che si occupavano delle tre ragazze, tutte preoccupate di essere rimaste incinte.

"E' possibile, Jasmin?" Chiese Eva.

"Può darsi, c'erano tracce di liquido seminale in tutte e tre."

"Ci serve un campione di DNA." Richiese Olivia e Jasmin annuì col capo.

"In una ragazza ne abbiamo trovati quattro differenti. Li faccio comunque prelevare."

"Bene, grazie!" Rispose nuovamente Olivia, mentre arrivava Franzi, che si fiondò tra le braccia di Eva.

Le due si scambiarono un bacio appassionato, poi rimasero strette l'una all'altra "Come mai sei qui?"

"Ci occupiamo del caso dello stupro di gruppo. Sei qui per prelevare il DNA dalle ragazze?"

"No. Una di loro necessita di un intervento alla mascella." Disse la rossina, guardando la cartella clinica "Tra dieci minuti sarò in sala operatoria con la Torres per sistemargliela. Chiunque siano quei tizi, sono davvero spietati!"

"Li prenderemo, non preoccuparti!"

"Ah, a proposito. Una delle ragazze mi ha chiesto di dare alla polizia il suo cellulare." Disse, prendendolo dalla tasca del suo camice, già in un sacchetto "Da quel che mi ha detto, uno di quei tizi l'ha toccato!"

"Bene! Magari troveremo un riscontro."

"Quando arriva la Scientifica, dite loro di fare presto con l'analisi dei vari campioni."

"Va bene." Disse Addison, quindi le Agenti se ne andarono e, innanzi all'ascensore, incrociarono Horatio con Lindsay, Sara e Natalia ed Olivia gli consegnò il sacchetto contenente il cellulare.

"Vi farò sapere appena avremo novità. A dopo." Disse Horatio, sorridendo loro.

Come si evolveranno questi casi? Finiranno bene o male?

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Capitolo 54
*** Incubo dal passato. ***


Invece, camminando per la strada, JJ venne presa alle spalle da un ragazzo, che subito le sorrise. Ma la biondina aveva puro terrore negli occhi e deglutì, indietreggiando "C-Cosa ci fai qui?"

"Sorpresa di vedermi, piccola? Credevi fossi ancora al fresco?"

"V-Vattene via!" Disse, ma lui la prese per il polso, facendola voltare e quasi finire a terra "Mi fai male!"

"Ehi, tu!" Avanzò Sky, arrivando alle spalle dei due "Ti ha detto di lasciarla andare! Sei sordo, forse?"

"Levati dai piedi, damerino!"

"Sarà meglio se sparisci, se non vuoi finire dentro!" Ribadì il biondo dagli occhi azzurri "FBI! Sparisci o ti porto dentro."

"Ok ok, non c'è bisogno di scaldarsi." Rispose il castano dall'accento del Sud, alzando le mani e sorridendo ai due quasi in segno di sfida "Ci vediamo, bellezza! Abbiamo un discorso in sospeso, noi due!"

JJ era decisamente spaventata e Sky se ne accorse "Cosa ti succede?"

"E'... E' tutta colpa di quel tizio. Lui è... L-Lui è il tizio che mi ha stuprata!" Rivelò, in lacrime.

"Cosa?? Dovevi dirmelo, l'avrei arrestato subito!"

"N-Non ha ancora fatto nulla, non avresti potuto trattenerlo."

Sky la fissò, posandole una mano sulla spalla destra "Devi dirlo ad Emily, visto che vivete insieme. Potreste essere entrambe in pericolo!"

"C-Certo, glielo dirò! Deve saperlo."

Detto questo, i due andarono alla sede del Bureau e, strada facendo, JJ chiamò Webber per avvisarlo del suo ritardo e, quando furono alla sede dell'FBI, Sky condusse JJ da Frank "E' successo qualcosa, signorina Jareau?"

JJ si sedette e si preparò a raccontare tutto a Frank e, dopo qualche minuto, arrivarono Erin, Alex e Casey, che entrarono nell'ufficio del Direttore "Ma cosa succede? Dove vanno tutte e tre da Reagan?" Chiese Ronny.

"Non ne ho idea. C'è anche JJ dentro, non so cosa stia succedendo." Disse Ace.

"Anche JJ?" Domandò Emily, che non sapeva che la biondina fosse lì "Vado a vedere cosa succede."

E così fece, bussando alla porta dell'ufficio di Frank "Avanti, è aperto!"

"Sono io, Direttore!" Disse Emily, entrando, chiudendo la porta e fissando subito JJ, che accennò un timido sorriso.

"Siediti, Emily." Offrì Frank, facendosi subito serio "JJ è arrivata qui accompagnata da Sky e mi ha raccontato che, per strada, è stata avvicinata da William LaMontagne Jr., il ragazzo che le usò violenza quasi tre anni fa!"

Emily sgranò gli occhi, sedendosi accanto a JJ e prendendole subito le mani fra le sue, accarezzandole piano "Come? Perchè è uscito?"

"Ho controllato." Disse subito Casey, prendendo una cartella dalla valigetta "E' uscito per buona condotta!"

"Come sarebbe a dire?" Avanzò incredula Emily "Dovrebbe marcire in cella!"

"Sono d'accordo!" Accordò Frank, togliendosi gli occhiali da vista "Per questo vivrete sotto scorta, da oggi, visto che bisogna anche pensare al bambino. Perciò Cara, Sam Hanna, Zoro e Ziva resteranno con voi tutto il giorno, tutti i giorni!"

Le due annuirono col capo, perdendosi poi nei rispettivi occhi, finchè qualcuno non bussò alla porta. Era Riley Adams, della Scientifica e Frank le diede il permesso di entrare "Abbiamo scoperto che due dei profili di DNA prelevati dalle ragazze stuprate erano nell'archivio! Uno appartiene a Damian Brody e l'altro a William LaMontagne Jr.!"

"A quanto pare non ha perso il vizio." Disse Emily "Ma stavolta, lo sbatteremo dietro le sbarre e butteremo la chiave!"

"Riley, devi dire ai tuoi capi che devo parlargli con urgenza. Che vengano subito tutti qui!"

"Subito, Direttore!" Ribadì la bionda ragazza che, dopo aver consegnato a Reagan l'indirizzo dei due sospettati, con Emily che s'offrì di andare agli indirizzi indicati. Con lei sarebbero andati tutti gli Agenti che si occupavano del caso delle ragazze stuprate.

E Frank, in riunione coi boss della Scientifica, spiegò loro quanto accaduto a JJ quella mattina e tre anni prima, poi Delko, Flack e Nick andarono ad accompagnare la biondina all'ospedale. Infatti i tre della Scientifica sarebbero andati sotto copertura per proteggere JJ al lavoro, fingendosi dei chirurghi, nel caso che LaMontagne si fosse fatto vivo anche lì.

"Faremo l'impossibile, per proteggervi!" Disse Cara.

"Infatti! Io e Kono abbiamo guarda caso comprato la casa accanto alla vostra."

"Seriamente, Catherine?" Avanzò Emily "Allora tutti quei camion di traslochi sono mandati da voi?"

"Aha! Perciò avrete quattro occhi in più, a vegliare su di voi, visto che Kono è in convalescenza sino a lunedì."

"Dio, se quel bastardo s'avvicina a JJ o Henry lo ammazzo con le mie mani."

"Se volete potete portare da noi Henry. Lo proteggeremo!"

"Ne parlerò con JJ. Quel verme non dovrebbe sapere che JJ ha avuto un figlio!"

"Non correrà alcun pericolo e chiederemo anche ad Eva, Nikki e Kensi se vogliono aiutarci!"

"Io posso dare una mano!" Offrì Melanie "E posso portare Jasmin con me. Lei si prenderà cura di Henry alla grande!"

"Grazie a tutte!" Disse la mora, annuendo col capo e sorridendo loro.

Riusciranno a fermare LaMontagne o tutte loro, oltre a JJ, rischieranno grosso?

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Capitolo 55
*** Quando una persona è capace di amare. ***


Emily e JJ andarono subito a casa, mentre Catherine ed Ace andarono a prendere Henry al nido dell'ospedale dopo che la biondina ebbe chiamato Webber, spiegandogli tutta la situazione. Infatti i due Agenti si sarebbero spacciati per i genitori del piccolo, per proteggerlo.

Sam Hanna, Zoro, Cara, Ziva ed Eva sarebbero rimaste con Emily e JJ, mentre Nikki, Kensi, Kono, Melanie, Catherine ed Ace avrebbero pensato al bimbo e Jasmin avrebbe dato loro una mano, nel prendersi cura di lui.

Invece Frank ricevette Baker nel suo ufficio "E' successo qualcosa, Baker?"

"Ha chiamato la dottoressa Montgomery. Dice che è arrivata la fidanzata di una delle ragazze aggredite sessualmente. E' una Marine ed è arrivata con due sottoposte sue amiche!" Disse la bionda Agente Speciale.

Frank annuì col capo e portò con sè Olivia, Heles, Sato e Sydia, visto che il Direttore aveva messo tutte su questo caso, a parte coloro che stavano lavorando con Baker e l'Agente Speciale Devereaux del Dipartimento del Tesoro, uscendo dal palazzo governativo e dirigendosi verso il St.Ambrose Hospital, venendo accolti proprio da Addison "Ben arrivati! Seguitemi."

"Hai detto che è arrivata la fidanzata di una delle ragazze rapite." Disse Olivia.

"Si, esatto! La fidanzata di Rachel Pirzad." Rispose e, quando furono fuori dalla stanza della giovane in questione, la rossa le indicò "Quella seduta accanto a lei è il Tenente-Colonnello Nina Theroux, quella coi capelli ricci è il Sottotenente Katrina Howard e la rossa è il Tenente Claudia Donovan!"

"Bene. Olivia, noi andiamo dentro a parlare con loro. Voi tre resterete qui a sorvegliare la stanza e vi raccomando di tenere gli occhi aperti!"

Le tre Agenti annuirono col capo, quindi il boss entrò e, dato che le tre soldatesse lo conoscevano, si misero subito sull'attenti, esibendo il saluto militare "Signore!" Dissero assieme le tre.

"Riposo." Avanzò con calma Frank "Sono il Direttore dell'FBI Frank Reagan e lei è l'Agente Olivia Benson. Sappiate che tutti coloro che lavorano per me stanno indagando su questo caso e non ci fermeremo finchè tutti coloro che sono coinvolti non saranno dietro le sbarre!"

"Apprezzo molto ciò che state facendo. E visto che ci siamo licenziate, potremmo lavorare per lei?"

"Certo, nessun problema!" Disse Reagan, che prese il suo cellulare e chiamò Baker "Sono io, Baker. Potresti portare tre moduli per il reclutamento e tre penne? Bene, d'accordo. Si, esatto. A più tardi!"

"Ha intenzione di farci fare un test scritto?" Chiese spaventata Claudia.

"Si, così come hanno fatto tutte le mie Agenti. Ma io vorrei sapere come sta la ragazza."

"La dottoressa Montgomery ha detto che la pillola del giorno dopo ha funzionato. Perciò non dovrebbe essere rimasta incinta! In compenso ha riportato un leggero trauma cranico ed in più ha diversi lividi ed escoriazioni."

Poi Rachel aprì un poco gli occhi e Frank condusse fuori Claudia, Olivia e Katrina, che tutti chiamavano Kat, lasciando sole le due amanti. Ma Rachel non riusciva a fissare Nina nei suoi bellissimi occhi blu cobalto "M-Mi dispiace. Mi dispiace tanto."

"Non è stata colpa tua, amore mio!" Disse subito Nina, quando Rachel si voltò verso di lei "Non pensare mai che io provi disgusto per te solo perchè un verme tel'ha detto mentre ti usava violenza, perchè io ti amo sempre come se fosse il primo giorno!"

"D-Davvero?" Domandò la castana e Nina le sorrise.

"Si, certo! Non ti mentirei mai, amore, lo sai!" Rivelò la mora e Rachel, nonostante le lievi ferite ed il dolore interiore, si mise seduta per cingere con le esili braccia il collo della sua compagna, nascondendo il viso nell'incavo del collo stesso per nascondere le sue lacrime.

E Nina non si tirò indietro, corrispondendo i teneri gesti della compagna e rubandole un dolce bacio "N-Non voglio che tu vada via, ho bisogno di te."

"Non andrò più via! Ti proteggerò sempre. Finchè avrò vita, fino alla fine dei miei giorni!"

"T-Ti amo, Nina! Ti amo tanto!"

"Anch'io, piccola. Anch'io ti amo!" Disse Nina, prima di baciare la sua ragazza.

"Sei bellissima, in alta uniforme. S-Sei stupenda."

"Nina le sorrise, accarezzandole i lunghi capelli castani "Mi dispiace soltanto di non poterla indossare quando ci sposeremo, come ti avevo promesso. Ho lasciato la Marina per stare con te ed anche Claudia e Kat sono venute con me."

Rachel rimase molto colpita, perchè entrare in Marina era sempre stato il sogno di Nina e si sentiva in colpa ad averla costretta a rinunciare al suo sogno per colpa di un branco di criminali "N-Non dovevi farlo. Non dovevi!"

"Si, invece! Adesso guai a chi proverà ad avvicinarsi a te."

"Ma è sempre stato il tuo sogno!"

"TU sei il mio sogno. Io voglio vivere con te e se ti succedesse qualcosa mentre sono lontana, non me lo perdonerei mai!" Disse la mora, decisa "E poi, che senso avrebbe avere un sogno come il mio, se poi rischio di perdere il mio amore?"

Rachel si commosse e nuovamente abbracciò Nina "Allora v-vivremo insieme?"

"Assolutamente si! Mentre ero in volo, ho scaricato delle immagini di case in vendita e quando uscirai, potremo andare a vederle e sceglierai tu!"

"D'accordo. Ok, grazie!"

Le due innamorate si baciarono nuovamente e, fuori dalla stanza, Addison e gli altri sorrisero alla dolce scena "A quella ragazza serve una persona come la sua fidanzata, che la sappia amare! Peccato che le altre giovani non fossero fidanzate."

"E' vero." Accordò Olivia "Avere l'amore aiuta molto. Specialmente se, così come Nina, dimostra di non essere il tipo di persona che ogni stupratore decanta alla vittima. Ovvero non è quella persona che prova disgusto per la fidanzata stuprata, ma le sta accanto incondizionatamente perchè la ama!"

Frank entrò poi nella stanza, dopo aver bussato e le due innamorate gli concessero attenzione e Rachel fece la sua conoscenza "Ragazze, abbiamo messo sotto protezione una giovane specializzanda di questo ospedale, stuprata quasi tre anni fa da LaMontagne, dal quale ha avuto un figlio, assieme ad una delle mie Agenti con cui ha una relazione in una casa ed il bambino in un'altra, fingendo che sia figlio di altre mie sottoposte. Vi consiglio di vivere in una delle due case finchè non li prenderemo, vi proteggerete a vicenda!"

"Tutto, per il bene di Rachel!" Disse subito Nina "Staremo con le Agenti, mentre Claudia e Kat potrebbero stare col figlio della specializzanda."

"D'accordo, ne parlerò con le sue sottposte e poi avviserò le mie Agenti." Disse Frank, poi qualcuno bussò alla porta. Era Olivia.

"Scusi il disturbo, ma Baker ha portato i moduli per il reclutamento. Claudia e Kat sono andate in sala ristoro a compilarlo, le lascio questo per lei!" Avanzò, indicando Nina.

"Grazie, sei stata gentile." Rispose la mora ed Olivia le sorrise, richiudendo la porta e Frank porse modulo e penna all'ex Marine, che si sedette sul lettino accanto a Rachel ed iniziò a compilarlo "Aspetti, Direttore, non ci metterò molto."

E Frank notò con piacere che Nina era una delle poche Agenti che sapeva il fatto suo. Già, Agente. Perchè Frank era convinto che lei, così come le altre due ex Marines, sarebbero riuscite a superare il test.

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Capitolo 56
*** Trappole e parole. ***


Nina, Rachel, Claudia e Kat vennero accompagnate da Olivia nella rispettiva casa e, ad accogliere le ultime due, c'erano Catherine ed Ace. Infatti le cose dovevano sembrare naturali, come se loro fossero sposati e genitori di Henry e coloro che andavano da loro fossero dei parenti e la stessa cosa la facevano Emily e JJ, con costei che soffriva la lontananza del figlioletto.

"Amore, tutto bene?" Le chiese Emily, avvicinandosi e sedendosi accanto a lei.

"Si. Ma lui mi manca, Em." Iniziò JJ, singhiozzando "M-Mi manca Henry! Non l'ho mai lasciato, da quando è nato, se non per lavorare."

"Ti capisco, ma vedrai che presto tutto si risolverà e riavrai il tuo piccolo."

JJ le sorrise appena, lasciando che la mora la stringesse a sè e baciasse con tutta la dolcezza di cui disponeva "Oh, scusate!" Disse all'improvviso Cara, entrando nella stanza delle due ragazze "Avrei dovuto bussare, ma volevo dirvi che sono arrivate la nuova collega e la sua ragazza."

"Arriviamo subito! Grazie." Rispose Emily e Cara se ne andò, quindi le due scesero di sotto e videro le due ragazze, mano nella mano.

"Loro sono le ultime due occupanti della casa, nonchè padrone di questa!" Disse Ziva "Lei è la nostra collega Emily Prentiss e lei è la sua compagna, Jennifer Jareau, specializzanda del St. Ambrose Hospital. Ragazze, loro sono Nina Theroux, ex Tenente-Colonnello dei Marines e nuova collega e lei Rachel Pirzad, la sua ragazza!" Le presentò e subito si strinsero la mano.

Ma tutti notarono che le due nuove arrivate si ripresero subito per mano, quasi avessero la calamita "Venite, vi mostro la stanza!" Offrì Emily e le due la seguirono su per le scale, con Nina che, oltre al suo borsone, portava anche quello di Rachel.

"Per curiosità, ma quante stanze ci sono?" Domandò proprio Nina.

"Sei! Per questo sono riuscita a sistemare anche le colleghe ed il collega che sono qui per proteggere JJ e Rachel."

"N-Non sapete cosa significhi per me. E' stata un'esperienza orribile." Disse la castana, iniziando a singhiozzare e Nina la strinse a sè, posando a terra i borsoni.

"Ssshh, non piangere." Cercò di rassicurarla la mora, accarezzando i castani capelli della compagna, baciandola sulla fronte.

"Questa è la vostra stanza, fate con comodo." Indicò Emily e le due innamorate la ringraziarono.

Ritornata in soggiorno, Emily venne avvicinata da Zoro "Tutto bene?"

"Si. Ma la povera Rachel si è messa a piangere, nel rammentare quanto le è accaduto."

"Immagino. JJ potrebbe parlare con lei, se le va."

"Si, trovo che sia un'ottima idea!" Rispose la mora, avvicinandosi a JJ "Senti, amore, perchè non vai a parlare con Rachel? Tu sei l'unica che può capirla."

"Va bene, certo. In quale camera sono?"

"In quella di fronte alla nostra!"

Detto questo, JJ le regalò un bacio sulla guancia e salì le scale, raggiungendo la stanza in questione e Nina s'accorse di lei "Ciao! E' successo qualcosa?"

"No. Volevo solo parlare con Rachel, se possibile."

"Certo! Amore mio, te la senti?" Le chiese Nina e la castana annuì col capo "Ok, allora vi lascio sole."

Nina se ne andò e JJ si sedette accanto a Rachel "T-Tu sei la specializzanda che... Che è stata stuprata due anni fa."

"Si, esatto. Se vuoi parlare di come ti senti, io sono qui."

"Va bene, d'accordo." Disse Rachel, prendendo un respiro profondo "Ma dimmi, il bambino che stanno proteggendo in un'altra casa è tuo?"

"Si." Rispose triste JJ "Ed è molto difficile stargli lontana. Non l'ho mai lasciato, se non per lavorare!"

"So cosa vuoi dire. Non è la stessa cosa, ma nemmeno io ho mai lasciato Nina, se non quando lei è stata chiamata alle Armi dopo aver fatto la richiesta."

JJ sorrise "Dopotutto è la stessa cosa. E' sempre amore!" Ribadì la biondina "E Nina, così come Emily, è quella classica persona che ti ama senza guardare a chi sei o cosa ti è successo e ti sta accanto incondizionatamente."

"E' vero! E sono davvero fortunata ad averla nella mia vita. Lei mi ha salvata, tre anni fa, dalla mia famiglia!"

"Dalla tua famiglia?"

"Si. I miei genitori, visto che sono di origine Iraniana, sono sempre stati iperprotettivi con me e mai con le mie tre sorelle e mio fratello. Visto che sono un'Alpha col potere della Sinestesia, ho sempre preferito stare in casa perchè ogni minimo rumore mi dava fastidio ed i miei se ne sono sempre approfittati."

"E' una grande persona, si vede! Anche perchè non tutti, dal fronte, sarebbero tornati subito, rinunciando poi al loro sogno!"

"Ed io l'amo moltissimo!" Ribadì Rachel.

Invece, di sotto, Nina propose di sistemare un recinto elettrificato sia all'esterno della loro casa che all'esterno di quella di Cath e, ad idea promossa, la mora chiamò Claudia affinchè lei e Kat potessero fare lo stesso. Lei, invece, sarebbe stata aiutata da Sam Hanna.

"Mi piace il tuo modo di agire, Nina!"

"Beh, cerco sempre di tenere conto di vantaggi e svantaggi! Però bisogna avvisare amici e parenti di non venire, prima che rischino di rimanere fulminati!"

Subito Kensi andò a riferirlo a JJ, che si premunì di chiamare i suoi genitori, visto che avrebbero dovuto venire lì quella domenica, ovvero di lì a due giorni e raccontò loro ogni cosa, promettendogli di tenerli aggiornati su tutto.

E quando calarono le tenebre, le tre ex Marines più Sam, ex Navy Seal, uscirono dalle due rispettive ville per preparare la loro trappola, collegando tutto alla perfezione; intanto, in un capannone abbandonato in periferia, Will e gli altri cinque complici erano in una sorta di riunione.

"Quella cagna della mia ragazza sta con qualche pezzo grosso e dovremo stare attenti. Ma noi siamo ben preparati, visto che abbiamo tutti quei gioiellini." Disse, indicando pistole e fucili.

"Ma Brody è stato arrestato." Fece uno dei complici. Infatti, nel pomeriggio, Heles e Sato erano riuscite a trovarlo ed arrestarlo per violenza sessuale ed aggressione e le Procuratrici che seguivano il caso, ovvero Alex, Casey, Kim, Erin ed Alicia, avrebbero chiesto per lui, Will e gli altri il massimo della pena.

"Di lui non c'è da preoccuparsi, non parlerà!" Rispose, ghignando malignamente "Quando la troveremo, la faremo divertire! Vero?" Chiese e tutti risero, assieme a lui. Peccato che non sapessero di avere alle costole tutto il Bureau e che fossero all'oscuro sia dell'esistenza di Henry che della trappola preparata apposta per loro.

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Capitolo 57
*** Worries & Plans. ***


Il giorno seguente, alle prime luci dell'alba, Rachel fu la prima a svegliarsi e notò che Nina, stesa sotto di lei, la stava fissando e subito la castana arrossì, per via dell'intensità dello sguardo della mora compagna "B-Buongiorno."

"Buongiorno a te! Hai dormito bene?"

"Molto bene. Quando ci sei tu, dormo sempre benissimo!"

Nina sorrise e posò le proprie labbra su quelle della compagna che, nonostante stesse rivivendo nella mente l'orrore di quanto le era successo, non rifiutò quel bacio, sapendo che c'era la sua Nina con lei e non un gruppo di vigliacchi che abusavano di lei "Mi fa piacere sentirtelo dire."

"So che non lo facciamo da molto, però... Faresti il bagno con me?" Chiese con un filo d'imbarazzo.

"Certo! Andiamo." Ribadì la mora, uscendo dalle coperte e prendendo fra le braccia la castana poi, una volta in bagno, aprì l'acqua nella vasca, mettendovi bagnoschiuma e sali profumati, quindi le due si spogliarono ed entrarono nella vasca, sedendosi l'una di fronte all'altra.

"Posso entrare?" Chiese Cara, ricordandosi di bussare alla porta.

"Vieni pure." Rispose Nina, continuando ad insaponare e sciacquare la compagna, che faceva altrettanto.

Cara, mentre si lavava i denti, fissò le due ragazze dal riflesso dello specchio, trovando il loro modo d'interagire molto erotico visto che, da grande esperta di erotismo qual'era, conosceva bene anche tutti i rituali che tali rapporti implicavano. E non avrebbe mai detto che la nuova collega e la sua ragazza acqua e sapone fossero questo tipo di coppia e trovava tutto questo molto eccitante.

Ed ebbe conferma dei suoi sospetti quando Nina, posò le mani sui fianchi di Rachel, incoraggiandola ad avvicinarsi a lei e la castana si sedette sulle cosce della compagna, rubandole dei baci molto intensi e passionali. Fu in quel momento che Cara uscì dal bagno, lasciando intimità alle due ragazze.

Si ritrovarono poi tutte in soggiorno, mentre l'instancabile Zoro era appena andato a dormire dopo aver concluso il suo turno di guardia, durato tutta la notte, al termine di un'abbondante colazione, molto nutriente, la stessa di tutte le altre. Ovvero due toast, una crepès al cioccolato e del succo d'arancia.

"Io ho intenzione di fare shopping. Che ne dite di venire con me?" Chiese JJ.

"Vai pure, ma un paio di noi verranno con te." Rispose Ziva.

"D'accordo, nessun problema! Vado a prepararmi. Qualcuno vuole venire?"

"Amore, ti andrebbe di andare a farci un giro? Ti farà bene e poi io verrò con te!"

Rachel sorrise, fissando con amore la compagna "Si, certo! Se tu sarai con me posso andare ovunque."

"Bene! Noi veniamo. Ti aspettiamo qui, JJ." Disse Nina e la biondina sorrise loro "E proporrei di sentire se anche qualcuna delle colleghe che stanno proteggendo il tuo bambino vogliono venire con noi."

"E' una splendida idea, così posso vedere Henry!"

Allora Emily, che sarebbe andata con la compagna, prese il telefono e chiamò Catherine e, dopo qualche minuto, JJ ridiscese dal piano superiore assieme a Rachel, uscirono di casa con Nina, Emily e Sam Hanna, incontrando dopo circa cinquanta metri Catherine ed Ace con Henry in braccio, che ben si erano calati nel ruolo di genitori del piccolo, insieme a Claudia e Kat che fecero la conoscenza con Emily e Sam e viceversa.

Assieme si diressero verso i grandi magazzini e, quando furono dentro, Cath passò a JJ il suo bambino e la bionda per poco non pianse quando l'ebbe tra le braccia "Ciao, tesoro mio! Ti sei divertito da zia Cath?"

"Shi! Gioggi, Gioggi!" Disse felice il bimbo, dimenandosi.

"Come? A chi ti riferisci, amore?"

"A Joji, il mio gatto Persiano." Rispose la castana "Henry gli si è molto affezionato. Sai, dovresti fargli studiare biologia da grande!"

"Lo prenderò in considerazione!" Ribadì la biondina.

Le giovani fecero la spesa, con Sam ed Ace che si guardavano intorno, per vedere se Will o qualche persona sospetta li tenesse d'occhio, ma ciò non accadde e tutte presero ciò di cui avevano bisogno, senza che qualcuno le disturbasse.

Ma a JJ si spezzò nuovamente il cuore dopo pranzo quando, dopo essere ritornati da una tavola calda ove avevano pranzato, dovette salutare nuovamente il suo bambino ed affidarloo a Cath "Non temere, tutti noi lo proteggeremo a costo della vita! E poi, anche Jasmin ci sta aiutando e sta facendo un lavoro eccellente, corregendoci quando sbagliamo. Stiamo tutti facendo pratica per quando avremo dei figli e fidati, io ne avrò!"

I presenti sorrisero all'affermazione "Mi raccomando, dillo a Kono! Così si prepara."

"Lo farò! E non importa chi rimarrà incinta, purchè questo bambino arrivi."

"Sono perfettamente d'accordo!" Sorrise Nina e Rachel la fissò. Sapeva che la mora voleva dei figli, ma dopo ciò che le era successo, le sarebbe servito tempo per riprendersi dallo shock della violenza subìta.

E una volta a casa, dopo aver passato il pomeriggio in tutta tranquillità e dopo cena, quando furono sotto le lenzuola, Rachel si sistemò sul fianco sinistro, poggiando la testa sulla spalla di Nina "Riguardo a ciò che hai detto oggi..."

"Quando si parlava di avere figli?"

"S-Si, esatto. Ecco, io... Io voglio darti dei figli, ma c-credo di avere bisogno di tempo."

"Ma certo!" Rispose Nina, accarezzando dolcemente Rachel "Tutto il tempo che vuoi! So che hai subìto una violenza anche psicologica e non ti costringerò a fare l'amore con me, ma sappi che quando sentirai di essere pronta, io sarò qui!"

Rachel le sorrise e si stese sulla compagna, baciandola con dolcezza "Ti amo immensamente, Nina!"

"Anch'io ti amo tantissimo, Rachel!" Ribadì la mora, corrispondendo l'effusione.

"Stringimi a te, mi raccomando."

"Tranquilla, piccola! Non ti lascerò mai, nemmeno se mi pagassero fior di milioni per farlo."

Anche JJ, a letto con Emily, cercava conforto dal suo amore, sofferente per la momentanea lontananza del figlioletto e la mora l'aveva capito "Vedrai che presto risolveremo questa brutta storia ed Henry tornerà da te!"

"Lo spero proprio! Mi manca così tanto."

"Manca anche a me e scommetto che anche Sergio sente la sua mancanza."

JJ sorrise, sapendo quanto il suo piccolo ed il micio del suo amore avessero legato, sul piano del gioco "Già, ne sono convinta anch'io!"

"Adesso riposa tranquilla. Dopotutto sai che Henry è in ottime mani!"

"Hai ragione. Buonanotte, Emily! Sogni d'oro."

"Anche a te, amore mio." Ribadì la mora, regalando un tenero bacio alla compagna.

Invece, fuori dalla villa, qualcuno prese il cellulare per fare una telefonata "Ehi, sono io. Ho trovato la tua ragazza."

"Bene! E' da sola?"

"No. Ci sono un tizio ed alcune amiche, con lei!"

"Saranno il suo ragazzo e le sue amiche. Il tipo tirerà le cuoia in fretta e mi riprenderò JJ!"

"Da quel che ho visto durante il giorno, pare che stia con una mora. Una femmina come lei!"

"Allora la punirò doppiamente domani sera!"

"E indovina? La coniglietta castana con cui ci siamo divertiti due giorni fa è una sua amica e vive con la tua ragazza. E pare che tutte e due stiano con una femmina e credo che ci sia un bel bordello, in quella casa!"

"Domani sera ci divertiremo con tutte, allora! Nessuna esclusa." Precisò Will "E poi, Bruce, sei tu quello che si è sbattuto maggiormente la castana!"

Il moro ghignò, prima di salutare il complice e riattaccare, andandosene chissà dove. L'indomani sera avrebbero attaccato JJ, Rachel e le nostre Agenti dovevano aspettarsi di tutto da un gruppo di farabutti di quel calibro.

Ma di certo non si sarebbero mai fatte mettere sotto i piedi da quel branco di manigoldi.

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Capitolo 58
*** La fine dell'incubo. ***


Il mattino seguente, alla sede del Bureau, Frank chiamò Baker ed Olivia nel suo ufficio e con loro anche Sky e Sato, ma nessuno dei quattro capì cosa volesse il boss "Non sarà successo qualcosa, vero?" Chiese subito la sua segretaria.

"No, però voglio che andiate a vedere se va tutto bene." Disse Frank "Stamani Sam mi ha inviato una foto. Garcìa ha scoperto che quell'uomo si chiama Matt Kramer ed è stato in prigione nello stesso periodo di LaMontagne!"

"Quindi noi dobbiamo andare a casa di Emily ed a casa di Catherine con la foto di questo tizio e riferire ciò che abbiamo scoperto?"

"Esatto! Baker e Sato, voi andrete da Emily, mentre Olivia e Sky riferirete a Catherine."

I quattro Agenti Speciali se ne andarono e, nello stesso momento, a casa di Catherine, Jasmin stava preparando la colazione per tutti e Melanie se la stava cavando benissimo nel far mangiare Henry "Guarda l'aeroplanino! Apri la boccuccia... Aaahm! Bravissimo."

Jasmin osservava la bionda compagna, che avrebbe reso madre di lì a cinque mesi ed arrivò poi Ace "Ma come fai?"

"Coi bambini bisogna avere pazienza e volergli bene!"

"Posso provare?" Avanzò il moro ragazzo e Melanie gli passò piatto e cucchiaino, ma Ace sembrava più portato a far divertire il piccolo che a farlo mangiare "Mi sa proprio che gli sono simpatico!" Rise il ragazzo.

"Sarai il suo zietto preferito!" Sorrise Melanie.

"Se un giorno diventerò padre, spero che i miei figli siano come lui!"

Melanie si limitò a sorridergli, poi sentì suonare il campanello e guardò nello spioncino. Erano Olivia e Sky "E' successo qualcosa?"

"No. Vogliamo solo mettervi al corrente di una scoperta fatta da Sam."

Subito i due colleghi vennero fatti entrare, così come fece Zoro con Baker e Sato. Entrambe le coppie di Agenti iniziarono a spiegare la stessa cosa "Ieri sera Sam ha scattato una foto a questo tizio, che era al telefono innanzi alla casa di Emily." Disse Olivia "Il suo nome è Matt Kramer ed è stato a Rykers, a NY, assieme a LaMontagne per stupro e violenza aggravata. Tenete gli occhi aperti, ordine del Direttore!"

"D'accordo. Grazie per essere venuti."

"Uscendo, state attenti al recinto elettrificato!" Disse Claudia "I fili sono invisibili, ma occhio a dove mettete i piedi."

"Avete messo a terra un coso del genere?" Avanzò Sky "Potevate avvisarci!"

"Se voi ci avreste chiamati, vel'avremo detto!"

Poi le due coppie di Agenti se ne andarono ed arrivarono poi l'ora di pranzo ed il pomeriggio, passati in assoluta tranquillità. Ma di sera, poco dopo le dieci, tre auto si fermarono ad un paio di metri dalla casa di Emily e Will scese da uno dei veicoli con Matt ed altri dieci o dodici complici "Andiamo a divertirci con quelle bambole e poi li sistemeremo tutti!"

Arrivarono in un paio di minuti e Nina, che era di guardia, li notò subito ed attivò il recinto elettrificato, mandò un sms a Claudia per avvisarla dell'arrivo dei manigoldi e poi andò a svegliare gli altri occupanti della casa "Sono qui, sono arrivati!" Disse la mora, con gli altri che subito presero posizione.

A far capire ai nostri che i criminali erano arrivati ci pensarono le grida di alcuni di loro, che avevano messo i piedi sul recinto elettrificato ed altri che gridarono ogni sorta d'imprecazioni contro i nostri. Dalla finestra della mansarda, ove JJ e Rachel erano state mandate a rifugiarsi, Sam riuscì a centrare un paio di loro con un preciso colpo di fucile, sul quale vi era un silenziatore.

"Restate qui, mi raccomando!" Disse l'Agente di colore e le due annuirono col capo.

I nostri scesero e si trovarono innanzi Will e Matt, con gli altri che erano andati sul retro "Bene bene! La ragazza che sta con la mia JJ!"

"Lei non è tua e non lo sarà mai. Sei pronto a tornare in galera?"

"Non ci tornerò mai più!"

"E tu stai con la castana." Disse Matt, rivolto a Nina "Dio, sapessi come ho goduto, con lei! Me la sono tenuta tutta per me e scommetto che ti da molte soddisfazioni, sotto le lenzuola."

Nina non ci vide più dalla rabbia e si scagliò su Matt, così come Emily se la vedeva con Will e gli altri Agenti erano contro gli altri delinquenti. Ma erano proprio costoro a vedersela male, visto che quelli sul retro, grazie anche all'intervento di Catherine e Melanie, vennero sistemati ed ammanettati, Will venne colpito più volte da Emily dopo che costei ebbe incassato qualche pugno e Matt era letteralmente massacrato da Nina.

"Verme, bastardo maledetto!!" Ringhiava la mora, mentre continuava a colpire il ragazzo.

"Ehi, Nina! Nina, lo ammazzi se continui così." Tentò Emily stessa e furono l'intervento di Claudia, Sam e Kono ad impedire a Nina di uccidere Matt.

Pochi minuti dopo arrivò Frank con tutte le altre colleghe per portare via Will, Matt e tutti gli altri, portandoli subito via prima che i vicini potessero vedere qualcosa e, da lontano, per la gioia di JJ, arrivò Jasmin con Henry in braccio e la biondina corse verso di loro "Mio Dio, Henry! Amore mio, vieni dalla mamma." Disse, tenendolo fra le braccia ed il piccolo, sveglio perchè stava giocando con Ace, si strinse alla madre "Mi sei mancato tanto!"

La biondina ringraziò Jasmin e si strinse poi ad Emily, ritornando ciascuno alla rispettiva casa, prima che qualche vicino potesse accorgersi di qualcosa, visto che nessuno sapeva nulla di quanto stava accadendo. E l'indomani, ognuno sarebbe tornato alla propria casa e vita.

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Capitolo 59
*** Little steps. ***


Il giorno dopo, a casa di Emily, la prima a svegliarsi fu JJ e, vincolatasi dall'abbraccio della mora compagna, mise l'accappatoio ed andò subito in quella che era la cameretta di Henry e sorrise nel vederlo ancora addormentato, finchè Emily non la riportò alla realtà "Ti senti bene?"

"Si. Ma volevo vederlo, perchè ancora non riesco a credere che sia tutto finito!"

"Invece è tutto risolto e possiamo ricominciare a vivere." Ribadì la mora, avvicinandosi a JJ ed abbracciandola, accettando poi un dolce bacio, che si fece subito appassionato e fu il sonoro sbadiglio di Cara, che andava in bagno, a far allontanare le due amanti.

"Scusate, non volevo disturbarvi." Disse semplicemente la bionda.

"Non l'avevo mai sentita sbadigliare così."

"Ha affrontato quei vermi con molta foga, come suo solito e si è stancata molto!"

Poi, quando tutte ebbero svolto la rispettiva routine quotidiana, si ritrovarono nel soggiorno di Emily per l'ultima colazione insieme, mentre a casa di Catherine e Kono le colleghe erano giàandate ciascuna a casa propria, meno Kat e Claudia, ancora in cerca d'abitazione, così come da Emily sarebbero rimaste Nina e Rachel. Ma costei, nel corso della giornata, sarebbe andata con Jasmin a vedere una villetta a pochi metri dalla villetta che divideva con Melanie.

Infatti Jasmin e JJ avevano la giornata libera e Rachel, che lavorava come cameriera al Senshi Gourmet, ristorante gestito dalla chef pluridecorata Morea Kino, amica di Heles, Milena e Sydia, prendeva nuovamente servizio il lunedì seguente, avendo la settimana di ferie.

"Mi raccomando, se hai bisogno di qualsiasi cosa, chiamami!" Disse Nina, baciando Rachel prima di uscire di casa.

"Lo farò senz'altro. Ti amo!"

"Ti amo anch'io, piccola. Ti amo con tutta me stessa!" Ribadì Nina, uscendo di casa con Emily.

Quando le ragazze se ne furono andate, JJ, Rachel, Jasmin e Kono, che era a riposo sino a lunedì, si ritrovarono a casa di quest'ultima ed assieme si diressero verso l'agenzia immobiliare ad un'isolato da casa Rollins-Kalakaua e, strada facendo, inscontrarono Kensi e Nell "Ehi! Chi si vede!" Fece Kono.

"Ciao! Come mai da queste parti?" Domandò Kensi.

"Stiamo andando all'agenzia immobiliare." Spiegò JJ, presentando alle due amiche Rachel "Lei e la sua compagna, oltre alle altre due nuove colleghe, cercano casa. Perciò siamo in missione per farci dare dei depliant e poi loro decideranno!"

"Noi, invece, eravamo al St.Ambrose per l'ecografia di controllo di Nell ed ora stavamo andando a fare compere! Abbiamo l'auto laggiù."

Rachel fissò Nell "D-Di quanti mesi sei?"

"Sono entrata ieri ne quinto, ma non abbiamo voluto sapere il sesso del bambino."

"Congratulazioni!" Disse semplicemente la castana, sorridendo timidamente.

"A proposito, dopo di noi c'era Franzi da Addison." Avanzò Kensi, mentre giocherellava con Henry, buono buono in braccio a JJ "A quanto pare, anche lei aspetta un figlio e presto Eva sarà madre!"

"Allora dopo le faremo gli auguri!"

"Sapevo che, prima o poi, sarebbe toccato anche a lei."

"Ora andiamo, si è fatto tardi e devo prendere le pastiglie." Disse Kensi, così tutte si salutarono e se ne andarono per la rispettiva strada, ma JJ notò che Rachel era sovrappensiero e le posò una mano sulla spalla, facendola sobbalzare.

"Ti senti bene? Qualcosa non va?"

"S-Si." Disse piano Rachel "Quella ragazza, Nell, aspetta un bambino. Io e Nina, da quando stiamo insieme, abbiamo sempre parlato di sposarci ed averne, ma dopo quanto è successo, non so se riuscirò a fare nuovamente l'amore con lei."

"Anch'io per qualche mese non ho più voluto sentir parlare d'amore, ma quando mi sono trasferita qui ed ho conosciuto Emily, ho sentito il mio cuore battere impazzito ed ho capito che quello era il momento giusto per riprendere ad amare."

"Io non voglio deludere Nina. La amo troppo per deluderla, per darle dei dispiaceri!"

"Non le daresti un dispiacere." Intervenne Jasmin "E la tua ragazza non credo proprio che sia una di quelle che se ne vanno invece di stare accanto alla persona amata. Sono certa che ti starà accanto, finchè non sarai pronta."

"Posso dire la stessa cosa!" Fece Kono "E noi siamo tue amiche, ci saremo sempre se ne avrai bisogno."

"Grazie a tutte. Lo apprezzo molto." Sorrise la castana ragazza, quindi ripresero a camminare e presto arrivarono all'agenzia immobiliare e fu Jasmin ad entrare a prendere tre depliant per le tre amiche e prese anche tre giornali, sui quali vi erano annunci di vendita o affitto degli immobili, passandone due a Kono, che li avrebbe dati a Kat e Claudia.

Le giovani si fermarono solo per il pranzo e poi tornarono ognuna a casa propria e, alle sette e mezza, una volta finito il turno, Emily e Nina tornarono a casa, con la prima che baciò JJ ed Henry e la seconda che strinse a sè Rachel, baciandola con passione.

"Com'è andata oggi?" Chiese Nina, mentre Emily andò a preparare la cena.

"Bene! Siamo andate all'agenzia immobiliare ed abbiamo preso il depliant ed il giornale con gli annunci." Disse JJ, porgendoglieli.

"Grazie." Disse la mora ex Marine, fissando poi Rachel, che sembrava strana.

Nina continuò a fissare la compagna per tutta la durata della cena ed anche nel corso del loro solito bagno assieme e solo quando furono sotto le lenzuola, nella stanza degli ospiti, accanto alla cameretta di Henry, la mora fronteggiò la compagna "Q-Qualcosa non va?" Le chiese Rachel, deglutendo.

"Dovrei essere io a chiederlo a te. Cosa c'è, tesoro?"

"Oggi... Oggi abbiamo visto Kensi e Nell, sono tue colleghe."

"Si, le ho conosciute. Sono passate per pochi minuti stamattina a parlare col Direttore!"

"Ecco, Nell... Nell aspetta un bambino ed io ho pensato a tutti i nostri progetti, che sono andati in fumo dopo che q-quei vermi mi hanno fatto questo."

"Non dire questo!" La interruppe Nina, controllando il tono di voce "Nulla è andato in fumo! Potremo iniziare a realizzarli quando sarai pronta ed io sono disposta ad aspettare anche dieci anni, ma non andrò mai con un'altra ragazza se non con te."

"E sei disposta a rinunciare alla felicità forse imminente per aspettare che io sia pronta?"

"Certo! Perchè io sono felice solo con te e non lo sarei mai con un'altra donna." Disse dolcemente Nina, accarezzando il viso della castana, che piangeva commossa "Io ti amo, Rachel Pirzad e non potrei amare nessun'altra! Tu sei fantastica, perfetta ed io ti sposerò, quindi avremo dei figli!"

"Farò tutto i-il possibili per esserne all'altezza e per riprendermi."

"Sei sempre stata all'altezza. E sempre lo sarai, piccola." Ammise Nina, fissando intensamente Rachel coi suoi occhi blu cobalto, sporgendosi verso di lei per rubarle un dolce bacio e la castana lo accettò ben volentieri, fissando poi la compagna.

E presto a quel bacio ne seguirono altri ma, quando fecero per andare oltre, Rachel fermò Nina "C-Credo sia un buon primo passo."

"E' un'ottimo primo passo!" Sorrise soddisfatta la mora "Buonanotte, piccola e sogni d'oro!"

"Anche a te!" Rispose Rachel prima di baciare teneramente Nina ed addormentarsi tra le sue braccia.

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Capitolo 60
*** Sentimenti... 1 ***


Passarono cinque giorni ed arrivò il lunedì, giorno nel quale Rachel, Kensi e Kono avrebbero ripreso a lavorare e, infatti, la prima era stata accompagnata al Senshi Gourmet da Nina e le altre due arrivarono alla sede del Bureau con la rispettiva compagna.

Per Kensi e Kono la festa fu grande, tra colleghi e colleghe, tra baci ed abbracci "Ci siete mancate molto!" Disse Frank, decisamente felice.

"Grazie, Direttore!" Risposero assieme le due partners.

"Inoltre, dopo la stessa Kensi e Melanie, voci di corridoio dicono che presto anche tu, Eva, diventerai madre!"

La castana sorrise appena, sapendo che Garcìa aveva parlato di tutto con tutti, anche se Frank era il suo capo "Si, lo confesso! Franzi ha fatto ieri il test ed è incinta di undici settimane!"

"Evviva! Lo dicevo io, ieri, quando vi ho viste da Addison!"

"Si, infatti. Franzi aveva il sospetto, voleva una conferma e Addie cel'ha data!"

"Auguri a tutte quante, ma ora torniamo al lavoro." Disse severo Frank, tornando in modalità Boss.

E le ragazze tornarono al lavoro, ma circa una mezz'ora più tardi entrò nella sede del Bureau una ragazza alta, dai lunghi capelli mori mossi assieme ad un ragazzo, anch'esso moro "Scusate, l'ufficio del Direttore?"

"Da quella parte! Seconda porta sulla destra." Indicò Sydia e i due la ringraziarono.

"Chi sono quei due?"

"Non lo so, Mack. Ma credo che lo scopriremo presto!"

Infatti, dopo attimi che parvero interminabili, i due uscirono con Frank dall'ufficio di costui "Ragazzi, ragazze, venite qui!" Disse il Boss "Questi sono gli Agenti Speciali Peter Lattimer e Myka Bering e chiedono collaborazione nel caso che stanno seguendo. Infatti qualcuno ha rubato armamenti militari in un magazzino dell'Esercito e loro sospettano che sia per commettere un'altro furto!"

"Che genere di furto?" Avanzò Melanie "Una galleria d'arte?"

"Non proprio." Rispose Myka "In realtà, pensiamo che vogliano rubare un Artefatto molto antico."

"Non stiamo a scendere nei particolari, però di Artefatti ce ne sono moltissimi ed hanno tutti poteri enormi. Persone prive di scrupoli cercano d'impadonirsene per usarli nel modo errato, quando invece dovrebbero solo rimanere conservati nel Magazzino che noi sorvegliamo!"

I nostri erano abbastanza allibiti, quasi incapaci di credere al racconto di Peter, o Pete, come lo chiaamva Myka "Chi si offre volontario di aiutarli in questa missione?" Chiese Frank, riottenendo l'attenzione di tutti.

"Io!" Avanzò subito Claudia "Ho passione per queste cose!"

"Anch'io aiuto ben volentieri." Disse Nina ed anche Kensi, Veronica, Ronny e Jackie s'unirono loro.

Così le sei Agenti se ne andarono con Myka e Pete, mentre Eva, Elèna, Olivia e Kono s'occuparono della scomparsa di Damien Friedmann, un ragazzo di ventisette anni con problemi cognitivi e disturbi dell'apprendimento e, in un'altro caso, Samantha Spade o Sam, Callen, Zoro ed Heles s'occuparono del furto di uno Stradivari originale dal Museo d'Arte, gli altri s'occupavano di casi di basso profilo.

Verso mezzogiorno, Rachel, che aveva la pausa pranzo, arrivò al Dipartimento "Ciao, posso aiutarti?" Le chiese Sky e la giovane deglutì, non amando troppo la vicinanza di un ragazzo dopo quanto le era accaduto "Ti metto a disagio? Vuoi che chiami una collega?"

"N-No, ehm... I-Io sono Rachel Pirzad, la ragazza di Nina. Volevo solo sapere se c'è, per andare a mangiare una pizza insieme."

"Attualmente è fuori, sta seguendo un caso." Rispose gentile il ragazzo, prima che arrivasse Emily.

"Rachel! Come mai qui?"

"Stava cercando Nina, ma è sul caso dell'Artefatto." Spiegò Sky.

"Capisco. Beh, grazie Sky, penso io a lei!" Ribadì la mora ed il giovane se ne andò dopo aver salutato la castana "Stai bene?"

"Si si, ero solo un po' agitata. Pranzerò da sola, visto che Nina non c'è!"

"No, ma cosa dici? Stavo andando a prendere JJ, puoi venire con noi alla tavola calda innanzi all'ospedale."

"Non voglio disturbarvi. Non mi piace essere il terzo incomodo!"

"Scherzi? Non disturbi! Coraggio, andiamo."

Allora Rachel andò con Emily e raggiunsero il St.Ambrose col SUV della mora, trovando JJ ad aspettarle "Emily!" Disse subito la biondina, abbracciando la compagna e baciandola dolcemente, con Rachel che chinò il capo "Ciao, Rachel! Sono felice di vedere che sei venuta anche tu."

"E' stata Emily ad invitarmi, io non volevo venire."

"Ha fatto benissimo! Andiamo, ho solo quindici minuti di pausa."

"Anch'io ne ho pochi. Farò proprio in tempo a mangiare un boccone!"

Ed una volta alla tavola calda, tutte e tre presero un bel piatto di pasta al sugo prosciutto e funghi, specialità della casa, filetto di trota, sorbetto alla crema e da bere acqua o succo d'arancia. Quando ebbero terminato, Emily insistette per pagare il conto e JJ tornò poi all'ospedale e la mora riaccompagnò Rachel al ristorante, prima di tornare al suo stesso lavoro.

Ma nell'ospedale, JJ si trovò davanti ad un'accesa discussione tra Arizona e Callie "Come ti sei permessa? Ma come hai potuto farlo?" Ringhiava la mora.

"Mi dispiace, ok? Mi dispiace!" Ripetè Arizona, entrambe in lacrime.

"Hah! Prima mi tradisci e poi ti dispiace? Questa è bella!!"

JJ, così come altre colleghe e colleghi, rimase a bocca aperta. Callie ed Arizona sono la coppia più bella dell'ospedale, pari a Meredith e Derek o Lexie e Sloan oppure ad Addison e Charlotte o ad April e Jackson, eppure la bionda chirurga pediatrica aveva tradito la moglie "Con chi l'ha tradita?" Chiese piano la biondina a Karev, che fissava il tutto con interesse.

"Non lo so, ma dicono con la Boswell!"

"Con la dottoressa Boswell?" Ripetè JJ "Wow davvero!"

E mentre le due chirurghe vennero interrotte da Webber, i vari casi procedevano a buon ritmo e, in quello dell'Artefatto, le Agenti non si basarono solo sui fatti ma anche sui sentimenti...

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Capitolo 61
*** Sentimenti... 2 ***


Il caso dell'Artefatto trovò soluzione nel tardo pomeriggio e le Agenti impegnate su tale caso tornarono tutte al Dipartimento, a disposizione per altri casi e Nina si sedette alla sua scrivania, prendendo il suo I-Phone "Mandi una mail alla tua ragazza?" Chiese Sky "Prima è stata qui!"

Nina alzò subito lo sguardo e lo fissò "Davvero? Perchè non mi avete chiamata?"

"Non ci abbiamo pensato. Voleva andarsene, ma Emily l'ha portata a pranzo con sè e JJ."

La mora ex Marine fissò Emily da lontano ed avanzò poi verso di lei "Ciao! Hai bisogno di qualcosa?"

"Volevo solo ringraziarti per non aver lasciato sola Rachel. Sky mi ha detto che è stata qui!"

"Si si, ma non preoccuparti! E' stata a pranzo con me e JJ."

Allora Nina se ne ritornò alla sua scrivania, che divideva con Eva, la sua partner, poi videro Claudia con la testa fra le nuvole, che sembrava distratta da qualcuno o qualcosa "Ma si sente bene?" Domandò Nina a Ronny.

"Vedi, credo che le manchi Myka. Quando io e lei siamo andate con l'Agente Speciale Bering, devi sapere che ho visto un forte legame crearsi fra di loro!"

Nina sgranò gli occhi scuri, fissando la rossa amica ed ex sottoposta "Ma anche Kat sembra in preda ad una qualche sofferenza!"

"Lei si è persa dietro la nuova patologa, Eve Lockhart!" Rispose Jo, appena arrivata a portare i referti sull'analisi delle prove del caso di Sam e di quello del ragazzo scomparso "Ci è rimasta male perchè ha scoperto che Eve ha la ragazza!"

"E chi sarebbe la ragazza della Lockhart?"

"Stella Goodmann, un'Agente dell'Antidroga!"

Allora Nina s'avvicinò alle due ex sottoposte, posando ad entrambe una mano sulla spalla "Ragazze, voi lo sapete, che il mondo non finisce se quelle due sono già impegnate, vero?" Chiese Nina e le due la fissarono.

"Si, però... E' una delusione! Ne trovi una che ti piace e scopri che questa è impegnata. Che fregatura!"

"Claudia, credo che per te stia per arrivare la primavera." Sussurrò Veronica, avvicinandosi alla rossa collega dagli occhi scuri.

E la rossa, alzato lo sguardo, vide nientemeno Myka, che avanzava verso di lei con un tenero sorriso dipinto sulle labbra "Ciao, Agente Donovan!"

"Oh, Claudia va benissimo! Cosa posso fare per lei, Agente Speciale Bering?"

"Anche per me Myka va benissimo." Sorrise la mora "Ti andrebbe di venire a mangiare un boccone?"

"Volentieri! D'accordo." Disse la rossa, prima di salutare le colleghe e seguire la mora.

"Beata lei." Ribadì dispiaciuta Kat, poggiando la fronte sulla scrivania, mentre Nina e Veronica provavano a consolarla.

Ma Claudia, una volta arrivata ad una tavola calda vicino al Dipartimento con Myka, ebbe una brutta sorpresa. Infatti la mora si fiondò tra le braccia di una ragazza castana, alta come lei, più o meno "Ciao, Myka!" Avanzò la ragazza, contenendo il volume della voce per non disturbare gli altri clienti "E lei chi è? Una tua amica?" Chiese, fissando Claudia.

"Ciao a te! Si, lei è l'Agente Claudia Donovan ed ha aiutato me e Pete oggi, assieme ad alcune colleghe." Iniziò, fissando poi la rossa "Claudia, lei è l'Agente Speciale Helena Wells! Lavora con me e Pete."

Le due si strinsero la mano, poi Myka ed Helena iniziarono a parlare della loro giornata lavorativa e Claudia, avendo capito che era lì solo per fare il terzo incomodo e nulla più, si scusò per andare in bagno ed invece se ne andò dall'uscita sul retro. Myka poteva considerarsi un capitolo chiuso, lei non si metteva a corteggiare le ragazze già impegnate.

Claudia ritornò così a casa di Kono e Catherine, che ancora divideva con Kat, in attesa di trovare entrambe una casetta per conto loro ed iniziò a preparare la cena, anche per dimenticare Myka, visto che cucinare la distraeva.

Ed anche Nina, tornata a casa di Emily e JJ, ove trovò costei, volle mettersi ai fornelli per fare una sorpresa particolare a Rachel "Cosa le prepari di buono?"

"Una bella pizza ai peperoni ed un calzone con prosciutto e mozzarella!"

"Wow, ho l'acquolina in bocca!" Sorrise la biondina e Nina con lei.

"A Henry piace la pizza?"

"E' ancora piccolo per mangiarla, gli do soltanto piccolissime parti col prosciutto."

"Ok. Chiederesti ad Emily se le va di mangiarla? Così preparo pizze e calzoni per tutte!"

"Va bene!" Rispose JJ, sedendosi sul divano in soggiorno e mettendo Henry seduto accanto a sè, prendendo il suo I-Phone per mandare una mail alla mora che, dopo pochi minuti, le rispose "Si, ha detto che non vede l'ora di mangiare una bella pizza margherita!"

Nina sorrise ed Emily arrivò una mezz'oretta più tardi con un sacchetto pieno di bibite ed al suo seguito arrivò Rachel, accompagnata a casa da Morea ed Amy Mizuno, fidanzata della chef e collega di JJ "Ciao, bentornata!" Disse proprio la biondina, alzandosi per baciare la compagna.

"Ciao a te, Angelo mio! E ciao anche al nostro angioletto." Rispose Emily, accettando il bacio di JJ e posandone uno tenero sulla fronte ad Henry, che aveva intenzione di riconoscere come figlio suo.

"Nina è in cucina?" Chiese Rachel e JJ annuì col capo, così la castana raggiunse la sua innamorata.

E Nina, che l'aveva sentita arrivare, si nascose e le cinse la vita da dietro, posandole dei teneri bacetti sul lato destro del collo "Bentornata! Com'è andata?"

"Grazie! Ed è andata bene, al lavoro. Morea e le altre colleghe sono state gentilissime e mi hanno capita."

"L'importante è questo! A proposito, ho una sorpresa per te."

Quando Nina aprì il forno, Rachel vide in esso due pizze "Farai anche il calzone?"

"Certamente!" Sorrise Nina e Rachel si fiondò tra le sue braccia, cingendole il collo.

"Ti amo." Ammise Rachel, che provava invano a nascondere l'imbarazzo, derivante dall'essere occhi negli occhi col suo amore.

"Anch'io ti amo, con tutta me stessa! Per sempre." Rispose la mora, stringendo poi a sè Rachel per rubarle un'intenso bacio appassionato, che si fece subito coinvolgente e, se non fosse stato per il timer del forno, probabilmente sarebbero andate oltre.

Poco dopo le quattro pizze ed i quattro calzoni furono pronti e, quando vennero serviti in tavola, i complimenti furono tutti per lo chef che, prima di sedersi, s'offrì di preparare anche la pappa per Henry e l'omogenizzato di mela.

E quand'ebbero finito di cenare, con la sola Rachel che terminò tra lo stupore generale sia la pizza che il calzone, ed ebbero fatto bagno o doccia, tutte salirono al piano superiore per coricarsi, dato che domani avrebbero iniziato tutte alle otto in punto. E, mentre Emily e JJ vissero la loro notte all'insegna della passione, Nina e Rachel si limitarono a scambiarsi baci appassionati "Nina... I tuoi baci..."

"I miei baci cosa?" Chiese la mora, posando teneri baci sul petto della compagna.

"I tuoi baci mi fanno impazzire!"

Nina sorrise e continuò a baciare la compagna, finchè le loro mani non iniziarono ad accarezzare l'una la pelle dell'altra, provocando in entrambe molte emozioni forti "Rachel..." Disse Nina, fermandosi, sapendo che la fidanzata non era ancora pronta.

"Non fermarti, Nina! Sento che, se non lo faccio adesso, non lo farò più."

"Io non voglio forzarti. Non voglio bruciare le tappe con te, se non sei ancora pronta."

Allora Rachel la baciò, accoccolandosi fra le sue braccia "Mi dispiace tanto, Nina. Mi dispiace!" Dichiarò la castana e la mora la strinse a sè, baciandola sulla fronte, prima di addormentarsi l'una fra le braccia dell'altra.

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Capitolo 62
*** Happy birthday! ***


Il mattino seguente, tutte le ragazze si svegliarono molto presto per andare al rispettivo lavoro ed ognuna sperava che la giornata iniziasse bene, ma per Claudia non stava prendendo tale verso.

Infatti, ad attenderla fuori dalla Sede dell' FBI, c'era l'Agente Speciale Myka Bering e la rossa la passò come se nulla fosse "Non mi saluti?"

"Non ne vedo il motivo, Agente Bering." Rispose secca Claudia "Io ho del lavoro da fare, non sono come lei!"

"Quando siamo ritornate ad essere formali?"

"L'ho deciso per conto mio! Se vuole scusarmi, io devo andare."

Myka non seppe che dire, non sapendo cosa potesse essere successo alla rossa e se ne andò, visto che in certi casi era inutile insistere. Bastava solo fare una telefonata al suo Capo, il Direttore Reagan.

Ed una volta dentro, Claudia e Kat andarono da Nina "Buon compleanno!" Dissero insieme e tutti fissarono la mora ex Marine.

"Grazie, ma non dovevate urlare in questo modo."

A seguito dell'ammissione delle due ragazze, qualche collega s'avvicinò loro "E' il tuo compleanno? Auguri!" Disse Ziva, seguita a ruota da Olivia, Sky, Eva, Mack, Veronica e Taylor. Solo Emily lo sapeva, visto che Rachel le aveva fatto gli auguri appena scesa in soggiorno.

"Grazie a tutte! Vi prego però di non organizzarmi alcuna festa. Festeggio col mio amore!"

"D'accordo! Dopotutto, oggi è la tua festa." Ribadì Eva, abbracciando Nina, la sua partner, come fece poi Kensi.

Poi uscì Frank dal suo ufficio "Agente Donovan, sei stata richiesta per un caso!"

"Mi faccia indovinare, Signore... Dall'Agente Bering?"

"Precisamente! C'è qualche problema con questo?" Domandò il Boss.

"Sto aiutando la mia collega, l'Agente Spade, col suo caso! Non ho tempo per andare a cercare Artefatti."

Frank la fissò per pochi istanti "Allora le dirò che è impegnata."

"La ringrazio, Direttore." Rispose Claudia, tornando a sedersi ed allora Sam andò verso la collega.

"Visto che hai appena mentito al Direttore, ti conviene aiutarmi veramente, prima che scopra la tua bugia!" Suggerì la bionda e la rossa le sorrise, avvicinandosi alla sua scrivania con Ronny e Kono, poi tutte e tre andarono alla Scientifica per ritirare i referti delle prove fatte analizzare il giorno prima, visto che Wolfe le aveva detto che erano pronti.

E fu proprio grazie alle nuove prove appena trovate ed all'aiuto di Claudia e Kono, che dimostrarono parecchio coraggio, visto che il loro sangue freddo le aiutò a liberare il ragazzo ed a far arrestare Brandon Hales, colui che l'aveva rapito senza motivo.

Quando il giovane fu in compagnia dei suoi genitori, le Agenti continuarono a lavorare si fermarono per la pausa pranzo, ma alle sette e mezza precise, Frank mandò tutte a casa. Il giorno dopo, infatti, c'era in programma un task-force, ed avrebbero dovuto essere di supporto all'Antidroga.

Ed arrivate a casa loro, Nina ed Emily vennero travolte dai coriandoli che Rachel e JJ tirarono loro "Buon compleanno, Nina!" Dissero assieme le due ragazze, poi Rachel si lanciò al collo della compagna per baciarla sulle labbra e JJ fece lo stesso con Emily.

"La cena è pronta!" Disse proprio la biondina "Stasera lasagne al ragù!"

"Evviva! E' il mio piatto preferito!"

"Lo so." Ribadì Rachel e Nina la prese in braccio.

Dopo essersi gustate le ottime lasagne preparate da Rachel e JJ, fu il turno della torta e Nina spense le candeline che le tre ragazze avevano messo sulla torta alla crema e fragole ed Henry sorrise divertito quando venne intonato il Tanti Auguri.

"Accidenti, questa torta è ottima!"

"Buona, eh? L'ha preparata Rachel tutta sola." Disse JJ e Nina fissò la fidanzata, facendole l'occhiolino.

E quando ebbero terminato anche l'ottimo dolce, JJ andò a fare il bagnetto ad Henry e poi lo mise a letto, ma presto anche la stessa JJ ed Emily andarono a riposare e la stessa cosa la fecero Nina e Rachel.

Una volta in camera loro, Nina strinse a sè la sua amata "Sei stata grande! La torta era ottima, così come le lasagne."

"Mi fa molto piacere." Sorrise Rachel "Ma ho anche un regalo, per te!"

Detto questo, Rachel chiuse la distanza fra sè e la sua amata, posandole un dolce bacio sulle labbra, che subito venne approfondito e si fece appassionato "Rachel, sai come la penso..."

"Si, ma io lo voglio, Nina! Io... I-Io voglio amarti ed essere amata."

"Allora che così sia!" Rispose Nina, baciandola con più intensità "Ti amo tanto."

"Ti amo anch'io, immensamente!"

E dopo tanto tempo, le due ragazze si amarono dopo essersi spogliate con dolce lentezza, assaporando ogni piccolo istante ed ogni minima tenerezza, stendendosi poi sul letto per vivere intensamente la loro nuova prima volta.

"Stai bene?" Chiese Nina, dopo aver preso la compagna, tra un bacio e l'altro.

"Benissimo. Ora sto davvero bene, Nina!" Ammise Rachel e la mora, sorridendole, riprese ad amarla ed infine, stanche e soddisfatte, si addormentarono l'una tra le braccia dell'altra, consapevoli dei loro sentimenti.

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Capitolo 63
*** Lascia e prendi. ***


Il mattino seguente, Rachel si svegliò tra le braccia di Nina e subito le accarezzò il petto, risalendo piano sul collo e sulla guancia destra, prima che la mora le prendesse piano la mano per baciarle teneramente le nocche.

"Buongiorno! Come ti senti?"

"Benissimo, Nina! Sto molto meglio adesso." Sorrise la castana, baciando il petto della compagna ed accoccolandosi contro di lei "Mi mancava molto il poterti amare e lo stare fra le tue braccia. Non voglio più perdere tempo, desidero poterti amare sempre!"

"Anch'io! Ti amo tanto, Rachel, immensamente! E non vedo l'ora di poterti mettere l'anello al dito." Ammise Nina e Rachel si sollevò col busto per fissare la compagna nei suoi bellissimi occhi blu cobalto, incredula.

"C-Come dici? Tu vorresti??"

"Si, esatto! Io voglio sposarti, Rachel, ed appena potrò te lo chiederò! Prima ci serve una casa."

"Oh, a proposito!" Disse la castana "Oggi vado a vederne una. E' vicina a quella di Eva e Franzi, è stata proprio lei a darmi il numero!"

"Io non posso perchè c'è una task force assieme all'Antidroga per liberare un bordello gestito dalla mafia Russa o da chi per loro. Ma puoi mandarmi le foto tramite mail!" Offrì Nina, accarezzando la schiena dell'amata.

"Va bene, come vuoi! Facciamo la doccia insieme?"

"Assolutamente si! Ma non ho molto tempo." Rispose la mora, prendendo Rachel fra le braccia e dirigendosi verso il bagno, ove aprì poi l'acqua della doccia e s'infilò sotto il caldo getto con l'amata, iniziando a baciarsi con passione.

La loro romantica doccia durò una decina di minuti e poi Nina andò a vestirsi, uscendo poi con Emily, che si era svegliata prima di lei ed aveva preparato la colazione per tutti "Allora? Hai festeggiato a dovere?"

"Si, decisamente!" Sorrise Nina "Sono felice di aver potuto amare Rachel. E le ho detto chiaramente che voglio sposarla, appena potrò!"

"Congratulazioni vivissime!"

"Grazie. Oggi andrà a vedere una casa e, se le andrà bene, ci trasferiremo!"

"A me e JJ non date fastidio."

"No, questo lo so! Però se ci sposeremo, ci serve una casa nostra!"

"Certamente!" Ammise Emily, mentre parcheggiava nel parcheggio sotterraneo del Bureau e scesero poi dal SUV, entrando nell'ascensore che le avrebbe portate a quello che era il loro quartier generale, ovvero il primo piano. A loro, in ascensore, s'unirono Ronny e Jackie.

"Ehi, Ronny! Sembri piuttosto stanca."

"Non dirmi nulla! Ieri sera sono uscita con Rose Ortiz, la professoressa che ho aiutato durante uno dei primi casi e... E diciamo che ci siamo date da fare!"

"Beh, anch'io ho amato Rachel. Ma, come puoi vedere, non sono stanchissima."

Le quattro continuarono a parlare, finchè non arrivarono al primo piano, ove videro Stella Goodmann con alcuni colleghi, pronti a dirigersi verso il bordello nel quale avrebbe dovuto tenersi la retata, assieme a Reagan "Vermouth, tu e Juliet avrete il comando dell'operazione per quanto riguarda il Bureau, visto che avete avuto esperienze sia nell'Antidroga che nella Buoncostume!" Ordinò il burbero uomo e le due annuirono.

Assieme alla Goodmann ed ai suoi undici colleghi sarebbero andate Vermouth, Juliet, Kat, Emily, Nina, Eva, Kono, Ronny, Mack, Sky e Zoro con due pattuglie della Polizia a supporto e, scesi nel garage sotterraneo, salirono poi su quattro SUV ed una camionetta, sfrecciando verso il centro.

Il bordello non era parecchio lontano ed arrivarono in una buona mezz'ora "Ehi, prima di entrare vorrei dirvi una cosa." Disse la Goodmann, mostrando una fotografia "Questa è Sarah Cavendish, della Buoncostume! E' dei nostri, perciò arrestatela normalmente ma senza spararle. Chiaro??" Chiese e tutti annuirono, poi si divisero tra entrata principale e retro, facendo irruzione immediata.

Dentro, mentre Stella e due dei suoi andarono a cercare Sarah, gli altri ed i nostri del Bureau arrestarono tre Mistress ed alcuni uomini che avevano cercato di fuggire "Io vado a vedere se quelli andati di sopra hanno bisogno." Disse Emily e Jackie andò con lei.

Una volta di sopra, i due che erano andati con Stella stavano scendendo con alcune ragazze mezze nude e con alcuni uomini ed altre donne in manette "Dov'e Stella?" Chiese Jackie.

"E' andata nella quinta stanza a cercare Sarah."

"Che legame c'è tra loro?" Domandò la mora, con decisione.

"Non lo sappiamo. Stella è una che si fa la sua vita privata con discrezione!"

Le due avanzarono, sempre tenendo l'arma alta in mano, pronte ad ogni eventualità e, ad un certo punto, videro arrivare Stella e Sarah abbracciate, intente a scambiarsi teneri bacetti ed Emily si scioccò "Se penso che Kat non si dichiara alla Lockhart per rispetto di Stella, la ucciderei!"

"Se lo sapesse Nina, gliela farebbe pagare cara!"

"Oh si, ci scommetto!" Ammise Emily, con un mezzo sorriso, poi entrambe scesero le scale ed uscirono assieme alle colleghe, notando che Ronny e Juliet erano con quelli dell'Antidroga accanto a tre casse.

"Avete trovato qualcosa?" Domandò Nina.

"Eccome!" Rispose Ronny "In quella cassa ci saranno più o meno centocinquanta chili di eroina purissima ed in quelle due ci sono parecchie armi!"

Le tre casse vennero portate via e le nostre Agenti ritornarono al Bureau, ove Frank chiese loro di scrivere il rapporto sulla missione. Ma il Boss era alle prese con Claudia, che era ancora in conflitto con Myka "Per favore, parlatevi e chiaritevi!" Ordinò il Direttore "Donovan, vai da lei e comportati da persona adulta!"

"D'accordo, Signore! Cercherò di fare del mio meglio."

"Ne sono certo. A proposito, Baker ha detto che l'Agente Speciale Bering ti aspetta al ristorante LeBlànc!"

"Vado subito e cerco di risolvere questa storia." Disse la rossa, andandosene.

E Kat, nello stesso momento, era scesa in obitorio per ricevere da Sid e Peyton i referti dell'autopsia di Brandon Salazar, la vittima del caso di omicidio che lei, Ace, Kensi ed Olivia stavano seguendo e trovò Eve in lacrime "Ti senti bene?" Chiese, avvicinandosi e cercando di essere delicata.

"S-Si. Ora che sono ritornata single, sto ancora meglio!"

"Non dovresti pensarla così! E poi, non stavi con Stella?"

"Mi ha lasciata una decina di minuti fa, con un sms. Preferisce la Cavendish della Buoncostume a me!"

"Cavendish? L'abbiamo tirata fuori prima dal bordello, era sotto copertura!"

"Lo so. Sai, Stella ama il brivido e il divertimento... A me piacciono le cene romantiche e cose più tranquille!"

"Anche a me. Se vorrai, potremo uscire insieme, qualche volta! Sceglierai tu, dove andare e cosa fare."

"D'accordo. Ci penso e poi ti faccio sapere!" Sorrise la castana patologa dai capelli legati in una lunga treccia e Kat fece altrettanto.

Cosa succederà tra Kat ed Eve? E Claudia metterà le cose in chiaro con Myka o lascerà perdere?

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Capitolo 64
*** Matrimonio... Aiuto!! ***


Una volta arrivata al ristorante LèBlanc, Claudia notò subito Myka grazie soprattutto al bellissimo abito da sera rosso e fu proprio la mora ad alzarsi, con un tenero sorriso, per accogliere la rossa "Ciao! Grazie per essere venuta."

"Si può sapere cosa vuoi? La mia pausa pranzo dura fino alle due!"

"Io invece ho il giorno libero, pensavo che potessimo andare da qualche parte..."

"A che gioco stai giocando?" Chiese di getto la rossa, sedendosi e controllando il tono di voce "Io odio essere presa in giro!"

Myka sbattè un paio di volte le palpebre "Come? Quando ti avrei presa in giro?"

"Quando mi hai invitata a cena e poi è arrivata quella Helena Wells! Sappi che detesto essere la terza incomoda di turno."

"Ma Helena è una carissima collega, ora! Con lei è finita da parecchio tempo."

"Finchè non lo capirete entrambe, io non ho intenzione di fare sul serio con te! Mi dispiace." Terminò con decisione la rossa, alzandosi e andandosene, con Myka che la guardò sparire dietro la porta del ristorante e sospirò. Doveva trovare una soluzione, non voleva e non poteva perderla.

Invece Rachel, che aveva preso un'ora di pausa dal lavoro per andare a vedere la casa, scattava delle foto proprio a questa mentre l'agente immobiliare gliela mostrava e le mandò poi via mail a Nina. Una volta fuori, incontrò Eva e Franzi "Ciao!" La salutò costei.

"Ciao! Come state?" Chiese Rachel, stringendo la mano ad Eva ed abbracciando Franzi.

"Benissimo e tu? Ti sei ripresa?"

Rachel sorrise appena "Si, adesso sto bene. E' merito di Nina!"

"Sembra una ragazza molto capace, che ha a cuore gli altri. Tu cosa ne pensi, Eva? Lavori con lei!"

"E' vero, hai ragione! Si vede che è stata nei Marines, ha una grande forza d'animo e t'infonde sicurezza."

"Sapete, ha detto che vuole sposarmi!" Rivelò eccitatissima Rachel ma, prima che le due potessero risponderle, le era arrivata la mail di risposta di Nina "Oh, scusatemi solo un secondo."

Rachel si prese pochi minuti per leggere e rispondere alla mail, che confermava interesse per la casa e diede alla compagna il permesso d'iniziare le trattative per l'acquisto dell'immobile "A Nina piace?" Domandò Eva, sorridendo teneramente a Rachel.

"Si, le piace molto e posso iniziare a trattare, come dice lei!"

Le due sorrisero appena, poi Rachel le salutò, visto che doveva tornare al lavoro, ma Eva la fermò "Sono felice per voi! E vedrai che presto Nina ti farà la proposta di matrimonio!"

Rachel sorrise e, dopo averle salutate, se ne andò e Franzi fissò Eva, con le braccia incrociate, quasi col broncio "E tu quando ti decidi?"

"A cosa ti riferisci?"

"Alla proposta di matrimonio, ovviamente!"

Eva sentì il sangue nelle vene gelarsi a tale affermazione "Che idee ti vengono?"

"Come sarebbe a dire?? Presto saremo madri e mi piacerebbe sposarti. A meno che tu non stia con me solo per divertimento!"

"No, certo che no! Ma cosa ti salta in mente?"

"Allora perchè reagisci così alla parola matrimonio?"

Eva chiuse gli occhi e sospirò "Io detesto l'abito bianco!" Dichiarò decisa.

Franzi fissò la compagna, scioccata, prima di esplodere in una risata divertita "Metti lo smoking!" Ribadì Franzi "Non crederai che tutte le tue colleghe impegnate e prossime alle nozze metteranno l'abito bianco, vero?"

"Allora facciamo così." Disse Eva, tirando Franzi a sè "Appena il piccolo o piccola nascerà, ci sposeremo e ti porterò in viaggio di nozze in Olanda!"

"In Germania!" Ribeccò la rossina.

"Allora ci faremo un bel tour del Benelux e della Germania! Che ne dici?"

"Adesso si che ragioni! Ed amo moltissimo, guardarti nei tuoi occhi cerulei così da vicino."

"Dovresti guardare meglio." Fece la castana, sollevando il viso di Franzi tenendole un dito sotto il mento, regalandole poi un bacio molto dolce, che la rossina corrispose appieno, ma rischiò di andare molto oltre "Ehi ehi, buona! Altrimenti ci arrestano per atti osceni in luogo pubblico o per mancanza di pudore!"

"Scusami, sono gli ormoni!" Disse Franzi, prima che Eva aprisse la porta di casa loro.

Ma anche Kat aveva il suo bel daffare con Eve, visto che costei era ancora arrabbiata a morte con Stella per averla tradita e lasciata, tanto che la rabbia la rendeva davvero intrattabile "Non dovresti arrabbiarti." Disse Kat "Stella ti ha tradita perchè non ti meritava, semplice."

"E tu cosa ne sai? Non sei mai stata fidanzata!" Ringhiò la patologa.

Kat chinò il capo "Mio fratello gemello Sean si è ucciso, per amore. Divorato dalla rabbia."

Eve posò le proprie mani su quelle di Kat "Mi dispiace, non lo sapevo. Scusami tanto, sono stata indelicata!"

"Tranquilla, ormai è passato. Ma non devi permettere a Stella o chissà chi di rovinarti la vita! Vai avanti e vedrai che troverai qualcuno che ti ami!"

"Vorrei proprio trovare qualcuno come te. Il tuo carattere dolce e rispettoso mi piace molto!"

Kat sorrise, un po' imbarazzata "Ne sono felice! Anche a me tu piaci molto!" Rivelò, arrossendo poi per l'affermazione ed Eve se la rise sotto i baffi.

Ed il discorso matrimonio stava mettendo in crisi anche Nikki Caetano che, su insistenza della sua Kate McGregor, l'aveva accompagnata in un'atelier di abiti da sposa "Quando ci sposeremo, mi piacerebbe indossare quest'abito!" Disse la bionda, entusiasta "Ma stai ascoltando, almeno?"

"Io sono ORRIPILATA dal matrimonio, dall'idea di sposarmi! Non m'interessano gli abiti bianchi!"

A Kate parve di aver sentito una bestemmia indescrivibile "Come, prego?? E quando ci sposeremo, cosa metterai?"

"O l'Alta Uniforme oppure lo smoking! MAI una di queste trappole!" Dichiarò con decisione.

"Sei incredibile, sai? Mai sentito una ragazza odiare tanto l'abito nuziale."

"Beh, se vieni al Bureau ti faccio parlare con qualche collega... E le troverai tutte d'accordo con me!"

"Povere le loro compagne!" Se ne uscì Kate "Ma anche la mia omonima Beckett odia gli abiti bianchi?"

"Si, anche lei! Tutte gli odiamo! Noi siamo donne d'azione, queste sono cose per donnine."

"Io sarei una donnina? Grazie tante!" Replicò la bionda, facendo la finta offesa, incrociando le braccia al petto.

"Sai, nel periodo che ho trascorso lontana da te, ho imparato a fregarmene dei bronci!" Ammise la castana "Su, andiamo! Io ho fame."

"Ma sei davvero insensibile!"

"Non sono insensibile, ho solo espresso la mia opinione! E poi, quando ti farò la proposta, dovrai scegliere tu da sola l'abito, io non dovrei nemmeno vederlo quando lo comprerai! E cambia gusto, altrimenti addio sorpresa."

Kate si fermò, abbozzando un sorriso felice "Allora mi farai la proposta??"

"Si, certo. Ma quando ne avrò voglia!" Ribadì la castana, andandosene per la sua strada, esibendo un sorrisino che la diceva lunga.

Ma presto questo discorso l'avrebbero affrontato tutte più che seriamente.

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Capitolo 65
*** La lieta notizia. ***


Passarono quindici giorni e Rachel andò all'ospedale per un prelievo di sangue prescrittole dal medico, dato che non stava bene da un paio di giorni e fu la robusta infermiera Frauke Prinz ad eseguirglielo "Non temere, ragazza! Nonostante la mia mole, sono molto delicata."

"Non si preoccupi! La cosa non mi spaventa affatto."

La bionda infermiera le sorrise "Io sono Frauke Prinz, tu?"

"Rachel Pirzad, piacere." Rispose la castana, stringendole la mano, poi l'infermiera le mise l'ago ed iniziò il prelievo.

"Fatto male?" Chiese gentile la ragazza, poco più grande di lei, d'età.

"Non ho sentito nulla! Bravissima davvero."

"Grazie! Tel'avevo detto. Modestamente sono la migliore."

Rachel le sorrise "Quando avrò gli esiti?"

"Li consegnerò alla dottoressa Jonas e, visto che sta con quella bella poliziotta, te li porterà lei! Comunque entro oggi pomeriggio o domani li avrai."

"Grazie mille! Ci vediamo." La salutò Rachel, prima di andarsene e prese il cellulare, per chiamare Nina "Pronto? Ciao, sono io!"

"Amore!" Disse la mora, che era alla sede del Bureau e che, per via della parola pronunciata, ottenne qualche occhiolino malizioso "Stavo giusto pensando a te e cercavo un posticino isolato per chiamarti! Com'è andata la visita?"

"Ho fatto solo un prelievo ed entro oggi o domani avrò i risultati. Me li porterà Jasmin!"

"Capisco. Allora speriamo che non ci sia nulla!"

"Lo spero anch'io! Senti, sono libera fino a mezzogiorno... Ti andrebbe di pranzare insieme?"

"Molto volentieri. Perchè non passi qui, al Bureau? Poi andiamo a mangiarci una bella pizza!"

"D'accordo! Non vedo l'ora di vederti, Nina."

"Lo stesso vale per me. Ti aspetto!" Disse la mora, riattaccando poi la chiamata e Rachel raggiunse il Bureau in un quarto d'ora, dato che l'ospedale non era lontano dal posto di lavoro della sua amata.

Non appena Rachel vi arrivò, si trovò davanti Claudia, Mack, Veronica ed Ace, che uscivano in missione "Ciao!" La salutò la rossa "Come mai da queste parti? Non ti si vede mai venire qui."

"Infatti, ma andrò a pranzo con Nina. Per questo sono passata!"

"Capisco. Beh, allora buon pranzo!"

"Grazie! Ehm... Veronica, quelle sono mentine?"

"Si, esatto! Perchè?" Chiese la bionda dai capelli leggermente riccioli.

"Me ne daresti qualcuna? Ho una voglia matta di mangiarle."

"Certo, tieni! Sono troppe, per me." Disse l'Agente, esibendo il solito sorriso maliardico e Rachel la ringraziò, poi i quattro se ne andarono e la castana trovò Nina, che la strinse a sè e le rubò un bacio appassionato.

Le due andarono a pranzo e rimasero assieme un paio d'ore, visto che Rachel doveva tornare al suo lavoro al ristorante, ma nel tardo pomeriggio arrivò proprio al ristorante ove la castana lavorava Jasmin, coi risultati delle analisi "Ciao, scusami. Dove posso trovare Rachel?" Domandò la mora dottoressa e la collega di Rachel, ovvero Marta Aino, andò a chiamarla.

"Ciao, Jasmin! Hai i referti delle mie analisi?"

"Si, precisamente!" Rispose la dottoressa, col suo bel sorriso, che faticava a reprimere la felicità "Innanzitutto, sappi che non hai nulla di grave. Anzi, ciò che hai è qualcosa di davvero stupendo!"

Rachel guardò i risultati delle analisi e lesse il referto, restando poi colpita e sgranò i bellissimi occhi scuri "Morea! Mi servono urgentemente una ventina di minuti di permesso! La mia vita sta per cambiare!"

"D'accordo, vai pure!" Rispose la castana chef, sempre gentile e disponibile con chi lavorava per lei.

Rachel si fece accompagnare alla sede del Bureau da Jasmin, venuta con la sua auto e, una volta a destinazione, corse nel palazzo Governativo e poi cercò subito Nina "Senti, Kono, c'è Nina oppure è uscita?"

"No no, c'è! E' ai distributori automatici in fondo al corridoio!"

La castana la ringraziò e poi corse subito verso il luogo indicatole, ove trovò la compagna con Eva, Melanie, Emily, Kensi, Zoro, Jackie e Sky "Ciao, Rachel!" La slautò quest'ultimo che, essendo di fronte agli altri colleghi, vedeva la ragazza.

Nina subito si voltò "Amore mio, come mai sei ritornata?"

"Nina, ho avuto i risultati delle analisi!" Iniziò la castana "Amore, presto saremo madri! Sono incinta!" Gridò letteralmente Rachel, saltando in braccio a Nina, che la strinse a sè per baciarla con passione, quasi commossa, poi la rimise a terra.

La mora accarezzò il ventre della compagna, baciandola ancora con passione, poi entrambe ricevettero le congratulazioni delle colleghe e dei due colleghi presenti, ma anche di Frank, venuto a cercare Nina, Emily e Melanie con Kalinda in missione, visto che avevano rubato in casa del sindaco di LA.

La castana si fece quindi riaccompagnare al ristorante da Jasmin e Nina le promise che, una volta a casa, ancora quella di Emily anche se per poco, avrebbero festeggiato a dovere la lieta notizia.

E Nina manteneva sempre le sue promesse, più volte lo aveva dimostrato.

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Capitolo 66
*** Preparativi in vista...1 ***


Tra un caso e l'altro, i giorni per Agenti e dottoresse passavano e le coppie più affiatate, si poteva dire, avevano già iniziato a parlare di matrimonio e seguire così l'esempio di Heles e Milena e di Jane e Maura, che erano sposate e con figlio in arrivo.

E di tale argomento parlavano anche Nikki e Kate, dopo che quest'ultima aveva convinto la compagna a celebrare il sacro rito ed accettando il fatto che si vestisse in modopicamente maschile, come tutte le sue colleghe volevano fare. La sola coppia a non avere problemi d'abito, oltre che essere l'unica etero, era quella composta da Sky e Kat Manx, visto che erano maschio e femmina.

Il problema era il giorno e Frank, da bravo capo ed uomo intelligente qual era, propose loro di sposarsi lo stesso giorno, anche se sarebbe stato assai confusionario, però era l'unico modo per essere tutte presenti alle nozze senza alcun problema per lune di miele e nascite varie ed era stato scelto il quindici di Luglio che, essendo un mese caldo, era l'ideale per andare al mare o in montagna.

Infatti le prime ad avere figli erano Nell, Nami, Hidemi, Alexis e coloro che avevano già sbrigato tutto, ovvero Milena e Maura appunto, con le prime quattro che avrebbero rimandato di un paio di mesi il viaggio di nozze per poter partire tranquillamente; quelle che potevano partire serenamente perchè mancavano dai tre ai cinque mesi prima della nascita erano Franzi, Rachel, Sarah, Jasmin, Alyssa, Rose, Kate, Erin e JJ, con le ultime due che aspettavano il secondo pargoletto, che era della compagna attuale, ovvero Jackie ed Emily.

"Allora? Hai già chiamato per prenotare lo smoking?"

"Si, Kate! Perchè me lo chiedi ogni volta che siamo sotto le lenzuola e che sono stanchissima?"

"Perchè, io no? Sto in piedi tutto il giorno, anche se sono incinta di quasi quattro mesi." Lamentò la bionda chirurga.

"Ok ok. Si, l'ho prenotato ieri! Sono andata con Nell, Garcìa e Kat."

"Bene! Garcìa sta seguendo tutte, con gli acquisti per le nozze e ci sa davvero fare!"

"Noi che dobbiamo vestirci da uomo, segue! Voi che volete l'abito bianco fate tutto da sole."

"E' vero, anche questo è giusto." Sorrise la bionda, accarezzando il petto della castana compagna che, per taglio di capelli ed occhi somigliava ad Eva.

"Giusto! Ma ora basta parlare, sono stanca!" Ribadì Nikki, ribaltando le posizioni e baciando la bionda chirurga.

Anche in altre case, tra altre coppie, sorgevano più o meno gli stessi problemi inerenti agli abiti "Sai, Eva, non vedo l'ora di vederti in smoking!"

"Eheh, vedrai che sorpresa! Garcìa l'ha scelto per me e devo dire che ha avuto occhio."

"Bene! Invece io ti racconterei com'è il mio abito, ma rovinerei la sorpresa."

"Mancano solo due settimane. Porterò pazienza!" Ammise Eva.

Franzi le sorrise e si lanciò letteralmente addosso alla compagna, che ricoprì di baci, ma Eva la fermò, visto che poteva fare del male al bimbo nel suo ventre e preferì stenderla sotto di sè.

Invece, alla tipica cena della Domenica sera a casa Reagan, Frank fissò Erin e Jackie, così come gli altri due figli maschi che lavoravano anch'essi al Bureau, dicesi Danny il maggiore e Jamie il più piccolo dei tre. Erin stava nel mezzo, tra i due maschi.

"Jackie, sei riuscita a trovare tutto?"

"Si, Frank. Garcìa segue tutte le ragazze che si vestiranno con lo smoking!"

"Capisco! Nel caso ti servisse qualcosa, rivolgiti liberamente a me."

"D'accordo, grazie!" Disse Jackie, sorridendo.

"A proposito, sorellina." Avanzò Danny "Maschio o femmina? Adesso dovresti saperlo."

"Ebbene... Papà, nonno, ragazzi, io e Jackie siamo felici di dirvi che Nicki avrà un fratellino!"

"Si, evviva!" Gridò proprio Danny "La stirpe dei Reagan continuerà!"

"Beh, lui avrà anche il cognome di Jackie."

"Mi sembra giustissimo!" Disse Henry Reagan, padre di Frank, col suo solito sorriso un po' sornione.

Ed avvicinandosi il periodo delle nozze, doveva anche esserci il primo incontro con la rispettiva famiglia, per alcune coppie, che si erano messe insieme ed avevano programmato tutto in grande segreto.

Inutile dire che questo spaventava le varie Agenti più di quanto le spaventasse il loro lavoro. Solo Myka e Claudia, riuscite a mettersi insieme dopo mille peripezie ed altrettanti chiarimenti, non avevano questo problema, essendo entrambe orfane, ma bisognava trovare qualcuno che accompagnasse Myka.

"Troveremo qualcuno che ti accompagni." Disse Claudia.

"Ti accompagno io!" Offrì Archie, il nonno di Pete Lattimer, il partner di Myka.

"Come? Sul serio?"

"Certo! Se aspetto Pete, posso morire! Così accompagno te."

"Allora accetto!" Disse la mora, abbracciando l'uomo.

"Meno male! Già temevo di doverlo fare io." Fece invece Joshua, fratello gemello di Claudia, che le nostre Agenti del Bureau avevano salvato da morte certa dopo che era stato rapito, collaborando proprio con Myka e Pete. Ed era stata in quell'occasione che le due si erano finalmente dichiarate.

Ora, tutte le coppie, aspettavano soltanto che arrivasse il quindici Luglio affinchè potessero consacrare il loro amore.

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Capitolo 67
*** Secret desires. ***


Finalmente, dopo due settimane sofferte e piene d'impegni per coloro che erano prossime al matrimonio, arrivò il quindici Luglio e le ragazze che dovevano portare l'abito bianco stavano terminando i preparativi, tutte nella camera adiacente a quella del prete, molto ampia e spaziosa, assieme a Garcìa oppure ad eventuali sorelle; coloro che portavano lo smoking erano già pronte, dovendo uscire per prime ed erano aiutate da tre parrucchiere con le acconciature varie.

Le ragazze con l'abito bianco, inoltre, potevano contare su Milena e Maura e quelle con lo smoking avevano a supporto Heles e Jane, tutte e quattro molto brave con acconciature e fronzoli vari. Poi arrivò la perpetua, che chiamò fuori le giovani in smoking che, una volta all'esterno, si posizionarono sull'altare dopo aver percorso il tragitto sotto degli archi pieni di rose in fila indiana, come avevano fatto nelle prove dei giorni precedenti.

E la commozione di tutte, specialmente quella di Garcìa, aumentò quando partì la marcia nuziale, con coloro in smoking che rimasero ammaliate dalla rispettiva compagna e viceversa. Dopotutto lo smoking, nero o bianco che fosse, faceva sempre il suo effetto.

"Oggi, siamo qui riuniti per celebrare in via straordinaria tutti questi matrimoni ed unire così queste coppie innamorate per tutta la vita." Iniziò il prete, Padre Vincent, elencando i nomi di tutte le coppie, passando poi alla celebrazione.

"Sto per mettermi a piangere." Disse piano Garcìa al suo Morgan.

"Non dovresti! Piangi quando ti chiederò di sposarmi." Rispose l'Agente di colore, col solito sorriso seducente.

"Vuoi sposarmi?? Davvero?"

"Certo, Bambolina! Quando avrò un po' di soldi da parte per portarti in un bell'isola tropicale, ti chiederò di sposarmi!"

Garcìa era emozionatissima e prese Derek a braccetto e, accanto a loro, la madre e la sorella di Nell piangevano ormai da diversi minuti "Insomma, finitela!" Le riprese il padre dell'Analista, il Generale Jones "E' solo un matrimonio!"

"Caro, sei davvero insensibile! Non insegnare ad essere così anche al tuo nipotino o nipotina."

"No no, certo! Gli o le farò imparare l'Ordinamento Militare." Rispose orgoglioso e, prima che la moglie potesse replicare, tutti gli invitati rimasero in silenzio per sentire pronunciare le varie promesse, tutte bellissime, ed i fatidici si.

Poi, a questo, seguirono la lunga omelìa e gli altri rituali, per terminare poi col bacio ed alcuni di questi fecero impazzire Garcìa ed alcune invitate, per non parlare di mogli e madri che ringiovanivano mentalmente, pensando al giorno in cui loro stesse si erano sposate, rivivendo il momento del loro bacio.

Venne tirato loro il riso e poi i vari fotografi, assunti per la giornata dalle varie famiglie, fecero prima una grande foto di gruppo a turno, poi si divisero con la rispettiva famiglia per le fotografie singole; invece Myka e Claudia facevano le foto con Joshua, gemello di Claudia e con Pete, Archie e la sua assistente Lena, visto che non avevano famiglia e poi Frank s'offrì di fare una foto con loro due.

"Ragazze, c'è il buffet!" Le chiamò Henry Reagan, aiutato da Garcìa.

Le varie famiglie avevano portato tutte qualcosa, però ogni coppia aveva la sua torta "Scusami, Frank, ma non riesco a trovare Juliet e Sarah. Le hai viste, mentre facevi foto con Myka e Claudia?"

"No, papà, non le ho viste! Se le trovo, le mando al tavolo del buffet."

"Le troviamo noi, Direttore!" Dissero insieme Heles e Jane, dirigendosi verso l'entrata della cappella.

"Portatele qui entro cinque minuti!" Gridò Henry e le due annuirono.

Jane ed Heles entrarono nella cappella e trovarono le due neo mogli nella stanza ove si erano preparate le ragazze con lo smoking intente a baciarsi ed accarezzarsi "Ferme, accidenti! Ma che fate?" Chiese Jane.

"Vi state rovinando la prima notte di nozze! Care mie, dovete resistere l'una all'altra e farvi venire molta... Fame! Capite?"

"Abbiamo capito!" Risposero assieme Juliet e Sarah.

"Perfetto! Ora uscite, vi stanno aspettando per il buffet."

Le due neo mogli uscirono e raggiunsero le altre coppie, che tagliarono tutte insieme e solo verso le tre, solitamente ora inconsueta per terminare un matrimonio, le ragazze si ritirarono nuovamente nella rispettiva stanza ove si erano cambiate per mettersi addosso abiti normali per partire verso l'aeroporto e andare così alla rispettiva luna di miele. E gli abiti e scarpe, tutti impacchettati e coi nomi scritti sopra, li avrebbe tenuti Frank a casa sua.

"Papà, il vestito mio e di Jackie puoi portarli a casa nostra. E ti raccomando Nicki!"

"Puoi stare tranquilla, tesoro! Ad aiutarmi ci saranno tuo nonno ed i tuoi fratelli e poi ci sono Linda ed i piccoli Jack e Sean..."

"Oh si, Nicki sarà in ottima compagnia!"

"Fai buon viaggio, figliola! E fai attenzione al bambino."

"Certo, papà! Lo so, non sono piccola."

"Non posso farne a meno." Disse il burbero uomo, abbracciandola, felice di vedere la sua Erin di nuovo col sorriso sulle labbra.

Le destinazioni erano molte e svariate ed andavano da Bora Bora alle Canarie, passando per le Maldive e poi l'Europa, come l'Olanda, la Germania, Parigi, Londra, le Alpi Svizzere, le Città d'Arte Italiane oppure il bellissimo Giappone.

Ma la felicità di tutte le ragazze e delle rispettive famiglie culminò quando, passato il tempo dovuto, nacquero i rispettivi eredi e grande fu la sorpresa per Juliet, Eva e Robin, visto che Sarah, Franzi e Nami avevano dato tutte e tre alla luce due gemelli.

Ed ora la vita di tutti era perfetta, visto che per tutte le Agenti il fatto di trovare la persona giusta, sposarsi ed avere figli non era una semplice necessità, ma erano tutti desideri segreti.

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