l'ombra del passato

di ChiaraBJ
(/viewuser.php?uid=626647)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** una vita normale ***
Capitolo 2: *** sette anni prima ***
Capitolo 3: *** notte agitata ***
Capitolo 4: *** Mi dispiace Ben ! ***
Capitolo 5: *** troppo tardi ***
Capitolo 6: *** DOV’E’ ALEXIA? ***
Capitolo 7: *** Verità ***
Capitolo 8: *** Rivelazioni ***
Capitolo 9: *** Trovateli ! ***
Capitolo 10: *** Oscurità e luce ***



Capitolo 1
*** una vita normale ***


Non era una giornata come tutte le altre al distretto della Polizia Autostradale di Colonia.

O meglio lo era per tutti, ma non per  Kiara Becker.

Per lei questo era il suo primo giorno di lavoro, o meglio  il suo primo giorno di un nuovo lavoro normale, lontano anni  luce da quello che faceva prima quando era nell’LKA.

Al distretto nessuno avrebbe saputo chi era stata in passato e lei non lo avrebbe detto a nessuno, voleva ardentemente una vita normale dopo quello che le aveva riservato il suo passato.

E nel primo giorno della sua nuova vita, entrando in ufficio fu subito accolta in modo molto caloroso da tutti i suoi nuovi colleghi ,ma lei rispose in maniera quasi gelida a tutti quei saluti sin troppo a affettuosi; l’LKA  l’aveva segnata nel profondo aveva spento tutto l’entusiasmo e la voglia di vivere che aveva .

Ora le sembrava di andava avanti e basta.

Riuscì solo a sorridere al più vecchio dei due ispettori, l’ispettore capo Semir  Gerkhan più vecchio di lei di una decina d’anni .

L’altro ispettore dello stesso grado, ma della stessa età di Kiara, riuscì solo a imbarazzarla facendole dei complimenti del tutto inopportuni.

Era proprio cambiata una volta gli avrebbe risposto a modo, visto e considerato che l’ispettore Ben Jager era  veramente un bel ragazzo.

“Scusatemi ,ma devo presentarmi al Commissario del distretto…” disse Kiara.

”L’accompagno” propose subito l’ispettore Jager.

“E’ meglio se vado io socio” rispose Semir Gerkhan “tu l’hai già messa a disagio davanti a tutti noi e per tua fortuna sei ancora vivo, se la metti in imbarazzo anche davanti al capo è capace che ti fulmina con lo sguardo ….”.

L’ispettore Gerkhan bussò alla porta.

”Buongiorno capo è arrivata la nuova segretaria”

Il commissario Kruger levò lo sguardo dai numerosi fascicoli che aveva sulla scrivania e si alzò andando incontro Kiara, porgendole la mano.

“Piacere, Commissario Kim Kruger”.

”Piacere mio Commissario, Kiara Becker …”

“Ispettore Gerkhan, ora può andare devo parlare con la signorina Becker”

“Certo capo” rispose un sbigottito Semir.

Uscendo il piccolo ispettore turco non si accorse nemmeno che il suo giovane collega lo stava chiamando ….

“Semir, hey  Semir….Terra chiama Semir … mi sentite”

Ma tutto ciò non ebbe il benché minimo risultato finchè Ben non prese Semir per un braccio e lo riportò alla realtà.

“Si può sapere che cos’hai? Ti sei rimbambito dal tutto ?Ti ricordo che sei sposato !!” lo prese in giro, facendo cenno con la mano al  fatto che portava la fede.

“Non fare il cretino Ben è solo che mah … saranno  paranoie le mie, ma il volto della Kruger era molto tirato e … insomma che segreti  deve dire il Commissario a Kiara che né io né nessun altro possiamo sapere?”

Ben ascoltava il suo socio con fare tra il divertito e il serio …. sinceramente anche a lui la cosa era sembrata strana ,ma poi più di tanto non vi aveva fatto caso.

“Sarà un agente segreto? Una spia russa? Una bella spia però …”rise mentre tornava in ufficio.


La settimana  passò tranquilla con i due ispettori di pattuglia per le autostrade di Colonia ,che di tanto in tanto chiamavano la centrale operativa dove rispondeva una precisa ,ma fredda Kiara.

Arrivò  anche la fine del turno della prima settimana di lavoro di Kiara, che si alzò, spense il suo computer, salutò tutti e si avviò verso casa.

Il distretto dell’Autostradale non distava tanto lontano dalla casa di Kiara, quindi la ragazza si avviò a piedi.

L’aria di Colonia era fresca in una splendida serata di marzo, non faceva freddo e quindi decise di allungare un po’ la strada nella speranza di rilassarsi e di rimettere un po’ di ordine  nei suoi tristi pensieri e nelle sue preoccupazioni.

Dopo  più di un’ora Kiara arrivò quasi davanti al palazzo dove abitava, un bel palazzo moderno di cinque piani con una bella scalinata all’ingresso.

Quello che vide le raggelò il sangue

Parcheggiata  pochi metri dall’ingresso  c’era l’auto di Jager.

“Che ci fa qua?” pensò tra sé e sé Kiara, ma poi si ricordò che a poca distanza da casa sua c’era una birreria molto rinomata.

”Sarà andato a farsi una birra con Semir” .

Era strano quando parlava o pensava all’ispettore Gerkhan  le veniva spontaneo chiamarlo per nome ,cosa che non le veniva per niente spontanea per l’ispettore Jager.

Ma erano il suo cuore, la sua mente e soprattutto il suo passato che le impedivano di dargli del tu.

Fece qualche altro passo e poi lo vide.

Ben Jager stava seduto sulle scale di casa sua.

Si avvicinò mise il piede sul primo gradino e si girò verso di lui.

Sarà anche stato una persona a suo dire spregevole, ma ciò non toglieva il fatto che l’ispettore Jager era veramente un bel ragazzo occhi castani, viso simpatico incorniciato da una massa perennemente spettinata di capelli castani, jeans ,maglietta nera aderente ,una felpa blu con l’immancabile cappuccio ,scarpe da ginnastica, insomma proprio un gran bel  ragazzo.

“Cosa vuole qui ispettore Jager?” chiese dura senza nemmeno salutare.

“Parlare di una cosa …”rispose il ragazzo, guardandola fisso negl’occhi.

“Di cosa?”. Il tono della ragazza si fece ancora più duro.

“Bhè mi sembra evidente che tu c’è l’hai con me.”

“Cosa le fa pensare che io c’è l’abbia con lei?”

La conversazione  iniziò a sembrare una specie di sfida  a chi avrebbe ceduto per primo …..

“Allora se non è così … vieni a cena con me…”continuò Ben sfoderando uno dei suoi sorrisi più seducenti.

  “Se lo può scordare ispettore ….” ribatte Kiara.

“Allora vedi che è come dico io?....Tu c’è l’hai con me” disse il ragazzo con un mezzo sorriso.

“Senta ispettore ,il fatto che io non voglia venire a cena non vuol dire che io c’è l’abbia con lei; mi scusi tanto se per caso ho ferito il suo orgoglio. Forse non le è mai capitata una ragazza che le dica di no?”

Ben Jager che fino a quel momento era restato seduto sui gradini della scalinata ,si alzò .

Ora guardava Kiara dall’alto al basso .Kiara dal canto suo continuava a guardarlo negli occhi.

Kiara aveva due stupendi occhi azzurri, ma erano occhi carichi di odio.

 Ben per un momento pensò che se quegl’occhi avessero lanciato saette sarebbe morto fulminato all’istante. Non si capacitava … perché  tanto astio nei suoi confronti? Eppure l’aveva vista sorridere con Semir, andare a prendere un caffè insieme a lui nella saletta ristoro, fare anche battute scherzose, ma appena la ragazza lo vedeva …..il gelo.

Senza pensarci due volte le prese un braccio e avvicinò il viso al suo con molta calma.

“Si può sapere che ti ho fatto? Non penso che l’averti detto al tuo arrivo che sei una bella ragazza possa averti fatto arrabbiare così tanto ….”

Kiara con uno strattone si liberò dalla presa dell’ispettore.

“Sei proprio un bastardo, ispettore Jager ….” mentre lo diceva i suoi occhi diventarono lucidi.

“Non ti ricordi di Alexia Thomas?” sbottò.

Un invisibile pugno arrivò dritto sullo stomaco di Ben che cominciò a sudare freddo …

”Come sai di lei?” la  voce del giovane poliziotto quasi tremava.

”Tu l’hai sbattuta in galera per due settimane e poi  … te ne sei lavato le mani …”

“Scusa, ma io non capisco …. come fai tu ….?”.

“Sei un bastardo ecco cosa sei, come gran parte di quelli che sono o sono stati all’LKA.”

A Ben si accapponò la pelle … come poteva sapere? E che motivo poteva avere per odiarlo così tanto? Chi era Alexia Thomas per Kiara?

“Adesso mi scusi, ma devo andare”.

Ben le prese di nuovo il braccio prima che potesse entrare nel portone di casa.

”Aspetta un attimo  ti prego” le disse con voce strozzata. Voleva capire, voleva risposte.

“Le do due secondi per lasciarmi il braccio, ispettore  Jager”.Quelle parole furono dette con una ferocia tale che Ben mollò subito la presa .Trattenerla avrebbe solo complicato la situazione.

Kiara entrò in casa chiuse la porta dietro di sé  e si lasciò cadere seduta contro di essa.

Rabbia e dolore si impadronirono della sua mente, rabbia per quello che aveva passato e dolore che aveva provato fisico e non .

Per colpa di Ben Jager.

Ben rimase sulla soglia del portone lo sguardo perso nel vuoto, un macigno sul cuore.

Mille domande gli agitavano la mente.

Chi era veramente quella ragazza ?E perché tanto odio nei suoi confronti? Come sapeva che lui era stato nell’LKA? Forse glielo aveva detto Semir? E come mai Kiara conosceva Alexia Thomas?

Questa è la mia prima F.F.,ringrazio anticipatamente tutti quelli che hanno letto questo primo capitolo e se avrete voglia di lasciare recensioni positive o negative, mi farà più che piacere.
Lasciatemi però spendere due righe per il mio “Pigmalione” nonché mio preziosissimo lettore Beta,senza di lei questa storia non sarebbe mai uscita dal  cassetto …. Non sarò mai alla sua altezza e non finirò mai di ringraziarti abbastanza  ….. ti voglio bene MATY!!!!


 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** sette anni prima ***


 
 
CAPITOLO  2    
7 ANNI PRIMA
Il pensiero di Ben volò a  quando aveva conosciuto Alexia Thomas.
Colonia, aprile 2007
Ben Jager era un giovane ispettore dell’LKA, uscito dall’accademia con il massimo dei voti.
Aveva molto intuito e questa sua dote spesso lo portava a risolvere anche i casi più intricati.
La sua attuale indagine lo aveva portato ad investigare  su persone capaci di infiltrarsi negli archivi segreti dell’LKA,  dove venivano custodite le identità segrete degli agenti sotto copertura. Già tre agenti erano stati uccisi nel corso di operazioni segrete e nessuno riusciva a capire come  gli assassini fossero venuti a conoscenza della loro reale identità.
I sospetti di Ben erano caduti sulla giovane  segretaria dell’ufficio dove venivano custoditi i files degli agenti, una ragazza dai lunghissimi capelli biondi e occhi verdi di nome Alexia Thomas.
Per cercare informazioni,  aveva fatto in modo di conoscerla in modo apparentemente casuale ed invitarla a cena, sicuro del suo fascino a cui nessuna ragazza avrebbe detto di no. Ed infatti Alexia  aveva subito accettato di buon grado.
Durante la cena però, sfortunatamente per Ben qualsiasi tentativo di farle parlare del caso a cui stava lavorando, venne subito stoppato dalla giovane segretaria, la quale rispondeva subito con un laconico “non so”.
A fine serata accompagnò la ragazza a casa, una piccola villetta a schiera. Si accomiatò da lei, ma invece di andare a casa a dormire si appostò davanti a casa della giovane.
Poco dopo a casa della ragazza si presentò un uomo sulla quarantina.
Suonò il campanello ed entrò .
Nel frattempo Ben aveva chiamato il Comando e  identificato l’uomo attraverso la targa dell’auto, un certo David Fox; con somma sorpresa di Ben era il capo della SEC.
David Fox uscì dalla villetta circa un’ora dopo.
Ben non sapeva se seguire Fox o restare appostato davanti alla casa della ragazza, ma due minuti dopo uscì anche Alexia e così si decise  a  seguire lei.
Alexia entrò in un capannone situato alla periferia della città, un posto isolato.
Ben la seguì  dentro  e si appostò in un posto sicuro a spiarla.
Davanti a lei  Ben vedeva computer sofisticatissimi e apparecchiature che solo una scientifica molto attrezzata poteva permettersi. La ragazza cominciò ad armeggiare e pigiare tasti ad una velocità incredibile.
”Però” pensò Ben “Ci sa fare eccome, quanto talento sprecato …”
Detto questo, estratta la pistola, si avvicinò piano piano, ma lei all’improvviso si girò di scatto puntandogli la sua di pistola contro.
“Sono un poliziotto,  metti giù quella pistola e arrenditi” gli intimò.
“E’ meglio che l’abbassi  tu ”disse la ragazza, ma poi dall’oscurità comparve Fox.
“Alexia  che vuoi fare ?Uccidere  un poliziotto?” disse l’uomo
“Cosa? Fox sono un hacker , non un’assassina”.
“Lo sei, se vendi a degli assassini le identità dei poliziotti sotto copertura …..”.
In quel preciso istante un topo fece cadere delle travi, Alexia fece un  lieve movimento e Ben , credendo che volesse sparagli , la colpí ad un braccio disarmandola.
La ragazza fu quindi arrestata e condotta in carcere, mentre Fox  e Jager venivano  pubblicamente ringraziati  dai loro superiori  per aver smascherato chi  rivelava le vere identità degli agenti sotto copertura.
 
Qualche ora dopo, Alexia era seduta nella stanza degli interrogatori, un locale poco illuminato e freddo, in tutti i sensi .
Al centro della stanza un tavolo con due sedie, una per parte , non c’erano finestre , ma su una parete c’era un grande specchio, dove dall’altra parte si poteva assistere agli interrogatori. 
E infatti dall’altra parte  il giovane ispettore Jager osservava la ragazza.”Come può una così bella ragazza essere una persona così spietata? Perché   tradire i propri  colleghi per soldi?” Di questo il giovane  faceva fatica a capacitarsi.
Il giovane ispettore trasse un grosso respiro ed entrò nella stanza degli interrogatori. Aveva in mano una bottiglia d’acqua e un bicchiere e li mise davanti ad Alexia, quindi si mise a sedere di fronte a lei .
La faccia della ragazza era indecifrabile , nessun segno di cedimento. Eppure era dentro a quella stanza da più di tre ore.
Non sapendo da che parte cominciare l’ispettore esordì” Ti fa male il braccio?”
.Alexia guardò la medicazione, poi guardò l’ispettore e fece spallucce.
”Mm mm,  vedo che sei una dura, ma vedrai che venti,  trent’anni ,  l’ergastolo non te lo leva nessuno, sei fortunata che qui in Germania non abbiamo la pena di morte …”
Ben voleva in qualche modo scuoterla , spaventarla ,ma niente.
Cercò di rincarare la dose. “Allora per chi lavori? Chi è il tuo capo? Ti conviene collaborare, la gente come te in galera non ha vita facile … parlare potrebbe migliorare la tua già difficile situazione, anche se devo dire che con la  fedina penale che hai …. forse dovremmo anche aggiungere tre agenti sotto copertura morti …”.
Alexia non batteva ciglio né proferiva parola. L’ispettore si alzò e si mise a sedere sopra un angolo del tavolo molto vicino ad Alexia.
”Senti “ disse , ora la sua voce si stava alterando "Uno dei tre agenti era il mio partner  e quindi ti conviene parlare ….”.
Senza pensarci piú di tanto  prese Alexia per il braccio e premette sopra la ferita.
La ragazza con occhi fieri disse "Puoi torturarmi fin che vuoi ispettore , ma io non sono un’assassina, hai preso la persona sbagliata,  ti credi furbo  Jager, ma stai prendendo un colossale granchio, se  sei bravo e intelligente come dici di essere … Beh non considerare il caso chiuso con il mio arresto ….”.
Alexia disse tutto questo senza un’incrinatura nella voce, eppure la stretta dell’ispettore sulla sua ferita era forte.
 Ben lasciò la presa e uscì dalla stanza sbattendo violentemente la porta.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** notte agitata ***


 
CAPITOLO  3
 
NOTTE  AGITATA
 
Il giorno dopo Ben si svegliò con un terribile mal di testa , aveva dormito poco e male ed era di pattuglia con Semir.
Prese il telefono e compose il numero del collega.
“Hey  socio , come mai già sveglio, mica vorrai far nevicare? Rischi di venire a prendermi in orario ….” disse dall’altro capo del telefono un divertito Semir.
“No socio, non sono in vena di battute stamattina, senti ho un mal di testa terribile …. mi sembra di averla dentro ad una morsa, non è che potresti venirmi a prendere tu?”
“Prenditi un giorno di ferie …” disse Semir
“No socio , ho solo bisogno d’aria … magari mi passa..” rispose Ben.
“Okay, passo a prenderti fra 15 minuti “
“Grazie Semir”.
Semir arrivò sotto casa di Ben.
Ben lo aspettava già sul marciapiede.  Aveva proprio una brutta cera , pensò Semir  , chissà che aveva fatto per ridursi così a pezzi.
Ben aprì la portiera e si accomodò accanto a Semir.
”Ciao socio”disse Semir .
“Ciao” disse un laconico Ben.
La voce di Ben era stanca, afona;  Semir notò subito che qualcosa non andava, non lo aveva salutato con il suo solito sorriso , anzi aveva due occhiaie da far paura.
“Che hai?” chiese preoccupato il piccolo turco .
“Stanotte ho dormito poco e male … ho avuto …  una discussione accesa con Kiara” rispose il giovane ispettore.
“Cosa?...Kiara?”, ma poi pensandoci bene la cosa non lo sorprese più di tanto in fondo se lo aspettava.
Aveva notato anche lui che Kiara nei confronti di Ben era …. strana.
Eppure il suo giovane collega era sempre molto gentile con lei, ma tutto questo non smuoveva di un millimetro il freddo comportamento che aveva Kiara nei riguardi di Ben.
Tutto ad un tratto la radio di servizio  ….”Centrale a Cobra 11….”
Ben rispose alla radio.
”Dimmi Kiara”.
”E’ stata segnalata un’auto che guida in contromano all’altezza del KM 25 sull’A57, dovreste essere nei paraggi ….”.
”Si Kiara ….. mapporrca …..a momenti ….Ci ha quasi travolti  , la macchina è una berlina nera targata Colonia …..la stiamo inseguendo …. Passo”.
Cominciò  così un inseguimento tra i poliziotti della stradale e il pazzo in contromano .
Poco dopo e dopo aver arrestato il pirata della strada ….
”Cobra 11 a Centrale …” Ma questa volta a parlare fu Semir.
”Sono in ascolto Semir …. tutto bene siete tutti interi?” chiese una preoccupata Kiara.
Il piccolo ispettore guardò Ben che era seduto al suo fianco con la coda dell’occhio …. lo sguardo era eloquente … fosse stato Ben a parlare non ci sarebbe stato nessun “TU” e tanto meno notizie sul loro stato fisico.
“Abbiamo fermato il pirata e lo abbiamo consegnato ai colleghi Dieter e Otto, saranno li a momenti, noi proseguiamo il nostro pattugliamento”.
”Okay,  ciao Semir , ci sentiamo passo e chiudo.”
”Ciao Kiara” disse Semir con aria divertita.
Semir si sarebbe aspettato di essere canzonato da Ben invece tornò ad osservare il suo socio;
Ben aveva lo sguardo perso fuori dal finestrino, silenzioso, perso in chissà quali pensieri e si stava furiosamente masticando un’unghia del dito della mano destra …
“Si può sapere che cos’hai socio?” disse Semir a Ben
”Resterai senza un dito se continui a mordicchiarlo come stai facendo ….”.
”Piantala Semir ……” disse Ben girandosi verso il collega, ma subito dopo ”Scusami è che sono un po’ … come dire … sconvolto.”
 “Hai voglia di parlarne?”.
Semir era allo stesso tempo curioso e preoccupato.
“Beh  ecco … ieri sono andato a casa di Kiara, volevo …  come dire …. volevo capire la ragione di tanto odio nei miei confronti ….”.
 “Odio? Ben , ma ti rendi conto? stai parlando di una collega ….” Semir era basito.
“Semir , Kiara ieri mi ha detto che sono un bastardo visto che provengo dall’LKA … tu le hai detto niente in merito?” ora Ben guardava Semir fisso negli occhi e Semir notò una punta di angoscia nel  timbro della voce del suo socio.
”No … anche perché so che a te non piace molto parlare del tuo passato all’LKA.”
 “Lei conosce una ragazza che io ho arrestato sette anni fa ….. era una poliziotta anche lei … solo che vendeva le identità degli agenti sotto copertura …..tre morirono tra cui il mio partner di allora . Era bravissima al computer una vera hacker , solo che stava dalla parte sbagliata , purtroppo …”.
”E che fine ha fatto?.” Semir era sempre più interessato al racconto del collega.
“Al processo non ci arrivò mai, la trovarono morta nella sua cella di isolamento, dissero che si era suicidata e anche l’autopsia lo confermò ….”.
”Suicidata … e come?” Il piccolo ispettore turco era sconcertato.
”Veleno, nessuno pensò di toglierle l’anello che aveva …..Si racconta che Lucrezia Borgia per avvelenare le sue vittime,  usasse un anello cavo riempito con una polvere a base di arsenico …. lei fece altrettanto …..l’autopsia ne rivelò tracce … preferì uccidersi che finire in carcere …” disse Ben con un filo di tristezza.
“Fu per quello che decidesti di chiedere il trasferimento?”.
”Si  e il fatto che …… sono arrivato a ….”  a Ben salì un groppo in gola al ricordo dell’interrogatorio che le fece sette anni prima.
”Non ne vado fiero , credimi Semir, ma pur di farla confessare, le premetti forte la mia mano sul suo braccio ferito, lei non batte  ciglio … dopo l’interrogatorio mi sentivo malissimo, anche se era una spietata assassina, non dovevo agire così.” rispose un mesto Ben.
Il giorno seguente, sabato, Kiara passeggiava lungo le rive del Reno ascoltando musica con l’MP3 , l’aria era fresca e un pallido sole illuminava il mattino.
Decise di entrare nei giardinetti voleva vedere volti felici e sicuramente in un parco giochi ne avrebbe sicuramente trovati.
Si sedette su una panchina e mentre ascoltava la  sua , la loro, musica preferita ripensò a quei bei momenti passati e a  quella volta che ad un concerto dei Nickelback , conobbe quello che sarebbe stato il suo più grande amore:Thomas.
Una lacrima solcò il suo viso , troppo dolore ricordalo e ancor di più , quando a ricordarglielo , era l’ispettore Jager ; avrebbero potuto essere fratelli … stesso colore di capelli e occhi , alto ,bel fisico , sorriso contagioso …
Chiuse gli occhi e quando li riaprì …..
“Buongiorno Kiara, come va? Posso sedermi accanto e farti compagnia?”
Kiara aprì gli occhi e mise a fuoco la figura che gli si era parata davanti.
“Certo Semir, siediti pure, come mai da queste parti?” disse la ragazza mentre si asciugava  il viso rigato da una lacrima.
La cosa non sfuggì a Semir, ma fece finta di nulla.
“Sono qui con le mie figlie … le vedi sono quelle laggiù”.
Kiara guardò nella direzione indicata dall’ispettore
”Sono proprio carine …..” e le si dipinse un sorriso in volto.
“Scusa se te lo chiedo, ma mi chiedevo …. tu figli … fidanzato …”.
”Una volta …. il fidanzato” si affrettò subito a dire Kiara ”Si avevo un fidanzato..”.
”Pensavo lo avessi ancora, sai Ben mi ha raccontato …. cioè tra voi due non c’è molto feeling, pensavo fosse che magari tu essendo fidanzata , non ti vada molto a genio uno che fa battute o complimenti  inopportuni ….”
“Non è per quello …. è che ….” la frase le morì in gola
 “E’ perché è un ex dell’LKA?”  le chiese a bruciapelo Semir “Oppure perché ha  indotto al suicidio una tua amica? Magari non era solo tua amica...”
“Dove vuoi arrivare Semir?” Il tono di Kiara diventò furioso.
”Dimmelo tu” rispose prontamente Semir.
Kiara si alzò di scatto “E’ meglio che vada …”.
”Aspetta Kiara, io e Ben non siamo solo colleghi , possiamo essere anche tuoi amici, ottimi amici, se hai bisogno di aiuto … di confidarti …”
“Lascia perdere Semir, sono cose che ….” ma non riuscì a finire la frase.
Corse via piangendo lasciando un attonito Semir.
 
Desidero ringraziare tutti coloro che stanno seguendo questa mia storiella …..grazie veramente e un grazie particolare ai recensori …. Auguro a tutti voi una Buona Pasqua e alla prossima …. CBJ
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Mi dispiace Ben ! ***


 
MI  DISPIACE  BEN !


Kiara era nel suo appartamento e guardava dalla finestra il cielo blu cobalto di Colonia.
“Che cielo stupendo “ pensò “del tuo colore preferito , vero Thomas ? Magari  lo stai guardando anche  tu ovunque tu sia , amore mio …” e una lacrima le rigò il viso.
Kiara si sentiva malissimo e il fatto di aver litigato con Semir la faceva sentire ancora peggio.
 Non avrebbe voluto litigare con il piccolo ispettore , ma era più forte di lei …. Certi argomenti  e certi discorsi erano solo e soltanto suoi. Non voleva intromissioni , da nessuno e soprattutto da Ben Jager  che a quanto pare aveva parlato con  Semir della discussione che aveva avuto il giorno prima sulle scale di casa sua.
Decise quindi di uscire , un po’ d’aria le avrebbe fatto bene.
Appena fuori dal palazzo dove abitava,  la ragazza fu subito attratta dalla musica che proveniva dalla birreria vicino casa sua.
A Kiara si accapponò la pelle …..qualcuno stava cantando “Never gonna be alone” dei Nickelback … una delle canzoni preferite da  lei e dal suo Thomas:


 NON SARAI MAI SOLA
DA QUESTO MOMENTO IN POI
SE MAI TI SENTIRAI ABBANDONATA
NON TI LASCIERO' CADERE
NON SARAI MAI SOLA
TI STRINGERO' FINCHE' LA FERITA NON SARA' PASSATA


Entrò e quello che la colpì subito , fu la stupenda voce del cantate del gruppo che suonava.
Si avvicinò al bancone ordinò una birra e si avvicinò al palco, curiosa di vedere che volto avesse il cantante e quando lo vide restò di stucco.
Davanti a sé vestito in jeans e camicia nera,  chitarra a tracolla e microfono davanti c’era Ben Jager.
Ben la  vide subito e sfoderò subito uno di quei suoi più splendidi sorrisi al quale Kiara restò  però impassibile.
“Non c’è che dire suona e canta veramente bene” pensò  , dopo di che  voltò le spalle al palco e andò a sedersi ad un tavolo.
Ben continuava a cantare ed a suonare, ma ogni tanto si girava dalla parte di Kiara e se incrociava il suo sguardo le sfoderava uno smagliante sorriso.
Fu allora che Ben notò che Kiara stava conversando con un ragazzo. Constatò  anche che non era la solita Kiara …. non era la segretaria precisa , affidabile e  gelida, né tantomeno quella che aveva fatto inviperire sui gradini di casa sua.
Era una Kiara sorridente , gli occhi le brillavano e gesticolava nel parlare.
 “Chissà di cosa state  parlando” si trovò a pensare il giovane ispettore ”Magari sei il suo fidanzato …”.
Finita l’esibizione Ben cercò Kiara per il locale e finalmente la trovò seduta ad un tavolo un po’ appartato assieme al ragazzo di prima , sempre sorridente.
Decise quindi di andare da loro … costasse quel che costasse … doveva capire …. era di fronte ad una sorta di Kiara Dottoressa Jekyll e Mrs.  Hyde.
Con un po’ di circospezione Ben si avvicinò al tavolo e disse “Posso disturbare?Ciao Kiara” e la guardò negli occhi ,  ma quegl’occhi sorridenti e brillanti che appena  videro il giovane ispettore si spensero come se qualcuno avesse tolto la luce di colpo.  
”Ecco” pensò Ben ”E’ ritornata la Kiara che conosco … purtroppo”.
“Kiara” disse il ragazzo seduto al tavolo “Conosci questo fenomeno?Piacere mi chiamo Robert , complimenti lei e la sua band siete veramente bravi e lei ha una bellissima voce”.
E alzandosi gli porse la mano.
”Piacere Ben” rispose l’ispettore stringendo la sua .
”Resterei volentieri qui a parlare con voi “ disse Robert  “ ma mi spiace molto … devo andare , sono di turno stanotte “ e rivolgendosi a Kiara ”Ci si vede” e rivolgendosi verso  Ben “Arrivederci Ben, spero di avere un’altra occasione per sentirla ….”.
”Grazie” rispose gentilmente Ben  e Robert si accomiatò da loro .
Ben quindi si sedette al tavolo al posto di Robert.
”Posso?” disse
“Si  è già seduto!” rispose acida Kiara fissandolo negl’occhi.
”Ti va un’ armistizio ? Almeno per stasera?” ma nel profondo Ben avrebbe voluto risponderle a tono , ma vista la reazione della ragazza il ragazzo si complimentò per  la sua diplomazia.
Kiara abbassò lo sguardo, trasse un profondo respiro e tornando a guardarlo fisso negl’occhi disse
“Senta, mi dispiace, ma non ci riesco è più forte di me e …..”
Ma fu interrotta da Ben .
“Okay allora spiegami e capirò, solo allora ti lascerò stare, ma così no … ti prego …”.
La voce del giovane ispettore si stava un po’ incrinando, Kiara lo percepì subito e capì che Ben era sinceramente dispiaciuto e preoccupato per la piega che stava prendendo il loro rapporto.
”Mi dispiace Ben, ma non posso.” gli disse guardandolo fisso negl’occhi.
Per Ben fu come ricevere una pugnalata dritta al cuore, per la prima volta Kiara gli aveva dato del “tu”e gli aveva detto “mi dispiace” con una dolcezza nella voce mai sentita prima.
“Forse Kiara sta recitando una parte?O magari anche lei si è resa conto che serbare rancore è controproducente  … o cos’altro ….”
Il giovane ispettore non sapeva più cosa pensare e si ritrovò ad essere felice e preoccupato nel medesimo istante.
“Cosa vuol dire mi dispiace?”
Alla fine Ben riuscì a dire solo questo.
Kiara si alzò passò vicino a Ben il quale si alzò e gli si parò davanti. Questa volta però le prese dolcemente una mano.
 “Kiara, ti prego … aiutami a capire. Questa storia ha già fatto troppi danni nella mia vita passata e come vedo anche nella tua … Chi era per te Alexia Thomas …. io … mi dispiace, ho lasciato LKA dopo quell’episodio … mi sentivo così male  che volevo lasciare la polizia. Chiesi invece il trasferimento e quando arrivai all’autostradale mi sembrava di essere rinato, ma adesso mi sembra di essere ricaduto in quell’incubo”.
Kiara lasciò che Ben si sfogasse, strani pensieri la tormentavano , aveva davanti un Ben Jager cambiato, una persona dolce , comprensiva, non il crudele ispettore che sette anni prima aveva mandato in prigione Alexia.
“Non stasera Ben” le rispose dolcemente e per Ben fu un’ulteriore pugnalata al cuore.
Si liberò da quell’affettuosa stretta  e disse “A domani ispettore”.
Detto questo uscì velocemente dal locale.
Ben non ebbe neanche il coraggio di girarsi a guardarla mentre usciva , era sicuro di avere gli occhi lucidi e se l’avesse vista uscire dal locale sicuramente le sarebbe corso dietro con le lacrime agli occhi.
 Riuscì solo a dire fra sé e sé ….”E’ tornata a darmi del lei …”
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** troppo tardi ***


 
TROPPO TARDI
 
Il  giorno dopo  Semir entrò in ufficio con brioche calde e caffè e trovò il suo collega già seduto alla sua scrivania.
”Hey, socio hai dormito qui stanotte?Non suonavi in un pub ieri sera?....” ma non ricevette risposta .
“Tieni,  ti ho portato la colazione“  riprese Semir e si  sedette alla scrivania di fronte a quella di Ben che solo allora si accorse della presenza del collega.
E ancora una volta Semir notò che qualcosa non andava nel suo giovane collega.
“Ah , ciao Semir … il caffè , grazie né ho proprio bisogno”.
Ben prese il suo caffè , ne bevve un sorso e traendo un profondo respiro disse
”Lo sai che ieri Kiara è venuta al concerto della mia band? “
“Davvero?  Ma l’avevi invitata … cioè … sei riuscito a dirle qualcosa senza che ti sbranasse?” rispose Semir con un sorrisone stampato in viso, ma Ben non fece caso al sarcasmo del collega.
“No, penso sia stata una fatalità , lei abita li vicino e credo sia entrata al pub per caso. Ma la serata era andata bene,  ci siamo  anche finalmente dati del ‘tu’. Poi quando è stato il momento di  andare a casa mi ha salutato con un ‘a domani ispettore’…. “ Ben parlava come fosse in trance.
Il piccolo ispettore era perplesso , era da tanto che non vedeva il suo collega così ; avrebbe voluto aiutarlo, dirgli qualcosa , ma non sapeva bene cosa.
“Semir quella ragazza mi sta facendo impazzire …. è misteriosa e contraddittoria  … sento che da una parte vorrebbe dirmi qualcosa,  e dall’altra  che non può. In ufficio sembra che se potesse spararmi lo farebbe volentieri, invece ieri sera era di una dolcezza infinita ed era pure allegra. E poi quei suoi occhi blu … ”.
”Ben parli come se ti stessi innamorando ….  te ne rendi conto?” ma Ben non diede peso alle allusioni di Semir, era troppo assorto nei suoi pensieri.
“Il problema è che non so chi sia veramente …..forse Hartmut potrebbe aiutarmi ….  negli archivi potrei trovare …”
Ma Semir bloccò subito il socio “Ben stia diventando paranoico e sai benissimo che non puoi consultare gli archivi per scopi personali .E poi ragiona , Kiara non vuole che nessuno si intrometta nella sua vita privata , se poi quel qualcuno sei tu … succederebbe il finimondo … Kiara potrebbe andare dal commissario che poi lo verrebbe a sapere … ti immagini le conseguenze ? A questo ci hai pensato?E poi perché ?  Solo perché ieri ti ha dato del ‘tu’ ? Perché  ti è sembrata diversa?”
 “Si lo so, ma  tu che faresti al mio posto?” lo interruppe Ben e guardandolo finalmente negli occhi.
“  Beh ,  effettivamente il comportamento della ragazza  è un po’ strano” disse Semir
“Cosa vorresti dire con questo?”chiese un basito Ben.
“Ieri  l’ho incontrata al parco e quando il discorso è caduto su di te e LKA si  è arrabbiata ed è  scappata via ….”.
L 'espressione di Ben era sempre più perplessa
“Lasciamo perdere “ disse alla fine con tono sconsolato il giovane ispettore “E' meglio che vada avanti con questi rapporti, prima che la Kruger mi faccia  di nuovo la ramanzina,  ci mancherebbe solo questo in questa giornata del  cavolo ….”
Detto questo i  due ispettori si misero al lavoro.
Passarono più di un paio d’ore,  ma redigere rapporti non faceva per Ben …. e la sua mente era un turbinio di pensieri.
Prese la chitarra e cominciò a  strimpellare qualche accordo … suonare  lo aiutava a concentrarsi e rilassarsi.
Semir dal canto suo continuava invece imperterrito a scrivere i resoconti delle loro giornate.
“Semir , a proposito... sai se Kiara è di turno oggi?” disse a un tratto Ben
“Sinceramente non lo so , ma vista l’ora … magari avrà avuto qualche contrattempo …..” rispose indaffaratissimo il socio,  senza nemmeno alzare gli occhi dal computer per poi aggiungere sarcastico ”Guarda che poi se resti indietro,  non te li scrivo io i rapporti … mio caro socio...”.
Fu allora che il commissario Kruger entrò nell’ufficio dei due ispettori e senza tanti convenevoli e giri di parole li informò
“La signorina Becker  da oggi  per un po’ di tempo sarà assente, ha chiesto un periodo di congedo ..un suo congiunto ha bisogno di assistenza e lei è l’unico parente”  detto questo uscì dall’ufficio per rientrare nel suo.
Ben appoggiò la chitarra sulla scrivania si alzò e  si mise a guardare fuori dalla finestra dell’ufficio.
Mille pensieri lo tormentavano, poi tutto ad un tratto cominciò a sudare freddo si girò di scatto e guardò l'amico ancora seduto alla sua scrivania.
“Semir , ora capisco ... quello di ieri era un addio!! “
“Come ? Cosa? Addio, ma  a chi?” Semir era confuso.
“Ecco perché era così gentile …  chiamarmi per nome  … quel  ‘mi dispiace’ …”
E detto questo Semir vide Ben catapultarsi come una furia  nell’ufficio della Kruger.
”Ben aspetta …..mapporca ….”  imprecò senza riuscire a fermarlo
Ben entrò nell’ufficio del commissario senza bussare e Semir lo seguì a ruota, non voleva che il suo giovane ed impulsivo collega si mettesse nei guai.
“Capo , chi è Kiara Becker? Per favore me lo dica …” La sua voce aveva un tono alto , ma allo stesso tempo quasi disperata.
”JAGER ! ” disse la Kruger alzandosi dalla scrivania , sbattendo le mani su di essa e con tono piuttosto arrabbiato “Non le hanno insegnato le buone maniere all’Accademia ?”
Semir  che era dietro gli mise una mano sulla spalla  “Ben che hai? Calmati” disse preoccupato.
Ma Ben non accennava a calmarsi, anzi   incalzò ancora la Kruger.
”Capo sa bene di cosa sto parlando …. Kiara mi avrebbe detto ieri sera se ….”
Ma il  commissario non gli lasciò finire la frase anzi  iniziò a ribattere acida ”Ma se neanche vi sopportate!”
”Non ieri sera, le assicuro!” Ora il tono di Ben era angosciato.
Semir che stava assistendo alla scena strinse più forte la spalla dell’amico e tentò di portarlo fuori dall’ufficio della Kruger, senza successo.
“Senta Jager, le ho già detto che la signorina Becker è in permesso e se non vuole un richiamo per  insubordinazione esca immediatamente dal mio ufficio...SPARISCA ! .”
Semir rimase scioccato dalle parole del suo superiore ; non si ricordava un commissario così arrabbiato; neanche quando avevano distrutto la sua auto personale si era così adirata.
Ben uscì sconsolato dall’ufficio del commissario ed entrò nel suo sbattendo la porta violentemente; furibondo cacciò un urlo di rabbia.
In quel momento il giovane ispettore non sapeva che fare , né tantomeno come comportarsi con Kiara, la Kruger  e soprattutto con Semir.
Nel frattempo Semir si  era fermato in ufficio con la Kruger, voleva un po’ sedare gli animi e capire cosa stava succedendo.
”Capo” esordì ”Cosa c’è sotto?”.
“La smetta anche lei Gerkhan …. mi state davvero irritando con le vostre sparate …..”.
Si lasciò cadere sulla poltrona “Mi state esasperando ….”
“Senta mi spiace e mi scuso anche da parte del mio collega, ma …”.
“ADESSO BASTA ! Esca anche lei o vi segnalo tutti e due alla disciplinare”  urlò la Kruger.
Uscendo dall’ufficio, Semir sentì una sgommata proveniente dal parcheggio esterno alla centrale , ma precipitandosi velocemente ad una finestra, vide solo la Mercedes di Ben che si allontanava.
“E ora dove stai andando, ragazzo mio...”pensò tra sé e sé il piccolo ispettore turco.
Era quasi mezzogiorno e Ben parcheggiò l’auto sotto il palazzo dove abitava Kiara. Scese dalla macchina e alzò lo sguardo nella direzione delle finestre dell’appartamento della ragazza 
Stava malissimo , c’era qualcosa in tutta la storia che non gli quadrava , aveva quel sentore che ci fosse qualcosa di sbagliato ;
Kiara e Alexia cosa avevano in comune a parte il fatto di averlo conosciuto? Erano sorelle? Amiche?No , amiche no … o forse si ? in fondo anche lui aveva avuto amicizie sbagliate , ma Alexia era morta e Ben adesso si sentiva di nuovo in colpa. Erano passati sette anni  e il rimorso si era un po’ affievolito , ma Kiara glielo aveva brutalmente riportato a galla.
“Dove sei Kiara? Perché te ne sei andata, senza una parola , se sei ancora a casa non me ne andrò finchè non avrò avuto risposte …”
Ben suonò il campanello , ma non ricevette alcuna risposta. Suonò di nuovo e l’esito fu lo stesso.
Decise che in un modo o nell’altro sarebbe entrato nell’appartamento di Kiara.
Cominciò a  suonare  i pulsanti del citofono a caso “Ci sarà pure qualcuno  in questo palazzo … è mezzogiorno e con una scusa mi farò aprire “ ma volgendo lo sguardo alle cassette delle poste situate alla fine della scalinata esterna continuò il suo pensiero “Certo non posso spacciarmi per il postino …”.
Al terzo tentativo quando ormai disperava di trovare qualcuno che gli aprisse , si accese la telecamera del videocitofono.
“Chi è ?” disse la voce di una donna anziana.
“Signora, mi scusi il disturbo” disse educatamente Ben “Sono un addetto del comune sono qui  perché ci è stato segnalato un’anomalia ad un contatore e la famiglia a cui appartiene  adesso non è in casa … non è che potrebbe aprirmi lei per favore?” continuò Il giovane ispettore sperando di risultare il più convincente possibile.
“Mi mostri il tesserino per favore … sa girano persone poco raccomandabili per il quartiere e lei non ha esattamente un faccia onesta” rispose la donna.
“Mapporca !!!” pensò Ben “E adesso ?” 
Improvvisamente ebbe una folgorazione e senza farsi prendere dal panico prese il tesserino di riconoscimento e coprendo la scritta  ‘polizia autostradale’ lo mise davanti al videocitofono.
“Ecco qui signora … Ben Jager …”
“Bene giovanotto le apro … i contatori sono alla sua destra appena entrato … e quando esce per cortesia chiuda il portone … Ah e si faccia la barba e visto che c’è potrebbe anche tagliarsi un po’ i capelli , un dipendente comunale non può sembrare così straccione”
“Grazie mille signora. Non mancherò”  rispose educatamente Ben , mentre sentiva lo scatto della serratura del portone che si apriva.
Appena entrato il giovane ispettore diede un’occhiata ai contatori nel caso l’anziana signora lo stesse guardando, poi quando ebbe la sensazione che nessuno lo stesse osservando salì le scale fino all’appartamento di Kiara.
Mentre saliva le rampe un’altra teoria si fece strada nella sua mente “E se fosse una trappola? Magari Kiara ha calcolato tutto … era certa che  comportandosi  in maniera così contraddittoria  io sarei venuto qui … non ho un mandato , non ho niente … pure violazione di domicilio entro e mi spara … legittima difesa … e infine vendicherà Alexia …”
Ben forzò  la porta dell’ appartamento della ragazza ed estraendo la pistola dalla fondina entrò.
La casa era tutta in ordine , perlustrò  tutte le stanze e anche il terrazzo, ma non c’era traccia di Kiara.” "Dove sei Kiara?”  disse tra sé e sé rimettendo la pistola nella fondina.
Entrò di nuovo nella camera da letto , c’era una scrivania con dei cassetti .
Ne stava aprendo uno quando qualcuno lo colpì alla testa.
Poi fu tutto buio.
 
 
Eccomi di nuovo qui, scusate il ritardo … vorrei ringraziare ancora una volta chi legge e soprattutto chi recensisce ; le vostre recensioni mi fanno sempre piacere qualunque esse siano … concedetemi però un ringraziamento particolare alla mia “Beta” … povero Bennuccio … pure le vecchiette lo maltrattano …  per lui è un “periodaccio” … CBJ
 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** DOV’E’ ALEXIA? ***


DOV’E’ ALEXIA?
 
Il giorno dopo Semir si presentò al distretto, ma entrando in ufficio non trovò Ben.
Un senso di angoscia lo pervase , aveva lasciato alcuni messaggi sulla segreteria del cellulare di Ben, ma non aveva avuto nessuna risposta né tantomeno  era stato richiamato.
Fu allora che andò verso l’ufficio del commissario e bussò.
”Avanti” rispose la Kruger
“Salve commissario posso parlarle?” chiese quasi con reverenza il piccolo ispettore.
”Entri Gerkhan “ disse una preoccupata Kruger e il viso tirato della donna fece  ancor di più impensierire Semir.
 
Intanto in un luogo isolato Ben si stava svegliando; aveva un mal di testa terribile e gli facevano male le braccia e aveva anche freddo, ma questo era dovuto anche al fatto che, come si accorse subito, lo avevano lasciato a torso nudo.
Aveva le mani legate ad una trave del soffitto della stanza e i piedi toccavano il pavimento  solo con le punte. 
Dopo qualche minuto la vista cominciò un po’ ad abituarsi alla semioscurità del locale.
Al primo impatto pensò di essere in una specie di scantinato, niente finestre, nessun tipo di arredo ,il pavimento in cemento e nessuna illuminazione, se non quella proveniente dalla piccola finestrella situata sulla porta in legno.
“Dove sono?” disse a voce alta e cercando di girarsi attorno, tuttavia senza riuscirci perché le braccia legate gli impedivano qualsiasi movimento.
“In un posto dove non la troverà nessuno , ispettore Jager” disse una voce maschile.
Ben trasalì e un brivido gli corse lungo la schiena; dove aveva già sentito quella voce?
Intravedeva anche se a stento i lineamenti del suo rapitore e questo non era un buon segno: quasi certamente non sarebbe uscito vivo da quella stanza.
Appena focalizzò chi aveva davanti il sangue gli si gelò nelle vene.
“Fox? Maledetto bastardo ci sei tu dietro a tutto questo?” la  voce di Ben era carica di rabbia, se avesse avuto le mani libere gli sarebbe saltato al collo …
“Vedo che si ricorda di me, ispettore, molto bene, quindi niente convenevoli e mi dica subito quello che voglio sapere: dove posso trovare Alexia Thomas?”
Ben rimase interdetto , non capiva dove voleva arrivare Fox , né tantomeno capiva la domanda, ma gli venne subito in mente una delle frasi che gli aveva urlato contro Alexia durante l’interrogatorio “Ispettore Jager, sta prendendo un colossale granchio”.
E se lo avesse preso sul serio quel granchio? Un turbinio di pensieri affollarono la sua mente.
“Dov’è Alexia , Jager ? Avanti non ho tempo da perdere … “ Fox cominciava a spazientirsi.
”Cosa ….? ” ribatte l’ispettore; era inconcepibile per lui quella domanda e sinceramente non ne capiva il significato.
“Ha capito benissimo ispettore  e non faccia  il finto tonto … “ 
Un forte pugno lo colpi allo stomaco.
Ben cominciò a tossire e con un filo di voce rispose “Alexia è morta … in carcere … sette anni fa …”
“Lo sa benissimo che non è vero!” e un altro pugno lo colpì allo stomaco, poi uno al volto ed un altro ancora allo stomaco.
Ben ansimava e cominciò a tossire, avrebbe voluto svenire , mettere fine a quel tormento.
“Sei un duro , Jager, ma vedrai che parlerai ” detto questo colpì nuovamente e violentemente Ben, tanto da fargli perdere i sensi.
 
Nel frattempo al distretto Semir era sempre più preoccupato dalla situazione inerte e il fatto che il suo collega non si facesse vivo lo preoccupava ancora di più.
Si alzò dalla scrivania del suo ufficio e andò da Dieter.
“Devi farmi un favore Dieter,  mi devi cercare dove abita Kiara”.
”Ma Semir … non posso … sai che senza …” ribatte l’agente , ma fu bruscamente interrotto da Semir.
”FALLO E BASTA … !” disse quasi rabbioso, poi pentendosi subito
“Scusami Dieter è che sono un po’ preoccupato , Ben non si è visto e non risponde al cellulare … e l’ultima volta che ci siamo visti mi parlava di Kiara … vorrei sapere se lei sa darmi delle spiegazioni, magari trovo Ben da lei , anche se dubito, se fosse così mi avrebbe risposto al cellulare  “
Mentre parlava  Semir sentiva che l’angoscia si stava impadronendo sempre più di lui.
Venti minuti dopo il piccolo ispettore  era davanti al palazzo dove abitava Kiara.
Trovò la Mercedes di Ben parcheggiata li vicino, ma del suo amico nessuna traccia .
Salì la scalinata posta all’ingresso del palazzo e suonò il campanello della ragazza , ma non rispondeva nessuno e quindi come il suo collega si decise a suonare un campanello a caso per farsi aprire.
 “Chi è ?” domandò la solita vecchietta.
“Salve Signora “ rispose gentilmente Semir e esibendo il tesserino di riconoscimento continuò “Semir Gerkhan , polizia autostradale … mi potrebbe aprire per favore?”
“Ma non le serve il mandato giovanotto ? ” chiese imperterrita l’anziana.
Semir sospirò “Signora la prego mi apra , devo assolutamente sincerarmi che la signorina Becker stia bene e non risponde al citofono, magari sta male … “.
“E’ fortunato ispettore che il suo aspetto è quello di una persona per bene … altrimenti non le aprirei …” rispose acida facendo scattare la serratura del portone.
“Ah ispettore … quando entra  …” ma Semir intuendo la richiesta rispose prontamente “Non si preoccupi chiudo il portone …  tante care cose signora …”  quella vecchietta gli ricordava sua suocera, sempre sospettosa e acida.
Semir salì al piano dove abitava Kiara e trasalì quando  trovò la porta dell’abitazione spalancata.
Estrasse la pistola dalla fondina ed entrò.
Tutta la casa era in ordine , ma quando si affacciò all’ingresso della  camera da letto di Kiara sbiancò ”Mapporca questo è sangue …” e si chinò per guardare meglio.
Semir prese il cellulare e stava componendo il numero della Centrale, quando sentì un rumore alle sue spalle.
Si voltò di scatto spianando la pistola e si ritrovò davanti Kiara.
”Che fai qui Semir?”  chiese incredula la ragazza , ma la frase le morì in gola quando vide il sangue sul pavimento della camera.
”E’ tuo?” chiese Kiara.
”No” rispose Semir e nella stanza calò il gelo.
Entrambi capirono subito di chi poteva essere, ma chi ebbe il coraggio di formulare la domanda fu il piccolo ispettore.
”E’ di Ben?....”.
Kiara si voltò dando le spalle a Semir e la sua immagine fu proiettata sullo specchio appeso alla parete della stanza, si guardò negli occhi  , quegl’occhi che volevano essere di ghiaccio, ma che Ben Jager stava lentamente sciogliendo.
”Ben... stupido idiota … in che guaio ti sei cacciato …”pensò tra sé Kiara.
I suoi pensieri furono bruscamente interrotti da un preoccupatissimo Semir.
”Che sta succedendo Kiara? Dov’è Ben?” Semir prese Kiara per le spalle e la girò verso di sé.
“Vieni seguimi “ disse prontamente  la ragazza ”Andiamo nel locale caldaie “
Semir non capì , ma comunque seguì la ragazza giù per le scale.
”Aspetta entro prima io” disse l’ispettore estraendo nuovamente la pistola dalla fondina.
Kiara lo lasciò entrare e appena Semir fu entrato lo chiuse dentro mettendo velocemente per traverso un bastone,  trovato li vicino , all’altezza della maniglia.
”Kiara, ma che fai …. aprimi …..” Semir si sentiva come un leone in gabbia.
”Mi spiace Semir  , ma non posso …” e corse via.
Semir ci mise poco ad uscire dal locale, ma  comunque il tempo necessario a farsi sfuggire Kiara.
 
Intanto Ben era ancora privo di conoscenza quando una gelida secchiata d’acqua lo riportò alla realtà. Aperti gli occhi per un attimo non seppe dove era e perché fosse appeso ad una trave del soffitto, ma quando gli si parò nuovamente davanti la figura di Fox, tutto gli ritornò alla mente.
“Allora Ispettore Jager, vediamo se le si sono schiarite le idee … le rifaccio la domanda, dov’è Alexia?”.
E mentre poneva la domanda a Ben , Fox continuava a giragli attorno finchè non si fermò ad un paio di metri  dietro le sue spalle .
”Tu sei pazzo  Fox, sei matto da legare, lascia che ti dia un consiglio, lasciami perdere e scappa perché se arrivo a prenderti vivo,  ti faccio fuori con le mie stesse mani …” disse sprezzante Ben.
“Ispettore, non mi pare nella condizione di dare ordini … glielo chiedo per l’ultima volta … DOV’E’ ALEXIA!!!”.
“Alexia …. E’ MORTA !!!!. LURIDO POR…...”.
Ben non fece in tempo a finire la frase che la sua schiena fu colpita con una forza inaudita da una frusta.
A Ben sembrò che la schiena prendesse fuoco  e tutti i suoi muscoli si irrigidirono dal dolore , ma nessun suono uscì dalla sua bocca.
“Come vedi non  vado per il sottile” gli disse Fox da dietro le spalle ”Ma non ti preoccupare, non rovinerò il tuo bel faccino, ma se non mi dici dov’è Alexia , ti farò pentire di essere ancora vivo … allora Jager? Dov’è”.
“E’-M-O-R-T-A-!“
Ben scandì ogni singola lettera con tutto il fiato che aveva. Purtroppo un altro colpo squassò il corpo di Ben e ancora gli sembrò che la schiena prendesse fuoco. La reazione del suo corpo a quel nuovo colpo gli provocò un contraccolpo alle corde che lo tenevano legato e appeso alla trave del soffitto, rivoli di sangue cominciavano a scendergli lungo le braccia. Ancora una volta nessun gemito di dolore uscì dalla bocca del giovane ispettore.
”Continuerò finchè non mi avrai detto dov’è, ti ammazzerò maledetto sbirro …” disse un perfido Fox
”Puoi fare di me ciò che vuoi, ma non ti dirò mai che Alexia è viva, perché io l’ho vista morta … “ disse Ben con una calma incredibile.
Questo provocò una furiosa reazione di Fox che cominciò a frustare ripetutamente Ben.
Il poliziotto ormai sfinito cominciò ad urlare per il dolore … l’ultimo pensiero che fece fu quello che si rammaricava di non aver salutato il suo migliore amico Semir, ma lo confortava il pensiero che avrebbe rivisto sua madre.
Un’altra frustata , un altro urlo, poi il nulla.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Verità ***


VERITA’
Ormai era notte inoltrata e Semir da un bel po’ stava perquisendo l’appartamento di Kiara sperando di trovare qualche indizio che lo potesse aiutare a trovare il suo socio.
Il piccolo ispettore che fino a quel momento aveva perquisito l’appartamento quasi con reverenza, dopo più di un’ora  passata li dentro, fu sopraffatto da una rabbia incontrollabile;  cominciò ad aprire  e rivoltare cassetti  , rovesciò il contenuto di barattoli , aprì credenze , ma non trovò nulla di utile per le sue indagini.
Finchè non vide delle foto di Kiara con un  ragazzo che a prima vista poteva assomigliare a Ben.
“Vi assomigliate , ma tu non sei Ben …” disse Semir alla foto come se questa potesse in qualche modo fornirgli una risposta o un indizio.
Sconsolato decise di far ritorno al distretto e  di andare direttamente dalla Kruger; le avrebbe fatto il terzo grado , non si sarebbe fatto scrupoli come nel primo pomeriggio quando, entrando  nel suo ufficio, l’aveva vista sconvolta da chissà cosa ed  era stato liquidato in quattro e quattr’otto; ormai ne era più che convinto ...  Ben era in pericolo e il commissario nascondeva qualcosa.
 
Nel frattempo Kiara arrivò davanti ad un capannone alla periferia di Colonia.
La notte era fredda e senza luna e attorno tutto era silenzioso e buio.
”Dove sei Ben?" pensò  tra sé "Perché ti sei immischiato in cose più grandi di te … spero non sia troppo tardi, troppe persone sono già …” e non riuscì neanche con il pensiero a formulare la parola ‘morte’.
La ragazza si mise a perlustrare la zona antistante al capannone quando …
”Bene vedo che sei arrivata” disse una voce nell’oscurità.
La  voce fece sobbalzare Kiara , ma  la ragazza ripresasi quasi subito dallo spavento urlò  “Dov’è l’ispettore Jager?”
”Vieni entra e vedrai ...  sai cosa voglio da te …” disse la voce e le si avvicinò una figura maschile.

Poco dopo Kiara fu scaraventata a terra in  una stanza che sarebbe stata completamente buia se non fosse stata illuminata da una luce fioca che filtrava attraverso la piccola finestrella situata sulla porta in legno dell’entrata.
La ragazza si alzò in piedi e quando si abituò a quella semioscurità si guardò attorno come per cercare una via d’uscita che purtroppo non c’era; tuttavia vide vicino ad un angolo della stanza una sagoma nera , si avvicinò con cautela e quando i suoi occhi focalizzarono meglio, restò senza fiato.
A terra, disteso supino, il corpo di un uomo a torso nudo.
”O mio Dio …” disse portandosi una mano sulla bocca.
Kiara notò che portava alla cintura dei jeans una fondina vuota, quindi si avvicinò e le sembrò che il  cuore le si fermasse.
“O no Ben …” e gli si inginocchiò accanto ” … Ben che ti hanno fatto”.
Notò con orrore che la schiena del giovane ispettore era piena di sangue e ferite , ma quando vide che il suo torace si alzava e si abbassava si sentì un po’ rassicurata ”Almeno sei vivo …” pensò mentre gli scostava  i capelli dal viso.
 Kiara indossava  una felpa , se la levò e la appoggiò delicatamente sulla schiena del giovane ispettore.
”Ben, Ben” chiamò, ma il ragazzo non rispose
”Ben ti prego svegliati” e gli diede un piccolo scossone.
Lentamente Ben schiuse gli occhi , aveva paura, paura che una volta svegliato , continuassero a torturarlo ... quanto avrebbe resistito? Si augurò di essere già morto e che la voce femminile che sentiva in lontananza fosse quella di sua madre.
”Ispettore Jager … ” chiamò ancora Kiara
Ben cercò di alzarsi e di mettersi a sedere, ma aveva un male atroce alla schiena .
”Aspetti che l’aiuto … ” disse Kiara
Una volta seduto si appoggiò con cautela contro il muro e quando capì chi aveva davanti il giovane ispettore disse “Quando ti deciderai a darmi del tu Kiara?...”.
 Kiara gli sorrise e dolcemente gli rispose
”Vedo che non ha perso  la voglia di scherzare … ispettore” ma subito aggiunse”Ben”.
Detto questo trovò li vicino la maglietta del giovane
“Tieni, ti aiuto a metterla ... potresti prenderti un raffreddore  ... ”  rispose cercando di stare al gioco , ma poi tornando seria “Da quanto sei qui Ben?”.
Ben trasse un profondo respiro accompagnato da una smorfia di dolore, rispose alla domanda seppur a fatica.
”Sono stato a casa tua poco dopo mezzogiorno, e quando sono entrato nel tuo appartamento qualcuno mi ha colpito alle spalle …”.
”Hai visto chi era ?” incalzò  Kiara
”Se è lo stesso che mi ha ridotto così so chi è, ma tu non so se lo conosci ... è David Fox, il capo della SEC”.

Kiara si alzò di scatto si passò una mano tra i capelli e cominciò a girovagare per la stanza.
Ben che stava seduto appoggiato al muro della stanza guardava la ragazza e vide che aveva un’espressione molto seria e preoccupata.
”Ben che cosa vuole da te?”  chiese  la ragazza
”Kiara, non capisco … cosa vuole da me Fox?” disse con un filo di voce ”Dovrei  invece chiederti io come mai sei qui o sbaglio?”  ma Ben constatò che Kiara non si decideva a  rispondergli così continuò il suo racconto.
”Quando mi sono svegliato mi sono ritrovato appeso ad una trave del soffitto di non so quale posto e mi son trovato davanti Fox , voleva sapere dov’era Alexia … ti rendi conto? ... Alexia è morta … sette anni fa “
Il tono di Ben si fece disperato “Ma lui non mi ha creduto, ha cominciato a colpirmi dicendo che era ancora viva e che dovevo dirgli dov’era … poi ha tirato fuori una frusta …” ma non riuscì a finire la frase.
Kiara si avvicinò, Ben aveva gli occhi lucidi.
”Perché non mi crede … in fondo è come se l’avessi uccisa io” e si lasciò andare ad un pianto isterico.
”Non è vero Ben” rispose dolcemente Kiara stringendolo a sé e accarezzandogli il viso.
Ben si sentì morire; davanti a sé aveva due magnifici occhi blu che lo guardavano con una dolcezza infinita.
Il giovane ispettore non riuscì a trattenersi  ormai era in preda alla disperazione “Si Kiara,  l’ho uccisa io mandandola in carcere e lei si è … si è uccisa … poi quando ho rivisto Fox … Alexia non era un’assassina ormai ne sono sicuro”
Kiara cercò di confortare il giovane ispettore accarezzandogli nuovamente il volto , ma vedendo che non giungeva  a nessun risultato si decise a dire ”Ben , Alexia non è morta …”
“Anche tu come Fox? Ma come fate a dire una fesseria simile … non può essere, io l’ho vista … all’obitorio … “  ormai Ben era sull’orlo di una crisi  “E’ inconcepibile …”.
“Ben … ascolta … Alexia …. sono io!”.

Il giovane ispettore rimase scioccato a quella rivelazione ; si liberò da quell’abbraccio e guardando bene Kiara balbettò
”Non è possibile … non puoi … tu … “  Ben non riusciva a capacitarsi “e poi lei era bionda , non aveva i capelli neri … e gli occhi … i suoi erano verdi …”.
“Ascolta Ben, io sono una poliziotta come te e allora ero un agente infiltrato dell’LKA.”
”Cosa sei?” Ben non riusciva a credere a quelle parole
”Ma … ma … perché non me lo hai detto? ... sette anni fa … se avessi saputo chi eri … avremmo incastrato Fox …” Ben era sempre più sconcertato
”Ben avevamo sospetti su tutti … non potevo fidarmi di nessuno … e non potevo far saltare la copertura.”
Ben alzò lo sguardo al cielo e a stento trattenne la rabbia “Non potevi far saltare la copertura?” e poi violentemente come una coltellata al cuore rammentò l’interrogatorio che fece ad Alexia.
”Mi dispiace ... per quella stretta al braccio ferito ... ” e ritornò a guardare la ragazza negl’occhi.
”Non potevi sapere, per te ero quella che aveva in qualche modo ucciso il tuo partner in cambio di soldi ….”  replicò Kiara
”Ma Kiara chi organizzò la tua morte? Chi sapeva dei poliziotti corrotti? Chi era il tuo superiore?”
Ben ora era più che determinato a conoscere la verità.
”Tutte domande giuste e lecite, Ben, ma non posso darti risposte, non ora; troppe persone sono morte e se Fox venisse a sapere … sarebbe la fine per tutti noi”.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Rivelazioni ***


RIVELAZIONI
Erano quasi le due di notte quando Semir fece ritorno al distretto. 
Aveva il cuore che gli batteva a mille ed era preoccupatissimo per la sorte del suo collega; era  stanco e demoralizzato per aver perso solo tempo perquisendo l’appartamento di Kiara senza scoprire nulla che lo potesse aiutare a ritrovare Ben.
Entrando al Distretto il piccolo ispettore  vide che l’ufficio del commissario  aveva ancora le luci accese.
“La Kruger c’è ancora ” pensò e senza tanti convenevoli bussò e senza aspettare risposta entrò.
Restò di sale quando vide che in compagnia del Commissario c’era anche la Procuratrice Schrankmann,  ma non gli importò nulla... voleva risposte.
”Capo le devo parlare” esordì Semir
”Si tratta di Ben e di Kiara …”
”Si sieda Gerkhan” disse la Kruger
”No , aspetti commissario … oggi sono stato nell’appartamento di Kiara e …” ma fu di nuovo interrotto bruscamente dalla procuratrice Schrankmann
”La signorina Becker è un agente sotto copertura ispettore Gerkhan”
“Cosa? …” disse un esterrefatto Semir ; non osava credere alle sue orecchie.
La Kruger invitò con un gesto il suo ispettore a sedersi.
Il Commissario lo ragguagliò  sull’indagine che Kiara , nelle vesti di Alexia Thomas , aveva condotto sette anni prima come agente infiltrato dell’LKA.
”Abbiamo sempre avuto sospetti su Fox il capo della SEC , ma dopo la presunta morte di Alexia più nessun agente sotto copertura è morto“ esordì con la sua solita professionalità il commissario.
“Molto probabilmente  Fox aveva  già messo da parte un sacco di soldi per condurre una vita agiata e gli faceva comodo calmare le acque e placare i sospetti che avevano su di lui; prove evidenti non c’erano e lui è sempre stato attento a non commettere errori che lo potessero  ricondurre alla criminalità a cui vendeva i nomi degli agenti infiltrati. Quando  Kiara venne  arrestata dall’ispettore Jager divenne il principale indiziato, ma nessuno sapeva a parte noi che era un’infiltrata”
Semir seguiva  attentamente il racconto del commissario; sospettava che con la sparizione del suo collega c’entrasse Kiara, ma  un’infiltrata dell’LKA … faceva fatica a crederlo.
“Purtroppo” continuò la Kruger “due mesi fa l’informatore  che aiutava Fox a svelare le identità degli agenti , tale Sebastian Muller, è evaso dal carcere e non sapendo dove nascondersi  ha rintracciato Fox; Muller a suo tempo lo arrestammo noi e Kiara prese il suo posto guadagnandosi subito la fiducia di Fox. Sicuramente Muller  avrà informato Fox  che la morte di Kiara fu solo una messa in scena “
“Ma come faceva questo Muller a sapere che Alexia … Kiara … insomma era viva?” chiese uno sbigottito Semir
“Perché lo interrogò in carcere,” rispose la procuratrice “voleva arrivare a chi poteva aver interesse ad uccidere l’agente Thomas Samuel . Inoltre l’agente Becker è  l’unica persona che riesce a programmare e a tenere aggiornato il programma degli agenti sotto copertura, ha generato  un programma  che solo e soltanto lei può decodificare. E questo Fox lo sa perciò  ha bisogno di lei”.
”Ma perché non lo arrestaste subito?” Semir era sempre più sbigottito.
“Volevamo i nomi dei mandanti a cui interessava la lista.” ribatte la procuratrice
“Quindi  Ben è stato rapito da Fox …?”chiese Semir
“L’ispettore Jager arrestò Alexia , quando Fox ha saputo che era viva ha creduto che anche l’ispettore Jager doveva sapere” continuò la Schrankmann.
“Mapporca miseria … capo … Ben non sa che Alexia è viva … “ Semir era furioso  “State mettendo a repentaglio la vita di Ben e se fosse …. “ e non ebbe il coraggio di finire la frase.
“Abbiamo il timore che Kiara abbia preso contatto con  Fox e sia andata da lui, proprio per salvare l’ispettore Jager “ disse la Kruger
“Ovviamente l’agente Becker sapeva dell’evasione di Muller e quando l’ispettore è scomparso ha subito pensato che dietro a questo ci fosse Fox , e avendo in mano sua Jager le avrà sicuramente proposto uno scambio. Ovvio che nessuno doveva essere a conoscenza della cosa altrimenti per l’ispettore Jager sarebbe la fine” finì il discorso la Schrankmann.
“E dove pensate che possano essere?” Semir sembrava un leone in gabbia.
”Hartmut sta cercando di rintracciare in qualche modo il cellulare di Jager,di Kiara o di Fox, ma per adesso non abbiamo nessun riscontro, l’unica cosa certa è che Fox ha bisogno del computer dell’LKA … almeno  crediamo, ma Kiara è un genio al computer è stata istruita, diciamo così da Hartmut , ma poi ha sviluppato  da sola i programmi … indecifrabili per chiunque. Speriamo che avendo un computer tra le mani riesca a dirci dov’è”
 
Intanto alla periferia di Colonia la porta della stanza dove erano tenuti prigionieri Kiara e Ben si aprì.
“Tieniti pronta , fra un po’ avrò bisogno di te” ringhiò Fox guardando Kiara.
”Perché lo fai Fox ? Hai sulla coscienza poliziotti che erano tuoi colleghi! Hai sulla coscienza Thomas! Sei uno schifoso bastardo”  gli disse di rimando Kiara.
“Se non fai quel che ti dico avrai anche tu qualcuno sulla coscienza “ e detto questo prese Kiara per il collo e la sbatté contro il muro.
Per Ben quello fu troppo, raccolse tutte le sue forze e con un enorme sforzo  accompagnato da dolori lancinanti si avventò su Fox.
“Lasciala andare maledetto …”
Purtroppo un nuovo straziante dolore invase il corpo già provato di Ben.
Con una mossa repentina Fox estrasse da una tasca del suo giubbotto un coltello serramanico e  pugnalò il ragazzo ad un fianco. Poi estrasse il coltello dal corpo di Ben procurandogli altro dolore, guardandolo negli occhi con un sorriso diabolico.
 Il giovane ispettore cadde a terra in ginocchio le mani sulla ferita, il volto una maschera di dolore.
Fox non si fece molti scrupoli con un calcio lo fece cadere disteso sul pavimento.
Kiara restò pietrificata da tanta crudeltà, e  quando vide Ben a terra tentò di raggiungerlo, ma non fece a tempo che una mano possente la prese per un braccio.
”Ti conviene fare quello che ti dico “ le ringhiò ferocemente contro, quell’uomo di umano non aveva più niente
“Altrimenti?” lo sfidò la ragazza.
Kiara cercò di tenergli testa, ma aveva paura che Fox potesse infierire ancora  su Ben.
”Altrimenti  il tuo amico sbirro farà la stessa fine del tuo adorato Thomas … Sai l’ho ucciso io stesso, una bella esecuzione , un colpo alla nuca … BANG!”.
Le lacrime cominciarono a scendere copiose sul viso di Kiara ….”Sei uno maledettissimo bastardo,  Fox …”.
”Si lo so, ma vedrai di cosa sono capace … il tuo amico poliziotto mi pregherà di ucciderlo e poi mi divertirò ad uccidere te, nel caso tu non voglia collaborare. Potrei anche divertirmi con la famiglia dell’ispettore Gerkhan … sai ho visto che ha due belle figlie ….”
Detto questo scaraventò per terra Kiara accanto al corpo di Ben ed uscì dalla stanza.
Kiara cercò di trattenere le lacrime, senza però riuscirci. Non voleva vedere un’altra persona cara morire, si perché Ben era diventato per lei questo …. all’inizio lo odiava era stata costretta quasi ad odiarlo, ma adesso piano piano le si era affezionata a quel ragazzone.
”Ben” le sussurrò dolcemente.
”Hey …” rispose lui aprendo gli occhi
”Aspetta stai fermo, tamponiamo la ferita …” Kiara cercò di essere il più tranquilla possibile, ma la sua voce tremava, aveva paura,  una tremenda paura.
La ragazza  si tolse la felpa, quindi la maglietta, la strappò e cercò di tamponare la ferita di Ben.
Restando per qualche minuto in canottiera Ben non poté fare a meno di notare la cicatrice che la ragazza aveva sul braccio , una fitta al cuore lo invase. La cosa non sfuggì a Kiara che gli sorrise teneramente. Ben dal canto suo riuscì solo a mormorare ”Alexia, sei proprio tu …”
“Preferisco Kiara” gli disse accarezzandogli la testa ”E’ il mio vero nome”
”Senti, adesso puoi dirmelo … viste la circostanze … Cosa vuole Fox da te? E chi era Thomas ? ” disse Ben con un filo di voce .
Kiara si rabbuiò, respirò profondamente, ricordare le faceva male, come sale sulle ferite .
”Thomas era il mio fidanzato, all’Accademia di Polizia eravamo nello stesso corso e ci siamo innamorati. Una volta diplomati siamo entrati nelle file dell’LKA io ero una specie di hacker mentre Thomas divenne un poliziotto sotto copertura. Una sera io e Thomas ci trovammo, lui mi disse che aveva dei sospetti che qualcuno all’interno dell’LKA vendesse alla criminalità  le identità degli agenti infiltrati. Fu l’ultima volta che lo vidi vivo. Durante un’operazione lui morì”
Ben vide che a stento Kiara cercava di trattenere le lacrime, ma continuò il racconto
 “A me fu affidato il caso, nessuno sapeva di noi e scoprii che all’interno del dipartimento c’era veramente chi vendeva le identità. Decisi di infiltrarmi anch'io, anche se il mio capo all’inizio non voleva, ma alla fine cedette. Nelle tre settimane successive morirono altri tre agenti, tra cui il tuo partner. Attraverso conti bancari, server sparsi per il mondo, piste di carte clonate e altro e con l’aiuto di Hartmut Freund …..”
”Hartmut ?”disse uno sbigottito Ben.
” Si, Ben. Io e Hartmut insieme eravamo una coppia esplosiva quando avevamo un computer in mano comunque arrivammo a Fox, ma mancavano prove schiaccianti. Aveva corrotto un certo Muller che aveva  accesso al programma degli infiltrati dell’LKA. Io e il mio capo lo scoprimmo mentre prendeva una valigetta piena di soldi da Fox. Lo arrestammo senza che nessuno sapesse niente, il procuratore ci diede una mano in questo ed io presi il suo posto guadagnandomi la fiducia di Fox.”
Kiara guardò Ben, gli sorrise e disse ”Solo non avevo fatto i conti con un giovane ispettore dell’LKA.”.
 "Che imbecille … ho proprio preso un colossale granchio …. e ho pure aiutato Fox ad incastrarti … il mio partner aveva sospetti su di te è per quello che ti pedinai … Hai tutte le ragioni del mondo per avercela con me, magari ho anche qualcuno sulla coscienza” disse amaro Ben.
“No , smise per sette anni, i soldi che aveva preso dalla criminalità locale gli consentì una vita più che agiata …” rispose la ragazza
”Ma come  è  venuto a sapere che sei ancora viva?” chiese Ben
”Il suo informatore quello che noi arrestammo, è evaso due mesi fa durante un trasferimento lui sapeva che non ero morta e ha messo al corrente Fox; non eravamo sicuri che Fox avrebbe continuato la sua opera, ma non potevamo correre rischi, e nemmeno  potevamo metterti  sotto protezione, ciò avrebbe creato sospetti sia a te che a Semir sia a Fox stesso. E visto che la vostra segretaria era in congedo maternità,  il mio capo decise di farmi prendere il suo posto per tenerti sotto sorveglianza  … e qui ho sbagliato io ….”
Ben guardò Kiara con fare interrogativo.
”Più cercavo di allontanarti da me …” disse Kiara
”Più mi avvicinavo a te” concluse Ben.
”Mi dispiace Ben non ho saputo proteggerti, Fox sapeva che tu non eri corrotto, quindi secondo lui, dovevi sapere che ero ancora viva,  invece ….” Kiara era demoralizzata
”Quindi la Kruger sa ? O no ?”  domandò  Ben
”La Kruger era il mio capo di allora. Fu un caso che venne all’autostradale ed era contenta perché sapeva di aver tra le fila un valido e onesto poliziotto”  replicò Kiara.
Ben fece un grosso respiro, ma respirare cominciava a diventare ogni volta più difficile 
”Sai Kiara, di una cosa mi dispiace …”disse quasi in affanno” Non potrò invitarti a cena”
A sentire quelle parole a Kiara si stinse il cuore, cercò di essere il più convincente possibile
”Vedrai Ben,c’è la faremo, te lo prometto …”.
”Di solito sono io che faccio questo tipo di promesse … ma stavolta “.
Un’altra stilettata … sul volto di Ben apparve un’altra  smorfia di dolore
”Kiara devi dire a Semir che gli voglio bene, gliene voglio tanto, a lui, ad Andrea , alle bambine …”
Ora Kiara cominciava a preoccuparsi, quanto avrebbe resistito
”Ben devi resistere , hai capito? Fallo per me..."
Gli prese una mano cercando di confortarlo in qualche modo.
 
Poco dopo entrò Fox.
”Muoviti Alexia saluta il tuo amico sbirro e se non vuoi che sia l’ultima volta che lo vedi ti conviene  collaborare” disse beffardo.
Kiara che stava inginocchiata accanto a Ben prima di alzarsi gli sussurrò
“Ci vediamo Ben , me lo hai promesso … resisti , tornerò e tu sarai qui ancora ….” Ma fu interrotta da Fox.
”Forse vuoi dire ‘vivo’ ?” e Fox accompagnò questa frase con una diabolica risata.
Ma Kiara non ci fece caso.
 Diede un bacio alla fronte imperlata di sudore di Ben e per Ben fu un’altra straziante stilettata al cuore.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Trovateli ! ***


TROVATELI !
“Quindi voi conoscevate tutto?” disse uno sbigottito Semir
”Sapevate che Fox era ritornato e aveva scoperto grazie al suo ex informatore che Alexia era ancora viva”
Semir si mise una mano sulla fronte , cominciò a sudare freddo e un’ondata di panico lo invase.
“Fu il commissario Kruger a gestire tutta l’operazione” disse la procuratrice Schrankmann ”E fu lei che organizzò la finta morte dell’agente Becker in cella”
Prese la parola il commissario Kruger ”Pensiamo che Jager sia stato rapito da Fox , quando ha saputo dal suo informatore che Alexia non era morta; inoltre crediamo che Muller, l’ evaso, abbia cercato di infiltrarsi nei computer dell’LKA per vendere alcune identità per conto suo e per procurarsi denaro per poter espatriare, ma non riuscendoci Muller ha  rintracciato Fox e gli ha raccontato della finta morte dell’agente Thomas e insieme hanno rapito Jager per arrivare a Kiara”
“Mapporca capo, Ben … Ben non sa nulla …” Semir era atterrito, stavano giocando con la vita del suo amico.
Una fitta al cuore si impadronì di Semir
“Ma capo si rende conto? Fox non ha avuto scrupoli a vendere i suoi colleghi , crede che ne avrà per Ben pur di arrivare a Kiara ? E Kiara? Pensate che abbia in qualche modo rintracciato Fox per salvare Ben?” disse Semir, con un tono che stava diventando sempre più furioso
Il piccolo ispettore turco sembrava un leone in gabbia e aveva paura, paura che quella stretta  sulla spalla data poche ore prima a Ben nell’ufficio della Kruger ,fosse l’ultima.
Improvvisamente la porta dell’ufficio del Commissario si spalancò,ed entrò un sconvolto Hartmut.
Senza tanti convenevoli disse ”Non so come , ma Kiara si è messa in contatto con noi”.
 
Nel frattempo in un capannone situato nella periferia di Colonia, Fox spinse Kiara dentro una stanza dove c’erano computer ed apparecchiature molto sofisticate
“Come vedi ci siamo attrezzati bene“ disse orgoglioso Fox e fece cenno a Kiara di guardare verso un angolo della stanza.
Kiara tentò di soffocare l’urlo: a terra vide un corpo con un foro di pistola alla nuca, un’esecuzione in piena regola.
Era il cadavere di Muller.
”Bastardo maledetto … lo hai ucciso “ inveì la ragazza contro Fox “lui è venuto da te perché tu lo aiutassi nella sua latitanza e tu lo hai ucciso …”
”Già” fece beffardo Fox “il tuo predecessore all’LKA, Alexia o preferisci Kiara? Mi ha raccontato di te della tua finta morte solo che non sapevamo che Jager fosse all’oscuro di tutto, ma non importa,  in fondo mi son divertito a torturarlo e poi in ogni caso sono arrivato lo stesso a te”
“Maledetto pagherai anche per questo “ replicò rabbiosa Kiara
“Comunque non volevo spartire i soldi, ne' tantomeno desideravo  testimoni” continuò nel suo delirio Fox “ed era  anche mia intenzione che tu capissi che non vado per il sottile …” detto questo spinse Kiara verso le apparecchiature.
”Forza …. al lavoro ….”  ordinò Fox

Kiara seppur riluttante si mise davanti al computer e subito cominciò a digitare il più velocemente possibile codici e password; più velocemente digitava più possibilità avrebbe avuto che Fox non si accorgesse di nulla.

”E niente scherzi intesi ? so che il programma è una tua creazione , Muller mi ha assicurato che non c’è modo di localizzarvi quindi cerca di stampare la lista che voglio e magari tu e il tuo amico sbirro potreste uscirne vivi. Una volta stampata la lista la invierai a questo indirizzo di posta elettronica e quando avrò avuto conferma del mio bonifico in una banca estera sparirò dalla vostra vita “ disse Fox allungandole un foglio con un indirizzo e-mail.
”E chi mi assicura che poi non ci ucciderai? Non mi sembra tu voglia testimoni e Muller ne è una prova …”
Kiara fece la domanda dando le spalle a Fox e continuando a digitare in maniera frenetica sulla  tastiera del computer.
“Non hai molta scelta “ disse malefico ”Quanto pensi resisterà ancora il tuo amico?”
Kiara pensò a Ben agonizzante, doveva  prendere tempo , ma anche fare in fretta altrimenti Ben rischiava di morire dissanguato.
 Cercò di spazzare via quel pensiero e la vista cominciò ad annebbiarsi, ma non doveva piangere e Fox non doveva accorgersi di nulla .

Intanto nello scantinato Ben era ancora cosciente , cercò di alzarsi , doveva trovare un modo per uscire di lì , doveva aiutare Kiara , perché non tornava? Fox la stava torturando?  magari nello stesso modo in cui era stato torturato lui? Kiara era un’agente dell’LKA , non avrebbe mai tradito i suoi colleghi , di questo era sicuro , ma a che prezzo? Il giovane ispettore trasse un profondo respiro , cercò di alzarsi , ma una fitta dolorosissima proveniente dal fianco ferito lo invase;   cadde a terra svenuto.

Intanto al Distretto il commissario, la procuratrice e il piccolo ispettore guardarono Hartmut con un’espressione a dir poco sbigottita.
”Si spieghi, Hartmut” disse il commissario preoccupatissimo
”Dunque” esordì schiarendosi la voce il giovane scienziato della scientifica “Kiara ha creato un  sistema che nel caso qualcuno vi acceda più o meno volontariamente o venissero violate le procedure per accedere alla banca dati degli agenti infiltrati … “
“Hartmut per favore … arriva al dunque!” Semir lo interruppe bruscamente , il piccolo ispettore era agitatissimo e l’ultima cosa che voleva sentire ora erano le lungaggini del giovane tecnico
Hartmut alzò stizzito gli occhi al cielo e tornando a guardare Semir disse
“Ecco se il sistema viene violato si attiva una sorta di allarme che arriva direttamente a me, alla scientifica o al mio cellulare … insomma in modo che io lo sappia  subito … chiaro il concetto?” spiegò il tecnico della scientifica
“Magnifico , Hartmut dove sono?”
Semir stava già catapultandosi fuori dalla porta con le chiavi della BMW in mano
”Non lo so ….”
Fu la laconica risposta del fulvo tecnico
A Semir parve che la terra gli venisse a mancare da sotto i piedi.
”Come non lo so!” disse un esasperato Semir
”Semir ho detto che Kiara si è fatta viva non che l’ho localizzata, per questo ci vorrà tempo” rispose sintetico Hartmut
”Ma Ben e Kiara non hanno tempo!”    urlò Semir
”Semir così non mi aiuti ; credi che non lo sappia? il segnale è stato deviato, forse Fox ha un complice che se ne intende di computer e server. C’è una connessione Wireless collegata ad un Proxy anonimo … ripeto ci vorrà tempo ….”
”Muller quel maledetto avanzo di galera …” disse sconsolato Semir
“ Hartmut quanto ci vorrà …”
”Te lo ripeto Semir non lo so , dobbiamo solo aspettare ho già attivato lo scanner di frequenza …” rispose lo scienziato dai capelli rossi.

Due ore dopo Kiara fu ricondotta nella stanza dove c’era anche Ben. Aveva una paura folle , il cuore le batteva a mille. Si avvicinò piano piano al corpo del giovane ispettore. Era pallido e la maglietta che aveva usato per tamponare la ferita al fianco era zuppa di sangue; cominciò a piangere e si lasciò cadere in ginocchio davanti al corpo immobile di Ben.
“Mi dispiace Ben è colpa mia se Fox … “ le lacrime e l’angoscia che aveva dentro gli impedirono di finire la frase.
Ben avvertì la sua presenza e lentamente aprì gli occhi e cercò di sorriderle
“Ciao Kiara come stai?”sussurrò debolmente
“Veramente dovrei dirtelo io … ‘come stai’ ?” rispose dolcemente la ragazza
“Sono ancora vivo , quindi il mio invito è ancora …. “ ma non riuscì a finire il discorso; cominciò a tossire e smorfie di dolore apparvero sul suo volto
“Ben…” Kiara gli prese una mano e mise l’altra sulla fronte: bruciava.
Stette li ferma immobile accanto a Ben, ogni tanto le accarezzava il volto , non avrebbe saputo quantificare il tempo; già quanto tempo era passato?Un’ora o due?Quanto ci avrebbe messo Hartmut a localizzarla?E Ben? Per quanto tempo avrebbe ancora resistito?Era giovane, forte, ma aveva perso molto sangue.

Intanto al Distretto l’attesa si faceva sempre più snervante.
La Kruger e la Schrankmann andarono nella saletta ristoro a prendere un tè , mentre un sempre più agitato Semir aveva accompagnato Hartmut alla scientifica.
”Mapporca , Hartmut quanto ci vuole?....”
”Semir te lo già detto e ripetuto cento volte , non lo so e se continui a chiedermelo ti caccio via ,così non mi aiuti”
Hartmut cominciava ad essere stufo delle sollecitazioni di Semir e le sue continue pressioni lo stavano innervosendo
“Vado a prendere aria “ disse Semir e uscì
Pensieri orribili attanagliavano il già provato ispettore; Ben dentro ad una bara, come pure Kiara.
Chissà se Ben avrebbe mai saputo che lui lo considerava come il suo terzo figlio, cosa avrebbe detto alle sue figlie se ‘zio Ben’ non si fosse più fatto … vivo?
 … E Kiara?Chissà se Ben sapeva chi era veramente Kiara? Quella ragazza misteriosa di cui, Semir ne era certo, Ben si era innamorato.

All’improvviso dall’interno dello stabile della scientifica
“SEMIRRRRR !!!” urlò Hartmut  “li ho trovati , sono nella zona della vecchia ferriera …”
Ma Hartmut vide che Semir lo fissava stralunato
”Bhè non dici niente? Grazie Hartmut, bravo Hartmut …” chiese perplesso il tecnico
”Hartmut, ma è uno spazio enorme … ci sono edifici , capannoni , scantinati , sotterranei …”
A Semir sembrò di aver perso il contatto con il mondo … un passo avanti … e due indietro.
”Mi spiace Semir , ma il server … ” ma non finì la frase
”Avvisa la Kruger “ disse Semir al giovane scienziato
 ”Fatti mandare la SEC”  ma poi pensò a Fox e il cuore si fermò ; quante persone potevano essere coinvolte ancora? quanti avrebbero voluto trovare Ben e Kiara ancora vivi?
“Hartmut “ riprese “Avvisa il capo e dille di andare alla vecchia ferriera, ci penserà lei a mandare rinforzi io vado”
Detto questo salì sulla sua BMW e partì sgommando, con la speranza di trovare i suoi colleghi e amici ancora vivi.

Intanto in uno scantinato della zona della vecchia ferriera Kiara era sempre più angosciata, Ben respirava sempre più affannosamente e il suo corpo era scosso da colpi di tosse. Ogni tanto il giovane apriva gli occhi e cercava di sorriderle.

Nel frattempo, rischiando di provocare incidenti o di andare fuori strada finalmente Semir arrivò alla vecchia ferriera.
”Ti troverò Ben … devi solo farti trovare vivo ...” si disse per farsi coraggio

Improvvisamente con un gesto teatrale Fox spalancò la porta dove erano tenuti prigionieri Kiara e Ben
“Bene colleghi” disse sarcasticamente
“Non siamo colleghi Fox , anzi ti dichiaro in arresto …” disse Kiara alzandosi; dietro di lei a terra stava Ben e nei suoi occhi si leggeva il terrore.
Fox estrasse la pistola dalla fondina.
”Sai Kiara devo darti una notizia buona e una cattiva: la buona è che è stato fatto  il bonifico mentre  la cattiva è …”
Uno sparo echeggiò nella piccola stanza.

Semir sentì uno sparo mentre scendeva dalla macchina e quasi in contemporanea l’urlo di un uomo
”BEN! o mio Dio, no …”  Semir si trovò come pietrificato in mezzo ad un piazzale, le gambe no lo ressero più è improvvisamente si trovò in ginocchio , la testa tra le mani e cominciò a piangere a dirotto … non lo avrebbe più rivisto, sentito ridere, sparare battute a raffica,suonare la sua chitarra ….
Ormai stava albeggiando e il sole stava sorgendo dietro i capannoni dismessi della vecchia ferriera, ma quel giorno Ben non lo avrebbe visto .
Il piccolo ispettore alzò lo sguardo e nonostante la sua vista fosse offuscata dalle lacrime vide una serie di lucine rosse
“ I rinforzi” pensò ”troppo tardi”  Semir vide anche un gruppetto vestito di scuro entrare in una palazzina .
”La SEC? Speriamo non siano come Fox” ma non fece tempo a formulare un altro pensiero  che un altro sparo pose fine ad ogni speranza di Semir di trovare i suoi colleghi vivi .

 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Oscurità e luce ***


OSCURITA’ E LUCE
Un timido sole stava nascendo dietro le spalle di un atterrito Semir.
Il piccolo ispettore era sconvolto: aveva sentito uno sparo, l’urlo di un uomo e un altro sparo.
Ogni muscolo del corpo di Semir era come paralizzato, il pensiero di essere arrivato troppo tardi lo aveva pietrificato.
Improvvisamente il suo cellulare vibrò e seppure a fatica l’ispettore riuscì a rispondere.
 “Gerkhan …” ma la sua voce era un poco più di un sussurro
”Ispettore Gerkhan, li abbiamo trovati... abbiamo anche chiamato due ambulanze” disse una voce concitata dall’altro capo del telefono.
Semir si alzò e si mise a correre come un forsennato verso la palazzina.
“Due ambulanze ?“ pensò tra sé mentre correva “Per chi? E un buon segno? O no?”
Paura, gioia, speranza, angoscia: un turbinio di sentimenti invase la mente e il cuore dell’ispettore
Semir entrò dentro la palazzina da dove aveva sentito provenire gli spari e arrivò davanti ad una porta di una stanza dove stava di guardia un agente della SEC.
Con il cuore in gola Semir si addentrò nella stanza e appena la sua vista si abituò a quella semioscurità  quel che vide lo sconvolse.
I corpi di Ben e di Kiara  erano uno accanto all’altro.
Stranamente a Semir sembrò di assistere ad una scena di Giulietta e Romeo … la morte li aveva uniti … per sempre.
Aveva le gambe che quasi non lo reggevano più, ma si costrinse ad avvicinarsi ai corpi dei suoi due colleghi; ai suoi occhi sembrava quasi che stessero dormendo: Kiara aveva per cuscino il petto di Ben, mentre lui le stingeva le spalle. Purtroppo la ragazza aveva una profonda ferita d’arma da fuoco tra la spalla e il cuore.
”Ben..” disse con voce strozzata e accarezzò il volto del suo giovane amico.
Il cuore gli si fermò quando sentì un colpo di tosse e Ben apri gli occhi.
”Semir….” disse debolmente Ben ”Kiara … Fox … le ha sparato …”.
Istintivamente Semir tastò il polso a Kiara.
”E’ ancora viva …” e  voltandosi verso l’agente di guardia alla porta urlò ”Quando arrivano queste ambulanze maledizione!”.
 
Da parecchio tempo Semir  era seduto su di una scomoda sedia d’ospedale; aveva chiamato Andrea dicendole che Ben era in sala operatoria, ma non era in pericolo di vita .
Altrettanto non si poteva dire per Kiara che all’arrivo dei medici era stata  subito intubata prima di essere caricata sull’ambulanza.
Passò un tempo   che a  Semir  sembrò infinito, la sala d’attesa si era riempita di colleghi e amici di Ben.
A Semir si strinse il cuore: chi avrebbe pianto Kiara se fosse morta?
Ma poi vide una tristissima Kim Kruger; all’inizio pensò fosse per Ben, in fondo tutti erano affezionati a quel ragazzo , ma ora non ne era poi così convinto.
Finalmente dalle porte scorrevoli uscì un medico.
”Sono il dottor Markus Kostner, vorrei parlare con i parenti dell’ispettore Jager per favore”.
Il commissario Kruger si fece avanti e porgendo la mano al dottore si presentò.
”Salve dottore, sono Kim Kruger e sono il diretto superiore dell’ispettore Jager … qui non ci sono  suoi parenti diretti, ma le assicuro che è come se fossimo la sua famiglia, la prego ci dica come stanno lui e la signorina Becker ...”
Semir notò con che dolcezza la Kruger pronunciò queste parole: a volte il suo capo sapeva essere amorevole come una mamma.
“Bhe ecco l’ispettore Jager ha una profonda ferita al fianco, ma fortunatamente, a parte la copiosa perdita di sangue, non sono stati lesi organi vitali, anzi fra qualche minuto sarà portato in reparto e se uno, e dico uno solo di voi, vuole vederlo, potrà farlo”.
Semir che alla vista del medico si era alzato dalla sedia, crollò di nuovo  ”Dio ti ringrazio …” disse tra sé .
”E la signorina Becker?” chiese il commissario Kruger.
“Kiara … “pensò  tra sé Semir  e si maledisse un po’.
Non aveva pensato più a lei … a lui in fondo bastava che  fosse vivo Ben e stesse bene.
“La situazione della signorina Becker è decisamente più grave, allo stato attuale”
Il dottore fece una pausa, non voleva alimentare false speranze non ci resta che aspettare e pregare. 
"E’ in coma farmacologico, la pallottola che l’ha colpita è passata molto vicino al cuore ed è un miracolo che non abbia reciso l’aorta, mi spiace, ma al momento attuale non possiamo sciogliere la prognosi” detto questo il medico si congedò da loro.
 
Era da più di un’ora che Semir era seduto su una sedia vicino al letto di Ben, ogni tanto gli prendeva la mano e lo accarezzava.
Per lui quel ragazzone era quasi come un fratello piccolo, o meglio ancora era come un figlio. Quanto si arrabbiava Ben quando lo trattava così, ma era più forte di lui, gli voleva bene e se gli fosse capitato qualcosa non se lo sarebbe mai perdonato.
Semir stava quasi per appisolarsi sulla sedia quando la sua mano fu stretta da quella di Ben.
Ben aprì gli occhi e appena vide il suo collega con voce fioca lo chiamò.
”Ciao socio”
“Ciao socio” rispose Semir  “come stai ?….”
Ben abbozzò un sorriso, ma poi tutto ad tratto quel sorriso svanì
”Semir … Kiara … dov’è? … è …”
Ben non ebbe né il coraggio né la forza di finire la frase aveva paura che il suo collega gli facesse un cenno negativo con la testa.
 Chiuse gli occhi “Semir ... quel folle bastardo voleva sparare a me, voleva che Kiara soffrisse vedendomi morire, ma lei mi ha fatto da scudo , mi ha salvato la vita … Semir questa volta l’ho uccisa davvero … non rivedrò più i suoi stupendi occhi …” e  scoppiò in un pianto disperato.
”Ben …. tu non c’entri, non hai sparato tu … dai adesso calmati …”disse il piccolo ispettore accarezzandogli la testa.
“Ma io mi sento in colpa … mi sento come se le avessi sparato io … non ho saputo proteggerla … oggi come allora …”.
Semir non sapeva cosa rispondere a Ben.
Stette li in silenzio a sentirlo piangere finchè il ragazzo non si riaddormentò esausto.
Poco dopo Semir uscì dalla stanza.
 
 
In sala d’attesa era rimasta solo il commissario Kruger che appena vide il suo ispettore chiese
“Come sta Jager?”
”Fisicamente bene … psicologicamente … un po’ meno …” rispose Semir
La Kruger annuì , trasse un respiro 
”Il secondo sparo che ha sentito … si ricorda?”.
Adesso ricordava, aveva sentito due spari, ma poi tra la concitazione degli eventi e aver trovato il suo migliore amico se ne era dimenticato.
”Si …  a proposito, Fox?” domandò Semir.
”Il secondo sparo ha ucciso Fox , un agente della SEC lo ha visto sparare a Kiara …”
”Commissario, pensa ad una eliminazione premeditata?” Semir era perplesso
”Chi può dirlo Semir “ rispose una demoralizzata Kruger.
Raramente il commissario lo chiamava per nome, ma forse, anzi sicuramente, era stanca anche lei.
”Comunque Kiara era riuscita a fornire una lista falsa a Fox e falsificare le coordinate bancarie del conto, così che lui credesse che tutto fosse andato tutto secondo i suoi piani. Sfortunatamente non siamo risaliti ai destinatari della lista, Hartmut ci sta lavorando, ma i server sono anonimi quindi chissà se avranno mai un nome i mandanti, comunque l’importante è che le identità dei vari agenti sotto copertura siano al sicuro.”
”Come sta Kiara, capo?” chiese quasi bisbigliando Semir
”E’ in coma farmacologico … attendere e pregare …” disse  tristemente la donna
”Per lei Kiara, non è solo una collega, giusto?”  chiese Semir cercando di essere il più delicato possibile.
Alla Kruger si inumidirono gli occhi
”Si ricorda di Thomas?”.
”Si, il ragazzo di Kiara, ma che c’entra?”  rispose perplesso   Semir
”Kiara e Thomas dovevano sposarsi … e Thomas era mio fratello” detto questo lasciò un basito Semir in mezzo alla sala attesa e se ne andò.
 
 
Due giorni dopo , Ben era ancora  in ospedale, ma per fortuna le sue condizioni fisiche erano in netto miglioramento, tanto che nel pomeriggio avrebbe potuto scendere nel reparto di terapia intensiva a trovare Kiara.
 
Seduto su di una sedia a rotelle nel pomeriggio fu accompagnato dal dottor Kostner al reparto dove si trovava Kiara e durante il  tragitto  chiese ancora una volta delle condizioni della ragazza.
 
“Vede ispettore , il fatto è che la signorina Becker è ancora in coma  farmacologico  questo per non affaticare il suo fisico, anche se devo dire che sono fiducioso. La ragazza è forte le stiamo diminuendo piano piano le dosi , per far anche in modo che si svegli gradualmente,  come vedrà lei stesso non è  più intubata, ha solo un tubicino che l’aiuta a respirare … abbia fiducia “
Ben entrò nella stanza dove stava Kiara, il dottore lo salutò.
Si avvicinò al letto, se a Semir  erano sembrati Giulietta e Romeo a lui ora la ragazza  rammentava  Biancaneve: il viso pallido, incorniciato da capelli scuri, le labbra rosse e quegl’occhi blu che purtroppo erano  ancora chiusi.
“Perché ti sei messa a fare l’eroina ? Perché? Già avevo Alexia sulla coscienza … non voglio anche te” le disse prendendole la mano.
“Guarda ho chiesto a Semir di portarti l’MP3 che avevi a casa, poi quando mi faranno sloggiare chiedo se posso farti ascoltare un po’ di musica , così ti svegli … anzi te lo metto subito così ti ricordi di me al pub e ti svegli per farmi un'altra ramanzina …” disse sorridendo, ma subito dopo una lacrima gli  solcò il viso.
 
Passarono altri giorni e Ben ogni volta che poteva andava a trovare Kiara che anche se in netto miglioramento non si era ancora svegliata.
 
Kiara si guardò attorno le sembrava di essere leggera ,  di fluttuare nell’aria 
“Dove sono? “ disse
“Ciao amore mio”  rispose una voce dolcissima
La ragazza si girò in direzione della voce, quella voce che lei conosceva bene,  ma non sentiva da tanto tempo
“Thomas amore mio …” ma non riusciva a muoversi
”Thomas non riesco a venire da te …”
”Lo so , ma guarda …” e le fece segno di guardare la stanza .
”Thomas chi è quel ragazzo laggiù ? e perché piange? … Ma quella sono io! Ma allora se ti vedo Thomas .. sono … morta?” chiese una incredula Kiara.
“No, non lo sei e io quel ragazzo non lo conosco , ma sicuramente tu sì e lui pure , è lì da un bel po’ e ti viene a trovare spesso ti ha portato pure la ‘nostra’ musica anche se a volte lui stesso la canta”.
Poi aggiunse
“Sai ti canta spesso ‘ lullaby ‘ dei Nickelback , lui desidera tanto che tu apra gli occhi"
A Kiara vennero in mente alcuni versi della canzone
Ti prego, lascia che ti porti fuori dall’oscurità, alla luce
Perché ho fede in te
Che riuscirai a passare un’altra notte
Smettila di pensare alla via d’uscita più semplice
Non c’è bisogno di spegnere la candela
Perché non è finita per te
Sei decisamente troppo giovane
E il meglio deve ancora venire
 
Kiara notò la somiglianza tra Thomas e Il ragazzo e all’improvviso  ricordò tutto
“Ben Jager …  sì quel ragazzo lo conosco, Ben... allora sei vivo … “
Kiara era felicissima, ma decisa disse
“Adesso che so che è vivo posso venire da te Thomas …”
“No Kiara, invece devi svegliarti … devi continuare a vivere”  rispose dolcemente Thomas
“Non c’è nessuno a cui interessi che io viva … e io voglio tornare da te …”
La voce di Kiara era triste, ma sempre più decisa.
“Kiara non puoi lo sai, e sul fatto a cui nessuno interessi che tu viva … ho qualche dubbio” e le sembrò che Thomas le indicasse di nuovo Ben.
“Kiara si voltò a guardare Ben, ma quando  rivolse di nuovo lo sguardo a Thomas, lui non c’era più.
 
Nello stesso istante la ragazza finalmente aprì gli occhi.
Poi li richiuse subito … la luce le dava fastidio anche se  aprendoli le sembrava di aver visto qualcuno seduto su di una poltrona vicino al suo letto.
 Si costrinse a riaprire gli occhi e ciò che vide la riempì di gioia; ecco chi continuava a parlarle addirittura a cantare,quando lei voleva solo sonno e silenzio.
“Ispettore Jager” disse  debolmente.
Ben si svegliò dal suo torpore: davanti a sé gli occhi e il sorriso più belli che avesse mai visto.
”Ciao” riuscì solo a dire e premette il pulsante della chiamata; sapeva che se Kiara si fosse svegliata doveva avvisare subito i medici.
“Ispettore come sta?”chiese con un filo di voce
”Dovrei  chiedertelo io come stai, sei tu quella che sta a letto …”   A Ben sembrò  che il cuore gli stesse per scoppiare dalla gioia
”E’ che mi piace dormire …”   rispose Kiara cercando  di stare al gioco.
”Devo farmi accoltellare ancora perché tu mi dia del tu,  signorina Becker? O dovrei dire Alexia?” rispose il ragazzo.
Kiara sorrise e Ben ricambiò.
”Vada per il tu, Ben”  rispose Kiara
”Bene andata! Adesso  però cerca di rimetterti in forze, perché appena uscirai da qui, hai un tavolo prenotato nel più bel ristorante di tutta Colonia” disse Ben sfregandosi le mani.
”Mi sa che ci metterò un po’ a guarire, non sono da locali Vip ispet … Ben ”.
”Che dici della pizzeria in Friedrichstraße?”  propose  Ben
”Andata!” rispose Kiara
Tutto ad un tratto Ben si rabbuiò e la cosa non sfuggì a Kiara che chiese
“Cosa c’è che non va Ben?”
“Mi chiedevo cosa farai ora?In fondo la tua missione è finita. Tornerai  all’LKA ? O rimarrai all’Autostradale fino a che la nostra segretaria non ritorna dalla maternità? “
Ben non aveva neppure il coraggio di guardare la ragazza negl’occhi, aveva il timore che quegl’occhi gli dicessero ‘addio’
“Il Commissario Kruger mi ha proposto di restare … anche se dovesse tornare la vostra segretaria …”
Ben sfoderò uno dei suoi meravigliosi sorrisi
“E tu che le hai risposto? Cosa hai deciso di fare?”
“Per adesso non lo so, vedremo … intanto voglio guarire e uscire da qua … “ gli rispose Kiara
“E venire a cena con me!” disse prontamente Ben
“E andare in pizzeria con te, perché te l’ho promesso e poi mi  fa piacere …” disse un po’ arrossendo “Poi si vedrà in fondo al Distretto tutti siete stati sempre gentili con me … “
“Già peccato che io non possa dire altrettanto!” disse divertito Ben, ma poi aggiunse “Anche se adesso so il perché e perché ti comportavi così”
I due poliziotti continuarono a chiacchierare ancora un po’ fino a quando entrò un’infermiera che invitò gentilmente Ben ad uscire, c’erano da fare esami e controlli.
”Torno domani se ti fa piacere, ma se non ti fa piacere … mi hai già detto no una volta …”  disse il giovane ispettore assumendo l’aria di un bambino a cui hanno appena rifiutato qualcosa
”Ti direi di no, solo per il gusto di dirtelo” ribatté divertita la ragazza.
”Sai già una volta una ragazza mi ha detto di no e sono finito all’ospedale, mica vorrai avermi sulla coscienza …”.
”Per carità,no!” ribadì Kiara.
Ben le si avvicinò, avrebbe voluto baciarla sulle labbra, ma ripiegò con un bacio sulla fronte.
Il giovane ispettore si era innamorato di lei, ma lei? Chissà magari un domani … intanto lo aspettava una serata insieme.
Forse la prima di una lunga serie.
                                                                    FINE
Vorrei ringraziare tutti per essere arrivati a leggere questa storiella fino alla fine. Un ringraziamento particolare va a chi ha recensito: Furia, Sophie,Laura e naturalmente alla mia preziosissima lettrice beta Maty, i tuoi suggerimenti sono stati preziosissimi .
Chissà può darsi che questa sia stata l’inizio di una avventura … chi può dirlo … alla prossima.
Un abbraccio forte a tutti.
ChiaraBJ

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2550932