DEMONS

What are you?

CAPITOLO 1

Ero lì, come tutti i pomeriggi, nel bosco, seduta sotto un albero a scrivere sul mio diario, ormai era diventata un'abitudine, ogni volta che mi succedeva qualcosa la scrivevo, non so perchè, forse è un modo per sfogarmi, quello che so, è che mi faceva stare meglio. Io sono Lucinda Parker, o piu semplicemente Lucy, sono una ragazza comune, alta, magra, occhi verdi, mora ed ho 18 anni, sono molto curiosa e testarda e mi dicono di essere anche molto simpatica, sono quella con tutti i ragazzi appresso, ma che non si butta subito tra le braccia di uno dopo qualche frase dolce. Come tutte le ragazze che non sanno ancora cosa fare nella vita, vado al college, vivo a Dover, una cittadina della Gran Bretagna, sono la piu popolare nella mia scuola, essendo la nipote del preside, qui mi conscono tutti, non è molto strana visto che sono nata qui, la cosa piu strana sarebbe non conoscere almeno il 70 % della popolazione.

La mia vita era perfetta, ero il capo delle cheerleaders, avevo il fidanzato che tutte le ragazze vorrebbero, Meson, alto, magro, biondo, occhi azzurri, anni 18, ma da quando sono morti i miei genitori, da 2 anni, non riesco piu a dialogare con le persone per piu di 5 minuti, ero rimasta solo io, mio fratello Denny, lui è alto, magro, moro, occhi azzurri ed ha 15 anni, lui è testardo come me, forse anche di piu di me, ricordo di quando aveva perso il suo peluche, rimase per giorni interi a cercarlo nonostante tutti gli dicessero che non lo avrebbe piu trovato; è uno di quei ragazzi che appena una ragazza gli dimostra un po di affetto per lui è l'amore della sua vita e se questa lo tradisce per lui non esiste piu, ma daltronde ha ancora 15 anni è normale per la sua eta. Poi ci sono loro, le mie inseparabili amiche, Jennifer Enderson e Samantha Jeffrie, Jennifer è alta, magra, bionda, liscia, con gli occhi marroni e ha 18 anni, lei è la solita chiacchierona e sa sempre tutto di tutti, invece Samantha è alta, magra, mora, capelli mossi, occhi grigi ed ha 17 anni, lei è sempre in cerca di ragazzi, la solita romanticona che vede il principe azzurro in ogni ragazzo; ora ho lasciato Meson, non riuscivo più a reggere una relazione, ma nonostante questo lui mi ama ancora.
Stavo scrivendo com'era andata la mia solita mattinata al college, quando sentì dei lamenti di un animale, essendo curiosa mi alzai e camminai per 1 o 2 minuti, fino a quando non vidi un cervo morto a terra, mi coprì la bocca con una mano disgustata, dopo un po presi coraggio e mi avvicinai, aveva il collo pieno di sangue, era uno spettacolo orribile, quale orrenda bestia avrebbe potuto fare una cosa del genere? Mi sentivo osservata, mi girai in tutte le direzioni, ma non c'era nessuno, "sarà la mia immaginazione" pensai.

feci qualche passo indietro, ma andai a sbattere a qualcuno, o a qualcosa, mi girai trovandomi davanti un ragazzo moro, occhi nocciola, alto e magro, indossava una maglietta a maniche corte grigia, jeans e scarpe da ginnastica bianche, mi sorrise.

Rimasi immobile, poi lui mi porse la mano e disse: "ciao! Io sono Liam Payne, piacere!" afferrai la mano e la strinsi, era ghiacciata, cercando di sorridere, cosa molto difficile dopo quello che avevo appena visto dissi: "ehm, ciao! Io sono Lucinda Parker, ma puoi chiamarmi Lucy!" sorrise, usò una tale potenza nel stringermi la mano che la dovetti allontanare subito. Poi dissi. "t-tu ne sai qualcosa?" mi voltai verso il cervo morto, ma quando mi rigirai verso il ragazzo, era sparito, rimasi confusa, non poteva essere la mia immaginazione, insomma mi sembra di non aver preso delle sostanze stupefacenti, e poi sentivo ancora i brividi di quando gli strinsi la mano, ma dov'era finito??

Ancora confusa raggiunsi l'albero dov'ero prima, il sole stava tramontando, sarebbe meglio tornare a casa; presi la borsa e misi dentro il mio diario e la penna e mi incamminai.

***

Ero sdraiata sul letto a scambiare messaggi con Jennifer e Samantha, fino a quando non mi squillò il cellulare, era Meson, risposi: "pronto Meson!" lui mi rispose: "hey Lucy! Senti mi chiedevo se ti andava di fare una passeggiata, visto che è una bella serata?!", bhe in effetti non sarebbe una cattiva idea, in fondo non è che mi stavo divertendo tanto sul letto, rispondo: "okay!", tutto contento disse: "5 minuti e sono da te!" sorrisi, Meson è un bravo ragazzo, anche bello, forse non lo avrei nemmeno lasciato se i miei non fossero, bhe, morti.

Mi alzai controvoglia dal letto e presi un paio di convers, dei jeans e una felpa, mi feci una coda alta e un po di matita e mascara; scesi di sotto e mentre indossavo la giacca Denny mi chiese: "hey Lucy! Dove vai?" tirai su la zip e risposi: "vado a fare una passeggiata con Meson! E non farti dei film mentali! è solo una passeggiata tra amici!" sorrise e rispose: " certo sorellona!" mi avvicinai, gli diedi un bacio sulla guancia e dissi: "e non distruggere la casa o cose del genere! insomma fai il bravo fratellino!" gli scompigliai i capelli con la mano e lui sbuffò, ho sempre avuto un buon rapporto con Denny, da quando siamo solo io e lui ci siamo avvicinati di piu, e ora sono come una sorella / mamma per lui.

Uscì dalla porta e trovai Meson davanti a me, mi diede un bacio sulla guancia e ci incamminammo, fece vari tentativi di prendermi la mano, ma io la spostavo sempre, poi disse: "come va?" ,risposi: "bene, meglio di prima" questa volta riuscì a far incrociare le nostre dita e disse: " ricordati che io ci sarò sempre per te, Lucy" lo abbracciai e gli lasciai un bacio sulla guancia e lui sorrise.

Era da un po che camminavamo parlando di come andavano le nostre vite, quando ci ritrovammo davanti un ragazzo, c'era solo un lampione che illuminava la strada e quindi si vedeva solo la sagoma, continuammo a camminare, fino a quando riuscì a vedere che aveva qualcosa che gli colava dalla bocca, sembrava, era, sangue, aveva anche gli occhi rosso scuro, come se ci fosse il vuoto dentro di lui, mi fermai di colpo, facendo fermare anche Meson, che mi guardava perplesso, gli indicai il ragazzo e si irrigidì, subito dopo quel ragazzo gli si fiondo contro prendendolo per il collo e sollevandolo da terra, io guardavo la scena terrorizzata, poi il ragazzo mentre fissava negli occhi Meson disse: " tu non hai visto niente, ora tornerai a casa tranquillamente" non riuscivo a capire, appena lo ripoggiò a terra Meson si incamminò verso casa sua, perchè lo aveva ascoltato? Lui non mi avrebbe mai lasciato sola.Poi il ragazzo si avvicinò a me con una velocità impressionante, sovrumana, ora che era vicno a me riuscì a vederlo meglio, era riccio, moro, alto e magro, indossava dei jeans una maglietta nera, una giacca di pelle nera e delle scarpe da ginnastica grigie. Si asciugò il sangue che gli colava dalla bocca e rise, non un sorriso normale, uno pieno di cattiveria, ero terrorizzata, poi allungò una mano al mio viso e mi accarezzò una guancia, a quel contatto dei brividi percorsero tutto il mio corpo, chiusi gli occhi e una lacrima percorse la mia guncia e si fermò sulla mano del ragazzo, lui allontanò subito la mano e guardò attentamente la sua mano bagnata dalla mia lacrima, era come se non avesse mai pianto, come se non avesse mai pianto lui stesso, come un neonato che per la prima volta apre gli occhi al mondo, era strano.

Appena si allontanò mi tranquillizzai feci un passo verso di lui, che subito alzò il viso verso di me, non aveva piu gli occhi rosso sangue, adesso li aveva verdi, ma non un verde normale, verde smeraldo, erano molto accesi e sembravano brillare, mi ci persi dentro. Intanto lui continuava a guardarmi, lentamente si avvicinò a me e disse: "sai, sei la prima persona che appena mi ha visto non è scappata!".

Ormai non eravamo molto distanti, fino a quando mi accorsi che non respirava, non riuscivo a sentire il ruo respiro nonostante fossimo cosi vicini, molto lentamente avvicina una mano alla sua guancia, esitando piu volte per la paura, ma quando la mia mano si poso sulla sua guancia, non senti calore, solo gelo, la mia mano si era infreddolita a quel contatto, intanto lui mi guardava perplesso e stupito, mantenedo sempre il contatto visivo dissi: "c-cosa sei?" abbassò il viso, poi lo rialzò e con un tono piu gelido, piu distaccato disse: "sono un demonde, un vampiro", allontanai subito la mia mano e feci uno o due passi indietro, si avvicino di nuovo a me, eravamo vicini, troppo vicini, tanto che i nostri nasi si sfioravano, si avvicinò al mio orecchio e disse: "tranquilla, mi piaci, non ti farò del male" subito dopo infilò una mano nella tasca posteriore dei miei jeans, da cui sfilò il mio cellulare, cominciò a digitare qualcusa su di esso e poco dopo si sentì una vibrazione, proveniente dai suoi jeans, si era mandato un messaggio, perfetto! Adesso avevo anche il numero di un vampiro e la cosa piu inquietante è che lui aveva il mio.

Si riavvicinò a me e ripose il mio cellulare nella mia tasca, prima di allontanarsi si avvicinò al mio orecchio e disse: "sarà meglio che tu vada, potrei non controllarmi piu e ucciderti" sorrise, mi diede un bacio sulla guancia e scomparve nel nulla, non ci capivo piu niente, sentivo ancora l' umidità delle sue labbra sulla mia guancia, la toccai e rabbrividì chiudendo gli occhi, dopo qualche minuto mi incamminai verso casa.