Nice contrary

di lalledy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ti odio maledetto sayan ***
Capitolo 2: *** Vodka e cioccolato ***
Capitolo 3: *** Cosa vuoi da me? ***
Capitolo 4: *** Il dubbio che ti assale ***
Capitolo 5: *** Semplicemente impossibile ***
Capitolo 6: *** Malintesi ***
Capitolo 7: *** Un'esistenza banale ***
Capitolo 8: *** La verità ***



Capitolo 1
*** Ti odio maledetto sayan ***


 

NICE CONTRARY Ti odio maledetto sayan

-Mi dispiace, ma non è ancora pronta!-

-Cosa? Te l’ho rotta ieri? Cosa hai fatto tutta la notte?-

-Aspetta…fammi pensare…ah sì! Ho dormito, come tutte le persone normali!-

-Lo stai facendo apposta vero?-

-Cosa?-

-Perché vi stavo per ammazzare tutti!-

-Guarda, prima avevo il dubbio che tu fossi solo 1 po’ matto, adesso sono certa che tu sia malato!-

-Malato a me?-

-Eh! Problemi?-

-Sì donna! Sei tu il mio problema-

-Chi è che ti cucina da mangiare? Chi è che aggiusta il giocattolo quando si rompe? Chi è…-

-Chi è che ti salverà il culo combattendo contro un nemico? Io-

-Stronzo-

-Oca-

-Bastardo-

-Gallina-

-Hai intenzione di dirmi tutti gli animali della fattoria?-

-No, grandissima troia-

-Sei proprio squallido-

-Oh oh! Abbiamo finito le parolacce?-

-Ti odio-

-Da 1 a 10 quanto vuoi che me ne fotta?-

Silenzio tra sguardi carichi di sfida.

Lui è appoggiato al muro con le braccia conserte. Con i suoi occhi scuri. Con la sua faccia da schiaffi. Lei è in piedi davanti a lui con i capelli legati, le guance rosse per la foga. Da quando quel sayan è entrato nella sua vita, ogni giorno per Bulma è una lotta.

-E invece te ne importa, eccome se te ne importa, perché se ti odio, bello mio, la macchina non te l’aggiusto-

Vegeta sorride.

Bulma ha l’impulso di dargli un pugno in faccia.

Si mantiene. L’unica conseguenza possibile, sarebbe non fargli un graffio e divertirlo ancora di più. Perché lui si diverte e tanto anche.

-Quindi, seconda la tua logica, tu mi saresti indispensabile-

Si è alzato, il suo tono di voce è cambiato.

-Come minimo-

-Secondo te è per questo che non ti ho ancora uccisa-

Si avvicina piano. Passo dopo passo.

-No, non mi uccidi perché sai che dopo te ne darebbe di santa ragione-

 Adesso anche gli occhi del principe sono diversi e non sono piacevoli. Bulma ha paura. Sono ad un respiro dall’altro. Vegeta serra un pugno e lo conficca nel muro. La ragazza sbarra gli occhi e per un attimo le manca il fiato.

-Mi basterebbe una mano per fare fuori te e il tuo maritino-

-Non è mio marito-

-Lo sarà tra una settimana, ma non è questo il punto-

Apre la bocca, vorrebbe dire altre cose, ma non le escono fuori.

Yanco.

Una settimana.

Matrimonio.

Quando quell’argomento usciva fuori le prende sempre un nodo alla gola. Soprattutto quando è davanti al sayan. Come se non volesse farglielo sapere. Come se sene vergognasse. Bulma abbassa gli occhi. Non sa neanche perché ha accettato. La cosa giusta. La cosa migliore. Yanco le ha voluto bene dal principio. Perché dirgli di no. Perchè dirgli di sì. Una goccia cade per sbaglio dai suoi occhi e si posa sul braccio teso di Vegeta.

Cazzo! Si è imposta di non piangergli mai davanti.

Ma ormai è fatta. Forse non l’ha notato. Impossibile. I suoi sensi percepiscono ogni cosa.

-E adesso perché piangi? Ti avrò minacciato di morte almeno una ventina di volte e non hai mai fatto una piega-

La ragazza alza la testa in una risata argentina.

Si crede sempre al centro dell’universo lui.

Ritorna a guardarlo. Sfottente. Prepotente. Bello.

-Ti credi così importante?-

Parlando le labbra si sfiorano. Entrambi lo sentono, ma non lo danno a vedere. Vegeta apre la bocca. Risposta.

Contro-battuta.

Qualcos’altro.

La porta sbatte violentemente all’improvviso. Il sayan si allontana di scatto.

-Ma che avete da urlare tanto!-

La signora Brief li guarda col suo solito sorriso stampato in faccia. Cosa passi nella mente di quella donna è un mistero per il creato.

-Mi state spaventando tutti gli animali-

Il sayan la guarda torvo, poi se ne va.

-Dio quanto lo odio!-

Bulma si siede sbattendo davanti al computer

-Ma dico l’hai visto?-

 Inizia a scrivere qualcosa battendo con violenza sulla tastiera.

-Capisco cara! Ma non ci pensare! Tra una settimana ti sposi e vai a vivere da un’altra parte, no? Dopotutto devi resistere una settimana. Poi non vi vedrete spesso. Anzi! Non vi vedrete quasi mai- Un morso allo stomaco.

Sollievo.

Rassicurazione.

Tristezza.

-Giusto!-

-Ecco! Senti per la festa di domani vuoi il vestito bianco o quello nero?-

-Nero col bianco sembro un gelataio-

-Bene-

-Ok-

La madre va via. Bulma guarda fuori dalla finestra. Sospira. È la cosa giusta. È la cosa migliore. Lui ti ama. Quante volte se l’era ripetuto. Davanti a lui, per un sì un po’ titubante. Davanti a sua madre. Davanti ai suoi amici. Ogni notte davanti allo specchio. Per convincere se stessa. Per mentire a se stessa. Cosa la bloccasse però era una mistero. Ritorna guardare lo schermo. Due occhi neri si materializzano nella sua mente.

-Ti odio maledetto sayan-

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Capitolo 2
*** Vodka e cioccolato ***


 

Giorno dopo, mancano due ore all’inizio della festa. Bulma si infila le scarpe. Nonostante siano alte ci cammina perfettamente. Abitudine.

-Bulma, hai detto quella cosa a Vegeta-

-No adesso vado-

Bulma bussa alla porta del principe e, senza aspettare risposta, entra. Vegeta è steso sul letto a vedere la televisione. Si è appena fatto la doccia e porta dei jeans scuri e bassi. Non ha la maglia, eppure sono ancora a Marzo.

Ma questa è una sua particolarità. Vegeta ha sempre caldo.

Lo ha notato in tante litigate, quando lui si avvicinava minaccioso.

Emana letteralmente calore. Forse sarà per quella cosa che beve: vodka e cioccolato.

Se la preparò una volta per sbaglio, ma gli piacque da morire. Da quel giorno aveva iniziato a berla ogni giorno. Che sia alcol a lui non fa differenza: per i sayan la sbronza non esiste.

-Tu e l’educazione, un abisso proprio-

-Senti da che pulpito viene la predica-

-Questa è camera mia-

-Questa è casa mia-

-Mi ci hai ospitato tu-

-Se la metti così allora posso anche cacciarti-

-Tu! A me! Carina come battuta-

Bulma tira un lungo sospiro. Calma, sangue freddo.

-Senti il giorno del matrimonio ho bisogno di questa stanza. Tu puoi dormire in albergo con tutti gli altri invitati-

-Impossibile-

-Perché?-

-Cosa ti fa credere che io venga al tuo matrimonio?-

La pancia fa una capriola.

-Tu devi venire!-

-Perché DEVO venire? Non sono né lo sposo nè il prete!-

Gia perché deve venire? Mentire!

-Perché ti ho invitato-

-Gli inviti si possono accettare o rifiutare. Io rifiuto-

-Ti odio!- il sayan la guarda, ha gli occhi lucidi. -Ti odio!- se ne va sbattendo la porta.

Questa volta Vegeta non si è divertito. Non gli piace sapere che il motivo delle sue lacrime è lui. Ma questa volta non capisce che ha fatto. Che poi perché non vuole andare? Incontrerebbe Goku. Potrebbe sfidarlo. Ci sarò da mangiare. Tanto. Ma non ci vuole proprio andare. Spegne la tv e chiude un po’ gli occhi.

-Maledetta terrestre-

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Capitolo 3
*** Cosa vuoi da me? ***


Vegeta si sveglia di soprassalto. Sente una grande confusione. La festa è iniziata da circa un’ora. Non se n’è accorto. Si infila le Adidas e la camicia bianca. Scende, si guarda intorno e va verso il bar. Prende qualcosa da bere, ma ci sono solo alcolici.

Hanno la vodka, ma non la cioccolata.

Corregge una Coca-Cola. Meglio di niente.

Gira un po’ con gli occhi.

Gente di tutti i tipi: studiosi, donne in carriera, scansafatiche che si fingono molto impegnati.

E gente.

Gente normale. Comune tutta uguale.

Alza gli occhi.

In fondo alla sala qualcuno lo sta fissando.

È Bulma.

Lo guarda con odio. Yanco, vicino a lei, parla con qualcuno.

Restano così, immobili, a guardarsi.

Un omaccione, ad un certo punto, impedisce la visuale.

In pochi minuti lei è sparita.

Lui vaga un po’ per la casa.

Gente noiosa, annoiata a sua volta. Niente di peggio.

Esce in giardino. Le feste l’hanno sempre scocciato.

Un gruppetto di persone parla fumando una sigaretta. Neanche lì può stare tranquillo.

Entra nella camera gravitazionale. Si siede a terra. Beve un altro sorso di coca-cola.

Poi se ne accorge.

Non è solo.

Apre la luce rimanendo seduto.

Dall’altro lato della navicella, Bulma è appoggiata alla parete.

-Avresti avvisato di essere dall’altra parte della stanza o saresti rimasta al buio per farmi prendere un colpo. Penso la seconda...mi vuoi talmente bene e sei così simpatica-

-Io sono molto simpatica. Solo che da quando ho in casa un perfetto stronzo, non riesco più a dimostrarlo-

-Ok-

Vegeta si alza, le va vicino.

Vicinissimo.

Occhi negli occhi.

Lei lo guarda.

Freddo, cinico, affascinante.

Si siede davanti a lei.

–Allora, una volta per tutte- il cuore di Bulma batte.

È odioso, un bastardo. È bellissimo.

–Tu! mi hai detto che potevo venire a vivere a casa tua! Tu! Quindi adesso se pensi che ti debba essere riconoscente in qualche modo, sbagli! Io e te non ci dobbiamo essere simpatici per forza! Ho passato 28 anni della mia vita senza parlarti, riuscirò a sopravvivere. Se mi odi, basta! Punto! Non mi fissare in quel modo! È fastidioso! E adesso hai rotto proprio! Sei una donna isterica! Smettila! E poi si può sapere che vuoi da me? Eh! Si può sapere che vuoi da me? Eh rispo…-

Un bacio rubato ad una frase che sta per iniziare. È brevissimo. A fior di pelle. Si stacca di poco.

Un altro bacio lo raggiunge. Breve come il primo.

E altri ancora.

Uno alla volta.

Piccoli sì, ma che alla fine tramontano in bacio mozzafiato.

Le lingue si toccano, continuando quella battaglia rubata alle parole, troppo ingombranti, quando parla il cuore.

Un botto sordo, alcune voci: uno champagne è stato aperto e gli invitati reclamano la festeggiata.

Si staccano.

Si guardano.

Non capiscono o lo sanno troppo bene?

Il sayan si alza.

Le volta le spalle e se ne va in silenzio. La lascia sola, in balia di cento risposte e mille domande. Col cuore in tilt che non capisce.

Che forse non vuole capire.

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Capitolo 4
*** Il dubbio che ti assale ***


 

Capitolo 4 – Il dubbio che ti assale

 

Yanco entra nella Gravity room.

Aveva visto una luce prima.

Pensava fosse quello stupido sayan, ma quando cercando Bulma, non l’aveva trovata, un dubbio lo aveva assalito, divorandolo.

Adesso è lì e non c’è nessuno.

Né lui.

Né lei.

Li ha visti litigare tante volte.

i ha visti guardarsi con odio incredibile.

Li ha visti vicini, attaccati, quasi combacianti. Quasi uniti.

C’è una forza calamitica fra loro.

Una attrazione inspiegabile.

Come un magnetismo, un’alchimia.

Come se i loro corpi non potessero fare a meno dell’altro.

L’unica ragione per cui Bulma sta ancora con lui, è perché non lo vuole ammettere.

Ma quando lo farà?

Yanco esce dalla navicella. Si guarda intorno: niente.

Rientra in casa, deve tenere compagnia a quei soliti invitati tira-tardi, ma il suo cuore è altrove, cerca lei.

Lascia gli ospiti alla signora Brief.

Percorrendo il corridoio, passa davanti alla camera di Vegeta.

Si ferma.

Vorrebbe poggiare la testa alla porta, ma ha paura.

Cosa potrebbe sentire?

Sospiri proibiti.

Promesse violate.

Immediatamente indietreggia.

Si sente un ladro.

Si sente uno stupido.

Entra nella sua stanza.

Si spoglia e si mette a letto, ma questa notte avrà gli incubi.

 Incubi molto simili alla realtà.

 

Ciaooo a tutti! Grazie per i commenti alla ff nonostante Dragonball stia ormai per giungere al termine. Sigh-sigh (tristissimadepressainstabile)

Cmq spero vi sia piaciuto anche questo capitolo. XDXDXDXD

Grazie!!!!!!!

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Capitolo 5
*** Semplicemente impossibile ***


 

Notte fonda.

Per strada non c’è nessuno, ma è così strana vederla deserta dopo tanto affollamento. Sta dormendo anche lei. Ma non tutti i suoi figli ubbidiscono.

Bulma è una di quelli.

È seduta sul cornicione della fontana e guarda assorta la sua immagine nel riflesso acquatico.

Si sente diversa.

Si stende guardando il cielo. Non è nuvoloso, ma non ci sono stelle.

Vedendo ciò che ha fatto, l’avranno abbandonata anche loro.

Le sue labbra.

Il suo respiro.

Il suo essere complice.

La sua lingua.

Il suo sapore.

Ricorda bene ogni piccolo particolare.

Tutto.

Tranne perché l’ha baciato.

Forse perché erano vicini.

Forse perché era arrabbiata.

Forse perché ha uno sguardo così profondo.

Forse perché è proprio bello.

Forse perché il suo cuore ha perso un battito e tutto intorno a lei è diventato relativo.

Si rialza e scuote la testa appoggiandola sulle ginocchia.

Guarda di nuovo il suo riflesso nell’acqua e si accarezza una guancia.

La sua pelle è più luminosa.

Più morbida.

Ma allora è vero.

E dire che era così semplice.

E dire che era così impossibile.

Semplice e impossibile: bel controsenso.

Ma forse non sono contrari.

Sono solo uno la conseguenza dell’altro.

Ed ad un tratto tutto ha senso.

Bulma afferra la borsa e corre via lontano. Alla fontana rimangono solo le sue scarpe: troppo alte per una corsa così lunga.

Corre verso casa perché finalmente ha una risposta a tutte le mille domande.

Ne ha solo una, ma è la più banale e la più bella.

E mentre corre, riflette e si risponde da sola.

Forse l’ha fatto, perché voleva farlo.

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Capitolo 6
*** Malintesi ***


Vegeta nella stanza siede alla finestra: quella terrestre non è ancora tornata.

Ha lasciato a lei il compito di capire.

Lui che ha sempre un perché, non ha trovato una spiegazione al suo comportamento.

Non è stata circostanza.

Non è stata la vicinanza.

Sa perfettamente cosa non è stato, gli manca l’altra parte della questione.

Lui ha risposto al bacio.

Ecco qui.

Perché ha risposto però non lo sa.

È stato più forte di lui.

Avrebbe potuto fermarsi, ma non l’ha fatto.

Mentre la stava baciando aveva avvertito una scossa calda e poi la mente si era spenta.

Così, di punto in bianco.

Ricorda il suo odore.

I suoi occhi.

Scrolla la testa, poi si alza e va in bagno.

 

Bulma entra trafelata dalla porta sul retro. Cerca di fare meno rumore possibile, ma non ci riesce.

Ha il cuore a mille e si sente una bambina.

Bussa alla porta.

Non riesce a stare ferma.

Ansiosa.

Agitata.

Innamorata.

Non risponde, ma lei entra lo stesso.

Delusione: non c’è nessuno.

Si guarda intorno, niente.

Si siede sbuffando sul letto.

Un rumore. È caduto qualcosa.

Si abbassa a raccoglierlo e lo porta alla luce:è un libretto, no, è un album di fotografie.

Lo sfoglia.

Se ne pente subito.

Il soggetto delle foto è una bella ragazza.

Occhi e capelli neri.

Bellissima, mai vista una creatura simile.

Eccola imbronciata.

Pensierosa.

Divertita.

Che sorride all’obbiettivo.

No, forse al fotografo.

E ancora arrabbiata.

Diva.

Bella.

Sempre più bella.

Ogni fotografia è un pezzetto del cuore di Bulma che se ne va.

Fino ad arrivare a quella che non lascia dubbi…

Ci sono entrambi, la ragazza e Vegeta.

Sono felici, sono bellissimi.

Dietro una dedica:

Ti voglio bene.

Due cuori e una firma: Elyon.

 

Vegeta esce dal bagno con una asciugamano al collo.

Gli era sembrato di sentire un rumore prima.

Guarda la stanza: è entrato qualcuno.

Una vita passata in guerra ti insegna tante cose.

L’intruso si è seduto sul letto. L’album di fotografie non è al suo posto.

Deve averlo sfogliato, ma non ha preso niente.

Arriva all’ultima foto, la guarda con nostalgia, toccandola come se potesse tornare indietro nel tempo, ma quando lo fa, sente qualcosa.

La tocca meglio.

È bagnata.

Si porta il dito alla bocca.

Acqua salata.

Acqua di lacrime.   

Continua...

Scusate per il ritardo rilevanteeeeeee!!!!!!!!!!!!!!

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** Un'esistenza banale ***


Capitolo 7 – Un’esistenza banale…

 

 

Bulma nella sua stanza guarda distratta lo specchio.

Domani si sposa, ma non è felice.

In realtà in questo momento non prova proprio niente.

Si era illusa.

Ma cosa pretendeva?

Come aveva solo lontanamente pensato che Vegeta, guerriero, forte, bellissimo, non avesse una ragazza. Certo era un montato, scorbutico, orgoglio egoista. Ma una cosa gliela doveva concedere: per essere bello era bello. 

Di una bellezza sfottente, come lui d’altronde. Da quella sera non gli aveva più rivolto la parola. Non era più riuscita a guardarlo in faccia o meglio dire non aveva voluto. Si era chiusa in camera sua scendendo così, di tanto in tanto, per prendere il vassoio con il cibo e portarlo su.  Qualcuno aveva bussato alla porta, ma tempestivamente lei s’era ficcata nel letto fingendo di dormire.

Ottima attrice.

Bella bugiarda.

Ma non vuole vedere nessuno…

Nessuno.

Bulma si sveglia di soprassalto.

Qualcuno ha bussato alla porta.

“Tesoro, noi andiamo a dormire. Sarà meglio che lo faccia anche tu. domani sarà un giorno moltooo…”

“Ok mamma”

Apre l’armadio.

Il suo abito bianco è lì pronto, pieno di veli e lustrini.

Lei l’avrebbe voluto più semplice. Sua madre l’ha convinta a prenderlo e in chissà quante altre volte l’ha fatto.

L’ha convinta anche a dire sì.

L’ha convinta che yanco era la cosa migliore.

Chissà se si è mai chiesta cosa volesse veramente la figlia.

Forse mai.

Lei pensa di proteggerla dagli errori, ma forse lei vuole sbagliare.

E vuole farlo da sola.

Controlla l’orologio: l’una passata.

Dovrebbe dormire, ma non ha sonno.

Decide di andare in cucina, le probabilità di incontrare qualcuno sono del 10%, infatti nella stanza non c’è nessuno. Apre il frigorifero e prende un po’ di latte. Si avvia verso il salotto, ma si ferma di colpo.

Vegeta è seduto sulla finestra e guarda fuori.

La sua mente dice di andare via.

Le sue gambe non rispondono.

Dio certe volte quanto può essere crudele il destino.

10% di probabilità…

“E mica te lo levi il vizio di fissarmi?”

Bulma abbassa gli occhi di botto.

“Non stavo guardando te!”

“Stavi guardando il muro che è dietro di me”

Odia essere guardata con sufficienza.

Ama essere guardata da lui.

“te l’ho già detto Vegeta: tu non sei al centro del mondo di nessuno”

“Del tuo a parte!”

“Ma che cavolo dici?”

Il sayan guarda fuori.

“Assolutamente niente!”

Il riflesso della finestra rivela un ghigno beffardo. Piccole lacrime le riempiono gli occhi, ma troppo dignitose non scendono.

Si sente presa in gira e si volte verso il giardino.

“Sai è giusto così. Dopotutto tra me e te non è successo proprio niente. Uno sbaglio, no, meglio, proprio niente. Io ho il mio fidanzato, tu la tua ragazza. Pace” apre la porta ed esce. Il principe scende con un balzo e la segue sorpreso.

“ma di che parli?”

Bulma lo guarda scocciata.

Dannazione l’ha seguita!

“Della foto in camera tua, senti adesso lasciami stare”

“Cosa? Sei entrata in camera mia!”

“oddio! Ti ho detto che voglio stare da sola!”

Scappa veloce verso la gravity-room e ci si chiude dentro.

“Apri!”

“Che palle vattene!”

“Apri!!”

“Noo!”

“Se la sfondo poi ci vorranno altri tre giorni per aggiustarla! Apri!”

“Ho detto no!”

“Sei una stupida!”

“E tu proprio uno stronzo!”

Non sente più niente.

Avrà desistito.

Poi pensa di chi sta parlando…figurati!

Dopo un po’ sente un vetro rompersi nell’altra porta. Qualcuno ci infila il braccio, apre la porta e se la richiude dentro.

“Ecco, adesso devi rifare solo un vetro!”

“Giustamente vieni tu prima di tutto!”

“Povera pazza!”

“Povero cretino!”

“Entri in camera mia! Frughi fra le mie cose! Mi dai del cretino! Ma come ti permetti!”

“Non mi dici di avere una fidanzata. Mi baci…come ti permetti tu!”

“Numero uno, tu hai baciato me. Numero due…”

“Non è questo il punto!”

“E qual è il punto!!!”

“Il punto è che domani mi devo sposare e non faccio altro che pensare a te!! Il punto è che quando ti guardo mi dimentico di tutto il resto. Quando mi tocchi, mi parli, lo stomaco si chiude e il cuore mi batte. Il punto è che ti penso sempre, ogni attimo della mia vita…e non dovrei!perchè sei così stupido, così presuntuoso, così orgoglioso…ma inevitabilmente tutto ciò che mi porterebbe ad odiarti, mi spinge ad amarti ancora di più! Sì! È questo il punto! Il vero punto. Ed è molto semplice. Io ti amo. Lei è bella, è bella davvero. Ma vedi, io ti amo in modo davvero incredibile…e non mi interessa a cosa stai pensando. Non mi interessa se adesso mi prenderai in giro a vita: IO VOGLIO TE. NON MI VOGLIO SPOSARE. NON VOLGIO YANCO. VLGIO TE. SEMPLICEMENTE. E per una volta voglio cadere e rialzarmi da sola”

Silenzio.

Il buio li avvolge quasi tutti. Un po’ di luce esterna entra ed illumina le loro posizioni.

Forse si stanno guardando.

Forse uno dei due sta ridendo.

Forse non fanno altro che respirare.

Bulma si gira per aprire la porta ed uscire. Lui le afferra un polso e la sbatte contro il muro.

E si baciano.

Foga.

Passione.

Le loro mani incontrano,

intrecciano,

stringono,

vagano senza meta.

Dovrebbero fermarsi per prendere fiato, ma non possono.

Non vogliono

Preferiscono morire soffocati  che staccarsi l’uno dall’altra.

Le libera le labbra e risale piano, seguendo il contorno del viso, fino all’orecchio.

“Elyon è mia sorella”

Confessione che viene appena sussurrata e cade preda della notte.

Come quel silenzioso sorriso.

Come il fruscio di quegli abiti inutili che cadono a terra.

Nel silenzio della notte si amano.

Finalmente anche la cosa più semplice al mondo diventa possibile.

E non importa se tutti quei sospiri, quei baci, quel brivido da batticuore non abbiano una ragione.

L’amore non ha bisogno di un perché.

Forse un giorno si offenderanno.

Mortificheranno.

Saranno umiliati,

annullati,

lasciati,

e soffriranno,

soffriranno molto.

Ma non si pentiranno mai di aver amato davvero e saranno consapevoli che vivere senza amore è l’errore più banale che si possa fare.

 

Continua

 

Carissimi… ecco il penultimo capitolo. Cmq…Buona Pasqua a tutti e grazie a chi mi ha seguito fin dal primo capitolo.

Ci vediamo al prossimo!

Lalledy

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Capitolo 8
*** La verità ***


Volete la sincera verità? Avevo deciso di non continuare più questa ff…un po’ perché ero in un periodo di freddo con dragon ball, un po’ perché avevo una mezza idea di continuare ma eravamo a maggio e il tempo non ce lo trovavo proprio. Ma ho deciso ( per la felicità di alcuni e per il dispiacere di molti…)di continuare questa ff. Anzi, di allungarla. Questo non sarà il suo ultimo capitolo, mie care lettrici…siete contente?????

 

Capitolo 8- La verità

 

Yanco si sveglia infastidito.

Guarda la sveglia, sono le cinque.

Si guarda intorno, ha la sensazione di essere osservato.

Poi la vede seduta sulla poltrona.

“Ciao Yanco”

“Bulma perché sei qui a quest’ora?”

In quel momento la sua mente calcola varie probabilità.

Cerca una risposta nel suo sguardo, ma non la trova.

Lei guarda a terra. Non si muove.

Non ne ha la forza.

“Yanco…io non mi sposo più”

Il ragazzo trattiene il respiro.

Quanto vorrebbe fosse un sogno, ma invece è la realtà e lui nel suo piccolo l’ha sempre saputa.

“Ti sei innamorata di quel sayan?”

Bulma lo guarda.

Lo sapeva.

Si alza dalla poltrona.

“Sì, mi sono innamorata di Vegeta”

Apre la porta, vuole uscire da quella stanza.

Deve uscire dalla sua vita.

“Lui non ti dirà mai “Ti amo””

Bulma si gira e lo guarda.

È bella.

Bella come non è mai stata.

Ancora più bella perché adesso non è più sua.

“Non me lo dirà mai, lo so” e lo fissa diritta negli occhi.

Forte.

Sanguigna.

Fragile.

“Lui farà di più”

Sorride.

“Un giorno darà la vita per me…”

Se ne va e chiude la porta alle sue spalle.

 

 

Mi fa un certo effetto a dirlo, ma…continua!

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