Hermione Granger e il ciclo mestruale

di Death Eaters
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Giorno 1 ***
Capitolo 2: *** Giorno 2 ***
Capitolo 3: *** Giorno 3 ***



Capitolo 1
*** Giorno 1 ***


Giorno 1

«No, Ronald, non ti farò i compiti» disse Hermione iniziando a camminare più velocemente.
«Ti prego Hermione, la prossima volta ti prometto che li faccio» la pregò Ron tirando un po' la divisa della mora.
«Ribadisco Ronald, non ti farò i compiti ed ora, se vuoi scusarmi, io vado a studiare» 
Harry, nel frattempo, era rimasto zitto ad osservare i due discutere quando notò Hermione bloccarsi di colpo e poggiare una mano sullo stomaco.
«Cosa succede, Hermione?» chiese preoccupato raggiungendola e posando le sue mani sulle spalle di lei.
«Oh, niente» rispose la ragazza facendo un gesto non curante con la mano «solo un po' di mal di pancia»
«Meglio se vai da Madama Chips...» le suggerì Ronald ancora seccato per il fatto che Hermione non gli avrebbe fatto i compiti.
«Si, certo» rispose lei allontanandosi e dirigendosi verso l'infermeria. Quando i ragazzi furono abbastanza lontani la giovane cambiò direzione, raggiungendo i bagni del primo piano abitati da Mirtilla Malcontenta.
Entrò nel primo bagno che vide a tiro e ci si chiuse dentro, abbassandosi la gonna e le mutandine per poi sedersi sulla tazza tenendosi la pancia dolorante.
«Ma dimmi te se doveva succedere così...» borbottò Hermione osservando sprezzante la macchia di sangue rossastra al centro degli slip.
Estrasse dalla tasca un assorbente un po' stropicciato e lo poggiò sulla gamba destra, strappò un pezzo di carta igienica e tamponò il sangue sulle mutande, cercando di asciugarlo il più possibile, purtroppo avrebbe avuto lezione fino al pomeriggio e prima non sarebbe potuta tornare nel dormitorio.
Quando il sangue sugli slip fu quasi asciutto Hermione passò ad aprire l'assorbente ed a sistemarlo.
Alzò le mutande e la gonna e prese un profondo respiro prima di uscire dal cubicolo.
«Cosa fai qui?» chiese lamentosa Mirtilla Malcontenta fluttuando sopra i lavandini.
«Non sono cose che ti interessano» rispose scontrosa Hermione, eh si, in quel periodo lei era molto scontrosa.
«Io so cos'hai» disse il fantasma «le avevo anch'io prima»
«Buon per te» 
Hermione si lavò le mani frettolosa ed uscì dal bagno, evitando altre domande fastidiose da parte di Mirtilla. Prese i libri e li sistemò meglio sotto braccio, dirigendosi poi alla sua prossima lezione: Trasfigurazione.
Hermione entrò in aula svelta, senza fermarsi a chiacchierare con Harry e Ron, e si sedette al suo posto. La McGranitt entrò pochi minuti dopo.
La giovane mora aveva quasi le lacrime agli occhi da quanto le faceva male la pancia che, senza quasi accorgersene, si accasciò sul banco a metà lezione.
«Miss Granger?» la chiamò la McGranitt «sarebbe così gentile da venire un secondo?»
La giovane Grifondoro non se lo fece domandare una seconda volta, molto velocemente si avvicinò alla professoressa di Trasfigurazione.
«Miss Granger, sta bene?» domandò apprensiva Minerva McGranitt.
«Hem...si, più o meno...»
«Ha mal di pancia» constatò l'anziana donna.
«Si ma è normale, non so se capisce...» mormorò Hermione arrossendo e, per non darlo a vedere, abbassando il capo.
«Capisco...se sta così male vada da Madama Chips, ma sono per questa volta»
Gli occhi di Hermione si illuminarono, per quanto le piacesse studiare in quel momento stava troppo male. Andò al suo posto e raccolse la roba, uscì dall'aula e si incamminò da Madama Chips.
La signora, vedendola entrare bianca come un cadavere, le andò incontro e la aiutò a sedersi su un lettino.
«Che le è successo?» domandò poi.
«Ho mal di pancia» rispose Hermione stringendo l'abbraccio attorno allo stomaco dolorante.
«Oh, se è quel mal di pancia» disse sottolineando "quel" «torni pure nei dormitori e si riposi, altrimenti le faccio alcuni esami»
«Non si preoccupi» disse Hermione «è quel mal di pancia, credo cercherò di dormire un po'»
E così dicendo la giovane salutò Madama Chips e si rinchiuse nei suoi dormitori. 
Poco dopo, con le braccia serrate attorno allo stomaco e in posizione fetale, Hermione si addormentò sul suo letto.

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Capitolo 2
*** Giorno 2 ***



Giorno 2

Hermione aprì gli occhi pigramente, la poca luce del mattino che filtrava dalla finestra glieli fece richiudere all'istante con un piccolo lamento di dolore.
«Sia maledetta la luce» borbottò cercando di nascondere il viso sotto il cuscino.
«Hermiooone!» urló una ragazza, la cui voce ricordava molto quella stridula delle papere.
«Cosa vuoi, Lavanda?!» la aggredì la mora guardandola con rabbia.
«Stai calma, sono solo venuta a chiederti qual'é la prima lezione di oggi...»
«Esiste una cosa, cara Lavanda, che é conosciuta con nome di orario e vedrai che consultandolo troverai la risposta alla tua domanda» disse con astio alzandosi dal letto per andare a chiudersi nel bagno.
Dopo un veloce cambio dell'assorbente si guardó allo specchio. I capelli spettinati ed arruffati le coprivano parte del viso, prese la spazzola ed inizió a districarli.
Passarono quasi dieci minuti, i capelli della giovane erano ancora arruffati e lei rinunciò all'idea di averli in ordine. Posò la spazzola ed uscì dal bagno.
Si mise addosso la sua solita divisa ed afferrò i libri, per poi correre in Sala Grande.
«Harry, Ronald» salutò i suoi amici con un cenno e si incamminò con loro al suo posto in Sala Grande.
«Ciao Hermione» la salutó Harry con un grande sorriso stampato sul volto.
Ron, invece, non l'aveva salutata. Probabilmente era ancora arrabbiato perché lei non gli aveva fatto i compiti il giorno prima.
«É inutile che fai così, Ronald» lo rimproveró lei, guardandolo mentre come al suo solito si abbuffava «devi imparare a farti i compiti da solo»
«Pe' ua volta 'otresti fammeli 'u» protestó il ragazzo con la bocca piena.
«Ronald, non parlare mentre mangi, é disgustoso!» disse Hermione per poi assumere un'espressione schifata.
«Ho detto» fece Ron dopo aver ingurgitato un'altra porzione di crema di mele «che ogni tanto potresti farmeli tu, i compiti»
«Ron, Hermione ha ragione» si intromise Harry «dovresti farli tu ogni tanto i compiti»
«Harry, credevo stessi dalla mia parte!»
«Mi spiace... sbrigati che abbiamo lezione»
Hermione e Harry aspettarono per quasi dieci minuti Ron, guardandolo allibiti. La giovane Grifondoro non si capacitava a di come una sola persona potesse mangiare tutto quel cibo.
«Finito» disse raggiante il rosso «andiamo?»
I due annuirono e uscirono dalla Sala Grande. Direzione: Serra di Erbologia.
La lezione passò piuttosto tranquillamente, Hermione fece guadagnare ben dieci punti alla sua Casa grazie alle sue risposte.
«Cos'abbiamo ora?» domandó Harry.
«Storia della Magia con il professor Binns» rispose Hermione, pronta come al solito.
Il trio si incamminò verso l'aula chiacchierando allegramente quanto Draco Malfoy, rampollo del Malfoy, gli passò accanto.
«Ancora in giro con la Sangue Sporco, vedo» disse il biondo platinato a Harry.
«Fatti gli affari tuoi, Malfoy» replicó Hermione, indignata. Ormai la povera ragazza era abituata a sentirsi chiamare così da Malfoy, ma la cosa le dava enormemente fastidio lo stesso.
«Non parlavo con te, Sangue Sporco» disse Draco rivolgendole un'occhiata di disgusto.
«Finiscila, Malfoy,» si intromise Ron facendo un passo avanti «torna dai tuoi amichetti Tiger e Goyle»
«Tu non mi dai ordini, Rosso Malpelo!»
«Che succede qui?» la professoressa McGranitt avanzava a grandi passi verso i quattro e, per poco, non le voló via il cappello dalla testa «volete spiegarmi?»
«Niente, professoressa, Malfoy se ne stava andando» disse Hermione guardando male il biondino.
«E così, signor Malfoy?» la vecchia strega guardò il giovane con un'espressione dura in volto.
«Si, professoressa» disse lui, per poi andarsene.
«Voi tre non avete lezione? In classe!»
Hermione, Harry e Ron raggiunsero velocemente l'aula di Storia della Magia.
A metà lezione la giovane strega si accorse di una cosa. Sentiva la gonna piuttosto appiccicosa e questo la preoccupó.
Sventoló la mano in aria finché il professore non le concesse la parola.
«Potrei andare in bagno?» domandò ossa in volto, tanto era l'imbarazzo.
«Mi sorprende la sua richiesta, miss Granger, ma purtroppo la legge é uguale per tutti. Deve aspettare la fine delle lezioni» sentenzió il professore per poi tornare alla sua lezione.
Hermione lo maledisse mentalmente e passó la restante mezz'ora a spostarsi da una parte all'altra della sedia cercando di non far appiccicare la gonna alle sue gambe, ovviamente ogni tentativo fu piuttosto vano.
Quando suonó la campanella non aspettó i suoi amici ma si diresse subito in bagno.
Osservó la parte posteriore della gonna allo specchio con molta attenzione.
«Perfetto» borbottò sarcastica «mi sono anche macchiata!»
Con un po' d'acqua riuscì a ripulire parte della gonna, ma la chiazza era ancora piuttosto evidente. Prese il maglioncino e se lo legò in vita.
Uscì dal bagno solo dopo aver controllato varie volte che la chiazza fosse ben coperta dal maglione.
Passarono tre ore piuttosto tranquillamente, poi andó in Sala Grande per il pranzo.
«Hermione, mi aiuti a fare la ricerca per Pozioni?» domandó Harry.
«Ma certo! Ci vediamo alle quattro in biblioteca, ora devo proprio andare!» dopo aver mangiato qualche boccone di pasta corse fino il camera sua.
Si tolse la gonna e l'appoggió sul letto.
«Gratta e Netta» disse dopo averla puntata con la bacchetta e la gonna ritornò pulita. La infiló e si sedette sul suo letto a leggere.
Quando alzó lo sguardo dal libro si accorse che erano già le quattro meno dieci. Corse in biblioteca.
Aiutó Harry a fare il tema e poi andarono assieme a Ron a cena. Dopo cena subito a dormire.
Tutto sommato le era andata bene la giornata, niente mal di pancia!

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Capitolo 3
*** Giorno 3 ***


Giorno 3
 
Hermione si era svegliata presto quella mattina, la pancia le faceva parecchio male.
Era stata tutto il tempo nel letto, finché la sveglia non aveva iniziato a suonare.
«Magari potrei dire di stare male...», aveva mormorato tra sé e sé la giovane Grifondoro.
«No», si era subito risposta, «non posso mancare a lezione!»
Anche se di malavoglia si era alzata ed era entrata in bagno. Si era vestita in fretta, con noncuranza, ed aveva tentano di districarsi per l'ennesima volta i capelli, ma, come sempre, aveva preferito lasciar stare piuttosto che arrabbiarsi ed arrivare in ritardo per il troppo tempo impiegato a districarli.
I suoi amici la stavano già aspettando in Sala Grande, così,li raggiunse li.
«Hermione, hai fatto la ricerca di Pozioni?!» le aveva chiesto Harry mentre si sedeva a tavola, prendendo un po' di pane e spalmandoci sopra della marmellata.
«Ciao anche a te, Harry. Allora, tanto per cominciare, non era una ricerca ma un tema di due rotoli di pergamena sulla Pozione Restringente», aveva commentato lei, «e si, l'ho fatta... non ve la faró copiare!»
«Visto, Harry? Che ti avevo detto?», era intervenuto Ron.
«Lo so, ma tentar non nuoce, no?»
Hermione mangió veramente poco, aveva lo stomaco chiuso per il mal di pancia.
Più di una volta aveva pensato di saltare le lezioni, o magari solo la prima, per andare a stendersi un po' in infermeria. Ovviamente si era sempre detta di no.
«Mi scusi, professoressa McGranitt,» aveva infine alzato la mano, durante Trasfigurazione «potrei uscire, non mi sento tanto bene...»
«Certo, miss Granger... faccia magari due passi qua vicino, o vada in infermeria»
Hermione era sicura che, in tutta la sua breve vita, non le fosse mai capitato un ciclo peggiore di questo.
Oltre al mal di pancia, adesso, le se era aggiungo anche il mal di testa ed un bel po' di nausea... 
La Grifondoro dall'indomabile chioma si era subito precipitata in bagno per cambiare l'assorbente. Poi, come consigliato dalla McGranitt, aveva iniziato a camminare lungo il corridoio, tenendosi la pancia con un braccio.
«Miss Granger?» 
Hermione era quasi arrivata al fondo del corridoio quando sentì qualcuno e chiamarla e, senza pensarci, si voltó.
Il professor Lupin procedeva a passo un po' infermo verso di lei, poggiando gran parte del peso corporeo su un vecchio bastone.
«Hermione, come mai qui?» domandó una volta che fu davanti a lei.
«Oh, m-mi scusi,» balbettó Hermione «torno subito in classe»
«No,» e qui Lupin le fece un grande sorriso dolce «non intendevo questo... stai male?»   
«Si... mal di pancia, mal di testa... nausea, le ho un po' tutte» tentó di scherzare lei.
«Hanno anche una causa, questi malesseri?» ovviamente, dalla sua espressione, non stava di sicuro pensando a quello... oh, no.
«P-professore sono... cose personali... femminili...»
Il colorito chiaro della pelle di Lupin era via via sfumato, fino a raggiungere un rosso scarlatto, soprattutto sulle guance.
Aveva dischiuso appena le labbra, come per dire qualcosa, ma poi le aveva subito richiuse ed aveva spostato il bastone dalla mano sinistra alla destra, agitato.
«Oh...» aveva sussurrato infine «vuoi... uhm... fare due passi in giardino?»
Hermione rimase quasi stupita dalla domanda, ma la cosa che più la stupì, in realtà, fu il solito tono gentile e calmo con cui il professore aveva parlato.
«Certo... grazie»
I due scesero in giardino ed iniziarono a passeggiare, in silenzio.
Hermione parló per prima, non riusciva a stare zitta. La madre glielo ripeteva sempre che era una gran chiacchierona.
«Professore, la vedo stanco... sta bene?» 
«Si, non preoccuparti, anche se, effettivamente, sono stanco»
Il mal di pancia le era aumentato, insieme al mal di testa ed alla nausea.
Hermione si era fermata un attimo, andandosi a sedere su una panchina  e chinandosi in avanti, sentendo risalire un conato di vomito.
Lupin le si era avvicinato ed aveva poggiato una mano sulla sua spalla, senza fare pressione.
«Non puoi andare avanti così» aveva quasi sussurrato, guardandola preoccupato «andiamo, forse ho avuto un'idea»
Dopo un paio di secondi Hermione si alzó e lo seguì. Lupin camminava piuttosto lentamente e zoppicava.
Quando un lembo di pantalone, sulla caviglia, si alzó Hermione notó un taglio piuttosto profondo ed arrossato.
Lupin bussó alla porta dell'ufficio di Severus.
«Avanti» disse lui dall'interno.
I due entrarono e, solo in qual momento, Hermione capì l'idea di Lupin... e si pentì di averlo seguito.
«Severus, miss Granger non si sente tanto bene... saresti così gentile da prepararle una pozione per il mal di pancia?»
«Una al mese non basta, Lupin?»
In quel momento Hermione capì. Il professor Piton parlava sicuramente della Pozione Anti-Lupo.
Il fatto di mancare alle lezione... quei tagli... il bastone... il professor Remus John Lupin era un Lupo Mannaro.
Stava quasi per dirlo ad alta voce, ma poi ci ripensó. Cosa avrebbe detto Piton? Avrebbe detto a Silente di mandarlo via, e Hermione non voleva. Lei si fidava ciecamente di Lupin, in più lui non aveva mai fatto del male a nessuno all'interno della scuola, ed era ben voluto da tutti... eccetto Piton.
«Avanti, Severus, ci metterai veramente poco»
«Forza, Severus, che vuoi che sia?» il preside Silente era entrato nell'aula di Piton, con in mano delle carte.
Piton lanciò un'occhiata carica d'odio a Hermione e Lupin, poi di alzó ed andó a prendere una piccola fialetta dentro un armadio in legno scuso, porgendola a Lupin.
Lui sorrise e, velocemente, uscì dall'aula, seguito da Hermione.
«Ecco, tieni» disse porgendole la fialetta «di sicuro farà schifo... ti consiglio di berla tutto d'un fiato»
Hermione buttó giù in fretta la fialetta che, come aveva detto lui, faceva davvero schifo.
«La ringrazio, professor Lupin... ora vado» si era congedata, tornando alle lezioni.
La giornata passó liscia, la pozione aveva fatto effetto... non aveva più avuto male!

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