Una bugia durata fin troppo

di Chiara_chan_12
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il ritorno di una vecchia conoscienza ***
Capitolo 2: *** In viaggio con il morto!! ***
Capitolo 3: *** Un invito a cena ***
Capitolo 4: *** Un paradiso diabolico ***



Capitolo 1
*** Il ritorno di una vecchia conoscienza ***


Salve a tutti, questa è una fan fiction che ho già pubblicato su un altro forum, comunque l'ho scritta io, quindi non credo ci siano problemi, spero che il primo capitolo vi piaccia e vi incuriosisca. A presto, Detective Chiara.

Capitolo 1 Il ritorno di una vecchia conoscenza

"Conan,Ayumi,Genta,Mitzuico ho deciso di partire per l' America!"
"Come???" chiesero tutti e quattro all' unisolo.
"Come Ai ci lasci??"chiese la piccola Ayumi mentre un lacrima le rigava il viso.
"Sì, ma starò in America solo per un anno non vi preoccupate,passerà in fretta!" disse Ai alla bambina prima che scoppiasse a piangere.

Queste erano le parole che Conan sentì un anno prima e quel giorno, verso le 16.00 Ai sarebbe tornata a casa ma con gran sorpresa.....

9 giugno

Scuola elementare Teitan
Alle 8.00 suonò la campanella che indicava l' inizio delle lezioni e stranamente gli alunni della classe di Conan erano agitati perché in giro si diceva che sarebbe arrivata una nuova compagna.
-Ragazzi vi annuncio che è finalmente ritornata una vostra compagna!!!- esclamò la signorina Kobaiashi seguita da una ragazza dagli occhi azzurri e i capelli ramati ma risultava un po' più alta di come era prima e i suoi capelli erano leggermente cresciuti.
-Ma come? Non vi ricordate di lei???!!- chiese stupita la maestra -E' la vostra compagna Ai Haibara-
Conan era quello che era rimasto più stupito di tutti e aveva anche molte domande da farle ma preferì fargliele in un secondo momento.Così il giovane detective si limitò a sussurrare ad Ai -Beata te sei stata in America per un anno e ora ti fai un solo giorno di scuola- e Ai per tutta risposta -Non è colpa mia se domani iniziano le vacanze estive e poi signorino sappi che io ci sono andata ugualmente a scuola!!-

Casa del Dottor Agasa
Dopo la scuola Conan andò con Ai dal Dottor Agasa e dopo averlo salutato trascinò Ai per un braccio in camera sua.
-Ai,ora mi devi dire perché sei partita lo voglio subito sapere!!!- disse Conan ad Ai quasi con un tono di rimprovero.
-Vedi Conan sono andata in America perché ecco..... io.......io ho trovato l' antidoto dell' APTX!!-disse Ai tutto d' un fiato
-Qualche tempo prima di partire mi sono ricordata che anche se stavo studiando ho avuto l' ordine già in America di preparare l' APTX e così ho pensato che ,anche se non c'erano molte possibilità, potevo trovare nel laboratorio qualche dato sul veleno e così è stato e sappi che la forza di volontà nel fare queste cose me l' ha data il pensiero di vederti felice e di rimediare ai danni che avevo fatto-spiegò Ai e capì che Conan a sentire le sue ultime parole era rimasto stupito quanto incuriosito.
-Ma come mai hai fatto questo sacrificio? Sono sicuro che c'è dell' altro!!!- disse Conan capendo che Ai non stava dicendo del tutto la verità.Ai cercò di spiegarsi -Vedi...ecco...-
-Ragazzi vi devo dire una cosa!!!-disse Agasa interrompendo la conversazione dei due entrando nella stanza di Ai -Preparate le valigie che domani si parte!!!
-Bene marmocchio va' a preparare i bagagli su- disse Ai in tono sarcastico cercando di liberarsi di Conan.

-
Angolo mio....
Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto, prometto che gli altri saranno più lunghi!
Ahh...una vacanza??  Dove saranno diretti?? Lo scoprirete nel prossimo capitolo!!
A presto, Detective Chiara.

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Capitolo 2
*** In viaggio con il morto!! ***


Salve a tutti, rieccomi con in mio nuovo capitolo. Mi scuso se è un po' corto ma dovevo lasciare un po' di suspance per incuriosirvi, altrimenti avreste scoperto troppo!! Spero che vi piaccia comunque! ^^ I ragazzi erano partiti alle 6.00 del mattino per dirigersi in vacanza a Napoli, il luogo era stato scelto dai DB, Conan ed Ai furono costretti ad accettare. Oltre ai DB c'erano pure Ran e Sonoko che li raggiunsero con un po' di ritardo per colpa di Sonoko. Salirono sul maggiolino giallo il viaggio iniziò. Conan ed Ai erano seduti sul sedile anteriore "Conan-Kun" chiamò la giovane scienziata "Dimmi ai-chan" "Sono riuscita a recuperare dei dati importanti sull'organizzazione, il loro capo è..." ma non fece in tempo a finire la frase che nel maggiolino risuonarono i canti dei DB che cantavano una canzone che impararono in campeggio. Arrivati in aereoporto s'imbarcarono, una volta seduti Conan chiese ad Ai "Ai-chan, stavi dicendo?" "Oh, niente..." disse passandogli un fascicolo sul quale c'era scritta la sigla "M.I.B" "Qui troverai tutto" "Ma chi caspita ti ha dato questi fascicoli, Ai-chan?" "Una vecchia conoscenza...." disse osservando il cielo pensierosa e con un sorriso appena accennato sulle labbra, il documenti glieli aveva dati una persona a lei cara, una persona che avrebbe incontrato a Napoli "Sorella, ci vediamo presto..." sussurrò. "Un cadavere!!" il grido riecheggiò in tutto l'aereo, Ai si ridestò dai suoi pensieri e tutti i passeggieri si girarono verso la cima dell'aereo, aveva emesso il grido una giovane hostess, Conan si alzò dal sedile e si diresse verso il corpo inerme di un giovane passeggiero, era lui l'unico detective, toccava a lui risolvere il caso. "Il ragazzo sembra essere stato ucciso con un colpo netto al collo, però sembra morto da circa 2 ore, noi siamo in volo da un'ora" disse il detective dopo aver analizzato il cadavere "Se è come dici tu il corpo del giovane dev'essere stato portato sull'aereo, molto probabilmente è stato ucciso prima di salire sull'aereo...forse in aereoporto." "Oh, ho trovato questo..." la hostess mostrò un anello "Era nel risvolto dei suoi pantaloni" era un anello di fidanzamento, spostando lo sguardo sulla mano sinistra dello sventurato trovò un anello identico, lo sfilò e lesse ciò che c'era scritto "Julia", sull' altro Ai lesse "Makoto" "Bene, ora sappiamo i nomi, l'anello potrebbe essere un segno per depistare le indagini, oppure..." stava per dire Conan, quando fu interrotto da una voce femminile "Julia Black, è lei la colpevole. Prima d'imbarcarmi ho notato il ragazzo che litigava con una ragazza, era Julia. Il tutto è accaduto due ore prima, successivamente la ragazza ha deciso di uccidere il suo fidanzato, con cui aveva litigato, con un tubo di piombo, il colpo al collo è stato letale. La ragazza ha approfittato del suo lavoro per liberarsi del cadavere, lasciarlo sull'aereo e fare in modo di farlo trovare da una collega, molto probabilmente lei era arrivata in anticipo, così è riuscita a nascondere il cadavere sul piano inferiore di un carrello dove viene trasportato il cibo per i passeggieri, quando è uscita dalla stanza delle hostess dove si prepara il cibo ha fatto in modo che il cadavere cadesse e fosse trovato da una sua collega" al cadavere si avvicinò una ragazzina di circa undici anni, alta con due bellissimi occhi azzurri e una chioma di capelli color castano; puntò un dito contro una ragazza che in un primo momento assunse un'espressione scandalizzata, in un secondo ne assunse una diversa, enigmatica "Complimenti Alexandra, brava come sempre, come Kudo, ah?" "già, come Kudo..." disse fissando Conan per un momento, poi posò lo sguardo sulla ragazza "Il tuo capo non sarà tanto contento...ti sei fatta catturare!" "Come caspita fai a sapere che sono una di Loro?!" "Sarai pure una di Loro ma sei una pivella..." disse facendo una smorfia. La ragazza fu arrestata dalla polizia e spostata in una stanza, quando Julia fu portata via Alexandra si voltò verso Ai che l'aveva fissata sin da quando si era fatta vedere, con occhi pieni d'entusiasmo, non resistette più "Alexandra! Mi sei mancata!" l'abbracciò entusiasta, non la vedeva da anni. "Tu devi essere Kudo, vero?" disse rivolgendosi a Conan "Come hai fatto a saperlo?!?" chiese Conan scandalizzato "Shh...a secret makes a woman woman!" e facendogli l'occhiolino si diresse verso una donna bionda che l'attendeva.

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Capitolo 3
*** Un invito a cena ***


Rieccomi qui, mi scuso per il ritardo ma sono ritornata, spero che il capitolo vi piaccia. Commentate, mi raccomando!! "Ma chi caspita era?" chiese il giovane dai capelli corvini "Era...e-era...", Ai fu bloccata dalle lacrime che iniziarono a scendere dagli occhi, la ragazza odiava piangere, ma era troppo felice. Abbracciò l'amico che arrossì la ragazzina schiacciò il suo volto sul petto del ragazzo "Shinichi, ho paura che questo sia un sogno, ma non voglio che finisca!" "Hei, calmati. Non è un sogno, tu sei sempre la mia Watzon e mi stai bagnando la camicia" disse con voce dolce accarezzandole i capelli ramati e setosi. Ai si asciugò le lacrime e tirò su con il naso "Allora, mi puoi dire chi era quella ragazza?" le richiese, la bambina fece per rispondere, ma si fermò quando vide Alexandra, lì a pochi passi da lei e Conan, mostrò una specie di pass a un uomo che si trovava davanti alla porta che conduceva alla cabina "Avvisiamo i passeggeri di sedersi al proprio posto e allacciare le cinture, stiamo per atterrare" disse una voce all'autoparlante, così i due amici si sedettero. Di lì a poco i due si trovavano al difuori dell'aereoporto. "Hei Shinichi!" lo chiamò una voce che veniva alle sue spalle, il ragazzo era spaventato, in quanto un'altra persona sapeva della sua identità, si voltò e vide Alexandra; si avvicinò a lui e all'amica "Sorellina, finalmente ci possiamo vedere e parlare con calma!" disse con un sospiro di sollievo la ragazza "Ale, io vado da mia Zia, ci vediamo là??" le chiese la stessa ragazza bionda, ma Conan non riuscì a capire chi fosse perché indossava un casco scuro da moto "It's ok!" gridò in risposta. "Ragazzi, che ne dite se andiamo al parco qui vicino? Almeno ci potremo parlare meglio" la ragazza li condusse in un grande parco con una fontana centrale, qualche albero e delle panchine, alcune bianche e altre verdi. "Eccoci qui!" disse la ragazza mora sedendosi sulla panchina "Ora è meglio che tu dia spiegazioni a Shinichi" disse Ai mettendo una mano sopra quella della ragazza "Già, è meglio" disse la ragazza "Allora, io mi chiamo Alexandra Miyano, lavoro nell'F.B.I, ma un anno fa o più vidi degli uomini sospetti, li seguii e fui colta di sorpresa da un loro complice, mi fecero assumere un veleno che mi fece rimpicciolire: l'APTX4869. Avevo 19 anni, ora ne dimostro 11. Per nascondere la mia identità sono diventata Alexandra Starling, vivo con Jodie Starling, la mia falsa madre, la mia vera sorella è Shiho, ma anche Akemi." spiegò la ragazza lasciando a bocca aperta il bambino dai capelli corvini "Ragazzi, sapete la ragazza che era in aereo con me? Lei è una mia cugina, mi ha detto che siete invitati a cena, sapevamo che sareste arrivati e mia madre ha deciso di prenotare a una cena con delitto, ora andiamo a casa mia, ci cambiamo e risolviamo il caso di questa cena con delitto!!" disse scherzando la ragazza dagli occhi azzurro cielo, Conan osservandola sentì un tuffo al cuore -No, è impossibile che io mi sia...- pensò tra sé il giovane, ma scacciò subito via quel pensiero, per lui c'era solo Ran! Uscirono dal parco e presero un autobus, di lì a poco arrivarono difronte a una grande casa bianca, con un giardino ben curato con due alberi in fiore, un albero con fiori rosa e un altro con fiori bianchi "Eccovi finalmente!" esclamò la ragazza bionda che Conan vide in aereo "Salve, io sono Virginia" disse la ragazza sorridendo "bene, entrate pure, Alex vi mostrerà le vostre stanze" così entrarono, s'aprì un corridoio decorato con dei quadri non appena fu oltrepassata la porta d'ingresso, la ragazza li condusse al piano superiore "Ai, tu starai in camera mia, Conan, tu andrai nella camera accanto" disse la ragazza castana "Bene, Ai e io andiamo a prepararci, tu ,Conan, è meglio che faccia altrettanto" "Ok, ma Ale...io non ho niente di bello da mettere" disse Ai, voleva giustificarsi, non si voleva far vedere in abito da sera dall'amico "Non ti preoccupare, te ne presto uno io!" così condusse la sorella in camera sua "Ah...le donne!" sospirò Conan e così entrò nella camera che gli fu stata assegnata. "Shiho, quale preferisci?" disse la ragazza mora mostrando il suo armadio alla sorella "Sono indecisa, non so se mettere l'abito azzurro o quello verde acqua...oh, ma guarda questo rosso!" disse la ragazzina, Alexandra sorrise, era da tanto che non vedeva così la sorella "Secondo me ti dona molto il vestito azzurro, io metterò quello verde acqua" "Non ti facevo così brava a scegliere sorella!" disse Ai sorridendo, le due scoppiarono in una fragorosa risata. Nella stanza accanto il giovane si stava mettendo il suo smoking nero quando pensò di nuovo ad Alexandra, un altro tuffo al cuore "Ma perché mi sento così?? Forse sono davvero lievemente innamorato di lei..." il giovane mise una mano sul muro e appoggiò la testa, non riusciva a capire i suoi sentimenti. Ai era già pronta e si stava infilando un paio di scarpe color argento e Alexandra si stava mettendo apposto i capelli, aveva un'acconciatura incantevole, Ai la guardò e le disse con un sorriso dipinto sulle labbra "Sei bellissima..." "Grazie Shiho" rispose la sorella, quando finì si sedettero ognuna sul proprio letto e iniziarono a parlare "Ale, ma a te piace qualcuno?" chiese Ai alla sorella che arrossì lievemente "Da come guardi una certa persona da oggi potrei dire che hai una leggera cotta per Shinichi, ho ragione?" Alla sorella vennero le farfalle allo stomaco, era la verità "Ah...quindi ho ragione..." disse sorridente Ai "E a te non piace?" le chiese l'altra cercando di togliersi dall'imbarazzo "No, io sono la sua Watzon, non la sua Irene Adler" rispose scherzando la ragazza "Ma so che c'è un altra Irene Adler..." la loro discussione fu interrotta da Virginia che bussò e chiamò le ragazze, bisognava partire. Conan era seduto in salotto e parlava con Akai che accompagnava Jodie e Mattew, il fidanzato di Virginia, un ragazzo alto e slanciato, anche lui agente dell'F.B.I. Appena Alexandra scese le scale Conan rimase stupito, e arrossì. Ai, per complicare le cose e per fare un dispetto a sua sorella "Akai accompagnerà Jodie, Mattew Virginia, io rimarrò da sola e Conan e Alexandra" i ragazzi arrossirono di colpo, Ai fece un sorrisetto appena accennato. Alla fine i due si presero a braccetto come gli altri, salirono in macchina e dopo un quarto d'ora di viaggio arrivarono nel ristorante. Cosa succederà?? Vi anticipo solo che succederà qualcosa tra due persone...ho già detto troppo, quindi...alla prossima!! Detective Chiara

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Capitolo 4
*** Un paradiso diabolico ***


Un paradiso diabolico
 
Il gruppo, una volta uscito di casa si trovò fuori dal cancello una limousine bianca ad attenderli, una volta saliti i ragazzi poterono constatare che era veramente spaziosa e ben accessoriata.                                            
Durante il viaggio Ai non fece che fissare Alexia e Conan , era impossibile non ammettere che lo facesse senza alcuna gelosia, anzi era tutto il contrario. Sì, Ai aveva una cotta per Conan, ma aveva deciso di tenersi tutto per sé, non voleva rompere il forte legame che univa lei e il ragazzo.                                                           
Quando furono arrivati a destinazione il conducente dell’auto scese e aprì la portiera ai passeggeri, permettendogli così di godere della vista della grande villa che si trovavano di fronte.                                        
Ad attenderli all’interno della villa c’erano tre domestici: la Signora Hubbard, Il Signor Oliver e la moglie.          
Fecero accomodare il gruppo in una sala di grandi dimensioni allestita appositamente per loro, una volta seduti Conan ebbe l’occasione per chiedere spiegazioni a Jodie, bastò solo il suo sguardo perplesso -Ho detto ad Alexia e Virginia di mentirvi, non saremmo andati in chissà quale ristorante, ma saremmo stati ospiti di un mio vecchio amico, sapeva già che voi sareste arrivati e quindi, quando ha invitato me e gli altri, ha spedito due inviti in più per te ed Ai, non ho voluto dirti niente perché sarebbe dovuta essere una sorpresa- concluse Jodie -E non solo, ci fermeremo qui anche per la notte e ce ne andremo domani, dopo pranzo- fece Virginia -L’amico di cui parla Jodie non è qui, ha voluto lasciarci la villa per questi giorni- disse Alexia placando così tutti i dubbi di Conan.
La cena fu ottima a dir poco, il cibo era squisito e la serata passò tra risate, battute e un sacco di annedoti. Ad un certo punto l’attenzione di Conan cadde su delle piccole statue posizionate sul tavolo e che prima, stranamente, non aveva notato -Ai, hai visto queste statuette??- l’amica guardò meglio ciò che il ragazzo le stava indicando, ebbene sì, erano proprio delle statuette! Le contò, erano 10, -Sono 10 statuette e a quanto pare questi sembrano proprio indiani...- -Indiani?- ripetè perplessa Virginia -Dove? Quando?- Conan e Ai spiegarono a tutti la stranezza di quelle dieci statuette, ciò di cui stavano parlando -Hai ragione- fece Jodie    -saranno statuette decorative...- concluse Mattew.                                                                                       
No, Alexia non ne era convinta e nemmeno Conan, quelle statuette avevano un significato, ma QUALE??             
Alexia si alzò e se ne andò a godere della splendida vista che offriva l’ampio balcone della villa, era una vista mozzafiato: il sole stava tramontando e il celo era roseo, per non parlare del lago che si poteva ammirare e del giardino sottostante con al centro un labirinto con al centro un roseto, Alexia, incantata da quello spettacolo iniziò a pensare alla sua vita, alla sua vecchia vita, iniziò a ricordarsi di Shinichi e della prima volta in cui si conobbero “Chissà se si ricorderà di me....no, è impossibile che pensi a queste cose, è impossibile che si ricordi del nostro incontro quando lui era ancora Kudo, è impossibile che si ricordi ancora di quella recita...di quel giorno...di quel...di quel...ma maledetta me! Perché non riesco mai a dire questa parola...di quel..ba...” ma i pensieri della ragazza furono interrotti da una voce maschile “Hei, tutto bene? Mi sembri un po’ agitata...” era Shinichi, o meglio, Conan. La bambina arrossì, dopo essersi ricomposta rispose –Sì, non ti preoccupare, va tutto bene. Stavo solo pensando a quella storia e di quei dieci piccoli indiani...- lo rassicurò lei –Hai visto che splendido spettacolo questo tramonto?- fece il bambino con tono calmo e dolce -Eh? Scusa, parlavi con me??- la ragazza arrossì –E con chi se no??- -Ah, vero scusami tanto...solo che questo tramonto mi fa pensare ad un amico di vecchia data...- disse Alexia immergendosi nei suoi pensieri e tuffandosi nel passato, quando lei era ancora chi era prima, quando non doveva scappare da chissà quale organizzazione, quando la sua vita era maledettamente felice e spensierata.                
I due rimasero così per qualche minuto, fino a quando non fu Conan a rompere il ghiaccio -Riguardo alla storia dei dieci indiani...secondo me non erano semplicemente statue decorative, ma ben altro...- -Hai completamente ragione, questo sembra essere un chissà quale rompicapo, ma ogni fatto ha sempre una spiegazione logica... - “Un fatto ha sempre una spiegazione logica!”, quella frase portò indietro nel tempo il piccolo detective che shoccato chiese –Ale-chan, sei veramente tu??- Ale-chan era il nome con cui, quando era al liceo, chiamava una sua grande amica il suo nome era Alexia o Alessia se non Alessandra, non ricordava quale fosse dei tre, ma quella frase gli fece capire che era lei la sua amica!
Non ci pensò due volte, allargò le braccia e strinse in un grande abbraccio l’amica –Ale!! Sei tu!! Ti ho ritrovata!!- i due si conoscevano sin da piccoli, amavano tutti e due i misteri ed erano grandi amici, il loro destino fu segnato da una recita, una maledetta e benedetta recita che si tenne al liceo, quella era l’ultima recita di Alexia, poi sarebbe dovuta partire per l’Estero, Shinichi pensava che non l’avrebbe mai più ritrovata e invece...grazie ad una dannata frase che concluse l’ultima recita di Alexia e Shinichi ecco che lui scopre di averla ritrovata! –Shinichi! Sì, sono io!!” i ragazzi su guardarono negli occhi per diversi minuti e poi Conan iniziò ad avvicinare le sue labbra a quelle di Alexia, quando i due si baciarono Alexia non sapeva che fare, se essere felice o triste –No, non posso Shin, non posso deludere la tua Irene Adler!- così Alexia mise fine a quel bacio breve ma significativo, -In che senso la mia Irene Adler??- chiese perplesso il giovane detective –Me lo ha detto Ai, c’è una ragazza che ti piace che non sono io e che non è nemmeno lei, credo di aver capito che si chiami Ran- la ragazza finì la frase –non posso Shin, non posso- quando Alexia concluse la frase arrivò Ai a chiamarli –Hei, voi due, ci assegnao le camere, mancate solo voi!!- così i due entrarono.
 
Le camere erano state assegnate, Ai era nella sua stanza come tutti gli altri e come tutti gli altri, prima di coricarsi, perlustrò per bene la stanza, era molto ampia e moderna, un letto con una rete automatica, un armadio con due ante a specchio e altre tre bianche, appoggiata ad una parete c’era una scrivania sulla quale si trovava un vaso di cristallo con un vaso di fiori, nel caso di Ai si trattava di rose, vicino al letto c’era a disposizione un comodino e accanto ad esso una porta che portava al bagno della stanza dove era installata , oltre alla solita doccia, una vasca idromassaggio, il lavandino era al disotto di uno specchio con una specie di cornice dipinta a mano, gli asciugamani erano piegati e appoggiati sul letto, ma a donare il tocco di classe a quella stanza era una grande porta finestra che portava ad un balcone e che permetteva una vista fantastica! Tutti gli ospiti avevano a disposizione questo tipo di camere, magari cambiavano i colori delle pareti o dell’arredamento, ma una cosa che era presente in tutte le stanze era una pergamena incorniciata e appesa vicino alla porta finestra, su quella pergamena era stato scritto:
“Dieci poveri negretti se ne andarono a mangiar: uno fece indigestione, solo nove ne restar. Nome poveri negretti fino a notte alta vegliar: uno cadde addormentato, otto soli ne restar. Otto poveri negretti se ne vanno a passeggiar: uno, ahimè, è rimasto indietro, solo sette ne restar. Sette poveri negretti legna andarono a spaccar: un di loro s’infranse a mezzo, solo sei ne restar. I sei poveri negretti giocan con un alvear: da una vespa uno fu punto, solo cinque ne restar. Cinque poveri negretti, un giudizio han da sbrigar: un lo ferma il tribunale, quattro soli ne restar. Quattro poveri negretti salpan verso l’altro mar: uno un granchio se lo prende e tre soli ne restar. I tre poveri negretti allo zoo vollero andar: uno l’orso ne abbrancò e soli due ne restar. I due poveri negretti stanno al sole per un po’: un si fuse e solo uno ne restò. Solo, il povero negretto in un bosco andò: ad un pino s’impiccò e più nessuno ne restò.*
Ai rimase perplessa dopo aver letto quella filastrocca, ma certo! Le dieci statuine, di certo erano collegati, ma come??  La stessa scoperta fu fatta dagli altri, ma quando provarono ad uscire dalle stanze per incontrare gli altri ecco che le porte delle loro camere erano chiuse a chiave!!


Cosa succederà in quello che si è trasformato in una specie di prigione? Lo scoprirete nel prossimo capitolo!!

Angolo mio...
*Ho fatto riferimento al libro "Dieci piccoli indiani di Agatha Cristie, la filastrocca è stata tratta da quel libro, mi ha colpita molto e così ho deciso di inserirla nella fan fict, comunque vedrete che il racconto sarà un pò basato sulla trama di quel libro! ^_^

Scusate scusate scusate!!!
*Và a nascondersi dietro ad un muro immaginario imbarazzata* >w<
Scusate, ma la scuola mi toglie un sacco di tempo, ma finalmente sono riuscita ad aggiornare!!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, commentate, mi raccomando!!!
Alla prossima!! Detective Chiara.
 

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