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di CapitaneCoraggiose
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Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lezione di Smantellamento ***
Capitolo 2: *** La leggenda dell'uccello del Capitano ***
Capitolo 3: *** The Grigio Brodo is coming... ***
Capitolo 4: *** Sturmtruppen ***
Capitolo 5: *** Asta Tosta per Capitani Coraggiosi ***



Capitolo 1
*** Lezione di Smantellamento ***


Breve premessa:  Ciao a chi si appresta a leggere, le Capitane Coraggiose sono Harlocked e Azumi (conosciuta anche come beta di Harlocked e/o essere mistico) 

Questa sarà la raccolta dei nostri deliri, partoriti durante le nostre telefonate, o uscite, riguardano sia la fanfiction di Harlocked ma più specificatamente il Capitano stesso. Trattasi per lo più di scritti demenziali, con moderato turpiloquio. Ci scusiamo in anticipo se qualcuno non gradirà queste nostre divagazioni, scritte solo per divertimento. Il nostro vuole essere comunque un omaggio al Capitano, a cui siamo affezionate (non è vero lo amiamo alla follia) e qui ci divertiamo a prenderlo in giro e a dissacrarlo un po'. 


Quindi: lettori avvisati, lettori mezzi-salvati ;) 


Speriamo di cuore di strapparvi qualche sana risata, perchè ridere fa bene alla salute, e saremo grate a chi vorrà lasciarci un commento.


Buona lettura 

Azumi e Harlocked



-LEZIONE DI SMANTELLAMENTO-


Diario del Capitano (Harlock ovviamente): 

Data astrale: indefinita

Luogo: Pianeta Ánemos (per i non classicisti PIANETA VENTO)


Martedì ore 15.00 - Lezione di Smantellamento. 


E no, non stavano abbattendo una parete.  


Sul pianeta  Ánemos  era stata allestita questa specie di sala di danza all'aperto, con tanto di specchiera e sbarre di legno, proprio per sfruttare appieno l'elemento disturbo: IL VENTO.

Ovviamente a questa lezione partecipavano personaggi di spicco della letteratura fumettistica che avevano l'incombenza di doversi relazionare in modo virile, figo e scenografico, con l'elemento mantello


Partecipanti alla lezione delle ore 15 erano:


Batman - l'uomo pipistrello, protettore di Ghotam City.


Capitan Harlock - pirata spaziale - ex protettore della Terra da quando l'aveva quasi distrutta, in un atto di rabbia dovuta forse ad una sospetta astinenza che dura da... sì perchè qualcuno l'ha mai visto fare qualcosa con una donna? A parte la fugace slinguazzata con Namino? No. E allora cosa volete da noi?


Superman - l'uomo d'acciaio, protettore di Metropolis. 


Thor - Il Dio del Tuono, protettore di Asgard.


E il solito ritardatario Loki- il signore degli inganni, nonchè fratello adottato del sopracitato Thor, protettore delle rotture di scatole.


La maestra Carla Fracci attendeva con impazienza l'inizio della lezione. 


Come sempre Loki non era ancora arrivato, sarà stato anche un principe, ma la puntualità non era il suo forte.


Il variegato gruppetto intanto se ne stava placido in attesa, ognuno in posizione di riposo: la mano destra alla sbarra e la mano sinistra pizzicava, tra l'indice e il pollice, il lembo del mantello.

La signora Fracci guardò l'orologio e disse: "Ma io non posso mica sempre aspettare quello lì, che sarà a farsi il cachet nero ai capelli o peggio a farsi la piastra! Cominciamo su!"


A quel punto gli sbarrati, seguendo il tempo dettato dalla signora Fracci, che col bastone picchiava  sul suolo al ritmo di " un due tre, un due tre", piegavano aggraziatamente le ginocchia, muovendo a tempo il lembo del mantello: avant e ndrè, avant e ndrè!


Thor, era sempre fuori tempo.


Batman, si muoveva come se avesse avuto una scopa nell'orifizio anale.


Superman, era piuttosto aggraziato. Saranno state le mutande sopra la tuta? Mah...


Harlock, invece era stizzito. ODIAVA le lezioni di smantellamento, ma era stato Matsumoto in persona ad ordinargli di prendere queste lezioni , in vista dell'imminente film, per il quale  l'avevano liftato a palla, gli avevano rinnovato l'intero guardaroba e l'avevano dotato di un'astronave dalla vistosa forma fallica. Tutte cose che avevano, come dire, leggermente contrariato il Capitano. Ma al maestro non poteva proprio dire di no (anche perchè se no l'avrebbe cancellato), perciò sottostava alle lezioni, non mancando però di sottolineare il suo disappunto con frasi masticate a denti stretti, del tipo: "Dio stramaledica il CG, con tutti gli annessi e connessi".


Dopo il riscaldamento, la maestra li invitò a rompere le righe e procedere col Free Style, ognuno di loro doveva muoversi secondo le sue caratteristiche.


Superman, cominciò a svolazzare a destra e a manca, girando intorno come una falena in cerca della luce.


Thor, che come sempre aveva dei grossissimi problemi con il vento, si ritrovava perennemente col mantello attorcinato tra la testa ed il martello, bestemmiando in asgardiano norreno antico, cercando di liberarsi e più cercava di scioglierlo e più si intorcinava. Il mantello.


Batman non capiva che cosa stesse facendo lì, lui non smantellava mai, a meno che non si lanciasse da qualche palazzo. Stava fermo impiantato con le braccia piegate e i pugni sui fianchi, lasciando che il vento facesse il suo lavoro.


Harlock, faceva quello che doveva fare, si muoveva a passo di marcia nella tipica camminata capitanesca, girando su se stesso, facendo mascolinamente ruotare il mantello (ma più che mascolino era parecchio incazzato) e ripartendo nella direzione opposta. Ma il vento irritava anche lui, non fosse altro perchè gli scompigliava la chioma eccessivamente balsamata (perchè sì, lui finiva mezza boccetta di balsamo ai fiori di ciliegio ad ogni doccia) infatti frusciavano più i capelli del mantello.


La signora Fracci, scorata da cotale pietosa visione, cominciò a dare in escandescenze:


"Primo: l'uomo con le mutande sopra la tuta, la smetta di svolazzare come una mosca sul concime di mucca.

Secondo: Barbie - reginetta di Asgard posi quel martello e sia dia un contegno, che pare una salamella insaccata in un budello di suino.

Terzo: l'uomo mascherato, la finisca di  fare il Gargoyle e si muova almeno un po', che sembra un pilone del ponte dell'autostrada al buio ma con le orecchie.

Il Pirata-belli-capelli come al solito ha lasciato la pinza a casa, qui si smantella non si scapella!"


 Thor s'intromise: "Harlock è vero... se c'avevi su la mascherina e parevi il soldato d'inverno!"


"Pensa per te, che ti si vede la ricrescita!" rispose stizzito il Capitano  (che si faceva il cachet una volta ogni venti giorni).


"Ora non cominciamo, che poi io qui che ci faccio? Volo! Non ho bisogno di lezioni di smantellamento" fece Superman, ancora preso nel vortice dello svolazzo.


A quel punto Batman non potè esimersi dal commentare: "Ascolta, parliamone. Punto primo, non solo voli, come giustamente detto dalla signora Fracci, come una mosca sullo sterco, ma a ben guardare il tuo nemico giurato è un sasso! Che ci faccio IO con questa gentaglia, QUI?"


Il Capitano, ascoltate le parole dell'uomo pipistrello si fermò, divaricò le gambe, incrociò le braccia al petto, nella sua solita posa plastica e, non dimenticando di accigliare l'occhio buono,  così parlò: "Io sono per la libertà in qualunque sua forma, perciò, caro Batman, devi smetterla di dequalificare le caratteristiche di Superman, che poi è anche il più anziano di tutti e merita un certo rispetto... e se lui ama svolazzare come una mosca sulla... sulla... e i sinonimi li avete usati tutti voi, non mi resta che dire... MERDA , scusate il turpiloquio, ma sono anche per la liberta d'espressione e di turpiloquio, in quanto...


(*voce fuori campo:  AH HARLOCK, MA LA LIBERTA' DE MANNATTECE UN PO' AFFÀ... NO EH?*


* risposta di Harlock alla voce fuori campo: Non vorrei essere pignolo, ma questa sarebbe anche una fanfiction nel mio fandom, quindi...* )


... non mi ricordo più quello che volevo dire..."


(*pensiero della voce fuori campo: Harlock e c'hai una certa...*)


Superman che era stato zitto fino a quel punto pensò bene di dire la sua:

"Ascolta Scarface... magari sarai giovane te!? Quanti anni hai? 100-110-130?"


(*voce fuori campo: CHE E' N'AUTOSTRADA? CHE SO I LIMITI DE VELOCITÀ?*


*risposta di Superman alla voce fuori campo: Ma perchè c'è la voce fuori campo?*


*la voce fuori campo ha pietà di Superman e non risponde*)


A quel punto furono tutti interrotti dall'entrate plateale del solito ritardatario Loki, che tra gli applausi apparve al centro del gruppetto.

"Scusate, stavo facendo la manicure e non mi si asciugava lo smalto... rigorosamente nero. Perchè so troppo EMO" quindi si girò e lanciò un'occhiata di sfida al pirata spaziale "Molto più Emo di te, caro Capitan-mi-sparo-le-pose-a-braccia-conserte."



"Alla buon ora" disse la signora Fracci "Avanti, mostraci di cosa sei capace!"

Loki cominciò a camminare lentamente con passo felpato, mentre il vento benevolo sollevava leggiadramente il mantello del signore degl'inganni.


Thor non ci vide più, prese a roteare furibondo il martello, ingiuriando verso il fratello adottato "Ma guarda te se si deve venir qui in questo pianeta dimenticato da Odino, con una ballerina di danza classica che c'insegna non ho capito a fare cosa, e poi arriva questo, che non ha nemmeno il mantello, ma un cappottone, e fa la fighetta! TI PIACE VINCERE FACILE EH?!"


A quel punto per Harlock, la misura fu colma: "Maestro sono costernato, ma io faccio il Baglioni *" e richiamato Yattaran, con un veloce Space Wolf abbandonò baracca e burattini. Mentre si allontanava gli venne alla mente questa considerazione: "Se m'avanza una bomba a vibrazione dimensionale, la prima cosa che faccio è detonarla su sto pianeta di sterco!".






*Fare come il Baglioni: modo di dire fiorentino per cui si intende levarsi dai co....ni.


Disclaimer:  Batman, Capitan Harlock, Loki, Superman e Thor non ci appartengono, ma sono proprietà DC Comics, Leiji Matsumoto, Disney e Marvel.


Inoltre chiediamo profondamente scusa alla Signora Carla Fracci per averla indegnamente nominata.


Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro.


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Capitolo 2
*** La leggenda dell'uccello del Capitano ***



Breve premessa:  Ciao a chi si appresta a leggere, le Capitane Coraggiose quest’oggi sono Harlocked, Azumi e Cowgirl Sara. Perché siamo più di due.
Questo delirio, vi avvisiamo sin da subito che è frutto di una serata di risate e tiramisù alle fragole fatto dalla Cowgirl Sara, ma che ebbe i suoi natali dopo la prima visione del film. Confidiamo nella vostra ironia, perché quello che andrete a leggere è molto ironico e abbraccia tutto l’universo femminile di Capitan Harlock, personaggi che noi amiamo tutti in egual misura. Non intendiamo mancare di rispetto all’opera di Matsumoto né al maestro stesso né altresì al fandom.
Come sempre: lettori avvisati, lettori mezzi-salvati ;)
Buona lettura e lasciate ogni speranza o voi che leggete!
Azumi, Cowgirl Sara e Harlocked.


La leggenda dell’uccello del Capitano

Diario del Capitano (Harlock ovviamente):
Data astrale: indefinita
Luogo: Arcadia – Cabina del Capitano


Meeme osservava il Capitano indossare la sua tuta di cuoio e pensava: Voi credete che io sia la donna più fortunata dell’universo, a poter osservare la vestizione del Capitano, ma in realtà non sapete cosa questo comporti. La notte lo osservo dal mio posto privilegiato, allungata come un geco sulle travi della sua cabina. Quest’uomo così misterioso e imperscrutabile…
Ascolto i suoni che lui produce nella notte e non ho mai capito da quali punti del suo corpo provengano. Lo guardo mentre si immerge nella sua vasca, mentre si lava le ascelle, inframezzo le dita dei piedi, poi passa metodico a ripulirsi anche le orecchie.
Ho dedicato la mia vita a quest’uomo, come ben tutti voi sapete… l’ho sempre aiutato ogni mattina a vestirsi, a pettinarsi, gli sono stata di sostegno in ogni sua difficoltà, ho bevuto con lui vino e fatto anche partite a tresette - e ora che ci penso, mai uno scopone scientifico - e mi sono sempre domandata una cosa…

Meeme si girò verso il Capitano e disse : “Harlock… tu sai che io sono la donna che ti ha dedicato la vita e vorrei sapere… ma come mai un tu me l’appoggi mai mai mai?”
Harlock si voltò lentamente, le regalò uno dei suoi impenetrabili sguardi e fra sé e sé pensò O che gl’è preso a questa stamani?  Poi, con la sua voce calda e sensuale le disse “Meeme… sai che ho distrutto la Terra e nel fare questo grave errore ho distrutto anche l’IKEA… e così non posso avere le istruzioni per montarti, perché mia cara… non so dove hai la vulva.”
L’aliena tranquillamente gli disse: “Spiegami cos’è e ti dirò dov’è…”
Harlock a quel punto sollevò una mano nella sua direzione, come a voler declamare qualcosa, si schiarì la voce e con tono impostato disse: “La vulva… è quella cosa che… uhmmm quelehmm pertugio… uhm una specie diiii fessuuuura che gli esseri di sesso femminiiiile… come dire… hai presente la tua arpa Meeme?”
Meeme annuì docilmente come se finalmente avesse capito.
“Ecco cara. Vai a prenderla e suona qualcosa per me!”
Meeme si diresse a prendere lo strumento pensando Ecco lo sapevo che anche stavolta andava a finire così!

***

Diario del Capitano (Harlock ovviamente):
Data astrale: indefinita
Luogo: Arcadia – Plancia di Comando

Il Capitano fece il suo ingresso, smantellando come sempre a destra e manca, col suo vento incorporato che gli faceva frusciare elegantemente la chioma, mentre la Dark Matter aleggiava intorno a lui rendendolo cupo e torbido.
Kei sentì subito il turbamento dentro di sé appena lo vide.  Quando lui ricambiò il suo sguardo, lei sentì come se il suo tanga si liquefacesse all’istante.
Il Capitano guardò le sode e perizomate natiche della bionda e pensò: Vai eccone un’altra. Anche questa l’è sempre pronta. Speriamo che non faccia domande come quell’altra perché a questa mi tocca rispondergli. Poi si concentrò su quello che doveva fare e senza neanche pensare, diede il primo ordine:
“Kei, non perdiamo tempo, me la dai subito per favore!”
Il biondo primo ufficiale si voltò di scatto arrossendo violentemente, mentre Yattaran s’infilò le dita nelle orecchie perché non voleva sentire, hai visto mai che gli chiedessero di fare un ménage à trois?
“Ma come Capitano, qui davanti a tutti???” fece lei.
Il Capitano si accigliò e incrociò le braccia al petto, scandendo: “E dove me la vuoi dare la posizione…in cabina?”
A Kei partì un Colossal di posizioni impossibili che al confronto il Kamasutra sembrava l’abbecedario dei bimbi delle elementari, ma venne bruscamente interrotta dal tono duro del Capitano “Sto parlando della posizione attuale dell’Arcadia… Signorina Yuki”
Al che il primo ufficiale si girò e riprese ad armeggiare con il suo computer, pensando mestamente E anche stavolta, niente da fare.
Il Capitano si voltò, facendo volteggiare il mantello stizzito, pensando Queste donne saranno la mia rovina. E così si diresse a passo di marcia verso la sala del Computer Centrale.

***

Diario del Capitano (Harlock ovviamente):
Data astrale: indefinita
Luogo: Arcadia – Cabina del Capitano
orario: sconosciuto

Mentre il Capitano si apprestava a togliersi il mantello, l’anta del suo antico e intarsiato armadio di mogano scuro si mosse e l’aria fu pervasa da un lieve profumo di antitarme. Una figura evanescente, dalla pelle diafana apparve. Il Capitano ebbe un sussulto: “Chi è là?”
“Come non mi riconosci più…  Harlock?” chiese la figura, con la sua voce dai toni rochi e sensuali.
“Raflesia…”
Al Capitano caddero le braccia e pensò disperato Ci mancava anche questa! O unn’era esiliata?
Raflesia si avvicinò sinuosa, offrendo al suo sguardo la generosa scollatura che terminava con una freccia indicante la… vulva per l’appunto.
“Nei miei lunghi pellegrinaggi ho udito che tu non conosci le gioie della carne, ho pensato che ero l’unica che poteva porvi rimedio. Perché diciamoci la verità sono anni che voglio... darti un par di colpi!” fece afferrandolo per le spalle per poi limonarselo voracemente.
Il Capitano in debito di ossigeno cercò sgambettando di liberarsi dalla sua presa, ma la sovrana di Mazone non si fermò e in un clangore di fibbie, cinghie e cerniere lo privò della sua uniforme steampunk, chiedendogli d’improvviso “Harlock ma questi bracciali a Xena-la-regina-guerriera?”
Lui tentò di rispondere, ma lei glielo impedì con un altro bacio soffocante, continuando a risciacquargli le tonsille.
Aiuto, qualcuno spieghi a Raflesia che non devo essere ripulito come un mitilo* Pensò Harlock in preda al panico più profondo, mentre le mani della regina, continuavano stile piovra a privarlo dei suoi numerosissimi indumenti.  Stava finalmente per mettere le mani sull’agognato TESORO DEL PIRATA.
Ma…
una volta liberato dai suoi aderenti pantaloni di pelle, si accorse che la sua parte inguinale era composta da un granitico blocco unico completamente inutilizzabile. (Avete presente la mutanda di plastica color carne di Ken?) Harlock, colto da un moto d’isteria urlò: “ORA L’AVETE CAPITO O NO PERCHE’ NON VI TROMBO?”
Raflesia, rivolte le braccia e lo sguardo al cielo, disse amareggiata “Maestro perché... perché non gliel’hai disegnato?”
(*voce fuori campo - si suppone di Matsumoto:
PERCHÉ LUI COMBATTE PER LA LIBERTÀ, NON PER LA PASSERA… E COMUNQUE UN UCCELLO GLIEL’HO DISEGNATO*)
Si sentì gracchiare e Tori si posò sulla spalliera della poltrona, guardò in camera e disse: “Sono io l’unico vero uccello del capitano! CRAA”

***

Epilogo
Diario del Capitano (Harlock ovviamente):
Data astrale: indefinita
Luogo: Arcadia – Cambusa
orario: imprecisato

Dopo quella stramba giornata, Harlock aveva pensato di farsi fare una tazza di rilassante tè verde. Anche perché aveva male alle tonsille.
La rassicurante presenza di Masu-san lo faceva sentire a suo agio e tranquillo a riparo da altri attacchi ormonali. Sorseggiava pacifico la bevanda e si stava finalmente rilassando quando l’anziana signora gli si avvicinò con un sorriso smagliante.
“Caro ragazzo, so che queste giovani donne intorno a te sono un po’ troppo aggressive, se tu dovessi avere bisogno di qualcosa di più…”
Il capitano la guardò sospettoso.
La vecchia signora a quel punto si tolse con un rapido gesto la dentiera dalla bocca e mostrandogliela facendogli l’occhiolino disse: “A buon intenditor… poche parole!”
A quel punto Harlock franò rovinosamente nella sua tazza di tè, ustionandosi il naso.



Capitan Harlock non ha subito danneggiamenti dalla stesura di questa fanfiction. Siamo altresì certe che nasconda dei meravigliosi attributi perfettamente funzionanti ma non è questo il caso. Chiediamo umilmente scusa al maestro Matsumoto per averlo indegnamente utilizzato.
Ah a proposito
*MITILO=COZZA

Disclaimer: Tutti i personaggi di Captain Harlock sono © di Leiji Matsumoto. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro.




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Capitolo 3
*** The Grigio Brodo is coming... ***


Ciao a chi si appresta a leggere, le Capitane Coraggiose quest’oggi sono Harlocked, Azumi, Cowgirl Sara e la Guest Star Eli.

Ci scusiamo in anticipo con le ragazze contattate perché avremmo dovuto scrivere altro, ma dopo aver mangiato muffin alla fragola (forse transgenica) c'è uscito questo. Comunque non disperate, il resto arriverà.
Ci scusiamo anche per l'alto tasso di demenzialità di questa storia, perché qui abbonda veramente e per l'uso improprio dei personaggi, delle varie citazioni presenti che appartengono tutte ai rispettivi proprietari. Se riderete almeno la metà di quanto abbiamo riso noi durante la stesura di queste poche righe, è probabile che vi venga il mal di pancia o mal di testa.
Nota Bene: PRESENZA DI SPOILER SULLA QUARTA STAGIONE DEL TRONO DI SPADE

Come sempre: lettori avvisati, lettori mezzi-salvati ;)
Buona lettura e lasciate ogni speranza o voi che leggete!
Azumi, Cowgirl Sara, Eli e Harlocked.


The Grigio Brodo is coming...

Diario del Capitano (Harlock ovviamente):
Data astrale: indefinita
Luogo: non si può dire

Nel mezzo del cammin di questo poema per non profani intenditori dell'universo matsumotiano e non (perché siamo per la libertade in tutte le sue accezioni), il Capitano si ritrovò per una selva oscura, che la diritta via in-skip avea smarrita.
Un uomo solo. Camminava lunghi passi. Il suo mantello s'increspava mostrando la fodera cremisi, come il sangue versato in un oscuro passato. Il vento gelido del Nord sferzava e gelava punti improbabili e nel tormento tormentato della tormenta, solertemente s'inquisì: "Ma 'ndo cazzo son finito?"
Dall'oscura profondità delle tenebre, un'ombra avviluppata nella notte apparve. Il suo sembiante avea qualcosa di mancante. Egli recava seco una testa sotto il proprio odoroso braccio sinistro. La testa lo guardò nell'occhio e così favellò: "Chi sei tu forestiero, di mediolanum vestito? Di quale famiglia sono i tuoi natali? Il tuo vessillo reca un teschio bianco in campo nero, qual è il motto della tua casata, o guercio straniero?"
Harlock guardò quel moncone grondante sangue, come il suo mantello cremisi che ondeggiava nel vento gelido del nord e singultò:"Boia dé! Tu sei senza testa!"
La testa rispose: "Ti te se sensa un occ! Terun!"*
"Io sono Capitan Harlock, non Terun!"
"A Sud di Grande Inverno, son tucc terun!"**
E nel mentre i due si confrontavano sulle proprie origini, vessilli e vascelli, l'identità del decollato venne rivelata. Si trattava del mai troppo compianto Sean Bean Ned- senza testa –Stark cui era stato affidato (da Martin stesso, che invece di andare avanti a scrivere i romanzi, s'incuneava negli universi altrui) l'ingrato compito di guidare il Capitano nei truculenti misteri di Westeros.

***
Diario del Capitano (Harlock ovviamente):
Data astrale: indefinita
Luogo: Sala del Trono di Spade approdo del Re.

"Nel grigio brodo di nonna Nodo, c'è di tutto, fuorché il brodo..." motteggiò salivando una vecchia incartapecorita dal secco braccio peloso, mentre rimestava in un grande calderone lercio, con il suo lungo arnese. Versò una ciotola di densa materia vischiosa e l'offerse a Capitan Harlock, assiso sulle scale che conducevano all'imponente Trono di Spade, accanto alla testa di Ned Stark.
Non volendo essere un ospite scortese trangugiò d'un sol sorso quel liquame maleodorante e nauseabondo. E come lava incandescente scivolò lungo il suo canale faringeo, depositandosi con violenza nel suo stomaco.
Passarono di lì alcuni anticorpi che alla vista del bolo alimentare, s'inquietarono gridando:
"Cos'è sta robaccia?"
"Fuggite. Sciocchi!"
E un terzo ardimentoso si parò d'innanzi al mostruoso blob dicendo: "TU NON PUOI... PASSARE!"
La battaglia nella viscere del Capitano così ebbe inizio.
"O cos'è questo rimescolio che sento dentro? Non è amore?!" s'interrogò Harlock.
Ned Stark rispose sconsolato: "No. E' il brodo di nonna Nodo. E' da perderci la testa!"
Il Capitano saettò con la sua solita grazia felina e cominciò a turbinare a destra e a manca, muovendo elegantemente il mantello, alla ricerca di una ritirata, sebbene nel dizionario del pirata tutto nero che per casa ha solo ciel, la parola "ritirata" fosse bandita in ogni sua forma.
Ad un certo punto tuonò: "Ma un c'è un cesso?"
Nonna Nodo allora sollevò un braccio e Ned per lei parlò:"Ciumbia! Il Cess l'è semper in fund a destra!"
Il Capitano che ancora correva in tondo urlò:" Ma in fondo a destra una sega! L'è tonda sta sala!"
Ned mosso a compassione, gli indicò una sorta di vaso che poteva ricordare vagamente un pitale, dagli sgargianti colori rossi e oro (non grifondoro), posato di fronte al trono. "Codesto potrebbe essere l'oggetto atto al tuo bisogno, per liberarti dell'ingorgo. Pirla."
Harlock insospettito ma vinto dall'urgenza, aprì il vaso, testé armeggiò con la patta, liberando le pudenda. Quindi afferrò l'attrezzo idraulico scarcerando le sue esagerate minzioni, causate dal grigio brodo di nonna Nodo.
La testa di Ned prese a rotolar allor gioiosa per la sala, allietata dalla tanto agognata rivincita.
In quel mentre si spalancarono le porte della Sala del Trono e sopraggiunse trafelata una donna dai lunghi capelli d'oro. Le braccia innalzate verso il cielo, gli occhi spalancati come due uova di drago sode, strillò:
"Cos'accade? Cos'accade?"
Harlock ancora in idrauliche faccende affaccendato non si curò di lei, ma guardò e pisciò.
"Riaccasate il vostro osceno membro..."
Harlock interruppe lo sproloquio, la squadrò da capo a piedi e disse: "Ciccia ora osceno... e lo voglian tutte, fo per dittelo..."
La regina continuò come se nulla fosse "...nelle vostre luride braghe, state profanando i resti del fu compianto Re Jeoffrey Baratheon, figlio di... suo padre."
E la testa di Ned aggiunse in tono canzonatorio "Più che altro... figliol di troia"
"Rimettilo dentro! Rimettilo dentro!" continuava a gridar la megera, calciando a più non posso la testa di Ned Stark che finì sul Trono di Spade, urlando: "Al fin è mio!!!"
Mentre Nonna Nodo osservava lussuriosa le pudenda del Capitano.
Harlock si prese anche il tempo di sgrullare e dopo aver cambiato l'acqua al pesce, lo rinfoderò nelle braghe. "Tutto sto casino per una pisciatina in un pitale. Ho capito, decorato d'oro ma sempre quello era. Come siete medioevali!"

***
Diario del Capitano (Harlock ovviamente):
Data astrale: indefinita
Luogo: Arcadia – Cabina del Capitano.

Disteso nel letto, sprofondato tra i guanciali di seta purpurea, il Capitano sognava. L'alba non sorgeva, poiché assente nelle profondità dello spazio. Il suo viso non veniva baciato da nessun raggio di Sole ma silentemente osservato dai teschi intarsiati di fattura messicana della ditta Chupacabra & Sons. Nel silenzio siderale dello spazio, mentre le stelle si domandavano: perché ci tirate sempre in ballo?. Uno dei raccapriccianti teschi sfuggì alla presa lignea della testiera e rovinò malamente sul gobbo naso del Capitano.
"Maremma maiala che stianto!" uggiolò Harlock risvegliandosi all'improvviso. Si guardò intorno in cerca dei suoi perduti compagni di viaggio: la testa ed il corpo di Ned Stark. Era stato forse soltanto un sogno? Un'illusione onirica che l'aveva rapito durante quella notte spaziale, che notte non era?
"Mi sa che vo a pisciare. I peperoni di Masu-san non li mangio più di sera e soprattutto devo dire a Yattaran di smettere di spoilerarmi il Trono di Spade. Un mi garba nemmeno, io preferisco Big Bang Theory."


*Tu sei senza un occhio! Terrone!
** Son tutti terroni!
Chiaramente la parola Terun è usata in senso goliardico, nonché citazione da Tre Uomini e una Gamba di Aldo, Giovanni e Giacomo.

Disclaimer: Tutti i personaggi di Captain Harlock sono © di Leiji Matsumoto. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro. I personaggi del Trono di Spade sono © del canale HBO.
Il grigio brodo di Nonna Brodo è un'antica e segreta ricetta di famiglia che non verrà rivelata, ma è © di I Raccontastorie - Studio Editoriale Srl, del Gruppo Walk Over.
Dante non ci perdonerà mai per averlo tirato in ballo in questa cosa. Sommo poeta perdonaci. Ma tanto i diritti so scaduti da mo.



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Capitolo 4
*** Sturmtruppen ***


Ciao a chi si appresta a leggere, le Capitane Coraggiose sono Harlocked e Azumi.

Intanto volevamo dirvi che rispondiamo sempre personalmente alle recensioni perché ci piace fare così, per rispetto a chi ci legge, perciò quando siamo tante a volte ci mettiamo di più a rispondere, per ovvi motivi logistici. Ringraziamo le persone (vi aspettiamo a piè di pagina) che molto ironicamente si sono prestate a farsi prendere in giro, scusate il ritardo, ma è stato molto più difficile di quello che pensavamo. Speriamo comunque di riuscire almeno a farvi sorridere. Noi ce l'abbiamo messa tutta! Che poi l'ironia come dicono è sinonimo d'intelligenza, allora noi e voi tutte, siam parecchio intelligenti ;)

Come sempre: lettori avvisati, lettori mezzi-salvati ;)


Buona lettura 

Azumi e Harlocked



STURMTRUPPEN



Diario del Capitano (Harlock ovviamente): 
Data astrale: indefinita
Luogo: Arcadia – Plancia


Yattaran si volse dalla sua postazione e rivolgendosi ad Harlock domandò: "Capitano, per andare dove dobbiamo andare, dove dobbiamo andare?"

Harlock lo scrutò, pensando l'ho fatto anche primo ufficiale... che volpe che sono! Poi sospirando gli dette le coordinate.


***



Diario del Capitano (Harlock ovviamente): 
Data astrale: indefinita
Luogo: Segreto.


Stavano rovistando in un magazzino abbandonato del Pianeta Asnu1 – Pianeta discarica.
Erano lì: Yattaran, Maji, Harlock e Kei che come suo solito stava in posa da ballerina di lap dance.

"Capitano, ma cosa siamo venuti a fare qui?" chiese la bionda pirata, con poco entusiasmo.  A lei quel genere di posti che puzzavano di vecchio e stantio non piacevano.

"Siamo arrivati dove dovevamo andare e siamo venuti a fare quello che dovevamo fare." Rispose Harlock come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

Kei lo guardò perplessa e pensò E meno male che è il Capitano dell'Arcadia... è proprio furbo come una faina!

(*Voce fuori campo: no e l'è furbo come un cervo!*2)

Poi vide il primo ufficiale lanciarsi entusiasta in mezzo ad una montagna di cianfrusaglie, tornandone poco dopo fuori con ogni cosa possibile ed immaginabile.

A quanto pareva gli sarebbe servito per i suoi modellini.

Alla fine si erano ritrovati con lo Space Wolf pieno come un uovo sodo ed erano rientrati a stento sull'Arcadia.



***



Diario del Capitano (Harlock ovviamente): 
Data astrale: indefinita
Luogo: Arcadia


Yattaran agitatissimo chiamò il Capitano e lo trascinò nel suo santuario della creatività. Gli mostrò un vecchio computer, ancora provvisto di reperti archeologici quali tastiera e mouse. 
Harlock guardò e chiaramente non capì.
Yattaran era paonazzo,  balbettava cose incomprensibili e farfugliava di una cartella recante nome in codice "FF".
Harlock continuava a non capire.
Poi Yattaran stampò un foglio e glielò consegnò un po' titubante. Non appena iniziata la lettura, violenti e minacciosi effluvi di Dark Matter cominciarono a sprigionarsi da ogni parte del suo corpo (e quando diciamo ogni, intendiamo OGNI), fu così che la sua anima germanica si manifestò in tutta la sua potenza e gli uscì un "COZA EZZERE QUEZTA ROBA, JA?!" Yattaran si spaventò a morte. In cento dieci anni o giù di lì, che lo conosceva, non l'aveva mai sentito parlare con quell' accento, in fiorentino qualche volta sì, ma in tedesco MAI.

"Capitano, state bene? Siete avvolto da una nube blu che sta diventando enorme..."

"STARE PENE? TU A LETTO COZA CVESTE SCRIVERE TI ME? JA?"

"S-Sì , qualcuna..."

A quelle parole dalle orecchie del Capitano uscirono due sfiati violenti di Dark Matter, accompagnati da lampi rossastri.

"Capitano, non fate così... che poi vi sentite male, c'avete una certa età!"

"TU ASCOLTA PENE! TU ORA STAMPA TUTTO ME, JA?" urlò con gli occhi iniettati di sangue.

E Yattaran ubbidì prontamente.

Il Capitano, presa la risma, si avviò Dark Matterggiando tra una smantellata e l'altra verso la cripta dei cappuccini di Palermo3, altrimenti conosciuta come la sua cabina.



***



Diario del Capitano (Harlock ovviamente): 
Data astrale: indefinita
Luogo: Arcadia – Cabina- cripta dei cappuccini di Palermo.


Harlock era seduto alla scrivania teschiata, il pacco di fogli al centro e tre bottiglie di rosso ai lati.

Beveva e leggeva. E più leggeva e più beveva, era addirittura arrivato a bere direttamente a canna dalla boccia di Brunello.

"CUCCIOLO MUSONE?!?! Sono alto due metri! Cucciolo una sega! Le gattine del Capitano? Ma cos'hanno bevuto queste? Questa... Tamy, Sami... Claras un c'intendo nulla! Un sopportavo nemmeno i' gatto di Zero io!"

"Questa danish? Che mi fa bere le pozioni d'amore e poi mi viene lo sguaraus?! E quando mi fa fare il botanico inconcludente, come se non bastasse anche allergico ai fiori?! Per non parlare delle trombate col mio primo ufficiale! Oddio quelle magari..." e dette un'altra gozzata di Brunello.

"E questa angelfire123? Sesso nella doccia antigravitazionale? Già trombo ogni morte di plenipotenziario, almeno fatemelo fare disteso su i' morbido! Che poi, che ne sapete voi di chi trombo io e dove lo faccio."

"Vogliamo parlare di questa cosa che nei commenti vu continuate a parlare del mio uccello? Che poi non ho capito... Tori o quale altro uccello? Non ce ne son mica altri nell'Arcadia"

"E questa Lady Five? Vabbene CBCR4, ma non esageriamo! Poi cosa sarei io? Un vecchio pirata disadattato, misantropo, scontroso, lunatico, taciturno, senza fissa dimora? Io sono giovane e di morto figo e posso dire anche la mia? Io più che a Mayu, du colpi li darei a so ma'! Non c'è più rispetto!"

(*Voce fuori campo: Ah sì? Bellino tu sei! E tu tromberesti la moglie del tuo amico?*

Risposta di Harlock alla voce fuori campo: "l'è morto... chi muore giace, chi vive si dà pace!" E giù un'altra trincata di Brunello, chiaramente a canna.)

"Innominetuo? O che banda l'è? SPOSATO? Eccone un'altra che mi vuole accasato, CON LA SORELLA DI QUELLA ZOCCOLA DI RAFLESIA?

(*Voce fuori campo: ma perché zoccola Raflesia?*

Risposta di Harlock alla voce fuori campo: "Perché aveva lo scollo inguinale e un me l'ha mai data! ZOCCOLA!")

"Ma sto fatto che mi devo sempre sposare poi? Eppure... ora secondo voi, uno che da cento anni sta su un'astronave con due donne, con cui non fa NIENTE, cerca moglie? Eh sì... vaga per l'universo alla ricerca, per l'appunto, della figa spaziale!

(*Voce fuori campo: Harlock era gay, ora sta con Kei?*)

"Poi ci sono quelle più odiose e questa qui è la peggio di tutte. Son trenta capitoli di pippe inconcludenti tra me e una che sembra un uomo, che un la vorrei nemmen dipinta. Ora, vorrei chiarire che a me quelle coi capelli corti e un mi piacciono. More poi. Mi fanno proprio cacà.  Mi sembrava chiaro che mi piacessero le bionde. Vogliamo parlare del nome? Ma che pseudonimo è? Harlocked... ma come ti permetti! Slocckati vai! E dato che hai altri interessi, ma una bella fanficiton su Spiderman no eh?

(*Voce fuori campo: 'SCORTA CICCIO STAI SERENO! CHE ALMENO NOI TI SI FA TROMBA'*)

Harlock si volse a destra e sinistra in cerca della proprietaria della voce. "Chi è? Cos'è? Dov'è? Chi va là?"

(*Voce fuori campo: son sempre io... la voce fuori campo... bevi meno, tu sei confuso nini.*)

Harlock era sempre più preso dalla lettura e continuò: "Intanto che sarebbe st'Amarone? E poi mamie parliamone, io sono CAPITANO TI RICIDITA' PRUSSIANE UNICA COZA SCRITTA CIUSTA TU... Ora secondo te, io mi faccio acchiappare e legare dalla ciurma? Io, che con il mio Gravity Saber volteggio, piroetto e smantello, con i capelli perfettamente in piega, uccidendo come se non ci fosse un domani i miei nemici?"

"E poi non ho capito, che gusto c'è a farmi morire per mano di quella zoccola di Raflesia" e qui il Capitano con eleganza prussiana si ravanò abilmente il pacco,

(*Voce fuori campo: quale pacco?*)

In un sobrio gesto scaramantico...

(*Voce fuori campo: sobrio? Ma se s'è scolato du Brunelli!*)

Il Capitano continuando indefesso "E se un moio e devo star male... e anche defraudato del mio ruolo e della mia nave, per fare una pomiciatina con Yuki mora, e un mi piacciono le moreeee. Vu siete dure! Cara la mia Serendipity... Tra tutte... hanno degli pseudonimi che un si posson sentire e hanno il coraggio di pigliare per il culo me che mi chiamo Franklin, belline sì!"

"E vogliamo parlare dei titoli delle fanfiction? Nel tuo nome solo nel tuo nome... ma di chi? De che? Che sta a di'? Il buio e l'ammore... Nelle ombre... Luce tra le ombre... E trombare a tutte l'ore tra il buio e le ombre dell'ammore e anche con la sua bella dose di ddolore interiooore, no eh?"

"E poi c'è sempre lei, la peggiore di tutte! Col titolo che non vuol dire niente come la sua fanfiction... il muro delle meraviglie, Wonderwall, ma perché non prendi la rincorsa e ci tiri davvero una capocciata, così poi le meraviglie le vedi per davvero? E soprattutto, meravigliosamente meglio mi sentirò io?!"



***



Epilogo:


"Aiuto, aiuto, aiutoooooo!!!"

"No no Capitano, il Gravity Saber no! Se proprio devi tirare fuori qualcosa, magari altro!"

"Ti garberebbe eh? A tutte vi garberebbe, ma un ve lo fo vedè! E ora basta, con 'sta storia, se proprio vi garbano i pirati, scrivete le FF Su Jack Sparrow, Capitan Uncino o che so io e non rompetele a me! E comunque è bene chiarire una cosa sulla mia nobile estremità, di cui amate discorrere troppo spesso e molto volentieri, che giammai vi farò nemmeno intravedere: NON GROSSO CHE INTOPPI, NE' LUNGO CHE SFONDI, MA DURO CHE DURI! Perché la rigidità prussiana e ce l'ho anche ni pacco! Che hai inteso?"

"Scusate l'intromissione" Yama si era palesato timidamente "Scusate eh, non per intromettermi ma... insomma l'unica fanfiction in cui so protagonista e un vu mi fate nemmeno trombare!" Ma non potè aggiungere altro perché il Capitano l'agguantò e lo ritirò dentro il portatile dal quale erano usciti.

E così commentarono le scrittrici di fanfiction: "Certo per una volta che esce dal computer, non c'ha fatto nemmeno vedere l'uccello!"

(*Voce fuori campo: Tori-san, che avevate capito?! Maliziose!!!*)





Asnu: vecchio nome della nettezza urbana operante a Firenze

Citazione da "Amici Miei" (Lady Five è colpa tua!)

Battuta rubata su gentile concessione di Oscartango

CBCR: Cresci Bene Che Ripasso



Nessuna scrittrice di fanfiction ha subito maltrattamenti durante la stesura di questa fanfiction, tranne Harlocked che non è da considerarsi tale, in quanto incapace (parole del Capitano eh)

Grazie a, rigorosamente in ordine alfabetico: angelfire123, danish, innominetuo, Lady Five, mamie,  Serendipity__, Tamy (Claras). Special guest: Oscartango.

Che ci hanno tutte rilasciato permesso scritto di cui conserviamo copie, perché sappiamo che tra di voi c'è un avvocato e quindi non ce potete fa niente che abbiamo le liberatorie :P

Se mai ci dovessero essere altre scrittrici che volessero partecipare ed essere simpaticamente prese in giro, ce lo comunichino per iscritto e saremo felici di accontentarle.

Sturmtruppen non ha nessuna attinenza con la storia, ci piaceva il suono CERMANICO.

Ringraziamo Mamie a cui abbiamo rubato la Rigidità Prussiana, usandola come nostro solito impunemente.


Disclaimer: Tutti i personaggi di Captain Harlock sono © di Leiji Matsumoto. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro.


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Capitolo 5
*** Asta Tosta per Capitani Coraggiosi ***




Breve premessa:  Ciao a chi si appresta a leggere, le Capitane Coraggiose quest’oggi sono Azumi, Cowgirl Sara e Harlocked.
Una storiellina senza pretese, scritta in un dopocena allietato da pasticcini vari, dovuta alla folgorazione post visione di "X-men: giorni di un futuro passato", soprattutto grazie a Pietro. Speriamo come sempre di farvi almeno sorridere, noi ci siamo divertite a scriverla.

Come sempre: lettori avvisati, lettori mezzi-salvati ;)
Buona lettura e lasciate ogni speranza o voi che leggete!
Azumi, Cowgirl Sara e Harlocked.


ASTA TOSTA PER CAPITANI CORAGGIOSI



Diario del Capitano (Harlock ovviamente): 
Data astrale: indefinita
Luogo: Ferenginar1


Harlock e Yattaran entrarono nel grande salone in cui si sarebbe tenuta un'eccezionale asta intergalattica, per poi avvicinarsi ai loro posti prenotati. Le poltrone erano quasi tutte occupate, notarono Capitan Uncino che li salutò con il suo moncherino, Jack Sparrow che si infilò un dito nel naso per poi bere dalla propria fiaschetta, facendo l'occhiolino malizioso ad Harlock, il quale contraccambiò con una delle sue occhiatacce. Più avanti scorsero celato dal suo solito cappellone piumato, con la scimmia appollaiata su una spalla, Capitan Barbossa che salutò "Corpo di mille tritoni infilzati, abbiamo anche il Pirata spaziale!"
Harlock ricambiò il saluto con un cenno del capo.
Poco più avanti Yattaran inciampò in uno scudo stellestrisciato. Il proprietario solerte sorrise e disse: "Mi scusi figliolo..."

"Ma si figuri capitano" disse Yattaran, pensando che fosse un altro pirata.

"Capitano sì, ma solo in veste d'accompagnatore".

Harlock entrò nella fila in cui c'erano i posti assegnati, ma non potè passare a causa delle ingombranti e lunghe gambe di un altro ospite, questi si alzò cedendogli il passo. L'uomo che indossava un lungo cappotto militare si scostò leggermente ma lo spazio era talmente esiguo che il contatto fisico fu inevitabile, con sommo disappunto di Harlock.

I posti dei pirati spaziali erano proprio accanto a quello dell'uomo col cappotto e quando si furono seduti, lui si girò verso Harlock e gli porse la mano: "Piacere, Capitano Jack Harkness2" Harlock gli dette la mano e non rispose, pensando non poteva che chiamarsi Jack! 
E poco dopo cominciò lo spettacolo. 

Ci fu un lungo susseguirsi di articoli vari di ogni foggia, genere e provenienza per i quali i partecipanti si dettero battaglia, tranne Harlock che non fece tirar su a Yattaran la paletta neppure una volta, perchè attendeva qualcosa di molto, ma molto più interessante.  

Giunse il momento in cui l'imbonitore presentò l'articolo numero 69. 

Immediatamente il palco fu illuminato da luci stroboscopiche  e l'ambiente fu invaso da fumo e una potente musica metallica. 
"Per questo particolare ed esclusivo lotto, abbiamo il piacere d'introdurvi niente e popò di meno che il suo creatore" Partì un rullo di tamburi, esplosero petardi e delle fontane di luce scoppiarono lanciando scintille in ogni dove, illuminando il palco .

"Signori ecco a voiii... il solo ed unico... TONYYYYYY STAAAAAAAAAAAARK!"3

Iron Man atterrò al centro del palco e Tony uscì dall'armatura, indossando uno smoking perfettamente stirato. Salutò il pubblico e senza perdere tempo presentò il suo articolo:
"Per  voi questa sera, l'oggetto che rivoluzionerà la vostra esistenza. Sono venuto a venderlo qui perchè sulla Terra la Food & Drug Administration ha bocciato la mia produzione, intimorita dal suo potere. Ma signori... VOI siete i prescelti questa sera".
Tony si muoveva abilmente sul palco, padroneggiando la situazione, come sempre.
"Per dimostrarvi l'efficacia del prodotto, è qui con noi un uomo emblematico, la cui leggenda lo precede in tutti i nove regni e oltre! Ho il piacere nonchè l'onore, di chiamare qui sul palco un vostro collega: il CAPITANO JAMES T. KIRK, dove "T" non sta per Tiberius, ma bensì per "TRIVELLA" " chiuse Tony ammiccando .

Il Capitano Kirk si presentò sul palco accompagnato da due signorine, inguainate in un mini abito argentato. 
Gli spiritosi caschetti blu delle ragazze colpirono subito Harlock che si rivolse a Yattaran preoccupato "Maaa... quanti anni dovrebbe avere adesso Mayu? Perchè quella di sinistra le somiglia parecchio..."
Yattaran si affrettò a rispondere "Capitano non ci pensi, se è con Kirk l'ha belle che castigata!"

Kirk esordì dicendo: "Tutti noi abbiamo avuto dei momenti difficili nella nostra vita, anch'io ho avuto i miei Triboli4 per quanto possa sembrare impossibile" affermò solenne e i capitani in sala annuirono in coro. "Però, grazie all'incontro con il signor Stark, ho potuto ritrovare le mie motivazioni più profonde. E ragazzi... io ve lo dico, dopo... niente sarà più lo stesso! Fate come me, acquistate questo prodotto e sarete degli uomini migliori! "

Tony, alzò il pollice verso Kirk e con l'altra mano bevve un sorso del suo drink. Pepper5 dietro le quinte scoteva il capo rassegnata.

A quel punto, Tony tornò al centro del palco e si preparò a concludere la vendita:" Signori Capitani, questo prodotto è garantito in ogni più avversa circostanza" fece una pausa teatrale, fissando ognuno di loro suadente. "L'uso è garantito in docce antigravitazionali, gabinetti antigravitazionali, centrifughe antigravitazionali, in sale di decompressione antigravitazionali, in cabine pressurizzate antigravitazionali e anche nello spazio infinito dove la gravità NON esiste! Quindi acquistate ora! L'asta è aperta! Prezzo base: 500 crediti spaziali!"

Harlock scattò con il suo gomito secco nel cicciuto fianco di Yattaran che per riflesso incondizionato, tirò su la paletta di 1000 crediti spaziali.

 E Stark urlò: "1000 crediti spaziali per il pirata guercio!"

Jack Sparrow, stravaccato nella poltrona, mentre ciucciava una bottiglia di ruhm, alzò svogliatamente la paletta da 1500 crediti.

"1500 per il pirata ubriacone! Dopo ci facciamo un cicchetto insieme, treccino!" 

Capitan America6 imbarazzatissimo cercava di nascondersi dietro lo scudo.

A quel punto Capitan Barbossa, preso dalla foga di partecipare, alzò la scimmia roteandola per aria con il cartello dei 2000.

"2000 per la scimmia rotante!"

L'uomo che era seduto accanto ad Harlock , fino ad allora rimasto in silenzio, cavò dalla tasca del lungo cappotto la paletta con i 3000.

"3000 per il capitano ninfomane!"

E così cominciò un'aspra contesa tra i due vicini di posto a suon di palettate. I rialzi si susseguirono copiosi, da una parte e dall'altra, fino a quando Harlock stufo di perdere altro tempo, aprì la giubba col jolly roger, mostrando a tutti il maglioncino nero di lana cardata a collo alto e da sotto l'ascella pezzata, a causa della forte tensione, tirò fuori la grande paletta da 150.000 crediti spaziali, al che a Yattaran s'incrinarono le lenti degli occhiali e guardando il  suo capitano disse: "STICAZZI CAPITANO! DOVREMO ASSALTARE 50 VOLTE DI SEGUITO LA FLOTTA DELLA GAIA PER RIPRENDERE TUTTI QUESTI SOLDI!"
Ma Harlock con la sua proverbiale imperturbabilità lo guardò e disse: "Non ti preoccupare ho ipotecato l'Arcadia!" A quelle parole gli occhiali di Yattaran si frantumarono direttamente.

"150.000 e uno
 150.000 e due...
150.000 E TRE! Aggiudicato al signore col mantello teschiato!"

Harlock si diresse verso il palco per farsi consegnare il misterioso oggetto. Tony era in compagnia di Pepper e di Capitan America. "Abbiamo l'uomo del giorno! Pirata sfregiato, pirata fortunato!" Harlock sbrigativo come sempre, ringraziò, salutò, afferrò il pacchetto e smantellando elegantemente prese a braccetto Yattaran, che senza occhiali era cieco come una talpa, e se ne andò.

Steve si girò verso Tony e gli chiese: "Ma che gli avresti venduto essattamente a questo qui?"

"Una cosina che sarebbe servita anche a te, per la tua vita sociale..."

"Oh, ho 95 anni non sono mica morto!" rispose stizzito il Capitan America.


***

Diario del Capitano (Harlock ovviamente): 
Data astrale: indefinita
Luogo: Arcadia- coi sigilli di EQUISPAZIO sui portelloni.


Kei e Meeme furono raggiunte da un messaggio urgente del Capitano tramite interfono: "Vi aspetto ambedue nella doccia antigravitazionale".
Non aveva nemmeno finito di dire ale che Kei era già nuda nella doccia ad attendere il suo Capitano, mentre Meeme si smaterializzò, riapparendo accanto a lei in tutta la sua aliena nudità. Non fecero nemmeno in tempo a chiedersi cosa ci facessero entrambe lì che Il Capitano si presentò e con aria insolitamente sorniona, dichiarò: "Bambine, c'ho un regalino per voi..." 
E detto questo, con una mossa fulminea degna del migliore spogliarellista losangelino, svolò la tuta per aria e si gettò in mezzo alle due fanciulle a pesce.
Ciò che accadde in quella doccia non può essere riportato in una fanfiction con bollino giallo, ma le due giovani ne uscirono profondamente soddisfatte.  
Da quel giorno in avanti il luogo preferito del Capitano non fu più la sua tetra cabina ma l'affolatissima doccia antigravitazionale e Yattaran continuò a chiedersi che cosa avessero mai acquistato in quella misteriosa asta.









1 Ferenginar: pianeta natale dei Ferengi razza di abili commercianti e affaristi (vedi Star Trek - Deep Space Nine.
2 Capitano Jack Harkness: da Doctor Who e Protagonista dello Spin-off Torchwood.
3 Tony Stark: genio, playboy, miliardario, filantropo praticamente Iron Man.
4 Triboli: animaletti spaziali pelosi dalla riproduzione massiva e velocissima (apparsi in Star Trek) link
5 Pepper: fidanzata di Tony nonchè amministratore delegato Stark Industries nonchè santa.
6 Capitan America: Steve Rogers supereroe Marvel.



Nessuna scimmia è stata maltrattata durante la stesura di questa fanfiction.
Disclaimer: Tutti i personaggi citati appartengono ai loro rispettivi creatori e/o proprietari di ©

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