A tale of six trillion Year

di _Alyss_
(/viewuser.php?uid=414742)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incontro in sogno una bambina molto poco rassicurante ***
Capitolo 2: *** Sveglie ritardatarie e professoresse con istinti omicidi ***



Capitolo 1
*** Incontro in sogno una bambina molto poco rassicurante ***


Incontro in sogno una bambina molto poco rassicurante


Rachel

Rachel si trovava in un’enorme campo di grano, il sole splendeva alto nel cielo e una lieve brezza le soffiava tra i rossi capelli, l’unico suono udibile era il placido scrosciare della acque di un ruscello poco distante.
Normalmente un posto come quello poteva ispirare fiducia, ma quando lo spirito del’Oracolo di Delfi risiede nel tuo corpo 365 giorni l’anno ti abitui a pensare che non tutte le cose sono come sembrano.
Come a dar conferma ai suoi pensieri, fra le spighe comparvero una ragazza; doveva avere non più di 8 anni, indossava un abito completamente nero ornato da pizzi e merletti del medesimo colore, i lunghi capelli erano scuri come la pece e, nonostante tenesse il volto basso, si notava benissimo la sua pelle così bianca da falla sembrare morta. Un brivido le corse lungo la schiena, l’aura viola che circondava la bambina non prometteva nulla di buono.
“È meglio che me la dia a gambe- pensò Rachel- non credo che voglia semplicemente raccogliere qualche fiorellino nel prato”
Solo in quel momento però, si accorse di un cofanetto ai piedi della ragazza, anche quello avvolto da una strana luce viola, e fu allora che capì.
-Aspetta un momento…tu sei la tipa del vaso! Come si chiamava, accidenti non me lo ricordo…
-Stolta, come puoi non ricordarti il mio nome? Io sono Pandora, la prima donna creata da Zeus per punire l’umanità, colei a cui gli dei in persona donarono ogni tipo di virtù.
-Ehmm…chiedo scusa signorina.
-Signora! Sarò anche giovane ma anche io sono sposata. Il mio caro marito Epimete, è raro trovare uomini fedeli come lui al giorno d’oggi.
-Adesso mi ricordo! Nonostante te lo avessero vietato tu apristi il suo vaso e scatenasti i mali nel mondo!- rispose Rachel piccata.
-Oh, sono solo dettagli sciocca ragazzina! Era il mio scopo far soffrire gli umani, fui creata per quello!
-Ma così facendo tradisti tuo marito.
-Adesso basta. Non essere così impudente ragazzina, ricordati che pur non essendo una dea anche io posso farti del male – l’aura viola intorno a Pandora si intensificò e un brivido di terrore corse lungo la schiena di Rachel “Forse è meglio non farla arrabbiare” pensò il giovane oracolo.
-Allora perché mi avete chiamata? Oramai dubito che questo sia un semplice sogno.
-Infatti è così. Ti ho contattata, piccolo oracolo, perché ho bisogno dell’aiuto dei tuoi amichetti mezzosangue. Un nemico molto forte sta per risorgere dal Tartaro, niente in confronto a coloro che avete affrontato in precedenza.
-Dubito che tu ti sia scomodata solo per avvertirmi che sta per arrivare un nuovo pazzoide pronto a conquistare il mondo. Cosa vuole da noi di preciso?
-Metti in dubbio la mia parola ragazzina? Bhe, non hai tutti i torti. Il vero motivo per cui sono entrata nel tuo sogno è che sono in pericolo. Quest’essere vuole impadronirsi del mio vaso e usarlo per sottomettere gli umani e gli dei al suo potere.
-E chi sarebbe questo nemico, se si può sapere?
-Non è un bene pronunciare il suo nome. Anche se non può sentirmi capirebbe che sto cercando di portare il mio vaso in un posto sicuro.
-Non può darmi neanche un indizio? Non sapremo come difendere il tuo prezioso cofanetto altrimenti- cercò di essere il più convincente possibile. Non le importava molto del vaso di quella tipa, ma sapere chi lo cercava poteva sicuramente aiutarli.
-Un’entità primordiale più vecchia di Zeus e Crono, il padre di tutta la discendenza divina che conosci.
-Urano, la personificazione del cielo.
-Nonché marito di Gea, la madre terra che i semidei, greci e romani, hanno sconfitto lo scorso Agosto nelle terre antiche. E vi posso assicurare che quello che avete passato per sconfiggere lei non equivale nemmeno ad una briciola di quello che accadrà quando vi scontrerete con lui, il che è inevitabile.
-Quindi, ricapitoliamo. Dobbiamo proteggere il tuo vaso da questo dio del cielo che vuole tornare a governare e contro il quale dovremo combattere?
- E avrete tre mesi di tempo come massimo per portare a termine la vostra missione.
-Un momento, ma non dovevamo solo proteggere il tuo stupido cofanetto? Di quale missione stai parlando?-
-Prima dovete trovarlo e capire come aprirlo. Dopo che per colpa della mia sciocca curiosità ho scatenato il finimondo Zeus ha nascosto il vaso e con l’aiuto di Ermes ha installato un sistema di sicurezza. La vostra missione è trovarlo, ma soprattutto trovare le chiavi per aprirlo.
-Ah perfetto c’è n’è più di una, di bene in meglio devo dire. E dove sono queste chiavi, può dirci almeno questo?
-Ah io non lo so, ma sono certa che lo capirai quando tornerai al campo, c’è una sorpresa che vi spetta. A presto piccolo oracolo, spero di trovarti tutta intera la prossima volta che ci rivedremo
-Un momento, Pandora aspetta! Dove diamine sta il tuo vaso? Pandora!
-Pandora!- Rachel si risvegliò nel suo letto urlando il nome della ragazzina e poco dopo nella sua stanza giunse Annabeth con il fiatone e l’aria preoccupata.
-Rachel ti abbiamo sentito urlare, è successo qualcosa?- la bionda indossava ancora il suo pigiama di flanella grigio, i riccioli dorati erano scomposti sulle spalle. Poteva sembrare anche dolce e innocua se non si guardava il pugnale che stringeva nella mano sinistra.
-Abbiamo un problema Annie. Un problema molto grosso.
 
•~•~•~•~•~•
 
-Allora, Pandora ti è apparsa in sogno dicendoti che Urano sta per tornare, che vuole rubare il suo vaso per sottomettere gli umani e che noi dobbiamo portarlo in salvo.
-E dobbiamo anche trovare le chiavi fatte da Ermes per riuscire ad aprirlo? Bhe, grazie Papi- commentò sarcastico Chris posando i piedi sul tavolo.
-Di cui, per altro, non ti ha dato nessun indizio.  Ma chi si crede di essere quella? -sbottó Piper inviperita.
-Direi che è poco su cui basarsi- intervenne Travis Stoll
-E niente su cui basarsi. Come facciamo a trovare quel vaso? -rispose la sua ragazza, Katie Gardner.
-Non ne ho idea. Avremmo bisogno di Percy-
-Dove diamine è quella Testa d’Alghe quando serve?- sbottó Annabeth leggermente irritata.
-Gli ho affidato una missione con Connor e Clarisse. Ci sono tre semidee che devono essere portate al campo immediatamente. Siamo pochi e abbiamo bisogno di ragazzi nuovi e bravi, ora più che mai- rispose Chirone, anche se non sembrava piú molto convinto della sua scelta
Leo rise -Un trio esplosivo devo dire, spero che non facciano crollare l'Empire State Building.
Chirone lo guardó sospirando -Lo spero per loro Valdez. Non vorrei che gli dei li trasformassero in piccioni o altri esserini facili da spiaccicare tra le loro dita



•~•~•~•~•~•

Grotta oscura nel Tartaro....

Salve a tutti semidei e satiri del campo Mezzosangue!
Alcuni di voi forse avranno già letto questa fic in passato, ma adesso ho deciso di riscriverla da capo.
Sicuramente ci saranno dei cambiamenti, e soprattutto cercherò di essere più costante con le publicazioni (anche se a causa della scuola non posso garantirvi nulla ^^")
Baci e buonanotte a tutti!!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Sveglie ritardatarie e professoresse con istinti omicidi ***



Sveglie ritardatarie e professoresse con istinti omicidi
 

Sasha

 


La sveglia quella mattina non suonò in orario e Sasha fu tentata di scaraventarla giù dalla finestra del ventunesimo piano della palazzina dove abitava. Si legò i lunghi capelli neri, inforcò lo zaino e mise in bocca una fetta di pane tostato.
Si avvicinò alla madre e le diede un bacio sulla guancia prima di scappare davanti all'entrata.
-A dopo mamma!
-Buona giornata tesoro mio. Salutami Crystal e Cecily.
-Sempre che sopravvivrò lungo il tragitto fino a scuola. E poi oggi dovevo essere io a chiamare Crystal dato che sua madre è fuori per lavoro, sarà infuriata come una biscia con me per non averla svegliata in tempo!
Corse giù dalle scale con ancora la fetta di pane in bocca e allacciandosi la cintura dei pantaloni
-Crystal! Crys esci fuori siamo in ritardo! -urlò battendo il pugno sulla porta.
La sua amica venne ad aprirle e non era conciata meglio di lei; con i capelli castani scarmigliati e la bocca sporca di dentifricio e la maglia messa al contrario non era certo la nuova candidata per Miss. Universo.
-Siamo in ritardo.
-Come sei perspicace, non l'avevo notato.
-giù tra cinque minuti.
-ok- si chiuse la porta alle spalle-te la farò pagare lo sai? -le urlò da dentro l'appartamento.
-Muoviti!
Dieci minuti più tardi le due stavano correndo lungo la strada riuscendo anche ad evitare di investire i passanti e arrivarono davanti alla scuola un minuto prima del suono della campana trovando ad aspettarle la loro amica Cecily.
-Era ora, ma dove vi eravate cacciate?
-Colpa sua! - Crystal la indicò con uno sguardo pieno di rabbia. Sasha era più che sicura che in quel momento l'amica l'avrebbe volentieri stesa sull' asfalto con pugno.
-Forza entriamo. Siamo già in ritardo, vediamo di non peggiorare la situazione.
-Si mamma! -Le risponde Crystal beccandosi però un ceffone da parte sua.
Cecily ha due anni in meno di loro ma da come si comporta sembra della loro età. Sarà perché sua madre è morta quando aveva appena cinque mesi, o magari perché suo padre non si è mai fatto vivo e lei ha vissuto per quindici anni con suo nonno materno. Il vecchio le ha insegnato molte cose tra cui leggere le mappe nautiche e a pescare; Sasha e Crystal non hanno mai capito il motivo di quegli insegnamenti ma Cecily aveva spiegato loro che suo nonno Henry faceva il pescatore e voleva che la sua unica nipotina imparasse ad amare il mare proprio come lui.
-Questa mattina abbiamo lezione in palestra, per la dimostrazione di voi dell’ultimo anno. Crystal, la tua allenatrice ti sta facendo segno di avvicinarti e non mi sembra molto contenta di vederti in ritardo.
-oh cavoli. Arrivo signorina Sprite!
Crystal si allontanò di corsa lasciando Sasha e Cecily da sole.
-Allora mi spieghi che diamine è successo? Perché siete arrivate in ritardo?
-La sveglia. Prima o poi dovrò buttare quel macinino. Hei, non mi hai detto com’è andata la gara di nuoto di Sabato! Scusa ancora se non sono potuta venire.
-Oh tranquilla, comunque sono arrivata prima. È stata una bella gara.
-Bhe complimenti. Comunque da te non mi aspettavo altro, sei un fulmine in acqua!
-Grazie. La professoressa Logan ti sta facendo segno di avvicinarti, forse è meglio se la raggiungi.
-Va bene, ci vediamo dopo allora.
-A dopo!
Sasha si avvicinò al gruppo della sua classe e in particolare alla professoressa Logan; l’insegnante era una donna molto alta e smilza, i capelli neri e unticci sempre raccolti in una rigida crocchia sopra la nuca e il volto rugoso tirato in una perenne espressione imbronciata. Quella donna odiava particolarmente Sasha e Crystal, fin dal loro primo giorno alla St.Claire le aveva prese di mira e stranamente anche Cecily era finita nelle sue spire.
Quella donna era un demonio.
-Signorina Leonardh, finalmente è arrivata.
-Si, mi scusi professoressa Logan non ricapiterà più
Si sedette accanto ai suoi compagni di classe per guardare la partita notando con stupore che la sua amica calciatrice non era in squadra. Durante la paura del primo tempo la professoressa Logan le si avvicinò.
-Vieni con me ragazza, noi due dobbiamo parlare
La donna le afferrò il polso trascinandola lontana dal resto della classe, nel corridoio fuori dalla palestra.
-Porfessoressa le ho già detto che mi dispiace,cosa dovrei fare ancora?
Ma la donna tacque. Pur non capendo Sasha si vide costretta a seguire l’insegnante in un’aula vuota dove, con sua grande sorpresa, trovò anche Crystal e Cecily affiancate dall’allenatrice e da un’altra prof.
-Ragazze ma cosa…
-Sono anni che vi cerchiamo…devo ammettere che vi siete nascoste davvero bene.
-Ma…di che cosa sta parlando?- chiese Cecily perplessa
-Sasha tu hai capito qualcosa di tutto questo?- ribattè Crystal
-No non ne ho idea Crys, davvero.
-Le vostre madri sono state davvero brave a mascherare la vostra presenza, e anche suo nonno signorina Kane, un umano di tutto rispetto.
-Cosa ne sa lei di nonno Henry? Cosa gli avete fatto?- sbottò Cecily infuriata.
-Nulla sciocca ragazzina. Niente rispetto a quello che faremo a voi tre!
-Siete scappate per troppo tempo, adesso ci siamo stancate!
Intorno alle donne l’aria cominciò a diventare più fredda, quasi glaciale.  Gli occhi di entrambe diventarono completamente neri, la pelle virò fina a diventare grigio perla e cominciò a creparsi e due orrende ali rugose spuntarono sulla loro schiena.
-Ma che diamine…cos’è quello schifo?
-Io un’idea c’è l’ho…ma no non può essere! Le furie sono esseri mitologici non sono mai esistite davvero!- rispose Sasha con aria sconvolta
-Non osare pronunciare il nostro nome così alla leggera piccola semidea, non hai scampo!
Crystal cercò di scappare ma l’ex allenatrice le si avventò contro scaraventandola dall’altra parte dell’aula.
-Crystal no! - Entrambe le corsero incontro aiutandola a rialzarsi.
-Non avete scampo, siete in trappola!
-Vi strapperemo il cuore dal petto e c’è lo mangeremo!- urlò l'altra.
-Avanti sorelle, facciamola finita e uccidiamole. Adesso.
 

 


Grotta oscura nel Tartaro....

Arieccomi con il nuovo capitolo! Allora che ve ne pare?
Sono saltate fuori le tre ragazze che devono essere portate con urgenza al campo, e a quanto pare anche tre nostre vecchie conoscenze le cercavano. Ma perchè?
Bhe, non vi resta altro che aspettare il terzo capitolo! *risata malvagia*
Ringrazio Marina94 per aver messo la storia tra le seguite.
Alla prossima!!


_Alyss_

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2556316