Made in the USA

di Sophiefla
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 1 ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 2 ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3 ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 4 ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 5 ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 6 ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 7 ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO 8 ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO 9 ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO 10 ***
Capitolo 11: *** CAPITOLO 11 ***
Capitolo 12: *** CAPITOLO 12 ***
Capitolo 13: *** CAPITOLO 13 ***
Capitolo 14: *** CAPITOLO 14 ***
Capitolo 15: *** CAPITOLO 15 ***
Capitolo 16: *** CAPITOLO 16 ***
Capitolo 17: *** CAPITOLO 17 ***
Capitolo 18: *** CAPITOLO 18 ***
Capitolo 19: *** CAPITOLO 19 ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO 1 ***


CAPITOLO 1
 
Ciao, mi chiamo Rosie ho 21 anni e mi sono trasferita a L.A. da qualche settimana. Sono nata in Italia, a Milano, ma sono anni che passo le mie estati in California dai miei nonni materni, ed infine ho deciso di trasferirmi definitivamente qui con mia cugina Daphne. Ho scelto Los Angeles perché ho un sogno che posso avverare solo qui,voglio diventare un'attrice. Ho sempre saputo che questa sarebbe stata la mia strada,e ora finalmente sono qui! Sono stata ammessa ad una scuola di recitazione piuttosto prestigiosa e non vedo l'ora di iniziare le lezioni.
 
Vengo svegliata dal suono della sveglia, sono le 9 del mattino, e io sono nella città dei miei sogni.
Salto giù dal letto e faccio irruzione nella stanza di mia cugina che sta ancora dormendo.
- sorgi e splendi raggio di sole,devi venire a correre con me,l'hai promesso-
Sento un lamento da sotto le lenzuola.
- Rosie sono andata a dormire tre ore fa, lasciami in pace-
- sei sempre la solita,dove sei andata?-
- niente di speciale,sono stata in giro con le ragazze- dice Daphne con una faccia da finta tonta.
-Aha, lo sapevo!- dico saltando sul letto. -Hai incontrato un ragazzo!-
Daphne spunta da sotto le coperte con un sorriso ebete.
-Oh Rosie mi conosci troppo bene-
-Beh non sei mai stata un asso nel mentire- dico ridendo.
-lui si chiama Greg è un produttore,ed è affascinante,dolce e bellissimo.
- ah beh allora chiedigli se ha un fratello- dico ridendo e alzandomi dal letto.
- spiacente, figlio unico!-
-La mia solita fortuna, vabe tesoro io vado a correre tu stai pure qui a poltrire e a fantasticare sul tuo produttore-
- ti voglio bene cuginetta- dice Daphne mandandomi un bacio e infilandosi sotto le coperte.
Esco di casa e vengo investita da un venticello caldo tipico di Los Angeles, Dio quanto amo questo posto. Prima di iniziare a correre mi volte a guardare la nostra casetta, una modesta villetta tutta bianca e circondata di fiori. L'affitto non è esattamente il più basso del mondo ma con il mio lavoro di cameriera e quello di Daphne ce la caviamo. Daphne è come una sorella per me, mi è sempre stata affianco e siamo praticamente cresciute insieme.
Mi infilo gli auricolari nelle orecchie ed inizio a correre. Decido che andró sulla collina dell'Hollywood sign, è il posto che preferisco per andare a fare jogging. Dopo un'oretta buona sono in cima alla collina e decido che è ora di tornare. Dopo qualche metro vedo una piccola stazione di servizio. Ad una delle pompe di benzina c'è un ragazzo moro e muscoloso, che sta facendo il pieno alla sua moto. 
Peró, ecco un altro motivo per cui mi sono trasferita qui,penso, sorridendo, tra me e me.
Proseguo per ancora qualche metro quando sento una macchina dietro di me, mi sposto per lasciarla passare ma questa si ferma, e il conducente abbassa il finestrino.
-scusi signorina, da che parte per Rodeo drive?-
Mi giro verso la città per dargli le indicazioni, quando un altro uomo scende dalla macchina e mi butta a terra.
Sono terrorizzata, cerco di non opporre resistenza mentre mi strappa dalle mani il telefono e la piccola borsa che ho legata alla vita a mo di marsupio. Sta per sfilarmi l'anello che ho al dito, un regalo di mia nonna preziosissimo, quando vedo l'uomo che viene spinto a terra.
Una persona si piega su di lui ed inizia a prenderlo a pugni.
Il complice dell'uomo scende dalla macchina e cerca di liberarlo dal ragazzo che lo sta picchiando,alla fine ci riesce, e i due lanciano le cose che mi avevano rubato per terra e saltano in macchina,lasciando solo una nube di polvere innalzata dal motore.
Sono ancora un po' sotto shock quando il ragazzo si precita verso di me. Ora lo riconosco, è il tipo con la moto della stazione di servizio.
Sembra piuttosto agitato quando si toglie gli occhiali ed esclama:
-Oh mio Dio,stai bene?-
Fisso per qualche secondo quegli occhi color verde smeraldo e poi realizzo.
Ho già visto questo ragazzo.
Ho davanti uno degli attori che stimo di più.
Josh Hutcherson.



Angolo dell'autrice:
Sono nuova di questo sito :) leggete e recensite,recensite e recensite!

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 2 ***


CAPITOLO 2
 
Sbatto le palpebre un paio di volte mentre cerco di riprendermi dagli ultimi avvenimenti.
I due uomini che mi derubano,ed il ragazzo che mi salva, Josh Hutcherson. Ho sempre ammirato ed invidiato la sua bravura nella recitazione.
Sono ancora sdraiata a terra quando la voce del ragazzo mi riporta alla  realtà.
-Hey, guardami, stai bene?- dice con uno sguardo preoccupato.
Cerco di mettermi seduta -si credo di si- sento una fitta alla testa e porto una mano alla fronte.
- Cavolo,ma stai sanguinando- dice Josh.
- Si ma non è niente, davvero- dico cercando di tranquillizzarlo,anche se non sembra funzionare.
- No, devo portarti all'ospedale- dice lui scostandomi una ciocca di capelli dalla fronte.
- Sul serio non ce n'è bisogno, è solo un taglio!- esclamo cercando di alzarmi in piedi.
Pessima idea, appena mi alzo mi viene un capogiro che mi fa perdere l'equilibrio. Josh se ne accorge e mi prende prima che cada, tenendomi con un braccio in vita.
- ora mi credi?- dice Josh ridendo ed aiutandomi a risedermi a terra.
- e va bene,mi gira solo un po' la testa-
Josh guardandomi, mi alza il mento con due le dita.
-hai preso proprio una bella botta- dice guardando il taglio.
- senti io sono Josh, e adesso ti porto all'ospedale d'accordo?-
Lo guardo rassegnata.
- d'accordo-
Mi sorride. -brava ragazza,come ti chiami?
-Rosie- dico allungando la mano per stringere la sua.
- È un piacere Rosie- dice sorridendo.
-Mi dispiace per quei delinquenti non sono riuscito a fermarli- dice con uno sguardo arrabbiato.
-Beh da quel poco che ho visto gliele hai date di santa ragione- dico guardando le sue nocche arrossate e sbucciate.
- sempre disposto ad aiutare una bella ragazza in pericolo- scherza facendo l'occhiolino.
Gli sorrido divertita.
Josh si alza per raggiungere la sua moto. - aspetta un momento,torno subito-
Corre verso la moto,accende il motore e percorre i pochi metri che ci separano. Scende dalla moto e tira fuori dal sotto sella quella che sembra una bandana e un casco.
Si inginocchia affianco a me.
-Vieni qui- dice avvicinandosi. Prende la bandana e me la lega in testa in modo che tamponi il taglio.
-Così va meglio- sorride.
Prende il casco e mi aiuta ad infilare anche quello. Nel frattempo un vento freddo si innalza e le nuvole si raggruppano sopra le nostre teste.
Rabbrividisco, quando le prime gocce di pioggia iniziano a scendere.
- Merda, pure la pioggia, questa non é decisamente la mia giornata- dico irritata.
Nel frattempo josh mi guarda sorridendo - Hai freddo?- mi chiede.
-un po'- 
Si alza e si sfila la giacca di pelle che indossa. Gentilmente me la fa indossare e mi aiuta ad alzarmi.
-Grazie, ma tu non avrai freddo?- chiedo guardando le sue braccia nude che spuntano dalla t-shirt.
- Rosie sei appena stata aggredita e hai un taglio che sanguina sulla fronte, e sei preoccupata che io abbia freddo?- mi chiede ridendo.
Mi unisco a lui nella risata,che dopo gli avvenimenti dell'ultima ora,mi da un senso di sollievo e di benessere.
-Vieni ti aiuto a salire- dice prendendomi in vita e tirandomi su. Mi fa sedere sulla sella della moto e poi lui si posiziona davanti, infilandosi il casco. Mentre mette in moto sento le gocce di pioggia picchiarmi sul viso e sulle gambe. Passano i minuti e ci inzuppiamo sempre di più. Josh è alle prese con la frizione della moto che a quanto pare non sembra stare dalla nostra parte. Beh, come la fortuna di oggi direi.
- Oh andiamo! Mi prendi per il culo? Non può essere, proprio ora!?- Josh inveisce sulla moto che non da segni di volersi accendere. 
Lo sto guardando imprecare contro la frizione, quando sento l'imminente e inappropriato attacco di risate che mi cresce dentro.
Josh mi sente sussultare e si gira guardandomi con fare interrogativo.
Lo fisso anche io e improvvisamente scoppiamo a ridere entrambi.
Ridiamo in maniera spontanea, così spontanea come non mi succedeva da mesi.
E rimaniamo lì, sotto la pioggia, a ridere come due bambini.


Angolo dell'autrice:
Holaaa,
grazie per le visualizzazioni,anche se qualche recensione aiuterebbe!
se mi recensirete prometto che metterò un capitolo al giorno o ogni due giorni :*
-Sophie

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 3 ***


CAPITOLO 3
 
Una volta terminato il nostro attacco di risate isteriche, Josh mi guarda con uno sguardo dolce 
-Questa non è decisamente la nostra giornata- dice accennando un sorriso.
Ricambio il sorriso. 
-Dai riproviamo-
Ha una faccia poco convinta quando riprova a dare gas alla moto. Sentiamo prima un lieve brontolio, e poi il ruggito del motore.
-Grazie a Dio!- dice josh sollevato.
- forse un po' di fortuna c'è rimasta-dico unendomi a lui nel sollievo.
Le gocce di pioggia vanno pian piano ad aumentare,dando vita ad un vero e proprio temporale.
-andiamo prima che il tempo peggiori- dice josh guardando il cielo.
Annuisco. Cerco, sulla sella un modo per tenermi stretta e stabile, quando sento le mani di Josh afferrare le mie e stringermi le braccia attorno al suo petto. 
Gira la testa di profilo e dice - Devi tenerti stretta-
A quelle parole, arrossisco immediatamente anche se non ne capisco il perché. Mi sembra di notare l'angolo della bocca di Josh alzarsi in un sorriso prima di girarsi verso la strada.
Percorriamo le strade e i sentieri in discesa della collina. Percepisco il vento gelido imbattersi contro di noi man mano che prendiamo velocità. Ad un tratto, mentre sono stretta a Josh, mi sembra di sentire il suo corpo tremare. I sensi di colpa si impadroniscono di me. Ma certo starà morendo di freddo in maniche corte. 
Elimino i pochi centimetri che separano i nostri corpi e mi stringo a lui più che posso,cercando di trasmettergli un po' del mio calore.
All'inizio sento il suo corpo irrigidirsi. E successivamente rilassarsi a contatto col mio. Toglie una mano dal manubrio e stringe la mia ancora allacciata al suo petto.
Il contatto con la sua pelle è una sensazione così piacevole che non posso reprimere il sorriso che mi spunta sulle labbra.
Dopo pochi minuti riesco a vedere in lontananza l'insegna del Los Angeles medical center. Parcheggiamo davanti all'ospedale e Josh mi aiuta a scendere.
- vieni, ti accompagno dentro io- 
Sorrido con gratitudine a questo ragazzo così premuroso e gentile che ho appena conosciuto.
Entriamo e rimaniamo nella sala d'attesa per quella che sembra un'eternità,sento la testa che mi pulsa a ritmo costante. 
Finalmente il medico ci dice che è il nostro turno. 
Dopo avermi esaminato e disinfettato la ferita dice che saranno necessari dei punti.
-Punti!?- dico con un tono di almeno un'ottava più alto del normale.
Così non va bene, io non vado d'accordo con nessun tipo di siringa o ago.
Sento i palmi delle mani che mi sudano dall'agitazione, quando Josh si mette davanti a me e mi dice
- Rosie, è necessario. Ti assicuro che non farà male-
Annuisco poco convinta. Vedo il dottore tirare fuori il necessario per la medicazione è avverto un altro capogiro.
Ok, sono piuttosto sicura di stare per svenire.
Sono ancora nella mia bolla di panico quando sento Josh che mi afferra la mano e me la stringe forte.
- ci sono io, puoi farcela- dice con un sorriso incoraggiante.
Le sue parole mi infondono una sensazione di calma e tranquillità. Ha ragione, posso farcela, è solo un ago.
Circa un'ora dopo siamo fuori dall'ospedale. Il temporale è finito e ora dopo il suo passaggio il cielo è sereno con le prime tracce del tramonto.
Josh mi infila cauto il casco.
- vieni terremoto, ti porto a casa. Per oggi ne abbiamo fatte abbastanza- dice sorridendomi.
Sorriso anch'io. Effettivamente una giornata così, sfinirebbe chiunque.
Saliamo sulla moto entrambi e dopo avergli dato l'indirizzo di casa partiamo. 
Mi ero dimenticata di quanto amassi andare in moto. Il vento che mi scompiglia i capelli,ed il paesaggio che mi sfreccia affianco,alla luce del tramonto. 
Dopo venti minuti siamo a casa. Josh scende dalla moto e aiuta me a scendere, mi sfila il casco e mi sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
-Non so come ringraziarti per tutto quello che hai fatto per me oggi,sei stato davvero gentile.- gli dico.
- è tanto brutto dire che nonostante tutta la sfiga di oggi, ho passato una bella giornata?- dice con lo sguardo perso nel vuoto, accennando un sorriso.
- hmm, direi di no- dico sorridendo anch'io.
-è stato lo stesso per me-
- e sarebbe tanto brutto se ti dicessi che mi piacerebbe rivederti e conoscerti meglio?-
Sento il sangue divampare nelle guance,e Josh se ne accorge, poiché lo vedo alzare l'angolo della bocca in un sorriso.
-penso che non sarebbe una cattiva idea-
Dopo esserci scambiati i numeri, mi sfilo la giacca per ridargliela,quando lui mi ferma.
-No,voglio che la tenga tu. Così sono sicuro che ci rivedremo- dice sorridendo.
Lo guardo salire sulla moto e dare gas al motore.
-è stato un piacere conoscerti Rosie-dice sorridendo prima di partire.
Solo dopo che si è allontanato, dico tra me e me accennando un sorriso:
- non sai quanto-
Arrivo davanti alla porta di casa e non ho neanche il tempo di cercare le chiavi che essa si apre.
-DOVE SEI STATA?- esclama una Daphne fuoriosa.
- SONO ORE CHE TI CHIAMO,TI DAVO PER DISPERSA. DOVE CAZZO ERI ROSIE,NON PUOI FARMI PRENDERE QUESTI COLPI-
Si ferma rossa di rabbia, ed improvvisamente mi abbraccia sollevata.
-scusami Daphne,non sai che casino è successo. Dammi il tempo di farmi una doccia e ti racconto-
Daphne sbuffa visibilmente
-E va bene...ma? Rosie che cavolo hai fatto alla testa!?-esclama preoccupata.
-calamati Daph, nulla di grave, fa parte della storia-
Corro su per le scale e mi fiondo nella doccia. In dieci minuti ho finito. Esco dal bagno ancora con i capelli bagnati e vado in camera di Daphne.
La vedo con una bottiglia di vino in mano e due bicchieri nell'altra.
-Qualcosa mi ha suggerito che ti serviva un po' di questo- dice indicando il vino e ridendo.
-vieni andiamo sul balcone-
Ci sediamo sul divanetto in terrazzo e guardiamo il sole tramontare sul oceano.Le racconto tutta  la storia. Quando arrivo alla parte di Josh, mi ferma urlando.
-whuoo,ferma ferma ferma. CHI TI HA SALVATO?-
La guardo con un sorriso a trentadue denti
-Josh Hutcherson-
-ma chi l'attore!?- esclama Daphne sconvolta.
-si lui- sorrido di nuovo.
-il tuo solito culo- dice Daphne ridendo e bevendo un sorso di vino.
-resta una cosa da capire, perché non mi hai risposto al telefono Rosie?- dice Daphne arrabbiata.
-ero a tanto così da chiamare i tuoi-
La guardo dispiaciuta.
-scusami tesoro davvero,non volevo farti spaventare,e che dopo che hanno tentato di derubarmi il mio cellulare l'ha raccolto....-
Ad un tratto realizzo.
-Merda- dico.
-Nooo- dice Daphne ridendo senza contegno.
-non dirmi che...-
- Eh, si- dico rassegnata.
deve essersene dimenticato.
Josh ha il mio cellulare.
Angolo dell'autrice: Hola ragazzuoli, ho mantenuto la mia promessa,ed ecco il terzo capitolo! spero che vi piaccia :) mi raccomando RECENSITEEEEEEE <3 e fatemi sapere cosa ne pensate,cosa vi piace e cosa non vi piace. -Sophie

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 4 ***


CAPITOLO 4

 

Merda, merda, merda.

Josh si è dimenticato di restituirmi il cellulare.

E questo è un guaio sotto diversi punti di vista.

Mi giro verso Daphne con uno sguardo disperato -Daph, come cavolo faccio ora? L’accademia mi contatta almeno due volte al giorno per propormi i diversi provini-

Daphne mi prende le mani -Rosie,fai un bel respiro e calmati. Hai lezione tutti i giorni all’accademia, sono sicura che basta avvertirli che sei senza telefono e faranno trasferire le chiamate al numero di casa-

La guardo un attimo, e poi tiro un sospiro di sollievo. Ha ragione, l’accademia non mi farà problemi per questo. è solo che ho faticato così tanto per entrare in quella scuola di recitazione, che non voglio lasciarmi sfuggire nemmeno i provini più insignificanti. Nella mi scuola funziona così: dopo un mese fanno una lista degli attori più promettenti e cercano di mandarli a più provini possibili. Ero così entusiasta quando ho saputo di essere nella lista che ora la sola idea di perdermi un provino mi manda in panico.

I miei pensieri vengono interrotti da gli strani versi di Daphne che cerca di trattenere una risata.

La guardo ridendo anch’io -Che c’è ora?-

Sempre col solito ghigno mi risponde - E pensare che quando ti ho vista nel panico, all’inizio pensavo che fosse perché Josh non riuscirà a chiamarti-

Scoppio a ridere all’improvviso - Ok, a dir la verità uno dei primi pensieri è stato quello- ammetto continuando a ridere.

Daphne mi fa l’occhiolino -Ci avrei scommesso,tesoro-

Passiamo il resto della serata a mangiare cibo cinese, a bere vini e a parlare sedute in terrazzo.

Mi alzo dalla sedia - Vabè Daph, vado a dormire, sono veramente sfinita-

Mi piego per abbracciarla.

-Buona notte tesoro-

Mi trascino su per le scale e mi butto sul letto. Neanche cinque minuti che i miei occhi iniziano a farsi pesanti e il mio respiro regolare.

 

 

 

Apro gli occhi, svegliata da i raggi di sole che entrano nella stanza. Mi alzo dal letto e mi stiracchio. Ho un po’ di malditesta, ma con la botta che ho preso ieri, mi aspettavo di peggio. 

Salto in doccia e una volta finito, mi ritrovo a fissare la cabina armadio, come ogni mattina, indecisa sul cosa mettermi. Alla fine opto per una gonna a vita alta, ed infilata dentro ad essa una camicia bianca a mezze maniche e un paio di sandali.

Scendo e trovo Daphne seduta all’isola della cucina mentre legge il giornale - Hola,amor. Ti dispiace se vengo con te a lezione? devo fare un po’ di commissioni e se mi lasci la macchina poi passo a prenderti-

- Certo, nessun problema!- dico afferrando una mela.

- Però muovi il culo o faccio tardi -

Usciamo di casa e ci avviamo verso la macchina. 

- Nooo! Rosie ancora questo catorcio?- sbuffa Daphne.

La guardo minacciosa - Allora 1. questo è quello che offre la casa, 2.non insultare il mio amore-

La mia macchina è un maggiolino cabro vecchio modello,di un azzurro sbiadito. Mio padre si è offerto più volte di comprarmi un’altra macchina, ma ho rifiutato. Io amo il mio catorcio.

Saliamo in macchina e ci fermiamo a metà strada per prendere un caffè.

Una volta arrivate all'accademia, salto giù dalla macchina e lancio le chiavi a Daphne. Lei le afferra e si siede al posto del conducente.

- Passo a prenderti  pranzo, passerotto- dice salutandomi.

-Daph, odio quel soprannome, non ho più 12 anni!- cerco di dirle mentre parte in retromarcia e se ne va.

Roteo gli occhi al cielo e sorrido.

Entro a scuola appena in tempo per l'inizio delle lezioni. Le ore passano in fretta, e in un attimo e ora di pranzo. Prendo la mia borsa e faccio per uscire dall'aula quando il Signor Michaelson mi chiama - Rosie,ti dispiace venire qui un attimo? - mi avvicino a lui -mi dica professore-

-Allora, nel week end abbiamo ricevuto una chiamata dagli universal studios, hanno un grosso affare in porto, un film che promette bene, e stanno cercando un volto nuovo per la protagonista femminile, perciò gli abbiamo mandato la nostra lista. Sei un'ottima candidata Rosie, fossi in te starei vicina al telefono, faranno tutte le chiamate entro la mezzanotte- mi dice con un sorriso incoraggiante.

-Certo, grazie mille signor Michaelson!-  dico cercando di mantenere la calma.

Esco dall'aula e aumento il passo, poi inizio a correre. Daphne è fuori che mi aspetta sulla macchina.

-Dove vuoi andare a mangiare pass...- non fa in tempo a finire la frase che apro la portiera e la spingo al posto del passeggero mentre io mi posiziono a quello del conducente.

Ingrano la prima e parto a razzo verso casa.

-Rosie ma che cavolo ti prende!? Rallenta - dice Daphne.

Guarda la mia faccia nervosa.

-Che è successo?-

Prendo fiato e dico - Provino importantissimo. Potrebbero telefonare da un momento all'altro-

Daphne fa un strillo acuto che mi fa sobbalzare.

- OH MIO DIO, ROS È MERAVIGLIOSO- dice saltellando.

-ma quindi dov'è il problema?-

La guardo di sfuggita e poi torno con gli occhi sulla strada.

- il problema è che devo arrivare a casa dove sta il fottuto telefono a cui chiameranno! Ricordi che non ho più il cellulare!?- dico arrabbiata.

- ah. Merda. Eh si è un problema. Muoviti!- dice indicandomi di passare con il semaforo giallo.

Dopo venti interminabili minuti di traffico, e le urla di Daphne che insulta gli altri autisti ancora nelle orecchie, siamo finalmente a casa.

Salto fuori dalla cabriolet senza nemmeno aprire la portiera.

- Gesù, Rosie datti una calmata, siamo arrivati!- dice mentre cerca di correre sui suoi tacchi a spillo.

-NO, io non mi do una calmata Daphne Reynolds, perché se hanno già chiamato darò la colpa a te che non hai voluto installare quella cavolo di segreteria- dico aprendo la porta.

- ooooh, quando portiamo rancore- dice facendomi la linguaccia.

Entro in casa e mi lancio sul telefono, situato sull'isola della cucina.

- Grazie a Dio. Zero chiamate perse- dico sospirando di sollievo.

Daphne mi guarda mentre si toglie le scarpe -hai intenzione di rimanere accanto a quel telefono fino a mezzanotte, non è vero?-

-Già- rispondo fissando il telefono.

-Cavolo,Daph sono un fascio di nervi. Probabilmente è il provino più importante che ho mai avuto l’occasione di fare. E se non lo passo?-dico.

-Lo passerai,ne sono sicura. E ti chiameranno- dice lei.

- Dio, ho bisogno di una sigaretta. Guarda il telefono per me due minuti- dico alzandomi.

Daphne mi si para davanti -No, avevi promesso di smettere!-

La guardo con uno sguardo minaccioso -Daphne,sai come mi trasformo quando sono nervosa-

Lei mi guarda per qualche secondo e dice -Bene. Prenderò il vino-

-Ecco, brava- dico io.

Passiamo il resto della giornata in cucina. Daphne prepara il pranzo e io la cena, e ci diamo il cambio per andare in bagno.

Sono le 22 passate e ormai sto affogando nella commiserazione…e nel vino.

- Massi, non mi chiameranno mai nemmeno per fare il provino- dico accendendomi una sigaretta. - Cosa mi aspettavo? di avere il talento necessario? non prendiamoci in giro. Probabilmente finirò a fare la fiorista o la cameriera fino ai settant’anni-

Daphne si limita ad incoraggiarmi stringendomi da dietro in un abbraccio.

è mezzanotte meno un quarto. Dire che sono giu di morale, è dire poco.

- Mi sono illusa per tutto il tempo Daph, e ti ho costretta a sprecare un pomeriggio affianco ad uno stupido telefono- dico con gli occhi lucidi.

Daphne viene affianco a me e mi circonda con le braccia.

-Vieni passerotto,ti porto su. Meglio se ci dormi sopra. Avrai altre occasioni,non buttarti giu- dice dolcemente.

Mi faccio accompagnare su per le scale nella mia stanza, anche perché con tutto il vino che ho bevuto dubito che sarei in grado di arrivarci da sola. Daphne mi mette a letto e mi rimbocca le coperte, come se fossi una bambina.

- Domani è un altro giorno, passerotto- dice dandomi la buona notte. In pochi minuti sprofondo nel sonno.

Continuo a sognare che il telefono squilla, ma che poi quando lo prendo e rispondo, la linea cade.

Il rumore del telefono che squilla, mi sveglia all’improvviso. Ho un terribile malditesta, e dai raggi di sole che vedo spuntare dalla finestra, dovrebbe essere mattina. Il telefono continua a squillare incessantemente. Convinta che sia l’ennesimo sogno, infilo la testa sotto il cuscino.

A un certo punto, sento uno strillo fin troppo familiare, provenire dalla cucina. -ROSIE, ROSIEEEE, E’ IL TELEFONO, PER TE- urla Daphne.

Spalanco gli occhi, e mi precipito giù dal letto, correndo per le scale.

Arrivo in cucina e vedo Daphne con un sorriso a trentadue denti e il telefono in mano. Me lo passa. Lentamente, facendo un respiro profondo, me lo porto all’orecchio.

-…Pronto?- dico incerta.

- Rosie Kartright? sono Robert Russel dagli Universal Studios. Volevamo comunicarle che abbiamo visionato il suo curriculum, e le raccomandazioni dei suo insegnanti, e abbiamo deciso che è una delle cinque candidate per il ruolo nel nostro nuovo progetto. Confidiamo nelle sue capacità. Si rechi questo pomeriggio ai nostri studios a Los angeles per il provino ufficiale. Buona fortuna signorina Kartright, e congratulazioni- dice attaccando.

Daphne mi fissa con uno sguardo interrogativo.

-QUINDI?- dice ansiosa.

Faccio cadere il telefono per terra, e tutto a un tratto, esplodo.

- CAZZO DAPHNE, MI HANNO PRESA- dico urlando.

- NON CI CREDO, NON CI CREDO, NON CI CREDO- dice Daphne urlando anche lei.

Ci mettiamo a saltellare per la stanza urlando ed abbracciandoci.

-Devono aver avuto un problema alla linea ieri sera- dico con le lacrime agli occhi.

-Te lo avevo detto Rosie Kartright, farai strada- dice Daphne sorridendo.

La guardo e mi butto di nuovo tra le sue braccia. Se non ci fosse lei non sarei da nessuna parte.

-Ti voglio bene Daphne- dico commossa.

Daphne ricambiando l’abbraccio dice - oooh, ma anche io passerotto. Sono sempre qui per te-

 

 

 

Angolo dell’autrice:

Saaalve,

scusate se ci ho messo un po’ di più per questo capitolo e se Josh non ne ha fatto parte, tornerà presto, promesso! :)

Spero che la storia vi piaccia, scrivetemi tutti i vostri dubbi o le cose che vi piacciono nelle recensioni.

Baci baci.

-Sophie

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 5 ***


CAPITOLO 5
 
 
Sciolgo l'abbraccio con Daphne e faccio due conti.
Il provino e questo pomeriggio, ho pochissimo tempo. Mentre vado a farmi la doccia e a vestirmi, Daphne scarica e stampa parte del copione che mi è stato inviato per email.
Una volta vestita e lavata, mi siedo con Daphne all'isola della cucina e imparo le battute a memoria.
Ormai sono abituata, e Daphne anche. Quando mi preparo a un provino non c'è tempo per il nervosismo o per l'ansia, sono come un pugile che si prepara al suo incontro più importante. Riesco a mettere tutto da parte. Ci siamo solo io, la mia ambizione e il mio sogno.
Mangiamo qualcosa di veloce per pranzo e usciamo di casa. Nonostante la mia concentrazione e i buoni propositi per mettere da parte il nervosismo, le mie mani tremano quando prendo in mano le chiavi della macchina.
Daphne guarda le mie mani tremanti e dice -dà qua passerotto, guido io-
Le sorrido grata. Saliamo in macchina e partiamo. Durante il viaggio mi rilasso, lasciando che il vento mi scompigli i capelli. Mi accendo una sigaretta e inspiro profondamente. Questa è la mia grande occasione, non fallirò, non posso fallire. Daphne mi vede assorta nei miei pensieri e dice:
- só di che sei capace passerotto, e anche loro lo sanno, devi solo mostrarglielo-
La guardo nervosa -e se non ce la faccio?- dico mentre parcheggiamo.
Scendiamo dalla macchina e Daphne mi mette entrambe le mani sulle spalle - e se non ce la fai, avrai un'altra occasione-
Guardo nervosa il palazzo. 
-Buona fortuna passerotto,ti aspetto qui- dice Daphne abbracciandomi.
Annuisco e mi dirigo all'interno. Faccio due respiri profondi e vado all'accettazione. Una donna mi chiede nome e cognome e mi guida in una sala d'attesa che da sul mare.
La sala è vuota, a quanto pare sono l'ultima. Inizio a ripetermi mentalmente le battute alternate da respiri profondi per scacciare l'ansia.
La donna di prima spunta nella stanza e mi dice - tra pochi minuti saremo pronti per lei signorina Kartright-
-Grazie- dico, cercando di sembrare calma.
Ok, questo è il tuo momento Rosie. 
Sei brava e ce la puoi fare,stupiscili.
In quel momento nella stanza entra la stessa donna.
-Siamo pronti per lei signorina- dice sorridente.
Mi accompagna in una stanza, e prima di aprire la porta mi dice, a voce bassa -In bocca al lupo-
-Crepi- dico, anche se la mia mente è completamente vuota. 
Merda, non mi ricordo più nulla. 
Dentro di me si accende un istinto che mi suggerisce di scappare via, per evitare la figuraccia che probabilmente farò.
Mi faccio forza ed entro.Una grande vetrata sostituisce la finestra e sul lato della stanza si trova una grossa scrivania, a cui sono seduti i responsabili del progetto.
Un uomo vestito di nero con  i capelli e un accenno di barba grigia, si alza dalla sedia e dice - Benvenuta, signorina Kartright. Sono Robert Russel, il regista del film. Cosa ci ha portato?-
Taccio per qualche istante.Non so per quale motivo, ma in quel momento tutto cambia. Dentro di me si fa strada un'altra sensazione,carica di positività. 
È determinazione. Posso farcela.
Il regista sta ancora aspettando la mia risposta, quando la mia bocca di apre in un sorriso e dico
-Presenterò la scena numero cinque, dal copione del film-
Faccio l'ennesimo respiro profondo e inizio.
 
 
Mi ritrovo di nuovo seduta nella sala d'attesa.
Perché mi stanno trattenendo? Oh Dio sicuramente sarò andata talmente male che mi bandiranno per sempre dal mondo del cinema.
Insieme a me nella stanza c'è un'altra ragazza, è alta, bionda e ha un fisico da modella.
Perfetto, se questa è la concorrenza, sono fottuta.
La ragazza si gira un istante verso di me e mi guarda con un'aria di superiorità.
Poco dopo, nella stanza entra la segretaria - Signorina Duncan il regista chiede di lei-
La ragazza bionda si alza dalla sedia con un sorriso compiaciuto, convinta della sua vittoria.
Prima di uscire dalla stanza mi guarda e dice -C'è chi è portato, e chi no tesoro- ed esce.
Tengo a freno l'impulso di alzarmi e di rincorrerla per darle un pugno in faccia.
Dio, la tensione tira sempre fuori il mio lato peggiore.
I minuti passano, e non capisco perché mi stiano tenendo ancora qui, e solamente doloroso per me.
Sono al limite dell'autocommiserazione, quando la ragazza bionda di prima piomba nella stanza, in lacrime. Afferra la sua  borsa e scappa via.
Cosa sarà successo?
Questo serve solo a far aumentare la mia ansia.
Improvvisamente la porta si apre di nuovo,e la segretaria mi dice - miss Kartright, il regista chiede di lei-
La fisso per qualche secondo, poi prendo la borsa e mi alzo.
Eccoci, questo è il momento. Ora daranno il colpo di grazia anche a me e così potrò scappare in lacrime anche io.
Entro nella stessa stanza dove ho tenuto l'audizione, ad aspettarmi ci sono Robert il regista del film, e il resto della crew.
Robert mi guarda sorridendo - Congratulazioni Rosie, ce l'hai fatta. Il ruolo è tuo- 
Tutte le persone nella stanza scoppiano in un fragoroso applauso.
Sto per sentirmi male. Cos'ha detto? Il ruolo è mio? Non può essere.
Sono ancora paralizzata quando Robert mi viene incontro e mi stringe in un abbraccio amichevole.
- sei proprio il talento che cercavamo, la tua audizione è stata fantastica- dice staccandosi.
Lo guardo e realizzo. CE L'HO FATTA. HO AVUTO LA PARTE.
Guardo il regista e istintivamente lo abbraccio, sento le lacrime che mi scorrono sul viso.
- io... Non so cosa dire, è meraviglioso. Grazie, grazie infinitamente- dico singhiozzando.
Robert mi prende le mani - grazie a te, Rosie-
Dopo che tutta la crew si è congratulata con me. Robert dice
- Allora Rosie, tra poco ti esporremo la trama completa del film, e ti faremo conoscere il nostro protagonista maschile. Ma prima dobbiamo sistemare un paio di cose, perciò se desideri hai qualche minuto per fare una telefonata-
- Certo, grazie- dico ancora piangendo.
Rachel, la segretaria mi accompagna fuori e mi dice - congratulazioni, cara-
Le sorrido per ringraziarla.
Fuori dal palazzo, ad attendermi c'è Daphne appoggiata alla portiera della macchina. Vedendomi piangere mi si avvicina con un'espressione triste e mi abbraccia.
-Mi dispiace passerotto, vedrai ci saranno altre occasioni- dice dolcemente.
Sciolgo l'abbraccio e la guardo piangendo.
- Ce l'ho fatta Daphne, il ruolo è mio-
Lei mi guarda con una faccia sconvolta e scoppia in lacrime, ridendo allo stesso tempo.
Mi tira su di peso e mi stritola in un abbraccio.
- IO LO SAPEVOOOO! L'HO SEMPRE SAPUTO- dice ridendo.
- sono così felice per te. Il mio passerotto sta crescendo, e se ne va ad Hollywood-
La guardo felice mentre ci stringiamo nell'ennesimo abbraccio.
Rachel spunta dall'entrata dell'edificio, facendomi un cenno.
Mi giro verso Daphne.
- sto bene- dice asciugandosi le lacrime.
- vai, ti aspetto qui-
Vado all'entrata e seguo Rachel fino alla stanza dell'audizione.
Apro la porta e mi ritrovo davanti Robert.
- Eccoti Rosie, allora voglio presentarti ufficialmente il tuo partner, l'attore che interpreterà il protagonista maschile- dice indicando un ragazzo dietro di lui.
Il ragazzo, prima di spalle, si gira e mi guarda con un'espressione più che sorpresa.
Il mio cervello ci mette qualche secondo a connettere.
Che mi prenda un colpo. Non può essere.
Il ragazzo inarca un sopracciglio guardandomi, e sorride.
-Rosie?- dice.
Josh.
 
 
 
Angolo dell'autrice:
Hola,
come vedete è finalmente tornato Josh :)
recensite in tanti e ditemi cosa ne pensate 
-Sophie

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 6 ***


CAPITOLO 6
 
 
La testa mi gira leggermente, mentre cerco di affrontare ciò che ho davanti. Cosa ci fa lui qui?
è l’attore che interpreterà il ruolo maschile? sul serio?
I miei pensieri vengono interrotti da Josh
-Che ci fai qui?- dice con la stessa voce, piacevolmente sorpresa, di prima.
Robert fa un passo nella nostra direzione è con un espressione interrogativa ci chiede -Voi due vi conoscete?-
Guardo Josh e dico -più o meno-
continuiamo a fissarci, quando il suono di un cellulare ci interrompe. Robert sfila il telefono dalla tasca e risponde. Mormora un paio di cose e conclude dicendo -Certo, arrivo subito-
Si rivolge a noi -Scusate ragazzi, Ho un impegno molto importante, temo che dovremo posticipare la lettura dei copioni- dice componendo un numero sul cellulare e uscendo, seguito dal resto dello staff.
Rimaniamo solo io e Josh. Cerco di mostrarmi indifferente quando raccolgo le mie cose e mi dirigo verso l’uscita dell’edificio. 
Sento dei passi dietro di me e aumento l’andatura, non so per quale bizzarro motivo, non voglio fermarmi a parlare con lui, mi sento come…in imbarazzo, o meglio dire, colta di sorpresa.
Sto per uscire quando sento che qualcuno mi posa una mano sulla spalla, mi giro e lo vedo.
Mi fa un cenno di sorriso e fruga nel suo zaino. Tira fuori un cellulare fin troppo familiare.
- Penso che questo sia tuo- dice lui.
Che idiota, me n’ero scordata. Sorrido imbarazzata mentre prendo il telefono e mi volto decisa ad uscire.
- Hey, perché tanta fretta?- dice Josh afferrandomi il braccio. Ha un’espressione dispiaciuta, come se si stesse chiedendo cos’ha fatto di sbagliato.
Rifletto un momento. Non so cosa mi sia preso e perché mi stia comportando così, lui non ha fatto nulla di male e io sto chiaramente cercando di evitarlo.
Lo guardo con un sorriso di scuse -No, hai ragione, tu non hai fatto nulla. Penso solo… penso di essere rimasta scioccata nel sapere che interpreterai il protagonista e che… - cerco di dire, un po’ impacciata - che dovremo lavorare insieme-
Lui mi guarda e si lascia sfuggire un sorriso - Io non riesco a pensare ad una cosa migliore di questa-
Sento che sto arrossendo, e allo stesso tempo sorrido.
Mi guarda per qualche secondo e dice -Perchè non andiamo a berci un caffè? così mi racconti cosa ci fai qui-
Mi volto verso il parcheggio - Mi piacerebbe molto, è solo che sono venuta qui con mia… - mi interrompo quando vedo Rachel, la segretaria, avvicinarsi cauta a noi.
- Scusi, la sua amica è dovuta scappare per un’emergenza. Ha lasciato questo per lei- dice allungandomi una busta.
La apro e leggo:
Scusa passerotto, mi hanno chiamata dal lavoro e Berny vuole che copra il turno serale, e… beh sai com’è fatto Berny. Sono dovuta scappare, scusami davvero.
Sono così fiera di te passerotto. Ci vediamo a casa.
Baci
-Daphne
Sento un ulteriore oggetto nella busta, così la rovescio e nella mano mi cadono le chiavi della cabrio.
Guardo Josh e con un sorriso dico
-Andiamo a prenderci questo caffè-
Mi guarda per un attimo e poi infilandosi gli occhiali da sole e sorridendo dice -Fantastico-
Ci avviamo verso l’uscita e Josh apre la porta del palazzo per lasciarmi uscire. Gli sorrido per ringraziarlo e lui ricambia prontamente.
Salgo in macchina e lui si accomoda al posto del passeggero. Si guarda intorno per qualche istante e poi esclama - Wow…-
Lo guardo mortificata. La mia macchina fa davvero così schifo?
- Si lo so, scusami, questa macchina è un vero e proprio catorcio- dico mentre cerco di metterla in moto.
Lui mi guarda - Vuoi scherzare? amo questo genere ti macchine d’epoca, è veramente grandiosa- dice elettrizzato.
Ancora un po’ sorpresa e stranita mi volto 
-Grazie- dico incredula.
Scoppia in una risata -Chi la chiama catorcio, evidentemente ci capisce davvero poco-
Mi metto a ridere anche io. 
Mi segno mentalmente di dirlo a Daphne quando torno a casa.
Faccio partire la macchina e mi rivolgo a Josh -Dove vuoi andare?- dico.
- Qui all’angolo c’è un ottima caffetteria, potrei scendere prendere un paio di caffè e poi potremmo appostarci da qualche parte- dice.
- Va bene- dico.
Mi fermo davanti alla caffetteria, e prima di scendere, Josh inforca un cappellino da baseball e se lo mette in testa.
Dopo un paio di minuti torna con i nostri caffè e mi indica la strada per arrivare in uno spiazzo che da sulla città, vicino alle Hollywood Hills, dove ci siamo incontrati.
Mi fermo e spengo il motore.
-Scusa se ti ho fatto guidare fino a qua, ma per me è un po’ complicato sedermi in un bar pubblico e bere un caffè come una persona normale- dice infastidito, mentre si toglie il cappellino e gli occhiali.
- Non c’è nessun problema- dico sorridendogli. 
-Anzi, amo stare all’aria aperta-
Josh si volta verso di me, e rilassandosi si appoggia con la schiena alla portiera della macchina.
mi rivolge un sorriso. -Allora, sono ancora sorpreso dal fatto che a quanto pare faremo un film insieme- dice ridendo.
-Non sapevo fossi un’attrice-
Lo guardo e con sarcasmo dico -Devo ammetterlo, questo è il primo ruolo importante per cui vengo scelta, ci speravo da molto. Studio alla Los Angeles School of Acting-
Sta per bere un sorso di caffè -Maddai, sul serio? io ho studiato per quattro anni in quella scuola! Dimmi c’è ancora quel vecchio burbero del signor Michaelson?- dice ridendo.
Scoppio a ridere insieme a lui - Hahahah, si! che tu ci creda o no è stato proprio lui a segnarmi per questo provino- dico bevendo un sorso di caffè.
- Ho sempre pensato che quell’uomo fosse in gamba- acconsente Josh.
Prendo una sigaretta dal pacchetto che tengo nel portaoggetti dell’auto e la accendo.
-Spero che non ti dia fastidio- dico buttando fuori il fumo.
-Nient’affatto, anzi mi piacerebbe rubartene una- dice Josh sorridendo.
Gli passo il pacchetto -Non sapevo fumassi- dico sorpresa.
Josh si accende una sigaretta e ispirando risponde -Non fumo molto spesso, ma occasionalmente direi. Ho iniziato per lo stress del lavoro e ogni tanto me ne concedo una- 
-Idem- gli dico.
- Ho cercato di rintracciarti per ridarti il telefono, ma gli ultimi giorni sono stati estenuanti, ho lavorato un sacco- si scusa.
- Non ti preoccupare… a proposito anche io ho qualcosa di tuo, la tua giacca. Però non ce l’ho dietro- gli dico.
- Non c’è problema, me la ridarai appena riesci - dice Josh.
Gli sorrido, e lui ricambia il sorriso.
- Allora Rosie Kartright, raccontami qualcos’altro, so davvero poco su di te- dice sorridendomi.
Sorrido imbarazzata - beh... Non c'è molto da dire,sono nata e cresciuta in Italia, ma i miei nonni materni vivono a Sacramento. La mia famiglia vive ancora in Italia, ho tre fratelli maggiori, perciò cresciuta come un maschiaccio- dico.
Josh mi guarda meravigliato.
- Amo l'Italia, ci sono andato un paio di volte e me ne sono innamorato- dice.
-e tua madre cosa fa?-
Tutto a un tratto, mi zittisco e abbasso la testa. È ancora una ferita aperta, mi fa ancora male a parlarne, persino con Daphne.
Sento un groppo in gola e gli occhi inumidirsi, ricaccio indietro le lacrime.
- mia madre è morta in un incidente qualche anno fa...- dico fissando l'orizzonte.
Josh ha un'espressione mortificata sul viso.
Si avvicina e mi prende la mano.
-Rosie, mi dispiace un sacco- dice.
Asciugo velocemente la lacrima che mi riga il viso -Grazie-dico.
Guardo il paesaggio e sorrido malinconica -sai, è stata lei a trasmettermi la passione per la recitazione, era un attrice di musical piuttosto famosa. Sono triste per il fatto che ho avuto il mio primo ruolo e lei non può essere qui con me per vederlo- dico.
Josh mi attira a se e mi stringe tra le braccia.
- Rosie, lei ti vede. È scommetto quello che vuoi che è la mamma più orgogliosa del mondo- mi dice all'orecchio.
Restiamo ancora qualche secondo abbracciati,poi mi stacco.
Lo guardo e faccio un sorriso.
-Grazie Josh, sono veramente felice di lavorare con te-
-idem- dice lui sorridendo.
Passiamo il resto del pomeriggio seduti nella cabrio a prendere il sole e scherzare. Mi sembra di conoscerlo da sempre, mi sento completamente a mio agio con lui.
Iniziano ad intravedersi le prime luci del tramonto, quando dico
-Forse è meglio se andiamo a casa, ti riaccompagno io- 
-grazie- dice josh. Ad un certo punto, mentre cerco gli occhiali da sole nel cruscotto, alzo la testa e vedo Josh con un espressione incuriosita.
- non è che potrei provare a guidare io la macchina?- azzarda.
Ridi gettando la testa all'indietro.
-ma certo! Basta chiedere- dico.
Mentre passa davanti alla macchina per mettersi al mio posto, io scalo a quello del passeggero e gli lancio le chiavi.
Appena mette in moto la macchina, in viso gli compare un sorriso.
-allora- dico avvicinandomi e guardandolo negli occhi.
-è un bel po' vecchia perciò stai attento! Per prima cosa fai attenzione alla frizione, quella è probabilmente la parte più vecchia della macchina perciò attento a lasciarla molto lent...- vengo interrotta dalla macchina che fa un balzo in avanti.
Lo guardo, ha un'aria confusa come se non capisse che ha fatto di sbagliato, allora scoppio a ridere.
-Come non detto!- dico ancora ridendo.
Lui mi guarda con un'aria offesa è divertita allo stesso tempo.
- Ah va bene, se la pensi così. La prossima volta ti faccio guidare la mia moto, così vediamo che ride- dice con tono di sfida.
Lo guardo con quello che dovrebbe sembrare uno sguardo minaccioso.
-d'accordo, scommettiamo?-dico.
Nel frattempo Josh è riuscito a mettere in moto la macchina.
- va bene, scommettiamo!- dice lui deciso. -se vinco io ti porto fuori a cena- dice sorridendo.
Sento il sangue che affluisce nelle guance e arrossisco. 
Josh è meraviglioso, ma ora siamo colleghi di lavoro, e se andasse a finire male tra noi?
Mille dubbi mi frullano per la testa, eppure l'unica cosa che riesco a dire mentre gli stringo la mano è:
-Va bene-


Angolo dell'autrice:
Holaaa popolo!
che ne dite del nuovo capitolo?
esprimetevi e recensite <3

-Sophie
 
 
 
 

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Capitolo 7
*** CAPITOLO 7 ***


CAPITOLO 7
 
Mi sveglio che è mattino presto.
Mi stiracchio nel letto, e un sorriso si allarga sulle mie labbra al pensiero della giornata di ieri.
È stata un'altalena di emozioni, tra l'ansia per il provino, la gioia per aver ottenuto il ruolo, e la sorpresa nello scoprire che Josh avrebbe recitato nello stesso film. Eppure erano mesi che non ridevo e mi divertivo così tanto con una persona.
Josh.
Sento il sorriso, che già stava sulle mie labbra, allargarsi ancora di più.
Quando all'improvviso, la mia coscienza ha la meglio, e mi tiro su sedendomi sul letto.
No, no, no. Rosie cosa stai facendo? Scendi dalle nuvole. Ora lavorate insieme, è l'ultima cosa che ti manca è rovinare tutto complicando le cose tra di voi. Che poi mi sto facendo tutti questi viaggi, quando probabilmente a lui non piaccio nemmeno. Anzi, di sicuro.
Caso chiuso. 
Mi impongo di non pensare più a Josh come a più di un amico.
Anche se ieri è stato davvero dolcissimo. Quando l'ho riaccompagnato a casa lui ha preso un pennarello dalla macchina e mi ha scritto il suo numero sul palmo della mano.
"Così non c'è pericolo che tu lo perda" ha detto prima di scendere dall'auto. 
Ed ecco che sul viso rispunta il mio sorriso ebete.
-ROSIEEEEE-
Il mio sognare a occhi aperti viene interrotto dalla voce di Daphne.
"Ok, Rosie ora basta. Sei una donna adulta, toglitelo dalla testa." Mi ripeto mentalmente mentre scendo in cucina.
Daphne mi viene incontro e mi abbraccia -buon giorno passerotto, scusa se ieri sono tornata tardi!- dice addentando un toast.
- comunque oggi ho un colloquio- dice tutta elettrizzata.
La guardo con gli occhi spalancati -oh mio Dio, Daphne ma è meraviglioso- dico strillando.
-per che cos'è?-
- è un impiego nelle pubbliche relazioni di una società- dice Daphne.
- sono così felice per te!- dico abbracciandola.
-grazie passerotto, anche io per te! Ora devo andare, ci vediamo stasera- dice afferrando la borsa e dirigendosi verso la porta.
All'ultimo, prima di uscire si volta e mi dice -ah, quasi mi dimenticavo, c'è un messaggio per te in segreteria- ed esce.
Mi faccio una tazza di caffè e premo il pulsante della segreteria.
"Salve Rosie, sono Robert Russel. Volevo informarti che questo pomeriggio si terrà la lettura del copione con il resto del cast. Ti aspettiamo per le tre"
Sorrido emozionata. Ancora non mi sembra vero di aver avuto la parte, sta succedendo tutto così in fretta. 
Salgo le scale e vado a farmi la doccia. In pochi minuti ho finito e mi vesto, lasciando che i capelli umidi si asciughino da soli.
Scendo in cucina e decido di iniziare a preparare qualcosa per pranzo.
Taglio le varie verdure e faccio un'insalata.
Ho appena messo in bocca una forchettata, quando squilla il telefono. Decido di lasciarlo squillare, se è importante lasceranno un messaggio.
Inizio a sfogliare una rivista, e dopo qualche squillo scatta il bip della segreteria telefonica.
Sto masticando quando parte la voce di chi sta lasciando il messaggio.
"Hey Rosie, sono Josh."
Mi va di traverso il boccone ed inizio a tossire compulsivamente.
Cavolo Rosie, penso fra me e me, menomale che dovevi pensare a lui solo come ad un amico. 
Ottimo self-control.
Bevo un bicchiere d'acqua, e dopo essermi calmata mi avvicino al telefono per riascoltare il messaggio, che grazie al fatto che mi stavo strozzando col cibo, ho a malapena sentito.
Schiaccio il pulsante e rimango in ascolto.
" Hey Rosie, Sono Josh. Mi ha chiamato Robert e mi ha detto della riunione di oggi pomeriggio. Ti va se ti passo a prendere, così beviamo un caffè e andiamo assieme? Fammi sapere "
Sento il rossore divamparmi per le guance mentre digito il numero di Josh sul telefono.
Ti prego, fa che non risponda così posso lasciare un messaggio.
Ti prego, ti prego, ti pre...
-Pronto?-
Merda.
-Hey Josh, sono Rosie!-dico con il tono un'ottava più alto del normale.
Ma che voce mi e venuta!? Penso fra me e me.
- Hey, ciao! Come stai?-
- tutto bene grazie tu?-
-benissimo-
-allora senti- inizio cercando di sembrare disinvolta -per me va bene prendere un caffè insieme prima della lettura-
- ah perfetto. Passo a prenderti per le due, d'accordo?-
- va bene, grazie!-
-non vedo l'ora di vederti- e riattacca.
Sento come un capogiro. 
Ok, se lui fa così, i miei buoni proposito non andranno molto lontano.
Oh! Ma che mi prende? Sono una donna adulta non una ragazzina, sono in grado di gestire queste cose.
Recitare è sempre stato la mia vita, il mio sogno, e non posso lasciare che niente e nessuno, tanto meno un ragazzo, lo comprometta.
Guardo l'orologio. Sono le due meno venti, meglio muoversi. Finisco di mangiare e mi lavo i denti, magari è anche il caso di asciugare i capelli, ma vedo che hanno preso una piega ondulata e che sono quasi completamente asciutti, così li lascio come sono.
Sto finendo di truccarmi quando suona il campanello.
Scendo le scale e afferro la borsa e gli occhiali da sole in cucina, e apro la porta.
-Hey- dice Josh abbracciandomi di sfuggita.
-come stai?-
-benissimo! Tu?- dico.
-non c'è male-
- vieni, se no facciamo tardi- mi allunga il casco, e quando vede che ho difficoltà ad allacciarlo, sorride e mi aiuta.
-se questi sono i presupposti, mi sa proprio che la scommessa della moto la vincerò io- dice riferendosi al casco, mentre me lo allaccia.
- hmm, io non ne sarei troppo sicuro- dico stuzzicandolo.
- sono una donna dalle mille risorse- assumo una aria altezzosa.
Josh scoppia in una risata mentre si siede sulla moto.
-non avevo dubbi-  
Il viaggio in moto mette seriamente in dubbio i miei buoni propositi per vedere Josh solo come un amico. Stargli così vicina non aiuta affatto.
Ma dall'altro lato, ridiamo un sacco, ogni piccola cosa, ogni piccola sciocchezza dà vita ad un attacco di risate isteriche da parte di entrambi.
Per esempio, mentre siamo fermi ad un semaforo, ci si affianca un auto da cui spuntano dei fotografi. Per non farmi sentire a disagio in quella situazione Josh passa con il rosso e per poco non tiriamo giù una bancarella della frutta. Subito dopo il proprietario, un signore indiano, inizia a lanciarci delle banane e a urlarci contro. Non mi sento più i musculi addominali da quanto sto ridendo.
Finalmente ci fermiamo ad una caffetteria, scendo dalla moto che sto ancora ridendo.
-tu sei pazzo!- dico guardando Josh che ride in maniera persino più isterica di me.
Una volta che ci siamo calmati, entriamo nel negozio. Fortunatamente non c'è molta gente  e così dopo aver ordinato due caffè ci sediamo ad un tavolino.
Mentre mi siedo dico -ok, oggi è il tuo turno di raccontarmi di te-
Josh si lascia sfuggire un sorriso arrendevole -d'accordo- dice bevendo un sorso di caffè.
- sono nato in Kentucky e ho un fratello minore di nome Connor, lui è una specie di genio, ho due cani Diesel e Nixon. Poi, beh penso di aver sempre saputo di voler fare l'attore. Ho iniziato a recitare che avevo poco più di 10 anni, era la mia valvola di sfogo, quando recitavo mi sentivo libero e tutti i miei problemi scomparivano. Mi sono sempre ritenuto fortunato ad essere pagato per fare ciò che amavo.-
Lo guardo aspettando che dica altro.
-tutto qui?- gli faccio.
-andiamo, io ieri ti ho raccontato metà della mia vita!- dico ridendo.
- hahahaha, e che non so che altro dire! Non sono mai stato bravo a parlare di me. Che tu ci creda o no, sono un tipo timido- ammette.
Mi metto a ridere -in effetti mi viene difficile crederlo- dico.
Josh apre le braccia con fare teatrale -beh il lato positivo è che siccome abbiamo un film da fare insieme, avrai tutto il tempo per conoscermi-
- anzi, a proposito di film, andiamo se no facciamo tardi. E non penso che tu voglia vedere Robert arrabbiato- dice lasciando due banconote sul tavolo e trascinandomi fuori.
- ma chi, Robert? Sembra una persona così dolce e comprensiva- dico.
Josh scoppia in una fragorosa risata.
- Si, aspetta di vederlo dopo la prima settimana di riprese- dice lui prendendo il casco della moto.
Prende anche il mio, e sembra che abbia ormai capito che non riesco mai ad allacciarlo, perciò lo fa lui per me.
Nonostante tutto arriviamo con un po' di ritardo alla lettura. Entriamo nella stanza, come due alunni che arrivano in ritardo a scuola e cercano di non essere beccati. Il che sarebbe fattibile, se non fosse per il fatto che essendo i protagonisti tutti  stanno aspettando solo noi.
Tutto il cast e il regista sono seduti ad un grosso tavolo. Appena entriamo, Robert rivolge a Josh uno sguardo serio.
- dato il vostro ritardo, presumo che stai già portando Rosie sulla cattiva strada Josh- dice con fare ironico.
Josh sorride educato.
-scusa Robert, non accadrà più-
Robert lo guarda poco convinto e a bassa voce dice,più diretto a se stesso che agli altri.
-si, questa l'ho già sentita-
A me e a Josh sfugge una risata, che tentiamo di soffocare ma senza molto successo.
In seguito Robert ci presenta a tutto il cast, alcuni attori li ho già visti in altri film, ma ovviamente è la prima volta che li incontro di persona. Josh invece che sembra conoscere tutti me li introduce uno ad uno. Devo dire che mi sembrano tutti piuttosto simpatici.
Robert ci fa accomodare e inizia a presentarci la trama del film.
A quanto pare sarà una sorta di sequel di "the journey". La storia parla di un ragazzo che intraprende un viaggio alla scoperta di un'isola nei dintorni di Avana, dove conosce questa ragazza del posto, la quale si offre di accompagnarlo con il suo elicottero all'isola, ed insieme si troveranno in un posto misterioso a dover affrontare diverse prove e avventure contando solo l'uno sull'altra.
Rimango affascinata da come si presenta la storia, e mi sento davvero fortunata di aver l'occasione di interpretare la protagonista.
...almeno finché la mia testa registra la frase "scena di ballo" pronunciata da Robert.
Robert nota la mia espressione poco convinta e mi chiede -c'è qualcosa che non va Rosie?-
Lo guardo un po' imbarazzata.
-di che tipo di ballo si tratta?-
-sarà la scena della sera in cui Darren, il personaggio di Josh, arriva ad Avana e ti incontra in un locale all'aperto, dove ballerete un tango-
dice Robert con tranquillità.
Notando la mia espressione preoccupata, tenta di rassicurarmi.
- non devi preoccuparti Rosie, tu e Josh farete delle lezioni di balli latini per una durata di più o meno...- dà una sbirciata ai suoi appunti.
-due settimane-
Mi sorride -vedrai che imparerai in fretta, non puoi essere tanto male-
Oh, è qui che si sbaglia. 
Non sono mai stata una brava ballerina. Beh, non ho nemmeno mai preso lezioni, però sono piuttosto sicura di essere un disastro completo.
Josh nota la mia aria preoccupata e ridendo sotto i baffi scrive sul block notes di appunti che è stato consegnato a ognuno di noi.
"Sei davvero tanto pessima?"
Leggo ed alzo lo sguardo su di lui che cerca di trattenere una risata.
Mimo con le labbra "non ne hai idea"
Dopo tre ore di lettura di tutte le scene, abbiamo finito. Robert congeda tutti e ci dice:
- con tutto il cast ci vediamo tra un paio di settimane sul set per girare alcune delle scene che si terranno ad Atlanta. Invece Josh e Rosie, voi da lunedì avrete le prove di ballo, perciò noi ci vedremo venerdì per fare un punto della situazione. Grazie a tutti ragazzi!-
Dopo averli abbracciati uno per uno  mi scambio i numeri con gli altri ragazzi del cast e promettiamo di uscire a cena insieme prima di girare ad Atlanta, per conoscerci meglio.
Quando finalmente usciamo, entrambi tiriamo un sospiro di sollievo. 
- vieni terremoto, ti porto a casa- dice Josh infilandomi il casco.
Lo ringrazio sorridendogli.
Dire che sono stanca e dire poco, e come se non bastasse stasera ho il turno di lavoro al pub. 
Arrivati davanti a casa scendo e Josh mi sfila il casco dalla testa.
Lo guardo e dico -quindi, immagino ci vedremo lunedì per le prove?-
- già- dice lui.
Mi fissa per qualche secondo, perso nei suoi pensieri. Poi si avvicina al mio viso e mi da un bacio sulla guancia, pericolosamente vicino all'angolo delle labbra.
In quel momento per poco tutti i miei buoni propositi, sul mantenere un rapporto d'amiciza con Josh, non vanno a farsi benedire.
Con la stessa espressione pensierosa Josh mi sorride e dice
-Buona notte Rosie-
-Buona notte Josh- gli sorrido timidamente.
Mi giro e mi dirigo verso la porta di casa. Mentre tiro fuori le chiavi per aprirla sento i suoi occhi ancora fissi su di me. Solo quando entro e mi chiudo la porta dietro, sento il rumore della moto che parte e se ne va.
Mi appoggio alla parete ancora con le chiavi in mano e chiudo gli occhi, mentre una sensazione strana mi prende alla bocca dello stomaco, come una specie di nervosismo.
Perché mi fa quest effetto? 
Ma nonostante la nuova e strana sensazione che provo, non riesco a soffocare il sorriso che va a formarsi sulle mie labbra.
 
 
 
Angolo dell'autrice:
Salve belli,
scusate se questo capitolo ve l'ho fatto sudare, ma non sono stata bene e ho avuto poco tempo.
Il prossimo arriverà prima,promesso :)
(la trama del film che fanno nella storia, è effettivamente una versione un pò modificata da me di "Viaggio all'isola misteriosa") 
-Sophie

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Capitolo 8
*** CAPITOLO 8 ***


CAPITOLO 8
 
Ho guardato l'orologio. Erano le 19,30. Così mi sono fatta una doccia e ho indossato la divisa per il lavoro, non era niente di che, consisteva in una gonna nera a vita alta, una maglietta nera e un grembiule rosso.
Di solito amavo andare a lavoro, lavoravo in un locale molto carino sulla Sunset Boulevard, un posto dove si poteva passare una bella serata con gli amici e sentire della musica dal vivo, ma oggi sono veramente esausta.
Ahimè, in tutti i casi mi tocca. 
Berny il datore di lavoro (nonché proprietario del locale) mio e di Daphne era un tipo a posto e anche  paziente, ma avevo saltato fin troppi giorni. Decido di lasciare un messaggio per Daphne, così scrivo su un post it che sono a lavoro e che la cena è in frigo, e lo appendo sul televisore.
Salgo in macchina e in pochi minuti sono al Locale. 
Sono appena entrata quando Berny mi viene incontro e mi abbraccia.
-Ciao tesorooo!- dice strizzandomi in un abbraccio.
-Oh mio Dio Daphne mi ha detto della tua audizione, congratulazioni!-
Si volta verso i clienti del locale e urla -Ragazzi la mia cameriera è una superstar! Vediamo di darle delle belle mance- 
Urla e applausi iniziano a provenire da tutti i ragazzi seduti al bancone e ai tavoli. Arrossisco e sorrido, facendo un piccolo inchino per ringraziare.
-grazie Berny- dico abbracciandolo a mia volta.
Mentre sono stretta a lui gli sussurro all'orecchio -Questo significa che mi dai un aumento?-
Lui si scosta sorridendo -scordatelo tesoro. E adesso basta cincischiare vai a fare il tuo lavoro- dice scortandomi dietro il bancone. Alzo agli occhi al cielo e sorrido mentre se ne va a passo spedito agitando i fianchi a ritmo di musica.
Oh Berny, è l'amico gay che tutte le ragazze desiderano. È un bellissimo ragazzo, sempre ben vestito, che passa il suo tempo a orchestrare tutti i dipendenti del locale. Ma qui lo adoriamo tutti. 
Il mio turno finisce a mezzanotte, a metà della serata do il cambio a Travis (il barista) e inizio a servire i cocktail.
Appena finito, prendo le mie cose e faccio per avviarmi verso l'uscita quando Travis, il ragazzo che lavora con me, mi ferma.
-Hey Rosie, vuoi un passaggio?- dice con un sorriso malizioso.
Alla fine dei conti Travis è un bravo ragazzo, ha solo l'assoluta convinzione che tutte le ragazze debbano cadere ai suoi piedi. E in effetti è così, ma io non sono tutte le ragazze. Ho tentato di farglielo capire, ma è piuttosto testardo.
È il tipico ragazzo palestrato e pieno di tatuaggi, una testa calda, dove c'è una rissa, stai sicuro che c'è anche lui.
Gli sorrido gentilmente -No, grazie Trav. Ho la macchina- dico facendo un cenno di saluto e avviandomi all'auto.
Con la coda dell'occhio vedo che è rimasto lì in piedi con una faccia che non saprei dire se è più delusa, offesa o incredula. 
Soffoco una risata e salgo in macchina. Appena arrivata a casa trovo Daphne sdraiata sul divano.  Si è addormentata davanti alla tv.
Sorrido. Avrà tentato di aspettarmi per sapere com'erano andate le mie prove e raccontarmi del suo colloquio, ma non ha retto.
Mi avvicino, le tolgo il cellulare dalle mani e le stendo sopra una coperta. Spengo il televisore e la luce e dopo essermi spogliata mi infilo sotto le coperte esausta.
 
Mi sveglio con un'inaspettata quantità di energia. Strano, di solito la mattina non mi si può avvicinare da quanto sono scontrosa. 
Allungo la mano per prendere il telefono. Con la testa sul cuscino e gli occhi ancora socchiusi guardo che ore sono.
1O,3O.
Oh, Merda.
Salto giù dal letto, inciampando nei miei stessi piedi e mi lancio nella doccia. Dopo cinque minuti ho finito, esco e mi vesto alla velocità della luce. Ci credo che mi sentivo piena di energia, mi sono svegliata tre ore dopo il solito.
Oggi tecnicamente avrei le prove di ballo. Robert ha detto che mi avrebbe chiamato per dirmi l'orario ma comunque di tenermi libera tutta la mattina. Beh, vista l'ora in cui mi sono alzata direi metà mattina.
Scendo giù in cucina correndo e perdo una scarpa, sono un disastro. 
Sto raccogliendo la scarpa quando qualcuno mi viene addosso e mi cade sopra. Alzo la testa e vedo Daphne, vestita elegante.
Mi aiuta ad alzarmi e mi stringe in un abbraccio.
- passerotto, non ci crederai mai. HO AVUTO IL LAVORO- mi urla.
Non so cosa dire così inizio a urlare anch'io guardandola incredula.
- NON CI CREDO- dico ancora urlando. 
Ho il sospetto che prima o poi i vicini firmeranno una petizione per sbattere fuori noi e le nostre urla da questo quartiere.
Daphne guarda l'orologio e caccia un'altro urlo - MERDA SONO IN RITARDO- afferra di fretta la borsa.
- tu devi raccontarmi tutto! Ceniamo fuori stasera?- dice puntandomi il dito contro mentre esce.
-Ho il turno al locale ma possiamo mangiare li- le urlo di rimando.
-vabenepasserottociao- dice tutto in una volta mentre esce di corsa.
Sorrido. È sempre la solita.
Mi verso una tazza di caffè e mi metto a sorseggiarla leggendo il giornale. Improvvisamente, qualcuno suona alla porta. Dó un'ultima occhiata al giornale e con la tazza di caffè ancora in mano mi alzo e vado ad aprire. 
Mi trovo davanti Josh, vestito sportivo con una tuta e una t-shirt, e l'immancabile cappellino.
-Hey- dice abbracciandomi e dandomi un bacio sulla guancia.
-Come stai?-
Sono rigida come un manico di scopa, ancora un po' sconvolta dal bacio di poco prima, sento la faccia che vá a fuoco. Ma cosa gli è presa ora la mania dei baci? 
-Tutto bene tu?- dico.
-splendidamente- risponde lui, con quel sorriso sghembo che ogni volta mi fa sorridere a mia volta.
Lo guardo, in piedi fuori dalla porta.
-Vieni, accomodati dentro- gli dico facendo segno di entrare.
-scusami davvero, è che sono in ritardo, la sveglia non è suonata- 
- nessun problema- dice lui entrando e guardandosi intorno.
-comunque sono qui per dirti delle prove, mi ha chiamato Robert e ha detto che ci aspettano tra... Mezz'ora- dice guardando l'orologio.
-Ok, dammi solo due minuti- dico.
Salgo le scale e prendo la tuta, la borsa e il telefono.
-eccomi, sono pronta- faccio un cenno a Josh.
-perfetto, allora andiamo- dice lui, facendomi segno di andare per prima.
Faccio per prendere le chiavi della cabrio quando Josh dice
-lascia stare, ti porto io in moto-
Faccio un cenno di assenso con la testa, anche se sono poco convinta.
La verità è che stargli così vicina, come sulla moto, mi mette in seria difficoltà. Sento come elettricità tra di noi, come se fossimo due calamite e vorrei solo stringermi più forte a lui. 
Mi si avvicina e, ormai conoscendomi, mi infila il casco e me lo allaccia. 
Il tragitto è piuttosto corto e in pochi minuti siamo alla palestra privata dove si tengono le prove.
Entriamo nel palazzo e raggiungiamo una sala prove enorme, con da un lato delle grosse vetrate che prendono posto su tutta la parete, e dall'altro un susseguirsi di specchi e una sbarra.
Un ragazzo e una ragazza ispanici ci vengono incontro. Sono entrambi di una bellezza sconvolgente, con la pelle leggermente scura e i tratti mediterranei.
Il ragazzo inizia, parlando per entrambi con un forte accento spagnolo.
-Hola, io sono Juan e questa è la mia partner Christina. Saremo i vostri insegnanti per le prossime due settimane- dice stringendoci la mano.
-piacere di conoscervi- diciamo io e Josh.
- Ok, allora oggi lavoreremo separati. Tu Rosie lavorerai con me, in modo da imparare tutti i passi, e tu Josh la stessa cosa con Christina. Poi se volete dopo potete provare la coreografia insieme, da solo- dice Juan gesticolando.
-Ok, allora iniziamo- dice Josh battendo una volta le mani e guardandomi.
-sono proprio curioso di vedere se sei pessima come dici- mi dice con tono di sfida.
Lo guardo a mia volta -sono una che impara in fretta, tesoro-
-vedremo dopo le prove- dice facendomi l'occhiolino e seguendo Christina nell'altra stanza.
Mi riprendo un attimo dopo. Ma che diavolo sto facendo? 
Fantastico ho iniziato a flirtare con Josh. Forse dovrei rivedere il mio concetto di "solo amici".
Juan mi si avvicina con dei vestiti.
-tieni Rosie devi metterti questi- dice indicandomi una stanza dove cambiarmi. Lo ringrazio ed entro.
Esamino i vestiti che mi ha dato.
Sollevo una maglietta senza maniche nera attillata, che mi arriverà si e no sotto il seno. Una gonna nera che mi arriva appena sopra il ginocchio, e delle scarpe da ballo nere.
Sbuffo e provo tutto l'insieme.
Mi fisso allo specchio. Non è così male, pensavo di stare peggio. Guardo l'addome piatto è abbronzato spuntare dalla maglietta.
Direi che il jogging e la palestra hanno dato i risultati sperati.
Sorrido. Non mi capita spesso di vedermi così... come dire...sexy?
Ecco, si. Mi sento sensuale, e non mi capita spesso perciò mi godo la sensazione.
Una volta cambiata esco dalla stanza e inizio a provare i primi passi con Juan. Iniziamo con un po' di salsa base. Un passo avanti, uno indietro, uno a destra ed uno a sinistra. Juan mi sgrida ripetutamente perché sostiene che non sono abbastanza sciolta, abbastanza sensuale. Il che è vero, ora come ora mi sento un manico di scopa. Dio, sapevo di essere terribile nel ballo.
Ma con mia grande sorpresa, dopo le innumerevoli urla di Juan inizio a sciogliermi e a muovere i fianchi nella maniera giusta. La cosa più ridicola è che mi ritrovo a mio agio e a divertirmi. Eseguiamo tutta la coreografia alla perfezione e Juan mi abbraccia sollevandomi e facendomi girare.
-ah! Lo sapevo che bastava alzare un po' la voce per farti trasformare in una ballerina provetta Ros- dice Juan tutto contento.
Dopo qualche minuto Juan mi annuncia che le prove sono finite, e che lui è Christina devono andare a lezione. Così saluto entrambi abbracciandoli, ringraziando Juan di aver fatto un miracolo con la mia pessima coordinazione.
Rimango nella sala prove da sola. Raggruppo i capelli in uno chignon improvvisato e bevo dell'acqua.
In quel momento la porta della sala di apre e spunta Josh.
Indossa una tuta e delle scarpe da ballo, sopra ha una cannottiera larga che mette in evidenza i muscoli delle braccia. Anche sudato e stravolto, e sempre devastantemente bello.
Appena posa lo sguardo su di me la sua espressione cambia, la bocca si schiude leggermente e spalanca gli occhi. Oh Dio, chi sa in che stato sono per scatenargli una reazione del genere.
-Che c'è?- dico con voce dubbiosa inarcando un sopracciglio.
Lui mi guarda ancora per qualche secondo poi dice.
-Sei... sei splendida-
Sento le guance prendere fuoco lentamente. Sta scherzando?
Sono sudata e accaldato dopo ore ed ore di prove, e lui dice che sono splendida?
Spero che Josh non abbia notato il rossore che mi ha invaso la faccia.
Si avvicina e mi tende la mano.
- allora, iniziamo?- dice accendendo la musica.
Accetto il suo invito, prendendo la sua mano. Lui mi sorride, e per poco non mi sciolgo. Quanto può essere bello il sorriso di una persona?
Non appena appoggio la mia mano sulla sua, lui mi attira a se con slancio, facendomi fare una piroetta, prima di fare aderire i nostri corpi.
Ci muoviamo a tempo di musica, sento la sua mano scivolare sulla mia schiena e attirarmi ancora più vicina a lui. Faccio un altro giro su me stessa e mi ritrovo fra le sue braccia. il mio viso è a pochi centimetri dal suo, al punto che riesco a sentire il suo respiro sulle mie labbra. Mentre ci muoviamo in semicerchio sempre più vicini l'uno all'altra, Josh alza una mano e la avvicina ai mie capelli, e con una mossa decisa mi scioglie lo chignon, e i capelli mi ricadono mossi sulle spalle. Sento un brivido che mi percorre tutta la schiena. Balliamo in una maniera che non ha niente a che fare con l'amicizia. Eppure non mi fermo. Lascio che il mio corpo continui a muoversi in sincrono con quello di Josh.
La canzone sta arrivando alle sue battute finali. Josh mi fa fare un'ultima piroetta e mentre la canzone finisce, sono tra le sue braccia, con le braccia strette al suo collo. Lui mi ha alzato la gamba e la tiene per il punto sotto il ginocchio all'altezza del suo fianco. Abbiamo entrambi il fiato corto, parte dei miei capelli sono in faccia a lui.
Josh mi fissa intensamente, e io reggo il suo sguardo. Sento di nuovo quell'elettricità. Quella sensazione che mi convince a buttare giù tutti i muri e mi attrae a lui.
Siamo ancora nella stessa posizione, il mio viso a due centimetri dal suo. Josh tiene ancora il suo sguardo su di me, poi lo abbassa sulle mie labbra. Lo vedo deglutire e lentamente avvicinarsi. Chiudo gli occhi e sento quasi le sue labbra sulle mie, ormai ci separano solo pochi millimetri...
All'improvviso lo squillo di un cellulare ci interrompe. 
Apro gli occhi e riconosco la mia suoneria. Sospirando faccio per staccarmi da Josh e andare a rispondere. 
Lui mi blocca, tenendomi per la vita e avvicinandomi ancora di più a lui
-non andare- sussurra con il fiato ancora corto.
Sono catturata dai suoi occhi e dalla sua presa. Non riesco a concentrarmi su altro che la vicinanza dei nostri corpi.
Lo guardo e riprendo coscienza di me stessa. Non posso farmi coinvolgere in questo modo.
Sciolgo la stretta dei nostri corpi.
-Scusa- gli dico, togliendogli la mano da dietro il collo e andando a rispondere al telefono.
 
 
Angolo dell'autrice:
Saaaaaalve,
scusate per l'attesa di quest ultimo capitolo, ho avuto un sacco da studiare!
COMUNQUE, spero che vi piaccia :) fatemi sapere cosa vi piace e cosa non nelle recensioni.
Per quanto riguarda la storia, immagino che starete diventando matti aspettando il bacio di Rosie e Josh,
beh...(SPOILER ALLERT) non dovrete aspettare molto.
<3
-Sophie.

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Capitolo 9
*** CAPITOLO 9 ***


CAPITOLO 9
 
Mi ritrovo a fissare il soffitto della mia stanza, ormai convinta che non riuscirò ad addormentarmi facilmente.
Continuo a ripensare a quello che è successo alle prove. Non mi sono mai sentita così attratta da una persona come mi sento attratta da Josh. Eppure non sono riuscita a lasciarmi andare completamente. Ho lottato così duramente per realizzare la mia carriera di attrice che non voglio rovinare tutto complicando il rapporto con lui. 
Questo è quello che dice la mia testa, ma il mio cuore e di tutt'altra opinione. Quando sono con lui sono diversa, in qualche maniera mi sento me stessa come non mi ci sono mai sentita in tutta la vita. Sento di nuovo quella strana sensazione alla bocca dello stomaco. Cavolo, ma cosa mi succede? Non è da me, non è decisamente da me...
Dopo che il telefono è squillato, Josh mi ha riaccompagnata a casa. Ed è stato strano stringermi a lui nel viaggio in moto. Mi ha accompagnata davanti alla porta di casa e con delicatezza mi ha sfilato il casco dalla testa. Ci siamo fissati negli occhi per qualche secondo, lui mi ha portato una ciocca di capelli dietro l'orecchio, ed io mi sono sentita costretta a distogliere lo sguardo da quegli occhi verdi, convinta che se avessi continuato a guardarli, mi ci sarei potuta perdere.
Lui ha sorriso, con un'espressione rassegnata, e mi ha dato un bacio sulla guancia, vicino all'angolo delle labbra, e se n'è andato. Mi ci è voluto qualche secondo per riprendermi, ancora adesso al pensiero il cuore mi batte a mille. Premo una mano sul petto, come per cercare di farlo rallentare. Appena rientrata a casa ho raccontato tutto a Daphne, delle prove, del ballo e delle sensazioni mai provate prima. Lei mi ha guardato con quell'espressione da sorella maggiore che riserva solo a me e mi ha sorriso. 
"Che mi prende, Daph?" le ho chiesto confusa.
"Oh passerotto, non posso essere io a spiegartelo, ma lo capirai presto" mi ha dato un bacio sulla fronte e mi ha abbracciata.
Beh, menomale che c'è lei, anche se non ho ben capito la sua risposta. Cosa capiró presto? 
Mentre mi perdo nelle riflessioni, i miei occhi iniziano a farsi pesanti e in pochi minuti mi addormento.
 
 
Il suono della sveglia mi fa sobbalzare. La spengo e mi stiracchio lentamente, ripensando al giorno prima.
Josh.
Ecco di nuovo quella sensazione allo stomaco, ed insieme ad essa la stessa confusione della sera prima.
Mi alzo e scendo in cucina, dove trovo Daphne vestita di tutto punto che sta bevendo un caffè.
Passandole affianco le lascio un bacio sulla testa.
- Buongiorno Daph- dico affettuosamente mentre mi verso anche io una tazza di caffè.
Lei sembra presissima dal quotidiano che sta leggendo.
-ciao passerotto, dormito bene?- mi chiede.
-Diciamo di si- dico poco convinta.
Lei da un'ultima occhiata al giornale e poi lo posa rivolgendomi lo sguardo.
- ok passerotto, io devo andare a lavoro, te che fai? Hai le prove?-
Scuoto la testa mandando giù un sorso di caffè.
-No, oggi abbiamo la giornata libera, mi sa che ne approfitterò per andare a lezione. Poi stasera devo lavorare, siccome ieri sera ho finito le prove tardi e non sono potuta andare- le dico.
-Allora ci vediamo quando torni stasera dopo il lavoro- dice scoccandomi un bacio.
La guardo fingendomi offesa -Guarda che non ti ho ancora perdonato il fatto di avermi lasciata a fare la cameriera da sola-
Mi guarda e ridendo indica la pila di documenti che ha in mano.
- Che ci vuoi fare passerotto? Il mondo delle pubbliche relazioni ha bisogno di me- e detto questo esce.
Faccio una colazione abbondante, dato che ieri non ho mangiato praticamente nulla, e dopo essermi lavata e vestita, prendo la macchina e mi avvio all'accademia.
Sono appena entrata in classe, quando tutti gli studenti esplodono in un grande applauso e in fischi.
Scoppio a ridere per la sorpresa, tutti insieme reggono un cartellone con scritto "Complimenti, Rosie".
Il professor Michaelson mi viene in contro sorridente mi abbraccia per primo-Brava ragazza, sapevo che ce l'avresti fatta- 
Gli sorrido grata, con le lacrime agli occhi. Abbraccio tutti gli altri miei compagni di corso ringraziandoli uno per uno. Dopo che tutti i ragazzi si sono placati e, sotto rimprovero del signor Michaelson, hanno smesso di cantare "perché è una brava ragazza", iniziamo la lezione.
Le ore passano in fretta, e in men che non si dica, le lezioni sono finite.
Prendo la cabrio e mi avvio verso casa. Una volta lí, decido di fare un po' di faccende, non si direbbe mai che qua vivono due ragazze, c'è disordine ovunque.
Dopo aver tirato la casa a lucido mi lascio cadere sul divano esausta, e faccio un po' di zapping. Dopo qualche minuto sento gli occhi pesanti e mi addormento.
Mi sveglio di colpo e guardo l'orologio. Sono le otto di sera.
Mi alzo di corsa dal divano e vado di sopra a vestirmi, mentre mi faccio un appunto mentale.
- Migliorare le mie capacità di arrivare al lavoro o da qualsiasi altra parte in orario.
Questa è la volta buona che Berny mi strozza. Devo ammettere però che le mie capacità di prepararmi quando sono in ritardo, sono veramente ottime, in poco tempo sono pronta, con la divisa da lavoro addosso ed esco.
Entro nel locale, che è già pieno di vita. Vedo Berny di spalle che sta sgridando un cameriere. Cerco di passargli dietro senza farmi notare, camminando in punta dei piedi.
Mentre è ancora di spalle e sta parlando con il dipendente, alza un dito e mi grida 
-Sei in ritardo, muovi quel culo sodo e inizia a lavorare-
Mi scappa una risata. Ma quell'uomo ha gli occhi dietro la schiena o cosa?
Obbediente, inizio subito a prendere gli ordini dei miei tavoli e li porto a Travis dietro il bancone, che inizia a preparare i cocktail.
Mentre sta armeggiando con uno shaker mi guarda, con quel suo sguardo malizioso.
-Sei uno schianto stasera, Ros- mi dice.
Eccolo di nuovo alla riscossa.
Gli sorrido divertita e mentre prendo i drink per portarli al tavolo rispondo 
- Grazie,Trav- 
È quasi mezzanotte ed il locale è pieno zeppo, c'è gente al balcone, gente che balla, e gente seduta ai tavoli che chiacchiera animatamente.
Ed è in quel momento che lo vedo, seduto ad un divanetto mentre parla in atteggiamento intimo con una ragazza bionda. 
Josh si volta verso di me, e per un attimo il suo sguardo incrocia il mio, giurerei di aver visto comparire sulle sue labbra un sorriso compiaciuto, come se si aspettasse di trovarmi in questo locale. 
Una sensazione di rabbia mi monta dentro. Cosa crede di fare? Venire qui con una bionda siliconata, per cercare di ingelosirmi?
Chi si crede di essere?
Guardo l'orologio, è quasi l'una e il mio turno è finito. Se avessi un po' di sale in zucca me ne andrei a casa, senza dover sopportare la vista di Josh che flirta con un'oca bionda.
Ma non lo faccio, anzi. Mi sfilo il grembiule rosso, lasciandomi addosso solo la maglia e la gonna a vita alta nera che è la mia divisa. Vado a passo spedito verso il bancone, dove trovo Travis che si sta facendo dare il cambio da Tom, l'altro barman. 
Mi avvicino e con voce decisa gli dico -Hai finito il turno?-
Lui mi guarda confuso. -Ehm,si-
Mi volto di nuovo verso Josh che sta ancora flirtando con la bionda dalle tette finte. Sento la stessa rabbia di poco prima crescermi dentro.
Prendo lo shot di tequila che Travis stava per bere e lo butto giù in un sorso solo.
-Hey Ros, piano con quella roba- dice Travis ridacchiando. 
Non gli dó ascolto e ne butto giù un altro. Mi pulisco la bocca con la mano, sento la tequila bruciare mentre mi scende per la gola.
Mi volto verso Travis, che mi guarda ancora divertito, e gli prendo la mano.
-Andiamo a ballare- dico decisa.
Lui mi guarda sorpreso, e in faccia gli spunta il solito ghigno.
-D'accordo- 
Lo porto fino alla pista da ballo, ormai affollatissima, e mi sciolgo i capelli.
Mi volto e vedo che Josh si è spostato, lui è la bionda sono seduti al bancone. Mi sta fissando. 
Bene, voglio che mi veda.
Mi avvicino a Travis ed iniziamo a ballare. Lui mi sorride compiaciuto quando gli appoggio una mano sul petto e sento i suoi muscoli che si tendono e si rilassano a ritmo di musica, mi attira più vicino a se facendo in modo che i nostri corpi aderiscano. Sento l'acool in circolo, e porto una mano dietro al collo di Travis facendogli appoggiare la fronte alla mia. Giro la testa, e vedo Josh con un'espressione furiosa, che non da la minima attenzione a quello che sta blaterando la bionda.
Torno a voltarmi verso Travis e sorrido soddisfatta. Sento la sua mano che scivola sul mio fondo schiena, e l'altra scende sul mio fianco fino a trovare un lembo di pelle. Mi volto e lui mi cinge con le braccia, chiudo gli occhi e appoggio la testa sulla sua spalla, mentre ballo. Travis mi prende le mani, le solleva e se le mette attorno al collo, mi accarezza le braccia, poi le costole ed infine torna a cingermi i fianchi.
All'improvviso sento che si stacca da me, mi volto e vedo Josh affianco a lui con un'espressione minacciosa. Lo guarda negli occhi e spostandolo da me dice -fatti da parte- 
Travis lo guarda minaccioso a sua volta, e Josh sostiene il suo sguardo, stringendo i pugni lungo i fianchi.
Travis mi guarda e se ne va lasciando perdere. 
Fisso Josh fuoriosa -Ma chi credi di essere!? È la mia vita faccio quello che voglio-
Faccio per andarmene, ma Josh mi afferra per un polso e mi attira a se.
Cerco di divincolarmi, più arrabbiata di prima. 
-Lasciami andare- gli dico.
Ma lui non mi da ascolto e mettendomi una mano sulla pelle nuda del fianco mi avvicina ancora di più al suo corpo.
Mi fissa negli occhi, serio. Mentre iniziamo a ballare. 
Muove la mano lungo la pelle nuda del mio fianco,sotto la maglietta, fino ad arrivare alle costole.
-Questo, non significa niente?- sussurra al mio orecchio, cercando di suscitare una mia reazione.
Un brivido mi percorre la schiena, ma cerco di non reagire.
-No- dico cercando di sembrare convincente, mentre deglutisco.
Josh mi afferra i polsi e mi porta le mani attorno al suo collo, avvicinandosi ancora di più a me.
-E questo?- sussurra di nuovo.
Scuoto la testa, mentre sento ogni singolo nervo del mio corpo come accendersi.
Mi guarda di nuovo fisso negli occhi.
- E questo? Questo non ti fa provare niente?- dice mentre avvicina la bocca al mio collo, e prende a baciarlo. Sento un altro brivido che è come se mi immobilizzasse.
Josh appoggia la fronte sulla mia, e torna a guardarmi, la distanza fra i nostri visi potrebbe essere colmata da un semplice movimento.
Sento il suo respiro sulle labbra. 
Sento di nuovo l'elettricità che mi attrae a lui come una calamita, come una legge della fisica.
 
E le leggi della fisica non si possono infrangere. 
 
Per la prima volta, da giorni decido di non ignorare o combattere l'attrazione che provo per lui.
Ho ancora le braccia intorno al suo collo, e gli stringo una ciocca di capelli, attirandolo un po' più vicino ancora al mio viso.
Lui guarda le mie labbra, e poi i miei occhi, e avvicina le sue labbra alle mie. 
Inizialmente preme la sua bocca sulla mia dolcemente. Poi infila una delle mani posizionate sul mio fianco, tra i miei capelli e avvicina il mio viso al suo. Mi schiude le labbra con le sue e inizia a baciarmi con passione.
È come se ci trovassimo in una dimensione parallela, dove ci siamo solo io e lui, lui ed io. Il resto del locale è scomparso. Riesco solo a sentire il sentimento che provo per questo ragazzo, che sembra accrescere ad ogni minuto, ad ogni bacio, ogni volta che avvicina ancora di più il mio corpo al suo. Ed in quel momento capisco, che una cosa che ti fa sentire così bene, così desiderata, così completa e così felice. Non può essere una cosa sbagliata. 


Angolo dell'autrice:
Salve beeeelli,
oooh allora finalmente è arrivato questo benedetto bacio!
Per il resto restate sintonizzati, e vi prego RECENSITE
ho bisogno di sapere se vi piace o no <3
 
-Sophie

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Capitolo 10
*** CAPITOLO 10 ***


Angolo dell'autrice: scusate per la lunga assenza, ho avuto un sacco di impegni! Godetevi il nuovo capitolo e recensite :) CAPITOLO 10


Josh si stacca da me, con un sorriso soddisfatto.
Mi circonda con le braccia e mi sussurra all’orecchio
-Non sai da quanto aspettavo questo momento-
Sorrido, affondando il viso nel suo collo ed inspirando il suo profumo.
Si sposta per guardarmi e dice -Vieni, ti accompagno a casa-
Mi prende per mano e andiamo a prendere la mia roba dietro al bancone. Prendo lo zaino e faccio per mettermelo, mai lui me lo sfila dalle mani e se lo carica sulla spalla. Insieme ci avviamo al parcheggio del locale, Josh sta prendendo i caschi dal sottosella, quando mi ricordo di essere venuta in macchina e glielo faccio notare. Come se non avesse sentito, mi infila il casco in testa e lo allaccia. 
-Non preoccuparti per la macchina, te la vengo a prendere io domani mattina- dice.
Non so perché, ma ho l’impressione che non voglia separarsi da me neanche durante il tragitto, ecco perché si è offerto di andare a prendere lui l’auto il giorno dopo. A questo pensiero sento le farfalle nello stomaco, perché nemmeno io voglio separarmi da lui. 
Neanche per un attimo, non stasera.
Sento una ventata di aria fredda investirmi in pieno viso, e rabbrividisco. Josh lancia un’occhiata alle mie braccia nude e con un movimento si sfila la giacca e me la fa indossare. Mi strofina le braccia per farmi sentire meno freddo, e mi fissa per qualche secondo, vedo l’angolo delle sue labbra alzarsi in un sorriso. Mi chiedo proprio a cosa stia pensando in questo momento.
Mi accomodo dietro di lui sulla moto e stringo le mie braccia attorno al suo corpo, tenendomi stretta.
Il viaggio di ritorno è qualcosa di meraviglioso. Affianchiamo la costa per tutto il tragitto, la città sembra come addormentata, non c'è nessuno per le strade.
Finalmente arriviamo a casa. Scendo dalla moto e Josh mi sfila il casco dalla testa, prendo lo zaino e mi accompagna fino alla porta.
Ci fermiamo davanti ad essa, e lui se ne sta li, a fissarmi, con quel sorriso stupendo stampato in faccia.
Muoio dalla voglia di avere un altro dei suoi baci, e di sentire il suo corpo vicino al mio. Ma non si sa perché, lui rimane li a fissarmi e basta. 
Si avvicina con sicurezza, una sicurezza che trovo davvero attraente, e mi cinge i fianchi con le braccia avvicinandomi a lui.
Per un po' stiamo così, abbracciati. La sua fronte appoggiata sulla mia e le labbra che si sfiorano.
Alla fine non riesco più ad aspettare e sbotto.
-Senti, hai intenzione di baciarmi o no?- gli dico ridendo.
Lui ride a sua volta -Scusa è che...mi stavo godendo il momento-
Finalmente, con un movimento deciso mi bacia. Continua a muovere le labbra sulle mie e mi coinvolge in uno di quei baci che ti fanno volere sempre di più. Sento una strana euforia dentro di me, non mi interessa delle complicazioni, sono felice, lui mi rende felice.
Al pensiero, mentre lo sto baciando, mi spunta un sorriso sulle labbra. Sento ridere anche lui, che si stacca e mi guarda con aria interrogativa.
Scuoto la testa sempre sorridendo.
Lui mi si riavvicina, e inizia a baciarmi il collo, mentre sento la pelle d'oca formarsi sulle mie braccia. Un bacio non mi aveva mai fatto questo effetto. Dal collo si sposta al viso e lascia dei leggeri baci sul naso, poi sulle palpebre ed infine torna alla mia bocca. 
-Potrei andare avanti così tutto il giorno- dice continuando a baciarmi il viso.
Lascio che un'altra risata esca dalla mia bocca. Josh si stacca e tenendomi tra le sue braccia mi guarda. -Devi proprio andare?-
Fosse per me, rimarrei qua tutta la notte. Sono davvero tentata di dirglielo, ma purtroppo non dipende da me, domani abbiamo ancora le prove di ballo e devo iniziare ad imparare il copione, e ho un esame all'accademia tra poco, e poi c'è il lavoro e... La lista nella mia testa continua ad allungarsi, ma mi limito a guardarlo e ad annuire.
-Temo di si- dico.
Josh mi abbraccia e io lo stringo forte a me, tenendogli le braccia legate intorno al collo.
-Ci vediamo domani- dico.
-Sento già che mi mancherai- dice Josh.
Lo guardo e sorrido.
-Anche tu- 
Lui si avvicina per darmi il bacio della buona notte, ma io lo anticipo. Mi alzo sulla punta dei piedi e gli do un bacio sull'angolo delle labbra, proprio come ha fatto lui con me le sere precedenti, e poi mi stacco e vado verso la porta.
Lui si gira verso di me ridendo e alzando le mani sopra la testa.
-Oh andiamo, sul serio!?- ride, riferendosi al bacio.
-Questo è per le due serate che mi hai lasciato come una scema aspettandomi un bacio vero, e alla fine baciandomi la guancia- gli dico facendo la linguaccia da sotto l'uscio della porta.
Lui mi guarda incredulo.
-Ma...ma quella era galanteria! Non volevo invadere i tuoi spazi, non volevo forzarti finché non fossi stata pronta- dice ridendo e supplicandomi.
-Spiacente! Troppo tardi per le scuse- dico cercando in fretta le chiavi di casa prima che Josh cambi idea e venga a prendersi il suo bacio con la forza.
Troppo tardi. Mi giro e caccio un urlo ridendo, trovandomelo esattamente dietro. Mi gira appongiandomi con la schiena alla porta e mi bacia. Non cerco nemmeno di opporre resistenza, il mio cuore non lo accetterebbe. Alla fine si scosta soddisfatto, io ancora un po' sconvolta.
Quando mi riprendo lui è già alla moto e sta partendo. 
Lo fisso e gli dico ridendo come una cretina. -Hey, questo non è invadere i miei spazi?- dico.
Lui mette in moto e sorride. Prima di partire mi risponde -Ormai ne ho tutto il diritto-.



Sono seduta al bancone della cucina con il formidabile preparato per il dopo sbronza, appena fatto da Daphne. Mi sembra di avere un martello pneumatico in testa, ho sempre saputo di non reggere bene l'alcool. Anche se tutta l'emicrania del mondo non potrebbe intaccare l'immensa felicità che provo stamattina, che si alterna al nervosismo. Dopo tutto immagino che ci si senta in questo modo quando si ha una cotta per qualcuno.
Quindi eccomi qui, seduta sullo sgabello, con una mano sulla fronte, e un sorriso da ebete stampato in faccia. Appena il telefono di casa squilla, scatto in piedi, neanche fosse scoppiata una sparatoria. Mi avvicino e lo prendo, facendo in modo che lo squillo che mi trapana la testa cessi.
-Pronto?- dico con un lamento.
-Non ci posso credere, la mia sorellina con un dopo sbronza? Andiamo Ros non costringermi a dirlo a papà- dice una voce familiare dall'altro capo del telefono.
Un sorriso mi spunta sul viso.
-Ma da che pulpito, mister campione in carica di bevute al college- lo prendo in giro.
- Da chi credi che abbia imparato a bere?- dico.
Sento la sua risata profonda e radiosa -Non ci provare, non mi assumo nessuna responsabilità-
Quanto mi era mancata la risata del mio fratellone. All'improvviso sento una fitta di nostalgia stringersi nel petto. 
-Ros, qualche giorno fa papà ti ha mandato un pacco, è arrivato?-
Guardo all'entrata cercando la posta.
-Hmm, qui non c'è niente. Aspetta vado a vedere fuori dalla porta- 
Apro la porta di casa e mi ritrovo davanti mio fratello Tyler e un altro ragazzo. Caccio un urlo di sorpresa.
Lui scoppia a ridere e mi stringe in un abbraccio stritolante, facendomi roteare e alla fine mettendomi giù.
-Come sta la mia sorellina?- dice ancora abbracciato.
-Oh mio Dio Ty, ma che cosa ci fai qui?- urlo con gioia.
Lui scioglie l'abbraccio e mi sorride.
-Sorpresa!- 
Gli sorrido a mia volta e mi sporgo oltre di lui per vedere chi è l'altro ragazzo.
-Chris!- gli butto le braccia al collo.
Lui ricambia l'abbraccio.
-Ciao piccola Rosie! Ma quanto siamo cresciute- dice ridendo.
Gli do un pungo affettuoso sul braccio. Chris è il migliore amico di Tyler, mi conosce da quando avevo cinque anni, più o meno. Siamo cresciuti insieme e per me è come un altro fratello, esattamente come mio padre lo considera un altro figlio.  
Lui, Tyler e miei altri due fratelli Trevor e Dylan hanno passato anni a farmi i dispetti, occasionalmente prendermi in giro, ma sono sempre stati i miei protettori. Erano pronti a fare a pezzi chiunque mi ferisse o mi mancasse di rispetto. C'è stato un periodo della mia adolescenza in cui mi sembrava di avere, non uno, ma ben cinque padri in casa. Non puoi fare questo, non puoi frequentare quel ragazzo, non puoi tornare a casa dopo il coprifuoco. Un vero incubo. Ma se ci penso ora, mi viene da sorridere. I miei quattro, grossi, testardi, e affettuosi fratelloni. 
Beh, diciamo tre più uno acquisito.
Tyler e Chris mi si avvicinano di nuovo e mi stritolano in un altro abbraccio.
-Abbiamo saputo del film, congratulazioni sorellina- dice Tyler sciogliendo la presa.
Chris mi scocca un bacio sulla guancia e mi lascia andare anche lui.
Sorrido a entrambi, e insieme andiamo in cucina dove preparo il caffè.
-senti ma dov'è quella pazza di nostra cugina?- dice Ty guardandosi intorno.
In quel momento Daphne scende dalle scale in pigiama, con i capelli arruffati, e la mascherina per dormire ancora in testa.
-Oh andiamo Rosie, va bene che tu e Josh siete cotti l'uno dell'altra e passerete tutto il giorno in camera da letto, ma è il caso di fare tutto questo casino?- dice stropicciandosi gli occhi ancora chiusi.
Arrossisco pesantemente. 
Daphne apre gli occhi e si accorge di Chris e Tyler, e spalanca la bocca in segno di sorpresa.
-Heeey Ty, ovviamente scherzavo- dice ridacchiando.
Tyler mi fissa. -Chi cavolo è Josh?-
Sorrido cercando di evitare la domanda, mi concentro su Daphne e Chris che sono ancora abbracciati.
La cosa mi incuriosisce, Daphne conosce Chris tanto bene quanto me, eppure c'è qualcosa di diverso dal solito nel loro abbraccio. 
Sciolgono l'abbraccio e si guardano intorno imbarazzati. 
Mi annoto mentalmente di chiedere a Daphne qualche spiegazione su Chris più tardi. 
Mi volto e mi ritrovo nuovamente gli occhi di Tyler incollati addosso, e questa volta affianco a lui c'è anche Chris.
-Chi cavolo è Josh?- ripete Tyler scandendo le parole. Chris affianco a lui incrocia le braccia e guarda prima Daphne e poi me.
-Già chi è?- 
Sposto lo sguardo da uno all'altro e alla fine esasperata esclamo -Dio, non è nessuno, è l'attore con cui farò il film. È solo un amico- ho la faccia in fiamme per lo sfogo.
Daphne dietro di me emette degli strani versi e grugniti, che deduco siano il patetico tentativo di trattenere una risata. La fulmino con lo sguardo.
Tyler mi guarda, scuote la testa e si lascia sfuggire un sorriso.
-Beh sorellina, devi presentarcelo-
-Già, dobbiamo conoscerlo- dice Chris.
Spalanco gli occhi allibita dal poco rispetto per la mia privacy, mi volto verso Daphne in cerca di aiuto. Lei alza le spalle e mi rivolge quel sorriso rassegnato che ho già visto tante volte.
-è escluso Tyler, non sei mio padre-
Dico incrociando le braccia al petto.
- a maggior ragione!- dice spalancando le braccia.
-sono tuo fratello, ne ho il diritto- prende una mela dal ripiano della cucina e gli da un morso.
Chris gli mette un braccio sulla spalla e mi sorride.
-siamo i tuoi fratelli-

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Capitolo 11
*** CAPITOLO 11 ***


Angolo dell'autrice, buona lettura tesori! Cercherò di aggiornare sem pre più spesso! CAPITOLO 11


Mentre apro la busta di popcorn sento le risate provenire dal salotto. Prendo una ciotola e ce li verso dentro. Sono passati due giorni da quando Tyler e Chris sono arrivati a sorpresa a casa mia e di Daphne. E sono due giorni che non vedo Josh. Mi manca terribilmente, anche se ci sentiamo sempre al telefono. I suoi sono venuti in città per qualche giorno, e ha voluto passare un po' di tempo in famiglia. Nonostante la voglia di vederlo, di buono c'è che posso temporeggiare un pó prima di essere costretta a presentarlo a quei due animali che si trovano in sala sul divano. Mi scappa un sorriso mentre butto l'involucro dei popcorn nella pattumiera. Nonostante tutto il baccano che creano quei due, sono felice di averli a casa con noi, mi ricorda i vecchi tempi, quando vivevamo ancora tutti insieme. Sono talmente assorta nei miei pensieri che all'inizio non mi accorgo del telefono che sta vibrando sul bancone della cucina. Guardo il display e sorrido.
-Ciao straniero- 
-Ciao bellissima, come stai?-
-Non c'è male, tu?-
Dico aprendo il frigo per cercare qualcos'altro da mangiare con i popcorn.
-Beh, diciamo che se invece di affogare i dispiaceri nel cibo, uscissi starei meglio- riesco quasi a percepire il sorriso che fa parlando.
Mi volto verso la finestra della cucina e lo vedo, una mano sul telefono e l'altra alzata in segno di saluto.
Gli sorrido e gli faccio segno di aspettare un momento.
Percorro il corridoio in punta dei piedi e passo dietro a Daphne e i ragazzi silenziosamente, cercando di non attirare la loro attenzione.
Mi affaccio sul portico e vedo Josh seduto sulla moto che mi sorride.
Indossa dei jeans e una felpa larga grigia, ed è bellissimo come al solito.
Lo guardo teneramente e gli vado incontro, affondo il viso nella sua collo e inspiro il suo profumo mentre lui si alza e mi stringe forte a se posando le labbra sulla mia fronte. Mi scosto e lo guardo, lui mi da un bacio leggero sulla mascella e poi uno sulle labbra. 
-Mi sei mancata- sussurra stringendomi.
-Anche tu- gli dico dolcemente.
Si scosta leggermente e si siede sulla moto, allargando le gambe così da permettermi di stargli davanti.
-Allora, com'è stato il week end con i tuoi?- chiedo sfiorandogli il sopracciglio con i polpastrelli.
-Bello, tutto sommato-
-Non li vedo spesso, ed è bello averli sempre attorno per qualche giorno. Anche se è un po' strano, si vede che ho perso l'abitudine- dice lui sfiorandomi i fianchi con i pollici.
-E tu? Com'è la convivenza con due uomini?- sorride.
-Ha i suoi alti e bassi- ridacchio.
-Mio fratello ha deciso che vuole conoscerti, è un po' protettivo nei miei confronti-
-Allora che aspetti a presentarmelo?- dice con sicurezza.
Lo guardo allarmata, e lui ride della mia espressione.
-Oh andiamo Rosie, mica mi mangiano- 
Lo guardo di nuovo.
-No, tu non capisci, ti faranno il terzo grado la dentro- lo avverto.
Lui mi attira a sè e mi da un bacio sulla clavicola.
-Per te, questo e altro piccola- 
Lo guardo rassegnata. Lui mi prende per mano e insieme ci avviamo alla porta d'entrata. Faccio un respiro profondo prima di entrare. Se solo Josh sapesse quanti dei miei ex ragazzi sono praticamente scappati a gambe levate, dopo aver conosciuto mio fratello e Chris, non sarebbe così sicuro di se stesso.
Facciamo il nostro ingresso in sala, e Tyler guarda prima Josh, poi me, e infine le nostri mani intrecciate.
Si alza dal divano e stringe la mano a Josh.
-Tu devi essere il "solo amico" di Ros- dice squadrandolo da capo a piedi.
-e tu devi essere Tyler- risponde Josh.
Chris si alza e si presenta anche lui, più cordialmente di Tyler.
-Accomodati amico, stavamo per guardare un film, unisciti a noi- dice Chris dandogli una pacca sulla spalla. Josh sorride gentilmente e ci sediamo entrambi sul divano.
Tyler guarda Josh, poi me.
-Allora, come vi siete conosciuti?- chiede Tyler.
Oh no, ci siamo di nuovo. Parte l'interrogatorio.
-Ci siamo conosciuti sulle Hollywood hills, stavo facendo benzina e Rosie stava facendo Jogging. Poi quando i due tizi hanno cercato di derubarla le sono andato in aiuto-
Ah già, l'aggressione.
Vedo un guizzo negli occhi di Tyler.
-Rosie, ti hanno rapinata?- dice sconvolto e fuorioso.
Sto cercando le parole per rispondere, ma Josh lo fa al posto mio.
-Fortunatamente sono arrivato prima che succedesse qualcosa- dice.
Tyler mi guarda con rimprovero.
-E non me l'hai detto!? Ecco perché il taglio in fronte- 
-Te lo giuro Rosalie, se trovo questi stronzi li faccio a pezzi- dice.
-Me ne sono accupato immediatamente io- dice Josh stringendo il pugno affianco alla mia gamba. Noto rabbia nel suo tono.
Tyler lo guarda e rilassa di un poco le spalle.
-Ti ringrazio- dice sincero a Josh.
Passa qualche secondo e si rilassa completamente tornando a mettersi comodo sul divano. Si infila una manciata di popcorn in bocca.
-Sei in gamba Josh. Voglio solo il meglio per la mia sorellina, qualcuno che la protegga- dice Tyler.
Josh si volta verso di me guardandomi con uno sguardo tenero, mi mette un braccio attorno alle spalle e mi attira a se dandomi bacio sui capelli.
-Allora sono la persona giusta- dice a mio fratello. 
Tyler guarda Chris, e lui gli fa un cenno di assenso.
-Mi piace il ragazzo, sorellina- dice emettendo la sua sentenza.
Josh è il primo ragazzo a memoria d'uomo che sia mai piaciuto, non solo a Chris o a mio fratello, ma addirittura ad entrambi. Sorrido e appoggio la testa sul suo petto, mente i titoli di testa del film iniziano a scorrere.


"Il volo 9O2 delle ore 11 per Atlanta sta imbarcando al gate ventidue"
La voce della hostess al bancone mi arriva forte e chiara. Siamo all'aeroporto di Los Angeles, e tra poco abbiamo il volo per andare ad iniziare le riprese del film ad Atlanta, staremo in Georgia per tre settimane e dopo una pausa di qualche altra settimana le riprese riprenderanno ad Avana. 
-Ros, è il nostro volo, dobbiamo andare- mi dice Josh.
Annuisco, e torno a guardare Daphne, Chris e Tyler davanti a me.
Chris mi da un bacio sulla guancia.
-Fai la brava Ros- sorride.
Daphne mi butta le braccia al collo.
-Non cacciarti nei guai e chiamami tutte le sere, mi mancherai passerotto- si raccomanda.
Butto gli occhi al cielo, ma sorridendo le rispondo -Si, mamma-
Lei mi guarda e sorride tirando su col naso.
-Stammi bene sorellina- Tyler mi abbraccia saldo, e mi da un bacio sulla testa. 
-Mi raccomando Josh, tienila d'occhio- si assicura Tyler rivolgendosi al ragazzo affianco a me.
-Non preoccuparti Ty- dice Josh stringendogli saldamente la mano.
È incredibile quanto, in un paio di settimane, abbiano legato quei due. Hanno passato ore a parlare di moto e di sport, tanto che ogni tanto mi sentivo gelosa di mio fratello, che sembrava passasse più tempo lui con Josh che io. Inizio a pensare che forse era meglio quando mio fratello non sopportava i miei ragazzi.
Josh mi prende per mano e ci avviamo verso il gate, seguiti da alcuni fotografi e sotto lo sguardo di metà delle persone in aeroporto. Forse è solo questione di abitudine, ma non so come faccia Josh a sopportare tutta questa attenzione da parte delle persone, o più semplicemente l'oppressione dei paparazzi. In ogni caso Josh è perfettamente a suo agio con questa situazione, e riesce a trasmettermi la sua tranquillità, perciò dopo poco rilasso le spalle e non mi sento più lo sguardo di tutti addosso. 
Passiamo dal check in e arriviamo al gate pronti per l'imbarco. Manca ancora un po' alla partenza perciò ci sediamo. Mi sento uno strano nervosismo addosso, probabilmente dovuto al volo, io odio volare.
Josh mi sfiora lo zigomo con le dita, richiamando la mia attenzione.
-hey, tutto bene?- chiede guardandomi negli occhi.
Cerco di sorridere nonostante la tensione.
-Si, sono solo nervosa per il viaggio, gli aerei mi terrorizzano-
Si avvicina e mi da un bacio. Tenero, delicato e lungo.
Si stacca leggermente e mi bacia un ultima volta sfiorandomi le labbra.
-Ora va meglio?- chiede.
Arrossisco. -Un po'- ammetto.
Non mi sono ancora abituata alla sua vicinanza al punto di non arrossire del tutto. Ma penso che a lui piaccia quando succede.
L'hostess annuncia l'imbarco.
-Dai piccola, andiamo- 
In dieci minuti ci troviamo ai nostri posti, seduti e pronti al decollo.
Le mani mi tremano per la tensione e l'agitazione, iniziamo la rincorsa per decollare e quando l'aereo si stacca da terra mi sento lo stomaco in gola. Chiudo gli occhi cercando di scacciare la sensazione di panico e i respiri affannati. Sento una mano sul mio viso, Josh mi guarda negli occhi e sorride.
-Guardami, e respira profondamente- dice serio.
Faccio come dice. Lo fisso negli occhi e per qualche momento mi perdo in quel miscuglio di verde e caramello, allo stesso modo in cui mi ero persa nei suoi occhi la prima volta che ci siamo conosciuti. Il mio respiro rallenta insieme al cuore, e le mani smettono di tremare.
-Brava- sussurra dolcemente Josh.
Mi prende il mento tra le dite e mi da un bacio sulle labbra. Sento le vertigini, ma non è di certo colpa dell'altezza a cui mi trovo. 
-Grazie davvero Josh- mi avvicino e lo bacio di nuovo, e di nuovo ancora.
Lui si stacca sorridendo e intreccia le sue dite alle mie, iniziando a parlare di tutto e di più, cercando di distrarmi continuamente per non farmi ripiombare nel panico. Parliamo, ridiamo, scherziamo e guardiamo anche un film. Penso di avere appena trovato la cura alla mia fobia. È così facile stare con lui. È poi c'è quel modo in cui mi guarda, che mi fa arrossire ogni volta. Come se fossi l'unica persona nella stanza, è la sensazione migliore che esista.




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Capitolo 12
*** CAPITOLO 12 ***


CAPITOLO 12


-La mia valigia è stata...che cosa!?-
La mia voce si alza di almeno due ottave, richiamando l'attenzione di metà sala.
L'hostess dietro al bancone mi guarda con aria di sufficienza, come se fossi solo una ragazzina.
-Smarrita signorina. La sua valigia è stata smarrita- dice con una voce nasale e fastidiosa.
Spalanco gli occhi. 
Ecco, lo sapevo che andava tutto troppo bene per essere vero, era solo questione di tempo prima che la mia solita sfiga tornasse a farsi vedere.
-Mi avete perso la valigia?- chiedo, cercando di rimanere calma.
L'hostess mi allunga un modulo, con espressione indifferente.
-Io non le ho perso niente. Ecco, compili il modulo, appena troveremo il suo bagaglio, glielo faremo recapitare- dice sbattendo una pila di carte sul bancone.
Odio quando le hostess usano questa frase. "Io non le ho perso niente". Beh, la stupida compagnia per cui lavori me l'ha persa!
Josh mi appoggia una mano sul fianco.
-Non ti preoccupare Ros. La ritroveremo- cerca di tranquillizzarmi.
Nonostante Josh abbia il potere di calmarmi,mi sento avvampare per il nervosismo. Cavolo, avevo tutto in quella valigia! Ora come ora non ho nemmeno uno spazzolino da denti.
Sbuffo e inizio a compilare i moduli con i miei dati e con l'indirizzo dell'albergo. Una volta finito porgo le carte alla hostess, che le guarda per accertarsi che sia tutto in regola.
-Oh signorina, ha dimenticato di scrivere la nazionalità d'origine- dice digitando al computer per riportare i miei dati. Mentre batte le lettere sulla tastiera, di tanto in tanto la vedo lanciare occhiate e sorridere maliziosa a Josh. Sento la rabbia ribollirmi dentro.
-Da che paese proviene?- chiede con finta gentilezza, senza staccare gli occhi da Josh.
Tento di indurla a staccare gli occhi dal ragazzo al mio fianco, guardandola male, mentre rispondo.
-Italia- 
La ragazza mi guarda con una smorfia.
-Ah, ecco perché quell'accento-
Spalanco la bocca e i miei occhi diventano due fessure.
L'hostess ci congeda.
-Ma quale accento!?- domando,indignata. L'hostess fa finta di non avermi sentito, e si morde il labbro inferiore fissando Josh.
Ok. La stronza sta per prendersi un pugno in faccia.
-Ok, grazie- dice Josh frettoloso.
Sento la sua mano sul fianco, notando la mia espressione mi spinge via dal bancone, per evitare che faccia a pugni con la sgualdrina.
Sento la voce mielosa dell'hostess mentre ci spostiamo dal banco informazioni.
-Quando vuole signore, è stato un piacere-
Mi giro per rifilarle un'occhiataccia.
Josh alla mia destra inizia a ridacchiare divertito. 
Lancio un'occhiataccia anche a lui.
-Lo trovi divertente?- dico irritata.
Lui si ferma e si volta verso di me, ancora con un'ombra di sorriso sulle labbra. Mi mette le mani sui fianchi e mi avvicina a lui, dandomi un bacio.
Si scosta e mi da un altro bacio leggero, vicino all'orecchio.
-Sei così maledettamente attraente quando ti arrabbi- dice sfiorandomi le labbra con le sue.
Sento la rabbia di poco prima scogliersi dentro di me come un ghiacciolo.
Ma decido comunque, per quanto posso risultare credibile, di mantenere la facciata irritata. O almeno solo per quel che mi è possibile.
-Non sei divertente- rispondo.
Mi avvicino e lo bacio a mia volta, li in mezzo all'aeroporto. 
Josh mi prende per mano e insieme ci avviamo alla macchina mandata per noi, fuori nel parcheggio.
-Beh, in ogni caso tu rimani attraente- mi bisbiglia all'orecchio.


Dopo esserci fermati in dei negozi per comprare qualche vestito e il necessario per la pulizia personale, io e Josh arriviamo finalmente all'albergo. Mi sento veramente esausta, tra il viaggio e l'imprevisto della valigia i miei nervi stanno per cedere. Decido di sedermi su uno dei divanetti della Hall dell'hotel, mentre Josh fa il check-in per entrambe le nostre stanze. Mi guardo intorno ammirando l'albergo. Penso di non avere mai alloggiato in uno così elegante e suntuoso, la Hall è immensa, decorata con grandi tappeti e colonne, i soffitti sono altissimi e la parete di entrata e fatta tutta di vetro. Dall'interno dell'edificio si può ammirare la bellezza del parco e la vita primaverile che esso contiene.
Ho appena iniziato a rilassarmi quando guardando Josh lo vedo gesticolare con il responsabile della reception; il ragazzo ha una faccia desolata, vedo Josh dargli una pacca sul braccio, come per non farlo sentire troppo dispiaciuto.
Si volta e viene verso di me, con il viso teso.
-Che succede?- chiedo tranquilla, vedendolo avvicinarsi.
-Mi sa proprio che oggi non è la tua giornata- dice sorridendo con aria di comprensione.
Beh, non sarebbe la prima volta. Sto iniziando ad abituarmici.
Rido, buttando gli occhi al cielo.
-Uhm, fammi indovinare...la mia stanza è andata a fuoco?- chiedo scherzosamente.
-Ci sei andata vicina-
Lo guardo perplessa con un'aria interrogativa.
-Un paio d'ore fa è esplosa una tubatura e la tua stanza si è allagata-
Spalanco la bocca incredula.
Diranno anche che la fortuna è cieca, ma a mio parere la sfiga ci vede benissimo.
-Il problema è che in parte per il film e in parte per la stagione, sono al completo e non hanno altre stanze libere- dice Josh.
Oh, fantastico.
Josh mi guarda e fa per dire qualcosa, ma poi richiude la bocca come se avesse cambiato idea.
-Quindi, starai nella mia stanza... Per te è un problema?- dice con tutta la naturalezza che gli riesce.
Lo fisso e fatico a deglutire, sentendomi tutt'un tratto nervosa al pensiero di dividere la stanza e persino il letto con lui.
"Rosie non essere codarda" mi dico tra me e me.
Leggermente imbarazzata, gli rispondo.
-Nessun problema-
Sul suo viso si forma quello che sembra un sorriso sollevato.
-Bene! Anche perché o la mia stanza o la strada- dice tirandomi un pizzicotto affettuoso sul fianco, mentre ci alziamo.

La stanza, tuttavia, è meravigliosa. È spaziosa, con il balcone e un letto enorme. Su un lato ci sono dei divanetti ed un televisore, dall'altro un cucinotto e un piccolo tavolino. Intravedo un altro tavolino all'esterno, sul balcone.
-wow- mi lascio sfuggire, posando la borsa a terra.
Josh si lascia cadere sul letto, sfinito. Lo ammiro in tutta la sua perfezione. Lui alza leggermente la testa e battendo una mano sul materasso affianco a lui mi fa cenno di avvicinarmi. Tento di ignorare il solito senso di nervosismo che provo in questo momento, mi avvicino e mi sdraio accanto a lui.
Volto la testa, e lo guardo mentre fissa il soffitto girato di profilo. Dopo qualche secondo si accorge di essere osservato e si volta anche lui, guardandomi sorride leggermente.
-Sono felice di essere qui insieme a te- dice sfiorandomi la guancia e poi le labbra con le dita.
Mi avvicino e premo la mia bocca sulla sua. -Anche io, non sai quanto-
Prima che possa replicare, gli do un ultimo bacio svelto e mi alzo.
-Vado a farmi una doccia- gli dico.
Entro nel bagno e apro l'acqua della doccia, mi svesto e ci entro, lasciando che l'acqua calda mi rilassi i muscoli e scacci tutta la stanchezza e lo stress. Una volta uscita, noto dei vestiti piegati sul bordo del lavandino. Una maglietta bianca e un paio di boxer. Deve averli portati Josh, sapendo che al momento sono sprovvista di pigiama. Sorrido e mi vesto, lasciando che i capelli umidi mi ricadano sulle spalle. 
Esco dal bagno e per poco non mi viene un attacco di cuore. Josh è sdraiato sul letto con un libro in mano, senza maglietta e con addosso solo i pantaloni del pigiama. Avanzo incerta verso i letto cercando di sembrare disinvolta e noncurante del fatto che sia a petto nudo. La seconda volta che inciampo, capisco che il mio tentativo è fallito. Josh mi guarda con uno sguardo sognante, mentre mi siedo sul letto.
Fisso il suo sguardo su di me.
-Che c'è?- chiedo incerta.
Scuote la testa come se si fosse risvegliato da un sogno.
-Niente- risponde incurvando le labbra in un sorriso.
Spegne la luce e si sdraia al mio fianco. Non so per quale strano motivo mi sdraio praticamente sul bordo del letto, mettendo una certa distanza tra me e lui. Da dove viene tutta questa mia insicurezza e questo nervosismo? Mi sento tesa.
Josh lo nota, e si avvicina a me, fino ad appoggiare la testa sul mio cuscino. Rimaniamo a fissarci negli occhi e la tensione scompare. Mi avvicino appoggio la testa sul suo petto, e porto il braccio intorno alla sua vita. Senza incertezze lui posa un braccio sulla mia vita nuda e con l'altro mi carezza delicatamente i capelli. 
-Sei proprio un bel tipo Rosie Kurtright- sussurra mentre mi bacia il collo.
Alzo il viso gli do un bacio.
-Anche tu non sei tanto male, dai- gli dico.
Sento la sua risata riecheggiare nel buio. Lui mi stringe più stretta e mi addormento così. Con il suo viso appoggiato alla mia clavicola e la sua mano che mi carezza i capelli.

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Capitolo 13
*** CAPITOLO 13 ***


CAPITOLO 13


Le settimane di riprese ad Atlanta passarono veloci, non mi sono mai sentita così felice e realizzata in vita mia. Stare su un vero set cinematografico è un'esperienza esaltante,Josh dice che sembro una bambina al luna park, e in effetti è un po' così che mi sento. Mi piacerebbe da morire che mia madre fosse qui a vedere fin dove sono arrivata, mi manca così tanto. 
In men che non si dica io e Josh ci ritroviamo a prendere l'aereo per Avana dove continueremo le riprese. Non sono mai stata a Cuba e non vedo l'ora. 
Sento la mano di Josh stringersi intorno alla mia al momento del decollo, ma ormai sono tranquilla. Sorrido e appoggio la testa sulla sua spalla addormentandomi.

"Oh mio Dio, è meraviglioso" dico, appoggiando la valigia in un angolo e dirigendomi verso la terrazza della camera. Apro la porta finestra e mi appoggio alla ringhiera ammirando l'oceano e le sue onde che si infrangono sulla spiaggia. Mi volto e vedo Josh che mi fissa con un sorriso stampato sul volto, coinvolto dalla mia felicità. Allungo la mano verso di lui e gli faccio cenno di raggiungermi per ammirare il paesaggio insieme. Lui appoggia le borse e mi posa una mano sulla vita avvicinandomi a lui.
-Sono così felice di averti conosciuto- dico avvicinando le mie labbra alle sue.
-Sono felice che quella mattina la moto mi avesse lasciato a secco- dice lui ridacchiando.
Mi da un bacio veloce e dice
-Su, muoviamoci! Tutto il cast ha organizzato una serata per locali per inaugurare la nostra permanenza ad Avana- 
-Ahhh, non vedo l'ora- dico con voce cantilenante mentre prendo l'occorrente per la doccia.
Sono appena entrata in bagno e mi sto sciacquando il viso quando sento delle mani sui fianchi.
Lancio un grido che si trasforma in una risata quando mi giro e vedo Josh. Lui mi cinge con le braccia e mi bacia, mentre io gli tiro un asciugamano in faccia.
-Cretino! Mi hai fatto prendere un colpo- strillo. Lui ride del mio spavento e continua a baciarmi, spingendomi verso la doccia. Apre il getto e mi prende in braccio mentre gli stringo le gambe ai fianchi. Mi stacco leggermente per guardarlo in faccia, ma lui neanche se ne accorge e inizia a baciarmi il collo.
Devo raccogliere tutte le mie forze per fermarmi.
-Josh, devo farmi la doccia o faremo tardi- dico col fiato corto.
-E facciamo questa doccia- dice lui sul mio collo mentre continua a baciarlo.
"Forza di volontà, forza di volontà Rosie"
Sorrido e gli prendo il viso fra le mani.
-No scemo, devo farla da sola- dico sorridendo.
Lui mi guarda con un'espressione da cucciolo ferito.
-Ma insieme facciamo prima, e poi risparmiamo acqua...fa bene all'ambiente no?- dice con quel sorriso furbo che ormai conosco a memoria.
Rido gettando indietro la testa, poi gli scocco un bacio sulla guancia e mi libero dalla sua presa spingendolo fuori dalla stanza.
-Ci hai provato!- dico ridendo.
Sento la sua risata rassegnata dall'altra parte della porta.
-Mi farai impazzire, Rosie Kurtright-
Mi infilo in doccia e mi lavo. Dopo più o meno un'ora sono truccata, vestita e con i capelli acconciati. Indosso un vestito bianco leggero senza maniche che mi arriva un po' sopra il ginocchio, non è troppo aperto  davanti ma ha un profondo scollo sulla schiena che si allunga fino a sopra il sedere. Indosso delle scarpe col tacco e i capelli sono liberi ed ondulati. Esco dal bagno e vedo Josh vestito con dei pantaloni ed una camicia bianca. È dannatamente bello.
Mi guarda per qualche secondo, con la bocca spalancata per lo stupore. Sorrido e faccio una giravolta su me stessa.
-Come sto?- chiedo sorridendogli.
Lui mi guarda ancora più sconvolto.
-Stai...sei...tu sei...sei la cosa più bella che abbia mai visto- dice tra un affanno e l'altro.
Arrossisco e gli sorrido. 
La sua espressione cambia all'improvviso, ora mi sta guardando preoccupato.
-Ma...non puoi uscire così- dice scuotendo la testa. 
-Diventerò pazzo, e prenderò a pugni tutti quelli che ti fissano- 
Gli prendo il viso tra le mani per rassicurarlo.
-Josh, non mi guarderà nessuno, puoi stare tranquillo- dico.
Lui toglie le mie mani dal suo viso e le stringe nelle sue mentre cerca di spiegarsi con aria sconcertata.
-No Ros, tu non capisci. Sei...sei così attraente e non sarò l'unico ad accorgersene, vorranno metterti le mani addosso- dice con un moto di rabbia, più a se stesso che a me.
-Li faccio fuori tutti- stringe i pugni.
Mi metto a ridere ma lui mi fulmina con uno sguardo disperato.
-Davvero non puoi cambiarti? Diventerò matto- dice guardandomi.
Mi avvicino a lui e lo bacio.
-Josh, non mi cambierò e tu non avrai nulla di cui preoccuparti- dico cercando di tranquillizzarlo.
Lo prendo per mano e lui mi segue fuori dalla porta rassegnato.
-Vuoi davvero farmi impazzire, Rosie-


Ci ritroviamo davanti ad un locale all'aperto, è piuttosto affollato e la musica è talmente alta che sento le ossa vibrare, mentre ci dirigiamo verso il bancone per prendere da bere una ragazza e un ragazzo ci raggiungo. Sono Miles e Naomi, altri due attori del cast, iniziamo a chiacchierare animatamente. Ordino una birra e subito dopo Miles me ne offre un'altra, dopo queste io e Naomi buttiamo giù due bicchierini di tequila e i ragazzi con noi. Sento l'acool bruciarmi in gola e darmi carica, così prendo Naomi per mano ed entrambe ci avviciniamo a passo di danza alla pista da ballo con i ragazzi subito dopo di noi. Rido vedendo Miles che si agita come se stesse ballando in un video di 50 cent, a metà della canzone mi avvicino a Josh e iniziamo a ballare. Gli ultimi bicchierini di tequila devono aver fatto fuori tutti i miei freni inibitori perché mi ritrovo incollata a lui a ballare in maniera sensuale, anche di più della nostra prima lezione di tango. Il modo in cui il suo corpo si muove a contatto con il mio mi getta nel panico, per qualche assurdo motivo. Ad un certo punto Josh gira la testa alla sua destra ed assume un espressione dura, tesa.
-Che c'è?- chiedo, mentre gli bacio la pelle vicino all'orecchio.
Lui mantiene l'espressione arrabbiata, fissando un ragazzo alla sua destra. 
Sorrido della sua gelosia e gli riporto lo sguardo sul mio, girandogli la testa con la mano.
-Non essere paranoico- gli sussurro nell'orecchio.
Lui sembra rilassarsi, così continuiamo a ballare. Dopo altre quattro canzoni, sono mandida di sudore, torniamo tutti al bancone e ordino un'altra birra. 
-Che serata!- dice Miles appoggiandosi al bancone.
Sento lo sguardo di un gruppo di ragazzi alla mia sinistra fisso su di me. Se ne accorge anche Josh che si volta verso uno dei ragazzi, livido di rabbia.
-Se non la smetti di fissarla giuro che ti spacco la faccia, coglione- gli dice, prendendolo per la maglietta.
Lo prendo per un braccio e lo allontano con uno strattone.
-Josh, ti ho detto di smetterla, stai diventando veramente ridicolo!- 
Lui mi guarda sconcertato.
-Ridicolo!?- dice aprendo le braccia.
-Rosie ma cosa ne sai!? tu non hai sentito quello che stavano dicendo- dice con rabbia.
-Allora cosa vuoi fare Josh!?- dico alzando la voce.
-Prendere a pugni l'intero locale!? Stai davvero esagerando!- sbraito.
Vedo Josh diventare rosso di rabbia.
-Amo questa canzone!! Vieni Ros- dice Naomi.
Sento qualcuno che mi afferra per un braccio.
-Dove vai?- mi chiede Josh con aria dispiaciuta.
Mi libero dalla sua presa con uno strattone, ancora incavolata nera per prima.
-Vado a ballare, ora lasciami!-
Andiamo in pista e iniziamo a ballare come delle pazze, agitando le braccia sopra la testa e urlando a squarciagola le parole delle canzoni. Faccio una giravolta su me stessa mentre ballo e quando torno ferma non vedo più Naomi. Scruto la folla e la vedo mentre balla con un altro ragazzo del cast, Daniel. Lo riconosco perché Naomi ha passato le settimane precedenti a dire quando fosse bello e affascinante, ma tuttavia pensava di non piacergli. I nostri sguardi si incrociano e lei mi sorride entusiasta di questa svolta, le faccio l'occhiolino e faccio per tornare al bancone da Josh, quando sento delle mani che mi stringono i fianchi. Cerco di far capire le mie intenzioni scansando il ragazzo dietro di me ma lui non sembra neanche accorgersene, la sua presa si fa sempre più invadente e fastidiosa, mentre inizia a baciarmi il collo. Mi giro e lo spingo.
-Smettila- gli grido contro.
La sua bocca si apre in un ghigno mentre mi riprende per in fianchi facendo scivolare una mano sul mio sedere, cerco di urlare ma con la musica alta nessuno mi sente.
Sto ancora cercando di liberarmi quando sento che il ragazzo si stacca da me, un po' confusa mi volto e lo vedo per terra mentre si porta una mano al naso sanguinante.
Josh si getta a capofitto su di lui e gli assesta due pugni sul naso.
Lo prende per la camicia e gli si avvicina.
-Prima ti riempio di botte, poi ti faccio arrestare figlio di puttana, non avvicinarti più a lei. Hai capito!?-
Il ragazzo annuisce debolmente, e Josh molla la presa lasciandolo dolorante sul pavimento.
Tutt'intorno a noi la folla si è come aperta in un cerchio che ora sta riniziando lentamente a riempirsi. Josh mi prende per la mano e mi porta fuori. Arriviamo all'uscita deserta del locale e lui si ferma.
Mi sfiora il viso con le mani come per esaminarlo, poi mi guarda negli occhi, preoccupato.
-Stai bene?- chiede diretto.
Lo guardo e sentendo gli occhi lucidi annuisco lentamente, lui sospira e mi stringe nel suo abbraccio. Appoggio il viso sul suo petto e sento le lacrime scendermi sul viso.
-Mi dispiace- dico bagnandogli la camicia. 
-Shh- dice lui accarezzandomi i capelli e stringendomi.
-Va tutto bene-
Lo stringo più forte e inizio a singhiozzare, dev'essere l'acool, perché sto piangendo? mi sento così stupida.
Lui si scosta e passa un dito sotto il mio occhio per fermare una lacrima.
Sento il suo corpo irrigidirsi a contatto col mio. Josh guarda la porta d'entrata del locale e fa per fare un passo in avanti.
-Basta, io entro e lo ammazzo- dice muovendosi.
Lo fermo mettendogli le mani sul petto.
-No Josh fermati, hai già fatto abbastanza. Sto bene davvero, sono solo un po' ubriaca- cerco di convincerlo.
Il mio tentativo non sembra funzionare molto perché lui fa un altro passo verso l'entrata.
Mi posiziono davanti a lui prendendogli il viso fra le mani.
-Per favore- dico.
Lui guarda prima me poi la porta, poi si rilassa leggermente e mi bacia.
Miles, Naomi e Daniel escono dal locale.
-Josh ma che è successo?- chiede Daniel mentre tiene sottobraccio Naomi.
-Un coglione ha messo le mani addosso a Rosie- dice lui teso.
-Oddio, stai bene Ros?- chiede Naomi preoccupata.
-Si davvero ragazzi, sono solo stanca- spiego.
-Vuoi che mi occupi del coglione?- chiede Miles serio.
Josh lo guarda e dice -Ci ho già pensato io-
-Ottimo- dice Miles soddisfatto.
-Allora ci vediamo domani ragazzi- dice Daniel mentre entrano di nuovo nel locale.
-Su, andiamo a casa- dice Josh prendendomi sotto braccio e stringendomi a lui. 
Lo sento mentre mi lascia un bacio sulla tempia.

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Capitolo 14
*** CAPITOLO 14 ***


CAPITOLO 14


-Ragazzi, prestatemi attenzione-
Robert e i tecnici video cercano di farsi sentire dal cast, che come ogni volta fa casino.
-Andiamo ragazzi quanti anni avete, dodici?- Robert sembra disperato.
D'altronde è impossibile tenerci a bada in un posto del genere, ci troviamo su una delle spiagge esotiche più belle del mondo, la troupe ha già sistemato le loro attrezzature, manchiamo solo noi.
Robert si alza in piedi su un tavolo della scenografia e cerca inutilmente di attirare la nostra attenzione, 
è il caos totale.
Miles rincorre una Naomi urlante con una lucertola in mano, Daniel si sta facendo sotterrare interamente sotto la sabbia, e Josh mi sta baciando il collo mentre rido come una scema.
Intravedo Robert rosso di rabbia e capisco che sta per scoppiare.
-ORA BASTA! RICREAZIONE FINITA. JOSH SMETTILA DI SUCCHIARE VIA LA FACCIA A ROSIE, MILES METTI GIÙ QUELLA DANNATA LUCERTOLA E DANIEL SE NON TI DISSOTTERRI IMMEDIATAMENTE VENGO LI E TI SOTTERRO IO CON LE MIE MANI, TESTA COMPRESA-
Come se fossimo dei bambini rimproverati dalla propria madre, torniamo tutti ai nostri posti e rivolgiamo la nostra attenzione a Robert.
Josh rompe il silenzio.
-Scusa Robert, hai ragione-
-Si Robert, ti facciamo diventare pazzo ma lo sai che ti vogliamo bene- dice Miles dandogli una pacca amichevole sulla spalla.
Robert sembra ricomporsi.
-Bene, allora iniziamo. Ros, Josh: devo parlare con voi, tutti gli altri vanno sul set a prepararsi-
Seguiamo Robert ai macchinari, vicino ad un bungalow al limitare della spiaggia.
-Abbiamo inserito una nuova scena per voi, la filmeremo domani. È una scena di sesso ed avverrà mentre siete bloccati sull'isola, man mano che vi innamorate; niente di troppo spinto comunque, dobbiamo rispettare i nostri target e il film è dai tredici anni in su- conclude Robert consultando la sua agenda.
-Co..cosa?
Mi sento il sangue raggelarsi nelle vene, e chi aveva parlato di una scena del genere?
Josh si stringe al mio fianco e mi guarda con aria interrogativa.
-Robert! Stiamo per girare la scena dei gruppi turistici!- grida un tecnico da un altoparlante.
Robert si congeda con un sorriso e si avvia sul set.
Lieta di quell'interruzione, faccio finta di niente e mi volto verso la spiaggia evitando lo sguardo di Josh.
Lui mi sfiora un braccio.
-Hey, che c'è?-
Lo guardo e deglutisco -Niente- dico, cercando di sembrare disinvolta. Non mi riesce molto bene.
Lui mi guarda e sorride.
-Fai schifo a mentire, non si direbbe che sei un'attrice- mi prende in giro.
Fingo un sorriso e inizio a camminare nervosamente sul bagnasciuga.
Dopo qualche metro Josh mi afferra e mi fa girare in modo che lo possa guardare negli occhi.
-Guardami, che succede?- chiede sfiorandomi il mento con le dita.
Non so perché, ma in quel momento sento una rabbia crescermi dentro ed esplodo.
-Non ho niente Josh! Cavolo, è possibile che debba sempre esserci qualcosa!? Sto bene, punto. Smettila di chiedermelo!- gli sbraito contro.
Lui mi guarda con un'espressione offesa.
-Stavo semplicemente cercando di essere comprensivo, scusami tanto!- mi urla di rimando.
Si volta per andarsene e fa qualche passo, dopodiché si gira e torna indietro, piazzandosi davanti a me.
-Si può sapere qual'è il tuo problema!? Allontani sempre chi cerca di aiutarti! Cresci un po' Rosie- mi grida, rosso in viso.
-Dimmi, qual'è il problema!? Eh? Sono io? Siamo noi? Dimmelo Rosie, PARLAMI- dice prendendomi il viso fra le mani.
Lo fisso negli occhi e sento il dispiacere per quella scenata crescermi dentro.
Ma come faccio a dirglielo? È una cosa così stupida.
-La scena...- sussurrò debolmente.
-La scena cosa?- chiede lui confuso.
Guardo a terra mente parlo, troppo imbarazzata per guardarlo negli occhi. 
-La scena è il problema...- dico tutto d'un fiato.
Lui mi fissa con un'aria interrogativa.
-E perché mai dovrebbe essere un proble...-
Vedo la sua espressione cambiare all'improvviso, passare dalla confusione alla consapevolezza.
-Vuoi dire che tu sei...-
Oh Dio, ora mi sotterro. Sento il calore invadermi le guance.
Josh mi si avvicina.
-Vergine?- 
Ecco, l'ha detto. Ora mi rimane solo da sotterrarmi nella sabbia.
Mi passo una mano nei capelli nervosa, continuando a fissare per terra.
-Beh...io non...voglio dire...non ho mai trovato la persona giusta...- balbetto.
Mi copro la faccia con le mani piena di imbarazzo.
Aspetto di sentire i passi di Josh, mentre si allontana ma tutto ciò che sento sono gli scrosci delle onde.
Contro le mie aspettative, sento le mani di Josh sulle mie mentre me le toglie dal viso, ho quasi paura di guardarlo in faccia, chissà cosa penserà di me.
Trovo finalmente il coraggio e lo guardo dritto negli occhi, per un momento è serio ma poco dopo vedo un sorriso formarsi sulle sue labbra e poi scoppia a ridere.
Lo fulmino con lo sguardo e faccio per andarmene, quando lui mi riprende per un braccio. Mi avvicina a lui posandomi le mani sui fianchi e appoggiando la fronte alla mia.
-Oh piccola...- dice, con nella voce ancora una nota di risata.
Lo guardo in quei occhi verdi.
-Sono patetica, non è vero?- chiedo sforzando una risata.
Lo sento scuotere la testa.
-Per niente- sussurra.
-Non mi sei mai piaciuta così tanto-
Si avvicina alle mie labbra e le bacia, lentamente e con dolcezza.

Eccomi, è il momento. Tra pochi minuti inizieremo a girare la nuova scena. La cosa che mi fa più arrabbiare è che non dovrei sentirmi così nervosa ed insicura, questo ormai è il mio lavoro e scene come questa ne fanno parte. Sono un'attrice e non devo permettere ai miei sentimenti di intralciarmi. Mi asciugo i palmi delle mani sudate sui pantaloni in attesa che mi chiamino per girare. Quando sento bussare alla porta della roulotte sono convinta che sia uno degli assistenti regista che è venuto ad avvisarmi che stiamo per iniziare, invece mi volto e vedo Josh che si sporge sull'uscio della porta.
-Posso entrare?- chiede.
Lo guardo e accenno un sorriso.
-Ma certo- 
Sono seduta sul divano quando lui entra e si accuccia davanti a me prendendomi le mani per fermare il tremolio.
-Non essere nervosa- dice dolcemente.
-Non sono nervosa- mento, con la voce che mi trema.
Lui alza un sopracciglio.
-Okay, forse un po'- ammetto.
-Fai finta che siamo solo io e te nella stanza. Noi abbiamo un legame, Rosie. Sfruttalo. Dimenticati delle telecamere dimentica il film per un momento, siamo solo io e te-
Lo guardo sentendomi rassicurata dai suoi consigli, mi avvicino a lui e gli do un bacio sull'angolo delle labbra.
-Per quanto riguarda noi due, io posso aspettare, lo sai. Non voglio metterti nessuna fretta- dice rassicurandomi.
Si alza e mi tende la mano.
-Su, andiamo a fare questa cosa?-
Prendo la sua mano e sorrido.
-Questa cosa?- rido.
-Questa bellissima cosa!- scherza lui dandomi un bacio sulla fronte.


Mi sdraio sul letto della stanza d'albergo mentre Josh è sotto la doccia. 
La scena non è stata il disastro che pensavo, anzi. Ci sono stati un paio di momenti imbarazzanti quando Robert ha dovuto richiamarci due volte per farci notare che la scena era finita mentre noi invece continuavamo.
Sorrido al pensiero dell'imbarazzo che ho provato. Miles non la smetterà mai di prendermi in giro. Guardo l'orologio impaziente che Josh esca dalla doccia. Siamo in ritardo, avremmo dovuto vederci con gli altri al chiringuito sulla spiaggia già dieci minuti fa. Fortunatamente mi sono preparata prima di Josh, se no a quest'ora ero ancora ad asciugarmi i capelli. Josh esce dal bagno, indossa dei jeans una t-shirt e sopra una camicia a quadri.
Ci avviamo al bar sulla spiaggia, passeggiando mano nella mano. Appena arriviamo gli altri ragazzi sono già li che ci aspettano seduti ad un tavolino con davanti ad essi un vassoio pieno di bicchierini di tequila.
Miles mi viene incontro tenendone uno in mano e offrendomelo.
-Brindiamo a Rosie! È alla sua incredibile bravura nella scena di oggi, soprattutto nel momento in cui la scena era finita e voi non sembravate intenzionati a fermar...- lo interrompo dandogli una gomitata nelle costole, rossa d'imbarazzo.
Lui scoppia a ridere e mi da un scherzosamente un bacio sulla guancia.
-Dai lo sai che scherzo- dice sinceramente.
Gli sorrido di rimando.
-Certo che lo so, ma la smetterai mai di umiliarmi con questi racconti?- imploro cercando di fargli pietà.
Lui avvicina il bicchierino al mio come per brindare.
-Questo mai!- dice, buttando giù la bevanda.
Passiamo la serata a bere, a ballare e a scherzare. Mentre torniamo in albergo scortati da Miles, Daniel e Naomi, non so dire chi sia più ubriaco tra me, Josh e loro. Penso di dovermi dare una bella regolata, sono alla seconda sbronza in una settimana, e dire che non sono mai stata una che beve tanto.
Nella Hall ci dividiamo, ognuno diretto alla propria stanza. Daniel porta in braccio Naomi, ormai addormentata, e Miles si avvia da solo al suo piano. Io e Josh entriamo in ascensore ridendo come dei pazzi. Arriviamo nella stanza, e mentre mi sta aiutando a togliere le scarpe col tacco entrambi cadiamo a terra in un garbuglio di gambe.
Sono sdraiata sopra di lui e per qualche secondo lo fisso negli occhi.
-Sarà meglio che vada a cambiarmi- dico, cercando di ritrovare il buon senso prima di fare delle cavolate.
Mi alzo e vado in bagno, mi lavo i denti e poi appoggio le mani al lavandino fissando la mia immagine riflessa nello specchio. Faccio un respiro profondo ed esco. Josh è seduto nella stanza illuminata solo da una piccola abat-jour e si sta togliendo la camicia. Gli do le spalle e mi volto verso l'armadio, prendo il pigiama e mi sfilo il vestito, rimanendo solo in intimo.
Sobbalzo quando sento due mani sui fianchi e mi accorgo che Josh si trova ora dietro di me. Inizia a baciarmi il collo, partendo da sotto l'orecchio fino ad arrivare alla spalla. Mi sento come se fossi una statua, mi tremano le gambe e non so cosa fare. Josh lentamente mi fa voltare e mi ritrovo con i suoi occhi fissi su di me, mi avvicina di nuovo a lui. Appena percepisco il contatto della mia pelle nuda sulla sua mi viene un brivido e sento qualcosa scattare in me. Ho il forte sospetto che sia colpa dell'alcool.
Inizio a ricambiare il bacio con slancio, e gli sfilo facilmente la maglietta. Sento le sue mani accarezzarmi la schiena muovendosi dall'alto verso il basso, è una sensazione meravigliosa. Josh indietreggia fino ad arrivare al letto, e vi si siede, allargando le gambe in modo che io possa stare in piedi davanti a lui. Porto le mani ai suoi Jeans e gli slaccio il primo bottone, lui mi coinvolge in un bacio ancora più passionale. Sento una scarica di elettricità percorrermi, ed incapace di trattenermi mi siedo in braccio a lui stringendogli le gambe in vita. Lui continua a baciarmi, carezzandomi le gambe, la schiena e poi tornando di nuovo alle gambe. Josh mi fa sdraiare sul letto e poi si mette su di me. Improvvisamente vedo la sua espressione vacillare, così gli stringo le braccia al collo avvicinandolo a me.
-Ti voglio- gli sussurro all'orecchio.
Sento il suo respiro affannoso sulle labbra, mi guarda come se stesse prendendo una delle decisioni più difficili della sua vita. Poi sorride e scuote la testa.
-Siamo ubriachi Rosie- dice ansimante.
Riavvicino il suo viso al mio e gli do un bacio.
-E quindi?- gli sussurro di nuovo all'orecchio.
Vedo dal suo sguardo che sta per cedere, ha l'espressione di uno che sta tirando fuori tutta la sua forza di volontà per fermarsi.
Appoggia la sua fronte alla mia e sussurra, sempre con il fiato corto.
-E quindi non permetterò che facciamo l'amore per la prima volta da ubriachi, soprattutto perché per te è la prima volta in assoluto...-
Non so dire se sono più delusa perché si sia fermato, o più felice per quello che ha appena detto. Comunque la dose di alcool che ho in corpo non mi permette di pensare lucidamente, perciò non importa.
Josh si sdraia affianco a me, e mi attira verso il suo corpo stringendomi fra le braccia.
-Odio quando sei così moralista e ragionevole- bisbiglio al suo orecchio.
Lui mi bacia la fronte.
-Si, beh... A quanto pare questo lato del mio carattere viene fuori nei momenti meno opportuni- scherza.
Mi metto a ridere anche io, perché in fin dei conti ha ragione.
Pian piano, gli occhi mi si fanno pesanti, sto per addormentarmi quando Josh parla.
-Ros?-
-hmm- dico nel dormiveglia.
Mentre mi sto addormentando registro solo alcune parole della risposta di Josh, e non le comprendo a pieno, non riesco a sentire l'ultima parte della frase.
-Mi sa proprio che mi sto innamorando di te...- 

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Capitolo 15
*** CAPITOLO 15 ***


CAPITOLO 15


Apro lentamente gli occhi e vedo la luce rosa dell'alba provenire dalla finestra. Provo a sollevare la testa dal cuscino, ma mi fa talmente male che ci rinuncio subito e la riappoggio. Non riesco a ricordare nulla di ieri sera, da dopo i primi drink che ho bevuto. Giro la testa alla mia destra e vedo che Josh è addormentato, un braccio attorno alla mia vita. Lo osservo mentre dorme, gli sfioro il viso con le dita, delicatamente per non svegliarlo. È davvero bellissimo...
Lo sto ancora guardando dormire beatamente quando sento uno strano movimento nello stomaco. Tempo pochi secondi e mi alzo di corsa scostando bruscamente il braccio di Josh che mi circonda, faccio appena in tempo ad arrivare in bagno che mi ritrovo sulla tavoletta a vomitare. Chiudo gli occhi e lascio che l'alcool che ho in corpo esca una volta per tutte. 
Appunto mentale: non toccherò alcolici per un bel po' di tempo.
Sento bussare alla porta del bagno.
-Hey, stai bene?- chiede Josh preoccupato.
Mi poso una mano sulla fronte, sfinita.
-S..si, non entrare!- ed ecco che un'altra scossa mi percuote e vomito di nuovo.
Josh non sembra volermi ascoltare ed entra nel bagno.
-Esci Josh!- gli dico tra uno scossone e l'altro.
-Shh- lui mi si avvicina e mi lega i capelli, poi si siede sul bordo della vasca e mi poggia una mano sulla schiena e una sulla fronte.
-Buttalo tutto fuori- mi incita, mentre espello dal mio corpo gli ultimi residui di alcool.
Tiro l'acqua, chiudo la tavoletta e mi ci siedo sopra, prendendomi la testa fra le mani.
-Va meglio ora?- chiede Josh, mentre mi passa una salvietta bagnata sulla fronte.
-Molto meglio- dico rivolgendogli un sorriso.
Anche lui ricambia il sorriso e mi porge un bicchiere d'acqua che butto giù avidamente.
Mi volto per posare il bicchiere sul lavandino, quando con lo sguardo colgo il vestito che indossavo la sera prima, per terra di fianco all'armadio. In quello stesso momento una serie di immagini si fa strada nella mia mente, riportando alla luce parte degli avvenimenti della serata precedente.
Io e Josh ubriachi. Io che mi sfilo il vestito. Lui che mi bacia il collo. Io che lo spingo verso il letto.
E...e?
Oh merda. Cos'hai fatto Rosie?
Josh nota la mia espressione preoccupata e mi guarda confuso.
-Che succede?- chiede.
Lo guardo e deglutisco.
-Cos'è successo ieri sera?- dico cauta.
-In che senso? Non ricordi nulla?- chiede lui.
-Io...- cerco di sforzarmi a ricordare altro. -Non molto- dico.
- N-noi...abbiamo..? Voglio dire...- balbetto.
Lui mi guarda e poi capisce, scoppiando in una fragorosa risata.
-No- dice.
-Beh, di certo non sembravi intenzionata a fermarti- dice lui con malizia.
Arrossisco all'istante, questa entrerà sicuramente nella classifica delle mie figure di merda. Anzi andrà  direttamente il primo posto!
-Non che a me dispiacesse- continua Josh, soffocando anche lui un sorriso imbarazzato.
-Ma in quel momento ero più cosciente di te, e non mi sembrava il caso...eravamo entrambi ubriachi...e,beh... Non volevo che la tua prima volta fosse così- dice guardandomi negli occhi.
Gli accarezzo il viso, passando il pollice sul suo sopracciglio.
-Grazie- sussurro.
Lui mi rivolge un sorriso e mi bacia la mano.
-Sarà meglio che mi lavi, tra un paio d'ore dobbiamo essere sul set- dico alzandomi.
Josh sta per uscire dal bagno, quando si volta e con voce incerta dice.
-Non ti ricordi proprio nulla di ieri sera?- chiede.
Mi sforzo per un momento.
-Temo di no...perché?- chiedo curiosa, mentre apro l'acqua della doccia.
Mi pare di cogliere un lampo di delusione nei suoi occhi, come se non riuscissi a ricordarmi una cosa importante che ha detto. 
Subito dopo, Josh sorride rassegnato e scuote la testa.
-No, niente- dice e chiude la porta del bagno.
Chissà cosa voleva dire?


-Eee, stop! Ottimo, la scena era perfetta- urla Robert attraverso un altoparlante.
Tiriamo tutti un sospiro di sollievo, sono ore che stiamo girando, un altro minuto sotto questo sole cocente e muoio.
-Facciamone un'altra per sicurezza- dice Robert.
Butto gli occhi al cielo. Ecco, ho parlato troppo presto. 
Josh mi passa affianco e mi stringe il braccio per confortarmi mentre prende posizione per la scena.
-e azione!- grida il regista. 
Mi immergo nel ruolo per far si che questa sia l'ultima scena da rifare oggi, sono esausta.
-e come pensi di fare Darren?- sbraito avvicinandomi a Josh.
-Non abbiamo cibo, non abbiamo un riparo e la radio è andata distrutta con l'elicottero- parto con il mio monologo e fortunatamente dopo una mezz'ora Robert ci congeda.
-Bene ragazzi, andate a riposarvi. Ci rimangono pochissimi giorni di riprese vi voglio tutti al massimo. Ottimo lavoro- e detto questo la troupe si lascia andare in un applauso, Miles mi prende sotto braccio e insieme iniziamo una serie di inchini davanti ai cameramen.
Dopo esserci calmati, mi siedo sulla sabbia e apro un libro, con l'intenzione di rilassarmi. Ho appena iniziato a leggere il paragrafo quando Josh e Daniel mi affiancano, li guardo interrogativa, Josh mi si avvicina come per darmi un bacio ma all'ultimo mi strappa il libro dalle mani e lo getta via.
-Hey, ma che cavolo..?-
 Mi prendono per le braccia e per le gambe e ridendo corrono verso il mare.
Inizio a strillare.
-No,no,no,no. Mettetemi giù vi prego!- urlo ridendo.
Daniel guarda Josh e poi si volta verso la spiaggia, scorgendo Naomi.
-è tutta tua amico, io vado a prendere Naomi- dice con un ghigno sul viso.
Josh ridacchia e mi fa passare un braccio sotto le gambe sostenendo il mio peso. Provo a divincolarmi e inizio a scalciare.
-Josh giuro che se provi anche solo a lanciarmi in acqua ti ammazzo!- strillo.
Lui continua a camminare ridendo a crepapelle.
-No,no,no odio l'acqua! Mettiti giù-
Lui mi guarda, ride e dice.
-Agli ordini, capo- 
Quello che non avevo realizzato è che eravamo già in acqua. Josh mi lascia andare e cado nell'acqua schizzandolo tutto. Appena riemergo lo fisso con uno sguardo assassino.
-Ti avevo avvertito- dico, saltandogli in braccio e facendo cadere anche lui in acqua. Riemergiamo insieme, ridendo come due idioti. Si passa una mano sulla testa per tirarsi indietro i capelli e poi mi abbraccia. Lo guardo e mentre sento la rabbia affievolirsi gli lego le gambe dietro la schiena aggrappandomi a lui.
-Sei un idiota- dico.
Mi avvicino e lo bacio, stringendomi più forte a lui per via delle onde, e sentendo il sapore salato dell'acqua sulle sue labbra.
Veniamo interrotti da Miles.
-Ehm..piccioncini, quando avete finito con le smancerie; Rosie c'è il tuo telefono che continua a squillare- dice.
Josh sbuffa. 
-Tempismo perfetto- dice. Ancora aggrappata a lui mi solleva e mi porta in braccio fuori dall'acqua, sul bagnasciuga mi mette giù ma mi riafferma immediatamente abbracciandomi da dietro e baciandomi il collo. 
Inizio a ridere per il solletico.
-Josh, devo rispondere al telefono!- dico ridacchiando.
-hmm, può aspettare- dice lui con le labbra sul mio collo.
Rido e dopo diversi tentativi riesco a liberarmi dall'abbraccio e prendo il cellulare. Sette chiamate perse di Tyler, sarà meglio che richiami subito, conoscendolo penserà che io sia stata rapita.
Compongo il numero e Josh si piazza davanti a me sorridendo e facendomi ridere a mia volta.
-Shh- lo zittisco, cercando di non scoppiare a ridere anche io di nuovo.
-Rosalie- risponde Tyler con il fiato corto.
-Ciao fratellone! No, non mi hanno rapita mi hanno solo trattenuta e non ho sentito il telefono- dico, sorridendo e guardando Josh.
-Rosalie, ti devo dire una cosa.- dice Tyler serio dall'altro capo del telefono.
Il sorriso mi si spegne lentamente sulle labbra, lasciando spazio all'angoscia.
-È successo qualcosa?- chiedo improvvisamente seria.
-Io...oh Rosalie- sento mio fratello singhiozzare.
Un'ondata di panico mi attraversa il petto e il cuore inizia ad accelerare.
- Cos'è successo?- chiedo con la voce che mi trema.
Josh mi guarda con un'espressione interrogativa.
Tyler con la voce rotta dal pianto dice.
-È Daphne, Rosalie...lei ha...ha avuto un incidente con la macchina- 
All'inizio il mio cervello non registra il senso delle sue parole, poi dopo qualche secondo le comprendo.
Il mio cuore perde un battito, le mani iniziano a tremare e sento un singhiozzo nel petto uscirmi dalla bocca, seguito da altri. Non riesco a respirare. Allontano il telefono dall'orecchio e lo lascio cadere per terra. Guardo Josh, lui ha un'aria terrorizzata e dilaniata dalla preoccupazione. Vedo tutto come se fosse a rallentatore, lui che mi si avvicina spaventato mettendomi le mani sulle spalle e successivamente sorreggendomi. Non sento più la forza nelle gambe,così mi accascio in ginocchio. Josh sta urlando qualcosa ma è come se fossi lontana anni luce, vedo solo le sue labbra muoversi senza riuscire a percepirne il suono.
Daphne.
Sento una forte fitta al cuore. 
Delle macchie nere compaiono nel mio campo visivo.
L'ultima cosa che vedo sono gli occhi verdi di Josh, e poi...
e poi più nulla.

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Capitolo 16
*** CAPITOLO 16 ***


Angolo dell'autrice: scusate il ritardo ragazzi! Ho avuto un sacco da studiare,spero che la storia continui ad appassionarvi, fatemi sapere :) CAPITOLO 16


Lentamente riprendo i sensi. Cos'è successo? Sono svenuta?
Ho ancora gli occhi chiusi e il primo suono che percepisco è la voce di Josh, che sta urlando.
-Spostatevi cavolo! Lasciatela respirare!-
Sembra piuttosto arrabbiato.
-Miles, chiama un cazzo di medico. No che non mi calmo!-
Non riesco a capire perché sia così infuriato. Man mano che riacquisto lucidità i ricordi tornano come una serie di flashback.
Oh Dio, Daphne.
Una fitta lacerante mi attraversa il petto e la mia bocca si piega in una smorfia di dolore, ma tuttavia continuo a tenere gli occhi chiusi.
Improvvisamente Josh smette di urlare, e sento le sue mani sul viso.
-Rosie?- mi scuote leggermente.
-Amore ti prego svegliati- sembra disperato. 
Nonostante la paura del dolore che mi travolgerà non appena riaprirò gli occhi, non ce la faccio a sentirlo soffrire a causa mia.
Mi faccio forza e lentamente apro gli occhi.
-Rosie!- esclama Josh, sollevato.
-Grazie a Dio. Miles prendi dell'acqua, svelto!-
Mi solleva e mi mette seduta.
-Come ti senti?- chiede.
Lo guardo e apro la bocca per rispondere, ma non riesco a formulare nemmeno una parola.
Sento gli occhi inumidirsi e successivamente un'ondata di lacrime rigarmi le guance.
Josh mi fissa con gli occhi pieni di apprensione e preoccupazione, Miles arriva con una bottiglia d'acqua.
Josh si volta verso il gruppo di persone preoccupate intorno a me.
-Lasciateci soli ragazzi, perfavore-
Lentamente la folla si dirada e sulla spiaggia rimaniamo solo io e Josh.
Senza chiedere niente, si avvicina e mi fa bere dell'acqua dalla bottiglia, poi mi asciuga il viso bagnato dalle lacrime.
Ad un certo punto, trovo la forza e formulo una sola parola. Quella che mi terrorizza di più pronunciare.
-Daphne?- bisbiglio, con la voce spezzata.
Josh si siede davanti a me e mi prende la mano.
-Ho parlato con Tyler e...ha avuto un brutto incidente Ros, l'hanno operata e adesso è...lei è in coma farmacologico e non si sa quando si sveglierà- mi dice lentamente.
Mi fissa attentamente, non sapendo che reazione aspettarsi.
Mi sento un automa. 
Non sento niente, o almeno per qualche secondo.
Poco dopo un dolore acuto si fa strada nel mio petto, e mi fa sentire la mancanza del vuoto che sentivo poco prima. Mi costringe a piegarmi in due stringendomi le ginocchia al petto, come per attutire il dolore.
Inizio a singhiozzare senza controllo.
È tutta colpa mia...
Daphne non guida quasi mai, lascia sempre che sia io a farlo, e questa volta non ero li con lei. 
Perché ero qui. 
È colpa mia. È colpa di questa stupida carriera, di questo stupido film e del mio stupido sogno.
Sento le braccia di Josh circondarmi in un abbraccio.
Non so cosa mi prenda, ma non posso sopportare di essere consolata, la colpa è mia.
Scatto in piedi scostando malamente le braccia di Josh.
Lui mi guarda preoccupato e confuso.
-Non mi toccare- gli dico piangendo.
Josh fa per avvicinarsi ma io faccio un passo indietro.
-Che ti prende?- chiede affermandomi per le spalle.
Tento di liberarmi dalla sua presa.
-Lasciami! Lasciami, ho detto- gli grido contro con la voce spezzata dal pianto.
Lui non mi da ascolto e stringe la presa ancora più forte.
-Calmati- urla, senza lasciarmi andare.
Provo nuovamente a liberarmi dalla sua stretta, senza successo. Allora inizio a tempestargli il petto di pugni.
-Non mi toccare!- urlo.
Lui mi ignora i miei pugni e mi affera i polsi con le mani. Mi sto ancora dimenando, quando mi blocca le braccia e mi stringe a lui.
All'inizio continuo a spingerlo e insultarlo, poi sento mancarmi le forze e mi lascio andare alla sua presa, mi arrendo.
-È tutta colpa mia Josh, è colpa mia se è successo...- dico tra un singhiozzo e l'altro.
-Shh- dice lui.
Mi stringe forte a lui, mentre gli inzuppo la camicia di lacrime.
Si scosta leggermente e mi prende il viso tra le mani.
-Guardami- dice.
Alzo gli occhi in modo che incontrino i suoi.
-Togliti dalla testa queste idee. Non è assolutamente colpa tua, Rosalie.-
Abbasso lo sguardo mentre altre lacrime mi rigano le guance.
Con il mio viso ancora tra le mani, Josh mi costringe a guardarlo.
-Hai capito?- chiede, severo.
Annuisco debolmente.
-Bene- dice, stringendomi di nuovo fra le sue braccia.
Lo stringo a mia volta, come se fosse l'unico appiglio che mi permette di non crollare, la mia ancora.
-Andrà tutto bene- mi sussurra all'orecchio.
Mi abbraccia ancora più forte, se è possibile.
Porta una mano alla mia testa e mi accarezza i capelli, lasciandomi un bacio sulla fronte.
-Ci sono qui io- bisbiglia.

Faccio un respiro profondo ed asciugandomi le lacrime sciolgo l'abbraccio con Josh.
-Josh, io devo tornare subito a Los Angeles. Non posso lasciare Daphne sola...-
Lui mi guarda per un paio di secondi e poi annuisce guardando per terra.
-D'accordo. Vengo anche io- dice.
Scuoto la testa decisa.
-Non posso permettere che molli le riprese così all'improvviso, me la caverò anche da sola- dico.
Mi prende il viso fra le mani e dice:
-Non ti preoccupare per me, vengo anch'io, fine della discussione- ripete deciso.
Lo guardo per qualche secondo.
-D'accordo- acconsento alla fine.


Guardo fuori dal finestrino dell'aereo mentre un'hostess annuncia la discesa verso Los Angeles.
Mi asciugo i palmi delle mani sudate sui pantaloni.
Ancora non sono riuscita a scacciare la sensazione di panico ed ansia che mi ha assalito durante la telefonata con Tyler.
L'ultima volta che ho ricevuto una telefonata simile è stato quando è morta mia madre...
Ricordo tutto come se fosse ieri. 
La telefonata di mio padre che mi dice di tornare immediatamente a casa, che la mamma ha avuto un brutto incidente, la sensazione che il mondo mi sia appena crollato addosso, le lacrime dei miei fratelli e l'abbraccio di mio padre che mi dice che devo essere forte, che lei avrebbe voluto così.
Ma come si fa ad essere forti in una situazione del genere? 
Continuavo a ripetere che non poteva essere possibile, che lei ci sarebbe dovuta essere sempre per noi, per me. 
Le persone chiedono come sia possibile superare la perdita di una persona amata. 
Non si supera, ecco come. 
Ci si impara a convivere, ti alzi la mattina fai quello che fanno le altre persone e vai a dormire la sera, finché non ti sembra più così strano.
Il dolore di una perdita del genere ce lo portiamo sempre dentro però.
Sento la mano di Josh che mi scorre sul viso asciugandomi una lacrima, non mi ero accorta di essermi messa a piangere, di nuovo.
Devo imparare ad essere forte, devo smetterla di piangere perché in questo momento non mi aiuta in nessun modo. 
Asciugo velocemente le lacrime e guardo verso l'alto per evitare che ne escano altre.
Josh mi stinge la mano.
-Non devi fingere davanti a me. Puoi piangere- dice.
Distolgo il mio sguardo dal suo.
-Basta piangere- dico secca, guardando di nuovo fuori dal finestrino mentre l'aereo atterra.
Josh continua a fissarmi per qualche secondo poi torna con lo sguardo al giornale davanti a lui e mi stringe più forte la mano.

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Capitolo 17
*** CAPITOLO 17 ***


CAPITOLO 17


Scendo dalla macchina mentre Josh paga il tassista e rivolgo il mio sguardo all'insegna del Los Angeles medical center.
Buffo, l'ultima volta che sono stata qui è stato il giorno in cui ho incontrato Josh, quando mi sono fatta male alla testa. 
Sembra passato moltissimo tempo da quel giorno.
Josh, che ora è di fianco a me, mi prende per mano.
-Coraggio, entriamo- dice.
Insieme ci avviamo dentro e prendiamo l'ascensore fino al quarto piano. Nella sala d'attesa troviamo Tyler e Chris seduti con due caffè in mano.
Tyler si alza e mi viene incontro, abbracciandomi forte.
-Ciao sorellina- dice.
Mi scosto e gli sorrido dolce e malinconica allo stesso tempo.
-come stai?- chiedo. -Non sembra che tu abbia dormito molto ultimamente...- dico preoccupata.
Tyler guarda Chris.
-abbiamo fatto dei turni così che ci fosse sempre qualcuno con lei- 
Mi avvicino e abbraccio Chris, mentre anche Tyler e Josh si salutano.
- La zia arriverà domani, voleva venire anche papà ma gli ho detto di non preoccuparsi e di rimanere in Italia- mi dice Tyler in italiano.
Dev'essere davvero esausto se non riesce nemmeno a formulare una frase in inglese.
-tu quando saresti dovuto tornare?- gli chiedo di rimando, anche io in Italiano.
-una settimana fa, ma il lavoro mi ha dato un'aspettativa data la situazione- risponde lui.
-D'accordo- dico tornando a parlare in inglese.
-Voglio vederla-
Ty mi fa un cenno e prima di seguirlo, afferro la mano di Josh.
-Sono qui- mi sussurra all'orecchio.
Entro nella stanza e in un primo momento giurerei che Tyler abbia sbagliato persona.
Poi vedo i lunghi capelli rossi e capisco che è proprio lei.
Il mio cuore ha una fitta.
Ha le braccia piene di tubi e aghi e l'unico rumore nella stanza è quello della macchina che misura la sua frequenza cardiaca. 
Sento già le lacrime salirmi agli occhi mentre mi avvicino al letto e quando sento un singhiozzo scuotermi il petto capisco che posso anche dire addio al proposito di essere forte.
Mi appoggio alla sedia sistemata di fianco al letto e prendo la mano di Daphne tra le mie, dandole un bacio sul dorso.
-Ciao tesoro- dico, cercando di mantenere un tono di voce normale nonostante i singhiozzi.
Sento la porta alle mie spalle chiudersi e capisco che i ragazzi mi hanno lasciata sola con lei.
Tiro su col naso e faccio un sorriso sbrigativo.
-non posso lasciarti sola nemmeno qualche settimana e guarda cosa combini- dico piangendo.
-non lasciarmi Daphne...lo hai promesso quando è morta la mamma. Io ho bisogno di te- dico mettendole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Un sorriso mi sfugge tra le lacrime quando mi viene in mente che cosa mi avrebbe detto in questo momento se mi avesse vista così sconvolta.
"andiamo passerotto, contieniti o ti colerà tutto il trucco" mi sembra persino di sentire la sua risata spensierata.
-hai ragione, devo smetterla di piangere- dico rivolgendomi a lei.
-Farò del mio meglio. 
Grazie a Dio c'è Josh...non so cosa avrei fatto negli ultimi giorni senza di lui, è stato così meraviglioso con me- racconto stringendo la sua mano più forte.
-mi sento al sicuro quando sono con lui...mi completa- continuo. 
-Ho paura di essermi innamorata Daph- ammetto sorridendo.
Mi asciugo le lacrime con la mano libera.
-Il tuo passerotto innamorato sarebbe un buon motivo per svegliarsi- dico sorridendo.
Passo il resto della giornata così, raccontando a Daphne tutte le cose successe ultimamente durante le mie settimane di riprese.
Devo aver letto da qualche parte che è molto probabile che le persone in coma siano aiutate dalla voce dei familiari. Perciò continuo a parlare, senza interrompermi un momento.
Fino a che esausta, con ancora la mano di Daphne tra le mie, appoggio la testa sul suo letto e mi addormento.
Una mano mi scuote leggermente la spalla, svegliandomi.
Josh e Tyler sono dietro di me con uno sguardo di apprensione.
-Ros, vai un po' a casa a dormire, starà Chris con lei- dice dolcemente Tyler.
Lo guardo qualche secondo e poi annuisco lentamente, abbraccio Tyler e seguo silenziosamente Josh verso l'uscita dell'ospedale.
Sento la testa martellarmi e gli occhi gonfi e stanchi dal pianto.
Josh affianco a me non chiede nulla, non si sforza di parlare o di far parlare me, si limita a stringermi la mano.
Prendiamo un taxi e torniamo a casa. La villetta sembra così tremendamente  vuota senza Daphne e questo mi fa stare ancora peggio. 
Sono semplicemente esausta, sono stati due giorni assurdi e non ho fatto altro che piangere, sento come se avessi esaurito le lacrime.
Rimango paralizzata come un vegetale all'entrata di casa. Josh mi passa un braccio in vita e dopo aver appoggiato le valige mi accompagna al piano di sopra.
Apre la porta della mia stanza e mi fa sedere sul letto, dopo qualche minuto torna con un bicchiere d'acqua che mi costringe a bere.
Una volta finito porta via il bicchiere, torna nella stanza e mi fa alzare in piedi. Ci ritroviamo l'uno davanti all'altra, lui mi guarda intensamente e posa il pollice sull'incavo del mio gomito attirandomi a lui. Stringo forte il suo corpo al mio, affamata di contatto umano.
Lui si scosta e mi da un bacio leggero sulle labbra, porta le braccia ai miei fianchi e mi sfila la maglietta e successivamente i pantaloncini.
Prende i vestiti e li ripone nell'armadio, dal quale estrae un pigiama.
Si avvicina e mi infila prima la parte di sotto, poi la maglietta del pigiama.
Mi fa sdraiare sul letto e mi rimbocca le coperte, poi si sfila anche lui maglietta e pantaloni e si infila sotto le lenzuola affianco a me.
Una volta sistemato, porta una mano al mio fianco e mi attira a lui facendo aderire i nostri corpi.
Dopo le ultime quarantotto ore, non pensavo che qualcosa avrebbe potuto farmi sentire realmente meglio, eppure in questo momento sento una sensazione di pace e sicurezza invadermi il corpo. 
Più mi stringo a lui, più l'ansia diminuisce. Non so come faccia, davvero. Ma riesce sempre a farmi sentire meglio, così al sicuro, così amata.
-Josh?...- sussuro a contatto con la sua pelle.
-si?- risponde lui.
-Io...non so come ringraziarti...- dico sentendo il calore invadermi le guance.
Lui mi guarda interrogativo e mi da un bacio sulla punta del naso.
-non devi ringraziarmi Rosie- dice, facendo una lunga pausa tra una parola e l'altra.
-sei diventata la cosa più importante per me, non so se capisci...sento i miei sentimenti crescere momento dopo momento...non mi sono mai sentito così prima...- trae un lungo respiro.
-so che non è il momento adatto per dirlo ma...penso proprio di essermi innam...-
Lo interrompo posandogli un dito sulle labbra.
Un sorriso si allarga sulle mie labbra mentre quella che spero sia l'ultima lacrima della giornata mi riga la guancia, ma non importa, perché queste sono lacrime di gioia.
-Ti amo- sussuro lentamente.
Josh mi guarda con un'espressione che definirei felicità allo stato puro.
Sposta la testa affianco alla mia e mi riattira fra le sue braccia, fissandomi negli occhi.
-Ti amo, Rosie Kurtright- sussurra sulle mie labbra.
Si avvicina e mi bacia lentamente, facendo scorrere le mani lungo i miei fianchi e lungo le gambe.
Mi bacia ogni centimetro della pelle del viso, per tornare poi alle labbra.
Lascia un ultimo bacio, leggero sulla fronte.
-Ti amo- ripeto io, stringendo le mani  alla sua schiena.
E così, esausta mi addormento. Con un senso di pace che sovrasta tutte le tensioni e il dolore degli ultimi giorni, e con le mani di Josh che mi accarezzano la schiena.
Giù, su, giù, su....



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Capitolo 18
*** CAPITOLO 18 ***


CAPITOLO 18


La settimana che segue è estenuante. Mi sento un automa che svolge la solita routine tutti i giorni.
Mi alzo, faccio la doccia, mi vesto e vado all'ospedale dove rimango tutto il giorno, sono vuota. 
L'unico pizzico di gioia presente al momento nella mia vita  è Josh, si sveglia con me e sta tutto il giorno in ospedale insieme a me, spesso aspettando in sala d'attesa per lasciarmi da sola con Daphne.
So che devo essere forte per lei, come lo dovevo essere quando è morta mia madre, perciò faccio di tutto per nascondere il dolore che provo. 
Desidero solo un'unica cosa e la desidero disperatamente.
Che la mia migliore amica si svegli.
Ma più i giorni passano più la mia speranza si affievolisce, come la fiamma di una candela in mezzo ad una tempesta.
Quella mattina entro nella stanza d'ospedale come tutti gli altri giorni.
"Ciao tesoro" dico avvicinandomi a Daphne e carezzandole il viso.
Estraggo un libro dalla borsa e sedendomi nella sedia accanto al letto dico:
-Guarda che ti ho portato. Il tuo libro preferito, Hunger Games-
Apro il libro e inizio a leggere ad alta voce da dove avevo interrotto il giorno prima. Sono arrivata al punto in cui Katniss incontra per la prima volta il suo stilista.
-"il mio stilista si chiama Cinna, non è stravagante come tutti gli altri abitanti di Capitol City. Ha la pelle scura ed un'unica linea di eye-liner dorato sulle palpebre.."-
Accade tutto in un attimo sento il lento muoversi e mi giro verso Daphne.
La vedo ansimare e muovere lentamente le labbra.
-Si pronuncia "Sinna" non "Cinna"...te l'ho detto mille volte...-
Un urlo di gioia mi sfugge mentre i miei occhi si riempiono di lacrime.
Mi getto a capofitto su Daphne abbracciandola.
-In questo momento Cinna è la parola più bella del mondo- dico con la voce che trema un'ottava più alta del normale.
La stritolo in un abbraccio soffocante per qualche secondo poi le lascio un bacio sulla fronte e corro a chiamare l'infermiera.
Arrivo al bancone con il fiatone.
-Venga subito!! Si è svegliata!!!- urlo di gioia all'infermiera.
Lei si precipita subito nella stanza insieme ai dottori mentre un'altra dottoressa mi dice che non posso entrare e che mi chiameranno loro.
Sento il cuore in gola e potrei mettermi a saltare per la stanza per la felicità che provo. Rinizio a correre per i corridoi, come una bambina di cinque anni, diretta alla sala d'attesa.
Trovo Josh seduto che legge un libro. Si alza e guarda preoccupato la mia espressione sconvolta, poi le mie labbra si allungano in un sorriso e gli corro incontro saltandogli in braccio, le mie gambe legate alla sua schiena.
-Si è svegliata, Josh!!!- dico guardandolo negli occhi con le lacrime che mi rigano le guance.
-Si è svegliata e sta bene!- dico di nuovo.
Lui mi guarda sorridendo e mi stringe nel suo abbraccio baciandomi sulle labbra.
-Sono così felice, Ros- dice con le labbra sulle mie.
-Ne ero sicuro- afferma.
Non riesco a smettere di sorridere, sciolgo la presa delle mie gambe sulla sua schiena e gli prendo delicatamente il viso fra le mani.
-Ti amo- dico.
Mi guarda felice e mi lascia un altro bacio sulle labbra, poi mi abbraccia.
-Ti amo anche io- mi sussurra all'orecchio.


-Daphne, per favore, ti hanno appena dimessa!- grido alla mia migliore amica.
Ho appena parcheggiato la macchina davanti al Garage di casa, neanche il tempo di togliere la chiave dal quadro che quella pazza è già saltata giù dalla macchina.
-Oh andiamo passerotto, non farmi la predica- dice ridendo mentre, munita di stampelle, si avvia all’entrata di casa.
-Daphne Reynolds, sei rimasta in coma per più di due settimane, hai avuto un trauma cranico ed una gamba rotta, ti hanno appena dimessa e pretendi di fare l’avventuriera?- ribatto, cercando di tenere il passo con lei e ironicamente con le sue stampelle.
-Infatti passerotto!- dice alzando la voce. –Dopo tutto il tempo in ospedale voglio godermi un po’ d’aria fresca- dice, giustificandosi.
La guardo con un sopracciglio alzato. –Si ma sarà meglio se ti dai una calmata- dico severa.
-Tranquilla tesoro, sto bene ora- dice accarezzandomi la guancia. –Non devi preoccuparti per me, sei tu la più piccola quello è compito mio-
La guardo e sorrido. –Per adesso lascia che sia io a prendermi cura di te- dico liberandola del peso della borsa a tracolla.
-Sono così felice di essere a casa finalmente- dice Daphne entrando nella stanza open-space  che comprende, cucina e salotto. Si lascia cadere sul divano e appoggia la gamba fasciata sul tavolino.
-Allora cosa prevede la serata? Chiacchiere fra donne, filmetto, pizza, e una bella bottiglia di vino?- dice legandosi i lunghi capelli rossi in una coda.
Scoppio in una risata lasciandomi cadere a mia volta sul divano affianco a lei.
-Il vino te lo scordi, sei sotto farmaci- sentenzio.
-Oh ma andiamooooo- protesta Daphne. –Dov’è finita la mia Rosie spensierata, selvaggia e ribelle?-
Mi volto a guardarla le punto contro il dito a mo’ di minaccia. –La hai fatta invecchiare dallo spavento con l’incidente, ecco dov’è finita!- dico fingendomi minacciosa.
-Guarda lascia perdere, quell’idiota ubriaco mi è venuto addosso- dice scocciata.
Preferisco evitare il discorso, c’è mancato poco che la perdessi per colpa di quello stupido incidente e il pensiero mi fa venire ancora i brividi. Daphne nota la mia espressione assente e fortunatamente inizia a parlare di qualcosaltro.
-Allora, dove hai lasciato la tua metà?- mi chiede, ammiccando. –Cosa mi sono persa,eh?-
Sono due giorni che non vedo Josh, anche se ci sentiamo continuamente sul telefono, con Daphne che veniva dimessa dall’ospedale non ho avuto tempo per altro. Inoltre mio fratello Tyler è dovuto tornare a New York, poiche aveva esaurito i giorni di ferie; e Chris è dovuto tornare a lezione, ma fortunatamente, almeno lui, frequenta l’università qui a Los Angeles ed è praticamente sempre da noi. Stasera ha insistito per venire e stare un po’ con Daphne. “In modo che tu possa trascorrere un po’ di tempo anche con Josh” si è giustificato, balbettando e arrossendo. Sono piuttosto sicura di stare per assistere all’inizio di qualcosa fra quei due. Esco dalla mia bolla di pensieri e rispondo a Daphne.
-“JOSH”- dico sottolineando il nome. –Viene qui più tardi, siccome non mi va di fare la terza incomoda tra te e Chris-
In un momento mi pare di notare del rossore invadere le guance di Daphne.
-Non ci credo!- dico spalancando la bocca e ridendo. –Daphne Reynolds, che arrossice!?-
Daphne mi scocca un’occhiataccia e mi fa segno di stare zitta.
-Qualcuno qui si è preso una bella cotta!- inizio a canticchiare.
Il viso di Daphne prende letteralmente fuoco.
-Shh!! Smettila, non è vero!- dice lei balbettando.-
-Non c’è niente fra di noi, siamo solo amici. Si è solo mostrato molto cortese mentre stavo male- farfuglia lei.
Rido e mi alzo dal divano per andare a farmi la doccia, all’ultimo mi sporgo dalle scale e le dico con finta aria autoritaria.
-A me non la dà a bere, signorina Reynolds!-
Hola lettrici :) Dovete davvero scusarmi per l'assenza dei mesi precedenti, all'inizio avevo da fare con la scuola e poi ho pensato di fare una pausa estiva così magari mi sarebbe tornata l'ispirazione, e così è stato! Mi raccomando tenetevi aggiornate sulla storia e recensite. -Sophie

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Capitolo 19
*** CAPITOLO 19 ***


CAPITOLO 19
 
 
Esco dalla doccia e mi avvolgo nell'asciugamano. Come al solito sono in ritardo. Josh dovrebbe passare a prendermi tra pochi minuti. 
Mi asciugo velocemente i capelli e mi infilo un paio di jeans e una maglietta. 
Non vedo l'ora di vederlo, saranno anche passati solo pochi giorni ma mi sembrano settimane. Mi affaccio al balcone della mia stanza e vedo la moto di Josh che entra nel vialetto. Sorrido tra me e prendo la borsa, correndo giù dalle scale. 
In salotto ci sono Daphne e Chris accoccolati sul divano.
- Buona serata piccioncini, io sto uscendo- dico passando accanto al divano.
-Dove vai?- chiede Chris, curioso.
-Da Josh- rispondo.
Daphne si volta e mi fa l'occhiolino.
-Non fare niente che io non farei- dice.
Chris alza gli occhi al cielo.
-Oh allora siamo messi bene- dice con fare scherzoso.
Daphne gli da una sberla sul braccio e i due iniziano una battaglia finendo poi per abbracciarsi. 
Sorrido della loro felicità, che solo un amore che sta nascendo può dare, ed esco dalla porta principale.
E lui è li. 
Appoggiato alla moto, le mani nelle tasche del giubbotto di pelle. Le sue labbra si aprono in un sorriso appena mi vede, sento la familiare stretta allo stomaco e realizzo che non mi abituerò mai al suo sorriso, che mi farà sempre effetto.
Gli vado incontro e lo abbraccio stringendomi forte a lui.
-Mi sei mancato- dico.
Lui si scosta da me e mi mette una mano sul viso avvicinandomi a lui e baciandomi sulle labbra.
-Anche tu, da morire- sussurra.
Si scosta e prende il secondo casco dal sotto sella, infilandomelo delicatamente.
-Allora- dice. 
-Serata film?-
-Aggiudicato- rispondo, salendo sul retro della moto.
Josh si mette il casco, accende il motore e lascia che si scaldi, dando un po di gas. 
All'improvviso spegne la moto e si gira verso di me. Un sorriso si fa largo sulle sue labbra e ho il sospetto che stia escogitando qualcosa.
-Ho un'idea- dice, tutto emozionato.
Lo guardo interrogativa.
-Cosa?- chiedo con voce dubbiosa, per tastare il terreno.
Josh scende dalla moto e mi fa scivolare in avanti, al posto di guida.
-Voglio che provi a guidare tu stasera- dice sicuro di se.
Scoppio in una risata un po isterica, convinta che il suo sia uno scherzo.
Però poi lo guardo bene e vedo che mantiene perfettamente la sua espressione convinta.
-Stai scherzando vero?- chiedo.
-Assolutamente no- risponde con voce innocente.
Lo fissò incredula per un paio di secondi e poi mi faccio sfuggire un'altra risata.
-Ma...Josh, questa moto pesa il triplo di me! Come minimo finirà per schiacciarmi- dico.
-Oh smettila di brontolare- dice ridendo. 
-Ci sono qui io ad insegnarti- 
Passo in rassegna tutte le scuse plausibili che mi vengono in mente.
-Ma..ma...insomma, non ho mai guidato una moto prima!- dico con una tonalità leggermente isterica.
Mi guarda divertito e mi da un bacio.
-Vuol dire che stasera sarà la tua prima volta- dice. 
"Si, prima ed ultima, considerato che molto probabilmente farò cadere questo aggeggio in un fosso" penso; sempre al culmine dell'ottimismo.
Mi prendo il viso tra le mani e infine cedo.
-D'accordo, va bene- rispondo poco convinta.
-Però ti avverto, se succede qualcosa dirò a Daphne di prendersela con te e non con me!- dico.
Josh butta gli occhi al cielo.
-Ti assicuro che finché ci sarò io non ti accadrà nulla- dice.
Scivolo lentamente al posto del guidatore mentre Josh si siede dietro di me. 
È strano essere a posizioni invertite.
Mi circonda le braccia, fino a posare le sue mani sulle mie.
Stringe la mano sinistra.
-Questo è l'acceleratore- mi sussurra all'orecchio.
-Quest'altra invece è la frizione, e qui a sinistra si trova il freno- 
Tento di ascoltare attentamente, ma il suo respiro sul collo mi distrae. E anche tanto.
Josh continua a spiegare i diversi comandi, nel frattempo io volto lentamente la testa per guardarlo in faccia.
Cavolo, quei suoi occhi verdi... 
Sono così profondi...così calamitanti.
Il mio sguardo scende sulle sue labbra e provo un improvviso bisogno di baciarlo, di sentirlo vicino a me.
-...le frecce te le inserisco io, e questo è tutto. Rosie? Ci sei?- chiese Josh.
Mi risveglio dal mio sogno ad occhi aperti.
"Oh, andiamo. Un po di contengo Kurtright!" Urla la mia vocina interiore.
-Ok, ho capito- rispondo distratta.
Faccio un respiro profondo.
Dio, mi sudano già le mani, andiamo bene.
Eseguo i semplici comandi che mi dice Josh e in un attimo la moto si muove. È quasi incredibilmente, sono io a guidarla.
-Guarda Josh!! Guarda, so guidare! Sto guidando una moto!- urlo per sovrastare il vento.
Mi sento emozionata come una bambina la mattina di Natale. 
Che sensazione meravigliosa.
Sento di avere il controllo su tutto e non ci sono abituata, il vento mi sferza i capelli, le palme e le piccole villette a schiera si distendono sulla strada mentre passiamo affianco alla spiaggia e l'odore familiare di salsedine mi invade.
Mi sembra di sentirmi libera per la prima volta dopo tanto tempo.
-Sei bravissima piccola- dice Josh ridendo. Mi da un bacio sulla guancia.
-Se non vuoi fare un incidente è meglio che non distrai in questo modo la guidatrice- lo avverto.
Sento il corpo di Josh vibrare contro il mio mentre scoppia in una risata.
-Mi scusi comandante- mi sussurra all'orecchio.
E fanculo l'auto controllo.
 
Contro ogni mia previsione, dopo una ventina di minuti ci troviamo davanti all'appartamento di Josh.
Un moderno ed elegante condominio ad appena due passi dalla spiaggia.
Spingiamo la moto fino al garage.
-Allora capo, come sono andata?- gli chiedo, abbracciandolo da dietro mentre chiude la serranda del box.
Si gira verso di me.
-Davvero niente male, credo che ti lascerò guidare più spesso- dice sorridendo.
-Affare fatto!- esclamo.
Josh mi prende per mano e mi fa strada fino all'ascensore per raggiungere l'appartamento.
Schiaccia il pulsante per il ventiduesimo piano. 
C'è una strana atmosfera nell'ascensore, siamo entrambi in silenzio e allo stesso tempo ci scrutiamo a vicenda con la coda dell'occhio. 
Non sopporto gli ascensori, sono così piccoli, chiusi e soffocanti. Soprattutto se devi raggiungere uno degli ultimi piani di un palazzo così alto. Chiudo gli occhi per cercare di allentare la tensione.
Non serve a molto, perciò poco dopo li riapro e guardo Josh invece.
Non sta più ridendo, al contrario mi guarda con un espressione seria, incantata.
Un'attrazione del genere, così intensa e travolgente, è ancora una sensazione nuova per me. Non riesce a smettere di sorprendermi.
Lui guarda me ed io guardo lui.
È un po come se stessimo facendo un gioco. Chi distoglie lo sguardo,  chi cede all'attrazione per primo perde.
Oh, ma chi se ne fotte di chi cede per primo. 
Voglio Josh e lo voglio ora.
Neanche mi leggesse nel pensiero, ci muoviamo nello stesso momento, solo che lui è un po più veloce.
Mi mette una mano sull'addome e mi spinge contro la parete dell'ascensore.
Dio, quant'è bello.
Mi fissa per un paio di secondi, in cui tutto ciò che si sente sono i nostri respiri leggermente affannati.
Non riesco più a resistere, mi sporgo in avanti e premo la mia bocca sulla sua, lui risponde con slancio spingendomi completamente contro la parete. Sento le sue mani dappertutto e per poco non vado in iper ventilazione. 
Il "ding" dell'ascensore annuncia che siamo arrivata al nostro piano. Josh non smette di baciarmi, fa scivolare le sue mani sulle mie cosce e mi solleva, in modo che le mie gambe siano strette intorno alla sua vita. Si fa strada nell'appartamento e con il braccio butta a terra tutti gli oggetti che si trovano su un tavolino a muro nell'ingresso, per farmici sedere.
Sorrido con la bocca contro la sua e lo attiro a me, sollevandogli la maglietta fino a sfilargliela. Guardo il suo petto nudo, chiedendomi come può essere una persona così perfetta. Perché ai miei occhi lui è esattamente così. Faccio passare le mie mani sul suo torace, riprendendo a baciarlo. Josh non perde tempo a sfilarmi il vestito, così da farmi rimanere in intimo. Lo guardo e sorrido, riniziando a baciarlo. Gli tiro una ciocca di capelli per farlo avvicinare di più, sento le sue mani sulle mie cosce, e anche la sua erezione. Non ho mai desiderato così tanto qualcuno in vita mia.
Josh si stacca, quasi facendosi forza, da me e con il fiato corto alza un dito in segno di pausa.
-Aspetta Rosie...- dice ansimando.
-Sei sicura di volerlo fare?- chiede.
Lo guardo e alzo l'angolo delle labbra sorridendo. È così premuroso, mette i miei sentimenti e bisogni davanti ai suoi, sempre.
Josh deve fraintendere la mia espressione, perché dice.
-Io, beh...potrei seriamente perdere la testa per quanto ti desidero in questo momento, ma per te posso aspettare- dice sorridendo e alzando un sopracciglio.
Gli metto le mani sul collo e lo attiro a me fino.
-Non voglio aspettare..ti voglio adesso- gli sussurro all'orecchio.
Sembra quasi che non aspettasse altro. Sorride e riprende a baciarmi con più passione di prima. Mi riprende in braccio e mi porta nella sua stanza. Indietreggia fino al letto e mi ci fa sdraiare, mettendosi sopra di me.
Inizia a baciarmi il collo mentre mi sfila il reggiseno. Sento la sua bocca sul collo, la clavicola, il petto. Si stacca e mi guarda, con uno sguardo come illuminato.
-Che c'è?- gli chiedo ansimando.
-Sei la cosa più bella che io abbia mai visto in tutta la mia vita- dice Josh, scandendo ogni singola parola.
Sento gli occhi inumidirsi mente lo riattiro a me. Mi sfila l'intimo e prende un preservativo dal cassetto del comodino, infilandoselo.
Mi mette le mani sui fianchi, posizionandomi esattamente sotto di lui. Chiudo gli occhi mentre si prepara a entrare dentro di me.
Poi sento una mano prendermi delicatamente il mento. Apro gli occhi e vedo i suoi, color verde smeraldo e miele.
-Guardami negli occhi, okay?- dice piano.
Annuisco lentamente, stringendo la mano attorno al suo braccio.
Entra dentro di me una volta, piano per farmi abituare. Mi mordo il labbro per il dolore bruciante che sento e richiudo gli occhi senza rendermene conto.
-Guardami- dice Josh con le labbra sulle mie.
Tengo lo sguardo fisso nel suo. Entra di me un'altra volta e un'altra ancora, fino a che non sento quasi più dolore. Inizia a muoversi in sincrono con il mio corpo, avanti e indietro. Iniziamo entrambi ad ansimare e Josh afferra la mia mano, che ha iniziato a tremare, intrecciando le dita con le mie. 
Lo guardo per tutto il tempo negli occhi e noto nel suo sguardo lo stesso amore incondizionato che provo io. 
Dopo un'ultima spinta, si accascia affianco a me, affannando.
Mi attira a se abbracciandomi, lo stringo come se fosse la mia ancora e senza di lui affondassi. 
E infondo è proprio così. 
-Questa è la notte più bella della mia vita, Rosie Kurtright- mi sussurra all'orecchio.
-Sei una meraviglia- dice e mi bacia.
Mi sento la ragazza più fortunata sulla faccia della terra.
-Ti amo, da morire- bisbiglio dandogli un ultimo bacio.
-Ti amo- risponde lui.
Ci addormentiamo abbracciati. Io con il viso nascosto nel suo collo. 
Il profumo più buono al mondo è quello della persona che ami.
 

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