Il cercatore di leggende

di AzuAzuThom
(/viewuser.php?uid=666165)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La chiamata ***
Capitolo 2: *** La partenza ***



Capitolo 1
*** La chiamata ***


Era una giornata di inizio primavera, una brezza calda e piacevole soffiava su Fiorlisopoli, una città tropicale a sud-ovest di Johto .I primi turisti cominciavano ad arrivare da tutte le regioni per andare in spiaggia e, per gli avventurieri c'erano le isole vorticose. Su una piccola collina sorgeva una casa in legno abitata da un giovane ragazzo, sua madre e i suoi fratelli e sorelle .Il ragazzo in questione : Thomas, è un giovane quattordicenne caratterizzato dai suoi insoliti capelli di un colore blu scuro e da i suoi occhi che, contrariamente ai capelli erano di un colore blu identico a quello del mare che si poteva scorgere dalla casa. Era un giovane curioso e intelligente che in città era considerato come strano perché terribilmente appassionato di Pokémon leggendari e, da piccolo si avventurava sempre a nuoto nelle caverne delle isole vorticose ma ostinato smise di andarci ma non di credere che il leggendario Lugia ci abitasse.

Quella non era una mattina normale per lui, infatti oggi avrebbe ricevuto il suo pokédex e il suo primo pokémon ed è per questo che si svegliò presto, si preparò e partì in anticipo di ben due ore per poter andare prima nel suo posto preferito da lui chiamato la spiaggia segreta. Era una spiaggia che si trovava in una grotta nascosta raggiungibile solo da sott'acqua per questo Thomas indossava il suo costume da bagno. Due non erano molte visto che non era vicinissimo quindi il ragazzo dovette sbrigarsi. Arrivo là dove si immergeva per raggiungere la grotta, mise i suoi vestiti in uno zaino impermeabile e si immerse. La mattina presto le acque erano piene di Chinchou e di Lanturn che gentilmente illuminavano le acque profonde, Thomas sapeva resistere in apnea per molto tempo e quindi ormai arrivare alla spiaggia segreta era semplice. Arrivò e tutto era come sempre quindi prese dei libri e cominciò a studiare ma qualcosa lo distrasse, era come un'aura dei colori dell'arcobaleno, si avvicinò lentamente e provò a toccarla ma questa lo colpì e gli fece perdere i sensi . Sognò una sagoma nera che gli parlava, all'inizio non capiva bene di cosa parlasse ma poi avvicinandosi riusci a capire tutto.

« Vieni qui... salvami... » Disse la sagoma.

« Chi-chi sei ? Dove è qui ? » Rispose il ragazzo scioccato e stranito da cio che stava succedendo

« Ka-kanto... Celestopoli... » La sagoma pareva stanca, sfinita. Si accasciò per terra e si transformò in quell'aura arcobaleno e Thomas si svegliò.

Per terra adesso c'era una mappa di Kanto aperta con una macchia rossa su Celestopoli, il ragazzo non credeva a ciò che gli era appena successo, apparte la mappa per terra la grotta era rimasta la stessa, si stiracchiò e guardò l'ora sul suo polso. Un espressione di malinconia era stampata sulla sua faccia, mancavano poco più di cinque minuti all'appuntamento.

Prese la mappa e lo zaino in tutta fretta, lasciò i libri e tutto il resto lì e si tuffò. Nuotò il più veloce possibile e in tre minuti circa fu a galla, ora doveva raggiungere la palestra, era lì che avrebbe ricevuto il suo pokédex e il suo primo pokémon.

Non si rivestì e corse verso la palestra come uno scemo e vide in lontananza un professore che dava un pokémon a un ragazzo, un ragazzo che Thomas conosceva bene.

«Tu devi essere Thomas, beh non disperare sei in ritardo di appena un minuto»

Il ragazzo guardò il professore e si sentì come libero da un peso, aveva sentito parlare del professor Elm come una persona gentile e maldestra, cosa che si capì subito visto che fece cadere le due poké ball che aveva in mano.

«Ciao Thomas .» L'altro ragazzo salutò con un tono detestabile e una faccia da schiaffi.

«Ciao Bryan .» Rispose con un tono ancor più detestabile e una faccia ancor più da schiaffi.

L'aria era fritta e fulmini cadevano tra cuei due grandi nemici.

«Ragazzi, tutto bene ? Li volete questi pokémon ? » Disse il professore un po' stranito.

«Certo professore !» I due si girarono e fecero finta di essere grandi amici scambiandosi delle volte degli sguardi malefici.

«Per voi non ho dei normali starter perché sarebbero troppo banali, ho dei pokémon non originari di questa regione ma che si evolvono in un pokémon scoperto qui à Johto, su prendete una poké ball ciascuno !» .

I due giovani si avvicinarono e presero una poké ball ciascuno : Quella di Bryan conteneva un Oddish e quella di Thomas un Azurill.

«Questi sono i vostri pokémon ed ecco i vostri pokédex » Il professore porse due pokédex di ultima generazione uno blu per Thomas ed uno verde per Bryan.

« Grazie tante professore le sono veramente grato per questo fantastico piccolino e per il pokédex » Disse Thomas felicissimo mentre Bryan se ne era andato senza neanche ringraziare. Il professore non chiese neanche di completare il pokédex a Thomas perché da anni nessuno lo faceva più.

I due si salutarono e Thomas tornò a casa con il suo Azurill sulla spalla pensando che doveva assolutamente trovare un modo di recarsi a Kanto il più velocemente possibile.  

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** La partenza ***


 

 

« Quindi dovresti andare a Kanto subito perché uno sconosciuto te l'ha detto in sogno ? » La madre di Thomas era in cucina e stava preparando il pranzo.

« Esatto! » Il ragazzo sapeva che sua madre avrebbe sicuramente detto di no e alla fine sarebbe dovuto partire di nascosto ma dopotutto provare non costa niente, no ?

« Fai le valigie allora. » In quel momento Thomas era talmente sorpreso che cadde a terra.

« In ogni caso io e Corsola dobbiamo viaggiare per vendere le nostre sculture » continuo la madre che indicò il piccolo pokémon di famiglia che dormiva nella sua piscinetta in giardino, Corsola si esclamò come per dire “ Ciao ciao !” .

« Quindi stai dicendo che posso partire ? » Il giovane si rialzò.

« Fai pure però dovrai mostrarmi quel fantastico Azurill di cui parlavi prima » La madre sembrava piuttosto indifferente all'idea che il suo dolce bambino sarebbe partito tanto lontano .

« Ok... Su vieni piccolino » nascosto dietro Thomas c'era Azurill che timidamente si fece vedere.

Apparentemente era un pokémon molto timido ma la madre di Thomas non poteva resistere ai pokémon carini, diciamo che erano la sua principale debolezza .

« Che carino !!!! Guarda che belle guanciotte !!! E il pelo è perfettamente liscio !!! » La donna stava impazzendo, stava “torturando” quel povero pokémon con strizzate di guance e baci .

« Mamma, fai attenzione, non gli piacciono troppe coccole... » Non ebbe il tempo di finire di parlare che il piccolo pokémon sparò un attacco bollaraggio in piena faccia alla donna.

« Ahi, ahi ! Thomas fallo smettere ! Ahia ! » Il piccolo pokémon era anche potente e la madre di Thomas ne stava risentendo le conseguenze .

« Azurill basta così, calmati » Il piccolo pokémon smise subito si girò come per dire “Pfff, prossima volta sarà peggio per lei” anche se più che offeso il birichino sembrava divertito.

« Allora Thomas, vai a cercare un modo per arrivare a Kanto, io penserò a cucinare e a dopo ! »

La donna si era ripresa dallo shock causato dal piccolo pokémon dispettoso, quindi Thomas partì in città per vedere se qualcuno stava per caso andando a Kanto .

 

Il sole era alto nel cielo e anche essendo l'inizio della primavera faceva un caldo desertico quindi la prima cosa che veniva in testa uscendo di casa era la voglia di mettersi sotto un ombrellone o di prendere quel magnifico sole e abbronzarsi ma Thomas adesso doveva solo e soltanto cercare un passaggio.

Scorse sua sorella Amy e il suo fidanzato Josh, ovvero il fratello di Bryan. Entrambi avevano ventidue anni e il fatto che Josh fosse il fratello di Bryan rendeva l'inimicizia di Thomas e quest'ultimo ancora più forte . Amy era una ragazza alta dai capelli blu come il fratello e lunghi, aveva degli occhi ancora più chiari e belli di quest'ultimo che per questo la chiama “acquamarina” come l'omonima pietra dello stesso colore e lei odia questo soprannome. Da quando erano piccoli Amy si prende cura di Thomas e dei suoi altri fratelli visti i tanti viaggi di lavoro della madre, è una ragazza gentile e premurosa che però arrabbiata può diventare molto tosta. I suoi pokémon sono un Mantine e un Remoraid con cui va periodicamente a nuotare. Josh invece è un ragazzo molto alto e muscoloso con i capelli castani al contrario del fratello minore che li ha verdi, Thomas non ha niente contro di lui ma non è neanche il suo migliore amico visto che per loro è di famiglia essere terribilmente snob e di pensare di essere sempre superiore a chiunque, questo prima di incontrare Amy perché sembrerebbe che sia cambiato e Thomas si fida . Il suo pokémon è un Machoke.

« Acquamarinaaaaaaaa !!!! » Il ragazzo grido scuotendo la mano.

« Aaaargh non chiamarmi così !!!!!!! » Amy sembrava aver voglia di ucciderlo ma nello stesso tempo aveva un'aria scherzosa .Thomas raggiunse gli innamorati.

« Allora che c'è ? » Chiese la ragazza.

« Volevo chiederti se conosci qualcuno che va a Kanto in giornata ? » Rispose il ragazzo con occhi lucidi e speranzosi.

« Dritto al dunque come sempre eh Thommy, comunque Kanto dici ? Mi dispiace ma non credo » La luce negli occhi del giovane si spense in un blu opaco.

« Kanto ? Mio padre Furio si reca a Biancavilla proprio stasera per fare da ospite ad una manifestazione, se vuoi posso chiedergli di portarti con lui » Josh entrò nella discussione.

« P-p-potresti davvero ??? » La luce negli occhi di Thomas era più grande e luminosa che mai.

« Certo conoscendo mio padre non dirà mai di no, vai a fare le valigie. » Un sorriso benevolo era stampato sulla faccia di Josh, non sembrava più così snob.

« Thommy ma perché dovresti andare a Kanto ? » Chiese la sorella ma il giovane era già corso via per preparare le sue valigie.

 

La sera stessa a tavola si discuteva della partenza imminente di Thomas

« Mamma Thommy non può sedersi ? » Amy cominciava ad arrabbiarsi.

« Lascialo stare si sta preparando » La madre rispose mentre Thomas girava stressato cercando Azurill.

« Mami mi passi la zuppa » Michael, il fratellino di cinque anni di Thomas chiese.

« Anch'io voglio la zuppa » ribattè Martin, il fratello gemello di Michael.

« Si amorini di mamma arriva subito » La madre non capiva più niente tra i gemelli e Amy.

« Mamma mi sto arrabbiando » « Mami la zuppa !!!» « Zuppa zuppa zuppaaaa !!! » « Mamma hai visto Azurill ? » La povera madre si stava facendo assillare.

« BASTA !!!! » Gridò .

I gemelli restarono zitti, Amy capì che stava facendo la bambina viziata e Thomas andò a cercare Azurill da solo e lo trovò. Lei non gridava da anni, ma da quando il padre di Thomas era andato via la situazione non era più la stessa, così il ragazzo decise di dire qualcosa davanti alla porta dopo aver salutato la madre alla sorella e ai fratelli.

« Amy, non fare esasperare la mamma perfavore e voi ometti fate i bravi e aiutate in casa » Il giovane era diventato l'uomo di casa ed era come una figura paterna per i due piccoli che il padre non lo avevano neanche conosciuto quindi si sentiva in dovere di fare qualche raccomandazione prima di partire.

 

Dopo i saluti Thomas si recò al porto dove incontrò Furio, capopalestra di Fiorlisopoli e padre di Josh e Bryan.

« Ciao giovinotto! Come sta tua madre ? Sei pronto per partire ? » L'uomo lo stava tempestando di domande.

« Salve Furio, mia madre sta bene e sono prontissimo ! » Thomas anche se faticando riuscì a rispondere a tutto e dopo essere saliti sulla nave del capopalestra i due cominciarono a discutere « Quindi quello è il tuo pokémon ? Un po' piccolino no ? » Il maestro dei tipi lotta sembrava non amare i pokémon piccoli e carini come Azurill.

« Mi creda Azurill sa difendersi più che bene e in più abbiamo già un forte legame » Il ragazzo era totalmente contrario all'opinione del capopalestra.

« Lo spero, soprattutto quando vedrai chi è voluto venire con noi apposta che batterti » Thomas si girò di colpo.

« Ciao Thomas, alzati e combatti o resterai qui a Johto ».

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2557701