Le piccole cose hanno l’aria di nulla, ma ci danno la pace.

di MarylovesJorgeBlanco
(/viewuser.php?uid=462389)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mare ***
Capitolo 2: *** Serenità ***



Capitolo 1
*** Mare ***


 "La ricchezza del mio cuore è infinita come il mare, così profondo il mio amore: più te ne do, più ne ho, perché entrambi sono infiniti"
                                                                                                      William Shakespeare


Il mare è l'elemento naturale perfeto per esprimere lo stato d'animo di un uomo.
La burrasca è sinonimo di agitazione,inquietudine. La piattezza lo è di calma,serenità.
Sarà pure una coincidenza ma io ci credo: in questo momento sono felice e sereno e il mare davanti ai miei occhi è calmo,piatto come una tavola.
La stretta leggera di mia moglie attorno al mio braccio mi risveglia dai miei pensieri.
La guardo sorridente e ricevo la risposta più bella: il suo sorriso,garanzia del fatto che con me lei è felice e che va tutto bene.
Guardo avanti a me e vedo la migliore delle cose che mi sia successa al mondo: nostra figlia.
Corre trotterellando,com'è normale che sia per i suoi quasi tre anni.
Si, sono tre anni che Soledad è nelle nostre vite anche se senbra che sia nata solo ieri.
"Papà!" Si volta verso di noi e  indica la spiaggia.
"Il mare,amore? Bello,vero?"
Sol, come la chiamiamo di solito, scavalca il muretto che separa la spiaggia dalla strada e scende sulla sabbia.
"Sol,aspetta!" La chiama Mercedes.
Mia moglie è una donna molto premurosa sopratutto con sua figlia ed è davvero una brava mamma.
Scavalchiamo anche noi il muretto di pietra e raggiungiamo Soledad.
La piccola guarda la sabbia sotto i suoi piedi e poi il mare. Ho già capito quali sono le sue intenzioni e sorrido...alla mamma non piaceranno di certo.
"Ti danno fastidio le scarpine? Aspetta,adesso te le tolgo..."
Mercedes si china all'altezza della bambina  e le toglie i sandaletti dai piedi.
La bimba, compiaciuta, sorride e corre verso il bagnasciuga.
"Aspetta!" Ecco che il suo spirito materno esce inevitabilmente.
"Tranquilla, tanto sta solo giocando" La rassicuro. Mercedes mi guarda e mi sorride.
Ci sediamo sulla sabbia umida mentre guardiamo la nostra bambina giocare.
Sembra tutto perfetto: l'atmosfera, il mare con il rumore delle onde che s'infrangono contro la scogliera, il tramonto che colora tutto di rosso, la compagnia delle mie donne. Cos'altro potrei chiedere?
"A cosa stai pensando?" Per la seconda volta Mercedes mi scuote dai miei pensieri.
Rivolgo il mio sguardo prima verso di lei e poi torno a guardare il mare,l'orizzonte.
"Niente... forse a quanto sono fortunato ad averti e al regalo che mi hai fatto tre anni fa"
Mechi sorride e le guance si colorano di rosso ma non per il tramonto.
Sospira e volge anche lei lo sguardo al mare.
"Sai,anch'io sono fortunata ad avere te, Xabi. Molto fortunata"
Cala il silenzio che, in molti casi, vale molto più delle parole.
"Sai, credo che l'amore si possa paragonare al mare..."
"Al mare?"
"Si...non ci sono parole per descrivere la sua profondità o la sua vastità...tantomeno ne trovo io per esprimere l'amore che provo per te"
"Smettila sennò mi fai piangere" Avverto una nota incrinata nella sua voce.
"E io ti amo tanto,amore mio" Continuo imperterrito del suo ordine.
Mi avvicino a lei cingendo la sua vita col mio braccio destro e usando il sinistro per appoggiarmi a terra.
"Anch'io ti amo,amore" Mi soffia sulle labbra. Sorride,cingendomi il collo.
I nostri sguardi, con i nostri sorrrisi, si fondono; i sorrisi lasciano posto ad un bacio dolce e passionale allo stesso tempo.
"Papà!" Il richiamo di Sol ci interrompe.
"Che c'è,piccola?"
"Guadda" Sorridente mi porta i sassolini che ha raccolto sulla riva.
"Uh,belli. Questi li mettiamo in soggiorno vicino alle conchiglie?"
Sol annuisce sorridente e torna a giocare sulla riva.
Mentre gira su se stessa alla ricerca di altri tesori portati dal mare cade sedendosi sulla sabbia bagnata dal mare.
Si gira verso di noi prima con aria preoccupata ma poi sorride e,rialzandosi, salta nella'acqua bagnandosi tutta.
"Sol, ferma!"
"Lasciala stare"
"Ma si sta bagnando tutto il vestito nuovo!"
"E che fa? E' bello vederla felice"
Mechi sospira e si lascia andare contro la mia spalla.
Quando si stanca di giocare Soledad torna da noi  e si siede in mezzo alle mie gambe.
"Adesso non hai freddo?"
"No" Dice ridedndo la bambina.
Rido anch'io con lei e le appoggio sulle spalle il suo giubbottino al posto del coprispalle lilla che ora è tutto bagnato.
"Xabiani, non allearti con lei" Quando mi chiama con il mio nome completo c'è da preoccuparsi.
"Stai tranquilla, Mechi"
"Io sto tranquilla e se poi si prende un raffreddore?"
"Non ha mai ucciso nessuno" Sorrido.
"Ti odio,Xabiani Ponce de Leon"
"Anch'io, Mercedes Lambre" Mi sporgo verso di lei per baciarla ma mi blocca.
"Signora Ponce de Leon, prego" Rido e ci baciamo.
Una manina batte sulla mia pancia. Mi separo dalle labbra di mia moglie.
"Papà, e io?"
"Tu sei la mia principessa, solo mia. Nessuno ti porterà via dal tuo papà!" La prendo in braccio e fingo di morderle la pancia e questo la fa ridere.
Ecco la situazione perfetta con le persone perfette...e l'atmosfera perfetta. 
Il mare: culla delle civiltà e della serenità.
Image and video hosting by TinyPic
Heilà!! Eccomi con questa ispirazione lampo..spero vi piaccia anche se so che non ha tutti piace la Mechiani :)
Baci <3

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Serenità ***


Il dono della serenità è nascosto nel cuore di ciascuno di noi.
Paulo Coelho
Cosa c'è di più sereno di una domenica mattina tutta da dormire?
La casa è  avvolta nel silenzio; l'unico suono che si sente è il cinguettio degli uccelli.
Mechi ed io ci beiamo di tutta questa quiete quando... eccolo,il dolce e melodioso pianto di Sol.
Entrambi ci muoviamo ed emettiamo degli strani grugniti che sono la versione censurata degli insulti che-con amore- rivolgeremmo a nostra figlia.
"Xabi...vai tu..." Sbiascica Mercedes contro il cuscino.
"Ma perchè?" Chiedo contrariato passandomi una mano sul volto.
"Perchè sei il più vicino alla culla e perchè stanotte io mi sono svegliata alle cuattro per allattarla"
Mi metto a sedere sbuffando. 
"Oggi però i piatti li lavi tu" Dico a mia moglie che,nel frattempo, ha girato la testa dall'altra parte e fa finta di niente.
Mi alzo e mi avvicino alla culla da dove provengono le urla.
"Ti diverti proprio a sbraitare e a rompere le scatole,eh?"
Soledad per un attimo interrompe il suo pianto disperato e mi fissa ma poi riprende.
"Vieni qui" Delicatamente la sollevo dal materasso della culla e l'appoggio sul mio petto.
In un primo momento sembra calmarsi ma poi riprende.
"Stai tranquilla,amore, ti voglio bene lo stesso anche se mi svegli nel cuore della notte"
Niente. Non ne vuole sapere.
"Aspetta..." La sollevo vicino al mio viso"...devi cambiare il pannolino. Certo,aspetti sempre me per questi lavori sporchi,vero?"
Sol ride e rido anch'io. Dopotutto come farei senza la mia piccolina? Lei è la mia vita e non posso stare senza di lei.
La porto in bagno, l'appoggio sul fasciatoio e la cambio.
"Ecco la mia principessa pulita e profumata" Le sorrido mantre lei ride e sghambetta felice.
Mi chino su di lei "Sai che il tuo papà ti vuole un mondo di bene? Sei la mia principessa" Le sussurro vicino al viso e poi le poso un bacio sulla fronte.
Torno in camera da letto con Soledad che adesso è decisamente tranquilla.
Mi siedo sul letto tenendola sulle mie gambe. Le poggio una mano sul pancino per evitare che cada, visto che ha solo due mesi non sa stare ancora seduta, e le faccio appoggiare la schiena sulla mia pancia.
Gira il visino verso la mamma girata di spalle. Con i suoi versetti cerca di attirare la sua attenzione.
"Mamma?" La chiamo io in un sussurro.
Mercedes si stiracchia e poi si gira verso di noi.
"Hay,amore mio. Vieni dalla tua mamma" Il primo sorriso della giornata è per la sua piccolina.
Gliel'appoggio tra le braccia e Mercedes si adagia la bambina sul petto.
"Cos'aveva?" Mi chiede mentre guarda la sua bambina guardarsi intorno con aria curiosa.
"Doveva camviare il pannolino"
"Ah...menomale che sei andato tu,allora" Mechi volge indietro il capo per guardarmi e mi sorride.
"Ah-ah che simpatica. Lasci sempre a me i lavori sporchi"
"Certo, sennò chi li fa?"
"Che mamma simpatica che hai, piccolina" Dico mentre guardo la mia piccolina. Lei stringe il mio indice destro con la sua manina.
Non credo di aver mai visto cosa più bella.
"Papà, mi dai un bacio?"
"Non so...mi tratti male e poi vuoi un bacio?"
"Eddai, come sei permaloso"
Sorrido e poso un bacio sulle labbra della mia Mechi.
"Ti amo" Le sussuro sulle labbra.
"Anch'io" Questa volta è lei a darmi un altro bacio.
Sol interrompe tutto con i suoi versetti.
"Sei gelosa,amore?" Ride Mercedes.
"Tranquilla, il tuo papà è solo tuo"
Non finirò mai di essere grato per la mia-nostra- serenità.


Image and video hosting by TinyPic Hola! Buona Pasqua a tutti! :)
Allora ho un quesito per voi: volete che vada avanti a fare una raccolta Mechiani o dedichi ogni capitolo ad una coppia diversa? E quale sarà la coppi a del prossimo capitolo? Sceglietelo voi! Quella più votata sarà la protagonista :)
Un bacio <3

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2558621