Naruto atarashii inochi

di SheilaPhoenix
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Inizia l’accademia ***
Capitolo 2: *** Sorprese a non finire ***
Capitolo 3: *** Regali e Nascite ***
Capitolo 4: *** Fai vedere chi sei piccolo Uzumaky ***
Capitolo 5: *** Neve ***
Capitolo 6: *** Il ricordo di quattro anni con te ***
Capitolo 7: *** Il papà di Fugaku ***
Capitolo 8: *** Fugaku e Naruto ***
Capitolo 9: *** Naruto e Fugaku Padre e Figlio ***
Capitolo 10: *** Il tempo passa attraverso gli occhi di Fu – Chan ***
Capitolo 11: *** Capitolo Extra : Padre e figlia, un bacio da 10 ***
Capitolo 12: *** Confronti tra fratelli ***
Capitolo 13: *** I dodici anni di Fugaku ***
Capitolo 14: *** I primi allenamenti ***
Capitolo 15: *** Baka: Ti amiamo per quello che sei ***



Capitolo 1
*** Inizia l’accademia ***


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Mikoto si svegliava sempre prima di tutti ogni mattina, aveva questa abitudine di svegliarsi e prepararsi da sola la colazione, seppur avendo solo sei anni ed essere ancora una piccola nanerottola Mikoto amava la sua indipendenza.
L’unica persona che aveva il permesso di scombussolare il suo isolamento era solo la sua sorellina Hikari.
Quel giorno comunque Mikoto si svegliò ancora prima delle solite volte, perché era in trepida attesa ed in ansia per il suo primo giorno all’accademia Ninja.
 << Miko-Chan ? >>
Mentre la piccola stava cercando di mettere una tazza di latte sul tavolo , senza farlo rovesciare la voce di Hikari le giunse alle orecchie facendola voltare di scatto, presa dallo spavento Mikoto fece cadere a terra la sua tazza con il latte e i cereali.
<< cavoli Hikari vedi cos’hai fatto ? >>
<< Ma io non mi sono mossa da qui >>.
Si lamentò l’altra bambina grattandosi l’occhio sinistro, aveva ancora sonno e stava sbadigliando.
<< Uffa, mamma si arrabbierà con me >>
Disse Mikoto cercando qualcosa per pulire a terra, subito la gemella le andò vicina per aiutarla così sistemarono un po’ le cose, anche se più cercavano di asciugare quella pozzanghera più sembrava che il latte a terra aumentasse.
<< Bambine che state facendo ? >>
Mentre le due cercavano di riparare l’irreparabile, la voce del loro caro papà fece spaventare entrambe che si alzarono di scatto, allora Sasuke ormai ventiquattrenne fissò le due gemelle che assomigliavano troppo alla loro mamma, gli stessi occhi verdi erano la cosa più bella che avevano quelle due piccole pesti, a lui non interessava molto se non avrebbero mai sviluppato lo sharingan erano comunque le sue bambine.
<< E’ caduto il latte da solo >>
Disse subito Mikoto, Sasuke sapeva che era lei la causa di quel casino, Hikari era fin troppo calma per combinare qualcosa.
<< Va bene, facciamo che ti credo. Ora puliamo questa cosa prima che arrivi mamma >>.
Per fortuna Sasuke era quel classico papà che acconsentiva e che viziava le figlie fino allo sfinimento, anche se Sakura si arrabbiava spesso con lui per questa cosa.
Dopo aver pulito per bene il macello combinato prima, Sasuke decise di salire in camera da letto per svegliare Sakura, oggi era il suo giorno di riposo perché volevano accompagnare assieme le bambine in accademia.
Ovviamente il moro diede prima la colazione alle figlie o avrebbero fatto altri danni, mentre saliva le scale che portavano nella stanza matrimoniale Sasuke fece cadere lo sguardo su una foto delle gemelle ancora in fasce, sembrava solo ieri il giorno che le aveva prese in braccio per la prima volta, Sasuke ancora stendeva a credere che ne erano due e non una come si era previsto, ma Hikari era stato un piccolo miracolo come dicevano spesso Reo e Naruto.
Il giorno del battesimo Sakura era indecisa se chiedere ad Ino o Hinata l’onore di fare da madrina alla seconda gemella,  aveva paura che le due amiche facessero lite tra di loro ( Anche se Hinata non era il tipo di fare una cosa del genere ), peccato che le persone non finiscono mai di stupirci ed Hinata s’impuntò per  ricevere lei quel ruolo.
Alla fine Sakura decise che la madrina di Mikoto sarebbe stata sua sorella come aveva già deciso, mentre per Hikari ci sarebbero state sia Ino che Hinata.
Sasuke si destò da quei lontani ricordi per far cadere poi lo sguardo su una seconda foto che ritraevano Sakura Tsunade e  Reo, finalmente quelle tre erano diventate una vera famiglia, attaccata alla foto vi era l’orologio che la madre delle ragazze aveva donato loro il giorno che le aveva detto addio, anzi pensandoci meglio ‘’ Arrivederci ‘’ era la frase più adatta.
Poi affianco subito dopo vi era una foto del matrimonio ed infine una foto di Sakura con Yuzuki.
E si la piccola Yuzuki era tornata a Konoha due mesi dopo la nascita delle gemelle, quando finalmente orfanotrofio era tornato quello di prima, assieme a lei altri bambini che aspettavano di essere adottati, alcuni erano stati già affidati da altre famiglie del villaggio della sabbia.
Ma la notizia più bella non era quella, la notizia più bella avvenne sei mesi dopo il ritorno di Yuzuki.
Andando con le cose in ordine cronologico c’è da sapere prima che Sakura aveva chiesto all’Hokage di poter diventare infermiera dell’orfanotrofio,  poiché dopo aver visto quei bambini nella tenda poco tempo prima alla fine della guerra, Sakura aveva già preso quella decisione ma non ne aveva avuto opportunità di parlarne con la madre ( Erano ai ferri corti ).
Tsunade dal canto suo non sembrava esserne tanto d’accordo, Sakura era preziosa per l’ospedale era un ottimo ninja medico, ma se quello era il desiderio della figlia Tsunade avrebbe accettato la richiesta, in fondo Ino ed Hinata erano anche loro molto portate nelle tecniche mediche.
Dopo alcune settimane dell’inizio del nuovo lavoro di Sakura :
Inizio Flashback :
<< Bambini andiamo a giocare fuori, ma ricordate chi ha delle allergie e iniziasse a sentire qualche strano prurito o sintomo ecc.. Venisse subito da me >>
<< Sii Sakura >>.
I bambini erano tutti affezionati a Sakura, e anche lei che ogni volta quando vedeva uno di quei piccoli essere portato via da qualche famiglia che lo avrebbe amato e coccolato, Sakura sentiva dentro di se una piccola stretta al cuore. Fu allora che venne presa dal sentimento materno più grande della sua vita, la voglia di ridiventare di nuovo mamma.
Mentre Yuzuki era con alcune bambine a raccogliere margherite, un anziana signora accompagnata dal marito e con entrambi sorretti da un bastone, richiamò l’attenzione di Sakura.
<< Ciao ragazzina >>
<< Voi siete.. >>
<< Si, lo so chi sono.. Yuzuki è quella bambina ? >>
Chiese la donna che era la nonna della bambina.
<< Si, lei è sua nipote >>
Rispose la rosa sorridendole, la vecchietta annuì.
<< E’ bella, sai mio marito ed io abbiamo parlato molto.. Lui era distrutto quando nostro figlio ci aveva abbandonati per quella donna incinta, però abbiamo deciso di occuparci noi di Yuzuki >>.
<< Ne siete sicuri ? Non vorrete per caso cambiare idea ? >>
La signora scosse la testa, così subito dopo avviò le pratiche per l’adozione,  fu un po’ difficile accettare l’idea che una bambina così piccola finisse nelle mani di due anziani, ma loro erano i tutori adatti per la piccola e quindi non ci furono molte polemiche.
Fine Flashback :
Sasuke aprì la porta della stanza da letto, vide Sakura in piedi vicina alla finestra mentre si accarezzava la pancia, il bambino che teneva nel ventre iniziava a fare capricci e a darle calci.
<< Questo Uchiha è dispettoso.. Un po’ come il padre >>.
Disse con un espressione dolorosa.
<< E’ mio figlio, è ovvio >>
Sussurrò Sasuke con un sorriso beffardo sul volto, avevano scoperto che era un maschietto, i primi tempi Sakura aveva deciso che non voleva sapere il sesso del bambino, ma poi Sasuke con la complicità delle figlie avevano convinto la rosa a scoprirne l’identità.
Sasuke ne fu molto felice, aveva un erede maschio per lui era importante perché grazie a quel bambino il nome del clan Uchiha poteva andare avanti nel tempo.
<< Itachi fa il bravo nella pancia della mamma >>
Sussurrò Sakura all’ennesimo calcio del figlio, Sasuke si avvicinò e premette una mano sul ventre, all’inizio viste le dimensioni pensavano che erano altri due gemelli e Sakura a quell’idea si sentì mancare l’aria e la terra sotto i piedi, ma non per la gioia, era impossibile crescere due gemelli, anche se con Hikari e Mikoto non era stato tanto complicato vista la calma della più piccola ( Hikari era nata tre minuti dopo di Mikoto ).
Sasuke iniziò a ‘’ Giocare ‘’ con il figlio, seguendo i movimenti che Itachi faceva nella pancia, il bambino forse percependo la mano del padre dava calci a più non posso, e Sakura contrariata allontanò la mano di Sasuke.
<< Avete finito tutti e due ? Mi fa male >>
Ovviamente Sasuke rise divertito.
<< Neanche sei nato e mamma già ti rompe >>.
Sakura roteò gli occhi, poi sentendo il richiamo delle figlie che avevano iniziato a spazientirsi perché non volevano far tardi, i due coniugi scesero in cucina.
<< Finalmente avete finito di parlare >>
Urlò Mikoto battendo i piedi a terra.
<< Hai ragione tesoro, scusaci. Ora andiamo >>

Sussurrò Sakura prendendole la mano mentre Hikari si aggrappava al braccio del padre.

Reo stava aspettando sua sorella avanti all’accademia, il giorno prima Tsunade aveva detto che si sarebbe presentata assieme a Reo per vedere le nipoti varcare per la prima volta le porte dell’accademia.
Peccato che Sakura aveva proibito alle due di presentarsi, non voleva far fare qualche strana figura alle bambine, sicuramente quelle due avrebbero fatto chiasso.
<< Bene bambine siamo arriv.. >>
<< Zia Reo >>.
La rosa non finì la frase poiché le gemelle appena vista la sorella maggiore di Sakura corsero ad abbracciarla.
<< Ciao piccole, siete emozionate ? >>
<< Si molto >>
<< Si >>
Reo sfiorò i capelli di entrambe le piccole.
<< Siete arrivate al vostro primo giorno di accademia, quindi vi darò un regalo >>
Disse Reo cacciando due ciambelle zuccherate per le bambine.
<< Evviva Zia >>
<< Eh no Reo ! Ti avevo proibito di dar loro certe schifezze, poi la notte le sento io che piangono per il mal di pancia >>.
La rimproverò Sakura.
<< Oh sorellina, non fare la guasta feste.. Avanti voi due correte in classe >>
<< Si, ciao mamma ciao papà >>.
Entrambe salutarono i genitori all’unisono e poi scapparono dentro l’accademia, Sakura le vide sparire velocemente rendendosi conto quando velocemente fossero cresciute.


Nel prossimo cap : Come sarà il primo giorno delle bambine ? E poi Hinata e Naruto avranno una bellissima sorpresa
 Note : Questo seguito non ha un vero e proprio fine, non c'è una storia da seguire, sarà solo la vita quotidiana dei nostri eroi, non so quandi capitoli avrà magari sarà una storia senza fine, ogni cosa che mi verrà in mente la scriverò ( Principalmente i protagonisti dovrebbero essere i figli di Sasuke e Sakura e Company ).
                                                                      BUONA LETTURA  e UN GRAZIE IN ANTICIPO PER CHI MI SEGUIRA'
 
 
 

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Capitolo 2
*** Sorprese a non finire ***


Mikoto camminava per il corridoi dell’accademia un po’ spaesata, lei assieme ad Hikari si erano addentrate nella scuola senza neanche capire dove andare, forse erano state avventate.
<< Onee-chan dove siamo ? >>
Mikoto si voltò a fissare la sua gemella, erano identiche fisicamente ma erano diversissime caratterialmente. Hikari era più fifona, gentile ordinata, e più debole di lei.
Ogni volta che Hikari aveva paura o era in ansia la chiamava ‘’ Onee-chan ‘’  questo perché successe un episodio quando avevano entrambe quattro anni.
Inizio Flashback :
La famiglia Uchiha era andata a fare una piccola gita assieme alla nonna e alla zia Reo, con loro vi erano anche Naruto ed Hinata che si erano appena sposati.
<< Non riesco ancora a rimanere incinta >>
Si era lamentata la mora con Sakura mentre Mikoto un po’ scocciata di sentire i loro argomenti aveva deciso di andare a giocare a largo, si guardò attorno perché Hikari non era con lei e di solito le due sorelle non si separano mai.
<< Mamma ? Dov’è Hikari ? >>
Aveva chiesto alla madre che si era voltata per guardarla con un espressione agitata.
<< Non è con te ? >>
Mikoto scosse il capo, forse era con il papà di solito se non era con lei era con uno dei due genitori.
<< Vado a cercarla da papà >>
Disse allora correndo in direzione del lago, aveva sentito che con Naruto i due uomini si erano avviati da quella parte per pescare dei pesci, nel frattempo la mamma e Reo davano un’occhiata in giro, purtroppo non venne trovata e quella che doveva essere una bella gita di famiglia si trasformò in un putiferio.
La nonna e Sakura iniziarono a cercare d’ovunque mentre Reo ed Hinata si allontanavano nel boschetto, forse la bambina si era allontanata senza rendersene conto.
Naruto e Sasuke cercarono nei dintorni del lago, Mikoto venne lasciata vicina al falò che avevano acceso precedentemente.
Ma Mikoto non riusciva a star ferma ad aspettare, sua sorella forse era nei guai e lei doveva cercarla, Hikari aveva ancora paura del buio e quindi in  quel momento sicuramente era entrata nel panico.
Mikoto iniziò anche lei a cercare la sorellina, camminava senza una meta ma dove il cuore le diceva di andare, lei e sua sorella erano legate da un rapporto speciale, che le teneva unite anche se lontane.
<< Mikooo-Chan Aiutamii >>
All’improvviso una vocina spaventata richiamò l’attenzione di Mikoto, sentì sua sorella che piangeva dalle parti del laghetto, in quel bosco vi erano due strade ed entrambe portavano una ad un fiume e l’altra ad un laghetto più piccolo.
E fu li che Mikoto trovò la sorella.
<< Hikari ? >>
Appena riconosciuta al voce della sorella, Hikari smise di piangere e corse da lei abbracciandola.
<< Ho avuto pauraa >>
Urlava tra le lacrime, in questo era come la mamma, piangeva sempre.
<< Che facevi qui ? >>
<< Volevo trovare papà ma sono persa >>
Spiegò la piccola.
<< Va bene, ora asciugati le lacrime.. E’ tutto finito, c’è la tua Onee-chan con te >>.
Hikari annuì iniziando ad asciugarsi gli occhi, poi si tolse il fiocco che aveva in testa, anche se fifona la sua sorellina era molto furba.
<< Onee-chan >>
Fu la prima volta che la chiamava in quel modo.
<< Non voglio essere sgridata dalla mamma >>.
Mikoto capì subito le intenzioni della sorellina, voleva che si mettesse il suo fiocco ( Dato che lei quella roba femminile non usava mai metterla, tanto meno un fiocco fra i capelli ) in modo da prendere il suo posto ed essere sgridata lei invece che Hikari, per fortuna avevano i vestiti uguali così la mamma poco dopo sgridò per bene Mikoto pensando fosse Hikari, se le urla arrivarono fino a Konoha.
Fine Flashback :
Da quel giorno Hikari se aveva paura chiamava sua sorella Onee-chan perché la feceva sentire più sicura, e non si allontanava mai da lei perché sapeva di poter contare su sua sorella in ogni occasione.
Mikoto non le permetteva mai di girare da sola, perché si preoccupava per la sorellina, non voleva mai dar a vedere la sua gentilezza che riservava solo per Hikari, era gentile e dolce con la sorella mentre con gli altri più scontrosa e silenziosa.
Hikari sapeva benissimo che Mikoto era una bravissima persona e quindi le voleva bene più di tutti.
<< Siamo in accademia, non ci siamo perse. Sta tranquilla >>
Cercò di rassicurarla lei prendendole la mano, Hikari annuì con la testa poi si accorse che qualcuno era alle sue spalle, si voltò di scatto e sorrise.
<< Nonna >>
Tsunade era proprio avanti alle due gemelle e le guardava con sguardo indagatore.
<< Dove stavate andando >>
<< Nonna, ci siamo perse >>.
Spiegò Hikari abbracciandola forte.
<< Si, non sappiamo dov’è la nostra classe >>
Continuò Mikoto.
<< Venite, si da il caso che questa mattina dovevo venire a far visita alla classe per parlare con i nuovi alunni, vi ci accompagno io >>.
Prese entrambe per mano e le condusse al corridoio esatto.
<< Di lì c’è il bagno >>.
Spiegò una volta aver lasciato le nipoti per farle entrare nella classe.
<< Bene,bene voi siete.. Uchiha ? >>
La voce del maestro fece voltare le due bambine.
<< Si, presenti >>
Urlò Mikoto mentre Hikari rimaneva in silenzio nascosta dietro alla sorella.
<< Andate a sedervi >>
Disse l’uomo che aveva lo stuzzicadenti fra le labbra, accanto a lui vi erano Kurenai, Ibiki ed Iruka . 
<< facciamo l’appello.. Yamanaka Yui.. Fumihiro Sato.. Atsumori Sato  .. Nahoko Sasaki.. >>
Mentre Iruka faceva l’appello Mikoto fissava tutti coloro che venivano nominati, era curiosa di sapere chi fossero queste persone, poi venne chiamato il suo nome.
<< Mikoto ed Hikari Uchiha >>.
Le due gemelle alzarono insieme la mano mentre nell’aula iniziavano ad alzarsi mormorii sulla loro bellezza o sul loro cognome.
<< Sono proprio belle.. Ehi ma Uchiha non è il cognome di uno dei tre ninja leggendari ? Che siano le figlie ? >>
Sentendo quelle parole Mikoto si mise a ridere.
<< Avete capito tutti bene, noi siamo niente che meno le figlie del grande Sasuke Uchiha.. >>
La ragazzina venne da alcuni ragazzi snobbata, da altri considerata la figlia di un grande ninja, mentre altri ancora si chiedevano chi fosse.
<< E chi sarebbe questo Sasuke ? >>
<< Come non conosci il mio papà ? lui ha salvato il mondo dalla guerra ninja assieme alla mia mamma e allo zio Naruto, cavolo se non fosse per loro tu non saresti neanche qui a parlare.. Devi essere una stupida  >>.
<< S-Smettila Miko-Chan >>
Provò a rimprovera Hikari che aveva iniziato a tirare la sorella per la mano e rifarla sedere alla sedia.
<< Ma quella non sa chi è nostro padre >>
Continuò Mikoto, era un po’ esagerata avvolte e tendeva a vantarsi un po’ di tutto.
 << Ora basta Mikoto, rimettiti al tuo posto >>
Urlò L’Hokage che aveva iniziato a spazientirsi, la piccola risentita annuì sedendosi.
<< Ok nonna >>.
<< Oooooooooh ma sei anche sua nipote ?? Allora sei famosa ? >>
Urlò un ragazzino saltando dalla sedia facendo ridere Mikoto.
<< Si io sono… >>
<< MIKOTO ? >>.
All’urlo della nonna la piccola decise di cucirsi la bocca e si risedette accanto alla sorella che se la rideva di gusto.
Dopo l’appello e quel piccolo teatrino fatto da parte di Mikoto, Tsunade decise di far il suo bel discorsetto.
<< Allora ragazzi, in questi anni che voi passerete a studiare in accademia mi auguro che impariate la lezione più fondamentale, cioè che voi siete il futuro del villaggio della foglia, voi sarete i nuovi eroi un giorno e voi porterete avanti con le vostre generazioni il buon nome del nostro villaggio, ricordate che non è tutto la forza ma anche la bontà e l’amore sono importanti per vincere una battaglia dura, che se amate qualcuno potrete salvarlo solo con la forza che avete dentro e non nelle braccia.. Ora siete piccoli ma fate buon uso di queste mie parole e forse un giorno capirete cosa volevo dirvi >>.
Tutti rimasero in silenzio, poi venne dato loro l’ordine di poter andare fuori a pranzo.
<< Ho una fame Miko-Chan, mangiamo la ciambella della zia >>.
Urlò Hikari correndo fuori assieme alla sorella, Mikoto sorrise e insieme cercarono un posto tranquillo, l’altalena che vi era sopra all’albero accanto all’accademia era il luogo adatto.
<  Itadakimasu!!  >>
Mentre le due stavano per mangiare il loro dolce, qualcuno alle spalle di Mikoto spinse la ragazza facendole cadere la ciambella.
<< Miko-Chan ? >>
L’altra gemella si abbassò per aiutare la sorella che guardava in cagnesco la ragazzina che l’aveva spinta, aveva i capelli corti e biondi, la guardava irritata.
<< Prima mi hai dato della stupida, voglio delle scuse >>
  Mikoto guardò sua sorella poi tornò a guardare la ragazzina.
<< Lo sai che non si colpisce alle spalle ? Sei un essere inutile se lo fai sempre >>
<< Chiedimi scusa >>
<< Costringimi  >>
Rispose l’Uchiha alzandosi da terra e sfidando l’altra ragazzina, le due iniziarono a spingersi e la biondina cadde a terra facilmente.
<< Non sai neanche tenerti in piedi >>
<< Smettila, sei cattiva >>
<< Onee-chan >>
Hikari si mise dietro la sorella, stava iniziando a preoccuparsi per lei e Mikoto se ne accorse.
<< Sei fortunata.. Stiamo spaventando mia sorella, quindi ti lascio stare >>

La biondina guardò le due gemelle allontanarsi, poi Hikari fece a metà la sua ciambella e la diede a Mikoto visto che la sua era caduta  a terra prima.

Sasuke e Sakura avevano deciso di fare una visitina ad Hinata, dopo aver lasciato le figlie all’accademia e dopo che Reo venne chiamata all’improvviso per una missione, i due coniugi si avviarono verso il quartiere Uchiha dove ormai era abitato anche da Naruto ed Hinata.
Quando i due si sposarono decisero di rimanere nella casa che Sasuke aveva assegnato al biondino, e visto che senza di lui era tutto troppo silenzioso aveva accettato di farlo rimanere sempre li.
<< Naruto deve ancora pagarmi l’affitto >>
Disse il moro una volta entrato al suo quartiere, la rosa scosse il capo fissando lo stemma Uchiha che era inciso sul muretto dell’entrata al quartiere.
I due camminarono in silenzio, ovviamente Sasuke scherzava su questa cosa, Naruto poteva pagare quando voleva e avvolte non gli dava neanche i soldi e Sasuke non insisteva o Sakura lo avrebbe mandato a dormire sul divano con il gatto.
Appena arrivati di fronte alla loro casa vi era quella dell’Uzumaky, non fecero in tempo a bussare che un miagolio interruppe l’azione, Sasuke si voltò a guardare il piccolo gatto ( Ormai non più tanto piccolo ) che Sakura qualche anno prima aveva tratto in salvo, e dalla quale non si era voluta più separare.
<< Sempre fra i piedi tu >>.
Disse Sasuke osservando il micio bianco che gli faceva le fuse sulla gamba, Sakura si mise a ridere coprendosi la bocca con le mani, Sasuke detestava quel gatto perché puntualmente ogni volta che facevano l’amore chissà come il micio si trovava in mezzo a loro.
Sasuke lo sbatteva sempre fuori dalla camera in malo modo, e il gatto iniziava a piangere fuori alla porta.
<< Stupido gatto non capisco perché ti ostini a tenerlo gli hai dato anche uno stupidissimo nome, solo per ricordarti che è solo uno stupido ficcanaso >>.
Disse irritato il moro mentre Sakura non riusciva più a trattenersi.
<< Ma Sasuke il micio si chiama proprio come te, allora devo dedurre che anche tu sei stupido come lui ? >>
Sasuke rimase in silenzio comprendendo le parole della moglie, cacciò via il gatto spingendolo lontano da se.
<< Anche il gatto ti vuole bene, e lo so che anche tu ne vuoi a lui >>.
Lo prese in giro la rosa, Sakura lo aveva visto più volte che distrattamente Sasuke lo accarezzava dietro l’orecchio sinistro dove al gatto piaceva di più farsi fare le coccole.  
Sakura mantenendo il suo sorriso bussò alla porta, non aspettarono molto perché Naruto andasse loro incontro e li facesse entrare.
Hinata se ne stava seduta sul divano a guardare la tv, quando vide la coppia fece per alzarsi ma Sakura la fermò alzando il braccio e si andò a sedere accanto all’amica.
I due mariti andarono in cucina per parlare.
<< Allora Naruto, ci siamo quasi eh ? >
Il biondino guardò una direzione non precisa della cucina ed annuì, sembrava ansioso.
<< si, tu il terzo figlio ed io.. I primi due >>.
Disse con aria preoccupata, Hinata era incinta anche lei del sesto mese, quella stessa mattina aveva scoperto che erano due gemelli, non aveva fatto nessuna ecografia ma sotto le raccomandazioni di Sakura che le diceva è meglio scoprire prima eventuali gemelli Hinata si era fatta convincere, ed erano due.
<< Che hai ? non sembri molto convinto >>
< E’ che due sono un conto.. Uno ne era un altro, insomma ora dobbiamo comprare altre tutine, ed altri capellini altre scarpette e altri bavaglini.. Avevamo tutto pronto per uno solo >>.
<< E allora ? Basta rifare tutto da capo, io quando sono nate le gemelle non avevo nulla, perché eravamo totalmente impreparati, ci siamo ritrovati dopo la loro nascita a fare tutto assieme e c’è stato un tale caos >>.
<< Si, ma eravate aiutati da Reo e nonna Tsunade >>
Rispose il biondo con in mano delle tazze da the.
<< Ok, ma voi avete anche il padre di Hinata o la sorella >>
<< Non ci aiuteranno, Hinata non vuole scomodare nessuno neanche il padre che tenderebbe a fare le cose in grande visto che non vede l’ora di diventare nonno >>.
Sasuke annuì poi aiutò l’amico a portare il vassoio con il the verde, si sedette anche lui sul divano e i quattro insieme iniziarono a sorseggiare in silenzio la loro bevanda.
<< Sei fortunato te, sai già come si fa il padre e io ? Sarò bravo con questi due Uzumaky ? >>
Domandò Naruto fissando la grande pancia della moglie.
<< Si vedrai, alla fine basta solo avere pazienza >>
<< Moolta pazienza >>
Aggiunse Sasuke, in fondo non voleva ammetterlo ma se ci era riuscito lui a fare il padre perché Naruto non poteva ? Anche se era ancora un bambinone e doveva crescere prima lui e poi poteva avere un figlio, ma c’era Hinata lei avrebbe cresciuto i tre Uzumaky.
<< Che vuoi dire con molta pazienza >>
<< Beh devi sapere che.. Quando farei loro il primo bagnetto ne sono due a dover fare attenzione, quando mangiano ne sono due, o se la notte piange uno l’altro si sveglia ? se sei fortunato non si sveglia ma poi iniziano a piangere insieme.. Avrai doppi responsabilità >>
Sasuke lo faceva apposta si divertiva a spaventare l’amico, Naruto divenne bianco come un lenzuolo poi Sakura decise di cambiare argomento.
<< Avete deciso i nomi ? >>
<< Si, Minato e Neji >>.

Rispose Hinata che al contrario del biondino non vedeva l’ora di affrontare tutti quei piccoli problemi che per lei sarebbero stati i momenti più belli.

Mikoto ed Hikari erano rientrate in classe prima delle altre, Hikari per tutto il tempo aveva rimproverato la sorella per il suo essere così attaccabrighe ma a Mikoto non interessava se finiva nei casini, magari solo se sua madre la rimproverava perché era più spaventosa persino del suo papà.
<< Ehi ciao ragazze >>
Le due sorelle che si erano sedute una di fronte all’altra sui banchi si voltarono a guardare la fonte di quella voce, erano i due con lo stesso cognome.
<< Ciao, voi siete.. Fu.. Fum… >>
<< Fumihiro e  lui è Atsumori Sato >>
Disse il ragazzo che aveva i capelli di un colore che davano al bianco, entrambi avevano due occhi grandi color viola, Atsumori aveva i capelli Color viola.
<< Siete fratelli ? >>
<< No, cugini.. Ma non stiamo sempre insieme solo perché veniamo in accademia assieme >>.
<< Ciao siete tutti qua ? >>
All’improvviso i quattro smisero di parlare quando un’altra voce femminile entrò nella stanza, tutti si voltarono a fissare la ragazzina dai capelli rossi.
<< Ciao tu devi essere Nahoko ? >>
Chiese Mikoto saltando giù dal banco.
<< Si, voi siete le sorelle Uchiha e voi due ? >>
<< I cugini Sato >>.
Urlarono i due battendo il cinque, nel frattempo l’intera classe stava per rientrare compresa Yui che guardò in malo modo le due gemelle.
A fine lezione le sorelle Uchiha sarebbero tornate a casa da sole, mentre Mikoto fu la prima ad uscire con al seguito la sorella, riconobbe subito in mezzo alla folla  dei genitori che erano andate a prendere i figli l’amica della mamma.
<< Ino >>
Urlarono assieme correndo a salutarla, Hikari si fermò avanti alla donna mentre Mikoto le girava attorno.
<< Come mai qui ? >>
<< Sono venuta a prendere mia cugina, oggi è entrata anche lei in accademia, spero diventerete amiche >>.
Le due sorelle annuirono guardandosi, poi Ino agitò la mano.
<< Eccola, vieni Yui >>.
Le due sorelle si voltarono a fissare la bambina con la quale avevano già litigato.
 

Nel prossimo capitolo : Sasuke farò un regalo alle sue figlie, anche se un po’ riluttante all’idea, poi avremmo la nascita dei figli di Naruto. Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic NON HO TROVATO IMMAGINI MIGLIORI, MA LORO SAREBBERO I NUOVI PROTAGONISTI DELLA STORIA ^^

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Capitolo 3
*** Regali e Nascite ***


Due mesi dopo l’inizio dell’accademia, Mikoto era diventata la più grande nemica di Yui.
Le due ragazze si detestavano, si prendevano sempre in giro e si guardavano in cagnesco ( Sembrava quasi il rapporto che c’era una volta tra Ino e Sakura, con la differenza che le due erano comunque amiche ).
Hikari dal canto suo aveva preso in simpatia quasi tutta la classe, e si era fatta molti amici e ammiratori.
Persino con le ragazzine si era fatta buon nome, tutte la volevano imitare e volevano che diventasse l’amica del cuore di ognuna di loro, Hikari non essendo abituata a rapportarsi con la gente, per la sua timidezza e per la sua insicurezza andava sempre ai ripari dalla sorella che essendo gelosa di tutti coloro che gliela volevano ‘’ Portare via ‘’ litigava un po’ con tutti.
Insomma Mikoto era diventata la teppista della classe.
Hikari era la ragazzina più popolare della classe.
<< Miko-Chan ? andiamo fuori a mangiare >>
Le due gemelle Uchiha uscirono di fretta dalla classe, sperando di poter stare da sole, ma qualcuno le andò incontro.
<< Hikari ?? Vieni con noi a mangiare non stare solo con tua sorella >>
Urlò una voce femminile afferrando il braccio della ragazzina e facendo innervosire Mikoto, ma aveva promesso più volte alla sorella di stare calma e quindi non disse nulla.
<< Ok. Ma deve venie anche Mikoto >>
<< Chi lei ? Non la sopportiamo >>.
Sentendo quelle parole Mikoto diede le spalle al gruppetto .
<< Se vuoi va da sola >>
<< No.. Ma io voglio stare con te >>.
Mikoto alzò le spalle ancora innervosita per il comportamento di quelle ragazze.
<< E’ affar tuo, poi vuoi stare con me solo perché hai paura ad andare da sola e sai che io ti proteggo >>.
Non voleva dirle quelle cose, ma ormai lo aveva fatto, sua sorella aveva molti amici e con lei ci stava poco e niente, ogni volta che rimanevano da sole veniva rapita da una massa di oche o da un gruppetto di maschietti maniaci.
<< Miko-Chan ? >>

Hikari fissò la sorella andarsene mentre quelle ragazze se la trascinavano via.

Nel frattempo Sakura ed Hinata erano a casa della rosa a parlare del più e del meno, quando Sakura iniziò a sentire forti dolori al ventre.
<< H-Hinata ? Credo che ci siamo chiama Sasuke per favore >>
La mora si alzò anche se a fatica dal divano ed urlò a Sasuke di correre in ospedale perché Sakura stava per partorire, il moro si era fatto dare alcuni giorni di riposo dal lavoro perché sapeva che sua moglie era molto vicina al parto, in fatti se facevano i conti Sakura doveva essere al nono mese e non all’ottavo, quindi avevano concepito prima Itachi.
Appena sentita la voce di Hinata Sasuke si precipitò in casa ( Era fuori ad allenarsi ).
<< Ora devi partorire ? Sicura ? che devo fare che devo prendere ? >>

Vedere Sasuke così agitato era ridicolo, e faceva quasi passare il dolore alla povera partoriente, anche se per pochi istanti, all’ennesimo urlo della moglie Sasuke si decise a prenderla in braccio e correre in ospedale.

Nel frattempo…
Hikari non poteva abbandonare sua sorella, non l’aveva mai fatto e mai lo farà, lei era la persona più importante che c’era sempre per lei e che era sicura che mai l’avrebbe abbandonata nella vita, solo la morte poteva dividerle.
Mentre il resto delle persone era ovvio che per un motivo o un altro poteva anche tradirla e lasciarla sola.
<< Lasciatemi >>.
Per la prima volta Hikari aveva avuto la forza di combattere da sola le sue paure, cioè dire no a qualcuno.
Hikari era troppo buona con tutti e non aveva mai avuto il coraggio di dire no, quella volta lo aveva fatto per il bene di qualcuno che lo faceva sempre al suo posto.
Hikari senza dir altro corse dalla sorella lasciando sbigottite ed incredule quel gruppetto di ragazze.
<< Miko-Chan >>
 Mikoto riconoscendo subito la voce della sorella si voltò a fissarla mentre correva da lei, Hikari sventolava la mano in segno di saluto mentre le era  vicina la gemella più piccola si fermò a riprendere fiato e sorridente disse.
< Ho detto che voglio stare con te, e con te rimarrò >>.
Mikoto non disse nulla, non avevano bisogno di dirsi nulla, mentre si stavano per  sedere sul’erbetta fresca qualcuno arrivò di corsa dalle due sorelle urlando.
<< Mikoto, Hikari dovete venire vostra madre sta dando alla luce il vostro fratellino >>.

Era Shizune la cugina della mamma, era andata lei a chiamarle avendo il permesso di farle uscire prima per correre in ospedale, le due gemelle si alzarono di scatto per seguire la cugina.

In ospedale c’erano tutti, Ino e Shikamaru, Choji Sai e Rock Lee che come al solito non perdeva tempo per piangere alla notizia che stava per nascere una nuova vita.
Mancava solo Reo che era in missione.
<< Kakashi >>
<< Ciao Naruto, sono dieci minuti che è li dentro, credo che questa volta Sasuke sviene >>
<< Ahaha si, sbatterà a terra >>.
Rispose il biondino fissando la moglie che sedeva tenendogli la mano stretta alla sua, mentre un’altra era sul ventre, entrambi guardarono la porta dell’entrata del’ospedale e videro le due gemelle correre da loro.
<< Mikoto Hikari >>.
<< Zio Naruto, dov’è mamma? >>
<< E il fratellino ? >>
<< Come stanno ? E papà dov’è >>
Naruto guardò le due bambine che sembravano eccitate all’idea che stavano per diventare sorelle maggiori, così le fermò entrambe posando le mani sulle loro piccole spalle.
<< Calme, la mamma ancora non da alla luce Itachi >>.
Le bambine sospirarono e si sedettero a terra.
Dovettero aspettare un oretta buona, Itachi sembrava non voler venire alla luce al contrario delle sorelle che con due semplici spinte erano già nate.
Poi finalmente la porta della stanza operatoria venne aperta, e Tsunade uscì con in braccio un piccolo fagottino avvolto in un lenzuolo blu, Itachi stava piangendo quando Tsunade lo presentò a tutti con le lacrime agli occhi, certo lei era l’Hokage ma era anche la nonna che aveva fatto nascere il nipote, non riusciva a trattenersi le lacrime troppo era grande quella gioia.
 << C’è qualcuno che vuole conoscervi >>.
Disse rivolta alle due gemelle, entrambe si avvicinarono titubanti alla nonna  e videro per prima cosa i capelli arruffati del bambino, erano dello stesso colore dei capelli della mamma, entrambe si chiesero se aveva gli occhi neri, loro ci speravano perché più volte il papà aveva detto che entrambe non potevano possedere lo Sharingan visto che i loro occhi erano come quelli della mamma, ma non per questo lui le considerava meno anzi, voleva bene alle sue figlie fregandosene del potere oculare che non potevano ereditare.
Entrambe erano consapevoli però che il loro papà era deluso da ciò e quindi più volte avevano pregato che Itachi avesse gli occhi neri e non verdi, una volta quando la mamma stava dormendo avevano entrambe posato la testa sull’enorme pancione e avevano sussurrato ‘’ Itachi, spero che hai gli occhi del papà così lo rendi felice perché non possiamo farlo noi ‘’.
Nessuna delle due sapevano che Sasuke le aveva ascoltate, e non sapevano neanche che quella notte stessa il moro era entrato nella loro camera per baciarle sulla fronte, lo aveva fatto di nascosto, Sasuke era fiero delle sue due bambine.
<< Itachi ? Smettila di piangere >>
Disse Hikari notando che il fratellino non smetteva di urlare e di cacciare lacrime dagli occhi chiusi, Mikoto mise il dito nel pugno del bambino e la stessa cosa fece anche Hikari, tutti si addolcirono a quella scena, e Itachi smise improvvisamente di piangere.
Il bambino aprì gli occhi facendo sorridere le sorelle.
<< Sono neri >>

Sussurrò Mikoto mentre Hikari annuiva felice.

Sasuke non aveva visto gli occhi del bambino, aveva visto solo i capelli rosa qindi aveva pensato che fosse femmina, un’altra femmina.
<< Non è possibile che mia madre si fosse sbagliata Sasuke >>
<< Ma ha i capelli rosa, come i tuoi quindi è femmina >>.
Continuò lui mentre Sakura se la rideva alla grande.
<< Un maschio non può avere i capelli rosa ? >>
Sasuke scosse la testa al pensiero, suo figlio sarebbe stato preso in giro.
<< Eccoci qua >>

Tsunade rientrò nella stanza rompendo quel silenzio assordante, lasciò nelle braccia di Sasuke il piccolo Itachi, il moro concepì che suo figlio era maschio per davvero, sorrise quando vide quei bellissimi occhi neri così uguali ai suoi.

Reo guardava in silenzio il cielo stellata, sentiva il vento sul viso, chiuse gli occhi e sorrise dolcemente.
<< Auguri sorellina >>.
C’era qualcosa di così profondo che legava le sorelle Haruno che neanche la distanza le impediva di sapere cosa accadeva ad entrambe, e Re aveva capito che sua sorella aveva dato alla luce il suo terzo nipotino.

Ora non vedeva l’ora di vederlo e per questo che per tutta la missione aveva iniziato a contare i minuti che la separavano dal rientro a Konoha.

Due  giorni dopo la nascita di Itachi, Sakura era ancora in ospedale con il bambino, sua madre l’avrebbe fatta uscire quello stesso pomeriggio e stava preparando ancora le cose quando sentì il bambino piangere.
<< Ok arrivo Itachi >>.
Sakura si avvicinò alla culla prendendo in braccio il piccolo, lo guardò bene sorridendo era simile al padre, i capelli erano neri era solo un piccolo ciuffetto rosa che gli ricadeva avanti agli occhi, alla fine Sasuke aveva tirato un sospiro di sollievo dicendo che potevano anche tagliare quel ciuffo, ma Sakura glielo aveva impedito dicendo che doveva stare lì dov’era.
<< Ora mamma ti da la pappa >>
Sussurrò dolcemente allattando il figlio, sia con le gemelle e con Itachi non aveva mai avuto alcun problema ad allattare al seno, meglio così avrebbe ricevuto latte naturale fino allo svezzamento com’era stato con Hikari e Mikoto.
<< E permesso ? >>.
Mentre Sakura stava finendo di allattare il bambino, una voce riconoscibile l’accolse di sorpresa, Sakura si voltò con un gran sorriso.
<< Yuzuki >>.
Disse contenta di vedere la bambina ormai dodicenne avanti a lei che la fissava con un sorriso largo sulle labbra.
<< Cavolo come sei cresciuta >>.
Disse andandole vicino con Itachi in braccio, il bambino iniziò a toccarle il seno poi a guardare Yuzuki.
<< Lui è Itachi ? Appena ho sentito che avevi partorito sono corsa a trovarti >>.
Disse la bambina fissando il piccolo Itachi, era bellissimo ma era ovvio che lo sarebbe stato con un padre come Sasuke, e si anche grazie alla bellezza della madre.
Yuzuki era solita andare a giocare a casa di Sakura con le figlie quand’erano piccole, ma era anche un po’ gelosa che la rosa riservava molto attenzioni alle due gemelle, con la crescita si era instaurato un rapporto come le  sorelle tra le tre ragazze.
<< Si, vuoi prenderlo in braccio ? ti faccio vedere come si fa >>
Sakura aiutò Yuzuki a prendere in braccio il bambino, poi dopo di che le chiese come stava andando con il team alla quale era stata assegnata.
<< Tutto bene, ma non facciamo mai niente di bello >>
Si lamentò ripensando al suo maestro, Shikamaru era un ottimo sensei, ma i suoi compagni erano dei perfetti idioti, lei un’altra ragazza e un ragazzino che aveva solo voglia di dormire e scherzare.
La ragazza invece pensava solo alla moda e alla bellezza, solo Yuzuki era la più seria nel suo team.
<< Vedrai che le cose cambieranno presto, anche nel mio team eravamo solo un branco di ragazzini è sempre così all’inizio poi si cresce >>

Yuzuki sorrise, Sakura era sempre stata brava con le parole e a rassicurarla.

Sasuke era rimasto a casa con le figlie quella mattina, avevano avuto le vacanze di Natale e quindi non dovevano andare più in accademia per un po’, il piccolo Itachi era nato proprio la vigilia di Natale e quindi Sakura e Sasuke assieme alle gemelle l’avevano passata con Tsunade in ospedale, solo Reo non c’era perché era ancora in missione, fuori aveva iniziato a far molto freddo.
<< Quando arriva la mamma ? >
<< Tra poco con la nonna >>
Rispose Sasuke posando il giornale sul tavolo, si accorse che Sakura aveva lasciato i suoi occhiali a casa, probabilmente appena tornata gli avrebbe presi subito a causa del mal di testa, ma lei non aveva chiesto di portarglieli dalla nascita di Itachi non si era capito più niente, per fortuna Shizune passava tutti i giorni da casa per portare qualcosa da mangiare alle gemelle e Sasuke, anche se sapeva cucinare lui passava molto tempo in ospedale per questo per quel giorno era rimasto a casa con le figlie.
<< Ragazze ? Voglio darvi una cosa >>
Dopo la nascita di Itachi,Sasuke si era ripromesso di far un piccolo regalo alle figlie.
<< Cosa papà ? >>
Mikoto si andò a sedere accanto al padre sul divano, era raro che lui facesse qualcosa di carino per loro.
<< Questo Era il mio primo Kunai, e lo voglio dare a te Hikari, me lo regalò mio fratello quando avevo più o meno la tua età.. Prendilo >>
<< Ma papà sei sicuro ? tu non vuoi che portiamo delle armi perché dici che possiamo farci male >>
<< Certo, ma state diventando ninja, e so che non vi farete male.. Mentre questo Kunai lo trovai una volta a terra, diciamo che fu il mio secondo Kunai ma non l’ho mai usato anche se lo portavo con me in tutte le mie missioni.. E’ tuo ora Mikoto >>.
Entrambe si guardarono negli occhi e accettarono di buon gusto il regalo del padre che era la cosa più bella che potesse dare loro, Mikoto ed Hikari avevano sempre voluto un Kunai ma il loro papà non voleva mai che toccassero delle armi.
<< Vi sere solo un porta Kunai >>
Disse una voce alle spalle del quadretto famigliare, erano Tsunade e Sakura che erano entrate in casa senza far molto rumore.
Tsunade teneva in braccio il nipotino, poi sorridendo fece l’occhiolino alle gemelle.
<< Se passate per casa dopo vi darò un mio vecchio porta Kunai ed uno della zia Reo >>
<< Sul serio ? >>
Domandò Hikari contenta e alzandosi dal divano.
<< Certo >>.
Allora Mikoto ed Hikari si avviarono fuori alla porta.
<< Andiamo nonna, andiamo ora a casa >>.

Le bambine aprirono la porta e si misero ad aspettare Tsunade alla casa affianco alla loro, la donna lasciò Itachi in braccio a Sasuke, Mentre Sakura posava la testa sulla spalla del marito.

Era passata solo una settimana e anche Hinata diede alla luce i suoi due gemelli. Erano nati prematuri.
Sakura era assieme con Tsunade in sala parto, questa volta per far nascere lei un bambino, era stata Hinata stessa a chiedere all’amica di far nascere lei i suoi figli.
<< Ci sei quasi Hinata, il primo è venuto fuori >>
La mora dopo una spinta diede alla luce anche il secondo gemello, ma questo non piangeva.
<< Minato ? >>
Sussurrò lei guardando l’altro figlio che piangeva, quello era Neji, si era deciso che il primo a nascere si sarebbe chiamato Neji.
Minato però n on piangeva.
<< Perché non piange ? >>
Sakura e Tsunade non risposero a quella domanda, iniziarono subito a controllare il bambino, dopo vari accertamenti angoscianti per la neo mamma, si accorsero che era meglio mettere il bambino in un incubatrice.
Hinata era stremata, e con lei c’era solo il piccolo Neji che stava dormendo fra le sue braccia, Naruto era entrato a farle visita appena saputa la nascita dei figli, ma si sentì impotente nel notare che tra le braccia di sua moglie vi era solo uno dei due gemelli.
Sakura e Tsunade lavorarono tutta la notte per sapere cos’aveva Minato, solo dopo averlo scoperto uscirono dalla stanza operatoria con indosso i camici, si ritrovarono di fronte tutti i loro amici, compresa Reo che teneva in braccio Itachi ormai poco più cresciuto, mentre le due gemelle dormivano sedute sulla sedia accanto a Kakashi.
<< Allora ? >>
Chiese Sasuke preoccupato, quando Naruto aveva detto che Hinata aveva tra le braccia solo uno dei due figli e quando avevano tutti notato che Sakura e Tsunade stavano visitando il bambino, si erano preoccupati tutti e avevano deciso di passare il tempo la in ospedale.
Sakura guardò la madre ed annuì decidendo di lasciare che fosse lei a parlare con gli altri.
Mentre Tsunade spiegava la situazione agli altri, Sakura entrò nella stanza di Hinata, vide Naruto che teneva il dito di suo figlio tra le mani e Hinata ancora sveglia che aspettava notizie su Minato.
<< Sakura ? >>
La rosa sapeva che era arrivato il momento di dire tutto, era la parte più difficile.
<< Minato è nato con una malformazione che gli impedisce di respirare bene, ci sono probabilità che non superi la notte, e altre che potrebbe vivere anche così ma nel corso della sua vita.. Potrebbe sempre avere complicanze di vario genere e quindi.. Mi spiace Naruto ma Minato non potrà essere un ninja >>.
Quelle parole erano sghiaccianti, il silenzio venne rotto solo dai singhiozzi di Hinata che era preoccupata per le sorti del figlio, Naruto uscì dalla stanza e chiese di poter vedere Minato.
 

Nel prossimo capitolo sapremo le sorti di Minato.

POSTO DI SEGUITO UNA FOTO DI ITACHI ANCHE SE E' GIA' GRANDE -- > Image and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPic

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Capitolo 4
*** Fai vedere chi sei piccolo Uzumaky ***


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Naruto era uscito in silenzio dalla stanza della moglie, Sakura era rimasta ancora un po’ con Hinata poi la mora le aveva chiesto se per favore la lasciava sola, Neji ignaro di ogni cosa dormiva tra le braccia di Hinata, aveva i capelli biondi e gli occhi bianchi della famiglia Yuga.

La rosa in silenzio acconsentì alla richiesta dell’amica e uscì dalla stanza per vedere solo Naruto superare tutti i loro amici senza dir nulla e dirigersi verso la stanza con l’incubatrice dove dormiva suo figlio.

Era impossibile che proprio a lui doveva accadere una cosa del genere. Minato così simile a lui ma così debole.

Naruto lo aveva visto di sfuggita, appena Nato Tsunade lo aveva portato via in un'altra stanza e a lui non era stato dato il permesso di vederlo, ma aveva visto dei capelli biondi come i suoi e quelli di Neji, non sapeva ancora se gli occhi erano azzurri o bianchi come quelli del fratello gemello e della mamma.

Voleva vederli, per questo aveva chiesto a Sakura il permesso di andare.

Naruto un po’ titubante posò la mano sulla maniglia della porta, prese un gran respiro e con coraggio non sapendo neanche dov’era uscito fuori quel coraggio, forse la voglia di vedere il bambino, aprì la porta.

Minato dormiva, i pugni chiusi vicino al viso, era così piccolo e fragile in quel momento un po’ come si sentiva Naruto, fragile avanti a suo figlio impotente perché non poteva far nulla per lui.

Doveva confidare solo nella bravura di Tsunade e di Sakura ma anche nella sorte.

<< Minato.. >>

L’unica cosa che poteva fare era chiamarlo, si avvicinò un po’ di più e con mano tremante sfiorò quella piccola del figlio, la sua mano coprì completamente quella di Minato, poi Naruto si lasciò sfuggire una lacrima, due tre fin a quando non divennero cento anche mille.

<< Fammi vedere chi sei piccolo UZUMAKY, so che ce la farai, sei forte Minato. Non mi lasciare così presto dammi la possibilità di abbracciarti >>.

Sussurrò Naruto tra le lacrime, una di quelle cadde sul viso del bambino, Minato aprì gli occhi lentamente.

Erano azzurri.

Una settimana passata in ospedale per il piccolo Minato che miracolosamente aveva preso a stare bene molto velocemente, probabilmente quel bambino poteva essere persino più forte del padre.

<< Hinata, Naruto vi cercavo >>

Sakura aveva in mano una cartellina clinica, quella di Minato per la precisione e stava sorridendo, doveva dare una bella notizia ai neo genitori.

<< Minato può tornare a casa.. Però non c’è molto da festeggiare, comunque dovreste sempre evitare di farlo ammalare, dovete stare attenti perché è un bambino molto debole anche se ha dimostrato di avere una forza impressionante per un neonato della sua età, come vi ho detto non potrà comunque essere un ninja a causa dei problemi respiratori che potrebbe sempre avere, deve venie in ospedale periodicamente e.. Questo è tutto >>.

Finì la rosa guardando i due genitori con mettendosi le mani nella tasca del suo camice, era da moto che non lavorava in ospedale affianco a sua madre, preferiva i bambini dell’orfanotrofio ma anche l’ospedale era una seconda casa per lei, amava il suo lavoro quasi quanto la sua famiglia, perché metteva tutto l’impegno che aveva pur di salvare una vita, solo quando i suoi pazienti le sorridono dicendo un semplice grazie Sakura può sentirsi soddisfatta  di se.

<< Grazie Sakura, a noi non interesse se Minato sarà un ninja o meno, a noi interessa solo saperlo vivo >>.

Rispose Hinata afferrando poi le mani dell’amica e stringendole alle sue, Sakura annuì sorridendole poi tornò nel suo ex ufficio e si cambiò.

<< Sakura ? >>

<< Mamma, ciao >>

La rosa fissò L’Hokage entrare in silenzio nella stanza, le si mise accanto.

<< Te ne vai ? >>

<< Si, sono un po’ stanca e devo tornare casa da Itachi.. Sai è troppo piccolo e ho bisogno di star con lui, sono quasi una settimana che non lo vedo >>.

La bionda annuì sorridendole.

  << Hai fatto un ottimo lavoro, sono fiera di te >>

A quelle parole Sakura arrossì come un pomodoro, poi le sorrise dolcemente.

<< E’ merito tuo se mi hai insegnato tutte queste cose mamma >>.

Anche Tsunade arrossì lievemente poi si lasciò abbracciare dalla figlia.

<< Non hai considerato l’idea di tornare qui in ospedale vero ? >>

Sakura scosse la testa e si avvicinò alla finestra, poi rispose toccando con le mani la sua scrivania di un tempo.

<< In questi giorni ho considerato molto la cosa, ma vedio l’ospedale mi prosciuga più energie e tempo, invece in orfanotrofio con i bambini è tutto diverso, loro non hanno neanche degli infermieri molto affidabili e vorrei prendermi cura di loro, l’ho pensato dal giorno che andai a trovare in orfanotrofio Yuzuki.. >

<< Certo capisco >>

<< Scusa mamma, ma voglio anche stare accanto alla mia famiglia >>.

Tsunade annuì e sorrise dolcemente.

<< Lo capisco tesoro, qualsiasi sia la tua decisione io sarò felice solo se sarai felice tu >>

Sakura annuì sorridendole e l’abbraccio di scatto.

<< Grazie, ti voglio bene mamma >>

Sussurrò nascondendo il viso arrossato, non era abituata ancora ad abbracciarla nonostante erano ormai sei anni che sapeva di essere sua figlia.

<< Anch’io ti voglio bene.. Ora però devo andare faccende da Hokage >>.

Disse Tsunade sospirando annoiata, la rosa vide sua madre sparire dal suo ufficio poi decise anche lei di andarsene a casa, dalla sua famiglia.

Mikoto ed Hikari da quando era arrivato il loro fratellino a casa, non facevano altro che osservarlo.

A loro piaceva vedere quel tenero bambino mentre dormiva tranquillo, piaceva ad entrambe il naso piccolino del fratello che assomigliava un po’ ad una patata piccolissima, quelle manine tenute sempre chiuse.

<< Bambine, non svegliate Itachi >>

Sasuke ci aveva messo tempo per farlo addormentare, Reo era giunta in quel momento a casa dell’Uchiha perché Sasuke doveva correre a lavoro.

<< No, tranquillo papà >>

Il moro salutò le figlie poi con un cenno del capo salutò la sorella di Sakura e scappò a lavoro.

<< Allora, mentre Itachi dorme e la mamma torna a casa.. Siamo sole, che ne dite di far qualcosa ? >>

<< Io ho un idea, lottiamo >>

Chiese subito Mikoto , a lei piaceva molto allenarsi soprattutto con la zia e il papà, Hikari al contrario preferiva di no, ma lo faceva per stare dietro alla sorella, sapeva che l’avrebbe delusa se non fosse stata forte anche lei, se non era per quello magari non sarebbe neanche diventata ninja. 

Non era fatta per i combattimenti o altro.

<< Non possiamo fare molto rumore >>

<< Allora cuciniamo qualcosa di buono >>

Propose Hikari, a lei piaceva cucinare da mangiare per la sua famiglia, per far felici tutti.

Hikari era un po’ come la sua mamma, amava rendere felici gli altri.

<< Bene, cosa prepariamo allora ? >>

Mikoto decise di accontentare la sorella e si avvicinò al frigorifero aprendolo, l’unica cosa che non mancava mai e che abbondava nella sua famiglia erano i pomodori, che lei onestamente odiava.

Vedendo quei ‘’ cosi rossi ‘’ com’era solito chiamare lei richiuse il frigo.

<< Non c’è nulla, facciamo la spesa >>.

Disse Mikoto cercando di non far passare la zia.

<< Vediamo, è  impossibile che non esiste nulla da mangiare nel frigo.. >>

Reo aprì così la porta e rimase impressionata dalla quantità di pomodori che si trovò avanti agli occhi, anche lei li odiava onestamente.

<< Bene, dovremmo fare la foto e.. >>

Mentre Reo iniziava mentalmente ad organizzarsi, si sentì un urlo disumano.

<< E vostro fratello si è svegliato.. Mentre lo faccio calmare voi due preparatevi >>.

<< Sii >>

Le due gemelle corsero subito a mettersi le giacche, visto il freddo che faceva, entrambe amavano uscire con la zia anche perché comprava sempre tutto quello che loro volevano, poi però veniva sgridata dalla nonna e dalla mamma che non volevano che si riempissero di schifezze, la povera Reo finiva sempre in mezzo ai guai.

<< Sono a casa >>

La voce di Sakura tuttavia riuscì a rompere i sogni di gloria delle due sorelle, appena videro la donna entrare con le buste della spesa.

Dopo aver fatto calmare Itachi, Reo scese ad accogliere la sorella dicendole che poteva rilassarsi e che lei e le due nipotine avrebbero pensato a tutto, una cena perfetta l’avrebbe attesa quella sera.

<< Sei sicura Onee-chan ? >>

<< Certo, tu vai pure a fare un bagno. Qua penso tutto io >>

Disse Reo mettendo entrambe le mani sulle teste di Hikari e Mikoto.

Sakura poté finalmente rilassarsi, un  bagno caldo le avrebbe fatto bene, rimase per delle ore dentro la vasca con gli occhi chiusi, era stremata per la settimana passata in ospedale, ma ora poteva finalmente tirare un sospiro di sollievo.

Dopo essersi cambiata, Sakura scese a vedere così avevano combinato le sue bambine, più una bambina un po’ troppo cresciuta.

<< Mamma, qua è quasi pronto >>

Urlò Hikari contenta e tirando Sakura per la mano, la fece sedere al tavolo che avevano anche apparecchiato in maniera originale mettendo le forchette al posto dei bicchieri e i bicchieri di lato dove di solito si mettevano le forchette, poi Hikari aveva messo i tovaglioli formando un origami a forma di cigno.

<< Sei stata tu a farli ? >>

Chiese Sakura sapendo che la piccola Mikoto era meno creativa della sorella, Hikari annuì.

<< Sei stata bravissima >>

<< Sul serio ? Che bello >>.

Hikari arrossì sentendo il complimento della madre, poi aspettarono il rientro di Sasuke per andare a tavola.

<< Reo resta a cena >>

Disse Sakura dopo aver salutato il marito che stanco e affamato non vedeva l’ora di mangiare qualcosa, Reo accettò di buon grado e si sedette affianco alla sorella.

Tsunade probabilmente avrebbe mangiato qualcosa al volo e sarebbe uscita tardi dal suo lavoro, gli impegni dell’Hokage erano sempre molti, avvolte non mangiava neanche.

<< Non li voglio questi >>

<< Mikoto, sono buoni i pomodori. Mangiane qualcuno che ti fanno anche bene >>.

Disse professionalmente Sakura, sua figlia aveva scansato tutti i pomodori che aveva nel piatto come anche Reo che a differenza sua non li aveva proprio messi.

<< Fanno schifo >>

<< Sono buoni >>

Disse invece Sasuke mentre mangiava i suoi contento, sembrava Naruto quando mangiava il Ramen.

<< No >>

<< Tranquilla, li mangio io al tuo posto Miko-Chan >>.

Hikari si alzò per prendere i pomodori della sorella, lei come il padre si faceva una scorpacciata di pomodori, li amava e li mangiava sempre non poteva viverci senza.

Sasuke avvolte a lavoro si era portato spesso un succo di pomodoro che Sakura comprava sempre per lui, anche la figlia lo portava sempre in accademia e come il padre si portava sempre delle insalate di pomodoro.

Tra varie risate e scherzi, la cena si concluse allegramente, poi le due gemelle corsero in camera di Itachi per vedere se dormiva o era sveglio.

Sasuke salì con le gemelle per andare a riposare.

<< Allora Sakura, come stai ora ? sembri più rilassata ? >>

Chiese Reo accendendosi una sigarettA.

<< Si, ci voleva proprio un po’ di riposo ti ringrazio.. Eh Onee-chan ti ho detto mille volte che odio quando fumi >>

Reo fissò la sorella roteando gli occhi e decidendo di spegnere la sigaretta e gettarla via.

<< Va bene.. Sai t’invidio >>

<< Eh ? >>

<< T’invidio perché hai una bella famiglia, un bel marito e due bellissime gemelle e poi Itachi ? E’ adorabile.. Insomma io a trentadue anni non ho nulla di tutto ciò >>.

Sakura sorrise prima di rispondere prendendo in giro la sorella.

<< E’ solo che tu non sei il massimo come persona, anch’io che ti ho sempre voluta bene ho iniziato a detestare la convivenza con te, primo perché russi la notte, poi sei disordinata e poi non sei neanche in grado di prenderti cura di te stessa.. >>

<< Cosa ? Eh no sorellina, hai esagerato ora >

Reo scherzando gettò addosso alla sorella un cuscino che aveva trovato sul divano, Sakura lo prese con le mani senza farsi colpire e ridendo fece la linguaccia alla sorella che ne aveva tirato un altro, Sakura presa alla sprovvista si fece colpire.

<< Ok, hai dichiarato tu guerra >>.

Disse rilanciando i due cuscino a Reo. 

Dopo aver scherzato ancora un po’ la più grande decise di andar via e tornare alla sua abitazione.

Nel frattempo Naruto ed Hinata erano a casa con i loro due bambini, Neji e Minato dormivano nella culla sereni, potevano crescere insieme e questa era la gioia più grande per i due neo genitori.


Nel prossimo capitolo una bellissima giornata di neve 

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Capitolo 5
*** Neve ***


Era passato meno di una settimana dal ritorno a casa di Hinata con entrambi i gemelli, Naruto aveva deciso di dare una festa a casa ed invitare tutti gli amici.
<< Naruto non credi di esagerare con questa festa ? >>
Domandò Hinata tenendo in braccio Minato che fissava incuriosito il padre, Naruto correva avanti e indietro indicando ad Hinata cosa volesse fare di preciso, voleva mettere degli striscioni comprare dei palloncini e poi voleva abbondare con il cibo.
<< Prenderemo dei salatini, patatine dolci e soprattutto una porzione infinita di Ramen >>.
L’ultima frase fece innervosire molto Hinata.
<< Tu vuoi solo ingozzarti di cibo >>
Il biondino si sentì offeso e colto in fragrante il quale mise avanti al viso a forma di X.
<< No, non è affatto così >>
La corvina non rispose, il suo uomo era fatto così e lei lo amava per quello che era, decise di accontentarlo in tutte le sue strane richieste.
<< Va bene, dimmi cosa dobbiamo fare >>.

Naruto diede un bacio alla moglie e poi sulla testolina del figlio prima di continuare a spiegare i suoi piani per la festa.

Mikoto Uchiha sedeva a terra con le braccia conserte, fissava dei bastoncini colorati messi uno sopra all’altro, poi decisa ad afferrarne uno, iniziò a tirare quello meno attaccato agli altri.
<< Calma.. Calma Mikoto >>.
Sussurrò a se stessa mentre Hikari seduta di fronte fissava la sorella come se stesse svolgendo una missione importante più della loro stessa vita.
<< Ci sono quasi.. >>
Mikoto allargò un sorriso soddisfatto mentre tirava il bastoncino con tutte le forze, fece ben attenzione ma non tanto, visto che due degli stecchini si mossero tra di loro.
< < Oh no >>
<< Ahaha Miko-Chan non vincerai mai con me a Shangai >>
Rise Hikari tenendo tra le mani ben sei bastoncini, Mikoto ne aveva solo uno appoggiato a terra.
<< Non è giusto, è stato il vento >>
<< Ma se è tutto chiuso >>
Rise ancora Hikari vittoriosa.
<< Uffa >>
<< ti concedo la rivincita se vuoi >>
Hikari sembrava dispiaciuta per la sorella, la quale accettò di buon gusto la proposta della gemella.
Ripresero a giocare, quando Sakura si presentò in camera loro fissando le due pesti ancora in pigiama.
<< Voi due, smettete di giocare e andate a fare il bagno >>
<< Eeh ? mamma stavo cercando di vincere almeno una partita, il bagno non può aspettare ? >>
Sakura scosse il capo.
<< No, vuoi sapere perché ? >>
Le due gemelle si alzarono curiose di sentire cos’aveva da dire la loro mamma.
<< Perché se non correte in bagno.. Sarà lui a correre da voi >>.
Urlò cercando di acciuffare le figlie le quali urlando scapparono uscendo dalla porta e tuffandosi nel bagno.
<< Avete quasi due ore di tempo, non perdete tempo giocando sono stata chiara ? >>
Domandò la rosa che solo dopo aver sentito l’assenso delle figlie, entrò in camera sua solo per vedere Sasuke seduto sul letto con in braccio Itachi.
<< Sono andate a lavarsi >>
Disse Sakura sorridendo al marito, Sasuke annuì lasciando stendere Itachi sul letto, Sakura fece la stessa cosa accarezzando i capelli del figlio.
<< Dorme come un angioletto, sai Mikoto e Hikari non sono mai state così calme, anzi loro piangevano spesso e urlavano a qualunque ora, non ci lasciavano mai riposare >>.
Rise Sakura al ricordo di quando le figlie erano ancora neonate.
<< Ricordo >

Sussurrò Sasuke osservando il figlio e poi la moglie, Sakura chiuse gli occhi aspettando che le labbra del marito si unissero alle sue, un bacio dolce come del resto tutti i baci che si erano sempre scambiati.

<< Miko-Chan ?  >>
<< mh ? >>
Hikari titubante si abbracciò le gambe prima di parlare con la sorella di un qualcosa che le stava a cuore da tempo.
<< S-Senti, ultimamente non sei andata d’accordo con la classe >>
<< Allora ? >>
Hikari tremò, quando sua sorella le rispondeva con freddezza le dava sempre un dolore intenso all’altezza del torace, ne aveva parlato con la mamma perché sapeva di non aver paura di Mikoto.
Allora Sakura le aveva detto che era tutto nella norma, che non doveva preoccuparsi e che stava bene, lei non voleva solo che la sua adorata sorellina le rispondesse in quella maniera perché le voleva troppo bene e aveva bisogno della sicurezza della sua voce, la sicurezza che anche lei ricambiava quel sentimento.
<< Allora non voglio preoccuparmi ogni volta per te. Non voglio che tu rimanga senza amici >>
Hikari ultimamente stava diventato forte, e questo a Mikoto non piaceva, voleva dire che sua sorella stava crescendo da sola e che non aveva più bisogno di lei.
<< Non preoccuparti per me.. >>
Mikoto uscì dalla vasca prima della sorella per andare ad asciugarsi, anche Hikari fece gli stessi movimenti e si asciugò tenendo le spalle a Mikoto, dopo essersi vestite con le robe portate dalla mamma prima che entrassero in bagno, Hikari fece per aprire la porta, quando le braccia di sua sorella la circondarono in un abbraccio.
<< A me interessa solo che tu mi voglia bene >>.

Sussurrò imbarazzata, Mikoto non era fatta per quei gesti così pieni di smancerie, ma qualche volta andava bene.

Naruto quando aprì la porta ai primi invitati fu molto deluso da ritrovarsi avanti agli occhi Sasuke solo.
<< Ehi che ci fai qua da solo ? >>
<< Sakura e le mie figlie ancora non sono pronte >>
Alla fine avevano fatto comunque tardi.
<< Saranno qui a momenti >>
Disse Sasuke entrando in casa Uzumaky, oltre a lui c’era anche Choji che quando si trattava di mangiare non era mai in ritardo.
All’inizio la festa si era svolta tra risate e battute generali che consistevano nel pendere in giro Naruto, lui padre ? era ridicolo per la maggior parte dei presenti, insomma Naruto era un gran bambinone, ma solo dopo aver visto il biondino con in braccio i due gemelli gli invitati si erano ricreduti sul suo conto.
<< Itachi ha la stessa età di Neji e Minato, spero che diventeranno ottimi amici un giorno.. >>
<< Un po’ come questi due >>
Scherzò Kakashi facendo ridere il gruppo, nel frattempo le due gemelle si erano chieste come mai fosse presente alla festa anche Yui, ma si ricordarono che era la nipote di Ino, e lei se l’era portata dietro.
<< Miko-Chan ? andiamo a giocare in giardino ? >>
Mikoto acconsentì con il capo, uscì con la sorella dopo aver chiesto il permesso alla madre, si erano coperte bene perché fuori aveva iniziato a nevicare.
<< Giochiamo con la neve >>
Urlò Hikari iniziando a tirare palle di neve verso la sorella, Mikoto sorrise alla felicità della gemella e iniziò anche lei a giocare, ma vennero subito interrotte da Yui che era uscita anche lei e aveva lanciato della neve addosso ad Hikari.
<< Eh ? >>
<< Che vuoi ? >>
Yui si avvicinò con sguardo furente.
<< Mi stavate scocciando >>
<< Perché ? Vuoi giocare con noi ? >>
Chiese gentilmente Hikari mentre Mikoto scuoteva la testa con vivacità.
<< Quella vuole solo rompere >>
<< No, è solo che mi domando perché fate così >>
Le due gemelle si guardarono confuse.
<< Così come ? >>
<< State sempre appiccicate, poi Mikoto non vuole parlare mai con nessuno solo con te Hikari, mentre tu se non c’è tua sorella tra i paraggi non ti allontani mai e aspetti il suo arrivo, perché non vi staccate un po’ ? Siete sceme >>
<< Siamo sorelle, è normale che ci vogliamo così bene >>
Rispose Hikari guardando Mikoto che sembrava tutt’altro che calma.
<< Io ci sono sempre per lei, e lei per me >>
Spiegò Hikari.
<< Bugia, un giorno tua sorella ti tradirà perché sei una palla al piede e tu la odierai >>.
<< Non è ver.. >>
Hikari non finì la frase che Mikoto si gettò su Yui spingendola  a terra.
<< Non ti permetto di parlare così di mia sorella >>
Disse a bassa voce, ma Hikari aveva sentito e si era avvicinata per evitare che le due rovinassero la festa della zia Hinata e dello zio Naruto, che ci teneva tanto a quella serata.
<< Smettila Onee-chan >>
Sentendosi chiamare così da Hikari si alzò da sopra Yui, la quale aveva il volto in lacrime.
<< L’hai fatta male ? >>
<< Non l’ho neanche sfiorata.. Sta fingendo >>
Si difese Mikoto, poi guardò Yui che sembrava essersi spaventata.
<< Forse ti ho spaventata >>
Era un po’ dispiaciuta, ma a lei quella ragazzina non piaceva per niente.
<< No.. E’ che io avevo una sorella. Eravamo unite come voi, poi lei un giorno è andata in guerra e.. Mi ha detto che sarebbe tornata e rimanere a casa con la mamma.. E lei.. Lei non è mai più tornata, mi ha mentito >>.
Yui smise di parlare per riprendere fiato e coprire gli occhi.
<< Mamma e papà si sono separati e io sono andata a vivere dagli zii perché la mamma è andata via, e papà non mi ha voluto tenere con se.. Nel frattempo si sono entrambi risposati con altre persone e avuto altri figli, a me non mi vogliono più bene.. Solo mia sorella me ne voleva ma poi è andata via senza fare ritorno.. Sono stata cattiva ? >>
Urlò tra le lacrime e in preda ai singhiozzi, Mikoto non sapeva come calmare Yui e neanche le interessava farlo, a lei la tristezza degli altri non importava, ma questa volta tutte quelle lacrime le avevano fatto male.
<< C-Calma.. V-vuoi entrare dentro a bere qualcosa ? >>
Domandò titubante, Hikari al suo fanco sorrise mentre Yui guardava incredula Mikoto.
<< Vedi ? la mia Onee-chan è buona, solo che non è brava nei sentimenti e con le persone >>

Disse Hikari alzandosi da terra e alzando della neve con se, le tre si addentrarono in casa Uzumaky e per la prima volta Mikoto capì cosa significasse la parola amicizia.

Un anno era passato, un anno dalla nascita dei gemelli Uzumaky e del piccolo Itachi.
Ormai Mikoto ed Hikari avevano sette anni e andavano per gli otto, si erano dimostrate le più brave dell’accademia, Mikoto aveva già appreso la palla di fuoco suprema anche se con molti allenamenti, Hikari ancora non riusciva ad impararla, lei sapeva di deludere suo padre e quindi chiedeva a sua sorella di allenarla in gran segreto la notte.
Itachi aveva iniziato a camminare e a combinare un sacco di casini.
<< Itachi ? non arrampicarti così puoi cadere >>
Sakura doveva correre dietro al figlio come una pazza tutti i giorni, quando andava a lavoro in orfanotrofio o se lo portava dietro o lo lasciava a sua madre, ma Tsunade al ritorno della figlia si lamentava per la troppa vivacità del figlio, sembrava un angioletto da piccolo ma la crescita lo aveva mutato in una canaglia combina guai.
Nonostante ciò Itachi cresceva bene, solo tre anni dopo si sarebbe scoperta la sua grande forza.
Itachi a quattro anni correva sempre scappando dalla famiglia, e quindi Sakura era costretta a tenerlo attaccato ad una specie di guinzaglio, perché dal carrozzino ci scappava facilmente.
<< Itachi, se stai buono non sarò costretta a legarti come un cagnolino, intesi ? >>
<< Shi >>
Il piccolo annuì con la testa mentre Sakura lo lasciava camminare da solo mentre facevano la spesa, gli tenne la manina stretta alla sua mano sperando che non scapasse da nessuna parte, nel frattempo incontrò Ino.
<< Ino >>
<< Ciao Sakura >>
La donna era incinta, il figlio era di Sai.
<< Come va la gravidanza ? >>
<< Bene, il bambino non da molti calci, non vedo l’ora che nasca >>
<< Si ? Vedrai dopo che sarà Nato.. Non è semplice come.. Itachi ? >>
Sakura all’improvviso iniziò ad urlare, suo figlio era scappato.
<< Era qui con me, non l’ho lasciato neanche un attimo >>
Urlò la rosa entrando nel panico, Ino cercò di tranquillizzare l’amica, era di sicuro da quelle parti.
<< Signore ? Questo bimbo è vostro ? >>
Sakura notò un commesso con in braccio il figlio che la stava salutando, il bambino teneva tutta la salopette sporca di pomodori.
<< Si stava arrampicando e ha fatto cadere sei barattoli di pomodoro, è molto veloce questo nanetto perché è stato difficile acciuffarlo, inoltre ha una forza incredibile. Nessun bambino è capace di salire così in alto e saltare senza farsi male >>
<< Ha preso dal padre >>
Disse imbarazzata Sakura.
<< Buoni pomodori >>
Rise Itachi mentre Sakura non sapeva se prenderlo a sberle o meno, decise di andare a casa di Reo e di sua madre.
<< Sei proprio cattivo Itachi >>
Sakura era esasperata da quel bambino, non ne poteva più, sperava che il figlio di Reo fosse diverso, sua sorella aveva partorito un anno fa, quando Itachi compiva due anni, il padre non  lo aveva mai scoperto chi fosse, ma Reo lo sapeva.
<< Ciao Onee-chan e ciao anche a Te Fugaku >>
Il bambino dai capelli rosa come la zia ( Orgoglio di Sakura ) sorrise notando l’arrivo della zia con il cuginetto, lui era dolce e sempre in cerca di coccole.
<< Come mai tuo figlio odora di pomodori ? >>
Sakura iniziò a raccontare cos’era successo al supermercato, e Reo non riuscì a trattenere una risata.
<< Ridi, che fin quando tuo figlio è calmo puoi farlo, quando diventerà peggio del mio saranno affar tuoi >>.
Entrambe si voltarono a guardare il dolce viso di Fugaku, chiamato così perché a Reo piaceva il nome del padre di Sasuke il quale fu ben lieto di saper che Reo voleva chiamare così suo figlio.
<< Insomma, tu devi ancora parlarmi del papà di tuo figlio >>
<< Sakura, non è facile >>
<< Lo sai almeno chi è ^ >>
Domandò la rosa sgranando gli occhi.
<< Certo che lo so scema ! >>
Reo si decise a parlare, doveva raccontare della notte passata dopo aver bevuto assieme ad un amico che era un po’ in crisi con la moglie, l’uomo sposato aveva già una famiglia e quindi non aveva accettato la nascita di Fugaku, e Reo non aveva mai insistito.
Sakura non poteva credere alle sue orecchie, credeva di aver fatto un incubo, ma lei conosceva la persona che stava facendo soffrire sua sorella e suo nipote.
Ne parlò con Sasuke che ne rimase deluso, poi quella notte andarono a dormire presto sperando di non pensare più a quell’assurda storia.
<< Sakura, Sakura ! >>
Purtroppo un Naruto agitato andò a disturbare la tranquillità che si era creata la rosa tra le braccia del marito.
<< Cosa c’è ? >>
Chiese Sakura infuriata con l’amico.
<< Mina.. Minato sta male corri >>.
 

Nel prossimo capitolo sapremmo cos’ha Minato e di chi è figlio Fugaku .. Image and video hosting by TinyPic Questo è il piccolo Fugaku

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Capitolo 6
*** Il ricordo di quattro anni con te ***


Sakura appena entrata a casa Uzumaky si catapultò immediatamente nella stanza dei due gemelli, Hinata era in lacrime avanti alla culla dove dormiva Minato, affianco Neji anche lui in lacrime chiamava ad alta voce il fratellino.
<< Cos’è successo ? >>
La rosa iniziò subito a controllare il battito, e altro del piccolo Minato, avevano un inalatore che aiutava il bambino a respirare meglio quando aveva la febbre alta e aveva difficoltà respiratorie.
<< Non lo so, dormiva tranquillo e poi.. >>
Sakura guardò il  bambino che si dimenava nel lettino, era tutto sudato e non respirava bene.
<< Andiamo in ospedale.. Naruto lascia Neji a casa mia con Sasuke.. Noi corriamo in ospedale raggiungici >>.
Urlò Sakura prendendo in braccio il piccolo e coprendolo con il lenzuolo, Minato peggiorava di minuti in minuto, Sakura ricordava che quella non era la prima volta che avevano intrapreso una corsa pazza contro il tempo per salvare il piccolo Minato.
Inizio Flashback :
<< Sakura, Minato non respira bene >>
Hinata e Sakura erano uscite con i propri figli piccoli, Neji dormiva mentre Itachi correva un po’ da per tutto e la rosa cercava di non perderlo di vista, Minato anche lui voleva correre con l’amico ma era impossibile un eccessivo affaticamento poteva anche essergli fatale.
Minato soffriva anche di asma, se ne accorsero solo quando aveva due anni.
<< Non è nulla, hai con te l’inalatore per aiutarlo a respirare bene ? >>
La mora annuì a attacco alla bocca del bambino quella mascherina con l’ossigeno, era una cosa triste vederlo soffrire così, ma era meglio che saperlo morto.
Fine Flashback :
Hinata e          Naruto erano molto grati a Sakura, non finivano mai di ringraziarla, sia lei che Tsunade cercavano ogni giorno una cura per Minato, purtroppo quella malformazione però era rara, e almeno che non si decidesse di operare Minato doveva rimanere così per tutta la vita.
Nessun donatore era uscito fuori, Tsunade aveva chiesto a tutti gli ospedali vicini ma anche lontani che se usciva il polmone adatto avrebbero dovuto avvisarli, ma fino ad oggi niente.
<< Aspetta qui >>
Sakura appena scese dall’albero su cui stava saltando, entrò in ospedale chiamando a gran voce tutti i dottori che erano di turno quella notte, poco dopo arrivarono Naruto e Tsunade.
La donna entrò in sala operatoria, pensava che sarebbe arrivato quel momento, ma sperava che sarebbe arrivato molto tardi e non così presto. Minato non era forte come si credeva, e la sua saluto ogni giorno che passava peggiorava sempre più.
<< Sakura ? Mantieni la calma >>
Tsunade si accorse subito che la figlia sembrava in ansia, non sapeva neanche lei cosa fare in quel momento.
<< Ascolta, lascia tutto a me.. ESCI FUORI non sei pronta psicologicamente.. Sakura sei troppo legata sentimentalmente a Minato, non puoi operare così >>.
<< Si mamma, hai ragione >>.

Sakura sapeva che la madre stava dicendo la verità, non se la sentiva di affrontare un qualcosa di così grande.

Quando Naruto vide Sakura uscire dalla sala operatoria, sentì il cuore morirgli in gola.
<< S-Sakura ? >>
<< Non è ninete.. io non posso operare Minato, sono troppo legata a lui e non riesco a farlo.. Ci sarà mia madre con lui, mi spiace >>
Sakura sapeva quando ci tenessero entrambi che in sala operatoria ci fosse anche Sakura, due ottimi ninja medici erano meglio di uno, ma non era comunque nelle condizioni adatte, e quindi non le dissero nulla, anzi.
<< Va bene, grazie lo stesso. Per tutto quello che hai fatto fin ad ora >>.
Naruto sorrise anche se falsamente, non poteva non pensare al figlio che soffriva in quel modo.
<< Perché ? >>
Hinata con le lacrime agli occhi, s’avvicinò all’amica, iniziò a scuoterla per un braccio.
<< Perché è successo tutto a mio figlio ? >>
<< Non si sa, so solo che durante una gravidanza possono accadere cose come queste.. >>
La rosa non continuò a parlare, Hinata era troppo scossa.
<< Mi chiedo cos’ho fatto di male per meritarmi questo >>
<< In questi casi, bisogna essere forti.. Stare vicini a vostro figlio >>.
Hinata scosse il capo, i singhiozzi furono gli unici suoni che si sentivano in quel silenzio calato all’improvviso.
<< Hinata, vieni >>
Naruto provò ad abbracciare la moglie, ma lei si ritrasse allontanandosi e andando a sedersi in disparte, si premette forte le mani sulla testa.
<< Sakura, se mio figlio non ce la farà io.. Io non so come.. >>
La rosa non diede ascolto alle parole dell’amico, ricordò solo di un discorso avvenuto un mese prima tra lei e l’amica.
Inizio Flashback :
<< Sakura, Minato un giorno morirà ? >>
<< Non so, ma io non voglio neanche pensarci >>
La corvina tirò su un sorriso falso.
<< Però credo che il peggio non è passato, anche se Minato fin a d oggi è riuscito a vivere con il sorriso.. Lui potrebbe lasciarmi, dimmi solo una cosa Sakura.. Perché il destino si è accanito contro del mio bambino ? lui è un anima innocente, perché deve soffrire così ? Perché mi ha dato la possibilità di amarlo fino ad oggi e magari strapparmelo via dalle braccia all’improvviso ? >>
Sakura non seppe cosa rispondere, lei non aveva mai pensato ad una cosa del genere.
Fine Flashback :
Naruto si allontanò dalla rosa per andare ad appoggiare la fronte alla finestra, fuori aveva iniziato a piovere.
Il cielo era nero, come il suo cuore in quel momento, una goccia d’acqua lo colpì in volto, ma la finestra era chiusa, allora quella era una sua lacrima.
Inizio Flashback :
<< Minato, di papà >>
<< .. >>
<< Papà >>
Naruto insisteva con il figlio che tanti gi assomigliava, ma lui ancora non parlava a confronto di Neji la quale prima parole era stata ‘’ M..Mina.. ‘’
Tutti avevano pensato che ’’ Mina ’’ era il nome di Minato, così Naruto si era impuntato che il suo Minato dicesse almeno per prima parola Papà.
<< Minato insomma vuoi dire papà ? >>
<< Smettila Testa quadra, non sarai tu la sua prima parola >>
<< Teme, fatti gli affari tuoi.. Ti ricordo che Itachi ha detto papà la prima volta che ha parlato.. perché con me dev’essere differente ? >>
Sakura che era li accanto con in braccio il gattino che poverino si era preso una tirata di coda dal figlioletto, si mise a ridere.
<< Questo posso spiegartelo io.. perché Itachi passa molto più tempo con Sasuke anzi che con me >>.
Il moro annuì affermando tutto ciò che diceva la moglie.
<< Uffa.. >>
Il piccolo Minato guardò il padre e gli afferrò un dito nella manina, lo strinse forte e poi disse..
<< Mamma >>
Hinata che aveva sentito tutto aveva sorriso dolcemente al suo bambino.
Fine Flashback :
Hinata e Naruto da quando era nato Minato non avevano fatto altro che litigare, non si capivano più perché la malattia del bambino risucchiava tutte le loro energie, Hinata non voleva dormire con il marito perché aveva deciso di stabilirsi a vita nella stanza dei gemelli, così per controllare ogni sera il piccolo.
Lo stress e la paura di affrontare un possibile attacco del figlio aveva portato anche un distacco si intimo che di altri generi tra marito e moglie.
Non si capivano più come una volta.
Hinata fissò il marito che cercava di trattenersi, ma era impossibile farlo e si notava da come tremava, voleva avvicinarsi a lui e dirgli qualcosa, ma non poteva poiché la sera prima avevano litigato, Minato era di nuovo la causa.
Non che Hinata o Naruto odiassero il bambino per questo, lui non centrava niente solo che il biondino voleva Hinata nel suo letto, gli mancava anche un minimo contatto tra di loro.
La corvina si asciugò gli occhi mentre ricordava del sorriso del suo bambino, era strano ma in quel lasso di tempo un sacco di ricordi gli erano riaffiorati alla mente, come quando stai per lasciare questa vita e ripensi a tutto ciò che hai fatto e che avresti voluto fare.
In quel momento Hinata aveva ripensato alla nascita dei gemelli, al primo bagnetto, alle prime lacrime che erano uscite da quei occhi bellissimi, la prima parola di Minato i primi passi..
Già i primi passi sulla neve.
Inizio Flashback :
<< Ne-ve >>
Minato amava la neve, bastava pensare che ogni volta che vedeva quei fiocchi bianchi scendere dal cielo il bambino sì incantava a guardarli, ancora non camminava come suo fratello che aveva mosso i primi passi già una settimana prima, Minato a differenza di Neji aveva imparato tutto più tardi, sempre con una settimana di ritardo, o forse era Neji  che era troppo  frettoloso di crescere.
Hinata decise di coprire bene i figli e di portarli fuori, assieme a Naruto e quella fu l’unica volta che non avevano litigato e che si comportavano come una famiglia, Neji si era seduto sulla neve candida e aveva iniziato a prenderla con le mani, rideva quando si rompeva nel suo pugno e tremava quando entrava al contatto con la pelle, Naruto gli si era seduto accanto mentre Hinata era rimasta in disparte con in braccio Minato cercando di coprirlo più che poteva.
<< Lascialo sedere a terra >>
Aveva suggerito il biondino, un po’ di neve mica gli faceva male ? non doveva ammalarsi per forza, così Hinata lasciò che Minato si sedesse come il fratellino, in quel momento si alzò titubante e mosse i suoi primi passi cercando di raggiungere Neji e Naruto.
Minato amava la neve.
Fine Flashback:
Sakura si avvicinò al biondino per parlargli,  ma quando stava per aprire bocca, l’aprirsi della porta della sala operatoria fece voltare tutti nella direzione da dov’era uscita Tsunade.
L’Hokage si era tolta la mascherina e i guanti blu che aveva per poi gettarli a terra con rabbia, si appoggiò al muro con gli occhi pieni di lacrime, quel gesto bastò per far capire che il piccolo Minato era volato in cielo, non ce l’aveva fatta, magari ora sarebbe potuto diventare un piccolo ninja la dove non soffriva più, magari ora poteva correre come aveva sempre sognato.
 

Nel prossimo capitolo : Una lite tra Hinata e Naruto li porterà a dividersi per un po’..

 Nota di fine Capitolo : Nel scorso episodio avevo detto che sarebbe già uscito il padre di Fugaku, ma non è così ho sbagliato a pensare di metterlo in questo cap perchè ci sarà una parte tutta sua incentrata sul ricordo di Reo e del padre del bambino.. ^^
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 7
*** Il papà di Fugaku ***


Sakura stava finendo di preparare la merenda di Itachi quando sentì bussare alla porta.
<< arrivo ! Un momento >>
Urlò la rosa avvicinandosi alla porta, dietro di questa vi era un Naruto mortificato.
<< Che ci fai qui ? >>
Domandò lei con freddezza..
Inizio Flashback :
Il giorno dopo del funerale del piccolo Minato, Sakura sapeva che era sbagliato ma doveva parlare con il biondino.
<< Naruto ? >>
Lo trovò al campo dell’allenamento del team sette, dove avevano passato un sacco di tempo assieme come Team.
<< Ciao.. >>
<< Come stai ? >>
<< Come dovrei stare ? >>
Sakura si sentì una stupida per quella domanda, ma si sentiva ancora più stupida per quello che stava per dirgli.
<< Ho parlato con Reo prima che Minato.. Mi ha detto tutto >>.
Disse lei sedendosi di fronte al biondino, Naruto fissò l’amica incredulo, lei sapeva davvero tutto ?
<< Ti ha parlato di quello ? >>
<< Si.. Tu sei il papà di Fugaku >>
Rispose Sakura con astio e guardandolo con delusione.
<< Si, non volevo io.. >>
<< Tu cosa ? Hai fatto soffrire mia sorella, e non solo anche Hinata e i piccolo Neji e Fugaku.. Sei un mostro stai facendo del male a tutti, per colpa tua mio nipote non avrà mai un padre, ancora per colpa tua mia sorella sta soffrendo.. Ok siete stati entrambi non darò solo a te la colpa.. Ma tu come ti sei permesso di tradire Hinata ? >>
Naruto sospirò, in realtà neanche lui sapeva cosa dire, quella volta aveva bevuto era capitato solo una volta per un errore che mai sarebbe ricapitato, stava male per questo.
<< Anch’io sto male, che credi ? >>
Sakura era in collera con l’amico non voleva sentire ragioni.
<< Sasuke può anche considerarti suo amico ma io.. Io no, per il male che stai facendo non voglio neanche più vederti in faccia >>
Detto ciò lasciò l’amico da solo, solo con il suo tormento.
Fine Flashback :
<< Che ci fai qui ? >>
<< Io.. Io vorrei poter rimanere anche se per poco tempo. Ho detto ad Hinata che non ci capiamo più e ho bisogno di stare solo, lei era d’accordo >>
<< Non le hai parlato del tradimento ? >>
Naruto scosse il capo.
<< Lo so, faccio schifo e puoi dirmi di tutto che sono un verme e un essere  orribile, ma voi siete gli unici amici con cui posso stare ora, ti prego Sak.. >>
<< Va bene >>
La rosa non voleva più sentire l’avoce dell’ex amico, gli diede il permesso di entrare.
<< Sasuke non ti lascerà solo e io non ho voglia di litigare con lui per te.. Entra e vai nella stanza degli ospiti, sai dove si trova vero ? >>
<< Si.. Ah Sakura ? >>
Naruto guardò l’amica che si era fermata per ascoltarlo, allora sorrise anche se lei non poteva vederlo.
<< Per quello che può valere.. Grazie >>

Sakura alzò le spalle senza rispondere, poi tornò in cucina da Itachi che stava aspettando di poter mangiare.

Al ritorno dall’accademia, le due gemelle Uchiha rimasero sorprese nel trovare Naruto mentre giocava con Itachi sul pavimento.
<<  Zio Naruto >>
Urlarono insieme andando a sedersi accanto a lui.
<< Ciao >>
<< Come mai qui zio ? >>
Chiese Hikari mentre Itachi le si gettava addosso, Mikoto guardò lo zio con le braccia conserte.
<< Rimarrò un po’ con voi.. Hinata ed io abbiamo litigato >>
<< farete pace ? >>
<< Non so Hikari, mi auguro di si e subito >>.
Mikoto guardò Naruto poi disse con voce strafottente.
<< L’hai fatta grossa eh zio ? >>
Naruto abbassò lo sguardo prima di rispondere con un falso sorriso.
<< Tu assomigli sempre di più a tuo padre >>
Mikoto sospirò prima di andare in bagno, anche Hikari la seguì salutando lo zio.
<< Aspettami papà >>
Urlò prendendo in giro la sorella.
<< HIKARI ! >>
Le due fecero una tale confusione nel risalire le scale.
<< Hikari Mikoto non correte per le scale ! >>
Urlò Sakura mentre le due non le davano neanche ascolto, Sakura si ricordò di quando aveva parlato a loro di Minato.
Inizio Flashback :
<< Mamma perché questa notte sei corsa in ospedale ? >>
Aveva chiesto Hikari fissando la donna.
<< Minato si era sentito male >>
Sussurrò lei con il viso stanco e segnato dalle lacrime, ancora non aveva detto niente neanche a Sasuke, l’uomo le si avvicinò e solo con lo sguardo triste della moglie aveva capito tutto.
Sasuke decise di uscire fuori al giardino e sedersi a terra.
<< Vedete Minato è.. Sapevate anche voi che era debole fin dalla nascita e.. >>
<< Come sta ora ? >>
Domandò Hikari mentre Mikoto aveva abbassato lo sguardo, forse lei aveva già capito tutto infatti sussurrò << Non lo vedremo più ? >>.
Hikari si voltò a fissare prima la sorella e poi la madre, Sakura scosse il capo in lacrime.
Mentre un Itachi di quattro anni non capiva come mai erano tutti così seri e oscuri in volto, tentò di giocare prima con le sorelle senza ricevere attenzioni e poi dalla mamma, neanche Sakura lo calcolò facendolo indispettire, quindi tentò con il padre che sentendolo arrivare si alzò da terra per andare ad allenarsi in silenzio sotto la pioggia, Itachi iniziò a tirare la coda al gatto, l’unico che era rimasto normale in quella famiglia.
<< Perché ? >>
Domandò Hikari in lacrime.
<< Tesoro. Queste sono cose che tu alla tua età non puoi capire e ne dovresti mai conoscere.. Minato stava male, ora però non soffrirà mai più >>
Hikari con quelle parole parve calmarsi un po’, ma si strinse nell’abbraccio della mamma mentre Mikoto si allontanava con le lacrime che le minacciavano di bagnarle il volto.
Fine Flashback :
Naruto si andò a sedere sul divano, con in mano una foto del piccolo Minato.
‘’ Figlio mio.. ‘’
Sakura guardò il biondino con una morsa di dolore al cuore, non poteva far vedere la sua debolezza ma in fondo lei gli voleva ancora bene, solo che per un po’ non voleva parlargli.
Naruto sentendo lo sguardo puntato su di te, alzò gli occhi e incontrò quelli verdi di Sakura, lei lo ignorò e riprese a pulire il tavolo per iniziare a fare la tavola, Naruto chiese se poteva aiutare.
<< No, tra poco arriva Sasuke e stai con lui. A me non mi parlare neanche >>
<< Ok.. >>
Naruto si voltò solo per far ricadere gli occhi su una foto di un bambino con i capelli color rosa, quasi arancio e due occhi grandi e azzurri come i suoi.
<< Fugaku >>
Sussurrò prendendo in mano la foto.
<< Questo è Fugaku ? >>
Sakura si voltò a guardare la foto.
<< SI.. E’ bello vero ? >>
<< Molto >>
Disse Naruto accarezzando la foto.
<< Che farai con lui ? >>
<< Niente, non posso crescerlo ho già una famiglia >>
<< Ma puoi sempre conoscerlo e dirgli la verità.. Sai invidia molto Itachi perché ha Sasuke >>
Naruto sussultò, allora suo figlio lo cercava ? Ma forse era ovvio era brutto crescere senza un padre e lui lo sapeva benissimo, era egoista da parte sua non parlargli e dirgli la verità, doveva rimediare un giorno o l’altro ma non avrebbe fatto aspettare molto.
<< Ti consiglio una cosa Naruto, non stargli vicino facendo finta di niente come fece mia madre. Soffrirà il doppio, parlargli subito e fai capire la cosa.. >>
Naruto annuì.
<< Non voglio che cresca come me, un piccolo delinquente con un sogno nel cassetto. Voglio che diventi un ottimo ninja e che sia buono con tutti, magari un giorno sarà anche più bravo di me >>.
Sussurrò Naruto, certo non poteva pensare che dopo la morte di Minato suo figlio Fugaku avrebbe preso il suo posto, e questo non bastava ad alleviare il dolore, ma non avrebbe mai abbandonato suo figlio.
<< Sei proprio uno scellerato Naruto >>.

Disse Sakura cercando di non ridere, forse le cose tra i due amici si sarebbero sistemate subito.

Sasuke non era al massimo della felicità quando vide Naruto seduto al tavolo con la sua famiglia, ma se andava bene a Sakura andava bene anche a lui, sapeva quello che aveva fatto ad Hinata e neanche Sasuke l’aveva presa bene come cosa, lui non si sarebbe mai sognato di tradire sua moglie, mai perché l’amava e sapeva che le difficoltà poteva colpire la coppia in qualunque momento, sapeva anche che potevano uscirne insieme.
Naruto è stato sciocco, anche se lui affermava che aveva provato in tutti i modi a parlare con Hinata, la donna si era persino divisa di camera da lui e forse quelle erano solo le conseguenze che li portava ad una divisione, ma il tradimento ? Quello cosa centrava ?  Il tradimento era una cosa davvero orribile ed infame che si potesse fare.
<< Naruto, quando parlerai con Hinata >>
<< Appena le cose si calmeranno.. Che fai teme mi stai già cacciando da casa tua ? >>
Sasuke annuì prima di lanciare uno sguardo alla sua famiglia.
<< Mamma, perché non fai un altro figlio ? Itachi è cresciuto e vogliamo un fratello piccolo ora >>.
Urlò Mikoto facendo tossire sia Sakura che Sasuke, mentre Naruto se la rideva alla grande, anche lui avrebbe voluto che la sua famiglia tornasse quella di una volta.
Ce l’avrebbe fatta ?

Nel prossimo capitolo, il primo incontro da Fugaku e Naruto.

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Capitolo 8
*** Fugaku e Naruto ***


Naruto dormiva poco da quando aveva litigato con Hinata, i pensieri della moglie che lo teneva lontano da casa e da suo figlio lo stava uccidendo, per fortuna riusciva sempre a vedere Neji quando la corvina lo portava a casa degli Uchiha per non rovinare la relazione tra padre e figlio.
Ormai Minato aveva iniziato a piangere tutti i giorni perché il padre non viveva più a casa loro, ma Hinata per il momento non voleva lasciar Naruto tornare a casa.
Il biondino accettava ogni cosa che la moglie decidesse di fare, aveva detto che avrebbe aspettato quando le acque si fossero colmate tra i due, inoltre era intenzionato a dirle del tradimento, negli ultimi mesi quel senso di colpa lo stava soffocando, voleva dirle la verità sperando che lei non perdesse fiducia nel loro rapporto già rovinato.
<< Naruto ? Come mai sveglio a quest’ora ? >>
Il biondino alzò il capo fissando Sasuke che era sceso per un bicchier d’acqua.
<< Pensavo >>
<< A cosa ? Alla tua vita rovinata o al tuo essere un idiota ? >>
Chiese il moro sedendosi accanto all’amico.
<< A tutti e due >>.
Naruto ammetteva di aver sbagliato tutto, con Hinata con Reo con i figli.
<< Perché non inizi a cercar di sistemare le cose ? Stai qui a poltrire tutto il giorno, vedi che i casini non si sistemano da sole.. Devi provare a dargli una mano ai tuoi guai >>.
Sasuke aveva ragione.
<< Sasuke ? >>
<< Mh ? >>
<< Chi sei in realtà ? >>
Scherzò Naruto prendendo in giro l’amico, era la prima volta che lo vedeva dargli un consiglio anche sensato.
<< E’ colpa di Sakura, mi ha trasformato >>
Rispose il moro alzandosi dal divano, doveva tornare a dormire accanto alla moglie, che in quelle sere gli aveva proposto di avere un altro piccolo Uchiha e non lo lasciava riposare molto.
                      ________________________________________________
Naruto come al solito aveva presso sonno solo all’alba, quando in pratica le gemelle Uchiha iniziavano a destarsi e a fare confusione per prepararsi ad uscire, solo dopo un ora di allenamento speciale.
<< Ciao Zio >>
<< State attente ragazze >>
Raccomandò Naruto vedendo le due bambine uscire di tutta corsa, Naruto decise che anche lui quella mattina sarebbe uscito, doveva parlare con Hinata.
<< Esco >>
Urlò il biondino senza neanche salutare nessuno, Itachi era ancora a letto e Sakura dormiva mentre Sasuke preparava la colazione.
<< Bene, è ora di cercare di far la pace >>
Si disse Naruto cercando di trovare le parole adatte da usare con la moglie.
<< Naruto ? >>
Mentre stava per bussare alla porta di casa, una voce a lui ben riconoscibile bloccò ogni tentativo del biondino di entrare in casa e riprendere in mano la situazione.
<< R-Reo >>
Sussurrò voltandosi, la donna lo stava fissando incuriosita tenendo per mano un bambino di tre anni, Fugaku aveva i capelli rosa, sembrava alla zia Sakura ma gli occhi.. Quelli erano azzurri come il padre, come Minato.
Il ricordo del figlio fece andare in  mille pezzi il cuore già ferito di Naruto.
<< Come mai sei qui ? >>
Domandò scioccamente il biondino.
<< Stavo andando a far la spesa, ti ricordo che abito da queste parti anche io >>
Disse Reo afferrando più saldamente la mano del figlio che guardava incuriosito l’uomo, gli sorrise un po’ timidamente.
<< Ciao piccolo >>
<< C-Ciao, mi chiamo Fugaku. E tu ? >>
Domandò il rosa incuriosito.
<< Naruto >>
Rispose il biondino, si chiese perché quand’era nato il bambino non era mai andato a vederlo, si chiese se aveva sbagliato tutto e forse era meglio sistemare le cose prima con il figlio e poi con  Hinata.
<< Andiamo Fu - Chan ? >>
<< SI >>
Il bambino era educato, più di Itachi era sicuro.
< Ciao Naruto >>
Disse Reo trascinandosi dietro il figlio che tutto sorridente camminava avanti alla mamma, a lui piaceva uscire con Reo perché gli comprava un sacco di belle cose.
Naruto rimase a guardare le sagome del figlio e di Reo sparire, poi sentì una porta aprirsi di scatto.
<< Naruto ? >>
<< Hinata.. Posso entrare ? >>
La corvina era titubante, ma decise di far accomodare Naruto in casa, lo lasciò entrare mentre il biondino si guardava attorno riscaldato dal calore famigliare che si era creato attorno.
<< Papà >>
Neji riconoscendo la voce del padre si catapultò addosso a Naruto facendosi prendere in braccio, era contento di rivederlo a casa, magari sarebbe tornato per sempre.
<< Sei tornato >>
Chiese il bambino ingenuamente.
<< No Neji, papà era di passaggio >>
<< Dovrei parlarti >>
Disse Naruto fermando le parole di Hinata, voleva sempre alzare un muro tra di loro, ma Naruto era deciso ad abbatterlo.
<< Dimmi >>
<< Voglio tornare qui. Per favore Hinata, la mia vita senza di voi è persa >>
Naruto sapeva che aveva una sola carta, e doveva giocarsela bene.
<< naruto.. >>
<< Te lo chiedo per favore, fallo anche per Neji.. Anch’io sto male come te, che cosa credi ? minato era anche il mio.. Hinata non litighiamo più cerchiamo di essere una famiglia >>.
La corvina rimase in silenzio, non sapeva che dire.
<< Naruto.. Facciamo una cosa, aspetta ancora un po’, voglio pensare sola.. Io ti amo ancora, ma le ultime liti sono state dure per me a mandar giù e la morte di nostro figlio mi ha lasciata senza alcuna voglia di andare avanti, Neji ha bisogno di te e anche io, ma ora voglio restare sola >>.
Confessò la corvina, con questo Naruto sapeva che Hinata lo amava.
<< tu mi ami, è l’unica cosa che m’interessa, posso vivere lontano da te ma con il cuore sono qui.. Aspetterò allora >>.
Sussurrò Naruto, per ora era meglio non dire niente di Reo e Fugaku. Non doveva rovinare ogni cosa.

 
Nel prossimo capitolo : Fugaku e Naruto Padre e figlio
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 9
*** Naruto e Fugaku Padre e Figlio ***


Sakura stava preparando il pranzo per la sua famiglia, era sola con Itachi e con Reo.
<< Allora sorellina ? Cosa prepari >>
<< I soliti pomodori >>
Rise Sakura con il coltello sporco della polpa di pomodoro, ultimamente aveva iniziato ad odiarli per troppe volte che aveva dovuto mangiarli.
Ma doveva accontentare Hikari e Sasuke.
<< Mamma >>
Le due sorelle vennero interrotte dalla voce di Itachi che a passo felpato aveva raggiunto le due donne con Fugaku al seguito.
<< Cosa c’è tesoro ? >>
<< Lui mi ha spinto >>
Disse puntando il dito contro il cugino, Fugaku scosse il capo.
<< E’ stato lui a spingere me >>
Disse Fugaku mordendosi il mignolo ( lo faceva spesso quando era nervoso ).
<< Smettetela voi due, andate a giocare e non disturbateci >>
Disse Reo non calcolando l’ennesimo litigio dei due cugini, ormai si sapeva che i due bambini facevano apposta a provocarsi a vicenda, erano due pesti che litigavano ad ogni occasione, come i loro padri.
Fugaku non disse niente, si limitò a fissare la porta di casa aprirsi, pensando che fosse Sasuke lo zio iniziò a correre assieme ad Itachi verso la porta.
<< Papà >>
<< Zio >>
Urlarono i due all’unisono rimanendo poi delusi quando videro il volto di Naruto sorridente e rilassato entrare in casa.
<< Ah, sei solo tu Naruto >>
Itachi affranto e dispiaciuto nel non vedere il padre tornò a giocare in salotto aspettandosi Fugaku che gli corresse dietro, ma questo rimase avanti a Naruto a fissarlo con curiosità.
<< Ciao >>
<< EH ? Ciao >>
Fugaku guardò ancora il biondino, poi iniziò a girargli attorno.
<< Sei quel Naruto impiastro che dice sempre lo zio ? >>
Domandò poi dopo aver eliminato ogni forma di timidezza, Naruto sospirò pensando ad ogni modo per ammazzare Sasuke.
<< Beh.. Sasuke dice di si, io penso proprio di no >>
<< Ma non sei bravo come lo zio.. Lui è il miglior ninja e poi sa usare lo Sharingan e anche il mille falchi e.. >>
Fugaku iniziò ad elencare tutte le mosse che Sasuke sapeva fare e che gli aveva fatto vedere molte volte, spesso infatti il bambino rimaneva con Sasuke visto che non aveva un padre cercava in lui una forma maschile genitoriale, peccato che non era il suo papà.
<< Anch’io so fare molte cose belle.. Vuoi vederle ? >>
Domandò Naruto osservando bene il bambino, questo alzò le spalle ed annuì.
<< Mamma esco >>
Reo sentendo la voce del figlio andò a vedere che stesse combinando, ma trovandolo con Naruto non disse nulla, sorrise osservando padre e figlio che si allontanavano verso il giardino mentre Sakura urlava:

<< Non rovinate il mio giardino >>.

Fugaku si sedette a terra sotto un grande albero mentre Naruto iniziava a comporre i sigilli del Rasengan, gli mostrò quindi quella grande palla azzurra che usciva dalle sue mani, simile al chidori ma senza saette e fulmini.
<< WOW assomiglia al mille falchi >>
Urlò il bambino emozionandosi e alzandosi da terra, Naruto sorrise fiero di se.
<< Poi so anche fare questo >>
Continuò iniziando a gasarsi e componendo i sigilli della moltiplicazione del corpo suprema.
<< Bravo ! Che altro sai fare ? >>
Domandò Fugaku avvicinandosi a lui con le stelline agli occhi, Naruto rise notando l’entusiasmo del bambino, assomigliava a lui quando aveva la sua età.
Naruto passò tutto il giorno con quel bambino, gli raccontò molte cose che aveva visto in missione o che aveva fatto, parlò del team sette e di tutti gli allenamenti che aveva seguito, ad ogni parola Fugaku si emozionava sempre di più.
<< Che bello, allora sei forte quasi quando lo zio Sasuke.. Prima volevo che fosse lui il mio papà, ma ora sarebbe forte se lo fossi tu >>
Esclamò ingenuamente il bambino, con quelle parole Naruto divenne serio in volto, lui era già suo padre, ma non sapeva come dirglielo.
<< Fugaku io.. >>
<< Fuu-chan ? E’ ora di andare, saluta Naruto >>
Urlò Reo dalla cucina, il bambino deluso si avvicinò per baciare la guancia del biondino.
<< Vieni qualche altra volta a giocare con me ? >>
Naruto gli sorrise e gli mise una mano nei capelli, allora Fugaku corse dalla madre tutto emozionato e felice, le raccontò ogni cosa.
                              ***********************************
Durante la cena Naruto raccontò di ciò che era successo con Hinata e che aveva una speranza con lei.
<< E per quando riguarda Reo e Fugaku ? >>
Domandò la rosa osservando bene il biondino, Itachi che stava scansando i pomodori come sua sorella Mikoto osservò la mamma e Naruto farsi seri.
<< Beh.. Loro .. >>
Naruto giocò con le bacchette mentre Hikari e Sasuke contenti prendevano i pomodori rimasti nei piatti d’Itachi e Mikoto.
<< Non lo so.. Magari dirò a Fugaku che è mio figlio ma dovrà tenerlo segreto per un po’ >>
Sakura scosse il capo.
<< Farai soffrire Hinata ancora di più.
Lo rimproverò lei.
<< Non so davvero cosa fare >>
Hikari smise per un attimo di mangiare poi urlò tutta contenta.
<< Oggi ho imparato la palla di fuoco superiore finalmente >>
Tutti rivolsero l’attenzione alla ragazzina.
<< E’ successo perché volevo salvare Miko-Chan >>
Continuò con un sorriso a trentadue denti, la questione Naruto era finita la per quel giorno.
<< In pratica eravamo andati tutti in giardino a mangiare quando siamo state attaccate da una persona che non sappiamo da dov’e sbucata fuori.. Allora Miko-Chan mi ha difesa ma per farlo un’altra persona stava tentando di attaccarla alle spalle.. >>
<< .. Allora Hikari mi ha difesa urlando ‘’ Lascia stare Onee-chan ‘’ e ha composto la tecnica, ha quasi incenerito tutti.. Mah siamo sani e salvi >>
Finì Mikoto fiera di sua sorella.
<< Ecco perché avevate i vestiti sporchi appena siete tornate a casa >>.        
Le due annuirono felici.
<< La nonna era nei paraggi e ha medicato quei due.. Erano il maestro Gay e il maestro Kakashi che volevano metterci tutti alla prova >>
<< Strano, mamma non mi ha detto nulla >>
Intervenne Sakura.
 Hikari le sorrise, certo era delusa di aver saputo che quei due erano innocui perché non erano veri anditi, si credevano di aver salvato l’intera classe invece era tutto uno scherzo dei loro sensei.
Ma tutto sommato era servito per aiutare Hikari nella sua tecnica.
<< Mamma ? >>
< Dimmi Hikari ? >>
La bambina un po’ imbarazzata sostenne lo sguardo con la madre mentre Mikoto l’incitava a chiederle ‘’ Quella cosa ‘’.
<< M’insegneresti le arti mediche come te e la nonna ? >>
Rimasero tutti in silenzio fissando quella bambina di ormai nove anni.
<< Come ? >>
<< Quando ho visto la nonna aiutare Gay e Kakashi.. E quando avvolte ho visto te medicare i bambini, io h capito che non sono fatta per i combattimenti.. Però voglio aiutare le persone che amo di più.. E per farlo voglio diventare come te mamma >>.
Quelle parole riempirono di gioia e orgoglio Sakura, che dovette pregare tutti i kami per non piangere dalla felicità.
<< Ma certo.. T-Tesoro >>
Disse abbracciando la figlia sotto lo sguardo attento dei presenti.
<< Papà, mi spiace se ti ho deluso ma io.. >>
<< No, tu non mi hai deluso per niente.. Sono fiero di te, sai anche usare la palla di fuoco e non è poco.. >>
Disse Sasuke non sapendo bene cos’altro dire, certo che era fiero di sua figlia.
<< A questo punto .. Visto che siamo in vena di confessioni io vorrei dire una cosa.. Sasuke.. >>
Sakura gli sorrise emozionata mentre il cuore iniziava a battere per la gioia.
<< Io.. Sono stata presa a calci da un altro piccolo Uchiha >>.
Disse lei mettendosi la mano sul ventre ancora piatto ma che aspettava un altro bambino.
<< Davvero ? >>
Il moro rimase fermo a fissare la mano della moglie, quella dove vi era la loro fede del matrimonio, non sapeva se andare da lei o fare niente, ma di certo non l’avrebbe abbracciata avanti a tutti perché era felice, si era felice un altro piccolo Uchiha avrebbe gironzolato per casa.
<< Mamma ? Aspetti un bambino ? >>
Domandarono Mikoto ed Hikari sorridendo.
<< Si >>
Le due si avvicinarono per abbracciare la rosa mentre Itachi si chiedeva come mai erano tutti così felici.
<< Perché siete contenti ? Mamma ha mal di pancia e ridete ? >>
Domandò il piccolo di cinque anni, aveva visto la mano della mamma posarsi sul ventre quindi aveva capito male.
<< No fratellino, tra un po’ anche tu sarai fratello maggiore >>
Disse Hikari contenta, lei e la gemella non vedevano l’ora di avere un altro piccolo fratellino da coccolare. Sperarono che fosse femmina.
<< Ah.. E allora ? >>
Naruto rise all’indifferenza di Itachi che ancora non capiva cosa stava succedendo nella sua famiglia, poi tornò con la mente ad Hinata pensando che della sua si era rovinata ogni cosa, ora lui non era a tavolo con la moglie ed il figlio.

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Capitolo 10
*** Il tempo passa attraverso gli occhi di Fu – Chan ***


Era una mattina fredda a Konoha, e come spesso capitava di questi tempi il villaggio veniva ricoperto dalla candita neve che cadeva dal cielo, alta diversi metri impediva persino l’apertura dell’accademia che rimaneva chiusa permettendo così ai giovani ninja di Konoha di rimanere a casa a dormire.
 Alcuni però non perdevano tempo e continuavano ad allenarsi anche con la neve a terra, altri come ad esempio Mikoto Uchiha rimanevano sotto le coperte a dormire, altri come Hikari Uchiha si faceva allenare dalla mamma affinché le insegnasse le arti mediche, altri come Itachi Uchiha che sgattaiolava   dalla sua stanza per intrufolarsi in quella dei genitori e andare a spiare la culla del fratellino di appena pochi mesi.
Quella piccola novità di casa, incuriosiva molto Itachi che si sentiva fratello maggiore ma non era soddisfatto poiché non poteva neanche giocarci con quel bambino così piccolo.
<< Mh.. >>
Itachi continuava a guardare il fratellino con insistenza, sperando che aprisse gli occhi color della notte.
<< Uffa >>
<< Itachi ? Che fai qui >>
All’improvviso la voce del padre fece voltare il piccolo curioso che guardò l’uomo con aria confusa.
<< Mi chiedevo, perché dorme sempre ? >>
<< Anche tu alla sua età dormivi sempre >>.
Itachi scosse la testa.
<< Però lui dorme solo, si sveglia per mangiare e poi torna a dormire. Papà come faccio a giocare con lui se sa solo fare questo ? La mamma diceva che ci potevo giocare ! Uffa è noioso ma forse possiamo cambiarlo con un altro ? >>
Sasuke trattenne una risata, il figlio non aveva ancora capito che il fratello era del tutto normale.
<< Poi è strano, ha pochi capelli è tutto piccolo.. E brutto >>
Si lamentò Itachi mettendo le braccia conserte, Sasuke si andò a sedere sul letto.
<< Ma sai che ti assomiglia molto ? Quando eri piccolissimo eri identico a lui >>
Itachi sgranò gli occhi, se sapeva prima non avrebbe mai detto quelle parole la.
< Allora è bello, come lo ero io.. Però sta sempre dentro la culla >>
Si lamentò ancora.
<< Anche tu ci stavi sempre, cosa credi che sei nato già con la parlantina e che combinavi guai per tutta casa ?  Da piccolo piangevi solo, volevi le attenzioni mie e della mamma, non ci facevi mai chiudere occhio.. Ti lasciavamo dalla nonna per dormire e lei all’alba del giorno dopo ti riportava subito a casa.. Hai esasperato persino lei >>.
Rise il moro rievocando  quei ricordi, il piccolo seienne fissò il fratello.
<< Allora devo aspettare.. Papà da grande poi potrò allenarlo io Itachi ? Quando tempo ci vorrà ? >>
<< Certo .. Beh quando imparerà a camminare puoi farci tutto quello che vuoi, magari aiuti anche la mamma a non esaurirsi di nuovo come hai fatto tu.. Tu sarai un bravo allenatore per lui >>.
Sarebbe stato un po’ rivedere se stesso con il fratello quando erano bambini e non vi era stata ancora la storia dello sterminio, il piccolo Itachi sapeva benissimo che il suo nome apparteneva allo zio paterno e ne andava orgoglioso non solo perché sapeva della sua forza ecc.. Ma anche perché sapeva che per il papà era una persona importante.
Itachi inoltre voleva per forza seguire le orme dello zio, sperava anche lui di diventare Anbu a soli dodici anni, vedendo questo suo desiderio i genitori lo lasciavano sognare tanto non costava nulla, solo che non volevano che se non ci sarebbe mai riuscito Itachi si abbuierebbe rimanendo deluso di se stesso.
<< Papà ? Perché si chiama Dan lui ? >>
Domandò poi osservando il bambino che continuava a dormire, Sasuke guardò i due figli poi ritornò con la mente al ricordo di quando era nato Dan.
Inizio Flashback :
Dan era nato con una settimana di anticipo, quel giorno non sapendo che sarebbe successo la famiglia Uchiha accompagnati da Tsunade, Reo e la famiglia Uzumaky si era recata in montagna per una piccola gita, il posto non era neanche molto lontano proprio per non far stancare molto la donna incinta, in realtà quella gita era stata organizzata da Neji che voleva a tutti i costi vedere i genitori insieme anche se erano sulla via della riconciliazione ma non avevano detto nulla al figlio, per evitare eventuali delusioni.
<< Sasuke ? Mi fa male >>
All’improvviso però la rosa si appoggiò al braccio del marito cercando di non chinarsi a terra, si premeva il ventre pensando che fosse solo un dolore normale, ma questo aumentava sempre più costringendo Sakura a stendersi a terra, allora Tsunade le si portò subito affianco e rimase senza parole quando capì che la figlia stava per dare alla luce l’ultimo dei suoi figli.
Il travaglio non durò molto, i bambini più piccoli per non rimanere traumatizzati erano stati portati da Naruto in tenda che era rimasto con loro per fargli perdere tempo.
Dan venne alla luce dopo tre ore.
<< E’ nato >>
Disse Sakura sudata e contenta al tempo stesso, prese il figlio in braccio e lo fece avvolgere nella maglia del marito che si era tolto per avvolgere il piccolo.
<< Come lo chiamerete ? >>
Domandò Reo accarezzandogli la testolina, Tsunade e Sakura si guardarono negli occhi, la rosa sorrise prima di guardare Sasuke che le diede il consenso di dire il nome, ne avevano già parlato.
<< Si chiamerà come il mio papà.. Dan >>.
Fine Flashback :
Itachi stava ascoltando la storia della nascita del fratellino quando il piccolo Dan aprì gli occhi e allargò le braccia verso il padre che lo prese in braccio.
                                        ********************************
Fugaku si stava preparando per uscire a giocare con la neve, Naruto aveva promesso di giocarci con lui.
Aveva saputo che era il suo papà dopo una settimana dalla nascita del cuginetto, il tutto era avvenuto in ospedale.
Inizio Flashback :
<< Papà ? Come sta mamma ? E Dan ? >>
Hikari e Mikoto erano in ansia per il fratellino, sapevano che non era una cosa normale averlo fatto nascere in mezzo all’erba, Itachi guardava le sorelle che stringevano la sua mano per non farlo scappare.
<< Stanno entrambi bene, venite a vederlo >>.
Disse Sasuke aprendo la porta della stanza, Fugaku riuscì solo a vedere Itachi che si sedeva sul letto e le due gemelle che si alzavano sulle punte dei piedi per vedere il bambino tra le braccia di Sakura, poi la porta venne chiusa.
<< Uffa, voglio vedere anch’io >>
Si lamentò Fugaku cercando di alzarsi sulle punte e spiare dal piccolo Oblò della porta.
I piedi del bambino smisero di stare puntati sul terreno quando qualcuno gli avvolse le braccia alla vita e lo prese in braccio.
<< Così vedrai meglio >>
<< Naruto >>
Fugaku sorrise nel riconoscere il biondino e si scordò del tutto che voleva vedere il cuginetto.
<< Chissà se anche il mio papà mi ha mai visto >>
Disse poi il bambino osservando Sasuke accerchiato dai suoi figli, loro erano tutti fortunati a rispetto suo che non aveva mai conosciuto suo padre, Naruto lasciò andare il bambino e lo guardò negli occhi, Hinata era li affianco, per lei era ancora difficile sorridere alla nascita di un bambino dopo che il suo Minato era andato via per sempre, ogni volta che ne parlava o che qualcuno le chiedeva qualcosa, Hinata piangeva chiudendosi in se stessa, era difficile d'altronde dimenticare un figlio.
<< Fugaku.. Hinata io devo confessarti una cosa >>
Naruto si era ripromesso che avrebbe detto la verità alla moglie, non poteva mentire a vita non a lei la persona che amava con tutto se stesso.
<< Reo e io.. Io ti ho.. >>
Naruto tirò un sospiro prima di prendere il coraggio in mano.
<< Un po’ di tempo fa quando le cose tra noi si stavano già rovinando.. Feci un errore imperdonabile, quella notte avevamo entrambi bevuto, Reo mi stava cercando di consolare, e io ero riuscito a convincermi che sarei dovuto venire a casa e parlare con te come avevo fatto con lei, però a causa dell’alcol non ci sono riuscito e invece di tornare sono rimasto tutta la notte con Reo.. E abbiamo.. Abbiamo dormito insieme >>
Hinata sgranò gli occhi, delusa arrabbiata e umiliata, ecco come si sentiva.
<< Non è tutto.. Da quella notte è nato Fugaku >>
Confessò mentre alle loro spalle comparivano anche i loro amici venuti a trovare Sakura, furono tutti testimoni dello schiaffo che seguì dopo un ‘’ Ti odio ‘’ Poi Hinata scappò lasciando Naruto dolorante non solo sulla guancia ma anche con il cuore a pezzi, mentre Fugaku chiedeva spiegazioni migliori al padre.
Fine Flashback :
<< Mamma io sono pronto >>
Urlò il piccolo finendo di allacciarsi le scarpe, uscì di corsa dalla sua stanza incontrando la mamma che parlava con qualcuno fuori alla porta, Fugaku sorridendo riconobbe subito la voce del padre e gli andò incontro, ma si fermò quando riconobbe anche Neji.
<< Andiamo ? >>
Neji stava sempre tra i piedi, da quando Naruto aveva continuato a vivere dagli Uchiha il ragazzino che sapeva benissimo era sua fratello maggiore, riusciva a vedere il padre tutte le volte che voleva, per questo non li lasciava mai soli forse perché a lui lo odiava per aver rovinato la famiglia.
Fugaku un po’ deluso salutò la madre per poi prendere la mano del papà e avviarsi assieme a lui per le vie di Konoha
.

Nel prossimo capitolo : confronti tra fratelli Image and video hosting by TinyPic <<-- DAN

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Capitolo 11
*** Capitolo Extra : Padre e figlia, un bacio da 10 ***


Capitolo Extra : Padre e Figlia, un bacio da 10

Sembrava una giornata come tante, Sasuke era seduto a leggere il giornale e Itachi giocava a terra poco distante da lui, Sakura stava compiendo l’impresa del secolo fa addormentare Dan.

<< Papà noi usciamo >>

All’improvviso la voce squillante di Hikari, distolse il moro dal suo giornale.

<< Ok, fate attenzione ragazze >>

Disse Sasuke mentre Hikari si fiondava a baciargli la guancia e Mikoto non lo calcolava più di tanto.

<< Mikoto ? >>

Sasuke risentito per il mancato saluto guardò la figlia che si limitò solo ad alzare la mano in segno di saluto.

L’Uchiha rimase a guardare l’ombra delle figlie che si allontanavano sempre più, fino a sparire dalla sua vista.

<< Bene tesoro, Dan dorme e.. Sasuke ? Che hai perché stai fermo a fissare la porta ? >>

Domandò Sakura guardando anche lei nella direzione del moro, Sasuke si riprese solo in quel momento.

<< N-Niente >>

La rosa rise, sapeva cos’era successo aveva visto la scena voleva solo che fosse Sasuke a parlarne, così si posizionò dietro al marito e lo abbracciò mentre Itachi fissava incuriosito la scena.

<< Provo ad indovinare, una certa bambina di nome Mikoto non ti ha baciato com’era solito fare quando usciva di casa.. Vero ? >>

Il moro scosse il capo colto sul vivo.

<< Senti un po’.. Per caso sei preoccupato per Mikoto ? Ti ricordo che tu sei il papà che qualche settimana fa è uscito di corsa ed è andato al palazzo dell’Hokage cercando di convincere la nonna di quelle due ragazzine a metterle in squadra insieme solo perché la piccola Hikari era circondata da due ragazzini che le correvano dietro ?? Sei  quello che ha costretto mia madre a venire qui a casa e a lamentarsi perché tu minacciavi di far resuscitare Madara e provocare così una quinta guerra ninja ?? >>

Sasuke rimase in silenzio per la provocazione della moglie, possibile che sapeva solo lei come azzittirlo ?

<< Magari ora Mikoto ha un fidanzatino e allora si vergogna un po’ a salutarti come faceva da piccola >>.

Sussurrò Sakura nell’orecchio del moro e costringendolo ad alzarsi dalla sedia, rosso in volto squadrò la moglie.

<< Tu sai qualcosa ? >>

Sakura rise mettendosi la mano avanti alle labbra, poi scosse il capo.

< < No mi spiace, ma devo dire che la faccia che hai fatto è indimenticabile >>.

Sasuke sospirò prima di voltare il capo di lato, poi prese la giacca e si avviò verso l’uscita di casa.

<< Dove vai tesoro ? >>

<< A fare un giro  >>

<< Non vorrai seguire le tue figlie spero >>

Disse Sakura andandogli dietro, il moro si bloccò avanti alla porta e scosse il capo.

<< Vado a fare un po’ di spesa, mi sono accorto che.. Mancano i pomodori >>.

Inventò mentre la moglie annuiva prima di urlare.

<< Itachi vieni ?! Hai voglia di andare con papà al supermercato ?? >>

Sasuke sentendo quelle parole si voltò a guardare la moglie, poi un piccolo Itachi che si catapultava addosso al genitore.

<< Sii, andiamo papà >>

Urlò tutto contento mentre Sasuke si mordeva la lingua. Il suo intendo di seguire e spiare le figlie venne quindi mandato a benedire subito, oltretutto Sasuke dovette tornare a casa con una grande quantità di pomodori. Per consolarsi.

                                                        **************

A tarda sera, dopo che Itachi andò a dormire le uniche ad essere sveglie erano solo Mikoto ed Hikari.

<< Andate a letto >>

Disse Sakura dando loro la buona notte, Hikari costrinse la madre a seguirle così la rosa fece un occhiolino al marito, dovevano aspettare prima di andare a coricarsi insieme ed abbracciati sotto al calore delle loro coperte, Mikoto seguì la madre e fu allora che Sasuke decise di prendere in mano la situazione.

<< Mikoto ? posso parlarti un attimo ? >>

<< Si papà >

La ragazzina si sorprese, il loro papà non spendeva mai del tempo per chiacchierare così senza un preciso perché.

<< Come.. Come ti vanno le cose in squadra ? >>

Mikoto mise il capo di lato pensando che il padre si fosse preso una botta alla testa.

<< Bene perché ? >>

<< Così.. E gli allenamenti ? >>

<< Anche >>.

Rispose lei ancora più preoccupata per l’uomo.

<< Ok, senti sei un adolescente.. E di solito a quest’età i figli tendono a nascondere le cose ai genitori.. Dico bene ? >

<< Emh papà ? Non ti seguo >>

Sussurrò lei fissando Sasuke.

<< Io voglio dire.. Se c’è qualcosa che vuoi dirmi dilla pure >>

Mikoto annuì  stranita.

<< Forse ti riferisci a oggi ? >>

Domandò la ragazzina.

<< A cosa ? >>

<< Che non ti ho salutato papà >>

Disse rossa in volto e giocando con le mani.

<< E’ solo che sono grande >>

Ora Sasuke credeva che sarebbe stato colto da un infarto, sua figlia stava per dirgli che era fidanzata.

<< E’ solo che per me.. Forse è passato il tempo per i baci ai genitori >>

Confessò in imbarazzo.

<< Lui come si chiama ? >>

Domandò poi Sasuke prendendo il coraggio in mano.

<< Lui chi ? >>

<< Il tuo.. Il tuo ragazzo >>

Finì la frase guardando la figlia che da prima lo fissava a bocca aperta, poi aveva iniziato a ridere.

<< Ahahaha, papà io non mi riferivo a quello. Dicevo che ora sono signorina >>

Sasuke capì subito la figlia, era arrivato per lei quel periodo la, con quella consapevolezza Sasuke tornò ad essere tranquillo, la figlia non aveva nessun fidanzato.

<< Ok.. Siedi >>

Disse poi il moro posando una mano sulla sua gamba, Mikoto anche se un po’ titubante obbedì.

<< Sei sempre stata solitaria e molto taciturna come ragazza, sei come me quando avevo la tua età. Solo che io non avevo genitori e non potevo parlare con loro se n avevo bisogno, anche questa cosa potevi dirla >>

<< Ma papà, la mamma lo sa.. E’ solo che non potevo di certo dirle a te certe cose >>.

Rispose Mikoto seria, Sasuke allora maledì la moglie per avergli fatto credere che la figlia era fidanzata, era colpa di Sakura e dopo si sarebbe vendicato con lei.

<< Mi vuoi bene ? >>

Chiese poi guardando la figlia.

<< SI >>

<< Allora dimostramelo.. Anche se sei grande, puoi sempre baciarmi sulla guancia, anche se è imbarazzante e non parlerai con nessuno di questa sera.. Neanche con Hikari sono chiaro ? >>

Mikoto annuì.

<< Insomma.. sai che vuol dire ti voglio bene giusto ? >>

<< Si >>

<< A me le persone lo hanno insegnato, invece tu lo hai imparato da sola..Ora, pensa che il bacio che questa mattina non mi hai dato voleva dire un ‘’ Ti voglio bene ‘’ Pensa a quel bacio ad una salita da 1 a 10.. Ora fallo, dammi un bacio >>.

Disse Sasuke spingendo il suo orgoglio a sparire del tutto per quella sera, non aveva mia fatto una cosa del genere, ma avvolte le figlie avevano bisogno di quelle piccole attenzioni dal loro papà.

Mikoto si avvicinò per lasciarli un fugace e freddo bacio, allora Sasuke scosse la testa.

<< No, questo che era ? Un zero.. Dai riprova, non sono mica lo zio Naruto sono tuo padre accidenti >>.

Mikoto rise, poi si avvicinò e strofinò il naso sulla sua guancia per poi stringersi a lui forte, come quando era piccola faceva sempre così, strofinava il naso alla guancia del papà e lo abbracciava con tutte le forze che aveva dimostrandogli così il suo affetto.

<< Ecco.. Questo è un 10 >>.

Sussurrò commosso Sasuke, sua figlia ricordava come del resto lui, quel piccolo gesto pieno d’amore, Sakura ed Hikari stava guardando tutta la scena e sorridendosi decisero di andare a letto per far finta di non aver visto niente, quei due erano pur sempre orgogliosi ed era meglio che non sapevano che erano stati visti da entrambe in quel momento così dolce tutto loro.

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Capitolo 12
*** Confronti tra fratelli ***


Mikoto si era svegliata tardi quella mattina, come ormai ogni giorno dopo aver fatto colazione aveva iniziato ad allenarsi con il padre mentre Hikari seguiva gli insegnamenti della mamma.
Ormai avevano entrambe dodici anni ed erano state segnate al loro team per sfortuna non erano insieme, le due Uchiha erano state divise.
Mikoto era con Yui e con quel Fumihiro mentre Hikari era messa con Atsumori e un altro ragazzo, entrambi le morivano dietro e quindi infastidivano spesso Hikari e Mikoto che non voleva vedere nessun ragazzo attorno alla sorella.
Entrambe si erano lamentate per la causa della separazione, ma la nonna non aveva fatto molto anche perché entrambe avevano gli stessi potenziali e pensavano quasi sempre allo stesso modo.
Anche se Hikari stava imparando le arti magiche rimanere in squadra con la sorella non sarebbe andato a suo favore.
Però una nota positiva c’era, Kakashi che era il maestro di Mikoto aveva accettato di allenare anche la squadra di Kurenai assieme.
Quindi gli allenamenti li svolgevano insieme e solo nelle missioni non potevano vedersi.
<< Hikari ? Hai finito con gli allenamenti ?? Andiamo anche noi fuori a giocare con la neve >>.
La ragazzina annuì sorridendo e correndo dalla sorella lasciando Sakura da sola.
<< Onee-chan sono riuscita a rianimare il pesce >>
urlò lei saltandole addosso.
<< Di già ? Ma sei un genio delle arti mediche >>.
Entrambe risero, ripensando poi al giorno dell’esame per diventare Chunin, al primo esame quello del test dove dovevano essere capaci di trovare un modo per prendere informazioni e passare le’esame, le due sorelle si erano aiutate anche se sedute distanti, per loro non era difficile capirsi anche senza parlare e quindi avevano passato il primo esame insieme.
Nella secondo prova, la foresta della morte riuscirono ad incrociarsi e a fare un ottimo lavoro di squadra, il team 3 ( Quello di Hikari ) E il team sette ( Quello di Mikoto ) raggiunsero insieme il luogo che avrebbe visto protagonista la terza prova.
Purtroppo nella terza prova si erano ritrovate proprio loro due faccia a faccia, dovevano combattere una contro l’altra e anche se all’inizio avevano avuto un blocco psicologico e non volevano combattere, Hikari sorprendendo la sorella fu la prima a lanciarsi contro della gemella, i movimenti e gli attacchi erano identici, e alla fine..
Inizio Flashback :
<< Onee-chan >>
<< Si, hai ragione Hikari.. Sei stata brava e sono fiera di te, sei cresciuta e non ho potuto stare con te nel team.. Ma non voglio perdere ne vincere contro di te >>
Hikari annuì e iniziò a curarsi con quel poco che sapeva fare grazie agli insegnamenti della mamma le sue ferite, poi si avvicinò alla sorella curandole una ferita sullo zigomo.
Entrambe uscirono dall’arena dicendo che non avrebbero più combattuto l’una contro l’altra, i genitori erano fieri delle figlie anche se avevano rinunciato, ma quando entrambe corsero mano a mano verso di loro per chiedere scusa, vennero informati tutti i diplomati a Chunin.
Tra tutti i nomi spiccavano anche quello di Hikari e Mikoto Uchiha.
Fine Flashback :
Le due sorelle camminavano tranquille in mezzo a tutta quella neve, ora il loro fratellino aveva iniziato anche lui l’accademia e a loro confronto lui non sembrava esserne tanto entusiasta, anche se lui diceva di voler diventare a dodici anni già Anbu era diverso dalle sorelle che già un mese prima avevano iniziato a prepararsi per l’occasione, lui era più riservato e silenzioso un po’ come il loro papà.
Ma già si allenava costantemente con Sasuke e anche le sorelle quando avevano tempo si allenavano con lui, e a sei anni aveva già imparato la palla di fuoco suprema, ora si stava allenando per lo Sharingan e le due sorelle non vedevano l’ora di vederlo utilizzare quella capacità oculare che loro non avevano avuto la fortuna di ereditare.
Mentre Hikari correva avanti alla sorella, l’attenzione di entrambe furono catturate da Naruto che stringeva la mano ad entrambi i figli.
<< Naruto >>
<< Zio Naruto >>
Urlarono correndo dallo zietto e abbracciando i due cugini.
<< Ragazze, che ci fate qui ? >>
<< Un giro, possiamo rimanere con te ? >>
<< Ma certo >>
Fugaku ne fu felice, quando era in presenza del fratello Neji si sentiva spesso fuori luogo.
Un giorno infatti Neji e lui avevano avuto un bruttissimo confronto.
Inizio Flashback :
<< Sentimi bene nano.. Tu per me non sei mio fratello, non sei nessuno condividiamo solo lo stesso papà ma non ti considererò mai mio fratello >>
<< Perché ? >>
Domandò Fugaku rattristito, lui era contento di poter dire in giro che aveva un fratello ed invece no, Neji non voleva neanche sentirlo nominare, avvolte lo evitava come se fosse malato di peste.
<< Perché ? Hai rovinato tutto. Per colpa tua mamma ora odia il mio papà e io odio te.. Non sei come Minato, lui era mio fratello e tu non dovevi neanche nascere, non sprecare il tuo tempo e vattene, papà appartiene solo a me >>
Disse sputando veleno dalle sue parole, per Fugaku fu come un pugnalata al cuore.
<< No, tu sei cattivo. Io non ho mai avuto il mio papà tu invece si, allora ora tocca a me >>
Neji si avvicinò al fratello più piccolo per stringergli la maglia.
<< Lasciami, me la regalata la mamma questa maglia. Così la rovini >>.
Neji non diede ascolto, poi fissando gli occhi del bambino si convinse a lasciarlo perdere e si allontanò da lui.
<< Di qualcosa a mio padre e te la farò pagare, chiaro ? >>
Quando Naruto arrivò dai due figli con in mano i loro gelati, Fugaku lo abbracciò per dispetto al fratello e perché aveva paura di lui, Naruto gli mise una mano sulla spalla non capendo il gesto del bambino, in realtà non era mai riuscito a capire fino in fondo Fugaku anche se s’impegnava con lui.
Fine Flashback :
Fugaku non si era mai illuso di vedere Naruto e la mamma insieme, anche perché il biondino più volte gli aveva detto che questo non sarebbe mai successo perché amava ancora la moglie, e si aspettava che magari un giorno facessero pace di nuovo, anche se lui non lo sapeva ma Fugaku aveva visto l’ultima lite tra lui e la corvina, come del resto anche le altre e visto che abitavano tutti vicini era impossibile non vederla.
Hinata gli aveva urlato parole come ‘’ Sei un verme, mi hai delusa ti odio non farti mai più vedere ‘’
Poi gli aveva lanciato contro la foto del loro matrimonio che era ancora a casa di Naruto, ormai i due si vedevano solo per puro caso ed Hinata faceva finta che non esisteva, però non aveva mai trattato con freddezza il piccolo Fugaku neanche Reo a dir il vero, un giorno la madre di Neji si era presentata a casa per chiarirsi con la sorella di Sakura, le aveva detto che in fono a lei non l’odiava, perché la colpa ricadeva solo su Naruto, era lui quello che aveva sbagliato più di tutti.
Le due donne si erano abbracciate e poi non si erano dette più nulla, da allora non fecero niente per ritrovarsi a parlare, il loro era solo un chiarimento.
Fugaku non centrava niente, non era colpa sua e Hinata lo aveva detto, ora si chiedeva solo perché Neji fosse così odioso con lui, e avvolte si chiedeva che se non fosse nato forse era meglio.
<< Eccoci a casa >>
Disse Naruto lasciando le mani di entrambi i figli, Fugaku si voltò a sorridergli ma non lo abbracciò, con il tempo aveva smesso anche di voler attirare la sua attenzione a causa di Neji, ma non voleva rinunciare a passare del tempo con lui.
<< Ci vediamo domani Ok ? >>
Disse poi Fugaku.
<< Aspetta, non volevi rimanere a casa da me ? >
Domandò il biondino deluso, Neji fissò prima il padre e poi il bambino dai capelli rosa, aveva usato più volte aggettivi come ‘’ Effeminato o ciliegia ‘’ a causa dei capelli, e Fugaku se la prendeva spesso.
<< No, ho cambiato idea.. Ciao papà >>
Disse correndo a bussare la porta, Reo lo aprì rimanendo sorpresa di esserselo ritrovato dietro la porta, poi il bambino allacciò le braccia attorno al collo della madre.
<< Mah, non capisco proprio quel bambino.. Spero solo che sia felice >>
<< Sarà solo stanco papà.. Andiamo, resto io a casa con te. Lo chiedo alla mamma >>
Disse Neji prendendo la mano del padre, lui non s’interessava se il fratello era triste o meno, il suo scopo era proprio quello di rendergli la vita uno schifo, e ci sarebbe riuscito.

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Capitolo 13
*** I dodici anni di Fugaku ***


<< Fu – Chan ? Svegliati >>
Come ogni mattina Reo entrava presto in camera di Fugaku per svegliarlo e mandarlo in accademia, a lui non interessava se faceva tardi o meno, tanto era già il migliore della classe dopo suo cugino ovviamente.
<< ti sei scordato che oggi formano i team ? >>
A quelle parole Fugaku aprì gli occhi di scatto, era vero quel giorno era il migliore della sua vita, sperava di finire in squadra con il cugino, o con un altro Ninja bravo, ad esempio la figlia di Ino che a lui piaceva molto.
Correndo giù per le scale e saltando gli ultimi scalini arrivò di corsa in cucina e prese qualcosa da mangiare al volo.
<< Non correre, vuoi che vengo con te tesoro ? >>
<< No Pgrafie mamma >>
Disse con la bocca piena mentre mandava giù del latte per non soffocarsi, di corsa uscì da casa e incontrò Itachi che lo aspettava assieme al fratellino Dan, il bambino di appena sei anni stringeva la mano del fratello maggiore.
<< Ehi andiamo ? Ma come mai è con te ? >>
<< Oggi inizia anche lui l’accademia >>
Disse orgoglioso Itachi fissando il piccolo Dan che gli stava incollato, tra i due c’era un ottimo rapporto.
<< Ehi voi due, buona fortuna >
Itachi sorrise voltandosi a fissare le sue sorelle di ormai diciotto anni, troppo grandi per giocare con lui, poi spostò lo sguardo su Sakura dietro ad Hikari che gli sorrideva dolcemente e Sasuke che dietro a Mikoto gli regalava un taciturno sorriso.
<< Andiamo Onii-chan >>
Disse Dan poi tirando il fratello, era stato lui stesso ad impedire all’intera famiglia di accompagnarlo in accademia, a lui andava bene se c’era solo Itachi ad accompagnarlo, in fondo la strada era quella dovevano andare per forza assieme.
<< Si, andiamo fratellino >>
Itachi prese sulle spalle il piccolo Dan e assieme a Fugaku iniziarono a salutare sui tetti per arrivare più veloci in accademia.
Naruto nel frattempo con urlo si precipitò fuori di caSA Uchiha superando tutta l’intera famiglia che era ferma avanti alla porta di casa.
<< Sono in ritardo >>
Urlava mentre anche lui correva verso l’accademia, Sasuke fissò l’orologio.
<  Vado anch’io >>
Disse baciando la moglie sulla guancia e correndo nella sua direzione, lui era il capo della polizia non poteva far tardi a lavoro, mentre Naruto doveva prendersi la sua prima squadra di team, sapeva solo che lui avrebbe gestito il nuovo team sette e che forse uno dei suoi due figli sarebbe stato nella sua squadra.
<< ben ragazze, entriamo in casa >>
Disse Sakura spingendo le figlie dentro casa.
Neji fu l’ultimo a partire per andare in accademia, era uno sfaticato e non voleva mai studiare e ne impegnarsi.
Ma Neji sapeva bene le cose, era bravo nelle tecniche e ultimamente aveva perfezionato il Rasengan del padre.
Neji saltò di ramo in ramo ripensando alle parole di sua madre.
‘’ Neji, mi stai deludendo. Vuoi essere un fannullone come tuo padre ? ‘’
‘’ Lui non è un fannullone mamma, è solo un babbeo ‘’
Rise Neji scherzando, ovviamente la mamma parlava sempre male di Naruto specie in sua presenza, ma ormai ci era abituato. La donna gli aveva detto che la stava deludendo e così si era dato una mossa a farsi promuovere ed avere anche lui il copri fronte, se lo metteva come era solito fare suo padre, lo imitava in tutto, e cercava di passarci il maggior tempo possibile senza quel Fugaku tra i piedi.
Neji ripensò a quante volte aveva fatto piangere la sua povera mamma a causa sua, non solo perché non si voleva impegnare e fare niente anche perché era diventato maleducato con tutti, ma ora si era ripromesso di cambiare.
<< Eccoci qua, fa il bravo Dan >>
<< Sii >>
Appena giunto in accademia, vide Itachi che aveva lasciato il piccolo Dan           a terra visto che come al solito lo teneva sulle spalle.
<< Non dare fastidio ai tuoi compagni e.. >>
<< .. E segui sempre quello che hanno da dire i maestri, lo so Onii-chan ora posso andare ? >>
Itachi sospirò sorridendo e lasciò che Dan scappasse in accademia, tra poco si sarebbero svolte le cerimonie di apertura ai nuovi futuri ninja, quindi era meglio darsi una mossa.
<< Neji, aspetta >>
<< Cosa vuoi Itachi ? >>
I due si guardarono brevemente mentre Fugaku gli camminava dietro ed in silenzio.
<< Chissà se verremo messi insieme nel team >>
Disse Itachi guardando anche Fugaku, sperava che il cugino finisse con lui nello stesso team e siccome era anche molto amico di Neji sperava che anche lui finisse insieme con loro.
Ma sapeva dell’odio che scorreva tra i due fratelli Uzumaky e quindi da un lato non voleva vederli sempre litigare per poi venire sempre rimproverati dal dolo futuro sensei, dall’altro però non sapeva a chi credere, ovviamente Fugaku era suo cugino e avevano lo stesso sangue e credeva a lui, ma Neji era anche suo amico affezionato.
L’entrata in accademia fu piuttosto lenta e noiosa quella mattina, avvenne una cerimonia per presentare i nuovi cadetti  e la nonna aveva avuto come sempre l’onore di far l’oro un bel discorsetto sul loro futuro.
Dopo di che i più piccoli furono accompagnati nelle loro classi, Itachi lanciò un occhiolino di complicità al fratellino mentre lo vedeva sfilare avanti ai più grandi, poi si precipitò in classe per l’ultima volta aspettando la formazione dei team.
<< Allora, il team sette sarà composto da : Itachi Uchiha, Fugaku U..Uzumaky e Neji Uzumaky >>.
Anche se Naruto non aveva riconosciuto Fugaku alla fine il ragazzino aveva comunque avuto il cognome del padre perché era risaputo da tutti che Naruto e Fugaku si appartenevano.
<< Non voglio starci con quello >>
disse Minato puntando il dito contro il fratello, ma il maestro non lo ascoltò.
<< Il vostro maestro sarà : Naruto Uzumaky >>
I due Uzumaky sgranarono gli occhi, non solo erano messi insieme nel team ma il loro papà era anche il loro maestro, era stato fatto apposta molto probabilmente.
<< Oltre tutto.. Siccome quest’anno siete dispari dovrò mettervi con voi una persona in più.. E questa persona sarà Yuki Nara >>.
La piccola Nara era la figlia di Ino e Shikamaru, era nata quando Neji e Itachi avevano pochi mesi, all’epoca c’era anche Minato. Non si parlavano molto tra di loro, ma gli occhi seri della ragazzina i capelli lisci e lunghi fino alle spalle piaceva non solo a Neji ma anche a Itachi, Fugaku al contrario non pensava proprio a cose come l’amore e le ragazze.
<< Bene, e questo è tutto >>
Informò Iruka con un sorriso largo sul viso, i quattro ragazzi si guardarono negli occhi, poi decisero di non dirsi altro fino all’arrivo di Naruto che fu il secondo ad arrivare in classe.
<< Bene ragazzi, ora che siete miei studenti v’insegnerò tutto quello che so, per farvi diventare i migliori, conosco già tutti voi, due di voi sono i figli di due amici importanti per me.. Voglio solo che questo team sia unito e per fare ciò dovete andare tutti d’accordo >>
Disse Naruto guardando i ragazzi.
<< Per ora avevo intenzione di andare al campo di addestramento, ma vedo fuori che il tempo non è dei migliori, quindi rimaniamo in classe >>
<< Scusa sensei >>
<< Dimmi Yuki ? >>
<< Gli altri sono usciti tutti, non vedo il problema.. Che seccatura stare qua dentro >>
Naruto si rese conto di come Yuki fosse simile al padre, ma le sorrise.
<< Vedi, oggi come primo giorno voglio lavorare su di voi e non v’insegnerò nulla di che.. Il mio maestro Kakashi in passato ci fece fare la stessa cosa, lavorò sul lavoro di squadra e.. >>
<< Mi spiace deluderti papà, ma fin a quando starò in squadra con quello io non potrò mai lavorare tranquillamente >>
Disse all’improvviso Neji puntando il dito contro il fratello minore, anche se si portavano più o meno sei mesi di differenza Neji sembrava il più piccolo ed immaturo, Fugaku ormai non rispondere più alle sue provocazioni, ma del resto neanche lui voleva restare in squadra con il fratello.
<< Vedi che io vi ho fatto mettere apposta insieme in squadra, perché so che non andate molto d’accordo e vi voglio vedere uniti >>.
Itachi guardò i due cugini aspettando una loro risposta, Fugaku si alzò di scatto e con lo sguardo basso iniziò a perdere la pazienza.
<< Non capisci niente tu.. Secondo te perché  non andiamo d’accordo noi due ? non siamo come Itachi e Dan perché non siamo fratelli >>
<< Ma che dici FU… >>
<< Dico quello che penso io e che pensa anche Neji, è stato lui ad iniziare questa guerra, per me potevamo anche andare d’accordo, io volevo davvero essere un normale fratellino per lui, ma non ha mai voluto.. Non hai mai capito niente, neanche quando io ti facevo capire di voler rimanere solo con te, non sei un bravo padre per me non lo sei mai stato e mai lo sarai.. Naruto io ti detesto ! E’ solo colpa tua di tutto.. Non vedi mai quello che so fare, ti rendi conto solo dei miglioramenti di Neji e non ti accorgi mai di me.. >>
Detto ciò Fugaku scappò dalla classe lasciando Naruto in silenzio e Neji che guardava la porta incredulo delle parole dette da Fugaku.

 
Nel prossimo cap : I primi allenamenti..   Ok, non so che è venuto fuori spero che non deluda come capitolo, a presto ^^

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Capitolo 14
*** I primi allenamenti ***


Fugaku sedeva sotto ad un albero, guardava con aria stanca e triste il fratello maggiore allenarsi con Itachi, il suo migliore amico.
Voleva allenarsi anche lui con loro ma non poteva per via di Neji, l’odiava e glielo aveva fatto capire quella mattina all’incontro con loro padre.
Naruto si presentò al campo di allenamento in ritardo di cinque minuti.
<< Papà potevi essere un po’ più puntuale ? >>
Urlò Neji avvicinandosi al biondino, Naruto diede uno sguardo veloce a Fugaku che era rimasto seduto senza muoversi ma che gli lanciò un solo sguardo significativo e cioè : ‘’ Vorrei essere da tutt’altra parte.
<< Mi spiace.. Ho avuto un imprevisto.. Bene ora possiamo iniziare ad allenarci >>
Rispose Naruto lasciando a terra lo zaino con alcune cose tra cui il pranzo che a lui non mancava mai.
<< Vedete questi anelli ? Voglio che li prendiate >>
Disse allacciandoseli al giubbetto, aveva deciso di fare la stessa cosa che Kakashi Sensei aveva fatto con lui, Sasuke e Sakura.
All’inizio non voleva far nulla, solo parlare con  loro e scoprire cose interessanti anche sui suoi figli, ma ora che si era reso conto che i due fratelli non andavano d’accordo, la sua missione la più importante era quella di farli unire, doveva riuscirci anche perché erano una famiglia.
<< Tutto qui ? >>
Chiese deluso Sasuke osservando quello svitato dello zio, poi un flash ed un ricordo, la mamma aveva raccontato che la prima volta che si erano formati i team lei e il suo papà assieme a Naruto dovevano affrontare la missione dei campanelli, Itachi nella sua ingenuità di bambino credeva chissà cosa fosse, ma nessuno dei due genitori aveva svelato il mistero che si celava attorno ai due campanelli.. Senò che missione era ??
‘’ Ci sarà altro sotto, ne sono convinto.. Io ruberei in un attimo allo zio quei due cosi.. Forse vuole vedere che tecniche siamo capaci di fare ? ‘’
Itachi guardò Naruto, poi pensando che quella fosse la combinazione giusta iniziò col comporre dei sigilli, tutto sotto gli occhi confusi dei due cugini.
<< Moltiplicazione del corpoo >>
Urlò Il piccolo Uchiha lanciandosi contro Naruto il quale si scansò abilmente dal ragazzo.
<< Non credere che sono così sprovveduto Zio >>
<< Eh ? >>
Naruto si voltò e alle sue spalle non c’era nessuno.
<< Quassù >>
Naruto al richiamo del ragazzo alzò la testa e vide Itachi comporre i sigilli per il Kidori, ne fu molto impressionato perché accanto a lui una copia stava componendo gli sigilli, sembrava il suo Rasengan, quindi Itachi era questo quello che stava facendo per perfezionare il mille falchi, voleva copiare le sue mosse per allinearle con quelle del padre e costruire un'unica e grande tecnica, nel frattempo il ragazzino aveva attivato anche lo Sharingan, non c’era da meravigliarsi che fosse così potente come ninja, era anche il primo della classe.
Naruto però riuscì all’ultimo momento a svignarsela con la tecnica della sostituzione del corpo.
<< Sei bravissimo Itachi ma.. >>
<< Guarda qui >>
Disse Fugaku apparento accanto al cugino e mostrando uno dei campanelli, Naruto sgranò gli occhi era impossibile com’era successo ? Neji invece era rimasto a bocca aperta.
<< Avanti Zio, credevi davvero che avevo intenzione di attaccarti ? Per me e Fugaku è bastato un solo sguardo per capirci al volo, mentre io ero ad attaccarti lui nel momento che tu eri distratto per parare la mia mossa ti ha rubato il campanello.. Ora però ne rimane uno solo. Che dobbiamo farne ? >>
Naruto si toccò il campanello ancora stupefatto, quei due avevano usato il lavoro di squadra ma non era solo quello che voleva, sapeva già che Fugaku ed Itachi andavano d’accordo, solo Neji non era stato calcolato nel recupero del campanello.
<< Perché ne hai preso solo uno ? >>
Fugaku ci pensò su giocherellando con quel campanello e gettandolo a terra.
<< Era per aiutare Itachi >>
< E Neji ? >>
Domandò Naruto sfidando i due ragazzini che guardarono il loro compagno di team.
<< Lui non ha fatto nulla, si è limitato a guardare >>
<< Si, perché non gli avete dato tempo di unirsi a voi.. E io quello voglio, il lavoro di squadra, questo campanello lo ruberete assieme.. Tutti e tre  stato chiaro ? >>
I ragazzi si guardarono per un breve istante prima di annuire, poi Naruto si andò a sedere ad un angolo sotto l’albero.
<< Potete mangiare >>
Disse cacciando il suo pranzo, Itachi e Neji si fiondarono a mangiare mentre Fugaku guardava il padre che mangiava una ciotola di riso e alcuni dolci.
<< Uff.. Voi due perché non andiamo ora che sta distratto ? >>
<< papà quando mangia non pensa ad altro.. Non sarebbe molto elettrizzante >>
Rispose Neji, questa volta sembrava calmo nella voce, non lo stava neanche guardando in faccia.
<< Lo so che credi ? Però almeno finiamo subito con questa buffonata >>
<< Fu.. Lo zio ha ragione, dobbiamo lavorare insieme, io e te sappiamo già come ma Neji no. Dobbiamo essere una squadra >>
Rispose Itachi fissando i due che non volevano collaborare tra di loro.
<< Io non lo sopporto >>
<< Se per questo neanche io ti sopporto >>
Fece eco Neji fissandolo con quei suoi occhi bianchi, Fugaku abbassò lo sguardo ma non intimorito, perché non riusciva mai a fissare Neji senza la voglia di urlare in faccia quello che pensava di lui.. C’era dell’altro dietro alla sua collera verso il fratello.
<< Ok ragazzi, facciamolo insieme >>
Disse Itachi mettendo le mani a pugno e aspettando che Neji e Fugaku con i loro pugni andassero a colpire il suo, i due si guardarono negli occhi e poi decisero di ascoltare il cugino/Amico.
Naruto mangiava il suo riso con gli occhi chiusi, ma con uno solo aveva visto la scena e aveva sorriso fiero dei suoi ragazzi.
                                                   **************
Neji si nascondeva dietro ad un albero accanto a lui vi era Itachi, nel frattempo Naruto che era ancora seduto al suo posto aspettava una qualche mossa dei ragazzi.
Fugaku si avvicinò correndo al padre e cercò di colpirlo, Naruto sorrise pensando era giunto il momento.
<< Bene >>
Disse parando il colpo e dando un pugno a sua volta al ragazzino che come previsto non era altro che una sua copia.
< Siete prevedibili.. Itachi.. Neji >>
Naruto lanciò due Kunai verso i nascondigli dei suoi allievi, si ricordava quando sia Sasuke che Sakura erano stati gli unici a nascondersi mentre lui aveva cercato di colpire il maestro, quello che si chiedeva era come mai i ragazzi stavano commettendo gli stessi errori fatti anni addietro da lui e il suo team.
<< Tutto qui quello che sapete fare ? >>
<< No >>
Itachi e Neji saltarono giù dall’albero dov’erano nascosti, Naruto aveva scambiato i loro cloni per i due ragazzi non pensando che quella era una tattica per nascondersi meglio, in effetti era stato troppo facile trovarlo.
<< tecnica superiore della moltiplicazione del corpo >>
Naruto fece uscire dieci cloni che iniziarono a correre dai due ragazzini, Fugaku era arrivato ad un faccia a faccia con il padre.
<< Ti copriamo le spalle >>
Disse Itachi colpendo un clone e facendolo sparire, ma i cloni aumentavano sempre di più, Fugaku guardò il combattimento dei compagni e tenne d’occhio il padre.
<< Lo so che non sei tu >>
Disse Naruto colpendo il clone del figlio, Fugaku era ancora nascosto in realtà ma non sapeva dove, forse voleva che uno dei suoi cloni li rubasse il campanello, ma mentre Naruto colpiva i finti Fugaku, alle spalle di Neji due sue copie cercarono di bloccarlo.
<< Neji >>
Fugaku, Il vero Fugaku  uscì dal nascondiglio che era altro un enorme cespuglio, portandosi dietro le foglie il ragazzino aiutò suo fratello.
<< Non dovevi >>
<< Invece si >>
Rispose lui non capendo la testardaggine di Neji, insomma lui voleva davvero essergli fratello, ecco era quello che lo turbava da anni ormai, Fugaku era arrabbiato con Neji perché non gli voleva bene come un fratello.
Naruto sorrise, per lui la missione era finita, così ritirò i suoi cloni e lasciò nelle mani di Neji il campanello.
<< Per me siete andati bene.. Sono fiero di voi, potete andare >>.
I tre si guardarono confusi negli occhi.
<< Ma ? Tutto qui ? >>
Naruto annuì prima di sparire in una nuvola di fumo, l’altro campanello  che era stato gettato a terra poco prima da Fugaku, venne raccolto da Itachi.
<< Che ne facciamo ? >>
<< Li gettiamo >>
Disse Neji lanciando in aria il suo per poi riprenderlo al volo, Itachi lasciò l’altro in mano a Fugaku.
<< E’ tuo, lo avevi preso tu >>
Disse Itachi lasciando i due cugini da soli.
<< Devo andare da Dan, gli avevo promesso di portarlo al parco oggi >>
I due fratelli rimasti soli si guardarono in imbarazzo, poi Neji fermò Fugaku con la mano bloccandolo per un braccio.
<< Tieni.. Mi hai aiutato prima, prendilo >>
Fugaku accettò il campanello per poi lasciare l’altro tra le mani del fratello, entrambi se li attaccarono ai pantaloncini e si sorrisero.
<< Che ne dici se andiamo a mangiare qualcosa ? Io sono affamato >>
Fugaku accettò di buon grado, forse quello era l’inizio di un rapporto migliore ?

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Capitolo 15
*** Baka: Ti amiamo per quello che sei ***


Un anno, Naruto steso nel suo letto con il braccio sulla testa ripercorreva tutto ciò che gli era accaduto in quell’anno.
Hinata, i figli e tutto il resto.
Si lui era stato il complice più bastardo in tutta quella storia, quando un anno fa i suoi figli hanno iniziato ad allenarsi con lui ad esempio non era stato in grado di capirli, di capire in particolar modo Fugaku che odiava il suo rapporto con Neji, che non riusciva a superare o eguagliare.
Naruto era troppo preso dal figlio maggiore, dai suoi miglioramenti, era preso da Neji perché voleva anche sapere di Hinata.
In quel fottuto anno Hinata lo aveva evitato come la peste, ma non gli aveva impedito di stare con il figlio e questo gli aveva regalato qualche speranza.
Il loro era un amore che non poteva morire in alcun modo, specialmente dopo tutto ciò che avevano vissuto insieme, Naruto avrebbe voluto tornare indietro nel tempo.
A quella notte che lo aveva visto complice dell’errore più grosso della sua vita, della distruzione per mano sua della sua famiglia.
<< Naruto ? non dormire senza una coperta.. Prenderai freddo >>
Una voce, una angelo secondo Naruto, il biondino non diede peso a quelle parole e rimase fermo sul suo letto con ancora la faccia coperta dal proprio braccio, la persona che aveva parlato si allontanò sbuffando e mettendogli addosso una coperta.
Nel mentre che Naruto ricordava dei suoi figli, che dopo alcune difficoltà erano riusciti a diventare due fratelli per bene, che si rispettavano e aiutavano a vicenda, e ancora non capiva come avessero fatto.
Era come se tutti persino i bambini fossero più avanti di lui, persino il gatto di Sasuke era più intelligente.
Allora Naruto si chiedeva spesso, che cosa ci stava a fare lui in quella vita ? Perché era il solito Baka come dicevano tutti e mai riusciva a maturare ? Era un uomo lui e l’unica cosa sensata che aveva fatto nella vita era mettere al mondo i suoi figli, vincere la quarta guerra ninja.
E poi ? Eccolo li su quel letto e meditare e ricordare gli errori fatti e che si.. Continuava a fare, più che altro con i suoi ragazzi che ancora non capiva bene, Hinata lei era un angelo, il suo angelo.
Un amore perduto ritrovato e riperso con una velocità che neanche era riuscito a capire lui stesso.
Suo figlio Minato, morto all’età di quattro anni.
Il suo matrimonio morto dopo due mesi dalla perdita del suo bambino.
Il suo credo ninja ? morto il giorno che aveva tradito Hinata e chi lo amava e rispettava.
Insomma la sua vita ? Era morta, con il suo buon senso il suo essere il ragazzo orfano speciale che aveva salvato tutti e che era non solo l’eroe di una guerra fatta e vinta, ma anche l’eroe della felicità degli altri.
Si perché lui era il primo a pensare agli altri e quando lui aveva commesso un errore nessuno lo aveva aiutato, solo Sasuke e Sakura, ma comunque i due al tempo stesso lo avevano anche rimproverato per aprirgli gli occhi.
Anche se la sua vita era diventata un completo schifo, Naruto era ancora quello di sempre, mettendo da parte gli sbagli lui era quel biondino che credeva negli altri, credeva in se stesso e nel suo sogno di diventare Hokage.
<< Sei il solito Baka Naruto. Ma è per questo che sei speciale per tutti noi >>.
Ancora quella voce. Il suo angelo era li con lui e gli aveva stampato un bacio sulla fronte, Naruto sorrise appena sentendo il dolce profumo di Hinata entrargli nelle narici.
Un anno, tanti cambiamenti, storie che si sono risanate ma che conservano ancora qualche crepa.
Un anno e lui era il solito Baka che tutti amavano per quello che era.
 
Ok, questa è la fine.
Devo dire che un po’ mi ha delusa da sola, ma che è quello che mi aspettavo per il finale, un Naruto che ricordava degli errori e meditava su tutto ciò che era successo nell’arco di un anno.
Chiedendosi come mai tutti nonostante il suo essere ancora un bambino, vista comunque l’età lo rispettavano ancora come un eroe, Beh al sua conclusione è proprio questa.
Che nonostante tutto, il suo essere stupido ( Baka ) Come tutti lo definiscono, è speciale così com’è e nessuno vorrebbe cambiare il suo essere.
                                                              &Fine&

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