Love In Seven Days

di Elix_Mills
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lunedì: parte I ***
Capitolo 2: *** Lunedì: parte II ***



Capitolo 1
*** Lunedì: parte I ***


È nella natura umana giudicare dalle apparenze, non sono solo gli uomini ad essere superficiali. Nessuno ti infastidisce su cose che non può vedere...

Rachel mordicchiò la cima di una matita cercando di seguire la spiegazione della professoressa. Fissava le labbra della donna aprirsi e chiudersi velocemente, ma non riusciva ad afferrare le parole che ne uscivano. Come se all'improvviso qualcuno avesse abbassato il volume. Annoiata, appoggiò la guancia sul palmo della mano e fissò l'orologio sopra alla lavagna. Erano passate esattamente sedici ore e mezza da quando Finn l'aveva lasciata. Le aveva mandato un messaggio per avvertirla che sarebbe passato a casa sua per passare un po' di tempo insieme, ma quando lei era andata ad aprire la porta e aveva visto la faccia contratta del ragazzo aveva subito capito che c'era qualcosa che non andava. Non le aveva baciato la guancia come suo solito e l'aveva fatta sedere sul divano. Dopo circa dieci minuti di chiacchiere inutili era arrivato al punto. Non era la prima volta che Rachel veniva lasciata da un ragazzo. Prima c'era stato Jake che si era fidanzato con lei solo perché entrambi erano ebrei e perché lui affermava che avesse delle belle tette. Poi era arrivato il turno di Jessie, il quale aveva resistito qualche mese. Entrambi amavano il canto coreografato. Era uscita con altri ragazzi ma erano durati neanche il tempo di cominciare. Con Finn sperava che sarebbe stato diverso, ma alla fine la frase che usavano per mollarla era sempre la stessa. Tutti si invaghivano del suo aspetto fisico, ma una volta che ci uscivano insieme e facevano i conti con il suo carattere da primadonna, mollavano. Si risvegliò dai suoi pensieri e sbadigliò rumorosamente guadagnandosi un'occhiataccia dalla professoressa, si sarebbe beccata anche una bella predica, ma fu salvata dal suono della campanella. Prese i suoi libri e si avviò per il corridoio. Non era arrivata ancora al suo armadietto che subito Santana Lopez le era al fianco.
"Hey Berry é perché fai cose poco raffinate, tipo sbadigliare come un ippopotamo in classe, che i ragazzi con cui stai uscendo ti mollano dopo neanche due settimane? È il momento che tu ti renda conto dei tuoi modi poco signorili, ah non rigraziami per il consiglio" fece il suo solito sorriso falsissimo e continuò
" Se continui così il tuo ragazzo, Finn, si stancherà e ti lascerà..." Rachel non la lasciò finire
"Si, ho capito Santanta, so dove vuoi arrivare. E va bene Finn mi ha lasciata! Sei contenta ora? È questo che volevi sapere? Ora fammi il favore di andartene!"
Le diede una leggere spinta sulle spalle, ma l'ispanica non se la prese e contenta di aver ottenuto ciò che voleva, continuò a ridacchiare e si allontanò. Rachel appoggiò i libri e chiuse con troppo forza l'armadietto. Non era colpa sua se i ragazzi le andavano a dire che volevano stare con lei e poi restavano delusi quando scoprivano che non era la persona che credevano.
                                                                                                                                                         
                                                                                                                                                               *  *  *
 
Tutti conoscevano Quinn Febray, la bellissima cheerleader bionda, la favorita della Sylvester. Tutti erano al corrente delle sue storie "d'amore" con i ragazzi. Il lunedì accettava di uscire con la prima persona che glielo avesse chiesto, per poi arrivare al venerdì e scaricala, tutte le volte ripeteva la solita frase fatta "scusa ma non sono riuscita ad innamorarmi di te". Concedeva un ultimo bacio d'addio e appena metteva piede in casa cancellava il numero del povero malcapitato. Nonostante ciò tutti i lunedì il suo armadietto era circondato da ragazzi adoranti che speravano di riuscire a chiederle di uscire prima degli altri. Tutti credevano di essere quella persona che avrebbe scoccato la freccia nel cuore della ragazza, ma non succedeva mai e loro rimanevano con il cuore spezzato. Quinn aveva lasciato il suo ultimo ragazzo Jimmy ( o era Joe? Non se lo ricordava) il venerdì mattina. Proprio non era riuscita a sopportare quel ragazzo, troppi dred, piercing e tatuaggi. Scosse la testa al solo pensiero. Si dondolò sulle sue ballerine aspettando il suo turno in mensa, non era passata dall'armadietto per evitare la folla di ragazzi. Aveva delle esigenze lei, doveva mangiare e rifarsi il trucco prima di andare agli allenamenti delle cheerios. Un ragazzo del primo anno le si avvicinò, ma lei gli scoccò un'occhiata e lui fece dietro front con la coda tra le gambe. Di solito accettava gli inviti da tutti, ma quel giorno era particolarmente irritata. Noah l'aveva richiamata. Aveva avuto il coraggio di richiamarla dopo tutto quello che le aveva fatto. Afferrò il suo vassoio e si sedette al tavolo più lontano possibile gettando occhiate gelide a tutti quelli che cercavano di avvicinarla. Strappò qualche pezzo della ciambella che aveva preso senza mangiarla e bevve qualche sorso dalla bottiglietta di soda. Quando mancavano pochi minuti alla fine della pausa si decise a dare qualche morso alla mela per poi buttare il resto del suo pranzo nel cestino.

                                                                                                                                                                  *  *  *

La pausa era stata uno schifo per Rachel. Di solito pranzava insieme agli altri membri del glee club, del quale faceva parte anche Finn e lei proprio non se l'era sentita. Aveva quindi preso il suo vassoio e aveva mangiato nel corridoio, ma si era beccata una granitata dai ragazzi dalla squadra di football che se ne erano andati via ridendo a più non posso. Il suo pranzo ormai era rovinato così prese l'intero vassoio e lo scaraventò nel primo cestino che trovò. Fece un sospiro profondo e rumoroso e si avviò verso il bagno con i pugni serrati e i piedi che sbattevano sul pavimento.
" Troverò un modo per fargliela pagare un giorno e a quel punto mi pregheranno in ginocchio di perdonarli."
Era corsa al lavandino cercando di togliere le macchie più evidenti dalla camicia nuova e per la rabbia aveva iniziato a piangere e gridare. Il rumore dello scarico la fece zittire e girare verso la porta di uno dei gabinetti da dove uscì Quinn. Rachel si affrettò ad asciugarsi le lacrime con il dorso della mano e si lisciò la gonna. La bella faccia di Quinn causava sempre una certa agitazione nella ragazza. Da quando lei si era trasferita li era riuscita a diventare popolare con i ragazzi in pochissimo tempo. Rachel si leccò le labbra e si avvicinò alla bionda che intanto si stava sciacquando le mani. Non riusciva a capire come mai la sua popolarità non calasse nonostante stroncasse tutte le sue relazioni, forse era perché in quella settimana in cui usciva, faceva tutto ciò che il ragazzo le chiedesse...
"Ciao Quinn, ho sentito che hai mollato anche Joe... cos'è che non andava questa volta? Il piercing al naso? O le frasi della bibbia tatuate?" Chiese Rachel.
Le due ragazze si erano rivolte la parola giusto un paio di volte ma tra di loro erano sempre state schiette e sincere, infatti Quinn non se la prese.
" Entrambe le cose credo..." Rispose vaga, era la scusa che si era data anche lei, ma sapeva che c'era qualcosa in più e non dipendeva nè da lui nè da lei.
"Così ora sei libera... hai avuto qualche richiesta oggi? Scommetto che i ragazzi ti stanno aspettando con ansia!" Continuò Rachel sorridendole.
Quinn si asciugò le mani con un fazzoletto di carta che poi gettò nel cestino e si avviò verso l'uscita del bagno seguita a ruota da Rachel.
"Mmm ancora no in realtà, ma sono io che non li ho fatti avvicinare" rispose con calma.
"Bene bene, quindi si inizia da adesso? Ti va davvero bene chiunque te lo chieda per primo?" Rachel era davvero incuriosita dal modo di fare di Quinn l'aveva sempre ammirata e voleva conoscerla più a fondo.
" Cioè ti va bene anche se non è il tuo tipo?"
Nell'attesa che Quinn le rispondesse si strofinò le mani sudate sulla gonna e il suo cuore cominciò a battere un po' più veloce.
"Il mio tipo? Non puoi sapere se qualcuno è il tuo tipo solo guardandolo in faccia no?"
Rachel che non si aspettava una risposta del genere chiese "Non c'è un tipo di viso o fisico che preferisci?"
"Non sono molto sicura... Non penso molto all'aspetto fisico... Ma mi piace la tua faccia Rachel!" Disse sorridendo.
L'idea fece capolino nella sua mente lentamente e così solo per sapere come avrebbe reagito, le domandò con voce tremante
"Allora perché non esci con me Quinn?"


L'angolo di El.
Salve a tutti!
Sono quella personcina che cercherà di scrivere questra storia.
Questa è la prima fanfiction che scrivo ma, con questo non voglio giustificarmi! Spero che il capiolo vi sia piaciuto o che vi abbia incuriosito almeno un po'. So che è una fatica scrivere una recensione, ma ve ne sarei grata se mi faceste sapere cosa ne pensate, se ho sbagliato qualcosa, se vi piace o vi fa schifo. Lo so che questo capitolo non è molto lungo, ma cercherò di rifarmi con il prossimo, don't worry! :)

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Capitolo 2
*** Lunedì: parte II ***


 Rachel fece il giro del campo da football per la terza volta, cercando di decidersi ad andare a parlare con Quinn. Quando finalmente varcò la rete metallica che delimitava il campo, la Sylvester richiamò a se le ragazze e Rachel dovette aspettare sulle gradinate. Diede un'occhiata all'orologio. Poteva ripassare più tardi, così magari non avrebbe fatto la figura dell'impaziente. Era ancora sconvolta ed eccitata. Insomma Quinn, la ragazza più bella e popolare di tutta la scuola, aveva accettato di uscire con lei e non con uno di quei pagliacci che le bloccavano l'armadietto ogni lunedì mattina. Aveva lo stomaco sotto sopra. Cosa avrebbero pensato gli altri vedendole insieme? I ragazzi avrebbero smesso di andare dietro a Quinn? I membri del Glee avrebbero capito o avrebbero pensato che stava cercando di vendicarsi di Finn?
Sentì la coach urlare diversi ordini mentre le ragazze si dirigevano negli spogliatoi. Il suo sguardo si posò sulla figura di Quinn: la coda di cavallo svolazzava a destra e a sinistra mentre rideva per qualcosa che aveva detto Brittany, con la mano destra portò alcuni capelli sfuggiti all'elastico dietro l'orecchio e diede un pizzico al fianco di Santana. Rachel strinse i denti, proprio non capiva come facesse la bionda a sopportare l'ispanica. Si alzò dalle gradinate e attraversò il campo in direzione degli spogliatoi.
"Quinn! Aspetta, devo parlarti."
Quinn fissò Rachel. Era stata la prima volta che una ragazza le aveva chiesto di uscire. Inizialmente aveva pensato che fosse uno scherzo, ma l'espressione sulla faccia di Rachel le aveva fatto capire che faceva sul serio. Come doveva comportarsi? Uscire con una ragazza era diverso dalle uscite con i ragazzi? Decise che non le sarebbe importato, avrebbe preso questa cosa come le veniva offerta. Brittany e Santana si erano fermate per aspettarla e squadrarono la nuova arrivata da capo ai piedi, così la bionda fece loro un gesto con la mano per incoraggiarle ad andare avanti senza di lei. Prese a camminare al fianco di Rachel fino a quando quest'ultima non si fermò a guardala. Quinn in quei pochi minuti pensò che la mora avesse cambiato idea e che fosse venuta per disdire tutto.
"Ci dovremmo scambiare i numeri di cellulare, non credi?" Disse invece.
"Oh... si certo, tieni, prendi il mio cellulare e segna il tuo numero, io segnerò il mio nel tuo" Rispose Quinn con un sorriso.
Si scambiarono i rispettivi numeri e quando la cheerleader le porse nuovamente il cellulare, Rachel si affrettò ad andare a vedere che nome aveva usato per registrarsi.
Una semplice Q.
"Rachel, mi chiedevo se noi potremmo tornare a casa insieme, se non hai niente da fare" disse fissando il cellulare che aveva in mano.
La mora alzò un sopracciglio sorpresa.
"Huh? No, io no...In realtà credevo che tu avessi da fare" rispose guardando l'entrata degli spogliatoi da dove si sentivano le risate delle Cheerios.
Quinn scosse la testa " Non c'è nulla che devo fare adesso, a parte cambiarmi " detto questo, fece l'occhiolino a Rachel e corse dentro.
Non era stato strano come credeva Rachel. Quinn aveva accettato di uscire con lei, di scambiarsi i numeri e infine aveva voluto che tornassero a casa insieme. In qualche modo, però, le era sembrato che stesse succedendo troppo in fretta.

                                                                                                                                                                   *  *  *

Il cellulare prese a vibrare dentro la borsa, Quinn si infilò velocemente un paio di jeans e guardò lo schermo che si illuminava.
Noah Puckerman.
Sia prima che stessero insieme, che durante e perfino dopo che si erano lasciati l'atteggiamento del ragazzo era sempre rimasto lo stesso.
Quinn fece un respiro profondo e aprì la chiamata.
"Pronto."
"Perché non hai risposto quando ti ho chiamata sta mattina?"
"Ciao Noah, si io sto bene tu invece? Mi stavo chiedendo perché mi avessi chiamato."
Dall'altro lato del telefono senti Noah borbottare.
" Se tu avessi risposto lo avresti saputo!" Fu aggressivo senza volerlo.
"Volevo chiederti scusa ed invitarti a cena fuori."
Quinn alzò gli occhi al cielo e infilò il cellulare tra la guancia e la spalla mentre si infilava le scarpe.
"Senti Puck, fino a questa mattina ero single e andava bene, ma ora non lo sono più, quindi non verrò con te da sola."
"Ancora con questa storia? Tu scarichi tutti in una settimana!"
"Devo attaccare, mi vedo con una persona."
"Che tipo è questa volta? È carino?"
"Direi di più...è bellissimo." Disse ripensando al profumo di Rachel, ai suoi occhi e perfino al suo modo di vestire.
"Più bello di me?"
"Non parlerò di questo con te, questa conversazione è finita!"
"È questo che mi piace di te Quinn. Allora usciamo nel fine settimana?"
"Chiedilo a Santana!" Rispose esasperata.
"Odio quando dici queste cose!"
"Sto chiudendo!"
Noah mormorò un ciao e attaccò.
Con Puckerman era sempre la stessa storia, in alcuni momenti provava ancora qualcosa per lui ma in altri lo odiava con tutta se stessa. Devo concentrarmi su Rachel, non posso farmi distrarre da lui. Pensò. Era rimasta sorpresa dalla richiesta della mora. Pensava che avesse un fidanzato, era così bella.
L'inizio di una settimana e un'invito ad uscire le portavano sempre la stessa domanda: 'questa volta mi innamorerò?' Come al solito però, non aveva nessuna risposta che la potesse confortare, l'unica cosa che era in suo potere era la speranza.

                                                                                                                                                              *  *  *

Si fermarono sotto la pensilina dell'ingresso principale. Aveva iniziato a piovere. Rachel si innervosì.
Al Glee non era riuscita a cantare l'assolo che aveva programmato, era la prima volta che passava del tempo da sola con Quinn, pioveva e non aveva nulla con cui ripararsi. Si voltò verso la bionda che tirò fuori un'ombrello dalla sacca e glielo passò con un sorriso. Rachel si strinse a Quinn coprendola con l'ombrello.
Camminarono in silenzio, ognuna assorta nei propri pensieri, le loro mani si sfioravano ma, nessuna delle due prese quella dell'altra. Nell'aria c'era tanto di quell'imbarazzo che lo si avrebbe potuto tagliare con un coltello. Arrivarono ad un'incrocio e Rachel fissò il semaforo rosso.
"Ho i piedi che sguazzano." Disse fissando prima le sue ballerine ormai fradice e poi le scarpe da ginnastica di Quinn (che aveva tenuto dall'allenamento) con invidia.
"Reggimi."
Si appoggiò a Quinn, si tolse una scarpa e la vuotò, poi fece lo stesso con l'altra.
"Hai le mani ghiacciate" disse Quinn tenendone una tra le sue.
Rachel arrossì e stava per rispondere quando le scappò uno starnuto.
"Salute!" Ridacchiò la bionda.
Imbarazzata si asciugò il naso. Non si immaginava la loro prima uscita in quel modo con lei che sembrava un gatto bagnato e Quinn che rideva di lei. Sfilò la propria mano da quelle di Quinn, incrociò le braccia al petto e prese a camminare da sola sotto la pioggia che era diventata sottile e leggera. La bionda alzò un sopracciglio e la fissò. Non capiva dove avesse sbagliato. Sapeva che Rachel aveva un carattere un po' difficile, ma sperava di poterci fare i conti il più tardi possibile. Si strinse nelle spalle perplessa.
"Rachel! Aspetta dove vai?!" Urlò corredandole dietro.
"Vieni sotto l'ombrello, ti stai bagnando."
Rachel fece finta di non sentirla. Dai capelli le gocce le scendevano sugli occhi e il maglione era fradicio. Tremava.
"Scusa se ho fatto qualcosa che ti ha offesa, prometto di non rifarlo mai più, ma per favore vieni sotto l'ombrello." Disse Quinn cercando di starle dietro.
"Va bene." Si arrese.
"Guardati, sei tutta bagnata prenderai un raffreddore! Se ti va, possiamo fermarci al Lima Bean. Prendiamo qualcosa di caldo, tu ti asciughi e poi ti riaccompagno a casa come da programma ci stai?"
Rachel annui.
"Ma, prima prendi la mia felpa" Disse Quinn mentre la tirava fuori dalla sacca e, porgendogli l'ombrello, gliela posò sulle spalle.
Rimase in quella posizione per diversi minuti fissandola negli occhi. Avrebbe voluto poggiare le sue labbra su quelle dell'altra che sicuramente sapevano di fresco e di pioggia, ma non lo fece. Non era quello il momento adatto.
Rachel sentì l'odore di Quinn nella felpa. Un buon odore di vaniglia e muschio. Si asciugò il viso con una delle maniche e inspirò. Si era comportata davvero da stupida. Le ritornarono in mente le parole di Santana di quella mattina. Forse l'ispanica aveva ragione.

                                                                                                                                                                         *  *  *

Quando Rachel ritornò a casa i suoi due papà erano in salotto seduti su due poltrone che avevano avvicinato e stavano sfogliando una rivista.
"Hey, piccola stai bene?" Disse Leroy distogliendo lo sguardo dalla giacca che gli stava mostrando il marito.
"Si sto bene, anzi più che bene! C'è qualcosa da mangiare?"
I due si fissarono sconcertati. La sera precedente la loro figlia si era chiusa in camera piangendo e rifiutandosi di scendere per cena, mentre in quel momento, era contenta, solare, in lei non c'era ombra della sofferenza provata appena il giorno prima.
" Tu è Finn avete fatto pace?" Azzardò Hiram beccandosi una gomitata dal marito.
"Ahi! Ma perché lo hai fatto?"
"In verità" iniziò a spiegare Rachel che non voleva che i suoi papà iniziassero a parlare di Finn e della loro storia per poi finire a litigare su tutt'altro argomento.
"Finn è acqua passata ormai. Non riusciva a capire le mie esigenze, quindi, me ne sono fatta una ragione. Ora sto uscendo con Quinn Fabray, sapete... la cheerleader." Disse con un mega sorriso sulle labbra.
I due si fissarono ancora più sbalorditi ma, Rachel richiamò la loro attenzione
"Ora se volete scusarmi come ben sapete ho i miei esercizi vocali da fare, sono già in ritardo di mezz'ora, quindi vado in camera mia."
Detto questo baciò entrambi sulle guance e salì le scale.
Si sedette sul bordo del letto e sfilò via le scarpe. Poi afferrò il portatile e scaricò diverse foto di Quinn scattate durante le gare di quest'ultima.
Alla fine la loro uscita non era stata così male. A parte quel piccolo battibecco sotto la pioggia, si erano divertite e avevano superato gli ostacoli della timidezza. Al Lima Bean avevano ordinato due caffè e Quinn si era anche offerta per pagare. Sedute al tavolo avevano parlato di musica, danza e infine la conversazione si era spostata sui loro vecchi fidanzati. Quinn aveva chiesto con quale criterio scegliesse i ragazzi e quale era il suo tipo, mentre Rachel aveva voluto sapere quanti ne aveva avuti, se ce ne era stato uno che aveva preferito rispetto agli altri e se si sentisse in colpa dopo che li aveva lasciati. Era rimasta sorpresa quando le aveva detto che non aveva rimorsi e che non teneva nemmeno i loro numeri di cellulare.
Avrebbe cancellato anche il suo alla fine della settimana?
Suo padre bussò alla porta della camera sorridendole.
"Ti ho portato la cena. Io e tuo padre abbiamo pensato che avresti preferito mangiare qui." Disse fissando lo schermo del PC dove era aperta una foto di Quinn.
Rachel mormorò un grazie e imbarazzata gli sorrise. Si alzò e lo abbracciò poi afferrò il vassoio e quando il padre fu uscito ritornò a fissare lo schermo. Finito di mangiare provò a fare qualche esercizio di matematica poi attaccando il portatile alla stampante stampò una delle foto. Spense la luce e si rigirò nel letto. Poco a poco le venne in mente Quinn che le passava la felpa sulle spalle. Aveva avuto l'impulso di avvicinarsi e di baciarla. Ma era ancora troppo presto.
Passò un braccio attorno al cuscino e si addormentò.
 
L'angolo di El.
 
Eccomi qui con il secondo capitolo! 
Inizialmente volevo pubblicarlo giovedì, ma poi mi hanno convinta a metterlo in anticipo :)
Volevo ringraziare le dieci persone che seguono la storia, le tre che l'hanno messa nelle preferite e quelle quattro anime buone che l'hanno recensita! E anche tutte quelle persone che l'hanno letta silenziosamente.
Spero che il capitolo vi piaccia e che vi ispiri una mini recensione.
Baci El.
 
 

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