il mio migliore amico è il sosia di harry styles

di kuccioladisincro_2000
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Facciamo un gioco! ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


PROLOGO

Mi svegliai assonnata e mi rigirai nel letto.  Niente da fare, per colpa di quegli stupidi uccelli che mi avevano svegliato non avrei più trovato sonno e se avessi continuato a far finta di dormire mi sarebbe venuto il mal di testa.
Molto contenta del fatto che erano le nove di domenica mattina ed io ero già sveglia mi alzai e mi diressi verso il bagno, urlando a mio fratello Boris che aveva lasciato i suoi vestiti sparsi per il corridoio. Si, per il corridoio. Come se fosse normale ed ha pure quindici anni, cavolo.
Ignorando tutto quel casino entrai in bagno e mi chiusi a chiave. Dopo una lunga doccia tornai in camera e mi vestii. Preparatami mi ridistesi sul letto e non avevo fatto in tempo a chiudere gli occhi che un suono familiare ruppe il silenzio: il mio cellulare. Ma chi poteva chiamarmi a quest’ ora????? Guardai il display: Giuly. Ora mi doveva spiegare perché mi chiamava a quest’ ora paranormale quindi risposi. “Giuliaa?!?!?!?!?!?!? Mi spieghi perché chiami la tua migliore amica a quest’ ora???? È morto Zayn????” “Cosa centra Zayn Malik??? Perché è di lui che stavi parlando, vero?” “Conosci altri Zayn” “Se è per questo neanche Malik, mi spieghi però cosa centra?” “Gli One Direction centrano sempre!!!!”  risposi irritata. Perché alla mia migliore amica non piacevano gli One Direction non voleva dire che io non potessi essere una Directioners.
“Comunque volevo invitarti alla mostra dei gatti, anzi volevo regalarti i biglietti, io non posso andarci.” ”Dici sul serio!!!!!!! Awwww lo sai che ti amo?!!!!! E lo sai che io adoro i gatti???” “Ehi calma, calma lo so, lo so. Adesso devo andare mi vedo con Ludovica quindi scappo…. Passa mia madre per darti il biglietto dopo.” “Ok…Divertitevi!!!” dico io. Ed ero così contenta visto che Giulia e Ludovica sarebbero andate in giro e io potevo godermi un giorno di relax insieme ai gatti. Però forse era meglio chiedere se potevo andarci… Vabbè i miei se ne faranno una ragione.
Mi truccai, anche se non ne avrei avuto bisogno e andai a svegliare mio fratello. Il mio caro fratello gemello che avrei voluto uccidere. Considerai l’ idea. Ma poi decisi che era meglio svegliarlo e iniziai ad urlarli contro. Lui sbuffò, ormai abituato e mi disse “Sei truccata, dove vai??” “Alla mostra dei gatti!!!” dissi io. Lui mi guardò, poi sbuffò di nuovo dicendo “Sempre la solita, sembri una bambina” “E tu un vecchio” ribattei io facendo l’ offesa. Lui si rigirò dall’ altra parte e riprese a dormire.
Bussarono alla porta e andai subito a prendere il biglietto. Ero cosi contenta!!! Iniziai a cantare One Thing per la felicità.
Quando andai ad aprire mi ritrovai la mamma di Giulia e preso il biglietto la salutai. Mia madre arrivò ma ormai avevo chiuso la porta. Non poteva dirmi di no. Infatti mi fece un segno rassegnato e disse “Ancora gatti?” guardando il biglietto. Io le risposi a tono “Sempre” le dissi e poi annunciammo mio padre che mi avrebbe dovuto accompagnare alla mostra.
Arrivammo e andai a trovare la mia gatta, Jess. In realtà non era la mia gatta ma ci conoscevamo da tre anni. Quando alle mostre vinceva ero io ad accompagnarla sul palco. E quel giorno avrebbe vinto, ne ero sicura.
Accanto a me e alla gabbia c’ era un ragazzo dall’ aria familiare. Aveva il cappuccio sulle spalle quindi non lo riconobbi.
Poi si sentì una voce “Renesme!!!!!!”  disse Amma , la proprietaria di Jess.
Non feci in tempo a rispondere che il ragazzo disse “Renesme, che razza di nome è Renesme?”
“Bè, il mio” risposi irritata.
“Scusa ma fa ridere” allora si tolse il cappuccio e riconobbi il mio idolo: Harry Styles.
“E tu allora, Harry Styles?”
“No, sono il suo sosia”
Ok. Avevo fatto una figura di merda colossale.
                         

 MA CIAOOOOOO!!!!!!!!!        

Ok dopo quest' uscita posso morire in pace!!!!!!
No ok scherzavo volevo solo dire che anche se come prologo fa letteralmente schifo ci tenevo a dirvi che è la mia prima FF e quindi non so come verrà.
Vorrei comunicarvi anche che non posterò il primo capitolo se non dopo la prima recenzione....
A presto
kucciola
    

    

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Harry… cioè Francis!

“Volete ordinare?” chiese la commessa, mangiandosi Francis con lo sguardo.
Si, Francis. Tutto sommato è un nome carino ma non accetterò mai l’ idea che non possa essere Harry, il mio Harry.
“Una coca, grazie... e… due cannucce, per favore, la dividiamo ” disse Harry… cioè Francis. Poi mi guardò per capire se per me andava bene. Io sorrisi e lui mi ricambiò.
Notai quelle fossette che comparivano sempre a Harry quando sorrideva e non potei fermarmi ad ammirarle, cadendo quasi in una sorta di trance.
Lui mi guardò in modo strano e io scossi la testa per “risvegliarmi”. Lui allora mi disse “Raccontami di te” io lo guardai sorpresa. Ed ora cosa gli dicevo? Insomma lo conoscevo da ammala pena un’ ora e solo perché lui mi aveva invitato a prendere una coca non significava che potevo fidarmi. E se potevo fidarmi cosa gli dicevo??? Che ero una specie di maniaca ossessionata dal suo sosia?
Per fortuna la cameriera mi salvò arrivando con l’ ordinazione. Harry… cioè Francis mi guardo come per dire “salvata dalla cameriera” e io sorrisi leggermente imbarazzata. Quando la cameriera riuscì a staccare gli occhi da Harry… cioè Francis si avvicinò a me. I suoi occhi verdi erano bellissimi…. Come quelli di Harry. Oddio dovevo smetterla di paragonare Francis ad Harry. Soprattutto perché sono uguali!
Comunque Francis si avvicinò a me e mi chiese dolcemente con la sua voce roca, simile a quella di Harry: “Allora di cosa parlavamo?” io rimasi un’ attimo persa nei suoi occhi ma quando mi ricomposi dissi con nonchalance “Di te, mi dovevi parlare di te”. Lui mi sorrise ancora e le sue fossette non mancarono ad arrivare, “Io pensavo di dover ascoltare te” disse continuando a sorridere. Ma non li faceva male la faccia?
Per risponderli iniziai a balbettare e poi alla fine mi arresi e sospirando chiesi “Cosa vuoi sapere?” scoppiò a ridere e disse “Quello che vuoi anche le cose più banali… lo faccio solo per conoscerti meglio!” sorrisi e abbassai lo sguardo, sollevata e intimidita allo stesso tempo. Poi iniziai a parlare “Sono nata a Roma ed ho quindici anni. I miei genitori hanno avuto la bella idea di chiamarmi Renesme che è un nome che fa veramente schifo. Mi piace fare la doccia calda e dormire fino a tardi. Odio la mia professoressa di inglese e amo il francese oltre alla matematica. Sono una fan anzi una Directioners cioè una fan degli One Direction, ovviamente tu sai chi sono, insomma tu sei il sosia di Harry Styles!!” ok, dovevo fermarmi oppure avrei continuato a blaterare sui One Direction e non mi sembrava davvero il momento. Diventavo insopportabile se qualcuno nominava gli One Direction. Ma Harry… cioè Francis mi guardava come se fossi una dea e mi sentivo davvero bene in quel momento.
Lui sorrise di nuovo e disse “Interessante… pratichi sport?” “Si, il nuoto sincronizzato, strano vero?” dissi e lui rispose pensieroso “Beh si strano ma figo… in cosa consiste?” lo guardai male “In un balletto nell’ acqua” gli risposi acida. Lui ci rifletté un po’ su e poi disse “Bene ora tocca a me.” Sorrise “Ovviamente sono il più figo dell’ universo” mi venne in mente Zayn quando lo disse. Sembrava quasi che lo stesse imitando, strano. “Comunque sono, come avrai notato, il sosia di Harry Styles ma questi One Direction non è che li conosco così tanto… ma sarò lieto se tu mi dicessi qualcosa in più su di loro!” Poi mi sorrise, il sorriso che adoravo e io iniziai a raccontare...
 
“Nessi, che piacere vederti!” sorrise Vanessa. Che sorriso falso che aveva! Non la sopportavo ma dovevo resistere in fondo stavo parlando con il sosia di Harry Styles, un ragazzo quasi perfetto!
Sorrisi a Vanessa e le dissi “Lui è Francis, il sosia di Harry Styles… stavamo parlando appunto di lui e della sua band!” dissi continuando a sorridere facendole capire che doveva sparire. Lei mi sorrise e disse “ Allora ti starai annoiando! È così noiosa Nessi quando parla di loro” mi risorrise falsamente “Vieni con me, ho casa libera” Harry… cioè Francis rise e disse “A me piace quel suo parlare… e non penso che mi divertirei più con te” lei sbuffò e ci guardò male. Poi sbuffò “Che coppia di sfigati” disse andandosene.
Io risi e ringraziai Har… Francis e lui mi rispose con un “È un piacere” così dolce che se all’ ultimo momento non mi fossi ricordata che era stato Francis e non Harry a dirlo mi sarei messa a piangere.
Invece sorrisi e guardai l’ orologio: le quattro.

“Devo andare” dissi. Lui si rattristò per un secondo ma poi mi sorrise e mi disse “A presto, Nessi” e per la prima volta sentii il mio nomignolo detto quasi con affetto che come una presa in giro  “A presto Harry… cioè Francis” dissi diventando rossa e scappando subito via.

Ma ciaoooooo

Si sono sopravvissuta e sono pronta a darvi fastidio con i miei capitoli che sono anche cortissimi!!!
Ma non vi preoccupate cercherò di farmi perdonare è che con la tesina che devo scrivere più tutti i compiti proprio non ce la faccio a fare capitoli lunghi!!
Comunque spero che recensiate perché voglio essere sicura che questa FF piaccia prima di continuarla a scrivere inutilmente!!!
A presto (non so quando)
kucciola

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


 OH MY GOD…. IT’ S FRANCIS!!!


Passavano I giorni e di Francis (ormai mi ero abituata a chiamarlo così) non si era più fatto vivo.
Beh me lo aspettavo. Insomma come facevamo a vederci se non aveva il mio numero e non sapeva dove abito? Ma lo voleva proprio sapere dove abitavo? Insomma magari era stato carino per rimediare la figuraccia e aveva subito tutte le mie chiacchere sul mio idolo… che poi era anche il suo sosia.
Ma cosa mi stava facendo quel ragazzo? Insomma in un giorno ero riuscita a fissarmi su una persona che non conoscevo per più di una settimana! No, non ero fissata con lui. Ero fissata con Harry Styles. Lui me lo ricordava soltanto. Quel giorno mi ero ritrovata a parlare con il mio quasi idolo e mi aveva colpito. Punto.
Suonò la sveglia. Le sei e mezza. Tecnicamente mi sarei dovuta alzare. Forse era meglio alzarmi. Ok, ho capito mi alzo.
Adesso sono alzata, docciata, vestita, ho finito di fare colazione e sto aspettando di prendere l’ autobus per andare  scuola. Posso concedermi di parlare con il mio cervello.
Come non detto, amico, è arrivato l’ autobus con Giulia.
Ovviamente la mia migliore amica mi aveva tenuto il posto e mi sedetti, lato finestrino, come sempre.
“Tutto ok?” chiese Giulia. Sapevo che con tutto bene voleva sapere se ieri avevo sentito/visto il Ragazzo dei Gatti. Ma, come si poteva capire dalla mia espressione cupa che guardava il paesaggio fuori il finestrino, non era successo niente di interessante.
Lei mi abbracciò e mi sorrise, insicura. Io le sorrisi e le dissi “Ho capito da cosa dipende la mia ossessione…. Insomma il suo sosia è il mio idolo e io vedo in Francis Harry…” conclusi sicura. Giulia mi scrutò un’ attimo, poi ribatté “Tu sei innamorata del tuo idolo… vedi Styles in Francis… quindi ti sei innamorata di Francis!”. Odio la mia migliore amica quando è più intellettuale di me e arriva alla conclusione delle cose con più facilità. Perché adesso che me lo diceva poteva anche avere senso. Mi ero ufficialmente innamorata di Francis. In un solo giorno mi ero innamorata di uno sconosciuto. “E se fosse un’ assassino?” chiesi “Guarda nel tuo cuore, per te lo è?” per me lo era? No, non poteva esserlo. Non il mio Francis. Mio, poi. 
“No” risposi.
L’ autobus si fermò davanti scuola come suo solito e noi scendemmo.
Giuly mi prese la mano ed entrammo a scuola. Francesca ci affiancò subito. Insieme eravamo quelle dei film americani che fanno tanto le sfigate e poi sono il gruppo più popolare della scuola, in contrasto con il gruppo di quelle-con-la-puzza-sotto-il-naso della scuola.
Ovviamente i gruppi di quest’ anno erano il mio contro quello di Vanessa.
E sempre ovviamente l’ avevano sempre vinta loro. Non che non mi andasse bene. Infondo che mi importava di quello che pensava la gente? Anche Liam era stato vittima di bullismo da piccolo. Ed ora è un cantante famosissimo.
La campanella suonò e io mi ripromisi di non parlare con il mio cervello per tutto il giorno. Come se fosse possibile, ce lo avevo sempre in testa quel rompiscatole.
Entrammo in classe io, il mio cervello e le mie due amiche.
Io e Francesca ci sedemmo accanto per parlare meglio dei ragazzi (One Direction, ovvio!) e Giulia si sedette dietro di noi accanto al suo ragazzo, James. 
Entrò la professoressa di Inglese (materia importantissima) e ci riferì che quel giorno sarebbe stata tutto il tempo con noi per un progetto su cinque star inglesi.
“Perché ragazzi oggi studieremo dei ragazzi che hanno sfondato in tutto il mondo… vi presento gli… ONE DIRECTION!” accompagnò le sue parole con dei gesti teatrali e, accendendo la LIM (quanto siamo tecnologici noi italiani!), comparve l’ immagine di Liam, Louis, Harry, Niall, Zayn. Gli One Direction. I miei idoli. Ok, cervello addio, sono troppo impegnata con i miei idoli.
Un grido dalle altre ragazze e capii  che anche le altre avevano detto addio al cervello.
Un grido dai ragazzi e capii che loro lo avevano abbandonato da un pezzo perché non riuscivano proprio a capire quanto erano bravi quei cinque ragazzi. I cinque ragazzi che avevano cambiato il mio mondo. Change my mind.
Mi girai verso Francesca che sorrise contenta. Anche io avevo un sorriso ebete sulla faccia.
Così passammo tutto il giorno a parlare su quello che avevano fatto. Dopo una lunga discussione su chi abitava a Doncaster e chi a Holmes Chapel (Louis e Harry, in ordine di luogo) e dopo aver  parlato di cucchiai, di carote (non capite male), di ricci, di nuoto e di cibo abbiamo fatto capire a quei ragazzacci (compresa la mia migliore amica) che non erano poi così male.
Aggiungici anche che sono stati da bambini malati di malattie terminali o che hanno collaborato per il Red Nose Day in Ghana e sono perfetti. No loro sarebbero perfetti anche senza fare volontariato.  
Purtroppo questo giorno stupendo era finito e dovevamo tornare a casa. Con un sospiro di sollievo da parte di Giulia e uno di tristezza da parte di me e Francesca ce ne uscimmo in cortile. Ed in cortile c’ era Vanessa. Peggio c’ era Vanessa che spettegolava con dei ragazzi dandosi decisamente troppe arie.
Continuai a guardare il cortile in cerca di qualcuno che conoscessi. Poi lo vidi. 
“OH MY GOD… IT’ S FRANCIS” quasi urlai alle mie amiche indicandolo appena visto che si era appena girato e ora mi sorrideva. Le ragazze risero e io diventai rossa come un peperone. Anzi anche di più.
Lui scoppiò a ridere vedendomi imbarazzata e aprì le braccia. Io corsi verso di lui e sprofondai nella sua felpa enorme. Francis mi stritolò in un abbraccio e io lo strinsi di più a me. Allora mi accorsi che non lo amavo, io amavo l’ Harry Styles che era in lui, ma così era soltanto un amico stretto… strettissimo visto che mi stava stritolando.
“Francis staccati mi fai male” “Hai imparato il mio nome, sono contento” io sorrisi e ridiventai rossa. Ma che cavolo, non li piaceva il mio colorito rosa, doveva per forza prendermi in giro facendomi avvampare di vergogna?!
“Cosa ci fai qui?” chiesi io “Se vuoi me ne posso andare…” disse lui e in realtà sapevo che cercava di sviare l’ argomento “Francis….che ci fai qui?” “Ti ho cercato tutta la settimana, per tutti i licei, perché in fondo sapevo solo questo di te, che andavi al liceo…” “Awwww Francis!” e così dicendo corsi ad abbracciare il fac-simile del mio idolo.
“È che mi hai colpito da subito, Nessi. Vorrei essere un tuo amico, uno con cui puoi dire tutto, uno un po’ più grande di cui ti puoi vantare…” “Si, Francis. Voglio essere la tua migliore amica” dissi.
Non so come avevo fatto a dirlo, ma parlare con Francis era facile e sapevo sempre cosa intendeva dire, quelle frasi incomplete non erano dei misteri per me. Ci potevamo capire al primo sguardo.     
Francis sorrise, come se stesse pensando la mia stessa cosa e io lo presi per mano “Ti porto a casa mia…mia madre ha detto che oggi non posso uscire ma mi devi promettere di non far caso a mio fratello!” “Sei gelosa?” chiese lui. Gelosa? Mi sentii avvampare. “No è che dice così tante cretinate…. Sei troppo maturo per lui” conclusi. Gelosa però non ero. Insomma non volevo tenermi Francis solo per me ma temevo che Lukas (mio fratello appunto) lo inondasse di cretinate. Non c’era niente di male.
Arrivati a casa e dovetti aprire la porta con le chiavi perché all’ interno non c’era nessuno. Meglio così o mio padre e mia madre lo avrebbero scambiato per il mio nuovo fidanzato e con mio padre e il suo sguardo indagatore, mia madre e le sue sdolcinatezze (?), mio fratello e le sue cretinate saremmo sembrati un covo di matti. O forse lo eravamo, matti.
Francis volle fare il giro di tutte le stanze “Così non mi perderò” disse come scusa. In realtà scommettevo tutto quello che avevo che era per curiosità.
Arrivati ad Una camera da ragazze si girò verso di me inorridito “Questa –ed indicò la porta aperta- è la tua stanza? Non pensavo potesse essere così…femminile” io sorrisi e risposi “Non è la mia stanza, ma vieni che te la mostro” così lo presi e lo costrinsi a seguirmi chiudendo l’ argomento stanza per il momento. Sapevo che non avrebbe insistito.
Quando aprii la mia porta restò paralizzato: sue immagini (veramente di Hazza) riempivano le pareti della mia camera e qualunque altra cosa. C’erano poster sulla scrivania, sui muri, sulla spalliera del letto, sulla lampada… e tutte raffiguravano lui, cioè lui Harry, insieme agli altri quattro cretini (detto come lo direbbe una mamma ai suoi cuccioli) in tutte le pose possibili ed immaginabili.
Alla fine riuscì ad entrare e si mise seduto sul letto, anche quello con una trapunta degli One Direction. Io mi sedetti accanto a lui e rimanemmo così a chiacchierare. Ci sdraiammo sempre continuando a parlare e restammo in questa posizione per due ore più o meno.
Poi suonò il campanello e ci risvegliammo dal nostro chiacchiericcio. Corremmo ad aprire e mi ritrovai davanti una figura bellissima che mi guardava dall’ alto verso il basso: Vanessa.
“Che ci fai qui?” chiese Francis “Nessuno ti ha invitato.” Si squadrarono e poi lei rispose “Nessuno mi ha invitato? –Vanessa rise- io qui ci abito. Se non ci credi puoi chiederlo alla mia G-E-M-E-L-L-A”.

 

 

 Ma ciaoooooo        

Ok ora mi ammazzate è da tantissimo che non aggiorno!!
Ma ho avuto da studiare, è arrivata mia cugina, ho visto I LOVE ONE DIRECTION
A proposito pensavo che il prossimo capitolo potrebbero andare al cinema a vedere proprio quello. Che mi dite? Sennò proponetemi altri luoghi o altri film!!!
Aspetto le vostre recensioni
kucciola
        

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***



 
LOUIS


Harry stava proprio male. Ed il problema è che noi non riuscivamo proprio a capire cosa aveva.
Avevamo chiamato anche Anne ma non avevamo risolto la questione.
Paul iniziava a preoccuparsi.
E noi della band lo eravamo già, preoccupati.
Presi le chiavi e uscii di casa, per fare una sorpresa ad Harry.
Andai nel suo albergo (si perché siamo a Roma) ma non lo trovai. Allora uscii e mi misi le cuffiette. Partì One Thing.  Camminai ascoltando la canzone più e più volte. Ad un certo punto andai a sbattere contro una ragazza. Una ragazza bellissima.
“Cause i need that one thing
And you’ ve got that one thing!”
Lei sorrise, incerta. Evidentemente non se lo aspettava. Neanche io me lo aspettavo ma… era così bella!
“Scusa non ho resistito… sei così bella!” Oddio da dove veniva quella sfacciataggine?
“….. Grazie! Comunque ero rimasta sorpresa perché tu sei…. Louis Tommlinson!” “Si, e allora?” “La mia migliore amica è tua fan!” “Really? Ci dobbiamo incontrare! Così pure noi ci rivediamo… cucciola!” Cucciola? Sono pazzo… si pazzo di lei.
“Affare fatto! Ecco il mio numero” E scrisse il suo numero sul mio braccio con una penna presa dalla borsa.
………
Ovviamente era in ritardo. Francis era in ritardo. Non che mi meravigliassi. Lo era sempre.
“Scusa cucciola, vogliamo entrare?” chiese la voce che tanto amavo (come amico, lo amavo come amico) e mi incamminai (senza rispondere).
Arrivai alle casse prima di lui e dissi prima che potesse interrompermi “Due biglietti per il film I LOVE ONE DIRECTION” sorrisi poi alla commessa che sorrideva. Ma non sorrideva a me. Sorrideva a Francis.
Comunque mi diede i biglietti e io mi incamminai nella sala.
Francis mi seguì “Che vediamo?” “I LOVE ONE DIRECTION, te gusta?” “Dovrei dire si?” chiese incerto. “Beh si” risposi. Ma che domande stupide faceva?
Il film iniziò e tutte urlammo, piangemmo, ridemmo per la durata del film (settanta minuti).
Alla fine fummo gli ultimi ad uscire.
Francis ammise che non era male, quasi interessante, disse.
Un cellulare squillò: WHAT MAKES YOU BEAUTIFUL. Il mio era NOBADY COMPARES, il cellulare non era il mio. Era quello di Francis.
Mi sorrise, cercando di chiedere scusa, poi rispose.
“Pronto Boo? Davvero? Dieci minuti e sono da te!” poi attaccò.
“Boo?” dissi io. Mi sembrava familiare, ma non capivo perché.
“Il mio migliore amico, ha un problema. Con una ragazza che ha conosciuto e si è innamorato…. Io…” “Vai!” risposi, quasi urlando e ridendo.
Lui rise e continuò a ridere mentre se ne andava.
Io sospirai.
“YOU SO PRETTY WHEN YOU CRY…” ecco il mio telefono che squillava.
“Pronto Giulia?” “Vieni da me…. SUBITO!”
Sembrava preoccupata quindi mi affrettai ad andare da lei.
Arrivai in ritardo di dieci minuti perché la metro non arrivava.
Quando mi venne ad aprire indossava già il cappotto. Segno che mi stava aspettando e che saremmo dovute uscire.
Feci tre passi indietro, permettendole di chiudere la porta e la presi a braccetto.
“Allora che mi dici?” chiesi “Aspetta” rispose lei.
Allora continuammo a camminare con io che mi torturavo dentro cercando di capire dove mi volesse portare e perché. Forse era sugli One Direction. Alcune voci dicevano che si trovavano in Italia per il film che era uscito su di loro.
Camminammo fino ad un parco. Vicino si trovava un albergo.
Lei cominciò a parlare “Allora mi trovavo qui e camminavo dritta per la mia strada quando qualcuno mi ha spinto e….” aveva le lacrime agli occhi “TI HANNO STUPRATA?” chiesi scioccata, no ARRABBIATA. “No cetina, che ti urli. Non mi hanno stuprata ma ho incontrato Louis Tommlinson che mi ha detto…” “Ti ha detto….” “Oh scusa è che ancora non ci credo. Mi ha detto che sono la ‘cosa’ che cercava. One Thing, insomma. Più che detta me l’ ha cantata. E poi ha continuato a dire che ero bellissima e io gli ho dato il mio numero così che poi possiamo uscire tutti insieme, pure tu! Perché gli ho detto che sei Directioner…”
“Awwww ti amo! Ed amo anche Louis.”
“Mi vuoi rubare il ragazzo?”
“Disse quella che è già fidanzata, con un altro.”
“Ah, giusto mi ero scordata di dirti che ho lasciato James.”
Ok, questa si che era una bella notizia!!!!!

 MA CIAOOOOOOOOOOO


Dedico questo capitolo ad un’ amica di un’ amica: Giulia!!!!
Lo so che non era proprio quello che volevi ma è un’ inizio, no?
Tornando al capitolo, non posterò il prossimo se non dopo 2-3 recensioni….questa FF ce ne ha davvero poche!!!!
Spero il capitolo vi sia piaciuto
Baci
 kucciola

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Pov’s Nessi: One Direction Andai da Giulia che mi stava aspettando fuori dalla porta. “Cosa è successo adesso? Hai risognato per la quarta volta in due giorni Louis?” dissi. Insomma era il mio idolo ma non lo sognavo tutte le notti. Solo cinque giorni alla settimana… “Nessi mi ha chiamato! Mi ha chiamato! Ci credi? Te lo saresti aspettato? Oddio, oddio, mi ha chiamato!” iniziò a saltellare e io con lei. L’ aveva chiamata. Louis Tommlinson aveva chiamato la mia migliore amica. Alla faccia di tutte quelle persone che dicevano che non li avremmo mai visti nemmeno dal vivo…. Vorrei gridarglielo, farli soffrire per tutte le stupidaggini che dicono! “Dimmi tutto! Dai racconta! Ti devo pregare? Daiiiiii…. Forza, a quando le nozze?” risi, perché in questi casi si può essere soltanto contenti e lei non si arrabbiò, ma rise con me. D’ un tratto tornai seria… “Mi preoccupi…. Tu che ridi perché ti sto prendendo in giro? Non è che te lo ha chiesto veramente, di sposarti?” “No esagerata! È che mi ha chiesto se ci potevamo vedere…” “ E tu non sai cosa metterti” “Non proprio… mi ha chiesto di vederci così che insieme, si noi due Nessi, potevamo conoscere gli One Direction” . Iniziai ad urlare. “Non ci credo! Awwww te l’ ho detto che sei la fidanzata di Tommo, nonché mia migliore amica, più gentile, buona, simpatica del mondo? Grazie, grazie!” Lei sorrise e disse “Bene se hai finito adesso... andiamo, siamo in ritardo!” “Ritardo? Io? Noi? Dove dobbiamo andare?” “Ne abbiamo parlato fino ad ora ed hai il coraggio di chiedermelo?” disse Giulia infastidita e nervosa. “Adesso, non potevi dirmelo prima, mi devo cambiare… siamo in ritardo…quanto?” “Di trenta minuti e… sei perfetta così, come al solito!” mi sorrise la mia migliore amica ed anche io sorrisi, grata. “Allora portami a conoscere il tuo nuovo fi-dan-za-to!” dissi. “Non stiamo insieme smettila di dire stupidaggini. Anzi ti vieto di dire queste stupidaggini davanti a Louis, mi manca solo che mi metti in ridicolo” “D’ accordo, ma non ti preoccupare se lo dico e ride significa che non li interessi molto o ancora non lo ha capito, se è imbarazzato è cotto a puntino!” Giulia scosse la testa. Almeno un po’ l’ avevo divertita. Continuammo a camminare fino ad un albergo. Oddio l’ albergo degli One Direction. Chiamai Francis e dissi a Giulia che lei intanto poteva andare avanti e sarei arrivata subito. Entrammo ed arrivammo davanti l’ ascensore. Lei entrò io invece aspettai che il mio migliore amico mi rispondesse. Poi vidi che un Harry affannato stava per entrare dentro l’ ascensore. Era proprio identico a Francis. Ovviamente entrai anche io insieme a lui. Solo che lui era il mio idolo. Era lui che conoscevo più di me stessa. Stava parlando al telefono quando una voce nel mio mi distrasse “Nessi! Ti aspettavo per la maratona di Harry Potter alle tre ma forse è meglio se non sei venuta perché ho avuto un problema diciamo…. familiare” “Beh si io… senti… Giulia mi ha invitato a conoscere gli… rullo di tamburi…. One Direction!” “COSAAAAAA????” urlarono Harry e Francis nello stesso momento. E continuarono dicendo “Ti devo lasciare ci risentiamo, amore” “Si, ciao” dissi. Mi girai poi verso Hazza. Non trovai però la forza di parlare. “Ciao” disse invece lui “Guarda che non ti mangio mica!” mi disse sorridendomi. Io sorrisi e biascicai “Amica… Giulia… Louis… One Direction… fan…” “Ehi, calma, calma, lo sai che non ho capito niente!?” sorrise ed io scoppiai a ridere. Si credeva divertente? Beh lo era. “Ok, ora ferma e riavvolgi il tutto” dissi. “Sono Renesme e intendevo dirti che sono un’ amica di Giulia la ra… un’ amica di Louis…. e io sono una vostra fan e Bo… Louis ci ha invitati qui oggi” “Wow, Nessi, allora vogliamo entrare” disse sorridendo facendo apparire “magicamente” le chiavi e aprendo la porta. La spalancò ed un coro di voci mi fece rabbrividire. Si perché Louis, Liam, Zayn e Niall stavano cantando NOBODY COMPARES. Giulia sorrideva e a volte cantava qualche strofa! Harry mi guardò, sorridendo, poi iniziò a cantarmi nell’ orecchio. “You ‘re so pretty when you cry, when you cry…” sorrisi imbarazzata e poi guardai i ragazzi di fronte a me. Mi sentii mancare l’ aria dall’ agitazione… dall’ EMOZIONE di vederli. Loro, la mia vita. Insomma con Harry era come parlare con Francis… mi sentivo a mio agio. Invece appena li vidi lì, tutti e cinque sorridenti (sorridenti per me) mi si chiusero gli occhi, vidi tutto nero e poi… poi niente. Tutto buio accanto a me ……… Sentii delle voci in lontananza. Si fecero sempre più vicine e più chiare. Poi finalmente capii quello che dicevano e riuscii ad aprire gli occhi. Li guardai e sorrisi come un’ ebete. Mi ricordavo tutto. Ero soltanto svenuta e non avevo nemmeno sbattuto la testa avendo Harry affianco che mi aveva preso e, anzi, mi teneva ancora in braccio. Ma loro ovviamente ne facevano un’ affare di stato. Quindi sorrisi e mi gustai la scena che sentivo, immaginando di vederla dall’ alto POV’ S NARRATORE Harry andava avanti ed indietro per la stanza, Louis cercava di consolare Giulia che pensava che l’ amica si era presa un’ infarto ed era tutta colpa sua, Zayn e Niall litigavano sulla causa del decesso: Zayn diceva che era perché non si era vista abbastanza allo specchio e non poteva reggere il confronto con lui; Niall invece pensava che non aveva mangiato abbastanza. L’ unico che aveva capito veramente la situazione era Liam. Ma non sembrava volesse spiegare a qualcuno che Renesme era soltanto svenuta. Ovviamente la ragazza si era ripresa già da dieci minuti, ma pure questo Liam sapeva. E tutti e due si godevano la scena. Ad un certo punto Louis guardò verso la ragazza e sobbalzò “Ma respira!” disse “Ed allora?” chiese Liam. “I morti non respirano” rispose Harry ma venne bloccato dal ragazzo-con-lo-spazzolino-che-si-illumina “Infatti è, anzi, era svenuta. Ma è da circa un quarto d’ ora che si sta godendo la scena” . Silenzio di tomba. Renesme apre gli occhi. Harry e Giulia corrono ad abbracciarla. Tutto questo ovviamente accadde come nei film, a rallentatore. POV’ S LOUIS Per fortuna Renesme stava bene. Insomma io mi sarei sentito in colpa a vita se fosse morta. E soprattutto non avrei praticamente più visto Giulia, che aveva accettato questo invito soltanto per far compagnia all’ amica. “Scusate” disse comunque Nessi “Non mi è mai successo… di solito non mi comporto così” si vedeva che era in imbarazzo. “Lo so, non è da te” rispose Giu…. Aspetta quello era Styles! Ma perché dire una cosa simile? Insomma tutti sapevano che lui non poteva sapere quello che faceva Renesme di solito. Ok mi sto impappinando tutto ma almeno ho capito quello che intendevo dire e anche gli altri la pensavano come me. “Harry, tutto bene?” chiese Liam. “Si è che in ascensore mi sembrava che non fosse affatto agitata di parlare con me quindi ho dedotto…” rispose Hazza. “Ma cosa deduci?” disse Zayn, “Lei è svenuta dopo aver visto la mia bellezza tutta insieme!”. La ragazza sorrise. Anche lei aveva capito come era fatto Zayn: sembrava che gli importava solo di sé stesso, che era vanitoso, ma sotto quello strato da ‘divo’ si nascondeva un ragazzo dolce come… il cioccolato. Eh già, sono buffo sempre io. Mi girai verso Giulia che sorrideva, divertita dalla scena che aveva di fronte e sospirai. Mio dio quanto era bella. Bella ed impossibile. Lei parve accorgersi che qualcosa non andava e mi si avvicinò. “Tutto bene?” sussurrò nel mio orecchio. Io rabbrividii e lei sorrise, per la seconda volta. “Scusa” disse imbarazzata, ma comunque sorridente. Renesme ci guardò e sembro capire. Allora disse “Credo che sia ora di andare da Nando’s Niall, Harry non è che ci accompagneresti? E Zayn vieni anche tu, così poi andiamo nel negozio di specchi che ti dicevo, là vicino c’ è anche una libreria che vende anche film tra cui Toy Story 1-2-3 più tutti i ‘retroscena’…” “Allora vengo anche io, non mi va di restare a casa con i piccioncini…” si aggiunse Liam. Io sorrisi ancora, imbarazzato ma contento. Avremmo passato almeno un’ altra ora da soli. Poi mi ricordai di quello che aveva detto Payne e dissi “Comunque non siamo fidanzati… insomma… ci conosciamo da poco…. e…” “Vabbè vi siete innamorati. Fateci uno squillo se vi fidanzate eh, così avvertiamo la stampa” mi fermò Nessi. Quella ragazza era un diavoletto dolcissimo. Chissà se era più dolce o più diavoletto. “Nessi! You…. arggggggghh ti odio!” disse Jess. Diceva sul serio. Si era davvero offesa per quello che aveva detto l’ amica. Il problema era: perché? Insomma forse non gli piacevo e non voleva che mi mettessi in testa strane idee… “Sono proprio dei bambini a volte” disse Giulia scuotendo la testa mentre la porta si richiudeva. “Già, noi due che stiamo insieme… come gli sarà venuta?” cretino. Non dovevo dire così, ma cos’ altro potevo fare? Lei risorrise ed io le feci la linguaccia. Lei ricambiò. “Vuoi la guerra? Che guerra sia, allora” dissi e mi avvicinai malizioso a lei. Poi cambiai idea e trasformai le mie mani in tenaglie, le presi la vita ed iniziai a farle il solletico, buttandola sul divano. Mi avvicinai sempre di più a lei e quando la stavo per baciare lei mi… morse le orecchie. “Ma che fai?” dissi “È divertente” si difese lei. “E ti sembra normale mordere le orecchie alla gente?” chiesi. Però non riuscii a mantenere il tono da duro e scoppiai a ridere “No, ma io non sono normale…quindi…che problema c’ è?” rispose unendosi alla mia risata. Ed in quel momento mi accorsi che era tutto quello che volevo. Stare con lei era anche meglio di cantare. “Sei bellissima!” le dissi intimorito dall’ aggiungere altro. “È da quando ci siamo conosciuti che me lo dici” “Beh abituati perché non smetterò mai di ripetertelo” “Invece ti conviene smetterla se vuoi stare con me!” rispose a tono lei, facendo riuscire fuori quella sua linguaccia. Mi sentivo come un bambino colto con le mani nella marmellata e scommetto che arrossii perché lei aggiunse “Non intendevo dire…insomma non devi stare per forza con me….non” “Ehi, calma babe(?), diciamo che per ora voglio… conoscerti meglio. Me lo concedi?”. Per la prima volta nella mia vita ero agitato. Se mi diceva di no? Non volevo perderla. Perché non mi stavo mai zitto? “Si, Louis Tommlinson, voglio conoscerti meglio” rispose invece Giulia. Fui tentato dal saltare dalla gioia ma ritenni più giusto sorridere educatamente. “Allora mi concedi di uscire?” chiesi, prendendola a braccetto e avviandomi verso la porta. La aprii ma lei mi trattenne un’ attimo sull’ uscio “E se non volessi uscire Tommlinson?” chiese. “Allora rimaniamo a casa! Ci sono tante cose da fare: potrei mostrarti Kevin (se lo trovo), le mie carote porta fortuna, la mia collezione di magliette a righe… oppure vediamo la TV, ti canto una canzone….no meglio ancora! Vuoi giocare ad acchiappa la carota?”. Giulia scoppiò a ridere e disse “No, cretino, volevo uscire ma le tue proposte sono molto più allettanti!” “Forse è meglio uscire” risposi, rosso in viso dall’ imbarazzo. “Beh allora, che stiamo aspettando?” sorrisi ed uscimmo. Ovviamente sempre a braccetto e sempre, ovviamente, sorridenti. Per strada incontrai la vicina dell’ appartamento di Harry. Si perché Harry aveva deciso di non condividere la stanza d’ albergo con noi, come suo solito, ma si era comprato un appartamento lì vicino. L’ utilità della cosa era un mistero, visto che poi passava la maggior parte del tempo da noi. “Oh, Louis, caro non è che mi aiuteresti sai ad attraversare la strada? Sono un po’ avanti con l’ età e non ci vedo molto bene!” mi sorrise ma poi vide Giulia. Il suo sorriso tramutò in un sorriso a trentadue denti. “Ma sei con la tua ragazza! Allora scusa caro, non volevo disturbarvi!” “Non si preoccupi, signora Pollon, non stiamo insieme.” “Non voglio intromettermi nella vostra storia ma vedo i vostri sguardi. Scommetterei tutto che tra dieci giorni sarete fidanzati. Comunque sarete una coppia carina.” Poi mi rivolse un sorriso malizioso e attraversò la strada. “Che classe quella donna!” disse Giulia. “Lo sai che è la seconda volta, no la terza che ci dicono che siamo una coppia carina?” aggiunse poi. “Forse è davvero così.” Ma quanto ero sfacciato? “No scusa fa come se non lo avessi detto…” “Ma lo hai detto….insomma non posso fare come se non lo avessi detto, erano cose bellissime!” “Non so che dire…” risposi imbarazzato. Molto più imbarazzato di quando stavo sul set di If i had you. “Stai parlando!” disse ridendo. Io sorrisi e feci finta di chiudermi la bocca come se avessi in mano un lucchetto. “Allora, prometti che non parlerai più per la prossima settimana?” Annuii; lei sorrise. Ci stringemmo la mano e il patto fu sigillato. Non avrei parlato per una settimana. Era una promessa. MA CIAOOOO!!!! Eccomi! Ok la devo smettere con questo saluto. Allora ho aggiornato alla prima recensione un po’ perché lo avevo già pronto ed un po’ perché non ho saputo resistere alla “critica”. Per questo ringrazio Andree66. Il capitolo come sempre si commenta da solo ma preferirei comunque capire il vostro pensiero!!!!!! Con affetto Kucciola PS: i CONCERTI!!!!! Non ci sono andata  PPS: un capitolo lungo, finalmente! PPPS: vorrei almeno 3 recensioni… faccio presente che il capitolo ce l’ ho già in testa (a differenza di altri) ma non posterò prima!

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


POV’ S NESSI: RICCI E CUCCHIAI

Usciti di casa scoppiammo a ridere.
Che matti che eravamo!
“Ovviamente non torniamo prima delle otto a casa” dissi ai ragazzi. Loro sorrisero all’ idea di cosa quei due potessero fare da soli, in una casa, per un intero pomeriggio. “Che maniaci che siete! Intendevo che volevo farli conoscere meglio…poi Giulia non è questo tipo di ragazza…” stavo iniziando a straparlare “Ok scusate adesso riavvolgete e fermate tutto!” continuai. “Non ho capito: perché dovremmo ‘avvolgere’ e ‘fermare’ tutto quello che hai detto?” chiese Niall. “Aveva iniziato a straparlare” rispose Zayn, trattenendosi dalle risate.
“Ok basta prendermi in giro. Niall ti accompagno da Nando’ s* e Zayn ad un negozio di specchi visto che quello piccolo lo aveva rotto mentre stavano in aereo, con uno dei loro “abbracci di gruppo”. Ovviamente lo portai dal negozio di mia zia. Così avevo anche un incontro assicurato con Zayn, che aveva già fatto capire che avrebbe passato il pomeriggio (e non solo uno) lì dentro.
Se ho fatto bene i conti siamo rimasti solo io Harry e Liam.
Io Harry Styles e Liam Payne!
“Ok cosa facciamo?” chiesi. “Potremmo andare al cinema” disse Liam. “No, Liam, solo in Inghilterra è uscito ‘MaratonaToyStory’ ”
Harry sorrise strafottente come per dire ‘tutti-conoscono-la-tua-passione-per-Toy-Story-Payne’ e Liam arrossì. Che cucciolo quando arrossiva! Assomigliava tanto a Winnie the Pooh. “Lo sai che assomigli a Winnie the Pooh?” gli sussurrai nell’ orecchio. Lui diventò ancora più rosso in viso ma sorrise e mi ringraziò. Come al solito avevo fatto una figura di merda.
Harry si girò a guardarci anzi a guardare in cagnesco Liam. Se gli sguardi potessero uccidere! “Qualche problema Hazza?” chiese il ragazzo-Toy Story.
“No, sto solo pensando che sareste una bella coppia, se tu non amassi ancora Danielle, solo questo” “Ami ancora quella tro….quella simpatica ragazza che stava con te solo per essere famosa, ricevere attenzioni e vantarsi. MAGARI TI TRADIVA E TU LA AMI ANCORA?” “Beh ecco….siamo stati tanto insieme….ma adesso non penso di amarla, mi manca ma una relazione (anche di amicizia) non si basa solo di ricordi ma soprattutto di fatti e, qui, di fatti non ne abbiamo. Quindi non penso di essere ancora innamorato di lei, almeno non più.” .
Annuii, rincuorata. Liam ed Harry intanto si scambiavano occhiate omicide.
“Ragazzi! Adesso basta uccidersi a vicenda… andiamo al parco, meglio?” loro si guardarono, poi si fecero un segno del capo che non riuscii a decifrare ed infine annuirono sorridenti.
Ci incamminammo a braccetto al Laghetto dell’ Eur. Iniziammo a parlare del più e del meno. Molte volte non rispondevo, o dicevo cavolate, troppo interessata ad ammirarli, soprattutto Harry.
Due quinti dei miei idoli mi accompagnavano per il parco. Si può essere più contenti di così? Beh si visto che il ragazzo di cui mi ero presa una cotta mi teneva a braccetto.
“You’ re so pretty
                               When you cry, when you cry…”
Cavolo, il mio cellulare. A malincuore mi staccai da Liam (da Harry non ci sarei mai riuscita) e presi dalla borsetta il telefono squillante.
“Pronto! Chi è? Lukas e che cavolo non rompere! No, non rompere, torno tardi oggi! Non ti accompagno, che non mi senti? Torno tardi! Non me ne frega niente, zia Luisa può anche andare a farsi….. no non mi calmo, allora tu la smetti di rompere? NON STO URLANDO! Senti a mai più rivederci….. infatti non ti spaventare se nel bel mezzo della notte vieni strozzato dalle lenzuola… Cordiali saluti… Renesme” “Il tuo gemello?” disse Harry. “Come fai a saperlo?” dissi sbalordita. “Ho tirato ad indovinare” rispose arrossendo.
“Sei molto gentile con tuo fratello” constatò Liam. “È che rompe! Insomma mi ha detto che dovevo tornare a casa perché era arrivata la zia mentre mia madre mi ha detto che posso rimanere…perché deve rompere, allora?” “E la tua ultima frase? Cordiali saluti…. Renesme?” disse Liam scoppiando a ridere. “Ci salutiamo sempre così… è un po’ il nostro modo di dirci ‘non ti sopporto ma ti voglio bene’ “ sorrisi.
“Ok…. Andiamo al bar? C’ è ne è uno laggiù” sorrise Harry, indicando un chioschetto dall’ altra parte della strada.
Entrammo e ci prendemmo un gelato, sedendoci poi sulle sedie in un tavolino e iniziammo a parlare.
I ragazzi dopo ordinarono un caffè, io optai per una più semplice Coca Cola.
Dopo dieci minuti spuntò la cameriera. Con il mio occhio d’ aquila (?) vidi che tutti e due i caffè che portava avevano il cucchiaino.
Balzai subito in piedi, sotto gli sguardi sbalorditi dei due, e andai dritta vero la cameriera. “Sono per il tavolo due questi?” chiesi. “Si” rispose lei. “Bene allora dia a me e si tenga il cucchiaino!” risposi, bruscamente. Poi me ne andai e tornai al tavolo, dove poggiai i caffè, mettendo quello con il cucchiaino il più lontano possibile da Liam. Lui mi sorrise riconoscente ma non mi sfuggì lo sguardo di Harry. Perché era così arrabbiato?
Feci finta di niente e continuammo a scherzare per un’ altra oretta.
Verso le sei decidemmo di tornare a passeggiare nel parco. Non c’ era praticamente nessuno, solo qualche coppietta che passeggiava, una scena molto romantica se non fosse che noi tre, una femmina con due fantastici ragazzi, ‘stonavamo’ la scenetta.
Hazza vide una bambina che conosceva e le si avvicinò. Allora riuscii a riconoscere Lux.
Mi girai e d’ accordo con Liam lasciammo soli i due ‘piccioncini’ (?).
Iniziammo a vagare per il parco, ridendo e scherzando.
Ad un certo punto mi prese per mano. Sembravamo una coppietta di fidanzatini. La gente (soprattutto le coppie più anziane) ci guardavano come se fossimo il simbolo dell’ amore. Mi sentii felicissima. No di più, molto di più.
Poi d’ un tratto mi ritrovai appoggiata ad un albero con lui che mi abbracciava e si avvicinava. Continuava ad avvicinarsi. Poi mi sussurrò un semplice “Ora ho capito: non ho mai amato Danielle, nel mio cuore ci sei solo tu!” e detto questo mi baciò.
Lo sapevo che mi avrebbe baciato ma non mi sentivo pronta. Però approfondii il bacio – ero incredula anche io – e scoprii che mi piaceva. Com’ era dolce e passionale!
A malincuore ci staccammo e, sorridendo, lui appoggiò la fronte sulla mia.
 
                                                                                                      MA CIAOOOOOOOOO
Ok lo so che adesso vi ho stancato…. E non soltanto con il saluto!
Insomma avevo detto che non avrei aggiornato  se non dopo tre recensioni ma mi sono resa conto di quanto sono stupida!
Si, perché ho riletto una frase di Wilburn Smith: “Non scrivere mai per piacere al pubblico, ma per piacere a te.” Quindi ho deciso di aggiornare anche perché ho visto quanta gente guarda questa FF e per ora mi basta così!
Il capitolo… ve lo aspettavate così? Vi ho un pochino impressionate?
  Comunque ho scritto anche un’ altra FF soprattutto su Louis ma anche  su gli altri 5!
Se volete passare:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1866646&i=1
A presto
kucciola

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


CHI BUSSA ALLA PORTA DEL MIO CUORE?

 Ok, ero molto stanca. Che cosa avevo fatto? Niente. O almeno niente che si potesse vedere. La verità era che avevo baciato Liam. Inoltre da allora eravamo diventati come fidanzati. No, anzi, lo eravamo, fidanzati. Però mi chiedevo cos’ era l’ amore.
Anzi, cos’è l’ amore? Non è quella cosa che ti rende felice e ti fa star male insieme, quando non vedi l’ ora di vedere colui o colei che ami e lo sogni addirittura la notte, quando senti gli elefanti che ballano la samba nello stomaco (si, sapevo anche io che le farfalline erano solo per le cotte più leggere, erano gli elefanti che si sentivano quando si è innamorati)? Non è quella cosa che ti fa sentire la ‘scintilla’ appena tocchi la tua anima gemella? Ed allora perché non ero costantemente felice? Perché non pensavo quasi mai a lui e non lo sognavo la notte? Perché non sentivo né farfalle né gli elefanti nello stomaco? Perché quando non c’ era quella ‘scintilla’?
Perché non lo amavo? Perché all’ amore non si comanda. Mi sembrava che tutti i ‘Ti amo ’ erano esagerati e non mi facevano stare meglio? Perché non lo amavo. Ed allora perché non glielo dicevo? Perché ero una stronza.
Capiti questi semplici punti, dovetti scriverli su un pezzo di carta perché le parole facessero più effetto.
Poi scrissi anche cos’ era cambiato dal giorno in cui avevo  e poi baciato Liam.
In effetti erano successe molte cose in soli tre giorni.
Harry aveva litigato con Liam, non verbalmente a quanto mi è giunto voce, ma i due non si parlano. Quindi il riccio, per mio grande dispiacere, non parla neanche a me. Al suo contrario Niall e Zayn erano superattivi. Ridevano, scherzavano, giocavano e si prendevano in giro come non mai, facendomi ridere. Anche Louis rideva e cercava di partecipare il più possibile. Ma non parlava. Da quel fatidico giorno non parlava più, muto. La mia migliore amica era al settimo cielo. La loro scommessa stava andando benissimo. Anzi molto più che bene. Adesso Louis non parlava neanche più a segni, si era stufato, così partecipava alle nostre conversazioni ascoltando. E per quanto pensavo che fosse il più stupido (in senso buono, il più divertente va meglio?) della band, il bambino che si distraeva per qualsiasi cosa, mi sono dovuta ricredere: sapeva ascoltare. Giulia ovviamente cercava di chiamarlo il più possibile per farli cedere. Questo la rendeva ancora più felice perché comunque avrebbe passato molto tempo(e molto ne avevano passato) senza essere troppo invadente.
Beh, ho parlato di me, dei miei idoli, della mia migliore amica…. Manca Francis!
Il mio migliore amico è quello che mi fa soffrire di più. Insomma, finché ci sto bene che mi importa che non sono proprio innamorata di Liam? Non faccio soffrire nessuno. Che mi importa se Harry-sonoincazzatomanontidicoilperchè-Styles non mi parla? È il mio idolo non pensavo neanche che ci saremmo conosciuti quindi…e poi problemi suoi se è arrabbiato. Che mi importa se la mia migliore amica passa più tempo con Louis Tommlinson che con me? So che lei mi vuole bene. Ma Francis, era la boccata d’ aria delle mie giornate. Invece adesso mi aveva scaricato. Si può scaricare la tua migliore amica? Beh, evidentemente si. La cosa più brutta è che il tuo migliore amico è un confidente speciale, uno con cui puoi parlare di tutto e lui può parlarti di tutto e fa più male sapere che lui non vuole che sia più così. Fa ancora più male poi, se non te lo dice in faccia. Questo perché ho continuato a sperare che se mi aveva mandato un messaggio “Forse è meglio non parlarci più, scusa. Francis.” non sarebbe mai riuscito a dirmelo in faccia. Quindi era poco sicuro. Quindi sarebbe tornato. Ma non tornava. Ed io non volevo finire come Bella in New Moon. Cercavo di fingere che andava tutto bene con Liam e con il restante dei miei idoli, ma con Giulia non mentivo. 
Ma adesso, durante l’ ora di geografia, mi ripromisi una cosa: non mi sarei lasciata abbattere, io avevo una migliore amica (Giulia, l’ unica che riesce a capirmi con uno sguardo), un nuovo ragazzo (Liam, il cuccioloso Liam) ed anche due nuovissimi amici che potevano diventare due fantastici migliori amici (Niall e Zayn). In più avevo un ‘cognato’ (Louis, perché io e Giulia eravamo come sorelle) e un ‘idolo-nemico ’ (Harry che non mi parlava e molto probabilmente era arrabbiato con me).
Avrei cominciato a rivivere. La prima cosa da fare era quella di eliminare il numero di telefono. Quindi presi il cellulare e feci proprio così.
La seconda tappa era eliminare ogni nostra foto od ogni singolo ricordo. Compresi i regalini. Iniziai dalle foto. Ma non le eliminai. Insomma non era il mio ragazzo che mi avrebbe umiliato anche solo l’ idea di tornarci insieme dopo che mi aveva lasciato, era il mio migliore amico e meritava una seconda possibilità. Allora inviai le mie foto con lui a Giulia su WhatsApp chiedendole di conservarle, prima o poi sarebbero servite. Inviate tutte le cancellai dal cellulare. Ma non mi sentii meglio, perché non ero in uno di quei stupidi film, non si può rovinare un’ amicizia così e dimenticarlo da un giorno all’ altro, io ci tenevo. Giulia diceva che era amore me io non ci credevo. Questo era il potere dell’ amicizia.
Suonò la campanella e potei finalmente andarmene da quella stupida scuola. Arrivata a casa la perquisii tutta. Stavo seduta per terra a controllare i cassetti quando la porta di casa si aprì e mi ritrovai sotto gli sguardi allibiti dei miei gemelli. “Si può sapere che cazzo stai facendo?” chiese mio fratello. “Lasciala stare, è matta” disse mia sorella dopo alcuni secondi “Sto togliendo tutte le cose di Francis, non siamo più amici. E su un punto siamo d’ accordo ‘sorellina’: lasciatemi in pace. Sarò matta ma non vi conviene stare qui quando ricomincerà la crisi”. Mio fratello se ne andò subito. Non me lo aspettavo da lui, era sempre stato molto protettivo nei miei confronti. Ma mi stupii ancora di più quando una voce, la voce che avevo sempre disprezzato, uscì dalla bocca di mia sorella. “Non offenderti, se n’ è andato perché non sapeva come comportarsi, non si è mai trovato in una situazione simile, prova a capirlo, è un maschio. Ma io sono qua per te, solo e soltanto per te. Ti aiuterò Nessi  - il mio diminutivo detto con affetto – a qualunque costo.” La voce da cui uscivano queste parole era di mia sorella, il corpo con cui parlava era indubbiamente il suo ma… l’ anima? Dov’ era finita l’ anima beffatrice di mia sorella? All’ inizio pensai che ci fosse stato uno scambio di corpi, poi optai per un più pratico scherzo. La guardai male. Le scrutai gli occhi, i movimenti, ripensai alle sue parole. Non sembrava stesse mentendo. “Non ha senso” dissi “Perché lo fai?” lei sorrise, si aspettava quella domanda, doveva averci ragionato anche lei. “Sei mia sorella” disse infine “Ti voglio bene” aggiunse, ma con un tono di voce così basso e sottomesso che capii quanto le costasse ammetterlo. Quanto avesse voluto mantenere il ruolo da dura con una delle poche persone che veramente amava. Una strategia di difesa. Di difesa da me, dall’ amore. In quel momento capii quanto mi aveva sempre capito in quegli anni e di quanto poco io capissi lei. Ma non avrei mai più commesso quest’ errore.  “Facciamo così.” Iniziai tirandomi in piedi “Tu insegni a me a dimenticare ed io insegno a te ad amare.” “Affare fatto” rispose lei, sorridendo. “Sorella” aggiunse poi. “Sorella.” Ribadii io. Ed in quel momento la cosa più giusta parve abbracciarsi.
Mio fratello tornò giù e ci vide. Lo vidi anche io ma Vanessa era di spalle. Scoppiai a ridere quando vidi la sua espressione: non riusciva più a capire niente. Ma avendo me come parente non era poi così stupido e riuscì a capire che c’ era stato il tic, che qualcosa era cambiato tra me e lei. Allora assunse un’ aria offesa e disse “Avete dei momenti dolciosi e non mi avvisate?”. Vanessa si staccò di pochissimo da me e disse “Allora vieni anche tu” con aria giocosamente dura. Lukas non se lo fece ripetere due volte e si fiondò tra le nostre braccia aperte.  
Quando ci staccammo Vani (così la chiamavo prima di diventare nemiche) disse “Bene adesso ci lasci in pace, noi abbiamo tanto da discutere”. Poi mi fece l’ occhiolino. Alludeva al nostro patto.  Mi sentii bene. Felice. Insomma non era niente a confronto di Giulia che faceva battutine o mi portava a fare shopping. Perché con lei mi sembrava di essere la sfigata che non riusciva ad essere mai felice. Vanessa invece mi offriva un aiuto e io poi avrei dovuto aiutare lei, non c’ era commiserazione, solo aiutarsi, soltanto perché eravamo sorelle.
La porta si chiuse di botto, segno che Lukas se n’ era andato, fingendosi offeso. Io mi riscossi dai miei pensieri e sorrisi. Poi guardai mia sorella con la sua espressione pensierosa in viso. Tossii un paio di volte e la ragazza di fianco a me si risvegliò. Mi sorrise e si risistemò i capelli dicendo “Iniziamo col chiarire la questione ‘sorelle’ e poi arriveremo al tuo cuore spezzato e al mio di pietra, sono più di dieci anni che non parliamo, tranne qualche insignificante ciao, oppure ci maltrattiamo. Ed è colpa mia. Voglio rimediare.”
“Vuoi rimediare, ma non sei l’ unica che ha sbagliato, io ho continuato a maltrattarti e…”

E avremmo chiarito quel pomeriggio, se il campanello non avesse suonato e Vanessa non se ne fosse andata insieme alle sue amiche. Oche si nasce, oche si resta, la gente non cambia. Ed io ero una stupida a non averlo capito prima.

MA CIAOOOOOO!


Eccomi di nuovo qui, con questo stupido saluto che scommetto vi dà fastidio!
Sono molto contenta visto che il prologo ha ricevuto più di 200 persone che lo hanno letto ed il secondi più di 100. Gli altri viaggiano più o meno sulla stessa linea d’ onda.
Ma a voi non interessa.
Quindi vi saluto, sapendo che se anche all inizio vi piaceva questa storia e magari avevate intenzione di recensire, adesso cambierete sicuramente idea. Perché questo capitolo è veramente brutto e di passaggio.
Quindi a presto,
kucciola

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Capitolo 8
*** Facciamo un gioco! ***


Ciao! Sono kucciola, si, l' autrce e srivo per chiedervi se vi va di fare un gioco!
Allora, dovete sapere che io non ho più idee per questa FF, almeno non per ricollegare questi capitoli! Mi chiedevo, allora, se vi andava di fare un giochetto: potete madarmi il capitolo tramite recensione o, per le più timde, come messaggio personale.
Ovviamente leggerò e valuterò tutte le vostre idee ma vi chiedo di mandarmene solo una per ogni persona, dobbiamo lasciare spazio pure alle altre!
Penso sia ovvio ma vorrei ache specificare il fatto che tutte possono partecipare anche le ragazze (o ragazzi, non faccio differenze) che amano scrivere ma si sono messi come lettori su questo sito. Magari con questo incoraggiamento potranno scrivere FF proprie pure loro! I più timidi poi, possono richiedere di avere o meno il loro nome messo alla fine del capitolo!
Non so quanto temp ci metterò ma spero di fare i prima possibile
Grazie,
kucciola

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


A TE POSSO DIRE TUTTO
Niall si girò di scatto: una ragazza lo stava guardando.
Lui le sorrise e si avvicinò. Non la conosceva ma sentiva che doveva fare conoscenza, che doveva sentirla vicino.
Niall’ s Pov’ s
Appena fui abbastanza vicino mi fermai. Volevo parlare ma aveva appena ricevuto un messaggio e volevo lasciarle un po’ di privacy. Non potei fare a meno però di spiarla con la coda dell’ occhio. Era bellissima.
Aveva i capelli biondo cenere, lunghi ma in quel momento fermati da un elastico in  una coda sfatta. Aveva gli occhi che erano un misto tra un azzurro ed un verde, con qualche tendenza al grigio. Portava un vestitino corto, che le arrivava fino al ginocchio, nero. Ai piedi indossava delle converse anch’esse nere, classiche. Non sembrava una di quelle che piangevano ma ai miei occhi appariva così fragile, anche mentre litigava per telefono. E stava urlando!
 Mi arrivò un messaggio: Harry. Cercai di concentrarmi sul cellulare proprio mentre lei chiudeva la chiamata. Prese e se ne andò. Avevo perso la mia occasione.
Lessi il testo del messaggio: Harry e la macchina erano arrivati e mi aspettavano davanti all’ entrata del parco dove mi trovavo.
Mi diressi lì. Entrai in macchina ed Harry mi guardò: “Che hai, bro?” mi disse salutandomi con il cinque ed il pugno, come sempre. “Ho appena visto una ragazza da favola, ma se ne è andata prima che potessi anche solo dire PIZZA!” dissi, sapendo che Harry non poteva capirmi, ma almeno ci avrebbe provato. “Da come parli no sembra solo una ragazza da favola.” “La mia è una sensazione strana, tu non puoi capire, del resto di solito te ne porti a letto una a sera!” risposi, ma scherzavo, sapevo che Harry non erano come lo descrivevano i giornali anche se purtroppo nessuna delle sue ragazze era giusta e la maggior parte delle volte non voleva lasciarsi andare, quasi avesse la fobia di innamorarsi. “Lo sai che non sono così, mi conosci.” Disse lui. “Lo so.” Cominciai io “Ti conosco” continuai “Purtroppo” aggiunsi. Lui mi diede una spintarella scherzosa e la questione finì lì, sepolta tra qualche risata.
“Comunque chi ti dice che non ti possa capire?” chiese lui sorridendo ma ritornando triste all’ istante.
Mi sorpresi. Sapevo cosa provava in quel momento, lo sapevo perché avevo appena provato anche io quel sentimento, poco prima, guardando quella ragazza. Ma Harry innamorato era uno SCOOP COLOSSALE!!!
“Cosa cosa cosa? Sei innamorato?” sbottai.
“Così pare.” Disse Harry imbarazzato. Io lo guardai speranzoso e lui ricambiò. “Ok, a te posso dire tutto.” Disse poi. “Avanti, SPARA!” lo incitai io “La ragazza di Liam, Nessi!” esclamò. “Ma è la ragazza di Liam, non puoi!” ribattei. “Lo so. Questo è il problema. E non l’ unico” rispose lui, abbassando la testa. Non dissi niente, sapendo che si stava aprendo e che dire la verità ad qualcuno fa più male che pensarla.
“Nessi ha detto che lei ha un migliore amico: il sosia di Harry Styles. Si chiama Francis ed ultimamente lui non ha più voluto sapere di lei. Ma se non esistesse un altro sosia? Se ci fosse solo uno di Harry Styles in Italia? Conosco il mio sosia, l’ unico sosia ed è certo che non è italiano e per quanto io possa avere dei seri dubbi sul nome, di sicuro non è Francis!” rivelò.
“Tu… tu sei, sei Francis? ma perché mentirle?”
“Non lo so, quando l’ ho vista per la prima volta non ho pensato molto, avevo paura che non le piacessi, mi è sembrata subito stupenda e non volevo lasciarmela scappare! Non pensavo che la cotta sarebbe durata….” Rispose “Amico mio, lasciatelo dire, non penso che si tratti ancora di una cotta…” lo guardai e mi fece pena, provava quello che provavo io ma se io avevo una speranza su un milione lui non aveva neanche quella. E per la prima volta aveva deciso di aprire il suo cuore.
“Me ne pentirò, ma giuro che ti aiuterò a conquistarla ma tu devi dire tutto a Liam e soprattutto a Nessi (magari dopo averne parlato con il fidanzato….). magari mentre pensa che sei Francis, quindi ti consiglio di far pace con lei e chiederle scusa!” dissi.
Harry sorrise. “Sarà fatto!” rispose tutto contento, imitando il saluto militare. “Ed io aiuterò te a conquistare la ragazza da favola!” continuò.
Adesso anche io sorridevo e fu allora che la vidi. Era di spalle ma la riconobbi subito lo stesso. Camminava accanto ad un ragazzo che le circondava le spalle con un braccio. Lui era visibilmente più grande della ragazza (come me del resto) ma lei continuava a ridere alle sue battute idiote. Ci rimasi male e quando indicai la coppietta, sentendo di non riuscir neanche a parlare, Hazza capì e si limitò ad annuire, comprensivo.
“Come fai a sopportarlo ogni giorno?” chiesi. Lui sospirò. “Non lo faccio. È per questo che molte delle mie sfuriate succedono in presenza sua. Oppure fingo di essere impegnato e cerco di distrarmi. A volte mi capita di scendere e trovare loro due che si baciano… penso capisci anche tu la sensazione allo stomaco di quel momento…” rispose premendosi poi una mano sulla pancia come se al solo pensiero di vederli insieme si sentisse male.
Rimasi in silenzio come Harry- nessuno dei due voleva più parlare.
La macchina passò avanti, seminò quei due ‘piccioncini’. Io mi presi l’ I Pod e cercai di non pensarci. Quindi, ovviamente, restò un chiodo fisso nella mia mente per tutto il tragitto.
Erano passati tre giorni, ancora niente. Stavo sempre peggio, ormai pure molte fan riuscivano a capirlo. Ed io cercavo di nasconderlo bene.
Per fortuna non avevo molto tempo per pensare tra incontri con fan o le prove per il concerto al quale ci stavamo dirigendo.
Arrivati ci preparammo e facemmo i nostri soliti ‘rituali’.
Era arrivato il momento, si cominciava.
Quando entrammo scherzando e ridendo si accesero le luci sul palco e tutte le Directioner nell’ arena scoppiarono in urla, gridi, fischi, di tutto e di più! Amavo le nostre fans.
Cominciammo a cantare ed a noi si unì il loro coro di voci. Eravamo alla terza canzone, il mio turno. Ad un tratto, mentre cantavo, dalla folla si fece largo una ragazza, proprio nella fila davanti a me. Forse fu per questo che ci feci caso o forse perché già sapevo chi era, in cuor mio. La ragazza del parco.
Cantai con più sicurezza, passione, cantai per lei.
La vidi piangere e sperai in lacrime di gioia, lacrime per me. Mi sorpresi anche ad essere un po’ geloso, solo un poco, dei miei compagni, che erano insieme a me, parte di quella felicità.
Dopo toccava a Louis. Finii il mio pezzo e lui attaccò con il suo. Guardai Harry e vidi che mi sorrideva. Louis diede l’ ultima nota e la canzone finì.
Hazza parlò: “Bene, adesso canterà una canzone Niall, solo lui. È del vecchio album e spero che tutte voi la conosciate. Il suo nome è Little Things. Dedicata ad una ragazza presente adesso al concerto, in prima fila, che l’ irlandese biondo che fa impazzire il mondo – scoppio di risa – non ha avuto il coraggio di fermare tre giorni fa, in un parco. Speriamo che adesso apprezzi la canzone e soprattutto il gesto. Un applauso, intanto, ragazze, al nostro Horan innamorato!!!” esclamò e tutte applaudirono, compresi i ragazzi con Harry stesso. Sorrisi. Quella era la mia famiglia, Directioner comprese.
Vidi che anche la ragazza del parco batteva le mani e appena vide il mio sguardo che cercava il suo sorrise e mi disse, col linguaggio labiale: “Sono convinta che la ragazza del parco ama Little Thing quasi come l’ irlandese che la sta cantando!” sorrisi e iniziai a cantare. Dopo questa ci furono altre canzoni e scherzi, battute e racconti, regali e sorrisi.
Il concerto, poi, finì.
Andammo per fare gli autografi poi filammo subito nel back–stage. Distrutti tornammo nei camerini.
Una ragazza mi aspettava là. La sicurezza l’ aveva fatta passare, sapendo che io l’ avrei fatta passare.
 “Ti hanno fatto passare?” chiesi io, imbarazzato. “Già.” Disse lei, guardandosi la punta delle scarpe. “Allora, beh, ecco, io volevo ringraziarti per la canzone! Era fantastica!” continuò lei e finalmente mi guardò negli occhi. “Dedicata a te.” Dissi e presi subito dopo fiato, tentando di bloccare i suoi ringraziamenti. “No, aspetta, fammi parlare.” Le dissi. “La canzone è dedicata a te, perché da quando ti ho vista sei sempre nei miei pensieri, sei nella mia vita, io sento qualcosa di forte per te, AMORE! So che sei fidanzata e con la canzone non volevo fare altre proposte… e…” “Ed io devo dirti una cosa. A te posso dire tutto!?!” disse lei. “Certo, quello che vuoi anche se so già cosa pensi..” non mi fece finire di parlare che disse: “Quello era mio fratello, è più grande e quel giorno mi doveva accompagnare, dovevo pur trovare qualcosa da mettermi per oggi!” disse sorridendo. In effetti era splendida. Aveva i capelli sciolti che ricadevano su una spalla. Indossava un vestito blu fino al ginocchio davanti e poco più lungo dietro e con una cinta argento. Aveva l’ eyeliner anch’ esso blu. Portava delle scarpe col tacco, questa volta argento, come il fiocco in vita.
Era stupenda. Ma sarebbe stata stupenda anche con un sacco dell’ immondizia come vestito. Glielo dissi e lei arrossì. Sorrisi soddisfatto e se ne accorse “Ti diverti a vedermi arrossire?” chiese ironica, conoscendo già la risposta. “Si, non dovrei?” risposi. “NO, anzi, ti vieto di farmi arrossire!” obbiettò lei. “La metti così, eh? Ma chi sei te per dirmelo?” chiesi. Lei mi guardò incerta, non rispose, l’ avevo messa in difficoltà!
Sorrisi e la guardai. Il mio sguardo si fece però più dolce di quello ironico di prima e io dissi “Beh, potresti cominciare dicendomi magari il tuo nome…” “Perché non l’ ho detto? Che sbadata! Io sono Camy… cioè Camille!!” “Un nome degno della principessa che sei…” dissi io e lo pensavo veramente. Aveva un nome bellissimo.
“Io… grazie! Non so che dire..” “Allora te lo dico io… di’ che vuoi essere la mia ragazza, ora e per sempre!” dissi e me ne pentii subito, ero stato troppo azzardato. Dove era finito il timido Niall Horan?
Ma le sorrise e disse: “Voglio essere la tua ragazza, ora e per sempre!” sorrisi e mi avvicinai, lentamente. Poi la presi in braccio e la baciai.
Ma adesso dovevo ammettere una cosa: mi sono innamorato!
E sapevo che era vero, perché nessuno mi diceva mai bugie, io ero Niall Horan, a me si può dire tutto!
MA CIAOOOO!
Eccomi qui!!!
Allora, inizio col dire che finalmente mi sono un po’ sbloccata quindi spero che aggiornerò presto anche se non penso che durerà molto questa FF… non so…
Questo capitolo è dedicato a Camy… per ringraziarla di tutto.
Grazie Principessa mia, sei unica!!! <3 <3
Ora vi lascio… se volete guardate anche le altre due mie storie,
Baci
kucciola

 

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


ENTRATA D’ EFFETTO

Pov’ s Nessi          

Sorrisi scendendo le scale. Giulia mi aspettava seduta sulla poltrona, anche lei sorridente. Sorridente e nervosa, come me in questo momento.
“Non ti ho sentita entrare.” Dissi io. “Già, ho usato le chiavi, a tua madre le è preso un colpo quando mi ha vista: non sapeva che avevo una copia… e beh, non sapeva neanche che uscivi!” rispose sorridente. Scoppiai a ridere: mia madre ultimamente non sapeva più molto su di me.
Per esempio non sapeva che avevo un nuovo migliore amico, che lui non mi parlava più, che la situazione con mia sorella andava meglio, con mio fratello invece sempre peggio, che avevo conosciuto i miei idoli, che mi ero fidanzata con uno di loro: Liam James Payne.
Ovviamente non avrebbe dovuto sapere quello che stavo per fare. In realtà non avrei dovuto neanche pensare di fare una cosa del genere ma era troppo sdolcinata e megaultrasuperdivertente per non farla!
E tutto era nata come un’ idea di Giulia. Una fantastica idea di Giulia poi riveduta da me.
E questo perché io e Liam facevamo una settimana. Si, ok, ultimamente pensavo solo al rapporto con Liam ma non era quello il vero motivo o sennò non sarebbe dovuta venire con me anche Giulia. Louis aveva vinto la scommessa. Doveva ricevere un premio. E quale premio migliore di autoinvitarsi al loro concerto di quella sera e proclamare così, davanti a tutti, il nostro amore per loro? Ma questa era la parte sdolcinata. Quella divertente sarebbe stata che eravamo vestite con delle tutine attillate, stile ‘Occhi di gatto’, prontamente nascoste sotto al giaccone pesante. Okay, si, io e Giulia non stiamo molto bene col cervello ma speravamo che i ragazzi avrebbero accettato questo piccolo difetto. Forse. Si spera. Vabbè, come se loro fossero normali!
Salutai mia madre e presi la mia borsa. L’ avrei lasciata a Camille, la nuova fidanzata di Niall. Quella ragazza mi ispirava fiducia, troppa fiducia, era troppo buona e timida. Non mi piaceva. Insomma, io le assomiglio per un po’ ma ho anche un po’ di cattiveria. Lei niente, solo sentimenti positivi. Una persona non può non odiare qualcuno. Lei si. Mi sembrava falsa da questo punto di vista, anche se sapevo che era sincera. Per questo non mi piaceva. Giulia invece l’ adorava. Andavano al cinema insieme, facevano shopping, una passeggiata al parco. Erano quasi inseparabili. Per fortuna non sono gelosa!
Guardai l’ orologio esasperata. Avevo fatto tardi e Giulia lo sapeva. Ma potevamo ancora farcela.
“Dove andate?” chiese mia madre. “A fare una passeggiata al parco… verrà anche Camille, una nostra nuova amica! Però mi dispiace ammettere Rose – il nome di mia madre – che potremmo fare tardi. Nessi si è portata le chiavi, ti consiglio di non rimanere sveglia!” disse. Era una brava bugiarda, io non ci sarei riuscita, non così bene. Ma dovevo farlo, non avrebbe creduto a niente se non avessi parlato anche io.
“Si, mamma, scusa ma la serata prevede cenare, poi una passeggiata al parco, come avevi capito, poi andremo a casa di Camy, che abita lì vicino, perché oggi ci sono gli EMA e dobbiamo vedere chi vince…. Poi tornerò a casa.” “Ed i genitori di questa Camille hanno accettato?” “Beh” iniziai io “Loro non sono stati a casa per tutto il week-end, torneranno martedì – cosa vera, Camy gli aveva chiesto se potevamo andare a casa loro, anche se non ce ne sarebbe stato bisogno – e  li fa piacere che almeno oggi possiamo stare insieme!” esclamai. Giulia annuì. Mia madre sorrise, soddisfatta e si tolse di mezzo, come se ci stesse dando il via libera. Come se avesse capito cosa volevo fare ma me la stesse dando vinta.
Uscimmo di casa. “Non se l’ è bevuta.” Esclamai. “Cosa?” chiese Giulia che in quel momento era pensierosa e non capiva di chi parlavo. “Mia madre. Non se l’ è bevuta. Mi avrebbe chiesto numero di telefono, cose così. Avrebbe voluto sapere di più. Avrebbe temuto che le dicessi una bugia. Invece adesso lo sapeva. Sapeva che le stavo mentendo e mi ha lasciato fare. È strano.” Commentai infine. “La vita è strana.” Rispose lei ed io scoppiai a ridere, per le sue frasi filosofiche.
Continuammo così per un po’ finché non arrivammo al luogo del concerto. Ci guardammo con un sorriso complice in faccia.
Raggiungemmo Camy ed insieme andammo dietro le scene, dove stava anche Perrie. Si, Perrie Edwards, delle Little Mix!! Ci sorrise. “Camille, Giulia e Renesme, vero?” chiese. “Le sostitute.” Aggiunse. “Cosa intendi con sostitute?” chiesi io, offesa. “Scusatemi, poco educato” rispose lei gentile “Solo che ero amica di Eleanor e Sophie, per non parlare che Niall si stava per fidanzare con Katy Perrie  e mi dispiace che loro non stiano più insieme. Non parlano quasi mai con me: io sono rimasta. Ma per loro siete le sostitute. Forse perché siete molto più giovani di noi. Non lo so….” Sorrisi, non ne potetti fare a meno. “Non preoccuparti, spero saremo amiche tutte e quattro!” dissi. Giulia sorrise ed accennò ad un saluto. Camille annuì sorridente e felicissima.
“Adesso però, mi dispiace tantissimo, ma dobbiamo andare. Non ci dobbiamo far vedere. Siamo in missione!” disse Camille, con aria da finta cospiratrice. Giulia rise. Sorrisi. Forse non era poi tanto male, questa Camille. Anche Perrie rise, ma solo perché non aveva capito niente, pensava stessimo scherzando. Giulia le spiegò la situazione. Sentii per la prima volta Perrie, Perrie Edwards, delle Little Mix, ridere a crepapelle. Ci augurò un buona fortuna e ci aiutò a nasconderci. Ci avrebbe avvisato quando sarebbe stato il momento perfetto per uscire. Anzi entrare. Un’ entrata d’ effetto.
Sentii quasi tutto il concerto, ma non riuscii a concentrarmi sulla loro fantastica musica perché troppo nervosa. Lo stesso Giulia.
Poi sentii il segnale: quello dell’ SOS.
Mi tolsi la giacca uscendo e Giulia fece altrettanto. Io ero blu, lei rossa.
Acqua e fuoco. Buio e luce. Renesme e Giulia.
E così entrammo, ballando, io per Liam e lei per Louis. Eravamo Acqua e fuoco, Buio e luce, Renesme e Giulia.
Avevamo chiesto a Perrie di cantare e lei intonava alla perfezione le note di ‘Just can’t let her go’ scandendo bene pezzo per pezzo, in modo che il messaggio fosse chiaro per tutti.
All’ ultima nota della canzone ci avvicinammo ai nostri amati e li baciammo. “Auguri” sussurrai io a Liam, “Ti amo” disse lei a Louis. Poi sparimmo, senza lasciarli neanche il tempo di rispondere. Uscimmo dalla seconda entrata e quindi non ci imbattemmo in Perrie ma in Camille che ci teneva i cappotti, così che potessimo coprirci e tornarcene a casa.
Accompagnammo Camy, che abitava davvero vicino al parco (che, tra parentesi, era vicinissimo al concerto) e poi Giulia mi accompagnò a casa. Lei sarebbe andata da quella della zia stasera, che abitava accanto casa mia. Le sorrisi. “Siamo proprio un bel quartetto!” esclamai. “Ma come, Camille non ti piaceva!” rispose Giulia, ridendo. “Potrei aver cambiato idea…” risposi, lasciandola anche un po’ nel dubbio, ma facendole capire che mi fidavo di Camy. Era nel gruppo. Insieme a Perrie.
Lei sorrise e mi augurò la buonanotte, poi si incamminò verso casa. Io rimasi dieci minuti buoni là davanti, occhi persi, a ricordare. Ricordai la faccia di Liam che rideva e si imbarazzava e sorrisi. Forse dopo tutto, l’ amavo anche io. Almeno un pochino.
Forse, dopo tutto, era lui ad aver fatto un’ entrata ad effetto nel mio cuore.
MA CIAOOOO!!!
Eccomi qua!!! Si sono tornata prestissimo considerando quanto tempo ci metto di solito per aggiornare! Vi piace il capitolo? A me tanto :P
Sapete, mi è ritornata la voglia di scrivere questa FF. Pensavo che i capitoli fossero banali, stupidi, brutti. Mi sono ritrovata a rileggere i primi e chiedere se ero davvero io ad averli scritti. Penso che il mio metodo di narrare sia un po’ cambiato, forse in peggio. Ma ho ritrovato la forza di scrivere. Ho già in mente il prossimo capitolo. Ed adesso chi mi ferma più!
A presto
kucciola

 

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***


TE LO CHIEDO DA SCONOSCIUTA, CONOSCIENTE, AMICA, SORELLA, G-E-M-E-L-L-A!
La mattina dopo mi svegliai, sentendomi in colpa.
Si, in colpa, perché Liam mi amava ed io non ero affatto innamorata di lui. Ne ero sicura. E non perché lo sentissi (dentro di me c’ era di tutto) ma per i miei comportamenti. Dopo una settimana che si sta insieme non ci doveva essere il sentimento forte che lui provava per me, ma c’ era. Ed io avrei dovuto ricambiare. Invece niente. Sennò ieri sera gli avrei detto “Ti amo!” invece di quello stupido “Auguri.”. Anche Giulia, con Louis, aveva fatto così. E loro non stanno nemmeno insieme.
Rimasi sul letto, a crogiolarmi. Sapevo che se prima potevo anche solo provare qualche sentimento per Liam adesso rimaneva solo l’ amicizia. Dovevo dirglielo? Si, dovevo.
Squillò il cellulare. Liam. Non risposi, non mi sentivo in vena. E poi, che gli avrei detto? Ancora non avevo deciso se lasciarlo o meno. Non ero brava a fingere! Lasciai suonare. Dopo poco smise. Altri tre minuti e risuonò: era arrivato un messaggio. Lo vidi, attenta a farlo comparire sullo schermo senza visualizzarlo. Mi chiedeva di uscire. Diceva:
Da: Liam<3
Buongiorno amore <3 <3 <3
Molto probabilmente dormi, non rispondi alle mie chiamate! Beh, spero fai bei sogni amore mio <3
Comunque volevo chiederti di uscire, ti porto a mangiare al tuo ristorante preferito, prendilo come ringraziamento per ieri: mi sei piaciuta! ;)
Ci vediamo a mezzogiorno che ti passo a prendere a casa :* :* :*
Ovviamente a me di uscire con lui proprio non mi andava. Ma dovevo. Non potevo certo fingermi malata o stanca, sapeva poi che non avrei rinunciato ad uscire con lui.
Non sapevo cosa fare: accettare o non accettare?
In quel momento squillò il cellulare. Harry. No, non lui, cioè la foto nella chiamata era lui ma sulla schermata un altro nome: Francis. Forse sognavo? Mi pizzicai. No, ero ancora io. Risposi al telefono. “Pronto…” mi disse lui. “Ciao Francis.” risposi io. “Quanto tempo che non ci vediamo.” Pensava che dicendo questo si sarebbe fatto perdonare. Beh, aveva perfettamente ragione. Si, sembrerò una facile così, ma forse le ragazze facili non sono le troie ma sono quelle che ti chiedono solo una cosa: essere amate. Tutte quelle che iniziano col fare pretese dovrebbero essere ragazze difficili, troie… ma forse mi sbaglio io. Quindi con una semplice frase, che per me invece era tutto, si era fatto perdonare. ”Usciamo insieme oggi? A mezzogiorno stacco…” disse. E come dire di no ad una voce suadente come la sua? Accettai subito. Poi mi venne in mente Liam. Ops problema!
Un problema risolvibile però! Si, strano, ma avevo la soluzione a questo casino. Così la chiamai. Chiamai lei.
Lei non è indifferente, chiude solo gli occhi per non vedere.
Lei non è αntipαticα, cercα solo di difendere se stessα e chi vuole bene.
Lei è gelosα, possessivα; Odiα chiunque sfiori ciò che è suo.
Lei sorride, sempre; e nessuno cαpisce quαndo stα mαle.
Lei finge di non αffezionαrsi α nessuno.
Lei è sempre se stessα. Lei è miα sorellα.
Chiamai Vanessa. Arrivò in camera mia di corsa. “Che succede? Non mi dire, ti prego, non dirmi che mi hai finito il rossetto alla pesca che ti ho prestato ieri! No, peggio, si è rotta la piastra!” urlò. “Volevo chiederti un favore.” Risposi io calma, ignorandola completamente. “Ancora?” chiese lei sbuffando. Ma rimase in camera mia. Quello che voi penserete sia un gesto inutile invece era una rivelazione d’affetto. Lei rimaneva al mio fianco. Anche se si stava annoiando.
“Ti ricordi del mio ragazzo, Liam?” chiesi io. “Certo, quel figo da paura!” rispose lei ovvia. “Si, infatti. E ti ricordi del mio migliore amico Francis?” chiesi. “Quell’ altro figo da paura,” rispose sempre lei, sempre ovvia. “Esattamente. Tutti e due mi hanno chiesto di uscire a mezzogiorno, pensavo mi potresti coprire con Liam… senza tutto quel trucco e la piastra ai capelli siamo identiche!” la supplicai. Lei mi guardò di sbieco. “Ma tu e l’amichetto non avevate litigato?” chiese poi. Se lo era ricordata. Sorrisi. “Perdonato.” Risposi. Risbuffò. “Sei troppo buona!” iniziò “Ma non mi lamento, devo ammetterlo, sennò come riusciresti a sopportarmi?” scoppiai a ridere e l’ abbracciai. Lei ricambiò e quando ci staccammo mi sorrise. “Problemi con Liam?” chiese “Niente che lui sappia” risposi. “Parla.” Intimò. A volte il suo lato pettegola mi intimidiva ma mi sfogai lo stesso.
Le raccontai tutto: di quei mesi senza Francis, della sua mancanza, del dolcissimo Liam, del fatto che non gli avevo detto Ti Amo, della mia incertezza nel considerarlo qualcosa di più ad un amico. Tutto le dissi. E tutto lei ascoltò.
“Glielo hai detto?” mi chiese poi. “Secondo te uscirei con lui se glielo avessi detto?” le risposi disperata. Mi guardò comprensiva. Odiavo quando mi guardava comprensiva. Sembrava che fosse superiore e che riuscisse a capire tutto, quando invece non era vero.
“Non so se accettare l’offerta. Sarebbe come se lui ti tradisse con me, no?”
“Beh, allora tu pensa che io voglia che lui mi tradisca con te!”
“Non riuscirei mai a baciarlo, sei mia sorella! Poi lo ingannerei, non lo farò mai, Nessie, mi dispiace!” esagerata. Per manco un bacio che si sarebbero dati ed una chiacchierata. Massimo massimo una passeggiata mano nella mano…!!
“Te lo chiedo da SCONOSCIUTA, CONOSCIENTE, AMICA, SORELLA, G-E-M-E-L-L-A!” sbottai. Lei sorrise. “Okay, mi hai convinto, g-e-m-e-l-l-a!” sorrisi. Ci teneva a me. Solo ora capivo quanto io tenevo e contavo su di lei. Eravamo gemelle. Delle gemelle che a scuola fingevano di odiarsi, che facevano finta che non si conoscevano, che a volte facevano le amiche che però in fondo si comportavano da sorelle, ma che sarebbero rimaste per sempre GEMELLE!
C abbracciammo e ci tenemmo strette fino alle undici. Poi ci preparammo, insieme. Ci vestimmo con i miei vestiti e ci aggiustammo a vicenda trucco e capelli. Quando passammo per l’atrio di casa, mano nella mano, pronte per uscire, eravamo perfette. Papà ci vide e rimase a guardarci sbalordito, quasi costringendo pure la mamma a voltarsi. Scoppiai a ridere. “Noi usciamo!” urlai, ma penso l’avessero capito. “Dove andate? Posso intrufolarmi?” chiese mio fratello. Scoppiammo a ridere “Da amici, facciamo una passeggiata, rimaniamo fuori a pranzo!” dissi io. “Insomma niente che faccia al caso tuo!” continuò lei. Perfette gemelle. Come quando eravamo piccole e ci dimostravamo il nostro affetto. “Non ci credo” disse mio padre. “Vanno d’accordo!” esclamò mia madre. “Ahahahaah simpatici, dai, solo perché abbiamo deciso che è meglio convivere pacificamente non ce lo fate pesare!” dissi e risi. Vanessa si unì alla mia risata coinvolgendo tutta la famiglia e uscimmo così di casa, lasciandoci alle spalle l’aria di famiglia che si era creata. Poi mi disse:
“Bene, voi andrete allo Starbucks, noi dall’altro capo della città più o meno. Non ci incontreremo mai! Tu parla con Francis, d’accordo? E non far soffrire Liam, perfavore, Te lo chiedo da SCONOSCIUTA, CONOSCIENTE, AMICA, SORELLA, G-E-M-E-L-L-A!”
E così ci salutammo, con la vaga impressione che qualcosa non andava. Non vuole far soffrire Liam = ci tiene anche se non lo ammette perché stiamo insieme. Ed io la aiuterò a conquistarlo, non posso rifiutare, me lo chiede da SCONOSCIUTA, CONOSCIENTE, AMICA, SORELLA, G-E-M-E-L-L-A!
MA CIAOOOO!!!
Eccomi sono tornata!!! Cosa ne pensate del capitolo? Vi piace? Scusate il ritardo ma non avevo ispirazione…spero di aggiornare prestooo!! <3 <3
kucciola

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Capitolo 12
*** Capitolo 11 ***


QUESTIONE DI TEMPO

STARBUCKS ORE 11.30 - NARRATORE
Sorrise vedendo Francis entrare ma si ricompose subito: doveva fare l'arrabbiata ma mentre il ragazzo si faceva spazio tra i tavoli non sentiva rabbia, regnava soltanto il nervosismo. Nervosismo che, Nessie non si era accorta, attanagliava anche il ragazzo. Per questo passando fece cadere almeno tre sedie e fatto inciampare la povera cameriera.
Cercando di non recare altri danni arrivò al tavolo - urtando quello prima ed infastitendo così la copietta lì seduta - e si sedette colpendo Nessie con un calcio. "Ahio!" sbraitò la ragazza. "Scusa!" si difese lui.
Iniziavano bene...

ALTRO CAPO DI LONDRA ORE 12.00 - LIAM
Ero seduto quando lei arrivò, sembrava ancora più bella, come il sole, splendente più delle stelle. Dal primo momento che l'avevo vista - prima ancora di conoscerla - una mattina mentre usciva di casa, mi ero innamorato. Certo, la ragazza che avevo di fronte - timida, chiusa ed ultimamente intrattabile - non aveva nulla a che fare con la ragazza estroversa che aveva visto ma si era innamorato lo stesso di quella parte. Mi era sempre piaciuta, ultimamente le cose erano andate un po' male ma adesso, vedendola sedersi e salutare, allegra come era sempre stata, non potei fare a meno di pensare come avrei fatto senza di lei (pensavo a me col mondo in mano, ma senza te dov'è che vado?).
Sentivo che mi parlava e non mi serviva ascoltare le parole, sapevo che diceva qualcosa di importante. Anche una parolaccia sembrava diversa detta da lei.
Il suono della voce che mi stava parlando era il suono che avrei voluto sentire per tutta la vita.
"Esiste un motivo vero e proprio del perchè mi hai portato qui?" chiese Nessie curiosa ed io cercai di non essere banale nel risponderle (e chiederle) "Adesso non posso più vedere la ragazza che amo?".
Lei sbarrò gli occhi: era la prima volta che glielo dicevo. Per un attimo pensai di aver sbagliato tutto, poi sorrise. Non ci pensai due volte e la baciai.
Baciai quelle labbra che avrei baciato per tutta la vita...

ALBERGO ORE 12.30 - NIALL
Camille era appena uscita dalla porta e Giulia stava facendo lo stesso. Quella mattina le due amiche mi avevano preso da parte per raccontarmi le follie di Nessie...quella ragazza era un disastro!
Il disastro assolutamente più grande, però,  era la mia Camille.
Si, quella tipetta strana che era la mia ragazza (anche se non ancora ufficialmente) presa dalla foga dello spetteculess, non si era accorta che Louis si era unito alla conversazione, ascoltando tutto, capendo cinque parole su dieci.
Le lecite domande non erano tardate ad arrivare,
Ed eccomi qui, a guardare la porta oramai chiusa, sperando di rinviare.
Ma poi, senza neanche farmi pregare, iniziai a parlare...

STARBUCKS ORE 13.00 - FRANCIS
"Io..." iniziai. Era ovvio che si aspettasse delle spiegazioni ma che le dicevo, sai Nessie, io sono Harry Styles, ti ho mentito perchè volevo provare a fare amicizia con te e perchè no, magari diventare qualcosa di più, non pensavo ci saremmo incontrati nella mia vita 'reale' e ho avuto paura e mi sono allontanato?
Decisamente no. Allora iniziai a brontolare qualcosa su mia nonna in ospedale (vero) e che ero stato con lei e non mi preoccupavo più degli altri ed ero distrutto perchè lei rischiava di morire e preferivo non farmi vedere nè cercare nelle mie condizioni.
Mi chiesi perchè stavo blaterando cose senza senso quando avevo finalmente la possibilità di dirle la verità. Ero sicuro che se glielo avessi detto io avevo una speranza di essere perdonato.
Una su mille, certo, ma era già qualcosa. Ed in quel momento, avevo il disperato bisogno di credere in qualcosa.
"C'è un'altra cosa..." iniziai, senza un discorso preparato ed un bellissimo nodo alla gola. "Ehmmm...beh....ehmm....credi nel relativismo? In più verità per ogni cosa? Credi nell' uno nessuno e centomila? dissi, buttandola filosoficamente.
Brutta idea, lei scoppiò a ridere. Poi, come se non bastasse, mi si avvicinò e mi tastò la fronte, controllando anche la sua per assicurarsi che non fossi caldo. "Sicuro di star bene?" chiese anche, come ulteriore conferma. Mi maledissi mentalmente, dovevo cercare di contenere il mio straparlare perchè poi dicevo sempre cose troppo colte. Come potevo pensare che fosse appassionata dei classici del Novecento, Pirandello compreso?
Non feci a meno che sorridere e cercare i suoi occhi, puntati fissi su di me, nella quale vedevo il mio riflesso ed ero sicuro che lei vedesse il mio.
Eravamo troppo vicini...

NARRATORE

Uno squillo distolse Louis dal suo piano di andare a Starbucks ed uccidere Harry. Loro erano i Larry, come aveva potuto dirlo a Niall e non a lui? Anche se da una parte capiva il perchè e sapeva che Niall era un loro migliore amico, non aveva potuto non rimanerci male. Il biondo lo capiva, glielo si leggeva da come lo guardava.
Prese il cellulare e lo porse a Louis, che rispose "Hey amico, faccio una sorpresa a Nessie, non sai cosa è successo, vabbè poi spiego... comunque andiamo da Starbucks, vi aggiungete? Quello più vicino all'albergo tra mezz'ora, okay?" " Okayyy...." rispose l'amico confuso. "Allora chiama pure Harry e gli altri!" aggiunse Liam ed attaccò. Nessie, Starbucks, Harry.... che casino! Perchè non aveva detto no? Aveva mezz'ora per avvertire i due piccioncini.
Solo trenta minuti...

"Ti va di fare un giro e poi incontrare i ragazzi magari...?" chiese Liam a Nessie, che annuì con foga, avvicinandosi e prendendolo a braccetto. "Così possiamo dargli la bella notizia!" aggiunse il ragazzo, pieno di adrenalina, come dopo un concerto. Nessie lo guardò inclinando la testa, non capendo a cosa si riferisse, il panico nella sua mente: lei non sapeva nulla di loro due come coppia!
Lui le sorrise imbarazzato e balbettò "Beh, in questi casi...insomma dopo che ci...non dovremmo diventare fidanzati ufficiali?" chiese poi. Nessie rabbrividì. Ed adesso chi glielo diceva alla sorella? Stette zitta, facendogli capire che non sapeva come ci si comportava in queste situazioni. In effetti era la prima volta che un ragazzo le diceva 'ti amo'.
Liam le passò una mano sulla schiena, circondandola col braccio, e si diressero alla porta.
Solo venti minuti...

Louis entrò di corsa nel bar, contento di essere arrivato prima degli altri. Aveva creduto di non farcela.
Insieme a Niall si scaraventò verso i tavoli, cercando i due amanti.
Stavano troppo vicini per sembrare un amico ed un'amica qualunque ma si capivano che stavano in quella indecisione tra salto-non salto da molto tempo. E proprio mentre decidevano di saltare, proprio mentre si stavano per baciare, Louis guardò l'orologio e fece un segno a Niall che annuì, dispiaciuto.
Si avvicinarono ancora di più, ancora più velocemente, e Louis urlò "Fermi!".
Solo dieci minuti...

Louis stava ancora spiegando a Francis e Nessie, frettolosamente. I due non lo aiutavano, interrompendolo con domeande su domande. "Ve l'ho detto, sta venendo qua per parlare col gruppo, devi andartene!" ripetè il moro guardando la ragazza...
Liam aveva appena parcheggiato, scendendo ed aprendo - da vero gentiluomo qual'era - la portiera alla fidanzata. Fidanzata ufficiale.
Avrebbe voluto gridarlo al mondo intero ma si limitò a sussurrare un "Ti amo" e baciarla dolcemente.
Lei ricambiò sorridendo. Non gli disse 'ti amo', come non glielo aveva detto prima, ma lui non ci fece caso e la accopagnò all'ingresso, aprendo la porta, notando il gruppetto di amici già riunito in un angolo.
Adesso....



MA CIAOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!
Eccomiiii quaaaaaaa!!
Finalmente, vero?
Okay, scusate, non ho scusanti!
Allora, nel capitolo voglio inanzitutto far notare quanto sono stata cattiva......MUAHAHAHAHAHAHAHAAHA, vi ho fatto credere che si sarebbero baciati? Ahahahahahahahah ce ne vorrà di tempo (o forse no? Vi lascio il dubbio)! E lui ancora non le ha detto niente....
Poi volevo dirvi che chiamare Vanessa  Nessie o Harry Francis non è per confondervi ma per farvi capire che loro in quel momento non sono Vanessa o Harry, ma Nessie e Francis! (il famoso relativismo che ho accennato, forse un pochino difficile da capire)
Vabbene, detto questo cerco di pubblicare velocemente il prissimo capitolo!
Baci Baci
kucciola

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Capitolo 13
*** Capitolo 12 ***


FIDANZATI UFFICIALMENTE  parte1
CAMILLE
Stavo per entrare da Nessie, non volevo disturbarla ma non ce la facevo più, inoltre mi doveva aiutare! Avevo ancora i ricordi di quella bellissima giornata quando vidi Liam. Non poteva essere, non poteva scoprirla così! Mi sentii mancare e svenni, con gli occhi di Liam che si trasformavano in quelli di Niall.
* Uscivo con il biondo da un pò di tempo ormai. Prima solo come amici, poi sempre più confidenziali. E quella mattina, eravamo diventati fidanzati ed anche se noi non avevamo annunciato il nostro fidanzamento era palese che stavamo insieme. Me lo aveva detto una sera, sotto la pioggia,mi aveva detto che aveva trovato la sua principessa ed intendeva fidanzarsi con lei subito. *
Niall corse verso Camille, l'aveva vista cadere a terra dalla porta aperta ed era corso. Le aveva preso subito il polso ma sarebbe riuscito a capire comunque che era viva e stava bene. Non per questo sarebbe riuscito a calamarsi. Una figura si avvicinò. "Zayn!' Esclamò Niall.
* Ci ero rimasta di sasso e me ne ero andata. Penso che non gli ho parlato per una settimana, troppo debole per vederlo senza scoppiare a piangere.
Nessie e Giulia mi avevano aiutate ed ero tornata a parlargli, poco per volta, fino a riuscire a dialogare pacificamente.*
"Ma è svenuta?" Chiese Zayn. "Si, penso, non lo so, ti prego falla portare via da un'ambulanza!" Disse Niall sconvolto, con la paura in volto. Aveva il terrore di perderla, un buco nel cuore e le lacrime agli occhi. * Quella mattina ero andata per parlargli. Dovevo farlo: Nessie aveva fatto una stupidaggine ed avevo paura che la scoprissero. Mi ero fatta accompagnare da Giulia e dal solito tuffo al cuore che avevo quando lo vedevo. Appena arrivate, però, Giulia era stata presa da Louis e non ero riuscita ad avvicinarmi a loro. Quei due continuavano a far finta di bisticciare ma poi erano gelossissimi uno dell'altra ed erano prossimi al fidanzamento anche se ci sarebbe venuto ancora un pò. Niall mi si avvicinò. "Non sapevo saresti venuta, vieni vieni, volevi dirmi qualcosa?" "Nessie" risposi semplicemente. Mi faceva ancora un certo effetto stare con lui. Tra imbarazzo e farfalle nello stomaco raramente dicevo qualcosa oltre quattro parole. "Ah" fece lui. "Pensavo altro." disse con la voce di chi non ha più speranza. "Altro cosa?" chiesi io. E fu credo la prima volta che non mi aspettavo niente che chiedevo per la semplice curiosità. "Di quella sera" sussurrò lui, fidandosi dall'altra parte e abbassando la testa cercando di non farmi capire cosa dicesse. Ma io avevo un udito finissimo. "Tu ne vuoi parlare?" chiesi, sperando in un no. Non avrei sopportato un altro rifiuto. "Voglio sapere perché" ordinò, od almeno cercò di ordinare visto che aveva lo sguardo vuoto e la voce spenta, come un disperato. "Perché cosa?" Perché gli piacevo? Perché non glielo avevo detto? Perché avevo rovinato tutto? "Perché sei scappata quando ti ho chiesto i diventare la mia ragazza. *
Niall guardò il pakistano supplicante e quello acconsentì, chiamando Giulia e Perrie e chiedendogli di raggiungerlo, facendo così calmare Niall. Poi si spostarono, Niall guardò Camille un'ultima volta, per poi vederla infilare in macchina e sentire Zayn sgommare.
* "Ccccosa?" chiesi sconvolta. Lui voleva chiedermi di essere la sua ragazza? "Non lo avevi capito?" chiese lui e gli sfuggi una risata. Niall rideva per tutto, avrei preferito non lo avesse fatto ma ero abituata alle prese in giro e questo era molto....amorevole...
"Ti amo, ti amo Camille, vuoi essere la mia ragazza?" mi sentii morire "Certo!"  urlai, abbracciandolo forte. Lui mi strinse a sè e mi sussurrò "Allora adesso siamo fidanzati ufficialmente." *

Niall guardò un' ultima volta la strada oramai vuota sbuffando per la sua improntezza. Entrando pensava solo ad una cosa: non sarebbe riuscito a proteggere la sua fidanzata, fidanzata ufficiale.








MA CIAOOOOOO!!!!
Eccomi quiii!!!!
Ci ho messo poco eh!
Un record personale!!! Ahahahahahaah ;)
Comunque è un capitolo di passaggio che in teoria non avevo considerato ma poi la mia musa ispiratrice, Camy99 , che mi ha fatto notare che avevo sottovalutato Louis, Niall, Giulia e Camille.....
Questo capitolo è tutto dedicato a lei e la sua storia d'amore!
Baci baci
Spero vi piaccia
kucciola

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Capitolo 14
*** Capitolo 13 ***


Capitolo 13

FIDANZATI UFFICIALMENTE parte2

VANESSA
Vidi i miei occhi nel punto in cui guardava Liam, fortunatamente a lui nascosti. Tra tutti i bar che ci sono, proprio dove sono loro dovevamo andare? Certo, che originalità sto Francis, lo Starbucks sotto casa. Liam stava quasi per fare un cenno ai ragazzi ed io non sapevo che fare. Poi mi venne un'idea. Contorta si, ma sempre un'idea."Tesoro, ti ho mai parlato di mia sorella?" chiesi, sperando in un no.
"Hai una sorella?" chiese lui, sbalordito. Anche essendo in situazione di emergenza pensai che Nessie me l'avrebbe pagato: grande considerazione di me, bene!
"Si, vieni un attimo fuori che ti spiego..." dissi, guardandolo come per dire 'dobbiamo dirci tutto' "Certo" rispose lui tra lo shoccato ed il dubbioso, seguendomi fuori.
"Sai," continuai, poggiandomi sulla sua auto "Siamo gemelle" "Ah" rispose lui. Non aggiunse altro ed io gli lasciai il tempo di metabolizzare. Poi mi squadrò, come per accertarsi di essere proprio con Nessie ed io cercai di non trasalire. Lui l'amava, come poteva non riconoscerla? Poi sorrise e disse "Perché non me l'hai fatta conoscere?" chiese. "Beh, ho recuperato i rapporti con mia sorella da poco, quando ci siamo conosciuti ci odiavamo ma in questi giorni siamo tornate le migliori amiche di un tempo.....poi, avevo paura che non mi riconoscessi." conclusi, abbassando la testa per non far vedere che mentivo e farglielo interpretare come un po' di imbarazzo. Lui mi alzò la testa, dolcemente, come nei film e mi disse "Ti riconoscerei tra mille te stesse"  possibile che quella sua certezza non fosse così vera? Lo guardai intensamente e lui fece lo stesso. Notai una strana luce nei suoi ma non sembrava arrabbiato come se avesse capito qualcosa.

Una vecchietta ci passò accanto sorridendo "Oh caro!" esclamò al marito "Guarda che romantici, non se ne vedono più di coppie così! Sono davvero dolci!" Liam si girò e le sorrise, la mano ancora a tirarmi su la testa, il braccio a circondarmi la vita ed intrappolarmi tra lui e la macchina. I due si allontanarono, parlando ancora di noi.
"Lei era nello Starbucks adesso" riparlai, abbassando automaticamente lo sguardo sul cane di una signora che passava di lì. "Davvero, dove?" chiese ed automaticamente si girò verso la porta cecando di intravedere qualcosa.  "Verso il fondo, ma era sola... posso chiederle di unirsi a noi? Dopotutto è mia sorella, le farebbe piacere sapere..." "Certo!" mi interruppe lui, togliendomi così dall'imbarazzo di parlare del fidanzamento ufficiale di mia sorella in prima persona. Non che non mi piacerebbe, ovvio.
"Okay, la chiamo." dissi "Non facciamo prima ad entrare dentro e chiederglielo?" domandò lui, dubbioso "E correre il rischio che aspetti qualcuno facendo una figuraccia colossale? No grazie!" esclamai, portandomi la mano davanti ed atteggiandomi un po' per giocare. Lui rise e scosse la testa "Non lo permetterei mai!" riprese continuando a ridere. Io presi il cellulare (di Nessie) e composi il mio numero.
Uno. Due. Tre. Quattro squilli.

Quanto ci metteva a rispondere?

"Poi sentii la sua voce "Pronto? Vane ti sei accorta di dove hai portato Liam? Lo sapevo che non mi potevo fidare! Io... appena torni a casa! Argh! State ancora fuori? Poteva vedermi..."

"Calma Vane, lo so che non ti ho avvertita che uscivo, è che Liam mi ha fatto una sorpresa!" "Questo significa?" chiese Nessie. Nella sua voce non più rabbia, bensì incertezza. "Adesso siamo da Starbucks, ti ho intravista da sola al tavolo, aspetti qualcuno?" chiesi, facendo l'innocente.

"No" disse lei e fui sicura che sorrideva. Iniziava a capire. "Bene, allora perché non ti unisci a noi ed i ragazzi che abbiamo un po' di novità?.." "D' accordo..." disse lei ma era poco convinta, sicuramente le era venuto un attacco di panico al solo pensiero di cosa fosse. In effetti....ma ha fatto tutto lui, cosa potevo fare? "Ah Nessie" iniziò mia sorella, calcando sul suo nome. Ebbi paura che mi minacciasse per le novità come avrebbe sicuramente fatto in altre occasioni ma disse solamente "Grazie" ed attaccò.
Misi il cellulare in tasca e Liam mi prese per mano facendomi fare un respiro forte per poi aprire la porta.

Ci si fermò un istante "Come si chiama tua sorella?" chiese, indeciso "Vanessa." risposi. "Vanessa." ripeté lui, con una voce strana che non interpretai.
Ci dirigemmo al tavolo quando ci venne incontro Nessie dicendomi "Mi hai fatto preoccupare!". Io le sorrisi fingendomi dispiaciuta e mi porsi per abbracciarla . Soltanto una scusa per sussurrarle "Parla il meno possibile e sorridi imbarazzata quasi sempre!" all'orecchio. Lei si staccò da me e sorrise, arrossendo vistosamente. Aveva un talento innato per questo, avrebbe potuto fare l'attrice.

Mi si avvicinò e mi prese a braccetto (sulla mia destra, dal braccio libero da Liam) per poi appoggiarsi con la testa sulla mia spalla. Poi mi sussurrò con nonchalance "A Niall per salutarlo bacialo sulle guance, poi salta in braccio a Louis urlando 'Tommooo!' infine saluta Francis con un 'ciao', te lo presento dopo, adesso reciterà la parte di Harry (che adesso non c'è ed a cui spiegheremo la faccenda un'altra volta) e quando arriva Zayn (che adesso evidentemente non è presente) scompigliarli il ciuffo senza dire niente.

Ah, a Niall chiamalo irlandese biondo e salutali in quest'ordine!" "Okay" risposi al suo sguardo cercando di memorizzare il tutto. Irlandese biondo, Tommo, ciao, ciuffo. Facile.
Liam mi guardò, poi guardò mia sorella, sorrise e mi riguardò chiedendomi "Che avete voi due da spettegolare?" rise "Ho una sorella curiosona, ma è troppo timida per parlarne apertamente! Ed un po' eccitata e impaurita di conoscere i ragazzi" sorrisi facendo l'occhiolino. Lui rise "Allora 'okay' non mi sembra la parola adatta per consolarla, no? Fa uscire il lato dolce di te, su! Non si fa così con tua sorella!" disse per poi avvicinarsi e sussurrarmi in modo malizioso facendo in modo che sentissi solo io "Vediamo se questo ti addolcisce" e baciandomi, poco castamente ma anche dolcemente. Non potetti non ricambiare ma le mie guance andarono a fuoco per l'imbarazzo di star baciando il ragazzo di Nessie, davanti a Nessie, con Nessie consapevole, senza che Nessie facesse nulla.

Lei ci guardò maliziosamente, trattenendosi dal ridere ed io mi avvicinai al tavolo il più velocemente possibile (lasciando gli altri dietro) per non far vedere il mio rossore.
Baciai e salutai l'irlandese biondo, saltai addosso a Tommo e dissi "ciao" ad Harry. Perfettamente normale. Facile.

Liam si avvicinò, si diede una pacca insieme ai ragazzi scambiandosi alcune battute. Alla fine si guardò intorno notando l'assenza di Zayn. "Dov'è il pakistano?" chiese infine guardando Louis.

"Storia lunga" ribatté Louis. Liam inclinò la testa come per chiedere spiegazioni. Louis indicò con la testa Niall che stava seduto mogio su una sedia.
Nessie mi aveva detto che lei e Giulia (per non parlare della nuova ragazza che dovrebbe essere tipo la sua fidanzata) avevano legato molto con il biondo quindi si avvicinò e si mise accovacciata per terra, poggiando le mie mani sulle sue ginocchia. Niall aveva lo sguardo così basso (oltre che uno sguardo perso nel vuoto) e lo alzò verso di me. Senza che io dicessi nulla iniziò a parlare, evidentemente era così, non riusciva a tenere un segreto con chi voleva bene a lungo.

"Camille. Prima che arrivaste si è sentita male. Zayn e Giulia sono in ospedale insieme a lei. Non è niente, sono solo stramaledettamene preoccupato!" e così dicendo alzò una mano in aria come per voler dare un pugno ma poi si fermò, ripensandoci e la riportò attorno ai fianchi. Io sorrisi tristemente, dispiaciuta. In realtà non mi interessava molto ma lo facevo per Nessie e poi non volevo rovinare ancora la giornata a quel ragazzo, si vedeva che già soffriva molto. Lui ricambiò, tristemente ma ricambiò, che era già un inizio.

Allora decisi di intervenire "Vabbè, allora Louis chiama Zayn ed Niall avvisa le ragazze, così quasi sicuramente almeno uno risponderà! E Niall si tranquillizza. Se è tutto apposto ditegli di venire qui, sennò vedremo. Il tempo comunque c'è, no?" dissi, girandomi verso Liam per vedere se era d'accordo. Lui mi sorrise comprensivo e mi prese e strinse la mano che gli porgevo. Con l'altra strinsi la mano di Niall che annuì.
In risposta Louis tirò fuori il cellulare e compose il numero di Zayn. Niall tirò fuori il suo e compose quello di Giulia, pensando che probabilmente Camille non avrebbe risposto.Rimanemmo in attesa.

Uno. Due. Tre. Quattro squilli. Segreteria telefonica di Zayn Malik, prego, dopo il bip vi concedo l'onore di inviarmi un messaggio, non posso garantire che io risponda, Grazie.
Risi e si aggiunsero anche gli altri. Tranne Niall visto che evidentemente Giulia li aveva risposto. "Sta bene e la stanno dimettendo? Oh, grazie al cielo Giulia!"
 Louis staccò il cellulare "Giulia?" chiese girandosi. Niall annuì sorridendo, facendogli capire di non fare tante domande che stava parlando.

Louis gli si avvicinò e gli prese il cellulare, fregandoglielo proprio dalle mani e si allontanò di pochi passi da Niall. Il biondo sorrise e sbuffò sonoramente, come per far capire un' irritazione che non esisteva.

Louis sorrise prima di dire maliziosamente "Molto interessante" alla ragazza con cui stava al telefono. Si formò un sorriso sul  suo volto, sicuramente per la sorpresa di Giulia nell'udire Louis al posto di Niall. "Beh, non pensavo fosse opportuno che tu parlassi con un ragazzo che non sia io" rispose Louis ironicamente. Aveva una faccia da sbruffone e la voce sottintendeva che stava cercando di fare il duro solo per farla arrabbiare.
 Perché si sa, l'odio genera amore!

"Zayn è ancora con voi?" chiese poi. "Ah. Non risponde al cellulare." "Capisco" "D'accordo. Arrivate subito." "A tra poco"  poi riattaccò e si girò guardandoci come se non fosse successo nulla, sorridendo amabilmente e dondolandosi sui piedi.
"Allora ci spieghi?" sbraitò Niall alzandosi.. Louis sorrise "Camille sta benissimo, la stanno dimettendo proprio ora e sarà qui entro venti minuti. Zayn invece si sta dando alla pazza gioia con Perrie quindi non risponderà mai al cellulare ma noi dobbiamo farlo assolutamente venire qui." disse, sempre sorridendo, come se fosse una cosa da nulla. "Ed allora che si fa?" chiese Liam "Non possiamo aspettarlo tutto il giorno!" continuò, passandosi una mano fra i capelli. "Sei di fretta?" chiesi io. Lui sorrise e mi fece cenno di no con la testa. "Mi pare ovvio, no?" fece Harry dalla sua sedia in penombra "Si chiama Perrie." "Non abbiamo il suo numero." fece notare Niall, rendendosi di colpo attivo, dopo aver appreso che Camille stava bene. Nessie da dietro tutti i ragazzi mi fece un segno. Alfabeto muto, la 'C' ; indicò Niall; fece gli occhioni dolci e si portò una mano alla fronte. Tutto questo cercando di fare l'indifferente non facendosi accorgere. Sarebbe potuta essere un agente dell' FBI che per hobby faceva l'attrice. "Camille!" esclamai con troppa enfasi. Niall si girò sorpreso e contento per poi rigirarsi mogio. Tutti mi guardarono interrogativamente. "Camille ha il numero di Perrie, basta che la aspettiamo e speriamo che Zayn non sia troppo lontano da noi." "D'accordo!" fece Liam, sorridendomi ed avvicinandosi a me per baciarmi. Mi lasciai trasportare ma fu comunque un bacio casto, anzi castissimo: ancora mi vergognavo di farmi vedere baciare il ragazzo di Nessie da lei stessa e da i suoi amici che sapevano che non ero mia sorella. Imbarazzante.

Avevo le guance a fuoco quando mi spostai e mi sedetti sulla sedia accanto a Nessie cercando di non farmi più notare. Passammo i restanti dieci minuti in silenzio poi mi sentii stritolare da Giulia che sussurrò al mio orecchio “Ehi, sorellina, da quanto tempo non ci si vede Vanè!” sorrisi e le baciai la guancia, riconoscente. Poi abbracciai, cercando di non far trapelare il mio poco entusiasmo, anche Camille dicendole “Ma allora sei viva!” lei rise “Niall la fa più tragica di quanto sia! Vero amore?” chiese poi addolcendosi. Capii lo sguardo che mi lanciò Nessie, uno sguardo dubbioso. “Amore? Mi sa che anche voi avete novità…” sentenziai maliziosamente.

Camille arrossì e fece per parlare ma Niall la precedette prendendole la mano e annunciando “Io e la mia principessa ci siamo fidanzati!” poi la baciò dolcemente e lei ricambiò. Si sorrisero e lui si risedette, prendendola poi in braccio.

“Non per rovinare il momento…” disse Harry, con il tono di chi invece vorrebbe proprio farlo “Ma Camille dovresti darci il numero di Perrie per rintracciare Zayn!” chiese. “Certo!” disse la ragazza e prese il cellulare per poi alzarsi dalle gambe del biondo e andare a parlare in pace con Perrie.

Intanto mi voltai per osservare Giulia. Non la vedevo da un anno.

Era cresciuta, diventata più alta e i capelli adesso li teneva corti. In più aveva un vestito e un eyeliner blu che la rendevano più una donna che la bambina che avevo lasciato l’ anno prima. Era diventata molto più bella.

Stava in piedi Giulia, accanto a Louis che era seduto. Il ragazzo le aveva più volte offerto il posto e più volte lei aveva rifiutato. Allora d’un tratto lui la prese per la vita e la fece sedere su di lui a forza. Lei finse un’aria imbronciata e cercò di raggiungere Niall (che era il più vicino) per supplicarlo di aiutarla. Louis non glielo permise e la strinse di più a sé, sussurrando in maniera che si sentisse “Penso che non dovrò più permetterti di vedere Niall, non posso permettere che parli con qualcuno che non sia io!” e poi rise, rise come non aveva mai fatto e Giulia si unì a lui decretando “Ti preferivo quando non parlavi!” lui sorrise e fece finta di non aver sentito, stringendola ancora di più a sé. Lei gli si accoccolò in petto. Visti da lontano sembrava che fossero fidanzati storici, gli avrei dato almeno un anno insieme. Ma il vestito non fa il monaco, non ero io quella che poi poteva permettersi di dire qualcosa vista la situazione.

Camille tornò e sorrise “Zayn arriva tra due minuti, Perrie chiedeva se poteva unirsi a noi od era di troppo disturbo….” disse, per poi mettere una mano sul cellulare ed aspettare che io o Liam parlassimo. Liam mi guardò, io annuii “Va bene” disse lui, apaticamente. Sorridemmo e Camille diede la buona notizia ai due fidanzatini. Fidanzatini ufficiali, pure loro. Oggi era la giornata dell’amore forse? Bah, ci mancava solo Giulia, sempre ammesso che Nessie avesse chiarito con il suo amato Francis.

Quando la castana si sedette di nuovo sulle gambe di Niall ed anch’ io cedetti in braccio a Liam, si aprì di nuovo la porta del locale e Zayn e Perrie fecero la loro entrata trionfale, illuminando tutto intorno a loro.

Erano bellissimi e rimasi a guardarli un po’ prima di riprendermi.

Appena arrivarono si sedettero, poi decidemmo finalmente di ordinare.

Harry chiamò un cameriera e prese le ordinazioni. L ragazzina che serviva ai tavoli parve sollevata, non ci aveva tolto lo sguardo tutto il tempo, aspettando il momento opportuno. Aveva assistito a tutti i nostri viavai e sono sicura che aveva paura che ce ne andassimo senza prendere niente e per un attimo ne fui anche tentata. Ma alla fine non ero stata solo io ad aspettare tutto quel tempo, quindi rimasi e le feci un sorriso finto degno di quello di circostanza che utilizzava mia sorella.

Finito di mangiare Liam si alzò in piedi e sorrise “Penso di dover dare il grande annuncio” iniziò ed io gli sorrisi. Lui guardò tutti, uno ad uno e poi iniziò il suo discorso. Evidentemente se lo era preparato perché non aveva neanche una virgola fuori posto e discorreva fluido

“Sapete che io, a certe cose, ci tengo. Per questo siete qui oggi, i miei più cari amici – fratelli – e le mie più care amiche. Voglio dirvi grazie per tutto e voglio rendervi partecipi della mia gioia come voi rendete partecipe me.

Sono molto lieto di annunciare che mi sono fidanzato ufficialmente con”

Gli occhi dei presenti si spostarono su di me, ma io sapevo bene che Camille, Giulia, Louis, Harry e Niall stavano osservando Nessie. Lo sapevo perché la stavo osservando anche io. Sul suo volto c’era un misto di paura, ribrezzo e tensione mescolati alla buona faccia che tentava di avere ed al sorriso tirato che aveva sul volto. Cercai di analizzarla da un occhio esterno: non si capiva praticamente nulla, sembrava solo una ragazza nervosa.

“Mi sono fidanzato ufficialmente con Vanessa!” decretò infine Liam.

 

 

MA CIAOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!ù

 Come va? Spero bene…..

Avete visto che ho aggiornato in fretta? Ho finito apposta il capitolo stasera perché per una settimana non ci sarò quindi sennò avrei dovuto aspettare ancora un po’ anche se mancava una paginetta di World per concluderlo!

I capitoli si fanno più lunghi ed…. interessanti! Spero vi sia piaciuto!

Ho cercato di renderlo il più lento possibile visto l’ansia e la fretta dei capitoli precedenti….

Capitolo dedicato ad alessia001 che è riuscita ad incitarmi a continuare il più velocemente possibile!

Grazie ancora,

Bacioni

kucciola







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Capitolo 15
*** Capitolo 14 ***



NON CONOSCO RANCORE


VANESSA
"Liam..." sussurrai, spaventata, cercando di darmi contegno
"Dimmi" fece lui, sorridendo.
"Hai sbagliato nome" sussurrai, bianca come un cadavere.
"Sei Vanessa?" mi chiese. Annuii, a che serviva mentire ora?

NESSIE
Annuiva. Vanessa annuiva. Che mossa sciocca. Insomma, a che serviva dire la verità ora?
A far si che Liam ci facesse la morale? O che non mi rivolgesse più la parola? Che mossa sciocca.
"Allora non ho sbagliato" fece lui tranquillo e vidi nei suoi occhi tutta la determinazione e la consapevolezza delle sue parole: sapeva cosa faceva. Forse mia sorella non era così sciocca come pensavo.
Vanessa si dondolò sui piedi con la testa bassa cercando di far comunqe capire che aveva ascoltato le sue parole.
"Non pensi che dovremmo parlare?" chiesi io disperata. Non c'era niente da fare.
"E cosa dovremmo dirci?" chiese lui, davvero curioso di scoprirlosenza nessun' altra inclinazione nella voce. Niente rabbia, niente iornia. Liam però, sapeva contenere bene i sentimenti.
"Non mi porti rancore?" chiesi intimorita dalla risposta.
"Non conosco rancore" un velo di tristezza gli passò sugli occhi mentre pronunciava la sua risposta e la sua voce tremava un po', come chi si vorrebbe mettere a piangere.
"Sai, mi sarebbe servito, con tutto quello che ho passato. Infanzia difficile, diciamo. - sbuffo ironico - Non sanno quanto dolore porta l'essere emarginato,così, senza nessun motivo. Sarà che sono nato morto? mi chiedevo. O forse non sono bello, buono. Dovevo per forza essere sbagliato. In quel momento, la rabbia sarebbe stata meglio dellla tristezza e del dolore. Ma quando mi criticano o mi prendono in giro, ancora oggi, mi ostino a pensare che ci sia qualcosa di sbagliato in me, non in chi mi fa del male. Ho troppo bisogno di amore, per servare rancore. Sono uno stupido, uno stupido che non riesce nemmeno ad arrabiarsi!"
Fece come per tirare un pugno per aria, frustrato, ma si fermo e preferì girarsi, dandoci le spalle.
"Forse è meglio che noi ce ne andiamo" fece Louis, quasi sussurrando, sforzandosi di girarsi insieme a Giulia invece di correre ad abbracciare il fratello. Così Niall e Camille, Francis ed io.
Mi voltai sulla porta. La mano di Vanessa si era appena appogiata sul gomito di Liam e lui si era girato verso di lei, facendole vedere le lacrime che gli rigavano il volto.
Chiusi la porta e mi sembrò di aver, così facendo, rotto il filo che legava me e Liam e creato uno per lui e Vanessa.

CAMILLE
Cavolo, che giornata! Ero ancora intontita da tutto quello che era successo. Pochi secondi stavo entrando allo Starbucks, poi ero in ospedale, poi Liam e Vanessa. Mi voltai verso Nessie. Anche lei era sconvolta, ancora non si capiva come.
Mi avvicinai e appoggiai la mia mano sul suo braccio "Here I Am" le dissi.
Lei mi guardò sorridendo e passò a guardare il mio braccio accanto a suo. I suoi occhi sgranarono: solo Niall sapeva il mio segreto.
"Questo è un mondo pazzo
In alcuni momenti prevale la solitudine
E' difficile sapere chi ti sta vicino
La maggior parte del tempo

Puoi fidarti veramente
Di chi conosci veramente
C'è qualcuno là fuori
Che potrebbe farti sentire meno sola
Qualche volta non puoi prendere tutto da te

Se tu hai bisogno di un posto dove fuggire
Se tu hai bisogno di una spalla su cui pangere
Io sarò sempre la tua amica

Quando hai bisogno di un riparo dalla pioggia
Quando hai bisogno di qualcuno che allievi il tuo dolore
Io ci sarò tutte le volte
Quando cerchi qualcuno che ti ami, io ci sono

Se tu hai sogni distrutti
Dalli tutti a me
Sarò l'unica che ti capirà
Quindi prendi la mia mano

Se tu sarai sull' orlo del precipizio
Tu sai che io darò il mio meglio
Per riempirti di tutto l'amore
Che posso avere per qualcuno

Se tu hai bisogno di un posto dove fuggire
Se tu hai bisogno di una spalla su cui pangere
Io sarò sempre la tua amica

Quando hai bisogno di un riparo dalla pioggia
Quando hai bisogno di qualcuno che allievi il tuo dolore
Io ci sarò tutte le volte
Quando cerchi qualcuno che ti ami, io ci sono

Tutti hanno bisogno di qualcuno che
Mantiene un cuore ed un anima in due

Se tu hai bisogno di un posto dove fuggire
Se tu hai bisogno di una spalla su cui pangere
Io sarò sempre la tua amica

Quando hai bisogno di un riparo dalla pioggia
Quando hai bisogno di qualcuno che allievi il tuo dolore
Io ci sarò tutte le volte
Quando cerchi qualcuno che ti ami, io ci sono" mi disse.

Ed io scoppiai a piangere ed abbracciai la mia amica.

 MA CIAOOOOO
Avevo promesso di aggiornare presto ma proprio non ce la faccio col liceo... pft...che orari! Sempre impegnata!
Questo capitolo è molto significativo per me. La prima parte perchè riflette il dolore che penso provi il mio idolo, la seconda, perchè racconta il dolore della mia Principessa.
Se sei arrivata fino a qui avrai capito benissimo che ti ho mentito.... SORRY!
La canzone alla fine è "HERE I AM" di LEONA LEWIS... un po' lenta, ma bella!
Baci, commentate in tante please
kucciola



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Capitolo 16
*** Capitolo 15 ***


ATTENZIONE IN QUESTO CAPITOLO SONO PRESENTI VARI FLASHBACK

RICORDI

CAMILLE
Un abbraccio di emozioni quello di Nessie, un abbraccio di ricordi.
* un anno prima*
 Tornavo da casa, ero stanca, triste, persa. Si forse persa era la parola che mi si addiceva.
 Non avevo più il mio ragazzo, i miei amici, la mia città. Mio fratello non c'era, ormai era come se non vivesse più con noi. Mia madre era stressata per il trasloco e litigavamo sempre. Mio padre assecondava la mamma. Mia sorella era troppo piccola per capire, per aiutare. C'ero solo io. Io ed il mio dolore.
E con un dolore così grande, interiore, quello fisico quasi si annulla, ti fa sentire quasi bene. Pensare che la soluzione migliore sia la morte, sperare che quella lametta andasse più in giù, colpisse per sempre. Sperare di morire in un gesto. Vedere la morte come un'amica, ecco come mi ero ridotta. Fu forse quella, la prima notte nella nuova città, la notte in cui persi la vita. La mia gioia era il mio dolore, ero tutto un fremito, troppo debole, cm troppo poco sangue nel corpo, o forse per me era ancora troppo. Graffi di gatto sul braccio avevo. Nessuno indagava oltre. Nessuno a parte lui. Se ne era accorto subito e subito aveva colto il mio disagio, le mie bugie.
Solo Niall sapeva del mio segreto. Solo Niall e Nessie.*

NESSIE
Non ancora, non poteva succedere ancora. Cercai di non pensarci ma i bracci di Camille mi circondavano e quelli di Giulia erano proprio davanti a me, in bella vista, per ricordare...
*un anno prima*
 Andavo a trovare Giulia tutti i giorni. In quel periodo l'aveva lasciata il ragazzo e avvocati scoperto che era directioner. Ci eravamo unite tanto, lei stava passando un periodo difficile. Pensava di non servire più a niente, che la sua vita non significasse niente. Ero entrata in casa sua, lei aveva le mie chiavi io le sue, per facilitare i rapporti. Sentii la sua musica preferita, Moments, provenire dal bagno. Ci ero entrata senza neanche bussare, come sempre. Ma niente era come sempre. Appoggiata alla vasca stava seduta Giulia, incosciente.
Il sangue era scivolato tutto intorno a lei, bagnandola e colando quasi fino ai miei piedi. I tagli sul suo polso parlavano chiaro. Quattro ferite aperte, profondissime.
Lambulanza arrivò subito.
Giulia non mi disse mai cosa fosse successo in quei giorni, si fece viva dopo un mese. La sa canzone preferita era cambiata. Adesso era She's not afraid. Adesso non aveva paura.*
MA CIAUUUUUUU
Avete visto che brava? Ho aggiornato super prestissimo questa volta!
 La storia ha preso una piega negativa...a me di solito non piace parlare di queste cose (mi sono io stessa mentre scrivevo) ma poi è venuto tutto da sé. Spero di non star rovinando la storia.
 È che avevo passato davvero troppo tempo a parlare di Renesme e Vanessa (che poi ho scoperto che il soprannome di Vanessa è Nessie come quello di Renesme) che dovevo staccare.
Ci tengo a precisare che le faccende qui descritte sono state comunque risolte quindi non ci saranno altri 'graffi di gatto' di cui parlare. La storia tornerà sulla trama originale quanto prima.
Pensavo mancasse poco alla fine ma mi sa che ci saranno ancora qualche altri capitoli imprevisti.... vabbé, come se vi dispiacere, no? Vorrei fare anche un sequel, si accettano consigli riguardo! (potrei anche non farlo)
Detto questo vi saluto
Baci
 Kucciola

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Capitolo 17
*** Capitolo 16 ***



SPIEGAZIONI
 
NESSIE

"Parla!" quasi ordino a Camille. Adesso non mi sfugge.
Ci sediamo su una panchina ed inizia la sua storia.
"Sarò breve, non mi piacciono i monologhi e non voglio farti annoiare. Tutto è incominciato l'anno scorso, casa nuova, vita nuova, dolore nuovo. Iniziai a tagliarmi. Tanto, tanto. Solo Niall lo sa. Lui mi ha visto, lui mi ha aiutato. Ora non lo faccio più. Come potrei farlo quando un angelo vicino a me mi chiede di sorridere? Come se il dolore fosse scomparso..." chiese ma era retorica e sorrideva per davvero, guardandomi prima me, sinceramente, poi Niall. Era innamorata persa e, da come avevo intuito, anche lui.
"Come se non ci fosse più!" sorrise Giulia dicendo queste parole e sedendosi accanto a Camille.
"Così, all' improvviso, senza come nè perchè senza un dove od un quando, ti ritrovi felice. Piena di vita, di gioia. Come se non avessi conosciuto sofferenza ed, il ricordo lontano è soltanto un brutto sogno." "Per ora sembra più un incubo!" ribatte Camille e riesco a capire che non gli è ancora riuscita a passargliela. Ma gliela faremo passare noi, a costo di controllarle i polsi e le braccia ogni volta che ci vediamo.
"Torneranno brutti sogni. Diventeranno solo graffi di gatto" parlò Giulia. Io chinai la testa. Il bagno, sangue, lei a terra. l' ospedale, il coma, faceva male, molto male, ricordare.
Camille sorrise al pensiero dei gatti che la graffiavano, dei gatti che in realtà non esistevano. Sorrideva a testa bassa, Camille. Si accorse quindi di alcune cicatrici di Giulia. Cicatrici che conosceva bene. Erano sul rosso, praticamente invisibili quasi tutte. Camille agì d'istinto e prese il polso dell'amica, stringendoglielo amorevolmente. Io mi alzai e le abbracciai entrambe.
Eravamo migliori amiche adesso.
Per come sono messa, potrei mettermi a capo del club 'migliori amiche che si tagliano' perchè ormai solo persone così riescono a prendere completamente il mio cuore.
Sorrisi, abbracciandole di più ed accarezzando le loro braccia.

VANESSA
Ero abbracciata a Liam e lui piangeva. Piangeva da un ora almeno oramai. Io non sapevo che fare, era Nessie che se la sapeva cavare con le persone difficili. Lei, non io. Lui amava lei, non io.
Eppure abbracciava me, piangeva con me. Mi considerava un' amica? Non avrei sopportato essere la sua migliore amica con lui che non stava con me. Non dopo che ero stata per qualche ora la sua ragazza.
"Forse è meglio che vada a chiamare Nessie..." dissi io sorridendogli tristemente.
"Beh si, immagino tu te ne voglia andare, non è che sono poi così attraente tutto così conciato, sembrerò una femminuccia!" e fece una risata isterica.
Lo guardai. In teoria era già troppo apposto. Il viso non era arrossato e gli occhi avevano perso i lacrimoni e non eravo gonfi. Forse solo un po' rossi, ma non gonfi. Il resto poi, il suo corpo ed i suoi capelli, erano perfetti. Non sembrava una femminuccia. Mi espressi ad alta voce.
"Non sembri una femminuccia, sei...perfetto!" risposi. Lui rise.
"Non per te." disse. Se non avessi visto la sua faccia, ci sarei rimasta malissimo. Ma era di fronte a me e mi era impossibile non vederlo mentre abbassava la testa ed il suo sguardo si incupiva. Non pensava che io non ero perfetta per lui ma lui per me. Pensava che non volessi averlo vicino.
"Perchè lo pensi?" chiesi io, anche un po' offesa. Davvero aveva così scarsa fiducia in noi?
"Perchè sennò non vorresti già andartene" rispose lui con tono ovvio.
"Io me ne volevo andare perchè pensavo che Nessie sarebbe stata più capace in questa situazione, ti avrebbe potuto aiutare vicino, l'avresti voluta vicino in questo momento." abbassai anche io la testa.
Lui mi tirò su il mento con un dito, facendo incontrare i nostri occhi.
"In questo momento voglio solo te vicino."
Presi il suo viso tra le mani e lo bacia. Un bacio voluto da tutti e due. Un bacio consapevole. Un bacio bellissimo.
Ci staccammo che ansimavamo.
"Come potevi pensare che non me ne sarei accorto?" mi chiese, cercando ancora di riprendersi dal bacio.
"Siamo gemelle, siamo uguali!" cercavo di scusarmi accorgendomi solo in quel momento della stupidaggine della questione. Non eravamo uguali, eravamo i due opposti, una diceva bianco e l'altra nero, impossibile non riconoscerci.
Lui sembrò leggermi nel pensiero perchè alzò un sopracciglio e mi iniziò a spiegare sorridendomi dolce
"Ci siamo già incontrati noi. Per me fu amore a prma vista. Stavi fuori casa, tutta allegra. Mi innamorai. Poi quando Louis portò con sè Giulia e Renesme... non ci potevo credere, la donna che amavo!
Invece era la gemella sbagliata. Mi ero accorto che soffriva un po' troppo per il suo migliore amico. Mi ero accorto che dopo la sorpresa ed un attimo di gioia, la foga di vedermi era sparita. Facevo finta di essere cieco ed intanto soffrivo anche io. Pensavo che fosse perchè lei non mi voleva. Mi sbagliavo, era perchè io non volevo lui.
Quando sei entrata tu nella stanza ho capito subito che eri la ragazza che avevo incontrato, quella di cui mi ero innamorato, la gemella giusta.
Certo penso che Nessie mi abbia fatto un torto terribile, me ne avrebbe potuto parlare, forse per un po' non vorrò neanche parlare con lei. Torneremo amici, però. Anzi forse...qualcosa più che amici."
Così dicendo mi sorrise anche un po' maliziosamente. Il mio cuore si ruppe.
Dopo tutto questo discorso aveva intenzione di rimettersi con lei. Che stronzo. Perchè avevo un idolo così? Perchè dovevo innamorarmi del mio idolo? Non potevo essere una sigle felice?
Mi girai e feci per andarmene.
Lui mi prese il polso ma non cercò di rigirarmi.
"Dopo tutto questo discorso ancora te ne vuoi andare" disse cupo. Non era una domanda, ma un' affermazione.
"Non sono io di certo quella che vuole rimettersi con mia sorella!" esclamai arrabbiata. Scoppiò a ridere.
"Io...era un gioco di parole! Ahahahah intendevo che è qualcosa di più di un' amica se è la mia cognata! Era una battuta!" Mi fece girare.
"Hai uno strano senso dell'umorismo, fai battute pessime." risposi ancora scura in viso.
Lui mi tirò a sè e mi ribaciò.
Poi mi chiese "Perchè ti sei finta Vanessa."
"Perchè ti amo dal giorno in cui ho iniziato ad ascoltare gli One Direction." risposi.
Lo baciai.
Adesso eravamo pari. Io avevo ricevuto le mie spiegazioni, lui le sue.




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Capitolo 18
*** Capitolo 17 ***



GIULIA E LOUIS
 
RENESME
Quando Vanessa mi aveva proposto di uscire il giorno dopo avevo accettato senza chiedere niente.
La mia curiosità era aumentata notevolmente quando avevo sentito Vanessa che parlava con Liam... avevo pensato che forse uscivamo in tre e quindi mi sentii in dovere di far notare alla mia cara e dolce sorelina di non voler fare da terzo incomodo.
"Macchè, macchè! Vengono tutti domani!" fece lei
"Tutti?" chiesi io. Ma cosa intendeva con tutti?
"Ohi svegliati sorellina, che fai dormi ancora? Per di più in piedi? Siamo noi due, Liam ed i ragazzi (e con ragazzi tesoro intendo gli One Direction, se il tuo sonno ti impedisse di capire) poi ovviamente Perrie - che sono impaziente di conoscere - e le tue amichette Giulia e Camille. Capito?" mi disse.
Non è che fossi poi così tanto felice di uscire insieme a tutti quei personaggi. Anzi, proprio non volevo. Insomma, erano quasi tutte coppiette! Per fortuna Giulia no, così non ci sarebbe stato niente di strano se io Giulia Louis ed Harry fossimo stati tutti e quattro insieme...
"Si si, non ti scaldare! Ah, no, scusa, fare la stronza ti esce naturale!" risposi io a tono. Cavolo, ci aveva messo neanche due giorni per tornare come prima?
 "Si è il talento che preferisco tra i miei tanti!" fece lei con indifferenza e si girò per andare in bagno.
"Sono indisposta" aggiunse poi prima di aprire la porta del bagno "Solo per fartelo sapere." ed aprì la porta del bagno, richiudendosela poi con cautela ma semnza guardarmi.
Ecco la spiegazione al suo comportamento.
"SCUSA!" gridai, sincera, uscendo dalla stanza. Sentii mio fratello ridere.
"E TU ZITTO!" urlammo insieme io e Vanessa.
"Insieme fate quasi paura" borbottò lui a bassa voce che purtroppo sentii. Sbuffai ed entrai in camera mia.
DLIN
Messaggio!

Da: Giulia
A: Nessie
Ehi amicona come va? Louis mi ha chiesto di uscire genteeee! Wow che bello! Sono così contenta! Ma se poi non viene? Cavolo chiama Camille, riunione di gruppo a casa mia tra dieci minuti!!!! :O :O :O

Scoppiai a ridere componendo il numero di Camille. Rispose che ancora ridevo.
"Ehi bellissima dimmi!" disse appena accettato la chiamata.
"Perchè ridi?" chiese poi, confusa.
"Giulia ha bisogno di aiuto!" esclamai.
"Cosa è successo? Gli incubi, di nuovo? Sta male? Le hanno fatto qualcosa? I genitori divorziano?" chiese tutto d'un fiato. Scoppiai a ridere.
"Ehi ehi ehi, calma! Deve uscire con Louis!" dissi
"Solo?" chiese lei scoppiando a ridere.
"Tra cinque minuti da lei, fai presto!" risposi ed attaccai. Neanche cinque minuti dopo ero a casa sua.
Aprii con le chiavi di riserva, il cellulare in mano per avvisare mia madre che ero uscita.
Andai in camera di Giulia trovandola un disastro. Peggio.
I vestiti erano tutti buttati sul letto, uno per uno, ognuno con la propria storia da raccontare. C'era quello blu che aveva messo al suo primo bacio e che dubitavo le entrasse, quello verde smanicato della prima volta che eravamo uscite insieme da migliori amiche, quello bianco che aveva quando l'avevo trovata nel bagno (non so perchè lo tenesse ancora, per di più sporco), quello rosa shocking che aveva indossato al matrimonio della sua cugina preferita e quello nero che era il regalo del padre prima che partisse per l' America. Erano le cose a cui teneva di più, i momenti più significativi.
"Penso che andrebbe bene una maglietta ed un pantalone o una gonna!" dissi esasperata già dopo due secondi in quel casino.
"Ci avevo pensato anche io prima di decidere che non andava bene!" rispose lei, aprendo l'armadio. Tutto il suo vestiario era caduto dalle stampelle o tirato fuori dai cassetti. Terribbile. Stava proprio male.
"Perchè Camille non è qua?" chiese poi, arrabbiata "Sarebbe in cinque minuti di ritardo! L' hai avvertita vero? Viene! NON PENSO CHE POSSO FARE SEMPRE TUTTO IO! ARGH!" urlò.
"Giulia siediti sulla poltrona di là, ecco vieni andiamo, okay, adesso siediti, respira, UNO, DUE, TRE, dai che funziona, tranquilla..." la feci accomodare sulla sedia e mi sentii come un' infermiera in sala parto.
"Scusa, non voglio fare brutte figure, solo questo!" esclamò dispiaciuta una volta calmatasi.
"Sei proprio innamorata" esclamai sorridendo e scuotendo la testa scherzosamente.
"Cotta...non innamorata, cotta..." rispose lei sulla difensiva
"Certo, certo, non ti preoccupare!" risposi io alzandomi per prendere un biccchier d'acqua e scoppiando a ridere.
"ARRIVATAAA" urlò Camille dal piano di sotto.
Scendemmo, io felice, Giulia arrabbiata.
"Scusa il ritardo ma pensavo che data l'emergenza ci fosse bisogno di un jolly." e così dicendo mostrò le confezioni di tre nuovi vestiti tutti per Giulia.
La mia migliore amica sorrise ed abbracciò Camille.
"Tu si che mi capisci!" e la baciò sulla guancia "Lei si che mi capisce!" mi rinfacciò stringendo Camille più forte. Risi ed alzai le mani, impotente.
Si unirono alla mia risata e Camille mi abbracciò portandosi dietro pure Giulia. Cademmo ancora ridendo.
"Dai, su, che si rovinano i vestiti!" urlò Giulia. Allora prendemmo Camille e la tirammo su facendo attenzione, poi andammo di sopra.
"Meglio non andare in camera tua" esclamai.
"Già!" fece Giulia
"Perchè?" chiese Camille.
Scoppiammo a ridere ed io in risposta aprii la stanza di Giulia. Camille strillò.
"Meno male che eri la più ordinata tra noi!" sillabò poi.
Risi ed entrammo in camera della madre di Giulia.
Passammo tutto il pomeriggio a giocare e scherzare e provare vestiti. Giulia si era calmata e cercava anche di fare la menefreghista. Ovviamente non ci riusciva. Insomma, come poteva pensare che noi non sapessimo che era innamorata di Louis? Lei si ostinava a negare
"Solo amicizia, scherziamo, saimo molto simili, non potrebbe mai funzionare" diceva. Ma tentava di convincere più se stessa.
Aveva paura, Giulia, paura del' amore. Non c'era cosa più brutta. Louis però, la stava aiutando. Sapevo che lei era consapevole di amarlo, era solo troppo presto per dirlo. Louis avrebbe aspettato.
"Questo!" disse Giulia tre ore dopo.
"Allelujaaa!" gridò Camille. Non era una che amava queste cose da donne, avrebbe sicuramente preferito passare il pomeriggio da un'altra parte, ma era con noi e si stava divertendo, le bastava questo.
"Adesso hai un' ora precisa per vestirti e truccarti!" esclamai io. Erano le sei e l'appuntamento era alle sette. Ovviamente, da gentiluomo come era, Louis sarebbe passata a prenderla a casa.
"Un'ora è pochissima!!" si esasperò Giulia "Non farò mai in tempooo!" continuò.
"Ma se riesci a prepararti anche in dieci minuti per andare a scuola!" esclamammo io e Camille.
"Da notare il fatto che, però, non sto andando a scuola!" ribattè lei, infastidita.
"Daii ti aiutiamo noi!" cercai di convincerla "Ma devi iniziare subito o farai davvero tardi!"
"NOooo!" fece Camille, sdraiandosi sul letto e lamentandosi. Allo sguardo inceneritore di Giulia si rimise composta ed in silenzio.
Io mi avvicinai con una spazzola in mano ed iniziando a sistemarle i capelli.
"Poi ci sono sempre i quindici minuti di ritardo che non contano!" dissi cercando di tranquillizzarla.
La sentii sospirare e poi riprendere tutto daccapo, con un sorriso stampato sul volto adesso.
Passammo così il resto dell'ora, a tranquillizzarla e sistemarla. Sparammo delle frasi-bomba che si sentono solo nei film. Dicemmo perle di saggezza e stupidaggini, piccole bugie e frasi-effetto. Poi il campanello suonò e fu come se prima non avessimo detto niente.
"Non sono pronta!" sibillò.
"Tranquilla, hai ancora quindici minuti, ma se dopo non sarai pronta dovrai comunque scendere o non sarà nè educato nè carino. Per non dire che lo annoierai. Io vado ad aprire e torno qua. Seconda regola per un appuntamento perfetto è non farlo parlare con altre donne a meno che non sia indispensabile!" recitai.
"Regole?" chiese Camille.
In tutta risposta Giulia si alzò dalla sedia su cui stava e andò in camera sua. La sentii trafficare e fui sicura stesse cercando la lettera dentro al comò. Torno pochi secondi dopo e porse subito la lettera a Camille mentre si risiedeva e mi allungava la matita. Tornai a truccarla.

LETTERA DI NESSIE A GIULIA

OGGETTO: Regole
Ciao Giulia, eccomi qua per il resoconto settimanale!
Ho deciso di dedicare questa lettera ad un incontro in particolare, poi ti dirò il resto nella prossima! ;)
Ho incontrato una ragazza fortissima al campeggio quest'estate! Lei è bellissima, Directioner, ha dicotto anni!
Per di più è figa pure di carattere. Cioè, ha un modo fighissimo di affrontare le cose!
Considera ha 10 regole per aiutarsi su tutto! Quando dico tutto poi... intendo tutto!
Comunque queste sono quelle che mi hanno colpito di più e che sono più utili per la nostra età! (ma ho fatto le doto pure alle altre tranquilla ;)  )
              REGOLE PER UN APPUNTAMENTO CON UN RAGAZZO(prima d fidanzarcisi)
1) Avere sempre circa 15 minuti di ritardo (mai di meno o di più!)
2) Non farlo parlare con altre donne se non necessario o perderà la concentrazione su di te
3) Mai andare troppo spesso al bagno, evitare a meno che non sia un appuntamento al ristorante (anche se si ha il ciclo!)
4) Farlo parlare ma tenere sotto controllo la conversazione
5) Non decidere mai la meta dell' appuntamento (deve farti stupire)
6) Non dare più di tanta importanza agli amici incontrati (soprattutto se sono tuoi amici maschi o sue amiche femmine) dovete crearvi una bolla intorno a voi
7) Mai chiamarlo di cognome (tranne nei casi in cui lui abbia iniziato a chiamarti per cognome ma sempre se state scherzando)
8) Ridere (sempre con contegno) e cercare di fare meno battute possibili 
9) Nella borsa solo il minimo indispensabile! (niente cuffiette, libri, cose che potrebbero distrarti) e cellulare in vibrazione
10) Avere sempre in mente (scriverseli prima magari) dei discorsi da dire se non si ha più conversazioni

NESSIE
Camille scoppiò a ridere e noi sorridemmo. Sapevamo quelle regole a memoria, così come le altre. Ma queste erano le più importanti. La nostra Bibbia.
Finii con Giulia dieci minuti dopo.
Meno cinque minuti e sarebbe passato un quarto d'ora.
"Bene, adesso fai una borsa e poi puoi andare!" dissi facendola alzare quasi di peso.
"Già fatto?" chiese Giulia.
"Sei perfetta ora vai!" le risposi
Lei si studiò allo specchio e decise che poteva andare perchè si diresse all' armadio in cerca di una borsa.
Prese cellullare e chiavi e portafogli e tolse le cuffiette ed i CD e i fogli bianchi e le penne. Se Louis, anche per sbaglio, avesse visto che dentro la borsa di Giulia c'erano cose utilizzate come passatempi (tipo le cuffiette per sentire la musica od i fogli per scrivere e disegnare) avrebbe pensato che si era preparata alla noia più totale e non sarebbe rimasto contento. Anzi si sarebbe intristito pensando magari che Giulia non voleva uscire con lui.
"Ora devi andare!" strillai io dopo i cinque minuti. Cronometrati precisamente col cellulare.
Giulia prese la borsa e uscì.
Mi affacciai alla porta e la osservai mentre scendeva le scale.
Era perfetta, cresciuta. Indossava un abito rosa antico, a fascia, lungo metà coscia. Aveva una striscia argentata proprio sotto il seno, così da metterlo in risalto, con le scarpe intonate, anch'esse argentate, col tacco. La borsetta era piccolina, a tracolla, rotonda, rosa antico. I capelli erano raccolti, una capigliatura più sciolta di quella di Hermione nel quarto di Harry Potter, ma comunque molto somigliante. Il trucco infine era quasi inesistente: matita argentata chiara ed ombretto rosa antico, lucidalabbra.
Semplice ma efficace.
"Simple but effective" disse infatti Louis, appena Giulia fu scesa e si fu avvicinata, accennando pure un "Ciao"
Sorrisi e li lasciai fare, convinta che poi mi avrebbe raccontato tutto.
Me ne tornai a casa ma non ce la feci ad aspettare il messaggio di Giulia e me ne andai a letto, esausta, con il presentimento che mi avrebbe atteso, l'indomani,  una lunga giornata.
Il giorno dopo fu ovvio che mi trovai circa una decina di messaggi. Pensavo peggio.

MESSAGGO 1(23.35)
DA: GIULIA
A: NESSIE
Non sai che ti sei persa!! Ahahahahah della serie che abbiamo preso un pezzo di pizza al taglio e siamo andati a passeggiare in un parco.
Ho avuto appuntamenti migliori ma...sai com'è, al parco, di sera, non sai che belle foto! Fighissime, come l'appuntamento!
Ci siamo divertiti un sacco, domani ci vediamo e ti spiego tutto nei minimi dettagli, cioè, mi ha detto certe battute!

Comunque mi ha detto anche tante cose dolci.
Cioè, tipo entriamo dentro e dice "Cosa vuoi piccola?" troppo dolce *-*
Abbiamo camminato tutto il tempo mano per mano e mi ha raccontato molte cose sulla sua vita.
Per esempio lo sai che non ha mai preso prosciutto e nutella? Ovviamente subito dopo glieli ho fatti provare! ;)
Ma appena siamo arrivati a casa.... awww... che dolce...considera avevo la sua felpa perchè faceva freddo e me l'aveva data...

io gliela porgo e quasi rimango felusa quando vedo lui afferrarla...pensavo dicesse qualcosa tipo da film.
Invece lui usa quella come corda e la strattona per farmi avvicinare! Poi mi afferra delicatamente e mi bacia.
E come bacia! Aaaawwww non vedo l'ora di vederlo...che poi mi fa "Notte tesoro!" TESOROOO!! Capisci?
Che poi se domani ci vediamo significa che stiamo insieme?

MESSAGGI 2-3(1.05)
DA: GIULIA 
A: NESSIE
Perchè non rispondi?

DA: GIULIA
A: NESSIE
Comunque ho parlato con Camille...ti invio la conversazione ;)

MESSAGGI 4-5-6-7-8-9-10(foto dei messaggi tra Camille e Giulia, qui riportati scritti)

GIULIA: Appena tornata dall'appuntamento!
CAMILLE: Racconta!!!!
GIULIA:
Non sai che ti sei persa!! Ahahahahah della serie che abbiamo preso un pezzo di pizza al taglio e siamo andati a passeggiare in un parco.
Ho avuto appuntamenti migliori ma...sai com'è, al parco, di sera, non sai che belle foto! Fighissime, come l'appuntamento!
Ci siamo divertiti un sacco, domani ci vediamo e ti spiego tutto nei minimi dettagli, cioè, mi ha detto certe battute!

Comunque mi ha detto anche tante cose dolci.
Cioè, tipo entriamo dentro e dice "Cosa vuoi piccola?" troppo dolce *-*
Abbiamo camminato tutto il tempo mano per mano e mi ha raccontato molte cose sulla sua vita.
Per esempio lo sai che non ha mai preso prosciutto e nutella? Ovviamente subito dopo glieli ho fatti provare! ;)
Ma appena siamo arrivati a casa.... awww... che dolce...considera avevo la sua felpa perchè faceva freddo e me l'aveva data...

io gliela porgo e quasi rimango felusa quando vedo lui afferrarla...pensavo dicesse qualcosa tipo da film.
Invece lui usa quella come corda e la strattona per farmi avvicinare! Poi mi afferra delicatamente e mi bacia.
E come bacia! Aaaawwww non vedo l'ora di vederlo...che poi mi fa "Notte tesoro!" TESOROOO!! Capisci?
Che poi se domani ci vediamo significa che stiamo insieme?
CAMILLE: Devi vedere come ti tratta, per esempio Niall mi ha subito fatto capire che voleva stare con me.
GIULIA: E se non riesco a capirlo?
CAMILLE: Ci sarò io a valutare, tranquilla
GIULIA: Grazie! <3 <3 comunque siete proprio una bella coppia, vi ho visti l'altro giorno!
CAMILLE: Grazie! Considera siamo usciti anche oggi... è troppo dolce! Che poi vi abbiamo anche
visto...stavamo uscendo dal cinema e voi stavate lontani...poi non volevo mica rompere le regole!
Comunque pure voi dolcissimi! <3
GIULIA: Lo pensi davvero? Graziee <3 anche Louis pensa che tu e Niall siete perfetti
CAMILLE: Perchè hai parlato di me a Louis?
GIULIA: Volevo solo capirre bene che intenzioni aveva Niall, anche se sono palesi ;)
CAMILLE: Anche quelle di Louis ;)
GIULIA: Smettila di dire stupidaggini :P
CAMILLE: Solo la verità :*
GIULIA: Grazie di esserci :* Renesme è sparita :(
CAMILLE: Sicuramente era solo stanca e starà dormendo, appena vedrà il messaggio risponderà!
GIULIA: Grazie :*
CAMILLE: Prego, notte :*
GIULIA: Notte ed a domani :*

RISPOSTA DI NESSIE Tranquilla adesso siete una coppia!  ;)
Ci vediamo oggi...sono rimasta l'unica senza coppia :(  ;')

Ora si che proprio non volevo andare a quelll' uscita, soprattutto con coppie stabilite in cui io sarei finita con Harry Styles.
Senza neanche pensarci chiamai Francis. Avrei invitato anche lui e sarebbe stata la mia coppia. Se Styles rimaneva solo - anche se avevo i miei dubbi visto che da gran dongiovanni avrebbe portato qualcun'altra oppure ne avrebbe rimediata una - non era un problema mio.


MA CIAOOOOOOOOOOOOO!!!!!
So di essere imperdonabile... ho aggiornato la scorsa volta e mi sono scordata di mettere lo spazio autoree!!
Ma era da tanto che non aggiornavo e ho colto l'occasione al vol
Comunque nello scorso capitolo ho finito di spiegare tutto quello che era rimasto in sospeso, ora andiamo avanti, normalmente, la quiete prima (e dopo) la tempesta.
I prossimi due o tre capitoli saranno così, spensierati. QUEL CAPITOLO ERA DEDCATO AD     che mi aveva incitato a continuare al più presto.
Ahahaha ancora non so se ci sarà Harry o Francis all'appuntamento nel prossimo capitolo...o... (quella che penso opterò) tutti e due!  
Questo vi è piaciuto intanto? A me si!
Perchè basta tristezza e dolore, è estate! Viva la gioia e la spensieratezza!
Quindi anche tra Giulia e Louis non ci saranno problemi.
Adesso basta spoiler....sennò finirà che capiate tutto! ;)
Baci a tutte le lettrici
kucciola

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