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di angierox_96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** She is born. (INTRODUZIONE) ***
Capitolo 2: *** 1)Never come back ***



Capitolo 1
*** She is born. (INTRODUZIONE) ***


                                             Prologo:

Mi svegliai di colpo, sentivo Katniss urlare e respirare a fatica. Subito la raggiunsi e la presi tra le braccia, pensando che stesse vivendo un altro di quegli incubi,che ci tormentavano.
Balbettando, ella mi disse:"Peeta, sto bene...è solo che.. è arrivato il momento".
La guardai senza aver capito,cosa intendesse. Poi misi a fuoco la situazione, era arrivato il momento...mia figlia stava per nascere.
Con delicatezza e riempendola di dolci parole,presi Katniss tra le mie braccia e l'accompagnai in infermeria.
Passarono molte ore,prima che venni chiamato ad assistere al parto.
Ero eccitato ed impaurito,ma dovevo essere forte per ...lei.
Katniss aveva un viso affranto, il sudore le colava dai capelli e le sue urla avevano risvegliato gran parte della gente.
Le tenni la mano, e la rassicurai dicendole:' Andrà tutto bene, stai calma Katniss".
Le spinte aumentavano, così come i miei battiti, ero in fibrillazione...pochi attimi e sarei stato padre.
Ed ecco che vidi sbucare una testolina, e la camera si riempì di suoi strilli.
Le lacrime mi solcavano il viso,quando l'ostetrica mi chiese se volessi prendere mia figlia.
Dolcemente la presi tra le braccia, era così piccola ed indifesa; in un mondo dove il male era in agguato.
Era la mia piccola principessa, l'avrei protetta fino al mio ultimo respiro,così come la madre...
Le baciai la testolina, e mi avvicinai a Katniss. A causa dell'anestesia era in uno stato di dormiveglia, ma lo stesso riuscì a vedere la neonata.
Le sorrisi e sospirai' È perfetta, come te'

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Capitolo 2
*** 1)Never come back ***


POV: KATNISS.
“Prim, Prim scappa! I pacificatori ci stanno venendo a  prendere”. Prim mi guardò ,e   vagamente notai un sorriso famelico sulle sue labbra. Non  riuscivo a vederla bene, il fumo e il caos coprivano l’uno il suo sguardo, l’altro la sua voce. Cercai in tutti i modi di raggiungerla, ma una forza oscura mi tratteneva ancorata alla rete elettrica. Riuscii a sentire le sue grida, i suoi pianti… Con tutta la forza, riuscii a divincolarmi dalla rete, ferendomi il gomito destro, ma in quel momento avevo altro a cui pensare. Iniziai a correre, seguendo la voce di mia sorella, quando ad un tratto  smise di urlare. Iniziai a pensare il peggio, infatti la trovai morta in un mare di sangue. Grida, pugni, dolore e pianti …questo è ciò che sentivo. Mi gettai di fianco al corpo inerme di mia sorella, invano speravo che ella fosse ancora viva, ma le era stato tolto il respiro. Prim era morta, ed io con lei.
“Katniss, Katniss svegliati! Amore, ti prego!”, sentivo una voce chiamarmi da lontano,  era quella di Peeta.
Cercai di raggiungerla , allontanandomi da quel luogo tetro e desolato, seguii quel suono che era casa. Di colpo, mi svegliai…ero a casa.
Era stato un altro di quegli incubi che mi perseguitavano ,ormai da anni. Aprii gli occhi e vidi Peeta preoccupato, fissarmi intensamente.  Mi abbracciò e mi asciugò le lacrime, dicendo: “Stai bene Katniss? Cosa è successo?... Ho avuto paura, non hai mai urlato così tanto durante un incubo.”
Cercai di prendere una posizione comoda e iniziai a ricordare cosa avessi sognato.
Tra i mille pensieri confusi, un nome fece spazio nella mia mente….Prim.
Inaspettatamente le parole mi uscirono dalla bocca: “ era li inerme, dissanguata…
Peeta, il suo cuore non batteva, capisci?”; iniziai a  piangere, ma continuai “non ho potuto salvarla, è colpa mia. Prim è mor..”,non riuscii a terminare quella parola, il dolore era troppo forte.
Peeta mi prese tra le sue braccia, solo questo gesto riuscii a calmarmi. Solo lui poteva calmarmi con la sua dolcezza e il suo amore. Non avevo bisogno delle solite parole ad effetto, avevo bisogno dei suoi abbracci e dei suoi baci.
Passò un’ora, quando finalmente mi calmai… era un incubo, non l’ho uccisa io.
Balbettando per una mia tragica reazione, Peeta mi disse: “ Kat..Katniss, ora come ti senti? Lo sai che io ti amo, e ci sarò sempre per te e per la nostra Margaret?  Lo sai che se vi accadesse qualcosa, io morirei...e che” non lo feci continuare, lo baciai e inspirai il suo dolce profumo da vero uomo.
“Ti prego Peeta, non voglio parlarne…ora sto bene”, cercai di convincerlo sfoggiando un lieve, ma convincente sorriso, “ andiamo a fare colazione, prima che Margaret si svegli?”.

Peeta era già all’opera, stava preparando una squisita torta di mele. La cucina era la sua casa, ero un vero esperto culinario. Da quando erano finiti gli Hunger games, continuava ad idealizzare nuove leccornie che devo dire, erano molto apprezzate in famiglia. Dal canto mio, riuscii , grazie al suo aiuto, ad imparare le cose basilari come preparare i risotti e la pasta asciutta. Non ero molto brava e continuavo a fare disastri, ma perlomeno mi impegnavo.
“Katniss ti va di darmi una mano?” disse Peeta, sfoggiando uno dei suoi stupendi sorrisi che mi riscaldavano il cuore “ Devi fare un salto di livello, quindi oggi preparerai la torta di mele”.
“No, ma cosa? Sai che combino disastri solo riscaldando la pasta, figurati nel preparare una torta.” L’idea mi allettava non poco, ma sapevo già che avrei sbagliato la dose di farina, o di mettere poco lievito, troppo zucchero…insomma di avvelenare qualcuno.
“Ma ci sarò io ad aiutarti, non ti fidi di me?” ,disse Peeta ammiccando e guardandomi
cosi intensamente, come nessun altro sapesse fare.
“Come potrei non fidarmi, sei il mio tutto.” Le parole mi uscirono spontaneamente da bocca, che rimasi stupita da me stessa. Guardai Peeta, non ero mai stata così esplicita sui profondi sentimenti che provavo per lui, era meravigliato. Si avvicinò e mi prese tra le braccia, e come la prima volta un lungo ed interminabile bacio schioccò tra le nostre labbra, e avremmo continuato se non fosse entrata in cucina, la piccola peste che aveva rivoluzionato in meglio la nostra vita: Margaret Prim.
“ Mamma, papà perché giocate a bocca e bocca?” disse Margaret cercando la sua bottiglia di latte.
Era una bambina di appena quattro anni, ma aveva un grande senso dell’umorismo ed era bellissima… Aveva preso i miei occhi e la forma del mio viso, mentre da Peeta il  suo sorriso e il colore dei suoi capelli. Alle volte i suoi sorrisi, la sua ingenuità mi ricordavano mia sorella, perciò le demmo come secondo nome, Prim.
“Non stiamo giocando, tesoro. Io e la mamma ci stiamo facendo le coccole, le vuoi anche tu?” disse Peeta prendendola tra le braccia, riempendola di baci.
“No papi, non voglio! Voglio solo latte!”, disse Margaret tra le braccia di Peeta che iniziò a farle il solletico ed entrambi caddero a terra, iniziando a rincorrersi.
Era una di quelle scene che mi portavano calore, una di quelle che mi ricordavano quanto io fossi fortunata ad aver trovato la mia felicità.
Smisi di pensare e mi unii al loro gioco, mi sentivo finalmente a casa.




Salve a tutte! J.Questo è il vero capitolo, quello della volta precedente era un semplice incipit!  In questo capitolo troviamo la vecchia e nuova Katniss, gli incubi sono ancora presenti, ma con l’aiuto di Peeta inizieranno a diminuire. Inoltre, ecco la piccola Margaret, spero di averla resa più bambina possibile (?).
Beh, per ora è tutto! Spero che la storia inizi a piacervi ed impressionarvi, e se volete recensite, anche se è negativo! Ho bisogno di sapere cosa ne pensate.
Ah, dimenticavo! Grazie alle ragazze che hanno messo questa storia tra le preferite e le seguite J! Vi ringrazio con tutto il cuore, alla prossima!

Ps: aggiornerò dopo Pasqua J!!

Angierox_96



 

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