La Sindrome di Qwilfish

di Lila May
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La disperazione di Iris ***
Capitolo 2: *** Alla Lega Pokémon (PokéShipping) ***
Capitolo 3: *** Al Villaggio dei Draghi (Wishfulshipping) ***
Capitolo 4: *** Tristezza alla Lega pokémon ***
Capitolo 5: *** Felicità al Villaggio dei Draghi! ***
Capitolo 6: *** Di nuovo tutti uniti! ***



Capitolo 1
*** La disperazione di Iris ***


LA SINDROME DI QWILFISH

LA DISPERAZIONE DI IRIS


- Ragazzi, possiamo fare un momento una sosta? - chiese Spighetto, esausto. - Lo so che la Lega è a due passi da qui, ma io sto morendo di sete e quando eravamo a Boreduopoli ... beh, mi sono scordato di prendere una bottiglia d'acqua … -
- Certo! - smise di avanzare Ash, voltandosi con il suo solito sorriso radioso.
Iris lasciò cadere lo zaino a terra, poi si arrampicò agilmente su una roccia e cominciò a guardarsi intorno alla ricerca di qualche fiumiciattolo, quando i suoi occhi color cioccolato si posarono su un ruscello dall'acqua limpida e sicuramente potabile. - Spighetto, guarda, là c'è un ruscello! -
- Oh, che notizia squisita! - fece l'intenditore, scendendo una piccola collina per raggiungere l'acqua. - Grazie, Iris! -
- Prego! - rise la ragazza, seguendolo. Ash li raggiunse poco dopo, perchè si era soffermato un attimo per registrare un Deerling nel pokédex. - Eccomi qui, scusate … -
- Non ti preoccupare; - Spighetto si chinò in ginocchio, mise le mani a forma di conca e, dopo averle immerse nell'acqua fresca del ruscello, se le portò alle labbra e iniziò a bere. - … insomma, la prof.ssa Aralia ti ha dato un ordine ben preciso, ovvero quello di completare il pokédex. Fermati quando vuoi, tanto a me e a Iris non da fastidio. -
- Ok, grazie ragazzi! - ringraziò Ash, poi si stese su quel maestoso prato fiorito e si tolse le scarpe per far respirare i piedi. - Però adesso perchè non ci rilassiamo un po'? Sono esausto ... -
Iris e Spighetto si guardarono, poi risero insieme. Ash non cambiava mai, il solito pigrone … - E va bene, Ash … - sospirò la ragazza, stendendosi anche lei.
Spighetto invece preferì sedersi all'ombra, con Pansage. - Che bell'aria che si respira qui, vero? -
- Pans … - rispose il pokémon, accovacciandosi sul suo addome per fare un pisolino. Il ragazzo fece per tirare fuori dallo zaino le foto di lui, Chicco e Maisello per placare la nostalgia, quando iniziò a dolergli leggermente la pancia. Fece una lieve smorfia di dolore e fu subito costretto a chinarsi in avanti, perchè un male intenso lo colse alla sprovvista. - Ah, dannazione … - Pansage aprì gli occhi di scatto, guardandolo con aria interrogativa, e il ragazzo gli fece l'occhiolino. Una delle prime regole che aveva appreso alla Scuola Pokémon era quella di non far preoccupare i pokémon nei momenti drastici, per evitare di agitarli e di alzare la loro temperatura corporea fino ad ammalarli. - No, tranquillo, è solo un po' di mal di pancia, niente di grave. Forse ho bevuto un po' troppo veloce. Anzi, deve essere sicuramente quello. - Il pokémon esitò un momento, preoccupato, poi riprese a ronfare. Di lì a poco dalla stanchezza crollarono anche i ragazzi. Ripresero il cammino al tramonto, Forteverdepoli tanto non era così distante …
- Ah, ah! - esclamò Iris, che era sempre quella più agile e veloce del gruppo. Si sporse da un'altura erbosa e si protesse gli occhi dal sole, affascinata. Axew la imitò. - Wow! Forteverdepoli è così grande! -
- Axew Ax!! -
- Ehi, si vede anche la Lega Pokèmon! - notò Ash, indicando la Lega con un dito. - Vieni a vedere, Spighetto! -
- Eh? … Ash, con calma … - mormorò il ragazzo, debole. Iris si voltò per vedere come stava, quando notò che era chinato in avanti, con le mani sull'addome e il volto leggermente pallido. I suoi occhi verdi però erano comunque belli, luminosi e splendenti come al solito.
- Spighetto! - la ragazza gli venne incontro, un po' preoccupata. - Ehi, tutto ok? -
- Potrei stare meglio, certo … - rispose in modo vago Spighetto, cercando di non farla agitare.
- No, io … è da quando ci siamo messi in cammino che procedi con lentezza … -
- Lo so … - l'intenditore si specchiò nelle intense iridi di Iris, e quando le lesse un velo di preoccupazione nello sguardo si agitò e le tirò un buffetto sulle guance per sdrammatizzare. - Via quel faccino … mi fa un po' male la pancia, ma vi sto seguendo. Sicuramente passerà. -
- Se vuoi ci fermiamo. - s'intromise Ash, confuso.
- Cosa?! Ancora? - chiese Spighetto, sbalordito. - Ma non puoi perderti la Lega Pokémon! Insomma, le iscrizioni finiscono domani, e ancora dobbiamo fare un sacco di cose! -
- Beh, se stai male posso benissimo rimandare al prossimo anno … -
- No, sto bene! E' solo un po' di mal di pancia, posso benissimo correre, se vuoi. Allora … - l'intenditore nascose il dolore con un'altro sorriso, raddrizzò la schiena e si poggiò le mani sui fianchi. Quello che voleva evitare era proprio di non far partecipare il suo amico alla Lega e di preoccupare Iris, che adorava ormai alla follia. - … Forteverdepoli è a pochi passi, pensiamo di sbrigarci? -
Ash rimase serio per pochi secondi, poi rise e lo abbracciò fortissimo. Anche Iris si unì all'abbraccio. - Giusto!!!! Forteverdepoli ci aspetta! -
- Pika Pika!! - alzò una zampa in aria Pikachu, forse più emozionato del padrone.
- Ma certo che ci aspetta! - ripetè Spighetto, dandogli il cinque. - E ti dirò di più: non la lasceremo fino a quando non avrai vinto la Lega!! Giusto, Iris? -
- Ovvio! Io e Spighetto faremo il tifo per te dagli spalti, ma ricordati che devi vincere! -
- Ah, ragazzi!! Un altro abbraccio!! - si commosse Ash, avvolgendogli tutti e due fra le sue braccia un'altra volta.
- Sì, ok, però adesso riprendiamo il cammino, non vorremo fare notte. - s'indurì Spighetto, sistemandosi il fiocco per non pensare al dolore, che si faceva a poco a poco più intenso.
- Ah, ah, giusto! - si rimise il cappello Ash, poi guardò Pikachu. - Allora andiamo! -
- Pika Pika! -
I 3 ragazzi ripresero il cammino, motivati, quando l'intenditore rallentò di nuovo; abbassò il capo per nascondere l'ennesima smorfia di dolore e si tenne forte l'addome, agitato. Questo non sfuggì agli occhi di Iris, che indietreggiò e gli poggiò una mano sulla spalla. - Sicuro di stare bene? E se ci fermassimo prima in ospedale? O al Centro Pokémon? -
- No, non c'è n'è motivo! Cercherò di andare più veloce, va bene? Basta che non vi preoccupate per me. - la tranquilizzò Spighetto, alzando il capo, poi raggiunse Ash con una corsa rapida e iniziò a parlare con lui di pesca, pokémon e Capipalestra. Iris d'altro canto si portò le mani al cuore e guardò in basso, timorosa: sperava solo che il mal di pancia di Spighetto non centrasse niente con l'acqua del ruscello. Non se lo sarebbe mai perdonato. In fondo era lei che lo aveva incitato a bere quell'acqua … a distrarla dai suoi pensieri fu Ash e un suo grido di gioia.
- Non ci posso credere!!! - esclamò, emozionato.
- Ash, Pikachu! - fece una voce femminile, emozionata più di quella del ragazzo.
- Wow, che sorpresa!! -
- Pika Pika!!!! -
Iris raggiunse i suoi amici, troppo curiosa per rimpiagersi addosso. - Chi c'è? - chiese, grattandosi il capo. La nuova arrivata sorrise e la salutò con la mano. Aveva i capelli raccolti in una coda laterale, arancioni come il tramonto, e due occhi acquamarina molto maturi e orgogliosi. - Ciao, io sono Misty, e ho appena iniziato a lavorare come Capopalestra a Kanto, insieme alle mie sorelle. Prediligo i pokèmon di tipo acqua e … beh … sono una vecchia amica di Ash. -
- Una vecchia amica o qualcosa di delizioso lasciato in sospeso a causa di una burrascosa tempesta che si è imbattuta su due giovani cuori zuccherosi come i vostr … - iniziò i suoi patetici discorsi sull'amore Spighetto, quando Iris lo prese per un'orecchio, distraendolo.
- Non cominciare, ti prego! -
L'intenditore cercò di ridere, ma quello che riuscì ad ottenere fu un roco colpo di tosse.
- E dimmi, come stai? - riprese Misty, rivolgendo il suo sguardo fiero su Ash.
- Bene, te? -
- Oh, alla grande: hai tempo per una sfida veloce? Voglio farti vedere quanto sono migliorata! -
- Ash … - s'intromise Spighetto, con voce rauca. - Non per essere guastafeste, ma forse è meglio raggiungere Forteverdepoli. -
- Vai alla Lega, Ash? - catturò di nuovo la sua attenzione Misty, interessata all'argomento.
- Sì! - rispose Ash, guardando il suo Pikachu. - E sono sicuro di vincere! Giusto Pikachu? -
- Pika Pika! -
- Ah, allora scusa il disturbo … - arrossì dalla vergogna Misty, guardandosi intorno. - … comunque mi avresti dovuto dire subito che pensavi di andare alla Lega. - replicò poi in modo scontroso, per mascherare il rossore.
- Però una lotta si può sempre fare, dai, non penso che sia un reato. - la sostenne moralmente Iris, scuotendo le spalle. - E poi ad Ash fa sempre piacere sfidare qualcuno. -
- Cosa?! - gemette Spighetto, irritato. - Non possiamo fare tardi …! -
- Qual'è la fretta, Spighetto! -
- Io …! - arrossì il giovane intenditore, nervoso, ma non riuscì a terminare la frase perchè l'intenso dolore all'addome gli mozzò il fiato per qualche secondo. Iniziò a sudare dall'agitazione, un conato di vomito cominciò a premere fortemente contro la pancia, ma lui lo scacciò subito.
- Allora d'accordo! - Misty tirò fuori una pokéball dal suo zaino celeste e si allontanò da Ash, sorridendo con aria da sfida. - Useremo un solo pokèmon a testa. Ci stai? -
- Sì, va bene! - ribatté il ragazzo, indietreggiando. - Vai, Oshawott, scelgo te! -
- Oshawoooottt!! -
- Coraggio Togepi, non deludermi! -
- Togeppiiii!!!! -
- Wow! - s'illuminò Iris, indicando Togepi. - Che bel pokémon!! -
- Già, bellissimo … - mormorò Spighetto, moribondo. La ragazza lo guardò, preoccupata.
- Tutto bene? -
- No … cioè, volevo dire … sì … - Spighetto sorrise.
- Sicuro … sei strano. - alzò un sopracciglio la futura Maestra Drago, dubbiosa. L'intenditore le regalò un'altro dei suoi splendidi sorrisi, poi smise di parlare, perchè il male non accennava a diminuire. Fino a quando non resistette più. All'improvviso sentì un forte martellare nelle tempie, insopportabile, al quale si aggiunse nausea e nervoso, e prima che potesse dire una sola parola prese un colpo di febbre così forte, così inaspettatamente rapido e fulmineo da fargli perdere le forze e da farlo cadere per terra, privo di sensi. Iris gemette dalla preoccupazione e sentendola, Misty e Ash smisero di far lottare i loro pokèmon, che rientrarono fedelmente nelle pokèball.
- Spighetto!! - lo chiamò la ragazza, prendendolo per le spalle e scuotendolo con forza, sperando in una reazione. Il volto arrossato del giovane Capopalestra la terrorizzò completamente. - Spighetto, dai, svegliati!! Spighetto, miseria, mi senti?! -
- Che cosa gli è successo!! - domandò Misty, a occhi sgranati.
- Non lo so, è svenuto di colpo!! - replicò Iris, scandalizzata, per poi appoggiare una mano nella fronte del malcapitato. - Scotta tantissimo, ed è tutto rosso in viso! Ha la febbre alta, ne sono sicura!! -
- Calmati Iris, stai tremando! - la ammonì Ash, agitato.
In effetti il ragazzo aveva ragione: le mani le tremavano dal nervoso e aveva la voce secca dallo spavento che si era presa. Forse chi teneva più a Spighetto alla fine era lei … anche se detestava quando iniziava un discorso e non la finiva più, anche se ormai lo trucidava durante le sue dannate “ore di valutazione”, vederlo cadere così la colpì in pieno centro.
- Spighetto!! -
- Iris, calma! -
- Spighetto, svegliati! - Iris gli tirò uno schiaffo, disperata, ma Spighetto non si mosse di un millimetro. - Spighetto! -
- Iris, calmati! - ripeté Ash, venendole vicino per consolarla.
- Spighetto!!!! -
- Iris, tranquilla!! -
- Tranquilla cosa?! - reagì la ragazza, spingendo l'amico lontano da lei.
- Iris … -
- Sta bruciando dal caldo …! - gemette Iris, stringendosi gelosamente al petto Spighetto, preoccupata. - Dobbiamo fare qualcosa!! SUBITO! -
- Forteverdepoli è vicina, se provassimo a raggiungerla con una corsa, magari … - propose Ash, nervoso.
- Ma sei matto?! E come facciamo con Spighetto, lo pieghiamo e lo mettiamo nello zaino?!?! - urlò Iris, ormai sul punto di diventare matta.
- Chiamo i soccorsi! - assicurò Misty, tirando fuori il cellulare dal suo zaino e allontanandosi dai suoi amici di qualche passo. Se lo portò immediatamente all'orecchio e, sottomessa dallo sguardo agitato di Iris, attese. Purtroppo nessuno rispose. La Capopalestra chiuse la chiamata, triste. - Non c'è campo … -
- Oddio!! - si allarmò Iris, premendosi Spighetto al petto con più forza e infilandogli le dita fra i capelli verdastri.
- Axew, Ax! - esclamò ad un certo punto Axew, indicando un punto in mezzo alle colline.
La ragazza si voltò, preoccupata, e dopo aver osservato bene il luogo indicato dal suo pokémon lo guardò negli occhi, imbottita di estrema gratitudine. Adorava il suo Axew, c'era sempre nel momento del bisogno. - Bravo Axew! -
- Ax! - le avvinghiò affettuosamente le spalle il drago, arrossendo al complimento.
- Ragazzi, laggiù c'è una grotta! Presto, dobbiamo sbrigarci; aiutatemi a sollevare Spighetto!! -
- Sì! - risposero gli altri due. Presero Spighetto per le caviglie e lo portarono nella grotta, poi lo stesero a terra. Iris ne approfittò subito per sedersi sul suo bassoventre. Gli tolse agilmente il fiocco e gli strappò la camicia, agitata, poi gli passò due mani sul petto. Si morse il labbro inferiore. Nessuno mai le aveva detto che sotto quel gilet e quella dannata, profumata camicia ben abbottonata l'intenditore nascondesse un fisico meraviglioso … - Bolle come il fuoco … Misty, passami il mio zaino, per favore. -
- Certo. - annuì la ragazza, prendendo lo zaino dell'amica e consegnandoglielo. Iris lo prese, energica, e lo aprì con furia, ansando dalla preoccupazione. - Dovrei avere qualcosa qui … - ci infilò la mano dentro e iniziò a rovistare fra i suoi oggetti. - … delle erbe medicinali, rimedi naturali … - ad un certo punto le si offuscò la vista e fu costretta ad addentarsi la lingua per non scoppiare in lacrime. Axew, che ne avvertì il malumore, scese dalle sue spalle e la abbracciò di nuovo, cercando di confortarla. - Non c'è niente … - dichiarò, con voce rotta dal dolore.
- Tranquilla, Iris! - la incoraggiò Ash, sorridente come sempre. - Se vuoi vado fuori a cercare qualcosina! -
- Sì, per favore … e tu, Misty … non è che mi riempiresti la ciotola di Axew d'acqua fredda? - sussurrò Iris, tirando fuori dallo zaino una ciotola di plastica verde.
- Certo! - obbedì Misty, sedendosi accanto a lei. - Vai Horsea, è il tuo turno! -
- Hors! -
- Usa “Pistolacqua” per riempire quella ciotola! - il pokémon fece come detto, poi Misty lo fece rientrare immediatamente nella pokéball. Anche lei sapeva che il malumore dell'allenatore era in grado di influenzare la temeperatura corporea del pokémon.
- Grazie … -
- Ma scherzi … -
Iris prese un panno dal suo zaino e lo bagnò nell'acqua, poi lo appoggiò sulla fronte di Spighetto, che ansimava affannosamente e in modo irregolare. - Speriamo che Ash si dia una mossa … -
Misty si sollevò da terra con forza. - Esco a vedere se c'è un po' di segnale … -
- Sì … - mormorò Iris, per poi riprendere ad accarezzare Spighetto fra i capelli. - Speriamo non sia niente di grave … - le lacrime iniziarono a farsi sentire ancora una volta. - … sono così preoccupata … Axew … -
- Ax? -
- So che forse è un po' improvviso chiedertelo e … - a Iris scese una lacrima. - … probabilmente mi dirai di no, ma … ho bisogno che tu rientri nella pokèball. - il pokèmon la guardò, interdetto. Non era mai entrato nella sua pokèball prima d'ora, e la cosa lo irritò un poco. - Per piacere … non voglio metterti in angoscia, qua siamo già in 3 persone a stare in pensiero … si tratterà di poco tempo. Appena Spighetto si sarà ripreso ti farò subito uscire! - Axew la guardò per pochi secondi, poi annuì. Lo sapeva benissimo che la sua padrona lo faceva solo per il suo bene e nient'altro. - Ottimo. - Iris si asciugò le gote inumidite dalle lacrime, estrasse dal suo zaino la pokèball di Axew e lo fece rientrare. Poi riprese ad occuparsi di Spighetto. Gli tolse il panno dalla fronte, lo strizzò, lo immerse nell'acqua della ciotola e lo riappoggiò sul ragazzo, rossissimo in volto. - Rimettiti, ti prego … - gli sussurrò, carezzandolo sulle guance bollenti con delicatezza, quasi temesse di danneggiarlo e romperlo in mille pezzi. E poi i sensi di colpa la obbligarono a esplodere in lacrime. Era stata lei, era solo colpa sua se Spighetto aveva 42 di febbre e un mal di pancia da morire. Probabilmente se, al posto di fare una sosta al ruscello, avessero continuato a proseguire per Forteverdepoli, tutto questo non sarebbe successo. Adesso sarebbero tutti e tre alla Lega, a svuotare i bagagli con gioia, contenti di essere giunti fin lì insieme … e invece no. E Spighetto ormai spirava fra le sue braccia …
- Iris! - la chiamò Ash, facendola sobbalzare. - Ho trovato le erbe che mi avevi chiesto! -
- Grande, Ash … - la ragazza si alzò dal corpo sudato di Spighetto e prese le erbe curative, poi le strappò in tante minuscole foglioline e le macinò contro un sasso abbastanza grande. Una volta che le ebbe flagellate tutte, le cacciò in un bicchiere e aggiunse un po' di acqua per permetterne una digestione meno amara e più fluente. Iniziò a mescolare con noia e nervoso fino ad ottenere una brodaglia violacea dal forte odore di menta, spezie e limone acerbo, che portò alle labbra dell'intenditore dopo avergli sollevato un po' il capo. In qualche modo riuscì a fargliela bere. In quel momento entrò Misty, con faccia buia e cupa. - Niente, non prende. Ed è anche calata la notte … -
- Dannazione … - ringhiò fra i denti Iris, apparentemente delusa dalla notizia.
- Non ci rimane che aspettare, allora. - concluse Ash, cadendo a sedere e togliendosi il cappellino. Misty si accomodò accanto a lui.
- No, Ash, tu devi raggiungere la Lega … - gli ricordò Iris, dispiaciuta.
- Non importa, Spighetto è più importante della Lega. -
- Ma è il tuo sogno … -
- No, Iris, non ti preoccupare. Ci saranno altre occasioni per partecipare, e non ho fretta. -
Iris annuì, poi si chinò in avanti, tolse il panno dalla fronte di Spighetto e lo baciò leggermente sulla fronte per rassicurarlo e rassicurarsi. I 3 giovani rimasero in silenzio per un po', chiusi nella grotta, sperando che il ragazzo dal papillon verde aprisse gli occhi, quando ad Iris venne un'idea per non far perdere la Lega ad Ash, e rallegrò l'atmosfera con il suo raggiante sorriso. - Ci sono! Vai con Misty! -
- Che cosa?! - arrossì lei, storcendo la bocca per nascondere la gioia.
- Sì, dai! Mentre io mi occupo di Spighetto voi andate alla Lega! -
La ragazza esitò, interdetta, poi guardò l'amica, dispiaciuta. - E come fai con il ragazzo … -
- Lo porterò al Villaggio dei Draghi … - rispose Iris, guardando Spighetto con malinconia. - Lì sapranno sicuramente come curarlo, perchè io non so più che fare … -
- Oh, no, dividermi da voi due no, mai … - sospirò Ash, scuotendo il capo. - … ci tenevo a che andassimo tutti insieme … -
- Dai, Ash, non fare il bambino! Quando Spighetto si rimetterà ti raggiungeremo, stanne certo! -
- Davvero? - chiese il ragazzo, sollevato dalla novella.
- Ma certo! Adesso però va! - gli ordinò Iris, indicando sia a lui che a Misty l'uscita della grotta. I due ragazzi così partirono per Forteverdepoli, dividendosi da Iris e Spighetto, che avrebbero fatto rotta al Villaggio dei Draghi non appena quest'ultimo avesse ripreso un po' le forze. Passarono tutti una notte insonne.

Angolino_Eterno
Eccoli qui, i miei due tesori, ma che belli che sono insieme :3. Wishfulshipping, la mia preferitaaaa!!!
Come vi è sembrata la mia prima fanfic di pokémon?
Comunque … scusate la lunghezza, ma quando parto con la fantasia nessuno riesce più a fermarmi!!
Come vi sono sembrati i personaggi? Ditemelo se vi son sembrati un po' OCC, io personalmente non l'ho messo nelle note perchè non mi sembrano poi così diversi da come li ho descritti nella fic. Riguardando gli episodi di “Pokèmon nb: Destini Rivali”, Spighetto una tragedia così può benissimo farla nascere ^^”, e Iris se se lo vede svenire davanti è CHIARO e LOGICO che gli si butta sopra e lo prende a schiaffi per svegliarlo. Ed è anche assolutamente normale che Ash pensi più alla Lega che a Spighetto e che Misty s'irrigidisca per tutto. Va bene, se volete recensite, se no, come sempre, vi capisco. Adesso vi saluto, ciao ciao!!

Lucy

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Capitolo 2
*** Alla Lega Pokémon (PokéShipping) ***


ALLA LEGA POKE'MON

Misty e Ash, dopo aver trascorso la notte al Centro Pokémon di Forteverdepoli, l'indomani si svegliarono di buon' ora. - Ahhhh … - fece il ragazzo, stiracchiandosi con voglia. Si alzò dal letto con un balzo e raggiunse le finestre, poi le spalancò per respirare l'aria fresca di Forteverdepoli. Pikachu si sporse dalla sua spalla e sorrise.
- Non vedi l'ora di combattere, eh, Pikachu? -
- Pikachuuuu!! -
- Era da tanto che aspettavo questo momento!! La Lega di Unima … che figata, ah, ah!! - 
- Immaginavo che l'avresti detto … - sospirò Misty scuotendo il capo. - … non sei cambiato proprio per niente … -
- Eh? - Ash si voltò, poi le sorrise, emozionato. - Misty, buongiorno!! Andiamo a fare le iscrizioni? - chiese, poi prese l'amica per un polso e senza attendere risposta si precipitò fuori dal Centro Pokémon. Forteverdepoli era davvero una bella cittadina tranquilla: le case, colorate, mostravano dai vasi di terracotta appesi ai balconi rigogliose piante verdacee dal buon profumo delicato e fragrante, e le stradine, ricche di negozietti e botique un po' ovunque, si univano tutte poprio di fronte alla Lega, che mostrava imponente tutto il suo fasto. Ash si rattristò nel vedere il panorama. Solitamente chi lo contemplava con raffinatezza era Spighetto. La sua assenza si faceva sentire, e tantissimo. Un senso di rancore iniziò ad angosciarlo. - Probabilmente a Spighetto sarebbe piaciuto fare una valutazione sul luogo … - mormorò, arrossendo. Misty gli poggiò una mano sulla spalla. - Ascolta, Ash: non la conosco molto bene, Iris, ma sono sicura che farà tutto il possibile per curare il tuo amico Spighetto. -
- Sì, ma … -
- Ash, non ti preoccupare, se è un ragazzo forte ce la farà di certo, fidati! Adesso andiamo, dai! - tentò di farlo tornare in sé la ragazza, spingendolo dritto verso la Lega. Entrarono e spalancarono la bocca, mentre i loro occhi fissavano tutto e tutti. Che dire, il massimo dello splendore; la modernità della Lega, nonostante fosse in grande contrasto con Forteverdepoli, era semplicemente meravigliosa da vedere, e al posto di rovinare il paesaggio lo arricchiva di più. - Guarda: là c'è il banco delle iscrizioni! - gli fece notare la Capopalestra, indicando un bancone grigio. 
- Giusto! - replicò Ash tirando fuori il suo pokédex e le sue 8 medaglie dallo zaino. Le consegnò alla dottoressa Joy che, dopo un breve controllo, le restituì al legittimo proprietario. 
- Molto bene … in quanti siete? -
Ash e Misty si guardarono e lei arrossì, senza riuscire a trovare un modo per nascondere i suoi sentimenti. - Siamo in due … - balbettò, guardandosi le scarpe.
- Ma … in realtà ci sono altre due persone che ci devono raggiungere. - specificò Ash, senza accorgersi che ormai l'amica sveniva dalla gioia. Al solo pensiero di condividere una stanza con lui la mandava in completo shock. 
- Quindi volete una stanza per 2 o per 4? -
- Per … 4. -
- Ok, molto bene. - l'infermiera Joy si alzò dalla sedia, aprì uno sportellino di vetro, scelse una chiave dorata e la diede ad Ash, che la strinse saldamente in una mano. - Quella è la chiave della vostra camera, la numero 44. Non mi resta altro se non augurarvi buona fortuna per la Lega, ragazzi! -
- Grazie! - i due amici salirono le lussuose scale della Lega Pokémon e, dopo aver trovato la loro camera privata, Ash infilò la chiave nella serratura. La porta si aprì lentamente, senza emettere nessun cigolio da quanto era lustrata. I due giovani entrarono, curiosi, e un fascio di luce inondò i loro volti stupiti. 
Misty si portò le mani al cuore e si posizionò al centro della stanza, emozionata. Era un po' piccola ma molto accogliente, con due larghe finestre che regalavano una vista mozzafiato, 4 letti perfettamente ordinati e addirittura un bagno. Ash, non resistendo alla tentazione, si buttò su un letto a caso, insieme a Pikachu. - Mhhhhh … che morbidezza! -
- Pika! -
- Pensi di dormire lì, quindi? - gli domandò la Capopalestra, sedendosi anche lei sul bordo di un letto, che guardacaso era proprio a fianco a quello dell'amico.
- Sì! E tu accanto a me, come vedo. -
- Eh?! - Misty sprofondò nel rossore, poi si sollevò dal materasso, agitata. - Io … mi sono seduta lì per caso, non era nelle mie intenzioni!! - sbottò, stringendo le labbra e alzando il mento con fare regale.
- Ah, ah!! Ma perchè devi reagire sempre così male, dai … - la provocò senza saperlo Ash, togliendosi il cappello e gettandolo per terra. Pikachu si raggomitolò accanto a lui e chiuse gli occhi. Era troppo stanco per stare ad ascoltare quei due.
- Reagire male?! IO?!?! Sei tu che fraintendi sempre tutto quello che dico, razza di emerito idiota!! Anzi, sai cosa?! - Misty si risedette sul letto, decisa, e incrociò le braccia al petto. - Ho deciso! Dormo qui, e se ti da fastidio ti arrangi! - annunciò, fiera.
- Ok, ok, non ho mica detto nulla … - sussurrò Ash, grattandosi fra i capelli neri come l'ebano. - … non mi dai fastidio. -
- Come?! - strillò Misty, alzando le spalle con uno scatto rapido. 
- Sei mia amica, non mi irriteresti neanche se iniziassi a blaterare come … Spighetto … - l'allenatore emise un sospiro e il suo cuore si tuffò di nuovo nel mare della tristezza. - Chissà come se la starà cavando Iris, forse non avrei dovuto lasciarla sola … -
La ragazza rimase in silenzio per qualche minuto, a guardare il nulla, mentre la voce allegra della gente all'interno delle proprie stanze eccheggiava contro le bianche pareti illuminate dai raggi del sole, ormai aranciati. - Ash … vuoi che la chiami? -
- Non ti ricordi, da loro non c'è segnale … -
- Ma magari sono già arrivati al Villaggio dei Draghi! -
- No, impossibile, Iris mi avrebbe avvertito … prima Spighetto si deve riprendere. - le ricordò Ash, carezzando col dolcezza il dorso del suo amato Pikachu, che intanto si concedeva un bel sonno ristoratore. 
Misty portò lo sguardo sugli occhi del ragazzo. - Devi solo avere pazienza. Andrà tutto bene, ne sono certa. - 
Silenzio di nuovo. 
La Capopalestra continuò a fissarlo con aria triste, e le costò ammettere che, nonostante Ash si sforzasse di essere felice, in realtà non faceva altro che pensare a Spighetto e a Iris. - Senti … - disse, vaga. - Perchè non vai a farti una buona sauna? Ti aiuterà a distrarti. -
L'allenatore guardò il soffitto. - Hai ragione, mi ci vorrebbe una bella sauna … con tutto quello che abbiamo passato. - si alzò con cautela per non svegliare Pikachu, lo consegnò a Misty e iniziò a spogliarsi.
- ASH!?!? - balzò in piedi la ragazza, dopo aver nervosamente appoggiato il pokémon sul letto, che intanto dormiva beato senza accorgersi di nulla.
- Che c'è. - alzò un sopracciglio Ash, abbassandosi i pantaloni.
Misty gli tirò un cuscino e si portò le mani davanti agli occhi. - Fai sul serio?!?!? -
- Sì, perchè? - 
- Ah?! Vatti immediatamente a spogliare nel bagno!! -
- Ehi, giusto, non mi era passato per la testa! - s'illuminò Ash, schioccando le dita. 
- Quanto sei stupido … tua madre non ti ha insegnato a contenerti davanti alle donne?! -
- Per l'appunto … essendo abituato a spogliarmi con normalità davanti a Spighetto quando Iris non c'è, ormai ci ho fatto l'abitudine, eh, eh!! -
- Se questo Spighetto si sveglia lo faccio svenire di nuovo, con le mie stesse mani!! E ora, se vuoi scusarmi, vado a prendere una boccata d'aria! - ringhiò Misty, aprendo la porta con agilità per poi rinchiuderla con forza e facendo vibrare i vetri delle finestre. Ash scoppiò a ridere, divertito, e dopo aver indossato il costume raggiunse la sauna. Misty intanto era uscita di fuori. Il suo rossore non passò inosservato agli occhi della gente, che si guardava, confusa. Si sedette su dei gradini di marmo e guardò l'orizzonte, imbronciata. 
Imbronciata e felice come non mai. 
Il solo pensiero che avrebbe trascorso un po' di notti SOLA con lui, con Ash, la faceva stare molto bene. Anche se probabilmente non si sarebbe contenuta troppo nel non aggredirlo con dei sonori schiaffoni dritti in faccia quando se lo meritava. “Ma come gli è saltato in mente di spogliarsi davanti a me ...” pensò, sorridendo sbadatamente. Rimase un altro po' a gironzolare per la Lega, contemplandone i campi di lotta e gli enormi spalti, poi, quando calò la notte, rientrò nella camera 44. Si sorprese nel non trovarci Ash. Si sedette sul letto e fece uscire Togepi dalla pokéball perchè giocasse con Pikachu, che intanto si era svegliato, dopodiché attese impaziente il suo ritorno. Nel frattempo decise di farsi una doccia rigenerante. E proprio mentre era intenzionata a infilarsi sotto l'acqua tiepida sentì un urlo, probabilmente di una donna. S'infilò l'accappatoio e uscì dal bango, curiosa e anche agitata. - Cos'è successo?! - chiese, guardando Togepi.
- Tog … - fece il pokémon, che stava ingenuamente giocando a biglie con Pikachu.
- Avete sentito quell'urlo? -
- Pika! - annuì Pikachu, facendo comparire sulle sue guance rosse due saette gialle.
Misty aprì la porta, stranita, quando trovò nel corridoio una donna piuttosto arrabbiata, che si stava mangiando vivo Ash con uno sguardo tutt'altro che dolce e premuroso. - Ma come ti salta in mente di entrare nella mia stanza, ragazzino?! E perlopiù mentre mi sto vestendo!! -
- M-mi dispiace, pensavo fosse la mia, di stanza … - si giustificò il ragazzo, indicando il numero sulla porta. - Ho sbagliato numero … -
Misty si nascose il viso fra le mani. - Scemo … - mormorò, imbarazzata, poi entrò in scena per salvarlo. Lo afferrò per un polso ancora sudato e, dopo essersi scusata con la donna, lo spinse dentro la camera. - Sapevo che prima o poi avresti fatto una figuraccia, solo che … non in questo modo ridicolo. -
- Beh, lo sai che ho poca memoria!! - si difese il ragazzo, afferrando Pikachu e abbracciandolo affettuosamente. - Lasciamo stare, và … tu non hai fame? -
- In effetti sì … -
- Andiamo a mangiare, dai. -
- Ehm … forse è meglio se prima di cambi … - gli ricordò che era in bermuda Misty, indicandolo.
- Ah, giusto, eh, eh!! - rise Ash. Fece per togliersi le bermuda, ma la Capopalestra gli tirò un altro cuscino, colpendolo in piena faccia e facendolo cadere per terra.
- Come te lo devo dire che non sono Spighetto?! Fila in bagno!! - lo rimproverò, chiudendolo dentro il bagno con uno spintone. - Sei proprio un bambino! -
- Ehi, anche Iris mi chiama così, sai …? -
- E infatti ha ragione!! - ribatté Misty, raccogliendo Togepi da terra. 
- Ma la sai una cosa? -
- Cosa? -
Ash scoppiò a ridere. - Anche tu sei una bambina. -
- Come osi!! Per tua informazione senza di me alla Lega non ci saresti mai arrivato, dato che non capisci nemmeno come funziona la mappa-città e non sai ancora distinguere il nord dal sud dall'ovest dall'est!! - 
- Ok, è vero, ma tu intanto sei in accappatoio! -
- EH?!?! - Misty si vergognò della figuraccia appena fatta e divenne rosso fuoco in volto, quasi diventando parte del tramonto, cui la luce arancione aveva completamente inghiottito la stanza. - Beh … tu pensa ai fatti tuoi … - balbettò, nervosa, poi si tolse l'accappatoio e si rivestì in fretta e furia. 
Ash uscì poco dopo. - Andiamo? -
- Sì. -
I due ragazzi abbandonarono la loro stanza insieme ai loro pokémon e scesero in mensa, affamati. Un dolce, delizioso odore di uova e tagliatelle fatte in casa si diffuse nell'aria, obbligandoli entrambi a leccarsi i baffi. - Mioddio, che fame … - si lamentò Ash, cercando inutilmente di placare il brontolio della pancia.
- Pika pi! -
- Anche tu hai fame, Pikachu? -
- Pika … -
Ash prese un vassoio bordeaux da una mensola di legno e iniziò senza alcuna esitazione a fare la fila per prendere le pietanze che gli andavano, e cioè praticamente la mensa intera. C'era di tutto, alla Lega, dal primo al secondo al contorno e al dolce, più procedeva e più delizie sfilavano sotto i suoi occhi marroni, facendogli venire voglia di sbranarsi tutto! - Prenderei ogni cosaa!!! - esclamò, afferrando un mestolo di plastica e servendosi di pasta al ragù fino a riempirne tutto il piatto.
- Sì, però muoviti … - lo spronò a sbrigarsi Misty, che nel frattempo si era riempita un piattino con un po' di insalata verde per fare qualcosa nell'attesa che Ash si desse una mossa a decidersi. Dopo aver girato in lungo e in largo nella mensa per soddisfare i “fabbisogni culinari” dell'allenatore, finalmente si sedettero su un tavolo. - Beh, buon appetito a tutti!! - sorrise Misty, inforcando 4 pennette e cacciandosele in bocca. - Wow, delizioso!! - 
- Pikachuuu!! - Pikachu e Togepi iniziarono a gustarsi del buon cibo per pokémon ai lati del tavolo, contenti di sentire i loro pancini finalmente pieni.
- Mh, quasi meglio della cucina di Spighetto!!! Quasi, ripeto. - scherzò Ash, che praticamente aveva già lucidato il piatto con la lingua ed era passato alle suo amato gelato al cioccolato.
- Ash, sei un maiale!! - s'inorridì Misty, sgranando gli occhi.
- Perchè mi dai del maiale? -
- Come è possibile che lecchi ancora il piatto?! -
- Beh, sai, quando si ha fame … anche Spighetto me lo dice sempre!! -
- Infatti non ha tutti i torti!! Che cosa pensi di fare dopo aver mangiato? -
- Beh … potremmo … - Ash incrociò le braccia al petto e mentre Pikachu e Togepi spezzarono a metà un poffim dolce per condividere il dessert, iniziò a pensare. - … concludere la nostra lotta! -
Misty sorrise con aria di sfida, anche se un po' se lo era spettato. Ash + Pikachu + avversario soddisfacente = LOTTA. Era inutile cambiare il risultato. - E' vero, me ne ero completamente dimenticata! In più non solo ti aiuterà a distrarti, ma potrebbe anche prepararti meglio per affrontare la Lega. Del resto l'allenamento è alla base di tutto, no? - i due finirono il dolce, poi chiesero il permesso di allenarsi in un campo. Faceva freschino, tirava una brezza lieve e piacevole e il pacato verso dei pokémon selvatici si diffondeva nell'aria sottoforma di melodia. - Sei pronto a perdere? - lo provocò lei, appoggiando Togepi al suo fianco e estraendo una pokéball dallo zaino. 
- Ah, ah!! La stessa cosa che stavo per chiederti io! - rise Ash, emozionato come al solito. - Forza Charizard, scelgo te! -
- Charrrr!! -
- Mh, Charizard, quanto tempo … vai Horsea, è il tuo turno!! -
- Hors!! -
- Horsea, usa “Pistolacqua”! -
- Schiva, Charizard!! - 
Charizard schivò il getto d'acqua e si levò in volo.
- Cosa?! - si sbalordì Misty, spalancando la mascella. - Dannazione, per un attimo avevo dimenticato che Charizard oltre ad essere un tipo fuoco è anche un tipo volante … ma non importa! - esclamò poi, guardando Horsea. - Noi riusciremo a contrattaccare! -
- Ne sei proprio sicura …? - sorrise Ash. - Forza Charizard, attacca con “Lanciafiamme”!! -
- Horsea, difenditi con “Bolla”!! -
Horsea tentò di utilizzare “Bolla”, ma “Lanciafiamme” fu estremamente rapido, così, nonostante la poca efficacezza, subì comunque danni.
- Oh, no, Horsea, dimmi che va tutto bene! -
- Toge!! - si allarmò Togepi, portandosi le zampe davanti alla bocca.
- Hors … - si sollevò da terra il pokémon, ancora stordito dalle fiamme.
- Vai Charizard, attacca con “Baldeali”! - riprese Ash, eccitato. Charizard iniziò a planare con le ali ben aperte per utilizzare la mossa, ma Misty, che aveva un cervello sicuramente più pratico di quello di Ash, capovolse la situazione portandola a suo vantaggio. Ordinò ad Horsea di utilizzare “Bolla” ma non di mirare su Charizard, bensì sulle sue ali. Il pokémon fece come ordinato e l'altro cadde miseramente a terra, sorpreso. Non ebbe neanche il tempo di aprire gli occhi che un potentissimo getto d'acqua lo mandò KO in un solo colpo.
- Oh, no, Charizard!!! Vabbé, non importa, sei stato grandissimo … rientra, ti meriti un po' di riposo … - mormorò Ash, poi estrasse la pokéball di Charizard dallo zaino e lo fece rientrare con rammarico. 
Misty lo raggiunse con Togepi fra le braccia, sorridente. - Allora, hai visto che sono brava? -
- Complimenti, ma … che mossa era quella? -
- “Idropompa”! -
- Forte! Il mio Oshawott dovrebbe proprio prendere esempio dal tuo Horsea! - 
Attenzione: a tutti gli allenatori presenti nei campi-lotta gli si chiede gentilmente di prendere posto nelle loro stanze entro un quarto d'ora. Grazie.”
Misty arrossì leggermente. - Sarà meglio andare. -
- Sì … - annuì Ash, poi ritornò insieme all'amica nella loro camera. Indossarono il pigiama, si lavarono i denti e si infilarono sotto le lenzuola profumate insieme ai loro pokémon. - Che lotta emozionante, vero? -
- Certo!! -
- Mi piacerebbe tanto che ci fossero stati anche Iris e Spighetto a vederla … chissà come sta lei. Era tanto preoccupata quando li abbiamo lasciati soli … spero si sia un po' ripresa, sai, tiene molto a Spighetto. Posso farti una domanda? - 
- Come no. - rispose calma Misty, che teneva fra le braccia il suo Togepi. 
- Tu pensi che ce la faranno? -
La Capopalestra esitò, poi guardò intensamente Ash negli occhi. - Sì. - 
- Speriamo bene … - l'allenatore emise un respiro secco e sommesso, e questo non sfuggì agli occhi di Misty che, preoccupata, si sedette accanto a lui. - Sto male per loro, tanto … -
- Ash, tranquillo … Iris è una ragazza in gamba, non sottovalutarla, e Spighetto è uno maturo e sveglio, saprà di certo gestire la situazione con lei quando si sveglierà. - 
- Lo so, non lo metto in dubbio … -
- E allora perchè ti preoccupi così tanto, Ash … - sussurrò Misty, passandogli un braccio intorno al collo.
- Io … -
- Dai, non pensarci più. -
- Misty … -
- Sì? -
- Mi abbracci? -  La ragazza arrossì fino alla punta dei capelli e il suo cuore prese a battere fortissimo. Non poteva credere a quello che aveva sentito. Rimase immobile per un po' di secondi, poi si strinse Ash al petto, confusa e emozionata. Lui ricambiò, sospirando. Chiuse gli occhi e affondò il naso nelle pieghe della maglia di Misty per annusarne il profumo, quello vero. L'aroma accogliente e amabile lo riportò a Kanto, ai vecchi ricordi, alla vera amicizia. Rimasero per un po' abbracciati, in silenzio, lasciandosi cullare dal nitido e rilassante suono del vento, poi lei lo allontanò con delicatezza, nervosa, e ritornò nel suo letto. - … grazie, ne avevo bisogno … - Ash si sistemò meglio nelle coperte e, dopo aver sbadigliato, le sorrise dolcemente. - Se c'è qualcosa che non va svegliami, ok? Buonanotte, Misty. -
Misty lo guardò e ricambiò il sorriso, poi spense la lampadina. - Buonanotte, Ash. -

Angolino_Eterno
Ah, la Pokéshipping ... nonostante Misty sia un po' datata non smette di piacermi!
Spero che Ash non sia sembrato troppo romantico, alla fine. Ma ogni tanto dovrà pur tirare fuori la sua voglia d'amore, no? <3 E scommetto che, tralasciando il fatto che sia un idiota, sa anche essere più dolce di così ;9
Il prossimo capitolo è tutto Wishful, vi volevo solo avvertire -.-. Ok, mi sembra di non aver tralasciato nulla, mi auguro che sia stata di vostro gradimento adesso la taglio corta qui o non finirò più di parlare, disdetta :'D
Ciaù!

Lucy

 

 

 

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Capitolo 3
*** Al Villaggio dei Draghi (Wishfulshipping) ***


AL VILLAGGIO DEI DRAGHI
 

Iris passò una mano sotto il capo fragile di Spighetto con un sospiro e glielo sollevò con estrema cautela, poi gli portò alla bocca un'altro po' di medicina naturale. - Ecco, coraggio, bevi, così ... - sussurrò, sorridendo con dolcezza. Odiava vederlo conciato in quel modo, con la faccia scavata e gli occhi contornati di viola. Le mancavano molto la sua continua parlantina arricchita ogni giorno da nuovi termini ispirati alla cucina, le sue noiose ma pratiche e costruttive "Ore di valutazione", le sue affascinanti e colte "Ore dedicate al metrò" e il suo infinito spazio dedicato alla scienza, dove tutto ha una logica e un senso. Pensò con rammarico a tutte le volte in cui l'aveva fatta ridere e divertire e lo accarezzò con tenerezza fra i capelli. - Quando ti riprenderai andremo insieme al Villaggio dei Draghi. - gli disse, poi gli stampò un affettuoso bacio sulla fronte. Quella mattina si era occupata solo di raccogliere più erbimedio possibili. Era necessario che lui accumulasse un po' di forze, perchè lo doveva urgentemente portare al Villaggio dei Draghi; più aspettava e più le sue condizioni peggioravano. La giovane attese, attese e attese in una speranza fino a quando il sonno iniziò a farsi sentire. Socchiuse gli occhi e sbadigliò, esausta. Non ce la faceva più, erano le 3:00 di notte, se non si sarebbe riposata ora l'avrebbe sicuramente fatto dopo. Trascinata dal soave canto del sonno che la incitava a chiudere gli occhi appoggiò la schiena contro la parete rocciosa della grotta e, con la testa di Spighetto adagiata sulle gambe, si addormentò piena di dubbi e preoccupazioni. Poco dopo, a svegliarla fu una carezza, silenziosa e piacevole come il rilassante fruscio del vento.
 - Iris ... - la voce che la chiamò nel buio della notte era molto debole.
La ragazza aprì lentamente gli occhi e per istinto li portò su Spighetto. La gioia che provò nel vederlo a occhi aperti fu tale da farla quasi urlare di felicità. L'intenditore felice di vederla così gioiosa abbassò la mano, riappoggiandola sul suo ventre dolente. Sorrise con rammarico e tenerezza. - Ciao, Iris ... - Perlomeno era sveglio, ma soprattutto VIVO. Prima che potesse accennare un'altro sorriso Iris si chinò in avanti e lo abbracciò fortissimo, come se fosse un oggetto di estremo valore che per un momento aveva temuto di perdere. Perchè in effetti era andata all'incirca così. - Spighetto!! - esclamò, emozionata nel sentire il cuore del ragazzo battere un po' più regolarmente. - Che bello sapere che le mie medicine ti hanno fatto bene! -
Il ragazzo affondò il naso nelle spalle della giovane per tentare di non pensare all'intenso mal di testa che gli trapanava le tempie da ore e cercò affannosamente di non piangere, ma lacrime di dolore iniziarono ad appannargli la vista. Nonostante fosse felice di essersi ripreso, il male non era affatto diminuito. - Iris ... -
- Dimmi, Spighetto, dimmi ... -
- Iris ... - Spighetto all'improvviso avvertì come un possente calcio allo stomaco e cercò di scacciare via un inaspettato conato di vomito. Si sciolse dal quell' amorevole abbraccio, rosso in volto, e si allontanò un poco. - ... dove siamo ... - chiese, confuso. - Dov'è Ash ... -
- Siamo vicino a Forteverdepoli, e Ash è andato alla Lega ... - gli rispose Iris, lasciando che lui tastasse il terreno roccioso un po'ovunque per capire in che circostanze si trovasse.
- Iris ... - sussurrò di nuovo il ragazzo dopo un attimo di silenzio, prendendole le mani. La guardò negli occhi con intensità, quasi come se la volesse ipnotizzare, poi la accarezzò fra i capelli violacei. - Iris, come sei bella, hai degli occhi meravigliosi ... peccato che non possa assaporare la tua bellezza, in questo momento ... - la ragazza, commossa e lusingata, lo abbracciò di nuovo e lui trovò la forza di ricambiare. - Aiutami, ti prego ... - i due ragazzi rimasero abbracciati per un tempo che parve infinito, e mentre Spighetto tentava di non vomitare, Iris lo coccolava per tranquilizzare il suo stato confuso, frastornato e agitato. - Voglio andarmene via di qui ... desidero rimettermi in sesto al più presto, dobbiamo raggiungere Ash alla Lega ... -
- Ehi, rilassati, solo un'attimo fa eri svenuto ... ti sei ripreso adesso, con calma faremo tutto, te lo prometto ... ma prima è necessario che tu ti rimetta in forze. -
- Sono svenuto ... - Spighetto iniziò ad ansimare e un dubbio s'impossessò della sua mente traumatizzata. Tutto d'un tratto cominciò ad agitarsi. Si sollevò in piedi, barcollando, e iniziò a camminare avanti e indietro. Sembrava un ubriaco. - Come sono svenuto?! Iris, che cosa mi è successo?!?! - gemette, sgranando gli occhi. Lo spavento, la fretta di muoversi, l'ansia e il nervoso furono così tali da causare dentro di lui un senso di nausea insopportabile. Questa volta il calcio allo stomaco fu potente e deciso.
- Sì, ma è tutto finit ... - Iris non riuscì a finire che l'intenditore iniziò a vomitare, imbarazzatissimo. - Spighetto! - la ragazza gli venne vicino e gli avvinghiò con dolcezza le spalle, poi gli appoggiò una mano sull' addome contratto e cercò di calmarlo. Spighetto gli strinse le dita con debolezza e scoppiò in lacrime dal dolore. Basta, era inutile nascondere l'evidenza. Soffriva, non riusciva a reggersi in piedi, la testa gli pulsava troppo forte, le mani e il corpo gli tremavano ininterrottamente e il male che sentiva allo stomaco era a dir poco allucinante. In quel momento avrebbe preferito essere rimasto svenuto, il dolore che lo sorprese non appena svegliato sembrò subito soffocarlo, provocandogli una reazione impossibile da contenere, e cioè quella di rimettere fino all'estenuazione. - ... va tutto bene, Spighetto, tranquillo, è finita, sei qui con me ... - gli sorrise Iris, sperando di rilassarlo almeno un poco con quelle parole. - ... ho tutta la situazione sottocontrollo ... -
- Mi dispiace ... - si rattristò l'intenditore, preoccupato sia per Ash, che ora per fortuna aveva raggiunto la Lega, sia per Iris, per averla fatta agitare in modo osceno e assurdo. Si mise a sedere e guardò in basso, cercando in tutti i modi di nascondere l'imbarazzo. - Mi dispiace tanto ... -
- Di cosa ... -
- Di averti fatta preoccupare ... -
Iris sgranò gli occhi e si sentì arrossire, le venne voglia di baciarlo. Amava quando si assumeva le colpe, ma questo non era il momento di pensare a quanto lo adorava, a quanto lo stimasse e lo ammirasse, a quanto lo amava anche se lo nascondeva sempre rispondendogli male. - Spighetto, non essere triste ... - disse, coprendolo con il gilet per fermare la sua tremarella. Fu tutto inutile, non era di freddo che tremava. Spighetto la guardò, riconoscente, e fece per abbracciarla, quando un'altro conato iniziò a premere ininterrottamente sulla sua gola infiammata. Disperato si corpì la bocca con una mano, gattonò velocemente in un angolo della grotta per evitare di vomitare sopra Iris e rigettò ancora. Il male che lo colpì alla gola, allo stomaco e alla mascella fu così micidiale da farlo addirittura urlare. La ragazza volle andare ad aiutarlo, ma lui le fece cenno di allontanarsi, dopodiché scoppiò di nuovo a piangere, questa volta di disperazione, non di dolore. - Spighetto ... - lo chiamò lei, agitata. - Non c'è più tempo, se continui a rigettare in quel modo vuole dire che la cosa è grave ... dobbiamo andarcene via di qui, ADESSO ... -
- Sì ... - mormorò lui, asciugandosi le guance bagnate e pulendosi la bocca con la manica della camicia. In quel momento gli venne il forte desiderio di avere accanto a lui non solo Iris, ma anche Maisello e Chicco, che in quelle situazioni lo aiutavano sempre. Gemette di nostalgia.
- Al Villaggio dei Draghi scopriranno sicuramente che cosa hai e ti cureranno, ne sono certa. - gli spiegò Iris, avvicinandosi per aiutarlo a sollevarsi da terra. Il ragazzo la guardò, stupito, poi le passò un braccio dietro al collo e lei gli strinse con amore la mano. Con delicatezza, dopo averlo alzato, iniziò a farlo procedere verso l'uscita della grotta. Spighetto non sapeva nemmeno dove metteva i piedi, camminava con incertezza, paura e fretta. - Vai piano, Spighetto ... ce la fai? -
- Sì, sì, con te accanto sì ... grazie ... -
- Dai, smettila di ringraziarmi ... - arrossì Iris. Con calma risalirono tutta la collina, e all'aperto Spighetto prese un po' di colore in quel suo viso scarno e bianco come il latte. Ogni tanto veniva a mancare, ma grazie a Dio si risvegliava quasi subito. Una volta raggiunta la stradina, Iris fece sedere l'amico su una roccia. Il ragazzo inchiodò gli occhi in un punto morto immerso nel buio e iniziò a boccheggiare un po' d'aria fresca, tenendosi aggrappato come più poteva per non scivolare. Stava malissimo, e se non si sbrigavano le sue condizioni sarebbero sicuramente peggiorate. L'unica cosa positiva era che la febbre almeno gli si era abbassata di 3 C°. - Stai qui e non ti muovere. - gli ordinò Iris, preoccupata per il modo in cui respirava.
- Dove vai ... -
- Vado a cercare qualcuno di passaggio al Villaggio dei Draghi, non possiamo raggiungerlo a piedi, perchè mi moriresti a metà percorso. - Iris stava per andarsene, quando Spighetto allungò un braccio e le afferrò una mano, bloccandola e stringendosela a sé quasi come se volesse darle un bacio.
- Iris, ti prego ... - mormorò, debole. - Non lasciarmi solo ... -
Iris venne colta da un profondo senso di tristezza. Lo abbracciò forte e scosse il capo, quasi piangendo. - Spighetto, no, non pensarlo neanche, sai che non succederà. Devo solo ... -
- Almeno portami con te ... -
- Ma ... -
- Non voglio che ti allontani, per favore ... - l'intenditore aggrottò le sopracciglia e le strinse le mani, mentre il vento ormai lo buttava per terra da quanto era debole. Una lacrima gli rigò il volto e Iris si stupì nel vederlo piangere di nuovo, dato che si era sempre dimostrato un ragazzo maturo e forte. - ... ho bisogno di saperti accanto a me, Iris ... -
- Si tratterà solo di pochi minuti, vedrai che tornerò presto ... -
Spighetto tentò in qualche modo di ribattere, quando l'aria gli venne a mancare e svenne di nuovo. Scivolò di peso all'indietro e Iris, scandalizzata, lo afferrò agilmente per un braccio, salvandolo da una caduta che per lui sarebbe stata sicuramente spiacevole. - Spighetto, ti prego, non svenirmi adesso!!! ... - lo tirò su con forza e se lo strinse al petto, proteggendolo dalle trasparenti insidie della notte. Anche lei aveva paura. Paura di perderlo. - ... dannazione, ma che cosa hai ... spero che l'acqua che hai bevuto al lago non c'entri nulla con questi svenimenti, perchè non riuscirei mai a perdonarmelo ... - in quel momento per pura fortuna proprio davanti a loro passò un carro agricolo carico di fieno, trascinato da due Rapidash guidati a loro volta da un uomo magro e barbuto, che andava in direzione del Villaggio dei Draghi. Iris sgranò gli occhi. Era l'unica occasione che aveva per raggiungere il villaggio. Stese Spighetto sul bordo della strada, lo baciò lievemente sul collo sudato e fece una rapida corsa per raggiungere il carro, poi si posizionò in mezzo alla strada e stese le braccia. - Si fermi!! - I due Rapidash impuntarono gli zoccoli e, con loro grande stupore, si fermarono e iniziarono a sbuffare fumo dalle narici.
L'uomo scese giù dal carro, disturbato, e le puntò una torcia addosso. - Ehi, ragazzina, che ci fai sveglia a quest'ora, togliti dal mezzo della strada!! -
- La prego, mi aiuti ... un mio amico sta malissimo, ho bisogno di portarlo al Villaggio dei Draghi al più presto ... -
- Non se ne parla. E ora, con permesso, ma ho fretta. -
- COSA?! - Iris scoppiò a singhiozzare come una bambina di 2 anni a cui avevano rubato le caramelle. Non si sarebbe spostata di lì nemmeno a frustate. - La prego, è questione di vita o di morte! -
- Ah ... allora dimmi ... dov'è il tuo amico ... -
Iris prese l'uomo per la manica della maglietta e lo trascinò dove prima aveva lasciato Spighetto. Il ragazzo era ancora a terra, più morto che vivo, con la bocca semiaperta e l'espressione dolorante. - Oh, che Zekrom mi fulmini ... povero ragazzo, non è messo benissimo. Ehi, lo conosco, mio figlio lo ha sfidato e ha vinto la sua prima medaglia, mi sembra si chiamasse ... ehm ... medaglia tris ... non è il Capopalestra di Levantopoli? -
- Sì! -
- Va bene, allora ... montate dietro. - si decise ad aiutarli l'uomo, dopodiché ritornò alla sua postazione. Iris si chinò in ginocchio e in quel momento Spighetto aprì gli occhi. Le sue condizioni peggioravano sempre di più. - Iris ... - le labbra, rosse come il fuoco e secche come un'arida savana senza vita, si muovevano a fatica, e il ragazzo fece uno sforzo immane per pronunciare il nome dell'amica.
- Dobbiamo salire su questo carro ... forza, aggrappati a me ... -
Una volta che i due ragazzi, assonnati, si furono sistemati comodamente sul carro, i due Rapidash ripartirono immediatamente, cercando di andare il più veloce possibile, e le buche sul terreno ben presto provocarono in Spighetto indigeribili conati di vomito. Il ragazzo si slanciò in avanti e iniziò a vomitare una sostanza violacea e un po' di schiuma bianca. Iris lo abbracciò da dietro evitando così che scivolasse, mentre un dubbio iniziò ad accenuarsi nella sua testa preoccupata. - Spighetto, cerca di resistere ... -
- Iris, sto tanto male ... - si lamentò Spighetto, ormai sul punto di crollare dalla stanchezza. Appoggiò con dolcezza il capo sulle spalle dell'amica e esausto tentò di addormentarsi, facendosi forza e ignorando le buche, che gli ribaltavano lo stomaco. La ragazza emise un gemito e lo abbracciò forte, poi si coprirono con un po' di paglia e crollarono dal sonno in pochi minuti. Dormirono teneramente abbracciati l'uno all'altro, e quando finalmente arrivarono al Villaggio dei Draghi, fu l'uomo a svegliarli.
- Siamo arrivati. - disse, togliendo loro di dosso i ciuffi di paglia.
- Davvero? - chiese Iris massaggiandosi il collo, incredula, assonnata e anche un po' stordita. Vedere Spighetto ronfare distrutto sopra di lei la fece diventare rossa.
- Sì ... forza, ti aiuto a far scendere il Capopalestra Spighetto ... -
A sentire il suo nome il ragazzo si svegliò di soprassalto, sgranando gli occhi. - No, ce la faccio da solo ... - mentì, non riuscendo a sopportare tutte quelle meravigliose attenzioni. Si tolse da sopra il corpo morbido di Iris e scese faticosamente dal carro con un salto agile, ma quando scontrò la suola delle scarpe con la terra gli vibrò inaspettatamente tutto il corpo. Cadde miseramente in ginocchio, rosso in volto per tale umiliazione. Iris gli appoggiò le mani sulle spalle, lo sollevò con forza e lo aiutò a sostenersi. Ringraziò l'uomo e, lasciandosi il carro alle spalle, cominciò ad avanzare lentamente per permettere all'intenditore di adeguarsi all'andamento.
- Come ti senti ... - gli chiese, guardandolo affannarsi per cercare di mostrarsi il meno debole possibile davanti a lei.
- Più o meno ... - mormorò lui con fatica, biascicando le parole. I due raggiunsero la casa della vecchia saggia in assoluto silenzio, sia per godersi la pace della notte di cui il cielo stellato andava via via velandosi di un rosa opaco e incerto, sia perchè lui faceva molta fatica per parlare, e ogni volta che apriva bocca il dolore alle mandibole gli impediva di continuare a chiacchierare, propagandosi in poco tempo per tutta la testa. - Vecchia saggia!! - la chiamò Iris una volta arrivata, bussando alla porta. L'anziana andò ad aprire, e quando vide il modo in cui era conciato Spighetto il sorriso e la stanchezza le svanirono dal volto rugoso e espressivo in un battito di ciglia.
- Mi dispiace averla svegliata alle 4:00 di mattina, ma è urgente!! -
- Che succede, Iris. - domandò la vecchia, confusa.
Iris fece per risponderle, quando Spighetto ebbe un improvviso malore, perse l'equilibrio e cadde precipitosamente in avanti. - Spighetto!! - urlò l'amica, spaventata.
L'anziana per fortuna lo afferrò prima che potesse cadergli addosso e senza esitazione alcuna lo abbracciò con dolcezza, iniziando a coccolarlo teneramente fra i capelli per placare i suoi ansimi deboli. Dopo un attimo di meditazione finalmente capì che cosa aveva Spighetto e perchè continuava a svenire. - Ho capito cosa gli causa tanto dolore. -
- Davvero?! -
Il ragazzo posò il capo sulle spalle della vecchia e chiuse gli occhi in una smorfia di dolore, voltando le spalle a Iris.
- Che cosa gli succede, vecchia saggia! - si allarmò la ragazza, stupefatta.
- Iris, non adesso ... - fece la vecchia in un sussurro pensieroso, per poi dividere i due ragazzi semplicemente sbattendole la porta in faccia. Iris rimase lì, ferma immobile, a bocca aperta.
Appoggiò una mano sul legno liscio della porta e abbassò lo sguardo. I suoi occhi marroni si riempirono improvvisamente di lacrime. - Spighetto, andrà tutto bene ... - mormorò, quasi sperando che con quel gesto potesse condividere la sua forza con quella debole del ragazzo, a cui serviva sicuramente. Si arrampicò con rammarico su un albero di mele e liberò il suo amato Axew dalla pokéball, poi staccò una mela da un rametto frondoso lì vicino e gliela consegnò perchè la mangiasse. Il pokémon se la divorò in un minuto, poi, sazio, si sedette di fronte a lei. A vedere la sua padroncina distrutta intuì tutto.
- Ax? - chiese, inclinando il capo.
La ragazza lo prese in braccio e se lo strinse a sé senza rispondere, poi pianse in silenzio per un tempo indefinito. Si addormentò con la testa piena di confusione, pochi minuti prima dell'alba
.

Angolino_Eterno
Altri 3 capitoli e questa fic dovrebbe concludersi. Spero di avervi messo al meno un po' di suggestione (anche se molti di voi sperano sicuramente che nel prossimo capitolo Spighetto muoia D:), ci tengo a tenere sulle spine! Ringrazio tutti quelli che stanno seguendo la fanfic e tutti quelli che l'hanno letta e hanno avuto pietà di me XD!!

Lucy

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Capitolo 4
*** Tristezza alla Lega pokémon ***


TRISTEZZA ALLA LEGA POKE'MON


- Oshawott, usa “Conchilama”! - gli ordinò Ash, tendendo una mano in avanti.
- Osha!! - il pokémon si tolse la conchiglia color crema dal petto e con una corsetta rapida si gettò sul pokémon dell'avversario, poi gli sferrò un colpo potente e probabilmente molto doloroso.
- Oh, no, Leavanny! - gemette l'altro allenatore, stringendo i denti.
- Leavan … -
- Osawott, bravo!! Adesso attacca con “Pistolacqua”, più volte, veloce!! -
Oshawott eseguì nuovamente gli ordini di Ash e sparò un getto d'acqua contro Leavanny, che cadde a terra con un gemito, incapace di difendersi. E prima che potesse rialzarsi un' altra ondata di forma cilindrica la mise KO e la spinse bruscamente addosso al suo allenatore, facendogli perdere l'equilibrio.
- Leavanny non è più in grado di lottare! - dichiarò l'arbitro, alzando una mano al cielo. - Quindi, il vincitore è Oshawott!! -
- Oshawooootttt!!! - esclamò Oshawott, felice, e senza esitazione alcuna saltò fra le braccia di Ash.
- Bravissimo Oshawott, sapevo che ce l'avresti fatta!! -
- Osha!!! -
Misty sorrise e decise di raggiungerlo in campo, felice. Aveva seguito la lotta dagli spalti, con Togepi sulle cosce, emozionatissima. Sebbene Oshawott all'inizio fosse in difficoltà, Ash era riuscito a capovolgere la sitazione. Era davvero un mito, come al solito a sorprenderla era sempre il primo. E quell'amore che provava per lui, così intenso e profondo, era cresciuto ancora. Con una corsa veloce gli venne incontro. - Bravo, Ash!! -
- Togepiii!! -
- Hai visto, Misty? - il ragazzo si voltò verso di lei, gli occhi color corteccia che brillavano di gioia. - Hai visto? Sono passato al prossimo turno! -
- Sì … - la giovane Capopalestra arrossì lievemente. - … bravissimo … -
- Lo so! Ma è tutto merito di Oshawott se abbiamo vinto! -
Oshawott, che aveva seguito la conversazione aspettandosi un bacio da film, orgoglioso alzò il capo e batté la sua zampetta candida contro la conchiglia, producendo un suono piatto e deciso. - Oshawooott!! -
- Ma certo; - Misty si mise in ginocchio e gli passò una mano sulla testa a mo' di carezza, poi gli fece l'occhiolino. - ovvio che è solo grazie a te se hai portato questo babbeo del tuo allenatore al prossimo turno! -
- Osha!! -
- Cosa?! - Ash arrossì, irritato. - Come osi darmi del babbeo!! Oshawott, non dirmi che la sostieni!! -
Oshawott annuì.
- Come?! -
- Visto …? - alzò un sopracciglio Misty, divertita. - Sei un babbeo, anche il tuo pokémon lo pensa. -
- Ah, certo!! Adesso te la faccio vedere io! - Ash improvvisamente la toccò su una spalla. - Prendi tu! -
- Co …! -
- Dai, coraggio, vediamo se riesci a prendermi!! -
Misty rimase a bocca aperta. - Non ci posso credere, sei proprio un ragazzino … -
- Forza, non avevi detto di essere una ragazza molto veloce …? -
- Sì, certo che sono veloce!! - la ragazza assottigliò la vista per prendere la mira, poi fece un balzo e iniziò ad inseguirlo. - Allora arrivo!! -
Togepi e Oshawott si guardarono, quando Togepi toccò il castoro azzurrino nel naso. Il pokémon se lo toccò, e una volta capite le intenzioni dell'amico cominciarono a rincorrersi, felici anche loro per la meritata vittoria.

 

Misty si sedette sul letto e sospirò profondamente, mentre Togepi, Oshawott e Pikachu stavano stesi sul davanzale ad abbronzarsi la schiena, incuranti dei loro allenatori. Le venne in mente l'abbraccio di ieri sera, Ash che le annusava la pelle del collo per catturarne il profumo marino mentre pensava con rammarico ai suoi amici rimasti indietro … sorrise. Non avrebbe mai immaginato che Ash le chiedesse all'improvviso di abbracciarlo forte. Proprio lui, l' “eterno bambino”, uno stupido ragazzino di 10 anni che ancora non si era accorto che lei si struggeva per avere un suo benedetto bacio da tantissimo tempo. - Ash … - mormorò, guardandolo uscire dal bagno con addosso una t-shirt ingrigita e dei jeans fino alla vita, blu elettrico. Voleva parlarne. Doveva parlarne. Ora che erano soli e tranquilli, ora che il tempo glielo permetteva, ora che finalmente l'aveva trovato, doveva dichiararsi. Il ragazzo le inchiodò gli occhi addosso, sorridente. - Sì, Misty? -
- Che … che cosa … - la ragazza strinse le lenzuola e iniziò a balbettare dall' emozione. - Che … cosa … tu … hai … cosa … -
- Misty, ce la puoi fare. -
- Sì, io … cosa hai provato quando … - Misty serrò gli occhi e prese un bel respiro. Quello che doveva fare era semplice: chiedere ad Ash che cosa aveva provato mentre si abbracciavano, ieri notte. - Che … io … Ash … - rivolse lo sguardo contro il muro e si strinse nelle spalle, imbarazzatissima. L'amore le giocava sempre brutti scherzi, ma doveva dirglielo. Chissà quando l'avrebbe rincontrato ancora … - Che cosa hai provato quando ci siamo abbracciati!!!! - gridò, tutto d'un fiato, per poi nascondersi il viso fra le mani evitando così di incrociare lo sguardo con quello dell'allenatore.
Silenzio.
Ash scosse il capo e la sua espressione solare divenne seria. - Misty, mi sentivo solo … - arrossi leggermente. - … tutto qui … -
- Ma … - Misty si passò una mano fra i capelli. - Ma … hai provato solo questo? Solitudine? O … non so … -
Ash ci rifletté su. E proprio mentre stava per aprire bocca sentì bussare alla porta. Si alzò dal letto e andò ad aprire. Era la dottoressa Joy, che con faccia piuttosto preoccupata era venuto a chiamarlo. - Ash Ketchum? -
- Sì? Che succede? -
- C'è una chiamata per te da una certa Iris. -
- Davvero?! - gli occhi del giovane cominciarono a luccicare e il suo cuore prese a battere all'impazzata.
Anche Misty percepì il suo stato nervoso e contento. - Ash … vengo con te! -
I due si precipitarono al telefono, evidentemente in preda ad un' ansia irrefrenabile, e una volta arrivati l'allenatore lo afferrò e se lo portò immediatamente all'orecchio. - Pronto …? -
- Ash!! -
- Oh, Iris! -
Misty sorrise e si portò le mani al cuore.
- Iris, ti supplico, dimmi che va tutto bene!! -
- Ash … - Iris, dall'altro capo del telefono, era distrutta. - Ash, ... mi dispiace se non sono riuscita a chiamarti prima, non ne ho avuto l'occasione ... -
- Non ti preoccupare … notizie di Spighetto? -
- Sì! Dopo che te ne sei andato si è ripreso, grazie al cielo … le erbe che hai preso quella sera devono avergli fatto effetto. -
- Che Arceus sia benedetto! E? -
- E con calma abbiamo raggiunto il Villaggio dei Draghi … - Iris strinse la cornetta e si morse il labbro inferiore, poi chiuse gli occhi e aggrottò le sopracciglia. - … stava malissimo … -
Ash si rabbuiò e Misty gli poggiò una mano sulla spalla, facendogli capire che le era accanto. - Che faccia aveva … -
- Stralunata … era così confuso, parlava con una fatica immane … -
- Oh, no … -
- Non si reggeva in piedi, Ash, l'ho dovuto aiutare per tutto il tempo … e aveva due occhioni disperati che non facevano altro che guardarmi … - Iris fece una pausa. Il pensiero dello sguardo implorante di Spighetto, così dolce e triste al contempo, le tolse il respiro per pochi secondi. - E' svenuto più volte, ha vomitato tantissimo, ed era esausto. Esausto. -
Le parole della ragazza sconvolsero del tutto Ash, di cui la felicità era diventata solamente un ricordo lontano, visibile forse solo a Misty. - Iris, ti prego, non dirmi questo … -
- Ora è nelle mani della Vecchia … resterò qui fino a quando non si sarà rimesso, e poi ti raggiungeremo … -
- Sì, va bene … - annuì Ash, completamente immerso in un mare di tristezza. - … tu come ti senti. -
Iris esitò ancora prima di rispondere. Guardò in basso e si tamponò le guance con la lunga manica della sua tunica per asciugarsi le lacrime, che avevano continuato a cadere per tutta la notte. - Bene. - disse poi, ferma. Era una bugia. Più tempo passava e più sarebbe voluta morire. - Tu? Come va con Misty? -
- Bene, bene, siamo alla Lega … ho già vinto un po' di turni … -
- Bravo! -
- Sì … -
- Con quali pokémon ti sei aggiudicato la vittoria? -
- Allora, vediamo … - Ash iniziò a contare sulle dita. - All'inizio Charizard, poi Pignite e in seguito Oshawott. Forse nel prossimo turno userò Krokodile. E' da un po' di tempo che non lo tiro fuori dalla pokéball. -
- Sì, povero … scusami, Ash, ma ora devo proprio scappare … ci vediamo uno di questi giorni … prometto che ti porterò Spighetto intero … tu pensa solo a vincere! - lo liquidò improvvisamente Iris, troppo triste per occuparsi di Ash. Il giovane rimase immobile, con il telefono ancora incollato all'orecchio. Sospirò amaramente, dopodiché riattaccò.
- Come sta Spighetto … - chiese Misty, preoccupata.
- … male … - mormorò lui, per poi iniziare a lacrimare. La ragazza sgranò gli occhi. Era una delle poche, rare volte in cui vedeva Ash Ketchum piangere. Istintivamente lo abbracciò, stringendoselo forte al petto, e dopo neanche qualche secondo iniziò ad accarezzarlo teneramente fra i capelli color cenere, fregandosene della forte emozione che le stava scombussolando la mente.
- Ash … -
- Misty, va tutto malissimo … -
- Perchè dici questo, vedrai che si rimetterà … -
- No! - Ash sollevò il capo e la guardò, con faccia visibilmente agitata e irritata. - Ho cercato di trattenermi, ma i miei sforzi sono tutti inutili!Voglio bene a Spighetto!! Certo, non quanto ne voglio a Brook, ma …! E' comunque mio amico, e sto male per lui!! -
- Ash … -
- Torniamo in camera. - fece il ragazzo, sciogliendosi dall'abbraccio. Salirono le scale, in silenzio, e si infilarono di nuovo nella loro stanza. Oshawott, Pikachu e Togepi stavano ancora prendendo il sole, e dormivano beati. Ash afferrò rapidamente il suo zaino e lo aprì affannosamente. La sua faccia arrabbiata non prometteva nulla di buono.
- Che cosa pensi di fare … - chiese Misty, preoccupata.
- Torno indietro. -
- COSA?!?!? -
Ash ignorò l'improvviso tono sorpreso dell'amica e iniziò a metterci dentro oggetti ed indumenti che aveva tirato fuori solo ieri.
- Ash!! - la Capopalestra gli afferrò un braccio, sperando di fermarlo, ma lui si liberò dalla presa con uno strattone potente. - Ash, sei pazzo?! Vuoi mollare tutto proprio ora, che sei quasi arrivato in semi-finale?! Spighetto non te lo perdonerebbe MAI!! -
- Se fossi rimasto, al posto che abbandonarli, forse sarebbe stato meglio per tutti: ho lasciato da sola Iris, indifesa, a cavarsela da sola … sono solo un'egoista!!! -
- Ma è stata lei a dirci che dovevamo andarcene!! -
- Sì, ma …! Lo diceva per finta!! So che ha bisogno di me, ora più che mai … era distrutta, quando l'ho sentita al telefono!! -
- Ma …! -
Ash si addentò il labbro inferiore e i suoi occhi cominciarono a brillare. Basta, non ce la faceva più. Esplose. Si tolse velocemente il cappello dal capo, in preda ad una crisi di nervi, e lo lanciò a terra, poi iniziò a calpestarlo. - Li ho abbandonati!! Li ho lasciati soli!! I miei amici … loro mi sarebbero rimasti accanto fino alla fine!! -
Misty lo abbracciò velocemente da dietro e gli appoggiò il capo sulla schiena. Avvinghiarlo e stringerlo adesso le suonava così familiare … non le faceva più vergogna. Questa volta il ragazzo non la respinse. - Ash, ascoltami: la Lega è il sogno di ogni allenatore. Non puoi abbandonarla così. Non ricordi tutta la fatica e le lotte solo per aggiudicarti un posto qui dentro? Tutti quegli allenamenti intensivi insieme ai tuoi pokémon? Tutto il tempo speso per dedicarti a loro? Vuoi gettare tutto all'aria? -
Ash non rispose, continuò ad ansimare furiosamente, arrabbiato con sé stesso per aver voltato le spalle ai suoi due amici. La Capopalestra di Kanto chiuse gli occhi e allentò la presa, tentando in qualche modo di domare il suo nervosismo. Ash parve un po' calmarsi, ma comunque si tenne rigido. - Spighetto capirà sicuramente. Lo sa che la Lega è sempre stato il tuo obbiettivo. -
- E invece no, sarà arrabbiatissimo con me, lascia che si riprenda … e anche Iris, che si è presa cura di lui per tutto il tempo!! Ed io, come un perfetto cretino … - ad Ash scappò un gemito e a ruota lo seguirono numerosi singhiozzi. - … a lasciarla nella grotta, sola, consapevole di quanti rischi avrebbe potuto correre … sono un idiota!! -
- No, Ash, non dire assurdità … - Misty tentò di farlo nuovamente ragionare, quando il ragazzo si voltò e la abbracciò forte, piangendo debolmente. L'unica cosa di cui aveva bisogno, ora, era solo di essere capito. Si sentiva colpevole, e i sensi di colpa gli stavano rodendo il cuore.
- Misty, sono un egoista … una volta arrivato a Forteverdepoli avrei potuto agire in qualche modo, e invece mi sono precipitato alla Lega senza neanche pensarci due volte … voglio cancellarmi dalla lista e raggiungerli … -
- Non è vero, so che sei rimasto in pensiero per loro, e anche se non lo davi a notare eri a pezzi. - Misty gli prese il volto fra le mani e gli asciugò le gote inumidite dalle lacrime, poi gli raccolse il cappello da terra e glielo rimise sul capo. - Ash … va tutto bene. Se è vero che sono tuoi amici non possono avercela con te. -
Il ragazzo scosse il capo. - Loro … loro … -
- Loro non hanno una Lega da vincere. - concluse per lui Misty, sorridendogli. - Ash, Spighetto e Iris hanno fiducia in te, non macchiarti la mente di accuse stupide e infantili. Prima di agire pensa … -
Ash portò lo sguardo sul suo zaino. L'aveva riempito in modo mostruoso, gli accappatoi erano tutti stropicciati e gli oggetti sparsi un po' ovunque. Sospirò e lo gettò in un angolo della stanza. - E va bene. - disse, serio. - Resterò. Ma se Spighetto non si riprenderà io li raggiungo. -


Angolino_Eterno
Dio, che brutto capitolo, non è neanche scritto bene ... mi sono accorta che uso sempre gli stessi termini ... uno di questi giorni mi leggerò un po' il mio fedele dizionario ù.ù.
Povero Ash ... spero di non averlo fatto troppo OOC ...
Innanzitutto volevo ringraziare Oshawott_25 per le sue recensioni e per la sua pazienza nell'attendere i capitoli e per il suo sostegno <3
Grazie Oshy, sei fantasticaaa!!
Il prossimo capitolo è tutto Wishful! Molto Wishful. Molto, molto Wishful!!
W LA WISHFUL :D!! Adoro quei due!!
Bene, se volete lasciare un parere fatelo pure, con questo vi lascio e ...
al prossimo aggiornamento!

Lucy

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Capitolo 5
*** Felicità al Villaggio dei Draghi! ***


FELICITA' AL VILLAGGIO DEI DRAGHI!


Iris smise di camminare avanti e indietro, poi guardò il cielo. Era di un azzurro splendente, spesso qualche Pidove compariva dal nulla, faceva qualche piroetta fra le nuvole e poi planava controvento. Sospirò. Per quanto si sforzasse di distrarsi, la preoccupazione non voleva abbandonarle la mente. Pensava continuamente a Spighetto, a come lo aveva lasciato, a quanto lo aveva visto soffrire … ad un tratto Axew le toccò una gamba per catturare la sua attenzione. Iris lo prese in braccio, sorridente. - Sì, Axew? -
- Ax, Axew Ax!! - le disse Axew, indicando la casa della vecchia saggia.
La ragazza ritornò cupa e ombrosa. - No, Axew, non possiamo entrare, mi dispiace … -
- Axew … -
- Anche tu sei preoccupato, vero? -
Il pokémon la abbracciò, annuendo debolmente, e Iris riprese a fissare i Pidove svolazzare beati nel cielo. Aggrottò le sopracciglia. - Speriamo che Spighetto si riprenda presto … chissà come sta, cosa ha … -

 

- Mhhhhh … - Spighetto finalmente si svegliò da un lungo sonno ristoratore. Aprì debolmente i suoi meravigliosi occhi color prato e lì inchiodò al soffitto. Alzò un sopracciglio. Dov'era finito l'intenso dolore di quella sera, tutti quei disturbi allo stomaco e alle tempie? - Che diavolo … - mormorò, sempre guardando in alto. Era tutto molto buio, nonostante fosse mattina inoltrata. Dai buchi delle tapparelle entrava un solo fascio di luce, che gli illuminava flebilmente alcuni tratti del volto. Forse l'avevano abbassata per farlo riposare meglio. Deglutì e strinse le lenzuola morbide. Tentò di ricordare che cosa era successo e quando quei momenti dolorosi gli riaffiorarono nella mente con un balzo si sollevò a sedere, sconvolto. - Iris … - la chiamò, guardandosi intorno. Si massaggiò il volto con un sospiro e fece per alzarsi per andarla a cercare, confuso, quando la vecchia saggia aprì la porta. Sorrise nel vederlo in forze.
- Ah, finalmente ti sei svegliato!! - esclamò, andandogli incontro e porgendogli un bicchiere dallo strano liquido verde che odorava di menta e pizzicava il naso. Spighetto guardò la bevanda, sconcertato, e poi osservò l'anziana, incerto e dubbioso.
L'anziana rise. - Tranquillo, è una medicina speciale dal sapore fresco e rigenerante. Coraggio, bevi, così potrai considerarti definitivamente guarito! -
- Ah, ok … per un attimo mi sono preoccupato … - Spighetto prese il bicchiere con delicatezza e se lo portò alle labbra, poi, tutto d'un fiato, mandò giù la medicina. - Grazie molte. -
- Ah, è Iris quella che devi ringraziare, non me!! - rise la vecchia, poggiandoli una mano sulla spalla. - E' rimasta qui ad aspettarti. Se ti vede ti giuro su Arceus che sviene dalla gioia. -
Spighetto rise.
- Povera cucciola, non l'avevo mai vista così distrutta in tutta la mia vita … ci tiene davvero a te. -
- Sì, lo so, e le sono grato. - l'intenditore sorrise con dolcezza e i suoi occhi brillarono lievemente. Iris lo aveva salvato dalla morte prima che fosse troppo tardi, era stata davvero una grande. Doveva tutto a lei se era ancora in piedi. - Beh, mi cambio e la raggiungo allora! -
- Sì, bravo … e spiegale anche che cosa avevi, o rimarrà con la nebbia nel cervello per tutta la vita. - la vecchia saggia uscì dalla camera e richiuse la porta, poi Spighetto s'infilò nuovamente nei suoi vestiti da intenditore professionista. Glieli avevano sicuramente lavati, dato che la camicia era ritornata di un bianco sgargiante e profumava intensamente di rosa, così come i pantaloni, il gilet e il suo fedele papillon color smeraldo. Si riflesse nello specchio e se lo sistemò meglio al collo, poi annuì. Ok, adesso sì che si riconosceva. Uscì dalla casa con agilità e, presa la pokéball di Pansage, gli ordinò di venire fuori. Prima di Iris voleva vedere lui.
- Pans!! - fece il pokémon, materializzandosi davanti ai suoi occhi.
- Ah!! - Spighetto arrossì dall'emozione. - Pansage, amico mio!! -
- Pansage?? - Pansage lo guardò e non passarono neanche due secondi che i suoi occhi avevano già cominciato a luccicare dalla forte gioia che provava in quel momento. - Pansageeeeeee!!! - esclamò, salatandogli addosso. Spighetto lo strinse fortissimo, ridendo. - Oh, Pansage, quanto ti ho pensato … pensavo di non poterti riabbracciare mai più … -
- Pans … - il pokémon gli si aggrappò alla spalla, emozionato, dopodiché gli attorcigliò la coda intorno al collo attento a non stringere troppo. L'intenditore lo guardò, gli occhi pieni d'amore. - Ti voglio bene, lo sai? -
- Pansage!! - annuì Pansage, intenerito da tutto quell'affetto improvviso. E dopo tutte quelle amorevoli attenzioni, Spighetto iniziò a cercare Iris con lo sguardo. Ora doveva pensare anche a lei. Sperduto cominciò a girovagare per il Villaggio dei Draghi con la sua scimmietta stretta stretta al suo braccio, che, curiosa, ne approfittò della situazione per contemplare case e persone. Il Villaggio dei Draghi era piccolo, sì, ma presentava ai suoi turisti un paesaggio unico al mondo. Enormi distese fiorite e dolci colline verdi lo attraversavano da nord a sud, puntellate a loro volta da grossi alberi stracolmi di frutti deliziosi, ma l'attrazione principale erano le due statue antiche di Reshiram e Zekrom, scolpite nella pietra e ancora pefettamente intatte. - Ah, se potessi farei una valutazione … - mormorò Spighetto, lasciandosi carezzare il collo da un soffio di vento.
- Pansage!! - esclamò all'improvviso Pansage, sgranando gli occhi.
- Uh? - Spighetto lo guardò e gli passò una mano sul capo, stranito. - Ehi, amico, va tutto bene? -
- Pans!! - Pansage indicò una persona poco distante da loro, impegnata nella raccolta di alcune mele; ad accompagnarla c'era un piccolo Axew molto familiare. Il ragazzo sorrise ed emise un gemito di allegria. - Iris … - sussurrò, scuotendo il capo. Osservarla con il cuore in pace era molto meglio che fissarla essendo consapevoli di morire nel giro di pochi minuti. Fece due passi in avanti, assaporandosi ogni suo movimento aggraziato. Era proprio Iris, stessi capelli color mirtillo, stessi occhi caramellosi, stessa pelle abbronzata che brillava ai nitidi raggi del sole. - Iris … -
La ragazza, d'altro canto, continuava a raccogliere mele di ogni forma e colore per pensare ad altro. - Quando Spighetto si riprenderà, sarà sicuramente affamato: gli preparerò una bella colaz … - la sua voce triste venne interrotta da un sussulto di Axew. - Axew, tutto bene? -
- Axew, Ax!! - Axew iniziò a saltellare dalla gioia. - Axew Axewww!! -
- Axew, che cosa c'è … -
- Iris!! - urlò Spighetto, finalmente catturando la sua attenzione.
- Spighetto … - Iris alzò lo sguardo, sbalordita, e le sue mani iniziarono a tremare dal nervoso. Il cestino di vimini che aveva costruito lei stessa quando era più piccola le cadde miseramente a terra, e le mele si sparpagliarono fra i fiori. - Oh, per tutti i Cottonee!! Spighetto, sei proprio tu!!!! -
- Iris!!! - Spighetto, ridendo dalla gioia, le venne incontro con una corsa e la abbracciò forte senza nemmeno pensarci due volte. - Oh, Iris … -
- Spighetto!! - la ragazza, commossa, iniziò a lacrimare.
- Oh, Iris, ti prego, non piangere ancora … - Spighetto le sollevò il volto e le asciugò le lacrime con due dita.
- Come posso non piangere!! - esclamò lei, sorridendo. L'intenditore si rallegrò nel vederla finalmente felice. - Che bello sapere che ti sei ripreso!! -
- Iris … -
I due giovani si abbracciarono ancora, questa volta però godendosi appieno il meraviglioso contatto dei loro corpi ravvicinati al massimo. Pansage e Axew si guardarono con aria maliziosa e annuirono lentamente, poi li lasciarono soli.
Spighetto, già che c'era, non resistette alla tentazione di accarezzarla un po' sulle gote. - Iris, non sai che gioia immensa che provo nel vederti così emozionata … -
- Spighetto, che bello sapere che stai bene … mi sono così preoccupata per te … - ammise Iris, arrossendo. Le venne voglia di baciarlo. - … più di quanto pensi … molto più di quanto pensi … -
L'intenditore tentò di cogliere il significato di quelle frasi significative, e aggrottò le sopracciglia, quando le labbra di Iris si spiaccicarono con dolcezza sulle sue guance rosee, dandogli immediatamente una risposta. Divenne rosso come il fuoco, se ci fosse stata la neve l'avrebbe sciolta immediatamente. Iris, a vederlo così, si lasciò sfuggire una risata. - Tieni! - disse, porgendogli una mela. - Sicuramente avrai fame. -
Spighetto prese la mela, ancora frastornato dal bacio, e la addentò con fame. Finalmente qualcosa di buono in grado di saziare il suo stomaco affamato. - Mh, deliziosa … ma sai che il sapore della mela rossa … - Iris chiuse gli occhi con un sospiro e scosse il capo. Ecco la tanto attesa “ora della valutazione” di una semplicissima, innoqua mela rossa. - … è più intenso rispetto a quello della mela verde, acida e secca, e della mela gialla, più morbida e granulata? Infatti è fantastico come la croccantezza di quella rossa si propaghi nel palato nel giro di pochi secondi … ottima mela!! Gli do 5 stelle!! -
- Scusa se ti interrompo, Spighetto … - cercò di distarlo la ragazza, non tollerando una parola di più. - Che cosa avevi? -
Spighetto ebbe un brivido; ingoiò un pezzo di mela e si rattristò un pochino. - Il ruscello da dove ho bevuto era avvelenato. -
- COSA?! - strillò Iris, sentendosi la causa di tutto.
In quel momento li raggiunse la vecchia saggia, che, rimasta un po' in pensiero, aveva deciso di andare a controllare la situazione. - Sì, esatto: - s'intromise, affiancandosi a Spighetto, che nel frattempo si era divorato la mela. - ho fatto delle ricerche su quel ruscello dopo che mi hai portato il tuo amico, e risulta che sia abitato da diversi Qwilfish. -
- Qwil che?? - chiese Iris, con un evidente punto interrogativo stampato in faccia.
- Qwilfish, pokémon pallone; è alto 0,5 m e pesa all'incirca 3,9 kg. - le spiegò con pazienza Spighetto, alzando un dito in aria con espressione da intenditore D.O.C.
- Ma è un pokémon di questa regione? -
- No, è originario di Jhoto, ma, sebbene raro, lo si può trovare benissimo anche qui. - questa volta fu la vecchia a prendere parola. - Si dice che le punte del suo corpo siano super velenose, e che per spararle gonfia il corpo bevendo più di 10 litri d'acqua in una volta. Quindi quando Spighetto è andato a bere l'acqua di quel ruscello, probabilmente un Qwilfish aveva appena sparato le sue spine. L'ipotesi più reale che mi sono fatta è che le spine del pokémon si siano attaccate nel fondo e abbiano cominciato a disperdere veleno nell'acqua. -
Iris era scioccata. Abbassò lo sguardo. Quindi era colpa sua se per poco così e Spighetto le moriva fra le braccia. Fantastico, proprio quello che temeva.
- Il suo veleno può causare diversi sintomi, tra cui tremolii, conati di vomito, confusione, febbre altissima, senso di smarrimento, mal di testa allucinanti e dolori alla mascella, e se non si agisce all'instante sull'interessato tutto ciò può portare a gravi condizioni. Non è una malattia molto comune, qui a Unima, ma tutti questi sintomi hanno dato vita alla “Sindome di Qwilfish”, che a Jhoto invece è molto più facile prenderla. -
- Capisco … - mormorò Iris, sentendosi colpevole. - Quindi è colpa mia … -
Spighetto sorrise dolcemente. - No, Iris, tu non lo potevi sapere. - disse, passandole una mano sulla spalla.
- Sì, ma comunque sono io che ti ho cacciato in quel guaio: pensavo che quella del ruscello fosse acqua potabile, e alla fine mi sono sbagliata di grosso … perdonami … -
- Iris, che stai dicendo, suvvia, il cretino sono stato io, che ho scordato di comprarmi una bottiglia d'acqua a Boreduopoli … -
- Sì, ma … - Iris sospirò con debolezza. - … la prossima volta non ti fidare del mio sesto senso. -
- No, Iris, smettila di darti la colpa … - Spighetto si sentì in dovere di abbracciarla ancora. - … non vorrai andare alla Lega con questo faccino triste, mi auguro. -
La ragazza guardò Spighetto con due occhioni dispiaciuti e lui la strinse lievemente più forte. - Iris, dai … -
- Mh … -
- … adesso preparo le cose e ci mettiamo subito in cammino per Forteverdepoli. -
- Ti senti pronto? -
- Ma certo! Dai, lo sai che detesto i musi lunghi … e poi Ash ha bisogno di noi ora più che mai. -Iris si lasciò prendere le mani da lui, ma comunque mantenne gli occhi incollati a terra. Spighetto, per guardarla, si mise addirittura in ginocchio. - Ehi, dai, va tutto bene … -
- Spighetto, stavi per morire avvelenato, no che non va tutto bene!! -
- Iris, dai, non fare così, non sopporto vederti a pezzi … - Spighetto le tirò un buffetto sulle guance, facendola arrossire. - Dai, preparo le cose e ci mettiamo in cammino. -
- … sei sicuro di sentirti in forze? -
- Sì, dopo tutto quello che hai fatto per me, come potrei non sentirmi bene. Dai, su, sorridi alla vita!! -
Iris rise e alzò il capo. - E' va bene, andiamo … ma prima di raggiungere Ash, per favore, prendi una bottiglia d'acqua e assicurati che sia potabile … -
Spighetto esitò, interdetto, poi scoppiò in una risata divertita, contagiandola di allegria. La vecchia sorrise. Era questo quello che voleva vedere.

 

Angolino_Eterno
Che dolce Spighetto :3, meritava di guarire … bene, manca solo un capitolo e poi posso ufficialmente concludere.
Se volete lasciarmi un parere siete liberi di farlo, con questo vi saluto, ciaùùùù!!

Lucy

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Capitolo 6
*** Di nuovo tutti uniti! ***


DI NUOVO TUTTI UNITI!
 
Spighetto aprì la Mappa Città e, su richiesta di Iris, controllò sullo schermo del mini portatile quanta strada mancava ancora per arrivare a Forteverdepoli. - Beh ... - disse, chiudendolo e infilandolo nuovamente nello zaino. - Ci siamo quasi. -
- Davvero? - chiese la ragazza, illuminandosi.
- Sì. - confermò l'intenditore, sorridendo nel vederla felice. Quando stava male gli erano mancati molto quel visino da topina e quegli occhioni curiosi. Era contentissimo di poterli finalmente rivedere. - Grazie. - disse, serio.
- Uh? -
- Grazie di tutto, Iris. - ripeté Spighetto, avvicinandosi a lei. - Non puoi capire quanto ti sia grato per tutti gli sforzi che hai fatto per salvarmi la vita. -
Iris si strinse nelle spalle, arrossendo. - Beh, Spighetto, sei mio amico ... va tutto bene ... -
- ... non so proprio come sdebitarmi ... -
- Ma non c'è n'è bisogno, Spighetto, l'ho fatto di mia volontà, e poi mi hai già ringraziata ... -
- Iris ... - Spighetto la strinse di nuovo a sé, mettendoci ancora più passione e affetto di tutti gli abbracci precedenti. - ... te ne sarò riconoscente per tutta la vita. -
- Spighetto ... - Iris arrossì violentemente, poi gli appoggiò le mani sulla schiena e chiuse gli occhi. Il mondo parve fermarsi, concentrando le sue energie solo su loro due. Era una senzazione bellissima. Sarebbero rimasti incollati in eterno, a cullarsi teneramente, ma a dividerli fu una grandissima goccia d'acqua, che cadde proprio in testa ad Axew.
- Axew Ax! - fece il pokémon, saltellando su sé stesso per tentare di asciugarsi il capo con le zampette.
Iris si sciolse dall'abbraccio, poi lo prese in braccio, curiosa. - Che succede, piccolo mio. -
- Axewww!! - Axew indicò il cielo. - Axew Ax! -
- Non capisco ... - Spighetto tese una mano in avanti, dubbioso, quando un'altra goccia gli cadde nel palmo roseo. - Ah, sta per piovere ... -
- Oh, no ... -
- Dovremmo affrettarci a raggiungere Ash, o rischieremo che un alluvione ci prenda in pieno e ... - l'intenditore non riuscì a finire la frase che, come per magia, iniziò a piovere a catinelle. In poco tempo entrambi i ragazzi si ritrovarono fradici fino al midollo, con i capelli incollati al volto e gli abiti inzuppati d'acqua.
- DOVREMMO CERCARE UN RIPARO! - urlò Iris, tentando di surclassare con voce acuta il frastuono della pioggia.
- No, impiegheremo troppo tempo per raggiungere Ash! - ribatté Spighetto, fissandola.
- COSAAAA?!?!??! -
- HO DETTO DI NO!! -
- E PERCHE'!? -
- PERCHE' IMPIEGHEREMO TROPPO TEMPO PER RAGGIUNGERE ASH!! -
- Ahh ... - Iris annuì. - Hai ragione: meglio andare. -
- COME?! - domandò Spighetto, alzando un sopracciglio.
- CHE HAI RAGIONE E CHE E' MEGLIO ANDARE!! - strillò la ragazza, afferrandolo per una mano e iniziando a trascinarselo dietro fino a Forteverdepoli. Una volta raggiunta la città, i due entrarono direttamente nel Centro Pokémon più vicino.
- Oh, buongiorno! - li salutò la dottoressa Joy, radiosa e disponibile come al solito. - Vedo che la pioggia non vi ha risparmiati ... -
- No, infatti ... - Spighetto si tolse gilet e papillon, poi li appoggiò sullo zaino, che aveva lasciato a terra accanto a quello rosa confetto dell'amica.
- Tenete. - la donna prese tre asciugamani color crema da uno scaffale di legno e li porse ad Iris, cui uno lo consegnò al suo tenero Axew e l'altro ovviamente lo diede all'intenditore. - Fareste meglio ad asciugarvi. -
- Sì ... - annuì Spighetto, distratto, e mentre la ragazza era impegnata a slegarsi le due codine si sedette su una panchina e iniziò ad asciugarsi affannosamente i capelli verde menta. Quando ebbero finito entrambi ripiegarono l'asciugamano e la restituirono alla dottoressa Joy.
- Va meglio? - domandò la donna, guardandoli con un sorriso compiaciuto intagliato in viso.
- Ah, decisamente! - rispose Iris, con Axew sulle cosce.
- Posso offrirvi qualcosa da mangiare? -
- No, siamo a posto così. - 
- Da dove venite? -
- Dal Villaggio dei Draghi! - rispose Spighetto, ripensando con rammarico a quel villaggio incantato.
- Mhmh ... sono stata al Villaggio dei Draghi, qualche volta, e in effetti è molto bello. -
- Solo ...? - l'intenditore strinse i pugni e un'espressione di piacere intenso comparve nel suo volto rilassato.
- Oh, no ... - Iris si nascose la faccia fra le mani. - Ci risiamo ... -
- Il Villaggio dei Draghi non è un semplice villaggio nascosto fra le colline ... -
- Eccolo che inizia ... -
- ... è un autentico libro di storia, una fonte inesauribile di leggende antiche su Reshiram, Zekrom, Kyurem, dove pokémon drago e umani vivono l'uno accanto all'altro e si sostengono a vicenda nei momenti drastici ... -
- Alé. -
- ... le posso assicurare che non c'è luogo più bello qui a Unima, dottoressa. Le consiglio di ripassarci, magari in luna di miele, perchè no ... colline strepitose, alberi colmi di frutta fresca, cespugli strapieni di bacche ... insomma, una delizia per gli occhi, come si dice! -
Iris, non riuscendo a sopportare un'altra parola di più, gli tirò una gomitata nell'addome, facendolo stranamente smettere.
- Wow ... dovresti scrivere un libro su Unima, tu! - si complimentò la dottoressa Joy, sbalordita.
- Sì, me lo dicono in tanti, dottoressa, in tanti. -
- Capisco ... come mai siete qui a Forteverdepoli? -
- Una sola parola: Lega. -
- La Lega, immaginavo ... -
- Sa dove possiamo trovarla, per caso? - chiese Iris, approfittandone del fatto che erano fermi per accumulare un po' di informazioni.
- Sì, una volta usciti da qua girate a sinistra e andate sempre dritto. Impossibile non notarla, si parla di un palazzo modernissimo, di enormi dimensioni. -
- Ah, sì, uno degli edifici più moderni di tutta Unima! - iniziò nuovamente Spighetto, sventolando l'indice in aria. - E' fantastico come la Lega sia completamente diversa da Forteverdepoli ... la città è in parte ancora immersa nel suo sobrio passato, mentre la Lega tiene testa alla modernità assoluta! Molti turisti rimangono colpiti da questo contrasto a dir poco geniale. Non posso credere che fra pochi minuti potremmo vederlo anche noi! -
- Già. - sbottò Iris, scocciata.
- Ah, se solo mi fossi portato dietro una macchinetta fotografica ... Chicco e Maisello mi invidieranno, ahah!! -
- Sicuramente quei due sono meno noiosi di te. - lo offese la ragazza, non potendo più sopportarlo.
La dottoressa Joy si lasciò scappare una risatina, poi portò i suoi profondi occhi color oceano sulla città. - Oh, guardate! - disse, spiaccicando il naso contro il vetro freddo della finestra. - Finalmente ha smesso di piovere! -
- Davvero? - Spighetto si alzò dalla panchina, sorridente. - Beh, allora direi che possiamo rimetterci in marcia! -
- Ma Spighetto ... - Iris lo guardò reindossare il papillon, incerta. - I nostri abiti non sono del tutto asciutti, ancora. -
- Che importa, Iris! C'è un sole splendido, fuori, e poi siamo in estate! Ci asciugheremo in un battibaleno, vedrai. -
- Va bene, mi fido ... -
- Allora grazie di tutto, dottoressa Joy. - la ringraziò Spighetto, rimettendosi lo zaino in spalla.
- Di che, ragazzi, è stato un piacere parlare con voi! -
- A presto! - salutò Iris, poi uscì dal Centro Pokémon, seguita a ruota dall'intenditore.
- Ah, l'odore che lascia la pioggia prima di dissolversi mi fa impazzire ... -
- A me fa schifo, invece. -
Spighetto sgranò gli occhi e storse la bocca, poi la guardò, scettico. - Per tutti i Maractus danzerini, Iris, quanto sei selettiva. -
- Sarò anche selettiva, ma almeno non sono scema! -
- Come come come? Mi stai dando dello scemo?! -
- Beh, sì! -
- Ah, quindi io sarei scemo?! -
- Sì! -
- ... - Spighetto ritirò le mani in tasca, offeso. - Grazie, sei gentile. -
- Dai! - Iris scoppiò a ridere, poi scosse il capo. - Spighetto, stavo scherzando, non ti sarai offeso per davvero, spero. -
- Invece sì! Tu e il tuo cuore insensibile non avete affatto rispetto per me, che invece non ho mai osato offenderti in alcun modo, Iris cara ... -
- Se hai finito direi che possiamo andare. -
- No, non ho finito! Impara a portare rispetto per i più grandi! - Spighetto si voltò dall'altra parte, imbronciato. - Non mi muoverò di qui fino a quando non mi chiederai scusa. -
Nessuno rispose.
Il ragazzo sollevò le spalle e aggrottò le sopracciglia. - Iris? -
Ancora nessuna risposta.
- Iris? - Spighetto si voltò, confuso nel non sentirla, e quando la intravide 3 km più in là un grido gli morì in gola. Come al solito aveva parlato al vento. Ash stava più attento di lei. - Ehi, aspettami!! - urlò, correndo per raggiungerla. Una volta che l'ebbe affiancata iniziò ad ansimare fortissimo. Non era mai stato un genio nella corsa, il più veloce fra lui e i suoi due fratelli era sicuramente Maisello, e poi solo ieri si sentiva morire, quindi il suo corpo non gli permetteva di fare sforzi simili. - Maledetta ... - sibilò, deglutendo saliva.
Iris lo guardò, sorridente. - Così impari a blaterare. -
- Co ...! Io blaterare?! Questa è geografia, non parlare a vanvera! Piuttosto dovresti ... -
- Eccoci arrivati! -
Spighetto alzò lo sguardo e lo portò sulla Lega. - Wow ... - disse, incapace di spiccicare altro. Era un edificio grande, alto, somigliante ad una cupola ricoperta interamente da un vetro molto scuro.
- Forza, entriamo. - i due ragazzi varcarono la soglia della Lega, emozionati. Rimasero a bocca aperta. L'interno era ancora più moderno di quanto lo si immaginasse, già il pavimento vetrato era fantastico. Pareva di essere nello spazio infinito. A sinistra stava il bancone delle iscrizioni, lungo e perfettamente in ordine, al centro c'era una gradinata di vetro scuro che collegava la sala alle suite e a sinistra un bagno pubblico e l'entrata per la mensa. - Doppio wow ... - mormorò Spighetto, battendo gli occhi più volte.
- Ma quanto è bella questa Lega, quasi meglio della Città Nera!! Vorrei viverci! -
- Forza, proviamo a chiedere al bancone delle iscrizioni. - la portò al presente l'intenditore, facendole cenno di seguirlo. - Mi scusi, signora ... - disse, una volta arrivati.
- Sì? -
- Buogiorno, mi presento: sono Spighetto, Capopalestra di Levantopoli, mentre lei è la mia amica Iris. Siamo qui per ... -
- Non accettiamo più sfidanti, mi dispiace. -
- No, no, noi non siamo sfidanti, siamo solo spettatori ... potremmo avere una camera? -
- Per 2 o per 4? -
Iris arrossì. L'idea di stare sola con Spighetto la eccitava tantissimo, un po' come nel caso di Misty. - Per due. - disse, tutto d'un fiato.
Spighetto la guardò, divertito. Probabilmente condividevano lo stesso, romantico pensiero, e cioé quello di stare soli soletti in una camera tutta per loro, ma non disse nulla per non rovinare l'espressione imbarazzata della ragazza, che lo stava facendo impazzire d'amore. Amava quando metteva su quella faccia.
- Mhmh, sarete accontentati ... - la donna smise di digitare lettere al computer e d'improvviso sgranò gli occhi. - Un momento ... come avete detto di chiamarvi? -
- Spighetto e Iris. - ripeté Spighetto, paziente come sempre.
- Spighetto e Iris? Siete amici di un certo Ash Ketchum e di una certa Misty Williams, per caso? -
- Sì! - esclamò Iris, annuendo. - Perchè? -
- Perchè il vostro amico Ash vi ha segnato in camera con lui. -
- DAVVERO?! - domandò Spighetto, incredulo. Non poteva credere che Ash, smemorato com'era, si fosse ricordato di loro due. Era davvero un grande. Iris di tutt'altro umore guardò in basso, dispiaciuta. Le sarebbe tanto piaciuto rimanere sola con l'intenditore ... peccato. Sarebbe stato per un'altra volta.
- Sì, qui risulta che siate nella camera ... 44. -
- E camera 44 sia! - Spighetto batté una mano sul bancone cristallino, divertito. - Andiamo, Iris, Ash e Misty ci aspettano! -
- Sì ... - mormorò Iris, seguendolo per le scale con Axew fra le braccia. Il ragazzo si voltò, non tanto convinto dalla sua risposta fiacca.
- Tutto bene? - le chiese, avvicinandosi a lei un po' preoccupato.
- Eh? -
- Ho detto qualcosa che ti ha ferita? -
- No, no ... -
- Ti vedo un po' persa. -
- Sto bene ... -
- Anche a me mi sarebbe piaciuto stare solo in camera con te. -
Iris sgranò gli occhi e lo guardò, spiazzata. - Spighetto ... - disse, sorpresa.
Il ragazzo arrossì lievemente. - Con te almeno si vive un'altra realtà. Vabbé, forza, andiamo. -
- Ok! - rispose Iris, tentando fra sé e sé di dare un senso alle ultime parole pronunciate dal ragazzo, sebbene consapevole che sarebbero sempre rimaste solo un dolce pensiero. Finalmente, dopo aver gironzolato per i lunghi corridoi della Lega alla ricerca della suite, raggiunsero la stanza numero 44. - In teoria dovrebbe essere questa qui. - osservò Spighetto, serio.
- E allora muoviti, bussa, dai, fallo, forza, bussa, ora, dai, ADESSO, MUOVITI!!! -
- Ehi, ehi, con calma ... - l'intenditore strinse la mano a mo' di pugno, poi scontrò delicatamente le nocche contro il legno della porta, producendo un suono compatto e solido.
Misty, che era seduta su una poltroncina rossa, smise di giocare con le zampette cremisi di Togepi e posò i suoi occhi acquamarina su quelli neri elettrico di Ash, in attesa. - Va ad aprire, idiota, cosa fai lì impalato?! - gli disse dopo un po' di tempo, nervosa.
- Ah, sì, sì, calmati ... fino a ieri eri una tenerona ... -
- Ieri non è oggi. - replicò la Capopalestra, scontrosa.
Ash alzò gli occhi al cielo, poi appoggiò le dita sulla maniglia e la spinse in basso per aprire la porta. E finalmente li rivide. - Spigh ...!! - gemette, bloccandosi per via della forte emozione che gli avvolse il cuore. Si portò le mani alla bocca, commosso. - Spighetto ... Iris!! -
- ASH!! - esclamò la ragazza, sorridendo nel vederlo.
- Ash, ehi! -
- Spighetto, Iris, siete qui ... che Arceus sia benedetto!! - urlò il ragazzo col cappello, allungando le braccia e abbracciando i suoi due amici di slancio.
- Oh, Ash, finalmente ... - sussurrò Spighetto, lasciandosi stritolare da tutto quell'affetto improvviso da parte dell'amico.
Misty li raggiunse, sorridente, poi battè le mani con un sorriso. - Brava Iris, ce l'hai fatta! -
Iris si staccò bruscamente da Ash e si avvicinò alla ragazza. - E' stato difficile recarsi al Villaggio dei Draghi, ma quando Spighetto si è ripreso ha tentato di darmi meno peso possibile ... -
- Si vede dalla faccia che è un angelo. -
- Sì ... - arrossì la ragazza, mordendosi il labbro inferiore. - Cioè ... - disse poi, rendendosi conto che ormai tutta Unima aveva capito che nascondeva un forte sentimento per Spighetto. - Volevo dire ... io ... no, è un angelo solo quando dorme ... -
- Seh seh, come no. -
- Beh, Iris, Spighetto, volete che vi faccia vedere la Lega? - chiese Ash, contento nel riaverli di nuovo al suo fianco.
- Sì, dai, dai, muoio dalla voglia di sapere tutto!! Questo edificio è tanto curioso quanto affascinante! - lo scosse energicamente Spighetto, guardandolo con sguardo implorante.
Misty poggiò una mano sulla spalla di Iris. - Bene, mentre voi vi andate a fare un giro per la Lega io vi porto Iris ai giardini. -
- Ok! - annuì Ash, sorridente. - Ci rincontriamo qui per l'ora di pranzo! -
- Ricevuto! Forza andiamo! -

Spighetto si stese sul letto, esausto. Ormai era calata la sera, e con essa anche la stanchezza. Solo la fuoca luce delle lampadine teneva ancora compagnia, perchè il buio estivo aveva già inghiottito tutto. - Finalmente un letto ... - mormorò, sorridendo. Dormire sulle rocce e dentro un carro non era stato affatto piacevole.
- Beh, ragazzi, non so voi, ma io ... - Ash sbadigliò profondamente, poi riprese il filo della frase. - ... sono stanco morto. -
- Voi come vi sentite. - chiese Misty a Iris e Spighetto, curiosa.
- Stanco ... - biascicò lui, gli occhi socchiusi e le mani appoggiate sull'addome.
- Più tranquilla. - replicò al contrario lei, sorridendo.
- Certo ... meno male, chissà che angoscia ... -
- Dai, smettetela di parlare! - si lamentò Ash, ormai già sotto le coperte.
- E TU SMETTILA DI ROMPERE!! - ringhiò Misty, stringendo i pugni per trattenere uno schiaffone.
Iris rise. Come coppia Ash e Misty erano stranissimi, ma anche bellissimi da vedere.
- Ragazze, se volete voi continuate a chiacchierare ... - sussurrò Spighetto, in balia del sonno. - ... io sono esausto ... buonanotte ... -
- Buonanotte, Spighetto! - lo salutò Misty, facendogli un cenno con la mano.
- Notte notte, Spighetto ... - lo guardò Iris, con un tenero sorriso dipinto in volto. Il ragazzo addolcì lo sguardo, poi crollò sul cuscino. - Dovremmo andare a dormire anche noi ... -
- Sì, hai ragione, domani abbiamo un torneo da guardare. - concordò Misty, infilandosi sotto le lenzuola fresche. - Notte, Iris. -
- Notte Misty ... - sussurrò Iris, per poi spegnere le luci con un clik. Appoggiò la testa sul morbido cuscino candido e iniziò a guardare il soffitto. Chissà cosa voleva intendere Spighetto con quella frase ... voltò il capo verso sinistra e lo fissò. Era adorabile quando dormiva. "Che cosa volevi dirmi, eh ..." pensò, prima di lasciarsi trasportare nel regno dei sogni.


Angolino_Eterno
Ecco, fine!!!
Ash: alleluiaaaa!! *saltellando da una parte all'altra*
Martino: finalmente hai finito sta cavolata :'D!! Stava diventando il mio incubo ...
Io: O.O, cattivi.
 Come vi è sembrato questo capitolo, oltre che lungo e noioso?
Avete capito che cosa voleva intendere Spighetto con quella frase :)?
Ok, basta domande, se volete recensire fatelo, mi piacerebbe sapere che cosa ve n'è parso!
Alla prossima!!
Lucy

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