*..Why? Why me? Why us?..* di piccolaluce (/viewuser.php?uid=140307)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** *..prologo..* ***
Capitolo 2: *** *..dubbi..* ***
Capitolo 3: *** *..sensazioni..* ***
Capitolo 4: *** *..rivelazioni..* ***
Capitolo 5: *** *..lui..* ***
Capitolo 6: *** *..scambio..* ***
Capitolo 7: *** *..matrimonio..* ***
Capitolo 8: *** *..lettera dal passato..* ***
Capitolo 9: *** *..chiarimenti..* ***
Capitolo 10: *** *..sbollire..* ***
Capitolo 1 *** *..prologo..* ***
prologo
*ciaooooo!
=) come va? Beh eccomi qui con un'altra storia... chi mi segue sa che
ne ho altre tre in corso. ovviamente non voglio che diventino quattro ,
ma sappiate che la mia prima storia è quasi conclusa. questo
oltre a essere la presentazione della nuova storia è una specie
di avviso. non potrò aggiornare per un pò, causa esami di
stato... quindi se notate ritardi perdonatemi. posterò comunque
tutte le storie delle quali ho i capitoli pronti. questa nuova storia
è per me importante -come tutte del resto- e come tale ci terrei
a scoprire la vostra opinione. =) certo , per quanto si possa capire
dal prologo. ma non so , se vi va fatemi sapere... se vi piace ,
incuriosisce o meno. grazie a tutti , a chi ha perso cinque minuti per
leggere queste parole e che ne perderà altri cinque arrivando in
fondo... un bacione , a presto! piccolaluce*
*
*
*
*
*
Mia sorella si
sposa…
Si sposa.
Stiamo andando a
conoscere la famiglia di suo marito , spero davvero mi piacciano. Sto affidando
loro mia sorella. Ok non proprio a tutti loro , ma saranno la sua famiglia…
quella che non abbiamo e spero davvero che siano adorabili…
Non me li ha
potuti descrivere , non li conosce nemmeno lei. Quando il suo fidanzato le
chiese di sposarlo -quattro anni fa-
vivevano insieme a New York , all’oscuro delle loro famiglie. Poi le cose si
sono complicate , io, i miei e a quanto ho capito anche la famiglia di lui deve
avere avuto diversi problemi. Perciò hanno rimandato. Poi le cose sono andate
sempre meglio –o quasi- e quindi hanno deciso di ufficializzare. Convivevano da
anni quindi per loro non è stato un problema organizzare tutto. Il problema è
stato per i genitori di lui. Non è facile venire a sapere che tuo figlio si
sposerà e che non conosci nemmeno la fidanzata , quindi li capisco. Anche
perché la nostra situazione familiare è abbastanza complicata. Faccio fatica io
ancora a comprenderla dopo tre anni.
Ma ormai siamo qui
e sono certa che andrà tutto bene.
Comincio a
scorgere le prime figure , saranno i fratelli –non tutti magari- seduti in
giardino.
Mi stampo un bel
sorriso in faccia e prendo le mani dei miei fratelli e stringo forte la presa.
Mio fratello nella destra e mia sorella nella sinistra. << Andrà tutto
bene! >> sussurrò a quest’ultima.
<< Lo so!
Deve andare bene… >> e se fosse possibile stringerebbe ancora di più la
presa.
So bene che dovrei
prestare attenzione solo alle persone che si trovano nel giardino ma sono
attratta da qualcos’altro…
Sulla destra
proprio vicino al cancello che abbiamo varcato poco fa –quindi immagino siano
anche loro parenti- ci sono una ragazza e una bambina. Non sono attratta dalla
ragazza. Si è carina, bionda e occhi chiari –non posso essere certa del colore
data la distanza- ma non è nulla di particolare. È la bambina ad attrarmi ,
come se non ne avessi mai vista una. È la più bella che abbia mai visto. Eppure
allo stesso tempo so che non ha nulla si speciale, bellissimi boccoli le
arrivano alla base della schiena, sono castani, forse con qualche riflesso e
gli occhi devono essere abbastanza scuri , ma è… è bellissima! Avrei continuato
ad osservarla se mia sorella non mi avesse incitato a camminare. Ma
qualcos’altro m’impediva di proseguire il mio cammino , qualcosa di più forte.
Mi voltai di scatto come se fossi fatta di ferro e alle mie spalle si trovasse
una calamita e forse era proprio così.
Non erano più in
due , non c’erano solo la ragazza e la bambina ormai pronte a salire in auto ,
con loro c’era un ragazzo. Come avevo fatto a non notarlo prima?
Lui teneva la
bambina per mano e abbracciava la ragazza , aiutandola a salire in auto. Potevo
osservarli perché non si erano accorti di noi… lui alzò lo sguardo e potei osservarlo
bene.
Fu come se il mio
cuore si fermasse all’improvviso. Ma che stava facendo? Improvvisamente sentii
una strana rabbia nascermi dentro.
Questa volta fui
io a strattonare mia sorella costringendola a voltarsi.
<< Che ci fa
lui qui con quella? >> le
chiesi arrabbiato più che mai , ero sempre stata una persona tranquilla –almeno
così credevo- eppure adesso non riuscivo a ragionare , non dopo ciò che avevo
visto.
Mia sorella mi
guardava sconcertata. << Lui chi? >> mi chiese alternando lo
sguardo da me alle tre persone che ormai se ne stavano andando.
Aprii la bocca per
risponderle , ma da questa non uscì nulla. Lui
chi?
Non avevo idea di
cosa risponderle. Chi era lui? Non ne
avevo idea.
Chi sei? Non ti
conosco. Eppure so che è il contrario. Lo sento…
Io non so chi sei…
ma so cosa sei. Tu sei parte di me…
|
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Capitolo 2 *** *..dubbi..* ***
CAPITOLO 1 ..dubbi..
*Ciao=)
come va.? ecco il nuovo capitolo della mia nuova storia... =) è
solo di passaggio e probabilmente più che chiarire
confonderà le idee ma siamo all'inizio... quindi beh libero
spazio all'immaginazione.... =) il prossimo sarà più
"movimentato" credo riprenderà la parte del prologo. ancora non
so esattamente però... fatemi sapere magari se vi piace e se
volete che vada avanti... =) un bacione , a presto , piccolaluce*
*
*
*
*
*
Come può farlo
davvero? Ho impiegato sei mesi ad accettare l’idea che fosse mia sorella e
adesso che lo so , che lo sento , che le voglio bene se ne va? Si se ne va…
Proprio adesso che
avevo un mio equilibrio , decide di sganciare la bomba.
Si sposerà, e
partirà.
Ma crede di andarsene , ancora non lo sa.
Sarà il nostro regalo di nozze , ci traferiremo , la seguiremo e non potrebbe
che esserne felice…
Non avrebbe senso
non farlo. Eppure so che non me lo chiederebbe mai.
Ma cosa mi tiene a
Forx? Niente. Solo lei… ma una volta che lei se ne sarà andata non avrei più
niente qui. È questo il motivo principale per cui andremo con lei.
L’altro beh ,
riguarda me stessa. Non mi sento legata a questa città , a questa casa. Forx
non mi ha mai provocato niente. Nessuna emozione , nessun ricordo , niente di
niente.
Sono certa di non
aver passato qui la mia vita anche se mia sorella afferma il contrario. Quando
visito un posto per me importante , sento emozioni fortissime. È stato così quando
ho messo piede in casa tre anni fa. Ma non è stata un’emozione molto forte,
solo un po’. Ma perché dovrebbe mentirmi?
Eppure so che
qualcosa non va. Non credo abbia mai saputo mentire e non è cambiata adesso. Ma
non voglio chiedere troppo, so quali sono gli argomenti delicati a cui non
vuole rispondere perché fanno male e cerco di non riportarli a galla.
Staremo insieme
solo per un altro paio di giorni e non voglio innervosirla più di quanto non lo
sia già.
Domani partiremo
per Londra.
Ecco Londra. Solo a pronunciarla mi batte il
cuore…
Devo esserci
stata! Mia sorella ha sempre affermato il contrario però…
Eppure so di
appartenere a quella città per lo stesso motivo per cui so di non appartenere a
questa.
Ma non so quanto
mi possa fidare di me stessa. I sentimenti di appartenenza mi hanno spesso condotta fuori strada.
Non riuscivo
davvero ad accettare l’idea che lei fosse mia sorella. Tutt’altra storia con
mio fratello. Con lui è sempre stato
diverso. L’unica persona a cui mi sentissi legata… non ho accettato nessuno e
differentemente che con gli altri ho sempre saputo che io e lui fossimo fatti
della stessa pasta… che nelle nostre
vene scorresse lo stesso sangue. Eppure da un po’ di tempo le mie sensazioni
sono cambiate.
Ecco perché mi
ritrovo seduta a terra sommersa da milioni di foto… sto cercando una risposta.
Un qualcosa –qualsiasi cosa- che mi convinca che i miei dubbi sono infondati.
<< Ma che
stai facendo? >> si lamenta mia sorella guardandomi.
<< Lo sai…
>> sono mesi che controllo e ricontrollo convinta che mi sia sfuggito
qualcosa. Deve essermi sfuggito qualcosa.
<< Non
troverai niente! >> questo mi manda in bestia. Me lo ripete sempre perché
sa che non troverò niente , perché sa come stanno le cose.
<< Deve
esserci qualcosa… >> lo dico amareggiata guardando mio fratello dormire.
Per forza deve esserci.
<< Ma perché
non vuoi accettarlo? Credevo che da anni fosse tutto okay ormai. >> lo
credevo anche io.
<< Ma Rose ,
guardalo per favore. Dimmi che non hai nemmeno un dubbio… >> non si voltò
nemmeno a guardarlo lo conosceva meglio di me.
<< Ma cosa
cambierebbe? Ti ripeto che è così… >> cambierebbe invece.
<< Niente da
togliere a te e a me. Siamo belle entrambe , tu più di me e non c’è dubbio. Ma
osservalo. Lui è di un altro mondo , è bellissimo! >> dico sognante rivolta
mio fratello.
<< Ma non
dire cretinate… >> purtroppo non mi prende mai sul serio.
<< Non lo
sto facendo! Hai sentito cosa ha detto il medico? E poi un metro e novanta! E
chi c’è così alto? Nessuno. Ecco perché mi appiglio a queste foto. La persona
più alta è lo zio , che non supera il metro e ottanta. >> e avevo
guardato fino ai bis , bis, bis nonni, per quanto le foto avessero permesso.
<< Tesoro.
Sicuramente ci sarà qualcuno , solo che non è stato immortalato >> provò
a dire , ma avevo molto altro che mi avesse portato su questa strada.
<< È nato
biondo. E sorvoliamo il fatto che adesso abbia un colore indefinito , che tra
l’altro non ha nessuno, ma biondo… dai… >> stava cercando di trovare le
parole giuste da dire.
<< Io sono
bionda! >> mi aveva presa per scema?
<< Rose tu
sei tinta. E se proprio lo vogliamo dire. Ha gli occhi verdi… e tutti e dico tutti abbiamo gli occhi neri , o nocciola
come me tuttalpiù. >> non mi ero fissata che non fosse mio fratello solo
perché era biondo , avevo i miei buoni motivi.
<< Senti non
so che dirti… >> non riusciva a smontare tutte le mie supposizioni.
<< È stato
adottato? >> ritentai per la milionesima volta.
<< No! Ti ho
detto di no… >> me l’aveva già negato altre milioni di volte.
<< Bene
allora non è figlio di papà… >> non poteva esserlo!
<< Ma Bella
smettila! Perché devi sputare veleno sulla mamma? >>
<< Non sto
sputando veleno su nessuno… >> mi stava fraintendendo.
<< No?
Allora spiegami cosa stai facendo… >> chiese come se sapesse che non
avrei saputo che risponderle.
<< Io sto
solo cercando la verità… >> Era quello che facevo da tanto , sapevo
quanto ci tenessi.
<< La cerchi
nel modo sbagliato. Non puoi accusare la mamma , non può difendersi >> la
solita scusa.
<< Sai che
se potessi chiederei a lei. Lo sai. Ma non posso… >> se avessi potuto non
avrei mai messo in mezzo mia sorella.
<< Beh
dovresti fidarti di me… >> colpo
basso.
<< Sai che
mi fido di te… è di me stessa che non mi fido >>
<< E poi
cosa cambierebbe? Gli vorresti meno bene? >> no certo che no.
<< Sai che
lo amo. Voglio solo capire come stanno le cose… non dico che non ci assomigli.
Abbiamo le stesse labbra, la stessa pelle e se lo osservo bene rivedo qualcosa
di me , di te , della mamma. Ma non mi sembra abbia nulla di papà. Sempre che
davvero le somiglianze che noto con noi siano reali. Lui ha altri geni che non
sono i nostri. Nello sguardo , nel sorriso io vedo che non c’è niente di
nostro. Non cambierebbe nulla certo , ma sai che ho uno strano legame col
passato , mi piacerebbe mettere tutto in ordine… >> anche se ormai avevo
perso le speranze.
<< Pian
piano sarà così… >> mi rassicurò , come ogni volta. Ma io avevo smesso di
crederle , avevo smesso due anni fa…
|
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Capitolo 3 *** *..sensazioni..* ***
CAPITOLO 2 ..sensazioni..
*Ciao
come va? ecco il nuovo capitolo. si riprenderà la parte del
prologo con i passaggi completi e le frasi non dette... ci saranno
tante cosa da capire... ma , beh molto è già fatto.
annuncio che il prossimo sarà un Pov Rosalie così
capiremo finalmente tante cose.... racconterà tutta la loro
storia -una parte importante- e si capirà molto più di
quanto vi aspettate forse per essere già il terzo capitolo...
beh spero vi sia piaciuto questo.. e quindi niente... se vi va fatemelo
sapero... un bacione , piccolaluce*
*
*
*
*
*
Mia sorella si
sposa…
Si sposa.
E questo ciò a cui
non riesco a smettere di pensare da quando siamo arrivati a Londra.
Stiamo andando a
conoscere la famiglia di suo marito -futuro per l’esattezza- spero davvero mi piacciano. Sto affidando loro
mia sorella. Ok non proprio a tutti loro , ma saranno la sua famiglia… quella
che non abbiamo e spero davvero che siano adorabili…
Non me li ha
potuti descrivere , non li conosce nemmeno lei. Quando il suo fidanzato le
chiese di sposarlo -quattro anni fa-
vivevano insieme a New York , all’oscuro delle loro famiglie. Poi le cose si
sono complicate , io, i miei e a quanto ho capito anche la famiglia di lui deve
avere avuto diversi problemi. Perciò hanno rimandato. Poi le cose sono andate
sempre meglio –o quasi- e quindi hanno deciso di ufficializzare. Convivevano da
anni quindi per loro non è stato un problema organizzare tutto. Il problema è
stato per i genitori di lui. Non è facile venire a sapere che tuo figlio si
sposerà e che non conosci nemmeno la fidanzata , quindi li capisco. Anche
perché la nostra situazione familiare è abbastanza complicata. Faccio fatica io
ancora a comprenderla dopo tre anni.
Ma ormai siamo qui
e sono certa che andrà tutto bene.
Comincio a
scorgere le prime figure , saranno i fratelli –non tutti magari- seduti in
giardino.
Mi stampo un bel
sorriso in faccia e prendo le mani dei miei fratelli e stringo forte la presa.
Mio fratello nella destra e mia sorella nella sinistra. << Andrà tutto
bene! >> sussurrò a quest’ultima.
<< Lo so!
Deve andare bene… >> e se fosse possibile stringerebbe ancora di più la
presa.
So bene che dovrei
prestare attenzione solo alle persone che si trovano nel giardino ma sono
attratta da qualcos’altro…
Sulla destra
proprio vicino al cancello che abbiamo varcato poco fa –quindi immagino siano
anche loro parenti- ci sono una ragazza e una bambina. Non sono attratta dalla
ragazza. Si è carina, bionda e occhi chiari –non posso essere certa del colore
data la distanza- ma non è nulla di particolare. È la bambina ad attrarmi ,
come se non ne avessi mai vista una. È la più bella che abbia mai visto. Eppure
allo stesso tempo so che non ha nulla si speciale, bellissimi boccoli le
arrivano alla base della schiena, sono castani, forse con qualche riflesso e
gli occhi devono essere abbastanza scuri , ma è… è bellissima! Avrei continuato
ad osservarla se mia sorella non mi avesse incitato a camminare. Ma
qualcos’altro m’impediva di proseguire il mio cammino , qualcosa di più forte.
Mi voltai di scatto come se fossi fatta di ferro e alle mie spalle si trovasse
una calamita e forse era proprio così.
Non erano più in
due , non c’erano solo la ragazza e la bambina ormai pronte a salire in auto ,
con loro c’era un ragazzo. Come avevo fatto a non notarlo prima?
Lui teneva la
bambina per mano e abbracciava la ragazza , aiutandola a salire in auto. Potevo
osservarli perché non si erano accorti di noi… lui alzò lo sguardo e potei osservarlo
bene.
Fu come se il mio
cuore si fermasse all’improvviso. Ma che stava facendo? Improvvisamente sentii
una strana rabbia nascermi dentro.
Questa volta fui
io a strattonare mia sorella costringendola a voltarsi.
<< Che ci fa
lui qui con quella? >> le
chiesi arrabbiato più che mai , ero sempre stata una persona tranquilla –almeno
così credevo- eppure adesso non riuscivo a ragionare , non dopo ciò che avevo
visto.
Mia sorella mi
guardava sconcertata. << Lui chi? >> mi chiese alternando lo
sguardo da me alle tre persone che ormai se ne stavano andando.
Aprii la bocca per
risponderle , ma da questa non uscì nulla. Lui
chi?
Non avevo idea di
cosa risponderle. Chi era lui? Non ne
avevo idea.
Chi sei? Non ti
conosco. Eppure so che è il contrario. Lo sento…
Io non so chi sei…
ma so cosa sei. Tu sei parte di me…
Scuoto la testa e
cerco di capire cosa sta succedendo ma mentre ci penso mi rendo conto che oggi
, proprio oggi non posso creare
problemi. Non me lo perdonerebbe mai…
<< No niente
, niente, scusa… >> faccio finta che sia stata la nuova città , mi creano
confusione , sempre! Ma non oggi… appena ho messo piede a Londra mi sono
sentita a casa…
A venirci incontro
è un ragazzone alto , molto alto e grande , grandissimo.
Però molto bello.
Grandi occhi azzurri e capelli neri e ricci. Deve essere Emmett. Anche perché
ho visto diverse foto sue e non ho dubbi sulla sua identità.
<< Amore sei
qui! Perché non me l’hai detto? Sarei venuto a prenderti… >>le disse
abbracciandola stretta. Provavo una forma di gelosia verso di lui , in un certo
senso era colui che me la portava via…
<< Volevo
farti una sorpresa… >> e poi il viaggio in taxi non era stato pesante.
<< Tu devi
essere Isabella… e tu Robert! >> ci sorrise e ci abbracciò, mio fratello
era molto rigido , si limitò a sorridere, voleva un po’ di tempo ad
ambientarsi.
<< Ciao
Emmett. Finalmente ho il piacere di conoscerti. Per favore chiamami Bella. Odio
il mio nome completo. >> strano che mia sorella mi avesse presentato con
quel nome. Anche quello era qualcosa che non sentivo mio , ma alla carta
d’identità avevo dovuto credere e poi mia sorella mi aveva giurato che avevo
sempre odiato il mio nome…
<< Certo ,
Bella! >> lo disse un po’ triste , forse c’era un perché mi avesse
chiamato Isabella , ma io non potevo capirlo.
<< Pronte a
conoscere tutti? >> nonostante fossero abbracciati e si stessero baciando
, mia sorella non mollava la presa dalla mia mano. Annuimmo tutt’e due e ci
avviammo dentro , visto che erano entrati tutti per lasciare loro un po’ di
privacy probabilmente.
Robert era
stanchissimo , si vedeva , avrebbe tanto voluto dormire. Presto l’avrei
accontentato. Avremmo voluto prendere un albergo ma i genitori di Emmett si
erano opposti. Dicevano che la casa era abbastanza grande per starci tutti…
quindi presto ci saremmo sistemati nelle nostre camere.
Entrammo dentro e
solo a sentire il profumo di quella casa mi sentii frastornata… era un profumo
familiare o forse era solo profumo di pulito –a casa era sempre tutto un
casino- e quindi era questo a farmi agitare.
<< Mamma ,
papà, Alice! Siamo in salotto… >> gridò Emmett mentre ci stavamo
accomodando sul divano davanti ad un mega schermo chiuso e un tavolino basso di
vetro. Sentii il bisogno di toccarlo , di sfiorarne le venature del legno
centrale che sorreggeva la lastra di vetro. Mi sorpresi quando trovai un
profondo graffio , come se sapessi che avrei trovato qualcosa.
<< Bello
vero? È di mia madre , lo ama. Nonostante quel brutto graffio si ostina a
tenerlo , dice che non potrebbe rinunciarci >> in effetti il graffio era
parecchio evidente. In un certo senso lo
rovinava…
La casa era molto
bella e accogliente , un ambiente meraviglioso. Mi sedetti sul divano tirando
Robert con me.
<< Eccomi.
Tua madre arriva subito e tua sorella dovrebbe scendere a momenti è andata a
controllare che sia tutto in ordine… >> disse un uomo entrando in
salotto. Doveva essere il padre. Mi ispirava molto simpatia. Era bello ,
identico al figlio se non fosse stato per i capelli biondi , ma gli occhi e la
forma del viso erano decisamente i suoi.
<< Papà ,
lei e Rosalie. Loro sono Bella e Robert… >> sussultò a sentire il mio
nome e dopo aver abbracciato Rose tentennò prima di voltarsi verso di me, ma
quando lo fece sembrò come se si fosse incantato , non si muoveva , non dava
segni di vita , ci osservava sconvolto, come se non si aspettasse di vedermi ,
ma che stava succedendo? Volse lo sguardo verso il figlio e aprì la bocca per
parlare per porgli qualche domanda… sembrava come se non si aspettasse di
vederci lì, ma mia sorella non aveva avvertito? Tentennò ancora e quando si
voltò mostrava un bellissimo sorriso ma incerto , forse si aspettava qualcosa da
me , ma quando ricambiai timidamente fu come se avesse capito e fosse tutto
okay. Probabilmente stavo immaginando tutto.
<< Piacere
io sono Carlisle… >> strinsi la mano e inaspettatamente lui mi abbracciò
, ma del resto era normale , stavo ufficialmente entrando a far parte di questa
famiglia anche io…
<< Scusatemi
torno subito… >> disse molto commosso. E tornò in cucina. Ma che avevo
fatto? Emmett dovette percepire la mia confusione perché sentì il bisogno di
intervenire.
<< Sai… non
ci rimanere male. Ma abbiamo perso una persona anni fa. Più che altro sono
stati loro a perderla , io l’ho persa di riflesso, non la conoscevo… >> e
questo cosa centrava con me?
<< Beh si chiamava
Bella. Ecco perché ti ho chiamata Isabella per non creare confusione , ma è il
tuo nome e visto anche la tua storia è meglio così , loro lo sanno, quindi non
farci caso , solo il tempo di abituarsi… è successo da poco… >> mi spiegò
ancora.
<< Mi dispiace
non lo sapevo… scusami >> ma mia sorella non poteva dirmelo?
<< Non
potevi saperlo. Nemmeno Rose ne era a conoscenza , io vivevo con lei allora
quindi non sapevo niente! >> ma chi avevano perso?
<< Scusa ma
questa ragazza era una cugina, una parente… >> immaginai.
<< Era di
famiglia. Era la fidanzata di mio fratello… credo che tu le somigli anche
molto. Dalle poche foto che ho visto mi sembra di si… >> cominciavamo
bene…
<< Mi
dispiace, deve essere stato un brutto colpo. Come è morta? >> sentii il
bisogno di chiedere.
<< Incidente
d’auto… >> intervenne Rose che evidentemente conosceva una parte della
storia. Potevo capirli. Potevamo… avevamo perso entrambi i genitori nemmeno tre
anni fa. Certo , le circostanze erano diverse , ma una perdita è una perdita.
Sentivo delle voci
provenire dalla cucina, un brusio indistinto. Immaginai che stesse preparando
la moglie. Poi lo vidi correre al piano di sopra , probabilmente per fare lo
stesso con la figlia.
La madre di Emmett
comparve finalmente in salone abbastanza sconvolta. Ma cosa avevo combinato?
Anche lei era molto bella. Aveva i capelli lisci e neri come la pece , come
quelli di Emmett , ma gli occhi erano verdi. Di un verde stupendo. Era proprio
materna.
<< Mamma!
Lei è Rosalie, loro sono Bella e Robert… >> stessa presentazione e stesse
reazioni solo che Esme era davvero emozionata. Ma avrebbe dovuto esserlo
guardano Rose , non me… era lei la sposa. Ma ricambiai l’abbraccio non potendo
fare altrimenti. Robert invece dormiva ormai esausto.
<< NO! Non
può essere… >> sentii urlare dal piano di sopra. Ma erano urla di gioia.
Una ragazza comparve come un razzo al piano di sotto. Una bellissima ragazza.
In questa casa erano tutti bellissimi…
Era anche la più
emozionata. Ma fu l’unica a comportarsi diversamente. L’unica a cui non
interessò conoscere la fidanzata del fratello ,almeno non ora. Fu l’unica a
buttarsi letteralmente fra le mie braccia. Pianse tanto e sentii il bisogno di
fare lo stesso , come se finalmente potessi sfogarmi.
<< Bella…
Bella… Bella… >> cantilenava tra i singhiozzi e pensando cosa potessi
essere per lei , cosa le ricordassi non potei fare a meno di piangere anche io.
<< Oh Alice…
mi dispiace.>> per la sua perdita
e per quanto fosse difficile per lei avermi li.
Ma ero stata io a chiamarla?
Come conoscevo il suo nome? Lei anche mi osservò quando se ne accorse. <<
Tu sai come mi chiamo? >> ovviamente non avrei dovuto saperlo.
<<
Sicuramente te l’avrò detto io… piacere io sono Rosalie >> disse mia
sorella prima a me e poi rivolta ad Alice. Si sicuramente era stata lei.
E le ragazze si
concentrarono l’una sull’altra. E potei osservare bene quella che evidentemente
era Alice. Aveva i capelli neri corvini e spettinatissimi, molto corti e lisci.
Degli occhi verdi bellissimi come quelli della madre. Era stupenda. La più
bella della famiglia –almeno per ora- e mi trasmetteva tanta tenerezza. Mi
stava simpatica e già le volevo bene. Poteva essere?
Cosa mi stava
succedendo?
|
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Capitolo 4 *** *..rivelazioni..* ***
CAPITOLO 3 ..rivelazioni..
* Oh, ciao... questo è un capitolo importante... a dopo! *
*
*
*
*
*
Pov Rosalie
<< Tesoro ,
Bella può salire? Così sistema Rob in camera. È stanchissimo , non è abituato
sai… >> dissi al mio fidanzato anche perché avevo bisogno di parlare con
loro da soli.
<< Certo!
Sali Bella… >> non le diede altre spiegazioni. Bella salutò tutti e si
avviò al piano di sopra con Robert tra le braccia. C’erano due scale, -separate
da un semplice corridoio che evidentemente portava al retro della casa- io non
avrei saputo quale scegliere e avrei certamente chiesto. Lei no.
<< Ma
portano entrambe su? >> Chiesi ai padroni di casa.
<< No. Una
porta al piano superiore , l’altra alla mansarda… >> ecco immaginavo che
non conducessero entrambe allo stesso piano.
<< Ha preso
quella giusta? >> chiesi abbastanza confusa. Mia sorella oggi mi stava
confondendo.
Emm annuì confuso
quanto me mentre Alice sorrise. << Certo! Lei sa qual è quella giusta…
>> eh?
<< Scusa?
Che vuoi dire? >> le chiesi più confusa di prima.
<< Lei è già
stata qui… >> mia sorella?
<< Ma è
impossibile. L’avrei saputo. Sono tre anni che vive con me… >> che cavolo
stava succedendo?
<< Infatti è
stata qui più di tre anni fa. Perché credi che non abbia fatto domande? Lei sa qual è la sua stanza! >> Okay , forse era meglio sedermi.
<< Stanza.
La sua stanza? Vuoi dire che mia
sorella ha vissuto qui? >> no , non poteva essere.
<< Si! per
un anno… poi si trasferì con mio fratello a casa loro… >> Era troppo per
me. Oltretutto non poteva essere.
<< No
aspetta ti stai sbagliando. L’avrei saputo se fosse stato così… è mia sorella…
>> provai a dire e per la prima volta intervenne Emm.
<< Amore
pensa a noi, nessuno lo sapeva. Stavamo a New York. Sono confuso quanto te ma
guarda le cose da questo punto di vista… >> aveva ragione. Avevo tenuto
la nostra relazione nascosta per anni e non avevo visto mia sorella per
altrettanto eccetto a Natale. Possibile?
<< Si. Ma
guarda quante coincidenze… Bella lei , l’altra… >> non sembravano della
mia stessa idea.
<< Non sono
coincidenze! È la stessa persona. È lei quella Bella… >> Ma come poteva
anche solo pensarlo? Non si rendeva conto che c’era qualcosa che faceva in modo
che niente potesse cadere nel dubbio?
<< Ma che
stai dicendo… mia sorella è viva… l’altra ragazza è morta. L’ha detto tuo padre
, l’ha detto Emm , l’hanno detto tutti. >> dissi ormai sconvolta.
<< Rose so che
adesso ti sembra assurdo. Ma era la mia migliore amica, credi che non la
conosca? >> si , ci si può confondere.
<< No ma ,
credo che possa assomigliarle. Non può essere lei capisci? Non può… >>
era tutto così difficile da affrontare senza che ci fossero altri problemi.
<< Cosa è
successo a tua sorella? >> chiese dolcemente il mio fidanzato cercando di
capirci qualcosa… decisi di raccontare le cose per convincere più me stessa che
loro.
<< Ha avuto
un incidente. Viveva a Londra, studiava qui. Ma non so bene dove sia avvenuto
l’incidente , io ero a New York , Emm ricorderà benissimo quella notte in cui
mio padre chiamò nel panico. Credo che avessero litigato , non saprò mai cosa
successe…
Bella entrò in coma… ci restò per tre
mesi. Onestamente non ci sperava nessuno , il medico aveva detto che un
risveglio sarebbe stato pressoché impossibile. Io non potevo perdere le
speranze , perché non potevo perderla , siamo state sempre molto legate
nonostante i nostri segreti e la distanza. Oltretutto il medico disse che se
per un qualche miracolo si fosse svegliata avrebbe avuto danni permanenti per
il forte trauma cranico e che comunque avrebbe
sicuramente perso la memoria. Non so in quale ospedale fosse ricoverata. E non
so nemmeno perché mio padre la fece trasferire in quelle condizioni e
soprattutto perché glielo permisero, forse non sarebbe peggiorata. Il giorno
dopo l’incidente era nella clinica di Forks. Non dico che non ricevette le cure
adatte , assolutamente , ma sicuramente a Londra vi erano medici più esperti
per occuparsene. Si svegliò dopo tre mesi , ma non aveva idea di chi fosse… o
di chi fossero gli altri intorno a lei. Non ricordava niente e le cose non sono
cambiate. Il suo passato è molto confuso. Non ha idea di nulla. Il medico dice
che non ricorderà mai tutto , che le mancherà sempre una parte della sua vita.
È così tuttora, diciamo che quando incontra persone della sua vita sente
qualcosa ed io le dico che ruolo hanno avuto ma non è mai facile accettare
tutto, delle volte le capita di ricordare piccoli dettagli, ma sono eventi rari
e sporadici anche perché è cambiato tutto e le cose sono peggiorate. Poco tempo
dopo i nostri genitori sono morti , ma questa è un’altra storia. Il medico dice
che è un trauma che bloccherà i ricordi. Infatti così è stato. Perché si
affidava solo al presente , l’unico che potesse restituirle il suo passato ,
nel momento in cui è mancato quel presente è venuto meno anche il passato. Non
so se ricorderà mai , non credo e lo sa anche lei nonostante le dica il
contrario >> mi ritrovai a piangere perché erano anni che non ci pensavo
e non ricordano gli anni più brutti della mia vita. Non ero la sola. Alice
piangeva con me.
<< È lei ,
io lo so! Se avessi solo un dubbio non ci spererei nemmeno , non illuderei me
stessa… io so che è lei! Ri-ricordi il giorno? >> immaginai si stesse
riferendo all’incidente.
<< Certo.
Non lo potrei mai dimenticare. Era il venti giugno del duemila-nove… >>
lei mi sorrise. Un sorriso amaro…
<< Lo stesso
giorno in cui morì Bella… la nostra
Bella… >> ma perché credevano fosse morta? Che cosa era successo?
<< Dovrò
avvertire mio fratello… credo che ne morirebbe a vederla… >> non lo
conoscevo il fratello.
<< Dov’è?
>> chiesi sperando non fosse sopra.
<< È uscito
quando siete arrivati. Ha accompagnato la sua amica a casa… non sapeva del tuo
arrivo e forse è meglio così. Credo che gli sarebbe preso un infarto… >>
Oddio poteva essere?
<< Era… era
con una ragazza fuori? >> chiesi titubante.
<< Si.
perché? Vi ha visto? >> domandò lei spaventata.
<< No no.
Bella l’ha visto… l’ha riconosciuto. Cioè no. Non sapeva chi fosse. credeva che
lui non dovesse essere li… non le ho
prestato attenzione , quando ci spostiamo è sempre molto confusa… >>
maledii me stessa per non aver avuto fiducia in mia sorella…
<< Povera
piccola… >> disse il mio amore abbracciandomi.
<< L’ha
riconosciuto! SI! erano così innamorati… >> come faceva ad esserne
felice?
<< Non
possiamo dirle niente vedi. Niente! Poi ti spiegherò , ma lei non lo deve
sapere, non può… impazzirebbe…>> la preparai…
<< Scherzi?
Non dovrei dirle niente? >> Non poteva certo arrivare lei ora a rovinare
tutto.
<< No , non
puoi! E fidati non lo farai… quando saprai. Lo faccio per lei. Non dovrà mai
sapere niente… Mai! >> la vidi rifletterci su , ma alla fine annuì.
<< Ok. Come
vorrai , so che è una questione delicata… ma non puoi capire quanto ne sia
felice >> certo , non doveva
essere stato facile per lei.
<< Ma io. Come
farò? Dopodomani mi sposo e poi parto. Come farò con lei? >> chiesi
amareggiata , si stava complicando tutto.
<< Non ti
devi preoccupare… se vorrà potrà stare qui. E fidati sarà lei a volerlo. Si
sentirà a casa. Non forzeremo niente… ma fidati , secondo me ricorderà…
>> era fiduciosa. Ma non aveva ricordato per anni perché sarebbe dovuto
cambiare tutto ora? Eppure mi affidai a lei e alle sue parole perché ne avevo
bisogno per andare avanti…
<< Ah , non
è tutto Rosalie. Ti direi di sederti ma lo sei già. Non so nemmeno come dirtelo
e mi sorprende che tu non lo sappia ma… C’è qualcos’altro che devi sapere… qualcosa
di molto importante >> mi disse facendomi raggelare all’istante…
*
*
*
*
*
*Ciaoooo =) ecco la verità... non tutta ma forse quella
più importante... che sarà successo? che Alice si sia
sbagliata? e Rosalie? che ruolo ha? certamente quello che Alice deve
dirle la lascerà di sasso... ma solo lei resterà di
sasso? dal prossimo torneremo a vedere la situazione dal Pov Bella...
generalmente saranno sempre pov Bella ma questa volta i serviva che
fosse qualcun altro a parlare e non è andata così male
no? scusate tanto per l'attesa... spero di poter aggiornare presto...
nel prossimo farà il suo ingresso edward... a presto ci vediamo
domani con chi segue "un piccolo segreto", un bacione , piccolaluce*
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Capitolo 5 *** *..lui..* ***
CAPITOLO 4 ..lui..
*..Lui..*
Pov Bella
Ero in camera con
mio fratello , lui dormiva tranquillamente e io cercavo di riposare. Inutile
dire che era impossibile…
Ero troppo confusa
, troppo agitata , troppo tutto. Questa città , questa casa , questa
famiglia, mi confondevano.
Eppure volevo
stare qui , volevo conoscerli…
Forse perché mi incuriosiva
la storia della ragazza col mio stesso nome, alla quale assomigliavo. Ma non
volevo vederla , avrei finito per confondermi le idee ancora di più.
Ero stata
un’oretta a letto e visto che Morfeo non voleva portarmi nel suo mondo decisi
di alzarmi e scendere giù.
Non so se avessi
dovuto chiedere la stanza da occupare. Avevo visto i bagagli appoggiati alla
parete tra due stanze , entrambe vuote , libere da tempo, e avevo scelto quella
che mi faceva sentire meglio. Se un giorno avessi avuto una stanza tutta per me
, l’avrei fatta come questa… grande e accogliente, con un enorme letto
matrimoniale al centro –odiavo il lettino singolo che avevamo a casa- e una
libreria dietro una piccola scrivania , a lato della quale c’era un grande
schermo, pensai che fosse stato messo apposta per il nostro arrivo.
Mentre mi avviavo
a scendere sotto sentii delle voci. La sua
voce. Non so cosa mi desse la sicurezza per affermarlo , ma io sapevo che
era la voce del ragazzo che avevo visto fuori.
<< Dov’è?
Dimmelo! >> cercava di non urlare ma io lo sentivo benissimo.
<< Edward
sta’ zitto! Smettila! Credi che per noi altri sia facile? >> questa era
Alice. Bene ero io l’argomento di discussione.
<< NO! E non
mi interessa. Tu ti sbagli. La voglio vedere… >> ma si sbagliava su cosa?
Sicuramente gli aveva detto che assomigliavo all’altra ragazza e non voleva
crederci.
Decisi di fare la
mia comparsa , prima o poi ci saremmo incontrati.
<< Eccola.
Vedi che devi fare… >> lo ammonì. Ma io mi fidavo , non mi avrebbe fatto
del male. Quando lo guardai fu come se il tempo si fosse fermato…
Se prima credevo
che Alice fosse la più bella della famiglia , adesso dovevo ricredermi. Era lui il più bello , il più bel ragazzo
che avessi mai visto –per quanto ricordassi- ed era di fronte a me e mi
guardava sconvolto.
Aveva gli occhi
verdi , come quelli della sorella , solo più accesi –o forse ero io che li
vedevo così- e ti penetravano l’anima. Dei capelli tra il biondo e il ramato
spettinatissimi come quelli di Alice. Alto , molto alto. Io non arrivano al
metro e sessantacinque , arrivavo a malapena al metro e sessanta-tre e lui
invece doveva raggiungere sicuramente il metro e novanta se non di più… nemmeno
il padre era così alto. Poi era magro ma allo stesso tempo muscoloso. Faceva
caldo , erano i primi di luglio e indossava un jeans molto aderente che metteva
in evidenza le sue gambe toniche e una canottiera nera –messa apposta per
impedirmi di ragionare- abbinata alle Nike dello stesso colore. Solo in quel
momento pensai al mio di abbigliamento. Avevo degli Shorts di Jeans chiari e un
top azzurro abbinato alle mie Converse dello stesso colore. Mi sarei potuta
coprire un po’ di più, no?
Era molto giovane
, probabilmente eravamo della stessa età, anno più , anno meno.
Non mi ero resa
conto che lo stavo fissando , anche se lui faceva lo stesso ,almeno finché non
mi sentii tirare per un braccio , controvoglia distolsi lo sguardo dal ragazzo
e mi concentrai sulla bimba alla mia destra. Era la stessa bambina che avevo
visto quando eravamo arrivati.
<< Tao
>> oh come era tenera.
<< Ciao…
>> le sorrisi , era più bella adesso che vista da lontano.
<< Sei bela…
>> mi disse. E mi avevano già presentato?
<< Si, e tu
come ti chiami invece? >> le chiesi curiosa di sapere il suo nome.
<< No Bella…
intende dire che sei bella. Non che sa come ti chiami >> mi informò
ridendo Alice. Ah ecco.
<< Ah.
Grazie. Anche tu , sei bellissima. Come ti chiami? >> riprovai.
<< Kristen
>> Kristen? Che bel nome , adoravo quell’attrice.
<< È un nome
bellissimo… >> mi sarei voluta complimentare con chi l’avesse scelto , ma
decisi di farlo un’altra volta. Tornai a concentrarmi sul ragazzo che avevo di
fronte. Ma non sapevo che dire , per fortuna si decise a parlare.
<< Ciao io
sono… >> provò a dire.
<< Edward…
>> lo anticipai. E lui mi fissò abbastanza confuso. Decisi di spiegargli.
<< L’ho
sentito su, mentre parlavi con Alice. Comunque io sono Bella… >> e gli
sorrisi.
<< Lo so…
>> e ricambiò il mio sorriso , in questo momento era ancora più bello se
possibile. C’era un strana elettricità nell’aria , che non sapevo spiegarmi ,
ma immaginai che sarebbe stato solo l’inizio.
Mi accomodai sul
divano seguita dalla bimba che si sedette di lato a me…
<< Kris ,
lasciala stare >> la ammonii Edward.
<< No non fa
niente. Mi piacciono i bambini e poi sono abituata… >> gli spiegai.
<< Quanti anni hai? >> dissi poi rivolta alla piccola.
<< Tle
>> oh , si vedeva in effetti che
fosse proprio piccina.
<< Oh.
Allora sono convinta che andrai d’accordissimo col mio piccino. Avete la stessa
età. No, Rose? Speriamo vadano d’accordo davvero… >> almeno avrebbe avuto
una nuova amichetta.
<< È tuo
figlio? >> chiese sconvolta Alice.
<< Hai un
figlio? >> questa volta era Edward forse più sconvolto della sorella.
<< No, no. È
mio fratello… è su in camera. >> spiegai ad entrambi. << Dopo te lo
presento >> dissi rivolta ad Edward.
<< Poi… io
ho solo ventidue anni… >> non poteva essere mio figlio.
<< Anche
noi… >> risposero in coro Alice ed Edward.
<< E quindi?
>> era giusto per sottolineare il fatto che avessimo la stessa età?
<< Kris è
mia… >> disse Edward orgoglioso, ma con una punta di tristezza. Osservai
bene la bimba , non l’avrei mai detto.
<< Davvero? Sei
padre? Wow… cioè sei giovanissimo! >> sembrava un ragazzino. Poi ricordai
una cosa…
<< Avete.
Cioè voi siete gemelli? >> alternai il mio sguardo da lui a lei , ma no… non
poteva essere.
<< Si.
Gemelli… >> sbattei la palpebre un paio di volte sconcertata.
<< Non lo
sapevo. Che bella cosa… >> disse mia sorella sorpresa quanto me.
<< Beh non
vi assomigliate molto, eccetto per gli occhi ovviamente… >> se non fosse
stato per quelli Alice sarebbe stata identica ad Emmett.
<< Eh,
ovviamente siamo eterozigoti… credo che quando i gemelli sono uno maschio e una
femmina sia per forza così… >> mi spiegò Edward ed aveva ragione.
<< Si
si è vero. Sai che visto che tu hai un
gemello , tua figlia ne potrebbe avere? Accade a generazioni alterne… >>
il sorriso che mi aveva sempre riservato sparì all’istante. Ecco adesso era
inquietante.
<< Lei?
Figli? Ma non scherziamo… >> disse disgustato indicando la bambina.
<< Vabbè
mica adesso… tra vent’anni >> ovvio che non intendessi ora.
<< Cosa? Ma
nemmeno tra trenta… >> scoppiai a ridere e per fortuna lui mi seguì
insieme a tutti gli altri.
<< Non sono
ancora pronto per affrontare l’argomento >> mi rivelò un po’ in
imbarazzo.
<<
Tranquillo c’è il tempo… >> guardai l’ora nell’enorme orologio a cucù
infondo alla stanza. Dovevo svegliare Robert.
<< Dai salgo
a svegliare Rob, così facciamo le presentazioni. >> e salii su , non
prima di aver lanciato uno sguardo complice ad Edward. Mi piaceva quel ragazzo
, mi trasmetteva sensazioni positive , ero certa che mi sarebbe piaciuto stare
qui…
|
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Capitolo 6 *** *..scambio..* ***
CAPITOLO 5 ..scambio..
*
Emm... ciao? se vi ricordate ancora di me, ecco il mio nuovo capitolo.
so che state attendendo molto ultimamente, ma non mi sembra nemmeno che
l'attesa vi pesi molto... comq, ecco il capitolo, forse un pò
particolare.... un bacio, piccolaluce*
*
*
*
<<
Amore… >> gli cantilenai una volta
entrata in camera.
<< Mm…
>> si lamentò mettendosi a sedere sul letto.
<< Ti va di
scendere? Ci sono persone che ti voglio presentare. Poi dobbiamo uscire e qui
c’è una bimba piccola come te… >> subito gli si accesero gli occhi di
entusiasmo…
<< Davvelo?
>> era molto socievole con i bambini , tutt’altra storia con gli adulti.
<< Certo.
Ora scendiamo che te la presento… >> i nostri genitori erano morti che
era troppo piccolo. Gli erano mancate quelle figure. Ecco perché era così
attaccato a me e Rose.
Ovviamente non
aveva mai detto “papà” anche perché non aveva mai avuto una figura maschile a
cui poterlo dire. Però “mamma” si , l’aveva detto. L’aveva detto a me…
ovviamente me l’aveva sentito dire altrimenti non avrebbe potuto ripeterlo ,
l’avrò detto parlando con Rose. Sa che non siamo le madri. Sa che non c’è , ma
è piccolo per comprendere la morte. Quando siamo soli , capita che mi chiami
così , e non gliel’ho mai negato. Nemmeno Rose quando capita. Sono giovane si ,
ma potrebbe essere mio figlio e poi sono stata io a crescerlo…
Lo prendo per mano
arrivati alle scale, odia essere preso in braccio di fronte agli estranei ,
credo lo faccia sentire debole.
<< Eccoci
qua… >> ci annuncio mentre scendiamo le scale…
<< Allora…
lei è Alice, Edward e lei e la piccola Kristen… >> dissi indicando man
mano tutti.
<< Ciao…
>> disse per tutti e poi rivolse uno splendido sorriso a Kris e il fato
volle che lei ricambiò entusiasta quanto lui di avere un amichetto… mi voltai
verso gli altri notando lo strano silenzio ed erano tutti abbastanza confusi…o
emozionati? E per cosa poi?
<< Beh.
Dovremmo uscire no? Ci aspettano i vestiti… >> ah i vestiti…
Senza fare troppo
storie ci dirigemmo tutti insieme al negozio , andammo a piedi perché distava
poco da casa…
<< Allora…
Bella e Alice saranno le testimoni e le damigelle insieme ai bimbi e quindi voi
due avrete lo stesso vestito mentre quello dei piccini sarà diverso… poi Edward
e Jazz saranno i testimoni , Edward e Alice quelli di Emm e Jazz e Bella i
miei… >> mm okay , si! Potevo ricordare tutto.
<< Ma Jazz è
il fidanzato di Alice? >> chiesi all’improvviso.
<< Si. Come
fai a saperlo? >> mi chiese Edward. Eh Bella come fai a saperlo?
<< Boh , me
l’avranno detto. E come lo conosco, che non ricordo? E perché non c’è? >>
ecco ,perché conosco qualcuno che non c’è?
<< Vive a
New York e lo sai. L’ho conosciuto prima di conoscere Emm addirittura. Poi ho scoperto che durante un viaggio a
Londra ha conosciuto la sorella di Emm e si sono fidanzati , era così romantico
che te l’ho raccontato. Non ti agitare , va tutto bene , lo sai che è il
cambiamento… >> si infatti , lo sapevo bene. Ma lei era più agitata di me
, ma questo preferii non dirglielo.
Arrivammo al
negozio e Rose chiese subito i vestiti per le prove. Si era occupata di tutto
Alice… ma questo lo sapevano tutti : aveva un debole per la moda. Aveva mandato
le sue idee a Rose che le aveva accettate felicissima e si era dovuta solo
occupare di spedire l’abito da sposa a cui invece aveva pensato lei stessa. Io non
avevo visto niente , sarebbe stata una sorpresa.
<< Bella!
Allora tua sorella era indecisa su tre modelli. Abbiamo già scelto, ma vorrei
comunque sentire la tua opinione , quindi non badare a nulla e dimmi quale
avresti scelto tu… >> mm
interessante.
Mi presentò
davanti tre abiti. Bellissimi tutti e tre , la scelta era difficile.
Allora il primo
era azzurro , stile dea greca, con l’unica spalla arricciata ed il corpetto
impreziosito di diamantini e per il resto molto semplice. Il secondo invece era
color … beh , grigio chiaro. Non saprei definirlo, semplice , ma particolare,
molto morbido e con un piccolo strascico. Arricciato solo su un seno. Decisamente
non faceva per me. Ma il terzo… beh il terzo era stupendo. Lui si che faceva
per me. Era lungo, blu molto morbido, aderente sul corpetto, senza spalline ,
con una fascia piccolissima di pietre incastonate sotto al seno, non amavo
particolarmente il lungo, ma questo si.
<< Beh spero
tanto che sia il terzo , perché lo adoro! >> Alice si emozionò nel
sentirmelo dire.
<< Oh mio
Dio. Lo sapevo… si è lui! Il mio però sarà di un tono più chiaro, come il primo!
>> amavo il blu. Chissà se lo avevo sempre amato.
Edward avrebbe
indossato un completo nero con camicia blu richiamata dal fazzoletto della
giacca. Lo stesso per Jazz , solo di una tonalità più chiara , come quella del
vestito di Alice.
I bambini , beh
erano stupendi. Per Robert un completino azzurro con pantalone blu e Kristen un
mini abitino a palloncino azzurro per richiamare il compagnuccio che l’avrebbe
accompagnata.
Era tutto
bellissimo…
Tornammo a casa
che era ormai sera.
Ad attenderci
c’era la ragazza di stamattina sul divano con Esme. Ogni volta che mi fissava
–come tutti del resto- le vedevo una strana luce negli occhi.
<< Ciao
Kris. Me lo dai un bacio? >> disse alla bimba. E lei annoiata andò, probabilmente era
stanca.
<< Rosalie ,
Bella, Robert , lei è Jane >> Ci presentò Edward, doveva essere la sua
fidanzata. Sentii una strana gelosia. Ovvio che fosse fidanzato… o addirittura
sposato?
<< Ciao
piacere >> ci diede la mano. Almeno era l’unica che non provava niente
nel guardarmi.
Presero il gelato
e lo gustammo tutti sul divano , parlando del più e del meno per conoscerci
meglio. Nei prossimi giorni saremmo stati tutti parecchio impegnati.
Non riuscivo a non
guardare Kris. Se ne stava sul divano tra i genitori con una smorfia triste e
non aveva voluto nemmeno il gelato. Anche Rob l’aveva rifiutato.
<< Piccola
che hai? >> sentii il bisogno di chiedere. Lei mi sorrise per la prima
volta raggiante da quando eravamo tornati ma non mi rispose. Ci pensò il padre.
<< Ah credo
sia il segno guarda. Me l’avevano detto , gemelli.
Doppia personalità… cambia da un momento all’altro. Le passerà… >> Gemelli?
<< È
gemelli? Davvero? Anche Robert… >> dissi entusiasta. Ecco perché andavano
così d’accordo.
Nessuno mi dava
molta retta ma almeno Edward e Jane sembravano interessati.
<< Di che
mese è? >> mi chiese lei con gentilezza.
<< Giugno. E
la piccola? >> vidi Edward guardarmi spaesato.
<< Giugno…
>> rispose titubante.
<< Ah ecco
perché vanno così d’accordo. Rob è nato il venti… >> rivelai e li vidi
raggelare sul posto. Okay , forse qualcosa non andava…
<< Credo di
non voler sapere quando è nata la piccola… >> dissi improvvisamente
comprendendo il dubbio sul volto di Edward, erano troppe le coincidenze.
<< E perché?
È così bello invece. Anche lei è nata il venti. No, amore? >> si okay ,
questa era solo una conferma alla loro relazione.
<< Ma allola
siamo gelmelli. Come tu e la zia… >> disse entusiasta la bambina e
scoppiammo a ridere , tutti tranne Edward.
<< No amore.
Io e papà siamo fratelli… >> ecco, ma non credo che la bambina avesse
capito.
<< E allola?
Siamo gelmelli… >> gelmelli?
<< Si amore
, siete gemelli però… >> la corresse, ma la piccola fece finta di niente.
Alternavo il mio
sguardo dai genitori, ai bambini ,a mia sorella e mi venne un dubbio…
<< Bimbi
perché non andate a giocare su? Rob fai vedere a Kris i giochi che hai portato…
>> prima ovviamente di farlo abbi il consenso visivo di Edward.
<< Non vi
sembra tutto un po’ strano? >> domandai , ma fatta eccezione per Edward
non sembravano poi così sconvolti gli altri.
<< Bella
smettila con questa storia… >> mi ammonì mia sorella , ma non l’avrei
fatto , forse finalmente potevo sapere.
<< No
lasciala parlare , la questione mi incuriosisce… >> almeno Jane era con
me.
<< Beh tu mi
aiuterai a comprendere tutto. Sapevi di aspettare una femmina? >> le
chiesi , dovevo fare le mie domande per arrivare alla questione centrale.
<< Cosa? Io?
No no, la bambina non è mia figlia… >> come no? Ah?
<< No. È
della mia ex fidanzata… è morta mettendola al mondo… >> Oh.
<< Scusa ,
non volevo tiare fuori un argomento così delicato… >> gli spiegai
mortificata. Vederlo così furioso mi fece desistere dal continuare.
<< Non fa
niente. Non fa più così male , non ora… >> sicuramente dovuto al fatto
che avesse una nuova compagna. Ma non era del tutto calmo, sembrava come se
volesse rompere tutto. Aveva una strana luce negli occhi : rabbia, pura rabbia.
Con chi? Con me?
<< Ma dimmi.
Posso risponderti io… non sapevamo di aspettare una femmina, in effetti sarebbe
dovuto essere un maschio, ma evidentemente l’ecografo avrà sbagliato… >>
mm come immaginavo.
<< E se non
avesse sbagliato lui? >> ecco ciò che intendevo.
<< Che vuoi
dire? >> fu Jane a chiedermelo.
<<
Pensateci. Non volevo dirlo prima , ma la bambina non vi assomigliava per
niente. Siete tutti biondi o neri , e avete tutti , tutti, gli occhi chiarissimi. Prendete me e mia sorella. Siamo
totalmente more. E invece guardate mio fratello… biondo , occhi verdi… nessuno
nella mia famiglia ha quei tratti… >> sentenziai alla fine.
Poi riflettei
ancora un attimo.
<< Kris
invece ha i nostri tratti. Certo è anche vero che ti somiglia… però non so…
>> mia sorella non la pensava come me.
<< Bella
adesso basta! stai insinuando cose senza senso. Smettila. >> mi
rimproverò. Fortuna che fossimo solo tra noi ragazzi e i genitori di Emm ci
avevano lasciati soli.
<< No
aspetta. Dimmi! Che stai cercando di dire? >> chiese Edward con lo
sguardo di chi però , non la vuole davvero una risposta.
<< Sono stai
scambiati. I bambini, sono stai scambiati… >> ecco avevo lanciato la
bomba.
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Capitolo 7 *** *..matrimonio..* ***
CAPITOLO 5
*Ciao
bellezze come va? Non mi perdo in chiacchiere, vi lascio subito al
capitolo, secondo me molto importante. Scusate il ritardo, il prossimo
non tarderà ad arrivere e per chi aspettasse "un piccolo
segreto" state certi che l'aggiornamento arriverà entro stasera.
scusatemi ancora... a presto, un bacione e tanti auguri di buon natale
, piccolaluce*
*
*
*
*
Inutile dire che
mi avevano presa tutti per matta e non mi avevano dato retta…
Eppure secondo me
era così evidente lo sbaglio. Avrei fatto un test? Sì, se avessi potuto l’avrei
fatto…
Non erano bastate
quelle parole a fermarmi, quelle dette da Edward , le stesse parole che avevano
fermato tutti.
<< È nata a Londra… >> aveva detto.
<< Oh , lui
a Forks >> aveva risposto mia
sorella, come quella che ha sempre saputo tutto. Per una volta non si sarebbe
potuta sbagliare? Ero convinta di quello che dicevo. Oh quasi…
Certo la bambina
non aveva i colori di Edward , però gli assomigliava lo stesso , bellissima
come lui , nella forma del viso , nei lineamenti era lui… quindi forse , forse
mi stavo sbagliando davvero?
Oh al diavolo. Non
era il momento per fare questi pensieri. Avevo un matrimonio a cui pensare…
All’acconciatura e
al trucco ci aveva pensato Alice. Come faceva a pensare lei a tutto?
Si era occupata
davvero di tutto. Di me, di lei, della madre, della piccola Kris. Ovviamente
anche della sposa. Per giunta mi aveva proibito di vederla, ma che razza di
storia era questa?
Insisteva sul
fatto che dovessimo prima essere tutti pronti. Ma , bastava lei, no?
<< Oh,
tesoro sei perfetta! >> pochi giorni ed Alice mi era entrata dentro come
se ci conoscessimo da una vita. Era un po’ con tutti così…
Con Edward, beh
con lui tutto era un po’ diverso.
Non so cosa ci
trovassi. Se il fatto che fosse padre così giovane, che si prendesse cura di
lei essendo ancora un ragazzino –come me- o se fosse la sensazione di avere
molto in comune con lui, ma se c’era lui in zona io andavo in confusione.
Quella bizzarra
idea ci aveva molto avvicinati. Sembrava davvero che mi stesse dando retta, o
forse era solo gentile? Probabile.
<< Si, fammi
vedere va’… >> mi osservai titubante e rimasi piacevolmente sorpresa del
risultato. Era riuscita a mettere in risalto i miei lineamenti, nascondendo i
piccoli difetti –come il labbro inferiore, leggermente più gonfio del
superiore- con un effetto davvero incantevole.
<< Oh,
Alice! Un capolavoro… >> mi buttai su di lei, che prontamente mi scansò
come se avessi la peste.
<< Ehi!
Vediamo di non rovinarlo questo capolavoro, eh? >>
<< Agli
ordini capitano. Posso vedere mia sorella adesso? >>
<< Mm, si
dai. Ha bisogno di te. Anche il piccolo ti reclamava, ma poi una volta pronta
anche Kris, si sono messi a giocare insieme. Spera solo che non facciano danni
>> Eh certo come se fosse colpa mia. Quei due furfanti erano diventati
pappa e ciccia dal nostro arrivo. Non riuscivano a separarsi.
Afferrai il
vestito all’altezza delle cosce e lo sollevai per permettermi di correre.
Ovviamente ero scalza, se solo avessi indossato i tacchi di già, non sarei mai
arrivata a fine giornata!
Ottenuto il via
libera da Alice, corsi per il corridoio cercando di raggiungere la stanza di
Rose, dove Esme si stava occupando dei piccoli dettagli! Ma… SBAM!
Ahi, ahi, ahi!
Quando , cavolo è
comparso un pilastro, nel bel mezzo del corridoio?
<< Bella!
Dannazione, che fai? Ti sei fatta male? Scusami, io… non ti ho vista. Mi sei
piombata addosso. Bella? Bella? >> Eh no, non era un pilastro.
<< Ehi.
Colpa mia… >> cercai di alzarmi, ma vedendomi vacillare mi aiutò.
<< No, mi
sarei dovuto spostare… io… >>
<< Edward ,
tranquillo è tutto okay >>
<< Si ma…
scusa! >> continuava a tenermi il braccio, come se non avesse intenzione
di spostarsi.
<< Ora è
meglio che vada dalla sposa… >> cercai di divincolarmi.
<< Che
sposa? Ah, si si scusa vai >> mi liberò e mi avviai verso mia sorella
seguita a ruota da Alice, che nel frattempo borbottava qualcosa di
incomprensibile su l’amore eccetera…
Toc-toc. <<
Posso? >>
<< Bella,
muoviti! >> sbraitò mia sorella da dietro la porta.
<< Oddio!
>>
<< Non ti
piace? >> non avevo ancora visto nulla riguardo Rose, e non mi aspettavo
di certo ciò che mi trovai davanti.
<< Non mi
piace? Ma Rose… sei bellissima. E l’abito… Cioè, non so come descriverlo. È
meraviglioso… >> era in stile principesco. Senza tutti quei fronzoli che
odiavo. Con dei brillantini nel corpetto e delle decorazioni di pizzo sul fondo
non troppo eccessive! Stupendo!
<< Davvero?
Davvero, ti piace? >> nel frattempo ci lasciarono sole un attimo,
capirono che avevamo bisogno di quest’ultimo momento da sorelle.
<< Pensi che
piacerà anche ad Emm? Mm? >>
<< Ma che
domande fai? Lui già ti trova la persona più bella del mondo, figurati oggi nel
vostro giorno più importante >>
<< Bella,
sto facendo la scelta giusta? >>
<< Rose, non
cominciare! Certo che lo è. Immagini il
tuo futuro con qualcuno che non sia lui? >>
<< No, certo
che no. ma… ti sto lasciando sola. Ti sto abbandonando >>
<< Non dire
assurdità! Avrò Rob, avrò sempre Rob… e tu, sarai sempre mia sorella! >>
non c’erano dubbi al riguardo.
<< Si, ma
chissà quando ci rivedremo. Noi oggi partiamo… >> eccola che si faceva prendere dalla paranoia.
<< Smettila!
Doveva essere una sorpresa ma te lo dirò adesso , giusto per tranquillizzarti
un po’.. >> m guardò leggermene confusa, così continuai. << veniamo
a vivere a Londra. Mi piace, ti staremo vicini e poi… beh sento che mi appartiene,
mi sento a casa qui… >> le confessai!
<< Oh Bella
grazie! Non avrei mai potuto chiedertelo con tutto quello che stai passando. Ma
non avrei potuto desiderare regalo migliore… >>
<< Dammi
solo il tempo di organizzarvi. Dovremmo farcela in pochi mesi… >>
<< Bella ,
mi perdonerai mai? >> Ah? Cosa avrei dovuto perdonarle?
<< Per cosa?
Per esserti sposata. Ma certo , mi passerà…
>> la buttai sullo scherzo per alleggerire la situazione.
<< No, non
per quello. Mi perdonerai, per ciò che ti è successo? Per ciò che ti sei persa?
>> Oh. Rosalie!
<< Non è
colpa tua, non potrei mai incolparti di una cosa del genere >> un
singhiozzo la scosse.
<< Tu, dimmi
solo che mi perdonerai. Che mi perdonerai sempre! >>
<< Ma certo!
Se può farti stare tranquilla… ma so che non hai nulla da farti perdonare!
>> la abbracciai attenta a non sgualcirla troppo.
<< Grazie,
sorellina… >>
<< Solo…
dove andremo io e Rob da stanotte? Hai prenotato un albergo? >>
<< Emm,
veramente no! Sai Alice dice che potete stare qui, poi quando io Ed emm torneremo
si vedrà. Le farebbe davvero piacere, a tutti. Poi Rob e Kris hanno legato
tanto.. >>
<< Ah, okay,
va bene! Mi piace stare qui… se non è un disturbo. >>
<< Per chi è
un disturbo? >> proruppe Alice entrando in camera.
<< Ah
niente… >> sminuii.,
<< Siamo
pronte? Mancano solo cinque cose
>>
<< Cinque?
Cosa? >> chiese agitata mia sorella.
<< Calmati! cinque
cose. Qualcosa di blu, qualcosa di vecchio, qualcosa di prestato, qualcosa di
nuovo e qualcosa di regalato >> ma certo! Avevo già pensato a tutto io!
<< Io… ho
qualcosa. Cioè veramente avrei tutto >>
<< Grazie
Alice. Ma ci ho pensato anche io… >> le dissi sperando non si offendesse.
<< Ah menomale!
Sai, sono le cose che dovrei indossare al mio di matrimonio, speravo ci avessi
pensato… >> e scoppiammo tutte a ridere alleggerendo la situazione
Andai in camera a
prendere tutto e ritornai in un batter d’occhio.
<< Alice mi
devi prom- >> stava iniziando a dire mia sorella , ma arrivata io , si
concentrarono su di me.
<< Beh… ecco
qui. >> aprii i vari oggetti, il primo fu il mio adorato braccialetto
Tiffany, ci ero molto legata, anche se non sapevo bene da parte di chi fosse.
Alice si illuminò…
<< Ma è
bellissimo! Mi auguro che sia l’oggetto in prestito… >> mi intimorì il
tono che usò, ma solo leggermente.
<< Ma Bella!
È il tuo preferito, lo adori, non posso… >>
<< Oh sta
zitta è indossalo. Ovviamente come si è assicurata Alic è in prestito, lo
rivoglio a fine serata… >> cercò di abbracciarmi, ma Alice non era della
stessa idea.
<< Beh,
questa ti piace tanto e io non l’ho mai indossata, quindi te la regalo >>
era una dolce collanina in oro bianco molto delicata, con un sole e i raggi
sembravano filamenti, non mi era mai piaciuta molto, ma lei l’adorava.
<< Bella ma
sn- >>
<< Shh, non
ho finito. Tieni questi li abbiamo comprati insieme, quindi hai anche qualcosa
di nuovo visto che sono ancora nello scatolo, fai conto che saranno l’oggetto
prestato al mio di matrimonio, se mai mi sposerò >> erano orecchini
Tiffany abbinati al mio braccialetto, i avevamo scelti insieme, già sapevo che
glielo avrei prestato.
<< Ah, io
non so che dire! >>
<< E non
dire niente… e beh ecco qualcosa si blu >> le piazzai davanti un completo
intimo blu, di pizzo. Reggiseno a balconcino e perizoma con tanto di pompon.
<< Oddio,
Bella! >>
<< Che c’è?
>> perché faceva tanto la scandalizzata?
<< Su, Rose
smettila! Vieni ad indossarlo, e ti prego non sciupare troppo mio fratello
stanotte! >>
<< Ehi voi
due siete pervertite! >> andarono in bagno tra le risa e tornarono che
ancora ridevano mentre Rose aveva una leggera sfumatura rossa sulle guance.
<< E poi c’è
qualcosa di vecchio >> le passai un oggetto che non riconobbe. L’avevo
fatto modificare.
<< Era la
spilla della mamma, e ho fatto aggiungere le pietre del ferma cravatta di papà…
>> li avrebbe avuti nel giorno più importante.
<< Oddio
>> scoppiò a piangere, mentre Alice cercava di asciugare le lacrime prima
che rovinassero il trucco.
Io piansi con lei
e Alice si occupò anche di me. Ma le miei non erano lacrime di nostalgia, di
dolore come quelle di Rose. Io non riuscivo a provare quello che sentiva lei.
Piansi perché mi
sentivo fuori posto, e non riuscivo a provare nulla se anche pensavo alla morte
dei miei genitori. Forse perché avevamo passato poco tempo insieme, forse
perché non avevo avuto il tempo di legarmi abbastanza. Ma quel legame, quello
tra genitore e figlio, non doveva essere indistruttibile? Uno di quei legami che
niente e nessuno avrebbe potuto rompere o scalfire. Evidentemente per noi on
era così…
Inutile dire che
non seppi nemmeno come ma ci trovammo in chiesa.
Rose era stata
accompagnata da Emmett. Cioè eravamo arrivati noi con la macchina e lui era
venuto a prenderla portandola con sé all’altare. Non avrebbe potuto fare gesto
più bello. Lei a differenza mia soffriva davvero della mancanza dei nostri
genitori e avrebbe voluto averli accanto nel giorno più importante della sua
vita.
Quale figlia non
sogna di piangere con la madre annunciandole la proposta di nozze? Non io.
Quale figlia non
sogna di essere accompagnata all’altare., nella sua nuova vita dal suo papà?
Non io. Soprattutto con lui.
Anche avendo Rose,
certe volte sentivo come la mancanza di quella figura femminile, con cui avevo
passato troppo poco tempo, prima di vederla sparire. Con mio padre avevo la
sensazione, che se anche fosse ancora vivo, non avrei mai provato quello che
una figlia può provare. Con lui la sensazione di essere fuori posto era più
tangente del solito.
Non che non avessi
sofferto alla loro morte, veniva comunque a mancare il mio passato, le mie
radici. Ma non di quel dolore che avrei dovuto provare. Non quel dolore
straziante al cuore che sconvolse Rose. Fortuna che c’era il piccolo Rob a
richiedere tutta la nostra attenzione. Senza non so se sarei mai riuscita a
risollevarla.
Sempre mentre ero
nel mio mondo il parroco chiamò i testimoni prima che gli sposi pronunciassero
le promesse.
Mi ritrovai di
lato a Jasper, che aveva decisamente l’aspetto di un angioletto e non so bene
perché ma dal primo momento l’avevo immaginato tale. Forse ne avevo vista
qualche foto.
Fronte a me vi era
il ragazzo che ultimamente, in soli pochi giorni, era riuscito a sconvolgermi
più di quanto mi fosse mai successo in vita mia. Più dell’incidente stesso e
della perdita di memoria.
I piccoli erano
stati incantevoli, avevano sparso petali di rose per tutto il tragitto
anticipando gli sposi, e ora se ne stavano dietro, mano nella mano, tendendo il
cuscinetto con le fedi, aspettando un gesto per prete.
Per un attimo la
concentrazione di tutti gli invitati era ountata su quei bambini. Bellissimi da
vedere insieme. Come se fossero nati per completarsi. E già solo i nomi
dovevano pur dir qualcosa, no?
I parenti erano
tutti di Emmett. Perciò non eravamo in molti. Noi di parenti non ne avevamo tanti,
essendo morti i nonni e avendo due genitori figli unici, beh la parentela era
molto ristretta e i pochi parenti lontani non se l’erano sentita di affrontare
il viaggio, ma del resto lo immaginavamo e non ne sentivamo la mancanza.
Ecco, mi ero
nuovamente persa tra i miei pensieri.
<< Con i
poteri conferitemi dalla chiesa, io vi dichiaro marito e moglie >> un
applauso partì, come se non volesse spegnersi mai.
Ehi, ma un attimo!
E adesso può baciare la sposa dov’è
finito?
Eh no! Per il mio
matrimonio ci sarà sicuramente, mi imbronciai mentalmente.
Ma Bella, ti
sposerai mai? Forse un giorno.
Di una cosa ero
certa, Rob sarebbe venuto con me.
Ci congratulammo
con gli sposini e mentre loro si dirigevano in qualche splendida via di Londra
a fare foto, noi ci avviammo al ristorante accertandoci che fosse tutto pronto
e attendendo gli ospiti.
Ci accomodammo al
tavolo, io e Rob ovviamente con i Cullen e Jane.
<< Bella,
hai vitto che siamo stati blavi? >> mi richiamò la piccola, seduta tra
Rob e il padre. Io invece ero seduta tra Rob ed Esme.
<< Si
piccola, siete stati bravissimi >> sbadigliò seguita a ruota da Rob.
<< Questi
due crolleranno presto, è vero campione? >> disse Edward facendo una
carezza a Rob, mentre Kris gli si accoccolava addosso.
<< No. Noi
lesistelemo… almeno fino alle cinque! >> ah, ah come no. ovviamente le
sue parole furono seguite da un altro sbadiglio, l’ennesimo.
<< Si certo,
certo >> feci l’occhiolino ad Edward, questi due testoni avrebbero fatto
i salti mortali pur di non darcela vinta.
<< Potto
andare da Bella? >>
<< Ma certo,
vieni qui >> Edward provò a resistere agli occhi teneri della figlia, ma
con me non c’era sfida, la piccola poteva chiedermi qualsiasi cosa.
Si scambiarono di
posto con Rob, che si appoggiò su Edward e io presi la piccola tra le braccia.
Era tenerissima. Jane mi guardò sconsolata, non c’era verso che Kris andasse da
lei. Rob, non era per nulla geloso di lei, condivideva qualsiasi cosa, persino
me. E a Kris non sembrava dispiacere il condividere il padre.
Robert non si era
mai legato a nessuno che non fossimo io o Rose, non ne aveva nemmeno avuto
modo. Con Edward era a proprio agio, cercava di coinvolgerlo e di avere la sua
approvazione, come se in lui vedesse quella figura maschile che non aveva mai
avuto. E gli era sempre mancata. Edward inspiegabilmente si comportava come se
fosse con Kris, non faceva differenza e non potevo che esserne felice. Tutto
ciò contribuiva a renderlo sereno e meno timido. Anche più felice…
Fummo interrotti
dal vocalist che annunciava un ballo non previsto e richiedeva la presenza dei
testimoni. Lasciai i piccoli con Esme e insieme ad Alice, jazz e Ed raggiungemmo
il centro della pista, dove Rose ed Emmett avevano dato il via al primo ballo.
Erano semplicemente bellissimi e la scena fu così emozionante che non potei
impedire a una lacrima di cadere. Mi sarebbe mancata la mia sorellina, ma
sapevo che sarebbe stata felice.
<< E adesso
i testimoni faranno compagnia agli sposi nel loro secondo ballo, un lento
>>
Partirono le note
di someone like you di Adele, che
subito mi fece venire i brividi, riportarono a galla una sensazione di felicità
e benessere che mi era sconosciuta. Senza che nemmeno mi rendessi conto di ciò
che stava accadendo, Edward mi prese fra le sue braccia, spostandomi verso il
centro, dove già ballavano gli sposi ed Alice e Jazz, mancavamo solo noi
insomma.
<< Edward…
Jane >> non volevo che la prendesse a male.
<< Ehi, è il
ballo dei testimoni, non è colpa nostra >> mi fece l’occhiolino per
invogliarmi a lasciarmi andare, ma ero ancora un po’ rigida.
Mi strinse di più
al suo corpo. << Ehi! Ti fidi di me? >> mi fidavo?
Ancora non sapevo
nemmeno la risposta, ma già mi ero sciolta e mi stavo lasciando cullare dai suo
i dolci movimenti. << Si, mi fido >> mi abbandonai a lui e nel
momento in cui fui totalmente concentrata su di noi, mi sentii -per la prima
volta da quando avevo memoria- a casa.
E speravo solo che
quel lento non finisse mai.
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Capitolo 8 *** *..lettera dal passato..* ***
CAPITOLO ..lettera..
*Oh
il tanto atteso capitolo. Da qui cambieranno molte cose. Rose
sparirà dalla scena per un pò, salvo eventi sporadici!
Quindi che ne dite di dirmi che ve ne pare? Soprattutto delle ultime
parole. Dal prossimo vedremo Bella proiettata in una nuova vita. Un
bacione, piccolaluce*
*
*
Purtroppo la
canzone, come ogni cosa nella vita, arrivò alla sua fine e dovemmo staccarci.
Non avrei voluto e non seppi nemmeno spiegarmi il perché , ma era così.
Quel ragazzo mi
infondeva tanta fiducia, mi faceva stare bene, come non mi accadeva da tanto
tempo. Sempre se fossi mai stata felice.
Tornammo al
tavolo, gli occhi della piccola Kris erano puntati su di noi. Sperai non fosse
gelosa, era molto attaccata al padre.
<< Papino!
>> sembrava molto tranquilla. Non ebbi il coraggio di guardare Jane, mi
sentivo in colpa. Come se stessi rubando qualcosa. Ma io non stavo facendo
nulla.
<< Ragazzi,
vorrei la vostra attenzione cinque minuti. Lo sposo deve dire qualcosa…
>> ecco il tanto atteso discorso.
Il che purtroppo mi ricordò che sarebbe toccato anche ai testimoni. Ma mia
sorella non aveva che fare? Odiavo essere al centro dell’attenzione. Avrebbe dovuto
rifletterci prima di propormelo. Avrei fatti la damigella, no? O toccava anche
alla damigella farne uno? Meglio non pensarci.
<< Eccomi
qui. Ormai sono settimane che tutti mi fanno una testa tanta, mi stanno facendo
impazzire con questo discorso. Emm ma l’hai
fatto? L’hai fatto bene? L’hai scritto? Dici belle cose? Io davvero mi sono
impegnato, ma so comunque che il tuo sarà più bello del mio. Il mio non reggerà
il confronto. Perché tu sei perfetta e lo è ogni cosa che fai. Mi sono chiesto
spesso cosa avessi fatto se non ti avessi incontrata e ogni giorno mi chiedo
cosa ti abbia portato da me. La verità è che non lo so nemmeno io. Se sapessi
chi ringraziare stai certa che lo farei. Qualsiasi cosa sia , beh grazie . Quasi non mi sembra vero che tu
abbia detto si. Mi sembra un sogno e
mi farei anche pizzicare se sapessi che qualcuno ne è in grado >> riuscì
a farci ridere, lui e la sua prepotenza. Questa era però il discorso più serio
che credo abbia mai fatto. << Ma non ne ho bisogno, qualcosa mi dice che
tutto questo è solo la realtà, la realizzazione del mio più grande sogno. Perché io non so come farei se non ci fossi tu,
io con te mi sento al posto giusto. E non posso che rendermi conto che sei mia,
mia davvero. Ti amo rosellina mia… >>
un applauso di levò dai noi spettatori. Era così dolce Emmett.
<< E adesso
il turno della sposa >> fissai il mio sguardo su di lei, e poeti scommettere
che quel riflesso sul suo viso, fosse una lacrima. Si alzò per raggiungere suo marito,
bella come non mai. Come avrei fatto senza di lei? Lei era il mio porto. Come
avrei fatto senza? Avrei sempre avuto Rob, ma anche lui mi avrebbe lasciato… lo
sapevo.
Prima di prendere
il microfono gli lasciò un tenero bacio a fior di labbra che fece sorridere
tutti.
<< Ringrazia
che siamo sposati, altrimenti ti avrei lasciato dopo questo discorso >>
non potemmo evitare di scoppiare a ridere << Non è vero, non potrei mai
farlo, ma è vero che, sono perfetta, perfetta per te. Io mi vedo piena di difetti.
Come hai detto il mio discorso sarà più curato del tuo, probabilmente ci penso
da quando ci siamo incontrati , ma l ansia è tanta che non me ne ricordo nemmeno
una parola >> la sua spontaneità riuscii a strapparci l ennesima risata.
<< Io so cosa voglio nella vita. Tu non sei come avrei immaginato, non
siamo assolutamente uguali, siamo opposti e hai centomila difetti. Sei ritardatario, alle volte irritante ed
esasperante. Riesci a mettere tutti in imbarazzo >> Ahi, ahi! Aveva
ragione, eccome se ne aveva! << Io so che sono difetti, perché me li
fanno notare tutti, ma la verità è che amo ogni più piccolo particolare e ogni
tuo difetto ai miei occhi è un pregio, trovo tutto adorabile. Sono tutto
fuorché perfetta, ma è bello che tu mi veda così, perché io faccio le stesso
con te. Ti amo scimmione >> era bellissima. Piansi con lei, forse conscia
che presto mi sarebbe mancata.
Purtroppo non
potei prestare a Jazz l ‘attenzione che meritava. Più che rendermi conto che
sarebbe toccato a me, mi accorsi che presto avrei ascoltato Edward.
Il suo era il
discorso più importante. Il testimone
dello sposo. Eppure mia sorella , rivoluzionaria in tutto, aveva voluto
così. Voleva che tutti noi dicessimo qualcosa, lasciassimo il segno.
Jazz era forse
quello più estraneo, sempre cognato, si. Ma fra noi quattro era l’unico che non
avesse legami di sangue con gli sposi. Eppure una parte di ciò che disse mi
rimase ben impresso.
<< L’amore
non si sceglie, come non si sceglie la persona da amare. Per quanto ci provi,
sarà sempre quella che più hai cercato di evitare, perché era troppo difficile,
troppo complicato per te. Ma è l’amore che ti sceglie. E quando ciò accade, hai
poco da fare, se non abbandonarti a lui >> Parole vere, dirette alla sua
amata. Che a quanto avevo potuto capire, la sua perfetta metà.
Stessa sorte toccò
al discorso di Alice. Non potevo farci niente, non riuscivo a non pensare che
dopo di lei sarebbe toccato a lui.
<< Papi!
Dopo di zia tocca a te? Salai blavissimissimo! >> era così orgogliosa di
lui.
Rob dormiva
placidamente su ann sedia. Era tardi, presto saremmo tornati a “casa”. Solitamente i discorsi non
venivano riservati per la fine, la tradizione non prevedeva questo, ma sempre
su scelta di Rose era stato così. Ciò che
accade alla fine è ciò che più verrà ricordato. Parole sue…
Alice mi risvegliò
dai miei pensieri. << È vero, l’amore non si sceglie. Altrimenti
finiremmo tutti per avere al nostro fianco, persone dall’apparenza perfetta, ma
che non fanno proprio per noi. Invece finiamo per innamorarci della persona che
nessuno vedrebbe al nostro fianco, perché troppo
diversi, quella con cui litighi ogni cinque minuti, ed è la stessa con cui,
anche se nessuno lo sa, ci fai pace dopo un secondo e nemmeno sai il perché del
litigio. Perché semplicemente ci si innamora della persona che ci completa
>> sembrava come se i loro di discorsi, quelli dei due fidanzati, fossero
complementari. E non mi fu difficile immaginare che realmente lo fossero.
Non mi accorsi
nemmeno come, ma vidi Edward alzarsi, con un’eleganza degna di un fotomodello,
e percorrere il sentiero in ciottoli bianchi, per poi salire sul palchetto
Inutile dire, che
ebbe tutta la mia attenzione…
Prima di parlare
lasciò un’occhiata al nostro tavolo, come per infondersi coraggio.
<< Il
testimone dello sposo dovrebbe fare un bel discorso, d’effetto, che resti
impresso a tutti. Io l’avevo fatto, lo giuro. Ma sono successe tante cose e ho
capito che sarà più bello se verrà dal mio cuore. È vero, conta trovare la
persona che ci fa stare bene, come hanno fatto loro. Non conosco coppia più
diversa eppure così uguale. Troveremo la persona più sbagliata per gli altri ma
più perfetta per noi. Ma è anche vero che questa persona, la nostra persona, è una sola. Non hai possibilità, devi coglierla
al volo. L’amore è un treno con fermata diretta verso la felicità. Un treno che
non ripasserà, che ti invita a salire, ma a farlo in fretta, perché se ci pensi
troppo, lui parte e poi si che ti toccherà correre se vorrai raggiungerlo. E lo
farai, perché l’amore ti rivoluziona la
vita. Perciò non bisogna pensarci, non puoi permetterti di lasciarlo
andare, non lo si può perdere. Perché per quanto tu ti possa illudere, per
quanto tu possa cercare, per quanto
possa aspettare, nessuna sarà mai come lei… >>
Come un lampo al
ciel sereno, alzò lo sguardo, fissò un punto senza pensarci, come se fossero
due calamite, i suoi occhi sapevano che si sarebbero incontrati con gli altri.
Lui : guardava me! E gli altri occhi, pronti a farsi trovare dai suoi, erano i
miei…
<< L’amore
della tua vita è uno e non lo si può perdere. Bisogna lottare e costruirlo
insieme, anche quando sembra andare tutto male, perché quando hai accanto il vero amore , nulla ha più senso, più
importanza. Non se hai tutto ciò di cui hai bisogno, proprio al tuo fianco. È
questo l’amore vero, quello di Emm e Rose >> parole meravigliose, che
lasciano davvero il segno e fanno riflettere. Parole rivolte non solo agli
sposi. Ma anche ad una persona a lui cara, il
suo amore ,che sicuramente poteva udirle, almeno col cuore. E se per tutti
non c’erano dubbi, io sapevo che il suo amore non era quello che tutti
credevano, e lo sapeva anche la persona seduta al mio tavolo, con la testa
bassa.
Vidi la piccola
alzarsi e come una nuvoletta ondeggiare fino ad arrivare sotto al palchetto.
Appena la vide, la prese fra le braccia, e tutti potemmo leggere quel labiale :
sei bellissimo! E la risposta tutta
per lei : Tu di più! In quelle labbra di una piccola donna, così
orgogliosa del papà, e in quelle di un giovane ragazzo, orgoglioso come solo un
padre può esserlo, della figlia.
E mentre lui le
sorrideva, lei gli appoggiò le manine sulle guance, per poi stampargli sulle
labbra un bacio, un bacio dei più belli che avessi mai visto. A quella
tenerezza infinita nessuno poté trattenere le lacrime di gioia. Io non riuscivo
a distogliere lo sguardo, se avessi avuto una figlia , l’avrei voluta così,
come lei. Avrei tanto voluto una figlia come Kris, orgogliosa di me, come lei
lo era di lui.
Forse scossa dalla
bellissima scena a cui avevo assistito, non mi accorsi nemmeno del mio turno.
Mi alzai con calma, troppa, conscia di aver fatto tabula rasa del mio discorso. Che bel modo di cominciare…
<< Okay,
ciao! >> Oddio! Imbarazzo totale. << Forse sono una delle persone
più sbagliate a fare da testimone. Testimone di un amore che ho conosciuto a
distanza, è vero, ma forse solo io posso cogliere il cambiamento. Perché io
credo che sia questo : l ‘amore è un cambiamento. Ti prende e ti sconvolge. L’amore ti rivoluziona la vita. >>
mi permisi di far mie le sue parole. Volevo che anche i nostri discorsi fossero
legati. Lo guardai e lo trovai a sorridermi. << Rose non era così. Era
sempre annoiata, sempre in conflitto con il mondo, un po’ come sono io adesso…
>> riuscii a far ridere tutti, per alleggerire l’atmosfera << E poi
ha incontrato lui, il misterioso ragazzo di New York. E Rose ride sempre, ride
e ride in continuazione. Nemmeno lo so cosa le passa per la testa, eppure al
solo sentire il suo nome, lei si illumina. L’amore dovrebbe essere cosi.
Portare gioia al solo sentire il nome dell’altro. E vedendoli così felici so di
non aver sbagliato, loro non hanno sbagliato. Si sono incontrati nel cammino
della vitae si sono presi per mano consci che apparterranno all’altro per
l’eternità. Nonostante siano la persona
più sbagliata per gli altri e più perfetta per loro >> ancora una
volta le sue parole. In realtà erano
offuscati i ricordi di Rose, perciò preferii affidarmi a ciò che mi stava
accadendo nel presente.
Inaspettatamente
Kris venne a prendere anche me sotto al palchetto, la presi in braccio e
insieme andammo al tavolo. Tutti si complimentarono, ma la verità era che non
era nulla di programmato, mi ero fatta guidare dall’istinto, e forse anche dal
cuore.
Rosalie’s pov.
Ormai eravamo
tutti un po’ addormentati e mezzi brilli e dopo il taglio della torta
cominciarono a dileguarsi tutti.
La giornata più
bella della mia vita.
Appoggiata alla
spalla di mio marito , era così bello
poterlo dire, dopo l’ennesimo ballo, mi ritrovai a pensare.
<< Balla con
tua madre. Vai… >> era la centesima volta che lo pregavo.
Immaginai che lei
ci tenesse e capivo che lui lo facesse per me, ma davvero non potevo che essere
felice alla sola idea di vederli ballare insieme. Questo giorno avrebbero
avuto, poi sarebbe cominciata la nostra vita.
Come avrei voluto
che ci fossero anche i mie. Li avrei voluti accanto, nel mio giorno più bello.
Ma il destino aveva deciso per noi. No, non era vera. Erano stati loro stessi a
decidere della loro vita, del loro destino e non il contrario. Avrei avuto
tante cose da dir loro, davvero tante, troppe domande, tante urla dopo ciò che
avevo scoperto appena pochi giorni fa. Come avevano potuto? E come potevo io
continuare a tenere il segreto? Come? Come avevo fatto dall’inizio, no? Ma come
avrei spiegato ciò che nemmeno sapevo? E poi c’era quel contratto, la diagnosi
del medico, io non potevo. Non potevo.
E poi come se da
lassù mi stessero ascoltando, arrivò un uomo. Era sulla sessantina e indossava
un abito elegante. Era molto formale, ma non era un invitato, eppure avevo
l’impressione di conoscerlo. Dove l’avevo visto?
Non mi sbagliavo.
Non chiese, sapeva chi cercare, arrivò dritto a me. Mia sorella ed Emmett mi
guardarono timorosi e allarmati. Li tranquillizzai, qualcosa mi diceva che
avrei dovuto essere sola.
<<
Signorina, signora adesso, Swan. È passato tanto tempo dall’ultimo nostro
incontro. Forse nemmeno rammenda chi io sia. Sono l’avvocato Baker , legale di
famiglia dei defunti coniugi Swan >>
Oh mio Dio! Certo
che me lo ricordavo! Era l’avvocato di famiglia. Non lo vedevo dal giorno della
lettura del testamento.
<< Certo che
mi ricordo! Mi scusi, sono un po’ confusa… >> gli diedi la mano per
salutarlo dopo il primo attimo di smarrimento.
<< Non si
preoccupi. Tanti auguri per il suo matrimonio. Sono stato incaricato dai suoi,
dovevo tenervi d’occhio e aspettare
questo giorno. Sapevano che lei si sarebbe sposata e io sarei dovuto stare allerta,
essere pronto ad un eventuale separazione da vostra sorella. Era stabilito
così, che ci incontrassimo il giorno delle sue nozze. Mi scusi, soprattutto per
la mia visita. So che può sembrarle strano e ambiguo, ma rispondevo solo a dei
compiti assegnatimi. Dopo dettole quanto devo non mi vedrete più, salvo vostro
personale interesse, ovviamente. Il mio compito era prendermi cura di voi due, dietro le quinte, fino
a questo momento >> Oh… ma…
<< Mi scusi,
ma io non capisco… >> che significava tutto questo?
<< Ecco a
lei. Dovevo consegnarla personalmente >> mi porse una busta bianca,
piena, rigida, elegante. Ebbi quasi timore a prenderla, come se sapessi che da
quel momento tutto sarebbe cambiato, ma lo feci, ancora sotto shock. <<
Mi creda. Non sono stato informato di tutto il contenuto. Ma… so quanto basta.
L’aiuterà a capire. Non esiti a chiamarmi per qualsiasi cosa. Questo è il mio
numero personale… >> mi porse un bigliettino che presi senza pensarci.
<< Ancora tanti auguri >> e se ne andò. Prima che potessi porgli
alcuna domanda.
Non mi ci volle
molto per capire. La lettera era firmata, un incisione, due lettere legate
insieme in rilievo, ci passai il dito sopra, come se potessi renderlo ancora
più reale. Quasi fece male quella consapevolezza…
Erano le lettere
dei miei…
Era da parte di
loro…
La aprii senza
indugiare oltre. Due assegni, che avrei visionato in seguito ed una lettera.
Presi tutto e li
nascosi nella scatola, quella che conteneva le buste coi regali degli invitati.
Un posto sicuro.
Mi alzai come se
avessi preso la scossa e mi diressi al tavolo di Bella.
Tutti mi
guardarono con apprensione. Feci loro un sorriso che non convinse nemmeno me
stessa, ma che bastò. Sperai che mia sorella non lo avesse riconosciuto.
<< Edward,
non balli con la sposa? >> quasi lo pregai con lo sguardo, ma forse
conscio che stava succedendo qualcosa, mi assecondò senza dire nulla.
<< Ma certo!
>> mia sorella dovette intuire che non era affatto tutto tranquillo, ma
lasciò perdere. Mi lasciò perdere.
Un giorno ti spiegherò tutto, è una
promessa.
<< Che
succede? >> mi chiese allarmato appena ci fummo allontanati e diretti
verso la pista da ballo, abbastanza lontani da Emmett e Alice, che aveva preso
il posto della madre nel ballo con fratello.
Edward non si
preoccupò nemmeno di fingere di star ballando, voleva sapere. E lo voleva
adesso.
<< Ti
spiegherò. Vi spiegherò. Spiegherò tutto promesso. Ma fammi tu, una promessa,
Edward. Prenditi cura di lei, fallo. Non saprei a chi affidare la sua vita se
non a te. Non dirle niente, non farlo. Prenditi cura di lei e quando tornerò
affronteremo tutto >> sarebbe stata in buone mani, lui l’avrebbe
protetta.
<< Lo
prometto. Mi prenderò cura di lei, sarò al sicuro, la proteggerò >> badò
solo a metà della mia richiesta ma non mi preoccupai. Si sarebbe preso cura di
lei, mi sarebbe bastato.
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Capitolo 9 *** *..chiarimenti..* ***
Non so nemmeno da dove partire. Provo un profondo odio verso me stessa, e notando che non aggiorno da più di un mese, a questo si è aggiunto tanto schifo. Ho deciso che ve lo devo. Se ancora vi ricordate di me e siete in grado di perdonare e vorrete ancora leggere. Grazie a chi ha aspettato, a chi mi ha ricordato, a chi è ormai andato. Grazie :) eh, Lulu? Love you! <3 nelle speranza di leggervi, scusate l attesa. Proverò a riprendere tutto :) *piccolaluce*
Eravamo rimasti alla fine del matrimonio. Rose ha ricevuto una lettera dai suoi, non ne sappiamo il contenuto, non lo sapremo ancora. Ha chiesto ad Edward di proteggerla e non dirle nulla. E, prestate attenzione. Lui ha promesso. Si prenderà cura di lei. Buona lettura :)
*
Pov Edward
Avevo fatto una promessa. Una promessa inutile. L avrei protetta da tutti senza che mi fosse stato chiesto. L avrei fatto e avevo cominciato a farlo dal primo secondo che l avevo vista. Avevo semplicemente ricominciato a farlo! Ancora non potevo credere a quanto era successo! Sul letto, dopo aver accompagnato Jane a casa, non passava mai la notte qui, fissavo il tetto tenenendo la mia bimba tra le braccia. Ormai in un sonno profondo.
Bella è viva
Edward, è viva.
È qui. Bella è tornata.
Le parole più incredibili e più potenti che avessi mai sentito. Parole sconvolgenti e alle quali non potevo credere. Non dopo il dolore. Non dopo tutto quello che avevo provato. Non potevo!
Eppure l avevo vista. Uno sguardo, mi era bastato per riconoscerla, per rivederla, per ritrovare il mio amore, la mia vita.
Ma qualcosa mi frullava ancora in testa.
Edward, non sa chi sei!
Non conosce nessuno.
Ha perso la memoria.
Bella non si ricorda di noi
Come poteva la mia vita essersi dimenticata di me? Di noi? Di tutto quello che eravamo stati?
E poi il colpo di grazia
Non dirle nulla, non puoi
Non deve sapere.
No? Ma siamo impazziti? Torna qui, in casa mia, la mia occasione, la mia rinascita... Ed io devo stare a guardare che lei faccia la sua vita senza ricordare nulla di me? Rischiavo di impazzire. Ma poi mi è bastato Guardala, mezza volta. Per capire che l avrei fatto. Avrei fatto qualsiasi cosa pur di renderla felice, di non turbarla. Pur di rivedere quel sorriso!
Quella mattina mi alzai con una nuova consapevolezza.
Lei era qui.
E qualsiasi cosa sarebbe mai successa, io l avrei avuta nella mia vita! Avrei riavuto accanto la mia vita, il mio amore.
Pensiero che fu subito spazzato via da un nome...
<< Jane, succo di frutta? >>
Mia madre offriva la colazione alla mia ragazza. Lo era da poco, ma lo era. Jane... Jane non era Bella. E mai lo sarebbe stata!
Jane non sapeva nulla. Cioè sapeva lo stretto necessario. Che avevo avuto una ragazza, l amore della mia vita, e l avevo persa per sempre. Anche se qualcosa di lei mi sarebbe rimasto per sempre. Mia figlia... Kristen. Jane non aveva idea dell aspetto di Bella. Avevo tenuto ogni foto per me, gelosamente. Aggrappandomi ai miei ultimi ricordi. E non permettendo a nessuno di rovinare, tutto ciò che un giorno avrei potuto mostrare a mia figlia di sua madre. Qualche foto, pochi ricordi che non avrebbero mai compensato il vuoto che avrebbe sempre avuto. Ma adesso lei era qui e tutto sarebbe cambiato!
Kris non considerava Jane sua madre. Nemmeno una sua amica. Non la considerava e basta. Era una figura presente alla quale si era abituata... Per obbligo più che per piacere. Non sarebbe mai stata una madre. Per quanto Jane si potesse sforzare, Kris non avrebbe mai provato per lei, quello che invece aveva provato solo vedendo Bella la prima volta. Una luce negli occhi che l aveva accesa dall interno!
Ma come poteva lei non ricordarsi di me? Non ricordarsi di avere avuto una figlia? La nostra bambina, il frutto del nostro amore. Le assomigliava talmente tanto che avevo paura si rivedesse in lei. Invece ci ha visto uno scambio di bambini. La solita Bella. E per quanto il destino abbia provato a cambiarla, lei non lo farà mai...
Non per me.
Scesi in cucina, dovevo risolvere la questione adesso. Jane non aveva colpe, ma non potevo perdere tempo... Non sapevo quanto sarebbe durata la permanenza di Bella in casa mia!
<< Buongiorno amore >> Jane mi salutò e mia madre mi sorrise.
<< Facciamo due passi? >> la invitai.
<< Prendi prima qualcosa... >>
<< No, farò colazione dopo. Andiamo? >> mi avvia fuori, conscio che mi avrebbe seguito.. Lasciai la porta aperta e la sentii richiudersi poco dopo, e dei passi seguire i miei.
<< Che succede amore? >> si allarmò.
<< Jane... Io... >> m interruppe
<< Adesso sono Jane? >>
<< È il tuo nome! >>
<< Si certo... Edward, dimmi >>
<< È Bella! >> non sembrò nemmeno esserne sorpresa!
<< Lo sapevo che era a causa sua! Amore aspetta! Tu non puoi buttare la nostra storia, non puoi buttare più di un anno di relazione per una ragazza appena conosciuta! Ho visto la complicità... Ma fermo! La hai anche con me. Non ricordi? >>
<< Jane non hai capito niente! Cominciamo che in casa ci sei venuta tu... Per tuo vole... >>
<< Ma era giunto il momento >>
<< Non era giunto niente. Tu confondi la conoscenza con la frequentazione. Noi ci conosciamo da qualche anno. Ci frequentiamo da qualche mese, che è diverso... Ma comunque... >> le sollevai il viso affranto.
<< Non lo faccio per una qualunque... È lei. È la mia Bella! La madre di Kris >> mi guardò un po interdetta.
<< Ma che stai dicendo? Ma sei impazzito? È morta! La tua Bella è morta! Me l hanno detto tutti >>
<< Non urlare. Aspetta. È vero. Nessuno ti ha mentito! È così. Almeno, lo credevamo tutti. L abbiamo pianta tutti fino a qualche giorno fa... Quando è rispuntata! >>
<< Tu mi vuoi dire, che si è finta morta, torna e rivuole la sua vita? Adesso ci sono io! Non la riavrà! Ma siamo a Beautiful? Edward queste cose nella realtà non esistono >>
<< Non vuole niente. Non sa niente. Ha perso la memoria! Ti sembra una persona che finge o che avanza pretese? >> dovevo farle chiarezza!
<< No... Come può non ricordarsi una figlia? Come? >>
<< Non sa nemmeno chi è lei... >>
<< E vorresti dirglielo tu? Non sa chi sei... Non sa chi è se stessa. Come potrà mai fidarsi di qualcuno che non conosce? E come puoi farlo tu? >> la risposta era più semplice di quanto potesse immaginare...
<< Non mi deve conoscere... Mi deve solo riconoscere >>
<< E io? Edward io... Kris! È il mio posto... Lei l ha perso... Io, non è giusto! Non si può andare contro il destino, ormai è successo. Kris si è abituata a me, non puoi... >> non potevo?
<< Non posso? Io non posso negare a Kris la sua vera madre... Devono saperlo, deve ricordare. È lei... È la nostra Bella... >>
<< E noi? >> mi disse tra i singhiozzi!
<< Noi... Non è il nostro momento. Devo fare chiarezza. Lo devo a mia figlia, lo devo alla mia famiglia. Non posso concentrarmi su altro... >>
<< Stai sbagliando... Ma te lo lascerò fare... Se non ha ricordato per tre anni, non lo farà adesso... Ciao Edward. A presto, perché mi cercherai, lo so >> le sorrisi e la lasciai andare...
Parlava per rabbia lo sapevo. Ma cosa poteva rimproverarmi? Mi aveva costretto a farle conoscere la mia famiglia, presentandosi a casa mia. Mia sorella la definiva "la tua amica" chiarendo che non avrebbe mai più avuto una cognata da parte mia... Io avevo messo in Chiaro, la leggerezza della nostra relazione, non le avevo mai detto "Ti amo" ma le cose mi erano un po sfuggite di mano... Stavo sbagliando? Non dovevo lasciare Jane? Ma come potevo? Dovevo farlo... Ne andava della mia vita!
Mi diressi verso casa, entrai in cucina e la vidi... Mi sorrise, subito. Come se i suoi occhi fossero alla costante ricerca dei miei, forse era così.
<< Buongiorno Bella >> e mai fui più convinto della scelta appena presa. |
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Capitolo 10 *** *..sbollire..* ***
Primo giorno, di una nuova vita.
Primo giorno senza mia sorella.
Primo giorno senza il mio passato.
Adesso sono ufficialmente da sola. Come potrò conoscere me stessa senza nulla che mi spieghi chi sono? Ho davvero bisogno che la faccia qualcuno? Perché non posso essere autonoma? Perché non so chi sono... Non so niente della mia vita!
Mi rigiro un po tra le coperte, ignara che tutto sia più a portata di mano di quanto possa immaginare...
Guardo alla mia destra, Rob dorme.
Sono abbastanza disturbata. Come se non avessi dormito. Come se non dormissi da tanto in verità...
Chi era quell uomo? E cosa voleva da mia sorella? E sopratutto, perché non mi ha detto nulla e ha chiamato Edward? Ho creduto fosse una sorpresa per Emmett... Ma boh! Mi è sembrato strano... Come se sapessi tutto e non capissi! Come se fosse tutto ovvio! Bah, pensieri!
Mi alzo e dopo aver dato un'occhiata veloce al corridoio ed essermi accertata di non incontrare nessuno, mi dirigo nel bagno degli ospiti per una doccia veloce. Sono le 9. Rob non si sveglierà prima di un'ora. Finito tutto scendo sotto leggermente ansiosa! Vedo una chioma bionda chiudersi la porta alle spalle. Jane? Ha dormito qui, ovviamente!
Arrivo in cucina un po stizzita. E andandomi a sedere come se tutto mi fosse dovuto! Salvo, riprendermi subito non appena incontro gli occhi materni e rassicuranti di Esme!
<< Tesoro! Dormito bene? >>
<< Oh si! Grazie Esme, siete splendidi >> avrei trovato sistemazione appena possibile!
Una colazione un po disturbata. Da qualche minuto era scesa Alice. Stranamente mi infastidiva. Cercava di parlarmi di tali frivolezze! Io cercavo di sentire altro... Edward doveva essere in giardino con Jane!
Bella.
Ero io... O era lei?
Comunque sia mi interessava! Ma Alice non era dello stesso avviso! Come se lo facesse apposta! Ma cosa poteva mai importarmene delle buste biodegradabili della spesa?
È morta. La tua Bella è morta...
Una figlia.
Vorresti dirglielo tu?
<< Non credi che siano poco resistenti? >>
<< Si Alice... Uhm >>
Kris... È il mio posto!
Stai sbagliando!
<< Bella? Bella? Mi ascolti? >>
<< Alice se mi parli non riesco a bere il caffè! >> due paia di occhi si voltarono all istante puntandosi su di me...
<< Hai il gusto collegato all udito cara? >> che diamine avevo detto?!
<< No... Ma di prima mattina riesco a coordinate un senso alla volta! >> che spiegazione stupida e che vergogna! Ormai il mio viso era paonazzo!
<< Ah. Lo terrò presente! >> puntai le orecchie all esterno... Silenzio!
Dannazione!
Alice non sono più interessanti le buste? Adesso avresti tutta la mia attenzione! Pff!
Beh il discorso era abbastanza chiaro... Jane voleva dire a Kris di essere la madre. Cioè non voleva lo facesse Edward! Era il suo posto! L aveva conquistato! Ma lui era il padre! E tra padre e figlia non si deve intromettere nessuno! Forse Kris non sapeva nulla? Non sapeva della morte della madre? E cosa sapeva? Purtroppo o per fortuna aveva da poco compiuto 3 anni! A settembre avrebbe cominciato l asilo come Rob. Li le cose o le sai e le devi sapere. Troppi collegamenti con la famiglia.
Come si chiamano i tuoi genitori?
Che lavoro fanno?
E perché non hai la mamma?
Perché non hai i genitori?
Il problema insegnanti si poteva raggirare. Si avvisava prima. Evitavano le domande che mettessero i piccoli in difficoltà. Ma i bambini? Loro sanno essere davvero crudeli! Temevo quel momento. Avrei dovuto fare una chiacchierata prima con Rob!
Oddio! Avrei anche dovuto iscriverlo prima che scadessero i termini!
Avrei chiesto dove avevano intenzione di iscrivere Kris così magari... Sarebbe stato carino mandarli insieme, no?!
Kris aveva un papà... E una mamma! Sarebbe stato diverso.
Rob... Non aveva nessuno! Per quanto le insegnanti potessero impegnarsi si sa, la festa del papà, la festa della mamma, a chi avrebbe raccontato la poesia?! I bambini avrebbero chiesto non vedendoli mai. Avremmo affrontato tutto pian piano!
Una cosa era chiara. Jane faceva parte di questa famiglia, e ci teneva a metterlo in chiaro!
Una porta che sbatteva. Dei passi convinti verso di noi...
Un sorriso, i miei occhi che corrono nei suoi!
<< Buongiorno Bella! >>
<< Ehi! >> gli sorrisi. Non sai dire nulla di meglio? Aveva uno leggero strato di sudore sulla fronte... E sembrava particolarmente stanco! Non avevo confidenza per porre una qualsiasi domanda, ma mi premeva sapere cosa fosse successo! Edward hai tutta la mia approvazione! Kris è tua... Devi decidere tu per lei!
Uno sportello, una macchina che va via... Uhm, aria di litigio!
<< La tua amica non fa colazione? >> ecco Alice, per una buona volta ficchi il naso dove dovresti!
<< Alice! >> la rimproverò Esme, forse rendendosi conto dell invadenza! << Basta! È la fidanzata! >> poi guardò me e sembrò dispiacersi.
<< No mamma... Va bene così! No Ali, non fa colazione e non la farà almeno per un po. Non qui almeno >> Alice non chiese nulla, anzi tirò su un'espressione del tutto soddisfatta! Ma fai la sorella impicciona su! Chiedi!
Din-Don. Salvati dal campanello!
Edward si dileguò andando ad aprire la porta!
<< Ma che bella visione di prima mattina! >>
<< Ciao caro! >>
<< Ragazze! Prego entrate >>
Voci femminili. Mai sentite... E come avrei potuto?! Conoscevo solo loro qui...
<< Oh no! Ma non hanno dove andare di prima mattina? >> Alice si lamentò con me a bassa voce. << andiamo in salotto Bella! >> mi trascinò scoccando un bacio alla madre!
<< Sono Irina e Tanya Sparks. Amiche mie... Non sono male. Amiche mie... Recenti >> sottolineò l ultima parola << farete amicizia. Un po rompiballe! >>
<< Stella! Come stai? Sei una favola >> disse una ragazza un po rotondetta ma carina, con lunghi capelli Neri!
<< Bene Tanya, stanca! Tu? Lei è Bella! Mia cognata... >>
<< Tua che? >> disse invece una ragazza più semplice, bionda dall Aria altezzosa, magra come uno stecchino!
<< La sorella della sposa! Hai ragione! La cognata di Emmett! Ir è tarda mattinata... Fammi carburare! Lei è Bella, loro sono Irina e Tanya, mie compagne di corso! >> corso di...? Avrei chiesto prossimamente!
Ci presentammo e ci accomodammo parlando del più e del meno.
Erano simpatiche, ci si poteva parlare con tranquillità ma ogni tanto mi osservavano pensando di non essere notate e questo mi metteva un po d agitazione con punta d irritazione. Io non le fissavo!
Alice ci servì dei biscotti e alcuni succhi di frutta!
<< Giochiamo? >> propose... Tanya? La mora comunque. Indicando una bottiglia di Ace ormai vuota!
<< Tanya! >> la cantilenò Edward! Come scocciato!
<< Non seccare! Dobbiamo pur far qualcosa, no? Così potremo anche conoscere bene Bella! >> mi sorrise. Ma non mi sembrava poi così amichevole! Cercarono tutti di evitare... Ma alla fine cedettero!
<< Non mi fissare proprio Ali! Non faremo il classico gioco della bottiglia! Giocheremo a passa la domanda. A turno gireremo la bottiglia! Chi capiterà dovrà fare una domanda a cui tutti dovranno rispondere con sincerità in senso orario. Il primo da destra girerà la bottiglia. Chi pone la domanda non è obbligato a rispondere! Comincio io >> come si sul dire: Se la canta e se la suona! Mah... Ci avevo capito ben poco. Avrei appreso giocando.
<< ah dimenticavo! Le domande devono avere un collegamento con le altre! Eh... Non avrete scampo! >>
Ma che bel gioco! Wow... Osservai tutti. Almeno non ero l unica ad essere totalmente annoiata!
<< Iniziamo! Argomento : SESSO! >>
<< Tanya! Ma sei impazzita? C'è Esme in cucina! >> la rimproverò sorella, cugina? Bah!
<< Quindi? La porta è chiusa nemmeno ci sentirà! >>
Potevo tirarmi indietro, si?
<< Zitti zitti! Allora! Posizione preferita? >>
<< Tanya! >> ammonimento di Edward!
<< Okay! Prima volta.... Anni? >> ma che... Cominciarono in circolo...
<< Quindici! >> affermò la bionda!
<< Diciotto >> disse Alice con orgoglio, le sorrisi!
<< Diciassette >> Edward con un tocco d imbarazzo! Wow!
<< Ventuno! >> strillò la mora. E non toccava nemmeno a lei ma a me.
<< Hai saltato il turno... E stai mentendo! >> la canzonò Alice guardandola storto! << E non dovresti nemmeno rispondere visto che l hai fatta tu... >> Però eh! La verginità aveva un grande valore... Per carità. Solo non mi sembrava una che l avesse persa da poco. Se era compagna di corso di Alice doveva avere circa la mia età. Vabbè...
<< Non mento! Oh si ho dimenticato la ragazza! Tu? Quindici? >> ragazza? Io?
<< No io... >> merda! << Oh cazzo! Non lo so... E se fossi vergine? >> mi stava per prendere un attacco di panico! Avevo mai fatto del sesso? Io? E con chi?? E come diamine avevo fatto a non pensarci mai?! No no no no no no! Dovevo andare da un ginecologo, subito!
<< Tesoro... Credo che tu non lo sia, sensazioni >> mi rassicurò Ali!
Le due antipatiche scoppiarono a ridere. I fratelli mi guardarono con dispiacere. Spiegarono a grandi linee quello che mi era successo e le due si scusarono! Non aveva più senso che io giocassi! Ma ero rimasta all interno del cerchio. Se fossi uscita mi sarebbe toccata comunque la domanda alla quale non avrei dovuto rispondere, quindi perfetto!
Gira, gira, gira : Alice!
<< Uhm... Posto della prima volta? >> Alice riusciva a distinguersi anche in argomenti del genere!
<< Auto! >> Irina...
<< Casa di amici... >> ma solo io ci vedevo del languido in tutto ciò che diceva la mora? Ed era sempre una mia impressione che Edward lo notasse e ne fosse scocciato?
<< Edward, tu? >> uhm, si, tu?
<< Tanya, sono ancora in grado di seguire un torno a differenza tua... Spiaggia >> questo ragazzo rischiava di sorprendermi ogni minuto di più! Doveva essere stupendo in spiaggia... Un po come nei film! Chissà se, dove ero stata io... Sicuramente non qualcosa di così bello. Lo ricorderei no? Ero dell idea di non ricordare la mia vita perché non era stata entusiasmante!
<< Tu! In spiaggia? Ci credo poco! >>
<< Ma il gioco consiste nell indagare e contestare o semplicemente nell ascoltare? No perché se si deve contestare sono pronto! >>
<< Vabbè la bottiglia è finita sulla vostra amica! Tocca a te fare la domanda >> uhm... Cosa avrei potuto chiedere? Qualcosa che non fosse stupido. Ma qualcosa che poteva interessarmi veramente!
<< Il nome della vostra prima volta! >> mi incuriosiva. Sicuramente non avrei conosciuto nessuno, ma era comunque qualcosa di carino!
<< Questa è invadenza! >> mi si rivolse con stizza Irina per la prima volta!
<< Oh, scu... >> stavo per farlo!
<< Perché la tua cos è? Se non ti piace non rispondere. Troveremo una penitenza da farti fare, mi sto anche seccando! Non abbiamo più tredici anni! >> mi difese Edward! Un sorriso automatico e una leggera colorazione rossa si diffusero sul mio viso irradiandolo! Grazie.
<< Jacob! >> due paia di occhi si sgranarono. La bionda impassibile. Lo sapeva!
<< Jacob?! Ah ah ah ah ah! Ma ma è.... Vabbè niente! Okay... >> Alice cerco di trattenersi... Poi sembrò sentirsi in colpa così copri il silenzio con la sua risposta, del tutto disinteressata al turno del gioco. Un modo per scusarsi insomma. << Beh io Jazz! >> ovvio! Puntai il mio sguardo su Edward, toccava a lui!
<< Bella >>
<< Si? >> tutti mi fissarono. Lui arrossì.
<< No Bella è la mia risposta. La prima volta sono stato con Bella! >> adesso ero io ad arrossire e ad abbassare la testa dispiaciuta! Cavolo! Come potevo sempre toccare argomenti così delicati?
<< Sei stato con lei? >> mi puntò un dito contro! Ma...
<< Oh no no no! Non sono io! >>
<< Ha lo stesso nome della sua prima fidanzata! >> chiarì Ali per lui, mentre quest ultimo si perdeva in ricordi lontani e probabilmente dolorosi!
<< Ah ok! Beh io Edward... E si se ve lo state chiedendo... È lui! >> eh?
<< Ma che cazzo! >> sbottò proprio Edward! << Non è vero! >>
<< Si che è vero! Lo vuoi sapere meglio di me? >> sembro alterarsi!
<< Ma certo! Forse non sai nemmeno cosa voglia dire essere vergine! Devo fare le battute sul treno? No risparmiamele ti prego! >> oh cazzo! Si che era imbestialito. Io ero parecchio strano. Praticamente o due avevano scopato... Solo? Quante volte? Uhm... Cose era quella morse che sentivo allo stomaco? Guardai l arpia. Era senza parole e lo guardava a bocca spalancata!
<< Mio fratello ha ragione! Due anni fa frequentavi George, quello che seguiva storia con noi... Credevi anche di essere incinta. Come potevi crederlo se eri vergine?! >>
<< E a 14 anni ti sei fatta il mio fidanzato... >> Irina non me lo sarei mai aspettato da te!
<< Beh avrò confuso qualche data! >>
<< Vi siete trasferite a Londra da due anni. Che hai confuso? Noi abbiamo sempre abitato qui... >>
<< Vuole solo farmela pagare perché l'ho rifiutata! >> adesso basta. Presi l bottiglia e la puntai su di me.
<< Oh wow ancora io! Bene. Postazione preferita? Oh tutti la lavatrice? Ma che bravi! >> tutti
Mi guardavano come se fossi pazza! Presi nuovamente la bottiglia e la puntai ancora su di me.
<< Ancora io! Ma che coincidenza. Bene, il vostro elettrodomestico preferito?! >> questa volta la aspettai la riposta.
<< Cosa c entra col sesso? >> mora, forse non è il caso che tu mi affronti.
<< Nulla. C entra con la lavastoviglie infatti. Dovevano essere collegate le domande tra loro, non al tema. Non saprò nulla del mio passato, ma al presente sto bene attenta >> le risposi a tono! Era guerra!
<< Si ma intendevo al tema! >> incrociò le braccia al petto come se ciò che avessi detto fosse privo di importanza. Eh no!
<< Un buono motivo per smettere di giocare ad un gioco così stupido che non avrebbe dovuto cominciare mai >> presi la bottiglia. Levai il tappo. La schiaccia sulla pancia e dopo averla ridotta ad un terzo delle dimensione iniziali le rimasi il tappo e mi alzai dal tappeto! Tutti mi fissavano. Da Alice ed Edward era partito un applauso!
<< Alice... >>
<< Dì qualcosa! >> le due... Parenti? Chiesero aiuto all amica.
<< Avete ragione. Si è fatto tardi. Noi siamo stanchi. Grazie della visita >> le accompagnò alla porta senza dare loro la possibilità di replicare.
Sentì dei passi seguirmi mentre mi dirigevo in cucina per gettare la bottiglia.
<< Bella, ferma. Grazie. Sei stata grande! >> gli sorrisi sincera!
<< Di nulla. Non ne potevo più! Doveva smettere subito! E Edward? Scusami... Non avrei dovuto fare quelle domande! >> mi sentivo terribilmente mortificata!
<< No assolutamente. E scusa tu... Per le risposte. Per Irina... >> cominciò a guardarsi i piedi mentre ci dondolava! Mi stava chiedendo scusa per esserci andato a letto o per la maleducazione?
Uhm forse stavo esagerando.
Decisamente.
Questo ragazzo mi confondeva. Troppo! Si...
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