The Beat Of Jude

di PatBeatles
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The Train's Beat ***
Capitolo 2: *** Peace Travel ***
Capitolo 3: *** Love you Little Darling ***
Capitolo 4: *** Sweet, Sweet Home ***
Capitolo 5: *** Never the same as before ***
Capitolo 6: *** John...WHY? ***
Capitolo 7: *** Hello Goodbye, Jude ***
Capitolo 8: *** It’s alright..alright ***
Capitolo 9: *** Hey Jules..or Jude? ***
Capitolo 10: *** Lost him, Forever ***
Capitolo 11: *** A new life ***
Capitolo 12: *** Thank you, Paul ***
Capitolo 13: *** No George, stay with me ***
Capitolo 14: *** Melissa McCartney ***
Capitolo 15: *** Lovely Photos ***
Capitolo 16: *** The abyss ***



Capitolo 1
*** The Train's Beat ***


1964-1965.                                                                                                                   
 
- LENNON! Giuro che ti meno-
- Oh andiamo, Jude! Come siamo permalose..-
- Sì, si da il caso che io sia parecchio permalosa!-
“John non crescerà mai, si diverte ancora a stropicciarmi i capelli, come quando eravamo bambini..”
Siamo sempre stati in questo vortice di amore ed odio io e lui, era stato il mio primo tutto.. il primo ragazzo, il primo bacio, la mia prima volta, sì..proprio tutto..
Ricordo ancora il giorno in cui scattò quella scintilla, per cui (purtroppo) non potemmo più tornare indietro.
 
- Jude devi venire assolutamente con me. – Disse in tono fermo e serio Paul
- Perché? Ma che succede Paul sono le 2 del mattino! –
- John..è impazzito, si è chiuso nella sua camera e sta spaccando tutto..io e Mimi pensiamo sia ubriaco –
- Oddio..- Ci precipitammo a casa sua, la luce della sua stanza traballava, ero tremendamente spaventata.
- Ragazzi vi prego fate qualcosa!! – disse Mimi
- Vado io. – Risposi. Salii le scale e mi avvicinai alla porta
- John..sono Jude..ti prego aprimi, voglio solo che parliamo..-
- VATTENE JUDE- Sapevo che sarebbe stato inutile controbattere, mi misi di schiena, appoggiata alla porta e mi sedetti..dopo una buona mezz’ora  sentii la chiave girare, balzai in piedi e lui mi trascinò con forza dentro la stanza, chiudendo la porta e sbattendomi su di essa.
- John..ma hai bevuto?..che ha combinato..vuoi farmi morire di crepacuore?-
- Io faccio quel cazzo che mi pare, e non sarai di certo tu a darmi ordini! – Lo spintonai sul letto, mettendomi a cavalcioni su di lui – sei un idiota Lennon! Dopo tutto quello che ho fatto e che faccio per te ti permetti di trattarmi in questo modo? – Era furioso, glielo leggevo negli occhi, consapevole di aver scatenato la sua vena violenta iniziai a tremare, mi strinse i polsi sul materasso sovrastandomi con forza – John! Così mi fai male! - si avvicinò e mi baciò aggressivamente per qualche secondo, poi iniziò a piangere infilando la testa tra la mia testa e il cuscino.. – Shhh..va tutto bene, vieni qui..ora rilassati..-
Iniziai ad accarezzarlo, riflettendo su ciò che era successo pochi secondi prima.
– Mi dispiace tanto..non volevo farti male.. – disse
– Ricorda solo una cosa..io sono qui per te..SEMPRE..-
 - Prometto solennemente che non ti userò mai più come ho fatto questa sera -.
 
- Dai..starai arrabbiata per sempre?!-
-Penso di si!- Imbronciata e con braccia incrociate, non riuscivo a trattenere le risate, così ci guardammo e scoppiammo a ridere entrambi in maniera particolarmente rumorosa.
-La volete finire di fare i bambini?!?- Tuonò Ringo
-Dai Rings, ci stiamo annoiando- John e i suoi occhi da cerbiatto fecero sbuffare Ringo che girò la testa e si rimise a dormire.
-Ragazzi nel pomeriggio abbiamo un’altra ripresa del film, quindi concentratevi!- disse Paul con un sorriso smagliante. Ecco, Paul, quel sorriso meraviglioso che mi faceva sciogliere in qualsiasi circostanza, il rapporto con lui era diverso da quello che avevo con John, era più come.. un amore platonico! Ci volevamo un gran bene, e basta..credo.
 
-Ricorda che ti starò sempre vicino, in qualunque circostanza, fino alla fine dei miei giorni. Io non ti lascerò mai.- Mi strinse a sé asciugandomi le lacrime dalle guance e rimasi abbracciata a lui..per tutta la notte. Non potevo credere che John mi aveva lasciata per..Cyn..
 
-Jude! Jude ma che fai, sogni ad occhi aperti?- John mi fece ritornare alla realtà, non era la prima volta che avevo questi strani flashback.
-Si! Scusami John, ti stavo ascoltando, solo che sono un po’ stanca..ormai sono settimane che non mi faccio una regolare dormita..- Mentivo..non riuscivo a stare per più di dieci minuti senza vagare con la testa altrove, poi erano tutti accoppiati dannazione ed io..la nona incomoda! Ma colei che odiavo di più era Jane, la fidanzatina di Paul, era maleducata e impertinente, non ho mai capito come avesse potuto sceglierla. Ed eccolo qua, l’ennesimo flashback..nonostante non potevo sopportarla, grazie a lei potevo sempre ricordare il primo bacio con Paul, un’emozione unica.
 
-Ciao Paul, Jane.- L’aveva portata con sé, al mio compleanno. Lo avrei strozzato, mi morsi la lingua e li feci entrare. Non facevano altro che sbaciucchiarsi, TUTTI QUANTI. Presi fiato e mi alzai arrabbiatissima dal divano per prendere una boccata d’aria. Il sole stava tramontando, un color arancio dipingeva il cielo, sentivo una presenza alle mie spalle.
-Come hai potuto farmi questo.- Dissi a fil di voce, senza nemmeno guardarlo – Era il mio compleanno, avevo invitato te, NON LEI-
-Mi dispiace, sai com’è fatta, lo ha scoperto e..e si è autoinvitata, cosa avrei dovuto dirle? “Hey no, stattene a casa!” è pur sempre la mia ragazza..-
-Ecco, appunto, allora torna dentro da lei e lasciami in pace. -
Si avvicinò, mi prese la mano e mi strattonò verso di lui, eravamo così vicini che il cuore iniziò a battere irregolarmente.
-Ricordi che ti ho fatto una promessa?-
- Si..-
- Io le promesse le mantengo, ricordalo- Mi prese la faccia tra le mani e mi baciò, il bacio più bello di tutta la mia vita.
 
-Senti Jude mi sono stufato, no mi stai ascoltando! Ora suono e non ti bado più così impari!- Si alzò finto offeso e si allontanò, io e Paul ci scambiammo un’occhiata d’intesa e scoppiammo a ridere.
- Dolce John, noooo, ti prego non abbandonarmi, non posso vivere senza di te!!!-
Dopo le riprese decidemmo di spassarcela un po’. Eravamo giovani, avevamo notorietà, sballo, soldi e libertà; tutte cose che soltanto il treno dei Beatles ci stava dando, quindi la cosa più giusta da fare era prendere quel treno e lasciarci trasportare verso il nostro destino.

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Capitolo 2
*** Peace Travel ***


1966 - 1967

L'esperienza del film era stata qualcosa di spettacolare, eravamo tornati a Liverpool con qualcosa in più, ci piaceva la nostra vita e ne volevamo sempre di più.
* TOC TOC TOC
Assorta dai miei pensieri non mi resi conto che qualcuno stava bussando in maniera insistente alla mia porta ormai da svariati minuti..
* TOC TOC TOC
-ARRIVO!- mi alzai di corsa dal letto e rischiando di spezzarmi l’osso del collo a terra riuscì ad andare ad aprire, in tenuta casalinga, ben poco gradevole direi, aprii la porta massaggiandomi la testa
-Che male..PAUL! Scusami e che io ero ancora a letto e non avevo sentito e poi scendendo sono cadu..- mi bloccò lui – Io e Jane ci siamo lasciati- c-coooooosa? Lo aveva detto sul serio? Avrei voluto saltargli in braccio e stringerlo infinitamente forte ma, mantenni un tono un po’ più calmo e distaccato, NORMALE..
-AH! Cavolo mi dispiace..vuoi entrare? Io non ho ancora fatto colazione..Possiamo farla insieme!-
-Si perché no! Così posso raccontarti-
Era così bello Paul quella mattina..non lo avevo mai guardato con quel tipo di interesse..insomma era il mio migliore amico!
-Quindi, che avete combinato?-
-Lei che ha combinato! Ha preferito spassarsela con un altro..-
-Oh, mi spiace Paul, che gallina..avanti, ho fatto una delle mie torte ieri! Ti tirerà di certo su il morale!-
-Sai..mi sei mancata tanto in questo periodo..che ho sprecato con Jane..mi dispiace tanto Jude, io ti avevo fatto una promessa..invece ho fatto solo lo stronzo.- Lo guardai dritto negli occhi,  i suoi occhi..quel verde intenso..Lo abbracciai e si avvicinò a me, sentivo il suo respiro vicino alle mie labbra..
-JUDE! PAUL! Ma che state facendo!- Sbottò George, l’imbarazzo più totale.
- Geo, ti ho fatto la torta!- Ci guardò ad occhi quasi serrati, vide la torta e si dimenticò del resto del mondo, io e Paul ci guardammo sghignazzando – Voi due non me la raccontate giusta..- Continuando ad ingozzarsi!
 
Andammo in sala studio nel pomeriggio per parlare sul da farsi..Brian aveva insistito molto, era impaziente di vederci!
-Ragazzi sono contento che siate arrivati puntuali, e non due ore dopo!- Tirando un occhiata verso John. Era forte, adoravo Brian..in tutti questi anni ci era stato così vicino! Era come un padre per me, il padre che non ho mai avuto.
-Ho una splendida notizia da darvi, andrete in INDIA!- I ragazzi saltarono a destra e sinistra urlando, io feci mezzo sorriso e lo fissai.
-Come andremo? E tu?- sempre più seria, i ragazzi si zittirono e mi guardarono.
-Io, io non potrò venire con voi!-
-Cosa e perché?- Non ero per niente felice di questa situazione.
 
-Sai, sono proprio felice di avervi incontrato, avete riempito la mia vita tu e i ragazzi- disse fissandomi
-Anche io sono felice che tu sia qui con noi Brian, sai..è da tanto che volevo dirti una cosa-
-Dimmi tutto, piccola- Mi sorrise
-Volevo dirti che, per me sei diventato come un padre..il padre che non ho mai avuto-
-E tu sei la figlia che ho sempre desiderato- Detto questo mi lasciai cullare dal suo abbraccio paterno, volevo molto bene a Brian..oh quanto gliene volevo.
 
-Perché in questi giorni non mi sono sentito molto bene, sai per via del mal di testa e tutto il resto..e voi dovete partire tra una settimana, non voglio esagerare con i ritmi sfrenati, vi raggiungerò in seguito!- Sorrise..ma avevo uno strano presentimento, non capivo se stesse dicendo la verità..oppure mentiva.
 
Odiavo gli aeroporti..non per il luogo in sé, ma perché era un luogo pubblico e Beatles + luogo pubblico non erano una gran cosa..a fatica riuscimmo a salire sul jet per poi attendere il decollo, poi INDIA..ero sicura sarebbe stata una bellissima esperienza, ma mi mancava tanto Brian, “chissà se sta bene..appena atterro lo chiamo!”. E soprattutto, dovevo fare i conti con la maledetta Yoko, odiosa vipera..ci siamo odiate dal primo giorno in cui ci siamo incontrate, LUI l’aveva portata alle prove, un paio di anni prima..
 
- Ahahahah dai ragazzi concentriamoci, non siete soltanto voi i geni della musica qui- sbottai
-Ma dai Jude, anche io sono polistrumentista, non te la tirare- mi punzecchiò Paul
-Si infatti concordo-..-GEORGE!- li adoravo quando mi punzecchiavano, alla fine eravamo così..era la nostra amicizia, un’amicizia eterna! Che niente e nessuno avrebbe spezzato. A quel punto entrò John, in dolce compagnia, strano nessuno di noi aveva mai portato qualcuno alle prove. Era una donna strana, inquietante direi, diversa dalle solite ragazzine con cui andava in giro, capelli lunghi neri, nessun sorriso, anzi..nessuna espressione.
-Ciao ragazzi! Scusate il ritardo ma ci tenevo a farvi conoscere una persona per me molto importante, Yoko -
La indicò come se fosse un trofeo, capii tutto in quel momento, lei era la donna per la quale aveva perso la testa, lasciando Cynthia, Julian e ME. Abbozzai mezzo sorriso, come anche i ragazzi e in coro salutammo, lei ricambio con un movimento della mano incerto. Con il passare del tempo iniziò a far vedere la sua vena da dittatrice e tiranna, aveva iniziato a lamentarsi dei nostri testi e delle musiche convincendo John a modificarle, ormai era diventato il suo burattino.
-Non senti che quel giro di note che fai cantando non ci sta?- mi attaccava, sempre, ogni volta che aprivo bocca, la odiavo, con tutto il mio cuore. Me lo avrebbe portato via.
 
Paul si avvicinò facendomi tornare pian piano alla realtà – Jude tutto ok? Sei strana, cerca di non fissare Yoko in quel modo, vuoi litigarci di nuovo?- disse con un tono tenero e rassicurante – No no per carità, voglio godermi questa nostra avventura al massimo!- Si sedette al mio fianco e mi prese la mano, lo guardai e non so spiegare..in quel momento forse..mi ero appena innamorata di Paul McCartney.

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Capitolo 3
*** Love you Little Darling ***


Il tempo in India sembrava non passare mai, la meditazione, la musica, la pace, Paul..Paul che stavo iniziando ad amare come nessun altro..Pensavo spesso a Brian, che come immaginavo non ci ha più raggiunti, ci sentivamo spesso, mi arrivavano alcune sue lettere, era così bello leggerle! Avrei tanto voluto che un giorno avrebbe bussato alle porte del villaggio facendomi una gran sorpresa. Mancava un anno al nostro ritorno e io non vedevo l’ora di poterlo riabbracciare.
La mattina al villaggio era qualcosa di straordinario, al mio risveglio sentivo il calore di Paul, che mi stringeva a sé, gli uccellini cantavano e il sole sorgeva, più bello che mai.
Una di quelle mattine mi avvicinai alla finestra per respirare la brezza mattutina, ma dei colpi violenti alla porta mi fecero sobbalzare, aprii la porta, George.
- Geo! Che succede?-
-E’ arrivata una lettera..da Brian - strinse i denti – ..ed un telegramma..-
Lo fissai, ma in realtà mi ero appena catapultata in un baratro buio, guardavo il vuoto, mi mancava il respiro, sentii gli occhi gonfi di lacrime, che iniziarono a rigare il mio viso, persi le forze e mi accasciai con le ginocchia a terra, guardai George e Paul che si erano avvicinati a me per aiutarmi, parlavano, ma io non sentivo, nessuno dei due..le orecchie fischiavano e mi girava la testa “..Brian..Brian non c’era più..” era andato via..avevo perso mio padre, di nuovo. L’ultimo pensiero prima di perdere i sensi.
Mi risvegliai sul letto, Paul di fianco a me, George con la testa sul letto, Ringo in fondo alla stanza in piedi e John.. John con la testa tra le mani. – Paul..- dissi a fil di voce – Tesoro mio, sono qui- Si avvicinarono tutti
 – Non era un sogno vero?- Rimasero in silenzio, allora capii. Era tutto vero – Vorrei leggere la lettera di Brian, da sola- Paul mi diede la lettera e uno ad uno uscirono, John si soffermò sulla porta, ci guardammo qualche secondo, poi distolsi lo sguardo, per prima..mi concentrai solo sulla lettera e su Brian.
 
 
Little Darling,
Spero che il tuo soggiorno stia continuando in maniera eccellente, spero tu stia un po’ meglio, lascia perdere Yoko, concentrati su te stessa e su ciò che ti fa più felice.
Vedi, purtroppo ultimamente non mi sento molto bene, le emicranie continuano e ieri sono andato in ospedale, non voglio essere drastico, né farti preoccupare per niente ma..se mai dovesse succedermi qualcosa prima del tuo ritorno, sappi che ti penso più di ogni altra cosa, sei speciale Jude, non lo dimenticare..hai reso i miei ultimi anni i più belli di tutto il resto della mia vita, saluta i ragazzi, con un forte abbraccio, vi penso sempre.
 
Buona fortuna piccola Jude, ti voglio bene
 
                                                                                                                                                              Papà Brian! :)
 
 
Strinsi la lettera la mio petto e piansi, piansi per chissà quanti giorni..ero a terra, volevo solo andarmene. Sparire. Dimenticare tutto.






Angolo autrice: Ciao a tutti! Spero che i primi due capitoli vi siano piaciuti, il terzo capito è un po' corto, ma mi rifarò con i prossimi! Un bacione a tutti, eeeeee..RECENSITE :D

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Capitolo 4
*** Sweet, Sweet Home ***


1972

La distanza da John si faceva sentire, ogni giorno svegliarsi senza di lui iniziava ad essere sempre più pesante. “..ma perché continuo a pensare a lui? Dannazione..Stupido, STUPIDO JOHN!” Lanciai il cuscino sulla parete della mia stanza, e vedendolo a terra mia alzai sconsolata per raccoglierlo. Mi sistemai e scesi le scale,  la casa era piccola, ma io e i ragazzi ci trovavamo molto bene, John aveva deciso di passare la sua vita con Yoko e ci incontravamo di sfuggita solo durante le registrazioni, che ormai avvenivano sempre in stanze distaccate..tutto era andato perduto, i nostri progetti, le nostre amicizie..noi.. Non riuscivo a trovare pace.
- Jude, buongiorno! Ho preparato la colazione!- Disse un raggiante George mentre mi porgeva il vassoio
- Oh, Buondì Sir Harrison - Gli feci l’occhiolino e ci sedemmo a tavola
- Da dove tiri fuori tutto questo buon umore?-
- Non ci crederai mai Jude..finalmente ho trovato la casa dei miei sogni! Ed ho intenzione di comprarla..-
- Davvero? Oh ma questo è fantastico! Quindi vuol dire che te andrai anche tu? Con Olivia?-
Olivia era la sua donna, uno splendore, era più piccola di noi, ma solo anagraficamente, perché con la testa ci superava tutti, per questo era diventata un’amica inseparabile per me..
 
-Piacere, io sono Olivia!- Sfoderò un sorriso smagliante che avrebbe messo di buon umore chiunque, ma non me in quel momento – Mmm mi sa che non hai molta voglia di parlare..sei Jude vero?-
- Si..e tu sei la ragazza di George?-
- Esattamente..come mai non resti dentro a fare un po’ di festa?-
Esatto, come mai non stavo dentro a festeggiare il mio compleanno con gli altri? Da qualche anno odiavo festeggiarlo, i ragazzi stavano sempre separati e non si parlavano, un’agonia..
-Beh, a me non piace festeggiare il compleanno..i ragazzi non si guardano nemmeno..-
- Soffri tanto per questo vero?-
-Tu non hai idea..-
-Beh, sai che ti dico? Significa che non è ancora arrivato il tuo momento..questo tunnel avrà una fine no?-
Al termine di queste sue parole la guardai..a lungo, le allungò le mani per stringermi in un abbraccio, finalmente avevo trovato un’amica..
 
- Beh, tecnicamente si..ma in realtà volevo chiedere a tutti voi di seguirmi! Che ne pensi?-
Non potevo credere alle sue parole!
- STAI PARLANDO SUL SERIO? AAAAHHHH- Gli saltai al collo e gli baciai ripetutamente le guance
-HEI! Guarda che sono gelosa!- Ridacchiò Olivia alle mie spalle..
-Oggi vi porto a vederla, vi piacerà!-
-Cosa?- Ci interruppe un Paul assonnato..
-Ah, ben svegliato Paul McCartney!- Tutti scoppiammo in una collettiva risata, finalmente ridevo, dopo molto tempo..Paul mi guardò felice e stupito dal mio sorriso si avvicinò e mi abbracciò.
 
Quella casa era una favola! Non c’era altro modo per descriverla, immersa nel verde..una reggia in stile orientale! “E io vivrò qui dentro???” Non potevo crederci!
- Paul hai visto che roba? Ci pensi che vivremo qui?-
- Mmm, si! E’ strepitosa..-
-Qualcosa non va?-
- No no tutto ok..- Non mi sembrava fosse tutto ok, era rigido impacciato, come se avesse qualcosa da dire..
- Ecco a voi, la residenza Harrison!- Ci interruppe per un istante George indicando la casa come un trofeo, ma avevo occhi solo per Paul in quel momento, stava tramando qualcosa e non capivo..
 
Durante la giornata lo vidi poco, i miei sospetti erano fondati, aveva qualcosa che non andava, ad un certo punto presi coraggio e andai a cercarlo.
- Adesso mi dici che cos’hai McCartney, non me la racconti giusta-
- Non ho nulla Jude sul serio, per favore..lascia stare-
- No non lascio stare, ora mi dici quale problema hai!-
- Ho incontrato una donna, Linda, stiamo uscendo da un po’..-
Rimasi impietrita dopo le sue parole, non mi aspettavo una risposta del genere
-Linda.. Capisco..e perché non me lo hai detto prima?-
- Avevo paura della tua reazione..-
- Avevi paura della mia..Ma come ti viene in mente? Cioè, potevi dirmelo siamo amici, non me la sarei presa, insomma la vita è tua, non..no..- mi guardava con aria dispiaciuta - ..perché Paul..-
- Perché mi chiedi anche? Siamo andati a letto insieme svariate volte e tu ancora con la storia di John.. “eh, John mi manca, non ce la faccio, penso a lui, ti prenderei in giro..” Non pensi che io possa essere stato male per questo? Per la tua eterna indecisione?-
- Paul calmati..-
- No, non mi calmo! Ora la decisione l’ho presa io, mi sono stufato..E’ finita Jude..-
Infuriato mi passò di fianco e uscì dalla stanza.
Mi inginocchiai ed iniziai a piangere “..Paul..perché..”.
 
- Dai ragazzi prendiamoci una pizza! La ordino!-
- Si dai, vai grande! – dissero tutti, gli unici estraniati dal resto del mondo eravamo io e Paul, lui sembrava ancora molto teso e arrabbiato dall’altra parte del divano, io triste come non mai cercando di trattenere le lacrime.
Ad un certo punto il campanello suonò – Oh! Senti che bel suono il campanello! Ma non può essere la pizza, ho appena telefonato!-
“Infatti, chi può essere..”
- JOHN! Ma che sorpresa, alla fine sei venuto!-
“ COSA? JOHN?????????” Raggelai, il cuore iniziò a battere fortissimo per la terribile situazione che si sarebbe creata, diedi un veloce sguardo a Paul e mi accorsi che anche lui mi stava guardando, forse aveva capito il mio forte disagio perché  notai un cambiamento di espressione sul suo volto.
- Buonasera a tutti, miei cari sudditi!-
- John sempre il solito eh?- Paul si alzò e gli strinse la mano, come del resto tutti i presenti, mentre io mi limitai a stare rigida sul divano alzando la mano.
- Jude, non mi saluti nemmeno?-
- L’ho fatto, con la mano..non vedi?-
- Mi aspettavo più calore e passione da parte tua-
- Lo sai che ho proprio voglia di prenderti a pugni?-
- Sì, me li merito, avanti, sfogati!- Non aveva perso la sua sfacciataggine, e nemmeno la sua bellezza purtroppo..
- Levati..- Lo spintonai e corsi in giardino, nella speranza di rilassarmi e poter pensare ad altro..ma come avevo immaginato mi seguì..
- Jude, mi eviterai per l’eternità?-
- Non è che ti evito, ma con quale faccia tosta vieni qui, in casa mia..-
- Non è ancora casa tua..-
- ZITTO! TI SEMBRA IL MOMENTO?- Tuonai - ..dimmi John..con quale arroganza vieni qui, oggi, dopo mesi che non ti fai sentire e fai le registrazioni per conto tuo..con quale coraggio vieni qui da me a fare il simpaticone..-
- Avevo tanta voglia di vederti Jude..-
- Perché mi stai facendo soffrire così tanto!- Dissi quasi a fil di voce.
- Io non..non era mia intenzione..mi è sfuggito tutto dalle mani..-
- Non è così! Potevi scegliere, potevi scegliere di stare con me! Invece no! “mi chiamo John Lennon e ho solo voglia di complicarmi la vita!”- iniziò a ridere – E ora perché ridi..-
- Perché sei buffa, io non parlo così!- Tirai un sospiro di rassegnazione e mi sedetti sul bordo della fontana.
- Jude, l’ho sposata e ho fatto le mie scelte, stupide che siano ormai le ho fatte..sono venuto per dirti che nonostante tutto io ti penso sempre..e so che lo fai anche tu..-
- John..forse è ora di smettere vero?-
- Si..per entrambi..ma lascia almeno che faccia una cosa per l’ultima volta!-
Detto questo mi tirò a sé e mi baciò..aspettavo da tanto quel bacio, finalmente era arrivato..e purtroppo però..sapevo che sarebbe stato anche l’ultimo.
-Andrò in America con Yoko, il mondo ha bisogno di noi!-
- John..non so se è una buona idea..non lasciarmi di nuovo anche tu..-
- Devo, mia dolce Jude, ti penso sempre, ricordalo-
Iniziai a piangere, mi diede un bacio sulla fronte e se ne andò. Quella sera non si fermò nemmeno a dormire, ripartì subito..non lo vidi per molto tempo.




Spazio Autrice: 

Ciao a tutti! Ho visto che in molti state leggendo la storia e spero vi piaccia! Sono ancora un po' acerba con la scrittura ma spero di migliorare :D
Un ringraziamento speciale a  Chiara_LennonGirl06 che ha lasciato la sua recensione molto bella e costruttiva! Ho raccolto i tuoi consigli e spero di metterli in atto al meglio! Si l'indecisione di Jude regna sovrana ahah, ma alla fine uno solo trionferà!

Un bacio a tutti :):)

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Capitolo 5
*** Never the same as before ***


1970- 1972

- George sicuro che vuoi stare qui?- Gli dissi abbracciandolo, sperando di fargli cambiare idea
-Si Jude, ho bisogno di tutto questo, mi mancherete, starò solo un altro annetto non preoccuparti!-
Ecco, lasciavo una grossa fetta di me laggiù, ma era ora di tornare, alla vita normale, il mio primo pensiero era Brian! Non vedevo l’ora di portargli dei fiori.

Paul mi accompagnò..era così strano tutto questo, la vedevo lì, la fredda lastra di marmo, mi mancava, gli mandai un bacio e adagiai i fiori, mentre sotto l’abbraccio protettivo di Paul cercavo di trovare pace.
Il clima si stava facendo sempre più freddo alle prove, George, la nostra “colla” ci mancava ed io lo sostituivo alla chitarra solista, solo alle prove visto che live non ne fecero più fino al suo ritorno.

-Non senti che stai sbagliando? Diamine non ci vuole una laurea per capirlo- la fulminai, “perché non se ne sta zitta quella strega?”
-Non mi sembra che io stia sbagliando, conosco perfettamente questa canzone, grazie dell’appunto-
-Io invece dico che sei negata, non ti riesce proprio un bel niente, ti manca quel luccichio che invece tuo fratello ha..- a quelle parole mi scaldai
-Perché invece non pensi a farti i fatti tuoi una buona volta? Sai, mi risolveresti molti problemi, strega!-
-COME SCUSA? Ah, che sciocca gallina che sei, non ti permetto di parlarmi in questo modo-
-Beh sai una cosa? ora mi sono stufata di te e delle tue cazzate, quindi vedi di stare zitta!-
-Ah, che sfacciata, forse invece il problema è che ti rode che John abbia scelto me e non te, o sbaglio?-
John si girò di scatto fulminandola, lei si tappò la bocca – OOOOPPPSS, forse questo non dovevo dirlo a voce alta- Canzonandomi.
Strinsi i denti, con una voglia irrefrenabile di schiaffeggiarla ma Paul mi prese il braccio da dietro..e capii che non era il caso.
– Vattene.- Mi guardarono tutti in silenzio
 – Sparisci da qui, e non farti mai più vedere- Si alzò, con aria di sfida e fu allora che urlai
– FUORI!!!!!-
Raccolse le sue cose e se ne andò, guardando John sulla porta – John forza andiamocene, non siamo graditi qui- Lei andò e John rimase in piedi tra due fuochi. ME e LEI, la testa china, non sapevo a cosa stesse pensando, ma con tutto il mio cuore ho sperato che non se ne andasse, che restasse con me..e sapevo che lei non era nulla di buono per lui, me lo avrebbe portato via, e così fu. Mi guardò afflitto e se ne andò. Urlai.
- Ecco bravo! Va pure con lei, continua a drogarti! Ammazzati! Tanto a me non me ne importa un bel niente!!!!!!!!!- Non ricevetti risposta, Paul e Ringo in silenzio. Presi il quaderno con gli accordi e lo lanciai contro il muro, in ginocchio con la testa tra le mani, iniziai a piangere.
 
Non vidi John per mesi, se ne stava con lei a professare pace e amore, drogandosi, era diventato dipendente dall’eroina..magro..non era più il John che conoscevo, non era più il mio John. George tornò dall’India, era così bello riaverlo accanto, non mi sentivo più sola..Aveva lasciato Patti e stavamo insieme 24 ore su 24, come da bambini, suonando.

-Ragazzi che ne dite di una bella rimpatriata in casa mia stasera?- disse George
-Basta che non ci siano LORO, per me va più che bene-
-Prima o poi li dovrai incontrare Jude..non puoi evitarli per sempre..e non ci credo che non ci vuoi parlare con John. - Paul aveva ragione..avevo una voglia matta di vederlo, di abbracciarlo, di vedere il suo sorriso.
-D’accordo fa quel che ti pare. - Mi alzai un po’ infastidita e mi rintanai dietro al pianoforte a coda..volevo cantare e i due si unirono a me, senza accorgerci di averlo fatto per l’intero pomeriggio! Suonarono alla porta e George si fiondò ad aprire..ovviamente chi potevano essere se non loro?
-Benvenuti Yoko e John, grazie di aver accettato l’invito- Entrarono e si sistemarono, guardai Paul, che mi fissava da un po’, tirò il mio braccio e mi portò fuori, corremmo per un paio di minuti fino ad arrivare sulla riva del lago, sorrise, illuminato da quel bellissimo tramonto, mi accorsi che il suo fu il sorriso più bello mai visto in tutta la mia vita, anche più di quello di John; mi tirò a sé baciandomi a lungo, i nostri corpi aderivano perfettamente ed in preda ad un attacco di passione ci scaraventammo al suolo, su quel prato splendido, in fiore.
Si staccò, il suo respiro era affannoso ed era bellissimo.
– Sei stupenda, voglio solo il meglio per te, ti amo-
A quelle due ultime parole raggelai..mi amava, Paul mi amava? E io? Lo amavo? E John? Avevo un’enorme confusione in testa.
– Che hai? Tutto bene?- mi accarezzò preoccupato
– No Paul, non va tutto bene, è tutto un così grande casino..io..tu..non possiamo..è complicato..c’è John, io non ho la testa per stare con te, continuo a pensare a lui costantemente, non posso farti questo-
Il suo volto si scurì e mi abbracciò..a lungo.
 
 – Ricorda, qualunque cosa accada, io sono sempre qui per te-.
 

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Capitolo 6
*** John...WHY? ***


1974                                                                                                                                                  
 
Linda, la terza donna che mi avrebbe dato problemi nel corso della vita. Dopo quel fine settimana Paul si impegnò seriamente con lei, io ero rimasta un po’ tagliata fuori dalla sua vita ma almeno era buona e gentile, e soprattutto lo trattava bene, si vedeva che era innamorata. Dopo un po’ di tempo la convivenza iniziò ad essere più piacevole ed io e Paul stavamo recuperando la nostra amicizia, non come prima, ma per quello ci sarebbe voluto solo un po’ più di tempo.
 
-Lo sai che quella canzone ha il Copyright?-
- Sei geloso se suono le tue canzoni McCartney?-
- No, semplicemente ti avvertivo su questa cosa, magari volevi rubarmela..-
- Perché sei entrato nella mia stanza?-
- Mi hai attirato cantando “Yesterday”?-
- Mmm, forse inconsciamente..non è la prima volta che lo faccio, ma solo oggi ti sei presentato..-
- Jude, che sta succedendo?-
- Mi manchi Paul..- girò la testa di scatto, fissandomi si avvicinò – Anche tu mi manchi molto Jude..-
- Allora perché ci siamo allontanati?-
- Perché era meglio così..forse..- disse incerto
- Beh allora ti faccio io una domanda..tu sei felice del nostro rapporto simil “separati in casa”?-
- No..-
- Nemmeno io..forse ci vorrebbe solo una cosa..-
- Un abbraccio?-
- Si..il nostro abbraccio Paul..-
Da quel momento in poi tutto è cambiato, finalmente Paul era tornato da me.
 
Paul e Linda erano partiti per un fine settimana in Irlanda, George e Olivia erano andati in India per un paio di mesi e così passai il fine settimana dimenticandomi di tutto e tutti, suonando, cantando e leggendo libri di poesie, rilassamento totale. Succedeva spesso di rimanere sola in casa, ormai mi ero abituata, lo prendevo come un ritiro spirituale sulla musica!
“Diamine ma come fa questo divano ad essere così terribilmente comodo, ci dormirei per tre giorni di fila!” pensai, e in meno di qualche minuto mi addormentai, un sogno stava invadendo la mia mente..un uomo incappucciato mi guardava, sentivo che lo odiavo ma non sapevo perché, non sapevo chi fosse, ad un certo punto tirò fuori una pistola e mi sparò, 5 colpi.  Al quinto mi svegliai terrorizzata mi guardai intorno “che sogno strano dannazione, devo smetterla con il tè nero..” Altri 5 colpi, era qualcuno che bussava alla porta, ammetto di essere stata un po’ spaventata, ma presi coraggio e aprii.
JOHN, John qui, adesso, dopo mesi senza né vederlo né sentirlo.
- Jude, ho bisogno di un posto dove dormire, ti prego aiutami- Aveva il viso spento, lo fissavo, non era il caso di sferrare battute acide, forse era drogato, ubriaco, non capivo. – John.. ma che è successo? Come mai sei qui in Inghilterra?- Lo feci passare e andò a sedersi sul divano, si accese una sigaretta e mise la testa su una mano.
– Ci siamo presi una pausa..l’ho tradita e lei lo ha scoperto-
-Ancora con quel vizietto eh?- Abbozzai un sorriso e mi sedetti vicino a lui, mi guardò – Mi sei mancata così tanto..mi dispiace, mi dispiace per tutto-
-Non importa, è acqua passata, adesso è tutto ok- Gli presi la testa e gliel’appoggiai sul mio petto.
“va tutto bene John..tutto bene..”
Ci addormentammo, e io feci di nuovo quel sogno, dannazione.
Mi alzai, lui non c’era, guardai l’ora, “le 3 del mattino, in serata arriveranno, domani mi dedicherò a mettere tutto in ordine..” Mi alzai e sentii tossire
– John?- nessuna risposta.
Corsi in bagno e lo vidi là, con quella roba in mano, una siringa, con del liquido dentro
– Che diavolo è quella roba? Cos’hai portato in casa mia?- Non rispose, aveva occhi strani, non era in sé
– John mi vuoi rispondere dannazione? Che cazzo pensi di fare?-
-Sta zitta!- Urlò – Stai zitta, dannazione- disse a denti serrati, era ubriaco si vedeva, non sapevo che fare, avrei voluto essere ovunque in quel momento, ma non trovarmi sola in casa con il John Lennon aggressivo.
 
- prometto solennemente che non ti userò mai più come ho fatto questa sera -
 
Si alzò e si diresse verso di me – Non alzare la voce con me hai capito, stronzetta?-
- John ti prego..calmati- iniziai a piangere
-No non mi calmo, mi avete rotto voi donne, vi odio, VI ODIO TUTTE- Continuava ad urlare e a spingermi contro il muro, così mi liberai e corsi in camera, mi prese il braccio con forza e cattiveria mi buttò sul letto, bloccandomi, mi divincolai invano.
 – Non così John ti prego mi fai male! Perché mi fai questo, se non avessi fatto il cretino avremmo potuto fare pace in maniera tranquilla! Perché hai preso quella merda! TI ODIO!- Neanche una frazione di secondo dopo quella frase e mi stampò una cinquina in pieno volto. Voltai la testa verso destra e non feci più resistenza, senza battere ciglio le lacrime iniziarono a scendere e la mia guancia bruciava, aveva il respiro affannoso, mi alzò la gonna e fece quello che non avrei mai voluto fare, in quel momento..così, con tutta quella violenza e rabbia..ma una frase continuava a girare nella mia testa..
 
- prometto solennemente che non ti userò mai più come ho fatto questa sera–
Invece lo fece..eccome se lo fece.
 
Dopo aver adempiuto al suo scopo si spostò, si rivestì e se ne andò barcollando, lasciandomi sul letto, da sola. Barcollante andai in un angolo della stanza, mi portai le ginocchia al petto e piansi per tutto il giorno, senza muovere neanche un muscolo. Le mie orecchie fischiavano, la guancia bruciava e gli occhi erano oramai completamente rossi.
 
- Non faccio altro che pensare a te Jude..- Disse John, non mi aspettavo una simile esternazione da parte sua
- Sei diventato mieloso, Lennon? –
- Mai, Harrison..dico solo la verità..-
Mi avvicinai e gli baciai le labbra, sorrise.
                                                                                           × Paul
 
-Si Linda avevi ragione ahah era proprio divertente quel tipo!-
- Ahahah non smetto di ridere!!!-
-Cavolo il giardino è proprio un casino! Domani mi metto a lavoro!-
-Buona idea!- Linda, raggiante come sempre sfoderò il suo sorriso più bello, certo..mai più bello di quello di Jude, ma questa è un’altra storia..non vedevo l’ora di abbracciarla, entrammo..uno strano odore di tabacco passò tra le mie narici, “strano..Jude non fuma..avrà invitato qualcuno”.
-Metto giù le valigie in camera- disse Linda. – E io preparo il tè, ma dov’è Jude? Magari dorme, fa piano!-
 
Linda urlò, mi precipitai di sopra – Hey Linda! Che succede??- Entrai nella stanza..e avrei preferito morire piuttosto che vedere quella scena, lei era lì, raggomitolata su un angolo, i capelli bagnati, la testa tra le ginocchia – Jude ma che..- Mi fiondai su di lei, tirandole su la testa e inorridii. I suoi occhi erano di un rosso indistinto e gonfi, la guancia sinistra rossa e gonfia, - Ma che diavolo..chi è stato..perché..PERCHE’??????- la presi in braccio e la misi sul letto, tremava, mi sentivo male e tremendamente in colpa..
 
-Sicura che sarai tranquilla 3 giorni da sola?- dissi
-Ma certo Paul, diamine sono adulta ormai, penso che organizzerò qualche festino sconcio, posso Linda?-
-Oh si certo, divertiti!- Sorrisero continuando a prendermi in giro entrambe, le mie donne..
- Hey, starò via poco, ti penserò tanto e ti sono vicino, non aprire agli sconosciuti-
-Si papà!- mi disse facendomi l’occhiolino!
 
“Chi le aveva fatto questo?” Le stetti vicino tutta la notte, non riuscivo a capacitarmi della cosa, ma ad un certo punto, mosse una mano e mi accarezzò la guancia, un momento bellissimo, avevo paura di sapere chi fosse stato quel “mostro”, ma forse lo sapevo già..la droga nel bagno non poteva che essere di una persona sola.
 
“John..”
 
                                                                                          × Jude
 
Aprii gli occhi, vidi Paul, ed mi sentii felice e al sicuro, 30 secondi prima di ricordare perché lui fosse al bordo letto, perché io fossi sul letto e perché mi bruciavano gli occhi e la guancia.
- Mi dispiace..- dissi a fil di voce.
- Cosa? No no sono io che ti dico che mi dispiace, non sarei dovuto partire, cazzo ti ho lasciata tre giorni e ti ritrovo così? Dio che stupido- Aveva la voce spezzata, forse piangeva, non capivo, vedevo a fatica, gli occhi gonfi non aiutavano.
- E’ inutile che ti dica chi è stato vero..?-
- Lo so già.- prese un respiro – E alla prima occasione utile gli sferrerò un bel cazzotto in faccia a quello stronzo.- Ribolliva di rabbia, non si spostò mai più senza di me da quel giorno.


Spazio Autrice: 
Ciao a tutti!! Povera Jude :( Ci sarà un lieto fine per lei?
Grazie ad  Astoria McCartney per la sua recensione, non esitate a scrivermi per qualunque cosa! 
Un bacione a tutti :):)
PatBeatles <3

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Capitolo 7
*** Hello Goodbye, Jude ***


1975                                                                                                                                                   
 
-Una festa? E per cosa?- Disse Paul meravigliato
-Per il ritorno di Geo! Oddio sono così felice di rivederlo!!- Saltellavo di qua e di là, ormai la brutta esperienza con John aveva iniziato ad abbandonare la mia testa, ma quel sogno, continuavo a farlo, era così inquietante, non capivo il perché, ma stava diventando opprimente. Io e George non ci vedevamo più così spesso, il mondo mistico della meditazione aveva preso il sopravvento ed era più in India che a casa, a volte partiva con Olivia e a volte no..sentivamo molto la sua mancanza, ma questa volta era diverso, tornava per restare!
 
-Tieni Jude, vuole parlare con te!- Olivia mi passò il telefono.
- Pronto? Oh George ciao! Che bello sentirti! Allora? Come sta andando?-
- Jude, tesoro! Tutto bene, sai, volevo dirti una cosa importante..-
- Vai, sono tutta orecchi!-
- Torno, ma non come le altre volte, poi non andrò più via!-
Iniziarono a tremarmi le gambe ero felicissima!
- Oddio oddio oddiooooo, sono così felice George, non vedo l’ora di abbracciarti!!-
 
Sentivo il ticchettio dell’orologio, con i presenti aspettavamo il suo arrivo, “ma dove diavolo si è cacciato”, ad un certo punto sentimmo il rumore dell’auto e finalmente lo vidi, varcare il cancelletto e, senza pensarci due volte corsi fuori e mi lanciai su di lui, facendolo quasi cadere.
- JUDE! Che bello vederti!!-
- George! Non ti lascio più andare via..- Gli sussurrai amorevolmente.
- Nemmeno io, non ti lascio più!-
Entrammo e la presenza di tutti i suoi amici gli fece aprire la bocca per lo stupore.
-Oh, mamma mia quanti siete! Benvenuti in casa Harrison! Un ringraziamento super speciale alla mia dolce sorella che ha organizzato tutto questo solo per me! Enjoy!- Disse tutto contento, guardandomi intorno vidi Paul che non mi staccava gli occhi di dosso, sapeva che sarebbe arrivato, lo sapevamo entrambi.
 
- Si si, torna! E organizziamo una festa..secondo me dovresti venire..gli farà piacere!-
Preparavo il pranzo e sentivo Ringo parlare al telefono con qualcuno “chissà chi sta invintando..”
- Certo, d’accordo JOHN, ci vediamo presto..-
“John..”
Spalancai gli occhi e avrei voluto ucciderlo con le mie stesse mani
- No ma dico, sei per caso impazzito?-
- Jude dai, non fare così..sai benissimo che se lo avesse scoperto sarebbe venuto comunque!-
- Ringo ti rendi conto di quello che hai fatto?- Presi un cuscino e glielo lanciai – Sei un CRETINO!-
 
E come nel peggiore degli incubi arrivò con lei, si fermarono a guardarmi, lui distolse subito lo sguardo, mentre lei..lei aprì la giacca a vento e svelò ciò che non avrei mai voluto vedere, un pancione. Tutti si avvicinarono facendole i complimenti, io mi sentivo morire. Paul senza pensarci due volte si avvicinò e gli sferrò un pugno dritto in faccia.
-Che cazzo ti prende McCartney?-
-Vedi di stare zitto- gli sussurrò nell’orecchio avvicinandosi – Lo so cosa hai fatto..- John sbiancò ricordando per un istante tutto di quella serata, non si lamentò più nemmeno del dolore al naso.
 
 Mi sentivo come assente, a tutto il resto..mi passavano davanti un sacco di persone, ma io continuavo a guardare un punto fisso nel vuoto, inondata da mille tristi ricordi..
 
“Non così John ti prego mi fai male! Perché mi fai questo! TI ODIO!”
 
Al ricordo di quello schiaffo chiusi istintivamente gli occhi, sentivo che stavo per piangere, decisi di uscire quindi, per prendere una boccata d’aria. Rimasi ferma ad osservare il cielo, pieno di stelle, per un momento dimenticai tutto..
 
- Vorrei parlarti. –
- Io no. - dissi a tono deciso, sapevo che era lui, avrei riconosciuto quella voce fra mille.
- Ti prego Jude, lascia almeno che mi scusi con te, non mi importa se mi perdoni, ma voglio che mi ascolti.-
Mi girai e mi diressi verso di lui, dandogli uno schiaffo, sulla stessa guancia.
-La vuoi sapere una cosa? Non mi interessa nulla delle tue cazzate, non voglio scuse, non voglio niente, sei sparito per un anno intero, non ti sei mai fatto sentire..mi hai usata John..-
Rimase in silenzio per qualche secondo, a testa bassa.
-Lo so..ma non volevo..-
-Beh lo hai fatto..e mi hai rovinato la vita, me l’hai rovinata, tu e pure quella maledetta strega che hai come moglie. Che ovviamente hai messo incinta, spero almeno che tuo figlio non cresca stronzo come te! -
-No, Sean non sarà mai così-
-Ti odio John Winston Lennon, non voglio vederti mai più.-
Gli passai di fianco spingendo la sua spalla contro la mia, non mi voltai, non volevo più vederlo, lo odiavo, mi aveva usata, e stavo male come non mai.
 
Quella notte mi sentivo come rassegnata, alla decisione che ormai avevo preso, non riuscivo più ad andare avanti, volevo che tutti i miei pensieri svanissero, volevo smettere di fare quel sogno orrendo, volevo trovare pace.
Decisi di voler passare un’ultima nottata tranquilla e felice, senza pensare a niente, così bussai piano alla porta di George..
- Hei Jude tutto bene? Perché piangi?-
-Ti va di dormire con me stanotte? Ho bisogno di te-
- Certo che mi va..dai andiamo!-
- E ti secca se chiamo anche Paul? Ho proprio bisogno di voi due..-
Mi seguì e chiamai anche Paul, andammo nella mia stanza e li abbracciai, entrambi, mio fratello e il mio Paul..non desideravo altro, solo..non avere più questo grande peso nella mia testa. Volevo fosse felice..la mia ultima notte, tra le loro braccia.
 
Vedevo solo grigio intorno a me, le persone ridevano, si divertivano, si lanciavano in acqua, erano tutti felici, tranne me. Non so cosa mi prese quel giorno, non riuscii a distinguere niente di ciò che avevo intorno, sentivo solo il battito del mio cuore, il mio respiro, non smettevo di piangere. Ad un certo punto, seduta su uno sdraio a bordo piscina presi coraggio, misi la mano dentro la tasca, tirai fuori quel sacchetto e lo guardai, ormai avevo deciso, era finita, volevo che fosse finita. Feci scivolare tutto il sacchetto in bocca e mandai giù, un ultimo piccolo sguardo a Paul, un altro a George, Ringo, John, Yoko..lei che mi stava indicando, tutti mi stavano fissando ma ormai era troppo tardi, le orecchie fischiavano e io caddi all’indietro esalando l’ultimo respiro. Silenzio. Buio.
 
                                                                                                × Paul
 
La osservavo, era più triste del solito, aveva lo stesso sguardo di quando la raccolsi da quel pavimento, un anno e mezzo fa. Stavo malissimo nel vederla così.
- Paul tutto ok?- Chiese Linda
-Si si, sono solo preoccupato per Jude, è strana-
-Con tutto quello che ha passato non c’è da meravigliarsi..-
Ad un certo punto sentì pronunciare qualcosa di strano da Yoko
-Ma che diavolo sta facendo?-
Mi girai, aveva appena ingerito qualcosa, vidi una bustina, successe tutto così in fretta, i nostri sguardi si incrociarono, mi misi a correre verso di lei, ma la vidi perdere i sensi all’indietro abbandonandosi al gesto che aveva compiuto.
- Jude, Jude no no NOO!! Perché?- Le diedi alcuni schiaffi per cercare di farla riprendere ma ormai era finita, “che hai preso? perché?”
– Jude no..no..no..- Iniziai a piangere non avrei sopportato una perdita simile, non potevo arrendermi.  
- CHIAMATE UN’AMBULANZAAA! -

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Capitolo 8
*** It’s alright..alright ***


1976                                                                                                                                           

-Ricorda che ti starò sempre vicino, in qualunque circostanza, fino alla fine dei miei giorni. Io non ti lascerò mai.-
 
-Ricordi che ti ho fatto una promessa? Io le promesse le mantengo, ricordalo-
 
Un miliardo di flashback percorsero la mia mente, non sapevo se l’avevo perduta o no, era in coma, da mesi ormai, mi piaceva tenerle la mano e ricordare i bei momenti passati insieme, mi piaceva pensare che se ricordavo io li avrebbe visti anche lei nel subconscio, eravamo come in sintonia. Il mio rapporto con Linda si stava deteriorando..passavo ore ed ore qui in ospedale vicino a lei, senza mai lasciarla andare per un secondo.
“Le ho fatto una promessa e la manterrò”.
 
- Paul! Ancora qui? Non dirmi che hai passato la notte..- George mi fece tornare alla realtà.
- Si Geo, come quasi ogni giorno..io non mi arrendo, nemmeno lei- mi interruppe.
- Nemmeno io Paul, non darò mai il consenso per lasciarla andare- Sorrisi, lo ringraziai con lo sguardo.
Passò ancora qualche giorno, anche John si presentava spesso, si sentiva tremendamente in colpa..sapeva che lo aveva fatto anche per colpa sua.
-Ciao ragazzi, sono contento che siamo tutti qui, si sentirà meglio se ci siamo tutti e quattro-
-Non di certo se ci sono io- Sbottò un Lennon dispiaciuto
- Non è così- risposi- Sappiamo tutti come è andata, ma è acqua passata e dobbiamo passarci sopra, standole vicino più che possiamo..ha bisogno di tutti noi-
Un silenzio assordante piombò nella stanza e riconobbi un’inconfondibile rumore di sfrigolio contro del tessuto, raggelai, mi voltai di scatto e la vidi, stava muovendo il braccio, “CAZZO STAVA MUOVENDO IL BRACCIO, è tornata” la guardai, con le lacrime agli occhi e tutti e 4 ci avvicinammo di soppiatto per non spaventarla, in attesa.
 
                                                                                                × Jude
 
Aprii gli occhi, in maniera stanca, non sapevo dove mi trovavo, né da quanto tempo fossi là, mi sentivo tutta indolenzita e avevo qualcosa in bocca, andava giù per la gola, “ma che diavolo..oh forse mi serve per respirare” pensai, il vuoto nella mia testa, appena gli occhi tornarono un po’ lucidi riuscii a distinguerli, i miei ragazzi..tutti e quattro lì davanti a me, mi guardavano, con i sorrisi più belli e felici mai visti prima. Alzai lievemente la mano e con un debole gesto li salutai, Ringo corse fuori a chiamare un’infermiera, ero troppo stanca, svenni di nuovo.
 
Quando mi risvegliai non avevo più quell’orribile macchinario in bocca, mi girai, vidi Paul di fianco a me con la testa appoggiata al letto, forse dormiva, tirai su la mano e gli accarezzai la testa, allungò anche la sua e lo sentii piangere “spero di gioia” pensai! Tirò su la testa e si avvicinò alla mia faccia, baciandomi le guance..mille baci come minimo!
-Oh, Jude..sono così felice..io non..io pensavo di averti persa..per sempre..sai non sono mai andato via, sono stato qui tutti i giorni, vicino a te..a volte dormivo qui anche..anzi, quasi sempre..- era emozionatissimo, sorrideva..era bellissimo.. me ne accorsi troppo tardi forse..
-Mi dispiace Paul.. .. ..- dissi a fil di voce - sono stata così stupida..ti ho fatto soffrire, che egoista.-
- Non ti preoccupare dolcezza, adesso siamo qui, io e te! Nessun altro.- In quel momento entrò John, mi girai e lo fissai intensamente.
– Paul posso avere 5 minuti con Jude? Da soli..- Si scambiarono uno sguardo d’intesa e Paul uscì.
- Mi dispiace tanto..è tutta colpa mia..sono riuscito a distruggere le cose più belle che la vita mi aveva dato, la possibilità di sfondare anni e anni con i Beatles, Cynthia, Julian, TU..ti ho rovinato la vita e non me lo perdonerò mai..mai..- Iniziò a piangere e gli accarezzai la testa.
 
“va tutto bene John..tutto bene..”
 
Quelle parole tornarono alla mia mente così velocemente insieme a tutto il resto, tutto quello che aveva fatto, mi aveva rovinata era vero..ma rimaneva sempre John, e in un momento così delicato non potei far altro che dirgli che andava davvero tutto bene..ero felice di vederlo.
- Sono felice che sei qui, che abbiamo fatto pace..il passato è passato ormai..non posso restare in collera con te per più di 5 minuti.. - Rise, la più bella risata mai sentita pronunciata da lui!
-Io non posso camminare John.. -  sbiancò - non so per quanto, bisognerà fare una terapia o cose del genere, forza tira via quel broncio! Sono ancora viva no?- Mi tirai su e lo abbracciai, un abbraccio straordinario, amavo quel John, dolce e premuroso.
- Devi farmi conoscere Sean - Dissi.
- Certo, tanto quella stupida di Yoko non c’è, se n’è tornata in California..-
- Come mai? Problemi?-
- Si, mi ha rotto..ho fatto un grosso sbaglio e mi sento in dovere di starti vicino, non me ne frega più nulla di quella, voglio solo stare qui con te-
- John..- feci un sospiro – Non so se è una buona idea..insomma dopo tutto quello che è successo, preferisco che tu non rovini un’altra famiglia..hai già rovinato abbastanza cose direi..-
- Ho deciso così, ripasso nel pomeriggio!- Si alzò e mi lasciò un bacio sulla fronte, prima di varcare la soglia.
"Com'è testardo.."
 Passò a trovarmi ogni giorno, come del resto fecero anche Paul, Ringo, George e tutti gli altri. La mia stanza non era mai vuota, allora mi accorsi che non era come dicevo io..non ero sola, non lo ero mai stata.

"Che stupida Jude..che stupida.."

Il periodo di guarigione fu piuttosto lungo, infatti rimasi in quell’ospedale per altri 12 mesi, poi mi trasferirono a casa, con le adeguate macchine per continuare il lavoro di fisioterapia. Guardavo le mie gambe che non davano alcun segno di vita, ero triste per questo, mi sentivo una stupida al pensiero del gesto compiuto, al gesto codardo oserei dire.
“Ma perché Jude, perché? Guarda che hai combinato..”
Ma non avevo rovinato solo le mie gambe..
 
- Jude vorrei parlarti, ti senti meglio? –
- Si Dottore grazie, venga pure-
- Senti, è un argomento difficile da affrontare e te lo dirò senza mezzi termini..-
- Si..ascolto..-
- Come avrai visto non riesci a muovere gli arti inferiori..beh questo significa che non potrai camminare..ma non sappiamo se la cosa sia permanente o meno, faremo delle terapie..e ce la metteremo tutta! E poi..- prese un respiro profondo – Non potrai più avere figli Jude, hai avuto una forte emorragia allo stomaco e ci sono state delle complicanze – Impietrita, continuavo a guardarlo mentre parlava.. non sentivo più nessuna parola.

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Capitolo 9
*** Hey Jules..or Jude? ***


1979                                                                                                                                                              
 
La fisioterapia funzionava piuttosto bene, ma ero comunque ancora bloccata sulla stupida sedia a rotelle “Dai Jude calmati, pensa che potresti essere morta” pensai..dannazione che momento difficile..non sapevo più come affrontare tutto questo..”Ci sarà un motivo se sono ancora viva andiamo..” In quel preciso istante entrò Julian e tutto si fece più chiaro. Era così cresciuto, 15 anni..me lo ricordo ancora quando da piccolo io e Paul passavamo intere giornate con lui, eravamo come dei genitori affidatari! Lo adoravo, e quando si sentiva giù non perdevo tempo a prendere la chitarra e intonare “Hey Jude”  anche se personalmente preferivo dire sempre “Jules”, non era musicale ma mi piaceva di più!
 
- Julian dai giochiamo a palla!-
-Non mi va..-
-E perché mai tesoro?-
-Sono triste..-
-Per mamma e papà?-
-Si..-
Io e Paul ci guardammo con un’aria un po’ triste fu allora che decidemmo di fargli una sorpresa.
- Jules vieni c’è una sorpresa per te, volevamo aspettare il tuo compleanno maaahh..-
Andammo nel salone, Paul si mise al pianoforte e io presi la chitarra – Julian questa canzone l’abbiamo scritta solo per te, ascolta bene le parole, il nostro regalo da zio Paul e zia Jude!-
Paul sorrise e cominciammo a cantare:
 
Hey Jules, don’t make it bad,
Take a sad song and make it better
Remember to let her into your heart
Then you can start to make it better
 
Hey Jules, don’t be afraid
You were made to go out and get her
The minute you let her under your skin
Then you begin to make it better
 
And any time you feel the pain,
Hey Jude, refrain,
Don't carry the world upon your shoulders.
For now you know that it's a fool
Who plays it cool by making his world a little colder.
 
Hey Jules, don’t let me down
You have found her, now go and get her
Remember to let her into your heart
Then you can start to make it better
 
So let it out and let it in,
Hey Jude, begin,
You're waiting for someone to perform with,
And don't you know that it's just you,
Hey Jude, you'll do.
The movement you need is on your shoulder.
 
Hey Jude, don't make it bad
Take a sad song and make it better
Remember, to let her under your skin
Then you'll begin to make it better
 
Better better better better waaaaaaa
 
Naaaaa, na na na na na na..
 
Ridemmo e urlammo tutti e tre, un bellissimo quadretto familiare..
 
- Julian, entra pure!- Si avvicinò e mi diede un forte abbraccio
-Tutto bene?- Chiesi
-Non molto direi..sono ancora molto preoccupato per te e volevo stare un po’ qui..-
-Oh tesoro che dolce, dai suoniamo un po’!- mi avvicinai al pianoforte e suonammo per ore e ore, cantando a squarciagola! Uno dei pomeriggi più belli della mia vita con quello che doveva essere il mio unico “figlio“ acquisito.
 
Tutti se ne stavano in giardino, con quella temperatura estiva chi non lo avrebbe fatto! Sentivo le loro risate e le grida dei bambini che si buttavano nella piscina.
“..quanto vorrei essere con loro, a divertirmi allo stesso modo..”
Mi resi conto però di essere costretta a questo e cercai i lati positivi, ero viva e loro erano qui per me..aprii gli occhi ed una scossa mi attraversò  la schiena, ebbi d’istinto un sussulto alle gambe che si mossero, “ma che diamine sta succedendo? Oddio, oddio, oddio, oddio..le sto muovendo, STO MUOVENDO LE MIE GAMBE CAZZO” Non riuscivo a crederci, mi sentivo così viva, avrei voluto saltare a destra e sinistra, ma pensai che non sarebbe stato il massimo..decisi allora di impegnarmi nei giorni successivi a camminare da sola, così da poter fare una bella sorpresa a tutti.
”Paul ne sarà entusiasta” pensai con le lacrime agli occhi dalla felicità.
 
Ormai era più di una settimana che lo facevo, camminavo su e giù nella mia stanza di notte per prendere forza alle gambe..che sensazione meravigliosa, tutti erano venuti a trovarmi, persino John, si era fermato qualche settimana.
Una mattina decisi di farlo, mi sentivo pronta.
Erano tutti in piscina, feci un respiro profondo e mi incamminai sulle scale, lentamente..aprii la porta finestra, uscii..mi sedetti sul pianoforte ed iniziai a suonarlo prendendo un respiro profondo, non si erano ancora accorti di me, così pian piano iniziai a suonare..Let it be...
 
                                                                                             × Paul
 
Sentii all’improvviso una musica familiare, mi alzai di scatto dallo sdraio e la vidi, stava cantando, seduta sul pianoforte, la porta era aperta ed era bellissima..
”un momento..
porta finestra aperta,
scalino,
niente sedia a rotelle,
lei,
sgabello,
tutti in piscina,
ODDIO E’ SCESA DA SOLA”
- Jude!- Urlai e mi fiondai accanto a lei, abbracciandola più forte che potevo, tutti si avvicinarono e capirono il perché di quella mia grande felicità! Sorrideva, era finalmente felice..ed io..mi innamorai nuovamente di quel suo splendido sorriso. Ma guardandomi attorno capii che tutti si erano innamorati nuovamente di quel suo splendido sorriso..Hey Jude..
 
                                                                                              × John
 
La fissai allibito, ma felice come non mai, mi era mancata tanto quella Jude, la mia prima amica, la mia prima cotta, la mia prima fidanzata, la mia prima volta. Mi accorsi di amarla quel giorno come mai in tutto il resto della mia vita, mentre cantava mi dimenticai di tutto, di Cyn,  di Julian, di Yoko, di Sean, di zia Mimi, di Julia..di tutti..e tornai con la mente a quella sera, quella sera di molti anni fa, quando si portò via il mio cuore, senza mai darmelo indietro, ancora oggi..
 
- John sei proprio un cretino!- mi disse lei guardandomi dritto negli occhi
-Senti come te lo devo dire che lei non mi interessa minimamente? Io amo e voglio soltanto te-
-Giuralo!-
-Lo giuro, amerò solo te, per il resto della mia vita-
-Stai mentendo..- “Non resisto più, ora la bacio” e così feci. Il bacio più bello mai dato ad una ragazza, sincero ed appassionato, che mi portò a desiderarla come non mai.
-Sarai mia per sempre- le dissi a fil di voce. Lei sorrise e mi baciò. Sapevo che non lo aveva mai fatto con nessun altro, e lei sapeva che nemmeno io lo avevo fatto, così decidemmo di farlo insieme, la scelta più azzeccata di tutta la mia vita.
 
La canzone finì ed io le sorrisi, lei ricambiò e la sua felicità contagiosa ci fece estraniare dal resto del mondo.
Avrei voluto che quel momento potesse durare in eterno.
 
                                                                                           × Jude
 
Quella mattina fu indimenticabile e nel pomeriggio decisi di rimanere con le gambe a mollo per tutto il tempo, sentivo l’acqua, il freddo, il caldo, sensazioni che mi erano mancate come non mai.
Ad un certo punto lo vidi dal bordo piscina, mi sbracciai sperando di attirare la sua attenzione, così finalmente si avvicinò a me.
-Ciao John!-
-Ciao dolce Jude, avevi bisogno di me?- mi disse sfoggiando uno dei suoi più bei sorrisi
-Sono felice che tu sia qui con me, ma sono anche felice del fatto che tu abbia deciso di tornare da tuo figlio, almeno potrai stargli vicino-
-Vorrei stare qui con te, per il resto della mia vita, lo sai..ma devo tornare, almeno non siamo più arrabbiati l’uno con l’altra!- Ridemmo per diversi secondi, un po’ imbarazzati..
-Prenditi cura di Julian, lo affido a voi..-
-Fidati di me, vieni qui abbracciami-
Un lungo e appassionato abbraccio, lo baciai sulle guance per diversi minuti..
-Mi mancherai John..-
-Anche tu mia dolce Jude, ricorda che sei solo mia! E sarò sempre qui, nel tuo cuoricino..-
-Lo sarai sempre..-
Così se ne andò, lasciandomi per l’ennesima volta.
Purtroppo però, se avessi saputo che quello sarebbe stato il nostro ultimo incontro..forse..non lo avrei lasciato andare così facilmente..

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Capitolo 10
*** Lost him, Forever ***


1980                                                                                                                                                       
 
Nel corso dell’anno convinsi Cynthia a lasciar trasferire Julian in casa Harrison, così finalmente avrei potuto condividere ogni giorno della mia vita con lui..Il mese di dicembre era un mese speciale che cercavamo di passare tutti insieme, così invitammo Ringo, Maureen, Paul, Linda e i bambini a casa per poter festeggiare, John non aveva accettato l’invito, dicendo che sarebbe passato solo per capodanno, “magari ha preso qualche impegno che non poteva rifiutare..” pensai.
L’8 di dicembre era la serata più bella dopo la sera di Natale, l’albero, gli addobbi, le canzoni, la musica..eravamo sempre in festa!
 
- Paul passami quei festoni, PAUL!- gridai mentre lo guardavo fare il cretino, stranamente..
-Oh, si certo Juddina- Imitando una voce femminile.
- Ahahahah sei sempre il solito, da qua!-
La serata passò nel migliore dei modi, in tranquillità e felicità..ma io continuavo a pensare a John e al fatto che fosse in quella triste città, con quella triste donna..per fortuna aveva Sean..
La serata passò in allegria e senza rendermene conto crollai sul divano in salotto, mentre gli altri giocavano a carte in sala da pranzo..
 
John, John dove sei?
Sono qui Jude, aiutami!
John non ti vedo! E’ tutto buio qui
AAAAAHHHH!
5 colpi sordi, 5 maledetti colpi sordi
 
“Ma che diavolo! Ancora quel maledetto sogno dannazione, fanculo!”
-Calmati Jude era solo un brutto sogno!- disse Paul avvicinandosi al divano
-Sempre quello stramaledetto sogno..ma c’era John..non lo vedevo, ma lo sentivo..era strano, mi chiedeva aiuto..e poi ho sentito di nuovo quei 5 colpi-
Il telefono suonò, mi girai a guardarlo osservando l’orario “Le 11.30, chi cavolo è..Certe telefonate a quest’ora non portano mai nulla di buono..”
-Pronto..-
-Salve casa Harrison?-
-Si?-
-Signora Jude?-
-Si sono io, mi dica, è successo qualcosa?-
-Si, ma è meglio che si sieda..- ci fu una piccola interruzione al capo opposto del telefono e le mie gambe iniziarono a tremare-..hanno sparato a John Lennon, è deceduto..-
- John..- Dissi con un filo di voce.
Non sentii più nessun rumore, mi raggelai completamente, non riuscivo a muovere nessun muscolo, l’uomo continuava a parlare ma non ascoltavo.
 
“John..morto..no..John..”
 
Paul si precipitò verso di me raccogliendo la cornetta che avevo fatto cadere, rispose ed iniziarono a parlare, sentivo solo un continuo fischio alle orecchie, le lacrime scendevano, George mi aiutò a sedermi, e tutti si interrogavano su quale fosse stato il triste accaduto,
che mia aveva fatto morire per la seconda volta.
 
“Morto..John..il mio John..”
 
-Sarai la mia fidanzatina per sempre!- Disse quel ragazzino di 13 anni troppo cresciuto per la sua età,
-Col cavolo, Lennon!-

                                                                                          × Paul
 
-Pronto, PRONTO! Ma che diavolo è successo?-
-Con chi parlo scusi?-
-Sono Paul McCartney mi dica che cazzo è successo!-
-Un pazzo ha sparato a John Lennon Signor McCartney, 5 colpi di pistola, è praticamente morto sul colpo-
“Dannazione, 5 colpi..come nel sogno di Jude..ma che ..”
-Grazie mille Sir, è stato molto gentile ad averci avvertito-
-Di nulla, dovere mio, ah! Cerchi di non lasciare sola Miss Harrison-
-Mai, Sir- Riagganciai e mi voltai verso di lei, aveva il viso spento..di nuovo, per la terza volta la vidi in quello stato, non potevo sopportarlo, avevo perso uno dei miei più cari amici..a 40 anni, ucciso da un folle coglione. Mi avvicinai a Jude e la strinsi forte a me..a quell’abbraccio iniziammo a piangere entrambi, mentre i presenti si dileguarono, per lasciarci al nostro comune dolore..
 
                                                                                             x Jude
 
Paul era lì con me..ormai eravamo abbracciati da ore ed io avevo finito le lacrime..
-Se n’è andato Paul..-
-Si, è andato..-
-Me lo ha portato via quell’idiota..- tremavo - Yoko..e quel folle..li odio Paul, li odio con tutto il mio cuore.-
-Quel folle ha sparato 5 colpi di pistola Jude, come nel tuo sogno..-
Sbiancai, nuovamente.
“5 colpi, come nel mio sogno..non può essere..quel sogno mi tormenta da più di 10 anni..da quando..Yoko..maledetta strega..”
-Ho sentito la sua voce..mi stava chiedendo aiuto..-
-Si..te lo stava chiedendo sul serio..-
-Mi manca, Paul..-
-Anche a me, ora ci siamo solo io e te..dolce Jude..-

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Capitolo 11
*** A new life ***


1985                                                                                                                                             
 
Cinque anni dalla sua morte, cinque anni che non faccio che pensare a lui..
Cinque anni che io e Paul ci vediamo abitualmente.
Come aveva promesso, non mi ha mai lasciato, sapendo a cosa andava incontro, infatti il suo rapporto con Linda non era più lo stesso..
 
La veranda iniziava a colorarsi delle luci dell’alba, una pace immensa mi stava inondando..mi piaceva fare meditazione “insomma a 40 anni la meditazione non può che farmi bene!” Ma il mio stato di pace venne interrotto da i miei due giovanotti..Julian e Dahni, quest’ultimo il primo figlio di George, nonché mio adorato nipotino!
- Ragazzi vi prego fate piano! Julian, lo dico a te che sei il più grande!-
- Scusa zia Jude non volevamo spaventarti – Sghignazzarono e corsero come fulmini verso la piscina
 
“..i miei ragazzi..”
 
Sentii suonare alla porta, al terzo trillo mi ricordai che George era fuori e quindi dovetti alzarmi.
- Paul ma che sorpresa! Non ti aspettavo.. –
- Scusami, disturbo?-
- Certo che no, entra pure!-
Sentivo che aveva qualcosa di strano..
- Allora, il motivo della tua visita?- Sorrisi e lui non ricambiò..anzi continuò con il suo silenzio. – Ok, è successo qualcosa..-
- Ho litigato con Linda ieri..sono fuggito di casa prima che si svegliassero tutti..-
- Mi spiace Paul, vieni qui..- Lo abbracciai amorevolmente.
- Puoi restare quanto vuoi, casa mia è casa tua..vieni, Julian e Dahni saranno felici di vederti!-
 
- ZIO PAAAAUL!- Gridarono in coro.
- Ah ciao ragazzi che bello vedervi..scusate se non sono passato in queste settimane, ero parecchio impegnato!-
- Indovinate? Zio Paul si ferma per il week-end!- Dissi ammiccando verso di lui, sorrise..
“Diamine mi innamoro di lui ogni volta che sorride, andiamo Jude un po’ di contegno..hai quarant’anni!”
 
Julian saltò fuori dalla piscina e mi prese in braccio buttandomi in acqua – AAAAAH! – rise
- JULIAN LENNON GIURO CHE TI AFFOGO-
Anche Paul si spogliò e passammo il pomeriggio in quella piscina, a ridere e scherzare.
 
“..i miei ragazzi..”
 
- John non ci provare a buttarmi in piscina!-
- E chi me lo impedisce? Tu Harrison?-
- Si esatto, ricorda che sono la tua suprema regina Lennon, non mi mancare di rispetto-
- Macca, senti, mi dispiace ma io l’affogo, ci mancherai Juddie-
Detto questo mi cinse i fianchi con le mani buttandomi in acqua
- Ti odio, Lennon –
- Ti amo, Harrison – disse, mandando un bacio volante nella mia direzione “GRRRRRRR..”
 
Fu il fine settimana più bello della mia vita, da soli, io e Paul, con i ragazzi..ho sempre desiderato quel tipo di quadretto, quella famiglia..che non ho mai avuto..e che probabilmente non avrei mai avuto.
-Ragazzi avanti, mentre io metto in ordine qui voi andate a dormire, domani dobbiamo partire presto o chi lo sente tuo padre!- Facendo l’occhiolino a Dahni, ci fu uno scambio d’intesa e scapparono al piano di sopra. Ci furono alcuni minuti di silenzio, in cui mi accorsi che Paul mi stava guardando.
- Hey Macca, guarda che se continui a fissarmi rischi di consumarmi..-
- La tua modestia cresce ogni giorno sempre di più miss Harrison, infatti stavo guardando il quadro alle tue spalle..-
- Acido..vado a lavare i piatti, non scappare..-
Sentii i suoi passi dietro di me, le sue mani scivolarono sui miei fianchi e mi attirò a sé dolcemente facendo aderire il suo corpo alla mia schiena.
- Guarda che non c’è nessun quadro davanti a me, rischi che possa fraintendere..- Ridemmo entrambi e senza rendercene conto finimmo in un vortice di baci, abbracci e carezze tale da non poter più tornare indietro.
 
- Sei sicura che vuoi farlo proprio con me?-
- Non desidero altro, Paul –
- L’ultima volta è stata..quella notte..con John..-
- Si, lo so..ma è ora di voltare pagina..e andare avanti..-
Una notte indimenticabile.
 
“..non ti lascerò mai Paul..”
 
I ragazzi suonavano, il sole che entrava dalla finestra scaldava le mie gambe nude..un braccio sopra di me, Paul..mi girai e lo vidi..i segni del tempo avevano un po’ cambiato i suoi lineamenti..ma era lui, lo stesso ragazzo di cui ero follemente innamorata, senza rendermene conto..il mio Paul.
- Guarda che se continui a fissarmi così mi consumi- sussultai
- Ma cos..sei sveglio?-
- Sono riuscito a non farti rispondere ad una provocazione, ho vinto io!- Lo fissai ad occhi quasi serrati e gli diedi un pizzicotto – AHI mi fai male!! – Ridemmo un bel po’, poi si fece serio e mi accarezzò la guancia..quella stessa guancia.. – Mi dispiace per tutto quello che hai dovuto passare..ma ora è finita..ci sono io qui, per te, sempre.. –
- Ti amo, Paul..-
- Ti amo anche io Jude, da molto tempo..-

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Capitolo 12
*** Thank you, Paul ***


1986                                                                                                                                            
 
Le settimane passarono lente e tranquille, finalmente raggiunsi il mio stato di pace interiore, ero felice..felice del mio rapporto con Paul.

“Oh, che mal di testa..ma da quando? Mai sofferto di emicranie..oh no devo vomitare ancora”

Da qualche settimana iniziai a non sentirmi molto bene, fisicamente.

"Strano, non avevo mai avuto questi problemi!"

"Paul..
Paul..
Paul..
PAUL CAZZO"

Collegai tutto e mi sorse un dubbio "..e se fossi incinta? No impossibile andiamo.."
 
– Non potrai più avere figli Jude, ci sono state delle complicazioni -
 
Il dottore era stato cristallino, camminare si, figli no, chiaro e conciso!
“Devo andare a fare una visita, SUBITO”
 
Aspettavo con ansia i risultati, non riuscivo a stare ferma, mille pensieri intasavano la mia mente “..e se..se avessi qualche malattia strana? Oddio come farò..COME FARO’!!”

- Jude Harrison, prego! –
- Eccomi sono io! -
- Signora, la prego si accomodi –
- Dottoressa, faccia presto, sia veloce e indolore..-
- Di che parla? –
- Mi dica..ho qualche malattia strana?-
- Ma che sta dicendo..cara Jude, dai test effettuati posso comunicarle con grande felicità che tra circa 8 mesi diventerà mamma!-
Rimasi pietrificata dopo la sua affermazione, con la bocca aperta.
- C-c-cosa? Ma è impossibile, io.. –
- Non è una buona notizia per lei? –
- No no anzi, non fraintenda! Solo che, io ero sterile..-
-Allora non mi resta che dirle di tirare via quel broncio dal viso! Jude, la vita le ha dato un’altra possibilità!-

“La vita mi ha dato un’altra possibilità..”

Ero così felice..non vedevo l’ora di dare la notizia a Paul!
 
*TOC TOC TOC
- Jude! Che ci fai qui? –
- Devo assolutamente dirti una cosa molto importante, hai 5 minuti per me?-
- Ho tutto il resto della mia vita per te Juddie – strizzò l’occhio, prese la giacca e uscimmo insieme.
Avevo il sorriso stampato in faccia, ancora non riuscivo a crederci..”..io, una madre..”
- Sembri molto di buon umore! Allora, che hai di così importante da raccontarmi? –
- In questo ultimo mese non sono stata molto bene..ho avuto febbre, emicranie, vomito, tutte cose che non ho mai avuto in vita mia..così preoccupata sono andata dal medico..che mi ha dato una notizia a dir poco scioccante!-
Lo vidi irrigidirsi completamente.
- C-che cos’hai Jude?- disse a fil di voce.
- Sono incinta, e il bambino è tuo! - Sbiancò, avevo una paura terribile che svenisse, stavo lì con il sorriso ad aspettare una sua risposta.
- S-stai scherzando? Non è divertente! -
- Tutto vero, McCartney!- Finalmente sorrise e ci abbracciammo per un tempo che sembrò infinito!
- Grazie Paul..- dissi – Ti sarò grata per il resto della mia vita. – Mi baciò, un bacio soffice, felice e pieno d’amore, ero tranquilla e in pace.
 
Finalmente..
 
 Dopo l’incontro con Paul tornai a casa saltellando, una volta arrivata tirai fuori il foglio del medico e lo diedi a George e Olivia che, con una faccia incuriosita, si misero a leggere tutto.
- Oddio Jude sono così felice!!!- Disse George sollevandomi da terra con un abbraccio – beh, dobbiamo festeggiare cara mia, che tu lo voglia o no!-
- Jude, è meraviglioso! –
- Ma levami una curiosità, chi è lui?- George aspettava con ansia di conoscere l’uomo che aveva reso possibile tutto questo.
- Beh, ecco..è Paul!-
- Stai scherzando?-
- No Geo, ma tu devi promettermi che rimarrà il nostro segreto!-
Rimase un attimo immobile, come per assimilare l’informazione ricevuta, poi lo vidi, il suo meraviglioso sorriso.
- Non preoccuparti Jude, sono qui solo grazie a te, è il minimo che possa fare, vieni abbracciami!!-
 
La mia vita stava per cambiare totalmente..una bambina..la mia bambina..mia e di Paul..non riuscivo ancora a crederci!
La gravidanza continuò in maniera sana e tranquilla, finalmente tutto stava andando per il verso giusto, non volevo sapere se fosse una femmina o un maschio, aspettavo solo di vederlo..o di vederla!
 
- Promettimi una cosa, se mai avrai una bambina..la chiamerai Melissa! In mio onore. –
- Non lo farò mai! AH AH AH che nome orrendo, scordatelo –
- Dai, almeno mettile il mio cognome! –
- EVAPORA LENNON!-
 
E così fu, quando nacque piansi talmente tanto che non riuscivo mai ad avere le guance asciutte, la guardavo, quel suo sorriso, gli occhietti, le manine..eccola..la mia bambina..Melissa.
 
- John sarebbe stato felice..- dissi a Paul.
- Sì! Ed il suo ego sarebbe salito alle stelle..-
- Solo le l’avessi chiamata Melissa Lennon, quello avrebbe portato il suo egocentrismo oltre la Luna!-
Ridemmo entrambi, mentre Melissa si divertiva a gattonare ovunque, in compagnia di Julian.
- Mi manca molto, Paul..-
- Anche a me, Jude dai, facciamoci forza, ricorda che lui è sempre qui con noi, anche se non lo vediamo..-
Lo strinsi forte a me, notando quanto il giovane Lennon assomigliasse al padre, immaginando ad occhi chiusi che fosse proprio lui.
 
“So che sei qui con me John, mi manchi tanto..”

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Capitolo 13
*** No George, stay with me ***


2001                                                                                                                                        
 
Melissa stava crescendo, ed io l’amavo sempre più. Era una ragazza solare, ben curata, molto regale nei movimenti “come Paul..”, ma tremendamente vispa e sicura di sé, ricordando in questo suo lato alcuni tratti della personalità di John, non so perché ma sembrava essere convinta che fosse lui suo padre, avevo un sacco di foto sue in casa, forse anche per questo..ma ogni volta che cercavo di tirare fuori il discorso succedeva qualche imprevisto, come se qualcosa volesse impedirmelo! Una volta è entrato addirittura un piccione dalla finestra, TERRIBILE!
Amavo invece il rapporto che aveva instaurato con George, era la figura paterna più presente che aveva accanto ed erano molto legati, come lo era con Dhani e con Julian, ma quest’ultimo iniziava ad avere la sua età ed era alla ricerca dell’indipendenza, così partì con il suo gruppo e lo vedemmo sempre meno.
 
- Julian, sicuro che te la caverai?-
- Si zia Jude, non preoccuparti per me, ormai sono grande!-
- Si lo so..ma mi mancherai tantissimo!-
- Anche tu mi mancherai, mi mancherete tutti!-
Lo abbracciai forte e lo vidi allontanarsi sul vialetto con la sua valigia, feci un cenno di saluto con la mano e mi mandò un bacio.
 
Tornando a Melissa e George, anche lui la vedeva come una seconda figlia, la riempiva di attenzioni, ogni mattina le cantava “Here Comes The Sun”, metteva di buon umore chiunque con quel suo modo di fare..George..
 
*BOOM
Sentii un colpo secco, come di qualcosa che cadeva al suolo, mi alzai di scatto precipitandomi in camera di Melissa temendo fosse caduta dal letto; “No tutto ok, Melissa dorme..che diamine è stato..”
Olivia bisbigliava qualcosa e affacciandomi nel salone vidi George a terra con il mento sanguinante
- Oddio Olivia! Ma che cavolo succede!-
-Non lo so Jude, ho sentito un tonfo e mi sono allarmata, deve essere svenuto..- era visibilmente agitata, tremava, così iniziai a dare degli schiaffetti leggeri sul viso di George.
- Geo, hey George, dai su svegliati..-
Ad un certo punto iniziò a tossire e si alzò di scatto.
-Oh..la mia testa..ma che è successo?-
- Sei svenuto di nuovo tesoro..-
- Come sarebbe a dire di nuovo?-
- Si non è la prima volta che succede, non preoccuparti Jude, è tutto ok-
No, non era tutto ok, me lo sentivo, qualcosa non andava per il verso giusto. George non stava bene.
Lo trovai senza sensi molte altre volte in seguito.
 
- Geo!–
- Jude!-
- Che bello vederti..ti ho comprato i biscotti che ti piacciono tanto!- Sorrisi, con il massimo della forza che avevo in corpo. Non era un sorriso vero, non ero veramente felice..Erano passati ormai un paio di mesi da quando lo avevano ricoverato..
 
- Vedi Jude, non so per quanto andrò avanti, non è una di quelle malattie di cui sai per certo quando sarà il tuo ultimo giorno..Per questo voglio vivere sempre come se fosse l’ultimo minuto, con tutti voi!-
A quelle parole raggelai.
- No George..resta con me..-..come poteva essere..il mio gemello..George..mi avrebbe lasciata anche lui..
- Perché non me lo hai mai detto prima! George perché mi hai fatto questo!- lo abbracciai e scoppiai a piangere, sentivo il suo corpo, caldo..consapevole del fatto che quel suo calore un giorno sarebbe svanito.
 
- Grazie tesoro, non avresti dovuto!-
- Certo che si, sono i tuoi preferiti! Volevo rallegrarti la giornata..-
- Mi basta averti accanto per essere felice! -
 
- George! George dove sei?-
- Sono in sala Jude, non vedo niente!-
- C’è troppo fumo! GEORGE! HO PAURA!-
Ci fu un incendio, eravamo solo due bambini, di 7 anni, la nostra casa andava a fuoco e non avevamo via di scampo.
- Jude ascolta la mia voce! Sono qui..qui..- *BOOM
Cercavo di sentire ancora la voce di George, invano.
- George dove sei? Non ho capito! Non ti sento più! Mamma? Papà?-
A gattoni e ad occhi serrati riuscii a raggiungere la sala e vidi George, a terra, così d’istinto urlai.
- AAAAAAH! GEORGE!- Mi lanciai su di lui, ma era svenuto, di mamma e papà neanche l’ombra.
” ma dove sono finiti..aiuto..” iniziai a piangere.
Con le ultime forze in corpo raccolsi George, mettendolo sulle mie spalle, pian piano riuscii a trovare la porta, e cademmo in giardino, poi buio.
 
-Promettimi una cosa..quando me ne andrò, non finirà..non finirà la tua passione per la musica, per la fotografia..insegnerai tutto a Melissa e la farai crescere come noi! Promettilo!-
- Geo..sarà difficile..io ho tanta paura di perderti..non so come sarà dopo..sarà..VUOTO..-
- Non pensarlo nemmeno, io sarò sempre vicino a te! SEMPRE ricordarlo..e lo sarò anche con Melissa e Dhani..i miei bimbi..-
 
-Dove sono i nostri genitori?- Chiesi all’agente
- Piccola, mamma e papà non ce l’hanno fatta, sono rimasti intrappolati in casa..-
Guardai quell’uomo, poi George, il nostro sguardo era vuoto, ora eravamo solo io e lui, soli. Mi prese la mano e la strinse forte, cosa che feci anche io, in quel momento capimmo che avremmo dovuto contare solo su noi stessi.
Jude su George.
George su Jude.
 
Il nostro abbraccio fu uno dei più belli in assoluto, non mi sarei mai voluta staccare, volevo restare appiccicata al suo corpo fino all’ultimo, ma non potei e lo lasciai andare..
- George, sei tutta la mia vita, ti amerò per sempre fratello mio..-
Lui mi mandò un bacio e sorrise, fu l’ultima volta che vidi il suo splendido sorriso.
 
Durante l’anno cercai di concentrarmi sui ragazzi per quanto fosse difficile..Con Paul e Olivia ci davamo una grande forza nel portare avanti la nostra vita e quella dei ragazzi..Melissa non l’aveva presa molto bene, ma con il passare dei mesi vidi un suo cambiamento dal non accettare la sua morte al volerlo onorare con tutte le sue forze.
 
- Mamma, ho sognato zio George stanotte..-
Istintivamente mi cadde la forchetta dalle mani, provocando un grosso silenzio.
- D- davvero tesoro?-
-Si, mi ha chiesto come mai non suono più..-
-E tu?-
- Io gli ho detto che mi manca e quindi ogni volta che tocco la chitarra piango..così lui mi ha dato un bacio sulla fronte e mi ha detto che era l’unico modo per ricordarlo in maniera felice, tramite la musica..-
Non riuscivo a trattenere le lacrime e a fil di voce dissi -E tu che hai deciso di fare Lis?-
- Ho deciso che tornerò a suonare, che sciocca sono stata mamma, ricorderò ogni giorno zio George, suonando per lui!-
 
Da quel giorno Melissa al mattino suonava sempre “Here Comes The Sun..” come faceva lui, cambiando anche il mio di umore, sentivo George vicino..era sempre con noi.
Mentre suonava la mia testa viaggiava, facendo riaffiorare vecchi e splendidi ricordi..
 
- George davvero, non serve che resti qui sveglio a farmi compagnia tutta la notte..-
- Si che serve! Se non riesci a dormire ti annoierai di sicuro!-
- E tu domani sarai distrutto a scuola..-
- Non mi interessa, ti farò compagnia finché non guarirai, che poi..siamo gemelli, io sento quando tu stai male..non dormirei comunque!-
- D’accordo hai vinto..gara di cuscini?- Gliene lanciai uno in pieno volto e mentre cadeva mi afferrò la caviglia, così da far cadere anche me
- AHI GEORGE!-
- Ben ti sta!-
 
~
 
- George.. sei uno splendore!-
- Jude..- ci abbracciammo, stava per sposarsi, il mio amato fratello aveva raggiunto un traguardo così importante.
- Sono super agitato Jude, non puoi immaginare!-
- Oh si che immagino, senti qua, tremo tutta-
Mi sorrise – Allora, pronta ad accompagnarmi all’altare, mia testimone di nozze?-
- Certo che sì, Sir Harrison!-
- Spero di poter ricambiare, al più presto..-
- Mah, speriamo!- Gli sorrisi, ero davvero felice al suo fianco.
 
~
 
- Avanti, prendila in braccio George..-
- E’ così bella Jude..-
- Si lo è..la mia Melissa..-
- Si chiama così in suo onore?-
- Beh le scelte erano due..cambiarle in cognome in Lennon o chiamarla semplicemente Melissa..direi che si monterebbe troppo la testa qualcuno lassù se le mettessi il suo cognome, che dici?-
- Ah Ah Ah, si hai proprio ragione..come somiglia a Paul..è un fiore! La mia nipotina..-


 
“Mi manchi tanto George..”

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Capitolo 14
*** Melissa McCartney ***


-MELISSA! Che diamine sta ferma! Non riesco a legarti i capelli così! –
- Dai mamma per favore! Ho 20 anni e penso di riuscirci da sola! –
- Mi farai andare fuori di testa tu..ragazzina..- Mi fece la linguaccia, l’amavo..! La mia giovane donna.
Paul entrò dalla porta sfoggiando uno splendido sorriso.
- Zio Paul! Che bello sei qui!!-
- Piccola Lissa!- Si scambiarono un forte abbraccio, era una scena così bella, guardai Paul con tono deciso, sapevo che era il momento giusto per farlo..
- Lissa, dobbiamo dirti una cosa importante io e Paul..- ci guardammo – Ma preferisco che tu ti sieda sul divano prima..- Mi guardò con aria interrogativa.
- Vedi..Ti ho sempre detto che tuo padre non l'ho mai conosciuto, avendo fatto un’inseminazione artificiale..beh non ti ho detto proprio la verità..-
- Cosa intendi scusa?-
- Ecco..oddio com’è difficile..beh so che tu sei convinta che tuo padre sia John..ma non è così!-
- E chi sarebbe allora se non lui?-
- Sono io, Melissa, io sono tuo padre-
Feci un sorriso forzato, sperando di avere il suo consenso alla frase appena pronunciata..ma non andò molto bene, come immaginavo.
- Tranquilla Jude, le passerà- il tono calmo e rilassato di Paul mi fece sentire subito a mio agio.
 
                                                                                               x Melissa
 
Paul era mio padre? Oddio, non avrei mai immaginato una cosa simile.
- E perché io lo vengo a sapere solo adesso?-
- Perché prima sarebbe stato complicato, vedi..I giornalisti, Linda, la morte dello zio George, non c'era mai il momento adatto..avevamo paura della reazione che avresti avuto!-
- Beh avevate proprio ragione ad averne paura!! –
Mi alzai di scatto, presi la giacca, misi la chitarra in spalla e me ne andai.

 “GRRRRR che rabbia. Perché, perché me lo hanno tenuto nascosto..ero più che convinta che..che fosse lui mio padre..John..”

Camminai per qualche minuto e mi ritrovai fuori dal centro di musica, entrai.
Ci misi un po’ a cercare una stanza libera ma alla fine mi intrufolai nella stanza 12, una delle mie preferite, piccola, insonorizzata, solo io e la mia chitarra..Avevo gli occhi fissi per terra e non mi guardai nemmeno attorno.

- Il galateo impone che quando si incontra una persona conosciuta si deve salutare..hai perso la buona educazione, Melissa?-

“ .. riconoscerei quella voce tra mille..” un sorriso iniziò a decorare il mio viso.

- Non ti sei stancato di importunarmi, Lennon?-
- Dai, chiamami Jules..-
- Jules, lo sai che sei un maniaco?-
- Non più, hai 18 anni adesso! –
- Cretino!- dissi lanciandogli una penna.
- Hey! Dai, sto scherzando..che succede?- il suo tono si fece premuroso..non avevo mai visto Julian rivolgersi a me in quel modo..avevamo vissuto praticamente insieme, ma quando partì per i vari tour con la band il nostro rapporto si fece più freddo. Era tornato da un anno e quel suo fascino da artista / bravo ragazzo non mi dispiaceva affatto..
- Questa mattina mia madre mi ha detto che Paul è il mio vero padre..e sono scappata! –
- Oh, capisco..avrebbero dovuto farlo un po’ prima non credi? –
- Appunto! Quello che ho detto io..sono rimasta un po’..scossa diciamo, non fraintendere..sono felice che sia lui..ma ero convinta fosse..-
Mi interruppe.
- John?-
- Esatto..-
- Beh allora vuol dire che è certo che tu non sei mia sorella, quindi posso provarci con te! E soprattutto posso chiamarti McCartney!–
- JULIAN SMETTILA, fai il serio..sai che sono fidanzata con Sean..-
Nemmeno il tempo di finire la frase che entrò – Qualcuno mi ha nominato? Tesoro! –
- Sean che bello vederti! Oh..ciao Charlotte! –
Charlotte..diciamo che non mi stava per niente simpatica, era la bassista del gruppo e faceva gli occhi dolci a Sean, cosa che mi faceva ingelosire come non mai!
- Mia cara, noi dobbiamo provare, quindi smammate..piccioncini! – Sean la guardò e fece una smorfia..
- Come scusa? – Dissi.
- Si dai, hai capito bene, si vede che tra voi due c’è una bella intesa! –
- Mi sa che ci vedi male allora! – Julian ridacchiò e io fulminandolo presi le mie cose e corsi verso l’uscita, Sean mi afferrò il braccio – Ti chiamo dopo, così beviamo qualcosa insieme! -
 
Sean era più grande ed estroverso, Charlotte era molto più spigliata di me..forse si intendevano per quello..non so c’era qualcosa tra di loro, non capivo..sarà stato forse per i miei continui rifiuti nell’avere rapporti con lui..diciamo che non mi sentivo pronta, tutto qui!
Mi sedetti nel giardino, tirai fuori la chitarra dalla custodia e iniziai a strimpellare “Here Comes The Sun”, in assoluto la mia canzone preferita! Lo zio George me l’aveva insegnata quando mi dava lezioni di chitarra, me la cantava sempre al mattino quando mi incontrava per casa, “mi manca così tanto..” da quando mi è apparso in sogno la strimpello tutte le mattine solo per pensare a lui, per sentirlo accanto a me.

                                                                                             x Julian
 
Rimasi qualche secondo a fissare la porta, ma la presenza insistente di Sean mi fece alzare dalla poltrona
- Va bene, piccioncini, me ne vado! Fate buona “musica”..-
- Hey Julian che intendi? Non fare l’idiota-
- Che c’è Sean, hai la coda di paglia? Non hai nemmeno difeso la tua ragazza dall’acidità della tua cara bassista..per piacere..- Presi la giacca e uscii, il sole era particolarmente caldo e accogliente, poi sentii una chitarra suonare, guardai meglio e mi resi conto che era lei, assorta in quella canzone, bellissima come sempre, “diamine se è bella.." mi guardò sorrise e continuò a cantare, così mi avvicinai.
- E’ libero questo posto? – Sorrise e mi fece cenno di sedermi, “come sei bella Melissa..”
 
                                                                                             x Melissa
 
Julian era strano, il mio rapporto con lui era strano, mi sentivo fortemente attratta dal suo essere adulto, bello, indipendente..ero sempre stata troppo piccola. Ma ora era diverso. Ero adulta anche io.
- Guarda che se mi fissi così rischi che di me non resterà più nulla!- rise, che bel sorriso aveva.
- Sai che ti dico? Che hai un bel caratterino ragazzina!-
- Mi hai insegnato tu ad essere acida con chi se lo merita, Lennon! -
- Colpito e affondato..-
Ridemmo insieme tutto il pomeriggio e alla fine mi riaccompagnò a casa.
- Per fortuna che “il tuo ragazzo” doveva telefonarti..-
- Lascia stare, mi sa che stiamo passando un periodo di crisi..-
- Su dai, andrà tutto bene! Non essere negativa..-
- Se tu continui a guardarmi in quel modo non andrà tutto bene Jules..- mi rispose con un sorriso, mi baciò la fronte e si allontanò salutando con la mano.
-Non ti va di entrare?-
-Meglio di no dai..è più bello così, in segreto!-
- Che idiota che sei!-
Scoppiammo a ridere e girò l’angolo. Presi un respiro profondo ed entrai in casa.
- Mamma! Sono tornata!-
- Tesoro finalmente! Mi dispiace tanto..io..mmh..quando ti sentirai pronta ne parleremo ok? –
- Ok..Paul è andato via?-
- No, si sta facendo una doccia! Ma piuttosto dove sei stata? E Sean?-
- Sono stata al parco a suonare con Julian, e Sean..non so dove sia..con Charlotte penso..-
-Capisco, quindi non vi siete visti..mi dispiace tesoro, spero non sia nulla di grave..-
-Io ho paura di si invece..- Le mandai un bacio e mi lanciai sul letto, in attesa del sonno ristoratore che aspettavo di fare da tanto.
 
                                                                                               x Jude
 
Mentre saliva le scale continuavo a pensare alle sue parole ”ho paura di si”.
Alzai lo sguardo verso il soffitto e dissi -..per fortuna non doveva essere stronzo come te!-
- Con chi parli Jude?-
- Paul! Mi hai fatto paura! Niente niente..una riflessione con qualcuno lassù..Melissa e Sean hanno litigato mi sa..-
- Mi dispiace cavolo..spero nulla di grave!-
- Non saprei dirti, è tornata a casa dicendo che ha passato tutto il pomeriggio con Julian, strano!-
- Qualcosa bolle in pentola!- disse Paul, lanciandomi un’occhiata maliziosa.
- PAUL!-
 
                                                                                             x Melissa
 
Quella mattina non facevo altro che pensare a Julian.
“..ma come mai continuo a pensare a lui..”
Sembrava come se fosse scattato qualcosa tra noi, una piccola scintilla.
“..il sorriso più bello mai visto in vita mia..”
Scesi le scale e trovai Paul in cucina, intento a preparare la colazione, veniva spesso a casa nostra, forse avrei dovuto farmi qualche domanda sul perché di tutto ciò, in fondo mi era sempre piaciuto stare in sua compagnia e tornando con la mente alle sue parole feci un sorriso “..sono io tuo padre!”
- Buongiorno principessa!- rimasi in silenzio per qualche secondo
- Ti trasferirai qui con noi?- si girò di scatto verso di me e sorrise
- Penso proprio di si, tanto i tuoi “fratellastri” ormai sono grandi, non hanno più bisogno di un vecchietto come me!-
Continuai con il mio silenzio ancora qualche minuto e senza pensarci due volte corsi ad abbracciarlo mentre era girato di spalle - Io ho tanto bisogno di te..papà..-
- Anche io molto, vedi Lis, ti sono sempre stato vicino per quanto ho potuto, ma è stato tutto così difficile, anche lo stesso rapporto tra me, John e tua madre..sapessi tutto quello che è successo..-
- Ora è tutto finito no? Siamo una famiglia..-
In quel preciso istante mia madre entrò.
 
                                                                                              x Jude
 
Li vidi in cucina, abbracciati, e sentii pronunciare quelle parole “..siamo una famiglia” non riuscii a trattenere le lacrime, mi portai la mano alla bocca e iniziai a piangere, mi avvicinai e li abbracciai forte.
- Vi amo così tanto, finalmente siamo una famiglia..-
- Ci è voluto un po’ di tempo, ma ora è tutto finito, Melissa, ti annuncio che sei ufficialmente una McCartney!- Disse Paul  tirando fuori una busta.
- Che intendi? Cosa sarebbe?- Dissi.
- Beh, questo è il certificato di paternità e tu sei legalmente mia figlia ora!-
Melissa si portò le mani alla bocca e iniziò ad urlare di gioia.


 
“..la nostra famiglia..”

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Capitolo 15
*** Lovely Photos ***


Il mio rapporto con Sean sembrava deteriorarsi sempre più, visti i miei continui rifiuti nell’avere un rapporto sessuale con lui, sembrava che quella fosse l’unica cosa importante, non ciò che provavo io. Passava gran parte del suo tempo in sala prove con Charlotte e la band, niente era più come prima, qualcosa non andava per il verso giusto.
E poi nei momenti di sconforto mi tornava alla mente Julian, sentivo che tra noi c’era qualcosa di più, come una sorta di legame tra anime affini, mi stavo affezionando molto, mi riempiva di attenzioni, era dolce e premuroso, passavamo gran parte del tempo insieme.
Non riuscivo a capire cosa provavo per lui, ma ero certa che qualcosa stava per cambiare.
 
“..mi sento così confusa..”
 
* TOC TOC TOC
- ARRIVO! – Urlò mia madre dalla cucina.
* TOC TOC TOC
- Ma che impazienza!-
- Buongiorno zia Jude! Melissa è in casa?-
- Oh Julian che bello vederti! Guarda Lissa è in salotto, entra pure..-
-Grazie mille! – con un sorriso a 32 denti si diresse verso di me.
- Lennon, ma che sorpresa, non riesci proprio a fare a meno di me, non è così?-
- Lo sai che quando ti ci metti sei proprio antipatica cara e dolce signorina McCartney?-
- Ragazzi per favore, mi fate venire in mente le liti tra quei due se vi chiamate per cognome!- urlò mia madre dalla cucina, scoppiammo a ridere e lui si sedette vicino a me.
- Devo chiederti una cosa molto seria ed importante! –
- Guarda che se mi vuoi sposare ti dico già di no, voglio una vita da single-
- La smetti di scherzare? -
- Scuuuusa Jules, non volevo!- balzai a sedere guardando dritto nei suoi occhi.
- Mi hanno commissionato un’importantissima mostra sulla fotografia, e mi serve il tuo aiuto..-
- Wow! E’ fantastico, certo conta pure su di me! E cosa dovrei fare? -
- Dovresti essere la mia..modella- raggelai
- O-oh..la tua cosa? In che senso modella? Io non ho mai fatto nulla del genere!-
- Non preoccuparti, sono solo semplici foto, ci divertiremo! –
- Mmm, se lo dici tu mi fido! Dai cerco di vestirmi e andiamo!-
 
                                                                                                     x Jude
 
“Vuole fare un servizio fotografico a Melissa? Oh cielo, mi sa che Paul ha ragione..”
- Julian! Vieni un secondo qui in cucina!-
- Zia Jude, dimmi tutto! Hai bisogno di aiuto?-
- No tesoro, grazie!- sfoggiò uno splendido sorriso guardandomi - che sta succedendo Jules? Sai qualcosa su Sean che Melissa non mi ha raccontato? Sono preoccupata..-
- Ehm..diciamo che il loro rapporto non è più quello di prima..ricordandomi in questi momenti una sola persona..- il suo viso si scurì.
 
“..Sean non sarà mai come me!”
 
- Allora avevo capito giusto..Jules ti prego, sta accanto a lei, non voglio che soffra come ho sofferto io..-
- Questa è una promessa che ti faccio Jude..non la lascerò mai e poi mai, credimi! Per me è molto importante, è più di una semplice amica..- lo abbracciai ringraziandolo più e più volte.
 
“Grazie Jules, grazie..grazie..grazie..grazie!”
 
                                                                                                  x Melissa
 
Udire quel discorso mi aveva emozionato molto, mia madre era preoccupata per me e Julian..lui non mi avrebbe mai abbandonata. Dopo un profondo respiro entrai in cucina.
- Allora? Andiamo?-
- Certo Lis, metto il giubbotto!-
- Il solito ritardatario, Lennon..!-
Salutammo mia madre per poi incamminarci sulle strade di Liverpool.
Una volta arrivati notai subito come l’appartamento di Julian fosse elegante..spalancai la bocca per lo stupore.
- Guarda che così entrano gli insetti! – ridacchiò
- JULIAN! - tuonai fulminandolo con gli occhi.
Mi portò in una delle camere, che aveva già preparato per la sessione fotografica, c’erano un telone bianco sulla parete, un letto, delle giacche, le luci..tutto molto professionale.
-Wow, allora sei un professionista della fotografia!-
- Diciamo che mi piace fare le cose con serietà..- disse ammiccando
- Jules, per favore, non menzioniamo Sean almeno oggi..-
- Scusami, scherzavo, non volevo infastidirti!-
- Non preoccuparti, godiamoci questa giornata tra di noi al meglio! Allora, quali idee avevi?-
- Vorrei catturare tutta la tua bellezza, nella maniera più naturale che c’è!-
- Oh fantastico, non vorrai farmi posare nuda spero..-
- Mmmh, semi? Sempre che non ti crei problemi la cosa!-
Arrossii completamente facendo un sorriso – Mmm, no no va benissimo! –
Il pomeriggio fu uno dei più belli mai passati in vita mia, ad un certo punto con il solo lenzuolo indosso inciampai e Julian tentò di afferrarmi, ma cadde anche lui, sopra di me come uno “strano caso del destino”.
Eravamo così vicini l’uno all’altra – O-oh, mi dispiace Lis, non volevo! Ti ho fatto male?–
- No tranquillo, non è successo nulla..- dissi ridacchiando
- Sei così bella..un sogno..non mi permetterei mai di farti soffrire, per nulla al mondo..- disse accarezzandomi la guancia, passando poi sul collo.
- Jules..tu mi piaci molto..non solo fisicamente, anche intellettualmente, sei così colto, intraprendente e..bello..-
- Non posso resisterti ancora per molto..-
Detto questo presi il suo viso tra le mani e lo baciai, avevo sognato di farlo da così tanto tempo, mi sentivo in un’altra dimensione, ma successivamente, rendendomi conto di quello che stavo facendo, mi staccai di scatto  – O-o-oddio scusa Jules, io non..non volevo davvero..scusa! –
- Hey dai non preoccuparti, non è successo nulla, desideravo tanto farlo anche io, ma ero un po’ diciamo..bloccato da tutta la situazione..- seguirono poi alcuni minuti di silenzio imbarazzante.
- Sarà meglio che vada ora..-
- Sicura che non ti va di restare? Stasera sono a casa da solo, Rose è andata via per il week-end..-
Il mondo fatato nella mia testa si ruppe in milioni di frammenti “..giusto..Rose..”
- No, mi sa che non è il caso Jules..vado a casa, è meglio per entrambi..-
- Si, forse hai ragione..Grazie per le fotografie, saranno splendide..come te! – lo guardai un’ultima volta, arrossendo, prima di varcare la porta.
 
“..non mi permetterei mai di farti soffrire, per nulla al mondo..”
 
Mentre correvo verso casa sembravo una di quelle ragazzine che aveva appena ricevuto il suo splendido primo bacio e mi sentivo così emozionata che appena arrivata diedi un forte abbraccio ai miei genitori prima di correre al piano di sopra.
“Mi avranno presa per pazza! Calmati Melissa, la strada è lunga, tortuosa e piena di ostacoli..”
 
                                                                                                x Jude
 
-Ciao tesoro! Ben tornata, ma che..- nemmeno il tempo di finire che con un sorriso gigantesco si lanciò su me e Paul, che eravamo seduti sul divano, prima di correre al piano di sopra.
- Deve esserle successo qualcosa di bello, no?- disse Paul ammiccando
- Si, mi aveva detto che passava il pomeriggio con Julian..-
- Jules? Allora sta diventando una cosa seria!-
- Mah..tu che dici?-
- Secondo me, ha fatto breccia ne suo cuore..-
- Si, come hai fatto tu con me? –
- Esattamente, Signora Harrison-
Ridemmo come due ragazzini entrambi.
 
                                                                                              x Julian
 
“Mio dio..mi ha baciato..lo ha fatto sul serio! E adesso come faccio? No no no, Julian pensa..pensa.. ha 20 anni, non puoi fare questo su..non puoi innamorarti di una ventenne alle porte dei quaranta..e poi c’è Rose..ti sei cacciato in bel tunnel senza uscita caro mio..” Pensai..ma erano solo parole al vento, ormai ero già cotto di lei da un bel po’, ed il fatto che sapevo di piacerle mi faceva andare fuori di testa, che meravigliosa creatura era.. Melissa..

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Capitolo 16
*** The abyss ***


          x Melissa
 
Quel bacio non venne quasi più menzionato da nessuno dei due dopo quel giorno.
Rose, la sua “compagna”, era tornata e Julian era diventato off-limits.
Sean continuava con il suo stato di presente/assente nella mia vita, ormai non ci vedevamo quasi più.
Il suo compleanno arrivò e non potevo far altro che cercare in tutti i modi di vederlo, “..è il suo compleanno, non posso tirarmi indietro così..” corsi in città a comprare una tortina e decisi di portargliela.
“Oh andiamo, lo so che sono le 10 di sera, ma qualcuno avrà una torta da vendermi no????”
Mi buttai su una gelateria e presi un semifreddo, felice del mio acquisto mi diressi subito in sala prove, dove sapevo che lo avrei di sicuro trovato, sperando di fargli una sorpresa!
Ma purtroppo l’unica che ricevette una sorpresa fui proprio io..nemmeno il tempo di entrare che li vidi là, avvinghiati su quel divanetto, lei sopra di lui e lui sotto che la stringeva con forza, si girarono di scatto coprendosi con il lenzuolo sentendo il rumore della scatola che toccava il suolo.
Li fissai impietrita senza dire una sola parola.
- Oppsss, scusa McCartney!- disse lei, canzonandomi
- Melissa io, ti posso spiegare! – Strinsi forte i denti
- Scusate se vi ho interrotto, imparate a chiudere la porta a chiave la prossima volta, oh ehm, buon felice compleanno del cazzo Sean. Spero che lei possa soddisfare meglio le tue esigenze!- detto questo presi la maniglia della porta e la chiusi con forza, iniziando a piangere come una fontana, entrai nel primo bar aperto e feci la cosa più sbagliata del mondo, iniziai a bere per dimenticare.
 
x Julian
 
* DRIIIIN
* DRIIIIN DRIIIIN
* DRIIIIN DRIIIIN DRIIIIN
 
- ARRIVO! Ma chi cavolo è a quest’ora?!- dissi con tono infastidito, ma con mia grande sorpresa vidi la persona che meno mi aspettavo di trovare fuori dalla porta in quella tarda notte.
- Lissa..ma che diavolo è successo?!- Era davanti a me, evidentemente ubriaca, faticava a stare in piedi e ad un certo punto perse i sensi, la presi al volo e la caricai in braccio, adagiandola sul mio letto.
“Perché si è ubriacata?”
- Dannazione Melissa ma che combini..-
- M-mi dispiace Jules..- disse scoppiando in lacrime
- Non preoccuparti, ci sono qui io adesso, è tutto finito..- Chiuse gli occhi e si addormentò, mi avvicinai e dormimmo abbracciati tutta la notte.
"Ma che cavolo è successo?"
 
x Melissa
 
Aprii gli occhi lentamente e mi resi conto di non essere in casa mia.
“Ma che diamine hai fatto ieri notte Melissa McCartney?”
Mi ci volle qualche minuto per realizzare che assomigliava proprio alla stanza di Jules e tirai un respiro di sollievo nel ritrovarlo accanto a me..era così bello quando dormiva, di una dolcezza unica!
- Buongiorno fiorellino!- mi disse e io diventai tutta rossa.
- Jules..mi dispiace tanto..spero di non aver fatto nulla di male..-
- Si, mi hai sovrastato fino allo sfinimento baby! –
- JULIAN LENNON –
- Scusa, dai scherzavo.. ti sei presentata circa alle 3 del mattino ubriaca e ti sei addormentata nel mio letto..-
- Che figura..scusami! Rose sarà furiosa di avermi tra i piedi..-
- Oh sei fortunata, Rose non c’è per due settimane! SONO LIBERO, e tutto per te!- disse ammiccando
La mia mente da offuscata passò alla lucidità totale in pochi secondi, ricordando la causa di tutto questo iniziai a piangere.
- Piccola che succede? Perché piangi? Lo hai fatto anche stanotte..-
- Ho beccato Sean e Charlotte mentre facevano sesso in saletta, ovviamente senza chiudere a chiave la porta..è stato terribile Jules..- il suo volto si scurì e avvicinandosi con dolcezza mi strinse a sé..mi sentivo così al sicuro tra le sue braccia.
- Che stronzo idiota..Sai che facciamo? Resti qui finché non torna Rose, così mi fai compagnia..ti va?-
- Dovrebbe andare ma, sicuro che sia una buona idea?-
- Perché no? Basta solo cercare di remare contro i nostri comuni desideri..- detto questo si avvicinò lentamente al mio viso, così da farmi scappare un sorriso.
- E se non riesco a resisterti, Lennon?-
- Beh, io non ci riuscirò di certo!- disse accarezzandomi una guancia - ..sei troppo bella Melissa..-
Facendomi arrossire tremendamente cercai di stemperare la situazione cambiando discorso.
- Non mi hai più detto nulla sulla mostra!-
- Cavolo, hai ragione! Vorrai dire la TUA mostra, sarà la settimana prossima e l’ho chiamata “The Garden of Lis”-
- Che nome particolare!-
- Mi è venuto in mente perché mi ricordi un fiore Melissa, straordinariamente bello!- Mi prese il mento tra le dita e mi tirò verso di lui.
- Jules..no dai..-
- Scusami, mi sono fatto trasportare dal momento..-
 Mi alzai di scatto incamminandomi sensualmente verso la porta.
- Non avevi detto che dovevamo resisterci a vicenda, Jules?-
-Mi stai provocando?-
- Mmmmm..forse..magari..- feci l’occhiolino e in una frazione di secondo corse verso di me sollevandomi
- JULIAN! Che fai!- Mi lanciò sul letto buttandosi al mio fianco, scoppiammo a ridere entrambi.
- Sei troppo bella Lis, mi stai chiedendo una fatica enorme..- Lo abbracciai, restando in quella posizione per ore.

Un brusco risveglio ci attendeva, una serie di colpi violenti alla porta.
- Chi cavolo è questo animale?-
Poi, sentimmo l’inconfondibile voce dall’altra parte.
- Julian! Lo so che è qui da te! Aprimi, devo parlarle! JULIAN!-
- Non ti apro finché non ti calmi fratello, e poi lei..- gli feci segnali negativi.
- ..lei non è qui, anche se mi piacerebbe che lo fosse, CREDIMI!-
- Fanculo Jules non ti credo! Apri subito questa cazzo di porta!-
- Sean, raccogli la poca dignità rimasta e sparisci da qui..-
- Ripeto, FANCULO JULIAN! E anche a te Melissa hai capito? I miei complimenti, spero che Julian possa “sentire e rispettare le tue esigenze”! STRONZI!-
Detto questo diede un pugno secco alla porta e se ne andò..iniziai a piangere e Julian si avvicinò a me.
- E’ andato via Melissa, tranquilla..ci sono io qui a proteggerti!-
- Oh, Jules perché mi fa questo? Perché? Non gli è bastato essere stato colto sul fatto mentre lo faceva con un’altra? LO ODIO!- Misi la testa tra le mani, mentre Julian mi cullava dolcemente cercando di tranquillizzarmi.
- Non lo so perché..ma non ti lascerò mai, lo giuro..e lotterò affinché tu possa essere mia del tutto..-
- E come farai con Rose?-
- Non mi interessa Melissa, voglio solo te..per il resto della mia vita..-

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