Somebody to you

di Mcveyslaugh
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio di tutto, quella lezione di biologia. ***
Capitolo 2: *** Il Ritorno ***



Capitolo 1
*** L'inizio di tutto, quella lezione di biologia. ***


'Putting my defenses up cause I don't wanna fall in love if I ever did that, I think I'd have a heart attack' di nuovo quella sveglia che non avevo sentito per circa tre mesi mi stava rimbombando nelle orecchie. Mi rannicchiai sotto le coperte ma non si decideva a smettere, provai con il cuscino sulla faccia ma nulla, era di novo settembre e dovevo di nuovo tornare a scuola. Faticando riuscii a uscire dal letto e a reggermi in piedi, mi diressi verso lo specchio, avevo la bocca impastata, le occhiaie e i capelli arricciati come non mai. Scelsi qualcosa alla veloce dall’armadio, mi piastrai i capelli, mi misi un filo di matita nera per non sembrare un cadavere e scesi in cucina. Seduti a mangiare c’erano gia mio fratello Carter e mia mamma, presi una ciotola e ci versai una quantità enorme di cereali “allora pronta per il primo giorno Evie?” mi disse mio fratello, io mettendo in bocca un bel boccone di cereali “devo essere sincera? No. Potevamo rimanercene sereni in Italia dal papà invece che tornare in questa città” mia madre sbuffò come sempre e annunciò il nostro ritardo. Fortunatamente la scuola non era lontana e non avrei dovuto sopportare mia mamma anche durante il viaggio. Ora ero li, nel cortile del posto da cui ogni ragazzo della mia età vorrebbe scappare, la scuola. Mi buttai nella folla di ragazzi che urlavano, amici che si abbracciavano, ragazze che si salutavano, nuovi insegnanti che cercavano l’aula dove avrebbero auto la prima lezione e poi c’ero io che stavo ancora cercando il mio armadietto. “ Da quando non si salutano piu le migliori amiche? “ udite quelle parole mi girai di scatto e saltai in braccio a Maggie e a Jen (Jennifer), quell’ estate l’avevo passata in Italia e loro erano rimaste a Londra quindi le avevo sentite solo per sms e vedere era come un sogno. “allora voi alla prima ora che avete?” fu Maggie a parlare, era la solita ‘meglio se non sto da sola il primo giorno’ “oh non ci credo, ho biologia con la Lewis, te Jen?”  ero preoccupata, il primo giorno con a Lewis non ce l’ avrei fatta da sola “Fisica con Fitz, credo sia nuovo” Maggie esultò “evvai anch’io, mi dispiace Evie ma sei sola con la Lewis oggi ahaha” non ci potevo credere, prima ora del primo giorno di scuola con la Lewis, sarei praticamente morta, lei mi aveva quasi fatto bocciare ma per la mia media più che sufficiente con il resto delle materie l’avevo scampata. “Okay, ci vediamo in mensa, solito posto, solita tattica” mi avviai verso l’aula di biologia, ancora la maggior parte dei miei compagni di classe era ancora tra i corridoi allora ne approfittai per scegliere il banco migliore. Mi piazzai in ultima fila, il banco accanto al mio era ancora vuoto e non si riempi fino al suono dell’ultima campanella. Vicino a me si sedette una ragazza molto timida, non mi rivolse la parola se non per chiedermi se il posto era occupato. Dopo che la Lewis fece l’appello qualcuno bussò alla porta si aprì ed entrò un ragazzo, non rivolse la parola a nessuno e si sedette un fila davanti a me, ma dall’altra parte della stanza, non mi piaceva. “Mcvey fa gia tardi al suo primo giorno di scuola, non si fa una bella reputazione”  lui non rispose “meglio cosi, se non ha nulla da dire continuo con la mia lezione” lei riprese a parlare, non riuscivo a capire le intenzioni di quel ragazzo, iniziai senza accorgermene a fissarlo, all’improvviso lui si girò e mi sorrise. A prima vista non avevo notato i suoi occhi, erano azzurri, come il mare italiano, erano furbi e allo stesso tempo bellissimi. L’ora passò abbastanza velocemente, al suono della campanella uscii dall’aula e mi diressi vero la 30B per l’ora di economia “ehi biondina!” di istinto mi fermai, nessuno può chiamarmi cosi “si, tu con le punte blu” ero proprio io, controvoglia mi girai e vidi che quel ragazzo si avvicinava con passo svelto “James piacere” mi porse la mano “e se a me non interessasse?” lo guardai dritto nelle iridi azzurre “non sembrava cosi in classe” rispose lui sogghignando “okay sono Evie, sei nuovo?” ripresi a camminare “in realtà si, ho cambiato scuola, ma devo ripetere l’anno quindi volevo chiederti se sapevi dove era la 30B” era sempre accanto a me, il suo passo era perfettamente identico al mio “oh perfetto ti devo sopportare un'altra ora, seguimi” accelerai il passo “beh la vita è gentile portai passare un'altra ora con James Strafigo Mcvey”


SPAZIO AUTRICE: 
Hi Guys, questo diciamo che non è proprio un capitolo, è più un prologo per presentare la mia storiella. Per ora i personaggi principali sono il nostro James e Evie. Non preoccupatevi arriveranno altre mille soprese. Lasciatemi qualche commentino daiiiii. se volete seguirmi sul mio account twitter sono @mcveyslaugh 

ecco il nostro James:

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Capitolo 2
*** Il Ritorno ***


Appena arrivammo in classe snobbai subito James per andarmi a sedere all’ ultimo banco vicino a Connor un mio vecchio amico, diciamo il ‘figo secchione’ che piaceva a tutte ma a me non faceva lo stesso effetto. “ciao Con” dissi “Evie!” mi stampò subito un bacio sulla guancia facendo morire d’invidia le mie compagne “come hai passato le vacanze?” disse mentre ci stavamo sedendo “benissimo, sono stata in Italia te? Non hai cambiato troppe ragazze spero” gli dissi scherzando “in verità…” sospirò “nessuna” rispose alla fine. Rimasi sbalordita, non era mai successo “Come? Quando mai il signor Connor Ball non ha avuto una ragazza per più di tre mesi?” ero rimasta a bocca aperta. “Beh, magari ho trovato quella giusta no?” e con un “Bah” conclusi. “Invece che parlare sempre di me, parliamo un po di te, ti ho fisto entrare con un tipetto carino” disse incuriosito “chi McVey?! Non se ne parla è praticamente insopportabile” sbuffai e iniziai a scarabocchiare sul la pagina del libro aperta “Hai detto cosi anche con Austin ricordi?”. No, non volevo ricordare, ne quello che avevo detto, ne ciò che era successo e tanto meno Austin “ma…” non feci in tempo neanche a finire la frase che “Signorina Simpson vuole gia finire fuori con il primo giorno di scuola?” negai con la testa, “e lei signor Ball non pensi che non l’abbia vista, ma in voce della sua media passata gliela lascio passare” guardai Con che scoppiò a ridere, poi d’impulso guardai James seduto dall’ altra parte della stanza, per fortuna o non molta le sue iridi ghiaccio incontrarono le mie, fu un incontro rapido e brusco dove sentii il suo sguardo perlustrare ogni millimetro della mia pelle, il resto della lezione la passai cosi, scarabocchiando il libro e tentando di stare attenta. Al suo della tanto amata campanella mi fiondai in mensa alla ricerca di Maggie e Jen, trovai subito l’ultima seduta ad un tavolo completamente vuoto, l’anno scorso quel tavolo era occupato da noi tre, Austin e Tristan. Dopo la mia rottura con Austin l’altro non ci ha piu rivolto la parola se non a Jen che era la sua ragazza. “Ehi Jen, quest anno siamo solo in tre quindi non serve che lanci quelle occhiatacce alla gente” le disse, ma lei ribattè “in questo tavolo ci siamo sempre state solo noi e ci staremo solo noi” ridemmo fino a quando un “Oh no” mi uscii quasi sussurrandolo “Evie, cosa c’è? Sembra che hai appena visto un fantasma” disse Maggie arrivata con i nostri pranzi, io le presi le spalle e la girai completamente verso la porta d’ ingresso, con lei si girò Jen e capirono  il motivo della mia faccia. Dalla porta entrarono Austin seguito da Tristan e… James. L’ ultimo stava puntando i suoi occhi al nostro tavolo mentre a grossi passi si avvicinava seguito dagli altri due. “Ciao ragazze, tanto che non ci si vede” annunciò Tristan “In verità sei tu che non ci hai piu rivolto la parola” rispose Jen. “ehi ehi ragazzi non creiamo tensioni, piuttosto Evie sei molto piu bella sai” mi disse Austin avvicinandosi e mettendomi una mano sulla guancia “e tu sei molto piu verme!” gli sibilai. “Andatevene in un altro tavolo!” sentii da dietro, era proprio la persona di cui avevo bisogno, il mio migliore amico, Connor “E tu cosa sei per cacciarci, noi ce ne andiamo solo se lo vogliono le signorine” rispose sorridendo Austin “Non si era gia capito?” dicemmo tutte e tre in coro, gli altri tre se ne andarono sbuffando e noi ci sedemmo in compagnia di Con. Non mangiai niente e continuavo a pensare a James, come aveva fatto a finire con loro? Perché era andato con loro? Certo non sapeva quello che avevano fatto, nessuno lo sapeva, ma no non poteva essere. Eppure era stato in silenzio tutto il tempo, a studiare la scena, a vedere come reagivamo e come reagiva Austin, i cattivi ragazzi si riuniscono sempre. “Scusate ragazzi, non ho molta fame, vado a prendermi una boccata d’aria” detto questo andai verso la porta per uscire in cortile, continuavo a pensare a quello che era successo, al viso di Austin che mi fissava come quella notte, che desiderava da me quello che io non gli avrei mai dato. Ero sola in cortile fino a quando sentii “Ehi bellezza” mi girai di scatto, non potevo crederci, ancora lui “Cosa vuoi ancora da me?  Non ti è bastato quello che mi hai gia fatto quella notte?!” gli dissi sputando fuori tutta la rabbia che potevo contenere “Veramente no, non mi è bastato” detto questo, mi prese per i polsi e mi baciò, mi baciò con rabbia, violenza e invasione, dopo quel bacio iniziò a baciarmi il collo, si vedeva che mi opponevo, urlavo, le lacrime mi scendevano da sole, stavo tremando, mi passarono davanti agli occhi ormai accecati dalle lacrime le immagini di quella notte, la sua macchina, il motel, il suo corpo contro il mio, le voci, le urla e infine le manette alle sue mani, tutto continuò fino a quando non sentii il suo corpo staccarsi da me e venire sbattuto contro il muro con un pugno in faccia, non sentivo niente, quelle poche voci erano in lontananza. Mi rannicchiai in un angolo del muro ancora piangendo e tremando, mi calmai quando una mano sulla mia spalla mi irradiò il suo calore in tutto il corpo e una voce familiare mi disse “Evie stai bene? Ti prego dimmi che stai bene” era James, non ci pensai, reagii di impulso e gli gettai le braccia al collo abbracciandolo, stavo ancora singhiozzando e mi uscii un piccolo “Grazie..” e subito dopo “Puoi portarmi a casa?”. Lui annui e ci avviammo verso la sua macchina, non ci parlammo per il resto del tragitto fino ad arrivare a casa mia. Scesi subito dalla macchina con un semplice “Grazie” ed entrai a casa. Appena fui dentro lasciai cadere la sacca per terra, mi diressi in camera, mi cambiai mettendomi una semplice canottiera e dei pantaloncini di tela, mi diressi in taverna prendendo la mia chitarra. Ora sarei entrata nel mio mondo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
SPAZIO AUTRICE:
sciauu a tutti :3 lo so è tanto che devo aggiornare e finalmente l' ho fatto, non è un capitolo lunghissimo lo so, ma contiene molte sorprese. Partiamo dal fatto che si sono aggiunti altri personaggi e abbiamo saputo un pochettino del passato della nostra Evie. ATTENZIONE: in questo capitolo c'è un mini spolier su quello che succederà piu avanti ma dovete essere molto attenti per capirlo per ora vi lascio cosi, aspetto tante vostre recensioni u.u
 
grazie a tutti
twitter: @mcveyslaugh

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