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-Nuovo attacco dei Mangiamorte, uccisi trenta babbani
-Nuovo attacco dei Mangiamorte, uccisi trenta babbani!-
-Dannazione!- esclamò la giovane donna prendendo in mano la
Gazzetta del Profeta e abbassando lentamente lo sguardo sulla grande foto a
centro pagina… Un intero quartiere di Londra non esisteva più… i Mangiamorte
avevano compiuto l’ennesimo rastrellamento dando fuoco a tutte le case babbane
che avevano incontrato lungo la loro strada…
-Ivy che succede perché hai gridato?- chiese un’altra
ragazza precipitandosi in salotto
-ha ucciso ancora Alice…ha ucciso…- sussurrò l’altra in
risposta, alzando lo sguardo sulla snella figura che aveva di fronte, Alice era
una ragazza alta con mossi capelli biondo scuro di media lunghezza leggermente
arricciati in fondo, aveva due occhioni grandi color nocciola di solito radiosi
e pieni di vita ma che in quel momento erano velati di tristezza e insicurezza…
-Posso?- chiese afferrando il giornale e leggendo il breve
articolo
Nuovo
efferato attacco dei Mangiamorte a un
quartiere
residenziale di Londra. Indescrivibile
la
ferocia con cui i sicari di Colui che non
deve
essere nominato hanno colpito, bruciando e
torturando
gli ignari babbani che trascorrevano
nella
loro abitazione una calda serata di Giugno.
Un
intero quartiere è stato raso al suolo dalle
fiamme,
inutili i tentativi degli Auror di placare
l’incendio
e di catturare uno di questi criminali
tuttavia
le dichiarazioni del capo delle forze
dell’ordine
sono rincuoranti << stiamo seguendo una
buona
pista e forse riusciremo presto a catturare
qualcuno…
>>. Ci si può fidare di queste parole?
Quante
volte gli Auror hanno dichiarato falsamente
di
essere avanti con le indagini? I soli consigli
che
posso darvi cari lettori sono di chiudere bene porte
e
finestre e di tenere sempre a portata di mano
la
bacchetta!
Rita Skeeter
-è sempre pronta ad attaccare gli Auror quella vipera!-
sbottò poi buttando con stizza il giornale in un angolo
Ivy le si avvicinò passandosi una mano tra i lunghi capelli
corvini…
-calmati, non serve a nulla arrabbiarsi.- cercò di tranquillizzarla
fissandola con i suoi profondi occhi neri e abbracciandola dolcemente
-non l’hanno presa neanche sta volta…- sussurrò Alice
nascondendo il viso sulla spalla dell’amica
-Catherine è troppo furba per farsi beccare-
-ma un giorno ce la faranno è inevitabile…-
-già… mi piacerebbe esserci, sai? Solo per vedere se ha
ancora il coraggio di guardarci negli occhie di chiamarci amiche…- mormorò Ivy
ripensando all’amica di infanzia
-ha sempre avuto una bella faccia tosta, ricordi il giorno
in cui ci siamo conosciute?- chiese Alice cercando di deviare il discorso verso
un argomento più piacevole
-Certo come potrei dimenticarlo!-
-Accidenti come diavolo facciamo a raggiungere il binario
nove e tre quarti Sirius?- chiese la piccola Ivy guardando il fratello
gemello.Quei due erano uguali in tutto
e per tutto, gli stessi profondi occhi scuri, la stessa carnagione abbronzata
persino la stessa espressione ribelle… l’unico elemento di distinzione era che
Ivy portava i corti capelli corvini legati in una coda di cavallo, mentre il
fratello li portava scompigliati e senza un taglio preciso…
-e che ne so io? Di solito sei tu quella che pensa!- rispose
il ragazzo guardandosi intorno
-Oh è vero! Dimentico sempre che tu non hai un cervello!-
borbottò l’altra osservando alcuni ragazzi più grandi scomparire magicamente
attraverso la colonna tra il binario nove e il binario dieci
-seguimi credo di aver capito!- gli ordinò prendendo i suoi
bagagli e sparendo attraverso il muro
Raggiunto il binario si fermò un istante a guardare il
magnifico treno scarlatto che l’avrebbe condotta alla sua nuova scuola ma i
suoi pensieri furono bruscamente interrotti dal fratello che attraversando il
muro di corsa l’aveva investita col suo carrello
-vuoi stare più attento, idiota!?- sbottò malamente
massaggiando il ginocchio a cui era stata colpita
-scusa tanto!- urlò lui facendole la linguaccia e avviandosi
verso uno scompartimento vuoto, caricarono i bagagli e si accomodarono
<< Hogwarts
Express in partenza dal binario 9e3/4! >> gracchiò un altoparlante
qualche istante prima che il treno iniziasse a muoversi
-bene io vado a fare un giretto sorellina, ci vediamo più
tardi!- la salutò Sirius dandole un affettuoso bacio sulla guancia e uscendo
dallo scompartimento…
Il loro rapporto era fatto così, un attimo prima si
scannavano a morte e quello dopo si amavano profondamente…
Ivy rimasta sola concentrò la sua attenzione al verde
paesaggio che scorreva veloce attraverso il finestrino ritrovandosi a
fantasticare sui suoi nuovi ipotetici compagni di casa, quando all’improvviso
sentì la porta della cabina aprirsi
-che c’è Sirius? Ti sei già stancato di vagabondare?- chiese
senza nemmeno voltarsi
-Spiacente di deluderti ma io non conosco nessun Sirius,
posso fermarmi un po’ con te?- esclamò una voce femminile richiudendo la porta
dietro di se
-Oh! Scusa credevo fossi mio fratello! Certo che puoi
restare! Il mio nome è Ivy Black tanto piacere!- sussurrò lei arrossendo
lievemente e porgendo la mano alla nuova venuta
-Eleanor Catherine Easther, il piacere è tutto mio Ivy…-
rispose quella stringendogliela e accennando un lieve sorriso
-sei del primo anno anche tu?- chiese poi accomodandosi
-si…tu…- la sua frase venne interrotta dalla brusca entrata
di un’altra persona
-scusate sono inciampata!- mormorò Alice appoggiandosi al
pannello
-figurati! Co…- le sorrise amichevolmente Ivy
-cerca di stare più attenta, va bene?- la interruppe
Catherine guardando la nuova arrivata con severità
-si, scusate… Ecco… posso restare nello scompartimento con
voi? Gli altri vagoni sono tutti pieni e io mi sento a disagio…- sussurrò Alice
abbassando lo sguardo imbarazzata
-certo che puoi! Come ti chiami?- rispose immediatamente Ivy
-mi chiamo Alice, Alice Turner…piacere di conoscervi!-
-io sono Ivy Black…-
-e io Eleanor Catherine Easther…-
-accidenti quanti nomi!- esclamò Alice accomodandosi poco
elegantemente.
-è naturale che io abbia più nomi, provengo da una delle
famiglie più importanti e antiche della storia dei maghi : la nobile casata
Easther. Ora che mi ci fai pensare anche tu Ivy appartieni a una di queste
famiglie, i Black sono imparentati con i Malfoy se non sbaglio…- disse
guardando la ragazza con nuovo interesse
-si ma non ne vado molto fiera…- tagliò corto la piccola
Black
-come preferisci…-
-i miei genitori invece sono una strega e un babbano!-
intervenne Alice
-quindi sei di sangue misto…-
-già… non vedo l’ora di arrivare a scuola! Voi in quale casa
vorreste andare?- chiese poi con entusiasmo
-come a tutta la mia famiglia prima di me, io gradirei
andare a Serpeverde…- sussurrò Cathy guardando distrattamente fuori dal
finestrino
-a me invece piacerebbe entrare in Grifondoro…- rispose Ivy
sorridendo
-anch’io!-
In quel momento la porta dello scompartimento si aprì per
l’ennesima volta e apparvero sulla soglia Sirius e un altro ragazzo,
quest’ultimo aveva i capelli irrimediabilmente spettinati e portava dei buffi
occhiali tondi davanti a due begli occhi azzurro cielo, Sirius si sedette
accanto alla sorella presentando il suo nuovo amico…
-hai dimenticato in bagno la spazzola stamattina?- chiese
sarcasticamente Catherine fissando la testa di James
-No, ma ho dimenticato il siero antivipera, evidentemente…-
rispose lui lanciando uno sguardo d’intesa a Sirius che cominciò a ridere
-che diavolo ridi tu? Guarda che non sei tanto meglio!-
ribatté lei acida
-E tu Miss Rompipalle chi saresti?!-
-Io sono Eleanor Catherine Easther e tu insignificante
straccione devi portarmi rispetto!-
-Ah una Easther ora si che ho paura!- sbottò Potter
scoppiando a ridere, lei si alzò di scatto estraendo la bacchetta
-cosa succede qui?- esclamò improvvisamente la “donna del
carrello” entrando nello scomparto
-niente stavamo solo giocando…- rispose la ragazza con un
sorrisetto falso rimettendo immediatamente la bacchetta in tasca
<< l’Hogwarts Express
arriverà alla stazione di Hogsmeade tra pochi minuti, si pregano i signori
passeggeri di prepararsi all’uscita! >> l’interruppe l’altoparlante
mentre il treno iniziava a rallentare…
Si fermò poco dopo e i ragazzi iniziarono a scendere…
-dannata vipera!- esclamò James all’amico guardando torvo la
ragazza
-Primo anno! Primo anno! Gli studenti del primo anno sono
pregati di seguirmi!- urlò un’enorme figura a poca distanza da loro
Il piccolo gruppo raggiunse quella montagna umana che li
condusse alla riva del lago insieme agli altri coetanei
Attraversarono il lago su delle piccole barche giungendo al
castello dopo pochi minuti., lì furono chiusi in un’enorme stanzadove vennero accolti da una giovane donna
vestita conun ricco abito di velluto
verde scuro
-Benvenuti alla scuola di magia e stregoneria…-
-See bla bla bla!- sussurrò Sirius a sua sorella che per
tutta risposta gli diede una gomitata in pancia, intanto Cathy e James avevano
ricominciato a battibeccare sotto la mediazione di Alice…
-Seguitemi!- esclamò la donna dopo un lungo e noioso
discorso di preparazione, che aveva fatto appisolare gran parte degli studenti…
Entrati nella sala assistettero alla canzone del cappello
parlante
Forse pensate che non
son bello,
ma non giudicate da quel che vedete
io ve lo giuro che mi scappello
se uno più bello ne troverete.
Non c’è pensiero che nascondiate
Che il mio potere non sappia vedere,
quindi indossatemi e ascoltate
qual è la casa in cui rimanere.
È forse Grifondoro la vostra via
culla dei coraggiosi di cuore :
audacia fegato cavalleria
fan di quel luogo uno splendore.
O forse è a Tassorosso la vostra vita
Dove chi alberga è giusto e leale:
qui la pazienza regna infinita
e il duro lavoro non è
innaturale.
Oppure Corvonero ,il
vecchio e il saggio
Se siete svegli e
pronti di mente,
ragione e sapienza qui
trovan linguaggio
che si confà a simile
gente.
O forse a Serpeverde,
ragazzi miei,
voi troverete gli
amici migliori
quei tipi astuti e
aatto babbei
che raggiungono fini
ed onori!
Alla fine di essa la giovane Professoressa McGranitt srotolò
una lunga pergamena e iniziò a leggere i nomi
<<
Black Ivy! >> si avvicinò tremante alla professoressae sedutasi sullo sgabello si mise intesta lo sgualcito cappello
<<
Grifondoro! >> Urlò poco dopo quest’ultimo
<<
Black Sirius! >>Al
contrario della sorella, Sirius avanzò lentamente valutando bene la situazione
poi infilò a sua volta il cappello che strillò
<<
Grifondoro! >> (com’era prevedibile…)
<<
Carter Jeff! >>
<<
Tassorosso! >>
<< Dean
Helen! >>
<<
Corvonero! >>
<<
Easther Eleanor Catherine! >> Catherine camminò altezzosamente
verso lo sgabello con un aria composta e severa e dopo qualche istante
<<
Serpeverde! >> Pronunciò il cappello
<<
Evans Lily! >> Una ragazzina minuta dai capelli rossi fuoco si
avvicinò timidamente alla professoressa che le sistemò il cappello in testa.
<<
Grifondoro! >>
<< Lupin
Remus J! >> Remus si mosse speditamente, lo sguardo fisso davanti
a se impietrito dall’ansia.
<< Grifondoro!>>
<< Malfoy Lucius! >> Un pallido ragazzino si
fece strada altezzosamente, aveva setosi capelli biondi lunghi sino a metà
schiena e due splendidi occhi di ghiaccio.
<< Serpeverde! >>
<< Piton Severus! >> Era pallido anch’egli ma al
contrario del precedente aveva capelli neri lunghi fino alle spalle e due
penetranti occhi dello stesso colore, la sua espressione però era accigliata e
sofferente…
<< Serpeverde! >>
<< Potter James! >> Il ragazzo camminò con fare
da PlayBoy lungo il tratto che lo separava dalla sua prossima insegnante, con
una faccia strafottente e sicura di sé
<< Grifondoro! >>
<< Turner Alice! >> Alice si guardò intorno
nervosamente e immersa nel panico più totale si avvicinò alla McGranitt che le
infilò il cappello come aveva già fatto con la Evans
<< Grifondoro! >>
<< Zabini Furyo! >>
<< Corvonero! >>
Tutti quanti raggiunsero i loro posti ai rispettivi tavoli e
dopo un breve discorso del preside iniziarono a mangiare
-Meno male che quella smorfiosa non è capitata nella nostra
casa! Ti immagini che palle!?- esclamò James bevendo un’ abbondante bicchiere
di succo di zucca
-Il fatto che stia antipatica a te non implica che lo sia
anche per noi!- rispose Ivy tagliente
-andiamo sore come può starti simpatica una come quella? Non
ti sarà mica venuto in mente di dar retta ai nostri genitori facendo amicizia
con una Easther o peggio con un Malfoy!- sbottò Sirius dando man forte
all’amico
-solo perché porta il nome Esther non vuol dire che sia una
cattiva persona!- ribatté lei
-pensala come ti pare Ivy! Tanto è inutile parlare con te!-
-con chi è inutile parlare, scusa?- sbottò lei irritata
-Hey basta! Tranquilli ragazzi!- intervenne Alice riportando
la pacetra i due fratelli
-Scusate potete passarmi il pane?- Chiese timidamente un
ragazzino dall’aria sciupata e trasandata, aveva mossi capelli castani e due
stranissimi occhi ramati
-Io sono Sirius Black, tu come ti chiami?- chiese il moro
-Remus Lupin…- mormorò l’altro
-Hey raga! Un po’ di attenzione! Questo è Remus! Lei è
Alice, lui è James e quella musona è mia sore Ivy...-Urlò improvvisamente
facendo ammutolire tutto il tavolo…
Remus diventò ancora più rosso e cercò inutilmente di
alzarsi dal tavolo
-piacere, ma tu in che scompartimento eri sul treno? Non ti
abbiamo mai visto!- disse Alice bloccandolo per un braccio, il ragazzo si
divincolò in malo modo e si allontanò velocemente dalla tavola -hey ma che gli
è preso?- chiese James guardandolo uscire dalla sala…
-Non lo so, io l’ho solo presentato… Non mi sembra di aver
fatto nulla di male!- rispose Sirius prendendo una forchettata di spaghetti
-forse il modo troppo plateale, idiota?- si intromise Ivy
con tono irritato
-è molto timido evidentemente… e il fatto che tu l’abbia
messo così in mostra davanti a tutti non gli ha fatto piacere!- aggiunse
Alice
-E io cosa potevo saperne?! Non sono mica chiaroveggente!-
cercò di difendersi lui sentendosi leggermente in imbarazzo
-forse dovresti riflettere prima di fare le cose! Cosa ne
dici è possibile!?- lo assalì la sorella
-Hey ragazze basta! Ha sbagliato d’accordo ma non mi sembra
il caso di farne un dramma!- cercò inutilmente di difenderlo James, dopo
quest’ultimo intervento cadde il silenzio sul piccolo gruppo…
Intanto al tavolo dei Serpeverde Catherine si era accomodata
in disparte e stava mangiando compostamente il suo pranzo lanciando di tanto in
tanto uno sguardomalinconico alla
tavolata di Grifondoro, dove sedevano i suoi nuovi amici…
-Ciao come mai tutta sola?- chiese un ragazzo sedendosi
accanto a lei
-non lo so neanche io… è che non conosco nessuno…-rispose Cathy voltandosi verso il nuovo
venuto
-Beh ora conosci qualcuno, il mio nome è Lucius, Malfoy
Lucius!- rispose il biondo sorridendole amichevolmente
-piacere Catherine…- disse lei un po’ distaccata
-ok… Catherine e poi?- insistette Lucius
-Easther,
Eleanor Catherine Easther…-
-Perché sei così spenta? Non volevi finire in questa casa?-
domandò lui cercando di essere paziente
-No… cioè si, volevo finire a Serpeverde ma… tutte le
persone che avevo conosciuto questo pomeriggio… sono in altre case e io non so
come comportarmi con le persone che non conosco… fatico molto a fare
conoscenza…- sussurrò lei bevendo un sorso di succo di zucca
-vieni con me, ti presento un po’ di gente!- esclamò lui
alzandosi, lei lo seguì dopo qualche istante
-Un po’ di attenzione prego! Lei è Catherine Easther ed è
una mia amica…Ora Cathy questi due idioti sono Tiger e Goyle, hanno un anno più
di noi, se qualcuno ti dà fastidio chiamali, va bene?- esclamò il ragazzo
presentandola a tutti i componenti del tavolo…
-ok, ho capito…- rispose lei leggermente spazientita
-lui chi è?- chiese poi indicando un ragazzo moro all’angolo
estremo del tavolo
-ah quello? Non lo so… Credo che si chiami Piton… ma non
conosco quella famiglia, mio padre non me l’ha mai citata… quindi non è
importante…- rispose lui
-Cosa!? Veramente pensi che una persona proveniente da una
famiglia minore non sia degna di essere conosciuta?! Dico, ma sei scemo?! Come
diavolo ti permetti per quanto ne so quel ragazzo laggiù potrebbe essere cento
volte meglio di te! Ciao!- urlò lei furibonda allontanandosi dal tavolo
-Hey
Catherine aspetta! Ah,
dannazione!- sbottò lui tirando un pugno al tavolo, dopo qualche istante alzò
nuovamente il suo sguardo di ghiaccio verso il ragazzo a fondo tavolo, e lo
raggiunse lentamente
-ciao come ti chiami?- chiese poi guardandolo negli occhi
-mi chiamo Severus Piton… tu?-
-Lucius Malfoy molto piacere…- si presentò sedendosi accanto
a lui… Gli parlò a lungo avvertendo inconsciamente la fragilità del suo
interlocutore e sentendo di aver trovato un amico… Quella ragazza aveva ragione
anche se non lo avrebbe mai ammesso davanti a lei…
Beh, mi hanno detto che va fatto un commento… non so proprio cosa
scrivere… tanto più che per me è la prima volta che pubblico qualcosa su un
sito… ma basta annoiarvi con queste chiacchiere!!! =P
In questo capitolo troverete una nuova insegnante di Pozioni… e
alcuni sintomi di alcune storie di amore… ma non voglio togliervi il
divertimento!!! Se volete saperne di più leggetelo… Kisses… Alice
Seconda parte (A)
Alla fine della cena il preside informò gli alunni su dove trovare
l’orario delle lezioni, disse loro anche che non avrebbero dovuto andare nella
foresta proibita per nessun motivo e augurò a tutti un buon anno scolastico.
- Non so perché ma mi sa tanto che la foresta proibita è uno dei
posti più belli della scuola!!!- Disse Sirius con aria birichina.
- Ciò non significa che tu ci debba andare!!!- Lo sgridò la
sorella.
- Adesso fai anche la mamma?! Sono vaccinato sai? Me la so cavare
in qualunque situazione!!!- Rispose lui con rabbia.
Intanto i vari prefetti stavano chiamando gli studenti del primo
anno per condurli nelle torri delle rispettive case.
Una volta arrivati di fronte al ritratto di una signora grassa si
fermarono e il prefetto disse la parola d’ordine per entrare nel dormitorio:
“Ippogheranoi”. La signora grassa si fece da parte, aprendo la strada per la
sala comune.
- Il dormitorio femminile è da questa parte, quello maschile,
invece, è da quest’altra.- Disse ancora il prefetto, poi aggiunse – Troverete i
vostri bagagli già sistemati nelle vostre stanze…-
- Bla, bla, bla… ma quanto parlano questi qua?!- Esclamò James
sottovoce.
-Che ne dite se faccio finta di svenire?- Propose Sirius, ridendo
al pensiero della probabile faccia del prefetto.
-Troppo tardi! Ha già finito di parlare…- Rispose Ivy divertita.
-Va bene a tutti se ci ritroviamo qui dopo per prendere l’orario?-
Chiese Alice.
- Ok! A dopo…-
Le due amiche erano finite in camera con Lily Evans e una certa
Amanda Brown, entrambe molto simpatiche e gentili.
Sirius e James erano invece finiti in camera con Remus J Lupin e
Marcus Jefferson.
- Hey!!!- Esclamò Sirius sorpreso – Ma tu sei quello che prima è
scappato dalla tavola!!!-
- Chi, io?!- Chiese Marcus costernato.
- No, non tu, LUI! Remus, giusto?- Disse James cortesemente.
- Sì, sono io… voi siete in questa camera, vero?-
- A quanto pare… comunque scusa per prima.- disse tranquillamente
Sirius.
- C-cosa?! No…- Cercò di rispondere Remus, ma venne interrotto da
James che gli chiedeva di far parte del loro gruppo.
- No, io… non… io non posso!!!- Fu la risposta. Il ragazzo corse
via e sparì giù per le scale, una volta che fu nella sala comune mancò poco che
buttasse a terra Ivy, che lo riconobbe:
- Che succede? Ti hanno fatto qualcosa? C’entra mio fratello?-
Chiese preoccupata.
- N-no.- Rispose lui, con la voce rotta dal pianto e con le
lacrime che gli rigavano il viso.
- E allora perché piangi?- Si intromise Alice fissando il suo
sguardo su di lui.
- Niente!!!- E scappò via da loro. Le ragazze rimasero un po’
perplesse per quella reazione, poi Alice disse:
- Quel ragazzo ha la paura scritta negli occhi… chissà da cosa
fugge…-
- Probabilmente dall’amicizia.- Affermò James arrivando nella
sala.
- Dobbiamo scoprire di più su quel ragazzo!- Propose con forza
Ivy.
- D’accordo sorellina, ma ora pensiamo all’orario: dovrebbe essere
qui… eccolo.-
LUNEDì
MARTEDì
MERCOLEDì
GIOVEDì
VENERDì
SABATO
Pozioni
Pozioni
D. C. le A. O.
Trasfigurazioni
Pozioni
C. delle C. M.
Pozioni
Erbologia
Incantesimi
Incantesimi
D. C. le A. O.
S. della M.
Trasfigurazioni
Erbologia
Incantesimi
C. delle C. M.
D. C le A. O
S. della M.
Trasfigurazioni
S. della M.
Erbologia
C. delle C.M.
Erbologia
Volo
Volo
Volo
Volo
- Che bello!!! Abbiamo Pozioni, Difesa e Cura delle Creature
Magiche con la classe di Cathy!!!- sorrise Ivy.
- Con quella sottospecie di vipera?! Oh no!!!- Esclamarono Sirius
e James.
- Questi coretti sono molto… come dire… verdi!!!- disse ridendo
Alice.
- Verdi?!- Chiese il trio.
- Sì… vorrebbe dire bello… in senso ironico, o anche per davvero…-
- E da dove l’hai tirato fuori?- Chiese James curioso.
- L’ha inventato l’amica di una mia amica… e lei l’ha “insegnato”
a me… se volete lo possiamo usare anche noi!!!- propose lei. La proposta fu
accettata da tutti.
Nel frattempo Catherineera stata accompagnata insieme ai suoi compagni dai prefetti alla torre
Serpeverde ed aveva memorizzato la parola d’ordine: “Basileus”. Una vota
ricevute le informazioni necessarie andò nella sua camera senza badare chi
fossero le sue compagne. Prese l’orario delle lezioni e notò con piacere che
alcune materie erano con Grifondoro. In quel momento arrivarono Lucius e i suoi
scagnozzi.
- Chi si rivede!- esclamò lui.
- Oh, mamma!!! Ma tu non sparisci mai?!- disse lei scocciata.
- Volevo presentarti una persona! Si chiama Severus Piton e dorme
in camera mia!!!- tagliò corto lui. Catherine squadrò dalla testa ai piedi il
nuovo compagno di Malfoy e notò che aveva la stessa espressione di quando lo
aveva visto a pranzo poco prima.
- Piacere, ehm… il tuo nome è…?-
- Eleanor Catherine Easther. Piacere.- La ragazza pensò che
dopotutto il biondo non era tanto imbecille come aveva pensato…
- Beh, ti unisci a noi? Stavamo andando a fare un giro per la
scuola… per vedere che gente c’è.- Aggiunse Lucius, chiaramente scocciato per
il fatto di non essere più al centro dell’attenzione.
- D’accordo… ma se trovo qualcuno di più simpatico di voi me ne
vado.- rispose Catherine sorridendo.
Durante quel giro ebbe l’occasione di fare conversazione con i due
ragazzi oltre a notare alcuni ragazzi più grandi per il loro bell’aspetto. Ad
un certo punto incontrarono il gruppo di Ivy ed Alice e si fermò a parlare con
loro, mettendosi d’accordo per finire il più vicino possibile durante le ore di
lezione in comune.
Il giorno dopo il gruppo di Grifondoro si diresse verso i
sotterranei per la loro prima lezione di pozioni con la professoressa Terga
Venena… Quest’ultima era una donna di età avanzata con i capelli biondo cenere
legati in una crocchia sulla nuca. Portava degli occhialoni a montatura
quadrata nera ed indossava una lunga veste attillata di velluto nero che
metteva in risalto il fatto che non era molto magra né tanto meno alta. Le sue
labbra parevano inesistenti, ma avvicinandovi avreste notato che il loro
contorno era stato disegnato con cura con una matita viola scuro. Un’altra
caratteristica di questa professoressa era che non mostrava mai i denti
superiori (probabilmente inesistenti anche quelli), oltre al fatto che i suoi
occhi erano coperti da uno spessissimo strato di ombretto, viola anch’esso.
Entrando in classe Ivy ed Alice notarono che Catherine si era
messa nella penultima fila vicino a Lucius Malfoy e ad un ragazzo che non
conoscevano, ma che scoprirono poco dopo essere un certo Piton. Lei aveva
lasciato poi liberi due posti alla sua sinistra, in modo che le ragazze si
sedessero lì. Sirius e James si misero proprio dietro di loro, vicino a Remus.
- Benvenuti al corso di pozioni del primo anno. Io sono la
professoressa Terga Venena, e sono qui per insegnarvi a fare ciò che spesso
viene definito un “intruglio”… che definizione barbara! Sappiate che questi
cosiddetti “intrugli” possono portarvi vicini alla gloria, allontanare un amore
indesiderato, addirittura allontanare la morte!- le sue parole e la sua
intonazione lasciavano presagire che fosse innamorata dei suoi “intrugli” più di
qualunque altra cosa.
- Mi scusi professoressa,- intervenne Sirius –ma se le pozioni
portano alla gloria, perché lei è qui a insegnare anziché a fare non so
cos’altro di glorioso?-
- Oh, no!!! Sirius… non cambierà mai!!!- Bisbigliò Ivy disperata,
voltandosi e fulminando il fratello con gli occhi. Lui le rispose con una
faccia angelica attraverso i lunghi ciuffi neri.
- MA COME TI PERMETTI?! Tu sei?- La professoressa era diventata
tutta rossa in volto, mettendo ancora più in risalto il suo trucco da alieno.
- Come sa che non le dica una bugia?- Continuò lui calmo.
- 50 PUNTI IN MENO A GRIFONDORO!!!!!!- Urlò la professoressa in
preda a violenti tremiti di rabbia.
- Sirius!!! Smettila, dannazione!!!- Gli bisbigliò James irritato.
La lezione continuò non appena la professoressa si fu un po’
ripresa e affidò alla classe il compito di fare una pozione a caso sfogliando
il primo capitolo del loro libro di testo. Ivy, Alice e Catherine decisero di
fare la stessa pozione in modo da aiutarsi a vicenda. Ivy ed Alice ebbero
numerosi problemi, mentre Catherine fu mandata dalla professoressa ad aiutare
Marcus con la sua pozione.
Sirius, James e Remus finirono presto la loro pozione e furono
mandati ad aiutare gli altri. Sirius andò ad aiutare Alice con le viscere di
vipera ballerina da cuocere, infatti lei le aveva fatte bruciare più volte.
- Visto? Basta guardare quando diventano violette e spengere il
fuoco…- Le disse lui gentilmente.
- Non è che guardare quelle cose che saltano ad ogni fiammata
dentro il calderone sia il mio passatempo preferito, sai?- Scherzò lei
–Comunque grazie…-
- Figurati!!! La prossima volta ci mettiamo vicini così ti do una
mano prima che tu faccia bruciare quelle povere viscere!!!-
- Povere viscere?! Ma da che pianeta vieni???- Ribatté lei divertita.
Remus aiutò Ivy a finire di tagliare il rabarbaro senza tagliarsi
le dita facendole fare i movimenti giusti tenendole le mani, cosa che non le
dispiaque affatto…
- Grazie, almeno adesso ho ancora le mani!!!- Sorrise lei. Lui
divenne improvvisamente serio e il sorriso sparì dal suo volto lasciando spazio
ad un lieve rossore
- Di nulla…-
James invece era stato mandato ad aiutare Rodulphus Tonk, un
compagno di stanza di Malfoy, ed aveva avuto molti problemi a mantenere la
pazienza a causa delle continue provocazioni dell’ottuso Serpeverde.
Finite le due ore di pozioni, le classi si separarono per andare
alle lezioni seguenti.
- Ehy Cathy, che cosa avete ora?- Chiese gentilmente Ivy.
- ehm… aspetta che guardo un attimo l’orario… Ah, sì, abbiamo
un’ora di Erbologia e poi un’ora di Incantesimi… con i Tassorosso… Voi?-
Rispose la ragazza.
- Noi abbiamo due ore di Trasfigurazione con i Corvonero… ci
vediamo a pranzo!!!- Si salutarono.
Le ore di Trasfigurazione passarono velocemente per le due
ragazze, sedute in mezzo a Sirius, James e Remus. Quest’ultimo era diventato
più socievole e, ogni tanto scherzava anche.
Catherine invece si annoiò mortalmente a Erbologia: non sopportava
la professoressa e odiava la materia. Durante l’ora di Incantesimi, invece,
sedutasi vicino a Lucius, si divertì a scherzare con quest’ultimo. Alla fine
della lezione si divertirono a lanciarsi addosso i cuscini, che erano serviti
durante la lezione per l’incantesimo di levitazione, mentre li mettevano a
posto.
Non appena finirono le
lezioni andarono tutti nei rispettivi dormitori a posare le pesanti borsee a darsi una rinfrescata per poi andare a
mangiare.
DlingDlong!
Comunicazione di servizio1:
Ghirlanda (o Debora)non ha potuto
postare per cause di forza maggiore, quindi volenti o nolenti ci sono di nuovo
io!!!
Comunicazione di servizio2:C’è stata una variazione di orario
scolastico: il Martedì alla prima ora c’è Difesa Contro le Arti Oscure e di
conseguenza il Mercoledì alla stessa ora c’è Pozioni!
Fine delle comunicazioni di
servizio Grazie e Arrivederci!
Parte terza
(Marfisia)
-Hey Remus a tavola ti siedi con noi, vero?- chiese Sirius
lanciando un’occhiata amichevole al compagno di stanza
-Sirius grazie… ma…-
-Dai non fare il prezioso!- si intromise
James dandogli una pacca sulle spalle
-ok…-
-ragazzi siete pronti?- esclamò la
voce di Alice dall’esterno
-si arriviamo!- risposero in coro i
tre uscendo dalla stanza
Scesero velocemente verso la sala
grande, che data la loro puntualità era già stracolma
-hey James mi è venuta
un’idea…vieni qui che te la dico…- disse
improvvisamente Sirius avvicinandosi all’amico e sussurrandogli qualcosa
nell’orecchio
-fratellino potresti rendere tutti
partecipi delle tue ehm “ brillanti ” idee… Sai, quando pensi fai sempre dei
danni…- sbottò Ivy guardando il fratello con estremo sospetto
-ma quanto sei spiritosa Ivy, ad ogni modo non ho intenzione
di dirti nulla così impari a rompere!- le rispose lui irritato, a quella
risposta brutta Ivy si imbronciò chiudendosi in un
silenzio ostinato… -Remus… raccontaci un po’ di te… sai mi sembra che tu
nasconda qualcosa…- esordì Sirius cambiando discorso, lo sguardo del piccolo
Remus si fece perso per quella brusca domanda
-scusate devo andare!- sbottò frettolosamente, poi prima che
qualcuno potesse fermarlo scattò in piedi e corse via
-possibile che tu riesca sempre e solo a fare
danni Sirius?!- lo aggredì la sorella
-Ma cosa ne potevo sapere io!-
cercò di difendersi lui
-certo tu non sai mai niente! Sei completamente idiota!
Riesci solo a ferire gli altri ! Perché devo avere per fratello una simile catastrofe!?- urlò lei
guardandolo con tutta la cattiveria di cui era capace, Sirius chinò la testa
sconfitto poi per tutta risposta si alzò dal tavolo allontanandosi a sua volta
-Anche tu però a delicatezza non scherzi!- la attaccò James seguendo a ruota Sirius
-dici che ho esagerato?- si pentì subito lei
-effettivamente sei stata un po’ dura…- si
fece avanti timidamente Alice guardando i due amici allontanarsi
-se mio fratello usasse più spesso il cervello
non avrei di questi problemi!- le rispose lei
-Sirius è fatto così è inutile cercare di cambiarlo… e poi
non ha tutti i torti, devi ammettere che anche Remus è strano forte…- lo difese
Alice sorridendo all’amica
-Remus è solo timido e mio fratello un dannato impiccione! Comunque dato che forse ho esagerato appena lo vedrò gli
chiederò scusa, per il bene di tutti…- si arrese Ivy
-Sirius! Hey Sirius!- lo rincorse James
bloccandolo appena fuori la sala grande
-io l’ammazzo quella stronza!- urlò questi dando un violento
pugno al muro
-d’accordo ma non con una mano
rotta… Su cerca di calmarti…- tentò di tranquillizzarlo l’amico
-calmarmi un corno! Sono undici anni che la sopporto! E poi
non è mica colpa mia se quell’altro è rincoglionito!-
sbottò massaggiandosi le nocche
-attento potresti pentirti delle cose che dici!- lo rimproveròJames con sguardo serio
-No! Maledizione! Ho cercato in tutti i modi di fare
amicizia con quel ragazzo, e a questo punto può liberamente andare al diavolo!
Non me ne importa niente è un’idiota solamente
un’idiota!- gridò rabbioso. Poi alzando lo sguardo verso la fine del corridoio vide il piccolo ragazzino dagli occhi ramati fermo a pochi
metri da loro…
-cazzo…- sussurrò impallidendo e vedendo nuovamente il
ragazzo correr via in lacrime
-io ti avevo
avvertito…- disse James cercando di confortarlo
-beh grazie mille! Sei veramente utile James!
Ma vaffanculo te e i tuoi avvertimenti!- urlò
spingendolo via e correndo dietro a Remus
-Remus! Remus! Ascoltami io ero arrabbiato…non…non volevo
dire quelle cose…- sussurrò affannato bloccando il ragazzo per un braccio
-lasciami andare!- si oppose quello cercando di divincolarsi
-No! Non ti lascerò andar via! Ti chiedo scusa Remus, per
tutto!- sbottò afferrandolo ancor più saldamente per la manica della camicia
che si ridusse in brandelli data la malagrazia dei due ragazzi rendendo intal modo visibile una grossa cicatrice sul
braccio del Grifondoro
-hey cos’hai fatto lì?- chiese
Sirius riacquistando la calma
-niente! Lasciami andare!- urlò Remus spingendolo lontano da
se con tutta la sua forza e scappando via
Sirius rimase immobile, incredulo che diavolo di animale poteva provocare una
ferita del genere?
Il resto della giornata trascorse “pacatamente” per tutti
-Alice!Ivy! Cos’è successo oggi a
pranzo?- Vi ho visti litigare…- chiese Catherine bloccandole lungo un corridoio
-ma niente, quell’idiota di mio fratello ha parlato troppo
come al solito!- le rispose la Grifondoro
-non me ne stupisco affatto…-
-come ti trovi nella tua casa?- chiese Alice cambiando
prudentemente discorso
-non c’è male… ho trovato subito
degli amici… Domani alla prima ora abbiamo Difesa Contro le Arti Oscure! Sono
veramente curiosa, ho sentito dire da alcuni studenti più grandi che il professor Jones è un tipo
un po’ eccentrico…- esclamò eccitata la Serpeverde
-è vero anche da noi circola questa voce… ad ogni modo ci
vediamo domattina allora!- dissero in coro Alice e Ivy
salutando l’amica che si diresse a passo svelto verso i sotterranei…
Catherine aprì gli occhi e volse pigramente lo sguardo alla
sveglia sul suo comodino
-Cristo! Le otto meno cinque!- urlò
saltando immediatamente giù dal letto… poi infilandosi i primi vestiti che le
capitavano uscì dalla stanza. Era quasi giunta all’entrata del dormitorio
quando venne malamente investita da un’altra persona,
alzò lo sguardo irata pronta a urlare tutte le cattiverie che man mano le venivano
in mente ma due meravigliosi occhi neri glielo impedirono, Severus, il ragazzo
che le aveva presentato Lucius la sera prima era lì davanti a lei
-scusami…non ti avevo vista…- sussurrò lui puntando lo
sguardo a terra imbarazzato
-non fa nulla…ma ora sbrighiamoci o arriveremo in ritardo!-
rispose lei ripartendo a corsa, Piton però non si mosse
-che ci fai ancora fermo!? Dobbiamo andare!- esclamò lei afferrandolo per un polso e
trascinandolo di forza. Arrivarono in classe pochi minuti dopo e con loro grande sollievo constatarono che il professore non era
ancora arrivato
-alla buon ora!- esclamò Lucius
alla ragazza lanciando uno sguardo sospettoso a Piton che si limitò ad alzare
le spalle
-non ho sentito la sveglia, mi sono svegliata dieci minuti
fa!- cercò di giustificarsi lei
-bhè si vede…hai una faccia…per non parlare dei capelli…- la derise il biondo
-Hey Easther chi è che si è
scordato la spazzola in bagno stamattina???- li interruppe Potter con tono
strafottente e un sorriso ebete stampato in faccia, lei stava per ribattere ma
Lucius la precedette
-zitto dannato cerebroleso e parla
per te…-
-Hey Easther ti sei trovata anche la ragazza! Che emozione
non credevo fossi lesbica! Sirius non trovi anche tu
che Lùciasia un bel nome?-
lo schernì James guardando Cathy
pettinarsi con le dita i lunghi capelli castani rendendoli presentabili… lo
sguardo di Lucius si fece di ghiaccio
-guardatela, Lùcia
Malfoy non è carina? ha i capelli lunghi più
della Easther e un visino da angelo che non è niente male!- insistette il
Grifondoro rivolgendosi a Malfoy la cui rabbia ammontava attimo dopo attimo
-Sta attento a quel che dici
Potter! Sul treno ci hanno interrotti ma qui non avrai
la stessa fortuna!- si intromise Cathy infilando una
mano nel mantello e preparandosi a estrarre le bacchetta
-Basta piantatela! Possibile che
voi due siate sempre a litigare!?- urlò Alice cercando
di mettere pace tra i contendenti
-Vieni Easther! Non ho certo paura di una stupida bambinetta
viziata e della sua servetta bionda!- rispose James alla
provocazione della Serpeverde
La conversazione fu bruscamente interrotta da un suono
terribile che fece rabbrividire tutti, il professore
era entrato e aveva preteso il silenzio graffiando una lavagna comparsa dal
nulla e producendo uno stridio insopportabile. I litiganti si voltarono verso
l’insegnante, e videro un uomo sulla cinquantina alto e molto magro, con lisci
capelli biondi di media lunghezza da cui spuntavano numerose ciocche lunghe sin
sotto le spalle… non sembrava una persona normale… per prima cosa gli occhi
avevano colori diversi, il sinistro era verde scuro quasi castano e aveva un inquietante pupilla dilatata, l’altro al contrario era
azzurro con una pupilla molto ristretta, entrambi poi erano decorati con un
trucco strano bianco sopra le palpebre e con una lunga striscia nera che
partiva dalle estremità esterne e saliva verso la fronte … Aveva sottili
orecchie a punta e un viso pallido e smilzo… A renderlo strano inoltre erano
anche i vestiti, portava infatti un nero cappotto di paillettes
con il bordo delle maniche in pizzo nero lungo sin sotto le ginocchia da cui
spuntava sotto il collo un grosso fronzolo di seta bianca tenuto fermo da
un’elegante spilla d’argento…
-Buongiorno ragazzi, il mio nome è David RobertJones e sono il vostro insegnate
di difesa contro le arti oscure…- disse l’uomo sedendosi a cavalcioni sopra la
cattedra
-emh… buongiorno…- rispose la classe sforzandosi di non
scoppiare a ridere
-bene il mio compito è quello di insegnarvi come difendervi
da creature e incantesimi oscuri e blablabla…i soliti discorsi inutili
ragazzi!- sussurrò scorrendo gli occhi sull’elenco dei
nomi…
-bene Signor…Potter sa dirmi per cortesia che cos’è un Kelpie?- riprese poi alzando lo sguardo verso la classe che
era improvvisamente ammutolita
-chi è il Signor Potter di voi?- chiese poi scrutando tutti
gli alunni
-sono io…- sussurrò James a mezza
voce non avendo la più pallida idea di cosa fosse un Kelpie
-vuoi rispondere o ti devo mandare un invito scritto? Bene
passiamo a un altro Black… Sirius Black!- disse dopo
una breve pausa
-è una creatura oscura?- azzardò
Sirius
-ma che ragazzo brillante, non sto scherzando bisogna essere
veramente acuti per compiere una simile deduzione!- esclamò l’uomo alzando gli
occhi al cielo
-biondino al terzo banco! Come ti chiami?-
Lucius rabbrividì impallidendo,
-Malfoy…-rispose facendo scomparire il sorriso beffardo nei
confronti di Sirius
-Non so cosa sia un Kelpie
signore…- disse poi dopo aver riflettuto qualche istante, il professore alzò
nuovamente gli occhi al cielo
-faccio un ultimo disperato tentativo…Piton…- esclamò poi
voltandosi verso la lavagna
-Il Kelpie è un demone acquatico
in grado di cambiare aspetto a suo piacimento, di solito la forma che
preferisce è quella di un cavallo con crine di giunchi e alghe, attira gli
esseri umani a salirgli in groppa poi li conduce al centro dello specchio
d’acqua presso il quale si trovano e lì li divora…- rispose
il ragazzo tutto d’un fiato, il professore si girò di scatto sorpreso
-bravo Piton, dieci punti a Serpeverde... Ora ragazzi prendete la vostra roba e seguitemi!- ordinò scendendo dalla
cattedra e uscendo, i ragazzi si guardarono increduli poi ubbidirono…
Il professore li condusse in prossimità del lago
-bene per ora possiamo fermarci qui, qualcuno sa come
bisogna domare un Kelpie?- chiese speranzoso
-…- risposta della classe
-ok… capito il concetto per rendere innocuo un Kelpie bisogna imbrigliarlo con l’incantesimo Imposium in modo da renderlo docile e inoffensivo… avanti
provate…- spiegò poi estraendo la sua bacchetta che contrariamente a quelle
normali era bianca
-Imposium!- esclamò e subito apparvero dalla
punta dell’arma magica delle lunghe biglie argentate
-Mi scusi professore…-
-si Piton…-
-Sul nostro libro c’è scritto che i Kelpie
vanno affrontati al terzo anno…- sussurrò timidamente il ragazzo, il professore
gli si avvicinò lentamente puntandogli addosso gli
strani occhi
-mi faccia vedere…- disse poi e
Severus gli diede il libro
-oh molto interessante Signor Piton… peccato che adesso non abbiate più un libro così stupido!- esclamò lanciando il
libro nell’acqua sotto lo sguardo attonito della classe
-possiamo farlo anche noi?- chiese Sirius evitando una
gomitata della sorella
-certamente, occhio alla piovra però!- rispose l’insegnante,
il ragazzo esitò un istante poi vide che Alice e Catherine avevano già lanciato
i loro libri senza tanti problemi e quindi le imitò
colpendo
la piovra
-Ora che ci siamo liberati di un peso inutile, possiamo
continuare, avanti provate l’incantesimo…- gli ordinò
l’uomo sedendosi per terra e canticchiando un motivetto, dopo tempo
incalcolabile tutti riuscirono a compiere adeguatamente gli incantesimi
-benissimo ragazzi, avete stabilito un nuovo record quaranta
minuti per uno stupido incantesimo!- esclamò il professore alzandosi e
sfilandosi il cappotto rimanendo in camicia
-osservatemi perché tanto lo farete anche voi!- aggiunse poi
buttandosi in acqua e salendo in groppa a uno strano
cavallo bianco
-qualcuno venga con me… per esempio… lei!-
disse indicando i Grifondoro
-chi? Io?- esclamò James sgranando
gli occhi
-no quello dietro!- sospirò l’uomo spazientito
-ah Sirius indicava te!- sussurrò
Potter sollevato
-una cosa di giorno! (magari…)-
Sirius si fece avanti sotto gli occhi preoccupati della sorella
-e che sarà mai!- esclamò salendo
in groppa dietro all’insegnante
-bene, ora faccia da solo…- disse Jones
scendendo in acqua
-Cos!?!?- non riuscì a finire la
frase perché il Kelpie si slanciò velocemente sott’acqua
trascinando il ragazzo con se
-professore!- urlarono Ivy, James
e Alice correndo verso il lago
-si? Dite pure…- sussurrò l’uomo
tranquillamente
-UOMO IN MARE!!!-urlò Alice facendo
grandi gesti verso il lago
-Uomo in lago, forse?- la corresse
lui
-quello che è! Insomma mio fratello sta affogando!- strillò
Ivy sbiancando
-deve imparare…-
-si a morire!- gridò James
strattonandolo per la camicia
-gli do ancora trenta secondi, poi prenderà un insufficienza…- disse l’uomo con calma
Alice corse verso il lago
-Signorina Turner si fermi
immediatamente, il Signor Black non corre alcun pericolo…- la bloccò l’insegnante
prendendola per un braccio
-lasciami andare!!!- gridò quella
furiosa
-imposium…- sussurrò l’uomo annoiato puntando la
candida bacchetta verso l’acqua, poco dopo il Kelpie
uscì dal lago ma di Sirius non c’era traccia…
-oh cazzo… mi tocca entrare in acqua…- sussurrò il professor
Jones mollando la ragazza e buttandosi
-che deficiente quel…quel...quell’essere
che si fa chiamare professore!- urlò Alice non vedendolo riaffiorare
-ODDIO L’HA DIVORATO!!!- urlò
terrorizzata Amanda Brown portandosi le mani al volto
-Sirius…- mormorò Ivy scoppiando in lacrime
-dai raga… siete troppo tragiche!-
sbottò James
-ha ragione il dannato playboy sta volta!- si accodò Catherine
-avete calcolato che è stato sotto
più di un minuto?!- li aggredì Alice
In quel momento il professore uscì dal lago con Sirius tra
le braccia, non era cosciente
-Oh Mio Dio!- urlò la sorella
-tranquilli, tutto bene!- sospirò
il professor Jones rianimandolo con un colpo di
bacchetta, il ragazzo si guardò intorno stralunato
-PERCHÈ CAZZO NON È ENTRATO IN ACQUA PRIMA!!!-
lo assalì la ragazza guardando il
professore con odio, l’uomo rimase impassibile, e appoggiando il ragazzo a
terra rispose con serietà
-so quello che faccio signorina Turner, non venga a insegnarmi come fare il mio lavoro…-
-NON MI SEMBRA PROPRIO DATO IL MODO IN CUI A TRATTATO
SIRIUS! LEI È UN INCOMPETENTE!!!-
il professore sorrise, poi
rivolgendosi al resto della classe disse
-per la prossima volta imparate
bene l’imposium, potete andare… Voi cinque rimanete,
non ho finito con voi…Signorina Easther può salire in groppa al Kelpie per cortesia?- disse dopo qualche istante
-con tutto il dovuto rispetto… non ci penso neanche!-
rispose lei guardando Lucius che si era fermato poco
distante
-Potter?- tentò l’uomo
-fossi scemo!- sbottò quello
arretrando
-ok…Signor Black come mai non ha usato
subito l’incantesimo imposium?- chiese l’insegnante
-ero troppo occupato a schivare la piovra…- rispose il
ragazzo arrossendo
-Ah capisco… un’ultima cosa ilKelpie ha tentato di farle del male?-
-n-no…quello no…- mormorò Sirius
-bene Signorina Turner, ha
qualcosa da dire?- si rivolse alla ragazza
-possibile che non le sia mai saltato
in mente che la piovra potesse interferire con la lezione?- sbottò lei, l’uomo
sorrise di nuovo
-certo che l’ho pensato, difatti ero pronto anche a questa eventualità, e inoltre vi avevo avvertiti di non disturbare
la piovra…- rispose tranquillamente
-dieci punti in più a Grifondoro e dieci a Serpeverde…Ah e
siete giustificati per tutta la mattinata, ora sparite!- li congedò dopo
qualche istante allontanandosi
-e ora che facciamo?- chiese Catherine
-quello è un grande, non vedo l’ora che arrivi la prossima
lezione!!!- esclamò Sirius scrollandosi come un cane
-intanto asciugati…poi vedremo…- disse Ivy ancora pallida
per lo spavento
-Che figata, la prossima volta
vado volontario!- esclamò James
-che bello così magari ci resti
secco!- lo punzecchiò la Serpeverde
-ma strozzati vipera!-
-basta! Tra voi e quello là non so chi è più pesante!- urlò
Alice nervosa maledicendo mentalmente il professore
-calmati Alice, non è successo niente!-
cercò di tranquillizzarla Sirius abbracciandola
-maledetto mi hai inzuppata! Infido!!!- scherzò lei allontanandolo imbarazzata
-avanti torniamo dentro, o i piccioncini
si prenderanno il raffreddore!- si intromise Cathy
-oggi andiamo stranamente d’accordo
Easther!- si accodòJames
-chissà che tra voi non nasca
qualcosa!- si riscattò velenosa Alice
-CHE SEI SCEMA??? TI SI È FORSE ANNACQUATO
IL CERVELLO???- dissero in coro i due
-appunto lei non può mescolarsi a
un simile individuo!- sbottò Lucius comparendo da dietro un albero
-tu???- esclamò Alice sorpresa
-si io! Problemi? Isterica mezzosangue!- rispose lui
-Lucius!- lo rimproverò Cathy,
bloccando Alice
-che c’è? Ho detto solo la verità…!-
si difese lui sorridendo osservando la Turner correre
via in lacrime
-sei un emerito imbecille Malfoy!- gli gridò Catherine fulminandolo
-ma… Easther da che parte stai?- chiese lui allibito
-da quella che preferisco e non è la tua! Vattene!-
gli ordinò lei
-te ne pentirai!-
-oh sto tremando! Stupido figlio di papà!- lo schernì lei
lasciandolo lì da solo e seguendo gli altri con le lacrime agli occhi, le
dispiaceva trattarlo in quel modo ma non poteva fare altrimenti…
-che hai Easther?- chiese Potter
-niente è il vento.- rispose lei
asciugandosi gli occhi…
Fine cap!
Senda:Gli altoparlanti
mi servivano per spezzare i dialoghi, spero che sin qui ti piaccia…
DarkElectra:Per quanto
riguarda la parentela e il colore degli occhi mi scuso per l‘errore,
secondariamente io non ce l’ho con te per quella storia, è che il mio orgoglio
supera i normali standard, non preoccuparti! Sono felice che la trama ti
piaccia recensisci! Kiss
Ècate: grazie per i complimenti continua a
leggere!
Quando raggiunsero Alice lei era nella sala
comune Grifondoro seduta su un divanetto davanti al camino con le ginocchia
strette al petto. Fu facile consolarla e farle tornare il sorriso con qualche
battuta. Dopo che gli altri si furono cambiati velocemente, andarono in giro
per la scuola senza una meta ben precisa…
- Avremmo
proprio bisogno di una stanza dove andare in questi momenti, no?- Disse ad un
certo punto James, stufo di girare per i corridoi
senza nulla di divertente da fare.
- Alcune
ragazze del terzo anno mi hanno detto che al terzo piano c’è una stanza che ti
fa trovare tutto quello che ti serve…proviamo?- Propose Alice.
- E andiamo!- dissero in coro Sirius ed Ivy.
Arrivati al
terzo piano cominciarono a girare in lungo ed in largo senza trovare nulla, e,
proprio quando stavano per arrendersi Cathy notò una
porta che sembrava spuntata dal nulla. Quando la
aprirono trovarono una serie di poltroncine invitanti e puffi (plurale di puf, non i cosetti blu).
- E questa?! Non c’era prima!!! Ce ne
saremmo accorti!!!- Affermò la Serpeverde stupita della scoperta.
-
Perché tanti problemi Easther? Abbiamo semplicemente
trovato quella stanza di cui parlavamo poco fa… non c’è nulla di preoccupante
in questo.- DisseJames,
contentissimo del successo dell’”impresa”.
- Ehy, chi ha desiderato avere un letto…matrimoniale, per
giunta?!- Chiese Ivy sospettando del fratello che non si fece scrupoli e si
stese sul suddetto letto.
- Quanti
problemi che ti fai sorellina!!! Non c’è niente di
male a desiderare di dormire, sai?- Le rispose Sirius.
Le ragazze si
sedettero comodamente sulle poltroncine e cominciarono a parlare
tranquillamente del più e del meno, solo qualche volta
interrotte dai due maschi che cominciavano a gridare senza alcun motivo.
Passarono velocemente in questo modo per il nuovo gruppo di amici.
Prima che fosse ora di andare a pranzo si separarono
per raggiungere le rispettive classi e dirigersi poi nella sala grande.
Al tavolo
Grifondoro Alice ed Ivy si procurarono gli appunti di
Lily per mettersi in pari delle lezioni perse durante la mattinata mentre
Sirius e James presero quelli di Remus. Passarono il
pomeriggio a copiare gli appunti di Erbologia su una certa pianta chiamata “Polypodiumociumvolgaris” e le sue
funzioni. Per quanto riguarda Storia della Magia non
avevano nulla da copiare perché, secondo quanto disse loro Lily il professor Rüf aveva impiegato un’ora intera ad imparare i loro nomi.
- Oh merda!!! Abbiamo perso Volo!!! Che cazzo!!!- Si arrabbiò James.
- Che problema c’è? Puoi sempre chiedere a qualcuno di
insegnarti…magari lo faremo noi dopo che Lily ed Amanda ci avranno insegnato…-
Gli disse Ivy gentilmente uscendo per raggiungere con
Alice le due amiche.
Catherine si
era fatta prestare gli appunti da Piton per Trasfigurazione, come trasformare
un foglio di carta in una tavoletta di legno, e di Incantesimi;
per il volo non si fece problemi dato che non le interessava assolutamente
cavalcare quegli stupidi manici di scopa. Ancora non aveva deciso come
comportarsi con Lucius, anche se la faceva star male il fatto di aver litigato
con lui…Aveva appena finito di pensare a questo che il biondo arrivò nella sala comune, la squadrò da capo a piedi, come
se fosse una specie disgustosa capitata per sbaglio sul suo cammino. Per tutta
risposta la ragazza lo guardò con odio, poi si alzò e si rinchiuse nella sua
stanza a finire di copiare gli appunti di Incantesimi.
Una volta che
ebbe finito scese in biblioteca per prendere alcuni libri che le interessavano.
Le “lezioni”
di volo delle due Grifondoro furono abbastanza faticose per entrambe. Ivy
riuscì a malapena a schivare le sue amiche durante il volo, ma la cosa più
difficile per lei fu l’atterraggio. Infatti cadde per
terra mentre la sua scopa avanzò ancora per qualche metro prima di essere
fermata da Amanda. Per Alice le cose andarono leggermente meglio nel senso che
riuscì a controllare le direzioni della scopa, ma anche lei cadde dalla scopa
per atterrare. Dopo diversi tentativi di Lily ed Amanda di insegnare loro come
atterrare senza cadere, senza peraltro avere grandi successi, rientrarono
sfinite ed andarono a farsi una doccia. Nella sala
comune trovarono i tre maschi ad aspettarle.
- Diteci che
non volete lezioni di volo, per favore!- Li supplicarono le due ragazze,
pensando che se fossero dovute salire su una scopa ancora una volta quel giorno
si sarebbero uccise.
- No, non è
niente di tutto questo, vi aspettavamo per sapere se
vi andava di fare vedere anche a Remus la stanza delle necessità.- Rispose loro
Sirius sorridendo.
- Ah, meno
male!!! Certo, andiamo!-
quella volta trovarono la stanza già occupata
d Catherine: si era chiusa lì per leggere i libri della biblioteca.
- Easther!
Possibile che tu sia sempre in mezzo?!- Disse Potter
interrompendo la lettura della ragazza che chiuse il libro in fretta e
nascondendolo nella borsa.
- Tranquilla,
non me ne frega niente di quello che leggi tu!-
- E daiJames! Possibile che tu non le
possa lasciare un attimo senza attaccarla?- Lo
interruppe Alice andando ad abbracciare l’amica.
Passarono il
pomeriggio insieme ed allegramente fino alla sera
quando si diressero alla sala grande per la cena. Davanti alla porta enorme
della sala ormai gremita di gente trovarono il professor Jones che, ignorando
gli altri, disse a Remus di seguirlo un attimo nel suo ufficio. Il ragazzo lo
seguì sapendo benissimo che non si sarebbero diretti nell’ufficio del
professore, ma che gli avrebbe mostrato un posto in particolare. Attraversarono
il giardino dirigendosi in una parte piuttosto nascosta che il ragazzino non
aveva mai visto, era molto vicino alla foresta proibita. In quel momento
c’erano degli uomini che stavano facendo uno sforzo disumano
con delle funi incantate per piantare un albero. Questa pianta si dimenava
tantissimo minacciando di colpire gli uomini stessi.
- Sa di che
pianta si tratta signorino Lupin?- Gli chiese allora il professore.
- No, non lo
so.- Arrossì Remus.
- È un Platano
Picchiatore. Servirà a tenere lontani gli altri studenti da qui.-
- E questo cosa centra con…con il mio problema?-
- Quanto sei arguto, ragazzo! Sotto la pianta c’è un passaggio che ti
porterà nella casa abbandonata in cui ti nasconderai tutte le notti di luna
piena.-
- G-grazie.-
Quella stessa sera Sirius informò gli altri
della strana cicatrice che aveva “accidentalmente” scoperto sul braccio di
Remus e furono tutti d’accordo di fare delle ricerche in biblioteca
sull’argomento.
Dopo una
settimana passata a divertirsi tutti insieme nei
pomeriggi liberi erano diventati un gruppo molto unito e persino Catherine e James avevano cominciato ad infastidirsi di meno.
In uno di
questi pomeriggi Ivy e Remus stavano studiando insieme Pozioni mentre gli altri
erano fuori a fare, in teoria, una ricerca per Cura delle creature magiche sul
comportamento degli uccelli di Hogwarts, in pratica stavano
giocando tra di loro. Ad un tratto a Remus sfuggì una
frase:
- Vorrei
morire…-
- Cosa?!-,
trasalì Ivy, che aveva sentito chiaramente la frase,-
E perché? Che motivo avresti?-
- Eh? Di cosa stai parlando?-
- Lo sai. Ti
ho sentito dire che vorresti morire, così ti ho chiesto il motivo.-
- Ero
soprapensiero… non so cosa ho detto… Hai capito come
si fa a trovare una foglia di PetrosiumSeritum?-
- Sì…- Gli
rispose lei, capendo che l’argomento non andava toccato per il momento. Quella
conversazione, però, le aveva fatto venire sempre più
voglia di saperne di più su quel ragazzo. Inoltre,
ogni volta che Remus le parlava, sentiva una piacevole sensazione di calore.
Ciò che non sapeva era che anche il ragazzo aveva quel tipo di sensazione in sua
presenza.
In
quell’istante arrivarono anche gli altri, avevano appena salutato Cathy, che li aspettava nella
Stanza delle Necessità, ed erano venuti a posare i loro appunti e a prelevare i
due amici per raggiungere la Serpeverde, come tutti gli altri pomeriggi.
Fine Cap
(anche se il cap è di Alice risponde Marfisia mezza brilla… [sono sempre in mezzo NdMarfy])
Ècate:siamo
tutte e tre molto contente che la fic ti abbia
colpito tanto, e altrettanto felici per il fatto di aver trovato una nuova
alleata… continua a leggere…P.s BUON ANNO!!! (sono
appena tornata da una festa! Ma a te che te ne frega???
Niente NdMarfisia)
Lily2000:Frazie per i fantastici complimenti, per
quanto riguarda Cathy, si diventerà una Mangiamorte,
ma ci sono ancora molte idee da scoprire!(alcune anche per noi) Kiss BUON ANNO anche a te!!!! CiaoCiao
-Remus! Reeeeemus! Vieni a sederti qui, vicino a noi… ti abbiamo tenuto il
posto!- Si sbracciò Sirius. Il ragazzo chiamato arrossì, poi acconsentì e si
sedette tra i due fratelli gemelli, Sirius ed Ivy.
-Allora, Rem… dicci… da che
famiglia provieni?-
-I-io… i
miei genitori sono un mago ed una strega… abbiamo un maniero nella zona di
Norfolk…-
-Ho sentito dire che da quelle parti ci sono numerosi casi
di Lupi mannari… è vero?- Chiese Lily Evans,
interessandosi improvvisamente della loro conversazione. Remus si fece
improvvisamente strano e, con una intraducibile nota
nella voce, disse fermamente:
-No, sono tutte fandonie.-
-Ehi, tu… ti chiami Evans, vero?- Le
chiese James.
-Dipende da chi lo vuole sapere.-
-Beh… mi sembra evidente: io!-
-Allora… no. non mi chiamo Evans.-
-Cosa vorresti dire, con questo?!-
s’indignò lui, cominciando una lunga conversazione con lei ed estraniandosi dal
gruppo, spostandosi anche di posto.
-Ecco, ne abbiamo perso uno…- Disse
Sirius.
-Magari ti dai una calmata senza lui
che ti appoggia in ogni cretinata che dici…- Sperò Ivy. Poi si voltò verso
Remus:
-Mi sembri pallido…! Ti senti bene? Vieni…
ti accompagno di là…-
-Ma sto benis…-
-Insisto… si vede che stai proprio poco bene… vieni
con me…- E lo prese a braccetto, scortandolo verso il
portone ed uscendo con lui.
-Ma che diavolo le è preso?- Chiese
Sirius.
-… boh?- Si stupì Alice,
sentendosi anche piuttosto contenta… finalmente aveva l’occasione di stare sola
a parlare con Sirius…
-Allora, Alice… raccontami qualcosa di te. Insomma… so che i
tuoi genitori non sono entrambi maghi…-
-Esatto.-
-Beh… forse è meglio così… i miei lo sono entrambi, ma non è che sia proprio il massimo… soprattutto quando sono
convinti entrambi che le arti oscure siano la cosa più bella del mondo. Pensa
che una mia vecchia zia ha iniziato a far decapitare i
nostri elfi domestici… ed un’altra ha tentato di rendere legale la caccia al
babbano… insomma… spero di averti fatto capire la situazione. Io e mia sorella
siamo gli unici della famiglia a non pensarla così…--
-Devi volere molto bene a tua sorella, nonostante facciate
finta che non sia vero... Ho sempre sognato di avere un gemello od un fratello
maggiore… ed invece me ne è capitato uno minore.-
-Sfortuna delle sfortune… anche noi abbiamo un fratello
minore… ma lui è esattamente come i nostri genitori… e quindi è il loro preferito.-
-Non mi sembra che questo ti faccia soffrire più di tanto…-
-In effetti non mi importa un fico
secco di ciò che loro pensano di me, né di quello che pensano di Ivy… per
entrambi conta solo ciò che l’uno pensa dell’altra. E
basta.-
-Perché mi hai trascinato qui
fuori?- Chiese Remus.
-P-perché…
semplicemente volevo lasciare un po’ Alice e Sirius da soli. Mi sembrano
piuttosto carini insieme… scusami se ti ho trascinato
via così…-
-Ah. È solo per questo…- Fece lui, sembrando
piuttosto deluso, cosa che come le sue parole, non le
sfuggì. Gli si avvicinò con una luce maliziosa negli occhi e, alzandosi sulle
punte (visto che era più alto di lei di almeno una
spanna), lo fissò dritto negli occhi.
-Come sarebbe a dire “solo”? cosa
intendi?- Lui cercò di fingere di non aver capito la sua allusione:
-P-perché…
insomma… pensavo dovessi dirmi qualcos’altro… sulle lezioni…-
-Ah, già: grazie per avermi aiutato, oggi!-
-Uhm… di nulla, figurati…-
-E poi volevo dirti un’altra cosa: se mio
fratello fa l’imbecille non farci caso… va preso così come viene… non lo fa per
cattiveria: gli viene naturale. Però se non lo sopporti più ti do
l’autorizzazione a picchiarlo.-
-Non lo picchierei mai! E poi lui è
più forte di me!-
-Cosa c’entra…? Ma va bene: se ti serve qualcuno che lo
picchi chiama me… tanto lui non riuscirebbe mai ad alzare una sola mano contro
di me… non lo ha mai fatto.-
-V-va
bene. Ora dici che potremmo tornare dentro per mangiare?-
-Forse sì… però prima…- Gli si appoggiò sulle spalle,
tirandolo verso di sé e gli dette un bacio su una guancia, pericolosamente
vicino alle sue labbra…
-M-ma
c-che…?- Balbettò lui, arrossendo.
-Mi piaci, Remus J Lupin!- Gli annunciò.
Poi, continuando a sorridergli, rientrò nella sala e si andò a sedere al suo
posto nel tavolo. Cercando di far passare il tremore alle sue gambe, Remus la
seguì a ruota. Quella scuola gli piaceva molto più del previsto… nonostante
tutto.
Tornato a tavola, però, si rabbuiò. Ivy ci fece caso ma, non
volendo dire nulla agli altri, decise di parlare nuovamente con lui più tardi.
-Catherine… hai lasciato una piuma in
classe stamani.- Esordì Lucius, sedendosi di fianco a lei.
-Strano. E pensare che l’ho cercata
sul banco ma era scomparsa… quasi come se qualcuno l’avesse presa.-
-Mi stai accusando di averti rubato una penna, Easther?-
-Dovrei?-
-No.-
-Allora non lo farò. Oh, ciao Severus.-
-Ciao.- Grugnì lui, salutandola, ed andando a sedersi lì
vicino.
-Potresti restituirmela, allora?-
-È in camera mia. L’ho lasciata lì prima. Potresti venire a
riprenderla più tardi, dopo le lezioni. Al massimo, se ne avrai
bisogno, Piton ti presterà una delle sue… vero, Sev?-
-Sì.- Disse lui. non che potesse
dire diversamente.
-Non mi è sembrato che tu glielo abbia
chiesto molto gentilmente!-
-Che vuoi dire?-
-Che praticamente glielo hai
imposto!-
-Ma dobbiamo sempre finire a
discutere così??- La riprese lui.
-Non mi piace tenermi i miei pensieri per me. Ora, se vuoi
scusarmi…- E, detto questo, si alzò dal tavolo e lasciò la sala, con fare
altezzoso.
-Possibile che non riesco mai a dirgliene una giusta?-
Severus lo guardò con uno sguardo a metà
tra l’annoiato ed il divertito, poi tornò a concentrarsi sul suo piatto.
Durante le lezioni pomeridiane Ivy cercò
in tutti i modi di prendere da parte Remus per parlargli e chiedergli scusa per
avergli detto quello cose visto che, evidentemente, lo avevano offeso… ma non
fu possibile, un po’ perché Sirius e James non lo
mollavano mai, ed un po’ perché era proprio lui ad evitarla.
Alla fine, quella sera, riuscì ad infiltrarsi in camera sua
ed a sorprenderlo da solo, mentre aveva chiesto a suo fratello di aspettarla
nella Sala Comune con James e Alice.
-Finalmente riesco a parlarti…-
-Cosa ci fai qui?!- Le chiese lui,
stupito, tentando di uscire.
-Ti prego, aspetta un attimo!- Lo
fermò lei. –Ti devo parlare… io… scusami…- Sentì le
lacrime pungerle gli occhi e poi cadere sulle sue guance.
-C-che ti
succede?- Le chiese lui, sconcertato, andandole incontro. –È-è
colpa mia…? Non piangere…!-
-N-no… scusami, è che… io… cioè… oggi ti ho detto quelle cose… e poi mi è sembrato che
tu mi evitassi… n-non vorrei averti offeso… io… non so che mi è preso… di
solito non mi prendo delle cotte così fulminee… è che tu… mi sei piaciuto così
tanto… da subito…- Lui non sapeva come consolarla, alla fine la abbracciò.
-Non preoccuparti… non mi hai offeso… anzi… è solo che… io…
insomma…-
-Oh, scusami! Ora ho capito… tu sei
fidanzato, non è così? In effetti sei un… purosangue,
quindi…- Una spia luminosa si accese nella testa del ragazzo: Salvezza!!!
Non avrebbe dovuto rivelarle il suo segreto…
-Oh, sì. È così… io sono già stato promesso come sposo ad
un’altra, e…-
-Allora scusami… mi dispiace… però possiamo rimanere amici vero? anche se so di non
avere speranze tu mi piaci tantissimo, Remus.- Lui rabbrividì nel sentirle
pronunciare il suo nome, e si sentì terribilmente in colpa per averle mentito…
era anche dispiaciuto per non averle potuto dire che forse provava qualcosa per
lei… l’unica cosa che riuscì a dirle fu:
-Non preoccuparti… amici come prima.-
-P-posso
sapere lei chi è?-
-Oh, non è in questa scuola…-
-E come si chiama?-
-M-Marianne.-
-Marianne… credo che avrò un bel
complesso di inferiorità nei suoi confronti… raggiungiamo
gli altri…?-
-Ok…-
-E… Remus…?-
-D-dimmi…-
-Potresti evitare di dire questa cosa a Sirius…? Ecco…
vorrei evitare di essere sfottuta fino alla morte
perché ho chiesto ad un ragazzo praticamente sposato di mettersi con me…-
Arrossì Ivy, vergognandosi come una ladra.
-Non preoccuparti… non avevo intenzione di dirglielo…-
-Grazie! Allora, vieni?- Disse lei,
uscendo dalla stanza. Mentre scendevano dalle scale, poi, gli disse: - E… com’è
questa Marianne?-
“Forse perché lo è…!” -E-eh, già… in effetti un po’ ti assomiglia…-
-E… ti piace? Sai, i consorti che
ci hanno scelto i nostri genitori… non ci andavano
molto a genio. In effetti non ci andavano per niente a
genio… comunque… che ne pensi di lei?-
-È… mi piace tantissimo.- “Visto che sei tu!!! no! non posso dirglielo!!!
Altrimenti la mia scusa va a farsi f… friggere!” Lo sguardo di Ivy si fece
piuttosto velato ma non smise di sorridere, anche se ipocritamente e poi
commentò:
-Comunque io non mi arrendo… sai, i Black sono piuttosto
testardi…-
-Bene! Cioè… è una fortuna essere
testardi… no…? In tanti casi può essere utile… vero?- Ivy lo squadrò
da capo a piedi con una faccia della serie “Ma che cavolo dici??” ma poi gli
disse:
-Già… è proprio una fortuna.- In quel
momento raggiunsero gli altri.
Toc, toc.
-Chi è? Avanti!-
-Sai benissimo chi sono, stupido. Mi hai detto tu di venire qui!-
-Ah, Easther… entra.-
-Dov’è la mia piuma?-
-Lì… sul mio comodino… prendila pure.-
-Grazie.- Lucius si alzò dal piccolo tavolo al quale era
seduto e le andò incontro, bloccandole la via. -Ora dovrei andare… se mi fai passare…- Tentò lei, guardandolo storto.
-Direi che abbiamo cominciato con il piede sbagliato,
Easther… non trovi?-
-Dipende dai punti di vista…-
-E qual è il tuo punto di vista?-
Chiese lui, avvicinandosi pericolosamente al suo viso…
-Che mi stai facendo fare tardi… ed ho un appuntamento… con…-
-Con… c-con… ehi, Malfoy… vuoi che
mi metta ad urlare?-
-Provaci se hai il coraggio… e se sei proprio sicura di
volerlo fare…- Si avvicinò ancora di più…
- Ma-Malf…- Le loro labbra si
sfiorarono…
“Sto per baciare Malfoy? Ma che cazz… NO!” Tirò indietro di scatto la testa dopo aver
risposto per circa due nanosecondi al bacio e…
-Ahia!!! Mi hai dato un calcio nei…
BIIIIIIP! Ma che cazzo ti prende?-
-Spero non il tuo… perché in questo momento deve essere
piuttosto dolorante…- E con un sorrisetto
soddisfatto, Catherine riprese la sua piuma ed uscì dalla stanza, lasciando
Lucius gemente sul letto.
Era un freddo Giovedì mattina di inizio ottobre e i ragazzi dopo aver
fatto colazione si stavano dirigendo verso i sotterranei
Parte Sesta
(Marfisia! “Scusate il cap chilometrico, non riuscivo proprio a stopparmi!!!” Ciau!!!)
Era un freddo Giovedì
mattina di inizio ottobre e i ragazzi dopo aver fatto
colazione si stavano dirigendo verso i sotterranei per l’ennesima noiosissima
lezione con la Venena…
-Consoliamoci,
dopo abbiamo difesa…- mormorò Sirius sedendosi all’ultimo banco con James
-sai che allegria!- gli
rispose Alice la cui antipatia verso il professor Jones rasentava l’odio più puro
-Sempre meglio di
questa vecchia racchia! E poi secondo me David Jones è
proprio un bell’uomo!- sostenne Catherine sedendosi
accanto all’amica
-anche lui è solo un
mezzosangue!- le sibilò Lucius scontrandola malamente
e proseguendo senza degnarla di uno sguardo
-Malfoy ti si è
incantato il disco? O devo supporre che calcio di ieri sera ti abbia scombinato
i neuroni!?- gli urlò dietro Cathy
scoppiando a ridere
-ma
che gli hai fatto? È stato di malumore tutta la sera
ieri, e stamattina non è da meno!- le chiese Severus sedendosi accanto a lei
-Gli ho insegnato a
tenere le mani a posto!- rispose lei ripensando alla
sera prima, che ridere!
-Hey Piton chi ti ha autorizzato a sederti davanti a me?- gridò James con disgusto
-sono
stata io, qualche problema Potter?- lo difese la ragazza girandosi verso
il Grifondoro
-buongiorno ragazzi!-
la signora degli intrugli era entrata
-oggi prepareremo la
prima parte di una pozione abbastanza complessa, la mora temporis. Questa pozione permette a
chi la beve di bloccare il tempo per alcuni minuti, occorrono due settimane per
prepararla e non si può utilizzare prima di due mesi....
avanti aprite il libro a pagina 123 e iniziate!- spiegò poi, sistemandosi
meglio i capelli
I ragazzi fecero come
gli era stato ordinato e iniziarono a dosare gli ingredienti
-Potter perché la tua
pozione è verde mentre dovrebbe essere blu scura?- lo
punzecchiò la Easther guardando disgustata l’interno del calderone del ragazzo
-perché non ti fai i fattacci tuoi ogni tanto?- la rimproverò Sirius
-da che pulpito!- si intromise Ivy sorridendo
-voi là in fondo fate
un pò di silenzio, mi sta venendo una terribile emicrania!- li interruppe la professoressa
-poverina, ma quanto mi
dispiace!- esclamò Sirius
-forse non ci siamo capiti Black, cinque punti in meno a Grifondoro!- gracchiò
l’insegnante
-Chi avete
alla prossima ora ragazzi?- chiese la donna verso la fine della lezione
-Difesa Contro le Arti
Oscure.- rispose una Serpeverde
-capisco… Non so come
la pensiate voi, ma secondo me non si dovrebbe permettere a
individui come il Signor Jones di insegnare in una scuola!- sbottò la donna
sottolineando con disgusto il nome del professore di difesa
-su una cosa siamo
d’accordo!- mormorò Alice ricevendo però un occhiataccia
da tutti, in quel momento scattò la fine dell’ora
-bene potete andare ci vediamo Lunedì, mi raccomando voglio che
scriviate una pergamena sugli effetti collaterali della pozione Mora Temporis!- li congedò la donna
-due, ne faccio due!- sbottò scocciato James
sbattendo nella cartella il libro
Giunsero all’aula di
difesa pochi minuti dopo, il professore era già li, seduto
dietro la cattedra a sfogliare un libro, non appena tutti gli studenti furono
entrati lui si alzò, portava dei vestiti diversi quel giorno, ma non meno
strani, aveva infatti un giaccone di pelle scura corto sul davanti e lungo sino
ai piedi dietro, chiuso in vita da una cintola e con un colletto rigido molto
alto, sotto invece indossava dei pantaloni neri attillati e una camicia d’epoca
-Speravo di non dover
mai fare un discorso simile a una classe, ma date
alcune critiche arrivatemi da alcuni di voi, e da alcuni dei vostri genitori ,
sono costretto. Io sono il vostro educatore e il mio compito è quello di
insegnarvi come dovete difendervi da animali e incantesimi oscuri quindi spetterebbe a me decidere come farlo, non credete? Ad ogni
modo ritengo che insegnare una materia come questa unicamente sul piano teorico
sia una stupida perdita di tempo, ma se voi e i vostri genitori preferite questo metodo, vi accontento subito! Troverete dei
fogli sui vostri banchi, leggeteli e rispondete ai questionari, e vi consiglio
di non copiare, me ne accorgerei.- disse con voce ferma
lasciando trasparire la sua irritazione
-perché?-
sussurrò Sirius deluso
-evidentemente qualcuno
l’ha fatto incazzare…- rispose James
guardando male Alice
-che ce
l’hai con me?- sbottò la ragazza
-mah secondo te?-
-bhè c’è qualche
problema se dico le cose in faccia?!-
- in questo caso si
Alice! Cristo ti rendi conto che l’unica dannata materia oltre a volo in cui potevamo divertirci un po’ era difesa, e che tu hai rovinato
tutto!!?-
-non è colpa mia se è
dannatamente orgoglioso, e non accetta le critiche!-
-Perché diavolo ti sei impicciata per quella faccenda del Kelpie!?
Se c’era qualcuno che doveva lamentarsi quello era Sirius!!!-
urlò il ragazzo alzandosi in piedi contemporaneamente a Alice
-dato che Sirius era
sottacqua qualcuno doveva pur dirlo!- si difese lei
-ma chi cazzo sei tu
per ficcare il naso nella vita di Sirius!?-
-che
sei geloso?-
-e
di cosa? Tanto non ti vorrà mai!-
-ragazzi, posso
decidere io della mia vita?- mormorò Sirius che nel frattempo si era rifugiato
dalla sorella
-STA
ZITTO!- urlarono all’unisono i due
-non è questo che
intendevo!- continuò lei
-ah no? Ne sei proprio
sicura? E allora perché sei arrossita?- insistette il
moro ghignando
-togliti quello stupido
ghigno dalla faccia, o ti tiro un pugno!- gridò lei furiosa
Il professore intanto
guardava la scena divertito
-se
lo facessi Turner potresti trovarti nei guai, e non
credo che il tuo principe azzurro verrebbe a salvarti…-
-chi ti dice che io
abbia bisogno di qualcuno che mi salvi? Pensi che non abbia mai fatto risse
fino ad ora?-
-Ma quante arie ci diamo Signorina Turner, poi sarei
io l’orgoglioso, nevvero?- li interruppe il professore avanzando verso di loro
-e lei che c’entra adesso?-sbottò la ragazza arrossendo
-nel caso le fosse sfuggito, io sono il vostro
insegnante, per quanto incompetente…-
rispose l’uomo
-ma
davvero?-
L’uomo
sorrise
-dato che tende tanto a
fare la furba, non le dispiacerà fare un tema di dieci pergamene su vediamo…si sui vermicoli…-
-dove pensa che trovi tutte quelle informazioni su dei vermi?- chiese
lei furente
-questo non è un
problema mio, sbaglio oil Kelpie è un animale troppo pericoloso per lei?- rispose con un ghigno
-mi scusi
professore…- intervenne Ivy
-si Black!-
-sono interessata
all’argomento, posso partecipare alla ricerca?- chiese timidamente
-no, Black, la
signorina Turner ha già un compagno, Potter prego è tutta sua.- rispose
-NO!- dissero in coro
Alice e James
-oh si, a meno che non vogliate l’insufficienza per tutto il quadrimestre…-
-non è giusto! È un ricatto!- sbottòJames
-che
schifo!- aggiunse Alice
-non avreste dovuto
sfidarmi…-
-ma
che cazzo! È un’ingiustizia!- gridò la ragazza sbattendo i pugni sul tavolo
-lo
dite così tanto spesso… Mi chiedo quale sia il vostro metro di giustizia.
Ora fuori!- sussurrò voltando le spalle ai due e risedendosi alla cattedra
-odio comportarmiin questo
modo…- pensò riprendendo in mano il libro
Non appena fuori
-QUESTO È PER AVER
URLATO AI QUATTRO VENTI QUELLO CHE PROVO PER SIRIUS!-urlò Alice in preda
alla rabbia colpendo l’amico con un forte schiaffo
-A-ah!!!
Allora avevo ragione!- esclamò quello arretrando
-TI ODIO!!!-
-avanti non essere così
negativa, nessuno crederà a quello che ho detto in classe, a partire da
Sirius!- cercò di difendersi il ragazzo
-IN PIÙ MI HAI FATTO
PRENDERE UN ORRENDA PUNIZIONE!- insistette lei
-quella più che altro
ce la siamo cercata! Forse dovresti cambiare
atteggiamento con il professor Jones, secondo me quell’uomo potrebbe insegnarci
molte cose e addirittura difenderci!- disse James
cercando di calmarla
-oh certo! Un uomo
fantastico! Ma per piacere!- sbottò Alice
-prova almeno a dargli
un’altra possibilità!-
-questo dipenderà da
lui! Comunque come facciamo per la punizione?-
-emh… boh!-
-quanto è utile avere
un aiuto come te!-
-dipende dal tipo di aiuto che ti serve…- sussurrò James
malizioso
-cosa intendi adesso?-
-mah, per esempio con
Sirius…-
-è interessante la
cosa… che ne dici di mettere una pietra sopra a questa faccenda per un po’?-
chiese la ragazza
-si…direi di si…- rispose lui passandosi una mano tra i capelli
-tornando al prof,
perché lo detesti tanto?- domandò poi
-per il suo modo di fare, è disgustosamente altezzoso…-
-capisco, che facciamo
ora?-
-non lo so… un salto in
biblioteca a cercare qualcosa sui vermicoli?- propose
lei
-naaa!
Che ne dici di prendere le scope e farci un voletto?-
-ci sto!-
In quel momento uscì il
professore
-dove volevate andare
voi due?- chiese tranquillamente
-ehm…noi.. da nessuna parte, perché?- esclamò James
-dai James non puoi essere così leccaculo!-
gli sussurrò Alice a voce bassissima
-Ha ragione signorina Turner. Ad ogni modo, dove stavate andando?- insistette l’uomo
-A prendere le scope
per farci un voletto- rispose la ragazza
-Secondo voi cosa
direbbero gli altri insegnanti se ve lo lasciassi fare? Rispondete
sinceramente.- disse Jones inarcando un sopracciglio
-non la prenderebbero
bene…-
-esattamente, quindi…
potete andare, ma sino alla fine della mia lezione,mi
raccomando! Ah aspetto la vostra relazione tra una settimana, portatela nel mio
ufficio, buon divertimento.- esclamò rientrando
-Certo che questo è proprio strano!- pensarono i due ragazzi allontanandosi
Poco dopo in classe
-che palle sta roba!- sussurrò Sirius alla sorella
-pienamente d’accordo
signor Black, ma ve la siete cercata.- tagliò corto il professore udendolo
-ma come diavolo fa a
sentire tutto quello che diciamo e contemporaneamente a leggere?- chiese il
ragazzo abbassando ulteriormente la voce
-e io che ne so!- gli rispose la sorella
-secondo me non è umano. Guardate i suoi tratti somatici…- si intromise Piton
Il professore alzò lo
sguardo
-Silenzio!- urlò poi
con tono scocciato
-ma che ho detto?-
mormorò il ragazzo ammutolendo
In quel momento si
sentì bussare alla porta
-si?- disse l’uomo
-professor Jones lo sa
che ci sono due studenti che stanno volando quando dovrebbero essere alla sua
lezione?- esclamò il brutto muso della Venena, comparendo da dietro la porta
-li ho autorizzati io,
qualche problema?- rispose lui annoiato
-Bhè
questi favoritismi non si dovrebbero fare, sa?- ribatté quella
-Non sono affari suoi,
e poi sono in punizione.-
-Ah, e le sembra il
modo di punire due ragazzi, facendo fare loro ciò che preferiscono?!-
-Le ripeto che lei non
deve preoccuparsi so fare il mio lavoro.- disse alzando lo sguardo e fissandola
negli occhi
-Non cerchi di
incantarmi con i suoi metodi, con me non attaccano!-
-Ma
menomale!- rispose l’uomo deridendola
-Secondo il mio parere animali come lei non dovrebbero essere
lasciati da soli con i ragazzi, e se fosse per me l’avrei già sbattuta fuori!-
sbottò quella irritata
Il professore scattò in piedi colpito sul vivo
-Grazie a Dio non è lei
che comanda e ora fuori dalla mia classe!
Immediatamente!- tuonò indicando la porta con le dita affusolate e fissandola intensamente,
il suo occhio azzurro era più freddo del ghiaccio mentre quello scuro sembrava
infiammato di rabbia
La donna arretrò
intimidita e fece come le era stato ordinato senza discutere
-Vecchia megera!-
bisbigliò Jones risedendosi alla cattedra
-Buttate via quella
roba e venite con me!- esclamò poco dopo scattando in piedi
-Evvai!-
urlò Sirius saltando di gioia e gettando il questionario nel cestino
-Non ho preparato
alcuna lezione per oggi, intendevo punirvi, ma posso rimediare facilmente…- gli
spiegò lungo la strada
-L’animale che vi mostrerò ora, è un serpente africano
molto raro, il suo nome è Runespoor, quest’esemplare
è uno dei più grandi mai rinvenuti, misura circa tre metri e mezzo, se non è
provocato non è pericoloso.- aggiunse conducendoli in un grande
cortile interno del castello
-Se
mi permette la domanda professore, cosa ci fa un Rune…
insomma quella bestia lì all’interno della scuola?- chiese Sirius affiancando
l’uomo
-Runespoor, il suo nome è Runespoor
signor Black…e si dà il caso che non appartenga alla scuola ma a me.- rispose quello entrando in una struttura di vetro
-E
perché lo tiene qui?- insistette il ragazzo
-Le
hanno mai detto che l’eccessiva curiosità porta alla morte, Sirius?- sbottò
divertito il professore
-m-mi scusi.-
-Lo
tengo qui perché essendo un’animale esotico ha bisogno
di attenzioni particolari, al contrario di altri che posso tenere a casa e
accudire periodicamente.- rispose tranquillamente
-Fermatevi
qui e aspettatemi.- esclamò poi rivolto al resto della classe e uscendo da
quella specie di serra
-Che diavolo vi stavate
dicendo? Non lo avrai innervosito, vero?- chiese Ivy
rivolgendosi al fratello
-A
me non sembrava scocciato, comunque gli ho chiesto
solo perché teneva un serpente qui.- si difese lui
-È
proprio più forte di te ficcare il naso nelle faccende che non ti riguardano, no Sirius?- lo rimproverò la ragazza
-Non
si preoccupi signorina Black, non mi ha infastidito, se sarà invadente glielo
farò notare, non si preoccupi.- si intromise
l’insegnante entrando dopo qualche istante
-Ma come ha fatto ha sentire? Era fuori!-
sussurrò Catherine all’amica
-Non
ne ho idea!- rispose quella osservando lo strano sacco che l’insegnante aveva
portato con se
-Ora
lo faccio uscire, mi raccomando non fate movimenti bruschi, potrebbe
innervosirsi.- il professore aprì il sacco e il serpente iniziò a strisciare
fuori, apparve una testa, striata di arancione e nero.
-Avanti
non essere timido!- gli sussurrò Jones sfilando abilmente il sacco e mostrando
così altre due teste e la coda.
-bleah!
Che schifo!- esclamò Amanda Brown ritraendosi di scatto
-Ho
detto niente movimenti bruschi, e poi se le fa tanto ribrezzo signorina, può
liberamente andarsene, non sentiremo la sua mancanza! Cinque punti in meno a
Grifondoro!- la rimproverò freddamente l’insegnante
guardandola truce, detestava i pregiudizi su ogni creatura.
-Ora
è calmo, chi vuole venire ad accarezzarlo?- chiese poi bloccando la testa di
destra tra le sue mani, Catherine si alzò lentamente
avvicinandosi all’animale, le piacevano i serpenti e vederne uno tanto strano
la incuriosiva.
-Bene
signorina Easther, tocchi solo la testa di sinistra o quella al centro ma non
si avvicini assolutamente alla destra.- le ordinò il professore sorridendo
cordiale, lei fece come le era stato ordinato posando
delicatamente la mano sul muso centrale dell’animale e dandogli una lieve
carezza.
-È
strano il contatto delle squame sotto le dita.- sussurrò poi aumentando
l’intensità del tocco
-fa
sentire.- intervenne Sirius avvicinandosi e sfiorando l’animale sulla testa di
sinistra seguito da Ivy e il resto della classe, fatta eccezione per Amanda che
era rimasta in un angolo ferita dalla freddezza del
professore.
-Vieni
Amanda, non fa niente!- cercò di rassicurarla Ivy
-No,
io non mi avvicino agli animali dei maghi oscuri.- ribatté quella scontrosa
-Tornate
ai vostri posti adesso.- disse il professore pochi istanti dopo guardando
severamente la ragazza
-Perchè ci ha detto di non toccare la testa di destra?-
chiese Sirius curiosamente cercando di spezzare la tensione
-Secondo
i rettilofoni che hanno studiato il comportamento di
questi animali, la personalità dei Runespoor è divisa
in tre parti, una per ogni testa, quella di sinistra è la testa che da gli ordini e decide cosa fare, quella centrale è la
sognatrice non è insolito infatti vedere questi animali imbambolati a fissare
il vuoto, infine quella di destra è quella critica che giudica l’operato delle
altre due con un sibilo irritante, vi ho impedito di toccarla perché dato il
suo carattere ha zanne velenosissime.- spiego il professore sedendosi a sua
volta e facendo strisciare il serpente sulle sue gambe.
-In
se non è un animale pericoloso, ma viene identificato
come tale perché in passato era e tuttora è uno degli animali domestici preferiti
dai maghi oscuri, come ha gentilmente
insinuato la vostra compagna prima.- aggiunse poi fissando Amanda con aria di
sfida.
-Bene
sono le undici meno venti, vi lascio un quarto d’ora
libero.-
Ivy
e Catherine uscirono dalla “serra” con il resto della classe, intenzionate ad
andare a vedere Alice e James, Sirius invece rimase
all’interno
-C’è qualche problema, Signor Black?- gli
chiese l’insegnante rimettendo il serpente nel sacco in cui lo aveva
trasportato.
-No,
volevo… farle una domanda…- rispose il ragazzo abbassando lo sguardo
-Ancora?
Sei instancabile! Comunque, falla pure- acconsentì
l’uomo sorridendo
-Questa
è una cosa seria. Alcuni giorni fa litigando con un mio amico, ho visto una
grossa cicatrice sul suo braccio sinistro, ho provato a cercare in biblioteca
che animale potesse avergliela procurata, ma non ho trovato nulla, quindi ho
pensato di chiederlo a lei.- domandò quello tutto d’un
fiato.
-Non
credo di poterti dare risposta Sirius, non ho visto quella ferita e quindi non
so di che animale possa trattarsi, ma anche se
l’avessi fatto non te lo direi lo stesso, per rispetto a Lupin. Prova a
chiedere a lui.- gli rispose Jones indifferente
-ma non me lo dirà mai! Quel ragazzo rifiuta ogni mio
tentativo di fare amicizia, non appena mi sembra di aver ottenuto qualcosa di
più, lui si chiude a riccio!- si oppose Sirius alzando la voce
-Calmo.
Le persone non sono tanto diverse dagli animali, credimi, conquista la fiducia
di Remus e avrai la sua amicizia per sempre indipendentemente da stupidi litigi,
in atre parole “addomesticalo”.- gli sussurrò l’uomo fissandolo negli occhi
-ma
io non so come fare, non è mica un gatto!- protestò il ragazzo
-Ti
fai troppi problemi e troppe obbiezioni Sirius, prima o dopo le cose verranno
da sole fidati di me. Magari Remus non è ancora pronto ad avere vere amicizie,
ci hai mai pensato? Sii paziente e si avvicinerà lui, non ossessionarlo.-
-Grazie…-
sussurrò il ragazzo imbronciandosi.
-Adesso
non fare l’offeso, ti ho detto che non lo so.- esclamò il professore paziente
-No!
Invece lei sa qualcosa, ma non vuole dirmela! Io ho detto che avevo litigato
con un mio amico è stato lei a nominare per primo Remus!- sbottò malamente
Il professore sorrise divertito, quel ragazzino lo aveva
fregato
-È
vero so qualcosa, lo ammetto, ma non posso dirtela perché tradirei la fiducia
di Lupin, e di altre persone, ti giuro che il mio non
è un dispetto nei tuoi confronti! E poi rifletti, anche se te lo riferissi a cosa servirebbe? Non avresti comunque
la sua amicizia.- disse poi
-Magari
potrebbe aiutarmi a capire.- confessò Sirius sconsolato
-Spesso
sapere il problema non aiuta a trovare la soluzione, ti parlo
per esperienza. Ma adesso raggiungi i tuoi amici e
lascia che gli eventi seguano il loro corso.-
-Ci
proverò, grazie per avermi ascoltato, Professore.-
-Di
nulla, figurati, e ricorda se hai bisogno di qualcosa, qualunque cosa, sai dove
trovarmi. Ciao Sirius.- lo salutò l’uomo uscendo dalla serra.
Dopo
aver recuperato Alice e James, Ivy si diresse verso
le serre di erbologia,
mentre Catherine si avviò all’aula di trasfigurazione.
-Ma
dove diavolo eri finito?- chiese Ivy al fratello
-Mi
sono fermato a parlare con Jones, ho provato a chiedergli se sapeva
che razza di animale poteva aver ferito Remus…-
-E
allora?- chiese quella immediatamente interessata
-sa
qualcosa, ma si è rifiutato di dirmela!- rispose sconsolato Sirius
-capisco, un altro buco nell’acqua…- mormorò sconsolata la
ragazza.
-Easther!-
esclamò la McGrannit
-Si
professoressa.- rispose quella alzando la testa
-Vada
a insegnare al Signor Malfoy come compiere
l’esercizio, per favore.-
-non
può mandarci qualcun altro?- tentò Cathy
-si
sbrighi se non vuole che tolga punti alla sua casa!- tuonò la donna spazientita
Catherine
si alzò lentamente raggiungendo il suo compagno di casa
-ci
rincontriamo Easther.- sussurrò il biondo sogghignando
-zitto
o ti mollo un altro calcio.- tagliò corto lei,
facendogli vedere come trasformare un coltello in un tagliacarte.
-La
pagherai per quello che mi hai fatto ieri sera.-
-D’accordo mettiamo in conto anche
questa, accetti assegni?- lo sfotté lei irritata
-molto
spiritosa davvero…- le sibilò lui afferrandola per un polso stringendo con
tutta la sua forza
-M-mollami…o…te ne pentirai!- gli
sussurrò lei sforzandosi inutilmente di allentare la stretta del ragazzo
-Dimmi
come Catherine!- sbottò lui stringendo ancora di più
-Ahia!-
gemette lei poi reagendo lo graffiò a sangue
conficcandogli le unghie della mano libera in una guancia, Lucius la liberò
istintivamente, portandosi una mano al viso, sorpreso.
-Non
azzardarti mai più a mettermi le mani addosso ne a rivolgermi
la parola pezzo di merda, io e te abbiamo chiuso!- gli sussurrò Catherine
quando la lezione ebbe fine allontanandosi velocemente.
-PORCA
PUTTANA!!!- urlò Lucius tirando un violento pugno al
banco
-Lucius,
va tutto bene?- domandò timidamente Piton
-Razza
di cretino, non potevi trovare una domanda meno idiota!? Secondo te va tutto bene!?- sbottò quello con cattiveria
-Scusa,
io cercavo solo di darti una mano.- si scusò Severus guardando l’amico
-Io
non ho bisogno di aiuto da NESSUNO, tanto meno da uno
straccione come te! Vattene lasciami in pace e non rivolgermi mai più la
parola!- gridò il biondo
-m-ma io… Lucius…- mormorò il
ragazzo tristemente
-Allora
non ci siamo capiti dannato ficcanaso! SPARISCI DALLA MIA VISTA ALL’ISTANTE!-
lo aggredì Malfoy estraendo la bacchetta, ma il moro
non si mosse
-Lucius
io sono tuo amico…- si oppose debolmente
-IO
NON HO AMICI, NESSUNO È ALL’ALTEZZA DEI MALFOY
SPECIALMENTE UN FIGLIO DI NESSUNO COME TE! E ADESSO VA
A FANCULO DA QUI PITON O TI CI SBATTO A CALCI!-
Severus
arretrò sino alla porta lentamente, ferito, si sentiva tanto stupido l’unico
amico che credeva di aver trovato si era rivelato
essere un falso, corse via in lacrime uscendo nel parco del castello andando in
prossimità del lago e specchiandosi nelle gelide acque…
“Sei un idiota Severus, lo sai questo?”
disse una voce nella sua testa
-I-io…p-pen…savo fosse mio a-amico…- mormorò il ragazzo tra i
singhiozzi
“Un tuo amico? Ma
non farmi ridere! Chi vorrebbe come amico un essere
ripugnante come te?”
-Ne-nessuno…-
“Esatto Sev,
finalmente ci sei arrivato!”
-C-cosa devo f-fare?-
“Chiuditi in te stesso, non permettere a
nessuno di ferirti, se urlano tu ignorali, se ti amano, tu maltrattali. Non
permettergli di sfruttarti!”
-Ma io n-non voglio…-
“Smettila di comportanti come un imbecille e
reagisci!”
-Basta!
Sta zitto! STA ZITTO!- urlò portandosi le mani al viso
-Severus!
Hey Severus che succede?- esclamò una voce preoccupata
alle sue spalle, lui si girò lentamente incontrando lo sguardo di Catherine
-Con
chi parlavi? Qui non c’è nessuno.- sussurrò lei avvicinandosi
-Lasciami
in pace!- sbottò lui malamente voltandosi di schiena
-No,
io voglio aiutarti! È colpa di Lucius?- insistette lei
appoggiandogli una mano sulle spalle, il ragazzo annuì lentamente.
-Quello
stronzo! Questa me la paga!-
-N-no lascia perdere…-
-Ascoltami
Severus! Tu non hai bisogno di Lucius per stare bene!-
-Parli
bene tu! Sai non tutti hanno il dono di piacere agli altri come te!- le rispose
lui bruscamente
-Questa
è una tua convinzione malata, Sev! Nessuno può
piacere a tutti e di conseguenza neanche fare schifo a tutti!- ribatté lei con
un sorriso
-Sulla
prima non so risponderti, riguardo alla seconda io ne sono l’esempio vivente!-
mormorò sconsolato
-P-I-A-N-T-A-L-A!!! A me stai simpatico, e scommetto che se i ragazzi del
mio gruppo ti conoscessero staresti simpatico anche a loro!- sentenziò lei
-See, con Potter e quella gente lì? No! È fantascienza!-
-Ma perché non provi?! Anche a me
inizialmente passare del tempo con Potter sembrava roba da alieni, poi però mi
sono ambientata! Dopo pranzo vieni con me così te li
presento!-
-No
Cathy, quella gente non mi interessa.-
-D’accordo, testa dura, vorrà dire che passerò un po’ di
tempo con loro e un po’con te! Ma ora andiamo a
mangiare che è tardi.- esclamò la ragazza incamminandosi verso l’entrata del
castello .
-E va bene.- l’accontentò lui seguendola.
-Allora
cosa avete fatto voi due?- chiese Sirius rivolgendosi a
Alice e James
-James mi ha fatto fare un po’ di pratica di volo...-
rispose la ragazza bevendo un sorso di succo di zucca
-io
invece ho fatto due chiacchiere con il professor Jones…-
-Ah
si? E che ti ha detto?- domandò Potter
-Potete
aspettare che io finisca di mangiare almeno? Solo sentirne parlare rischia di
farmi vomitare!- esclamò Alice contrariata
-A
proposito, avete notato che non viene mai a nessun pasto?- continuò il ragazzo ignorandola
-James! Alice ti ha chiesto un piacere!- lo interruppe
Black guardando la ragazza
-Grazie
Sirius!-
-Ad
ogni modo, come pensate di cavarvela con i vermicoli?-
chiese poi
-non
ne abbiamo idea… Non esistono neanche tante
informazioni su quelle bestiacce!-
-se
volete, posso darvi una mano…- si intromise Remus
timidamente
-d’accordo allora più tardi facciamo un salto in
biblioteca.- si aggiunse anche Ivy
-ma
manca una settimana!- protesto James alzando gli
occhi al cielo
-si,
ma prima ce la leviamo di torno meglio è, non credi?-
-Si
hai ragione Alice…- acconsentì scocciato…
Fine
cap!
Nd Autrice: Scusate se vi rompo le palle
con il prof Jones, ma io lo adoro!!!
Finite
le lezioni andarono tutti in biblioteca per la famosa ricerca sui vermicoli.
Tutto ciò che trovarono fu poco o niente, d'altronde sono solo vermi!
- Bene…
James, questo è quello che abbiamo trovato sui vermicoli, mi sembra impossibile
farlo stare in dieci pergamene… hai qualche idea?- Chiese Alice guardando
dubbiosa il ragazzo.
- Ehm…
e se scrivessimo le frasi in caratteri cubitali? Magari una lettera o due a
pergamena… forse ci starà…- Rispose il moro speranzoso.
- Ho
un’idea! Lui non ha detto che le pergamene devono essere delle vere
pergamene, quindi se ne tagliamo una in dieci pezzi potrebbe anche
abbonarcela…-
- Non
ti seguo.- Le confessò il ragazzo, chiaramente non desideroso di portare a
termine il compito.
-
Lascia perdere, faccio io!-
Alice
prese una pergamena, la tagliò in dieci strisce abbastanza larghe e scrisse una
frase del testo su ogni pezzo. Purtroppo le frasi erano solo quattro, così
chiese aiuto ad Ivy, Sirius e Remus. Alla fine il risultato fu il seguente:
Prima
pergamena:I VERMICOLI
Seconda
pergamena:Ricerca di Potter James e Turner
Alice
Terza
pergamena: Il vermicolo vive in fossi umidi.
Quarta
pergamena: E’ un
grosso verme marrone lungo fino a 25 cm e si muove molto poco.
Quinta
pergamena: Un’estremità non si distingue
dall’altra ed entrambe secernono un muco talvolta usato come addensante per le
pozioni.
Sesta
pergamena:Il cibo preferito del vermicolo
è la lattuga, anche se mangia qualunque tipo di vegetale.
Settima
pergamena: rappresentazione di un vermicolo.
Ottava
pergamena: Notizie prese da “Gli animali
fantastici” di Newt Scamandro.
Nona
pergamena: Illustrazioni di Alice Turner
Decima
pergamena: Ruolo di palo buono a nulla di
James Potter.
- Beh,
non è proprio il tipo di ricerca che lui si aspettava, ma almeno ci abbiamo
provato… forse dovrei dire che tu non hai fatto un emerito cazzo in tutto
questo… ma non sono così stronza da farlo.- Disse la ragazza una volta che ebbe
terminato la pseudo-ricerca.
Cathy
si era nel frattempo ritirata in camera sua a leggere; aveva appuntamento con
gli altri verso le cinque di quel pomeriggio. Lucius Malfoy quello stesso
pomeriggio aveva in mente di andare in camera della ragazza, ma doveva prima
risolvere il problema delle scale. Dopo molto tempo passato a scervellarsi
trovò una soluzione: bloccò la prima ragazzina della sua età abbastanza
imbecille ed indifesa che trovò e la obbligò ad essere accompagnata da lui al
dormitorio, in modo che le scale non si sarebbero trasformate in scivolo. Trovò
Cathy immersa nella lettura, stesa sul suo letto, le sue compagne non c’erano:
la situazione perfetta per il biondo. Non appena si rese conto della presenza
del ragazzo nella stanza la ragazza chiese stupita:
- Come
hai fatto ad entrare?-
- Eh,
sapessi…- Le rispose il biondo con uno strano sorriso sul volto.
- SEI
UNA FEMMINA!!!- urlò la ragazza divertita facendolo arrossire.
-
NO!!!- Affermò il ragazzo allarmato.
-Dai,
ammettilo! Potter aveva ragione sul tuo conto… Lùcia!!!-
- NO!!!
Non è come pensi! Sono salito fin qui accompagnando una ragazzina del primo
anno.-
- Ah, e
tu di che anno sei scusa? Va beh, ora che sei riuscito nel tuo intento vattene.
Non ho tempo da perdere a sentire le tue fesserie.- Dichiarò Cathy riprendendo
la lettura appena interrotta.
- No.-
Rispose lui deciso a farle sentire ciò che voleva dirle.
- Scusa
la domanda, ma nel tuo vocabolario ci sono solo frasi fatte tipo “no”, “abbiamo
cominciato con il piede sbagliato” o “è un dannato mezzosangue”?!- Disse lei
senza staccare gli occhi dal libro.
- Non sono
venuto qui a giustificarmi con te su come parlo.- Affermò cominciando a perdere
la pazienza.
- Ah,
no? E per cosa allora?-
-
Dovevo parlarti.-
- Ma
no?! Non avevo capito!!!-
-La
smetti di rompere?!-
- Cosa
ne penserebbe la cara Venena se ti trovasse qui?- Chiese lei con aria di sfida.
-Non lo
farà.- Le rispose lui con fermezza avvicinandosi al letto e alla ragazza.
-Cosa
volevi dirmi? Come ti ho già detto non ho tempo da perdere per te!- affermò lei
distogliendo la sua attenzione dal libro e fissando lo sguardo di ghiaccio del
ragazzo che continuava ad avvicinarsi a lei.
- Solo
questo…- Le rispose Lucius raggiungendola e premendo le sue labbra contro
quelle della ragazza, e poco dopo facendosi spazio tra quelle con la lingua.
Catherine rispose al bacio, incapace (e forse non volenterosa) di opporsi.
Quando le loro labbra si staccarono rimasero entrambi per qualche istante senza
la capacità di parlare.
- Erano
argomentazioni molto interessanti, Malfoy… ma io devo andare ora. Buon
scivolo!!!- Disse la ragazza sparendo giù per le scale, lasciando il ragazzo
solo nella stanza.
Anche
se era molto in anticipo, decise di raggiungere i suoi amici in biblioteca;
lungo il percorso le venne un’idea per fare un po’ ingelosire Lucius. Una volta
lì, mentre Alice, Ivy, Remus e Sirius parlavano tranquillamente tra di loro lei
prese da parte James:
- Senti
Potter, devi aiutarmi: voglio fare ingelosire Lucius. Tutto quello che devi
fare è fare finta di stare con me, ci stai?- Gli sussurrò Cathy non appena
furono abbastanza distanti dal resto del gruppo.
- Ciò
significa che ti potrò abbracciare e fare altre cosette interessanti a mio
piacimento?- Chiese James interessato.
- Sì…
ah, e dobbiamo cominciare a chiamarci per nome.-
-
Affare fatto, Easther… o meglio Cathy- Disse il ragazzo tendendole la mano. La
ragazza la strinse, così tornarono dagli altri. James approfittò subito del
patto appena stipulato per metterle un braccio intorno alle spalle. Quando il
resto del gruppo li vide arrivare in questo modo rimasero tutti a bocca aperta.
- Lo so
Sirius. Ehy, che c’è avete visto un fantasma?- Chiese James notando le reazioni
che aveva causato il suo gesto.
- James, quella è Catherine
Easther…- Gli fece notare Sirius, preoccupato
per lo strano comportamento dell’amico.
- Sì,
lo so, e allora?-
- State
bene, vero?- Chiese timidamente Remus
-
Insomma, non è normale che voi due stiate così abbracciati senza stuzzicarvi o
attaccarvi!- Si decise ad intervenire Ivy.
- Ci
potete spiegare da dove viene tutto questo affetto?- aggiunse Alice.
- Non
vi preoccupate, è tutto normale!- Affermò James, senza togliere il suo braccio
dalle spalle della ragazza.
-
Cathy, che ti ha fatto? Un incantesimo d’amore?- Chiese preoccupata Ivy.
-
Mmmmh! Venite, vi devo parlare!- Disse loro Cathy per tutta risposta.
Le
portò dietro il primo scaffale alla loro destra e spiegò loro come andavano
realmente le cose. Le due ragazze scoppiarono a ridere non appena scoprirono la
verità, sollevate che la ragazza fosse cosciente di ciò che faceva, ed
approfittarono per confidarsi reciprocamente sui ragazzi che le interessavano
maggiormente.
I tre
ragazzi parlottarono un po’ tra di loro, ma James non disse loro nulla a
proposito del patto con la sua antica nemica, anzi, disse loro che era tutto
merito del suo fascino irresistibile, chiaramente senza venir preso sul serio.
In
tutto questo tempo Lucius Malfoy era letteralmente scivolato nella sala comune
Serpeverde ed era poi corso dietro alla ragazza che aveva appena baciato e da
cui era stato ancora una volta fregato. L’aveva seguita senza farsene accorgere
da una certa distanza, ed aveva visto Potter che le metteva tranquillamente il
braccio sulle spalle senza che lei avesse una minima reazione. Il suo carattere
gli avrebbe suggerito di andare da Potter e spaccargli la faccia a suon di
cazzotti, ma si trattenne, pensando fosse migliore l’ipotesi di andarsene.
Catherine lo vide con la coda dell’occhio allontanarsi dalla biblioteca.
Più
tardi quel pomeriggio, dopo aver passato diverse ore tutti insieme passeggiando
per il parco della scuola, i ragazzi si divisero.
Cathy rimase con James a passeggiare sulle
rive del lago, sempre restando abbracciati come se fossero veramente fidanzati.
-Puoi
smetterla di tenere il tuo braccio attorno alle mie spalle, sai James?- Gli
fece notare ad un tratto la ragazza, decisa ad interrompere il silenzio
imbarazzante che era calato tra di loro.
-
Perché, scusa? Hai detto che potevo fare quello che volevo, no? E per ora non
ho intenzione di togliere il mio braccio dalle tue spalle. Sei comoda, sai?-
Disse il moro per tutta risposta, appoggiandosi ancora più pesantemente alla
ragazza, tanto per fare qualcosa. Cathy emise un lieve gemito per lo sforzo di
restare in piedi, poi fece una piccola piroetta prima di cadere rovinosamente a
terra e si liberò del braccio del ragazzo, che, preso alla sprovvista, cadde
per terra.
-
Maledetta Serpeverde! Se ti prendo…- Urlò poi cercando di rialzarsi in fretta
mentre la ragazza cominciò a correre lontano da lui.
- Prova
a prendermi, Potter! Sono curiosa di sapere quello che mi può fare un demente
come te ,che non sa neanche stare in piedi!!!- Gli rispose lei, fermandosi a
vedere quello che faceva il ragazzo. Questo l’aveva ormai raggiunta. Quando la
prese la buttò a terra e le disse:
- Così
impari! Non è mai successo che una femmina mi buttasse a terra!-
- Forse
perché erano tutte troppo stupide per reagire!-
- Dai,
considerati fortunata che non ti ho preso di peso per buttarti in pasto alla
piovra!- Le disse sorridendo e porgendole la mano per aiutarla ad alzarsi. Lei
prese la mano, si alzò e lo ributtò per terra. Cominciarono così a rincorrersi
a vicenda fino all’ora di cena, quando rientrarono compostamente al castello.
Remus
tornò al castello accusando di avere un po’ freddo ed Ivy gli propose di
accompagnarlo. La ragazza pensava che, anche se non aveva possibilità poiché
lui era già stato promesso ad un’altra, passare un po’ di tempo da sola con lui
non le sarebbe dispiaciuto affatto. Durante la strada parlarono parecchio del
più e del meno. Una volta che furono in sala comune si misero a giocare a
scacchi. In realtà Remus dovette insegnare la maggior parte delle regole ad
Ivy, che conosceva solo quelle basilari. Passarono così piacevolmente diverse
ore seduti uno di fronte all’altra vicino al camino.
Poco
prima di cena scesero dalla torre. Davanti alla porta della sala grande
trovarono anche Sirius ed Alice, che stavano parlando.
I due
Grifondoro, quel pomeriggio, restarono un po’ di tempo ancora fermi a parlare,
poi decisero di andare nella stanza della necessità. Lungo il cammino parlarono
e scherzavano tranquillamente. Arrivati alla stanza delle necessità la
trovarono diversa dal solito: sembrava più grande, c’erano un paio di colonne e
poi il pavimento era interamente coperto di cuscini di tutte le forme e i
colori.
-E
questo?!?- Chiese Alice al ragazzo.
- Mah!
Ci sdraieremo per terra…- Le rispose il moro.
- Tu
non centri niente, vero?- Fece lei guardandolo dubbiosa.
- Ma
perché mi accusate sempre di qualcosa?- Sbottò il ragazzo.
- E chi
lo sa?-
- Cosa
vorresti insinuare?- Le chiese il ragazzo tirandole un cuscino a forma di
fragola.
-
Niente!!!- Rispose lei ridendo e tirandogli il cuscino indietro.
Cominciarono
così a tirarsi i cuscini che avevano sotto i piedi e a rincorrersi per la
stanza. Poco dopo Alice inciampò e cadde addosso all’amico, che la prese al
volo abbracciandola e le parò il colpo a terra. Si trovarono così stesi a
terra, una sopra l’altro a ridere a crepa pelle, la testa di lei appoggiata al
petto di lui, le cui mani stringevano ancora la vita della ragazza. Facendosi
seri, alzarono entrambi la testa, trovandosi molto vicini. Si guardarono negli
occhi lungamente e, quasi inconsciamente si avvicinarono l’uno all’altra…le
loro labbra si sfiorarono…stavano per baciarsi. Alice allungò una mano ed
afferrò un cuscino a forma di scimmia, il primo che le capitò a portata di
mano, e lo sbatté in testa al ragazzo, interrompendo quel momento così
romantico.
-Perché
l’hai fatto?! Lo sai che ora morirai, vero?- La avvisò il ragazzo.
- Prima
devi riuscire a prendermi!!!- Gli rispose la ragazza correndo verso la porta ed
uscendo.
Il
ragazzo la seguì correndo, arrivando diverse volte abbastanza vicino da
afferrarla, ma tutte le volte la ragazza riusciva a sfuggirgli. Ad un certo
punto Sirius riuscì a fermarla lungo il corridoio, poco prima delle scale, e
cominciò a farle il solletico. La ragazza rispose prontamente agli attacchi,
anche se il ragazzo era più forte di lei e la sovrastava, mettendola in
difficoltà. Questa volta il ragazzo la bloccò e le stampò un rumoroso bacio
sulle labbra, scappando poi subito dopo, lasciandola stesa per terra. Alice
rimase sdraiata ancora qualche instante, passandosi un dito sulle labbra, poi
si alzò e partì all’inseguimento del ragazzo. Quando lo raggiunse gli tirò una
manata in testa, poi lo prese a braccetto e con lui si avviò alla sala grande.
-
Secondo te Ivy è innamorata?- Le chiese ad un tratto Sirius, facendosi
improvvisamente serio.
-
Perché questa domanda, non ti ha detto nulla?- Si stupì la ragazza.
- Detto
cosa?- Si interessò subito lui.
- Non
ti ha detto nulla?-
- No,
cosa avrebbe dovuto dirmi?- Chiese di nuovo lui, sempre più curioso. In quel
momento il professor Jones, che era appoggiato alla parete vicino alla sala
grande, chiamò il ragazzo:
- Ehy,
Black, posso parlarti un attimo?-
-
Certo, arrivo.- Disse il ragazzo. Guardò Alice, che gli fece cenno con la testa
di andare, che l’avrebbe aspettato lì. Sirius le fu molto grato e raggiunse
l’insegnante.
- Mi
dica, professore.-
- Come
va con Lupin?-
-
Ancora non sono riuscito a parlargli.-
-
Capisco… Per favore, sta lontano da lui in questo periodo…-
-
C’entra quella cosa che lei sa ma non può dirmi, vero?-
- Sì, è
una cosa seria, promettimi di stargli lontano e… di non seguirlo… Non
prometterlo se non ne sei sicuro veramente…- Gli disse guardandolo dritto negli
occhi seriamente.
-
Glielo prometto.- Affermò Sirius con sicurezza.
- Bene!
Allora mi fido. Ora torna pure dalla tua amica, non è bene fare aspettare le
signore!- Esclamò sorridendo e scompigliando i lunghi capelli del ragazzo per
poi allontanarsi.
Sirius
tornò così da Alice, che lo stava aspettando come promesso.
- Cosa
voleva da te il professor Jones?-
-
Niente di importante… mi ha chiesto come andavano le cose con Remus…-
- E a
lui che gliene frega?-
- Sono
stato io a porgli il problema mentre tu eri a svolazzare con James. Comunque
secondo me gli stai abbastanza simpatica!-
- Non
scherzare! E comunque, anche se fosse così, non mi interessa…-
-
D’accordo, d’accordo… stavamo dicendo?-
- Di
andare a mangiare… ho una fame da lupi!!!-
- Ciao
ragazzi! Possiamo unirci a voi per andare a mangiare?- Li raggiunsero Ivy e
Remus.
-
Certo!!! Venite!!!- Li accolsero festosamente i due ragazzi.
Ivy ed
Alice restarono volontariamente un po’ indietro rispetto ai due ragazzi per
parlare brevemente di ciò che era successo loro quel pomeriggio, venendo
raggiunte anche da Catherine poco dopo.
James, all’inizio del pasto, vide
la Evans seduta un paio di posti più in là e la raggiunse. Cathy, che seguì la
scena da lontano, non fu molto d’accordo: avrebbe potuto far saltare il suo
piano per far ingelosire Malfoy! Anche se non era tanto sicura fosse solo per
quello che le dava fastidio il suo comportamento…
Durante la cena, improvvisamente,
Remus si alzò, come ricordandosi qualcosa. Sussurrò:
-Ci vediamo!- Ed uscì dalla sala
molto velocemente. Sirius, istintivamente, si voltò verso il tavolo degli
insegnanti alla ricerca del professor Jones, seguito a ruota da tutti gli
altri. Notarono che, come sempre, non era presente al tavolo degli insegnanti.
Di sfuggita, Ivy sentì il portone chiudersi, e capì chi ne era appena uscito. I
tre ragazzi, Alice, Ivy e Sirius, si guardarono per un istante e, in un tacito
accordo, si alzarono da tavola contemporaneamente. Sirius sussurrò_
-Seguitemi. Credo di sapere dove
è andato Remus.- Una vocina dentro di lui (che somigliava terribilmente a
quella di sua cugina, Molly) gli consigliò,meglio, impose, di tornare indietro, di rispettare la
promessa fatta a Jones, di non dire loro nulla di cosa aveva quasi capito… ma
un’altra vocina, più precisamente la voce di sua sorella, lo distolse da quei pensieri
e dalla promessa.
-Lo sapete, vero? Lo sapete
entrambi.- Disse Ivy, con il fiatone.
-Che cosa?- Chiesero Alice e
Sirius, all’unisono.
-Che stasera c’è la luna piena.-
***
Nello stesso momento il professor Jones stava sorseggiando
una tazza di thè, deliziato dal suo aroma, di fronte alla finestra del suo
studio, canticchiando un motivetto.
-Belthè… Belthè…(mi dissocio da ogni composizione di questa
ignobile creatura!!!!!! Nd Marfisia) più buono proprio non ce n’è…- mentre un
uccello dalle piume nere lo osservava da sopra un trespolo, accompagnando il
suo canto con dei lunghi fischi.
Jones vide Remus J Lupin correre verso il Platano
Picchiatore e sorrise.
-Visto, Cimmolèma?-
-Cra… mi chiamo
Innuendo, non Cimmolèma… Cra…-
-Ma Cimmolèma è carino,
non trovi? Comunque parlavo di Lupin… era talmente preso dai suoi nuovi amici
che se ne era quasi dimenticato… non ti ricorda qualcun…?- Il sorrisetto e le
parole gli si gelarono all’istante sulle labbra. (mi dissocio dalla musichetta
e dal nome del volatile… NdJones tu stai zitto e subisci! NdAutrice del
capitolo che ha la febbre a trentanove e… sdà di brutto)
***
-Che stasera c’è la luna piena.-
-Cosa intendi, Ivy?-
-Che mi sembra evidente quale sia il problema di Remus. E
sappiate che non ho la minima intenzione di stare a guardare…- Sirius ed Ivy si
avvicinarono al Platano Picchiatore.
-Cosa volete fare? Siete impazziti entrambi?- Gemette Alice,
vedendo Sirius schivare un ramo. L’albero continuava ad agitarsi. Non che
facesse molta paura, era alto poco più di tre metri, però se una delle sue
piccole fronde ti arrivava in un occhio riusciva comodamente a cavartelo…
quindi era il caso di fare attenzione. Ivy evitò agilmente un grosso ramo ed
andò a toccare un piccolo nodo del tronco. Improvvisamente le fronde smisero di
agitarsi. Sirius e Alice la osservarono, stupiti.
-C-come…?- Ivy sorrise.
-Beh… ho seguito Remus… e Jones… ogni tanto… oh, suvvia… non
mi guardate così!-
-Andiamo… non perdiamoci in queste fanfaluche…- Le esortò
Sirius, sorprendendosi dell’intelligenza della sorella. Allora non era poi
tanto stupida… e sicuramente non era tanto attenta alle regole… perché per
seguire Remus, ma soprattutto Jones, ne aveva dovute infrangere parecchie…
tutti e tre camminarono lungo un passaggio terroso ed umido, fino a raggiungere
una botola. Sirius la sollevò e vide dove si trovavano. Era una stanza
piuttosto buia e polverosa, le pareti erano ricoperte di enormi graffi e tagli,
come se un qualche grosso animale avesse sfogato la sua ira su d esse. Alice
sgranò gli occhi.
-R-ragazzi… sarebbe meglio tornare indietro.. no?-
-Andatevene!- Gridò Ivy. –Andatevene subito!!!-
-Cosa…?- Tentò Sirius.
-Se rimarrete ancora qui vi ucciderà, o peggio… vi morderà!-
-E tu?!-
-Io voglio essere morsa, Sirius. Ho valutato
attentamente ogni possibilità per non lasciarlo solo: la pozione polisucco
serve solo per diventare un’altra persona. Se diventassi un’animagus potrei
stargli vicino… ma non potrei capirlo davvero, come voglio. Ho pensato
alle conseguenze… e non ho trovato altro che questo…- Spiegò Ivy, dimostrando
loro come aveva passato molte delle sue ore in cui scompariva, in biblioteca.
-Non ho intenzione di vederlo stare sempre così male da solo!!!-
-L’ho sempre fatto… e continuerò a farlo.- Disse Remus,
entrando nella stanza.
***
Jones vide altre tre figure seguire il ragazzo e, chissà
come, riuscire a fermare il Platano Picchiatore, entrando nel passaggio…
-Non è possibile!- Urlò. –Blaaaack!- Non appena uscì dalla
porta del suo ufficio, però, si scontrò con…
***
-L’ho sempre fatto… e continuerò a farlo.- Disse Remus,
entrando nella stanza. Aveva origliato tutta la discussione. Era pallido, ed il
suo volto lasciava trasparire puro terrore… ma non per sé, bensì per i suoi
amici. –Dovete andarvene. Immediatamente. Le nuvole stanno per diradarsi…-
Troppo tardi. Improvvisamente un raggio di luna [di lana](ti prego, no!!!!
NdEleonora), come richiamato dall’essenza del ragazzo, lo colpì in pieno viso.
Il suo corpo cominciò a mutare. Alice urlò e decise di rientrare nella botola,
cercando di trascinare Sirius ed Ivy.
-Venite… lui non vuole…- Quando vide che però non la stavano
ascoltando, perché incantati dallo spettacolo, uscì di nuovo per trascinarli
via. Nel frattempo la trasformazione di Remus era finita. Ruggì selvaggiamente
e poi osservò Sirius, che stava di fronte ad Ivy, per proteggerla. Alice era in
un angolo, poco distante da lì, tremante. Come ogni animale, per istinto,
durante la caccia, punta sempre verso l’elemento più debole e meno protetto del
gruppo, così Remussi volse verso
Alice. Sirius cercò di parlargli.
-Rem… ehi, Rem…. Mi
senti...? stai calmo… noi ti siamo vicini… non ci interessa questo tuo… ehm…
problema?- Il licantropo ruggì. –Malattia! Questa tua malattia… non ci
interessa.. davvero! Ti volgiamo bene… lo stesso…- Alice singhiozzò.
Evidentemente, che a loro interessasse la sua condizione o meno, a Remus non
gliene fregava un bel niente. Si gettò contro Alice, mostrando l’enorme
dentatura.
Ma non la raggiunse.
Ivy si gettò tra di loro, sorridendo, e bloccandogli le
fauci con le mani, disse a Sirius ed Alice:
-Andatevene voi due!! Sono io quella che vuole diventare un
mannaro!! Non voi!- Remus l’addentò ad una spalla, ferendola contemporaneamente
ad una tempia con le lunghe unghie. A quel punto Ivy riprese il pieno controllo
della sua mascella e, se non fosse stato per Sirius e Alice, avrebbe tentato un
paio di schiantesimi per immobilizzarlo, come aveva provato mille volte,
durante il suo allenamento con un mutaforma, in riva al lago. Ma la probabilità
di colpirli era troppo alta… Sirius si stupì:
-C-come f-fai… a… a tenerlo b-bloc…?-
-Andatevene! Altrimenti…- Urlò lei, interrompendolo. –Non
riuscirò a tenerlo a bada ancora per molto!!-
***
Non appena uscì dalla porta del suo ufficio, però, si
scontrò con…
-Professoressa Venena!-
-P-professor Jones… io… le devo…-
-Mi scusi, vecchia ciabatta, vorrei litigare anch’io… ma i
miei vermicoli stanno mangiando… una pianta velenosa… per loro… devo andare!- E
corse via, lasciandola lì, con i suoi pensieri, uno tra i quali spiccava tra
gli altri…
“E dire che mi sono rasata anche i peli delle ascelle.”(Nd
Debora)
Che donna piena di sex appeal, la professoressa Terga Venena
.
***
-Ivy!- Urlò Sirius, lanciandosi verso la sorella vedendola
in difficoltà… e non sapendo che la difficoltà era proprio lui. Alice si voltò
verso la botola, sentendola spalancarsi.
-Professor Jones!- Esclamò tra le lacrime…
Fine cap!
Scusate il ritardo… ma la fine del quadrimestre è sinonimo
di millemila compiti ed interrogazioni… e per di più sono stata a letto cinque
giorni, scribacchiando su foglietti pezzetti di capitolo con la febbre a 39 e
mezzo… ero mezza rinco… [come sei di solito! NdAli&Ele Vi voglio bene anche
io… NdGhirly]. Comunque il prossimo cap. sarà di Marfisia o Ele… CIAO!!!
(Nd Marfisia:Come ho gia comunicato sopra io mi
DISSOCIO!!!! Perché il proff Jones???!!! Ti ODIOOOOOOOOOOO!!!!) (nd Aly: IO NON
TI HO MAI DATO DELLA RINCO!!!!!!!!!! Cmq grandizzima tu ezzere per il
capitolo…grande Yoda…)
Nota
di ghirly: con un mese esatto di ritardo dalla consegna di questo capitolo da
parte di alice… e va bene, lo ammetto… SCUSATE IL RITARDO… è colpa mia… linciatemi
pure, se volete… ma veniamo al capitolo…
Nota
di Alice: AAAAAARGH!!! Scusate il ritardo!!! Purtroppo ci sono stati dei
problemi dal punto di vista “tecnico”… ehmm… per essere sinceri… Marfisia ha
avuto dei problemi con il computer e dopo moooooolto tempo (quando, tra un
compito in classe e l’altro, ci siamo ricordate che dovevamo scrivere… ^_^)
abbiamo deciso che avrei scritto io questo cap… eccolo qui… ancora tante scuse
per il ritardo!!! ^-^
Capitolo 9:
Il
professor Jones era appena arrivato ai piedi del platano quando sentì delle
urla provenire dal passaggio segreto. Non perse tempo e imboccò il cunicolo,
correndo velocemente e non curandosi delle decine di ragnatele che gli si
attaccavano ai capelli e ai vestiti. Poco tempo dopo uscì dal corridoio angusto
e si fiondò su per le scale, che scricchiolarono sotto il suo peso.
Le
ragazze erano rannicchiate dall’altra parte della stanza, nascoste dietro un
mobile, Ivy sanguinava parecchio ed aveva perso conoscenza poco prima. Alice
era riuscita a portarla lì dietro grazie all’intervento di Sirius: il ragazzo
aveva trovato una sbarra di ferro e con quella aveva distratto il mannaro
ingaggiando con lui una lotta all’ultimo sangue.
Jones,
poco prima di entrare nella stanza, si puntò la bacchetta addosso e, mormorando
alcune parole, si trasformò in animagus: era uno splendido esemplare di puma
con muscoli possenti e dei segni intorno agli occhi molto simili al trucco del
professore. Entrò ringhiando nella stanza e si gettò sul mannaro,
schiacciandolo contro la parete più lontana. Mentre Remus si riprendeva e si
scuoteva di dosso i pezzi di muro che gli erano caduti addosso, Jones fece
capire a Sirius di uscire da lì. Il ragazzo aiutò Alice a trasportare la
sorella fuori dalla stanza e poi giù per le scale.
-
Sirius… c-ci dobbiamo muovere… sta perdendo tr-troppo sangue…- Balbettò la Grifondoro,
ancora incredula per quello a cui aveva assistito.
-
Dobbiamo anche chiamare aiuto! Forza, muoviamoci!- Rispose lui caricandosi Ivy
sulle spalle e cominciando a correre lungo il cunicolo.
Uscendo
schivarono i rami del platano e si portarono ad una certa distanza da esso. Non
appena si fermarono, Sirius posò la sorella a terra e cadde sfinito affianco a
lei. Alice gli disse velocemente di non muoversi e corse verso la scuola. Non
aveva mai corso così veloce in tutta la sua vita, eppure le sembrava di andare
lentamente, troppo lentamente! Entrò nella sala grande, ma non trovò nessuno,
allora si diresse a tutta velocità verso l’ufficio della McGranith.
Fortunatamente per lei la trovò a metà strada:
-
Signorina Turner, cosa ci fa lei in giro per la scuola a quest’ora?! Oh mio
Dio…la sua divisa è sporca di sangue! Cos’è successo?!- Fece la professoressa
osservando preoccupata la ragazza.
-
Deve seguirmi… Ivy… Sirius… il professor Jones… Mi segua! È importante!-
Rispose ansimando la Grifondoro.
In quel momento arrivò anche il preside e,
senza fare domande, le seguì.
Nel
frattempo il professor Jones aveva continuato a lottare con il lupo mannaro,
senza mai trovare l’occasione per andarsene dalla stamberga. Proprio quando sembrava
che il licantropo si stesse stancando, ripartiva ad attaccare con rinnovata
forza. Fu in una di queste occasioni che l’animagus venne colpito in pieno
petto da una zampata dell’avversario: profonde ferite gli squarciarono il
petto, e fiotti di sangue cominciarono ad uscirne copiosi. “Cazzo! Devo uscire
di qui!” pensò, gettandosi con un ultimo sforzo contro il mannaro. Questo finì
contro un armadio e, sfondandolo, rimase incastrato tra i pezzi di legno. Il
professor Jones uscì di corsa dalla stanza e, riacquistando le sue sembianze
umane raggiunse il platano picchiatore. Una volta lì fuori rovinò a terra.
-
Professor Jones! Professor Jones!- La voce di Sirius gli giunse alle orecchie
come se fosse molto distante, la sua vista si stava annebbiando, tuttavia trovò
la forza per dire:
-
Black, che razza di promesse fai?!- E svenne.
-
PROFESSOR JONES!!!!! PROFESSOR JONES!!!! NON MUOIA!!!- Urlò il ragazzo
prendendo tra le mani la testa del professore.
-
Stai tranquillo… non è morto, ha solo perso i sensi. Ora andiamo tutti in
infermeria, aiuta la tua amica a trasportare tua sorella… io e Minerva
penseremo a David…- Lo tranquillizzò Silente, appena arrivato, facendo un
incantesimo di levitazione al corpo di Jones e cominciando ad avviarsi verso il
castello.
In
infermeria vennero fasciate le ferite di tutti e, mentre Ivy ed il professor
Jones venivano sistemati nei letti dell’infermeria, gli altri due Grifondoro
vennero interrogati dal preside e dalla McGranith.
-
Cosa pensavate di fare?! Queste sono cose più grandi di voi! Perché avete avuto
questa bella pensata?! Non voglio neanche sapere chi siano i responsabili!– Li
sgridò la donna.
-
Ora la signorina Black diventerà un lupo mannaro! Vi rendete conto della
gravità della cosa?!- Continuò poco dopo. I suoi lunghi capelli le cadevano
disordinatamente sulle spalle mentre gesticolava nervosamente.
-
Minerva, sai che la penso come te, ma mi sembra che questi ragazzi abbiano
capito che hanno sbagliato. Ora, raccontateci come sono andate le cose.- La
interruppe gentilmente Silente posandole una mano sulla spalla e guardando i
due con uno sguardo stanco e grave. I ragazzi raccontarono ciò che sapevano e
che era accaduto e furono poi spediti a letto dopo che la loro direttrice di
casa ebbe tolto a ciascuno di loro 50 punti.
-
Possiamo sapere almeno quanto tempo ci metteranno a riprendersi?- Chiese Alice
con un filo di voce.
-
Non lo sappiamo neanche noi. Chiederemo alla signora Twigg…- Rispose loro il
preside.
Mentre
i due ragazzi si avviavano lentamente verso la loro casa, in silenzio,
sentirono che il preside e la loro insegnante bisbigliavano qualcosa a
proposito del professor Jones e di Halloween.
Quando
arrivarono di fronte al ritratto della signora grassa mormorarono la parola
d’ordine all’unisono ed entrarono.
-
Dove cazzo eravate finiti?!- Chiese una voce non appena furono dentro: James
era stato tutto il tempo seduto su una poltrona ad aspettarli non appena si era
accorto di essere rimasto praticamente da solo nella camera da letto.
-
James?!- Esclamò la ragazza scorgendolo per prima.
-
No, mio nonno! Si può sapere che cosa facevate fuori?! Potevi avvisarmi,
Sirius, che avevi intenzione di “passeggiare” con lei! Non mi sarei preoccupato
così tanto!-
-
Sta’ zitto, James! Tu non sei il solo ad essere preoccupato, sai?!- rispose
Sirius alzando leggermente il tono della voce.
-
Ah! Vuoi dirmi che hai paura di averla messa incinta?- Provocò l’altro
alzandosi in piedi.
Sirius
scattò in avanti con un pugno alzato, ma non colpì James: Alice lo bloccò mettendosi
in mezzo.
-Ragazzi,
non ha senso pestarsi a quest’ora! James, se hai un po’ di pazienza ti
spieghiamo, ok?- Disse la ragazza guardando prima l’uno poi l’altro diritto
negli occhi.
-
Cosa avrete mai da spiegare?! Siete spariti subito dopo cena e siete rispuntati
ora, senza Ivy e senza Remus, e coperti di sangue dalla testa ai piedi, cosa
c’è da spiegare?- Sbottò James.
-
Se la smettessi di fare la mammina apprensiva ed ascoltassi sapresti tutto!-
Gli fece notare Sirius velenoso.
-
Smettetela!-
-
Smettila tu di ficcare il naso dove non devi! Chi cazzo sei tu per fermarmi?!
Mi conosci da appena qualche settimana e pretendi di farti i cazzi miei!- Le
urlò il moro sbattendola su un divano con violenza. La Grifondoro, con la voce
più calma che riuscì a tirare fuori e frenando il prurito che aveva alle mani,
rispose:
-
Senti, James, so benissimo che non sopporti né me né la mia presenza in questa
scuola, ma, che ti piaccia o no, sono qui, e non ho intenzione di vedere altre
persone che si ammazzano davanti a me senza che io possa intervenire!-
-
Non me ne frega un emerito cazzo di quello che vuoi o che non vuoi! Hai
capito?!- Le urlò contro l’altro. Poi, voltandosi verso Sirius esclamò:
-
Non posso credere che tu abbia preferito avvertire questa puttana al posto
mio!-
-
Come l’hai chiamata?!- Rispose l’altro indignato dal comportamento dell’amico.
-
Hai sentito benissimo! L’ho chiamata come merita! Non fa altro che mettersi
sempre in mostra e attirare l’attenzione di tutti! Come si chiama una persona
che fa così?!-
La
ragazza si alzò di scatto dal divano e tirò a James uno schiaffo talmente forte
e sonoro che sulla guancia del ragazzo si potevano distinguere benissimo i
contorni rossi delle cinque dita.
-
E questo è quello che si merita una persona come te, James.- Gli disse Alice
sfidandolo con gli occhi.
Il
moro si lanciò contro di lei e la buttò contro la parete. Sirius prese la
bacchetta e gridò:
-
IMMOBILUS!!!!!-
James
venne colpito dall’incantesimo e costretto quindi ad ascoltare ciò che i due
ragazzi gli dissero a proposito di quella notte.
-
Penso che tu debba delle scuse ad Alice e anche a me, non è così James?-
-
Eccovi le mie scuse!- Rispose l’altro sputando per terra non appena
l’incantesimo si dissolse, poi corse verso il dormitorio.
Sirius
voleva rincorrerlo, ma Alice lo fermò dicendogli che forse non aveva tutti i
torti a comportarsi così. Lui la guardò stupito: grosse lacrime le rigavano il
viso, cadendo poi sulla camicia intrisa del sangue di sua sorella ed era tutta
scossa dai singulti.
-
Mi dispiace… non dovrei piangere… ma… ho paura… per Ivy…per Remus…e anche per
quello stupido del professor Jones!- Confessò la Grifondoro tra un singhiozzo e
l’altro tentando comunque di asciugarsi le lacrime e di calmarsi.
-
Anch’io ho paura, non sai quanto!- Le rispose allora il ragazzo andando a
sedersi su uno dei divani. - Sono stato uno stupido! Non avrei dovuto
coinvolgere né te né Ivy! E invece guarda! Jones è in infermeria; Ivy pure, e
diventerà un lupo mannaro! Ho appena litigato col mio migliore amico e, come se
non bastasse, ho tradito la fiducia di un professore a cui avevo giurato di non
seguire Remus! Ti prego, vai via prima che capiti qualcosa anche a te! Non
voglio distruggere anche la tua vita!- Scoppiò a piangere poco dopo aver detto
tutto questo, tenendosi la testa tra le mani.
-
Ascolta, addossarti tutta la colpa non servirà a cambiare le conseguenze di
questa notte… e tanto meno allontanarti dagli altri! Ci sono rimedi per quasi
tutto, e ne troveremo anche per noi!- Alice si sedette affianco al ragazzo e lo
prese per mano mentre gli diceva ciò che riteneva potesse consolarlo.
-
James ha solo bisogno di sbollire per un po’, vedrai che tornerà ad esserti
amico come prima! La fiducia di Jones, se proprio ci tieni, puoi
riconquistarla! Non importa né come né quanto tempo ci vorrà, se vuoi farlo ce
la farai… Per quanto riguarda Ivy… è stato un incidente! Nessuno di noi lo
aveva previsto, anche perché nessuno di noi sapeva cosa sarebbe successo… se
vuoi possiamo andarli a trovare domani ininfermeria...-
-
N-non servirà a niente… non troverò mai il coraggio per guardarli in faccia
come se nulla fosse!-
-
Ma smettila!-
-
No! Non posso! Mia sorella ed un professore rischiano di morire!-
-
Sirius! Ivy è forte e non morirà di certo! E Jones è un professore di difesa
contro le arti oscure, uno si aspetta che, in teoria, abbia almeno un po’ di
resistenza da sopravvivere, no?!- La ragazza era ormai arrivata alla fine degli
argomenti, quando Sirius la abbracciò e la ringraziò per quanto stava tentando
di consolarlo. Lei rimase interdetta da quell’abbraccio improvviso ed arrossì,
ma non lo allontanò, anzi, ricambiò.
-
N-non credi che le tue compagne di stanza faranno delle storie?- Le chiese poi
il Grifondoro per rompere il silenzio che era sceso tra di loro una volta che si
furono lasciati.
-
Può darsi…ma non mi interessa…tu, piuttosto, come farai con James?-
-
Non so se avrò voglia di rincontrarlo… però tornerò in camera… a domani…-
-
A domani…-
Entrambi
entrarono silenziosamente nelle loro stanze e si cambiarono. Una volta sotto le
coperte tutti gli avvenimenti della serata passarono davanti ai loro occhi
impedendo loro di dormire. Qualche ora dopo, essendo per loro ormai impossibile
prendere sonno, tornarono nella sala comune e si trovarono lì.
-
Non riesci a dormire,eh?-
-
No…-
Si
sedettero insieme su un divano e finalmente, confortati l’uno dalla presenza
dell’altra, si addormentarono.
Ivy
riprese conoscenza qualche ora dopo essere portata in infermeria e scattò a
sedersi sul letto. “Dove sono? Dov’è Remus? E Sirius? E Alice? Oh mio Dio!”
pensò confusa: non era più nella stamberga, quel posto odorava di erbe mediche…
guardandosi intorno riconobbe il luogo, ma scorse anche la figura del professor
Jones sdraiata su un letto poco distante dal suo. Si alzò lentamente, le girava
la testa e tutto quel silenzio la infastidiva. Giunta al letto dell’insegnante
notò le bende intrise di sangue che gli coprivano il petto inorridita. “Cosa
diavolo è successo quando sono svenuta?! Perché Jones è ridotto così?!” I suoi
pensieri furono interrotti dal rumore di alcuni passi che si avvicinavano. La
ragazza tornò velocemente a letto e si infilò sotto le coperte giusto in tempo:
Silente e la McGranith entrarono nella stanza ed andarono dal professore.
-
Speriamo che guarisca prima di Halloween! Quelle ferite avrebbero ucciso un
normale essere umano!- La ragazza sentì dire queste cose dalla sua insegnante e
stette in ascolto, interessata all’argomento.
-
Lo speriamo tutti, Minerva! David non è tipo da arrendersi facilmente, e poi
deve ancora raggiungere il suo obbiettivo: ce la farà di sicuro.-
-
G-guardate che vi sento! E non è bello avere due avvoltoi in attesa della tua
morte sulla testa!- Bisbigliò il ferito aprendo gli occhi.
-
Professor Jones! Devo ammettere che ci ha fatto prendere un bello spavento!-
Esclamò la donna.
-
Come sta la ragazza?-
-
È nel letto accanto alla finestra, si riprenderà in poco tempo…ma per quella cosa non c’è stato niente da
fare…-
-
Hai fatto quanto potevi, David, ora riposa e pensa a guarire!-
-
Sentite, mandate un gufo al mio vecchio compagno, Mick… voglio che lui prenda
il mio posto, nessun altro!- Disse Jones a denti stretti, prima di ripiombare
nelle tenebre.
“Un
normale essere umano?! Perché, cos’è
Jones?! E cosa c’entra Halloween?!
E poi…chi è questo Mick???” Tutti questi interrogativi assillarono la ragazza
finché, esausta, crollò addormentata.
…Qualche anno dopo…
-Ti
ricordi quando lo abbiamo scoperto? Tra un po’ Sirius ci rimaneva secco!- Rise
la ragazza dagli occhi nocciola.
-
Già, e Cathy? Lei smaniava per Jones! Al contrario di te… e quando l’ha saputo
non voleva crederci…-
-
È vero… e Mick? Ti ricordi di lui? Era una vera e propria bomba!!! Non mi
ricordo di essermi mai divertita tanto durante una lezione di Difesa!-
-
Vedo che siete allegre! Non avete ancora letto i giornali?- Chiese un ragazzo
della loro età dai lunghi capelli neri entrando in casa e posando la spesa.
-
Remus torna più tardi, l’hanno trattenuto al Ministero…- Aggiunse poco dopo
baciando la sorella su una guancia.
-
Black! Per entrare in casa devi pagare la tassa, ricordi?- Gli disse Alice
scherzosa.
-
Come?! Sono al verde!-
-
Mi dispiace, dovrà restare fuori, arrivederci!- I due si baciarono.
-
Beh, se la mette così…-
-
Scusate! Ci sono anche io!-
-
Uffa! Vieni, dai, che bacio anche te se vuoi!-
-
No, grazie!!! Stammi lontano! Sirius!- Strillò la ragazza mentre il fratello le
infilava della frutta nella maglia. In quel momento rientrò anche Remus, che
venne accolto da un cuscino lanciato da Ivy.
-
Cosa sta succedendo qui?!- Esclamò entrando in salotto.
-
Si stanno ammazzando, come al solito!- Lo informò James uscendo dalla sua
stanza.
-Ragazze,
lo so che sono bello da far paura, ma ora smettetela di considerarmi e
considerate anche gli altri!- Continuò raggiungendoli.
-
Avete letto i giornali?- Chiese Remus prima di salutare Ivy con un bacio.
-
Sì… e ci stavamo giusto ricordando dei fatti del primo anno…- Risposero le due
ragazze.
-
Ah, e dove siete arrivate?- Chiese James.
-
A quando abbiamo visto per la prima volta “Mick il Grande”…-
Il professor Jones aprì gli occhi, non si trovava più
nell’infermeria, evidentemente Silente lo aveva spostato nelle sue stanze
-Ugh!- gemette tentando di alzarsi a sedere
-A cuccia David, o rischi di peggiorare la situazione…- lo
ammonì scherzosamente una voce alla sua sinistra, alzò lo sguardo
-Mick! Allora sei venuto!- esclamò il professore
-Potevo dire di no? Certo che se ti sei fatto conciare così
da un cucciolo di lupo mannaro, vuol dire che stai veramente perdendo colpi!
Per di più siamo vicini ad Halloween… - lo provocò l’altro con un ghigno
-Va al diavolo Mick! Lo sai in che modo voglio morire, vedi
di non rompere!-
-Hey, hey siamo nervosetti già di prima mattina Daviduccio?
Guarda che ora come ora potrei anche avere la meglio contro di te , malandato
come sei!-
-Vogliamo provare?-, Jones si alzò a sedere fissandolo con i
suoi profondi occhi bicolore
-OH MA CHE CAZZO FAI??? STA GIÙ CRETINO!!!- gli urlò
l’altro, costringendolo a risdraiarsi
-Ecco, ti si sono anche riaperte le ferite! Halloween è
vicino, cazzo vuoi rimetterci la pelle!?- lo rimproverò poi
-Gnè, quanto la fai lunga per due graffietti, sembri una
vecchia zitella apprensiva! Ma che ore sono? Non dovresti essere in classe?-
gli chiese David inarcando un biondo sopraciglio
-Prima volevo vedere come stavi, è così raro vederti ferito…
comunque la classe è coperta.-
-Brutto sadico, aspetta che mi riprenda e ti faccio vedere
io! Chi c’è in classe?-
-Mpf! Quanto sei noioso, una donna, credo che si chiami
Vinella o qualcosa del genere…- rispose Mick
-VENENA!-
-Sì, non c’è bisogno di scaldarsi tanto, ho solo sbagliato
un nome, lo sai che non sono bravo a ricordare le cose!- gemette Mick che per
lo spavento era balzato sulla scrivania
-SCENDI DI LÌ, IDIOTA E PORTA LE TUE REGALI CHIAPPE IN
CLASSE, PRIMA CHE TI AMMAZZI!-
-Dav, sei sicuro di non aver preso botte in tes...
AAARGH!?-, il professore afferrò un pesante posacenere di marmo lanciandoglielo
dietro, fortunatamente Mick era già uscito dalla stanza
-Ci vediamo più tardi Daviduccio!- esclamò riaffacciandosi
alla porta
-SPARISCI!!!-
“Accidenti! Anche stamattina non ho sentito la sveglia!!!
Menomale che alla prima ora c’è Jones, dio com’è bello quell’uomo, altro che il
fascino di quell’idiota di Potter!” pensò Catherine correndo lungo il corridoio
del quarto piano, non portava neanche la divisa, per la fretta infatti aveva
indossato le prime cose che le erano capitate, un paio di pantaloni di seta con
una gamba bianca e una nera e una maglietta dello stessa materiale nera con una
striscia bianca che scendeva in obliquo sul petto, i lunghi capelli scuri erano
sciolti lungo le spalle… Raggiunse la classe respirando affannata, ed entrò
senza neanche bussare
-Professor Jones… Aaaargh!- si lasciò sfuggire un urletto
stridulo vedendo la Venena seduta dietro la cattedra, ma si ricompose
-Signorina Easther alla buon’ora! Cinque punti in meno a
Serpeverde, oh, vedo che non indossa nemmeno la divisa scolastica altri
quindici punti in meno!- esclamò l’insegnante quasi con soddisfazione,
Catherine la guardò con strafottenza, odiava quella donna e il sentimento era
ricambiato appieno, lanciò un’occhiata alla classe, il banco dove erano seduti
Sirius ed Alice era pieno, lo stesso valeva per quello di Severus e Lucius,
l’ultimo invece era completamente libero fatta eccezione per Potter, raggiunse
il suo posto a testa alta sedendosi accanto al ragazzo, sotto lo sguardo truce
di Malfoy.
-Abbiamo deciso di vestirci da scacchiera stamattina
Easther?!- sbottò bruscamente il Grifondoro, aveva una faccia da far paura,
sembrava che avesse passato la notte in bianco
-Che c’è James?- chiese lei, sinceramente preoccupata, lui
alzò lo sguardo incrociando gli occhi verdi di lei,
-Te lo dico dopo .- tagliò corto il ragazzo quasi con un
ringhio
-Silenzio! Bene aprite i libri a pagine ottantasette, avanti
che aspettate?-, Severus alzò timidamente la mano
-Sì, Piton?-
-Ecco, noi non abbiamo più i libri di testo, il professore
ce li ha fatti buttare nel lago…- sussurrò tenendo lo sguardo basso, l’insegnante
parve irritarsi, il suo viso rugoso divenne tutto rosso dalla rabbia
-Ora scoppia…- bisbigliò Cathy sorridendo, James la ignorò
-Non importa… Qualcuno di voi sa che cos’è un Alichino?-
chiese la Venena con voce stridula,
-…- risposta della classe
-Gli Alichino sono creature oscure che celano la loro natura
demoniaca sotto un’irreale bellezza… essi riescono a percepire i desideri della
gente e li esaudiscono in cambio della loro anima…-
-Mi scusi, ma cosa c’entra con il programma che sta seguendo
il professor Jones?- chiese Lily alzando la mano
-Ci sto arrivando signorina Evans… abbia un po’ di
pazienza…-, la professoressa sogghignò gelida
“Mi mette i brividi quando fa così…” pensò Cathy sospettosa
-Solitamente gli Alichino non si mescolano con gli esseri
umani, tuttavia alcune unioni innaturali possono accadere… Da queste
mostruosità nascono ibridi che possiedono in parte i poteri e le sembianze del
mostro e in parte quelle umane, questi bastardi non sono in grado di esaudire
desideri ma possiedono una resistenza fisica superiore a quella di un qualsiasi
altro mago, in più la potenza dei loro incantesimi è superiore a quella di
qualsiasi umano…-, la donna fece una pausa calibrando bene le parole della
spiegazione successiva, in modo che tutti capissero…
-Questi ibridi sono facilmente riconoscibili dai loro
caratteristici tratti somatici: hanno capelli biondi striati di nero, i loro
occhi, oltre a essere di colore diverso sono contornati da strisce nere che
cambiano da ibrido a ibrido, strisce che spesso vengono scambiate per un trucco
bizzarro, la loro carnagione è pallida, il loro corpo magro e slanciato…Ah
dimenticavo… i loro sensi sono molto più sviluppati di quelli umani e…-,
Un uomo irruppe nella stanza spalancando bruscamente la
porta che andò a schiantarsi contro il muro con un rumore infernale
-Emh… scusate…- mormorò subito dopo
-CHI DIAVOLO È LEI?!?!- gracchiò la Venena, tremendamente
irritata per essere stata interrotta
-Il mio nome è Mick Jagger , sono supplente di David…
insomma d-di… di Jones! È Jonesvero???-
-FUORI DI QUI!!!-
-Sono spiacente… Venuccia… ehm…Vinetta…insomma, vecchia
ciabatta! Ma se non faccio lezione oggi, quello mi uccide! Quindi se vuole
gentilmente levarsi dai maro… ehm, uscire dalla classe, mi farebbe un immenso
piacere…- sussurrò con fare angelico, la donna divenne bordeaux
dall’indignazione, rischiava veramente di scoppiare…
-AAAAARGH!-, la sua voce stridula mise a repentaglio le
vetrate della classe. Mick sorrise decidendo di rincarare la dose
-Glielo ha mai detto nessuno che è proprio brutta? E poi,
sinceramente, con tutto il lardo che si ritrova mettendosi un vestito aderente
sembra un uovo di pasqua! E quel trucco? Signora mia, ma da dove viene? Dalle
fogne babbane? Neanche un elfo domestico si innamorerebbe di lei! Ora, può
cortesemente uscire? Dovrei fare lezione!-
Quando la povera Venena fu uscita dalla stanza, l’intera
classe scoppiò in una fragorosa risata generale, Catherine era piegata in due
dal ridere, stava per morire, James aveva abbandonato per qualche istante il
muso lungo e si era concesso di sorridere e come lui Alice e Sirius…
-Dai ragazzi lo show è finito!- esclamò l’uomo zompando in
piedi sulla cattedra con movenze molto teatrali, gli alunni lo osservarono
meglio, lo strano professore indossava una maglietta nera, attillata al corpo
magro e dei larghi pantaloni bianchi, con grandi tasconi all’altezza delle
ginocchia, il viso era pallido e simpatico, aveva due occhioni azzurri,
leggermente in fuori e dei labbroni carnosi, non si poteva definire un bell’uomo,
ma di certo in lui c’era qualcosa di intrigante…
-P-professore sta calpestando gli appunti del professor
Jones…- gli fece notare un ragazzino di serpeverde
-Aaaargh!- strillò Mick, facendo sobbalzare la classe
-NON DARMI MAI PIÙ DEL LEI! MI FA SEMBRARE COSÌ DECREP… gli
appunti di David??? Ops!- gemette abbassando lo sguardo alle pergamene sulla
cattedra, aveva fatto un macello, c’erano brandelli di carta ovunque e i pochi
fogli rimasti ancora integri erano completamente ricoperti
di terra e fango
-N-non glielo direte… vero???- mormorò guardando i ragazzi
con aria di supplica, quelli lo guardarono allibiti
-Beh, chi tace acconsente! Allora, mi chiamo Mick Jagger, ma
per voi solo Mick! Niente Professor Jagger o orrendezze del genere!
Chiaro? Ah e datemi del tu, pena: essere trasformati in vermicoli!- esclamò
saltando giù dalla cattedra
-Bene, siete muti??? Chi mi riassume il programma
svolto???-chiese poi, tutti guardarono
immediatamente verso Piton, che arrossì violentemente
-Mi sembra di capire che sei il secchioncello della classe,
caro mio… e dato che tutti i tuoi compagni sono così codardi, o ignoranti, a
seconda dei casi, può dirmi cosa avete fatto con David?-, Severus divenne
ancora più rosso, non riuscendo a spiccicare una parola, abbassò lo sguardo,
coprendosi il volto con i capelli corvini, sotto lo sguardo divertito di quasi
tutta la classe, fatta eccezione per Catherine e Lucius che rimasero seri e un
po’ preoccupati.
Mick si sedette sul
suo banco e gli alzò il viso dolcemente, sorridendogli
-Come ti chiami?- gli chiese
-…-
-Severus Piton.- rispose Lucius per lui, girandosi verso il
moro, non si erano più riappacificati dalla loro lite, ma il biondo sentiva
veramente la mancanza del suo unico vero amico
-Grazie, biondino!- disse Mick, poi si rivolse a Piton
-Allora Sev che c’è? Se non ti ricordi il programma non
importa! Dai, dì qualcosa, voglio diventare tuo amico!- lo spronò dolcemente,
il ragazzo alzò lo sguardo, incrociando quello di Lucius, seduto dietro
l’insegnante, si sentì perso, scattò in piedi come una molla e corse fuori
dall’aula… Mick si voltò verso il biondo, con aria interrogativa, anche se
aveva intuito che qualcosa tra quei due non andava…
-Dimmi tu il programma… e.. come ti chiami?-
-Lucius, il mio nome è Lucius Malfoy. Abbiamo osservato il
Kelpie e il Runespoor, sino a questo momento…- rispose
-E la prugna? Cosa stava spiegando?-, Lucius non poté fare a
meno di sorridere, quello era il suo primo sorriso sincero
-Ehm… lei stava introducendo gli Alichino.-, Mick si fece
serio
-Ora capisco… abbè dimenticate tutto quello che ha detto!
Ok?-
-Prof… ehm Mick… i-il professor Jones… è un Alichino?-
chiese Amanda Brown alzando la mano, l’uomo la guardò
-Non credo che sia questione di vita o di morte saperlo.-
tagliò corto
-Invece sì! La professoressa Venena ha ragione! Non si può
permettere ad un animale pericoloso di insegnare in una scuola!-, l’insegnante
le si avvicinò, perdendo ogni dolcezza
-Puoi spiegarmi chi cazzo sei tu, per tirare tali
conclusioni?! Non hai idea di che persona splendida sia David, e, per quanto mi
riguarda, ritengo che sarebbe più utile cacciare via persone come te e quella
vecchia racchia, che discriminano ciò che non possono essere!- sbottò, Amanda
abbassò lo sguardo avvilita.
-Ok ragazzi, oggi vorrei introdurre un argomento nuovo…
Sapete cosa sono gli Anatemi illegali, detti anche maledizioni senza perdono?-
chiese sedendosi sulla cattedra, la classe rimase in silenzio
-Ma che bello! Non mi era mai capitata una classe di
sordo-muti! Biondino, sai rispondere?- riprese, indicando Lucius
-Ehm… gli anatemi illegali sono sostanzialmente tre: la
maledizione Cruciatus, che provoca grandi sofferenze a colui a cui viene
inferta, l’incantesimo Imperio, che permette al mago di prevaricare sulla
volontà della vittima, e, infine, la più temibile, l’Avada Kedavra che comporta
la morte istantanea…- rispose
-Bene! 10 punti a Serpeverde!-
-DRIIIIIN!- la campanella interruppe la lezione
-Merda, tutta colpa di quella vipera!- gemette Mick
-Abbè ragazzi,ci vediamo alla prossima! Bel completo
signorina…-
-Grazie…- sussurrò Catherine sorridendo
-Potter! Cioè James!!! Aspettami!- urlò lei rincorrendolo e
bloccandolo
-Lasciami in pace!- sbottò lui burbero
-Avanti spiegami che succede, perché non sei con gli altri?
E dove sono Ivy e Remus?-
-Una cosa alla volta Easther! Puoi saltare la prossima
lezione?-
-Fammi pensare… uhm sì, posso saltare erbologia, non mi
piace quella materia e sporcherei i vestiti.-
-Piantala di fare l’oca e seguimi!- ringhiò James
-Hey!-, il ragazzo l’afferrò per un polso trascinandola via
di forza. La condusse a una rampa di scale
-Ma dove diavolo mi stai portando!?-
-Alla torre Nord.-
-Alla torre Nord? Ma è diroccata, non ci va mai nessuno lì!
Potter ma che ti prende!?- gemette lei cercando di liberarsi dalla stretta
-Te lo dirò quando saremo lì.- tagliò corto il moro,
continuarono a salire in silenzio, sino alla cima, la torre non aveva più il
tetto e parte delle mura erano crollate, la vista era splendida, si potevano
vedere i giardini di Hogwarts e il lago.
-Wow, è un posto bellissimo, ma ora mi spieghi perché siamo
qui ?- chiese Cathy spazientita, James si sedette per terra, stendendo il suo
mantello accanto a lui, per farla sedere, poi le raccontò tutto quello che era
accaduto la sera prima, compresa la litigata con Sirius ed Alice
-Io non capisco… Avevamo deciso di dirci sempre tutto,
perché cazzo ci hanno tenuto nascosta una cosa del genere?! Sono due idioti, ma
si rendono conto della gravità di quello che hanno fatto?! Adesso Ivy è
diventata un lupo mannaro, il professor Jones è gravemente ferito, Sirius ed
Alice si sono fottuti il cervello! Che situazione!- sussurrò Catherine, dopo
qualche istante, voltò lo sguardo verso il ragazzo, stava piangendo
-J-James?- chiese sconcertata, questo proprio non se lo
aspettava
-L-LUI ERA IL MIO MIGLIORE A-AMICO!- urlò lui scoppiando in
violenti singhiozzi, Cathy abbassò lo sguardo, poi si decise ad abbracciarlo,
stringendolo a sé
-Si è comportato da stronzo, è vero ma… vi chiarire…-
-I-IO NON VOGLIO PIÙ VEDERLO!- sbottò James nascondendo il
viso contro la sua spalla, lei rimase in silenzio, non sapendo bene cosa dire,
si limitò ad abbracciarlo ancora più stretto…
Lasciò che si sfogasse poi lo convinse a scendere, avevano
perso tutta la mattinata e ormai era ora di pranzo. Avevano appena imboccato il
corridoio quando si trovarono davanti ad Alice e Sirius, Catherine li guardò
dall’alto al basso, lanciandogli un’occhiata gelida e cattiva, i due
trasalirono
-Cathy,
James, noi…-
-Zitti, non avete il diritto di parlarci, e sinceramente mi
chiedo dove troviate la faccia tosta!- sbottò la ragazza
-Non abbiamo avuto il tempo di chiamarvi!- gemette Sirius
-È VERO, NON HAI AVUTO IL TEMPO DI CHIAMARE ME! MA DI
CHIAMARE LA TUA TROIETTA SI, VERO?!!- urlò James, scattando in avanti e
afferrandolo per la collottola
-LASCIALO STARE!- strillò Alice strattonandolo da dietro
-Tu sta ferma…- mormorò Catherine alle sue spalle,
puntandole la bacchetta alla gola, l’altra si voltò fulmineamente colpendola al
viso con uno schiaffo, facendole cadere la bacchetta
-BRUTTA STRONZA!-, Cathy si avventò su di lei, tirandole i
capelli, buttandola a terra, iniziarono una lotta furiosa graffiandosi e
strappandosi i capelli, Sirius e James non erano da meno.
-CHE STA SUCCEDENDO QUI!?- strillò la voce della McGranitt,
i ragazzi la ignorarono continuando a picchiarsi
-IMMOBILUS!-, tutti e quattro si bloccarono all’istante, la
donna li separò, poi annullò l’incantesimo
-Che diavolo stavate facendo?! Il vostro comportamento è
intollerabile! 50 punti in meno a testa! Riceverete un castigo Potter, tu
andrai con la Easther, Black tu con la Turner! Vi voglio nel mio ufficio
stasera alle 21.00!-, l’insegnante si allontanò seguita da Alice e Sirius.
Cathy abbassò lo sguardo, la sua camicetta era tutta
strappata, le lacrime iniziarono a rigarle il volto, corse via si nuovo verso
la torre, James la seguì, bloccandola sulle scale
-Non vale la pena di piangere…- le sussurrò abbracciandola
-N-non piango per loro…- gemette lei nascondendo il viso sul
suo petto
-Perché, allora?-
-Q-questo vestito…era l’unica c-cosa che mi rimaneva…d-di
una persona che non c’è più…e ora guarda com’è ridotto… IO LA ODIO! ALICE È UNA
STRONZA, UNA PUTTANA SCHIFOSA! LA DETESTO, VORREI CHE MORISSE! -, si abbandonò
a un pianto disperato, stringendo a sé l’amico…
N.d.Autrice: Ehm…salve! Sono di
nuovo io, Alice… scusate il ritardo… Beh, diciamo che per ora la mia funzione è
farsi venire le idee x i capitoli ke creano qualche problemino alle altre…
ecco, la classica funzione di “paraculo”… vabbè, a voi interessa la storia, no?
Buon divertimento, spero vi piaccia! E scusatemi ancora x il rit!!! ^-^
Capitolo 11(Alice)
- MERDA! CAZZO! VAFFANCULO!!! Non
c’è verso: sono la negazione nel cucito e negli incantesimi al riguardo!!!-
Esclamò Catherine quando, dopo circa quattro giorni che provava a cucire due
pezze di stoffa, si rese conto di aver fatto solo pochi punti correttamente.
Ovviamente, non avendo mai cucito in vita sua, aveva pensato bene di provare
prima su degli stracci: distruggere ulteriormente quel vestito sarebbe stato il
colmo!
Finalmente, la sera del quinto
giorno, si era decisa a consegnare il vestito algi elfi domestici della scuola,
seppure a malincuore.
- GRRRRRRRRRRRRRRRRR!!! MALEDETTA
TURNER!- Ringhiò, raggiungendo la stanzetta. La lavanderia era deserta, come al
solito, così la ragazza posò l’abito bene incartato sopra tutti gli altri,
sperando che almeno loro riuscissero a rammendarlo a dovere e che nulla andasse
storto. Molto nervosamente tornò nel dormitorio e cercò di concentrarsi sulle
materie che aveva trascurato di studiare in quella settimana: il giorno dopo
avrebbe avuto un compito in classe di Trasfigurazione, e dire che non era
preparata era dire poco!
Sirius ed Alice uscirono dalla
biblioteca, dove avevano appena finito di studiare, e si diressero verso il
dormitorio Grifondoro.
- Lascio delle cose da lavare… ci
vediamo domani mattina, ok?- Disse la ragazza, tirando fuori un sacchetto dalla
borsa. L’altro sorrise.
- Ok, solita ora in sala comune?-
- Va bene. ‘Notte!-
- ‘Notte!- Il ragazzo sparì
dietro l’angolo, e lei entrò in lavanderia. Aveva appena finito di svuotare il
sacchetto quando sentì la voce di Catherine nel corridoio. Non avendo alcuna
intenzione di litigare ancora con lei, si nascose dietro un cestone pieno di
vestiti, aspettando pazientemente che l’altra se ne andasse. La vide posare un
pacchetto e poi sparire nuovamente nel corridoio.
“Non sono affari tuoi, stai alla
larga!” Cercò di convincersi la Grifondoro uscendo dal suo nascondiglio, ma la
sua curiosità era più forte di lei: aprì delicatamente l’involucro, in modo da
poterlo richiudere come se non fosse successo nulla, se necessario.
“Questo vestito era l’unica cosa che mi rimaneva di una persona che non
c’è più”: l’aveva sentito dire dalla Serpeverde mentre lei si allontanava con
la McGranith. Un improvviso senso di colpa la assalì. Poteva farlo, dopo tutto
aveva rammendato cose ridotte molto peggio a casa… Prese il vestito della
Easther e rientrò poco dopo nel dormitorio.
“Allora, sono le undici e mezza…
sì, per domattina ce la posso fare con calma.” Riflettè racimolando il
necessario ed uscendo in silenzio dalla stanza. Si sedette a gambe incrociate
su un divano in sala comune e cominciò a cucire, seguendo ciò che rimaneva del
disegno e della forma della maglia.
Lavorò senza sosta per sei ore,
alla fine delle quali, con le dita doloranti per le decine di taglietti che si
era procurata, ma soddisfatta del risultato, si mise a leggere per l’ennesima
volta la lezione di Erbologia, avvolta in una calda coperta di lana.
Ivy si svegliò presto quella
mattina: era il suo ultimo giorno di convalescenza e la ferita si era ormai
quasi del tutto rimarginata. Remus dormiva ancora sotto l’effetto delle potenti
pozioni di Madama Chips nel letto accanto a lei. Si soffermò ad osservarne i tratti
del viso, contornati dai capelli castani e sorrise, accorgendosi ancora una
volta di quanto le piacesse quel ragazzo. Avevano entrambi dormito per almeno
tre giorni di fila, durante i quali erano state curate tutte le loro ferite. La
piccola Black si guardò un po’ intorno, cercando inutilmente il professor Jones
con lo sguardo.
- Ivy! I-io… come stai? Ti ho
fatto tanto male?- Remus si era appena svegliato ed era scattato a sedere
quando aveva visto l’amica accanto a lui.
- Ciao, Remus! Io sto bene, e tu?-
La ragazza stava sorridendo.
- B-bene… e gli altri?- Il
Grifondoro si rilassò leggermente: quei due profondi occhi scuri fissi sui suoi
lo tranquillizzavano.
- Non li ho più visti… ma credo
che Sirius sarà incazzato nero con me…- Pensò ad alta voce l’altra.
- E perché dovrebbe?-
- Perché è fatto così…- Entrambi
abbassarono lo sguardo, arrossendo.
- Ben svegliati!- Madama Chips
entrò a passo di marcia nella stanza, raggiungendoli in pochi istanti. –Fatemi
un po’ controllare queste ferite… uhm… molto bene, signorina Black!- Esclamò
mentre toglieva la bendatura alla ragazza. –Sì, sì, ancora oggi per reintegrare
l’ultima dose di sangue e poi è fuori!- Continuò, passando a controllare Remus.
–Uhm… Anche a lei basterà un giorno, molto bene! Molto, molto bene!- Disse,
sorridendo ai due. –Prendete, dovete mangiarne un po’ ora e poi un po’ dopo
pranzo.- Spiegò, porgendo loro del torrone sanguinolento e sparendo nella
stanza accanto. I due Grifondoro si lanciarono un’occhiata di stizza mentre
mettevano in bocca un pezzo di quella cosa: solo il nome metteva i brividi.
Mentre i poveri Ivy e Remus
venivano sottoposti alle cura di Madama Chips, gli altri cominciarono la
mattinata con una noiosissima ora di Cura.
- Potter! Lei che è molto amico
di Black e della Turner, sa dirmi perché sono assenti?- Chiese l’insegnante.
James alzò le spalle.
- Non ne ho la più pallida idea!-
Rispose semplicemente. –E non me ne frega nemmeno un cazzo.- Aggiunse a bassa
voce, solo Cathy lo sentì. In quel momento Sirius raggiunse la classe e si mise
in fondo al gruppo.
- Black! Tutto questo ritardo non
è ammissibile! 10 punti in meno a Grifondoro!- Lo riprese la donna. –Nessuno sa
dove sia la Turner? Allora la segno assente. Black e Potter, intanto possono
venire qui a riferire la lezione per oggi.- Continuò aprendo il registro. I due
ragazzi si guardarono in cagnesco mentre raggiungevano la professoressa.
Tuttavia fecero entrambi una brillante interrogazione e vennero mandati a posto
dopo poco tempo, così la donna interrogò altre quattro persone prima che
finisse l’ora.
- Potete andare.- Li salutò
l’insegnante. Black si fermò un attimo a parlare con lei, poi corse verso la
classe della lezione successiva.
James accompagnò Cathy alla sua
classe di Trasfigurazione, poi raggiunse quella di Storia della Magia. Sulla
porta incontrò Sirius, che corse via senza nemmeno guardarlo in faccia. Questo
comportamento lo innervosì parecchio.
- Allora, quelli che devono
essere interrogati vengano qui alla cattedra, gli altri o stanno zitti o
escono, chiaro?- Annunciò l’insegnante. Potter sbuffò: aveva già quattro voti
di storia, tuttavia non sapeva cosa fare da solo in giro per la scuola, così
rimase al proprio posto a scarabocchiare una pergamena.
- Posso sedermi qui?- Gli chiese
Lily Evans. –Amanda è interrogata e mi ha chiesto di aspettarla qui…-
- Certo, fai pure!- Le sorrise il
ragazzo facendole posto.
Sirius raggiunse velocemente la
sala comune, dove cominciò a chiamare l’amica. Alice, che si era addormentata
all’improvviso sul divano dove nessuno l’aveva notata, tutta avvolta com’era
dalla coperta che aveva preso, si svegliò di soprassalto.
- S-Sirius!- Esclamò, mettendosi
a sedere. Il ragazzo sorrise, mentre l’altra guardava l’orologio ed esclamava:
- CAZZO!!! DOVEVO FARMI
INTERROGARE DI CURA!!!-
- Buon giorno! Tranquilla! Ho
chiesto alla prof, ha detto che puoi andare nel suo ufficio oggi pomeriggio… ma
che hai fatto? Com’è che ti sei addormentata qui?-
- Ehm… non chiedere ciò che non
vuoi sapere!- Ribattè lei, sorridendo imbarazzata. Sapeva benissimo che Sirius
non sarebbe stato affatto d’accordo con quello che lei aveva intenzione di
fare, perciò preferì non dire anziché dichiarare il falso.
- Ok… Senti, abbiamo un paio
d’ore a disposizione, che vuoi fare?- Fece il ragazzo sospettoso, alzando un sopracciglio.
- Intanto vado a darmi una
sistemata, poi si vedrà!- A fatica raccattò tutto quanto, nascondendo il
vestito di Catherine. Una volta cambiata tornò dall’amico.
- Cosa ti sei fatta alle mani?-
Chiese quest’ultimo vedendo i numerosi taglietti.
- Niente, ho bisticciato con un
ago…-
- Ah! Non vuoi bendarti? Abbiamo
volo alle ultime due ore!- Le fece notare Sirius.
- Non ha importanza… resisterò!-
Sorrise l’altra.
Passarono il resto delle ore di
Storia della Magia a camminare per i corridoi della scuola.
Suonò la campanella e Catherine
consegnò il compito alla McGranitt. Fortunatamente le domande di quel test
erano state piuttosto semplici, e molte erano basate su deduzioni intuitive.
Uscì dall’aula e raggiunse James, che la salutò sorridente.
Lungo il tragitto per raggiungere
i campi da Quiddich, i due amici incrociarono Sirius ed Alice. La Serpeverde
lanciò uno sguardo omicida alla Grifondoro, che le si parò davanti, sorprendendo
tutti.
- Cathy, credo che questo sia
tuo.– Disse, tirando fuori il vestito dalla borsa.
- Cosa cazzo ci hai fatto?!-
Ribattè l’altra, guardando l’abito con preoccupazione.
- Oh, nulla di particolare… l’ho
ricucito. Se non ci credi…- Alice spiegò l’oggetto in questione e lasciò che la
proprietaria lo prendesse in mano. Catherine era sbalordita: era praticamente
come nuovo! Guardò l’altra, poi il vestito, e ancora la Turner. La squadrò da
capo a piedi, soffermandosi sulle mani.
Sirius, sorpreso quanto la
ragazza, era a bocca aperta, esattamente come James.
- Perché l’hai fatto?- Chiese il
primo.
- Già, perché, Turner?- Seguì
l’altro.
- Ho le mie ragioni… Andiamo,
Sirius, siamo già in ritardo!- Esclamò l’interrogata prendendo l’amico per mano
e correndo avanti. Le era bastato lo sguardo radioso della Easther mentre
guardava il vestito per capire che aveva fatto un buon lavoro, ed era contenta.
Le ore di volo furono molto
impegnative per tutti, quindi non ci fu tempo per chiacchierare. A pranzo Alice
mangiò velocemente e raggiunse l’ufficio della professoressa di Cura, lasciando
Sirius tra le grinfie di sua cugina Molly in Sala Comune.
- Secondo te dovremmo riprendere
a parlare con loro?- Chiese improvvisamente Catherine a James mentre
osservavano ancora una volta il paesaggio dalla Torre Nord.
- Non lo so. Sinceramente, non ho
capito se la Turner l’ha fatto per sfotterti o per chiederti scusa…- Confessò
Potter, guardando ancora una volta il vestito. La ragazza non aveva perso tempo
e se lo era infilato non appena aveva potuto.
- Non credo fosse per sfottermi…
ma sono confusa…-
- Forse è ora di finirla, che ne
dici?-
- Uhm… può darsi…- Catherine
rabbrividì quando una forte folata di vento investì la torre. L’abito, pur
essendo di velluto, non era stato creato per proteggere dal vento.
- Freddo?- Sorrise James
coprendole le spalle con il suo mantello
- No, è stato un attimo…- Rispose
lei. -Comunque grazie…-
- Figurati!!! Che dici,
rientriamo? Forse li troviamo ancora in sala comune…- Propose il Grifondoro.
- Ok, andiamo.-
- Com’è andata?- Chiese Sirius
non appena l’amica rientrò nella casa: non vedeva l’ora di togliersi di dosso
quell’appiccicume di cugina.
- Molto bene…- Sorrise Alice,
posando finalmente la borsa nella sala comune. L’altro non le lasciò nemmeno un
attimo per respirare che già l’aveva trascinata fuori. La ragazza scoppiò a
ridere.
- È così tremenda Molly?!-
Chiese.
- Non ne hai idea!!! È la più
appiccicosa cugina del mondo!- Sbuffò l’altro. – Cosa vuoi fare?- Cambiò
discorso poco dopo.
- Uhm… non lo so…vorrei sapere
come stanno Ivy e Remus…ma non so se ti va bene…-
- Turner!- Entrambi si voltarono
e videro Catherine e James.
- Dimmi, Easther. C’è qualcosa
che non va nel vestito?-
- No, quello va bene, anzi! Ti
faccio i miei complimenti!-
- Bene, ora che glieli hai fatti
possiamo andare. Vieni, Alice?- Tentò Sirius.
- Aspetta! Sirius… Alice… mi
dispiace per quello che è successo… vi va se andiamo a trovare Ivy e Lupin
tutti insieme?- James si grattò nervosamente la nuca: tutti e tre gli altri lo
stavano osservando stupiti. Da quando in qua Potter avrebbe chiesto scusa,
riconoscendo di essere stato in torto?!
- J-James… io…-
- Va bene, andiamo!- Interruppe
prontamente la Grifondoro, vedendoli in difficoltà. Prese entrambi i ragazzi a
braccetto e guidò il gruppo verso l’infermeria.
- Ragazzi, avete visite!-
Annunciò Madama Chips. Entrambi si erano alzati dal letto e stavano
raccogliendo i pochi effetti personali che erano stati portati loro. Ivy lanciò
uno sguardo interrogativo a Remus, che però non seppe risponderle.
Quattro ragazzi entrarono in
infermeria silenziosamente, fermandosi a pochi metri dagli altri due.
- Ivy!!! Come stai???- Alice non
seppe resistere un minuto di più e corse ad abbracciare l’amica.
- B-bene… - La Black era a bocca
aperta, esattamente come Lupin.
Catherine imitò la Grifondoro
pochi istanti dopo. James dette amichevolmente una pacca sulle spalle a Remus,
mentre Sirius rimase in disparte. Una parte di lui moriva dalla voglia di
abbracciare la sorella, l’altra gli imponeva di restare dove si trovava per i
sensi di colpa.
- S-Sirius… - Disse la sorella
quando le amiche la lasciarono. Il ragazzo cedette e corse a stringerla in un
abbraccio strettissimo, entrambi lasciarono che lacrime di gioia scorressero
sulle loro guance.
-Avresti dovuto parlarcene,
Remus.- Lo sgridò nuovamente Sirius. Era circa la centesima volta che glielo
diceva nel giro di tre ore.
Remus arrossì nuovamente, non
sapendo cosa rispondere. Ivy in condizioni normali sarebbe intervenuta, ma si
era creato uno strano muro tra lei ed il fratello, ed aveva una paura tremenda
di varcarlo.
-Credo che tu abbia reso l’idea,
Sirius.- Lo riprese Cathy.
-Non sarà mai abbastanza!-
Commentò invece lui, fulminandola con lo sguardo. E poi,rivolgendosi di nuovo a Remus, aggiunse:
–Devi fidarti… noi ti vogliamo bene!-
-Questo è vero, Remus… non
sfrutteremmo mai la tua debolezza…- Si trovò d’accordo la ragazza.
Nel presente…
-Già…- Commentò Alice acida,
stringendosi a Sirius, seduti sul divano. Dopo un istante di silenzio continuò:
-Secondo voi perché lo ha fatto, invece?-
-Ti riferisci a Cathy, vero?- Le
chiese Ivy.
-Sì… l’anno scorso…- Alice ripensò
a quella sera in cui i Mangiamorte avevano attaccato la loro residenza, proprio
con la luna piena… sapendo che sarebbero stati in difficoltà, per via di Remus…
-Non lo so. Ammetto di non averla
mai capita.- Si arrese Sirius.
-I-io sono convinta che ci sia una
motivazione, dopotutto.- Ammise Ivy.
-Anch’io… ci voleva bene. Tanto
bene. Troppo bene per agire in quel modo senza una scusa plausibile…- Continuò
Alice.
James guardò tutti. Non gli
piaceva quell’istante di freddo silenzio… così esordì:
-Vi ricordate cos’è successo
dopo?-
-Non bene.- Ammise Ivy. –Ricordo
solo che avevo un problema con Sirius. E… beh… anche che tu e Cathy avevate un
non so quale segreto da voler nascondere…- Gli occhi di James brillarono.
-Forse è il caso di raccontarvi
qualcosa che ancora non sapete, al riguardo…-
-James… puoi venire un momento di
là con me?- Chiese Cathy, alla fine del pranzo, indicando una classe vuota. Il
ragazzo la seguì, incuriosito.
-Dimmi.-
-Questo… giochino per far
ingelosire Malfoy sta funzionando… ma… sei sicuro di volerlo continuare?- James la guardò. Sembrava molto insicura, in quel momento.
-Certo che sì, Easther. Problemi?-
-N-no. Tutto… tutto a posto.-
-Bene.- Un silenzio imbarazzante
cadde tra i due.
-Ah… Potter…?-
-Sì?-
-Grazie per… tutto.-
-…?-
-Sai… la giacca, la compagnia…-
-Oh. niente, figurati.- Altro
silenzio imbarazzante. –Ehm… Cathy?-
-Uhm?-
-Stiamo ancora fingendo, vero?-
-Certo.-
-Quindi posso… fare…?- Non
concluse la domanda. Con una mano le carezzò gentilmente la guancia, poi
avvicinò le sue labbra a quelle di lei, in un casto bacio. Niente a che vedere
con quello lussurioso di Lucius, pochi giorni prima. Questo era stato… dolce,
tenero. Arrossirono entrambi.
-Ecco perché mi tratti a merda,
brutta stronza!- Esclamò Lucius, entrando nella stanza. –Fai giochini di questo
genere con tutti, allora!- Ringhiò. Poi corse via, punto sul vivo.
Cathy e James si guardarono.
-Beh… s-siamo riusciti nel nostro
intento.- Balbettò lui, grattandosi la nuca.
-Eh, già.-
-Quindi la finzione può finire…-
-Sì, direi di sì.-
Per qualche giorno ci fu un po’ di
tensione tra i due che svanì poi col passare del tempo e la compagnia degli
altri.
Non accennarono più a questo fatto
se non rare volte, in occasione di battute.
Nel presente…
-Ecco cos’avevate tanto da
nascondere… si vedeva lontano un miglio che c’era qualcosa, ma non c’era stato
modo di tirarvelo fuori!- Sorrise Sirius.
-Già.- Ammise James.
-Chi erano i due che non si
sarebbero messi insieme per nulla al mondo?- Lo canzonò Alice.
-Riguardo al problema Sirius-Ivy,
invece? Vi ricordate com’è andata a finire?- Chiese James, per distogliere
l’attenzione.
-Io sì! Per poco non gli veniva un
infarto a Silente…- Ricordò Ivy, sentendosi un po’ in colpa. Gli altri non
poterono far altro che sorridere, tentando di immaginarsi al scena a cui non
avevano assistito…
-E la faccia di Mick? Dove me la
lasciate? Ci ho riso dietro per dei mesi!!!- Esclamò Sirius…
-Alice… ho un problema.- Annunciò
Ivy poggiando la borsa sul letto del dormitorio. L’amica la guardò. Notò le
lacrime che incombevano dai suoi occhi e poggiò subito il diario e la piuma con
cui stava scrivendo.
-Cosa è successo?- Le chiese.
-I-io… non lo so. Cioè lo so, ma…
non pensavo fosse così grave, cioè… oh, insomma… Sirius ce l’ha con me.- Alice
la guardò, cercando di capire dai lembi di discorso a cosa l’amica si
riferisse.
-Parli della luna piena?-
-Sì. Vedi… è arrabbiato, lo so, lo
sento, mi tratta con freddezza, con ostilità. E non riesco a tollerarlo. Non da
lui, almeno… è l’unico che… mi sia sempre stato vicino. Sempre. Sai, con la…
situazione familiare che abbiamo…-
-Capisco.-
-Secondo te cosa devo fare?- Alice
finse di riflettere. Sapeva benissimo il consiglio giusto da dare all’amica… ma
non voleva darle l’impressione di fare la saputella.
-Parlargli. È l’unica cosa
sensata.- Disse poi.
-H-ho paura che lui mi attacchi.
Non saprei reggere un confronto. Non con lui.-
-Non lo farà. Ti vuole bene. E
capisce le tue paure, no? Quindi non devi temerlo…-
-Hai… forse hai ragione. Solo che…
ancora non mi sento pronta.-
-Beh… quando ti sentirai pronta…
và e parlagli. Ti farà bene. E farà bene anche a lui.-
-Grazie, Ali.-
-Figurati… Che ne dici? Andiamo a
farci una nuotata in piscina?-
-Piscina?-
-Sai… ho scoperto molti modi utili
per sfruttare al meglio la Stanza delle Necessità…-
-Oh… e va bene!-
-Prima di cominciare la nostra prima vera lezione,
finalmente…- Esordì Mick, -…devo farvi un annuncio da parte del preside.
Chiunque abbia… beh… rubato la sua biancheria intima, che era stesa ad
asciugare sul balcone del suo ufficio stamane, è pregato di restituirla. Dice
che quelli erano i mutandoni più comodi che aveva.- La classe lo guardò
silenziosa, aspettandosi che lui cominciasse a ridere per la battuta. Cosa che
lui non fece. –Non guardatemi così!! È vero!! Chiedete anche alle altre classi!
Anche gli altri professori lo stanno annunciando!!- Si difese lui, dagli
sguardi scettici di tutti. L’idea che qualcuno potesse anche solo aver pensato
di fare una cosa del genere, proprio al preside, li fece scoppiare tutti a
ridere.
-Bene! Ed ora che ho svolto i miei
compiti di Mercurio, messaggero degli dei greci, cominciamo la lezione.
Vediamo…- Scorse con gli occhi il registro. -Malfoy, Potter, Evans… poi… Turner
e… anche tu, Avery. Venite tutti qui.- I cinque si alzarono un po’ titubanti,
visti gli effetti della prima lezione con Jones su Sirius… –Forza, forza!!!
Allora… Oggi è mia intenzione insegnarvi… Silencio!-
Insonorizzò la stanza, preparando un grande stereo babbano, a tutto volume, da
come stava girando la manopola che lo regolava,-…come sconfiggere un Molliccio…
senza poter usare l’incantesimo Riddikulus.-
Severus badò bene di non far
notare al professore che quella era una creatura che andava affrontata al terzo
anno.
-Credo sappiate che il Molliccio
si affronta al terzo anno. È un mutaforma…- E cominciò a spiegare le
particolarità della bestia in questione. –Ora. Questa… modalità di
“sconfiggere” un mostro, che sto per insegnarvi, può essere usata su quasi
tutti gli esseri mutaforma esistenti. A fine lezione vi distribuirò delle
pergamene con scritto un elenco dei mutaforma in questione. Se ritrovo le
pergamene, naturalmente.- Sorrise, imbarazzato. Poi guardò Lucius. –Bene. Prima
di usare i nostri cinque amichetti qui, ripetete tutti dopo di me: Walk the
lama-lama.-
-Cosa?!-
-Non è difficile, su! Walk the lama-lama.-
-Walk
the lama-lama.- Ripeterono.
-Bene. Ok… allora… voi cinque…
fate come me, ok?- Fece partire la musica.
-Tananananan na na na… Walk the
lama-lama!-
Mick cominciò una specie di
balletto, sculettando, girando su se stesso, unendo le mani sulla testa e
movendo le braccia avanti ed indietro…
Tutti lo guardarono sconvolti.
Chi troppo stupito per parlare,
chi ormai era scoppiato a ridere da un bel pezzo, quando il professore staccò
la musica c’era silenzio assoluto e soprattutto nessuno stava facendo quello
che lui aveva detto di fare. Imitarlo.
-Beh? Ci siete?- Chiese lui. –Non
mi sembra molto difficile, no?-
-Spero che lei stia scherzando.-
Gli fece notare Lucius.
-Su cosa, di grazia?-
-Su quello che ci sta chiedendo di
fare! È ridicolo!-
-No. Ridicolo e quello che muore
sbranato da un mutaforma solo per non averlo voluto imparare.- Replicò Mick,
serissimo. -È successo a mio fratello.- Concluse.
Tutti ammutolirono.
Lui sorrise. –Ma io ve lo sto
insegnando perché questo non accada mai più. Forza!- Li incitò.
Attaccò di nuovo la musica.
Stavolta Alice e James, che
avevano capito come fare, lo imitarono subito. Lily cominciò poco dopo. Avery,
per quanto fosse ridicolo, cercò di imitarli. Lucius non si applicò neppure,
cercando di sgattaiolare via.
-Signor Malfoy!!! Esigo che lei
provi a fare come i suoi compagni!!!- Protestò Mick.
-Non ne ho la minima intenzione!-
-Vuole una T?-
-T?-
-Troll. Mai sentito parlare di
questo voto? Il preside Silente lo accetterebbe senza protestare…-
-…-
-Si muova. E muova quel bel
culetto a ritmo di musica. Forza! Uno, due, uno, due… lama-lama, lama-lama…- Lo
rimbeccò, facendogli muovere i fianchi lui stesso, scatenando le risate di
tutta la classe…
Mezz’ora più tardi Mick spense la
musica. La lezione era piuttosto degenerata, alla fine molti si erano messi a
ballare di tutto sui banchi, tranne che il Lama-lama.
-Alla prossima!- Li salutò. –Ah,
signor Black…- Richiamò Sirius.
“Ahia…” pensò il ragazzo, “…non
sarà per la storia della promessa a Jones?”
-…Oh, non vedo già più sua
sorella… comunque… fra cinque minuti il preside vi vuole nel suo ufficio…
entrambi.-
-O-ok.- “Beh… allora non c’entra
niente…” Sospirò il ragazzo, rincuorato.
Sirius corse verso il gruppo, cercando
di fermarli. Non riuscendo a parlare per le risate ed il canticchio del resto
della classe attorno a loro, alla fine urlò:
-QUALCUNO VUOLE STARMI A SENTIRE?-
Il gruppo si fermò, mentre il resto della classe scivolava via lungo il
corridoio, un po’ impaurito da Black.
Ottenuto il suo intento guardò con
freddezza la sorella e le disse: -Il preside ci vuole nel suo ufficio. Solo noi
due.- Poi si incamminò per l’androne.
Sirius non poteva sapere che fino
a pochi istanti prima che lui le interrompesse, Ivy stava dicendo ad Alice che
forse era pronta per parlare con lui…
“Oh, no… non ora! Proprio adesso
che avevo trovato il coraggio per parlargli… no!” si disperò lei, guardando
Alice in cerca di aiuto. Lei le fece segno di fare la strada con il fratello e
di parlargli, ma il professor Jagger si unì a loro, e parlò con Sirius,
impedendole di fare ciò che si era prefissa.
Nell’entrare nell’ufficio del
preside si torse nervosamente le mani.
Maledizione! Proprio in quel
momento?!
Non fece neanche caso al trespolo
vuoto nell’angolo, né alla presenza di numerosi oggetti strani all’interno
della stanza.
-Ben arrivati…- Li accolse
Silente. –Accomodatevi…- I tre obbedirono. –Bene, vi ho convocati qui solo
perché volevo che la signorina Black sapesse determinate cose sulla sua, ehm,
condizione.- Silente si dilungò in un estenuante racconto sulla comparsa del
primo lupo mannaro, cosa che fece quasi perdere del tutto le staffe ad Ivy.
Poi, aggiunse: -Comunque sappiamo che non ci sarà nessun pericolo di alcun
genere per lei ed il signor Lupin, se nelle notti di luna piena vi terrete
compagnia nella Stamberga Strillante.-
-Oh.- Disse Sirius. –Quindi lei
vuole dirci che mia sorella prenderà il passaggio per quella… casa e vi passerà
tutte le nottate di luna piena, è così? Insieme a Lupin…-
-Esatto. Sempre che voi siate
d’accordo.- Sirius ghignò, perfido.
-Non è una decisione che spetta a
me. Chiedetelo pure solo a lei. Tanto fa tutto di testa sua…- Aggiunse, quasi
fra sé e sé.
-Signorina Black?-
-Uhm… sì. Non… non c’è problema.-
Balbettò lei, cercando di contenersi per la disperazione che l’ultimo commento
di Sirius le aveva dato.
-Benissimo. Potete andare, allora.
Il professor Jagger, signorina, sarà così gentile da illustrarle le modalità
per raggiungere la casa, anche se credo che ormai le conosciate abbastanza
bene…- Sorrise.
-Già… sì.- Commentò Sirius, acido.
-Ok. Andate pure. Adesso speriamo
solo di risolvere il problema del ladro di mutande…- Si augurò Silente,
compatito con uno sguardo da Mick. -…un problema che non mi sarei mai aspett…-
-MI DISPIACE, E’ TUTTA COLPA MIA!-
Esclamò Ivy, all’improvviso.
Mick e Silente la guardarono
stupiti. –L-LO SO CHE NON A-AVREI DOVUTO!!! TU ME LO AVEVI ANCHE DETTO,
S-SIRIUS, PERò… HO VOLUTO FARE DI TESTA MIA, E… COME DICI SEMPRE TU… ho
sbagliato… sono finita in mezzo a cose… più grandi di me… m-mi dispiace…-
Singhiozzò la ragazza. Mick la guardò, stralunato, poi le disse, timidamente:
-Ehm… pensavi fossero della tua
misura?- Lei non capì bene la domanda, ma nella disperazione, rispose:
-S-sì… p-perché avevo considerato
tutto… ogni singola scappatoia, ogni singolo movimento… ma non che ci… ci foste
anche voi… e…- Sirius corse ad abbracciarla.
-Ehi, ehi… lo so che… scusami,
sorellina, mi dispiace per quello che è successo… avrei dovuto rispettare la
promessa fatta a Jones…-
Mick guardò il preside, come per
dire: c’entra anche David???
-…Remus avrebbe dovuto confidarsi…
e tu… beh, avresti dovuto dirmelo… sono… ho avuto paura per te. Ce l’ho
ancora…- Cercò di confortarla.
Qualche minuto più tardi, quando i
respiri di Ivy si furono ristabilizzati, Mick la guardò.
-Ehm… signorina Black… mi perdoni,
ma… i suoi gusti in fatto di lingérie mi sembravano più… consoni alla sua
persona, in effetti. Mi sarò sbagliato. O forse lo ha fatto solo per il suo
amico Lupin…- Ipotizzò, ripensando alle parole di Sirius.
Ivy lo guardò.
-M-ma… che c’entra?- Chiese.
Silente si rilassò, scoppiando in
una fragorosa risata.
-Nulla, signorina Black. Tornate
pure alle vostre lezioni, voi due... Credo che… Ah, ah… il professor Jagger
abbia pensato che lei sia la ladra della mia biancheria.- Ivy arrossì,
imbarazzata.
-Cosa?? Professore!!- Si stupì,
guardando Mick che, beatamente, immaginava la ragazza con i mutandoni del
preside… quando si accorse di essere chiamato in causa, e che tutti lo stavano
guardando, si sedette, ancora confuso.
Nel presente…
-Si è poi scoperto chi era stato,
a rubare i mutandoni?- Chiese Sirius.
-La Venena. Non ti ricordi che
glieli abbiamo visti spuntare, ad una lezione? Quel colore non si dimentica
tanto facilmente!- Commentò James, rabbrividendo al ricordo della professoressa
sorridente e beata con i mutandoni del preside, sotto il vestito da uovo di
Pasqua..
-È vero! L’abbiamo sfottuta fino
allo sfinimento… era per quello che si era dimessa, lasciando il posto a…lui?-
Chiese poi Sirius.
-No… si era dimessa per tutt’altro
motivo. Per colpa di David… ad Halloween. Ricordate?-