A Blade Into The Blood

di RylaiNephireTWG
(/viewuser.php?uid=669693)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Destini Incrociati ***
Capitolo 2: *** In un nuovo mondo ***



Capitolo 1
*** Destini Incrociati ***


A Blade Into The Blood

Capitolo 1: Destini incrociati
 
Essere forti, onesti, onorevoli… Tutte qualità per un combattente. E se io con queste qualità, volessi diventare un’altra persona? – Riley Lawrance Nephire

 
Quanto disperatamente vagavo da giorni? Quanto avrebbe resistito il mio corpo prima di cedere dalla fatica? Quanto avrei dovuto vincolare nel buio più totale senza nessun punto di riferimento…
Invece di far domande perché non penso prima di tutto a pensare a una via di fuga… ma via di fuga per che cosa? Da me stessa? Io, sono solo una semplice ragazza venuta da Ionia. Cosa volete da me? Che esplori tutta Valoran? Intanto io ero persa nel vuoto più totale. Le lande piene di sangue e cadaveri. Così pieno di morte. Così stranamente… affascinante. Non prendetemi per una pazza psicopatica malata mentalmente. Forse la mia vita era cominciata male? Forse perché avevo un modo di pensare diverso dagli altri? O forse, molto più semplicemente, ero diversa. Mi sedetti e sciolsi i miei capelli castano scuro da quel codino a dir poco ridicolo. Fu difficile trovare un posto tranquillo in mezzo a tutta questa morte. Controllai la camicia per rendermi poi conto che era sporchissima di sangue. Mi resi poi conto che la mia lama tagliente aveva dovuto accarezzare la pelle morbida e delicata di molti altri guerrieri. Mi ripulii dal sangue in faccia e mi toccai la cicatrice dolente. Non era niente in confronto a quello che ho dovuto vivere quattro anni fa solo per uccidere un mostro mistico. E poi mi dissero che ne era valsa la pena. Bah. Mi rialzai e continuai il lungo cammino verso il nulla. Ero senza meta. Come si sarebbe concluso il mio viaggio? Non saprei darmi una risposta adeguata. Il cielo era di sangue. Le nuvole affilate. Le nubi asfissianti. Il terreno un tappeto di cadaveri. Una sola guerra. Una sola. Chi avrebbe mai retto a una devastazione simile? Chi sarebbe ancora vivo per raccontarne la storia? Osservai uno dei cadaveri. Collo spezzato, colonna vertebrale pericolosamente danneggiata. Chi avrebbe potuto massacrare in questo modo una persona? Spada lesta. Taglio netto. Lascia il cadavere lì dov’era. Ripresi il cammino. Lentamente l’oscurità tempestò il paesaggio crepuscolare. Una figura scura e familiare mi si porse davanti. Lentamente ne riconobbi i tratti: Nocturne. Come sempre, in ogni luogo appariva. C’erano persone? Lui le spaventava. Ormai lo conoscevo meglio di chiunque altro.
-Cara Riley… Non hai ancora trovato la via di casa?- mi chiese provocante.
-Nocturne. Non mi fai paura- e così dicendo gli mostrai le mie due lame affilate.
-Ti conduco io in un luogo sicuro. Seguimi – cominciai a seguirlo. I mi fidavo ciecamente di lui, lui non mente mai. Mi condusse verso un luogo chiaro, già con degli accampamenti e delle persone che vi erano lì.
-Ti lascio qui… Non vorrei spaventarli hehe- continuò. Si dissolse nel nulla. Grazie Nocturne.
-Hey esploratrice! Vuoi unirti a noi per la notte?- mi chiese una delle ragazze del gruppo.
-Grazie- dissi io. Il gruppetto era formato da 4 ragazze e 6 ragazzi. Insomma, abbastanza numeroso. Mi fecero cenno di entrare nella tenda gigante. Sarebbe stata tipo 40x60 metri? Era molto spaziosa, ma quanto ci avranno impiegato a montarla? Certo che questi ragazzi fanno miracoli. Dentro la temperatura era molto piacevole. Fuori faceva molto fresco, ma qua dentro si stava bene. Vidi quella specie di tubo in mezzo alla stanza con del fuoco dentro. Mi resi poi conto che non era vero fuoco, ma un’innovazione di riscaldamento creato nella città di Piltover. Questa tenda era tipo una casa! Mi sedetti sul tappetino intorno al tubo insieme agli altri.
-Adesso ci presentiamo!- gridò una delle ragazze.
-Lily, Wendy, Sarah, Matthew, Stephen, John, Lyrow, Simon e Mike! Io invece mi chiamo Kate- continuò indicando i suoi compagni uno ad uno.
-Invece, come ti chiami te, avventuriera misteriosa?- mi chiese una delle 4 ragazze, c’è, volevo dire Wendy.
-Riley Lawrence Nephire- risposi, come se fossi stata fiera di me stessa…Hmph.
-Ma aspetta…Lyrow. Sei imparentato con lei?- chiese Simon curioso.
-Ma io ti ho già vista…- continuò Lyrow
-Lyrow Light Nephire- continuai.
Ci demmo uno sguardo veloce per poi accorgerci che eravamo fratelli.
-Non mi dire che… Ci siamo separati da ben 10 anni…- disse Lyrow
-Già… Abbiamo ancora una lunga storia da raccontarci- affermai.
-Da dove vieni?- chiese Matthew.
-Dalla lontana Ionia- risposi, questa volta veramente fiera di me stessa.
-Ma…sono sette dimensioni di viaggio! Impossibile- continuò Stephen.
Gli mostrai il sigillo Ioniano e il marchio sulla spalla. Tutti rimasero sbalorditi.
-Famiglia nobile di Ionia. Ha riunito insieme la pace tra Demacia e Noxus…- lesse Kate.
Ovviamente le mie azioni non sarebbero certo state sottovalutate. I discorsi continuarono per ore e ore finchè non fu notte tarda. Un ultimo the e fu ora del coprifuoco. Misero giù i comodi materassi e i cuscini (avevano un’alta tecnologia nel trasportare cose molto ingombranti) per poi stendersi sopra. Ognuno un materasso largo. Ovviamente lo spazio ce lo consentiva. Tra ognuno di noi c’era una tendina. La si tirava quando si voleva dormire in privacy, la si spostava quando si voleva parlare. Geniale. Kate dormiva beata tra le braccia di Simon, Wendy con Matthew e Sarah con Stephen. Io, Lily, Lyrow e Mike rimanemmo svegli. Parlammo seduti sul materasso di Mike del più e del meno.
-Voi da dove venite?- chiesi curiosissima di sapere quanto erano esperti e veloci nelle esplorazioni.
-Demacia, a soli 200 km da qui… neanche una dimensione- disse Lily
-Dalle alte montagne del Freljord, a 2 dimensioni di dastanza, circa 1700 km- rispose Mike molto fiero.
Adesso attesi la risposta che davvero m’interessava di più in assoluto. Lyrow.
-Beh…A dire il vero vengo da Ionia anch’io. Ma mi fu facilitato il tutto, perché con il teletrasporto in verità sono partito da Noxus, quindi la mia via è stata molto più semplice. Solo 5 dimensioni, con un totale di 13093 km- rispose umilmente.
Il mio fratellone non era da meno. Io percorsi ovviamente le vie più imponenti e le più difficili. Ho sempre amato le sfide. E continuerò a farlo. Ci addormentammo tutti, unendo i quattro materassi.
-Buonanotte- mi sussurrò il mio fratellone.
-Buonanotte- gli sussurrai anch’io.
8 ore più tardi…
Il dolce richiamo del giorno. Mi svegliai tra le braccia del mio fratellone. Già. Mike stava ancora dormendo, mentre io e Ly eravamo in mezzo proprio a Lily e a Mike. Bene. Kate, Sarah, Wendy, Simon e Stephen dormivano ancora. Io svegliai Lyrow e uscimmo fuori dalla tenda per prenderci dell’aria fresca.
-Giorno Mat!- gridai a perdifiato.
-Hey- disse
Cavolo, sapeva dire solo quello? Bah.
-Dormito bene?- mi chiese
-Sì. Miglior dormita dopo tutte quelle notti passate sugli alberi, pfft- scherzai.
Rise. Non era una battuta. Ma va bene… Se gli piace ridere.
-Comunque, dolce sorellina. Per colazione abbiamo…tutto direi. Scegli tu, ti porto il menù.- disse
-Il menù?- chiesi sbalordita.
Ah giusto. Con il teletrasporto tutto può essere teletrasportato. Perfino il cibo dai ristoranti di Piltover.
-Come mai così sbalordita? Come fai di solito se non ordini da mangiare?- mi chiese Matthew.
-Vado a caccia, no? Sopravvivenza. Ci credo che voi abbiate fatto così in fretta ad arrivare fino qui.- risposi.
Lyrow arrivò col menù. Ordinai delle Omelette e del succo di frutta. Appena tutti si svegliarono facemmo colazione. E poi tutti a ripartire.
-Immagino che te ne andrai…- disse Lyrow
Sperava davvero che li avrei seguiti? Manco per idea.

-Se vuoi puoi venire con me- scherzai. Immagino che non lo abbia preso come uno scherzo, data l’espressione scettica.
-Ti accompagno anche a costo di dover dormire sugli alberi e mangiare carne cruda- mi implorò. Letteralmente.
Alzando gli occhi al cielo accettai. Allora raccolse tutta la roba e mi seguì come una cagnolino. Salutammo i compagni e ce ne andammo per la nostra via. Che pizza. Un altro peso in più da portarmi addosso!
-Hey… dove siamo diretti?- mi chiese mio fratello.
-Io non ho una meta, veramente. Seguo solo la direzione che mi dà il mio istinto personale- risposi ovvia.
-Cosa ti dice l’istinto, allora?-
-Che devo seguire quella via- dissi indicando con il dito una direzione che pareva casuale.
Lyrow estrasse dalla tasca una bussola elettrica. Mi guardò sbalordito. Indicò la direzione che avevo dato prima.
-Il Vuoto… Tu stai cercando… il Vuoto?- mi chiese
-Non lo so. Te l’ho detto… puro istinto- risposi.
Lyrow mi sembrò spaventato all’inizio. Ma poi il suo sguardo rimase indifferente al resto. Non credo che fosse per quello che gli ho appena detto. Ma forse era qualcos’altro che lo preoccupava. Poi capii… All’improvviso arrivò un lampo. In pieno giorno? Seriamente? Le nubi si fecero più fitte. Le nuvole oscurarono il cielo in un istante. Buio totale. Con la scarsa visione riconobbi soltanto una figura scura davanti a me. Caddi per terra. Non sentivo più le forze in me. Le urla di Lyrow. Ero spaventata, ma cercai di mantenere la calma. La figura era vicino a Lyrow. Cosa stava accadendo? Cosa gli stava facendo? La voce di Lyrow si fece sempre più strozzata… fino a svanire totalmente. I miei occhi non vedevano più niente. Neanche un po’ di luce. Tutto il mondo svanì in un colpo. Non sentivo più la forza. Niente di niente. Persi i sensi. E non sapevo cosa ne sarebbe stato del mio futuro. Cosa mi sarebbe accaduto al risveglio. O sei avrei avuto un risveglio.

Angolo autrice

Ciao! Questa è la mia prima FF in assoluto. L'ho scritta di notte alle 2 di mattina, quindi se ci sono degli errori, pardon. Mi è venuta in mente quando ho cominciato a disegnare una Riley con un coltello in mano... non chiedetemi il perchè (no, non ho pensieri omicidi). Il secondo capitolo è ancora in fase di elaborazione, ma spero di poterlo pubblicare subito. Se avete visto la coppia è una Crack Pairing, a presto scoprirete il perchè. Ah, già che ci siamo: questa è una FF su League Of Legends, potreste chiedervi se ci gioco. Sì (non vi interessa, tanto lo so hahaha). Amen per i verbi, vi ricordo che erano le 2 di mattina. Adesso vi lascio (senza aver spoilerato niente wow!), e ci si rivede al prossimo capitolo.

-RileyNephireTWG

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** In un nuovo mondo ***


A Blade Into The Blood

Capitolo 2: In un nuovo mondo
 
La guerra è l'unico modo per determinare il proprio valore. Ecco perchè sciendiamo in battaglia. – Riley Lawrance Nephire

 

Cosa è successo nell’ultima ora? Cosa è accaduto realmente? Non sono sicura di essere ancora in grado di controllare il mio corpo in questo stato. Non ho neanche la certezza di essere cosciente…
Non mi ricordo più niente. Solo qualcosa di remoto… come se gli avvenimenti recenti non fossero mai stati presenti. Attenzione! Ripresi memoria. Lyrow… cosa gli avranno fatto? Intanto un mio occhio si aprì. Anche l’altro. Le immagini erano tutte sfocate… cercai di mettere a fuoco in fretta. Con grande sorpresa mi risvegliai in una camera da letto rossa come il sangue. Sollevai la schiena e mi misi a gambe incrociate. Mi accorsi subito che ero in un letto matrimoniale. Tutto era rosso sangue. Le coperte e le fodere dei cuscini. Tutto. Era comodo. Tutto era in seta. Oh! Notai delle finestre decorate con delle tende deliziose di un bordeaux acceso. Dovevo assolutamente vedere dov’ero. Scostai una tenda intravedendo un paesaggio a dir poco... surreale. Notai subito che non ero più nella mia dimensione. Frugai nella tasca in cerca di una bussola. La trovai. Notai subito una grande differenza con le dimensioni in cui ero stata: il cielo era nero, le piante crescevano con un colore opaco, non verdi, ma rosse. La terra era grigia, gli animali erano… delle specie completamente diverse. Dei coniglietti con tre occhi rossi e le macchie nere e grigie saltellavano qua e là. Sinceramente questa dimensione, seppur bizzarra, mi piaceva. Era come vivere nei miei sogni, come sempre diversi dalla realtà. Lontana da tutti. Lontana dal mondo. Lontana da me stessa. Una voce profonda suonò da dietro le mie spalle. Sentii una presenza. Qualcosa di caldo… Cos’era? Avevo paura a voltarmi, ma due mani mi presero dai fianchi, obbligandomi a girarmi…
-Vedo che ti sta piacendo questo nuovo mondo…- disse quella voce profonda, ovviamente non umana. Non risposi e non parlai. Non avevo davanti un umano… Non era un alieno, perché in fondo qualcosa di umano ce l’aveva… Era forse… un demone? Non saprei precisarne la specie, ma umano di sicuro non è.
-Oh…Già, questo posto è davvero meraviglioso... Ma arriviamo al punto. Chi saresti tu?- chiesi in modo non troppo intimidito, ma bensì provocante.
-Chi sono io non t’interessa. Prima di tutto, devo sapere chi sei tu, piuttosto- ribatté sempre con la sua voce intrigante e misteriosa
-Riley Lawrance Nephire. Adesso però esigo di sapere chi sei tu.- risposi io.
-Aatrox, la Lama dei Darkin, se davvero lo volevi sapere- continuò.
-Adesso dimmi, per quale motivo, e con quale razza di stregoneria mi hai portata qui?-
-Hmm…potrei anche decidere di non dirti tutto…in effetti non sarebbe molto divertente non lasciare un pizzico di mistero anche qua…E poi se ti dicessi come ho fatto a farti arrivare qua mi sfuggiresti...-
-Beh, io non ti garantirei la mia fiducia se non mi dici tutto- e così dicendo presi di scatto il mio amato coltellino sempre insanguinato e glielo puntai all’altezza della gola, minacciosa.
-Non mi fai paura, dolcezza- con un gesto veloce mi strappò dalle mani il mio amato coltellino e lo puntò contro di me.
-Non ti conviene metterti contro di me- aggiunse con un sorriso sulle labbra.
Avvicinò sempre di più l’arma contro il mio collo.
-Ti avverto: non mi provocare- rise e allontanò il coltello. Me lo restituì porgendomelo con una grazie incredibile, ma sempre non togliendo le mani dai miei fianchi.
-Ah, altre due cose: che fine ha fatto mio fratello? Seconda cosa: toglimi le mani di dosso se non vuoi finire in un bagno di sangue-
-Prima cosa: non sono intenzionato a dirtelo. Seconda cosa: io faccio quello che mi pare e piace- continuò Aatrox.
Bene. Vuole il gioco duro? Allora giochiamo da duri. Cercai di liberarmi dalle sue possenti braccia, ma invano. Era troppo forte per me. Se avessi giocato d’astuzia sarei finita io nel cosidetto “bagno di sangue”. Se gioco da duri perdo. Ambigua la cosa. Anche molto astinente. Hmph. Persisteva. Non potevo far niente. Cosa voleva da me?
-Cosa vuoi da me?- feci una smorfia che lo divertì molto.
-Mai provato con un “perfavore”?- disse Aatrox
Altroché quel che pensavo di lui. “Gioca a fare il duro”. No. Secondo me gioca a far l’educato. Insopportabilmente odioso.
-Perfavore, mi potrebbe liberare signor demone?- chiesi con molta fatica e un tocco di sarcasmo.
Nel preciso istante che finii la frase mi liberò dalla sua presa. Se aggiungevo il “Grazie” l’avrei reso più gentile? Bah.
-Grazie- dissi fredda e distaccata-
-Prego- ci rise sopra.
Dannazione. Cosa c’era di così tanto divertente in me? Si vede che a lui come a Matthew piace ridere. Non le capisco certe persone. Sempre allegre. Bah. Si allontanò da me chiudendosi la porta alle spalle. Appena fui sicura che lui si fosse allontanato mi avvicinai alla porta e l’aprii con cautela. Avevo intenzione di scoprire di più da quell’essere dall’aspetto malvagio. Mai giudicare libro dalla copertina. Un corridoio sempre rossa Vintage si apriva davanti a me. Quadri su quadri e le luci ornate d’oro impreziosito con dei rubini facevano strada a quell’enorme galleria. Era una sorta di castello nobiliare, sicuramente non con lo stesso stile orientale Ioniano. Allora sì: mi sarei decisa davvero a seguirlo. Seconda porta dalla fine della galleria. Prima uscita a destra. Quattro giri a destra. Ma cos’era? Un labirinto? Ero proprio dietro di lui: sperai che non si girasse. Tre giri a sinistra. Sempre dritto. Aprire la porta. Distratta, sbattei contro il suo petto: era girato verso di me. Oh, adesso? Bene.
-Sei brava a giocare a nascondino…- disse il demone.
-Già. Purtroppo il gioco è finito…Cosa vorrai farmi adesso?- gli risposi scorbutica.
Poi mi accorsi di essere nella stanza principale. Una sala del trono gigante. A dir poco inquietante.
-Fai la disubbidiente eh? Allora farò in modo di impedirtelo…- ride. Cosa ha da ridere ancora? Oddio le persone così allegre. Hmph. Uccidimi e basta. Basta che la smetti di ridere.
-Adesso cosa vorresti farmi?- faccio la faccina dolce. Cosa potrebbe mai farmi?
-Non sai contro chi ti stai mettendo contro…Lo sai anche tu che non ti conviene…-
Si avvicinò pericolosamente a me armato di una spada. Quella spada… sembrava che fosse viva. Era dello stesso colore rosso della pelle di Aatrox. Emanava calore, come se fosse parte di lui. Si avvicinò ancora di più. Io non avevo paura. Non ho mai provato questo sentimento in vita mia. Neanche durante la guerra tra Demacia e Noxus. Attraversai miliardi di campi minati, tra un’esplosione e l’altra. Impugnai il mio primo fucile a dieci anni. E adesso un demone con una spada grande quanto il mio corpo dovrebbe intimidirmi? Affatto. Non provai nemmeno a indietreggiare. La mia mente non conosceva la paura. Mi sbatté contro il muro violentemente, e mi minacciò con la spada all’altezza della mia gola.
-Credi di farmi paura?- risposi con una certa naturalezza.
-Dovresti averne…- ribattè. Mise una mano vicino al mio viso, dandomi una carezza delicata.
-Sei così delicata… Indifesa. Sarebbe un vero peccato ucciderti…- continuò il demone divertito.
Ne ho abbastanza. Davvero. Mi decisi a estrarre la mia pistola e di puntargliela contro. Era ora di usare il mio caro CZ14. Semplice ma efficace. Con un colpo rapido la estrassi e gliela puntai all’altezza della testa.
-Vediamo chi ride adesso.- gli dissi a bassa voce.
-Vedo che ti sei armata…Tanto so che non hai la forza di sparare- rise.
Basta ridere. Avrei dovuto davvero caricare il colpo? Certo, e non avrei esitato. Quando volli premere quel dannato tasto, la mia mente si bloccò: mi faceva male la testa. Era come se una scarica elettrica mi avesse attraversato il corpo. Persi i sensi. Caddi di nuovo a terra… Come nella nube nella dimensione con Lyrow. Vuoto totale.

 

Angolo autrice

Hey, eccoci al secondo capitolo! Volevo chiedervi un parere sulla storia, notando l'assenza di recensioni. Spero di sapere la vostra opinione e come migliorare, almeno comincierò dal quarto a dal quinto capitolo, dato che il terzo in teoria è già fatto. Spero che vi divertitate a leggerla, anche se scrivo per passione. Bene, detto questo smetto di rompervi le scatole...Quindi vi saluto, e al prossimo capitolo!

-RileyNephireTWG

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2570686