Radioactive

di chiarakikki1Directioner
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Too late ***
Capitolo 2: *** Incredibile ***



Capitolo 1
*** Too late ***


Appena sveglia, butto l'occhio sulla sveglia accanto a me. E' decisamente tardi. Troppo tardi per andare a scuola. Mi dirigo verso l'armadio in fretta e furia, tirando fuori la divisa che mi sarei messa subito dopo la mia doccia fredda. Non c'è niente di meglio che una doccia ghiacciata per risvegliarsi. Lavo velocemente i capelli con il mio fidato shampoo all'albicocca. Adoro quel dolce profumo. Esco velocemente, facendo attenzione a non scivolare, dato che ho bagnato il pavimento. Spazzolo i capelli mentre passo il phon, sperando che si asciughino in fretta. Se riesco ad arrivare a scuola prima dell'intervallo, non salto un'intera giornata. Butto l'occhio sull'orologio 10:50. Lascio i capelli umidi, levo il mio pigiama bianco a pois viola e mi metto la divisa: camicia bianca, cravatta oltremare e gonna scozzese corta, sui toni del blu. Metto le mie converse verde acqua, prendo lo zaino. Mi volto un'ultima volta verso la sveglia. Se riesco ad arrivare a scuola in 15 minuti forse mi fanno ancora entrare. Prendo un toast dalla dispensa, per poi precipitarmi verso l'uscio. Inizio a correre molto velocemente, facendo attenzione a non prendere nessuna pozzanghera. Vedo scorrere di fianco a me le macchine, le bici, e anche motorini. La mia milza chiede pietà, ma io non le la concedo. Stavo per svenire, quando arrivata davanti al portone, vedo il bidello allontanarsi dalle porte appena chiuse. Dopo aver fatto tutti i gradini, schiaccio forte con l'indice il campanello. Vedo il bidello girarsi. Mi fa un sorriso cattivo, per poi continuare la sua camminata. Non è da molto in questa scuola. So che odia i ragazzi. Dice sempre che siamo la rovina dell'umanità. Rassegnata scendo gli scalini e mi dirigo di nuovo verso casa. Barcollo da una parte all'altra del marciapiede, prendendo a calci i sassolini che mi torvavo davanti. Odio la noia, ma ultimamente è l'unica cosa presente nella mia vita. Da quando trasclocai a Londra, la mia spensieratezza sparì. Forse è perchè non riesco a socializzare molto bene ultimamente. Il dottore dice che è la crescita. Da bambina ero molto più aperta, amichevole. Arrivata nella via di casa, a passo veloce mi avvio verso la porta. Prendo le chiavi da sotto lo zerbino e apro lentamente la porta.

''Ciao amore!''

''Ciao papà!''

La sua voce mi rassicura sempre molto. Ho paura a rimanere a casa da sola.

''Come mai sei tornata presto?''

''Mi sono svegliata tardi. Ho provato lo stesso ad andare a scuola, ma il signor Hemsworth aveva già chiuso le porte.''

Abbasso lo sguardo sulle mie converse. Proprio in quel momento, una mano potente mi tira su il viso.

''Quante volte ti ho detto di andare a dormire prima?!''

''S-scusa papà.. No-non''

Non ebbi nemmeno il tempo di finire la frase che mi arrivo un potente schiaffo in faccia, che mi fece sanguinare leggermente il labbro. La guancia mi bruciava da morire, ma mi faceva ancora più male il suo gesto. Perchè?

''Ricordati che non puoi fare quello che vuoi, capito?!''

''P-papà..i-io..''

La mia frase viene interrotta dal pianto. Ogni volta che mi fa queste cose, non riesco a trattene le lacrime. E ogni volta mi guarda con disgusto. Riesco sempre a deluderlo. Non sarò mai la figlia perfetta.

Con un gesto della mano mi indica le scale, allora con lo sguardo basso corro in camera mia. Sbatto la porta che poi chiudo a chiave e mi butto sul letto a piangere, affogando le lacrime in un cuscino.

Mi sveglio tra le coperte, con il cuscino tutto bagnato, e le maniche fradice. Giro la testa verso l'orologio. Dovevo essermi addormentata. La sveglia segna l'una. Non ho molta fame dopo tutto quello che è successo. Mi alzo dal letto, vado a lavami la faccia per cercare di far sparire il gonfiore dai miei occhi. ''Va sempre a finire così'' penso guardando il getto d'acqua scorrere giù per il lavandino. Passo l'acqua gelata sul mio viso, mugugnando al mio tocco. Mi asciugo, per poi andare verso l'armadio per mettermi qualcosa di più comodo. Non ho voglia di uscire oggi, allora decido di mettermi una vecchia felpa nera di mio fratello e una tuta grigia. Mi avvicino lentamente alla porta per sentire se mio padre è ancora in casa. Avvicino l'orecchio, ma non sento nessun rumore. Apro lentamente la porta.

''Papà? Papà?''

Nessuna risposta. Scendo le scale e vado verso la cucina, per prendere qualcosa da mangiare. Ad un tratto sento suonare il telefono di casa in salotto. Prendo le patatine dalla dispensa e vado a rispondere.

''Pronto?''


 

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Capitolo 2
*** Incredibile ***


Picchietto nervosamente la penna sul tavolino del tavolo, aspettando una risposta da parte della persona dall'altra parte della cornetta. Continuo a ripetere la stessa parola, finchè dall'altra parte una voce famigliare mi risponde.

''BF! Che fine hai fatto? Oggi non ti ho visto a scuola! Mi fai preoccupare lo sai?''

Mi fa sempre molto piacere sapere che la mia migliore amica si preoccupi per me.

''Scusa Harmony.. mi sono svegliata tardi e non sono riuscita ad arrivare in tempo. Cioè, sono arrivata 5 secondi dopo che il signor Hemsworth a chiuso le porte. Lo odio a morte.''

''Già.. a volte esagera. Cosa fa il bidello se poi non gli piacciono i ragazzi!''

''Ti ricordi Dario? Il bidello delle elementari? Quello che faceva le magie? Lo adoravo quello, e lui adorava noi!''

''Si me lo ricordo! Ahahah, era bravissimo!''

Parlare con Harmony mi fa sempre tornare di buon umore! Meno male che c'è lei..

''Senti.. ti ho chiamato per dirti che siamo state invitate ad una festa. Di quello nuovo, Josh mi sembra che si chiami.''

''Si lo conosco.. è quel batterista a cui fai il filo dalla terza media! Non far finta di non conoscerlo!''

''Si lui.. comunque vieni vero? Devo riuscire a fare colpo su di lui. E se non vieni tu, io non vado, perchè sennò dovrei restare con una delle 3K..''

'' Stai tranquilla, ci sarò. Andiamo a comprare qualcosa però? Non ho niente da mettermi, oltre a quel vestitino blu oltre mare, quello del ballo di terza media.''

Dopo esserci messe d'accordo sull'orario ci congediamo, ma poi mi accorgo di aver accettato di andare ad una festa. A me non piacciono molto le feste.. Non puoi ballare come vuoi, devi fare attenzione a cosa ti mettono dentro i bicchieri.. A quel punto mi ricordo che Josh fa parte di un gruppo molto popolare a scuola, che fa strage di cuori e di insufficienze. Wow, proprio dei bravi ragazzi. Non so come ma tutte le ragazze cadono ai loro piedi. Tolgo questo pensiero dalla mente e corro in camera mia per prepararmi per uscire.

Scelgo dall'armadio una gonna rossa che arriva appena sopra le ginocchia e una camicia a quadri arancione e una giacca di jeans. Mi dò un'ultima aggiustata ai capelli e corro di sotto. Scrivo un biglietto a mio padre in modo che sappia dove sono. ''Spero che non si arrabbi.'' penso. Corro verso la porta, la chiudo e mi siedo sul portico aspettando Harmony.

''Vattene! Non ti voglio più vedere, sparisci!''

Una voce dall'altra parte della strada attira la mia attenzione. Alzo la testa e vedo il mio vicino Harry sbraitare contro una ragazza. Tutto d'un tratto si gira verso di me, che guardo la scena con occhi spalancati e bocca aperta. Mi rivolge un sgardo di fuoco, per poi rientrare in casa sbattendo la porta violentemente. La ragazza corre vie piangendo. ''Poverina'' penso. Butto lo sguardo sul cellulare tra le mie mani e noto un messaggio da Harmony:

''Vieni dal grande albero, sono qui che ti aspetto. Harmony x''

Prendo la borsa che ho accanto e a passo veloce vado verso il punto di incontro. Harmony è seduta su una grossa pietra proprio davanti a me. Volta il viso verso di me, iniziando a sbattere le ciglia per farmi notare il suo trucco. Ha fatto un bellissimo smocky eyes sui toni del marrone, ha messo un filo di eyeliner, un po' di mascara e il suo fidato lucidalabbra profumatissimo all'arancia.

''Sei pronta?''

Ha un'aria molto entusiasta. A lei piace moltissimo fare shopping, mentre io lo uso solo come passatempo, quando non voglio pensare ai miei problemi. Non ne sono mai stata una grande appassionata. Mi prende il braccio e comincia a camminare a passo veloce davanti a me, praticamente trascinandomi. Mi porta al centro commerciale e passa, senza degnare di uno sguardo, moltissime vetrine. Sa dove vuole andare, direi.

''Entriamo qui''

Dice. Entriamo in una boutique con vestiti molto vintage, stile anni 60. Mi ricordano molto quelli di quel film con John Travolta. Grease! Sa che mi piacciono molto, forse è per questo che mi ha portato qui.

''Un giorno ero venuta qui e avevo notato un bellissimo vestito, che ti starebbe anche molto bene. Devo solo ritrovarlo.''

''Com'era fatto?''

Non risponde alla mia domanda. Ad un tratto spalanca gli occhi e corre verso uno scaffale. Prende un vestito tutto ben piegato e si precipita verso un secondo mobile dal quale prende delle ballerine rosse e un nastro rosso.

''Vai dentro e provati questa roba. Per ora il nastro rosso lo tengo io.''

Sono molto curiosa di vedere cosa mi ha preso. Entro nel primo camerino libero. Mi tolgo i vestiti che avevo indosso, e ad occhi chiusi mi infilo il vestito e poi le ballerine. Quando mi sono sistemata apro gli occhi.

Sto indossando un bellissimo abito lungo fino alle ginocchia, con una bella gonna larga e con dei colori bellissimi. La parte del busto è bianca, mentre la gonna è di un bellissimo rosso acceso, come le paperine. Esco fuori e abbraccio molto forte Harmony che appena mi vede uscire alza le sopracciglia.

''Farai colpo su tantissimi ragazzi lo sai?''

Mi fermai di colpo dal roteare davanti a lei, fissandola con uno sguardo di fuoco. La prendo per mano e la porto in giro per lo stesso negozio, prendendo un sacco di vestiti molto belli.

''Ora tocca a te. Provati questi!''

Vedo Harmony allontanarsi verso i camerini. Decido di sedermi su una sedia accanto a quelli. Indosso ancora il mio bellissimo vestito. Lo amo troppo. Spero che piaccia a papà, altrimenti si arrabbierà perchè dice sempre che le cose brutte sono degli sprechi di soldi. A dir la verità non so neanche se potrò indossarlo. Non gli ho ancora parlato della festa. Compongo il suo numero sul cellulare. Le mani mi tremano, sento caldo, ho mal di stomaco. Ho sempre paura a parlare con mio padre. Tutto quello che faccio non gli va mai a genio, e quando pensa che io stia ''esagerando'', passa alle mani. Appena sento squillare il telefono la mia testa mi dice di mettere giù, di terminare la chiamata.

''Pronto?''

Una voce forte è dall'altra parte dell'apparecchio. Mi schiarisco la gola, per poi iniziare a parlare del più e del meno, come che sono uscita con Harmony, che ci stiamo divertendo, eccetera.

''Scusa tesoro, ma devo andare.''

''Aspetta papà! Ti ho chiamato per...''

''Per?''

''Per.. chiederti se sta sera potevo adare ad una festa con Harmony.''

''Ok.. Va bene. Non tornare dopo le 3.00, capito?!''

La sua voce si fece seria all'improvviso. Lo saluto con voce flebile, per poi terminare la chiamata. Sento scendere una lacrima sul mio viso. Perchè mi mette sempre tanta paura parlare con lui? Perchè?

''Hope, Hope! Ehi, cos'hai?''

Harmony mi viene in contro non appena vede che mi asciugo una lacrima. Si inginocchia davanti a me e mi asciuga la mano col suo guanto fuxia senza dita.

''Niente, niente. Ti piace?''

Dico tirando un sospiro. Il suo sguardo è preoccupato, ma si tranquillizzza non appena vede che le rivolgo un sorriso. Solo io so che è un falso sorriso. Ormai sono bravissima a farli.

''Lo adoro! Ora andiamo a pagare''  

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