Scuola, allenamenti e amore

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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Vicini di casa ***
Capitolo 2: *** Lacrime ***
Capitolo 3: *** Le prime gare di kendo ***
Capitolo 4: *** Il lavoro ***
Capitolo 5: *** Una splendida giornata ***
Capitolo 6: *** Dichiarazione fra i libri ***
Capitolo 7: *** Sofferenza e calore ***
Capitolo 8: *** Allenamenti e gare ***
Capitolo 9: *** Sorprese ***
Capitolo 10: *** La prima gara di Hinata ***
Capitolo 11: *** Gelosia e amore ***
Capitolo 12: *** Una notizia meravigliosa ***
Capitolo 13: *** Al parco giochi ***
Capitolo 14: *** In gita ***
Capitolo 15: *** Urli, scuse e visite ***
Capitolo 16: *** Sasuke sempai ***
Capitolo 17: *** Passeggiata per Kyoto ***
Capitolo 18: *** Invidia e amore ***
Capitolo 19: *** Tristezza ***
Capitolo 20: *** Chiarimenti ***
Capitolo 21: *** Dolore e lacrime ***
Capitolo 22: *** La prima prova scritta ***
Capitolo 23: *** Verso le vacanze ***
Capitolo 24: *** Il terzo scritto ***
Capitolo 25: *** Rompiscatole ***
Capitolo 26: *** L'ultimo esame del liceo ***
Capitolo 27: *** Felici ***



Capitolo 1
*** Vicini di casa ***


In un quartiere di Tokyo due ragazzi si preparavano per andare a scuola. I due presero i loro cestini del pranzo e uscirono dalle loro case salutando i parenti.
-Buongiorno Sasuke. Anche oggi sei di cattivo umore?
-Accidenti a Itachi mi ha svegliato alle sei per fare l’allenamento di kendo.
Hinata e Sasuke erano vicini di casa dai tempi delle medie. Hinata era una bellissima ragazza di sedici anni mentre Sasuke era un bel ragazzo di diciassette anni. I due avevano un anno di differenza ma frequentavano lo stesso liceo. Ogni mattina facevano la strada a piedi insieme fino a scuola e poi si salutavano davanti gli armadietti dove lasciavano le scarpe per l’esterno.
-Sasuke sai che tuo fratello ti allena perché vuole che tu resti in forma per il campionato di Kendo. Dopo tutto sei il capitano della squadra di kendo al liceo.
-Lo so. Ma non dovrebbe massacrarmi ogni mattina. Ieri mi ha fatto un livido enorme sul fianco.
-Allora oggi pomeriggio passo da casa tua a portarti un olio per i lividi. La ricetta me l’ha data la nonna la scorsa estate. Mi ha raccontato che la mamma lo usava sempre sui lividi di mio padre.
Hinata viveva con il padre e la sorella da quando la madre era morta. Non ricordava quasi niente di sua madre poiché era mancata quando la ragazza aveva cinque anni.
-Voglio proprio vedere se mi farà passare il dolore. Se funziona lo userò sempre. Siamo arrivati a scuola.
-Ci vediamo all’uscita. So che hai il club di kendo ma ti aspetto. Tanto io ho il club di tiro con l’arco.
-Fatti onore negli allenamenti. Ho saputo che tra poco ci saranno i campionati e la tua allenatrice sceglierà chi far partecipare.
-Proprio così. Spero di riuscire a entrare in squadra con la senpai Sasura e la senpai Ino.
-Le mi compagne di classe. Non me le ricordare, non fanno altro che chiacchierare per tutte le lezioni.
-Sono brave ragazze.
-Se lo dici tu ci credo dolce Hinata. A oggi pomeriggio.
-A oggi pomeriggio.
Hinata adorava quando Sasuke la definiva dolce. Ormai il ragazzo lo faceva abitualmente perché sapeva che a lei non dispiaceva.
Sasuke arrivò in classe in anticipo e si sedette al suo banco.
-Sasuke hai fatto il tema a casa sulle tragedie di Shakespeare.
-Certo Shikamaru. Il professor Kakashi si è raccomandato di fare il tema per oggi. Lui non è mai puntuale ma da noi pretende la massima precisione. Insegna letteratura come se fosse una questione di onore. A volte esagera un tantino.
-Lo so. Non me ne parlare. Mi ha urlato contro perché ho detto che alcune opere di Shakespeare sono noiose.
-Taci la prossima volta. Quel giorno quasi spaccava i timpani a tutta la classe.
-Ciao Sasukino. Smack.
-Ino quante volte ti ho detto di non chiamarmi in quel modo. E non mandarmi baci. Non sono il tuo ragazzo.
-Anche gli amici si scambiano i baci Sasukino.
-Sei un caso da ricovero Ino. Sei veramente noiosa certe volte- disse Shikamaru.
-Smettila di prendermi in giro dormiglione.
-Ino io ho un nome.
-Non mi importa. L’unico che conta per me è Sasuke Uchiha.
-Ino mi hanno detto che stai con Sai del liceo privato  Orange per soli ragazzi. Come mai allora rompi le scatole a Sasuke?
-Shikamaru sei un ficcanaso. Chi ti ha detto che sto con Sai?
-Il nostro amico Naruto.
-Quel baka me la paga.
Ino corse al banco di Naruto e gli tirò un cazzotto sulla testa.
-Sasukeeee. Sono qui. Oggi ti ho preparato dei cioccolatini a forma di cuore.
- Sakura io non mangio cioccolata nei giorni in cui ho gli allenamenti di kendo. Te l’avrò già ripetuto trenta volte questa settimana.
-Perdonami Sasuke. Volevo solo farti un regalo. domani ti preparo il cestino del pranzo per farmi perdonare. Ci metterò i tuoi piatti preferiti.
-Io non ti ho mai detto i miei piatti preferiti.
-Voglio stupirti. Proverò a indovinarli. Vedrai che domani finirai tutto il cestino del pranzo per come cucino bene.
-Aiuto.
Naruto avvertì il disagio di Sasuke e corse a tirarlo fuori dai guai.
- Sakura mi fai vedere come hai fatto il tema di letteratura. Non sono certo di aver ben capito la traccia.
-Sei sempre il solito baka Naruto.
Sasuke ringraziò Naruto di aver portato via Sakura e tirò un sospiro di sollievo.
Quando il professor Kakashi entrò in classe, in ritardo, pretese subito di avere tutti i temi sulla cattedra.
-Spero che alcuni di voi abbiano fatto meglio dell’altra volta. Domani riavrete i vostri temi corretti e con i voti. Iniziamo la lezione sulle altre opere di Shakespeare.
 
Dopo cinque ore di lezione Sasuke corse alla palestra di kendo della scuola e si cambiò in fretta. Il maestro Asuma attendeva tutti per gli allenamenti.
-Bene ci siamo tutti. Sasuke come ti ho detto una settimana fa sarai tu a guidare la squadra durante il campionato scolastico. Ci scontreremo con le più forti scuole della città. Naruto non ti fare riconosce come l’anno passato.
-Sì, maestro.
-Iniziate il riscaldamento.
 
Intanto al club di tiro con l’arco l’allenatrice Shizune testava tutte le allieve per decidere chi mettere in squadra per il campionato scolastico.
-Brava Saskura, sei in squadra come l’anno passato. Sarai tu il capitano della squadra. Fatti onore al campionato. Hai fatto grandi passi in avanti. Aggiusta la mira quando scocchi la freccia.
-Sì, sensei.
-Ino anche tu sei in squadra. La tua mira è molto migliorata rispetto all’anno passato.
-Agli ordini sensei.
-Ten Ten sei in squadra anche tu. Sei davvero brava. Ricordati di mantenere i muscoli rigidi quando tiri.
-Come vuole sensei.
-Temari tiro quasi perfetto. Devi tendere l’arco di altri due millimetri se vuoi avere un centro perfetto.
-Farò come dice sensei.
-Tocca a te Hinata. Vediamo se hai fatto miglioramenti rispetto all’anno passato.
Hinata scoccò la freccia e centrò il bersaglio in pieno.
-Complimenti Hinata. Si vede che ti sei allenata molto nelle ultime settimana. Sarai la riserva della squadra. Purtroppo ai campionati possono partecipare solo quattro ragazze. Dopo loro quattro tu sei la candidata ideale. Ma devi capire che loro sono più esperte di te quindi ai campionati farai la riserva.
-Va bene sensei.
Hinata e le altre andarono a cambiarsi negli spogliatoi dopo due ore di allenamenti.
-Senti Hinata potresti dire a me e Ino quali sono i piatti preferiti da Sasuke?
-Perché non li chiedete a lui?
-Lui non ce li dirà mai perché si imbarazza. Noi vogliamo fargli una sorpresa per ringraziarlo. Sai è un ottimo rappresentante di classe.
Hinata non sapeva dire di non quando qualcuno le chiedeva le cose con tanta gentilezza. Ino e Sakura sapevano bene che la ragazza non diceva mai di no e spesso ne approfittavano per chiederle qualcosa su Sasuke. Lei non gli riferiva mai quello che lui le raccontava. La conversazione con le ragazze si limitava ai piatti preferiti di Sasuke o ai suoi programmi preferiti o agli sport che praticava.
Di solito Ino e Saskura parlavano con Hinata solo per chiederle di Sasuke e degli allenamenti di tiro con l’arco. Per il resto la ignoravano del tutto.
-A Sasuke piace la frittata, le verdure bollite, la pizza, i panini, i tramezzini con il tonno, le polpette di riso.
-Basta così Hinata. Le informazioni che abbiamo sono abbastanza. Ci vediamo domani agli allenamenti.
-A domani.
Hinata raccolse le sue cose e uscì dallo spogliatoio. Fuori trovò Sasuke che l’aspettava.
-Hai finito prima gli allenamenti?
-Sì, Naruto ha fatto arrabbiare il maestro Asuma e lui ci ha spediti a casa. Certe volte non lo capisco quel ragazzo. Ora è andato a casa con Sakura per farsi consolare.
-Siete proprio amici voi due.
Hinata e Sasuke si incamminarono verso casa.
-Diciamo di sì. Come è andato l’allenamento? Ti hanno presa in squadra?
-No, sono la riserva della squadra femminile di tiro con l’arco.
-Mi dispiace Hinata. Ci tenevi tanto. Ti ho vista allenarti ogni mattina e ogni pomeriggio negli ultimi mesi. Ti sei allenata duramente. Come mai non ti hanno messa in squadra?
-Hanno riconfermato Sakura e Ino e preso Ten Ten e Temari perché sono più esperte. È vero, loro quattro sono molto più brave di me. L’anno prossimo farò del mio meglio per entrare in squadra. Essere la riserva è già un bel passo in avanti.
-Sei un’inguaribile ottimista Hinata Hyuga.
-Mi conosci bene Sasuke. Non mi arrendo mai di fronte alle difficoltà.
Sasuke e Hinata arrivarono davanti le loro case alle cinque.
-Verso le sei vieni a casa mia. Facciamo i compiti insieme. Sicuramente Kakashi nella tua classe avrà spiegato l’antica letteratura giapponese dicendo: la letteratura giapponese è una fluide corrente di parole meravigliose.
-Come lo sai?
-L’anno scorso ha fatto lo stesso con noi.
-Il professore è proprio divertente e molto preparato. Ci vediamo alle sei.
Hinata corse in casa a farsi una doccia e poi si vestì in fretta. Si asciugò i capelli e li legò in una treccia che poggiò sulla spalla sinistra. Poi si mise un velo di rossetto rosa. Afferrò tutti i suoi quaderni, prese le chiavi di casa e andò da Sasuke.
Din don
-Sempre puntualissima dolce Hinata. Accomodati pure in salotto. La mamma è andata a fare spesa, papà è a lavoro e Itachi è uscito questa mattina per andare in ufficio. Eri sola in casa?
-Sì. Mia sorella Hanabi passerà una settimana dai nonni perché la sua scuola è chiusa per riparazioni all’impianto elettrico. Mentre mio padre è ancora a lavoro. Questa sera tornerà tardi.
-Vuoi restare a cena qui?
-Ho già disturbato due giorni fa, non voglio creare problemi.
-Non dire sciocchezze Hinata. Non c’è alcun problema. A mia madre fa piacere se resti a cena. Mio padre sembra burbero ma in realtà è buonissimo e mio fratello è innocuo se non lo attacchi.
-Non ho paura di tuo fratello. Mi saluta sempre con un sorriso la mattina.
-Strano. Di solito mi saluta con un mazzata sul fianco. Che compiti devi fare per domani?
-Letteratura e storia. Gli altri compiti li ho fatti ieri.
-Brava! Io devo fare letteratura e geografia. Si inizia.
Sasuke iniziò a studiare letteratura e fare i riassunti che aveva assegnato Kakashi. Intanto Hinata faceva i riassunti sulla letteratura giapponese. Kakashi era un professore severo e chi non faceva i compiti per casa veniva lasciato in classe per l’intero pomeriggio come punizione.
Alle sette la madre di Sasuke tornò a casa e trovò Hinata che studiava di fianco al figlio.
-Hinata ti fermi a cena?
-Se non disturbo, accetto volentieri signora Uchiha.
-Non disturbi per niente cara. Vado in cucina a preparare la cena.
-Io ho finito di fare letteratura.
-Anche io Sasuke. Potresti controllare se ho fatto bene i riassunti senpai.
-Hinata non essere così formale. Abbiamo solo un anno di differenza. I tuoi riassunti sono sempre molto precisi. Brava!
-Grazie.
-Fratellino  i tuoi riassunti su Shakespeare come li hai fatti? Fammi leggere un po’ di pagine.
-Itachi restituiscimi il quaderno.
-Sasuke sei sempre così freddo con le parole. Stai parlando di Shakespeare nei riassunti non di un congelatore.
-Per ma va bene così.
-Hinata pensaci tu a raddrizzare il mo fratellino.
-Lui è già un ottimo studente. Ha i voti più alti della scuola.
-Hinata sei troppo buona con lui. So che anche tu hai dei voti altissimi. Mio fratello parla spesso di te in casa.
Hinata divenne completamente rossa e Sasuke tirò un cuscino in faccia al fratello.
-Ora fai il timido fratellino.
-Taci Itachi.
-Ragazzi è ora di cenare.
-Non aspettiamo papà?
-Lui è dovuto partire per un affare oggi pomeriggio alle tre. Tornerà a casa domani sera.
-Stasera stufato e poi torta con le mele.
Si sedettero tutti a tavola e iniziarono a gustare lo stufato.
-Signora il suo stufato è squisito.
-Grazie cara. È una vecchia ricetta di famiglia.
Dopo la cena Sasuke riportò Hinata a casa. Anche se abitavano uno di fianco all’altra, lui era abituato a riaccompagnarla fino alla porta d’ingresso.
-Buonanotte Hinata. A domani mattina.
-Sogni d’oro Sasuke.
Hinata rientrò in casa e chiuse la porta a chiave. Aveva passato davvero una bella serata.
-Hinata dove sei stata?
-Padre siete tornato presto. Vi ho lasciato un biglietto sul frigo. Sono andata a fare i compiti a casa di Sasuke e ho cenato con la sua famiglia.
-Ti hanno presa in squadra nel club di tiro con l’arco?
-No, l’allenatrice ha preferito far entrare in squadra delle ragazze più esperte.
-Hinata sei un’inetta. Tua sorella è molto più piccola di te e già ha due medaglie di bronzo per il karate.
Hiashi tirò uno schiaffo a Hinata per non essere entrata in squadra.
-Vai in camera tua. Domani io non torno a casa perché parto per un viaggio di lavoro di due giorni. Tua sorella torna fra cinque giorni. Sarai sola in casa. Cerca di cavartela mentre siamo fuori.
-Va bene padre.
-Ora fila in camera tua. Non voglio vederti per più giorni.
Hinata corse in camera sua e si coricò sul letto. Iniziò a piangere soffocando i singhiozzi sul cuscino. Non voleva che suo padre la sentisse piangere. Aveva resistito davanti a lui per dimostrargli che non era debole come credeva. Ma lo schiaffo era stato forte e le faceva male sentire certe parole da suo padre.
La finestra della camera di Hinata dava sulla finestra della camera di Sasuke. C’erano pochi metri di giardino a separarli.
Sasuke si accorse che Hinata non aveva acceso la luce sulla scrivania come faceva ogni sera. Si preoccupò e le mando un messaggio sul cellulare.
-Tutto bene?
Hinata gli rispose subito.
-Una piccola discussione con mio padre. Si è arrabbiato perché non sono riuscita a entrare in squadra come titolare.
Sasuke sapeva che Hiashi era molto severo con Hinata. Però non sapeva che qualche volta Hiashi dava dei ceffoni molto forti alla figlia maggiore. Due volte l’aveva persino menata con una mazza sulle braccia e le gambe. Hinata non gli aveva detto niente per non farlo preoccupare.
Hinata vide che il suo cellulare si illuminava. Sasuke la stava chiamando con il suo cellulare.
-Hinata stai bene?
-Sì. Mi sono spaventata un po’ perché ha alzato la voce più del solito. Ora sono più tranquilla.
-Hinata hai pianto vero? Lo sento dalla tua voce.
-Non ti preoccupare Sasuke. Ora mi metto a studiare storia per un’oretta e poi vado a dormire.
-Se hai bisogno di parlare puoi chiamarmi anche in piena notte.
-Grazie Sasuke.
-Di niente dolce Hinata.
Hinata accese la luce sulla scrivania e si mise a studiare storia. Quando Sasuke vide la luce dalla sua finestra si sentì sollevato. Hinata si era calmata per fortuna. Poi il ragazzo si mise a studiare geografia, il giorno dopo lo attendeva un test di verifica sugli stati europei.
 
 

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Capitolo 2
*** Lacrime ***


Ore sette e trenta del mattino
Hinata uscì di casa e trovò Sasuke ad aspettarla fuori il cancello di casa sua.
-Tutto bene Hinata?
-Sì. Grazie per la chiamata di ieri sera. Mi ha tirata su di morale sentire la tua voce.
-Sono contento che tu ti sia ripresa. Hai studiato storia?
-Certo. Oggi la professoressa Kurenai interroga.
-Hinata non interrogherà di nuovo te. Ti ha ascoltata due giorni fa.
-Non si sa mai.
-Sei sempre la solita secchiona.
-Anche tu sei un secchione Sasuke.
-Hai perfettamente ragione. Andiamo a scuola Hinata.
-Sasuke ieri mio padre mi ha strillato per non essere entrata in squadra. Però questa volta ha urlato di più e mi ha paragonata a mia sorella. Dice che lei è molto più brava di me. Pensi che io sia un’inetta?
Sasuke si bloccò di colpo e si mise a fissare Hinata.
-Tuo padre ti ha detto che sei un’inetta?
-Sì.
-Hinata sei una ragazza fantastica, non dare retta agli insulti di tuo padre. Sei una bravissima sportiva. So che nel tuo club sei una delle migliori.
-Grazie Sasuke. Riesci sempre a tirarmi su di morale. Forza andiamo a scuola.
I due corsero verso la scuola. Arrivati lì si salutarono e si diedero appuntamento per le cinque fuori il cortile della scuola.
Sasuke entrò in classe e trovò Sakura e Ino attaccate al suo banco.
-Salve Sasukino. Come stai?
-Benissimo fino ad ora.
Iniziata la lezione di geografia del professor Iruka, Sasuke si accorse che Sakura e Ino lo stavano supplicando di farsi interrogare perché avevano passato il pomeriggio al centro commerciale invece di studiare. Il professore aveva cambiato idea e aveva deciso di interrogare alcuni studenti invece di fare la verifica. Voleva vedere se si erano preparati tutti. Come sospettava metà della classe era impreparata.
-Ho capito ragazzi nessuno ha studiato. Sasuke vieni tu all’interrogazione.
-Sì professore.
-Parlami di Francia e Gran Bretagna.
Sasuke fece un’esposizione perfetta e prese il massimo dei voti.
Intanto nella classe di fianco Hinata veniva interrogata di nuovo in storia.
-Bravissima Hinata. Ti metto un altro dieci. La tua esposizione era perfetta. Ora puoi sederti.
 
Nel pomeriggio Hinata si stava allenando nel tiro con l’arco quando vide la preside Tsunade che parlava con l’allenatrice Shizune. Sembrava che gli dicesse qualcosa di urgente. Infatti dopo pochi minuti l’allenamento fu interrotto e Shizune corse via con la preside.
Le ragazze del club di tiro con l’arco tornarono tutte a casa alle tre. Mentre Hinata andò ad osservare gli allenamenti di kendo dopo essersi rimessa la divisa della scuola.
-Ragazzi oggi abbiamo una spettatrice sugli spalti della palestra. Che bocconcino- disse Kiba.
-Kiba arrotola quella lingua che hai cacciato fuori. Devi allenarti seriamente se vuoi battere gli avversari- disse Asuma.
-Va bene sensei.
-Kiba hai proprio ragione quella ragazza è molto carina e guarda che curve nei punti giusti.
-Kabuto allenati se non vuoi che ti sbatta fuori la squadra di kendo- strillò Asuma.
-Sì, sensei.
-Vedete una ragazza e vi bloccate. Cosa farete durante il campionato? Sarà pieno di ragazze che vi guardano e gridano. Dovete restare concentrati o vi faccio restare in palestra fino alle undici di questa notte.
-Noooo- gridarono in coro gli studenti del club.
Sasuke chiese a Asuma di fare una pausa che gli venne concessa subito. Il ragazzo sembrava essere l’unico che si allenasse seriamente.
-Hinata come mai sei qui?
-Shizune ha sospeso gli allenamenti perché è stata chiamata urgentemente dalla preside. Disturbo?
-Per niente. Dovranno abituarsi a combattere con altre persone intorno. Non fare caso ai loro commenti.
-Va bene. Vuoi dell’acqua?
-No, grazie. Hinata ieri Sakura e Ino ti hanno fatto domande su di me?
-Sì. Mi hanno chiesto i tuoi piatti preferiti.
-Sapevo che non potevano averli indovinati da sole. Oggi mi hanno portato delle frittate e delle polpette di riso fatte da loro. Mi hanno quasi costretto a mangiarle. Per fortuna Naruto si è messo in mezzo e le ha distratte. Sono riuscito a scappare e a mangiare in cortile.
-Ecco perché ti ho visto correre dalla finestra delle mia aula. Perdonami forse non dovevo dirgli niente. Ma hanno insistito tanto.
-Hinata loro parlano con te solo per sapere i miei gusti vero?
-No, parliamo anche degli allenamenti.
-Hinata sei troppo buona con gli altri. Ora devo tornare ad allenarmi. Fra un’ora avrò finito. Mi aspetti?
-Certo. Mi piace vedere come ti alleni.
-Ehi Naruto come mai Sasuke conosce quella sventola?
-Kabuto modera il linguaggio. Se ti sente Sasuke ti fa passare la voglia di parlare con una bastonata sulla testa. Non so chi è quella ragazza. Mi dispiace.
-Chiederò a Shikamaru domani in classe.
 
Finiti gli allenamenti Hinata andò fuori la palestra ad aspettare Sasuke.
Negli spogliatoi maschili Kabuto si cambiò in fretta e uscì di corsa per presentarsi alla ragazza misteriosa.
-Ciao bella. Io sono Kabuto. Faccio la stessa classe di Sasuke e sono anche io un membro della squadra di kendo. Chi aspetti tutta sola qui fuori?
-Aspetto Sasuke.
-Non capisco cosa abbia lui di tanto speciale. Tutte le ragazze gli corrono dietro. Tu sei una sua spasimante? Dimenticalo Sasuke non ama essere accerchiato dalle ragazze.
-Scusi ma io …
-Io cosa bellezza? Balbetti perché ti stai invaghendo del sottoscritto?
-Kabuto lasciala in pace. Mi sembrava strano che fossi corso fuori troppo in fretta.
-Sasuke non scocciarmi. Voglio parlare con la pupa.
-Non definirla con quel nomignolo. Lei non è interessata. Arrivederci Kabuto. Non gironzolarle intorno o te la faccio pagare durante gli allenamenti di kendo.
Hinata e Sasuke si allontanarono verso l’uscita del cortile della scuola.
-Hinata ti ha fatto qualcosa?
-No, grazie per essere intervenuto. Era un ragazzo molto insistente.
-Se ti ronza intorno devi dirmelo subito. Kabuto è un ragazzo a cui piace divertirsi con le ragazze. Non mi piace per niente come si comporta.
-Mi ha fatto venire i brividi.
-Non ti darà più fastidio. Ora si torna a casa.
Hinata e Sasuke arrivarono davanti casa.
-Questa sera sono sola. Vuoi cenare a casa mia. Preparerò uno dei tuoi piatti preferiti se vuoi?
-Non posso questa sera. Mio padre ha detto che porterà a casa un suo collega e ci vuole tutti in casa. Vuole farcelo conoscere. Ci vediamo domani mattina.
-A domani Sasuke.
Hinata entrò in casa e chiuse la porta a chiave. Per sentirsi sicura controllò che tutte le finestre fossero chiuse.
Poi si mise in salotto a fare i compiti. Dopo un’ora aveva terminato tutti gli esercizi e andò a prepararsi un panino per cena. Non aveva voglia di cucinare solo per lei e optò per un panino al prosciutto.
Erano le nove quando Hinata andò a dormire.
 
Il giorno dopo
-Hai dormito bene dolce Hinata?
-Sì. Hai passato una bella serata?
-Il collega di papà in realtà era un suo vecchio amico di scuola. Hanno parlato per tutta la sera dei vecchi tempi. Una vera noia.
-Sasuke sei davvero fortunato. Non mi sto lamentando della mia famiglia. Voglio bene a mio padre e mia sorella ma a volte mi sento sola.
-Se ti senti sola puoi chiamarmi in qualsiasi momento e io correrò da te.
-Sasuke non posso dipendere sempre da te. Prima o poi ti fidanzerai con una bella ragazza e non avrai più tempo per badare alle mie paranoie.
-Hinata non dire queste cose. Avrò sempre tempo per te.
-Sasuke immagini la tua futura fidanzata quando scopre che corri da un’altra ragazza. Ti chiederà sicuramente di scegliere. Molte ragazze sono gelose.
-Allora non mi troverò nessuna fidanzata.
-Sasuke non puoi comandare l’amore. Quando ti piace una persona, provi un sentimento così forte che ti spinge a stare con lui o con lei. Prima o poi troverai la ragazza adatta a te. Sei un ragazzo fantastico e sono sicura che da qualche parte c’è una ragazza che ti attende.
-Hinata sei troppo gentile nei miei confronti. Sai che io a volte ho un caratteraccio e sono scorbutico.
-E hai una faccia serissima. Nessuno riesce a farti sorridere quando fai quella faccia.
-Hinata mi stai prendendo in giro?
-No, sei buffo.
-Finalmente ti rivedo sorridere.
Arrivati a scuola Sasuke salutò Hinata e le diede appuntamento per le cinque.
-Fatti valere negli allenamenti.
-Farò del mio meglio capitano Sasuke.
Sasuke entrò in classe con un sorriso stampato in faccia. Shikamaru non lo vedeva mai con quella strana espressione.
-Sasuke sembra che abbia appena avuto l’illuminazione del secolo. Cosa ti prende?
-Nulla Shikamaru. Una persona mi ha fatto ridere per quanto è buffa.
-Sasuke a volte non ti capisco. Levati quel ghigno felice dalla faccia, arriva Kabuto è da questa mattina che mi domanda chi è la ragazza con cui arrivi a scuola.
-Allora Sasuke chi è la bella fanciulla con cui arrivi a scuola e che ti aspetta all’uscita dagli allenamenti?
-Non sono affari tuoi Kabuto.
-Non è la tua fidanzata o me l’avresti detto chiaramente. Quindi posso provarci.
-Dimenticala. Lei non è come le altre con cui ti sei divertito. Non disturbarla o faremo i conti durante gli allenamenti di kendo. Sai che non scherzo mai.
-Non mi fai paura. Meritavo più io il posto di capitano. Purtroppo il maestro Asuma si è fatto abbagliare dalle tue doti fisiche.
-Piantala di infastidire Sasuke. Sei sempre troppo insistente con le persone.
-Shikamaru non ti mettere in mezzo. Potresti farti male visto che non hai grandi doti fisiche.
-Uh che paura. Kabuto non mi hai mai spaventato. Sta arrivando il professor Sarutobi, ti conviene tornare al tuo posto.
Kabuto andò a sedersi al suo banco molto scocciato. Sasuke e Shikamaru riuscivano sempre a cavarsela contro di lui. Non li sopportava proprio.
 
Nel pomeriggio le ragazze del club di tiro con l’arco si stavano cambiando per gli allenamenti nello spogliatoio femminile quando sentirono un rumore venire dall’esterno.
-Ino perché non vai a controllare cosa era quel rumore?
-Sakura vai tu se ci tieni.
-Tranquille ragazze vado io visto che sono già in divisa da tiro con l’arco.
Hinata andò fuori ma non vide nessuno.
-Mi dispiace ma fuori non c’era nessuno. Forse qualcuno passando qui davanti ha urtato contro la porta.
-Forse hai ragione- disse Ino.
-Andiamo ad allenarci prima di diventare paranoiche- disse Sakura.
Sasuke nascosto dietro lo spogliatoio femminile teneva un ragazzino stretto per la maglietta.
-Chi sei tu? Perché spiavi le ragazze nello spogliatoio?
-Sono un membro del club di fotografia. Il nostro capo ci ha ordinato di scattare delle foto imbarazzanti alle ragazze.
-Tu sei Suigetsu della classe di Hinata. Perché fai certe cose? Non dovresti obbedire a certi ordini.
-Lo so ma il capo ci ha costretti. Ha detto che il club sarebbe stato chiuso se non avessimo fatto qualche scatto interessante.
-Si può sapere chi è il vostro capo al club?
-Il tuo compagno di squadra Kabuto. Frequenta anche il nostro club.
-Suigetsu non ti azzardare più a fare certe foto.
-Va bene Sasuke. Credo che sarò costretto a lasciare il club dopo che Kabuto saprà che ti ho detto tutto.
-Perché non ti iscrivi al club di atletica. Hinata mi ha detto che sei un ottimo atleta.
-Davvero? Non ci avevo mai pensato al club di atletica. Grazie per il consiglio.
-Kabuto questa volta ha esagerato. Come fa a coinvolgere dei ragazzi più piccoli nelle sue trovate. È davvero meschino.
Sasuke tornò ai suoi allenamenti di kendo e quel pomeriggio il suo avversario era proprio Kabuto. Gli avrebbe dato una bella lezione.
-Kabuto come fai a coinvolgere dei ragazzi più piccoli di te nelle tue sporche macchinazioni. Dovresti essere un esempio per loro.
-Non so di cosa tu stia parlando. Preparati a essere sconfitto dal sottoscritto.
Sasuke e Kabuto si scontrarono molto duramente. Asuma non aveva mai visto Sasuke tanto arrabbiato. Non poteva vederlo in faccia ma si sentiva che era molto nervoso. Era uno scontro durissimo.
-Ho scoperto che fai parte del club di fotografia. Perché fai delle foto imbarazzanti alle ragazze?
-Io non miravo a tutte le ragazze. Volevo solo qualche scatto della tua amica Hinata. Sakura e Ino mi hanno detto che fa parte del loro club.
-Non provarci mai più.
Sasuke riuscì a colpire due volte Kabuto dopo trenta minuti e Asuma lo dichiarò vincitore.
-Non devi avvicinarti mai più a Hinata. Lei non è quel tipo di ragazza. Suigetsu si sarà già iscritto al club di atletica. Così avrai uno schiavetto in meno.
-Sei un vero bastardo Sasuke.
-Se non lasci stare i miei amici vedrai veramente quanto posso essere bastardo.
Sasuke andò a cambiarsi poiché gli allenamenti erano terminati.
Hinata lo aspettava nel cortile della scuola.
-Come sono andati gli allenamenti?
-Bene Hinata. Ho dato una bella lezione a Kabuto. Se la meritava.
-Ha fatto qualcosa di brutto?
-Ha tentato di farvi fotografare nello spogliatoio. Ho scoperto che Kabuto fa parte anche del club di fotografia. Non ti preoccupare ho distrutto il rullino con le vostre foto. Non era una macchinetta digitale.
-Grazie Sasuke. Allora c’era veramente qualcuno fuori il nostro spogliatoio. Se non fossi intervenuto tu le nostre foto sarebbero state viste da tutta la scuola. Grazie.
-Non permetterei mai a quel verme di vederti senza vestiti.
Sasuke e Hinata arrivarono davanti le loro case.
-Hinata sei sola in casa?
-Sì, mio padre torna domani sera. Vuoi venire a cena?
-Volentieri. Non vedo l’ora di assaggiare i tuoi piatti. Sei un’ottima cuoca.
-Grazie. Ti aspetto per le sette?
-Va benissimo per me. A dopo dolce Hinata.
-A dopo Sasuke.
Hinata andò dentro casa e corse a farsi una doccia. Voleva essere al meglio per la cena con Sasuke. Tirò fuori dal suo armadio il vestito più bello che aveva e poi corse a cucinare alcuni dei piatti preferiti da Sasuke.
Alle sette in punto Sasuke suonò al campanello di casa Hyuga.
-Puntuale come sempre Sasuke.
-Hinata stai benissimo con quel vestito.
-Grazie. Entra pure.
Hinata fece accomodare Sasuke a tavola e servì la cena.
-Hinata hai preparato un antipasto di pesce come piace a me. Sei fantastica.
-Come primo piatto ti ho fatto i ravioli al vapore ripieni di polpa di granchio.
-Riesci sempre a sorprendermi.
Finita la cena Sasuke e Hinata rimasero a parlare nel salotto fino alle nove di sera. Poi Sasuke sentì la porta di casa Hyuga aprirsi.
-Hinata oltre a te e tuo padre chi ha le chiavi di casa?
-Hanabi ma è dai nonni.
-Hinata sono tornato prima.
-Mio padre è tornato in anticipo.
-Sei qui nella sala a non fare niente. Non hai qualcosa da mettere in ordine.
-No, papà. Ho fatto tutte le pulizie di casa. Vuoi che ti prepari qualcosa per cena?
-No, ho mangiato con un collega. Sasuke non è tardi per stare in casa altrui. Domani c’è scuola dovresti andare a casa.
-Scusi se mi sono trattenuto così a lungo. Ci siamo messi a parlare dei nostri allenamenti.
-So che sei diventato il capitano della squadra di Kendo. Complimenti!
-Grazie signore.
-Hinata dovresti prendere esempio da lui. Prova ad allenarti più duramente e magari un giorno diventerai brava come il tuo amico.
-Va bene papà.
-Se mi permette signore, vostra figlia si è allenata molto negli ultimi mesi.
-Sasuke non devi proteggerla. So che mia figlia non è forte nel tiro con l’arco. Perde troppo tempo a chiacchierare con gli amici e a leggere. Almeno a scuola se la cava bene.
Sasuke vide che Hinata tratteneva le lacrime. Sapeva che la ragazza si sentiva a pezzi per aver deluso il padre. Hiashi era veramente troppo severo con la figlia.
Sasuke salutò Hinata e uscì dalla casa.
-Ti avevo detto di non perderti in chiacchiere inutili e di passare più tempo ad allenarti e a studiare.
-Papà ho solo invitato Sasuke a cena. Oggi a scuola mi sono allenata per molte ore.
-Ragazzina non osare rispondermi.
Hiashi tirò uno schiaffo a Hinata e la fece cadere a terra.
-Vado in camera mia. Metti in ordine la cucina e vai a letto.
Sasuke aveva dimenticato il suo giubbotto a casa di Hinata. Visto che era ancora in giardino decise di andarlo a prendere. Suonò al campanello ma non aprì nessuno. Girando la maniglia notò che la porta era aperta. Chiese permesso e entrò in casa. Il ragazzo trovò Hinata per terra in salotto. Era sconvolta e in lacrime.
-Hinata cosa è successo?
-Niente. Sto bene.
-Tuo padre ti ha rimproverata di nuovo dopo che sono uscito?
-Sì, ma me lo sono meritata. Dovevo allenarmi di più.
-Hinata non puoi sforzarti troppo. Fai già tantissimo.
Poi Sasuke notò la guancia rossa di Hinata. Si notava perché Hinata aveva una pelle bianchissima e il rossore era evidente.
-Hinata cosa hai fatto alla guancia?
-Niente. Ora devo pulire la cucina.
-Hinata tuo padre ti ha picchiata?
-No, mi ha solo dato uno schiaffo perché gli ho risposto male. Non è colpa sua.
-Hinata non devi giustificarlo.
Sasuke strinse Hinata e la lasciò sfogare. La ragazza pianse per venti minuti sulla spalla di Sasuke poi si calmò.
-Mi dispiace Sasuke ti ho bagnato la maglietta.
-Non importa. Ora ti aiuto a sistemare la cucina e poi vado a casa.
-Grazie.
Sasuke e Hinata sistemarono tutto e poi il ragazzo tornò a casa sua.
Quando entrò in casa Uchiha, Itachi notò che il ragazzo era molto arrabbiato.
-Sasuke è successo qualcosa a casa di Hinata?
-No, vado a dormire.
Sasuke aveva promesso a Hinata di non dire niente a nessuno. La ragazza si vergognava perché pensava di essere l’unica colpevole dell’ira del padre.
Itachi entrò in camera di Sasuke e si sedette su una sedia.
-Vuoi dirmi cosa è successo?
-Non posso Itachi. Le ho promesso di non parlarne con nessuno.
-Hai promesso qualcosa a Hinata. È qualcosa di brutto?
-Sì, quel bastardo non fa che trattarla male. Hinata non merita tanta cattiveria.
-Ho capito fratellino. Il padre di Hinata l’ha di nuovo rimproverata.
-Questa volta ha fatto di più. Lo detesto. Come può trattare in modo tanto crdele una ragazza dolce come Hinata- disse Sasuke dando un pugno sul letto.
-Dormi fratellino, ne hai bisogno.
Itachi aveva capito tutto. In più sapeva da tempo che Sasuke provava qualcosa per Hinata. Lui non poteva intervenire, Sasuke doveva accorgersi da solo dei suoi sentimenti profondi come un oceano per Hinata.

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Capitolo 3
*** Le prime gare di kendo ***


Erano le sei di mattina e Sasuke si stava allenando nella palestra dietro casa. Doveva sfogarsi e si era alzato prima del solito.
-Sasuke sei ancora nervoso?
-No, Itachi. Devo solo sfogarmi un po’.
-Ho notato che hai fatto molti progressi con i colpi sferrati frontalmente. Stai diventando davvero bravo. Spero tu vinca al campionato scolastico di kendo.
-Come mai mi fai tutti questi complimenti?
-Te li meriti. Ti sei impegnato molto negli ultimi mesi.
-Grazie. Ora vado a farmi una doccia e poi faccio colazione. Non voglio uscire tardi da casa e far aspettare Hinata.
-Corri fratellino. Credo che oggi dovrai farla ridere per tirarla su di morale.
-Cosa? Tu hai capito tutto?
-Certo. So che Hinata è triste perché il padre la tratta come un’inetta nonostante lei si impegni tanto a scuola e negli allenamenti. Tu sai anche qualche altra cosa sul conto di Hinata vero?
-Non posso parlare. Ora torno in casa. A stasera Itachi.
-Mi raccomando impegnati a scuola.
-Lo so Itachi.
Sasuke corse a farsi la doccia e si vestì in fretta. Mangiò dei cereali per colazione, salutò la madre e poi uscì di casa.
-Mi aspetti da tanto Hinata?
-No, sono qui fuori solo da cinque minuti. Hai fatto tardi per allenarti?
-Sì, mi sono alzato alle cinque e trenta per allenarmi nei colpi frontali. Non li ho ancora perfezionati. Fra due giorni inizia il campionato scolastico e non mi sento sicuro quando sferro alcuni colpi.
-Vedrai che farai una bellissima figura al campionato. Posso venire a fare il tifo per te?
-Sei l’unica che mi ha chiesto il permesso. Sakura e Ino verranno a scocciarmi urlando come pazze. Tu sei la benvenuta.
-Allora non dovrò urlare così non perdi la concentrazione.
-Tu puoi strillare quanto vuoi. La tua voce è musica per le mie orecchie.
-Sasuke non esagerare, non sono mica una cantante.
-Ci sarà un motivo se il club di canto ti voleva nel coro della scuola.
-Sai anche questo? Come fai a sapere tutte queste cose?
-Shikamaru ha un amico nel club di canto e mi ha detto che ti ha proposto di entrare nel coro dopo che ti ha sentita nell’aula di musica. Ha detto che suonavi il piano e cantavi benissimo.
-Non posso accettare di entrare in un altro club. Ho troppi impegni con il club di tiro con l’arco e non ci voglio rinunciare. Sai quanto mi piace tirare con l’arco.
-Sei bravissima. Non capisco ancora perché non ti hanno fatta entrare in squadra.
-Sasuke ne abbiamo già parlato tante volte. Sono ancora inesperta. Per me è un traguardo essere arrivata come riserva. Ci sono altre ragazze che sono rimaste escluse e si sono demoralizzate. Io non mi arrenderò mai. Voglio entrare in squadra l’anno prossimo e mi impegnerò con tutte le mie forze.
-Hinata sei un tornado. Siamo arrivati a scuola. Ci vediamo oggi pomeriggio. Accidenti ho scordato il cestino del pranzo. Mi comprerò un panino al banchetto fuori il cortile durante la pausa pranzo. A dopo Hinata.
-A dopo Sasuke. Buona lezione!
Hinata entrò in classe e vide il professor Kakashi che scriveva sulla lavagna. Era strano, il professore non era mai arrivato prima del suono della campanella. Poi vide che in classe erano tutti agitati.
-Cosa succede Suigetsu?
-Il professor Kakashi oggi farà una verifica a sorpresa. Guarda l’ha appena scritto alla lavagna.
Hinata si rilassò dopo aver letto sulla lavagna verifica di letteratura antica. Meno male che aveva studiato dalle dieci a mezzanotte.
 
Intanto Sasuke era entrato in classe e aveva trovato Sakura che scriveva sul suo banco.
-Sakura il banco è una proprietà della scuola non dovresti scriverci sopra.
-Sasuke si cancella con una semplice gomma.
-Perché disegni dei cuori sul mio banco.
-Sasuke non fare il finto ingenuo. Lo sai perché disegno dei cuori.
-Sakura torna al tuo banco è arrivato il professor Iruka.
Sasuke era stanco di dover lottare con Ino e Sakura ogni mattina lo riempivano di chiacchiere sul loro futuro insieme.
 
Durante la pausa pranzo
Sasuke stava per uscire dalla sua aula quando Hinata lo bloccò davanti la porta.
-Sasuke alla seconda e alla terza ora avevo economia domestica e abbiamo preparato delle polpette di riso. Ne sono avanzate molte nel mio gruppo e te le ho portate. So che hai dimenticato il tuo cestino del pranzo.
-Grazie Hinata. Quante ne hai portate?
-Sono cinque polpette di riso. Devi mangiare molto visto che dopo hai gli allenamenti. Ora torno in classe a mangiare con le mie amiche. A dopo Sasuke.
-A dopo.
Sasuke andò a sedersi al banco e Naruto corse a sedersi vicino a lui.
-Naruto queste polpette sono mie. Sei sempre affamato. Ti sei appena mangiato tre panini.
-Dai Sasuke. Dammi una polpetta di riso, so che la tua amica cucina bene.
-Va bene. Prendi. Ma non scocciarmi più.
Sasuke mangiò le sue polpette e poi vide Naruto con gli occhi che brillavano.
-Cosa c’è adesso?
-Sono squisite. Devo pagare la tua amica per farmi preparare il pranzo un giorno.
-Non scocciare Hinata. Ha gli allenamenti e lo studio.
-Sasuke sembri un po’ iperprotettivo con lei. Non ti sembra un po’ strano? Shikamaru e io abbiamo visto come hai trattato Kabuto durante gli allenamenti di ieri.
-Quel ragazzo è irritante. Voleva fotografare le ragazze nello spogliatoio e io gli ho dato una lezione durante gli allenamenti. Non l’ho minacciato o altro. Gli ho semplicemente dato una lezione per dirgli di concentrarsi sugli allenamenti invece di andare in giro a disturbare le ragazze.
-Devo dire che era ora che qualcuno lo rimproverasse. A volte mi fa venire i nervi. Si crede il fico della classe e il migliore della squadra di kendo. Asuma lo ha beccato con una ragazza nello spogliatoio maschile durante la sua ispezione e lo ha trattenuto a scuola fino alle otto ieri sera.
-Finalmente qualcuno si è accorto delle cose che fa quel mascalzone.
-Shikamaru tre giorni fa lo ha visto entrare in un albergo in centro con due ragazze.
-Quel maniaco voleva provarci anche con Hinata. Se ci prova di nuovo lo stendo durante gli allenamenti.
-Sasuke posso farti una domanda? Non ti arrabbiare.
-Va bene non mi arrabbierò. Dimmi tutto.
-Hinata è solo un’amica o state insieme?
-Conosco Hinata dalle medie. Si è trasferita nel mio quartiere quando facevo la seconda media. Vive nella casa accanto alla mia.
-Ecco chi salutavi dalla finestra quando sono venuto a studiare a casa tua un mese fa. Siamo amici e nessuno deve provare a farla soffrire.
-Mi arrendo con te è impossibile capirci qualcosa. Non ti confidi neanche con i tuoi amici.
-Naruto io ti ho detto quello che volevi sapere.
 
Nel pomeriggio Sasuke si stava allenando in palestra con Naruto. Quel pomeriggio dovevano affrontarsi in un duello. Asuma dopo il riscaldamento sceglieva chi doveva combattere e chi doveva continuare gli allenamenti singoli. Quel giorno il capitano affrontava il buffone della squadra.
-Naruto in posizione- gridò Asuma.
Sasuke era già pronto da dieci minuti.
-Naruto smettila di fare il buffone e posizionati davanti a Sasuke. Se perdiamo anche questo campionato ti tengo tutti i pomeriggi a scuola fino alla fine dell’anno.
-No, mi risparmi sensei. Sono pronto.
Sasuke e Naruto si affrontarono in uno scontro molto duro. Nessuno dei due dava segni di cedimento. Alla fine Sasuke riuscì a colpire Naruto sul fianco.
-Bravo Sasuke sei riuscito a cogliere alla sprovvista Naruto. Sei stato bravo anche tu Naruto. Vedi che l’allenamento ti fa bene. Ora andate tutti a cambiarivi e tornate a casa. Kabuto resti in palestra a sistemare le mazze e le altre attrezzature.
-Come vuole sensei.
Sasuke uscì dallo spogliatoio e raggiunse Hinata fuori il cortile della scuola.
-Come sono andati gli allenamenti?
-Oggi Naruto mi ha fatto sudare. L’ho battuto per un pelo. Il tuo allenamento come è andato?
-Bene. Ho fatto otto centri su dieci per i bersagli più vicini. Quando la maestra Kurenai ha allontanato i bersagli ho fatto sette centri. Devo migliorare di molto.
-Ti sottovaluti sempre. Sei migliorata tantissimo.
Sasuke e Hinata si fermarono al supermercato prima di tornare a casa poiché la ragazza doveva fare la spesa.
-Sei sicuro di volermi accompagnare al supermercato? Non devi fare i compiti?
-Li farò più tardi.
Hinata cercò di fare la spesa in fretta per tornare a casa il prima possibile. Non voleva fare perdere tempo a Sasuke.
-Ecco ho pagato tutta la spesa.
-Porto io le buste.
-Sasuke sono quattro buste. Dammene una per favore, sono pesanti.
-Sono leggere per me.
Arrivati davanti casa Hinata ringraziò Sasuke e lo salutò. Poi si chiuse in casa a fare i compiti. Per fortuna suo padre non era in casa e non l’avrebbe rimproverata per essere tornata tardi.
 
Dopo due giorni
Quel giorno iniziava il campionato scolastico di kendo. Hinata si svegliò alle sei per preparare il cestino del pranzo per due persone, acqua per due persone, asciugamani, tovaglia, tovaglioli e un cartellone per fare il tifo per Sasuke. La ragazza non voleva deconcentrare Sasuke e aveva deciso di scrivere qualcosa su un cartellone. Sapeva che poche parole per Sasuke erano tanto. Lui una volta le aveva detto che si può incoraggiare una persona anche con poche semplici parole.
Hinata uscì di casa alle otto. Quel giorno la scuola era chiusa per l’inizio del campionato scolastico di kendo. Gli incontri di kendo si svolgevano nel loro liceo e ci sarebbe stata molta gente.
Gli incontri iniziavano alle nove e Hinata corse alla palestra di kendo della scuola per prendere un posto davanti sugli spalti. Arrivò appena in tempo. Trovò un posto dietro sulla seconda panca dietro dove si sedevano gli sportivi del suo liceo. Purtroppo sulla prima panca c’erano Sakura e Ino che già strillavano come pazze.
-Sakurina sei venuta a fare il tifo per me. Grazie.
-Ti sbagli Naruto, sono qui per Sasuke.
-Mi fai piangere Sakurina mia. Almeno tu farai il tifo per me Shikamaru?
-Se non mi farai annoiare. Sono seduta sulla prima panca da dieci minuti e già mi annoio. Forse era meglio se mi portavo un libro da leggere.
-Naruto Uzumaki non perderti in chiacchiere, concentrati.
-Sì, maestro Asuma. Ma non strilli così forte spaventerà gli spettatori.
-Silenzio Naruto.
-Maestro Asuma la professoressa Kurenai la cerca laggiù. Vi sta salutando con la mano.
-Naruto togliti quel ghigno dalla faccia e scaldati. Vale anche per te Kiba. Ti ho visto mentre ridevi.
Asuma corse a salutare Kurenai e Kiba e Naruto ne approfittarono per mettersi a parlare con Ino e Sakura.
-Naruto scaldati invece di perdere tempo.
-Sasukino non mi strillare anche tu.
-Non chiamarmi in quel modo.
Sasuke prese Naruto per la casacca da kendo e lo portò vicino la panchina.
-Due giri della palestra Naruto. Muoversi.
-Sì, capitano.
Naruto iniziò a correre e Sasuke notò che Hinata era arrivata in palestra. Il ragazzo la salutò con la mano e lei rispose con un sorriso. Era davvero bella quando sorrideva in quel modo.
Naruto aveva appena finito i suoi giri di corsa e gli incontri stavano per iniziare.
Il primo scontro era tra Naruto e Kankuro del liceo maschile della città. Naruto ebbe molte difficoltà a battere l’avversario perché prevedeva tutte le sue mosse. Alla fine Naruto riuscì a batterlo con un colpo sul fianco e uno sul braccio.
-Bravo Naruto. Ora siediti in panchina e fai il tifo per i tuoi compagni.
Il secondo incontro prevedeva lo scontro tra Kabuto e Neji del liceo maschile. Lo scontro durò pochi minuti e Kabuto perse.
-Kabuto ti sei fatto battere con tre colpi. Non hai schivato nemmeno un attacco. Si può sapere cosa ti prende? La prossima volta sarà Kiba a combattere al tuo posto. Devi imparare la lezione.
-Sensei l’avversario era molto forte.
-Kabuto non hai fatto il minimo sforzo per schivare i colpi. Ho guardato attentamente lo scontro. Nei prossimi incontri non gareggerai.
Sasuke si preparava per l’ultimo incontro della giornata. Era uno scontro durissimo. Sasuke doveva affrontare il capitano della squadra del liceo maschile. Il suo nome era Gaara e tutti sapevano che era molto forte. Era il campione provinciale in carica e per Sasuke non sarebbe stato uno scontro facile. Prima di salire in pista Sasuke si girò verso Hinata e lesse il cartellone. Hinata aveva scritto forza capitano, sei sempre molto forte.
Sasuke sapeva che Hinata non si era sbilanciata con il cartellone perché voleva vederlo in finale. Lei gli aveva detto che gli avrebbe fatto un cartellone con una frase magica se arrivava in finale. Ora Sasuke aveva un incentivo in più per vincere. Adorava leggere le frasi a sorpresa che le scriveva la ragazza. Quando la sera andava a dormire adorava ricevere i messaggi con le frasi di Hinata.
Lo scontro tra Sasuke e Gaara durò quindici minuti. Nessuno dei due sembrava mollare. Alla fine Sasuke riuscì a trovare un varco nella difesa di Gaara e lo colpì sul petto.
Alla fine dello scontro il giudice dichiarò la squadra di Asuma come vincitrice della prima giornata di gare di kendo.
Naruto corse a congratularsi con Sasuke mentre Ino e Sakura correvano ad abbracciarlo.
-Sakura perché non abbracci anche me?
-Non mi interessi Sasuke. Però meriti un bacio sulla guancia per aver vinto.
-Evviva.
Sasuke si scrollò di dosso Ino e Sakura e andò alla panchina per raccogliere le sue cose.
-Complimenti Sasuke. Ti sei battuto bene contro Gaara. Grazie a te e Naruto ci siamo qualificati per la prossima gara.
-Grazie maestro Asuma.
-Ora vai a cambiarti. Sicuramente qualcuno ti sta aspettando per il pranzo.
Sasuke raccolse le sue cose e corse verso lo spogliatoio.
Intanto Hinata era corsa fuori perché aveva visto Kabuto che rubava il cellulare dal borsone di Sasuke.
-Ehi aspetta un attimo. Restituisci subito il cellulare a Sasuke.
-Cosa vuoi fare ragazzina? Vuoi correre da Sasuke a dirgli che il lupo cattivo gli ha preso il cellulare. Voglio solo dare un’occhiata ai suoi messaggi.
-Non puoi violare la sua privacy.
-Ragazzina hai paura che scopra che Sasuke se la fa con qualche bella pupa e lo metta in imbarazzo.
-Sasuke è un ragazzo gentile, non lo offendere con le tue parole.
-Ragazzina per caso hai una cotta per Sasuke?
Hinata riuscì a strappare il cellulare dalla mano di Kabuto e cercò di correre via. Purtroppo Kabuto la raggiunse subito e l’afferrò per un polso.
-Lasciami mi fai male.
-Ora io e te andiamo in un albergo e ci divertiamo insieme.
-Lasciami subito.
-Sai che la divisa scolastica ti dona. La gonna fino al ginocchio fa intravedere una parte delle tue belle gambe.
-Con me i complimenti non servono. Sasuke mi ha detto che ti diverti solo con le ragazze e poi le scarichi. Lasciami, mi stai facendo male al polso.
-Vieni qui così ti bacio su quelle belle labbra.
-Noooo. Non voglio.
All’improvviso Kabuto venne colpito alla gamba da una pallina da tennis.
-Chi è stato a lanciare questa pallina?
-Io. Lascia subito andare Hinata o vado dalla preside a dirle che abbiamo un ladro nella scuola.
-Non finisce qui Sasuke.
Sasuke si avvicinò a Hinata e la strinse forte.
-Tutto bene?
-Grazie. Se non fossi arrivato in tempo non so cosa mi avrebbe fatto.
-Tranquilla, non permetterò a nessuno di farti male. Non dovevi rincorrerlo per il mio cellulare.
-Lui voleva minacciarti cercando qualcosa sul tuo cellulare, non potevo permetterlo. So che non nascondi niente ma non voglio che qualcuno violi la tua privacy.
-Sei stata molto coraggiosa Hinata. Grazie.
-Ecco il tuo cellulare. Ora ti va di pranzare con me? Ho il pranzo qui nel cestino e nella mia borsa ci sono delle bibite.
-Accetto volentieri. Sai che non resisto ai tuoi manicaretti. Ma dobbiamo andare a mangiare nel parco vicino casa nostra. Ci sono Sakura e Ino che mi seguono ovunque.
-Allora andiamo al parco.
Involontariamente Sasuke prese per mano Hinata e insieme andarono fuori la scuola. Li aspettava uno splendido pranzo insieme. Sasuke adorava stare con la ragazza, poteva parlarle di tutto senza temere il suo giudizio. Con lei si sentiva sempre a suo agio. Sasuke iniziava a rendersi conto di provare qualcosa di meraviglioso per Hinata.

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Capitolo 4
*** Il lavoro ***


Sasuke e Hinata arrivarono nel parco vicino casa e stesero la tovaglia su una panchina vuota.
-Va bene mangiare qui o vuoi andare vicino al laghetto?
-Meglio restare qui. Li potrebbero assalirci i piccioni.
-Hai ragione. Sei così bella che anche gli animali vorrebbero essere coccolati da te.
Hinata divenne completamente rossa. Sasuke le faceva spesso i complimenti ma non le aveva mai detto una cosa simile.
-Sasuke sono in divisa scolastica non sono tanto bella.
-Hinata ti sottovaluti sempre. Devi sapere che sei molto carina. Era da tempo che volevo dirtelo. So che tuo padre non ti fa mai complimenti. Quindi te li faccio io i complimenti.
-Veramente nessuno mi ha mai detto che sono carina.
-Neanche i tuoi compagni di classe?
- No.
-Allora da oggi sarò io a farti degli apprezzamenti.
-Sasuke sei stato bravissimo nell’incontro.
-Sto bene con la divisa da kendo?
-Sembri un principe con la spada.
-Grazie. Di solito sto meglio con la divisa sportiva che con questa uniforme della scuola. La cravatta stringe troppo. Ora la levo, tanto siamo fuori la scuola.
-Sei carino anche con l’uniforme della scuola.
-Anche tu mi riempi di complimenti oggi. Sei gentile. Cosa hai preparato di buono?
-Frittata, panini con hamburger, insalata e torta di mele. Ora ti prendo l’acqua. Ahi.
-Hinata cosa è successo?
-Mi fa un po’ male il polso sinistro.
-Quel bastardo di Kabuto ti ha fatto uscire un livido. Ecco indossa il mio polsino e tieni fermo il braccio. Entro due giorni il dolore passerà del tutto. Non sforzare troppo il polso negli allenamenti.
-Va bene capitano.
-Bello il cartellone. Non vedo l’ora di leggere quello della finale.
-Sei già sicuro di arrivare in finale. Come mai?
-Diciamo che ho fiducia in me stesso e nella mia squadra.
-Sono contenta che tu abbia tanta fiducia nei tuoi compagni. È bello sapere che sei circondato da amici che ti vogliono bene. Verrai a vedere le gare di tiro con l’arco fra due settimane. Lo so che io starò solo in panchina ma sarei felice se tu venissi a incitare la squadra.
-Verrò solo per vederti indossare la divisa del club di tiro con l’arco.
-Mi hai già vista indossare la divisa del club.
-Non fa niente. Mi piace vederti con quella divisa. Ormai sei una campionessa e non vedo l’ora di vederti tirare.
-Sasuke dimentichi che sono solo una riserva.
-Se qualcuno fa troppi errori Shizune può decidere una sostituzione per quello ci sono le riserve.
-Non accadrà una cosa simile. Le mie compagne di squadra sono molto brave.
-Vuoi dire che Sakura l’appiccicosa è tanto brava.
-Sì. Shizune la riprende spesso perché parla troppo con Ino durante gli allenamenti ma è forte con l’arco.
-Quella ragazza in classe non fa altro che stare attaccata al mio banco. Non la sopporto.
-Forse gli piaci.
-Lei non mi piace per niente. Naruto le fa la corte da sei mesi e lei non si accorge di niente.
-Da come urlava questa mattina è cotta di te.
-Sono scappato dalla scuola proprio per non essere costretto a pranzare con lei e Ino. Nel parco si sta così in pace. Il pranzo era ottimo. Manca solo la torta di mele.
-Ecco la tua porzione.
-Tu non mangi il dolce.
-Devo mantenere gli zuccheri sotto controllo. Sakura mi ha riferito che Shizune le ha detto che ho messo su peso. Prima delle gare devo perdere almeno tre chili. Se me lo dice l’allenatrice devo obbedire.
-Hinata sei perfetta così. Non capisco perché Shizune abbia detto una cosa del genere. Non mi sembra il tipo.
-Non ti preoccupare Sasuke riuscirò a perdere quei chili.
-Non devi stancarti troppo, non voglio vederti crollare. So che studi tanto, ti alleni e svolgi da sola le faccende di casa.
-Hanabi deve studiare e ha gli allenamenti di Karate. Non posso disturbarla con i lavori domestici.
-Hinata sei troppo buona.
-Sasuke quella laggiù non è Sakura.
Sasuke divenne più bianco del solito.
-Dove?
-Vicino al laghetto con Ino. Sembrano cercare qualcosa o qualcuno.
Sasuke raccolse tutte le cose e le infilò nel cestino del pranzo. Poi spinse Hinata nei cespugli e si nascose anche lui. Pensò anche a mettere il cellulare silenzioso.
-Non posso crederci sono venute a cercarmi vicino casa.
-Sasuke ci siamo nascosti per non farci vedere da loro.
-Non voglio che mi vedano con te.
Il cuore di Hinata si bloccò sentendo quelle parole. Sembrava che un paletto le si fosse appena conficcato nel petto. Non poteva credere che Sasuke si vergognava di farsi vedere con lei. Forse perché era più piccola o per non sfigurare davanti ai suoi compagni di classe. Alla fine poteva anche capirlo, chi avrebbe potuto farsi vedere con una ragazza incapace e imbranata come lei.
Hinata raccolse le sue cose e corse via facendo attenzione che le compagne di classe di Sasuke non la vedessero.
-Hinata dove vai?
Sasuke le corse dietro fino a casa ma lei era già rientrata.
-Hinata cosa ti è successo?
Sasuke rientrò in casa per studiare e ripensò alla reazione di Hinata. Doveva aver sbagliato qualcosa con lei.
All’ora di cena Itachi rientrò a casa e trovò Sasuke che leggeva sul divano.
-Cosa hai combinato fratellino? Hai la faccia di uno che ha fatto qualcosa di sbagliato.
-Non capisco la reazione di Hinata di oggi pomeriggio. Eravamo al parco insieme, ci siamo nascosti perché non volevo farmi vedere dalle mie compagne di classe e lei è corsa via.
-Le hai detto qualcosa di strano?
-Non mi sembra. No, aspetta un secondo.
-Cosa hai detto?
-Sono uno stupido. Mi sono espresso male. Le ho detto che non volevo che mi vedessero con lei.
-Sasuke qualsiasi ragazza sarebbe scappata sentendo una frase del genere. È come se le avessi detto che ti vergogni di stare in sua compagnia in pubblico.
-Sono uno sciocco. Devo chiamarla subito.
Sasuke corse in camera e prese il cellulare. Digitò il nome di Hinata e partì la chiamata.
-Pronto.
-Hinata lasciami parlare prima di attaccare.
-Sasuke mi dispiace per come mi sono comportata. Sono stata una vera bambina. Perdonami, non voglio perdere la tua amicizia.
-Hinata sono io quello che deve chiederti scusa. Tu non hai colpe. Mi sono spiegato male oggi al parco. Io volevo solo dire che non voglio che loro due ci vedano insieme perché ti farebbero molte domande su di me e ti disturberebbero tutti i giorni. Sanno essere insistenti. Non voglio che ti diano fastidio.
-Lo so che volevi solo proteggermi. Sono stata una stupida a scappare via. All’inizio non ho pensato e mi sono sentita ferita.
-Mi dispiace Hinata. Non sei tu la stupida, sono io ad aver fatto un errore. Di solito non dico delle frasi senza riflettere.
-Va tutto bene Sasuke. Sapevo che non volevi ferirmi. Sei una delle persone che mi vuole più bene. Grazie.
-Ci sarò sempre per te dolce Hinata.
-Ora devo attaccare Sasuke. Mio padre mi sta chiamando con insistenza. A domani mattina.
-Fai bei sogni Hinata.
-Grazie Sasuke.
Hinata corse in salotto dal padre che gli disse che doveva trovarsi un lavoro dopo la scuola. Doveva iniziare a imparare cosa significa guadagnarsi da sola il pane.
-Padre ho gli allenamenti il pomeriggio.
-Lavorerai dopo gli allenamenti.
-Devo anche studiare.
-Studierai la notte. Io lo facevo sempre all’università. Lavoravo nell’azienda di tuo nonno e poi studiavo. Da domani ti darò solo i soldi per la mie spese e quelle di Hanabi. Se vorrai comprarti qualcosa per te dovrai guadagnarti i soldi da sola. Io ti pagherò solo le tasse scolastiche. Per le altre spese dovrai lavorare. Dovrai anche pagare la tua parte di bollette. Se non troverai un lavoro ti caccerò in mezzo la strada. Vedrai cosa significa faticare veramente.
-Come vuole padre.
Hinata corse in camera senza mangiare e iniziò a fare tutti i compiti per i giorni seguenti. Doveva portarsi avanti con gli studi se voleva riuscire a fare tutto.
 
La mattina seguente Sasuke aspettò Hinata davanti la porta di casa sua.
-Eccoti finalmente. Questo fiore è per te.
-Sasuke è un iris bianco. Grazie. Corro a metterlo in un vaso e vengo fuori. Ci metto solo un minuto.
-Fai con calma abbiamo tempo per arrivare a scuola.
Hinata uscì di casa e si incamminò con Sasuke verso la scuola.
-Sasuke oggi pomeriggio non posso aspettarti dopo gli allenamenti. Devo andare in centro a fare delle commissioni.
-Non ti preoccupare. Ci rivediamo domani mattina. E poi stasera ti mando un po’ di messaggi.
-Grazie.
Arrivati a scuola i due si salutarono e entrarono nelle rispettive classi.
-Sasukino perché ieri sei scappato dopo la gara? Ti avevo preparato una torta.
-Sakura avevo un impegno importantissimo.
-Sakura lascialo perdere il nostro capitano aveva da fare con la sua pollastrella.
-Kabuto taci.
-Hai già una ragazza. Mi spezzi il cuore.
-Io non ho una ragazza. Non dare retta alle bugie di Kabuto.
-Hai ragione Sasukino. Non posso credere a quel ragazzaccio. Ha spezzato il cuore di alcune mie amiche.
-Allora che era la ragazza nel parco con te?
-Kabuto mi hai spiato per caso?
-No, passavo dal parco per tornare a casa.
-Tu abiti dalla parte opposta della città. La ragazza nel parco era una mia amica. Posso passeggiare con chi voglio.
Il professor Kakashi entrò in classe e distribuì i temi. Li aveva corretti in ritardo a causa dei suoi mille impegni.
-Complimenti Sasuke hai preso un altro dieci.
-Grazie professore.
-Naruto hai fatto progressi. Hai preso sette.
-Davvero? Evviva.
-Naruto non serve che fai tanto baccano per festeggiare un voto alto.
-Scusi professore.
-Kabuto hai preso otto. Dovresti migliorare la descrizione dei personaggi quando parli delle tragedie. Sakura hai preso otto. Ino hai preso otto.
Kakashi distribuì tutti i temi e ancora una volta il migliore era risultato Sasuke.
Intanto nella classe di Hinata il professor Orochimaru spiegava chimica con uno strano esperimento. Per un pelo non esplodeva la classe. Il professore di chimica si spingeva sempre fino al limite e faceva molta paura ai suoi studenti.
-Bene ragazzi. La settimana prossima vi faccio fare un bel compito in classe. Sarà molto difficile quindi studiate. Ah ah. Non credo che qualcuno di voi riuscirà a svolgere tutto il compito di cinque pagine di domande di chimica. Mi divertirò un mondo il giorno della verifica. Adoro vedere le vostre faccina affrante perché non sapete la risposta esatta. Alla settimana prossima.
 
Dopo gli allenamenti Hinata andò in centro per cercare lavoro. Dopo aver girato venti negozi trovò una libreria molto grande. Fuori la vetrina c’era scritto cercasi un aiutante, orario flessibile. Era un lavoro perfetto per lei. Doveva assolutamente convincere il proprietario.
Hinata parlò con un signore anziano che la prese subito come aiutante.
-Cara ragazza inizi da domani. Puoi venire dopo i tuoi allenamenti. Mi hai salvato.
-Non rimarrà deluso signor Jiraya.
-Non ne dubito. A domani.
-A domani signore.
Hinata corse a casa e iniziò a fare i compiti. Era davvero felice di aver trovato un lavoro. Ora suo padre non poteva più chiamarla incompetente e inetta.
Verso le nove Hinata ricevette un messaggio di Sasuke.
-Guarda fuori la finestra.
Hinata si affacciò dopo essersi messa la vestaglia. Non voleva farsi vedere in pigiama da Sasuke. Vide che il ragazzo le mostrava il dieci preso al tema per il professor Kakashi. Come risposta lei le mostrò il dieci preso alla verifica a sorpresa del professore di letteratura.
Sasuke aprì la finestra e iniziò a parlare con Hinata.
-Complimenti! So che la verifica era difficile.
-Grazie. Il tuo tema era davvero bello. Non avevo dubbi sul tuo voto.
Intanto Itachi notò dalla finestra del salotto che Sasuke stava parlando con Hinata. Si vedevano ogni mattina e non erano abbastanza per loro. Potevano chiacchierare per tutta la notte. Erano instancabili.
-Fratellino quando le dirai che la ami. Non vedo l’ora che arrivi quel momento.
Intanto al piano di sopra Sasuke raccontava la sua giornata a Hinata.
-Sei riuscito ancora una volta a scappare da Sakura e Ino.
-Se ce l’ho fatta è merito di Naruto. Buonanotte dolce Hinata.
-Buonanotte Sasuke.
 
Il mattino dopo Sasuke fece aspettare Hinata per dieci minuti. Si era svegliato tardi perché aveva studiato fino alle due di notte.
-Scusa l’attesa Hinata.
-Non ti preoccupare. Sono solo le sette e quaranta. Hai studiato fino a tardi?
-Sì, sono stanchissimo. Oggi il professore di chimica ci farà svolgere una verifica.
-Non ce l’abbiamo la settimana prossima. Il professor Orochimaru è molto severo e a volte fa delle verifiche impossibili.
-Lo so. L’ultima volta ci ha dato una verifica di dieci pagine. L’ho finita un minuto prima del suono della campanella.
-Buona fortuna Sasuke.
-Grazie. Ci vediamo dopo la scuola?
-No, devo andare di nuovo in centro. Ci sentiamo questa sera per telefono.
-Va bene.
Sasuke era preoccupato per Hinata. Non capiva perché si recava sempre in centro dopo le cinque. Non doveva preoccuparsi troppo o avrebbe fatto la figura dell’amico possessivo.
 
Nel pomeriggio Hinata arrivò alla libreria del signor Jiraya alle cinque e trenta. Il padrone la mise subito a sistemare i libri di letteratura inglese. Poi le fece sistemare la sezione di storia antica. Hinata adorava quel lavoro, lei amava i libri e si trovava a suo agio in quel posto.
La ragazza lavorò fino alle otto.
-Hinata questi sono i tuo trenta dollari per oggi.
-Signor Jiraya sono troppi. Non ho lavorato molte ore.
-Te li sei meritati. Senza di te non sarei mai riuscito a sistemare i libri sugli scaffali in alto. Ho un dolore atroce alla schiena e non riesco a salire sulla scala. E poi grazie a te ho incassato più del solito questo pomeriggio.
-Grazie signore.
-Sono io che devo ringraziarti. Ora torna a casa o si farà tardi.
-A domani signore.
Hinata corse a casa e trovò il padre e la sorella molto affamati.
-Hinata dove sei stata fino a questa ora?
-A lavoro padre. Ho guadagnato già trenta dollari.
-Bene. Questi li prendo tutti io per la tua parte di bollette.
-Padre devo comprare delle cose per la scuola con quelli.
-Domani ti pagheranno di nuovo vero? Userai quei soldi per comprare le tue cose.
-Va bene padre.
-Ora sbrigati a preparare la cena.
Hinata preparò la cena per il padre e la sorella e poi andò a studiare. Lei aveva mangiato un’insalata per strada per guadagnare tempo.
Alle nove e trenta ricevette un messaggio di Sasuke.
-Il tuo pomeriggio è andato bene?
-Benissimo. Domani ti racconto tutto.
 
Era mattina e Hinata aspettava Sasuke davanti casa sua.
-Eccomi qua.
-Sasuke sono riuscita a trovare un lavoro in una libreria in centro.
-Hinata perché lavori con tutti gli impegni che hai?
-Mio padre dice che devo guadagnarmi dei soldi per comprare le mie cose e pagare le spese di casa. Vuole che io contribuisca alle spese di casa.
-Deve essere impazzito. Non puoi stancarti tanto.
-Il nuovo lavoro non è stancante. Il padrone del negozio mi ha detto che posso andarci dopo gli allenamenti e la paga è buona.
-Hinata non capisco perché tuo padre ti tratti tanto male. Per favore non ti stancare troppo. Non voglio vederti triste e troppo stanca.
-Non ti preoccupare. Mi basta vederti o sentirti per riacquistare il buon umore.
-Allora ti terrò sotto controllo e continuerò a inviarti tanti messaggi.
-Grazie.
Arrivati a scuola i due si salutarono e si diressero verso le loro aule.
Come ogni mattina Sasuke trovò Ino e Sakura di fianco al suo banco. Ormai la stagione di caccia a Sasuke era aperta. Meno male che spesso Naruto le allontanava da lui.
-Sasuke cosa fai dopo gli allenamenti?
-Naruto devo andare a comprare dei libri in centro. Ho scoperto una meravigliosa libreria piena di libri di tutti i generi. Credo che mi farò una bella scorta di libri.
-Sasuke dopo aver studiato tanto, pensi ancora ai libri.
-Sai che amo leggere.
-Ti regalerò un libro al tuo prossimo compleanno così non dovrò girare venti negozi. Io, Kiba, Ino e Sakura andiamo al karaoke. Non ti va di farci un salto?
-No, preferisco andare in libreria.
-Se non ti conoscessi bene penserei che in quella libreria c’è una commessa super sensuale. Però è impossibile, tu neanche le guardi le ragazze.
 
Nel pomeriggio Hinata corse alla libreria e iniziò a sistemare i libri di letteratura francese che erano arrivati quella mattina. Il signor Jiraya aveva ancora male alla schiena e non doveva assolutamente fare sforzi per ordine del medico.
Alle sei Sasuke trovò la libreria dove lavorava Hinata e ci entrò subito. La ragazza aveva ragione, era un posto fantastico. Sasuke sembrava entrato in un altro mondo.
Poi il ragazzo vide Hinata sulla scala mentre sistemava dei libri sullo scaffale più alto.
-Da qui sotto vedo un bel panorama.
-Cosa?
Sentendo la voce dell’amico Hinata si sbilanciò per l’imbarazzo. Stava per cadere a terra ma Sasuke l’afferrò in tempo.
-Grazie Sasuke.
-Ti ho presa appena in tempo. Non dovresti fare certe cose senza che nessuno regga la scala. Ti sei fatta male?
-No, sto bene. Ora puoi mettermi a terra.
-Non ti sembro il principe di una favola mentre tiene la donzella in pericolo fra le sue braccia.
-Sì, sembri il principe dei furbetti.
-Sempre molto simpatica.
-Grazie per avermi salvata.
-Di niente. Vorrei comprare dei libri, puoi consigliarmi qualcosa?
-Sasuke non devi comprare qualcosa per parlare con me.
-Il padrone del negozio ci guarda. Non vorrei che fraintendesse le mie intenzioni.
-Smettila di scherzare Sasuke. Il signor Jiraya è una brava persona.
-Io voglio comprare qualcosa da leggere. Qualcosa di nuovo.
-Allora perché non provi a leggere “Contro la pena di morte”, “La signora delle camelie” e “Il malato immaginario”.
-Li prendo tutti e tre. Grazie.
Hinata accompagnò Sasuke alla cassa e gli presentò il signor Jiraya.
-Tu devi essere l’amico di cui mi ha parlato tanto Hinata.
-Sono Sasuke Uchiha. Piacere di conoscervi.
-Il piacere è tutto mio. Vedo che hai buon gusto per i libri.
-Me li ha consigliati Hinata.
-Se vuoi ti consiglio di leggere anche “L’arte della guerra”.
-Va bene prendo anche quello. Quanto le devo?
-Sono trenta dollari in tutto. Hinata puoi tornare a casa visto che hai sistemato tutti i libri. Penso io a chiudere il negozio. Ecco i tuoi soldi di oggi.
-Grazie signore. A domani.
Hinata uscì dal negozio con Sasuke e si incamminarono verso casa.
-Strano il signor Jiraya mi ha messo nelle busta cinquanta dollari. Ha di nuovo esagerato. Ho lavorato solo tre ore.
-Forse ti ha incluso nello stipendio la commissione sui libri venduti. Hai venduto qualcosa oggi?
-Ho venduto dieci libri a tre clienti. Il guadagno è stato di duecento dollari perché c’erano di libri sull’arte classica e quelli costano di più.
-Allora il signor Jiraya ti paga anche le commissioni sulle vendite dei libri.
-Sul contratto c’era scritto ma non pensavo che fosse così tanto.
-Sono felice che le cosa ti vadano bene. Oggi non dire a tuo padre dei soldi o ti prenderà anche questi cinquanta dollari.
-Devo comprare delle cose per la scuola e non posso dargli anche questi. Devo nasconderli da qualche parte.
-Ora entra in casa.
-Grazie per essere passato al negozio.
-Tornerò a trovarti la settimana prossima. Domani mattina ci vediamo per le nove così andiamo al parco insieme. Passeremo una splendida domenica mattina insieme. Ti porterò a fare un giro sulla mia bicicletta.
-A domani Sasuke.
-A domani dolce Hinata.
 

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Capitolo 5
*** Una splendida giornata ***


Finalmente era domenica e Sasuke non vedeva l’ora di portare Hinata al parco. Dopo settimane di duri allenamenti e di studio potevano divertirsi un po’. Sasuke sapeva che la ragazza aveva bisogno di una giornata di libertà. Il parco era il posto perfetto per farla rilassare.
Sasuke cacciò dall’armadio il suo jeans migliore, la maglietta che gli aveva regalato Hinata per il suo diciassettesimo compleanno e indossò delle scarpe da ginnastica nere. Doveva stare comodo se voleva portare Hinata in bicicletta.
-Mamma verso le nove vado a prendere Hinata e vado con lei al parco.
-Sasuke sono solo le otto e sei già sveglio. Non ti riposi mai.
-Mamma sei troppo apprensiva. Mi riposerò al parco con Hinata.
-Ah la gioventù. Vuoi che ti prepari il pranzo al sacco.
-No, mamma. Oggi io e Hinata mangiamo al banchetto nel parco. Il signore che ci lavora è molto bravo a cucinare e voglio offrire il pranzo a Hinata.
-Sasuke sei molto gentile con lei. Come mai hai il viso rosso?
-Itachi non stavi dormendo?
-Ho sentito che parlavi di uscire e sono sceso a vedere come mai. Di solito la domenica ti svegli alle nove e poi ti alleni in palestra. Invece oggi esci. Mamma credo che Sasuke abbia qualcosa di strano.
-Tu trovi Itachi. Io vedo solo un ragazzo premuroso che vuole uscire con la sua fidanzata.
Sasuke per poco non si strozzava con i biscotti al cioccolato.
-Mamma che dici. Hinata non è la mia fidanzata.
-Ah capisco. Non ti sei ancora dichiarato.
Itachi si stava divertendo molto. Il fratellino era imbarazzato, non lo aveva mai visto in quello stato.
-Potreste smetterla di prendermi in giro.
-Sasuke è normale che tu sia imbarazzato. Hai diciassette anni e hai scoperto il tuo primo amore.
-Mamma non dire certe cose ad alta voce. Itachi mi prenderà in giro per un mese con questa storia.
-Fratellino fammi sapere quando ti dichiari, voglio sapere cosa ti risponde la tua bella ragazza.
-Ho finito di mangiare. Vado in bagno e poi esco.
-Che permaloso.
-Su Itachi non lo stuzzicare troppo. Sai quanto tiene a Hinata.
Sasuke uscì di corsa di casa e andò a suonare il campanello di casa Hyuga.
Il signor Hyuga aprì la porta e si trovò davanti Sasuke.
-Cosa ci fai qui?
-Sono venuto a prendere Hinata. Andiamo al parco insieme.
-Hinata c’è il tuo amico qui. Scendi. Io e Hanabi usciamo per andare al centro commerciale. Torniamo stasera.
-Arrivederci signor Hyuga. Arrivederci Hanabi.
-Arrivederci Sasuke- disse Hanabi.
Sasuke vide partire i parenti di Hinata con la loro macchina. Non capiva perché Hiashi viziasse tanto Hanabi. Mentre la sorella maggiore era lasciata sempre sola.
Sasuke aspettò Hinata per dieci minuti davanti l’ingresso di casa. Era strano che non scendesse ancora. Sapeva che l’aspettava per le nove, le aveva mandato un messaggio quella mattina presto.
Il ragazzo aspettò altri dieci minuti e poi andò al piano di sopra per vedere se era tutto in ordine.
Sasuke bussò alla porta della camera di Hinata ma non ricevette nessuna risposta. Con grande coraggio aprì la porta e vide che la ragazza era stesa per terra. Sasuke corse vicino a lei e iniziò a chiamarla.
-Hinata per favore svegliati.
-Ahi la mia testa. Cosa è successo?
-Meno male stai bene. Mi hai fatto spaventare.
Sasuke prese Hinata in braccio e la stese sul suo letto.
-Perdonami Sasuke. Ti ho fatto preoccupare. Mi ha girato la testa e sono caduta a terra.
-Devi essere svenuta per la stanchezza. A che ora ti sei alzata questa mattina?
-Mio padre mi ha svegliata alle sei per preparare la colazione e pulire la casa. Poi mi sono fatta una doccia e mi sono vestita per uscire con te. Ho messo il vestito da giorno che mi ha regalato tua madre per il compleanno dell’anno scorso. Ancora mi entra.
-Hinata devi riposare.
-No, io voglio uscire con te. Ora sto bene e  un po’ di aria aperta mi farà bene. Ho sognato tutta la notte questa bella mattina.
Sasuke non riuscì a tenere Hinata stesa sul letto. Era davvero cocciuta quando si metteva in testa qualcosa.
-Andiamo al parco insieme ma se ti senti male me lo devi dire.
-Ora sto bene. Mi è bastato bere un bicchiere d’acqua.
Sasuke prese per mano Hinata e la fece accomodare sulla sua bicicletta.
-Reggiti forte a me.
-Sei sicuro di farcela con me sopra la bici. Sono pesante.
-Sono abbastanza forte per portare anche quattro persone. E poi mi sono accorto che hai perso peso dolce Hinata. Per favore non stancarti troppo, non voglio vederti più stesa su un pavimento.
-Non succederà più Sasuke. Non voglio che ti preoccupi troppo. Ero stanca perché sono andata a dormire tardi per fare tutti i compiti e questa mattina mi sono alzata presto per fare tutte le faccende di casa.
-Tuo padre esagera. Non sopporto come ti tratta.
-Vuole solo che io impari a cavarmela con le mie sole forze.
-Non devi giustificarlo sempre. Non si merita tanta comprensione da parte tua. Ma ora basta parlare di lui. Oggi ti farò divertire e rilassare.
-Grazie.
Hinata strinse le braccia intorno alla vita di Sasuke. Si sentiva a suo agio in sua compagnia. Stare con Sasuke la faceva sentire felice.
-Siamo arrivati. Ci sediamo a parlare sotto qualche ciliegio.
-Va bene. Andiamo sotto il ciliegio più vecchio. Quello grande in mezzo al parco.
Sasuke e Hinata si sedettero sotto il vecchio ciliegio e iniziarono a parlare.
-Tuo padre ti ha chiesto di nuovo i soldi che hai guadagnato?
-No, ho nascosto i soldi nella mia stanza. A casa tua tutto bene?
Sasuke ripensò alla conversazione di quella mattina con il fratello e la madre e arrossì di colpo.
-Sasuke tutto bene? Non è che hai preso l’influenza? Sei un pochino rosso.
-Sto bene. La mamma ti manda i suoi saluti.
-Quando torni a casa salutamela. Come va la scuola?
-Il professor Kakashi ci massacra di compiti di letteratura e il professor Orochimaru fa verifiche impossibili. Hinata posso poggiare la testa sulle tue gambe?
-Va bene. Aspetta stendo la gonna del vestito così le pieghe non ti danno fastidio.
Sasuke si stese sull’erba e poggiò la testa sulle gambe della ragazza.
-Hinata staresti bene anche con un vestito che arriva sopra il ginocchio. Sei una bellissima ragazza.
-Sasuke sai che non mi sento a mio agio con quel genere di vestiti.
-Lo so. Sei tutta rossa.
-Tu continui a farmi complimenti. Sai che mi imbarazzo.
-Da qui vedo benissimo il tuo splendido viso. Oggi ti va di mangiare polpettine di carne al banchetto sul laghetto?
-Per me va benissimo. Tanto a casa non c’è nessuno. Ma tu non devi tornare a casa?
-No, ho detto a mia madre che mangiavo con te.
-Sapevi già che ti avrei risposto positivamente.
-Sì, voglio passare tutta la giornata con te. Non voglio che torni a casa da sola. Qui puoi riposarti e io posso controllare che non ti affatichi.
-Sasuke ti ho detto che sto bene. È stato solo un capogiro.
-Finalmente hai ripreso il tuo solito colorito. Oggi ti farò mangiare un sacco di cose.
-Sasuke sai che non posso prendere troppo peso per gli allenamenti del club.
-Hinata prendendoti in braccio ho capito che hai perso quattro chili in una settimana. Ti stai trascurando a causa di tutte le cose che hai da fare.
-Sasuke grazie. Sei l’unico che si preoccupa per me.
A Hinata uscì una lacrima e Sasuke si mise seduto.
-Scusa so che non ti piace quando piango. Smetto subito.
Sasuke accarezzò il viso di Hinata e le asciugò la lacrima che aveva sulla guancia.
-Non è che non mi piace quando piangi. Adoro vederti sorridere. Il tuo sorriso è carico di dolcezza.
-Ciao piccioncini.
-Kabuto cosa ci fai nel parco di domenica? Mi hanno detto che di solito dormi fino alle undici. Sono solo le dieci.
-Sono uscito con i miei amici del liceo maschile. Lì ho molti amici.
-Allora ciao.
-Non te la cavi così facilmente. Te la devo far pagare per l’altro giorno.
-Kabuto sparisci. Non ho voglia di litigare con te.
Hinata si strinse forte al braccio di Sasuke. Non capiva perché Kabuto le facesse tanta paura.
-A quanto pare la tua ragazza ha paura di me.
-Lei non devi neanche pensarla. Lasciaci in pace.
-Sei coraggioso a parlarmi con quel tono. Ti ricordo che oggi sono accompagnato. Ti presento il professor Obito e il mio amico Danzo.
-Kabuto non riesci a farti amici della tua età e ti fai accompagnare da alcuni professori della scuola maschile. Voi siete Obito, professore di letteratura al liceo maschile. Siete un acceso rivale del professor Kakashi. Si dice che avete metodi di insegnamento alquanto strani nelle vostre classi. Invece voi siete Danzo, professore di educazione fisica al liceo maschile. Molti studenti vi temono perché li portate fino al limite. Si dice che alcuni ragazzi delle vostre classi sono finiti in ospedale.
-Solo i più deboli- disse Danzo.
-Vieni Hinata ce ne andiamo. La compagnia di questi signori non mi piace.
-Ragazzino hai fegato. Kabuto ci ha detto che sei il cocco di Kakashi. Per questo motivo già ti detestiamo.
-Kabuto perché non ti iscrivi alla scuola maschile se ti piacciono le lezioni dei signori.
-Perché mio padre mi obbliga a frequentare il liceo pubblico. Dice che non può fare favoritismi essendo il preside del liceo maschile e ha deciso di iscrivermi a una scuola pubblica. Ciò non toglie che mi mette a disposizione i suoi professori. Mio padre non tollera che qualcuno mi tratti male. Tanto meno una nullità come te. Sei solo un inetto.
Sentendo quelle parole Hinata si parò davanti a Sasuke e urlò in faccia a Kabuto.
-Sasuke è un ragazzo che si impegna tutti i giorni. Non permetterti più di chiamarlo inetto. Non te lo permetto. Non lo conosci per niente.
-Ragazzine porta rispetto a un tuo senpai.
Kabuto stava per tirare uno schiaffo a Hinata. Lei per la paura chiuse gli occhi, quella scena le ricordava troppo quando si prendeva gli schiaffi del padre.
Sasuke spostò Hinata dietro la sua schiena e bloccò il braccio di Kabuto.
-Non ti azzardare mai più ad alzare le mani contro di lei.
Lo sguardo di Sasuke faceva paura. Kabuto non lo aveva mai visto tanto arrabbiato. I suoi occhi neri gli incutevano terrore. Erano più cupi della notte stessa.
Kabuto corse via con i professori della scuola private e Sasuke strinse Hinata.
-Ora puoi aprire gli occhi dolce Hinata. Ti sei spaventata vero?
-Come mai sono andati via?
-Devono essersi spaventati per qualcosa. Non permetto a nessuno di alzare le mani su di te.
Hinata abbracciò forte Sasuke per ringraziarlo.
-Posso fare qualcosa per ringraziarti?
-Mi è bastato il tuo abbraccio. Mi dispiace per l’inconveniente. È colpa mia se quel ragazzo ti infastidisce. Ce l’ha con me dall’inizio del liceo. Mi hai sorpreso. Perché ti sei messa in mezzo per difendermi?
-Non sopporto che qualcuno ti denigri senza conoscerti. Sei un ragazzo fantastico che si impegna sempre. Nessuno può dire che sei un inetto. Studi molto, ti alleni sempre al massimo e in più ogni tanto fai dei lavoretti per guadagnarti qualche soldo da mettere da parte. Come osano definirti con termini che non ti si addicono.
-Grazie Hinata. Ora so che cosa sento veramente per te.
-Cosa intendi Sasuke?
Sasuke cambiò subito discorso e trascinò Hinata al bachetto davanti il lago.
-Signore due porzioni di polpettine di carne, per favore.
-Arrivano subito Sasuke.
-Conosci il signore del banchetto?
-Si, è un vecchio amico di mio padre. Secondo me prepara i migliori piatti di Tokyo. Escludendo i tuoi manicaretti e quelli di mia madre.
Hinata scoppiò a ridere.
-Ho detto qualcosa di buffo?
-Non sapevo ti piacesse tanto la mia cucina.
-L’adoro. Sorridi di nuovo.
Sasuke e Hinata mangiarono tutte le loro polpette e poi ordinarono due fette di torta al cioccolato.
-Sasuke hai la bocca sporca di cioccolato.
-Dove?
-Sul lato sinistro.
Hinata prese un tovagliolo e tolse la cioccolata dalla bocca di Sasuke.
-Ora è pulita.
Hinata si accorse di aver appena trattato Sasuke come un bambino. Ora che cosa doveva fare. Era più agitata che mai.
-Hinata grazie. Anche tu hai un po’ di cioccolata sul viso.
-Ora è pulito?
-Sì. Sembriamo due bambini.
Sasuke pagò il conto al banchetto e poi portò Hinata sulla riva del laghetto. Si sedettero su una panchina per ammirare il paesaggio.
-Hai passato una bella mattina?
-La più bella della mia vita Sasuke. Sono felice di essere uscita con te. Devo ringraziarti ancora per quello che hai fatto prima.
Hinata si avvicinò di più al viso di Sasuke e gli diede un bacio sulla guancia.
-Questo era il mio premio?
-Sì, volevo ringraziarti e visto che non ha abbastanza soldi per comprarti un regalo adatto a te ho pensato che un bacio valeva più di tanti oggetti.
-Il tuo bacio vale più del tesoro più prezioso del mondo.
Sasuke riportò Hinata a casa alle cinque del pomeriggio e la ragazza trovò il padre che l’attendeva seduto sul divano.
-Grazie Sasuke hai riportato mia figlia a casa. Ora puoi tornare a casa, Hinata ha delle faccende di casa da svolgere.
-Signore posso parlarle liberamente?
-Dimmi tutto Sasuke.
-Hinata questa mattina è svenuta in camera sua per la stanchezza. Per oggi pomeriggio non potrebbe lasciarla riposare. Questa mattina era molto pallida. Non voglio che si sforzi troppo.
-Sasuke mia figlia ha delle responsabilità e non può riposare quando ha delle cose da fare.
-Signore Hinata rischia di svenire di nuovo.
-Hinata sta più che bene. Non facciamo i melodrammatici. Avrà avuto un po’ di anemia.
Sasuke strinse il pugno della mano per non gridare in faccia al signor Hyuga. Come poteva trattare Hinata in quel modo. Sembrava non gli importasse niente del suo stato di salute e dei suoi sentimenti. Era troppo crudele. Sasuke si girò verso Hinata e vide che la ragazza era triste.
-Ora torna a casa Sasuke. Devo parlare con mia figlia.
-Va bene. Voglio solo dire una cosa a Hinata.
Sasuke trascinò Hinata davanti l’ingresso e la strinse per farla sentire meglio.
-Hinata se ti mena di nuovo chiamami. Non sopporto come ti tratta. Io non posso fare niente per impedirgli certi gesti. Mi sento inutile.
-Sasuke smettila di rimproverarti. Io starò bene.
Hinata lanciò a Sasuke un sorriso carico di affetto e lui la baciò sulla guancia.
-Perché questo bacio?
-Per ringraziarti del tuo splendido sorriso. Sei bella come una principessa. Ricordalo sempre.
Sasuke tornò a casa sua. Lasciò Hinata rossa come un peperone. La ragazza non poteva credere a quello che era successo. Aveva ricevuto un bacio sulla guancia dal più bel ragazzo della scuola. Hinata ora sapeva che provava qualcosa di splendido e luminoso come il sole per Sasuke. Era un sentimento che non conosceva, non si era mai sentita in quel modo. Ma era certa che fosse un sentimento positivo.

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Capitolo 6
*** Dichiarazione fra i libri ***


Hinata era in salotto con il padre e aspettava che lui le dicesse qualcosa. Aveva paura che lui volesse strillarla di nuovo. Questa volta era sicura di non aver fatto nulla di sbagliato.
-Hinata visto che oggi hai passato il tempo a divertirti domani ti alzerai alle sei, pulirai la cucina e poi andrai a scuola. Oggi hai trascurato i tuoi doveri.
-Padre le pulizie le ho fatte questa mattina presto.
-Lo so. Ma io e Hanabi abbiamo preparato la cena e si è sporcata la cucina. Decidi tu se pulire questa sera dopo cena o domani mattina. Prima che io esca deve essere tutto pulito domani.
-Va bene padre.
Hinata andò in cucina e vide che c’era un disastro. Come avevano fatto a fare un macello simile. C’erano macchie ovunque. Hinata si infilò i guanti di gomma e iniziò a togliere tutte le macchie dal tavolo e dai ripiani della cucina. Suo padre aveva usato il frullatore e si era scordato di mettere il coperchio. Ora metà della salsa era sul pavimento e sul tavolo.
Verso le otto Hinata finì di pulire e andò in camera a studiare mentre suo padre e sua sorella cenavano. Alle nove e trenta il padre la chiamò per farle lavare i piatti sporchi.
Alle dieci Hinata aveva finito di sistemare tutto e era salita in camera sua per dormire. Prese il cellulare in mano e vide che c’era un messaggio di Sasuke.
-Sogni d’ora dolce Hinata.
Era sempre dolcissimo con lei.
-Dormi bene Sasuke.
 
Il mattino seguente Hinata uscì di casa alla solita ora e trovò Sasuke che l’aspettava.
-Buongiorno. Hai dormito bene?
-Sì. Mi sono addormentata subito dopo il tuo messaggio.
-Tuo padre ti ha rimproverato?
-No, mi ha solo fatto pulire il disastro che aveva fatto in cucina con Hanabi.
-Continua a farti affaticare. Non ha ascoltato una parola di quello che gli ho riferito ieri pomeriggio.
-Sasuke ho solo dovuto pulire la cucina. Non è faticoso.
-Hinata non è giusto che faccia tutto tu.
-Sasuke grazie per il tuo supporto. Oggi ho la verifica di chimica. Sono agitata. Il professor Orochimaru ci avrà preparato una verifica lunghissima e molto difficile.
-Te la caverai bene. So che hai studiato tanto.
-Grazie. Ci vediamo questa sera. Oggi pomeriggio devo lavorare alla libreria in centro.
-A stasera dolce Hinata.
 
Hinata si mise seduta al suo banco e aspettò che il professore consegnasse i fogli per la verifica. Le sue compagne di classe erano molto agitate ma lei sapeva che non serviva perdere la calma. Quando si trattava delle verifiche del professor Orochimaru bisognava restare calmi e riflettere. Spesso il professore metteva nelle verifiche delle domande tranello.
Orochimaru consegnò a tutti gli studenti i fogli con le domande e gli disse che avevano un’ora di tempo per completare tutto il compito.
Durante la pausa pranzo Hinata andò a trovare Sasuke in classe per raccontargli della verifica.
-Hinata cosa ci fai nella mia classe?
-Ho visto che eri solo con il tuo amico e ne ho approfittato per venirti a parlare della verifica.
-Quante domande vi ha dato il professor Orochimaru?
-Circa trenta domande. Alcune erano a scelta multipla.
-Come sempre il professore di chimica esagera.
Sasuke notò che Naruto fissava Hinata.
-Naruto devi fissarla in quel modo ebete. Ingoia il ramen prima di parlare sei davanti una ragazza.
.-Lei non è la ragazza delle polpette?
-Sì, sono io. Piacere di conoscerti Naruto.
-Come sai come mi chiamo?
-Sei famoso nella scuola e Sasuke mi ha parlato di te. Dice che sei molto buffo.
-Ah dice questo di me. Non sapevo che tenessi così tanto a me. Vieni qui Sasukino, ti bacio sulla guancia per ringraziarti.
-Stammi lontano Naruto.
-Signorina mi cucinerebbe di nuovo le polpette di riso?
-Naruto ti avevo detto di non scocciarla con quella storia.
-Non ti preoccupare Sasuke. Se vuoi te le faccio per domani. Le preparo per te e Sasuke e te le porto durante la pausa pranzo. Io mi alzo sempre presto a casa e ho tempo per cucinare la mattina.
-Grazie signorina. Domani non dovrò spendere soldi al banchetto nel cortile per mangiare.
-Naruto perché non ti fai preparare qualcosa la mattina.
-Mia madre mi prepara sempre il pranzo ma io non lo prendo di proposito. Ricordati che mia madre non cucina bene. È un’ottima maestra e una brava mamma ma la cucina non è il suo forte. L’ultima volta che ho mangiato i suoi ravioli stavo per restarci secco. Di solito la sera è mio padre a cucinare dopo che torna dall’ufficio.
-L’ultima volta che sono venuto a casa tua mi hai fatto mangiare un dolce preparato da tua madre.
-Era la prima volta che le veniva bene una torta.
-Mi hai usato come cavia?
-Diciamo di sì.
-Io ti strozzo Naruto. Vedrai oggi agli allenamenti farai più giri di palestra del solito.
-Perdono capitano.
-Ih ih. Voi due insieme siete davvero divertenti.
-Che bello vederti ridere.
Naruto si sentiva di troppo e uscì dall’aula per lasciare parlare tranquillamente i due colombini. Erano molto teneri insieme.
-Hinata posso venirti a trovare dopo gli allenamenti. Voglio comprare qualche altro libro.
-Sasuke mi sembra che tu venga alla libreria per farmi prendere più commissioni sulle vendite. Non lo stai facendo di proposito vero?
-No, non ci pensavo proprio. Vengo a trovarti perché mi piace passare il tempo con te e quel posto ha qualcosa di magico.
-Hai ragione. Lì mi sento a mio agio. I libri sono meravigliosi. Tenerli fra le mani mi fa sentire bene.
-Abbiamo la stessa passione per i libri. Sei fortunata a lavorare in quella libreria.
-Sono fortunata ad avere una persona speciale come te al mio fianco.
-Hinata sei dolcissima.
Sasuke stava per dare una carezza sulla guancia a Hinata ma arrivarono in classe Ino e Sakura.
-Salve Hinata. Cosa ci fai nella nostra classe?
-Sono passata a salutare Sasuke. Ora devo tornare in classe.
Hinata salutò con la mano Sasuke e corse nella sua classe.
-Sasuke da quanto tempo conosci quella ragazza?
-Sono affari miei Sakura.
-Sasukino perché oggi non vieni con me e Sakura in giro per negozi. Abbiamo deciso di fare spese.
-No, grazie. Ho già un altro impegno.
-Non puoi rimandarlo- disse Ino avvicinandosi al ragazzo.
-No, è una questione importante.
 
Nel pomeriggio Hinata corse al negozio per lavorare.
-Oggi sei arrivata prima Hinata.
-Gli allenamenti sono finiti presto perché l’allenatrice aveva degli impegni. Cosa devo sistemare oggi?
-Potresti sistemare i libri nella sezione di letteratura spagnola.
Hinata iniziò a lavorare alle quattro. Verso le cinque Sasuke arrivò in negozio e iniziò a girare per gli scaffali.
-Ti ho trovata principessa.
-Oggi non cadrò fra le tue braccia. Devo sistemare gli scaffali in basso.
-Che peccato. Mi piace salvare le fanciulle in difficoltà.
-Sasuke non scherzare.
Il signor Jiraya raggiunse i ragazzi vicino la sezione di letteratura.
-Ragazzo adori i libri se sei di nuovo qui? O devo sospettare che sei qui per un altro motivo?- disse Jiraya facendo l’occhiolino a Sasuke.
Sasuke si rese conto che era evidente che aveva una bella cotta per Hinata. O meglio tutti si accorgevano che si era innamorato di lei.
-Ragazzo i clienti sono aumentati, ti andrebbe di lavorare qui dopo gli allenamenti. Mi serve un aiutante in più. Come vedi la libreria è enorme e c’è molto lavoro da fare. Potrete lavorare insieme.
-Accetto.
-Ragazzo sei davvero precipitoso. Hai accettato senza che io ti dicessi la paga e le condizioni. Ah ah. Sei assunto. Mi sei simpatico. Puoi cominciare anche subito.
-Grazie signore.
-Aiuta Hinata a sistemare quei libri. Intanto io vado alla cassa è entrato un cliente fisso.
-Sasuke sei sicuro di poter lavorare. Non ti stancherai troppo.
-No, lavorando qui potrò riportarti a casa la sera e non mi preoccuperò per te. Passeremo molto tempo insieme.
-Sarà bellissimo.
Hinata sentì un cliente entrare nel negozio e andò a vedere se aveva bisogno di aiuto. Intanto Sasuke sistemava la sezione di letteratura spagnola.
-Buongiorno signore le serve aiuto?
-Hinata lavori qui?
-Signor Uchiha non l’avevo riconosciuta in giacca e cravatta.
-Hinata puoi chiamarmi Itachi, il signor Uchiha è mio padre. Cerco dei libri da leggere nel tempo libero.
-Sono arrivati molti libri di letteratura inglese e francese se ti interessa.
Sasuke riconobbe la voce di Itachi e raggiunse Hinata.
-Fratellino anche tu sei qui?
-Io ci lavoro in questa libreria.
-Non me ne avevi parlato.
-Ci lavoro da oggi.
-Allora avete un nuovo cliente.
Itachi girò molto per la libreria e decise di comprare cinque libri.
-Sono cinquanta dollari signore.
-Grazie. Ci vediamo a casa fratellino. A presto Hinata.
-A presto Itachi.
-Ora mio fratello dirà tutto a mia madre e mi prenderanno in giro.
-Perché?
-Loro penseranno che mi sono fatto assumere solo per starti accanto.
Hinata divenne completamente rossa.
-In parte è vero. Ho accettato di lavorare qui perché ci sei anche tu. Lo sai che mi piace stare in tua compagnia.
Sasuke prese per mano Hinata e la portò nella sezione più nascosta della libreria.
-Sasuke dobbiamo sistemare i libri.
-Se ci assentiamo per cinque minuti non fa niente. Non ci sono clienti nel negozio. Hinata devo dirti una cosa.
-Dimmi.
Sasuke accarezzò la guancia di Hinata con la mano e la fissò intensamente. Aveva degli occhi dolcissimi. Non poteva più aspettare, doveva dirle tutto.
-Dolce Hinata io mi sono innamorato di te.
A Hinata cedettero le gambe e Sasuke dovette stringerla a sé per farla rimanere in piedi.
-Sasuke non è uno scherzo vero? Non mi stai prendendo in giro?
-Sono serissimo. Io ti amo.
-Sasuke pensavo di essere uno sciocca ragazzina che si era presa una cotta per l’amico. Ora che so che anche tu provi i miei stessi sentimenti sono felice.
-Hinata sono felicissimo.
Sasuke e Hinata si avvicinarono lentamente e si scambiarono il loro primo bacio. Sasuke poggiò lievemente le sue labbra su quelle della ragazza. Sentiva una sensazione bellissima. Finalmente poteva rapire le labbra della ragazza che amava. Ora era certo che lei provava le stesse sensazioni che aveva lui. Quello che stavano vivendo era un momento magico in un luogo meraviglioso. Non poteva scegliere luogo migliore per dichiararsi.
Sasuke si staccò dalla ragazza e la prese per mano.
-Torniamo a lavoro o il signor Jiraya ci manderà via.
-Hai ragione.
Hinata andò a servire alcune clienti che erano appena entrate. Intanto Sasuke si dedicava ai libri nelle scatole.
 
Alle otto i due innamorati ricevettero il loro guadagno del giorno e tornarono a casa.
-Il signor Jiraya mi ha dato di nuovo cinquanta dollari.
-Io ne ho avuti quaranta. È tanto per essere il mio primo giorno. Hinata non farli vedere a tuo padre o te li prenderà sicuramente.
-Lo so. Non so quanto tempo riuscirò a nascondergli i soldi. Prima o poi me li chiederà per la mia parte di spese.
-Fino ad allora non dargli nulla.
-Se gli dessi i soldi non potrei comprarmi le cose che mi servono per la scuola e non potrei fare la mia parte di spesa.
-Tuo padre è ingiusto nei tuoi confronti. Se ti serve qualcosa dimmelo. Ora sono il tuo fidanzato. Ogni tuo desiderio è un ordine per me.
-Sasuke non esagerare.
-So che non sei il tipo di ragazza che fa richieste in continuazione. Sei proprio carina.
Sasuke salutò Hinata e rientrò in casa. Arrivato in cucina il fratello e la madre lo fissarono per studiarlo.
-Sasuke tuo fratello mi ha detto che lavori con Hinata. Come è andato il tuo primo giorno?
-Bene mamma.
-Secondo me il mio fratellino nasconde qualcosa.
-Itachi non stuzzicarlo. Ce ne parlerà quando sarà pronto.
Sasuke salì in camera sua per levarsi l’uniforme della scuola e vide che la luce in camera di Hinata era accesa. Le mandò un messaggio e le disse di aprire la finestra.
Hinata si affacciò e vide che Sasuke la salutava.
-Tuo padre ti ha rimproverata?
-No, tutto bene.
-Allora ci vediamo domani dolce Hinata.
-Aspetta un attimo Sasuke. Io volevo …
Hinata mandò un bacio a Sasuke con la mano e il ragazzo lo afferrò.
-Grazie Hinata. Sono sicuro che questa notte dormirò benissimo. Sogni d’oro principessa.
-Dormi bene Sasuke.
-Sasuke scendi è pronta la cena.
-Arrivo mamma.
Sasuke scese in cucina e vide il fratello con uno strano sorriso.
-Sasuke ti sei dichiarato vero?
-Itachi ascolti le mie conversazioni con Hinata.
-Era inevitabile. Strilli come un pazzo quando parli alla finestra. Ti ha inviato un bel bacio.
-Itachi mi hai spiato dalla finestra del salotto.
-Sei tutto rosso. Tu che fai sempre il duro ora ti vergogni di fronte a noi. Ih ih. Non mi sono mai divertito tanto.
-Sasuke perché non hai detto alla tua mamma che ti eri fidanzato.
-Mamma mi sono messo con lei solo oggi.
-Che carini. Siete una coppia perfetta. Quindi Hinata non ti ha rifiutato. Povera ragazza costretta a sopportarti tutti i giorni.
-Piantala Itachi.
-Puoi invitare Hinata a cena domani. Voglio ascoltare come ti sei dichiarato. Povera ragazza non ha nessuno con cui parlare del suo amore.
Sasuke si rese conto che la madre aveva ragione. Hinata non aveva la madre con cui confidarsi. Lei non aveva una persona che le consigliasse cosa fare nelle occasioni speciali. Nonostante la ragazza avesse ancora il padre e la sorella era completamente sola. Di solito una ragazza parla con la madre quando succede qualcosa di bello ma Hinata non avrebbe potuto farlo.
-Mamma domani a cena non fare troppe domande a Hinata. Si imbarazza facilmente.
-Sasuke sono una mamma. Lo so come devo comportarmi. E poi conosco Hinata da tanti anni, l’ho vista crescere da quando si è trasferita nel quartiere con i parenti. Pensa che una volta mi ha chiesto di insegnarle a cucinare le polpette di riso come piacciono a te. Credo che facesse la terza media. Sono stata felice di aiutarla. Quella ragazza è così dolce.
-Non sapevo che avessi dato lezioni di cucina a Hinata.
-Risale a due o tre anni fa. Lei diceva che le sue polpette avevano sempre una forma strana e non voleva sfigurare davanti a te. A quel tempo già teneva molto a te.
-Itachi non dire cose strane domani a cena.
-Io me la cavo meglio di te nelle conversazioni. Comunque tra poco diventerò insegnante nella classe di Hinata. Mi hanno chiamato dal tuo liceo per fare una sostituzione provvisoria. La professoressa Kurenai è incinta. Io insegnerò storia nella classe della tua fidanzata e potrò anche tenerti sotto controllo.
-Ci mancava mio fratello nella mia stessa scuola. Non vedo l’ora. Meno male che non insegnerai nella mia classe.
-Purtroppo. Mi sarei divertito molto a torchiare te e i tuoi amici.
Mentre Sasuke cenava con la sua famiglia, Hiashi urlava a Hinata nella sua camera.
-Hinata la cena doveva essere in tavola per le otto e trenta.
-Padre devo fare i compiti. Non potete chiedere a Hanabi di aiutarvi a preparare qualcosa.
-Non posso disturbare tua sorella mentre si allena in palestra o studia. Scendi e prepara subito la cena o te ne pentirai.
-Va bene padre.
Hinata preparò in fretta la cena, mangiò qualcosa e aspettò che il padre e la sorella finissero tutto.
-Hinata domani io e Hanabi ceniamo fuori. La porto al suo incontro di Karate alle quattro del pomeriggio. Ha una gara che inizia alle cinque. Poi andiamo a festeggiare la sua vittoria. Lei batterà sicuramente la sua avversaria. Pensa che è riuscita a entrare nella squadra di karate appena si è iscritta ai corsi.
Hiashi non faceva che lanciare frecciatine sgradevoli verso la figlia maggiore.
-Se mi passate a prendere fuori la scuola vengo a fare il tifo per lei.
-Non serve. Saresti solo di troppo. Hanabi deve concentrarsi, non le servono distrazioni. Non ti azzardare a venire al suo incontro. Piuttosto pensa a come entrare nella squadra del tuo club. Ora pulisci tutto e poi vai a letto.
-Sì, padre.
Hinata pulì la cucina e poi andò in camera sua a studiare. Suo padre era sempre più severo. Ora il padre le proibiva anche di assistere alle gare della sorella.
 
Alle sei del mattino Hinata si alzò a fatica dal letto e mise in ordine tutta la stanza. Aveva studiato fino alle undici e aveva lasciato tutti i libri sparsi sulla scrivania. Poi corse a farsi una doccia e si vestì in fretta. Preparò la sua cartella per la scuola e corse al piano di sotto a preparare la colazione, il suo pranzo per la scuola, il pranzo di Hanabi e le polpette di riso.
Alle sette e quaranta Hinata uscì di casa e vide che Sasuke l’aspettava di fronte il cancello.
-Ti ho fatto aspettare?
-No, sono uscito prima perché non vedevo l’ora di vederti.
-Ci siamo visti solo ieri sera e passeremo il pomeriggio insieme. Perché tua madre mi saluta così tanto? Non l’ha mai fatto.
-Le ho detto che stiamo insieme.
Hinata per poco non sveniva.
-Preferivi che non le dicessi niente.
-No, mi fa piacere che tu possa parlarne con qualcuno. È una cosa bella.
Sasuke strinse la mano di Hinata mentre camminavano verso la scuola.
-Mia madre vuole che vieni a cena questa sera. Sei libera?
-Sì, mio padre e mi sorella mangeranno al ristorante. Accetto volentieri.
-Però non fare caso alle battute di mio fratello e ai sorrisi di mia madre. Sono sicuro che mia madre ti abbraccerà una ventina di volte. Sei sicura di voler venire?
-Non vedo l’ora. Quando ceno a casa tua c’è sempre un bel clima. Mi sento come in famiglia.
-Hinata da ieri la mia famiglia è diventata anche la tua. Sei la mia fidanzata e voglio averti al mio fianco per sempre.
-Grazie Sasuke.
Arrivati a scuola Sasuke disse a Hinata di andare da lui durante la pausa pranzo perché di sicuro Naruto aspettava le polpette.
Durante la prima lezione il professor Kakashi spiegava nell’aula di Sasuke e Ino e Sakura non facevano altro che chiacchierare. Il professore dovette urlare una ventina di volte per farle smettere. Kakashi non era un tipo molto paziente con chi non lo ascoltava.
Intanto nella classe di Hinata la professoressa Kurenai diceva ai ragazzi che sarebbe stata via per molti mesi e presentava il nuovo professore.
-Ragazzi questo è il vostro nuovo insegnante di storia.
Le ragazze della classe lanciarono un urlo che si sentì nella classe di fianco che era quella di Sasuke.
Sasuke sentì l’urlo e immaginò cosa era successo. Lo splendido professor Uchiha era entrato nella classe. Le compagne di Hinata dovevano essere rimaste folgorate dal fratello.
 
Durante la pausa pranzo Hinata andò in classe di Sasuke e diede le polpette di riso a Naruto.
-Questa cinque polpette sono per te Naruto. Invece queste sono per te Sasuke.
-Grazie Hinata- disse Naruto.
-Grazie dolce Hinata. Cosa è successo nella tua aula quando è entrato mio fratello?
-Le ragazze si sono agitate. Mi hanno detto che lo trovano molto affascinante. Non riuscivano a staccare gli occhi da lui.
-Ecco a cosa era dovuto l’urlo della prima ora. Non sapevo che tuo fratello fosse un professore.
-L’ha chiamato la preside perché lo conosce e sa che è un professore molto capace. Era un suo studente alle superiori.
-La vecchia insegnava a Itachi. Non ce la vedo davanti la lavagna con il gesso in mano.
-Naruto se ti sente la preside ti strappa i capelli. Non vuole che la chiami in quel modo.
-Non mi importa. Quella vecchia acida non fa che perseguitarmi.
-Hinata devi sapere che Naruto ha uno strano rapporto con la preside. Le punizioni migliori per Naruto le ha decise lei.
-Non mi avevi detto che Naruto era un monello.
-Ne ha combinate di tutti i colori.
-Sasuke mi descrivi come una vera peste. Io in realtà sono un ragazzo molto serio e dolce.
-Naruto tu non sei mai serio. Ti chiamano il buffone della classe.
-Sasuke stanno tornando Ino e Sakura. Ti conviene congedarti in fretta da Hinata se non vuoi che scoprano che è la tua fidanzata. Potrebbero darle fastidio durante gli allenamenti.
-Hai ragione Naruto. Ci vediamo dopo gli allenamenti Hinata così andiamo in centro.
-A dopo.
Hinata aveva capito benissimo il timore di Sasuke. Non voleva che qualcuno la prendesse di mira a causa sua. Anche se Hinata sapeva che Sakura e Ino erano brave ragazze e non le avrebbero mai fatto un torto.
 
Dopo gli allenamenti Sasuke raggiunse Hinta nel cortile della scuola e corsero a lavoro.
-Buon pomeriggio ragazzi. Oggi abbiamo tanti libri da sistemare. Due giorni fa ho ordinato delle enciclopedie e dei nuovi libri di storia e cucina. A lavoro ragazzi. Domani arrivano le vostre divise da libreria. Non posso permettere che vi sporchiate le divise scolastiche. Non vi preoccupate sono carine.
-Grazie signore.
-Gli spogliatoi sono dove avete poggiato le borse. Non vi preoccupate sono divisi.
-Grazie.
Hinata e Sasuke iniziarono a sistemare tutti i libri nelle scatole.
-Sasuke dobbiamo sistemare queste enciclopedie sul ripiano in alto.
Il ragazzo alzò Hinata e se la mise sulle spalle.
-Sasuke mettimi giù o ti farai male alla schiena.
-Non scherzare, sei una piuma. Io ti passo i libri e tu li sistemi.
-Possiamo usare la scala.
-Hinata hai paura che ti lasci cadere.
-Mi fido di te ma non voglio che tu ti faccia male a causa mia.
-Ti prometto che non mi faccio male. Così facciamo prima e ci divertiamo. Ti prometto anche che ti tengo stretta.
-Ti ho già detto che non ho paura di cadere con te. Ma questa posizione è un po’ imbarazzante.
-Non posso guardare sotto la gonna, non ho gli occhi dietro la nuca.
Sasuke e Hinata si divertirono moltissimo quel pomeriggio.
Alle sei iniziò a entrare gente nella libreria e i ragazzi riuscirono a vendere circa quaranta libri. In più si divertirono a scrivere i cartelli per gli sconti e sistemarono la vetrina per attirare più clienti. Il signor Jiraya aveva deciso di fare degli sconti del 20% sui libri di letteratura e del 30% sui libri di cucina e di musica.
-Bravi ragazzi. Oggi avete fatto un ottimo lavoro. Non ricordo più da quanto tempo non mi divertivo così tanto con i clienti. Avete saputo attirarli nella libreria. Ecco i vostri soldi. A domani ragazzi.
-A domani signor Jiraya- dissero in coro i ragazzi.
I due corsero verso casa mano nella mano. Li aspettava una splendida cena a casa Uchiha.

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Capitolo 7
*** Sofferenza e calore ***


Sasuke e Hinata arrivarono a casa Uchiha in pochissimo tempo. Avevano fatto una corsa per arrivare puntuali.
-Ho il fiatone. Non ce la faccio più.
-Forse ho esagerato a farti correre tanto.
-Non fa niente Sasuke. Mi serviva un po’ di corsa. Così resto in forma.
-Sei perfetta così come sei.
-Sto bene o devo andare a casa a darmi una pettinata ai capelli?
-Stai benissimo. Entriamo.
Sasuke e Hinata entrarono in casa Uchiha e andarono subito nel salotto.
-Mamma sono tornato.
-Hinata hai accettato il mio invito. Sono contenta che tu sia diventata la fidanzata di Sasuke. non poteva scegliere ragazza migliore.
Mikoto strinse forte Hinata e la trascinò in cucina.
-Lo sapevo che avrebbe sequestrato la mia ragazza.
-Fratellino vedo che Hinata non è scappata a causa del tuo caratteraccio. Complimenti per la scelta.
-Non dirai cose strane a tavola vero?
-Tranquillo fratellino. Sono il professore di Hinata non posso metterla in imbarazzo, non si fiderebbe più di me. I miei allievi devono avere fiducia nel loro professore.
-Prendi il tuo ruolo molto seriamente. Stai attento a non parlare a sproposito mentre parli ai tuoi studenti.
-Hai paura che parli alla classe di qualche episodio della mia vita che riguarda anche te. Temi che Hinata scopra qualcosa di te?
-Smettila di scherzare.
-Ragazzi a cena.
-Papà non viene?
-Tuo padre è partito per un altro viaggio di lavoro. L’azienda manda sempre lui in giro perché sanno che è capace di concludere gli affari più velocemente. Sasuke siediti vicino a Hinata. Spero ti piaccia il mio pollo cara. Forza mangiate.
-Signora è buonissimo.
-Grazie cara. Prendi anche un po’ di pane fatto in casa.
-Mi insegnerebbe a farlo. Ci ho sempre voluto provare ma non so come si fa.
-Allora vieni qui domenica mattina che ti faccio vedere tutti i procedimenti.
-Grazie signora.
Finita la cena si misero tutti a chiacchierare in salotto. Era una serata bellissima. Hinata si sentiva a suo agio. Finalmente poteva dire di avere qualcuno che le voleva veramente bene.
Poi qualcuno suonò al campanello.
-Signor Hyuga cosa la porta qui?
-Signora Uchiha mia figlia è qui?
-Sì. Ha cenato con noi.
-Quella ragazza mi farà diventare pazzo. Non fa altro che disobbedirmi. Non mi aveva detto che veniva qui per cena. In più ha lasciato tutta la cucina sporca e il bucato steso. Vorrei sapere perché non fa mai il suo dovere in casa.
-Signor Hyuga non credo che Hinata le abbia disobbedito. È una ragazza buona e gentile e si fa in quattro per renderla orgoglioso di lei.
-Quella ragazza non fa che combinare guai.
-Perché tratta Hinata in questo modo?
-Io la tratto benissimo. Quella piccola ragazzina vi ha raccontato un sacco di bugie sul mio conto.
-Hinata non parla mai male di lei. Non si è mai lamentata di niente.
-Avrà capito che sono un buon padre. Hinata vieni subito qui dobbiamo tornare a casa.
Hinata sussultò sentendo le urla del padre.
-Scusate per il disturbo.
Sasuke afferrò Hinata e la strinse forte.
-Se ti fa male chiamami. Non tollero che ti urli contro e ti picchi.
-Non mi succederà niente. A domani mattina.
Hinata abbracciò forte Sasuke e poi corse dal padre.
-Arrivederci signora Mikoto. Grazie per la cena.
-A presto cara. Arrivederci signor Hyuga.
Il padre di Hinata la spinse verso casa mentre Mikoto rientrava.
-Quello è un bruto. Come fa a trattare tanto male Hinata. Non li sopporto gli uomini come lui.
-Mamma di solito non parli in questo modo. Il signor Hyuga deve darti fastidio sul serio.
-Hai ragione Itachi. Il signor Hyuga mi irrita.
 
A casa Hyuga
Hiashi portò Hinata in cantina e ce la chiuse dentro.
-Tu dormirai qui sotto questa notte. È la punizione per essere tornata tardi.
-Padre qui fa freddo la notte.
-Copriti con le vecchie coperte che ci sono negli scatoloni.
-Padre quelle le abbiamo donate ai poveri.
-Allora scaldati facendo un po’ di esercizio fisico. Da me non avrai aiuti. Buonanotte Hinata. Dormi domani devi alzarti presto per andare a scuola. La tua cartella ce l’hai lì con te quindi fai i compiti per domani.
La ragazza era chiusa in cantina vestita in divisa scolastica. In quel luogo buio faceva veramente freddo di notte. Ma per Hiashi chiudere la figlia in quel luogo tetro significava temprarla.
Dopo un’ora Sasuke inviò un messaggio a Hinata. Per fortuna il padre non le aveva tolto il cellulare.
-Ti ha fatto qualcosa?
-Sasuke fa freddo qui sotto e ho paura.
-Dove?
-Mio padre mi ha chiusa in cantina.
-Deve essere impazzito. Sono le dieci starai gelando lì sotto. C’è una finestra da cui puoi uscire?
-No, la luce è debole e non vedo quasi niente. Infatti ho potuto fare solo alcuni esercizi per domani. Non riesco a studiare con questa luce.
-Hinata pensi sempre al dovere prima che a te stessa. Vengo a tirarti fuori.
-Non farlo. Mio padre potrebbe reagire male. Non voglio che ti faccia male. Io starò bene.
-Non ti lascio lì sotto tutta la notte. Guarda bene se c’è una finestra.
-Vedo solo una piccola finestrella che affaccia sul giardino.
Sasuke chiamò Hinata sul cellulare.
-Hinata riesci a passare dalla finestra?
-La finestra è troppo piccola. Ci passerebbe solo un bambino.
-Ora vengo in giardino e ti passo due coperte.
-Non devi fare sciocchezze. Se mio padre ti vede passerai dei guai.
-Io non posso lasciarti lì al gelo senza far niente. Hinata io ti amo non posso vederti soffrire. Sto arrivando.
Sasuke attaccò e corse a prendere delle coperte.
 Arrivato nel giardino di casa Hyuga individuò la finestra della cantina. Intanto Hinata salì su una sedia e aprì la finestra.
-Hinata sono qui.
-Non dovevi venire.
-Quale uomo vorrebbe vedere soffrire la donna che ama. Non dormirei per tutta la notte sapendo che stai gelando in una cantina buia e fredda. Ecco ti ho portato tre coperte e una torcia.
-Grazie Sasuke. Sarò coraggiosa e non avrò paura qui sotto da sola. Domani uscirò di casa con il mio solito sorriso. Non permetterò a mio padre di rubarmi anche quello.
-Sei più forte di quanto immagini dolce Hinata. Se ti serve qualcosa chiamami.
-Corri in casa prima che mio padre ti senta.
-Ricordati che io ti penso.
-A domani Sasuke.
-Buonanotte principessa.
Sasuke corse in casa e tornò in camera sua. Intanto Hinata finiva di studiare. Verso mezzanotte e trenta la ragazza si addormentò. La mattina seguente si alzò alle sei a causa del rumore della porta della cantina.
-Ora puoi uscire Hinata.
Per fortuna Hinata era riuscita a nascondere le coperte e la torcia in una cassetta di legno vuota.
La ragazza corse di sopra a farsi una doccia e si mise la divisa della scuola di ricambio.
-Padre la colazione è pronta sul tavolo. Io esco.
-Questo pomeriggio parto per un viaggio di lavoro. Starò via per una settimana. Mentre sono via tua sorella passerà tutta la settimana da tua zia. La porterà lei a scuola e andrà anche a prenderla. Resterai da sola in casa per sette  giorni. Non fare danni. Ora puoi andare a scuola.
-Buon lavoro padre.
Hinata uscì di casa e vide Sasuke che l’aspettava.
-Buongiorno principessa. Hai avuto paura?
-No, ho pensato a te e sono stata bene. Devo essere più coraggiosa. Non mi lascerò abbattere dai gesti impulsivi e le parole di mio padre.
-Sei davvero coraggiosa.
-Mio padre parte per un viaggio di lavoro di una settimana. Non rischio di finire di nuovo in cantina. Questa sera lavo le coperte e domani sera te le riporto.
-Non c’è fretta. Puoi riportarmele con calma. Tua sorella starà a casa con te mentre tuo padre è fuori città?
-No, lei andrà a dormire dalla zia. Passerà sette giorni da lei. La zia adora Hanabi.
-Se sei tutta sola potremo passare più tempo insieme dopo il lavoro.
-Sasuke perché hai quel sorrisetto?
-Potrò stringerti tutta le sere finché tuo padre non torna. Non devi temere che lui venga a casa mia a chiamarti e potrai stare da me a cena.
-Non voglio creare problemi. Non posso venire tutte le sere da te.
-La mamma sarà felicissima di averti a cena tutte le sere. Scommetto che ah già preparato un grembiule per cucinare con te.
-Grazie di tutto Sasuke.
-Per te arriverai anche a Kyoto a piedi.
-Sasuke come fai a dire certe cose.
-Dico solo la verità. Siamo già arrivati a scuola. Ci vediamo dopo gli allenamenti.
-A dopo Sasuke.
Hinata corse in classe e trovò le sue compagne vicino al suo banco.
-Hinata è vero che stai con Sasuke Uchiha?- domandò una delle amiche della ragazza.
-Sì. Stiamo insieme da qualche giorno. Ma che ve l’ha detto?
-Ne parla tutta la scuola.
 
Intanto nella classe di Sasuke
-Sasukino finalmente sei arrivato in classe. È vero che stai con la ragazza che frequenta il nostro club di tiro con l’arco? Stai davvero con la riserva della nostra squadra?
-Chi vi ha raccontato questa storia?
-Kabuto ha detto che ti ha sentito parlare di lei con Naruto.
-Io e Sakura non ci abbiamo creduto.  Sicuramente uno bello come te non può stare con quella ragazza.
-Io sono fidanzato con Hinata.
-Cosa? Non puoi farci questo Sasuke. Noi due abbiamo aperto il tuo fan club- disse Sakura.
-Sakura lascia perdere Sasuke. Ti ha detto che è già fidanzato. Perché non ti metti con me?- disse Naruto.
-Naruto perché sei sempre così insistente. Non sei il mio tipo.
-Sakurina io non mi arrendo facilmente.
Il professor Kakashi entrò in classe e tutti si sistemarono al loro posto.
Nella classe di fianco il professor Orochimaru interrogava Hinata.
-Molto brava signorina Hyuga. Anche la sua verifica è andata benissimo. Ha ottenuto il voto più alto. Bene le metterò un altro otto.
Otto era il voto più alto per il professor Orochimaru. Non  metteva mai a nessuno un voto più alto di otto.
-Ora può tornare al suo posto.
Durante la pausa pranzo Hinata andò da Sasuke. Stava parlando con Naruto.
-Sasuke le mie compagne di classe mi hanno detto che siamo una bella coppia.
-Hinata anche Naruto ci ha fatto i complimenti.
-Ti avevo detto di non dirle questa cosa.
-Naruto io le racconto tutto.
-Tutto? Non le avrai raccontato anche di quando mi sono spaventato per quel topo nel nostro spogliatoio.
-No, quello lo hai appena detto tu.
-Sono proprio fesso.
Hinata scoppiò a ridere.
-Voi due dovreste fare i comici. Siete davvero divertenti insieme.
-In realtà io e Naruto litighiamo molto. Purtroppo con lui è impossibile discutere perché dopo cinque minuti non ti ascolta più. Hinata è stato Kabuto a dire a spargere la voce del nostro fidanzamento. Stai attenta quando vai in giro non vorrei che quel serpente facesse qualche brutto scherzo.
-Starò attenta. Grazie. Ora torni in classe. Tra poco arriva il professor Uchiha.
-Mio fratello ha lezione anche oggi. È bravo come insegnante?
-Sì. È molto bravo. Pensa che lo ascoltano anche le ragazze che di solito passano la lezione a chiacchierare.
-Mio fratello fa l’incantatore di professione.
-Non ti preoccupare Sasuke io non sono affascinata da lui. L’unico che può incantarmi sei tu.
-Hinata se non fossimo a scuola e ci fosse questo moccioso davanti a me ti avrei già baciato.
-A dopo Sasuke.
Hinata rientrò nella sua classe mentre arrivava il professore di storia. Un gruppo di ragazze circondò Itachi per chiedergli di spiegargli alcune cose che non avevano capito.
 
Dopo gli allenamenti Hinata e Sasuke corsero al negozio e andarono a cambiarsi con le divise ordinate dal signor Jiraya.
-Hinata sembri una maestra con quella divisa. Ti sta veramente bene.
-Stai benissimo anche tu in giacca e cravatta.
I ragazzi andarono davanti alla cassa e presero i libri da sistemare. Dopo qualche minuto entrarono circa dieci persone. Hinata e Sasuke si divisero e servirono tutti i clienti. Quel giorno la libreria era piuttosto affollata. Dopo un’ora di lavoro Hinata aveva incassato trecento dollari mentre Sasuke ne aveva guadagnati cinquecento.
-Hinata puoi venire un attimo alla cassa. Queste signore sono mie clienti fisse. Vorrebbero dei pacchi regalo per i nipoti. Li faresti tu. Io non sono molto bravo- disse il signor Jiraya.
-Va bene.
-La carta regalo e le buste sono sotto il bancone. Le forbivi e i nastri sono dietro di te.
-Ok. I nipoti sono maschi o femmine.
-Mio nipote ha quattro anni.
-Invece mia nipote ha sei anni.
-Allora ci vuole della carta regalo adatta ai bambini.
Hinata fece due pacchetti splendidi e le signore la ringraziarono.
-Grazie Hinata non sarei mai riuscito a fare dei pacchetti così belli.
-Torno a sistemare i libri.
Finito di lavorare il signor Jiraya pagò i due ragazzi e li mandò a casa.
-Andiamo a casa. La mamma ci aspetta per la cena. Le ho mandato un messaggio per dirle che venivi anche tu a cena.
-Sicuro che non disturbo?
-Certo.
Sasuke prese per mano Hinata e si incamminarono verso casa.
 
A casa Uchiha
-Hinata sono contenta che tu sia di nuovo a cena da noi. Tuo padre ti ha trattata male ieri?
-Mio padre si è solo preoccupato per me.
Hinata non poteva dire a Mikoto quello che era successo. Sarebbe potuta andare dal padre e dirgli qualcosa. Non voleva che suo padre urlasse anche con lei.
Sasuke aveva capito cosa stava pensando Hinata. La ragazza temeva che il padre se la prendesse con Mikoto. Era un uomo davvero irascibile.
-Accomodati cara. Stasera ci sono gli spaghetti con le polpette di carne. E poi vi ho preparato un ottimo tiramisù.
-Grazie signora Mikoto. Lei è sempre molto gentile.
-Ormai sei un membro della famiglia Hinata. Qui sarai sempre trattata bene. Se mio figlio ti fa soffrire dimmelo e io lo sculaccio.
-Mamma cosa dici. Ti sembro il tipo che spezza il cuore della ragazza che ama?
-Sei pur sempre un ragazzo. Stai molto attento a trattarla bene.
-Sono sicura che Sasuke non mi farà soffrire.
Sasuke strinse forte la mano di Hinata. Era straordinaria la fiducia che la ragazza aveva nei suo confronti.
Dopo cena Hinata e Sasuke guardarono un film nel salone di casa Uchiha. Sasuke stringeva la mano di Hinata e la ragazza aveva la testa poggiata sulla spalla di lui. Sasuke la trovava davvero adorabile, era così dolce e bella.
Dopo quaranta minuti di film Hinata si addormentò vicino al ragazzo. Sasuke si accorse che la ragazza dormiva e chiamò la madre.
-Povera ragazza. Deve essere molto stanca.
-Non fa altro che lavorare e studiare. Non ha mai un giorno di tranquillità.
-Sasuke sono sicura che tu saprai come renderla felice. Si vede che le vuoi molto bene.
-La amo più della mia stessa vita.
-Sei un bravo figlio piccolo mio.
-Mamma non chiamarmi in quel modo.
-Porta Hinata in camera tua fra dieci minuti. Io vado a cambiare le lenzuola. Ti dispiace dormire sul divano per una notte?
-Dormirei anche sui sassi per lei.
Mikoto cambiò il letto e Sasuke portò Hinata in camera sua. La ragazza dormiva tranquilla.
-Sasuke esci dalla camera. Devo metterle il pigiama.
-Dove lo trovi un pigiama per lei?
-Le metterò una delle tue maglie. Le andrà un po’ larga ma la terrà calda e starà comoda. Fuori.
-Va bene mamma.
Mikoto stava togliendo la divisa a Hinata. Quando le tolse la camicia notò che aveva delle piccole cicatrici sulla schiena.
-Piccola cosa ti ha fatto tuo padre.
Mikoto finì di cambiare Hinata e uscì dalla camera abbattuta. Non poteva sopportare certe cose.
-Mamma cosa c’è?
-Niente Sasuke. Vai a dormire.
-Mamma lo vedo che ti preoccupa qualcosa. Hinata ti ha detto qualcosa?
-No, lei dorme. Ho notato che ha delle piccole cicatrici sulla schiena. Sono sicura che non sono cicatrici fatte per delle cadute. Sono un ex infermiera e so riconoscere quando le ferite sono state inferte su una persona.
-Vuoi dire che Hinata è stata picchiata?
-Sì, credo sia stato il padre.
-Allora Hiashi non si limita agli schiaffi.
-Lei ti ha detto che suo padre la schiaffeggia?
-L’altro giorno l’ho trovata a terra e aveva la guancia rossa. Lei mi ha detto che il padre si era arrabbiato con lei e le aveva dato uno schiaffo. Quel folle l’aveva già picchiata in passato.
-Sasuke non devi dirle che sai dei segni sulla schiena. Si vergognerebbe davanti a te. Potrebbe avere paura di non piacerti più.
-Hai ragione mamma. Hinata è una ragazza sensibile. Aspetterò che sia pronta a parlarmi di tutto  e se non vorrà farlo di certo io non la biasimerò. È una faccenda delicata. Io voglio solo il meglio per lei.
-Sei un bravo ragazzo Sasuke. Vai a dormire.
-Buonanotte mamma.
Sasuke restò sveglio a pensare per qualche minuto. Era preoccupato per Hinata. Come faceva a sopportare tutto. Era più forte di quanto credeva. In futuro lui l’avrebbe portata via da quella casa e si sarebbe costruito una nuova famiglia con lei. Hinata non avrebbe dovuto più sopportare le cattiverie del padre.

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Capitolo 8
*** Allenamenti e gare ***


Hinata si alzò presto quella mattina ma scoprì che non era in camera sua. Capì dove si trovava guardando sul comodino vicino al letto. C’era una foto di lei con Sasuke quando frequentavano le medie. Era la foto che Hinata aveva regalato a Sasuke quando lui era entrato al liceo.
Hinata era imbarazzata. Aveva dormito nel letto di Sasuke e aveva addosso una sua maglietta. Di certo l’aveva cambiata Mikoto ma era imbarazzante lo stesso.
-Buongiorno Hinata- disse Sasuke aprendo la porta.
Hinata si coprì subito. Si vergognava di farsi vedere vestita in quel modo dal suo ragazzo. Era completamente rossa e Sasuke se ne accorse subito.
-Hinata non devi essere imbarazzata. Ieri ti sei addormentata e non ho voluto svegliarti.
-Grazie per avermi fatta dormire qui. Ho dormito proprio bene. Ma tu dove hai dormito?
-Sul divano.
-Perdonami.
-Hinata mi fa piacere averti come ospite.
-Fratellino non si spia una ragazza in pigiama. Fila fuori la camera- disse Itachi afferrando Sasuke per il colletto del pigiama.
-Io non la stavo spiando.
-Potresti farla imbarazzare ragazzino. Hinata si mise la sua divisa e corse a casa a cambiarsi dopo aver ringraziato Mikoto e Sasuke.
Arrivata a casa si buttò sotto la doccia. Il cuore le batteva forte. Non poteva credere di aver dormito nella stanza di Sasuke e non si era accorta di niente. Per poco non le prendeva un collasso.
Finito di prepararsi Hinata preparò il pranzo al sacco per la scuola e anche qualche spuntino per Sasuke e Naruto. Sapeva che i due avrebbero gradito la sorpresa.
-Scusa il ritardo Sasuke. Ho preparato una sorpresa per te e Naruto.
-Grazie per la gentilezza. Andiamo a scuola.
-Tu non hai visto niente vero?
-Di cosa?
-Meno male non mi hai vista.
-Cosa avrei dovuto vedere? Quanto ti sta bene la mia maglia. O che hai delle gambe stupende.
-Sasuke sei un furfante. Mi hai vista. Non è giusto.
-Se vuoi stasera mi faccio vedere da te a petto nudo e siamo pari.
Hinata divenne rossa di colpo.
-No, credo che non potrei reggermi in piedi per l’emozione.
Hinata si accorse di aver detto una cosa imbarazzante ad alta voce e divenne ancora più rossa.
-Hinata sei buffissima. Dovresti vederti allo specchio. Sei diventata quasi viola.
-La colpa è tua che mi fai dire certe cose.
-Sai benissimo che adoro ogni tua reazione. Sei molto carina.
Arrivati a scuola Sasuke e Hinata corsero in classe.
Come ogni mattina Sakura e Ino aspettavano Sasuke vicine al suo banco.
-Non si arrendono mai. Eppure sanno che sono impegnato. Che pazienza.
-Sasuke prima che ti siedi al tuo banco devo dirti una cosa.
-Parla Naruto.
-Sakura e Ino sono convinte che prima o poi tradirai Hinata. Stanno aspettando l’occasione giusta per approfittarsi della situazione.
-Naruto sei sicuro di potermi dire le cose che ti riferisce Sakura?
-Sì, lei non bada a quello che dico.
-Sakura e Ino si sbagliano. Finalmente ho trovato la persona con cui voglio stare e niente mi impedirà di renderla felice.
-Non devi dirle a me queste cose. Io ti conosco bene. So che non faresti mai soffrire Hinata. Ma loro due sono convinte delle loro mosse. Le donne proprio non le capisco. Quando si mettono in testa una cosa non le ferma nessuno.
-Se fanno arrabbiare Hinata dovranno vedersela con la sua furia. Hinata sa essere dura quando una persona la delude.
-Non vorrei essere nei panni di Sakura e Ino.
-Spero che non facciano qualche tiro mancino a Hinata.
 
Durante la pausa pranzo Hinata andò nella classe accanto e portò gli spuntini che aveva preparato a Sasuke e Naruto.
-Questi spuntini sono per te Naruto. Sono più salutari del solito panino.
-Grandioso. Non sono costretto a sgomitare già al banchetto per il pranzo. Quante cose buone che mi hai portato. Ti sposerei se non fossi già fidanzata con questo ragazzaccio.
-Giù le mani da lei Naruto. Sono capace di fare a botte con te se ci provi. E sai benissimo che vincerei io.
-Sempre il solito presuntuoso Sasuke. Non ti preoccupare non la tocco la tua ragazza. Sai chi mi piace.
-Se quel cestino per il pranzo era per Naruto quello che hai in mano è sicuramente per me- disse Kabuto prendendo il cestino dalle mani di Hinata.
-Ridammi quel cestino. Quelle cose non sono per te.
-Ragazza combattiva. Mi stuzzica il tuo temperamento.
Hinata strappò dalle mani di Kabuto il cestino e corse vicino a Sasuke.
-Kabuto fossi in te non farei arrabbiare una ragazza. Sono capaci di farti volare dalla finestra se vogliono- disse Naruto ridendo.
-La ragazzina non mi fa paura.
-Kabuto non infastidire Hinata o te la faccio pagare.
-Sasuke sei davvero strano. Non ti è mai importato di nessuna ragazza. Di solito le eviti perché dici che sono una seccatura e ora ti sei invaghito di questa qui.
-Portale più rispetto Kabuto.
-Io non devo portare rispetto a nessuno. Sono bello, ricco e intelligente e posso fare quello che voglio. Se voglio qualcosa me la prendo. Mentre non sei con lei potrei anche sbattermi la tua puttanella.
Sasuke si alzò di colpo per tirare un pugno a Kabuto ma Hinata lo trattenne per un braccio con grande forza.
-Sasuke ti sta solo provocando. Vuole farti sospendere. Per favore calmati, non vale la pena picchiare un ragazzino come lui. È solo un damerino pieno di sé.
-Mocciosa bada a come parli, dimentichi che sono più grande di te.
-Taci Kabuto. L’hai offesa. Ritieniti fortunato che non ti abbia preso a parolacce. E poi se lei non fosse intervenuta ti avrei già spedito all’ospedale. Non ti azzardare mai più a riferirti a lei con termini poco eleganti.
-Che succede qui?- domandò il professor Kakashi.
-Sasuke voleva picchiarmi professore, dovrebbe punirlo e tenerlo in classe tutto il pomeriggio.
-Kabuto non si raccontano le bugie ai tuoi professori- disse il professor Uchiha.
-Io e il professor Uchiha abbiamo assistito a tutta la scena Kabuto. Ti sei comportato molto male con loro. Non ti punisco solo perché so che oggi il professor Asuma vi massacrerà durante l’allenamento. Ma bada a non comportarti mai più in quel modo.
-Come vuole professor Hatake.
-Sasuke sempre troppo impulsivo. Se non ci fosse stata Hinata saresti stato sospeso.
-Itachi quel ragazzo ha offeso Hinata.
-Non risolveresti niente con le mani. A volte le parole sono più taglienti dei gesti impulsivi. A dopo.
-Sasuke per poco non ci mettevano tutti in punizione- disse Naruto facendo un bel sospiro.
-No, Naruto sarei finito solo io in punizione. Avrei detto ai professori che tu e Hinata non eravate coinvolti. So che tua madre non ti farebbe uscire un mese se ti beccassi un’altra punizione da Tsunade. Mentre il padre di Hinata potrebbe picchiarla se finisse in punizione.
Sasuke strinse forte la mano della ragazza. Questa volta lo aveva proprio salvato. Senza di lei sarebbe finita male.
 
Hinata tornò in classe.
-Non sapevo che il padre di Hinata fosse tanto severo.
-Non lo sopporto. Non fa altro che trattare male Hinata. Come si fa a trattare così una ragazza dolce come lei.
Durante gli allenamenti Asuma fece correre i ragazzi del club di kendo per un’intera ora.
-Nei giorni passati avete battuto la fiacca. Correre veloci per tutta la palestra. Kabuto corri più veloce sei due giri indietro rispetto agli altri. Dovete fare sessanta giri. Kiba sei un giro indietro corri di più. Forza ragazzi o vi mando ad allenarvi con il maestro Gai al club di judo e karate. Lui vi farebbe fare ottanta giri della palestra e cinquanta flessioni. Siete dei pigroni. Fra due giorni abbiamo la seconda gara con un'altra scuola della città. Vi voglio in forma.
-Allora io posso fermarmi.
-Kabuto se ti fermi aumento i giri per te. Non mi importa se non gareggi fra due giorni, hai bisogno di più allenamento degli altri visto che passi tutti i pomeriggi a divertirti con i tuoi amici.
-Cosa c’è di male?
- Se i tuoi amici fanno danni per la città in tua compagnia dai un cattivo esempio. Tutti penseranno che i ragazzi di questo liceo sono dei maleducati. Correre ragazzi. Non voglio sentire lamenti.
 
Dopo gli allenamenti Sasuke si cambiò e poi raggiunse Hinata.
-Sei stanco?
-L’allenatore ci ha massacrato oggi. Kabuto lo faceva innervosire e Asuma aumentava i giri di corsa. Quel ragazzo è veramente arrogante.
-Mi mette i brividi.
-Tranquilla non ti darà più fastidio.
Arrivati in libreria Hinata e Sasuke si cambiarono e poi misero in ordine i libri che erano appena stati scaricati dal corriere.
-Signor Jiraya dove mettiamo i libri di testo?
-Quelli vanno sullo scaffale vicino alla porta d’ingresso. Sasuke mi porteresti dei libri di favole. Questa signora vorrebbe sceglierne qualcuno per i figli. Portami un decina di libri.
-Arrivo.
-Signora le consiglio la bella e la bestia. Questa edizione è ben fatta per una bambina. Invece se vuole fare un regalo a un maschietto le consiglio queste due storie.
-Grazie ragazzo.
Dopo un’ora entrò nella libreria una donna che Sasuke conosceva molto bene.
-Buongiorno signor Jiraya sono arrivati dei nuovi libri oggi?
-Certo signora Tsunade. Le chiamo la commessa così le mostra i nuovi arrivi.
-Finalmente ti sei deciso a trovare degli aiutanti. Finalmente questa libreria è in ordine. Vorrei tanto conoscere i tuoi aiutanti?
-Eccone una. Questa è la signorina Hyuga.
-Signorina Hyuga ma lei non frequenta il mio liceo.
-Sì, signora Tsunade.
-Non sapevo tu avessi assunto una delle allieve migliori della mia scuola.
-Lavora qui da una settimana con il suo fidanzato.
-Quindi anche Sasuke Uchiha è qui.
-Deve essere dietro gli scaffali a sistemare i libri.
-Sasuke vieni un attimo- gridò il signor Jiraya.
-Arrivo. Buonasera signora Tsunade.
-Perché non ti sei portato qui anche quel pigrone di Naruto. Qui dentro leggerebbe un po’.
-Non credo che mio nipote passerebbe tanto tempo qui dentro- disse Jiraya.
-Vuole dire che lei è il nonno del mio amico Naruto.
-Non te l’avevo detto Sasuke. Io sono come un nonno per Naruto. Lo conosco fin dalla sua nascita.
-Allora Hinata cosa mi consigli da leggere.
Hinata si riprese dallo shock della notizia e mostrò alla preside Tsunade una decina di libri.
-Bene li prendo tutti Jiraya. Li leggerò quando non dovrò punire tuo nipote.
-Su Tsunade fai la brava con lui. Lo sai che è un ragazzo buono e diligente.
-Ci proverò amico mio.
Altra notizia bomba Tsunade conosceva molto bene il signor Jiraya. Quando la preside andò via Hinata e Sasuke si occuparono di altri clienti.
Quel pomeriggio era stato molto intenso.
Alle sette e trenta Sasuke e Hinata tornarono a casa Uchiha e furono accolti calorosamente da Mikoto.
-Cara finalmente sei arrivata. Tutto bene? Sei stanca?
-Mamma ci sono anche io.
-Sasuke poi ci parlo con te.
Per Sasuke era bello vedere Hinata andare tanto d’accordo con la madre. Così Hinata poteva ricordare il calore che si prova a stare in famiglia.
Dopo la cena Sasuke riportò Hinata a casa e la salutò con un bacio lunghissimo. La ragazza si sentiva molto fortunata ad avere Sasuke al suo fianco.
 
Due giorni dopo
Era il giorno della seconda gara di kendo.
Hinata accompagnò Sasuke alla palestra del liceo e lo guardò tutto il tempo riscaldarsi. La gara sarebbe iniziata alle dieci di mattina. Mancava un’ora e in palestra c’erano solo Hinata e Sasuke e la ragazza poteva parlare tranquillamente con lui. Non c’era nessuno che li disturbava.
-Sei agitato?
-No, ti dedicherò questa vittoria. Ma sarò l’ultimo a gareggiare. Devono vincere anche Kiba e Naruto per passare alla gara successiva che si terrà fra quattro giorni. Tu sei pronta per le tue gare.
-Sì, fra una settimana allestiremo il campo per il tiro con l’arco. Anche le nostre gare si terranno nel nostro liceo. Non vedo l’ora di iniziare. Potrò incitare la squadra. Sai che anche la riserva deve scaldarsi un’ora prima delle gare?
-Lo so. Sei molto entusiasta. Con il tuo ottimismo vincerete sicuramente. Porti il sole ovunque vai.
-Non esagerare Sasuke. Penso solo che impegnandosi si può fare qualsiasi cosa.
Le gare sarebbero iniziate presto e gli spettatori e gli sportivi iniziavano ad arrivare nella palestra.
Hinata si era seduta sugli spalti e attendeva con ansia di vedere l’incontro di Sasuke. Gli aveva preparato una sorpresa per dopo l’incontro. Sasuke si meritava una bel regalo dopo tutto quello che aveva fatto per lei. Era sicura che sarebbe rimasto a bocca aperta.

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Capitolo 9
*** Sorprese ***


Hinata attendeva con ansia l’inizio degli incontri di kendo. Sasuke sarebbe stato l’ultimo a gareggiare e aveva un peso enorme da portare. Se Kiba avesse perso tutto sarebbe dipeso da Sasuke. In più il ragazzo era il capitano e spettava a lui animare la squadra.
Kiba andò al centro della palestra e iniziò il suo incontro. Purtroppo l’avversario era abilissimo e la prima gara si concluse con la sconfitta di Kiba.
Hinata stava sperando che Naruto non perdesse. Sapeva quanto tempo si era allenato Sasuke per arrivare in forma alle gare e quanto desiderasse vincere il campionato scolastico per accedere alle provinciali e poi alle regionali.
Naruto era molto agitato e Asuma dovette calmarlo più volte.
Quando Naruto andò al centro della palestra tutti avevano gli occhi puntati su di lui.
Mentre Naruto combatteva contro il suo avversario, Hinata notò dei movimenti sospetti sulla panchina della squadra. Asuma e Sasuke non si accorsero di niente perché avevano gli occhi incollati su Naruto.
Hinata notò che Kabuto aveva sostituito la mazza da kendo di Sasuke con un’altra. Sicuramente tramava qualcosa. La ragazza doveva avvertire Sasuke ma non poteva gridare in mezzo a quella folla. E poi avrebbe rischiato di distrarre Naruto.
Alla fine Naruto riuscì a vincere il suo incontro.
-Bravissimo Naruto. Ora siamo nelle tue mani Sasuke. Fatti valere.
-Sì, allenatore. Bravo Naruto. Possiamo farcela a vincere questo campionato.
-Così mi piaci Sasuke. Sei un capitano deciso e sai come farti ascoltare dai tuoi compagni. Ero sicuro di aver scelto bene.
-Grazie allenatore.
Hinata non riusciva a farsi notare da Sasuke. Doveva avvertirlo della sostituzione della mazza. La ragazza corse vicino alla panchina e chiese al signor Asuma di poter parlare con Sasuke solo un momento.
-Mi dispiace ma Sasuke deve concentrarsi.
-Signore mi ascolti un ragazzo ha sostituito la mazza di Sasuke.
-Signorina con tutto il rispetto noi non ci siamo accorti di niente e eravamo qui. Forse si è sbagliata.
-Signor Asuma mi deve credere.
Sasuke stava parlando con Naruto della strategia più giusta da adottare e non si era accorto che Hinata parlava con Asuma.
La gara di Sasuke iniziava fra dieci minuti e Hinata doveva dimostrare all’allenatore che la mazza era stata sostituita per qualche motivo.
Con grande coraggio Hinata si avvicinò alla mazza e la prese in mano. Kabuto sbiancò quando vide la ragazza prendere la mazza dalla parte superiore.
-Ahi. Che male.
Sasuke si girò verso la panchina e vide Hinata con la sua mazza in mano. Ma c’era qualcosa di strano. La mano di Hinata sanguinava molto. 
-Hinata come ti sei fatta quella ferita?
-Sasuke qualcuno ha sostituito la tua mazza con questa piena di lamette nella parte superiore. Guarda ci sono delle lamette che escono fuori. Volevano ferirti.
-Hinata hai preso la mazza in mano per dimostrare che era truccata.
-Il tuo allenatore non mi ascoltava. Volevo sapere perché qualcuno aveva voluto sostituire la tua mazza. Volevano ferirti prima della gara. Non vi siete accorti della sostituzione perché guardavate la seconda gara.
-Mi scusi se non l’ho ascoltata signorina Hinata. Avete salvato un mio allievo e la gara. Grazie a nome di tutta la squadra.
Sasuke si avvicinò a Hinata e la strinse forte.
-Naruto potresti prendere al cassetta del pronto soccorso sotto la panchina e disinfettare la ferita di Hinata. Io vado a vincere l’ultima gara. Questa gara la dedico a te.
Hinata sorrise e augurò buona fortuna al ragazzo.
Mentre Naruto disinfettava la mano di Hinata, Sasuke combatteva con tutte le sue forze per vincere l’ultima gara. Con un colpo al petto e due ai fianchi Sasuke sopraffò il suo avversario. Finita la gara Sasuke corse da Hinata e controllò la sua ferita.
-Sasuke l’ha controllata l’infermiera della scuola mentre combattevi. Va tutto bene. Deve solo tenere le bende per una settimana. Non ci sono infezioni o altri problemi- disse Asuma.
-Grazie allenatore.
-Potete tornare tutti a casa tranne Kiba, Naruto, Kabuto e Sasuke.
Asuma aspettò che tutti gli spettatori uscissero dalla palestra per parlare con i ragazzi.
Sasuke si sedette vicino a Hinata e l’avvicinò a sé. La sua bella fidanzata si era fatta male per lui. Aveva davvero un cuore nobile.
-Allora Hinata chi di loro ha sostituito la mazza di Sasuke?- domandò Asuma.
Hinata sussultò per quella domanda. Aveva paura di dire qualcosa.
-Hinata nessuno ti farà del male. Sei protetta qui con me.
-Grazie Sasuke.
-Non fa niente Hinata, puoi anche non parlare. Userò la telecamera che ho posizionato laggiù per gli incontri per scoprire chi è stato e tu non avrai problemi- disse Asuma.
Il professor Asuma esaminò il filmato e saltò fuori che Kabuto aveva scambiato le mazze.
-Kabuto cosa hai da dire a tua discolpa?
-Niente. Sa benissimo che sono intoccabile perché mio padre sborsa metà dei soldi per i club di questa scuola. Potrebbe anche farla licenziare se volesse. Basterebbe solo una mia parola.
-Kabuto non minacciarmi. Perché hai sostituito la mazza?
-Per ferire Sasuke. Avrei di sicuro gareggiato al suo posto e mi sarei preso tutta la gloria. Non avevo calcolato quella ragazzina rompiscatole che sta sempre in mezzo. Prima o poi ti farai male sul serio ragazzina.
-Kabuto non minacciare una studentessa come te. Chiedile subito scusa.
-Non chiederò mai scusa a quella stupida.
Sasuke scattò in piedi ma venne trattenuto da Hinata.
-Smetti di offenderla. Hai capito cosa le hai fatto. Lei deve allenarsi con l’arco per le gare e tu l’hai ferita.
-La mocciosa non gareggerà mai nella squadra di tiro con l’arco. Sakura e Ino mi hanno detto che è solo una riserva.
-Kabuto devi avere più rispetto per i tuoi compagni di scuola e i tuoi professori – disse Asuma.
-Non ci penso nemmeno. Finito questo anno andrò in una delle più prestigiose università della città e voi non intralcerete più il mio cammino. Ora me ne vado.
-Kabuto sei sospeso dal club per un mese.
-Non mi importa niente di questo club, ho altre attività. Arrivederci perdenti.
-Potete andare a casa. Quel ragazzo è troppo viziato.
-A domani sensei.
 
Sasuke corse a cambiarsi e poi raggiunse Hinata nel cortile della scuola.
-Hinata ti senti bene?
-Sì, non ti preoccupare. È solo qualche graffio sulla mano. Vieni con me ti devo portare in un posto.
-Hinata non vuoi andare a riposare dopo quello che ti è successo.
-No, voglio farti vedere una cosa. Forza andiamo campione.
Hinata trascinò Sasuke di fronte a una palestra gigantesca.
-Hinata questa è la palestra dove si tengono le gare regionali di kendo. Non si può entrare qui a meno che non sei uno sportivo.
-Tu hai sempre sognato di entrare in questa palestra. Ora puoi entrarci. Un amico di famiglia mi ha detto che oggi la palestra era libera e potevi visitarla.
-Davvero?
-Sì. Vieni la porta è aperta.
Quando Sasuke entrò nella palestra vide le più moderne attrezzature per gli allenamenti. In più c’erano tutte le divise da kendo indossate dai grandi campioni. Era un luogo stupendo per lui. Uno dei suoi sogni si era realizzato.
-Hinata devi esserti impegnata molto per farmi entrare in questa palestra.
-Ci ho messo un mese per mettermi d’accordo con l’amico della mia famiglia. Lui è sempre stato gentile con me fin da quando ero piccola. Prima o poi ti farò conoscere Ko. Era un amico di mia madre. È stato lui a raccontarmi molte cose su di lei.
-Deve essere una brava persona.
Hinata e Sasuke visitarono tutta la palestra. Poi la ragazza trascinò Sasuke dall’altra parte della città.
-Hinata oggi sei strana. Dove mi stai portando?
-Ti fidi di me?
-Sì, principessa.
Hinata portò Sasuke in uno studio discografico dove c’era un ragazzo con gli occhi chiari come i suoi che l’aspettava.
-Signorina Hyuga siete arrivata finalmente. Ho potuto trattenere l’ospite per  miracolo.
-Scusa il ritardo Ko. Sasuke questo è Ko Hyuga.
-Piacere di conoscervi signor Ko.
-Il piacere è tutto mio Sasuke. Allora Hinata vuoi mostrare la sorpresa a Sasuke.
-Devi sapere che Ko gestisce questo studio di registrazione per la casa discografica dove lavora. La sua casa discografica è quella del tuo cantante preferito. Guarda dentro la sala di registrazione Sasuke.
Sasuke rimase a bocca aperta. Il cantante che ascoltava da quando aveva dieci anni, che lo faceva rilassare con le sue belle canzoni era a due passi da lui. Hinta aveva fatto tutto quello per lui. Doveva aver impiegato mesi per fare una cosa del genere.
Ko portò Sasuke nella sala di registrazione e gli fece conoscere il suo idolo. Sasuke rimase a chiacchierare con lui per un’intera ora. Poi il cantante mostrò a Sasuke un testo con delle parole che conosceva molto bene. Il cantante aveva in mano la canzone che aveva scritto nel tempo libero Sasuke.
-Sasuke questa canzone è fantastica. So che era un tuo desiderio che qualcuno la cantasse. Ti devo dire che l’ho incisa e sarà nel mio prossimo disco con il tuo nome come autore. Tieni questo è il disco e dietro c’è anche il tuo nome.
-Sta scherzando. Non ci posso credere. Io non ho inviato la canzone alla casa discografica per timore di un rifiuto.
-Hai sbagliato. La canzone è ben scritta e molto bella. Sono anni che faccio il cantante e sono sicuro che venderò molto copie grazie alla tua canzone. Devi ringraziare la tua ragazza per questo regalo non me. Io ti manderò i proventi ricavati dalla canzone con un assegno quando sarà messo in vendita.
-Io non ho scritto la canzone per i soldi.
-Lo so. La tua fidanzata mi ha detto che a te sarebbe bastato che io cantassi solo una volta la canzone. Ma sarebbe uno spreco. Questa canzone merita di essere ascoltata da migliaia di persone.
Sasuke ringraziò il cantante e uscì dalla sala. Era stata un’ora fantastica. Hinata lo aveva veramente stupito.
Sasuke corse da lei e la strinse forte.
-Hinata sei la migliore. Mai avrei immaginato di vedere la mia canzone pubblicata e cantata da un cantante mitico. Ti amo Hinata.
Sasuke fece volteggiare la ragazza per tutta la stanza.
-Sasuke mettimi giù.
-Sei fantastica.
-Grazie Ko per aver permesso questo incontro.
-Farei di tutto per lei signorina. Questa è stata una cosa da poco. In più ci guadagno anche io da questo incontro. Arrivederci signorina. Sasuke abbi cura di lei e non permettere a nessuno di ferirla.
Ko lanciò a Sasuke uno sguardo intenso per fargli capire che sapeva della situazione di Hinata e era felice che qualcuno le restasse accanto. Lei meritava il meglio.
Usciti dalla casa discografica Sasuke strinse a sé Hinata e la baciò sulla bocca. Non fu il solito bacio. Questa volta fu più intenso e passionale. Sasuke era completamente incantato dalla ragazza, non solo era bella ma era anche piena di sorprese. Quel giorno lei gli aveva fatto il più bel regalo della sua vita. Almeno così credeva perché Hinata lo avrebbe stupito ancora in futuro.

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Capitolo 10
*** La prima gara di Hinata ***


Il giorno dopo la sorpresa a Sasuke, Hinata fu convocata da Shizune.
-Hinata ho saputo da Asuma quello che è successo. Devo chiederti una cosa importante. Pensi di poter gareggiare fra tre giorni. Purtroppo Ino si è fatta male alla spalla e non può muovere bene il braccio. Deve stare a riposo per una settima, ordine nel medico. Si la mia unica speranza.
-Farò del mio meglio per vincere.
-Bene. Ino sarebbe stata l’ultima a gareggiare quindi tu affronterai l’ultima gara.
-Non si pentirà di avermi scelto per la gara.
-Ne sono sicura. Ma stai attenta a non sforzare troppo la mano durante gli allenamenti. Per prima cosa oggi non farai allenamento. Ti sei impegnata molto negli ultimi mesi e puoi saltare un giorno di allenamento. Domani pomeriggio potrai ricominciare.
-Va bene signorina.
-Ora puoi andare a casa.
-Grazie. A domani signorina Shizune.
Hinata aspettò che Sasuke finisse gli allenamenti seduta davanti la palestra di kendo. Intanto terminò i compiti per il giorno dopo. Doveva leggere un libro di Hugo e le restavano solo due capitoli per finirlo. Il professor Kakashi il giorno dopo avrebbe interrogato tutta la classe sul libro. Hinata ci teneva a fare bella figura e a non deludere se stessa. Voleva farcela nonostante i tanti impegni.
Dopo un’ora Sasuke uscì tutto pulito dallo spogliatoio maschile.
-Qualche novità principessa?
-Sasuke fra tre giorni posso partecipare alla gara di tiro con l’arco. Oggi Shizune mi ha detto di non allenarmi per far riposare la mano. Mi ha detto che dovrò partecipare perché Ino deve stare una settimana a riposo. Si è fatta male alla spalla.
-Hinata sono contento per te. Ma non sforzare troppo la mano. Se ti fa male dillo a Shizune.
-Non mi fa per niente male. Finalmente avrò l’occasione di far vedere a tutti quanto valgo.
-Hinata sei piena di energie. Adoro questa tua carica esplosiva. Sei veramente instancabile.
-Tu verrai a vedermi?
-Certo. Sarà la tua prima gara, come potrei mancare. Farò un tifo pazzo per te. Griderò da dietro la recinzione e tutti sentiranno quanto ci tengo alla mia fidanzata.
-Sasuke sei sempre pronto a burlarti di me.
-Io non scherzavo per niente. Urlerò forte Hinataaaaaaa.
Sasuke e Hinata corsero al negozio e si misero a lavorare. Quel giorno si dovevano sistemare tutti i libri per i nuovi sconti.
-Hinata lascia che porti io gli scatoli pesanti nel retro.
-Sasuke ti preoccupi sempre troppo. A casa sono abituata a spostare mobili più pesanti di questi scatoloni.
Hinata e Sasuke lavorarono più del solito quel giorno e tornarono a casa solo alle nove.
-Mamma scusa il ritardo ma abbiamo lavorato a lungo.
-Mia madre mi ha lasciato un biglietto sul frigo. Ha scritto che è andata fuori a cena con mio padre. Sarà una delle loro cene romantiche. Ci ha lasciato dello spezzatino e una torta al cioccolato.
-Siamo soli?
-Sì, Itachi oggi doveva andare a casa di un amico per festeggiare un fidanzamento.
Hinata aveva il cuore che batteva a mille. Non poteva crederci, era da sola in casa con Sasuke. Per poco non le prendeva un infarto.
-Hinata hai telefonato a tuo padre per dirgli della gara?
-Sì, non risponde al telefono. Gli ho lasciato un messaggio in segreteria e gli ho anche inviato un messaggio. Non mi ha ancora risposto. Sicuramente tornerà in tempo per la gara.
Hinata e Sasuke mangiarono e poi guardarono un film assaggiando la torta al cioccolato. Più che assaggiare Sasuke ne divorò due pezzi enormi.
-Questa torta è ottima. Domani mattina fai i complimenti a tua madre da parte mia.
-Va bene. Ora ti riporto a casa o ci addormenteremo sul divano.
Sasuke accompagnò Hinata sulla soglia di casa e la baciò per salutarla.
-A domani dolce Hinata.
-Sogni d’oro Sasuke.
I giorni passarono in fretta fra allenamenti e lavoro.
 
Finalmente arrivò il giorno delle gare di tiro con l’arco.
Hinata si svegliò alle sei e trenta per prepararsi. Indossò la divisa scolastica e scese al piano di sotto. Alle sette e trenta era tutto pronto per andare al campo di allenamento della scuola. Shizune aveva raccomandato alle ragazze della squadra di arrivare alle otto e trenta al campo. La gara sarebbe iniziava alle dieci e dovevano provare qualche tiro dai ai vari bersagli. Le studentesse che affrontavano quel giorno erano arrivate seconde l’anno prima.
Hinata uscì di casa alle sette e quaranta e trovò Sasuke ad aspettarla davanti casa.
-Buongiorno Sasuke.
-Buongiorno principessa. Sei pronta? Ti fa ancora male la mano?
-La mano è guarita. Tranquillo. Sono un po’ agitata per la gara. È la prima volta che partecipo a un incontro tanto importante.
-Basta mantenere la concentrazione. Vedrai che batterai la tua avversaria.
-Grazie Sasuke.
Arrivati al campo di allenamento Hinata corse a cambiarsi nello spogliatoio. Indossata la divisa del club, la ragazza andò subito a riscaldarsi.
-Hinata come sempre sei puntuale. Sono le otto e trenta e non vedo ancora Sakura. È il capitano dovrebbe dare il buon esempio. Tu Temari e Ten Ten già vi state riscaldando e lei dove si è cacciata. Quando arriva le faccio una ramanzina con i fiocchi.
-Sono qui signorina Shizune. Ho dovuto far vedere dove era il parcheggio ai miei genitori. Sono venuti a vedere la mia gara e siamo passati anche a prendere Ino. Oggi starà in panchina e guarderà la pivellina all’opera.
-Sakura primo non hai scuse. Secondo devi trattare tutte le tue compagne ugualmente. Ora scaldati. Gareggerai per seconda.
Sasuke guardò tutta la scena. Sakura era sempre al solita ragazza ritardataria. Nello sport esiste anche rigore e disciplina ma lei e Ino sembravano ignorare quei concetti.
-Che bello Sasuke sei venuto a guardarmi.
-Sakura non sono qui per te.
-Non capisco cosa abbia quella ragazza in più a me. Tanto questa sarà la sua prima e ultima gara. La settimana prossima ci sarà la seconda gara e Ino non dovrà più stare a riposo. A quel punto tu verrai a guardare me.
-Se ne sei convinta.
-Certo che lo so. Fra quattro settimane ci sarà anche la gita scolastica e le classi vanno in gita tutte insieme. Io riuscirò a conquistarti mentre la ragazzina fa il giro di Kyoto con i suoi compagni di classe.
-Sakura durante la gita gli studenti migliori mostrano agli studenti più piccoli i monumenti più importanti di Kyoto e dintorni e gli spiegano la storia dei luoghi visitati. Indovina un po’ quale classe mi è stata assegnata?
-Non è possibile. Dovrai fare da maestro alla classe di quella mocciosa. Io finisco di scaldarmi ma sappi che non mi arrendo.
-Povero me. Se Hinata la becca a girarmi intorno è capace di arrabbiarsi.
-Sasuke visto che sei qui potresti andare nello sgabuzzino della palestra a prendermi due archi di riserva. Quelli più grandi per favore.
-Certo signorina Shizune.
Qualcuno aveva ascoltato di nascosto la conversazione tra Shizune e Sasuke e era arrivato prima allo sgabuzzino.
Quando Sasuke entrò nello sgabuzzino qualcuno lo chiuse dentro.
-Cosa succede? Aprite questa porta. Se è uno scherzo non è divertente. Accidenti tra poco inizia la gara di Hinata. Devo uscire di qui.
Sasuke strillo per quindici minuti ma in quel momento vicino la palestra non c’era nessuno.
Erano le nove e trenta e i dintorni del campo del club di tiro con l’arco erano pieni di spettatori.
-Temari chi è venuto a vederti?
-C’è mio fratello con i miei genitori.
-Invece i miei genitori sono laggiù- disse Ten Ten.
-I miei si sono seduti da quella parte. Credo che da lì si abbia la visuale migliore del campo- disse Sakura.
Hinata si guardò intorno per cercare il padre ma non lo vedeva. La sorella di certo non poteva andarla a vedere poiché aveva la scuola. Poi Hinata si girò verso la postazione di Sasuke ma lui non era lì.
-Signorina Shizune un ragazzo mi ha detto di darvi questi archi di riserva.
-Grazie ragazzo.
La persona che aveva rinchiuso Sasuke nello sgabuzzino aveva pagato un ragazzo tra il pubblico per far consegnare gli archi di riserva a Shizune. Non voleva che la donna si insospettisse non vedendo arrivare Sasuke.
Intanto Sasuke aveva tentato di forzare in tutti i modi la porta dello sgabuzzino. Non si apriva proprio. Non poteva perdere la prima gara di Hinata, lei non lo avrebbe perdonato.
-Maledetta porta apriti.
Erano le dieci e il primo incontro era iniziato. La gara di tiro con l’arco prevedeva quattro incontri. Se le squadre finivano in pareggio uno degli studenti della squadra doveva disputare un incontro supplementare.
La prima a gareggiare era Temari. La ragazza aveva fatto quattro centri su cinque sul bersaglio più vicino. Mentre l’avversaria aveva fatto cinque centri.
Intanto Hinata si guardava intorno. Non vedeva da nessuno parte Sasuke. Non era da lui sparire in quel modo. Era un po’ preoccupata.
Sasuke non riusciva a trovare un modo per uscire. Dalla finestra non poteva passare, era troppo piccola.
Alle dieci e trenta il primo incontro era finito e toccava a Sakura. La ragazza era incitata dai suoi genitori e dai suoi amici.
Alle dieci e quarantacinque era iniziata anche la seconda gara ma di Sasuke non c’era traccia. In più, Hinata non vedeva neanche il padre tra il pubblico. Tutti erano accompagnati dai genitori mentre suo padre non era andato a vedere la sua prima gara.
Sakura perse la seconda gara perché sbagliò gli ultimi quattro tiri. Ora la situazione era di assoluta parità.
Toccava a Ten Ten affrontare la terza avversaria.
A mezzogiorno anche il terzo incontro era finito. Ten Ten aveva vinto. Ora Hinata doveva vincere per far andare la squadra alle gare successive.
La ragazza si rilassò come le aveva detto Sasuke e andò davanti il primo bersaglio. In pochi minuti Hinata colpì il bersaglio per cinque volte. Tutti i colpi finirono al centro del bersaglio. L’avversaria fu altrettanto abile.
Hinata riuscì a fare cinque centri anche con il secondo bersaglio.
Alle tredici l’incontro era terminato e Hinata aveva vinto.
Sakura non poteva credere ai suoi occhi. Una pivellina era stata più brava di lei. Stava bollendo per la rabbia.
Finita la gara Hinata ricevette dei complimenti da Shizune che poi la mandò a cambiarsi e le disse di non mancare agli allenamenti del giorno dopo.
Hinata si cambiò in fretta e poi corse a cercare Sasuke. Sentiva che gli era successo qualcosa. Lui non sarebbe mai mancato alla sua prima gara dopo che gli aveva promesso di andarci.
La ragazza provò a chiamare Sasuke.
Intanto nello sgabuzzino Sasuke sentì che il suo cellulare vibrava.
-Pronto.
-Sasuke stai bene?
-Hinata perdonami se non ero alla gara. Qualcuno mi ha fatto un brutto scherzo e mi ha chiuso nello sgabuzzino della palestra. Quello dove tengono tutta l’attrezzatura dei vari club sportivi.
-Vengo subito a liberarti tanto le gare sono finite.
Hinata corse allo sgabozzino e trovò un asse che bloccava la porta.
-Sasuke dove sei?
-Hinata. Finalmente sono libero. Come è andata la gara?
-Ho vinto.
-Scommetto che sei stata fantastica. Mi dispiace non esserti stato vicino- disse Sasuke abbracciando Hinata.
-Non è colpa tua se sei stato chiuso qui dentro. Hai visto chi è stato?
-Purtroppo no. Per festeggiare la tua vittoria e per farmi perdonare ti offro il pranzo.
-Accetto volentieri. Ma non devi più scusarti. Sentivo che non eri lì perché era successo qualcosa.
-Tuo padre ha tifato per te? Si è congratulato?
-Mio padre non è venuto alla mia gara. Gli ho lasciato molti messaggi ma li ha ignorati. Non fa niente. L’importante è che tu eri qui con me.
-Hinata ti starò sempre accanto.
Sasuke portò Hinata in centro e le offrì un pranzo in un ristorante dove facevano dell’ottimo zenzai (una sorta di zuppa). Sasuke sapeva che era uno dei piatti preferiti dalla ragazza. Dopo il pranzo i ragazzi andarono subito a lavoro. Sapevano che il signor Jiraya faceva orario continuato in negozio. Quel pomeriggio i due innamorati avrebbero lavorato tantissimo e non avrebbero avuto un minuto di respiro.
 

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Capitolo 11
*** Gelosia e amore ***


Alla libreria
Erano le quattro del pomeriggio e Hinata e Sasuke erano a lavoro. Avevano già sistemato cinque scatoloni di libri e servito venti clienti. Quel pomeriggio sembrava non finire mai. La gente entrava in continuazione e chiedeva i libri più assurdi.
Verso le cinque un signore chiese a Sasuke di mostrargli dei libri che parlavano temi come il sesso. Sasuke pensò che era meglio se quel cliente era capitato a lui. Hinata sarebbe svenuta per l’imbarazzo dopo quella richiesta.
Ci furono dieci minuti di quiete e Hinata ne approfittò per mettere in ordine gli ultimi dieci libri.
-Signor Jiraya dove vanno i libri di questo autore. Si chiama Ero senin.
-Quei libri sono nuovi. È il quarto libro dell’autore. Vende molte copie. Metti tutte e dieci le copie sullo scaffale vicino alla cassa.
-Chissà di cosa parlano i libri di questi autori per vendere tanto. Questa settimana avrò venduto venti libri di lui e a venti persone diverse.
Sasuke strappò i libri dalle mani di Hinata e li sistemò sullo scaffale. Sasuke sapeva benissimo di cosa parlavano quei libri.
-Ce la facevo anche da sola Sasuke.
-Io avevo finito con gli scaffali dietro e sono venuto a darti una mano.
Poi nel negozio entrò il loro professore di letteratura.
-Professor Kakashi le serve qualcosa?- domndò dolcemente Hinata.
Sasuke aveva capito subito cosa voleva comprare Kakashi e prese un libro dallo scaffale che aveva appena sistemato.
-Ecco il vostro libro professor Kakashi.
-Grazie Sasuke.
Una volta Sasuke aveva beccato il suo professore a leggere quei libri in cortile durante la pausa pranzo.
-Jiraya gli fece il conto e lo salutò con affetto. Lo conosceva da anni perché era suo cliente fisso.
-Grazie per il libro. Ciao ragazzi.
-Arrivederci professore- dissero i ragazzi in coro.
Dopo il lavoro i due innamorati tornarono a casa. Sasuke accompagnò Hinata fino alla porta di casa e la salutò con un bacio sulla bocca.
-Ci vediamo domani mattina principessa.
-Mio padre è tornato e sicuramente vorrà dirmi qualcosa.
-Se succede qualcosa chiamami.
-Grazie.
-Più tardi ti mando qualche messaggio sul telefono.
-Anche io.
Sasuke andò verso casa mentre Hinata apriva la porta.
-Sono a casa.
-Finalmente. Sono affamato e molto stanco. Tua sorella ha deciso di fermarsi dalla zia per un mese e io sono d’accordo. Casa di zia è più vicina alla sua palestra. Muoviti ora vai a prepararmi la cena.
-Va bene papà.
Hinata non fece neanche in tempo a levarsi la divisa scolastica che si era dovuta chiudere in cucina.
Hinata mise la cena in tavola e chiamò il padre.
-Padre ho vinto la mia prima gara di tiro con l’arco oggi.
-Bene. Io non potevo proprio venire. Ho lavorato tantissimo oggi.
-Forse parteciperò anche a un’altra gara. Verrete a vedermi padre? La seconda gara c’è la settimana prossima.
-Non posso venire. La settimana prossima ho diversi affari da concludere in giro per la città. Non posso prendermi un giorno libero perché me lo sono preso per venerdì. Tua sorella ha un’altra gara di karate.
-Io non ho più fame. Vado a studiare in camera mia. Un’ultima cosa padre, dovreste firmarmi la scheda per la gita scolastica a Kyoto. Si parte fra quattro settimane e si sta via quattro giorni.
-Tu non andrai in gita. Devi restare qui, hai troppe cose da fare per andare a divertirti. E poi so che la gita costa duecento dollari.
-Me la pagherei da sola.
-Sei riuscita a metterti dei soldi da parte nonostante le spese per la casa. Ma non puoi andare lo stesso in gita.
-Padre si visiteranno molti luoghi storici del paese. Perché non posso andare? Non sono mai andata fuori Tokyo. Vorrei tanto vedere altre città.
-Quello che vuoi tu non conta. Vattene in camera tua a studiare, non voglio più ascoltare i tuoi capricci.
Il padre di Hinata strappò la scheda della gita in mille pezzi e li buttò nel cestino.
-Niente gita Hinata. Dimenticati i passatempi e pensa a lavorare.
Hinata corse di sopra e si mise a studiare. Avrebbe voluto passare quattro giorni con i suoi compagni e con Sasuke. Avrebbe voluto ascoltare il suo fidanzato che gli spiegava la storia di Sasuke ma non poteva andare da nessuna parte senza il consenso del padre. Ormai le proibiva ogni tipo di esperienza. Due settimane prima non l’aveva neanche mandata a una mostra di arte.
Sasuke le inviò un messaggio verso le dieci.
-Stai bene?
-Sono un po’ stanca.
-Anche io. Domani bisogna portare il foglio firmato dai genitori e i soldi per la gita, non dimenticarlo.
-Mi dispiace ma mio padre mi ha proibito di andare in gita. Ha strappato il mio permesso in mille pezzi. Dovrai divertirti da solo. So che sarà bello visitare Kyoto.
-Questo è troppo. Ti proibisce ogni cosa.
-Io starò bene. Promettimi che ti divertirai. Poi mi devi raccontare tutto.
-Ti porterò tanti souvenir. Ti farò restare a bocca aperta. Ho un’idea speciale per quando ritorno.
-Sasuke stai già pensando al ritorno e mancano ancora quattro settimane alla partenza.
-Buonanotte dolce Hinata.
-Buonanotte Sasuke.
 
Il giorno dopo
Hinata si era alzata prima del solito per preparare la colazione al padre e farsi la doccia. Alle sette e trenta era pronta per andare a scuola.
-Buongiorno principessa.
-Buongiorno Sasuke.
-Hinata hai pianto? Hai tutti gli occhi rossi.
-Ci tenevo a venire in gita con te. Non ho mai visto altre città oltre a Tokyo. Credo che dovrò attendere di andare all’università per viaggiare.
-Questo è il mio ultimo anno al liceo. L’anno prossimo vado all’università e potremo fare delle belle gite fuori città. So che l’università di Tokyo organizza diversi viaggi. Ho letto che ci sono almeno quattro gite all’anno. Oppure possiamo andare fuori città da soli. L’anno prossimo avrò anche la patente e mio fratello mi ha promesso di prestarmi la macchina ogni tanto.
-Spero che mio padre mi consenta di venire con te l’anno prossimo.
-Posso chiedergli io il permesso quando arriverà quel giorno. Di solito riesco a far ragionare le persone.
-Mio padre ha un carattere molto tosto. Non credo che qualcuno riesca a farlo ragionare.
-Non ti preoccupare. Non potrà tenerti segregata per sempre. Fra due anni anche tu dovrai inizierai l’università. Dovrai prenderti un appartamento in affitto vicino al campus.
-Spero che me lo permetta.
Arrivati a scuola Sasuke salutò Hinata e corse in classe. Trovò Sakura e Ino vicino al suo banco che parlavano della gita.
-Sasukino ci pensi che dormiremo sullo stesso piano nello stesso albergo. Ogni classe avrà a disposizione un piano. Potremo chiacchierare tutta la notte con te.
-Non credo che le ragazze possano stare nelle stanze dei ragazzi. Io non voglio trasgredire le regole a causa vostra. Quindi vi prego di non infilarvi in camera mia e di Naruto. Il professor Kakashi ha già stabilito le coppie per le camere.
-Infatti io e Ino staremo nella stessa stanza. Sasukino vogliamo solo fare qualche gioco da tavola con voi.
-No, se vi vedo in camera mia chiamo il professore e sarà peggio per voi. Discorso chiuso.
 
Durante la pausa pranzo Hinata andò a trovare Sasuke in classe e lo trovò di pessimo umore.
-Ti è successo qualcosa Sasuke?
-No, sono solo circondato da arpie. Sakura e Ino si sono messe in testa di corteggiarmi durante la gita. Non le sopporto più. Scommetto che mi staranno tutto il tempo appiccicate. Hanno minacciato addirittura di infilarsi in camera mia per fare dei giochi da tavola. Mi faranno passare dei guai durante la gita. Devo pensare a un modo per tenerle lontane da me.
-Loro sanno che sei fidanzato perché ti danno ancora fastidio?
-Perché non sopportano di sentirsi dire di no. Sono abituate ad avere tutto quello che vogliono.
-Io non voglio che qualcuno si metta fra noi due. Sei l’unico che mi sta vicino nei momenti di bisogno. Sei l’unico che mi consola quando sono triste.
-Nessuno si metterà fra noi due. L’unica persona che amo sei tu.
Sasuke abbracciò Hinata nel momento in cui entrarono in classe Sakura e Ino. Le due ragazze fecero finta di non vederli e iniziarono a parlare di cose di cui non dovevano impicciarsi. In quel modo pensavano di turbare la psiche di Hinata.
-Chissà come fa Sasuke a stare con una ragazzina tanto viziata. Mi hanno detto che compra i vestiti nei negozi più cari.
-Povero Sasuke lei gli farà spendere tutta la paghetta settimanale.
-Voi due smettetela di parlare in quel modo. Non conoscete per niente la vita di Hinata. Non parlate di cose che non sapete così alla leggera. Io odio i pettegolezzi.
-Perdonaci Sasuke.
Hinata tornò nella sua classe mentre Sasuke si metteva a parlare con Naruto.
-Quelle due iniziano a irritarmi seriamente.
-Sasuke non puoi farci niente. Non si arrenderanno facilmente.
-Sai che alla gita mi staranno appiccicate.
-Non ti preoccupare le distrarrò io in qualche modo. Dopo tutto mi chiamano il buffone della classe per un motivo. So far ridere e distrarre le persone.
-Sei un amico Naruto. Grazie.
 
Durante gli allenamenti Shizune comunicò a Hinata che avrebbe sostituito Temari nella prossima gara. Temari doveva partire per la gara di matematica la settimana prossima e non poteva gareggiare per il club.
-Conto su di te Hinata.
-Non vi deluderò signorina Shizune.
Poi Sakura e Ino tentarono di intimidire in tutti modi Hinata. Tentarono di farla distrarre durante gli allenamenti. Ma Hinata non le ascoltava, quando era concentrata non sentiva nessuno.
Finiti gli allenamenti
-Hinata perché non lasci Sasuke e ti metti con un ragazzo più carino?
-Sakura, Ino state lontane dal mio fidanzato. Lui è solo mio. Non permetterò a nessuno di portarmi via Sasuke.
-Cosa farai? Lui l’anno prossimo andrà all’università di Tokyo e noi avremo campo libero con lui. Ti dimenticherà per sempre.
-Non ci sperate. Non gli ronzate intorno. Non sono una ragazza gelosa ma conoscendo le vostre intenzioni potrei arrabbiarmi seriamente. Dovete arrendervi e lasciare in pace Sasuke.
 
Verso le quattro gli allenamenti erano finiti e Sasuke raggiunse Hinata.
-Cosa è successo?
-Ino e Sakura hanno tentato di intimidirmi ma io ho detto loro di non intromettersi nel nostro rapporto. Ma non credo che si arrenderanno. Non fanno altro che parlare di te tutto il tempo. Oggi l’hanno fatto per innervosirmi e farmi sbagliare durante gli allenamenti. Ma gli altri giorni puntano direttamente a te.
-Lo sai che ho occhi solo per te.
Hinata e Sasuke si recarono a lavoro e si impegnarono come sempre.
Verso sera Sasuke riaccompagnò Hinata davanti casa e la baciò per augurarle la buonanotte.
-Ricordati che sei l’unica per me.
-Lo so Sasuke. Ci vediamo domani mattina.
-A domani principessa.

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Capitolo 12
*** Una notizia meravigliosa ***


Era arrivato il giorno della seconda gara di Hinata e Sasuke l’aspettava fuori casa.
-Buongiorno principessa. Sei pronta per la tua seconda gara?
-Sono un po’ tesa. Shizune non mi ha detto se sarò la prima a gareggiare. Ci ha riferito che ci avrebbe riferito l’ordine questa mattina dopo averlo detto ai giudici. Dobbiamo incontrarci al campo del liceo alle otto e trenta.
-Bene. Abbiamo tutto il tempo visto che sono le sette e quaranta. La mano ti fa male ancora?
-Per niente. È completamente guarita. Nel fine settimana ho potuto allenarmi moltissimo.
-Ecco perché non ti ho vista domenica.
-Scusa. Sono stata tutto il giorno in palestra ad allenarmi. Poi ho dovuto sistemare tutta la casa e portare una valigia di vestiti per Hanabi a casa della zia. Lì la zia mi ha rimproverata perché non mi fermavo ad aiutare Hanabi a fare un lavoro per la scuola. Hanabi doveva cercare di costruire il sistema solare e io l’ho aiutata. Poi sono tornata a casa a ritirare il bucato.
-Hinata ti stanchi troppo. Potevi chiamarmi, ti avrei aiutato.
-Anche tu devi riposare Sasuke. A me basta che tu mi sia vicino durante l’incontro e gli altri giorni. Non voglio che ti affatichi a causa mia.
-Hinata per te potrei sollevare una montagna.
-Sasuke mi fai sempre ridere tantissimo. Non so cosa farei senza di te.
Sasuke e Hinata corsero al campo di allenamento. Arrivati lì Hinata andò a mettersi la divisa del club e poi iniziò a riscaldarsi facendo qualche tiro.
-Sasukino sapevo che oggi saresti venuto a vedermi.
-Sakura sono qui per la mia fidanzata.
-Scommetto che guarderai anche me. A dopo caro Sasuke.
-Non molla a quanto vedo.
-Naruto cosa ci fai qui?
-Sono venuto a vedere la gara. Un mio conoscente mi ha detto che c’è una ragazza davvero brava nel club del nostro liceo.
-Chi sarebbe questo tuo amico?
-Gaara del liceo maschile. Siamo amici da anni. Abbiamo fatto le elementari insieme e i nostri genitori sono amici. Gaara mi ha detto che una delle ragazze del club tira molto bene. È rimasto molto colpito. Però non so a chi si riferiva. Tra poco Gaara sarà qui, te lo presento.
-Vuoi dire il ragazzo che ho battuto durante le prime gare di Kendo.
-Proprio lui. Tranquillo Gaara non è arrabbiato perché l’hai battuto. È un tipo forte.
-Naruto sei il solito ottimista.
-Eccolo sta arrivando.
-Scusa il ritardo Naruto ma i miei genitori si sono svegliati tardi e ci hanno messo un’ora per prepararsi e accompagnarmi qui. Come sempre arriveranno tardi a lavoro. Per fortuna l’azienda è loro o sarebbero già stati licenziati.
-Non so da dove sei uscito Gaara. Sei il contrario dei tuoi genitori. Serio, deciso e silenzioso.
-Naruto voleva essere una piccola critica?
-No, amico mio. Non voglio farti arrabbiare. Ti presento Sasuke Uchiha.
-Piacere di conoscerti. Io sono Gaara.
-Il piacere è tutto mio.
-Come fai a stare in classe con Naruto? Non starà zitto un attimo e creerà un sacco di guai.
-Hai ragione purtroppo. È un vero pagliaccio.
-Io sono qui ragazzi.
-Naruto è quella la ragazza di cui ti parlavo l’altro giorno. Tira benissimo e lo fa con molta eleganza.
-Gaara ascoltami un secondo.
-Non sapevo che avevate una ragazzo tanto brava nel club di tiro con l’arco. Mi hanno detto che era solo una riserva. Sarebbe stato da pazzi non farla gareggiare. In più è molto bella.
Naruto cercava in tutti i modi di attirare l’attenzione di Gaara ma il ragazzo fissava intensamente la ragazza di cui parlava mentre si allenava.
-Gaara vuoi ascoltarmi una buona volta.
-Naruto ti sento, non c’è bisogno di urlare. Cosa vuoi?
-Sono dieci minuti che fissi le ragazze mentre si allenano. La ragazza di cui parlavi ha i capelli scuri e lunghi?
-Sì.
-Gaara quella ragazza è Hinata Hyuga.
-La conosci?
-Sì, è un anno più piccola di noi. Perché mi hai chiesto se la conosco?
-La vorrei conoscere. Ammiro le persone che si impegnano così tanto nello sport.
-Lei è la mia fidanzata.
-Sei un ragazzo fortunato Sasuke.
-Questo è vero.
Naruto fece un grosso sospiro. Pensava che Sasuke avrebbe picchiato da un momento all’altro Gaara. Per fortuna Gaara non aveva nessun secondo fine verso Hinata.
-La gara inizia fra venti minuti. Prendiamo posto o non vedremo niente- disse Sasuke.
I tre ragazzi si sedettero vicinissimi alla panchina delle ragazze. Dal loro posto avevano una visuale perfetta.
-Non sapevo qualcuno riuscisse a sopportare tante ore Naruto.
-Quando ci si fa l’abitudine, impari a sopportarlo- disse Sasuke.
-La tua ragazza si deve essere allenata moltissimo per essere così brava.
-Si allena molte ore durante la settimana. È instancabile.
-Naruto mi ha raccontato che due ragazze di questo club ti fanno la corte. Deve essere una seccatura.
-Per fortuna in classe c’è Naruto che le distrae. Da dove hai cacciato quel pacco enorme di patatine.
-Da questo cestino da pic-nic. Mia madre mi ha detto di portarlo in caso mi venisse fame.
-Naruto possibile che tu abbia sempre fame.
La prima a tirare con l’arco fu Ten Ten che vinse l’incontro con qualche difficoltà. La sua avversaria era il capitano della squadra avversaria.
-Brava Ten Ten. Ce l’hai fatta- disse Hinata.
-Grazie Hinata. Sei sempre molto gentile.
-Tocca a te Sakura. Vedi di portare a casa la vittoria.
-Come vuole signorina Shizune.
Prima di andare a mettersi in posizione Sakura lanciò un bacio verso Sasuke.
-Quella ragazza è più cocciuta di un mulo. Prima o poi dovrà capirlo che non mi piace.
-A me ha detto che non si arrenderà mai. Farà di tutto per allontanarti da Hinata.
-Quindi dovrò stare attento.
Sakura perse l’incontro perché sbagliò gli ultimi tiri mentre la sua avversaria era stata molto brava.
-Sakura hai perso la concentrazione. Devi allenarti di più o perderemo i prossimi incontri se riusciamo a passare questa gara. Ne dubito. Persino tu che sei il capitano sei stata battuta e sei il membro più forte della squadra.
-Mi dispiace signorina Shizune.
-Non fa niente. La prossima volta andrà meglio. Tocca a te Ino.
-Sì, signora.
-L’allenatrice ha detto che la ragazza dai capelli rosa è la più forte. A me non sembra. Anche l’altra volta ha perso- disse Gaara.
-Non so che dire. Tu cosa ne pensi Naruto?
-Credo che Sakura abbia la testa fra le nuvole quando gareggia e si deconcentra troppo. Non capirò mai le ragazze.
Anche Ino perse il suo incontro.
-Scusate allenatrice ma la mia avversaria era troppo brava.
-Ino dove avevi la testa. Hai sbagliato il secondo bersaglio e l’ultimo. Non capisco cosa vi prenda ragazze. Tocca a te Hinata.
Hinata andò davanti al suo bersaglio e lo colpì in pieno. La sua avversaria era forte ma Hinata sapeva restare concentrata e sapeva di potercela fare.
-Sei fantastica Hinata.
La ragazza sapeva che Sasuke la guardava e non voleva deluderlo. Lui aveva fiducia in lei. Mentre Hinata passava al secondo bersaglio Sakura si avvicinava a Sasuke e Naruto.
-Ragazzi grazie per essere venuti a fare il tifo per me. Sono stata brava ma la mia avversaria era troppo forte.
-Io sono venuto a fare il tifo per te ma Sasuke è qui per Hinata.
-Naruto non dirmi che credi nella loro storia. Si vede lontano un miglio che Hinata finge di amare Sasuke.
-Smettila di dire cattiverie sulla mia fidanzata e pensa a migliorare nel tiro con l’arco capitano della squadra.
-Sasuke non essere così freddo. Presto riuscirò a scongelare il tuo cuore.
Il ragazzo non la stava più ascoltando. Si era alzato in piedi per vedere come Hinata centrava l’ultimo bersaglio.
-Ha vinto. È fantastica. Ora Shizune dovrà scegliere a chi far disputare l’incontro decisivo.
-Sarò io perché sono il capitano della squadra.
Sakura tornò alla panchina e aspettò la decisione di Shizune.
-Hinata sei stata molto brava. Meriti di fare l’ultimo incontro.
-Allenatrice quella gara spetta a Sakura.
-Ino ha ragione. Io ho più esperienza. Non può far gareggiare la novellina.
-L’incontro lo farà lei e non si discute. Vai in posizione Hinata.
-Va bene.
-L’allenatrice fa gareggiare Hinata un’altra volta. È l’incontro decisivo, la tua ragazza riuscirà a non cedere sotto la pressione.
-Hinata è forte. Riuscirà a far passare la sua squadra alla prossima gara.
Dopo trenta minuti la gara era terminata e Hinata aveva fatto vincere il suo liceo.
-Bravissima Hinata. Anche se potevi evitare il piccolo sbaglio sul terzo bersaglio.
-Grazie signorina Shizune.
-Ora andate tutte a cambiarvi.
Le ragazze corsero nello spogliatoio. Mentre Hinata andava via vide Sakura che correva verso Naruto e Sasuke. Poi vide che li abbracciava tutti e due.
-Staccati subito Sakura. Pensa ad abbracciare Naruto.
-La tua ragazza ci guarda. Sicuramente correrà via per la rabbia perché noi due siamo molto amici e lei non mi sopporta.
-Ti sbagli su Hinata. Lei non prova odio verso di te. Sono io che non ti sopporto. Hinata ti reputa una brava sportiva e fino a qualche giorno fa anche una conoscente con la quale parlare di una passione in comune, il tiro con l’arco.
-Credo che ora mi odierà.
Con grande stupore Sakura vide Hinata avvicinarsi a Sasuke e baciarlo sulla bocca molto intensamente. Tanto che il ragazzo fu costretto a stringerla per non cadere a terra con lei.
-Wow che passione. Per poco non mi mollavano le ginocchia. Hinata tutto bene?
La ragazza affondò il viso sul petto di Sasuke per non far notare il suo rossore. Aveva fatto un gesto impulsivo e ora era completamente rossa.
Sasuke salutò gli altri e accompagnò Hinata allo spogliatoio. Hinata si fece la doccia, si asciugò, si vestì e raggiunse Sasuke.
-Scusa se ci ho messo tanto.
-Hinata come mai mi hai baciato con tanto trasporto prima?
-Sasuke non ricordarmelo per favore. Mi vergogno. Ho perso la testa quando ho visto Sakura che ti abbracciava. So che non lo fa come un’amica. Lei ti vuole tutto per sé.
-Hinata io sono solo tuo.
Sasuke strinse forte Hinata e la baciò. In quel momento arrivò il padre che la vide tra le braccia del ragazzo.
-Hinata cosa stai combinando?
-Padre?
-Sei sorpresa di vedermi qui. La preside mi ha chiamato per dirmi che avevi vinto una gara importante.
-Sì, è vero. Ce l’ho fatta padre. Ho battuto due avversarie molto forti.
-Sasuke perché baciavi mia figlia?
-Padre lui è il mio fidanzato.
-Sasuke Uchiha, lo studente più brillante e forte del suo club sta con un’inetta come te.
-Padre vi ho dimostrato che sono forte. Ho già disputato due gare e ho voti altissimi.
-Sasuke ti consiglio di lasciarla prima che deluda anche te.
Sasuke strinse la mano di Hinata e prese la parola.
-Con tutto il rispetto Signor Hyuga. Vostra figlia è la persona più forte e intelligente che io conosca. Non intendo lasciarla. Non mi piace che qualcuno si rivolga alla mia fidanzata con certi aggettivi.
-Lei è mia figlia. Posso definirla come voglio. Non mi opporrò al vostro legame Sasuke ma se ti delude non correre a lamentarti da me. Ah ah. Sono sicuro che non sarà mai alla tua altezza.
Hinata non si fece turbare dalle parole del padre.
-Padre perché siete venuto qui?
-Perché il tuo professore di letteratura ha insistito su una questione importante. Vuole che tu vada in gita con la classe perché sei una delle studentesse migliori della scuola. Sono venuto qui e ho firmato il permesso per mandarti in gita. Ho anche pagato i duecento dollari per il trasporto e l’albergo. Hai il mio permesso di andare. Questo è l’unico favore che ti farò figliola. Se vuoi comprarti qualcosa durante il viaggio dovrai pagare tutto da sola.
-Grazie padre.
Hinata salutò il padre e poi abbracciò forte Sasuke.
-Sono felicissima di poter venire alla gita fra tre settimane.
-Faremo molte cose insieme.
-Ricordati che tu sarai il mio professore per qualche giorno.
-Questo è vero. Il rapporto fra professore e studentessa è proibito. Sei davvero carina, non credo che potrò evitare di baciarti durante la gita.
-Saremo su autobus diversi?
-Non credo. Facciamo la stessa sezione quindi ci metteranno tutti insieme.
-Non vedo l’ora che arrivi il giorno della gita.
-Ora ti porto a festeggiare la vittoria al parco dei divertimenti.
Hinata e Sasuke erano molto felici della notizia. Avrebbero potuto passeggiare per Kyoto insieme.
 

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Capitolo 13
*** Al parco giochi ***


Erano le due del pomeriggio e Sasuke trascinò Hinata fuori città per portarla al parco giochi.
-Sasuke non possiamo andare a divertirci. Dobbiamo studiare e poi andare in negozio.
-Ho chiamato il signor Jiraya e ci lascia il giorno libero. Dice che oggi non c’è molto lavoro in negozio. Studieremo dopo a casa mia.
-Mi arrendo. Con te è inutile discutere.
Arrivati davanti il parco giochi Sasuke pagò due biglietti e entrò dentro con Hinata.
-Sasuke guarda ci sono un sacco di giochi a premio. C’è anche la ruota panoramica. Che bello.
-Non volevi venire e sei emozionata come una bambina. Sei proprio carina.
-Sasuke mi prendi sempre in giro. Non è bello.
-Sei buffissima, non riesco a smettere di ridere.
-Facciamo una gara. Voglio vedere se riesco a batterti nel tiro al bersaglio. A quello stand bisogna lanciare le palle ai barattoli.
-Vincerò un premio per te.
-Devi prima battermi o il premio lo vincerò io per te.
In un’ora Sasuke e Hinata girarono almeno cinque stand e Sasuke vinse molti premi. Meno male che al parco giochi si potevano depositare le buste con i premi negli armadietti di sicurezza o si sarebbero dovuti portare tutto dietro. Dopo essere stati per gli stand i due innamorati salirono sulla giostra dei cavalli.
Sasuke adorava vedere il sorriso stampato sulla faccia di Hinata. Era veramente bello vederla divertirsi per una volta.
-Hinata che dici di entrare nella casa degli orrori.
-Io ho paura di certe cose.
-Ti porto lì dentro per stringerti meglio.
-Sasuke sei proprio un furbetto.
Sasuke e Hinata si sedettero sul carrello che entrava nella casa degli orrori e la ragazza si strinse subito a Sasuke. All’ingresso c’era una grande statua di cera che sputava scarafaggi.
-Non mi piace questo posto.
-Tranquilla ti proteggo io.
-Ah quel vampiro è proprio brutto.
-Hinata hai affrontato una gara e ora ti spaventi di quel fantoccio finto.
All’improvviso il carrello con sopra i ragazzi si bloccò a metà del percoeso.
-Ci scusiamo per l’inconveniente signori, c’è stato un guasto al pannello di controllo dei carrelli. Vi preghiamo di rimanere seduti nei carrelli, entro dieci minuti vi faremo uscire dalla casa degli orrori.
-Sasuke qui è buio, non mi piace per niente. C’è solo una luce sopra di noi ad illuminarci.
-Stai attaccata a me e non accadrà niente di brutto.
-Ahhhh.
-Cosa è successo Hinata?
-Qualcosa ha toccato la mia spalla.
-Forse qualcuno cerca l’uscita.
-Ahhhhhh. Sasuke qualcuno mi ha toccata sul fianco.
Sasuke fece alzare Hinata e la fece sedere sulle sue gambe.
-Chiunque ti abbia toccata ora non ci riuscirà più. Dovrà toccare anche me per arrivare a te.
-Sasuke chi è che si lamenta?
-Sarà una registrazione.
Sasuke strinse forte Hinata per non farla tremare. La ragazza era completamente seduta sul ragazzo e si stringeva forte a lui.
-Ahi. Qualcuno mi ha tirato i capelli.
-Accidenti. Chiunque tu sia vieni fuori. Smettela di disturbare la mia fidanzata.
Finalmente il carrello riprese a funzionare e in dieci minuti i ragazzi uscirono dalla casa degli orrori.
-Sasuke la persona che mi ha toccato la spalla ha rubato il ciondolo che avevo al collo. Sono sicura che l’avevo quando siamo entrati dentro la casa degli orrori.
-Sì, l’ho visto anche io. Qualcuno deve avertelo sfilato. Mi dispiace è tutta colpa mia. Te ne comprerò un altro.
-Quello era insostituibile. Me lo ha lasciato la mamma prima di morire.
-Non lo sapevo. Lo cercherò per tutta la città.
-Sasuke non ti preoccupare. L’importante è che nessuno si sia fatto male lì dentro.
-Andiamo a prendere i premi e torniamo a casa a studiare.
-Sasuke non devi sentirti in colpa. Non voglio vederti con quella faccia. Non per colpa mia.
-Hinata sono uno sciocco. Perdonami, non ho pensato a come ti senti tu.
-Sasuke sto bene. Me promettimi che non ti sentirai in colpa. È colpa del ladro se non ho più la collana.
-Ti amo Hinata.
-Anche io ti amo Sasuke.
Sasuke riprese tutte le cose dall’armadietto e uscì dal parco di divertimenti con Hinata. Mentre i due innamorati tornavano a casa, il ragazzo si accorse che qualcuno li seguiva.
-Hinata tagliamo per il parco.
-Va bene.
Sasuke prese Hinata per mano e iniziò a camminare più velocemente. Poi si bloccò all’improvviso.
-Chi sei? Fatti vedere se hai coraggio.
-Mi hai scoperto Sasuke.
-Kabuto dovevo immaginarlo che eri tu. Cosa vuoi?
-Guarda un po’ mi sono ritrovato in mano il nastro per i capelli della tua fidanzata e volevo riportarlo a casa sua.
-Cosa? Non mi ero accorta di averlo perso.
-Non l’hai perso Hinata. Kabuto era nella casa degli orrori e te l’ha rubato. Cosa vuoi da noi?
-Volevo solo dare questo a Hinata.
-Sei un vero bugiardo Kabuto.
-Che intenzioni hai?
-Credo che dirò ai miei compagni di classe che mi sono divertito con la ragazza di un membro del club di kendo. In poco tempo la voce si diffonderà in tutta la scuola. Tutti i ragazzi le si attaccheranno per conquistarla.
-Kabuto non ci provare. E poi non ti crederà nessuno.
-Se mostro il nastro azzurro mi crederanno tutti.
-Lei può dire che l’hai rubato.
-Non credo. Ho anche il suo ciondolo. Dirò ai miei amici che me l’ha dato come pegno d’amore dopo il nostro rapporto.
-Restituiscile il ciondolo bastardo. È un ricordo di sua madre.
-Povera ragazzina è orfana da parte di madre. Ma io ho voglia di divertirmi. Se si diffondessero quelle voci su di lei anche i professori la guarderebbero male. Che futuro andato a male.
-Non ti azzardare a parlare male di lei o te la faccio pagare. Quelle che racconti sono bugie. Sei un pazzo.
-Lascia la squadra di kendo e io non dirò niente in giro per la scuola.
-MAI. Scordati che Sasuke lasci il club di kendo. Quello è il suo sogno e non permetterò che a causa delle tue minacce lui abbandoni. Non puoi usarmi come fonte di ricatto.
-Sei coraggiosa ragazzina. Allora io diffonderò queste belle bugie su di te. Diranno tutti che Sasuke sta con una puttanella. Purtroppo per te ragazzina saranno tutti contro di te.
-Non provare a fare niente contro di lei.
-Non mi fai paura Uchiha. Io faccio quello che voglio. Le bugie poi le dico veramente bene.
-Non puoi raccontare quelle cose su di me perché non sono vere. E poi ho registrato con il mio cellulare tutto quello che hai detto. Se racconti qualcosa di brutto su di me io sono libera di far ascoltare il nastro a tutti. Nessuno avrà più fiducia in te.
-Stupida ragazzina mi hai giocato.
Kabuto si avventò su Hinata per strapparle il cellulare ma Sasuke lo atterrò con una mossa di judo.
-Lei non devi toccarla. È solo mia. Se provi di nuovo a farle del male non ti ritroverai solo con qualche livido.
Sasuke prese il nastro e il ciondolo di Hinata e li restituì alla ragazza.
-Grazie Sasuke.
-Tutto merito della tua idea brillante principessa.
-Siete degli stupidi, non mi arrenderò tanto facilmente. Mi prenderò quello che voglio a costo di sbarazzarmi di te Uchiha.
-Tu tocca Hinata e neanche il tuo caro papà potrà salvarti. Finirai di nuovo con il sedere a terra se fai qualche altro scherzetto sgradevole. Non scherzo Kabuto.
Sasuke prese per mano Hinata e andarono via dal parco. Hinata non aveva mai visto Sasuke con quello sguardo duro e arrabbiato.
-Scusa Sasuke. Per colpa mia quel ragazzo ci ha rovinato la giornata al parco divertimenti.
-Hinata lui ce l’ha con me da quando abbiamo iniziato il liceo. Tu non hai colpe. Mira a te solo per farmi soffrire. Inventerebbe qualsiasi cosa pur di vedermi lasciare il club di kendo e superarmi negli studi.
-Per favore non lasciare il kendo.
-Non lo farò Hinata. Certo che è stato geniale registrare la conversazione.
-L’altro giorno ho visto un film poliziesco e mi è venuto in mente mentre parlavamo con Kabuto. Gli agenti registravano le confessioni e io ho fatto lo stesso con lui.
-Sei davvero fantastica.
-Sasuke non avresti lasciato la squadra di kendo se io non avessi registrato vero?
-Hinata la mia risposta ti farebbe infuriare. Non ti dirò cosa avrei fatto. Ricordati solo che farei qualsiasi cosa per te. Non mi piace che qualcuno ti tratti male e ti usi per ferire me.
-Sasuke se provi a mollare il tuo sogno a causa delle parole di Kabuto ti rincorro con la tua mazza da kendo per tutta la città. Sono seria. Promettimi che non farai stupidaggini.
-Kabuto è sistemato, non proverà più a ricattarmi. Non dovrai rincorrermi, non ti preoccupare.
-Sasuke avevi uno sguardo strano prima.
-Il mio sguardo da duro. Lo uso sempre per autodifesa. Odio essere minacciato. Non ti preoccupare lo faccio solo quando mi arrabbio. Ti ho spaventata?
-No, non ti avevo mai visto con quello sguardo. Mi hai sorpresa.
-Non potrei mai fare quello sguardo duro contro di te. Tu sei la mia dolce Hinata, la ragazza che mi rende il ragazzo più fortunato del mondo.
-Sasuke hai sempre le parole giuste per tirarmi su di morale.
Arrivati a casa Sasuke fece entrare Hinata in casa sua e si misero subito a fare i compiti per il giorno dopo.
Si misero seduti sul tavolo della sala da pranzo uno di fianco all’altra e iniziarono a studiare.
-Sasuke mi aiuti a fare questo problema di geometria. La matematica non è il mio forte.
-Tranquilla ti aiuto io.
Sasuke spiegò tutto il procedimento a Hinata e lei rimase incantata dalla sua voce.
-Hinata mi stai ascoltando?
-Sì, scusa mi ero incantata. Puoi ripetere l’ultimo passaggio.
-Va bene principessa.
Verso le sei Itachi rientrò a casa e trovò Sasuke e Hinata che studiavano insieme.
-Oggi studi con il tuo sempai Hinata?
-Buonasera professor Uchiha. Sasuke è stato molto gentile e paziente a spiegarmi questi problemi difficili.
-Hinata puoi chiamarmi Itachi qui a casa. Non sapevo che il mio fratellino fosse bravo a spiegare.
-Sono bravissimo come insegnante.
-Sei piuttosto presuntuoso fratellino.
-Sasuke visto che ho finito di studiare torno a casa. Tra poco torna mio padre e devo preparare la cena. Ci vediamo domani mattina.
-A domani dolce Hinata- disse Sasuke dandole un bacio sulla guancia.
Hinata salutò i due fratelli e corse a casa.
-Fratellino sei un gran furbastro. La fai arrossire sempre in quel modo la tua ragazza.
-Mi stai prendendo in giro?
-Diciamo che mi piace vedere che non sai rispondere a determinate domande. Sei ancora un ragazzino. Mi raccomando quando andiamo in gita non farti beccare in camera con lei.
-Andiamo? Vuoi dire che tu sarai uno degli accompagnatori.
-Sì. Io sono il responsabile della classe di Hinata. Mentre Kakashi sarà il responsabile della tua classe. Quindi vedi di non cacciarti nei guai.
-Dovresti dirlo a Naruto. È lui che in gita fa di tutto per farsi mettere in punizione.
Sasuke non vedeva l’ora di partire. Avrebbe passato splendidi giorni con la sua bellissima fidanzata.

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Capitolo 14
*** In gita ***


Erano passate tre settimane e era arrivato il giorno della partenza per Kyoto. Finalmente Hinata e Sasuke andavano in gita. La partenza dalla scuola era prevista per le otto di mattina. I ragazzi sarebbero rimasti a Kyoto per quattro giorni.
Quella mattina Hinata si era alzata alle cinque e trenta per farsi la doccia e preparare il pranzo al sacco per il viaggio. Aveva preparato anche dei dolcetti da scambiare con i compagni di classe e dei biscotti da dividere con Sasuke.
Alle sette e venti Hinata afferrò la sua valigia e la sua borsa da viaggio e uscì di casa dopo aver salutato il padre.
-Sasuke aspetti da tanto?
-No, principessa. Hinata sei bellissima oggi.
-Sasuke sono vestite con l’uniforme della scuola, non ho niente di diverso.
-A me piace farti i complimenti. Te li meriti.
-Grazie.
Sasuke prese la valigia di Hinata e la trascinò fino al cortile della scuola.
-Naruto sei già qui?
-Non vedo l’ora di partire. Kakashi ha detto che questo è il nostro autobus. Sasuke sei fortunato, la classe della tua ragazza sale sul nostro stesso autobus.
Sasuke abbracciò Hinata. Non solo avrebbero passato quattro giorni insieme, avrebbero fatto anche il viaggio insieme.
Sasuke sistemò la sua valigia vicino a quella di Hinata nel portabagagli dell’autobus e poi salì con lei sul mezzo.
Si sedettero sui sedili davanti sulla seconda fila mentre Naruto si mise dietro di loro con Kiba. Mentre Sakura e Ino si sedettero sugli ultimi sedili dell’autobus. Purtroppo per Sasuke quelle due non staccavano gli occhi da lui. Sperava che durante il viaggio si mettessero a chiacchierare tra loro. Lui voleva stare in pace con Hinata e godersi il viaggio.
Itachi salì sull’autobus e tutte le ragazze, incluse Sakura e Ino, urlarono e per poco non svenivano.
-Fanno sempre così nella tua classe?
-Ogni volta che entra tuo fratello. Solo che questa volta hanno urlato anche le tue compagne di classe.
-Mio fratello piace proprio a tutte.
-A me piaci tu.
-Grazie Hinata.
Itachi fece l’appello e constatò che tutta la sua classe era presente. Poi salì sull’autobus Kakashi e nessuno osò urlare.
-Bene bene ragazzi. Vedo che siete tutti calmi. Così mi piacete. Naruto niente marachelle durante il viaggio. Ino, Sakura, Kabuto, Kiba niente bravate a Kyoto. Ora faccio l’appello.
Kakashi terminò l’appello e disse all’autista di partire. Ora tutti erano in viaggio verso Kyoto.
-Sasuke farai da professore alla nostra classe come deciso dalla preside. Cosa vedremo a Kyoto?
-Il mio itinerario di più giorni sarà una sorpresa. Posso solo dirti che io sarò l’unico della mia classe ad accompagnarvi in giro per la città. I miei compagni andranno in giro con Kakashi per visitare i monumenti e i musei di Kyoto. Mi dispiace solo per gli studenti della sezione B. Saranno seguiti da Kabuto. È il secondo della classe e anche lui deve seguire una classe secondo il programma della preside.
-Poverini. Forse spiega bene.
-No, Kabuto è troppo razionale. Spiega seguendo solo le statistiche, i numeri. Da poche spiegazioni di storia e su altre cose importanti. Va bene sapere qualche cifra ma gli studenti devono sapere anche altre cose. Kabuto si limiterà ai numeri e agli episodi di guerra. Sono la sua passione. Ora cambiamo argomento. Dal programma che mi ha dato il professor Kakashi avremo anche del tempo libero. Potremo andare da qualche parte noi due da soli.
-Hai già in mente qualcosa vero?
-Diciamo di sì.
Sasuke e Hinata chiacchierarono allegramente per la prima ora di viaggio. Poi la ragazza si addormentò con la testa poggiata sulla spalla di Sasuke.
-Vedo che Hinata si è addormentata.
-Ieri sera ha dovuto pulire la casa o il padre non l’avrebbe fatta partire. Ha anche lavorato al negozio ieri pomeriggio. La lascio riposare finché non arriviamo.
-Sasukino perché non vieni dietro con me e Ino dietro mentre lei dorme.
-No, grazie. Farò un pisolino anche io.
-Sei insopportabile Sasuke. Badi solo a quella e lasci le tue amiche da sole.
-Ti auguro buona fortuna Naruto. Dovrai passare tutto il pomeriggio con loro per Kyoto.
-Lo so e non mi sembrano intenzionate ad ascoltare le spiegazioni del professor Kakashi. Sono sicuro che lo faranno arrabbiare perché si staccheranno dal gruppo con le loro amiche per fare shopping.
-Cosa è successo?
-Niente piccola. Ti sei addormentata.
-Avevo molto sonno. Vi va uno spuntino?
Naruto appena sentì odore di cibo tese le mani verso il sedile davanti.
-Naruto sei un pozzo senza fondo. Non fai altro che mangiare.
-Sasuke io mi muovo molto e ho bisogno di energie.
Hinata diede due biscotti a Naruto e poi fece assaggiare dei pasticcini a Sasuke.
-Sono ottimi questi pasticcini alla crema principessa.
-Grazie.
Dopo qualche ora di viaggio i ragazzi arrivarono a Kyoto. Erano le tre del pomeriggio e Kakashi divise subito i gruppo.
Sasuke si unì alla classe di Hinata e iniziò a spiegare alla classe cosa avrebbero fatto quel pomeriggio. Tutto sotto la supervisione di Itachi.
-Salve ragazzi. Io sono Sasuke Uchiha e per quattro giorni vi spiegherò le meraviglie di Kyoto. Non vi preoccupate non vi annoierò ragazzi.
-Ci contiamo sempai- gridarono i ragazzi in coro.
-Ora vi dirò in generale qualcosa di Kyoto e poi partiremo per la nostra prima tappa della giornata.
-Prima che il vostro sempai inizi a spiegare vi voglio dire che i vostri bagagli saranno portati dentro questo albergo e depositati alla hall. Questa sera potrete prenderli e portarli nelle stanze che vi sono state assegnate. Per ogni stanza ci saranno due studenti o tre studenti. Le ragazze dormiranno separatamente dai ragazzi ma sullo stesso piano. Vi ricordo che dopo le undici è vietato farvi trovare nella stanza di un altro compagno. I professori potranno ispezionare qualsiasi stanza. Grazie per l’ascolto. Puoi spiegare Sasuke- disse Itachi.
-Ascoltatemi bene ragazzi. Quando tornerete dal viaggio, il professor Kakashi vi chiederà una tesina sul viaggio quindi vi chiedo di ascoltarmi. Kyoto fu la capitale del paese dal 794 al 1854. La città è nota anche come la città dei mille templi. Fu fondata nel 794 dall’imperatore Kammu. La città fu distrutta da più guerre e poi ricostruita. Qui furono edificati molti palazzi importantissimi per la storia del Giappone e molti templi. Ora possiamo dirigerci verso la nostra prima tappa.
Hinata era completamente incantata dalle parole di Sasuke. Era davvero bravo come guida. Con lui sembrava di rivivere il passato in quella città.
Dopo dieci minuti a piedi dalla stazione di Tōji, la classe di Hinata arrivò davanti un tempio gigantesco.
-Questo è il tempio Tōji. È un tempio buddhista giapponese. Come potete vedere non è costruito in maniera simmetrica.
Gli studenti visitarono tutto il tempio e scattarono molte foto.
-Le ragazze vogliono tutte fare una foto con Itachi. Si sono messe in fila e non lo mollano un attimo.
-Mi sembra che la mia spiegazione non gli interessi molto.
-A me piace quindi continua pure.
Gli studenti andarono a prendere la metropolitana di Kyoto (linea Tōzai) e arrivarono al castello Nijō.
-Ora vi spiegherò le caratteristiche del castello ragazzi. Gli edifici che vanno a formare il castello abbracciano un'area di 8.000 mq. Il castello fu terminato nel 1603. Il castello, circondato da fossato, è formato da due fortificazioni principali. Caratteristica particolare degli interni sono i "pavimenti dell'usignolo", chiamati così perché, ogni volta che ci si cammina sopra, i morsetti e i chiodi posti sotto la superficie sfregano tra loro producendo un suono che ricorda il verso dell'usignolo.
Dopo due visite gli studenti tornarono in albergo e corsero a portare i loro bagagli nelle camere che gli avevano assegnato.
Hinata era capitata in stanza con due delle sue amiche. Sistemarono la loro roba, si cambiarono e poi scesero nel salone per cenare.
A ogni classe era stato assegnato un tavolo mentre i professori avevano un tavolo tutto loro.
-Uscirò pazzo con la classe di tuo fratello.
-Kakashi sensei sono così tremendi?
-Sì, oggi ho perso quattro ragazze per due volte. Invece di restare con il gruppo andavano in giro per negozi. Tuo fratello ha spiegato bene alla classe che gli è stata assegnata?
-Direi che se la cava molto bene. I ragazzi lo ascoltavano interessati.
-Ma a volte le ragazze si distraevano per guardare te- disse la preside Tsunade.
-Allora è riuscita a raggiungerci preside.
-Starò con voi per i restanti tre giorni. Non vedo l’ora di controllare cosa combinano i miei studenti durante le visite turistiche. Gli studenti rimarranno scioccati vedendo che li accompagno anche io per la città. Scommetto che mi divertirò un mondo.
Naruto avvertì un brivido dietro la schiena.
-C’è la vecchia. È venuta qui per tormentarci. Addio divertimento con la ferrea preside del liceo.
-Naruto secondo me è venuta qui solo per controllare te.
-Non scherzare Sasuke. Ne sarebbe capace.
I ragazzi quella sera si sarebbero divertiti un mondo e avrebbero fatto tutto di nascosto dalla integerrima preside.
 
 

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Capitolo 15
*** Urli, scuse e visite ***


Durante la cena nel salone dell’albergo Sasuke osservava Hinata con le sue amiche. Era bello vederla ridere e scherzare con gli amici. Il suo sorriso contagiava davvero tutti.
-Ohi Sasuke ci sei? Pronto. Mi stai ascoltando.
-Che c’è Naruto?
-Ti eri incantato a guardare da quella parte e non mi ascoltavi.
-Ti stavo ascoltando attentamente. Mi hai detto che Sakura e Ino con altre due ragazze si sono staccate dal gruppo per andare a fare shopping. Allora il professor Kakashi si è infuriato. Avete perso due ore per cercarle e non avete potuto visitare un palazzo antico che era la seconda e ultima tappa della giornata.
-Mi ascoltavi. Sembravi intento a pensare alla tua ragazza.
-Posso ascoltarti guardando altrove. Quale punizione ha escogitato Kakashi per le ragazze?
-Nessuna. Ha solo detto che se le becca fuori le loro stanze dopo le undici se la vedranno direttamente con Tsunade. Sai cosa faranno loro due vero?
-Proveranno a infilarsi nella mia camera. Purtroppo per loro lì troveranno solo te alle nove. Fino alle undici possiamo fare quello che vogliamo.
-Hai in mente di vedere Hinata?
-Sì. Ci vediamo nella hall e ci mettiamo a chiacchierare nella sala da tè dell’albergo. Quindi vedi di non dire a quelle due dove mi trovo.
-Ti cercheranno per tutto l’albergo.
-Io giocherò a nascondino. So che le amiche di Hinata staranno fuori la loro stanza fino alle undici. Vanno a giocare a carte e fare qualche spuntino nella stanza delle loro amiche. Se quelle due dovessero venire nella sala da tè, Hinata e io scapperemo nella sua stanza. Lì non ci troveranno mai.
-Bravo il nostro Sasuke. Sei un vero casanova.
-Kiba non è come pensi tu.
-Piantala di fare delle allusioni Kiba. Sai che Sasuke non è come te.
-Ragazzi stavo scherzando. Naruto ti scaldi troppo a volte. Oggi ho sentito dei nostri compagni di classe fare delle allusioni su Hinata. Erano con Kabuto. Parlavano del fisico della tua ragazza, a quanto pare attira i ragazzacci.
-Se Kabuto prova ad avvicinarsi a Hinata se ne pentirà amaramente.
-Io ho solo sentito che parlavano delle sue forme. Ma erano abbastanza pesanti come commenti. Una ragazza li avrebbe di certo schiaffeggiati. Kabuto non ha un minimo di tatto. Non sa proprio cosa significa essere gentili.
-Grazie per avermi detto tutto Kiba.
-Di niente. Kabuto non mi piace e odio come si comporta con le ragazze. Devi sapere che l’anno scorso mi ha rubato la fidanzata e si fingeva mio amico. In poche parole mi ha pugnalato alle spalle.
-Non sapevo di questa storia- disse Naruto.
-Non l’ho detto a nessuno. La mia ex mi ha raccontato che dopo qualche giorno lui l’ha scaricata per un’altra ragazza più matura. Quel tipo è senza scrupoli.
-Hai ragione Kiba. È subdolo e superbo. Ormai non lo sopporta più nessuno in classe- disse Sasuke.
Dopo cena Sasuke aspettò Hinata nella hall mentre Kiba e Naruto andarono in camera a giocare a carte. Naruto aveva in mente di aprire un torneo di carte nella sua stanza. In pochi minuti a Kiba e Naruto si unirono altri due ragazzi.
Nella hall
-Scusa il ritardo Sasuke. Sono andata nella mia stanza ad aggiustarmi i capelli.
-Sei bellissima. Andiamo a prendere un tè.
-Sì. Le mie amiche mi hanno detto che la sala di questo albergo è stupenda.
Appena i due innamorati entrarono nella sala da tè vennero inebriati da un odore buonissimo. Si misero seduti a un tavolino isolato e ordinarono due tazze di tè verde.
Poi Sasuke si accorse che a due tavoli di distanza c’erano suo fratello, Kakashi, Asuma, Shizune e Tsunade.
-Hinata non voltarti ma ci sono alcuni professori e la preside che guardano da questa parte.
-Che vergogna.
-Finiamo il tè e andiamo sul terrazzo dell’albergo a osservare il panorama. Non credo che ci siano molti posti per stare soli in questo posto.
-Vedrai che sul terrazzo staremo bene.
Al tavolo dei professori
-Non sapevo che tuo fratello si fosse fidanzato con la signorina Hyuga- disse Shizune.
-Stanno insieme da più di un mese.
-Che bello il primo amore. Guardateli come sono carini insieme. Non ho mai visto quel ragazzino sorridere in quel modo. A scuola è così serio.
-Signorina Tsunade non avrà bevuto troppo.
-Cara Shizune non è mai abbastanza.
-Lo sapevo. Lei ha corretto il tè con qualcosa di alcolico- disse Shizune.
Poi arrivò Orochimaru.
-I ragazzi fanno un bel casino al terzo piano.
-Scommetto che Naruto sta tramando qualcosa- disse Kakashi.
-Io l’ho visto giocare a carte con Kiba. Nulla di grave- disse Orochimaru.
-Meno male.
-Kakashi sono solo le nove e trenta vedrai che qualcuno dei ragazzi farà qualche marachella. Uh cosa vedo. Non sapevo che il mio allievo migliore stesse con Hinata Hyuga. Sono una coppia un po’ strana.
-Perché mai professor Orochimaru?
-Tu sei di parte Itachi. Per gli altri loro sono una coppia mal assortita.
-Io non credo. Si completano a vicenda.
-Sei troppo romantico Itachi. Per me sono troppo smielati.
-Smettetela di impicciarsi dei loro affari signor Orochimaru. Pensate a divertirvi. Ci vuole un po’ di allegria nella vita- disse la preside versando del sakè nella tazza del professore di chimica.
Sasuke pagò il conto e portò Hinata sulla terrazza dell’albergo.
-Sasuke da qui si vede tutta la città. È meraviglioso.
Sasuke si avvicinò a Hinata e la strinse da dietro.
-Hai ragione è bellissimo.
-Sasuke non stai guardando il panorama.
-Non ci posso fare niente tu sei più bella. Non riesco a staccare gli occhi da te.
Sasuke fece girare Hinata e la baciò sulla bocca.
-Questo per cosa era?
-Per ringraziarti.
-Di cosa?
-Mi sopporti tutti i giorni nonostante il mio carattere.
-Sasuke sei uno sciocco. Senza di te io mi sentirei ancora sola. Non ha un brutto carattere. Io ti trovo dolce e adorabile, forte e coraggioso.
-Quanti complimenti. Mi farai diventare rosso.
-Guarda un po’ chi si vede. Avete visto ragazzi i due piccioncini si divertono da soli.
-Kabuto non impari mai la lezione. Cosa vuoi questa volta?
-Niente. Io e i miei due amici siamo venuti a goderci il panorama da qui sopra. È uno spazio aperto a tutti.
Hinata strinse il braccio di Sasuke. Il ragazzo sapeva che lei aveva i brividi quando vedeva Kabuto.
-Tranquilla, ci sono io con te. Andiamo di sotto.
-Ci lasci caro Sasuke.
-Io non sono tuo amico. Quindi non chiamarmi in quel modo. La tua compagnia non mi piace e non desidero restare.
-Sei un ragazzo presuntuoso e arrogante Uchiha. Vedrai che riuscirò a farti abbassare la cresta strappandoti dalle braccia quella mocciosa. Quando avrò finito con lei mi supplicherà di continuare a divertirsi con me.
-Tocca la mia fidanzata e nessuno potrà salvarti. Nemmeno tuo padre. Andiamo Hinata.
Hinata era molto agitata. Quelle parole l’avevano spaventata vistosamente.
-Hinata mi dispiace.
-Sasuke ho avuto paura- disse la ragazza nascondendo il viso sul petto del ragazzo.
-Mi dispiace, è tutta colpa mia. Quel bastardo ce l’ha con me e se la prende con te.
-Io non voglio che tu soffra.
Sasuke si rese conto che Hinata si era spaventata per lui. Aveva timore che qualcuno potesse ferirlo. Era davvero una sciocca. Un teppista la minacciava apertamente e lei si preoccupava per lui.
-Non permetterò a nessuno di ferirti amore mio.
-Per favore Sasuke non farti male. Non sopporterei di vederti in ospedale.
-Hinata non mi toccheranno neanche con un dito. Sanno che sarebbero sospesi. Il padre di Kabuto se si fa sospendere lo spedisce all’accademia militare.
Sasuke accompagnò Hinata in camera sua. La ragazza lo invitò ad entrare per passare gli ultimi trenta minuti da soli.
-Le tue amiche non sono ancora tornate.
-Loro amano l’avventura. Credo che proveranno a restare in camera delle altre dopo le undici.
-Credo che per me sarà difficile dormire questa notte. Naruto starà giocando a carte con gli altri. Sicuramente sfiderà la preside. Lui ama farla arrabbiare.
-E poi tu lo tiri fuori dai guai.
-Purtroppo mi tocca o affondo con lui.
Sasuke si sedette con Hinata sul suo letto e la strinse a sé.
-Volevo che fosse tutto perfetto questa sera ma c’è sempre quel rompiscatole fra i piedi.
-Io sono stata benissimo Sasuke. In questo momento mi sento come se fossi in paradiso. Vorrei che questo momento non finisse mai.
-Sei dolcissima.
Alle undici meno dieci minuti Sasuke tornò nella sua stanza dove trovò Naruto e altri dieci studenti che giocavano a carte. Naruto aveva messo su un vero e proprio torneo nella loro camera.
-Naruto fra pochi minuti Kakashi ispeziona le stanze.
-No, Kiba ha controllato, i professori si sono ubriacati con la vecchia e si sono addormentati nella sala dell’albergo. Tutti nessuno escluso.
-Secondo me rischiate lo stesso.
Poi Sasuke ricevette un messaggio da Hinata.
-Sasuke per favore vieni qui. Qualcuno cerca di forzare la porta della mia stanza e non sono le mie amiche. Loro hanno le chiavi.
Sasuke uscì come una furia dalla sua stanza e corse al piano di sopra. Quando arrivò davanti la stanza della ragazza la trovò aperta. Entrò nella stanza e trovò uno degli amici di Kabuto che cercava di forzare la porta del bagno della camera.
-Cosa ci fai nella stanza di una ragazza? Sono le undici e cinque.
-Cosa ci fai tu qui? Io sono venuto qui perché mi hanno mandato questo messaggio.
-Sei uno stupido. Quello è il numero di Kabuto. Ti ha chiesto di venire qui per qualche motivo?
-Non sapevo che l’invito venisse da Kabuto.
In quel momento entrò nella stanza Itachi.
-Cosa ci fate fuori le vostre stanza dopo le undici?
-Ha forzato la porta per fare male a una ragazza. Lui è un amico di Kabuto.
-Fuori dalla stanza Keiji. Domani farò i conti con te e Kabuto. Non tentate di negare perché non crederò alle vostre bugie. Sasuke occupati di lei e poi torna nella tua stanza.
Sasuke bussò alla porta del bagno.
-Hinata sono io. Puoi uscire, Itachi ha cacciato l’amico di Kabuto.
Hinata uscì dal bagno e si buttò fra le braccia di Sasuke dimenticando di essere in pigiama.
-Grazie Sasuke.
-Non piangere più principessa. Ci sono io con te. Quel verme domani si prenderà una bella punizione.
Sasuke fece calmare Hinata.
-Principessa di qualsiasi cosa tu abbia bisogno chiamami.
-Grazie Sasuke. Non so cosa sarebbe successo senza il tuo aiuto.
-Shhh. Ti proteggerò sempre amore mio- disse Sasuke baciando Hinata sulla bocca.
-Ti amo Sasuke.
-Anche io ti amo Hinata. Non dimenticarlo mai.
Sasuke aspettò fuori la stanza che tornassero le compagne di Hinata e poi andò a dormire.
Intanto la vecchia rimproverava Naruto nella loro stanza.
-Non ho fatto niente di male vecchia.
-Pidocchio modera il linguaggio. Quando racconterò delle tue scommesse a Kushina ti farà la pelle.
-No, per favore signorina Tsunade non dica niente a mia madre.
-Bravo ragazzo. Così si parla alla tua preside. Ora fila a letto. Lo stesso vale per te Uchiha. Non ti preoccupare per Kabuto, mi occuperò io di lui. Avrà una bella punizione quando torneremo a Tokyo.
Sasuke sapeva che Tsunade non scherzava. Quando decideva una cosa nessuno poteva farle cambiare idea, neanche il ricco padre di Kabuto. Tsunade non era una donna che si lasciava comprare.
-Naruto niente bravate nella notte. Io vedo tutto quello che succede in questo albergo.
-Sì, signora.
Tsunade uscì dalla stanza sbattendo la porta.
-Naruto non mi dire che avevi organizzato una bisca clandestina?
-Volevamo solo divertirci.
-Dove sono gli altri ragazzi?
-Tsunade e Kakashi li hanno spediti in camera loro. Cosa ti è successo?
-Kabuto ha tentato di far entrare un suo amico in camera di Hinata. Doveva sapere che era sola. Hinata si è chiusa in bagno per fortuna e non l’ha toccata nessuno. Sono arrivato giusto in tempo.
-Quel ragazzo ce l’ha proprio con te da quando Asuma ti ha scelto come capitano della squadra di Kendo.
-Ce l’ha con me dal primo liceo. Solo che allora non aveva modi per colpirmi. Invece ora punta a Hinata per ferire me. Lo detesto, è un vero vigliacco.
-Non ti preoccupare dopo la punizione della vecchia gli passerà la voglia di divertirsi a spese degli altri.
-Sai cosa ha in mente la preside?
-Me lo immagino. Le sue punizioni sono sempre tremende. Soprattutto se riguardano dei bulli nella sua scuola. Jiraya mi ha raccontato che la vecchia gli ha detto che una volta ha salvato una ragazzina al parco perché il padre non faceva che insultarla. Tsunade si è avvicinata all’uomo e lo ha insultato facendolo diventare minuscolo. Lei non sopporta chi se la prende con le persone indifese.
-Sei fortunato a conoscerla.
-Come tu sei fortunato ad avere Itachi come fratello.
-Hai ragione peste. Buonanotte.
-Sasuke mi stai dando la buonanotte. Hinata ti ha veramente reso dolce.
-Naruto taci prima che ti tiro un pugno.
 
Il mattino dopo la colazione era alle sette
Sasuke alle sei e quarantacinque andò a prendere Hinata nella sua stanza.
-Bel vestito principessa.
-Grazie Sasuke. L’ho comprato prima della gita con i soldi messi da parte. I capelli mi stanno bene?
-Stai benissimo in qualsiasi modo.
-Grazie- disse Hinata rossa poiché le compagne di classe la guardavano.
-Andiamo nel salone.
-Potevo scendere anche da sola.
-A me piace passare ogni singolo istante con te.
-Anche a me.
Sasuke e Hinata arrivarono nel salone e si accomodarono ai loro posti.
-Sasukino posso mettermi vicino a te oggi?
-No, qui c’è Naruto e di qua c’è Kiba. Mi dispiace.
-Mi tratti sempre male. Per ora andrò a sedermi al mio posto ma la giornata è lunga per la mia conquista.
-Meno male che non vado nel gruppo con loro.
-Sakura ti ha disturbato di nuovo vero?
-Naruto si comporta come se non sapesse che sono fidanzato.
-Io te l’avevo detto che non si sarebbe arresa facilmente. Per tua fortuna fai da sempai alla classe della tua fidanzata. Loro due le devo sopportare solo io. Ma per me non è un problema. Io adoro ogni singolo gesto di Sakura.
-Naruto sei davvero strano. Oggi nel pomeriggio avremo quattro ore libere. Potremo fare quello che vogliamo. Io andrò in giro con Hinata. Tu cosa farai?
-Cercherò un regalo per Sakura e tenterò di conquistarla.
-Tu non ti arrendi mai vero.
-Io sono un inguaribile ottimista. Certo che Hinata è proprio carina oggi.
-Lei è sempre stupenda.
-Sei proprio cotto amico. Non ti ho mai visto così preso da una ragazza. Sei proprio fortunato.
I ragazzi mangiarono molto prima di uscire. Li attendeva una lunghissima giornate tra visite turistiche e pomeriggio libero. Sasuke non vedeva l’ora di passare il pomeriggio da solo con Hinata.
 

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Capitolo 16
*** Sasuke sempai ***


Il professor Itachi riunì gli studenti della classe di Hinata e fece l’appello. Poi andarono tutti a visitare altri luoghi storici della città con Sasuke. Stranamente quel giorno li seguiva anche la preside Tsunade. Sasuke aveva pensato che avrebbe seguito la sua classe o gli studenti con Kabuto. Si sentiva più osservato del solito.
-Hinata sai perché la preside questa mattina segue noi?
-No, sono rimasta sorpresa anche io. Credevo che sarebbe andata con la tua classe per tenere sotto controllo Naruto. Ho saputo della sua bisca. Hanno partecipato anche alcuni dei miei compagni di classe. Questa mattina al tavolo raccontavano che Kiba e Naruto sono molto divertenti.
-Quei due si cacceranno nei guai di nuovo. Ieri Tsunade ha urlato quindici minuti contro Naruto. Mi ha quasi spaccato un timpano. Spero che Naruto non ne combini un’altra delle sue.
-Forza ragazzi salite tutti sull’autobus si va al tempio Enryaku-ji- disse il professor Itachi.
Saliti tutti sull’autobus Itachi fece di nuovo l’appello per vedere se non si era perso qualcuno.
-Ci siamo tutti. Vi chiedo gentilmente di non allontanarvi dal gruppo mentre siamo al tempio e seguite le spiegazioni del vostro sempai.
-Sì, professor Uchiha.
-Certo che stravedono tutte per lui.
-Trovano che sia un bravo professore. Però a me piacciono anche le tue spiegazioni sempai.
-Grazie Hinata.
L’autobus frenò bruscamente e gli studenti rimasti in piedi finirono tutti a terra.
-Ahi che botta- dissero delle ragazze.
Itachi controllò che i suoi studenti stessero tutti bene. Per fortuna nessuno si era fatto male.
-Preside sta bene?
-Sì, professor Itachi. Ho solo preso una botta al braccio per non far cadere queste ragazze.
-Anche io sono riuscito a non far cadere le ragazze dietro.
Hinata aprì gli occhi e si accorse di essere finita su qualcuno.
-Sasuke, scusami.
-Non ti preoccupare Hinata. Sono stato io a stringerti per attutirti la caduta. Non volevo che ti facessi male.
-Tu stai bene?
-Sì, non ho neanche un livido.
Hinata aiutò Sasuke ad alzarsi e gli pulì la giacca.
-Hai un po’ di polvere sulla spalla. Grazie per avermi protetta.
-Lo sai che farei qualsiasi cosa per te.
L’autobus ripartì e gli studenti arrivarono al tempio.
Gli studenti salirono le scale e si ritrovarono davanti al tempio.
-Questo è il tempio Enryaku-ji, il principale tempio della scuola buddhista giapponese Tendai. Questa piccola costruzione fu adibita a luogo di meditazione e studio del Buddhismo. Nel 1571, l'Enryaku-ji fu distrutto e i suoi monaci massacrati da Oda Nobunaga (1534-1582) in un progetto politico-militare teso alla riunificazione del Giappone. L' Enryaku-ji fu ricostruito e continua a rappresentare oggi il maggiore tempio della scuola Tendai.
-Bene ragazzi. Dopo la spiegazione, abbiamo un’ora per visitare tutto il tempio. Seguitemi e non vi staccate dal gruppo- disse Itachi.
-Complimenti Uchiha, dovresti dare qualche lezione di storia a quel cocciuto di Naruto- disse la preside.
-Naruto se la cava bene in storia.
-Sei un vero amico per lui. Aveva ragione. Bada a non farti coinvolgere nei suoi piani. So che sta elaborando un piano anche per questa sera e presto saprò cosa ha in mente. Ah ah.
-Purtroppo ha ragione.
-Sasuke non ti abbattere. Naruto vuole solo divertirsi.
-Lo fa mettendo in mezzo anche gli altri e non è bello. In più, non pensa mai alle conseguenze.
Sasuke prese Hinata per mano e seguirono il gruppo vicino al tempio.
-Questo tempio è bellissimo. Chissà quanti personaggi storici sono passati di qua. Mi vengono i brividi pensandoci.
-Hinata si vede che adori la storia. Guarda che struttura meravigliosa ha il padiglione. Hanno lavorato molto per progettare questo tempio. Anche la posizione è studiata nei minimi dettagli.
-Anche tu ami la storia a quanto pare. Adoro ascoltarti.
-A me piace quando ti incanti a guardarmi.
-Sasuke ti stai burlando di me?
-Un pochino. Sei veramente carina con il broncio.
-Sasuke mi prendi sempre in giro. Mi trovi così buffa? Lo so che sono imbranata ma non pensavo di essere tanto divertente.
-Sei la mia adorabile imbranata.
-Ti perdono solo perché me lo dici con il tuo bellissimo sorriso.
 
Dopo un’ora Itachi e la preside portarono gli studenti alla fermata dell’autobus e si diressero verso la tappa successiva.
-La prossima tappa è il Kinkaku-ji  o Tempio del padiglione d'oro. Rimanete uniti.
-Va bene professor Uchiha. Non vediamo l’ora di fare qualche foto davanti il padiglione. Possiamo farne qualcuna anche con lei?
-Certo ragazze.
-Come mai a me nessuno domanda di fare foto?
-A quanto pare la preside vorrebbe fare una foto con i suoi studenti. Naruto mi ha detto che a volte si comporta in modo un po’ strano.
-Io la trovo una donna fortissima. Un giorno mi piacerebbe avere la metà del suo coraggio. Si dice che ha sfidato metà dei ricconi della città per tenere il liceo aperto.
-L’ho sentito dire da mio fratello. Comunque tu sei già molto coraggiosa.
-Tu sei di parte Sasuke.
-No, sai che so essere obiettivo. Per me sei una leonessa.
-Quindi se una ragazza si avvicina a te sono guai. Il mio bel leone è solo mio. Guai a chi lo tocca.
-Sono fortunato a essere il tuo leone.
Arrivati al tempio Itachi fece di nuovo l’appello. Poi Tsunade disse ai ragazzi di non avvicinarsi troppo all’acqua. Alcuni studenti rimasero pietrificati dal suo sguardo. Naruto aveva ragione sapeva essere una donna d’acciaio. I suoi occhi facevano paura a volte.
-La pagoda fu costruita nel 1397 come villa per lo Shogun Ashikaga Yoshimitsu. Prima veniva usata come villa dallo shogun. In seguito fu trasformata in un tempio Zen della scuola Rinzai. L’edificio fu più volte incendiato e ricostruito nel corso dei secoli. l'intero padiglione è ricoperto di foglie d'oro puro. La struttura è circondata da uno stagno, chiamato "Lago a specchio", vi sono molte isole e pietre che rappresentano la storia della creazione secondo il Buddismo. Ho finito la mia spiegazione. A lei la parola professore.
-Facciamo un applauso al sempai Sasuke. Non trovate che sia molto bravo.
Le ragazze erano tutte d’accordo con il professore e dissero grazie a Sasuke.
-Ora andiamo verso la prossima tappa. Siete stanchi?
-Per niente professore- risposero gli studenti in coro.
-Complimenti Professor Uchiha. Non ho mai visto gli studenti della mia scuola tanto affascinati dalla storia o da un professore.
-Non è merito mio se stanno attenti durante le visite turistiche. Mio fratello ha un grande carisma. Sa come attirare gli altri studenti.
-Dimmi sai che università ha scelto Sasuke?
-L’università di Tokyo. Ma non so quale facoltà sceglierà l’anno prossimo.
-Io ho letto le schede degli studenti che vanno consegnate alle università. Sono rimasta sorpresa della scelta di tuo fratello.
-Credo che lascerà a bocca aperta anche i nostri genitori. Fino a qualche tempo fa mio padre era convinto che Sasuke volesse diventare un imprenditore importante. Si è dovuto ricredere. Sasuke non si interessa mai agli affari di nostro padre.
-Punterà lo stesso in alto.
-Tipico di mio fratello.
Tutti gli studenti salirono su un altro autobus urbano e si diressero alla tappa successiva.
Dopo trenta minuti arrivarono tutti al tempio Ninna-ji.
-Wow che spettacolo.
-Hinata meno male che tuo padre ti ha lasciata venire o non avrei potuto vedere la tua faccia felice. Si vede che adori questo genere di viaggi.
-Più di tutto, sono contenta di essere qui con te.
-Bene ragazzi. Circondate Sasuke e ascoltate la spiegazione.
-Il tempio di Ninna venne fondato dall’imperatore del Giappone, Uda, nel quarto anno dell'era Ninna (888). Il tempio venne distrutto durante la guerra Ōnin ma venne ricostruito nel XVII secolo. Nel 1994 Ninna-ji fu tra i monumenti storici di Kyoto inseriti nel Patrimonio dell'umanità dall'Unesco.
Gli studenti visitarono tutti gli edifici vicino al tempio e dopo due ore ritornarono all’albergo per il pranzo.
 
Nella sala da pranzo dell’albergo
-Ora che tutte le classi sono nella sala posso dirvi che avrete tutto il pomeriggio libero. Potete fare quello che volete senza marachelle. Hai capito bene Uzumaki. Stai attento a quello che fai per la città. Lo stesso vale per Kabuto e Kiba.
-Tranquilla preside. Sarò un angioletto.
-Cercate di girare per la città in gruppo o almeno in coppia per non perdervi. Vi aspettiamo alle otto per la cena. Siate puntuali.
-Sì, signora preside- urlarono in coro gli studenti.
Il pranzo fu servito e Naruto e Kiba diedero il meglio di loro a tavola.
-Volete moderarvi voi due. C’è cibo per tutti.
-Se devo andare in giro ho bisogno di energie. Io e Kiba abbiamo un programma magnifico per il pomeriggio.
-Vedi di non esagerare Naruto.
-Sì, sempai Sasuke.
-Non chiamarmi in quel modo.
-Ho sentito che le ragazze della classe di Hinata ti hanno fatto molte domande oggi. Sei proprio un bravo professore.
-Lo saresti anche tu se ti impegnassi di più a scuola.
-Lo farò Sasuke. Ho intenzione di andare all’università di Tokyo.
I ragazzi finirono di mangiare e poi andarono a cambiarsi per uscire.
 

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Capitolo 17
*** Passeggiata per Kyoto ***


Sasuke si vestì in fretta per andare nella hall ad aspettare Hinata. Indossò un jeans, una maglietta non troppo elegante e prese il portafoglio.
Intanto Hinata indossava il suo vestito più bello e si aggiustava i capelli. Aveva deciso di legarli in una treccia spostata sulla spalla. Poi si mise un po’ di trucco, afferrò la borsa e uscì dalla stanza.
-Ti ho fatto aspettare Sasuke?
-No, sono qui da dieci minuti.
-Dove andiamo?
-Direi di andare prima a visitare qualche luogo che non è incluso nelle tappe scolastiche.
-Sono d’accordo.
Sasuke prese per mano Hinata e andarono insieme a prendere l’autobus.
-Qui siamo nella parte moderna della città. Ci sono moltissimi edifici moderni.
-Questa deve essere la parte dove si fanno i maggiori affari in città. Ci sono anche molti negozi.
-Se vedi qualcosa che ti piace dimmelo. Voglio farti un regalo.
-Sasuke già mi hai regalo i premi vinti al parco giochi. Non voglio che spendi troppi soldi per me.
-Non ti preoccupare ho messo parecchi soldi da parte per le compre. Il resto dei soldi lo conservo a casa per l’università.
-Sei uno studente modello.
-Oh no. Ci sono Sakura e Ino. Questo è il quartiere dei negozi e dei mercatini. Sicuramente passeranno tutto il pomeriggio a fare shopping per loro stesse. Nascondiamoci in quel negozio di ricordini. Lì di certo non entreranno.
-Sasuke guarda che bel modellino del castello di Kyoto. Lo prenderò per mia sorella. Lei adora collezionare gli oggetti delle varie città del paese.
Hinata pagò l’oggetto e poi uscì dal negozio con Sasuke.
-Via libera. Andiamo verso il mercatino. Lì troveremo un sacco di cose a buon prezzo. Forse non incontreremo quelle due mischiandoci alla folla.
-Sei preoccupato che ci trovino?
-Se ci vedono non ci molleranno più e non avremo un minuto per stare insieme da soli.
Sasuke prese la mano di Hinata e la portò al mercatino. Hinata comprò un regalo per la madre di Sasuke. Doveva ringraziarla per tutte le volte che l’aveva invitata a cena e tutte le volte che era stata gentile con lei.
-Sei sicura di voler portare un regalo a mia madre. Quando le darai il regalo non ti mollerà più. Ti abbraccerà per ore per ringraziarti. Lei ti adora.
-Voglio prendere anche un regalo per mio padre e per tuo fratello. Lo so che è il mio professore però se gli porto il regalo a casa non ci dovrebbero essere problemi. Devo ringraziare anche lui.
-Hinata sei troppo premurosa. Non serve che tu ringrazi tanto mio fratello sa che gli sei riconoscente.
-Lo faccio con piacere. Voglio comprare anche qualcosa per te.
-Non c’è bisogno. Sono io quello che dovrebbe riempirti di regali.
Sasuke si fermò davanti a uno stand e comprò un bellissimo fermaglio con un fiore sopra per Hinata. Intanto Hinata guardava uno stand di libri. C’erano moltissimi libri di letteratura. Forse lì avrebbe trovato qualche libro che serviva al signor Jiraya. Il padrone della libreria le aveva raccontato che a Kyoto avrebbe trovato tanti libri su leggende che lui non aveva nel suo negozio.
-Cosa hai trovato principessa?
-Due libri sulle leggende di Kyoto. Li darò al signor Jiraya. Tu hai trovato qualcosa per i tuoi genitori e tuo fratello?
-No, ho trovato qualcosa per te.
Sasuke prese il fermaglio e lo mise sui capelli di Hinata.
-Avevo ragione ti sta proprio bene.
Hinata prese lo specchietto dalla borsa e si guardò.
-Grazie Sasuke. Mi piace tantissimo.
Hinata e Sasuke si presero per mano e continuarono il giro per i negozi.
-Guarda Sasuke laggiù ci sono i tuoi amici Naruto e Kiba.
-Salve ragazzi. Cosa ci fate per negozi?
-Sasuke sei qui anche tu. Io faccio scorte di cibo per questa sera.
-Naruto non fai altro che mangiare. Non ti basta la cena abbondante che servono la sera.
-Sto anche cercando un regalo per farmi perdonare dalla vecchia. Mi sento un po’ osservato. Sono sicuro che mi sta tenendo sotto controllo anche in questo momento. Penso che con un regalo si addolcirà. Quella vecchia adora le sorprese.
-Naruto vuoi corromperla?
-No, voglio solo che non mi dia quelle botte sulla testa e che non strilli come una pazza. Ieri per poco non mi faceva secco.
-Naruto non cambierai mai. Ci vediamo stasera a cena.
-Divertitevi piccioncini. Mi raccomando Sasuke non fare arrabbiare la tua bella.
-Naruto piantala di prenderti gioco di me. Andiamo Hinata o lo picchio.
-Arrivederci ragazzi.
Sasuke portò Hinata in un altro negozio.
-Certo che ci sono molti ricordini qui. Non saprei proprio cosa scegliere per mio padre. Non so neanche se accetterà il mio regalo o lo getterà nel cestino.
Sasuke non sopportava di vedere Hinata così triste a causa del padre. Se avesse potuto avrebbe volentieri urlato al padre della ragazza che era un uomo orribile.
-Sasuke a cosa stai pensando?
-Niente. Riflettevo su alcune cose.
-Non è che stavi pensando a come mi tratta mio padre. Vorresti urlargli contro vero?
-Non posso nasconderti niente. Non mi piace come ti tratta.
-Sasuke oggi non voglio pensare a lui. Sono contenta di essere qui con te e questo mi basta. Voglio divertirmi. Sarebbe tempo sprecato restare a pensare alle cose tristi.
-Hai ragione.
Hinata cercava nei negozi qualcosa di adatto da regalare a Sasuke.
-Hinata ti va di mangiare qualcosa per merenda?
-Va bene.
Hinata e Sasuke si sedettero in caffè e si presero due fette di torta e due tazze di tè.
-Avevo una fame.
-Forse Naruto ti ha mischiato qualcosa.
-Non scherzare. Se diventassi come Naruto mi trasformerei in un ragazzo pigro e goffo che mangia sempre.
-Quando parli di Naruto ti fai sempre scappare una risata.
-Sarà una risata isterica. Sopportare tutti i giorni Naruto mi sfinisce.
-Sasukino finalmente ti abbiamo trovato.
-Oh no.
-Non sei contento di vederci. Io e Ino ti abbiamo cercato per tutta la città. Non sapevamo che eri proprio nel quartiere dei negozi. Ora passeremo più tempo con te.
Sakura e Ino avevano completamente ignorato Hinata e si erano sedute a destra e sinistra del ragazzo.
-Ragazze stavo parlando con la mia fidanzata. Se volete restare nel caffè andate a sedervi su un altro tavolo.
-Noi vogliamo solo passare le ore che rimangono insieme a te.
-Al contrario io voglio stare da solo con Hinata. Quindi vi chiedo di lasciarmi in pace.
-Sasuke non essere così duro con noi due. Sono anni che ti corteggiamo e tu non ci hai mai lanciato un sorriso. Poi arriva lei e ti sciogli. Non capiamo proprio cosa ha fatto per ottenere il tuo affetto. Noi ti vogliamo tanto bene.
-Ragazze se volete essere mie amiche mi va bene. Ma non potrò mai essere il fidanzato di una di voi due. Sono già innamorato.
-Sasuke l’amore va e viene. Noi due sapremo aspettarti. Dopo tutto l’anno prossimo andremo nella stessa università e avremo tempo per corteggiarti. Anche noi due abbiamo voti alti e ci hanno detto che ci prenderanno sicuramente nell’università di Tokyo.
-Sicuramente faremo corsi diversi e non sarò costretto ad incontrarvi.
Hinata guardava Ino e Sakura che stringevano forte le braccia del ragazzo. Quelle ragazze non si sarebbero arrese facilmente.
Hinata raccolse le sue cose, pagò la sua parte e uscì dal caffè di corsa.
-Hinata aspettami.
-Dai Sasuke resta con noi. La tua ragazza ti ha abbandonato.
Sasuke si alzò di scattò, mise dei soldi sul tavolo e uscì dal negozio. Poi qualcuno l’afferrò per un braccio e lo trascinò in un vicolo.
-Meno male che mi hai afferrato. Pensavo fossi corsa lontano da me.
-No, sono uscita di corsa per avere il tempo di pensare a un piano per seminarle.
-Pensavo fossi arrabbiata con me.
-Sasuke la colpa non è tua se ti seguono ovunque. Meglio allontanarci, ci cercheranno sicuramente qui intorno.
Era straordinaria la fiducia che la ragazza aveva in lui. Un’altra persona sarebbe corsa via in lacrime.
-Credo che ci siamo allontanati abbastanza.
-Non ho più fiato.
-Bevi un po’ di acqua Hinata.
-Grazie Sasuke.
I due innamorati finirono di fare compre. Hinata trovò anche i regali per suo padre e Sasuke. Doveva solo aspettare il momento giusto per dargli il suo pensierino.
I due giovani passarono il tempo che gli rimaneva a chiacchierare e a scattarsi foto ricordo.
-Hinata vieni benissimo in fotografia. Questa tua foto me la metterò sul comodino.
-No, Sasuke non scherzare. Non sono uscita bene.
-Sei bellissima. Metterò la foto in una cornice e l’appoggerò di fianco al letto. Ogni volta che sarò triste potrò guardare la tua foto e mi tornerà il sorriso.
- Ci hanno trovati di nuovo.
-Inizio a credere che qualcuno dica a quelle due dove siamo. Non abbiamo un momento di pace. È dalle quattro che corriamo per la città per seminarle. Mi dispiace se ci stanno rovinando la giornata.
-Sasuke avremo tante giornate insieme. Mi sto divertendo tantissimo oggi. Stiamo vivendo una bella avventura.
Hinata e Sasuke si nascosero dietro gli scaffali di un negozio di vestiti.
-Qui non entreranno di sicuro. I vestiti costano troppo poco per essere di loro gusto.
-Guarda che bella questa maglia e costa pochissimo. È anche della taglia giusta.
Hinata andò alla cassa e pagò la maglietta.
-Sasuke si sono allontanate, possiamo uscire.
-Torniamo in albergo. Lì non ci cercheranno visto che sono solo le sei. Abbiamo due ore tutte per noi.
I due innamorati tornarono in albergo e lì si recarono sul terrazzo.
-Mentre eravano in centro ho preso dei biscotti in una pasticceria e abbiamo anche delle bibite. Possiamo mangiare qui sopra visto che non abbiamo finito la merenda al caffè.
-Hinata hai fatto una scorta di cibo.
-Le mie amiche adorano i dolci. Ho sentito dire che in centro c’erano delle ottime pasticcerie e ne ho approfittato. Ho pensato di prendere dei biscotti anche per noi. Mentre questi puoi portarli a Naruto visto che è sempre affamato.
-Ti ringrazierà stritolandoti più tardi. Lui adora i biscotti al cioccolato. Almeno con questi non rovisterà nelle mie buste in cerca di cibo.
Sasuke e Hinata erano seduti sulla terrazza dell’albergo e gustavano degli ottimi biscotti. Adoravano chiacchierare da soli. Se avessero potuto avrebbero passato tutto il tempo da soli. Sasuke adorava la compagnia di Hinata e non si stancava mai di ascoltarla. Insieme formavano davvero una splendida coppia.

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Capitolo 18
*** Invidia e amore ***


Ore sei e trenta del pomeriggio
Sasuke e Hinata erano seduti vicini sulla terrazza dell’albergo. Il ragazzo stringeva forte la mano della ragazza e le raccontava della facoltà che aveva scelto di frequentare all’università.
-Avrai pochissimo tempo per me perché dovrai studiare moltissimo.
-Per te avrò sempre tempo. Basta che mi chiami e io corro da te.
-No, voglio diventare forte come te per non dipendere da altri. Non ti sarò di peso mentre frequenti l’università.
-Non sarai mai un peso per me. Io ti amo.
Sasuke baciò Hinata sulle labbra per diversi minuti. Adorava catturare le labbra morbide della ragazza nelle sue.
-Guarda che carini. Allora sai baciare Uchiha. Io speravo di essere il primo a dover insegnare certe cose alla mocciosa.
-Kabuto sei sempre fra i piedi. Ficcati in testa che Hinata non sarà mai tua. Non potrai mai toccarla con le tue mani.
-Non mi spaventi Uchiha. L’anno prossimo tu andrai all’università e ti scorderai di lei perché sarai molto corteggiato da ragazze più attraenti. Lei è solo un periodo di passaggio prima dell’entrata all’università.
-Forse questo discorso vale per te ma non per me.
-Ti stancherai della ragazzine e vorrai una donna più matura che voglia soddisfare i tuoi desideri.
-Kabuto stai zitto. Non mi mettere sul tuo stesso livello. Io non uso le ragazze come fai tu.
-Sasuke non vedo l’ora di entrare all’università. Vedremo chi di noi ha ragione. Ma sono convinto che farai un passo falso e le spezzerai il cuore. A quel punto io te la strapperò in un attimo e le ruberò la purezza che ora la rende così candida ai tuoi occhi. Se non ci riesco prima. Sei molto corteggiato e potresti sbagliare anche durante il tuo ultimo anno di liceo.
-Kabuto non osare avvicinarti a lei o ti prendo a pugni. Lei non si tocca. Oggi eri tu che ci seguivi e dicevi a Sakura e Ino dove eravamo. Sei così geloso di me che non hai altro da fare che seguirmi. Dedicati a un hobby e smettila di disturbarmi.
-Io non sono geloso di te. Io ti detesto. Il posto di capitano era mio e tu me l’hai rubato. Dovrei essere io il primo della classe ma tu riesci a essere sempre un gradino sopra di me. Non ti sopporto. Ti farò vedere che sono migliore e mi vendicherò di te strappandoti la cosa più cara che hai. Non posso di certo prendermela con i tuoi parenti o con i tuoi amici. Al contrario, lei è indifesa. So che suo padre spesso è fuori casa, dovrebbe stare attenta, un ladro potrebbe entrare in casa sua e farle male. So anche che il padre non la tratta molto bene.
-Bastardo come ti sei permesso di farla sorvegliare da un detective privato. Non puoi entrare nella vita degli altri e passarla liscia.
-Io ho i soldi per farlo Uchiha. Te l’ho già detto quello che voglio ottengo. Ah ah ah ah.
Con grande stupore di Sasuke, Hinata si alzò in piedi molto arrabbiata.
-Mettiti in testa che non lascerò mai Sasuke a un’altra ragazza. In più, non mi farò mai abbindolare da una serpe come te. Non mi piaci per niente, mi fai anche venire i brividi. Se pensi che io sia indifesa ti sbagli. Dormo con l’arco vicino al mio letto e posso iniziare un corso di autodifesa quando voglio. Non mi lascerò minacciare da un ragazzino ricco e viziato. Io non sarò mai tua. MAI.
Kabuto era rimasto a bocca aperta. Aveva sottovalutato quella ragazzina, non si aspettava una tale reazione.
Il teppista si avvicinò pericolosamente a Hinata e Sasuke si alzò di scatto parandosi davanti alla ragazza.
-Cosa vorresti fare Kabuto?
-Non permetto a nessuno di parlarmi in quel modo. Lei è solo una ragazzina come le altre. Lascia che le dia una lezione.
-Non avvicinarti. Ogni parola che ha detto la penso anche io. Sei solo un ragazzino che si crede invincibile perché il padre lo tira sempre fuori dai guai. Prima o poi qualcuno ti darà una bella lezione per quello che hai fatto in tutti questi anni.
-Sasuke ti ho già detto che non mi fai paura. Mi irriti ma so che non posso prendermela con te perché non ti pieghi facilmente. Ma se arrivo a lei tu soffrirai.
-Sasuke andiamo via dalla terrazza. Ho preso tutte le nostre cose. Non voglio che lui ti picchi.
-Non ti preoccupare, non può farlo o verrà sospeso.
-Lasciaci passare Kabuto.
-Taci mocciosa. Non voglio ascoltarti.
-Tu sei sempre così nervoso perché non hai mai l’attenzione di tuo padre. Lui ti ha dato tanti soldi, ti toglie dai guai ma non ti dice mai bravo. Non si congratula mai con te per i tuoi voti a scuola vero?
-Che ne vuole sapere una mocciosa come te di quello che provo. Mi avete stancato tutti e due, me ne vado.
Sasuke attirò a sé Hinata e la strinse forte.
-Non permetterò a quel ragazzo di farti soffrire.
-Sasuke mi fido di te. Sono sicura di essere al sicuro tra le tue braccia. Ti voglio bene.
Sasuke e Hinata rientrarono nell’albergo e si diressero verso al camera del ragazzo.
-Sei sicuro che non vuoi riposarti un po’ prima della cena?
-No, possiamo anche riposare insieme. Tanto Naruto sarà ancora fuori con Kiba.
Hinata entrò nella stanza di Sasuke e vide che da una parte c’era un mucchio di roba buttata sul letto in disordine. Invece, dall’altro lato della stanza regnava un ordine perfetto.
-Scusa il disordine ma Naruto non ama mettere in ordine le sue cose.
-Ahhhh.
-Che succede?
-C’è un paio di boxer sul pavimento.
-Aspetta un momento questi sono miei.
Hinata si girò di spalle per non guardare i boxer di Sasuke. Era diventata completamente rossa.
-Cosa ci ha fatto Naruto con i miei boxer.
-C’era un cartellino attaccato ai boxer quando li ho pestati per sbaglio. Deve essere finito sotto il letto.
-Sì, eccolo. Premio per chi arriva quarto. Quel disgraziato ha messo i miei boxer in palio per il suo torneo. Arraffa ogni cosa che trova.
Hinata scoppiò a ridere.
-Hinata cosa ti prende?
-Non posso credere che lui abbia pensato che qualcuno avrebbe preso quei boxer come premio.
-Naruto pensa che qualsiasi cosa in giro possa essere un premio per la sua bisca di carte. Quando torna lo stritolo.
Sasuke mise via i suoi boxer e andò in bagno a lavarsi le mani.
-Sasuke è normale che sul letto di Naruto ci sia un reggiseno.
-Deve averlo messo lì Kiba per fargli uno scherzo.
-Capisco.
-Siediti pure sul mio letto. A causa della roba di Naruto non c’è una sedia libera.
Hinata prese il regalo di Sasuke e lo poggiò sul suo letto.
-Cosa c’è dentro quel pacchetto?
-Il tuo regalo. Scartalo e dimmi se ti piace.
Sasuke aprì il regalo e ci trovò una splendida bussola decorata a mano e un amuleto portafortuna di Kyoto.
-So che collezioni oggetti di quel tipo e ho pensato che era adatta come regalo. Invece il portafortuna lo devi tenere sempre con te. La commessa mi ha detto che questo genere di amuleti protegge le persone che lo portano addosso.
-Allora lo terrò sempre con me. GRAZIE. Anche io ti ho preso qualcosa.
-Mi avevi già dato il fermaglio.
-Questo ti servirà per scrivermi mentre sono all’università. So che i miei mi prenderanno un appartamento vicino l’università e spesso non ci vedremo. Ma cercherò di tornare a casa per vederti. Oppure sarai tu a venire nel mio appartamento.
-Contaci. Verrò a trovarti e ti porterò un po’ di cose buone da mangiare. So che ti trascuri quando studi.
-Questa carta per scrivere lettere è per te. So che preferisci scrivere sulla carta. Così ci terremo in contatto.
Hinata si alzò e abbracciò forte Sasuke e il ragazzo cadde disteso sul letto. Mentre Hinata era finita sopra di lui. I due scoppiarono a ridere, erano davvero goffi.
-Scusate il disturbo piccioncini.
-Naruto non fare lo scemo, entra nella stanza.
Hinata si tirò su e si ricompose.
-Scusa l’intrusione Naruto.
-Sei la benvenuta Hinata. Sono solo venuto a posare i regali per i miei parenti e il cibo che ho comprato. Ho trovato certe offerte imperdibili.
-Avrai speso tutti i soldi.
-No, ho conservato dei soldi per domani.
-Naruto ti ho comprato alcuni biscotti. Vengono dalla pasticceria migliore del centro di Kyoto.
-Tu sei una ragazza meravigliosa. Mi viene da piangere.
Sasuke si alzò in piedi e staccò le mani di Naruto da quelle di Hinata.
-Non serve essere tanto appiccicosi.
-Sasuke sei geloso. Quanto sei carino quando fai così.
Naruto strinse forte Sasuke.
-Naruto non mi abbracciare. Staccati subito.
-Quanto sei romantico Sasuke. Non conoscevo questo lato di te.
-Naruto sai cosa è successo questo pomeriggio? Sakura ti ha detto qualcosa?
-No, non l’ho vista da quando sono uscito con Kiba. Scommetto che ti ha seguito con Ino.
-Hai indovinato. Kanuto mi ha seguito e poi chiamava Sakura per dirle dove mi trovavo. È stata una giornata dura. Una giornata in fuga.
-Kabuto non aveva niente da fare. Mi ha proprio stufato. Infastidirvi in un momento tanto bello. Cosa ha in quella testa?
-Secondo me si sente solo a causa del padre. Da quello che mi avete detto lo tratta sempre con freddezza. Suo padre gli regala cose materiali quando lui ha bisogno di affetto.
-Non lo giustifica Hinata. Lui vuole farti del male.
-So che con te sono al sicuro e non farà niente.
Sasuke strinse Hinata e la baciò sulla fronte.
-Se qualcuno ti facesse del male ne soffrirei.
-Forse è per questo che Kabuto la prende di mira. Hinata è diventata il tuo punto debole e allo stesso tempo il tuo punto di forza. Kabuto è geloso del legame che sei riuscito a costruire con lei. Lui non ha mai avuto nulla di simile. In più, è geloso di te perché pensa che tu gli abbia rubato il posto di capitano.
-Io so solo che se prova una sola mossa contro Hinata se ne pentirà amaramente.

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Capitolo 19
*** Tristezza ***


Mancava un’ora all’ora di cena e Sasuke, Hinata e Naruto parlavano nella camera dei ragazzi.
-Naruto non rovinarti l’appetito con i biscotti.
-Sai benissimo che mangerò lo stesso a cena. Questi biscotti sono troppo buoni per resistere. Grazie Hinata per averli presi per me. Sei stata un angelo. Non sapevo che i dolci di Kyoto fossero tanto buoni. E poi Sasuke non mi porta mai niente. Sa benissimo che mia madre non cucina bene. Una volta stavo per restarci secco con un piatto di ramen. Le ho anche dovuto dire che erano buoni o mi lanciava i coltelli della cucina.
-Sai Hinata, la madre di Naruto non è una donna molto paziente. Devi vedere quando Naruto le porta da scuola i richiami della preside cosa succede in casa Namikaze. Una volta ho assistito a una scenetta tra Naruto e sua madre.
-Una sera che cucina mio padre vi invito entrambi a casa mia. Mia madre mi chiede sempre di te Sasuke. Voleva ringraziarti perché mi hai aiutato a migliorare in matematica. Io non la capivo proprio prima.
Hinata si stava divertendo un sacco con i ragazzi. Poi arrivarono Sakura e Ino a rovinare l’atmosfera.
-Sasukino allora sei in camera. Ti abbiamo preso dei dolci in centro.
-Tra poco si cena e non mangio prima. Mi rovinerei l’appetito.
-Più tardo li assaggerai vero?
-Credo che li finirà tutti Naruto.
-Naruto molla il sacchetto, è per Sasuke. Sei un ingordo.
-A me non hai portato niente?
-Te lo puoi scordare. Non sei il mio tipo.
-Mi tratti sempre male. L’unica che mi regala qualcosa è la mia amica Hinata.
-Perché non ci provi con lei visto che ti piace la sua cucina?- chiese Ino.
-Ino sai benissimo che Hinata è solo un’amica. Non ci proverei mai con la fidanzata di un mio amico.
-Se lei ti regala sempre qualcosa vuol dire che ci prova con te.
-Sakura non è vero. Gli ho dato i biscotti perché so che gli piacciono. Non ho un secondo fine.
-Hinata non devi giustificarti con loro- disse Sasuke baciandole la mano.
-Sakura, Ino uscite subito. Vogliamo parlare da soli. Ci si vede a cena.
-Va bene Naruto, non ti scaldare.
Sakura e Ino uscirono dalla stanza e Naruto e Sasuke sospirarono forte.
-Quelle due mi faranno impazzire un giorno. Naruto ti sei ripreso.
-Sì, per poco Sakura non mi spaccava un timpano con le sue urla.
-Scusate ragazzi anche in classe fanno in quel modo?
-Sempre. Appena arrivo in classe mi circondano e iniziano a strusciarsi su di me e a dirmi parole dolci.
Hinata rabbrividì al pensiero di Sakura attaccata al suo ragazzo.
-Hinata non ti devi preoccupare. Per me esisti solo tu.
-Hinata non pensare a loro due. Sasuke non ti tradirebbe mai e io lo terrò sotto controllo.
-Non mi serve una persona che mi controlli.
-Voi due siete molto divertenti insieme. Siete come cane e gatto ma allo stesso tempo siete amici.
-Ora che sei la fidanzata di Sasuke sono anche un tuo amico. Se sei in difficoltà e Sasuke non è in città, puoi chiamarmi.
-Fidati anche di lui Hinata. Però credo che sarà lui a chiamarti per farsi tirare fuori dai guai. È ora di cena, scendiamo nel salone.
-Mi hanno detto che questa sera c’è una bella grigliata di carne e verdure con varie salse. Non vedo l’ora di riempirmi lo stomaco.
I tre scesero nel salone e si recarono ai loro posti. Con grande sorpresa Hinata fu snobbata dalle sue compagne di classe. Non capiva perché la trattavano tanto freddamente. L’avevano anche costretta a sedersi alla fine del tavolo, lontana da loro.
-C’è qualcosa che non va. Hinata di solito si siede al centro del tavolo. E poi perché le sue compagne la ignorano?
-Hai ragione Sasuke. Di solito parla con loro quando si siede a tavola.
-Scommetto che quelle due hanno detto qualcosa di brutto su Hinata alle sue compagne. Quelle ragazze a volte sanno essere perfide per raggiungere i loro scopi.
Finita la cena Hinata aspettò Sasuke fuori il salone. Sasuke attese che tutti si allontanassero dal salone per raggiungere la ragazza.
-Finalmente sei arrivato- disse Hinata gettandosi tra le braccia di Sasuke.
-Cosa è successo?
-Le mie compagne di classe non mi rivolgevano la parola a tavola. Non capisco cosa ho fatto di sbagliato. Mi guardavano in modo gelido.
-Credo di sapere cosa è successo. Deve essere di nuovo colpa mia. Sakura deve aver detto qualcosa alle tue compagne o è stata Ino. Non lo so. Vogliono isolarti per farti allontanare da me.
-Non mi separerò da te.
Sasuke strinse forte Hinata. La ragazza stava tremando tantissimo.
-Vieni con me.
Sasuke corse al piano di sopra con Hinata e bussò alla porta delle ragazze che l’avevano snobbata.
-Ah sei tu Sasuke.
-Lasciatemi parlare per favore. Cosa vi hanno raccontato Sakura e Ino?
-Niente di particolare. Hanno detto che la loro amica Hinata gli ha rubato il fidanzato. Tu stavi con Sakura e ti sei lasciato imbambolare da Hinata.
-State forse scherzando. Io non sono mai stato fidanzato con Sakura.
-Cosa?
-Imparate a chiedere prima di trarre conclusioni affrettate.
-Ci dispiace. Loro erano così serie e tristi. Dobbiamo chiedere scusa a Hinata. Vado a chiamarla.
-Non dovete andare lontano. Hinata è qui con me.
-Hinata perdonaci per come ti abbiamo trattata a cena. Ci dispiace. Ti vogliamo tanto bene.
-Ragazze grazie.
Hinata abbracciò le sue amiche e poi andò via con Sasuke.
-Grazie Sasuke. Senza di te mi avrebbero portato rancore per mesi.
-Non permetto a nessuno di farti soffrire. I malintesi si risolvono. Ora ti riporto nella tua stanza, sarai stanca.
-Ti amo Sasuke.
-Ti amo anche io principessa. Non dimenticarlo.
Hinata e Sasuke andarono a dormire. Li attendeva il terzo giorno di gita.
 
Il mattino dopo
Hinata si era svegliata presto quella mattina. Si era fatta una bella doccia, aveva indossato uno dei suoi vestiti, si era truccata un po’ e era andata ad aspettare Sasuke nella hall.
I ragazzi si erano appena svegliati quando Sasuke vide Sakura stesa al suo fianco con una delle sue maglie addosso.
-Che succede qui? Narutooo.
-Cosa ci fa Sakura nel tuo letto?
-Vorrei chiedelo a te. Chi l’ha fatta entrare ieri sera nella nostra stanza?
-Io mentre giocavo a carte con Kiba. Abbiamo fatto le due del mattino a giocare con lei e Ino. Si deve essere addormentata qui.
-Con la mia maglia preferita addosso.
Hinata si era stancata di aspettare e andò a bussare alla stanza di Sasuke.
Toc toc
-Sasuke ci sei?
Quando Hinata aprì la porta vide Sakura nel letto di Sasuke con la sua maglia addosso.
-Cosa succede qui?
-Hinata non è quello che pensi.
-Sasuke non vuole farti soffrire e non ti dice la verità- disse Sakura.
-Cosa blateri.
-Io e Sasuke ieri notte ci siamo baciati sulla bocca e ci siamo addormentati.
-Non dire stupidaggini. Io non ti ho mai baciata.
-Ho una foto che lo testimonia sul mio cellulare.
Hinata corse via.
-Stupida. Come ti sei permessa? Io sono innamorato di Hinata. Se la dovessi perdere per colpa tua me la pagherai.
-Se tu la perdessi, ti metterai sicuramente con me.
Sasuke si vestì in fretta e corse a cercare Hinata.
-Accidenti non la trovo.
All’ora di colazione scesero tutti nel salone. Sasuke vide che Hinata non era in sala e chiese spiegazioni alle sue amiche.
-Mi dispiace ma Hinata sta poco bene. Il professore le ha dato il permesso di restare in camera per tutta la mattina. Non verrà con noi per le visite turistiche di oggi.
-Devo parlare con Itachi.
Sasuke chiamò Itachi fuori la sala e gli chiese spiegazioni.
-Hinata sta poco bene. Era molto pallida e piangeva. Sasuke cosa le hai fatto?
-Io niente.
-Oggi resterà a riposo. Tsunade verrà con voi mentre io controllerò Hinata e mi occuperò dei documenti per la gita. Buon divertimento fratellino.
Sasuke tirò un pugno contro il muro. Non avrebbe potuto chiarire con Hinata fino all’ora di pranzo.
Un’ora dopo
-Sasuke siamo davanti al tempio, puoi spiegare.
-Sì, preside.
Sasuke spiegò la storia sul tempio ma si vedeva lontano un miglio che era preoccupato per qualcosa.
 
Intanto in albergo
-Hinata ti senti meglio?
-Sì, grazie professor Itachi.
-Hinata da dieci minuti gira questa foto sulla chat. È sulla pagina privata di Sakura e l’ha inviata a tutte le sue amiche. Deve averla caricata su internet dal suo cellulare. Ma la questione importante è tu stai male per questa foto?
-Sasuke e Sakura hanno …
-Cosa Hinata?
-Non voglio parlarne. Fa troppo male. So che non è colpa di Sasuke. Forse Sakura si è solo infilata in camera sua e l’ha baciato mentre dormiva. Si sarà scattata la foto da sola con il cellulare. Ma fa male lo stesso.
-Piccola Hinata sei più fragile di quello che credi. Non puoi tenerti sempre tutto dentro. Già soffri a causa di tuo padre, non tenerti anche questa paura dentro.
-Io ho paura che Sasuke si allontani da me. Mi dispiace se piango.
-Sfogati pure. Ricorda sempre che quello scemo di mio fratello ti ama con tutto il cuore e non vuole vederti soffrire. Lo so che fa male quello che hai visto e ti capisco molto bene. Una volta anche io sono stato tradito. Ma Sasuke non l’ha fatto di proposito. Certamente dormiva quando è stata scattata quella foto. Mio fratello ha abbassato la guardia e è stato colto alla sprovvista. Lui ci tiene a te. Se ti perdesse, ne soffrirebbe moltissimo. Forse non avrebbe più il coraggio di guardarsi allo specchio per averti persa per causa sua.
-Io non voglio lasciarlo. Stavo solo male per quello che ho visto. Mi fa arrabbiare sapere che lei lo ha abbracciato e baciato durante la notte.
-Ti assicuro che se mio fratello fosse stato sveglio l’avrebbe sbattuta fuori dalla sua camera.
-Lo so. Grazie per la chiacchierata professor Itachi.
-Di niente.
 
All’ora di pranzo le classi tornarono in albergo. La preside diede a tutti venti minuti di tempo per cambiarsi e posare le borse nelle loro camere.
Sasuke corse subito verso la camera di Hinata.
-Itachi sta bene?
-Sì. Fratellino vedi di non farla soffrire più. È una ragazza fantastica e per poco non le si spaccava il cuore oggi. Ti tengo sotto controllo.
-Grazie Itachi.
Sasuke sapeva che quello era il modo di Itachi di preoccuparsi per lui.
-Hinata posso entrare?
-Sì, sono sola.
Sasuke pensò bene a cosa dire alla ragazza e entrò nella stanza. Doveva assolutamente scusarsi con lei. Era la persona giusta per lui e non se la sarebbe lasciata scappare.

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Capitolo 20
*** Chiarimenti ***


Sasuke entrò nella stanza di Hinata e la vide seduta sul letto. Indossava un abito azzurro e aveva i capelli raccolti in una coda che cadeva laterale sulla spalla.
-Hinata ti devo chiedere scusa.
-Sasuke non parlare per favore.
In quel momento Sasuke temette che Hinata lo lasciasse come un pesce lesso.
Al contrario, Hinata lo abbracciò forte e lo baciò sulla bocca. Sasuke era più confuso che mai.
-Non voglio che altre ragazze si prendano queste labbra. Quando ho visto quella foto mi sono sentita a pezzi. Non deve accadere mai più. Tu sei mio e basta.
-Hinata mi dispiace. Ho abbassato la guardia.
-Lo so. Sei un vero baka.
-Come hai fatto a perdonarmi così presto?
-Ho riflettuto sull’accaduto. Mi sono comportata come una bambina. Non dovevo correre via, dovevo affrontare la situazione.
-Hai tutti gli occhi rossi. Hai pianto tutta la mattina vero?
-Sì, pensavo di perderti a causa del mio comportamento.
-Sciocca. Sono io quello da biasimare. La colpa di questa situazione è tutta mia. Farò cancellare quella foto dalla chat. Sakura dovrà ascoltarmi per forza.
-Non ti preoccupare Sasuke. La foto è stata cancellata.
-Naruto come hai fatto a convincere Sakura.
-Ho i miei metodi amico mio.
-Grazie.
-Tutto bene Hinata? È anche colpa mia se Sakura è entrata nella nostra stanza. Mi dispiace.
-Non ti preoccupare Naruto. Io e Sasuke abbiamo chiarito tutto.
-Sasuke scendiamo o arriveremo tardi per il pranzo.
-Arrivo. Hinata scendi anche tu. Devi mangiare qualcosa visto che non hai fatto colazione.
-Va bene. Scendo con te. Itachi mi ha detto che posso uscire e scendere a pranzare. Ti ho perdonato anche grazie ai suoi consigli- disse Hinata facendo la linguaccia a Sasuke.
-Cosa ti ha detto?
-Segreto.
-Hinata devi dirmelo. Non è che ti ha detto qualcosa di strano su di me?
-Forse. Scherzo.
-Hinata sei birichina oggi.
-Considerala una mia piccola vendetta.
-Me lo merito amore mio.
Sasuke accompagnò Hinata al suo tavolo e poi andò a sedersi vicino a Naruto.
-Tutto risolto con Hinata?
-Sì, è una ragazza straordinaria. Un’altra mi avrebbe picchiato al suo posto. Lei è stata molto comprensiva.
-Guarda Sakura e Ino sono sorprese. Pensavano di vederti con qualche occhio nero e lontano da Hinata. Al contrario, sei entrato qui mano nella mano con la tua ragazza.
-Non mi importa delle loro reazioni. Hanno fatto piangere Hinata e questo non lo sopporto.
-Quanto sei tenero Sasuke.
-Naruto piantala di prendermi in giro.
Dopo pranzo la preside decise di lasciare liberi i ragazzi. Ormai avevano visitato quasi tutti i templi della città. Poteva concedergli qualche ora di svago. Il giorno dopo sarebbero tornati a Tokyo e sarebbero dovuti tornare a studiare.
-Dove vuoi andare Hinata?
-In un posto dove non ci possa trovare nessuno. Sono stanca di essere seguita. Voglio passare tutto il pomeriggio sola con te.
-Farò di tutto per accontentarti.
Vieni con me.
Sasuke portò Hinata in centro. Il giorno prima aveva visto un piccolo caffè tradizionale con una bella sala decorata con dei fiori. Ci entrò con Hinata e ordinò due coppette di gelato.
-Mi sono guardato intorno. Nessuno ci ha seguito.
-Grazie. Questo gelato è buonissimo.
-Ti sei sporcata la bocca.
Sasuke leccò con la sua lingua l’angolo della bocca della ragazza.
-Sasuke che fai?
-Avevi un po’ di cioccolata sulla bocca. E poi sai che adoro baciarti.
Dopo trenta minuti Sasuke pagò il conto e andò con Hinata a visitare un museo.
-Questo posto è stupendo. Perché non l’hanno messo nell’itinerario della scuola.
-Non potevamo visitare tutta la città. Credo che la preside abbia scelto i posti secondo una schema preciso.
-Sasuke sei sicuro di voler rimanere con me anche durante il tuo primo anno di università?
-Sì, non ti lascerò Hinata. Presto anche tu andrai all’università e forse potremo andare a vivere insieme.
-Mio padre non me lo permetterà mai. Però sono disposta a lasciare casa mia pur di stare con te. Dopo tutto quando entrerò all’università avrò diciotto anni.
-Non vedo l’ora di andare a vivere con te.
-Dovrò mettere molti soldi da parte per l’università perché se vado via di casa a diciotto anni mio padre non mi pagherà gli studi. Continuerò a lavorare alla libreria per molti anni se va bene al signor Jiraya.
-Hinata sei formidabile. Non ti fai abbattere da niente e da nessuno.
Sasuke e Hinata visitarono tutto il museo e poi andarono a comprare gli ultimi souvenir da portare a Tokyo.
-Hinata perdonami se ti ho fatta soffrire. Non volevo che soffrissi come questa mattina.
-Sasuke ora sto bene. Domani sera torneremo a Tokyo.
-Sai che tra poco avrò meno tempo per te a causa degli esami di fine anno. L’esame finale per il diploma è duro.
-Non ti darò fastidio. So che vuoi impegnarti per gli esami finali e poi avrai il test d’ingresso per l’università di Tokyo. Sono sicura che ce la farai. So che hai già detto al signor Jiraya che farai meno ore in negozio a maggio e giugno.
-Alla fine degli esami ti preparerò i tuoi piatti preferiti per festeggiare.
-Poi andremo al mare insieme.
-Vuoi dire che dovrò mettermi in costume?
-Sì, scommetto che starai benissimo.
-Io mi vergogno.
-Forse è meglio andare in piscina quando c’è meno gente. Non mi piacerebbe vedere gli altri ragazzi che ti guardano.
-Mi copriresti sicuramente con la tua maglia.
-Hai ragione. Solo io posso guardarti in tutta la tua bellezza. Se ti vedessero in costume ti inizierebbero a corteggiare.
-Non esagerare Sasuke. Non ho un fisico così bello. E poi ho solo costumi interi quindi non mi corteggerà nessuno.
-Tu sottovaluti i ragazzi.
-Sono solo tua Sasuke Uchiha.
-Io sono solo tuo dolce Hinata. Grazie di tutto principessa. Ho passato dei giorni splendidi durante questa gita.
Hinata e Sasuke tornarono in albergo e passarono l’ultima notte in quella città.
 
Il mattino dopo gli studenti prepararono i loro bagagli e li caricarono sugli autobus.
-Hai dormito bene Hinata?
-Sì, Sasuke. Peccato che stasera torneremo a Tokyo.
-Avrei voluto passare più tempo da solo con te. Ma non ti preoccupare questa estate dopo gli esami passeremo molte ore insieme.
-Tu devi prepararti per l’esame d’ingresso all’università.
-Sto già studiando per entrare all’università. Ho comprato cinque libri per il test. Dicono che è difficile ma me la caverò bene.
-Sono sicura che sarai ammesso sicuramente.
Tsunade portò tutte le classi a visitare le ultime tappe della gita.
Alle tre del pomeriggio tutti gli studenti erano saliti sugli autobus per tornare a Tokyo.
-Sasuke grazie per le belle giornate passate insieme. Mi sono divertita moltissimo.
-Ci divertiremo ancora in futuro. Sai che mantengo sempre la parola. Arrivati a casa dovrai vedertela con tuo padre. Spero che non inizi a darti ordini appena entri in casa.
-Probabile che sia partito per qualche viaggio. Hanabi mi ha mandato un messaggi con scritto papà resta fuori per molti giorni. È partito per New York per un affare importante. Io resta a casa della zia per un altro mese. Qui sto bene. A presto!
-Tuo padre non ti aveva detto niente del viaggio?
-Mio padre non mi parla mai del suo lavoro. Il messaggio è di ieri quindi mio padre deve essere partito questa mattina.
-Tuo padre non ti ha chiamato neanche una volta questi giorni?
-No, non ho ricevuto nessuna chiamata da lui. Neanche un messaggio. Sono abituata al suo atteggiamento. Dice che è inutile chiamare le persone visto che sono a poche ore di distanza.
-Non capisco perché sia così freddo con te.
-Sasuke non importa. Per favore non innervosirti. Stiamo partendo verso casa.
-Vuoi cenare da me questa sera?
-Volentieri.
-Arriveremo a casa verso le nove con la macchina di Itachi. L’ha parcheggiata a scuola. Devi vedere che auto si è comprato con i suoi risparmi.
-Vuoi dire la macchina nera sportiva.
-Quando l’hai vista?
-La mattina che siamo partiti per la gita. Come mai non vieni con lui a scuola?
-Perché adoro fare la strada da casa a scuola insieme a te.
-Sei un furbetto Sasuke.
-Adoro vedere il tuo viso di prima mattina. A volte ti sogno anche di notte.
Sasuke e Hinata passarono tutto il viaggio di ritorno a chiacchierare.
 
-Bene ragazzi siamo arrivati davanti la scuola. Scendete in ordine, prendete i bagagli e andate dai vostri genitori. Ci rivediamo lunedì a scuola- disse la preside.
Era sabato sera e i ragazzi erano tutti scesi dagli autobus.
Sasuke prese i suoi bagagli e quelli di Hinata e li portò alla macchina di Itachi. Intanto i professori controllavano che tutti gli studenti fossero con i loro genitori.
-Preside porto io Hinata a casa.
-Bene professor Itachi. Ci rivediamo lunedì. Credo che fra poco avrai un membro in più in famiglia.
-Preside, Hinata già fa parte della nostra famiglia. A lunedì.
Itachi raggiunse il fratello vicino la macchina.
-Avete preso tutto piccioncini?
-Itachi non dire certe cose.
-Il mio fratellino fa il timido.
Hinata scoppiò a ridere. Erano davvero buffi quando bisticciavano ma si volevano molto bene.
-Sono le otto e trenta. Abbiamo trenta minuti per cambiarci- disse Itachi.
-Io vado a portare le mie cose in casa mia. Va bene se ti raggiungo alle nove per cena?
-Va benissimo amore mio.
Sasuke portò le borse di Hinata fino alla porta di casa sua e poi la lasciò sola.
Hinata portò la sua roba in camera e poi si fece una doccia veloce. Si vestì in fretta, afferrò la sua borsa e le chiavi di casa e corse a casa di Sasuke.
Quando la ragazza suonò alla porta andò ad aprire la madre di Sasuke.
-Hinata piccola mia. Mi sei mancata.
-Buonasera signora Mikoto. Scusi il disturbo.
-Nessun disturbo cara. Sei la benvenuta.
-Vi ho portato del tè da Kyoto. So che vi piace il tè che producono lì.
-Grazie cara. Lo avevo proprio finito. A Kyoto fanno un tè artigianale ottimo. Ma mio marito me ne porta sempre poco.
-Vi ho preso due scatole. Un tipo di tè è molto dolce. Mentre l’altra scatola contiene tè verde. Vi ho preso anche delle tazzine da tè in porcellana. Il disegno sulla porcellana è fatto a mano.
-Sei un tesoro Hinata. Come sapevi che volevo un servizio da tè?
-Me l’ha detto Sasuke.
-Che caro ragazzo che è mio figlio. Dovrò abbracciarlo quando scende al piano di sotto.
-Mi cercavi mamma?
-Sasuke so che hai detto a Hinata il regalo che volevo. Vieni qui che ti abbraccio.
-Mamma non fare così davanti a Hinata, mi imbarazzi.
In realtà oltre essere imbarazzato, Sasuke sapeva che Hinata non veniva mai abbracciata in famiglia. Temeva che guardare quella scena gli ricordasse i momenti tristi. Rimase stupito quando Hinata scoppiò a ridere.
-Ih ih. Sasuke sei buffissimo. Hai del rossetto sulla guancia.
-Mamma mi hai lasciato il segno. Dovevi proprio metterti il rossetto rosso.
-Ti aiuto a toglierlo- disse Hinata bagnando un tovagliolo.
Hinata passò il tovagliolo sulla guancia di Sasuke e lui la spinse in salotto.
-Sasuke perché mi spingi?
Mikoto sorrise vedendo quella scena. Suo figlio era proprio innamorato.
-Avevo voglia di baciarti.
Dopo aver detto quella frase Sasuke catturò le labbra di Hinata nelle sue.
-Non resistevo più.
-Sasuke non possiamo qui.
-Non ci vede nessuno in salotto. La mamma è in cucina e mio fratello è in camera sua a disfare la sua valigia. Mio padre ancora è a lavoro.
Sasuke diede un altro bacio a Hinata.
-Scusate il disturbo ma vorrei sedermi sul divano.
Hinata divenne completamente rossa quando vide il padre di Sasuke.
-Tesoro sei tornato in tempo per la cena. Questa sera Hinata cena con noi. Ho preparato del pollo ottimo con la mia salsa segreta e delle patate al forno.
-Sasuke non dovresti baciare la tua ragazza in pubblico.
-Caro lasciali perdere sono giovani. Sono così carini.
Sasuke portò Hinata in camera sua e chiuse la porta.
-Scusa Hinata.
-Che imbarazzo.
-Sei sempre tanto timida principessa. Sei bellissima.
Sasuke strinse a sé Hinata.
 

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Capitolo 21
*** Dolore e lacrime ***


Era passata una settimana dalla gita e Sasuke studiava come un matto per gli esami finali del liceo. In più, il ragazzo dopo la scuola continuava ad allenarsi e a lavorare alla libreria del signor Jiraya.
Hinata spesso faceva i doppi turni alla libreria per consentire a Sasuke di studiare per gli esami. Non voleva che il suo fidanzato si stancasse troppo. A volte gli preparava anche degli spuntini nel pomeriggio quando non doveva lavorare  e li consegnava alla madre del ragazzo. Sapeva che Sasuke si trascurava quando studiava. Però non rifiutava mai i suoi manicaretti.
Era sabato pomeriggio e Hinata era tornata prima dal lavoro. Era entrata in casa e si era messa a preparare qualcosa per il fidanzato.
Dopo un’ora portò i suoi biscotti al cioccolato a casa di Sasuke. Ormai non faceva che vederlo che per andare a scuola. Ma non si lamentava mai, sapeva che lui doveva impegnarsi per gli esami.
Din don
-Buonasera signora Uchiha. Ho fatto dei biscotti per Sasuke. So che quando studia non scende a fare merenda e mangia poco.
-Mio figlio si trascura sempre quando sta sui libri. Perché non entri e gli porti i biscotti in camera.
-No, non voglio disturbarlo. E poi tra poco torna mio padre da lavoro e devo preparare la cena. A presto!
-A presto cara. Non ti stancare troppo.
-Starò attenta signora.
La signora Mikoto portò al piano di sopra i biscotti.
-Questi te li manda Hinata. Li ha appena fatti.
-Non è entrata a parlare con te?
-No, doveva andare a preparare la cena. La stai trascurando. Quando sei uscito l’ultima volta con lei?
-Alla gita. Ora ci vediamo solo per andare a scuola. Io ho anche rallentato con il lavoro ma l’avevo già detto al signor Jiraya.
-Non trascurarla troppo. Hinata è una ragazza dolcissima, non vorrai perderla.
-Non succederà. Sa che io ci sono sempre per lei. Più tardi la chiamerò per dirle grazie per i biscotti.
-Va bene Sasuke.
Sasuke continuò a studiare fino alle sette.
 
Intanto a casa Hyuga
-Hinata sono a casa.
-Papà la cena è pronta.
-Abbiamo un ospite. Questo è il signor Nichiro, è un mio collega. Abbiamo lavorato a molti affari insieme.
-Tu devi essere la primogenita di Hiashi. Sei davvero carina.
Hinata non sapeva perché ma quella persona la metteva a disagio.
-Hinata servi in tavola e poi vai a studiare. Devo parlare in privato con il mio collega.
-Va bene padre.
Alle sette e trenta Hinata si era chiusa a chiave in camera sua.
-Non mi piace per niente quella persona. Mi mette i brividi.
Hinata sentì il cellulare squillare e rispose subito.
-Pronto.
-Sono io Hinata.
-Sasuke che bello sentirti.
-Hinata è successo qualcosa a casa tua. Sento dalla tua voce che hai qualcosa che non va.
-Giù con mio padre c’è un suo collega. Mi mette i brividi. Non mi piace per niente. Lo chiama Nichiro.
-Hinata vengo subito da te.
-Mio padre non ti lascerà entrare visto che sono quasi le otto.
-Io vengo lo stesso. Non mi piace sapere che hai paura e non posso fare niente. Non aprire a nessuno finché non arrivo.
Sasuke si precipitò fuori casa e bussò alla porta di casa Hyuga.
-Scusi il disturbo signor Hyuga. Devo dare un libro per la scuola a Hinata, le serve per lunedì.
-Va bene entra pure. Mia figlia è in camera sua.
Toc toc
-Hinata sono io.
La ragazza aprì la porta e vide Sasuke. Il ragazzo entrò nella camera e chiuse la porta a chiave.
-Sasuke grazie- disse Hinata buttandosi fra le braccia del ragazzo.
-Piccola farei di tutto per te.
-Non è che ti ho disturbato.
-No, avevo finito di studiare. Ho guardato quel signore giù con tuo padre. Hai ragione mette i brividi. Ora ci sono io. Non ti preoccupare.
-Come hai fatto a entrare?
-Ho detto a tuo padre che ti serviva questo libro per lunedì.
-Questo è il libro che ha spiegato il professor Kakashi ieri. Te ne sei ricordato.
-So che devi fare un riassunto sui primi tre capitoli del libro. Pensavi che non ti ascoltassi.
-Grazie.
-Non vedevo l’ora di stringerti. Forse ti ho trascurata per una settimana.
-Non dire sciocchezze. Io non mi sento trascurata. Hai i tuoi compiti da fare e so che tra poco avrai gli esami quindi non ti preoccupare. Mi sento già fortunata ad essere la tua ragazza.
-Ragazzi scendete al piano di sotto. Hinata vai in cucina a preparare il tè.
-Sì, padre.
-Possibile che ti tratti sempre come una schiava.
-Sasuke stai calmo. Scendiamo.
Sasuke accompagnò Hinata in cucina e osservò meglio l’uomo seduto sul divano.
-Ecco il tè.
-Chi è questo giovanotto con vostra figlia?
-Lui è il figlio di Fugaku Uchiha.
-Tu sei il figlio del grande imprenditore. Non sono mai riuscito a battere tuo padre in un affare. Non sapevo che la famiglia del grande affarista abitasse vicino a te Hiashi.
-Voi due fate la stessa classe?
-No, mia figlia è più piccola di un anno. L’anno prossimo Sasuke si iscriverà all’università di Tokyo.
-Sei così bravo a scuola. Buon per te. Quindi vi conoscete perché fate lo stesso liceo?
-Questi due si sono messi in testa di fidanzarsi. Sasuke non capisce che mia figlia non è adatta a lui poiché non è molto intelligente.
-Signor Hiashi come fa a dire certe cose di sua figlia. È la più brava della sua classe, lavora e aiuta anche in casa.
-Sasuke cosa ha di speciale? Perché hai scelto mia figlia?
-Sono innamorato di lei e non mi piace che qualcuno la tratti male.
-L’amore tra ragazzi. Quando inizierai l’università ti dimenticherai di lei.
-Con il vostro permesso porto Hinata a fare una passeggiata.
-Andate pure. Ricordati di riportarla a casa entro mezzanotte. Oggi è sabato puoi uscire fino a tardi.
Sasuke e Hinata uscirono e si diressero verso il parco.
-Tuo padre è crudele. Non lo sopporto.
-Sasuke fermati un attimo.
Hinata baciò Sasuke sulla bocca e lui la strinse forte.
-Nessuno può trattarti in modo tanto brutto. Voglio proteggerti.
-Lo fai sempre. Grazie. Sei fantastico Sasuke.
-Andiamo vicino al laghetto. Lì non ci disturberà nessuno.
Sasuke e Hinata passeggiarono per tutta la sera.
-Come vedi mia figlia è legatissima al figlio di Fugaku Uchiha.
-Lo avevo capito a casa tua. Non capisco perché li abbiamo seguiti.
-Voglio farti vedere dove la nostra azienda costruirà il nuovo caffè.
-Qui nel parco? Hanno già ottenuto i permessi?
-Sì, la costruzione inizierà fra due giorni di fronte al laghetto. Attirerà molte persone e porterà molti soldi alla nostra impresa.
-Sono d’accordo con te. Comunque se tua figlia ama quel ragazzo, non accetterà mai il fidanzamento con mio figlio.
-Se vuole restare in casa mia dovrà accettarlo.
-Non credi che scapperà?
-Se lo farà si ritroverà completamente sola. Domani le darò la notizia.
-Mio figlio ne sarà felice.
 
Il giorno dopo Hinata si alzò alle sette per fare le pulizie di casa. Finito di pulire alle nove, la ragazza preparò la colazione per il padre.
-Buongiorno padre.
-Hinata devo parlarti. È una cosa importante.
-Vi ascolto padre.
-Quando avrai diciotto anni ti sposerai con il figlio del mio collega.
-Mai. Io non accetterò mai un matrimonio combinato.
-Stai zitta Hinata. Tu obbedirai ai miei ordini.
Hiashi diede uno schiaffone a Hinata e la fece cadere a terra.
-Non puoi opporti al mio volere.
-Non sposerò mai un ragazzo che non conosco. Io amo Sasuke.
-Hinata ti consiglio di tacere.
-Perché mi tratti sempre male?
-Tu sei una figlia ingrata- disse Hiashi dando un altro schiaffo a Hinata.
Mikoto era andata a casa Hyuga a restituire il piatto dei biscotti quando sentì le urla di Hiashi.
-Non sei altro che una ragazzina ingrata.
-Signor Hiashi la lasci subito.
Mikoto aveva trovato la porta a perta e era entrata sentendo le urla. Aveva trovato Hiashi che teneva Hinata per i capelli.
-Cosa ci fa qui?
-La porta era aperta e io sono venuta a restituire questo piatto. Ora Hinata viene con me. Voi siete un uomo crudele. Vieni cara.
Mikoto aiutò la ragazza a rialzarsi e la portò verso casa sua.
-Prima o poi dovrai tornare.
-Se lo fa di nuovo chiamo la polizia e la faccio arrestare.
Hiashi chiuse la porta di casa e smise di urlare.
-Ora andiamo a casa mia cara. Non ti farà più male.
Mikoto fece accomodare Hinata in cucina e andò a prendere il disinfettante e i cerotti.
-Cara stai tremando.
-Mi scusi, non riesco a smettere.
Mikoto medicò Hinata e la strinse a sé.
-Povera piccola. Qui non ti può toccare, calmati.
-Mamma cosa succede?
-Buongiorno Sasuke.
Hinata si coprì subito la faccia quando vide il ragazzo.
-Hinata cosa è successo? Perché stai tremando?
-Tesoro il padre l’ha picchiata di nuovo. Se non fossi entrata in casa sua cinque minuti fa l’avrebbe ferita più gravemente.
Sasuke si avvicinò a Hinata e le scostò le mani dalla faccia.
-Per favore non guardarmi. Sono orribile.
-No, Hinata sei sempre bellissima.
-Per fortuna ha solo le gote arrossate. Avrebbe potuto spaccarle il labbro o il naso. Ma ha dei lividi sui polsi e sono anche grossi.
-Grazie per averla salvata mamma. Hinata qui sei al sicuro.
-Sasuke avevo tanta paura. Mio padre vuole obbligarmi a sposare il figlio del collega a diciotto anni. Io non voglio farlo e lui  mi ha picchiata.
-Quel bastardo non conosce limiti.
Sasuke strinse Hinata per farla smettere di tremare.
-Ora sei al sicuro.
-Per non trema più. Si deve sentire al sicuro fra le tue braccia.
-Lo so. Si calma sempre quando sta con me. Hinata va meglio?
-Sì. Grazie a tutti e due.
-Ci saremo sempre per te.
-Ora vado a casa tua e preparo una borsa con i tuoi vestiti, con i tuoi libri e alcune delle tue cose. Tuo padre mi darà il permesso di tenerti qui con noi o lo denuncio.
-Ti accompagno mamma. Prenderemo più cose insieme.
-Itachi eri sveglio.
-Sì, ho ascoltato tutta la conversazione.
Mikoto e Itachi entrarono in casa Hyuga e chiesero a Hiashi di far stare Hinata con loro. Hiashi acconsentì per paura della polizia.
Mikoto e Itachi riempirono due bagaglie e quattro borse grandi e portarono tutto nella camera degli ospiti a casa loro.
-Non è che vi disturbo?
-No, cara. Sei la benvenuta. Non ti lascerò un minuto di più con tuo padre. Tranquilla ho preso anche i soldi che avevi nascosto sotto la scrivania.
-Grazie.
Sasuke prese Hinata in braccio e la portò nella camera degli ospiti.
-Mia madre ti ha portato qui tutti i libri della scuola, mezza libreria, le tue divise della scuola e del club, i tuoi vestiti e alcuni dei tuoi oggetti. Ha svuotato la tua camera.
-Grazie. Però io voglio contribuire alle spese.
Hinata aprì il barattolo con i soldi e prese duecento dollari.
-Questi dovrebbero bastare per le bollette e la mia parte di spesa.
-Hinata sei la mia fidanzata. Non devi pagare le spese. Tranquilla qui nessuno ti farà pesare niente.
Sasuke baciò Hinata e poi l’aiutò a mettere in ordine le sue cose.

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Capitolo 22
*** La prima prova scritta ***


Hinata era a casa di Sasuke e sistemava le sue cose nella stanza degli ospiti.
-Hinata ho fatto un dolce al cioccolato, perché non scendi a mangiarne un pezzo. Sasuke è sceso poco fa a fare merenda e ti aspetta. Che ragazzo sgarbato. Lasciarti qui sola a sistemare tutto.
-No, mi ha aiutata molto. I libri li ha sistemati tutti lui.
-Meno male. Pensavo se la fosse svignata per non lavorare.
-Sasuke è sempre molto gentile con me.
-Lui ti vuole molto bene. Farebbe qualsiasi cosa pur di non vedere sparire quel sorriso dal tuo volto. Ma non dirgli che te l’ho detto.
-Grazie signora. Scendo subito.
Hinata sistemò i suoi vestiti nell’armadio e poi scese in cucina.
Visto che Mikoto era nel salotto a telefonare a Fugaku e che Itachi stava guardando la televisione, Sasuke afferrò la ragazza per la vita e la fece sedere sulle sue ginocchia.
-Sasuke che combini?
-Voglio tenerti vicina il più possibile. Guarda che lividi ti ha lasciato quel pazzo.
Hinata si tirò giù le maniche del vestito.
-Scusa se ti sto creando problemi.
-Hinata ospitarti per me è un piacere. In questo modo saremo ancora più vicini.
La madre di Sasuke entrò nella cucina e li vide.
-Tranquilli ragazzi non mi scandalizzo. Anche io e tuo padre eravamo così da giovani.
Sasuke e Hinata restarono in quella posizione mentre Mikoto raccontava delle storie sul suo passato.
-Io e tuo padre ci siamo fidanzati a sedici anni. O meglio io avevo sedici anni, tuo padre aveva diciannove anni.
-Siete restati sempre insieme. È una cosa bellissima.
-Ci siamo innamorati a prima vista. Quando ho compiuto diciotto anni Fugaku mi ha chiesto in sposa davanti a mio padre e io ho accettato subito.  Quando ho compiuto diciannove anni aspettavo tuo fratello.
-Mamma non raccontare ai piccioncini il giorno della mia nascita, sarebbe imbarazzante. Sono pur sempre il professore di Hinata.
-L’avevo dimenticato. Che ci posso fare. Da quando viviamo qui l’hai sempre trattata come una sorella minore e mi scordo che è una tua allieva.
-Hai ragione mamma. Per me la dolce Hinata è come una sorella- disse Itachi facendo una carezza sulla testa della ragazza.
-Qui ti vogliono tutti bene.
-Anche mio marito è d’accordo nel tenerti qui con noi. Sa quanto può essere duro Hiashi. Ci si è scontrato molte volte per degli affari tra le loro aziende. Mi ha raccontato che Hiashi sa essere spietato e non guarda in faccia nessuno per ottenere i suoi scopi. Ora non pensiamo a queste cose e mangiamo la torta.
Hinata si accomodò sulla sedia di fianco a quella di Sasuke e mangiò la sua fetta di torta.
-Questa torta è ottima.
-Grazie cara. Da oggi potrò insegnarti molte ricette che piacciono a mio figlio. Se vuoi più tardi ti mostro anche le foto di quando era piccolo. Era adorabile.
-Mamma non mettermi in imbarazzo.
-Stai tranquillo Sasuke. Le mostrerò solo le foto più belle.
Dopo la torta Sasuke andò in camera a studiare mentre Hinata tornò a sistemare le sue cose. Nel pomeriggio la ragazza aiutò Mikoto a preparare la cena. La madre di Sasuke adorava poter parlare con qualcuno di questioni femminili.
-Meno male che ci sei tu cara. Qui non posso mai parlare di cose da donna. Sono circondata dai più freddi ragazzi della città. Allo stesso tempo sono forti e affettuosi.
-Sono anche molto divertenti.
-Pensi che Sasuke sia divertente? Cara deve averti proprio ipnotizzata. Quel furbetto deve averti impressionata per convincerti che è divertente.
-Sasuke mi fa sempre ridere quando sono triste per questo penso che abbia un lato divertente. Lui è un ragazzo straordinario.
-E tu sei una ragazza speciale piccola. Sono sicura che mio figlio te l’ha detta una cosa del genere.
 
Alle otto Hinata salì a chiamare Sasuke per la cena e lo trovò in piedi davanti la libreria.
-Posso entrare?
-Sì. Ho finito di studiare. Sistemavo alcuni libri.
-La cena è pronta.
-Scommetto che hai cucinato con mia madre.
-Sì. Mi fa piacere aiutarla. Non avevo nulla da fare visto che ho studiato ieri sera. E poi è il minimo visto che lei mi ospita.
-Sei dolcissima.
Sasuke baciò Hinata sulla bocca proprio mentre Itachi usciva dalla sua stanza.
-Credo che dovrò abituarmi a queste scene.
Hinata arrossì di colpo mentre Sasuke chiuse la porta.
-Sasuke dobbiamo scendere.
-Solo un altro bacio.
-Sasukeeee.
-Sei meravigliosa.
Il ragazzo prese Hinata per mano e scesero insieme in cucina.
-Visto che ci siamo tutti possiamo mangiare. Buon appetito!
-Buon appetito!
Dopo cena Mikoto si accomodò con Hinata sul divano e le mostrò l’album con le foto di Sasuke quando era appena nato e l’album dai due ai tre mesi.
-Guarda qui come era carino. Qui lo cambiavo. Portava delle tutine deliziose tutte colorate.
-Questa dove gli pulisce il viso è proprio carina.
-Mamma hai cacciato le mie foto.
-Sasuke sei così carino in queste foto, non ho resistito.
-Mamma dovevi proprio cacciarle.
-Non dirò a nessuno di queste foto. Sei troppo carino in queste a due mesi.
-Domani ti farò vedere quelle dai tre mesi a un anno.
-Non vedo l’ora.
-Hinata non incoraggiare mia madre. Sarebbe capace di raccontarti ogni mia singola caduta di quando ero bambino.
-A me piacciono le storie su di te. Domani le faccio vedere il mio album fotografico.
-Dovevi essere una splendida bimba visto che ora sei bellissima.
-Mi imbarazzate signora. Non sono così bella.
-Mamma ti ruba Hinata per un po’ e poi andiamo a letto. A domani.
-Andate pure ragazzi.
-Buonanotte signora.
-Buonanotte cara.
-Sasuke dove mi trascini?
Il ragazzo trascinò Hinata fino alla sua camera e chiuse la porta a chiave.
-Hinata le ferite ti fanno male?
-No, sono solo dei lividi. Ora sto bene.
-Per favore non tenerti tutto dentro. Mi dispiace per come ti tratta tuo padre. Qui con me sarai sempre al sicuro.
-Sasuke avevo tanta paura. Oggi mio padre era più arrabbiato del solito e non smetteva di urlarmi contro. Io non voglio sposare uno sconosciuto. Io sono innamorata di te.
-Piccola non permetterò a nessuno di importi un matrimonio che non desideri. Devi sposare la persona che ami, non l’uomo scelto da tuo padre. Qui nessuno ti obbligherà a fare qualcosa. Sei al sicuro.
-Grazie.
Sasuke strinse forte Hinata e si stese con lei sul letto.
-Stai bene in questa posizione?
-Mi sento al sicuro fra le tue braccia.
-Non capisco come faccia tuo padre a trattarti tanto male. Sei una ragazza dolcissima e altruista. Se potessi andrei a  casa tua e gli urlerei in faccia di non azzardarsi mai più a picchiarti. Ti proteggerò sempre da qualsiasi pericolo.
-Sasuke sono davvero speciale per te?
-Sei la mia fidanzata, sei molto speciale per me.
Hinata e Sasuke si addormentarono abbracciati nel letto di lui. Il mattino dopo si svegliarono presto e si ritrovarono abbracciati nello stesso letto.
-Che imbarazzo.
-Hinata sei rossa come un pomodoro.
-Sasuke abbiamo dormito insieme.
-Non c’è nulla di strano.
-Se ci vedevano i tuoi genitori.
-Mia madre avrebbe fatto un sorriso gigante mentre mio padre avrebbe fatto una smorfia.
-Sasuke il bagno è libero.
-Grazie Itachi.
-Vai prima tu. Io aspetto qui e controllo che nessuno entri in bagno. I miei genitori hanno un bagno tutto loro ma mio fratello a volte scorda delle cose in bagno.
Dopo trenta minuti
-Devo prendere una cosa in bagno.
-No, Itachi non entrare. C’è Hinata.
-Fratellino sei rimasto qui fuori a controllare che nessuno entrasse mentre lei fa il bagno. Sei proprio cotto.
-Ho finito di vestirmi.
Hinata uscì dal bagno e corse a preparare la sua cartella. Poi la ragazza scese al piano di sotto.
Intanto Sasuke si faceva la doccia.
-Cara hai trovato l’accappatoio viola nel bagno?
-Sì, grazie signora.
-Di nulla. Ne ho sempre tre di scorta per gli ospiti. Meno male che ne avevo uno della tua taglia.
-Signora vuole una mano?
-No, grazie. Dammi del tu cara. Dopo tutto sei la fidanzata di mio figlio. Hai dormito bene nella camera degli ospiti? Vuoi che ti metta un altro cuscino sul letto?
-Signora devo confessarle una cosa. Mi sono addormentata nel letto di Sasuke ma non è colpa sua. Io ero stanca e sono crollata mentre parlavo con lui. Per favore, non se la prenda con lui. Non è successo niente tra noi. È la verità.
-Cara mi ero accorta che la tua camera era vuota. Sei davvero onesta. In quanto al fatto che avete dormito insieme, so che non è successo niente. Ti conosco bene Hinata.
-Grazie signora.
-Mamma è pronta la colazione? Devo correre a scuola per il mio primo esame scritto.
-Siediti e mangia tutto. So che l’esame scritto dura sei ore. Ti serviranno molte energie. Questa notte hai dormito bene con Hinata?
-Tu lo sapevi?
-Sono tua madre. Sapevo che avresti fatto entrare Hinata in camera tua per parlare. Le vuoi così bene che saresti capace anche di baciarla per tutta la notte.
-Mamma non mettermi in imbarazzo.
-Hinata oggi tu hai ancora scuola vero?
-Sì. È l’ultimo giorno. Domani posso aiutarla con le faccende di casa e poi nel pomeriggio andare a lavoro presto se il signor Jiraya non mi chiede di lavorare anche la mattina.
-Non ti preoccupare per le pulizie della casa. Però domani mentre Sasuke fa il secondo scritto possiamo andare a fare shopping e poi andare a fare spesa.
-Va bene signora.
-Evviva. Finalmente potrò fare shopping in compagnia con molta calma.
-Signora andremo anche in un negozio di oggettistica?
-Sì, ne conosco diversi e hanno prezzi ragionevoli e buona merce. Ti serve qualcosa?
-Ve lo posso dire domani mattina.
-Ho capito cara. Domani mi racconterai tutto.
-Cosa stai confabulando mamma? Non mi piace quella faccia.
-Forza ragazzi correte a scuola. Fai del tuo meglio all’esame Sasuke. Ricordati che la tua mamma tifa per te.
-Ci vediamo a pranzo mamma.
-Torni anche tu a casa Hinata?
-Sì. Devo iniziare a lavorare alle quattro. A dopo signora.
-A dopo cara.
Hinata e Sasuke corsero a scuola. Arrivati davanti il cancello Hinata diede un bacio sulla guancia di Sasuke.
-Questo per cosa era?
-Buona fortuna.
-Ora sono più carico che mai. A dopo piccola. Aspettami davanti il cancello quando finisci le lezioni. Il mio esame durerà sei ore visto che è la prima prova.
-Ti aspetterò, non ti preoccupare.
Sasuke corse nella sua aula e si sedette al suo posto. Dopo quindici minuti tutti gli studenti erano in classe e Kakashi distribuì i fogli per il primo esame scritto. Tutto era pronto per iniziare la prima prova che avrebbe portato Sasuke alla fine del liceo.

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Capitolo 23
*** Verso le vacanze ***


Al liceo
Era mattina e Sasuke era nella sua classe a svolgere il primo esame scritto per il diploma. Gli studenti avevano sei ore per svolgere il tema.
Sasuke aveva scelto la traccia più indicata per lui e aveva iniziato a scrivere sulla brutta copia. Le parole sembravano uscire da sole e il ragazzo sapeva di aver scelto la traccia giusta.
Intanto Hinata, nella sua classe, seguiva le ultime lezioni dell’anno. Ogni tanto buttava l’occhio fuori il corridoio per vedere se qualcuno finiva prima ma era ancora presto. Erano passate solo due ore dall’inizio dell’esame ma non poteva fare a meno di pensare a Sasuke.
 
Tre ore dopo
-Bene ragazzi con questa lezione si conclude questo anno scolastico. Vi comunico che siete tutti ammessi all’ultimo anno di liceo.
I ragazzi esultarono in coro e si abbracciarono.
-Calma ragazzi, siete ancora a scuola e non potete fare casino. I voti usciranno fra venti giorni. Li appenderanno nella bacheca della scuola. È tutto. buone vacanze e svolgete i compiti che vi sono stati assegnati- disse Kakashi.
I ragazzi corsero nel cortile della scuola per parlare. Hinata si fermò a chiacchierare con le sue compagne di classe. Erano contente di essere state tutte ammesse all’ultimo anno di liceo. Le amiche di Hinata la salutarono per tornare a casa mentre lei restò ad aspettare Sasuke nel cortile della scuola.
Dopo cinque minuti Hinata vide uscire Sakura e Ino.
-Chi aspetti ragazzina? Guarda che Sasuke ci ha detto che viene con noi a festeggiare la riuscita della prima prova scritta. Puoi anche tornare a casa- disse Sakura.
-Mi ha detto di aspettarlo qui e io lo farò.
-Ricordati di non mancare agli allenamenti estivi di tiro con l’arco a luglio- disse Sakura.
-Va bene capitano. So che devo allenarmi molto.
-Non riuscirai a raggiungere il nostro livello se non fatichi. Noi continueremo il tiro con l’arco all’università ma non credo che tu riuscirai a diventare il capitano della squadra del liceo- disse Ino.
-Io mi impegnerò con tutte le mie forze. Non mi arrendo facilmente e non mi faccio buttare già da nessuno.
-Essere diventata la fidanzata di Sasuke ti ha reso coraggiosa. Prima non riuscivi neanche a guardarci in faccia. Peccato che a luglio devi allenarti, non potrai venire al mare con noi e avremo Sasuke tutto per noi. Ciao- disse Sakura.
Le ragazze uscirono dal cortile della scuola e Hinata tirò un sospiro di sollievo. Non doveva credere alle parole delle compagne di classe di Sasuke. Lui le aveva detto che sarebbero andati insieme al mare. Era sicura che non l’avrebbe lasciata sola in città per andare a divertirsi con loro.
Dopo dieci minuti uscirono anche Shikamaru e Naruto.
-Spero di non aver scritto delle cose stupide.
-Naruto visto la traccia che hai scelto, credo che tu te la sia cavata bene.
-Lo spero. Ero piuttosto sicuro di quello che scrivevo. C’è Hinata. Come è andata l’ultima lezione dell’anno?
-Bene. Ma dovrei essere io a domandarvi come è andata.
-Tutto liscio. Me la sono cavata benissimo. Una delle tracce era alla mia portata.
-Sono contenta per te.
-Sasuke stava scrivendo le ultime righe. Dovrebbe uscire tra poco- disse Naruto.
-Grazie.
Poco dopo uscì Kabuto che si avvicinò ai tre ragazzi nel cortile.
-Pupa aspettavi me. Sono lusingato. Vuoi venire a festeggiare il mio primo esame. L’ho svolto in modo perfetto.
-Kabuto non infastidire la mia fidanzata- disse Sasuke arrivando alle spalle del ragazzo.
-Arrivi sempre nei momenti sbagliati Sasuke. Volevo solo fare due chiacchiere con Hinata, ti crea problemi?
-Sì, devi smettere di infastidirla.
Sasuke si avvicinò a Hinata e le strinse la mano. Poi uscirono insieme dal cortile della scuola seguiti da Naruto e Shikamaru.
-Ragazzi quel tipo non si arrende mai- disse Naruto.
-Un giorno gli darò un pugno sul viso e smetterà di parlare per qualche giorno.
-Non fare colpi di testa Sasuke- disse Shilamaru.
-Lo so. Tutto bene Hinata?
-Sì, come è andato il primo esame?
-Benissimo. La traccia che ho scelto era fattibile. Ho consumato due fogli e penso di aver espresso i miei pensieri al meglio.
-Sei stato bravo. Sono contenta che tu sia soddisfatto.
-Prima che voi due torniate a casa, posso chiederti una cosa Sasuke.
-Parla Naruto.
-Verrai con noi al mare a metà luglio? Voglio dire dopo gli esami.
-No, io andrò al mare dopo la fine degli allenamenti di Hinata. Non mi va di andarci senza di lei. Sakura e Ino farebbero di tutto per saltarmi addosso.
-Hai ragione. Io potrei tenerle a bada. Non ci divertiremo se tu non vieni.
-Naruto non insistere.
-Sasuke se vuoi puoi andare. Non devi preoccuparti per me.
-Hinata non voglio è questo il punto. Mi annoierei senza di te. Ci vediamo domani per la seconda prova scritta Naruto. Ciao Shikamaru. Vedi di ripassare testa quadra.
-Non ti preoccupare Sasuke, ho studiato moltissimo prima dell’inizio degli esami. Ciao.
Hinata e Sasuke tornarono a casa.
-Eccovi qua. Come è andato l’esame Sasuke?
-Bene mamma. Cosa c’è di buono per pranzo?
-Gnocchetti al ragù. Proviamo un nuovo piatto oggi.
-Hanno un’aria deliziosa.
-Grazie cara. Andate a rinfrescarvi e a cambiarvi e poi scendete. Tra poco Itachi torna a casa e mangiamo tutti insieme. Aveva una riunione a scuola.
-Forse è la riunione per decidere i voti della mia classe. Ho sentito il professor Kakashi che ne discuteva con il professor Orochimaru.
-Immagino. Kakashi forse voleva alzare il voto di qualche studente mentre Orochimaru voleva abbassarlo. Non ti preoccupare Hinata. Sicuramente avrai tutti voti altissimi, so quanto ti sei impegnata.
-Grazie Sasuke.
I ragazzi corsero al piano di sopra a lavarsi e a cambiarsi.
Dopo trenta minuti avevano finito di sistemarsi e uscirono dalle loro stanze.
-Quel vestito ti dona.
-Grazie. L’ho comprato una settimana fa al mercato.
I due scesero in cucina e videro Itachi seduto davanti al tavolo da pranzo.
-Vi siete decisi a scendere. Ho molta fame.
-Ti hanno fatto faticare oggi?
-Sì, ho dovuto discutere con il professor Orochimaru di alcuni studenti.
-Sempre il solito- disse Sasuke.
-Come è andato il tuo esame scritto?
-Bene.
-Ora basta parlare di scuola. Si mangia.
La signora Uchiha mise i piatti a tavola e iniziarono a mangiare.
-Papà è ancora impegnato in ufficio?- domandò Sasuke.
-Sì, questa mattina ha dormito fino alle undici per riposare. Poi l’hanno chiamato dall’azienda per un affare da concludere. Era una cosa piuttosto urgente.
Finito di mangiare Hinata aiutò la signora Uchiha a lavare i piatti mentre Sasuke e Itachi parlavano in salotto.
-Quando hai parlato della discussione sui voti a cosa ti riferivi?
-Orochimaru voleva abbattere le medie della tua classe e della classe di Hinata. Kakashi si è opposto. Orochimaru non fa che mettere voti bassissimi anche quando lo studente non li merita.
-Io e Hinata con lui abbiamo sempre avuto voti alti. Come fa ad abbassarli?
-Afferma che gli studenti si montano la testa se prendono voti troppo alti. Ma andrà tutto bene.
-Hinata è risultata la più brava della sua classe vero?
-Allora lo sai. Un motivo in più per festeggiare. Hinata ha voti altissimi. Kakashi dice che riuscirà a entrare nell’università di Tokyo. Andrete alla stessa università fra un anno. Devi solo aspettare un anno e proseguire i tuoi studi. So che hai già comprati i testi per l’esame di ammissione all’università. Quindi sai già quale facoltà frequenterai.
-Sì, sono sicuro della mia scelta e ne ho già parlato con papà. Mi ha detto che è fiero di me. Non me l’aspettavo, non mi ha mai detto una cosa del genere. Quanto vorrei che anche il padre di Hinata si complimentasse con lei per i suoi risultati. Ma non credo che accadrà mai.
-Ti preoccupi sempre per lei. Sei veramente innamorato. Stai attento a non farla soffrire mentre sei all’università. Sarei molto corteggiato anche perché porti il cognome Uchiha. Le ragazze mi si appiccicavano addosso quando gli dicevi chi ero.
-Posso ignorarle come ho sempre fatto.
-Dimenticavo che sei sempre freddo con gli altri. Hinata deve avere un potere magico per farti sciogliere e per capirti.
-Lei è fantastica.
Mentre Hinata parlava con Mikoto, Sasuke corse nella sua stanza a ripassare per il secondo esame scritto. Aveva studiato per tanti mesi quindi si sentiva pronto.
 
Dopo tre ore Hinata portò la merenda nella stanza di Sasuke.
Toc toc
-Sasuke posso entrare?
-Sì, ho finito di studiare.
-Tua madre ha fatto la torta al cioccolato e mi ha detto di portartela. C’è anche del tè sul vassoio. Ti lascio solo così continui a ripassare.
-No, resta. Ho finito. Sono ore che sono chiuso qui dentro a studiare.
Sasuke afferrò la ragazza per un braccio e la fece sedere sulle sue gambe.
-Sasuke cosa fai?
-Mangiamo insieme la torta tanto il pezzo è gigantesco. Mia madre esagera sempre.
-Devi mangiare tanto se vuoi più energie. Sasuke fammi alzare , sono pesante.
-Non è vero. Sei una piuma. Ricordati che faccio kendo e sono abbastanza forte per sollevare due persone. L’allenatore Asuma ci fa sollevare dei pesi enormi dopo il riscaldamento e ci punisce con cinquanta flessioni se non lo ascoltiamo. Ovviamente con Naruto in squadra la punizione è garantita.
-Continuerai a praticare kendo nella squadra dell’università?
-Sì, punto ad arrivare ai campionati universitari. Non sarà facile parteciparvi da matricola ma ci proverò. Ora voglio dirti quale facoltà ho deciso di frequentare. Sarà difficile ma è quello che desidero.
-Ti ascolto.
-Voglio diventare un medico.
-Hai fatto una scelta meravigliosa. Sono sicura che avrai successo.
Hinata abbracciò forte Sasuke e lo baciò sulla guancia.
-Questo era per l’esame di oggi o per la mia decisione.
-Tutte e due.
Sasuke baciò Hinata sul collo e per poco la ragazza non cadeva per terra. Sasuke la trattenne appena in tempo per non farla ruzzolare sul pavimento.
-Ti faccio sempre uno strano effetto quando ti bacio.
-Non mi aspettavo un bacio del genere- disse Hinata balbettando.
-Non ci sei abituata. Quando verrai anche tu all’università te ne darò un centinaio. Quando arriverà quel giorno ti proporrò di andare a vivere insieme.
-Dici sul serio?
-Sì, voglio passare la mia vita con te.
-Non ti darò fastidio nello stesso appartamento?
-Hinata sei la ragazza più silenziosa e ordinata che io conosca come potresti darmi fastidio. E poi quando tu inizierai il primo anno di università, io mi sarò abituato ai ritmi di studio della facoltà di medicina. Tu cosa vuoi fare? Lo so che è presto per chiedertelo quindi se non vuoi dirmelo ti capisco.
-No, voglio dirtelo. Mi piacerebbe diventare una maestra dell’asilo.
-Dimenticavo che tu adori i bambini. Avrei dovuto immaginarlo. Ogni volta che un bambino cade al parco tu corri per sollevarlo da terra e gli racconti una favola per non farlo piangere.
-Ti ricordi ancora di quando siamo andati al parco e abbiamo incontrato quel gruppo di bambini che giocavano a palla.
-Certo. Due di loro sono caduti e tu li hai sollevati da terra. Poi tutto il gruppetto di bambini ti ha circondata perché stavi raccontando una favola ai loro amici. Era una semplice storia per non farli piangere ma tu sei riuscita a farli ridere. Sarai una maestra perfetta.
-Però potrei fare anche l’infermiera. Con quel lavoro potrei aiutare più persone e …
-Cosa?
-Se ci prendessero a lavorare nello stesso ospedale potrei lavorare con te.
-Dici sul serio? Sarebbe meraviglioso se lavorassimo insieme. Ma non devi farlo solo per me.
-Sasuke sai benissimo che non lo farei solo per restarti più vicina. Voglio fare qualcosa di utile nella vita. Aiutare le persone in ospedale mi sembra un lavoro meraviglioso.
-Non penserai ancora alle parole di tuo padre? Non penserai di essere inutile?
-No, mi hai fatto scoprire che anche io so fare qualcosa.
-Hinata sei una ragazza straordinaria. Puoi riuscire a fare tutto.
-Grazie Sasuke.
All’improvviso Itachi entrò nella camera del fratello e vide i ragazzi in quella posizione.
-Scusate, non volevo disturbarvi.
Hinata si alzò di scatto e diventò rossa come un peperone.
-Itachi non potevi bussare. Facevamo un discorso molto serio.
-La mamma vuole vedervi di sotto. Subito.
Hinata e Sasuke scesero al piano di sotto e videro Mikoto che parlava con qualcuno fuori la porta.
-Eccovi qua ragazzi. Sasuke porta queste cose nella camera di Hinata.
-Quelle sono le cose che erano rimaste a casa di mio padre.
-Tuo padre le ha appena portate qui. Dice che gli serve la tua stanza per farci un sala giochi per tua sorella e le sue amiche.
Hinata sbiancò. Suo padre non voleva più avere a che fare con lei. L’aveva cacciata di casa.
Mikoto portò Hinata in cucina e le parlò per circa un’ora. Le disse che a casa sua era la benvenuta e sarebbe potuta restare anche per tutto il nuovo anno scolastico.
-Grazie signora. Senza di voi non so dove sarei finita.
Mikoto abbracciò forte Hinata. Quella ragazza non aveva bisogno di altro che di affetto. Invece era sempre ignorata dal padre e ora le aveva dato il colpo di grazia. Ma lì con la famiglia Uchiha sarebbe stata al sicuro.
Sasuke scese al piano di sotto all’ora di cena e vide che Hinata era più calma.
-Tutto bene?
Sì, Sasuke. Tua madre mi ha ascoltata e mi ha detto che posso restare qui finché non avrò finito il liceo.
-Avrò un incentivo per tornare più spesso.
-Ora dovrò pagarmi tutto da sola e dovrò lavorare per tutta l’estate. Forse potremo andare solo pochi giorni al mare.
-Non fa niente. Passeremo delle splendide vacanze lavorando, studiando e andando al mare.
-Grazie mille di tutto Sasuke.
-Di niente piccola.
-Sasuke, Hinata se volete avere più intimità vi conviene andare in camera- disse Fugaku.
-Papà da quanto tempo sei qui?
-Qualche minuto. Tua madre mi ha detto che Hinata resterà per molto tempo con noi.
-Tu approvi?
-Certo figliolo. Mi porteresti il broncio se non la facessi restare con noi.
Sasuke strinse Hinata e la fece volteggiare in aria.
-Questa è e sarà sempre la tua famiglia amore mio.
Ora Hinata sapeva di avere dei punti di riferimento. Finalmente era veramente felice dopo tanto tempo. In più, sapeva che mancavano pochi giorni all’inizio delle vacanze con Sasuke. Si sentiva una ragazza molto fortuna in quel momento.

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Capitolo 24
*** Il terzo scritto ***


Sasuke aveva superato anche il suo secondo scritto e ora era a casa a riposarsi. Hinata gli aveva preparato una torta al cioccolato dopo che era tornata dallo shopping con la signora Mikoto.
-Ecco qua il tuo dolce. Visto che abbiamo già mangiato tua madre mi ha dato il permesso di portartelo in camera. Vuole che riposi per il tuo terzo scritto. Ho saputo da Ten Ten che lo farete domani mattina a partire dalle nove.
-Sì, avremo tre ore. Ten Ten è quella ragazza nella sezione D. La ragazza castana del tuo club di tiro con l’arco?
-Sì.
-Non sapevo avesse la mia età.
-Agli allenamenti lei diceva sempre che la prendevano per una quindicenne ogni volta che la vedevano alle gare. Spesso era sottovalutata.
-Rock Lee mi ha detto che ha un caratterino difficile.
-Vuoi dire il suo migliore amico. Spesso lui veniva ad assistere ai suoi incontri e faceva un tifo pazzesco.
-Tipico di Rock Lee.
-Anche lui ha gli esami?
-Sì.
-Credo che l’anno prossimo mi sentirò sola al liceo. Ormai avevo fatto amicizia con Ten Ten e Naruto. Secondo te li vedrò ancora?
-Sì, so che si iscriveranno all’università di Tokyo. Eppure non ce lo vedo Naruto all’università. Mi ha detto a che facoltà vuole iscriversi e sono rimasto a stupefatto.
-Vuoi dire la facoltà di lettere. So che Naruto vuole fare il maestro.
-Come lo hai saputo?
-Me lo ha detto lui ieri. Ti ha chiamato qui non ricordi. Eri sotto la doccia e non potevi rispondere. Gli ho chiesto di richiamare più tardi ma lui ha insistito per parlare con me. Mi ha raccontato tutto quello che aveva scritto nel primo esame e poi mi ha detto del suo futuro.
-Sempre il solito. Ha una bocca larghissima. Ha provato anche a dirlo a Sakura ma lei lo ha snobbato.
-A lei piaci tu. Lo sa tutta la scuola. Tutti scommettono che quando inizierete l’università lei riuscirà a conquistarti.
-Io vado controcorrente e scommetto che resterò con te.
-Sasuke se tu dovessi innamorarti di un’altra dimmelo. Io non soffrirò se non mentirai.
-Hinata non desidero stare con altre ragazze.
Sasuke baciò Hinata sulla bocca e poi lei lo lasciò ripassare per il terzo esame scritto. Per lui il giorno dopo sarebbe stato impegnativo. Ma Hinata era sicura che Sasuke ce l’avrebbe fatta con il massimo dei voti.
Verso sera Naruto telefonò a casa di Sasuke disperato. Fu Hinata a rispondere al telefono e lo sentì strano.
-Ti passo subito Sasuke.
-Grazie piccola Hinata.
-Sasuke è Naruto. Mi sembra disperato per l’esame di domani.
-Non penso che sia per lo scritto di domani. Credo che Sakura l’abbia respinto per la quarantesima volta. Poi ti spiego.
-Vi lascio parlare in pace.
-Naruto ti ho detto di lasciar perdere. Lei non ti vuole. Trovati un’altra ragazza. Ci sono ragazze che si butterebbero in mare per te.
-Lo sai che a me è sempre piaciuta Sakura. Gli vado dietro dalla terza media.
-Naruto se la insegui ancora ti farà soffrire.
-Non capisco perché Sakura cerchi ancora di conquistarti quando sa che stai con Hinata. Mi ha detto che non si arrenderà facilmente e verrà con noi al mare.
-Meno male che non sa che io passerò le mie vacanze con Hinata. Non verrò al mare con la classe.
-Neanche io posso andarci. Ho promesso alla vecchia di aiutarla con la ristrutturazione della sua nuova villa. Mi pagherà cento dollari al giorno. Dice che lo fa per farmi mettere dei soldi da parte per l’università.
-Se vuoi puoi venire con me e Hinata a metà luglio. Si va sulle spiagge più belle della nazione. Mio padre ha una casa al mare e mi ha dato il permesso di portarci qualche amico a metà luglio. Ci sarà anche mio fratello quindi non ci sono problemi.
-Le ragazze sulla spiaggia se le fregherà tutte Itachi. Non è giusto.
-Vedrai che troverai la persona perfetta per te come io ho scoperto di amare Hinata. Non dire niente a quelli della classe o ti strozzo.
-Terrò la bocca cucita.
-Naruto non parlare neanche se Sakura ti fa gli occhi dolci. Non voglio che faccia sentire a disagio Hinata. La tratta malissimo ogni volta che la incontra.
-Ho visto. Le ho anche detto che non dovrebbe farlo.
Naruto era diventato serio all’improvviso.
-Naruto cosa ti prende?
-L’atteggiamento di Sakura nei confronti di Hinata è strano. Non l’ho mai vista inasprirsi tanta con una ragazza.
-Naruto non ricordi che in terza media Sakura ha buttato della vernice addosso a una ragazza durante un festival. Lo aveva fatto solo perché quella ragazza mi aveva prestato un libro che mi interessava.
-Ora ricordo. Non ti preoccupare non dirò a Ino o Sakura che a luglio andiamo in vacanza insieme.
-Bene. Conto sul tuo silenzio amico mio.
-Che bello! Mostrerò alla vecchia che anche io sono un ragazzo a modo e so conquistare una ragazza.
-Naruto cresci. Hai ripassato per il terzo esame scritto?
-Sì, grazie al tuo aiuto ho memorizzato tutto in questi mesi. Ora posso dirmi soddisfatto. Prima non riuscivo a studiare tanto mentre ora sono un genio.
-Non esagerare Naruto. Ammetto che in questo ultimo anno sei andato bene in tutte le materie. Ma con il professor Kakashi facevi ancora un sacco di casini.
-Non riesco a capire le sue spiegazioni astratte. Usa troppe metafore per i miei gusti. Ci vediamo domani.
-A domani Naruto.
-Salutami la piccola Hinata.
-Naruto smettila di chiamarla in quel modo. Potrebbe risentirsi.
-No, lei è sempre molto buona con me.
Sasuke attaccò il telefono e andò verso la camera di Hinata. Bussò e la trovò a leggere sul suo letto. Era davvero dolce con il suo pigiama azzurro.
-Sasuke hai finito di ripassare?
-Sì. Ti piace molto leggere. Quando andiamo al mare posso comprarti qualche libro. Itachi mi ha detto che fanno un mercatino vicino la spiaggia a metà luglio. C’è un po’ di tutto.
-Potrò comprare un regalo per ringraziarti dell’ospitalità.
Sasuke si avvicinò a Hinata e la strinse fra le sue braccia.
-Il mio regalo più grande sei tu.
Hinata divenne completamente rossa e si lasciò cullare da Sasuke. Adorava stare fra le sue braccia. La faceva sentire forte e sicura. Nulla la turbava quando era in compagnia di Sasuke.
-Buonanotte piccola.
-Buonanotte Sasuke. Dormi bene. Vedrai che domani farai tutto bene all’esame.
-Grazie.
Sasuke si ritirò nella sua stanza e si infilò il pigiama.
 
Il mattino seguente Sasuke si alzò alle sei per ripassare qualcosa. Poi scese a fare colazione.
-Sei mattiniero fratellino. Devo andare a scuola, vuoi che dia un passaggio?
-Sì, grazie. Mamma credo che Hinata ancora stia dormendo.
-No, è appena entrata in bagno. Oggi andiamo al mercato a fare la spesa. Non vedo l’ora di vedere cosa vuole cucinare.
-Mamma farai cucinare Hinata?
-Sì, figliolo. Cosa c’è di strano?
-Mamma tu diventi una belva quando si tocca la tua cucina.
-Sasuke smettila di dire certe cose della tua mamma. Io sono dolcissima quando si tratta della cucina.
-Noi andiamo a scuola.
-Tornate a casa per pranzo. Buon esame.
-Grazie mamma. Non consumare tutta la carta di credito.
-Vi darò una razione minima di cibo quando tornate. Vale anche per te Itachi perché non mi hai spalleggiata.
I ragazzi erano già in macchina mentre la madre urlava da sola in cucina.
 
Arrivati a scuola Sasuke scese dalla macchina davanti il cancello per aspettare Naruto.
-Meraviglioso Naruto, sei quaranta minuti in anticipo.
-Ho studiato a casa di Jiraya e lui si alza all’alba per andare nella sua libreria. So che Hinata lavora questa mattina. Jiraya mi ha detto che ha un sacco di libri da sistemare e le ha chiesto di lavorare qualche ora di mattina.
-Sì, Hinata me ne aveva parlato. Ha accettato per mettersi i soldi da parte per la retta del prossimo anno per il liceo e per i libri. Vuole anche iniziare a mettersi qualche soldo da parte per l’università.
-Suo padre non le paga niente?
-No, Hinata vive da noi da alcuni giorni e suo padre non le vuole dare un centesimo. Anche quando era a casa le faceva pagare le bollette e la sua parte di alimenti.
-Deve essere un uomo crudele.
-Non hai visto come era spaventata Hinata dopo che l’aveva malmenata. Una volta l’ha anche chiusa in cantina.
-Un uomo senza cuore. Hinata è una ragazza dolcissima come ha potuto farle certe cose.
-Non lo so. Ma non la lascerò tornare a casa con lui.
-Vuoi che resti con te per fare la tua mossa?
-Naruto non fraintendere. Io e Hinata non facciamo quella cosa. La amo e voglio stare con lei.
-Sei diventato un romanticone.
-Sasukino siamo qui.
-Ci mancavano loro due. Andiamo in classe prima che mi si appiccichino addosso.
 
Kakashi fece posizionare i ragazzi ai loro banchi e distribuì i fogli con per il terzo esame.
-Ragazzi alle 12 mi dovete consegnare tutti i fogli. Potete iniziare.
Sasuke sapeva che le materie dell’esame non erano complicate. Poteva riuscire a prendere il massimo.
Sasuke iniziò con la domanda di matematica. In trenta minuti aveva completato il problema e risposto a tutte le domande di teoria. Poi era passato a inglese. Era bravo con le lingue quindi non c’erano problemi per la traccia di inglese. Impiegò quaranta minuti per svolgere la traccia. Poi passò a francese. Aveva letto la tracci e non era semplice. Però l’argomento lo aveva studiato e ne aveva parlato spesso con Hinata. La ragazza adorava la lingua francese. Era da anni che gli parlava di voler andare a Parigi. Ormai per lei era solo un sogno. Sapeva di non poterci andare perché il padre non le permetteva di viaggiare e non aveva i soldi. Mentre sua sorella Hanabi era già andata a New York, Madrid, Lisbona e Dublino con suo padre.
Sasuke finì di completare anche la terza materia e poi passò alla quarta. Doveva scrivere una risposta perfetta per chimica o il professor Orochimaru lo avrebbe penalizzato. Impiegò un’ora per rispondere all’ultima traccia.
Sasuke rilesse tutte le sue risposte per tre volte. Erano passate più di due ore e decise di consegnare l’esame. Non era stato il primo. Infatti Kabuto se ne era già andato da venti minuti.
Dopo cinque minuti anche Sakura, Ino e Naruto consegnarono li loro fogli e corsero fuori per raggiungere Sasuke.
Sasuke era davanti la porta d’ingresso della scuola e aveva visto Hinata che lo aspettava davanti il cancello.
Quando Sakura vide Hinata davanti il cancello non ci vide più. Saltò addosso a Sasuke e lo abbracciò.
-Scollati subito.
-Sasukino perché non vieni a studiare a casa mia per gli esami orali.
-No, grazie. Staccati che mi stai soffocando.
Sakura si avvicinò di più al ragazzo e gli leccò l’orecchio.
-Pensi che la tua ragazzina ci abbia visti bene? Lei non può renderti felice.
Hinata era corsa via. Non riusciva a sopportare che quella ragazza si appiccicasse tanto a Sasuke. Era una stupida, era corsa via perché era gelosa ma Sasuke non se lo meritava. Era una ragazzina infantile che si faceva trasportare dai sentimenti. Doveva imparare a riflettere.
Sasuke le era corso dietro. Sapeva dove stava andando la ragazza.
Il ragazzo arrivò al parco vicino casa loro e la trovò seduta sulla panchina dove erano soliti parlare.
-Ti ho trovata. Mi dispiace se i tuoi bellissimi occhi hanno dovuto vedere una scena tanto brutta. Mi ha preso alla sprovvista e non riuscivo a staccarmela da dosso.
-Sono io quella che deve chiedere scusa. Non dovevo scappare come una ragazzina piagnucolona. Devo ancora crescere.
Sasuke strinse Hinata a sé più forte che poteva.
-La tua reazione è più che normale. Sono io che dovevo stare attento. La conosco e so che ogni volta prova una nuova tattica. Mi dispiace.
-Non ti preoccupare, tra poco l’avrò dimenticato ma tienimi stretta.
-Sono qui piccola. Non sopporto quando ti faccio piangere.
-Ora smetto. So che non ti piace quando piango.
-Piccola se hai paura o vuoi sfogarti puoi piangere. A me non piace quando sono io a farti versare delle lacrime.
Hinata poggiò la testa sul petto di Sasuke e ritrovò la calma.
-Mi fa bene stare con te. Riesco a trovare pace e serenità.
-Hinata ci sono sempre per te. Perché sei venuta a prendermi?
-Volevo farti una sorpresa. Questa mattina ho venduto tantissimi libri e il signor Jiraya ha incassato molti soldi. Alle undici e trenta nella cassa c’erano circa mille dollari. Ho venduto anche due enciclopedie.
-Sei stata bravissima.
-Non ho finito. Il signor Jiraya mi ha pagata duecento dollari solo per la mattina. Se continuo a lavorare con impegno potrò andare all’università fra un anno.
-Vedrai che ce la farai.
-Ti ho comprato un regalo per aver concluso gli scritti.
-Non dovevi. Hinata cosa hai combinato. Questo è l’orologio che avevo visto nella vetrina del negozio di orologi.
-Sì, ho visto che ti piaceva tanto e te l’ho preso. Vale come regalo per il diploma. So che dovevo dartelo alla fine degli esami ma non ho resistito. Il commesso mi ha detto che ha un meccanismo svizzero.
-Ti deve essere costato molto.
-Non ci pensare. È un regalo per il diploma e te lo meriti.
-Grazie- disse Sasuke baciando Hinata sulle labbra.
Hinata e Sasuke tornarono a casa per pranzo.
-Tua madre sarà arrabbiata. Le ho detto all’ultimo momento che non potevo andare con lei al mercato e che non potevo cucinare.
-No, mia madre sa che lavori per mettere da parte dei soldi. Lei non si arrabbia per queste cose. Ti capisce. Anche lei quando era giovane ha dovuto lavorare per poter andare all’università. Poi i suoi non ce l’hanno mandata e lei ha usato i suoi risparmi per andare a vivere da sola per qualche tempo. Si è trovato un nuovo lavoro e poi è arrivato mio padre.
-Che bella storia. Pensavo che il matrimonio dei tuoi genitori fosse stato combinato.
-In parte. Mio padre ha incontrato mia madre a una festa per la prima volta. Poi non si sono più visti e mia madre ha lasciato la casa dei genitori. Poi mia madre si è ritrovata a lavorare per uno dei negozi delle aziende che dirigeva mio padre. I miei genitori si sono incontrati alla festa di una delle aziende della famiglia Uchiha e non si sono più lasciati. Poi mia madre ha ripreso a studiare grazie al supporto di Fugaku.
-Questo è vero amore.
-Come il nostro. Se tu avrai bisogno di soldi per l’università devi solo dirmelo. Ho un po’ di risparmi da parte con tutti i lavori che ho fatto in questi anni.
-Non ti preoccupare ho messo un po’ di risparmi in banca. Oggi ho aperto un conto e mi hanno dato una carta con cui prelevare i soldi quando mi servono. Ho cinquecento dollari da parte.
-Bravissima.
Sasuke e Hinata avevano chiarito ogni malinteso e per il pomeriggio avevano in programma una gita al parco. Sasuke voleva portare Hinata in barca. Era il periodo giusto. Di sicuro a Hinata avrebbe fatto piacere.

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Capitolo 25
*** Rompiscatole ***


Nel pomeriggio Sasuke trascinò Hinata al parco vicino casa. La fece salire su una delle barche sul laghetto del parco e iniziò a remare.
-Che bello! Non avevo mai fatto un giro in barca qui.
-Lo sapevo. Ti ho portata qui per farti divertire.
-Hai fatto una cosa bellissima. Grazie. Ma non dovevi rimanere a studiare per gli orali.
-Hinata ho appena fatto il terzo scritto, mi merito qualche ora di riposo. Gli orali ci sono gli ultimi giorni di giugno e io sarò uno degli ultimi. Ho studiato tantissimo in questi anni e mi sento pronto per l’esame finale per il diploma.
-Sono sicura che andrai benissimo.
-Ci sarà anche il professor Orochimaru.
-Te la sei sempre cavata bene nella sua materia. Sei il più bravo della classe quindi vai fai in modo che rimangano a bocca aperta.
-Hai così tanta fiducia in me. Sei straordinaria.
 
Intanto sulla riva destra del laghetto due ragazze stavano parlando dei loro esami scritti con due amiche.
-Allora Ten Ten come sono andati gli scritti nella vostra sezione?
-Io e Temari ce la siamo cavata benissimo.
-Beate voi che non avete il professor Orochimaru in chimica. Con la sua domanda nel terzo scritto ci ha messi in difficoltà.
-A noi ci ha pensato il professor Sarutobi- disse Temari.
-Tutto sommato siamo andate bene. Credo di aver scritto il miglior tema della mia vita- disse Ino.
-Io e Ino andremo all’università di Tokyo e voi?
-Forse anche noi- disse Ten Ten.
-Sakura guarda chi c’è in barca sul lago- disse Ino.
-Sasuke e la ragazzina. Non capisco perché esce sempre con lei. Io sono molto più affascinante.
-Sakura non dire certe cose. Secondo me sono una bella coppia- disse Ten Ten.
-Ino prendiamo una barca e raggiungiamoli al centro del lago.
-Sakura, Ino lasciateli in pace. Hinata è una ragazza simpatica. Provate a conoscerla prima di giudicarla.
-No, grazie- disse Sakura.
-Andiamo via Ten Ten. Con quelle due non si può discutere quando si tratta dell’Uchiha. Non capiscono che così si faranno odiare ancora di più.
 
Sasuke e Hinata stavano chiacchierando quando vennero affiancati da un’altra barca.
-Anche tu fai una gita sul lago Sasukino. Che bello vederti qui.
-Voi due cosa ci fate qui?
-Siano venute qui per rilassarci.
-Attenzione a non spezzarvi le unghie mentre remate.
-Sasuke perché sei gelido con noi? Vogliamo solo parlare.
Sakura si alzò in piedi sulla sua barca e saltò su quella di Sasuke.
-Sakura torna con la tua amica Ino. Sei di troppo su questa barca.
-Io voglio solo parlare con te per qualche minuto. Devo chiederti delle cose sull’esame orale.
La barca dondolava e Hinata si era aggrappata forte al suo sedile. Sasuke sapeva che Hinata aveva paura di cadere in acqua. Non era brava a nuotare e aveva il terrore di andare giù come un sasso.
-Sakura puoi tornare sulla tua barca. Stai facendo oscillare la nostra imbarcazione un po’ troppo.
-Va bene me ne torno da Ino.
Sakura si preparò per il salto e fece in modo che la barca oscillasse di più. Una volta raggiunta l’amica, Ino con il remo fece ribaltare la barca di Sasuke.
Sasuke e Hinata finirono in acqua. Intanto Ino e Sakura tornavano a riva.
Hinata non riusciva a rimanere a galla.
-Sasukeee. Aiutoooo.
Sasuke raggiunse Hinata e la strinse forte.
-Tutto bene. Stai tranquilla e tieniti forte a me.
-Grazie.
-Sono il tuo fidanzato non permetterò mai che ti succeda qualcosa. Ora nuoto fino a riva. Non mi lasciare.
-Va bene.
-Non è che hai bevuto un po’ d’acqua?
-No, sto bene. Mi sono solo spaventata.
Sasuke nuotò fino a riva e fece respirare Hinata per qualche minuto. Doveva calmarla o avrebbe potuto svenire.
-Va meglio?
-Sì, fa un po’ freddo.
-Aspettami qui, recupero lo zaino che ho lasciato sul ponte delle barche. Era nell’armadietto.
Sasuke corse a prendere le sue cose e poi tornò da Hinata.
-Ecco mettiti la mia giacca.
-Grazie.
-Ci asciugheremo in poco tempo con questo sole. Non possiamo di certo tornare a casa fradici. A mia madre prenderebbe un colpo.
-Hai ragione. Non voglio che si preoccupi. Scusa Sasuke, è colpa mia se quelle due ci hanno buttato in acqua.
-Hinata non devi scusarti.
Dopo un’ora i due ragazzi si incamminarono verso casa mano nella mano.
-Hanno rovinato la nostra giornata. Non è stato molto bello.
-Sasuke sono stata bene nonostante la caduta in acqua. Sasuke credo che non ti divertirai molto con me al mare. Non mi piace andare dove non si tocca.
-Se ti stringo io ti senti a disagio?
-No, per niente.
-Abbiamo risolto. E poi possiamo anche restare dove si tocca, ci divertiremo lo stesso. Sarebbe meglio restare a riva con Naruto nei paraggi, diventa un monello quando va al mare.
-Mi divertirò moltissimo con voi.
Sasuke e Hinata rientrano in casa e corsero a cambiarsi di corsa.
-Ci vediamo nella mia stanza fra un’ora. Ora vai a farti un bagno caldo.
-Va bene Sasuke.
Hinata prese il suo accappatoio e dei vestiti puliti e andò verso il bagno. All’improvviso dal bagno uscì Itachi solo con i pantaloni addosso.
Hinata si girò di scatto e chiuse gli occhi.
-Mi scusi professor Uchiha.
Sasuke uscì dalla sua camera e vide Itachi mezzo nudo.
-Itachi potevi vestirti prima di uscire dal bagno. Non vedi che la metti a disagio.
-Pensavo foste ancora al parco. Come mai i vostri capelli sono bagnati?
-Un piccolo incidente in barca.
-Piccola Hinata stai bene? So che non ti piace stare dove non tocchi.
-Sasuke mi ha salvata. Ora sto bene.
-Mi ritiro in camera mia. A dopo ragazzi.
-Hinata non ti preoccupare. Non hai fatto nulla di grave.
-Lui è il mio professore. Mi mette un po’ a disagio averlo visto in quel modo.
-Io ti faccio lo stesso effetto a petto nudo. Anzi ti agiti di più.
-Sasuke non burlarti di me.
Hinata si chiuse a chiave in camera e Sasuke andò verso l’altro bagno.
Verso l’ora di cena scesero tutti e si accomodarono a tavola.
-Come è andata la giornata miei cari?
-Bene mamma. Scommetto che Itachi ti ha detto dell’incidente al parco.
-Dovevate dirmelo subito che siete caduti nel lago. Non vi siete fatti male vero?
-Stiamo benissimo mamma.
-Hinata domani mattina lavori vero?
-Sì, devo prenderle qualcosa in centro?
-Sì, grazie. Potresti prendermi queste cose al supermercato vicino la libreria mentre torni a casa. Lì hanno sempre dei prodotti ottimi.
-Va bene.
-Domani mattina ti darò i soldi per la spesa. Ora assaggiate la mia carne alla brace con la mia salsa segreta.
-Buonissima mamma.
Finito di mangiare, Hinata e Sasuke si misero a guardare un film giallo sul divano.
-Ecco i vostri pop-corn.
-Mamma non dovevi disturbarti.
-Per me è un piacere viziarvi un po’. Ora vado in camera mia guardare un programma di cucina. Ci vediamo domani mattina.
-Papà è partito di nuovo?
-Sì, starà via per cinque giorni. Buonanotte miei cari. Non fate troppo tardi.
-Buonanotte- dissero in coro i ragazzi.
Sasuke si stese sul divano e fece poggiare Hinata sul suo petto.
-Stai comoda?
-Sì, non è che peso?
-Non scherzare. Sei una piuma. E poi sai che adoro tenerti stretta.
Dopo aver lavato i piatti, visto che era il suo turno, Itachi uscì dalla cucina e andò in salotto.
-Vedo che guardate le avventure di Sherlock Holmes. Un giallo, molto interessante. Pensavo che foste tipi da romanzi rosa.
-Molto spiritoso. Io e Hinata adoriamo i film che parlano di detective, di avventura, di inchieste, di avvocati.
-Basta elenchi su film e libri. Il prossimo Natale sarò costretto a regalarvi una serie di film gialli. Non vi disturbo più. State pure comodi sul divano. Buonanotte.
-Buonanotte- dissero i ragazzi.
Sasuke e Hinata guardarono tutto il film e poi andarono a dormire.
-Buonanotte piccola.
-Buonanotte Sasuke. Sogni d’oro.
Sasuke baciò Hinata sulla bocca e entrò nella sua camera. Ora poteva anche addormentarsi sereno.
 
Il mattino dopo Hinata si svegliò alle sette, si fece la doccia, si vestì e poi scese a fare colazione.
-Buongiorno signora Mikoto.
-Cara sei già sveglia?
-Sì, ho promesso al signor Jiraya di arrivare al negozio per le nove. Oggi si apre alle nove e trenta e devo spolverare un po’ nella libreria. Il signor Jiraya ci tiene all’ordine. Ho messo la mia camera in ordine e ho rifatto il letto.
-Cara potevi farlo più tardi.
-Meglio farlo subito. Ora devo scappare. La borsa l’ho presa. Ho anche il portafoglio, l’agenda, le chiavi, i fazzoletti e gli occhiali da sole. A dopo signora.
Sasuke scese al piano di sotto venti minuti dopo l’uscita di Hinata.
-Mamma hai visto Hinata?
-Doveva uscire presto per andare a lavorare. Come mai sei già sveglio?
-Per studiare. Ho finito la tesina sul cd per i professori. Ora devo solo ripassare tutti gli argomenti.
-Bravo piccolo mio.
-Mamma mi metti in imbarazzo sei mi chiami in quel modo. Dove è andato Itachi?
-Non lo so. È uscito di corsa senza dire niente. Non è la prima volta che lo fa. Quel ragazzo si tiene troppe cose dentro. So che non mi devo preoccupare perché se la cava da solo ma sono pur sempre una mamma.
-Sarà uscito per andare a scuola o per andare a comprare qualche libro da leggere. Sai che se si annoia va in centro a cercare qualche libro.
-Doveva anche andare a trovare un amico in centro. Ma l’appuntamento era per la settimana prossima. Non so cosa pensare. Non so neanche se torna per pranzo. Verso le undici lo chiamo. Ora faccio un po’ di pulizie. Tu mangia tutto.
 
Hinata era arrivata al negozio e stava spolverando gli scaffali. Alle nove e trenta i primi clienti entrarono nel negozio. Li aiutò il signor Jiraya visto che Hinata stava spazzando in magazzino. Dopo trenta minuti la ragazza tornò nel negozio e si mise alla cassa mentre il proprietario aiutava alcuni clienti. Mentre alla cassa c’era una fila enorme.
-Ecco il vostro resto signore. Ritorni a trovarci.
-Signorina anche su questi libri che ho preso c’è lo sconto?
-Certo signore. Su tutti i libri di letteratura c’è lo sconto del venti percento. In più, visto che lei ha preso tre libri, può scegliere un libro in regalo fra questi cinque esposti sulla cassa.
-Prendo questo. Grazie.
-Grazie a lei. Torni a trovarci.
-Buongiorno. Per questo sono dieci dollari.
-Grazie signorina.
-Grazie a lei. Torni a trovarci.
-Allora lavori qui ragazzina.
Quando Hinata vide il ragazzo davanti alla cassa sbiancò e afferrò il cellulare.
-Non sei felice di vedermi.
-Signore se non vuole comprare niente le chiedo di uscire.
-Sei scortese con i clienti.
 
Intanto a casa Uchiha
Sasuke era seduto alla scrivania a ripassare storia quando sentì il cellulare squillare.
-Sono le undici e Hinata mi ha mandato un messaggio.
Sasuke lesse il messaggio e corse giù per le scale.
-Mamma corro in centro. Torno per l’ora di pranzo.
-Va bene tesoro. Hai studiato?
-Sì, ho fatto due ore di studio. Torno presto.
 
Alla libreria
-Vedo che il tuo fidanzato non è qui.
-Kabuto esci fuori. Stai disturbando i clienti.
-Non c’è nessuno nel negozio. Siamo solo noi due.
-Ragazzino lascia stare la signorina Hinata o chiamo la polizia.
-Lei deve essere il padrone di questa vecchia libreria. Fate male a dare lavoro a questa ragazzina, porta solo guai.
-Smettetela di prendervela con la signorina Hinata. So chi sei, ti ho visto a scuola di Naruto.
-Allora voi siete il vecchio di cui Naruto parla sempre.
-Kabuto tratta con più riguardo il signor Jiraya. Devi portare rispetto alle persone più grandi di te.
-Vattene vecchio, io voglio solo scambiare due parole con questa bambolina.
-Esci dal negozio o chiamo la polizia.
-Non mi fai paura vecchio. Mio padre può far chiudere questa libreria in cinque minuti.
Kabuto spinse a terra Jiraya e Hinata si avvicinò per aiutarlo.
-Come ti sei permesso di spingerlo. Il signor Jiraya poteva farsi male.
-Ragazzina ora tu vieni con me o farò chiudere questo negozietto.
-No, Hinata non andare.
-Non ci penso nemmeno.
Kabuto afferrò Hinata per un polso per trascinarla fuori.
-Mi fai male. Lasciami.
Qualcuno toccò le spalle di Kabuto e il ragazzo si accorse della presenza di due persone.
-Ciao Kabuto. Non solo ci dai fastidio a scuola, ora disturbi anche le persone a cui vogliamo bene.
-Togli la mano dal polso di Hinata o ti stendo con un pugno.
-Sasuke e Naruto, gli angeli custodi della ragazzina.
Kabuto mollò Hinata e uscì dal negozio senza dire una parola.
-Mi dispiace signor Jiraya. Per colpa mia siete stato spinto a terra.
-Non ti preoccupare cara. Non è la prima volta che quel bulletto viene qui. Una volta ha rubato dei libri qui dentro.
-Jiraya sensei perché non lo hai denunciato?
-Naruto la polizia ha detto che non può fare niente se non ho le prove del furto. Mi hanno detto che la mia testimonianza non basta.
-Quel bastardo è protetto dal padre.
-Naruto calmati- disse Jiraya.
Sasuke si avvicinò a Hinata e le controllò il polso.
-Come stai piccola?
-Bene grazie a voi.
Sasuke abbracciò forte Hinata.
-Puoi tornare a casa cara. Chiudo insieme a Naruto.
-Grazie signor Jiraya. Ci vediamo domani mattina alla stessa ora.
-Non dimenticare il tuo compenso. Eccoti duecento dollari.
-Grazie ma sono troppi.
-Hai pulito l’intero magazzino te li meriti.
Hinata e Sasuke salutarono e andarono verso il supermercato. Dopo trenta minuti uscirono con cinque buste pieni di alimenti.
-Mia madre ti ha dato una lista enorme.
-Sì, mi fa piacere aiutarla.
Sasuke e Hinata erano tornati a casa con la spesa e la madre li aveva abbracciati.
-Grazie cari.
-Mamma hai esagerato con le cose da comprare.
-No, non è vero. Hinata questa mattina ho dimenticato di darti i soldi.
-Pago io visto che mi ospitate. Vi prego concedetemi almeno questo.
-Va bene cara ma io non voglio che tu pensi di essere un peso per noi.
-Non lo penso ma mi fa piacere fare qualcosa per voi.
-Sei una ragazza dolcissima.
-Mamma lei è mia.
-Il mio bambino è geloso. Quanto sei carino Sasuke.
Sasuke e Hinata si sedettero a tavola e mangiarono. Poi si ritirarono nella stanza di Sasuke mentre Mikoto puliva la cucina.
-Come mai tuo fratello non era qui?
-Non lo so. Credo avesse qualcosa da fare in centro. A volte sparisce per ore. Sei sicura di star bene?
-Sì. Meno male che siete arrivati tu e Naruto. Non so cosa sarebbe successo se no fossi arrivato.
-Ti ho promesso che ci sarò sempre per te.
-Scusa se ti ho disturbato ma non sapevo chi chiamare.
-Non mi dai mai fastidio piccola. Sarei corso da te anche se stavo facendo un esame.
-Non ci provare. Devi fare il tuo esame orale pensando solo a quello.
-Va bene, non ti preoccupare. Voglio entrare all’università e diventare medico. Poi ci sposeremo.
-Hai già fatto progetti, sei dolcissimo.
-Per te sarei disposto a scalare una montagna.
Hinata e Sasuke chiacchierarono fino alle tre. Poi la ragazza andò in camera sua per permettere a Sasuke di studiare. Non vedeva l’ora che arrivasse metà luglio per passare una bella vacanza con il suo amore.

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Capitolo 26
*** L'ultimo esame del liceo ***


Ultimo giorno di esami
Era mattina e Sasuke si era svegliato presto per andare a scuola per il suo esame orale. Aveva ricontrollato di aver preso i documenti, la tesina e il cd per i professori e era uscito di casa. Hinata aveva deciso di accompagnarlo e il ragazzo ne era felice. Si era presa un giorno libero dal lavoro per sostenere il suo ragazzo. Sapeva che non ne aveva bisogno ma voleva restargli accanto in quel giorno.
Quasi tutti i suoi compagni di classe avevano finito con gli esami. Mancavano solo cinque studenti tra cui lui e Naruto.
Arrivati a scuola Hinata restò in corridoio mentre Sasuke si accomodò nell’aula scelta per gli ultimi orali.
-Buongiorno Naruto. Buona fortuna per l’esame.
-Grazie Hinata. Sei molto gentile.
Hinata aveva deciso di restare nel corridoio mentre Sasuke faceva il suo orale. Dentro l’aula c’erano già abbastanza persone. Tutto il fan club femminile di Sasuke si era riunito all’interno dell’aula per ascoltare quello che diceva.
Naruto doveva svolgere l’esame dopo Sasuke ma aveva deciso di restare fuori l’aula per fare compagnia a Hinata.
-Naruto sei il prossimo vero?
-Sì, preferisco aspettare fuori o mi agito. Mi sembra che Sasuke se la cavi bene.
-La sua tesina era perfetta. Spero che ottenga il massimo dei voti.
-Lui ci riuscirà sicuramente.
-Sasuke mi ha detto che anche tu hai voti abbastanza alti. Dice che ti sei impegnato moltissimo nell’ultimo anno.
-Infatti. Voglio entrare all’università di Tokyo.
-Spero che tu ci riesca.
-Grazie. Arriva lo scocciatore che deve fare l’esame dopo di me.
-Vuoi dire che Kabuto deve parlare oggi?
-Purtroppo sì. Non ti preoccupare non ti darà fastidio come ha fatto l’altro giorno al negozio.
-Sasuke ti ha chiesto di aspettare in corridoio con me perché sapeva che ci sarebbe stato quel tipo?
-No, ho deciso io di aspettare qui con te. Sei la fidanzata del mio migliore amico e non voglio che qualcuno rovini il vostro rapporto. Finalmente quello scorbutico di Sasuke è tornato a sorridere.
-Sei un amico Naruto. Grazie.
-Di niente.
Kabuto andò direttamente nell’aula a sentire cosa diceva Sasuke. Rimase stupito quando sentì parlare il ragazzo. Stava lasciando a bocca aperta tutti i professori. Persino Orochimaru era rimasto spiazzato dalla tesina di Sasuke.
I professori fecero qualche domanda a Sasuke e poi lo lasciarono respirare.
-Grazie Sasuke. Ottima tesina. Puoi andare.
-Grazie a tutti.
Sasuke uscì dall’aula e si precipitò verso Hinata. La strinse forte a sé e fece un occhiolino a Naruto per augurargli buona fortuna.
-Ti aspettiamo qui Naruto. Vai e spacca.
-Grazie amici.
Al contrario di quello che si aspettava Kabuto, Naruto si sedette davanti i professori e fece un’ottima esposizione.
Anche i professori rimasero a bocca aperta.
Naruto uscì dall’aula e corse verso Sasuke e Hinata.
-Dopo trenta minuti di domande ho finito. È andata benissimo. Non vedo l’ora di dirlo alla vecchia.
-Andiamo a casa mia. Mia madre avrà sicuramente preparato un banchetto per la fine degli esami.
-Arrivo.
-Sbrigati Naruto o ti lasciamo qui.
-Eccomi qua. Cosa avrà preparato tua madre?
-Credo che oggi abbia fatto la pizza fatta in casa.
-Ottimo. Di sicuro sarà meglio di quello che mi fa mangiare la vecchia quando vado a trovarla. Sasuke mi ascolti o pensi solo a guardare la tua ragazza.
-Ti ascolto. È impossibile non sentirti visto che urli.
-Siete davvero divertenti. Mi divertirò un mondo con voi al mare.
-Ci puoi contare. Io e Sasuke faremo una gara di nuoto e ti faremo vedere come ci si tuffa in mare. Tecnica segreta della scuola Uzumaki.
-Lascialo sbraitare. Crede di essere invincibile nel nuoto e nei tuffi.
-Non prendermi in giro Sasuke. Sei crudele con me.
-Sasukino aspettaci.
.-Cosa volete?
-Ino ha appena fatto l’esame orale. È andata bene. Perché non inviti anche noi a casa tua.
-Il nostro è un pranzo fra amici. Potete andare a pranzare con le vostre amiche che vi aspettano davanti il cancello della scuola.
-Sasukino perché fai il cattivo con me e con Ino?
-Sakura smettila di seguirci e tornatene a casa con Ino. Sono stanco dei vostri capricci.
-Vedrai che quando inizieremo l’università sarai mio- disse Sakura facendo delle smorfie a Hinata.
-Ti comporti come una bambina. Non te ne accorgi?
-Sasuke prima o poi cambierai idea sul nostro conto.
-Non credo. Ci si vede ragazze.
Naruto,Sasuke e Hinata continuarono a camminare verso casa Uchiha mentre Sakura e Ino si allontanavano verso il centro.
-Non hai esagerato?
-Se non gli rispondo in quel modo non mi mollano un secondo. Naruto sei preoccupato per Sakura?
-No, ormai mi sono rassegnato. So che non si scorderà mai di te.
-Dovrà arrendersi. Non ho la minima intenzione di lasciare Hinata- disse Sasuke stringendo la mano della fidanzata.
Dopo qualche minuto i tre ragazzi arrivarono a casa Uchiha. Quando la madre vide Sasuke e Naruto li strinse forte e si complimentò con loro.
-Siete stati bravissimi. Hinata vieni in cucina ad aiutarmi e raccontami come sono andati questi due giovanotti.
-Con piacere signora.
-Voi due filate in camera a posare le vostre cose e lavatevi le mani. Poi scendete per la pizza.
-Va bene mamma. Non assillare Hinata con troppe domande.
 
Sasuke e Naruto andarono a parlare nella camera del ragazzo mentre Hinata apparecchiava la tavola.
-Sasuke quando si parte per la casa al mare?
-Fra una settimana e due giorni. Portati tutto il necessario.
-Ho già iniziato a comprare la mia scorta di biscotti.
-Pensi sempre al cibo. Sei incredibile.
-Tu stai pensando a Hinata in costume.
Sasuke tappò la bocca a Naruto con la sua mano.
-Non gridare in questo modo Naruto. Hinata poteva sentirti e nell’altra stanza c’è mio fratello. Non stavo pensando a Hinata in costume ma a come tenerti a freno sulla spiaggia. Ricorso il casino che hai combinato l’anno scorso.
-Ho solo rovesciato tre o quattro ombrelloni.
-Non provare a fare disastri quando partiamo. Non voglio che Hinata pensi che siamo pazzi.
-Non ti preoccupare Sasuke. Al massimo se la prenderà con me. Quella ragazza stravede per te.
-Andiamo a lavarci le mani e scendiamo.
Quando i due ragazzi uscirono dalla stanza incontrarono Itachi.
-Professor Itachi ho saputo che verrà anche lei al mare con noi. Vedrà che si divertirà un mondo.
-Naruto ricordati di non portare troppi bagagli o non ci entreranno nella mia macchina- disse Itachi.
-Sasuke cosa significava quel sorrisetto che mi ha lanciato?
-Che è felice di prendersi cura di due marmocchi come noi. Ci ha appena definiti bambini grazie a te.
Sasuke e Naruto andarono in cucina e si sedettero a tavola.
-Finalmente siete arrivati. Pensavo di dover venire a chiamarvi. Ma non volevo interrompere le vostre chiacchiere da maschietti.
-Mamma non parlavamo di cose strane.
-Ora mnagiate.
I ragazzi mangiarono tutto quello che c’era sul tavolo. Mikoto pensò che dovevano essere a digiuno da giorni per mangiare in quel modo. Non era possibile poiché Sasuke aveva fatto anche colazione.
-Vedo che la mia pizza vi è piaciuta. Quando partite ve ne farò un po’ per il viaggio.
-Grazie signora- disse Naruto.
-Naruto ti va di venire con me e Hinata al cinema?
-No, non posso. Devo andare dalla vecchia per aggiornarla sul mio esame. Le ho anche promesso di aiutarla con la nuova casa.
-Allora ci vediamo fra una settimana e due giorni qui.
-Ok amico mio. Non vedo l’ora di partire con voi. Arrivederci.
Naruto uscì di casa e Sasuke corse a cambiarsi per andare in centro.
-Signora visto che ho finito di lavare i piatti vado a cambiarmi per uscire.
-Va bene cara.
Hinata corse in camera e si infilò un bellissimo vestito da giorno. Era azzurro, lungo fino alle ginocchia e aveva delle pieghe sulla gonna. La ragazza si pettinò i capelli e scelse di lasciarli sciolti per una volta. Sapeva che a Sasuke piacevano molto sciolti.
Sasuke bussò alla porta della ragazza e lei gli disse di entrare.
-Come sto?
-Sei bellissima. Possiamo andare se sei pronta.
-Sono prontissima.
Sasuke e Hinata uscirono di casa e se ne andarono al cinema. Sasuke voleva vedere un film d’azione e la ragazza aveva deciso di accompagnarlo.
 
Dopo il cinema i ragazzi decisero di andare a mangiare un gelato.
-Due coppette con cioccolato e panna. Grazie.
-Ecco le coppette.
-Grazie.
Hinata e Sasuke si accomodarono a un tavolino. Purtroppo quando iniziarono a mangiare il gelato furono interrotti dalle compagne di classe di Sasuke.
-Sapevamo di trovarti in centro. Sasukino questo è l’invito per la mia festa. Festeggiamo il diploma tutti insieme. Ci sarà tutta la scuola tranne lei.
-Allora non mi interessa.
-Sasukino non puoi mancare.
-La mia risposta è no. Arrivederci Sakura. Arrivederci Ino.
-Sasuke se non vieni ci annoieremo.
Sakura urtò con il braccio la coppetta di Hinata e la fece rovesciare sul vestito della ragazza.
-Oh no. Ma che imbranata ragazzina. Dovresti stare più attenta.
-Sakura sparite prima che perda la pazienza.
-Questo è un locale aperto a tutti.
Sasuke prese per mano Hinata e si avviò verso l’uscita.
-Resta appiccicata a me così nessuno vedrà la macchia.
-Grazie Sasuke. Non capisco perché si comportino sempre in quel modo con me.
-Non è colpa tua piccola.
Sasuke e Hinata tornarono a casa e la ragazza corse a cambiarsi.
-Come mai siete tornati presto?
-Due oche ci hanno disturbato.
-Capisco piccolo mio. Vai da lei.
-Hinata posso entrare?
-Sì.
-Tutto bene?
-Sarà sempre così. Ogni volta che usciamo si metteranno in mezzo e ci rovineranno la giornata?
-No, non permetterò una cosa del genere. Tra pochi giorni andremo al mare e passeremo delle giornate meravigliose. Se Naruto non farà il pazzo.
-Voi due siete davvero uniti. Litigate come cane e gatto ma vi volete molto bene. Si vede da come consigli Naruto sugli affari di cuore.
-Non potevo di certo lasciarlo nelle grinfie delle mie compagne di classe. Sul mio cellulare è arrivato un messaggio anonimo.
Sasuke aprì il messaggio sul cellulare e vide una foto di Hinata e Naruto.
-Qualcuno cerca di farmi ingelosire.
-Questi nella foto siamo io e Naruto nel corridoio della scuola. Questa foto è stata scattata oggi.
-Vogliono farmi credere che mi tradisci con Naruto.
-Chi potrebbe essere così crudele?
-Ho una mezza idea. Non ti preoccupare non sono geloso se parli con Naruto. So che lui non mi ruberebbe mai la fidanzata.
-Su di me cosa pensi?
-Cosa vuoi dire?
-Pensi che io possa tradirti?
-No, mi fido di te piccola. Al contrario, sono io quello ad aver paura di farti soffrire.
-Non ci pensare. Credo che il nostro legame durerà ancore per moltissimi anni.
 
Qualche giorno dopo
Itachi aveva infilato le sue cose in macchina. Intanto Sasuke aveva caricato i bagagli di Hinata e i suoi.
-Cara sei sicura di volerti portare solo due bagagli, il beauty case e la borsa.
-Sì, non si preoccupi signora. Ho preso molti vestiti per il viaggio.
-Ti sei ricordata di prendere anche i costumi che abbiamo comprato insieme due giorni fa.
-Sì, lei è sicura che non siano troppo per me?
-Stavi benissimo con quelli addosso. Vedrai che Sasuke cercherà di coprirti per non farti ammirare da altri ragazzi. Fidati di me.
-Mamma cosa le stai dicendo.
-Cose da donna. Itachi fra quattro giorni io e vostro padre vi raggiungeremo. Non fate esplodere la casa mentre non ci siamo.
-Li terrò sotto controllo.
In quel momento arrivò Naruto con tre borsoni. Tutti si girarono verso di lui.
-Ho fatto qualcosa di sbagliato?
-No, credo che ti guardino perché temono che farai esplodere la casa al mare.
-Non farei mai un disastro del genere. Grazie per avermi invitato signora.
-Per me è un piacere. Dopo tutto sei il miglior amico di Sasuke. Divertitevi in questi quattro giorni.
-Sì, mamma. A presto!
-A presto signora!
Itachi si mise al posto di guida e partì verso la casa al mare. Naruto si era seduto davanti mentre Hinata e Sasuke stavano dietro. Finalmente avevano inizio le vacanze Uchiha-Uzumaky-Hyuga company.

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Capitolo 27
*** Felici ***


Dopo qualche ora di viaggio i ragazzi erano arrivati alla casa al mare.
Sasuke e Naruto avevano portato in casa i bagagli mentre Hinata sistemava gli alimenti comprati lungo la strada. I ragazzi si erano premuniti di fare scorte per i giorni di vacanza.
-Ho messo le tue cose nella seconda camera al piano di sopra.
-Grazie Sasuke.
-Dove è andato mio fratello?
-Sta parcheggiando nel garage.
-Abbiamo tutto per pranzi e cene.
-Sì, tuo fratello deve solo portare le casse d’acqua dentro. Non ha voluto che lo aiutassi.
-Vado io.
Sasuke corse ad aiutare il fratello.
-Sasuke porta quelle bevande. Io prendo l’acqua.
-Itachi sei preoccupato per qualcosa?
-No, mi godevo il panorama. Muoviamoci a portare questa roba dentro. Poi potremo andare in spiaggia.
 
Dopo aver sistemato tutto in casa e pulito i ragazzi andarono a indossare i loro costumi.
-Sono pronto per nuotare.
-Naruto non urlare in spiaggia o faremo figuracce.
-Sasuke sei sempre freddo.
Hinata scese le scale e Sasuke rimase a bocca aperta. Era bellissima con il suo costume azzurro. Sopra il costume indossava una maglia aperta e un pareo.
-Sto bene?
-Benissimo.
-Andiamo a tuffarci.
I ragazzi presero l’ombrellone e gli asciugamani e se ne andarono in spiaggia. Naruto si tuffò subito in acqua mentre Itachi montava l’ombrellone e apriva la sua sedia a sdraio.
-Potete andare a fare il bagno. Guardo io le borse.
-Grazie professor Itachi.
-Hinata puoi chiamarmi Itachi qui.
-Va bene.
Hinata si tolse la maglia e il pareo e li poggiò nella sua borsa. Poi Sasuke le strinse la mano e andarono in acqua.
Per fortuna la spiaggia non era affollata e Hinata non si sentiva in imbarazzo.
-L’acqua è calda. Che meraviglia.
-Vieni con me piccola.
-Sasuke sai che non so nuotare bene. Ho paura di andare dove non tocco.
-Ti reggo io piccola.
Sasuke portò Hinata verso l’acqua alta e la strinse forte per la vita.
-Ti senti tranquilla?
-Con te sto bene. Non ho paura.
Sasuke baciò Hinata sulla bocca e la strinse più forte.
-Questa è la nostra prima vacanza insieme. Sarà speciale e in futuro ce ne saranno altre. Te lo prometto.
-Grazie Sasuke.
Sasuke ora era sicuro che nessuno lo avrebbe potuto separare da Hinata. Le mille interferenze di Ino e Sakura non li avevano separati. I piani di Kabuto erano stati inutili. Il legame che univa i due ragazzi era forte e nessuno avrebbe potuto incrinarlo.
I ragazzi si divertirono tantissimo durante le loro vacanze. Naruto combinò qualche casino ma nulla di irreparabile.
Sasuke e Hinata consolidarono il loro rapporto e passarono molte ore da soli mentre Naruto si dedicava alla lettura sotto l’ombrellone. Itachi gli consigliò alcuni libri che lo avrebbero aiutato all’università.
 
Qualche mese dopo Sasuke riuscì a entrare alla facoltà di medicina. Naruto iniziò i suoi corsi alla facoltà di lettere. Nessuno infastidì più Sasuke poiché il ragazzo mise le cose in chiaro una volta per tutte.
Hinata iniziò il suo ultimo anno di liceo.
 
Quando Hinata prese il diploma Sasuke le fece una sorpresa e le chiese di andare a vivere insieme. La ragazza accettò subito abbracciando forte Sasuke.
Hinata aveva deciso di frequentare la facoltà di scienze infermieristiche e non ebbe problemi con i test iniziali. Fu ammessa con il punteggio massimo.
Per i due fidanzati iniziò un convivenza perfetta. Hinata aveva anche mantenuto il suo lavoro alla libreria. Jiraya non poteva fare a meno del suo aiuto. Hinata aveva fatto raddoppiare le vendite. Grazie al suo lavoro e a Sasuke che decise di non farle pagare l’affitto Hinata riuscì a pagarsi le rette dell’università.
Presto Sasuke e Hinata avrebbero realizzato i loro sogni insieme. Ogni difficoltà la superavano insieme. Tutto sarebbe andato bene continuando a lottare. Hinata e Sasuke non si lasciarono mai abbattere e presto coronarono il loro sogno d’amore.

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