The spring of the soul - Love and nothing else!

di Lady Uchiha 23
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** It's never too late - Non è mai troppo tardi ***
Capitolo 2: *** Even a trace remains - Ancora una traccia resta ***
Capitolo 3: *** Different - Diversa ***
Capitolo 4: *** The memories are lames - I ricordi sono lame ***
Capitolo 5: *** Get Lost - Perdersi ***
Capitolo 6: *** Loving is only skills - Amare è solo abilità ***
Capitolo 7: *** The pain is strong - Il dolore è forte ***
Capitolo 8: *** You will always be far - Sarai sempre lontano ***
Capitolo 9: *** All come back in one way or another - Tutto ritorna in un modo o nell'altro ***
Capitolo 10: *** Falling apart - Cadendo a pezzi ***
Capitolo 11: *** Something is changing - Qualcosa sta cambiando ***
Capitolo 12: *** A new beginning - Un nuovo inizio ***
Capitolo 13: *** You are my smile - Tu sei il mio sorriso ***
Capitolo 14: *** Fall once again in the dark - Cadere nuovamente nel buio ***
Capitolo 15: *** Tears like rain - Lacrime come pioggia ***
Capitolo 16: *** Redeem the past - Riscattare il passato ***
Capitolo 17: *** Unconditionally - Incondizionatamente ***
Capitolo 18: *** Facing the present - Affrontare il presente ***
Capitolo 19: *** I don't lose us, I don't lose heart - Non perdo noi, non perdo il cuore ***
Capitolo 20: *** Believing in the future - Credere nel futuro ***
Capitolo 21: *** More and more difficult - Sempre più difficile ***
Capitolo 22: *** Unexpected help - Aiuto inaspettato ***
Capitolo 23: *** Universal Sign: love - Segno Universale: l'amore ***
Capitolo 24: *** I believe in you, in my heart - Credo in te, nel cuore mio ***
Capitolo 25: *** After all this time, smile - Dopo tutto questo tempo, sorridi ***
Capitolo 26: *** Secrets - Segreti ***
Capitolo 27: *** The spring of the soul - La primavera dell'anima ***
Capitolo 28: *** Shine in my eyes forever - Splendi negli occhi miei per sempre ***
Capitolo 29: *** Love and nothing else - L'amore e basta ***
Capitolo 30: *** I'll love you more beyond tommorrow - Ti amerò più in là di ogni domani ***



Capitolo 1
*** It's never too late - Non è mai troppo tardi ***


The spring of the soul
Love and nothing else!
 
Capitolo Primo - Sasuke
It’s never too late - Non è mai troppo tardi
 
 
Metto lo zaino in spalla. Dentro solo poche cose, più che altro cibo e armi. Non sono per niente convinto di quello che sto per fare. E’ stato difficile andarsene, quattro anni fa. Ho abbandonato tutti,ma avevo il mio passato che tornava a trovarmi e dovevo rimettere tutto al proprio posto. E’ stato complicato, non posso negarlo; ma ora Itachi sta bene ed è tornato quasi tutto alla normalità anche se ha bisogno di tempo e vuole stare lontano da tutti. Lo capisco, lo capisco eccome. Anche io ho aspettato tanto prima di fare un passo per recuperare la mia vecchia vita, quell’unico spiraglio di esistenza che mi era stato concesso e grazie al quale avevo scoperto cosa vuol dire essere felice. Ho vissuto quattro anni da eremita, e se prima i rapporti con le persone li consideravo difficili, adesso ho dimenticato anche cosa vuol dire sostenere un dialogo con un essere umano. Noi Uchiha non siamo mai stati grandi chiacchieroni, o forse mi sono convinto di questo per giustificare il mio carattere. Mi tormento da giorni cercando di immaginare il momento del mio arrivo a Konoha; cerco di pensare ad ogni possibile reazione di quelli che tanto tempofa erano i miei compagni. Ma non mi azzardo nemmeno a pensare a tre persone; le tre persone, insieme ad itachi, più importanti della mia breve ma intensa esistenza. Fondamentalmente sto tornando per loro. Mi hanno tirato fuori da un tunnel buio e non una, ma ben due volte. Vorrei tanto essere certo che mi accoglieranno con un sorriso.

 
***
 
 
Muovo i primi passi, insicuri. Poi acquisto sempre maggiore sicurezza, inizio a correre. Le mie gambe vanno da sole, come se sapessero la strada, come se avessero una loro volontà propria. E mentre loro seguono il percorso giusto la mia mente vaga. Mi sforzo di ricordare il suono della voce del maestro Kakashi, il sorriso a trentadue denti di quel baka di Naruto. Ma su Sakura preferisco non soffermarmi: per tutti questi anni è stata un punto interrogativo per me. Non ho mai capito bene cosa provassi per lei, e tutt’ora non so spiegarlo. Però il colore dei suoi occhi lo ricordo bene: è quel verde che hanno le prime foglie quando arriva la primavera, il verde che separa il mare dall’orizzonte, il verde che si dice appartenga alla speranza. E così, in qualche modo, lei è sempre stata la mia speranza. Le dimostrazoni del suo amore mi hanno tenuto a galla, mi hanno fatto da àncora e io mi ci sono aggrappato con tutte le forze. Nonostante io non le abbia mai dimostrato niente, lei non si è arresa; mi ha sempre assecondato, mi ha fatto sentire vivo. Sto per tornare da loro, da lei: non so cosa aspettarmi perché oltre a non sapere come si comporteranno loro, non so neanche come mi comporterò io.
 
*Spazio Autrice*
Il primo capitolo è andato!
So che è cortissimo,
ma è più forte di me,
ho bisogno di spezzare la storia.
In compenso ci saranno
molti capitoli.
Leggete e recensite
in tanti!
A prestooo :D
Lady Uchiha 23
 

 

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Capitolo 2
*** Even a trace remains - Ancora una traccia resta ***


Capitolo Secondo - Sakura
Even a trace remains - Ancora una traccia resta





Al villaggio da un paio di giorni gira una voce: hanno avvistato Sasuke al confine di Konoha. Io non ci credo, e quando qualcuno corre da me per darmi la “gradita” notizia, io sorrido e faccio finta di esserne felice. Dopo quattro anni non ci spero ormai più da un pezzo in un suo ritorno. Sono cambiate tante cose, nel frattempo: Naruto è diventato Hokage, Kakashi, non avendo più il team 7 da seguire, dato che il team 7 non esiste più, segue un altro team e va in missione di tanto in tanto; Ino e Kiba si sono messi finalmente insieme; Hinata è riuscita a dichiararsi a Naruto; sai ha lasciato il villaggio; Rock Lee si è finalmente arreso e ha smesso di farmi la corte; Ten Ten è andata a vivere insieme a Neji e presto saranno genitori. Ed io... Io sono più o meno la stessa. Ho continuato ad allenarmi, sono diventata un ninja medico. Mi hanno offerto un posto in ospedale come capo reparto ma ho rifiutato. Non mi sento pronta a salvare vite quando non sono riuscita neanche a salvare la mia. Da quando Sasuke se ne è andato la mia vita si è come fermata in quell’istante. Non sono più riuscita ad andare avanti. Ho provato a dimenticare ma non ha funzionato; ho provato a lasciarmi sopraffare dal dolore, ma ad un certo punto è diventato talmente forte che stavo per morire. Allora ho reagito e ho deciso semplicemente di far finta di nulla; di ritornare ai miei 17 anni e credere che nei quattro anni successivi non sia accaduto niente di così eclatante da ricordare. Ho eliminato quattro anni della mia vita, e forse in futuro annullerò anche questi che sto vivendo ora. Mentre i miei amici segnavano la loro gioventù con avvenimenti felici e futili come le serate in discoteca o le notti d’amore rubate o capitate per gioco, io stavo chiusa a casa senza un preciso motivo ma con un unico desiderio: quello di scomparire. Per lunghi mesi non ho fatto altro che allenarmi dalla mattina alla sera, sperando di annullare il mio dolore nell’esercizio fisico. Ma non bastava, non serviva a niente. Esattamente come tutto quello che ho fatto nella mia vita.

 

***



La notte scorsa ho sognato che Sasuke era tornato. Lui veniva di nascosto a casa mia e cercava rifugio. E diceva di amarmi. Oh no, no, no. Ci sti ricascando. Anche solo sentir pronunciare il suo nome mi sta facendo pericolosamente barcollare sul confine di un burrone da cui mi sono appena allontanata.



***


Decido di andare da Naruto, forse perché, in un modo o nell’altro, riesce sempre a tirarmi su di morale. Busso timidamente alla porta del suo ufficio e aspetto che mi dia il permesso di entrare. Qualche secondo e sento il suo “Avanti!”. Entro e ,per la prima volta dopo due anni, Naruto sembra davvero un Hokage. Mi sento stupida ad essere venuta da lui solo per ‘farmi tirare su di morale’. Sarà pieno di problemi e non può certo stare dietro a me. Lo osservo per un minuto, mentre lui è assorto e pensa a chissà cosa. Vedo quanto è cambiato: non è più il ragazzino rumoroso di qualche anno fa, è maturato ed è un degno erede di Tsunade. Finalmente si accorge di me, ma non mi rivolge nessuno dei suoi soliti sorrisi, anzi mi guarda con aria preoccupata.
-Sakura... Stavo per mandarti a chiamare.-
-Che è successo?-
-Vedi... E’ una questione delicata...-
-Avanti Naruto, non fare il burocratico con me!-
-E’ che non so come dirtelo...-
-Dillo e basta allora.-
-E’ tornato...
Sasuke è tornato.-






*Spazio Autrice*
Secondo capitolo lampo!
Stavolta è Sakura a parlare,
è qui abbiamo già il primo colpo
di scena, almeno per Sakura.
Come reagirà?
Al prossimo capitolo!
Lady Uchiha 23

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Capitolo 3
*** Different - Diversa ***


Capitolo Terzo - Sasuke
Different – Diversa


 
E’ fatta. So che sanno già che sono qui, il villaggio è ben protetto. Poi io non mi sono dato molto da fare per nascondermi. Magari facendo annunciare il mio arrivo, le reazioni che avranno nei miei confronti saranno meno irrazionali e più ragionate, più sentite. E’ l’unica idea che mi è venuta per evitare di farmi prendere a schiaffi da Sakura, ed evitare anche gli abbracci di Naruto. Adesso però è ancora più complicato immaginare che reazione hanno avuto quando è arrivata la notizia. Ma sarà comunque più facile così. O almeno spero che lo sia. Avranno il tempo di pensare a cosa dirmi, a come accogliermi, o a come ignorarmi. Loro sì, ci avranno pensato. Ma io no.

 
 ***

 
È notte. Sono arrivato alle porte di Konoha. Adesso non so seriamente cosa fare. Aspetto qualche minuto, immaginando che mi arrivi un suggerimento. Ed arriva veramente, l’unico suggerimento che potevo aspettarmi; lei. Sarebbe stata più congeniale la comparsa di qualsiasi altra persona. Ma il destino gioca brutti scherzi; lei era stata l’ultima persona a dirmi addio, così è anche la prima a darmi il benvenuto. Chissà come ha saputo che mi trovassi qui. Non importa così tanto, in fondo. Ciò che mi turba profondamente è il suo sguardo duro, nonostante il colore dei suoi occhi sia esattamente di quella sfumatura di verde che ricordavo. Il suo viso non è triste, ma serio; non c’è nessuna traccia di un vago sorriso e neanche le mani tradiscono alcuna emozione. È così… strana. Non sembra davvero lei. È lontana, distante. Tutto il contrario di quello che è il mio concetto di “Sakura”. Quattro anni l’hanno cambiata. E, certo, anche io sono cambiato, ma so che esternamente sono rimasto pressoché uguale; è dentro che sono diverso.


 ***
 

Non so se devo aspettare che si faccia avanti lei o parlare io per primo. Le parole non sono il mio forte, e adesso meno che mai non so da dove iniziare.
-Ciao Sasuke.- mi dice all’improvviso, come se fosse la cosa più ovvia da dire.
-Finalmente ti rivedo, Sakura.-
-Finalmente vedo veramente come sei, Sasuke.-
Questa risposta mi ha spiazzato. Dopo averla osservata non mi aspettavo di certo parole dolci, ma neanche un attacco così duro. Oltretutto avevo ancora detto solo una frase, e tra le più gentili del mio vocabolario. Le sue parole devono dunque riferirsi ad eventi passati e all’idea che si è fatta di me.
-Lo so che sei spiazzato… Lo leggo nei tuoi occhi. E pensi di aver spiazzato anche me con questa tua riapparizione, ma non mi fai più nessun effetto. Sei insignificante per me. È vero, ti ho amato, e anche tanto, ma hai lasciato morire quell’amore. Ho imparato a vivere anche senza di te.-
Adesso mi ha spiazzato anche più di prima però. Ma che ho fatto di male? Sono appena arrivato e già le cose vanno per il verso sbagliato. Forse è stata una pessima idea quella di tornare.
-Sei diversa. Non sembri neanche tu. Che cosa è successo?
-Sai che è successo? Vuoi saperlo davvero? È successo che te ne sei andato. Mi hai scavato un vuoto dentro, anzi l’ha fatto la tua assenza. Non ti chiedevo tanto, lo sai. Ti chiedevo solo di rimanere, non di amarmi. L’amore è qualcosa di troppo grande ed lontano per te, Uchiha.-
-Non potevo rimanere. Il tuo amore me lo sono portato dentro, mi ha fatto da scudo, mi ha dato la speranza, non mi ha fatto affondare. Il tuo amore è stato la mia salvezza.-
-Il mio amore è stato anche la mia condanna!-
Corre via. Sono rimasto a fissare il vuoto lasciato da lei per un bel po’ di tempo. Adesso ho realizzato il senso delle sue parole: ho spezzato il suo cuore, le ho lacerato l’anima. Sakura non mi ama più.
 
 
 
*Spazio Autrice*
In onore del compleanno di Sakura
ho deciso di pubblicare, in tempo record,
il terzo capitolo.
Che ne dite del primo incontro tra Sasuke e Sakura?
Recensite, fatevi sentiree :D
Lady Uchiha 23

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Capitolo 4
*** The memories are lames - I ricordi sono lame ***


Capitolo Quarto - Sakura
The memories are lames - I ricordi sono lame



Sasuke è tornato. TORNATO. Non doveva andare così. Dopo tutto questo tempo doveva rimanere lontano da qui. Lontano da me. Ma perché devo ricadere dentro l’incubo più dolce che esista? Stavolta se ci ricasco, non ne esco più. Ho deciso di affrontarlo prima che si sparga la voce, in modo da mettere in chiaro subito la mia posizione, alquanto vacillante. Spero solo che non colga le mie vere emozioni, come sapeva fare quattro anni fa, quando bastava un suo sguardo per farmi sentire trapassata, e poteva leggermi dentro. D’altronde però sono un ninja e so mascherare ciò che provo. Ma forse questo meccanismo non funziona con Sasuke Uchiha.
 
***


Non voglio sentire una parola di più da quella bocca, da quelle labbra che anche da lontano sembrano così morbide. Non posso farmi ammaliare di nuovo da quell’angelo nero, mi ha avvelenato per troppi anni e solo da poco avevo iniziato a vedere di nuovo una parvenza di vita. Ma non è più vita questa, non è più vita accanto a lui. Anche se lo sto respingendo con tutte le forze, lui è radicato in me. Non posso estirparlo e non potrò farlo mai, adesso l’ho capito. È incredibile come lui sia il male e la soluzione al male.


***


Sono passati tre giorni da quando l’ho visto. I tre giorni peggiori della mia vita. Tre giorni solo di lui. Sono uscita solo per lo stretto necessario, come se mi stessi preparando ad una guerra. Si, mi sto preparando a combattere lui effettivamente; che equivale ad una guerra difficile da vincere. Incontrare il suo sguardo e ritrovarlo diverso è stato come un terremoto. Non vi era ombra di ira o piani di vendetta, neanche di quella apatia che era tipica di Sasuke. Era tutto diverso il suo sguardo: era più limpido, più chiaro. Come se quegli occhi non fossero mai stati sfiorati da nessun Sharingan o chissà cos’altro; erano gli occhi di un ragazzo normale. Sasuke è l’opposto di ciò che si può considerare normale, lei è l’anormalità fatta a persona. È sempre stato scontroso, odioso, vendicativo, sociopatico, insopportabile, tetro e chi più ne ha più ne metta. Eppure l’ho amato come nessuno ha mai fatto prima d’ora. L’ho amato, e lui ha detto che il mio amore l’ha salvato. Possibile? Era davvero Sasuke quello che mi parlava? Oppure era qualcuno travestito da lui per farmi cadere in trappola? Quelle parole sono inaccettabili e possono significare solo una cosa: Sasuke prova qualcosa per me.





 
*Spazio Autrice*
Eccomi di nuovo qui! Non mi linciate, so che questo capitolo è estremamente corto, ma giuro che mi farò perdonare.
Che ne pensate? Sasuke prova davvero qualcosa per Sakura? E chi lo sa! Vorrei ringraziare le meravigliose persone
che hanno aggiunto la storia tra i preferiti: 
gabriella92 GiulyNaruHina mantegazzina meryl watase.
Tra le seguite: 
AceHearts.
E infine quelle che hanno commentato: 
canada00  gabriella92 GiulyNaruHina TwinPrincessFain.
Spero di averli scritti tutti giusti! In caso perdonatemi :3 Ora non vi scoccio più, al prossimo capitolooo!
Lady Uchiha 23

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Capitolo 5
*** Get Lost - Perdersi ***


Capitolo Quinto - Sasuke
Get lost - Perdersi



Da tre giorni mi sono ritirato nel bosco che circonda il villaggio. Mi faccio vedere di tanto in tanto dai ninja che controllano i confini in modo che quel baka di Naruto sappia che sono ancora qui. Anche se non so bene cosa sto facendo. Forse sto aspettando che Sakura si faccia viva, anche se so che non succederà. Stavolta devo farla io la prima mossa, si è stancata di aspettare e non posso neanche biasimarla. Zaino in spalla per la seconda volta nel giro di una settimana. Sta diventando un’abitudine. Destinazione: villaggio della Foglia. E anche questa sta diventando un’abitudine. Inizio a camminare, non ho alcun tipo di fretta e devo ancora pensare a cosa farò. All’improvviso, dopo qualche minuto, sento uno strano dolore invadermi il petto. All’inizio è leggero, continuo per la mia strada. Ora è più forte, si è allargato fino alle braccia, al collo e poi fino alle gambe. Non posso sopportare un minuto di più. Mi sdraio a terra, rilasso i muscoli e regolarizzo il respiro. Gli occhi vagano alla ricerca di un appiglio sul quale concentrarmi. Vedo rosa, rosa dappertutto. I petali leggeri dei fiori di ciliegio danzano nel soffio dolce di un venticello che tira da est, e sono accompagnati dalle foglie novelle, troppo piccole e fragili per resistere al vento che le strappa da loro ramo. È un tripudio di verde e di rosa, di un odore che è anche fin troppo familiare. Socchiudo gli occhi, ma è come se continuassi a vedere l’immagine di poco fa, sovrapposta al viso di colei che ha gli occhi del colore delle foglie novelle e i capelli tanto simili ai petali di ciliegio. La mente sta incominciando ad annebbiarsi, solo una cosa mi resta ben chiara: quel dolce profumo di primavera, quel profumo che segretamente ho sempre amato. Ho scelto un bel posto per morire.


***


Apro lentamente gli occhi. Vedo tutto sfocato, come attraverso una lenta opaca. Sento ancora profumo di primavera, sono forse in paradiso? Cerco di concentrarmi, e riapro gli occhi con più decisione. Stavolta vedo un viso e la riconosco subito: Sakura. È lei che profuma di primavera. Vorrei chiedere spiegazioni; i pensieri si affollano ma non trovano la via della parola. Ora finalmente riesco a vederla bene: gli occhi che trasmettono preoccupazione, le labbra contratte in una smorfia di dolore e fatica, la fronte sudata.
-Sasuke… Sei in ospedale. Ti hanno trovato nel bosco verso il confine con Konoha, ad ovest. Eri svenuto e ti hanno portato qui. Sono due giorni che sei incosciente, mi sono occupata di te.-
Le sue parole non mi sono state di conforto perché non rispondono a molte delle domande che mi pongo. Aspetto qualche secondo, poi continua:
-Sei malato. Ancora non sappiamo di cosa si tratti, ma stiamo facendo il possibile. Sappiamo solo che non puoi muoverti e non puoi parlare, almeno per ora.-
Se mi avesse detto che stavo per morire sarebbe stato tutto più facile. Non posso sopportare di rimanere immobilizzato in uno stupido letto!
-Ora devo andare. Tornerò domani. Buonanotte Sasuke!-
Così mi ha lasciato da solo con i miei pensieri, l’unica cosa che mi è rimasta.


***


Dopo due giorni di incoscienza non è stato per niente semplice trovare la via del sonno. I pensieri si accavallano, cercano di primeggiare l’uno sull’altro ma sono solo una massa confusa di parole e frasi che non posso pronunciare. Questo senso di impotenza mi fa sentire debole ed insicuro. Altro che buonanotte… Vorrei rivederla. Anche se non ne capisco il motivo. In fondo, non è stata la primavera a farmi ammalare? Sarà stato invece l’odio che mi porto dentro a farmi ammalare, bruciando le cellule del mio corpo ad un ad una e lentamente, fino a non farne rimanere neppure una e riducendomi in questa condizione pietosa. Ma esiste un rimedio, una soluzione? Devo cercarla dentro di me, oppure aspettare che sia qualcuno a salvarmi? Poi la risposta diventa chiara nella mia mente, sotto forma di un unico nome; Sakura.


***


Appena mi sveglio vedo Sakura affacendata dall'altra parte della stanza. richiamata da chiaaà cosa, si gira verso di me.
-Buongiorno! va un po' meglio oggi? Uhm... Spero di si-
Sorriso per il suo imbarazzo, per la domanda che mi ha posto ma che non ha avuto risposta. Lei si accorge del mio sorriso e sorride di rimando, e gli occhi le si illuminano per un momento di quella luce che proviene solo da lei. Poi torna seria, la serietà di un dottore al lavoro. E' incredibile come mi sia diventato indispensabile ogni pensiero che prende forma nel mio cervello, adesso che non ho altro modo per provare che ancora esisto. Sakura se ne va all'improvviso, senza aggiungere una parola. Non è sicuramente facile per lei stare vicino a me dopo tutto quello che è successo, soprattutto adesso che sono malato. Sono sicuro che ci sta mettendo tutta sè stessa per trovare una cura, lo vedo in ogni suo gesto e nella fatica che si porta dietro. Anche se non trovasse un modo per farmi guarire, ora come ora potrei morire felice perché almeno lei ha provato a salvarmi.




 
*Spazio Autrice*
Quinto capitolo pieno di emozioni!
Mi è presa una frenesia, voglio pubblicare subito tutti i capitoli!
Grazie per il vostro sostegno, siete fantastici :D
Scusate la mia sbadataggine, 
avevo dimenticato l'ultimo pezzo del capitolo -.-
Continuate a seguirmi, baci
Lady uchiha 23

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Capitolo 6
*** Loving is only skills - Amare è solo abilità ***


Capitolo Sesto - Sakura
Loving is only skills - Amare è solo abilità

 



Sasuke è in ospedale e nessuno vuole avvicinarsi a lui. Mi ero ripromessa di stargli alla larga per non farmi fregare di nuovo, ma a quanto pare il destino mi è sfavorevole. Provo un sottile piacere ad occuparmi di lui, nonostante cerchi di essere fredda. Resto ore a guardarlo mentre dorme, e non mi stanco del suo viso di angelo traditore, di quei lineamenti tanto perfetti che, come tutto le cose eccessivamente belle, nascondono l’inganno. A volte lo tengo per mano perché so che lui non percepisce la mia stretta. Ma so che così mi sto facendo male, accoltellando il mio cuore ripetutamente di leggere stilettate di un amore malato. Malato come Sasuke. Perdo il sonno per trovare la cura, cercando i suoi sintomi sui più vecchi libri in circolazione, senza nessun tipo di risultato. Probabilmente prima che Sasuke muoia, morirò io per la troppa fatica.



***



Stamattina mi sono svegliata prima del solito, e ho deciso di andare da Sasuke. Esco dalla porta di casa e un intenso profumo mi investe. Chiudo gli occhi e mi lascio cullare dalla fragranza del fiore da cui traggo il nome. Nel mio giardino ci sono solo alberi di ciliegio, che in questo periodo esplodono nella loro bellezza. Ironico come Sasuke sia stata male proprio sotto un ciliegio. Quasi come a voler dire “E’ Sakura che ti sta uccidendo.” Arrivo in ospedale, c’è un silenzio che poche volte nella mia vita ho sentito. Entro in camera di Sasuke e mi accorgo che dorme. Mi siedo accanto a lui, e per lunghi minuto non faccio altro che osservarlo. Poi mi viene l’irrefrenabile voglia di parlargli, rischiando che lui possa sentire.
-Sai Sasuke… Ho passato quattro anni d’inferno. Mi sono accorta che ti amavo più di quanto credevo e non ce l’ho fatta proprio a far finta che tu non esistessi. Da qualche mese avevo iniziato a condurre di nuovo una vita quasi normale, ma il fatto mi gioca brutti scherzi… E dopo anni di sofferenza, durante i quali ho solo desiderato che tu tornassi, sei tornato proprio nel momento in cui avevo deciso di vivere. Sei diventato la mia droga, la mia dipendenza. Ti ho visto per pochi minuti e gli anni di dolore sono scomparsi, come mai esistiti. Il mio cuore si è aperto nuovamente a te, e lo farà ancora e ancora, ogni volta che mi guarderai. So che per te sono solamente un mezzo per arrivare alla salvezza, ma un giorno spero che un po’ mi sarai riconoscente. Giuro che ti guarirò… Ma cosa farai una volta guarito? Te ne andrai di nuovo? O resterai, ignorandomi come hai fatto sempre? E resterai per il resto dei tuoi giorni, confinato nei quartieri Uchiha, da solo come un povero pazzo? Amerai mai qualcuno? L’amore è qualcosa fuori dalla tua portata, l’amore richiede il sacrificio della propria anima. E io te l’ho consegnata molto tempo fa. Ma tu non l’hai custodita, l’hai stracciata come si fa con le pezze, l’hai usato come scudo e non l’hai ricucita, l’hai dilaniata e fatta sanguinare, fino alla morte. Ma chi ti credi di essere per permetterti di fare ciò? Sono stata così stupida a fidarmi di te…E sono stupida anche adesso che ti sto parlando. Avevo promesso a me sé stessa di starti lontana, eppure sono qui a dichiararti… Il mio amore. Sì, ti amo Sasuke Uchiha, ti amo come non immagini, e come neanche saprai mai fare tu.-
Mi sono alzata e sono uscita. Chiudendo la porta mi ci sono appoggiata, riflettendo su quello che avevo appena ammesso: amo ancora Sasuke. Un senso di sconforto ha iniziato ad invadermi e la prima lacrima trova la strada mentre in corridoio i primi infermieri corrono per occuparsi dei loro pazienti.




 
*Spazio Autrice*
Ecco il sesto e commovente capitolo.
Perdonate la lunghezza,
ma ho promesso che dall'ottavo saranno più lunghi!
Ora scappo, un baciooo :D
Lady Uchiha 23

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Capitolo 7
*** The pain is strong - Il dolore è forte ***


Capitolo Settimo - Sasuke
The paini is strong - Il dolore è forte




Stamattina ho sentito Sakura entrare prima del solito. Ho fatto finta di dormire per capire cosa volesse fare e l’ho ascoltata. Si è seduta accanto a me e mi he detto ciò che non mi sarei mai aspettato: mi ha aperto il suo cuore, per la seconda volta. Ha detto di amarmi. E io che avevo creduto davvero che il suo amore fosse finito. Ah testarda di una Sakura. Testarda e… Dolce. Vorrei parlarle e anche se sicuramente non saprei cosa dire, le farei capire che in qualche modo lo stesso senso di smarrimento l’ho provato anche io, che ho dovuto combattere i fantasmi del passato e cercare un nuovo presente, avendo il coraggio di costruirmi un futuro. Le sue parole mi hanno lasciato un fondo di amarezza, perché solo adesso mi rendo conto di quanto male le ho fatto, anche involontariamente. Ma neanche con tutto l’impegno che io ci possa mettere non riuscirò a farmi perdonare.


***


Puntuale come sempre, Sakura viene per visitarmi. Le faccio un sorriso che sicuramente non si aspettava perché anche lei mi ha sorriso, con gli occhi però. Vorrei farle sorridere anche l’anima. Invece sono la sua più grande preoccupazione. Se solo potessi muovermi scapperei, di nuovo, ma stavolta per sempre. -Oggi ti vedo più allegro del solito…-, mi guarda dritto negli occhi con una sincerità e limpidezza che mi colpiscono. Sa che non avrà risposta, e non l’avrebbe avuta probabilmente neanche se avessi potuto parlare, ma cerca di trovare delle parole nel mio sguardo, quando io invece non ho mai voluto ascoltare neanche le parole che lei mi gridava. La osservo senza staccare lo sguardo, e trovo nuovi significati nei suoi movimenti, cose a cui prima non facevo caso. Mi accorgo dell’amore che accompagna ogni gesto rivolto a me, camuffato malamente da una poco convinta freddezza. Vado la scintilla di speranza che ogni tanto compare nei suoi occhi quando incontrano i miei. Ed io mi ostino a cercare il suo sguardo, perché è l’unico modo che ho per comunicare.
-Per oggi ho finito…Ti dispiace se rimango un altro po’?-, mi chiede con un sorriso che non ammetteva repliche. Da mio sguardo ha già capito cosa mi passa per la testa, e ammesso e non concesso che io non la voglia qui vicino a me, non potrei ribellarmi comunque. Sakura inizia a parlare, mi racconta di tutto quello che succede al villaggio, dalle missioni di livello S alle chiacchiere delle persone; dell’imminente arrivo del figlio di Neji e Ten Ten, del fidanzamento di Naruto e Hinata, della pensione tutt’altro che tranquilla di Tsunade. Mi racconta di tutti, ma non parla di sé: sono stato particolarmente attento ad ogni riferimento a sé stessa ma neanche una volta l’ha fatto. Racconta degli altri con cura ed affetto, con particolari che sicuramente nessuno ha notato. Ma è come se fosse un film di cui lei non fa parte, di cui lei è solo la spettatrice. E sono stato io a prendermi la parte del protagonista, escludendola dalla sua stessa vita. Lei è allegra, non sembra farci caso; ma quando si accorge di star sfiorando argomenti delicati per noi, dice che è tardi e scappa via. Sakura, ti restituirò la tua parte di protagonista,
lo giuro.





 
*Spazio Autrice*
Ultimo capitolo corto, come promesso.
Ho notato che le visite in ogni capitolo aumentano,
perciò mi fareste davvero felice se lasciaste anche
solo una piccola recensione :D
Confido in voi, i vostri commenti mi danno la carica *-*
Ringrazio tutti quelli invece sempre presenti,
vi adorooo :3 A presto!
Lady Uchiha 23

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Capitolo 8
*** You will always be far - Sarai sempre lontano ***


Capitolo Ottavo - Sakura
You will always be far - Sarai sempre lontano






Ormai è un mese che Sasuke è in ospedale, senza nessun accenno di miglioramento e senza neanche l’idea di una possibile cura. Ogni giorno sto con lui anche fuori dall’orario di lavoro, perché so che oltre me nessuno entra in quella stanza. Dal giorno della mia dichiarazione ho notato un cambiamento in Sasuke; mi guarda con occhi diversi, sembra più curioso e mai è stato così attento alle mie parole come in questo periodo. Cerco di farlo sentire parte del villaggio, nonostante il villaggio non aspetti altro che guarisca per sbatterlo fuori da Konoha. Ma io lo guarirò, e farò in modo che lui rimanga al villaggio. E smetterò di amarlo.



***



Sono le 18.00. Ho finito il mio turno e sto per uscire, quando nel silenzio assoluto sento un rumore. Corro per il corridoio, finché il sesto senso mi dice di fermarmi proprio davanti alla stanza di Sasuke. Poggio la mano sulla maniglia, titubante. Sento che è successo qualcosa; ma ho paura di scoprire cosa. Apro lentamente la porta, con gli occhi bassi, fissi a terra. Quando arriva l’inevitabile momento di scoprire la verità rimango senza fiato: il letto è vuoto, Sasuke non c’è più.



***



Lo cerco dappertutto: nella stanza, fuori dalla finestra, per tutto l’ospedale e il cortile. Nessuno sa niente. Torno nella sua stanza e mi siedo sul letto ancora sfatto, dove ogni piega del lenzuolo sembra conservare un po’ di lui. Il cuscino ha ancora la forma della sua testa e il suo profumo non riesco ad ignorarlo. Quell’odore di bosco e di menta, un profumo fresco e che parla di forza e dignità, un profumo che vorrei sentirmi addosso. Così mi sdraio, rannicchiandomi vicino al cuscino che ben presto si bagna di lacrime amare, lacrime che avevo giurato di non versare più per colui che per l’ennesima volta se ne è andato. Mi sono svegliata alle quattro del mattino, coperta e con un vassoio sul comodino. In ospedale a quest’ora c’è solo una guardia medica, che sicuramente non si sarà preso la briga di pensare a me. Mi affaccio alla finestra, benché sia ancora buio. Noto uno strano luccichio rosso su un ramo e mi sforzo di vedere cosa sia ma ben presto scompare. Ci sono troppi misteri che non mi suggeriscono niente. Ma come ha fatto ha fatto Sasuke ad andarsene? È guarito all’improvviso? E se è così, è stato questo il ringraziamento? Non so più cosa credere, forse non devo credere più in nulla.



***



Dopo una settimana non ho ancora nessuna traccia di Sasuke. Nel frattempo la notizia ha fatto il giro del villaggio e la reazione della stragrande maggioranza delle persone è stata sollievo. Stamattina ho deciso di andare da Naruto, come è successo un mese e mezzo fa, quando la mia vita ha preso una nuova piega. Forse tornando da lui avrò nuove risposte. Ormai è maggio e mentre mi avvio verso il palazzo dell’Hokage sono avvolta da mille profumi che mi riportano alla mente i bellissimi momenti della mia infanzia e adolescenza. Ricordo di quella volta quando Naruto si era nascosto e per un giorno intero io, Sasuke e il maestro Kakashi lo avevamo cercato, per poi trovarlo a notte fonda addormentato dietro un palazzo. O quell’altra volta quando il maestro Kakashi ci ha invitati a mangiare il ramen per una missione andata bene. Ricordo ogni viaggio affrontato con i miei compagni di team e di cuore, le notti passate a fare la sentinella, le situazioni difficili, i combattimenti, le ferite fisiche e dell’anima, i pianti nascosti, le ricompense, la felicità di stare vicino a Sasuke. Già, Sasuke. È sempre stato il perno fisso attorno al quale gira la mia vita. Per fortuna sono arrivata al palazzo: entro e la smetto con i ricordi e i pensieri tristi. Non vedo Naruto dall’ultima volta che sono entrata nel suo ufficio, e ammetto che ultimamente non me ne è importato molto di lui. Mentre rifletto davanti alla porta, sobbalzo perché lui esce all’improvviso.
-Oh Sakura!-
-Naruto… Dimmi che stavi per mandarmi a chiamare!-
-Ehm no veramente… Che è successo?-
-Niente…-
-Entra dai, parliamo.-
Mi fa accomodare nel suo ufficio, ma neanche stavolta sorride. Non sarò mica io a renderlo così? È visibilmente preoccupato e stanco.
-Come stai Naruto?-, chiedo.
-Ho passato tempi migliori…Ultimamente ho molte faccende da risolvere. Prima fra tutte quella della ricomparsa e scomparsa del teme.-
-Proprio per lui era venuta…Sono preoccupata e ho uno strano presentimento. C’è qualcosa che non quadra. Io non credo che lui se ne sia andato.-
-Neanche io, altrimenti non sarebbe proprio tornato. Ho saputo che vi siete incontrati prima che lui si sentisse male. Come è andata?-
-Bè… E’ andata come volevo ma non come speravo. Naruto lui è diverso! Lui è cambiato. Sono stata l’unica a parlarci prima che lo trovassero svenuto e ho notato un gran cambiamento.-
-In che senso “è cambiato”?-
-Non ho idea di cosa sia successo in questi quattro anni. Ma lui era… Sereno. Forse Itachi è vivo.-
A questa affermazione Naruto si irrigidisce: sa qualcosa che io non so? Lui è l’Hokage, è ovvio che sia più informato di me. Nonostante la logica mi suggerisca che se lui avesse saputo qualcosa di importante me lo avrebbe detto, io chiedo lo stesso:
-Naruto, se sai qualcosa…Dimmela, ti prego. So che non sono nessuno per chiedertelo, però per me è importante.-
Gli attimi di silenzio che seguono le mie parole mi riempiono di malinconia. Sasuke è riuscito persino a mettere distanza tra me e il mio migliore amico.
-Io ho dei sospetti e sto facendo delle ricerche…Ma non posso dirti niente. Non hai idea di quanto questo mi dispiaccia, Sakura. Ti do un consiglio: tu non smettere di sperare, tutto si risolverà e forse sarà meglio di come speravi.-
Fisso i suoi occhi azzurri che per la prima volta mi sembrano attraversati da nuvole nere cariche di pioggia. Pioggia che invece cade dai miei occhi. Mi alzo con forza e me ne vado, lasciando da solo colui che consideravo la persona più vicina. Naruto è diventato un vero Hokage. Questo mondo non è affatto giusto. Sono sola.
Di nuovo.



 



*Spazio Autrice*
Ehilà :D Ho deciso di pubblicare oggi stesso
l'ottavo capitolo perché domani non potrò farlo!
Stavolta mi sono impegnata a scrivere,
spero apprezziate!
L'ennesima svolta nella storia...
Povera Sakura!
Ma dove sarà finito Sasuke??
Al prossimo capitoloo :D
Lady Uchiha 23

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Capitolo 9
*** All come back in one way or another - Tutto ritorna in un modo o nell'altro ***


Capitolo Nono - Sasuke
All comes back in one way or another - Tutto ritorna in un modo o nell’altro





Da quando ho deciso di tornare a Konoha sono stato perseguitato dalla sfortuna. Non bastava solo la malattia; sono stato anche rapito! Sono legato come il più pericoloso dei criminali, forse il mio rapitore non è al corrente del fatto che sono immobilizzato. Poco importa. Sono almeno un paio di ore che aspetto che qualcuno si faccia vivo. Magari stanno pensando al modo più doloroso per uccidermi, il che mi potrebbe fare solo piacere, almeno smetterei di essere una preoccupazione per tutti. E soprattutto per Sakura. Chissà cosa pensa e come avrà reagito. Conoscendola, si sarà disperata e mi starà cercando dappertutto. Come vorrei avere avuto il tempo di lasciarle almeno un indizio. I miei pensieri vengono interrotti dal cigolio di una porta che si apre; una figura entra e si chiude la porta alle spalle. Accende una candela e mi fissa. -Ciao Sasuke.-, mi dice, e riconosco subito la sua voce: Itachi.



***



La sorpresa iniziale sfuma nel dubbio più atroce. Ma perché mi ha legato?
-Se ti chiedi perché ti ho legato è solo per non farti scappare. So che non puoi muoverti, ma non si sa mai con te.- e ride, come se avesse detto la barzelletta più divertente del mondo.
Lo guardo serio, per trasmettergli ciò che vorrei dirgli e lui sorride ancora e dice:
-Guarda che puoi parlare!-
-Itachi smettila di prendermi in giro!- dico senza rendermene conto, e mi stupisco della mia stessa voce, che non sento da più di un mese.
-Vedi che puoi parlare otouto!- e ride a squarciagola.
Ma io non ci trovo proprio niente di divertente.
-Spiegati-, gli ordino, perché non capisco più se quella che sto vivendo è la realtà o solo uno scherzo della mia fantasia.
-Sasuke non essere così scontroso! Sei qui perché ho saputo che eri in difficoltà. Se ti avessi chiesto di venire avresti fatto solo storie, perciò ho deciso io!- dice come un bambino felice a cui hanno appena regalato un giocattolo.
-E come intendi aiutarmi?-
-Ma io non devo fare proprio niente. Sono in grado solo di consigliarti la strada che secondo me è più giusta, il resto lo devi fare tu.-
-Bell’aiuto, eh!-
-Caro il mio fratellino, sai che le cose si devono guadagnare. Esattamente come devi riconquistare l’amore di Sakura.-
-Ma cosa c’entra questo ora?-
-C’entra eccome invece. Lei è la tua cura, ma anche la tua malattia. Lei è quello che sei stato tu tempo fa per il suo cuore. Sei legato a lei Sasuke, e anche se non lo vuoi dovrai starle accanto.-
-In che senso? Cosa significa tutto questo?-
-Come ti ho detto, posso solo consigliarti e i consigli li ho finiti.-
-Almeno mi spieghi perché non potevo parlare e ora posso farlo?-
-Ma niente, quello è stato per colpa mia. Avevi bisogno di una spinta e soprattutto di riflettere. Infatti ti sei accorto dei cambiamenti di Sakura e di come lei sia importante per te.-
-E avevo bisogno di non parlare per più di un mese? Ma tu sei pazzo!-
-No otouto, tu sei pazzo a non amarla. Ci vuole coraggio a stare dietro ad uno come te, e per tutto questo tempo.-
-Io…-
-Tu niente, adesso ti riporto da lei e ti terrò d’occhio. Sakura ha già notato che c’è qualcosa che non quadra, perciò attento a quello che dici; è importante che lei non sappia che ci sia io in mezzo.-
-Perché tutta questa segretezza? E cosa le dovrei raccontare? Che mi hanno rapito gli alieni ma per la mia mancanza di neuroni mi hanno rilasciato?-
-Se vuoi puoi dirle questo e smettila di fare tutte queste domande, sei peggio di un bambino.-
-Sarei io il bambino…-
-Ciao Sasuke, ci vediamo presto!-
Dopodiché, il vuoto.



***



Mi sveglio, sono di nuovo all’ospedale. Almeno Itachi ha avuto il buon senso di agire col favore del buio. Chissà quanto tempo sono mancato. Ho decisamente paura della reazione di Sakura e devo pensare a cosa dirle quando mi chiederà spiegazioni. Fuori dalla finestra due occhi rossi brillano e sembrano divertiti, poi il corvo che è mio fratello vola via, lasciando a me un carico di domande senza risposta. Itachi, questa me la pagherai cara.



***



-Dottoressa Haruno! Dottoressa! Presto, venga qui! L’Uchiha è nel suo letto!-, sento sbraitare nel corridoio.
Un’ansia indescrivibile mi sale fino alla gola, e adesso mi rendo conto che Itachi aveva fatto bene a togliermi la voce. Faccio appena in tempo a fingere di dormire (questa tecnica funziona) che Sakura entra di corsa nella stanza, spalancando la porta e col fiato corto.
-Sasuke Uchiha, tu mi farai morire!-
E non riesco a trattenere un sorriso, che ovviamente non le sfugge.
-Scompari per una settimana e fai pure finta di dormire?-, mi dice, come se sapesse che stavolta le posso rispondere.
-Sakura, posso spiegarti tutto.-
Il viso contratto dalla rabbia si trasforma velocemente in sorpresa e poi in gioia. Corre verso di me e mi abbraccia piangendo. Sarà complicato spiegarle la situazione.




 


*Spazio Autrice*
Cambio di programma,
ho scritto per voi anche il nono capitolo!
Adoro le vostre recensioni,
continuate, mi raccomando :D
Vi adoro,
Lady uchiha 23


 

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Capitolo 10
*** Falling apart - Cadendo a pezzi ***


Capitolo Decimo - Sakura
Falling a part - Cadendo a pezzi





Sasuke è tornato. E parla. Troppe emozioni tutte insieme; così ho dimenticato di indossare la mia maschera di freddezza e sono corsa da lui piangendo. Come la più ridicola delle bambine. Come la più innamorata delle ragazze. Ora sono seduta accanto a lui, non sapendo bene che faccia fare, poiché non capisco il groviglio di emozioni che ho dentro. Attendo che lui parli, stavolta non sarò io a fare il primo passo.
-Non sono scappato.-
-Hai solo questo da dire?-
-No… Cioè sì. Non posso dirti altro Sakura, mi spiace.-
-Ma cosa avete tutti contro di me, eh? Cosa sono tutti questi segreti?-
-Di chi parli, scusa?-
-Parlo di te e di Naruto! I miei compagni di team, che per chissà quale motivo mi tengono all’oscuro di tutto quello che sta succedendo!-
-Io ho i miei motivi, a tempo debito saprai la verità.-
-A tempo debito? Io aspetto da quattro anni, Sasuke! Ma pensi che ti aspetterò per sempre?-
-Io non penso proprio niente!-
-Già, il tuo problema è sempre stato questo…
Non pensi.-
Per la seconda volta a distanza di poche ore mi alzo e me ne vado, perdendo un altro pezzo di me.



***



Corro a casa. Non mi va di vedere più nessuno. Possibile che non riesca a condurre una vita tranquilla? Visto che non vogliono rendermi partecipe della situazione faranno a meno di me. E si renderanno conto del loro errore. Sento il campanello suonare: mi avvicino alla porta e guardo dallo spioncino; è il maestro Kakashi. Sicuramente l’avranno spedito da me per “sondare il terreno”. Nonostante ciò lo faccio entrare, e fingo di essere felice della sua visita improvvisa.
-Buongiorno Sakura! Come va?-
-Buongiorno maestro Kakashi. Tutto bene. Prego, si accomodi.-
-Oh, molto gentile.-
Lo guido in salotto mentre vado a preparare del tè. I pensieri si arrovellano sulla posizione che ha Kakashi in questa faccenda. Sicuramente lui ne sa più di me, e in un certo senso mi sento tradita anche da lui. Devo approfittare di questa occasione per scoprire qualcosa.
-Ecco il tè.-
-Che buon profumo! Grazie Sakura.-
-Allora maestro… A cosa è dovuta questa visita?-
-Niente di particolare, volevo accertarmi che tu stessi bene.-, si mantiene sulla difensiva ed è bravo a fingere.
-Perché non dovrei stare bene?-
-Ho saputo che hai avuto delle discussioni con Naruto e anche con Sasuke.-
-E che glielo ha riferito, se posso chiedere?-
-Voci di corridoio…- Adesso ha abbassato le difese. Ma a che gioco sta giocando?
-Sakura, fidati di Naruto. Se è l’Hokage ci sarà un motivo. È legato a giuramenti che non può infrangere, anche se si tratta di te.-
-Avevo bisogno del conforto di un amico, no di stupidi consigli da capo villaggio.-
-Ha fatto quello che potuto, e anche di più.-
-E per quanto riguarda Sasuke che mi dice?-
-Anche Sasuke ha promesso a qualcuno di mantenere il segreto, almeno per adesso.-
-Dunque rimarrò tagliata fuori da tutto.-
-No… Sono venuto per questo, per renderti partecipe. Ma se pensi che sono qui perché qualcuno mi ha chiesto di venire, ti sbagli. Sasuke e Naruto hanno promesso a qualcuno di mantenere il segreto che è stato rivelato loro; e mi sento in dovere di darti lo stesso onore ed onere anche a te.-
-Ma di che segreto stiamo parlando?-
-Sasuke è legato a te… Sei la sua malattia ma anche la sua cura.-
-Ma io… Io non ho fatto niente!-
-Tu l’hai amato e lo ami ancora, ed è la più grande cosa che potessi fare.-
-Cosa dovrei fare per salvarlo?-
-Amarlo come se fosse il primo giorno, perdonargli tutti gli errori, farlo sentire unico e speciale, farlo tornare ad essere parte del villaggio.-
-E’ impossibile.-
-A te la scelta: salvarlo o lasciarlo morire.-
Morire. Morire.
Morire. Questa parola sembra legata indissolubilmente a Sasuke. Minuti di un silenzio carico di emozioni si rincorrono.
-Devi giurarmi che sarà il nostro segreto.-
-Io… Lo giuro sul mio onore, maestro.-
-Sakura, pensaci bene. L’amore vince sempre.-
-L’amore ci distrugge.-
-Ma poi ci salva.-
Il maestro si alza e mi accarezza i capelli, poi se ne va. Non posso sopportare questa situazione assurda. L’amore non mi ha mai salvata, l’amore mi ha solo fatta a pezzi, che ho perso lungo la strada della mia esistenza. E ora mi chiedono di salvare Sasuke amandolo, con un cuore che non è in grado di sopravvivere ad un solo colpo in più.



***



Ho passato la notte tra un incubo e l’altro. Potessi almeno parlarne con qualcuno. Invece no, è una discussione tra me e me, per rendere ancora tutto più difficile e doloroso. Ogni cellula del mio corpo urla di lasciar perdere, di lasciare Sasuke al suo destino, come lui ha fatto con me. Una sola piccola parte del mio cuore, dispersa in un angolo del mio corpo, supplica di salvarlo, di amarlo fino alla distruzione. La mia distruzione. E quindi, mi distruggerò.





 
*Spazio Autrice*
Questo capitolo è particolarmente importante per me,
perché descrive un momento che sto vivendo.
Sarei grata di ricevere recensioni 
da tutti coloro che lo leggeranno,
mi fareste davvero felice e ho
bisogno di più pareri.
Detto questo ringrazio le meravigliose
canada00
gabriella92
meryl watase
per le recensioni costanti in ogni capitolo.
Grazie infinite, mi aiutate molto.
Un abbraccio,
Lady Uchiha 23

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Capitolo 11
*** Something is changing - Qualcosa sta cambiando ***


Capitolo Undicesimo - Sasuke
Something is changing - Qualcosa sta cambiando





Sakura non si fa vedere non si fa vedere da un bel po’ di giorni ormai. Ogni tanto viene un’infermiera che fa ciò che deve e, senza neanche guardarmi, scappa via. Proprio ora che posso parlare, che avrei potuto spiegare a Sakura tutto ciò che ho meditato in un mese, l’ho delusa. Le ho detto che cose più inutili possibili. Itachi aveva ragione: la parola mi fa diventare stupido. Non far altro che aspettare. L’attesa di una visita di Sakura mi sta lacerando. Sto iniziando a capire come devono essere stati terribili questi anni per lei. Itachi entra all’improvviso della finestra, sotto forma di corvo. In un tripudio di fumo nero e rumore si trasforma in mio fratello.
-Mi sa che non hai capito che ti ho detto.- dice accomodandosi sulla sedia di solito occupata da Sakura, e con una naturalezza incredibile.
Il solito sorriso gli anima il volto, chissà perché è sempre così felice.
-E dove avrei sbagliato?-
-Hai sbagliato tutto, caro fratellino.-
-Allora illuminami tu, grande maestro.-
-Ne hai ancora di strada da fare. Ma essendo tuo fratello maggiore ho il dovere di aiutarti.-, dice, con quella sua aria insopportabile di maestro supremo dei sentimenti.
Ma Itachi avrà mai avuto una donna? Nel dubbio, chiedo:
-Itachi, hai mai avuto una ragazza?-
-Ragazza? E dove ce l’ho il tempo! Devo seguire passo passo quell’incapace di mio fratello!-
-Quindi… Sei ancora vergine?- chiedo con un po’ di imbarazzo.
Bè di certo io non posso parlare, non ho neanche dato il mio primo bacio!
-Sasuke ma che discorsi sono? Stavamo parlando di te.- e per la prima volta sembra in difficoltà. Così il mio fratellone è ancora vergine!
-Era solo curiosità…- dico malizioso.
-E tu sei ancora vergine?-
-Io sì. Ho passato gli ultimi quattro anni a cercarti, se non sbaglio.- Un altro punto per Sasuke!
-Comunque, tornando a cose serie, ti sei comportato male con Sakura. Non sapendo cosa inventare, non hai inventato niente! L’hai fatta allarmare ancora di più.-
-Ho poca fantasia.-
-Hai poco cervello, più che altro!-
-In ogni caso da quel giorno non si è fatta più vedere.-
-Dobbiamo pensare ad un piano.-
-Mandarla semplicemente a chiamare?-
-No, troppo scontato.-
-Quanto sei complicato Itachi.-
-Sarà una prerogativa degli Uchiha allora.-
All’improvviso fissa la porta con aria allarmata, poi in fretta mi dice:
-Sta arrivando. Tornerò.-
Stavolta niente fumo né rumore, scompare semplicemente. Quanto è esibizionista. La porta si apre lentamente e vedo due occhi verdi. Niente piani inverosimili. Sakura è tornata.



***



-Posso entrare?- mi chiede con voce incerta, rimanendo a metà tra il corridoio e la stanza. Chissà come mai è venuta di notte.
-Si, entra.- Si chiude la porta alle spalle e lentamente viene verso di me.
-Siediti.-
Scosta la sedia che poco prima era occupata da Itachi e si siede sul bordo del letto. Si contorce le mani e tiene lo sguardo fisso a terra.
-Sakura… Perdonami. Non vorrei essere sempre così sfuggente vorrei poterti spiegare tutto, ma mi è stato proibito.-
-Lo so. Però qualcosa è cambiato.-
-Non ti chiedo cosa, so già che anche tu devi mantenere un segreto.-
-Questa situazione mi sta pesando. Sono abituata alla chiarezza, non a questa ambiguità.-
-Spero che entrami sappiamo quanto basti per uscire al più presto da questo incubo.-
-Io si… E tu?-
-Io non lo so più, Sakura.-
Allunga il braccio verso di me e mi accarezza la guancia. Sento improvvisamente un formicolio dove lei mi sta sfiorando e sento un’ondata di energia invadermi. Ma non basta per farmi muovere.
-Io ci sono sempre Sasuke.-, mi dice con una dolcezza tale negli occhi che sembrano colorarsi di mille colori. Poi mi dà un bacio leggero sulla fronte, mi sorride e se ne va. Qualcosa sta cambiando.



***



Mi sveglio che è mattina inoltrata e trovo Sakura addormentata per metà sul mio letto. La osservo a lungo, faccio scorrere il mio sguardo su ogni centimetro del suo viso e rimango incantato dai suoi lineamenti così delicati. Sembra una bambina indifesa e un istinto protettivo si impossessa di me, finché la mia mano si poggia delicatamente sulla sua testa. Non ci credo! Ho mosso il braccio, e senza alcun tipo di sforzo o dolore! Sakura si muove leggermente, poi apre gli occhi. E vede subito la mia mano sulla sua testa.
-Sasuke! E' fantastico!- urla felice, e dà libero sfogo alle lacrime, saltellando per tutta la stanza.
Poi torna da me e mi stringe forte la mano, e stavolta posso ricambiare la sua stretta. Ho sempre vagamente percepito la sua mano attorno alla mia, anche se lei non l’ha mia sospettato. Ma adesso è diverso: adesso posso farle sentire la mia vicinanza, la mia gioia nel sentirla qui. Le sorrido felice e lei fa altrettanto.
-Sasuke, non ha più senso che tu rimanga in ospedale. Ti va di venire a casa mia?- mi dice speranzosa.
-Si!-
-Ti faccio trasferire subito!- e corre via, ma prima di arrivare alla porta torna indietro a mi dà un bacio sulla guancia e mi dice:
-Aspettami, torno subito!-
-Non mi muovo!- dico ridendo.
Lei ride e se ne va. Incredibile, Sakura ha fatto nascere in me anche il senso dell’umorismo.
Qualcosa è proprio cambiato.


 




*Spazio Autrice*
Finalmente il primo capitolo felice!
Come sono contenta!!!
Non vedo l'ora di sapere cosa ne pensate :)
Vi aspetto *-*
Sempre vostra,
Lady Uchiha 23

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Capitolo 12
*** A new beginning - Un nuovo inizio ***


Capitolo Dodicesimo - Sakura
A new beginning - Un nuovo inizio






Finalmente le cose stanno iniziando ad andare per il verso giusto. Sasuke è riuscito a muovere la mano e sta per venire a casa mia. Quanto sono felice! Il sogno di una vita sta per realizzarsi. Saliamo in ambulanza e il tragitto tra casa mia e l’ospedale sembra infinito. Quando arriviamo mi aiutano a portarlo dentro e lo mettiamo nel mio letto. Sasuke nel mio letto. Qualcosa che va oltre le mie aspettative. Anche se non è per ciò che vorrei fare io, ma poco importa. Adesso siamo io e lui e mi siedo sul letto.
-Grazie Sakura, non ne potevo più di quell’ospedale.-
-Adesso mi prenderò un bel periodo di riposo, così mi potrò dedicare a te.-
I suoi occhi si illuminano di una luce intrigante e bellissima e mi vien voglia di sorridergli. La stanchezza per gli ultimi avvenimenti prende il sopravvento, e mi sdraio accanto a lui. Entrambi cadiamo in un sonno dolce e che profuma di buono, di promesse e di un nuovo inizio.



***



Dopo un numero indefinito di ore, mi sveglio, riposata e lucida. Senza rendermene conto, durante il sonno, ho abbracciato Sasuke. Così, come nel più bello dei miei sogni, ho dormito sul petto del mio Uchiha preferito, svegliandomi nel modo migliore possibile. Mentre mi stringo ancora un po’ di più a lui lo osservo attentamente e col dito disegno il profilo del suo mento e del suo collo.
-Guarda che ti sento.- dice lui, con la voce ancora impastata dal sonno e con una nota di malizia.
-Oh, scusa! Non volevo svegliarti.-
-Non ti preoccupare.- mi dice sorridendo, e con lo stesso braccio che è riuscito a muovere ieri mi stringe a sé.
Io arrossisco seduta stante e nascondo il viso ai suoi occhi indagatori.
-Sei carina quando arrossisci.- e scommetto che sta ridendo.
-Uhm… Ora devo proprio alzarmi.-
Mentre faccio per alzarmi, lui, con un unico movimento del braccio, mi porta ad un nonnulla dal suo viso. I suoi occhi non sono più tormentati dal buoi di sempre, c’è una nuova luce che alberga al centro della pupilla. Le sue labbra non sono impegnate costantemente a mantenere quell’espressione indifferente ma sono più propense al sorriso, talmente adorabile che mi vien voglia di baciarlo. Mi fa avvicinare sempre di più, siamo alla distanza di un respiro.
-Grazie.-
L’importanza di questa parola mi solletica le labbra e mi riporta alla mente molti ricordi. Mi allontano e con un sorriso mi congedo.



***



Mentre preparo la colazione mi sento immensamente felice. Potrei anche non uscire più di casa, la mia felicità tanto è di là sdraiata sul mio letto. Torno in camera per vedere se Sasuke ha bisogno di qualcosa e lo trovo seduto nel letto.
-Sono riuscito a muovere il busto!- mi dice con un gran sorriso.
Mi avvicino a lui e lo abbraccio forte, cercando di trasmettergli tutta la felicità che provo. Lui mi accarezza i capelli e poi mi dice:
-Sakura… Mi stai facendo rinascere.-
-No, è la primavera che ti sta facendo rinascere.- gli dico guardandolo negli occhi e mi alzo nuovamente per preparare la colazione.



***



I giorni trascorrono tranquilli. Ogni ora passata accanto a Sasuke è un’ora felice, e non posso non mostrarlo. Sasuke sembra tranquillo e mai avrei potuto sperare di vederlo così. Oggi ho deciso di andare da Kakashi. Senza di lui sicuramente non sarei qui insieme a Sasuke.
-Stamattina vado a fare compere.-
-Va bene. Ma torna presto.-
E io mi sciolgo alle sue parole e al suo sorriso. Esco di casa e l’aria afosa di giugno inoltrato mi accompagna. Da lontano una figura mi saluta e la riconosco come Hinata.
-Ciao Sakura! Come stai?- mi chiede col suo dolce e timido sorriso.
-Io bene, e tu?-
-Qualche problema con Naruto…-
-Che è successo?-
-Non so, è sempre impegnato al lavoro, a casa non sta mai…-
-Un saggio mi ha detto: fidati di Naruto, se lui è l’Hokage ci sarà un motivo.-
-Hai ragione. Grazie Sakura!-
Corre via, e mi identifico terribilmente in lei. L’amore salva davvero le persone? Come può qualcosa distruggere e salvare? Mentre queste domande mi ronzano per la testa vado verso casa di Kakashi. Quando arrivo busso timidamente alla porta e lui viene ad aprire con il solito libriccino in mano. Mi guarda di sfuggita e si sorprende di vedermi.
-Sakura! Che succede?-
-Niente maestro, passavo a vedere che lei stesse bene.- gli dico con un grande sorriso.
Lui capisce al volo e si sposta per farmi entrate.
-Vuoi del tè?-
-No, grazie.-
-Dimmi pure.-
-Non le si può nascondere niente.-
-Tu, Sasuke e Naruto siete un libro aperto per me. Vi conosco da così tanti anni che vi considero quasi come i miei figli.-
-Bene… Io lo salverò. Ha fatto già dei progressi e io non potrei essere più felice di adesso.- e non riesco a nascondere un po’ di commozione.
-Sapevo già fin dal principio che avresti scelto così. Sei una ragazza saggia e soprattutto sei incondizionatamente innamorata di Sasuke.-
-Maestro, lei ci conosce meglio di chiunque e forse anche meglio di noi stessi. Cosa pensa che accadrà?-
-Sasuke guarirà. Forse in un mese o in anni, ma guarirà. Dipende tutto da voi. E una volta superato un evento del genere, l’amore che l’ha salvato salverà anche te. Non sarai più condannata alla solitudine, lui ti amerà totalmente, in un modo tale che senza te non avrebbe mai potuto provare.-
Non riesco a muovere neanche un muscolo. Le parole del mio mestro-padre mi entrano dentro, si insinuano nelle vene, entrano in circolazione insieme al sangue. Si fanno spazio nel mio cuore martoriato e lo rimettono in sesto, unendo magicamente i pezzi. Le lacrime scendono copiose dai miei occhi e il maestro mi abbraccia come si fa con una figlia.
-Grazie maestro!-
-Dovere di padre.-
-Qualche giorno passerà a trovarci?-
-Verrò, promesso. Ora corri da lui, è impaziente di vederti.-
-Ma come fa lei a sapere sempre tutto?-
-Anche io ho promesso a qualcuno di mantenere il segreto!- e mentre parla mi spinge delicatamente verso la porta.
-Arrivederci maestro Kakashi!-
-Ciao Sakura!-
I misteri di questa storia, anziché risolversi, si fanno ogni giorno più fitti.



***



Volo letteralmente a casa. Entro piano per non disturbare Sasuke. Scosto la porta della camera da letto e lo vedo: dorme beatamente e sembra così indifeso. Mi avvicino a lui, sfioro il suo orecchio con le labbra. -Ti amo Sasuke.- Un lieve sorriso si disegna sulle sue labbra. Lui è la mia felicità.





 
*Spazio Autrice*
Adoro questo capitolo *-*
Spero che piaccia anche a voi!
Vi aspetto :)
Lady Uchiha 23

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Capitolo 13
*** You are my smile - Tu sei il mio sorriso ***


Capitolo Tredicesimo - Sasuke
You are my smile -Tu sei il mio sorriso





Sakura mi ricopre di attenzioni. Ogni giorno perdo un po’ di questa debolezza, e sento che manca poco alla mia totale guarigione. Mentre dorme non reisto, la sfioro con gli occhi, imprimo nella mia mente ogni sua espressione, ogni minimo movimento, tutto di lei. Lei è ciò che mi fa vivere. Ma non sono in gredo di dirglielo è così difficile esprimere i propri sentimenti, soprattutto in una situazione così delicata. I miei pesnsieri sono interrotti da qualcuno che bussa la porta.
-Avanti.-
La porta si apre lentamente, ma so che non è Sakura.
-Sasuke! Quanto tempo! Come va?- dice il maestro dell’ex team 7.



***



Avrò sicuramente un’espressione da ebete. Non me lo aspettavo proprio.
-Insomma, dilla qualcosa!- dice ridendo e chiudendo la porta.
-Mi scusi, non aspettavo una sua visita!-
Poteva anche avvertirmi Sakura. Fino ad adesso ho avuto intorno solo lei e qualche volta Itachi. Forse non sono pronto a sostenere il giudizio degli altri.
-Come stai?- mi dice sedendosi.
È rimasto praticamente uguale, gli anni per lui non sembrano passare mai.
-Mi sto rimettendo. Tutto merito di Sakura.-
-Quella ragazza è unica. Non te la fare scappare, Sasuke.- dice serio.
Non credo di aver mai affrontato un discorso così serio col maestro Kakashi. E prima o poi lo dovrò affrontare anche con Naruto, lo so.
-Non lo farò. Lei è vitale.-
-Fai in modo che lo sia anche una volta che sarai guarito.-
Quindi il maestro pensa che mi “serva di lei” per guaririmi.
-Ci tengo a lei.-
-Non sopravviverà ad una delusione in più.-
-Io la renderò felice.-
-Lo spero, Sasuke. E con Naruto, invece?-
Ecco, lo sapevo. La domanda che speravo non arrivasse.
-Non si è ancora fatto vedere.-
-Non tocherebbe a te fare il primo passo?-
-Forse… Ci penserò-
-Ora devo proprio andare. Una persona mi aspetta. Tornerò a trovarti!-
Si alza dalla sedia, poi rimane un attimo pensieroso e si avvicina. All’orecchio mi sussurra:
-Sakura è proprio dietro la porta e ha sentito tutto. Sei fregato figliolo!- e sorridendo va via.
Una testa rosa spunta subito dopo ed entra nella stanza.
-Sei arrabbiato?-
-Perché dovrei?-
-Non ti ho detto del maestro…-
-Non importa.-
Sono diventato così accondiscente con akura. Mi sta cambiando e non so se esserne felice o averna paura.



***



I giorni sembrano volare. Vorrei smetterla di essere un peso per Sakura, voglio esserla io a sostenere per una volta. Voglio sforzarmi per farle capire quanto gli sono grato, se sono vivo è solo grazia al suo amore. È pomeriggio inoltrato, Sakura è in cucina a preparare la cena.
-Sakura!- dico a voce alta, e cerco di non mostrare troppo la mia emozione.
-Dimmi- dice lei ancora nel corridoio, mentre si dirige in camera.
-Hai da fare?-
Lei è spiazzata dalla domanda, ma sembra vagamente felice.
-Ho appena finito di preparare la cena.-
-Allora vieni qui.- le dico, mentre con la mano le indico il posto accanto a me.
Quanto è carina quando arrossisce. Chiude la porta, più per abitudine che per esigenza, e si sdraia accanto a me. Io l’attiro a me e la stringo forte, facendola appoggiare al mio petto.
-Sakura calmati. È tutto a posto.-
Sento il suo cuore battere forte e i suo braccio a contatto con la mia mano diventa bollente. Dopo poco si muove e poggia il mento sul mio petto, per guardarmi negli occhi. Così non posso farcela. Ma quanti sentimenti passano per quel verde? Quante storie possono raccontare i suoi occhi? Quante volte quelle labbra hanno pronunciato il mio nome? Quante ferite ha sopportato il suo cuore? Si aspetta una spiegazione ma adesso non trovo più le parole.
-Sasuke?- mi dice lei dolcemente, sfiorandomi una guancia.
-Vieni più vicino.-
Adesso i nostri visi si sfiorano, i nostri respiri si confondono.
-Ti ho detto di calmarti.-
Le accarezzo la guancia e ottengo l’effetto opposto. Mi convinco a parlare.
-Senza di te chissà dove sarei. Probabilmente sotterato da qualche parte. Tu invece mi hai fatto vivere ma non solo: mi hai fatto rinascere. Hai salvato la mia anima anche quando eravamo lontani. Quando mi hai dichiarato il tuo amore… Io stavo per cedere. Stavo per rimanere. Ma la vendetta è stata più forte, ed è stato meglio così. Non ero ancora pronto per stare con te, e forse non lo sono ancora adesso, ma sono più maturo e pronto ad affrontare tutto. Ma solo accanto a te.-
Gli occhi le si riempiono di lacrime e io le asciugo. Ma stavolta so che non piange per l’ennessimo colpo che le ho inferto; stavolta piange perché, per la prima volta, le sto ricuncendo il cuore. Un sorriso compare timidamente sul suo viso inondato di lacrime, e gli illumina gli occhi, che brillano come due stelle. So che non ha la forza di pronunciare parola, ma questa sua reazione parla chiaro. Mi avvicino quel tanto che basta per far sfiorare le nostre labbra, ma non oso violare la sua bocca. Lei si agita e dà inizio ad un bacio vero, e sento finalmente la morbidezza di quelle labbra che osavo solo immaginare. Un profumo forte di ciliegia mi avvolge, come quando ho scoperto di stare male. Ma adesso è tutto diverso, è l’opposto: adesso so che sto vivendo. È qualcosa che non avevo mai provato, ed è qualcosa che voglio riprovare all’infinito. Ormai Sakura è sdraiata su di me, si allontana un poco e mi osserva attentamente negli occhi.
-Ti amo Sakura!-
Poggia la testa sulla mia spalla, aspetta qualche minuto per parlare.
-Credevo che questo momento non sarebbe mai arrivato.-
-Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Lo ripeterò all’infinito.- 
-Sei il mio sorriso Sasuke!-
Il sorriso che mi rivolge è il più luminoso che le abbia mai fatto, e il cuore perde un battito o forse di più. La stringo forte, per farle capire che la terrò sempre con me, finché morte non ci separi.



 

*Spazio Autrice*
AMO questo capitolo.
Non è adorabile Sasuke? *^*
Fatemi sapere cosa ne pensate!
A prestooo :D
Lady Uchiha 23

 

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Capitolo 14
*** Fall once again in the dark - Cadere nuovamente nel buio ***


Capitolo Quattordicesimo - Sakura
Fall once angain in the dark - Cadere nuovamente nel buio







Sasuke mi ama. A questo punto potrei morire felice. Mi ha baciata, ed è stato meglio di qualsiasi sogno o immaginazione. Potrei sfiorare il cielo con un dito, ma rimango bel ancorata a terra, accanto al mio Sasuke. Riesce a muovere le braccia, il busto, il collo; quando riuscirà a movere le gambe sarà finalmente guarito. E a quel punto la nostra felicità avrà superato ogni limite. Ogni sera mi adormento cullata dalle sue braccia, mentre mi racconta aneddoti della sua infanzia o semplicemente guardandoci negli occhi. Tra noi le parole perdono di significato.
-Buongiorno mio piccolo fiore di ciliegio.- mi dice dolcemente stamattina appena apro gli occhi.
-Buongiorno a te.- dico, stiracchiandomi su di lui e baciandolo.
-Come stai oggi?- chiedo.
-Bene. Mi sento pieno di energia!- dice mostrandomi il muscolo del braccio.
-Voglio provare a camminare.- continua, stavolta più serio.
-Sei sicuro?-
-Si.-
-Magari fra un po’ però.- gli dico, catapultandomi sul suo petto. -Sai a che pensavo?-
-No, ancora non sono dentro la tua testa.-
-Spiritoso! Comunque, cosa vorrai fare una volta che sarai guarito?-
-Ovviamente stare con te. Iniziare una vita normale.- mi dice lui con naturalezza, e sorridendo leggermente. -Voglio una famiglia con te, Sakura.-
Tutto mi sarei aspettata da Sasuke, tranne una frase del genere. Quante sorprese mi riserverà ancora? Una famiglia con Sasuke… Neanche avevo mai osato sperarci.
-Io non so cosa dire…-
-Dì solo un sì.- dice lui sorridendo ai limiti del possibile.
-Siiiii!-
Inizio a rotolarmi nel letto e a ridere come una matta, lui si fa trascinare dalla mia euforia e inizia a fare come me. Dopo un po’ mi rendo conto
lui sta muovendo le gambe.
-Sasukeee! Ti stai muovendo!- dico, in preda ad una gioia unica.
-Hai ragione!-
Mi prende tra le bracia e mi sento una parte di lui.
-Voglio provare a camminare.-, ripete.
Mi alzo e mi metto di fronte a lui, mentre poggia i piedi per terra. Dopo pochi secondi fa un lieve sforzo con le braccia per darsi lo slancio e lentamente si mette dritto. Prova a fare qualche passo verso di me, mentre io mi allontano progressivamente. All’inizio è instabile e stenta a camminare, poi acquista sicurezza. Gira per tutta la stanza finché riesce a camminare come sempre. A quel punto ci guardiamo intensamente negli occhi, e non importa se il letto è in mezzo a noi, quasi ad ostacolarci, il nostro amore supera tutto. Ci abbracciamo fortissimo, e piangiamo insieme per la prima volta e per lo stesso felice motivo.



***



La nostra felicità è al culmine. Sasuke sperimenta tutte quelle sensazioni che da due mesi aveva dovuto abbandonare, e io gli sto accanto. Sembra un bambino alle sue prime esperienze, e come tale è felice e spensierato. Niente sembra spaventarlo, e a vederlo adesso nessuno potrebbe immaginare che ha passsto le pene dell’inferno, per poi arrivare a questa gioia così pura ed innocente. Non ci credo neanche io che il nostro passato sia esistito davvero. Nonostante Sasuke sia totalmente guarito, il letto rimane comunque il nostro posto preferito. Restiamo a coccolarci, a scambiarci tutto l’amore che proviamo reciprocamente.
-Sasuke… Ti desidero.- gli dico mentre siamo abbracciati.
-Vorrei aspettare. Non voglio fare tutto di fretta.- dice lui con gli occhi accesi da una strana luce, che me lo fanno desiderare ancora di più.
-Cosa vuoi aspettare?-
-Che tu sia sicura.-
-Ma lo sono! Non voglio nient’altro che te!- dico, cercando di convincerlo.
-Davvero?-
-Certo! Sono anni che è così.- dico per fargli capire quanto sia importante per me lui e tutto ciò che lo riguarda.
-Se è così…-
Inizia a baciarmi con passione. Le sue mani mi stringono delicatamente il volto, ma passano ben presto ad altro. La sua camicia finisce sul pavimento, come il resto dei nostri vestiti. È questa la felicità, è questo il paradiso. Il suo corpo è perfetto, pieno di cicatrici che ricordano ogni battaglia, ma anche ogni vittoria. La sua pelle chiara quasi risplende, ed esalta ancora di più i suoi pettorali scolpiti che da sempre ho desiderato sfiorare. È perfetto
dappertutto. Il suo viso irradia felicità, non gli ho mai visto un’espressione così trionfante e serena. E pensare che sono io il motivo di questo suo stato d’animo mi fa scoppiare il cuore di amore. -Sei bellissima.- mi dice con una voce così sensuale che lo bacio con tutta la passione in corpo. Lui ricambia e mi perdo in lui, completamente e all’infinito.



***



Mi sveglio che è mattina presto. Sasuke è già sveglio, e mi sta osservando accarezzandomi leggermente. Gli faccio un sorriso per fargli capire quanto io sia felice di averlo accanto a me.
-Com’è andata?- chiedo impaziente, sovrastandolo.
-Mmh…-
-Non dici niente?- dico offesa e col broncio.
Lui inizia a farmi il solletico e io rido senza fermarmi, trascinando anche lui. Poi si ferma e mi guarda serio.
-E’ stato meglio di quanto potessi sperare. Tu sei stupenda e sei la migiore amante che io abbia mai avuto…- dice lui, sorridendo malizioso.
-La migiore amante? Per me sei stato il primo…- dico triste.
-Oh Sakura come sei noiosa! Sei stata la prima anche per me!- dice divertito e chiamandomi come ai vecchi tempi. E la cosa mi fa strano.
-Ti perdono, solo perché ti amo!- Ridiamo senza un motivo. Forse ridiamo perché ci amiamo, perché la vita è bella ed è nostra. Perché io sono sua, e lui, finalmente,
è mio.



***



-Sasuke! Che ne dici di andare al lago? È una bellissima giornata!-
Dopo aver fatto colazione mi viene voglia di uscire e godere di questo bel sole. Sasuke non se lo fa ripetere due volte, e in men che non si dica siamo fuori casa. La nostra prima uscita! Non nego di essere emozionata. Camminiamo vicini, mentre lui fischietta e io sono persa nella nostra felicità. Lui mi prende per mano e non deisdero nient’altro nella vita. Arriviamo al lago e rimango incantata dalla bellezza del luogo. L'acqua scintilla per il sole ancora basso all’orizzonte, un silenzio ovattato ci avvolge, gli alberi, ormai in fiore, circondano il lago, regalando alle sue correnti fiori e foglie.
-E’ meraviglioso!- dice Sasuke, estasiato come me.
Mentre mi avvicino alla sponda per toccare l’acqua, sento Sasuke dire in lontananaza:
-Ho perso la felpa per strada. Torno subito!-
L’acqua mi passa tra le dita come argento liquido e decido di fare il bagno. C’è come qualcosa che mi attira dal lago, e sono già immersa fino alle spalle. Nuoto verso il centro del lago e in lontananza vedo Sasuke tornare. Lo saluto con la mano, ma il mio saluto si trasforma in richiesta di aiuto quando qualcosa inizia a trascinarmi verso il fondo del lago. Le ultime cose che percepisco sono il buio e il freddo avvolgermi, la mancanza di ossigeno nel polmoni, lo Sharingan di Sasuke e la sua presa sul mio braccio. Sasuke mi salverà. E mi abbandono totalmente a lui.




 



*Spazio Autrice*
Dopo situazioni avverse, eccomi qui con il quattordicesimo capitolo!
Premetto che ho modificato un piccola frase nel secondo capitolo, 
per motivi che presto vi saranno chiari.
Detto questo, vorrei spronare tutti quelli che leggono
a lasciare anche solo una frase su ciò che pensano,
dato che le visite sono davvero tante!
Scusate ancora il ritardo e grazia a chi mi sostiene sempre! :D
Lady Uchiha 23

 




 

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Capitolo 15
*** Tears like rain - Lacrime come pioggia ***


Capitolo Quindicesimo - Sasuke
Tears like rain - Lacrime come pioggia






Mi sono allontanato qualche minuto dal lago e ho trovato Sakura che nuotava felice. Mentre mi salutava ho notato qualcosa di strano che si muoveva intorno al suo corpo, come un’ombra gigantesca; mi sono tuffato immediatamente e in un attimo il suo saluto si è trasformato in urla. Quando l’ho raggiunta stava precipitando verso il fondo del lago, mi ha gurdato con occhi annebbiati ed è svenuta. Sono riuscito a portarla a riva, ma il suo battitto è debole. Corro verso l’ospedale con lei in spalla e quando arrivo due infermiere la portano via e mi dicono di attendere. Sono circa due ore che aspetto e, al fatto che odio aspettare, si aggiunge anche la preoccupazione. Ma cosa può essere successo? Sakura può al massimo aver bevuto un po’ di acqua. Cosa stanno facendo da due ore? Finalmente la porta si apre e scatto in piedi. Non avevo calcolato il fatto che avrei incontrato sicuramente qualcuno dei miei vecchi compagni, così eccomi di fronte a Ino Yamanaka. Lei sembra un po’ sorpresa di vedermi, ma neanche così tanto.
-Oh Sasuke… Non mi aspettavo di vederti.-
-Dimmi come sta.-
In questo momento proprio non mi interessa di intrattenermi a parlare, tantomeno con lei. Il suo viso si trasforma in una smorfia e capisco che Sakura non sta bene. Anche lei è preoccupata per la sua migliore amica.
-Facciamo quattro passi.- mi dice, senza che io possa replicare.
Camminiamo l’uno affianco all’altra, ognuno con le proprie preoccupazioni.
-C’è qualcosa di strano, di sbagliato. È come addormentata ma non risponde a nessun stimolo. Le funzioni vitali sono come rallentate, ma non ne capiamo il motivo.-
-Ma siete dei dottori, no? Fate qualcosa!-
-La stiamo analizzando. Non ricordi niente di strano?-
-Mentre lei nuotava era circondata da un’ombra scura, e quando mi sono avvicinato sembrava drogata, stava precipitando verso il fondo come per sua volontà. Poi l’ho afferrata e lei ha perso conoscenza.-
-Qui la medicina non c’entra. C’è qualcosa sotto.-
-Dobbiamo scoprirlo.-
-Si. Intanto la teniamo qui, così la controlliamo e possiamo regolarizzare il suo ciclo vitale.-
-Grazie.-
-Solo il mio dovere.-
Mentre mi accenna un sorriso mi rendo conto che è cambiata. Se una volta era un’oca senza cervello, almeno adesso è un’oca che ragiona.
-Ora vado. Tornerò domani.-
-Non l’abbandonare, Sasuke.- mi dice mentre le ho già dato le spalle.
-Non lo farò.-



***



Quando esco dall’ospedale, sta piovendo. Mi incammino lentamente verso casa, verso casa di Sakura. Perché doveva accadere a lei? Avrei preferito esserci io al suo posto. Ma no, deve soffrire sempre Sakura. Neanche mi accorgo delle lacrime che mi bagnano il viso, mischiate come sono alla pioggia. Sono caduto dalle nuvole più alte del paradiso ai luoghi più oscuri dell’inferno. Devo fare qualcosa, cercare la soluzione, salvarla. Stavolta tocca a me, lei l’ha fatto così tnate volte. Da dove posso iniziare? Dal lago, ovviamente. Cambio in fretta direzione, e sulla mia strada trovo Naruto, che cammina verso di me. Ci mancava solo questo.
-Sasuke, dobbiamo parlare.- dice, ma so che si tratta di Sakura.
-Lo credo anch’io.-
Senza una parola di più camminiamo, e arriviamo al cancello di Konoha e alla famosa panchina, che ha visto la mia fuga. E le lacrime di Sakura. Ci sediamo, ed è come se tutti gli avvenimenti più importanti della mia vita dovessero accadere sempre qui. Nessuno di noi due sa da dove incominciare, ci sono così tante cose da dire ed entrambi cerchiamo il modo giusto per non ferire troppo l’altro.
-Avrei voluto venire prima da te, ma non ne ho avuto la possibilità.-
-Anche io avrei voluto venire, ma solo stamattina ho ricominciato a camminare, e poi è successo… E’ successo quello che già sai.-
-No Sasuke, io non so più niente…Non sto capendo più.-
È più stanco di quanto non faccia vedere, e vorrei poterlo aiutare, sollevare una parte del peso che lo affligge.
-Naruto, sono tornato per restare.-
So che con questa affermazione lui capirà ciò che intendo, e se si vuole fidare di me sa che ci sono.
-Qualcuno tempo fa mi ha confidato un segreto, ma allora non ci avevo creduto. Io sapevo che sarebbe andata così… Io sapevo che Sakura sarebbe finita nel lago.-
Le sua parole mi hanno colpito come uno schiaffo. Il mio cervello non riesce ad andare avanti, si ferma lì:
lui lo sapeva.
-Come hai potuto? Perché hai lasciato che le lo facesse?-
Inizio ad urlare e lo tiro per il bavero del vestito. Quante volte è capitata questa scena? Tantissime, ma mai per un motivo così.
-Non potevo fare niente. Chi me l’ha confidato mi ha fatto giurare sul mio sangue di mantenere il segreto. Lei è al sicuro.-
-Al sicuro? È all’ospedale! E nessuno sa come guarirla!-
-Non ha bisogno di cure. Lei è… In meditazione.-
-Potrai essre un bravo Hokage, ma sei un pessimo amico.-
Lo lascio cadere sulla panchina, e lui non accenna a nessun movimento. Ed ecco che il Team 7 è
di nuovo sgretolato.



***



Cambio di nuovo direzione e vado nel bosco. Ho deciso di parlare con Itachi, d’altronde fino ad ora mi ha aiutato.
-Itachi! So che sei qui, fatti vedere! Devo parlarti.-
Dopo poco compare su un ramo alle mie spalle. Atterra davanti a me, ma stavolta non sorride. È preoccupato anche lui.
-Sapevo che mi avresti cercato.-
-Ho bisogno di te.-
-Mi spiace deluderti, ma so ben poco.-
-Cosa è successo?-
-Come ti ha detto Naruto, Sakura è al sicuro. Non c’è bisogno che rimanga in ospedale.-
-Tutto qui?-
-Si, Sasuke. Devi aspettare. Non si può fare niente.-
-Perché naruto è diventato così… Calcolatore?-
-Naruto calcolatore? Ti sbagli! Compie solo il suo dovere. E ha giurato davvero sul suo sangue.-
-Ma si tratta della vita di Sakura!-
-Ti ho già detto che sta bene. Deve compiere una missione.-
-Tu in realtà sai più di quel che stai dicendo.-
-Forse…O forse no. I rapporti si basano su delicati equilibri e devi imparare a rispettarli. Non dovevi trattare Naruto così.-
-Tu e le tue stupidaggini!-
-Pensaci.-
Itachi scompare con il solito fumo, e sono di nuovo solo. Se anche Naruto fosse legato al giuramento, avrebbe dovuto lasciare qualche indizio, e forse tutto questo non sarebbe successo. Tutti sembrano sapere qualcosa in più di me, mentre l’unico veramente intenzionato a salvare Sakura sono io.





 


*Spazio Autrice*
Salvee :D
Ecco qui che il nostro bel Sasuke entra nel panico!
Ma come potrà salvare Sakura?
E qualcuno lo aiuterà!
Al prossimo capitoloo :3
P.S. Fatevi sentire!
Lady Uchiha 23

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Capitolo 16
*** Redeem the past - Riscattare il passato ***


Capitolo Sedicesimo - Sakura
Redeem the past - Riscattare il passato






Un tichettio costante mi fa svegliare. Mentalmente passo in rassegna del mio corpo, e alla fine mi accorgo di star bene. Nessun dolore, niente lividi, niente veleno. Le braccia sono al loro posto, come le gambe. La testa funziona. Cerco di captare l’eventuale presenza di qualcuno intorno a me, ma sono sola o almeno così sembra. Apro lentamente un occhio, poi anche l’altro. Mi metto a sedere e scruto l’ambiente che mi circonda. Sono nel bel mezzo di un prato che sembra quanto meno infinito, centinaia di ciliegi si susseguono, con i rami che si sfiorano e con i petali che sembrano rincorrersi. Migliaia di fiori dei più svariati tipi punteggiano il prato, mentre sulla mia sinistra si trova un placido fiume, proveniente da una piccola sorgente. Mi dirigo verso il tichettio e fra gli alberi trovo un’immenso orologio sospeso in aria. Il tichettio è prodotto dalle lancette e so che l’ora che segnano è legata in qualche modo alla mia vita. Sono le 11.00 e all’improvviso l’orologio si ferma. Ma non finisce qui: l’orologio si sdoppia e diventano due. Il secondo orologio inizia a tichettare finchè non rimane fisso sulle 2.00, all’incirca.
-Sai che cosa rappresentano quelle ore?- dice una voce alle mie spalle, e non ho neanche bisogno di voltarmi per sapere chi sia.
-Si, lo so. La prima è l’ora della mia morte, la seconda è l’ora della mia rinascita.-
-Sei perspicace, Sakura.-
La figura si siede accanto a me, ma non oso voltarmi. È tutto troppo assurdo.
-Dove sono?-
-Sei al sicuro, non ti preoccupare.- dice soridendo.
-Perché sono qui?-
-Per meditare. Per capire.-
-Ho fatto qualcosa che non dovevo?-
-Oh no! Cosa te lo fa pensare?-
-Il fatto che appena sfioro la felicità la perdo subito.- dico, con tutta l’amarezza che provo.
-Non hai perso la felicità. Sei qui per raffozzarla.-
-Non capisco.-
-Capirai poi.-
-Perché devo sempre aspettare?-
-Piccola mia, la vita è una continua attesa.-
La figura si toglie il cappuccio che le oscurava il viso e scopre la sua identità, che io avevo già indovinato:
Tsunade.



***



Tsunade era morta durante la guerra. Avevo pianto la sua morte a lungo, oltre ad aver perso un grande Hokage, io avevo perso la mia maestra, la mia seconda madre. Era stato un duro colpo, ma come tutto, l’avevo superato. Poterla vedere di nuovo è motivo di gioia per me, e tra la sorpresa e la felicità rimango cristallizzata nelle mie emozioni. Soprattutto perché tutto questo, il prato, gli orologi, lei, non possono essere veri.
-Sakura io sono qui, non sono un’immaginazione.- mi dice, come se potesse leggermi i pensieri.
-Come è possibile?-
-Ho fatto in modo che tu cambiassi dimensione. Questa è la dimensione nella quale vivo dopo aver lasciato il mondo dei mortali.-
-Sono morta?- dico allarmata.
-No, ovviamente!- dice lei, ridendo a squarciagola. 
Sorrido nel vederla così felice, sia che lei sia vera o no, è sempre la mia maestra.
-Vieni, facciamo una passeggiata.-
-Guardati in giro, e dimmi cosa vedi.- dice dopo un po’ che camminiamo.
Titubante, comincio a guardare attorno a me. Come dei ricordi antichi, delle figure corrono, sfumate, poco definite. Più guardo e più assomigliano a me, Sasuke e Naruto da piccoli, poi all’improvviso, più avanti, vedo me e Ino sedute sotto un albero a bisbigliare e ridere. Sto camminando tra i miei ricordi. Andando avanti i ricordi diventano quelli della mia adolescenza; le missioni con il Team 7, le lacrime, le ferite. Ci fermiamo in fondo al viale di alberi e si apre un grande squarcio, dove rivedo il momento della mia morte: Sasuke che lascia Konoha, e io che lo prego di portarmi con lui. Nonostante questa scena l’abbia vissuta nella mia mente milioni di volte, rimango colpita comunque. E mi rendo conto che non so più cosa sia la realtà e la fantasia. Qual è il senso di tutto questo?
-Allora?- mi incalza.
-Sicuramente lo sa anche lei cosa vedo.-
-Certo. Ma ognuno di noi percepisce le cose a modo proprio, Sakura.-
-Stiamo camminando attraverso la mia vita.-
-Cosa provi?-
-Tanta nostalgia perché è cambiato tutto.-
-Perché non provi a far tornare le cose come un tempo?-
-Niente torna mai come prima.-
-Prova a migliorarle allora, anziché piangerti addosso.-
Il suo tono ora è duro e il sorriso di prima è scomparso.
-Io ci provo.-
-Non abbastanza.-
Dove prima c’eravamo io e Sasuke in una scena che si ripeteva all’infinito, adesso compare solo lui, probabilmente come è adesso nel mondo in cui si trova. È in mezzo al bosco, da solo e sconvolto. Mi si stringe il cuore a vederlo così.
-Ti trovi qui perché non ci hai provato abbastanza, Sakura.-
-Che significa? È una punizione?-
-No. Devi riscattare il passato. Sasuke dovrà trovare il modo di riportarti a Konoha.-
-Tutto questo è assurdo.-
-Forse lo è, ma è così.- mi dice con un sorriso e si allontana.



***



Vago per il prato infinito senza trovare nulla di particolare. Di tsunade neanche l’ombra. Data la scarsità di passatempi sono costretta a riflettere. Per quattro anni della mia vita non è accaduto nulla che sia degno di nota. Certo, non ero felice; era una situazione di stallo dove praticamente non esistevano sentimenti. Ma da quando Sasuke è tornato tutto è cambiato: il mio cuore ha altalenato pericolosamente tra il dolore più profondo e la gioia più grande, senza trovare mai una vera stabilità. E adesso sono qui, in una situazione che faticherei anche ad immaginare. E Sasuke deve trovare il modo di salvarmi. Ma come farò a tornare a Konoha? E, ammettendo che tutto questo sia reale, perché sta capitanto proprio a me? Un’ombra mi oscura all’improvviso e alzo la testa per vedere chi è.
-Sakura! Quanto tempo!- mi dice allegro il proprietario dell’ombra.
-Anche lei qui?- chiedo sbalordita.
-Si, Tsunade mii ha chiesto di venire.-
-Perché, di solito dove sta?-
-Nella mia dimensione, ovviamente!-
-Ma… Ma…- Le parole mi muoiono in bocca.
La faccenda sta diventando persino inquietante. Il
maestro Jiraya ride della mia espressione e mi invita a seguirlo.



***



-Per Tsunade non hai fatto quella faccia!-
Incredibile come siano tutti allegri qui. Tutti tranne me.
-S-si ha ragione, scusi…-
-Oh non ti devi scusare, anzi mi scuso io! Bene, ora arriviamo al dunque!-
Mi fa accomodare in una casetta che prima non avevo notato. O che forse non esisteva proprio. Il maestro scompare, e dopo un attimo torna con del tè. Poi si siede di fronte a me e mi osserva.
-Spero che almeno lei mi possa dire qualcosa di più.- dico disperata.
-Dipende.- dice lui tranquilli, sorseggiando il tè.
-Da cosa?-
-Dalle domande che mi porrai.-
-Qual è il mio compito?-
-Far sì che il tuo passato non ti condizioni più.-
-E’ già così.-
-Quindi non ti pesa più il fatto che tu e Sasuke abbiate provato ad uccidervi? E che Naruto ti abbia abbandonato in questi anni?-
Colpita ed affondata. Queste ferite bruciano ancora, insieme a molte altre.
-Era la risposta che mi aspettavo.-
Una terza voce parla dietro di me, e anche stavolta so di chi si tratti senza voltarmi. Quante altre “persone” si dovranno aggiungere?
-Ti stavo aspettando! Entra, entra!-
La figura si accomoda alla mia destra, e nonostante alla fine della sua malvagia vita si fosse riscattato, rabbrividisco. Lui proprio non me lo aspettavo.
-Dicevamo, Sakura?-
-Io continuo a non capire.-
-Ci sono molte cose che noo sai, ragazzina.-
-Avanti, non essere così scontroso!- dice allegro Jiraya.
-I tuoi cari Sasuke e Naruto ti hanno tenuto nascoste delle cose molto importanti.-
Il nuovo arrivato sorride, e un altro brivido mi corre giù per la schiena. No, non mi abituerò mai alla presenza di
Orochimaru.


 


*Spazio Autrice*
Salve gente!
Dedico questo capitolo a
manga,
per il sostegno che mi ha dato.
Grazie infinite!
Un grazie anche a chi mi segue costantemente
e a chi recensisce.
A presto!
Lady Uchiha 23

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Capitolo 17
*** Unconditionally - Incondizionatamente ***


Capitolo Diciassettesimo - Sasuke
Unconditionally - Incondizionatamente






I giorni passano e tutto rimane uguale. Torno ogni giorno da lei, le parlo. Ma so che è così distante da non potermi sentire. Ci eravamo finalmente ritrovati e ci siamo già persi. Al lago non ho trovato nulla di strano, e nessuno sa darmi alcun tipo di indicazione. Molti mi crederanno pazzo, vago per il villaggio senza una meta precisa, senza alcun obiettivo. Lo sguardo perso nel vuoto, le affondate nelle tasche; quando passo io si voltano a gurdarmi ma nessuno mi rivolge la parola. Tutti hanno accettato il mio ritorno, probabilmente perché la situazione che sto vivendo muove in loro sentimenti di pietà. Credo che la cosa non mi dispiaccia, non mi sento in grado di poter affrontare qualcuno. Gli unici che mi potrebbero aiutare -Naruto, Itachi e persino Kakashi- sono scomparsi dalla circolazione. Non che io mi sia dato molto da fare per cercarli. Aspettare non serve a nulla. Mi dirigo verso casa di naruto, e prego perché ci sia. Busso e viene ad aprirmi Hinata. Di certo non avevo pensato a lei. Apre e chiude la bocca, provando a dire qualcosa, senza riuscirci.
-C’è Naruto?-
-N-no…-
-Grazie.-
Faccio per andarmene, ma prima che faccia un passo lei mi trattiene il braccio.
-E-entra.-
Senza un vero motivo, accetto.
-Sasuke…Che sta succedendo?-
Ripresasi dallo shock iniziale, la sua voce adesso è più ferma.
-Sakura…E’ come morta.-
-E… Naruto…Cosa c’entra?-
-Vorrei saperlo anch’io.-
Persino Hinata è all’oscuro di tutto.
-Naruto non c’è mai a casa. A volte non lo vedo per giorni.-
-Ne so quanto te.-
Mi alzo, deciso stavolta ad andarmene.
-Sasuke…Ho bisogno di te.-
Mi volto e la guardo. Il suo viso rosso è rivolto verso terra, so che gli è costato tanto dirlo, e deve essere davvero disperata.
-Cercherò di scoprire qualcosa.-
Senza indugi, me ne vado. La situazione si sta pericolasamente allargando, inglobando a poco a poco sempre più persone.



***



Mentre continuo a vagare mi viene in mente un posto dove ancora non sono andato: l’albero di ciliegio dove ho scoperto di stare male. Inizio a correre, come se ci fosse qualcosa o qualcuno ad attendermi lì. Quando arrivo, con molta delusione, scopro che è tutto uguale a come l’ho lasciato. Mi avvicino all’albero e sfioro la corteccia.
-Era ora, Sasuke.-
Mi giro e il maestro Kakashi è seduto a terra, con il suo solito libro in mano. E non so se non l’ho visto o è comparso all’improvviso.
-Che ci fa lei qui?-
-Ti aspettavo.-
-L’ho cercata dappertutto.- dico scocciato.
-Avresti dovuto capire che era qui che dovevi venire.-
-Adesso sono qui.-
Lui si alza e si avvicina. Il suo sguardo è rivolto a qualcosa di lontano, come se stesse inseguendo un sogno.
-Lo so che è complicato.- mi dice, e sento nella sua voce una comprensione da padre.
-La mia vita è praticamente un ammasso di complicazioni.-
-Questa sarà l’ultima grande sfida della tua vita.-
-E se fallisco?-
-L’amore vince sempre.-
Questa sua frase mi colpisce. Che io sappia il maestro Kakasgi è sempre stato solo. Da quando l’ho conosciuto non l’ho mai visto accanto a qualcuno della sua famiglia, o a una donna. Chissà qual è la storia della sua vita.
-L’amore l’ha mai realmente salvata, maestro?-
-Questa è un’altra storia. Stiamo parlando di te.-
-Non ho idea di come salvarla.-
-La decisione finale sarà difficile; devi essere in grado di amarla incondizionatamente.-
Ma cosa significa “amare incondizionatamente”? per me già “amare” è una parola grossa. Mi sembra di brancolare nel buio, di non parlare la stessa lingua del maestro. Forse è un indovinello; quelli con le parole complicate ma che poi trovano la loro soluzione nelle cose più ovvie.
-Non è una cosa che devi decidere adesso.-
-Non si tratta di decidere; io ho già deciso. Non so da dove iniziare.-
Il maestro sembra riflettere e pare colpito dalla mia decisione.
-Ognuno ama a modo suo, nessuno può insegnartelo.-
-Avrei preferito un’altra guerra piuttosto che affrontare questo!-
-Combattere è facile, devi difendere a tutti i costi la tua vita. Amare è difficile: devi combattere per salvare la vita dell’altro.-
-Ma se io non sapessi amare?-
-Tu sai amare e lo stai già facendo.-
-Ma non basta a riportarla qui.-
-Devi prima risolvere alcune questioni.-
-Con Naruto e Itachi…-
-Ma non solo: con tutti i tuoi compagni.-
-Come?-
-Ti rendi conto che da quando sei tornato non hai dato nessun tipo di spiegazione?-
-Mmh…-
-Molti si aspettano di vederti.-
-Perché?-
-Sasuke, in questi anni nessuno ti ha scordato. Ti abbiamo solo archiviato in un angolo del cuore, aspettando il tuo ritorno.-
-Voi sapevate che sarei tornato?-
La cosa è alquanto strana dato che neanche io sospettavo che sarei tornato.
-Bè…Una persona ha svelato a Natuto delle cose.-
-E lei che c’entra?- chiedo insistente, stavolta devo scoprire qualcosa di più.
-Un’altra persona era nei paraggi al momento della rivelazione.-
-E…?-
-E poco tempo fa ha deciso di rendermi partecipe.-
-E potreste rendere anche me partecipe?-
-Oh no, Sasuke. È un percorso che devi fare da solo.-
-Ma lei mi aiuterà?-
-Certo, non sono sempre il tuo maestro?-
Gli sorrido e ora più che mai lo sento vicino.
-Arrivederci maestro!-
E, come è arrivato, se ne va. Io passeggio tra gli alberi carichi di foglie, mentre rifletto alle parole del maestro. Amare incondizionatamente… O perdere Sakura. Io ci riuscirò a qualsiasi costo. La riporterò da me.



***



Torno a casa, con le idee un po’ più chiare. Nonostante Sakura manchi ormai da un po’ di giorni, appensa apro la porta il suo profumo mi investe. Girovago per le stanze, ritrovando un po’ di lei, sentendola meno distante. È rimasto tutto intatto dall’ultima volta che è stata qui: forse è per mantenere viva la sua presenza. Non importa quanto dovrò combattere per salvarla, non importa quante ferite mi procurerò. Lei tornerò in questa casa con la sua risata allegra, con il suo profumo che sa di felicità. Lei tornerà nella mia vita.



 




*Spazio Autrice*
Per i miei cari lettori ecco un bel regalo di Pasqua!
Auguriiii :D
Ero impaziente di pubblicarlo, così eccomi qui.
Bene, ora vi lascio e ci si vede al prossimo capitolo!
Bacii
Lady Uchiha 23
P.S. Buona Pasqua anche a 'L'uomo che cammina sulla neve' ;)

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Capitolo 18
*** Facing the present - Affrontare il presente ***


Capitolo Diociottesimo - Sakura
Facing the present - Affrontare il presente







Io, Jiraya e Orochimaru. Seduti ad un tavolo a sorseggiare del tè e a chiacchierare amabilmente. Vista da fuori la scena dovrebbe apparire più o meno così. Ma in realtà stiamo discutendo della mia vita. Orochimaru ha detto che i miei cari Sasuke e Naruto mi hanno nascosto delle cose. Vorrei trovare la forza di chiedere cosa - sicuramente sia Orochimaru che il maestro Jiraya lo sanno - ma sono sicura che non otterei risposta.
-Non te lo aspettavi, vero?- continua Orochimaru, e sembra alquanto divertito dalla situazione.
-Non cambierai mai.- dice il maestro.
Mentre i due continuano a battibeccare, cerco di immaginare quali oscuri segreti non mi siano stati confessati. Io e Sasuke abbiamo avuto modo di parlare, ma lui non mi ha detto niente. Con Naruto... Abbiamo avuto anni a nostra disposizione, ma lui non ha fatto altro che allontanarsi. Se entrambi hanno deciso così, a questo punto il problema sono io.
-Sakura, non starlo a sentire. È vero, ci sono cose che non sai, ma sia Sasuke che Naruto hanno i loro buoni motivi.-
-Loro sono i grandi eroi e hanno
i loro buoni motivi! E io invece che sono solo un inutile ninja medico posso farmi schiacciare! No, non ci sto.-
Mi alzo e me ne vado. Tutto questo rasenta la pazzia. Tre ninja leggendari mi portano in un'altra dimensione, o almeno così mi fanno credere, per dirmi che i miei compagni di squadra mi hanno tenuta all'oscuro di parte della loro vita e che hanno le loro ragioni. Cammino a passo svelto verso un obiettivo non ancora stabilito. La mia rabbia e la mia frustazione hanno raggiunto limiti che neanche credevo possibili. La mia vita, ciò che ritenevo più importante,
loro, si sta sgretolando sotto il peso dei miei errori. Adesso corro, sfogando tutto ciò che mi porto dentro. Tsunade aveva detto che sono qui per rafforzare la mia felicità, ma a me sembra proprio il contrario. Mentre le mie gambe si muovono automaticamente, nella mia testa passano milioni di immagini, e mi sembrano nuove e antiche allo stesso tempo, come un film che non si guarda da tanto. Gli occhi si riempiono di lacrime e cado a terra, non desiderando altro che diventare parte della natura, un albero, un ruscello, un fiore. Mi giro, in modo che la mia schiena sia a contatto col terreno fresco e osservo il cielo azzurro, senza neanche un accenno di nuvola. Fiori e foglie volteggiano pigramente su di me, nonostante non ci sia neanche un soffio di vento. Ma ormai non mi stupisco più di niente. Mi sento come in una di quelle palle di vetro con la neve dentro, che i bambini si divertono a capovolgere in continuazione, così che la neve sembri cadere. Nella mia palle di vetro ci sono io e un paesaggio senza confini e al posto della neve mille fiori che cadono, come agitati da una mano estranea. Un fiore si poggia sulla mia guancia, e solo ora mi rendo conto che sono fiori di ciliegio. Un sorriso amaro mi compare sul volto. Sembra che ogni avvenimento che segni la mia vita sia sempre legato, per qualche strana ragioni, ai ciliegi e ai suoi fiori.



***



-Sakura, sveglia!-
Apro immediatamente gli occhi e mi metto a sedere. Non mi sono neanche accorta di aver preso sonno. Possono essere passati cinque minuti o due ore, ma tutto è rimasto uguale. Qui il tempo non sembra rispettare regole.
-Ben svegliata!- ripete la stessa voce di prima.
-Non ti vedo! Esci fuori.-
Mi guardo freneticamente intorno, ma c'è solo la solita solitudine.
-Non puoi vedermi. Non sono lì.-
La cosa mi tranquilizza, in qualche modo.
-Come stai?-
-Maestro Kakashi, ma è lei! Non l'avevo riconosciuta.-
Sono così felice di sentire il maestro! Forse potrò tornare a Konoha.
-Mi spiace averti spaventata.-
-Non si preoccupi. Qui non accade mai nulla.- dico sconsolata.
-Sei triste, non è vero Sakura?-
-Si, maestro. Sasuke e Naruto mi hanno tradita.-
-Non credo che tu debba vederla a questo punto di vista.-
-Si ci mette anche lei?-
-Non hai voluto ascoltare Jiraya.-
-Si ma...-
-Non puoi scappare dalle situazioni.-
Invece io sto scappando. Mi sto abituando a vivere in una dimensione che non è la mia, dove non è necessario mangiare e bere, dove non si provano sentimenti, perché non c'è niente da amare o da odiare.
-Maestro, mi aiuti!-
L'ho spuntata in ogni situazione; persino quando sono stata vicino alla morte, anche quando Sasuke ha provato ad uccidermi. Ne sono uscita sempre vincitrice o per lo meno non perdente. Ma adesso non vedo via d'uscita, perché è la mia anima che è vicina alla morte, mentre il mio cuore è intatto chissà dove.
-Sto facendo il possibile.-
-Lui... Lui come sta?-
-Lui sta male. Vuole salvarti davvero.-
-E... Naruto?-
-Non lo vedo da giorni.-
-Mastro, si prenda cura di loro.-
-Lo farò. Devo andare. Non ti arrendere, Sakura.-
Sasuke che vuole salvarmi e Naruto che non si vede da giorni. Per anni ho sempre vissuto la scena opposta. Sarà che il mondo ha perso il suo senso.



***



Dopo un tempo indefinito decido di parlare con Jiraya e Orochimaru. Non faccio neanche due passi che la casetta dell'ultima volta mi compare davanti. Inizio a capire come funzionano le cose qui. Entro e al tavolo ci sono i tre ninja leggendari. Fa uno strano effetto vederli così, sembrano
quasi normali.
-Affronterò tutto ciò che è necessario.- dico decisa.
-Sapevo che non ti saresti arresa.- dice la mia maestra, orgogliosa di me.
-Hai affrontato nemici temibili, portato a termine missioni difficili, hai combattuto la Quarta Grande Guerra Ninja, e sei ancora qui. Supererai anche questo.- dice Jiraya, tranquillo come sempre.
-Stavolta è stata colpita la mia anima, non il mio corpo.-
-L'amore guarisce tutto.-
Tutti ci giriamo verso Orochimaru: è stato lui a parlare.
-Anche io ho amato: Tsunade tu lo sai bene.-
Orochimaru... E Tsunade? Non l'avrei mai detto! La cosa mi sconvolge, e non poco. Tsunade sembra pensierosa mentre Jiraya per la prima volta ha abbandonato il sorriso. Forse mi tocca dire qualcosa.
-Maestri... Riuscirò a tornare da loro?-
-Prima loro dovranno trovare il modo di tornare da te.- dice Jiraya.
-Sei pronta ad accettare tutto?- dice Tsunade.
-Si!-
-Dovrai essere forte, non sarà facile.-
-Niente è mai stato facile per me.-
-Affrontando il tuo presente, potrei tornare a credere nel futuro.-
Ancora una volta affido il mio cuore al destino, e
chi vivrà vedrà.


 






*Spazio Autrice*
Salvee!
Mi sono affrettata a pubblicare il capitolo.
Spero che sia di vostro gradimento,
anche se può risultare un po' noioso.
Alla prossimaa :)
Lady Uchiha 23

 

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Capitolo 19
*** I don't lose us, I don't lose heart - Non perdo noi, non perdo il cuore ***


Capitolo Diciannovesimo - Sasuke
I don't lose us, I don't lose heart - Non perdo noi, non perdo il cuore

 



Ho riflettuto a lungo sul da farsi e come unico punto di partenza sono arrivato a Naruto. Devo trovare un modo per spezzare quel giuramento così che possa dirmi tutto quello che sia. Chissà chi gli ha rivelato queste informazioni... Se riuscissi a trovarlo potrebbe annullare il giuramento, data la situazione critica. Ma possibilmente non lo farebbe, tutto è stato architettato in modo che io fossi solo. E sono solo. Anche il maestro Kakashi nasconde qualcosa, ma con lui non ho proprio idea da dove iniziare. Mentre sono in un angolo del villaggio e osservo gli abitanti che passano, chi con un'assurda fretta, chi con la calma di chi non ha nulla da fare, la risposta alla mia domanda mi si para davanti agli occhi: i sentimenti. Per salvare Sakura devo capire i miei sentimenti, sondarli a fondo, dare loro un nome. Ma non basta solo ciò che provo per lei, devo includere i miei vecchi amici, Naruto, il maestro Kakashi, Itachi. Come avevo previsto la risposta era ovvia, ma io non la vedevo perché non volevo. Ho sempre sperato nell'aiuto degli altri, quando per una volta si richiedeva soltanto il mio sforzo. Ed è bastato una semplice dimostrazione d'affetto come l'abbraccio tra una madre e la figlia capitata davanti ai miei occhi, per farmi davvero vedere.



***



Corro a casa di Naruto, e stavolta spero di non trovarlo. Mi ritrovo, fortunatamente, di nuovo Hinata, che sorride timidamente.
-Ciao Sasuke.-
Si sposta un po' e mi fa segno di entrare.
-Sono più o meno arrivato a capo della situazione.-
-Ti ascolto.-
-Per salvare Sakura devo riuscire ad accettare tutti i miei sentimenti, ma non solo quelli che provo nei suoi confronti.-
-Ho capito... Vuoi che chiami gli altri?-
Incredibile come Hinata sia arrivata alla soluzione senza alcuna fatica.
-Mi faresti proprio un favore.- dico, sinceramente grato.
-Allora ci vediamo di nuovo qui fra un'ora.-
-Ci sarò.-
Le sorrido e lascio che organizzi la mia rinascita da ninja di Konoha.

 



***




Esattamente un'ora dopo mi ritrovo qui. Adesso che è arrivato davvero il momento, non mi sento pronto. Il viso di Sakura si inserisce prepotente tra i miei pensieri e finalmente busso. Hinata apre subito, come se mi stesse aspettando proprio lì dietro. Lei non dice niente e attende pazientemente che faccia tutto secondo i miei tempi. Entro in salotto e alzo la testa. Ino, Ten Ten, Neji, Rock Lee, Choji, Shikamaru, Shino, Gaara, Temari, Kankuro, Kiba. Non credevo che sarebbero venuti tutti. Li guardo ad uno ad uno, e negli occhi di ciascuno scorgo curiosità. Mi posiziono in modo che tutti mi possano vedere e aspetto che Hinata prendi posto. La tensione è tale che si potrebbe tagliare con un coltello, e un silenzio religioso si è impossessato della stanza.
-Grazie per essere venuti tutti. Questo non è un momento facile per me, come sapete, parlare, soprattutto in pubblico, non rientra nelle mie attività preferite. Ma a volte è necessario fare anche ciò che non desideriamo. Ecco perché quattro anni fa ho lasciato il mio villaggio e tutti voi, nonostante non lo volessi. Ho dovuto lasciare Naruto, Sakura e il maestro Kakashi, le persone più vicine a me. Non è stato facile, ve lo garantisco. E non è stato neanche facile tornare, ma l'ho fatto perché stavolta volevo farlo. La vita però mi riserva sempre delle sorprese: ho scoperto di essere malato e che la mia vita in fondo è sempre dipesa da quella di Sakura. Quando finalmente ci siamo ritrovati, scoprendoci innamorati, l'ho persa. Lei è da qualche parte, a svolgere una “missione”, mentre il suo corpo è qui. Il maestro Kakashi mi è vicino mentre Naruto
sa cosa sta succedendo realmente ma non può aiutarmi.-
Li osservo per capire ciò che provano: Ino piange silenziosamente e Ten Ten le cinge le spalle con il bracccio, Shikamaru stringe la mano di Temari, Rock Lee e Neji guardano un punto fisso, gli altri sono pensierosi ma evitano di guardarmi. Il mio sguardo arriva ad Hinata e mi stupisco: mi guarda dritto negli occhi, senza una traccia della ragazzina che conoscevo.
-Io ti aiuterò.-
La voce di Hinata è ferma e chiara. Tutti si voltano a guardarla e sembrano più colpiti da lei che dal mio discorso.
-Anche io!- dice Ino, con le lacrime a bagnarle il viso.
A poco a poco tutti si alzano e vengono vicino a me, come a voler mostrare la loro vicinanza.
-Grazie.- riesco solo a dire.
Quando gli altri si allontanano, Hinata si avvicina e mi fissa ancora negli occhi. -Ce la faremo.- Mi sorride e si allontana.
Pensavo che sarebbe stato più complicato, che non mi avrebbe ascoltato e accettato. Invece sono di nuovo parte di Konoha.



***



Esco da casa di Naruto e il maestro Kakashi è lì fuori che mi aspetta. Prevedibile. -Maestro.- dico con nonchalance.
-Non me lo aspettavo.- dice lui senza neanche alzare gli occhi dal libro.
-Cosa?-
-Che tu riuscissi ad aprirti a loro così facilmente.-
-Un cuore ce l'ho anche io.- dico offeso.
Tutti mi ritengono un disperato asociale senza speranza. Ma ho solo bisogno di un po' di pratica.
-Si, ma l'hai tenuto nascosto per molti anni.-
Faccio per andarmene, ha sentito ciò che voleva sentire. Adesso devo affrontare Naruto.
-Sasuke.-
Mi volto e aspetto che parli.
-Adesso è stato facile. Ma non illuderti che sarà sempre così.-
Il suo è un ammonimento. So che vuole aiutarmi ma così mi scoraggia e basta. -Mi adeguerò.-
Non gli do il tempo di controbattere e lo lascio alla sua lettura.



***



Il primo passo è stato fatto. Mi sento già un po' più vicino a Sakura. Vado in camera da letto e osservo le foto sul suo comodino. Sakura da piccola, con i suoi genitori e poi la foto del Team 7. La prendo e guardo ogni particolare. Era stato il periodo più felice della mia vita, nonostante io riesca ad ammetterlo solo a distanza di anni. Noi che imparavamo ad essere ninja, ad essere compagni di squadra, ad essere amici. Naruto, Sakura e Kakashi sono gli unici che mi hanno sempre capito e sostenuto. Adesso è anche difficile immaginare che un giorno il Team 7 potrà ricomporsi. Poso la fotografia e in un angolo del comodino noto una piccola palla di vetro che prima d'ora non avevo visto. La rigiro fra le mani e al posto della tipica neve, ci sono milioni di minuscoli fiori che volteggiano. Anche il paesaggio riprodotto è atipico: un prato, ricoperto di alberi e fiori e in un angolo una casetta, con a sinistra un piccolo fiume. Ma la cosa che mi colpisce è che la scena sembra viva. La guardo per un tempo indefinito, attendendo un qualsiasi cambiamento, ma non accade nulla. La metto sul comodino, in modo che la possa vedere. Poi mi sdraio a letto e cado in un sonno senza sogni, ma anche senza incubi.
 



*Spazio Autrice*
Salveee!
Ecco, finalmete, il diciannovesimo capitolo.
Sasuke si scioglie e riesce ad
aprirsi ai suoi vecchi compagni.
Ma desso arriva la parte difficile...
Dedico questo capitolo a gabriella92,
canada00 e meryl watase,
per il loro continuo sostegno.
Grazie mille!
:D
Alla prossima :)
Lady Uchiha 23

 

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Capitolo 20
*** Believing in the future - Credere nel futuro ***


Capitolo Ventesimo - Sakura
Believing in the future - Credere nel futuro





Mentre passeggio fra gli alberi il terreno trema violentemente e cado. Guardo verso l'alto e vedo Sasuke. Il mio cuore perde un battito, e rimango incantata a guardarlo. Ha delle occhiaie profonde e sembra più magro e infinitamente stanco. Ed è tutta colpa mia. Il terreno non smette di tremare ma non ci faccio più caso, la mia attenzione è rivolta tutta all'amore della mia vita. Poi tutto torna tranquillo ma lui non c'è più. Quando avevo iniziato a capire come funzionasse questo luogo, ecco che succede qualcosa che ribalta le mie convinzioni. Deve esserci un qualche collegamento tra questa dimensione e la mia, ma probabilmente Sasuke non lo sa. Se solo potessi comunicare con lui... “L'amore vince sempre”. La frase del maestro Kakashi si ripete all'infinito nella mia testa, come a volermi ricordare che non devo arrendermi. Ma non è facile. Ora che so che c'è la possibilità di vederlo, osservo il cielo costantemente, nella speranza di vedere la mia felicità; i suoi occhi.



***



-Finalmente si è accorto di quella palla di vetro!-
Ormai mi sono abituata a queste apparizioni improvvise, soprattutto mentre dormo.
-Palla di vetro?-
-Si. È il passaggio perché possa arrivare qui.- dice con tono di sufficienza Tsunade.
-Non posso parlargli, vero?-
-Sakura, pensavo che avessi capito almeno in parte come funziona qui.-
-Ma come farà ad entrare?-
-Ha un valido aiuto, appena sarà pronto ce la farà.-
-Cosa succederà?-
-Non prevedo il futuro!-
Invece sono totalmente convinta che lei sappia cosa succederà. Insomma, è la sua dimensione!
-In fin dei conti... Cosa sto facendo io qui?-
-Appunto, dovresti iniziare a fare qualcosa.-
-Ad esempio?-
-Riflettere, guardare dentro te stessa.-
-Voi mi avete detto che Sasuke e Naruto mi hanno nascosto delle cose.-
-E' così.-
-Quando sarai pronta tu, e anche loro.-
Quindi si tratta di aspettare,
ancora.



***



Cerco di seguire il consiglio di Tsunade; mi accomodo sotto un albero e assaporo il silenzio assoluto tipico di questa dimensione. I miei pensieri partono da un momento preciso: Sasuke che lascia Konoha. È stato qualcosa che fondamentalmente non ho mai accettato, perché mi ha scosso nel profondo, perché mi ha lasciato una ferita indelebile nell'anima. Ci ho messo tutta me stessa per dimenticare, ma ancora non ci sono riuscita. Durante l'assenza di Sasuke è iniziata la Guerra, e per mesi non c'è stato spazio per altro. Poi Naruto è diventato Hokage e riuscivamo a vederci solo durante le riunioni ufficiali tra il capo villaggio e i suoi ninja. Devo ammettere di non essermi impegnata molto per mantenere i rapporti, e lui neanche. Più o meno avevo accettato l'idea di averlo perso, e mi dicevo che era per una buona causa: io avevo perso il mio migliore amico ma il villaggio aveva acquisito un grande Hokage. Così sono passati quattro anni, lentamente e con fatica li ho affrontati senza più un vero motivo per vivere. Sasuke era dato per morto, Naruto era come morto per me: ogni tanto vedevo il maestro Kakahi, ma niente era più come prima. Poi, la svolta che non mi sarei mai aspettata: Sasuke che torna a Konoha. Quando Naruto me l'ha detto, ho temuto seriamente di morire, per infarto, per la troppa felicità, per l'ansia che provavo, per la paura incredibile che si era impossessata di me. E avevo deciso che per difendermi, dovevo attaccare per prima. Gli ho fatto credere di non amarlo più, di odiarlo addirittura, mentre il mio cuore accelerava i battiti solo a vederlo. Ho sfiorato l'inferno nei giorni durante i quali non sapevo dove si trovasse, per poi caderci definitivamente quando ho scoperto che era malato. Ho smesso di dormire e di mangiare per trovare la cura, finché non mi è stato rivelato che ero io la malattia e la cura stessa. Io e il mio amore. Assurdo, no? Ho dovuto ammettere, prima a me stessa e poi a lui, che il mio amore non poteva morire, che durante tutti quegli anni ero riuscita solo a spingerlo a forza in un angolo e a sigillarlo debolmente. A poco a poco il mio amore ha fatto nascere anche il suo nei miei confronti ed è guarito. Ma non abbiamo neanche avuto il tempo di goderci l'appena ritrovata felicità che sono finita in questo posto, dove mi si richiede di riflettere. E così faccio, in modo da tornare alla mia vita mezza disastrata. Non ho mai capito bene quanto spazio occupo nella vita degli altri, e ultimamente mi chiedo quanto io sia importante per Sasuke e Naruto. Non riesco ad accettare il fatto che da piccoli eravamo riusciti ad essere un egregio Team; adesso non riusciamo neanche a parlare fra di noi. Se sono destinata a rimanere qui vorrei poter almeno avere la possibilità di rivederli un'ultima volta, chiarire con loro, abbracciarli ed infine lasciarli andare. Non significa questo amare? Donare sé stessi senza riserva, combattere per l'altro. Il destino è qualcosa di più grande di me, ma sono certa che niente è scritto e ciò che sarà dipende solo dalle scelte che ho fatto. Non smetto di sperare che un giorno tutto questo possa essere ricordato come un'avventura finita bene, o non ricordato proprio. Lo sconforto si impossessa di me, e lacrime lente e calde cominciano a farsi strada sul mio viso. Le lascio scorrere per un po', poi le strappo via violentemente, mi alzo in piedi.
-Io non mi arrendo! Sasuke, Naruto, non vi libererete di me tanto facilmente!- urlo al cielo, con un mezzo sorriso sulle labbra.
No, non si libereranno di me. Io combatterò, lotterò fino all'ultima goccia di sangue, se necessario. Scavalcherò montagne, imparerò a volare. Troverò soluzioni inimaginabili per uscire da qui. Io tornerò a Konoha, correrò per le strade del mio villaggio, andrò da Naruto e lo abbraccerò, chiedendogli scusa per tutto, poi andrò dal mio Sasuke e vivremo per sempre felici e contenti, come la più bella delle favole, il più bello dei sogni. Un calore si espande benefico nel mio petto e mi sento meno sola, meno parte di questa dimensione. Ora io so che sono pronta a tornare alla mia vita.


 


*Spazio Autrice*
Ventesimo capitolo, tappa importante,
almeno per me.
Stavolta lo dedico a
sasuk8,
che come altri, mi sostiene.
Grazie davvero :)
Spero di poter aggiornare presto,
Alla prossima :D

 

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Capitolo 21
*** More and more difficult - Sempre più difficile ***


Capitolo Ventunesimo - Sasuke
More and more difficult - Sempre più difficile




Un raggio di sole mi taglia la faccia. Tengo ancora un momento gli occhi chiusi, immaginando di girarmi e trovare Sakura accanto a me, che dorme beatamente. Ma è solo un sogno. Mi alzo e spalanco la finestra e il sole entra trionfante nella stanza illuminandola, e illuminando anche me di nuove speranze. Mentre esco dalla camera da letto il mio sguardo si posa sullo specchio e sull'immagine riflessa. Sono giorni che non mi occupo di me, e sono conciato davvero male. Mi chiudo in bagno; devo essere almeno presentabile per ciò che ho intenzione di fare. Qualcuno bussa insistentemente alla porta e mi costringe ad uscire dal bagno. Mi avvolgo in una asciugamano e vado ad aprire, trovando una Hinata decisamente agitata. Entra senza troppi complimenti e solo dopo si accorge della condizione nella quale mi trovo.
-Oh scusa... Non volevo disturbarti.- dice imbarazzata.
-Avevo finito.-
Ci accomodiamo nel salotto di Sakura.
-Naruto... Manca da più di una settimana.-
Accidenti. Dove si è cacciato quel testa quadra?
-Cosa ti ha detto l'ultima volta che l'hai visto?-
-Di non preoccuparmi per lui, che doveva fare una cosa importante...-
-Ma chi sta rivestendo le sue veci di Hokage?-
-Nessuno. Mi ha detto che se fosse mancato per più di una settimana sarei dovuta venire da te.-
-E...?-
-Chiederti di fare le sue veci.-
Io... Hokage? Anche se la cosa è temporanea, è lo stesso qualcosa che non avevo neanche mai immaginato.
-Sasuke fallo, ti prego. Nessuno vuole prendersi questa responsabilità, e nessuno capisce cosa sta accadendo. Solo tu puoi, e dobbiamo ritrovare Naruto.-
Rifletto per qualche minuto. Hinata mi sta chiedendo di aiutarla, e in fin dei conti glielo devo. Forse da questa nuova svolta ne potrà uscire qualcosa di buono.
-Va bene, lo farò. Ma non ho idea da dove iniziare.-
-Ti aiuterò. Dopo più di due anni so come agisce un Hokage!-
-Bene... Allora mi vesto e andiamo.-
E di nuovo, come un circolo infinito, la mia vita cambia direzione.



***



Camminiamo in direzione del palazzo dell'Hokage. Quando arriviamo, nessuno si stupisce di vedermi, e anzi mi salutano con rispetto. Ah già, dimenticavo di essere il nuovo Hokage, seppur temporaneo. Tutti sembrano sapere che sarei arrivato, Naruto li ha sicuramente informati. Domande che sembrano infinite si susseguono nella mia testa; dov'è Naruto e cosa sta facendo? Cosa dovrei fare in veste di Hokage? Dov'è il maestro Kakashi, quando serve? E Itachi? Come farò a salvare Sakura adesso? Hinata mi conduce nell'ufficio dell'Hokage e mi fa segno di prendere posto alla scrivania. Mi siedo titubante e lei si siede di fronte a me. Mi concentro su un problema alla volta. La priorità adesso è trovare Naruto.
-Sei il primo Uchiha che diventa Hokage.- dice Hinata per spezzare la tensione. -Avrei preferito non esserlo.-
-Cosa facciamo?-
-Penso che dovremmo parlare con gli abitanti del villaggio, spiegare perché non c'è Naruto.-
-No, non possiamo raccontare la verità.-
-Diremo solo ciò che ha lasciato detto a te, che ha una cosa importante da fare.- dico sovrappensiero.
-Va bene. Do ordini di far riunire tutto il villaggio.-
-Hinata... Grazie.-
-Dobbiamo aiutarci se vogliamo salvarli.-
Rimango solo nella mia nuova carica. Guardo fuori dalla finestra, e stavolta il sole non mi illumina.



***



Hinata entra di corsa nello studio.
-Siamo pronti!-
-Andiamo.-
Per la prima volta nella mia vita, ho davvero paura. Dovrò parlare ad un villaggio intero, e non sono certo quattro gatti.
-Stai tranquillo, ti starò vicino.-
Hinata riesce a capirmi meglio di quel baka del suo fidanzato. Mi avvicino lentamente alla porta che mi esporrà alla folla. Chiudo gli occhi, penso a Sakura e Naruto, e a quanto stia facendo per loro. Poi penso a quanto loro hanno fatto per me, e il coraggio prende il sopravvento. Mi affaccio e il silenzio cade velocemente. Tra le varie emozioni che attraversano la folla, quella predominante è la sorpresa. Il ninja traditore per eccellenza è diventato Hokage. Mi stupirei anche io al posto loro. Hinata si fa avanti e, come promesso, mi aiuta.
-Cittadini di Konoha! Fate attenzione!-
Non posso tirarmi indietro, ora tocca a me.
-Sono Sasuke Uchiha.-
-Sappiamo chi sei, hai tradito Konoha!- urla un uomo, guadagnandosi un applauso.
-Non ho deciso io di ritrovarmi in questa situazione, ma il vostro Hokage.- Nessuno parla più. E ne approfitto per prendere in mano la situazione.
-L'Hokage ha una cosa molto importante da fare. Ha lasciato detto che se fosse mancato per più di una settimana io avrei dovuto prendere il suo posto, ovviamente in via del tutto temporanea.-
-Perché proprio tu?- chiede una voce da un punto indistinto della folla.
-Sono una persona di cui si fida.-
La verità delle parole che ho appena pronunciato si impossessa di me. Lui ha scelto me solo perché si fida, non c'entra niente la situazione di Sakura o le nostre discussioni.
-Cercherò di fare del mio meglio, e vedrete che presto avrete di nuovo il vostro Hokage.-
Un piccolo applauso parte dalle prime file e curioso guardo chi approvi le mie parole: sono i miei compagni, loro che mi hanno accettato nuovamente senza fare domande.
-Evviva l'Hokage!- urla Ino saltellando.
L'applauso presto si espande a tutto il pubblico e finalmente posso sottrarmi a tutti quegli sguardi che mi fanno sentire a disagio.
-E' andata bene!- dice Hinata appena rientriamo nello studio.
-Si, mi aspettavo di peggio.-
-Ho deciso di mandare delle squadre in ricognizione per cercare Naruto.- dico deciso.
-Pensi che... Che Naruto voglia così?-
-No. Ma penso che lo voglio io, e anche tu.-
-Si, hai ragione.-
-Hinata, manda a chiamare i ninja migiori.-



***



Dopo un quarto d'ora tutti i migliori ninja di Konoha sono qui, nel... Mio ufficio. -Hokage.- mi salutano tutti appena entrano, nonostante si trattasse di Ino e il resto della banda.
-Non c'è bisogno di queste formalità.-
-Ci hanno insegnato a portare rispetto all'Hokage chiunque esso sia.- risponde a sorpresa Neji.
-Anche con Naruto ci comportavamo così.- continua Ten Ten.
-Va bene... Comunque, ho deciso di mandarvi a cercare Naruto.-
-Immaginavamo che era per questo.-
-Perfetto, allora organizzate le squadre e partite.-
-A dir la verità è l'Hokage che decide.- sussurra Hinata.
-Decidi tu per me, Hinata. Se la sanno cavare tutti.-
-Ma Sasuke....-
-Devo andare.-





*Spazio Autrice*
Eccomi qui, a rotta di collo,
con il ventunesimo capitolo.
Il nostro Sasuke è diventato Hokage!
Ma risolverà tutti i suoi problemi?
Recensite e fatemi sapere
cosa ne pensate ;)
Lady Uchiha 23

 

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Capitolo 22
*** Unexpected help - Aiuto inaspettato ***


Capitolo Ventiduesimo - Sakura
Unexpected help - Aiuto inaspettato





-Tsunade?-
-Eccomi.-
Compare all'improvviso come sempre.
-Io sono pronta.-
-Lo so. Ma è accaduto qualcosa anche nella tua dimensione.-
-Cosa?- dico preoccupata.
-Naruto è scomparso... E Sasuke è diventato Hokage.-
Ecco che il mondo va di nuovo al contrario.
-Come è potuto accadere?-
-Calmati. Naruto non ha lasciato detto a nessuno dove stesse andando, ma ha lasciato ordini precisi ad Hinata per quanto riguarda Sasuke.-
Le cose da dire in questo momento sarebbero così tante che non riesco a trovare la precedenza tra loro. Avevo appena raggiunto un traguardo importante, che già ricado nel baratro, senza poter muovere un solo dito.
-Non puoi fare niente, Sakura.-
-Deve esserci qualcosa che io posso fare!-
-No. Tu hai fatto il tuo dovere, ora tocca a loro.-
-Io... Li salverò.-
Corro via, alla ricerca disperata di un aiuto, un suggerimento.



***



In lontananza vedo una figura e lo riconosco subito come Orochimaru. Ammetto di non essere entusiasta di avvicinarmi a lui, ma è l'unico che si è esposto di meno, e magari può aiutarmi.
-Che ci fai qui?- mi chiede brusco, senza voltarsi.
-Già, me lo chiedo anche io...-
Faccio per andarmene, non è stata per niente una bella idea.
-Aspetta.-
Mi volto, sorpresa. Prego tutti gli dei perché mi aiuti e perché sappia darmi qualche risposta in più.
-Stai perdendo solo un sacco di tempo qui.-
-Lo penso anch'io.-
-Io posso aiutarti.- dice lapidario.
-Come?-
-Posso farti parlare con la Hyuuga.-
I miei occhi si illuminano. Non è molto, di certo sarebbe stato meglio parlare con Sasuke o Naruto, ma è meglio di niente.
-Ti consiglio di pensare attentamente a quello che vuoi dirle. Non avrai molto tempo.-
-Ci penserò.-
-Chiamami quando sei pronta.-
Mi allontano pensierosa. Poi mi giro, per chiedere la procedura che avrebbe seguito per farmi parlare con Hinata, ma Orochimaru già non c'è più.



***



Mi concentro per sfruttare al meglio la situazione. Analizzo prima di tutto il ruolo che ha Hinata in questa storia. È la compagna di Naruto, certo, ma sa qualcosa in più? Tsunade ha detto che Naruto ha lasciato detto a lei che Sasuke dovesse diventare l'Hokage temporaneo, quindi sarà andata lei a parlargli. E si saranno sicuramente confrontati, perciò teoricamente Hinata ne sa quanto Sasuke. Assodato ciò, rifletto su cosa dirle. Io so che mi trovo qui, nella dimensione di Tsunade, per riflettere su di me e sul passato, accettare i miei errori, quelli di Sasuke e Naruto, ed essere pronta ad affrontare il futuro, qualunque esso sia. So anche che entrambi mi hanno nascosto qualcosa, ma questo non credo che serva a molto dirglielo. So che la palla di vetro trovata da Sasuke è il passaggio per arrivare qui, ma che può essere utilizzata solo quando sarà pronto. Magari lei saprà più di me, e lo spero vivamente. Con mille interrogativi, mi appresto a chiamare Orochimaru.



***



Senza troppi sforzi, me lo ritrovo davanti.
-Sei pronta?-
-Si.-
-Siediti e chiudi gli occhi.-
Ubbidisco, e mi impongo di fidarmi di lui.
-Non le parlerai realmente. Le apparirai in sogno ma lei sarà in grado di parlarti.- Dopo un attimo, il buio mi avvolge.
-Hinata?-
Una figura, all'inizio eterea come un fantasma, compare lentamente. A poco a poco si fa più consistente, fino a diventare
reale, per quanto possa valere questa parola in una circostanza del genere.
-Sakura?- dice sbalordita, avvicinandosi.
-Hinata, non abbiamo molto tempo! Orochimaru ha fatto in modo che entrassi nei tuoi sogni per poterti parlare. Io sono nella dimensione di Tsunade per riflettere, e non potrò uscirne finché Sasuke non è pronto, anche se non so cosa significhi.- -Lui sa cosa deve fare, il maestro Kakashi lo sta aiutando. Ma le cose si sono complicate perché Naruto è scomparso!- dice lei agitata.
-Lo so. Devi dire a Sasuke che la palla di vetro è il passaggio per arrivare qui, non ho idea se si possa utilizzare anche per uscirne.-
-Dovete trovare Naruto!- continuo, visto che lei non proferisce parola.
-Si, ci stiamo provando.-
-Se dovesse accadere qualcosa... Se io non riuscissi a tornare indietro... Non abbandonarlo, Hinata.-
-Te lo prometto!- ma mentre lo dice torna ad essere trasparente, fino a scomparire.
-Digli che lo amo!- urlo, ormai al vuoto.
Apro gli occhi. Sono sudata e sto piangendo. È stato tutto troppo veloce. Guardo Orochimaru, che, incredibilmente, sembra preoccupato.
-Tsunade non dovrà saperlo.- dice solamente, prima di sparire anche lui.



***



Non ho scoperto molto, ma sento che c'è un mistero dietro quella palla di vetro. Se sono riuscita a vedere Sasuke vuol dire che probabilmente non è un passaggio, per così dire, a “senso unico”. Ma questa ipotesi non mi fa arrivare a nessuna conclusione. Credo che toccherà a Sasuke scoprirlo. Mi siedo sotto il solito albero e scruto attentamente il cielo. È incredibile sapere che il mondo in cui mi trovo adesso possa essere contenuto in una mano. Questo mi fa riflettere sul fatto che tutto ciò che ci circonda è relativo e soggettivo. E allo stesso modo il tempo passato con Sasuke per me ha significato qualcosa di molto importante ma per lui può anche non aver avuto nessun significato. Chiudo gli occhi e il sonno mi accoglie fra le sue braccia; sento in lontananza qualcuno che mi chiama e sembra Sasuke. Ma è troppo tardi, ormai sono finita nel mondo dei sogni.


 


*Spazio Autrice*
Capitolo un po' così,
senza imfamia nè lode.
Aspetto le vostre recensioni :)
A prestoo!
Lady Uchiha 23

 

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Capitolo 23
*** Universal Sign: love - Segno Universale: l'amore ***


Capitolo Ventitreesimo - Sasuke
Universal Sign: love - Segno Universale: l'amore





Mi sveglio nel cuore della notte, senza riuscire a prendere sonno. I pensieri che non mi lasciano riposare sono tanti, primo fra tutti quello di essere l'Hokage. Un villaggio intero dipende da me, ma a me non interessa esserne il capo. Tutti hanno sempre saputo che alla fine Naruto sarebbe davvero diventato Hokage, e, nonostante mi secchi ammetterlo, sa farlo bene. Ma io non ho mai avuto un'aspirazione del genere; oltretutto anche con tutto l'impegno non riuscirei ad essere un buon capo villaggio. Perciò mi continuo a chiedere il senso di tutto ciò. Proprio mentre sto per prendere sonno, una voce indistinta mi chiama. Mi affaccio alla finestra e trovo Hinata. Adesso neanche la notte posso starmene per i fatti miei! Neanche si scomoda ad entrare dalla porta, servendosi della finestra.
-Ho parlato con Sakura!- mi dice più sconvolta che altro.
Non riesco a dirle niente. Come è potuto accadere?
-Non so come, è entrata nel mio sogno! Ha detto di dirti che la palla di vetro è il passaggio per raggiungerla.-
Non ci penso due volte, e afferro subito la palla di vetro. Sapevo che c'era qualcosa di strano, di diverso.
Sentivo che non era solo finzione quel paesaggio rappresentato. Non riesco ad immaginare che quella che ho tra le mani sia la prigione di Sakura e che, nonostante io la tenga fra le dita, non posso realmente toccarla. Guardo Hinata con un'espressione strana sul viso, un misto tra dolore, gioia, paura. Mille guerre sarebbero state più facili da affrontare, rispetto a questo.
-Nient'altro?-
-Dobbiamo trovare Naruto.-
Rimango un po' deluso. Mi aspettavo molto di più, un aiuto concreto, che chiedesse di me... Ma evidentemente le servo solo per uscire da questa palla di vetro.
-Lei non ti vuole perdere... Lei ti ama.- dice quasi piangendo Hinata.
-Allora potrebbe aiutarmi!-
-Lo sta facendo.-
-Non abbastanza.-
-Forse tu non stai facendo abbastanza!- urla con le lacrime agli occhi, e lasciandomi di nuovo solo.
È arrivato il momento di agire.



***



Esco di casa che è ancora buio. A passo svelto mi dirigo al lago, dove spero di trovare delle risposte. Quando arrivo, il sole non ha ancora fatto il suo ingresso nel mondo, e a pensarci, non mi dispiace. Due occhi mi guardano, rossi come fuoco, rossi come lo Sharingan.
-Eccoti, finalmente.-
Gli occhi rossi diventano quelli di mio fratello. È così tanto che non lo vedo e non ho idea di cosa abbia fatto nel frattempo. Ma, per qualche strana ragione, lui sa sempre a che punto della mia vita io sia arrivato.
-Dobbiamo parlare, Itachi.-
-Oh, e di cosa?- dice lui, fingendo indifferenza.
-Di tutto. Di noi.-
-Come vuoi.-
Senza una parola di più, si siede a terra e mi invita ad imitarlo. Esattamente come quando stavo per parlare ai cittadini di Konoha, anche ora non si forma neanche uno straccio di parola nella mia mente bacata. Lo guardo attentamente, alla ricerca di uno spunto sull'inizio del mio discorso che nella mia immaginazione funzionava benissimo, mentre nella realtà non esiste proprio. È così strano questo momento; per un periodo avevo temuto di aver perso Itachi, ora siamo uno di fronte all'altro, occhi dentro gli occhi, pronti a confrontarci. So che la tensione la sente anche lui, lo conosco meglio di chiunque, meglio anche di me stesso. In fondo le parole neanche servono, ma alcune cose devono essere chiare.
-Noi non abbiamo parlato mai.-
-Non ne abbiamo avuto l'opportunità.- dice.
-Sono felice di essere qui a parlare con te.-
-Anch'io otouto.-
-Io ti ho odiato a lungo. Per salvarmi, mi hai distrutto. Mi ci sono voluti anni per capire il tuo comportamento e per perdonarti. Ma non sarei sopravvissuto senza te accanto.-
L'ho detto. Gli ho fatto capire quanto lui sia importante per me, l'ultimo legame con la mia famiglia.
-Pensa a quanto sia stata difficile per me. Uccidere i nostri genitori, sterminare l'intero clan Uchiha... Ma non mi pento di ciò che ho fatto. Non saremmo di certo qui a parlarne, ma neanche loro ci sarebbero, quindi credo di aver fatto la cosa giusta. Salvare te è stata anche la mia salvezza.-
-Mi avresti risparmiato molto se mi avessi ucciso.-
-Tu non c'entravi niente. Tu dovevi vivere, dovevi amare e soffrire.-
-Soprattutto soffrire...-
-Io non la vedo in questo modo.-
-La vita è per tre quarti sofferenza. Il resto è un misto di paura, angoscia e qualche sprazzo di gioia.-
-Sei davvero pessimista.-
-Già.-
-Hai una ragazza che ti ama e che ami, hai un amico che si fida totalmente di te e un villaggio che, nonostante tutto, ti ha accettato.-
-Peccato che la ragazza che amo è rinchiusa in una stupida palla di vetro, l'amico è disperso chissà dove e il villaggio fa il suo gioco!-
-Tutto dipende dal punto di vista da quale guardi le cose.-
-Sei bravo a parlare quando non sei il protagonista delle vicende.-
-La conosci la legenda del “Segno Universale”?-
-No.-
-Si narra che in tempi molto antichi un ninja saggio e potente amasse una donna. Questa donna non era una kunoichi, era semplicemente una donna normale, che sconosceva il mondo dei ninja. Quando conobbe il ninja, la donna fu dapprima spaventata dai suoi poteri, ma col tempo imparò ad accettarli ed apprezzarli. Venne il giorno per. Che l'amata si ammalò, e nonostante i suoi grandi poteri, il ninja non potè aiutarla. Stette vicino a lei per lunghi giorni e lunghe notti, e c'era solo una grande forza ad animarlo: la forza dell'Amore. Dopo mesi di sofferenza, la donna morì. Il ninja pianse a lungo la sua amata ma una notte di tempesta, il fantasma di lei gli apparse. Gli disse che non doveva disperarsi così, che il loro era stato un grande amore e sarebbe stato ricordato nei secoli. Il ninja decise di costruire un altare in onore alla sua donna, dove ben iniziarono a celebrarsi i matrimoni. Il ninja era molto felice, perché attraverso l'amore degli altri, il suo amore continuava a vivere.-
-Poetico, ma cosa c'entra con me?-
-C'entra con te esattamente nella stessa misura in cui c'entra con me e con qualsiasi altro essere vivente.-
-Spiegati.-
-Sasuke, sveglia! Se credi davvero in qualcosa, puoi realizzarla. Alla base di tutto c'è l'amore.-
-Mmh...-
-L'amore non finisce perché Sakura non c'è. L'amore supera tutto, anche la realtà, e vivrà in eterno, vincendo la morte.-
L'amore ha fatto in modo di farci rimanere insieme.-
-L'hai capito.-
Itachi sorride e so che stavolta ci siamo capiti davvero, fino in fondo.
-Adesso vai e salva la tua bella.- mi dice sorridendo, e col dito mi da' un piccolo colpo in fronte, come quando ero piccolo.
Tutto torna ad avere un senso, tutto trova un posto. Una nuova energia mi anima, e sono nuovamente pronto a salvare Sakura.


 


*Spazio Autrice*
Salvee!
Manco da un po' e mi dispiace annunciare
che per una settimana non pubblicherò.
(Vado in gita a Firenzeee *-*)
Ci si vede al prossimo capitolo,
vi aspettoo :D
Lady Uchiha 23

 

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Capitolo 24
*** I believe in you, in my heart - Credo in te, nel cuore mio ***


Capitolo Ventiquattresimo - Sakura
I believe in you, in my heart - Credo in te, nel cuore mio




-Naruto?-
La mia bocca parla prima che io riesca a formulare qualsiasi tipo di pensiero. Incredibilmente, al di là di ogni immaginazione, davanti a me c'è
Naruto.
-Sakura?-
Lui sembra più scioccato di me. Ma se io non ho fatto niente, è sicuramente merito suo se si trova qui. O no?
-Sei davvero tu?- chiedo.
-Io... Io credo di si.- dice un po' confuso.
-Come hai fatto?-
-A fare che?-
-Ad arrivare qui!-
-Non ne ho idea.-
Certo che me le sono scelta bene le persone attorno a me. Uno più idiota dell'altro. Mi avvicino e lo sfioro. Ho paura di scoprire se è reale o no, ma le mie dita riescono a toccare il suo braccio. Di slancio, mi butto su di lui e lo abbraccio. Quanto mi è mancato il mio migliore amico! Lui per la sorpresa rimane un attimo fermo, poi mi stringe.
-Ora ricordo! Sono andato via da Konoha per... Per sistemare alcune cose.- -Scommetto che devo ancora aspettare per sapere cosa.-
-Esatto.-
-Cosa fai qui?-
-E' stato un errore! Cercavo il modo per farti uscire ma mi sono ritrovato anche io qui.- dice triste.
-E come...?-
-Sakura...-
-Oh, va bene!-
Mi allontano stizzita. Segreti, sempre e solo segreti.
-Aspetta!-
-Non è mantenendo i vostri segreti che finirà questa storia!- gli urlo, in preda alla rabbia e alla frustrazione.
Lui si avvicina, mi blocca un braccio e mi guarda negli occhi. I sentimenti che scorgo non fanno presagire nulla di buono: paura, dubbio, tristezza.
-Calmati- mi dice, e gli do retta.
Ci sediamo, in modo da cercare di venire a capo della situazione, sempre più complicata ed insensata.
-Non ce la faccio più, Naruto.-
Mi stringo la testa fra le mani, come se non riuscissi a sostenere il peso dei miei pensieri. Non risponde ma so che mi sta osservando e sento che mi comprende. -Sono praticamente scappato da Konoha per cercare risposte.-
Nulla di nuovo fino a qui. Decido di non parlare, di ascoltare solo ciò che ha intenzione di dirmi.
-Ho lasciato Hinata senza dirle niente, incaricandola di una cosa sola: far rivestire il ruolo di Hokage a Sasuke se fossi mancato per più di una settimana.-
Con questa dichiarazione Naruto pensa di avermi colpita, e io lo assecondo: credo sia meglio non fargli sapere troppo, almeno per adesso.
-Non avevo idea di dove andare. Vedi, io... Io sapevo che sarebbe successo. Una persona, molto tempo fa, mi aveva avvertito, parlando anche di Sasuke e della sua malattia. Ma io non ci avevo creduto, perché davo Sasuke per morto. Così ho fatto finta di nulla. Quando però è accaduto tutto ciò che mi era stato riferito... Ho capito che dovevo agire.-
Stavolta mi sorprende davvero. Aveva ragione Orochimaru! Il mio volto deve essere un riflesso di tutto ciò che sento dentro, perché Naruto si alza e si affretta a dire:
-Prima che tu possa fare qualsiasi cosa, devi sapere che non potevo parlartene, mi è stato imposto un giuramento... Il mio errore è stato non crederci.-
Ecco che le cose cambiano di nuovo. A questo punto non posso neanche biasimarlo. Nessuno sperava più che Sasuke fosse vivo, men che mai che tornasse al villaggio. Anche la malattia non era una cosa credibile. Come poteva Naruto credere ad una storia così?
-Io... Io ti capisco. Sarebbe stato totalmente irrazionale credere ad una favola del genere, anche se adesso è la realtà.-
-Non sei delusa?-
-Non lo so. In questo momento provo così tante cose tutte insieme che non so distinguerle.-
-Ti salverò. A questo punto ho rotto il giuramento, e andrò fino in fondo!-
Per la prima volta dopo tantissimo tempo mi sorride, un sorriso vero. Ora si spiega il suo modo distaccato nei miei confronti, soprattutto da quando Sasuke è tornato. Gli ho addossato molte colpe di cui non era il colpevole, quando invece anche lui era una vittima. Sono felice che lui sia qui, ma sarà ancora più difficile uscirne.



***



Una volta superato il primo momento, Naruto inizia a raccontarmi. Kakashi gli aveva suggerito di cercare una palla di vetro, anche se non gli aveva spiegato il motivo. Naruto si era fidato ed era partito. Aveva iniziato a perlustrare i palazzi degli altri Kage, dirigendosi come prima meta al villaggio della Nebbia. La Mizukage gli aveva messo a disposizione l'intero corpo di guardia, ma la ricerca non aveva dato risultati. La stessa situazione si era ripetuta nel villaggio della Nuvola, in quello della Roccia e in quello della Sabbia. Lui non si era arreso, ed era passato di villaggio in villaggio, chiedendo informazioni. Oltretutto si era accorto che i nostri ex compagni lo stavano cercando per cui era anche “braccato”, ma non poteva e non doveva correre il rischio di farsi trovare. Alla fine era capitato in un piccolo villaggio, pressoché sconosciuto, chiamato il villaggio dei Fiori, dove Naruto era venerato come un dio. Quando gli abitanti lo videro si inginocchiarono e lo condussero in un piccolo tempio, dove era custodita da tempo una palla di vetro, destinata proprio a lui. Gli raccontarono che da generazioni veniva tramandata la legenda di un giovane eroe che un giorno sarebbe venuto a prendere quel manufatto magico, per portare a termine la sua missione. Naruto aveva preso in mano la piccola sfera e si era ritrovato qui. -Sono molto fiero di te, Naruto.-
Una voce si intromette nel racconto, e ci giriamo. Il maestro Jiraya ci fissa sorridente e felice.
-Maestro?- dice Naruto, sorpreso più che mai.
-Questa è la dimensione di Tsunade, ma ci sono anche il maestro Jiraya e Orochimaru.- dico, ormai rassegnata all'idea del luogo in cui mi trovo.
Senza altre spiegazioni Naruto corre da quello che era stato il suo padre-maestro e lo abbraccia. Questo momento mi commuove, so quanto era stata dura la perdita del maestro per Naruto, paragonabile a quella mia per Tsunade. -Scommetto che è stato lei a predire ciò, non è vero?- dico, sicura.
-Proprio così.-
-Naruto ha rotto il giuramento.-
-Era solo una prova. La sua intenzione di salvarti, l'ha salvato.-
-Quanto sono sollevato! Credevo che sarei morto!- dice Naruto felice.
Gli sorrido e lo sento di nuovo vicino. Mi ero scordata cosa significava avere un vero amico vicino, e mi sto rendendo conto di quanto lui sia importante per me. Ho sempre sperato, in fondo, di potermi riavvicinare a Naruto, e finalmente è successo. Lo abbraccio di nuovo e si crea una nuova speranza in noi.
-Ho sempre creduto in te, ti sono sempre stata vicina, almeno col cuore.- -Neanche io ti ho mai abbandonata realmente.-
Lentamente, il Team 7 sta rinascendo.



 



*Spazio Autrice*
Salveee! Sono tornataa!
Il mio primo pensiero è stato pubblicare il capitolo.
Forse non è granché, perdonatemi,
mi rifarò.
Detto questo, fatemi sapere
cosa ne pensate.
Ho passato una bellissima
settimana a Firenze,
ma mi mancavate!
Ci si sentee! :D
Lady Uchiha 23

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Capitolo 25
*** After all this time, smile - Dopo tutto questo tempo, sorridi ***


Capitolo Venticinquesimo - Sasuke
After all this time, smile - Dopo tutto questo tempo, sorridi





Torno a casa con una parte di felicità ritrovata. Io e Itachi non ci eravamo mai detti chiaramente le cose più importanti, e non credevo che sarebbe stato così semplice. In camera da letto trovo sempre la stessa desolazione. Mi butto letteralmente sul letto, riflettendo. sono giorni che la squadra è in ricognizione, senza trovare nessuna traccia di Naruto. Hinata si occupa di tutto, anche se fortunatamente in questo periodo l'intervento dell'Hokage non è richiesto spesso. Più il tempo passa e più mi accorgo di brancolare in un buio sempre più fitto. Sento di avere tutti i pezzi di un puzzle, tranne uno: quello centrale, che fa comprendere l'interezza del quadro. Hinata mi ha accusato di non fare abbastanza, e forse ha ragione. Mi giro e prendo in mano la palla di vetro, osservandola nei minimi particolari. Niente sembra cambiato. Si tratta di attendere o agire?
-Manca poco.-
Alzo lo sguardo e appollaiato alla finestra c'è il maestro Kakashi. Era da tanto che non lo vedevo, e di solito, nonostante i giri di parole, riesce a darmi sempre un' indicazione.
-A cosa?-
-Al tuo obiettivo.-
Sempre enigmatico lui, eh.
-Sento di essere vicino, ma manca ancora qualcosa.-
-Manca la cosa più importante.- mi dice lui, con tono ovvio.
Ho parlato con Itachi, con i miei compagni, con il villaggio, sto facendo di tutto per cercare Naruto... Mentre davanti agli occhi mi scorrono le immagini di tutti coloro a cui dovevo delle spiegazioni, il mio cervello si blocca. Mancava davvero la cosa, la
persona più importante; Sakura. Ho fatto tutto questo per salvarla, ma non mi sono neanche fermato un momento per riflettere su quanto male le abbia fatto e quanto io continui a fargliene.
-Hai capito.- mi dice il maestro, soddisfatto.
-Finirà mai questa storia?-
-Forse è già finita... Forse non è mai iniziata.-
Oh, grazie maestro, lei mi rassicura proprio in questo modo!
-Sasuke, non ho idea di cosa succederà. Vorrei solo che tu sapessi che tu, Naruto e Sakura siete e rimarrete tra le persone a me più care, nonché i miei migliori allievi. Ho sempre cercato di proteggervi... Ma spesso ho fallito.-
Mi alzo e mi avvicino a lui. Non è dal maestro Kakashi lasciarsi andare così ai sentimenti, dunque devo pensare che sia arrivata la fine?
-E' stato come un padre per noi.-
-Grazie.-
Ci guardiamo per lunghi momenti, riuscendo a trasmetterci cose che il nostro orgoglio non ci permette di dire, ma non per questo meno sincere.
-A presto, Sasuke.- dice sorridendomi sotto la maschera.
Poggia una mano sulla mia testa, muovendo appena i capelli, per poi scomparire. Torno a letto, fissando ancora il punto dove fino ad un attimo fa c'era il maestro, e sento lo stesso vuoto dentro al petto. Più che un arrivederci, quello sembrava un addio.



***



Sono deciso a lasciarmi al più presto tutto alle spalle, qualunque sia il modo per mettere la parola fine a questo incubo. Mi siedo sul davanzale della finestra, la luna che mi guarda dall'alto sembra uno spettatore al teatro, seduto comodamente sulla poltrona e pronto a godersi lo spettacolo, dove io sono il protagonista. Lascio da parte i pensieri inutili, concentrandomi su cose molto più importanti. Fin da quando eravamo piccoli, Sakura ha sempre provato un interesse per me. Anche se io non lo mostravo, ero compiaciuto delle sue attenzioni, e un minimo di interesse lo provavo anche io. Ma non ero per niente pronto, troppo preso dagli allenamenti e poi dalla scomparsa della mia famiglia e del tradimento di Itachi. Con la formazione dei team, ci siamo avvicinati. Abbiamo affrontato moltissime missioni insieme, rischiando la vita, salvandoci a vicenda. Sulla nostra strada abbiamo incontrato Orochimaru, che mi ha impresso il Segno Maledetto: in quella occasione il male aveva preso il sopravvento, e solo la vicinanza di Sakura mi aveva permesso di tornare in me. Ma a quel punto ero solo all'inizio del mio tortuoso percorso; la vendetta mi scavava dentro, e non mi accontentavo più di ciò che avevo. Sono arrivato alla decisione più importante della mia vita, ma neanche questo era sfuggito a Sakura. Confessandomi il suo amore credeva di potermi tenere con lei, o convincermi a portarla con me... E ci stava riuscendo. Ma per salvarla e per salvarmi l'ho ringraziata, sapendo che lei avrebbe capito. A volte spuntava tra i miei pensieri improvvisamente, e solo allora ho iniziato ad aggrapparmi a lei per non impazzire nella mia più assoluta solitudine. Per quattro lunghi anni i suoi occhi verdi sono stati ciò che c'era di più luminoso nelle mie giornate buie. Forse è stato proprio il bisogno di vederla a spingermi a tornare a Konoha, ma niente mi dava la sicurezza che ancora lei mi amasse. E' stato un duro colpo trovarmela di fronte e sentirmi dire quelle parole... Ma il destino aveva posto deciso di complicarmi ancora una volta la vita, facendomi ammalare... d'amore. Ma quale poteva essere la mia cura se non la malattia stessa? D'amore, ora che ci penso, mi sono ammalato tante volte: non ero forse malato d'amore quando ho perso la mia famiglia? E Itachi? E i miei compagni? Si, non era la prima volta, ma è stata sicuramente l'ultima. Adesso tutto ha un nome e un posto. Il nostro amore è nato quasi senza che ce ne fossimo accorti, è nato in silenzio, mostrandosi poco per paura di essere ferito. Ma il mio amore è all'altezza di salvarla? Servirà questa analisi a portarmi da lei? Il mio cuore è abbastanza puro? Il Sasuke di una volta non si sarebbe mai posto domande del genere. Ora sono diverso, ora sono cambiato. La palla di vetro si illumina all'improvviso e la prendo in mano per l'ennesima volta. Sento un calore nuovo, mai provato, espandersi nel petto, e sento che è giunto il momento. Chiudo gli occhi e mi preparo al peggio, o al meglio.
-Sakura, arrivo!-



***



Apro gli occhi e sento la morbidezza dell'erba sotto la mano. Sono sdraiato su un prato e circondato da ciliegi. Ce l'ho fatta! Mi metto a sedere e il mio sguardo si posa su una figura che corre a perdifiato verso di me. E non ho alcun dubbio su chi sia. Gli occhi pieni di lacrime e il sorriso più bello di sempre. Non aspettavo altro che questo momento. Lei si lancia praticamente su di me e rotoliamo insieme sull'erba. Ci fissiamo a lungo negli occhi, con in gola milioni di cose da dirci ma non sapendo da dove iniziare.
-Siamo insieme,
sorridi Sakura!-

 


*Spazio Autrice*
Lo so, lo so, sono in ritardo. Perdonatemi!
Allora, questo capitolo è fondamentale,
Sasuke finalmente riesce ad andare da Sakura.
E ora che succederà?
Bisogna attendere il prossimo capitolo,
che spero di riuscire a pubblicare presto.
Detto questo voglio informarvi che io, Sasuk8 e Manga
abbiamo deciso di scrivere una storia insieme,
scegliendo una trama tra quelle che voi ci potrete sottoporre.
Il nostro account comune è ladyuchiha23mangasasuk8,
è il capitolo provvisorio l'abbiamo chiamato 'Imprevisti d'amore'.
Aspettiamo in tanti il vostro intervento!
A presto :)
Lady Uchiha 23

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Capitolo 26
*** Secrets - Segreti ***


Ti salverò da ogni malinconia,
perché sei un essere speciale,
ed io avrò cura di te.
 



Capitolo Ventiseiesimo - Sakura
Secrets - Segreti



Sento in lontananza un rumore e vedo una luce con la coda dell'occhio, come un lampo.
-Ce l'avete fatta!- mi dice la voce del maestro Kakashi.
Stavolta non provo neanche a cercarlo, so che non è qui, anche se vorrei che ci fosse.
-Maestro, che succede?-
-Sasuke è appena atterrato lì vicino.-
-Davvero? Io...-
La mia testa entra in confusione, non riesco a credere a quelle parole. Il mondo attorno sembra scomparire, e inizio a correre più velocemente possibile in quella direzione. In lontananza lo vedo, e la vista si appanna, velata di lacrime di assoluta felicità. Gli ultimi passi sembrano infiniti e li copro conn un salto, lanciandomi su di lui e stringendolo forte. Non ho nè il coraggio nè la fora di dire nulla. Il silenzio lo interrompe lui e mi dice di sorridere, così gli regalo il sorriso migliore di cui sono capace.
-Sakura... Dovresti lasciarmi adesso!- dice lui divertito.
-No, non voglio!- stringendolo ancora più forte.
Dopo poco, controvoglia, lo lascio. Abbiamo molte cose di cui parlare, primo fra tutti, il modo per uscire di qui. Ne ho davvero abbastanza.
-Quuanto tempo sono mancata?-
Qui la dimensione temporale non esiste. Potrei essere qui da un giorno o da un anno. E ho paura di sapere quanto tempo della mia vita ho sprecato.
-Sei qui da circa un mese. L'estate sta per finire.-
L'estate sta per finire... E io non l'ho vissuta. L'enormità della situazione nella quale mi trovo comincia a pesarmi sempre di più.
-Come stai, Sakura?- mi chiede a bruciapelo, e io non so esattamente cosa rispondere.
-Io credo di star bene. Qui ci si nutre di soli pensieri.-
-Deve essere stata dura.-
-Lo sarà stato sicuramente di più per te.-
Gli sorrido, come per rassicurarlo, ma lui sembra agitato.
-Sasuke, che succede?-
-Sento una presenza strana.-
-Non ti preoccupare, qui è normale...-
-Cosa intendi...-
Neanche finisce la frase che compaiono quei tre simpaticoni dei tre ninja leggendari. Sasuke sembra leggermente scosso, ma sa mascherare bene ciò che prova. La scena sarebbe persino comica se non si trattasse della mia vita. Manca solo Nauto...
-Hey, ci sono anch'io!- urla Naruto da lontano.
Bene, la squadra è al completo! Ho decisamente paura di ciò ch mi aspetta. Insomma, dovrò affrontare i nostri tre maestri e i miei due compagni di Team, nonché il mio ragazzo e il mio migliore amico.
-Sono felice di vedervi tutti qui!- dice allegra Tsunade, come se ci fossimo riuniti per bere un tè tutti insieme.
-Sasuke... Ti trovo bene.- dice Orochimaru.
-Orochimaru, non pensavo che ti avrei rivisto in questa vita.-
Ok, i toni si stanno pericolosamente alzando. Devo fare qualcosa.
-Perché non ci sediamo?-
Alla mia proposta si voltano tutti e cinque nella mia direzione, e Naruto è il primo a darmi retta, seguito a ruota dagli altri.
-Volevo precisare che noi tre non abbiamo intenzione di assistere alla vostra chiacchierata. Abbiamo ben altro da fare!- dice deciso Jiraya.
-Ovvero?-
-Monitorare come se la cavano a Konoha senza di voi.-
-Allora perché siete venuti?- dice Naruto, un po' confuso.
-Ma per darvi il benvenuto!- risponde Tsunade.
-Bene, adesso togliamo il distrurbo.-
-A presto, maestri!- li congedo salutandoli.
Scompaiono, e il silenzio cala fra di noi. Ho aspettato questo momento per così tanto tempo, e adesso che lo sto per avere, non so da dove iniziare. Mentre cerco disperatamente qualcosa da cui iniziare, Sasuke rompe il silenzio.
-Naruto, credo che dovresti lasciarci soli.-
Il suo tono è quello di sempre, ma c'è una nota di preoccupazione nella sua voce che mi fa tremare.
-Io... Si, avete ragione.-
Naruto sembra aver abbandonato la sua compostezza dda Hokage, tornando il ragazzo maldestro di una volta. E la cosa non può che farmi piacere.
-Ti chiamerò non appena avremo finito.- gli prometto, e dopo un breve sorriso, scompare anche lui.
-Non ho idea da dove iniziare.- ammetto, arrossenso leggermenente.
Non mi abituerò mai all'effetto che Sasuke mi fa. E' così incredibilmente bello, più di quanto ricordassi. Lo osservo fissando per sempre in testa quest'immagine di lui, che mi guarda con un lieve sorriso. C'è qualcosa che lo tormenta nel profondo, lo conosco troppo bene. Orochimaru aveva ragione su Naruto.. E credo che abbia ragione anche su Sasuke.
-A cosa pensi?- mi chiede.
-Penso a quanto sia stato sempre così difficile...-
Alle mie parole lui si irrigidisce ancora di più. 
-Sakura, non sai alcune cose.-
Ecco, l'ha detto. Attendo con pazienza la rivelazione - o le rivelazioni - che sta per farmi, sperando che non sia qualcosa di irreparabile.
-Itachi è vivo.- dice Sasuke tutto d'un fiato, ma sento che il peso che si porta dentro è rimasto pressoché lo stesso.
-Ma è magnifico!-
-Si, lui è vivo ma... Ma ho dovuto sacrificare la mia vita.-
-Cosa hai detto?-
-Esattamente quello che hai sentito.-
Il mondo mi crolla addosso. In questo momento neanche voglio sapere la dinamica dei fatti, non mi interessa niente.
Lui ha sacrificato la sua vita. Lacrime calde e abbondanti iniziano a bagnarmi il viso, trasformandomi in una maschera di freddezza e tristezza.
-Perché non me ne hai parlato prima?-
-Avevo paura che non avresti capito.-
-Ti sbagliavi-


*Spazio Autrice*
Tra internet che non mi aiuta e la scuola
non ho potuto pubblicare prima di adesso.
Scusate tanto!
Un altro colpo di scena,
e la storia si avvia alle ultime battute.
Fatevi sentire, gente!
E ricordate che tra qualche giorno
inizierà l'avventura con Sasuk8 e Manga,
non mancate :)
Lady Uchiha 23

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Capitolo 27
*** The spring of the soul - La primavera dell'anima ***


Siamo stati parte di uno sbaglio,
ma a volte anche qualcosa di un po' meglio.




Capitolo Ventisetteesimo - Sasuke
The spring of the soul - La primavera dell'anima



Flashback.
-Itachi!-
Quando arrivo Itachi ha già sostenuto un altro scontro, e ne sarà uscito vincitore.
-Sasuke... Finalmente.-
Lo attacco senza indugi. E' un susseguirsi di pugni, calci, qualche kunai lanciato a caso. Nessuno dei due si sta impegnando davvero, nessuno dei due vuole fare del male all'altro. Qualcosa mi spinge a ricordare l'incubo in cui sono caduto per colpa di Itachi, e i miei attacchi diventano più aggressivi, finché non lo trascino in un'illusione devastante. Finita l'illusione, lui cade a terra, stremato.
-Hai tutte le ragioni... Per impartirmi... Questo dolore...-
Lo guardo dall'alto, e sentimenti contrastanti si agitano nel mio cuore.
-Uccidimi... Non ti fermerò.-
Dunque si era fatto colpire appositamente. Era stato tutto troppo facile.
-Voglio sapere il perché li hai uccisi.-
-Non ci crederai... Ma l'ho fatto per il nostro bene. Volevano attaccare Konoha... E il villaggio non avrebbe avuto pietà... Avrebbero ucciso anche noi.-
Per anni ho pensato unicamente alla vendetta, a quanto male Itachi mi avesse fatto... Non sapendo invece che mi aveva salvato.
-Itachi...-
-No, non dire niente, avrei dovuto dirtelo molto tempo fa...-
-Non voglio che tu muoia.-
-E' il mio destino...-
Una luce, all'improvviso, si trasfrisce da me ad Itachi, e lo avvolge. Come è arrivata scompare, e Itachi è di nuovo perfettamente in salute.
-Cosa è successo?- chiede guardandosi incredulo le mani, prima sporche di sangue e ferite.
-Ho deciso di regalarti la mia vita. Tu mi hai salvato, ora ti salvo io.-
-Come hai fatto?-
-Non lo so. Ho solo desiderato con tutte le mie forze che tu vivessi.-
Itachi rimane pensieroso, chiedendosi probabilmente come io abbia fatto.
-A tempo debito lascerò questo mondo.- gli dico, e per la prima volta mi sento davvero in pace con me stesso.
-Non avresti dovuto farlo.-
-Ognuno prende le sue decisioni, e questa è la mia.-
Lui mi sorride, si alza.
-Grazie.-
E poi sparisce.
Fine Flashback.

Sakura è un fiume di lacrime. Ho fatto lo stesso errore che Itachi ha fatto con me: non mi sono fidato di lei.
-Sakura...-
-Davvero pensavi che non avrei capito?-
-E' stato uno sbaglio.-
-Tutta la mia esistenza è un errore...-
-Non dire così.-
-Ecco dove mi portano gli anni passati ad amarti: ad una vita senza di te!-
Mi avvicino e la abbraccio, ogni parola di fronte ad un dolore come il suo, come il mio, perde di significato.
-Io rimarrò con te.-
-Non puoi e neanche voglio.-
-Perché?-
-Sei viva, hai una vita davanti! Non ti priverò della tua esistenza un'altra volta.-
Le lacrime non smettono di rigarle il viso. Questo è il momento più doloroso della mia assurda vita.
-Noi ne abbiamo passate di tutti i colori, ma ora siamo qui, insieme.- le dico.
-Ma cosa importa se dovrò affrontare un futuro senza di te?-
-Ci apparterremo per sempre, te lo prometto.-
-Non voglio vivere una vita dove tu non ci sei!-
-Non sarai sola. Tutto il villaggio era preoccupato per te, e poi c'è Naruto, Kakashi, Ino...-
-Se non ci sei tu non è la stessa cosa.-
-Sarò sempre con te.-
-Perché il destino non vuole farci stare insieme?-
-Perché ci riserva altre cose.-
Rimaniamo in silenzio per un po', ma so che il tempo sta per scadere. Ho portato a termine ciò che dovevo, ora la mia vita appartiene ad Itachi.
-Sakura, devi andare.-
-Sasuke, non voglio!-
Urla e si dispera, mi abbraccia con tutta la forza che le rimane. E' straziante vederla così e sentirmi nelle sue stesse condizioni. Le prendo il viso fra le mani e la costringo a guardarmi negli occhi.
-Ascoltami bene. Non ci vedermo più, è vero, ma le nostre anime saranno sempre in contatto, io ti sarò sempre accanto! Promettimi che non farai stupidaggini, che sarai felice, che ti rifarai una vita. Giuramelo, Sakura!-
-Io ti amerò per sempre, te lo prometto.-
-Giurami che sarai felice.-
-Te lo giuro.-
La bacio con tutta la dolcezza di cui sono capace, mentre le sue lacrime si intrufolano in questo momdento così importante.
-Sei stata la primavera dell'anima, Sakura.-
Vedo nei suoi occhi tutto ciò che vorrebbe dirmi ma non ci sono parole, non c'è tempo. Vedo i nostri ricordi, il primo giorno nel Team 7, l'accademia, le missioni, il suo abbraccio che ha fermato il segno maledetto, quella panchina, il kunai con il quale voleva uccidermi, la malattia, il nostro amore. E poi vedo tutto ciò che spera per il futuro, e una gran parte del suo futuro sperava che fossi io.
-Grazie.- le dico per l'ennesima volta.
Poi compare Naruto. Anche lui deve tornare a Konoha, anche a lui devo dire addio. Sakura si sposta un po', lo lascia avvicinare.
-Sasuke, sei stato come un fratello per me.- dice con le lacrime agli occhi.
-Anche tu... Prenditi cura di lei.-
Mi abbraccia, il primo vero e ultimo nostro abbraccio. Sakura si aggiunge, e il Team 7, per l'ultima volta, è al completo.
-Siete stati la mia famiglia, non lo dimenticherò mai.- dico a Naruto e Sakura, certo che capiranno.
Naruto si allontana, lascia che ci salutiamo.
-Sasuke, ti amo.- mi sussurra Sakura all'orecchio, mentre ci abbracciamo.
-Ti amo anche io.-
Le sorrido e la spingo dolcemente verso Naruto. Odio gli addii, ora ne sono certo. Un venticello leggero si alza, trascinando con sè petali dei fiori di ciliegio, il loro profumo, la loro vivacità. Infine il circolo si chiude: è iniziato tutto così, dal rosa e dal verde volteggiare davanti ai miei occhi, e finisce esattamente allo stesso modo. Ma stavolta il verde e il rosa non sono immaginazione, stavolta Sakura è davvero qui, stavolta mi ama e la amo. Naruto e Sakura iniziano lentamente a scomparire e io sorrido loro come mai ho fatto prima, con la primavera nell'anima. Loro mi sorridono di rimando, mentre Sakura versa le sue ultime lacrime.
-Addio, Sasuke!-
-A presto, Sakura.-
Un petalo si poggia sulla mia mano, poi vola via.
Sakura se n'è davvero andata.

 



*Spazio Autrice*
Ecco il capitolo che io ritengo più importante in assoluto,
tanto è vero che si intitola come la storia.
Sakura e Naruto devono andare via,
e Sasuke finalemte ha capito cosa vuol dire amare.
Non so come reagirete, ma io ho pianto mentre scrivevo,
è stato emozionante. Fatemi sapere, mi piacerebbe molto.
Al prossimo capitolo :)
Lady Uchiha 23

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Capitolo 28
*** Shine in my eyes forever - Splendi negli occhi miei per sempre ***


Avrai gli occhi di tuo padre, e la sua malinconia.


Capitolo Ventottesimo - Sakura
Shine in my eyes forever - Splendi negli occhi miei per sempre


Apro gli occhi, come risvegliandomi da un incubo. Mi alzo di scatto e trovo Naruto accanto a me. All'improvviso ricordo tutto: la dimensione di Tsunade, Sasuke che rimane lì... E non riesco a smettere di piangere. Naruto si avvicina e mi abbraccia, e io piango a lungo sulla sua spalla.
-Il vostro amore è impresso nell'eternità.- mi dice, accennando un sorriso.
-Promettimi che staremo sempre l'uno vicino all'altra.-
-Promesso!-
E' tornato il solito Naruto, il
mio Naruto.
Mi alzo dal letto e inizio a girovagare per casa.
-Da dove inizio adesso?- chiedo, più triste che mai.
-Vieni.-
Naruto mi tende la mano e io accetto di seguirlo. Usciamo di casa, e ogni persona si ferma a salutarci, a chiedere come stiamo. Ma nessuno mi chiede di Sasuke. Chissà, magari sanno cosa è successo e non vogliono girare il coltello nella piaga. Naruto mi porta al palazzo dell'Hokage. Quando entriamo nell'ufficio, troviamo Hinata, che passa velocemente dalla sorpresa alla commozione totale. Naruto mi lascia la mano e la abbraccia. E mi accorgo di essere così comprensibilmente gelosa di loro, di questo amore così puro,
semplice. Mi impongo di non piangere e quando Hinata si rivolge a me le sorrido, ma lei inaspettatamente mi abbraccia, facendomi sentire un po' di calore.
-Mi dispiace tanto. Ho avuto modo di passare del tempo con lui ultimamente e posso dirti che ti ama davvero.- mi sussurra all'orecchio.
-Grazie Hinata.-
-Su ragazze, un villaggio aspetta noi!-
Dovevo aspettarmi che mi facesse fare un'apparizione pubblica! Hinata spalanca la porta e urla di ogni genere provengono dal pubblico sottostante. Ho superato cose peggiori di questo... Ma blocco il pensiero e mi concentro. Non ho idea di quanto Naruto voglia svelare al villaggio, ma mi affido totalemente a lui. Lui si affaccia e io e Hinata rimaniamo dietro. La folla lo acclama felice, e questa scena mi commuove, perché il sogno di Naruto
era proprio questo.
-Cittadini di Konoha! Il vostro Sesto Hokage è tornato!- urla Naruto felice, e gli applausi si fanno ancora più fragorosi. Poi mi fa segno di avvicinarmi, e mi affianco a lui.
-Anche il ninja medico migliore del mondo è di nuovo qui!-
L'applauso, le urla di gioia, i pianti, stavolta sono
per me. Non riesco a trattenere le lacrime. Naruto mi stinge forte la mano per farmi forza.
-Grazie a tutti...-
In prima fila, i miei amici di sempre, commossi almeno quanto me, e il maestro Kakashi, che mi guarda benevolo. Sasuke aveva ragione,
non sono sola.
-A breve inizieranno i lavori per modificare il Monte degli Hokage. Verrà aggiunto il viso del Settimo Hokage di Konoha, che ha accettato questo ruolo in nome della fiducia che c'è tra noi... Sasuke Uchiha.-
La folla si agita nuovamente, ulteriormente commossa da questo gesto. Abbraccio Naruto, e me ne infischio dell'etichetta.
-Grazie Naruto!- gli dico piano all'orecchio.
-Infine vorrei annunciarvi che tra una settimana si celebrererà il matrimonio fra il sottoscritto e la signorina Hyuga!-
Stavolta sorrido felice e mi faccio da parte, per dare il giusto spazio che Hinata si merita. Lei arrosisce imbarazzata ma visibilmente felice. Naruto la bacia dolcemente, dopodiché saluta il suo popolo e ci ritiriamo nell'ufficio. Mi volto verso di loro e li guardo ancora un momento.
-Grazie a tutte e due. Vi auguro il meglio e... Se non vi dispiace vorrei organizzare io il vostro matrimonio.-
-Ne saremmo estremamente felici.- dice Naruto sorridendomi e io mi congedo, andando alla ricerca del mio posto nel mondo.



***



Arrivo a casa e assaporo ogni odore, osservo ogni cosa. La polvere ricopre tutto, ma per ora non me ne preoccupo. Accanto alla foto del Team 7 c'è una palla di vetro. La prendo in mano e la guardo da vicino, e realizzo che Sasuke si trova lì dentro, e mi sento meno sola e più vicina a lui. La ripongo vicino alla foto, dove è giusto che stia.
-Avrei preferito che ci fosse lui qui al mio posto.-
Mi giro e accanto alla finestra c'è Itachi. Non sono particolarmente stupita che lui sia qui, più che altro non so come comportarmi.
-Se avessi capito le sue intenzioni, l'avrei fermato.-
-Non devi sentirti in colpa.-
-Ha vissuto troppo poco.-
-Lui splenderà per sempre nei miei occhi.- gli dico, convinta che lui capisca che è la verità e non solo una frase fatta.
-Grazie per averlo amato così tanto.-
-Potrei dire lo stesso a te.- gli sussurro sorridendogli.
-Qualunque cosa... Di cui tu abbia bisogno, sappi che ci sono.-
-Sono autonoma, grazie comunque.-
Lui sorride enigmatico, poi se ne va.



***



L'aria fresca di fine ottobre mi accompagna all'ospedale. Mentre sto per dare il cambio di turno ad Ino, inizio a sentirmi male e mi sdraio su un lettino. Ino insiste per farmi le analisi e mi preleva un po' di sangue. Mentre lei non c'è, il dolore scompare e mi metto a sedere, attendendo l'esito delle analisi. Ino spalanca la porta e mi si piazza davanti, con una strana espressione del viso, molto simile a quella di Itachi.
-Sakura...-
-Sono malata?-
-Sei incinta!-
Mi abbraccia forte e io sono immensamente felice.
-Ora si che avrò bisogno di Itachi...-
-Cosa?-
-No, niente...-
Mille pensieri si formano nella mia testa, e la felicità prende il sopravvento.
-Il frutto dell'amore tra me e Sasuke...- dico piano tra le lacrime.
-Ecco la prova che lui sarà sempre con te!- dice Ino allegra, rincuorandomi.
Poggio una mano sulla pancia e sento Sasuke accanto a me.

 



*Spazio Autrice*
Un altro capitolo strappa lacrime, lo so.
Ma io lo adoro :)
Grazie sempre per il vostro sostegno,
siete fantastici!
Un bacio,
Lady Uchiha 23

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Capitolo 29
*** Love and nothing else - L'amore e basta ***


Non c'è niente che resiste
al mio cuore quando insiste.
 


Capitolo Ventinovesimo - Sasuke
Love and nothing else - L'amore e basta




-Sasuke-
Senza alcun dubbio su chi sia il proprietario della voce, mi volto e, come previsto, mi trovo davanti Orochimaru.
-Vorrei stare solo.-
-Non ci crederai, ma capisco come ti senti.-
-La cosa non mi fa sentire meglio.-
In verità, neanche volevo essere così scortese. In fin dei conti, Orochimaru aveva combattuto al mio fianco, e in questo momento, a modo suo, cerca di consolarmi. Ma ho perso la mia vita, il mio amore.
-Un giorno ti racconterò la storia del mio amore.-
-Spero che quel giorno non sia oggi.-
-C'è una possibilità che tu possa tornare da lei.- dice a bruciapelo, cambiando bruscamente discorso.
-Come?- chiedo, abbassando tutte le difese di cui mi ero circondato.
-Io, Tsunade e Jiraya potremmo utilizzare una tecnica che non viene utilizzata da secoli.-
-I rischi quali sono?-
-Noi tre scompariremmo per sempre, non esisterà più questa dimensione. E non è sicuro che tu arrivi nel giusto spazio temporale...Potresti rimanere bloccato per sempre tra due mondi.- La piccola speranza che stava iniziando a crescere dentro di me si spegne di colpo. Per quanto mi riguarda, correrei il rischio senza esitare. Sono comunque condannato a rimanere in questa dimensione per l'eternità. Ma non me la sento di chiedere a tre ninja leggendari di scomparire per sempre.
-Se dubiti per noi tre, non ci pensare: con Tsunade e Jiraya ci parlo io.-
Scompare senza aggiungere nidente. L'Amore può davvero portare a compiere un simile gesto?



***



Mentre osservo i fiori di ciliegio danzare nell'aria, Tsunade, Jiraya e Orochimaru compaiono. Li guardo uno ad uno, per cercare di capire quali siano le loro intenzioni, ma, nonostante il sorriso appena accennato, non lasciano trapelare nulla.
-Ti meriti una possibilità.- dice Jiraya serio.
-Siete sicuri di volervi sacrificare per me? Ho tradito il Villaggio della Foglia.-
-Poi ti sei pentito, e l'hai difeso fino a rischiare la vita.- mi risponde Tsunade.
-Questa che stiamo vivendo qui, non è una vita.- interviene Orochimaru.
-Ma quella che potresti avere, sarebbe una vita vera.-
E' incredibile come Tsunade cerchi di convincermi, quando, in teoria, sarebbe più logico se avvenisse l'esatto contrario. Ma se c'è una cosa che ho capito nella mai vita è che niente segue la logica; tutto, piuttosto, segue le ragioni del cuore. Così mi ritrovo in questa situazione, dove tre ninja tra i più forti esistenti mi chiedono di sacrificarsi per farmi tornare a vivere.
-Perché volete farlo?- chiedo con tutta sincerità.
-Il mondo si basa sull'amore. Tu sei tornato a Konoha
per amore, ti sei ammalato d'amore, hai salvato Sakura, Itachi e Naruto per amore, vivi perché esiste l'amore. Come ultimo gesto vorremmo lasciare un segno indelebile: regalarti la vita.- spiega Tsunade come se fossi un bambino di cinque anni.
E di fronte alla certezza assoluta che l'amore guida ogni cosa, mi sento davvero un bambino di cinque anni. Quanto tempo ho impiegato per capire una cosa tanto elementare?
-Accetto.-
I tre si guardano vittoriosi e felice, come se stessi regalando io la vita a loro.



***



Tsunade, Jiraya e Orochimaru si dispongono a formare un triangolo, e io ne occupo il centro. Io sono abbastanza nervoso, mentre loro sono - o sembrano - tranquilli.
-Il tuo compito è quello di concentrarti al massimo sul luogo che devi raggiungere. Non farti distrarre da niente, è importante.- dice Jiraya.
Chiudo gli occhi e immagino Konoha, cercando di mettere bene a fuoco più particolari possibile, e non tralasciando niente. A poco a poco smetto anche di sentire le voci di loro tre, intenti a pronunciare formule lunghissime.
-Sasuke, stai per tornare a vivere!- urla Tsunade.
-Grazie, non lo dimenticherò mai!-
-Vai ragazzo, hai la nostra benedizione.- mi saluta Jiraya.
-Ci si vede, Sasuke.- dice infine Orochimaru.
-Orochimaru, un giorno mi racconterai la storia del tuo amore.-
Il mondo inizia a vorticare velocemente e non distinguo più i loro volti. Poi sprofondo in un nero pastoso e mi ricordo di concentrarmi su Konoha. Ma il viso di Sakura non riesco proprio a scacciarlo, così mi concentro su di lei, sperando che basti a far funzionare la tecnica, sperando che basti a farmi tornare da lei.

 



*Spazio Autrice*
Capitolo corto ma intenso.
Purtroppo è arrivato il momento:
il prossimo sarà l'ultimo capitolo,
e finalmente scopriremo che fine
ha fatto il povero Sasuke.
Recensite e a presto!
Lady Uchiha 23


 

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Capitolo 30
*** I'll love you more beyond tommorrow - Ti amerò più in là di ogni domani ***


Nel buio tu cammini con me, 
tu sei il motivo per cui sopravvivo perché 
mi hai dato un obiettivo finchè 
lacrime rosse non cadranno sull'asfalto. 
Vedrò il tuo volto, saprò perchè mi hai scelto. 

Nel buio tu cammini con me, 
tu sei il motivo per cui sopravvivo perché 
mi hai dato un obiettivo finchè 
le mie battaglie non saranno concluse. 
Ogni tuo sguardo, ogni frase: cose preziose. 

A 16 anni stavo messo male, 
vedevo il sole splendere dalla corsia di un ospedale. 
uscendo toccai il fondo, 
continuai scavando, ero allo sbando, tiravo a campare fumando. 
Non scorderò mai quel periodo in cui non c'eri, quando 
l'ultimo atto di fatto era il primo dei miei pensieri. 

Giorni interi passando tra incubi e deliri,
cercando la verità sul fondo di troppi bicchieri.
Ricordo 
con precisione l'istante,
il primo contatto e la promessa che feci,
che ancora rispetto, 

l'episodio più importante della mia esistenza, 
la conoscenza che mi guida in ogni circostanza, 
con te sempre insieme in ogni situazione,
mi hai ceduto ogni cosa che ho avuto compreso il nome. 

So bene che il mio debito è immenso, 
lacrime spese cercando un senso... 
cose preziose. 

Nel buio tu cammini con me, 
tu sei il motivo per cui sopravvivo perché 
mi hai dato un obiettivo finchè 
lacrime rosse non cadranno sull'asfalto. 
Vedrò il tuo volto, saprò perchè mi hai scelto. 

Nel buio tu cammini con me
tu sei il motivo per cui sopravvivo perché 
mi hai dato un obiettivo finchè 
le mie battaglie non saranno concluse. 
Ogni tuo sguardo, ogni frase: cose preziose. 

Oggi combatto per me stesso
adesso 
ho un obiettivo,
sopravvivo aspetto il passo successivo,
attratto d
alla concreta presenza di una visione, 
la cui espressione è l'insieme di quattro discipline. 

Voci lontane che ascolto, rivolto in alto, 
attendo che ogni quesito sia risolto,
vedrò il tuo volto, 

ricorderò ogni frase in ogni sguardo mistico, 
perché se vivo ancora è solo tempo in prestito. 

Sono dettagli, talvolta abbagli
a volte tagli sopra i polsi affermano che sono sbagli, 

passi falsi fatti in luoghi silenziosi,
sono 
le nostre anime unite come in simbiosi. 
Occhi chiusi, scegli la giusta direzione, 
qualcosa sopravvive anche se a rischio di estinzione. 
So bene che il mio debito è immenso, 
lacrime spese cercando un senso... cose preziose. 

Nel buio tu cammini con me, 
tu sei il motivo per cui sopravvivo perché 
mi hai dato un obiettivo finchè 
lacrime rosse non cadranno sull'asfalto. 
Vedrò il tuo volto, saprò perchè mi hai scelto. 

Nel buio tu cammini con me, 
tu sei il motivo per cui sopravvivo perché 
mi hai dato un obiettivo finchè 
le mie battaglie non saranno concluse. 
Ogni tuo sguardo, ogni frase: cose preziose. 

Nuovi orizzonti, nuove sfide,
è un ciclo che si conclude,
nuove strade 
per chi procede sull'asfalto,
il buio ha avvolto il resto del cammino, 

hai scelto il mio destino e adesso portami lontano. 

Lascio che sia tu a guidarmi a condurmi altrove, 
perché mi aspettano altri dubbi,
nuove insidie, altre prove. 


Saprò sentire la tua voce anche se tace, 
sarò capace di inoltrarmi in posti senza luce, 
in mezzo a volti mai visti, trucchi tra illusionisti, 
ricorda questo esisto solo perchè esisti. 


Manifesto un legame profondo più dell'oceano il suono 
che mi accompagna oltre la terra di nessuno 
insieme camminiamo nel buio fino alla fine 
perchè è tempo che il mio viaggio arrivi a destinazione. 

So bene che il mio debito è immenso, 
lacrime spese cercando un senso... 
cose preziose. 

Nel buio tu cammini con me, 
tu sei il motivo per cui sopravvivo perché 
mi hai dato un obiettivo finchè 
lacrime rosse non cadranno sull'asfalto. 
Vedrò il tuo volto, saprò perchè mi hai scelto. 

Nel buio tu cammini con me, 
tu sei il motivo per cui sopravvivo perché 
mi hai dato un obiettivo finchè 
le mie battaglie non saranno concluse. 

Ogni tuo sguardo, ogni frase: cose preziose. 
Nel buio tu cammini con me, 
tu sei il motivo per cui sopravvivo perché 
mi hai dato un obiettivo finchè 
lacrime rosse non cadranno sull'asfalto. 
Vedrò il tuo volto, saprò perchè mi hai scelto. 

Nel buio tu cammini con me, 
tu sei il motivo per cui sopravvivo perché 
mi hai dato un obiettivo finchè 
le mie battaglie non saranno concluse. 
Ogni tuo sguardo, ogni frase: cose preziose.

[Kaos - Cose preziose]
 



Capitolo Trentesimo - Sakura
I'll love you more beyond tommorrow - Ti amerò più in là di ogni domani

 

-Hikari!-
-Arrivo, mamma!-
-Ma dove ti eri cacciata?-
-Sono stata al Monte degli Hokage, sai che mi piace tanto andare a guardare la faccia di papà!-
-Si, lo so...-
Prendo per mano mia figlia, anche se ormai ha sei anni. E' di una bellezza unica, ed è tutta sua padre. I capelli lunghissimi neri, una pelle tanto chiara che sembra fatta di porcellana, le sopracciglia sottili e identiche a quelle di Sasuke. Le labbra assomigliano leggermente alle mie, pieni e rosee. Gli occhi hanno la stessa forma di quelli del padre, ma almeno ho contribuito per quanto riguarda al colore, identico al mio, se non più bello, più brillante. Le ho tramandato anche la forza sovrumana, cosa di cui vado particolarmente fiera, anche se sono un po' meno contenta che alla sua età usi già il MilleFalchi e l'Arte del Fuoco. Ha già un bel po' di ragazzini che le vanno dietro, tra cui Minato, il figlio di Naruto e Hinata e il figlio di Neji e Ten Ten, ma lei, come Sasuke alla sua età, non sembra interessata. E' il perfetto mix tra me e suo padre. Cammina per la strada fischiettando e saluta tutti. Ogni volta che la guardo e la vedo così felice e spensierata non posso fare a meno di sorridere. Prima che nascesse avevo il terrore di dover combattere con un altro Uchiha. Lei, più che un'Uchiha, sembra un'Uzumaki, ma non ho dubbi sulla sua provenienza. Tra un pensiero e l'altro neanche mi accorgo di essere già arrivata a casa.
-Ma dove ti eri cacciata?-
-Non sono mica tua figlia!-
-Sei molto peggio: sei la mia donna!- dice Sasuke ridendo e prendendomi tra le braccia. Dopo sette anni ancora arrosisco, e ho la certezza che davvero non mi abituerò mai alla sua bellezza, alla sua
presenza.

Flashback

E' notte e fatico a prendere sonno. Sono tornata alla mia vita solo da un paio di giorni ma niente è più come prima e soprattutto Sasuke non c'è. Non riesco a farmene una ragione e mi tormento, perché vorrei essere con lui. Uhn tonfo sordo spezza la linea dei miei pensieri e mi precipito nell'altra stanza.
-Chi è?- chiedo prima di accendere la luce.
-Sakura...- dice una voce familiare, ma mi rifiuto di credere che sia davvero lui. Accendo la luce e... Sasuke è dolorante nel mio salotto! La mia espressione è sicuramente tra le più stupide del mio repertorio, un misto tra incredulità e sorpresa.
-Bè, stai lì impalata?- dice Sasuke cercando di rialzarsi.
La sua voce mi riscuote a vedo verso di lui, con le idee non esattamente chiare.
-Sei davvero tu?-
-E chi dovrei essere sennò?-
Convincendomi che
quello era il tono che solo il vero Sasuke può avere, lo abbraccio forte, iniziando a bagnarli la spalla di lacrime di felicità.
-Dimmi che non è un sogno, dimmi che non sono pazza!-
-Non è un sogno ma forse sei leggermente fuori di testa!-
Vedo comparire sul suo viso un dolce sorriso e stavolta sono certa che Sasuke è tornato,
per non lasciarmi mai più. La mia espressione confusa gli ha suggerito lo stato del mio cervello - altrettanto confuso.
-Andiamo di là, ti spiego.-
Mentre lo dice mi prende in braccio e mi porta in camera da letto.
-Sai, le spiegazioni potremmo rimandarle a domani, che ne dici?- propongo con un po' di malizia e attirandolo a me.
-Uhm... Si, l'idea non mi dispiace.- mi risponde e vedo nei suoi occhi un desiderio malcelato, che inizio a soddisfare con un bacio, per passare ben presto a qualcosa di molto più interessante.



***



-Sasuke...-
-Si?-
-Sono incinta...-
-Si, molto divertente, Sakura! Vado a preparare la colazione.-
-Sasuke?-
-Che c'è ancora?-
-Sono incinta davvero.-
La sua espressione cambia di colpo, capendo la serietà della situazione. Si avvicina e poggia il viso sulla mia spalla e una mano sulla mia pancia che ancora non svela la vita che mi porto dentro.
-Grazie, Sakura.-
Gli accarezzo i capelli e la guancia, facendogli sentire quanto io gli sia vicina e quanto anche io sia felice - perché lo so, anche se non lo dice, lui sta scoppiando di felicità.

Fine Flashback

-Che hai preparato di buono per pranzo?- chiedo sentendo il profumo provenire dalla cucina.
-Papà, papà!- urla Hikari correndo verso suo padre, che la prende prontamente in braccio.
-Che hai fatto oggi di bello?- le chiede rivolgendole un sorriso dolce.
-Sono stata al Monte degli hokage!-
-Che motivo hai di andarci se puoi vedere il tuo papà in carne ed ossa?- dice lui allegro, facendola saltare in aria.
Nonostante la mia domanda sia stata ignorata completamente, come anche la mia presenza, non me la prendo. In fondo si tratta di mia figlia... Anche se devo ammettere che Sasuke le rivolge molte più attenzioni di quante ne rivolga a me. Eh si, anche se si tratta di Hikari, non smetterò mai di essere gelosa di Sasuke.

Flashback

Arrivo di fretta all'ospedale con l'aiuto di Sasuke. Appena entro Ino mi viene subito incontro; siano ringraziati gli dei!
-Sakura, che succede?-
-Ino... Sta arrivando.-
Mi mettono subito su una barella e mi portano in sala parto e Sasuke ci segue a ruota, nonostante gli avessi proibito di assistere al parto. Ma si sa, lui è Sasuke Uchiha. Si avvicina e mi prende per mano notando la mia espressione sofferente. I dolori cominciano ad intensificarsi ad intervalli regolari, che a poco a poco diventano sempre più frequenti. Tra Ino che urla di spingere, Sasuke che mi stritola la mano e il dolore assurdo, non sono del tutto cosciente di quello che sta accadendo, ma so che sto per mettere al mondo una vita. Mi soffermo su questo pensiero per mettere a tacere il dolore, e in men che non si dica finisce tutto e le urla di un neonato risuonano nell'aria. Chiudo gli occhi e lascio che siano Ino e Sasuke as occuparsi di tutto. Poi Ino si avvicina e la guardo.
-Complimenti Sakura!- dice facendo un grande sorriso e uscendo dalla stanza.
-Dimmi che non è maschio e non ha i capelli rosa.- dico con un filo di voce a Sasuke, intento a cullare il piccolo fagotto tra le sue braccia.
-E' femmina e ha i capello più neri della notte.- mi risponde avvicinandosi e posandomi fra le braccia quella piccola creatura.
La stringo delicatamente, un po' goffamente, ma con tutto l'amore di cui sono capace. Scorro con lo sguardo sul suo piccolo viso con i suoi lineamenti delicati. Poi, lentamente, lei apre gli occhi e mi folgora con il suo sguardo: il mio stesso verde, con la forma degli occhi di Sasuke. Sasuke si siede sul letto e la guarda estasiato.
-Hai gli occhi di tua madre.- dice alla piccola, sfiorandole la guancia.
-Benvenuta in questo mondo, Hikari.- dico piano.
-Hikari?- chiede Sasuke guardandomi interrogativo.
-Si, sai... Significa ''luce'', ci ho pensato a lungo. Lei è la luce del nostro amore... Ma se non ti piace...-
-E' magnifico.- mi interompe lui, dandomi un leggero bacio sulle labbra.
-Non avrai vita facile, Hikari!-
-Già... Ma ti ameremo con tutto l'amore di cui siamo capaci.-
I nostri sguardi si incrociano e un'unica piccola lacrima scivola sulla mia guancia, finendo in un sorriso colmo di felicità.

Fine Flashback

-Sakura?-
Sasuke mi passa una mano davanti agli occhi e mi guarda scocciato.
-Che ti prende?-
-No niente... Mi era venuta in mente una cosa.-
-Cioè?-
-Che ti amo!- gli dico e gli schiocco un bacio sulle labbra.
-Ah è una cosa che ti deve venire in mente?- urla iniziando a rincorrermi per tutta casa e buttandomi sul divano, torturandomi col solletico.
-Bastaa... Non ce la faccio più!- dico fra le lacrime.
Nel frattempo suona il campanello ma Sasuke non accenna a smettere.
-Cosa state combinando voi due?-
Naruto, Hinata e Minato entrano in salotto, con una faccia a metà tra il divertito e l'imbarazzato.
-Baka, siamo a casa nostra!- dice Sasuke a Naruto, guardandolo in cagnesco.
I due cominciano a litigare come al solito, mentre io, Hinata e i bambini andiamo in cucina.
-Come va, Hinata?-
-A parte Naruto e la sua testa quadra... Tutto bene, tu?-
-Io non potrei essere più felice di così.-
Hinata mi era stata molto vicina, sia quando Sasuke non c'era, sia dopo. Poi abbiamo iniziato a frequentarci tutti e quattro, e successivamente sono arrivati i nostri bambini e anche loro hanno instaurato un bellissimo rapporto. Un nuovo trillo del campanello ci interrompe. Stavolta vado ad aprire io.
-Ciao Sakura!-
-Itachi! Che bella sorpresa!-
Senza aspettare che l'invitassi, entra, tanto è di casa. Anche lui va in salotto a salutare il fratello e l'amico.
-Mi sa che devo mettermi a cucinare!- dico con finta tristezza ad Hinata.
-Ti aiuto io.-



***



Finalmente ci mettiamo a tavola e il pranzo va piacevolmente avanti tra risate, aneddoti e i soliti litigi tra Sasuke e Naruto. Io e Hinata sparecchiamo, insieme a Hikari che prova ad aiutarci. Raggiungo Sasuke sotto al portico, intento a godersi il temporaneo silenzio con gli occhi chiusi.
-Grazie.- gli dico, dopo tutte le volte che me lo ha detto lui.
Lui apre un occhio e mi guarda. Il mio sguardo si ferma sui petali rosa dei fiori di ciliegio; Sasuke ha insistito tanto per piantarli nel nostro giardino, anche se non ha voluto dirmi il motivo, ma io lo so. Il cieligio è il simbolo del nostro amore tormentato ma a lieto fine.
-Non ci credo ancora a tutta questa felicità.-
-Fra quanto tempo pensi di iniziare a crederci?-
-Domani, o forse fra un'eternità.-
-Ti amerò più in là di ogni domani, Sakura.-
Le poche volte in cui Sasuke si lascia trasportare dai sentimenti, per me è come la prima volta. Gli occhi non tardano a diventare lucidi e neanche ci provo a trattenere le lacrime.
-Dopo tutto questo tempo?- mi chiede Sasuke prendendomi tra le braccia.
-Sempre.-

FINE



*Spazio Autrice*
Sto per lasciare andare un pezzo di cuore insieme alla fine di questa storia, per me troppo importante. Ci ho messo l'anima in questo capitolo, spero si sia capito. Questa storia è nata per gioco, avevo previsto solo un paio di capitoli e senza avere la minima idea di quale sarebbe stata la trama. Più andavo avanti però, e più mi veniva voglia di scrivere, così eccomi qui, con trenta capitoli, e io che sono estremamente felice di come sia venuta. Ora passiamo ai ringraziamenti; ringrazio le magnifiche persone che hanno recensito, anche solo una volta: Manga
Sasuk8
canada00
gabriella92
meryl watase
tOkiOsa
Clouds_Jas
Saku_chan 16
egoica
GiulyM29
_City Hunter_
I_love_manga99
Twin Princess Fain
Puntolinea
Poi ringrazio le sedici persone che hanno aggiunto la storia tra le preferite, le venti tra le seguite e le tre tra le ricordate. Voglio fare un ringranziamento speciale alle fantastiche
Manga e Sasuk8, che mi hanno sostenuta ed aiutata, consigliata e guidata. Grazie davvero! Un grazie speciale anche a meryl watase e canada00 per aver recensito ogni capitolo, mi avete risollevata in momenti difficili. Bene, sembra che sia finita... Ma no! Ho deciso di pubblicare una raccolta di shot di ''cosiddetti'' momenti mancanti della storia, e spero di riuscire a cimentarmi anche in qualcosa di divertente :) Quindi non mancate! Ah, ci sono un paio di riferimenti alla saga di Harry Potter, giusto per metterlo in chiaro.
Ora vi saluto, ho davvero esagerato...
GRAZIE A TUTTI!
Sempre vostra

Lady Uchiha 23

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