Ombre nella notte

di Lisbeth17
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ombre nella notte ***
Capitolo 2: *** Il peso del tempo ***



Capitolo 1
*** Ombre nella notte ***







May non sta dormendo, sta solo riflettendo, c’è qualcosa che proprio non le torna, qualcosa che sa che le è sfuggito.
È sola, nel vero senso della parola, gli altri sono tutti usciti, e lei è rimasta li, cercando di quadrare il cerchio, ormai fin troppo confuso, dei suoi pensieri.
Si toglie la tuta e se ne va verso la palestra, deve riuscire a fare chiarezza dentro di se, e per far chiarezza deve prima fare il vuoto.

Niente Coulson che non si fiderà mai più di lei.
Niente Fury morto.
Niente Coulson che è andato dalla sua fidanzata.
Niente Skye con il suo musetto triste.
Niente Garrett e il suo tradimento.
Niente Cap, Natasha, e Clint… tutti spariti.
Natasha.
Natasha Romanoff.

Le sue qualità nello spionaggio sono pari a quelle della Romanoff.

- John Garrett è stato il mio A.S., il mio mentore, mi ha insegnato tutto quello che so, mi ha dato una casa quando non avevo più nulla.

Può il figlio prediletto aver così facilmente rinnegato il padre?

E meno male che Coulson i dubbi li ha avuti su Triplett.

Sciocco, ingenuo, Phil. Pensa May sempre più furiosa.

Non è lui la talpa, non è lui la spia, non è lui che li ha pugnalati alle spalle, non è lui che è andato a letto con lei solo per evitare che lei si facesse le giuste domande.
Proprio quello che una volta le aveva detto anche Natasha.
Il tuo peggior nemico non devi ucciderlo, devi sedurlo.
E lei ci era cascata con tutte le scarpe.
Era bravo, era stato dannatamente bravo, doveva ammetterlo, prima di ucciderlo May magari gli avrebbe fatto i complimenti.
Ora però bisognava correre ai ripari.
Skye era uscita con lui.
E se lui era tornato da loro era solo perché aveva bisogno di Skye, che sicuramente avrà criptato il file di backup di tutti i dati che erano contenuti nel loro aereo.
Ergo Skye era in pericolo.
Era troppo fedele a Coulson per immaginare che l’Hydra avrebbe potuto in qualche modo affascinarla.
- Dannazione!! – impreca lanciando il coltello nella fronte del manichino e dirigendosi verso l’uscita.

L’agente Koenig le bloccò il passo.
- Agente May, abbiamo bisogno che lei torni operativa.
- Perché che cosa ho fatto fino ad oggi?
- No, il direttore Fury vuole rimettere in piedi la sua prima squadra.
- Il direttore Fury è morto.
- O no, no, no. Non è morto. Lei è una di quelle persone che ha pieno accesso a questa informazione.
- Coulson lo sa?
- Si certo, è stato il primo che ho informato.
E non mi ha detto nulla! Pensa May leggermente infastidita. E poi dice a me?!
- Mi dia le specifiche. Prima però anch’io devo informarla di qualcosa.
 
§ § §
 
- È davvero molto bella questa città, non credi?
- Già, non pensavo che in un posto così sperduto si potesse trovare qualcosa di così bello.
- Come te.
- Cosa?
Grant è Skye, non devi fare il seduttore con lei, devi solo… parlare. Si rimprovera Grant
- Ti va se andiamo a bere qualcosa?
- Certo, andiamo.
 
§ § §
 
- Agente May, potrebbe ripetermi un attimo la situazione.
- Agent Koenig, cosa non le è chiaro.
- Tutto, praticamente… tutto.
- Va bene. L’agente Grant Ward è un membro dell’Hydra.
- Sulla base di quali prove?
- Sulla base di una logica deduzione.
- Prego.
- L’agente Grant Ward è abile nello spionaggio quanto se non più dell’agente Romanoff, è venuto a letto con me per mesi, si è gettato da un elicottero per salvare un membro del team, e John Garrett è stato il suo mentore, il suo salvatore, lo ha letteralmente salvato dalla sua difficile situazione familiare.
- Va bene, capisco. Devo informare Coulson quando rientrerà.
- Ovviamente, e se l’agente Ward rientrerà deve immediatamente bloccarlo. Oltretutto questa base potrebbe non essere più sicura.
- O no, Providence…
- Mi dispiace. Adesso dove devo recarmi?
- Qui c’è tutto quello che le serve.
Le dice passandole un tablet, una tuta nera, la sua Haladie che ormai credeva perduta, e una piccola borsa, quando il telefono satellitare che è sul tavolo incomincia a squillare.
- Pronto?
- May?! Ward è una spia…
- Skye, che succede? Stai bene?
- Si, no, non per molto credo. Coulson non mi risponde.
- Skye, dimmi dove sei vengo a prenderti, lui si è accorto che tu sai?
- Non penso.
- Menti nella maniera più convincente possibile.
Le dice prima di attaccare il telefono, e essersi cambiata davanti all’agente Koeger ancora piuttosto scioccato.
- Dove sta andando?
- A recuperare Skye, pare che Coulson e gli altri non rispondano.
- Lei ha una moto a disposizione.
- Grazie.
- Agente May, lei non è più parte di questo team.
- Si lo so, recupero Skye e sparisco, mi faccia solo sapere cosa devo fare con l’agente Grant Ward.
- Che intende?
- Vivo o morto?
- Glielo farò sapere.
Koering cerca subito di mettersi in contatto con Coulson e con Fury, mentre May è già fuori, sta studiando le coordinate, mentre verifica che la sua cara Haladie* abbia il filo, e che i suoi coltelli da lancio siano in buone condizioni.

Tirare fuori Skye non sarebbe stato facile, ma era appena tornata al suo vecchio incarico, dove di facile non c’era nulla, ce l’avrebbe fatta, quella ragazzina era speciale, era un mistero, ed era importante per lui (che non rispondeva alle chiamate), quindi sì, l’avrebbe salvata e sarebbe sparita; se avevano rimesso in piedi il suo vecchio team significa che Natasha e Clint stavano bene, e magari se erano davvero molto fortunati Hiroshi era ancora della squadra.
 
§ § §
 
- Agente Coulson, meno male che è qui.
- Che succede? Dov’è May?
- Non posso rispondere a questa domanda, ma le devo parlare in privato.
- Basta parlare in privato, mi fido di queste persone, ciecamente, parli.
- L’agente Grant Ward è una spia dell’Hydra.
- Cosa? Che diavolo sta dicendo?
- E’ un’ottima intuizione dell’agente May, poi confermata da una telefonata di Skye.
- E dove diavolo sono loro due.
- Non lo so. L’agente May è andata a recuperare Skye, poi ha altri ordini da seguire, noi invece dovremmo lasciare questo posto. È molto ragionevole credere che Providence non sia più un posto sicuro.
 
§ § §
 
- Skye… mi senti? Non parlare, fammi un cenno. – chiede May sottovoce sperando che Ward non abbia manomesso il ricevitore della ragazza.
- Non sarà facile, ma ti tirerò fuori di qui, devi fare tutto quello che ti dico, e devi assolutamente prendere il coltello che ti ho lasciato sotto il cuscino alla tua destra. – le spiega ancora May, interpretando i piccoli cenni di Skye in risposta.
- Ora sorridi, e bacialo.
Non era un’estrazione facile, il locale era semi-deserto, i due erano seduti su un divanetto molto centrale, e aveva davvero poche possibilità di avvicinarsi sperando che lui non la vedesse, l’unica era portarli più vicino possibile ad una delle uscite.
L’ordine di Koenig era quello di non uccidere.

Tramortire e lasciare lì, altri avrebbero catturato l’ex agente Ward, riportare Skye a casa era la sua unica priorità.

- Skye, portalo più vicino possibile all’uscita che si trova alla tua destra. Non posso intervenire altrimenti.

Notato il vago cenno di assenso della ragazza, May prende posizione, il resto è tutto molto veloce, un cazzotto a tramortire Ward, un calcio da parte di Skye alle costole incrinate del ragazzo; il tempo di mettere Skye al coperto che Ward è di nuovo in piedi, colpisce May un paio di volte, mentre lei spinge fuori Skye e risponde ai colpi di Ward.

La tentazione di tirare fuori la sua Haladie e aprire il bastardo letteralmente in due è tanta, ma gli ordini sono chiari, niente squartamenti, Grant Ward deve rimanere vivo, ed essere prelevato da un’altra squadra.

Peccato che lei non abbia nemmeno un Icer nella sua dotazione, e che Skye uscita per una serata romantica, non è armata.
Tramortire il ragazzone non è così facile.

Dopo pochi altri colpi alle costole, già fin troppo compromesse, Ward è a terra, May porta Skye verso la sua moto, e le fa mettere un giubbotto anti proiettile e il casco, e prima di lanciare un coltello nella spalla di Ward, lui fa in tempo a spararle un paio di volte.

- Skye sali! Ora!! – le ordina May dopo aver acceso la moto.
- Ma sei ferita…
- Skye non devo ucciderlo quindi sali su questa dannata moto, e andiamo via da qui.

Skye sale senza dire nulla e si aggrappa a May, mentre lei già sfreccia per le strade, il punto di raccolta per Skye le è stato comunicato, e lei di rimando ha inviato le coordinate per ritrovare Ward. Sente il fianco bruciare e sa che quella è la ferita peggiore, il proiettile che le ha preso la spalla l’ha colpita solo di striscio, mentre l’altro è ancora nel suo addome. La mano di Skye a comprimerle il fianco la fa sussultare.

- Sei ferita.
- Lo so, grazie, basta che tieni premuto.
- Jemma ti darà una mano.
- Non posso, non faccio più parte della squadra Skye, mi attendono altri ordini, devo solo riportarti al pulmino.
- Come? Te ne vai?
- Altri ordini Skye. Servo altrove, con voi non ho più nessuno scopo, c’è Triplett come specialista, e visto che Coulson non si fida più di me, non ha molto senso restare con voi.
- Ma… come? Voi due…**
- Skye tutto quello che è successo prima che lui sapesse che io lo stavo controllando non ha più senso. Sarete al sicuro, stai tranquilla.
- Ma senza di te? Ward, tu…
- Non sono una traditrice io.
- Non volevo dire questo, però mi fido di te, sei parte della famiglia, non voglio perderti.
- Ehy mica vado a morire! Per qualsiasi cosa, prendi il foglio nella mia tasca destra, con quello mi potrai sempre contattare, ti troverò poi io.
 
Sono finalmente arrivate al pulmino. May entra con la moto, permettendo a Skye di scendere, e vede Coulson fermo davanti al laboratorio. La sua faccia non promette niente di buono, ma questo ormai non è più un suo problema.
- Fatti curare almeno.  – le dice Skye scendendo e tenendole sempre una mano sul fianco, sempre più sporca di sangue.
- Non posso, devo andare. – le ripete May ora più sofferente, consapevole di doversi fermare al più presto per estrarre il proiettile.
- Che succede? – chiede Coulson avvicinandosi e vedendo il sangue sulle mani di Skye.
- E’ ferita e non vuole farsi curare!
- Ho ricevuto la mia nuova destinazione, Koenig ti avrà informato.
- Ovviamente, ma puoi farti curare e andare, tanto dovrai fare il pieno o no?!
May detesta avere torto, scende dalla moto, e chiede a Triplett di farle il pieno.
- Mi serve solo il laboratorio, faccio da sola. – risponde evitando tutti e comprimendosi il fianco.

È convinta di essere entrata da sola nel laboratorio e comincia a togliersi la giacca, rimedia qualche garza, perché di sangue ne sta uscendo parecchio, mentre cerca le pinze.
- Come pensi di estrarre il proiettile da sola? – le chiede Coulson che l’ha seguita nel laboratorio.
- In qualche modo. Devo abituarmi di nuovo a fare certe cose da sola. – risponde lei secca.
- Che ordini hai ricevuto? – le chiede lui mentre tira fuori qualche strumento.
- Non te ne posso parlare, lo sai, tu invece avresti potuto dirmi che era vivo.
- Ordini. – le risponde lui solo scrollando le spalle.

May gli prende le pinze dalle mani mentre tira su la canottiera. Si tasta con la mano l’addome, cercando il proiettile.
- Merda! – dichiara alla fine gettando le pinze nella vaschetta, si avvicina al tavolo si mette dei guanti e prende un bisturi.
- Che pensi di fare?
- Un’incisione, è troppo dentro, non ci arrivo con le pinze.
- Non puoi fare da sola. – le dice di nuovo lui provando ad avvicinarsi.
- Devo, è diverso, non hai idea di quello che mi aspetta.
- E allora dimmelo, e non andare. – la incalza ancora lui, senza però avvicinarsi ulteriormente avendo visto il suo sguardo inferocito.
- Non capisco perché non dovrei andare. – dice May mentre ha inciso la pelle – non capisco perché dovrei dirti qualcosa – aggiunge mentre estrae il proiettile, per poi tornare ad infilare le dita nella pelle, prende uno specchio, ago e filo e si sdraia, attiva un piccolo aspiratore, per poi cominciare a ricucirsi nel miglior modo possibile.
Coulson è basito, non aveva idea che lei avesse delle competenze del genere, ne una tale capacità di resistenza al dolore. Finito l’intervento la vede chiudere un momento gli occhi, sofferente, e poi prendere un pinzatrice per chiudersi la ferita.

Dopo una veloce medicazione è di nuovo in piedi che prende una maglietta pulita ed è pronta ad andarsene.
- Saluta i ragazzi. – dice rivolgendosi di nuovo a lui.
- Fallo tu. – le dice lui per provacarla, nel vago e inutile tentativo di farla rimanere ancora un po’.
- Skye sa come contattarmi. – conclude lei indossando il casco.

Alza brevemente la testa per vedere poggiata sulla balaustra dell’aereo una bella donna vestita di blu, sa perfettamente chi è.

Abbassa la visiera ed esce dalla rampa di scale, e ha tutta l’intenzione di vivere come se Phil Coulson non fosse mai esistito per lei.

Poco fuori vede Skye in mezzo alla strada, e si ferma accanto a lei, alzando di nuovo la visiera del casco.
- Cosa ci fai qui fuori? Loro ti vogliono.
- Stai bene? – le chiede quella avvicinandosi e ignorando la sua domanda, dopo non aver udito alcuna risposta da parte di May, le passa un sacchetto. – Qualcosa da mangiare, e qualcosa di forte da bere, il tuo whisky preferito.
Skye le getta le braccia al collo, e le dice solo: - Torna presto.
- E tu stai attenta. – le dice May dopo averle accarezzato brevemente la testa.
Abbassa di nuovo la visiera e sparisce nella notte.
 
Quando Skye torna al pulmino vede Coulson guardarla stupito.
- A me lei piace. – risponde Skye al suo sguardo – e avresti dovuto perdonarla. – aggiunge entrando con la ferrea intenzione di non voltarsi più indietro.
 
Phil Coulson guarda ancora nella direzione in cui ha visto sparire May. – Stai attenta, ti prego. – ripete alla notte.
 
May è in uno dei suoi posti sicuri, pronta a conoscere i suoi nuovi ordini, c’è un video messaggio di Fury.

L’unità Satsujin*** è stata ripristinata, ognuno di voi ha una lista, voglio le teste dei più alti esponenti dell’Hydra, di loro non deve rimanere più nulla, bruciate quello che ne rimane. Sarete soli la fuori, ombre nella notte, non ci sono atti S.H.I.E.L.D. che testimoniano questa vostra impresa, nessuno se non io potrà rimuovervi da questo incarico, avete tempo un anno, poi vi voglio tutti sulle tracce di John Garrett.

Il video finisce, e il tablet le mostra la sua lista.

Sarà un lungo anno, pensa May dopo aver bevuto un lungo sorso di whisky e aver controllato la sua ferita.
 


6 mesi dopo
- Skye, che cosa succede?
- May abbiamo bisogno di te.
 
 

*

**
La storia prevede che tra Coulson e May ci sia stato qualcosa prima che lui scoprisse che lei era a conoscenza del progetto T.A.H.I.T.I.
***
 Assassino in giapponese
 

NdA
La storia potrebbe non concludersi qui, potrei inserire altre OS legate a questa squadra e al nuovo rapporto tra May e Skye.

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Capitolo 2
*** Il peso del tempo ***


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


















6 mesi dopo
- Skye, che cosa succede?
- May abbiamo bisogno di te.
 
 

 
- Signore ho ricevuto una chiamata da Skye, dice che hanno bisogno del mio supporto, cosa devo fare?
- Vai, e non sarai la sola ad unirti a loro.
- Va bene.

May attacca il telefono e poi triangola la posizione del pulmino per poter raggiungere Skye e gli altri, il suo aspetto non è certo dei migliori, ma il suo ultimo incarico le ha procurato più problemi del previsto, quindi scrolla le spalle e si prepara a raggiungerli, non sa ancora bene perché, ma sente che deve portare la sua fedele Haladie e i suoi coltelli da lancio.

Quando raggiunge il pulmino vede Skye in fondo alla rampa aspettarla, quella ragazzina le è mancata, ed il suo pensiero è spesso volato a lei in quei lunghi mesi solitari, ha avuti pochi altri incontri con gli altri Satsujin, giusto per centralizzare le informazioni in loro possesso e attivare un loro protocollo di salvataggio interno.
- Sei tornata!! – le dice Skye gettandole le braccia al collo prima ancora che lei potesse scendere dalla moto.
- Ti trovo bene ragazzina. – le dice May accarezzandole i morbidi capelli.
- Ed io ti trovo più magra. – le risponde Skye allontanandosi da lei, permettendole così di entrare con la moto sul pulmino.
Quando May si toglie il casco, Skye nota subito il livido nero che le copre lo zigomo e l’occhio destro.
- Hai davvero un aspetto tremendo.
- Lo so, ma grazie per la franchezza, allora qual è il problema?
- Coulson e gli altri ci aspettano di sopra per una riunione, a breve ti informeremo, ma pare che debba arrivare qualcun altro…
- Si mi hanno informata. – le risponde May cercando di controllare il turbamento che le ha dato sentire di nuovo quel nome, dopo i mesi passati nel tentativo di negare la sua esistenza, ora si ritrova di nuovo sul suo pulmino, a dover di nuovo collaborare con lui, e a dover a malincuore ammettere che non vorrebbe proprio essere lì, tantomeno sola.

L’accoglienza ricevuta dalla squadra è quanto di più caloroso May potesse ricordare, Jemma e Fitz le fanno letteralmente le feste, e anche Triplett si mostra molto contento nel rivederla, l’unico che sembra inspiegabilmente infastidito è lui, Phil Coulson.
Lui, per Dio, era lui quello che le teneva il muso?!
Pensa May scocciata, e decide di fregarsene, un adulto serviva e lo avrebbe fatto lei.
- Signore, - dice lei chinando il capo e avvicinandosi a lui – lei sapeva che sarei venuta, vero? C’è qualche problema?
- Nessuno, ho richiesto io il tuo supporto, e sta arrivando anche il tuo amico. – le risponde lui un po’ troppo freddamente.
- Amico? – chiede May sempre più confusa da quel trattamento, a meno che la persona attesa non sia…
- Buonasera! – dice una voce profonda e maschile alle loro spalle. Triplett ha già la mano alla pistola mentre May si volta e non riesce a nascondere un sorriso.
- Hiro!! – dice avvicinandosi velocemente al nuovo arrivato.
- Mel!! – le dice lui salutandola calorosamente – come stai? Non hai un bell’aspetto.
- Beh si, ho avuto qualche problemino… - dice lei provando a nascondere un po’ d’imbarazzo.
- Se abbiamo finito con i convenevoli, potremmo cominciare. – dice allora Coulson gelando tutti i presenti con il suo tono freddo e scostante – Skye, Trip, Fitz-Simmons, lui è il signor Hiroshi Tanabe. Ora che le presentazioni sono fatte arriviamo al problema. – e nel concludere indica Skye che prende la parola.
- Questa notte è evaso Grant Ward!
- Cosa?? – chiede May sconvolta, ma come, pensa, lei si fa letteralmente in quattro per uccidere quanti più alti mebri Hydra può e lo S.H.I.E.L.D. si lascia scappare quelli che trova?!
- Evaso o estratto? – chiede invece Hiro nel tentativo di dare a May il tempo di calmarsi.
- Evaso. – puntualizza Coulson un po’ infastidito dalla domanda. – Abbiamo bisogno del vostro supporto, decolliamo fra 15 minuti per dirigerci verso la prigione. – conclude e quando sta per lasciare la stanza Hiro lo ferma.
- Signore crede che posso usufruire del suo laboratorio medico?
- Certo, non c’è problema. È ferito? Ha bisogno di una mano?
- Non io. – dice lui guardando poi May, che lo guarda con uno sguardo di rimprovero. – Posso occuparmene benissimo da solo, grazie.

§ § § § §

- Come fai a sapere che … - dice May mentre stanno entrando nell’infermeria.
- Sussulti quando uno ti sfiora la schiena, mi avevi detto che eri stata ferita, evidentemente ti sei fatta curare da un macellaio.
- Mi sono fatta curare da quello che ho trovato, cerca tu un qualcuno di bendisposto e magari pulito e competente nella regione del Punjab.
- Avresti dovuto chiamarmi!
- O smettila, dammi una mano ora se vuoi. – gli dice May ma quando lo vede estrarre la spada, lo ferma. – La giacca mi serve, t’impedisco di tagliarmela a metà.
- Allora levatela. – dice lui scrollando le spalle.
May si toglie la giacca e non fa in tempo a dire altro che lui le ha già tagliato maglia e reggiseno, lasciandole nuda la schiena.
- Hai i modi di un cavernicolo! – sbotta lei sdraiandosi.
- Ho i miei modi, e una volta non li disprezzavi così palesemente, e mettiti comoda che non sarà piacevole. – la rimprovera lui dopo aver visto rapidamente la sua ferita.
- Sta messa così male? – chiede ancora lei
- Si, è molto infetta.
- Non mi sedare, fra un paio d’ore saremo alla prigione. – chiede poi May, sapendo che il dolore le avrebbe fatto vedere le stelle, ma per smaltire un’anestesia ci avrebbe messo davvero troppo.
- Va bene, chiamo qualcuno allora.
May annuisce mentre Hiro si avvicina ad un telefono e fa scendere i ragazzi, si infila dei guanti e da un pezzo di stoffa da mordere a May.
- Si?! – chiede Skye affacciandosi.
- Salve ragazzi, mi servirebbe una mano, lei signorina dovrebbe tenere ferma May per le gambe, mentre lei signor Triplett dovrebbe tenerla per le spalle!
- May sei d’accordo? – le chiede Skye un po’ preoccupata da quella situazione.
- Si Skye, dategli retta. – le ripete lei mettendosi poi il pezzo di stoffa tra le labbra.
- Siamo pronti? – chiede Hiro ai due, che fermano la presa su May, mentre lui con un bisturi le incide una ferita ormai troppo infetta.
L’urlo mancato di May si sente, e Trip e Skye fanno non poca fatica a tenerla ferma, fino a quando lei non cessa alcun movimento.
- E’ svenuta, se volete potete andare, non si sveglierà per un po’. – dice Hiro ai due mentre continua a pulire la ferita di May.
- Vorrei rimanere, signor Tanabe, se non le dispiace. – chiede Skye un po’ timidamente.
- Ti prego chiamami Hiro, certo che puoi restare, mi fa piacere un po’ di compagnia.
- Ma non poteva sedarla? – gli chiede Skye sedendosi su un tavolo di fronte a lui – magari Jemma poteva darle una mano…
- Credimi non voleva essere sedata, e non voleva disturbare troppo, sapeva che sarebbe svenuta, o almeno lo immaginava.
- Siete nella stessa squadra?
- Sì, ma non lavoriamo insieme, siamo … diciamo dei cani sciolti e non ci vediamo spesso.
- E come si è fatta questo?
- Di preciso non lo so, un’arma da taglio direi, quello che è sicuro è che ha avuto un pessimo dottore.
- E’ una tipa decisa, vero?
- Oh sì, una tra le donne più decise e leali che io conosca. Lei darebbe la vita per le persone che ama… - dice Hiro con un tono particolarmente malinconico - Tu sei Skye giusto? Mi ha parlato di te. – chiede poi, volendo allegerire un po’ il tono della conversazione.
- Davvero? E che le ha detto?
- Dammi del tu! Mi ha detto che sei una tosta pure tu, che sei curiosa, brillante, perspicace, e che le piaci.
- Sicuro che stesse parlando di me?
- Oh si, sono molto sicuro. puoi passarmi qualche garza e del disinfettante mia cara, qui dovrei aver quasi finito.

§ § § § §

Mentre Skye e Hiro continuano a chiacchierare amichevolmente, c’è qualcuno che non si è perso nulla di quanto successo in quella stanza.
Hiroshi Tanabe non gli è mai piaciuto, scoprire che May ha lavorato con lui in questo periodo gli piace ancora meno, vedere quanto i due siano ancora così intimi lo manda letteralmente in bestia, la frase di Hiro su May lo ha colto particolarmente sul vivo, per non parlare poi del fatto che la sua pupilla sembra che vada immensamente d’accordo con lui.
Il suo nervosismo sta arrivando alle stelle.
L’idea di rivedere May lo aveva riempito subito di sollievo, in fondo voleva dire che stava bene, poi era sopraggiunta l’ansia, era troppo che non si vedevano e noi si erano lasciati bene, e infine di rabbia quando Fury gli ha comunicato che Hiro si sarebbe unito a loro, sperava davvero che avrebbe potuto sfruttare questa occasione per provare a parlare un po’ con lei.

§ § § § §

- Skye non è che per caso hai una maglia da prestarle, una che magari le lasci la schiena scoperta? – chiede Hiro dopo aver finito la medicazione, hanno chiacchierato molto loro due, e anche lui si è fatto una piacevole idea su di lei.
- Penso proprio di sì. Vado a prenderla. – gli risponde Skye lasciando velocemente il laboratorio.
 
- Sei sveglia, lo so. – dice allora Hiro rivolto a May.
- E come posso dormire con tutte le chiacchiere che fai?! – gli risponde piano lei.
- Capisco perché questa ragazza ti piace tanto. – le dice ancora lui, riprendendo ad accarezzarle i capelli.
- Già, vedi di non provarci. – gli risponde lei asciutta, quasi dimenticando chi davvero fosse il suo interlocutore.
- Non è il mio tipo. – le dice lui accarezzandole una spalla nuda. - Mi piacciono le donne più mature. – le sussurra in un orecchio.
- Idiota. – gli dice lei con un sorriso malizioso - Era messa così male? Sono svenuta? – chiede ancora informandosi sulle sue condizioni e provando a muoversi.
- Sì sei svenuta, e sì stavi messa male, ma avevi pure la febbre, o sbaglio?
- Si è vero. Stavo per cercare un medico.
- Non ti credo, non sei affidabile su questo argomento, ti ho fatto una breve flebo con un po’ di antibiotico. – aggiunge lui per poi essere interrotto dall’uragano Skye.
- Ecco la maglia. Sei sveglia? Come ti senti? – chiede la ragazza avvicinandosi al tavolo dove May è ancora distesa.
- Sto bene, sto bene, voi due siete diventati amici? – chiede allora la cinese aprendosi in un sorriso.
- Oh si, ho scoperto un sacco di cose interessanti.- le rivela Skye sedendosi accanto a lei.
- Hiro!! – lo rimprovera bonariamente May.
- Non le ho mica detto cose intime!! – dice lui fingendo di giustificarsi, in realtà provocando la mal celata curiosità di Skye.
- Intime in che senso?! – chiede allora Skye abbocando in pieno all’esca di Hiro.
- Scusate il disturbo – dice Coulson affacciandosi nell’infermeria – stiamo atterrando, Skye tu scendi con noi, preparati.
- Ne riparliamo. – dice Skye uscendo dalla stanza.
- Aiutami a vestirmi. – chiede allora May alzandosi molto lentamente.
- Si, mia signora, vedo che ancora non gli piaccio. – aggiunge poi riferendosi a Coulson.
- O no, non sei solo tu, non gli piaccio nemmeno io. – aggiunge May per tranquillizzarlo, mentre lui la guarda cercando di saperne di più.
May si alza coprendosi con un telo, mentre Hiro le mette la canotta portata da Skye, le copre la ferita con una garza e l’aiuta ad indossare la sua giacca di pelle.
- Potete lasciare qui le armi. – dice ancora Coulson affaciandosi di nuovo alla porta senza però entrare.
- Va bene, grazie. – gli risponde Hiro per poi voltarsi verso May - ma perché diavolo siamo qui se deve avere quella faccia?!
- Siamo qui per dare una mano, e magari gli è stata un po’ imposta la nostra presenza, a proposito, che hanno aggiunto Ward ad una delle nostre liste?
- No, sembra sempre che questo tipo bisogna solo catturarlo.
- Era un membro di questo team.
- Ottimo.
- Credo che sia per questo sai, credo che lui provi a recuperarlo, deve essere molto personale per lui questa storia.
- Probabilmente hai ragione, ecco perché quest’evasione gli fa tanta rabbia.
E con ciò il discorso è chiuso, salgono tutti in macchina diretti verso la prigione di Ward.
In macchina il silenzio è piuttosto pesante e Skye si chiede perché Coulson sia così nervoso, in fondo le era sembrato molto contento quando l’aveva informata che avrebbe dovuto contattare May, ed ora non sembrava affatto contento, anzi.
Skye scrolla le spalle, per poi voltarsi a guardare Hiro e May che osservano il paesaggio come se stessero studiando qualcosa.
La cella di Ward era molto piccola, un paio di libri, niente carta ne penne ne matite, solo un piccolo specchio attaccato al muro, proprio vicino al letto.
- Ma erano controllati i suoi contatti con l’Hydra? – chiede Hiro dopo aver riposto un libro sullo scaffale.
- Quali contatti? – chiede Skye piuttosto irritata.
- Quelli con l’Hydra, che ha avuto in questi mesi – spiega May passando un libro a Coulson – è verosimile che le perdite che l’Hydra sta subendo l’abbiano spinta a reagire facendo evadere Grant.
- Che perdite? – chiede Skye ignara del discorso dei due.
- Alti esponenti dell’Hydra stanno… sparendo. – dice Hiro prima di lasciare la cella seguito da May.
- Di che parlano?
- Ne so quanto te, credo che non siamo autorizzati a saperne di più Skye. – dice Coulson invitando la sua pupilla a lasciare la cella per seguire i due.
Il soprallugo alla prigione conferma quanto già sapevano, ovvero che Ward è uscito da solo, tramortendo una guardia e uscendo dal locale caldaia e poi proseguendo la sua fuga per alcuni chilometri nelle fognature. Una volta tornati sul pulmino fanno di nuovo un punto della situazione, Hiro e May attivano la loro rete personale, mentre Coulson si sente sempre più nervoso.
- May puoi venire nel mio ufficio? – le chiede dopo aver finito la riunione.
Lei annuisce e lo segue nel suo studio. Coulson si siede sulla sua poltrona e la invita a sedersi.
- Resto in piedi, grazie.
- Stai bene?
- Mi sembra davvero una pessima domanda, anche stupida direi, ho evidentemente perso peso dall’ultima volta che ci siamo visti, ho un livido che mi copre metà faccia e uno squarcio sulla schiena che mi ha fatto infezione. No, non sto bene, di certo ho avuto giornate migliori.
- Non mi sono espresso bene, volevo sapere come stavi? Come stava andando questo periodo?
- Saltiamo la parte in cui ti fingi interessato alle mie condizioni e arriviamo al punto, non posso parlarti della mia missione, e no, non abbiamo ricevuto ordini diversi dai tuoi per quanto riguarda Ward, dobbiamo riconsegnarlo allo S.H.I.E.L.D., o a quello che dello S.H.I.E.L.D. rimane.
- May… - prova a dire lui, ma qualcuno bussa alla porta interrompendo qualsiasi sua possibile replica.
- Posso? – chiede Hiro affacciandosi – Mel ti cerca Skye, ti aspetta di sotto.
- Vado – dice lei lasciando l’ufficio – tanto noi ci siamo detti tutto. – aggiunge poi guardando Coulson.
- Che vuoi? – chiede un nervoso Phil ad un Hiro fin troppo tranquillo, che sta chiudendo la porta del suo ufficio.
- Saltiamo i convenevoli, non mi piaci, non ti piaccio. – afferma chiaro Hiro.
- E su questo siamo d’accordo.
- Lasciala stare. – aggiunge il giapponese un po’ meno calmo ora.
- Come scusa?
- Non so cosa è successo tra di voi in questi anni e non lo voglio sapere, voglio solo che tu la lasci in pace. Sei intelligente, hai una mezza idea di quelli che possono essere i nostri ordini la fuori, voglio solo che tu non la infastidisca e che tu la dimentichi, come hai brillantemente fatto fino ad oggi.
- Sei il solito presuntuoso. Non ricevo ordini a te, ne tantomeno voglio accettare i tuoi consigli.
- Io non ti sto dando ordini, non sapresti rispettarli, ma credo sia meglio che io non sia più convincente.
Mentre i due si guardano in cagnesco qualcuno bussa all’ufficio di Coulson, e la faccina innocente di Skye fa capolino nella stanza.
- Scusate, Hiro, vieni per favore, le sta sanguinando la schiena, voleva mostrarmi come usare il coltello.
- È bene che non faccia certi movimenti, - dice Hiro uscendo – se al tuo capo va bene, ti posso dare una mano io.
Coulson annuisce e i due lasciano il suo ufficio.
Phil si sente furioso, detesta quell’uomo, detesta dover ammettere che il suo discorso è perfettamente logico e potenzialmente molto giusto, e ancor di più odia la freddezza con cui May si è rivolta a lui, con le stesse parole che lui ha usato con lei.
L’aveva ferita, e ancora non si era mai davvero scusato con lei.

§ § § § §

- Ti ha chiesto lei di venirmi a chiamare?
- Si, ma sta davvero sanguinando. Non ti piace Coulson, vero?
- E’ più una cosa reciproca, nemmeno lui è un mio fan.
- Già, è piuttosto evidente. Siete in grado di collaborare?
- Ovviamente! Ragazzina dovresti avere più fiducia in me, e nel tuo capo, non mi piace è vero, ma è un uomo che stimo. – afferma Hiro regalandole un rassicurante sorriso.

May viene nuovamente medicata, e mentre lei ed Hiro stanno tirando fuori i sacchi a pelo per dormire, Coulson entra nel bar.
- Abbiamo ancora una cuccetta disponibile, - dice rivolto ai due – se volete la potete dividere, non c’è bisogno che dormiate sul pavimento.
- Grazie. – dice Hiro prendendo la sua sacca e seguendo la direzione della mano di Coulson. - Mel porta la flebo e le garze. – conclude poi.
- Grazie per la sistemazione. - dice May rivolta a Coulson per poi prendere quanto richiestole da Hiro per seguirlo e poter così riposare un po’.

May si sente tremendamente combattuta, da un lato sente la dolcezza che sempre ha provato per Phil premere prepotentemente dentro di lei, dall’altro invece sente ancora tutta l’amarezza dei loro ultimi colloqui, e la rabbia per la fiducia persa.

La consapevolezza di averlo perso è una radicata certezza e Hiro… beh Hiro è Hiro, ed di nuovo accanto a lei.

E questo ha un certo peso per lei.

Scrolla la testa ed entra nella stanza che divide con lui.
- Ti metto la flebo, poi ti riapro la ferita, così dormi un po’.
- E tu dove dormi? – gli chiede May porgendogli il braccio.
- Quella poltrona, allungo le gambe sul letto e poi studio un po’.
- Dovresti riposare anche tu.
- Ero in stand-by quando mi hanno chiamato, studiavo il prossimo.
- Va bene.
May si sdraia ed Hiro le toglie la fasciatura, facendole un po’ male, le ripulisce la ferita e le scosta i capelli dal viso.
- Dormi. – le dice posandole un bacio sulla fronte e andandosi a sistemare sulla poltrona.
 

§ § § § §

- Signore. – dice Skye avvicinandosi a Coulson seduto al bar.
- Novità Skye?
- No, volevo solo… parlare un po’ con lei…
- E di cosa?
- Di May.
- Non c’è molto da dire.
- Non è mai stato troppo carino da quando May e Hiro sono saliti sul pulmino.
-Sai bene che quando May è andata via noi non eravamo proprio in ottimi rapporti, e poi non siamo troppo in sintonia, il signor Tanabe ed io.
- Si questo si vede, credo lo abbia capito addirittura Fitz, ma non stiamo parlando di Hiro, lei si è scusato con May? Le ha parlato dopo… dopo tutto quello che è successo?!
- No, va bene, no, non ho avuto modo da quando sono arrivati, e sai bene che non la vedo da sei mesi.
- E allora vada. – gli dice Skye allungandogli la boccetta con il gel cicatrizzante e dei cotton fioc e poi si allontana per tornare in laboratorio, lasciando Phil Coulson a fare i conti con la sua coscienza.
- Andiamo! – dice Phil finendo il bicchiere di whisky e prendendo il cicatrizzante.
 
Si avvicina alla cuccetta che May ed Hiro dividono, e prega di non trovarli in posizioni compromettenti, bussa delicatamente e la voce di Hiro, lo invita ad entrare.
- Abbiamo novità? – chiede Hiro mentre May si volta per vedere chi è entrato.
- Non ancora, sono venuto a portarti questo, - e mostra il gel - può velocizzare la cicatrizzazione.
- Grazie - gli risponde Hiro.
- Hiro puoi lasciarci un momento soli? – gli chiede ancora Coulson, e lui non lo degna di una risposta, guarda May negli occhi e si muove solo dopo un segno d’assenso da parte sua, le accarezza la gamba, perché lui per lei c’è sempre e lascia la cuccietta senza più guardare l’agente Coulson.
- Posso? – chiede Phil indicando il letto.
Vorrebbe sedersi e medicarle quel taglio orrendo e soprattutto vedere quanto c’è di recuperabile nel loro rapporto, ma ancora non sa se può farlo.
May annuisce e lui si siede accanto a lei, le scosta qualche capello che le cade sulla schiena e si prepara per la medicazione.
- Mi dispiace per come mi sono comportato con te. Ero furioso, ero distrutto, ero deluso, tutto lo S.H.I.E.L.D. che conoscevo si stava rivelando come una tremenda bugia e tu… tu una delle poche percone al mondo di cui io mi sia sempre fidato mi hai tenuto nascosto qualcosa che sapevi essere per me fondamentale. Non me lo aspettavo. Non mi aspettavo che tu potessi… entrare in questo schema contro di me. Poi ho capito perché lo hai fatto. Ho parlato con Maria e anche lei sapeva, e mi ha detto che ero un uomo … morto… prima che mi mettessero quei falsi ricordi, e ho capito perché mi hai nascosto la verità. Avevo bisogno di tempo per capire...
Nel dirlo comincia a passare il cicatrizzante e May non riesce a trattenere un certo fastidio.
- Come diavolo ti sei fatta questo squarcio?
- Una brutta discussione, con un tizio maldisposto e il suo coltello un po’ arrugginito.
- Sono venuto per chiederti scusa.
- Ed io accetto le tue scuse. – gli dice May voltandosi per guardarlo.
- Non ti chiederò più cosa devi fare la fuori da sola, probabilmente non mi piacerebbe saperlo, ti chiedo di stare attenta.
May annuisce e lui continua a parlare.
- E ti devo ringraziare per aver salvato Skye da Ward e aver capito prima degli altri il suo doppio gioco.
- Non mi devi ringraziare, tengo molto a Skye e a questa squadra. La flebo è finita?
Lui annuisce e May si toglie l’ago.
- Lui come sapeva?
- Lui mi conosce molto bene, molto più di quanto io ami ammettere, ed è un buon medico, sapeva dello scontro e ha visto che i miei movimenti erano molto limitati.
- Sono contenta che tu abbia lui in questa… cosa.
- Sei un pessimo bugiardo, lo detesti, lo so, e reputi che abbia una pessima influenza su di me…
Phil abbassa lo sguardo, colpevole, e in quel momento un’agitata Skye apre la porta della cuccetta.
- Abbiamo qualcosa, lo hanno trovato, i contatti di Hiro.
- Reimposta la rotta. – le ordina Coulson mentre May si alza in piedi.
- Prepara Haladie – le dice Hiro affacciandosi – ci sarà da ballare.

Cuolson segue i due al tavolo del briefing. Non è molto entusiasta dalla piega presa dalla situazione, ma non può nemmeno opporsi, May e Hiro sono oggettivamente i più adatti a quel recupero, li segue di sotto, mentre sono intenti a prepararsi.
- La schiena ti da fastidio? – le chiede Hiro avvicinandosi un po’ a lei.
- No va molto meglio, riesco a muovermi senza problemi. – gli risponde lei facendo qualche esercizio di stretching.
- Io entro da sud e tu da nord, dovremmo arrivare a lui senza che si renda conto nemmeno di essere stato catturato. – continua Hiro mentre termina di preparsi.
- Mi sembri piuttosto ottimista, non è un dilettante. – interviene Coulson che davvero non sopporta la saccenza di quel mezzo giapponese.
- Come non lo siamo noi. – gli risponde Hiro mentre si infila un passamontagna e May si avvicina per bendargli il viso con delle pezze nere.
- Perché? – chiede Skye rivolta a Coulson.
- Perché è importante che nessun membro dell’Hydra ci veda in faccia. – le risponde May mentre anche Hiro si appresta a bendarle il volto.
- Siamo pronti. – ripetono i due dopo un po’, prima di lasciare l’aereo, ciascuno prendendo una direzione diversa.

- Lei … è tranquillo?
- In che senso Skye?
- Nel senso che… quei due… Snake Eyes e Jinx* vadano la fuori da soli?
- Skye… non so di chi parli, ma credimi quei due insieme, se hanno davvero localizzato Ward, lo riporteranno qui; ed ora andiamo a vedere quello che vedono loro.

La squadra è ferma davanti ad uno schermo nero, Skye è quasi certa che non ci sia alcuna telecamera attiva, e Triplett è molto incazzato all’idea di esser rimasto in panchina, mentre Phil vede qualcosa in quel nero totale; è vero lui odia Hiro Tanabe, ma quel bastardo è bravo, è silenzioso, e vede anche al buio, tutto quello che May conosce lo ha imparato da lui, quindi sì, è dannatamente certo che quei due riporteranno Ward allo S.H.I.E.L.D..

Sullo schermo appare come uno sfarfallio, e poi finalmente i ragazzi vedono Ward, i due lo hanno preso alla sprovvista e se le stanno dando di santa ragione adesso, Skye è sempre più colpita dal totale silenzio nel quale lavorano Hiro e May, mentre Ward non fa che imprecare e parlare rivolgendosi ai due; ad un certo punto May piazza un bel calcio nello stomaco a Ward, mentre Hiro tira fuori un Icer e addormenta il bel ex agente. May, per precauzione, gli toglie la pistola dalle mani e gli spara un altro proiettile della ninna nanna. Dopo 30 minuti i tre sono di ritorno sull’aereo, Ward è ancora incosciente.

- Dottoressa Simmons, - dice Hiro scaricando il corpo di Ward sul tavolo – lo ripulisca, gli tolga qualsiasi cosa abbia ancora in corpo che lo tiene in contatto con l’Hydra.
Ward mostra i primi cenni di risveglio, quando Skye gli spara altre due volte.
- Che c’è?! – dice guardando gli altri – si stava per svegliare.
- O ragazzina, quanto mi piaci! – le dice Hiro cominciando a scoprirsi il volto.
- Come ti senti? – chiede Coulson avvicinandosi a May.
- Mai stata meglio. – risponde lei cominciando anche lei a togliersi la fasciatura dal viso.
Fare determinati lavori, e farli con Hiro, le aveva sempre assicurato potenti scariche di adrenalina, che avevano il poter di mandarle in paradiso. O almeno lo facevano per il tempo che duravano.


§ § § § §

Mentre Jemma e Fitz, coadiuvati da Triplett che ogni ora spara a Ward, ripuliscono il caro ex agente, May, Hiro, Skye e Coulson sono al bar. Effetivamente Coulson non c’è, è andato a fare rapporto sul buon esito della missione, mentre Skye è stra-eccitata per aver visto Hiro e May in azione.
- E’ stato veramente figo quello che avete fatto, cioè eravate, invisibili, silenziosi, non esistavate.
- A volte l’effetto sorpresa è tutto, può salvarti la vita essere così silenzioso.
- Le pistole sono utili, possono salvarti la vita in moltissime occasioni e saperle usare è un bene, ma devi saper combattere anche solo usando il tuo corpo. – rincara la dose May.
- E devi imparare a usare il coltello. – aggiunge ancora Hiro, prendendo un coltello di quelli che May portava alla vita per passarlo a Skye.
- Perché?
- Perché un coltello può fare la differenza Skye, ci sono occasioni in cui si può non fare in tempo a tirare fuori una pistola, e una lama, beh quella può fare la differenza. – le spiega allora May, accompagnando le sue parole con una rapida dimostrazione, in meno di 30 secondi, punta un coltello alla gola di Hiro.
- Basta che non ti fermi, che continui a infilare il coltello nella carne del tuo avversario e questo può salvarti la vita. – le spiega ancora Hiro, allontanando la lama di May.
Hiro poi si scopre il polso, e lo avvicina al volto di Skye.
 - Il polso umano, per esempio, è pieno di capillari arterie vene e un sacco di altra roba interessante…. Pianta una lama nel polso del tuo avversario, rigirala per bene, e credimi quando toglierai il coltello lui avrà altro a cui pensare, e tu avrai tutto il tempo di scappare.
- Scherzi?
- No, non sta scherzando. Per non parlare poi del potere che senti nelle tue mani… - dice May guardandosi le mani, come fossero una cosa lontana da sé, una cosa astratta – nelle tue mani scorre la vita e la morte di un altro essere umano. È un potere tale che può cambiare l’anima di una persona.
Phil si è fermato sulle scale per ascoltare il discorso dei tre, tutto quello che Hiro e May hanno detto a Skye è vero, sono indubbiamente utili consigli, e da un lato lui è molto contento che Skye riceva certe lezioni da due come loro, dall’altro canto però non ha apprezzato per nulla l’ultimo discorso fatto da May, sentendosi in parte colpevole. Fermo sulle scale, perso nei suoi pensieri, si ravvede solo quando sente Hiro chiamare May allarmato, e si precipita di sotto.
- Mel… hey… che succede?
Hiro è chino sul corpo di May disteso sul divanetto.
- Itoshi … - dice May senza aver ancora ripreso conoscenza.
- Sono qui tesoro. – le risponde Hiro scostandole i capelli dal viso. – Ha decisamente la febbre, sta straparlando, credo che le sia passato l’effetto dell'adrenalina, e l’infezione stia avendo la meglio. La porto a letto, puoi rimediarmi una flebo di antibiotici e un po’ di soluzione fisiologica con vitamine e altro. – chiede ancora rivolgendosi a Skye.
Mentre la prende in braccio per portarla nella loro cabina, Coulson lo ferma.
- Sta bene, davvero? – gli chiede mostrandosi un po’ troppo preoccupato.
- Si, credo solo che debba riposare e spararsi una bella flebo. Il vostro ragazzino picchiava forte e lei non era in splendida forma.
- Avrei dovuto tenerla qui?
- Perché pensi che ci saresti riuscito?! – gli dice Hiro con ancora May in braccio.
- Vieni, ti faccio strada. – gli risponde allora Coulson scrollando la testa, non aveva voglia di litigare con lui, gli apre la porta della cabina e si allontana da lì. Skye porta a Hiro tutto il necessario e poi va a sedersi sul divano accanto al suo capo.

- Senta, questo me lo devo dire, quei due – dice indicando la cabina di May – stavano insieme?
- Si, molti anni fa.
- E come finiscono insieme una cinese e un giapponese?
- In America Skye, come me che sto parlando con te, che sei uno 0-8-4, tutto  è possibile.
- Che altro sa di loro?
- Nulla che ti posso raccontare, non sono esattamente una persona che si fa gli affari degli altri.
- Mi dica la verità… le da fastidio il rapporto che hanno? È un po’ geloso…
- Skye… - la rimprovera lui per poi versare da bere per entrambi.


§ § § § §
 
- Mi scoppia la testa. Mi hai addormentata? – Chiede May muovendosi nel letto e portandosi una mano alla testa.
- E no tesoro mio, io non c’entro nulla, avevi la febbre alta hai quasi perso i sempri, vaneggiavi… mi hai chiamato amore mio…
- Cosa? – chiede lei allarmandosi e provando a mettersi a sedere.
- Stai giù, e sì in giapponese, mi hai chiamato itoshi hito, non credo che qualcun altro ti abbia capita però…
- Hiro… io… - dice May arrossendo.
- Mel lo so, ti conosco bene, ti conosco molto meglio di quanto ti piaccia ammettere, come tu conosci me del resto; so chi è lui per te, so il posto che ha nel tuo cuore, e la reputo una follia e una perdita tempo, e uno spreco del tuo prezioso amore ma…
- Hiro… - gli dice lei cercando di farlo tacere.
Faceva male sentir dire certe cose proprio da lui.
- Piantala, ti voglio bene. Lo sai, questo non cambierà mai.
- Anche io, tanto. – dice lei prendendogli la mano e stringendola tra le sue.

In quel momento Phil Coulson apre la porta della cabina e vorrebbe non averlo fatto, o magari aver bussato prima, vedere i due che si tengono per mano, in quel modo, non gli piace affatto.
- Come stai? – chiede poi rivolgendosi a May.
- Meglio, grazie. – risponde lei sistemandosi meglio nel letto, senza però lasciare la mano di Hiro.
- Ho parlato con il capo, e ha detto che dopo che abbiamo riportato Ward in cella, un Ward che adesso è effetivamente pulito, possiamo riportarvi dove vi abbiamo caricato, ha detto anche che potete restare con noi per un altro giorno, dice che ve lo siete meritato.
- Ottimo, - dice Hiro portando la mano di May alle labbra e posandole sopra un bacio delicato. – ho proprio voglia di portare te e Skye a cena fuori.
- Sei sempre il solito. – dice May voltando poi la testa di letto per rimettersi a dormire.
Hiro lascia la cabina con Coulson, per farla riposare.

§ § § § §

La riconsegna di Ward procede liscia senza alcun intoppo e la squadra piò finalmente godersi una giornata di puro riposo.
- Allora, posso portarvi a cena fuori? – chiede Hiro a May e Skye che stanno facendo un po’ di pratica nel corpo a corpo.
- O no ci porterai tutti. – replica May mentre evita abilmente l’attacco di Skye.
- Come scusa?
- Anche Triplett e Fitz-Simmons. – aggiunge lei prima di sbattere, quanto più delicatamente possibile, Skye a terra.
- O certo perché non Coulson?!
- Ha altro da fare, ma tu glielo chiederai lo stesso.
- E perché?
- Perché te lo sto chiedendo io. – dice May fermando il combattimento e fissandolo senza più aggiungere altro.
- Ti detesto quando fai così. – dice Hiro alzando le mani in segno di resa, e lasciando le due a ridere da sole.

§ § § § §

Phil Coulson è nel suo ufficio, ha deciso di sfruttare quella serata per andare a vedere come sta Audrey, quando Hiro sulla porta lo ridesta dai suoi pensieri.
- Signore, stasera volevamo andare a mangiare qualcosa tutti insieme, vuole unirsi a noi?
- Grazie per l’invito, - gli dice Coulson un po’ sorpreso – ma ho già un impegno.
- Va bene, - dice Hiro e una volta sulla porta si volta indietro – non è che ha per caso una macchina da prestarmi?!
- Non Lola!!
- Siamo troppi per la sua Corvette, mi serve più un Suv.
- Ti farò trovare qualcosa appena atterriamo.
- Grazie.

Una volta tornato di sotto, May lo guarda con aria interrogativa, e incrociando le braccia al petto gli chiede: - e allora?
- Fatto, saranno tutti dei nostri tranne Coulson che ha altro da fare, però ci presta una macchina.
- Bravo. – gli dice May avvicinandosi a lui e posandogli un bacio sulla guancia.
- Detesto quando mi tratti come un bambolotto.
- Non è vero, lo adori.
- è vero lo adoro, però ti odio, vado a farmi bello, e voi signore dovreste fare lo stesso, sono molto esigente.
- O lo stiamo facendo, adesso andiamo a fare shopping e poi dal parrucchiere. – risponde una Skye entusiasta, lei non aveva mai avuto una donna con cui condividere certi momenti, e May per lei era molto importante, l’amica, la sorella, e a volte la madre che non aveva mai avuto.

§ § § § §

Coulson dal suo ufficio non si era perso nulla dei preparativi che stavano avvenendo di sotto, aveva visto May e Skye uscire insieme, aveva visto Simmons cercare di nascondere il suo interesse per Triplett a Fitz, aveva visto Triplett scaricare la tensione sul sacco da boxe e aveva visto Hiro mettersi sul divano del bar a leggere un libro, spesso lo vedeva guardare una vecchia foto, ma non riusciva a capire chi questa rappresentasse, decide di raggiungerlo di sotto per scoprirne di più.
- Tutto bene? – gli chiede sorprendendolo, lasciando così che la foto gli cada dalle mani.
- Sì, grazie, - gli dice Hiro riprendendosi la foto che Coulson gli stava passando – è una vecchia foto di Melinda, la porto sempre con me. – spiega ancora e prima che Coulson riesca a dire niente lui gli passa un biglietto da visita. – Questa sera saremo qui, se per caso cambia idea e ha voglia di passare, credo che farebbe piacere a tutti.
- Anche a te?!
- Non mi dispiacerebbe, chissà magari potrei arrivare a batterla sul campo. – gli dice Hiro prima di abbandonarlo per andarsi a fare una doccia.

§ § § § §

Il locale scelto da Hiro è effettivamente molto tranquillo e l’allegra compagnia si gode la serata come se nulla esistesse, come se l’Hydra non fosse mai comparsa, come se Ward non fosse un traditore, come se il mondo non fosse un posto assurdo, e gli alieni vivessero a un passo da loro… come se lo S.H.I.E.L.D. non esistesse o loro non sapessero che cosa fosse.
- Quindi, mi stai dicendo che lei… May, Melinda May era solare…?!
- Fitz!!! – lo riprende bonariamente Skye.
- Oh si, e ti assicuro che era anche un’ottima ballerina. – aggiunge Hiro sorridente - Che dici Mel facciamo ricredere questo ragazzino?! – conclude Hiro posando il bicchiere di vino e tendendo la mano a May.
- Anni impiegati a costruirsi un’immagine che tu distruggi in cinque minuti – dice May bevendo ancora un sorso di vino – andiamo, ormai la mia reputazione è andata, almeno non ti crederanno un chiacchierone. – conclude lei prendendogli la mano, e aprendosi in un sorriso che sorprende tutti.
- Grande Melinda. – dice Skye facendo il tifo tipo allo stadio, mentre Fitz e Triplett si aprono in vari fischi di apprezzamento.

- Ti detesto quando fai così… - dice May stringendosi al suo cavaliere, che le stringe la vita, e le sussurra all’orecchio: - E quando mi ricapita un’occasione del genere, sei splendida stasera.
- Magari quando ci saremo liberati dell’Hydra…
- O no tesoro… - dice Hiro posandole un bacio sul collo scoperto - questa sera non si parla di lavoro.
- Va bene. – dice May stringendosi a lui, e continuando a ballare, forse staccare la spina per una sera non sarebbe poi stato così sbagliato.

- Tra quei due c’è del tenero. – dice Fitz guardando i due sulla pista.
- Che io sappia c’è stato, in passato… - dice Skye strizzando l’occhio all’amico – anzi, a dir la verità erano molto… molto intimi!!
- E che altro sai? Quanto intimi? – chiede Jemma anche lei incuriosita.
- Sposati, erano sposati!!
- E come lo sai? Te lo ha detto lei? Non ci credo! – chiede ancora Jemma sempre più presa dal discorso.
- No, me lo ha detto Hiro. – dice Skye scrollando le spalle – Coulson mi ha detto che stavano insieme, ma non è sceso nei dettagli.
- Se già li conosci i dettagli… è vero comunque… erano sposati, molto tempo fa. – dice Coulson sedendosi al tavolo.
- Signore. – dice Fitz quasi strozzandosi con la sua birra.
- Ti prego Fitz, niente signore stasera.
- Posso chiamarla Phil? – chiede allora Skye speranzosa.
- Non esageriamo Skye. Allora hai finito di fare pettegolezzi?
- Non ne sto sparlando, me lo ha detto Hiro…
- Non credo che a May faccia piacere.
- Secondo Hiro non le dovrebbe dispiacere più di tanto, o meglio per lui May è molto più aperta di quello che conosciamo noi.
- Va bene Skye, mi arrendo, andiamo a ballare.

§ § § § §

- Quando tutto questo casino sarà finito, quando tutto tornerà alla normalità, o potremmo tornare a essere considerati agenti, rispettabili di… qualche cosa, ti rifarò questa domanda…
- Che stai dicendo? Che domanda?
- Riproviamoci. – Melinda lo guarda sconvolta e lui rincara la dose – Siamo più grandi, indubbiamente più saggi, riproviamoci.
- Qual è la domanda? – gli chiede Melinda cercando di non mordersi il labbro, per non rendere evidente il suo nervosismo.
- Torna a vivere con me!
- Nemmeno questa è una domanda.
- Ordini io non te ne ho mai dati.
- Hiro…
- Non mi rispondere oggi. – le dice lui posandole un dito sulle labbra.

§ § § § §

Coulson in pista è troppo poco attento a Skye e un po’ troppo attento all’altra coppia, e Skye lo nota e non ama essere messa in un angolo, anzi...
- Come mai sei qui, A.C.? Avevo capito che saresti andato da Audrey…
- Hiro mi aveva invitato, e poi sono stato da Audrey, ma aveva un appuntamento.
- L’hai lasciata andare, che ti aspettavi? Ultimamente lasci andare un sacco di persone…
- Grazie Skye, ora sì che il mio morale è alle stelle.
- Prego, non è colpa mia però, posso dire che stai facendo tutto da solo. Lei è andata via perché tu non hai saputo perdonarla…
- Non è vero… ha ricevuto altri ordini.
- Può darsi quello, ma sicuramente non sta rivalutando la possibilità di riaggiustare il suo matrimonio perché gliel’ha ordinato qualcuno.
- Cosa? Di che parli?
- So che andranno via presto, ma Hiro… mi ha mostrato una cosa, insomma, credo che ci stia riprovando con May.
- Lei non accetterà mai.
- Perché non dovrebbe? Per chi non dovrebbe? – chiede Skye che non molla l’osso quando lo trova e aspetta solo che si avvicinino un po’ di più e poi aggiunge: – come lo vede uno scambio di coppia?
- Cosa? – gli chiede lui ma non può fare molto, quando lei bussa alla spalla di Hiro, che l’accoglie tra le braccia con un sorriso sulle labbra, mentre cede a malincuore May a Coulson, non prima però di averlo incenerito con lo sguardo.

- Non sapevo che saresti venuto… - gli dice una May piuttosto imbarazzata riprendendo a ballare con lui.
- Hiro mi aveva lasciato detto dove sareste venuti.
- Migliora in buone maniere.
- Se lo dici tu.
- Credevo avessi altri impegni.
- Credo che stasera il mio posto sia qui. – le dice lui stringendola un po’ di più a sé. - Mi manchi, Melinda. – aggiunge fissandola negli occhi.
Lei non è in grado di sostenere il suo sguardo e abbassa la testa.
- Non so che intendi, ma non è il momento né il luogo per dire una cosa del genere.
- Mi manchi in ogni modo umanamente pensabile, mi manca potermi confrontare con te, mi manca potermi fidare di te, mi manca vederti tutti i giorni.
La stringe un po’ di più a sé, e nascondendosi alla vista degli altri, le sussurra ancora all’orecchio: - mi manca il tuo profumo, mi manca la tua pelle, mi manca la tua audacia, mi mancano i tuoi sorrisi.
- Philip… - gli dice lei in un sussurro – non farlo…
- Non sto facendo niente, ti sto solo chiedendo di tornare. Da me.
- Sei scorretto. – gli dice lei non volendo però incrociare il suo sguardo.

Cosa diavolo succedeva a tutti quella sera?!

- Come lo è il tuo ex! – gli ripete ancora lui posandole un bacio sul collo come prima aveva fatto Hiro, solo che dalla parte opposta.
- Tornerò, spero, un giorno e forse ne potremmo riparlare, però non farmi questo Phil, non ce la faccio adesso ad avere questo pensiero…
- Come posso farti stare meglio? – gli chiede ancora lui, allentando un po’ la presa.
- Sta attento a Skye. – gli chiede lei regalandogli un sorriso sincero, per poi allontanarsi e tornare al tavolo.


§ § § § §

- Devi ballare anche con me May. – dice Fitz un po’ alticcio.
- E sarei onorato che ballasse anche con me agente May. – aggiunge anche Triplett.
- Mel soddisfa questi ragazzi, anche se potrei cominciare a diventare geloso.
- Hiro, ti prego, non eri geloso quando ero tua moglie.
- Allora è vero?! – chiede un Fitz un po’ brillo.
- Un errore giovanile. – dice May con un sorriso.
- Il più bell’errore che io abbia mai fatto. - aggiunge Hiro posandole un bacio sulla guancia e prima ancora che lei abbia il tempo di arrossire lui cambia argomento.- vorrei avere l’onore di ballare con l’affascinante dottoressa Simmons, se mi permetti, e tu dovresti davvero concederti a questi due affascinanti giovani.
Jemma arrosisce leggermente e poi segue Hiro in pista, seguita da May, Fitz e Triplett


- Com’è andata con May? – chiede Skye a Coulson ora che sono di nuovo soli.
- Non lo so, dovremmo aspettare che la sua missione finisca, e sperare che finisca bene ovviamente, per saperne di più.
- Pensi di aver fatto tutto quello che potevi?
- Non penso Skye, penso che non si fidi di me, penso che non mi creda, e ancora di più temo di averla ferita troppo profondamente.
- E’ inutile pensarci ora. Forse ha bisogno solo di più tempo.
- Che in questo tempo però non si insinui di nuovo lui.
- Dimmi la verità, perché tu non piaci a Hiro?
- Non lo so. Sinceramente non ne ho idea. Non abbiamo mai avuto molto in comune… a parte May.
- Erano sposati quando tu hai conosciuto May?
- Si, erano già sposati, ma si separarono poco dopo.
- Perché?
- Non lo so.
- Oh, io un’idea ce l’ho.
- Esponila.
- Nah… - gli risponde Skye facendogli una linguaccia, e concentrandosi su un imbranato Fitz che sta dominando la pista

§ § § § §

La serata procede tranquilla e quando sono di nuovo tutti sul pulmino, e Trip e Fitz-Simmons sono andati a dormire, May e Hiro escono dalla loro cuccetta, vestiti così come quando sono arrivati, con le loro sacche in spalla, pronti per lasciare il pulmino; Coulson e Skye li guardano ed entrambi non sono in grado di nascondere un po’ di delusione.
- Andate già via? – chiede allora Skye.
- Gli addii non sono il mio forte. – le dice Hiro, avvicinandosi per salutarla e per stringere la mano a Coulson.
-Non è molto facile nemmeno per me. – ammette May salutando Skye che la stritola in un abbraccio
May la stringe a se le sussurra piano: - Farò in modo di mettermi in contatto con te, ma non fare cose stupide tipo cercare di rintracciarmi, e non dirlo a nessuno.
- Ok. – le dice Skye asciugandosi rapida una lacrima.
May poi si avvicina a Coulson e cede alla tentazione di abbracciarlo.
- Stai attenta. – le dice lui facendo il pieno del suo profumo.
- Anche tu. – risponde lei, staccandosi poi rapidamente dal suo abbraccio.
Skye e Coulson seguono i due fino alla rampa, dove i due si scambiano ancora qualche parola prima di prendere direzioni opposte.
- Non farti ammazzare. – le dice Hiro posandole un bacio sulla fronte.
- Nemmeno tu. – gli risponde lei accarezzandogli il viso.
- Mi devi una risposta. – le urla ancora lui, quando lei è già di spalle.
May sale sulla sua moto e si mette il casco, pronta ad andare via, si volta ancora una volta per salutare Skye con un rapido cenno della mano, e poi sparire di nuovo nella notte; Skye si volta per salutare anche Hiro un ultima volta, ma pure lui è già sparito.

Guarda allora il suo capo, e mentre questi chiude la rampa, lei lo segue dentro l’aereo.
 
 
Alcuni mesi dopo

- May… stai bene? Sono settimane che non ti fai sentire…
- Skye, sono Hiro, qui va tutto bene!
- Hiro se va tutto bene, perché sto parlando con te, e non sto parlando con May?!
- Perché in questo momento non può parlare al telefono, ma va tutto bene, ci sono io adesso, stai tranquilla.
- Tranquillo ha fatto una pessima fine, fammi chiamare da lei quando può.
Hiro nell’attaccare il telefono, fa una smorfia.
- Ti ho detto che non ci sarebbe cascata… - dice May flebile.
- Ti stava cercando Mel, e ti aveva quasi trovata, dovevo fermarla.
- Hai fatto bene! - lo rassicura ancora lei.
- Riposa ora. – le risponde lui carezzandole la fronte.
 
 
NdA
Se siete arrivati fino a qui devo farvi i miei complimenti, la mia prima idea era quella di scrivere qualcosa di più breve, una OS simile alla precedente, ma sapete come funziona l’ispirazione quando c’è non la si può fermare…
Questa vuole essere una breve raccolta di OS che riguarda principalmente i personaggi di May/Skye/Coulson ( + un nuovo personaggio da me inserito), ancora non so se ci saranno altre storie, forse, qualche idea c’è ancora, non sono però sicura di come svilupparla, la visione della puntata …1x19 mi sta un po’ influenzando.
* G.I. Joe 



 

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