The Hunger Games di Life_In_A_Cartoon_Motion (/viewuser.php?uid=551324)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La Mietitura ***
Capitolo 2: *** Tributi. ***
Capitolo 3: *** Arrivo a Capitol City ***
Capitolo 1 *** La Mietitura ***
THE HUNGER GAMES
-LA MIETITURA-
Ogni anno è sempre la medisima storia.
Due in punto, nella piazza del municipio. E' il giorno della mietitura
per gli Hunger Games.
Ragazzi e bambini che trattengono le lacrime e la paura -anche se
molti, provandoci, non ci riescono; i genitori che si consolano a
vicenda, sperando viviamente che i propri figli non vengano scelti e,
infine, i vecchi bisbetici, senza nemmeno un briciolo di compassione,
che scommettono sull'età e sul nome dei tributi scelti.
E' tutto sempre uguale.
Ho paura, molta paura, sono terrorrizata. Il solo pensiero di venir
estratta e di abbandonare mia madre per andare nell'arena mi
fa svenire, non riuscirei a resistere una settimana.
Liscio nervosamente la gonna del vestitino azzurro con le mani,
respirando velocemente e raggiungendo le altre ragazze nella nostra
sezione. Tutti, più o meno, si vestono bene per la
mietitura. Mia mamma mi ha costretto a indossare il suo vecchio vestito
azzurro, quello con le maniche a tre quarti, e a legare i capelli in
uno chignon. Sono piuttosto ... carina.
Guardo la sezione dei genitori, dove vedo mia mamma pregare in
silenzio, con le mani giunte in grembo.
Appena il grosso orologio sulla torretta del comune segna le due in
punto, Melinda May balza in piedi, stretta in un vestito verde lime e
la folta capigliatura azzurrognola, con tanto di cappellino verde
piumato e tacchi abbinati. E' divertente e ... oscena allo stesso
tempo. Un autentica capitolina, truccata come un pagliaccio. Forse
anche peggio. Sta sorridendo, quel sorriso che mi fa rabbrividire ogni
volta.
E' allegra e vivace come tutti gli anni, pensando di essere ad una
festa. Storgo il naso, disgustata.
-Benvenuti, benvenuti a
tutti!- si avvicina al microfono, nel centro del palco.
Improvvisamente, è calato un silenzio tombale. Inizia il suo
bel discorso -come fa ogni anno- dove dice che il vincitore
avrà immensa ricchezza e fama, come se noi non lo sapessimo.
Il difficile, però, sta nel vincere.
Poi fa partire il video con la storia di Panem.
I giorni bui, il regime di Snow, i ribelli, le rivolte, la distruzione
del tredici.
Quando il video finisce, Melinda è l'unica ad applaudire con
vigore. Non appena nota che noi non abbiamo la minima intenzione di
ripetere il suo gesto, smette e torna davanti al microfono.
-Come sempre, partiamo
dalle signore!-. Si avvicina a piccoli e rapidi passi alla
boccia di destra, contenente i nomi delle ragazze. Si ferma, immerge la
mano nella ciotola e le sue dita rigide e gelide si sciolgono nei
movimenti. In quel momento, tutte le ragazze -compresa me- e i genitori
trattengono il fiato. La mano di Melinda gira tra i foglietti, cercando
famelica come un leone la sua prossima vittima. La sua mano si ferma
all'improvviso, attaccata ad un biglietto rosa pastello. Lo stringe
forte a se, lo alza e si avvicina al microfono. Adesso, il suo viso
esageratamente truccato è su tutti gli schermi della piazza.
Abbasso il capo e chiudo gli occhi, serrando violentemente le palpebre
fino a vedere tutto nero. Incrocio le mani al ventre, iniziando a
pregare.
Ti prego fai che non sia io ... ti prego non io ...
-Skye Wang!-
Apro gli occhi di scatto, adesso lucidi, boccheggiando. E' uno scherzo.
Un maledetto scherzo della paura.
-Skye Wang? Dove sei mia
cara?-. Melinda mi cerca con lo sguardo tra la marea di
gente. Peccato che non sappia nemmeno che faccia ho.
Mi asciugo le lacrime e alzo la testa, raddrizzo la schiena e tengo le
mani lungo i fianchi, avanzando verso il palco a piccoli passi. Sento
gli occhi di tutti su di me e le lacrime di mia madre, mentre viene
trascinata via dal panettiere. Salgo gli scalini, trattenendo con
sorprendente abilità le lacrime e raggiungo Melinda,
sorridende.
-Oh eccoti cara! Ora
vediamo chi accompagnerà Skye in questa sfavillante
avventura!-
In cui rimarrò sicuramente uccisa. Melinda si avvicina alla
boccia contenente i nomi dei ragazzi e prende il primo in superficie.
Lo alza, lo liscia tra due dita e lo legge prima nella mente, poi ad
alta voce.
-Grant Ward!-
Deglutisco. Grant Ward, bello come lui ce ne sono pochi nel distretto.
Lo conosco più o meno da quando sono nata, è il
figlio del sindaco, per cui mia madre lavora come domestica. Non ci
parliamo molto, solamente qualche parola come saluto o per passarci a
vicenda i compiti quando siamo malati. Peccato, ha compiuto diciotto
anni da poco, questa sarebbe stata la sua ultima mietitura.
Grant rimane calmo e pacato, salendo gli scalini e posizionandosi
accanto a me, come se andare a morire fosse una cosa da tutti i giorni.
Ci stringiamo la mano, senza nemmeno guardarci negli occhi, fissando le
assi di legno marcio e sporco sotto i nostri piedi.
E' la fine.
Angoletto
della frutta.
Ed
eccomi qua, care ragazze. Questa ff è nata dopo lo sclero
dell'episodio 19 perché NON SI DANNO SOLO LA BELLEZZA DI DUE
BACI, MA SI TENGONO PURE PER MANO. Quell'episodio è stato la
mia morte.
Ieri,
guardando con una mia amica La Ragazza Di Fuoco ho pensato "E se Skye e
Ward partecipassero agli Hunger Games?" cosi ho scritto questo primo
capitolo, che spero vivamente vi sia piaciuto!
Lo so,
ho "Love Today" da portare avanti ma, non demordete, perché
il terzo capitolo arriverà questa sera! PROMESSO.
Bene,
ragazzi, spero ancora che vi sia piaciuta e che mi lasciate un piccolo
parere ... .
SONDAGGIO:
Melinda
May al posto di Effie Trinket, cosa ve ne pare?
Bacioni
-oni -oni
Lalla!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Tributi. ***
hunger games capitol0o 2
La mietitura si è conclusa così, il distretto 12
ha i suoi tributi.
Ci fanno entrare nel municipio e ci dividono, ognuno in una stanza
diversa, per salutare i nostri cari.
Mia mamma mi fa visita per prima. Entra, correndo, e mi abbraccia
forte, stringendomi a se. Non sta piangendo, forse per aiutarmi, ma lo
farebbe. La conosco troppo bene. Mio padre mi da un bacio sulla fronte,
poi mi guarda negli occhi tenendomi per le spalle con la forza,
impedendomi di cadere a pezzi.
-Sei più forte di quanto credi, sei astuta. Noi ti
aspettiamo a casa.-
Le sue parole mi spiazzano, però, questa volta, non ci sono
le sue forti braccia ad impedirmi di crollare a terra.
C'è mio fratello, con gli occhi lucidi. Mi si avvicina,
stringendomi forte, piangendo.
Non mi era mai capitato di vederlo piangere.
-Non fare cazzate, Skye. Voglio vederti ancora.-
Prima che io possa dire qualcosa, un pacificatore entra bruscamente e
trascina fuori la mia famiglia, mentre mia madre scoppia a piangere.
Io, affranta, mi siedo sul piccolo divanetto rosso.
So che non verrà nessun altro, a nessuno importa di me.
Nessun amica, cugino, parente ancora in vita. Nessuno.
Passo i restanti minuti a guardare fuori dalla finestra, per tentare di
conservare il maggior numero di dettagli del mio distretto, per quando
sarò nell'arena. In modo da ricordare casa.
A quanto pare, anche Grant ha finito di salutare i genitori e la nonna,
l'amabile signora Grayce Ward, e così ci scortano fuori,
fino
alla stazione.
***
Siamo partiti. Il treno corre veloce verso la lussosa e ricca Capitol
City, lasciandosi alle spalle un distretto Dodici ricolmo di speranze e
lacrime.
Sono nella mia stanza da una trentina buona di minuti, seduta sul
sontuoso letto, cercando di piangere, tenendomi la testa tra le mani.
Forse, decisamente, se non lo faccio adesso non so quando
riuscirò a farlo. Ma le lacrime non si decidono a scendere,
stanno li, timide e cattive. Avrei dovuto piangere quando salutavo la
mia famiglia, mentre stringevo mio fratello, ma non volevo avere la
reputazione di una povera ingenua che spera davvero di tornare a casa.
Ma, in realtà, è quello che voglio: tornare a
casa.
Rassegnata, mi alzo e vado a farmi una bella doccia fredda, giusto per
schiarirmi le idee. Il box doccia è immenso, grande almeno
quanto la mia camera da letto, pieno di bottoni sofisticati e dall'aria
interessante. Entro, girando la manopola su caldo, premendo a
caso uno dei bottoni. Inspiro l'aria.
Cioccolato.
Amo il cioccolato.
Mi lavo anche i lunghi e fluenti boccoli castani, asciugandoli con un
modernissimo phon. Li raccolgo in una coda di cavallo, guardandomi allo
specchio. A momenti non mi riconosco, sono pallida come un lenzuolo,
gli occhi rossi e le labbra tumefatte. Ma, almeno, sono tutta bella
pulita e profumata.
Esco e vado verso l'armadio, aprendo tutti i cassetti e rimanendo
abbagliata dalla quantità di vestiti al loro interno, quelli
che
mi saranno permessi usare finché sarò sul treno.
Dubito,
però, che riuscirò ad usarli tutti. Arriveremo a
Capitol
City domani mattina, credo.
Indosso un vestito blu notte, corto ed aderente, e, con un ghigno
schifato, provvedo a togliere tutte le balze, le piume ed i lustrini
che lo ricoprono. Bene, ora è perfetto! Semplice, lineare ed
elegante!. Hai piedi, indosso un paio di sandali dorati e prendo un
leggero maglioncino nero. Sono pronta per la cena.
Raggiungo il vagone ristorante, che è pulito e ben
ordinato, con degli arredi bellissimi e un unico, lunghissimo, tavolo
rettangolare, proprio al centro. Una lunga tovaglia rosa pallido con
ricamati sopra dei fiori lo addobba, con sopra tanto tanto cibo, di
tutte le forme diverse. Il mio distretto mangerebbe per un mese con
tutto il cibo che c'è li sopra.
Mi scoccia molto il fatto che Grant sia arrivato prima di me. E'
vestito in modo ordinario, come sempre, per niente elegante o, almeno,
con un minimo di gusto. Ma ciò non sminuisce la sua
bellezza.
Appena mi vede entrare mi studia da capo a piedi, nè con
sguardo di meraviglia nè di ... disgusto.
-Hey piccola, come sei vestita bene.- ghgina, studiandomi una seconda
volta. Sa perfettamente che odio essere chiamata piccola.
Sbuffo, incrociando le braccia al seno. -Scusa se desidero
fare una buona impressione sul nostro mentore! Tu, al contrario,
non ti sei preso il minimo disturbo di renderti perlomeno
presentalbile.-
-Non ho la benché minima intenzione di vestirmi bene sono
per
compiacere ad un vecchio panciuto- ribatte, flettendo le braccia.
Perché quella maglia deve essere così
dannatamente
aderente?
-Per te l'eleganza non importa, vero? Eppure sei il figlio del
sindaco.- rispondo, a tono, schioccando le dita in modo vittorioso.
Grant mi fissa, incazzato, incrociando le braccia al petto e imitandomi
come un perfetto pappagallo.
-L'eleganze, bambola,
non
servirà a decidere le nostre sorti, quando saremo a sputare
sangue e morire nell'arena.- borbotta, lasciandosi cadere su
una
poltroncina verde pisello dai mermelli color oro.
-Forse sarà la tua,
di
sorte.- ribatto, avvicinandomi pericolosamente a lui,
-Perché io
ho l'intezione di combattere fino a che non mi si sgretolano le ossa in
corpo.- aggiungo, puntandogli un dito contro il petto muscoloso.
Grant ridacchia, prendendomi per un fianco e premendo il suo petto
contro il mio. Sposta i miei capelli e avvicina il viso al mio
orecchio. Deglutisco, sentendo il suo respiro caldo sul collo. -Allora
hai trovato un degno avversario,
piccola.-
Rimango per un secondo imbambolata fino a quando
mi rendo
conto di cosa sta succedendo. E' un mio avversario, santo cielo! Tra
pochi giorni saremo nell'arena e, probabilmente, io e lui saremo
lì a tentare di ucciderci a vicenda. Non posso
innamorarmene.
NON DEVO. Però è tanto sexy ... .
-Non chiamarmi piccola!- sbotto, spingendolo dall'altra parte. Grant fa
per ribattere, quando Melinda May entra, fasciata nel suo inguardabile
vestitino piumato verde smeraldo, interropendoci.
-Stavate litigando?- chiede, inarcando un sopracciglio.. Io e Gran ci
guardiamo a vicenda, con uno sguardo che sembra dire:"Noi, bisticciare?
Mai.". Condiamo il tutto con un sorrisetto il più
convincente
possibile. Melinda scuote piano il capo, avvertendoci che il nostro
mentore Phil Coulson non prenderà parte alla cena.
Sbuffo. Mi sono vestita bene per niente.
***
Il cibo è veramente squisito, non ho mai mangiato
così
bene in vita mia. Una cena leggera, con poche pietanze, ma ricca di
sapori gustosi e di aromi sublimi. Mentre magiamo petto d'anatra al
forno con patate e funghi, seguito da un risotto agli asparagi e uova
all'ostrica, Melinda ci da un sacco di consigli utili per quando
arriveremo a Capitol City: sorridere, usare le buone maniere e cose
simili.
Io e Grant ascoltiamo attentamente come rapiti dalle sue parole mentre,
sotto il tavolo, ingaggiamo una vera e propria lotta di calci. Cerca
costantemente di farmi piedino e io, in tutta risposta, gli tiro una
serie di calci negli stinchi.
-Perché Coulson non viene a mangiare?- chiede Grant
all'improvviso, mascherando un gemito di dolore dovuto ad un
mio poderoso calcio. Ghigno, soddisfatta,
portandomi il cucchiaio alla bocca, ricolmo di budino
cioccolato e vaniglia.
-Sarà sicuramente ubriaco marcio come l'anno scorso ... e
quelli prima.- borbotta Melinda, spazientita,-Ma, tranquilli cari, lo
conoscerete domani a colazione! E, se vedete un signore perennemente
attaccato al carrello dei superalcolici, sappiate che quello
è lui.-
Grant mi scambia un occhiataccia di fuoco, che io
replico prontamente. Ognuno vuole eliminare l'altro, siamo nemici.
Bene, se il mio mentore non potrà aiutarmi, farò
tutto da sola.
Finita la gostusa cena, andiamo a vedere la televisione nel salottino,
per vedere chi sono i tributi sorteggiati negli altri distretti. Mi
siedo, sul bellissimo e all'apparenza comodo divano rosa, in velluto,
accavallando le gambe. Roteo gli occhi, non appena Grant si siede
accanto a me, circondandomi le spalle. Lo fisso negli occhi, notando
come il suo sguardo, languido, sia rivolto verso le mie gambe.
Deglutisco, dannatissimo vestito!
Melinda si siede su una poltroncina, anche essa rosa, e afferra un
piccolo telecomando con un pulsante solo, rosso e grande almeno quanto
tuta la superfice dell'oggetto. Lo preme ed, sullo schermo, compare il
simbolo di Capitol City e il noto presentatore, Ian Quinn,
che quest'anno ha optato per un look verde smeraldo, proprio come
l'abito di Melinda. Sta seduto su una sedia, al centro del palco.
Quel palco. Eccome se lo conosco quel palco. Sin dalla prima edizione
dei giochi, le interviste ai tributi si sono tenute su quel palco,
guidate da presentatori uno più eccentrico dell'altro, che
incarnavano alla perfezione lo spirito dei capitolini.
-Signori e signore, benvenuti alla settantaquattresima edizione degli
Hunger Games!- strilla, con euforia, mentre il pubblico si lascia
trascinare in un fragorso applauso e grida di gioia. Li odio.
Ed ecco che arriva il primo sigillo, quello del Distretto Uno. Una
ragazza mora, riccia, bellissima e alta si tiene per mano, con un
espressione fiera e combattiva, con un ragazzo, totalmente uguale a lei.
Tony e Mika Stark, sono fratelli gemelli. Chissà che brutto,
quasi quasi li compatisco.
Mi rimangio tutto, appena sento che entrambi si sono offerti volontari.
-Poveretti. Che sf--- - dice Ward, come leggendomi nel pensiero,
venendo subito bloccato da un occhiataccia di Melinda -Sfortuna, stavo
per dire sfortuna.-
ribatte pronto il moro, illuminandola con un sorriso
sornione. May scuote la testa e torna a prestare attenzione al
televisore, dove appare il sigillo del Distretto 2.
Un ragazzone alto e fisicato, biondissimo e con due occhi azzurri che
farò fatica a dimenticarmi, fa la sua comparsa,
con un sorriso stampato in volto. Non sembra un favorito, anzi, a prima
vista sembra un ragazzo dolce e gentile. Dopo di lui c'è
Pepper Potts, dai lunghi capelli ramati e un profondo sguardo
assassino. Aiuto.
In seguito, arriva il Distetto Tre. Il tributo maschio, Loki Laufeyson,
mi affascina da subito. Ha dei lunghi capelli neri e gli occhi verdi,
stupendi, che ti scrutano nel profondo guardandoti l'anima. E' ...
incredibile. La ragazza si chiama Susan Storm, carina e, all'apparenza,
cordiale.
Dopo di loro, solo pochi attirano la mia attenzione. I ragazzi del
cinque, per esempio, Leopold Fitz, dai capelli ricci, e Jemma Simmons.
Sono due giovani scienziati ai laboratori di genetica, magari la loro
professione potrebbe essergli utile, nell'Arena. Altri due nomi sono
Natasha Romanoff, dall'otto, e Logan Howlett, dal sette. La prima, una
focosa rossa con uno sguardo assassino, anche più temibile
di quello di Pepper e il secondo, un ragazzo moro e muscoloso, dallo
sguardo scazzato e un sigaro in bocca.
Dopo la fine, quando io e Grant siamo ormai scomparsi dallo schermo,
piomba un silenzio tombale. Si sente solo lo schiocco della lingua di
Grant sul suo palato, prima che lui proferisca parola.
-Bei tributi.- dice, sarcasticamente,-Sento che morirò alla
cornucopia. Beh, se devo morire voglio che mi uccida la ragazza
dell'uno. E' sexy.- aggiunge, ammiccando. Io sbuffo, alzando gli occhi
al cielo. Perché il suo complimento su Mika mi ha appena
nascere una piccola gelosia? ODDIO NO.
Prima che io possa aprire bocca, Melinda ci pensa per me.-Grant, ti
prego, hai visto il suo orribile gusto nel vestire? Quell'abito era
almeno di tre stagioni fa. - chiede, retoricamente, alzandosi.
Il suddetto increspa le sopracciglia, ridacchiando.-Disse colei che si
veste come un pappagallo.-. Io trattengo a stento una risata,
sforzandomi di ricordare i nomi dei miei potenziali avversari e,
speriamo, vittime. Tony,
Steve, Pepper, Natasha ... e, si, anche quella Mika.
May diventa dello stesso colore delle sue unghie -rosse sangue-,
respirando ed inspirando qualche volta per evitare di scoppiare in
faccia a Grant. Quando finalmente il clima si è ristabilito,
iniziamo a discutere sui i tributi, su chi potrebbe essere forte e chi
potrebbe morire alla cornucopia. Dopo, Melinda se ne va, salutandoci
con un debole sbadiglio e io, velocemente, mi approprio del blocchetto
su cui prima segnava tutti i nomi e il distretto. Lo nascono dietro la
schiena, salutando con un "notte" Grant.
Poi, con movimenti veloci, percorro il corridoio ed entro nella mia
stanza. -Bei tributi.- ripeto, sottovoce, butandomi di peso sul letto.
Afferrò il blocchetto ed inizio a leggere i nomi.
Distretto 1:Tony e Mika Stark
Distretto 2:Steve Rogers e Pepper Potts
Distretto 3:Loki Laufeyson e Susan Storm
Distretto 4:Thor Odinson e Jane Foster
Distretto 5:Leopold Fitz e Jemma Simmons
Distretto 6:Peter Parker e Gwen Stacy
Distretto 7:Logan Howlett e Jean Grey
Distetto 8:Clint Barton e Natasha Romanoff
Distretto 9:Ororo Munroe e Bobby Drake
Distretto 10:Bruce Banner e Betty Ross
Distretto 11:Mike Peterson e Maria Hill
Lascio cadere la testa sotto il cuscino, buttando il blocco dall'altra
parte della camera. Sento la voce di Grant ripetere:-Bei Tributi.-. Non
credo che la scoderò così facilmente, non la
scorderò mai.
ANGOLO DELLA FRUTTA( con sottofondo Dark Horse di Katy Perry)
MI SCUSO PER IL MADORNALE RITARDO, anche se questa ff la leggono in
pochi. Però, comunque, mi scuso.
Avevo promesso di aggiornare lunedi, poi ho
pensato:-Aggiornerò tutte le ff martedì, in onore
della puntata!- ma pppppoi, il mio computer mongolo non si è
voluto accedere ed ecccccccccccoci qua, a mercoledì, con il
secondo capitolo. C'est la vie U.U
Come avete potuto notare, abbiamo fatto la conoscenza dei tributi di
questi fantastici giochi. Alcuni sono presi da Avengers
(Tony,Steeeeeeeeeeeeewie *_*,Looooooki *_*,Thor,Jane,Clint,Nat,Bruce e
Betty) altri da XMen(Loooooogan *_*, altro mio love
indiscusso,Jean,Ororo e Bobby). Poi abbiamo SpiderMan, La donna
invisibile e ... loro, i due scoiattolini fedeli ... FITZSIMMONS,
prontamente accoppiati nel distretto della scienza!
Mika Stark è un mio personaggio, arriverà presto
anche nella ff "Our Son" (come madre dei figlioletti di Steveeee-- ok
la smetto e sorellina del nostro amato genio, miliardario e compagnia bella) e
protagonista di una fanfiction che verrà postata a breve su
The Avengers, intolata "Like In A Hurricane" dove lei una
stellina hollywoodiana che ormai lavora ad ogni morte di
papà e fidanzata con Fassyyyy *:*(Michael Fassbender).
Che altro dire?
Spero vi sia piaciuto!
Aggiornamenti sulle altre FF:
-Our Son: ve lo prometto verso venerdì. Faremo una
conoscenza appronfondita del trio delle Spy Girls (Briar,Anastasia e
America), di Raven (adoro quella ragazzina) e degli altri personaggi
-Love Today: stasera o, al massimo, domani mattina! Come già
accennato, parlerà di Hotmail e i nostri due beniamini Skye
e Ward (alzi la mano chi è ancora distrutto per la 1x20 -.-)
saranno su messanger con il nome di GrantyWaddy(LOL) e 00Skye.
Baciiiiii,
Lalla.
P.s: se avete preferenze su chi far morire per primo, ditemi pure.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Arrivo a Capitol City ***
hu3
Quando mi sveglio, la mattina seguente, il mio corpo
è
avvolto nel leggero e prezioso lenzuolo di seta, intriso di lacrime.
Sbuffo, girandomi dall'altra parte del letto, con l'intenzione di
dormire un altro pò, ma Melinda bussa entusiasmamente alla
porta, sostenendo che questa sia "Una grande, grande giornata!". Mi
alzo, correndo sotto la doccia per darmi una veloce lavata. Esco e
indosso velocemente un vestito color corallo, raccogliendo i capelli
con un fermaglio. Apro la porta, trovandomi davanti la faccia
sorridente di May, nel suo abitino color caramello con parrucca
cotonata abbinata.
La seguo ed, insieme, arrivamo in sala da pranzo appena in tempo per la
colazione. Grant, come ieri sera, è arrivato prima di me e
sta
chiaccerando allegramente con quello che dovrebbe essere il nostro
menotre, mentre mangia un muffin.
Melinda si siede delicatamente sulla poltroncina verde e prende una
delle riviste di moda dal tavolino in vetro, sfogliandola con molta
attenzione.
-Buongiorno ...- dico, sedendomi di fronte a Grant. Il
ragazzo mi
sorride, cristallino, raccogliendo un ennessimo dolcetto dalla cesta in
vimini.
-Ben svegliata, miss.-. Coulson sembra abbastanza sobrio, anche se
accanto al suo bicchiere c'è una bottiglia di vodka mezza
vuota.
Arriccio il naso, disgustata.
Raccolgo tutte le mie attenzioni nell'ammirare la vesta scelta che
abbiamo per colazione: un cestino di muffin -anche se Grant l'ha
già dimezzato.-, crostata di mele o al cioccolato, latte,
caffè a mia scelta, cioccolata calda e fette biscottate
disposte
in grandi piatti, con sopra ogni tipo di marmellata e crema. Prendo un
muffin ai mirtilli, due fette alla marmellata di fragole,
latte
caldo e un pò di succo d'arancia. Credo che
ingrasserò un
mondo, in questi giorni.
-Quindi ...- comincia Grant, grattandosi la nuca, lievemente
imbarazzato, -Tu saresti il nostro mentore?-. Forse si aspettava
qualcuno di, come dire, un pò più forte ... . Ma
come
biasimarlo, Phil non è come me lo immaginavo. Ha i capelli
castani, corti, il viso completamente sbarbato e una cicatrice sulla
fronte. Non è nemmeno tanto panciuto ed poco più
alto di
me. Ma il suo alito puzza costantemente di alcool.
-Esatto.- ci fissa, intensamente, con un paio di occhi azzurri
oceano,-Ma, di cominciare, sappiate, e ve lo sto dicendo con il cuore
in mano, che io non potrò in alcun modo farvi sopravvivere.
Quello sta a voi.-.
Improvvisamente, sbianco. Quanti tributi a fatto morire prima di noi?
-E allora quale è il tuo compito?!- sbotto, con rabbia,
senza il
minimo contegno -Tu sei stato un tributo, hai vinto e ora devi
insegnarci tutto ciò che sai e usare tutti i mezzi a tua
disposizione per far uscire almeno uno di noi dall'arena!-
Coluson ridacchia, compiaciuto.-Vedo che hai fegato, ragazza. Come ti
chiami?-
-Skye Wang.-
-Oh, allora si capisce tutto. Da come sei salita sul palco della
mietitura, si vede che hai voglia di tornare a casa.-
-Ed è così.- ribatto, seccata, splamando una
buona quantità di marmellata sul toast.
-Sai che probabilmente ci tornerai in una bara di legno?-. L'uomo fa
ondeggiare diabolicamente le sopracciglia, svitando il tappo della
bottiglia di vodka. Ne versa il contenuto direttamente nella tazza di
caffè. Mescola i due liquidi insieme e, accompagnato da un
sospiro, tracanna velocemente tutto il contenuto della tazzina.
-Sai che non sono questi i miei programmi?-. Sono stata troppo
spavalda, forse?
Phil ridacchia, pulendosi i residui di liquido con il palmo della mano.
-Allora illuminami, dolcezza, quali sono i tuoi programmi?-
-Vincere.- rispondo, guadagnandomi l'occhiataccia di Grant che, durante
questa discussione, è sempre rimasto in silenzio e al suo
posto.
Coulson fischia con la bocca, ammirato, segno che questa sfida l'ho
vinta io. Bene, così impara che è meglio non
mettersi
contro di me ... . Finiamo la colazione e Melinda ci comunica
che
verremo assegnati ad uno staff di preparatori ed a uno stilista, coloro
che si occuperanno della nostra immagine e di come farci ottenere
sponsor. Secondo le sue parole, l'immagine, qui a Capitol City
è
la cosa più importante e loro ci aiuteranno a risplendere
come
stelle, ripulendoci da cima a fondo.
Grant non fa nemmeno in tempo a parlare, che i grattacieli della
città brillano già fuori dal finestrino.
-Ahia.- sibilo, di dolore, quando, finalmente, la ragazza dai capelli
viola finisce di depilarmi le gambe. Mi hanno fatto la ceretta in ogni
posto possibile ed immaginabile: sulle gambe, sulle braccia, sotto le
ascelle, all'inguine. Con delle pinzette di colori vivaci hanno
strappato via i baffi e perfezionato in due archi le sopracciglia che,
prima, erano folte come quelle del presidente Snow. Tutto qesto dopo
avermi fatto il bagno in na vasca d'acqa calda piena di oli profumati,
che dovrebbero rendere la pelle più lucida ed eliminarne la
sporcizia. Inutile dire che mi hanno anche lavato i capelli con shampi
e balsami profumati, rendendoli lucidi e morbidi al tatto.
-Bene, cara, sei finalmente ... presentabile.-. La donna dalla pelle
olivastra mi guarda come se finalmente fossi umana e, seguita dagli
altre tre, mi lascia sola ad aspettare la mia stilista. Passano pochi
minuti -cronometrati sul grande orologio d'ottone posto sull'asettico
moro bianco- e, in quel lasso di tempo, non faccio che chiedermi come
stia andando con Ward. L'avranno trovato più che perfetto,
è sempre molto curato, per l'aspetto estetico. E' uno dei
pochi ragazzi del 12 a lavarsi i capelli tutte le settimane.
Quando la mia stilista entra, rimango sconvolta. E' molto diversa dalla
capitolina DOC che mi sarei aspettata, indossa un semplice abitino
nero, due ciocche magenta nei capelli e un filo di trucco. -Ciao Skye,-
saluta, tendendomi la mano. -Io sono Victoria.-
Gli stringo la mano. La sa è liscia, morbida e ben curata,
con le unghie lnghe e smaltate di un rosso vivo. Mi tolgo l'accappatoio
e rimango nuda, mentre lei cammina in tondo, studiando ogni centimetro
della mia pelle e studiando i miei lineamenti. Sono un pò a
disagio nel stare nda davanti ad una sconosciuta, sono quasi tentata
dal correre via urlando.
-Rivestiti pure.-
Sollevata, indosso l'accappatoio e stringo il nodo al petto, sedendomi
sul lettino di fronte a lei. -Parliamo della sfilata dei carri che ci
sarà venerdì.- dice, -Ogni Tributo
dovrà vestirsi in modo da rappresentare il proprio
distretto. -
Bene, sarà la solita menata. Ogni anno, i tributi del 12
erano quelli vestiti peggio, in modo banale o senza quel pizzico di
specialità che i tribti dell'1,2 e 4 hanno tutti gli anni.
Già me la immagino, Mika Stark, strizzata in un divino
costume capace di far uscire dalle orbite gli occhi favolosi di Grant.
Ma, se devo essere sincera, non ho mai visto Victoria nelle altre
edizioni. Magari ha in serbo qualche nuova ed entusiasmante idea.
-Il 12 si occupa del carbone, giusto? Giusto. E tu hai un bellissimo
corpo.-
Sarò nuda, me lo sento già. Beh, almeno
avrò gli occhi di Grant totalmente su di me.
-E rispetto alle altre edizioni ho deciso di fare qualcosa di
più speciale.-
Di bene in meglio, sarò nuda e piena di
fuliggine.
-E voglio usare la cosa che ti rispecchia di più: il fuoco.
Chi non ama il fuoco? Se approvi questa mia idea io
continuerò a parlartene, altrimenti sarò lieta di
sentire le tue idee.-
Victoria guarda compiaciuta il sorrisetto che mi si è appena
formato sulle labbra. Non sarò nuda, eh? Adoro questa cosa.
Adesso Vic ha la mia totale e fiduciosa attenzione.
ANGOLO DELLA FRUTTA:
Lo so, sono passati un nuovo Xmen, tre apocalissi, quattro Hunger Games
e metà 2014 dal mio ultimo aggiornamento. E ME NE PENTO
AMARAMENTE. E' solo che ho avuto qualche piccolo problemino di
ispirazione e sono nel pieno dello studio per gli esami di terza media.
Quindi, mi scuso con color che stanno seguendo questa storia.
Ho deciso che aggiornerò tutto oggi, anche perchè
domani ci sarà la 1x19. E VOI SAPETE COSA SUCCEDE NELLA
1X19? *si nasconde sotto al divano per evitare di spoilerare senza
pietà*
Ma avete capito chi è il nostro Cinna versione femminile?
Lei, l'adorabile Victoria Hand. :3
ALTRE FF:
Love Today: arriva oggi, PROMESSO. Parlerà della
attività preferita dalle donne di tutto il mondo: lo
shopping.
Our Son: anche quella oggi. Conosceremo Bucky Rogers, apprenderemo dei
problemi coniugali tra Mika e Steve e tante altre belle cosine,
Beh, ragazzuole (e ragazzuoli [?])
Un besos.
Al prossimo aggiornamento
Lalla
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=2576505
|