''Il mistero di Venezia''

di Ellen_
(/viewuser.php?uid=605773)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo capitolo. ***
Capitolo 2: *** Secondo capitolo. ***



Capitolo 1
*** Primo capitolo. ***


‘Quella sera al falo’ le cose non erano tranquille come al solito, c’era molta tensione nell’aria e nessuno ne conosceva il motivo alla fine Chirone pose fine ai nostri dubbi, si alzo’ e ando’ al centro dell’arena, c’era un silenzio quasi sconcertante cosa, vi assicuro, molto strana per dei semidei iperattivi e nel bel mezzo di un falo’. Chirone guardo’ tutti poi disse: - Come avrete ben capito le cose non vanno bene, il Fantasma è riuscito a scappare dagli inferi e ora si aggira nelle fogne di Venezia, il perché di Venezia non è milto chiaro ma suppongo sia perché è una delle citta’ piu’ antiche e Roma è troppo ben portetta . Ormai questo fantasma è molto piu’ potente di qualche secolo fa quando Teseo lo aveva ucciso e rinchiuso negli inferi. Non muore mai davvero ma erano riusciti ad intrappolarlo negli inferi ma non si sa come è riuscito a scappare e ha gia’ iniziato a fare vittime.- Il silenzio si fece brusio e il brusio urla. Chirone ci mise un po’ a zittire tutti: -Ovviamente serve un impresa- Poi i suoi occhi iniziarono a fissarmi erano di un marrone intenso e ti mettevano un inquietudine pazzesca, iniziai a sudare freddo, desideravo un impresa da tempo e sicuramente Venezia per una figlia di Poseidone era la citta’ piu’ adatta ma improvvisamente tutta la mia voglia di fare e la mia energia erano sparite, sprofondate nelle profondita’ del tartaro. Poi Chirone smise di fissarmi e ulro’ il mio nome: -Elena, figlia di Poseidone, vieni qui cara- Improvvisamente mi sentii gli occhi di tutti addosso, era una sensazione che odiavo mi alzai con calma cercai di non guardare nessuno negli occhi e mi diressi verso Chirone -Okay Elena sei pronta?- -Ehm si..- risposi a stento Chirone mi sorrise – credo sia giunto il momento di una profezia, che ne dici?- -Ehm si lo credo anch’io- lo dissi molto velocemente quasi per non farmi sentire e poi mi avviai verso la Casa Grande e salii in soffitta; Era gigantesca e piena di polvere, tanta polvere, iniziai subito a starnutire, ‘maledetta allergia!’ la stanza era piena di antiche armi e vecchi oggetti di cui non sapevo nemmeno il nome, mi avvicinai a quello che ritenevo l’oracolo ,una vecchia mummia rinsecchita dall'aspetto non proprio bello... e dissi –Ehm avrei bisogno di una profezia per la mia impresa- Silenzio forse non avevo pronunciato bene la domanda… poi una nebbiolina verde usci’ dalla bocca della mummia ed i suoi occhi divennero verdi e luminosi con voce soffusa pronuncio’ la profezia: ‘'Sei semidei alla chiamata risponderanno Verso la Regina partiranno Un patto dovranno stipulare Se il fantasma vorranno catturare'’ Poi torno’ immobile, rimasi li a fissarla per altri cinque minuti buoni, poi mi decisi a scendere. Gli occhi erano di nuovo tutti puntati su di me andai al centro e recitai la profezia, il silenzio piombo’ di nuovo, il primo a parlare fu ovviamente Chirone – La regina è sicuramente Venezia e beh dato che la profezia dice ‘sei semidei’ credo che tu debba scegliere altri cinque ragazzi Elena- Sul primo che mi avrebbe accompagnato non ebbi dubbi ero sicurissima di volerlo con me - Andrea figlio di Dioniso!- Andrea era il primo che avevo conosciuto al campo e il primo con avessi stretto amicizia ed ero assolutamente sicura di volerlo con me nella mia prima impresa , lui sembro' felice di questa mia scelta, scese e mi venne accanto. Dopo mi guardai intorno per scegliere gli altri quattro: -Ehm poi direi Erica, figlia di Efesto ed... Amira figlia di Nemesi,…. poi Gerard figlio di Ade e Matthias figlio di Afrodite si voglio loro con me!- urlai convinta. Gli altri quattro annuirono convinti avevano tutti voglia di un impresa. -Molto bene- Sentenzio’ Chirone poi aggiunse – Partirete dopo domani dopo aver costruito una barca- Erica subito si propose –faccio io la barca!!- -Calmati figlia di Efesto, la costruirete tutti insieme, ora a dormire- Guardai Chirone perplessa, -ehm anche io dovro’ costruire la barca? Sa’ oddio queste cose- -Si voglio che lo faccia anche tu, ora vai a dormire forza- Mi diressi insieme agli altri verso le cabine e stranamente feci un sonno tranquillo.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Secondo capitolo. ***


PARTE UNO. La mattina dopo mi sveglia con il pensiero della nave in testa,non avevo nessuna voglia di costruirla, odiavo costruire ma amavo le navi , uscii dalla cabina e notai gli altri cinque gia' intenti a dividersi i compiti. Gerard mi saluto' facendo cenno di avvicinarmi, controvoglia li raggiunsi, -Buongiorno!- dissi assonata, fate voi no? -Ehm veramente dovresti farla anche tu, cosi' ha detto Chirone- esclamo' Amira che stava costruendo delle travi in legno, erano nerissime probabilmente pioppo, sbadiglai, -ehm okay che devo fare?- Matt stava disegnando una pianta della nave su un foglio, mi avvicinai -Di cosa ti occupi tu?- -Io degli interni- -oh- dissi io a parte tutto cio' che riguardava mio padre l'unica altra cosa di cui capivo qualcosa era cio' che riguardava la mia benedettrice ovvero Afrodite. Mi sarei unita volentieri a Matthias, ma Gerard mi disse di aiutarlo con il motore -su dammi una mano qui!- -Ma io non ci capisco molto- dissi -non fa nulla, imparerai!- Intanto Andrea e Erica, la ragazza drago, stavano trasportando le cose piu' pesanti, tornarono dopo poco con tantissimi pezzi strani e si unirono insieme a me e a Gerard per il motore. Dopo lunghe ore e dopo che Gerard si era fatto qualche viaggetto negli inferi per prendere dei materiali, la nave era pronta. Alla fine anche io avevo lavorato, eravamo distrutti ma il risultato si vedeva, la nave era immensa e meravigliosa. -Ei ma come la chiamiamo?- chiese Matt -Oh è vero- dissimo tutti insieme -Che ne dite di Argo III?- propose Erica -Si, è perfetto!- Dissi io e gli altri annuirono convinti -Viva l'Argo III!!- urlammo felici ed esaltati! Poco dopo pranzo Amira mi venne accanto – Senti Elena, io ho come il sospetto che non sia solo il fatto che tu non abbia voglia di costruire, c’è qualcos’altro sotto vero?- La guardai negli occhi e abbassai lo sguardo. –Ehi che hai? – continuo’ Amira –nulla- me ne andai, quella vecchia storia mi faceva ancora troppo male. Amira non insistette e ando’ in cabina. . SECONDA PARTE. Il gran giorno era arrivato, ci incontrammo tutti alle sette del mattino sulla collina del campo, eravamo tutti assonati ma non vedevamo l'ora di partire, io fui l'ultima ad arrivare come al solito, mi chiesi se oltre alla benedizione di Afrodite non avessi anche quella di Ipno... -Bene, incontriamo il primo problema... come portiamo la nave in mare?- chiesi preoccupata -Nessun problema- disse la figlia di Efesto trasformandosi in drago -La spingo io- Iniziammo a salire e il drago inizio' a spingere la barca, andai al comando e la nave parti'. L'avevamo costruita davvero bene, Gerard chiuse gli occhi e i quattro motori si azionarono contemporanemente, chiesi una mano a papa’ , e alla mia richiesta le onde si innalzarono per trascinare la nave sul mare pitto, grazie a queste onde iniazammo ad andare piu' veloci. Dopo poco Erica si tuffo' in mare -Io proseguo a nuoto!- esclamo'. Avrei voluto tuffarmi anche io ma preferii restare sulla nave. -Dove siamo diretti per ora?- chiese Amira -A Los Angeles, Chirone mi ha detto che li ci sara' qualcuno che ci dara' informazioni piu' precise sul fantasma- le risposi poi me andai in cabina a prendere dei biscotti al cioccolato -Qualcuno ne vuole?- si lanciarono tutti sui biscotti che in meno di un minuto finirono -Ehi!!- esclamai ridendo, mi sentivo viva come non mi ero mai sentita prima, ero in mare aperto con i miei amici e stavamo per affrontare una grande impresa che volevo di piu' dalla vita? un Lucano avrebbe risosto qualche idiota ma no non volevo un Lucano, non volevo nulla, stavo bene cosi, finalmente mi sentivo accettata da qualcuno. Erano passate circa tre ore da quando eravamo partiti e mancava ancora un bel po' a Los Angeles, iniziavamo ad annoiarci, il mare era incredibilemente calmo e l’aria iniziava ad assere troppo calda.. Dopo poco Gerard prese una bottiglia di birra intento a finirsela da solo, si sedette sul ponte e inizio’ a bere tranquillo probabilmente si era scordato che sulla nave era presente anche un figlio di Dioniso che si avvicino’ furtivo e PUF la botiglia scomparve dalle mani di Gerard –Ehi! Ridammi la bottiglia- urlo’ il figlio di Ade cercando di riprenderserla, iniziarono a litigare e a rincorrersi per tutta la nave, facevano un casino tremendo e non sembravano avere nessuna intenzione di fermarsi. Dopo circa 20 minuti che litigavano Matt usci’ arrabbiato dalla sua cabina e uso’ la lingua ammaliatrice - su ragazzi smettetela non mi sembra il caso di litigare!- disse con voce molto suadente improvvisamente i due litiganti smisero di picchiarsi e si fermarono, io Amira guardammo Matt stupefatte –Santa lingua ammaliatrice non li sopportavo piu’ sti due- esclamo’ Amira –Ahahhahaha- risi io. Gerard e Andrea si guardarono poi se ne andarono nelle loro cabine. Io Amira e Matt ci andammo a stendere sul ponte per prendere il sole e dopo poco ci raggiunse di nuovo Erica. Era bello godersi questi ultimi momenti di rilassante felicita’.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2576691