Una cacciatrice a Mystic Falls

di Katherine Buffy Pierce
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'arrivo a Mystic Falls ***
Capitolo 2: *** Conoscenze... ***
Capitolo 3: *** Alleanza ***
Capitolo 4: *** Piano ***
Capitolo 5: *** Gli originali ***
Capitolo 6: *** Arrivano i rinforzi ***
Capitolo 7: *** Frastornata ***
Capitolo 8: *** Addio Klaus ***
Capitolo 9: *** Katherine la manipolatrice, colpisce ancora ***



Capitolo 1
*** L'arrivo a Mystic Falls ***


Appena l’aereo partì, mi sentii come quando lasciai Los Angeles: depressa. Due anni prima, infatti, lasciai Los Angeles insieme a mia madre, per trasferirmi a Sunnydale. A Sunnydale ho conosciuto i miei migliori amici e il mio osservatore, a cui voglio un mondo di bene e che speravo di rivedere presto. Solo un’ora prima avevo salutato tutti i miei amici e dovevo ammetterlo... Anche se tenevo di più a Willow e a Xander, sapevo già che mi sarebbe mancata moltissimo anche Cordelia! Non sapevo se fossi riuscita a cominciare daccapo ancora una volta. Magari a Mystic Falls, brr ho i brividi solo a dire quel nome, sarebbe stata la volta buona in cui non mi sarei più imbattuta in dei vampiri o demoni! Sarebbe stato bello prendersi una pausa dal lavoro!
-Buffy? Dormi?- chiese mia madre a bassa voce.
-No, sono sveglia. Anche se credo che tra poco farò un pisolino...-
-D’accordo.- rispose carezzandomi il viso con una mano.
Ero triste di lasciare Sunnydale, ma d’altronde, mi avevano buttata fuori da scuola e tutti sarebbero andati li, mentre io sarei dovuta andare in qualche scuola privata. Era, quindi, meglio andare al liceo di Mystic Falls anche se non avrei conosciuto nessuno. Dopo aver dormito un po’, mia madre mi svegliò dicendomi che stavamo per atterrare.
-Di già?- chiesi io stupita.
-Eh si Buffy. Hai dormito un bel po’.-
Ero piuttosto stupita, all’inizio, di aver dormito così tanto ma poi mi accorsi che era normale, perché la scorsa notte non avevo dormito a causa dell’imminente partenza.
Appena atterrato l’aereo, riuscii a sentire le condizioni climatiche una volta uscita dall’aereo. Pioveva ed era tutto umido. Ero appena arrivata e già non vedevo l’ora di andarmene. Dopo un po’ di tempo in aeroporto mi accorsi che era passata un’ora ed ero ancora bloccata li a causa del tempo piovoso di quel giorno, che provocò delle difficoltà nello scaricare i bagagli. In attesa di ritirare le poche cose che mi ero portata da casa – dato che la maggior parte delle mie cose era già nella casa nuova – iniziai a sfogliare un inutile opuscolo della cittadina di Mystic Falls in cui mi ero appena trasferita. Come avevo letto su internet, era una piccola cittadina con nulla di speciale, il che mi rattristava. Ad ogni modo, quando i bagagli arrivarono, ci avviammo verso l’uscita dell’aeroporto, dove ci attendeva un taxi che ci avrebbe portate nella nostra nuova casa a Mystic Falls. Il viaggio trascorse abbastanza velocemente, anche se ci impiegammo 2 ore prima di arrivare alla nostra destinazione. La casa era graziosa e somigliava molto alla mia vecchia casa di Sunnydale. Si era da poco liberata da una famiglia che si era trasferita altrove per motivi famigliari. La mia camera era al primo piano ed era semplicemente straordinaria; era ammobiliata con dei grandi scaffali bianchi, un bel letto matrimoniale, un grandissimo armadio e una scrivania di legno di ciliegio. Quando sistemai la maggior parte delle mie cose, scesi a salutare mia madre e decisi di andare a fare un giro con la mia nuova BMW cabrio, che mia madre mi comprò grazie all’aumento che le diedero quando accettò di trasferirsi a Mystic Falls. Come avevo previsto, il centro della città era un mortorio! Un distributore di benzina, tre o quattro negozietti, un supermercato e una tavola calda. Dopo aver visto questo squallore, andai in cerca del cimitero comunale per vedere che tipo di lavoro avrei dovuto affrontare. Il cimitero era vicino al centro della città ed era piuttosto piccolo. Non c’erano tombe nuove e perciò ne dedussi che di vampiri, qui, non ce ne erano... Mi sentii subito sollevata pensando che avrei potuto finalmente avere una vita normale come qualunque 17enne. Quando tornai a casa, mia madre aveva preparato già la cena e mi stava aspettando per mangiare. Appena finii di cenare, salii al piano di sopra e iniziai a preparare il mio zaino per andare a scuola il giorno successivo, scegliendo inoltre gli abiti più adatti da mettere per il primo giorno: una minigonna nera, una camicetta bianca e ovviamente, un paio di scarpe con il tacco. Avevo fatto shopping a Sunnydale con Cordelia prima di partire e decisi di avere un look più... Sexy rispetto a prima. Mi sentivo completamente spaesata alle prese con la mia nuova vita, ma non iniziai a disperarmi perché per quello avrei avuto tempo il giorno dopo, quando sarei tornata dal mio primo giorno di scuola in quella banale cittadina.

P.S. = Questo capitolo è solo molto introduttivo... Dal prossimo, Buffy, incontrerà Elena, ecc... :)

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Capitolo 2
*** Conoscenze... ***


Una volta fatto colazione, uscii di casa sotto la pioggerellina fastidiosa di Mystic Falls e salii in macchina per andare a scuola. Durante il tragitto smise di piovere e uscì un po’ di sole, rallegrandomi un pochino. Appena entrai nel parcheggio della scuola, tutti si girarono a fissare la mia macchina e, una volta scesa, fissavano me. Mentre entravo nell’edificio, mi sentivo scrutata da tutti e questo mi innervosiva un pochino. Anche quando arrivai a Sunnydale mi sentivo osservata, ma non in questo modo. Appena trovai la segreteria della scuola, mi feci spiegare tutto ciò che dovevo sapere riguardo le mie lezioni e in che classi dovevo andare durante la settimana. Grazie a dio avevano una cartina della scuola! Alla prima ora avevo storia con il professor Saltzman. Che cognome strano. Appena arrivai in classe, ero in ritardo, tutti mi scrutarono dalla testa ai piedi, persino il professore!
-Ehm, salve. Scusi per il ritardo, io sono Buffy... Sono nuova...- dissi un po’ imbarazzata.
-Ciao Buffy! Per il primo giorno sei scusata... Accomodati pure!- disse il giovane professore, allegramente.
Dopo 5 minuti, tutti si concentrarono di nuovo sul professore, così potei finalmente rilassarmi un attimo. Una volta finita la lezione, una ragazza mi diede una gomitata involontariamente.
-Oh! Scusami! Non volevo!-
-Tranquilla!- risposi io con un sorriso.
-Io sono Elena, tu sei Buffy vero?-
-Si. Piacere di conoscerti Elena!- risposi mentre uscivamo dall’aula di storia.
-E così sei nuova qui in città eh? Come ti sembra?-
-Mmm carina- ero proprio una bugiarda. Anche lei aveva Inglese dopo e, perciò, andammo nell’aula di inglese dove ci aspettavano 2 ore noiosissime. Una volta finito inglese, era ora di pranzare e quindi, mentre chiacchieravamo, io ed Elena ci avviammo verso la mensa. Fuori dalla porta della mensa c’era un ragazzo che ci fissava e che aveva un’aria strana. Era un vampiro! Il mio sesto senso da cacciatrice mi stava avvertendo di quel pericolo...
-Ciao- disse con uno sguardo dolce a Elena.
-Ciao! Lei è Buffy... E’ nuova!- rispose a Stefan dopo avergli dato un bacio.
-Ciao, io sono Stefan, piacere di conoscerti.-
-Piacere mio.- tagliai corto.
Oh no, Elena mi sembrava simpatica! Perché era così sciocca da farsela con un vampiro? Forse il mio sesto senso da cacciatrice non aveva funzionato bene, quella volta. Stefan sembrava così gentile... E poi non c’erano indizi riguardanti i vampiri in questa città. Dopo pranzo, avevo biologia e poi matematica che passarono piuttosto velocemente dato che, entrambi i professori, mi presentarono alla classe facendomi parlare della mia vecchia scuola ecc. Finalmente era finita la giornata scolastica e quindi me ne andai a casa. Una volta arrivata, vidi che nel vialetto della casa di fianco alla mia, c’era Elena che stava entrando in casa e perciò la salutai urlando. La bella ragazza mora si girò verso di me e mi corse in contro.
-Eh così sei tu la mia nuova vicina! Che bello! Potremo vederci qualche volta allora, no?-
-Certo! Stasera devo fare un giro fuori... Vieni?- dovevo fare la ronda, ma siccome qui non c’erano vampiri, ero felice se qualcuno mi faceva compagnia.
-Mmm, ok! Stasera sono libera! Mi chiami tu?- rispose con un gran sorriso.
-Ok! A dopo!- le dissi io salutandola con la mano mentre si allontanava verso casa sua. Entrai in casa e dopo aver fatto un po’ di compiti, mi addormentai a causa della stanchezza.
 
Mi svegliai con un sussulto e guardai l’orologio: erano le 19! Corsi subito sotto la doccia e, una volta perfettamente pulita, uscii e mi asciugai molto velocemente. Mi vestii con quello che avrei messo per uscire con Elena e scesi da basso, dove mia madre aveva preparato la cena. Mangiai piuttosto velocemente e dopo aver salutato mia madre, andai a chiamare Elena. Quando suonai il campanello della casa di Elena, sentii dei passi che si avvicinavano alla porta e quando si aprì, notai che Elena  aveva cambiato look.
-Si?- chiese lei. I suoi capelli non erano più perfettamente lisci, ma erano mossi e perfettamente pettinati. Era vestita in modo più provocante e con un trucco più sexy.
-Ehm, Elena... Ti ricordi che dovevamo uscire, vero?- le chiesi io confusa.
-Oh, certo.- disse lei cambiando espressione.
-Wow, stai benissimo così! Sei molto bella.- le dissi guardandola dalla testa ai piedi.
-Oh, grazie.- disse con un sorrisino compiaciuto.
Appena prese la borsa, mi passò in parte, facendomi sentire un strano brivido. Elena non era un vampiro... Perché sentivo, ancora una volta, il mio sesto senso da cacciatrice? Forse, quel giorno, ero solo stanca...
-Dove andiamo?- chiese lei appoggiandosi alla sua macchina.
-Beh, io pensavo di fare un giro a piedi... Sempre se ti va... In centro...- le dissi, avvicinandomi a lei.
-Oh, ok...- disse lei con un sorriso. Quella sera, mi era sembrata molto diversa... Forse non la conoscevo ancora bene... Dopo un po’ che parlavamo, mi fermai davanti al cimitero.
-Ehi, perché ti sei fermata qui?- chiese lei guardandomi.
-No niente, volevo vedere una cosa- le dissi quando qualcosa mi afferrò il braccio.
-Ehi! Ciao! Io sono Caroline!- disse una bionda carina. Dopo un po’ che Caroline parlava, mi accorsi che somigliava parecchio a Cordelia! Certo, Cordelia non era così logorroica, però le somigliava molto. Mentre camminavamo, di fianco al cimitero, notai una strana figura all’interno e mi fermai di nuovo.
-Ehi, ma perché ti fermi ancora?- disse Elena guardandomi in modo strano.
Non volevo smascherare subito il mio segreto, ma li dentro c’era qualcosa e dovevo scoprire cosa, perciò le spiegai di aspettarmi li e che io dovevo entrare. Elena mi aveva guardato con uno sguardo indecifrabile... Una volta scavalcato il cancello con la mia solita abilità, corsi nella direzione in cui vidi quella figura. Non c’era più. Era tutto buio e perciò accesi la torcia che portavo sempre con me. Mentre la puntavo intorno a me, sentii qualcuno che piombò all’improvviso vicino a me. A quel punto, iniziai a prendere a calci e a pugni quel qualcuno e solo alla fine notai che la mia pila puntava verso Elena che guardava lo spettacolo stupita e incredula. La persona con cui stavo lottando era un ragazzo, alto moro con gli occhi azzurri, che si dimostrò essere un vampiro.

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Capitolo 3
*** Alleanza ***


Lo riempii di botte tanto da non permettergli di alzarsi da terra dal dolore.
-Chi sei?!- disse mentre cercavo il mio paletto che mi era sfuggito durante la lotta.
Elena continuava a guardarmi incuriosita, ma non faceva o diceva nulla...
-Io sono Buffy. La cacciatrice.-
-No. E’ impossibile! Le cacciatrici non esistono più da secoli!- disse con rabbia mentre cercava di rialzarsi. Oh il mio paletto!
-Beh, invece si. Ed eccomi qui!- dissi puntando il paletto sul suo cuore.
Qualcuno mi afferrò da dietro e mi morse. Mi faceva malissimo e dopo pochi istanti, mi sentii svenire.
Quando mi svegliai, ero legata con delle catene in una specie di cella. Vicino a me c’erano Elena e Stefan che mi fissavano stupiti.
-Lasciatemi andare!- urlai verso di loro.
-Non credo proprio!- disse una voce proveniente dal corridoio.
Era la voce di quel vampiro!
-Mi hai fatto molto male, sai? Non succedeva da molto tempo che qualcuno mi facesse così male...-
-Non mi interessa. Tu sei un mostro! E io uccido i mostri come te, infatti questo è il mio lavoro.- risposi un attimo prima che si fiondasse verso di me. Mi teneva ferma la testa con una mano e si avvicinava sempre di più. A quel punto gli tirai una testata e riuscii a strappare le catene che avevo addosso. Cercai di scappare da quel posto ma Stefan mi bloccò, tenendomi stretta con le braccia.
-Non ti voglio far del male, voglio solo sapere chi sei.- disse lui allentando la presa e infine lasciandomi.
-Ve l’ho già detto! Se non vi levate di mezzo, giuro che vi polverizzo in un batter d’occhio!- risposi io con in pugno il mio paletto.
-Ohoh mi fai paura signorina cacciatrice! Polverizzare? Ahahah- rispose Damon sfottendomi.
-Sai com’è... Quando una cacciatrice uccide un vampiro, a differenza di qualsiasi altro essere che compie questo meraviglioso gesto, esso diventa polvere... Povero idiota! Non ci credi?! Te lo dimostro subito su di te se ti va!- risposi sfottendolo a mia volta..
Damon mi ringhiò e dopo aver chiuso la porta a chiave, si sedette contro ad essa.
-Forza, dicci per favore perché sei qui!- disse Stefan.
Io gli spiegai che ero li perché ero stata buttata fuori dalla Sunnydale High e poi svuotai il sacco. Raccontai del maestro... Che mi ha aveva ucciso ma che ero resuscitata e che ero riuscita a sconfiggerlo comunque. Raccontai di Angel e di come io l’abbia mandato all’inferno. Raccontai di come Angel tornò dall’inferno e di come mi sentivo io, in quel momento, che era poco che Angel si era ripreso. Tutti erano molto stupiti e Stefan si avvicinò a me e mi carezzò il viso.
-Quanto dolore hai provato eh? Sei una donna fortissima Buffy!- mi disse sedendomi a fianco.
-Wow! Sembri quasi più deprimente di Stefan!- disse il ragazzo dagli occhi di ghiaccio, guardandomi.
-Grazie... Sapete, sono forte anche fisicamente... Molto più di voi! Infatti io sono riuscita a spezzare queste catene molto facilmente.- risposi io prendendo in mano le catene che avevo rotto per liberarmi, un’ora prima.
-Allora perché non sei scappata lo stesso quando ti ho bloccata?- chiese Stefan.
-Beh, avevo bisogno di uccidere qualcosa... E poi ero stanca di tenermi tutto dentro e quindi, o raccontavo la mia storia a qualcuno, o dovevo uccidere un vampiro... Ma alla fine non c’è stato bisogno di uccidere nessuno.- dissi io con un filo di tristezza nella voce. Era strano, ma mi sentivo a mio agio con questi individui malvagi. Stefan mi spiegò un po’ di cose... Il vampiro moro con gli occhi azzurri era suo fratello e si chiamava Damon... Mi spiegò come viveva Stefan e mi venne un crampo allo stomaco. Anche lui, come Angel, non faceva del male a nessuno per nutrirsi e ciò mi tranquillizzò moltissimo. Purtroppo, suo fratello, era malvagio e quindi sarei dovuta stare attenta a lui...
-Quindi, Buffy... Possiamo fare un patto? Noi non facciamo del male a te e tu non ne farai a noi. E inoltre, noi non diremo a nessuno che sei la cacciatrice e tu non dirai a nessuno chi siamo noi. Ci stai?- chiese Stefan.
-A una condizione...- dissi io guardando Damon, annoiata.
-Damon non dovrà fare del male ad una mosca, altrimenti il patto salta e io lo uccido. Ok?- dissi io.
Damon mi si scagliò contro e io lo stesi con un pugno e mi affrettai a correre verso il suo cuore con il paletto.
-Siamo d’accordo, Damon?- dissi io con un sorrisino cattivo.
-Ok, va bene!- disse alla fine il vampiro cattivo, esasperato.
-Elena... A cosa stai pensando?- chiesi io guardando la bella ragazza mora. Era rimasta zitta a fissarmi incuriosita per tutto il tempo.
-Oh, lei non è Elena. E’ Katherine...- disse Stefan guardandola male.
-Piacere. Elena è la mia doppelganger...- disse con un sorrisetto.
-Wow. Siete proprio identiche! E quindi tu hai finto di essere Elena per tutta la sera?- le chiesi confusa.
-Si.- disse con un altro sorrisetto.
-Beh, devo dire che, in effetti, una certa differenza l’ho notata... Sei anche tu un vampiro, vero?- le chiesi alzandomi.
-Si.- disse lei girandosi verso la porta.
-L’ho sentito... Tramite il mio sesto senso.- le dissi seguendola.
-Buffy, aspetta.- disse Stefan prendendomi per il braccio.
-Cosa c’è?- gli chiesi confusa.
-Katherine non è dalla parte dei buoni... Lei è malvagia.- mi disse guardando Katherine mentre si avviava verso le scale.
-Oh. Sul serio? Dovrei ucciderla?- chiesi io a Stefan mostrandogli il paletto.
-Oh, se potessi farlo, ti comprerei una Ferrari!- disse Damon con un sorrisino.
-No. Lei è molto furba e diabolica... E’ una manipolatrice.- disse Stefan.
-Oh, ok. Meglio andarci cauti.- risposi io al vampiro buono...
-Già, Buffy! Vacci piano!- disse Katherine apparendo davanti a me. Non feci tempo a reagire, che mi conficcò il mio stesso paletto nella pancia e mi trascinò via con se.

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Capitolo 4
*** Piano ***


Tentai di ribellarmi a quella vampira malvagia, ma non mi riuscì per niente facile. Mi costrinse a entrare nel minuscolo bagagliaio della sua macchina, dove mi rassegnai a rimanere ferma e zitta, dopo un po’ di tempo. Non vedevo nulla e non sentivo nulla, se non il rumore del motore della macchina. Dopo un’oretta circa, il bagagliaio si aprì.
-Bene, piccola cacciatrice. Ora verrai con me.- disse quella ragazza bella e cattiva.
-Non credo proprio.- dissi io dandole un calcio. La vampira si rialzò e mi colpì al viso. Io la colpii di nuovo alla pancia, stendendola per terra. Katherine, tutto a un tratto, era sparita. Cercai di stare in silenzio fino a quando non la individuai. Era molto veloce e forte, ma lo ero anche io. Le sferrai un pugno sul viso e la intrappolai con un finto abbraccio.
-Cosa vuoi da me, Katherine?!- dissi io, stringendola sempre più forte.
-Voglio il tuo aiuto per fermarlo.- disse lei cercando di divincolarsi dalla mia morsa.
-Come?- le chiesi lasciandola andare.
-Chi?- le chiesi,nuovamente.
-Klaus. Mi da la caccia da 500 anni e ora vuole Elena.- disse lei, sistemandosi i vestiti, da me, sgualciti.
-Oh. Perché ti da la caccia?- le chiesi io, confusa. Mi fece segno di entrare nella bellissima casa davanti a noi e poi mi raccontò tutto.
-Katherine! Lasciala andare!- disse Stefan, all’improvviso, dopo essere entrato in casa.
-Stefan, non mi sta facendo niente.- dissi io, tranquillamente.
-Non sono così idiota da volerla affrontare, sul serio, Stefan.- disse Katherine con un sorrisetto.
Spiegai a Stefan cosa voleva Katherine da me e, a quel punto, Stefan spalancò gli occhi.
-Che c’è?!- chiesi io.
-Anche noi vogliamo uccidere Klaus.- disse Stefan.
-E abbiamo bisogno del tuo aiuto, per favore.- continuò Stefan.
-Bene. Con cosa lo uccido?- chiesi io, alzandomi dal divano.
Mi disse che stavano cercando una quercia bianca dato che solo il legno di quell’albero, poteva essere buono per impalare Klaus e i suoi fratelli.
-Quercia bianca eh?- chiesi io.
-Si, perché?- chiese Stefan.
-Si dia il caso che questo paletto, il mio preferito, sia di quercia bianca.- risposi io con un sorriso.
-Veramente?!- dissero Katherine e Stefan, stupiti.
-Eh già.- dissi io con un sorriso.
Dopo un po’, io e Stefan uscimmo da quella casa per tornare a Mystic Falls... Stefan era piuttosto paranoico. Non si fidava di Katherine dopo quello che gli aveva fatto durante la sua lunga esistenza. Io cercai di rassicurarlo... Katherine poteva avergli fatto chissà quanti torti durante la vita ma, siccome avevamo uno scopo comune, pensai che non c’era nulla di male nell’allearsi con lei. Klaus doveva proprio morire. Non poteva mettere a rischio Elena e molte altre persone solo per un capriccio personale per voler creare degli ibridi patetici come lui. Appena tornata a casa, mi resi conto che io non ci avrei guadagnato nulla... Però era così, d’altronde, il mio lavoro. E poi era un modo per distrarmi dalla mancanza che sentivo per Sunnydale e per i miei amici.

PS: Capitolo di raccordo... Nel prossimo, Buffy conoscerà Klaus.

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Capitolo 5
*** Gli originali ***


Il giorno dopo, siccome era domenica, mi svegliai tardi. Feci un po’ di compiti e passai la giornata con mia madre, dato che il giorno prima non la vidi affatto. Quella mattina, Stefan, Katherine e Damon vennero a casa mia. Mi spiegarono che Stefan e Damon dovevano andare a casa di Klaus a cena, quella sera. Klaus aveva preso in ostaggio Elena e voleva ucciderla... Stefan e Damon avevano chiesto a Klaus di parlarne civilmente, prima di compiere gesti affrettati. I fratelli Salvatore erano stanchi di Klaus e così, mi chiesero se ero pronta a ucciderlo, la sera stessa. Io accettai con entusiasmo e iniziammo a programmare il nostro piano. Nel pomeriggio, mia madre, andò al cinema con una sua nuova collega per fare conoscenza e io iniziai a prepararmi. Dovevo essere bellissima, dato che mi sarebbe servito per distrarre i demoni e i vampiri che avrei dovuto affrontare. Indossai un vestito nero molto elegante con dei tacchi a spillo vertiginosi. Non avevo problemi di equilibrio nemmeno quando lottavo, perciò non mi preoccupai dell’altezza delle scarpe. Quando scesi in macchina, erano già le 7 e perciò mi precipitai verso l’indirizzo che mi era stato dato da Elena quella mattina. Le macchine di Elena e di Damon erano già li e, dopo poco, arrivò anche Katherine. Una volta che anche Katherine ebbe parcheggiato la sua auto, scendemmo entrambe dalle rispettive macchine per dirigerci all’entrata. Appena aprii, la corrente d’aria che si era creata, spostò il mio vestito e i miei capelli all’indietro. In quel momento, sentii un uomo esclamare -Chi cavolo è?!-.
Entrai in soggiorno, seguita da Katherine, e mi presentai.
-Salve a tutti! Io sono Buffy- dissi con un sorrisino malefico.
-Ciao Klaus. Originali...- disse Katherine sedendosi in parte a Elena. Anche Katherine era bellissima quella sera. Anche lei optò per un vestitino nero attillato e molto sexy...
-Oh, ragazze. Siete mozzafiato lo sapete?- disse uno dei fratelli squadrandomi.
-Mmm grazie.- dissi io, facendo un po’ la oca, mentre Katherine fece il suo solito sorrisetto malizioso.
-Buffy, forse ti sei persa! Oh, ti aiuterò io a ritrovare la strada.- continuò lui guardandomi affamato.
-Non mi sono persa.- dissi io con aria snob. -Io e Katherine siamo state invitate da Stefan e gli altri.- continuai sedendomi in parte a Katherine.
-E voi vi permettete di invitare una persona in casa nostra senza prima chiedercelo? Che maleducati. Comunque, Buffy, io sono Klaus. Katerina, è sempre un piacere rivederti.- disse Klaus cercando la mia mano per baciarla, prima di sorridere a Katherine.
-Oh, piacere Klaus.- dissi io porgendogli la mano.
-Buffy è la cacciatrice.- disse Damon all’improvviso.
Tutti rimasero zitti e si guardarono tra loro. Uno dei fratelli mi corse in contro per cercare di mordermi, ma lo lanciai via e iniziai a combattere con lui. Era quello che mi parlò per primo, il più giovane. Dopo quattro cazzotti, lo misi a terra e lo impalettai. Tutti rimasero stupiti e Klaus e i suoi fratelli, indietreggiarono.
-Vi piace il mio paletto di quercia bianca?- chiesi io giocherellando con il paletto tra le mie mani.
-Non è possibile! Tu non puoi essere la cacciatrice! E quello non può essere fatto di quercia bianca!- disse la bella e bionda sorella di Klaus.
-E invece si. Quindi... Chi è il secondo?- chiesi guardando la schiera fraterna di vampiri che mi guardava inorridita. Klaus avanzò e disse: -Tu non ucciderai più nessuno cara mia. Sei solo una sciocca ragazzina. Non mi interessa se sei la cacciatrice. Io e la mia famiglia ti annienteremo!- disse lui con aria di sfida.
Uffa, ero stufa di replicare, perciò mi girai di scatto e lo attaccai. I suoi fratelli cercarono di separarci, ma Damon, Stefan e Katherine intervennero e uccisero, a turno, con il mio paletto, tutti i fratelli. Io mi ero presa l’osso duro, Klaus. All’ultimo secondo, Klaus mi urlò di fermarmi.
-E perché dovrei?- chiesi io con tono innocente.
-Se uccidi me, Damon, Stefan e Katherine moriranno.- rispose sorridente malgrado le labbra rotte.
Ci spiegò che se uccidi un originale, tutti i vampiri creati con la sua linea di sangue, muoiono. In quell’istante capii. Finalmente potevo non essere più la cacciatrice! Uccidendo un singolo vampiro, avrei messo fine alla loro razza schifosa e avrei potuto finalmente andarmene in pensione da questo lavoro pericoloso.
Mi girai verso Katherine e i fratelli che mi avevano aiutata.
-E’ da quando ho scoperto di essere la cacciatrice che voglio ritirarmi e quindi potete immaginare anche voi, quanto io voglia farla finita con i vampiri perciò...- dissi io senza finire la frase. Ad un certo punto mi venne in mente una cosa ed esclamai: -Angel!!!-

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Capitolo 6
*** Arrivano i rinforzi ***


Uscii da quella casa antica e presi subito al cellulare, per chiamare Angel. Dovevo assicurarmi che fosse ancora vivo e che, quindi, fosse un discendente di Klaus e non dei suoi fratelli.
-Ti prego rispondi!- urlai io contro il cellulare in attesa di sentire Angel.
Niente. Non rispondeva. Cosa potevo fare allora?! Dopo svariate chiamate, finalmente qualcuno risponde.
-Pronto?- disse una ragazza.
-Ehm, ciao! Sono Buffy, un’amica di Angel- amica ahah -potrei parlare un attimo con lui?-
-Mmm ok.- rispose tranquillamente la ragazza.
-Pronto? Buffy?!- disse Angel, sorpreso.
-Ciao! Non ho tempo di spiegarti cosa succede, devo solo sapere una cosa! Stai bene?-
-Io si, ma alcuni vampiri con cui stavo lottando, no! Sono morti tutti! E’ per caso opera tua?- chiese lui incuriosito.
-Si, ma come ti ho già detto, non ho tempo!-
-Ok, tu stai bene?-
-Si- dissi io e dopo una lunga pausa ripresi a parlare -Ciao. Buona serata, a te e alla tua nuova ragazza.- Riagganciai immediatamente senza lasciargli il tempo di rispondermi. Non ero più innamorata di lui, ma mi infastidiva lo stesso che lui avesse una nuova vita con una nuova ragazza. Quindi non potevo uccidere Klaus, altrimenti oltre ad Angel, sarebbero morti anche Katherine, Stefan e Damon, che mi avevano aiutato. Inoltre Stefan era buono, proprio come Angel! Mentre Damon e Katherine, beh... Forse avevano bisogno di qualcuno che li portasse sulla giusta strada. Rientrai nella casa di Klaus e ritrovai tutti nel soggiorno.
Elena era piuttosto sconvolta, perciò le parlai un po’ per tranquillizzarla. Era l’unica persona che stava per diventare mia amica a Mystic Falls e mi era diventata molto simpatica. Sarebbe stato un peccato se avessimo rovinato questo principio di amicizia, perché io volevo ucciderle il ragazzo. La rassicurai dicendole che Stefan e Damon non sarebbero morti e lei, all’improvviso, mi ringrazio e mi abbracciò. Stefan e Damon avevano sentito tutto e anche loro si tranquillizzarono.
-Cosa facciamo ora?- chiese Damon.
-Dobbiamo trovare un modo per arginare questa cosa... Bisogna trovare il modo di salvare voi tre e un altro mio amico... E poi possiamo lasciare crepare tutti gli altri vampiri.- dissi io con entusiasmo.
-Beh, buona fortuna! AHAHAH!- disse Klaus scoppiando in una grossa risata. Una risata che fu interrotta da me e Damon. Entrambi avevamo avuto l’idea di tirargli un calcio in faccia per zittirlo.
Portammo Klaus nella cella in parte a quella in cui fu rinchiusa io il giorno prima, nel seminterrato della casa di Damon e Stefan. Una volta che lo riempimmo di verbena, una pianta utilizzata contro i vampiri che io non conoscevo nemmeno, salimmo al piano di sopra dove ci aspettava Bonnie. Bonnie, un’amica di Elena, era una strega. Bonnie mi spiegò che su un suo libro di incantesimi c’era una parte dell’incantesimo che serviva a noi per spezzare la linea di sangue... Purtroppo la seconda parte era andata persa e quindi non sapevamo come procedere... Anche se avesse avuto l’incantesimo intero, non poteva eseguirlo. Non da sola, almeno. Infatti, quell’incantesimo, era molto potente e aveva bisogno di almeno un’altra strega e perciò pensai subito a lei: Willow!
 
-Pronto?-
-Ciao Willow! Sono Buffy! Come stai?- dissi io allegramente al telefono.
-Buffy! Ciao!!! Io sto bene e tu? Non sai quanto ci manchi! A tutti noi manchi! Perfino a Cordelia!- rispose lei, altrettanto allegramente.
-Anche a me mancate tutti moltissimo! Anche Cordy! Comunque anche io sto bene-
Dopo un’oretta che parlavamo delle novità, scuola, ecc, arrivai al punto.
-Senti Willow, indovina un po’? Qui a Mystic Falls ci sono i vampiri! Non trovi strano il fatto che ovunque io vado, me li trovo sempre alle calcagna?- chiesi io, scherzosamente.
-In effetti, si. E come sono i vampiri di Mystic Falls? Cattivi e antipatici come quelli di Sunnydale? Beh ad eccezione di... Vabbè niente.- disse lei, temendo di ferirmi pronunciando il nome di Angel.
-Beh qui sono un po’ diversi... Per esempio quando si nutrono, cambiano volto ma non in modo così drastico come quelli che ci sono a Sunnydale... Qui rimangono più umani...- dissi io, camminando avanti e indietro per il corridoio di casa Salvatore.
-Oh, e sono carini?- disse lei, con uno strano tono.
-Willow Rosenberg! Non ti facevo così sfacciata! Comunque si... Soprattutto due... Dovresti vederli. Sono due fratelli e sono così dannatamente- dissi io interrompendomi un attimo.
-Sexy?- chiese Willow al telefono.
-Pronto Buffy? Perché ti sei fermata?- chiese lei.
-I vampiri, qui, hanno anche un super udito e si dia il caso che sono nella loro casa ora...- dissi io, imbarazzata.
-Grazie, bellezza.- disse Damon, passandomi in parte.
-Anche tu sei sexy.- mi disse con un sorriso ammiccante.
-Buffy? Cosa è successo ancora?- chiese Willow, confusa.
-Scusa.- dissi io, ricomponendomi dopo aver visto lo guardo di quel ragazzo.
-Ma perché sei li con loro? Non dovresti ucciderli?- chiese Willow, confusa.
Le spiegai tutto quello che passai in questi giorni e, finalmente, le chiesi aiuto.
-Quindi è qui che entri in gioco tu. Devi venire qui, Willow. Ho bisogno di te.- dissi io, sperando che accettasse.
-Non lo so Buffy... Vorrei davvero aiutarti ma dovrei fare un viaggio troppo lungo e non ho nemmeno i soldi per pagarmi l’aereo.- disse Willow, dispiaciuta.
-Tranquilla Bonnie 2. Te lo paghiamo noi l’aereo se ci aiuti.- disse Damon, avvicinandosi alla cornetta.
-Oh, che gentile. Sembrano meno scortesi i vampiri, lì. Mmm fammi pensare... Cordelia aveva proposto a me, Xander e Oz di fare una gita di qualche giorno, siccome la scuola di Sunnydale rimarrà chiusa per una settimana circa.- disse Willow, dandomi speranza.
-Perché è chiusa?- chiesi io, confusa.
-Non lo so. Volere del sindaco Wilkins...-
-Oh, allora che ne dite di venire? Per favore!- chiesi io, pregandola.
-Già, venite. Portate anche Cordelia! Sembra una bella ragazza, dal nome.- disse Damon, intromettendosi di nuovo.
-Bella si... Molto. Ma è altrettanto stronzetta. Somiglia a Katherine per alcuni versi.- dissi io, guardando Katherine.
-Oh, puah- disse Damon, schifato prima di andarsene.
-Ok, il signor Giles, purtroppo, non può venire. E’ in Inghilterra.- disse Willow.
Dopo qualche breve frase di entrambe, chiusi la chiamata e, dopo aver salutato tutti, tornai a casa ad organizzarmi per il martedì che stava arrivando...

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Capitolo 7
*** Frastornata ***


Martedì era arrivato molto lentamente. Ero così felice di rivedere i miei vecchi amici, che nemmeno uccidere qualche vampiro mi avrebbe calmata! Martedì pomeriggio, mentre aspettavo Willow e gli altri, rimasi a casa mia con Caroline, Bonnie ed Elena a guardare la tv. Eravamo annoiate e io non riuscivo a concentrarmi su nient’altro. Dopo due estenuanti ore, il campanello di casa mia suonò. Quando aprii la porta, mi ritrovai davanti Willow, Oz, Cordelia e Xander.
-Oh, ciao ragazzi!- esclamai io con un grosso sorriso.
-Buffy, ciao!!!- esclamarono loro, abbracciandomi. Il nostro abbraccio di gruppo era veramente grande e strano. Non ci eravamo mai abbracciati così.
-Allora, come stai? Ti trovo bene!- disse Willow con un sorriso.
-Bene grazie! E voi? Come va a Sunnydale?- chiesi io, sorridente.
-Oh, il solito! Mostri che sbucano fuori da ogni angolo della città! Però la nostra banda anti demoni si è specializzata moltissimo! Siamo diventati molto bravi!- disse Cordelia, con un sorriso.
-Sono contenta... Entrate dai.- dissi io, facendomi da parte per farli passare.
-Che carina questa casetta!- disse Xander trasportando in casa una valigia enorme rosa e uno zainetto sgualcito. Evidentemente la valigia era di Cordelia, mentre lo zaino era il suo.
-Già, è molto bella e accogliente.- disse Oz, prima di notare Elena e le altre in soggiorno.
-Ragazzi, queste sono le mie nuove amiche di Mystic Falls... Elena, Bonnie e Caroline.- dissi io, mettendomi tra le mie nuove e le mie vecchie amicizie.
Elena e le altre si presentarono ai miei amici, appena prima di sederci tutti insieme in soggiorno.
-Bene, allora... Willow vi ha già spiegato tutto, immagino...- dissi io, guardando Xander, Cordelia e Oz.
-Si. Siamo già al corrente di tutto. Ma... Dove sono i vampiri che ti stanno aiutando?- chiese Xander, guardandosi in giro.
-Proprio qui fuori!- urlò Damon, da fuori la porta d’ingresso.
-Posso entrare?- disse Damon con il suo sorriso malizioso, quando aprii la porta.
-Mmm va bene. Entra. Anche voi due...- dissi io, rivolgendomi anche a Stefan e Katherine.
-Oh, wow.- dissero Damon e Cordelia appena si videro. Oh, mamma mia...
-Come ti chiami dolcezza?- chiese Damon, avvicinandosi a Cordelia.
-Cordelia Chase. E tu, bel fusto?- disse Cordelia, con un sorriso malizioso.
-Damon Salvatore. E’ un piacere conoscerti.- disse lui, con il suo sguardo ammaliatore.
-E io sono Xander. Il suo ragazzo.- disse Xander, intromettendosi tra quei due.
-Elena...- disse Katherine entrando in soggiorno e superando Elena.
-Katherine.- rispose lei, con tono freddo.
-Ehi, ma... Siete gemelle?- chiese Willow, confusa.
-No. Doopelganger. Io sono la più vecchia... E la più bella.- disse Katherine con un sorrisetto.
Dopo questi discorsetti vaghi, iniziammo a parlare della situazione in cui si stavano per immischiare anche i miei vecchi amici. Willow e Bonnie, dopo aver parlato con tutti noi, si ritirarono in camera mia con i loro grimori. Xander, Cordelia, Stefan ed Elena andarono a casa Salvatore a prendere delle armi in più. Caroline e Katherine andarono a casa di Klaus per cercare qualche informazione su di lui, lasciando me e Damon da soli.
-Quindi, bella cacciatrice... Cosa facciamo io e te?- chiese lui, con un sorriso ammiccante.
-Ehm, come?- chiesi io, frastornata. Quando mi guardava in quel modo, mi scioglievo e non capivo più nulla.
-Cosa facciamo?- ripeté lui, annoiato.
-Mmm non lo so... Non mi sono mai trovata con una squadra così ben organizzata e numerosa... Dovevo sempre fare qualcosa.- dissi io, sedendomi sul divano confusa.
-Beh, potremmo andare a farci un giro al grill.- disse lui, sorridendomi.
-Mmm. Penso che dovremmo stare qui... In caso dovessimo servire...- dissi io, spaventata all’idea di stare completamente sola con lui.
-Tu credi che Bonnie e l’altra tua amica strega riescano a trovare l’incantesimo giusto in 3 ore?- disse lui, scherzando.
-Penso che tu abbia ragione...- dissi io, cercando una scusa per non andare con lui.
-Andiamo allora...- disse lui, alzandosi.
-Mmm no io... Ho mal di stomaco.- dissi quasi in tono interrogativo.
-Andiamo. Tu stessa hai detto di essere più forte di me quindi non dovresti aver paura di me... E poi hai detto che sono sexy perciò...- disse lui, alzando le spalle innocentemente.
-Eh va bene!- dissi io, seguendolo.
Arrivammo al grill in meno di 5 minuti. Non c’era molta gente quella sera... Io e Damon ci sedemmo ad un tavolino e ordinammo da bere.
-Allora, cacciatrice. Parlami un po’ di te.- disse lui, iniziando a sorseggiare il suo drink.
-Beh, io ho già detto tutto di me... Ora dimmi tu qualcosa di te... Sei davvero così... Stronzo?- chiesi io, prima di fare un sorso di coca cola.
-Mmm. No... Però mi piace essere considerato stronzo... Sono molto irascibile, anche... Sai?- disse lui, con un sorriso.
-Beh, sei un vampiro. Tutti difetti di questo mondo, li avete voi.- dissi io, sorseggiando di nuovo la mia coca cola.
-Anche Angel li ha?- disse lui, sfottendomi.
Io non risposi e mi zittii. C’ero rimasta molto male. Solo sentirlo nominare, mi faceva star male. Non ero più innamorata ma... Il primo amore non si scorda mai.
-Uhm, scusa... Non volevo.- disse lui, constatando che non gli parlai più per un po’.
-Fa niente. E tu? Hai avuto qualche storia d’amore finita male?- chiesi io, guardandolo in quegli occhi dannatamente belli.
-Si. Con Katherine.- disse lui, guardando in alto.
-Katherine? La doppelganger di Elena? Wow! Voglio dire... Lei è bellissima! E sembra anche piuttosto tosta- dissi io, incredula.
-Si dia il caso che anche io sia bellissimo. E che anche io sia molto tosto, se è per questo.- disse lui, con un sorriso.
-Già.- dissi io, guardandolo quasi con la bava alla bocca.
-Oh, grazie.- disse lui, compiaciuto.
-Oh. Oh, Dio.- dissi io, incredula.
-L’ho detto davvero?- dissi con un filo di voce.
-Si.- rispose lui, sorridendomi ancora. Oh mamma che vergogna! Comefacevo ad essere così stupida... E poi era un vampiro! Pensai: Buffy sei proprio una stupida!
-Scusa. Oh, che figuraccia.- dissi io, arrossendo.
Lui mi guardava con una strana espressione incuriosita... Aveva una strana luce negli occhi... Sembrava preso almeno quanto lo ero io, con lui.
Andai un attimo in bagno per riflettere e quando la lucidità tornò nella mia mente, mi vergognai di me stessa. Era un dannato vampiro, Buffy! Non potevo essere così idiota. Mi lavai la faccia e repressi tutta la curiosità per Damon, prima di tornare di la.
-Eccoti.- disse lui, con un altro dei suoi sorrisi ammiccanti.
Quella volta, non mi avrebbe fregato!
-Andiamo a casa? Sono stanca!- dissi io, gelida.
-Oh, ok.- disse lui, confuso dal mio tono distaccato. Appena tornati a casa, Willow e Bonnie ci avvisarono che avevano trovato l’incantesimo giusto per spezzare la linea di sangue di Klaus. Il giorno dopo l’avremmo eseguito, ma in quel momento, eravamo tutti troppo stanchi per continuare a stare svegli e perciò, ci salutammo e andammo tutti a dormire.

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Capitolo 8
*** Addio Klaus ***


Quella notte non riuscii a dormire molto bene. Ero agitata per quello che mi avrebbe aspettato il giorno successivo. Mi alzai dal letto per scendere in cucina a bere un po’ d’acqua, facendo attenzione a non svegliare gli altri che si erano sistemati nelle due stanze per gli ospiti della casa. Elena e Stefan erano nella camera di fianco alla mia, mentre Xander, Willow, Cordelia e Oz erano nell’altra. Bonnie era tornata a casa da suo padre, mentre Damon rimase a dormire sul mio divano. Katherine se ne era andata da qualche parte a mangiare qualcosa... O meglio, qualcuno... Passando in parte al soggiorno per raggiungere la cucina, vidi che Damon non era rimasto a casa mia. Chissà come mai... Quando tornai in camera mia, dopo aver bevuto, mi presi gran spavento.
-Damon! Che cosa ci fai qui?!- dissi io spaventata, vedendolo sdraiato sul mio letto mentre giocava con il mio porcellino di peluche.
-Mmm, niente. Mi annoio.- disse lui, rivolgendomi uno dei suoi sguardi penetranti.
-Oh. Beh, io devo dormire quindi levati!- dissi io, avvicinandomi al letto.
-Subito, signorina cacciatrice.- disse con un sorriso, prima di alzarsi di scatto.
Io mi riaccomodai nel mio letto, nell’attesa che se ne andasse, anche se non lo fece.
Si sedette sulla mia sedia a dondolo e iniziò a fissarmi.
-Vattene via! Sciò!- dissi io, infastidita.
Damon continuò a guardarmi confuso.
-Cosa vuoi?!- dissi io, arrabbiata.
-Sto solo cercando di capire come sei... Sono sicuro che c’è di più sotto quella maschera da ragazzina dura che ti porti. E penso anche che tu, in verità, non detesti così tanto i vampiri... Anzi...- disse lui, alzandosi e avvicinandosi a me.
-Come?- chiesi io, confusa.
-Sei stata innamorata di un vampiro... Non dirmi che li odi...- disse lui, sedendosi sul mio letto.
-Angel aveva un’anima. Tu no.- dissi io, infastidita.
-Ne sei sicura?- disse lui, guardandomi con uno sguardo intenso. Quello sguardo non era come i suoi soliti sguardi scherzosi o maliziosi. Era molto serio e bello.
-Guarda Stefan. Rimugina su qualsiasi cosa negativa abbia fatto nella sua lunga esistenza. Un vampiro senz’anima non fa una cosa del genere.-
-E tu?- chiesi io, avvicinandomi a lui.
-Io non sono cattivo, Buffy. Posso esserlo, ma ho una certa forza di volontà... Posso controllare i miei istinti.- disse lui con un sorriso.
Rimanemmo in silenzio per un po’ finché Damon non se ne andò, lasciandomi sola.
Il resto della notte, rimasi sveglia. Non riuscii a chiudere occhio dopo la discussione con Damon.
 
Il giorno dopo eravamo tutti pronti per eseguire l’incantesimo che avrebbe spezzato la linea di sangue di Klaus. Bonnie e Willow si collegarono e fecero l’incantesimo che durò per circa un’ora! Dopo averlo terminato, ci recammo tutti insieme a casa Salvatore per uccidere Klaus.
-Bene, bene, bene... Allora ragazzi... Chi sono i vostri nuovi amichetti?- chiese Klaus, squadrando Willow e gli altri.
-Già e ora ti uccideremo.- disse Cordelia, con cattiveria.
-Mmm ok... Allora moriranno anche loro...- disse Klaus indicando Stefan, Damon e Katherine.
-Non più.- disse Katherine con un sorriso malefico.
-Come?- chiese Klaus confuso.
-Abbiamo spezzato l’incantesimo che lega il tuo sangue ai tuoi discendenti. Addio Klaus.- disse Damon con un sorriso.
-No. No! E’ impossibile! Bonnie Bennett non è in grado di fare un incantesimo del genere.- disse lui, spaventato.
-E invece si. Grazie a me. Sono Willow Rosenberg. Una strega.- disse Willow, con un sorriso.
-No! NO!- disse Klaus disperato.
-Lo faccio io.- disse Katherine, alzando in mano il mio paletto di quercia bianca.
-No! Perché devi farlo tu?- disse Damon, piagnucolando.
-Damon... Posso capire che tu mi odi in modo inconcepibile ma... Se c’è qualcuno che deve vendicarsi per qualcosa che Klaus ha commesso, quella sono io.- disse Katherine, guardando il vampiro dagli occhi di ghiaccio.
-Eh va bene.- disse Damon, esasperato.
-Questo è per avermi ingannata, per poter utilizzare il mio sangue che mi avrebbe portata alla morte.- disse Katherine infilzando il paletto nella pancia di Klaus. Inutile dire che Klaus iniziò a urlare come un suino.
-Kitty-Kat... Quello non è il cuore.- disse Damon, con un sorriso.
-Penso che sappia quello che sta facendo, Damon.- gli dissi io, guardando Katherine.
-Questo è per aver ucciso la mia intera famiglia.- continuò lei, spostando il paletto più in alto.
-Questo è per avermi inseguita per tutti questi anni per cercare di uccidermi a causa del tuo stupido spirito di vendetta.- disse lei, prima di fermarsi vicino al cuore. Sfilò il paletto dalla sua carne e, prima di prendere la mira sul cuore di Klaus, disse:
-E questo è per vendicarmi di tutto quello che mi hai fatto in questi 500 anni.-
Dopo averlo impalettato, Katherine si alzò da terra e si mise a guardare lo spettacolo con noi. Klaus si raggrinzì pian piano fino a diventare essiccato.
Katherine tirò un sospiro di sollievo e sorrise. Poco dopo, Stefan e Damon iniziarono a sentirsi male.
-Cosa succede?!- chiese Elena, preoccupata.
-Non lo so... L’incantesimo aveva funzionato!- disse Bonnie, confusa.
-Katherine, tu stai bene?- chiesi io, guardando la bella vampira.
-Si. Io non ho niente.- disse lei, innocentemente. Dopo qualche istante anche io mi sentivo male. Non provavo dolore... Ma solo una gran debolezza. Dopo qualche secondo, caddi a terra priva di sensi.

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Capitolo 9
*** Katherine la manipolatrice, colpisce ancora ***


Mi risvegliai qualche attimo dopo, nella cella dove era rinchiuso Klaus. La sensazione di debolezza che avevo sentito dentro di me, non era sparita... Mi alzai e notai che tutti erano rimasti nella posizione di prima, con lo sguardo perso nel vuoto.
-Willow, cosa succede?- chiesi io confusa.
-Loro... Non sono più vampiri e... Io non ho più i miei poteri.- disse Willow guardando il nulla.
- Che cosa?! Ecco perché mi sento così debole... Devo aver perso i miei poteri perché non esistono più i vampiri!- dissi io tra me e me.
-Beh, eccetto una.- disse Katherine guardandoci con un sorrisetto.
-Cosa?!- chiese Damon, frustrato.
-Evidentemente, uccidendo Klaus dopo che l’incantesimo della, ormai non più, streghetta Willow è stato eseguito correttamente, tutti i vampiri da lui generati non sono morti... Ma sono semplicemente ritornati umani... Eccetto me, appunto... In qualche modo, dato che sono stata io ad ucciderlo, devo essere stata esclusa da questo strano fenomeno.- disse innocentemente Katherine, gironzolando per la stanza con il sorriso stampato sulle labbra.
-Mentre Buffy ha perso i suoi poteri perché non ci sono più vampiri da uccidere...- continuò lei, avvicinandosi a me.
-Eccetto te, ovviamente.- dissi io impaurita.
-Eh si.- disse con un sorriso malefico.
Katherine mostrò il suo volto vampiresco, ma non mi fece nulla.
-Il patto era che tu mi aiutassi a uccidere Klaus e io non avrei fatto nulla di male a nessuno di voi... Ora il patto è terminato e quindi posso fare ciò che voglio, ma... Posso farlo con calma. E’ andato tutto secondo i miei piani.- disse lei, sorridendo e sedendosi vicino a Stefan.
-Quali piani?!- chiese Elena, arrabbiata.
-L’incantesimo l’ho trovato io e... Beh... L’ho messo proprio sotto il naso di Willow, facendoglielo eseguire. Il vampiro che avrebbe ucciso Klaus, sarebbe rimasto vampiro mentre gli altri, beh...- disse indicando Stefan.
-Oh mio Dio. Hai escogitato tu tutto questo?!- chiese Caroline arrabbiata.
-Si. Come sempre, Katherine Pierce vince ancora. Purtroppo non potrò vampirizzare nessuno. Altrimenti i poteri di Buffy torneranno, pian piano. E non posso nemmeno ucciderla perché ne arriverebbe un’altra... Uhm, che noia. Mi divertirò con voi allora.- disse lei alzandosi e abbracciando Bonnie da dietro la schiena.
-Anche le streghette che hanno eseguito l’incantesimo hanno perso i loro poteri quindi sono completamente libera di fare ciò che voglio con voi.- disse Katherine ridendo.
-Stefan, ora tu verrai con me e non rivedrai mai più Elena Gilbert.- disse Katherine tirandolo in piedi con uno strattone.
Katherine strappò Stefan via da Elena, lasciandola sola e piangente. Dopo qualche istante, Katherine e Stefan lasciarono l’edificio.
 
Passò circa un mese da quel giorno. Willow, Xander, Cordelia e Oz tornarono a Sunnydale e io rimasi sola e sconvolta a Mystic Falls. Willow si stava riprendendo dallo shock per la perdita dei suoi poteri, anche se non era facile. Non vidi più Elena da quando Klaus morì... Si era chiusa in casa e non voleva parlare, ne vedere nessuno. Stessa cosa Bonnie... Erano entrambe tristi e arrabbiate, mentre Damon... Era sparito. Lo chiamai più volte per poter parlare con qualcuno, ma niente... Era sparito. Quel vampiro che trovavo così antipatico, iniziava a mancarmi. Ogni giorno pensavo a lui. Non volevo farlo, ma purtroppo era sempre nei miei pensieri. Quella mattina mi alzai più riposata del solito e molto più ottimista. Che cavolo! Avevo sempre voluto una vita normale senza dover essere una cacciatrice! E in quel momento potevo farlo! Mi preparai velocemente e, appena uscii di casa trovai una bella sorpresa. Damon era tornato. Era molto strano! Se ne stava seduto sul cofano della sua macchina a guardare l’asfalto. Era piuttosto triste e... Abbronzato?!
-Damon!- dissi io con troppo entusiasmo, forse.
-Ehi Buffy! Come stai?- chiese lui gentilmente.
-Bene. Perché non hai risposto alle mie chiamate?- chiesi io frustrata.
-Ho perso il cellulare. E se ti domandi perché sono così abbronzato, beh. Non è perché mi sono fatto una vacanza alle Hawaii. Ero a cercare Stefan.- disse lui dopo essersi alzato per venirmi incontro.
-Oh ma sei stupido? Sai di non essere più un vampiro? Katherine può ucciderti in un secondo!- dissi io rimproverandolo. Damon mi guardò confuso...
-Beh, voglio dire. Nessun umano dovrebbe fare certe cose! Sei un idiota.- dissi io mascherando la preoccupazione che avevo messo troppo in mostra, un attimo prima.
-Mmm comunque so dove sono. Quella pazza di Katherine l’ha portato in Africa! Nel deserto del Sahara! E’ per questo che sono abbronzato. Ho girato gran parte di quell’immenso deserto per trovarli e finalmente ci sono riuscito...- disse lui aggiungendo un pizzico di tristezza verso la fine del discorso. Quella pazza era talmente paranoica sul fatto che qualcuno li potesse trovare facilmente, che ha portato Stefan fino in Africa? Era proprio una psicopatica!
-E poi?- chiesi io curiosa.
-Poi lei ha scoperto che qualcuno la seguiva e ha ucciso la mia guida turistica. Io, fortunatamente, mi ero nascosto. Ora si trovano a New York e ho bisogno del tuo aiuto.- disse lui avvicinandosi a me.
-Ma io non ho più i miei poteri, Damon! Finiremmo per farci uccidere.- dissi io confusa.
-Ricordi cosa aveva detto Katherine? Più vampiri ci sono, più i tuoi poteri aumentano. Questo vuol dire che sei ancora una cacciatrice! Non hai i poteri di prima, ma ne hai abbastanza per uccidere un vampiro! In questo caso, Katherine...- disse lui entusiasta.
-Non lo so, Damon... Non penso che funzioni proprio così.- dissi io confusa e dubbiosa.
-Eh dai, Buffy. Per favore.- disse con uno sguardo irresistibile.
-Ehm...- dissi io cercando di ritrovare un po’ di lucidità.
-So di non piacerti molto, ma spero che tu possa aiutarmi a trovare mio fratello. Pensaci pure con calma, d’accordo?- mi disse lui con un sorrisetto dolce.
-Ok.- dissi io mentre lo guardavo allontanarsi per salire in auto.
Non volevo rischiare troppo, ma c’era in gioco una vita umana... Quella di Stefan... E non potevo lasciarlo nelle mani di quella vampira malvagia. Ero riluttante all’inizio, ma poi mi convinsi. Dovevo trovare una scusa da dire a mia madre per poter andare a New York con Damon.

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