L'isolamento

di Addy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sola ***
Capitolo 2: *** Henry ***
Capitolo 3: *** Avviso ***



Capitolo 1
*** Sola ***


Ciao a tutti ecco un' altra storia, lo so, lo so, dovrei continuare l'altra ma da quando mi è venuta in mente questa non sono più riuscita a continuarla.
Spero che vi piaccia! I primi capitoli sono un po' malinconici, ma non sarà così per tutta la storia! (E per favore recensite! *occhioni da cucciolo*)


Faceva freddo, molto freddo , troppo freddo, i suoi pochi stracci, che nemmeno lei riusciva a chiamare vestiti, e la sua copertina tutta rotta e consunta non la proteggevano affatto!
Ormai era da un mese che viveva per le strade rubando cibo dai mercatini e cercando di attirare l'attenzione d'altri, ma nessuno sembrava vederla, il che era una cosa strana.
Non si ricordava niente prima del "grande gelo" come lo chiamava lei.
Gli aveva dato questo nome per sottolineare la paura e il freddo che provò quando si risvegliò appoggiata ad una palazzina piuttosto buia di Time Square (45 th) a Manhattan, avvolta da solo una sudicia coperta.
All'inizio non ricordava assolutamente niente, ne di se ne di altri, ma con il passare del tempo aveva acquistato un po' di memoria.
Ora sapeva di chiamarsi Jinger ma non ricordava il cognome, sapeva di avere 15 anni ma non ricordava il giorno e il mese della sua nascita, non aveva ricordi di momenti passati in compagnia se non immagini sfocate.
Erano più o meno le otto di mattina;
Jinger aveva imparato a calcolare l'ora dalla posizione del sole grazie ad un vecchietto che passeggiava con la nipotina mentre le spiegava come fare, e la quindicenne aveva ascoltato tutta la conversazione con attenzione, senza nemmeno doversi sforzare di nascondersi.
Pensò alla prima volta che si vide allo specchio di un centrocommerciale (non riusciva mai a rubare niente visto che se avesse portato fuori abiti quest'ultimi avrebbero fatto scattare l'allarme) rimase a contemplarsi per parecchi minuti poiché non ricordava nemmeno come era fatta: aveva dei capelli ricci e castani, lunghi fino a metà schiena, possedeva due occhioni verdi dalle lunghe ciglia nere ed aveva la carnagione del colore del caramello, non era...bella, o almeno LEI non si riteneva tale, ma la sua era una bellezza particolare, aveva qualcosa…di magico...

                         *****

Si alzò dal suo letto provvisorio (sacchi dell'immondizia sopra un piccolo materasso vecchio e puzzolente) e si incamminò verso il solito mercatino che apriva tutte le domeniche. Cercò qualcosa di facile da trasportare perché non aveva un carrello, ma anche qualcosa che fosse di suo gradimento, magari un po' di fragole, poi delle ciliegie...
< Uum, c'è solo frutta...ah no qua c'è il pane, preso! >
E con questo se ne tornò nel suo posticino dove avrebbe riposto il cibo che non avrebbe mangiato subito, poi una volta nascosto bene (nonostante ormai sapesse che in questo posto non passavano nemmeno i barboni) si incamminò verso il parco più vicino, dove si sarebbe seduta per mangiare  pensando a cosa le possa essere capitato e a come risolverlo, e così fece.

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Capitolo 2
*** Henry ***



Era notte fonda, ma non riusciva a prendere sonno a causa di una discoteca li vicino con il volume troppo alto. Decise di alzarsi per andare a sabotare gli aggeggi del Dj...ok, era meschino, ma insomma...lei voleva dormire! E poi non era una che si faceva prendere dal rimorso troppo facilmente.
Si ritrovò dinanzi ad un portone imponente e grigio, davanti al quale si trovava un altrettanto imponente buttafuori, naturalmente lei non se ne doveva preoccupare, lui non l'avrebbe mai notata, come tutti del resto. Appena varcò la soglia il frastuono le fracassò i timpani, la musica le rimbombava nella testa in modo così insistente da non farle sentire nemmeno i suoi pensieri, così per qualche secondo restò ferma a riordinare le idee, poi si avviò verso il centro della sala dove si trovava il Dj con i dischi. 
< Permesso...per favore...ehi >
Si sentiva stupida a ripetere la stessa cosa senza che servisse davvero a qualcosa, ma era l'abitudine, che schifo di vita!
Ormai era quasi arrivata ma c'era, proprio li davanti, un ragazzo circondato da un gruppetto di puttanelle che gli si strusciavano contro. Il ragazzo aveva i capelli castani e gli occhi azzurri, di un azzurro intenso, bellissimo ed erano proprio puntati sui suoi e...erano piantati sui suoi?! Ma questo era impossibile! Decise di credere di essersi sbagliata, così avanzò di un passo ma il ragazzo le parlò con gli occhi ancora fissi nei suoi
< Ei bella, non devi stare per forza a guardare, le mie amiche ti cederanno il posto molto volentieri>
Aveva una voce calda e leggermente roca, era...sexi, ma no! Cosa pensava!
< Tu...tu riesci a vedermi? >
Chiese Jinger mooolto stupita
< E perché non dovrei?! >
Fu la risposta, prontamente, come a voler rispondere, una biondina gli disse
< Con chi stai parlando?>
< Con questa ragazza > 
La indicò il castano
< Ma qui non c'è nessuno >
Constatò la bionda un po' perplessa
< Ma come?non ve...emh lascia perdere, vado a prendere una boccata d'aria >
E con queste parole si allontanò, o meglio, si allontanò dalla bionda ma si avvicinò a Jinger e quando fu abbastanza vicino le prese il polso con delicatezza, poi lo lasciò e si avvio verso l'uscita.
La ragazza prese quel gesto come un invito a seguirlo e lei non se lo fece ripetere due volte; appena usciti  entrambi parlarono all'unisono quasi urlando per la disperazione di voler sapere
< Chi sei? >
< Chi sei? >
Lui però ripeté la domanda quindi Jinger gli raccontò la sua storia, e non con poca insistenza da parte del ragazzo, in fondo lei voleva solo che lui non pensasse di parlare con una...strana
< Mi stai prendendo in giro? >
Fu la sua prima reazione, a quella domanda Jinger pensò subito che era lei a trovarsi davanti un idiota
< Ma se hai visto che quella ragazza non mi vedeva, e neanche gli altri mi notavano>
< E allora perché io ci riesco?!>
Chiese il ragazzo, che aveva scoperto chiamarsi Henry
< ma cosa vuoi che ne sappia io?! Ti ho detto che ho perso la memoria, scemo!>
Le saltarono i nervi, lei cercava di capire cosa stesse succedendo e questo qui faceva domande idiote!
< Ok ok, calmati, mi sembra di poter essere l'unico a poterti aiutare, quindi se vuoi una mano...tanto io vivo da solo >
< Ma scusa, quanti anni hai? >
< Diciassette, tu? >
< Quindici >
< Uum...sembri più grande> 
Disse Henry più tra se, poi esclamò
< Bè, ti do una mano, ora cosa facciamo? >
                          
                          *****

ANGOLO AUTRICE: 
Ciao! Voglio dedicare questo spazio per rispondere alle recensioni...e per chiedervi di scriverle naturalmente!! Dai scherzo, io le apprezzo, tutto qui, ma dovete scriverle solo se volete davvero!
Ok passiamo alla risposta:

Ad Aciredef: grazie innanzitutto per aver recensito e aver espresso ciò che pensi!
Mi ha fatto davvero piacere!
Hai ragione, le mie frasi alle volte sono troppo complesse, questa cosa mi è già stata detta in un'altra recensione di un'altra storia. In questo capitolo ci ho provato, mi farebbe piacere se tu mi dicessi se sono migliorata almeno un pochino.
Grazie!

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Capitolo 3
*** Avviso ***


Ei!
mi dispiace scriverlo ma devo avvisarvi, per mooolto tempo non pubblicherò più niente, ci ho messo così tanto a dirlo perchè speravo di non doverlo fare.
il primo motivo è il poco tempo per gli esami, il secondo e perchè ho creato un nuovo profilo con una mia amica, si chiama Obscuration, su questp profilo posteremo storie insieme ecc. e voglio occuparmi solo di quello per scrivere al meglio.
scusate tanto, so che molti di voi mi abbandoneranno (se non tutti) perchè vi stancherete di aspettare, ma non ho altra scelta.!

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