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di Spica6277
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


1 Non so se qualcuno stia leggendo, nè perché lo stia facendo... Lettore, se ci sei batti un colpo! No, niente, calma piatta... Vabbè, pazienza, tanto non mi aspetto nulla da questa storia raccolta diario insieme di storielline, diciamo pure "da questa cosa", non saprei in che altro modo definirla.
Non intendo seguire un filo logico o una scaletta di pubblicazione, quello che si legge è quello che mi è venuto da scrivere, nudo e crudo, senza revisioni o modifiche. Direttamente dalla mia mente ai vostri schermi, pensieri D.O.C. a chilometri zero, solo da scrittrici allevate a terra con mangime biologico. Meglio di così...
Ammetto che ci saranno delle parti parecchio strappalacrime (come quella che c'è quassotto) ma, come ho già scritto nell'introduzione, questo sarà un insieme confuso di pensieri e di situazioni sia reali che inventate, con vari stili e argomenti, a voi il giudizio su cosa sia cosa e se valga la pena di leggerlo... E dato che nei diari non ci sono commenti dell'autore, questo sarà il mio primo e ultimo intervento (esclusi eventuali ringraziamenti a chi legge/recensisce, se qualcuno c'è).
Postilla infilata qua in mezzo perché non sapevo dove metterla:
Mi è stato fatto notare che le virgole erano scritte attaccate alla parola seguente, e ho scoperto che era un errore dovuto al font... Ho risolto questo problemino, chiedo scusa e spero di non dimenticarmi di sistemarlo anche nei prossimi capitoli.
Non mi resta che augurare buona lettura, e in caso questa cosa faccia schifo al cavolo scriverò per me stessa, come sfogo, e se qualcuno vorrà dare un'occhiata...

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Ci  ripenso  ancora.  La  mia  mente  percorre  quegli  attimi,  quei  tocchi  leggeri  e  giocosi  che  non  ci  sarebbero  dovuti  essere.  Cercavo  la  tua  mano,  ma  allontanavo  il  tuo  braccio.  Ti  volevo  e  ti  respingevo  perché  se  devi  farmi  del  male,  non  voglio  che  tu  ne  faccia  anche  agli  altri.
Amo  di  nascosto,  come  sempre.
Cosa  dovrei  fare?  Sono  una  misera  schiava  dei  propri  desideri,  egoista  ma  insicura  al  contempo.
Le  mie  risate  non  possono  nascondere  i  sorrisi  segreti  che  spuntano  solo  per  te,  le  lacrime  che  trattengo  mostrano  i  pensieri  che  non  vorrei  avere.  Perché  non  ti  riesco  a  lasciar  andare?  Non  riesco  mai  a  lasciar  andare  nessuno.  Piccola,  fragile  e  letale.  Stringo  nella  mia  morsa  da  piovra  coloro  che  si  avvicinano  troppo,  per  poi  soffrire  della  loro  presenza.
Odiarti?  Non  credo  potrei,  ma  posso  benissimo  odiare  i  tuoi  sguardi,  i  tuoi  sorrisi,  le  tue  gocce  di  assurda  felicità  che  mi  trascinano  sempre  più  giù,  nel  profondo  dei  miei  abissi.
Lasciami.
Anche  se  io  non  riesco  a  lasciar  andare  te,  sii  tu  a  sciogliere  la  presa  che  stai  stringendo  inconsapevolmente.  Mi  stai  uccidendo  con  cautela,  e  non  lo  fai  apposta...  E'  la  tua  dolcezza  a  ferirmi  invece  che  una  qualsiasi  cattiveria,  ma  tu  non  te  ne  accorgi.  Continuo  ad  ammassare  scuse  poco  credibili,  cerco  di  fermare  me  stessa,  di  convincermi  che  devo  smetterla.  Non  voglio  provare  il  dolore  della  perdita  dopo  il  brivido  della  conquista:  tu  sei  solo  un  sogno  in  una  bolla  di  sapone  che  ha  creato  delicatamente  lei.
Ha  fatto  un  lavoro  perfetto,  maledettamente  perfetto...  Soffio  per  allontanarti,  ma  mi  affascini  troppo;  avvicino  la  mano,  allungo  le  dita,  ma  prima  di  sfiorarti  mi  accorgo  di  stare  rischiando  di  farti  scoppiare,  così  soffio  e  ti  allontano  di  nuovo.
Mi  chiedo  cosa  ne  pensi  tu,  se  ti  accorgi  di  essere  una  bolla  di  sapone  che  potrebbe  svanire  da  un  momento  all'altro,  se  senti  le  leggere  folate  del  mio  respiro  che  continuano  indecise.
Smetti  di  brillare.
Spegni  le  tue  sfumature  iridee.
Lascia  andare  l'aria  che  racchiudi.
Distruggi  la  tua  sottile  pellicola  opalescente  prima  che  sia  io  a  farlo.
Continua  a  vivere  il  tuo  sogno  prima  di  entrare  a  far  parte  del  mio...

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Capitolo 2
*** 2 ***


2 Stamattina  il  cielo  era  nuvoloso,  ma  è  bastato  poco  perché  cominciasse  a  splendere  il  sole.
Da  cosa  si  capisce  se  oggi  pioverà?  Dalle  nuvole?  Ma  ora  sono  scomparse  ed  il  cielo  azzurro  ammicca  ai  passanti.
Da  cosa  si  capisce  se  è  una  brutta  giornata?  Dal  mattino?  Ma  durante  il  pomeriggio  può  diventare  il  giorno  più  indimenticabile  della  tua  vita.
Da  cosa  si  capisce  di  stare  sbagliando?  Sul  momento  ti  sembra  di  essere  nel  giusto.
Da  cosa  si  capisce  se  vale  la  pena  di  sforzarsi  a  ricominciare  da  capo...?
Lasciamo  stare,  sai  cosa  ti  dico?  Non  hai  fatto  altro  che  gettare  via  occasioni.  Ora  piangi,  piangi  sul  latte  versato.  Urla  quanto  la  vita  sia  ingiusta  con  te,  sfogati.  Prendi  a  pugni  il  cuscino  e  soffoca  il  tuo  dolore  con  gli  abbracci  di  chi  non  è  minimamente  interessato  a  te.  Vedrai,  poi  starai  meglio...

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Capitolo 3
*** 3 ***


Nessuno  mi  chiede  perché  io  sia  a  pezzi,  probabilmente  nessuno  si  è  ancora  accorto  di  ciò.  Viviamo  in  una  società  schifosamente  egoista,  in  cui  cerchiamo  di  aiutare  gli  altri  solo  per  sentirci  bene  con  noi  stessi.  Odio  il  menefreghismo,  ma  il  finto  perbenismo  è  anche  peggio...
Non  ricordo  di  aver  mai  visto  nessuno  offrirmi  una  mano  per  fare  qualcosa,  anzi,  tutti  si  sono  preoccupati  di  raccogliere  i  frutti  del  mio  lavoro  a  mio  discapito.  Perché  gliel'ho  lasciato  fare?
Non  ricordo  di  aver  mai  incontrato  qualcuno  che  mi  ascoltasse  sul  serio,  anzi,  tutti  mi  chiedono  come  sto  per  poi sbattermi  in  faccia  quanto  le  loro  vite  siano  schifosamente  perfette.  Perché  ho  risposto?
Non  ricordo  di  aver  mai  incontrato  nessuno  che  mi  chiedesse  quali  sono  i  miei  problemi,  anzi,  sono  gli  altri  a  scaricare i propri  addosso  a  me.  Perché  mi  sforzo  per  risolverli?
Non  voglio  essere  ipocrita,  criticare  gli  altri  e  non  ammettere  i  miei  difetti.  Io  so  di  stare  sbagliando,  soprattutto  a  comportarmi  così  con  te,  ma  sfiorare  quel  limite  è  affascinante,  ormai  ci  ho  preso  gusto.  E'  come  una  dose  massiccia  di  adrenalina:  crea  dipendenza,  ne  voglio  sempre  di  più,  ne  ho  bisogno.
Nessuno  mi  chiede  perché  io  sia  a  pezzi,  ma  sinceramente  è  meglio  così.  Provo  troppe  cose  messe  insieme  per  riuscire  a  distinguere  lucidamente  cause  ed  effetti.  E  questo  non  perché  non  mi  sia  mai  concentrata  su  me  stessa,  ma  perché  l'ho  fatto  troppo.  Ho  analizzato  ogni  minimo  elemento  del  mio  carattere,  ogni  impulso  che  mi  spinge  ad  agire  in  determinati  modi.
Forse  non  è  davvero  la  società  ad  essere  menefreghista:  sono  io  che  voglio  fare  in  modo  che  la  realtà  coincida  con  la  mia  visione  di  essa,  per  quanto  distorta  possa  essere...  Tendo  sempre  a  darmi  troppa  importanza.  Cerco  di  crearmi  un'individualità  che  non  esiste,  cerco  una  giustificazione  ai  miei  comportamenti...  Sbaglio  per  cercare  di  vivere  a  modo  mio,  ma  finisco  per  essere  uguale  agli  altri.  Finisco  per  essere  talmente  egocentrica  da  accorgermi  del  male  che  faccio  agli  altri  solo  dopo  diverso  tempo.
La  mia  coscienza  deve  avere  qualche  meccanismo  a  scoppio  ritardato...

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Capitolo 4
*** 4 ***


3 Quando  sono  tornata  a  casa  ho  schivato  lo  specchio  in  entrata.  Mi  da  fastidio.  Ogni  volta  ho  paura  di  vedere  i  miei  occhi  riflessi  e  odiarmi...  Ma  non  ho  potuto  evitare  di  guardarmi  mentre  mi  struccavo  in  bagno.  Ogni  singolo  dettaglio  della  mia  schifosa  pelle,  ogni  leggera  piegolina  d'espressione,  ogni  millimetro  di  labbro  screpolato.  No,  purtroppo  non  ho  potuto  evitarlo...
Ho  preso  lo  struccante  per  concentrarmi  sulla  matita  da  eliminare.  Non  mi  è  mai  piaciuto  struccarmi,  mi  sento  di  nuovo  fraglie  e  piccola.  Torno  ad  essere  me  stessa.  Mi  sono  staccata  dal  mio  corpo  e  ho  visto  solo  una  ragazza  pallida  e  troppo  cresciuta,  reduce  da  dei  momenti  che  avevo  amato  e  odiato  insieme.  Ero  lì,  e  guardavo  il  nero  spalmarsi,  un  po'  in  giro  per  la  mia  faccia  e  un  po'  sul  tondino  cotonato.
Mi  facevo  schifo,  seriamente.
Quello  che  non  capisci  è  che  non  importa  quanto  lei  possa  rassicurarmi  o  dirmi  che  sto  bene  e  che  sono  carina...  Io  mi  odio  lo  stesso.
Ad  un  certo  punto  quella  ragazza  riflessa  mi  è  sembrata  ancora  più  spregevole,  più  egoista.  Ma  chi  voglio  prendere  in  giro?  Non  sono  perfetta  e  anche  se  cerco  di  nascondere  i  miei  difetti,  loro  si  fanno  strada  attraverso  qualsiasi  strato  di  trucco.  Sono  orribile,  orribile  dentro,  e  tutta  la  cattiveria  si  sfoga  sul  mio  aspetto.  Sono  un  mostro...
Non  ce  l'ho  fatta  a  vedere  il  mio  riflesso  un  secondo  di  più,  sono  scappata  da  me  stessa.  Lasciando  tutto  a  metà,  sono  andata  a  dormire  con  gli  occhi  ancora  semi-truccati,  disgustata  e  stanca.  Tu  come  mi  vedi?  Vedi  quello  che  ho  dentro  per  davvero  o  ti  fermi  a  quello  che  fingo  di  essere?
Ma  la  cosa  peggiore  è  stato  mio  papà,  quando  ho  accennato  al  fatto  che  tu  e  lei  stiate  insieme:  "Credevo  che  lui  avesse  qualche  attenzione  particolare  per  te,  visto  che  ti  ha  organizzato  una  festa  di  compleanno  a  sorpresa  eccetera..."  Ma  non  è  vero,  gliel'ho  detto,  cercando  di  non  scoppiare  in  lacrime.  Non  è  vero  e  tu  lo  sai,  non  è  vero  e  lo  sappiamo  entrambi.  Tu  non  provi  niente  per  me,  tu  sei  suo  e  anche  se  così  non  fosse,  mi  sentirei  in  colpa.  Alla  fine,  sono  stata  io  ad  insistere  perchè  vi  metteste  insieme...
Mi  piace  farmi  del  male,  so  che  è  quello  che  merito.
Non  dovete  consolarmi,  leccare  le  mie  ferite  e  poi  riaprirle  senza  volerlo:  io  continuerò  comunque  a  sanguinare,  con  o  senza  il  vostro  aiuto.  Un  attimo  prima  sono  felice,  un  attimo  dopo  voglio  solo  chiudermi  in  una  tomba  di  falsa  gioia  e  morire.  Non  guardatemi  con  compassione,  sono  un  mostro  con  gli  occhi  da  cerbiatto  e  nessuno  capisce  quanto  io  possa  fare  male  finche  non  è  troppo  tardi.  Entro  nella  tua  vita  e  la  stravolgo,  ti  avvinghio  e  poi  non  ti  lascio  andare.  Puoi  chiedere  pietà,  puoi  chiedere  perdono,  ma  finirai  lo  stesso  nel  mio  abisso  di  desolazione.
La  notte  non  ho  fatto  sogni,  ho  semplicemente  lasciato  che  la  mia  tristezza  mi  ingoiasse.
Stamattina  ho  fatto  una  doccia,  per  far  scorrere  via  i  miei  pensieri,  per  eliminare  quello  che  era  rimasto,  ed  eravate  rimasti  soprattutto  voi.  Voi  e  quello  che  ho  contribuito  a  creare,  voi  e  i  vostri  sguardi,  voi  e  io.  Sono  sempre  in  mezzo,  ma  credo  di  essere  la  vostra  "mascotte".
Dove  mi  perdo?  Dove  va  a  finire  la  ragazzina  adorabile  che  sono  con  voi?  E  dove  va  a  finire  l'altra  me  in  quei  momenti?  Quella  meschina,  menefreghista,  acida,  saccente,  insopportabile,  approfittatrice...
Io  non  sono  come  mi  dipingete.  Non  sono  gentile,  o  dolce,  o  adorabile.  Non  sono  nemmeno  carina.  Mi  odio  perchè  sono  felice,  e  odio  anche  voi.  Mi  odio  perchè  vi  odio,  e  non  faccio  altro  che  distruggermi.
E  sei  sempre  tu  a  peggiorare  tutto,  perchè  ti  voglio.
Cosa  devo  fare  per  evitare  di  rovinare  quello  che  spero  duri  per  sempre?
Perchè,  alla  fine,  voglio  che  voi  due  restiate.  Voglio  che  tu  senta  la  sensazione  delle  sue  labbra  e  capisca  che  è  così  che  deve  essere.  Voglio  che  la  guardi  negli  occhi,  pensi  che  sia  meravigliosa  e  la  smetta  di  uccidermi.  Voglio  che  tutto  questo  passi...
Lasciami  andare,  smetti  di  cercare  il  mio  sguardo,  smetti  di  far  fiorire  il  mio  sorriso.
Io  non  devo  essere  felice,  voi  sì.

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