Some Things Gonna Get Loud

di vashappeninggirl
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #1 ***
Capitolo 2: *** #2 ***
Capitolo 3: *** #3 ***
Capitolo 4: *** #4 ***
Capitolo 5: *** #5 ***
Capitolo 6: *** #6 ***
Capitolo 7: *** #7 ***
Capitolo 8: *** #8 ***
Capitolo 9: *** #9 ***
Capitolo 10: *** #10 ***
Capitolo 11: *** #11 ***
Capitolo 12: *** #12 ***
Capitolo 13: *** #13 ***
Capitolo 14: *** #14 ***
Capitolo 15: *** #15 ***
Capitolo 16: *** #16 ***
Capitolo 17: *** #17 ***
Capitolo 18: *** #18 ***
Capitolo 19: *** #19 ***
Capitolo 20: *** #20-Epilogue ***



Capitolo 1
*** #1 ***


Mi chiamo Sophie Collins, ho 18 anni e sono ritornata a Londra dopo le mie vacanze a New York. Sono sempre stata vittima di bullismo, ma dopo la scorsa estate qualcosa è cambiato. Mi sono improvvisamente ritrovata in una nuova vita. Durante le vacanze a New York mi è capitato di vedere spesso cinque ragazzi, e tutto è cambiato quando li ho ritrovati stranamente qui a Londra.


Tutto incominciò la mattina del mio primo giorno di scuola.
-Sophie, svegliati!- sentii una voce provenire dalla stanza affianco. Era mia madre. Mi rigirai tra le lenzuola un'ultima volta prima di prendere coraggio e alzarmi definitivamente. Corsi in cucina. Capii in ritardo che mi ero trattenuta a lungo fra quelle lenzuola. Stavo per arrivare in ritardo il primo giorno di scuola! Proprio io,"la precisina",come tutti mi hanno sempre definita, stava per arrivare in ritardo. Mi precipitai frettolosamente in camera mia per vestirmi.
-Sophie, ascolta...- disse mia madre entrando nella mia stanza. 
-Io e tuo padre stiamo partendo. Staremo a Dublino per tre giorni.- disse accarezzandomi i lunghi capelli biondi. -Puoi invitare Jennifer e Karen a pranzare qui. Comportati bene e non dare fuoco alla casa, intesi?- 
Annuii e mi diede un bacio sulla fronte prendendomi il viso con le mani. 
-In bocca al lupo per il primo giorno.- 
Poi prese la valigia che aveva lasciato fuori alla porta della mia stanza e uscì di casa. 
-Ciao Sophie!- dissero entrambi quando erano ormai quasi fuori la porta di casa. 
Dopo un po' mi avviai a piedi verso l'High School. 
Ultimo anno del liceo. Emozionante,vero? Per me no. Assolutamente no. Mi aspettavano le solite smorfiose "rossetto fucsia" del mio corso di algebra, le stesse che mi avevano tormentata per due anni. Mi aspettavano i ragazzi pervertiti, quelli secchioni, i "grandi fumatori", i fighetti e gli sfigati. Ma dopotutto il liceo è così: sono circondata da una massa di idioti. Su questo posso vantarmi, sono sicuramente molto più intelligente di loro,più sincera, sensibile, dolce e romantica, e perché no, forse anche più carina delle solite diciottenni truccate come dei pagliacci. Oh, il mio carattere non fa certo invidia al loro, sempre vanitose e sicure di sè. "Troppo ingenua per avere 18 anni", è quello che penso a volte quando mi capita di paragonare la mia personalità a quella delle altre ragazze. Mi ritrovai davanti al corpo studentesco (massa di idioti) della mia bellissima (noiosissima) scuola. Erano tutti intenti a parlare (fumare) tra di loro e io me ne stavo ferma sul posto e cercavo Karen. Poi vidi una chioma di lunghi capelli castani venire verso di me, correre verso di me. Karen mi abbracciò forte e io ricambiai l'abbraccio.
-Mi sei mancata!- disse guardandomi con i suoi occhi scuri e osservai a lungo il suo viso, le lentiggini sul naso e sulle guance.
-Anche tu mi sei mancata.- risposi sorridendo.
Poi mi fece strada e ci dirigemmo verso Jennifer, "capelli rossi" per tutte noi. Anche lei mi abbracció. Dopotutto, l'unico aspetto positivo del rientro a scuola era rivedere le mie amiche.
La campanella suonó dopo qualche minuto. 
-Ahia!- urlai, quando qualcosa (qualcuno) mi era venuto addosso.
Alzai lo sguardo ed incrociai i suoi bellissimi occhi color nocciola da svenimento. Avevo già visto tante volte quel ragazzo, e anche il riccio dietro di lui che guardai di sfuggita. Aveva i capelli scuri corti ai lati e un super ciuffo sulla fronte, che aveva qualche sfumatura chiara. Gli occhi erano profondi, capaci di ipnotizzare chiunque. Era magro e alto, poco più alto di me, ma con il ciuffo acquistava qualche centimetro. Poi il viso. Pelle ambrata, lineamenti e profilo perfetti. Era misterioso e attraente. Troppo attraente. Voglio dire, ragazzi come lui non ti vengono addosso tutti i giorni, quindi non dicevo niente perché ero troppo impegnata ad osservarlo prima che lui sparisse dalla mia vista. Anche lui sembrava pietrificato. Forse Karen deve avermi dato qualche gomitata nello stomaco. Forse.
-Ci conosciamo?- chiese lui all'improvviso. Anche la voce era incredibilmente misteriosa, del resto come il suo sguardo.
Non seppi rispondere. Non ero nemmeno sicura che si trattasse di una domanda. 
-Credo di averti già vista...-
Ne ero sicura, NON ERA UNA DOMANDA! 
-Già, anch'io l'ho già vista!- disse ancora il riccio. 
-Ah, ora ricordo! A New York,Zayn!- disse un biondo con una notevole parlantina.
"Un momento...si chiama Zayn?!" fu l'unica cosa che riuscii a pensare. 
Era un ragazzo perfetto con un nome perfetto.
La mia mente era congelata e paralizzata come il mio corpo, e non faceva nemmeno tanto freddo!
-Si, è vero, in spiaggia!- disse il presunto Zayn, mentre tirava frettolosamente fuori dalla tasca un pacchetto di Marlboro. Estrasse una sigaretta che accese in una frazione di secondo. Decisi di rispondere. Non potevo fare scena muta ancora per molto mentre lui era intento a prendere una boccata di fumo.
-Giusto.- dissi io, senza catturare la sua attenzione. -In spiaggia...- continuai. Ero fiera di me stessa per aver pronunciato un paio di frasi di senso compiuto.
-Io sono Zayn Malik.- 
Mi strinse la mano destra e passò la sigaretta alla sinistra. Rabbrividii al contatto con la sua pelle.
-Sophie Collins.-
-E questi idioti alle mie spalle sono Harry Styles- indicò il riccio- l'irlandese biondo Niall Horan,Louis Tomlinson e Liam Payne.-
-Piacere.- disse Liam, un ragazzo abbastanza alto, capelli di un castano chiaro molto luminoso.
Gli sorrisi come per ricambiare.
-Non sapevo fossi di Londra.- dissi guardando Zayn negli occhi.
-Ci siamo trasferiti da poco, io e questi quattro scansafatiche. Styles frequenterà l'ultimo anno in questo liceo,vero H?- si voltò verso il riccio che fece una smorfia e puntò lo sguardo di nuovo verso di me.
Spalancai la bocca.
-Anche tu frequenti l'ultimo anno?- mi chiese Harry. Avevo notato dei bellissimi occhi verdi, ai quali prima non avevo fatto caso.
Annuii. 
-Voi altri,invece?- chiesi di nuovo io, ero meravigliata per aver trovato il coraggio di parlare dopo poco tempo.
-Noi stiamo fermi un anno. Abbiamo già finito il liceo. Aspettiamo Harry...- disse Niall alzando le sopracciglia e accennando un sorriso. Lui aveva dei bellissimi capelli biondi e occhi azzurri, di un colore simile a quello del cielo d'estate.
-...e poi tutti al college!- concluse Louis ridendo e battendo le mani come un bambino. Capelli castani e occhi azzurri. Sembrava davvero divertente. Aveva un sorriso esilarante stampato sul volto.
-Sophie, dobbiamo entrare!- Jennifer mi scosse le spalle. La seguii, ancora con lo sguardo rivolto verso di loro e feci un gesto con la mano per salutarli. 

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Capitolo 2
*** #2 ***


Mi sentii osservata quando posavo i libri nel mio armadietto con Jennifer dopo la prima lezione di filosofia.
Vidi un braccio appoggiarsi all'armadietto affianco al mio.
-Ciao.-
Ricordavo perfettamente la voce del riccio Harry Styles.
Abbassai lo sguardo e risposi timidamente.
-Ciao Harry.-
-Sai dirmi dov'è il laboratorio?-
-L'ultima sala in fondo al corridoio.-
Lui annuì e fece per andarsene.
Avevo ancora la testa abbassata, intenta a sistemare gli ultimi libri.
-Io mi ricordo di te.- disse mentre tornava verso di me.
Questa volta avevo deciso di guardarlo negli occhi.
-Ti vedevo sempre in spiaggia.-
-Già. Come mai hai deciso di venire in questa scuola? Dov'eri prima?-
-Holmes Chapel. Frequenterò il college a Londra, e anche questa scuola per un anno. I miei genitori hanno preferito farmi studiare qui.-
-Capisco. E i tuoi amici?-
-Beh, sono sempre con me. Quindi non è stato difficile dir loro che mi sarei trasferito a Londra. Hanno fatto le valigie ed eccoli qui.-
Annuii. 
-E ora non dovrò più lavorare.- continuò lui.
-Lavorare?- chiesi sorpresa.
-Si, prima lavoravo in una panetteria.-
Annuii di nuovo.
-Avete trovato una casa qui a Londra?-
-Si. Siamo tutti da Zayn per il momento, ha affittato casa qui.-
-Capisco.- risposi accennando un sorriso. L'unica cosa a cui riuscivo a pensare era che Zayn Malik aveva una casa a Londra.
-Beh, devo proprio andare, ho la lezione di algebra tra qualche minuto.- gli dissi chiudendo la porta dell'armadietto e facendo un cenno con la mano per salutare Jennifer.
-Ci vediamo, Sophie!-
Mi girai e camminai lungo il corridoio, fino ad arrivare in aula.

-Salve, professor Williams.- dissi entrando e cercando un posto a sedere.
I banchi erano tutti occupati. 
Ne trovai uno libero quasi in fondo all'aula, abbastanza distante dalla cattedra. 
-Eccomi. Scusate il ritardo.- sentii dire da una voce ormai familiare mentre stavo tirando fuori dalla borsa libro e quaderno.
-Tu devi essere...Harry Edward Styles, giusto?- alzai di getto lo sguardo.
-Si, esatto.-
-Bene, Styles. Puoi sederti accanto a Sophie.-
Accennai un sorriso e spostai la borsa dalla sedia affianco alla mia per farlo sedere. Quel riccio aveva qualcosa di particolare. Quegli occhi tanto vispi, quei capelli ricci e quel sorriso smagliante colpivano chiunque, ma su di me non fecero questo effetto. Io pensavo a degli occhi color nocciola, a dei capelli corti con un super ciuffo e a uno sguardo profondo e tenebroso. Forse Malik si sarebbe rivelato molto meno allegro e coinvolgente di Harry, che era entrato subito nelle mie simpatie, ma a me non importava. 
-Rieccoci.- dissi.
-Già, rieccoci. Avevo sbagliato aula...- rispose il riccio sorridendo e posando la sua cartella sulla sedia.
Dal momento in cui mi accorsi che il professore continuava a fissare Harry, mi resi conto che durante quell'ora non mi sarei potuta distrarre, nonostante la lontananza dagli occhi dell'uomo.
-Allora, Styles...- disse il professore mentre continuava ad osservare alcune carte.
Harry alzò lo sguardo.
-Dov'eri prima di venire qui?-
-Ero ad Holmes Chapel.-
-Bene. Cittadina piccola per quanto ne so.-
Harry sforzò un sorriso ed annuì.
-I tuoi genitori sono qui con te?-
-No, vengono qui solo il fine settimana. Sono da un amico.-
-Capisco...- disse il professore.
-Ma ho bisogno di parlare con entrambi al più presto.- continuò.
-Sono divorziati i miei.-
Guardai Harry dopo aver tenuto a lungo lo sguardo rivolto verso il mio diario non appena sentii quelle parole venir fuori dalla sua bocca.
-Cercherò di fare un'eccezione, professore.- disse ancora Harry sorridendo. Mi piaceva quel ragazzo, non nel vero significato del termine, ma aveva carattere. Era estroverso, solare, sfacciato e sicuro di sè. Williams lo guardò stranito.
-Sono certo che sarà così.-
-Hey, conosci il rimedio per le lezioni più noiose?- mi sussurrò Harry dopo aver finito di parlare con l'insegnante. Lo fissai perplessa.
-Non esattamente.-
-Una parola: dormire. Non c'è cosa migliore.-
Trattenni una risata mettendo la mano davanti alla bocca. Era davvero divertente vedere Harry con gli occhi chiusi e la testa appoggiata sul banco. 
La campanella suonò.
-Quanto ho dormito?- mi chiese una voce assonnata mentre riordinavo i libri nella borsa. I suoi occhi verdi venivano illuminati dai raggi del sole che penetravano nell'aula.
-Circa...un'ora?- 
Sorrise e si passò una mano tra i capelli ricci, giusto per renderli ancora più disordinati. 
-Ti conviene alzarti...-
-Dammi un minuto. Non vedi che mi sto "riprendendo"?-
-Riprenditi in fretta allora!-

-Eccoti finalmente!- dissero Karen e Jennifer quando mi videro uscire dall'aula con Harry dietro di me. Aveva ancora gli occhi semichiusi. 
-Hey, ma che è successo?- chiese Jennifer quando Harry si allontanò da noi.
-Sbaglio o è il ragazzo di stamattina? Com'era? Harry?- disse di nuovo la rossa con tono ironico.
-Harry Edward Styles.- risposi alzando le sopracciglia.
-Oh, guarda, guarda! Ora usi anche il secondo nome!- disse ancora Jennifer.
-Non fraintendere, cervellona! Quello lì sarebbe perfetto per Karen...- dissi sorridendo e facendo l'occhiolino alla mora.
-È davvero bello.- disse Karen con lo sguardo perso nel vuoto.
Spalancai gli occhi.
-Ma chi? Styles?- risposi io.
-Si, Styles.-
-Avevi ragione, Sophie!- sussurrò Jennifer.
-In effetti lo è. Ma il suo amico è una meraviglia, dico davvero.- risposi.
-Il talebano?- chiesero entrambe in coro.
-Avete visto che occhi? E quel ciuffo poi, la sigaretta, le mani nella giacca di pelle!- 
-Hey, non ti fai sfuggire proprio niente tu! Andiamo...- disse Jennifer prendendomi il braccio con delicatezza e incitandomi ad andare verso l'aula di scienze.

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Capitolo 3
*** #3 ***


-Sophie! Sophie!-
-Sai rispondere tu a questa domanda, Sophie?- 
Quando sentii la voce della professoressa Johnson, insegnante di scienze, chiamare il mio nome, mi girai di scatto per incrociare lo sguardo della donna. E le numerose gomitate di Karen nello stomaco mi avevano fatta "risvegliare" dal mio sogno ad occhi aperti. Una sola parola continuava ad essere onnipresente nella mia mente: Zayn. Quel ragazzo mi aveva davvero lasciata senza parole. Non riuscivo a spiegare neanche a me stessa ciò che stava accadendo. Avevo rivisto dopo tanto tempo un ragazzo che continuavo ad osservare anche durante l'estate, e ora lui si era presentato come uno sconosciuto, dicendo "Ci conosciamo?". Domanda stupida, molto stupida. Ovviamente ognuno si ricordava perfettamente dell'altro, ma era stato davvero freddo e distaccato. E io forse ero apparsa impacciata, imbarazzata e timida. Non era cosi che volevo apparire. Poi continuavo ad incontrare il suo amico, e più lo guardavo negli occhi, più ricordavo gli occhi di Malik. C'era una bella differenza tra Harry e Zayn. Gli occhi del riccio erano di un verde acceso capace di attirare l'attenzione di chiunque. Gli occhi di Zayn, invece, dovevano essere osservati attentamente, e non solo attiravano l'attenzione, ma bastava guardarli un po' per perdersi del tutto, cosa che sembrava fosse accaduta a me.
-Si, certo professoressa...- dissi incerta e agitata, fissai Karen che era seduta accanto a me per cercare appoggio.
-H20!- sussurró Karen.
-Cosa?-
-La risposta è H20!-
-H20!- esclamai.
-Si, esatto Sophie.-
-Ci è mancato poco!- mormorai sollevata a Karen. 
Capelli Rossi era seduta davanti a noi. Si girò di scatto.
-Sophie, si può sapere a cosa stavi pensando? Se ne sono accorti tutti che eri distratta...-
Sbuffai e poi risposi: -Prova ad indovinare.-
-Malik.- 
-Esatto.-

Il suono dell'ennesima campanella mi fece sobbalzare. Notai che Jennifer lanciava delle occhiate complici a Karen. Quando tutti uscirono dall'aula la mora mi disse: 
-Allora che cos'è? Un colpo di fulmine?- 
-Già, non credo sia normale pensare ad una persona per un'ora intera.- continuò Jennifer.
-Non è solo un'ora. Sono tre ore. Da quando l'ho incontrato insomma.-
-Ma non lo conosci nemmeno, Sophie!- disse ancora la mora.
-Non vi ho detto che era in vacanza con me questa estate, vero?-
-Cosa?!- esclamarono entrambe in coro.
-Proprio così.-
-A New York?! E perché non l'hai detto prima?- chiese Jennifer con uno sguardo indecifrabile.
-Ho passato la prima lezione di filosofia a scrivere zeta a caratteri cubitali sul banco, la seconda di algebra a guardare Styles dormire accanto a me e questa di scienze a fissare il vuoto.-
-Un colpo di fulmine.- disse Karen ridendo. Le lanciai un'occhiata assassina.
-E tu, con Styles? Doppio colpo di fulmine!- 
-Sta' zitta bionda.-
-E poi si può sapere cosa è successo questa estate?- chiese ancora Jennifer.
-Assolutamente niente. Lui guardava me, io guardavo lui e poi stop.-
-Un colpo di fulmine. Continuerò a dirlo.- disse Karen con tono deciso e convinto. Un'altra occhiata assassina.
-E tu continuerai a guardarmi così?- chiese.
-Si. Hai visto troppi film tu, troppi. E poi l'hai detto tu stessa. Non lo conosco e non posso dire di provare qualcosa. Andiamo.- presi la borsa e uscii fuori dall'aula.

Karen, Jennifer ed io ci avviammo verso la mensa scolastica, dove la massa di idioti si riuniva per pranzare. 
Una gomitata nello stomaco. Significava che stava per avvenire qualcosa. 
-Hey, Sophie!- vidi una chioma riccia e degli occhi verdi venire verso di me.
Un momento. Chi poteva essere?Harry Styles, forse? Ma che grande sorpresa!
-Ciao Harry.- dissi imbarazzata. Dovevo ammettere che non ne potevo più di vederlo in giro per l'istituto e soprattutto non potevo più sentirlo urlare il mio nome davanti a tutti. Urlare il mio nome significava attirare l'attenzione della massa di idioti, e io odiavo essere osservata. E  accanto a lui c'erano i due ragazzi più belli del corso di psicologia. 
-Però...riesce proprio a stringere buone amicizie questo qui.- sussurrò Jennifer non appena Harry si voltò verso i due ragazzi. E inevitabilmente pensai a Zayn, proprio quando stavo cercando di mandarlo via dalla mia testa per rilassarmi e concentrarmi sullo studio. Lui sì che era un'ottima amicizia. Ovviamente sapevo bene che la mora aveva un debole per il riccio, quindi non ci pensai due volte a presentare la mia amica a Styles. Era l'occasione giusta per farli conoscere. 
-Hey, non ti ho ancora presentato le mie amiche: Karen e Jennifer.- dissi sorridendo e indicando le due ragazze con un gesto.
-Sono Harry Styles.-
-Molto piacere.- disse Karen mentre stringeva la mano del riccio.
-Piacere mio.- disse Harry compiaciuto che continuava a sorridere, e per un momento ho temuto che avrebbe avuto a breve una paralisi facciale.
Si girò di nuovo verso i suoi nuovi "amici".
-Oh, ma che gentleman!- esclamò Jennifer facendo un occhiolino a Karen.
-Lo so, lo so.- ripeteva Karen piena d'emozione. Poi mi guardò come per farmi capire ciò che stava pensando. Avevo capito subito.
-Okay, okay, parlerò con lui.- sussurrai per evitare di essere sentita da qualcuno.
-Brava la mia bionda.- 
-E ora sediamoci, please.- disse Jennifer con tono annoiato.

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Capitolo 4
*** #4 ***


Ancora una campanella. Ancora il ricordo degli scorsi anni che affiorava alla mia mente. Ero agitata e preoccupata per l'anno scolastico che mi attendeva, anche se questo si era presentato in modo piuttosto strano. 
Uscimmo in fretta dalla scuola e ci avviammo nel cortile. 
-Secondo te c'è?- mormorai a Karen.
-Chi?- mi chiese perplessa. 
-Si tratta di Malik, Karen. Ancora lui.-  disse Jennifer con il suo intuito spiccato.
-Proprio lui,genio. Secondo voi c'è?- 
Si guardarono tra di loro. Non avevano ancora risposto alla mia domanda e una voce interruppe la nostra conversazione. La sua voce. Quella che avevo sentito 4 ore prima. Quella misteriosa e attraente. 
-Hai visto Harry?- poggiò la mano sulla mia spalla destra e mi girai di scatto. Mi mancò il respiro e il mio cuore smise di battere per qualche secondo. L'aria sembrava congelata, proprio come il mio corpo, e non riuscivo a respirare. Per la seconda volta in quella giornata incrociai i suoi bellissimi occhi misteriosi. Era ancora distaccato, o forse era ciò che voleva sembrare. 
Lo guardai negli occhi e lo fece anche lui.
In quel momento mi resi conto di essere tremendamente, profondamente, maledettamente attratta da lui.
-No, non l'abbiamo visto.- affermò Jennifer. Si era accorta che non riuscivo a parlare. 
-Torno dentro a cercarlo.- disse mentre si girava per tornare all'interno dell'istituto.
-Parlando del diavolo spunta...- mi sussurrarono entrambe nell'orecchio.
-Zayn Malik.- conclusi io.
-Venite a dormire a casa mia? I miei genitori sono partiti. Staranno fuori per tre giorni.- dissi ancora.
-Non cambiare argomento, Collins!- disse Karen ridendo. 
-Io ci sto.- continuò Jennifer.

La strada che portava a casa mia era piuttosto isolata. C'erano numerosi alberi e ville. 
-Siamo quasi arrivate.- dissi io. Il tragitto a piedi era breve, ma stancante. Presi le chiavi dalla borsa e aprii la porta. I miei genitori erano partiti e quindi potevo stare con loro per un po'.
-Posate qui giacca e borsa.- dissi ancora indicando una zona dell'ingresso. 
-Wow. Era tanto che non mettevo piede in casa Collins!- esclamò Karen. 
Ci avviammo verso la mia camera e suonò il campanello della porta. 
-Vado io.- dissi. Quando la aprii di nuovo la stessa sensazione. Osservare a lungo degli occhi profondi e poi perdersi in quello sguardo. Zayn Malik. Di nuovo lui, ancora quel sorriso, quel ciuffo, la giacca di pelle e le sigarette in tasca. Sembrò anche lui sorpreso di vedermi. Molto sorpreso. 
-Non credevo di trovarti qui.- affermò guardandomi in modo indecifrabile. Sembrava perplesso e agitato. Lo ero anch'io.
-Già, neanche io. Cosa ci fai qui?- arrossii, abbassai lo sguardo e sistemai una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Lui si passò una mano tra i capelli evidenziando la bellezza del suo ciuffo. 
-Abitiamo qui ora, io e i miei amici. Volevamo solo conoscere i nuovi vicini di casa.- 
"Vicini di casa?! Cosa?!" pensai spalancando la bocca, devo averla tenuta aperta per un bel po' di tempo.
-Ma a quanto pare ci conosciamo già. Abiti qui?- 
-Si, abito qui.- 
-E allora non ti dispiace farmi entrare?- 
-Entra pure.-
-Sophie, chi è?- sentii la voce di Karen provenire dalla mia stanza e poi la vidi precipitarsi giù dalle scale per venire in mio soccorso.
-È Zayn.- dissi in modo tranquillo e pacato, ero troppo imbarazzata per parlare ad alta voce.
-Ah, ciao Zayn.- forse anche Karen era in imbarazzo per me. Dopotutto lui era in casa mia adesso. 
Lui fece una mossa con la testa per ricambiare il saluto.
-Gran bella casa.- disse. Accennai un sorriso.
-Ti ringrazio. Caffè?-  
Lui aveva gli occhi puntati su di me, e lo percepivo fortemente. La sensazione di essere osservata si faceva sempre più intensa. Odiavo stare al centro dell'attenzione, ma essere osservata da lui, da Zayn, era una sensazione diversa. Questa volta non cercavo di nascondermi, non volevo dare l'impressione di essere timida e impacciata, volevo mettermi in bella mostra, apparire sicura di me, anche se probabilmente non ci sarei riuscita.
-Mmh, si.- rispose mentre si metteva comodo sul divano del soggiorno. 
Dopo cinque minuti ritornai da lui con il caffè.
-Ecco.- poggiai il vassoio sulla tavola da pranzo. Prese una tazza con delicatezza, iniziò a sorseggiare e mi fece posto a sedere. Improvvisamente il caffè si rovesciò sulla sua maglietta bianca.
-Oddio, che disastro!- esclamò mentre si toglieva in fretta la giacca e la poggiava sul divano. 
-Ti porto un fazzoletto.- gli dissi alzandomi dal divano.
Quando tornai accanto a lui mi bastò una frazione di secondo per guardarlo e accorgermi che non aveva più la maglietta. Spalancai gli occhi e gli porsi il fazzoletto.
-Tieni.- 
-Grazie.- iniziò ad asciugare le gocce di caffè che scorrevano lungo il collo e arrivavano fino all'ombelico.
-Devo proprio scappare.- disse alzandosi dal divano.
-Stai davvero bene in questa foto.- disse ancora indicando una cornice su una mensola accanto a lui.
-18 anni?- 
-Si, e grazie.-
-Non c'è di che.- disse silenziosamente mentre mi fissava. Ancora. 
-Non immaginavo di trovarti qui. Voglio dire, ti incontro stamattina a scuola e ti ritrovo come vicina di casa. Assurdo.- 
-Già, assurdo.- 
Accennò un sorriso, mentre mi guardava profondamente. Improvvisamente provai la stessa sensazione che provavo durante l'estate, ogni volta che lo vedevo. Lui era "l'irraggiungibile" per me, ma ora potevo parlargli, potevo stare accanto a lui, ed era anche il mio nuovo vicino di casa. Qualcosa di incredibile, un cambiamento radicale. Lo sentivo così vicino, anche se evidentemente era lontano da me e non ricambiava le emozioni che provavo quando lo vedevo o quando gli parlavo. 
-Domani sera ti va di venire a casa mia? Puoi portare anche le tue amiche se vuoi. Ci saremo tutti, anche la fidanzata di Louis, Eleanor.-
-Beh, io...-
-I tuoi sono in casa?- sussurrò all'improvviso.
-No, no, loro sono partiti.-
Mi sorrise e ricambiai.
-Un motivo in più per venire.- 
Mi diede un bacio sulla guancia destra. Di nuovo un brivido attraversò la mia schiena, questa volta più profondo. Credo che in quel momento fossi tanto rossa da esplodere, e lui se ne accorse sicuramente. 
-Alle dieci.-
Lo guardai perplessa ancora con la mano sulla guancia.
-La festa è alle dieci. La casa a sinistra.- 
Uscì di casa e chiuse la porta. 
Ero rimasta ferma sul posto e non ero riuscita ad aprire bocca, ancora una volta. Avevo fallito nel mio intento di apparire sicura e determinata perché il lato timido di me stessa si faceva vedere da tutti.
-Si può sapere?- chiese Jennifer mentre scendeva di corsa dalle scale.
-È...è...fantastico.-
-Lui lo è?- chiese Karen.
-Si, è tutto fantastico. Lui, i suoi sorrisi, il fatto che si è tolto la maglietta perché si era sporcato con il caffè, il bacio che mi ha dato sulla guancia destra e il fatto che stasera mi ha invitata a casa sua.- 
-Oddio! Sono sconvolta!- Karen si avvicinò a me.
-Un momento, ma ti riprendi?- mi chiese.
-Dopo questo ce ne vorrà un bel po' per riprendermi.- 

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Capitolo 5
*** #5 ***


Secondo giorno di scuola. Di nuovo la campanella, la massa di idioti, i professori e i libri negli armadietti.
Quella mattina Harry non era stato accompagnato da Zayn, e l'assenza di Mister Ciuffo si faceva sentire.
-Buongiorno Sophie!- mi salutò Harry quando entrò nell'aula di algebra, eravamo entrambi in anticipo. 
-Lui non c'è.- disse Harry quando si sedette accanto a me, poggiò la cartella a terra.
-Chi?- chiesi perplessa.
-Pakistan Boy. Zayn. Oggi non potrai guardarlo con i tuoi occhi dolci. Tragedia!-
-Sta' zitto!- gli dissi spingendo il suo braccio e sorridendo. 
-Hey, guarda che Harry Styles si accorge di tutto.- disse lui con tono convinto e determinato. 
-Cosa c'è tra te e Zayn?- continuò.
Lo guardai con uno sguardo indecifrabile.
-Cosa? Tra me e Zayn? Assolutamente niente.- 
-Guarda che so che ieri ti ha fermata fuori scuola per chiederti di me, conosco anche la storia del caffè e tutte le occhiate che vi scambiate dalla scorsa estate. È una tattica.- 
-Tattica? Ma di che parli?- 
-Vorrebbe averti, Sophie. Anche quest'estate parlava di te, e ora sta diventando insopportabile. È estremamente attratto da te.- 
Spalancai gli occhi, una cosa che Harry non sapeva di certo era che io provavo lo stesso verso di lui. Ma come poteva Zayn essere attratto da me? 
-Zayn Jawaad Malik ci sa davvero fare con le ragazze.- 
Spalancai anche la bocca. 
-Con te non sarà così semplice.-
-Come mai?- chiesi alzando le sopracciglia.
-Sei diversa, e si vede. Lui evidentemente si aspettava che tu gli saltassi addosso come tutte le altre. È abituato a portarsi a letto tutte le ragazze che gli vengono vicino.-
Abbassai lo sguardo. Ora ero seriamente in imbarazzo.
-Con te non è successo. Per tutta la giornata non ha fatto altro che dire che sei bellissima eccetera eccetera. Conosco Zayn da un sacco di tempo e ti assicuro che non ha mai detto una cosa del genere sulle ragazze, al massimo parla delle sue prestazioni a letto. So che piace anche a te Zayn, piace a tutte, è così misterioso, attraente,menefreghista,arrogante e vanitoso. Il tipico Bad Boy. Quel ragazzo è sorprendente. Ha un motto per ogni giornata, pensa! Non è roba da tutti...- disse Harry sorridendo.
-Sicuramente gli farai cambiare idea sull'universo femminile. Non è abituato ad essere attratto da ragazze come te. Ho notato subito come sei fatta. Per lui sarà una gran bella avventura.- 
-Senti Harry, come ti sembra Karen? La mia amica...-
-Stai parlando di quella mora meravigliosa? Quando mel'hai presentata l'altro giorno avrei voluto farti una statua d'oro. È bellissima. Ho qualche possibilità?- 
-Ne hai mille!- 
Vidi gli occhi verdi del riccio illuminarsi e vidi comparire un sorriso gigantesco sul suo volto. 

-Allora ci andrai?- chiese Karen avvicinandosi a me,che mi godevo un reality show sul divano del soggiorno. Eravamo da poco tornate a casa da scuola.
-Assolutamente no.- risposi.
-Non ho niente da mettermi, non mi so truccare e sembrerò un'idiota.-
-Sophie, devi andarci! Potrei darti qualche consiglio di moda, lo sai che sono esperta in queste cose! E poi Zayn significa Harry...-
-Ah, ora si spiega tutto! Ha detto che tu sei bellissima.- 
-Sophie Collins! Dimmi che stai scherzando! Harry Styles ha davvero detto che sono bellissima?- iniziò ad urlare in modo euforico e con un sorriso stampato sulla faccia.
-Devo assolutamente parlare con lui! In ogni caso non è solo per questo, è perché hai bisogno di divertirti un po'. Allora ci stai?-
Mi alzai dal divano. Dopotutto non sembrava una cattiva idea. Potevo trovare qualcosa di decente da mettere, Karen mi avrebbe potuta truccare. 
-Ci sto.-
-Ci stai, davvero? Che bello!-
-Si, insomma, non è male come idea. I miei non ci sono quindi non ho neanche il problema dell'orario e tutto il resto. Voi verrete con me, vero?- 
-A casa di Zayn?- la rossa raggiunse me e Karen nel soggiorno.
-Si. Verremo con te.- concluse Karen.
-Okay, okay, frena!- esclamò Jennifer.
-E io cosa dovrei indossare?- chiese ancora.
-Beh, troverai qualcosa nel mio armadio.- dissi alzando le sopracciglia. 

-Okay,iniziamo la ricerca del vestito perfetto, signorina Collins.- disse Karen aprendo l'armadio di camera mia.
-Non chiamarmi per cognome!- 
-Scusa, tesoro, ma mi fa sentire all'altezza del ruolo di "stilista in carriera".- 
Jennifer scoppiò a ridere.
-Forse intendevi "aspirante stilista".- disse la rossa.
-Si. Ma posso ritenermi un'aspirante stilista che sta avendo successo nel momento in cui do consigli di moda alla mia migliore amica.- rispose Karen con tono ironico.
-Allora, signorina...che ne dici del rosso? È il colore dell'amore!- disse Karen estraendo un vestito dall'armadio.
-Pessimo. Sembrerà un pomodoro.- esclamò Jennifer.
-Zitta! Deve decidere lei!-
-Concordo con Jennifer. Fa tanto peperoncino, o pomodoro...- dissi io con uno sguardo indecifrabile.
-Siete proprio fissate con il cibo! Che ne dite di questo nero?- 
-Fa tanto funerale.- dissi io.
-Verde?- 
-Colore del mio vomito tra due secondi.- disse Jennifer disgustata.
-Hey, questa non è male!- tirò fuori dall'armadio una camicia bianca con un velo trasparente dietro la schiena e le spalline brillantate. 
-Poi questo pantaloncino.- disse ancora poggiando sul letto un pantaloncino di jeans.
-E le ballerine,giusto?- chiesi io.
-Assolutamente no!- esclamò Karen.
-Hai diciotto anni e belle gambe. È ovvio che devi imparare a indossare scarpe con il tacco.-
-Cosa?- chiesi io.
-Quelle décolleté di tua madre sono favolose.- 

-Karen! Questo pantaloncino è strettissimo!- urlai dalla camera da letto, con la speranza che lei venisse in mio soccorso. Lei e Jennifer si precipitarono nella mia stanza dopo qualche secondo.
-Fa niente, mette in risalto le forme.- disse la mora mentre masticava qualcosa.
-Sei impazzita, vero? Non vorrai farmi sembrare una sgualdrina!-
-Vieni che ti pettino.- disse prendendomi il braccio e portandomi verso la sedia della mia scrivania. Pettinò con delicatezza i miei lunghi capelli biondi, poi mi disse: -Pronta per la fase trucco?- 
Annuii senza sapere cosa stava per fare. 
Estrasse da un cassetto del comodino tutti i trucchi, che non usavo mai. Fece una linea perfetta con l'eye-liner su entrambi gli occhi, poi splamò del correttore sotto gli occhi, passò del phard sulle guance e sulla fronte, aggiunse mascara e rossetto rosa. 
-Ecco qua, che capolavoro!- esclamò girando la sedia sulla quale era seduta per farmi specchiare.
-Sei favolosa, davvero.- disse Jennifer, che era stata ad osservare Karen all'opera per tutto quel tempo.
Osservavo compiaciuta i miei capelli che cadevano delicatamente sulle spalle, il mio viso aveva un colorito diverso, sembravo un'altra persona. 
-Grazie Karen.- dissi abbracciando la mora. Dovevo tutto a lei.
-Non ringraziarmi, te lo meriti. Ora tocca a me e Jennifer, vero capelli rossi?- disse lanciando un'occhiata complice alla rossa, che annuì sorridendo. 

Più tardi, dopo mille ripensamenti, mi decisi ad uscire di casa. 
-Qual è la casa?- chiese Karen mentre chiudeva la porta alle sue spalle. 
-Questa a sinistra.- risposi.
Era buio, l'aria tiepida della sera mi faceva pentire di aver indossato quei pantaloncini così corti e stretti.
La sensazione che avevo sempre provato durante gli anni del liceo si faceva sentire. Insicura, fuori luogo, inopportuna e impacciata. Era così che mi sentivo in quel momento, ma decisi di tentare. Ne valeva la pena.
-Non sono sicura di voler entrare.- dissi mordendomi il labbro inferiore quando oramai eravamo fuori la casa di Zayn. Karen e Jennifer mi presero sotto braccio conducendomi verso la porta della villa. Le mura erano di un colore molto chiaro che però veniva oscurato dal buio della sera. 
-Devi entrare.- mormorò Jennifer.
-Busso io.- disse Karen.
Il suono del campanello. Il rumore della grande porta che si apriva davanti ai miei occhi. Il riccio venne ad aprire.
-Ciao Harry.- disse Karen sorridente. 
Lui le fece un occhiolino.
Poi disse: -Buonasera. Entrate.- e spalancò la porta per farci entrare.
Quella sera avrei sicuramente rivisto Zayn dopo l'inconveniente del caffè di qualche ora prima, dopo i suoi sguardi e i suoi occhi. Come mi sarei dovuta comportare? 
Di nuovo la sensazione di essere fuori luogo, di nuovo l'imbarazzo, esattamente come prima di entrare, solo che quella sensazione si faceva ogni secondo più profonda, più intensa, più vera. 

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Capitolo 6
*** #6 ***


La prima cosa che notai quando misi piede in quella casa fu un grosso divano blu al centro della stanza. Le pareti erano beige e il soggiorno era poco arredato. Comprensibile visto il fatto che erano lì da poco.
-Stai davvero bene...- sussurrò Harry a Karen avvicinandosi alla sua guancia. Lei arrossì subito, sorrise e abbassò lo sguardo.
-Grazie.- disse timidamente. Per quanto Karen potesse sembrare euforica e divertente, in certe situazioni si rivelava timida quasi quanto me. 
-Siete arrivate!- riconobbi la voce di Louis alle mie spalle. Accennai un sorriso.
-Questa è Eleanor.- 
-Molto piacere.- dissi stringendo la mano della ragazza. Era alta quanto me, aveva dei lunghi capelli mossi e castani, bel viso e bel fisico. Era davvero carina.
-Tu devi essere Sophie, vero?- chiese Eleanor.
-Zayn mi ha parlato tanto di te!- disse ancora sorridendo.
"Zayn parla di me? Devi aver sbagliato persona!" fu la prima cosa che pensai quando sentii le parole della ragazza. Dopotutto ero già abbastanza scioccata per quello che mi aveva detto Harry la mattina a scuola. Sembrava quasi che tutti sapessero quello che diceva Zayn di me. Tutti tranne io.
-Davvero?- chiesi incerta.
-Si! Ora credo sia in camera sua.- 
-Date a me borsa e giacca!- disse Louis. 
-Hey, eccovi!- disse l'irlandese Niall scendendo dalle scale.
-Zayn ci ha detto che vi avrebbe invitate!- continuò.
Annuii e accennai un sorriso. Eleanor aveva detto che Zayn era nella sua stanza. Non avevo intenzione di andare da lui, non volevo fare a nessuno l'impressione di essere attratta dal moro. Quindi la cosa migliore era starmene con Jennifer e Karen, ma quando mi girai per cercare lo sguardo della mora, mi accorsi che lei stava baciando Styles sul divano.
-Oddio, guardali!-
Anche Jennifer se ne era accorta.
-Sono pazzi. Tra poco faranno sesso. Harry mi ha detto che Karen è bellissima.-
-Un altro colpo di fulmine.-

-Spegniamo le luci, Liam?- chiese Harry guardando verso l'amico, anche lui da poco arrivato nel soggiorno. Styles era vicino a Karen e l'uno non riusciva a staccare gli occhi da dosso all'altro. 
Liam annuì. 
Strinsi la mano di Jennifer per qualche secondo, prima che alcune luci da discoteca si accendessero.
Poi la sentii a poco a poco allontanarsi da me, e qualcun altro avvicinarsi sempre di più, fino a cingermi i fianchi. Il gelo. L'aria congelata, di nuovo, per l'ennesima volta il cuore smetteva di battere e non riuscivo a respirare. Mi era bastato un secondo per capire che si trattava di Zayn. Provavo quella sensazione assurda solo quando ero con lui, quando lui era accanto a me.
-Sono contento che tu sia venuta.- mi sussurrò nell'orecchio da dietro e appoggiò la testa sulla spalla. Mi girai incredula, la sua voce misteriosa entrava dentro di me a poco a poco, nella mia testa, nel mio cuore che stava per esplodere. 
-Sei bellissima.- disse ancora. Mi fece girare per guardarlo negli occhi, mentre aveva le mani ancora sui miei fianchi. Io sorrisi timidamente. 
Notai con la coda dell'occhio l'irlandese che inseriva un CD nello stereo. 
-Siete tutti pronti?- urlò da lontano. Zayn sorrise e mi fece un occhiolino.
-Vieni con me.- mormorò. 
Mi prese per mano frettolosamente, quasi come se avesse l'intenzione di fare qualcosa, o di dire qualcosa. 
Poi mi portò sul giardino posteriore della casa.
-Che c'è?- chesi una volta fuori dalla villa.
-Niente. Avevo bisogno di stare da solo.- 
-Con me non sei solo.- 
Fece un sospiro e abbassò lo sguardo, estrasse una sigaretta dal pacchetto che aveva in tasca, e l'accese con l'accendino.
-Fumi?- mi chiese.
-No.- risposi in modo freddo. 
-Tu?- continuai.
-Solo a volte.- 
-Hai sempre quel pacchetto in tasca.- dissi in modo ironico.
-Però...osservi parecchio Collins.- 
Alzai un sopracciglio e accennai un sorriso.
-Si, è una mia caratteristica.- dissi sorridendo.
-Ne ho parecchie anche io di caratteristiche.- rispose Malik sedendosi sull'amaca. Accavallò una gamba e lasciò cadere nel prato la cenere della sigaretta. 
-Per esempio?- chiesi curiosa.
-Sono bravo a letto.- disse tutto sorridente.
-Scendi dal piedistallo! Lo sono anch'io!- dissi, e mi resi conto subito dopo di aver detto la più grande cavolata della mia vita. Ero stata a letto solo una volta, con il mio ex George, e non era andata per niente bene: ero praticamente un disastro! 
-Un giorno me lo dimostrerai?- mi chiese mentre cacciava fuori il fumo dalla bocca. 
Spalancai la bocca. Lui aspirò profondamente e non si accorse dell'espressione sul mio volto.
-Assolutamente no!- dissi irritata. Cacciò di nuovo fuori il fumo, poi scoppiò in una risata ironica. Era davvero bello quando sorrideva.
-Io credo proprio di si.- disse ancora.
-No, Mister Ciuffo. È la tua unica caratteristica?- 
-Non direi, bionda. Sono anche bravo a baciare.-
-Beh, anche io.-
-Un giorno me lo dimostrerai?- 
Spalancai di nuovo la bocca, e questa volta se ne accorse perché non stava aspirando. 
-No.- 
Si alzò di scatto, gettò la sigaretta nell'erba, quasi finita e mi attirò a se stringendomi forte.
Un bacio mi travolse.
Fece combaciare le sue labbra con le mie, e quando aprii la bocca le nostre lingue si incontrarono, finché non affondai in un bacio interminabile, il più bello della mia vita. Aveva il sapore del tabacco, ma era piacevole, terribilmente piacevole. Improvvisamente il mio corpo gelato si riempì di calore. Se prima sembrava tutto congelato e non riuscivo a respirare, ora Zayn mi trasmetteva il calore necessario per stare bene. Forse era proprio questo ciò di cui avevo bisogno. Avevo bisogno di sentirlo il più vicino possibile a me, perché una stretta di mano non bastava, avevo bisogno di sentire il suo corpo premere contro il mio, avevo bisogno di sentire la sua lingua nella mia bocca e la sua barba corta strofinare contro la mia pelle, quasi come per farle il solletico.
Poi mi staccai da lui per prendere fiato.
-Contento? Tel'ho dimostrato.- 
-Mai stato più felice.- disse a un centimetro dalle mie labbra, mentre i suoi occhi color nocciola fissavano i miei e il suo ciuffo toccava la mia fronte.
-Un'altra caratteristica,Malik?-
-So far battere forte il cuore alle ragazze.-
-Lo so fare anche io con i ragazzi.-
-Beh, credo che questo lo stai già dimostrando.- 

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Capitolo 7
*** #7 ***


Quando io e Zayn tornammo nel soggiorno tutti erano intenti a ballare in modo scatenato.
Liam era completamente addosso a Jennifer, Louis era con Eleanor, Niall era alla console. Sia io che Zayn ci accorgemmo che Harry e Karen erano letteralmente spariti.
-Dov'è Harry?- chiese.
-L'ultima volta che l'ho visto era con Karen, la mia amica...-
-E chissà che cosa starà facendo. Andiamo a vedere?- 
Annuii. Zayn mi sorrise e mi prese per mano portandomi verso le scale.
Una volta arrivati fuori alla porta di quella che sarebbe dovuta essere la camera del riccio, Zayn bussò con la mano. Riuscii a sentire dei gemiti sonori provenire dalla stanza.
Nessuno rispose.
Bloccai con la mano quella di Zayn, intenzionata ad aprire la porta e lo guardai sconvolta. Lo era anche lui.
-Andiamo via.- sussurrai.
Questa volta fui io a prendere la sua mano per farmi seguire, lui mi fermò quando stavo per scendere le scale. Mi girai. Mi cinse i fianchi con le mani, mi fece avvicinare di nuovo a lui e fece combaciare di nuovo le sue labbra con le mie, per la seconda volta. Poi di nuovo un bacio interminabile. Mi fece appoggiare ad una parete. 
Lo sentivo incredibilmente vicino. Mi sarei dovuta abituare all'idea che dopo quella sera, Zayn si sarebbe comportato in modo diverso. E la cosa non mi dispiaceva. Piuttosto facevo fatica a credere a quello che stava succedendo. Aveva bisogno di sentirmi vicina a lui, cosa che desideravo anch'io.
Sentivo le sue braccia stringermi forte, e sentivo il calore del suo corpo. Di nuovo la barba che strofinava contro la mia pelle, di nuovo il sapore del tabacco. 

-Grazie per essere venute,ragazze.- disse Niall mentre ci accompagnava alla porta.
-Un momento. Dov'è Karen?- sussurrò Jennifer. Zayn mi guardò, poi mormorò qualcosa. Sia io che lui sapevamo benissimo dove fosse la mia amica. Ero convinta che volesse farsi seguire.
Mi prese delicatamente la mano, lasciando che le sue dita si intrecciassero con le mie.
-Un momento.- disse il moro rivolgendosi agli altri, che annuirono perplessi.
Io e lui salimmo di nuovo le scale di quella che ormai era la casa Malik, e ci dirigemmo di nuovo verso la camera del riccio Harry Styles.
-Ma dove vanno?- riuscii a riconoscere la voce dell'irlandese dalla notevole parlantina.
Una volta fuori alla porta, Zayn bussò forte, aspettando una risposta.
-Harry, apri questa porta!- urlò.
Evidentemente gli altri al piano di sotto avevano sentito tutto.
Nessuna risposta, di nuovo.
-Aprite!- urlò di nuovo.
-Non apriranno.- dissi, bloccando la sua mano che continuava a bussare forte alla porta di legno.
-Hai ragione. Apriremo noi. Vieni.- 
Lo seguii nella stanza affianco. Tirò fuori una chiave dal cassetto di un comò, poi ritornammo fuori alla camera di Styles e aprì la porta con la chiave.
Ciò che vedemmo ci lasciò senza parole.
Karen e Harry erano sdraiati sul letto matrimoniale del riccio. Le lenzuola in disordine, loro probabilmente dormivano. Poi notammo che per terra e sul comodino c'erano quattro bottiglie di birra e vodka vuote. Harry aveva indosso solo un paio di boxer, Karen la sua biancheria intima.
-Karen!- fu la prima parola che mi uscì da bocca, e corsi verso di lei. Aveva i capelli lunghi disordinati ed era appoggiata sul petto nudo di Harry, che aveva il braccio avvolto intorno a lei. 
Scossi il suo braccio per svegliarla. Erano entrambi privi di forze, e me ne accorsi quando realizzai che evidentemente avevano bevuto loro quegli alcolici. 
-Zayn, vieni a darmi una mano!- dissi ad alta voce. Un secondo dopo Zayn si avvicinò al letto, anche lui agitato. 
-Jennifer!- uscii fuori dalla stanza ed urlai affacciandomi alla ringhiera della scalinata. La rossa si precipitò al piano di sopra. 
-Dio mio! Ma che è successo?- urlò Jennifer sbalordita quando si trovò davanti alla stessa scena alla quale avevamo assistito io e Zayn poco prima. 
-Aiutami ad alzarla.- disse Zayn, e mise il braccio di Karen attorno al suo collo per farla alzare dal letto. Corsi in suo soccorso. Vidi Jennifer raccogliere i suoi vestiti da terra e avvicinarsi a Zayn per vestirla. 
Karen continuava a mormorare qualcosa, Harry era immobile e aveva ancora gli occhi chiusi, serrati. 
Dopo che Jennifer mise i pantaloncini e fece indossare la maglietta a Karen, io e lei la facemmo appoggiare alle nostre spalle per farla scendere giù per la grande scalinata.
-Ma che succede?- chiese Louis allarmato quando ci vide ritornare nel soggiorno.
-È ubriaca e ha fatto sesso con Styles.- disse Zayn, che spuntò da dietro all'improvviso.
-Zayn!- urlai per fargli capire di essere stato troppo impulsivo.
-Scusa.- Abbassò la testa. Tutti spalancarono gli occhi. C'era un clima di imbarazzo e allo stesso tempo di preoccupazione. Zayn se ne accorse. 
-Dov'è Hazza?- chiese Payne, che sembrava ancora più preoccupato di Lou.
-Andiamo a casa. Ciao Liam.- sussurrò Jennifer.
-Ciao ragazzi, grazie ancora per la serata.- dissi ancora.
-Ciao, grazie a voi.- rispose Eleanor.
Zayn mi guardò fisso negli occhi per qualche secondo, poi uscimmo dalla porta d'ingresso.
-Che ore sono?- chiesi a Jennifer una volta uscite dalla villa.
-È mezzanotte.- rispose la rossa.
-Harry! Harry!- continuava a mormorare Karen mentre io e Jennifer l'aiutavamo a camminare. Sembrava distrutta, gli occhi semichiusi, il viso completamente bianco.
-Harry ha bisogno di dormire e anche tu. Sei ubriaca.- 

-Karen svegliati! Dobbiamo andare a scuola.- dissi quando andai a svegliare la mora, che dormiva nella sala degli ospiti. 
-Sophie...- mormorò. -Non posso crederci.- disse ancora.
-A cosa non puoi credere?- 
-Lo sai benissimo. Ho fatto sesso con Styles.- disse girandosi tra le lenzuola.
-Si.- continuai io. -E non solo, quando io e Zayn ti abbiamo trovata eri ubriaca e senza vestiti.- 
-È proprio questo il bello.- 
-Cosa ci trovi di bello in tutto questo?- 
Si mise in ginocchio nel letto. Ero sicura che mi avrebbe dato una risposta concreta senza giri di parole.
-Harry è bravissimo a letto.-
-Lo stai dicendo per davvero?- 
-Si, Sophie. Ricordi quando ti dissi che avrei voluto parlargli, per conoscerlo un po'? Beh, non ce n'è stato bisogno. Siamo andati direttamente al dunque.- 
-Ma com'è possibile?- chiesi con uno sguardo indecifrabile. -Come avete potuto bere così tanto?- 
-Abbiamo bevuto e basta. Una bottiglia tirava l'altra. Finché poi siamo finiti a letto.- 
-Quindi facevate sesso da ubriachi?- 
-Si, appunto. Ma è stato bellissimo. Una serata che rimarrà nella storia, me lo sento. E tu che mi dici di Malik? Guarda che ti ho vista mentre uscivi fuori con lui.- 
-Ci siamo baciati. Due volte.- 
-Cosa?! Sophie, ma è meraviglioso! Chi l'avrebbe mai detto? Il bello e tenebroso con la biondina romantica e sensibile. Gli opposti si attraggono.-
-Chiudi quella bocca.- dissi ridendo. Mi girai per tornare in cucina.
-Sbrigati a vestirti.- continuai.
-Non vengo a scuola. Ho ancora mal di testa.- rispose Karen.
-Hey, vi date una mossa?- sentii la voce di Jennifer provenire dal piano inferiore.
-Buono a sapersi, resto a casa con te.- dissi facendo l'occhiolino a Karen. 

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Capitolo 8
*** #8 ***


-Allora, ultimi gossip?- chiese Jennifer sedendosi a tavola. Karen ed io la guardammo perplesse.
-Bionda, se ne sono accorti tutti. Tu e Malik...- 
-Ancora con questa storia?- chiesi ridendo. -Ho già detto a Karen che è stato solo un bacio, o forse due...- 
-Solo?- chiese ancora la rossa. Karen sembrava assente. -Ammettilo che ti piace!- 
-Okay, okay, lo ammetto. Ma non fatevi strane idee.- Non potevo nascondere alle mie migliore amiche che non mi era affatto dispiaciuto baciare Zayn per due volte di fila.
-E tu con il riccio? Styles, giusto?- chiese Jennifer cercando di stuzzicare Karen, che però sembrava estremamente assonnata.
-Harry Styles. Sì, proprio lui.- rispose dopo un po'.
-Si chiamano colpi di fulmine, l'hai detto tu stessa.- disse ancora la rossa mentre estraeva la macchinetta del caffè da un mobile della cucina. 
-A me sembra solo del buon sesso.- disse Karen alzando le spalle,quasi seccata, come se la cosa non la riguardasse minimamente. 
-Ma almeno aveva il preservativo? O era talmente ubriaco da dimenticarlo?- chiese la rossa mentre era girata di spalle, intenta a preparare il caffè. 
-Aveva il preservativo. E poi lui era molto meno ubriaco di me.- 
-Jennifer, io e la signorina "buon sesso" restiamo a casa. Niente scuola!- feci l'occhiolino a Karen e la rossa si girò di nuovo verso di noi.
-Ma domani mattina tornano i miei.- dissi ancora.
-Appunto, non fatevi trovare ubriache e con la casa in fiamme.- 
-Okay, mamma! Ma non ci hai ancora detto di te e Payne.- disse Karen, sembrava essersi svegliata da un sogno profondo.
-1) Non chiamarmi mamma.
2) Abbiamo solo ballato
3)Fa finta di credere che abbiamo solo ballato.- 
-Perché? Che altro è successo?- chiesi ridendo.
-Teoricamente niente. Ancora niente. Ma in ogni caso abbiamo parlato tanto, e Liam è molto intelligente.- 
-Okay, abbiamo capito tutto.- disse Karen facendomi l'occhiolino.
Jennifer versò il caffè nelle tazze di ognuna di noi, poi disse: 
-Simpatiche! Ah, e comunque potreste andare a fare visita ai nuovi vicini per fare sess...volevo dire, per fare quattro chiacchiere.-
-Molto divertente. Ovvio che non ci andremo.- dissi io.
-Già, soprattutto dopo la figuraccia di ieri sera. Avrò fatto sicuramente una pessima impressione.- rispose Karen. Sia io che Jennifer ripensammo alla scena della sera precedente, piena di imbarazzo e agitazione che regnava su tutti. Evidentemente era proprio quello il motivo del silenzio mattutino di Karen.
-Non preoccuparti. Si risolverà tutto. È solo stato un incidente di percorso.- dissi io in modo pacato, cercando di tranquillizzare Karen.
-E questo lo chiami incidente, Sophie? Sono stata a letto con Harry Styles, un ragazzo con il quale ho scambiato solo una parola, e quella parola era un semplice "piacere". Bella figura da sgualdrina, davvero bella.-
-Avete commesso un errore, okay?- dissi poggiando le mani sulle spalle di Karen. -E non abbatterti pensando che le cose non si possano risolvere, perché non è così! Se mi fossi trovata nella tua situazione probabilmente avrei tentato il suicidio. Sono già abbastanza insicura e timida, una cosa come questa mi avrebbe distrutta del tutto. Ma tu supererai tutto perché sei forte. Parlerai con Harry e gli spiegherai come stanno veramente le cose, intesi?- 
Karen annuì.
Una presa di posizione. Ero davvero io? Sophie che faceva la morale a Karen. Sembrava quasi uno scambio di persona. Lei agitata e imbarazzata, io che la aiutavo ad affrontare la situazione. Non si era mai visto niente del genere prima.

Il suono del campanello, circa quindici minuti dopo che Jennifer uscii di casa, fece sobbalzare me e Karen che eravamo ancora in cucina chiacchierare. 
-Vado io.- disse Karen. 
Sentii la porta aprirsi lentamente e la luce della mattina penetrare nella casa. 
-Ciao Zayn.- disse Karen.
Spalancai gli occhi e feci allontanare la sedia su cui ero ero seduta dal tavolo, con una spinta. 
Era davvero lui? Avrebbe dovuto vedermi in canotta e mutanda? 
-Posso entrare?- 
La sua voce. Di nuovo. Entrava nella mia mente. Così dannatamente misteriosa, unica nel suo genere, proprio come Zayn. Sembrava fatta apposta per far impazzire la gente, per far impazzire me. 
-Certo...- rispose Karen, quasi balbettando. 
Mi alzai di corsa dal tavolo, uscii dalla porta della cucina che portava sul retro della casa, per poi fare il giro e arrivare di nuovo davanti alla porta di ingresso. Karen si rese conto che in una frazione di secondo ero sparita dalla cucina.
Sentii Zayn dire:-Sophie è a scuola?-
-No,no. Era qui un attimo fa.- 
I miei sogni di essere coperta dalla mia migliore amica infranti, distrutti.
Ora lui sapeva che io ero in casa, e mi avrebbe cercata, e poi trovata. 
Bussai al campanello. 
-Torno subito Zayn.- disse Karen.
La porta si aprii davanti ai miei occhi e realizzai in quell'istante di essere in canotta e mutanda fuori alla porta della mia stessa casa.
-Ma che ci fai...?- 
-Non dire altro. Non posso vederlo adesso. Inventa una scusa.- 
-Non puoi semplicemente metterti dei pantaloni?- 
-Entro dal retro.- dissi annuendo.
Percorsi di nuovo il giardino di casa mia, questa volta frettolosamente. 
Una volta giunta fuori la porta della cucina, la aprii lentamente, cercando di vedere se ci fosse Zayn.
Poi decisi finalmente di aprire la porta, che qualcuno bloccò con la mano.
-Ecco dov'eri.- 
Spalancai la bocca per lo stupore. 
Sembravo pietrificata. 
Sistemai i capelli raccogliendoli di lato.
-Zayn, cosa ci fai qui?- dissi balbettando,mentre continuavo a fissarlo negli occhi meravigliosi e contemporaneamente pensavo al mio aspetto fisico in quel momento: mostruoso.
-Sei bellissima anche quando balbetti.- disse accennando un sorriso attraente e misterioso. 
Riuscì stranamente a tranquillizzarmi.
Poi iniziò ad osservarmi, sempre sorridendo e notò che non avevo i pantaloni.
-Vuoi venire a fare un giro?- 
Passò una mano nel ciuffo portandolo verso l'alto.
-Si. Ma penso che prima dovrei vestirmi. Sai com'è...non ho i pantaloni.- dissi ridendo.
-Me ne sono accorto.- rise anche lui.
-Ti accompagno a vestirti?- 
Annuii accennando un sorriso.

-Bella camera.- disse Zayn entrando nella mia schifosissima camera da letto. Voleva essere educato, certo, ma avrebbe potuto dire anche una frase come "Bella giornata oggi, vero?" oppure "Sai quali sono le previsioni del meteo?"
Invece no. Aveva scelto proprio di fare commenti irritanti sulla mia camera tutta rosa e con tanto di coperta di Hello Kitty.
"Brava la mia sfigatella." avrà pensato.
-Bella coperta.- disse ancora ridendo e avvicinandosi al mio letto.
"Al 3-2-1 partono i commenti sulla mia coperta." pensai seccata.
-Quanti ragazzi dicevi di averci portato qui?- 
-Sei disgustoso, Malik.- 
-Ho semplicemente fatto una domanda.- disse ancora ridendo, questa volta si sedette sul letto come se fosse stato a casa sua. 
-Può rispondere alla domanda la signorina "scendi dal piedistallo perché sono brava a letto"?-
-Troppo lungo come soprannome, Jawaad.-
-Jawaad?! Chi ti ha detto...?-
-Il tuo secondo nome? Harry. Non ti dispiace se ti chiamo così da oggi, vero?- dissi alzando le sopracciglia.
Scoppiò a ridere, e io insieme a lui.
-Stai cercando di farmi cedere, Collins?-
D'un tratto si alzò dal letto e si avvicinò a me. Mi sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Si avvicinava sempre di più, finché le sue labbra combaciarono con le mie, poi a poco a poco le nostre lingue si incontrarono di nuovo. Di nuovo la sensazione del calore troppo forte, tanto forte da riuscire a far esplodere il cuore e l'anima in una sola botta. Di nuovo il sapore del tabacco, il suo profumo, la sensazione che provavo quando le sue labbra toccavano le mie si faceva sempre più intensa. Poi sentii le sue mani scendere fino al fondoschiena, che Zayn iniziò a palpeggiare delicatamente. 
Si staccò per prendere fiato. 
-Un giorno porterai me nel letto di Hello Kitty.- disse con un ghigno sul volto, come per mettere alla prova la mia resistenza all'attrazione che provavo verso di lui.
Gli sorrisi e lo guardai negli occhi. 
Ero io quella destinata a cedere.

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Capitolo 9
*** #9 ***


-Karen, io e Zayn andiamo a fare un giro.- dissi scendendo giù per le scale e tenendo il moro per mano. Indossavo degli shorts di jeans e una t-shirt che lasciava leggermente scoperta la pancia e l'ombelico, i lunghi capelli biondi che cadevano lungo la schiena e superavano l'estremità della maglietta. 
-D'accordo.- la sentii rispondere dal bagno di servizio.
Zayn aprì la porta di casa e fece uscire me per prima. Evidentemente voleva sembrare un gentleman proprio come Styles, che non ci pensava due volte a sorridere o a conquistare una ragazza. Lui sembrava complicato. Tenebroso, attraente e allo stesso tempo arrogante e vanitoso, con quell'aria terribilmente presuntuosa,capace di irritare ma contemporaneamente di attirare l'attenzione di molte ragazze. 
-I miei tornano domani.- dissi. Fu la prima frase che mi uscì di bocca. 
-Bene. Allora stasera niente "serata di fuoco" con Harry e Karen come avevo previsto.-
-Ah, avevi previsto solo questo?- chiesi alzando le sopracciglia cercando di stuzzicarlo, per ricordagli che evidentemente sarei venuta volentieri a casa sua se lui avesse invitato me e le mie amiche.
-Avevo previsto anche che una certa Sophie sarebbe venuta a casa mia per la seconda volta. Cosa decisamente più interessante delle sbronze di quei due.- 
-Decisamente.- dissi ridendo.
Sospirò profondamente, e iniziò a camminare lungo la strada che portava verso il centro città.
Estrasse una sigaretta dal solito pacchetto Marlboro. La portò lentamente verso la bocca e con l'accendino che aveva nell'altra tasca l'accese.
-Come hai conosciuto Harry e gli altri?- chiesi mentre lui era intento a prendere una prima boccata di fumo. 
-In vacanza due anni fa, in Messico. Diventammo subito ottimi amici e decidemmo di continuare a sentirci, così spesso ci vediamo nella città di ognuno di noi per un po' di giorni. Quello che ha più difficoltà è Niall, viene dall'Irlanda.-
-E tu dov'eri prima?- 
-Ero a Bradford.- 
-Bradford...Beh,devo dire che mi sono sempre piaciuti i ragazzi di Bradford.- dissi sorridendo e portando i capelli da un lato per formare una treccia.
-E a me sono sempre piaciute le ragazze di Londra.- rispose lui sorridendo e guardandomi fisso negli occhi.
-E così avete deciso di venire qui tutti insieme?- chiesi io.
-Si, beh. A dire la verità è stata una mia idea. Harry avrebbe studiato a Londra, e quindi sarebbe stata un'ottima opportunità anche per me e per gli altri.- si sedette su una panchina. -Abbiamo programmato questa cosa parecchio tempo fa, ancor prima di incontrarti a New York.-
Accennai un sorriso e abbassai lo sguardo mentre continuavo a camminare. Poi d'un tratto Zayn si fermò, mi prese per mano e ci sedemmo su una panchina.
-Che cos'hai?- gli chiesi,quasi preoccupata. Mi ero accorta che c'era qualcosa che non andava. 
-Niente...- rispose a voce bassa.
-Niente?- 
Sospirò di nuovo.
-Non credevo che sarebbe mai arrivato un momento come questo.-
-Che genere di momento?- 
-Il momento in cui mi rendo conto che posso provare qualcosa per una persona senza andarci a letto.- 
Abbassai lo sguardo.
-È sempre stato così fino ad ora?- chiesi ingenuamente, per poter approfondire quel discorso.
-Si. E mi pento tantissimo di questo. Avrei dovuto capire l'errore che facevo molto tempo prima. E invece l'ho capito solo adesso, perché ti ho incontrata.- 
-Cos'è cambiato?- 
-È cambiato il modo in cui mi comporto, l'approccio che ho con le ragazze. Prima ero così superficiale, menefreghista e pensavo solo a fare sesso con la prima che mi si avvicinava. Ma poi sei arrivata tu. Ed è da quando ti ho vista per la prima volta in spiaggia che ho capito che sei diversa da tutte le altre, disposte solo a passare la notte con me. A loro non interessava altro. Neanche a me d'altronde.- 
Gettò la sigaretta per terra e la calpestò violentemente, quasi come per manifestare la rabbia che evidentemente provava contro se stesso. Presi la sua mano fredda tra le mie, cercando di farlo sentire a proprio agio.
-Io non immaginavo...-
-Tranquilla.- fece un sospiro profondo.
-Anche per me è cambiato tanto.- dissi dopo qualche secondo. -Basta pensare che se non ti avessi conosciuto probabilmente ora starei piangendo per ore intere nella mia camera, sul letto di Hello Kitty, per qualche stupida critica.- Lui fece un sospiro e ripresi a parlare. -E poi prima ero così sensibile, fragile, debole, sempre vittima delle cose che mi succedevano e non riuscivo mai a trovare una soluzione per niente. Ero così fino a poco tempo fa, ma ora è diverso. Mi sento più forte e sicura di me.- 
Abbassai la testa sorridendo dopo averlo guardato a lungo. -Non riesco a crederci! Riesco anche a trovare il coraggio di guardarti negli occhi mentre dico ciò che sento. Una cosa così non era mai capitata prima.- dissi ancora.
-Mi piaci tantissimo,Sophie. E non è come le altre volte, una botta e via. È tutto più vero. E ieri sera è stata una serata bellissima, non ho fatto altro che pensarti dopo che te ne sei andata. E anche stamattina è stato bello.- 
Annuii senza parlare, poi dissi: -Hai ragione. È stato bello.-
-Stasera ti va di uscire?- chiese all'improvviso.
-Un appuntamento, Malik?- 
-Certo Collins.- disse sorridendo e alzando le sopracciglia. 

-Eccomi bellezze!- disse Jennifer entrando dalla porta d'ingresso.
-Siete tutte intere?- ironizzò venendo verso me e Karen, sdraiate sul divano del soggiorno.
-Si, tranquilla. Siamo tutte intere.- rispose Karen a voce bassa.
-Novità?- chiese ancora la rossa poggiando la cartella accanto alla poltrona.
-La signorina alla mia destra ha trascorso la mattinata con Zayn Malik.- disse Karen indicandomi.
-Uh,uh,uh! E come è andata?- chiese Jennifer curiosa.
Mi sedetti sul divano in modo ordinato, poi dissi: -Fin troppo bene. Mi ha raccontato tantissime cose, mi ha detto che prova qualcosa per me e stasera mi ha invitata ad uscire.- 
Karen e Jennifer si scambiarono delle occhiate complici.
-I tacchi, Sophie.- disse Karen.
-Cosa?- chiesi, non sicura di aver capito.
-I tacchi sono obbligatori. E poi ricordati che domani mattina alle 6 troveremo i tuoi genitori qui, se non prima. Quindi sfrattiamo velocemente e tu torni in orario altrimenti addio gita.- 
La guardai perplessa.
-La gita! Ricordi?- disse ancora Karen.
-Si. L'Italia ci aspetta.-
-Esatto. Quindi fai la brava bimba.-

-Sei pronta?- Karen bussò alla porta della mia stanza mentre stavo per inciampare nella gonna dell'abito di tulle. 
-Qu,quasi...- dissi. La vidi entrare aprendo la porta a poco a poco.
-Stai davvero bene.- mi disse quando riuscii finalmente ad indossare il vestito color blu elettrico.
-Grazie.- mormorai.
-Ma non sono ancora pronta, devo truccarmi, pettinarmi, mettere le scarpe e i bracciali e la collana...-
-Hey, tranquilla. Andrà bene.-
Probabilmente Karen si era accorta della mia agitazione.
Annuii, come per convincermi di quelle parole. 
-Sembra ieri che uscivi con quel tipo, George.- 
-"Quel tipo"?- chiesi con uno sguardo interrogativo.
-Lo sai che non l'ho mai sopportato.- 
-E non lo sopporti neanche ora?-
Karen sospirò profondamente e si sedette sul letto.
-Non far finta di aver dimenticato tutto, Sophie. Odiavo come ti trattava, eri una specie di ruota di scorta quando non riusciva ad organizzare le feste con gli amici. Non è mai riuscito a fare qualcosa di positivo per te. Quello è stato il periodo più brutto, specialmente perché eri vittima di bullismo e nessuno riusciva a darti una mano. Non sai quanto continuo a tormentarmi per non essermi resa conto in tempo di quello che stava succedendo.-
Avevo gli occhi colmi di lacrime. Quei ricordi affioravano alla mia mente e riuscivano a devastare ogni pensiero positivo. Mi sentivo di nuovo debole, distrutta. I messaggi anonimi, biglietti con su scritto "SFIGATA" lasciati nel mio armadietto e che mi toccava leggere a prima mattina, le critiche online, insulti sui Social Network, tutto questo era la causa di un continuo malessere, depressione. Era passato un anno da quando decisi di porre fine a quella storia. Raccontai tutto a Karen e a Jennifer, le quali si resero conto che starmi vicine in quei momenti era importante. 
-Ma ora è tutto finito. Hai fatto bene ad allontanarti da George. E credimi, sono davvero felice che tu stia bene adesso e sono felice che tu abbia incontrato Zayn.-
-Io credo di provare qualcosa per lui, K.-
-È giusto che sia così. Meriti di essere felice.- si alzò dal letto e venne verso di me, travolgendomi in uno di quegli abbracci che solo lei sapeva darmi.

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Capitolo 10
*** #10 ***


Il suono del campanello. Lo aspettavo da circa 15 minuti mentre attorcigliavo con le dita un filo della coperta.
Mi alzai subito dal letto e mi precipitai fuori dalla stanza.
-Vado io!- urlai una volta uscita dalla mia camera da letto. Ero intenzionata ad aprire la porta a Zayn nonostante fossi parecchio lontana dall'ingresso della casa.
Il rumore dei tacchi alti che battevano sul parquet e il colore acceso del vestito mi dava un tocco di sicurezza e di eleganza.
Karen e Jennifer erano sdraiate sul divano del soggiorno e mangiavano pop corn davanti a un film d'amore strappalacrime. Notai che la mora mi fece un occhiolino e un sorriso complice quando stavo per aprire la porta.
Quando la aprii non ebbi il tempo di ammirare la bellezza del ciuffo perfetto di Zayn perché mi travolse baciandomi all'improvviso.
-Questi sono per te.- mormorò mentre si allontanava dalle mie labbra. Ora potevo guardarlo negli occhi. 
Tulipani. I miei fiori preferiti.
Raccolsi i capelli biondi da un lato.
-Come hai saputo che mi piacciono i tulipani?- chiesi tutta sorridente mentre prendevo il mazzo di fiori in mano.
-Karen.- 
Sorrisi di nuovo e abbassai lo sguardo.
-Sei davvero bella.- 
-Okay, così mi spaventi. Da quando Zayn "sonofigoeloso" Malik vuole diventare un Gentleman?- 
-In effetti ho chiesto ad Harry Styles di darmi qualche piccolo insegnamento.- rispose. -Ho sbagliato qualcosa?- 
-Assolutamente niente.- dissi mentre mi avvicinavo per baciarlo di nuovo. 
-Sophie, a che ora torni?-
"Ecco Jennifer che fa la mammina premurosa." pensai irritata quando sentii la voce della rossa provenire dal soggiorno.
Zayn mi guardò con uno sguardo perplesso, come per chiedermi come fosse possibile che le mie amiche dovessero comportarsi come delle mamme.
-Verso le...- 
Zayn mormorò qualcosa di incomprensibile.
-Mezzanotte.- dissi d'un tratto.
-Nono!- sussurrò lui.
-L'una.- dissi di nuovo incerta.
Alzò il pollice in su per darmi l'okay.
-D'accordo, ma torna tutta intera. Ricordi cosa abbiamo detto...- 
-Sisi! Okay!- la zittii uscendo di casa per farla smettere di formulare frasi che potessero mettermi in ridicolo.
-Non preoccuparti, Jennifer. Sarà tutta intera.- urlò Zayn ridendo mentre chiudevo la porta alle mie spalle.
-Ci tengono parecchio a te.- disse il moro in modo pacato prendendomi per mano.
-Hai ragione. Mi hanno sempre protetta.-
-Lo farò anche io.- disse guardandomi negli occhi.
-Davvero?- 
-Si.- 
Mi diede un bacio sulla guancia.
-Sai, nessuno l'hai mai fatto oltre alle mie amiche.- 
-Non sei ma stata fidanzata prima?-
-Si. Ma a lui non importava di me. A nessuno importava di me mentre affrontavo il periodo peggiore della mia vita. Sono sempre stata così fragile, è bastato poco per distruggermi del tutto.- 
Zayn abbassò lo sguardo. 
-Ti prometto che non sarà mai più così, Sophie.- disse un attimo prima di prendere il mio viso tra le mani e baciarmi le guance e il collo.
-Se tu vuoi, da oggi io ci sarò sempre per te.-
-Certo che lo voglio.-
Per un momento mi tornò in mente il primo giorno in cui vidi Zayn Malik passeggiare con gli altri ragazzi lungo la spiaggia. Aveva quell'aria presuntuosa e menefreghista da incuriosire chiunque. Adesso stavo imparando a conoscerlo e a scoprire a poco a poco ogni aspetto della sua personalità. Sapeva essere romantico e protettivo a modo suo. 
In quei momenti lo sentivo sempre più vicino a me, come se l'uno avesse bisogno dell'altro per sentirsi felice e al sicuro.

Avvolse il braccio attorno alla mio bacino e camminammo lungo il viale per raggiungere la sua macchina nera, che era parcheggiata fuori casa sua.
Quando arrivammo alla macchina, il moro aprì la portiera anteriore dell'auto per farmi salire.
Si sedette alla postazione del guidatore.
-Spero che ti piacerà.- mormorò sorridente quando prese posto nella macchina, mentre posava il giubbino sul sedile posteriore.
-Ti porto in uno dei ristoranti più belli di Londra, Collins.- disse ancora. 
-E cioè?- 
-Marianne.-
-Un ristorante francese. Però...devo ammettere che Zayn Malik mi sorprende ogni minuto di più.- dissi sorridendo e alzando le sopracciglia.
-Vedrai che ti sorprenderò ancora.-
-Devo aver già sentito dire da qualcuno che sei sorprendente.- 
-In effetti sono in molti a pensarla così.-
Prese lentamente la mia mano e la portò alla sua bocca baciandola delicatamente mentre mi guardava. 
-Ti ho sorpresa?- 

KAREN POV'S.
Qualcuno suonò alla porta e interruppe la visione del film noiosissimo che guardavo solo per fare compagnia a Jennifer.
-Vado io.- dissi alzandomi dal divano e dirigendomi verso la porta di ingresso. Quella serata era decisamente una delle più noiose in assoluto: Sophie era ad un appuntamento con Malik e Jennifer aveva sprecato due pacchi interi di fazzoletti a causa delle sue crisi di pianto davanti allo schermo della TV. 
Quando aprii la porta mi trovai davanti a due occhi verdi meravigliosi. Solo qualche secondo dopo realizzai che si trattava di Harry Styles, il ragazzo che avevo notato a scuola e con il quale ero stata a letto la sera precedente. Sfoggiò il suo sorriso magnifico non appena si accorse che non la smettevo più di fissarlo, un po' per lo stupore di trovarlo a casa di Sophie, un po' per il fatto che mi faceva uno strano effetto vederlo dopo gli eventi del giorno prima.
-Si può?- mi chiese con un ghigno stampato sul volto.
-Certo.- dissi. Solo quando spalancai la porta per farlo entrate mi accorsi che dietro di lui c'era Liam.
-Jennifer è in casa?- chiese il ragazzo.
-Si. Entrate pure.- 
-Permesso? Ciao Jennifer!- disse Harry entrando in casa.
-Ciao.- lo seguì silenziosamente Liam. 
Jennifer si girò, con gli occhi e il viso rosso per il pianto e salutò i ragazzi imbarazzata mentre cercava di coprire il volto con la mano.
-Hey.- disse a bassa voce, quasi con la speranza di non essere notata.
-Ma che hai fatto?- chiese Harry.
-I film. Sai com'è...- 
-Ah, capisco.- 
-Come stai?- mormorò Liam avvicinandosi alla rossa. 
-Hey, Karen. Sei davvero bella stasera.- disse Harry venendo verso di me.
-Con un pantaloncino, lo chignon e una t-shirt? Davvero bella...- ironizzai sorridendo e cercando di distogliere lo sguardo dagli occhi del riccio, che continuava a guardarmi profondamente. 
-Si, semplicemente bellissima.- 
Mi attirò a sé e mi cinse i fianchi con le braccia, poi fece combaciare le nostre labbra e iniziò a baciarmi pian piano in modo sempre più profondo e capii che quella serata sarebbe cambiata in fretta. 
Io ed Harry ci sedemmo sul divano del soggiorno e decidemmo di spegnere quel film orrendo che piaceva solo a Jennifer.
-Noi andiamo di sopra.- disse la rossa prendendo per mano Liam e si alzò dal divano. La guardai con uno sguardo interrogativo ma lei ignorò le mie occhiate e se ne andò.
Harry si tolse la giacca e avvolse la mano attorno al mio fianco destro. 
-Torno subito.- dissi alzandomi dal divano e dirigendomi verso la cucina.

-Eccoci.- disse Zayn mentre entrava in una strada e faceva accostare la macchina a un marciapiede.
-104 Chepstow Road, dovrebbe essere qui.- 
Si affacciò dal finestrino e chiese informazioni ad un passante.
-Scusi, il ristorante Marianne?- lo sentii parlare con un uomo sulla cinquantina, poi si girò verso di me e annuì per farmi capire che ci trovavamo nel posto giusto. Lo squillo assordante del mio cellulare mi fece distogliere l'attenzione dal moro. Era Karen.
-S.O.S! Liam e Harry sono venuti qui e Jennifer è con Liam in camera tua! 
Ora Harry si è sdraiato sul divano e si aspetta che io dia segni di vita dalla cucina. Che cavolo faccio?- 
-Cerca solo di non saltare addosso a Styles.-
-Tranquilla, Collins. Non sono ubriaca.-
-Vuoi dire che salteresti addosso ad Harry solo da ubriaca?-
-Assolutamente si.-
-Okay, buona fortuna allora.- dissi un attimo prima di chiudere la telefonata, e avrei giurato di averla sentita dire qualcosa di incomprensibile.
-Chi era?- chiese Zayn quando rimisi il telefono in borsa.
-Karen. Guai in vista.-
-Questi guai si chiamano "Harry Styles?"- 
-Esatto.- dissi sorridendo.
-Ah, capisco. Brutta storia. Sicuramente finiranno a letto insieme di nuovo. Harry ottiene sempre ciò che vuole.-
-Lo pensi davvero?- 
-Certo. Non so quanto la tua amica possa resistere alla cosiddetta "infezione Styles", ma non sarà facile. Mi chiedo se anche tu riuscirai a resistere alla "infezione Malik"...-
-Molto divertente.- dissi simulando una finta risata.
-Tanto lo so che non ce la farai, Collins. Io voglio il letto di Hello Kitty, ricordi?- mormorò a un centimetro dalle mie labbra, un attimo prima di baciarmi. 

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Capitolo 11
*** #11 ***


-Scendiamo?- chiesi quando Zayn si staccò dalle mie labbra.
-Si, ma non muoverti.-
-Cosa?- chiesi perplessa.
In una frazione di secondo lo trovai fuori alla mia portiera che aprì con un gesto elegante e mi diede la mano per farmi uscire.
-Di nuovo con queste cose?- chiesi stupita e prendendo la sua mano.
Chiuse la portiera con la mano sinistra e con la destra mi cinse i fianchi facendomi avvicinare a lui.
-Non ti dispiace, vero? Sto solo mettendo in pratica ciò che ho imparato...-
-Non mi dispiace, tranquillo. Ma credo che dovresti fare pratica anche con i discorsi. Ovvero niente più battute squallide su Hello Kitty, il letto e "l'infezione Malik".-
-Oui, Madame!-
-Così va meglio.-
Gli stampai un bacio sulle labbra.
-Il locale è a pochi metri da qui.- disse, ma ero troppo impegnata a rovistare nella borsa per cercare il telefono da non prestargli attenzione. 
Inviai un messaggio a Karen: "Sei viva?"
La risposta non tardò ad arrivare: "Si, ma non lo sarò ancora per molto." 
-Ancora Harry e Karen?- chiese Zayn ridendo. Si era accorto che io e la mora continuavano ad inviarci messaggi.
-Si.- Risi anch'io.
-È una battaglia persa contro Styles.- disse Malik passando una mano nel ciuffo perfetto.

-Cosa desiderate ordinare?- chiese il maître circa dieci minuti dopo che ci sedemmo al tavolo. L'atmosfera era tranquilla e quel posto trasmetteva serenità. 
-Il menu del giorno. Va bene per te?- disse Zayn. Io annuii.
-D'accordo.- il maître inserì la penna nel taschino della giacca e fece per andarsene.
-Quindi domani mattina tornano i tuoi, giusto?- chiese Zayn non appena l'uomo lasciò la sala.
-Esatto.- 
-Non ti dispiace farmeli conoscere, vero? Vorrei tanto fare i complimenti alla mamma e al papà per aver fatto una figlia così bella.-
Accennai un sorriso.
-Poi vedremo.- 
-Non preoccuparti. Non parlerò del letto di Hello Kitty.- 
Alzai le sopracciglia.
-Okay, direi che hai decisamente una possibilità.- dissi ridendo. 
-Merci, Madame!- disse con un ghigno sul volto. 

KAREN POV'S.
Quando tornai nel soggiorno, Harry mi avvolse tra le sue braccia, e appoggiai la testa sulla sua spalla.
-Non c'è un'altra stanza libera?- 
-Ci sarebbe quella dei genitori di Sophie, ma domani mattina torneranno e se trovano qualche disastro sono morta, siamo morti tutti.-
-Rilassati, piccola. È solo per stasera. Sicura che non puoi?- mormorò mentre le sue labbra aderirono delicatamente alla base del mio collo, poi baciò le guance e infine le nostre labbra si incontrarono. Affondammo entrambe in uno di quei baci profondi che si vedono solo nei film. I capelli ricci di Harry toccavano le mie guance e sentii le sue mani scendere fino al fondoschiena, provocandomi un senso di eccitazione. Non riuscivo più a resistere. Mi staccai dalle sue labbra e mi sedetti a cavalcioni su di lui. Poi si alzò in piedi e mi trasportò in braccio fino alla camera dei genitori di Sophie, mentre avevo le braccia avvolte attorno al suo collo.
-Dopo riordiniamo tutto.- sussurrai una volta entrato nella stanza, ma mi zittì poggiando il suo indice davanti alla mia bocca. 
Mi fece sdraiare sul letto, subito dopo si posizionò su di me e iniziò a baciarmi mentre sbottanava la cerniera dei jeans. 
Un attimo dopo lo sentii penetrare dentro di me, a poco a poco in modo sempre più deciso. 

-La serata non è finita, Collins.- disse il moro quando uscimmo dal ristorante, prendendomi per mano.
-Che intendi?- 
-Conosci il Boundary Rooftop?-
-No.- 
-Stasera lo conoscerai.-
Arrivammo all'auto e aprì di nuovo la portiera per farmi salire.
Il tragitto fu piuttosto lungo, finché arrivammo ad un grande locale. Aveva una terrazza con una grande vista panoramica.
-Non c'è di niente di meglio di starsene qui a parlare. Sembra strano ma è da me.- disse il moro abbracciandomi e facendomi sedere sulle sue gambe.
-Sai, quando ti ho vista credevo che tra di noi non sarebbe potuto nascere niente. E invece ora ho una ragazza bellissima e sono il più felice del mondo.- 
Mi guardò con i suoi occhi profondi per qualche secondo. Mi bastò un attimo per perdermi del tutto, come la prima volta, come la prima volta che incrociai il suo sguardo e rimasi senza parole. Ecco, lui lasciava chiunque senza parole, per la sua bellezza, gli occhi meravigliosi, il ciuffo perfetto e la sua voce misteriosa. Mi prese delicatamente il mento con le dita e portò le sue labbra alle mie, facendomi sentire di nuovo il sapore del tabacco. Mi stringeva forte mentre mi baciava, come se avesse bisogno di sentirmi tanto vicina a lui. 

KAREN POV'S.
-Quarto round?-
-Styles, tu proprio non ti arrendi!- 
-Non quando si tratta di fare sesso con te.- 
-Depravato.- 
-Dico solo la verità.-
Mi trascinò sotto le coperte e ricominciò a fare ciò che aveva lasciato in sospeso.
-Sei un pazzo. Non hai limiti.- dissi allontanandomi da lui quando diede un'ultima spinta. Notai un ghigno malizioso sul suo volto e presi violentemente il suo viso tra le mie mani, baciandolo. Quel sorriso mi faceva impazzire.
-Ora chi è che non ha limiti?- disse sorridendo e con un tono di sfida, avvolgendo le braccia attorno alla mia schiena e facendomi sdraiare sul suo corpo.

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Capitolo 12
*** #12 ***


-A domani, Sophie.- disse Zayn quando mi riaccompagnò a casa. Quella fu probabilmente la serata più bella della mia vita. 
-Grazie di tutto.- gli dissi un attimo prima di baciarlo.
-Grazie a te.- 
Inserii le chiavi di casa nella serratura della porta, mentre lo vedevo parcheggiare la macchina sul lato opposto della strada e dirigersi verso casa sua. Ci scambiammo un ultimo sguardo prima di entrare ognuno nella propria villa. 
Quando entrai, le luci erano spente.
-Karen? Jennifer? Dove siete?- chiesi dirigendomi verso la mia camera al piano di sopra. 
Spalancai la porta e accesi la luce.
-Ma che cavolo ci fai tu qui?- chiesi a voce alta quando vidi Liam Payne nel mio letto insieme a Jennifer.
-Scusa tanto, Sophie.- disse Liam ridendo.
-Dov'è Karen?- chiesi furiosa.
-Senti, è meglio che lasci perdere...- disse Jennifer abbracciando Liam.
-Lascio perdere cosa? Dimmi subito dov'è!- 
Jennifer guardò Karen probabilmente in cerca di una risposta da darmi.
-Vedi, è in camera dei tuoi con Harry. Ma sono sicuro che dopo riordineranno tutto.- 
-Cosa?! Siete letteralmente impazziti?- urlai. -Sono l'unica che non ha scopato stasera?!- dissi ancora a voce alta fulminando lo sguardo divertito di Jennifer con un'occhiata assassina.
-Siamo a casa!- sentii la voce di mia madre provenire dall'ingresso dell'abitazione e in quel momento pensai ad un funerale imminente, il mio.
-Oh merda!- urlai. -Nascondetevi!- 
Poi corsi nella camera affianco, aprii la porta e interruppi le "faccende" di Harry e Karen.
-Nascondetevi, sono tornati i miei!- 
-Ma cosa...?- 
-Con te facciamo i conti dopo.- dissi rivolgendomi alla mora. Uscii dalla stanza e chiusi la porta alle mie spalle. 
-Mamma! Papà! Come mai siete già tornati?- 
-Hanno anticipato il volo a stasera.- 
-Fantastico!- dissi sforzando un sorriso.
"Una tragedia." pensai.
Avevo in casa mia quattro persone che facevano sesso, due delle quali erano completamente estranee ai miei genitori.
-Okay, vado di sopra a disfare le valigie.- disse mia madre prendendo in mano un grosso borsone giallo.
-No!- urlai.
-Ma che cos'hai?- chiese mia madre perplessa.
-Non preoccuparti per le valigie, devi essere stanca. Faccio io.- dissi sorridendo e prendendo il borsone.
Aprii l'armadio e trovai Harry e Karen all'interno, l'uno addosso all'altra, entrambi in biancheria intima.
-Sparite!- dissi.
-Come facciamo? Non possiamo mica buttarci giù dal balcone!- rispose Harry.
-Già. Cerca di distrarre i tuoi genitori e noi andiamo via dal retro della cucina.- disse ancora Karen.

-Allora...com'è andato il viaggio?- chiesi cercando di attirare l'attenzione di entrambi i miei genitori,mentre con la coda dell'occhio vedevo i quattro pazzi-estranei scendere giù per le scale e uscire dal retro della cucina indossando sempre e solo la biancheria intima. Si muovevano velocemente e cercavano di assumere la forma di qualche strano mobile per non essere notati. Avevano tra le braccia centinai di panni, giubbini, scarpe e chi più ne ha più ne metta.
-Bene, tesoro. Tu cosa hai fatto in questi giorni?- 
-Niente di particolare.- 
"Bugiarda, delinquente, disgraziata." era ciò che continuavo a ripetermi.
Ma cosa importava? L'importante era coprire gli amici pazzi che facevano sesso nelle case altrui senza preavviso, cosa normalissima.

KAREN POV'S.
-Liam, aspettami!- urlò Jennifer al ragazzo che continuava a correre nell'erba per raggiungere la sua villa. Finalmente si decise a fermarsi e prese la mano della rossa, cercando di farle tenere il passo. 
-Hey, aspettateci!- urlai io, che ero molto più indietro rispetto a loro.
-Si può sapere perché correte così tanto?- chiese Harry.
-Perché è buio e non abbiamo i vestiti, genio! A volte sembra che il tuo cervello vada in stand-by.-
-Ah, ah, ah, divertente Liamo.-
La casa di Harry era proprio come la ricordavo, arredata a metà, accogliente, con le pareti beige e bianche. 
-Chi è?- Riconobbi la voce di Zayn Malik.
-Siamo noi, Malik.- disse Liam.
-E perché non avete i vestiti?- chiese Niall quasi sconvolto quando venì fuori dalla cucina insieme al moro e a Louis.
-Incidente di percorso. Poi ti spiego.- mormorò Harry facendo un'occhiolino complice a Zayn.
-Perché Sophie non è venuta?- chiese di nuovo Malik.
-I suoi genitori hanno anticipato il ritorno a questa sera.- risposi con uno sguardo seccato.
-È proprio questo l'incidente di cui ti parlavo.- disse Harry.
-Ti prendo dei vestiti.- mi disse ancora il riccio dirigendosi nella sua camera.
-Ecco.- disse quando tornò nel soggiorno.
Diede a me e a Jennifer due magliette da basket. Assurdo. Più che assurdo.
-Non ho altro.- disse cercando di sembrare dispiaciuto, ma probabilmente godeva del fatto che non avevo i pantaloni.
-Dormite qui stasera?- chiese Liam indossando una felpa che era poggiata sul divano.
-Non lo so...- rispose Jennifer incerta.
-Si.- risposi io convinta.
Harry sfoggiò un ghigno malizioso sul volto e gli sorrisi.
-Ecco. Vi obblighiamo a dormire qui.- disse il riccio. 

-Buonanotte mamma!- dissi spegnendo la luce della mia stanza.
-Buonanotte Sophie.- disse dalla camera da letto, che avevo riordinato alla meglio prima di farla entrare. 
Un messaggio illuminò lo schermo del cellulare. 
"Buonanotte principessa."
Sorrisi e ad occhi chiusi cercai posare il telefono sul comodino. Afferrai però una scatolina che era nascosta dietro la lampada e realizzai poco dopo che si trattava dei preservativi che aveva usato Liam.
-Payne.- dissi a denti stretti.

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Capitolo 13
*** #13 ***


-Sophie, sbrigati!- 
-Sono pronta mamma!- 
Scesi di corsa giù per le scale e misi in spalla la borsa. Il suono del campanello mi fece sobbalzare. Aprii la porta.
-Zayn!- dissi quando incrociai lo sguardo del moro, lo abbracciai e gli stampai un bacio sulle labbra.
-Vuoi un passaggio?- chiese con un ghigno sul volto.
-Come rifiutare?- risposi ridendo. 
-Sophie, hai dimenticato...- 
Mio padre comparse improvvisamente accanto a me.
-Chi sei?- chiese rivolgendosi a Zayn. Il moro mi guardò imbarazzato, poi rispose: -Zayn Malik.- 
-Molto piacere.- disse mio padre stringendogli la mano.
-Un amico di Sophie?- chiese di nuovo mentre mi dava dei documenti che avevo lasciato sul tavolo.
-Una specie.- rispose Zayn sorridendo.
-Capisco. Sophie sei in ritardo. Vuoi che ti accompagni?- 
-No, mi dà un passaggio Zayn.- 
-Bene.- rispose mio padre.

KAREN POV'S.  
-Harry...- dissi a voce bassa accarezzando il volto del riccio che dormiva affianco a me.
-Harry! Faremo tardi a scuola!- 
-Scuola? Quale scuola?- chiese rigirandosi tra le lenzuola con una voce assonnata simile a quella di un cavernicolo. 
-Scuola. Mai sentito questa parola?- dissi sorridendo e avvicinandomi a lui, che mi abbracciò non appena sentì la sua pelle a contatto con la mia.
-Purtroppo si, l'ho già sentita. Ma dobbiamo proprio andare?- chiese cercando di abbindolarmi con i suoi occhi verdi ormai aperti che venivano illuminati dalla luce del sole che penetrava dalle persiane.
-Si. Dobbiamo andare. I miei genitori sanno che sto a casa di Sophie, e poi ho già fatto un giorno di assenza.-
-Non c'è uno senza due.- 
-Veramente era "non c'è due senza tre".-
-Fa lo stesso.- disse sorridendo e rigirandomi nel letto e posizionandosi su di me. Poi iniziò a baciarmi delicatamente le guance, finché i baci si spostarono sulle labbra. Era riuscito a farmi cedere.
-Hai vinto.- 

-Karen e Jennifer?- chiesi una volta entrata nella macchina di Zayn.
Sistemai i capelli biondi portandoli su un lato.
-Karen è a letto con Styles.- 
-Ancora?- 
-Si. E Jennifer non lo so, credo sia a scuola.- 
Mi rivolse un'occhiata e uno sguardo sorridente. 
-Sai di essere bellissima?- 
-Non direi, Malik.- 
-Un motivo in più per ripetertelo sempre.- 

-Buongiorno, bellezza!- dissi avvicinandomi a Jennifer, che avevo intravisto nel cortile della scuola.
-Sono stata sveglia per tutta la notte...- 
-Per fare?- 
-Sesso, Sophie. Per fare sesso. E lo rifarei altre 100 volte.- 
-Com'è Liam?- 
-Fantastico.- 
-Non intendevo a letto.-
-È fantastico lo stesso. Ha una voce fantastica, un fisico fantastico, e poi...-
-Frena. Ho capito tutto.- dissi sorridendo.
-È così intelligente, romantico. È perfetto, Sophie. E mi piace da morire.- 
Abbassai lo sguardo. Con tutte quelle situazione che si erano venute a creare, non avevo ancora detto alle mie amiche del fidanzamento con Zayn.
-Sto con Malik.- le dissi.
-Sophie, è stupendo! Sono così felice per te...- 
Mi abbracciò forte e mi diede un bacio sulla guancia. 
-Vedi, anche io sto con Liam.- mi disse mentre mi abbracciava. 
-Non avevo dubbi, congratulazioni J.- 
-Karen?- chiesi quando si allontanò da me. -Zayn mi ha detto che è ancora a letto con Harry.- 
-Ha ragione. Quando sono scesa di casa dormivano l'uno addosso all'altra. Imperdonabili.- 
-Già. Ma lo è ancora di più Liam, soprattutto perché ha nascosto dei preservativi nella mia lampada.- dissi seccata, ma subito dopo scoppiai a ridere e Jennifer mi seguì.
-La camera dei tuoi invece? È tutto apposto?- chiese cercando di sembrare preoccupata.
-Tutto apposto.- risposi facendole un occhiolino. 

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Capitolo 14
*** #14 ***


Terminate le lezioni, mi diressi verso casa con Jennifer. Decidemmo di passare a casa di Zayn per controllare se Karen fosse ancora lì.
Bussammo alla porta e Louis venne ad aprire.
-Ciao ragazze!- disse.
-Ciao Tommo. Karen è ancora qui?- chiesi io, mentre fissavo le sue pozze celesti.
-Si. È con Harry.- rispose Louis. 
-Entrate.- disse ancora aprendo del tutto la porta. 
-Buongiorno principessa. Com'è a andata a scuola?- disse Zayn venendo verso di me quando mi vide entrare. L'aveva detto di nuovo,mi aveva di nuovo chiamata "principessa" e adoravo quando lo diceva.
-Buongiorno. È andata benissimo.- andai verso di lui e lo baciai appoggiando le mani sulle sue spalle. 
-Noi saliamo un attimo.- disse Jennifer prendendomi per mano quando mi allontanai dalle labbra di Zayn. 
Salimmo le scale e ci fermammo fuori alla porta di Harry. La rossa bussò con la mano per tre volte e poi aprì la porta.
-Ma che intenzioni avete?- chiese J quando vedemmo Karen e Harry sdraiati l'uno addosso all'altra che si baciavano come se non ci fosse stato un domani. Improvvisamente mi tornò in mente la prima volta in cui li vidi insieme in quel letto. Erano decisamente molto meno lucidi.
Karen si alzò velocemente e indossò una strana canottiera da basket che non avevo mai visto prima e i suoi jeans. Sembrava intenzionata a lasciare immediatamente quella stanza pur di non sentire i rimproveri di Jennifer.
-Ah, a proposito. Ho ancora qualcosa di tuo a casa.- le dissi mentre la osservavo posare il cellulare nella borsa.
-Grazie per avermelo ricordato.- rispose seccata. Poi infilò le scarpe, diede una sistemata ai capelli e ritornò verso il riccio per lasciargli un ultimo bacio prima di andar via. 
-Ciao Harry.- 
-Ciao bellezza.- 

KAREN POV'S
Era straordinario come a volte riuscivo a limitarmi ad allontanarmi da qualcuno con un semplice "ciao".
"Ciao Harry" era ciò che era venuto fuori dalla mia bocca. Avrei voluto dire tutt'altro, ma purtroppo non tutto viene fuori così facilmente. 
Mi allontanai da quella stanza con diecimila sensi di colpa. La verità era che Harry Styles stava cominciando a piacermi sul serio. Mi era sempre piaciuto quel ragazzo, dal primo giorno in cui l'avevo visto. Ma mi stava iniziando a piacere sotto un altro punto di vista. Provavo qualcosa per lui di inspiegabile, di unico. E più gli stavo vicino più questo sentimento cresceva dentro di me e diventava più intenso. 
-Perché non mi hai chiamata?- mi chiese Sophie mentre ci dirigevamo verso l'ingresso della villa.
Abbassai lo sguardo e non risposi.
-Che cos'hai Karen?- disse Jennifer che sembrava la più preoccupata. Non ebbi il coraggio di rispondere, qualcuno mi avrebbe potuta sentire.
-Hey, ma sei ancora viva Karen?- ironizzò Niall quando ci vide scendere dalle scale, e lo seguì Zayn con una risatina. 
-Si, biondo.-
-Scusa se non ti ho salutata prima. Ero di là.- mormorò Liam a Jennifer cingendole i fianchi con le braccia. 
Lei lo baciò sorridendo senza parlare. Erano proprio una bellissima coppia, così come Sophie e Zayn. 
-Okay, ora ci spieghi tutto.- disse Sophie con tono deciso quando uscimmo dalla casa.
-Già, perché non parli?- la seguì Jennifer. 
Sospirai e mi guardai attorno, presi una boccata d'aria mentre osservavo il vento che portava via qualche foglia dagli alberi.
-Styles?- chiese ancora la rossa. Lei riusciva sempre a capire tutto. Annuii senza rispondere e lasciai che loro si facessero un'idea di quello che stavo iniziando a sentire. 
-Ti piace Harry, vero?- 
Fu Sophie a dirmi ciò che aveva e fu più diretta di Jennifer.
Abbassai lo sguardo e attorcigliai con un dito un filo della maglia. Sospirai profondamente.
-Forse non è più solo sesso.- 
-Non lo è mai stato.- disse la bionda.
-Cosa?- chiesi rivolgendole uno sguardo interrogativo. 
-Non lo è mai stato per te e neanche per lui. Scommetto che prova lo stesso, K.- 
Sophie mi prese la mano e smisi di giocherellare con quel filo.
-E se non dovesse essere così?-
-Lo dimenticherai.- 
-Impossibile dimenticare.-
-Hey, smettila! Devi parlare con lui.-
-Lui non può farlo?- 
Guardai gli occhi verdi di Sophie, così profondi e sinceri, che in quel momento mi trasmettevano tranquillità. Ripensai a tutte le volte in cui fui io a vedere Sophie triste e sola e tutte le volte in cui cercai di trovare una soluzione per i suoi problemi.
-No, Karen. Evidentemente non può farlo. Devi dire ciò che provi.- 

HARRY POV'S 
L'avrei trattenuta il più a lungo possibile in quella stanza, ma purtroppo non fu possibile.
Se solo lei avesse saputo quanto mi piaceva, quanto il mio cuore batteva forte quando la vedevo. Era davvero assurdo, la conoscevo da poco e sembrava di conoscerla da una vita. E mi rendeva felice con delle piccole cose, sguardi, sorrisi, tutta quella semplicità e naturalezza in ogni suo più piccolo gesto mi faceva stare bene. 
-Harry, vieni di sotto?- disse Niall entrando nella mia stanza. Mi alzai di scatto dal letto, indossai i pantaloni di tuta e andai verso il biondo. 
-Ah, è tutto intero!- disse Louis quando mi vide scendere dalle scale senza maglietta e con i ricci disordinati. Gli altri risero subito dopo.
-Taci Tommo!- dissi a Lou lanciandogli un'occhiataccia. 
-Hazza, andiamo a fare due chiacchiere.- disse Liam prendendomi sotto braccio e portandomi verso il cortile della villa.
-C'è qualcosa che vorresti dirmi?- mi chiese mentre si sedeva sull'amaca, e io subito dopo di lui.
-Come l'hai capito?- gli chiesi guardandolo negli occhi. Ma poi ripensai alla domanda: non c'era qualcosa che Liam Payne non riusciva a capire. 
-L'ho capito e basta.- 
-Bene.- 
-Problemi di cuore, Hazza?- 
Lo guardai e mi zittì quando si accorse che stavo per riaprire bocca.
-Si. Ho capito anche questo.- disse ancora. 
-Bene.- risposi.
-È l'unica cosa che sai dire?- 
-Doveva essere solo sesso all'inizio. Nient'altro. Capisci che intendo?- 
-Si.- 
-Ma ha qualcosa di diverso che le altre non hanno, qualcosa di unico. Capisci che intendo?- 
Liam non aprì bocca, si limitò ad annuire guardandomi negli occhi.
-E ovviamente lei l'ha intesa proprio come l'ho intesa io all'inizio. Non è interessata.- 
-E se lo fosse?- 
-Non è così.-
-Never say never.- 

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Capitolo 15
*** #15 ***


-Hey, è diventata un'abitudine.- dissi la mattina dopo, quando aprii la porta a Zayn.
-Una bellissima abitudine.- rispose salutandomi con un bacio. 
Avvolse il braccio attorno alla mia spalla e ci avviammo verso la sua macchina. 
-Stasera alle 9 ti va di venire a casa mia? Ovviamente porta Karen e Jennifer, altrimenti chi li sopporta quei due. Ci sarà anche Eleanor.-
-Come rifiutare, Malik.- dissi. 
-Esatto. Non potresti mai rifiutare.- 
-Questo chi te lo dice?- 
-I tuoi occhi lo dicono.- 
Sorrisi e abbassai lo sguardo.
-Sei bellissima.- 
-Lo dici così? All'improvviso?- 
-Dovrei avvisarti prima di dirlo?- 
Questa volta scoppiai a ridere. Io alle 8 di mattina non riuscivo nemmeno ad aprire bocca, ma con Zayn riuscivo addirittura a ridere. 

Quando arrivammo a scuola intravidi Harry parlare con dei ragazzi e decisi di avvicinarmi a lui.
-Harry!- 
-Sophie! Come stai?- 
-Bene e tu?- 
-Abbastanza bene. Karen?Non c'è?-
Spalancai la bocca e pensai a ciò che mi aveva detto Karen il giorno precedente. Harry la cercava. Era il mio unico pensiero. 
-Dovrebbe arrivare a momenti.- 
-Avevo intenzione di parlarle...-
-P-Parlarle? D-Di cosa?- balbettai incredula. 
Mi prese delicatamente il braccio e si fece seguire fino al luogo vicino più isolato.
-Parlarle del fatto che mi piace da morire.- 
-Vedi, lei vorrebbe dirti la stessa cosa.- 
Vidi gli occhi verdi del riccio illuminarsi per la felicità. 
-Davvero Sophie?- disse sorridendo e scuotendomi le spalle.
-Si, si, davvero.- risposi ridendo.
Si passò una mano tra i ricci. 
-Eccola, sta venendo qui.- disse indicando una sagoma distante anni luce da noi.
-Ma sei sicuro che sia lei? Da quanto hai la vista a raggi X?- 
-Da parecchio, baby.- 
-Ciao...- disse timidamente Karen quando ci raggiunse, e fissò gli occhi di Harry per parecchio tempo. 

KAREN POV'S.
Non era uno spettacolo che si ripeteva tutti i giorni. Gli occhi di Harry illuminati dai raggi del sole erano semplicemente mozzafiato. E io avevo la fortuna di poterli guardare. Prese le mie mani tra le sue e le accarezzò accuratamente, come se fossi stata un oggetto di porcellana da custodire con attenzione. 
-Ciao.- disse anche lui, sempre a voce bassa. 
-Devo parlarti.- mi disse e guardò Sophie prima che entrambi ci fossimo allontanati da lei. 
Di cosa avrebbe dovuto parlare? Aveva finito i preservativi? 
-Sei la persona più importante per me.- disse tutto d'un fiato subito dopo essersi seduto su una panchina.
-E ho bisogno che tu stia con me. Anche tu lo vuoi.- 
-Cosa te lo fa pensare Styles?- dissi cercando di fare la dura, ma in realtà morivo dalla voglia di baciarlo.
Si alzò dalla panchina e mi strinse forte a sè portando il mio viso verso il suo con le mani e mi baciò profondamente. Sentii che quel bacio era il più vero di tutti, mi aveva preceduta per la seconda volta. 
-Stasera a casa mia?- mi chiese mentre mi fissava con le sue pozze verdi, a un centimetro dalle mie labbra.
-Si.- dissi sorridente. 

-Allora posso andarci? Ti prego mamma!- supplicai mia madre pedinandola dentro casa. 
-Ma non conosco queste persone! È i genitori di questo ragazzo non sono in casa?- 
-No, mamma, è maggiorenne. Pensi che abbia bisogno della baby-sitter e del biberon?-
-Hey, che sta succedendo qui?- chiese il signor Collins scendendo giù per le scale. 
-Tua figlia vuole andare ad una festa a casa di un ragazzo.- 
-Papà, è Zayn. Ricordi?- 
-Ah, certo! È un bravo ragazzo, Kate. Non c'è nulla di cui preoccuparsi.- disse rivolgendosi a mia madre.
"Nulla di cui preoccuparsi?! Credete davvero che spacci droga e che frequenti criminali?" pensai guardandoli inorridita. 
-D'accordo. A che ora torni? Noi stiamo partendo, dobbiamo andare a Liverpool perché domani mattina abbiamo un colloquio di lavoro.- chiese mia madre. 
-Mezzanotte, l'una...quando volete.-
-Mezzanotte. Non oltre.-
-Grazie mamma!- 

La sera venne velocemente, fu una di quelle giornate che passano in fretta. 
Karen passò a casa mia alle 7. 
Sentii bussare alla porta e interruppi la mia ripetizione di filosofia. 
-Eccoti!- dissi quando vidi K. 
-Ti piace?- 
Indicò il vestito nero che aveva indosso, con la gonna di tulle e il corpetto aderente. 
-È bellissimo!- risposi entusiasta e la feci entrare in casa. 
-Tu che metterai?- chiese K mentre entrambe ci dirigevamo verso la mia camera da letto. 
-Questo.- risposi, e presi in mano un vestito abbastanza corto, con la gonna nera e il corpetto bianco. 
-PER-FECT!- disse Jennifer all'improvviso. 
-Da dove spunti tu?- 
-Lasci sempre la porta di casa aperta, Sophie?- 
Scoppiai a ridere. 
-Ora parli anche come Liam?- le chiesi, mentre lei si sedeva sul letto accanto a Karen.
-Si. Non ti dispiace,vero?- 
Risi di nuovo. 
-No. Ti perdono per questa volta.- 
Karen sospirò a lungo. 
-Io ed Harry stiamo insieme.- disse. E ruppe il silenzio che c'era nella stanza. Sia io che Jennifer la guardammo sconvolte, un po' per lo stupore, un po' per la felicità. Saltai addosso a Karen per uno dei miei  abbracci. 
-Era questo che ti ha detto oggi?- chiesi mentre le stampavo un bacio enorme sulla guancia.
-Davvero non l'avevi capito?- rispose lei sorridente. 
-Ora siamo in tre.- disse Jennifer un attimo prima di unirsi al nostro abbraccio. 

Bussammo al campanello di casa Malik. 
Liam venne ad aprire. 
-Buonasera bellezze.- disse aprendo la porta del tutto e si scaraventò su Jennifer ancor prima di farla entrare. Lo vidi con la coda dell'occhio mentre la baciava e l'attirava a sé. 
-Hey!- sentii la voce di Niall. 
-Buonasera!- disse ancora l'irlandese mentre si avvicinava a noi per salutarci. 
Louis e Eleanor erano seduti sul divano davanti al maxi schermo del TV. 
-Ciao ragazzi!- dissi io e loro si girarono subito e ricambiarono il saluto. 
Harry venne fuori dalla cucina. Quando vide Karen sfoggiò il suo sorriso magnifico e andò verso di lei.
-Ciao principessa.- mormorò qualcuno nel mio orecchio sinistro. Zayn. Era impossibile non riconoscere la sua voce. Mi fece girare per guardarmi negli occhi. Era così bello, bello da far impazzire. Passò una mano tra i miei capelli e poi le sue labbra sfiorarono le mie impercettibilmente. Chiusi gli occhi e gli permisi di baciarmi profondamente, con il suo profumo del tabacco che rimaneva impresso sulla mia pelle. 
-Questa sarà una serata da ricordare.- disse a bassa voce, per non far sentire niente agli altri.
Sorrisi con le labbra ancora attaccate alle sue. 

KAREN POV'S 
Era come se tutto fosse cambiato all'improvviso, da un giorno all'altro. Harry era così bello, come il primo giorno in cui lo vidi, ma lo guardavo con occhi diversi, e valeva lo stesso per lui. Non aspettai altro: corsi ad abbracciarlo come se non lo vedessi da una vita. E gli altri si accorsero del fatto che non vedevo l'ora di baciarlo. Non importava per me dove fossimo, l'importante era potergli stare vicino. Un brivido percorse la mia schiena quando le nostre labbra si sfiorarono. 
-Hey.- mormorò lui, mentre mi guardava con le sue pozze verde smeraldo. 
-Hey.- risposi io accennando un sorriso. Poi mi girai e notai che Louis e Eleanor avevano gli occhi puntati su di noi. 
-Andiamo di sopra.- sussurrò Harry un attimo prima di prendermi per mano. 

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Capitolo 16
*** #16 ***


KAREN POV'S 
-Harry...- sussurrai mentre mi baciava il collo. 
-Si?- chiese lui a voce bassa. 
-Si può credere di amare una persona che si conosce da pochi giorni ma con la quale si va sempre a letto?- 
Si rigirò tra le lenzuola per guardarmi dritto negli occhi. 
-Si.- 
-Come fai a dirlo?- 
-Perché vale lo stesso per me.- 
-Harry, io credo di amarti, ma non fraintendermi. Non è come le altre volte, non so che cos'è, non so neanche se è amore, ma credo che io non riuscirei a vivere se tu non ci fossi.- 
Mi sorrise. Non era come gli altri sorrisi, questo era del tutto diverso. Mi prese il viso tra le mani e mi baciò forte, tanto forte da non farmi respirare. Ma non mi importava. 
-Ti amo, Karen. Ti amo. Ti amo. Ti amo.- 
-Hey, okay, ho capito Hazza.- risposi ridendo e rigirandomi su di lui. 
L'aveva detto per davvero? Harry mi amava veramente? In quel momento ero forse la persona più felice del mondo, soprattutto per il fatto che gliel'avevo detto. Ero riuscita a dirglielo. 

C'era un'atmosfera strana: Karen era in camera di Harry già da un bel po' di tempo a fare chissà cosa, e lo stesso valeva per Jennifer con Liam. 
-Noi andiamo un attimo sopra.- disse Louis prendendo per mano Eleanor e alzandosi dal divano. La ragazza mi sorrise e ricambiai.
"Un momento, hai detto 'un attimo'? Ma non hai la percezione del tempo?! O un attimo per te equivale a un'ora?!" pensai guardando Louis. 
Zayn mi guardò con un ghigno sul volto e stava per pronunciare qualche frase sconcia e strana, ma poi si ricordò della presenza dell'irlandese seduto proprio affianco a noi. Zayn mormorò qualcosa di incomprensibile, ma mi bastò un suo sguardo per capire che voleva portarmi da qualche altra parte. 
-Louis è in camera mia.- 
Lo guardai perplessa. 
-Che ne dici del letto di Hello Kitty?- 
Questa volta sorrisi per il modo in cui aveva pronunciato "Hello Kitty".
Mi prese per mano e ci dirigemmo verso la porta di ingresso. 
-Ciao Niall.- disse Zayn.
-Ciao.- dissi anch'io a bassa voce.
L'irlandese fece un cenno con la mano e uscimmo dalla villa. 
Quando arrivammo fuori casa mia, estrassi le chiavi dalla borsa e le inserii nella serratura per aprire la porta. In casa mia regnava il buio totale. Accesi la luce del soggiorno e questa volta fui io a prendere Zayn per mano e trascinarlo da qualche parte. 
Una volta arrivati in camera mia, decisi di accendere solo la luce del comodino. Ero sicura di quello che stavo facendo. Non c'era George davanti a me. C'era Zayn, Zayn Malik. E mai come in quel momento ho desiderato di andare a letto con qualcuno. Zayn era quel tipo di ragazzo che convinceva le ragazze a fare sesso, con gli occhi, con quello sguardo, la sigaretta sempre in bocca, il giubbino di pelle e il super ciuffo. Lui era così, e aveva convinto anche me. 
Posai la borsa sul comodino. Poi mi sfilò delicatamente la maglietta e io feci lo stesso con la sua. Mi tolsi le scarpe e i pantaloni, e entrambi ci sdraiammo nel letto di Hello Kitty. Iniziò a baciarmi il collo e si posizionò su di me a cavalcioni. 
-Sei sicura...?- sussurrò a un centimetro dalle mie labbra. 
-Si.- 
Non gli bastò sentire altro. Estrasse dei preservativi dalla tasca del giubbino e in meno di due minuti lo sentii penetrare a poco a poco dentro di me, e sentivo il suo corpo premere contro il mio. Quando iniziò a spingere, emanai un gemito sonoro, ma fu lui stesso ad ammutirmi con un bacio. 
-Mel'hai dimostrato Collins.- disse dopo circa mezz'ora.
-Dimostrato cosa?- 
-Dimostrato che sei brava a letto.- 
Lo pensava veramente? Io mi ritenevo una frana e lui diceva che ero brava? 
-Tel'avevo detto che un giorno avresti portato me nel letto di Hello Kitty, lo hai dimenticato?- 
-Impossibile dimenticare le tue frasi sconce quando sei in iperventilazione. Quindi no,non l'ho dimenticato.- 
-Perfetto.- sussurrò con uno sguardo malizioso, e mi rigirò mentre mi baciava permettendomi di posizionarmi su di lui. 

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Capitolo 17
*** #17 ***


Mi vestii velocemente e feci colazione.
-Sophie...- 
Quando mi alzai per andare in bagno, mia madre mi chiamò e ritornai in cucina. 
-Quel ragazzo di cui tuo padre mi parlava tempo fa...state insieme, vero?- 
-Come l'hai capito, mamma?-
Lei sorrise e abbassò lo sguardo.
-Una madre capisce sempre ogni cosa. Lo sospettavo, e ho aspettato un po' per chiedertelo. Pensavo che mel'avresti detto tu.-
-Scusa, io...-
-Non preoccuparti. Non devi scusarti. Voglio solo che tu stia attenta e che non vada a finire come l'ultima volta.-
-Questo non succederà.- 
-Sono felice per te, tesoro.- 
Mi stampò un bacio sulla fronte e poi prese le mie mani tra le sue.
-Mamma, ti ricordi del viaggio in Italia? Manca poco e le mie amiche ci andranno...- 
-E ci andrai anche tu.- 
-D-Davvero? Dici sul serio?- chiesi incredula e tutta sorridente.
-Certo.- rispose e mi abbracciò.

Il vento freddo entrava nelle mie ossa. Un mese. Era passato un mese dall'inizio dell'anno scolastico e il freddo degli ultimi giorni di Ottobre si faceva sentire. 
"Buongiorno amore."
Zayn mi inviò un messaggio quando uscii fuori dalla porta di casa per andare a scuola. 
"Buongiorno." risposi.
Indossavo un cappotto non eccessivamente pesante, ma abbastanza caldo per non rimanere congelata lungo il tragitto per andare a scuola.
-Hey, bellezza!- 
Karen e Jennifer vennero verso di me quando arrivai nel cortile della scuola.
-Ma che hai fatto, Karen?- 
-Ti piacciono? Sono andata ieri dal parrucchiere.- 
Aveva tinto una ciocca di capelli di viola e rasato una piccola parte del lato destro della testa. Sorrisi e dissi: -Stai benissimo.-
-Quanto manca, Sophie?- mi chiese Jennifer.
-A cosa?- 
-Sveglia, è mattina! Tra un mese si va in Italia, l'hai dimenticato?- 
-Hai ragione, scusa. Non ho impostato il promemoria sul cellulare. Ma in ogni caso mia madre ha detto si!-
E tutte e tre ad urlare come delle bambine ad un concerto del "Mondo di Patty". E ovviamente attirammo l'attenzione di alcune persone che erano nel cortile.
-Dove si va di preciso?- chiesi.
-Milano. Sarà fantastico. Staremo lì per 5 giorni e poi altri 2 giorni a Roma.- rispose Karen che sembrava impaziente e non vedeva l'ora di partire per il viaggio.

HARRY POV'S 
Era assurdo. Davvero assurdo. Karen sarebbe partita per un viaggio in Italia con la scuola senza di me. 
Ma poi mi venne un'idea quando stavo per uscire di casa.
-Zayn!- chiamai Malik che stava finendo di fare colazione in cucina insieme agli altri. 
-Sophie ti ha detto che tra poco andranno in Italia?- 
-Si, lo disse un po' di tempo fa.- 
-E se ci andassimo anche noi in Italia?- 
-Harry, che hai in mente?- 
-Si, insomma. Sarebbe fantastico! Noi cinque con loro...in Italia! Lou, fai venire anche Eleanor.- 
Tomlinson mi fece un occhiolino e sorrise. 
-Hey, e io che faccio?- chiese l'irlandese seccato.
-Non c'era quella ragazza in Italia? Asia, giusto? La tua ex, Niall...- disse Liam.
-Mi manca così tanto...- 
-Don't worry, biondo. Milano è la città dell'amour...- dissi fingendo di saper parlare francese.
-Ma non era Parigi?- chiese Louis con uno sguardo indecifrabile.
-È lo stesso.-

Corsi a scuola. Ero davvero in ritardo, ma cercai Karen per darle la notizia. Poi la vidi con Sophie e Jennifer e andai verso di lei. Non erano ancora entrate in classe.
-Karen!-
-Harry!- Mi salutò con un bacio delicato che fece calmare la mia agitazione per essere in ritardo. 
-Sei bellissima.- le dissi accarezzandole i capelli. Il viola le stava davvero bene.
-Ragazze, devo darvi una notizia.- continuai.
-Che notizia?- chiese Jennifer curiosa.
-Verremo in Italia con voi!- 
-Harry, ma è meraviglioso!- disse Sophie sorridendo e Karen mi abbracciò stringendomi forte e dandomi tanti baci sulle guance e sulle labbra. 
-Ti avrei fatto venire con me lo stesso in qualche modo.- mi sussurrò.

KAREN POV'S
Quella mattina Harry mi diede la notizia più bella in assoluto. Sarebbe venuto in Italia con me! Niente scuola, soltanto noi due! Cos'altro si poteva desiderare? Ero sicura che sarebbe stato il viaggio più bello in assoluto, semplicemente perché c'era lui. Non avevo bisogno di nessun altro. Dovetti salutare Harry perché doveva andare a lezione di algebra con Sophie. 
-A dopo.- mi disse e mi salutò con un bacio. 

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Capitolo 18
*** #18 ***


-Okay, qui è tutto pronto.- mi dissi inserendo gli ultimi vestiti nella valigia. Mancava poco. Solo un giorno. Un giorno e saremmo partiti per l'Italia. 
Il cellulare squilló sul comodino.
-Pronto?- risposi.
-Hey, sono io.-
-Karen, non dirmi che la valigia non si chiude.- 
-Era proprio quello che stavo per dirti. Quando è stato l'ultimo viaggio insieme, Sophie? Terzo anno del liceo?- 
-Si.- risposi ridendo. -Avevi dimenticato il pigiama e dormivi ogni sera con la vestaglia e la biancheria intima.- 
Karen scoppiò a ridere. 
-Davvero te lo ricordi ancora?- 
-Certo, lentiggini.- 
-Questa volta non dimenticherò niente. Ho preso tutto: pigiama, piastra per i capelli, shampoo, scarpe...-
-Sisi, okay. Molto interessante.- 
-Ah, e soprattutto non dimenticherò di portare con me Harry Edward Styles.- 
-Non credo che saresti capace di dimenticarti di Harry.- 
-No,infatti. Non ne sarei capace.- 

Suonò il campanello. 
-Vado io!- urlai scendendo dalle scale. Aprii lentamente la porta. 
-Hey, bellezza.- Zayn mi salutò con un bacio. 
-Pronta per domani?- disse mentre gli aprivo la porta per farlo entrare in casa. 
-Buonasera signora Collins!- continuò.
-Ciao Zayn!- rispose mia madre dal bagno di servizio e la voce non era ben chiara. Lei e Zayn si erano conosciuti circa due settimane prima.
-Comunque si. Abbastanza pronta.- gli dissi riprendendo la domanda che mi aveva posto. Mi guardò per qualche secondo e fissai le sue pozze color nocciola come la prima volta in cui incontrai quello sguardo magnifico. Poi prese delicatamente il mento con un dito e lo portò verso l'alto per far combaciare le nostre labbra. 

KAREN POV'S.
"Lista di cose da portare.
Vestiti..."
-Ce li ho.- 
"Scarpe."
-Ovvio.-
"Pigiama."
-Si, anche se con Harry non lo userò.-
"Indumenti intimi."
-Si, ma non userò neanche quelli.- 
"Trucco."
-Non si vive senza.- 
"Collane e bracciali."
-Ce li ho.- 
"Preservativi."
-Ci pensa Harry.- 
"Piastra per capelli, spazzola, shampoo e bagnoschiuma."
-Cel'ho. Cel'ho. Cel'ho e cel'ho.- 
"Soldi."
-Ce li ho.- 
"Harry Styles."
-Ovvio che si.- 
Un enorme sorriso comparve sul mio volto. Il pensiero di partire con Harry mi rendeva felice, euforica. 
Presi il cellulare e composi il suo numero di telefono, che dopo due mesi avevo imparato a memoria. Attesi per qualche secondo. 
-Pronto?- 
Sentii la sua voce e sorrisi di nuovo.
-Harry!- 
-Amore. Hai fatto i bagagli?- 
-Si, e tu?- 
-Certo. Domani ci incontriamo a scuola. Adesso devo lasciarti, Niall mi sta tormentando con una stupida canzone irlandese. A domani, ti amo.- 
-A domani, ti amo anch'io.- 

-Hey!- corsi verso Karen e Jennifer la mattina della partenza. Le intravidi all'entrata dell'aeroporto.
-Sophie, mi raccomando...- 
-Si, si, andrà tutto bene papà.- 
Mi salutò con un bacio sulla nuca, si voltò e lo vidi allontanarsi a poco a poco da me dirigendosi verso l'auto. 
L'ultimo viaggio con la scuola fu fantastico, fu una delle poche volte in cui riuscii a far allontanare dalla mia mente ogni pensiero negativo e avevo grandi aspettative anche per quello.  E appena ci rendemmo conto che nessuno aveva gli occhi puntati su di noi ci prendemmo per mano e iniziammo ad urlare euforiche.
 -Dov'è Zayn?- chiesi rivolgendomi alle mie amiche, impaziente di vederlo.
-Stanno arrivando.- rispose Karen che sembrava più euforica di tutte.

Milano. 
Si vedeva la città dall'alto quando eravamo in aereo, Zayn accanto a me, poi Harry e Karen, Liam e Jennifer, Louis ed Eleanor e Niall si ritrovò a doversi sedere accanto a uno strano francese. Zayn mi aveva tenuto la mano per tutto il tempo, era il suo primo viaggio in aereo e fortunatamente la professoressa che ci accompagnava non si era accorta del fatto che non ero seduta accanto ad una delle mie amiche.
Quando scendemmo dall'aereo, un taxi ci aspettava per portarci nel centro città.
Appena arrivati entrammo in un bar nei pressi del duomo di Milano.
-Volete qualcosa da bere?- chiese Liam rivolgendosi a tutti noi. 
-Niall, tu cosa prendi? Niall!- continuava a chiamarlo Payne, ma l'irlandese sembrava assente e aveva gli occhi puntati su una delle bariste. 
Era una ragazza non molto alta, dai capelli neri, un sorriso incantevole e degli occhi azzurri del colore dell'oceano, simili a quelli dell'irlandese.
-Niall...- disse a bassa voce, quasi imbarazzata.
-Asia.- disse il biondo, che sembrava imbarazzato tanto quanto lei.
-Harry, Zayn, Louis, Liam, Eleanor. Ci siete tutti. E voi chi siete?- chiese rivolgendosi a me e alle mie amiche.
-Io sono Sophie.- le dissi avvicinandomi a lei per stringerle la mano. 
-Asia.- disse accennando un sorriso.
E mi seguirono Karen e Jennifer. Gli altri non sembravano sorpresi per averla vista.
-È l'ex ragazza di Niall.- mi sussurrò Zayn in un orecchio. 
-Come mai da queste parti?- chiese la ragazza. 
-Io e gli altri abbiamo seguito Sophie, Karen e Jennifer in Italia.- rispose Harry abbracciando Karen e stampandole un bacio sulla fronte.

NIALL POV'S.
Era passato più di un anno da quando l'avevo vista per l'ultima volta, eppure non era cambiata neanche un po'. Asia era londinese, ma con origini italiane. Aveva sempre lo stesso sorriso che faceva invidia al mondo, gli occhi grandi di un azzurro intenso e i capelli neri che arrivavano all'altezza delle spalle. L'avevo conosciuta in vacanza, in spiaggia, avevo diciotto anni e lei sedici. Ricordo che era con il suo ragazzo, Simon, ma non faceva altro che guardarmi. Così un giorno decidemmo di vederci di nascosto, e la nostra storia continuò fino alla fine dell'estate, quando ci dovemmo salutare per ritornare ognuno nella propria città. Ricordo che non ero entrato da subito nelle simpatie dei suoi genitori e si limitò a salutarmi con un semplice "ciao", e questo forse significava che non mi avrebbe più cercato. Probabilmente il nostro era solo un amore estivo, ma per me era significato molto di più. 
-E tu cosa ci fai qui?- le chiesi.
-Lavoro qui ora, questo bar è di alcuni parenti e mi hanno chiesto di dar loro una mano.- 
-Capisco.- 
-Niall, possiamo parlare?- mi guardò profondamente negli occhi, forse per farmi capire che si trattava davvero di una cosa seria. In quel momento ero deluso e arrabbiato, ma allo stesso tempo ero contento di averla rivista e nessuno poteva immaginare quanto avevo voglia di abbracciarla.
Annuii e la seguii in una sala riservata al personale. Fece un lungo sospiro prima di iniziare a parlare.
-Che cos'hai?- le chiesi quando vidi i suoi occhi colmarsi di lacrime prima ancora di iniziare il discorso.
-Tu non immagini quanto mi sei mancato. È passato un anno Niall, e un anno è lungo. E per tutto questo tempo non ho fatto altro che pensare a te e al modo in cui ti ho dovuto lasciare andare.-
Andai verso di lei e l'abbracciai stringendola forte, e quell'abbraccio valeva più di mille parole, quelle che per un anno avevamo tenuto dentro di noi.

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Capitolo 19
*** #19 ***


-Dove soggiornerete?- chiese Asia quando ritornò dietro al bancone. 
-In un hotel non molto distante da qui.- risposi io.
-Capisco. Beh, se avete bisogno di informazioni sapete dove trovarmi.- disse ancora la ragazza accennando un sorriso rivolto a Niall.
Zayn mi guardò sorridente come per farmi capire che stavamo pensando alla stessa cosa: c'era una particolare intesa tra quei due. 

KAREN POV'S 
-Vuoi una mano con le valigie?- mi chiese Harry quando arrivammo in albergo. Lui e gli altri avrebbero dormito in stanze lontane dalle nostre, visto che il nostro era un viaggio d'istruzione.
-Si. Grazie Harry.- risposi stampandogli un bacio sulle labbra. 
Sophie, Jennifer ed io ci dirigemmo verso la nostra camera seguite dai ragazzi che ci davano una mano con le borse.
-Ci vediamo stasera io e te.- sussurrò Harry prima di allontanarsi da me con un ghigno sul volto, e avrei giurato di aver sentito pronunciare una frase simile da Liam rivolgendosi a J. 

Quella sera arrivò in fretta. Avevamo trascorso l'intero pomeriggio a fare acquisti in giro per la città, che era davvero grande e dispersiva. 
-Tornate nelle camere!- ordinò la professoressa quando rientrammo in albergo dopo una passeggiata. Ero stanca ma allo stesso tempo avevo ancora voglia di vedere Zayn.
"Sei impegnata, studentessa?" 
Il messaggio di Malik mi fece spostare lo sguardo verso il telefono che era sul comodino mentre io stavo piegando alcuni vestiti. Mi precipitai verso il cellulare e mi affrettai a rispondere. Quando capii che si trattava di lui comparve sul mio viso uno di quei sorrisi a 150 denti tipici dei momenti di euforia, e Karen capì subito di chi si trattava. 
-Okay Sophie, puoi farlo venire.- mi disse dopo che l'avevo guardata a lungo cercando di assomigliare a uno di quei gattini dei cartoni animati con gli occhi dolci, come per farle capire ciò che volevo, e sorrisi di nuovo quando ottenni il consenso.

KAREN POV'S 
Sophie non immaginava che Harry aveva intenzione di venire da quando avevamo messo piede in quell'albergo, ma mi divertii a farle credere che sarebbe stata l'unica a far venire il proprio ragazzo in stanza.
Sentii bussare alla porta e sentivo che si trattava del riccio, così corsi dal bagno per andare ad aprire.
-Buonasera.- disse a bassa voce per non essere sentito dalla professoressa che dormiva su una poltrona al centro del pianerottolo. 
-Hey.- risposi silenziosamente e gli stampai un bacio sulle labbra. 
-Eccomi qua.- mormorò sempre con lo stesso ghigno sul volto e mi cinse i fianchi con le mani avvicinandosi di più a me e sfoggiai uno dei miei sorrisi migliori. 
-Buonasera,signore!- disse ad alta voce sorridendo e tenendomi la mano quando entrò nella stanza.
-Hey, Hazza!- rispose Sophie. 
Qualche secondo dopo bussarono di nuovo alla porta. 
-Zayn!- esclamò Sophie un attimo prima di abbracciare il moro. 

NIALL POV'S 
Diedi un'occhiata all'orologio che avevo al polso. Segnava le 10:35. Quella serata stava passando in fretta, e io non avevo nessuna intenzione di trascorrerla sul letto di quella stanza d'albergo. Continuavo a pensare a lei, ai suoi occhi, al suo sorriso, a quello che mi aveva detto. 
-Cosa c'è Nialler?- mi chiese Liam quando poggiò il telefono sul comodino dopo aver risposto all'ennesimo messaggio di Jennifer. 
-Era questo ciò che credevi, Horan? Credevi che non sarebbe più tornata?- 
-E invece è tornata...-
-È tornata Niall, è tornata, e anche se non è tornata da te il destino vi ha fatti incontrare di nuovo.-
-Davvero credi in queste cose?-
-Non farla andare via di nuovo. Va' da lei, non commettere il suo stesso sbaglio.- 
Improvvisamente mi precipitai fuori la camera e scesi giù per le scale fino ad arrivare all'ingresso dell'albergo. 
-Taxi?- telefonai ad uno dei tanti numeri dei tassisti che avevo registrato nella rubrica del cellulare. 
Cinque minuti dopo lo vidi arrivare e fermarsi fuori l'albergo.
-Aperol.- 
-Subito, signore.- 
In pochi minuti eravamo arrivati: l'albergo non era molto distante da Piazza Duomo.
-Posso parlare con Asia?- chiesi ad una delle bariste intente a servire i clienti che affollavano il locale. 
-Solo un minuto...Asia!- urlò una ragazza affacciandosi alla cucina.
-Niall!- esclamò quando mi vide arrivare, e venne verso di me per salutarmi. 
-Cosa ci fai qui?- chiese abbassando lo sguardo. 
E poi vidi i suoi occhi colmarsi di nuovo di lacrime, esattamente come qualche ora prima. Mi abbracciò forte. E credo che fu allora che compresi che gli abbracci servivano a sorreggersi a vicenda. 
-Io sono qui, per te.- le dissi a bassa voce, per rassicurarla, per farle capire che non ero mai riuscito a dimenticarla. Quando mi baciò sentii il mondo scomparire all'improvviso sotto i miei piedi, ogni tipo di preoccupazione era svanita e la lontananza tra di noi si era improvvisamente annullata, come se non fosse mai esistita.

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Capitolo 20
*** #20-Epilogue ***


11 ANNI DOPO
KAREN POV'S
-Harry, voglio che abbia i tuoi occhi.- gli dissi prendendogli la mano e guardandolo profondamente nelle sue pozze smeraldine.
-Speriamo che stia bene.- rispose lui, che sembrava molto più agitato di me. Guardai fuori la finestra dell'ospedale: il cielo era nuvoloso e l'aria era gelida, come tutte le mattine di Novembre. Osservai la fede al dito ed esalai un sospiro, sorridendo. Avevo sposato Harry Styles due mesi prima, e questo era sicuramente il ricordo più bello degli anni trascorsi con lui. E poi il bambino. Lo aspettavamo da tanto, e finalmente era arrivato.
Eravamo ormai in attesa da parecchio tempo, ed Harry non aveva smesso di accarezzarmi la pancia neanche per un secondo.
-Karen Smith?- La voce di un ginecologo interruppe improvvisamente l'attesa.
-Si?-
-Siamo pronti per il parto.-
Harry mi strinse forte la mano, si accovacciò accanto a me e poggiò la testa tra le mie braccia. 
-Signora, deve iniziare a spingere e a respirare come le diremo.- mi sentii dire dall'ostetrica.
-Harry, io...io non credo di potercela fare.- gli sussurrai a denti stretti, con il volto spaventato.
-È il vostro primo bambino?- ci chiese l'infermiera. Entrambi annuimmo.
-Non si preoccupi, andrà benissimo.- disse di nuovo la donna per rassicurarci.
Sentii il bisogno di tirare fuori dal mio corpo il bambino che avevo tenuto nel grembo per 9 mesi, il nostro bambino, come una creatura che doveva essere portata in salvo.
-Sta andando bene, Karen. Manca poco.- disse l'infermiera accanto all'ostetrica dopo le spinte che a mano a mano diventavano sempre più profonde. 
-Riesco a vederlo!- sentii dire da qualcuno, ma in quel momento sentivo il mio corpo dilaniarsi a metà e gli occhi non riuscivano più a vedere con chiarezza l'armadietto di ferro che avevo avuto di fronte per tutto il tempo. Ero stordita, priva di forze, credevo addirittura di essere sul punto di morte, ma una forte stretta di mano mi rassicurò. Harry. 
-È bellissima, Karen!- mi disse, e solo in quel momento riuscii a vedere di nuovo con chiarezza.
-Suo marito ha ragione!- esclamò l'infermiera facendomi prendere la bimba tra le braccia.
-Santo cielo! Che meraviglia!- dissi quando vidi il suo viso piccolo e candido.
-Può dirmi il nome, signora?- 
Harry mi guardo profondamente, lui desiderava davvero quel nome. 
-Darcy Styles.- 

ASIA POV'S
-Niall, sbrigati! Prendi il cappotto di Lucas!- dissi all'irlandese che era sempre in ritardo. 
-Mamma, dove andiamo?- chiese il piccolo venendo verso di me e guardandomi con i suoi grandi occhi azzurri, seguito da Hope, di soli due anni.
-Tesoro, la zia Karen sta per avere un bambino...- 
-O una bambina!- mi corresse Niall mentre tirava fuori dall'armadio il cappotto del piccolo.
-Esatto.- 
-E dopo andremo a comprare il DVD di "Harry Potter".- disse ancora il biondo.
-Grazie papà!- esclamò abbracciandolo. 
-Ha solo 4 anni, Niall! Avrà sicuramente paura di quel film!- 
-No, mamma! Io sono coraggioso.- 
-Certo che sei coraggioso, amore.- risposi ridendo.
-Okay, possiamo andare.- Niall mi stampò un bacio sulle labbra.
-Era ora!- 

SOPHIE POV'S
Io e Zayn ci affrettammo per andare in ospedale da Karen. Quel giorno ero così emozionata, così felice. Avrei visto nascere il figlio della mia migliore amica e avrei fatto la mia prima ecografia; il test di gravidanza era risultato positivo.
-Hey, a questo ci penso io.- disse Zayn prendendo il regalo per Karen dalle mie mani.
-Malik, sono solo un po' incinta, non ho bisogno anche che tu mi dia da mangiare!- dissi sorridendo, e mettendo una ciocca dei capelli biondi dietro l'orecchio.
Composi il solito numero sul cellulare, che conoscevo a memoria.
-Jennifer, siete già lì?- chiesi alla rossa quando rispose dopo un paio di squilli. 
-Hey Sophie! Io e Liam siamo quasi arrivati in ospedale! Voi dove siete?-
-Siamo in macchina.- 
La telefonata si chiuse e riposi di nuovo il telefono in borsa.
-Sono così felice, Zayn! Ti rendi conto? Karen sta per avere un bambino!-
-Sarai ancora più felice quando nascerà il nostro bambino.- mi disse sfoggiando il suo sorriso migliore. 
-Sicuramente, Malik.- 
Erano passati 11 anni da quando l'avevo conosciuto, eppure non avevo mai smesso di chiamarlo per cognome o con qualche strano soprannome. 
-Eccoci arrivati!- disse entrando nel parcheggio dell'ospedale di Londra. 
-Sophie!- Vidi Eleanor e Louis venirmi incontro. 
-Ciao splendori! Ciao piccolo!- dissi accarezzando la guancia del figlio di Eleanor. Josh Tomlinson aveva solo tre anni, eppure era divertente e sempre in movimento, proprio come il padre.
Dopo un po' ci raggiunsero Niall ed Asia, quest'ultima che reggeva tra le braccia la piccola Hope. 
-Ciao, principessa!- Zayn l'adorava, non appena la vide la prese sulle spalle riempendola di baci. 
-Ciao, zio Zayn!- 
-Ciao, amore mio.- 
-Sophie, immagino cosa farà con il vostro bambino...- ironizzò Asia sorridendo. 
-Buongiorno, popolo!- 
La voce di Jennifer si riconosceva anche a un kilometro di distanza.
-J!- esclamai mentre la vedevo venire verso di me con Liam e Maggy. La bimba era più grande degli altri, aveva 5 anni, i capelli rossi della madre e gli occhi castani del padre.

-Potete entrare.- disse l'infermiera dopo circa 10 minuti di attesa.
-Sopresa!- urlammo tutti in coro quando entrammo nella stanza di Karen. Il suo volto pieno di stupore divenne sorridente e gioioso. 
-Ragazzi!- esclamò euforica e accarezzandomi la mano che avevo poggiato sulla sua gamba. 
-Sophie...grazie per essere venuti.- disse a bassa voce e capii che per lei era stata una gran bella sorpresa. 
-Dov'è il bambino?- chiese impaziente Niall. 
-È una femmina, biondo. L'abbiamo chiamata Darcy.- 
-Davvero, Karen? Harry deve essere felicissimo! Ha insistito tanto per questo nome!- 
-Lo sono.- Harry arrivò improvvisamente nella stanza reggendo Darcy tra le braccia e facendola dondolare lentamente per farla addormentare. Il riccio aveva un sorriso radioso stampato sul volto, gli occhi luminosi.
-È davvero bellissima, Hazza.- mormorò Liam a bassa voce, seguito da tante congratulazioni. 
-A te come va?- mi sussurrò Karen accarezzandomi la mano. 
-Tra poco ho l'ecografia.- 
-Buona fortuna, bionda.- mi disse e mi stampò un bacio sulla fronte. 

-È una femmina, signor Malik.- disse il ginecologo. -Ne sono certo.- 
Zayn mi abbracciò e mi stampò un paio di baci sul collo. Ero la persona più felice del mondo, e in quell'abbraccio interminabile il ricordo della mia vita trascorsa con lui affiorò alla mia mente. Non ci aveva messo tanto tempo per chiedermi di sposarlo, un anno prima. Ero appena uscita fuori dall'ufficio, era il mio primo giorno di lavoro come architetto. Se ne stava ad aspettarmi in fondo alle scale dell'edificio. 
-Sophie, vuoi sposarmi?- disse tirando fuori dalla giacca nera una scatola con un anello di brillanti che intravidi scendendo le scale. Poi c'era il matrimonio, il vestito di seta di una chiarissima tonalità di rosa che mi avvolgeva delicatamente, i capelli tirati all'indietro con una coroncina.
-Sei pronta?- ricordo ancora le parole di Karen e Jennifer quel giorno. Ero agitata, ma allo stesso tempo impaziente, gioiosa. In Chiesa tutto sembrava fatto apposta per me, c'erano i miei familiari, i miei amici, alcuni parenti. E poi Zayn. Quando lo vidi girarsi verso di me il mio cuore iniziò a battere quasi al ritmo di una canzone rock. Lo ricordavo ancora come un ragazzo di 19 anni, il tempo era passato ma per me lui era sempre uguale. Aveva sempre la pelle ambrata di una sfumatura perfetta che veniva risaltata dalla luce del sole che penetrava dalle finestre e gli occhi color nocciola. Il ciuffo era più corto, non esisteva quasi più, e aveva la barba leggermente più folta di quella che aveva da ragazzo.
-Lo voglio.- pronunciai dopo il lungo discorso del parroco e sentii il rumore degli applausi rimbombare dentro di me.
Ritornai alla realtà. Avrei dovuto affrontare una gravidanza, ma ero ugualmente felice. 
-Vi lascio soli.- disse il dottore uscendo dalla stanza, ma nessuno di noi due aveva ascoltato quelle parole. Mi accarezzò delicatamente la guancia, mentre mi guardava negli occhi e fece passare la mano tra i miei capelli lunghi. Poi mi sfiorò le labbra e mi diede uno di quei baci che solo lui sapeva dare. 
-Grazie.- disse silenziosamente. 
-Per cosa?- 
-Per tutte le cose, Sophie. Ricordi quando ci siamo conosciuti?-
-Avevi in mano una Marlboro e non facevi altro che parlare come uno di quei gangster nel film d'epoca, come dimenticarlo?- 
-Il tuo letto di Hello Kitty, Sophie, come dimenticarlo?- 
Fuoriuscì dalla mia bocca una risatina che fece eco nella stanza. Lui era sempre stato con me, mi aveva sopportata, aiutata, e soprattutto amata. E forse non l'avrei mai ringraziato abbastanza per questo. 
-Ti amo Zayn.- dissi rompendo il silenzio di quell'attimo. -E ti amerò fino alla morte. E se ci dovesse essere un'altra vita dopo la morte ti amerò anche lì.- 

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