Summer Crush:quando l'amore và in vacanza. di avril92 (/viewuser.php?uid=675182)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parte 1. ***
Capitolo 2: *** Parte 2. ***
Capitolo 1 *** Parte 1. ***
SUMMER CRUSH:QUANDO L'AMORE NASCE
IN VACANZA.
Parte 1.
Era una
mattina di agosto a New York, e Alice stava dormendo beatamente nel suo
letto. Quel giorno, sarebbe dovuta partire per Los Angeles nella sua
casa al mare, e la cosa la rendeva estremamente entusiasta.
-ALICE SAMANTHA MONTGOMERY! SCENDI SUBITO DALLE SCALE CHE TI
STIAMO ASPETTANDO DA MEZZ'ORA! DOBBIAMO PRENDERE L'AEREO TRA MEZZ'ORA E
SIAMO IN UN RITARDO ASSURDO!- gridava la madre, dal piano di
sotto.
Alice,
bofonchiò qualcosa e si mise a sedere sul letto. Lentamente.
Faceva un caldo terribile. Ma forse, era perchè le finestre
erano ancora abbassate. La ragazza si diresse verso la finestra e
alzò la tapparella. "A Los Angeles, la tapparella si alza
solo con un pulsante, e non devo fare tutta questa fatica"
pensò Alice mentre tirava sù la corda
verde-gialla.
Dopo mezz'ora
scese dalle scale e si diresse in cucina, dove si preparò la
colazione. Qualche minuto più tardi, andò in
bagno a lavarsi i denti. -Sono
pronta- disse alla sua immagine riflessa nello specchio
del bagno sorridente.
Finalmente, dopo mezz'ora
in macchina per arrivare in areoporto (era vicino a casa della
ragazza), la famiglia arrivò davanti alla casa. Le palme,
davanti alla casa, ondeggiavano piano piano e Alice, inspirò
a fondo l'aria fresca e si mise ad aiutare i suoi genitori a portare le
valigie in casa e a sistemarle. Dopo due ore finirono, e Alice decise
che quello era il momento perfetto per andare a prendere un
pò di sole. -Vai
pure cara, tanto abbiamo la casa vicino al mare...quindi se ti succede
qualcosa tu chiamaci pure- le aveva detto la
madre prima che la ragazza s'incamminasse verso la spiaggia.
-Finalmente un pò di pace dalla scuola...adoro
l'estate!- disse la
ragazza sorridendo. Si chinò ed estrasse l'asciugamano dalla
borsa e lo stese nella sabbia. Si sdraiò piano piano e
chiuse gli occhi. Ad un certo punto, qualcosa di freddo si
avvicinò a lei. -Ti
prego, fà che non mi ha cagato in testa un'uccello- mormorò
la ragazza, avvicinando la mano su quella cosa fredda. La sua mano,
incontrò qualcosa di tondo con degli spigoli, che altri non
poteva essere che una palla. Cominciò a tremare dalla
rabbia. Improvvisamente, si alzò in piedi e
cominciò a gridare:-CHI...CHI
è QUEL GRAN DEFICENTE CHE HA TIRATO UNA PALLA QUA???-.
rispose una voce maschile. Alice si voltò verso il ragazzo e
lo osservò. Era biondo, magro e indossava un costume a
bermuda rosso. Era un pò rosso in viso, probabilmente per
via del sole, o del caldo. E anche sudato, molto sudato. -Bene...riprenditi quello stupido
pallone e vattene!- disse la ragazza dando un calcetto al
pallone, ma senza guardare il biondo in faccia. Si sedette
sull'asciugamano. Il ragazzo si grattò la testa e disse:-Beh...grazie-. -Beh? Sei ancora qui? Vattene!- gli
disse la ragazza. Il ragazzo, prese il pallone e, con un sorrisetto
furbo le si avvicinò e le sussurrò:-Non ti sbarazzerai di me
così facilmente-. Detto quello, si
voltò e si allontanò.
-Allora...hai
conosciuto qualcuno d'interessante in spiaggia?- chiese il padre alla ragazza
quella sera a cena. -Nessuno
d'interessante- rispose lei scuotendo la testa. le disse
suo padre. La ragazza sbuffò, prese il suo piatto, e
andò a mangiare sulla veranda. Poco dopo, venne sua madre
che si sedette di fianco alla ragazza. Le mise una mano sulla spalla e
le disse:-è un
peccato...staremo qua un mese intero e sarebbe meglio che tu conoscessi
qualcuno con cui uscire...a New York sei sempre stata da sola...non
puoi rimanere sola per sempre...hai ventidue anni tesoro...--Tuo padre
non voleva essere scortese con te...voleva solo che...insomma...tu non
sentissi sola- -Lo
sò...ma io amo stare da sola...e poi, in
verità...non ero proprio da sola...mentre stavo prendendo il
sole, ho conosciuto un ragazzo, molto carino. Ma non ci siamo detti i
nomi. Solo che l'ho cacciato via...- confessò
la ragazza. La madre le accarezzò i capelli. -Perchè lo hai
cacciato via?- chiese la donna. La ragazza, si
voltò verso il mare e rispose:-Forse ho paura
d'innamorarmi...ecco perchè l'ho cacciato via...-
-Sei ancora troppo
giovane per aver paura...se ti piace qualcuno, dovresti lottare per
averlo e anche per tenertelo...senza aver paura di niente. Non lasciare
che la paura di partecipare t'impedisca di vivere...ama come se stessi
amando per l'ultima volta, soffri, ma non lasciare neanche per un
momento che la paura l'abbia vinta. Altrimenti, sarai perduta-. Alice,
abbracciò la madre e la ringraziò.
-Chi era quella ragazza con cui parlavi, bro?- chiese Ryker al fratello. Ross
alzò le spalle e rispose:-è
solo un'amica...niente di che...una ragazza un pò strana a
dir la verità...-. Il ragazzo si
alzò dal divano e si diresse verso la vetrata del
balcone. -Vorresti
rivederla?- chiese il fratello. Ross scosse la testa e
chiese:-Cosa?
No...perchè? Dovrei?- -Sveglia fratello! Dovresti
sì! Non è micca una racchia quella ragazza! Era
carina...e se non ti sbrighi, potrei fare la prima mossa io!- disse
Ryker prendendolo in giro. Ross, in tutta risposta, gli diede un
pugnetto nel braccio e disse, ridacchiando:-Tu provaci e poi vedrai-
-Uuuhh!! Stò tremando dalla paura!- gli rispose
l'altro fingendosi spaventato. Ross fece per rincorrerlo e l'altro se
ne andò, lasciandolo solo ad ammirare il tramonto che si
estendeva davanti ai suoi occhi.
FINE PRIMA PARTE.
Spero
che vi sia piaciuta la prima parte...è la mia prima
fanfiction quindi siate clementi con me :P
Come
andrà la seconda parte? Si dichiareranno finalmente Ross e
Alice oppure resteranno solo amici? Piccola parentesi:nella seconda
parte, il colore del testo cambierà :) Ci vediamo alla
seconda parte!
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Capitolo 2 *** Parte 2. ***
summer crush da finire
SUMMER CRUSH:QUANDO L'AMORE NASCE
IN VACANZA.
Parte 2.
Erano
passati due giorni da quando Alice aveva visto quel ragazzo misterioso,
e un pò si era sentita in colpa per averlo trattato male.
Aveva
chiesto a qualche ragazzo che giocava a pallavolo sulla spiaggia se
l'aveva visto ma niente. Forse si era trasferito, oppure era tornato a
casa. Ma ora che ci pensava a lei che gliene importava di quello strano
tipo? Scosse la testa, come per scacciare una brutta idea dalla mente e
si sdraiò sul suo asciugamano rosa. Mezz'ora dopo, un'ombra
incombeva su di lei. -Mitico..si
mette anche a piovere...-
mormorò
la ragazza aprendo gli occhi. Appena li aprì,
scoprì il
motivo per il quale lei vedeva un'ombra. Seduto di fianco a
lei,
c'era lo stesso ragazzo biondo che aveva incontrato giorni fa.
-Co...cosa
ci fai qua?- chiese
la ragazza arrossendo. -Beh ecco...come sempre,
vengo a fare surf e a giocare a beach volley...ti va di
partecipare?- rispose
il ragazzo con naturalezza. La ragazza cominciò a diventare
rossa in volto e si allontanò dal biondo. -Ehi che hai? Ti senti
male? Per caso puzzo? Non capisco...stiamo solo parlando e tu ti
allontani...- disse
il ragazzo alla ragazza che si allontanò sempre di
più.
Indietreggiò un pò e cadde per terra. Ross corse
da lei e
le chiese:-Stai
bene?-. La
ragazza lo guardò e non potè far a meno che
annegare nei suoi occhi scuri. -Piantala di chiedermi come
stò! E vattene che oggi non mi sento bene!- gridò la
ragazza alzandosi. Si voltò e si allontanò dal
ragazzo. -Dimmi
solo una cosa...ti ho fatto qualcosa che ti ha ferita?- chiese
Ross guardandola andarsene. Alice strinse i pugni, si voltò
e si
diresse verso Ross che pensava che l'avrebbe preso a pugni ma, quando
si accorse che la realtà era diversa, accantonò
l'idea.
La ragazza, infatti, lo stava baciando sulle labbra con convinzione. Si
allontanò e gli disse:-Ecco...- .
Si voltò e se ne andò. Ross abbassò lo
sguardo,
ancora incapace di rendersi conto di quello che era appena successo.
Osservò l'asciugamano della ragazza e poi, si
voltò verso
di lei, ma se n'era già andata.
Quella
sera, Ross, non faceva altro che pensare al bacio. Era stato breve, ma
in quel poco tempo, aveva potuto sentire cosa provava per la ragazza.
Era innamorato, ma lei non lo sembrava tanto. E allora
perchè lo
aveva baciato? -Ti
ho visto prima...wow! Ci avete dato dentro eh?- chiese Riker al fratello,
facendolo saltare dalla paura. Ross si voltò e disse:-Ma
sei stupido? Mi fai fatto spaventare! E comunque è stato
solo un
bacio...niente di che...vedrai che domani lei se ne sarà
già dimenticata...- .
Si voltò verso la spiaggia e vide che la pioggia stava
scendendo
lentamente, Poi si ricordò dell'asciugamano della ragazza. -Porco giuda!- esclamò. Si
diresse verso la porta di casa e si mise la sua giacca col cappuccio
nera preferita. -Dove
stai andando?-
chiese Rydel scendendo dalle scale. -A prendere l'asciugamano
della sua amata- rispose
Riker ridacchiando. Ross gli fece una linguaccia e uscì
dalla
porta. Dopo aver attraversato una piccola siepe, trovò
l'asciugamano della ragazza. Si voltò verso destra e vide
un'enorme casa in cui, in una finestra, c'era la luce accesa. "Forse
abita lì" pensò Ross. Correndo sotto alla
pioggia, si
diresse verso la casa che non era tanto lontana dalla sua.
Suonò
il campanello. -Ciao...tu...chi
sei? Il mio nome è Mary e sono la mamma di Alice- disse la donna che
aprì la porta al ragazzo. -Vuoi venire dentro ad
asciugarti?- chiese
la donna al ragazzo che tremava dal freddo. -Beh...veramente io ero
venuto a riportare l'asciugamano a...Alice ha detto?- rispose Ross che porse
l'asciugamano alla donna. La donna sorrise e lo ringraziò
invitandolo ad entrare. -Solo
due minuti pero- disse il ragazzo facendole
l'occhiolino.
Alice,
in camera sua, stava
leggendo il suo libro preferito "Wings" di Aprylnne Pike, sdraiata sul
suo letto. Qualcuno bussò alla sua porta. -Chi è?- chiese
la ragazza, continuando la lettura. Nessuno rispose. Chiuse
rumorosamente il libro e sbuffò. Scese dal letto e si
diresse
verso la porta. L'aprì e si trovò davanti...-Tu?? Che ci fai qua? Ero
convinta che fossi a casa tua e...-
disse la ragazza. Ma non fece in tempo a concludere la frase, che si
trovò Ross che la baciava. La ragazza lo scansò e
gli
disse:-Smettila,
smettila,
smettila, tutto questo è insano! Non...non posso...-. -Cosa
c'è di difficile? Ci siamo io, te e nessuna complicazione!-
disse Ross agitando le braccia in modo vago. Alice scosse la testa.
L'abbassò e, guardando verso il basso, cercò di
non far
uscire le lacrime che minacciavano di uscirle dagli occhi.
Il
mattino dopo, Alice notò che il tempo era cambiato. Sembrava
quasi riflettere il suo umore cupo. Doveva o no dare un'altra
opportunità a Ross? Non lo sapeva...sapeva solo che avrebbe
seguito il suo cuore...come aveva sempre fatto.
-Ross ti devo parlare...- disse Alice quel
pomeriggio a Ross, che, nonostante la leggera pioggerella era uscito
per andare a fare un pò di surf. -Io...ecco...ti volevo
scusarmi per come mi sono comportata...spero che tu mi possa
perdonare...e sì...hai ragione tu:non c'è niente
di complicato...solo me-. Ross
osservò la ragazza, le sorrise e le si avvicinò.
L'abbracciò e le disse:-Tranquilla...ho capito
tutto...tu non sei il problema..ma sei qualcosa se si avvicina ad una
soluzione...- . E
restarono abbracciati sotto alla pioggia.
...EPILOGO...
-E
così oggi torni a casa...- disse Ross con una punta
di tristezza nella sua voce. -Sì...ma ti
prego, non dimenticarmi mai...te ne prego. Anzi...ti regalo questa.
così mi porterai nel tuo cuore per sempre- disse la ragazza che si
tolse la collana e gliela porse al ragazzo che le sorrise e
l'abbracciò. -Mai- sussurrò, e le
diede un bacio sulle labbra.
Tempo
più tardi, Alice scoprì che Ross, aveva preso
casa assieme ai suoi genitori e ai suoi fratelli vicino a lei quindi,
passarono tanto tempo insieme.
FINE....
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