Sister.

di _Tiina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Beginning of an end ***
Capitolo 2: *** Chapter two ***
Capitolo 3: *** Chapter three ***
Capitolo 4: *** Chapter four ***
Capitolo 5: *** Chapter five ***
Capitolo 6: *** Chapter six ***
Capitolo 7: *** Chapter seven ***
Capitolo 8: *** Chapter eight ***
Capitolo 9: *** Chapter nine ***
Capitolo 10: *** Chapter ten ***
Capitolo 11: *** Chapter eleven ***
Capitolo 12: *** Chapter twelve ***
Capitolo 13: *** Chapter thirteen ***
Capitolo 14: *** Chapter fourteen ***
Capitolo 15: *** Chapter fifteen ***
Capitolo 16: *** Chapter sixteen ***
Capitolo 17: *** Chapter seventeen ***
Capitolo 18: *** Chapter eighteen ***
Capitolo 19: *** Chapter nineteen ***
Capitolo 20: *** Chapter twenty ***
Capitolo 21: *** Chapter twenty- one ***
Capitolo 22: *** Chapter twenty- two ***
Capitolo 23: *** Chapter twenty- three ***
Capitolo 24: *** Chapter twenty- four ***
Capitolo 25: *** Chapter twenty- five ***
Capitolo 26: *** Chapter twenty- six ***
Capitolo 27: *** Chapter twenty- seven ***
Capitolo 28: *** Chapter twenty- eight ***
Capitolo 29: *** Chapter twenty- nine ***
Capitolo 30: *** Chapter thirty ***
Capitolo 31: *** Chapter thirty- one ***
Capitolo 32: *** Chapter thirty- two ***
Capitolo 33: *** Chapter thirty- three ***
Capitolo 34: *** Chapter thirty- four ***
Capitolo 35: *** Chapter thirty- five ***
Capitolo 36: *** Chapter thirty- six ***
Capitolo 37: *** Chapter thirty- seven ***
Capitolo 38: *** Chapter thirty- eight ***
Capitolo 39: *** Chapter thirty- nine ***
Capitolo 40: *** Chapter forty ***
Capitolo 41: *** Chapter forty- one ***
Capitolo 42: *** Chapter forty- two ***
Capitolo 43: *** Chapter forty- three ***
Capitolo 44: *** Chapter forty- four ***
Capitolo 45: *** Chapter forty- five ***
Capitolo 46: *** Chapter forty- six ***



Capitolo 1
*** Beginning of an end ***


#SisterFF Chapter one.

Guardai dritto davanti a me, nessun ostacolo che mi impediva il traguardo, ma poi arrivò accanto a me un'auto scura e alta. L'avrei riconosciuta a km di distanza, tenni gli occhi puntati sulla strada. Mancava poco ormai, nessuno mi avrebbe superato. Nessuno. 

"Ed è così che il primo posto nella gara della corsa di vetture, Styles si aggiudica la coppa finale." 

E così anche questa era fatta. Avevo vinto un'altra coppa, la solita coppa da aggiungere alle altre quattro sulla mensola. Oramai era diventata un'abitudine arrivare primo ogni anno, tranne per lui. Jeff McKanzie.

Provavamo odio entrambi, non lo sopportavo come lui non sopportava me. Ci provò con mia sorella Gemma solo per portarsela a letto, intervenni in tempo e lo presi a pugni. Tutti a Londra provano timore nel vedermi, praticamente sono il 'leader' della città, come se fossi un camorrista. 

Mentre scendevo dalla piattaforma, incontrai McKanzie mentre portava via la sua coppa d'argento. Secondo posto, come sempre d'altronde.

"Che c'è McKanzie, ti è andata male anche quest'anno?." risi divertito.
"Styles sparisci altrimenti ti prendo a pugni davanti alle telecamere, o vuoi che il tuo faccino si ripari dalla tv?." rispose alquanto nervoso per la situazione.
"Avanti, fallo." appoggiai la coppa al terreno, poi divaricai le mie braccia e lo sguardai con un'aria sfidata.

All'inizio si guardò intorno, poi annuì maliziosamente e avanzò di qualche passo. Non aspettai altro tempo.

Cominciai a pestarlo, pugni e calci. Questo non vuol dire che non mi aveva toccato, infatti mi aveva sferrato qualche pugno in viso. Qualcuno ci divise, ma che dico. Una ragazza ci divise, gli altri rimasero a guardare lo spettacolo.

"Basta, smettetela." urlò in piena crisi di spavento.

Finalmente qualcun'altro aiutò quella ragazza a dividerci. Ci fecero allontanare abbastanza da non poterci più toccare. Non capivo quasi nulla, abbassai lo sguardo e vidi goccie di un liquido rosso cadere per terra. Sangue.

"Porca puttana." biasciai.
"Non metterti più contro di me coglione." mi avvisò.
"Mio Dio, che paura. Guarda sto tremando." risposi distratto nel cercare di far smettere il mio naso di sanguinare.

"Qualcuno aiuti quel ragazzo." ordinò una tizia dal pubblico.

La ragazza che ci divise stava dalla parte di McKanzie, poi mi guardò qualche secondo e si avvicinò.

La guardai sorpreso. I nostri occhi erano fissi l'uno nell'altro, la sua pelle era di un roseo chiaro. I suoi occhi verdi mi attiravano sempre di più, i suoi lunghi e lisci capelli castani le cadevano sulla schiena e sulle spalle. Le sue labbra carnose e rosee, che cazzo di ragazza era? Un'angelo caduto dal cielo a parer mio.

"Ci sei?." mi chiese passando davanti al mio viso la sua mano.
"Si." sospirai.
"Vieni con me, devo medicarti. C'è un'infermeria quì accanto seguimi." si preoccupò per me.

Così la seguii passo per passo. Le stavo dietro, lei indossava un vestito azzurro che le arrivava a tre quarti di coscia, indossava degli stivaletti della All Star bianche e azzurre, niente trucco. Niente smalto. Solo profumo. 

Arrivammo nell'infermeria. Entrammo.

"Siediti qua." mi ordinò.

Mi sedetti su un lettino scomodo e bianco come la neve. Feci un respiro profondo e mi lasciai medicare.

"Che diavolo ti è venuto in mente?." mi chiese sgridandomi (?)
"Ragazzina restane fuori." girai lo sguardo verso la finestra.
"No. Non ne resto fuori, si tratta di mio fratello e non lascio perdere. Che diavolo ti è venuto in mente, rispondi." mi ordinò alzando il tono di voce.
"Sei la sorella di McKanzie?." sbuffai.
"Certo. Perchè? Hai qualche problema al riguardo?." gettò nel cestino l'ovatta insanguata.
"No, nessun problema." biasciai.

Lei mi guardò come se si sentisse presa in giro, poi mi disinfettò le ferite e le coprì con dei cerotti e delle fascie bianche.

"Okei, fatto. Ora vattene a casa col tuo premio e spero che questo non si ripeta più." mi avvisò.

Così stava per uscire quando la bloccai per un braccio e la tirai a me. Potevo sentire il suo petto alzarsi e abbassarsi velocemente, mi guardava spaventata. Aveva paura di me.

"Nessuno mi ordina un bel cazzo. In confronto a me sei una bambina, una ragazzina che mi sta sui.." non mi diede tempo di finire che m'interruppe.
"Zitto. Senti, quì l'unico che sta sui coglioni sei te. Nessuno ti ha chiesto di picchiarlo, nessuno ti ha ordinato di rompergli il cavolo con le tue frasi del cazzo, ed ora ti sto parlando più sincera che mai. Posso anche essere una ragazzina di sedici anni e mezzo, ma tu non sarai meglio di me." alzò il tono di voce.

Non mi diede tempo di ribattere sul discorso che mi pestò un piede e corse via.

"Cogliona." ansimai dal dolore.

Dopo essermi ripreso dalla piedata che mi era stata 'regalata', presi le mie cose (compresa la coppa) e mi diressi al parcheggio. Aprii con il pulsante la mia Range Rover ed entrai. Misi in moto e partii.

Bravo Styles, ora ti fai mettere i piedi in testa da una sedicenne. Bella figura che hai fatto per essere un 20° enne.

...CONTINUA

Spazio Scrittrice: 
Ed ecco il primo capitolo di questa avvincente Fan Fiction. Come vi sembra il primo capitolo? Commentate, anche se negativamente. Voglio sapere le vostre opinioni anche perchè posso migliorare. :') Non chiedo obiettivo, voi siete il mio obiettivo. 

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Capitolo 2
*** Chapter two ***


#SisterFF Chapter two.

Tornai a casa mia e mi stesi sul divano. Le parti disinfettate e medicate bruciavano, ma mi permettevano di focalizzare il punto: La sorella di McKanzie aveva sedici anni, era bellissima (?), e mi aveva soccorso.

"Ma a che cosa sto pensando.." biasciai parlando a me stesso.

Presi la mia tuta da pilota assieme al casco e buttai tutto in un ripostiglio dove poi riposi anche la coppa. 

Andai in cucina e caccia fuori dal frigorifero una birra, mi distesi bruscamente sul divano e scelsi qualche canale sulla tv. Bevvi vari sorsi di birra.

All'improvviso sentii aprire la porta, stava tornando a casa da lavoro.

"Hei brò." mi salutò.
"Ciao brò. Com'è andata a lavoro?." chiesi dandogli il cinque.
"Bene, te la corsa?." chiese togliendosi bruscamente la giacca.
"Uguale all'anno scorso. Ho vinto di nuovo contro Jeff McKanzie dell'università qua a Londra." risposi buttando la birra vuota nel cestino.
"Bravo. Fiero di te! Una cosa..: Quando ritornerai all'università? I professori chiedono di te ogni giorno, ti chiamano al cellulare ma tu non rispondi." mi spiegò la situazione.
"Senti Zayn, non intendo ritornare a quella maledetta scuola. Odio quella cogliona della dirittrice come i professori." mi sedetti accanto a lui in soggiorno.
"Ascolta, puoi odiarli quanto vuoi. Ma lo sai che senza la laurea non potrai lavorare, come non credo vorrai gareggiare a vita anche perchè sono quattro anni che ormai gareggi e vinci ogni volta. Non ti annoia la cosa?." cercò di farmi cambiare idea, cosa che non volevo assolutamente fare.
"Zayn non voglio." ribattei.

Sospirò, poi annuì e andò in camera sua. Non so a fare che cosa, l'unica cosa che sapevo è che dovevo liberarmi un pò da questa gara. Insomma intendo sdrammatizzare il momento.

Così avvisai Zayn che andavo in giro, misi la giacca e uscii di casa. Niente macchina, una passeggiata mi avrebbe fatto bene.

Camminai per due km se non di meno, poi decisi di entrare nel parco. Andai in una parte isolata con vista mare e mi sedetti su una panchina libera. Faceva freddo, dalla mia bocca uscì del fumo dato il gelo che faceva. Mi guardai intorno, nessuno che mi degnasse di guardarmi in faccia. La paura mi piaceva, era la mia soddisfazione in gran parte.

All'improvviso ricevetti una chiamata, presi il mio I-Phone 5s e risposi:

"Pronto?." 
"Ehm, parlo con Harry, Harry Styles?." una voce timida rispose dall'altra parte.
"Si. Con chi ho il piacere di parlare?." mi scappò un sorrisetto divertito.
"Ehm, sono B-Bo McKanzie. La sorella di Jeff McKanzie." rispose mangiandosi alcune parole dalla timidezza mentre parlava.

Non risposi più. Abbassai per un secondo il telefono, poi guardai dritto in un punto cercando di riprendermi dallo stato in cui mi ero messo.

"Ci sei ancora?." chiese.
"Si, ci sono ancora. Comunque perchè mi hai chiamato?." chiesi rimettendo il telefono all'orecchio.
"Volevo che ci incontrassimo da qualche parte, senza che mio fratello lo sappia ovviamente! Devo farti alcune domande, se non ti dispiace." mi rispose con una voce determinata. La sua timidezza era come se stesse scomparendo.
"Ehm, no. Non mi dispiace affatto, che domande dovresti farmi?." risposi sorridendo per il divertimento che provavo in quel momento.
"Voglio parlartene da vicino se possibile. Dove possiamo incontrarci?." chiese di nuovo.
"Dove vuoi dolcezza." risposi determinatamente.
"Facciamo così...ci incontriamo tra 20 minuti al parco. Puntuale mi raccomando." mi avvisò.
"Puntualità è il mio secondo nome." risi e attaccai.

Perfetto. Ora anche la sorella di McKanzie aveva il numero di telefono, il punto era come faceva ad averlo?!. Comunque non mi resi conto nel pensare a cosa poteva domandarmi che erano passati 10 minuti circa, così mi alzai dalla panchina e camminai avanti e indietro guardando in basso, aspettando che il tempo passasse il più frettolosamente possibile.

(ASCOLTATE QUESTA MENTRE LEGGETE: http://www.youtube.com/watch?v=olr9vY7FFs0 )

"C-Ciao." sentii da dietro di me.

Mi fermai e mi girai. La vidi davanti a me. Calze nere, cappoto grigio, stivali alti grigi e delle para-orecchie bianche. Capelli lunghi e stirati che le cadevano sulla schiena e un pò di trucco, i suoi occhi verdi brillavano ed erano così voluminosi.

"Ciao." mi avvicinai.
"Ehm, allora. Volevo solo parlarti qualche minuto se permetti." si avvicinò anche lei.
"Certo."

Alzò lo sguardo verso di me e i nostri occhi si guardarono a vicenda. Era come se si fossero scontrati, come se le nostre anime si fossero intrecciate.

Mi guardò profondamente negli occhi, qualcosa in me stava cambiando, non so cosa sfortunatamente.

"Siediamoci." mi consigliò.

Annuii e la seguii mentre davanti a me, passo per passo, camminava fino alla panchina dove ero seduto io in precedenza.

"Harry, volevo semplicemente chiederti perchè tra te e mio fratello c'è così odio. Spiegamelo perchè io non lo capisco, non ci arrivo." mi chiese scossendo con la testa.

Mentre parlava abbassava la testa, scossendo con il capo. Era così bella, non l'avevo mai notata prima d'ora questo era chiaro. 

"Volevi chiedermi solo questo?." alzai gli occhi al cielo, poi il mio sguardo ricadde su di lei.
"Beh, si." annuì convinta.

La guardai di nuovo, le sue labbra erano così carnose, rosee, piene di qualcosa che avrei sfiorato un giorno.

"Bene. Tra me e tuo fratello è nato un'odio di cui non siamo riunisci ad abbattere, questo non significa che non potrà mai dissolversi certo. Però abbiamo deciso di tenere le distanze finchè non avremmo imparato a rispettarci, ma da quel momento ci siamo dati..come dire..muro. [...]" spiegai.

Lei mi ascoltava, pensava a qualcosa. Non avevo capito che pensava a me.

POV. BO

I suoi occhi mi ammiravano in ogni parte, mi sentivo al centro della situazione. Non avevo mai incontrato un ragazzo del genere, un ragazzo così misterioso, convinto e sicuro di sè.

"Capisco. Beh, allora credo che non c'è niente da chiederti." mi alzai dalla panchina.

Lo guardai mentre era seduto, sembrava un'angelo. Abbassai lo sguardo verso i miei stivali, poi li rialzai e lui era davanti a me in piedi guardandomi da capo a piedi.

"Che c'è?." inarcai un sopracciglio.
"Nulla. Sei una ragazza così..innocente." mi sorrise per metà.

Continuava a fissarmi, mi sentivo a disagio. Dovevo scappare dalla situazione, e anche in fretta prima che potesse succedere qualcosa che non volevo accadesse. 

"Già. Questo è uno dei miei difetti, essere troppo timida, gentile e così..innocente." abbassai lo sguardo cercando di abbozzare un sorriso.
"Guarda che non è una cosa negativa. Mi piace." mi alzò lo sguardo con le sue parole.

Annuii lentamente, sorrisi per metà e mi allontanai di qualche passo.

"Ora scusa, devo andare." sospirai.
"Aspetta." mi bloccò.
"Si?." spalancai quasi gli occhi.

Rimase in silenzio, poi si avvicinò. Con le sue dita morbide e fredde mi accarezzò una guancia. Chiusi gli occhi e un brivido percosse tutta la mia schiena. Li riaprii.

"Per me sarai una sfida." mi sussurrò all'orecchio con voce roca.

Non aspettai nemmeno un secondo e lo guardai negli occhi, poi andai via senza peggiorare la situazione.

Che cavolo stava succedendo in me? Non dovevo innamorarmi, non ora. Jeff mi avrebbe uccisa, mi avrebbe picchiata come faceva sempre. Mi avrebbe mandata in collegio, lui era il mio tutore da quando mio padre e mia madre ci abbandonarono quando avevo solo 9 anni. Senza pensarci ancora, scappai dritta a casa.

POV. HARRY

Mi scappò un sorrisetto dalla mia bocca, sarebbe stata davvero una sfida per me. Come una gara contro McKanzie d'altronde, solo che questa sarebbe stata molto più facile e piacevole.

Senza aspettare ancora uscii dal parco soddisfatto, ma mi scordai di chiedergli chi le avesse dato il mio numero telefonico, ma non ci feci molti pensieri e ritornai a casa.

Entrai e tolsi la giacca e il telefono.

"Hei brò dove sei stato?." chiese ridendo.
"In giro." risposi senza troppa attenzione.
"Che ti succede? Sembri, come dire..innamorato." si meravigliò.

All'improvviso mi bloccai, poi lo guardai fisso negli occhi. Che cazzo aveva detto? Innamorato?!? No.

"Pff. Figurati se sono innamorato io." inarcai un sopracciglio.

Zayn aveva detto propio la parola 'innamorato'. Ma non lo ero, assolutamente no. Sopratutto perchè avevo venti anni e non pensavo alle ragazzine di sedici, bensì a quelle di diciotto,diciannove.

......CONTINUA

Spazio Scrittrice: 
Beh che dire, questo capitolo è quello in cui si incontrano per qualcosa che poi cambia tutto. Bo si presenta a lui come una ragazza timida, tranquilla e paurosa. Harry invece si presenta come un ragazzo sicuro di sè come spiega Bo in questo capitolo. Siete contente di questo capitolo? Commentate su. 

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Capitolo 3
*** Chapter three ***


#SisterFF Chapter three.

POV. BO

Tornai a casa. Jeff era in cucina a prepararsi un panino, così in punta di piedi cercai di salire in camera mia.

"Dove sei stata?." mi chiese senza emozioni.
"Ehm, al parco." risposi con aria affannata.

Avevo il timore che mi avesse visto in coimpagnia di quello lì. Cazzo, non doveva succedere a me. Porca miseria no!

"Con chi?." riprese.
"Amiche." ribattei.
"Amiche?. Mmm, quindi non era quel figlio di puttana di Styles seduto accanto a te." strizzò gli occhi.
"senti Jeff io.." cercai di giustificarmi.

Non mi diede tempo di finire la frase che mi mollò uno schiaffo in faccia.

"Ti ho ripetuto mille volte che non devi nemmeno guardarlo per strada." urlò.

Mi tirò anche il secondo schiaffo, questa volta sul naso. Caddi a terra senza forze, non avevo il coraggio di prendere in mano la situazione, di parlare.

"Non devi nemmeno.." stava per tirarmene un terzo ma lo fermai.
"Ho capito. Basta! Lasciami in pace per favore." lo implorai con le spalle incollate al muro mentre cercavo di fermare il sangue che colava dal naso.

Lui mi guardò, poi lentamente tornò in cucina ancora innervosito. Avevo paura che avesse preso il mestolo, Cristo Santo stavo sperando altrimenti sarei scappata di casa. Era stato un'errore chiamarlo e questo l'ammetto, ma tutti sbagliano no?.

Il mio petto si alzava e si abbassava velocemente, guardavo dritto nel corridoio sperando che avesse in mano qualcos'altro, infati aveva un fazzoletto bagnato. Si era, preoccupato per me?!.

"Tieni." si abbassò porgendomi il fazzoletto.

All'inizio non volevo accetarlo, avevo paura. Paura di lui, mio fratello. Jeff McKanzie.

"Tieni ho detto." ripetè allungando un'altro pò il braccio verso di me.

Così delicatamente lo presi e immediatamente, invece, lo misi sotto le narici. Non ci mancava, avevo un livido enorme sulle labbra, e si gonfiava. Mi alzai, anzi mi aiutò ad alzarmi. Lo guardai mentre camminavo verso il bagno di sopra. Dovevo prendere il kit d'emergenza e appoggiare del ghiaccio sul livido.

Così feci, faceva male.

"Cristo Santo." urlai quasi.

Jeff corse di sopra, credeva che fosse successo qualcosa. Aprì bruscamente la porta del bagno e mi vide con il livido enorme sulle labbra.

"Dio Santo scusami Bo, è che..non voglio che tu parli con Harry. Mi da fastidio, sei mia sorella. Più che altro sono geloso di te, sei la mia piccolina. Non avrei mai voluto provocarti questo, perdonami per favore." si scusò.

Questa volta mi sembrava sincero, come facevo a non perdonarlo? Non potevo odiarlo, era il mio fratellone. Mi aveva comunque accudita fin da bambina e mi aveva fata crescere in salute e non mi aveva mai detto 'no' sul desiderio di avere oggetti materiali, o qualcos'altro. 

"Non devi chiedermi scusa, succede a tuti di avere dei litigi. Ti voglio bene, non voglio che tu ti scusi con me solo per due schiaffi. Questo passa, quindi tranquillo." lo sorrisi per metà dal momento che le mie labbra non si riconoscevano più.

"Cristo Santo Bo, ma da chi hai preso? Sei troppo dolce." mi abbracciò senza che io riuscissi a liberarmi.
"Mi stai stringendo troppo, Jeff, smettila." cercai di ridere.

Mi diede un bacio sulla guancia e mi concluse con questa frase:

"Ti prometo che questa ti porto a cena fuori." mi sorrise.
"Jeff non posso accetare in queste condizioni." biasciai.
"Ah giusto. Allora faremo una cena in giardino." ribattè.

Ci fù una risata, poi annuii e così la cena era programmata. Intanto misi un pò di fondo-tinta e blush per coprire il livido. Infatti ci riuscii alla 'perfezione'. 

"Jeff, vado a farmi una doccia." gli dissi.

Così entrai in camera mia e mi spogliai. Entrai nel bagno e mi infilai nella doccia. Mi lavai.

POV. HARRY

Andai in cucina dopo quelle stupide parole che disse Zayn. Ripeto, io innamorato?! Ma stiamo scherzando?. Non mi innamoravo da quando avevo diciassette anni. Troppe delusioni per il cuore e troppe false promesse per la testa. E tanto meno di lei poi, la sorella del mio peggior nemico. 

Mi coricai sul letto, appoggiai le cuffie sulle orecchie e premeti 'play'. Parti Summer Love. Porca puttana una canzone migliore noh?, così cambiai canzone. Partì They Don't Know About Us. 

"Ma porca.." sussurrai tra me e me.

Così la cambiai ancora una volta. Little things. No basta, troppe canzoni sdolcinate. Sembava strano perchè non avevo mai sentito queste canzoni e poi sulla mia playlist c'erano canzoni tipo: Best Song Ever, Midnight Memories ecc..

"Harry io questa sera mangio da Perrie." mi avvisò.

Ma io non sentii, ero troppo occupato a cercare una degna canzone per il mio cervello. All'improvviso mi sentii togliere le cuffie.

"Ma che cazzo.." sospirai alzando la testa.
"Amico sei propio imbambolato oggi. Ma che ti succede?" inarcò un sopracciglio.
"Zayn nulla. Che c'è?." sospirai stufato per questa situazione.
"C'è che io vado a cenare da Perrie, la madre mi ha invitata lì." mi ripetè.
"Va bene, okei. Ci vediamo stasera?." mi alzai dal letto e posai le cuffie sul comodino accanto a me.
"Ehm, no. Dormo da lei, questa sera notte senza dormire. Ci vediamo domani nella tarda mattinata. Fai il bravo, mi raccomando." prese la giacca e i vestiti di ricambio.
"Si, certo. Ciao Zayn." mi avvicinai alla scrivania dove c'era il computer. Lo accesi.

Entrai su Facebook, per la testa mi venne in mente di cercare lei. Così scrissi sulla ricerca, Bo McKanzie.

La trovai.

"Porca miseria." sussurrai.

Mi attirai nel guardare le sue foto. I suoi occhi verdi erano bellissimi, brillanti. I suoi capelli stirati e voluminosi di un castano scuro. Il suo corpo? Perfetto.

Guardai lo stato ed era single, ma in fondo cosa me ne importava di lei?.

"Harry cazzo! Non innamorarti." mi alzai bruscamente dalla sedia facendola cadere di schienale a terra.

Mi avvicinai alla finestra. Porca miseria non doveva succedere, non con lei. E' un'amore impossibile, è da pazzi.

Poi mi girai verso di lei, verso quel maledetto pc. 

"Che cazzo hai di diverso dalle altre?. Eh?! Perchè sei così strana?. Sei così, innocente. Davvero." cominciai a parlare da solo.

Per il nervoso che mi provocava, sbattei contro il muro il pc. Porca puttana, non l'avevo previsto. Eppure stava accadendo.

Così decisi di uscirmene. Scappare via dal mondo sarebbe stata la soluzione migliore se solo fosse stato possibile, controllai il cellulare e mi ricordavo una cosa lì, a momenti.

Aveva chiamato con il numero, quindi il numero telefonico da cui aveva chiamato Bo era il suo. Decisi di chiamarla. Così, d'istinto.

"Pronto?." rispose timidamente.
"Bo?." chiesi.
"Si, chi sei?." chiese stupita.
"Sono Harry. Ti ricordi di me?." sorrisi come un' ebete.
"Ha-Harry, cosa c'è?." quasi sussurrò.
"Uhm, che fai?." chiesi cercando di sdrammatizzare il momento imbarazzante.
"Mi sto preparando, tra un pò vado in giro con le amiche. T-Tu?." rispose tremando quasi in voce.
"Ehm, sono in giro per Londra. Mi sto annoiando piuttosto tanto, mi stavo chiedendo noh? Che ne dici se ci incontriamo, magari andiamo a prenderci qualcosa insieme." la 'invitai' in modo diverso.
"Scusa Harry. Ma non posso, ora devo andare." rispose molto velocemente e riattaccò.

"Wow." pensai. "Bel modo per darsi palo Harry." aggiunsi.

Bene, mi aveva respinto. Magari avevo messo la testa a posto suo, forse no. In questi tre anni sono andato solo a puttane, oppure a divertimenti senza cose serie. Solo una scopata e via ma con lei, con lei sarebbe stato tutto diverso.

Sentivo dentro di me che lei era diversa da tutte, la vedevo ancora bambina mentalmente. Ma quella bambina che avrei voluto crescere io, per me. Senza che nessuno potesse interrompere il nostro cammino insieme.

POV. BO

Avevo riattacato, ma dove avevo trovato la forza?. Harry non doveva passare guai per colpa mia, quindi era meglio così. Sentivo dentro di me invece, che lui era speciale. Mi stavo innamorando di un ragazzo completamente opposto di me. Certo, gli opposti si attraggono, ma con lui era molto più che attrazione.

"Bo, sei pronta?." mi chiese Jeff da sotto.
"Si. Sto scendendo." gli risposi.

Così respirai profondamente, poi scesi. Jeff mi aspettava in giardino. Così andai lì, mi avrebbe aspettato una lunga serata tra chiacchere, risate, sorrisi, cibo, sguardi. Per me Jeff era tutto. Lui era il mio papà, il mio fidanzato, il mio migliore amico. TUTTO! E completamente sarebbe rimasto al 1° posto tra la classica dei miei primi amori. Era il mio scricciolo. Già, così ci chiamavamo, e continavamo a farlo. Scricciolo.

....CONTINUA.

Spazio Scrittrice: Scusate se è un pò corto, ma purtroppo il capitolo quattro sarà ancora più lungo perchè succederà qualcosa d'inaspettato tra Bo e Jeff. Secondo voi cosa succederà? Commentate con al finale il tag #SisterFF. ALLA PROSSIMA! (Obiettivo? Voi  )

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Capitolo 4
*** Chapter four ***


#SisterFF Chapter four.

Scesi le scale, poi camminai lungo il soggiorno fino ad arrivare alla porta esterna. Respirai profondamente per poi abbassare la maniglia gelata.

"Eccoti." mi sorrise.

Lo sorrisi per metà, il dolore si faceva sentire. Io non lo sentivo mio fratello, non ci somigliavamo per niente. Cioè, io ero castana scuro e lui biondo, io occhi verdi e lui occhi azzurri. Lui era alto ed io piuttosto bassa. Ero alta 1.67 m circa.

"Eccomi." abbassai lo sguardo.

Mi prese per mano e mi portò più avanti. Davanti a me una pista segnata con delle candele bianche, come il latte. Poi più avanti un tavolino quadrato con tutto ciò che poteva servire per la serata.

"Ma Jeff.." appoggiai le mani sulle labbra per poi spalancare gli occhi dalla sorpresa.
"Ti ho detto che sei bellissima?." mi chiese allontanandosi un pò da me.
"N-No." lo guardai.
"Bene, allora te lo dico ora." mi sorrise.

Il tempo di guardarlo, mi girai verso la casa e davanti a me cadde un telo bianco con scritto 'Sei Bellissima!' in una stella enorme gialla.

"Jeff io.." rimasi a bocca aperta.
"Non parlare, aspetta." mi ordinò sorridendo.

Lo guardai ancora, non so ancora come successe. All'improvviso sentii quattro botti enormi. Su di me caddero stelle argentata con ognuna su di esse 'Sei Bellissima'.

Sorrisi, alzai lo sguardo ed era come se fossero stelle cadenti, insomma non era mai successo. Jeff non era così dolce, fino ad allora no.

"Allora?." si riavvicinò a me mentre le stelle continuavano a cadere sull'erba e sulle candele.
"Allora un cavolo. Non sei il Jeff che conosco, insomma sei così..dolce." lo guardai con le lacrime agli occhi.
"Hei, principessa. Non piangere." mi asciugò le lacrime.
"P-Principessa?." spalancai gli occhi.
"Si. Sei la mia principessa, la principessa dei miei sogni e della mia realtà." aggiunse.
"Jeff, sembri un'innamorato." mi scappò una risatina.
"Nah, sono solo me stesso." mi prese la mano lentamente.

Ci guardammo, ci sorridemmo e seguimmo insieme la pista. Eravamo come innamorati, io e lui. Io e mio 'fratello' eravamo come una persona sola, praticamente un'anima divisa a metà in due corpi.

Ci sedemmo al tavolino, era tutto copertino delle stelline che aveva sparato accanto al telo che era ancora li.

POV. HARRY

Salvai il suo numero, avevo scritto 'Bo'. Di solito si scrive anche il cognome, ma come facevo a non capire che sarebbe stata lei a chiamarmi se l'unica persona che avevo in rubrica con quel nome era il suo.

Per strada incontrai Louis e Niall, amici miei.

"Hei Harry." mi salutò Niall.
"Ciao Niall." lo guardai.
"Hei brò." mi salutò Louis con un colpo di spalla.
"Ciao Louis." risposi tirando le mie labbra all'interno della mia bocca.

Ero nervoso perchè mi aveva dato palo. Nessuna ha mai dato palo a Harry, Harry Styles!.

"Dove stai andando?." chiese Niall.
"In giro, voi?." biasciai.
"A casa di Liam. Ceniamo da lui, e ci ha invitati a passare una nottata a giocare a carte a casa sua. Vuoi unirti a noi?." mi chiese.
"Non so." sospirai.
"Dai vieni, ci divertiamo. Mi ha detto che sta facendo venire delle amiche." cercò di convincermi.
"Praticamente delle troie pazzesce." lo corresse Niall.
"Okei, okei. Vengo, ma non ora. Voglio svagarmi un pò, a che ora vengono queste sue 'amiche'?." chiesi senza troppa attenzione.
"Alle 21.40 dovrebbero arrivare ma noi ceniamo, ci divertiamo e aspettiamo il loro arrivo. Massimo le 19.50 devi stare a casa sua." mi avvisò Louis.
"Okei. Alle 20.00 sto da voi." biasciai.

Così feci un mezzo sorriso e continuai a camminare, senza voltarmi. Mi mancava, insomma.

POV. BO

Finimmo di cenare alle 19.00, così rientrammo abbracciati. Cioè, era tutto diverso, Jeff non si era mai comportato così. Era troppo dolce senza che ne capissi il motivo.

"Jeff." lo chiamai.
"Si?." si girò verso di me.

I suoi occhi azzurri si scontrarono con i miei verdi. Era diverso in quel momento.

"Non sembri mio fratello, sai?." ammisi continuando a guardarlo negli occhi.
"Ehm, già. Ma lo sono e questo è l'importante." ingoiò la sua saliva affaticamente.

Inarcai un sopracciglio, non era convinto di quello che diceva. Insomma se fosse stato mio fratello sarebbe stato un'ottimo inizio di un rapporto bellissimo. Se non lo fosse stato sarebbe cambiato tutto, mi stavo innamorando di Harry Styles e contemporaneamente dovevo scoprire la verità sulla mia famiglia.

"Certo. Jeff, ti dispiace se esco?." chiesi mentre salivo di sopra.
"Nono. Alle 21.30 devi ritornare però." rispose controllando l'ora sul suo orologio al polso.
"Va bene." conclusi.

Così entrai nel bagno, mi lavai i denti e ripassai il trucco. Mi pettinai i capelli e li raccolsi in una coda alta e comoda, i miei capelli erano lisci e scalati a punta quindi non avevo problemi nel raccoglierli velocemente.

Scesi di sotto alle 19.30, presi la giacchetta con le chiavi e corsi fuori. Alle 20.00 ero difronte al parco, volevo entrare per ricordare tutto sulla giornata di oggi. Ma in un'altra parte di me non volevo. Così l'istinto mi portò a chiamarlo.

"Pronto Bo." rispose velocemente.
"Ciao Harry, come facevi a sapere che ro io?." gli chiesi sorpresa.
"Ho salvato il tuo numero. Che succede?." sospirò.
"Ah, Ehm.. Dove sei?." chiesi.
"A casa di Liam, un mio amico." sorrise per telefono.
"Ah. Liam Payne?." sospirai.
"Già."
"Va bene, allora ci sentiamo." concluse.
"No, aspetta." ma riattaccai.

Sapevo benissimamente dove si trovava la casa di Liam Payne così decisi di andare lì. Perchè facevo tutto questo?. Non lo sapevo nemmeno io, forse per insicurezza.

Arrivai lì alle 20.30, vidi in lontananza alcune ragazze vestite da troie bussare. Così corsi, e mi 'riunii' tra loro. Senza dare nell'occhio entrai insieme a loro e mi nascosi dietro il divano.

"Hei, Harry. C'è Kendall." sentii urlare Liam.
"Eccomi." scese di corso Harry mentre si allacciava la cintura.

All'improvviso Harry cominciò a baciare una delle tante, Kendall. Lei era alta, mora, tacchi 12 sicuri, minigonna, top. Tete rifatte.

All'improvviso mi alzai da dietro il divano e lo guardai con le lacrime agli occhi. Cristo Santo ma perchè? Cosa me ne importava di lui?.

Mi avvicinai lentamente senza dare nell'occhio alla porta, ma una bionda rifatta girò lo sguardo verso di me e si allontanò da Niall.

"E quella chi è?." urlò spaventata quasi.
"Eh?." si girò Liam verso di me.

Sospirai, chiusi gli occhi per un secondo. Poi li riaprii e mi girai.

Liam, Niall, Kendall, Harry, Louis e le altre due mi guardarono. Harry si sconvolse.

"Ciao Payne." alzai di poco la mano, poi la rialzai.

Dal mio viso scendevano lacrime amare e salate, lacrime che trascinavano via il mascara, facendolo colare sulle guance.

"B-Bo." non riuscì a spiccicare parola Harry.
"McKanzie. Che ci fai qua?." mi chiese Liam.
"Niente di che. Pensavo di riunirmi alla gang ma ho appena scoperto che non ho un'amico da baciare. Ciao!." spiegai facendoli rimanere in silenzio.

Uscii velocemente dalla casa, cominciai a piangere senza fine. mi sedeti sul gradino e infilai la testa fra le mie mani, mi stavo innamorando della persona sbagliata. Dovevo capire questo.

POV. HARRY

Mi avvicinai alla porta, la sentivo piangere. Non avevo il coraggio di aprire quella maledetta porta che ci divideva e di accarezzarla.

"Harry vieni dai." mi chiese Kendall.
"Ragazzi, io vado." gli dissi prendendo la giacca.
"Styles ma.." disse Liam.

Così aprii la porta e lei era davanti a me, seduta sulla soglia della porta mentre piangeva. Porca puttana non era la prima volta che facevo piangere una ragazza ma non così, non in questo modo, non con lei.

"Alzati." le consigliai tirandola per un braccio.
"Lasciami in pace."

Si rialzò e si allontanò velocemente, si asciugò le lacrime con il suo maglioncino nero e incrociò poi le braccia sotto il petto.

"Bo io.." ma non mi diede tempo di finire la frase.
"Non parlarmi, non guardarmi. Sei un coglione, come gli altri. Ed io che pensavo che tu fossi diverso. Styles mio fratello aveva ragione sul tuo conto." mi urlò contro.
"Che cosa?." spalancai gli occhi. "Cosa dice sul mio conto?." aggiunsi.
"Che sei un figlio di..." ma si bloccò. "Meglio che mi sto zitta. Io me ne vado." continuò a piangere.
"No." la bloccai.
"Cristo lasciami." mi urlò.

Non le diedi tempo di dire altro che la baciai. La zittii con un mio bacio, quel bacio che avevo desiderato da tempo. Solo per lei, solo per me, solo per noi.

Si allontanò, mi lasciò uno schiaffo abbastanza forte. Poi mi guardò, avevo fatto lacrimare quei suoi occhi stupendi. Non dovevo. Ero davvero un coglione.

"Stammi bene." mi concluse.

Così corse via, non ce la facevo a rincorrerla. Così la vidi sparire tra le auto, tra i quartieri, tra le case.

Serata rovinata per le mie cazzate.

...CONTINUA

Spazio Scrittrice: Allora, innanzi tutto volevo scusarmi per l'attesa del capitolo e per essere stata piuttosto assente. So che avrei dovuto caricarlo alle 17.00 ma ho avuto dei problemi tecnici con il pc e non mi copiava il capitolo. Ma ora è quì, commentate e inserite l'ashtag #SisterFF nei commenti. L'obiettivo? Voi  ALLA PROSSIMA!

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Capitolo 5
*** Chapter five ***


#SisterFF Chapter five.

POV. BO

Corsi via da quella zona. Odiavo a morte Harry Styles. Non volevo più vederlo, anzi, volevo solo che scomparisse dalla mia vita. Mi stavo innamorando della persona completamente sbagliata da me.

Entrai in casa con trenta minuti d'anticipo. Jeff era seduto a guardare la partita di football della sua squadra preferita. Stava vincendo, come al solito.

"Jeff sono a casa." lo avvisai cercando di nascondere gli occhi rossi.
"Come mai così presto?." si alzò dal divano.
"Mi annoiavo, ora scusa ho sonno." mi tolsi subito di torno.

Non gli diedi tempo di aprire bocca che salii le scale. Andai in camera mia.

Andai in bagno e mi struccai, poi mi sciaquai il viso. Mi sentivo strana, insomma non avevo mai amato nessuno. Ed ora questa faccenda mi preoccupava sempre più, avevo paura di cosa? Di amare.

Infilai il pigiama e mi misi sotto le coperte, prima però, misi sotto carica il cellulare che stava accanto a me.

Driiinnn Driiinnn

Il mio telefono mi avvisò che era arrivato un messaggio. Controllai sullo schermo chi era ed era lui, Harry.

"Bo ascoltami, Kendall non è la mia ragazza e penso che questo l'hai capito. Non volevo farti soffrire, insomma non stiamo insieme, forse ho sbagliato nel dirti questa frase ma non abbiamo motivo entrambi di star male per l'altro. Sei una bella ragazza, non meriti di piangere. Ho fatto bagnare dalle lacrime amare quei tuoi bellissimi occhi e spero che un giorno potrò rimediare al mio errore. Domani io ti aspetterò al parco alle 14.00, quando non ci vedrà nessuno. Così non avrai altri maltrattamenti da tuo fratello e potremo parlare senza che ci spiino, tanto non ci sarà nessuno a quell'ora. Spero che verrai, Buonanotte piccola. Harry xx"

Cristo Santo non doveva farmi questo, perchè mi faceva questo?. Mi confondeva, era un rubacuori bastardo e con un carattere forte, o un romanticone dolce?. Non dovevo certamente abbandonarmi a lui, dovevo resistere. Dovevo rimanere sola, senza lui. Sola con mio fratello Jeff.

Mi addormentai con il pensiero rivolto a lui, e quel maledetto messaggio rispecchiava sulle finestre, sulla luna piena che stavo guardando in quel momento, nella mia testa.

POV. HARRY

Dopo quell'episodio me ne tornai a casa mia, Zayn non c'era. Stava dormendo da Perrie, la sua ragazza.

Entrai in casa e chiusi la porta alle mie spalle, dopo di che senza dar conto a spegnere le luci andai in camera mia. Buttai bruscamente il cellulare sul letto, tolsi la giacca e la lanciai per aria per poi avvicinarmi alla finestra. La aprii..

Un vento gelido invase la camera, non mi importare di stare al gelo. Mi importava che Bo stesse bene, che non fosse delusa da me anche se questo non doveva importarmi così tanto, ero fatto così.

Guardai la luna piena che rifletteva sullo specchio, sullo schermo della tv, suli vetri delle finestre, su di me.

"Ah, Bo Bo Bo. Che hai di così diverso che mi attrae?." parlai da solo.

Perfetto, avevo cominciato a parlare da solo. Mi stavo certamente rincoglionendo solo al pensiero di averla fra le mie braccia, anche per pochi secondi. Ma sapevo che era con me, lei.

Mi coricai sul letto senza chiudere le finestre, mi addormentai.

LA MATTINA SEGUENTE...

Mi svegliai alle 10.45 circa, aprii gli occhi e mi alzai solo di busto. Mi stiracchiai e infilai una mano fra i miei capelli ricci.
Sospirai e mi alzai, non feci nemmeno il letto. Tanto avrebbe ripulito tutto la cameriera del palazzo condominiale.

"Buongiorno Hazza." mi salutò Zayn.
"Ah, sei tornato." lo guardai ancora assonnato.
"Si. E ti ho preparato la colazione, spero che sei più tranquillo delle altre volte." mi sorrise.
"Quando sono stato nervoso io?." inarcai un sopracciglio.
"Ehm, ieri e l'altro ieri." sorrise per metà.

Mi sedetti e azzannai un biscotto. Stessa cosa fece Zayn, che riempì due tazzine di caffè con il latte.

"Non lo sono, è impressione tua." ribattei.
"Certo, certo." rise. 

Feci colazione. Poi mi alzai e stavo andando nel corridoio quando Zayn mi dice qualcosa.

"Hei brò, verso le 09.30 è passata una ragazza. Ha chiesto di te." mi informò.
"Che ragazza?." tornai indietro e lo guardai.
"ehm. Te la descrivo: Capelli lunghi e lisci, castani scuro, occhi verdi, bassina ma non troppo. Carnagione chiara." alzò gli occhi al cielo mentre mi descriveva lei.
"Bo." pensai tra me e me.
"Che ha detto?." mi avvicinai a lui.
"Che non poteva venire al presunto appuntamento che tu le hai dato perchè doveva studiare latino." scosse la testa.
"Studiare latino durante le vacanze?." spalancai gli occhi.

Lui annuì. Così subito pensai che era una scusa per non vedersi con me, la capivo. Come faceva dopo quello che le ho fatto passare la sera precedente.

"Vabbè, mi vado a lavare." conclusi la 'conversazione'.

Così andai in camera e mi preparai un pantalone nero, una T-Shirt bianca e il mio aeroplanino che non toglievo mai.

Andai in bagno e mi feci una doccia, dopo di che mi asciugai i ricci con un'asciugamano. Mi vestii e mi profumai.

Presi il cellulare e c'era un suo messaggio.

"Bo." esclamai.

All'improvviso mi scappò un sorriso che non andò più via. Lessi il messaggio.

"Hary, buongiorno. Scusami ma devo uscire con Jeff, quindi non posso venire all'appuntamento. Mi dispiace tanto, non rimanerci male. Bo xx"

Quindi aspetta un secondo. A Zayn ha detto che doveva studiare latino, e a me ha detto che doveva uscire con il fratello. Bugie su bugie per non vedermi.

Il mio sorriso scomparì, erano le 11.00, dovevo uscire.

"Brò io esco." presi la giacca.
"Ok, mangio con Perrie oggi. La porto al ristorante, torno oggi pomeriggio." mi avvisò.
"Okei." conclusi senza troppe attenzioni.

Così scesi le scale e uscii. Un vento gelido soffiava su di me ma non mi importava, dovevo assolutamente parlare con lei. Dovevo trovare il coraggio di farlo.

"Ora o mai più." pensai.

Così andai al parco. E la chiamai.

"Pronto?." rispose dopo qualche squillo.
"Ciao Bo." sospirai.
"Ehm, Harry devo andare." cercò di riattaccare.
"No, ora mi ascolti. Cerchi di evitarmi e so anche il motivo, ma non è colpa mia. Non stiamo insieme e.." ma mi interuppe.
"Non stiamo insieme allora perchè mi chiami? Perchè mi invii messaggi?. Harry perchè mi dai appuntamenti al parco se sai che non posso?. Non ti capisco propio, sei il solito imbecille senza cuore, non pensi mai a ciò che potrebbe accadere. Non voglio frequentarti, ti odio per quello che mi hai fatto. Non stiamo insieme ma io mi sto innamorando di un cretino che non ha cuore." mi urlò contro mentre cominciava a piangere.
"Aspetta un secondo. Ti stai innamorando di me?." mi bloccai al centro del parco.

Mi scappò un sorriso, Cristo Santo l'aveva ammesso finalmente. Provava qualcosa per me e quel qualcosa lo provavo anche io per lei.

"No." biasciò.
"Invece si, l'hai detto." risi.
"Non l'ho detto." ribattè.
"Invece si." continuai a ridere.
"Vedi? Sei il solito. Perchè ribatti su qualcosa che non esiste?." s'innervosì.
"Perchè l'hai detto." sorrisi per telefono.
"Sei un bambino." sbuffò.

Riattaccò. Non mi importava mi aveva ammesso che provava qualcosa per me e mi bastava, continuavo a soridere come un'ebete. Dopo di che mi sedetti sulla panchina 'mia e di Bo'.

POV. BO

Io con la mia boccaccia che non stavo mai zitta. Perchè ho dovuto dirglielo? Porca miseria ci mancava solo che ammettessi ciò che provavo per lui. Aspettate, l'avevo appena fatto.

"Bo." mi sentii chiamare da dentro.
"Si Jeff?." risposi rientrando in casa.

Ero in giardino durante la conversazione a telefono.

"Con chi parlavi a telefono?." mi chiese.
"Con la mia amica Alexia. Mi ha chiesto i compiti per le vacanze natalizie." inventai una scusa piuttosto sicura.
"Ah, ma tu non avevi litigato con Alexia?." inarcò un sopracciglio.
"No. Siamo amiche." l'abbracciai per togliergli ogni dubbio dalla sua mente.

Mi abbracciò forte, ed io ogni volta non pensavo che fosse mio fratello. Per me stava diventando un perfeto sconosciuto, non ne capivo il motivo.

"Bo, devo dirti una cosa che non ti piacerà." mi portò in soggiorno sul divano.
"Che succede?." mi preoccupai.
"Ecco io.." non riusciva a parlare.
"Parla Jeff!." gli ordinai.
"Praticamente mi hanno offerto due settimane di alloggio in Irlanda. Devo partecipare ad una gara importante. Mi vogliono come inviato speciale, non so se accettare o no. Non voglio lasciarti sola in casa per metà mese." mi spiegò.
"Jeff, ma è una notizia splendida. Devi accettare." lo abbracciai sorridendo.
"E tu poi?." si dispiacè per me.
"Io niente. Rimarò a casa, non dimenticarti che l'8 marzo compio 17 anni, so badare a me stessa." gli ricordai.
"Ma l'8 marzo è tra una settimana." mi ricordò.
"Ecco." sorrisi.
"Io partirò tra 1 setimana giusta. L'8 marzo." abbassò lo sguardo.
"E quindi? Il regalo più che bello che tu mi possa fare è vederti sorridere, vederti felice mentre realizzi il tuo sogno. E anche se non ci sarò fisicamente ci sarò mentalmente, ti starò sempre accanto." lo consolai.
"Grazie mille Bo." mi abbracciò.

Era il mio fratellone, come facevo a non accondiscenderlo nelle sue decisioni? Lui mi è sempre stato accanto con la scuola, con tutto il resto e per le mie necessità.

....CONTINUA 

Spazio Scrittrice: Ecco il capitolo cinque di questa affiatata FanFiction. Jeff e Bo sono sempre più uniti, si vogliono bene e si aiutano a vicenda. Hary intanto cerca di capire quello che prova per lei ma questo sentimento è così forte che nella sua testa non prova altro che confusione. Tra Bo ed Harry inizia la scintilla, insomma è toccato prima a Bo dichiararsi, nel prossimo capitolo posso dirvi che Hary si dichiarerà. Ma questo amore non è come in altre FF che subito si baciano, si amano e vivono insieme. Bo rimarà a casa sua e stessa cosa anche Harry. Ma non voglio rovinarvi le sorprese che vi aspettano. Alla prossima Obiettivo? VOI 

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Capitolo 6
*** Chapter six ***


#SisterFF Chapter six.

POV. BO

E così tutto il mese avevo programmato cosa fare. La prima settimana sarei rimasta a casa con Jeff, poi l'avrei accompagnato all'aeroporto dove sarebbe partito e infine le due setimane sarei rimasta in casa a fare non so cosa.

"Va bene. Jeff ora voglio chiederti io una cosa, se posso." sospirai sorridendo per metà.
"Dimmi." mi sorrise.
"Allora. L'8 marzo è il mio compleanno, ed è anche la festa delle donne. Anche se quì a Londra non si festeggia vorrei creare un party quì a casa, di sera." spiegai.

Dove avevo trovato il coraggio di chiederglielo?!

"Bo.." ma lo interruppi.
"Aspetta. Prima che tu possa dire di 'si' o di 'no', vorrei solo ricordarti che sono una ragazza responsabile e che come tale non permetterò sesso. Ne baci, ma solo balli, canti, cibo, musica e bevande. Quindi non dovrai occuparti di nulla, penserò a tutto io. Tu devi solo prepararti per la partenza e rilassarti questi ultimi sette giorni." cercai di convincerlo.
"Bo. Fammi parlare." mi guardò.
"Certo." sospirai.
"Io non ti ho mai detto di no e tu lo sai." mi sorrise.

Ed ecco che ora ricominciavano i soliti discorsetti sulla vita, sulla responsabilità, sulla scuola. Mio Dio ma perchè quell'imperatore del cazzo ha inventato la scuola?. Che cavolo, dovevo sopportarmi altri 30 minuti di parole inutili che mi si ripetevano ogni santo giorno.

"Quindi vada per la festa." mi sorrise.
"Oh, grazie grazie grazie grazie." l'abbracciai entusiasta "Ti prometto che non succederà nulla." aggiunsi.
"Okei, okei. Bo." rise.

Così mi allontanai e mi rimisi al mio posto. Insomma avrei dato una festa per il mio compleanno, sarebbe stata la prima festa in casa. Ovviamente era tutti amici miei dell'università e so a cosa starete pensando. NO! Harry Styles non sarà invitato alla mia festa, come vi ho detto in precedenza non volevo frequentarlo nè essergli amica. Doveva stare il più lontano da me, e possibilmente sparire dalla mia vita.

"Ora vado di sopra, tra una settimana devo partire e devo decidere quali vestiti portare e quali no." mi sorrise.
"Se vuoi ti do una mano." mi alzai con lui.
"Nono. Tu organizza la tua festa." si avviò verso le scale.
"Va bene." gli feci un sorriso a 36 denti (ho voluto scrivere io 36).
"A proposito, quanti invitati?." si bloccò sulle scale.
"Uhm, 90-100." alzai gli occhi al cielo per contarli.
"Okei." mi sorrise.

Così salì di sopra e prese il borsone enorme, e cominciò a scegliere i vestiti. Io invece cominciai a fare una lista degli invitati e delle cose da acquistare.

"Abito, scarpe, estetista, parrucchiera. Direi che queste sono le cose principali in un compleanno." scrissi su un foglio.

Dopo un'ora circa, finii di scrivere il tutto e infilai la lista nella borsa. Altrettanto, al suo interno infilai chiavi, portafogli (con carta di credito), telefono e cuffiette. Infilai la giacca infine.

"Jeff, vado a fare compere per la festa. Torno tra due ore circa." l'avvisai.
"Va bene, non ritardare. Alle 14.00 si pranza." rispose.
"Ok, ciao." uscii.

Così mi coprii per bene con il colletto della giacca, dopo di che mi avviai al supermercato. Mi aspettavano due ore di pazzo shopping. Praticamente tra vestito, scarpe, parrucchiera ed estetista due ore sarebbe andate bene.

POV. HARRY

Mi alzai dalla panchina e mi chiamò Zayn mentre uscivo dal parco.

"Che c'è Zayn?." risposi.
"Ciao Harry. Non c'è niente per pranzare, quindi comprati qualcosa al supermercato. Insomma vedi tu, ci vediamo oggi." mi avvisò.

Sbuffai come se fossi stanco di tutto e di tutti. Mi stavo annoiando, purtroppo era la vita. Pilota per sette mesi, libero per cinque mesi.

"Ok. Ci penso io, ciao." riattaccai.

Così mi avviai al supermercato, entrai e mi avvicinai al reparto carni. Poi presi qualche altra cosa da aggiungere alla carne e mi avviai alla cassa. Dovetti passare per le varie corsie, e propio in una di queste, precisamente nel reparto per la casa, vidi lei.

"Bo." dissi tra me e me.

Così mi avvicinai a lei, che girandosi mi guardò fisso negli occhi. Era come dire..sorpresa, perplessa e forse anche spaventata.

"Ciao." sorrisi per metà.
"C-Ciao." rispose.

In mano aveva dei piatti di plastica, bicchieri di plastica, bevande tovaglioli. Mi guardò ed era come se la forza l'avesse abbandonata. Cadde tutto per tera, le bevande fuoriuscirono dalle loro bottiglie bagnando tutto.

"Hei, attenta." cercai di afferrare qualcosa ma inutilmente.

Ci inginocchiammo tutti e due per prendere tutto tranne le bevande. Lei rimase ancora sorpresa, non aveva spiccicato parola in quel momento.

"Non intimidirti. Mi conosci ormai." le accarezzai il braccio.

Lei si bloccò. poi guardò la mia mano che toccava il suo braccio e si allontanò alzandosi da terra.

"Ehm, pensavo di essere stata chiara quando ti ho detto che non volevo avere a che fare niente con te." si aggiustò e guardò in altre parti evitando il mio sguardo.

Io mi rialzai e mi avvicinai a lei.

"Davvero?. Allora perchè sei venuta a cercarmi?." avanzai di qualche passo.

Lei invece, indietreggiava quando la bloccai vicino al reparto della farina.

"Ha-Harry, ci guardano tutti." si guardò intorno.
"Lascia che guardino da un'altra parte." mi avvicinai.
"Cosa?." spalancò gli occhi.

All'improvviso la baciai. La mia lingua cercava di entrare nella sua bocca ma lei non me lo permeteva, aveva serrato le sue labbra. Così strizzai il suo culo e lei aprì la bocca, la nostra lingua ormai era a contatto. Un misto di saliva la mia e la sua.

Lei spinse indietro ed io mi avvicinavo. Lo scaffale cedette e cadde all'indietro e così lei cadde all'indietro. L'afferrai ma mi trascinò con lei a terra.

"Ecco. Hai visto che hai combinato?." mi 'sgridò'.
"Io?." risi perplesso.

Eravamo a terra, tutti infarinati. Prodotti aperti o rotti a tera ci facevano compagnia.

"Scusate?!." una commessa spaventata e sorpresa ci vide a terra con su tutta la faccia la farina.
"Mi scusi." si alzò vergognata.
"Ci scusi." la corressi alzandomi dietro di lei.
"Non fa niente. Sono cose che capitano." mi sorrise per metà la commessa.
"Pagherò i danni." sospirò.

Mentre lo diceva stava frugando fra la borsa cercando il portafogli.

"No. Pagherò io." dissi.
"No. Non pagherà nessuno, non preoccupatevi." ci sorrise per metà.

Io e Bo ci guardammo, sospirammo ed uscimmo vergognati.

"Fattelo dire, sei un coglione." sbuffò.
"Ah, io?. Che cazzo hai combinato tu magari. Perchè ogni momento magico devi rovinare sempre tutto?." alzai il tono di voce.
"Momento magico?. Ma sei normale? Io e te non stiamo insieme, lo vuoi capire?." mi urlò contro.
"No. Non lo capisco, ti amo e lo ammetto. Non posso starti lontano, sei come una calamita per me. Mi attrai in un modo incredibile e non ne capisco il motivo, nessuna mi ha mai trattato o fato una cosa del genere. Sei la prima che combatte per sè stessa. Va bene, lo ammetto. Ci tengo a te come non ho mai tenuto a nessuna. Per me sei e sarai l'unica." sospirai guardandola negli occhi.

Ed ecco il casino. Avevo raccontato quello che provavo quando stavo con lei, insomma avevo fatto un grosso errore, un'errore irreparabile.

"Hai ammesso ciò che provavi. Quindi l'innamorato sei tu, non io." mi guardò dritto negli occhi.
"No. Lo siamo entrambi e non negarlo." sospirai.

Ci guardammo qualche secondo, poi mi avvicinai a lei e la baciai, al primo impatto lei cercò di allontanarmi ma poi non resistette nemmeno lei. Avvolse il mio collo intorno alle sue braccia.

"No, no." si allontanò. "Non posso fare questo a Jeff, Harry non posso. Scusami." scoppiò in lacrime corse via.

E nemmeno questa volta poteti fermarla, sparì tra le persone e i turisti. Se avevo sentito bene aveva detto 'Non posso fare questo a Jeff'. Perchè? Cosa aveva detto Jeff?. I mille dubbi mi assalivano la testa, stavo impazzendo per via di una ragazzina di sedici anni e mezzo. DOVEVO RESISTERE!

POV. BO

Corsi via come una cretina. Ebbene si, era successo davvero. Era un'errore grave che non dovevo commettere, avevo promesso a Jeff che non avrei rivisto più Harry e che non gli avrei mai rivolto la parola. Non dovevo e non potevo.

Mi asciugai le lacrime ed entrai in casa, Jeff stava cucinando il pollo al forno e il minestrone che mi piaceva tanto.

"Bo, già di ritorno?." mi chiese.
"Si. Sono tornata prima." risposi.
"Ah bene perchè.." 

Mi vide e spalancò gli occhi, ero tutta infarinata mentre sorridevo come un'ebete.

"Che succede?." inarcò un sopracciglio.
"Ehm, praticamente sono inciampata sulla farina e mi sono infarinata." risi.
"Fai a pulirti dai." scoppiò in una risata dolce.

Così salii di sopra e mi spogliai, infilai tutto nel cesto del lavaggio (compreso la giacca) ed entrai in doccia. Mi lavai.

"Bo. E' pronto a tavola, vieni?." mi urlò da sotto.
"Un secondo." urlai in risposta.

Così dopo aver messo gli stivali da sotto uno jeans chiaro e stretto, scesi di sotto. Cominciammo a mangiare.

******************************

Finito di mangiare sparecchiai e lavai i piatti. Poi andai a guardare la tv in compagnia di Jeff.

"Dimmi la verità." mi guardò.
"Che verità?" lo guardai.
"Hai rivisto Harry vero?." sospirò continuando a guardarmi.
"No." biasciai.
"Davvero?." mi guardò con un'aria non convinta.
"Perchè ogni volta non mi credi?" sbuffai annoiata.
"Ok, scusa." mi sorrise.

Così continuammo a stare abbracciati sul divano a guardare la tv, i vari programmi in programmazione praticamente.

POV. HARRY

Io me ne tornai a casa. Le persone mi fissavano, grazie al cazzo. Infarinato da capo a piedi!

Entrai in casa e andai subito in doccia, mi lavai e mi infilai il pezzo di sotto di una tuta nera, con un maglione bianco e mi asciugai i capelli con un'asciugamano.

Poi andai in cucina e mangiai qualcosa che avevo tra le mensole, e tra i vari ripiani.

....CONTINUA

Spazio Scrittrice: Eccovi il capitolo sei di questa magnifica avventura tra Bo ed Harry. Questo è il capitolo che equivale a domani ma lo posto ora dato che domani non ci sarò quasi tutta la giornata. Alla prossima! 

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Capitolo 7
*** Chapter seven ***


#SisterFF Chapter seven.

POV. HARRY

Finito di mangiare decisi di andare a riposarmi, ero troppo stanco. Vederla mi innervosiva solo. Avrei dovuto lasciarla stare, quindi appena mi sarei risvegliate con le palle storte l'avrei chiamata e glie ne avrei dette quattro.

Mi corica sul letto e infilai le cuffie inserendo delle canzoni della compilation che mi aveva fatto Zayn. Mi addormentai.

******************************************

Mi svegliai alle 16.50 circa, mi svegliò il campanello. Così mi stiracchiai, sbuffai e mi alzai con la testa che mi scoppiava per via della musica assordante che era nelle mie orecchie per 2 ore.

Mi avvicinai alla porta e suonarono di nuovo, così la aprii.

"E tu che ci fai quì?!." rimasi immediatamente sbalordito di vederla avanti a me.
"C-Ciao, disturbo?." rispose timidamente.
"N-No." risposi ancora incredulo.
"Posso entrare?." mi chiese.
"C-Certo." cercai di riprendermi dallo shock.

Così mi feci di lato e la feci entrare. Timidamente fece qualche passo avanti ed entrò. Poi chiusi la porta alle mie spalle continuando a guardarla.

"Permesso." entrò.
"Non c'è nessuno in casa." la informai.
"Ah, okei." rispose.
"Come mai questa visita?." mi avvicinai alla cucina mentre lei rimaneva all'impiedi al centro della stanza.
"Beh, volevo parlarti per quanto riguara il.." abbassò lo sguardo e fece un sorriso.
"Il?." sospirai.

Presi un pinnolo effervescente per il mal di testa e lo ingoiai.

"Ehm, il bacio di oggi fuori al supermercato." riprese il discorso.
"Senti Bo io.." ma non mi fece finire la frase che mi interruppe.
"Harry non preoccuparti." mi guardò.
"Siediti sul divano." le indicai con l'intera mano il divano.
"Si." si girò e si sedete ed io difronte a lei seduto.
"Comunque, ti stavo dicendo che non devi preoccuparti. Capita, e credo che anche tu ovresti sapere tutto." giocherellò con i suoi bracciali.
"Ehm, tutto cosa?." inarcai un sopracciglio.
"Harry non pensavo sarebbe capitato, insomma ci conosciamo da pochi giorni e credo non sia giusto dirtelo in questo modo. Tu..mi piaci. Ma aspetta, non sono innamorata. Non ho mai voluto innamorarmi in tutta la mia vita appunto per questo, quindi per favore. Non trattenermi e non cercare una scusa per farmi cambiare idea perchè resterò sempre con la mia di idea." mi spiegò velocemente.
"Ehm aspetta, che idea?." comparve sulle mie labba un sorriso.
"L'idea che Jeff non vuole che io stia con te, non sa dei baci e dei nostri modi di guardarci. Non sa nulla di tutto questo." scosse la testa e spostò lo sguardo dai suoi bracciali ai miei occhi.
"Uhm, io non credo che.." 
"Senti Harry, non voglio esserti amica." sospirò.
"Nemmeno io." ricambiai il sospiro.
"Bene." sorrise per metà.

Tra noi calò il silenzio, dopo di che ricominciammo a parlare.

"Perchè voglio essere qualcosa di più."
"Perchè voglio essere qualcosa di più."

Lo dimmo contemporaneamente, insomma non era mai capitata una cosa del genere eppure era successo. Volevamo entrambi essere più che amici per l'altro.

"Cosa?." spalancai gli occhi.
"Ecco.." abbassò lo sguardo.

Era così timida e così bella che fù semplice scoprire che stava diventando rossa per la vergogna.

"Sapevo che non sarei dovuta venire." sbuffò.

Si alzò e s'incamminò verso la porta. Ma la bloccai.

"Invece hai dovuto. Io voglio essere il tuo ragazzo, non un tuo amico o un tuo conoscente. Non so se lo capisci o no." cercai di calmarla.
"Io lo capisco e come, ma non volevo in questo modo. Insomma, mio fratello mi manderà al collegio appena lo saprà." i suoi occhi cominciarono a brillare.

Stava per piangere.

"Non farlo." le ordinai.
"Fare cosa?." mi guardò.
"Non piangere. Non lo sopporterei di nuovo." sospirai.
"No, non lo farò." gli scappò una risatina dentro di sè poi prima che le lacrime bagnassero il suo volto, le eliminò con l'indice.
"Ecco, è così che voglio vederti Bo." la sorrisi e andai verso la cucina.
"Harry.." mi chiamò.
"Si?!." mi girai verso di lei.

Fù questione di pochi secondi, che corse verso di me e mi baciò. Le sue gambe erano come intrecciate intorno alla mia vita, le sue mani dietro il mio collo ed io la tenevo streta fra le mie braccia. Quel bacio era perfeto, era quello che avevo sempre sognato.

POV. BO

Continuai a baciarlo, era la mia vita. Lo ammetto, era tutto ciò di cui avevo bisogno. Non mi importava nient'altro che stare con lui. in quel momento così..'magico'.

"Bo." mi chiamò.
"Si?!." lo guardai.
"Promettimi una cosa. Che non mi lascerai mai, che mi vorrai sempre. Che sarò l'unico per te come tu lo sei per me, promettimi che non andrai via da me." mi guardò negli occhi.

Era così dolce, era così innamorato. Lo si poteva vedere negli occhi.

"Sei l'inizio della vita che vorrei, non ti lascerò mai. Te lo prometto." l'abbracciai.

Così scesi dai suoi fianchi e rimanemmo attaccati, aveo una grande voglia di averlo mio. Ne avevo bisogno in quel momento di stress, in quel momento di nervosismo.

"Harry voglio che tu sia mio." gli sussurrai quasi.
"No piccola. Non ora, non così, non quì. Posso solo dirti che, tu per me saresti stata una sfida. Ma tu hai completamente rigirato la frittata." rispose con voce roca.

All'improvviso con il suo viso mi spostò la testa di lato. Cominciò a lasciarmi baci dalla guancia fino ad arrivare al collo. Cominciò a succhiare insistentemente.

"Ha-Harry." lo supplicai.

Dopo alcuni secondi, lasciò dei baci sulla pelle bagnata e gelida dato il vento che soffiava in quella stanza.

"Cristo Santo. Un succhiotto!." lo 'sgridai' per dire così.
"Si. Così le persone che ti vedranno sapranno che sei mia." mi rispose.
"Certo. E Jeff? Quando lo vedrà?." lo guardai mentre mi toccavo il punto dolorante.
"Con Jeff me la vedrò io." sospirò mentre mi sorrideva per metà.
"No." biasciai.
"Perchè no?!." sbuffò.
"Perchè non voglio avere problemi con lui. I nostri rapporti si sono riappacificati e poi tra una settimana dovrà.." e in quella parte mi bloccai.
"Dovrà cosa?." inarcò un sopraccigliò.
"Si, ci sono." spalancai gli occhi sorridendo. "Jeff dovrà partire per due settimane per l'Irlanda. Quindi potremo stare insieme tutto il tempo, beh non propio tutto però in gran parte si." gli spiegai.
"Certo, così verrai a stare da me in quelle settimane." mi sorrise.
"Cer..no!. Non se ne parla. Non posso, sarebbe troppo rischioso. Ci vedremo i giorni ma ognno dormirà in casa sua." spalancai gli occhi.
"Va bene, okei." sospirò da perdente.
"Ecco il mio Styles." lo baciai.

Ci guardammo qualche secondo, poi mi allontanai.

"Ora devo andare.." sbuffai.
"Perchè?." inarcò un sopracciglio.
"Jeff, devo aiutarlo con la valigia e devo anche comprare tutto l'occorrente per la festa." lessi il messaggio che mi aveva inviato.
"Che festa?." chiese.
"Ah, il mio compleanno." gli spiegai.
"L'8 marzo è il tuo compleanno?." alzò gli occhi per contare i giorni.
"Eh già." sorrisi.
"Allora doppio regalo." rise.
"No, uno." presi la giacchetta.
"Come?! Perchè?." mi accompagnò alla porta.
"Perchè uno già me lo hai fatto." lo baciai.
"Davvero? Solo io non me lo ricordo?." spalancò gli occhi.
"Scemo il primo regalo sei tu." risi.

Mi diede un bacio ed io ricambiai, poi scesi le scale velocemente e chiamai un taxi, stavo tornando a casa. Ed ero felice di aver finalmente risolto tutto con Harry. Ora eravamo una..'coppia'. CRISTO SANTO! HARRY ERA MIA ED ERO DIVENTATA LA RAGAZZA DI STYLES!

...CONTINUA

Spazio Scrittrice: Ecco il capitolo, insomma questo dovrebbe essere il più bello e indimenticabile di tutta la FanFiction dato che Bo ed Harry diventano una specie di coppia. Bo è stra-felice per non parlare di Harry. Finalmente tutto il rancore che provavano entrambi è svanito nel nulla e non saranno più finalmente invisibili l'uno per l'altro. Scrivetemi cosa ne pensate mi raccomando. ALLA PROSSIMA! 

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Capitolo 8
*** Chapter eight ***


#SisterFF Chapter eight.

POV. HARRY

La mia sfida era giunta al termine. L'avevo vinta, era stato più facile di quanto immaginassi. Solo per un particolare: Per averla, mi ero innamorato di lei.

Si fecero le 16.00, Zayn tornò a casa. Era piuttosto elegante, ma aveva quel tocco casual che 'spezzava' il look.

"Hei brò." si tolse la giacca.
"Ciao Zayn." lo salutai con un sorriso.
"Come mai di così buon umore?." mi guardò perplesso.
"Lo scoprirai presto. Questa sera voglio che Perrie venga da noi, organizza una cena per quattro." andai in cucina con il mio cellulare in mano.
"Per quattro? Hai una ragazza di cui non ne ero a conoscenza?." spalancò gli occhi.
"Beh, se tu fossi stato più attento nei particolari avresti capito." constatai.
"Uhm, si hai ragione." alzò gli occhi al cielo.
"Ecco." sorrisi per metà.
"Beh? Chi è la sfortunata?." rise mentre sbattè spalla e spalla.
"Non puoi immaginarti." lo guardai.

Ridemmo insieme, poi andai in camera e scelsi i vestiti per la sera. Un pantalone nero, una T-Shirt bianca e le Vans bianche. Era il mio look (anche se forse poteva sembrare sempre lo stesso)

"Va bene, ora vado." feci un respiro.
"Okei. Che ne dici se andiamo ad un ristorante? Lì magari siamo sicuri che il cibo è ottimo e poi ognuno potrebbe avere i propi gusti, non credi?." pensò ad alta voce.
"Giusto, non ci avevo pensato. Okei, allora prenota il ristorante per le 20.00, e fai venire Perrie alle 19.30, io farò lo stesso con Bo." annuii con la testa.
"Bo? Bo McKanzie?." spalancò gli occhi.
"Si, perchè?." mi girai cominciando a guardarlo sorpreso di conoscerla.
"La sorella di Jeff, il pilota che partirà per l'Irlanda per essere l'inviato speciale della gara di volanti?!." spalancò gli occhi continando a balbettare quelle parole.
"Si, la sorella di Jeff, il pilota con cui ho vinto quattro volte. Non so, sapevo solo che doveva partire per l'Irlanda." gli spiegai.
"Ma è il tuo nemico." sospirò.
"Lo so, ecco perchè abbiamo deciso di essere una coppia segreta. Il fratello non ne sa nulla di noi, e poi siamo una coppia da qualche quarto d'ora." biasciai.
"Secondo me ancora per poco." gli scappò una risatina.
"Cosa?!." inarcai un sopracciglio.
"Si. Stava fuori all'aeroporto con un borsone enorme." mi disse.
"M-Ma, era da sola?." balbettai.
"Non ho visto nessun'altro oltre lei." mi guardò sorridendo per metà.
"Ah, o-okei. Grazie per avermelo detto." presi la giacca.
"E dove vai ora?." mi chiese perplesso dalla mia azione.
"Vado da lei, non posso lasciarla partire senza spiegazioni. Ma tu sei sicuro che fosse lei?." aprii la porta.
"Certo che ne sono sicuro. L'ho riconosciuta, sai." rispose con tono determinato.
"Okei, a dopo." chiusi la porta alle mie spalle.

Così corsi scendendo velocemente le scale, dopo di che mi fermai al centro della corsia e fermai all'improvviso un taxi.

POV. BO

Questo pomeriggio, mentre preparavo le valigie e Jeff sceglieva i vestiti da portare, lo chiamarono al cellulare e lui rispose. Praticamente avevano anticipato la partenza e doveva trattenersi sempre per quel periodo lì, non ci sarebbe stato al mio compleanno.

"Jeff, mi mancherai." gli dissi.

Eravamo all'aeroporto, Jeff stava per imbarcarsi. Doveva aspettare il volo per l'Irlanda che non arrivava mai.

"Bo, devo darti una cosa." aprì una cerniera esterna della valigia.
"Cosa?." lo guardai curiosa.

Dalla sacca esterna cacciò una bustina bianca, all'interno c'era un cofanetto bianco più o meno ovale di camoscio.

"Jeff, cos'è?." spalancai gli occhi.
"Il tuo regalo di compleanno." me lo porse.
"Jeff ma, non dovevi." lo presi tra le mani.
"Invece si." mi sorrise.

Così presi il cofaneto fra le mie mani. E lo aprii.

"Avevo pensato di dartelo il giorno del tuo compleanno ma, purtroppo non ci sarò quest'anno. Infondo è solo il tuo ultimo compleanno da minorenne." mi spiegò mentre i miei occhi cominciarono a brillare.
"Jeff, grazie." lo abbracciai.

Aprii il cofanetto bianco e al suo interno c'era un ciondolo a forma di cuore argento. Ma quell'argento era davvero brillante e lucente. Così lo tolsi dal cofanetto e lo tenni fra le mie mani.

"Aprilo." mi consigliò.

Lo guardai negli occhi, si vedeva che era felice. Ed io ero felice con lui, non mi aveva mai fato un regalo del genere. Lo aprii e dentro c'erano due foto. Io da una parte e lui dall'altra, erano delle foto di ora. 

"Jeff ma.." rimasi senza parole.
"Ma niente. Ogni volta che ti sentirai sola, che ti sentirai persa. Guarda questo ciondolo e ti sarò vicino con il pensiero anche se fisicamente non ci sarò. Sei la mia sorellina e sono fiero di te, per l'età che hai. Perchè altre ragazze all'età tua già sono fidanzate in casa, puttanelle più che mai e anche sverginate, e invece tu no. Sei rimasta all'antica, mamma ci voleva bene dell'anima..." mi spiegò ma io lo interruppi.
"Se ci voleva un bene dell'anima allora perchè ci ha abbandonati?." sorrisi per metà continuando a girare e rigirare il ciondolo.
"Bo, mamma e papà sono andati via per lavoro, ma ci avevano promesso che sarebbero ritornati." cercò di farmi ragionare di quel momento.
"Ma non l'hanno più fatto. Sono passati 8 anni e ancora non li vedo da me, da te." dal mio viso caddero delle lacrime amare.
"Bo.."

Ma non finì la frase che dovette imbarcarsi. Chiamarono il volo per l'Irlanda, così lo salutai.

"Prenditi cura di te." mi abbracciò.
"Chiamami quando arrivi, avvisami in ogni momento. Ci sentiamo per telefono e per e-mail non preoccuparti." lo rassicurai.
"Certo. Ci vediamo." si allontanò.

Così lo vidi sparire tra la folla di persone e turisti irlandesi che ritornavano al propio paese.

Così uscii dall'aeroporto eliminando le poche lacrime che erano rimaste e in lontananza vidi Harry correre verso di me.

"Bo!." urlò.

Mi girai e lo vidi correre come un pazzo. Poi arrivato da me riprese fiato.

"Harry!." spalancai gli occhi.
"Dove-Dove stai andando?." chiese preoccupato con il fiatone.
"A casa, perchè?." lo guardai ancora più sorpresa.
"Zayn mi ha detto che, che tu stavi partendo. Ti ha vista da sola, con il borsone in mano. Spiegami." mi disse.
"Harry è Jeff quello che è partito, non io. L'hanno chiamato due ore fa e gli hanno anticipato la partenza per via del tempo e dei voli. Ora è partito, sono sola per 3 settimane." gli spiegai.
"Ah, okei." si riprese.
"Harry, calmati. Andiamo a casa dai, non è tanto lontana da quì." gli strofinai un braccio.

Lui annuì e così ci avviammo verso casa mia. Era la prima volta che lo portavo lì, ma era solo per fargli bere un sorso d'acqua. Così si sarebbe ripreso.

Arrivammo a casa dopo 15 minuti circa, tolsi la giacca e la borsa, chiusi la porta e lo feci accomodare sul divano.

"Se mi aspetti vado a prenderti qualcosa da bere." lo sorrisi.
"Okei." sospirò.

Così andai in cucina. Aprii il frigorifero e presi dell'acqua ghiacciata. Riempii un bicchiere e la riposai. Andai in soggiorno e sul divano non c'era più.

"Harry?!." lo chiamai posando il bicchiere sul tavolino davanti alla tv.
"Sono quì." rispose.

Così salii le scale. La sua voce proveniva dalla stanza dei ricordi, quella che odiavo di più al mondo. Così entrai.

"Che ci fai quì?." lo guardai.

Stava guardando le mie foto quando avevo poco più di otto anni, praticamente quando i miei genitori c'erano ancora.

"Guardo queste foto bellissime." rispose continuando ad ammirare le foto.
"Harry io..non voglio stare quì." abbassai lo sguardo.
"Ma io si." mi guardò mi sorrise per metà e ritornò a guardare i quadri.

Così sospirai, entrai e mi sedettti su una sedia. Passarono 20 minuti, in pieno silenzio. Frugò tra gli scatoloni chiusi, finchè non arrivo allo scatolone che mi ero dimenticata di buttare nel cassonetto.

"E questo?!." lesse il 'titolo'.
"Questo cosa?." mi avvicinai.
"Bo McKanzie." lo aprì.
"Ah, tutte le mie cose. Giochi, vestiti, accessori ecc.." gli spiegai.

Così controllò tuto, compreso le foto di quando ero neonata. Io, guardandole mi veniva l'odio ed il disprezzo nei confronti di Jenna e James McKanzie. Penso abbiate capito che erano i miei genitori.

"Harry basta." gli ordinai alzandomi da terra.
"Basta cosa?." si alzò dopo di me.

Sospirai e chiusi gli occhi, poi li riaprii.

"Non voglio ricordare, anzi, se puoi pensiamo a noi." gli 'chiesi'.
"Okei." si avvicinò.

Così mi baciò e mi sbattè contro il muro, poi aprimmo la porta e andammo in camera da letto. Ci buttammo pian piano sul letto e continammo a baciarci.

"Lo sai come la penso Bo." mi fermò.
"Uhm, lo so anche io." lo sorrisi.

Così ci abbracciammo e continammo a pensare l'uno all'altro, e finimmo per addormentarci. Almeno così mi è sembrato. Era la prima volta che dormivo con Harry, nello stesso letto di pomeriggio. Condividere ogni cosa con lui era fantastico.

....CONTINUA

Spazio Scrittrice: So che avrete pensato che Bo ed Harry avrebbero avuto un rapporto sessuale ma non è così. Vi hanno fregato un'altra volta. Ahaha, Bo ed Harry non sono come le altre coppie, infatti i problemi si creeranno dopo che porteranno ad una rottura. Ma rottura di chi secondo voi? Jeff e Bo, o Bo ed Harry?. Commentate con l'ashtag #SisterFF mi raccomando. ALLA PROSSIMA 

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Capitolo 9
*** Chapter nine ***


#SisterFF Chapter nine.

POV. BO

Mi risvegliai. Mi guardai intorno ma Harry non c'era, al suo posto c'era un bigliettino. Così lo lessi:

"Cia piccola, scusa ma sono dovuto scappare. Questa sera ceniamo tu, Zayn e la sua fidanzata ed io. Mettiti qualcosa di carino, alle 19.30 ti passo a prendere. Harry xx"

Mi scappò una risatina e feci un respiro. Controllai l'ora sulla radio ed erano le 18.50.

"Cristo Santo, devo muovermi!." biasciai quasi urlando.

Dovevo ancora preparare i vestiti e tutto. Aprii l'armadio e scelsi un maglione lungo color cappuccino, un pantalone bianco e degli stivaletti color cappuccino. La borsa bianca stava a pennello.

Così appoggiai tutto sul letto e corsi in bagno a lavarmi, ci misi più o meno 20 minuti.

Alle 19.20 ero pronta. Cosparsi il mio maglione e il mio collo di profumo e presi la mia giacchetta bianca. Presi il cellulare, le chiavi, il portafogli e altre cose che mi sarebbero servite alla serata e scesi in soggiorno.

"19.30, okei." sospirai.

Così tirai un sospiro di sollievo e aspettai una chiamata o un messaggio di Harry che mi avvisasse di uscire; mi chiamò.

"Esci." mi disse.
"Si." riattaccai.

Così feci un respiro profondo davanti allo specchio, mi guardai ed uscii di casa chiudendo la porta alle mie spalle. Notai un'auto piuttosto sconosciuta nera, abbassò il finestrino e vidi Harry. Mi lampeggiò e così si avvicinò al marciapiede. Salii.

"Ciao." gli diedi un bacio sulla guancia.
"Ciao." mi sorrise.
"Ehm, dove dobbiamo andare di preciso?." guardai la strada che dava l'effetto di andare dal lato opposto da noi.
"Andiamo in uno dei migliori ristoranti di Londra, ha prenotato tutto Zayn." mi spiegò.
"Ah, okei." lo sorrisi per metà.

Il viaggio fù piuttosto silenzioso, non parlammo di nulla. Jeff in quel momento mi inviò un messaggio, così lo aprii e incominciai a leggerlo:

"Ciao sorellina, sono quasi arrivato in Irlanda. Non so ancora in che posto dovrò viaggiare, mi hanno chiamato e mi hanno detto che avrebbero aspettato il mio arrivo in aeroporto per poi andare in hotel per ambientarmi al nuovo luogo. Tu come stai? Che fai? Con chi sei?. Sono preoccupato rispondimi. Jeff xx"

Dio era l'amore, in persona dico. Così guardai Harry, poi lo risposi.

"Ciao fratellone. Sono contenta che il viaggio stia andando bene, spero che vada tutto bene. L'importante è che tu ti stia divertendo a guardare l'Inghilterra rimpicciolirsi sotto i tuoi piedi. Io sto bene, sono a casa e sto guardando la tv con Alexia. E' venuta a trovarmi e quindi è restata con me. Mi raccomando divertiti, tanto ritornerai tra tre settimane. Ora scusa ma devo andare, voglio andare a cenare e poi vado a dormire. Buonanotte Jeffino." inventai tutte scuse.

Mi sentivo in colpa per avergli mentito ma non volevo rovinare la serata con Harry. Così lo inviai e posai il cellulare nella borsa.

"Con chi messaggiavi?." mi chiese.
"Ehm, con una mia amica." risposi abbassando lo sguardo.
"Nome?." sospirò.
"Scusa, è un'interrogatorio di cui non ne ero a conoscenza?." biasciai.
"No." sbuffò.
"E allora?." constatai.
"Allora niente." biasciò.
"Non chiederlo noh?." lo guardai.
"Io posso chiederlo e come." 
"Ah davvero? E perchè potresti?." spalancai gli occhi.
"Sono il tuo ragazzo." alzò gli occhi al cielo.
"Beh, se essere il mio ragazzo comporta a questo tanto meno che resto single." sbuffai.
"Non dirlo nemmeno per scherzo. Non resisteresti." gli scappò una risatina mentre continuava a guardare sulla corsia.
"Come scusa?." inarcai un sopracciglio.
"Senti Bo, non voglio litigare perchè ci tengo a te e siamo una coppia da poco tempo." sbuffò.
"Fin troppo." biasciai.

Ci fù silenzio, poi ricominciò a parlare.

"Che intendi dire?." inarcò un sopracciglio.
"Che forse stiamo correndo troppo, insomma non stiamo insieme da nemmeno 24 ore e già usciamo insieme?." constatai.
"E che c'entra questo? Insomma non c'entra il tempo, ma solo quanto due persone si vogliano bene e quanto sono importanti l'uno per l'altro." mi spiegò.
"Harry io.." sospirai abbassando lo sguardo.
"Bo, cosa?." accostò l'auto accanto al parco.
"Io, non mi sento pronta. Non voglio correre, insomma non sono mai stata una che corre. Ho sempre preferito fare le cose con calma, con serietà, con responsabilità. Non credo sia il momento di una cosa seria." gesticolai con le mani e parlavo velocemente.
"Bo." sospirò dispiaciuto. "Io, non sapevo che la pensassi in questo modo. Cioè, perdonami." mi prese la mano.

In quel momento stavo male per via della partenza di Jeff, poi di nuovo per la questione dei miei genitori. Non sopportavo tutto questo, avevo la voglia di abbandonare tutto ed arrendermi. Allontanai la sua mano dalla mia, sospirai per poi guardarlo negli occhi.

"Harry, accompagnami a casa per favore." gli chiesi.
"Bo.." sussurrò quasi.
"Harry per favore!." lo implorai.
"V-Va bene." rimise in moto.

Così fece retro-marcia e s'avviò verso casa mia.

Arrivammo dopo un quarto d'ora circa, ero davvero stressata. Volevo solo andare a riposarmi senza cenare, anzi, parlare con Jeff mi avrebbe fatto bene.

"Grazie." lo sorrisi per metà prendendo la borsa.
"Bo." mi fermò mentre stavo per scendere.
"Si?." mi fermai e mi girai.
"Spero solo che tu capisca quanto ci tengo a te, e che non intendo perderti." sospirò.

In quel momento mi sembrava così sincero. Eppure io ancora non gli davo la tanta fiducia che speravo avesse conquistato assieme a me.

"Buonanotte." lo sorrisi per metà e scesi.

Chiusi la portiera ed entrai immediatamente in casa, perfetto. Serata rovinata dalle mie stronzate, e dai miei pensieri. Eppure non credevo ne fossi capace.

Tolsi dalla borsa il cellulare e lanciai tutto per terra. Digitai il numero di Jeff e premetti 'okei'.

"Pronto?." rispose una voce assonnata.
"Pronto. Jeff sei tu?." risposi accomodandomi sul divano.
"Si, che c'è Bo?." mi chiese preoccupato.
"Niente, volevo sentirti un pò. Tutto quì." sospirai.
"Ah, non possiamo sentirci domani? Sono le 00.40 quì." mi spiegò.
"Uhm, okei. Quì sono le 20.30, comunque a domani." sbuffai.

Così riattaccai. Perfetto, nemmeno mio fratello voleva sentirmi a telefono, stavo diventando pazza da quella situazione.

Così salii di sopra e senza mangiare andai a dormire sul letto dove avevamo dormito insieme, io ed Harry.

**************************************

POV. HARRY

Era mattina. Non avevo dormito quasi tutta la notte, amavo Bo e non volevo perderla. Ieri sera non mi aspettavo una cosa del genere.

"Buongiorno Harry." si sedette accanto a me Zayn.
"Buongiorno.." risposi.

Si sedette accanto a me sul divano, poi mi sbattè spalla contro spalla e mi sorrise.

"Hei, non starci male." mi consigliò.
"Facile a dirsi.." sospirai.
"Vedrai che cambierà idea. E' solo un brutto momento per lei, la partenza del fratello, l'abbandono dei genitori. Massimo due giorni e starete di nuovo insieme." mi rassicurò.
"Zayn non è così. Era convinta quando lo diceva, e per quanto io possa amarla, non posso decidere per lei. Devo sopportare il fatto che lei non voglia stare con me." abbassai lo sguardo arreso ormai.

All'improvviso mi alzò la tsta e mi tirò uno schiaffo, però senza farmi male.

"Svegliati Harry. Dov'è andato a finire il ragazzo che pensa a sè stesso. Che non si importa delle ragazze, che ama il sesso e le ragazze poco di buono? Che ama le feste ed altro ancora. Dov'è?." mi fece ragionare.
"Hai ragione. Devo pensare a me stesso e non più alle ragazze, non devo innamorarmi di nessuno." annuì con il capo.

Dovevo dimenticarla, non dovevo innamorarmi di nessun'altra. Dovevo pensare a divertirmi, non più a lei. BASTA!

...CONTINUA

Spazio Scrittrice: E così la storia di Bo ed Harry si ferma. Ma non definitvamente, Bo semplicemente non era pronta a stare con lui. Ed Harry si era illuso troppo. Tutti e due si amano ma non sanno che tra loro le avventure sono appena cominciate. ALLA PROSSIMA! 

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Capitolo 10
*** Chapter ten ***


 
#SisterFF Chapter ten.

POV. BO

Mi svegliai. Mi alzai solo di busto e mi stiracchai, strofinai gli occhi e controllai l'ora. 11.00, perfetto. Avevo dormito per tutto il tempo e in più avevo molta fame, la sera precedente non avevo mangiato propio.

Presi il cellulare da sotto carica e controllai se c'erano messaggi o chiamate, niente. Sospirai, mi mancava Harry e penso che questo l'abbiate capito da sole/i.

"Harry..." sussurrai tra me e me.

Chiusi gli occhi per un secondo e ripensai alla giornata precedente quando era a casa mia. Quando mi sbatè contro il muro fermandomi per il bacino per poi finire sul letto e come lo sciccare della magia, addormentarci insieme. Era tutto così inutile senza lui.

Digitai il suo numero, premetti 'okei'. Al primo squillo riattaccai, non avevo il coraggio di chiamarlo. Dovevo dimenticarlo, l'avevo capito. Ma era difficile dopo quel giorno meraviglioso passato con lui, sorrisi, sguardi, baci, carezze. Non ci sarei riuscita.

Mi alzai e andai in bagno. Mi feci una doccia e mi vestii pesantemente. Eravamo agli inizi di primavera ma faceva un freddo cane.

Mancavano solo 6 giorni al mio compleanno. Avevo ormai preparato tutto per il mio compleanno. Così inviai un messaggio d'invito a tutti i miei amici d'università e alle mie amiche vicine di casa, tra cui Katherinne. E infine anche al ragazzo che mi era stato accanto per tutta la mia crescita, ed era più grande di me di tre anni. Lui aveva 20 anni. Il suo nome? William Pensky, (Will come lo chiamavo io). Così lo chiamai, avrei desiderato di andare a fare un giro in sua compagnia. Non fatevi dei pensieri forti, io e lui eravamo solo amici. Era come un secondo fratello per me, e questo ve lo poteva assicurare lui.

"Pronto." lo chiamai.
"Ciao Bo." rispose.
"Come stai? E da molto che non ci sentiamo, vero?." sorrisi per metà.
"Bene. Si è da molto che non ci sentiamo, tu come stai?." sospirò.
"Ehm, posso dire..b-bene." abbassai lo sguardo.
"Tra 30 minuti fuori al vialetto, ti ho capita già." mi sorrise per telefono.
"Oh, grazie Will." tirai un sospiro di sollievo.

Così riattaccai, presi la borsa e infilai al suo interno tutto il necessario, poi salii di sopra e presi la giacca, scesi di nuovo e mi cosparsi il mezzo busto di profumo. Ripassai un pò il trucco, presi le chiavi e la borsa ed uscii di casa. Will era già lì, così lo raggiunsi.

"Ciao." mi strinse fra le sue braccia.
"Will!." l'abbracciai.

Tra le sue braccia mi sentivo protetta come se fossi sotto terra e sopra di me la guerra continuasse a combattere per la vittoria. Ma non era lo stesso come Harry, insomma era strano pensarlo.

"Dove andiamo?." mi chiese mentre attraversammo la strada.
"Mmm...non so, al parco?." alzai e abbassai di nuovo le spalle.
"E se invece ce ne andassimo al luna park?. Così svaghiamo un pò con la testa e ci divertiamo." constatò.
"Certo." sorrisi.

Così ci avviammo verso il parco che era dall'altra parte della città, e a piedi ci volevano più o meno 45 minuti ma non ci importava. Io e William eravamo sempre stati un pò fuori di testa, e insieme facevamo gli scemi mai visti. Ci divertivamo, tutto quì.

Per strada mi scontrai con Harry. 

"Oh, scusa." lo dimmo insieme.

Alzammo lo sguardo l'uno con l'altro ed eravamo a pochi cm di distanza. Il mio petto si alzava e si abbassava velocemente, il nostro sguardo s'incrociò. Infondo, la sua anima era mia e la mia anima era sempre stata sua. Solo che dovevo incontrarlo per esserne certa.

"Come mai quì? Con lui?." mi guardò mentre Will aspettò un pò più avanti.
"E tu come mai fai il geloso con me? Mentre stai con lei?." ribattei.

Si, mi ero dimenticata di dirvi che lui era in bella compagnia di Kendall, la ragazza della famosa festa in casa di Payne.

"Ehm, dobbiamo andare Bo." mi richiamò Will.
"Arrivo." risposi.

Harry si girò verso lui e lo fulminò con lo sguardo, poi mi guardò di nuovo e si avvicinò. Io girai la faccia e me ne andai, con Will.

Harry come se non ci mancasse girò e insieme a Kendall ci seguirono. Io ero sotto braccietto con William e potevo sentirli ridere e scherzare dal momento che avevo capito che Harry lo stava facendo di proposito.

Così allungammo il passo ed io, per fargli il dispetto, mi ataccai a Will e lo abbracciai.

"Will." lo chiamai.
"Si?." si girò.
"Mi stavo chiedendo noh? Oggi vuoi pranzare da me?." lo guardai sorridendolo.
"Uhm, certo." sorrise.

Harry sentì tutto e s'innervosì talmente tanto che mi inviò un messaggio di nascosto dallo sguardo di Kendall.

Così lo aprii e lo lessi:

"Ti ho sentito sai?. Non portarlo in casa dove sono stato anche io che ti metto KO prima a lui e poi a te. Ti ho avvisato. Harry xx"

Mi scappò una risatina e glie l'ho inoltrai. Lo rimandai indietro e cancellai il messaggio.

"Chi era?." chiese curioso.
"Un'amica." sorrisi.
"Ah, okei." rise.

Così arrivammo finalmente. Ci avvicinammo alla biglietteria e prendemmo due biglietti. Will non volle farmi pagare nemmeno un centesimo, pago lui. Lo ringraziai ed entrammo. Harry sfortunatamente entrò con Kendall pagando lui tutto.

"Dove andiamo prima?." chiese consegnando i due biglietti alle guardie all'ingresso del luna park.
"Montagne russe." indicai le montagne russe.
"Va bene." rise.

Così facemmo la fila per le famose 'montagne russe', avevo sempre avuto il terrore di quella giostra ma per farne un dispetto ad Harry, sarei salita volentieri.

"Tieniti forte." mi consigliò una volta essere entrati nella giostra.

Così con una mano mi mantenni a Will e con un'altra alla sicurezza di ferro che ci bloccava. Chiusi gli occhi e partì.

"Cazzo." sussurrai mentre facevamo la salita.

POV. HARRY

Non potevo seguirla sulle montagne russe, la demente di Kendall insisteva per la casa degli specchi. Così entrammo e devo dire la verità, sbatei contro tutti gli specchi cercando l'uscita. Kendall invece, mi prese la mano e mi fermò al centro della stanza. Vide Bo che stava entrando nella casa degli specchi e mi baciò. Continuai a baciarla senza di aver visto Bo.

"Scusate, dovremmo passare." tossì per farci muovere.

Io la guardai e spalancai gli occhi, spinse Kendall in faccia ad uno specchio e passò.

"Hei attenta." le dissi.
"Non preoccuparti, non la tocco la troia." biasciò.
"Troia a chi, puttana." ribattè Kendall.
"Lasciala stare." le sussurrai per farla calmare.
"Puttana? Scusami. Io sono ancora vergine, tu l'hai data anche a Zayn prima che si fidanzasse con Perrie." la sputtanò da capo a piedi.

Io la guardai sorpreso. Aveva deto propio Zayn?!?.

"Cosa?." inarcai un sopracciglio.
"Come, non te l'ha detto la tua bambola Ken?." mi guardò.
"Kendall, è vero?." girai lo sguardo da Bo a Kendall.

Lei abbassò lo sguardo poi cominciò a gesticolare con le mani.

"Beh, io..cioè. Non ti conoscevo ancora." cercò di inventare una scusa per riappacificare i nostri rapporti.
"Non mi conoscevi e un cazzo." mi allontanai da lei.

Cercai l'uscita della casa degli specchi e me ne andai. La lasciai lì, mentre Kendall guardò male Bo.

POV. BO

"Sgamata." risi.
"Andiamo, Bo." mi richiamò Will.
"Si, andiamo." lo seguii.

Così giocammo al piano superiore con gli specchi che ti cambiavano fisicamente. Will era un grasso e cicciottello mentre io alta e magrolina.

"Sei davvero forte." lo presi in giro.
"Tu non sei da meno." rise.

Così scendemmo finito il giro e ci avviammo verso la London Eye. Salimmo e cominciammo a parlare e a guardarci.

"Bo, ma tuo fratello Jeff che fine ha fatto?." mi chiese.
"E' in Irlanda, è partito ieri nel primo pomeriggio." sospirai.
"Ah, capisco." abbassò lo sguardo.

Ci furono quei secondi di silenzio, poi mi guardò e si avvicinò.

"Sei sempre stata fedele e dolce. Ma come fai?." mi chiese guardandomi negli occhi.
"Sono semplicemente me stessa." spiegai.
"Così dolce, simpatica e potrei definirti con altri mille aggettivi positivi." mi sorrise per metà.
"Non sei l'unico. Io non trovo nulla di bello in me, non sono perfetta nè caratteralmente nè fisicamente." gesticolai con le mani.
"Invece lo sei. E sei un'amica unica, verrò volentieri al tuo compleanno." mi sorrise.

Lo guardai, sospirai e l'abbracciai all'improvviso. Finì il nostro giro e scendemmo.

"Beh, andiamo a mangiare a casa mia." gli dissi.
"Okei." sorrise.

Così uscimmo dal luna park e ci avviammo verso casa mia.

"Quel ragazzo che abbiamo visto nella casa degli specchi" iniziò una nuova conversazione. "Non era Harry Styles? Il pilota che ha vinto per quattro volte di seguito le gare contro tuo fratello?." aggiunse.
"Già." sospirai.
"Ti piace vero?." mi guardò.
"No." biasciai.
"Invece io credo di si." ribattè.
"E credi male, io ed Harry siamo solo ami...conoscenti. Niente di più, davvero." spiegai.

Non rispose, mi tenne per mano e ritornammo a casa.

Entrammo e tolsi la giacca e la borsa, presi il cellulare lo infilai nella tasca del mio jeans.

"Che si mangia?." chiese.
"Lasagna." sorrisi.
"Mmh! Vuoi farmi morire allora." rise.
"Certo, certo." indossai il grembiule per cominciare a cucinare.

Will era come un fratello per me, come vi avevo spiegato precedentemente. Harry era il solito geloso ed io ero la vittima, come un premio alla fine di una gara.

....CONTINUA

Spazio Scrittrice: Eccovi il capitolo dieci di quest'avventura di Harry e Bo. Si aggiunge William, detto Will. Il migliore amico di Bo, che le è stato sempre accanto nel momento del bisogno e nel momento di felicità lui c'era, sempre. Harry è geloso di Bo, quindi nel prossimo capitolo succederà qualcosa di inaspettato. Cosa secondo voi? Commentate con l'ashtag #SisterFF e voglio almeno due mi piace perchè in sola una settimana siamo arrivati a 10 capitoli. 

Baci, baci.

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Capitolo 11
*** Chapter eleven ***


#SisterFF Chapter eleven.

POV. BO

Finito di cucinare misi tutto a tavola e ci sedemmo uno difronte all'altro.

"Ehm, Will scusami se ci ho messo troppo" mi scusai.
"Non preoccuparti." mi sorrise.
"Beh, buon appetito." sorrisi.
"Altrettanto." ricambiò il sorriso.

Così pranzammo.

*****************************

"E' stato ottima quella lasagna che hai preparato." si congratulò.
"Grazie mille. L'ho preparata la prima volta assieme a mia madre, mi ricordo che mi ripeteva gli ingredienti e la quantità da inserire. Così ripetendo, a 8 anni ho preparato la mia prima lasagna con l'aiuto di mia madre." spiegai ridendo.
"Beh, allora tua madre è un'angelo." mi sorrise.
"Salito in cielo troppo presto d'altronde." abbassai lo sguardo.
"Perchè, è morta?." spalancò gli occhi.
"No. E' chissà quale parte del mondo in compagnia di mio padre." sospirai.
"Perchè quel sospiro?." mi strofinò un braccio mentre mi sorrideva per metà.
"Perchè praticamente ci hanno abbandonati. Io ero ancora piccola quando successe, ero in terza o quarta elementare.." spiegai guardando fisso in un punto.

Era come se gli stessi raccontando l'intero passare del tempo, anche se quel momento mi aveva segnato la vita completamente.

"Capisco. Facciamo una cosa, per dimenticarci di questi minuti di chiacchere che non avresti voluto fare, questa sera ti porto a cena fuori. Contenta?" mi sorrise.
"Oh Will, non devi." lo guardai.

Quel ragazzo mi sorprendeva sempre di più, insomma era il mio migliore amico e non mi aveva mai invitata a cena. Anche se so che sarebbe stata una cena tra amici, e niente di più poichè ero in stato confusionario per Harry.

"Invece devo e lo farò, e tu accetterai!." mi sorrise.
"Va bene." risi.

Così ridemmo insieme. Ecco i momenti più belli della tua vita, quando sai che c'è qualcuno che ti pensa e che ti fa ridere anche quando sei triste. In quel momento lo ero, accanto a me avrei voluto Harry e sinceramente non Will. 

"Ora scusa, ma devo andare. A che ora passo a prenderti?." guardò l'orologio sul suo polso.
"Ehm, non saprei. Quando vuoi tu." scossi la testa.
"Alle 20.00, per te va bene?." mi chiese.
"Ovvio." sorrisi.
"Okei, a dopo." si alzò.
"Ti accompagno alla porta." mi alzai dopo di lui.

Così l'accompagnai alla porta, la aprii e si avvicinò. Mi lasciò un bacio sulla guancia, poi uscì. Chiusi la porta e sospirai.

"Oh Dio mio. In che guaio mi sto cacciando?!." pensai tra me e me.

Dopo di che mi sedetti sul divano e accesi la tv, cercai qualche canale che mi piacesse e infatti ne trovai uno.

POV. HARRY

Tornai a casa e mangiai. Poi andai in camera senza parlare con Zayn, insomma lui non sapeva che uscivo con Kendall perchè non l'avevo mai portata a casa.

"Harry." mi fermò per il corridoio.
"Si?." mi girai.
"Ti vedo un pò annoiato, che hai fatto con Bo?." mi chiese.
"Niente." gli diedi una risposta secca.
"Come niente?." spalancò gli occhi.
"Niente, come niente. Bo era in compagnia di un ragazzo ed io ero in compagnia di Kendall. Ci siamo trovati per strada, io e Bo ci siamo scontrati. Poi l'ho seguita al luna park e lì per la rabbia Bo ha sputtanato Kendall che aveva fatto sesso con te." spiegai.
"Ah. Ma tu non lo sapevi questo?." mi guardò con aria dispiaciuta.
"Ehm, dovevo?." feci una smorfia come per dire "che cazzo stai dicendo?".
"Beh, io sono sapevo che tu uscivi con lei altrimenti non te l'avrei permesso anche se la vita è tua." si giustificò.
"Non pensarci." sospirai.

Poi andai in camera, presi il cellulare e provai a chiamarla per sapere come stava e se potevamo vederci.

"Pronto." rispose.
"Hei." sorrisi per metà.
"Che c'è Harry?." sospirò per telefono.
"Niente, volevo sapere come stavi tutto qua." 
"Bene. Tu, come stai?." rispose con tono senza sentimenti.
"Insomma." sospirai.
"Come mai?." chiese.
"Vuoi propio farmelo dire eh?!. Per via della nostra rottura." sospirai sedendomi sul letto.
"Harry ne abbiamo già parlato in macchina." spiegò.
"Lo so, lo so. Ma non riesco a farmene una ragione, mi manchi." biasciai.
"Anche tu mi manchi." biasciò.

In quel momento volevo solo che stesse accanto a me, stretta fra le mie braccia come quando eravamo a casa sua sul letto. Sapevo le sue condizioni per quanto riguardava i suoi genitori, ma non volevo che soffrire ancora di più per questo.

"E perchè al luna park questa mattina mi hai evitato tutta la giornata?." sbuffai.
"Perchè tu l'hai fatto quando stavi con quella..." ma si bloccò.
"Quella?." inarcai un sopracciglio.
"Guarda lasciamo perdere." biasciò.
"..."
"Beh?! Il gatto ti ha morso la lingua?." riprese.
"N-Nono." sussurrai quasi.
"Okei. Comunque preferirei riattaccare ora." sospirò,
"Aspetta. Volevo chiederti se potevamo vederci, alle 19.00." constatai.
"Perchè dovremmo?. Non stiamo insieme Harry." mi ricordò.
"Smettila di ripeterlo sempre, mi da fastidio. Siamo amici okei? Vuoi sentirti dire questo?!. Non stiamo insieme e va bene ma voglio comunque vederti, vuoi o no?!." alzai quasi il tono di voce.
"No." mi diede una risposta secca senza emozioni.
"Dai. Ti prometto che non ti bacierò, te lo prometto." cercai di convincerla.

Non rispose, ma era ancora in linea. Potevo sentirla sospirare mentre respirava. Mi mancava davvero tanto, volevo solo rivederla per parlare. 

"A che ora hai detto?." riprese.
"Alle 19.00, anche le 19.30 va bene." dissi.
"Okei, alle 19.30. Dove devo venire?." sospirò.
"Oh, grazie. Vengo a prenderti con la macchina, poi ti riporto a casa tua ovviamente." spiegai.
"Okei." concluse.

Così riattaccò.

"Che ha detto?." chiese Zayn.
"Ha detto di si. Questo è il mio momento per dichiararmi una volta per tutte e di sperare che lei capisca davvero quanto ci tengo. Se non lo capirà, la lascerò in pace e mi dimenticherò di lei." sospirai.
"Vedrai che andrà tutto bene." mi rassicurò.

Annuii e sorrisi per metà, poi mi alzai e decisi di farmi una doccia giusto che erano le 18.00 circa.

Scelsi una giacca nera, pantaloni neri, camicia bianca e Vans bianche. Poi appoggiai tutto sul letto e presi da un cassetto del mio comodino dei boxer neri. Poi andai in bagno.

Mi spogliai ed entrai nella doccia.

POV. BO

Perfetto, ora avrei dovuto rimandare l'appuntamento con Will per uscire con Harry. Mi ero cacciata in un casino più grande di me, e questo l'avevo già immaginato. Infatti stava succedendo.

Aprii l'armadio e scelsi il vestitino azzurro che arrivava a metà coscia. Già, propio quello che indossai alla premiazione della gara, dove mio fratello ed Harry litigarono.

Presi lo scatolone con gli stivali azzurri e appoggiai tutto sul letto, poi presi l'intimo e lo portai con me in bagno.

Una volta spogliata, infilai la biancheria sporca nel cesto del lavaggio ed entrai nella doccia. Aprendo l'acqua calda lasciai un getto che cadde sulla mia pelle.

Mi lavai.

Uscii e mi asciugai i capelli con un'asciugamano. Poi mi asciugai il corpo e infilai l'intimo.

Andai in camera e velocemente mi vestii, mi pettinai e feci la piastra. Un trucco leggero, profumo e fui pronta per le 19.15.

Preparai la borsa con tutto il necessario, poi presi la giacca bianca e scesi di sotto. Appoggiai la giacca e la borsa sul divano, mentre camminavo avanti e indietro per tutto il soggiorno. Non avevo ancora avvisato William che non sarei andata a cena con lui. Forse sarei ritornata in tempo per le 20.00, o forse no. In ogni caso avrei rovinato la serata con lui. E questo mi dispiaceva molto, non avrei nemmeno immaginato che Harry mi chiamasse.

Mi chiamarono al cellulare, anzi ricevetti uno squillo suo. Così misi la giacca, presi la borsa e chiusi la porta alle mie spalle.

Entrai in macchina e misi la cintura di sicurezza.

"Buonasera." mi sorrise.
"Ciao." lo sorrisi per metà.

Così partì per non so dove. Cristo Santo avevo una sensazione strana, ma mi piaceva. Non era negativa come sensazione, penso abbiate capito.

"Senti, io devo dirti tutto ciò che sento per te." iniziò una conversazione.
"Harry non voglio litigare, anche perchè non ne sono in vena." sospirai.
"Infatti non voglio litigare." biasciò.
"Bene." biasciai anche io.
"Poi parleremo in futuro di questo, ora preferisco uscire come amico con te." spiegò.
"Perchè gli amici escono e si danno appuntamento per telefono?." inarcai un sopracciglio.

Beh, con Will era propio così. Insomma non gli avevo detto niente di lui, e non doveva sapere nulla altrimenti sarebbe successa la Terza Guerra Mondiale (anche se non è mai esistita).

"Io e te si." mi guardò.
"Ah, bene. Solo io non lo sapevo." annuì nervosamente.
"Ora lo sai." sbuffò.
"Perchè ogni volta si deve sempre litigare con te?. Io ancora non l'ho capito, sei così irritante e scorbutico." alzai quasi il tono di voce.
"Irritante e scorbutico? Io!?." spalancò gli occhi.
"Si, tu." ribattei.
"Senti chi parla, io ti definivo innocente." biasciò.
"Io non mi definisco innocente a dirla tutta." sospirai.
"Beh, io si." ribattè.
"Non ribattere sul discorso." risposi.
"Non ribatto su niente." continuò.
"Parlare con te è impossibile." guardai fuori dal finestrino e alzai gli occhi al cielo.
"Lo so, figuriamoci con te." sbuffò.
"Allora perchè mi hai chiesto di uscire?!." lo guardai.
"Beh, perchè...cioè.." balbettò.

Mi guardò senza rispondere, poi rivolse lo sguardo verso la corsia. Stavamo andando verso il Central Park. Almeno credevo.

....CONTINUA

Spazio Scrittrice: Ecco il capitolo. Credo che questo sia il più litigioso tra Harry e Bo. Ma non tutto va rose e fiori come vi ho annunciato all'inizio, secondo voi cosa succederà tra Bo ed Harry? Commentate utilizzando l'ashtag #SisterFF .

Alla prossima! 

Baci baci,

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Capitolo 12
*** Chapter twelve ***


#SisterFF Chapter twelve.

POV. BO

"Mi rispondi?." ripresi.
"No." biasciò.
"Ora l'hai fatto."
"Beh, non più." sbuffò.
"Ed ora?." inarcai un sopracciglio.
"Ora niente, voglio chiarire una volta per tutte con te senza litigare. Si può?." mi implorò.
"No." biasciai.
"Okei, io ti parlerò lo stesso che ti piaccia o no." sospirò.

Così arrivammo in un posto molto conosciuto, non potevo crederci. La spiaggia.

Scesi dopo dopo di lui, e andammo in una specie di ristorante che si trovava difronte al mare, quindi saremmo stati all'aperto. Fortunatamente non soffiava il vento, quindi era cominciata un pò più positivamente la serata.

"Salve." salutò il cameriere che si occupava dei posti a tavola.
"Salve." rispose Harry.
"Signor Styles il vostro tavolo, come da lei ordinato, l'aspetta dal retro. Vista mare." mi avvisò.
"Grazie mille." lo sorrisie per metà.

Così ci portarono lì. La mia prima cena con Harry da amico, wow. Sapevo già che sarebbe stato un fallimento totale, ma chi se ne frega.

"Ordiniamo subito o più tardi?." mi chiese.
"Subito." controllai l'ora sul cellulare.
"Ehm, vai di fretta a quanto vedo." posò il menù sul lato destro del suo piatto.
"N-No." sbatei velocemente gli occhi.
"Okei,okei." mi guardò. "Allora posso parlarti?." si spostò da davanti a me e si mise accanto a me. Sposto il piato e tuto ciò che gli apparteneva su quel tavolo quella sera.
"C-Certo." risposi con un tono alquanto preoccupato.
"Bene. Questa specie di giorno è andato ormai, ma ieri, Cristo Santo ieri è stata la giornata più bella della mia esistenza. Ovviamente cosa voglio farti capire con questo, che io ci tengo davvero a te. Non voglio perderti, e sei una ragazza stupenda. Non sto cercando di farti cambiare idea su quanto è successo ma solo di farti ragionare, forse hai pensato che io a te non ci tenessi ma credimi..non è così. Io so che tu mi ami, e che fai tutto questo per proteggere il tuo ruolo di femminilità e non ti do torto, ma mi sembra un pò troppo quello che mi stai facendo passare, non credi?. " ammise.

In quel momento mi sembrava sincero, infondo non era così bugiardo e falso come credevo. Si era appena dichiarato, quel giorno non lo avrei mai dimenticato ed è vero. Ma ero confusa, confusa con me stessa, con la mia testa, il mio cervello da quando c'era lui ha smesso di funzionare. Aveva lasciato spazio al cuore, il cuore. Purtroppo il cuore ci fa innamorare delle persone sbagliate, o di persone che non ci meritano. Il mio cuore andava a cazzi suoi senza eseguire i miei ordini, le mie emozioni. Praticamente era andato a puttane.

"Harry, vediamo come posso spiegartelo. Sapevo dall'inizio cosa avresti voluto dirmi e credo che tu sia stato molto sincero, ma perchè devo farti soffrire in questo modo? Io non ti merito e se starmi lontano e cancellarmi dalla tua mente potrebbe farti stare meglio, fallo. Non voglio che tu soffra per me, sono troppo confusa con me stessa." spiegai gesticolando con le mani.

Non avevo il corraggio di guardarlo negli occhi, in quei suoi stupendi occhi.

"..."

Sospirò.

"Aspetta, non pensare male. Io a te ci tengo, non puoi immaginare quanto, ma purtroppo non mi sento pronta per una cosa seria. Per una relazione seria. Possiamo essere amici e, dimenticare il passato. Oppure semplicemente non vederci, non sentirci e non parlarci più come se non fosse stato mai amore tra noi." aggiunsi sospirando.

Mi dispiaceva tanto, volevo solo il suo e il mio bene. Per me questa situazione stava andando troppo avanti e mi stava sfuggendo di mano.

"Sono felice che tu ci tenga a me. Sentire queste parole, mi fanno pensare che infondo non vuoi lasciarmi andare ma come ti ho detto, non voglio perderti." ripetè.
"Tu sei propio testardo." sorrisi per metà e lo guardai.
"E ne vado fiero." ricambiò il sorriso.
"Beato te. Io sono così 'innocente', per quanto io possa sembrarti testarda non lo sono." sospirai.
"Sei una ragazza innocente, per me lo sei. Quel giorno al parco, non mi aspettavo che tu potessi sfidarmi, insomma per me eri davvero una sfida, ma poi.." abbassò lo sguardo.
"Ma poi?!." spalancai gli quasi gli occhi.
"Ma poi mi sono accorto che per me eri più di una sfida, eri un traguardo da raggiungere. E quando ero sul punto di raggiungerti il mio mezzo di trasporto si è improvvisamente fermato, e ho perso la meta." fece una metafora.
"Non dire così. Hai altri traguardi da poter raggiungere oltre me, e tanti bei traguardi." mi corressi.
"Ma il traguardo che io voglio raggiungere sei tu." mi guardò negli occhi.
"Harry.." tirai le mie labbra all'interno.
"Bo." si avvicinò.

Ci avvicinammo e in meno di tre secondi le noste labbra si baciarono. Ebbene si, provavo poco e molto per lui. Ma quel sentimento doveva sparire, cosa che non riuscivo a fare.

"Questo che significa?." mi guardò.
"Niente, non significa niente." abbassai lo sguardo.
"Non dirmi che non hai provato nulla perchè non ci credo." scosse la testa.
"Infatti non devi crederci, perchè provo qualcosa per te." alzai di poco lo sguardo.
"Bo e se ci amiamo che succederà?." mi guardò e mi prese la mano.
"Che dovrebbe succede?. Io già ti amo e sta capitando tutto e di più." lo sorrisi per tre quarti (?).
"C-Cosa?." spalancò quasi gli occhi.
"Perchè, non lo sapevi?." lo guardai sorridendolo per metà.
"B-Beh, si." sbattè le ciglia.
"E allora non chiederlo." ordinai.

Così cenammo in ristorante.

****************************************

POV. HARRY

Finimmo di mangiare e ci alzammo. Lei prese la borsa e la giacca, poi mi seguì. Erano le 21.00 circa, e lei stava sempre con il telefono in mano. Non sapevo con chi stesse messaggiando, e sinceramente mi dava un pò di preoccupazione e fastidio.

Pagaii e ringraziai, poi le presi la mano e andammo via.

La feci salire in macchina e la riportai a casa giusto che era lei che voleva ritornarsene a casa sua.

"E' stata una..bella serata." annuì insicura.
"Anche per me, spero che questo si possa ripetere." la sorrisi.
"Certo, buonanotte." mi diede un bacio sulla guancia.
"Buonanotte." la salutai.

La vidi scendere, chiuse la portiera ed entrò in casa. Così misi in moto e partii per tornarmene a casa visto che erano le 21.30. Domani sarei dovuto andare a parlare con il propietario di un terreno con una villa, praticamente io e Zayn ci trasferivamo in un villa a due piani, enorme sia internamente che esternamente.

Parcheggiai l'auto nel vialetto e salii le scale per entrare in casa. 

"Hei brò." mi salutò Zayn seduto sul divano con Perrie.
"Ciao Zayn, ciao Perrie." li salutai.

Tolsi la giacca e andai in camera, mi spogliai rimanendo in boxer e andai in bagno a lavarmi i denti. Poi andai in camera e mi infilai sotto le coperte. Mi addormentai alle 22.00 circa.

La mattina seguente...

Mi svegliai intorno le 11.00, mi svegliò la suoneria del mio telefono. Mi aspettavo che fosse Bo, invece era Zayn. Così risposi.

"Buongiorno." mi salutò.
"Mmm..che c'è Zayn." risposi con gli occhi ancora chiusi.
"Scommetto che ti ho svegliato vero?. Comunque non pensarci, abbiamo comprato la casa. Tra qualche giorno ci trasferiremo." mi diede la grande notizia.
"Perfetto. Quando di preciso, non lo sai?." aprii immediatamente gli occhi e mi alzai solo di busto.
"Eh, si. Dopo domani verranno a prendersi tutto." mi disse.
"Okei. Ora vado a lavarmi ed esco, ci vediamo dopo." riattaccai.

Digitai il numero di Bo e la chiamai. 

"Pronto?." rispose.
"Ciao piccola." sorrisi per telefono.
"Hei, come stai?." sorrise per telefono anche se non voleva darlo ad occhio.
"Bene. Mi sono appena svegliato, tu?." risposi.
"Bene, grazie. Senti io oggi sono da sola, vuoi venire a mangiare da me?." mi chiese.

Per me questa era un'opportunità per riavvicinarmi a lei, mi aveva invitato a pranzare da lei. Ottimo!.

"Certo, a che ora?." sorrisi.
"Ehm, per le 12.30 ti va bene? Però cucini tu eh." rise.
"Va benissimo piccola." ricambiai la risata.
"Perfetto. A dopo allora." riattaccò.

Mi alzai e aprii l'armadio, poi scelsi i vestiti e presi dei boxer. Poi andai in bagno e mi lavai.

Dopo di che uscii dalla doccia, avvolsi un'asciugamano intorno ai fianchi poi andai in camera. Mi asciugai e misi i boxer puliti, poi mi vestii e misi le scarpe. Controllai l'ora ed erano le 11.40, bene ora non mi restava che asciugarmi i ricci e sarei partito per la casa di Bo.

Andai in bagon e con il phone mi asciugai i ricci lasciandoli tutti scombinati come piaceva alle mie 'ammiratrici'.

Poi andai in camera e mi cosparsi di profumo, poi andai in soggiorno. Presi la giacca, le chiavi e il cellulare. Andai.

POV. BO

Erano le 12.10. Sarebbe arrivato a momenti ed ero piuttosto nervosa, ma quale cazzo di amicizia tra femmina e maschio portava a questo eh? Ditemelo. Il mio parere era che stavamo riappacificando i rapporti senza che io me ne accorgessi.

Misi il profumo velocemente, poi mi aggiustai momentaneamente i capelli e alle 12.30 precise suonarono alla porta. Aprii e me lo ritrovai davanti, bellissimo come sempre.

"Hei, ciao. Entra." mi feci di lato per farlo entrare.

Mi sorrise ed entrò, chiusi la porta alle mie spalle e sospirai. Poi lo raggiunsi in soggiorno.

"Allora, mettiamoci all'opera." mi sorrise.
"Certo." ricambiai il sorriso.

Così si lavò le mani e cucinò una pizza enorme con salsa di pomodoro, mozzarella e basilico. La tradizionale pizza Margherita.

Alle 14.00 precise mi misimo a tavola e mangiammo.

************************************

"Devi insegnarmi a farla." risi mentre me morsi un pò.
"Quando vuoi." rise.

Lo guardai negli occhi, il suo sorriso era troppo bello, i suoi occhi troppo chiari. Era il prototipo del ragazzo perfetto.

"Ho qualcosa sulla faccia?." mi sorrise mentre si pulì le labbra.
"Nono." continuai a guardarlo.
"Ah, e allora come mai guardi?." appoggiò le braccia sul tavolo.
"Così." sorrisi.
"Ehm, sembra strano ma okei." spalancò gli occhi ironicamente.

Così mi aiutò a sparecchiare una volta finito di pranzare, poi lavai i piatti e lo raggiunsi in soggiorno.

"Che guardi?." mi unii a lui seduto sul divano.
"Mi annoio." mi sorrise.

Mi misi ad indiano ed Harry mi abbracciò. Lo guardai e mi avvicinai, in realtà ci avvicinammo entrambi.

Ci baciammo dolcemente.

"Non mi aspettavo un bacio da te." mi guardò.
"Infatti, nemmeno io." sospirai.

Mi sorrise e mi ribaciò.

Era così dolce. Per me non era e non sarebbe stato solo un'amico e credo che questo l'abbiate capito anche voi. Harry era davvero il mio ragazzo, anche se non glie l'avevo mai detto. 

All'improvviso il nostro bacio fù interrotto dalla suoneria del mio telefono. Risposi.

"Ciao Jeff." 
"Hei sorellina. Che fai?." mi chiese tranquillamente.
"Sto guardando la tv, tu che fai? come stai?." chiesi contemporaneamente.
"Io sto con una ragazza, sto bene. Mi fa piacere che guardi la tv invece di uscire." gli scappò una risatina ironica.
"Certo, certo. E chi ti ha detto che io non esco?." risi.

Harry intanto ascoltava tutta la conversazione e mi guardava fisso, mi sentivo troppo guardata. Ma mi piaceva.

"Beh, l'importante è che fai la brava. Sai, ho conosciuto una ragazza. Si chiama Acacia, ed è molto bella. Presto diventerà la mia fidanzata." mi sussurrò.
"L'importante è che sei felice." lo sorrisi per telefono.

In realtà mi dava fastidio ed ero un pò gelosa del fatto che lui si fidanzasse, insomma era pur sempre mio fratello. Nessuno doveva toccarmi mio fratello, cazzo. 

"Ora scusa ma devo andare, stanno per cominciare gli allenamenti e devo dare una mano al direttore. Ci sentiamo presto." mi informò.
"Va bene, ciao." riattaccai.

Così riattaccai, guardai Harry e vidi che mi guardava anche lui.

"Perchè fissi?." risi.
"Perchè non ho nulla da fare." mi sorrise.

.....CONTINUA

Spazio Scrittrice: Ecco il continuo, credo che in questo capitolo si possa capire che Harry e Bo stanno cercando di essere amici ma i baci scappano. L'amore fa brutti scherzi non è vero? Commentate, e alla fine aggiungete l'ashtag #SisterFF .

Alla prossima! 

Baci, baci

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Capitolo 13
*** Chapter thirteen ***


#SisterFF Chapter thirteen.

POV. HARRY

"Oh certo, ottima risposta." rise divertita.
"Ovvio che lo è." la sorrisi.
"Okei, okei. Basta." mi sorrise.
"Te l'hanno mai detto che sei bellissima?." la guardai.
"Ehm, si. Non saresti il primo nè l'ultimo credimi." sorrise per metà.
"Beh, mi limito ad essere quello centrale. Sei bellissima!." mi avvicinai.
"E tu perfetto." si avvicinò anche lei.
"Pff, ma non dire cazzate!" sospirai.
"Non dico cazzate. Lo sei." ribattè.

Girai lo sguardo verso l'alto, poi lo rigirai verso di lei.

"Vuoi essere di nuovo la mia ragazza?." le chiesi.
"Perchè non me lo hai chiesto prima?." mi baciò.

Così la mia e la sua lingua cominciarono a lottare per la dominanza sull'altro. Le nostre labbra strisciavano una sull'altra. Poi ci allontanammo.

"Questo era un si?." inarcai un sopracciglio.
"Un si in tutto e per tutto." mi rubò un bacio.

La sorrisi e la guardai. Beh, non poteva cominciare meglio di così la giornata. Mangiare con la persona che amavo, passare il pomeriggio con la persona che amavo e la sera non sapevo cosa mi aspettasse il destino. Anche se io non credevo al destino, per me era tutta questione di testa. 

"Harry, devo chiederti un favore." cambiò discorso.
"Dimmi." la guardai.
"Questa sera vuoi portarmi in discoteca? L'hanno aperta da poco." mi chiese.
"Pensa che stavo per farti quasi la stessa domanda." risi.
"Uhm, quindi è un si?." spalancò gli occhi.
"Un si in tutto e per tutto." gli rubai un bacio.
"Perfetto. A che ora?." mi chiese.
"Non so, alle 22.00?." alzai e abbassai le spalle.
"Okei, alle 22.00 mi va bene." annuì sorridendo.

Ci furono alcuni minuti di silenzio. Eravamo abbracciati, come la volevo io d'altronde. Poi mi ricordai che dovevo parlare con Zayn per quanto riguardava il trasloco nella nuova villa.

"Cazzo, devo andare. Bo ci vediamo questa sera okei? Ti passo a prendere alle 22.00 ciao." la baciai, presi la giacca ed uscii.
"Okei." mi guardò dispiaciuta.

Così mi misi in macchina, misi in moto e me ne andai a 60km orari per la strada, con mille veicoli per via del traffico.

POV. BO

Mi dispiaceva davvero che quel momento 'magico' diciamo così, fu interrotto dall'ora del cazzo. All'improvviso mentre salivo le scale mi sentii un pò male, come se fosse accaduto qualcosa di strano. Una fitta al cuore per dirvela tutta.

"Harry!" sussurrai guardando in qualsiasi parte.

Appoggiai una mano sul petto. Il mio petto si abbassava e si alzava velocemente e il mio cuore era come se stesse per uscire dal mio corpo.

Forse era una mia sensazione, o anche una mia fissa del cervello. Così presi il cellulare e digitai il suo numero.

"Rispondi per favore." sospirai preoccupata.

Niente. Segreteria telefonica. Iniziavo a preoccuparmi seriamente, così presi la giacca e le chiavi, corsi per tutto il vialetto e senza chiamare un taxi continuai a correre arrivando a casa sua. Arrivai dopo 30 minuti circa. Salii le scale a tre a tre e arrivai a casa sua. Bussai e mi trovai Zayn con le lacrime che cadevano sul suo viso davanti a me.

"Perchè piangi?. Dov'è Harry?." lo guardai distrutta.
"Lui è..ha.." balbettò.
"Parla cazzo Zayn!" gli ordinai alzando la voce.
"Lui ha avuto un'incidente, ora è in'ospedale in condizioni gravi. Sto andando lì ora, quindi non voglio perdere tempo." chiuse la porta e scese le scale.
"No! Cazzo no!" urlai disperata.

Mi sedetti sulle scale e cominciai a piangere disperatamente. Non stava accadendo davvero, o almeno l'avrei sperato. Ma stava accadendo, propio a lui. Cazzo, come sarei arrivata lì?, continuai a piangere. Le persone che abitavano in quel palazzo uscirono fuori e mi vennero vicino.

"Che succede ragazza?." si avvicinò una signora preoccupatamente.
"Il, il ragazzo che abita quì." indicai la porta. "Ha, ha avuto un'incidente. Ed è il mio ragazzo!." continuai a piangere.
"Non piangere, non preoccuparti. Harry è forte, se la caverà." cercò di tranquillizzarmi.
"N-No." mi alzai all'improvviso. "Non posso abbandonarlo così. Devo andare da lui." scossi la testa

Così scesi le scale velocemente. Aprii il portone e corsi in strada, fermai un taxi e mi feci accompagnare all'ospedale.

Arrivammo dopo 45 minuti, l'ospedale era dall'altra parte della città. 

"Signorina i soldi." mi ricordò.
"Ecco, e tenga il resto." gli lanciai i soldi che si sparsero per tutta la macchina.

Scesi dall'auto e corsi all'interno dell'ospedale.

Entrai in ospedale e corsi per tutto il reperto. Mi avvicinai alla reception dove c'era una ragazza alla presa con i computer e fogli.

"Scusi, sa dirmi dove hanno portato un ragazzo che ha appena avuto un'incidente. E' da tre quarti d'ora che l'hanno portato quì più o meno." spiegai.
"Purtroppo non so niente, ho iniziato il mio turno da 20 minuti signorina." scosse la testa.
"Ah, okei." andai via.

Chiesi agli infermieri, alle pazienti che erano sedute per le vaccinazioni, per l'ecografie. Insomma in varie parti ma niente, non sapevano nulla.

Salii al primo piano.

"Scusi, sa dirmi dove hanno portato un ragazzo che ha avuto un'incidente. E' quì da tre quarti d'ora più o meno." spiegai ad un'infermiere.
"Mi dispiace signorina, non ne so niente." scosse la testa dispiaciuto.
"Okei, grazie lo stesso." corsi per tutto il lungo corridoio.

Nessuno sapeva darmi indicazioni, nessuno sapeva nulla. Porca troia, ma in che razza di ospedale ero capitata.

"Scusi, hanno portato un ragazzo quì da tre quarti d'ora. Ha avuto un'incidente, è riccio, alto e magro. Per favore quì nessuno sa dirmi niente." chiesi ad un'infermiera di quel reparto.
"Mi sembra che siano passati di quì, era in barrella. Insanguinato da capo a piedi, un'incidente stradale. Da quel che ho sentito viaggiava a 60 km orari, poi ha aumentato la velocità ed è finito ai 100km orari. L'auto non si controllava e ha sbattuto contro un pullman. L'hanno portato al piano superiore, lì nessuno può andare è un codice rosso." mi informò.
"Grazie mille, è stata molto gentile." la liquidai in fretta. Corsi verso l'ascensore e quando fui dentro cliccai forse 100 volte o anche 1000 volte il tasto '2' per il piano superiore.

Arrivai di sopra, corsi in tutto il corridoio e vidi Zayn e una banda di suoi amici seduti lì, a piangere. Altri a terra con la testa fra le mani, invece altri con la testa al muro a piangere.

Riconobbi Zayn, così corsi da lui.

"Zayn." mi fermai difronte a lui con il fiatone.

Tutti mi guardarono storto, lui si alzò e mi portò per un braccio vicino la macchinetta delle bibite e degli snack.

"Come sta? Dov'è?." gli chiesi preoccupata.
"Prima cosa: Tu che ci fai quì?." mi chiese.
"Abbiamo fatto pace. Era a casa mia quando è andato via di corsa, aveva un'appunto e diceva che era tardi. Non ho capito nulla ed è scappato via in macchina. " spiegai cominciando a piangere.
"Ah, va bene. Non abbiamo avuto modo di parlare con i medici, l'hanno subito portato in sala operatoria. E' lì da 50 minuti quasi ormai." spiegò.
"Ma, non si sa cos'ha?." chiesi disperata.
"Te l'ho detto, non sappiamo ancora nulla." ripetè.

All'improvviso l'abbracciai e piansi. Il mascara e la matita colarono su tutto il mio viso, poi sulla felpa nera di Zayn. Strinsi la sua felpa fra le mie mani e continuai a piangere. Lui appoggiò le sue mani sulla mia schiena.

"Ha-Harry è forte, se la caverà vedrai." mi consolò.
"Non è vero. Non dire stronzate per farmi stare meglio, perchè non fate altro che farmi sentire peggio. E' tutta colpa mia, se non fosse stato per quel maledetto 'appuntamento', Harry sarebbe ancora sano e vivo." ammisi.
"Hei! Non permetterti più. Harry è vivo e sano, ha solo avuto un'incidente. Non darti colpe di cui non ne hai nulla a che fare." s'innervosì.
"Ma.." mi interruppe.
"Ma un cazzo. Tu non c'entri, basta." mi tappò la bocca.

Sospirai, poi chiusi gli occhi e la testa mi provocava dolori atroci che non sapevo sopportare.

"Zayn tienimi." sussurrai.

Mi lasciai cadere fra le sue braccia, non avevo più forse. Aprii gli occhi qualche secondo, poi vidi tutto sfumato. Buio totale.

....CONTINUA

Spazio Scrittrice: Questo capitolo è un pò strano vero? Sicuramente vi starete chiedendo "Ma come ha fatto a fare un'incidente con l'auto e poi è pilota di veicoli conc ui gareggia?!". Beh, nella vita tutto può accadere ed Harry non immaginava sarebbe successo. Commentate con i consigli o com'è. Non mi offendo:) Alla fine dei commenti inserite l'ashtag #SisterFF . ALLA PROSSIMA! 

Baci, baci

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Capitolo 14
*** Chapter fourteen ***


#SisterFF Chapter fourteen.

POV. BO

Aprii gli occhi, mi sentivo stordita. Davanti a me c'era Zayn e il gruppetto che mi guardavano, mi sentivo troppo osservata.

"Ma che cazz..." mi strofinai la testa.
"Come stai?." mi chiese Zayn tenendomi la mano.

Guardai la mia mano nella sua, poi arrossii e improvvisamente la staccai da lui e la misi sotto le coperte, poi abbassai lo sguardo.

"Meglio, grazie." sospirai.
"Hei, non ti mangio eh." mi sorrise.
"G-Già. Harry, si è svegliato?." lo guardai.
"Ecco.." balbettò quasi.
"Ho capito, ancora no." annuii sorridendo per metà.

Tra noi calò il silenzio, il gruppetto di amici di Zayn fece segno ad egli che uscivano per andare da Harry, così mi rimasero sola con Zayn. Fortunatamente mi avevano solo appoggiata sul letto, niente flebo, niente medicine. Solo un giramento di testa.

"Z-Zayn, credo che.." abbassai lo sguardo.
"Non preoccuparti. Sono fidanzato, non temere. Non sono il tipo che ruba le ragazze ai migliori amici, con cui convivo figurati." rise.
"Oh, bene." sorrisi.

Con Zayn mi sentivo protetta, per me era come un fratello. Harry rimaneva sempre nel mio cuore e nella mia mente, era insostituibile. A interrompere quella conversazione fù Jeff, che mi chiamò.

"Uhm." presi il cellulare e risposi.
"Ciao sorellina." sorrise.
"Hei Jeff." sorrisi per metà.
"Dove sei?." mi chiese continuando a sorridere per telefono.
"Sono a casa, guardo Grey's Anatomy. Tu?." inventai una scusa.

Perchè Grey's Anatomy?. Perchè si sentivano dottori e infermiere che parlavano di malattie, di cure e quindi m sembrò la più adatta al 'momento'.

"Già, infatti si sente. Io sono in pista, sto guardando i 'dilettanti' gareggiare." disse.
"Infatti, si sente anche da te." sorrisi.
"E vabbè, mi manchi." sospirò.
"Anche tu sai, non passa un momento che io non pensi a te per quanto possa negarlo." abbassai lo sguardo.

Infatti era vero, mi mancava moltissimo e sapere che si stava conoscendo con una ragazza irlandese mi metteva ansia per quello che sarebbe potuto accadere se l'avesse portata quì a Londra. Io sono un tipo geloso, sopratutto di mio fratello. Anche perchè era l'unico familiare che mi era rimasto dopo i miei genitori.

"Mi fa piacere sentirti dire questo." sorrise.
"Beh, come stai?." sospirai.
"Bene, si va avanti. E tu?." esclamò.
"Bene, grazie. Ti stai ancora vedendo con quella?." sbuffai quasi.
"Si, penso che stiamo per metterci insieme." rise.
"Oh, ma davvero?." alzai gli occhi al cielo.

Cristo Santo stava accadendo tutto questo, a me capite?! A me!. Ora ci mancava anche una stronza che mi portasse via mio fratello. Certo, c'era Harry. Ma lui non poteva coprire il ruolo di fratello, di tutore.

"Si. Ma, sei gelosa o sbaglio?." sorrise di nuovo.
"No. Ovvio che no, ma che dici." biasciai.
"A me sembra di si." ribattè.
"E ti sembra male." biasciai.
"Mmh, okei. Ora scusa ma Acacia è arrivata, devo andare al ristorante con lei dopo la gara. Ti mando un bacio enorme." mi salutò.
"Pff, va bene. Io ti mando un'abbraccio, ciao." riattaccai.

Zayn rimase in silenzio durante tutta la conversazione, aveva capito che era Jeff. Poi si alzò dalla sedia.

"Riesci ad alzarti o devo rimanerti sul lettino per qualche ora?." mi chiese.
"Certo che ce la faccio. Devo andare da Harry, non posso lasciarlo solo in un momento così critico." cercai di rialzarmi.

Così mi alzai, un mal di testa invase la mia mente ma non mi importava, avevo bisogno di sapere come stava Harry. Dovevo sapere com'era andata l'operazione.

"Andiamo." mi aprì la porta.

Così uscimmo nel corridoio e raggiungemmo la stanza dove Harry era stato ricoverato. Stanza 233, non potetti mai dimenticarla. Anche perchè fù il numero della stanza dove piansi per una sua guarigione.

Mentre stavamo per entrare un medico ci fermò di soppiatto.

"Ah, buon pomeriggio. Vedo che vi siete ripresa signorina." mi sorrise.
"Già, come sta?." sospirai.
"Chi, il paziente Styles?." chiese mentre scriveva qualcosa sulla cartellina di Harry.
"Si." rispose Zayn.
"Uhm, direi che sta migliorando. Solo per un piccolo particolare." spiegò.
"Cioè?." inarcai un sopracciglio.
"Ha avuto una perdita di memoria momentanea. E' stata colpa di una botta forte alla testa, fortunatamente l'airbag si è innescato immediatamente e questo ha portato sì che si salvasse. Poi ha avuto delle botte forti sul gomito e sulle gambe, quindi avrà dei lividi. In viso nessun graffio o livido fortunatamente." ci spiegò i suoi problemi.
"M-Ma, momentanea di quanto?." chiesi sconvolta.
"Questo non sappiamo dirvelo con certezza, più o meno tre settimane o anche quattro. Dipende dalle situazioni. Posso solo consigliarvi di mostrargli immagini, video oppure descrizioni che possano aiutarlo nel riprendere il più presto possibile la memoria. Per ora non ricorda quasi nessuno." sospirò.
"Ah, capisco. E più o meno di chi si ricorda?." chiese Zayn sospirando.

Io intanto abbassai lo sguardo, non ci voleva una perdita di memoria, avevo paura che Harry non potesse riconoscermi. Questa era una specie di certezza matematica, oppure una soggezione di mente.

"Ehm, mi sembra di un certo Zayn, Liam, Louis Niall e del suo nemico Jiff, Jaff.." spiegò.
"Jeff." lo corressi abbassando lo sguardo.
"Ecco, Jeff." annuì.
"Ma ora possiamo entrare?." chiesi.
"Certo, mi raccomando niente sforzi. E' debolmente stabile." mi raccomandò.
"Va bene, non si preoccupi." annuì Zayn.

Così entrammo, era sveglio. Ci guardò, sorrise per metà Zayn, sospirò e mi guardò dritto negli occhi. I nostri sguardi s'incrociarono, ed era come se le nostre anime si fossero unite senza più staccarsi l'una dall'altra. 

Rimasi il più lontano possibile, anche perchè non mi aveva riconosciuto.

"Zayn.." sospirò.
"Hei brò, che hai combinato?." lo sorrise.
"Una cazzata, non so come sia successo. So solo che dovevo andare da quel coglione del propietario della villa." spiegò.
"Uhm, ma ti avevo detto che ci avrei parlato io." lo riprese.
"Cazzo, me ne ero propio scordato." sbuffò.
"Non fa niente, l'importante è che tu stia bene ora." sorrise.
"Già." girò lo sguardo verso di me.

Calò il silenzio, Zayn fece segno al gruppetto che era entrato di uscire fuori, mi stava aiutando molto in questa giornata ed io gli ero eternamente riconoscente per quello che faceva.

POV. HARRY

Guardai costantemente quella ragazza. Occhi verdi chiaro, capelli lunghi e mori che le cadevano sulle spalle e sulla schiena. Un pò bassina ma stupenda, non l'avevo mai incontrata prima d'ora. Non mi ero mai accorto che conosceva Zayn?! Strano.

"Lei chi è?." gli sussurrai continuando a guardarla.
"Come, non la riconosci?." chiese stupito.
"Ehm, dovrei?." esclamai.
"Lei è la tua fi...una tua amica." si corresse in tempo.
"Ah, non me la ricordo sinceramente. Ma comunque è molto carina." le sorrisi.

Lei era così timida, abbassò lo sguardo e si posizionò in un'angolino della stanza. Zayn mi aiutò ad alzarmi di busto e la guardai, poi le sorrisi e le feci segno di avvicinarsi.

"Vieni." le dissi.
"O-Okei." rispose timidamente.

Aveva una voce maledettamente stupenda, il suo modo di camminare. Cristo Santo era stupenda.

"Come ti chiami?." le chiesi prendendo la sua mano.
"Bo." balbettò.
"Bo, Bo, ricordo questo nome ma vagamente ricordo la persona." alzai gli occhi al cielo, poi li riposai su di lei.
"Già, ti capisco." mi compiacè.
"Ah, bene." sorrisi.

Zayn si allontanò, poi uscì fuori dalla stanza e ci rimase soli. Ne approfittai per farle delle domande e per conoscerla meglio.

"Sei di quì?." le sorrisi.
"Si, sono a 5/10 km di distanza da casa tua più o meno." rispose.
"Uhm, non ti ho mai notata, sai?." risi.
"Beh, non sono un tipo che esce spesso. Forse questo è il mio miglior pregio." ricambiò il sorriso.
"Il tuo miglior pregio è la bellezza." la corressi.
"Uhm, dici davvero?." abbassò lo sguardo timidamente.
"Dico e come. Sei stupenda, anzi stupenda è a dir poco." avvicinai la sua mano alla mia stringendola forte.

Mi sorrise, poi si avvicinò.

"Harry, non mi riconosci propio?." mi guardò negli occhi.
"Ehm, no. Mi dispiace davvero tanto, ma non ti conosco. Anzi, ora ti sto conoscendo e credo che tu sei una dea." le sorrisi.
"Sei sempre il solito tu, non cambierai mai." affogò una risata.
"Beh, sono così." alzai e abbassai le spalle.
"E questo ti rende un'uomo spledido." annuì guardandomi dritto negli occhi.
"Beh, detto da te è un bellissimo complimento." risi.

Lei abbozzò un sorriso poi improvvisamente cominciò a piangere. Pensai di aver detto qualcosa di sbagliato, infatti cercai di ri ediare al mio errore (?).

"Hei, ho detto qualcosa di sbagliato?." chiesi spalancando gli occhi.
"N-No. Scusami, è un'allergia." balbettò.

Sapevo che era una scusa, ma davvero non la riconoscevo. Avrei voluto capire chi era, sforzarmi anche di più forse, ma non ci riuscii.

POV. BO

"Sicura?." mi richiese.
"Si, sono sicura." annuì non molto convincente.

Perchè iniziai ad avere una crisi di pianto?. Non riuscivo a pensare di averlo perso, non per sempre certo. Ma se lui avrebbe incontrato un'altra ragazza che lo avrebbe fatto innamorare?! Avrei perso per sempre Harry Edward Styles. (Edward solo per iscritto)

"Bene, ora scusami. Ma voglio riposare." sospirò sorridendomi per metà.
"Oh, certo." annuii e mi alzai dalla sedia dove mi ero seduta qualche minuto prima.

Così rimasi lì ad aspettare che si addormentasse, ma mi chiamarono al cellulare e così dovevo già andare via.

Mi avvicinai a lui, presi la sua mano e l'accarezzai. 

"A presto amore mio." sussurrai.

Gli diedi un bacio al lato della bocca, mi girai e stavo per andarmene quando mi sentii bloccare il polso. Mi girai e i suoi occhi verdi smeraldo mi guardarono con un'espressione felice ma alquanto sorpresa.

"Come mi hai chiamato?." spalancò gli occhi.

....CONTINUA

Spazio Scrittrice: Ecco il capitolo, mi dispiace per il ritardo di due o tre giorni ma purtroppo sono admin in un'altra pagina e scrivo quattro FF tra cui questa. Per me è un problema scriverle tutte ma mi sono presa questa responsabilità e quindi la porterò al termine. Come avete letto, Harry si è dimenticato di Bo per via di questa sua perdita di memoria momentanea. Bo è molto rattristita al fatto che potrebbe perderlo. Ma secondo voi, Harry s'innamorerà di un'altra e si scorderà per sempre di Bo?. Commentate e inserite l'ashtag #SisterFF .

Baci, baci

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Capitolo 15
*** Chapter fifteen ***


#SisterFF Chapter fifteen.

POV. HARRY

Insomma, l'avevo sentita bene. Non ero sordo, e nemmeno cieco. Era davanti a me, respirava a fatica, era preoccupata. Mi aveva preso la mano, mi aveva 'baciato' e poi mi ha chiamato amore mio, porca miseria ma che cavolo stava succedendo?.

"Allora?." la guardai.
"Ecco, Harry io." balbettò.
"Parla." le ordinai.
"Sarebbe troppo complicato, sopratutto nelle tue condizioni." spiegò.
"Non mi importa, devi dirmi tutto. Perchè mi hai chiamato amore mio? Perchè mi hai preso la mano? Perchè mi hai baciato? Perchè?!." mi alzai di busto.
"Ma tu non dormivi?." sospirò.
"N-No. Ora parla." scossi la testa.
"Te lo spiegherò quando uscirai da questo maledetto ospedale, per ora posso solo dirti che questo incidente ti ha..ci ha più o meno rovinato." si allontanò sempre di più da me.
"Che vuoi dire con la frase 'Questo incidente ci ha più o meno rovinato'?." inarcai un sopracciglio.

Non parlava, balbettava, sospirava, tossiva, ma non parlava. Ero sempre più certo che mi nascondesse qualcosa, insomma la conoscevo da poco più di 30 minuti e già ero in preda al panico per via di queste notizie 'improvvise'.

"Niente, ora devo andare." uscì fuori dalla stanza prima che potessi rispondere.
"Cazzo." sbuffai.

Accanto a me c'era il tradizionale 'Pulsante D'Aiuto', così lo premetti più volte e dopo qualche minuto vidi entrare un'infermiera.

"Ha bisogno di aiuto?." mi chiese.
"Si, ci sono dei ragazzi quì fuori?." risposi.
"Si, ci sono quattro ragazzi che aspettano di entrare per farvi compagnia. Li faccio entrare?." mi informò.
"Okei, grazie." sospirai.

Così mi distesi e mi rilassai, chiusi per un secondo gli occhi e aspettai che entrassero per chiedergli delle informazioni sulla ragazza.

"Harry." entrò Louis.
"Louis." lo sorrisi per metà.
"Ciao brò." entrò Zayn.
"Hei brò." lo salutai.

Entrarono anche Liam e Niall. Li salutai tutti allo stesso modo, un mezzo sorriso forzato.

"Che succede?." spalancò gli occhi Niall.
"Eh?." rimasi a guardare un punto fisso pensando all'accaduto di prima.
"Sei un pò distratto, come mai?." riprese Liam.
"Quella ragazza." sospirai.

Tutti si guardarono sorpresi, era come se sapessero qualcosa ma che non volevano dirmelo.

"Ragazzi parlate, sapete qualcosa riguardo lei." m'innervosii un pò.
"Non essere nervoso." mi consigliò Louis.
"E come faccio a non esserlo? Mi nascondete qualcosa di cui non ne sono a conoscenza." urlai un pò.
"Sentite, io non voglio problemi. Quindi o glie lo dite, oppure mi libero di tutte le responsabilità." scosse la testa Niall.
"Ma dirmi cosa?!." urlai.

Sapevano che mi dava fastidio una cosa del genere, non dovevano nascondermi nulla. Odiavo essere anche l'ultimo a sapere le cose, era un difetto che mi 'perseguiva' da quando ero piccolo.

"E va bene, te lo dico io." sbuffò Zayn.
"Finalmente." sospirai.
"Allora, tu e quella ragazza stavate insieme fino a due ore fa, eri a casa sua e stavi tornando. Lei ti ama, tu la amavi ed eravate innamorati. Stavate insieme di nascosto dal fratello Jeff McKanzie, lei si chiama Bo McKanzie. Ecco tutto, eravate una coppia ecco perchè si preoccupava per te e in quel momento s'intimidì e si nascose in un'angolo poichè aveva il timore che tu potevi non riconoscerla, infatti è così. Non la riconosci." spiegò Zayn.

In quel momento era come se avevo un vuoto nella testa e nello stomaco, ero il ragazzo di quella bellissima ragazza. In una parte ero felice perchè sapere una notizia del genere era fantastico, dall'altra parte invece, ero arrabbiato perchè lei non me lo aveva detto. Insomma avrebbe potuto farlo invece di nascondere tutto, ecco certi comportamenti che odiavo.

"M-Ma, perchè non me lo avete deto subito? Io sentivo qualcosa nell'aria quando c'era lei. Ma non avrei mai pensato una cosa del genere, ed ora che lo so è impossibile ragionarci su." mi passai una frano fra i miei ricci.
"Perchè qual'è il problema?." spalancò gli occhi Liam.
"Ecco perchè.." sospirai.

Come potevo dirglielo? Non volevo sembare scorbutico ne menefreghista. Ma la pensavo in quel modo in quel momento, e di solito solo io potevo scegliere per me stesso, non decideva nessuno per me.

"Allora?." chiese Liam.
"Io non la sento mia." abbassai lo sguardo.
"Come non la senti tua?." Niall spalancò gli occhi e la bocca.
"Non la sento mia, non sento di amarla. E se l'ho amata in passato ora non la amo più, insomma ho perso la memoria, non ricordo nulla dei nostri momenti. Non so nemmeno quanti anni ha, cosa fa nella vita, se abbiamo fatto sesso, se stiamo insieme sapendo che tutti lo sanno ecc.." sbuffai.
"Ma se ti ho detto che la tua perdita di memoria è momentanea perchè ti preoccupi? Quando la riprenderai non ti ricorderai di tutto questo, ritornai al momento di quando stavi andando dal padrone della villa." cercò di farmi ragionare.
"Zayn non me la sento di stare con una persona che 'momentaneamente' non sento mia." sospirai.
"La vita è tua, lei ora è andata via. La sua amica l'ha chiamata, doveva parlarle. Ha detto che ritornerà per sapere delle tue notizie." si alzò dalla sedia Louis.
"Bene.." biasciai.
"Bene cosa? Hai appena lasciato la ragazza di cui ti eri innamorato. Non pensi ora come starà lei nel sapere che tu non la ami? Nel sapere che 'momentaneamente' non la senti tua?. Cazzo Harry, ma ci pensi ogni tanto?." urlò quasi Louis.

Poi uscì fuori dalla stanza sbattendo la porta.

"Coglione." biasciai.
"No, sei tu il coglione in questo caso." sospirò Niall uscendo dopo di Louis.
"Ora ve ne andrete anche voi?." sbuffai innervosito.
"No." sospirò Liam.
"Perfetto." biasciai ancora.

POV. BO

La mia migliore amica Katherinne Brooks (che io chiamavo Kate) mi aveva chiamata per chiedermi di andare da lei. Doveva parlarmi, non ci vedevamo da un bel pò di tempo, ma comunque eravamo rimaste amiche del 'cuore'. Ci conosciamo da quando andavamo all'asilo, le nostre madri si conoscono dalla nostra nascita ma poi persero i loro contatti per via dei traslochi e dopo 17 anni ci ritroviamo insieme, di nuovo.

"Ciao." la salutai.
"Entra." si fece di lato per farmi entrare.

Entrai, poi mi guardai intorno.

"Oh, 'Ciao Bo, come stai?, 'Bene, grazie e tu?, 'Bene, grazie' no?. Cominciamo bene." la sorrisi.
"Non ridere, non sorridere." mi guardò seriamente.
"In questi giorni sono successe molte cose ed io devo parlarti." sospirò.
"Mi spaventi, che succede?." misi una mano sul petto.
"Sono incinta." mi guardò.
"Cosa?." spalancai gli occhi.
"No, scherzo." rise.
"Cogliona." biasciai.
"Beh si, un pochino." rise.
"Mi hai fatto venire un colpo stronza." respirai a fatica.
"Sono ancora vergine non preoccuparti. Beh, comunque devo parlarti." mi portò sul divano.
"Avanti, parla." mi misi comoda.
"E' vero che sei la ragazza di Harry Styles?." mi chiese.
"Chi te l'ha detto?." inarcai un sopracciglio.
"Lo so e basta, e vero?." mi prese le mani.
"No." biasciai.
"Davvero?." mi guardò dritto negli occhi.
"Davvero davvero."
"Uhm, okei." sorrise.
"Fiù, pensavo che volessi farmi un'interrogatorio su questa cazzata." sospirai ridendo.
"Nah, non ce ne bisogno. Altrimenti mi avresti detto la verità, perchè me l'avresti detta no?." sorrise.
"Ovvio." annuii.

Perchè gli avevo negato tutto?. Beh, perchè anche se era la mia migliore amica, quando parla non si rende conto che deve saper inserire un punto dove ci vuole. In poche parole, era una chiaccherona.

Restammo a parlare del più e del meno per qualche 45 minuti, poi decisi di andar via per ritornare da Harry, che in quel momento aveva bisogno di me.

"Ci sentiamo presto." mi salutò.
"Ciao." la salutai.

Così andai via. Presi un taxi e mi diressi verso l'ospedale. Mi mancava troppo, avrei voluto dirgli tutto ciò che pensavo quando lo vedevo, quando gli parlavo. Ma non potevo, capite? Non ci riuscivo. Era tutto ciò di cui avevo bisogno e non avevo il coraggio di dirgli 'Oh, guarda Harry che io e te stiamo insieme'. No!

**************************************************

Arrivai ed entrai. Entrai in ascensore e salii fino al piano dove era ricoverato Harry. Vidi Louis e Niall fuori che stavano parlando con un medico, così mi avvicinai immediatamente.

"Che succede?." chiesi.
"Oh, salve. Stavo riferendo agli amici del signor Styles che martedì potremmo dimetterlo dall'ospedale e potrà ritornare a casa, poi dovrà ritornare ogni mese per delle visite. Ci sono 4 visite quindi per quattro mesi dovrà venire quì." spiegò.
"Uhm, va bene. Grazie." andai verso la stanza di Harry.

Entrai e corsi immediatamente ridendo da lui.

"Harry, martedì ti dimetteranno e tornerai a casa tua. E' una bellissima notizia." lo abbracciai.
"Già, ma io e te dobbiamo parlare." mi allontanò.

Cazzo, mi stavo preoccupando. Zayn e Liam uscirono in meno di 15 minuti dalla stanza ed io rimasi lì, immobile difronte a lui.

"C-Che succede Harry?." chiesi.

Il mio petto si alzava e si abbassava velocemente, il terrore di perderlo aumentava da un secondo all'altro.

"So tutto, di me, di te, di noi." sospirò.
"Ah. E...e che ne pensi?." abbassai lo sguardo.
"Penso che non dovremmo stare insieme, sopratutto perchè non ti sento mia. Mi dispiace molto, credimi." spiegò.

SBADABAMM! La botta era colma di dispiacere tristezza, sapevo che sarebbe successo in fondo. Ma non pensavo che sarebbe successo così presto.

....CONTINUA.

Spazio Scrittrice: Ed ecco il capitolo. Purtroppo la perdita di memoria di Harry comincierà a portare molti dispiaceri e delusioni. La relazione Habbo si complica e rischia di rovinarsi definitivamente questa volta, Bo è stanca di tutto. Harry, invece, cerca di allontanarla per non farla soffrire inutilmente per lui. Cosa succederà? Commentate e alla fine inserite l'ashtag #SisterFF . ALLA PROSSIMA! 

Baci, baci

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Capitolo 16
*** Chapter sixteen ***


#SisterFF Chapter sixteen.

POV. BO

"C-Come non mi senti tua?. Harry ma tu, fino a poche ore fa eri innamorato di me e stavi facendo di tutto per stare con me. Ci siamo rimessi insieme, ed ora mi dici che non mi ami?." scossi la testa mentre i miei occhi cominciarono a brillare.
"Mi dispiace, davvero." sospirò.
"Mi dispiace un cazzo, mi hai solo presa in giro in tutto questo tempo?. E' questo che vuoi dire?." alzai il tono di voce.
"I-Io non ricordo il passato, mi ricordo solo dei ragazzi, ma di te niente." balbettò quasi.
"Va bene, non voglio costringerti. La pensi in questo modo e ti sono grata di avermelo detto." abbassai lo sguardo.

Improvvisamente dai miei occhi caddero lacrime salate e amare, che bagnarono le mie guancie. Stavo male, insomma non ero mai stata il tipo che piangeva per amore, nè per amicizia. L'unica volta che avevo pianto era stato a 10 anni, quando seppi che i miei genitori erano morti, ma a 11 anni scoprii che non era così.

"Bi." mi chiamò.
"Bo." lo corressi. "Mi chiamo Bo, non Bi." lo guardai innervosita.
"Oh, mi dispiace. Bo, non so come farmi perdonare per.." ma non gli feci continuare la frase.
"Non c'è modo, hai sbagliato di grosso. Ma fa niente, è stato bello conoscerti. Buona fortuna per tutto." uscii dalla stanza.

Zayn era ancora lì fuori, mi guardò e notò il volto bagnato. Così mi venne vicino e mi portò in ascensore per scendere di sotto.

"Che è successo?." mi chiese.

Era preoccupato per me, insomma non era mai successo. Tra me e lui non c'era mai stata confidenza, nè conversazione.

"H-Harry ed io ci siamo lasciati." evidenziai quel 'lasciati'.
"In che senso?." inarcò un sopracciglio.
"Mi ha detto che non mi ama, poi mi ha chiamata Bi invece di Bo, e infine mi ha lasciata per dire così." spiegai.
"Oh, vieni quì." mi strinse fra le sue braccia.
"Non voglio perderlo Zayn." urlai quasi mentre ero in ascensore, piangevo come una matta bagnando la sua giacca.

Quell'abbraccio fù unico, nemmeno Jeff riuscì a darmi un'abbraccio del genere. Mi mancavano dei segni d'affetto come questi, e Zayn riusciva pienamente a capirmi. Forse perchè ci era passato anche lui, o forse perchè semplicemente mi vedeva come una sorella e mi capiva.

"Andrà tutto bene." mi consolò.
"Certo, peggio di così non poteva andare." basciai.
"E invece tra tre settimane ritornerà da te, e ti chiederà il motivo della vostra rottura." mi guardò.
"Ma io non glie la darò." sospirai.
"E invece devi se ci tieni a lui, altrimenti lo perderai per sempre." constatò.
"Non mi importa, l'ho già perso." sbuffai.
"Hei! Non dire così, non dirlo. Nulla è perso se lo vuoi davvero." prese la mia testa fra le sue mani.
"Zayn non ce la faccio più, voglio abbandonare tutto e andarmene." mi allontanai da lui.

Non gli diedi tempo di rispondere che le porte dell'ascensore si aprirono ed io scappai via come una cretina. Uscii fuori dall'ospedale e fortunatamente passò un pullman, così salii e paghai il viaggio. Mi feci portare dall'altra parte della città, tanto i soldi a disposizione li avevo, non ero fidanzata, ed ero rimasta sola.

"Grazie mille." scesi una volta arrivata.

Così mi avviai verso una paninoteca vicina, presi uno dei tanti panini con la carne e una Coca Cola. Andai al parco, era a pochi metri da lì, entrai e andai il più distante possibile da tutti. Così andai sul ponte che faceva da sopra-passaggio per scendere sulla strada. Che però, attraversava l'autostrada. Così mi sedetti lì, al centro. Mi sedetti ad indiana, poi aprii il panino e la Coca Cola e iniziai a mangiare guardando tutti i tipi di veicoli che mi passavano davanti.

*****************************************

Finii di mangiare, controllai l'ora ed erano le 18.50. Bene, avevo passato 2/3 ore su questa sottospecie di ponte a guardare le auto e gli scooter passarmi sotto. Presi il cellulare e chiamai Katherinne.

"Pronto?." rispose al terzo squillo.
"Oi, sono Bo." sospirai.
"L'avevo intuito, che succede?." chiese preoccupata.
"Volevo chiederti se questa sera vuoi dormire da me, sono da sola per tre settimane e quindi sono nella villa da sola." spiegai.
"Stai scherzando?." disse.
"No, dovrei?." inarcai un sopracciglio.
"Villa? Ma la tua dimora è un castello, altro che villa." constatò sorridendo.
"Ah, certo come no. Comunque che fai, vieni?." sospirai.
"Uhm, okei. A che ora?." chiese.
"Alle 20.00 a casa mia, va bene?." controllai l'ora sul cellulare.
"Va bene, a dopo." riattaccò.

Così mi toccò alzarmi, passai al centro del parco fino ad arrivare all'uscita. Aspettai 20 minuti circa che arrivasse il pullman ma niente, non passava. Controllai l'ora ed erano le 19.25.

"Cazzo." biasciai sbuffando.

Decisi di andarmene a piedi, sarebbero stati 4-5 km quindi comprai una bottiglia piccola d'acqua. Poi m'incamminai.

****************************************

POV. KATHERINNE

Erano le 19.40, presi i vestiti di ricambio e tutto l'occorrente che mi sarebbe servito per la notte, poi chiusi la porta alle mie spalle e mi avviai verso casa di Bo.

20.00 precise.

Arrivo fuori casa di Bo, busso ma nessuno risponde.

"Forse non c'è in casa." pensai.

Così la chiamai, rispose dopo il quarto squillo ed era affaticata.

"Pronto." rispose.
"Hei, Bo. Ma dove sei?." chiesi preoccupata.
"Sono quasi arrivata, 5 minuti e sono a casa. Sono andata un pò in giro e mi sono allontanata un pò troppo." spiegò.
"Va bene, ti aspetto." sorrisi.
"Scusami, davvero." sospirò.
"Non preoccuparti." riattaccai.

Così l'aspettai sulla soglia della porta, arrivò verso le 20.20 circa, mi abbracciò e aprì la porta. Infine entrammo.

"Perdonami per l'enorme ritardo." sospirò.
"Ti ho detto che non devi preoccuparti." sospirai sorridendo.

Ci sedemmo sul divano e mi guardò. Era strana, era davvero angosciata. Non l'avevo mai vista così, insomma so che avrei dovuto farmi i fatti miei ma era la mia migliore amica e mi preoccupavo per lei.

"Bo, che succede?." le chiesi.
"Nulla, perchè me lo chiedi?." mi guardò sorpresa.
"Sei angosciata per qualcosa forse?! Sei strana in viso." constatai.
"Nono, è che non mi sento molto bene." sbuffò.
"Ah, va bene." sospirai.

Non le credevo nemmeno un pò, la conoscevo da più di 10 anni e ancora non aveva imparato che io sapevo riconoscerla quando stava male e quando invece era triste per qualcosa.

"Avanti parla." le presi le mani.
"Parlarti di cosa?." spalancò gli occhi.
"Di te, di lui." sospirai.
"..."
"Cosa intendi per 'Di te, di lui'?." chiese fingendo di essere sorpresa.
"Oh, andiamo. Sai bene cosa intendo. Non fare la finta tonta, con me non ci riesci Bo." biasciai sospirando.

L'avevo capito che Bo stava cercando di negare l'evidenza mentendo. Forse era semplicemente triste per quanto riguarda la partenza del fratello. O forse perchè c'era qualche ragazzo che le interessava, ma che non ricambiava. O forse, per la famiglia. Non sapeva cosa rispondermi, abbassò semplicemente lo sguardo e giocherellò con le mani.

....CONTINUA

Spazio Scrittrice: Ecco il capitolo. Sinceramente Bo ed Harry questa volta hanno davvero rotto la loro storia d'amore e Zayn è l'unico che cerca di riappacificare il tutto. Ma secondo voi ci riuscirà?. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Commentate in tante usando l'ashtag #SisterFF mi raccomando. ALLA PROSSIMA! 

Baci, baci

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Capitolo 17
*** Chapter seventeen ***


#SisterFF Chapter seventeen.

POV. BO

Cristo Santo questa non ci voleva propio. Già il peso delle parole di Harry mi avevano distrutta, poi ci si metteva anche Kate con i suoi dubbi e le sue domande..questa giornata non sarebbe terminata più.

"Mi rispondi?." mi scosse il braccio.
"C-Che?." girai lo sguardo fisso in punto al suo viso.
"Sei strana, come mai?." mi chiese.
"Sono immersa nei pensieri più che altro." sospirai.
"Quali pensieri? Confidati con me, lo sai che puoi farlo quanto e quando vuoi." sbuffò.
"Katherinne stavo pensando a me stessa, alla mia vita, a tutto ciò che mi circonda. Tutto quì." alzai quasi il tono di voce.

Mi alzai e sbattei il cuscino sul pavimento, il nervoso si stava impossessando del mio corpo e della mia mente. Dovevo solo sfogarmi contro qualcosa..o qualcuno.

"Beh, sei così nervosa. Bo, calmati. Tranquilla, che succede?." si alzò e mi bloccò per le braccia.
"C'è che non ce la faccio più. La mia vita è un'inferno da quando è entrato lui nella mia vita, non pensavo che mi avrebbe stravolto la vita in un modo simile." urlai dalla disperazione e cominciai a piangere.
"Ma chi?!." mi guardò non capendo nulla.
"Nessuno." eliminai le lacrime dal mio viso.
"Tu non sei normale." sospirò.
"Grazie mille." biasciai.

In quel momento avrei voluto abbandonare tutto e tutti, senza pensare a nessuno. Forse un'idea l'avevo, ma per il momento volevo rimanere tutto un segreto poichè non ne ero sicura al 100%.

"Bo, a che pensi ora?." mi fece risedere sul divano.
"A-A nulla, ceniamo?." mi asciugai le lacrime rimanenti, strofinai le mani sulle coscie e poi mi alzai cercando di abbozzare un sorriso.
"Si, certo. Ordino le pizze, va bene?." prese il cellulare fra le mani e digitò il numero della pizzeria di un suo amico.
"V-Va bene." annuii abbassando lo sguardo.

Così chiamò, io intanto salii di sopra e andai in camera mia. Mi coricai per qualche minuto sul letto, ripensai ai bellissimi ricordi di 6 ore fà. E volevo scoppiare, volevo piangere. Ma tutto ciò me lo impediva, la mia testa mi diceva di non piangere, di tenere la testa dura come facevo sempre d'altronde, di dimenticarmi per sempre di Harry e di riavvolgere la cassetta. Il mio istinto mi diceva che non potevo dimenticarlo per sempre, perchè il 'per sempre' non esisteva. Mi diceva di amarlo, di attendere il ritorno della sua memoria, di aspettare queste tre maledette settimane anche se avrei sofferto.

Per una volta diedi ascolto alla mia testa, anche perchè ogni volta che ascoltavo il mio istinto, andava tutto male e mi complicava il tutto.

"Bo, tra 20 minuti le pizze arrivano." mi avvisò Katherinne da giù.
"Okei, io mi infilo il pigiama." risposi.

Presi da sotto il cuscino il mio pigiama, lo indossai e infilai le ciabatte. Mi feci una specie di treccia di lato che cadeva sul mio petto, mi struccai e poi scesi di sotto.

Driiinnn

"Sarà quello delle pizze. Vai ad aprire tu?." mi chiese.
"Ma io, sono in pigiama." sorrisi.
"Beh?. Che ti frega, avanti muoviti." rise.
"Okei, okei. Questa me la paghi Brooks." risi.

Mi avvicinai alla porta, aprii e davanti a me mi ritrovai un ragazzo alto, e con due occhi color nocciola che mi fissavano. Spalancai gli occhi.

"T-Tu?." respirai sempre più velocemente.
"Si, sono io. Vedo che sei in pigiama, disturbo forse?." mi guardò sorridendo.
"N-No, non preoccuparti." mi feci di lato per farlo entrare.

Chiusi la porta alle mie spalle, poi mi avvicinai a lui.

"Allora Zayn?." sospirai.
"Bella casa." si complimentò.
"Si grazie, ma ancora non mi hai spiegato perchè sei quì." biasciai.
"Nervosetta stasera?." si girò verso di me e mi sorrise per metà.
"I-Io?. Nemmeno un pò, guarda." balbettai quasi.
"A me sembra di si, comunque sono quì per mandarti un messaggio di Harry per te." sospirò.
"Ah bene, ora cominciamo con le offese per me vero?." sbuffai.
"No, mi ha solo detto..non vuole più che tu lo cerchi. Non vuole farti soffrire, tutto quì." spiegò sorridendo quasi.
"Uhm, perfetto. Allora mandagli un messaggio da parte mia e digli che io non voglio più vederlo e che per me può andare letteralmente a fanculo." risposi determinata con quello che dicevo.
"Mmm...cocciuta e testarda la ragazza, il prototipo di ragazza che desideravo io." mi sussurrò all'orecchio con voce roca.

All'improvviso un brivido mi percosse le spalle, le braccia e la schiena.

"Z-Zayn.." ma non finii la frase che mi sbattè sullo schienale del divano e si infilò al centro delle mie gambe.

Porca troia, non stava succedendo davvero giusto?!. Non doveva succedere! Cazzo, no. Lui per me era solo un'amico e niente di più, Harry era tutto per me. Lui era ciò che desideravo di più al mondo. Non Zayn, per me era come un fratello.

"Bo." mi riportò al mondo terreno (?).
"Si?." girai lo sguardo verso lui.
"Stai bene?." mi chiese inarcando un sopracciglio.
"M-Mai stata meglio. Ma starò ancora meglio quando ti toglierai fra le mie gambe, e mi farai scendere dal divano." lo guardai innervosita quasi.
"Mmm...non lo farò." allungò le sue mani dietro la mia schiena.
"Zayn cazzo.." sospirai.
"Arrenditi, sono più testardo di te." affogò una risatina.
"Davvero?." spalancai gli occhi sorpresa.
"Si." sospirò convinto.
"Va bene, allora l'hai voluto tu." sospirai.

Così in fretta e furia gli tirai una ginocchiata nelle sue parti intime, lui si piegò in due per il dolore ed io ne approfittai per allontanarmi. Mi misi in un'angolo, vicino la finestra. Cazzo, pessimo errore.

"Cogliona." biasciò.
"Già, me lo dicono in tanti." sorrisi divertita.

Lui si rialzò, improvvisamente cominciò a saltare. Poi si fermò, si avvicinò pian piano e mi sbattè contro il muro.

"Cazzo, mi fai male stronzo." biasciai.
"Doloroso, vero?. Pensa che il dolore che mi hai provocato tu è il triplo di questo." affogò una risata.
"Cazzo ti ridi." sospirai cercando di uscire dalla sua forte presa.
"E' inutile, non ti lascerò andare." mi sorrise.

All'improvviso vidi che si stava avvicinando, stava per baciarmi. GROSSO ERRORE!.

"Zayn no.." sussurrai cercando di indietreggiare il più possibile dalle sue labbra.

Come un colpo di fortuna Katherinne entrò in salotto e ci vide.

"Bo allora queste pizze sono arr..." ma si bloccò appena ci vide e spalancò gli occhi.
"Ehm, ciao." sussurrai sorridendola per l'imbarazzo.

Zayn si limitò a farle un cenno e un mezzo sorriso come saluto. Kate si avvicinò di poco, poi controllò bene la situazione. Solita scena da cogliona che odiavo.

"Uhm, ho interrotto qualcosa?." chiese.

"No."
"Si."

Lo dimmo contemporaneamente, cazzo mi stavo cacciando in un guaio più grande di me. Pensa se Jeff avrebbe saputo di me che faccio entrare ragazzi e alquanto sconosciuti per lui in casa sua. Madonna Santa Benedetta, mi ucciderebbe all'istante.

"Si o no?." inarcò un sopracciglio.
"Secondo te, cogliona?." la guardai.
"No." rise e ritornò in cucina.

Sospirai. Ebbene si, avevo una migliore amica cogliona più che altro, una che mi lasciava sola nei momenti di aiuto e non mi abbandonava quando avevo moltissime cose da fare. Ebbene si, mi è toccata questa sfortunata sorte (lol).

"Okei, senti Zayn. Tra me e te c'è solo amicizia, non ci sarà nulla di più e nulla di meno. Siamo amici, come un fratello vuole bene ad una sorella." spiegai abbassando lo sguardo e poi lo rialzai su di lui.
"Lo so." mi guardò.
"Io non voglio stare con te, come devo fartelo cap...Che cosa?!." spalancai gli occhi.
"Lo so che tu ami Harry, ma io voglio fartelo dimenticare perchè ci soffriresti solo." mi guardò.
"Bene, io non ho bisogno del tuo aiuto per dimenticarlo. Ci riesco e ci riuscirò da sola." cercai di allontanarlo.
"Sicura?." mi guardò.
"Mai stata più sicura di così, credimi." lo allontanai.
"Va bene, ora vado." mi sussurrò.
"O-Okei, ci vediamo in giro." lo salutai.
"Ovvio. Londra non è così grande ricordalo." mi sorrise.

Poi abbassai lo sguardo, quando lo rialzai lui non c'era più. Era davvero strano, come una persona potesse sparire da un momento all'altro per una piccolissima distrazione. Rientrai dentro e andai in cucina, da Katherinne. Avrei voluto strangolarla ma era pur sempre la mia migliore amica, per me era come una sorella come vi dissi in precedenza.

....CONTINUA

Spazio Scrittrice: E così finisce un'altro emozionante capitolo di Bo ed Harry. In questo capitolo Harry non viene quasi mai pronunciato, solo in alcune parti. In questi capitoli Harry non verrà quasi mai pronunciato perchè si parlerà interamente delle emozioni e di ciò che fa Bo. A partire dal capitolo diciannove ritornerà Harry fisicamente nei capitoli. Come vi è sembrato? Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Commentate in tante usando l'ashtag #SisterFF mi raccomando. ALLA PROSSIMA! 

Baci, baci

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Capitolo 18
*** Chapter eighteen ***


#SisterFF Chapter eighteen

POV. BO

"Grazie per avermi aiutata eh." biasciai entrando in cucina.
"Beh, non è colpa mia. Pensavo che fosse il tuo ragazzo." rise divertita.
"Spiegami, cosa c'è di così divertente nel vedermi con uno sconosciuto?." spalancai gli occhi.
"Perchè era uno sconosciuto?." chiese sedendosi con il cellulare in mano.
"No." sospirai.
"E allora?."
"Allora niente." biasciai.
"Ora mi preoccupa un piccolo dettaglio." sorrise.
"Cosa?." la guardai sorpresa.
"Le pizze." gli scappò una risata.
"Vaffanculo." mi scappò un sorriso.

Lei mi spinse un pò con il braccio ed io feci lo stesso. In quel momento 'felice', pensavo solo ad Harry e alla sua reazione quando gli sarebbe ritornata la memoria e avrebbe saputo dell'accaduto tra me e Zayn. Anche perchè questa nostra rottura per lui sarebbe stata momentanea ma per me no. Non volevo tornare con lui, anche perchè sarebbe stato tutto complicato al ritorno di mio fratello, e la scuola già mi aveva dato dei problemi. Da quando avevo abbandonato la danza avevo più tempo per lo studio e meno tempo per divertirmi, un completo strazio.

Arrivarono le pizze, Kate andò ad aprire e andò a pagare. Aveva offerto lei, dopo tutto me lo doveva, cazzo.

Ritornò in cucina, le appoggiò sul tavolo e ci sedemmo sugli sgabelli, la Coca Cola ci accompagnava le pizze e il tempo passava velocemente.

"Che c'è?." mi strofinò un braccio.
"Eh?." sospirai.

Ero immersa nei mille pensieri in quel momento, pensavo a lui costantemente. Pensavo a cosa stesse facendo in quell'istante, pensavo a tutto ciò che mi disse. Non riuscivo ad accettare l'idea che mi avesse mollata, ero sempre stata io a lasciare i ragazzi ma lui, con lui era tutto diverso. Non mi ero mai innamorata così, anche se la parola 'innamorata' era un pò troppo. Posso dire che questa "fissa" non passava, era come una grande macchia d'inchiostro nero indelebile su una maglietta bianca, non andava via.

"Dico, che succede? Sei distratta continuamente, non sei mai stata così immersa nei tuoi pensieri per tanto tempo e in questo modo." spiegò.
"Beh, non capiresti credimi." sbuffai annoiata.
"Invece posso." mi prese il braccio.
"No Katherinne, non puoi. Non mi capisco io, figurati tu." mi alzai e andai di sopra camminando a passo veloce.

Non sopportavo quando credevano e dicevano di potermi aiutare, o di potermi capire. Nessuno poteva, nemmeno io. Dovevo sopportare tutto questo, e sinceramente stavo pensando di raggiungere Jeff in Irlanda. Non mi importava di quella Asacia, Aciasa o come cavolo si chiamava lei, volevo solo dimenticarmi di tutto e sorridere di nuovo con mio fratello.

Salii sul tetto, e mi sedetti sulle gelide mattonelle rosse che ricoprivano il cemento del tetto. Era pericoloso, infatti lo facevo solo in assenza di Jeff. Però la cosa bella era che il tetto, essendo alto e ripido verso il basso, poteva ammirare una vista meravigliosa da lassù. Soprattutto la London Eye illuminata.

"Mamma, papà. Dove siete? Perchè mi avete abbandonato a Jeff?." sussurrai guardando in alto verso le stelle.

Katherinne salì sul terrazzo, io feci qualche passo dietro cercando di non farmi vedere ma una mattonella si staccò e cadde dietro di lei. Io mi distesi e respirai profondamente, guardai il cielo stellato. Dopo qualche minuti mi alzai e Kate non c'era più.

Suonò il mio telefono, così controllai sullo schermo ed era Harry. La mia espressione era un misto di questo *-* e questo , non mi avevai mai chiamata da quando ebbe quel fottutissimo incidente.

Risposi alla fine;

"Pronto." 
"S-Salve, parlo con Bo? Bo McKanzie?." rispose l'altra voce.
"Si, ma sei Harry?." chiesi sorpresa.

La voce non mi sembrava la sua, anzi, non era un dubbio ma una certezza. Infatti ne ebbi la conferma dalla sua risposta.

"Nono, non sono Harry. Sono il suo medico e psicologo, e la chiamo per chiederle delle informazioni su di lei, posso?." rispose con un'aria perfettina.
"Ehm, okei. Ma non potremmo parlarne da vicino magari?." balbettai quasi.
"O-Okei, quando vuole prenotare l'incontro?." sospirò.
"Non so, decida lei." biasciai.
"Io ora sono libero, se vuole può passare all'ospedale. La posso aspettare fuori dall'edificio." constatò.
"M-Ma non le sembra un pò tardi? Sono le 21.20." balbettai di nuovo.
"Uhm, certo. Mi sembra giusto che lei richieda un pò di privacy in questa tarda serata, ma oltre a chiederle delle informazioni riguardanti lei dovrei anche raccontarle di qualche seduta di Harry. So che dovrei tenere celato il segreto dentro di me, ma purtroppo sono preoccupanti e credo di non poter risolvere al meglio queste problematiche relazioni." spiegò in modo tutto perfettino.
"Ah, beh allora mi aspetti. Vengo immediatamente, 20 minuti al massimo e sarò fuori l'ospedale." e riattaccai.
"Va bene, attenderò il suo arrivo. Scusi il disturbo." riattaccò.
"Ma si figuri." e riattaccai.

Quindi dovevo correre immediatamente all'ospedale per non so che cosa, bene. Questa serata si stava rivelando piuttosto stressante e dolorosa per quanto già non fosse. Perchè dolorosa? Perchè io non volevo ritornare in quell'ospedale per ricordare le parole di Harry.

Scesi di sotto, Katherinne appena mi vide mi corse incontro e mi abbracciò.

"Ma che fine hai fatto? Ti ho cercata dappertutto. Ti stavo dando per dispersa." disse con sarcasmo.
"Katherinne ora devo andare, mi aspetta il medico e psicologo di Harry fuori l'ospedale. Mi ha detto che è urgente e che gli servono delle informazioni o roba del genere, torno appena posso." presi la giacca e le chiavi.
"Aspetta, non puoi. Tutti i taxi sono fermi e ci metteresti minimo un'ora a piedi." constatò.
"Cazzo. Beh, mi faccio dare un passaggio." biasciai.
"Da chi?." sospirò.
"Non lo so, vedrò in giro." chiusi la porta alle mie spalle.

Poi mi venne in mente William. Bussai alla sua porta con fretta e preoccupazione, non volevo ritardare un minuto di più all'incontro e se Will non poteva accompagnarmi, beh, ero letteralmente fottuta.

"Will." lo chiamai.

Qualcuno aprì, il padre.

"Ehm, ciao." mi guardò perplesso.
"C'è suo figlio William?." domandai.
"S-Si, lo faccio scendere." mi sorrise per metà.

Lo vidi scomparire per le scale, stava salendo in camera di Will e aveva lasciato la porta aperta. Dopo circa 10 minuti Will scese di sotto e venne all'ingresso.

"B-Bo, che ci fai quì?." mi chiese sorpreso.
"Mi serve il tuo aiuto, devi accompagnarmi urgentemente all'ospedale per favore." lo implorai gesticolando con le mani.
"Che è successo?." prese la giacca e le chiavi.
"Ti spiego tutto durante il tragitto." mi feci di lato per farlo uscire.

Così chiuse il portone alle sue spalle, aprì la macchina e salimmo. Mise in moto e partì per la destinazione.

"Allora? Perchè così tanta fretta?." mi chiese.
"Beh, il medico e psicologo di Harry mi ha contattata. Ha avuto un'incidente grave e momentaneamente ha perso la memoria, la riavrà minimo fra tre o quattro settimane. Mi ha lasciata, ci eravamo rimessi insieme dopottutto. Quindi non mi sentiva sua e mi ha rilasciata. Il medico mi chiama e mi dice che devo raggiungerlo urgentemente lì perchè deve raccontarmi delle cose e vuole delle informazioni su di me. Ecco tutto." spiegai velocemente.
"Ah, bene. Sono sempre l'ultimo a sapere le cose, vero?." s'innervosì un pò.
"S-Sei geloso per caso?." rimasi stupita.
"No." biasciò.
"Bene." sospirai.

Dopo quella mini conversazione ci fù silenzio assoluto, arrivammo dopo 25 minuti circa. In lontananza vidi una figura maschile, abbastanza alta, giacca e cravatta, con una cartellina in mano e scarpe nere lucide.

"Okei, grazie."

Gli diedi un bacio sulla guancia e scesi di corsa. Poi corsi quasi, arrivai davanti all'uomo.

"Scusi, il medico e psicologo di Harry, Harry Styles?." chiesi con gentilezza.
"Si, lei chi è?." rispose sorpreso.
"Bo, Bo McKanzie. E' un piacere conoscerla." gli allungai la mano.
"Oh, mi scusi. E' che ultimamente bisogna stare attenti con chiunque." mi sorrise e mi strinse la mano.

Dopodiché la ritirammo tutti e due. Entrammo in ospedale e ci dirigemmo ad un tavolino, aprì la sua cartellina e cacciò fuori dei fogli, disegni. Insomma di tutto e di più.

"M-Ma che c'entrano tutti questi fogli con Harry?." chiesi confusa mentre li guardavo e li posavo sul tavolino.
"Questi sono i risultati delle sue analisi e questa è la sua cartellina clinica." indicò un foglio e poi l'altro.

Li sfogliai uno ad uno, ma sinceramente non ci capivo un granché.

"Mi spieghi lei la situazione per favore." gli chiesi mentre continuavo a guardare i fogli.
"Bene. Harry ha avuto dei problemi celebrali come tutti sappiamo ormai, ma ho scoperto un'altra cosa." sospirò abbassando lo sguardo.
"C-Cosa?." sussurrai spaventata mentre il mio petto si alzava e si abbassava velocemente.
"Harry si era alzato, aveva dei problemi. Mi diceva sempre che aveva dolore nelle gambe, poi ho scoperto la scorsa notte che.." sospirò dispiaciuto.
"Signor..Timberlake mi dica la verità." gli ordinai con tono deciso.

Sapevo il cognome perchè avevo letto sul suo cartellino che teneva quasi 'aapeso' con una spilla sulla tasca riposta sul petto.

"Signorina McKanzie lei deve essere forte." mi disse.
"Ma forte per cosa?." spalancai gli occhi mentre brillavano sempre di più.

Mi stavo letteralmente spaventando. In quel momento ero letteralmente spaventata e preoccupata e il medico psichiatrico di Harry non parlava.

"Harry rischia l'invalidità." sospirò.
"Che cosa?." urlai quasi.

...CONTINUA

Spazio Scrittrice: Ecco il capitolo! Questo è il capitolo più "preoccupante" fra i 20 capitoli che seguiranno. Harry rischia la sedia a rotelle, e Bo non sa più cosa fare. Non riesce a controllare l'intera questione di Harry, e la situazione in famiglia. Vorebbe solo una vita facile come tutte, insomma in quante vorremmo essere Bo? Fortunate ad aver fatto innamorare Harry, bello come il sole, ed economicamente bene per abitare a Londra. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Commentate in tante usando l'ashtag #SisterFF mi raccomando. ALLA PROSSIMA! 

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Capitolo 19
*** Chapter nineteen ***


#SisterFF Chapter nineteen.

POV. BO

"Cosa vuole dire con 'Harry rischia l'invalidità'?." chiesi mentre stavo per piangere.
"Voglio dire che Harry potrebbe rischiare di rimanere su una sedia a rotelle, e questo sarebbe permanente." specificò mentre richiudeva nella sua valigietta tutti i fogli.
"No, aspetti. Posso avere una copia di questi risultati per favore?." lo fermai con la mano.
"C-Certo, ho una copia propio quì. Tenga." me la porse dopo averla cercata.
"G-Grazie." li presi in mano.
"Ora che sa tutto ciò che dovevo dirle, voglio che mi dia qualche informazione su di lei. Mi servono per alcune pratiche." sospirò.
"Che pratiche?." risposi mentre con la mente ero impegnata a capire le conseguenze che forse Harry avrebbe dovuto affrontare.
"Delle pratiche per aiutare Harry a riavere la memoria il più presto possibile. Tutti i suoi amici già hanno compilato tutti i moduli, ora tocca a lei." mi mise avanti un modulo in bianco da compilare ed una penna.
"O-OKei, se potrà servirgli lo farò." sospirai.

Presiin mano la penna e scrissi il mio nome, il mio cognome, la mia data di nascita, e tutto ciò che mi descriveva caratteralmente e fisicamente. Poi arrivò un punto dove mi chiedeva cos'ero: Amica, Parente, Migliore Amica, Conoscente, Moglie, Fidanzata. Cristo Santo non poter mettere una crocetta sullo spazio 'Fidanzata' era doloroso, ma scelsi 'Amica'. Forse perchè quello che mi descriveva di più per lui.

"F-Fatto." glie lo diedi indietro.
"Bene, domani se può torni quì in ospedale alle 11.00 che entreremo tutti e uno ad uno diremo chi siete per lui e cosa siete stati per lui." mi informò.
"Uhm, okei. Domani alle 11.00 va bene." annuii infilando i fogli nella mia borsa a tracolla.
"Spero di non averla disturbata, a domani." chiuse la valigietta.
"Non si preoccupi, a domani." gli strinsi la mano.

Poi ognuno per la sua strada. Guardai dalla finestra e William era ancora lì, ad aspettare in macchina. E perlopiù cominciò a piovere a dirotto.

Stavo per uscire dall'ospedale ma mi girai per guardare le scale che portavano al piano superiore, poichè l'ascensore l'avevano spento. Sospirai. Guardai prima fuori la macchina di Will, poi guardai in alto verso le scale.

Senza dare nell'occhio corsi di sopra, tutti e tre i piani giusto che avevano spostato Harry al quarto piano. Di fretta arrivai nel corridoio B, dove lui era ricoverato. Cercai la stanza 233, la sua d'altronde. La trovai, mi guardai intorno e per fortuna non c'era nessun'infermiera, nessun medico, nessun paziente.

Entrai.

"Harry." sussurrai a me stessa.

Guardava la tv, era buio e non si era accorto di me. Mi avvicinai pian piano, poi arrivai al letto. Accesi la lampadina accanto a lui ed egli saltò dal letto per lo spavento.

"Ma che cazz...!" respirò affaticato e spaventato.
"No, ritorna a stenderti sul letto Harry." gli ordinai.
"Bo, ma che ci fai quì?." si coricò di nuovo sul letto sospirando.
"S-Sono venuta a trovarti, mi trovavo di passaggio." inventai una scusa.
"Certo, alle 22.5. E cosa andavi facendo a quest'ora in strada? Perdipiù piove a dirotto." biasciò.
"Non pensarci. Tu, come stai?." chiesi sedendomi accanto a lui.
"Bene, grazie. Questa mattina è venuta a trovarmi una ragazza, una mia amica più che altro." aprì una nuova conversazione.
"Ah, sono felice per te. Magari non rimani solo tutta la giornata." sorrisi per metà.
"Già, diceva di essere la mia ragazza. Ma anche se io non la ricordo, credo di essermi innamorato di lei." ammise.

In quel momento mi venne una fitta al cuore, come se una spina pungente abbia tracciato un segno doloroso sul mio cuore. Volevo scomparire dalla faccia della Terra, ma purtroppo mi toccava essere felice per lui. Infondo volevo la sua felictà.

"Ah, auguri allora." cercai di abbozzare un sorriso.
"Grazie mille. In realtà forse la parola 'innamorato' è ancora presto per usarla, ma mi piace. Il suo nome anchè non è male, Kendall." sorrise.
"Ehm, io...devo andare..ora." inventai una scusa per andare via.
"Di già?." mi guardò.
"Si, mi dispiace." sospirai.

All'improvviso cominciai a piangere, così spensi la luce della lampadina, lasciai scappare dalla mia bocca un singhiozzo ed Harry capì tutto.

"Perchè hai spento la luce, Bo?." cercò l'interruttore.
"D-Devo andare, ciao Harry." e scappai via.

Io uscii dalla camera e lui riuscì ad accendere la lampadina, ma io ero già andata via. Scappai per i corridoi silenziosi, mentre piangevo e le mie lacrime bagnavano le tempie per via della velocità che mettevo per correre via. Scesi le scale e Will era ad aspettarmi ancora.

Sospirai, poi uscii fuori e quasi lentamente camminai per il parcheggiò dell'ospedale. Magari William avrebbe scambiato le lacrime per goccie di pioggia cadute sul mio viso.

"Eccoti, stavo iniziando a preoccuparmi." esclamò sorridendomi.
"Sono quì, grazie per avermi aspettato." cercai di abbozzare un sorriso mentre salivo in macchina.
"Di nulla, andiamo." mise in moto e partì.

Il viaggio fù piuttosto silenzioso, la radio non funzionava e i cd erano chiusi nel porta-oggetti dell'auto. Arrivammo alle 22.50 a casa, Katherinne mi aspettava seduta sul divano. Io salutai Will, lo ringraziai ancora ed entrai in casa.

"Eccomi." tolsi la giacca e la borsa a tracolla.
"Finalmente, dove sei stata?." mi chiese preoccupata.
"Ehm, poi ti spiego. Ora vado ad asciugarmi e vado a dormire, ci vediamo domani." sospirai.
"Uhm, okei. Buonanotte." sorrise.

Così salii di sopra portando con me la borsa a tracolla. Entrai in camera mia e chiusi la porta a chiave, per sicurezza. Appoggiai la borsa sul letto e andai in bagno. Mi spogliai e misi il pigiama, poi mi asciugai i capelli, li pettinai e poi tornai in camera mia.

Aprii la borsa e cacciai fuori i fogli ancora intatti dalla pioggia. Li aprii e li lessi tutti.

23.30.

Finii di leggerli, Cristo Santo era vero. Avevo il timore che Harry avesse potuto perdere le sue gambe, cazzo. Presi i fogli, li chiusi a quattro parti, poi li infilai nel cassetto centrale della mia scrivania e, una volta infilai all'interno, chiusi a chiave il cassetto e nascosi la chiave nel comodino dove avevo messo l'intimo. Di Jeff nessuna notizia, e mi preoccupavo. 

Decisi di chiamarlo, effettuai la chiamata e rispose dopo il terzo squillo:

"Pronto." rispose.
"Jess, sono Bo." sospirai.
"Bo questo lo sapevo, come mai chiami a quest'ora? Perchè non dormi di già?." chiese preoccupato.
"Uhm, volevo sentirti. Non ti fai sentire mai tu, quindi lo faccio io." sorrisi per metà.
"Ah, sai bene perchè non mi faccio mai sentire. Le cose si vengono a sapere Bo." mi 'sgridò' diciamo così.
"C-Cosa sei venuto a sapere?." balbettai quasi.

Mi stavo spaventando, insomma se sarebbe venuto a sapere che avevo avuto una relazione con Harry Styles che oltrettutto era il suo peggior nemico, avrebbe creato la Terza Guerra Mondiale e mi avrebbe manato in un convento di suore, o peggio ancora in una casa famiglia.

"Di te, di lui." biasciò.
"D-Di lui?." spalancai gli occhi.
"Si, lui. E mi dispiace solo che tu non me lo abbia detto, insomma ti hanno vista in macchina con lui Bo." biasciò ancora.
"C-Credimi Jeff, avrei voluto dirtelo m-ma non ne trovavo il coraggio. So che tu lo odi e che.." ma non mi fece continuare la frase che mi interruppe.
"No Bo, io non lo odio. Non l'ho mai odiato, se so che sta con te sono felice." mi corresse.
"Oh Jeff, ma io.." mi interruppe di nuovo.
"E poi scusa, come potrei odiare il ragazzo che fa felice mia sorella? Che poi è anche mio amico. William ti vorrà bene come te ne voglio io e sono felice che stiate insieme." sorrise per telefono. 

Cazzo, avevo sentito bene? William. Ma porca troia, un casino su un'altro. Non era William che amavo, ma Harry. Will era il mio migliore amico, non il mio ragazzo. Porca troia mi stavo cacciando in un guaio più grande di me, un guaio di cui non sapevo uscirne arrivata ad un certo punto.

"William? Uhm, si certo. William, che caro ragazzo. Gli voglio un mondo di bene, e ancora scusami che non te l'ho detto." cercai di farlo cadere nella mia rete.

Avevo in mente un piano che speravo sarebbe arrivato al successo. Il piano era, far credere a Jeff di essere la ragazza di Will poi parlare con William e chiedergli di tenermi il gioco e continuare così. Poverino però, l'avrei messo in un casino per colpa mia.

"Non preoccuparti, ora devostaccare. Fai la brava mi raccomando." mi disse.
"Uhm, okei. Tranquillo io sono brava." risi.
"Certo, come no. Ah Bo! Devo dirti una cosa." aggiunse.
"Cosa?." chiesi curiosa.
"Torno fra una settimana e mezzo, le gare sono state fatte in anticipo quindi torneremo a Londra fra 10/11 giorni." mi informò.

Torneremo? 10/11 giorni? Ma che cazzo! La sfortuna a me.

"Uhm, torneremo?." spalancai gli occhi.
"Già, mi sono messo con Acacia." rise.
"Ma come fa di cognome questa?." chiesi.
"Clark, Acacia Clark." rispose.
"Va beh, ci sentiamo. Buonanotte." e riattaccai.

Perfetto, avrei dovuto sopportare a casa anche quella nuova irlandese del cazzo, ero gelosa di mio fratello dopotutto. Era bello, era dolce, era bastardo, ma soprattutto...Era mio!

...CONTINUA

Spazio Scrittrice: Tadàà! Come vi sembra? Bo ed Harry hanno avuto un'incontro e come al solito è finito male, purtroppo era il destino che aveva segnato per sempre la vita di Bo. Harry avrebbe ripreso la memoria dopo il ritorno di Jeff con la sua fidanzata irlandese e questo preoccuperà ancora di più Bo. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Commentate in tante usando l'ashtag #SisterFF mi raccomando. ALLA PROSSIMA! 

Baci, baci

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Capitolo 20
*** Chapter twenty ***


#SisterFF Chapter twenty.

POV. BO

Mi svegliai, più che altro mi svegliò Katherinne. Aveva aperto le finestre e faceva piuttosto freddo, non so come faceva a sopportare quel gelo.

"Buongiorno." esultò.
"Buongiorno." sbuffai alzandomi.
"Allora, spiegami." sorrise.
"Spiegarti cosa?." sospirai avvicinandomi all'armadio per scegliere i vestiti.
"Spiegarmi cosa? Bo, tutto quello che è successo ieri sera. Non mi hai ancora raccontato niente di niente." biasciò.
"Senti Kate, non mi va propio ora. Possiamo riparlarne in un'altro momento?." cacciai fuori un paio di blue jeans, un maglione, una sciarpa calda e le scarpe che non fossero tacchi ovviamente.
"No, ora dobbiamo parlarne." ribattè.
"Uff, e va bene." sbuffai biasciando.

Si sedette sul letto, poi incrociò le braccia e le gambe. Io invece appoggiai i vestiti sul letto, sospirai e cominciai a camminare avanti e indietro.

"Ecco, il punto è che.." balbettai. "Beh, si tratta di Harry." specificai.
"Questo l'avevo capito." esclamò quasi.
"Bene. Il punto della situazione è che per quanto possa sembrare stupido, il medico e psicologo di Harry mi ha chiamata." sospirai.
"E perchè ha chiamato propio te?." chiese con tono perplesso.
"Non lo so! Mi ha chiamata e basta, non interrompermi mentre parlo." esclamai.
"Okei, okei." sospirò.
"Stavo dicendo..Mi sono fatta accompagnare da William e.." ma non mi fece continuare la frase che mi interruppe di nuovo.
"William? William Pensky?." spalancò gli occhi.
"Si, William Pensky. Katherinne ti ho detto che non devi interrompermi mentre sto parlando." biasciai.
"Keep And Calm Bo, Keep And Calm." sorrise per metà.
"Sono calma, ma se mi interrompi ogni santa volta finisco per non spiegarti più nulla." sbuffai.
"Okei ti lascio parlare." sospirò annuendo con il capo.
"Sia lodato Gesù Cristo." esclamai alzando le braccia in alto.
"Allora?." sospirò.
"Dicevo, mi ha chiamata sto medico e psicologo di Harry e mi ha fatta andare fuori l'ospedale perchè doveva chiedermi delle informazioni di riconoscimento. Sono andata lì, mi ha accompagnata William. Arrivata fuori l'ospedale sono scesa dalla macchina e l'ho raggiunto, siamo entrati e mi ha dato dei fogli sulle condizioni cliniche di Harry e il risultato è che.. Harry rischia l'invalidità. Ho compilato un modulo con tutte le mie informazioni e infine.." abbassai lo sguardo dopo aver spiegato tutto e aver gesticolato con le mani.
"E infine?." si alzò dal letto.
"E infine sono tornata a casa. Ecco tutto, ora vado a lavarmi." sospirai.

Così presi l'intimo dal mio cassetto e andai in bagno, mi spogliai ed entrai in doccia. Un getto d'acqua calda invase la doccia e goccie d'acqua calda caddero sulla mia pelle e sui miei capelli.

Mi lavai.

Uscii fuori dalla doccia, avvolsi il mio corpo in un'asciugamano e un' altra mi servì per i capelli.

Dopo aver asciugato i miei capelli con l'asciugamano che mi avevo procurato, infilai l'intimo e mi vestii. Poi andai in camera.

"Bo, posso entrare?." chiese Katherinne fuori dalla porta.
"Sisi, entra." gli risposi mentre infilavo le scarpe.

Così entrò, si sedette accanto a me e mi abbracciò all'improvviso, strano.

"Che succede?." chiesi sorpresa dal suo gesto.
"Devo farti una domanda, posso?." rispose e chiese a sua volta.
"C-Certo." sospirai alzandomi dal letto.

Andai difronte alla scrivania dove vi erano tutti i miei gioielli e tutti i miei profumi. Presi il mio porta-gioie dove avevo collane, bracciali anelli ecc.. Cercavo le mie perle.

"Ti piace Harry Styles?." chiese.

In quel momento stava per cadermi il porta-gioie da mano, ma cercai di tenerlo stretto. Bloccai ogni mia mossa, anzi, ero bloccata da ogni mia mossa. Guardai in un punto fisso, forse stavo prendendo la cosa troppo seriamente. In ogni caso, dovevo mentire e negare tutto.

"Pff, ma come ti viene in mente. Siamo amici, tutto quì." biasciai quasi.
"Ah, meglio." rise.
"Perchè meglio?." chiesi mentre riprendevo a cercare i miei orecchini.
"Beh, perchè Harry è bello. Insomma in poche parole mi piace da 5 mesi e qualcosa in più." spiegò con aria da innamorata.

All'improvviso mi cadde a terra il mio porta-gioie, per fortuna mi spostai altrimenti avrei 2fatto del male ai miei piedi (?). Lei mi guardò sorpresa, io abbassai lo sguardo. Poi guardai dritto davanti a lei, davanti allo specchio mi sentivo un mostro, Cristo Santo avevo mentito alla mia migliore amica. Non meritava di essere presa in giro in questo modo, e soprattutto non meritava di avere un'amica bugiarda e traditrice come me.

"Hei, tutto bene Bo?." accorse e mi spinse contro l'armadio per proteggermi dal porta-gioie ormai in frantumi a terra.
"S-Si. Ma spiegami, come fa a piacerti Harry Styles?." sospirai.
"Beh, l'amore è cieco. E al cuore non si comanda, ecco i proverbi." sorrise.
"Certo, ora scusa ma esco a fare un giro." presi di fretta la borsa color panna.
"Uhm, vengo con te. Mi annoio a casa tua, se vuoi ovviamente." sorrise ancora.
"Oh, va bene. Vieni." cercai di abbozzare un sorriso.

Così scendemmo di sotto, presi le chiavi, la giacca e il cellulare. Dopo di che uscimmo di casa e ci avviammo verso la London Eye, tanto per cambiare.

Arrivammo fuori e pagammo l'ingresso. £7.90 l'uno. Salimmo e facemmo il nostro giro, e lì cominciai a fare domande di cui non avrei dovuto saperne niente, cogliona io.

"Beh, Kate. Come hai preso questa cotta per Harry?." chiesi fingendo di essere interessata alla storiella.
"In realtà non è una cotta, mi sono propio innamorata di lui. E comunque è una lunga storia." alzò gli occhi al cielo sorridendo.
"Uhm, abbiamo tutto il tempo guarda." indicai la giostra.
"Giusto. Beh, eravamo ad una festa a casa di Alexia. Mi ricordo benissimo quel giorno, Alexia aveva dato una festa poichè i genitori erano partiti per le vacanze invernali. Lui indossava una giacca, un paio di jeans e i suoi stivaletti scuri malridotti. Capelli ricci e scombinati, scappò un bacio quella sera. Un bacio che non ho mai dimenticato, un bacio che ci portò a..." ma si bloccò.
"A?." la guardai dritto negli occhi.
"Beh, a stre insieme tutta la serata." abbassò lo sguardo.
"Sicura?." chiesi convinta che non era la verità.
"Credimi sulla parola." abbozzò un sorriso.
"O-Okei." sorrisi per metà.
"E tu invece? Come lo conosci?." mi chiese.
"Ehm, lo conosco da quasi tre settimane circa. Mi ricordo che Jeff ed Harry si odiavano, e si odiano ancora oggi, e quindi Harry arrivò per la quarta volta primo alla finale della gara automobilistica. Jeff si arrabbiò, e stava ritornando con il suo secondo premio quando Harry lo stuzzicò e così si presero a botte, io intervenni ovviamente. L'unica che intervenne fui io, poi si intromisero anche tutti gli altri e mi aiutarono a dividerli l'un dall'altro. E così mi toccò medicare Harry nella piccola e ingombrante infermeria della pista. Restammo quasi muti mentre gli medicavo la ferita, ma poi.." mi bloccai anche io.

Cazzo non volevo entrare nei particolari, insomma i nostri non erano stati comportamenti da semplici amici. Voi ricordate?

"Ma poi?." inarcò un sopracciglio.
"Beh, lasciamo perdere." sospirai.
"No, parla." mi ordinò.
"Ti stai innervosendo per caso?." chiesi.
"No, sono tranquilla. Avanti, continua." biasciò.
"Okei. Comunque mentre uscivo dall'infermeria lui mi bloccò per un polso e mi tirò sé. Eravamo un pò troppo vicini, così gli pestai un piede e scappai via. Tutto quì, fine del 'racconto'. Più tranquilla ora?." esclamai.
"Beh, se vi sareste anche accidentalmente baciati non te l'avrei mai perdonto." sorrise per metà.
"Comunque non è successo, quindi tranquilla." guardai in un'altra parte che non fosse il suo viso.
"Bo, mi fido di te. Non tradirmi." mi prese le mani.

Come facevo ora. Si fidava di me ed io l'avevo già tradita, una parte di me mi diceva che ero una traditrice, che avrei dovuto confessare tutta la verità, che avrei dovuto rischiare invece di portare avanti una bugia del genere. Anche perchè alla fine l'avrebbe saputo, da me o da qualcun'altro e sarebbe stato peggiore. L'altra parte di me invece mi diceva che non era colpa mia se avevo avuto una relazione con Harry, perchè infondo non lo sapevo ancora. E non sapevo di tutti questi accaduti, Harry non mi aveva detto niente, e nemmeno Katherinne.

"Ovvio, non ti tradirò mai." annuii con il capo e cercai di abbozzare un sorriso.
"Bene, il giro è finito. Andiamo al parco?." mi sorrise mentre scendeva.
"Okei." sospirai.

Così scesi dopo di lei, prendemmo da bere e ci dirigemmo alla fermata a pochi metri prima del parco. Camminammo per quei pochi metri, poi entrammo nel parco e cominciammo a rallentare nel passo, io amavo la natura e mi sarebbe piaciuto stare sotto un'albero con un libro che mi piacesse davvero, mentre il canticchio degli uccelli mi rilassasse. Oppure in campeggio, un picnic. Oppure, infine, passeggiare per il bosco o per i parchi naturali.

"Bo, mi stai ascoltando?." mi fece ritornare al mondo della realtà.
"S-Si, scusa stavo pensando." sospirai.
"Mentre ti parlo di Harry? E a cosa sentiamo." biasciò.
"D-Di..senti Katherinne. Io non ti sopporto quando fai così, non parlarmi di lui, vai da lui in ospedale e parlaci. Chiarisci o stai con lui e non venire a rompermi le scatole parlandomi di lui, non vi sopporto. Tante volte vorrei andare in Irlanda da mio fratello giusto che torna con la sua fidanzata irlandese fra 10 giorni e quindi non ne avrei il tempo." urlai quasi.

Poi andai via scappando quasi. L'avevo lasciata come una cretina lì, ma purtroppo non sopportavo più i continui: "Sai Harry questo, sai Harry quello". Mi faceva star male vederla così innamorata di un ragazzo che amava la sua migliore amica e che sfortunatamente aveva perso la memoria e quindi amava un'altra ancora. Non mi andava propio giù, così presi un taxi il più velocemente possibile e mi feci porta in ospedale. Katherinne invece rimase lì, ferma e immobile a cercare di capire qualcosa. Poi prese il pullman e venne in ospedale, fece come gli avevo detto. Cazzo, io e la mia boccaccia.

"Grazie mille." gli diedi la manca e scesi. "Tenga il resto." aggiunsi.

Così corsi in ospedale, andai al piano superiore. Cristo Santo stavo per affrontarlo, o forse era solo un'impiccio della mia testa che mi diceva di farlo?.

"Harry è sveglio?." chiesi a Zayn nel vederlo seduto.
"Ehm, ciao Bo..Sto bene grazie, e tu?." biasciò alzandosi.
"Senti non sono in vena di scherzare, quindi rispondi alla mia domanda." sospirai innervosita.
"E' sveglio, ma forse è meglio che non entri." mi consigliò.
"Tu e la tua cazzo di gelosia." sbuffai entrando in camera di Harry.

Sapevo che non avrei dovuto farlo, Zayn per una volta aveva ragione. Io e la mia testa del cazzo.

"Ehm." tossii. "S-Scusate, non volevo disturbare." abbassai lo sguardo verso il pavimento.

Ebbene sì, si stavano baciando e Kendall aveva la mano tra le gambe di Harry, solito comportamento da troia.

"B-Bo." esclamò Harry allontanandosi dalle labbra di Kendall.

Kendall tolse immediatamente la mano, e fece finta di prendere il telefono.

"Scusate, mi chiamano." ed uscì fuori.

"Senti Bo io.." ma non gli feci continuare la frase che lo bloccai.
"Non dire niente, per una volta ascolta tu me. Ho sbagliato di nuovo, non dovevo entrare mi hai molto chiaramente detto che non mi amavi e che non mi sentivi tua, e che amavi lei. Ed io sono la solita testarda del cazzo che si illude ancora in qualcosa che non potrà mai sistere. Ma voglio solo ricordarti che questo è momentaneo. Perchè tu ami me, e tra tre settimane o quattro, scorderai tutto questo e tornerai da me. Ma sarà troppo tardi, perchè io non resterò a comodità tua, Harry non questa volta, non questa vota." parlai velocemente e gesticolavo con le mani.
"Bo." si azlò dal letto e mi raggiunse.
"N-No Harry, non avvicinarti. Non voglio che qualcuno entri all'improvviso e ci veda così vicini. Ho già troppi problemi, non ne voglio altri. E poi ti ho detto che non devi alzarti dal letto." abbassai lo sguardo con le lacrime agli occhi.
"Bo, per quanto tu possa cercare di evitarmi sai bene che non potrai dimenticarmi, che mi amerai fin quando non incontrerai il tuo principe che ti salverà su un cavallo bianco." mi alzò lo sguardo prendendo il mio viso fra le sue mani.
"Troppo poetico." cercai di abbozzare un sorriso.
"Fammi finire. Io forse ti ho amata, e credo che ti ho protetta e che ti ho trattata come una principessa, o mi sbaglio?." 
"N-No, non ti sbagli." scossi il capo mentre cominciavo a piangere.
"Bene. Non piangere, sei così bella." mi sorrise per metà.
"Harry t-tu non sai cosa mi passa per la testa, ho la mia migliore amica che si è innamorata di te. Poi c'è Jeff che ritornerà fra 10 giorni e tu non avrai ancora ripreso la memoria, poi ritornerà con la sua fidanzata, Acacia." spiegai.

Lui mi abbracciò all'improvviso. Non me lo aspettavo, eppure sembrava innamorato di Kendall e che non volesse saperne più di me.

"Io ti voglio bene, e credo che questo già lo sai." prese la mia testa fra le sue mani enormi.
"Si, ma purtroppo io vorrei poterti dire qualcosa in più di un 'Ti voglio bene'." aggiunsi.
"Lo so già questo, e non devi sentirti in colpa." si avvicinò.
"Che vuoi fare?." lo guardai sorpresa.
"Quello che non faccio da tempo." affogò una risata dolce.

In un secondo mi ritrovai le sue labbra rosee e morbide sulle mie rosee e carnose. Cercò di entrare con la lingua, ma io non glie lo permisi. Non volevo illudermi più di tanto, così mi fece provare un brivido dietro la schiena, aprii la bocca per il brivido che mi aveva provocato e lui ne approfittò. Le mie mani finirono dietro il suo collo e le sue dietro la mia schiena. Era in pigiama, ma comunque era perfetto. Ricci scombinati, occhi verdi più luminosi che mai.

Qualcuno però interruppe questo nostro momento. Tossì e noi due ci girammo allontanando le nostre labbra.

"Cazzo." sussurrai.
"Non mi avresti tradita, vero Bo?." Katherinne biasciò delusa e arrabbiata.

Harry rimase incollato a me, mi tenne stretta. Non stavo capendo un cazzo, un'emerito cazzo in quel momento. Kate che sapeva la stanza e il piano del ricovero di Harry, lui che mi baciava e mi faceva sentire come una principessa e Zayn con la sua gelosia. Kendall non entrò più, forse per la vergogna che l'avevo vista giocherellare con l'amichetto di Harry. Forse incontrarlo mi avrebbe portato solo problemi e complicazioni, ed ora che Katherinne ci aveva visti insieme, per vendicarsi l'avrebbe detto a Jeff ed io sarei finita in un collegio. Oltretutto mancavano tre giorni al mio compleanno, era tutto pronto ed Harry sarebbe uscito dall'ospedale fra due giorni. Un casino, un completo casino!

....CONTINUA

Spazio Scrittrice: Eccovi il capitolo, come vi sembra? Bo ed Harry si avvicinano sempre di più, Katherinne Brooks ha appena ammesso a Bo che è innamorata di Harry. Insomma non c'è due senza tre. Finalmente Harry verrà dimesso, e manca poco al casino infernale. Quale? Lo scoprirete presto. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Commentate in tante usando l'ashtag #SisterFF mi raccomando. ALLA PROSSIMA! 

Baci, baci

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Capitolo 21
*** Chapter twenty- one ***


#SisterFF Chapter twenty- one.

POV. HARRY

"Ehm, scusami. Tu chi sei?." la guardai sorpreso.
"Adesso non ti ricordi nemmeno più di me vero Styles?." incrociò le braccia al petto.
"Ho perso la memoria, dimmi chi sei e ti dirò se ti conosco." biasciai.
"Katherinne Brooks. Quella della festa a casa di Alexia, ricordi ora?." spiegò.
"Si, mi ricordo di te." annuii con la testa.

Lei era la ragazza che avevo baciato alla festa di Alexia, una mia carissima amica con cui scopavo quando ero nervoso o quando non avevo nulla da fare. Lei era Katherinne, io preferivo chiamarla Kat poichè sembrava una gatta in calore a letto. Ebbene si, me l'ero scopata la sera stessa dell'incontro però mi disse che non era la sua prima volta, e che l'aveva fatto con un suo ex quindi non mi feci problemi a scoparmela per bene.

"Bene, ed ora che ti ricordi di me sai chi è lei?." puntò il dito contro Bo.
"Certo che lo so, lei è Bo McKanzie." sospirai e girai lo sguardo verso di Bo per qualche secondo.

Bo era preoccupata, angosciata e nervosa. Un misto di forti emozioni la stavano divorando, cominciò ad arrabbiarsi, si avvicinò alla finestra sospirando e abbassando lo sguardo. Katherinne si allontanò da lei e si mise accanto al letto aspettando che Bo dicesse o facesse qualcosa. Io la guardavo attentamente sperando che non facesse qualche pazzia, purtroppo non ero ottimista su certe cose ma benché tutto ciò mi sembrava un brutto incubo di cui volevo dimenticarmi ero diventato pessimista.

"Bo, ma che stai facendo?." mi avvicinai di qualche passo. Poi mi ricordai che c'era quella e mi allontanai di nuovo.
"S-Sto guardando giù, mi piace guardare in basso. Credo di volare quando guardo in giù tutto quì." cercò di abbozzare un sorriso mentre piangeva senza singhiozzare, piangeva in silenzio.
"Ah, okei." sospirai.

Così mi avvicinai al mio letto, spostai le coperte e vi entrai dentro, poi mi coprii fino al busto.

"Bene, me ne vado. Quì sono di troppo a quanto pare." si alzò e prese la sua borsa.
"No, Kate. Quì l'unica che è di troppo sono io." concluse Bo.

Scappò via ed io non potetti fare nulla per fermarla un'altra volta.

"Senti Katherinne io.." ma non mi fece continuare la frase che mi interruppe.
"Senti tu Harry, io non so come abbiamo fatto a perderci in tutti i sensi possibili ma voglio dirti una cosa: io e Bo siamo migliori amiche. Ma non le permetterò di portarmi via l'unica persona che ho cercato per 5 mesi e che non ho mai trovato, cioè te." ammise con tono determinato.
"Sentimi bene Katherinne, quella sera ero ubriaco tu eri ubriaca. E' successo tutto per caso e se credi che potrebbe nascere qualcosa tra me e te..beh perdici le speranze. Perchè io non ti amo, non ti ho mai amata. Abbiamo scopato e va bene, ci siamo divertiti entrambi ma ora basta il gioco è durato fin troppo per i miei gusti." alzai quasi il tono di voce.

Nessuno poteva comandarmi io ero un'anima libera, un ragazzo libero. Nessuno poteva governare su di me (?). Quando dicevo una cosa quella era, la portavo avanti. Solo con Bo non ero così, e ancora non ne avevo capito il motivo.

"Bene, meglio che sei stato chiaro ora, che un mistero domani. Stammi bene e guarisci presto." si alzò dalla sedia e si avviò verso la porta. "Addio Harold Edward Styles." ed uscì.

Sospirai, dovevo solo pensare che mancavano due giorni e mi dimettevano da questo maledetto ospedale. Stare rinchiuso in ospedale non era molto piacevole, non potevo uscire dalla stanza, Il bagno? L'avevo in stanza. Un piccola stanza a parte, era come una doppia camera la mia.

All'improvviso entrarono i ragazzi, Louis corse per primo a sedersi accanto a me, Zayn si sedette sul letto. Liam si avvicinò alla finestra e Niall appoggiò le braccia sulla sbarra ai piedi del letto.

"Ho visto uscire due ragazze carine dalla stanza, entrambe piangevano innervosite." disse Niall sorridendo.
"Carine? Una era bellissima." abbozzai un sorriso.
"Uhm, scommetto Bo." rise Zayn.

Lo guardai, sorrisi per metà e poi annuii.

"Ma tu non avevi detto che non l'amavi?." spalancò gli occhi Louis.
"Si, hai agione. Ma improvvisamente sta cominciando a piacermi." abbassai lo sguardo verso le lensuola bianche.
"Si, ma non credo che lei tornerebbe con te." rise divertito Niall.
"Dici davvero Niall?." inarcai un sopracciglio con tono sfidoso.
"Ovvio che si fratello." ribattè continuando a ridere.
"Dopo quello che le hai fatto, ci credo." aggiunse Louis.
"Tu non sai un cazzo di quello che è successo." biasciai.
"Certo, però devi anche sapere che lei non è una ragazza facile. E' testarda è di testa sua, non da mai ascolto a nessuno e..." ma Liam non fece finire la frase a Zayn che lo interruppe.
"E non si lascerà tanto influenzare dalle tue parole." aggiunse.
"Giusto." sorrise Niall.
"Influenzare? Testarda? Ragazzi ma io con un fischio la farei ritornare indietro come un cagnolino che ritorna dal padrone." affogai una risata determinata.
"Mmm..davvero sicuro?." si guardò intorno Zayn.
"Mai stato più sicuro." ribattei divertito.
"Bene allora facciamo una scommessa. Prima del mio matrimonio con Perrie, dovrai dirmi che lei è stata tua per una notte." si alzò dal letto. (Zayn)
"Ti sposi? E quando." spalancai gli occhi.
"Ad Agosto, fra 5 mesi." rispose.
"Uhm, bene. Auguri per te allora." sospirai.
"Allora? Accetti o ti ritiri dalla scommessa?." rise divertiti.

Mi guardai intorno, il resto della 'banda' mi guardarono sorpresi. Aspettavano un mio 'si' o un mio 'no'. Sinceramente non sapevo cosa fare, ma sapevo una cosa. Non mi tiravo mai indietro dalle scommesse e avrei dovuto portarle a termine.

"Pff, per me sarà una sfida semplicissima." biasciai.
"Quindi è un si?." sorrise.
"Certo amico." annuii e lo guardai.
"Perfetto, allora massimo il 3 Agosto devi dirmi 'Ho vinto la scommessa'." mi guardò.
"Okei, ma io cosa vinco in tutto questo?." lo fulminai quasi con lo sguardo.
"Una scopata con una ragazza da urlo." rise.
"Non mi basta." lo guardai.
"Uhm, e cos'altro vuoi amico?." rise quasi.
"Tu mi hai chiesto di scoparmi Bo e va bene, ma se io vincerò mi scopo Perrie, che ti piaccia o no. Se invece perderò, tu ti scoperai Bo ed io mi allontanerò definitivamente da lei." ribattei.

Lui prima guardò gli altri, oramai era nella merda più assoluta. Doveva per forza accettare, altrimenti sarebbe apparso come un falso.

"O-Okei, va bene. Tanto non vincerai mai." concluse sicuro di sé.

Così uscì fuori e tutti lo seguirono, ero rimasto da solo in stanza. Per me sarebbe stato facile, mi sarei fidanzato con Bo e poi me la sarei scopata. Dopodiché sarei rimasto con lei, perchè la amo.

POV. BO

Ero a casa Katherinne aveva la sua roba quì quindi avrei dovuto affrontarla una volta per tutte. Sapevo che sarebbe successo, ma non pensavo che lo avrebbe scoperto in questo modo. Non volevo ferirla in questo, non così.

Bussarono alla porta, immaginavo fosse lei. Chi altro sennò. Così mi avvicinai alla porta, aprii e mi trovai lui davanti a me.

"Will." sospirai.
"Ciao, posso?." chiese sorridendo.
"Ovvio." mi feci al lato per farlo passare.

Entrò e sorrise, poi si sedette sul divano ed io chiusi la porta alle mie spalle. Sospirai, poi lo seguii sul divano.

"Come stai? Sono passato prima ma non mi ha risposto nessuno." inziò la conversazione.
"Si, non c'ero a casa ero in ospedale." risposi.
"Beh, da lui." annuì.
"Già." sospirai.
"Perchè stai così?." chiese prendendomi la mano.
"N-Niente, tranquillo." cercai di abbozzare un sorriso.
"Sicura? Sai che puoi confidarti con me." si avvicinò.
"Si lo so, il fatto è che.." ma il campanello mi interruppe.

Sapevo che era lei, Jeff non era di certo. Zayn era in ospedale appunto da Harry quindi rimaneva solo Kate.

"Scusa un secondo." sospirai alzandomi dal divano.

Raggiunsi la porta, aprii e in meno di un secondo me la ritrovai davanti. Entrò e iniziò a parlare senza vedere chi c'era.

"Come hai potuto farmi questo, spiegamelo. Come hai potuto baciare Harry sapendo che io ero innamorata di lui, Bo non me lo aspettavo da te." urlò entrando in casa.
"Ecco qual'è il fatto." chiusi la porta alle mie spalle e mi passai una mano fra i capelli.

Will capì tutto. Katherinne mi guardò, poi guardò William. Se non sarebbe entrata avrei parlato a Will della finta 'relazione' che avremmo dovuto recitare davanti a mio fratello e alla sua fidanzata al loro ritorno.

"William lasciaci sole per favore." chiese Katherinne.
"S-Si, avevo già intenzione di andarmene. Beh, i-io vado Bo. Così parlate da sole e vi chiarite, ci vediamo dopo." si alzò dal divano e si avvicinò alla porta.
"Ah, va bene. Ciao." mi diede un bacio sulla guancia ed uscì fuori chiudendo la porta.
"Allora?." le dissi.
"Allora un cazzo, mi fidavo di te. Sei una stronza, u-una cogliona." balbettava quasi dalla rabbia che provava in quel momento. Poi appoggiò il telefono sul tavolino davanti alla tv.
"Senti non sono stata io a baciarlo, è stato lui." spiegai.
"Perchè non ti sei allontanata allora?." chiese innervosita.
"Perchè non ho avuto il tempo che sei entrata senza bussare." biasciai sedendomi sul divano. 
"Ti odio." esclamò.
"Non sei la prima." accesi la tv facendo finta che non mi importasse nulla.

In realtà le sue parole mi colpirono, come una fitta al cuore. Porca troia mi ero fatta odiare dalla mia migliore amica senza che combinassi qualcosa di grave, insomma un bacio è un semplice bacio ed ora che aveva capito tutto anche William sarebbe stato un casino per spiegarlo anche a lui dopo.

All'improvviso Kate salì di sopra e andò in camera mia, prese tutto ciò che le apparteneva e scese di nuovo di sotto dopo qualche minuto. Mi alzai e la vidi andare verso la porta, la seguii.

"Non voglio restare un secondo di più in questa casa, mi hai delusa Bo McKanzie." ammise.
"Si, okei. Vuoi darmi un premio nobel per la falsità?." biasciai.
"No, non meriteresti nemmeno quello. Cancella il mio numero d'ora in poi farò finta che tu non sia mai esistita. Per me sei morta." mi urlò contro.
"Bene, lo cancello subito." cacciai fuori il mio cellulare.

Andai sulla rubrica, l'avevo salvata come "Kate Brooks". Eliminai il suo numero dalla mia rubrica e gli feci vedere mentre la eliminavo.

"Ora sparisci dalla mia vita e non venirmi a rompere le palle." la cacciai fuori.
"Questa me la pagherai McKanzie." disse lentamente puntandomi l'indice contro.

Uscì fuori ed io gli sbattei la porta in faccia. Ero così nervosa Cristo Santo avrei spaccato un vaso fra le mie mani. Poi suonarono di nuovo alla porta, aprii ed era di nuovo lei.

"Ho dimenticato il cellulare." abbassò lo sguardo.

Sospirai, poi allungando il passo arrivai al tavolino davanti alla tv. Lo presi e ritornando indietro glie lo diedi in mano, dopodiché gli chiusi la porta in faccia e andai sul divano.

Dalla rabbia presi un cuscino che era lì e lo sbattei sul pavimento con un nervoso che pensavo di scoppiare. Perchè tutto a me? Avevo perso il ragazzo che amavo, ed ora avevo perso anche la mia migliore amica? Ed ora a chi sarebbe toccato, a Jeff? La mia vita stava diventando un'inferno.

....CONTINUA

Spazio Scrittrice: Tadàà! Come vi sembra? Ultimamente vado a gonfie vele con i capitoli quindi ho più tempo per inserire azioni, parole o conseguenze nei capitoli. Bo ed Harry combinano parecchi casini; con il bcio, con la scommessa e infine con la perdita della sua migliore amica Katherinne Brooks. Cosa succederà nel prossimo capitolo? Lo scoprirete presto. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Commentate in tante usando l'ahtag #SisterFF mi raccomando. ALLA PROSSIMA! 

Baci, baci

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Capitolo 22
*** Chapter twenty- two ***


#SisterFF Chapter twenty- two.

POV. BO

Guardai un pò di tv. In realtà non avevo guardato un granchè, poiché in programmazione non c'era niente di così interessante.

Mi alzai dal divano e andai di sopra, mancavano due ore all'ora di pranzo e quindi avevo del tempo. Andai in camera mia e decisi di farmi una doccia e di mangiare un panino, dato che non avevo voglia di cucinare per una sola persona. Preparai una T-Shirt, uno jeans e delle Vans, poi presi l'intimo e andai in bagno. Mi spogliai e con un calcio spostai la biancheria sporca accanto al cesto del lavaggio, entrai in doccia e aprii l'acqua calda.

Mi lavai.

Uscii dalla doccia e avvolsi un'asciugamano intorno al mio corpo, poi avvolsi un'altro asciugamano ai miei capelli.

"Finalmente." sospirai.

Andai davanti allo specchio, mi lavai i denti e mi asciugai. Infilai l'intimo e dopodichè mi asciugai i capelli con il phono. Ritornai in camera e mi vestii, poi mi pettinai. Un pò di fondotinta, blush e mascara e fui pronta. Gioielli a quantità moderata, profumo e uno scalda-collo. Presi la borsa e vi infilai dentro: cellulare, auricolari, portafogli e chiavi di casa. Presi la giacca e scesi di sotto, erano le 12.00 precise. Così uscii fuori di casa e incontrai Will che stava attraversando il vialetto.

"Bo." mi salutò.
"Hei William." mi girai di scatto sorpresa.
"Hai chiarito poi con Katherinne?." si avvicinò.
"Eh." accennai un sorriso.
"Va beh, lasciamo perdere." sorrise.
"Forse è meglio." sospirai.
"Dove stai andando a quest'ora?." chiese perplesso nel vedermi vestita in quel modo.
"Ehm, vado in giro. Non avevo voglia di cucinare e così vado a mangiare un panino in centro. Poi faccio una passeggiata e ritorno a casa nel primo pomeriggio." spiegai.
"Uhm, sei da sola?." si guardò intorno.
"Si." annuii.
"Capisco." sospirò.
"Vuoi venire con me?." sorrisi.
"Ehm, per me va bene. Prendo le chiavi e torno, aspettami eh." rise.
"Si, certo." ricambiai con un sorriso.

Così ci avviammo verso il centro della città e mentre camminavamo iniziò una nuova conversazione.

"Ma aspetta un secondo. L'8 marzo è il tuo compleanno, giusto?." esclamò.
"Già, come lo sapevi?." chiesi sorpresa.
"Io so tutto Bo." sorrise.
"Oh, certo. Ti credo sulla parola." risi.

Affogò una risata, poi mi guardò.

"Che c'è? Ho qualcosa sul viso?." chiesi preoccupata.
"Nono." mi sorrise per metà.
"Ehm, allora perchè mi guardi?." sorrisi.
"Perchè sei carina con poco trucco." mi sorrise.
"Scusami?! Io non indosso mai troppo trucco." esclamai sorridendo.
"Infatti io ti ho detto che sei carina quando ti trucchi in questo modo." rise.
"Cretino." affogai una risata.

Lui ricambiò la risata. Arrivammo fuori una paninoteca alle 12.55 circa, sapevo l'orario perchè avevo la batteria scarica e vibbrava ogni 20 minuti. Il punto è che non avevo avuto il tempo di metterlo sotto carica, e quindi si sarebbe spento dopo il quarto avviso.

"Eccoci." sorrise.
"Già, compro i panini." sorrisi.

Così stavo comprando i panini e mentre mi porgeva il secondo panino mi accorsi che Will aveva pagato al posto mio. Dopo averli tutti e due in mano mi avvicinai a lui.

"Perchè hai pagato tu?." chiesi.
"Perchè volevo offrire io, e ho pagato anche per due bibite." mi sorrise mentre prendeva lo scontrino.
"Uhm, va bene. Grazie mille." lo sorrisi.

Presi una bottiglia d'acqua frizzante per me, William prese una coca cola in bottiglia, ci allontanammo.

"Dove andiamo a mangiarli?." mi chiese.
"Io so un posto." annuii sorridendo.

Così lo portai al parco, distante da tutti e da tutto. Salimmo sul sopra-passaggio a specie di ponte che attraversava l'autostrada e faceva scendere giù sul marciapiede.

"Non sapevo dell'esistenza di questo posto, lo ai?." mi guardò salendo.
"Beh, ora lo sai." mi sedetti al centro sorridendo.

Si sedette anche lui dopo di me, propio difronte. Aprimmo i panini e cominciammo a mangiare e a bere. Parlammo del più e del meno, mentre i vari veicoli passavano a una media velocità sotto di noi.

"Lo sai, stare con la mia migliore amica mi fa star bene." mi sorrise.
"Uh, che dolce." feci una faccia da cucciola. "E tu sei la persona più simpatica che io abbia incontrato." aggiunsi.

Lui sorrise, poi si alzò.

"Ed ora dove vai?." inarcai un sopracciglio.
"Hei, sono le 14.00." mi porse la mano.
"Cazzo, è passato così velocemente il tempo." presi la sua mano e mi aiutò ad alzarmi.
"Eh già." sorrise.

Prendemmo le carte e le bottiglie vuote e infilammo tutto nel cestino del parco. Poi ci incamminammo verso l'uscita, prendemmo l'autobus e tornammo a casa.

"Mi sono divertita molto in queste due-tre ore." sorrisi.
"L'importante è vederti sorridere." mi accarezzò un'orecchio spostandomi i capelli dietro di esso.

Io sorrisi, un brivido percosse la mia schiena. Chiusi gli occhi per un secondo e quando li riaprii mi trovai le sue labbra sulle mie. Un bacio dolce, inaspettato soprattutto. Appoggiai la mia mano sul suo polso e mi allontanai poco dopo.

"S-Scusa, io non.." abbassai lo sguardo.
"Tranquilla, capisco." mi sorrise per metà.
"No, ma che hai capito." sospirai. "Io non voglio perderti, sei un'amico speciale. Sei il 'fratello' che non ho mai incontrato e che non ho mai avuto, non mi aspettavo un bacio da te. Tutto quì." spiegai abbozzando un sorriso.
"Beh, questo mi piace. Le cose accadono senza saperlo, insomma tutto ciò accade per caso. Ho provato a baciarti, ci sono riuscito ed ora sono felice." sorrise.
"S-Sei felice?." spalancai quasi gli occhi.
"Si, felice. Perchè so che ho provato ciò che non ho mai provato per nessuna." continuò a sorridere.
"Oh, Will." esclamai dolcemente.
"Voglio chiederti una cosa." sospirò.
"D-Dimmi." abbassai lo sguardo.
"Questa sera vuoi uscire con me? Però non voglio portarti ai soliti posti, voglio portarti in un posto dove forse non hai mai creduto che sarebbe esistito." spiegò.
"Ehm, è una specie di invito a cena?." risi.
"No, è un'invito a passare una serata perfetta fra migliori amici." mi corresse.
"Va bene, a che ora?." ricambiai con un sorriso.
"Alle 20.45 fuori casa. Per te va bene?." mi chiese.
"Per me va benissimo." lo abbracciai.
"Okei, allora a stasera." mi diede un bacio sulla guancia.
"A stasera." presi le chiavi di casa ed entrai.

Chiusi la porta alle mie spalle, sospirai e lanciai la borsa sul divano. Porca miseria, ogni giorno si prospettava una missione difficilmente faticosa. Da dover affrontare con pazienza e con coraggio. Harry mi mancava, insomma tra noi era successo un bacio perfetto. Poi scoprire che William mi bacia senza darmi un perchè preciso è ancora più sorprendente.

Camminai fino al divano, mi sedetti e appoggiai la testa sul cuscino, presi il cellulare dalla borsa e controllai se ci fossero chiamate perse o messaggi..ma nulla. Mi stramancava Katherinne, ma non volevo tornare da lei. Forse per orgoglio. Forse perchè era meglio allontanarsi dalla persona che reputavi speciale, poichè ti aveva tradita offendendoti senza farti spiegare.

Volevo solo stare tranquilla per fatti miei, anche perchè l'avevo invitata al mio compleanno. In tutto al mio compleanno ne eravamo 60-70 di noi. Forse mi sarei divertita o forse sarei rimasta da sola durante la festa. Dovevo solo pensare alla serata che avrei passato in buona compagnia.

....CONTINUA

Spazio Scrittrice: Ecco il capitolo, è un pò corto ma purtroppo ho molti compiti da svolgere e d'altronde quando ho scritto questo capitolo (29 marzo) era il mio compleanno e quindi dovevo organizzare la festa. Mi dispiace molto, spero che il prossimo vi possa piacere. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Commentate in tante usando l'ashtag #SisterFF mi raccomando. ALLA PROSSIMA! 

Baci, baci

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Capitolo 23
*** Chapter twenty- three ***


#SisterFF Chapter twenty- three.

POV. HARRY

Ero rimasto da solo in quella stanza bianca, dovevo pensare positivo. Dovevo pensare che mancavano due giorni e sarei uscito definitivamente da questo ospedale. Sarei ritornato un ragazzo libero e, purtroppo, avrei dovuto aspettare queste tre benedette settimane.

All'improvviso bussarono alla porta, poi entrarono.

"Salve signor Styles." mi salutò il medico.
"Oh, salve. Novità?." sospirai.
"Certo, le sue condizioni sono buone." abbassò lo sguardo.
"E allora perché non è convinto?." inarcai un sopracciglio.
"Ecco, signor Styles. Abbiamo rilevato alcuni giorni fa che...ecco, insomma." balbettò quasi.
"Dottore mi dica la verità, non mi tenga sulle spine." mi alzai di busto.
"Allora, in poche parole rischia l'invalidità." sospirò dispiaciuto.

Quella fù una tremenda notiia, insomma io avevo le gare da fare. Le auto, il solito premio. Non volevo darla vinta a quel bastardo di Jeff McKanzie.

"Ma che cazzo sta dicendo." mi sconvolsi al solo pensiero.
"M-Mi dispiace molto, però c'è una buona notizia." sospirò.
"E quale sarebbe questa buona notizia?." biasciai.
"Ecco, abbiamo rilevato questo piccolo problema qualche giorno fa, e abbiamo scoperto che se rimane immobile per minimo 24 ore potrebbe eliminare questa cosa, naturalmente quando dopodomani la dimentteremo lei starà bene." spiegò.
"Cazzo." sussurrai.
"Styles ho bisogno del tuo contributo per far si che tu esca da quì sano e vegeto." mi diede del 'tu'.
"Va bene, starò immobule partendo dalle gambe." sbuffai.
"Bene. Ora vado che mi chiamano, mi fido di te."si allontanò dal letto.
"Buona serata." biascicai.
"Altrettanto anche a te." mi sorrise per metà.

Come se fosse facile, avevo appena saputo che avrei rischiato di rimanere su una sedia a rotelle per sempre, e ciò portava a dimettermi dalle gare automobilistiche che ogni anno frequentavo. Tutto ciò mi sembrava un'assurdità, porca troia.

Presi il cellulare e controllai l'ora. Le 14.55, mancavano ancora ventotto/ventinove ore prima che io potessi varcare la soglia dell'ingresso dell'ospedale e avevo il 'bisogno' di vedere Bo, non ne sapevo il motivo. Era come se si fosse impadronito del mio cuore, eppure mi piaceva Kendall in un modo assurdo.

Così digitai il suo numero e la chiamai:

"Pronto." rispose.
"Ciao Bo, dove sei?." sospirai.
"A casa, è successo qualcosa?." si preoccupò.
"Non propio." balbettai quasi.
"Come non propio? Harry corro subito d te, e lo sai che lo faccio." biasciò.
"Allora fallo se ne hai il coraggio, vieni quì e affrontami." dissi con tono deciso.
"M-Ma affrontarti per cosa. Ma stai dando i numeri Harold?." biasciò innervosendosi.
"Hai paura vero?." risi divertito.
"Mi stai sfidando?." chiese perplessa.
"Si, ti sto sfidando." esclamai.
"Adesso vediamo." biasciò.

Mi riattaccò il telefono in faccia. Sapevo che avrebbe reagito in questo modo, quindi mi misi comodo e aspettai che venisse. Intanto ridevo come un cretino, ebbene si.

Dopo 20 minuti circa, stavo con il cellulare in mano e messaggiavo con Kendall. Si spalancò la porta ed entrò lei.

"Sapevo che saresti venuta." sorrisi.
"Coglione." biasciò. "Allora che vuoi?." aggiunsi.
"Che voglio? Parlare di quello che è successo." abbozzai un sorriso.

Sbuffò, poi respirò profondamente e si sedette sul letto accanto a me. Mi guardava dritto negli occhi, sembrava così innocente. Per me sarebbe stato davvero facile, ma dovevo comunque stare attento al fratello. Io e lui ci odiavamo tantissimo, io lo schifavo. Da quando avevo cominciato a 'lavorare' nel mondo delle auto e delle gare lo avevo preso ad antipatia, sapere che amavo la sorella minore era anche peggio.

"Harry sai bene che non voglio parlare di niente." biasciò.
"Invece parlerai." la guardai con sguardo deciso.
"Non puoi comandarmi, lo sai benissimo." alzò gli occhi al cielo e sbuffò.
"Oh si che posso." mi alzai di scatto.

Spalancò gli occhi per la sorpresa. Non me ne importava un cazzo che dovevo stare fermo, Bo mi rendeva pazzo. Andai davanti a lei, mi avvicinai troppo. Salii con le ginocchia sul letto, come un ragno gattonai sul suo corpo. Lei si abbassava sempre di più per paura di baciarmi, così mi fermai su di lei non permettendole alcuna uscita. Era in trappola, la mia maglia cadeva sulla sua pancia, le mie mani erano ai lati della sua testa, le mie gambe ai lati delle sue.

"Orai sai che c'è?." dissi con voce roca mentre la guardavo negli occhi.
"C-Cosa?." rispose spaventata dalla mia azione.
"Potrei farti mia in meno di cinque minuti per come stiamo ora, ma preferisco aspettare. Non voglio che succeda quì, non così, non ora." le sussurrai al suo orecchio continuando ad avere la voce roca.

Lei all'improvviso spalancò gli occhi, il suo petto si alzava e abbassava velocemente senza smettere nemmeno un secondo. Poi una sua mossa e mi fece stare sotto di lei, mi guardò con aria di sfida e poi si avvicinò al mio orecchio.

"Ed io potrei renderti sterile in meno di un secondo." mi sussurrò.

Mi scappò una risatina divertita, poi schiacciò forte sui miei boxer. Dalla mia bocca uscì un gridolino di piacere, spostai la testa indietro. Intanto la mia erezione aumentava, premette di nuovo e i miei boxer si bagnarono improvvisamente.

"Cazzo." imprecai sussurrando.

Lei affogò una risatina divertita, poi si avvicinò di nuovo al mio orecchio con voce roca e mi sussurrò delle parole.

"Perciò la prossima volta tieni a bada il tuo amichetto. Questo è solo l'inizio mio caro." sorrise.

Si alzò improvvisamente da me ed uscì dalla stana soddisfatta e sorridente. Porca troia, quella ragazza era una pervertita. Risi all'idea di quello che mi aveva appena fatto, mi cambiai i boxer e infilai quelli sporchi nella valigia. Avrei mandato tutto in lavanderia al mio ritorno. Mi rimisi nel letto e presi il cellulare in mano.

Da: Harry
A: Bo
5 marzo, ore 15.02.

'Hei Bo, volevo dirti una cosa. Io quell'inizio l'aspetto e non lo dimentico. xx Harry.'

Lo inviai. Aspettai con impazienza la sua risposta, era così strano come potessi innamorarmi di una minorenne e perdipiù era una McKanzie. Sapevo che non l'avrei passata liscia, sapevo che il mio finale sarebbe stato con una donna, sposato e con una famiglia. Ma insomma, non credevo di essere preso in parola davvero.

Mi rispose dopo un buon dieci minuti, aprii il messaggio e nel leggerlo mi scappò una risata. Era troppo forte quella ragazza, e non so come mi faceva sorridere. In qualsiasi momento e in qualunque modo.

Da: Bo
A: Harry
5 marzo, ore 15.14.

'Aspetta e spera Harry, aspetta e spera. xx Bo."

Non la risposi, sapevo che sarebbe stato inutile. Bo era testarda, cocciuta e non avrebbe cambiato idea per nulla al mondo. Nemmeno se sarebbe sceso Dio da cielo.

POV. BO

Tornai a casa, ancora non avevo capito come avessi fatto a fargli una cosa del genere. Non era nel mio stile, non ero io. Mi vergognavo, insomma avevo fatto una cosa piuttosto pervertita. Era la prima volta che mi succedeva una cosa di queste e ancora non riuscivo a spiegarmelo.

18.45.

Decisi di andare a prepararmi per la serata che avrei passato con Will, l'appuntamento che mi aveva dato.

Salii di sopra e aprii l'armadio. Scelsi uno jeans di colore scuro, una T-Shirt rosa perla 'velata' e un copri spalle nero, poi andai in bagno e mi lavai.

19.50.

Ero pronta, scesi di sotto e presi la borsa. Infilai al suo interno: chiavi, cellulare, portafogli e qualche trucco per le emergenze. Cosparsi il mio collo e i miei polsi di profumo, dopodichè aprii il portone e me lo ritrovai davanti.

"Ciao principessa." mi sorrise.
"Cazzo, che paura Will." alzai gli occhi al cielo e respirai velocemente.
"Scusami." rise.
"Di niente, andiamo." sorrisi per metà.
"Certo, sarà una serata bellissima." constatò.
"Si." cercai di abbozzare un sorriso.

Infondo avrei voluto che fosse Harry quello a baciarmi e a chiedermi di uscire. Ma purtroppo le cose fra lui e me erano finite, io ci tenevo moltissimo a lui. Forse è per questo che mi sono allontanata, per paura di soffrire. Ma d'altronde chi non soffre per amore? William era un ragazzo dolce. Credo che gli piacessi, o mi sbagliavo. Potevo anche sbagliarmi, ma il mio intuito mi diceva questo.

Mi fece salire nella sua macchina, mi chiuse poi la portiera. Andò dalla parte del volate, salì e mise in moto.

Mettemmo le cinture di sicurezza, poi partì.

"Dove stiamo andando?." chiesi.
"Beh, praticamente come ti ho detto oggi pomeriggio, non andavamo in un ristorante. Ma voglio portarti in spiaggia." sorrise.
"Wow, molto originale come idea." annuii non molto convinta.

Lui rise, poi girò lo sguardo un secondo verso di me. Non potevo non pensare ad Harry, mi mancava moltissimo. E ripensavo ancora al momento 'passionale' delle 15.00, mi sembrava tutto troppo complicato, troppo faticoso. Poi arriva William con la sua cotta, e mio fratello con la sua fidanzata nuova. Appunto di questo avrei dovuto parlargli, non volevo che mio fratello si insospettisse per cazzate che avevo creato io.

"Senti Will io devo parlarti." sospirai.
"A proposito di cosa?." chiese tranquillo mentre teneva lo sguardo dritto sulla strada.
"Ecco, mio fratello Jeff pensa che noi due stiamo insieme." spiegai.
"Cosa? E perchè dovrebbe pensarlo?." spalancò gli occhi.
"Non chiederlo a me, comunque mi serve il tuo aiuto." abbassai lo sguardo.
"Cosa posso fare per aiutarti?." sospirò.
"Dovremmo fingere di stare insieme. So che ti chiedo troppo, ti prego puoi anche non accettare, lo capirò." gli spiegai gesticolando con le mani.
"Ma io non voglio rifiutare, ti aiuterò volentieri. Tu dimmi quando e dove, ed io correrò." mi sorrise.
"Cristo Santo grazie." lo abbracciai mentre guidava.
"Bo, attenta!." urlò quasi.

Stavamo andando a sbattere contro un palo della corrente, cazzo combinavo solo casino.

"Mio Dio, scusami." sospirai dispiaciuta.
"Tranquilla, l'importante è che non sono andato a sbattere contro un palo con l'auto di mio padre." rise.

Abbozzai un sorriso, poi gli diedi un bacio sulla guancia.

"Cretino." risi.

.....CONTINUA

Spazio Scrittrice: Ecco il capitolo, come vi sembra? Bo ed Harry hanno avuto il loro primo momento 'pervy' e non sarà l'ultimo. Beh, che altro dirvi. Tra Bo e Will nascerà qualcosa? Commentate in tante con le risposte. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Commentate in tante usando l'ashtag #SisterFF mi raccomando. ALLA PROSSIMA! 

Scrivetemi su Twitter che cosa ne pensate, io sono @imjustiina e l'ashtag è #SisterFF

Baci, baci

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Capitolo 24
*** Chapter twenty- four ***


Link Video- trailer: https://www.youtube.com/watch?v=LSJLjCFWE-8

#SisterFF Chapter twenty- four.

POV. BO

Arrivammo fuori la spiaggia e faceva un freddo cane sinceramente.

"Ti piace di sera?." mi chiese mentre scendevamo sulla sabbia.
"Si, è perfetto." sorrisi per metà. "Grazie mille di avermi portata quì. Il rumore delle onde del mare mi aiuteranno a dimenticare per qualche minuto." sospirai.
"Hei ci sono io con te." mi strofinò un braccio.
"Non è così." sospirai ancora.
"Invece si. Non roviniamoci la serata, cerchiamo di sorridere e di mandare tutto avanti. Meglio di prima se riusciamo." mi consolò.
"Si, hai ragione. Sono una stupida." bofonchiai.
"No, non lo sei. Sei solo una ragazza in cerca di un'amore vero, di qualcuno che la ami per ciò che è e non per come appare." mi abbracciò.
"Hai centrato il punto." abbassai lo sguardo.
"Ti voglio bene Bo." mi strinse a sé.
"Anche io, sei come un fratello per me." lo abbracciai.

Infondo Will era innamorato di me, si capiva a vista d'occhio. Ma come potevo dirglielo, non volevo né ferirlo né perderlo come avevo perso Katherinne. Tutto questo per le mie stronzate, forse durate fin troppo. Dovevo cominciare ad essere più respondabile, dovevo comportarmi meglio e dovevo cominciare a dimenticare la mia vita passata e pensare al mio presente. Il passato era solo la base di un qualcosa che di sicuro volevo abbandonare. Era l'erbaccia al centro di un prato verde. Continuare così era impossibile, soprattutto perché mancavano 3 giorni al mio compleanno e dal momento che non avevo mai dato una festa questa volta volevo farlo. Anche perché i miei 18 anni non li avrei festeggiati viste le situazioni, volevo solo essere felice.

"Certo..beh, ora andiamo." mi prese la mano e mi portò sulla sabbia.
"Si." lo seguii.

Passammo il tempo a divertirci, era tutto così 'spassoso' se non per un particolare: lo vedevo come un'amico ed io per lui ero qualcosa in più. Non volevo essere la sua ragazza, dico la verità, ma avrei preferito stare con Harry.

"Mi è caduto l'orologio, aspetta un'attimo." mi avvisò.

Poi si allontanò avvicinandosi agli scogli dove avevamo passato maggior parte del tempo. Mi sedetti sulla sabbia, chiusi gli occhi per un secondo mentre il dolce rumore delle onde che sbattevano sulle roccie enormi si perdeva pian piano. Respirai profondamente il profumo del mare che per lo più mi sembrava rilassante. Era come se mi svuotasse la testa da mille pensieri, da mille preoccupazioni.

Erano le 22.00 e di William nessuna traccia così cominciai a preoccuparmi.

"Will." lo chiamai alzando il mio corpo dalla sabbia.

Mi pulii le mani insabbiate, poi mi girai intorno. William non c'era ma non credevo mi avrebbe lasciata sola sulla spiaggia in un'orario simile.

"William." urlai ancora.

Cominciai a camminare verso Nord, dove era andato lui in cerca del suo orologio. Ma non c'era, era come se fosse scomparso dalla faccia della Terra. Allora in quel momento presi il cellulare e lo chiamai.

"Will." lo cercai ancora mentre il telefono squillava, ma senza risposta.

Iniziavo a preoccuparmi sul serio, non rispondeva alle mie chiamate né alla mia voce. Forse aveva sbattuto la testa, forse si era ferito. Cazzo, forse aveva perso i sensi fra gli scogli. All'improvviso i pensieri iniziarono a riempirmi la testa di domande, di negatività.

Era la quarta volta che lo chiamavo al cellulare ma niente. Se non avesse risposto alla quinta chiamata avrei seriamente chiamato la polizia, anche perché era l'unica alternativa da prendere in quel caso. Così lo chiamai ancora e finalmente rispose:

"Will dove sei?." gli chiesi preoccupata mentre continuavo a camminare qua e là.
"Bo che succede. Sto ritornando, mi sono allontanato troppo forse. Il mio orologio non c'è." rispose tranquillamente.
"Cazzo, mi hai fatto prendere un colpo. Io sono venuta a cercarti, ti ho chiamato varie volte ma non rispondevi. Perché?." lo 'sgridai'.
"L'avevo in tasca e non lo sentivo. Appena l'ho preso in mano ho visto che mi stavi chiamando, tranquillizzati." sospirò.
"Certo, va bene. Ti aspetto all'ingresso che vorrei ritornare a casa." bofonchiai.

Così riattaccai e ritornai indietro, era davvero un cretino. Mi stava seriamente facendo preoccupare, ma chi se ne fregava di quell'orologio bianco con la W al lato. L'importante era che stava bene, quindi non c'era da preoccuparsi.

Erano le 22.30 ed io ero appena arrivata sulle scale di pietra che portavano sul marciapiede, Will si vedeva in lontananza. Era stanco e si intuiva che fosse assetato, così andai al bar più vicino e gli comprai una bottiglina d'acqua. Gli avrei fatto una specie di sorpresa (?) al suo ritorno.

"Eccoti." sorrisi per metà mentre saliva le scale.
"S-Scusa il ritardo, serata rovinata vero?." sospirò affaticato.
"Eh già." cercai di abbozzare un sorriso. "Tieni, questa è per te." gli porsi l'acqua, poi appoggiai la mano sulla sua spalla destra.
"Grazie mille." cominciò a bere.

Entrammo in macchina e allacciammo le cinture di sicurezza, poi mise in moto e fece retromarcia. Poverino aveva camminato chissà quanti metri per arrivare con mezz'ora di ritardo.

"Mi dispiace per aver rovinato tutto, ma voglio rimediare." mi sorrise per metà.
"Tranquillo, non devi rimediare a nulla." bofonchiai.
"E invece si devi perdonarmi per tutto. Sono un cretino, lo so." tenne lo sguardo fisso sulla strada.
"Tranquillo ho detto." ribattei.
"Okei okei." sospirò.
"Bene." conclusi.

Il viaggio fu piuttosto silenzioso, ma comunque parlammo per qualche minuto. Arrivammo nel vialetto e parcheggiò l'auto.

"Bene, ora devo andare." abbozzai un sorriso.
"O-Okei, ci vediamo domani." scese dalla macchina.
"C-Certo." sorrisi per metà.

Così lo salutai, poi attraversai la strada ed entrai in casa mia. Io e Will eravamo non solo amici, ma anche vicini di casa.

Sbuffai appena entrai, lanciai la borsa sul divano, chiusi la porta alle mie spalle e tolsi la giacca di pelle. Mi sedetti sul divano e accesi la tv, pensare che avrei potuto dimenticare Harry andando in Irlanda con Jeff. Lì si che avrei potuto incontrare il ragazzo della mia vita.

POV. HARRY

Era sera e non riuscivo a prendere sonno. Mi mancava un casino Bo, poi avrei avrei voluto che fosse mia definitivamente. Ma sapendo che si stesse conoscendo con quel suo migliore amico.. Woll, Well, William! Si, William Pensky. Il mio compagno di classe delle medie, il ragazzo che avevo visto in compagnia di Bo qualche giorno fa. Cosa avrei dovuto fare ora? Farlo picchiare da Zayn oppure appena sarei uscito dall'ospedale sarei andato io personalmente a sistemare le cose?

I miei ragionamenti furono interrotti dalla voce dei ragazzi.

"Hei Harry." mi salutò Niall.
"Ciao Niall." ricambiai il saluto.
"Ciao bro." mi salutò anche Louis.
"Ciao Louis." ricambiai anche a lui.

E così via finché non entrò anche Zayn.

"Beh, che ci fate quì a quest'ora?." chiesi perplesso aggiustandomi le coperte.
"Stiamo con te sempre e comunque." sorrise Niall.
"Certo. Zayn devo parlarti, ora." dissi con tono serio.
"V-Va bene." rispose sorpreso.
"Ragazzi lasciateci soli per favore." chiesi mentre continuavo a fissare con sguardo freddo Zayn.

Mi guardarono, poverini erano entrati da poco e già dovevano uscire. Ci guardarono negli occhi, poi mi salutarono ed uscirono fuori cos' da permettermi di parlare con lui.

"Allora?." si mise difronte a me.
"Allora. Sai di Bo e di Pensky?." chiesi.
"Si, ne ho sentito parlare." rispose non capendo nulla.
"Raccontami cosa sai su loro." gli ordinai con tono deciso.

Il mio sguardo era cupo, freddo e soprattutto serio. Zayn non mi aveva mai visto così ecco perché a volte gli capitava di balbettare. Era spaventato da me in pratica.

"So che: 1) Si stavano conoscendo ma poi sono diventati qualcosa in più. 2) Tutta Londra parla di una presunta relazione fra loro, e 3) Dicono di loro che hanno fatto a casa di lei sul letto del fratello e che lei sia incinta da qualche settimana." spiegò cercando di farmi calmare.

Cazzo, non ci credevo. So che le chiacchiere sono chiacchiere e a Londra si sa quello che si fa. E una cosa piccola la fanno diventare grande, ma.. se avessero ragione? Se tra loro sarebbe successo qualcosa e se lei fosse incinta? Prima di tutto, il fatto che Pensky se l'avrebbe scopata sarebbe stato alquanto grave poiché avevo una specie di patto con Zayn che dovevo scoparmela prima del suo matrimonio. E poi il fatto che fosse incinta. Speravo dentro di me che non fosse vero perché altrimenti l'avrei persa per sempre. Avevamo avuto quei 10 minuti perfetti sul letto quando salii su di lei e lei su di me. Insomma era tutto molto difficile da non credere.

"Nient'altro?." biasciai.
"N-No, niente di pià." rispose passandosi una mano sul ciuffo.
"Va bene." sospirai innervosito.
"Perché che vuoi fare?." chiese sorpreso.
"Tu dovrai aiutarmi, anzi, devi farmi un favore." lo guardai dritto negli occhi.

....CONTINUA 

Spazio Scrittrice:" Tadàà! Ecco il capitolo, come vi sembra? Tra Bo e William va tutto a gonfie vele, insomma sono migliori amici. Invece con Harry inizia a diventare una sfida, un divertimento più che una relazione seria. Cosa succederà fra Harry e Will? Che intenzioni avrà Harry nei suoi confronti? Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Commentate in tante usando l'ashtag #SisterFF mi raccomando. ALLA PROSSIMA! 

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Baci, baci

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Capitolo 25
*** Chapter twenty- five ***


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#SisterFF Chapter twenty- five.

POV. ZAYN

Dopo che Harry mi raccontò ciò che dovevo fare uscii dalla stanza e avvisando i ragazzi scesi per le scale, poichè l'ascensore era piuttosto affollato.

Le indicazioni di Harry era state perfettamente chiare, ed io dovevo eseguirle. Era sempre stato così, tra non meno di 5 mesi sarebbe ritornato tra le piste di terra a correre a 200km/h contro McKanzie e voleva essere certo che avrebbe avuto tutto fra le sue mani. Era il suo stile, voleva il controllo su tutto e tutti e noi eravamo come suoi "servi", ma comunque migliori amici.

LA MATTINA SEGUENTE...

Uscii da casa come sempre ed entrai in macchina, misi la cintura di sicurezza e mi allontanai.

Sapevo dove andare, e sapevo cosa fare. Arrivato a destinazione sostai la macchina accanto al negozio, poi scesi ed entrai.

"Buongiorno." mi salutarono.
"Buongiorno." mi avvicinai al bancone.
"Come posso esserle d'aiuto?." chiese una specie di vecchietto.
"Mi servirebbe una pistola." sospirai con tono serio.
"Certo, ne abbiamo diversi tipi. A quale è interessato?." sorrise.
"Mmh..direi che una pistola semiautomatica vada bene." lo guardai dritto negli occhi.
"Perfetto, ne abbiamo tante." si girò e prese di tutto e di più ma non quella che serviva a me.
"Oh, no. A me serve una Colt M1911 che abbia una mira infallibile." spiegai correggendo il suo errore.
"Va bene, ne abbiamo una perchè quasi nessuno può permetterti di avere fra le mani un'arma da fuoco simile." prese la scatola con l'immagine enorme sopra.
"Io invece posso permettermelo." abbozzai un sorriso da un lato.

Così la tirai a me, ma mi bloccò. Alzai lo sguardo serio verso di me e lui la tirò a sè.

"La userà solo per legittima difesa, vero?." inarcò un sopracciglio.
"Ovvio." lo fulminai con lo sguardo.

La tirai a me, pagai il conto e uscii fuori con la busta in mano. Entrai in macchina, appoggiai sul sedile accanto a me la scatola e affogai una risata. Misi la cintura di sicurezza e partii. Ora non mi bastava che andare da lui e fare ciò che mi aveva detto di fare.

Arrivai finalmente sul posto, presi la scatola e la aprii. Si sentì un profumo di nuovo, ovvio, lo era. Era incartocciata, eliminai tutte le carte che la impacchettavano e la presi tra le mie mani. Affogai una risata e aspettai che lo vedessi uscire.

***************************************************

Eccolo, finalmente stava uscendo. E si dirigeva verso..casa di Bo!

Scesi dalla macchina caricai di due colpi la pistola, dopo di che la caricai e preparai l'indice sul grilletto.

"Pensky." lo chiamai mentre la pistola era puntata sulla sua gamba.

Ebbene si, Harry voleva solo dargli un'avvertimento per farlo allontanare dalla ragazza che le interessava e su cui avevamo scommesso.

Io non so quale Santo lo salvò in quell'istante. Bo uscì fuori e lui si girò, mi nascosi dietro la mia macchina e guardai tutto dal vetro semi-oscurato.

"Cazzo." biasciai sussurrando a me stesso.

Misi la pistola nella vita dei pantaloni e mi avvicinai alla portiera. Bo mi vide, un vento forte mi fece volare la giacca verso dietro. Vide la pistola e capì tutto, poi ci fulminammo con lo sguardo e se lo abbracciò per proteggerlo.

Solita mossa da innocente preoccupata per il suo migliore amico. Salii in macchina, li guardai per qualche secondo. Scossi la testa e mi avvicinai a loro, anche perchè dovevo attraversare quella strada per andare via.

Quando mi trovai difronte a loro con l'auto rallentai la velocità e li fulminai con lo sguardo, poi andai via.

Fortuna, solo un colpo di fortuna. Ma la seconda volta non sarebbe capitata.

POV. BO

Avevo abbracciato Will perchè avevo capito le intenzioni di Zayn, anche perchè avevo notato la pistola che aveva in vita ai pantaloni. Cazzo se si sarebbe permesso lo avrei fatto scomparire da Londra.

"Hei, ma che succede?." chiese Will sorpreso.
"Niente, volevo abbracciarti tutto quì." cercai di abbozzare un sorriso.
"Strano." sospirò.
"Strano cosa?." biasciai.
"Niente, andiamo?." bofonchiò.
"Okei." annuii sospirando.

Così ci avviammo. Stavamo andando a fare una passeggiata, dopo domani sarebbe stato il mio compleanno e dovevo divertirmi finchè potevo.

"Allora, come vanno le cose con Katherinne?." mi chiese.
"In che senso?." continuai a camminare aggiustandomi la giacca.
"In senso: avete fatto pace?, avete parlato o chiarito?." specificò.
"Ah, no. Non l'ho più sentita, ma mi manca un casino. Senza di lei non ha senso l'amicizia per me." ammisi abbassando lo sguardo.
"Hei, mi hai offenduto." disse con sarcasmo.
"Offenduto?." risi.
"Beh, volevo rubarti un sorriso." mi guardò sorridendo.
"Solito ragazzo dolce." bofonchiai sorridendo.
"Eh si, sono così." rise.
"Comunque ti dicevo, senza Kate tutto mi sembra inutile. Forse perchè con lei mi confidavo, mi sentivo me stessa." spiegai.
"Forse perchè semplicemente le vuoi bene." constatò.
"Già, hai ragione." sbuffai.

Arrivammo al parco e continuammo a parlare di me, di Katherinne, di lui e della sua famiglia. Con Katherinne mi sentivo me stessa ed era vero, ma con Will anche riuscivo a confidarmi. Mi conosci da meno tempo, ma non mi importava più di tanto.

Ci sedemmo, sfortunatamente, sulla panchina dove Harry era seduto la prima volta che gli diedi 'appuntamento'. 

"Che c'è?." mi strofinò un braccio.
"Nulla, tranquillo." scossi la testa rimanendo a guardare in un punto.
"A me sembra che tu sia angosciata per qualcosa." sospirò.
"No, non lo sono." ribattei.
"Dai, puoi confidarti con me." cercò di convincermi.
"Lo so, ma di questo non ne parlo con nessuno." biasciai.
"Beh, con me puoi parlarne, ti capisco eh." constatò.
"No, non mi capisci. E' impossibile, non mi capisco da sola. Figuriamoci se mi capisci tu." sbuffai.
"Okei, okei. Mi arrendo, ti lascio stare." concluse.

Ci furono alcuni minuti di silenzio, poi ripresi la conversazione troncata poco prima. Non so perchè gli dissi quella cosa, o perchè lui fece quella mossa. So solo che ero confusa.. William Pensky o Harry Styles? Una vita normale e alla luce del sole, o una relazione complicata nascosta da tutti?. E' vero non volevo problemi, ma io amavo le difficoltà e amavo rischiare. Ero una ragazza piuttosto impulsiva e seguivo l'istinto invece del mio cuore, di solito molte ragazze dicono che seguono il cuore invece della testa ma io invece dico: "Seguo l'istinto e non il cuore". Forse perchè il cuore portava solo a problemi rischiosi per me, o forse perchè l'istinto era un qualcosa diverso dal cuore.

"Vorrei solo che le cose andassero meglio." ammisi cercando di non piangere.

Will non aspettò un minuto di più, mi strinse fra le sue braccia e contemporaneamente mi diede un bacio sulla fronte.

"Andrà tutto bene." mi rassicurò.

Da lì lasciai sfogare i miei occhi che non "scaricavano acqua" da un pò di tempo. Prima di incontrare Harry non avevo mai pianto, come vi ho detto precendetemente, io ho pianto solo quando i miei genitori mi abbandonarono. Ero un tipo forte, ma Harry, ha saputo cambiarmi in un modo eccezionale. Che neanche Jeff ebbe modo di fare, forse perchè picchiandomi peggiorava solo le cose. Ultimamente non era mai stato così dolce e così preoccupato per me. Eppure non lo sentivo mio fratello, eravamo completamente diversi l'un dall'altro.

POV. HARRY

Era da più di un'ora che i ragazzi erano a farmi compagnia, tutti tranne Zayn. Che ritardava la missione che gli avevo ordinato. 

"Allora domani ti dimettono." sorrise Liam.
"Già, finalmente esco da questo inferno." sospirai.
"Sii soddisfatto delle tue capacità, sei stato molto veloce a riprenderti sai." si 'complimentò' con me Niall.
"Beh, non esageriamo adesso." mi scappò un mezzo sorriso.
"Non esageriamo affatto." riprese Louis.
"Dai infondo.." ma lo spalancarsi della porta non mi fece continuare la frase.

Zayn entrò, e aveva un'aria piuttosto seria. Mi guardò attentamente negli occhi, mi fece capire tutto. Doveva parlarmi, o era successo qualcosa.

"Ragazzi, potete lasciarci soli per favore?." chiese Zayn avvicinandosi.
"Ma cosa avete da nasconderci voi due?." chiese Niall.
"Uscite." ribattei serio.
"Va bene." sbuffarono.

Così uscirono, uno dopo l'altro. Zayn invece, si avvicinò e si sedette accanto a me. Si passo una mano fra i capelli, poi sospirò.

"Allora?." chiesi.
"Allora niente..Bo si è intromessa e non ho potuto colpirlo, erano troppo attaccati." scosse la testa e abbassò lo sguardo nervosamente.

Lo fulminai con lo sguardo, non era buono a farmi niente che non ci fosse qualcosa o qualcuno che lo interrompesse.

"Cosa intendi dire per 'Bo si è intromessa'?." spalancai gli occhi perplesso.
"Intendo che la tua innamorata si è stretta fra le braccia Pensky e non mi ha permesso di spararlo perchè l'ha fatto girare verso casa sua. Mettendosi di schiena difronte a me." specificò.
"Cazzo." biasciai. "Beh, non disperiamo. Ritenteremo domani, quando Bo sarà a casa sua." aggiunsi.
"E tu come fai a sapere con certezza che Bo sarà a casa sua e non con lui?." constatò.
"Beh, la chiamerò." aggiunsi.
"Okei, domattina ritenterò." sospirò.
"Che pistola hai comprato?." sbuffai.
"Una Colt M1911." rispose.
"Bravo, quelle sono infallibile con la mira." annuii lentamente.

Abbozzò un mezzo sorriso, poi appoggiò i gomiti sulle gambe e unì le mani giocherellandoci senza sapere cosa fare. Ci fù silenzio, poi ripresi la conversazione.

"Mostramela." ordinai.

Lui mi guardò, poi la cacciò fuori dalla vita del pantaloni e me la porse, la presi la fra le mie mani e mi apparve in ottime condizione.

"Sei andato da chi ti ho detto io?." gli chiesi mentre la giravo fra le mie mani.
"Certo, ho seguito tutte le tue indicazioni." rispose convinto.
"Bravo." sospirai.

Glie la diedi di nuovo, prima che qualcuno potesse entrare e vederla. Lì si che sarebbe stato un bel guaio per entrambi, mi mancavano meno di 20 ore per uscire dall'ospedale e non mi sarei cacciato in guai per un materiale inutile (a parer mio).

....CONTINUA

Spazio Scrittrice: Ecco il capitolo! Come vi sembra? Bo e Will sono sempre più uniti ed Harry rischia di perderla per le voci che ci sono in giro. Così cosa fa? Manda Zayn ad avvisarlo di allontanarsi dalla sua ragazza, anche se in realtà non lo è più. Una Colt M1911 è pur sempre un'arma da fuoco micidiale e infallibile come mira, ed è normale che se Zayn lo avesse sparato al petto due volte consecutivamente avrebbe portato un cambiamento netto alla FanFiction. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Commentate in tante usando l'ashtag #SisterFF mi raccomando. ALLA PROSSIMA! 

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Baci, baci

.Bo

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Capitolo 26
*** Chapter twenty- six ***


#SisterFF Chapter twenty- six.

POV. HARRY

Dopo che la nascose dov'era prima, fece entrare i ragazzi.

"Finalmente." bofonchiò Louis.
"Era una questione privata." biasciai.
"E si vede, siete così seri." sorrise Niall.

Zayn mi guardò, io abbassai lo sguardo. Sospirai e poi lo rialzai, guardai Liam che era silenzioso e messaggiava con il cellulare mentre aveva nelle orecchie le cuffie, probabilmente ascoltava musica dato che la mia chiamata non l'aveva sentita.

"Liam." ripetei chiamandolo.
"Dimmi." tolse una cuffia dall'orecchio.
"Come mai così silenzioso?." chiesi sorpreso.

Il resto della 'banda' lo guardarono sorpresi, Liam non era mai stato il tipo da musica e silenzio. Oppure lo era ma io non ne sapevo nulla, come il solito. Da quando ero in ospedale non sapevo più un cazzo, la nuova relazione fra Pensky e Bo, lei che era incinta. Insomma non ci stavo capendo nulla, eppure avrei voluto chiederglielo quando l'avrei chiamata l'indomani.

"Niente." guardò tutti e poi rimise la cuffia. Girò lo sguardo verso il cellulare ed era come se fosse andato in tilt completamente con il cervello.

Lasciai completamente perdere Liam e gli altri, guardai Zayn per fargli capire che volevo rimanere solo. Così Zayn annuì leggermente con il capo, guardò i ragazzi si alzò, grosso sbaglio.

"E quella cos'è?." spalancò gli occhi Louis.

Girai lo sguardo verso il pavimento, e c'era la pistola che aveva acquistato Zayn. Sospirai come se fossi esausto, mi coprii il viso con le mani e mi sedetti sul materasso. Ecco un'altro problema in arrivo, quando Louis voleva sapere qualcosa faceva di tutto per scoprirne tutto. E Niall era una specie di spia che rapportava tutto in giro, era come se mettesse la notizia sul giornale del mattino dopo.

"Niente." biasciò Zayn. La raccolse da terra e la nascose nella giacca lunga, poi mi guardò mi accennò un sorriso e uscì dalla stanza.
"Allora, Harry?." ripetè Louis.
"Non ne so niente." bofonchiai mentendo.
"Non ci credo nemmeno se mi minacciassero di morte." sospirò.
"Senti Louis, sei libero di crederci o meno. Ma non venite a parlarne con me, parlate con lui giusto che è il propietario di quella pistola del cazzo." alzai il tono di voce.
"Calmati Harry." biasciò Niall.
"Sono calmo." risposi con indifferenza.
"Che succede quì?." aggiunse Liam posando il cellulare in tasca.
"Niente, tranquillo." biasciai.
"Sicuro?." ribattè Liam.
"Secondo te?." sospirai.
"No." rispose con tono deciso.
"Lasciamo perdere vah.." abbassai lo sguardo.
"Forse è meglio." biasciò Louis.
"Ho avuto un' idea fantastica." esclamò Niall dopo un pò di silenzio.
"E quale sarebbe?." chiesi inarcando un sopracciglio.
"Non posso dirtelo." rispose.
"Scherzi, vero?." spalancai gli occhi.
"Ti sembro uno che scherza, Harry?." mi guardò fisso negli occhi.
"In pratica tu sei un pagliaccio, scherzi e ridi sempre. Non prendi mai le cose sul serio, Niall." ribattei innervosendomi.

Forse non avrei dovuto dirlo, ma stavo impazzendo. Non credevo che lo avessi ferito, infatti Niall uscì fuori dalla stanza infuriato. Sbattè la porta e Liam lo seguì per farlo calmare.

"Ma che cazzo ti prende Harry? Sei imbestialito e noi non ne sappiamo nemmeno il motivo." riprese la conversazione troncata in precedenza.
"Non mi prende niente. Sono solo stufo di rimanere in questo cazzo di ospedale, va bene?." risposi alzai il tono di voce.
"Beh, se hai avuto un'incidente e sei finito quì non prendertela con tutti noi!." si alzò dalla sedia.
"Anche tu ti ci metti ora Louis?." biasciai.
"Si, mi ci metto anche io. Sei mio amico ma stai esagerando, e di grosso anche. Trattare così Niall non è da te, e nemmeno trattarmi così e da te. Quindi o mi dici che ti succede oppure tronchiamo quì la nostra amicizia, e sai che lo faccio." mi puntò l'indice contro. "E sai bene che quando dico una cosa quella è." aggiunse convinto.
"E' una minaccia per caso?." spalancai gli occhi dalla sorpresa.

Louis e gli altri avevano avuto sempre il timore di minacciarmi o di alzare la voce contro di me, sapevano che avrei potuto fare cose che nemmeno immaginavano per ottenere ciò che volevo. In questo caso, però, mi minacciavano perchè sapevano che io non potevo fare nulla. Ero rinchiuso in una stanza bianca e spenta, aspettando la luce del giorno per continuare a sperare che il fatto dell'invalidità fosse solo un brutto incubo da cui avrei voluto risvegliarmi al più presto.

"No, non lo è." bofonchiò.
"E cos'è allora, perchè a me è sembrata una minaccia." accennai una risata breve che poi affogai dentro di me.
"E' un'avvertimento Harry, un'avvertimento." biasciò.
"Bene, allora ti rispondo subito. Non posso dirti che non mi succede niente, non sarei sincero con te. Ho saputo delle cose di cui non c'entro io, ma che mi interessano dato che riguardano la persona che, in questo caso, è il mio punto di domanda o per meglio dire il mio punto di riferimento. Ho saputo cose che non avrei voluto sapere, sarebbe stato meglio non sapere." spiegai. "Ecco i motivi del mio nervosismo e della mia sfacciatagine, tutto quì." aggiunsi.
"Bene, chi è questa persona?." chiese.

Louis non sapeva niente di me e di Bo, come non sapevano nulla Niall e Liam. Solo Zayn era a conoscenza della relazione segreta con Bo McKanzie, come vi ripeto se lo avessi rivelato a Louis lui avrebbe detto tutto a Liam e a Niall, e dopo di che Niall l'avrebbe passato a tutta Londra per poi finire nell'orechio di Jef McKanzie e sarebbe stata l'ultima cosa che avrei voluto.

"Non la conosci." bofonchiai.
"Oh andiamo, Harry. Conosco tutta Londra, dimmi il nome." biasciò.
"M-Margot." inventai un nome per tenerlo a bada.
"Margot?." inarcò un sopracciglio.
"Si, Margot." ripetei cercando di sembrare convincente.
"Chi è questa Margot?." esclamò.
"Vedi?, non la conosci. Lei non è di quì, sapevo che tu non la conoscevi." sospirai.
"Beh, fa nulla. Almeno ora so il motivo delle tue crisi isteriche." disse evidenziando le parole 'crisi isteriche'.
"Crisi isteriche?." esclamai sorpreso.
"Si, hai sentito bene." rise.
"Okei, tu sei fuori di testa." ricambiai la risata.
"Ovvio, sono Louis Carotine Tomlinson. Non dimenticarlo mio caro Harrino." annuì ridendo.
"Carotine? Harrino?. No, okei. Tu sei da ricovero." presi il cellulare.
"Mmm...che ore sono?." si calmò.
"Le 11.45 circa, perchè?." controllai l'orario, poi riposai il cellulare sul comodino accanto al letto.
"Cazzo, alle 12.00 ho un'appuntamento con Eleanor. Ci vediamo dopo." prese la giacca e corse fuori.
"Okei, ciao." lo salutai.

Sospirai, poi presi il cellulare e andando sul menu cominciai a giocare a Subway Surfers. Amavo quel gioco, era divertente.

********************************************

POV. BO

Ero a casa ormai, ed erano le 12.00 quasi. Per me non c'era motivo di cucinare, se poi mangiavo solo io. Ma comunque mi preparai un panino con quello che c'era tra le mensole e gli sportelli.

Ebbene si, andavo avanti solo di panini e Coca Cola. Purtroppo cucinava sempre Jeff quando tornavo da scuola, oppure quando uscivo la sera. E quando ritornavo a casa trovavo la tavola apparecchiata con dell'ottimo cibo inglese oppure italiano. Il cibo che amava era quello italiano, eppure eravamo di origini americane. Io ero nata a New York, e Jeff a Washington. Mi ricordo solo che mia mamma mi raccontò quando ero piccola, che io nacqui a New York perchè mio padre aveva avuto un posto di lavoro come insegnante in una scuola privata appunto a New York. Perchè altrimenti noi eravamo di Washington.

Si fecero le 15.00, ero davanti al televisore a guardare la mia serie tv preferita. Era tutto tranquillo, mancavano due giorni ai miei fottutissimi 17 anni e aspettavo con impazienza quel fottuto 8 marzo. Finchè non mi chiamarono al cellulare, così lo cercai disperatamente tra i cuscini del divano mentre continuava a squillare sulla melodia di Demi Lovato.

Lo trovai e risposi:

"Pronto, pronto, pronto." risposi in freta sperando che non riattaccassero.
"Hei, Bo. ma che succede?, perchè sei così affannata?." mi salutò sorpreso Jeff.
"Cazzo, Jeff. Pensavo chissà chi fosse. Cercavo disperatamente il mio cellulare, ora lo trovato quindi.." sospirai calmandomi.
"Mmm...ti aspettavi che fosse William." potetti sentire la sua risata.
"Molto divertente." bofonchiai.
"Perchè non siete una coppia?." chiese spalancando gli occhi.
"C-Certo, perchè non dovremmo esserlo scusa?." biasciai quasi.
"Ti vedo un pò sorpresa di questa mia domanda, sei sicura di amarlo Bo?." mi chiese sincero, potevo intuirlo.
"Certo, sono sincera e ti dirò che lo amo tantissimo." sospirai cercando di essere il più convincente possibile. "Will è tutta la mia vita, ho avuto fortuna ad incontrare una persona come lui." aggiunsi.
"Mi fa piacere sentirti dire queste parole, mi fanno capire che stai crescendo." lo sentii orgoglioso di me.
"Grazie Jeff. E a te le cose come vanno?, guarda che io il 10 marzo vengo a prenderti all'aeroporto eh." risi.
"Certo, verrai a prenderci. C'è anche Acacia non dimenticarlo." mi corresse.
"Scusa, ma quanti anni ha questa Acacia?." chiesi innervosendomi.
"19 e mezzo." rispose.
"E tu ne hai 21, wow." spalancai quasi gli occhi.
"Ti mando una foto di lei appena ho tempo, va bene?." sorrise per telefono.
"Non mi cambia nulla, e lo sai benissimo." biasciai.
"Bo, lo so. Non sarai mica gelosa eh?." inarcò un sopracciglio.
"Gelosa io?. Pff, ma immagina se io sono gelosa di mio fratello. Ma andiamo, stai dando i numeri!." bofonchiai.
"Mmm, va bene." sospirò.
"Okei." sbuffai esausta.
"Comunque non ti credo." rise.
"Oh, Cristo Santo. Senti, allora vedrai quando tornerai che io starò tutto il tempo con Will e farò finta che tu non esista. Ti sta bene così?." constatai.
"Nono, sei la mia piccolina." ribattè.
"La tua piccolina?." spalancai gli occhi.
"Si." rispose.
"Non sono tua figlia, Jeff." biasciai.
"E che c'entra?, sei mia sorella." sospirò.
"Si, ma cambia." bofonchiai.
"Cambia cosa, scusa?." cheise sorpreso.
"Si, vabbe. Lasciamo perdere." sbuffai.
"Okei, che fai?." chiese cambiando discorso.
"Guardo la tv, tu?." risposi.
"Sono con Acacia in hotel, ora lei sta facendo una doccia. Io invece sono a guardare la partita di calcio, aspetto che esce così usciamo a cenare." spiegò.
"Bene." sospirai.
"Beh, stai incontrando quel figlio di puttana di Styles in giro?." mi chiese cambiando tono di voce.

Ma perchè dovevamo parlare propio di lui?. Non potevamo parlare degli studi, di ciò che faccio, di come sarà la mia festa..NO!? No, dovevamo parlare di Harry. Cristo Santo propio ora che lo stavo dimenticando e stavo cercando di stare in ottimi rapporti con William.

"N-No, non lo vedo più in giro. Ma che io sappia ha avuto un'incidente." spiegai appoggiando una mano sulla fronte.
"Bene, a Settembre gli romperò il culo. E vedremo chi vincerà il secondo premio, se io o lui." disse con tono di sfida e convinzione.
"Se lo dici tu, ora io vorrei riposare se non ti dispiace riattacco." biasciai.
"O-Okei. Quando si parla di Harry tu sei strana, come mai?." chiese di nuovo.
"Jeff!." lo 'rimproverai'.
"Che c'è?." chiese sorpreso.
"Ti ho detto che riattacco perchè voglio riposare." ripetei.
"Va bene, va bene. Scorbutica." rise facendo finta di essersi offeso.
"A domani." riattaccai.

Finalmente avevo chiuso la conversazione con mio fratello, non lo sopportavo quando si faceva dubbi in testa fra me ed Harry. Dovevo semplicemente dimenticarlo e cercare di provare qualcosa per Wiliam, e non stare con il peggior nemico di Jeff.

.....CONTINUA

Spazio Scrittrice: Tadàà! Ecco il capitolo. In questo capitolo ci sono più discorsi diretti che indiretti, perchè con quelli diretti si va più infondo nel personaggio e si riesce a comprendere meglio le azioni. Bo cerca di dimenticare Harry e di stare con Will, ma Harry continuerà a cercarla. Riuscirà il giovane e affascinante Styles a riappacificarsi con Bo?? Infondo mancavano pochi giorni al ritorno generale della memoria. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Commentate in tante usando l'ashtag #SisterFF mi raccomando. ALLA PROSSIMA! 

Scrivetemi su Twitter che cosa ne pensate, io sono @imjustiina e l'ashtag è #SisterFF.

Baci, baci

.Bo

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Capitolo 27
*** Chapter twenty- seven ***


Link Video- trailer: https://www.youtube.com/watch?v=LSJLjCFWE-8

#SisterFF Chapter twenty- seven.

POV. BO

Dopo aver riattaccato la chiamata con Jeff, mi coricai sul divano a guardare la tv. C'erano vari programmi da guardare ma tutti mi sembravano inutili e noiosi.

Mi addormentai.

16.45

Il rumore della porta mi svegliò, mi alzai di busto e mi stiracchiai. Continuarono a bussare, poi silenzio assoluto, mi alzai e andai ad aprire.

"Will." lo chiamai mentre stava di spalle e stava ritornando a casa sua.
"Hei." si girà. "Non volevo disturbarti, scusami." sorrise.
"Tranquillo, stavo solo riposando." accennai un sorriso. "Entra." aggiunsi.

Così entrò, poi si sedette sul divano e appoggiò i gomiti sulle gambe.

"Beh, come mai questa visita?." chiesi seguendolo sul divano.
"Stavo pensando, il tuo compleanno è fra due giorni. E pensavo che forse potevo farti un regalo che ti piacesse e giusto che so i tuoi gusti e non voglio sbagliare, io volevo chiederti se volevi venire con me a comprarti un regalo." constatò.
"No, voglio che il regalo sia a sorpresa. Se sai i miei gusti non puoi sbagliare, noh?." sorrisi.
"G-Giusto ma io.." ma non continuò la frase che lo interruppi.
"Ma tu niente, se vuoi fammi un regalo e fine della storia." bofonchiai sorridendo.
"Uhm, va bene. Mi arrendo, ma sei davvero testarda eh." biasciò ridendo.
"Ebbene si, mia madre mi ha fatto così. Dolce quando voglio, testarda e cocciuta con tutti, bastarda con chi se lo merita e infine, romantica con chi voglio." specificai sorridendo.
"Lo vedo, con me come sei?. Dolce, testarda e cocciuta, bastarda o romantica?." si avvicinò.
"Ehm..direi che bastarda con te sarebbe inutile." guardai le sue labbra che si avvicinavano alle mie.
"Questo l'avevo intuito perfettamente." mi guardò negli occhi cercando il mio sguardo.
"Non c'erano dubbi, infatti." mi inumidii le labbra.

Eravamo a pochi cm di distanza, appoggiò le braccia dietro la mie schiena ed io dietro il suo collo. Mi strinse a sè e mi baciò, quel bacio. Cazzo, era come se volessi quel bacio ma non quella persona. Si mise immezzo alle mie gambe, poi io appoggiai le mie gambe sulla sua vita.

Continuammo a baciarci, era un semplice bacio o stava diventando pian piano qualcosa di più?. Mi facevo mille pensieri nella testa, che cosa diamine stavo facendo?. Volevo che in quel momento la persona a tenermi in braccio sul divano fosse Harry, non Will. Ma nello stesso momento incominciavo a sentire piccoli sentimenti per lui e non potevo negarlo, ma non erano come quelli che provavo per Styles. Ma non riuscivo a smettere, forse perchè avrei voluto affetto. Avrei voluto avere una persona che davvero mi amasse per quello che sono, e non perchè ero 'famosa' in un certo senso.

"Bo, aspetta." si fermò. "Sei sicura di quello che stai per fare?." aggiunse chiedendo.
"N-Non lo so, io sento solo che voglio amare qualcuno." abbassai lo sguardo scossendo la testa.
"Ma quella persona non sono io, vero?." constatò quasi con un'aria dispiaciuta.
"William, non lo so. Sono confusa, tutto quì." sospirai.
"Ti ho capito, ma io non voglio avere un rapporto con te se tu non mi ami." bofonchiò togliendosi dalle mie gambe e si alzò.
"William, non credere he io non ti voglia bene. Perchè te ne voglio, ti voglio molto bene, anzi." mi alzai e lo fermai.
"Ma amare è una cosa, e voler bene ne è un'altra Bo." biasciò.
"Lo so, ma non sono io che ti ho comandato per amarmi." sospirai.
"Ma al cuore non si comanda, e non ho scelto io di innamorarmi di te." biasciò andando via dalla mia presa.

Si avvicinò alla porta, mi guardò per qualche secondo poi uscì e chiuse la porta. Scossi la testa e corsi fuori casa.

"Will." urlai quasi.

Lui si girò ed io corsi ad abbracciarlo.

"Ti amo di bene, non voglio perderti come amico." lo strinsi forte a me.

Non so perchè, ma cominciai a piangere. Cazzo, ci tenevo a William e non volevo perderlo come avevo perso Katherinne. Lui mi abbracciò, poi mi sussurrò qualcosa all'orecchio.

"Non mi hai perso, piccola." e a quelle parole sorrisi sbalordita, perchè era il primo che non mi lasciava.

All'elementari e alle medie tutti si innamoravano di me, e alle superiori invece metà classe amava Alexia perchè il padre donava dei soldi all'Istituto. E alcuni me perchè dicevano che ero la figla della Dea Afrodite. Sciocchi i miei compagni, vero?.

"Ti voglio bene cazzo." ripetei.
"Anche io." rispose sorridendo.

Mi allontanai, poi lo sorrisi. Gli volevo molto bene, per me era un fratello. Ma ovviamente non copriva i miei sentimenti per Harry.

"Ora devo andare, ci vediamo domani." mi sorrise e si allontanò.
"Ah, okei. Ciao." rientrai in casa mia.

Sospirai e chiusi la porta alle mie spalle, squillò il mio telefono di nuovo. Così andai lentamente, sapevo che era Jeff di nuovo per chiedermi come mai ero così nervosa ultimamente. Ma un perchè non l'avevo ben preciso nella mente, io li definivo momenti 'no'.

Senza guardare sullo schermo risposi;

"Jeff." risposi sbuffando.
"Ehm, ancora non ho cambiato nome. Quando lo farò te lo dirò poi.." disse innervosito quasi.
"Harry?!." spalancai gli occhi.

Ecco una figura di merda in piena regola, eppure non era da me farle. Forse si, ma non sempre okei?.

"Si, sono io. Non mi riconosci più?." rispose con diffidenza.
"Senti, che vuoi?." biasciai.
"Che caratterino, hai già litigato con il tuo ragazzo?." constatò.

Gelosia? Si, gelosia!! Evvai, 1-0 per me Styles! (?)

"Ragazzo?" pensai stupita. "M-Ma a te cosa te ne importa? Pensa alle ragazze che ti sei fatto, sei sempre il solito puttaniere e non cambierai mai. Ebbene si, sono fidanzata. Qual'è il tuo problema?." mentii spietatamente.
"Il problema? Nessuno." rispose non molto convinto.
"Allora perchè l'hai chiesto?." inarcai un sopracciglio.
"Perchè volevo vedere se era vero, e a quanto pare lo è." biasciò.
"Si, lo è. Da molto tempo, e quindi?." ripetei bofonchiando.
"Beh, puoi anche amarlo. Ma non potrai dimenticare ciò che è successo tra noi in ospedale e fuori dall'ospedale, scricciolo." potetti sentirlo sorridere.
"Scricciolo? E' un nuovo nomignolo che hai usato con le tue ex fidanzate per caso? Non sono lo scricciolo di nesuno, tanto meno il tuo. Perchè cos'è successo tra noi? Nulla! Io non mi ricordo di nulla." sospirai innervosita.
"Andiamo, prendi in giro qualcun'altro. Ma non me." rise.
"Non ridere, sei il solito coglione." biasciai.

Riattaccai il telefono. Lo sbattei sul divano, ero nervosa. Non doveva permettersi di chiamarmi e di incolparmi di essere fidanzata, non era un problema suo. Mi aveva lasciata, aveva perso tutti i diritti con me, non doveva nemmeno chiamarmi. Doveva cancellare il mio numero, doveva dimenticarsi di me. Non mi importava delle 3 settimane di perdita di memoria o della sua invalidità, doveva dimenticarmi. STOP! Non volevo soffrire ancora, avevo sofferto abbastanza.

Mi richiamarono, guardai sullo schermo ed era Harry. Andavo avanti e indietro, non sapendo cosa fare. Rispondevo o no?? Avrei dovuto litigare con lui e dirgli addio, oppure non rispondere rimanere tutto sospeso?.

"Col cazzo che rispondo." sussurrai tra me e me.

Andai in bagno. Mi posizionai davanti al lavandino, mi legai i capelli. Mi sciaquai il viso con dell'acqua fredda, dovevo tornare alla realtà. Dovevo riprendermi prima del ritorno di Jeff e di Acacia. Con un panno asciutto eliminai l'acqua dal mio viso e mi guardai allo specchio, ero davvero ciò che volevo? No, volevo cambiare. Ma non per lui, ma per me stessa.

Scesi di sotto con un sorriso enorme, ero libera di tutto ciò che non amavo, mi sentivo me stessa e basta. 

Andai davanti al cellulare e notai 15 chiamate perse, e 10 messaggi. Tutti quanti erano di Harry e dicevano: 'Rispondi' oppure 'Cazzo, rispondimi.' 

Non feci in tempo a leggere l'ultimo messaggio che mi chiamò, ero tranquilla e risposi.

"Pronto." sospirai.
"Ce l'hai fatta." biasciò.
"Che c'è?." bofonchiai.
"Voglio parlarti, domani." disse con decisione.
"Sei all'ospedale, non si può." sbuffai.
"Invece si, domani mi dimettono, e devo parlarti." ribattè.
"Io non verrò." riattaccai. 

Così con il cellulare in mano andai in cucina, lo appoggiai sul tavolo e presi un bicchiere d'acqua. Mi richiamò.

"Che vuoi?." incominciai ad innervosirmi di nuovo.
"Voglio che non mi riattacchi il cellulare in faccia, Cristo Santo." urlò quasi.
"Senti, vediamo di chiarirci. Tu non mi ami, io non ti amo più quindi stiamo apposto. Nessuno dei due vuole l'altro, la nostra è stata una bella avventura ma io non voglio più avere relazioni con te. Se vuoi amici, altrimenti addio." spiegai abbassando lo sguardo. 

Mentivo, io lo amavo più di me stessa. Era tutto ciò che desideravo, che volevo. Harry era mio, guai a chi me lo avrebbe anche sfiorato con un dito.

"Io non voglio esserti amico, ti amo più di me stesso e non voglio perderti. Mentivo, bugie tutte bugie, non ho perso la memoria. Ho assunto un'attore come medico per farti credere che io avessi perso la memoria ma non era così. Non ti ho mai dimenticato, tu eri così triste. E' vero, ti ho lasciata perchè Kendall non era un'attrice. Pensavo di amarla, ma non era così. Ho falsificato documenti, cartelle cliniche, medici e psicologi e tutto questo per averti. Il mio cuore appartiene a te e solo a te, e non voglio nessun'altra ragazza che non sia te." ammise parlando velocemente.

Dentro me mi sentivo presa in giro, mi sentivo una burattina guidata da lui verso una meta a me sconosciuta.

"Scherzi, vero?." constatai.
"No, e so che ora tu mi amerai e vorrai stare con me. Quindi ti dico, Si." sorrise.
"Io.. ti odio Harry Styles. Mi hai fatto piangere inutilmente, mi preoccupavo per te. Coglione, ti odio. Non voglio più vederti, me ne andrò dalla città se possibile così da dimenticarti. Ma come hai potuto mentirmi così? Su una cosa del genere, poi. Non voglio più vederti." biasciai piangendo.

Riattaccai prima che lui potesse dirmi qualcosa. Ma come aveva potuto? Io che mi fidavo di lui, per voi non è niente ma io, io solo so cosa ho passato. Per due settimane ho portato avanti questa notizia, dentro di me avevo il timore che potesse dimenticarmi o dimenticarsi di tutto ciò che era successo tra noi. Ma così! Cazzo, così no. Mi aveva mentito su tutto, tutto. Certo, anche io stavo mentendo a Jeff, e ad Harry. ma non ho mentito per due settimane, io avrei fatto finta di lasciarmi così da riportare tutto alla normalità. Ma Harry aveva sbagliato di grosso. Questa volta avrei dimenticato lui e tutti, da questo momento in poi Bo McKanzie sarebbe cambiata definitivamente, con tutti. Penserò solo a me, e se necessario mi farò portare via da Londra da Jeff.

....CONTINUA

Spazio Scrittrice: Ecco il capitolo, come avete letto Bo ed Harry hanno litigato e questa volta Bo porterà a termine la sua misione? Cioè di dimenticarlo e di pensare solo a se stessa? Will continuerà ad amarla e a trattarla come prima? Harry ha mentito come avete appena letto, e Bo si sentirà offesa da questo suo comportamento. E il resto..Beh, il resto è tutto da scoprire. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Commentate in tante usando l'ashtag #SisterFF mi raccomando. ALLA PROSSIMA! 

Scrivetemi su Twitter che cosa ne pensate, io sono @imjustiina e l'ashtag è #SisterFF.

Baci, baci

.Bo

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Capitolo 28
*** Chapter twenty- eight ***


Link Video- trailer: https://www.youtube.com/watch?v=LSJLjCFWE-8

#SisterFF Chapter twenty- eight.

POV. HARRY

Mi aveva riattaccato il telefono in faccia di nuovo. Nessuna l'aveva mai fatto se non per lasciarmi dopo avermela scopata per bene, ma con Bo non era successo niente di intimo.

"Harry." entrò Zayn.
"Dimmi." dissi mentre scrivevo l'ennesimo messaggio a Bo.
"Allora domani devo riprovare a colpire Pensky?." mi chiese.
"No, me la vedrò io." esclamai.
"Bene." sospirò.

Stava per uscire dalla stanza ma lo fermai.

"Sai l'ultima di Bo e Pensky?." bofonchiai.
"No, cosa?." mi girai verso di me e si avvicinò.
"Stanno insieme me lo ha detto lei." abbassai lo sguardo.
"E quando te lo ha detto?." chiese inarcando un sopracciglio.
"Prima per telefono. Abbiamo litigato come sempre, glie l'ho chiesto e mi ha risposto con un'affermazione." mi girò forte la testa.

Quel dolore improvviso di testa mi venne solo al pensiero di Bo e Pensky diventare genitori, l'avrei persa per sempre. Ma ci pensate? Bo incinta a 17 anni e Jeff che accetta il bambino e si sposano dopo un'anno dalla nascita del loro bambino. Un piccolo Pensky che li avrebbe uniti per sempre e avrebbe fregato me. Un bimbo a me, eppure era possibile.

"Uhm, allora è vero." balbettò spaventato.
"Cosa è vero?." lo guardai mentre parlava da solo.
"Ehm..niente." scosse la testa.
"Parla." gli ordinai.
"E va bene, se stanno insieme allora forse è vero che lei è incinta. Ci hai mai pensato a questo?." constatò.
"Cazzo è vero. Non ci avevo pensato ancora, ma se è così allora sono fottuto." biasciai.
"Infatti. Io fossi in te domani appena uscirei dall'ospedale andrei a casa, mi laverei e correrei a casa sua." bofonchiò.
"Hai ragione." sospirai.

Allora sarei dovuto andare da lei, correre per sapere la verità. La fottutissima verà, quella che mi assaliva oramai da troppo tempo.

"Zayn secondo te sono troppo innamorato di lei?." chiesi.
"Stai avendo un cambiamento netto. Da forte e temuto da tutta Londra stai diventando vulnerabile e dolce, tutto per colpa di questa ragazza." spiegò.
"Cazzo." imprecai.
"Non devi dire così, per me è una cosa brutta ma per te forse.." ma non lo feci continuare la frase che lo interruppi.
"Perché per te è una cosa brutta?." inarcai un sopracciglio.
"Perché prima tu eri forte, menefreghista su tutto e tutti. Insomma non te ne importava di niente e di nessuno e invece ora ti preoccupi per lei e fai di tutto per chiamarla o di fare qualsiasi cosa per lei." specificò sospirando.
"Ah, forse hai ragione." sospirai a mia volta.
"Forse?!." esclamò.
"E va bene, hai ragione." biasciai.

Lui mi accennò un sorriso ed uscì dalla stanza. Forse era vero, stavo cambiando da quando avevo conosciuto Bo. Ma non era colpa mia, lei per me era come una calamita che mi attirava sempre di più; Per me era speciale, non era come le altre. Come spiegarvelo, era impossibile, ci sarebbero state molte parole per descrivervi ciò che provavo per lei.

Decisi di chiamarla di nuovo, forse si era calmata.

"Che vuoi." rispose.

Evidentemente mi sbagliavo (lol).

"Voglio chiarire con te, ti ho detto che voglio vederti al parco domani." ripetei.
"Non verrò, sei un coglione. Mi hai mentito su tutto ma come fai ad avere il coraggio di chiamarmi ancora dopo tutto quello che mi hai fatto credere?." biasciò urlando.

In gran parte aveva ragione, non potevo darle torto le avevo mentito su tutto.

"Senti Bo, voglio incontrarti appunto per parlare di questo." sospirai iniziando ad innervosirmi.
"Non mi importa, non voglio. Hai chiuso con me, lo vuoi capire?." ribattè.
"E' davvero finita?." spalancai gli occhi mentre stavo pensando a cosa risponderle.
"S-Si, non voglio più vederti. Sto con William fattene una ragione e anche se mi farò del male da sola non mi importa devo dimenticarti una volta per tutte, con me hai chiuso!." e mi riattaccò il telefono in faccia.

Cristo Santo mi ero messo nella merda da solo, l'avevo persa davvero questa volta non l'avevo mai vista così infuriata con me. Mi mancava un sacco averla fra le mie braccia, lei era la prima persona con cui dormivo senza farci nulla. Con le altre era sesso.

La richiamai, dovevo insistere.

"Cristo Santo che cazzo vuoi da me." biasciò urlando ancora.
"Senti, calmati. Non sono né un tuo burattino né un tuo giocattolo con cui giocare e poi buttare via. Mi sono rotto il cazzo di starti dietro, sei una ragazza insopportabile vai da William Pensky che lui sa amarti meglio di quando ti abbia amato io vero? Tanto ti ha messa incinta. Vaffanculo." urlai e gli riattaccai io il telefono in faccia questa volta.

Mi ero rotto di lei, avrei cercato di dimenticarla e sarebbe finita lì. Stop!

POV. BO

Mi aveva offesa, cazzo ma come gli era venuto in mente che io fossi incinta? Non lo ero! Assolutamente non era il momento né tanto meno la persona a cui avrei voluto dare un figlio.

Mi domandavo se avessi chiamato William per chiedergli di venire a farmi compagnia, sarebbe venuto? Era un pensiero fisso di cui non avevo risposta. Così lo chiamai.

"Will."
"Bo." rispose.
"Insomma so che ci siamo visti trenta minuti fa più o meno, ma mi sento sola e ho bisogno di qualcuno con cui parlare. Nessuno vuole concedermi questo 'desiderio' e tu saresti l'unico vero amico che può aiutarmi." sospirai quasi vergognata.
"In poche parole mi stai dicendo che ti manco?." costatò.
"Ehm..ecco si." accennai un sorriso finto.

Mi sentivo un'idiota, forse perché ero appena stata maltrattata per telefono da lui. Ma aspettate un'attimo..non può chiamarsi maltrattamento poichè io l'avevo trattato peggio. Non capivo perché tra me ed Harry ci fossero tali problemi insomma lui era innamorato di me, ed io di lui. Poi ci sono tanti dei piccoli difetti che ci hanno completamente divisi ma questa volta volevo rimediare io al danno fatto. Volevo tornare con lui, volevo che fosse solo mio a costo di qualsiasi ostacolo, anche Jeff se necessario.

"Ah, capisco. Allora facciamo una cosa..fra una mezz'oretta sto da te ora sto facendo un servizio importante." sorrise per telefono.
"Perfetto." sorrisi.
"Ciao." riattaccò.

Riattaccai per essere sicura che la chiamata fosse terminata e ripresi una nuova telefonata; Digitai il numero di Harry che oramai conoscevo a memoria e lo chiamai. Mi riattaccò il telefono in faccia, soliti comportamenti da coglione. Si comportava di conseguenza perché anche io mi ero comportata in quel modo, ma così si faceva solo una reputazione negativa nei miei confronti.

Riprovai a chiamarlo e mi rispose.

"Che vuoi?." sospirò.
"Voglio chiarire una volta per tutte." biasciai. "Ma se tu riattacchi il cellulare in faccia allora vuol dire che non vuoi chiarire ed io lascio definitivamente perdere la relazione che è nata fra noi." aggiunsi.
"Okei, sputa il rospo." bofonchiò.
"Coglione." biasciai.
"Cosa?." spalancò gli occhi.
"Con te non si può parlare seriamente che spari le solite battutine sarcastiche, che poi non fanno nemmeno ridere." ammisi.
"Sinceramente queste non erano battutine sarcastiche, era solo il mio modo di parlare." biasciò.
"Non è vero, comunque lasciamo perdere non è questo ciò che dovevo dirti." sospirai.
"E cosa allora." esclamò.
"Io non voglio che ciò che abbiamo passato insieme vada perso col tempo, io voglio viverti; voglio parlare con te, voglio guardarti negli occhi e perdermi dentro essi. Voglio abbracciarti senza pensare a nessun'altro che a te, ed esclusivamente a te." ammisi.
"Dici sul serio?." sospirò.
"Mai stata più sincera questa volta non scherzo." bofonchiai piuttosto ansiosa. Aspettavo che lui rispondesse, qualsiasi risposta ma volevo conoscere le sue idee al riguardo.
"Okei, io ti amo ma non voglio litigare ogni giorno con te anche perché sarebbe inutile stare insieme se poi si litiga continuamente." constatò.
"Quindi che facciamo?." sospirai.
"Ne riparliamo domani nella mattinata quando mi dimettono dall'ospedale, che ne dici?." mi chiese.
"Va bene." sospirai ancora.
"Ti chiamo appena esco. Oggi verrai a trovarmi oppure ci vediamo direttamente domattina?." chiese con aria piuttosto tranquilla e serena.
"Credo che oggi non riuscirò a liberarmi dai miei impegni quindi domani mattina ci vediamo dove?." bofonchiai.
"Vengo a prenderti io. Ti faccio uno squillo appena sono furoi casa tua ma mi raccomando non voglio trovarti con il tuo ragazzo anche perché dobbiamo parlare di una faccenda privata." biasciò.
"Posso dirti una cosa?." accennai un sorriso.
"Spara." sbuffò.
"La gelosia fa parte del tuo carattere o lo fai con chi ti conviene." dissi con sarcasmo.
"Veramente non è che fa parte del mio carattere ma è una sensazione strana che mi viene naturale quando ci tengo a qualcuno. E stranamente mi succede solo con te." spiegò.
"Capisco." sospirai.
"Allora a domani." sorrise.
"A domani." sorrisi felice. Finalmente ero riuscita a fare pace con lui, una via di mezzo in realtà ma comunque era un passo avanti verso un traguardo perfetto.
"Ti amo." sospirò in finale.
"Anche io." sorrisi.

Riattaccammo insieme, cazzo veramente l'aveva detto o stavo sognando? Io lo amavo troppo quel ragazzo!

I trenta minuti passarono in fretta e sentii bussare al campanello, andai ad aprire ed era William. 

"Molto preciso eh." affogai una risata.
"Su certe cose si." ricambiò il sorriso ed entrò.
"Mettiti comodo." sospirai.
"Logico, ci conosciamo da un pò di tempo ormai." rise e si sedette sul divano.
"Migliore amico divertente." lo raggiunsi sul divano e mi sedetti accanto a lui.
"Allora che succede." mi chiese.
"Niente." sospirai.
"Ma tu.." esclamò bloccandosi.
"E così facile fregarti." sorrisi girando lo sguardo verso di lui.
"Sei una stronza davvero." mi abbracciò all'improvviso.

Cominciammo a giocare, a picchiarci, a rincorrerci. Mio Dio che bei momenti d'amicizia passavo con Will, era davvero divertente anche un solo minuto in sua compagnia. Alla fine ci coricammo sul divano sfiniti per le corse che avevamo fatto in giro per la casa. Non ricordavo nemmeno il tempo che era passato mentre le nostre risate e i movimenti bruschi che compievamo superavano lo scoccare di ogni ora del mio orologio in legno.

"Che ore sono." mi chiese.
"Le 19.00 circa." sorrisi costantemente.
"Uff, i miei genitori non sono nemmeno a casa." sbuffò esausto.
"Come mai?." inarcai un sopracciglio.
"Sono andati da mia nonna, non mi andava di accompagnarli e così mi hanno rimasto da solo in casa. Tutto ciò mi rende un pò più libero però allo stesso tempo mi rende un pò sconsolato." spiegò.
"Ci sono io con te scemo." risi e gli tirai un cuscino in viso.
"No ma dico.. Sei cogliona? Potevi ammazzarmi lo sai." spalancò gli occhi.
"Non preoccuparti, non poteva venirti un'attacco cardiaco." risi.
"Okei, sei fuori di testa." rise.
"Si, in effetti." alzai gli occhi al cielo.
"Stasera che hai intenzione di fare?." chiese.
"Un'emerito cazzo. A casa da sola, come ogni serata d'altronde..tu?." bofonchiai.
"Niente." biasciò.
"Ti va di farmi compagnia?." chiesi.
"PopCorn, Coca-Cola e film?." mi puntò l'indice contro.
"Affare fatto." sorrisi.

Così ci mettemmo all'opera; Io andai in cucina e preparai i PopCorn, lui scelse un film divertente e prese le bibite. Io e William eravamo inseparabili, migliori amici forevah..così ci chiamavamo quando eravamo angosciati per qualsiasi problema.

LA MATTINA SEGUENTE...

Mi svegliai sul divano alle 10.35 circa, mi stirai e mi strofinai gli occhi. Mi misi ad indiano sul divano e mi guardai intorno; Mi accorsi che William era dall'altra parte del divano e aveva dormito a casa mia, mi scappò un sorriso a metà. Lo coprii bene con le coperte e mi alzai.

Gli lasciai (non so il perché) un bacio sulla guancia, poi salii le scale e andai in camera mia. Dovevo prepararmi per incontrarmi con Harry non so se ricordate. Preparai i vestiti da indossare, l'intimo e andai in bagno. Velocemente mi feci una doccia. Mi asciugai e mi vestii.

Indossai le mie scarpe preferite e che le definivo fortunate, poi mi profumai e mi pettinai i capelli. Mi lavai i denti, insomma feci tutto ciò che si fa la mattina. Gioielli alle braccie, una collana lunga sul maglione a righe color pesca e bianche e fui pronta.

Scesi di sotto e William guardava la tv, girò lo sguardo verso di me e rimase a bocca aperta.

"Come siamo belle stamattina." sorrise.
"Buongiorno anche a te." sorrisi.

Andai in cucina e mi seguì lì.

"Mi sono addormentato a casa tua, scusami." si sedette su uno dei tanti sgabelli davanti al tavolo.
"Tranquillo non me ne sono accorta nemmeno io." accennai un sorriso cacciando dal frigo la brocca d'acqua.
"Come va con Harry?." chiese all'improvviso.

Cacciai un bicchiere e bevvi. Poi rimisi tutto al propio posto.

"Direi sempre lo stesso." sospirai.
"Sicura." richiese non molto convinto.
"Ti mentirei mai?." lo guardai.
"N-No." scosse la testa.
"Ecco." bofonchiai.

Mi chiamarono al cellulare, era Harry così riattaccai e andai in soggiorno. Presi la giacca e la borsa contenente al suo interno: chivi, cellulare, auricolari e portafogli.

"Will io esco, ci vediamo dopo?." lo salutai.
"O-Okei, ma dove vai?." chiese.
"In giro, ciao." uscii velocemente prima che potesse dire 'Vengo anche io' come faceva sempre.

Vidi in vicinanza la Range Rover nera di Harry e mi avvicinai, salii e lo salutai con un bacio sulla guancia. Intanto William era dietro le tende della finestra e mi aveva vista salire nella macchina di Harry.

"Buongiorno." sorrise.
"Buongiorno." ricambiai il sorriso.
"Dove andiamo?." chiesi.
"Lo so io." mise in moto e partì.
"C-Come ti senti dopo l'incidente?." chiesi mentre guidava.
"Meglio direi." rispose senza troppa confidenza mentre teneva lo sguardo fisso sulla corsia.
"Ah, capisco." sospirai.
"Te con Pensky?." biasciò.
"Ehm.. bene direi." annuì due volte poi mi aggiustai i capelli.

Girò lo sguardo per qualche secondo verso di me, poi mi accennò un sorriso e rigirò lo sguardo verso la corsia. L'avevo visto dallo specchietto che avevo davanti, era troppo facile scoprirlo sinceramente e non sapevo nemmeno dove mi stesse portando ma mi fidavo di lui, sapevo che non mi avrebbe fatto del male e che mi avrebbe protetta. Infondo mi amava, e penso che l'abbiate capito anche voi.

....CONTINUA

Spazio Scrittrice: Tadàà! Ecco il capitolo. Bo ed Harry sembrano che si stiano riappacificando meglio di prima ma con Kendall e William? Cosa succederà tra loro 4? La coppia Habbo o la coppia Wibbo, o per finire, la coppia Handall? Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Commentate in tante usando l'ashtag #SisterFF mi raccomando. ALLA PROSSIMA! 

Scrivetemi su Twitter che cosa ne pensate, io sono @imjustiina e l'ahtag è #SisterFF.

Baci, baci

.Bo

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Capitolo 29
*** Chapter twenty- nine ***


Link Video- trailer: https://www.youtube.com/watch?v=LSJLjCFWE-8#SisterFF 

#SisterFF Chapter twenty- nine.

POV. BO

Arrivammo a destinazione. Mi aveva portata in un quartiere sperduto dal mondo a mio parere. La Range Rover nera si fermò propio davanti ad un capannone abbandonato. Alluminio, ferro, plastica, legno ed altro ancora..un misto di sostanze tossiche all'esterno e persone povere immaginavo.

"Ciao Jake." salutò uno dei tanti.
"Ciao amico." rispose sorridendo.
"C'è qualcuno nel capannone?." indicò la struttura.
"Nono, tutto tranquillo." rispose annuendo.

Non era inglese, ma era africano. Era molto simpatico e lo riconoscevo. 

"Vieni." girò lo sguardo verso di me.
"Sicuro che devi portarmi quì?." bofonchiai.
"Avanti non fare la stronza." biasciò. "O hai paura dei topi?." aggiunse ridendo.
"N-Non ne ho paura." ribattei.
"Invece credo di si." continuò a ridere. Evidentemente la cosa lo divertiva tanto.
"Coglione." sbuffai entrando prima di lui.

Fummo dentro. Un divano, una tv e un tavolo al piano terreno.

"Cos'è la sua tua seconda casa?." dissi con sarcasmo.
"No." rispose. "E' dove mi rifugiavo da bambino quando i miei genitori litigavano senza finirla. Gemma in quel tempo era molto più spaventata di me." spiegò guardandosi intorno.
"Gemma? Chi è il tuo orsacchiotto peloso per caso?." chiesi ridendo.
"Gemma è mia sorella." mi fulminò con lo sguardo.
"Oh." smisi di ridere all'improvviso.
"Lasciamo perdere non voglio più ricordare. Piuttosto vieni." mi prese per mano. 

Mio dio mi aveva presa per mano. So che l'aveva fatto molte volte ma in quel modo no, delicatamente. La sua mano fredda e la mia calda un constrasto a dir poco perfetto.

Mi portò di sopra. Anzi, mi tirava sopra. Quelle scale dovevano essere pericolanti ma non se ne altamente fregava.

"Magari rallenti un pò no eh?." biasciai.
"No. Non fare la bambina e allunga il passo dai." biasciò.
"Va bene." bofonchiai.

Lo seguii fino al piano successivo, anche perchè quel capannone era composto da pian terreno, primo piano e tetto. Aprì la porta e davanti a noi una stanza enorme ma vuota. C'era solo una specie di letto, una coperta e una finestra aperta che grazie al cielo emanava un profumo da fuori.

"Vieni." allungò la mano e mi guardò fisso.
"Perchè dovrei?." inarcai un sopracciglio mentre pensavo se prendere la sua mano ed entrare o rimanere lì ed aspettare una sua mossa per convincermi.
"Perchè non ti stupro." biasciò.
"E chi me lo dice?." ribattei.
"Bo non ti farei mai del male." sospirò.
"..."

Sbuffò poi si avvicinò e mi abbacciò di botto, senza chiedermi il permesso. Anche se per queste cose non c'era bisogno del permesso. Harry da quando era uscito dall'ospedale era molto più sorprendete e dolce. Non aveva mai dato abbracci così calorosi, eppure lo conoscevo da un mese.

"Preferirei uccidermi piuttosto che farti del male." mi ripetè mentre mi avvolse al suo petto.
"Ti credo." accennai un sorriso.

Mi guardò ed io alzai lo sguardo. Come facevo a non crederlo? Era la persona di cui mi fidavo, era la persona che aveva rubato il mio cuore in meno di un secondo. Era la persona che mi aveva fatto sentire al sicuro, che mi aveva fatto sentire una vera e propia principessa. Certo un rapporto ha i suoi alti e i suoi bassi ma con lui era diverso, forse perchè era un'amore impossibile. E gli amori impossibili sono quelli più desiderati. Eppure portavano solo conseguenze di cui non riuscivi a capirne il motivo.

"Allora entri?." ripetè.
"Si." risposi.

Entrai insieme a lui. Tutto questo casino per entrare in una specie di camera da letto, pff Bo McKanzie era pur sempre Bo McKanzie (lol).

Mi avvicinai alla finestra e guardai all'esterno. Non si vedeva un granché ma chi se ne frega! Ero con il ragazzo che amavo e quello era il panorama più bello.

"Vieni accanto a me." aggiunse facendomi spazio sul letto.
"Va bene." sospirai.

Mi coricai sul letto accanto a lui. Era perfetto, i suoi occhi verdi e i miei si scontrarono. Eravamo due corpi ma una sola anima. Di ragazzi ne avevo avuti, di cazzate ne avevo fatte ma con lui erano molto più che cazzate. Infondo non ero la santarellina della situazione. Nessuno poteva comprendere il mio passato o ciò che mi passava per la testa, o addirittura ciò che mi passava per la testa in quel momento.

"Sei bellissima." mi sorrise.
"E tu non sei da meno." accennai un sorriso.
"Che ti succede ultimamente?." mi chiese.
"Perché me lo chiedi?." spalancai gli occhi alla sua domanda.
"Perchè non sorridi come prima. Da quando ho avuto l'incidente tu non sorridi più, oppure se lo fai il tuo è un sorriso spento." spiegò.
"Un sorriso finto." aggiunsi senza dargli tempo di terminare la frase.
"Ecco la parola giusta, perchè?." ripetè.
"Harry mi sono successe molte cose, non è solo per l'incidente che non sorrido più come prima." sbuffai.
"Ti amo." mi accarezzò una guancia.

Non so da dove aveva tirato fuori quelle due parole nel bel mezzo di una conversazione complicata.

"Non dirlo." sospirai e mi alzai di busto. Praticamente rimasi seduta ad indiano sul materasso.
"Perchè non dovrei?." si alzò dopo di me.
"Perchè le tue parole non sono vere." bofonchiai.
"Sai che non è così. Sai che il 'ti amo' vero l'ho detto solo a te, lo sai Bo." cominciò ad innervosirsi e si alzò dal letto.
"No.." susurrai tra me e me. "Dove vai?." alzai il tono di voce quasi e mi alzai dopo di lui.
"Vado via, non credi nemmeno che io ti ami davvero." biasciò. 
"Tu stai per piangere." lo guardai negli occhi scioccata.
"Non è così." abbassò lo sguardo cercando di nascondersi.
"Oh andiamo Harry non negare l'evidenza!." sospirai.
"Non nego propio niente." ripetè.
"Non è vero." ribattei.
"Si che è vero." bofonchiò.
"Allora dimostramelo, alza lo sguardo." lo sfidai.
"Bo.." stava per rispondere ma si limitò a sospirare. L'avevo spiazziato.

Credo che in quel momento non mi ero sentita più vogliosa di tenerlo vicino a me. Di dirgli quanto l'amassi e quanto volessi che rimanesse con me, al mio fianco sempre e comunque.

"Harry.." sospirai.
"E va bene." biasciò.

Alzò lo sguardo e una lacrima gli scese dal viso, stava piangendo..per me?! Cazzo.

"Perché piangi?." gli chiesi.
"Perché." sospirò avvicinandosi di faccia al muro. "Tu mi chiedi il perché.." ripetè.
"Si. Ancora non capisco perché piangi." ripetei incrociando le braccia al petto.
"Perché non ho mai pianto per una ragazza, ma per te si. E' da pazzi e lo so. Di solito la ragazza dovrebbe piangere per il propio ragazzo ma io non ci riesco. Sono temuto da tutto Londra ma tu non mi temi, non hai paura di me.." urlò sbattendo pugni e calci al muro.

Si era innervosito di brutto, tant'è che con un pugno alla porta di legno la ruppe. Porca miseria, tanta forza per un ragazzo semplice come lui. Era davvero temuto da tutti i londinesi ma io invece non avevo paura di lui. Ed era davvero strano come potesse piangere per una ragazza come me.

"Non ho paura di te perchè so che tu sei buono." mi avvicinai a lui di qualche passo ma le sue parole mi spaventarono e mi bloccai.
"Io sono un mostro. Non conosci il mio passato." guardò il muro e abbassò lo sguardo all'improvviso.
"C-Che intendi?." balbettai spaventata.
"Bo allontanati da me prima che io potrei farti del male." mi consigliò girandosi verso di me.

Ma che diavolo stava dicendo. Stava delirando, non poteva farmi del male. L'aveva detto lui stesso che avrebbe preferito uccidersi che farmi del male. Mi preoccupavo di cosa stesse dicendo ma comunque continuavo a fargli domande per capire cosa gli stesse succedendo.

"Ma che diavolo stai dicendo." scossi la testa mentre le lacrime cominciarono a notarsi sul mio viso.
"Bo io non sono quello che credi." ripetè.
"E chi sei allora?." inclinai di pochissimo la testa cercando di capirci qualcosa.

Cercavo risposte. Risposte che Harry cercava di nascondermi.

"Harry.." ripetei.
"Bo sono un delinquente, un'assassino." ammise appoggiando un braccio al muro con la mano racchiusa in un pugno.
"Ma che cazzo dici? Non può essere." spalancai gli occhi cominciando a piangere. 

Ero sconvolta, era un'assassino? Dovevo sapere cosa stesse succedendo. Dovevo capire cosa volesse dire con '' Sono un'assassino..un delinquente".

"Harry spiegati meglio." ripetei.
"Bo ho ucciso delle persone, una sparatoria 7 mesi fa. Io e la mia banda eravamo i Red Skulls. Eravamo cinque di noi." spiegò.
"I teschi rossi.." sussurrai. "Perchè questo nome?." mi avvicinai di qualche passo.
"Perchè eravamo gli unici a Londra che non avevano paura di affrontare il sangue, eravamo coraggiosi. Ora capisci il perchè sono temuto a Londra?." si girò verso di me.
"Ora capisco tutto." abbassai lo sguardo.
"I Red Skulls erano composti da: Zayn, Liam, Justin Bieber, me e..." sospirò all'ultimo.
"Zayn? Liam?. I tuoi migliori amici!" mi misi una mano avanti alla bocca. "Harry..chi è il quinto?." chiesi.
"Bo non credo tu voglia saperlo davvero." bofonchiò.
"Harry voglio sapere la verità, nient'altro che la verità." biasciai. 
"William Pensky." mi guardò dritto negli occhi. 
"Che cosa?!." spalancai gli occhi sconvolta.

Credevo di morire da un momento all'altro, Will era un'assassino. Ero la ragazza di un leader di una banda di delinquenti. 
"Bo ti sto raccontando queste cose perchè so che posso fidarmi di te." mi prese le braccia e mi guardò negli occhi.
"Infatti puoi fidarti di me." annuii ancora incredula.
"Bo." si avvicinò.

Gli accennai un sorriso, poi lo baciai. Non l'avrei mai lasciato andare, assassino o meno io ero una che sapeva rischiare quando voleva e non si tirava indietro.
Lo tirai a me, il mio petto era contro il suo. Volevo sentirlo mio ed era il momento perfetto e il luogo perfetto per farlo. Gli sfilai la maglietta, stessa cosa fece lui con me ovviamente.
Non avevo vergogna nel farmi vedere in intimo o nuda da lui. Harry voleva solo qualcuno che sapesse apprezzarlo per quello che era, e quella persona ero io. Ne ero assolutamente certa. Lo tirai sul letto. Avevo 17 anni e mi lasciavo andare un pò troppo forse ma tanto Jeff non c'era. C'eravamo solo io e lui, in quel capannone e non c'era nessuno che potesse disturbarci. Mi sfilò i pantaloni ed io feci la stessa cosa con i suoi soliti pantaloni neri. Era solo in boxer ed era perfetto cristo santo. Un fisico perfetto, con i polpastrelli tracciai ogni singola linea dei suoi muscoli e del suo petto. Mi fissava e mi sorrideva. Lo sorrisi anche io mentre gli rubavo dei baci dolci e sinceri.

Mi sganciò il reggiseno e lo eliminò, poi eliminò anche le mie mutandine. Ero pronta davvero? Evidentemente si. Gli sfilai i boxer, che fecero la stessa fine del resto della nostra roba. Infilò un preservativo e lo fece scendere lungo la sua erezione. Forse lui non avrebbe mai voluto né così né in quel luogo ma io invece lo volevo così. Andava tutto perfettamente bene, come lo volevo io. Giocai con i suoi ricci mentre lui giocherellò con la mia entrata, poi entrò.

Un misto di dolori e di emozioni forte mi colpirono. Di cazzate ne avevo fatte ma questa si prospettava la più grande, era la mia prima volta ed io la desideravo così com'era. Sapevo che ciò mi avrebbe portato dolori ma chi cazzo se ne frega! Continuammo così per tutto il pomeriggio. Il telefono squillava ma non ci fermavamo, non volevo rovinare nemmeno un dettaglio anche perché come ho detto prima desideravo la mia prima volta così. Ovviamente non era la prima volta di Harry ma ciò rendeva tutto più aggressivo. Sapeva come doveva comportarsi e anche se io ero una principiante in materia lui mi capiva. Con le mani tenne fermi i miei fianchi che ogni tanto tendevano ad alzarsi. Io invece gli presi il collo e lo tirai a me, lo baciai ripetutamente. Tali emozioni non le avevo mai provate eppure erano quelle più belle che io potessi volere. 

"Harry." imprecai.

Mi accorsi che le emozioni che provavo in quel momento aumentavano senza freni, Harry aumentava senza freni.

"Piccola hai appena avuto il tuo primo orgasmo." affogò una risata.

Lo guardai e mi scappò da sorridere. Continuò ed io volevo che andasse così. Arrivò anche lui ed era tutto perfetto. Lui era perfetto.

....CONTINUA

Spazio Scrittrice: Bene, questo è il capitolo più emozionante vero? Tante di voi hanno immaginato la scena pervy Habbo. Non credevo che mi sarebbe uscita così bene eppure mi sono lasciata andare un pochino troppo con le spiegazioni vero? Beh, comunque a me piace. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Commentate in tante usando l'ashtag #SisterFF mi raccomando. ALLA PROSSIMA! 

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Baci, baci

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Capitolo 30
*** Chapter thirty ***


Link Video- trailer: https://www.youtube.com/watch?v=LSJLjCFWE-8#SisterFF 

#SisterFF Chapter thirty.

POV. HARRY

Ero accanto a lei, ciò che ci copriva era solo un lensuolo bianco e mi piaceva. Non volevo che la sua prima volta fosse così ma se a lei stava bene stava bene anche a me. La tenni stretta a me, mentre eravamo coricati su quel materasso oramai caldo. Erano passate un paio d'ore ma non mi importava nulla, Jeff non mi faceva paura ora che Bo sapevo chi ero e chi sono ancora oggi. Era la donna che desideravo e pensandoci bene, avevo vinto la scommessa con Zayn.

"Harry." mi chiamò.
"Si." risposi.
"E' stato perfetto. Lo desideravo così." ammise con un'aria soddisfatta mentre mi abbracciava.
"Anche io." sospirai accennando un sorriso e alzando gli occhi al cielo.
"Ora che farai con gli altri ora che mi hai detto che eravate i Red Skulls." domandò.
"Bo lo siamo ancora e poi non devono sapere che io ti ho raccontato queste cose. Sarebbe la mia condanna a morte, questo gruppo è segretamente rinchiuso nei nostri passati e nei nostri presenti." bofonchiai.
"Lo immaginavo." sbuffò.

Calò il silenzio. Forse per lei era un momento imbarazzante stare con me nuda sotto un tessuto fresco bianco che si stava scaldando solo al contatto della nostra pelle. 

"Bo posso controllare una cosa?." le chiesi.
"Va bene." rispose sorpresa.

Mi avvicinai a lei. Controllai i suoi fianchi, lo sapevo. Ero una belva quando andavo a letto con qualcuna. Aveva vari lividi ai fianchi e alcuni sotto le cosce, le dovevano fare un gran male.

"Che succede?." spalancò gli occhi appena mi vide immobile a guardare i suoi fianchi.

Girò lo sguardo verso il basso e notò anche lei i vari lividi. Sospirò e se li ricoprìm con il lensuolo, poi mi fece appoggiare la testa sul suo petto e mi accarezzò i ricci.

"Bo io.." sospirai ma mi interruppe.
"No Harry. Tranquillo, non è niente. Non sento nemmeno il minimo dolore anzi non sapevo neanche l'esistenza di quei cosi." mi rassicurò.
"Bo quei cosi sono lividi. E se ci sono significa qualcosa no?." biasciai.
"E cosa sentiamo dai.." bofonchiò.
"..." 

Non risposi, mi alzai dal letto e mi avvicinai all'uscita, tolsi il preservativo e lo lanciai sul pavimento. Tanto era un capannone abbandonato e non ci entrava nessuno.

Ritornai nella camera dove Bo era seduta ad indiano sul materasso e avvolse intorno al seno il lensuolo con lo sguardo verso la finestra. Io infilai i boxer neri e cercai disperatamente di rimetterli. Quando ci riuscii rimisi le scarpe e la cintura. 

Mentre stavo per rimettermi la T-Shirt bianca mi bloccò e la lanciò sul letto.

"Hai deciso che non mi toccherai più vero?." si avvicinò.

Io le accarezzai una guancia, prese la mia mano e la allontanò da lei.

"Sai che non è questo che intendevo." biascicò sospirando.
"Rivestiti o tutti si accorgeranno della nostra assenza." accennai un sorriso e rimisi la maglietta.
"Ma perchè non riesci a capire che era quello che desideravo." mi seguì sbuffando.
"Lo capisco." biasciai.
"Invece credo di no. Altrimenti non ti comporteresti in questo modo. Io mi sono divertita e sono state le ore più belle di tutta la mia esistenza." aggiunse alzando il tono.
"Credi che io non mi sia divertito?." affogai una specie di risatina.
"Beh!" esclamò spalancando per qualche secondo gli occhi.
"Bo è stata il pomeriggio più bello che io potessi mai desiderare." ammisi.
"Non sembra. Solo per quattro lividi stai abbandonando tutto, Harry i lividi passano con il tempo." bofonchiò cercando di farmi cambiare idea, ma quando io avevo un pensiero fisso nella testa quello ero e non cambiava.
"Bo basta parlare. Ti aspetto di sotto." gli lasciai un bacio sulla fronte e scesi di sotto.

POV. BO

Non potevo crederci davvero. Avevamo passato la giornata più bella del mondo e per qualche livido qua e là aveva deciso di non toccarmi più e mi sembrava un'incubo. Mi aspettavo la prima volta molto più dolorosa ma con lui non lo era, stavamo insieme e già litigavamo in questo modo. Per cazzate.

Mi rivestii e mi affacciai per qualche secondo dalla finestra. Era tutto perfetto, mi bloccai sulla soglia della porta, lanciai un bacio al materasso e lo sorrisi. Poi seguii Harry di sotto. Controllai l'ora ed erano le 15.00 e avevo sei chiamate perse e due messaggi. Erano 5 chiamate di William e 1 di Jeff. I due messaggi erano di William. Harry era seduto sul divano e guardava la tv, era strano come una televisione potesse funzionare in un luogo abbandonato. 

"Harry." lo chiamai.
"Eccoti." si alzò e mi sorrise.
"Ti è passata oppure sei ancora con quell'idea?." chiesi prendendo la giacca e la borsa in mano.

Si alzò dal divano. Era difronte a me, ci dividevano pochi cm ormai.

"Bo." mi accarezzò i capelli accennandomi un mezzo sorriso.
"Va bene ho capito. Non mi toccherai più." sospirai abbassando lo sguardo.
"Ti riaccompagno a casa." prese la giacca ed uscimmo fuori.

Entrammo in macchina e allacciammo le cinture di sicurezza, poi mise in moto e partimmo. Sospirai amaramente. Harry era piuttosto cocciuto, ma anche io lo ero. Avevamo il carattere piuttosto simile se non per un particolare: io ero molto testarda quando decidevo qualcosa.

Arrivammo fuori casa mia mezz'ora dopo essere partiti per il ritorno. Slacciai la cintura e presi la giacca e la borsa.

"Questa sera vengo a prenderti alle 21.00 così stiamo un pò insieme a casa mia." mi sorrise.

Girai immediatamente lo sguardo verso di lui, lo squadrai da capo a piedi e improvvisamente lo sorrisi. Aveva cambiato idea! Sono un mostro in materia e nessuno poteva superarmi. (?)

"V-Va bene." sorrisi.

Mi lasciò un dolce bacio sulle labbra, poi scesi dalla macchina prendendo tutto ciò che mi apparteneva e mi avvicinai al portone di casa, lo aprii ed entrai chiudendolo poi alle mie spalle.

Sorrisi. La mia prima volta non si poteva prospettare migliore. Con la persona che desideravo e nel modo che volevo.

Misi il cellulare sotto carica e preparai i vestiti che mi sarebbero serviti per la sera. Andai in bagno e mi feci una doccia veloce, i capelli erano puliti quindi non c'era bisogno di lavarli nuovamente.

Infilai l'intimo pulito e mi coprii con una camicia da notte fresca. Cominciai a gironzolare per la casa, porca puttana era successo davvero! Finalmente le mie amiche del Liceo non potevano più prendermi in giro con nomignoli strani come: Verginella oppure Santarellina.
Finalmente io avevo provato quella sensazione strana ma fottutamente piacevole, anche se altrettanto dolorosa.

Mentre gironzolavo per il soggiorno e la cucinava squillò il cellulare, così risposi.

"Pronto."
"Bo, sono William." esclamò.
"Oh ciao Will." risposi con serenità.
"Come mai di così buon umore?." chiese sorpreso dalla mia espressione in voce.
"Niente. Dove sei?." risposi sedendomi sul divano e accendendo la tv.
"Sono a casa mia e sto guardando la partita più importante del campionato. Tu?." spiegò tranquillamente.

In realtà si sentivano per telefono le voci dei presentatori della partita e delle interviste degli allenatori delle squadre.

"Sono sul divano e guardo una specie di documentario." esclamai facendo andare in aria il telecomando per poi riprenderlo in mano.
"Che documentario?." sorrise.
"Ehm, aspetta guardo.. Ragazze: Istruzioni Per L'uso." risposi sorridendo a mia volta.
"Wow, sarebbe interessante guardarlo se non fosse per la partita." rise.
"Oh, non ti piacerebbe affatto." risi divertita alzandomi dal divano e andando di sopra.
"Alle 16.30 dovrò giocare una partita al campetto e sinceramente mi annoio." bofonchiò esausto.
""Ehm William sono le 16.30." guardai l'orologio che era sulla parete della mia cameretta.
"Porca puttana, Bo devo riataccare scusami. Sono in grande ritardo per la partita." urlò correndo di qua e di là.
"Tranquillo, un bacio." affogai una risata e riattaccai.

Era ancora strano come potessi sorridere per telefono con il mio migliore amico per di più sapendo che era un criminale. Ovviamente non gli dissi nulla, non volevo che Harry si trovasse in situazioni complicate per colpa mia soprattutto perchè era lui il leader dei Red Skulls da quello che avevo capito.

Mancavano ancora 4 ore e mezzo all'appuntamento, quindi decisi di riposarmi un pò. Gli occhi mi si chiudevano da soli senza che me ne accorgessi, comunque per sicurezza caricai la sveglia e la impostai alle 20.00.

Mi coricai sul letto e respirai profondamente. Non potevo ancora crederci, la mia prima volta, porca troia con la persona che finalmente amavo. Ebbene si, amavo Harry più di ogni altra cosa al mondo.

E prima che me ne accorgessi mi addormentai.

20.55.

Il rumore assordante della sveglia mi svegliò. Con un colpo la spensi e mi alzai tranquillamente, sbadigliai e mi stiracchiai.

Controllai l'ora ed erano le 20.55 precise. 

"Cazzo." imprecai.

La sveglia mi aveva dato l'avviso 11 volte, ogni 5 minuti. Biascicai e aprii l'armadio, presi i vestiti che avevo preparato per la serata e li appoggiai sul letto. Poi presi in fretta e furia le scarpe e le appoggiai sul tappeto.

Driiinnn Driiinnn

Ero morta. Era lui ne ero certa, questa volta sarebbe stata la fine. Lui odiava i ritardi quanto me, mi odiavo da sola porca miseria. Sarebbe stata una serata stupenda e per colpa del mio enorme ritardo avrei rovinato tutto.

Scesi di sotto e mi avviai velocemente verso la porta, la aprii ed Harry era davanti a me. Era vestito impeccabilmente. Camicia di lino bianca, giacca semplice nera, pantaloni neri e Vans bianche. Sembrava uno sposo, il mio sposo.

"Bo." biasciò.
"Entra, scusa. Non sono pronta e lo so ma.." mi interruppe il suo sguardo su di me.

Mi stava guardando da capo a piedi e ancora non ne capivo il motivo. Abbassai lo sguardo e vi giuro bestemmiai.

"Porca puttana." imprecai nascondendomi dietro la porta.

Mi ero dimenticata che ero in reggiseno e mutandine bianche e con una camicia da notte rosa perla semi-aperta.

"Perchè sei mezza nuda in casa?." bofonchiò entrando e chiudendo la porta un pò bruscamente.
"Harry scusami te l'ho detto non sono pronta. Mi sono addormentata e.." ma non mi fece terminare la frase che mi tappò la bocca con un bacio.
"Fa niente, aspetterò quì." mi sussurrò all'orecchio con voce roca.

La sua voce mi percosse un brivido su tutta la schiena. I suoi gesti semplici e lenti mi portavano brividi ovunque. Era come se avesse preso di mira la mia schiena, o addirittura il mio corpo.

"O-Okei. Io salgo di sopra così mi preparo." balbettai quasi scivolando per il muro per scappare alla sua presa. Poi salii velocemente di sopra.

Infilai i jeans, poi la T-Shirt,il maglione bucherellato in varie parti e le scarpe basse. Andai in bagno e mi lavai il viso, i denti e infine mi truccai. Mi pettinai e mi spruzzai profumo ovunque.

Andai di nuovo in camera, presi la borsa e infilai nel suo interno: chiavi di casa, cellulare, auricolari (per sicurezza), portafogli e qualche trucco per ogni evenienza. Poi scesi di sotto ed Harry era disteso sul divano a guardare la partita, la stessa che stava guardando William probabilmente.

"Che guardi?." chiesi dirigendomi nella cucina per bere.
"La replica della partita di oggi pomeriggio, la più importante del campionato." rispose con riluttanza.
"La stessa che stava guardando William oggi." sospirai.

Sputai quasi tutta l'acqua che avevo in bocca appena mi accorsi di quello che avevo appena detto. Io e la mia boccaccia.

"Che cosa hai detto?." si alzò dal divano seguendomi in cucina.
"Ehm, niente." esclamai preoccupata per quello che mi avrebbe detto in quel momento.
"Niente un cavolo. Come facevi a sapere che Pensky guardava la partita oggi?." si avvicinò guardandomi negli occhi.
"Ci siamo sentiti a telefono." sospirai abbassando lo sguardo.
"Sei la mia ragazza si o no?." appoggiò un braccio sulla mensola e un'altro braccio sul lavello non permettendomi di uscire dalla sua presa.
"Certo che lo sono." bofonchiai.
"E allora non devi più sentirti né a telefono né da vicino con quello." esclamò sicuro di sé.
"Ma lui è il mio migliore amico Harry." biasciai.
"Non mi importa, o lui o me." si allontanò.
"No aspetta." lo fermai. "Non puoi farmi decidere tra il mio migliore amico e il mio ragazzo." constatai cercando di farlo ragionare.
"Io ho detto tutto, tu?." mi bloccò.
"Harry.." sospirai in preda al panico.

Non sapevo cosa fare. Il mio migliore amico che mi aveva seguita per anni oppure il mio ragazzo che amavo con tutta l'anima. Era una scelta difficile, non doveva capitare a me, cazzo.

"Allora." si avvicinò con voce roca.
"E' logico che sceglierei te." mi limitai a sospirai.
"Bene. Allora la prossima volòta che saprò che tu parli con Pensky telefonicamente o da vicino.. beh ti ritrovaerai da sola." mi avvisò.
"E' una specie di minaccia?!." inarcai un sopracciglio.
"No è un'avvertimento." mi corresse.
"A me non sembra. Sei cambiato." cercai di andarmene ma lui mi prese per il polso e mi fece girare da lui.

Il mio petto era contro il suo, il mio respiro era veloce per questo il mio peto si alzava e si abbassava velocemente. Il suo invece era tranquillo, guardava le mie labbra rosee e i miei occhi verdi.

"Non permetto a nessuna ragazza di lasciarmi in piena ad una discussione." mi guardò negli occhi.
"Beh, c'è sempre una prima volta Harold." gli pestai un piede.
"Cogliona." biasciò saltellando qua e là per alleviare il dolore.
"Di nuovo?. Il primo giorno che ci siamo visti anche hai detto questa parola, solo per una piccola differenza." mi abbassai e mi avvicinai a lui. "Che ora tu mi ami e non lo pensi davvero." aggiunsi sorridendo.
"Infatti perchè ti amo non ti tiro un ceffo." bofonchiò.
"Non avresti il coraggio di farlo." lo guardai con un'espressione da sfidante.
"A davvero? Vuoi vedere che lo faccio?!." si alzò una volta che il dolore scomparve.
"Avanti, tiramelo." appoggiai le mani sui fianchi.
"E va bene." mi guardò innervosito.

Alzò la mano destra, io lo guardai come se stessi aspettando il suo schiaffo. Che però non arrivò mai. Abbassò la mano e sospirò, io invece sorrisi.

"Non posso." sospirò abbassando lo sguardo.
"Lo sapevo sai, ricordi la tua frase: "Preferirei uccidermi piuttosto che farti del male.", beh me la sono ricordata anche ora ecco perchè non ho avuto paura di te." spiegai con determinatezza.
"Bo sei tanto furba e bella." mi accarezzò la guancia con l'indice e il medio. "Come tanto cogliona e vendicativa." mi baciò la tempia.
"Grazie grazie." risposi con voce roca mentre i brividi ripresero il controllo su di me.

I suoi baci dalla tempia passarono alla guancia, poi alla mascella e infine alle labbra. Quel bacio (Aww *-*) avrei voluto mordergliele, infatti così feci.

"Mmm..carnivora." mi abbracciò.
"Della tua carne." finii la frase e lo baciai.

Le mie mani andarono dietro il suo collo, e le sue mani dietro la mia schiena. Con un movimento brusco mi tirò a sé, stessi movimenti di sempre. Quel bacio stava diventando qualcosa di più, così lasciai che le nostre bocche e le nostre mani facessero i loro corsi.

"Andiamo." si allontanò e andò verso l'ingresso.
"Coglione." biasciai scossendo il capo. Poi andai alla porta.

Quando uscii fuori di casa lui era già in macchina. Io chiusi la porta e lo seguii.

"Sali." mi disse.
"Ma vah! Ora venivo a piedi guarda." dissi con sarcasmo salendo in macchina.

Allacciammo le cinture di sicurezza e partimmo verso casa sua, lo guardai quasi per tutto il tragitto. Lui guidava ed io lo guardavo sperando che non mi vedesse.

"Hai finito di guardarmi o vuoi anche un'autografo?." bofonchiò sorridendo.
"Ho avuto già qualcosa in più di un semplice autografo." sorrisi e girai lo sguardo verso il finestrino.

Lui mi guardò, sorrise e scosse la testa. Poi ritornò al volante della sua Range Rover nera.

"Beh..il regalo ti è piaciuto però, dì la verità." disse con sarcasmo.
"Diciamo." sorrisi per metà.
"Come diciamo?. I miei amici fuori dal capannone hanno sentito le tue urla. Quindi anche le persone che non conoscevo ora mi conoscono per le tante volte che hai urlato il mio nome." rise.
"Ah-ha! Divertente." dissi sorridendo.
"Lo so, io sono divertente e così disgraziatamente sexy e provocante." aggiunse.
"E fottutamente mio." lo baciai mentre guidava.
"Mmm.. e tu fottutamente mia." si morse il labbro.

....CONTINUA

Spazio Scrittrice: Ecco un'altro avvincente capitolo di Sister. Tra Harry e Bo ora cominciano i bei momenti, questa volta non si lasceranno più. Si avvicina il grande giorno per Bo, mancano poco più di 2 ore e mezzo al suo compleanno. E poi mancano, oramai, due giorni al ritorno di Jeff. Quindi potete immaginarvi ciò che succederà. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Commentate in tante usando l'ashtag #SisterFF mi raccomando. ALLA PROSSIMA! 

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Baci, baci

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Capitolo 31
*** Chapter thirty- one ***


Link Video- trailer: https://www.youtube.com/watch?v=LSJLjCFWE-8#SisterFF 

#SisterFF Chapter thirty- one.

POV. BO

Arrivammo a casa di Harry alle 21.45 circa. Scendemmo dalla macchina una volta parcheggiata e ci dirigemmo versoil portone d'ingresso.

"Harry ma c'è qualcuno a casa tua?." chiesi seguendolo di sopra.
"Zayn non credo, a quest'ora dovrebbe essere ancora da Perrie per parlare del matrimonio." sospirò.
"Matrimonio?." esclamai spalancando gli occhi.
"Già, si sposano." annuì col capo.
"Che bello." sorrisi.
"Invece è una fregatura." bofonchiò aprendo la porta di casa ed entrando dopo di me. In effetti non c'era nessuno.
"Non è una fregatura." entrai e posai la borsa e la giacca sull' appendi- abiti all'ingresso.
"Invece si, ti frega moltissimo." ribattè.
"Ah si? E perché?." mi sedetti ad indiano sul divano.
"Perché ti incarichi di responsabilità enormi e devi occuparti di portare avanti la famiglia lavorando mattina e sera." spiegò sicuro di sé.
"Io invece credo che il matrimonio sia una cosa carina per due persone che si amano." alzai gli occhi al cielo e sorrisi.
"Sei troppo romantica." sbuffò.
"E tu troppo pesante." biascicai.
"Eppure non la pensavi così fino ad alcune ore fa." disse con sarcasmo mentre si avvicinava a me.
"Dobbiamo sempre tirare in ballo quello che è successo?." sospirai.
"Si, sempre." mi accarezzò le labbra.
"Io ancora non ti capisco." sbuffai.
"Non capisci cosa di me?." mi guardò negli occhi.

Mi persi di nuovo nel suo sguardo, quegli occhi terribilmente stupendi. Quel verde così intenso, quel verde così vivace come quando lo vidi la prima volta. I suoi occhi mi distruggevano l'anima.

"Non capisco come non potessi avere una ragazza prima di me." lo guardai cercando di abbozzare un sorriso.
"Infatti io non avevo la ragazza. Andavo in discoteca ogni sabato sera e mi scopavo tre ragazze contemporaneamente. Praticavo un'orgia." spiegò guardando dritto in un punto che non ero io.

Praticamente stava ricordando quei momenti che per lui erano molto piacevoli, mi faceva schifo solo a sentirle certe cose. E oltrettutto mi faceva schifo solo pensare che il suo amichetto aveva praticato con la mia vagina. Eww, che schifo!

"Ma che schifo, allontanati da me." mi alzai dal divano ed uscii fuori al balcone del suo appartamento che sembrava un giardino in miniatura.
"Eddai Bo." mi seguì sbuffando.
"Niente 'Eddai Bo'. Mi fa schifo pensare che il passato del mio ragazzo era composto da ragazze nude, orgie, e.." mi girai irritata verso di lui, poi abbassai lo sguardo e mi bloccai dopo quel "e".
"E?." si avvicinava di passo in passo.
"E lo sai cosa intendo per 'e'!." balbettai indietreggiando verso lo spigolo del balcone, dove mi bloccai.
"Intendi che io ero e sono un delinquente? Un assassino, un criminale." si avvicinava finché non mi bloccò appoggiando i polsi sulla ringhiera ad entrambi i lati del mio corpo.
"Si." abbassai lo sguardo.
"Bo." mi chiamò.

Non alzai lo sguardo, avevo il timore di ciò che potessero farmi i suoi occhi. Mi ipnotizzavano ogni volta che mi bloccavo a guardarli.

"Bo guardami." mi ordinò.
"No." biascicai.
"Va bene, vuol dire che ti parlerò da così." sospirò alzando lo sguardo verso la città che si poteva ammirare da quella vista meravigliosa. "Come ti ho già detto e ripetuto non ti farei mai del male. E la verità non è che io sono un criminale. La verità è tutt'altro." spiegò.
"Qual'è la verità allora?." alzai lo sguardo senza pensarci due volte. Dovevo essere forte, come prima di incontrarlo.
"La verità la scoprirai da sola a tempo debito." cercò di concludere la conversazione e di rientrare ma lo bloccai e lo sbattei contro il muro.
"Ho chiuso con le buone maniere, dimmi quale cazzo è la verità." racchiusi la sua giacca in pugni e lo sbattei quasi violentemente con la schiena contro il muro.

Lui cominciò a ridere e a sorridermi. Mi accorsi dopo poco tempo ciò che stava accadendo e ciò che stavo facendo. Era la prima volta che succedeva questo, insomma non era cosa da me. Non ero mai stata così violenta con nessuno e solo al pensiero che potevo scoprire la verità ero pronta a tutto, anche alla morte. All'improvviso la situazione si capovolse, adesso ero io quella contro il muro.

"La verità la scoprirai da sola ho detto. E sai una cosa.. mi piaci quando fai l'aggressiva. Ti rende così fottutamente bella e forte." mi sussurrò con voce roca.

Poi mi lasciò andare ed entrò dentro. Fuori faceva molto freddo ma rimasi lo stesso. Appoggiai i gomiti sulla ringhiera e guardai il panorama. Londra di notte era bellissima, era illuminata da mille luci, era come se un milione di candele bianche la ricoprissero come uno strato protettivo dalla luna.

Harry era dentro da ormai 30 minuti ed io non girai nemmeno il minimo sguardo verso il soggiorno anche perché sapevo che Harry doveva guardare la replica della partita "più importante del capionato" dal momento che non l'aveva vista tutta per via dell'appuntamento che mi aveva dato.

22.00.

Sono ancora fuori e sento che il freddo comincia a farsi sentire, eravamo ancora nei mesi inizio- primaverili ed era logico che facesse ancora un freddo non congelante ma comunque abbastanza freddo da farmi venire la pelle d'oca.

Mi chiamarono al cellulare, l'avevo portato con me fuori. Così controllai sullo schermo ed era Jeff, risposi senza pensare se ci fosse Harry ad ascoltare o meno.

"Pronto." risposi.
"Bo come stai?." chiese tranquillamente.
"Direi benissimo, tu?." sospirai.
"Bene grazie. Devo raccontarti mille cose quando scendo, oramai manca poco." potetti sentirlo sorridere.
"Certo. Ho anche io ho mille cose da raccontarti da quando sto con Willia,." cercai di abbozzare un sorriso.
"Mio Dio sono felice che lui ti renda felice. Sarà sicuramente un buon fidanzato e un'ottimo marito per te." esclamò con un'aria entusiasta.
"Marito? Jeff non ho nessuna intenzione di sposare William." spalancai gli occhi.
"E perché no? Siete una coppia perfetta, arriverà il momento in cui lui ti chiederà di sposarlo." constatò.
"Quando me lo chiederà in un futuro lontano poi si vedrà." biasciai.
"Bo non combinare casini e non commettere errori irreparabili." mi avvisò.
"Jeff sono grande e vaccinata, so quel che faccio." bofonchiai.
"Lo spero bene, che stai facendo?." sospirò.
"Sono uscita fuori per prendere una boccata d'aria, tu?." risposi un pò irritata.
"Sono con Acacia in un ristorante e aspetto che ci portino la seconda portata." sorrise.
"Ah vedo che vi divertite un mondo senza di me." dissi con sarcasmo.
"Sai che non è vero." sbuffò.
"Oh si che è vero." ribattei.
"Sei sempre la solita testarda?." chiese.
"Sempre. Non sono mai cambiata." risposi con tono determinato e sicuro.
"Pff, diventi più grande solo di età vero?." affogò una risata.
"E anche di testa, ma un pò alla volta." spiegai ridendo.
"Beh, la differenza è notevolmente cambiata allora." sorrise ancora.
"Eh, già." sospirai.
"Ora devo riattaccare, è arrivata la seconda portata. Un bacio Bo." mi salutò.
"Ciao Jeffino." risi e riattaccai senza dargli tempo di rispondere.

Non avevo nessuna intenzione di sposarmi, io non credevo nel matrimonio e quando ad Harry in precedenza gli dissi che sarebbe stato carino io constatavo una mia opinione. Non volevo assolutamente sposarmi.

"Bo." mi chiamò Harry interrompendo i miei pensieri.
"Hei." mi girai cercando di abbozzare un sorriso.
"Sei da un ora qua fuori, starai congelando entra dentro." mi sorrise per metà.
"V-Va bene." abbassai lo sguardo ed entrai.

Mi sedetti sul divano mentre Harry andò di là, non lo seguii perché non mi sembrava una buona idea entrare nelle camere altrui senza permesso. Dopo poco rivenne accanto a me e mi coprì con una coperta calda, io lo guardai e lo sorrisi per metà.

"Bo.. io ho sentito la conversazione con tuo fratello." biascicò.
"Ah." sospirai.
"Tu e William state insieme quindi." sospirò.
"No." bofonchiai.
"Come no, ti ho sentito dire.." ma lo interruppi non fancendogli continuare la frase.
"Harry mentivo, io e Will ci siamo accordati per fingere una relazione per poi fingere un litigio e lasciarci. Io non lo amo, io amo te." lo guardai negli occhi. Ero sincera o per lo meno cercavo di convincerlo che amavo solo lui.
"Bo..ma tu hai le labbra viola." guardò le mie labbra piene.
"Lascia perdere le mie labbra Harold." lo supplicai.
"No, non lascio perdere. La tua salute prima di tutto." si alzò dal divano e andò in cucina. 
"Porca puttana." imprecai appoggiando una mano sulla fronte.

Presi il telecomando e lo aspettai seduta sul divano coprendomi con una coperta calda, quella coperta azzurra che mi aveva appoggiato sulle spalle.

"Ecco, bevi." si ripresentò con una tazza di té, io odiavo il té.
"Non mi piace." biasciai.
"Come non ti piace, l'hai sempre bevuto." bofonchiò.
"Non è vero, non l'ho mai bevuto e non mi piace." ripetei.
"E va bene." mi sorrise. "Lasciamo perdere il té." appoggiò la tazza sul tavolino e si avvicinò.
"Ti amo Edward." gli sussurrai quasi.
"Anche io scricciolo per quanto possa sembrare strano essere pronunciato da me." avvolse le sue braccia intorno alla mia schiena e mi abbracciò.
"Non è strano, è.. bellissimo." ammisi.

Alzai lo sguardo e lui mi guardò, i suoi terribili e disgraziatamente stupendi occhi. Li amavo!

Si avvicinò e mi lasciò un tenero bacio sulle braccia, un bacio diverso. Un bacio.. sincero.

"Questa sera dormi con me?." chiese continuando a guardarmi.
"Okei." sorrisi per metà.
"Di solito a che ora vai a dormire?." chiese sospirando.
"Quando mi va e quando capita." sorrisi.
"Va bene, con me farai un pò tardi se non notti in bianco." affogò una risata.

....CONTINUA

Spazio Scrittrice: Tadàà! Eccovi il capitolo, questo è un pò più corto ma il precedente è il più lungo dei precedenti capitoli che ho pubblicato. Come vi avevo spiegato, i momenti Habbo andranno a gonfie vele ma al ritorno di Jeff comincieranno i veri casini per Bo ed Harry che non si fa nessuno scrupolo per distruggerlo. Alcune verità verranno a galla amaramente e Bo ci rimetterà la pelle per la più grande fra tutte. Ma vi lascio nella sorpresa. Sta a voi seguire la FF e capirne il significato. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Commentate in tante usando l'ashtag #SisterFF mi raccomando. ALLA PROSSIMA! 

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Baci, baci

.Bo

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Capitolo 32
*** Chapter thirty- two ***


#SisterFF Chapter thirty- two.

POV. HARRY

Erano le 23.50 circa e avevo pianificato una sopresa a Bo durante la sua assenza, cioè quando era fuori al balcone. Mancavano meno di dici minuti al suo compleanno ed io dovevo essere pronto a tutto.

"Bo quando compi 17 anni?." chiesi facendo finta di niente.
"Harry stai scherzando?." girò lo sguardo dalla tv a me con un'espressione sconvolta in viso.
"Dovrei?." inarcai un sopracciglio.
"No. Comunque l'8 marzo." abbassò lo sguardo.
"Capisco, ma aspetta un'attimo l'8 marzo è fra pochi minuti." constatai guardando l'ora e alzandomi dal divano e dal suo fianco.
"Infatti, dovrei fare una festa la sera stessa." sospirò abbozzandomi un sorriso.
"Un festa?." mi avvicinai al frigorifero e lo aprii. Presi una bottiglia d'acqua e ne bevvi un sorso.
"Già siamo minimo 70 persone se non di più." spiegò.
"E non mi hai invitato." biasciai.
"Appunto per questo io.." ma non continuò la frase che la interruppi.
"Non fa niente Bo, uscirò con le mie amiche." alzai gli occhi al cielo.

Ora era arrivato il momento di farla ingelosire di brutto. Dopottutto il mio scopo era quello, farle credere che mi fossi dimenticato del suo compleanno.

"Amiche?." spalancò gli occhi.
"Si. Credo dovrebbe venire anche Kendall." finsi di essere contento.
"Non dirai sul serio spero." biasciò.
"Certo che dico sul serio." ribattei.
"Harry ma.." affogò una risata stupita.
"Bo non puoi farmi la predica, tu hai la tua festa ed io non potrei divertirmi con le mie amicizie?." sbuffai.
"Harry ma è diverso, certo ci saranno i ragazzi ma ci saranno la maggior parte della casa ricoperte di ragazze." ribattè.
"Non mi importa, io uscirò Kendall e le mie amiche che ti piaccia o no." conclusi biasciando.
"Quindi preferisci loro a me." constatò annuendo con la testa e abbassando lo sguardo.
"Non ho detto questo." bofonchiai.
"Me lo stai dando a capire." si grattò la mano sinistra.
"Non è vero." biasciai.
"Harry basta parlare." chiuse gli occhi per qualche secondo, sospirò profondamente e si alzò.
"Dove vai ora?." la guardai per poi guardare l'orologio.

23.59. Porca troia stava andando via e mancava un minuto, dopo avrei potuto svelarle tutto. Non doveva rovinarmi il piano, cazzo.

"Vado a casa, è inutile rimanere quì." prese la borsa e la giacca e aprì la porta.
"Non andrai da nessuna parte." la bloccai per il polso.
"Harry lasciami andare." mi ordinò alzando il tono di voce.

Controllai l'orario, 00.00 finalmente!

"Buon compleanno amore mio." la sorrisi per metà.
"C-Cosa." spalancò gli occhi sorpresa.

La sua reazione fu immediata e divertente. Spalancò gli occhi e appoggiò una mano sulle sue labbra perfette. Era perfetta già lei così com'era e ciò che aveva appena fatto la rendeva disgraziatamente una Dea.

"Hai sentito bene, non mi ero affatto dimenticato del tuo compleanno e mai me ne dimenticherò." le presi i fianchi e la tirai a me.
"Grazie mille ma mi hai fatto prendere un colpo al cuore quando mi hai detto che uscivi con le tue amiche, perchè volevo invitarti alla mia festa ma non ne ho mai avuto il tempo dal momento che tu eri in ospedale e.." parlò velocemente gesticolando con le mani ma la bloccai.
"Bo non parlare sempre, oramai è il tuo compleanno e devi pensare a te. Dimentichiamo il passato e pensiamo al nostro presente e al nostro futuro insieme." le baciai il collo.
"Giusto scusami." sospirò.
"Beh, allora vieni." la tirai di là.
"Volentieri." sorrise dolcemente.

Come sempre si aspettava che me la portassi a letto ma non era quello il mio intento. Il mio intento era una cena romantica che avevo preparato con seconda portata, alcolici a volontà e una vista su un balconico che era nella mia cameretta e oltre la ringhiera avevo fiori, piante ed altro ancora che lo decorava. La luna rifletteva sulla finestra e sullo specchio così ci dava la luce necessaria.

"Cristo Santo." imprecò cominciando a piangere.
"Hei scricciolo." la consolai.
"Ti ringrazio Harry." mi abbracciò.
"Per te questo ed altro." le sussurrai.
"La stessa cosa vale per te." si asciugò le lacrime e si allontanò.
"Andiamo a sederci." le indietreggiai la sedia, la feci sedere e riportai la sedia sotto al tavolo.
"Non dovevi davvero, il mio regalo è stato oggi pomeriggio." sorrise.
"Mmm...quello lo considero un'anticipo." mi inumidii le labbra.
"Stupido." gli scappò una risata.
"No davvero." sorrisi.
"Ti ringrazio davvero Styles." ripetè sorridendo.
"Okei smettiamola." alzai gli occhi al cielo bofonchiando.
"Va bene." sospirò.

Cominciammo a mangiare, poi bevemmo e finimmo tutto alle 01.50 circa, poi ci coricammo sul mio letto matrimoniale e cominciammo a bere alcolici, lei tossì poiché non era abituata alla Vodka e alla Sambuca. Io la reggevo e lei no, infatti cominciò ad ubriacarsi, io invece ero del tutto sobrio.

"Harry ti amo." si mise su di me.
"Bo." sussurrai imprecando per il dolore.
"Che c'è?." sbuffò vogliosa d'amore.
"Levati da là. Mi stai schiacciando i gioielli." sussurrai quasi mentre cominciavo a bestemmiare.
"Scusami è che non mi sento molto bene, credo che la mia testa sta per volare via." si alzò e cominciò a traballare.
"Sei ubriaca mia cara." sorrisi divertito nel vederla in quello stato.

Credo che l'alcool non era il suo forte e quella scena mi divertiva moltissimo, Bo non era abituata allo stesso stile di vita mio ma comunque io la volevo come mia fidanzata e sarebbe stata mia. Lei era così innocente ed io così pericoloso. Non poteva sapere troppo e già quello che io le avevo raccontato la metteva in pericolo ma lei voleva sapere ed ora che aveva saputo mi pentivo di tutto. 

La verità per cui io e Jeff ci odiavamo era perchè aveva distrutto la mia famiglia in passato, era propio il fratello di Bo che aveva ucciso mia madre e mio padre ed io non cercavo altro che vendetta. Non avrei mai usato Bo come mia arma di difesa perché con lei era un caso a parte ma l'avrei protetta da questa "guerra" Styles-McKanzie a qualunque costo.

"Allora ti piace stare quì con me?." le chiesi alzandomi dopo un pò.
"Ovvio. Stare con te è vita." mi sorrise e mi baciò.

Non mi stavo affatto approfittando del fatto che fosse ubriaca, ma era così bella anche quando non era sobria e volevo averla sempre al mio fianco.

"Bo attenzione perché non ti rendi conto delle azioni che fai." sospirai.
"So quello che faccio." sbuffò aggrappandosi a me.
"Si vede." sussurrai quasi.
"E' il mio compleanno, Harry divertiamoci." bofonchiò.
"Certo ma in un certo modo." biasciai.
"Va bene." si allontanò ed uscì fuori.

Si aggrappò alla ringhiera e quasi non cadeva sul pavimento ghiacciato. Io le andai dietro e la abbracciai, lei appoggiò la sua testa sul mio petto e insieme restammo a guardare una piccola parte di Londra illuminata.

"Harry ho un segreto da confessarti." mi sussurrò guardando la London Eye.
"Quale sarebbe." abbozzai un sorriso.
"Ho sempre desiderato viaggiare." respirò profondamente sorridendo per metà.
"E dove avresti desiderato viaggiare?." le chiesi sorridendo per metà.
"New York. La mia città preferita." sospirò.
"Pensa che io ci gareggio due volte all'anno a New York, poi passo a Los Angeles e infine a Seattle. Londra è la prima tappa durante i sette mesi di gare." spiegai sorridendo.
"Un giorno so che riuscirò a realizzare il mio sogno." sospirò speranzosa. "Essere mamma, sposarmi e trasferirmi a New York dove lavorare in qualsiasi posto. Con le persone giuste in poche parole." continuò.
"Bo vuoi essere mamma?." inarcai un sopracciglio sorpreso.
"Quando sarò maggiorenne perché no." constatò.
"Vuoi rovinarti a 18 anni?." spalancai gli occhi.
"Non mi rovino Harry. Un figlio è una gioia immensa, la gioia più bella del mondo." bofonchiò.
"Per me è uno sbaglio enorme, io non vorrei mai essere padre a 21 anni." sospirai guardando il cielo nuvoloso.
"Io invece vorrei essere mamma a 18/19 anni. Insomma è bello essere una mamma non né troppo grande né troppo esperta. In poche parole conoscere tutto su un figlio man mano che lo cresci e che lo porti in grembo." abbassò lo sguardo.
"Uhm, dimenticavo con chi sto parlando." biasciai alzando gli occhi al cielo.
"Harry dico sul serio." sbuffò.
"Sei ubriaca Bo." le ricordai il suo stato di ebrezza.
"Non del tutto." mi corresse.
"Non è vero." bofonchiai.
"Si che è vero." biasciò.
"Va bene, allora quante sono queste?." alzai quattro dita avanti al suo viso.
"cinque." sospirò.
"Invece ne erano quattro, vedi che non sei del tutto sobria?." biasciai.
"Okei basta." affogò una risata.
"Giusto." la sorrisi.
"Che ore sono?." chiese aggrappandosi di nuovo a me.
"Sono le 02.25." guardai l'ora sul cellulare e poi lo rimisi in tasca.
"Harry voglio passare la notte con te." si avvicinò.
"La stai passando già piccola." sorrisi.
"Non in quel senso." sbuffò.
"Ah." sospirai abbassando per qualche secondo il mio sguardo.
"Per favore Harry." mi supplicò ed o alzai lo sguardo appena mi accorsi che mi baciò.

Quel bacio continuò a lungo, finchè non entrammo nella stanza e ci sedemmo sul mio letto. La situazione continuò allo stesso modo poi andai su di lei. Stavo per toglierle la maglietta ma mi bloccai fermandomi e alzandomi dal letto.

"No." esclamai. "Ma che sto facendo, non posso." mi passai una mano fra i capelli scossendo la testa.
"Harry." sospirò sedendosi ad indiano sul letto.
"Bo non posso, ho giurato a me stesso che non ti avrei toccata e non lo farò." le ripetei.
"Harry ma io sto bene." ribattè.

Mi avvicinai a lei, le abbassai la spallina della T-Shirt e aveva ancora due lividi: uno sulla spalla e un'altro sul braccio. Abbassò lo sguardo verso i lividi ed io mi allontanai sospirando. Lei velocemente rialzò la spallina e scosse la testa.

"Harry io non sento dolore lo capisci?." sbuffò.
"Bo non mi importa, quando dico una cosa è quella." ribattei.

Il mio sguardo era così dispiaciuto, non volevo farla soffrire ma non potevo davvero. Lei sbuffò, poi raggruppò i suoi capelli da una spalla.

"Vieni con me." le presi la mano e la tirai verso il bagno.
"Non voglio fare la doccia ora." sbuffò con gli occhi semi chiusi e abbracciandomi.
"Fermati." le ordinai facendola sedere sul wc.

Sospirai, una doccia le avrebbe fatto rinfrescare un pò la testa. La spogliai e la feci entrare nella vasca da bagno. Presi il soffione della vasca e feci uscire l'acqua calda, poi le bagnai il corpo e i capelli. 

POV. BO

Incollai le gambe al petto. Non mi sentivo affatto bene, la testa era andata a farsi fottere chissà dove ed io mentalmente non ero connessa. 
Harry passò l'acqua su entrambe le gambe tenendo in mano il soffione, poi lo passò sul petto coperto e infine ai capelli. Dopo un pò di tempo la mia testa ritornò a ragionare e capii di essere in una vasca da bagno, nuda e con Harry che mi 'lavava'.

"Ma che diavolo stai facendo?." spostai i miei occhi verdi sul suo viso.
"Ecco la mia Bo." mi sorrise e chiuse l'acqua appoggiando il soffione sul rubinetto.
"Ecco chi? Harry non fare il cretino, se volevi approfittarti della mia ebrezza potevi anche farlo senza che mi bagnassi." biasciai.
"Hai ragione ma era l'unico modo per farti rinvenire." sospirò e mi passò un accappatoio.
"Certo." bofonchiai prendendolo in mano.

Passarono alcuni secondi e Harry non usciva dal bagno. Io tossii e lui mi guardò, quei suoi occhi verdi e stupendi che mi guardavano nei miei occhi verdi.

"Che c'è?." inarcò un sopracciglio guardandomi negli occhi.
"Harry vorrei alzarmi dalla vasca ed essendo nuda vorrei un pò di intimità." spiegai.
"Va bene, piccola ma ti ricordo che io ho già avuto modo di conoscere le parti femminili." gli scappò una risata ed uscì dalla vasca con un sorriso malizioso sul viso.
"Fanculo." bofonchiai.

Ebbi modo di essere da sola così mi alzai indossando l'accappatoio, poi con un'asciugamano mi asciugai i capelli.

"Harry sei un coglione." sbuffai uscendo dal bagno. Mi aspettava seduto sul letto mentre guardandomi cominciava a ridere.
"Lo so. C'è una buona notizia ed una cattiva notizia." sospirò.
"E cioè?." spalancai gli occhi.
"La buona è che ho una maglia che io uso per casa e puoi usarla come pigiama. La brutta è che non ho una mutanda da donna, ho solo i miei boxer." spiegò.
"Dammi la maglietta e dei boxer." bofonchiai.
"Ecco." mi diede la maglietta e mentre prendeva i boxer indossai la maglia velocemente e tolsi l'accappatoio.
"Tieni." e mi diede anche i boxer.

Li indossai e spalancai gli occhi appena vidi che il cavallo dei boxer era piuttosto piegato verso il davanti.

"Ehm non farci caso. A volte il mio amichetto tende ad alzarsi solo a vederti." rise.
"Sono così attraente?." mi scappò un sorriso.
"Ovvio che si." si alzò dal letto e mi abbracciò.
"Ti amo Styles." sorrisi.
"Anche io scricciolo." mi rubò un bacio.

Mi diede un'altro bacio e andammo sul letto.

"Buonanotte Bo." avvolse il braccio intorno al mio fianco.
"Buonanotte Harold." sospirai sorridendo.

Chiusi gli occhi e ci addormentammo. Avevamo passato una giornata faticosa ma divertente. Soprattutto io. Non avrei mai dimenticato il 7 marzo e la notte dell'8 marzo.

....CONTINUA

Spazio Scrittrice: Ciao famiglia! Il capitolo è piuttosto dolcioso (?) ma per non renderlo troppo dolce ho aggiunto dei dettagli divertenti/avventurosi. Come avete letto Harry ha deciso definitivamente di mantenere il suo giuramento, e cioè che non avrebbe sfiorato l'intimità di Bo. Ma lei non vuole accettarlo, infatti non si arrenderà così facilmente. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Commentate in tante usando l'ashtag #SisterFF mi raccomando. ALLA PROSSIMA! 

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Baci, baci

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Capitolo 33
*** Chapter thirty- three ***


Link Video- trailer: https://www.youtube.com/watch?v=LSJLjCFWE-8#SisterFF 

#SisterFF Chapter thirty- three.

POV. BO

La mattina seguente mi svegliai verso le 09.35, Harry accanto a me non c'era ma non mi preoccupai. Sicuramente era a prepararsi per uscire oppure era in qualche parte della casa.

Mi sedetti sul materasso ad indiano, mi stirai e controllai il cellulare che era sul comodino in marmo accanto al letto. Tutto ciò che copriva metà del mio corpo era un lensuolo semplice di color bianco. Mi strofinai gli occhi e controllai sullo schermo: 36 messaggi ricevuti e tre chiamate perse. Le chiamate erano di mio fratello e di Will, i messaggi erano tutti dei miei amici e delle mie amiche dell'università, tra loro c'era un messaggio di Katherinne. Il mio petto si alzava e si abbassava più del dovuto, aprii il messaggio e lo lessi.

Da: Katherinne.
A: Bo
8 marzo, ore 08.49.

"Hei Bo, buongiorno e tanti auguri. Scusami, forse non dovrei contattarti oppure dovrei chi lo sa.. So solo che voglio esserti amica, non voglio stare litigata con te anche perché non riuscirei a gestire le mie situazioni complicate senza il tuo aiuto, senza il tuo consiglio. Scusami per tutto, non dovevo offenderti e non pensavo davvero ciò che ti avevo detto, era solo la rabbia poiché vi avevo visti insieme. Mi dispiace ma in questi giorni ho incontrato qualcuno che mi rende felice, Harry appartiene al mio passato. Se vuoi incontrarmi per parlare ti aspetterò alle 10.15 al parco. xx Kate."

Mio Dio la amavo troppo quella ragazza. Non potevo starle lontano nemmeno 1 mese. Le volevo troppo bene, propio per questo sarei andata al parco alle 10.15 precise, per vederla e riabbracciarla come una volta. 

"Buongiorno." una voce dolce interruppe i miei pensieri.
"Buongiorno." risposi alzando lo sguardo.
"Come hai dormito." mi rubò un bacio camminando a ragno su di me (?).
"Direi bene, il tuo letto è molto comodo." dissi con sarcasmo e appoggiai le mie mani sulle sue spalle.
"Meglio, che hai intenzione di fare oggi." richiese con tono annoiato.
"Questa mattina ho un'impegno importante a cui non posso mancare, quindi devo ritornare a casa. Lavarmi, cambiarmi ed andare all'appuntamento." spiegai aggiustandomi la maglia che cadeva sulle mie coscie.
"Che impegno." inarcò un sopracciglio.
"E' un'interrogatorio?." abbozzai un sorriso alzandomi dal letto.
"Si." bofonchiò.
"Solito coglione tu eh." biasciai.
"Il tuo coglione." mi sorrise e mi raggiunse.
"Harry devi riportarmi a casa ma non in queste condizioni." sbuffai.
"Tranquilla ti presto io dei pantaloni per ritornare a casa." mi abbracciò.
"Grazie mille amore mio." lo baciai.
"Le grazie le fanno in cielo, non le faccio io." sospirò.

Quell'abbraccio per me valè molto di più di un semplice tocco di braccia, per me valè un'amore insostituibile. Nemmeno Katherinne sarebbe riuscita ad allontanarmi da lui ma forse era cambiata. Forse aveva veramente incontrato la persona che la rendeva finalmente felice.

"Beh, ora andiamo." mi staccai dalle sue braccia prendendo poi le mie scarpe.
"Okei ecco i pantaloni." mi avvisò tirandomeli.

Erano dei pantaloni neri, i miei pantaloni preferiti. Era perfetto quando indossava quei pantaloni neri impeccabili.

"Grazie." li indossai, poi mi avvicinai a lui e lo ringraziai con un bacio.
"Andiamo." prese la mia mano e uscimmo dalla stanza.

Presi tutto ciò che mi apparteneva, fra cui giacca e borsa. Poi uscimmo di casa ed io immediatamente entrai in macchina, lui invece se la prese comoda.

"Harry." lo chiamai urlando dalla macchina.
"Eccomi eccomi." aprì la portiera ed entrò.

Mise in moto e partimmo. Il viaggio fu perfetto; Sorrisi, baci, carezze e sguardi. Non mancava nulla, stare con lui era come stare lontano da tutto il mondo. Arrivammo sotto casa mia dopo un buon quarto d'ora. Ero in grosso ritardo all'incontro con Katherinne, quindi decisi di chiamarla per avvisarla che sarei arrivata lì verso le 10.30.

"Grazie per avermi riaccompagnata a casa." lo guardai negli occhi.
"Sai solo dire grazie, e smettila." biascicò.
"Okei, okei calma." bofonchiai.
"Bo." mi chiamò.
"Si." girai lo sguardo verso di lui sospirando.
"Quando ci rivedremo?." mi chiese.
"Perché me lo stai chiedendo?." inarcai un sopracciglio prendendogli la mano.
"Quando tornerà tuo fratello non potremo quindi voglio chiedertelo adesso per quando succederà." mi spiegò avvicinandosi.
"Ah, non lo so. Jeff ritorna fra due giorni con la sua fidanzata e quindi non saprei quando contattarti né quando vederti con lui in giro poi." abbassai lo sguardo.
"Tranquilla, ti aspetterò." mi rialzò lo sguardo avvicinandosi di più.
"Sei un'amore." lo baciai.
"Quindi dal 10 in poi dovrai fingere di stare con quello." biasciò.
"Già. A proposito devo chiamarlo per avvisargli che quando Jeff ritornerà a Londra dovrà accompagnarmi all'aeroporto a prenderlo." sospirai prendendo il cellulare dalla borsa per chiamarlo.
"Non fare la stronza." bloccò la mia mossa con la sua mano, mi prese il polso e me lo fermò.
"Non faccio la stronza, devo mentire per poter stare con te senza dare nell'occhio." bofonchiai liberandomi dalla sua presa.
"Tutto questo mi stressa. E' impossibile, non posso stare alla luce del sole con la persona che amo per colpa del fratello." biasciò girando lo sguardo verso il lato opposto del mio.
"Lo so, ma dobbiamo sopportare tutto. Vedrai un giorno potremo essere felici insieme." gli accarezzai una guancia e feci ritornare il suo sguardo al mio.
"Non voglio perderti." sospirò.

Mi abbracciò, non avevo mai pensato a quello. Jeff il 10 ritornava ed io non avevo pensato a come incontrarmi con Harry di nascosto, non avevo pensato a quando avrei dovuto fingere la relazione con William solo per poter stare con Harry. Tutto questo era davvero impossibile. Come dargli torto, Harry doveva stare con una ragazza che lo avrebbe reso felice alla luce del sole, che felicità gli avrei potuto dare io?

"Non mi perderai." lo tenni stretto a me.
"..."

Non disse nulla, lo comprendevo benissimamente.

"Ora devo andare altrimenti non riuscirò a prepararmi. Ti riporto i vestiti appena posso." lo baciai, poi scesi dall'auto ed entrai in casa senza farmi vedere.

Harry andò via, io invece entrai in casa e la chiusi alle mie spalle. Appoggiai la borsa e il cappotto sul divano poi salii di sopra ed andai in camera mia. Erano le 10.00 in punto, avevo perso solo tempo ed ora dovevo fare in fretta, altrimenti Katherinne sarebbe andata via e si sarebbe arrabbiata di brutto. La conoscevo perfettamente come le tasche dei pantaloni di Harry (?) quindi sapevo come avrebbe reagito.

Aprii l'armadio e scelsi dei vestiti puliti e comodi, presi le scarpe e le appoggiai ai piedi del letto, presi l'intimo e andai nel bagno. Mi feci una doccia veloce, non mi lavai i capelli perché li avevo 'lavati' il giorno prima. Anzi, me li aveva lavati il giorno prima. Quando Harry mi buttò sotto l'acqua bagnandomi tutta.

10.35.

Ero appena uscita di casa, scelsi l'alternativa: correre.

***************************

POV. KATHERINNE

La aspettai seduta su una panchina giocherellando con le mie mani. Speravo venisse, oramai erano le 11.00 e ancora non la vedevo arrivare, mi mancava moltissimo. Volevo far la pace, volevo abbracciarla quando le raccontavo tutto della mia vita. I miei genitori erano fuori per lavoro ed io ormai ero maggiorenne ecco perché avevano deciso di lasciarmi a casa da sola.

All'improvviso i miei pensieri furono interrotti da una voce soffocata, da una voce affaticata. Era lei.

"Eccomi." mi guardò negli occhi.

Mi alzai dalla panchina posizionandomi difronte a lei, abbracciarla, era quello che dovevo fare. Ma l'imbarazzo aveva preso il pieno controllo del mio corpo.

"E-Eccoti." sbattei più volte gli occhi. Il mio respiro cominciava ad aumentare, uno dopo l'altro.

Rimanemmo a guardarci qualche secondo, poi si avvicinò di qualche passo ed io feci lo stesso. Alla fine l'abbracciai. 

"Ti voglio tanto bene Kate." mi tenne stretta a sè.
"Io molto di più." sorrisi.
"Come stai." mi chiese sedendomi accanto a lei sulla panchina.
"Direi bene, ho incontrato finalmente l'uomo della mia vita. Almeno spero." sorrisi abbassando lo sguardo per poi riposarlo su di lei.
"Chi è? E' da molto oramai che non ci parlavamo ed ora che abbiamo inziato voglio sapere tutto. Cos'hai fatto in queste settimane?." prese le mie mani e mi sorrise. Un sorriso enorme.
"Si chiama Niall Horan. Ha 21 anni ed è stupendo. Molto simpatico e gentile, sono stata con lui in vacanza in queste settimane e ci siamo divertiti molto." gli spiegai con gli occhi a cuoricino (?).
"Niall Horan? E' il migliore amico di Harry." spalancò gli occhi.
"Cosa? Non starai scherzando spero." sospirai incredula scossendo con la testa.
"Lo vorrei tanto, insomma non voglio offenderti ma quando ho saputo che..insomma.." balbettò.
"Senti Bo chiariamoci una volta per tutte, ho dimenticato definitivamente Harry. Io amo Niall ora, e credo di non aver mai amato una persona come amo lui." dichiarai cercando di farle capire che Harry Styles apparteneva al mio passato più recente.
"C-Certo, lo capisco." sospirò abbassando lo sguardo.
"Beh, tu cos'hai fatto con Harry." le chiesi cambiando completamente discorso.
"Io so che posso fidarmi di te, io lo sento dentro. Quindi ti dirò la verità su cosa è successo; Ieri nel primo pomeriggio è successo." ingoiò la sua saliva. Era molto tesa e preoccupata, ma perché?
"Cosa intendi per -E' successo-?." inarcai un sopracciglio appoggiando la borsa sulle mie gambe.
"Insomma..io ed Harry ieri verso le 15.00 abbiamo fatto sesso." rise entusiasta.
"Che cosa?." mi alzai di colpo e la borsa cadde ai miei piedi.

La guardai dritto negli occhi, porca troia Harry l'aveva sverginata e l'aveva fatto con me prima ancora di lei. Come potevo nasconderle una cosa del genere, come? Avevamo appena fatto pace e non volevo litigare ancora con lei. 

"Che-Che ti succede Katherinne?." si alzò a sua volta appoggiando le sue mani sulle mie spalle.
"N-Niente, ora devo andare." presi la borsa da terra e sospirai.
"Cosa? Ma sei appena.." non le permisi di continuare la frase che la interruppi.
"Lascia stare, poi ne riparleremo. Ora ho un'impegno importante, mi faccio risentire io appena avrò tempo." inventai una scusa, la salutai ed andai via.

Andai via dall' Hyde Park. Cristo Santo presi il primo bus che trovai, pagai il viaggio e mi sedetti alla fine, dove c'erano più posti. Non poteva essere vero, Harry e Bo..ma che cazz? Perché me ne fregavo? Non doveva importarmi, stavo con Niall ed ero felice con lui. Harry apparteneva al mio passato.

Arrivai in centro, scesi e prendendo la borsa fra le mie braccia mi incamminai verso un bar dove prendere un caffè in tranquillità, dove poter pensare. Ma evidentemente quella era la giornata dei rompi-coglioni.

"Katherinne." esclamò da lontano.

Mi girai e spalancai gli occhi. Non poteva essere vero..insomma era un'allucinazione o cosa?!

....CONTINUA

Spazio Scrittrice: Tadàà! Come vi sembra? Finalmente Katherinne e Bo ritornano "amiche" ma qualcosa turba Kate, cosa prova per il suo nuovo amore Niall? Cosa sente ancora per Harry? Bo scoprirà ancora molte verità ma verso la fine della FF ci sarà un'inaspettato colpo di scena. Non vi rovino nulla, tranquille. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Commentate in tante usando l'ashtag #SisterFF mi raccomando. ALLA PROSSIMA! 

Scrivetemi su Twitter che cosa ne pensate, io sono @imjustiina e l'ashtag è #SisterFF.

Baci, baci

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Capitolo 34
*** Chapter thirty- four ***


Link Video- trailer: https://www.youtube.com/watch?v=LSJLjCFWE-8#SisterFF 

#SisterFF Chapter thirty- four.

POV. KATHERINNE

"Niall." appoggiai una mano sulla bocca.

Niall a Londra, era impossibile. Da Los Angeles ero tornata da sola per via del suo lavoro che girava intorno all'America e all' Inghilterra.

"Katherinne, piccola mia." mi abbracciò sorridendomi.
"Ma che ci fai quì? Tu mi hai detto che eri a lavoro." lo guardai ancora sorpresa dalla visita.
"Ho terminato subito il mio lavoro e sono ritornato in Inghilterra. Sono passati solo 6 giorni da quando sei ritornata eh, non sono morto." disse con sarcasmo continuando a sorridermi.
"Coglione vieni qua." lo tirai a me e lo baciai.

Gli morsi il labbro e ricominciai a baciarlo. Niall mi piaceva davvero ma se era il migliore amico di Harry sarebbe stato un bel problema da risolvere, ovviamente non l'avrei lasciato. Lo amavo davvero.

"Dove stavi andando." mi chiese prendendomi la mano.
"In giro, mi annoiavo. Sai ho tante cose da raccontarti da quando sono ritornata quì." sospirai.
"Andiamo insieme?." mi guardò con i suoi occhi color cielo.
"Certo che si." lo sorrisi.

Così cominciammo a camminare lungo le strade di Londra; le più conosciute, le più visitate, le più grandi con aree di mercato.

POV. BO

Ritornai a casa. Non capivo la reazione di Katherinne quando gli dissi che avevo avuto dei rapporti piuttosto intimi con Harry, eppure mi aveva confermato che Harry non gli interessava più. Forse era abituata a vedermi la solita ragazza vergine del Liceo, o forse mi preferiva bambina.

In ogni caso dovevo pensare a divertirmi, mancavano 2 giorni e Jeff ritornava dall' Irlanda e da quel giorno incontrarmi con Harry sarebbe stato più complicato del solito.

Erano le 12.00 circa ed ero seduta sul divano a guardare la tv, guardavo un programma sulle ragazze che a 16 anni rimanevano incinte e raccontavano tutta la loro vita prima e durante la gravidanza. Per me non era scandaloso rimanere incinta a 16 anni, poteva capitare. Però non accettavo il fatto che le persone dovessero sapere la vita degli altri soprattutto davanti a milioni di persone in tv.

Io non avrei mai voluto rimanere inconta a 16 anni. Veramente nemmeno a 18 anni ma se propio sarebbe dovuto capitare, avrei voluto a 18/19 anni circa.

Bussarono alla porta, mi alzai ed andai ad aprire. 

"Ciao Bo." mi salutò.
"Ciao Will, entra." ricambiai il sorriso.
"Come stai." mi chiese entrando e sedendosi dove gli era di solito, il divano.
"Bene e tu." lo seguii sul divano.
"Piuttosto bene. Allora, Jeff a che ora torna dopodomani?." si tolse la giacca nera e l'appoggiò sullo schienale.
"Penso alle 11.40, non so l'orario preciso." scossi la testa abbozzando un sorriso.
"Va bene, ma la finta relazione si deve ancora fare oppure lasciamo stare." si aggiustò le maniche della sua camicia bianca.
"Ehm, dovremmo cercare di portarla avanti poi fingere un litigio e lasciarci." sospirai abbassando lo sguardo.
"Quindi si fa." mi guardò annuendo con il capo.
"Si." tirai un'altro sospiro.
"Va bene, allora mi faccio trovare quì alle 11.30 per sicurezza." constatò controllando il calendario degli impegni sul cellulare.
"O-Okei, ma puoi anche benissimamente venire con me all'aeroporto." gli dissi alzandomi dal divano.
"Tranquilla, meglio che vai da sola." riposò il cellulare in tasca.
"Perché." gli chiesi incrociando le braccia al petto.
"Non voglio che Styles pensi che stiamo insieme, perché tu stai con lui, non con me." sospirò appoggiando i gomiti sulle sue gambe.
"C-Cosa, ma che stai dicendo." inarcai un sopracciglio sorpresa dalla sua risposta.
"La verità. Quando ieri è venuto a prenderti quì fuori io vi ho visti." si alzò sospirando ancora.
"Senti Will io volevo dirtelo ma..." non continuai la frase che mi interruppe.
"Ma niente, la vita è tua. Fanne ciò che vuoi." si avvicinò alla porta.
"Ed ora dove vai?." lo seguii mettendomi avanti alla porta così da non permettergli di uscire di casa.
"A casa mia, è inutile stare quì." mi scansò e aprì la porta.
"Sei geloso!." gli urlai contro con le lacrime agli occhi.
"Non sono geloso." si girò verso di me con aria severa.
"Invece si." strinsi i denti. "Non ti va giù che Harry ed io ci amiamo. La tua gelosia non ti porterà molto lontano, lo sai?." continuai ad urlargli contro cercando di rimanere forte.

Dovevo sembrare il più convincente possibile, alcuni dei suoi comportamenti non li sopportavo propio e così ogni volta che mi comportavo di conseguenza lu ritornava da me. Era sempre stato così d'altronde.

"Sicuramente mi porterà lontano da te. Ci vediamo dopodomani alle 11.30." il suo sguardo era cupo, mi guardò negli occhi poi chiuse la porta alle sue spalle.

Le sue parole mi ferirono moltissimo, non era mai stato il prototipo di ragazzo bullo e bastardo. Lui era dolce, comprensivo, voleva solo il bene degli altri e invece da quando aveva saputo che avevo conosciuto Harry era cambiato.

"William." mi asciugai le lacrime e mi avvicinai alla finestra, poi spostai la tenda di poco così da potermi permettere di guardare fuori.

Poco dopo mi girai e ritornai sul divano, guardando il programma delle famose ragazze incinte a 16 anni, mi accorsi che William aveva dimenticato la giacca sullo schienale del divano.

Così la presi e decisi di portargliela. Uscii di casa e andando alla sua, bussai.

"Che c'è." mi guardò aprendo lo porta.
"La tua giacca. L'hai scordata a casa mia." glie la porsi.
"Ah, grazie." la prese in mano e la appoggiò sull'appendi-panni all'ingresso.
"Per quanto riguarda la situazione di prima io.." ma non mi fece continuare la frase che mi sbattè la porta in faccia.

Maleducato del cavolo. Non si era mai comportato così, forse stava succedeno qualcosa con la famiglia, oppure con gli amici. O semplicemente non gli andava giù la mia storia con Harry.

Ritornai a casa e ritornai sul divano, nel vedere la tv mi addormentai senza nemmeno pranzare.

*****************************

Londra, sabato 8 marzo, ore 20.34 p.m.

Mi svegliai, ero sul divano. Controllai l'orario e bestemmiai appena mi accorsi che tra meno di un'ora sarebbe iniziata la festa. Fortunatamente era tutto pronto: in giardino, in cucina e avevo chiuso tutte le stanze del piano superiore. Avevo lasciato aperto solo il terrazzo.

Salii di sopra e preparai l'intimo, le scarpe, i trucchi, la piastra e l'abito che Jeff mi aveva regalato per la serata.

Era di color azzurro pastello ed era semplice sulla gonna, così ha fatto modificare l'abito aggiungendoci su di esso veli in pizzo bianco, la parte superiore aveva la scollatura a cuore ma aveva le bradelline per sicurezza quando avrei ballato. Il vestito arrivava a metà coscia, né troppo lungo né troppo corto. Le scarpe erano dei tacchi alti bianchi con brillantini ovunque.

Andai in bagno e mi lavai velocemente, anche i capelli. Poi li asciugai con un'asciugamano e corsi in fretta e furia in camera. Infilai l'intimo, poi infilai il vestito e i tacchi. Mi truucai a dovere, piastra liscia ed ero pronta in tempo per la festa. 

Mi avvicinai allo specchio, mi guardai da capo a piedi. Quella non potevo essere io, non era nel mio stile. Io preferivo jeans, T-Shirt e scarpe basse. Jeff doveva sempre esagerare in tutto.

Scesi di sotto che erano le 21.30 in punto, bussarono alla porta ed arrivarono 20 invitati. Dopo 10 minuti ne arrivarono altri 15, e così via fino ad arrivare a 70/80 invitati.

Accesi lo stereo e cominciò la festa, poco dopo bussarono alla porta e mentre la musica bombordava le orecchie delle persone che ballavano in pista cominciando a bere come matti, andai ad aprire.

"Buon compleanno amica mia." mi salutò Katherinne entrando con Niall.
"Grazie, ciao tu devi essere Niall." la sorrisi e l'abbracciai. Poi guardai Niall sorridendolo.
"Si, e tu devi essere Bo. Katherinne mi ha parlato molto di te." mi rispose sorridendo.
"Ah davvero? Kate esagera sempre quando parla degli altri." risi divertita. "Avanti entrate." continuai a ridere.

Così cominciammo a ballare.

22.45.

Erano tutti ubriachi, la festa proseguiva con successo. Mancava solo Harry che non vedevo ancora arrivare. Gli alcolici volavano come se niente fosse e sentivo che la testa cominciava a girarmi. Avevo ricevuto molti regali, alcuni di loro erano uguali.

"Bo questa festa è fantastica." sentii urlare da qualcuno della pista.
"Grazie." risposi urlando.

All'improvviso tutti si misero in fila, una fila di ragazze e ragazzi a destra, un'altra a sinistra. Rimasi io l'unica ragazza al centro della 'strada' che avevano costruito.

La porta si spalancò e la luce della luna rifletteva sul mio abito, entro qualcuno con in mano un regalo e un mazzo enorme di rose rosse. Probabilmente 100/200 rose rosse decorate con del nastro d'argento e al centro dell'enorme mazzo c'era un bigliettino.

Il ragazzo indossava dei pantaloni neri, scarponcini marroni e una T-Shirt bianca con la giacca nera. Avrei riconosciuto quei pantaloni a migliaia di km di distanza.

Harry.

....CONTINUA

Spazio Scrittrice: Tadàà! Non vi scrivo molto perché non trovo le parole adatte per descrivere questo capitolo. Vi dico solo che Will e Bo avranno dei problemi con la finta relazione e che il ragazzo 'Misterioso' non stupirà la vostra Bo solo in questo modo. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Commentate in tante usando l'ashtag #SisterFF mi raccomando. ALLA PROSSIMA! 

Scrivetemi su Twitter che cosa ne pensate, io sono @imjustiina e l'ashtag è #SisterFF.

Baci, baci

.Bo

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Capitolo 35
*** Chapter thirty- five ***


Link Video- trailer: https://www.youtube.com/watch?v=LSJLjCFWE-8#SisterFF 

Chapter thirty- five.

(ATTENZIONE, QUESTO CAPITOLO PRESENTA UNA PICCOLA PARTE DI RATING ROSSO. SE SIETE FACILMENTE IMPRESSIONABILI NON LEGGETELA. IO VI HO AVVISATE)

POV. BO

"Buon compleanno Bo." spostò le rose al lato della sua persona e mi sorrise.
"Porca puttana Harry." esclamai correndo verso di lui anche se con i tacchi non mi era molto possibile.
"Lo so non è uno dei regali migliori ma magari ti ho sorpresa." dichiarò.
"Harry." sbottai roteando gli occhi al cielo.
"Bo è la verità." biascicò.
"Si, certo certo. Riprendiamo la festa avanti, balliamo." urlai rivolgendomi a tutti.

La festa ricominciò nei migliori dei modi, il party che stavo dando era perfetto. Mentre bevevo un drink analcolico qualcuno inserì la canzone I Knew You Were Trouble di Taylor Swift. 

(ASCOLTATE QUESTA: https://www.youtube.com/watch?v=vNoKguSdy4Y )

"Harry e Bo cominciate a ballare avanti." ci ordinò qualcuno dalla pista.

Harry allungò la sua mano e mi sorrise.

"Posso avere questo onore." mi chiese guardandomi con quei suoi maledetti occhi verdi.

Non lo risposi anche perché mi aveva colpita, mi limitai ad abbozzare un sorriso e gli allungai la mia mano. Gli invitati formarono un cerchio enorme lasciandoci spazio per ballare, avevamo scelto di ballare un lento su quella canzone.

La faccia di Harry però era strana, in un minuto aveva cambiato espressione in volto. Come se da contento era passato a indifferente. 

"Harry." lo chiamai mentre cominciavamo a girare su noi stessi lentamente.
"Dimmi." dallo sguardo verso il pavimento passò ai miei occhi.
"Che ti succede." sussurrai appoggiando la testa sul suo petto.
"Nulla, tranquilla." sospirò tenendomi stretta.
"Perché questa espressione allora?." sbuffai.
"Perché ho avuto un semplice giramento di testa." sospirò.
"Ah, se vuoi puoi torn..." non continuai la frase che qualcuno cominciò a cantare la canzone su cui stavamo ballando.

Mi girai sorpresa e dalla folla di invitati uscì fuori lei.

"Porca troia." imprecai.
"Tanti auguri alla festeggiata." esclamò battendo le mani con in mano il microfono.

Taylor Swift alla mia festa? Ma che cazzo, chi l'aveva chiamata? Chi?!

"Grazie mille." cominciai a piangere per la felicità.

Mi abbracciò e mi diede gli auguri, poi cominciò a cantare la sua canzone, in versione karaoke questa volta. Harry abbassò lo sguardo, in realtà lo tenne basso per tutto il ballo e per tutto quel momento, quella scena mi fece capire che Harry mi nascondeva qualcosa.

"Harry." interruppi i suoi pensieri.
"Che c'è." biascicò.
"Hei, calmati." affogai una specie di risata spalancando quasi gli occhi. 
"Sono calmo." bofonchiò.
"Non è vero." ribattei.
"Si che lo è, Bo balliamo e basta." mi strinse a sé e ricominciammo a ballare.

Non capivo cosa stesse succedendo, Taylor continuò a cantare per il pubblico e per noi, Harry teneva lo sguardo verso il pavimento ed io mi guardavo intorno. Non capivo cosa stesse succedendo, l'aeroplanino di carta al collo di Harry era fermo sulla sua giacca semichiusa ed io lo guardavo con ammirazione.

Finì la canzone ed io senza dar conto a nessuno andai in giardino. Mi sedetti su una panchina e respirai profondamente.

POV. HARRY

Passarono 10 minuti e non vedevo Bo, evitavo tutti e tutto dovevo trovarla d'altronde. La verità era che io abbassavo lo sguardo cercando di evitare Taylor, la mia ex che mi rompeva ancora quando mi vedeva in qualsiasi posto. 

Salii di sopra cercandola nella sua stanza ma non c'era, sentii dei passi lungo il corridoio. Così aprii la porta.

"Bo." esclamai.
"No, mi dispiace ma non sono quella ragazzina." mi abbozzò una specie di sorriso e prendendomi la giacca mi fece indietreggiare.
"Taylor ancora non l'hai capito." biascicai.
"No, non voglio capirlo." sospirò chiudendo la porta alle sue spalle.

Mi affacciai dalla finestra e lei mi seguì lì. Era un incubo averla accanto e qualcosa mi diceva che mi avrebbe complicato la mia relazione con Bo.

"Tu non potrai mai capirlo." ribattei.
"Appunto. Harry rimettiamoci insieme, io ti amo ancora." mi chiese avvicinandosi.
"Ma io no, io amo Bo adesso. Taylor fattene una ragione." la allontanai e rientrai dentro.
"Io so che mi menti, io so che tu mi ami ancora." bofonchiò seguendomi mentre mi sedevo sul letto di Bo.
"Ti ripeto che ti sbagli, io non ti amo. Voglio passare la mia vita con lei e non con te Tay." mi aggiustai il papillon nero.
"Vedi mi chiami ancora Tay! Non puoi dimenticarmi." mi tolse la giacca e la lanciò sul cuscino di Bo.
"Non permetterti, non questa volta Taylor." le puntai l'indice contro.
"Divertiamoci noh? E' una festa." constatò sorridendomi.
"Lo so ma è la festa della mia ragazza e non ti lascerò rovinare ogni cosa." bloccai le sue mani che stavano per sbottonarmi la camicia.
"La tua ragazza? Ed ora dov'è la tua ragazza, l'hai lasciata sola chissà con chi e dove. Se questo può chiamarsi relazione allora è una presa per culo." spiegò maliziosamente.
"Sei solo una fottuta stronza." biascicai sbattendola contro il muro.
"Ecco il mio Harry." mi sorrise e cercò di baciarmi ma scansai le sue labbra.
"Taylor porca puttana smettila, non sono il tuo Harry." strinsi il tessuto nero del suo mini vestitino.
"Invece si." affogò una risata.

Mentre stavo per risponderle entrò Bo che rimane paralizzata nel vederci in quella posizione. Mi girai verso di lei e respirai profondamente quando constatai che mi trovavo nei guai per colpa di Taylor.

POV. BO

Stavo per piangere, volevo scoppiare e scappare via da tutti e tutto. Erano così vicini, lei rideva e lui tese la mascella. 

Entrai e chiusi la porta alle mie spalle, camminai pian piano fino ad arrivare al bagno. Presi una mia molletta e la infilai fra i capelli per non farli andare avanti agli occhi, ritornai in bagno e vidi la giacca di Harry scaraventata sul mio letto. Harry si allontanò velocemente da lei e si avvicinò a me per abbracciarmi ma lo scansai velocemente, era strano come potessi essere tranquilla in una situazione simile.

"Bo non è come pensi." mi guardò negli occhi scossendo il capo.
"Ah no? E com'è allora." biascicai inarcando un sopracciglio, come facevo di solito.
"Lei è salita di sopra, io ti stavo cercando e.." ma non continuò la frase che lo interruppi.
"Harry risparmiati le scuse, potevi benissimamente andartene in una stanza d'albergo a fare queste schifezze. Sapendo poi che.. Mio dio non voglio nemmeno pensarci." m'innervosii di brutto, così tanto che roteai gli occhi al cielo ed incrociai le braccia al petto.
"Bo credimi." s'inumidì le labbra con la sua lingua calda. "Io ti amo e non ti tradirei mai." continuò.
"Certo." tirai per qualche secondo le labbra dentro la mia bocca e abbassai lo sguardo.
"Non fare quell'espressione lo sai che è vero." ribattè avvicinandosi.
"Harry allontanati da me o potrei non rispondere delle mie azioni." lo minacciai spudoratamente.
"Bo non mi fai paura e sai bene il perché." bofonchiò.
"Tranquillo, nemmeno tu mi fai paura." lo guardai negli occhi e appoggiai le spalle contro il muro freddo e liscio.

Calò il silenzio per qualche secondo, poi cercò di convincermi che fra la cantante e lui non c'era stato nulla ma, ovviamente, io non credevo nemmeno ad una parola che usciva dalla sua bocca.

Il fatto che lo avessi trovato con il mano la camicia di Taylor e lei stava per toccargli il cavallo dei suoi pantaloni mi imbestialiva, lo so, non avevo 'giocato' solo io con l'amichetto di Harry ma comunque una volta che ci avevo 'giocato' io, nessuna più doveva giocarci. Sarebbe diventato il mio giocattolo con cui giocare quando mi andava. Forse stavo ripetendo troppe volte il verbo giocare ma chi se ne frega.

Intanto Taylor appena ne trovò la possibilità scese di sotto e cominciò a cantare nuovamente altre canzoni.

"Bo, ti è passata." si sedette sul mio letto.
"No." risposi secca.
"Non fare la cogliona." biascicò appoggiando i gomiti sul materasso con il cavallo dei suoi pantaloni neri verso l'alto.
"Ah, io non devo fare la cogliona? Sei tu che hai fatto il re per troppo tempo, adesso basta." dichiarai alzandomi dalla sedia della mia scrivania.
"Il re? Tu sei da ricovero." scosse la testa inarcando un sopracciglio.
"A questo punto meglio finire in un centro di psichiatria che essere la tua ragazza." abbassai la maniglia della porta ma le sue grandi mani mi bloccarono i fianchi e mi tirarono a sé. Adesso ero io davanti al letto e lui davanti a me.
"Ed io ti seguirei solo per un tuo sguardo." si avvicinò lentamente cercando di farmi cadere sul letto, e ci riuscì.

Caddi sul materasso e lui ne approfittò, si posizionò velocemente al centro delle mie gambe e si avvicinava alla mia bocca in cerca di baci. Ma inutilmente.

"Non succederà niente Styles." alzai gli occhi al cielo.
"Io non voglio che succeda nulla McKanzie." ribattè sorridendomi.
"Mi ricambi con la stessa moneta quindi." strizzai gli occhi con aria di sfida.
"Ovviamente." mi sorrise maliziosamente.

Tracciò ogni singola linea del mio corpo, comprese le linee del mio seno, abbassò le spalline del mio vestito bordeau e lasciò teneri e dolci baci sulla fronte, poi sul naso, sulle guancie, al lato destro della mia bocca e infine terminò al collo. Cominciò a succhiare spudoratamente nella parte scelta, poi lasciava dei morsetti piuttosto dolorosi mentre il sangue saliva in superficie.

Chiusi gli occhi, i miei ormoni erano andati a farsi fottere e il cervello non riusciva a capire cosa succedeva. Sapevo solo che Harry Styles mi aveva fatto un succhiotto ma non riuscivo a reagire, aveva bloccato le mie braccia al materasso e le mie gambe finirono intorno alla sua vita. Infine soffiò sulla parte desiderata, un gridolino uscì dalla mia bocca mentre cercavo di liberarmi ma inutilmente.

Gli sbottonai la camicia e tracciai ogni singola linea dei suoi addominali perfetti, poi dei suoi muscoli perfetti alle braccia. Porco cane era perfetto, era un super palestrato, eppure in palestra non andava che io sapessi. Abbassò la cerniera del mio vestitino dolcemente, mi provocava. Lo fece scendere fino alle anche, poi si bloccò. Fece scendere delicatamente le spalline del mio reggiseno, un brivido percosse la mia schiena, cosa che la fece inarcare improvvisamente. 

Tenne i miei fianchi fermi per non farli alzare come mi accadde la prima volta, infilò la mano sotto il mio vestito e la sentii arrivare alle mie mutandine, mi sorrise maliziosamente mentre io lo guardavo in attesa di una mossa. Accarezzò il tessuto bianco fino ad arrivare alla mia entrata, perché non entrava nelle mie mutandine con le sue dita porca troia! Avevo bisogno di sentirlo, ma non così, non in quel modo.

Non mi toccò.

Si alzò improvvisamente e prese la sua camicia. Io lo guardai stupita, che cazzo era successo? Mille pensieri nella mia testa cominciavano a farsi sentire. Perché si era fermato? Cosa aveva intenzione di fare? Perché aveva fatto un succhiotto? Perché non avevamo fatto sesso? Perché? Milioni di domande ma con una risposta. Il suo giuramento.

"Credo che per oggi abbiamo terminato." rimise la giacca, il papillon e mi lasciò da sola sul letto, spogliata ma non del tutto.
"Stronzo." sussurrai tra me e me.

Rimisi le spalline del reggiseno, poi quelle del vestitino e rialzai la cerniera di esso. Mi sedetti ad indiano sul letto e passai le mani fra i miei capelli lunghi e mori.

"Ma che cazzo mi era venuto in mente, l'ho appena visto incollato a quella ed ora lo perdonavo così." 

Perfetto, cominciavo a parlare da sola adesso. Ci mancava solo questo, che Harry mi fregasse con quattro mosse stupide come lui. Mi riaggiustai i capelli, rimisi un pò di trucco e scesi di sotto facendo finta di nulla, come se non fosse successo niente. 

...CONTINUA

Spazio Scrittrice: Tadàà! Il capitolo presenta una piccola parte di rating rosso, credo che nessuna se ne sia importata dell'avvertenza sopra indicata ma comunque vi ho avvisate ): Beh, come state Habbo Shippers? Fra poco comincieranno i problemi fra Harry e Bo nel vedersi per colpa di Jeff che ritornerà. Manca poco alla notizia bomba che ricapovolgerà la situazione iniziale, praticamente da dove tutto ebbe inizio, non perdetevelo! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Commentate in tante usando l'ashtag#SisterFF mi raccomando. ALLA PROSSIMA! 

Baci, baci

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Capitolo 36
*** Chapter thirty- six ***


Link Video- trailer: https://www.youtube.com/watch?v=LSJLjCFWE-8#SisterFF 

#SisterFF Chapter thirty- six.

POV. BO

Mi riaggiustai il trucco colato per via delle lacrime che caddero sul mio viso per via del nervoso, poi scesi di sotto. Harry era seduto su uno sgabello a bere il suo alcolico forse ne aveva bevuti 3 o anche 4 per via della discussione precedente. Mi girai verso Taylor e notai che al collo aveva l'aeroplanino di carta, lo stesso che aveva al collo Harry. Cosa significava quello? Forse stavano "segretamente" insieme, oppure si erano fidanzati, o amanti. Mille domande mi assalirono la testa e non riuscivo a non pensare alla scena di sopra.

Non volevo disturbarlo così, passando attraverso la pista, riuscii ad arrivare alla porta d'ingresso, la aprii e William era davanti a me.

"Hei." esclamò sorridendomi per metà.
"Cazzo che paura." esclamai spaventata.
"Tranquilla non ti mangio." mi sorrise per metà e midiede il suo regalo.
"Wow, cos'è." chiesi sorridendo e girandolo.
"Aprilo." sospirò ridendo.

Lo aprii ed era una collana, più che altro un ciondolo argento. Una chiave di violino.

"E' bellissima, grazie Will." lo abbracciai sorridendo per metà.
"Vieni che te la metto al collo." mi fece girare e prese il ciondolo.

Lo agganciò intorno al mio collo, arrivava al seno, era perfetto. Lo sfiorai con le dita, poi mi girai verso di lui, lo sorrisi e lo feci entrare.

"Ma tu non vieni?." mi chiese inarcando un sopracciglio.
"Uhm, prendo una boccata d'aria e rientro." sospirai chiudendo la porta alle mie spalle.

Katherinne stava ballando con Niall e si divertivano molto a quanto pare, ovviamente, era una festa. Io ero andata sul prato verde dell'ingresso, restai lì a pensare, ma nella mia mente usciva fuori solo il flashback dell'aeroplanino di carta al collo di Harry e poco dopo al collo di Taylor. Restai lì un buon quarto d'ora, alzata e da sola, al freddo. Quell'8 marzo sembrava non terminare mai. I miei 17 anni così..wow!

"Bo." mi sentii chiamare.
"Harry." mi girai e lo guardai.
"Che ci fai quì." mi chiese posizionandosi accanto a me.
"Penso." sospirai.
"Tu pensi troppo." infilò le mani nelle tasche anteriori dei suoi pantaloni neri e mi guardò per qualche secondo.
"Lo so, ma non riesco a farne almeno." abbassai lo sguardo dispiaciuta.

Sospirò.

"Harry io devo parlarti." esclamai girandomi verso di lui.
"Dimmi." si girò a sua volta, così ci trovammo uno difronte all'altro.
"Io ho visto." sospirai.
"Uhm, cosa hai visto." inarcò un sopracciglio.
"L'aeroplanino di carta." dissi tutto in un'altro sospiro.
"Questo qua." rispose con tono interrogativo. Tirò fuori la sua collana e me la mostrò.
"Si." lo guardai per qualche secondo poi riabbassai lo sguardo.
"Che c'entra il mio aeroplanino con quello che devi dirmi, scusa." mi chiese bofonchiando.
"Non lo avevi solo tu." lo guardai negli occhi.
"Ah." abbassò lo sguardo.
"Perché ce l'ha anche lei." constatai.
"Beh, perché siamo stati insieme." rispose secco.
"C-Cosa." spalancai gli occhi.
"Si." s'inumidì le labbra.
"E quando?." esclamai guardandolo sorpresa.
"Più o meno quando ho iniziato l'ultima gara, e poi alla finale ho incontrato te." spiegò.
"Ah, quindi 7 mesi fa." constatai annuendo con il capo.
"Si più o meno." alzò gli occhi al cielo e poi li riabbassò di nuovo verso di me.
"Harry è così strano." affogai una risatina biascicando.
"Cosa." si avvicinò.
"La nostra relazione." ritirai le labbra nella mia bocca, poi le lasciai riuscire fuori al loro posto.
"E' così complicata vero?." mi abbracciò all'improvviso.
"Infatti." sospirai.
"Ma io ti amo, e questo mi basta." mi rassicurò.
"Harry voglio che Taylor elimini quella collanina dal suo petto, non è più la tua fidanzata porca troia." mi innervosii e mi allontanai.
"Lo so, ma è testarda. Non se la lascerà sfuggire facilmente." biascicò annoiato.
"Ci proverò io." lo guardai negli occhi e mi girai per andare da lei.
"Bo non puoi." mi ordinò bloccandomi per un polso.
"Perché non posso? Spiegamelo." alzai gli occhi al cielo.
"Finireste per litigare, Taylor ha un carattere peperino e non se la lascerà togliere facilmente." mi avvisò sbuffando.
"Non mi importa, o se la toglie con le buone o se le toglie con le cattive." constatai e con un movimento brusco riuscii a liberarmi.
"No! Bo ascolta.." ma non continuò la frase che entrai in casa.

Vi avviai verso di lei, stava parlando "molto appiccicatamente" (?) con un ragazzo. Mi avvicinai e la feci girare, le buone maniere.

"Ciao." mi salutò.
"Taylor posso chiederti una cosa." sospirai sorridendo per finta.
"Certo, dimmi." mi guardò da capo a piedi.
"Potresti toglierti l'aeroplanino di carta dal collo, dal momento che io ed Harry stiamo insieme e non ha più niente a che fare con te?." le chiesi gentilmente.
"Semplice, no." biasciò fingendomi una smorfia e si girò di nuovo verso il ragazzo, aveva in mano un mega bicchiere di Prosecco, forse non era il primo.

E va bene, se voleva le maniere forti allora, sarei passata alle maniere forti. Cercai disperatamente Katherinne e quando la trovai la tirai verso il soggiorno.

"Che succede." mi chiese sorpresa dal mio gesto.
"Taylor Swift." biascicai.
"Già, hai visto come ha cantato? Mio Dio io la amo quella ragazza." esclamò sorridente.
"Credo che dopo ciò che sto per dirti non la amerai così tanto come dici." bofonchiai.
"Perché?." inarcò un sopracciglio.
"Per 7 mesi è stata la fidanzata di Harry, poi si sono lasciati ed Harry ha incontrato me." spiegai gesticolando con le mani.
"Che cosa." esclamò spalancando gli occhi. Classico per chi aveva amato Harry prima di me.
"Già, ed ora ho bisogno del tuo aiuto." sospirai.
"Tutto ciò che serve, io ci sono." mi sorrise per metà.
"Taylor indossa una collana che indossa anche Harry, forse è stato un regalo da parte di Harry, quindi dobbiamo toglierla dal suo collo." spiegai gesticolando ancora con le mani.
"V-Va bene." annuì col capo.

Ci dirigemmo di nuovo da Taylor, lei stava ballando con un'altro ragazzo, che troia. 

"Taylor." la chiamai.
"Ancora tu? Che c'è." sbuffò fermandosi.
"Volevo.. ehm.. scusarmi per prima e dirti che mi dispiace." finsi di essere dispiaciuta.
"Uhm, tranquilla." alzò le spalle.
"Ohm, che belle le tue scarpe." le indicai così da farla abbassare e non farle accorgere della sua 'perdita'.
"Già, si intonano con il mio vestito vero?." alzò il tacco così da farmele vedere bene.
"Sisi, solo che sono rotte." indicai un punto meno visibile.
"Mio Dio dove!." si abbassò.

Diedi l'okei a Katherinne, così sganciò la collanina e speravo che non se ne accorgesse. Quando lei si alzò incuriosita dal rumore, l'aeroplanino di carta cadde sul pavimento ed io appoggiai un piede su di esso.

"Ehm, ora devo andare." mi avvisò indicandomi dei ragazzi che la stavano chiamando.
"Certo, tranquilla. E' stato un piacere parlare con te." la salutai facendole un sorriso finto.
"Lo stesso per me, cara." mi salutò e tornò dalla sua 'banda' di porci.

Sorrisi ed annuii a Katherinne, lei alzò il pollice, poi ritornò da Niall. Tolsi il piede dalla collanina e velocemente la presi in mani e corsi di sopra, in camera mia. Aprii il cassetto del mio porta gioie e la infilai al suo interno, richiusi il cofanetto ed uscii dalla camera.

"Dov'è il mio aeroplanino di carta, stronza." mi venne contro con la sua banda di troiette.
"Cosa." inarcai un sopracciglio.
"Sai bene di cosa parlo." mi spinse.
"Senti cosa, intanto ti calmi. Non sono problemi miei di dove essa sia, l'hai persa in una festa con alcolici, ubriachi e musica, cosa vuoi che ne sappia dov'è la tua collanina." dichiarai fingendo di essermi offesa.
"E' così facile pensare a te, sei l'unica che è venuta a chiedermi di toglierla e subito dopo rivieni per congratularti per le mie scarpe e guarda caso l'aeroplanino di carta scompare." spiegò andando avanti e indietro con aria da sfida. "Non credo siano tutte coincidenze, non credi?." mi guardò fermandosi difronte a me.
"Si, credo che sono tutte coincidenze." biascicai.
"Basta con i giri di parole, ridammi la collanina e nessuno si farà del male." mi minacciò.
"Tu minacci me, con quale coraggio. Ti stavi per scopare il mio ragazzo, il mio. E poi vieni a fare la predica a me della tua fottutissima collana? Ma vaffanculo." urlai spingendola e scendendo di sotto velocemente.

Mi seguì sussurrando insulti dalla A alla Z, ma sinceramente non me ne importava. Era solo invidiosa di me e di Harry, era noto il colorito rosso della sua faccia era invidiosa, gelosa.

Arrivai in giardino ed Harry era ancora lì che parlava a telefono. Io arrivai più o meno accanto a lui e Taylor mi seguì con quelle tre dietro di lei, si dava delle arie ecco perché cominciò ad urlare. Fortunatamente la musica era forte quindi non si sentivano gli urli della papera presente difronte a me.

"Senti Taylor hai rotto." sospirai esausta.
"Sei tu che hai rotto. Credi davvero che venendo quì il 'tuo' Harry verrà a soccorrerti? Beh, ti sbagli di grosso. Lui ama la libertà, ama essere libero di scoparsi le ragazze, non si fidanzerebbe con le ragazzine di 17 anni e se lo fa è per portarsele a letto e basta. Credo che con te l'abbia già fatto, si vede dalla faccia che hai." spiegò con tanta cattiveria che volevo morire.

Harry sentì tutto e attaccò velocemente, poi affiancò a me, Taylor lo guardò sorridendo maliziosamente e poi guardò me. Harry non sapeva cosa fare o cosa dire, abbassò lo sguardo e si limitò a guardare l'erba tagliata.

"Smettila." la supplicai incrociando le braccia al petto mentre cominciavo a piangere in silenzio.
"L'unica cosa che non capisco è come ci sia riuscito così in fretta, di solito aspetta due/tre mesi prima di scopare con la ragazza scelta, invece con te un mese e mezzo." continuò malefica.
"Basta, ti prego." la supplicai.
"Perché dovrei smetterla? Dimmelo. Solo perché Harry ti ha portata a letto ed ora non ti pensa più?." mi urlò contro ma Harry la spinse via.
"Questo non è vero, Taylor io la amo a differenza di quando stavo con te. Io la amerò e la proteggerò anche a costo della vita e.." ma non continuò la frase che Taylor lo interruppe.
"Le chiacchiere se le porta il vento Harry, in questo mondo servono i fatti non le parole." concluse andando via da vincitrice.

Continuai a piangere in silenzio mentre Harry mi abbracciò forte e mi sussurrò un dolce "Sarò al tuo fianco, sempre."

...CONTINUA

Spazio Scrittrice: Ecco il capitolo, Bo cerca di credere all'amore di Harry e cerca di resistere alla forza di Taylor ma ci riuscirà alla fine? Harry riuscirà a convincerla che la ama? Lo scoprirete presto. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Commentate in tante usando l'ashtag #SisterFF mi raccomando. ALLA PROSSIMA! 

Baci, baci

.Bo

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Capitolo 37
*** Chapter thirty- seven ***


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#SisterFF Chapter thirty- seven.

POV. BO

La mattina seguente mi svegliai alle 11.00 circa, mi alzai dal leto e mi stirai.

"Porca troia che mal di testa." mi grattai la testa.

Mi alzai, mi feci una doccia veloce e scesi di sotto. Tutto era fottutamente al proprio posto.

"Buongiorno Bo." mi saltò addosso.
"Ma che cazzo.." mi girai verso di lei e sospirai profondamente. "Mi hai fatto prendere un colpo Katherinne." continuai.
"Mi dispiace allora." mi sorrise.
"Beh, che ci fai quì?." abbassai lo sguardo, poi la guardai di nuovo.
"Ieri notte ho dormito quì, ti sei già dimenticata?." mi guardò ridendo.
"Non lo so. Ieri ho bevuto più del dovuto e forse non ti ho dato nemmeno ascolto." sbuffai scossendo con il capo.
"Harry non è stato da meno." balbettò quasi.
"Che vuoi dire." inarcai un sopracciglio.
"Voglio dire che Harry ieri dopo averti portato di sopra è andato via non completamente sobrio." spiegò.
"Oh, beh almeno.. aspetta! Harry mi ha portata di sopra?." spalancai gli occhi.
"Si, e credimi che è stato carino da parte sua. Niall mi ha salutata ed Harry gli ha dato un passaggio." continuò.
"E' stata una bella festa." annuii abbassando lo sguardo e sorridendo per metà.
"Puoi dirlo forte." esclamò.
"Se non fosse stato per.." ma non continuai la frase che mi interruppe.
"Possiamo non parlare di quel brutto accaduto?." mi chiese.
"Hai ragione." presi il cellulare dalla tasca anteriore dei miei blue jeans.
"Che hai intenzione di fare oggi?." mi guardò appoggiando il gomito sullo schienale del divano in pelle.
"Credo di godermi l'ultimo giorno di libertà, tu." biascicai.
"Forse uscirò con Niall, se si è svegliato." rise.
"Capisco." mi girai e andai verso la cucina.
"Perché hai detto 'Credo di godermi l'ultimo giorno di libertà'?." mi seguì.
"Poiché Jeff da domani non mi permetterà di uscire da sola, questo mi porterà a non vedermi più con Harry." le spiegai.
"Jeff domani torna a Londra?." si sedette su uno sgabello e mi guardò.
"Già." risposi secca.
"Allora mi dispiace per te amica, pregherò affinchè tu possa uscire da galera." rise a crepapelle.
"Vaffanculo." sbuffai sedendomi accanto a lei con del succo di pera.
"Cosa ti piacerebbe mangiare per colazione?." bevve un sorso di succo e poi lo appoggiò sul tavolo.
"Un sogno: cornetto alla marmellata, un latte macchiato, succo di pera e una tavoletta di cioccolato alle nocciole." alzai gli occhi al cielo e sorrisi.
"Immagino che fame hai." mi sorrise.
"Già." bevvi un sorso di succo e mi alzai.
"E adesso dove vai?." mi guardò.
"Da Harry." presi la giacca e le chiavi, poi presi la borsa e vi infilai dentro il cellulare, le chiavi e il portafogli.

Uscii di casa e presi un taxi.

"Dove la porto signorina?." mi chiese l'autista.
"A questo indirizzo." gli diedi un bigliettino per la strada.
"Va bene." partì verso casa di Harry.

Durante il tragitto pensai molto a ciò che aveva detto Taylor, infondo non aveva tutti i torti, forse eravamo partiti con il piede sbagliato. Pensai a quei maledetti sette mesi dove avrei potuto vederlo massimo per quattro giorni, poi sarebbe partito per una destinazione lontana dal Regno Unito.
Cominciò a piovere, mi accorsi che mentre guardavo dal finestrino caddero delle goccie d'acqua sul vetro, ma non me ne importava più di tanto.

Arrivai a destinazione dopo un pò di tempo, diedi la mancia e scesi. Raggiunsi il portone e bussai.

"Ciao." mi sorrise per metà.
"Ciao." mi avvicinai per baciarlo ma mi scansò e mi lasciò via libera per entrare.
"Ehm, è successo qualcosa?." lo guardai stranita ed entrai.
"Ecco." sospirò abbassando lo sguardo, chiuse la porta e mi fece accomodare in soggiorno.
"Harry." lo guardai preoccupata. "Che c'è." mi sedetti.
"Bo io sono stato sempre un ragazzo sincero e voglio esserlo anche adesso con te." si sedette accanto a me e mi guardò negli occhi.
"Okei." lo guardai negli occhi.
"Alla tua festa di compleanno..." ma non continuò la frase che il mio telefono squillò.
"Un secondo." presi il telefono dalla borsa.

Mi alzai dal divano e risposi.

"Pronto."
"Bo." esclamò Katherinne.
"Che c'è." bofonchiai.
"Devi correre subito a casa." mi ordinò preoccupata.
"Che cazzo succede Kate." esclamai sorpresa.
"J-Jeff." balbettò quasi.
"Jeff cosa?." alzai il tono di voce ed Harry mi sentì.
"Jeff sta tornando, ha chiamato casa pochi secondi fa. Ho risposto io." sussurrò quasi spaventata.
"Porca troia." imprecai. "Tu cosa gli hai detto?." continuai appoggiando una mano sulla fronte.
"Gli ho detto che tu eri nel bagno a lavarti i denti e che stavi per andare a fare la spesa e che al suo ritorno saresti ritornata." spiegò.
"Perfetto, grazie mille Katherinne." sospirai.
"Di nulla, vieni con delle buste della spesa magari ci crederà." mi consigliò.
"Ovvio." biascicai.

Riattaccai e raggiunsi velocemente Harry che si era alzato dal divano. Presi la giacca e la indossai, dopodiché presi la borsa e vi infilai dentro il cellulare.

"Dove vai." inarcò un sopracciglio.
"A casa, Jeff sta ritornando in anticipo." sbuffai.
"Ma.." non continuò la frase che lo zittii con un bacio, lo salutai ed uscii dalla sua casa.

Raggiunsi la strada e presi un taxi, mi feci accompagnare al supermercato più vicino a casa mia e aspettai ansiosa di arrivare a destinazione.

* 20 MINUTI DOPO *

Arrivai fuori al supermercato.

"Grazie." scesi velocemente e diedi la mancia all'autista.

Entrai e presi qualche bibita e del cibo quotidiano. Mentre raggiungevo la cassa mi accorsi che c'era Zayn accanto ad uno scaffale mentre prendeva del pane. Mi avvicinai e lo guardai stranita.

"Chi non muore si rivede." disse con sarcasmo.
"Beh, sicuramente non sono morta." sorrisi per metà.
"Altrimenti non saresti quì." rise.
"Lo so." biascicai.
"Come mai al supermercato alle 12.00 circa?." inarcò un sopracciglio.
"Sono una donna, è la mia attività quotidiana. Tu invece?." spiegai bofonchiando.
"Mi ha mandato Perrie." sospirò allontanandosi dal reparto del pane.
"A proposito, ho saputo che ti sposerai con lei. Congratulazioni!" lo seguii dietro.
"Chi te l'ha detto, immagino Harry." biasciò raggiungendo il reparto dello yogurt.
"Beh, si ma non importa." abbassai lo sguardo.
"Certo. Comunque mi sposerò fra 5 mesi." riprese.
"So che sarai un marito perfetto." sorrisi.
"Lo so, te con Harry come va?." mi chiese.
"Ehm, direi bene." annuii con la testa.
"Sicura." si girò all'improvviso.

Per fortuna mi fermai in tempo prima di sbattere contro il suo petto. Zayn era un tipo abbastanza misterioso ma se lo conoscevi fino in fondo era un ragazzo dolce e simpatico. Al contrario di Harry, in questo caso.

"S-Si." risposi guardandolo negli occhi.

Strizzò quasi gli occhi, poi mi guardò e si fermò sui miei occhi come se ne fosse stato ipnotizzato, eppure non erano nulla di così speciale.

In meno di un secondo mi ritrovai le sue labbra contro le mie. Un misto di emozioni invase la mia testa, non doveva essere così. Porca troia non di nuovo.

Mi allontanai e la forma della mia mano si formò sulla sua guancia.

"Stai per sposarti." biascicai impressionata.
"Tu non sei sicura del sentimento che provi per Harry." constatò.
"Ma cosa te lo fa pensare." alzai il tono di voce irritata.
"Tutto." rispose.
"Tutto cosa?." ripetei.
"Il tuo modo di fare, il tuo modo di pensare." si avvicinò.
"A-Allontanati." indietreggiai ma mi bloccai avanti allo scaffale della carta da cucina.
"Altrimenti." strizzò gli occhi in segno di sfida.
"A-Altrimenti mi metto ad url.." ma non continuai la frase che appoggiò di nuovo le sue labbra contro le mie.

Mi allontanai nuovamente, questa volta non gli diedi uno schiaffo, mi allontanai di tre/quattro passi.

"Renditi conto della situazione: stai per sposarti e in tutta la nostra conoscenza hai baciato la ragazza del tuo migliore amico, di cui vivi sotto lo stesso tetto, già tre volte senza renderto conto della gravità della situazione." conclusi con una smorfia in viso alquanto schifata.

Lui mi guardò sorridendo quasi. Io invece scossi con la testa e me ne andai, mi avviai alla cassa e pagai una volta fatto il conto.

Uscii e camminai a piedi fino casa, non era molto lontano.

Mi toccai e ritoccai le labbra, io amavo Harry non Zayn. Zayn era solo un amico ma non voleva capirlo, è così testardo che avrei dovuto tirargli un'altro schiaffo ma per educazione non l'ho fatto. Ero contrariata da come si era comportato, insomma il suo migliore amico non sapeva di tutto ciò. Io non ero una spiona quindi non l'avrei detto a nessuno però avrebbe dovuto prendere le distanze da me, prima di combinare qualche altro casino. Volevo che il suo matrimonio fosse felice e spensierato e non una finta cerimonia dove lui fingeva di amarla. 

Arrivai a casa dopo un quarto d'ora, aprii la porta ed andai in cucina. Appoggiai le buste della spesa sul tavolo.

"Sono a casa." urlai quasi.

Trovai un biglietto sul tavolo, lo aprii ed era di Katherinne.

"So che non è uno dei miglior modi per dirtelo ma sono tornata a casa, mamma e papà mi aspettano per il pranzo. Ah, non te l'ho detto, sono tornati dalla loro 'vacanza' quindi li ho di nuovo a casa a rompermi ogni minuto. Un bacio, ti chiamo verso le 16.00. Kate xx'
P.S.: Fai la brava. "

"Quanto sei scema." risi e infilai il biglietto nella borsa.

Andai in soggiorno e non c'era nessuno, strano, molto strano. Forse Jeff non era ancora arrivato o forse era di sopra. Così decisi di andare a controllare, salii le scale e andai in ogni stanza. 

Non c'era.

Mi arresi e scesi di sotto, e SBAM!

"Sorellina." aprì le sue braccia.
"Jeff." piansi quasi dalla gioia e corsi ad abbracciarlo.

Mi strinse forte fra le sue braccia, era da molto che desideravo un suo ritorno e adesso che l'avevo con me non l'avrei lasciato scappare via. Solo che come ogni gioia ha un suo dispiacere: sarebbe stato molto difficile incontrarmi o sentirmi con Harry.

....CONTINUA

Spazio Scrittrice: Tadàà! Ecco il capitolo. Come in quelli precedenti Bo affronterà delle missioni. Harry vorrebbe parlare con Bo di un'accaduto importante alla sua festa di compleanno della sera precedente ma lei non gli da tempo. Cosa succederà? Harry riuscirà a parlare con Bo? Lo scoprirete presto. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Commentate in tante usando l'ashtag #SisterFF mi raccomando. ALLA PROSSIMA! 

Baci, baci

.Bo

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Capitolo 38
*** Chapter thirty- eight ***


Link Video- trailer: https://www.youtube.com/watch?v=LSJLjCFWE-8#SisterFF 

#SisterFF Chapter thirty- eight.

POV. BO

"Come stai sorellina." si allontanò da me abbassando le sue baccia.
"Bene grazie, da quanto tempo sei a Londra? Lungo il viaggio? Com'è stata la gara che dovevi fare? Avanti rispondi." parlai velocemente sorridendo e gesticolando con le mani.
"Ehm qual'era la prima domanda?." rise confuso.
"Da quanto tempo sei a Londra?." replicai con tono interrogativo.
"Da circa un'ora." rispose sorridendomi.
"Mio Dio, nemmeno una chiamata alla vecchia e povera Bo vero?." dissi con ironia; risi poi.
"Vecchia e povera? Hai solo 17 anni." disse ridendo.
"Beh si dai, comunque sei da solo?." continuai.
"Nono, Acacia sta prendendo le valigie dal taxi." sospirò togliendosi la giacca.
"Ah." bofonchiai annuendo con la testa.
"Vedrai sarà fantastica, andrete d'accordo sicuramente." mi rassicurò speranzoso.

Io non ero molto entusiasta di stare in casa con un altra donna, anche perché non saprei come reagire nel vederla insieme a mio fratello tutto il tempo ed io mi sentivo sicuramente di troppo.

Entrò; Bionda chiaro, era tinta dal momento che il castano riemergeva alla radice. Occhi verdi, della mia stessa altezza e carnagione chiara.

"Ciao." mi salutò sorridendo.
"Ciao." risposi imbarazzata.
"Tu devi essere la sorella di Jeff." allungò la mano ed io la strinsi.
"Bo."
"Bo."

Lo dimmo contemporaneamente, ci scappò una risata poi Jeff ci consigliò di salire di sopra e di aiutarla a svaligiare e a darle un posto per dormire.

"Bella stanza." si complimentò ed entrò dopo di me.
"Grazie mille." sorrisi per metà.
"Questo è il letto dove dormirò?." chiese soddisfatta guardandosi intorno.
"Sisi, accanto al mio." risi.
"Benissimo, così la sera potremo parlare dei nostri segreti." constatò sorridendo e appoggiando la valigia sul letto.
"Ehm.. certo." annuii con aria confusa.
"Mi aiuti adesso." disse con tono interrogativo.
"Ovvio." la sorrisi.

Cominciammo a sistemare i vestiti nell'armadio accanto al mio. Credevo che fosse una ragazza molto più scortese e subdola, invece era tutto il contrario. Gentile, simpatica e dolce. Una ragazza davvero carina, Jeff era molto fortunato ad avere un tipo di ragazza così.

* DOPO 45 MINUTI *

"Finalmente." sospirò esausta coricandosi sul suo letto.
"Eh già, quanti vestiti hai. Quasi non entravano nell'enorme armadio." risi.
"Molti, i miei genitori sono sempre in viaggio e quando ritornano mi portano una marea di vestiti firmati e scarpe." spiegò. "Adesso penserai che ho dei genitori generosi e dolci ma non è così, sono molto furbi." continuò girando lo sguardo verso di me.
"Sei molto fortunata, io non ho dei genitori." abbassai lo sguardo.
"Impossibile, altrimenti non saresti quì." mi sorrise.
"Non intendevo quello." affogai una risata. "I miei genitori mi hanno abbandonata, sono morti credo." spiegai.
"Morti?." inarcò un sopracciglio.
"Beh si. Non mi hanno mai chiamata, non mi hanno mai degnato di una visita. Un regalo, una lettera, nulla."
"Mi dispiace Bo." mi prese la mano.
"Non fa nulla, sono abituata a tutto ciò." sospirai.
"So come ti senti." riprese il discorso dopo un paio di secondi.
"Come fai a sapere come mi sento, non hai mai vissuto senza genitori." constatai sospirando.
"Quando sono in viaggio non mi pensano, mi sono trasferita quì con la scusa di una borsa di studio in un college." si alzò e si avvicinò alla finestra.
"Oh beh, io fra 20 giorni circa dovrò ritornare a scuola. Quest'anno è il quarto, l'anno prossimo prenderò un diploma, almeno cercherò di renderlo mio." constatai sorridendo.
"Quanti anni hai?." mi chiese.
"17 compiuti ieri." mi alzai e la raggiunsi.
"Oh, beh allora auguri posticipati." rise.
"Grazie." risi insieme a lei. "E tu quanti anni hai?." continuai sorridendola.
"19." rispose sbuffando.
"Capisco." annuii con il capo accennando un sorrisetto.

Fra noi calò il silenzio, evidentemente avevamo terminato le idee per parlare. All'improvviso un messaggio interruppe il silenzio tombale, lei mi guardò e guardò lo schermo che si illuminava riflettendo sul tessuto blu dei miei jeans.

"Scusa un secondo." dissi imbarazzata prendendo il cellulare in mano.

Era un messaggio piuttosto corto, poche parole ma a buon intenditore. Lo lessi:

"Ciao Bo, è da un bel pò che non ci vediamo. Vorrei parlarti, alle 18.00 al Knowhere Special. E' davvero importante! William xx''

Risposi con un semplice "Ok." e lo rimisi in tasca.

"C'è qualcosa che non va?." mi chiese stupita dalla mia espressione in viso.
"N-No, tutto tranquillo." cercai di abbozzare un sorriso mentre abbassavo lo sguardo.
"Beh, Bo perché non usciamo? Così mi mostri la città giusto che non ne so un granché." constatò sorridendomi.
"Ehm, che ne dici se prima pranziamo dal momento che sono le 13.25 circa." constatai sopra la sua idea.
"Uhm, giusto." sorrise imbarazzata.
"Dai andiamo." mi scappò da ridere, infatti risi per tutta la discesa delle scale.

Jeff ci raggiunse in soggiorno e ci guardò stupito.

"Wow, avete fatto amicizia in fretta." disse con sarcasmo pulendosi le mani dalla farina.
"Jeff? Solo un idiota." ammisi girando lo sguardo verso Acacia.

Rise.

"Scema." biascicò imbarazzato. "Ho organizzato un pranzo a quattro." continuò.
"A quattro?." inarcò un sopracciglio Acacia.
"Beh si, ho pensato che potevamo pranzare tutti insieme. Acacia, io, Bo e William." ci sorrise.
"Cosa?." spalancai gli occhi.

Tutto ciò che mi mancava era stare anche un ora con William, da quando sapevo che gli piacevo le cose cambiarono molto. Harry mi aveva anche chiesto di allontanarmi da lui altrimenti sarebbe finita male fra noi ma purtroppo il punto della situazione era che Jeff credeva che fra me e William ci fosse qualcosa.. Quindi ora mi toccava chiamare William e avvisarlo dell'arrivo di Jeff a Londra e dovevo anche chiedergli di venire a pranzare da me.

"Perché proprio William?." chiesi nervosamente.
"Beh, forse perché è il tuo ragazzo?!." disse con tono interrogativo.
"Si." biascicai abbassando lo sguardo.
"Su chiamalo, intanto Acacia viene con me in cucina." la mise sotto braccetto e la portò via con sé.

Così presi il cellulare e salii di sopra, chiusi la porta della mia camera assicurandomi che nessuno sentisse e digitai il numero di Will. Squillò;

"Pronto." rispose.
"Will." esclamai.
"Bo che succede." chiese sorpreso.
"So che non ti aspettavi una mia chiamata ma ho estremo bisogno di te, Jeff è tornato circa un ora fa. Non te l'ho detto poiché volevo dirtelo questa sera alle 18.00 ma lui ha messo immezzo un pranzo dove tu dovevi partecipare. C'è la sua nuova ragazza, Acacia, che vuole conoscerti. Insomma devo correre da me, per favore." spiegai velocemente andando avanti e indietro per la stanza.
"Bo tranquilla, sarò da te fra 15 minuti al massimo." mi tranquillizzò con le sue parole.
"Oh, grazie Will." sospirai calmandomi.
"Tranquilla." sospirò e riattaccò.

Così scesi di sotto e confermai l'arrivo di Will a Jeff e ad Acacia.

POV. HARRY 

Dovevo dire a Bo cosa era successo ieri sera alla sua festa ma non me ne dava mai tempo, Jeff era ritornato e così sarebbe stato un problema in più rivederla. Ci sono! Le invio un messaggio dandole appuntamento per poterla vedere senza che McKanzie se ne accorga.

Così presi il cellulare e scrissi il messaggio a Bo:

"Ciao amore mio, devo estremamente stare con te anche se per 10 minuti, devo parlarti e credimi è urgente. Alle 18.00 nel Hyde Park. Harry xx"

Lo inviai.

"Harry." mi chiamò Zayn.
"Che c'è Zayn." biascicai esausto mentre stavo sul divano e pensavo a Bo.
"Cosa vuoi per pranzo?." mi chiese.
"Non so, scegli tu. Lo sai che mi va bene tutto." sbuffai guardando la tv.
"Okei, okei. Sei così lagnoso a volte." bofonchiò tornando in cucina.
"Mai quanto te futuro marito." risi divertito.
"Cambiamo discorso vah, quando ci trasferiamo nella villa distante da casa di Bo circa 5 km?." chiese divertito anche lui.
"Divertente, comunque fra massimo una settimana. Devo fare un controllo all'ospedale per via dell incidente. Dovrò andare fra due giorni, poi passo da Payper e gli chiederò le chiavi di casa." spiegai contro voglia.
"Va bene." sospirò e ritornò ai fornelli.

Intanto pensavo a Bo, ora che era arrivato Jeff avrebbe dovuto fingere di stare con Pensky solo per non far capire a suo fratello che aveva una relazione con me. Ultimamente andavo alla grande: Avevo vinto la scommessa con Zayn solo che lui ancora non lo sapeva, avevo fatto sesso con Bo e avevo trovato una ragazza, avevo vinto per la quinta volta il primo premio e a Settembre avrei ricominciato il tour mondiale automobilistico. Cosa volevo di più? La vita mi aveva donato tutto oramai.

* DOPO PRANZO *

Londra, giovedì 9 marzo, ore 15.35.

Finito di pranzare mi alzai e andai in camera mia. Decisi di fare una passeggiata prima di andare all'appuntamento con Bo, così presi dei boxer puliti e dei vestiti dall'armadio, andai nel bagno e mi spogliai.

Mi lavai e dopo uscii dalla doccia, mi asciugai e infilai i boxer. Mi vestii e controllai l'orario. 16.05. Infilai le scarpe, mi sistemai i capelli, cappello, profumo e il mio aeroplanino di carta sempre al collo. Fui pronto.

"Zayn io vado in giro." andai all'ingresso, presi la giacca, le chiavi e il cellulare, poi uscii senza aspettare una sua risposta.

In casa mi annoiavo a morte, almeno in giro avrei visto i miei amici che non vedevo da tempo, almeno mi sarei svagato da tutto ciò che era successo ieri e che sicuramente stava succedendo adesso a casa McKanzie. Odiavo a morte William Pensky nonostante sappia di tutte le mie malefatte e di tutti i miei omicidi.

....CONTINUA

Spazio Scrittrice: Tadàà! Ecco il capitolo. Questo è piuttosto specifico, il primo incontro fra Bo e Acacia, il ritorno di Jeff e la finta relazione con William. Harry cosa farà quando scoprirà che la sua ragazza lo ha lasciato entrare in casa? Beh, non ho altro da scrivervi se non che state diminuendo senza un perché. Insomma io cerco lettrici che mi appoggino in tutta la FF, questa è scritta col cuore come le altre eh.. Forse è un pò più forza "Azione" ma non significa nulla, spero che recuperiamo di nuovo tutti i mi piace di prima. . Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Commentate in tante usando l'ashtag #SisterFF mi raccomando. ALLA PROSSIMA! 

Baci, baci

.Bo

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Capitolo 39
*** Chapter thirty- nine ***


Link Video- trailer:https://www.youtube.com/watch?v=LSJLjCFWE-8#SisterFF

‪#‎SisterFF‬ Chapter thirty- nine.

POV. HARRY

Per strada incontrai delle mie vecchie conoscenze, tra cui Avril Lavigne. Una mia vecchia amica.

"Harry." mi chiamò.
"Avril." esclamai sorpreso.
"Da quanto tempo, come stai." mi chiese abbracciandomi.
"Bene grazie, tu come stai." risposi sorridendo.
"Io direi bene grazie." annuì per poco con la testa continuando a sorridermi.
"Vedo che da verde hai passato al fucsia." notai il suo cambiamento di capelli.
"Uhm, si. Ho cambiato il colore delle meches. Dicono che mi dona di più il rosa." constatò sorridendo.
"Te lo dicono in molti immagino." infilai le mani nelle tasche posteriori dei miei jeans neri.
"Già." rise.

Ci conoscevamo da tre anni e mezzo. Era la mia migliore amica, dopo un anno diventammo scopa-amici. Ci facevamo circa due/tre scopate al mese, quando avevamo bisogno di divertimento ci divertivamo insieme, e come se ci divertivamo.

"Ora dove stavi andando?." le chiesi girando per un secondo lo sguardo dietro di me.
"Stavo andando all'Hyde Park farmi un giro, solo che non sono molto esperta di Londra, mi sono trasferita da poco quì." sorrise spiegandomi.
"Uhm, me ne sono accorto. Infatti l'Hyde Park è dall'altra parte." risi.
"Te l'ho detto che non ero esperta di Londra." ripeté sorridendo.
"Beh, io stavo andando lì, se vuoi andiamo insieme." sospirai.
"Mi farebbe molto piacere." sorrise per l'ennesima volta.

Così ci dirigemmo insieme al parco. Erano le 16.45 circa, eravamo appena arrivati al parco. Entrammo.

"E' stupendo quì." si guardò intorno stupefatta.
"Lo so, è il posto più bello di Londra dopo il luna park." risposi camminando lentamente.
"Cosa? C'è un luna park quì?." spalancò quasi gli occhi.
"Ovvio, quì a Londra c'è tutto." esclamai ridendo.
"Vorrei tanto andarci." si morse il labbro inferiore.
"Se vuoi questa sera ti ci porto." constatai sorridendo per la sua faccia.
"Sarebbe stupendo." esclamò.

Mentre camminavamo in cerca di una panchina mi accorsi che c'erano Bo, William, Jeff e una ragazza. Bo si accorse di me mi fulminò con lo sguardo appena vide Avril che infilava il suo braccio intorno al mio. Io la guardai negli occhi, Will aveva appoggiato il suo braccio sulle sue spalle. Quella scena fu così irritante!

"Harry." Avril richiamò la mia attenzione.
"S-Si." risposi.
"Ti sei incantato per quella ragazza." rise divertita.
"Ehm, uhm, n-no." risposi confuso. 
"Sei cambiato dall'ultima volta che ti ho visto, sai." disse una volta trovata una panchina.
"In che senso." inarcai un sopracciglio sedendomi dopo di lei.
"Sei molto più timido e dolce, una volta eri temuto da tutta Londra." specificò.
"Ah, beh ti sbagli." le dissi facendole un sorriso malizioso.
"Io non credo." ribattè.
"Non ci credi?." esclamai con tono interrogativo.
"No." rispose seria.

Affogai una risatina, poi vidi un ragazzo con delle caramelle alla frutta.

"Hei tu." esclamai. Bo mi vide.
"S-Si." si bloccò davanti a me.
"Hai una caramella per me?." chiesi guardandolo con le mie iridi verdi.
"E-Ecco tutto il pacchetto." con la mano tremante si avvicinò con il pacchetto in mano.
"Grazie, ora sparisci." lo presi e abbassai lo sguardo.
"Subito." concluse e scappò via a gambe levate.

Presi il pacchetto e ne misi una in bocca, arancia.

"A te piacciono ancora le caramelle alla frutta, vero?." gli offrii tutto il pacchetto.
"Okei, mi sbagliavo. Sei ancora temuto da Londra." rise e prese il pacchetto in mano.
"Non c'erano dubbi." la sorrisi.

Bo era irritata dal mio comportamento, non aveva mai visto quella ragazza in vita sua e vederla con me scattava una gelosia profonda in lei.

POV. BO

Ero così infuriata con Harry, ma che cazzo ci faceva con quella bionda tinta e colorata a ciocche fucsia? Ero gelosa, va bene? Si, lo ero. Ero gelosa di ciò che mi apparteneva, in questo caso Harry.

Harry sapeva benissimo che mi infastidiva solo nel vederlo con una ragazza al suo fianco all' in fuori di me. Sapeva come mi sentivo, sapeva che mi sentivo tradita, lo sapeva benissimo. Lui non poteva cacciare nessuna scusa su me e William, perché sapeva che 1) Lo facevo solo per proteggerlo, per proteggerci, da mio fratello e 2) Che William si era preso una cotta per me da un bel pò di tempo.

"Bo." mi riportò alla realtà Jeff.
"S-Si." risposi immediatamente.
"Tu che ne dici?." mi guardò sorridendomi.
"Ehm, direi che per me va bene." annuii abbassando lo sguardo.
"Allora la settimana prossima annunciamo il vostro fidanzamento." sorrise entusiasto.
"Cosa? No!." esclamai spalancando gli occhi.

Harry sentì tutto nonostante la bionda cercava ripetutamente di baciarlo.

"Come no, ma tu hai detto..." si bloccò Acacia aggrottando le sopracciglia.
"I-Io non mi sento pronta, stiamo insieme da poco e non voglio correre." inventai una scusa plausibile.
"B-Bo ha ragione." intervenì Will. "Jeff credo che sia troppo presto anche per me, io non voglio correre. Insomma, abbiamo ancora tutta la vita davanti, noh Bo?." continuò cercando di convincere Jeff.
"Infatti." sospirai.
"William ma se siete così felici perché non rischiare, siete una coppia stupenda e Acacia ed io ne saremmo davvero contenti se voi passereste alla fase successiva." spiegò gesticolando con le mani.
"Il fidanzamento." continuò Acacia.
"Jeff, io non voglio ancora fidanzarmi. Abbiamo ancora molto da trascorrere insieme e non voglio correre, punto." esclamai alzandomi irritata e andando verso un albero enorme.

Jeff non capiva, cercava di avere sempre ragione su tutto. Io non riuscivo a comprendere il suo comportamento, non riuscivo a capire il perché si comportasse in quel modo, volevo solo stare con Harry e vivere una storia come le altre, Katherinne era riuscita a raggiungere il suo uomo, Niall, ed io invece non del tutto. Harry continuava a comportarsi da idiota, nonostante tutto io non ho mai baciato William da quando era tornato Jeff. Continuavo a portargli rispetto, cosa che evidentemente lui non portava a me.

Dall'albero, decisi subito dopo di andare sul ponte dove avevo mangiato e passato del tempo quando ero sola, il ponte che si affacciava sull'autostrada e che scendeva sul marciapiede dall'altra parte del parco. Volevo restare sola per un pò, dovevo calmarmi dal momento che Jeff era riuscito perfettamente a rendermi nervosa. Mio Dio, non riuscivo a capire. Dovevo sfogarmi con qualcuno, dovevo parlare, urlare, dovevo.. dovevo piangere.

"Bo." qualcunò interruppe i miei pensieri.

Mi girai e lo vidi davanti a me.

"E tu che vuoi." biascicai indietreggiando di qualche passo mentre lui si avvicinava.
"H-Ho sentito la vostra conversazione." si passò una mano fra i capelli.
"Bravo, vedo che sei un buon ascoltatore." lo guardai con disgusto mentre i capelli volavano in direzione del vento, dopodiché scesi dall'altra parte del ponte, ma lui mi seguì di sotto.
"Perché stai per piangere?." mi chiese con dolcezza.
"Perché non vi sopporto, non sopporto i vostri comportamenti. Volevo solo essere felice, ma da quando tu sei entrato nella mia vita hai messo tutto sotto-sopra, volevo un'adolescenza normale, volevo essere quella ragazza che sorrideva al ragazzo di cui si era innamorata, volevo essere quella ragazza dolce che passava del tempo a giocare e a scherzare con suo fratello, volevo essere quella ragazza che poteva confidarsi e parlare con il suo migliore amico, volevo essere quella ragazza che poteva contare sempre sulle amiche. Mi avete tradita tutti, tu compreso. Non mi aspettavo che prendessi così bene la faccenda di essere costretta a stare con una persona che non voglio a causa di Jeff, solo perché voi due provate un odio profondo, un odio reciproco. Harry io non voglio essere questa, io voglio essere una Bo felice. Ma non così, non questa volta." urlai in preda ad una crisi isterica mentre piangevo.

Rimase in silenzio, evidentemente l'avevo spiazziato ma era ciò che sentivo di dire in quel momento. Dovevo essere sollevata ma non lo ero, anzi, ero preoccupata. Non volevo perderlo.

"Bo." mi chiamò prendendo la mia mano.
"Che c'è." sospirai stringendola.
"Mi dispiace." mi guardò negli occhi.
"Sai dire solo questo." abbassai lo sguardo.
"No, devo parlarti. Devo dirti anche io una cosa." abbassò anche lui lo sguardo, come se si sentisse in colpa per un non so ché.
"Avanti, parla." gli ordinai.
"I-Io ti do ragione. Ho sbagliato ad essere in compagnia di un amica in tua presenza, perché noi stiamo insieme, Avril è una ragazza solare, simpatica e tutto ma non potrà mai sostituirti perché tu sei l'unica e dico l'unica, davvero in grado di farmi sorridere e di farmi volare ad un metro da terra solo con un tocco fisico. Ti amo e nessuno potrà mai cambiare ciò che provo per te, ti ho fatto passare dei brutti momenti e l'ho capito, ho cercato di farti felice ma evidentemente ho sbagliato completamente tutto, ho fatto una cazzata ieri al tuo compleanno e credo che tu debba sapere cos'è successo." spiegò guardandomi negli occhi.

Il suo sguardo non era mai stato così serio, i suoi occhi non erano mai cambiati da un colore all'altro in così poco tempo.

"C-Che cosa è successo Harry?." inarcai un sopracciglio mentre il mio respiro si appesantiva velocemente.
"Sono sempre stato un tipo che riusciva a reggere l'alcool. Non potevo immaginare che ieri ne avrei bevuto in grandissime quantità, Bo qualsiasi cosa io abbia fatto credimi, non volevo davvero." mi avvertì avvicinandosi.
"Harry mi stai spaventando." balbettai quasi per lo spavento e l'ansia che mi metteva addosso.
"Ho baciato una ragazza, non so chi sia ma era alta, indossava un vestitino verde lime e capelli lunghi, biondi e ricci. Occhi color mare e seno rifatto." specificò la ragazza.
"Seno rifatto, occhi color mare.. non potevi essere ubriaco." scossi la testa asciugandomi gli occhi con una mano, mentre con l'altra Harry mi teneva stretta.
"Te lo assicuro, lo ero altrimenti non mi sarei mai permesso di baciarla." si avvicinò.
"Allontanati." abbassai lo sguardo. 
"Bo io.." ma non continuò che lo interruppi.
"Se eri ubriaco non l'avresti nemmeno riconosciuta, sei un gran bugiardo. Non cercarmi più Styles." conclusi irritata staccando la mia mano dalla sua.
"Bo aspetta." mi tirò per un braccio.
"Ti ho detto che devi lasciarmi stare." ripetei e con un movimento alquanto brusco allontanai la sua mano dal mio braccio.

Corsi via, ma non ritornai al parco perché non volevo rivedere Jeff, William e quella Avril. Harry, ma come aveva potuto? Con quale coraggio, alla mia festa poi. Katherinne aveva ragione sul suo conto ed anche Jeff aveva ragione, era un traditore odioso e schifoso. Esemplari come lui dovevano solo essere allontanati definitivamente dalla mia vita e dalle altre, Katherinne era riuscita a liberarsene io invece avrei voluto con la mia testa, ma non con il mio cuore. Purtroppo era pur sempre stato un ragazzo dolce e simpatico nei miei confronti, lo amavo, era stato il mio primo ragazzo, era stato il primo ragazzo a vedermi nuda e sicuramente sarebbe stato l'unico. Non avevo intenzione di tradirlo, non volevo passare dalla parte del torto vendicandomi di ciò che mi aveva fatto.

"Bo." mi sentii chiamare.
"Harry ho detto lasciami in pace!" sbuffai girandomi all'improvviso, non era Harry.
"Harry? Bo ma che.." inarcò un sopracciglio.
"William." esclamai spalancando gli occhi.

....CONTINUA

Spazio Scrittrice: Tadàà! Che ne pensate? Harry e Bo hanno avuto un'altro litigio. Sembrava andare tutto rose e fiori e invece no. Secondo voi chi merita la ragione e chi il torto? E perché? William adesso sospetterà qualcosa? Acacia e Jeff cosa decideranno per il futuro di Boi e William? Lo scoprirete nei prossimi capitoli. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Commentate in tante usando l'ashtag #SisterFF mi raccomando. ALLA PROSSIMA! 

Baci, baci

.Bo

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Capitolo 40
*** Chapter forty ***


Link Video- trailer: https://www.youtube.com/watch?v=LSJLjCFWE-8#SisterFF 

#SisterFF Chapter forty.

POV. BO

"Bo, hai detto davvero Harry?" spalancò gli occhi e prese le mie mani.
"I-Io.." abbassai lo sguardo. Balbettavo.
"Bo perché stai piangendo? Bo che è successo." si preoccupò per me.

Non risposi, singhiozzavo. All'improvviso lo abbracciai, io e William eravamo come fratello e sorella nonostante tutti i litigi che capitavano.

"Bo, che ti ha fatto." disse con tono interrogativo ma nello stesso tempo dispiaciuto.
"Male, molto male." risposi piangendo.
"Te lo avevo detto di non affezionarti, piccola." mi tenne stretta fra le sue grandi braccia.
"Mi dispiace." dissi semplicemente.
"Per cosa." staccò quell'abbraccio.
"Di non averti dato ascolto, volevo solo fare di testa mia.. almeno per una volta nella vita." spiegai gesticolando con le mani.
"Ti capisco perfettamente, Bo devi essere forte ora come non mai. Devi dimostrargli che tu sei più forte, che tu riesci a resistere nonostante le cadute che hai preso in passato. Devi far conto che questa è una delle tante che supererai con facilità." mi consolò, mi stava dando la forza che avevo perso in quei minuti con Harry.

Abbassai lo sguardo, formai una linea retta con le labbra ed annuii. Incrociai le braccia al petto, aveva ragione. Dovevo solo passarci con il tempo, ma come. Non potevo dimenticare ciò che mi aveva fatto provare in questo mese, i sorrisi, gli abbracci, le scenate di gelosia. Non potevo.

"William, portami via per favore." lo implorai alzando lo sguardo verso i suoi occhi.
"Si, vieni." sospirò.

Mi abbracciò e mi portò a casa sua. Durante il viaggio non fece altro che accarezzarmi, che darmi baci sulla guancia e di far in modo che io potessi sorridere ma con scarsi risultati. Fortunatamente non mi ero truccata quel giorno, Jeff odia che io mi trucchi.

Inserì la chiave nella serratura della porta di casa sua, la girò ed entrammo.

"Ma non ci sono i tuoi genitori in casa?" gli chiesi guardandomi intorno.
"No, sono in viaggio. Ricordi? Te ne ho parlato che sarei rimasto solo per qualche giorno." rispose togliendosi la giacca.
"Già, me ne ero dimenticata." sospirai.
"Mettiti comoda." mi disse esultante.
"C-Certo." annuii e mi sedetti sul divano.

Lui andò in cucina, lasciandomi da sola in soggiorno. Divano marrone, parquet di legno, pareti in legno. Quel soggiorno sembrava più una stanza di quei film natalizi che trasmettevano in tv, appunto, nel giorno di Natale.

"Carino il soggiorno." dissi alzando il tono di voce per farmi sentire.
"Già, io lo odio." sbuffò.
"Perché?" chiesi.
"E' troppo marrone, ed io odio questo colore." rispose ritornando in soggiorno con un vassoio pieno di cibo accompagnato da due bicchieri di succo.
"Grazie." accennai un sorriso finto.
"E' il minimo che io possa fare per la mia migliore amica." mi sorrise e appoggiò il vassoio sul tavolo davanti a noi.

Presi la barretta di cioccolato alle nocciole. La amavo, e Will sapeva che quando la mangiavo affogavo tutti i miei problemi.

"Te lo ricordi." gli accennai un'altro dei miei finti sorrisi e lo guardai.
"Non posso dimenticarlo, me ne facevi mangiare in quantità quando ero triste per i miei problemi." rise.

Scappò un sorriso, uno di quelli veri. Solo alcuni riuscivano a farmi sorridere, una di quelle persone era Harry. Cristo Santo odio dirlo ma.. 

"Dio, quant'è vero." mi scappò da ridere.
"Ecco quà il sorriso di Bo McKanzie." esclamò come se fosse una presentazione ad un circo.
"Dai smettila, William." continuai a ridere.
"Okei, okei. Vedo che la nuova ragazza di Jeff è molto carina." constatò bevendo poco dopo un sorso di succo dal suo bicchiere.
"Già, ed è molto simpatica. Ma è la ragazza di Jeff, Will." risi.
"Lo so, lo so. Io ho la mia ragazza quì, non ne ho bisogno di un'altra." virgolettò la parola "ragazza".
"Ecco, appunto di questo volevo parlarti." divenni seria. "Credo che dovremmo mettere fine a questa messa in scena." continuai ingoiando la mia saliva.
"Cosa? Vuoi dire a Jeff che.." ma non continuò che lo interruppi.
"Non se ne parla nemmeno, voglio solo che questa sera vieni a casa mia, inventiamo un litigio e tu che te ne fai infuriato. Inventeremo una scusa, ecco il piano." gli spiegai gesticolando con le mani.
"Uhm, bene. Perché mi sono più o meno annoiato di tutte quelle sdolcinatezze finte. Adesso voglio divertirmi più che mai prima che sia troppo tardi." bofonchiò finendo il suo succo e prendendo in mano delle arachidi. Le mangiò subito dopo.

Annuii.

Finalmente sarebbe arrivata la fine di questa finta relazione, volevo solo stare sola per pensare. Volevo solo rimanere in pace con e nei miei pensieri dal momento che ora non avevo nulla da perdere.

"Jeff, credo che sia meglio che io me ne torni a casa altrimenti Jeff si preoccuperà per me." mi alzai dal divano appoggiando la carta della cioccolata sul vassioio.
"Certo." si alzò e mi accompagnò alla porta.
"Grazie dell'ospitalità." lo sorrisi rimettendo la giacca.
"Ma sei pazza? Per te questo ed altro." mi aprì la porta e mi abbracciò.
"A stasera allora." lo sorrisi, gli diei un bacio sulla guancia ed uscii di casa.
"Ciao." concluse e chiuse la porta.

Mi incamminai verso casa, tanto le nostre case erano a pochi metri di distanza. Quando arrivai aprii la porta e la chiusi alle mie spalle una volta entrata.

"Bo." si alzò di scatto dal divano.
"Jeff." sospirai togliendo la giacca e appoggiandola sull appendi-abiti.
"Dove sei stata." mi chiese preoccupato e avvicinandosi.
"Da William, a casa sua." risposi lanciando le chiavi sul comodino accanto alla porta.
"Perché sei scappata via, piccola." mi abbracciò all'improvviso.

Sinceramente non mi aspettavo questo abbraccio da parte sua, non era mai stato un tipo da coccole e carezze. Almeno da quando mamma e papà non ci avevano abbandonati.

"Jeff, ma Acacia dov'è?" gli chiesi.
"E' di sopra." rispose sorridendo.
"Ti trovi bene con lei, vero?" constatai sorridendo.
"Eh già, credo che sia la cosa più bella che mi sia mai capitata." rispose alzando gli occhi al cielo per l'imbarazzo.
"Ah, davvero." lo fulminai con lo sguardo e incrociai le braccia al petto.
"Ovviamente dopo di te, sorellina." si corresse all'istante.
"Ora si che va meglio." dissi con ironia.
"Ti voglio bene." sospirò.
"Anche io." lo abbracciai.
"Beh, che mangiamo questa sera?" mi chiese.
"Non so." risposi. "A proposito, questa sera William cena con noi." lo avvisai salendo di sopra e fermandomi appena sentii la sua risposta.
"Allora che ne dici se andiamo ad un ristorante, magari da Charlie." constatò.
"Dici quello con l'enorme giardino sul retro, e la staccionata all'esterno ricoperta di foglie finte per far sì che non si veda l'interno?" spiegai il ristorante.
"Proprio quello." annuì.
"Bene, io lo amo." risi.
"Okei, allora digli di venire alle 20.00, così ci troviamo lì per le 20.30." concluse.
"Va bene."

Salii di sopra e andai in camera mia. Mi coricai sul letto e presi il cellulare, tre messaggi ricevuti e due chiamate perse. Sapevo a chi appartenevano quei messaggi e quelle chiamate, lo sapevo perfettamente. Eliminai le chiamate e lessi i tre messaggi:
"Bo, ti amo. E' stato un'errore, mi dispiace tantissimo. Non avrei dovuto e mi sento un verme dopo quello che è successo, non avrei dovuto alzare la voce. Avrei dovuto capire che tu non ti sentivi a tuo agio con me, ma non ti ho capita dall'inizio così adesso ho deciso che non vorrei perderti ma se tu vuoi starmi lontano, allora io ti lascio libera. Da questo momento siamo liberi entrambi. Ricordati che ti amo e che resterai sempre nei miei pensieri."

Leggendo il primo capii che l'avevo perso per sempre, cosa che non avrei mai dovuto comportarmi così, lessi anche gli altri due messaggi.
"Dal momento che hai preso la parte migliore di me!"
"E ne hai fatto molto di più." 

Mi sentivo una merda! Non mi ero mai sentita così colpevole in tutta la mia vita. Harry mi aveva fatto capire, in questo mese, che i valori di una donna non erano quelli di comandare sull'uomo, ma quelli di saper ragionare in base alle conseguenze ricevute.

"Harry." sussurrai.

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giovedì 9 marzo, Londra, ore 19.50.

Ero già pronta. Avevo deciso di indossare un tubino blu, delle scarpe con il tacco alto azzurre e collana, orecchini e bracciali dello stesso colore delle scarpe. Un pò di trucco ed ero pronta.

I capelli li lasciai sciolti, raccolsi solo due ciocche avanti portandole dietro. I miei capelli naturali erano ricci, quindi erano stupendi in ogni momento.

"Bo, sei pronta?" mi chiese Acacia.
"Si, tu?" risposi.
"Ancora no, vieni da me." ribatté.
"Va bene, arrivo." conclusi la "conversazione".

Dopodiché uscii dalla mia stanza mettendo circa 3 ml di profumo, chiusi la porta alle mie spalle portando con me la pochette blu con dentro il cellulare, le chiavi e gli auricolari.

Bussai alla porta della stanza di Jeff e Acacia. In quel momento Jeff era andato da William per avvisargli di un nostro piccolo ritardo, che in realtà sarebbe un "piccolo" ritardo di Acacia.

"Devi ancora truccarti? Ma io ti ammazzo." dissi con ironia.
"Dai, aiutami. Passami l'eyeliner nero e il mascara, per favore." mi disse con ansia. Lo si notava dal tono di voce che aveva.
"Okei." sospirai.

Gli passai ciò che mi aveva chiesto, poi la aiutai a scegliere un'acconciatura ideale ed uscì dalla stanza. Lei scese di sotto ad avvisare Jeff che eravamo pronte mentre io rimasi sopra. Digitai il numero di Harry e lo chiamai.

"Pronto." rispose.
"Hei, stiamo partendo adesso, è questione di pochissimi minuti." quasi sussurrai con dolcezza.
"Va bene, inviami un messaggio appena sei arrivata al ristorante. Okei, piccola?" disse.
"Va bene, un bacio." sorrisi e riattaccai.

Ah, non ve l'ho detto. Avevo fatto pace con Harry. 

Mi ero scusata per il mio comportamento infantile anche se ero appena diventata diciassettenne.

"Bo!" esclamò Jeff chiamandomi.
"Eccomi." urlai dalla terrazza.

Così mi tocco scendere l scale, mi diei un'ultima controllatina allo specchio del salotto, dopodiché uscimmo di casa e Will era più bello che mai.

Giacca nera, pantaloni neri, camicia bianca e Vans bianche. Lo salutai con un bacio ai lati della bocca, poi ci guardammo qualche secondo e lui mi fee l'occhiolino.

"Andiamo?" chiese Acacia.
"Certo." rispose Jeff.

Salimmo in macchina e ci avviammo verso il ristorante scelto da Jeff e da me. Acacia si era mostrata davvero dolce, simpatica e carina. Era una ragazza stupenda e anche se la conoscevo da poco era quello che mi dimostrava lei.

Durante il tragitto parlammo del più e del meno, della vita di Acacia, delle gare fra Harry e Jeff, di quanto lui lo odiasse, di quella volta in cui mi misi al centro di un litigio all'ultimo sangue, e di come io avessi scelto proprio William come mio "ragazzo".

Arrivati al ristorante Jeff parcheggiò e scendemmo dall'auto.

"Andiamo." mi disse Will.

Mi porse il braccio, io mi "incatenai" a lui e camminammo verso l'entrata.

....CONTINUA

Spazio Scrittrice: Tadàà! Che ne pensate? Harry e Bo hanno finalmente risolto, non ho voluto mettere quella parte altrimenti forse sarebbe apparso troppo noioso. Voi che dite? Comunque sta arrivando il grande momento, cioè la fine della finta relazione fra William e Bo. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Commentate in tante usando l'ashtag #SisterFF mi raccomando. ALLA PROSSIMA! 

Baci, baci

.Bo

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Capitolo 41
*** Chapter forty- one ***


#SisterFF Chapter forty- one.

POV. BO

Erano passati quasi tre quarti d'ora da quando eravamo arrivati al ristorante.

"Bo, allora sei sicura che non vuoi il dessert?" mi chiese con insistenza.
"Jeff, non voglio il dessert." ripetei sbuffando.

Annuì, dopodiché il cameriere andò via con le ordinazioni, Acacia era alquanto contenta ma sorpresa di vedermi annoiata dal fato di essere lì con loro, Will aspettava il momento tanto atteso per far sì che questa messa in scena terminasse. Lo volevo anche io.

"Ecco le vostre ordinazioni." appoggiò i piccoli piati davanti ad ogni figura, tranne davanti a me.
"Grazie." abbozzò un sorriso Jeff, poi se ne andò.

Iniziarono a mangiare, io invece presi il telefono. 20.50, mancava poco prima di terminare la serata.

"Tesoro, non sai cosa ti stai perdendo." imboccò un pezzo di torta alla fragola.
"Will, non mi interessa." sorrisi per metà.
"Non arrabbiarti, stavo scherzando Bo." mi fece un segno con il capo, capii all'istante.
"Sei tu che stai facendo la predica, William." diventai seria.
"Sei una ragazza, è ovvio che io debba farti la predica per ogni cosa." bofonchiò appoggiando la forchetta sul piatto e pulendosi la bocca con il tovagliolo.
"Ehm, ragazzi." ci richiamò Acacia.
"No, aspetta Acacia." la fermai gesticolando uno 'stop'. "Quindi fammi capire, solo perché sono una ragazza devi cazziarmi per un qualcosa di stupido?" socchiusi gli occhi con irritazione.
"Si." rispose con fermezza.
"Sei irreparabile." scossi il capo e sbattei il tovagliolo sul tavolo, mi alzai e mi diressi verso l'uscita portando con me la borsa.

Il piano era uscito perfettamente.

Jeff pagò immediatamente il conto, poi insieme ad Acacia mi raggiunsero, dietro di loro lo seguì William. Erano entrambi preoccupati, mentre Will sembrava sollevato. Sapevo che soffrivamo entrambi per la situazione in cui ci trovavamo, e tutto questo era per colpa mia ma ero riuscita ad uscirne assieme a lui.

"Bo, aspetta un secondo." cercò di fermarmi Jeff.
"Non voglio ascoltare nessuno, apri questa maledetta auto e torniamo a casa." gli ordinai fingendomi arrabbiata.
"Ma Bo..." sbuffò guardandomi.

Girai lo sguardo verso di lui, lo guardai fisso e lui capì. Aprì l'auto ed entrammo.

"Si torna a casa." sospirò Acacia.
"Non vedo l'ora." commentai sussurrando.

Abbassai il finestrino della portiera, tirava un vento fresco anche se l'aria ghiacciata mi penetrava le narici. Una parte di me era contenta poiché finalmente sarei rimasta con Harry, mentre l'altra parte di me era dispiaciuta perché chi avrebbe sofferto di più sarebbe stato William. E non volevo.

Dopo circa 15 minuti arrivammo a casa.

"Io sono di sopra. Non disturbatemi, voglio restare da sola." biascicai lanciando il cappotto sul divano.

So che mi avevano sentita, William era andato via. Non sapevo se saremmo rimasti amici oppure se la nostra grande amicizia si sarebbe fermata, se la nostra grande amicizia avrebbe inserito un punto, quel punto dove sarebbe terminato tutto. Non riuscire a comprendere il mio egoismo, eero stata davvero in grado di poter rovinare il miglior rapporto di tutta la mia vita? Ero riuscita davvero a porre fine a tutto? 

I miei pensieri furono interrotti dallo squillare del mio telefono. Risposi.

"Pronto." sospirai chiudendo gli occhi e passandomi una mano fra i capelli.
"Bo, sono Harry." esclamò. "Com'è andata la cena?" continuò emozionato.
"Ehm... direi bene, insomma sono letteralmente single per Jeff." spiegai scossendo il capo.
"Dal mio punto di vista no." rise diverito.
"Beh, questioni di punti di vista allora." sorrisi leggermente riaprendo gli occhi.
"E' bello aver fatto pace con te dopo l'accaduto e..." ma non continuò la frase che lo interruppi.
"Per favore basta, Harry non voglio sapere più nulla del passato. Ora voglio vivere il mio presente e immaginare il mio futuro." esclamai.
"Hai ragione." sospirò.
"Lo so." risposi alzandomi dal letto e affacciandomi dalla finestra. 

Quell'aria fredda mi fece rabbrividire ma nonostante ciò continuai a restare lì, ferma, con il cellulare incollato all'orecchio.

"Fa freddo, rientra." mi ordinò diventando serio.
"Cosa?" inarcai un sopracciglio. 
"Cosa?" mi imitò con il mio stesso tono di voce.
"Mi prendi per il culo?" aggrottai le sopracciglia guardandomi intorno.

Immaginavo fosse per i dintorni e mi avesse vista.

"No, sai che non lo farei mai." rispose con una risatina divertita come sottofondo delle sue parole.
"Harold, dove sei?" gli chiesi socchiudendo gli occhi.
"Sono in giro." sospirò.
"In giro dove?" gli feci l'ennesima domanda come mi era solito fare con lui.
"Sotto casa della mia piccola." divenne serio all'improvviso.
"Scherzi vero? Sono le 22.15 di sera Harry." lo rimproverai controllando in ogni luogo buio sperando di trovare quel ricciolino alto e muscoloso.
"Non è mai troppo tardi per la felicità, piccola." disse con voce roca.

In teoria la sua voce sembrava così vicina, così roca e così fottutamente attraente. In pratica me lo ritrovai a pochi centimetri di distanza dal mio viso. Sobbalzai all'istante e chiusi la telefonata.

"Cazzo, Harry!" quasi urlai.
"Shh! Non vorrai che Jeff entri in camera e ci scopra insieme in camera tua, vero?" appoggiò la sua grande mano sulle mie carnose labbra e le bloccò, poi si avvicinò fin troppo che i suoi ricci mi solleticavano la fronte.

I miei occhi si spalancarono. Dio, perfetto era dir poco. Mi calmai, poi tolse la sua mano.

"Sei completamente pazzo. Ma come hai fatto a salire fino a quì? E' praticamente impossibile." esclamai constatando sempre con gli occhi spalancati.
"Conosco talmente tanto Jeff che so che ogni sera posiziona il cassonetto proprio sotto il tuo balcone, sono saltato su di esso poi ho scavalcato la ringhiera ed eccomi qua." spiegò sorridendomi.
"Tutto questo per me." sospirai calmando la mia testa, il mio respiro e la mia vista.
"Per te, piccola." mi abbracciò. "E lo rifarei altre cento volte, solo per te." mi tenne stretta.
"Sei così dolce, non so come tu possa essere stato un criminale." sussurrai abbracciandolo.
"Appunto di questo, Bo io non ho mai smesso di esserlo. Solo che nessuno sa che sono io, io voglio confidarmi con te perché so di poter parlare senza preoccuparmi che tu possa spifferare tutto alla polizia. A proposito di polizia, mi sono accorto che uno di loro mi conosce ovvero sà di me." dichiarò.
"C-Cosa? Harry ma non può essere. Insomma, tu non puoi lavorare nel mondo della competizione automobilistica se sei un ricercato, cazzo." mi allontanai da lui e mi avvicinai al letto appoggiando la mia testa alla colonna del mio letto a baldacchino.
"Mi dispiace che tu debba saperlo così Bo, ma forse è meglio così." si avvicinò e mi circondò i fianchi con le sue possenti braccia.
"No. Non è meglio così." ribattei abbassando lo sguardo.
"Ah, quindi avresti preferito saperlo da qualcun'altro invece che da me? Avresti voluto sapere del mio arresto immediato da qualcun'altro... dalla polizia magari? Dalla tv? O dal giornale?" constatò alzando il tono di voce e gesticolando con la mano verso la finestra.
"N-No." scossi il capo.
"Allora vedi che ho ragione?" esclamò con tono interrogativo.
"Non volevo questo per me, Harry." continuai a scuotere il capo. Formai una linea retta con le mie labbra e infine alzai lo sguardo verso di lui.
"Mi dispiace che non sono quel che tu volevi, mi dispiace di non essere perfetto, mi dispiace di essere entrato in una gang dove non potrò più uscirne. Almeno non da vivo." si passò una mano fra i suoi ricci, poi si appoggiò al muro.

Sospirammo entrambi. Non volevo lasciarlo, era tutto per me. Da quando era entrato a far parte della mia vita era come se fosse un pezzo di me, era come se fosse me. Il nostro primo incontro, dove lo medicai, oppure quando gli pestai il piede solo perché si era permesso di toccarmi. Non potevo farlo andare via, era la mia vita.

"Harry non voglio che tutto finisca fra noi." ammisi abbassando lo sguardo.
"Nemmeno io, Bo io ti amo." si avvicinò baciandomi all'improvviso.
"Non voglio che diventi un killer, sei troppo giovane e poi io non lo accetterei." spostai i miei capelli da un lato.
"Bo, lo sono già." sospirò.
"Beh, allora devi uscirne fuori. Harry non ti permetterò di farti del male e non permetterò che ti facciano del male, come non permetterò che ti succeda qualcosa." lo avvertii puntandogli l'indice contro.
"Non mi succederà niente." scosse il capo.
"Ma se mi hai appena detto che un poliziotto sa di te." bofonchiai appoggiando le mie mani sui fianchi.
"Si, ma è un poliziotto che si fa i cazzi suoi." replicò.
"Tu che ne sai!" esclamai alzando il tono di voce.

All'improvviso sentimmo bussare alla porta. Harry si nascose nell'armadio e chiusi le ante immediatamente.

"Bo, posso?" chiese Jeff con aria dispiaciuta.
"Voglio restare sola." risposi.
"Ma..." non continuò la frase che lo interruppi.
"Non sono stata chiara forse?" ribattei.
"Va bene, buonanotte." andò via senza aprire la porta.

Feci uscire Harry che subito mi baciò.

Quel bacio leggero e dolce, divenne passionale e movimentato. Le sue mani caddero sul mio sedere, lo strinse e sussultai in quel gesto. La sua lingua entrò a contatto con la mia, dove iniziammo una specie di ballo (di certo non lottavamo per la dominanza, in quel momento dominavamo entrambi. Né di certo ballavano il valzer u.u). 
Le sue mani fredde scesero sulle mie coscie, permettendo con un movimento brusco la salita del tubino che avevo indossato il quella serata.

"Troppo corto. No, no, no. Non ci siamo proprio McKanzie." scosse il capo ridendo, poi ritornò a baciarmi.

Non potei fare altro che sorridere, ecco perché lo amavo.

Abbassò la zip del mio tubino, che cadde a terra. Rimasi in intimo. Gli tolsi la maglia e gli baciai ogni minima parte del suo petto, tracciai per filo e per segno ogni sua linea muscolare. Poi si tolse i pantaloni rimanendo in boxer neri. Giocherellai con il suo elastico, poi accompagnarono gli altri vestiti al pavimento. Si avvicinò alla porta, la chiuse a chiave e ritornò da me. Mi baciò e mi spinse sul letto.
Si tolse i pantaloni e prese da una delle tasche un profilattico. Strappò con i denti la bustina e lo mise, poi gli tolse le mutandine e il reggiseno.

In poco tempo entrò in me. Cercai disperatamente di trattenermi e di non far fuoriuscire dei gemiti che mi avrebbero portato solo problemi. Harry non si trattenne, infatti sussurrava piccoli gemiti, godevamo entrambi e così lo zittii con dei baci.
Con gli avambracci si appoggiò ai lati del mio corpo, poi continuò. Mi sentivo bene, lo amavo davvero.

....CONTINUA

Spazio Scrittrice: Tadàà! Come vi sembra? Questo capitolo è davvero emotivo per Bo e anche per William. Cosa succederà fra i due? William e Bo cosa decideranno? Jeff saprà della notte furtiva di Harry e sua sorella? Lo scoprirete nel prossimo capitolo. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Commentate in tante usando l'ashtag #SisterFF mi raccomando. ALLA PROSSIMA! Emoticon heart

Baci, baci

.Bo

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Capitolo 42
*** Chapter forty- two ***


#SisterFF Chapter forty- two.

POV. BO

Il vento soffiava forte contro le finestre e provocava un gran rumore. Ma non avevo paura finché Harry mi sarebbe rimasto accanto. Sotto le coperte si stava da Dio, ma ciò che rendeva quella situazione perfetta era lui.

"E' enorme questo letto, potrebbe viverci un'intera famiglia di elefanti." commentò rompendo il silenzio che c'era.
"Almeno sto comoda durante la notte." risi con lui.
"Ti amo Bo." si avvicinò.
"Anche io, Harry." lo baciai.

Quel bacio non durò a lungo dal momento che Harry iniziò a farmi delle domande.

"Com'è andata a finire tra te e Pensky?" mi chiese con disgusto mentre pronunciava quelle sei lettere che costruivano il cognome di William.
"Non lo so." risposi facendo spalline. "Non so se lui vorrà ancora essermi amico." continuai abbassando lo sguardo.
"Che intendi?" disse con tono interrogativo.
"Allora..." ma non mi fece continuare la frase che mi interruppe.
"60 minuti." guardò dritto davanti a noi con una faccia alquanto seria.
"Cosa?" feci una smorfia aggrottando le sopracciglia.
"All'ora sono 60 minuti." mi guardò abbozzando un sorrisetto.
"Ma che c'entra con il discorso che sta... lasciamo stare vah." sospirai profondamente chiundendo poi gli occhi.

Giurai di averlo sentito ridacchiare.

"Continua." sorrise.
"Stavo dicendo che per via di ieri sera William si è arrabbiato. Da ieri sera in poi non ci siamo né visti né sentiti." gli spiegai gesticolando con le mani.
"A me non interessa." alzò le spalle con nonchalance.
"Ma a me si." esclamai alzandomi solo di busto coprendomi il petto.
"Perché?" divenne serio tutto d'un tratto.
"E' il mio migliore amico, che ti piaccia o meno Harry." bofonchiai.
"Il tuo migliore amico è stato ed è ancora un criminale, a te questo interessa invece?" mi domandò creando un contatto visivo, come se mi stesse sfidando a dirgli una bugia, poiché sapeva che non ci sarei riuscita.

Non risposi. Giocherellai con le mie mani, e riuscivo a rimanere a stento con gli occhi aperti. Volevo solo che quella domanda non me l'avesse mai fatta, che quelle parole non avessero mai toccato il mio cuore, che quei pensieri mi entrassero in testa e non uscissero più. Ci stavo male, infondo.

"Mi rispondi o credi che il silenzio aggiusterà tutto ancora una volta, Bo?" continuò con il discorso di Will.
"Smettila." scossi il capo e appoggiai la testa fra le mie mani.

Era così strano come potesse farmi cambiare d'umore da un momento all'altro, in realtà in pochi istanti. Com'è vero... più ti affezioni e più resti delusa quando scopri delle cose che non vorresti sapere su quella persona.

"Hai ragione, ti brucia la verità." sospirò arrendendosi. 

In pochi istanti vidi che infilò i boxer e si alzò intenzionato ad andarsene, non potevo lasciarlo andare via. Tirai con tutta la forza che avevo il tessuto bianco e lo girai intorno al mio corpo, poi corsi da lui.

"Dove credi di andare?" lo tirai a me con una mano.
"A casa. Zayn mi sta aspettando, non dimenticare che la data del suo matrimonio è fra non molto." mi ricordò.

Già. Zayn.

"Giusto, Zayn." annuii e formai una linea retta con le labbra.
"Perché c'è questa espressione sul tuo viso?" mi chiese sorpreso.
"No, niente." appoggiai una ciocca di capelli dietro l'orecchio e mi girai verso il bagno.

Prima me ne sarei andata, meglio sarebbe stato per entrambi.

"No, aspetta." mi bloccò e mi strinse forte il polso.
"Harry." esclamai guardando il polso.
"S-Scusa." lasciò la presa in pochi secondi ma non mi permise di andare oltre quei cm di parquet nelle tonalità del mogano e nero.
"Perché hai risposto in quel modo?" chiese ancora impaziente di una mia risposta.
"Perché..." sospirai chiudendo gli occhi.

Come ho detto prima non potevo guardarlo in faccia, altrimenti avrebbe scoperto il mio inganno.

"Sono stanca e ultimamente dimentico i miei impegni, tutto qua." annuii, poi sospirai e guardai in un punto non preciso della stanza.
"Guardami negli occhi e dimmi che è solo questo." mi ordinò con freddezza.
"E' solo questo." ripetei guardandolo negli occhi cercando di nascondere l'evidenza.

Rimase in silenzio, poi rimise i pantaloni e la T-shirt, infine le scarpe.

"Dove andrai adesso?" gli chiesi seguendolo ovunque lui andasse.
"Te l'ho detto, a casa. Mi aspetta Zayn, dovrei aiutarlo con i preparativi del vestito e il giorno predefinito per prendere le misure." mi spiegò prendendo la giacca.
"Quindi questa sera non ci vedremo." constatai passandomi una mano fra i capelli.
"Evidentemente no." rispose secco.
"Che ti prende?" gli chiesi alzando il tono di voce.
"Non farlo, non con me." concluse per poi saltare dalla finestra raggiungendo così la sua macchina mentre io mi risedevo sul letto.

Avevo capito che si era irritato per le mie rispose riguardo al discorso di Will e Zayn, ma cosa ci posso fare, non volevo altri problemi. Tanto so che comunque Zayn mi avrebbe incolpata di averlo baciato io. Conoscendolo poi.

Sbuffai; mi alzai dal letto e raggiunsi il bagno, chiusi la porta alle mie spalle e mi avvicinai alla doccia. Aprii l'acqua calda lasciandola cadere mentre si riscaldava tutto il bagno con il vapore di essa.

Pensai a ciò che era appena successo, allo sguardo di Harry, alle sensazioni che mi aveva fatto provare in quelle poche ore, alle sue parole, alle sue carezze. Pensai soprattutto al fatto che non si fidasse ciecamente di me.

Tolsi il lenzuolo bianco che mi ricopriva la maggior parte del corpo ed entrai nella doccia.

Ogni minima goccia cadde sulla mia pelle bagnandola. I miei capelli gocciolanti mi coprirono le spalle ed il mio viso era rilassato a quel dolce tocco liquido.
Impiegai il tempo necessario per una doccia piena di pensieri e decisioni da prendere per il mio futuro, non ci misi molto, circa venti minuti se non venticinque.

Chiusi l'acqua e con un'asciugamano coprii il mio seno e di conseguenza tutto il corpo, poi uscii fuori e mi avvicinai al lavandino. Lavai i denti per poi pettinare i capelli e asciugarli.
Ritornai in camera e infilai l'intimo, aprii poi l'armadio e scelsi dei pantaloni, felpa e scarpe comode.
Mi vestii velocemente e rifeci il letto con delle lenzuola pulite. Giusto in tempo prima che bussassero alla porta.

Aprii.

"Oh, sei tu." sorrisi debolmente e feci spazio facendola entrare. Alicia.
"Ehm, mi dispiace. Aspettavi qualcun'altro? Tuo fratello magari?" si scusò entrando.
"Nono, tranquilla. Che è successo?" richiusi la porta e mi girai verso di lei.
"No, niente. Volevo farti la stessa domanda in realtà." mi sorrise alzando le spalle.

Sospirai e la raggiunsi sul letto.

"Nulla." risposi.
"Beh, nulla non credo. Bo ci conosciamo da poco, lo so, ma puoi fidarti. Infondo sono una ragazza anche io e so capirti se magari mi spieghi la situazione." prese la mia mano e mi sorrise.

Chissà.. forse..

"Ti prego non giudicarmi." la guardai negli occhi dispiaciuta.
"Cosa?" spalancò quasi gli occhi.
"Will ed io non siamo mai stati insieme. E' stata tutta una finta pur di nascondere il mio vero amore... Harry." le spiegai infilando la testa fra le mie mani.

Mi sentivo come una di quelle ragazze ripugnanti, quelle ragazze di una società completamente diversa, quelle ragazze che si sentivano in colpa per aver nascosto qualcosa per troppo tempo.

"Oh, Bo. Il peggior nemico di tuo fratello." mi abbracciò instintivamente.

Mi aveva capita con una sola frase?!?

"Nessuno può capire come mi sento solo perché ho mentito a mio fratello, ad una persona che ha il mio stesso sangue." quasi cominciai a piangere sulla sua spalla.

Mi strinse più forte. L'avevo giudicata troppo in fretta telefonicamente a quanto pare, non mi aspettavo che capisse più lei in confronto a Katherinne che non si faceva sentire da un bel pò.

"Bo ti aiuterò io, ma Harry dov'è adesso?" mi chiese accarezzandomi una guancia.
"E' venuto qua da me, è andato via circa mezz'ora fa. Abbiamo parlato, forse discusso e sono sicura che mi sono appena creata di problemi e ne ho creati anche a te." constatai quasi disperandomi.
"Ascoltami, Bo. Non mi hai creato nessun problema, ti aiuterò con questo piccolo amore non preoccuparti. Non permetterò a Jeff di intromettersi nella vita di sua sorella, anzi se vorrai, potrò coprirti quando vorrai se serve, io ci sono." dichiarò confortandomi.
"Mi dispiace Alicia." continuai.
"Smettila Bo, andrà tutto bene." mi confortò ancora.

Ero volubile, lo so.

"Come faccio a dirgli una cosa del genere? Con quale coraggio Jeff mi guarderà ancora in faccia?" commentai disperandomi.

Mi sentivo una merda, sul serio.

"Non dire così, Jeff capirà. Ti vuole bene sul serio." mi accarezzò il volto.
"Lo so, ma mi sono messa in una cosa più grande di me. Jeff non mi perdonerà mai!" esclamai cominciando a piangere.

"Bo, ma che stai dicendo?" esclamò una voce maschile.

Ci girammo entrambe spalancando gli occhi.

Era lui.

Jeff.

....CONTINUA

Spazio Scrittrice: Tadàà! Come vi sembra? Allora, inizio col dire che ora inizieranno i veri problemi per: Harry, Alicia, Bo, Jeff, Perrie e Zayn. 
Bo ha coinvolto Alicia (la sua futura cognata per chi non l'avesse capito) nella relazione Habbo. Jeff scoprirà tutto oppure continuerà ad essere allo scuro di tutto? Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Commentate in tante usando l'ashtag #SisterFF mi raccomando. ALLA PROSSIMA! 

Baci, baci

.Bo

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Capitolo 43
*** Chapter forty- three ***


Link Video- trailer: https://www.youtube.com/watch?v=LSJLjCFWE-8#SisterFF 

#SisterFF Chapter forty- three.

POV. HARRY

Arrivai a casa dopo circa 15 minuti. Bo era strana ultimamente, dopo aver fatto sesso era cambiata. Ehm, volevo dire dopo aver fatto l'amore, ovvio.

"Harry!" esclamò Zayn nel vedermi entrare.
"Malik, scusa il ritardo." sospirai togliendo la giacca.
"Non preoccuparti, è quasi tutto pronto per il matrimonio e ancora non ci credo. Sarà tutto come lo voglio io, aggressivo ma romantico. Manca solo il mio vestito e sarà tutto al proprio posto." mi spiegò con entusiasmo.
"Mi fa piacere per te, so che lei è una brava ragazza e che tu la meriti." commentai aprendomi una birra.
"Ah, a proposito. Perrie ha un impegno importante per il giorno del nostro matrimonio quindi l'abbiamo posticipato. Il parroco fortunatamente era libero in quella settimana." mi seguì sul divano e accese la tv.
"Ah, davvero? E quand'è adesso?" gli chiesi sorpreso.
"20 agosto. Ore 11.45." rispose.
"Capito." annuii col capo.

Calò il silenzio, poi ripensai ai comportamenti strani di Bo quando gli nominai Zayn e mi salirono molti dubbi, parlandone con Zayn forse sarebbe cambiato qualcosa.

"Senti Zayn, hai parlato con Bo ultimamente?" gli chiesi girando lo sguardo nelle sue iridi color cioccolato.
"N-No, perché?" aggrottò le sopracciglia. Mentiva.
"Dì la verità." gli ordinai.
"Harry i-io..." ma si bloccò ed abbassò lo sguardo.
"Zayn di che cazzo avete parlato?" strinsi la mascella, strinsi anche la bottiglia di vetro verde contenente la birra.
"N-Non è che abbiamo proprio parlato." si alzò e iniziò a camminare avanti e indietro per la cucina.
"Non dirmi che..." spalancai gli occhi all'improvviso.
"No, ma che dici!" esclamò. 
"E allora?" aggrottai le sopracciglia.
"L'ho incontrata al supermercato qualche giorno fa, se non mi sbaglio era proprio il giorno in cui tornò Jeff. Lei stava comprando degli ingredienti per dolci, mentre io compravo delle birre dal momento che mancavano." iniziò a spiegarmi cosa successe.

"Ok, fin qua ci sono. Quindi?" inarcai un sopracciglio guardando dritto verso lo schermo nero della televisione dove si vedere la mia figura in versione scura.

"Harry non voglio portartela a lungo. Sai che comunque sei sempre stato il mio migliore amico, che comunque rimarrai una parte di me che mi ha aiutato a crescere, quindi per favore non prenderla negativamente." mi disse inizio a sudare freddo. "C-Ci siamo baciati." continuò portandosi una mano dietro la nuca.

Il mio corpo rimase immobile a quelle parole. Non riuscivo a muovermi, non riuscivo a dire nulla né a fare nulla. So solo che la mia mente non connetteva più.
Mi aveva mentito. Mi avevano mentito, entrambi.
Nello stesso momento la bottiglia verde in vetro si spaccò in mano e si ruppe in mille pezzi. Dei tagli iniziarono a bruciare solo a contatto con il liquido giallastro/oro.

"Voi cosa?" girai solo la testa nella sua direzione.

"H-Harry non precipitare le cose, non è stato nulla di più. Solo un bacio." balbettò sapendo già cosa sarebbe successo.

"Coglione." imprecai.

Mi precipitai su di lui. Iniziai a riempirlo di pugni in faccia, lui anche si difendeva tirandomi delle gomitate.
La lotta fu dura, molto dura, ma alla fine vinsi io. 

Io ero Harry Styles, non di certo uno stronzo come lui.

"Figlio di puttana ricorda che ciò che è mio mi appartiene, non devi nemmeno guardarla." gli sferrai un altro pugno.

"Stronzo ricordati di quello che hai fatto con Perrie." ricambiò con un pugno.

"E' stata lei a baciarmi, eravamo fatti tutti Zayn!" urlai con le lacrime agli occhi che minacciavano di scendere giù sulle mie guance rosse e bagnate dal sangue.

"Sei un uomo morto, Malik." conclusi dandogli l'ultima gomitata in faccia, facendolo perdere i sensi.

Presi la mia giacca ed uscii di casa. Dovevo parlare con Bo, perché non me lo aveva detto? Perché mi aveva tenuto nascosto una cosa del genere. Certo, perché la piccola McKanzie non sa con chi ha a che fare.

Presi la macchina mentre le lacrime cadevano sul mio viso, erano troppe per essere mantenute dentro. 

Non piangevo da qualche anno, poiché sfogavo solo con la violenza, ma con Bo era diverso, volevo sul serio piangere perché non le avrei mai fatto del male.

Dopo 20 minuti arrivai fuori casa di Bo. Io non desideravo certe avere una ragazza al mio fianco che mi ingannasse o che mi nascondesse le cose più importanti.

La chiamai al cellulare, mi rispose dopo pochi squilli.

"H-Harry perché mi chiami ora? S-Sono a casa con Jeff e n-non..." ma non le diedi tempo di continuare che la interruppi.

"Tra noi finisce qua." dissi privo di emozioni.

"C-Cosa?" esclamò sconvolta.

"Hai capito benissimo." continuai.

"Harry ma che ti prende? C-Cosa è successo in quest'ora senza di me." mi fece questa domanda mentre iniziava a balbettare.

"E' successo quello che non doveva succedere, sono sotto casa tua. Scendi, ti darò le mie spiegazioni e poi ci diremo addio." conclusi.

Stavo per riattaccare ma lei disse quella frase, mi fece venire i brividi solo a ripensarci.

"Ma io non voglio dirti addio." iniziò a singhiozzare.

Riattaccai.

Tirai dei pugno al volante, mi sentivo una merda. Mi sentivo tradito, dal mio migliore amico... Cristo santo! E mi sentivo tradito da lei, stavamo insieme da poco più di un mese e una settimana o forse due, ma comunque mi sentivo tradito. Non volevo di certo una ragazza che mi nascondesse una cosa del genere, se ora mi aveva nascosto la verità figuriamoci in seguito cosa avrebbe potuto fare.

La vidi uscire di casa con una giacca, corse in auto senza farsi vedere e quando salì respirò profondamente. Sapevo che cercava di nascondere le lacrime. Ma io stavo piangendo e credetemi.. non volevo piangere, per me il pianto era la sottomissione a tutto.

"Harry ma che razza ti è saltato in..." ma non la feci continuare che la interruppi.

"Perché non mi hai detto del bacio." dissi con tono interrogativo.

Guardavo dritto davanti a me, in realtà guardavo il volante. Tenendo lo sguardo basso forse non se ne sarebbe accorta ma chi sa, forse mi stavo sottomettendo a lei, fin troppo.

"C-Che bacio?" mi chiese spalancando gli occhi.

"Oh, sai bene di cosa parlo." girai lo sguardo verso di lei.

"H-Harry ma tu stai piangendo." disse tutto d'un fiato mentre mi guardava negli occhi.

"Si, per colpa tua e di Zayn." ribattei freddo.

"..."

Non rispose.

"Ora hai capito di che sto parlando." affermai annuendo.

"Harry io credo che c-ci sia stato un malinteso. Io non ho baciato Zayn." continuava con le sue bugie.

"Continui? Non mentirmi più. McKanzie io so tutto, so del bacio fra te e Zayn nel supermercato. Perché ti ostini a prendermi per il culo!" urlai sbattendola contro il sedile del passeggero che all'improvviso si abbassò completamente.

"Non urlarmi contro!" ricambiò con lo stesso tono di voce.

"Disse la bugiarda." commentai la sua frase con ripugnanza.

"Ok, senti. Io non ho baciato Zayn, anzi è lui che ha baciato me. Io ero andata per cazzi miei. Dovevo solo preparare una torta a mio fratello per il suo ritorno, torta che purtroppo non ho avuto tempo di fare." mi spiegò cercando di liberarsi dalla mia presa.

"Ma non hai vergogna? Non hai nemmeno avuto il coraggio di dirlo al tuo ragazzo?" mi misi su di lei e la strinsi forte ai polsi.

Beh, di certo la amavo. Era tutta la mia vita anche se era passato poco tempo ma di certo non potevo fargliela passare liscia come l'olio.

"Mi fai male." mi guardò negli occhi.

La baciai.

Quel bacio. Come spiegarlo.

Fu perfetto, come lo desideravo io. Quando stai per dire addio a tutto e vuoi che quelle soffici labbra ti tocchino ancora per una volta. Ed io l'avevo fatto, tutto era compiuto alla fine.

"Questo che significa?" mi chiese quando la lasciai andare e rimisi al proprio posto il sedile dell'auto.

"Niente." risposi con freddezza mettendo in moto l'auto.

"Dove mi porti? Devo prendere la bor..." ma non continuò che la interruppi.

"Non ti porto da nessuna parte, io me ne vado. Tu entri in casa." le dissi.

"C-Cosa?" aggrottò le sopracciglia.

"Quello che hai sentito. Fai come se non fossi mai esistito, non posso perdonarti mi dispiace. B-Bo, ti amo ma..." questa volta non mi fece continuare lei.

"Ti amo un cazzo! Chi ama resta, non scappa via." sputò con ira.

"Chi dovrebbe essere arrabbiato dovrei essere io, non tu. Eppure mi sono calmato per evitare di farti del male, scendi dalla mia auto e non cercarmi mai più. Fallo per l'amore che provavi nella nostra relazione." conclusi.

"Io non farò un cazzo, non ti darò pace. Mi hai rubato la verginità, mi hai promesso amore ed ora guarda cosa hai fatto." continuò a ribattere con le lacrime agli occhi.

"Lo hai voluto anche tu, non solo io." 

"Ma vaffanculo." scese dalla macchina e andò via.

Mi mancava.

Dio se mi mancava.

Ma non volevo tornare indietro dai miei passi, volevo una ragazza sincera anche se amavo Bo con tutta l'anima.


....CONTINUA

Spazio Scrittrice: Tadàà! Come vi sembra? Allora inizio col dire che è un pò corto poiché sono anche a corto di idee, ma vabbè. Come state? E' da molto che non aggiorno quì ma ho avuto dei piccoli problemi tecnici e anche col salvataggio del capitolo. Ora è tutto apposto, dopo di questo ci sarà un altro capitolo e poi si continuerà fino alla fine. Bo ed Harry hanno chiuso definitivamente o torneranno insieme? Lascio a voi i commenti. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Commentate in tante usando l'ashtag #SisterFF mi raccomando. ALLA PROSSIMA! 

Baci, baci

.Bo

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Capitolo 44
*** Chapter forty- four ***


Link Video- trailer: https://www.youtube.com/watch?v=LSJLjCFWE-8#SisterFF 

#SisterFF Chapter forty- four.

POV. HARRY

Misi in moto e partii.

Dovevo sfogare con qualcosa, o non sarei andato avanti d'ora in poi. Lei era il mio punto di riferimento, ma ora... ora chi avrebbe preso il suo posto? Chi avrebbe fatto tutto ciò che aveva fatto lei per me? Chi avrebbe rischiato il tutto per il niente? Già, io ero il niente senza lei.

Presi il telefono e digitai il numero di Brein (si legge brain), squillò un paio di volte poi rispose.

"Harry!" esclamò ridendo.
"Brò ciao, senti sei libero fra circa 10 minuti?" gli chiesi guardando l'ora grazie al mio orologio da polso.
"Si, dovrei. Che devi farti questa volta pazzo?" rispose con tono interrogativo.
"Vedrai. Sarò lì in punto." conclusi.

Riattaccai.

Già. Un tatuaggio. Era il decimo? Non ne ricordo nemmeno più il totale. Mi sentivo solo irritato dalla situazione che si era creata con Zayn e con Bo. Perrie cosa avrebbe detto di tutto ciò? Lo sapeva o come me, purtroppo, era all'oscuro di tutto?

Arrivai a destinazione.

"Sei in ritardo, idiota!" esclamò Brein.
"Zitto coglione." finsi un sorriso innocuo.
"Entra dai." aprì la tenda che divideva la sala d'attesa dalla stanza dove venivano effettuati i tatuaggi.

Mi sedetti sul lettino e fissavo costantemente il soffitto. Brein era stato sempre un ricco della madonna, ecco perché il soffitto era solo vetro. 

"Allora, Styles?" mi richiamò dai miei pensieri.
"Voglio un tatuaggio che si noti, ma qualcosa di semplice. Voglio una 'A' decorata come solo tu sai fare." gli dissi.
"Una 'A'? Una tua nuova fiamma per caso?!" disse con tono interrogativo mentre preparava la macchinetta e sterilizzava gli aghi che avrebbero strappato e rigato la mia pelle.
"N-No. E' il nome di mia figlia." risposi con gli occhi lucidi.
"Hai una figlia?" esclamò spalancando gli occhi.
"S-Si." annuii e scossi il capo contemporaneamente.
"Quanto c'ha?" mi chise mentre iniziò a disegnare il tatuaggio sulla mia pelle.
"Non è ancora nata." sussurrai fra me e me.
"Cosa?" esclamò.
"N-Niente di i-importante." conclusi.

Passarono circa 45 minuti, il tatuaggio si concluse con una macchia di colore rosa confetto.

Lei sarebbe stata la mia figlia più bella, di sicuro.

"Ok, quanto ti devo Brein?" gli chiesi cacciando il portafogli.
"Dammi solo 85 sterline, dai." mi sorrise mentre si asciugava le mani dopo averle lavate.

Gli diedi i soldi, poi me ne andai.

Controllai il cellulare e vidi un messaggio. 

Da: Avril
'Ciao Haz. Come stai? Sai, non ho ancora imparato bene queste strade di Londra, ora dovrei trovarmi all' Hyde Park. Se magari tu venissi potremmo passare del tempo insieme come un tempo e parlare della città. Ti aspetto con una mappa di Londra! xx Avril'

Decisi che lei sarebbe stata un ottimo modo per svagarmi un pò da tutto quest'incubo che stavo vivendo con Bo.

A: Avril
'Ahahaha, ti sei persa di nuovo eh? Arrivo! xx Harry'

Così mi avviai verso il parco.

Mentre guidavo verso la destinazione pensavo a quanto mi mancasse Bo, era troppo per me. Il massimo di un relazione per me era una settimana, al massimo due. Per me le donne erano solo sottomissione, sfizio personale. Ma lei... lei era diversa. Per me lei era la donna più bella che io avessi mai visto.

Dopo 25 minuti circa arrivai all'ingresso del parco. Presi la mia giacca e il telefono. Mentre chiudevo l'auto, mi arrivarono due messaggi. 

Li lessi.

Da: Bo
'Cristo mi dispiace! Harry so che sei arrabbiato ma non te l'ho detto solo perché temevo in una possibile reazione negativa. Infatti so di aver solo complicato le cose ora, e mi dispiace. Ti amo.'

Dopo aver letto quel messaggio provavo ancora più irritazione. Lei mi aveva appena detto che me lo aveva tenuto nascosto perché temeva in una mia reazione, ma non sapeva che così avrebbe solo peggiorato le cose? Che forse prima avrei potuto perdonare (al 10% ci avrei pensato su). Aprii il secondo.

Da: Bo
'So che non vuoi rispondermi per via dell'odio che provi nei miei confronti, ma ti prego, non odiarmi. Sei la cosa più bella che mi sia capitata, non far sì che tutto ciò che abbiamo costruito si perda in un bicchier d'acqua. E' stato un'insignificante bacio, che poi è stato lui a baciarmi, chiariamo. Ti prego, chiamami appena puoi, voglio vederti al più presto. xx'

Scossi il capo, li eliminai.

Misi la giacca e posai il telefono nella tasca anteriore dei miei pantaloni neri, oramai loro erano gli unici di cui fidarmi sul serio. (?)

Cercai Avril da tutte le parti, poi vidi nonostante le varie persone una ragazza con capelli lunghi biondi, la frangetta raccolta da degli occhiali da sole, jeans chiari, T-Shirt a righe bianca e nera stracciata qua e là, una giacca corta in pelle nera e le francesine nere.

"Haz." mi chiamò salutandomi da lontano.
"Ciao piccola." esclamai sorridendole.

Mi corse incontro e mi saltò addosso tenendomi stretto in un abbraccio.

"Mi dispiace di averti disturbato ma mi ero diciamo persa." disse sottolineando la parola 'persa', poi continuò con una dolce risata.
"Non preoccuparti, non avevo nulla da fare tanto." sospirai sorridendo.
"Non sapevo che l' Hyde Park avesse quel ponte che passa sopra l'autostrada, sai?" rise divertita.
"Beh, tu sei venuta a Londra non conoscendone nemmeno le foglie se è per questo." risi divertito.
"Le foglie? Sono verdi, grandi, piccole." rispose quasi balbettando mentre mi motrava i vari tipi di foglie che c'erano nel parco.
"Sta zitta, che è meglio." la tirai divertito.

Le presi la mano e la feci girare sul posto. Lei rise mentre intrecciò le nostre mani mentre continuava a guardarmi, mi era sempre stata vicina anche nel momento del bisogno prima che diventasssi un pilota delle gare mondiali e lei una cantante molto famosa.

"Perché sei andata via?" le chiesi all'improvviso diventando serio.
"Harry..." abbassò lo sguardo, sospirò e poi lo rialzò facendolo scontrare con il mio.
"Avril..." la imitai, questa volta rimanendo lo sguardo fisso nei suoi occhi color ghiaccio.

Portò una ciocca di capelli dei suoi capelli mossi e guardò l'orizzonte.

"Credevo che fosse la cosa giusta da fare, ma invece non lo è stato. Credevo di poter dimenticar ciò che c'era fra noi: il primo bacio, la prima carezza, il primo gesto, ma soprattutto la nostra prima volta." spiegò gesticolando con le mani.
"Ma non lo è stata. Io non ti ho mai dimenticata, in tutta la la mia adolescenza, oltre te, non sono andata a letto con nessuno. Non ho baciato nessuno, né toccato nessuno. Per me tu sei ancora quel ragazzo liceale dai capelli a cespuglio che gli cadevano sulla fronte, quel ragazzo dagli occhi spenti per via dei suoi problemi familiari." continuò guardandomi negli occhi. "Harry io ci tengo ancora a te." si avvicinò posando una mano dietro il mio collo.

Quanto mi era mancata quella mano, in quel momento ero totalmente scombussolato con me stesso. Bo era la persona che amavo, ma probabilmente non avevo dimenticato del tutto il mio primo amore.

"La tua assenza mi ha distrutto, non sapevo come colmarla e credimi... ti ho cercato per mare e monti ma i tuoi genitori non volevano dirmi dove tu fossi finita." risposi spiegandole il passato della mia ricerca.
"Loro sapevano, ma io avevo chiesto loro di non riferirti nulla, solo il fatto che ti amassi ma che era una responsabilità troppo grande per me." mi disse avvicinandosi ancora di più.
"Avril io non so cosa dire..." scossi il capo chiudendo gli occhi.
"Harry ho bisogno di sentire le tue labbra, mi mancano da 3 fottuti anni."mi sussurrò quasi.
"Avril non credo che debba succedere. Non così, non ora, per favore." stavo candendo in tentazione.

Non potevo. Avrei fatto un torto alla mia piccolina, non volevo vendicarmi, non era corretto.

"Ma io davvero voglio baciarti." concluse sorridendomi.

Mi baciò.



CONTINUA....
 
 
 

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Capitolo 45
*** Chapter forty- five ***


Link Video- trailer: https://www.youtube.com/watch?v=LSJLjCFWE-8#SisterFF 

#SisterFF Chapter forty- five.

POV. HARRY

Quel bacio.

"N-No, aspetta!" esclamai allontanandomi dal suo corpo. "Che diamine sto facendo?" mi passai una mano fra i capelli e mi abbassai appoggiando i gomiti sulle cosce. (non seduto per terra, chiariamo.)
"Harry, non devi preoccuparti. Ci sono io con te, so che mi ami ancora. Le altre sono state inutili per te, io lo so, non mi hai mai dimenticata." mi disse abbassandosi anche lei e si avvicinò.

Il suo alito sapeva di tabacco e di menta, amavo la menta mischiata col tabacco.

"Avril non ci sei solo tu nella mia vita. C'è una ragazza dolce, stupenda, una ragazzina di 17 anni che mi ha cambiato la vita dopo di te. Il suo nome è Bo, è piccola e lo so, ma io ci tengo a lei. La sua prima volta è stata con me, mi dispiacerebbe anche lasciarla definitivamente." le spiegai guardandola nei suoi occhi color ghiaccio. "Io non riesco a dirle 'addio', le ho rubato la verginità, lei si aspetta che questa relazione vada avanti e me lo aspetto anche io. Almeno me lo aspettavo prima che tu tornassi." continuai alzando gli occhi al cielo.

Lei sospirò, alzò gli occhi al cielo e mi fece alzare.

"Harry l'hai detto stesso tu, è una ragazzina di 17 anni. Ha una mentalità completamente diversa da te che ne hai 20. Mi sbaglio?" constatò guardandomi negli occhi.

Scossi il capo. Non aveva tutti i torti.

"E poi diciamocela tutta, essendo minorenne, non potrà seguirti quando inizierai di nuovo a gareggiare per il mondo. Io invece ci sarò, essendo una ventenne anch'io." continuò cercando di farmi ragionare.
"Non lo so, ci tengo troppo. E' stata l'unica che mi ha reso come mi vedi adesso, niente droga, fumo ma pochissime volte, niente alcool. Niente di niente." abbassai lo sguardo e misi le mani nelle tasche del mio cappotto nero.
"Harry, non è quella giusta per te. Dovrà ancora continuare la scuola, dovrà diplomarsi, dovrà lavorare, non è pronta per una relazione stabile e seria. Ha ancora molto da imparare e lo imparerà con il tempo man mano che crescerà. E poi, se hai dei dubbi sul fatto della verginità ti rispondo che, stavate insieme, potevate farlo." disse prendendo la mia testa fra le sue mani. "E lei non si è tirata indietro per farlo." concluse abbassando pian piano il tono di voce.

Non riuscivo a parlare, mi stava completamente cambiando ogni idea, ogni programma, ma purtroppo aveva ragione. Avril non avrebbe mai cercato di mettermi contro di lei, Avril era una brava ragazza, anzi, avrebbe anche cercato di aiutarti pur di vedermi felice.

"Hai ragione." annuii e abbassai lo sguardo cercando di non incontrare il suo. 
"Già." rispose sorridendomi e facendomi alzare lo sguardo.

Mi baciò di nuovo, questa volta appoggiai le mie braccia sui suoi fianchi e presi l'iniziativa di sbatterla contro un albero nonostante ci fossero persone a passeggiare per di là.

"Sei speciale, Haz." mi sussurrò abbracciandomi.
"A-Anche tu." risposi non del tutto convinto.

POV. BO

Jeff, Alicia ed io avevamo deciso di andare a fare una passeggiata, dovetti mentire a Jeff e dirgli che ultimamente ero strana, lui anche confermò che ero strana ultimamente ed io anche pensavo la stessa cosa in realtà.

Decidemmo di andare al parco, almeno qualche uccellino o il passare delle auto avrebbero potuto farmi dimenticare Harry. Non sapevo nulla di lui da ore oramai, e mi mancava terribilmente nonostante lo avessi mandato a fanculo io. 

Era il mio primo e vero amore, difficile da passarci sopra. Con lui avevo avuto la prima volta, le prime cazzate le avevo fatte con lui, le prime gelosia, le prime emozioni, i primi litigi con un ragazzo. Di ragazzi ne avevo avuti, ma non ci avevo mai litigato né ero gelosa di loro poiché non me ne fregava un cazzo.

Harry era diverso.

"Allora Bo, che ne dici?" Jeff s'intromise interrompendo i miei pensieri.
"Su cosa?" spalancai gli occhi cercando di essere il più normale possibile.
"Se entriamo nel parco passando dal ponte sull'autostrada, Alicia non ci è mai passata." constatò.
"Non mi va di farmi tutto il giro, che ne dici se ci passiamo al ritorno? E poi in queste condizioni non posso di certo salire su un ponte alto una ventina di metri, soffro di vertigini." mentii.
"Ah si? E da quando?" inarcò un sopracciglio.
"Jeff vergognati, non sai nemmeno che tua sorella soffre di vertigini." dissi con ironia.

Alicia scoppiò a ridere seguita poi da Jeff e da me.
Sdrammatizziamo va.

Mentre ridevamo entrammo nel parco e davanti a me ci fu una scena orribile era a dir poco.

Harry.
Una bionda.
Sotto un alberto.

Le loro labbra erano... unite.

Trattenni il respiro, non volevo scoppiare a piangere. Rimasi impassibile e immobile davanti a quella scena. Jeff e Alicia anche, Alicia perché sapeva cosa stavo passando in quel momento e come soffrivo, Jeff perché non credeva che avrebbe incontrato il suo peggior nemico anche mentre passeggiava con la sua fidanzata e con sua sorella.
Credetemi se vi dico che l'amore fa male. Soprattutto quando tu tieni tanto a quella persona e lei vi tratta di merda, come se non avesse mai provato nulla per te. Era una fitta al cuore, come se una grande freccia avesse spaccato il mio cuore a metà, mi ero innamorata. Fottuta me, fottuta Londra, fottuto Harry. In più non mi sentivo nemmeno bene, sentivo le gambe pesanti, la testa mi girava, ero pallida e in più avevo un senso di vomito. Sapevo già di cosa si trattasse ma non volevo giungere a conclusioni affrettate.

"Bo, cerca di restare calma. Respira." mi sussurrò Alicia all'orecchio.

Ci guardammo entrambe, in preciso istante Harry e la bionda si accorsero di noi, mi guardò fisso negli occhi. Era dispiaciuto dall'espressione facciale che aveva assunto.

Mi aveva delusa, di nuovo.

Scossi il capo e corsi via.

"Bo, no!" esclamò Alicia.

Jeff si girò e vide correre Harry dietro di me. Alicia non sapeva come fare né cosa fare, l'unica soluzione era andare dalla bionda. E così fece.

Cercai disperatamente di non farmi abbandonare dalle mie gambe, ma proprio non mi sentivo bene. Ogni tanto avevo il senso di cadere per terra e di non avere la forza per rialzarmi. Il mio basco cadette a terra ed io non feci in tempo a riprenderlo che Harry lo prese al posto mio. Poi riprese a corrermi dietro.

"Lasciami in pace!" urlai correndo più veloce che potevo.
"Aspetta, fammi spiegare Bo. Ferma!" cercò di fermarmi.

Jeff non riuscì a starci dietro e ci perdette. 

Io trovai un posticino al buio e lontano da tutti e tutto. Isolato come posto, dove avrei iniziato a piangere anche se già lo stavo facendo da quando stavo correndo, e dove avrei anche potuto sfogarmi. Non mi avrebbero mai trovata.

"Bo." sentii una voce familiare chiamarmi da lontano.
"Harry." mi alzai dal pavimento sul quale mi ero gettata.

Avevo parlato troppo presto.

"M-Mi dispiace, non volevo che tu vedessi quella scena con.. Avril." abbassò lo sguardo e si avvicinò.
"N-Non fa niente. Tu mi hai lasciata per un insignificante bacio che per me non è valso per niente, giusto?" constatai con disprezzo.

Annuì semplicemente.

"Questo è tuo." mi porse il basco.
"Grazie, c'è altro che hai da dirmi, Harold Edward Styles?" alzai gli occhi al cielo per evitare altre lacrime che già avevano bagnato il mio volto.
"Si, c'è altro." si avvicinò.

Prese il mio viso fra le sue mani e si avvicinò, chiusi gli occhi sperando in un suo bacio sulle labbra, ma non lo fece.

"Addio Bo." mi sussurrò all'orecchio.
"Non farlo, ti prego. Non ora che ho condiviso tutto con te." lo implorai iniziando a piangere.

Mi guardò negli occhi, mi baciò.

"Ricordati una cosa: ti porterò sempre nel cuore, ma siamo troppo diversi e non possiamo andare avanti così. Non voglio una relazione nascosta da tutti e da tutto, ho 20 anni e devo crearmi una vita e poi anche con la mia passione, non possiamo Bo." scosse il capo e si allontanò.
"Ricorda tu una cosa: ho preso la scelta migliore per noi, io andrò a vivere da mia cugina Welly a New York. Non voglio vederti con lei, o con me o con nessuno. Quindi questa è l'ultima volta che mi vedrai." gli spiegai. "Voglio che questo lo tenga tu, e voglio che tu ricorda che io non sto rinunciando a te e non ho mai avuto intenzione di perderti. Ma non posso restare e vederti per strada senza nemmeno guardarti in faccia, scusami ma non ci riesco." abbassai lo sguardo e gli diedi il basco e il ciondolo di mia madre. 

Sapevo che avrebbe tenuto al sicuro queste due cose importanti per me.

Perdonami, ma non posso vivere senza di te, Harry.

CONTINUA....

Spazio Scrittrice: Stiamo per giungere al termine della storia, mancano poco più di 10/5 capitoli quindi attenzione. 
N/A: Molte di voi mi hanno scritto su vari social dove ho pubblicato la storia di scrivere un sequel, ci sto pensando su.

Baci baci,

-Bo.

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Capitolo 46
*** Chapter forty- six ***


Link Video- trailer: https://www.youtube.com/watch?v=LSJLjCFWE-8#SisterFF 

#SisterFF Chapter forty- six.

POV. BO

Sono passati due giorni da quel maledetto giorno.

Due giorni da quando ho spento il cellulare per non sentire nessuno, due giorni da quando non metto fuori piede se non per comprare souvenir da portare a New York.
Già.
Avevo deciso di andar via, avevo già parlato con Welly e lei ha accettato volentieri. Ha pur sempre 25 anni ed è sposata da qualche anno con un ragazzo dolcissimo e simpatico.

Ne avevo parlato anche con Jeff e Alicia. 
Alicia mi ha sorriso e mi ha augurato tanta felicità e un amore indimenticabile, ma il mio già lo avevo avuto anche se per poco.
Jeff, invece, non era molto d'accordo.

Beh, insomma, sua sorella minore sarebbe partita per New York e non l'avrebbe rivista mai più se non nei periodi festivi.

Io ero sicura della mia scelta, non avrei sopportato un'altra delusione simile.

Ero ferma sul divano a fissare il vuoto, non riuscivo a pensare a nulla se non alla nostra relazione, ai sorrisi, al primo sguardo, alla prima volta, a ciò che è stato e che avrebbe dovuto essere.
Pensavo a cosa avrei potuto fare per salvare la situazione, non avrei mai dovuto scendere da quella macchina quella maledetta sera dove lui mi lasciò. Avrei dovuto insistere e dimostrargli il mio amore, perché è così che si fa: bisogna dimostrare all'altra persona l'amore che provi standogli sempre accanto anche quando tutto va a puttane. Anche quando sembra che non siate fatti l'uno per l'altro, bisogna combattere e nello stesso tempo essere sicuri di sé stessi.

"Bo." mi richiamò Alicia.
"Hei." esclamai quasi fingendo un sorriso.
"Come stai?" si sedette accanto a me.

Annuii semplicemente e finsi un mezzo sorriso.

"Non mentire, so che ti fa male dentro." appoggiò la sua mano sul mio petto quando pronunciò quelle parole.
"Quant'è vero!" esclamai annunendo ancora mentre ritornai a fissare il vuoto.
"Lui non ti merita, piccola Bo. Perché se ti meritasse non avrebbe mai baciato un'altra, se ti meritava sul serio non avrebbe mai lasciato che tu andassi via." mi spiegò convinta di sé.
"Forse hai ragione, io non ho colpe se non il rimorso di non aver fatto le scelte giuste." iniziai a piangere in preda ad una crisi isterica, ma non urlavo.
"Bo, calmati." mi abbracciò.
"Ma come ho potuto pensare che la nostra relazione era così forte, come ho potuto pensare che la nostra storia avrebbe raggiunto il 'vissero felici e contenti' come nelle favole, come ho potuto credere nel nostro amore? Come ho fatto ad essere così ingenua." continuai battendo le mani sul petto.
"Bo. Bo, basta. Per favore non farti del male, tu non c'entri nulla, per favore." mi implorò di fermarmi mentre con le mani cercava di far smettere alle mie di battere sul petto.
"Ed ora come farò, Alicia. Come faremo ad andare avanti?" gli chiesi smettendo di battere le mani sul petto.

La guardai dritto negli occhi.

"Cosa? Bo riusciremo ad andare avanti, tu andrai a New York da tua cugina Welly e noi verremo a trovarti ogni volta che potremo." constatò sorridendomi per metà.

Scossi il capo.

"Tu non capisci." portai una ciocca di capelli dietro l'orecchio e respirai profondamente.
"Cosa dovrei capire, Bo?" mi chiese preoccupata per il mio curioso comportamento.
"Alicia, è difficile da spiegare, sarebbe impossibile da credere." continuai a parlare a vanvera.
"Bo, parla." esclamò in preda al panico.
"Aspetto un bambino." risposi subito dopo.

Silenzio assoluto.

"Non potevo saperlo, non potevo immaginare che sarebbe accaduto. Per quanto possibile abbiamo cercato di essere attenti ma alla fine non lo siamo stati così tanto, sono incinta da poco più di un mese. Harry non lo sa, non lo sa nessuno in realtà, oltre te." le spiegai abbassando lo sguardo.
"Bo ma perché?" mi abbracciò sconvolta e dispiaciuta allo stesso momento. "Sei ancora piccola, non sai cosa significa fare la mamma. E' complicato." si staccò tirando un sospiro.

Era vero.

Ero ancora piccola per prendere il ruolo da madre, da qui ad altri 8 mesi la mia vita sarebbe cambiata completamente. Avrei avuto il primo impegno della mattina e l'ultimo della sera, e si sarebbe ripetuto per il resto della vita. Sarei stata chiamata diversamente, avrei preso il nome di 'mamma', avrei avuto una creatura da stringere a me la sera, avrei avuto un bambino, un piccolo da allattare e da amare. 

A 18 anni avrei avuto un bambino, o magari una bambina a cui dare un nome.

"Bo, che succede?" la voce di mio fratello interruppe i miei pensieri.
"N-nulla, è che..." ma non continuai la frase che appoggiai una mano sulla fronte e iniziai a piangere in silenzio. Il mio respiro si fece irregolare. "Mi mancherete." conclusi.

Jeff corse ad abbracciarmi; ecco il mio vero fratellino.

"Piccolina, sai che non sei costretta a partire. Posso chiamare Welly e dirle che è saltato tutto, se vuoi tutto è possibile. Ma ti prego, non piangere." mi sussurrò abbracciandomi.

Dalla sua voce optavo che rischiasse seriamente di piangere. Tremava.

"N-No, andrà tutto bene." annuii asciugando le lacrime.
"Ok." sospirò respirando profondamente.

Si allontanò e prese la mano di Alicia, lei intanto mi sorrideva a metà come se fosse dispiaciuta per quanto riguardo all'argomento precedente.

"Fra quanto partirai?" mi chiese Jeff.
"Il più presto possibile, l'unico volo disponibile è fra 3 giorni quindi molto probabilmente alle 10.00 del mattino io sarò su quell'aereo e nel pomeriggio arriverò a New York dove Welly mi aspetterà con suo marito. Ne abbiamo già parlato, non nei minimi particolari ma per quanto possibile abbiamo parlato delle cose fondamentali che mi riguardano." spiegai loro mentre gesticolavo con le mani. "Il biglietto già è stato fatto, Welly ha insistito per pagarmelo nonostante io non volessi farle spendere un solo penny." continuai.

Io non volevo sul serio partire, dentro il mio cuore avevo come una roccia da chissà quante tonnellate che mi impediva di respirare. Avevo il cosiddetto rimorso, il rimorso di non poter avere l'amore della mia vita accanto a me, avevo paura, paura di non rivederlo mai più. Quando partirò, lui vivrà solo nei miei ricordi, come se lo avessi perso non sono sentimentalmente, ma anche fisicamente.

Si, proprio così, avevo perso. Non avevo perso una battaglia, ma una guerra mai iniziata.

Noi eravamo un misto fra una storia mai iniziata e una storia mai finita. 

Perché? Beh, il nostro amore era stato segnato per sempre, avrei ricordato anche da anziana il nostro amore, l'amore perduto, il rancore di aver lasciato che l'amore, il mio amore, andasse fra le braccia di un'altra. Ma nonostante questo, avrei ricordato di averlo amato più della mia stessa vita, di aver dato tutto ciò che potevo dargli, tutto ciò che avevo. Avrei ricordato che Harry era l'unico uomo della mia vita.

Magari, più in là, scoprendo di essere mamma e capendo la gravità della situazione, prometterò a me stessa di non innamorarmi mai più, forse prometterò a me stessa di non raccontare mai la verità al mio bambino, forse prometterò a me stessa di ricominciare a vivere una vita persa in gioventù per aver amato costantemente e indecifrabilmente un uomo che ha mandato tutto a puttane.

Forse avrei ricordato di quando ora sono stupida, io che piango per una cosa senza senso, per una relazione che prima o poi sarebbe andata a puttane. Per una relazione che, pur volendola portare avanti, sapevamo entrambi che sarebbe finita. 

"Le farò riavere i soldi appena possibile, tranquilla. Glie li passerò sul suo conto." disse Jeff.

Annuii semplicemente.

"Se non vi dispiace ora vorrei uscire, vorrei fare una passeggiata per dimenticare un pò di cose, spero non abbiate nulla in contrario." dissi prendendo la giacca e la borsa.
"Vai tranquilla, noi ti aspetteremo qui." mi sorrise Alicia.
"Va bene." annuii fingendo un sorriso.

Aprii la porta e presi le chiavi di casa, mentre stavo per chiuderla alle mie spalle sentii Alicia chiamarmi.

"Bo, aspetta." esclamò correndo verso la porta.
"Dimmi."
"Serve una mano per fare i bagagli? Insomma sono esperta in questo campo grazie a tuo fratello." cercò di farmi ridere, un pò ci riuscì.
"Magari! Potresti tirar fuori tutti i miei vestiti e appoggiarli sul letto, quando tornerò stasera inizierò a preparare le valigie." le chiesi con dolcezza.
"Tranquilla, me ne occuperò io." annuì, mi lasciò un bacio.
"A dopo." conclusi chiudendo la porta alle mie spalle.

Lasciai che il vento facesse volare i miei capelli, lasciai che l'aria fredda di fine inverno invadesse le mie narici, respirai profondamente.

Presi il cellulare, non lo prendevo da un bel pò, avevo perso la cognizione del tempo, decisi di accenderlo.

Improvvisamente iniziò a vibrare costantemente: 5, 6, 7, 10, 12, 17, 20, 26, 36, 41 chiamate perse in due giorni e all'incirca 20 messaggi.

Spalancai gli occhi, erano la maggior parte dei miei amici e compagni di scuola che mi auguravano buon viaggio e buona fortuna.
Fin quando non lessi sulle chiamate perse, ovvero 4, il suo nome. Poi vidi fra i messaggi anche il suo nome, aprii il messaggio e lo lessi:

'Mi dispiace, sul serio, ho saputo che parti. Dove vai? Bo, non andar via. Io ho bisogno di te, ho sbagliato, lo so, mi sono comportato da bambino credendo che fossimo diversi e che la nostra differenza d'età era fin troppo grande, ma poi pensandoci sù, che importa la differenza d'età? Io voglio viverti per quella che sei. Perché non mi rispondi? Perché hai il telefono staccato? Voglio sentire la tua voce, appena leggi questo messaggio chiamami per parlarne per favore.

xx, H.'

Come poteva chiedermi così tanto? Aveva baciato un'altra, mi sentivo presa in giro, non potevo.

Non lo chiamai; non volevo sentirlo, volevo solo stare tranquilla con la mia testa e con le mie decisioni ma soprattutto con il mio cuore e i miei sentimenti.

Passai davanti ad un negozio di tatuaggi e pircing, sobbalzai alla vista di quei disegni fatti a mano stupendi, ma non volevo esagerare. Esitai per qualche secondo, poi entrai.

"Salve." salutò il tatuatore mentre puliva i suoi attrezzi da lavoro.
"S-Salve, vorrei fare un tatuaggio sulla spalla." risposi con gentilezza.
"Certo, si accomodi." mi fece spazio sul lettino.

Seguii ciò che mi aveva detto, mi sedetti sul lettino.

"Allora, hai in mente cosa vorresti fare?" mi chiese mentre preparava il colore.
"Un nome." risposi.
"Ok." annuì avendo tutto pronto. "Nome?" mi guardò.
"Harry." risposi.

Mentre stava per iniziare dopo aver fatto uno schizzo di quello che sarebbe stato, si bloccò.

"Tu sei Bo, vero?" mi chiese.

Sobbalzai.

"Come fai a conoscermi?" lo guardai.

Esitò per un pò.

"M-Mia sorella veniva nella tua stessa scuola, mi parlava spesso di te." quasi balbettava.
"Tu menti." socchiusi quasi gli occhi.
"Scusami un secondo." si alzò prendendo il suo cellulare fra le mani.

Rimasi lì a pensare, come faceva a conoscermi sul serio? 

"Eccomi." ritornò dopo pochi minuti. "Iniziamo?" mi chiese.

Annuii respirando profondamente.

Iniziò.

* DOPO 20 MINUTI *

"Abbiamo finito, signorina." concluse tirando via l'ago dalla mia pelle.
"Oh, finalmente." quasi mi scappò un sospiro di sollievo.
"Metta questa crema per 3 giorni dopodiché si goda il suo nuovo tatuaggio." sorrise.
"Grazie." annuì prendendola. "Quanto le dev..." ma non finii la frase che qualcuno che urlava dall'ingresso mi interruppe.

"Dov'è?" urlò un uomo.

Quella voce era così familiare, mi affacciai e lo vidi.

"Dio no." imprecai.
"Harry, fratello." camminò il tatuatore verso di lui.

Cosa? Ma...

Mio Dio, ecco come faceva a conoscermi, lui è l'amico tatuatore di Harry, Dio come ho fatto a non pensarci: la chiamata, il nome.

"Dov'è?" gli chiese di nuovo.
"E' di la, si sta rivestendo." gli disse togliendo i guanti.

Rimisi subito la mia maglietta e misi la giacca, in quell'istante entrò lui.

I suoi occhi erano imprigionati nei miei, avevo il respiro pesante, le farfalle nello stomaco. Come la prima volta, forse anche qualcosa in più.

"Eccoti finalmente, piccola mia." con un movimento mi abbracciò forte, mi strinse a lui.

Mi sentivo bene, mi sentivo protetta, il mio cuore riprese il respiro regolare, mi mancava. E averlo fra le mie braccia non significava altro che questo, il suo abbraccio ci rendeva più forti, più uniti.

Quale coraggio avrei avuto a dirgli che aspettavo un figlio suo? Con quale coraggio avrei affrontato la situazione? Non ce l'avrei mai fatta.

"Cos'hai fatto? Che ci fai qui?" mi chiese guardandomi da capo a piedi.
"I-Io..." ma non continuai che mi grattai sul tatuaggio poiché pizzicava.

Lui se ne accorse e mi fece girare spostando i capelli di lato.

All'improvviso con un gesto alquanto brusco mi fece girare verso di lui, le nostre labbra erano a pochi centimetri di distanza.

"Tu sei pazza." affermò.
"Tu non sei da meno." lo guardai negli occhi.

Si avvicinò ma io scansai a malincuore le sue labbra.

"No, Harry." scossi il capo e abbassai lo sguardo. "Non posso." continuai.
"Bo mi dispiace, sono stato un coglione. Ok? Lo ammetto!" esclamò dispiaciuto.

Scossi ancora la testa, non sapevo se dar ascolto ancora al mio cuore e riprovare, anche per far sì che questo bambino avrebbe avuto una famiglia riunita, oppure dar ascolto alla testa e andare via per ricominciare.

"Harry io devo dirti una cosa molto importante." trovai il coraggio.
"Dimmi." sorrise per metà.
"Harry ultimamente sono successe cose troppo strane, parlo di me, fisicamente. Non so se capisci, ma io fra 3 giorni partirò per New York." gli ricordai.
"Lo so, quando tornerai?" mi chiese.
"Tornare? Io non tornerò, andrò via per sempre. Prenderò casa e lavoro a New York, non l'avevi capito?" bofonchiai.
"Non te lo permetterò, Bo. Tu non puoi lasciarmi qui da solo, senza di te." sospirò.
"Ah ecco, ma tu ci hai potuti lasciare da soli vero?" esclamai guardandolo negli occhi.
"Da soli? Ma che stai dicendo?" inarcò un sopracciglio.
"Nulla, come sempre prima ci divertiamo ad unirci e poi non ci prendiamo le nostre responsabilità, vero Harry?" constatai.

Ci furono un paio di secondi dove il silenzio regnò.

"Non dirmi che... O mio Dio Bo!" esclamò nascondendo la testa fra le mani.
"Grazie di tutto Harry." sospirsai prendendo la borsa e lasciandolo seduto sul letto.

Stavo per andare via quando mi fermai.

"Un'ultima cosa: auguri futuro papà, tra poco più di 8 mesi diventerai padre." conclusi scappando via.

CONTINUA...

Spazio Scrittrice: Stiamo per giungere al termine della storia, mancano poco più di 10/5 capitoli quindi attenzione. 
N/A: Molte di voi mi hanno scritto su vari social dove ho pubblicato la storia di scrivere un sequel, ci sto pensando su.

Baci baci,

-Bo.

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