Angel's Friends and the Rainbow Wings

di Wyatt White
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Preview ***
Capitolo 2: *** L'avventura comincia ***
Capitolo 3: *** Il tempio sommerso ***
Capitolo 4: *** Alla ricerca del libro ***
Capitolo 5: *** Il tuo peggior nemico sei tu ***
Capitolo 6: *** Round 1 ***
Capitolo 7: *** Ora si fa sul serio ***
Capitolo 8: *** La culla dei fiori ***
Capitolo 9: *** La culla dei fiori (seconda parte) ***
Capitolo 10: *** Le due facce del cuore ***



Capitolo 1
*** Preview ***


~~Angel’s Friends and the Rainbow Wings
Preview
Ciao, mi chiamo Alessandro e sono un Angel: frequento il secondo anno di stage alla Golden School, mancano pochi mesi al fatidico momento in cui riceverò insieme alle altre mie compagne le aureole radianti e vi confesso che sono elettrizzato. sapete la vita di un Angel è molto serena, nei miei quindici astri ho sempre vissuto una vita tranquilla; be’ eccetto l’ultimo: facciamo un piccolo salto indietro...
Siamo a giugno ed è appena iniziato un nuovo anno alla Golden School: sono appena sopravvissuto alla interminabile fila alla porta che collega Angie Town alla Città Terrena e sto volando più velocemente che posso insieme alla mia sorella gemella Serena; eravamo ancora abbastanza lontani dalla scuola, ma  già era visibile la scuola che si innalzava quasi fino al cielo. “Non è meravigliosa?” “Hai ragione Serena, la Golden School è veramente bellissima!” “Io, invece, trovo che non sia niente di che!”
Ovviamente non c’è sogno senza incubo! Infatti dietro me c’era Marco: il più...il vocabolario angelico Alessandro, trattieniti!...dicevo, il più insopportabile dei Devil: già dalla prima volta che l’ho incontrato, avevo capito che non lo avrei mai sopportato, e per uno sfortunato caso del destino me lo sono ritrovato come tentatore per Carlo, il terreno che devo proteggere dalle cattive scelte (naturalmente instillatigli da Marco!).
Nel corso del nostro stage ci siamo scontrati molte volte e fino adesso la maggior parte delle sfide le ho vinte io, quindi ero deciso a non lasciarmi intimorire dal primo Devil che incontravo! “Marco, come mai qui? Ti hanno cacciato da Zolfanello City?” “In realtà, sono venuto qui per darti finalmente la lezione che meriti!” “Ah sì, be’ staremo a vedere. Adesso andiamo, altrimenti arriveremo tardi! Supersonic Fly!” In quel momento le mie ali si trasformarono e in un lampo arrivai a scuola insieme a mia sorella, lasciando indietro di molti metri Marco.
Dopo aver seminato lo scocciatore ci siamo diretti verso l’aula degli Angel: girammo l’angolo ed eccola lì, ogni volta che sto per varcare quella soglia sento un brivido di agitazione; Serena pensò che l’abbia notato, infatti, mi prese la mano e mi disse “Andrà tutto bene, tranquillo.” “Grazie sorellina.”
Entrammo finalmente nell’aula, e lì ad accoglierci c’erano Maria, Angela (un nome molto originale!) e Elena: delle ragazze fantastiche, che mi hanno aiutato per tutta la prima parte dello stage e che sono diventate le mie più grandi amiche (dopo mia sorella, ovviamente!). Appena entrati andammo incontro alle altre, sembrava quasi che fossero passati centinaia d’anni da quando ci siamo salutati l’ultima volta. “Ragazzi tutti al vostro posto, per favore.” “Sì professor Arkhan.” In quel momento entrò il professore Arkhan, era proprio come me lo ricordavo: un Angel anziano che però è in grado di combattere come uno giovane.
Quel giorno, però, sembrava molto preoccupato: non capivo il perché ma il mio settimo senso non mi lasciava tranquillo. Dopo averci guardato uno ad uno negli occhi il professore disse “Buongiorno ragazzi, e bentornati alla Golden School. Quest’anno farete un passo avanti nella conquista delle aureole radianti simbolo dei Guardian Angel. Ma prima di iniziare il nuovo anno, dobbiamo andare in aula magna, andiamo!” quindi ci dirigemmo verso l’aula magna veramente dubbiosi e il mio settimo senso mi lanciava segnali sempre più forti. Giungemmo quindi alla meta e lì trovammo i Devil al completo...veramente fantastico: settimo senso impazzito e Devil!...andammo a sederci ai nostri posti quando entrò la professoressa Temptel che mi lanciò uno sguardo compiaciuto: in quel momento ero ancora più confuso.
Dopo essersi seduta accanto al professor Arkhan, iniziò a parlare dicendo “Ragazzi, oggi per voi inizia un nuovo anno alla Golden School. Quest’anno sarà per voi il più difficile; pertanto, noi professori abbiamo deciso di darvi un aiuto in più: infatti, abbiamo deciso di chiedere a vostri ex colleghi dello stage di farvi da tutor.” In quel momento il mio settimo senso mi aveva fatto arrivare all’apice della sopportazione, ma sapevo che non era ancora finita. “Come ha detto la professoressa Temptel, abbiamo chiamato gli Angel e i Devil che hanno frequentato lo stage cinque anni fa, ragazzi entrate!” 
Dopo l’invito ad entrare del mio professore vidi apparire sulla porta d’ingresso dei Guardian Angel dalle ali scintillanti: rimango sempre stupefatto nel vedere quanto le ali dei Guardian Angel brillino. Poi una Angel dai capelli biondi ci si avvicinò e disse “Ciao ragazzi, io mi chiamo Raf e quest’anno sarò uno dei vostri tutor. Noi Angel vi insegneremo a custodire e proteggere senza violare le regole” “Cioè vi annoieranno a morte!”, in quel momento erano entrati anche dei Guardian Devil...e ti pareva, altri Devil; e questa volta è anche peggio: sono Guardian Devil!...da quel gruppo demoniaco fece un passo in avanti un ragazzo che ridendo disse “Salve ragazzi, io sono Sulfus e non vi annoierò come ha fatto questo piccione che ho affianco!” “Ma come ti permetti!” senza che me ne accorgessi avevo appena risposto a tono ad un Guardian Devil e adesso ero in piedi in preda al panico.
Sulfus sorpreso esclamò “Incredibile! Un Angel che ha le palle di difendersi, anche se solo verbalmente” “Almeno io so cosa vuol dire la parola ‘verbalmente’” “Addirittura due risposte a tono; devi essere veramente un duro!” “Ti ringrazio, mi hai appena dimostrato che almeno il tuo unico neurone sa fare un ragionamento giusto!”...Sì lo so, potevo rispondere con qualcosa di meglio, ma in quel momento non mi veniva in mente nient’altro... “Senti un po’ sei anche bravo a combattere o sei solo bravo con le parole?” “Di sicuro sono più bravo di te in entrambi i campi!” “Allora che ne dici di dimostrarmelo!” “Io non devo dimostrarti nulla! Ma se ci tieni a fare una brutta figura, d’accordo. Cos’hai in mente?” “Uno contro uno in sala sfida, ci stai?”
“Mi sembra un’ottima idea!” “Sono d’accordo con te Arkhan.” In quel momento i professori diedero il consenso alla sfida e io mi sentii perso ma non volevo dar ragione a quel sbruffone di un Devil, perciò risposi...ancora fatico a credere di aver risposto così... “D’accordo accetto la tua sfida Sulfus!” “Perfetto allora andiamo!”. Ci dirigemmo verso l’aula sfida; giunti in posizione sentimmo il professore Arkhan che diceva “A Sulfus l’onore di stabilire le regole.” “Va bene, allora prima regola non ci sono regole, il primo che imprigiona l’altro vince.” “D’accordo incominciamo!” appena finii di parlare la stanza si trasformò nel Grand Canyon...ottimo, non poteva essere un luogo migliore!... “Via!”;  non appena Sulfus diede il via invocai il mio potere Supersonic Fly e iniziai a girare vorticosamente intorno al Guardian Devil creando un vortice che lo alzò portandolo in mezzo al tornado. Sulfus, immobilizzato, urlò “Smettila subito, angioletto dei miei stivali!” “Come preferisci!” allora smisi di girare facendo svanire il vortice, così Sulfus cadde come un sacco di salame...no, questa espressione non rende l’idea di quanto fosse stato divertente vederlo cadere...Sulfus si rimise in piedi e dipingendosi un falso sorriso disse “Ti è andata bene, ma non avrai di nuovo tanta fortuna!”;  allora il diavolo invocò i suoi poteri sul fuoco e iniziò a lanciare palle infuocate dicendo “È inutile che provi a combattere: non puoi vincere contro il mio Fire Fly!”. Dopo aver schivato la maggior delle palle di fuoco esclamai scocciato “Mi spiace doverti deludere ma possiamo giocare in due a questo gioco, Heart Fly...Fire storm!” allora liberai una tempesta di fiamme che scaraventò Sulfus dall’altro lato del Grand Canyon. Sulfus stava cercando di alzarsi, allora lo colpii con delle onde mentali grazie al mio potere Mind Fly. Pensavo di averlo finalmente sconfitto quando mi arrivarono addosso delle lingue di fuoco che mi imprigionarono e dopo arrivò Sulfus che rideva pensando di aver vinto, allora qualcosa dentro di me si accese e in un secondo feci esplodere la gabbia infuocata scaraventando nuovamente il Guardian Devil verso il fondo del cratere; allora urlai “Mirror” e quindi avvolsi in una sfera protettiva Sulfus imprigionandolo. Appena la sfera atterrò, mi avvicinai al prigioniero e gli dissi “Può bastare o vuoi che ti umili di nuovo?” allora lui senza forze disse “Può bastare, complimenti hai vinto!” “Grazie”.
Allora liberai il Guardian Devil; quando si rialzò, però, cambiò stranamente espressione sembrando molto sorpreso, dopo qualche secondo disse “Ehi, Alessandro! Ma non avevi una ciocca rossa prima?” “Quale ciocca, scusa?” “Quella sulla frangia!” “Non capisco di cosa tu stia parlan...ah, sì! No, è un effetto del mio potere Heart Fly: quando lo utilizzo una mia ciocca diventa rossa.” “Forte! Comunque sei davvero potente per essere un Angel alle prime armi!” “Grazie...credo! Che succede?”. In quel momento la terra iniziò a tremare e all’improvviso si formò un vortice di polvere nera come la pece da cui uscì un mostro che urlò “Dov’è la Gemma Scarlatta?” “La Gemma che cosa?” non feci in tempo a finire quella frase, che il mostro con un colpo ci scaraventò dall’altra parte dell’aula sfida. Il mostro stava per colpirmi quando si fermò di colpo, disorientato guardai verso l’alto e vidi il professor Arkhan che stava immobilizzando la creatura oscura con la sfera bianca; il mostro sembrava quasi sconfitto ma capii che non sarebbe bastata la sfera bianca a distruggerlo, allora raccolsi tutta la mia energia e colpii la creatura anomala con il mio Heart Fly facendola esplodere in una polvere finissima; dopodiché svenni privo di forze.
Quando mi risvegliai ero nell’infermeria circondato da tutti gli Angel...temevano che respirassi troppa aria quindi hanno deciso di farmi soffocare?... “Alessandro, fratellino mio, stai bene?” “Sì grazie. Ma, professor Arkhan, che cos’era quel mostro?” “Un cacciatore di energie.” “Un cercatore di energie? E cosa stava cercando? Che cos’è la Gemma Scarlatta?” “Non cosa, ma chi! Stava cercando te: tu, Alessandro, sei la Gemma Scarlatta!” “Cosa?!”.      

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Capitolo 2
*** L'avventura comincia ***


L'avventura comincia



“Tu, Alessandro, sei la Gemma Scarlatta!”
“Cosa?!” in quel momento il mio mondo mi crollò addosso: tutto ciò in cui credevo mi sembrò sbagliato, tutto ciò che pensavo essere vero si è rivelato falso, tutto ciò che per me era reale poteva non esserlo.
Non so descrivervi la paura che mi provocò quella frase di Arkhan, non avevo mai provato una cosa del genere, ciò che provai andava ben oltre la paura che si sente durante una verifica...a patto che si consideri spaventosa una verifica!
Mi ci volle qualche minuto prima di riprendermi dalla notizia appena ricevuta, ma poi presi coraggio e con il filo di voce che avevo chiesi al professor Arkhan...anche se forse avrei preferito non saperlo!... “Professor Arkhan ma, allora, cosa sono veramente?”
“Tu, Alessandro, sei niente meno che la creatura sempiterna più potente di tutte!” Ebbi un attimo di esitazione. La creatura più potente di tutte? Ma se riesco, a volte, ad inciampare anche da fermo!...dopo l’incredibile risposta del professore rientrai in stato di shock, non riuscii a dire nient’altro che: “Io?”.
Il professor Arkhan capì quanto ero spaventato, allora si sedette vicino a me sul lettino dell’infermeria e mi disse “Alessandro, non devi aver paura di ciò che sei! Tu non sei diverso dagli altri Angels, hai solo ricevuto un dono che ti rende un po’ più speciale!”
 “Un dono? Di cosa sta parlando, professore?”
“Vedi Alessandro, dentro di te scorrono l’energia dei Devils e l’energia degli Angels.”
“Quindi io, in un certo senso, sono per metà Angel e per metà Devil?”
“Sì, Alessandro, esattamente.”...proprio un bel dono, non c’è che dire! Sapete, per caso, a chi mi devo rivolgere per restituire questo meraviglioso dono?
Le notizie ricevute quel giorno iniziarono ad essere un po’ troppe, non riuscivo più a concentrarmi: la mia testa era entrata in uno stato confusionale davvero molto forte, ormai ero talmente disorientato che non ricordavo neanche più il mio nome!
Riuscivo a pensare a solo una cosa: come facevano a convivere dentro di me sia un Devil che un Angel? Cosa hanno fatto: hanno messo in un frullatore un angelo e un diavolo e mischiandoli hanno tirato fuori me? Un Angel e Un Devil si sono scontrati e si sono fusi insieme? Hanno legato insieme i due sempiterni e li hanno rinchiusi in un altro corpo...sì lo so, le ipotesi sono una più improbabile dell’altra! Ma cosa volete? In quel momento non ero del tutto cosciente!
In quel momento Serena chiese al professor Arkhan “Professore, ma, cosa voleva quel mostro da mio fratello?”.
Il professore iniziò a pensarci un po’ su: non l’avevo mai visto così serio e concentrato...era talmente immobile, immerso nei suoi pensieri, che sembrava il Pensatore di Rodin!
Poi disse a mia sorella “Be’ Serena, il cacciatore di energie  voleva catturare Alessandro?”
 “Voleva catturare mio fratello? Ma perché?”
“Semplice! Perché gli era stato ordinato di catturare la Gemma Scarlatta!”.
Alle parole ‘catturare la Gemma Scarlatta’ ripresi conoscenza dopo esser caduto in quel forte stato confusionale.
Dopo aver scoperto il motivo della gradevole visita del mostro, mi premeva sapere una sola cosa: da chi gli era stato ordinato di catturarmi?
Stavo per chiederlo al professore quando Elena mi precedette e disse “Ma, professore, lei sa chi potrebbe averglielo ordinato?”
“Sì, purtroppo! Ho il presentimento che sia stata la Gemma Oscura a ordinarglielo!” Gemma Oscura, Gemma Scarlatta, ma si può sapere quante Gemme ci sono?!... “Chi è la Gemma Oscura, professore?”.
A quella domanda di Maria, il professore sembrò pietrificarsi dalla paura, non so come spiegarlo ma era come se il solo sentir pronunciare quel nome lo spaventasse.
Il professore inoltre si era ammutolito di colpo, non riusciva a pronunciare neanche una parola, neanche un sospiro; perfino il suo sguardo si era pietrificato!
Io, a differenza delle mie compagne, avevo capito cosa stava provando il professor Arkhan perché era ciò che avevo provato poco prima: capivo lo stato di confusione e di terrore che lo aveva intrappolato.
Intuito tutto ciò che provava il professore, decisi di restituirgli la cortesia che mi aveva fatto confortandomi. Allora presi le mani del professore e gli dissi “Professore, mi creda, capisco cosa sta provando e so anche che preferirebbe non parlarne. Ma non posso proteggermi se non so nemmeno da chi mi devo proteggere! Quindi professore, per favore, ci dica tutto quello che dobbiamo sapere!”.
Il professore sembrò riprendersi e dopo qualche esitazione disse “D’accordo. Dovete sapere, ragazzi, che quando nacque la prima Gemma Scarlatta, nacque un’altra creatura che però era animata da una forza opposta a quella della tua antenata: infatti se i poteri della Gemma Scarlatta erano simbolo di pace e di vita, quelli della Gemma Oscura era simbolo di caos e di distruzione. Insieme queste due creature avevano il compito di mantenere l’equilibrio tra bene e male.”
Quello che ci aveva raccontato Arkhan aveva dell’incredibile, ma una cosa non mi era ancora chiara e quindi chiesi al professore “Professor Arkhan, ma allora perché mi vuole catturare?” “Stando a ciò che raccontano le leggende, la Gemma Oscura, un giorno, si votò al male più assoluto e decise di catturare la Gemma Scarlatta per assorbirne i poteri.”
“Cosa? Ma è terribile!” “Sì hai ragione, Angela! È davvero terribile!”.
A quella notizia mi sentii abbattuto: mi sentivo debole e indifeso, era veramente quello il mio destino: essere catturato e privato dei miei poteri, condannando ogni sempiterno e ogni terreno a una vita di dolore sotto il controllo della Gemma Oscura?
Sembrava che anche Serena se lo stesse chiedendo perché disse “Ma non esiste un modo per evitare che accada tutto ciò?”; il professore si rianimò come se si fosse ricordato di qualcosa, infatti disse “Sì, c’è un modo: dovete recuperare le Ali dell’Arcobaleno!”.
“Le Ali dell’Arcobaleno? Cosa sono?”
“Le Ali dell’Arcobaleno sono un manufatto magico i cui poteri sono più forti dei vostri poteri Prism Fly!”
“Ancora più forti?”
“Esatto!”.
Noi cinque in quel momento diventammo euforici: avevamo un’occasione per evitare il disastro, ma purtroppo non avevamo pensato ad un piccolo particolare: non avevamo idea di dove fossero!...Sì, forse abbiamo festeggiato un po’ troppo presto... pensato a ciò, presi coraggio e chiesi al professor Arkhan: “Professore, ma lei sa dove si trova questo manufatto?”
“In realtà, no!”.
Ecco, avevamo gioito troppo presto: l’unica nostra speranza era svanita.
Il professore notò la nostra delusione allora riprese: “Ma, ragazzi, non dovete deprimervi, non tutto è perduto. Infatti, esiste un oggetto che dovrebbe essere in grado di individuare l’esatta ubicazione del manufatto.”
“Di che oggetto sta parlando?”
“Sto parlando del libro dei saggi, Elena: un libro creato per ritrovare ciò che è perduto, un libro dotato di grandi poteri sia benevoli sia maligni.”
“Ma c’è un ma, giusto?”
“Sì, Alessandro”...visto? C’è sempre un ma... “Purtroppo il libro è stato nascosto da Argentea, la Gemma Scarlatta tua predecessora che aveva poteri acquatici.”
Di nuovo le nostre speranze si erano perse, ogni strada che provavamo a percorrere si rivelava un vicolo cieco; ma non potevamo arrenderci così facilmente dovevamo cercare di reagire e trovare una soluzione a questo problema.
Forte di questa idea rivolgendomi alle mie amiche dissi: “Ragazze, non possiamo arrenderci, dobbiamo cercare di risolvere questo problema, e potremo riuscirci solo se rimaniamo uniti. Quindi non piangiamoci addosso e cerchiamo questo libro! Allora, chi è con me?”.
Allora le mie amiche si guardarono e poi con un grande sorriso dissero tutte insieme: “Che domande!? Tutte ovviamente!” allora ci abbracciammo ridendo per la gioia di rimanere insieme... questi momenti dovrebbero durare per sempre, invece…
“Ragazzi, ci siamo scordati di una cosa!”
“Cosa Angela?”
“I Terreni: chi si occuperà dei Terreni?”
“Ci occuperemo noi dei vostri Terreni!”.
In quel momento Raf entrò nell’infermeria; fece qualche passo in avanti e poi guardandomi negli occhi disse: “Adesso dovete pensare alla vostra missione. Vi aspettano molte prove, soprattutto tu Alessandro dovrai affrontare molte sfide, essendo la Gemma Scarlatta!”
“Ma, Raf, allora tu lo sapevi?”
“Naturalmente! È per questo motivo che il professore ci ha chiesto di venire: per proteggerti!”.
In quel momento avrei voluto urlare...lo sapevano tutti tranne me! C’è stato un meeting sui miei segreti a cui non sono stato invitato, per caso?
Comunque decisi di fare un respiro profondo e di contare fino a dieci e quando mi sono calmato dissi: “Allora cosa dite: iniziamo le ricerche?”
“Certo!”.
Stavamo per correre in biblioteca quando il professor Arkhan disse: “Ma ragazzi, state attenti. Il libro ha poteri benefici e maligni, qualcosa che potrebbe sembrarvi di aiuto potrebbe esservi di ostacolo.”
“Che cosa intende?”
“Molto tempo fa, un gruppo di sempiterni provarono a salvare un villaggio da delle creature oscure: aprirono il libro e cercarono di utilizzarne i poteri, ma, invece di potenziare i sempiterni, il libro aumentò i poteri di quelle bestie selvagge e malvagie.”.
Non riuscivamo a credere alle nostre orecchie: com’è possibile che il libro che può salvarci abbia un’indole così malvagia? Com’è possibile che un’azione così nobile possa essere stata trasformata in un atto di pura malvagità, solo avendo sfogliato un paio di pagine? È come quando cercando di smacchiare una maglietta, finisci per allargarla! Queste cose hanno dell’assurdo!
Naturalmente dopo aver sentito una storia simile abbiamo iniziato ad avere dubbi sull’usare o no quel libro. Ma poi ci riflettemmo un po’ su, e, dopo esserci guardati negli occhi, capimmo che dovevamo almeno fare un tentativo, altrimenti nessuna persona sarebbe stata al sicuro.
Quindi Elena affermò: “Professore, siamo coscienti del pericolo che potremmo affrontare, ma siamo comunque decisi a trovare il libro dei saggi; altrimenti, molte persone saranno nei guai se non lo facciamo.”
“Sono molto fiero di voi, ragazzi: avete imparato che un Angel deve pensare più agli altri che a se stesso; questo vi fa molto onore.”
Allora ci congedammo da Raf e da Arkhan e iniziammo le ricerche convinti che saremmo riusciti a sconfiggere la Gemma Oscura. Ma, purtroppo, non sapevamo quello che ci attendeva.   


 

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Capitolo 3
*** Il tempio sommerso ***


Il tempio sommerso


Era ormai l'alba quando Angela venne a darmi il cambio in biblioteca.
Avevo passato l'intera notte a leggere libri e leggende sulla vita di tutte le Gemme Scarlatte: é incredibile quanto fossero diverse tra loro le mie antenate; solo una cosa le accomunava: una ciocca rossa...questa ciocca mi perseguiterà per tutta la mia vita!
Dopo una notte come questa avevo bisogno di scaricare la tensione e di rilassarmi, quindi decisi di andare nel giardino della Golden School;
non sono molte le persone che conoscono questo giardino, io l'avevo scoperto per caso.
Stavo vagando senza meta intorno alla scuola in preda al pianto: non ero riuscito ad impedire a Carlo, il mio terreno, di tradire la fiducia del suo miglior amico rivelando alla sua fidanzata che aveva baciato un'altra ragazza...tutto per colpa di Marco!
Girovagai per qualche ora quando mi ritrovai in questo enorme giardino pieno di rose bianche e gialle, con enormi siepi e alberi lussureggianti: non avevo mai visto nulla del genere!
Da quel momento ci ritorno sempre a riflettere e, a volte, anche a disegnare; ed é proprio ciò che feci quella mattina.
Incominciai a disegnare senza un'idea precisa di cosa disegnare, lasciai che fosse l'ispirazione a guidare la mia mano; di solito i miei disegni non sono molto accurati nei particolari, ma quel giorno il mio disegno era veramente dettagliato: si trattava di una grotta in fondo all'oceano con un portale d’accesso lavorato con fantasie floreali e, inoltre, una formula che recitava: 'qui sono custodite le pagine che tutto sanno'.
La cosa mi lasciò perplesso: come avevo fatto a fare un disegno così realistico? Come mai mi sembrava di esserci stato in quella grotta? E, inoltre, a cosa si riferiva la scritta?
Ormai era chiaro che non era solo un disegno quello che avevo tra le mai, ma un messaggio che probabilmente c’entrava con la nostra ricerca; allora la domanda mi sorse spontaneo: chi era il mittente di questo messaggio?
Ero assorto nei miei mille pensieri quando qualcuno alle mie spalle disse: "Che bel disegno! Lo hai fatto tu?".
Allora mi girai e vidi che era Sulfus...possibile che non possa mai stare tranquillo...quindi mantenendo la calma, con una certa difficoltà, risposi:
“Non sapevo che t’intendessi d’arte!”
“È solo una delle mie tante qualità.”
A quella affermazione non potei fare altro che scoppiare a ridere: non riuscivo a credere che Sulfus l’avesse detto sul serio!
Il diavolo alla mia reazione si infuriò da morire: sembrava quasi che volesse uccidermi con lo sguardo, però si limitò a dirmi:
“Che cos’hai da ridere angioletto? Io ho molte qualità!”
“Sul serio?”
“Sì!”
“Allora dimmene una!”
“So dare dei bellissimi soprannomi! Ora che ci penso non te ne ho ancora dato uno!”
“Sì infatti ho pianto tutte le sere!”
“Non dovrai più disperarti, perché adesso te ne darò uno! Provvedo subito!”
Naturalmente la mia era una battuta sarcastica piuttosto evidente, ma Sulfus non sembrava averlo capito...forse ho preteso troppo da lui! In fin dei conti è un Devil!
Ci pensò a lungo e poi con aria trionfante disse:
“Alex!”
“Alex?”
“Sì, Alex! D’ora in poi ti chiamerò così! Che ne pensi?”
Stavo per dirgli tutto ciò che pensavo di quel soprannome...naturalmente nei limiti del vocabolario angelico!...ma, per fortuna, vidi Serena correre verso di noi.
Non capivo perché mia sorella fosse così agitata, perciò, quando mi fu accanto gli chiesi:
“Serena, che succede?”
“Abbiamo scoperto dove si trova il libro dei saggi!”
“Davvero? Dove si trova?”
“Te lo spiego mentre raggiungiamo le altre! Ora andiamo!”
Allora mi prese per un braccio e mi trascinò via dal giardino, ignorando totalmente la presenza di Sulfus...sinceramente, se fossi stato al suo posto, non avrei fatto diversamente!
Dopo aver congedato in modo così brusco il Devil, ci dirigemmo verso l’aula degli Angels dove, a sorpresa, con le altre ci aspettava anche il professor Arkhan.
Quindi le ragazze mi spiegarono in venti minuti esatti tutto quello che avevano scoperto in biblioteca; vi risparmio tutti i dettagli e quindi passo direttamente alla fine della spiegazione, quando io dissi:
“Allora fatemi capire bene: il libro non si trova sulla terraferma ma dentro a un lago...”
“Sì.”
“...custodito in una grotta...”
“Giusto.”
“...solo che il lago in questione è il Lago Neutrale...”
“Esatto.”
“...in cui i nostri poteri non funzionano...”
“Sì.”
“...ed il libro è protetto da una teca che solo i suoi guardiani possono aprire...”
“Precisamente.”
“...e c’è il rischio che la grotta possa distruggersi nell’esatto momento in cui toccheremo il libro?”
“Purtroppo sì!”.
Rimasi pietrificato a quella notizia: ero spaventato all’idea di poter mettere in pericolo le mie amiche e soprattutto mia sorella. Non riuscivo ad accettare l’idea che gli succedesse qualcosa per colpa mia: non volevo metterle nei guai! Non sapevo più cosa fare: dovevo lasciare che rischiassero la vita per una cosa che riguardava solo me?
Stavo pensando a come comportarmi quando Serena si mise davanti a me e disse:
“Alessandro, non devi preoccuparti per noi! Abbiamo deciso di aiutarti e così faremo, che ti piaccia o no!”
Ho sempre odiato il modo con cui legge la mia mente...sono io ad avere poteri telepatici!...però aveva ragione, avevamo deciso di intraprendere questa avventura insieme e quindi l’avremo portata a termine insieme e comunque non c’era modo di dissuaderle.
Allora rassegnato dissi:
“Va bene! Come faremo, però, ad affrontare il Lago Neutrale? Sott’acqua non potremo utilizzare i nostri poteri.”
“Non è detto!”
“Di che cosa parla professore?”
“Posso donarvi poteri acquatici con cui potrete combattere e, soprattutto, respirare sott’acqua!”
Allora il professore prese la sfera bianca e ci disse di disporci in cerchio intorno a lui: non riesco a descrivervi la tensione che provavamo in quel momento, era talmente forte che si poteva tagliare con un coltello.
Il professore non aiutava assolutamente ad alleviare l’ansia che c’era in quel momento: era impassibile, non diceva niente ed il suo sguardo sembrava che avesse dentro di sé le fiamme dell’inferno...cosa strana per un Guardian Angel! Non trovate?
Poi all’improvviso disse:
“Bene ragazzi, ora inizierò a pronunciare la formula! State attenti: potrebbe alzarsi un po’ di vento.”
Un po’ di vento!? Sembrava che si fosse abbattuto un tornado nella stanza: era un vento molto forte e davvero molto caldo, quasi quanto il sole.
Nessuno di noi riusciva a stare fermo: chi si attaccava ai banchi, chi alla cattedra, io mi sono dovuto attaccare alla maniglia della porta per non volare via...e non sto scherzando!
Comunque, torniamo a noi: in tutta questa bufera, il professore iniziò a recitare la formula:
“Sfera candida, sfera che illumina cammino, dona nuova energia a questi Angels che ti chiedono aiuto.”
Allora dalla sfera bianca si sprigionò una luce abbagliante che ci avvolse nel suo abbraccio luminoso: i nostri corpi, quindi, iniziarono a splendere di luce propria, quasi come delle stelle, e lentamente le nostri ali iniziarono a trasformarsi, diventando più grandi e luminose.
Il vortice si fermò e noi riuscimmo finalmente a ritrovare l’equilibrio: una cosa era certa, eravamo diversi: non solo dal punto di vista fisico...perché sarebbe impossibile negarlo...ma anche dal punto di vista interiore: dentro di me, infatti, sentivo scorrere una nuova energia nelle mie vene, un’energia veramente incredibile, in quel momento mi sembrò di poter fare qualsiasi cosa!
Appena avvenuta la trasformazione, noi cinque ci guardammo stupefatti: non potevamo credere di essere così diversi: chi aveva le ali decorate con arabeschi, chi con gemme, per non parlare delle aureole: erano tutte di colori brillanti e vivaci...certo, purché non fossero normali!
Allora il professore con un’aria soddisfatta disse:
 “Bene, mi sembra che abbia funzionato alla perfezione!”
“Ma professore, cosa sono queste ali?”
“Quelle, Maria, sono le Sirene Wings!”
“Le Sirene che?”
“Le Sirene Wings, Elena! Cerca di stare un po’ attenta ogni tanto!”
“Professor Arkhan, cosa sono le Sirene Wings?”
“Be’ Angela, le Sirene Wings sono delle particolari ali che donano agli Angels il potere di respirare sott’acqua e, se ciò non bastasse, permettono loro di trarre energia da tutti gli oceani presenti sia nel nostro mondo, sia in questo.”
“Incredibile!”
Incredibile è dire poco! Finalmente potevamo affrontare il Lago Neutrale e tutto ciò che avremmo trovato sul nostro cammino.
Allora, dopo esserci congedati dal professor Arkhan, partimmo alla volta del nascondiglio del libro dei saggi. Purtroppo, non avevamo idea di ciò che avremo affrontato.


Nei panni dell’autore

So cosa state pensando: ‘era ora che si rifacesse vivo!’
Perdonatemi, ma sono davvero lento a scrivere e poi, in queste ultime settimane, ho dovuto studiare tantissimo per le verifiche di fine anno; spero di essere più veloce a scrivere i capitoli dopo la fine della scuola.
Comunque voglio ringraziare tutti quelli che hanno letto la mia storia e soprattutto volevo ringraziare Katherine Striges, Erika Green e LucySophie che hanno recensito i primi due capitoli della mia storia.
Spero di non avervi deluso con questo capitolo, questa è la mia prima storia quindi non sono ancora molto pratico, ma spero di star migliorando!
Grazie ancora tutti! Ci risentiamo al prossimo capitolo, almeno spero!
Grazie infinite a tutti!
Wyatt

 

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Capitolo 4
*** Alla ricerca del libro ***


Alla ricerca del libro


Finalmente, dopo un paio d’ore di volo, arrivammo a destinazione: il Lago Neutrale.
A dire la verità, il lago era diverso da come lo immaginavo...avrei pensato tutto tranne che fosse un lago dai poteri magici: all’apparenza non sembrava differente da ogni altro lago che avevo avuto l’occasione di vedere sulla Terra.
Comunque torniamo a noi, allora, appena arrivati sulla riva dello specchio d'acqua decidemmo di fare il giro del posto per capire un po’ meglio dove ci trovavamo; entrammo, quindi, nella foresta che circondava il lago.
Rimanemmo affascinati dalla vegetazione che era presente in quel posto: la foresta era piena di alberi altissimi ricchi di fiori di tutti i colori...normali quanto quelli delle nostre ali, ovviamente!
Venti minuti dopo l’inizio del giro di esplorazione Maria, sbalordita, disse:
“Ehi, ragazzi, venite qui?”
“Maria, che succede?”
“Guardate: a quanto pare non siamo gli unici qui all’interno della foresta!”
“Hai ragione: ci sono anche degli Angels!”
“Quella assomiglia a Raf!”
“È vero ci assomiglia molto...aspetta...quella è Raf!!!”
Non potevo crederci: che cosa ci faceva Raf lì? Non mi sembra che sia venuta qui per una gita al lago! Allora per quale motivo era lì? Studiava l’età degli alberi? Faceva un pic nic? Controllava la quantità di muschio presente nella foresta?...sì, ormai dovreste aver capito che quando mi agito inizio a fare ragionamenti deliranti!  
Nel frattempo il mio settimo senso iniziò a non darmi tregua: avevo la sensazione che ci fosse qualcosa di sgradevole nei paraggi, qualcosa di orribile, qualcosa che non avrei mai voluto incontrare.
Ci riflettei a lungo sulla causa: me ne venivano in mente molte ma nessuna sembrava essere così sgradevole come ciò di cui mi stava avvertendo il mio settimo senso.
E poi capii cos’era!
Ormai era chiaro ciò che stava succedendo; non c’era altra spiegazione: Sulfus si trovava nei paraggi! E non era molto lontano!...riuscirò mai a liberarmi di lui!
Allora dissi sottovoce alle altre:
“Ragazze, ho paura che anche i Devil siano qui!”
“Cosa?! Come fai a dirlo?”
“Il mio settimo senso! Ma, può essere che mi stia sbagliando.”
“Purtroppo, invece, hai ragione fratellino. Sono proprio là insieme agli Angel!”
“Sì è vero: c’è Luna, Edoardo, Sergio, Marco, Sebastian...”
“Sebastian?! Ora lo ammazzo, almeno qui nella foresta non ci saranno testimoni!”
“Elena, no!”
Allora Angela e Serena la presero per le braccia, mentre Maria la prese per i fianchi; quindi, la tennero ferma finché non si calmò.
Allora con tutta la mia calma dissi ad Elena:
“Elena, credimi, anch’io vorrei correre a picchiare Marco, ma non possiamo farci vedere da loro! Se ci vedessero, si chiederebbero perché siamo qui e ci seguirebbero! E poi non possiamo nemmeno spiegargli perché siamo così diversi! Perciò, cerca di stare calma, la nostra missione è troppo importante per rovinare tutto uccidendo un Devil!”
“Sì hai ragione. Scusate!”
“Non ti preoccupare. Adesso andiamo a cercare il libro!”    
Allora tornammo al lago e ci immergemmo: appena immersi ci fu chiaro perché Argentea scelse il Lago Neutrale per proteggere il libro dei saggi; infatti, oltre ad avere  il potere di indebolire i Sempiterni, era anche di una bellezza veramente incredibile: era pieno di coralli blu, rossi e fucsia, con Pesci angelo, anche questi coloratissimi; infine, come se non fosse già abbastanza bello, c’erano i raggi del sole che creavano giochi di luce all’interno dell’acqua.
Allora dissi alle altre:
“Ragazze, non trovate che sia meraviglioso questo posto?”
“Sì, è vero. Non ho mai visto nulla di simile. Non credo che esista un altro posto così!”
“Sì, hai ragione!”
“Scusate, posso chiedervi una cosa?”
“Naturalmente, Maria! Cosa?”
“Dove si trova il tempio?”
In quel momento ci accorgemmo che non avevamo idea di dove potesse essere il tempio...in effetti, forse, avremmo dovuto informarci meglio!
Allora, iniziammo a perdere le speranze, non potevamo credere di aver incontrato un altro ostacolo sulla nostra strada...strada in senso metaforico, visto che in quel momento eravamo circondati dall’acqua!
Allora, Serena, notando la delusione collettiva disse:
“Su con il morale, Angels! Il Lago Neutrale non è poi così grande! Sono sicura che riusciremo a trovare il tempio!”
“Hai ragione, sorellina! Che aspettiamo? Dividiamoci e cerchiamolo!”
“D’accordo!”
Allora ci dividemmo e iniziammo le ricerche.
Purtroppo non fu per niente facile: il lago, difatti, si rivelò più insidioso e spaventoso.
Il lago, infatti, verso la superficie era colorato, bellissimo, senza tempo, immobile e incredibilmente meraviglioso; le sue profondità, invece, erano orribili: squali, polpi, piante carnivore, mulinelli d’acqua e se non bastasse era buio pesto...grazie, Argentea! Non potevi nascondere il libro all’interno di un centro termale?!
Che stavo dicendo? Ah sì, scusate...dicevo, dopo un’ora buona di ricerca la mia attenzione fu catturata da una specie di grotta molto particolare: il contorno dell’entrata sembrava ricoperto da una specie di ornamento; non riuscivo a capire cosa fosse ma poi notai qualcosa di molto strano: un cartello ricoperto di fango.
Dopo che tolsi tutto il fango, notai che sul cartello era incisa una scritta; allora provai a leggerla e, non appena lo feci, non potei fare a meno di urlare:
“Cosa?! Ragazze, ovunque voi siate, venite qui! Presto!”
“Alessandro, cos’è successo?”
“È questo!”
“È questo cosa?”
“Il tempio! Il tempio è questo!”
“Cosa?! Ne sei sicuro?”
“Sì, ve lo assicuro! Questo è lo stesso posto che ho disegnato stamattina!”
“Angels, che aspettiamo allora? Entriamo e troviamo il libro dei saggi!”
“Sì!”
Allora entrammo nella gotta e si aprì davanti a noi una lunghissima galleria piena di lanterne accese che illuminavano l’intero percorso.
Eravamo tutti sorpresi dalla presenza del tunnel; dopo tutto, la grotta era già immersa nelle profondità di un lago che è in grado di congelare i poteri di chiunque si immerga; quindi, a che cosa serviva anche un tunnel? Non è capisco il senso!
Dopo un po’ Maria disse:
“Che dite? Iniziamo a camminare?”
“Sì, andiamo!”
Perciò iniziammo il lungo, lungo, lungo cammino...ho già detto lungo?
La passeggiata durò circa quaranta minuti e più proseguivamo più ci sembrava di scendere verso le profondità del sottosuolo...mi sembrava quasi di sentire il calore proveniente dal magma che si trova al centro della Terra! Non sto scherzando!
Finalmente il tunnel finì e davanti a noi si aprì un’enorme grotta; ma quella grotta non era come le altre: la grotta, infatti, era ricoperta di cristalli blu, viola o rosa che creavano meravigliosi giochi di luci grazie a delle lanterne presenti in quel luogo.
“È meraviglioso!”
“Hai ragione, Elena! È davvero incredibile!”
“Guardate laggiù: il tempio!”
“Finalmente!”
“Che stiamo aspettando? Andiamo!”
Allora corremmo verso il tempio, felici e soddisfatti per essere riusciti a trovare ciò che stavamo cercando.
Purtroppo, come al solito, i guai non erano ancora finiti...perché non posso avere la vita di un normale Angel!

Nei panni dell'autore

Finalmente sono riuscito a finire il capitolo!
Quanto ci ho messo? No, non ditemelo! Preferisco non saperlo!
Scusate se ci ho messo tanto, ma stavo facendo degli dei personaggi della storia e lavorandoci mi sono dimenticato di finire il capitolo!
Comunque spero che vi piaccia il nuovo capitolo, io ci ho messo tutto il mio impegno per scriverlo, quindi spero che sia venuto bene, o almeno decente!
Se qualcuno se lo stesse chiedendo, sì i Pesci angelo esistono! Se non mi credete controllate su Google!
Grazie a Erika Green che ha recensito il mio ultimo capitolo! Spero che leggiate il mio ultimo capitolo e che lo recensiate, sperando che vi piaccia!
Grazie a tutti! A presto,
                                        Wyatt

 

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Capitolo 5
*** Il tuo peggior nemico sei tu ***


Il tuo peggior nemico sei tu

 
 
“Che stiamo aspettando? Andiamo!”
Allora iniziammo a correre verso il tempio; non so descrivervi la bellezza di quel tempio: era un edificio circolare, con le pareti di cristallo rosa duro come l’acciaio; inoltre era presente un portico sorretto con delle colonne decorate con rampicanti fioriti blu, verdi e rossi.
Poi, alzammo lo sguardo e notammo che il tetto aveva delle raffigurazioni di Angels e Devils.
Elena, quindi, disse con un filo di voce:
“Wow!”
“Puoi dirlo forte!”
“Lo farei ma... ho paura di farlo crollare! Sembra così fragile!”
“E pensare che un tempio così delicato nasconde uno dei manufatti sempiterni più potenti di tutti!”
“Che tipo di protezione ha, secondo voi?”
“Non saprei Serena: potrebbe esserci qualunque cosa a proteggerla!”
“È vero, potrebbero esserci dei cannoni.”
“Delle vipere.”
“Sapete ci sarebbe un modo per scoprirlo, ragazze!”
“Davvero, Alessandro?! Quale?”
“Entrare e scoprirlo di persona!”
Allora ci dirigemmo verso l’entrata e scoprimmo che era ricoperta da una specie di melma nera.
Era una melma abbastanza strana: infatti, mi sembrava di notare delle parti fluorescenti colori verde muschio...avrei voluto vomitare! Sul serio, non è una battuta!
Davanti a questa sostanza non potei fare a meno di dire:
“Che schifo!”
“Sì, sono d’accordo con te, fratellino!”
“Chi ha il coraggio di fare il primo passo?”
“Va bene, entro per prima io!”
Perciò Maria, abbastanza titubante, infilò la mano nella melma e cambiò immediatamente espressione e stava per dire qualcosa;
io grazie ai miei poteri telepatici capii cosa stava per dire, allora, corsi verso di lei e le tappai la bocca, e dissi:
“Maria, per favore, ricordati del vocabolario angelico! Immagino che sia veramente schifoso, ma non c’è bisogno...ah!!! Che schifo!”
In quel momento, infatti, Maria, un po’ arrabbiata, prese la mia mano e la infilò all’interno del pantano...che schifo! Ma prima o poi me la pagherà!
Quindi, dopo esserci armati di coraggio, siamo entrati nel tempio e i nostri sguardi furono rapiti dalle ricche decorazioni presenti all’interno dell’enorme stanza che si apriva davanti a noi.
Era meravigliosa: era ricoperta di gemme e di arabeschi, poi, in fondo alla stanza c’erano due statue molto particolari: erano due figure femminili, una Angel e una Devil, entrambe vestite con dei nastri di marmo rosa.
Poi, guardando attentamente, notai che l’angelo teneva tra le mani una chiave mentre il diavolo una spada.
Angela disse:
“Queste devono essere le rappresentazioni del lato angelico e del lato diabolico di Argentea e i nastri che le avvolgono sono le scie dell’universo!”  
“Le scie dell’universo?”
“Sì, sono delle immagini simboliche che raffigurano il legame dei Sempiterni con tutto ciò che li circonda!”
“Incredibile!”
“Già, hai ragione...il libro!”
All’improvviso vidi il libro all’interno di una specie di cappella incassata in una parete del tempio: non vi so descrivere l’emozione che provammo nel vedere l’oggetto della nostra ricerca.
Ci precipitammo, quindi, verso il testo magico; non vedevamo l’ora di prenderlo e di tornare alla Golden School...anche se non mi dispiaceva affatto stare lontano da quello scocciatore di Sulfus!
Appena fummo davanti al libro ci accorgemmo che era protetto da una specie di cupola trasparente che però non sembrava esistere veramente visto che lasciava passare le mani...una spesa molto utile, non trovate?
“Allora, chi prende il libro?”
“Immagino che sia il caso che lo prenda io visto che sono la gemma scarlatta.”
“Sì sono d’accordo con te, fratellino!”
“Sì, anch’io!”
“Anch’io!”
Allora chiusi gli occhi e allungai le mani per prendere il libro: ero terrorizzato, avevo paura che appena avessi preso il libro, il tempio sarebbe crollato!
Quindi presi il libro e lo tirai fuori dalla teca e...non successe nulla!
Eravamo molto sollevati nel vedere che il tempio non era andato in frantumi, ma poi Elena disse:
“Non è stato troppo facile?”
Subito dopo la terra iniziò a tremare e tutto intorno a noi divenne nero come la pece; poi, all’improvviso da una parete uscì una creatura oscura, anche lui vestito con le scie dell’universo però questa volta non erano rosa, ma rosse sangue...faceva veramente paura!
“Alessandro è una mia impressione o quella creatura ti assomiglia?”
“No, Maria! Anch’io ho l’impressione che mi assomigli!”
All’improvviso quel mostro ci scaraventò contro un muro con una folata di vento fortissima;
Eravamo un po’ confusi da quello che stava succedendo, ma poi realizzai e dissi:
“Serena, quella folata di vento non ti ricordava molto il tuo potere Wind Fly?”
“Sì, purtroppo!”
“Non vi preoccupate adesso lo sistemo io! Water Fly!”
Poi Elena scatenò un uragano contro l’oscuro personaggio che con uno schiocco di dita creò un vortice di fuoco, che fece evaporare l’uragano.
Quindi Maria disse:
“Alessandro, quello non era il tuo Heart Fly?”
“Sì, a quanto pare ha i nostri stessi poteri!”
“Ma, allora, che facciamo?”
“Io provo a stordirlo e voi lo colpite con tutta la vostra forza, va bene?”
“Va bene!”
“D’accordo, allora! Rockstar Fly!”
Serena quindi iniziò a cantare, di solito il suo canto riusciva a stordire gli avversari, ma questa volta non aveva fatto alcun effetto sul mostro!
“Serena, come mai non ha funzionato?”
“Avrei dovuto seguire il mio istinto!”
“Perché cosa ti diceva?”
“Di provare con il country!”
La creatura oscura stava per riattaccarci, allora creai una barriera protettiva per tenere al sicuro le mie amiche; non avrei mai lasciato che facesse loro del male, al costo di sacrificare la mia stessa vita.
All’improvviso sentii la rabbia crescere nel mio cuore: la sentivo espandersi dal mio cuore a tutto il mio corpo, dai piedi fino alle mani.
Poi, non so in che modo, ma lo scudo si trasformò, diventando un raggio di fuoco che distrusse con un boato il mostro, riducendolo in polvere.
Io invece fui buttato a terra dal contraccolpo; Serena spaventata mi si avvicinò e disse:
“Fratellino, stai bene?”
“Sì, più o meno!”
“Ma cosa è successo?”
“Sinceramente non lo so, ma non voglio rimanere qui un minuto di più!”
Allora iniziammo il viaggio di ritorno, contenti di aver trovato ciò che stavamo cercando; ma purtroppo io non ero del tutto soddisfatto: quella strana esplosione di fuoco mi aveva fatto capire una cosa: ero cambiato e non sarei stato più lo stesso!

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Nei panni dell’autore
E anche il quinto capitolo è finito! Che soddisfazione!
Questa volta ho provato a non farlo finire tenendo la storia in sospeso, spero di esserci riuscito XD
Inoltre ho provato a fare qualche disegno riguardo la storia; immagino vi sarete chiesti perché ho messo il protagonista di spalle. La verità è che non sono capace di fare i personaggi stile “Angel’s Friends”! So fare a malapena personaggi in stile manga *^*
Comunque spero che vi piaccia il nuovo capitolo e che non mi uccidiate per i disegni ^^
Ringrazio tutti quelli che hanno letto la mia storia e ringrazio sempre Erika Green che ha recensito tutti i miei capitoli!
Grazie a tutti,
Wyatt White 

 

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Capitolo 6
*** Round 1 ***


Round 1

 
 
Finalmente tornammo alla Golden School; eravamo esausti: dopo l’intensa avventura che avevamo vissuto, non riuscivamo a reggerci in piedi.
Non appena toccammo il suolo, Angela disse:
“Ragazzi che dite: andiamo a dormire?”
“Non possiamo! Dobbiamo andare dal professore!”
“Maria ha ragione!”
Allora camminammo fino all’aula degli Angel...camminammo, uhm, forse è meglio dire strisciammo verso l’aula degli Angel!
Dopo una lunga scarpinata, riuscimmo a giungere a destinazione: lì c’era il professor Arkhan che sembrava quasi starci aspettando; aveva un’aria molto preoccupata, ma quando ci vide sembro essere sollevato nel vedere che stavamo bene.
Quindi ci venne incontro e ci disse:
“Bentornati ragazzi! Vedo che la vostra missione si è conclusa con successo!”
“Sì, a parte un piccolo contrattempo è andato tutto bene!”
“Contrattempo? Elena, che cosa intendi con contrattempo?”
“Be’...”
“Allora?”
“...una creatura oscura che ci voleva uccidere! Niente di che!”
Il professore in quel momento si preoccupò molto, poi però, vedendo che non avevamo ferite, si tranquillizzò  un po’.
In quel momento, perciò, Serena chiese timidamente:
“Professore, ora che facciamo?”
“Be’, Serena, ora dovreste aprire il libro. Ma state attenti non potete sapere cosa potrebbe accadere una volta che lo avrete consultato!”
A quelle parole, un profondo silenzio cadde sulla stanza: ci eravamo scordati del pericolo che poteva causare sfogliare le pagine di quel volume.
Il Guardian Angel, notando la nostra paura, disse:
“Non vi dovete preoccupare, andate a riposare un po’ adesso!”
“Grazie, professore!”
Allora Elena, Serena, Angela e Maria uscirono dall’aula; io, invece, rimasi: all’inizio ero un po’ spaventato ma poi dissi con un filo di voce:
“Professor Arkhan, scusi, le posso fare una domanda?”
“Naturalmente, Alessandro! Cosa ti preoccupa?”
“Nella grotta, mentre combattevo con quel mostro, ho provato una grande scarica di rabbia che, non so in che modo, si è trasformata in un raggio di fuoco che ha polverizzato la creatura. Per caso lei può spiegarmi cos’è successo?”
“Non ti deve agitare per questo fatto, Alessandro. Sono solo i tuoi poteri demoniaci che stanno riemergendo dal profondo del tuo cuore.”
“Poteri demoniaci?”
“Alessandro, come tu sai, ogni Gemma Scarlatta possiede dentro di sé l’energia degli Angels e dei Devils. Perciò possiede i poteri di entrambe le creature sempiterne!”
“È incredibile!”
“ Sta attento però Alessandro a non farti sopraffare dalla tua parte diabolica: se succedesse potresti rimanere un Devil per tutta la vita.”
Quindi mi congedai dal professore e andai a fare una passeggiata per schiarirmi le idee: le parole di Arkhan avevano avuto un effetto devastante su di me, non riuscivo più a riprendermi.
Dopo un paio d’ore che ci giravo in tondo nel giardino della scuola, sentii qualcuno che mi disse:
“Buongiorno, Alessandro, va tutto bene?”
Allora mi girai e vidi che era Raf; quindi risposi, non riuscendo a staccare lo sguardo dal pavimento:
“Buongiorno, Raf. Non proprio!”
“È successo qualcosa?”
“Sì, ma non ho voglia di parlarne!”
In quel momento sentimi tremare la terra, e, all’improvviso, vedemmo un’esplosione dall’altro lato della scuola. Io e Raf incominciammo a volare verso il luogo dello scoppio; durante trovammo tutti gli altri sette Angels, anche loro messi in allarme dall’esplosione.
Non appena arrivammo a destinazione, sentimmo qualcuno dire, ridendo:
“Molto bene, immaginavo che gli Angels sarebbero accorsi in massa!”
“Chi parla?”
“Perdonate la mia maleducazione! Io sono Rage, servitore della Gemma Oscura!”
In quel momento un ragazzo che avrà avuto più o meno la nostra stessa età uscì dalla nuvola di fuliggine che si era formata in quella parte di giardino.
Allora, cercando di rimanere calmo, dissi:
“Piacere, Rage! A cosa dobbiamo questa sgraditissima visita?”
“Sono qui per distruggere la Gemma Scarlatta! Quindi, cerchiamo di fare in fretta, consegnatemi la ragazza!”
“Ragazza?! Ma di chi stai parlando!?”
“Di Argentea!”
A quell’affermazione, noi Angels scoppiammo a ridere: non riuscivamo più a smettere, sembravamo che qualcuno ci stesse facendo il solletico!
Il servitore della Gemma Oscura sembrò un po’ contrariato dalla nostra reazione; allora con un tono veramente rabbioso, disse:
“Che avete da ridere?”
“Argentea è morta quindici anni fa! Ora la Gemma Scarlatta è un ragazzo!”
“Cosa? E chi è?”
“Ti do un indizio: Heart Fly!”
Colpii in pieno il ragazzo scaraventandolo lontano...colpito e affondato!
Rage, allora, disse:
“La mia Signora aveva ragione! La Gemma Scarlatta è molto potente!”
“E non solo lei: Angels, tutti insieme!”
Allora lo attaccammo tutti e nove, facendolo volare ancora più lontano di prima! Pensavamo di aver vinto; ma poi Rage riapparve davanti a noi e disse:
“Non illudetevi: non avete ancora vinto! Ora scatenerò su di voi tutta la mia rabbia!”
All’improvviso il cielo divenne scuro, sembrava quasi che fosse scesa la notte in anticipo, poi il ragazzo urlò:
“Nasci dalle tenebre, Guerriero Oscuro!”
Un fulmine colpì la terra e in quel momento da un vortice oscuro nacque una creatura mostruosa che sembrava grondare sangue...che schifo!
“Ora siete finiti Angels! Attacca!”
“Rock Fly!
“Wall Fly!”
“Mirror!”
Allora Raf e Miki ed io cercammo di creare una barriera ma l’attacco del mostro fu troppo forte e tutti noi Angels fummo scaraventati contro la parete della Golden School.
“È la fine!”
“Non arrendiamoci! Ci deve essere un modo per far vincere la luce!”
“La luce!”
“Sì, è quello che ho detto!”
“No, non hai capito: la luce è la chiave! Dobbiamo usare il nostro Prism Fly!”
“Alessandro, ne sei sicuro?”
“Sì!”
“D’accordo, allora! Prism Fly!”
Quindi ci trasformammo e ci preparammo ad attaccare il mostro.
Rage un po’ confuso disse:
“Adesso che succede?”
“Per il potere della luce, Prism Fly!”
In quel momento, creammo un raggio di luce accecante che colpì il mostro, cioè, sembrava che stesse ferendo il mostro ma in realtà non gli stava facendo nulla...la nostra solita sfortuna!!!
Rage, vedendo che il nostro piano stava fallendo, rise e poi disse:
“Non so esattamente quali fossero le vostre intenzioni ma...non mi pare che stia funzionando!”
Dopo il suo commento ero abbattuto: era veramente la fine? No, non poteva esserlo! Non volevo che lo fosse!
Poi, all’improvviso, il mio settimo senso impazzì e senza accorgermene urlai:
“Nasci dalla mia fantasia e trasformati in realtà! Mirror!”
Il raggio si fece ancora più intenso, poi si riunì in un unico punto esplodendo in una luce fortissima; in quel momento da quella esplosione apparve una creatura alata che sprigionava un’aura abbagliante.
Raf, allora, disse sorpresa:
“Ma come ci sei riuscito?”
“Quanto vorrei saperlo, Raf!”
“Ragazzi non perdiamo la concentrazione! Attacchiamo!”
“D’accordo!”
La creatura alata, quindi, spiccò il volo, andando in contro al mostro e a Rage, per poi avvolgerli in un abbraccio di pura luce; in seguito ci fu una nuova esplosione che distrusse il Guerriero Oscuro e scaraventò il servitore della Gemma Oscura a terra!
Nel giro di pochi secondi, Rage si rialzò e con uno sguardo sconfitto disse:
“Non illudetevi avete vinto una battaglia, non la guerra!”
Detto questo, sparì...finalmente! Non lo sopportavo più!
Elena, allora disse:
“Finalmente se ne andato!”
“Wow, quel ragazzo era veramente un...”
“Dolce!”
“Scusa Uriè, ma è vero!”
Detto ciò, ci dirigemmo verso l’aula degli Angels.




 
Nei panni dell’autore
Ed ecco il tanto atteso quinto capitolo! Piaciuto?
In questo capitolo ho dato piena visibilità a tutti gli Angels, parlerò dei Devil in uno dei prossimi capitoli, non preoccupatevi XD
Per quanto riguarda i disegni: non ci sono, lo so! Il mio computer è impazzito e il programma che uso per fare i disegni non funziona più! Quindi possiamo dire che non li ho fatti per problemi tecnici ^^
Per fortuna la mia migliore amica(T.V.B. Moran <3), che ringrazio visto che mi aiuta a sistemare i capitoli, ha detto che mi darà una mano; perciò, c’è un 50% di probabilità che ci siano nel prossimo capitolo!
Ringrazio tutti quelli che leggono la mia storia e, soprattutto, ringrazio ancora Erika Green per le sue recensioni :)
Ciao a tutti, Wyatt

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Capitolo 7
*** Ora si fa sul serio ***


Ora si fa sul serio
 

 
Dopo lo scontro con Rage, ci dirigemmo verso l’aula degli Angels.
Ormai non ne potevamo più aspettare: dovevamo aprire il libro e scoprire come sconfiggere la Gemma Oscura.
Prima però di andare dal professor Arkan, noi tutti decidemmo che era meglio passare in infermeria: nessuno di noi era uscito indenne da quello scontro con Rage...che non è altro che uno...uffa...non posso neanche dirlo, stupido vocabolario angelico!
Non appena entrammo in infermeria, l’infermiera sempiterna rimase a bocca aperta nel vedere come eravamo ridotti: chi aveva una ferita sulla gamba, chi sulla spalla e chi come me aveva una parte del corpo ustionata per colpa del raggio che aveva lanciato il Guerriero Oscuro.
Eravamo tutti a terra dopo quello che era successo.
Potevamo anche non farcela, potevamo morire...e tutto per colpa mia!
Ero a pezzi; non immaginavo di poter mettere in pericolo le mie amiche e, soprattutto, non avrei mai voluto mettere in pericolo mia sorella.
Un fratello dovrebbe proteggere sua sorella, non esporla così al pericolo e farle rischiare la vita.
All’improvviso, qualcuno mi si avvicinò e disse:
“Alessandro, non è colpa tua. Non devi sentirti in colpa.”
Mi voltai per vedere chi era; era Raf, ovviamente: chi altri poteva sapere a cosa stavo pensando?
Scossi la testa e poi, con un filo di voce, dissi:
“Invece sì, Raf. Non sarebbe mai successo se io...”
non riuscii nemmeno a finire la frase che Raf rispose:
“Se tu non fossi mai nato?! Come fai a pensare ad una cosa del genere?”
“Perché? Sbaglio, forse?”
Raf, allora, mi strinse forte; apprezzai il suo tentativo di consolarmi ma non servì a molto: ero troppo a terra per stare meglio.
Per fortuna, non ebbi molto tempo per rimuginarci sopra; infatti, la mia attenzione fu catturata dai pensieri che in quel momento stavano passando per la mente di Dolce.
All’inizio non ci diedi molto peso.
Mai poi, i pensieri diventarono sempre più...come spiegarlo...personali, ecco!
Provai  a isolare la mia mente così da non poter sentire i suoi pensieri.
Purtroppo fu tutto inutile.
Seccato, quindi, dissi a Dolce:
“Dolce, la vuoi piantare!”
“Di fare cosa, scusa?”
“Di pensare a come sarebbe uscire con quel ragazzino di Rage.”
Dolce, arrossì, di colpo; non si aspettava che la potessi sentire. In realtà, non credo che sappia neanche che sentii anche questo. Forse non avrei dovuto...boh, non lo so.
All’improvviso, sentimmo tutti dei passi provenire dal corridoio.
All’inizio sembravano dei passi un po’ spediti, poi sfociarono in una corsa molto veloce.
Sulla porta, poi, apparve il professore che ansimava per la corsa; rimasi stupito: come ha fatto a sapere che eravamo in infermeria?
Poi pensai che avesse sentito il combattimento che si era appena concluso.
Infatti, il professor Arkan disse:
“Ragazzi, meno male, vi ho trovati! Ho sentito delle esplosioni provenire da dietro la scuola. Che cos’è successo?”
“Un servo della Gemma Oscura ci ha attaccato.”
“Però, non si preoccupi. Lo abbiamo sconfitto.”
Il professore mi si avvicinò e disse:
“Alessandro, tu stai bene?”
“Sì, professore.”
Il Guardian Angel, alla mia risposta, sembrò calmarsi. A quanto pare gli stavo veramente molto a cuore...e io che pensavo che si comportasse da nonno con tutti gli angeli tirocinanti!
Dopo qualche secondo, Maria, con l’aria di una persona che ha tutta la sicurezza del mondo, disse:
“Professor Arkan, ormai non possiamo più aspettare: dobbiamo aprire il libro dei saggi.”
Allora il professore annuì con la testa e poi disse:
“Sì, sono d’accordo. Ormai non possiamo più indugiare.”
Andammo, allora, di corsa nell’aula degli Angels: a questo punto, ogni minuto era prezioso e non potevamo permetterci di sprecarne nemmeno uno.
Finalmente arrivammo a destinazione.
Lì raggiunsi il fondo dell’aula e tirai fuori dal mio banco il libro dei saggi che avevo avvolto in un lungo drappo azzurro.
Immagino che ora vi starete chiedendo per quale malsano ragionamento avevo deciso di nascondere un volume così potente in un’aula in cui passano centinaia di Angels ogni giorno; diciamo che ho pensato che il nascondiglio più sicuro e quello più ovvio.
Infatti nessuno lo ha mai notato...non sono mica così stupido! Mi avete preso per Marco, forse?
Dicevo, presi il libro dal nascondiglio; lo liberai dal tessuto e lo portai al professor Arkan.
Lui lo prese in mano e iniziò ad esaminarlo in ogni suo particolare; era interessante osservarlo nella sua valutazione: sembrava proprio uno di quei gioiellieri che, con la lente e le pinze, esaminano piccolissime pietre preziose.
Poi, mise sul tavolo il volume incantato e disse:
“Bene ragazzi. È giunto il momento di aprire il libro.”
“E come facciamo?”
“Unite tutte e cinque le vostre essenze cromatiche e il libro si aprirà.”
Allora noi cinque respirammo profondamente e poi uno a uno sprigionammo la nostra essenza cromatica; poi le mie amiche appoggiarono le loro mani sulle mie spalle e all’improvviso mi sentii avvolgere dalla loro energia.
Non so descrivervi la sensazione che provai in quel momento: dentro di me, infatti, stava splendendo un arcobaleno abbagliante.
Allungai le mani per prendere il libro dei saggi; ero spaventato, non potevamo sapere cosa sarebbe potuto uscire dalle pagine di quel misterioso volume.
Finalmente presi in mano il libro, che fu avvolto a sua volta dalle nostre cinque essenze cromatiche.
Allora, sentii delle parole echeggiare nella mia mente: sembrava un’antica formula che devono aver usato i saggi per creare il libro.
Presi coraggio e, ad alta voce, dissi:
“Libro che tutto sai, per favore, donaci il tuo aiuto.”
All’improvviso il libro si sollevò in aria, aprendosi di colpo. Subito dopo, le lettere della prima pagina iniziarono a brillare.
Non sapevamo cosa pensare: dovevamo gioire o preoccuparci? Insomma, non capivamo cosa stava succedendo. Neanche il nostro professore sembrava avere una risposta a questo dilemma.
In fin dei conti, non è cosa da tutti i giorni vedere un libro alzarsi in aria e fare concorrenza al sistema di illuminazione della scuola...non trovate anche voi?
Le lettere iniziarono a fondersi tra di loro.
Adesso tutta la pagina stava brillando quasi accecandoci.
Infine dalla pagina si sollevò una sfera di pura luce che lentamente prese le sembianze di un angelo.
Serena disse, stupefatta:
“Ma quella è Argentea!”
“Non è possibile! Cosa ci fa all’interno del libro?”
Io ero senza parole: se quella era veramente Argentea, com’era finita all’interno del libro dei saggi? Ci era scivolata dentro? Era stata sfrattata dalla sua casa e ha deciso di vivere nel libro?...sì, è vero, sto divagando. Scusate.
All’improvviso l’angelo disse:
“Lieta di conoscervi, Angels. Io sono Argentea, nuova custode del libro dei saggi.”
“Quindi tu sei veramente Argentea!?”
“Sì.”
“Argentea, noi abbiamo bisogno del tuo aiuto, devi sapere che...”
“Io so già tutto, Alessandro.”
Le parole del custode del libro ci lasciarono stupefatti, sapeva già tutto?! Com’è possibile?!
Poi Argentea continuò:
“Per trovare le Rainbow Wings, dovete trovare le cinque chiavi del sentiero.”
“Le cinque chiavi del sentiero? Cosa sono?”
“Sono cinque chiavi magiche che, se vengono riunite, danno origine ad un portale che vi condurrà esattamente dove vorrete andare.”
“E come facciamo a trovarle?”
“Il libro vi darà degli indizi sulla loro ubicazione. Ma avrete bisogno di poteri superiori per affrontare le sfide che vi attendono.”
 In quel momento dal libro apparvero cinque piccole fiammelle splendenti da cui proveniva una forza incredibile.
Argentea disse:
“Queste sono le cinque stelle del firmamento angelico. Queste stelle mantengono l’equilibrio ad Angie Town, e adesso le affido a voi Angels.”
All’improvviso le cinque stelle entrarono all’interno dei nostri corpi. In quel momento sentii che dentro di me qualcosa era cambiato: adesso nelle mie vene scorreva il fuoco.
Poi le finestre dell’aula si spalancarono di colpo e all’improvviso da quelle stesse finestre entrarono le scie dell’universo che ci avvolsero nel loro abbraccio di luce.
I nostri vestiti, allora, iniziarono a trasformarsi. Le nostri ali iniziarono ad ingrandirsi e a cambiare forma. Era sconvolgente quello che ci stava succedendo: ci stava trasformando in delle creature di pura luce.
La trasformazione si completò e nessuno di noi riusciva a riconoscersi.
Ci ritrasformammo, infine, riprendendo le nostre sembianze.
Allora la precedente Gemma Scarlatta disse:
“Da adesso avete un nuovo potere: la Lightness Form. Ora ascoltate l’indovinello legato alla chiave della natura:

"La chiave nella culla dei fiori dorme,
dell’animale pesante dovrete seguire le orme,
non dovrete guardare mai il cielo,
altrimenti sarete confusi dal suo velo.”
 
In quel momento l’angelo sparì, lasciandoci confusi: non riuscivamo a capire a cosa si riferisse l’indovinello. Nessuno di noi aveva mai sentito parlare della culla dei fiori. E poi chi era l’animale pesante?
Stanchi da tutta quella giornata decidemmo di andare a letto e di rimandare le ricerche al giorno dopo. Quindi ci dirigemmo verso le nostre camere.
Si concluse così il giorno più sconvolgente di tutta la nostra vita.
 
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Nei panni dell’autore che non ha mai lavorato così tanto in vita sua: 
Ciao vi piace il titolo? xD
Allora in queste settimane ho:
- scritto una nuova storia;
- scritto il nuovo capitolo di questa storia;
- fatto i tre disegni che trovate in questo capitolo e che spero troverete decenti.
Accidenti, ho fatto un sacco di cose, non vi pare? xD
Comunque volevo ringraziare tutti quelli che hanno letto fino adesso la mia storia; e poi ringrazio ancora Erika Green che si ricorda sempre di recensire la mia storia, e che ormai non ne potrà più dei miei ringraziamenti.
Adesso sarà meglio che smetta di scrivere altrimenti questo spazio diventerà più lungo del capitolo xD
Spero che il capitolo vi piaccia e che lo recensiate.
Metterò il prossimo capitolo martedì prossimo ^^
Baci,
       Wyatt

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Capitolo 8
*** La culla dei fiori ***


La culla dei fiori (prima parte)

                           
 
Era di nuovo mattina.
Io e le mie amiche ci eravamo svegliati all’alba per aver più tempo per fare ricerche.
Stavamo consultando ogni libro che si trovava all’interno della biblioteca riservata ai sempiterni: libri sulla storia degli Angels, sui miti della Gemma Scarlatta e quella Oscura, sulle battaglie tra angeli e demoni; ma niente: nessuna traccia di questa culla dei fiori.
Iniziavamo a pensare che non esistesse.
Eravamo disperati: se non trovavamo quel luogo non avremmo mai potuto trovare le Rainbow Wings.
Dopo un paio d’ore avevamo letto ogni libro presente negli scaffali della biblioteca e, purtroppo, non eravamo riusciti a trovare nulla che ci potesse aiutare.
Su consiglio di Arkan, che ci aveva raggiunti per essere informato sugli sviluppi, decidemmo di fare una pausa; non aveva senso continuare a leggere: ormai tutti i libri che potevano avere a che fare con la culla dei fiori erano finiti.
Allora, usciti dalla biblioteca, le ragazze si diressero verso le loro camere; io, invece, decisi di andare nel giardino della scuola per scarabocchiare un po’.
L’ultima volta che mi ero messo a disegnare, avevo fatto uno schizzo fedelissimo del tempio sommerso; quindi speravo di poter avere un’altra visione e di fare uno schizzo della culla dei fiori.
Raggiunsi il giardino e mi sedetti su una panchina che si trovava sotto un grande albero in fiore.
In quel punto, soffiava un venticello molto piacevole che mi rinfrescava.
Mi sentivo molto ispirato, perciò, presi il mio blocco e provai a disegnare; iniziai a fare delle linee a caso: un po’ curve, un po’ dritte e così via; però niente: non stava venendo fuori assolutamente nulla, nessuna immagine, niente.
Ero abbastanza irritato...ma come? Una volta funziona e la seconda no? Non è giusto!
Speravo allora che il mio settimo senso mi desse qualche. Non percepii niente.
Mi sentivo veramente a terra: non sapevo più cosa fare; mi sentivo veramente sconfitto.
All’improvviso sentii qualcuno dire:
“Ehi, Alex. Come mai, ogni volta che ti incontro, stai disegnando?”
Capii immediatamente chi era: chi altri poteva irritarmi solo pronunciando il mio nome, anzi, il mio stupido soprannome.
Avrei voluto urlargli di andarsene e di lasciarmi in pace; ma non mi sembrava educato.
Allora, cercando di non far vedere la mia rabbia nei suoi confronti, dissi:
“Buongiorno, Sulfus. Mi piace disegnare. Tutto qui.”
“Vedo! E sei anche bravo, per essere un Angel...”
“Grazie, credo...”
All’improvviso, il diavolo cambiò espressione: era diventato serio e mi guardava con l’aria di volermi scannerizzare con lo sguardo.
Iniziai a sentirmi un po’ a disagio...insomma, non è proprio piacevole essere squadrati, da un Devil poi!
Chiesi, un po’ imbarazzato:
“P-Perché mi stai fissando?”
“Non lo so: il mio settimo senso mi dice che c’è qualcosa di diverso in te...”
Andai nel panico: avevo paura che potesse scoprire i miei nuovi poteri e che avrebbe voluto sapere tutta la verità; e io non avrei potuto far altro che dirgliela.
In quel momento invidiai i Devils; invidiavo il fatto che potessero mentire anche nella forma sempiterna.
Poi, mi venne in mente una cosa: io ero per metà Devil, quindi forse potevo mentire anch’io.
Provai allora a concentrarmi per poter far emergere la mia parte demoniaca quel tanto che bastava per poter dire una bugia; anche una piccolissima, una qualsiasi bugia che mi potesse salvare.
Qualcosa scattò dentro di me, e con una tranquillità quasi spaventosa, dissi:
“Ho cambiato taglio di capelli.”
Non potevo crederci, avevo veramente detto una bugia e non mi era successo nulla...però! A quanto pare il V.E.T.O. non è così pericoloso! Almeno per me!
Sulfus, dopo la mia affermazione, ci pensò un attimo; e poi, con un grosso sorriso, disse:
“Sì, sarà quello.”
Tirai un sospiro di sollievo; per fortuna ci era cascato.
In quel momento io e Sulfus sentimmo qualcuno gridare; era Maria che, con un sorriso smagliante, urlò:
“Alessandro! L’abbiamo trovata: abbiamo trovato la culla dei fiori!”
Ero al settimo cielo: allora esisteva sul serio...che bello!
Allora corsi incontro alla mia amica.
L’abbracciai forte e dissi:
“Sul serio? Dove si trova?”
“Ad Angie Town.”
“Cosa?!”
“Vieni. Ti spiegherò tutto nell’aula degli Angels.”
Andammo, quindi, nella nostra aula, senza dare nessuna spiegazione a Sulfus...poverino. iniziava a farmi un po’ pena.
Arrivammo a destinazione; lì Maria mi spiegò tutto: a quanto pare la culla dei fiori era una foresta incantata non molto lontana dal centro di Angie Town.
Una foresta magica in cui è sempre primavera: una grandissima macchia verde piena di fiori variopinti e alberi altissimi.
Però, purtroppo, come mi spiegò la mia amica, la culla dei fiori è anche la dimora di un orribile mostro dalle grandi zampe e dagli artigli aguzzi e affilati come una spada.
Dopo tutte queste delucidazioni, dissi:
“Ok, credo di aver capito. Ma...come avete scoperto tutte queste informazioni?”
“Leggendo.”
“Cosa, scusa? Abbiamo letto ogni libro della biblioteca!”
“Infatti. Tutte queste cose le abbiamo scoperte sfogliando una rivista di botanica.”
“Stai scherzando, vero?”
“No.”
Non potevo crederci: avevamo passato ore a leggere e rileggere migliaia di pagine polverose con il rischio di essere morsi da qualche ragno presente sulle centinaia di ragnatele che si trovavano in quella orribile biblioteca, per poi trovare quello che cercavamo in una rivista! Ma scherziamo!
Sì, scusate. Ora mi calmo.
Comunque...stavo parlando con Maria, quando mi venne in mente una cosa: dove erano finite le altre?
Chiesi alla mia collega dove fossero e lei mi rispose semplicemente:
“Stanno cercando un passaggio.”
“Prego?”
“Secondo il professore Arkan, non possiamo usare il portale della nostra città: rischieremmo di attirare troppo l’attenzione.”
“Allora come faremo ad arrivare ad Angie Town?”
“Non lo so. Le ragazze si stanno ingegnando per trovare il modo. Forse sarà meglio raggiungerle.”
Ci avviammo verso la sala dei ritratti.
Lì trovammo tutte e quattro le ragazze insieme al nostro professore.
Appena entrammo, notammo la loro espressione malinconica; un po’ preoccupati, io e Maria domandammo:
“Ehi, ragazze. Come va?”
“Male: non siamo riuscite a trovare il modo di arrivare ad Angie Town.”
In quel momento ci sentimmo tutti abbattuti: avevamo trovato un altro ostacolo sulla nostra strada e stavolta non sembrava esserci una soluzione...che sfortuna!
Iniziai a pensare a qualche soluzione: ci doveva essere un modo per arrivare alla culla dei fiori.
Poi mi venne in mente che forse nel libro c’era scritto qualcosa che ci potesse aiutare.
Allora feci apparire il libro dei saggi e iniziai a leggere alcuni paragrafi: in alcuni c’erano scritte cose che già sapevamo, in altri cose inutili; continuai a sfogliare le pagine del volume e all’improvviso trovai ciò che stavo cercando: in un paragrafo erano elencati tutti i poteri del libro, tra cui il teletrasporto.
Urlai, soddisfatto:
“I nostri problemi sono finiti! Il libro ha il potere di teletrasportarci!”
“Ne sei sicuro, Alessandro?”
“Sì, sorellina. È proprio scritto qui.”
“Perfetto.”
“Che stiamo aspettando? Teletrasportiamoci immediatamente!”
Annuimmo tutti, compreso il professore, e quindi ci preparammo per il viaggio.
Lessi attentamente il paragrafo per capire bene il procedimento, poi, cercando di essere il più tranquillo possibile, dissi:
“O libro dei saggi, potente volume degli antichi, tra lo spazio e il tempo, conducici alla meta!”
All’improvviso il libro si sollevò in aria, splendendo come una stella; poi le pagine del libro si staccarono dalla copertina e iniziarono a formare un vortice intorno a noi cinque; in quel momento si sprigionò una luce fortissima e pochi secondi dopo, senza che ce ne potessimo accorgere, ci ritrovammo nella culla dei fiori.
Lì allora ci trasformammo e iniziammo le ricerche.
 

Nei panni dell’autore

Ciao a tutti ^^ sono riuscito a mettere in tempo questo capitolo ^^
Scusate se l’ho fatto finire lasciando la storia in sospeso ma avevo paura che, se avessi messo tutta la loro missione in un unico capitolo, sarebbe diventato troppo lungo e frettoloso *^* spero mi possiate perdonare *^*
Comunque anche questa volta ho messo un disegno: nel disegno ho voluto dare un’idea di come dovrebbe svolgersi la trasformazione di Maria che ha poteri sulla natura (per questo ho disegnato una rosa da cui partono le scie dell’universo) ^^
Spero che il capitolo vi sia piaciuto^^ e che abbiate voglia di recensirlo ^^
Ringrazio tutti quelli che leggono la mia storia, Erika Green e Saragirl32 che hanno recensito i vecchi capitoli  ^^
A martedì prossimo,
                              Wyatt

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Capitolo 9
*** La culla dei fiori (seconda parte) ***


La culla dei fiori (parte 2)

 
 
 
In pochi secondi apparimmo nella culla dei fiori.
Non appena arrivammo in quel luogo, rimanemmo senza parole nel vedere la grandezza e la vastità di quel luogo: ogni volta che ci giravamo notavamo nuove specie floreali; non avevamo mai visto piante del genere: erano colorate e anche molto alte.
Ed era incredibile come i petali dei fiori presenti in quel luogo fossero talmente morbidi e delicati come un tessuto.
Rimanemmo per qualche minuto in contemplazione di quel gigantesco prato; non sapevamo che ad Angie Town esistesse un luogo così meraviglioso come questo.
Dopo qualche minuto, Elena, ancora stupefatta dalla bellezza di quel luogo, disse:
“Ragazzi, non è meraviglioso questo posto?”
“Assolutamente. Potrei stare qui per tutto il giorno.”
“Cerchiamo di rimanere concentrarti: se ve lo foste scordato, qui abita una creatura mostruosa!”
In effetti Serena aveva ragione...come sempre, sfortunatamente!
In quel momento mi venne il panico: e se avessimo incontrato quel mostro cosa avremmo fatto? Dovevamo iniziare le ricerche alla svelta altrimenti avremmo rischiato di farci male.
Allora, rivolgendomi a tutte le mie compagne dissi:
“Ragazze, dobbiamo trasformarci e iniziare le ricerche.”
“Sì, hai ragione. Più il tempo passa, più sarà difficile trovare la chiave della natura.”
Dopo che Angela parlò, tutte le ragazze annuirono; perciò ci disponemmo in cerchio.
Io, secondo le istruzioni del libro, avrei dovuto mettermi in mezzo alle altre e pronunciare una formula per invocare i poteri delle stelle guardiane dell’equilibrio.
Quindi mi misi in mezzo al cerchio e chiusi gli occhi, feci un respiro profondo e poi, stando attento a pronunciare nel modo corretto la formula, dissi a voce alta:
“Con la luce delle stelle i nostri poteri aumenteranno! Angel’s Friends: Lightness Form!”
Il cielo si riempì di nuvole lasciando solo cinque spiragli da cui filtrava una luce molto intesa; ognuno di noi era illuminato da uno dei raggi.
All’improvviso da quegli stessi spiragli apparvero le scie dell’universo che ci avvolsero, creando una sfera intorno a noi; lentamente sentii i miei vestiti distruggersi tra le fiamme, per poi essere plasmati da quello stesso fuoco.
Poi toccò alle ali che, con la stessa velocità, si deformavano e si allungavano, cambiando colore.
Le scie dell’universo, poco dopo, sparirono come erano apparse, lasciandoci in prestito i poteri del firmamento angelico.
Allora Maria disse:
“Perfetto. Ora che ci siamo trasformati, mettiamoci all’opera!”
“Sì.”
Spiccammo il volo per vedere meglio la zona: purtroppo, dopo esserci alzati in volo, ci accorgemmo che il terreno era completamente ricoperto di fiori; se la chiave si fosse trovata sotto quel manto floreale, sarebbe stato impossibile trovarla.
Ogni minuto che passava ci rendeva ancora più nervosi e, come se non bastasse, più ci allontanavamo dal punto di partenza, più i fiori si infittivano.
Ormai erano passati trenta minuti dall’inizio delle ricerche, quando Maria urlò:
“Fermi!”
Ci fermammo tutti di colpo, messi in allarme dalla nostra amica.
Allora, un po’ preoccupato, chiesi:
“Che succede, Maria?”
“Questa non è la direzione giusta. Dobbiamo andare di là.”
Detto questo indicò con la mano verso la sua sinistra.
Eravamo tutti confusi: come faceva a sapere la direzione da prendere? Si era portata un GPS da casa?
Angela, confusa quanto me, le chiese:
“Come fai a sapere che quella è la direzione giusta?”
“Non lo so, ma...è come se la chiave mi stesse chiamando!”
“Che strano.”
“Non è così strano, Angela. Maria ha il potere della stella che protegge la natura; quindi è possibile che la terra stessa la stia guidando.”
“Sono d’accordo con mio fratello.”
“Perfetto, allora. Facci strada, Maria!”
Maria allora chiuse gli occhi e si concentrò; per un attimo ebbi l’impressione di sentire cigolare gli ingranaggi all’interno del suo cervello.
La ragazza, poi, spalancò di colpo gli occhi e, iniziando a volare a tutta velocità, ci disse:
“Seguitemi.”
Allora iniziammo a volare più velocemente possibile, per riuscire a raggiungere Maria che non si era preoccupata di aspettarci...me ne ricorderò la prossima volta che mi chiederai di aspettarti, Maria! Stanne certa!
Riuscimmo fortunatamente a raggiungere l’Angel che stranamente si era fermata quasi scioccata.
Non appena ci avvicinammo a lei capimmo perché si era fermata: davanti a noi adesso non c’erano più solo fiori, ma anche delle montagne ed una grande distesa d’acqua.
Era  incredibile come la culla dei fiori si rivelasse sempre più speciale e magica.
Mi stavo guardando attorno quando all’improvviso notai delle orme nel terreno; capii immediatamente cos’erano: erano le orme dell’animale pesante!
Mi girai verso le altre e, con un solo respiro, dissi:
“Guardate, ragazze: quelle devono essere le orme che dobbiamo seguire.”
“Allora seguiamole. Che ne dite?”
“Sì.”
Seguimmo, quindi, le orme presenti nel terreno.
Dopo qualche minuto che seguivamo quelle tracce, entrammo in una grotta molto buia.
Camminammo per un po’ e poi ci trovammo davanti un muro.
Elena disse:
“E adesso?”
“Non ne ho idea.”
“Puoi provare a fare un po’ di luce, Angela.”
“Ci posso provare.”
Angela, un po’ titubante, alzò il braccio sinistro verso il soffitto della grotta e, poco dopo, dalla sua mano si sprigionò una luce fortissima che quasi ci abbagliò.
Non appena la luce si propagò per tutta la caverna, ci accorgemmo che quello che pensavamo essere un muro, in realtà era una creatura mostruosa.
Istintivamente facemmo tutti e cinque un passo indietro; purtroppo, però, l’animale ci aveva sentiti e dopo aver aperto gli occhi ci spazzò via con una zampata.
Sbattemmo tutti contro le pareti di roccia di quel luogo, rischiando di far crollare la spelonca.
In quel momento provai ad utilizzare i miei poteri demoniaci ma non sentivo assolutamente niente: era come se il potere della stella avesse congelato il Devil che c’era in me.
Mentre provavo a riflettere su cosa fare, vidi che il mostro stava per attaccare Serena.
Stava per colpirla con i suoi artigli; urlai disperato:
“Sorellina, no!”
All’improvviso dalla mia mano fuoriuscì un raggio rosso che creò una barriera protettiva intorno a Serena, respingendo al mittente la creatura.
Elena, stupefatta, mi chiese:
“Ma come ci sei riuscito?”
“Non lo so. È stato l’istinto.”
“Allora usiamo l’istinto e sconfiggiamolo. Radunatevi, Angels.”
Ci radunammo tutti in un solo punto e, dopo esserci dati le mani, sprigionammo tutta la nostra energia, creando un raggio di luce pura che colpì il mostro, facendolo sbattere contro una parete della grotta...gli abbiamo restituito il favore, diciamo così!
La creatura però si rialzò subito; ruggì, facendo tremare la terra e poi inondò tutta la grotta di un’oscurità impenetrabile.
Non vedevamo più niente.
All’improvviso sentii Maria dire:
“Ragazzi, guardate per terra. Vi ricordate: questo è il velo che ci può confondere.”
Provammo, allora, a guardare per terra; ma non riuscivamo a vedere comunque nulla.
Allora mi resi conto che l’indovinello non si riferiva alla terra come superficie...ma come potere!
Perciò urlai:
“Maria, solo tu puoi sconfiggerlo. Crediti in te stessa!”
“Non ci riesco!”
“Sì che ci riesci. Fidati di me! Forza della vita!”
In quel momento trasmisi la mia energia a Maria.
Poi, all’improvviso, iniziai a vedere attraverso gli occhi di Maria: era come se adesso fossimo legati da uno stesso cuore.
A quel punto, vidi Maria creare un raggio magico e colpire il mostro, riducendolo in polvere.
Allora il collegamento psichico si interruppe bruscamente, facendomi cadere a terra.
Non so esattamente cosa sia successo dopo ma in seguito la nebbia nera scomparve e davanti a me vidi Maria con la chiave della natura tra le mani.
Corsi incontro alla mia amica e, con un grande sorriso in faccia, gli dissi:
“Sei riuscita a trovare la chiave!”
“Non l’ho trovata: mi è apparsa davanti non appena ho sconfitto il mostro.”
“Be’, comunque sia, adesso andiamo a casa. Non vedo l’ora di stendermi a letto.”
Allora ci avviammo verso casa, soddisfatti per essere riusciti a recuperare la prima delle cinque chiavi.



Nei panni dell’autore


Ciao come va?
Anche se ho ricominciato la scuola, sono riuscito a mettere il capitolo ^^ Evviva *saltella dalla gioia* ^^
Purtroppo non sono riuscito a fare i disegni, perciò ho messo una foto che possa dare un’idea di come mi immaginavo la culla dei fiori ^^ spero mi possiate perdonare *^*
Comunque adesso volevo fare una precisazione: ho un nome impronunciabile lo so xD quindi adesso vi scriverò l’esatta pronuncia: “uaiat uait” xD ahahahah xD
Ringrazio  tutti quelli che leggono la mia storia e ringrazio già adesso tutti quelli che la vorranno recensire ^^
A martedì possimo (spero) ^^
Baci,
Wyatt
 

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Capitolo 10
*** Le due facce del cuore ***


Le due facce del cuore

 
 

Ormai era passato qualche giorno da quando avevamo trovato la chiave della natura.
Il libro dei saggi da quel giorno non ci diede più indovinelli: eravamo disperati.
Come potevamo trovare le chiavi senza nessun indizio? Era impossibile.
Io in quel momento ero seduto sul mio letto a guardare quel volume che rappresentava la nostra salvezza; non avevo capito il perché ma il libro si era sigillato; nessuno era più in grado di aprirlo.
Era da giorni che rimanevo in camera a guardare il libro e a cercare di aprirlo.
Ero talmente immerso nella mia rete di pensieri e ipotesi sulle condizioni del libro, che ormai non facevo neanche più molta attenzione al mio aspetto: ero sempre in pigiama e i miei capelli castani erano la maggior parte del tempo spettinati...sembrava che fossi stato dentro ad un tornado!
Dopo l’ennesima ora passata a guardare quella stessa copertina, che ormai conoscevo a memoria, buttai in fondo al letto il libro e mi stesi un attimo per riordinare le idee.
Anche i miei occhi imploravano una pausa: ormai erano completamente rossi e l’iride di entrambi i miei occhi erano diventate di un verde spento che incuteva anche un po’ di timore.
La mia testa era diventata un macigno; mi faceva molto male: troppi pensieri, troppe paure e il mio insistente settimo senso stavano affollando la mia mente.
Di solito il mio settimo senso mi dava consigli molto utili, ma questa volta no: continuava a dirmi:
“Guarda il libro...guarda il libro...”
Lo avevo guardato un’infinità di volte ma non avevo notato assolutamente niente...bell’aiuto! potrei avere consigli migliori da Sulfus!
Stordito, mi girai verso la mia lampada da comodino accesa e iniziai a fissare la luce che emanava.
Dopo qualche secondo, la mia vita diventò sfuocata e la mia testa iniziò ad alleggerirsi.
Finalmente potei ricominciare a pensare con più tranquillità; ho sempre trovato incredibile come la luce potesse risolvere tutti i miei problemi.
All’improvviso qualcosa scattò dentro di me.
Esclamai, entusiasta:
“La luce, ma certo! Come ho fatto a pensarci!?”
Ripresi velocemente in mano il libro e ricontrollai di nuovo la copertina.
Il mio volto si illuminò: ecco ciò che stavo cercando...una serratura!
Scesi subito giù dal letto: dovevo correre nell’aula degli Angels il più in fretta possibile; all’improvviso, però, mi ricordai di essere in pigiama.
Non potevo perdere molto tempo, dovevo correre, non avevo tempo per cambiarmi; poi mi venne in mente un’idea: forse avrei potuto usare i miei nuovi poteri per velocizzare il tutto.
Che mi costava provare?
Allora schioccai le dita dicendo, con il tono più serio che trovai:
“Con un gesto l’azione velocizzerò e in un lampo mi cambierò!”
In quell’istante fui avvolto da un vortice scarlatto che, con una luce molto intensa, deformò il mio pigiama, trasformandolo in un completo formato da camicia bianca, gilet blu e jeans corti grigi.
Infine, intorno ai miei piedi, si plasmarono un paio di scarpe da ginnastica bianche.
Rimasi a bocca aperta: immaginavo che il potere delle stelle del firmamento angelico fosse molto grande, ma non fino a questo punto...insomma, non credevo che avesse il potere di  creare una linea d’abbigliamento!
Adesso ero finalmente pronto, quindi, presi il libro, che era rimasto sopra al letto, e corsi nell’aula degli Angels; non dovetti usare nemmeno il mio Supersonic Fly: avevo una tale adrenalina in corpo, che riuscivo a volare a cento chilometri orari senza usare i miei poteri.
Arrivai davanti alla grande porta dell’aula: ero elettrizzato, non vedevo l’ora di dire alle altre la mia scoperta.
Bussai alla porta; poco dopo sentii il professor Arkan dire:
“Avanti.”
Il suo tono era serio, ma nascondeva della tensione.
Un po’ preoccupato, entrai nella stanza e mi trovai davanti tutti gli Angels al completo; mi immobilizzai un attimo: non mi aspettavo di trovarli tutti lì.
Dissi, confuso:
“Che...che succede?”
“È arrivato il giorno del torneo, Alessandro.”
“Come?!”
Il giorno del torneo...me n’ero completamente dimenticato!
In quel giorno i nostri professori avrebbero verificato i nostri miglioramenti nel combattimento e avrebbero stabilito se lasciare invariata la suddivisione dei ruoli o se modificarla.
Tutti noi Angels speravamo non arrivasse mai quel giorno: non avevamo tempo per queste cose; dovevamo dedicarci completamente alla ricerca delle chiavi!
Allora, in uno stato di forte tensione, dissi:
“Cosa facciamo, professore? Non abbiamo tempo di partecipare al torneo...”
“Lo so benissimo...ma non avete scelta...dovete partecipare.”
La discussione finì lì: era inutile continuare a parlarne; il professor Arkan aveva ragione...purtroppo.
Il giorno dopo arrivò in un lampo e con lui anche il torneo.
Andai a controllare con chi mi sarei dovuto scontrare: Marco...forse non serviva neanche che andassi a controllare.
Finalmente dopo un paio d’ore dopo arrivò il mio turno; il piano era semplice: spaccare la faccia a Marco e poi correre in aula per spiegare alle altre gli ultimi sviluppi sul libro.
Entrai nell’aula sfida, nella quale per l’occasione era stata montata una telecamera, così che i professori potessero vederci combattere.
Marco, allora, mi chiese:
“Dove vorresti combattere, angioletto?”
“Dove ti pare, basta che ti sbrighi a decidere.”
Il diavolo rimase spiazzato dalla mia risposta: non si aspettava tanta franchezza; poi con un ghigno disse:
“D’accordo...in questo caso, ho il posto perfetto.”
Marco batté le mani e apparve una specie di scenario post-apocalittico con draghi e vulcani che sembravano sul punto di eruttare.
Allora il Devil disse:
“Scommetto che questo posto ti spaventa.”
“Perché dovrebbe? È solo Zolfanello City.”
“Ma...ma...ma n-non ti fa neanche un po’ di paura?!”
Mi guardai un attimo intorno e poi, senza scompormi, risposi:
“Uhm...non direi...no.”
“Ah, o-ok.”
“Possiamo iniziare? Non ho voglia di stare qui tutto il giorno!”
Il diavolo fu ancora più sconvolto da quella mia affermazione: era chiaro che la sua tattica era quella di spaventarmi scegliendo uno dei luoghi più remoti di Zolfanello City.
Poi però disse:
“Va bene. Dragon Fly!”
Allora Marco creò una palla di fuoco e me la lanciò addosso; per fortuna ebbi i riflessi pronti e la schivai per un pelo.
Sfrecciai verso il Devil e, quando gli fui accanto, gli dissi:
“Mi dispiace, ma devi fare di meglio per sconfiggermi. Heart Fly! Fire explosion!”
Colpii con un’onda infuocata il diavolo che precipitò a terra; pensavo di averlo già sconfitto, ma dopo qualche secondo lo vidi rialzarsi.
I suoi capelli bianchi erano completamente scompigliati e gli occhi erano completamente neri dalla rabbia; non appena si rialzò, mi urlò:
“Pensi veramente di sconfiggermi così facilmente! Adesso me la pagherai!”
In quel momento il cielo si riempì di nuvole e si formò un fortissimo vortice ululante; dovetti invocare il mio potere Mirror per riuscire a rimanere fermo.
Poi il Devil urlò:
“Adesso proverai cosa si prova ad essere rinchiusi nella terra! Ghost Fly!”
Allora fui aggredito da un branco di spiriti che mi trascinarono all’interno della terra; l’ultima cosa che sentii prima di sprofondare nel terreno, fu la risata di Marco.
Incominciai a scendere e scendere e scendere, iniziai veramente a temere per la mia vita.
Stavo per arrendermi quando, all’improvviso, sentii crescere nel mio petto una grande rabbia che implorava di essere sfogata; mi ritornò in mente quello che era successo nel tempio acquatico.
Mi concentrai per usare la forza di quelle fiamme che ora mi bruciavano il petto; dopo qualche secondo creai una nuova onda di fuoco che polverizzò i fantasmi creati dal diavolo.
Poi iniziai a volare verso l’alto, fuoriuscendo dal terreno, provocando una grandissima esplosione; in quell’istante, quasi posseduto da quella rabbia, urlai:
“Heart Fly! Devil’s Fire!”
Pronunciate quelle parole, intorno a me si formò un vortice infuocato che senza accorgermene mi trasformò in un Devil.
Marco, vedendo la mia trasformazione, rimase a bocca aperta.
In quel momento urlai:
“Ora sei finito, Marco. Vulcano Fly!”
Quindi, gli scagliai addosso un raggio di fuoco molto potente che scaraventò marco contro un picco roccioso non molto lontano da quel posto.
Il diavolo cadde a terra privo di sensi.
In quell’istante iniziai a precipitare verso il basso, ritrasformandomi in un Angel.
Ebbi appena il tempo di dire, con un filo di voce:
“M-mirror.”
Allora creai una barriera che mi protesse durante lo schianto; poco dopo persi i sensi.
Mi risvegliai qualche ora più tardi in infermeria, osservato a vista da tutti gli Angels e dal nostro professore...ormai è diventata un’abitudine!
Ero ancora un po’ confuso e la vista era un po’ annebbiata.
All’improvviso sentii qualcuno dire:
“Fratellino, stai bene?”
Mi girai verso sinistra e iniziai a vedere la figura sfuocata di una Angel dai capelli castani e gli occhi verdi; cercando di accennare un sorriso, risposi:
“Ciao, sorellina. Più o meno.”
“Ma cosa è successo?”
“È semplice Elena: Alessandro è riuscito a sfruttare a pieno i suoi poteri demoniaci, trasformandosi in un Devil.”
Disse, allora, il professore.
In quel momento mi venne in mente che dovevo ancora dire alle mie compagne i nuovi sviluppi.
Quindi, dissi:
“Professore, ragazze, devo dirvi una cosa importante.”
“Adesso no, Alessandro. Ora devi solo riposare.”
Dicendo questo, Maria mi sistemò le coperte e mi accarezzò una guancia, quasi volesse farmi addormentare.
Allora, uscirono tutti dalla stanza, lasciandomi solo in quell’enorme stanza buia.
Iniziai a sentire le palpebre pesanti e poco dopo mi addormentai.
L’ultima cosa che sentii fu Serena che, irritata, diceva:
“Sulfus, vattene via. Alessandro deve riposare e tu non sei la persona più adatta per farlo stare tranquillo!”
 
Nei panni dell’autore

E sono riuscito a mettere anche questo capitolo ^^ yeeee ^^
Spero che il capitolo vi piaccia e che abbiate voglia di recensirlo ^^ ci terrei tanto a sapere la vostra opinione ^^
In questo capitolo ho provato a inserire qualche descrizione dei personaggi ^^ ho fatto bene?
Ringrazio tutti quelli che leggono la mia storia e mi scuso per la mancanza dei disegni ma con l’inizio della scuola non ho fatto in tempo a farli *^* perdonatemi *^*
A martedì prossimo,
Wyatt
 

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