This Is Love.

di Bethany_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO PRIMO. ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO SECONDO. ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO TERZO. ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO QUARTO. ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO QUINTO. ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO SESTO. ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO SETTIMO. ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO OTTAVO. ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO PRIMO. ***


CAPITOLO PRIMO

 

 
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GIDEON.
 
Raphael e Leslie erano appena usciti quando mi accorgo che io e Gwendolyn siamo soli nella stanza. Ci aveva invitati per raccontarci che, qualche sera prima, aveva scoperto il cronografo nascosto da suo nonno. Contiene già il sangue di dieci viaggiatori. Manca solo il nostro. Questo non semplifica affatto le cose. Quando la Loggia lo verrà a sapere lo scontro tra loro e il Conte si farà sempre più aspro. E Gwendolyn sarà nuovamente in pericolo. Saremo tutti in pericolo. Dobbiamo trovare il modo che la Loggia non lo scopra. O per lo meno: che non lo scopra prima che io abbia scoperto qualcosa di più sul conte si Saint-German, sui suoi progetti e sulle intenzioni di quei fanatici esoterici... ma soprattutto: non prima di aver svelato l’arcano delle profezie che incombono su di noi.
Sposto lo sguardo dalla porta e lo poso su Gwendolyn. Con la schiena appoggiata al letto e le gambe rannicchiate al petto, scruta il cielo stellato fuori dalla finestra con i suoi meravigliosi occhi blu e la fronte pensierosa. Lei non se ne rende conto di quanto è bella quando non si accorge di essere osservata. Il volto rilassato un po’ pallido incorniciato da lunghi capelli neri le fanno risaltare gli occhi di un blu profondo. Una leggera spruzzata di lentiggini sulle guance le donano quell’aria infantile che all’inizio mi dava tanto fastidio. E’ incantevole. Non ha bisogno della magia del corvo per essere speciale. Per me lo è rimanendo sempre se stessa.
Quando ci siamo conosciuti non la sopportavo: era tutto il contrario di Charlotte. Era impreparata su tutto, non obbediva mai e non sapeva quando era il momento opportuno di parlare. In un certo senso era una “ribelle”. Forse è per questo che me ne sono innamorato. Perché lei è diversa dalle altre ragazze della sua età. Lei sa distinguersi. Ha le sue idee e combatte con tutta sé stessa per rimanere tale. La sua famiglia la descrive come la pecora nera dei Montrose.
No. Lei è un bellissimo cigno pronto al volo. Fragile ma allo stesso tempo tenace come un leone. È come un temporale estivo che porta quella brezza rinfrescante che ti da una scarica di adrenalina a causa dell’elettricità nell’aria. È impossibile non innamorarsene.
Mi siedo accanto a lei e le sposto dietro l’orecchio una ciocca cadutale davanti agli occhi.
- Hei – si gira sorridendomi.
- Hei! A che stavi pensando? – chiedo.
- Penso che sono felice di aver trovato il cronografo di nonno Lucas, perché ora abbiamo il vantaggio che cercavamo per battere il Conte. Ma… -
Abbassa lo sguardo.
- Ma…? – le alzo il mento in modo che mi guardi prima di continuare.
- Ma… ho anche paura. Per quanto ci impegneremo di tenerlo nascosto, la Loggia lo verrà a sapere e ce lo strapperà dalle mani con l’aiuto di quella rompi-scatole di mia cugina Charlotte! E le profezie… Non voglio morire. E non voglio che tu rischi la stessa sorte per tentare di salvarmi da un destino inevitabile! –
Ora mi fissa con sguardo impaurito e le lacrime che minacciano di rigarle il volto.
- Gwenny… Siamo noi a decidere il nostro destino. Non vecchi psicotici, maniaci di misteri vissuti secoli fa. Non saranno la Loggia o il Conte a fermarci. Non permetterò loro di avvicinarti per qualche losco progetto. Sono pronto a fuggire come hanno fatto Lucy e Paul se questo mi darà la certezza che sai salva! –
Un piccolo sorriso si fa strada sul suo dolce viso.
Mi avvicino un po’ di più a lei e inizio a giocare con una ciocca dei suoi capelli.
- Sei mia – le sussurro all’orecchio.
Le prendo il volto tra le mani e inizio a baciarla dolcemente. Un tocco leggero sulle sue labbra calde e soffici. Questo le provoca un lieve brivido ma la sento sorridere sulle mie labbra. Risponde al mio bacio premendo le sue labbra sulle mie. Le nostre lingue si uniscono e iniziano a danzare dolcemente.
I suoi baci mi mandano in estasi. Non so dove abbia imparato, ma ogni volta è come se fosse la prima. E ogni volta è sempre più difficile resisterle e controllarsi.
Allunga il busto su di me appoggiandosi al mio petto. Le poggio una mano sul fianco scopertosi a causa della maglietta troppo corta. Le sfioro la schiena con il palmo della mano mentre le mie narici si riempiono del profumo fruttato dei suoi capelli.
Prima di perdere il controllo mi allontano esitante. Non voglio correre troppo con lei. Non voglio che succeda adesso, con i problemi che abbiamo con la Loggia. Non voglio succeda in questo modo. Voglio che sia speciale per lei quanto lo sarà per me.
- Gwen… - la guardo negli occhi.
- Forse è meglio se… -
- Forse è meglio se ci fermiamo – concludo la frase per lei.
- Si – risponde arrossendo e sorridendo timidamente abbassando lo sguardo sul tappeto.
Sorrido a mia volta al pensiero che l’intesa che c’è tra di noi è sempre più forte.
Il quel momento la madre di Gwendolyn irrompe in camera senza bussare.
- Scusate se interrompo le vostre effusioni d’amore… anche se forse è meglio così… - dice lanciandomi uno sguardo complice.
- MAMMA! – le urla contro arrossendo di colpo per l’imbarazzo.
- Checc’è? Comunque… Gideon mi dispiace veramente, ma si sta facendo tardi e domani Gwendolyn ha la scuola – conclude.
Nel frattempo mi alzo e aiuto Gwen a fare altrettanto.
- Mi scusi, signora Montrose… ora me ne vado -
- Shepherd… Mi sono rispos… non importa! Cinque minuti poi ti aspetto all’ingresso per il taxi – si congeda facendoci un occhiolino con un sorriso divertito.
- Oh mio Dio! Che imbarazzo! – esordisce Gwendolyn con le mani sul volto quando la porta si chiude.
Scoppio a ridere.
- Tua mamma sa come rompere la tensione! –. Ora anche lei ride di gusto.
Quando torniamo seri è la prima a parlare.
- Gideon… grazie per prima –
- Hei… - i nostri sguardi si incontrano – Un passo alla volta, ricordi? Non voglio correre con te.  Ci tengo troppo – arrossisce sostenendo il mio sguardo. – E poi… - continuo - … prima viene il nostro primo vero appuntamento! -.
- Ah, si? – sorride entusiasta avvicinandosi a me. – E dove mi porterà Monsieur De Villiers?! – continua con uno sguardo di sfida.
- Sarà una sorpresa. Ma si aspetti qualcosa di meraviglioso. Dopotutto sono un De Villiers! Giusto? –.
Ride e mi spinge via.
- Se ne torni a casa, Monsieur “dopotuttosonounDeVilliers”! … sei uno sbruffone! – sorride.
- La ringrazio signorina! E lei è la ragazzina più bella del mondo! -.
Mi corre incontro buttandomi le braccia la collo e infine mi bacia.
- Ora è meglio che torni a casa, seriamente. Anche se non voglio! – aggiunge.
Sorrido.

- Ci vediamo domani. Ti aspetterò fuori scuola come ogni giorno –.
La bacio e mi avvio alla porta.
- Buonanotte! –
- Buonanotte! – chiudo la porta e corro al taxi prima che riparti senza si me.
 
 
Appena dopo aver chiuso la portiera e aver dato all’autista l’indirizzo del mio appartamento, mi arriva un messaggio di Gwen:

 
“Non vedo l’ora di vivere il nostro primo vero appuntamento! Buonanotte! – Gwen”
 

Al solo pensiero della sorpresa che le spetta torno a sorridere. Sarà un appuntamento unico nel suo genere.
Dopotutto… Quante ragazze possono dire di essere state invitate dal proprio ragazzo ad un appuntamento che avverrà nel passato?
















NOTE AUTORE:

Beh, che dire.. Amo alla follia questa saga!! Non so esprimere quanto mi sia piaciuta *O* Ed inutile aggiungere che la coppia formata da Gwen e Gideon è la mia preferita :P
E' la prima FF che pubblico in questo fandom, ma nonostante questo, spero sarete in molti a seguirmi :D <3
Lasciate una recensione per farmi sapere cosa ne pensate, ve ne sare davvero grata!! :))


ps. La storia verrà aggiornata nei week-end  :)


Un bacio,


Bethany_

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Capitolo 2
*** CAPITOLO SECONDO. ***


CAPITOLO SECONDO



 
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GWENDOLYN.
 
Quando Gideon se ne è andato chiamo subito Leslie per raccontarle tutto.
- Hei dolcezza! La prossima volta vacci piano con il tuo zuccherino o potrei allagare la tua stanza! – esordì Xemerius volando dalla finestra.
Certe volte quel doccione non lo reggo.
- Non ti avevo detto che, almeno questa sera, dovevi stare lontano da questa stanza? – dico spazientita.
- E’ quello che ho fatto! Mi hai forse visto?! –
- Lo sai cosa intendo! – quel furbone ha avuto la solita idea di…
- Hei! Non ero qui! Ero sul cornicione dall’altra parte della strada! Non mi avevi detto che non potevo guardare! –
… la solita idea di spiarmi da lontano. Tipico.
- Certe volte non ti reggo sai, Xemerius?! – lo punzecchio.
Per quanto mi faccia innervosire, sono troppo impegnata a pensare a quello che mi ha detto Gideon per tenere il broncio. Così, anche questa volta, il mio tentativo di averla vinta su Xemerius va in fumo: inizio a sorridere come un ebete.
- Lo so! Ma so anche che questo demone potentissimo ti scalda il cuore ogni volta che lo guardi! – si appoggia sulla scrivania e mi fa gli occhi dolci.
Alzo gli occhi al cielo. – Sei un inguaribile leccapiedi! –
- Hei! Non offendermi! Comunque… non cercare di distrarmi! Pensi forse che non me ne sia accorto? Cos’è quel sorrido da ebete che di da un’aria stralunata in faccia? – mi punta un artiglio contro svolazzando vicino al lampadario.
Non si può dire che lui sia un campione nella galanteria!!
- Hei! Non è niente… Non posso essere solo… felice? – odio quando non riesco a nascondergli qualcosa. Ogni volta ne fa una questione di principio se non gli racconto tutto quello che mi succede.
- Felice? Tu? Adesso? Con un Conte che cerca di ucciderti? E poi cosa sono quegli occhi dolci?- risponde un po’ spazientito.
Alzo ancora una volta gli occhi al cielo mentre mi lascio cadere di peso sul letto e prendendo il cellulare.
- Niente che possa interessare ad un gatto con le ali! –
- Hei! Io sono un potentissimo demone! Non un gatto! Potrei farti un sortilegio! A te e a quel damerino tutto cipria e parrucche!-.
Dondola la coda spazientito incrociando le zampe anteriori e sembra sul punto di sputare un fiotto d’acqua che allagherebbe la stanza. Sembra quasi che sia… No, non può essere.
- Se non te ne fossi accorto: stavo per chiamare Leslie. Prima che sua altezza reale non interrompesse! E un’ultima cosa… Xemerius? Non sei geloso di Gideon, vero? – sorrido soddisfatta nel vedere che abbassa la testa e esita nel rispondere.
- Io? Di quel fannullone? Ma non farmi ridere! Ha-ha-ha! Comunque… Leslie starà aspettando la tua chiamata… ho visto un piccione bello grassoccio prima… non vorrei farmelo scappare!... Così… puoi chiamare in pace! –
Sono in tempo a dirgli – Aaaw! Xemerius, che dolce sei! – prima che voli via borbottando qualcosa sul fatto che il potente Xemerius non è dolce e che la farà pagare ad un certo damerino di sua conoscenza.
Hahahaha! Povero Xemerius: fa tanto il duro ma anche lui in fondo è un tenerone.
Mi correggo: MOLTO in fondo, dato che appena sposto lo sguardo dalla finestra mi accorgo che ha innaffiato i miei libri di scuola poggiati sulla scrivania.
Il solito incorreggibile!
Rassegnata digito il numero di Leslie che risponde dopo soli due squilli.
- Gwendolyn Sophie Elizabeth Shepherd! Dove ti eri cacciata? Pensavo fossi tornata nel passato a combattere chissà quale antenato! –
La solita esagerata!
- Leslie Hay! Scendi sul Pianeta Terra! Ero con Gideon… Poi ho avuto una discussione con Xemerius. Pensa un po’: è geloso di Gideon! Hahaha!-
- Xemerius geloso di… ASPETTA! Eri con Gideon? Pensavo che dopo avervi salutato sarebbe andato via subito! E cosa aspettavi a dirlo?! – allontano il telefono dall’orecchio perché sta urlando.
Le raccontai di quando, dopo che lei e Raphael se ne erano andati, io e Gideon abbiamo parlato e che, infine, ci siamo ritrovati a baciarci. Arrivata a questo punto del racconto Leslie non esitò a chiedere un racconto dettagliato. Le raccontai di quando iniziò con un dolce tocco per poi fondere le nostre bocche in un bacio appassionato. Di quando mi percorse la schiena con la sua mano forte ma delicata al tempo stesso. Al solo ricordo un brivido mi percorse il corpo e a Leslie sfuggi un gridolino.
 
Amo i suoi baci. Così dolci ma al tempo stesso intensi di passione. Ma ancora di più amo quando mi sussurra all’orecchio con la sua voce profonda parole come “Sei mia”.
Lo amo in tutto e per tutto.
- OOh, Gwenny! Sono così felice per te! – quasi si mette a piangere senza che le raccontassi del vero motivo per cui l’avevo chiamata.
- Aspetta, non ha sentito il pezzo forte! –
- Cosa ci può essere di più bello di un bacio focoso che avrebbe potuto incendiare casa Montrose?! -
- Gideon sta organizzando il nostro primo VERO appuntamento! –
Fu il degenero totale. Iniziò a fare gridolini e a pronunciare parole incomprensibili tra una risata, un singhiozzo e un altro gridolino. A volte sa essere più euforica di me quando sono io la diretta interessata. Sempre se questo sia possibile.
Mentre lei cerca di non andare in iperventilazione, io mi ritrovo sdraiata sul letto a ridere per la gioia, quasi sul punto di piangere, fantasticando su come sarà il mio appuntamento con Gideon. Ci sono così tanti posti in cui potrebbe portarmi. Così tante cose che potremmo fare insieme.
- Vi immagino già, mano nella mano, sul London Eye… nella cabina nel punto più alto. Lui avrà pagato il macchinista perché si fermi in quel punto preciso. E con il tramonto davanti a voi, lui si inginocchierà e  ti farà una dichiarazione d’amore! E poi un bacio appassionato e… - sospira sognante.
- Leslie?! – la interrompo.
- Scusami… Sei tu quella che ha un appuntamento, non io. Scusami -.
- No, non è per questo. Leslie, pensi che… - mi trema la voce.
- Che stai cercando di dirmi? Stai bene Gwenny? – dice tornando seria.
Rido. – Leslie! Avrò un appuntamento con Gideon! Ovvio che sto bene! Sono al settimo cielo! Solo che… Oddio che imbarazzo! Pensi che… lo faremo al primo appuntamento? – sento che sto arrossendo. Anzi: ho il volto letteralmente in fiamme. Non ho mai parlato con nessuno di questo. Nemmeno con mia mamma. Con lei parlo di tutto, ma da quando si è scoperto che sono io il Rubino e non Charlotte… sembra nascondermi qualcosa di molto importante. L’unica con cui posso parlarne è Leslie.
- Non lo so. Hai detto che non vuole correre con te. Penso che, quando arriverà il momento, lo capirete insieme. Gwenny, stai tranquilla… Gideon è un ragazzo con la testa a posto. Si vede che ci tiene veramente a te! –.
Ha ragione. Per l’euforia di questa serata mi sono montata la testa. Calmati Gwendolyn!!
- Hai ragione. Cosa farei senza di te?! Leslie Hay, sei la mia migliore amica e la mia ancora di salvataggio! –
- Senza di me la tua nave affonderebbe! Hahahaha! -.
Rido a mia volta. Adoro il suo senso dell’umorismo.
- Si è fatto tardi. Ci vediamo domani a scuola. Ti voglio bene! Buonanotte! –
- Ti voglio bene anche io, Gwenny! Buonanotte! –
Chiudo la chiamata e mi infilo sotto le coperte vestita di tutto punto. Il suo profumo è intrappolato in ogni singola fibra di cotone. Profumo di doccia-shampoo mescolato a quello al muschio bianco del dopo barba e a quello della sua pelle abbronzata. Vorrei che non si potesse affievolire.
Xemerius plana sul mio letto e mi da la buonanotte.
In pochi minuti mi addormento mentre sogno l’appuntamento che mi aspetta e le mie narici si riempiono del suo profumo. Profumo di sicurezza. Quella sicurezza che, per una notte, mi fa dimenticare di tutti i problemi che incombono su di noi. Questo profumo e il ricordo delle sue braccia che mi avvolgono in un abbraccio, protetta da tutti e da tutto, mi cullano nel sonno ristoratore che tanto mi mancava.













NOTE AUTORE:

Ecco a voi, come promesso, il secondo capitolo :D
Mi sono divertita un mondo a scriverlo :3 soprattutto perchè ADORO Xemerius :3 penso che, a chiunque abbia letto questa saga, piaccia molto questo personaggio :P
Continuate a seguirmi e a recensire per farmi sapere cosa ne pensate ;)




Un bacione,

Bethany_

 

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Capitolo 3
*** CAPITOLO TERZO. ***


CAPITOLO TERZO



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GIDEON.

Sono felice di aver chiarito con Gwendolyn la questione del “restiamo amici”. Lo avevo fatto per il suo bene. Per colpa mia rischiava – o rischia – di morire. E non posso permettere che questo accada. Se dovesse succedere… Non deve accadere per mano mia! Non vivrei a lungo con il senso di colpa che mi attanaglia il cuore: ne morirei straziato dal dolore.
Ricordo ancora il suo volto rabbuiarsi e i sui occhi riempirsi di lacrime. L’ho fatta soffrire. Molto. E in quei giorni in cui non mi parlava e mi evitava in tutti i modi possibili, mi sono arrovellato il cervello per trovare un modo per farmi perdonare. Non volevo raccontarle il vero motivo per cui le avevo detto di restare amici. Come potevo? “Hei, Gwenny! Le profezie dicono che morirai per colpa mia. Forse è meglio rimanere solo amici, ok?”  Ma non fatemi ridere! Ero terrorizzato. Non volevo perderla ed ero quasi riuscito a far si che questo accadesse. Ero tra due fuochi: da una parte non volevo rivelarle la verità per paura di perderla definitivamente, e dall’altra… Non facevo altro che pensarla. Bramavo il contatto con le sue labbra. Volevo stringerla tra le braccia, protetta da tutti. Quando mi convinsi a parlarle non avevo la minima idea di cosa le avrei detto. Ma quando la vidi entrare dalla porta di quel bar e avvicinarsi, vestita con pantaloni e maglietta troppo larghi per la sua struttura minuta… con i capelli un po’ in disordine che le incorniciavano il volto risaltando i suoi bellissimi occhi blu… Era semplicemente bellissima. Per me era una Principessa. In quel momento capii qual’era la cosa giusta da fare.
Quando si sedette di fronte a me percorsi con lo sguardo il suo volto soffermandomi sulle sue labbra carnose per un momento interminabile. Si morse il labbro inferiore così capii che stava facendo la stessa cosa con me. Nel momento in cui i nostri sguardi si incontrarono le mie insicurezze crollarono e il sentimento che provo per lei prese il sopravvento. Le raccontai tutto. Delle profezie, delle mie paure. Ma soprattutto di quanto mi era mancato tutto di lei in quel periodo.
Quando finii, si sedette vicino a me con gli occhi lucidi. Sembrava sul punto di parlare ma era troppo provata. Così la esortai.
- A che stai pensando? –
- Penso a come sia possibile che tu sia così cretino e maledettamente dolce allo stesso tempo! – rispose ridendo.
- Ah, si? – le sussurrai a pochi centimetri dalle sue labbra. Erano irresistibili. Dovevo baciarle.
- Si! –.
Le presi il viso tra le mani e lei intrecciò le sue nei miei capelli. La baciai stringendola a me.
Fu un bacio appassionato che sembrò durare un’eternità. Fu come tornare a vivere dopo aver rischiato la morte. In quel bacio c’erano tutti quei gesti e quelle parole non dette.
Fu difficile separarci e tornare alla realtà.
Avevamo chiarito e tutto, tra noi, era tornato come prima. È per questo che voglio regalarle il più bel appuntamento della sua vita. Non so quando avremo una vita “tranquilla” a causa del nostro gene. Ma so per certo che devo sfruttare al meglio questi momenti che riusciamo a rubare al tempo che ci occupa la Loggia. E io voglio passarli con lei.
 
 
Prima di andare a prendere Gwendolyn a scuola, vado alla Loggia per parlare con Madame Rossini.
- Mon petit! Entra senza esitare! –
- Madame, le devo chiedere un favore enorme! –
- Che stai architettondo piccolo ribelle? – mi sorride.
- Vorrei… si ecco… Potrebbe prestarmi dei vestiti per il 1920? È per una buona causa, glielo assicuro! –
Mi sono sempre opposto alle mode proposte ma Madame Rossini, ma questa volta devo cedere. E dato che se li avessi rubati, i vestiti, lei si sarebbe infuriata il doppio… eccomi qua a fare la figura del bamboccione che sta arrossendo.
- Mon petit, perché dovrei? Ti aiuterò solo se mi dirai pourquoi! – mi sorride con uno sguardo complice.
- E’ per Gwendolyn… Volevo dire… E’ per una sorpresa per lei! –
- Per il 1920? – chiede alzando un sopracciglio.
- Madame Rossini, la prego! Le spiegherò tutto a tempo debito! Le prometto che non stravolgerò più i suoi look che mi proporrà! Anche se quei colori del rococò… La supplico! –
- Mon Dieu! Le rococò est… - sospira alzando gli occhi al cielo.
- Lo fascìo solo per mon petit collo di scigno! – mi fa un occhiolino e corre al guardaroba.
- Le sono infinitamente grato! – le scocco un bacio sulla guancia facendola sobbalzare.
- Torna subito al lavoro prima che sci riponsi! Ti terrò una borsa a parte. Solo perché è per collo di scigno non dirò niente a Monsieur George! – alza il mento con regalità e mi caccia fuori dalla porta.
Per quanto si impegni ad essere severa, Madame Rossini è un inguaribile romantica e ti aiuta sempre quando ce ne bisogno. E non fa mai troppe domande.
Sono in debito con lei per tutto questo.
 
 
Alle tre del pomeriggio ero appena arrivato fuori scuola per aspettarla che fu la prima a scendere le scale e a raggiungermi.
- Hei! –
- Hei! – mi da un bacio veloce sulle labbra e entra in macchina.
Il viaggio durò pochi minuti, come al solito, ma non parlammo molto: eravamo entrambi immersi nei nostri pensieri. Da tempo la Loggia ha dei segreti oscuri e tutti stanno cercando di tenerci controllati. Di certo non saltiamo di gioia quando dobbiamo venire qui per trasmigrare.
Arrivati a destinazione, Mr. George ci aspetta nella Sala del Drago per i soliti convenevoli e per un veloce spuntino prima di addentrarci nei sotterranei.
Durante il pranzo io e Gwendolyn ci lanciamo sguardi complici. Entrambi desiderosi di stare ancora insieme ma, allo stesso tempo, sempre sull’allerta.
Quando Mr. George si allontana con lei per raggiungere il cronografo, le sussurro all’orecchio.
- Devo parlarti. Ci vediamo nel 1953. –
Si allontana aggrottando la fronte e impallidendo leggermente.
Non ho il tempo di aggiungere nessuna parola per tranquillizzarla prima che Mr. George si chiuda la porta alla spalle.
Devo avere la voce tesa per averla fatta preoccupare. Ero talmente concentrato che non me ne sono reso conto. Le spiegherò tutto fra poco. Ora che non c’è nessuno in circolazione ne approfitto per portare i vestiti nel portabagagli della moto.
 
 
Raggiunta la stanza del cronografo faccio in tempo ad entrare che vedo il lampo rosso di Gwendolyn che viene catapultata nel passato.
- Mr. George! Eravamo d’accordo che trasmigrassi anche io con Gwendolyn. In modo che potesse allenarsi per il ballo. –
- Ah, Gideon… Sei tornato! Fai presto allora: tuo zio mi sta aspettando. –
Perché mai mio zio… Lasciamo perdere.
Mi avvicino alla scrivania e inserisco l’indice nel cronografo. Subito mi assale la familiare sensazione di vertigini che precede il salto.
Mentre la vista si offusca dal lampo bianco, mi preparo il discorso che avrei fatto a Gwendolyn, di li a poco, sul nostro appuntamento che avverrà nella splendente Londra degli anni venti.












NOTE AUTORE:

Eccomi qua :D Sorpresa XD Ho pubblicato il terzo capitolo in anticipo perchè questo week-end non avrò la possibilità di pubblicare.
I preparativi per l'appuntamento sono iniziati. Chissà cosa aspetterà Gwendolyn ;) continuate a seguirmi e lo scoprirete :D

Ringrazio moltissimo le persone che stanno recensendo e quelle che recensiranno (spero!). I vostri commenti mi fanno molto piacere e mi aiutano a crescere, quindi: continuare a lasciare un piccolo messaggio su cosa ne pensate!

Spero di poter aggiornare presto! Stasera ho il tempo solo di pubblicare. Ma prometto che non appena avrò più tempo per stare al computer risponderò personalmente a tutte le vostre recensioni e chissà ;) magari farò un salto anche da voi :)

Buona lettura :3



Un bacione,


Bethany_

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Capitolo 4
*** CAPITOLO QUARTO. ***


CAPITOLO QUARTO

 
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GWENDOLYN.

- Oh-Oh! Quel damerino porta altre cattive notizie! –
- Stai zitto! – ringhio a bassa voce contro Xemerius che se la ride.
- Hai detto qualcosa Gwendolyn? – mi chiese Mr. George.
Scuoto la testa sia per rispondergli sia per scacciare dalla testa la provocazione di Xemerius.
Gideon non ha brutte notizie. Aveva la voce tesa, si… ma solo perché siamo in questa specie di galera. Ormai ho imparato a distinguere quando è teso per le circostanze o perché porta cattive notizie.
- Eccoci arrivati! –
Quando mi toglie la benda dagli occhi impiego qualche minuto ad abituarmi al lieve bagliore delle candele. Perché si ostinino ancora a bendarmi ogni volta, proprio no lo so! Potrei raggiungere il cronografo da sola, se solo lo desiderassi.
- Trasmigrerai nel Settembre del 1953 per quattro ore – dice sorridente mentre mi accompagna alla scrivania.
- Ricordati di non dimenticare niente quando tornerai indietro! Buon viaggio! –.
Appena il mio dito viene punto dall’ago, sento uno strappo allo stomaco. Non mi abituerò mai al senso di vertigini che precedono il salto.
Il volto di Gideon che irrompe nella stanza viene inondata da un lampo rosso e dopo pochi secondi mi ritrovo nella stessa stanza… nel 1953!
 
Per fortuna quel rompiscatole di Xemerius non può trasmigrare! Sarebbe impossibile parlare in santa pace con Gideon data la simpatia che prova per lui.
Mi sposto sul sofà verde in modo che, quando arriverà, non mi atterri addosso.
Sono curiosa di scoprire cos’ha da dirmi. L’unica certezza che ho è che qui nessuno ci interromperà o sentirà i nostri discorsi. E finalmente potremmo stare insieme.
 
Un lampo bianco illumina la stanza e Gideon appare davanti ai miei occhi.
- L’aspettavo Monsieur De Villiers! Lei sa che non è educato far aspettare le signore?! – lo canzono con fare divertito.
- Mi perdonerà mai, Madamoiselle Shepherd, per la mia sconsideratezza? – si proruppe in un profondo inchino.
- Non saprei… In che modo ha intenzione di farsi perdonare? – lo provoco continuando a sorridere.
Senza esitare si siede accanto a me e affonda le dita nei miei capelli e mi bacia. Il contatto mi provoca una scarica di adrenalina così premo le mie labbra sulle sue con più forza così che formino un tutt’uno.
Si allontana e con voce suadente dice:
- Ora sono perdonato? –
- Decisamente si! – lo bacio nuovamente poi mi sistemo comodamente sul divano. È lui il primo a prendere parola.
- Prima che Mr. George ti portasse via, ti ho detto che volevo parlarti… -.
Ci siamo. Speriamo siano veramente buone notizie.
- Si… e? – lo esorto a continuare.
- So quanto tu possa diventare inquieta quando ti fanno aspettare troppo prima di darti una notizia… - si ferma e mi guarda con un’espressione giocosa.
Alzo gli occhi al cielo.
- Devo pregarti in ginocchio di continuare o puoi fare da solo? – sorrido.
- Beh, non sarebbe una cattiva id… Ahia! – ride. Gli ho tirato un pugno sulla spalla. Badate bene: mi faccio più male io che lui! Ha muscoli forti come acciaio.
- Comunque… Vado dritto al punto: Gwendolyn Shepherd, questo sabato, mi concederebbe di accompagnarla ad un romantico appuntamento? – sfoggiando la sua arte di attore, assume un portamento regale e mi porge la mano – da vero gentiluomo – per aiutarmi ad alzarmi dal divano.
Questo sabato? Cioè tra… tra soli QUATTRO GIORNI?!
Oddio! Ho già le farfalle nello stomaco dall’eccitazione!
Gwendolyn! Un po’ di contegno! Respira profondamente!!
Inspira….. E ora……… Espira.
Non ti ha ancora detto dove andrete, non entrare in panico ora!
Faccio un altro respiro profondo e, stando al suo gioco, mi inchino rispondendogli.
- Ne sarei onorata! E dove mi porterà, Monsieur, se mi è permesso chiederlo? –
 - Cosa ne pensa della Londra degli anni venti? – si avvicina a me sorridendo.
Londra degli anni venti? Un appuntamento NEL PASSATO?!
Lo guardo incredula ma estasiata.
Avrò un appuntamento con il ragazzo più fantastico del Pianeta Terra e… SARA’ NEL PASSATO? Per Giove! Questo non è degno del sogno più fantasioso di Leslie! E lei ne ha di fantasia!!
Gli butto le braccia al collo e lo bacio appassionatamente.
Sono al settimo cielo!
- Penso che questo sia un si! – sussurra sulle mie labbra.
Appuntamento.
Io e Gideon.
Londra anni venti.
Ero così presa dall’euforia che quasi non mi accorgevo che c’era qualcosa che suona strano.
Mi allontano di poco in modo che possa vedere tutto il suo volto.
- Ma… Come…? –
- … Come raggiungeremo il 1920 senza che ci rinchiudano nelle segrete della Loggia? – conclude la frase prima che potessi finirla, senza mai perdere il sorriso.
- Esatto! – rispondo.
- Beh… facile, no? Prova a pensarci! –
Lo guardo scettica. E’ praticamente impossibile!
- Useremo il cronografo di tuo nonno Lucas! – esordisce soddisfatto.
Come ho fatto ha dimenticarmelo!!!
- Sarà difficile destare sospetti con Lady Arisa in circolazione ma… Oddio, è da pazzi! E per questo mi piace molto! – sorrido e mi avvicino ancora di più a lui.
- Non preoccuparti! Ho organizzato tutto… Nessuno lo scoprirà. Sarà un giorno tutto per noi. Per te. -.
Ci baciamo per l’ennesima volta. Non mi stancherò mai di lui. Dei suoi baci, della sua voce e del suo profumo.
 
- Mi concede un ballo? – chiede prendendo l’Ipod e mettendo “Hallelujah” di Bon Jovi.
- Con piacere! – rispondo inserendo una cuffia nell’orecchio destro.
Poggio la guancia sinistra sul suo petto mentre balliamo un lento con la nostra canzone in sottofondo.
Questa canzone la amavo da tempo. Ma mai quanto adesso. Da quando ho scoperto di essere una viaggiatrice nel tempo, mi ha accompagnata nei momenti più memorabili: le lezioni di ballo con Gideon durante le quali ci siamo scoperti complici; anche se fu un brutto momento: questa canzone mi ha cullata nelle notti che passavo a piangere per il “restiamo amici”. È la canzone che ho ascoltato mentre tornavo a casa dopo aver chiarito tutto con lui. E ora eccoci qua. Abbracciati mentre volteggiamo leggeri sulle note lente di quella stessa canzone.
La nostra colonna sonora.
 
 
 
 
Baby, I have been before
I know this room, I’ve walked this floor
I used to live alone before I knew you.
I’ve see your flag on the marble arch
Love is not a victory march
It’s a cold and it’s a broken Hallelujah.











 
NOTE AUTORE:

Eccomi qua con il quarto capitolo :D
So che eravate impazienti di sapere cosa ha organizzato Gideon :P e che speravate di leggerlo in questo capitolo :)
Beh, mi sento un po' cattivella (?) quindi dovrete pazientare ancora un po'. Mi piace tenervi sulle spine U.U 
HAHAHAHAHAHA :3
Anche Gwenn non vede l'ora di scoprire cosa succederà! Continuate a seguire la coppia del momemento e lo scoprirete ;) L'appuntamento è sempre più vicino :D


Spero di poter aggiornare presto!
Buona lettura e buona serata a tutti quelli che mi seguono e a tutto il resto dei lettori :*
Vi adoro!



Un bacione,


Bethany_

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Capitolo 5
*** CAPITOLO QUINTO. ***


CAPITOLO QUINTO


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GIDEON.

I giorni che precedettero l’appuntamento passarono velocissimamente, ma questo non vuol dire che non furono impegnativi. Io e Gwendolyn abbiamo dovuto viaggiare nel tempo parecchie volte nel tentativo di farci dare il sangue dei viaggiatori che mancavano per concludere il cerchio di sangue del primo cronografo.
Per non parlare di quando abbiamo rischiato di non arrivare in tempo al luogo del ritrovo per il viaggio di ritorno e ci siamo ritrovati in una pozzanghera. Inutile dire che eravamo fradici fino al midollo. Per lo meno ci siamo fatti una risata nel vedere il volto paffuto di Madame Rossini diventare sempre più rosso quando vide come erano ridotti i nostri abiti. Era così inviperita che dovemmo correre via prima che ci rincorresse con una scopa. Ci tenevamo stretti la pancia per il troppo ridere. Ci fermammo solo quando mio zio Falk venne per farci la sua solita ramanzina. Quell’uomo ha la capacità di rovinarti una giornata – apparentemente tranquilla – con una manciata di frecciatine.
Mercoledì notte, io e Gwendolyn, ci intrufolammo negli archivi per cercare qualcosa che ci potesse aiutare a capire qualcosa a riguardo delle profezie e dei tanti segreti che aleggiano intorno alla Loggia e al conte di Saint German. Ancora di più inutile è dire che fu uno sforzo inutile. Trovammo solo varie copie dei testi delle profezie – ovviamente incomplete, come sempre – e qualche documento sbiadito sul conto delle vecchie generazioni di Guardiani. Non trovammo nulla che non sapessimo già.
Oggi, invece, è Venerdì. Il giorno prima dell’appuntamento.
I preparativi sono finiti. L’ultima cosa che manca da spuntare alla lista è ordinare il mio appartamento, perché è da li che trasmigreremo. Gwendolyn dirà che si fermerà da Leslie, così potremmo viaggiare senza destare sospetti con Lady Arisa.
Chiederò aiuto a mio fratello Raphael per sistemare, perché sembra che sia scoppiato un tornado in casa. Non potrei mai farcela da solo in una sola giornata. Soprattutto il salotto che è sommerso da fogli sparsi ovunque e cartoni di pizza. E poi potrei usare questa scusa per passare del tempo con lui e parlare, dato che è da parecchio tempo che non passiamo del tempo insieme come fanno i veri fratelli.
Oggi alla Loggia ci sono stato per poche ore. Giusto il necessario per fare una passeggiata lungo la sponda del Tamigi nel 1956. Per questo, subito dopo essere uscito da li, sono andato al supermarket dietro l’angolo. Lo so, suona strano che un ragazzo come me vada a fare la spesa da solo ma… questo è il minimo che si deve fare quando si vive da soli. Il prezzo da pagare se si vuole l’indipendenza: rinunciare ad alcune comodità, come trovare tutto pronto dai genitori. E poi… ho un certo languorino!!
Tornato a casa poggio le buste sul tavolo della cucina e chiamo Raphael che risponde quasi subito.
- Hei, Gideon! Quale onore! –
Che sbruffone certe volte! Alzo gli occhi al cielo.
- Hei Raphael! Devo chiederti un favore enorme… -
- Tu che chiedi aiuto a me? Questa è bella! – esordisce ridendo divertito.
- Raphael, sono serio! –
- Hei fratello… Stavo scherzando! Dimmi: come posso esserti d’aiuto? –
Ecco una caratteristica che mi piace di lui: ottimo senso dell’umorismo, ma quando la situazione lo richiede sa essere maturo e serio. Forse è una caratteristica dei De Villiers… eccezione fatta per Falk.
- Domani ho un appuntamento e… Mi aiuteresti a dare una sistemata all’appartamento? –
- Un appuntamento eh? Quella ragazza ti ha dato una bella sistemata! Hahahaha! Non c’è problema fratellone; prendo i soldi per il taxi e arrivo! –
Da quando è qui, passa parecchio tempo fuori con Leslie – la migliore amica di Gwendolyn – e i suoi nuovi amici. All’inizio viveva con me, poi abbiamo capito che avevamo bisogno di più spazio per noi stessi. Nulla da biasimare: abbiamo vissuto separati per tanto tempo e quello era un cambiamento troppo radicale per entrambi. Per questo ha affittato un piccolo appartamento non troppo lontano da qui.
 
- Non è che da quando sono andato via ti sei lasciato prendere un po’ la mano e, come dire… vabbè! Come hai fatto a combinare un casino simile?! – dice guardandosi intorno e sorridendo stupito.
- Beh, sai… quando hai un gene che ti permette di viaggiare nel tempo e dei fanatici esoterici che cercano di farti ammazzare da un Conte vissuto anni fa… diciamo che non pensi troppo alla casa – lo provoco ridendo.
- Colpito e affondato! Okay! Rimbocchiamoci le maniche e diamoci da fare! Un appuntamento hai detto? – mi fa un occhiolino d’intesa e inizia a sistemare la spesa nella dispensa.
- Ehm… si. Domani con Gwendolyn – mentre parliamo inizio a riordinare i fogli sparsi sul pavimento.
Lui, capendo al volo che lo avevo chiamato non solo per aiutarmi ma anche per parlare, torna serio.
- Ti piace proprio tanto questa ragazza se stai organizzando un appuntamento con i controfiocchi! –
Mi fermo un attimo per assimilare il suo commento.
Raddrizzo la schiena e continuo a parlare.
- Si, sono innamorato di lei – sentirmelo dire con voce ferma, sicura e determinata mi fa capire quanto questo sentimento sia vero. Io amo Gwendolyn.
Raphael, dopo aver buttato una pila di cartoni della pizza nella spazzatura, si ferma e si gira fissandomi serio e sorridendo.
- Stando a quello che mi stai dicendo, e a quello che mi ha raccontato Leslie delle sue chiamate con Gwendolyn… Siete fatti l’uno per l’altro. Tienitela stretta… una come lei non la trovi ovunque -.
Non so cosa mi stupisce di più: il fatto di avere un’altra conferma che Gwen tiene veramente a me o… il fatto di sentire queste parole dal mio fratello minore. È cresciuto molto. Ed è maturato parecchio.
- Puoi starne certo. Non la lascerò per nulla al mondo – sorrido. Poi con fare scherzoso aggiungo:
– A quanto pare non sono l’unico ad essere innamorato… Cosa c’è esattamente tra te e Leslie Hay? – sorrido divertito nel vedere che ho colpito nel segno: le orecchie gli sono diventate rosse e abbassa un po’ lo sguardo per poi rialzarlo subito.
Puntandomi un dito al petto ridendo dice:
- Non ci provare! Non provare a cambiare discorso e portare l’attenzione su di me! E comuqnue… siamo… amici… ci stiamo conoscendo! – ci guardiamo e scoppiamo a ridere.
Sono felice di aver trovato un amico in mio fratello.
Passarono parecchi minuti prima che ci calmassimo per poi tornare a riordinare.
 
Passammo mezz’ora in silenzio riordinando il salotto e la camera.
Mentre riponevo le posate pulite nel cassetto, Raphael lavava i piatti. Fu lui a rompere il silenzio.
- Stavo pensando… -
-  Si…? – ha la voce tesa.
- Tu e Gwendolyn ormai vi conoscete bene, e ne avete passate tante da quando è successo tutto il casino… -
- Cosa stai cercando di dirmi, Raphael? –
Esita. Sembra abbia paura di continuare. Nel frattempo inizio a riporre le stoviglie nel mobiletto.
- Dico solo.. Io non la conosco molto, ma vedo quanto ci tiene Leslie e come ne parla… Quello che sto cercando di dirti è… Vai piano con le, okay? Non vorrei che correndo troppo la ferissi e che quindi anche Leslie prendesse le distanze da me pensando che magari siamo uguali in tutto, essendo fratelli -.
Ha i muscoli tesi come un animale in allerta, pronto a scattare sulla preda per abbatterla.
A quanto pare il nostro legame ha bisogno di più tempo per riparasi completamente. Ma capisco le sue preoccupazioni: anche io se fossi al suo posto avrei reagito allo stesso modo.
Sospiro sollevato e lo rassicuro.
- Non devi preoccuparti di questo. Ne abbiamo parlato e, quando sarà il momento… Quando saremo pronti faremo il prossimo passo -.
Mi giro a guardarlo e vedo che rilassi i muscoli delle spalle.
- Sono contento. Cavolo fratello, proprio da me dei farti fare Il discorso?! – si gira verso di me ridendo scherzoso.
Se la cava a rompere la tensione nei momenti come questi. Senza però sminuire la serietà della conversazione appena conclusa. E bravo il mio fratellino! Ha imparato dal migliore!
- E che mi dici di te e Leslie? – rispondo contrattaccando. Questa volta non può sviare la mia domanda.
Un po’ impacciato risponde.
- Per noi vale lo stesso discorso che hai fatto… E poi… ci siamo appena conosciuti! –
- Beh, vedo che impari velocemente! – gli faccio l’occhiolino e lui alza gli occhi al cielo.
- Bene. Sembra che abbiamo finito! – dice appendendo il canovaccio e guardandosi attorno. Io faccio lo stesso facendo un respiro profondo.
- Siamo stati bravi. Ora si che assomiglia ad una casa! Prima era una topaia! Hahahaha! – gli batto il cinque.
- Ti fermi per cena? – chiedo speranzoso. Voglio parlare ancora un po’ con lui. Mi mancano i vecchi tempi.
Guarda l’ora sull’orologio che porta al polso. – Okay. Però questa volta ordiniamo cinese! Per oggi ne ho avuto abbastanza di strofinare piatti! – dice prendendo il telefono e digitando il numero del take-away.
 
 
Durante la cena parlammo ancora un po’ delle ragazze poi, mi raccontò un po’ della sua vita in Francia dopo che mi sono trasferito qui a Londra. I minuti scorsero velocemente e per Raphael arrivò il momento di tornare a casa.
Butto le scatole del cibo nella spazzatura e lo accompagno alla porta.
- Grazie di avermi aiutato –
- E stato un piacere. E… buona fortuna per domani! Ricordati quello che ti ho detto! – sorride.
- Puoi contarci. E tu comportati bene con Leslie! –
Scoppia a ridere. – Buonanotte! –
- Buonanotte, Raphael! –
Chiudo la porta e faccio un paio di giri con la chiave.
Esausto per la giornata vado subito a letto. Con il ricordo della chiacchierata con mio fratello e il pensiero rivolto a domani, mi addormento pesantemente non appena poggio la testa sul morbido cuscino del mio letto.











NOTE AUTORE:

SONO TORNATA! 
Perdonatemi per l'assenza :"(  per colpa della scuola non avuto un minuto libero :"( 

Torniamo a noi U.U  Ecco a voi il quinto capitolo :D Una bromance :3 Non credete anche voi che siamo tenere i fratelli De Villeirs? :)
Io li adoro :') ed è per questo ho deciso di dedicare loro un intero capitolo :3
Ora avete qualche piccolissimo dettaglio in più sul tanto attesso appuntamento :P che ormai è alle porte!!

Come sempre: ringrazio chi sta recensendo, chi lo farà (spero :P), e soprattuto tutte quelle magnigiche persone che hanno aggiunto la mia storia tra le preferite, seguire e/o ricordate *___* Un grazie anche a chi legge! Le visite aumentano a perdita d'occhio :')

Vi adoro tutti quanti!!


Un bacione, la vostra


Bethany_



 

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Capitolo 6
*** CAPITOLO SESTO. ***


CAPITOLO SESTO


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GWENDOLYN.
 
- Gwenny! Guardami! Calmati! È tutto organizzato! Il cronografo è da Gideon; tua mamma non sospetta niente! È da una vita che facciamo nottate a casa mia! E la mia di madre non sa niente! Andrà tutto bene! Respira profondamente e goditi questa giornata! -.
- Ma… Sei sicura che… - dire che sono agitata è come non aver fiatato.
- Gwendolyn… Ti prego, calmati! È tutto ok! – sorridendo Leslie mi abbraccia.
Oggi è il giorno dell’appuntamento.
Penso di esse di diventata definitivamente pazza. Sono così eccitata e ansiosa che se anche una minima cosa dovesse andare storta… beh… oltre a rimanerci male, penso che una crisi di nervi non me la toglierebbe nessuno.
Ok! Ok! Forse sto esagerando quel tantino. È solo che… Insomma! In poche settimane la mia vita è cambiata radicalmente. Sono divisa tra scuola e trasmigrazioni. Molti misteri si aggirano tutto intorno a questa faccenda. Segreti che non vengono svelati aumentano quasi fossero funghi. E non è tutto: un conte, insieme a chissà quali altri pazzoidi, secoli fa ha predetto che devo morire. Perfetto, non trovate?
In tutto questo trambusto l’unica cosa bella è Gideon. E questa è un’occasione – forse l’unica – in cui posso tornare alla normalità, per quanto possibile: godermi una giornata con la persona che amo e che mi ama. E voglio che tutto vada bene. In conclusione, posso affermare che la mia agitazione è più che giustificata.
- Ora sei più tranquilla? –
- Si, grazie mille Les! –
- Bene! Ora possiamo andare alla SPA! Così stasera sarai più che perfetta!  E poi… un bel massaggio e una manicure non fa mai male! Hahahaha! –
Sospiro. – Leslie, Leslie, Leslie! Cosa farei senza di te?! Hahahaha! Forza andiamo! Il pullman non aspetterà di certo più del dovuto! -.
Ridendo corriamo alla fermata dove il famoso bus rosso a due piani ci attende.
- Fiuu! Per un soffio lo perdevamo! –.
 
Arrivate alla SPA ci diedero un kit comprendente: ciabatte, accappatoio, un costume e dei campioni di oli e creme per il corpo.
- Leslie… Quanto ci verrà a costare tutto questo? È tutto di lusso!! –
- Non ti preoccupare! Mia madre per il lavoro ha dovuto rinunciare ad una giornata qui dentro, e dato che sono una figlia modello, mi ha detto che potevo venirci al suo posto! L’offerta vale per due persone. A volte il suo lavoro ha dei risvolti vantaggiosi! Godiamocela come regine! Hahahaha! –
- Che fortuna! La ringrazio sua maestà Leslie! Hahaha! –.
Ridendo spensierate ci dirigemmo agli spogliatoi e subito dopo alla sala dei massaggi con in fanghi.
 
 
Era la prima volta che andavo alla SPA! È un’esperienza meravigliosa. Per qualche ora non pensi più a niente se non a rilassarti e lasciarti cullare dalle mani di massaggiatori o dalle acque terapeutiche. Lo consiglio a tutti almeno una volta nella vita!
Quando uscimmo da li pranzammo in un ristorante vicino. Parlammo ancora un po’ della Loggia e del professor Scoiattolo con i suoi oggi ingigantiti dalle lenti spesse fino a quando non mi accorsi dell’orario…
- ODDIO, LESLIE! SONO LE 15.30! GIDEON MI ASPETTA ALLE 16 E DEVO ATTRAVERSARE MEZZA CITTA’! –
- OCCAVOLO! Cavolo! Cavolo! Cavolo! NIENTE PANICO! Chiama un taxi! Io vado a pagare il conto! –.
Incredibile! È proprio vero che non c’è mai una volta che fili tutto liscio!
Almeno il taxi arrivò quasi subito.
- Leslie! Devo andare! – le urlo mentre esco di corsa dal locale.
- Ok, ok, ok! Sali! Svelta! E mi raccomando: respira lentamente, niente panico! Sarà tutto fantaboloso!  Chiamami appena puoi per raccontarmi tutto! Divertiti! –
- E tu? – chiuse la portiera al posto mio.
- Ti ho detto di smetterla di preoccuparti! Prenderò il pullman! –
- Ok! Ehm… Grazie di tutto! Ti voglio bene! –
Non feci in tempo a sentire la sua risposta che il taxi sfrecciò nel traffico.
 
 
* * *
 
 
- Gwenny? Sei pronta?! – la sua voce mi giunge ovattata da dietro la porta del bagno.
- L’autenticità prima di tutto! Hahahaha! Dammi ancora due minuti e sono pronta! –.
In verità sono già pronta, è solo che mi servono un paio di minuti per tranquillizzarmi e smetterla di ammirare allo specchio il vestito rosso che indosso! È bellissimo! Vintage, ne troppo corto, ne troppo lungo: una via di mezzo. Ai piedi porto un paio di saldali neri col tacco. Per i capelli una fascia bianca con piuma. All’inizio pensavo fosse troppo pacchiana, ma dopo averla indossata non mi dispiace per niente! Per il trucco ho optato per un rossetto rosso e un contorno occhi marcato di nero per far risaltare gli occhi.
Il fatto che abbia organizzato anche gli abiti nel dettaglio mi fa capire che questa sarà la serata più bella della mia vita.
Uscita dal bagno mi trovo davanti Gideon vestito con un completo bianco a righe verticali nere, camicia nera e una rosa rossa nel raschino del gilet senza maniche. I capelli con la riga a lato, tirati indietro, fanno risaltare i suoi meravigliosi occhi verdi. È davvero uno schianto, non c’è nient’altro da dire!
- Sei… Bellissima! –
- Anche tu lo sei! –
Per un attimo rimane a fissarmi senza parole poi mi prende per i fianchi, attirandomi a se, e mi da un bacio sulla fronte.
- Pronta per questa serata? –
Alzo lo sguardo e lo punto sui suoi occhi.
- Non aspetto altro da una settimana! –.
Ci avviciniamo al tavolo della cucina dove è appoggiato il cronografo.
- Aspetta! Sei sicuro che non atterreremo in un’altra pozzanghera nel bel mezzo di una strada? –
- Tranquilla, ho controllato le carte del ‘900. Questo complesso di palazzi è moderno: nel 1920 qui c’era solo un piccolo parco - .
- Sei incredibile! – gli sorrido.
- Grazie! Pronta? –
- Pronta! –
Dopo la ormai consueta sensazione di vertigini che ti assale allo stomaco prima del salto, in pochi secondi ci trovammo nella Londra del 1920. L’avventura stava per iniziare.
 
- Vieni!- mi tende la mano. – Non pensare a niente! Niente dubbi. Seguimi e pensa solo a divertirti, ok? – dice guardandomi negli occhi e sorridendo.
- Mi fido di te! -.
Dopo aver nascosto il cronografo sotto un cespuglio, a braccetto, ci avviamo sulla strada che costeggia il parco. Ad aspettarci vicino ad un albero dalla chioma enorme, un’automobile simile ad incrocio tra una macchina di lusso e una carrozza.
- Madame! Ecco a lei il suo mezzo di trasporto! –
- Non ci credo! È… Impossibile! Non può essere nostra! Come…? – lo guardo sbigottita.
Immaginatevi di aver viaggiato nel tempo e ad aspettarvi c’è una limousine degli anni ’20 con tanto di secchiello di champagne al suo interno e un autista privato disposto a portarvi ovunque vogliate. È semplicemente fantastico e allo stesso tempo impossibile da credere se non lo si vive in prima persona! E se la prossima volta vi dicono che queste auto avevano i sedili rivestiti in vera pelle e la corazza con rifiniture in argento… Beh, è tutto vero! È come vivere in prima persona una lezione di storia. Ed è solo l’inizio dell’appuntamento! Chissà quali altre sorprese mi aspettano!
- A-A-A… Niente domande, ricordi?! Avrai le risposte a tempo debito! -.
Si allontana un attimo per parlare con l’autista.
- Charles?! –
- Si, Signore? –
- Ci porti in un bel locale. In uno dei più prestigiosi! –
- Come desidera Milord! Milady… Se mi permette di aprirle la portiera… -
Guardo prima quell’omuncolo che, facendomi un inchino, apre la portiera per poi spostare lo sguardo incredulo su Gideon il quale sogghigna sotto i baffi nel vedermi impacciata e sorpresa.
- G – Grazie… Charles! –
Saliti in macchina ci addentriamo nel cuore della città. Dal finestrino ammiro i vecchi palazzi illuminati dai lampioni e dalla luce di alcune insegne al neon. Tutto intorno ci sono auto, calessi e un brulichio continuo di gente a braccetto che esce e entra in locali e edifici imponenti. È un tripudio di cemento, vetro, luci colorate, lusso e tanto, tanto divertimento.
- E’… Wow! Sembra di essere ne Il Grande Gatsby! È tutto così gioioso e frenetico! Meraviglioso! Sono senza parole! -.
Gideon seduto al mio fianco, mi guarda e scoppia a ridere.
- Checc’è? Mi trovi così buffa!? – lo guardo facendo il broncio e incrociando le braccia.
- Nono! Assolutamente! È solo che… -
- Solo che…? Su dillo! – lo sfido.
- Solo che quando sei meravigliata inizi a parlare senza nemmeno prendere fiato e… ti si illuminano gli occhi e le guance diventano color porpora! – mi guarda con quel sorriso furbo.
- E questo cosa vorrebbe dire? – continuo a sfidarlo assumendo un’aria altezzosa.
- Vorrebbe dire che sei bellissima… e tu non te ne accorgi e questo ti rende ancora più bella! -.
Sento le guance andarmi letteralmente a fuoco e cerco di nascondere un sorriso timido abbassando la testa.
È un tentativo inutile perché mi prende il volto tra le mani e mi bacia.
- Mi… Mi dispiace interrompervi Signori ma… siamo arrivati! –
Ci guardiamo per poi voltarci verso Charles e notare che era diventato bordeaux in faccia guardandoci dallo specchietto. Io e Gideon ci guardammo negli occhi qualche secondo per poi scoppiare a ridere.
- Non preoccuparti Charles! È tutto ok! Aspettaci tra un’ora dietro l’angolo! –
- Come desidera! E mi scuso nuovamente per… -
- Charles, si rilassi! A dopo! –.
Detto ciò Gideon gli diede la mancia e mi aiuta a scendere.
- Povero! Era davvero imbarazzato! Hahahaha! –
- Già! Hahahaha! So che muori dalla voglia di chiedermi come sia possibile che conosca Charles e che io sappia esattamente dove andare… -
- Lo so, lo so! Niente domande! Siamo appena all’inizio ed è già tutto meraviglioso. E so anche che sarà sempre meglio man mano che la giornata procede, quindi…. Aspetterò! - .
- E io che volevo svelarti il segreto prima di continuare! Però se la metti così… Possiamo cont… -
- Ok! È inutile che io cerchi di tenere la bocca chiusa! È più forte di me! Avanti: sputa il rospo! -  lo supplico.
Non saper aspettare per avere delle risposte è la mia Hamartia: il mio peccato mortale. Non posso farci niente! Quando ho delle domande voglio avere risposte, DEVO avere risposte!
- Sei irresistibile quando mi supplichi di parlare! È semplice: il giorno stesso in cui mi hai detto che Leslie mi avrebbe portato il cronografo in modo che Lady Arisa non ci scoprisse… Ho fatto un paio di viaggi per ambientarmi e – dopo averlo conosciuto in un bar – ho convinto Charles ad aiutarmi per questa giornata -.
Esiste forse un ragazzo più romantico di lui? Non credo proprio. L’avrò detto mille volte ma… lo ripeto di nuovo: è incredibile pensare che abbia organizzato tutto questo per me!
- Tutto questo solo per… me? –
- Solo per la mia Principessa! –  sorride.
- Sei meraviglioso! –
- Mai quanto te! Ora, Milady… Mi concede un ballo in questo club di lusso? – fa un inchino porgendomi il braccio.
- Con molto piacere! – ridendo lo prendo a braccetto.
 
Entrati nel locale veniamo accolti da musica Jazz e Blues. Sparsi ovunque ci sono tavoli da Biliardo, Poker e  Black Jack. La gente balla, canta, ride e beve spensierata.
- Ommiddio! È… Hahahaha! È inutile parlare! Non ho  le parole per descrivere nulla! Balliamo!-.
Prendo Gideon per le mani e lo trascino nella mischia. Un po’ inventando i passi, un po’ imitando gli altri, ci trovammo a scatenarci in mezzo alla pista.
Più che ballare passammo il tempo a ridere guardando alcune coppie che facevano strane acrobazie e un nonnino che – con tanto di bastone da passeggio in mano – ballava attorno alle ballerine.
Dopo circa un’ora Gideon mi trascina fuori e, ancora piegati in due dalle risate, torniamo alla macchina.
- Charles! La prossima volta verrà con noi! Le farebbe bene un po’ di divertimento! Per sciogliersi un po’! -.
Noi non riuscivamo a smettere di ridere mentre lui diventava di nuovo bordeaux.
- Portaci dove eravamo d’accordo! –.
Gideon gli fece un occhiolino d’intesa e lui subito si illumina e sorridendo risponde:
- Con molto piacere Milord! –.
Saliti in macchina riprendemmo fiato e ci versammo un bicchiere di champagne.
- Ora dove andiamo, Milord? –
- Beva lo champagne. Sarà un sorpresa, Milady! –.
 
 
* * *
 
 
- Ora posso aprire gli occhi? –
- Ancora qualche passo! Non avere fretta! –.
Non sto più nella pelle! Siamo nel 1920 da poche ore ed è già tutto dannatamente perfetto. Leslie rosicherà d’invidia quando le racconterò tutto questo. Prima l’auto con autista privato che ci porta nel cuore di Londra  per lasciarci in un club dove la musica e l’euforia fanno da padrone. Poi di nuovo in auto ed ecco mi qua: con gli occhi chiusi a braccetto con Gideon per la prossima sorpresa.
Per me ha già fatto troppo! Sono una ragazza semplice che si accontenta di poco, e tutto questo è così… bello e maestoso che non penso di meritarmelo.
Forse penso questo perché nessun ragazzo prima di lui ha mai fatto qualcosa di speciale per me. Nessuno mi fa sentire speciale come fa lui! Mi fa sentire unica, amata e, ancora più importante: lui mi rende felice.
So che le storie d’amore tra i Montrose e i De Villiers non sono mai durate. Ma con lui è tutto diverso. Non è come gli altri maschi della famiglia. È come me: la pecora nera di turno. So che questo sentimento durerà per molto tempo perché lui mi ama e non ha mai smesso di dimostramelo e… perché anche io lo amo e non ho nessuna intenzione di lasciarlo andare via da me.
- Ok, ci siamo! Dammi una mano. Non avere paura -.
Allungo il braccio davanti a me e sento nitrire. Apro di scatto gli occhi.
- Allora? Cosa ne pensi? –
Un bellissimo cavallo bianco è legato ad un albero proprio davanti ai miei occhi. Ha un manto così morbido e candido. Sembra un peluche.
- Ma è bellissimo! Cosa ci fa una creatura così bella legata ad un albero in mezzo a… - mi guardo attorno.
- … Aspetta! Oddio! Siamo… al St. James’s Park! –
- In realtà è una lei! E… Si, questo è il St. James’s Park. Il tuo parco preferito. E lei e quel cavallo nero li dietro – continua indicandomi l’albero dietro di me – ci porteranno a cena poco lontano da cui! -.
Mentre mi parla senza mai togliermi gli occhi di dosso un sorriso gli illumina il volto.
- Come… Come fai a sapere che è il mio parco preferito? E… cena? Intendi… cavalcare? – dico indicando i cavalli senza riuscire a nascondere  il sorriso da ebete che – sicuramente – avrò in faccia.
-  Ah! Questo non te lo dico! Rimarrà un segreto! E, sì… Cavalcheremo! –
- Sei il ragazzo più misterioso e romantico che esista sul Pianeta Terra! - .
Lo attiro a me e lo bacio. Un bacio che viene ricambiato con passione.
Senza liberarmi dal suo abbraccio avvicina la bocca al mio orecchio per sussurrarmi:
- E tu sei la ragazza più bella e adorabile dell’Universo. La mia Principessa! -.
Lo stringo forte a me mentre mi bacia dolcemente e lentamente. Sentendolo sorridere sulle mie labbra sorrido a mia volta.
Mi allontano di poco per guardarlo.
- Gideon…? –
- Si…? –
Lo guardo ancora un attimo e poi scoppio a ridere.
- Gideon, io… non so cavalcare! –.
Scoppiamo entrambe a ridere.
- Non preoccuparti, Gwen! Se sali in sella all’amazzone ti accompagno io! Hahahaha! –
- Scusami! Non potevo non dirlo! Hahahaha! –
 
Dopo avermi aiutata a salire in sella, sale a sua volta sul suo cavallo e prende le mie redini per accompagnarmi al passo.
- Visto? Stai cavalcando! Hahahaha! –
- Se stare seduta all’amazzone mentre tu tieni le redini è cavalcare… Hahahaha! Allora sono una cavallerizza provetta! –
- Hahahaha! Per lo meno non sei caduta dalla sella alla prima buca nel terreno! –
- Faccio del mio meglio per non perdere l’equilibrio! -.
Cavalcammo per dieci minuti circa finche non arrivammo sulle sponde del lago. All’orizzonte, oltre gli alberi, le sagome dei palazzi si stagliano contro il cielo dalle mille sfumature del tramonto che, a sua volta, si specchia nel lago davanti a noi formando riverberi che trasformano l’atmosfera in qualcosa di romantico e magico.
- E’ molto tempo che non vengo qui. A questo posto sono legati molti ricordi belli e sono felice di essere qui con te ora – mentre parlo lui lega i cavalli ad un albero.
- Anche io lo sono. Vieni con me -.
Mi prende per mano. Alza le nostre mani intrecciate e da un bacio sul mio dorso. In silenzio mi porta all’ombra di un enorme salice vicino alla sponda dal cui tronco, cavo alla base, vedo spuntare un cestino da pic-nic e una coperta.
- Che ne dici di uno spuntino prima di tornare indietro? – chiede mentre prepara il tutto.
- Hai.. Hai cucinato tu? –.
Ok! Se risponde di si sono pronta a sposarlo adesso.
- Ehm… Si. Niente di speciale, non sono un cuoco eccellente! Quello bravo è Raphael -.
Mi siedo al suo fianco, coscia contro coscia. Mi avvicino a lui fino a quando la distanza tra noi non si riduce a pochi centimetri.
- Come hai fatto? – sussurro.
- Come ho fatto cosa? – risponde mentre mi accarezza il volto.
- Come hai fatto a farmi innamorare di te? Mi hai rubato il cuore e ora non posso stare lontana da te per troppo tempo senza che una sensazione di vuoto mi assalga proprio al centro del petto. Quando sto con te mi sento al sicuro, protetta da tutto e da tutti. Tu… Non so cosa farei se dovessi perderti per colpa mia. È questa la mia unica paura -.
Alzo lo sguardo su di lui con le lacrime che minacciano di scendere.
- Gewndolyn… Tu non mi perderai mai. Hei! -.
Ormai le lacrime mi rigano il volto.
- Hei… Guardami! – mi alza il mento e mi asciuga dolcemente le guance. – Ti fidi di me? –
- Mi fido di te. Scusami… Non dovevo piangere! Ho rovinato tutto! Tu hai… Hai fatto tutto questo per me e io l’ho rovinato innaffiando tutto di lacrime e mascara! Che stupida! –.
Non mi perdonerò mai per questo!
- Non dirlo nemmeno per scherzo! Quello che hai detto… Non potevi farmi regalo più grande! -.
Affonda le sue mani nei miei capelli e mi bacia appassionatamente. Le sue morbide labbra bruciano di passione. Le nostre lingue esplorano la bocca dell’altro inizialmente quasi con timore per poi continuare con più determinazione. Mentre ci baciamo mi strige forte a se e quando le sue mani iniziano a sfiorarmi la schiena un brivido mi percorre per tutto il corpo. Appoggio una mano sul suo robusto petto. Il cuore gli batte a mille. Come il mio. Quanto vorrei che questo frangente durasse un’eternità. Il tramonto, due cuori e il nostro amore.
- Gwenny… -
Ci stacchiamo con difficoltà: entrambe siamo ancora bramosi di baci.
- Mmh-mmh? – mi mordo il labbro inferiore. Le sue labbra sono irresistibili.
Dal battito accelerato del suo cuore e dai muscoli tesi capisco che anche lui sta lottando per trattenere l’impulso di lasciarsi andare al semplice e puro desiderio carnale.
- Forse… - esita accarezzandomi il viso.
- Dovremmo fermarci e cenare? – suggerisco.
A entrambe sfugge una piccola risata.
- Esatto! Hahahaha!-
Contro voglia mi allontano da lui quel poco che basta per rimanere seduti spalla contro spalla. Per rompere il momento di tensione che si è creato prendo subito la parola.
- Allora… Vediamo cosa ha preparato il mio piccolo Chef! –.
 
Nel poco tempo che ci rimase prima di tornare al posto del salto del ritorno, mangiammo quei deliziosi manicaretti preparati da Gideon imboccandoci a vicenda. Le briciole che cadevano sulla coperta venivano mangiate dagli scoiattoli che si avvicinavano curioso al cestino. Bevemmo un’intera bottiglia di champagne – di ottima qualità, vorrei aggiungere!. La parte migliore fu il dessert: fragole ricoperte di cioccolato con l’aggiunta di panna montata. Ci divertimmo a tenere a turno una fragola in bocca, tenendola dal picciolo con i denti, mentre l’altro la mangiava. Un modo divertente per ricevere baci al gusto di cioccolato.
Quando ormai la luna accennava il suo imminente arrivo. Ci incamminammo – a malincuore – verso l’auto.
 
 
* * *
 
 
- Mancano due minuti al salto! –
- Per poco non arrivavamo un’altra volta in ritardo! Ma… Gideon? Quei poveri cavalli non rimarranno la da soli legati ad un albero, vero? –
- Ci penserà Charles!- sorride.
- Non ringrazierò mai abbastanza quel pover’uomo! È stato molto gentile a scorrazzarci in giro per Londra! -.
Mi giro verso la città sospirando. Gideon si avvicina e mi abbraccia da dietro mentre una lieve brezza primaverile ci accarezza.
- A cosa stai pensando? –
- Penso che non potevi organizzare appuntamento più perfetto di questo! È stato tutto meraviglioso! Per un’intera giornata mi sono sentita viva e normale. Mi hai fatto sentire speciale e felice di essere quella che sono. Non ti ringrazierò mai abbastanza per quello che fai per me! Vorrei solo che questo momento potesse durare per sempre! Qui. Senza problemi ne pazzi esoterici alle calcagna. Solo io e te -.
Mi stringe a se coccolandomi. Le mani intrecciate appoggiate al mio ventre.
- Anche io lo vorrei tanto! -.
Il paesaggio davanti ai miei occhi inizia ad annebbiarsi. La sensazione di vertigine mi avvisa che il salto è imminente. Stretta al corpo di Gideon in pochi secondi vengo inondata da una luce rossa e, sostituita dall’oscurità che regna nel suo appartamento, la Londra del 1920 sparisce sotto i miei occhi.











 
GIDEON & GWENDOLYN:


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ST. JAMES'S PARK:


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NOTE AUTORE:

Perdonatemi se pubblico dopo così tanto tempo ma sto avendo problemi con il pc T___T in breve: sta passando a miglior vita e decide da solo quando funzionare!!

Enniente :P Ecco a voi il sesto capitolo! Finalmente l'appuntamento che tanto aspettavate è arrivato :D Il nostro damerino preferito non ha di certo risparmiato il suo lato romantico per far emozionare ancora una volta la dolce Gwendolyn!! E questo è testimoniato da quello quello che ha organizzato! Non si può certo dire che non sia un appuntamento da favola!
Quanto vorrei essere al posto di Gwen :")
Per non parlare di Leslie! Cosa farebbe la protagonista senza la sua migliore amica che la rallegra e rassicura con il suo umorismo? :)

Spero che l'attesa sia stata ripagata con questo capitolo ;)
L'avventura dei due innamorati non è finita qui, ma sta volgendo al termine.
Continuate a seguirmi e a recensire, ve ne sarei grata :3  ;)


Un bacione,

Bethany_

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Capitolo 7
*** CAPITOLO SETTIMO. ***


CAPITOLO SETTIMO


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GIDEON.

“Come hai fatto a farmi innamorare di te? Mi hai rubato il cuore e ora non posso stare lontana da te per troppo tempo senza che una sensazione di vuoto mi assalga proprio al centro del petto. Quando sto con te mi sento al sicuro, protetta da tutto e da tutti. Tu… Non so cosa farei se dovessi perderti per colpa mia. È questa la mia unica paura.”
 
 
Mentre il consueto lampo bianco mi investe riportandomi nel mio appartamento, rimango abbracciato a lei e continuo a ripensare alle sue parole. I suoi occhioni luccicanti mentre mi apriva il suo cuore erano pieni di emozione: guardandoli ho avuto l’impressione di potermi immergere in quell’oceano di sentimenti celati dietro le sue iridi blu. È stato in quel preciso istante che tutti i miei dubbi e le mie preoccupazioni sono svaniti definitivamente riempiendomi il cuore di un’immensa gioia. La giornata passata insieme a lei sarà ricordata in eterno. Era già tutto perfetto nella mia mente, ma quando questo si è avverato è stato ancora più bello di qualsiasi mio sogno o desiderio! E vedere lei così felice dopo tutto quello che ha passato.. Beh… non posso che esserlo anche io, perché lei è l’incarnazione della mia felicità.
Prima di sciogliere l’abbraccio la stringo forte e le bacio il collo. Una lieve traccia del suo profumo mi riempie le narici. Mentre mi allontano per accendere le luci e mettere un po’ di musica lei si avvicina alla vetrata del salotto. Scostando la tenda, un raggio di luna la inonda provocando un gioco di penombra sul suo viso increspato da un lieve sorriso.
Con la rotellina vicino all’interruttore regolo al minimo l’intensità della luce e mi avvicino a lei. Con il telecomando dello stereo accendo la musica: un lento. Le sfioro una spalla.
- Mi concede un ultimo ballo, Milady? – .
Con un piccolo sussulto si gira.
- Con molto piacere, Milord! – ride.
Balliamo in silenzio: dapprima guardandoci negli occhi, poi abbracciati con la sua testa appoggiata al mio petto. La piuma della fascia per capelli mi solletica leggermente il mento facendomi sfuggire un risolino.
- Che c’è?! – dice alzando la testa.
- La tua piuma mi fa il solletico! – sorrido.
- Oh… - ci fermiamo un attimo. – Stupida piuma! – sussurra togliendosi la fascia e lanciandola sul tavolino da caffè. In pochi secondi una cascata di lunghi capelli ondulati e neri le ricade sulle spalle.
- Scusami. Possiamo riprendere? – si avvicina colmando il vuoto tra noi.
Dopo pochi passi la canzone finisce e parte l’ Hallelujah di Bon Jovi.
- Canzone perfetta per un giorno perfetto! – sussurro.
- La nostra canzone! – sussurra in risposta.
Sposto la mano dal suo fianco alla schiena sfiorando la pelle nuda della scollatura. Al semplice tatto sento che trattiene il respiro e che un brivido le percorre il corpo.
Le scosto i capelli da un lato e lentamente le bacio il collo lasciando una scia di baci fermandomi all’angolo della bocca. Lei risponde affondando le mani dietro la mia nuca e baciandomi appassionatamente.
Amo quando fa così! I suoi baci sono così sincere e intensi di passione che mi inebriano i sensi.
Avvinghiati, arretriamo fino a quando non ci ritroviamo appoggiati contro la vetrata. Ci stacchiamo di pochi centimetri per riprendere fiato.
In quel frangente i nostri sguardi complici si incontrano e si fondono in un tutt’uno. Un’intesa perfetta.
Mi accorgo che la musica è finita ma non mi importa. Contiamo solo io e lei. Qui e ora.
Faccio scorrere la lunga zip del suo vestito rosso e la prendo per i fianchi spingendola contro la finestra e contro il mio corpo. Esita un attimo ma quando riprendo a baciarla sento le sue mani darsi da fare per sbottonarmi la camicia.
- Gwen… Vuoi venire in camera da letto? – le sussurro ad un orecchio.
La luna le illumina il volto. La guardo: ha un’espressione tra l’esitante e l’emozionata ma, nonostante questo, sorride impercettibilmente e annuisce. Mano nella mano la accompagno nella mia stanza.
Riprendiamo a baciarci ma questa volta sono io ad avere un momento di esitazione. Ne abbiamo parlato più volte di questo. E più volte siamo arrivati al punto di doverci fermare perché volevamo aspettare il momento giusto. Ma… E’ questo il momento giusto? Questo sarebbe la prima volta per entrambi. Io mi sento pronto, ma non vorrei che avesse accettato solo per farmi questo piacere. Non potrei sopportare anche questo: vivrei con il senso di colpa che mi attanaglia lo stomaco per averle rubato la verginità contro il suo volere. Non posso e non voglio.
- Gwendolyn, aspetta… Sei sicura di volerlo? Non voglio farti del male costringendoti a farlo se non lo sei. – dico serio fissandola negli occhi.
- Sono sicura. Abbiamo aspettato che arrivasse il momento giusto, e questo è arrivato. Sono pronta. – risponde. Il tono sicuro che vorrebbe usare è leggermente macchiato dall’emozione che le fa tremare la voce.
 
Mi avvicino a lei e molto lentamente le bacio le labbra e il collo facendola sospirare. Levo la camicia, che si appallottola sul pavimento, e slaccio i pantaloni. Timidamente, Gwen, a sua volta inizia a baciarmi il collo mentre le sue mani accarezzano il mio addome scolpito.
La sollevo prendendola per i fianchi e – continuando incessantemente a baciarla – la spingo con delicatezza sul letto. I nostri respiri iniziano a farsi più affannati e la pelle a scaldarsi, così togliamo via di mezzo gli ultimi indumenti che ci coprono rimanendo in intimo. Gwen porta subito le braccia a coprirsi il petto non troppo sporgente. Gliele scosto delicatamente e le bacio l’incavo dei seni solleticando le spalline del reggiseno con le dita.
- Aspetta… Gideon, io… Posso tenerlo? – chiede arrossendo violentemente.
Le sorrido. C’è un non so che di tenerezza nel suo essere imbarazzata.
- Non c’è problema -.
Ci mettiamo sotto le coperte e ci sfiliamo l’intimo. Mi metto sul fianco, prendo un quadratino di plastica dal comodino e metto la protezione. Quando mi giro verso di lei mi blocco vedendo la sua espressione preoccupata e il leggero fremere del suo corpo.
- Gwenny? Tutto bene? – chiedo preoccupato.
- So di aver detto che sono pronta ma… Ho… Ho paura -.
Le accarezzo una guancia. – Mi prenderò cura di te, te lo prometto. Ok, Principessa? -.
Annuisce facendo un respiro profondo.
- Pronta? – sussurro.
Con un sorriso timido annuisce.
Entro in lei e molto lentamente mi muovo avanti e indietro. Con un gemito di dolore si aggrappa a me inarcando la schiena.
- Tutto bene? Se vuoi mi fermo – le sussurro.
- Tutto ok. Solo…  Fallo lentamente -.
Sollevato, riprendo il movimento e piano piano sento il suo corpo rilassarsi sotto il mio e vedo, sul suo volto, apparire un’espressione di piacere.
 
Alla quarta spinta si avvinghia al mio collo e mi incoraggia ad andare più veloce. Piano piano aumento il ritmo. Gwendolyn si lascia sfuggire un gemito di piacere mentre io gemo piano.
Dal contatto con la sua pelle calda e nuda percepisco il fremito di ogni parte dei nostri corpi fusi in una cosa sola mentre non smetto di baciarle la bocca. Sento il suo cuore rimbombare dentro il mio. Mentre questa sensazione di piacere aumenta di intensità, il desiderio e la felicità di possederla diventa sempre più forte. Ai respiri affannati si uniscono i nostri gemiti. Arriviamo insieme all’apice del piacere, chiudendo gli occhi, stringendoci forte e incitando l’uno il nome dell’altro.
Quando esco da lei siamo entrambi senza fiato. Mentre riprendiamo a respirare regolarmente mi sfilo la protezione e la getto nel bidoncino accanto al letto. Mi giro e rimango incantato alla vista del corpo di Gwendolyn, abbandonatasi sul cuscino, coperta fino al basso ventre, imbevuta della luce lunare proveniente dalla finestra laterale. La sua pelle liscia risplende come di luce propria.
Prima di sdraiarmi accanto a lei le bacio l’ombelico facendola ridere per il solletico.
Alzando la testa incrocio i suoi occhi e mi ci perdo nuovamente. Ogni volta che li osservo è come se fosse la prima volta. Sono così espressivi che in un lampo rivivo tutte le cose belle passate insieme. Tutti i baci e le carezze. I sussurri, le risate e gli abbracci. Rivivo la giornata intensa di oggi. Il giorno più bello della mia vita. Un giorno suggellato dal nostro amore.
Mi sdraio in modo che possa cingerle le spalle mentre lei poggia la testa sul mio petto. Un attimo prima che mi addormentassi cullato da questi pensieri, la sento chiamarmi.
- Gideon…? –
- Si? –
- Ti amo, Gideon -.
Apro gli occhi e incrocio ancora una volta l’oceano liquido delle sue iridi blu.
- Ti amo anche io, Principessa. E lo farò per sempre! –.
Ci baciamo e, infine, ci addormentiamo abbracciati stretti l’uno all’altro con la definitiva consapevolezza che, da quel momento all’eternità, niente e nessuno potrà distruggere il legame che ci lega: perché non esiste profezia o incantesimo che possa reggere il confronto con un “Ti amo” detto con sincerità. Non esiste magia più potente dell’amore, perché amore significa immortalità.

















NOTE AUTORE:


Inizio dicendo che sono dispiciuta un sacco per avervi fatto attendere così tanto per il nuovo capitolo! Tra i vari impegni c'è stato anche un guasto al pc e sono rimasta senza per settimane intere T____T  E' stato un'agonia non poter pubblicare!! Mi dispiace davvero tanto!!

Siamo giunti al settimo capitolo! La temperatura nell'atmosfera della coppia si è decisamente alzata :P Questo è stato il capito più "difficile" - per così dire - da scrivere. Non tanto per il fatto di dover descrivere una scena delicata (sicuramente anche questo a fatto la sua parte) ma per il fatto che ho deciso di scriverla dal punto di vista di Gideon. La maggior parte delle storie con scene del genere solitamente sono scritte - comprensibilmente - dal punto di vista della ragazza. Ma siccome mi piace l'avventura, mi sono lanciata in questa sfida: provare a scrivere le scene solitamente affidare ai pensieri di una ragazza, viste dal punto di vista di un ragazzo. Ecco il motivo del perchè ho lasciato a Gwendolyn il dovere di raccontarci l'appuntamento :) per lasciare questa parte a Gideon. E' la prima volta che scrivo un testo che contiene un atto sessuale, quindi non so come sarà ai vostri occhi da lettori. Spero di non aver scritto una cavolata e aver rovinato la storia :S per questo mi affido alle vostre recensioni e ai vostri giudizi. Ma la speranza è l'ultima a morire ;) non smetterò di sperare che vada tutto per il meglio :D

Il prossimo, molto probabilemente, sarà l'ultimo capitolo! So.... Stay tuned ;)

Aspetto con ansia le vostre recensioni  ;) e scusatemi ancora per il ritardo :S  spero che il capitolo ne sia valsa l'attesa!

A presto, la vostra


Bethany_


 

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Capitolo 8
*** CAPITOLO OTTAVO. ***


CAPITOLO OTTAVO
 


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GWENDOLYN.
 
Già tempo fa mi ero persa nei miei pensieri chiedendomi come ci si debba sentire quando si è profondamente innamorati e, di conseguenza, se mai avessi potuto avere il privilegio di scoprirlo. Ai tempi della scuola secondaria ho avuto un ragazzo, ma era una semplice cotta: non era vero amore. Ora, mentre osservo il volto rilassato di Gideon, l’espressione di beatitudine e il petto che si alza e si abbassa al ritmo lento del suo respiro mentre dorme, non riesco a smettere di chiedermi come sia stato possibile che il nostro rapporto sia evoluto dall’ostilità iniziale al forte legame che ora ci unisce.
Quando il suo carattere forte e determinato si è scontrato con la mia insicurezza e quella parte di spavalderia che c’è in me, è scattato qualcosa. Tutt’ora non saprei spiegare cosa sia quel qualcosa.
Se a volte ho fortemente detestato la sua testardaggine, adesso sono nelle condizioni di dover ringraziare quella parte del suo carattere: se non avesse insistito per conoscermi a fondo avrei perso una persona molto importante, non che il mio vero amore.
Durante il percorso durante il quale ognuno di noi ha dovuto conoscere l’altro, oltre ad aver conosciuto i diversi lati di Gideon, ho avuto la sorpresa di aver conosciuto parti di me prima sconosciute. Ho scoperto di avere nuove paure e di averne superate altre; ho scoperto che a volte non c’è niente di male nel chiedere aiuto o consigli a qualcuno al posto di fare tutto da sola; ho imparato a riporre fiducia nelle persone che fanno altrettanto con me, e non diffidare sempre di tutti. Da quando la mia vita è cambiata radicalmente, e in questa è venuto a farne parte Gideon, mi sono resa conto di essere maturata. A dire il vero: penso che io e lui siamo maturati insieme. Lo vedo da come parla, dai suoi comportamenti ma soprattutto da come si prende cura delle persone che ama.
Io sono diventata una donna, lui è diventato un uomo. Siamo diventati adulti insieme.
INSIEME: adoro questa parola, soprattutto perché rievoca nella mia mente gli attimi appena passati: quando i nostri corpi uniti formavano un tutt’uno.
Al solo pensiero di quello che è appena successo inizio a sorridere.
Non mi sono mai sentita così bene. Sono contenta di avere aspettato il ragazzo e il momento giusto per fare questo passo. Ed è stato bellissimo. La sua premura nei miei confronti ha dato ancora più valore a tutto questo. Sono la ragazza più felice del mondo e oggi è stato uno dei giorni più belli della mia vita. E io lo amo. E lui mi ama.
Lo amo. Lo amo. Lo amo. Ho già detto che lo amo?
 


 
“ Ti amo anche io, Principessa. E lo farò per sempre! “


 
Ecco le parole che mi portano al Settimo Cielo e che mi hanno fatto capire che è un amore sincero, forte e profondo. Un legame indissolubile: immortale.
 
- Ti amo – sussurro nella notte sorvegliata dalla luna argentea nel cielo.
Lascio un bacio leggero sulla guancia di Gideon prima di addormentarmi cullata dal suo calore e dal turbinio di ricordi vividi che  mi affollano la mente.
 
 
* * *
 
 
- Buongiorno, amore mio – esordisce con un sorriso a trentadue denti.
Mi sono appena svegliata e aprendo gli occhi mi trovo di fronte un Gideon spettinato, in pantaloncini senza maglia, tenere in mano un vassoio.
Sbattendo gli occhi un paio di volte rispondo con un “buongiorno” ancora un po’ assonnato.
- Colazione a letto? L’ho già detto ma lo ripeto: sei il ragazzo migliore del mondo. Però così mi vizi! -.
Ragazze: il paradiso esiste! Questo è il paradiso!
Mentre sorrido incessantemente, un profumo di brioches appena sfornate e the alla pesca caldo riempie l’aria della stanza. Dopo aver appoggiato il vassoio vicino a me si sdraia su un fianco porgendomi una rosa.
- Per te, questo e altro! – allunga il busto verso di me per baciarmi.
Prendo la rosa tra le mani e annuso il suo profumo intenso. Alzo gli occhi e mi perdo nei suoi smeraldi verdi per poi abbassare lo sguardo  e puntarlo sui suoi addominali scolpiti. Lui se ne accorge e punta lo sguardo su di me.
- Smettila! – rido, mandando all’aria il tentativo di mettere un finto broncio.
- Di fare cosa? Non sto facendo niente! – ride.
- Non guardarmi in quel modo! –
- In quale modo? – dice sorridendo senza staccarmi gli occhi di dosso e spostando il vassoio sul comodino.
- Con quel sorriso spavaldo e quell’espressione di… - sorrido mentre lui si avvicina lentamente.
- Ora non posso più sorridere? Non ti piaccio più? –
- No! È solo che sei così dannatamente bello che è difficile resisterti! Se poi… -.
Non faccio in tempo a finire la frase che le nostre bocche si fondono.
Lo ammetto: forse fino a due settimane fa non avrei mai detto quello che ho appena detto per paura di sembrare troppo sfacciata o peggio. Ma la verità è che quando si trova la persona giusta per te, e il sentimento è reciproco, il tuo modo di pensare cambia.
E poi diciamolo: quando un ragazzo in calzoncini a torso nudo ti porta la colazione a letto, e si mette in posa davanti a te mostrandoti gli addominali scolpiti… non si può sicuramente rimanere impassibile!
- Stavi dicendo? – sussurra sulle mie labbra.
- Stavo dicendo che ti odio perché tenti sempre di corrompermi! – rido e lo bacio.
 - Grazie! E tu sei la ragazza più belle di tutte! -.
Cosa avevo detto? Irresistibile.
Continuiamo a baciarci per qualche minuto dimenticandoci completamente della colazione fino a quando l’orologio in salotto non suona allo scattare dell’ora.
Faccio un balzo per la sorpresa.
- Che ore sono? – chiedo.
Guardando l’orologio al polso risponde: - Sono le dieci -.
- Le dieci! Oh mio dio! È tardissimo! Se non sono a casa per mezzogiorno mia mamma chiamerò a casa di
Leslie e scoprirà tutto! - .
Ti prego: non un’altra volta! Prima rischio di non arrivare a casa di Gideon in tempo per l’appuntamento e poi questo! Non posso permettere che qualcuno lo scopra!
- Gwenny, calmati! Tu vestiti, io vado a chiamarti un taxi! – dice avviandosi in salotto per prendere il telefono.
- Grazie mille! Mi conviene sbrigarmi se devo attraversare mezza città! – dico affannata mentre prendo i miei vestiti che il pomeriggio precedente avevo lasciato nella cassettiera di fronte al letto.
 
- Il taxi è arrivato. Tieni – dice porgendomi un sacchetto bianco – mangiala durante il viaggio.- sorride.
- Grazie mille per tutto! Perdonami se scappo via così. Vorrei rimanere qui con te ancora un po’ – dico abbracciandolo forte.
Apro la porta d’entrata e sto per uscire quando mi prende per un braccio e mi tira verso di se, facendomi fare una giravolta, per ritrovarmi tra le sue forti braccia.
Un ultimo bacio appassionato prima di lasciarci.
- Ti amo – dice.
- Ti amo anche io. A domani. –
- A domani – sorride e chiude la porta dietro di me.
A malincuore mi avvio verso casa in taxi mentre preparo le risposte che darò a mia mamma quando mi investirà di domande su come è andata la “giornata con Leslie” e il perché del mio ritardo. Non vorrei che Lady Arisa e Charlotte scoprissero la verità – ma soprattutto che non scoprano dell’esistenza del mio cronografo – per colpa di una risposta esitata.
So che sarà inevitabile che prima o poi scoprano della sua esistenza, ma vorrei rimandare quel momento il più tardi possibile. Voglio godermi al cento per cento questo momento. Non permetterò ha nessuno di rubarmi questa ritrovata felicità.
 
 
* * *
 
 
- Gwendolyn! Sei tornata! Pensavo volessi sbarazzarti di me e non tornare mai più! –.
Appena entrata in camera Xemerius mi investe con una folata di aria fredda e si appende al lampadario, puntando i suoi occhioni su di me.
- Ti sono mancata? Che tenero, Xemi! – rido avviandomi al letto.
Queste aperte dimostrazioni d’affetto da parte sua sono preziose quanto rare: non si sbilancia mai troppo per mantenere quella sua aria di superiorità. Io però sono certa che lui nel profondo sia un tenerone.
- Certo che mi sei mancata! Sei l’unica qua dentro che mi vede, e l’unica persona che sia almeno un po’ interessante per cui io possa sprecare un po’ del mio tempo preziosissimo! -.
Wow! Se la mia lontananza gli fa questo effetto vorrà dire che lo lascerò solo più spesso. Mi piace molto il Xemerius dolce e gentile.
- Grazie, sei molto gentile! -.
Mentre parliamo accendo il portatile per contattare Leslie via e-mail. Se dovessero sentimi parlare fitto con lei al telefono dopo la presunta giornata trascorsa insieme, si insospettirebbero. Meglio andare sul sicuro.
- Sì, sì! Ok! Ora se non ti dispiace vado a farmi uno spuntino: ho avvistato un paio di piccioni belli grassi qualche cornicione in la! – dice leccandosi le zanne e preparandosi per volare fuori dalla finestra.
- Buon appetito! E dato che esci, trattieniti un po’ di più: devo fare la doccia – mento: non voglio che legga la conversazione con Leslie e che anche lui inizi a fare domande.
- Ok, dolcezza! Però non viziarti troppo! Non voglio un clone di quella iena di Charlotte! – dice imitando una vociana lagnosa planando velocemente fuori dalla finestra.
Questo nuovo Xemerius mi stupisce sempre di più! Speriamo rimanga così ancora per un po’.
 
Seduta sul letto, sistemo il portatile sulle gambe incrociate e apro la chat di Leslie che risponde immediatamente:
 
 
 
Leslie∙Les: Finalmente! Stavo impazzendo nell’attesa che mi scrivessi! Devi raccontarmi tutto nei minimi dettagli! Se necessario, devi descrivermi anche ogni singola foglia rinsecchita trovata per strada. Dai, dai: racconta! Non sto più nella pelle! Dev’essere stato fantastico!
 

Gwen: Leslie! Calmati e ritorna a respirare! Hahahaha! È stato tutto perfetto. Ogni cosa era organizzata nei minimi dettagli, a partire dai vestiti…

 
 
Per quasi due ore parliamo dell’appuntamento: un racconto minuzioso perché Leslie, quando si tratta di queste cose, vuole un resoconto tale da farle immaginare di essere stata in quel posto in quel momento.
Mentre racconto rivivo ancora una volta quella giornata. Ogni sensazione, ogni emozione mi percuote l’anima facendomi provare una gioia immensa.
Racconto ogni passo, ogni carezza e ogni bacio con il sorriso stampato in faccia. Alcune parole e alcuni gesti tralascio di raccontarli perché troppo personali: piccoli ricordi che avremo solo io e Gideon.
 
 
Leslie∙Les: Oh, cavolo! Gwenny: sei la ragazza più fortunata del mondo! Questo sì che è vero amore! E un appuntamento così non… Ti invidio! Locali di lusso, macchine di lusso, vestiti scintillanti, St. James’s Park… Che meraviglia! Non riesco a stare ferma sulla sedia dalla felicità che provo per te!
 
Gwen: Aaaw! Grazie mille, Les! Vedrai che anche tu avrai un appuntamento coi fiocchi! E sono sicura che il fortunato cavaliere sarà Raphael: ti guarda con cert’occhi! <3
 
Leslie∙Les: GWENDOLYN ELISABETH SHEPERD! Mi meraviglio di te! Come puoi anche solo pensare una cosa così terribile come questa?! Io lo detesto! Se mi chiama ancora una volta mignonne giuro che lo faccio spedire dietro le sbarre per molestie! Comunque… Non provare mai più a cambiare argomento! Continua: cos’è successo dopo che siete tornati all’appartamento? ;)
 

Gwen: Pensala come vuoi, ma secondo me lui ti piace e tu piaci a lui. Tornando a noi: dopo essere ritornati all’appartamento non è successo niente.
 

Leslie∙Les: Vuoi farmi credere che dopo quell’appuntamento da Mille e Una Notte… non è successo NIENTE? Niente di niente? Hai passato la notte nel letto del tuo ragazzo e… non è successo quello che tu sai che io penso sia successo? Non ci credo.
 
 
Eccolo. È arrivato: il momento che temevo di più. So che nessuno ci crederebbe se dicessi che non è successo niente, men che meno Leslie. So anche perfettamente che lei è la mia migliore amica e che detesto mentirle. Solitamente le ragazze confessano subito alle proprie amiche che hanno vissuto la loro prima volta, raccontando come si sono sentite e le loro emozioni. Io però non rientro in questa categoria. La mia prima volta è molto importante per me ed essendo, appunto, mia vorrei che rimanesse tale ancora per un po’: voglio avere un ricordo tutto mio. Da quando sono entrata a far parte della Loggia non ho avuto molta privacy – almeno che non calcoliamo le trasmigrazioni in quella cantina - : ogni mio gesto, passo o andamento scolastico è sulla bocca di tutti; questo è il momento del riscatto. Perciò: perdonami Leslie. Quando arriverà il momento della mia confessione spero capirai come mi sto sentendo. Scusami.
 
 
Gwen: So a cosa stai pensando. Non è successo. Eravamo quasi arrivati al punto di farlo solo che… ci siamo fermati perché non ero ancora pronta.
 
 
Il che, a pensarci bene, è in parte la verità: quando ci stavamo baciando appoggiati alla vetrata sapevo dove saremmo arrivati. In quel momento ho avuto un momento di esitazione.
 
 
Gwen: Allora  ci siamo messi comodi per vedere un film e poi siamo andati a dormire.
 
 
Non sono molto brava a mentire. Se fossimo al telefono o peggio, una di fronte all’altra, mi avrebbe scoperta subito a causa  del tono di voce insicuro e del solito tic di gesticolare abbassando lo sguardo. Per non parlare delle guance che diventano rosse. Spero che il fatto di parlare tramite computer aiuti.
Spero ci creda: prometto che questo sarà il primo e ultimo segreto che avrò con lei.
 
 
Leslie∙Les: Oh, capisco. Beh, almeno hai dormito con lui nel suo letto! Hahahaha!
 
Gwen: Hahahaha! Sei sempre la solita <3
 
Leslie∙Les: Penso che potrei fare cabaret! Almeno il mio senso dell’umorismo mi farebbe guadagnare qualche soldo per tornare alla SPA :P    Oh! Mi sono ricordata solo ora: tua madre e le altre Montrose ti hanno dato del filo da torcere appena tornata?
 

Gwen: Ti sembrerà un miracolo ma mi hanno chiesto soltanto se mi sono divertita e, per il ritardo, hanno dato la colpa al traffico del weekend! Non è stato difficile mentire. Hahahaha! L’ idea della “nottata da Leslie” funziona sempre. Grazie mille per tutto quello che hai fatto per me. Ti voglio bene.
 
Leslie∙Les: Io l’avevo detto che mi merito un premio Nobel per la mie opere buone; oppure un lavoro nelle agenzie dei servizi segreti. Hahahaha! Ti voglio bene anche io, Gwenny! <3
 

Gwen: Ti devo salutare. È arrivato Xemerius e sta iniziando a bombardarmi di domande! E pensare che quando sono arrivata era dolce come uno zuccherino… Domani ti aggiorno. Ci vediamo al solito orario al solito posto. A domani!
 

Leslie∙Les: A domani!
 
 
Non faccio in tempo a chiudere il portatile che Xemerius ha già iniziato ad investirmi di domande sulla “giornata da Leslie”.
- Allora?! Non mi racconti niente? Cosa avete fatto? dove siete andate? … - chiede svolazzandomi dietro seguendomi ad ogni mio spostamento per la camera.
- Calmati! Come faccio a risponderti se non ti fermi un attimo di parlare? E smettila di seguirmi! – rispondo un po’ spazientita.
Il vecchio Xemerius rompiscatole è tornato! Come sempre non si smentisce mai.
Per tranquillizzarlo gli racconto una tipica giornata tra me e Les. L’unica cosa di cui non ho veramente bisogno è che anche lui si intrometta tra me e Gideon.
Mentre chiacchieriamo mi metto qualcosa di più comodo per poi prepararmi a scendere al piano inferiore per la cena.
- Bleah! Voi ragazzine siete così noiose! – dice facendo smorfie dondolando dal lampadario.
- Hei! Attento a te gatto dei miei stivali! Ti preferivo qualche ora fa quando eri più gentile! – dico rassegnata scuotendo la testa.
- NON SONO UN GATTO! Io sono un potentissimo stregone! Quel damerino ti ha montato la testa. Eri più simpatica prima che iniziaste a sbaciucchiarvi! – dice imbronciato e incrociando le zampe posteriori.
Perfetto: ora oltre ad essere geloso di Gideon è diventato anche permaloso.
Non lo sopporto quando fa così! Non deve stupirsi se gli rispondo spazientita.
- Senti: la devi smettere di essere così cinico, egoista e geloso. Ho una vita da vivere e non posso passarla interamente a stare ai tuoi comodi! – mi avvio verso la porta a passo di marcia. – E poi – mi giro per fissarlo nei suoi occhioni gialli – che ti piaccia o no: io amo Gideon e non lo lascerò solo perché il fantasma di uno stregone ha un complesso di inferiorità nei suoi confronti. – apro la porta e prima di chiuderla alle mie spalle sento la sua risposta:
- Hei… Ok. Scusami! Non volevo offenderti. – dice con voce triste.
Ehm… Forse ho esagerato un po’ ma glielo avrei dovuto dire prima o poi. Sono sicura che quando tornerò in camera si sarà ripreso.
 
A cena cerco di mantenere un’espressione impassibile e di non aprire bocca almeno che non venga interpellata. Come al solito Lady Arisa sta parlando con Charlotte e mia mamma di cose riguardanti la Loggia: “cose che Gwendolyn capirà a tempo debito”. Parla sempre in terza persona ignorando la mia presenza.
Dopo qualche minuto la mia attenzione per la conversazione è ormai nulla perché la mia mente inizia a passeggiare nuovamente nella valle dei ricordi. Mi è impossibile non pensarlo. Per questo motivo, quando mia mamma mi scuote un braccio per dirmi che Gideon è fuori dalla porta ad aspettarmi, mi ritrovo a bocca aperta. Tentando di darmi un contegno mi avvio all’entrata cercando di non far trapelare la mia emozione.
 
- Hei, che ci fai qui? Ci scopriranno! –
Lo penso veramente! Ma non posso nascondere la felicità di rivederlo, così mi ritrovo a sorridere.
- Buonasera anche a te! – ride. – Volevo vederti e poi hai dimenticato la felpa a casa mia! – dice alzando la mano mostrando l’indumento.
- Oh… Grazie! – prendo la felpa e la indosso. – E così… Volevi vedermi? – sorrido.
- Sì. Tu no? – sorride stringendomi ai fianchi.
- Io? Assolutamente no! – rido.
Si avvicina sempre di più, colmando la distanza tra noi, fino a che non ci baciamo. Un bacio lungo, appassionato e allo stesso tempo delicato. Mentre mi bacia le mie narici si riempiono del suo profumo.
- Mi dispiace lasciarti, ma devo andare. Raphael mi aspetta. Sono venuto per una visita veloce. – dice tra un bacio e l’altro.
- Oh… Allora… Ci vediamo domani? –
- Vengo a prenderti a scuola. Ti aspetto all’uscita. Ti amo. –
Sentirgli dire quelle due parole mi provoca un brivido che mi percorre tutto il corpo. Mi devo ancora abituare al suono della sua voce quando le pronuncia: più intenso che mai. Però so per certo che mi piace da impazzire. Le dice con quel tono suadente che ogni volta mi provoca una scarica di adrenalina.
- Ti amo. –
 
 
Tornata in camera mia non c’era traccia di Xemerius.
Immersa nei miei pensieri mi metto il pigiama quando, lanciando la felpa sulla sedia della scrivania, un foglietto bianco ripiegato più volte cade dalla tasca. Lo raccolgo: sul fronte, in una calligrafia elegante, trovo scritto “Principessa”. Apro la lettera e mi siedo sul tappeto, appoggiandomi al letto, e inizio a leggere:
 
 
Cara Gwendolyn,
quando sto con te è come se perdessi il contatto con il terreno. Non so come tu faccia o dove tu abbia imparato… quando sto con te tutto il resto svanisce: esisti solo tu. Quello che sto cercando di dirti è che, quando mi baci, non desidero altro che stringerti forte tra le mie braccia e non lasciarti mai più.
Sono così dannatamente innamorato che la mia vita non avrebbe più senso senza di te. Quando al parco piangevi mentre mi dicevi che sei innamorata di me e, più tardi, quando mi hai detto “Ti amo”, ho avuto la definitiva consapevolezza che: da quel momento all’eternità, niente e nessuno potrà distruggere il legame che ci lega. Perché non esiste profezia o incantesimo che possa reggere il confronto con un amore sincero come il nostro.
Non esiste magia più potente dell’amore, perché amore significa immortalità.
Gwendolyn Elisabeth Sheperd, io ti amo e voglio passare il resto dei miei giorni unicamente con te.
 
 
A questa frase il mio cuore perde un colpo e poi ricomincia a battere all’impazzata. Le lacrime di gioia sono inevitabili. Grosse gocce di acqua salata mi inondano il volto per poi cadere sul tappeto. Tra un singhiozzo silenzioso e l’atro, continuo a leggere sorridendo.
 
 
In questo momento stanno succedendo tantissime cose che mi fanno una tremenda paura; ma posso dirti che quando tutto questo sarà finalmente finito farò del mio meglio per renderti felice.
Perdonami per tutte quelle volte che ti ho fatto soffrire. Solo ora capisco la fortuna che ho nell’amarti e, soprattutto, nell’essere amato da te.
Ti amo, Principessa.
 
 
                                                                                                         Gideon de Villiers
 
 
Alla fine della lettera sono ridotta una fontana. Non ho parole. L’unica cosa a cui riesco a pensare è che lo amo. E la risposta è “Sì”: voglio passare il resto della vita con lui.
Se non fosse per il fatto che non so dove sia adesso con suo fratello, prenderei la bicicletta e pedalerei attraverso tutta la città per raggiungerlo, stringerlo a me e baciarlo.
Sono talmente emozionata, felice, euforica, carca di adrenalina che non riesco nemmeno a muovermi: sono paralizzata. Vorrei aprire la finestra e urlare al mondo quanto amo Gideon de Villiers.
Sarà da pazzi una dichiarazione d’amore alla nostra giovane età… ma sai cosa ti dico Mondo? Non mi importa. Chiamatemi pazza, illusa o quello che volete. Io amo quel ragazzo e so che avrò un futuro con lui. L’amore va vissuto come un’avventura e io sono un’avventuriera.
Al diavolo la Loggia e tutti i Conti del mondo.
Amore significa immortalità e io mi sento invincibile.
Solo ora ho capito il vero valore della vita. Sono sempre stata in disparte ad assistere ai cambiamenti della vita altrui; ora tocca a me essere la protagonista e agli altri fare da spettatori. Ho io le redini del mio destino e sono pronta a scontrarmi con il Conte e tutti quelli che tenteranno di ostacolarci.
 
Prendo il telefono per inviare un messaggio a Gideon:
 


 
“Eternamente tua, Eternamente mio, Eternamente nostri. – Gwen”
 


Inviato il messaggio mi sdraio sotto le coperte. Ancora tremante per l’adrenalina che scorre nelle mie vene, e con le lacrime che velano ancora i miei occhi, rileggo la lettera infinite volte fino ad addormentarmi.
D’ora in poi saranno solo sonni tranquilli accompagnati da bei sogni, perché ogni giorno mi addormenterò e mi sveglierò con la consapevolezza di avere un futuro – insieme al ragazzo che amo – che attende solo di essere vissuto.
 
 
 

 
♥ Love Means Immortality  ♥

 















NOTE AUTORE:

I'm back, finally!

Questa volta per scusarmi del mio ritardo nella pubblicazione mi appello al semplice detto "Meglio tardi che mai" XD
Siamo giunti al termine. Questo è l'ultimo capitolo! Un po' mi dispiace che sia finita :( mi sono divertita parecchio a scrivere questa storia! Ma posso affermare che sono fiera del risultato :D
In questo capitolo ritroviamo anche Xemerius :3 che non appariva da un paio di capitoli. Il nostro adorato doccione è talmente geloso di Gideon da discutere con Gwendolyn. Ma si sa che tra loro si sistema sempre tutto :)
Leslie come sempre si dimostra l'amica che tutti vorrebbero avere: simpatica, gentile, premurosa e affettuosa.
Anche Raphael viene citato a farci capire che il rapporto con il fratello sta tornando lentamente quello di una volta.
Durante la storia vediamo l'amore che lega i protagonisti crescere sempre di più. E che dire della dichiarazione di Gideon? *O* 
Credo proprio che condividerete con me nel dire che tutte noi desidereremmo avere un Gideon de Villiers per ciascuna di noi ;P <3
Prima di iniziare a scrivere l'ultimo capitolo non avevo le idee proprio ben chiare su quello che avrei voluto metterci. Appena l'inchiostro ha iniziato a scorrere sul foglio bianco davanti a me mi sono lasciata guidare dalle immagini che man mano mi apparivano davanti agli occhi. Ho smesso di scrivere solo quando non mi sono sentita soddisfatta del risultato. Ed ora eccolo a voi  :) 
Il finale è aperto. Lascio a voi la scelta dell'interpretazione che preferite ;)
Per concludere vorrei ringraziare le recensitrici che mi hanno seguito passo per passo fino alla fine, e che hanno dovuto sopportare l'attesa ansiosa tra una pubblicazione e l'altra. Grazie mille per le recensioni, per i vostri consigli ma soprattutto per il costro supporto <3 
Spero che anche altra gente decida di lasciare un proprio parere cosi che io possa migliorare sempre di più ;) 

Tornerò sicuramente a scrivere per questo Fandom!! 
Spero vi abbia fatto piacere leggermi :)

Grazie mille a tutti belli e brutti (?)  <3

Ci si (ri)sente ;)
Un saluto dalla vostra





Bethany_



 

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