nothing like us, babe.

di gabrielelombardo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** piacere, sono l'amore della tua vita. ***
Capitolo 2: *** Perdi bava. ***
Capitolo 3: *** :). ***



Capitolo 1
*** piacere, sono l'amore della tua vita. ***


Capitolo uno.

Era una bellissima giornata di sole.

I raggi riflettevano splendidamente sui miei RayBan neri.

Ero uno di quei tipici badboy della città, mi piaceva comandare, dominare e fare paura.

Ero un puttaniere, avevo molta fama, e questo non mi dispiaceva affatto.
 
Anzi, mi faceva bene portare a letto qualcuna, era bello sfogare le mie voglie su quelle belle puttanelle.
 
Arrivai al parco, e tranquillamente mi avviai sulla mia solita panchina, quella sempre vuota.
 
Stranamente però, quel giorno, la panchina non era vuota.
 
Vi era seduta una ragazza a dir poco perfetta.
 
Capelli castani, lasciati sciolti, e indossava gli occhiali da sole, proprio come i miei.
 
Aveva fra le mani un libro, lo stava leggendo.
 
Era sicuramente una di quelle tante verginelle della città, ma a differenza loro, lei era veramente bellissima.
 
Sarebbe stata mia, costi quel che costi.
 
Mi avvicinai alla mia panchina, e mi ci sedetti tranquillamente.
 
Vidi la ragazza irrigidirsi subito, ma non ci diedi peso e le tesi la mia mano, diendole semplicemente:
 
‘Piacere, sono l’amore della tua vita.’
 
La ragazza a me sconosciuta scoppiò in una fragorosa risata, portando gli occhiali sulla testa e lo sguardo verso di me.
 
‘E come ne sei così convinto?’
‘Perché nessuno può resistermi, insomma, mi hai visto?’
 
Risi fragorosamente.
 
‘Poco orgoglioso il ragazzo, mi dicono.’
 
Disse la ragazza, ridacchiando sotto i baffi.
 
‘Che leggi, bellezza?’
 
‘Ciò che ai tipi come te non piacciono.’
 
‘Cioè cosa?’
 
‘Storie d’amore.’
 
Mi rispose fredda la ragazza, guardandomi con occhi che non lasciavano trasparire nessun emozione.
 
‘E come sai che ai tipi come me non piacciono cose così?’
 
‘Oh, andiamo. In città sei il ragazzo più popolare, il puttanire del quartiere. Come possono piacerti cose così?’
 
La guardai esterrefatto, nessuna ragazza mai aveva osato parlarmi così, ma lei ne aveva avuto il coraggio.
 
Risi maliziosamente.
 
‘Sarai mia, piccola.’
 
Le risposi orgoglioso.
 
‘Sei solo un coglione!’
 
Rispose anche lei, orgogliosa.
 
‘Questo coglione però, ti piace.’
 
Vidi la ragazza al mio fianco irrigidirsi e sbiancare totalmente.
 
Risi ancora una volta.
 
‘Sei solo uno stupido.’
 
Mi rispose lei, ridendo, ma molto rossa in viso.
 
Con un agile scatto le estrassi il cellulare dalla tasca, e mi inviai un veloce messaggio. Ora avevo il suo numero, e non poteva più evitarmi.
 
‘Bene piccola, tu stasera hai un appuntamento con il sottoscritto.’
 
Le rivolsi uno dei miei sorrisi smaglianti e, a mia sorpresa, la ragazza ricambiò.
 
‘Cosa ti fa pensare che io ci verrò?’
 
‘Questo.’
 
Le lasciai un piccolo bacio umido sul collo, per poi morderglielo dolcemente, succhiandolo.
 
Le lascia un succhiotto perfetto.
 
Sorrisi soddisfatto del mio lavoro.
 
‘Allora?’
 
‘Comunque Zamira, piacere.’
 
‘Gabriele.’
 
Lei annui semplicemente, e senza nemmeno salutarla, le sorrisi e me ne andai.
 
 
 
#AngoloAutore.
Macciao a tutti.
Si sono un ragazzo a scrivere questa fanfiction, non spaventatevi.
Spero di accontentare tutti, farvi sorridere, ridere, e anche piangere in alcune scene!
Penso di pubblicare i capitoli ogni giorno, e quando non potrò, vuol dire che non avrò avuto tempo, o altro.
Spero vi piaccia!
-Gabriele.

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Capitolo 2
*** Perdi bava. ***


Capitolo due.

 
Ero davanti casa sua, pulito e profumato.

L’aspettavo appoggiato alla macchina, con le mani in tasca, e aspettavo che uscisse.

Ci eravamo scambiati messaggi tutto il giorno, ma ovviamente io non ero un ragazzo dolce, anzi, le avevo confessato di voler fare cose erotiche insieme a lei!

Sono un pervertito, lo so.

Guardavo fisso la porta, aspettando che si aprisse. E in pochi secondi, quello fu il gesto.

Uscì lei con un abito blu, davvero troppo carino.

Aveva le ballerine, si vedeva che non era tipa da tacchi.

Mi vide e ci scambiammo un sorriso. Poi mi raggiunse e fece un giro su se stessa.

‘Come sto?’

Notai che aveva la schiena scoperta, rimasi senza fiato per pochi secondi.

Ebbi un erezione spontanea. Me la sarei fatta li in pubblico, se non fosse stata vergine.

Deglutì e dissi semplicemente: ‘Scopabile.’

Scoppiammo in una fragorosa risata e la invitai ad entrare in macchina.

Dovevo correre a casa a cambiarmi, ero venuto nei boxer.

‘Ho dimenticato il telefono a casa.’

‘Ma il telefono è lì sopra.’

Indicò lei, l’IPhone sul cruscotto.

‘Uhm, ho detto telefono? Volevo dire portafoglio!’

Scoppiò a ridere scuotendo la testa.

Misi in moto e partì velocemente verso casa mia.

Ero molto concentrato sul pensiero della sua schiena scoperta, che non mi accorsi che stavo sbavando.

‘Perdi bava.’

Rise la ragazza, al mio fianco.

Mi pulì velocemente, e parcheggia nel vialetto di casa mia, le rivolsi un sorriso e poi scesi dall’auto, dicendole di aspettarmi qui.

Corsi in casa, e salì velocemente le scale per cambiarmi.

Risi al pensiero della mia erezione per una sua sola scollatura.

Mi misi boxer e jeans puliti, e già che c’ero cambiai anche camicia.

Data un’ultima occhiata allo specchio, uscì di casa sorridente.

Raggiunsi la macchine e ci entrai, rimettendo in moto.

Ci scambiammo un sorriso.

‘Allora, dove mi porti?’

‘Vedrai.’

‘Spero sia tranquillo, sennò ti pianto in asso.’

‘Non preoccuparti, saremo soli.’

Ridacchiai.

‘Perfetto.’

Sorride, ma per il resto del viaggio, non spiccammo parola.

Dopo un buon quarto d’ora d’auto raggiungemmo il ristorante.

Parcheggiai e scesi dall’auto, andandole ad aprire la portiera.

Facevo il gentil’uomo solo per portarmela a letto.

Una volta scesa, le presi la mano, e la condussi al mio fianco verso l’entrata.

Ci avvicinammo al cameriere dell’entrata.

‘Ho preso un’ordinazione oggi pomeriggio, tavolo per due, Lombardo.’

Il cameriere guardo sulla tabella, e poi ci condusse al nostro tavolo.

Avevo fatto le cose in grande.

Avevo prenotato un tavolo isolato dagli altri, vicino la vetrata, che dava la vista sul lago.

Ringraziai il cameriere e feci sedere Zamira sulla sedia, e poi mi sedetti io, di fronte a lei.

Ci si avvicinò il cameriere, e lo fulminai con lo sguardo.

Mi ingelosì quando vidi che guardava Zamira come se volesse stuprarla.

Solo io potevo guardarla così.

‘Prova a guardarla di nuovo, e ti ritrovi senza palle.’

Sorrisi al cameriere.

La ragazza scoppiò in una fragorosa risata, che mi conteggiò.

Prendemmo le nostre ordinazioni e poi iniziammo a parlare del più e del meno.

Si mordeva le labbra per l’agitazione.

‘Zamira, smettila o ti fotto qui davanti a tutti.’

Risi malizioso e lei mi sorrise.

‘Scusami spermatozoo.’

Arrivarono le nostre ordinazioni e mangiammo tranquillamente, conoscendoci molto meglio.

Aveva ancora il succhiotto che le avevo fatto sul collo, sorrisi guardando il segno ormai violaceo.

Finito di cenare, pagai ed uscimmo dal ristorante.

‘Andiamo al fiume?’

Le chiesi speranzoso.

Lei in risposta mi sorrise.

La condussi velocemente verso il piccolo parco vicino al fiume.

Dovevo calmare la mia erezione, e l’unico modo era tuffarmi nell’acqua gelida.

Guardai Zamira, e poi mi sbottonai la camicia, mi tolsi i jeans, le scarpe e i calzini.

La vidi guardarmi con gli occhi a cuoricino e sbavava.

‘Perdi bava.’

Ripeté la sua battutina in macchina.

Poi corsi velocemente verso l’acqua e mi ci tuffai senza problemi, era fredda e questo era bene per il mio Junior.

Salì a galla e la invitai ad entrare.

‘Dai, l’acqua è bellissima, vieni!’

‘Ma è fredda, non ci vengo.’

‘Credimi, il caldo non è nulla in confronto a quest’acqua.’

La vidi sospirare.

‘Okay, ma voltati, non guardare.’

Annuì semplicemente, e mi voltai.

‘Posso adesso?’

‘No.’

‘E adesso?’

‘No.’

‘Ora?’

Era già entrata in acqua.

Sbuffai sorridendo, e la vidi riemergere che tremava.

‘Stupido, mi avevi detto che era calda!’

‘Piccolo scherzetto.’

L’abbracciai spontaneamente.

Lei si accoccolo al mio petto, senza nessuna esitazione, aveva freddo e aveva bisogno di calore.

La guardai per alcuni secondi, e lei fece lo stesso.

Senza accorgercene, ci avvicinammo, ed entrambi posammo le labbra l’una sulle altre.

 
#AngoloAutore.
Vi lascio così, spero che questo capitolo vi piaccia e che siate soddisfatti di me!
Spero mi seguiate in tanti, davvero, ci tengo!
A breve inizierò una fan fiction sulla mia migliore amica, spero che anche quella vi piaccia,
A presto, Gabriele.

 

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Capitolo 3
*** :). ***


Capitolo tre.
 
Le sue labbra, Diamine! Erano così morbide e delicate.

Glie le morsi dolcemente, e lei sorrise, lasciandomi fare.

Leccai poi il suo labbro inferiore per avere l’accesso fra le sue labbra.

Senza esitare, iniziò a ricambiare il gioco con la mia lingua, ed io con la sua.

In quell’istante, il mio cuore iniziò a battere talmente forte, che sembrava voler uscire dal petto.

Non poteva essere, non poteva succedere,  non doveva succedere!

Mi staccai dalle sue labbra, guardandola, tenendola ancora fra le braccia.

‘Hai degli occhi magnifici.’

Le sorrido io.

‘Le tue labbra, cavolo, sono così belle..’

Disse lei, accarezzandomi le labbra, fissandole.

Sorrisi e le leccai il dito.

La sentivo tremare fra le mie braccia, ed infatti pochi secondi dopo si strinse a me.

‘Andiamo, ti porto a casa mia per stanotte.’

Lei annuì semplicemente, e la portati sulla spiaggia, raccogliemmo le nostre cose, e poi corremmo verso l’auto.

Lei cercava di coprirsi con il vestito, mentre io le sbavavo dietro, mentre guardavo il suo corpo che.. be’, era una bomba sexy.

[…]

Eravamo finalmente fuori casa mia, così corremmo giù dalla macchina per raggiungere velocemente la casa, per congelarci il meno possibile.

Entrai, seguito da lei, per poi chiudere la porta a chiave, dirigendomi al piano di sopra.

Lei mi seguì a ruota.

Sorride entrando in camera.

‘Uhm, d-devo fare la doccia.’

Mi la ragazza arrossendo, mordendosi le labbra.

Se non la smetteva la scopavo lì, subito.

‘Ehm, si, ti presto qualcosa di mia sorella.’

Mi diressi in camera di mia sorella, per prendere dell’intimo e alcuni vestiti da prestarle, non si sarebbe arrabbiata, le piaceva la condivisione.

Arrivato in camera mia, la condussi nel mio bagno e le porsi gli indumenti.

Lei in riposta mi sorrise.

‘Ora puoi uscire.’

‘Se rimango qui, non muore mica nessuno.’

Ridacchiammo entrambi.

‘Va bene, ti lascio sola, ma fai presto che poi mi manchi.’

Uscì dal bagno tutto sorridente, chiudendomi la porta dietro.


 
#AngoloAutore.
Splendori, vi prego di perdonarmi per il ritardo, ma sto facendo questi benedettissimi esami per la mia borsa di studio! E scusate se il capitolo è noioso.
E perdonatemi anche se il capitolo è cortissimo, ma ho poca fantasia in questi giorni….
Comunque, da ora in poi, invece di pubblicare un capitolo al giorno, aspetterò che il capitolo supererà le cinquanta visite, e più di almeno quattro recensioni, vi aspetto nomerosi!
Perdonatemi ancora, vostro, Gabriele!

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