Deamons and Angels

di lily luna herondale
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** l' inizio.. ***
Capitolo 2: *** feste e amicizie inaspettate ***



Capitolo 1
*** l' inizio.. ***


Valentine Morgenstern tornava a casa dopo la sua impresa.. era stato disgustoso tirare fuori quei neonati piangenti dal cadavere della madre morta.. ma quella stupida aveva sapientemente deciso di tagliarsi le vene.. con i due fagotti tra le braccia l’ uomo varcò la soglia della sua seconda casa.. alla fine Cèline aveva dato alla luce due gemelli.. un maschio e una femmina biondi e bellissimi.. la bambina aprì gli occhi : erano dorati senza nemmeno un po’ di bianco Valentine sorrise.. doveva aver assorbito più sangue d’ angelo del fratello.. i cui occhi erano del colore neutro dei neonati.. "Eccovi a casa piccoli miei " annunciò.
Ora doveva tornare a casa.. dai suoi piccoli demoni di un anno ciascuno.. sperò che la femmina fosse migliorata e che non avesse dato fuoco a niente.. che almeno il fratello l’ avesse contenuta.. la sua figlioletta.. Jocelyn come quell’ ingrata che era fuggita.. Jonathan era più calmo della sorella ma ugualmente letale.. ad appena un anno le sue vittime ammontavano a diversi topi piccioni e due gatti.. spaventoso si ritrovò a pensare L’ uomo incamminandosi verso casa..
9 ANNI DOPO
Nascosti nell’ erba del prato 2 gemelli guardavano il cielo scuro.. erano invisibili nel buio nonostante le chiome dorate luccicassero alla luce della luna "Ser ma i tuoi genitori??" domandò il maschio, la bambina si voltò a guardarlo " non lo so J il signor Wayland dice che sono morti quando ero piccola a non vuole dirmi altro " rispose lei abbassando gli occhi sulla nuova runa che aveva sul braccio
FLASCHBACK
"Seraphine" " Signor Wayland" la bimba sorrise nervosa "il mio nome è Valentine Morgenstern Seraphine ricordalo d’ ora in poi.. e tu sei una Herondale.. Jonathan è tuo fratello gemello" la bambina sgranò gli occhi "ma lei aveva detto.." cominciò " dimentica.. non eri pronta ad apprendere.. ora non lo devi dire a nessuno ne questo.. ne le cose che apprenderai più tardi.. mi fido di te piccola ma per essere sicuro ti farò una piccola runa" le disse poi si alzò in piedi e tirò fuori lo stilo.
Una volta finito le sorrise " Questa è una runa di vincolo.. dovrai fare ciò che ti dirò sempre e comunque capito?? Altrimenti soffrirai moltissimo.. o morirai" la informò. Lei annuì.. " si sig…sir Valentine " rispose " Ora vai a giocare " le ordinò l’ uomo e lei corse via
FINE FLASCHBACK
Sarebbe stata zitta, l’ aveva promesso le dispiaceva mentire a Jonathan ma doveva farlo per forza " andiamo a cena va è quasi ora " sussurrò alzandosi, il bimbo la seguì afferrandole la mano e cominciando a correre ridendo nel prato le risate argentine dei due bambini risuonarono come una dolce melodia .
"RAGAZZI!!" Chiamò Valentine tirandosi dietro la bimba bionda.. tremante 2 bambini dai capelli platino apparvero nel salone " chi è quella??" sibilò la femmina guardando quell’ essere che trasudava bontà da ogni poro disgustata " si padre chi è?" fece il maschio incuriosito da quella cosina minuscola che si nascondeva dietro L’ uomo " Lei è Seraphine ragazzi.. starà con noi per un bel po’" li informò Valentine
Che bambina inutile Pensò Jonathan guardandola però lei scappava dalla caccia continua di sua sorella quindi doveva essere piuttosto brava.. Adesso disegnava angeli che cadevano sul suo foglio il nome del suo gemello era ovunque il colore dorato delle ali dei serafini che cadevano risaltava sul nero del foglio che aveva scelto per la sua opera "angeli caduti uguale demoni uguale me!!" strepitò Jocelyn ridendo istericamente Seraphine si allontanò impercettibilmente dalla bambina infastidita "Lo sai che paparino lo ucciderà alla fine ?? L’ altro angioletto? Probabilmente lo farà fare a noi " trillò, Jonathan guardò la gemella, poi il piccolo angelo che si era fermato " non osare toccarlo o ti uccido" sussurrò Seraphine colorando " che hai detto?" sbottò l’ altra, aveva capito benissimo ma non le piacevano le minacce proprio no " ho detto non toccarlo" sibilò la bionda voltandosi, aveva gli occhi completamente d’ oro e Jocelyn si ritrasse come scottata, l’ aura angelica che emanava era troppo per la mezzo demone, se si arrabbiava era sempre il caso di allontanarsi " ehi calmatevi" esordì il bambino entrando, gli occhi della mezzo angelo tornarono normali " ciao" salutò, preferiva di gran lunga lui a lei, era più normale, più umano, e poi era gentile e la guardava sempre come se lei fosse stata una cosa preziosa.. lo stesso non valeva per il padre, pensò lei con rammarico fissandosi i lividi sulle braccia e le gambe. Jocelyn sbuffò irritata dalle occhiate colme di qualcosa che non riusciva a capire che suo fratello riseravava a quella dannata bamboccia.
Jocelyn aveva sempre problemi anche lei a mantenere il controllo, proprio come Seraphine aveva assorbito più sangue angelico di suo fratello, lei aveva più sangue demoniaco di Jonathan e questo aveva determinato l' isteria, la crudeltà e quegli spiazzi privi di controllo dove Joce si traformava in un mostro in piena regola, un giorno la bambina prese coraggio e si avvicinò a Serpahine, piano piano "come fai tu a controllarti " sibilò minacciosa " se ti serve una mano basta chiedere non serve che tenti di farmi paura" disse semplicemente lei alzandosi da terra e sorridendo cauta a Jonathan che ricambiò, tranquillo. Jocelyn piegò la testa e si avvicinò alla Herondale " insegnami" ordinò, la bimba snocciolò informazioni di base che le aveva insegnato Valentine stranita dal fatto che non le avesse impartite anche ai suoi figli.
Poi ci fu il disastro Michael Wayland, venne ucciso davanti agli occhi di suo figlio Jonathan, ovviamente Valentine tornò a casa felice di essersi tolto il peso di quel bambinetto così diverso da lui, così normale rispetto ai suoi figli, nonostante gli volesse (almeno per i suoi canoni ) bene, quando Seraphine apprese la notizia le si raggelò il sangue nelle vene, ora che lui non aveva più nessuno, l' avrebbero mandato via da Idris, via da lei, e non l' avrebbe rivisto proabilmente mai più.
si chiuse in camera e pianse, pianse perchè voleva bene al suo fratellino, pianse perchè era piccola e stava per essere separata dalla cosa che più amava al mondo, fuori dalla stanza Jonathan la ascoltava singhiozzare penosamente immaginandola sepolta tra i capelli dorati,con quegli occhi così belli rossi di pianto, bussò delictamente alla porta "VA VIA" si sentì urlare, ma entrò coumunque. Seraphine aveva le mani ustionate dal tantativo di aprire la finestra, che però era stata cosparsa di sangue demoniaco e le era impossibile anche solo toccare la maniglia " così ti fai male" moromorò l' undicenne avvicinandosi e posandole una mano sulla spalla, dopo di chè le aprì la finestra " vedi potevi chiedere una mano" le disse sorridendo, quasi non ci credeva nemmeno lui, la stava lasciando andare, le stava permettendo di salvarsi, stava facendo una buona azione. Lei lo guardò sospettosa, ma alla fine sorrise e cauta si arrampicò sul davanzale " Grazie Jonathan, sei stato gentile,non ti dimenticherò mai..Salutami Joce" lo salutò, poi gli lasciò un bacio sulla guancia e si buttò giu,il mezzo demone si sporse a guardarla correre verso Alicante sulle gambe magre.
Jonathan Wayland, nel frattempo, camminava a testa china accanto all' uomo che lo avrebbe portato via dal luogo dove aveva sempre vissuto. Suo padre era morto, proprio davanti ai suoi occhi, e Seraphine, la sua Ser, sparita nel nulla da quasi un anno. Non doveva piangere, ma la tentazione era incredibilmente forte " Vieni ragazzo" lo esortò lo sconosciuto, lui a malincuore gettò un' ultima occhiata ad Alicante, stava pe girarsi quando la vide, una massa di capelli biondi che luccicavano nel sole pomeridiano, si bloccò a fissarla e sorrise quando oltre ai capelli scorse anche il viso, quello dolce della sua amica più cara "J!!!" strillò lei saltandogli addosso, al contrario di Jonathan, non aveva fatto voto di non pianto e infatti singhiozzava per la felicità, aggrappata a lui. " Viene co noi?" chiese l' uomo guardandoli intenerito " Certo" affermò il ragazzino accarezzandole dolcemente capelli.
L' istituto di New York era decisamente enorme e stupendo, ma era la città che ai due bambini interessava, i mondani erao una cosa con cui loro non avevano mai avuto un contatto, ed erano letteralmente a bocca aperta quando raggiunsero la scalinata, tanto che Maryse li trovò ancora così "come ti avevo detto, il figlio di Michael Wayland e la sua bimba adottiva, quella scomparsa..be è ricomparsa mentre venivamo qui..spero non ti dia fastidio" fece l' uomo lasciandoli in custodia alla donna "bimbi la bocca" gli raccomandò la signora Lightwood chiudendosi la porta alle spalle, loro la serrarono di scatto ridacchiando poco dopo. Conobbero Hodge ,Isabelle e il piccolo Max, di soli tre anni (Seraphine si innamorò totalmente di lui, rimanendo incantata a fissarlo per dieci minuti buoni e lasciandosi toccare i capelli) e infine Alec, i due lo adorarono da subito, benchè lui fosse molto timido. Seraphine nel giro di pochi minuti lo aveva conquistato a forza di sorrisoni e occhi dolci, Jonathan aveva attirato la sua attenzione cominciando a parlare di combattimenti, demoni e armi. In breve i tre sedevano sul divano, in cerchio, a chiaccherare e ridere.
"gli angeli sono come i fuochi d' artificio" stava spiegando Hodge ai bambini, seduti su dei cuscini,in terra " cioè esplodono in aria?" chiese Jonathan, recentemente ribatezzato Jace, "no, no" rise l' istruttore " sono bellissimi, ma spaventosi" finì "ma non fanno paura Hodge, sono solo bellissimi" lo contraddisse Seraphine, in braccio ad Alec. l' uomo borbottò qualcosa e se ne andò "hai capito ciò che ho capito io Jacey?" chiese la ragazzina all' amico "Ovvio" rispose lui avvicinandosi " che avete capito?" fece Isabelle con tono lamentoso, " Izzy guarda, un folletto" la avvertì la bionda indicando un punto impreciso, la bambina scappò via urlando, era terrorizzata dai folletti, in quel periodo. "Allora?" domandò Alec curioso "Hodge ha paura dei fuochi d' artificio, perciò potremmo fargli uno scherzo in piena regola, se Jace ha tenuto i petardi " spiegò Seraphine guardando il ragazzo biondo, che annuì.
Pochi minuti dopo, nell' ufficio del mentore esplosero dei botti infernali e lui corse fuori gridando,sotto gli sguardi divertiti dei ragazzi, nascosti sapientemente dietro una runa.
la vita continuava tranquilla, all'istituto, Jace e Seraphine avevano finalmente trovato una casa sicura e non c' era nessuno a separarli. Rimaneva però il segreto che Ser si teneva dentro, obbligata dal vincolo, anche se questo non le importava.Era a posto, stava bene,peccato che la tranquillità stava per finire, a causa di una ben conosciuta rossa.

amgolo mi
ci provo, non ho detto che ci riesco, è la prima volta che faccio una fic sugli shadowhunters, spero piaccia non avevo poi così tanta ispirazione per il capitolo d' introduziuone..non come ne ho per i prossimi..perciò,,una recensione?

 

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Capitolo 2
*** feste e amicizie inaspettate ***


Clary si trascinò dietro Simon, non volendo separarsi dal suo migliore amico nemmeno per un minuto, in testa aveva la confusione più totale, tra sua madre scomparsa, Jace, Magnus Bane, ricordi che riaffioravano e il fatto che, con ogni probabilità lei era una shadowhunters..non sapeva più che pensare. Si sedette su un divanetto in salotto, Alec, di fronte a lei, rimuginava su qualcosa di sconosciuto appoggiato al muro. Poi ci furono dei rumori improvvisi e scattò sull' attenti “cos'è?” chiese la rossa spaventata, se era un demone erano nei guai grossi, c'era solo Alec con loro (e loro certo non erano di grande aiuto) Jace era sotto la doccia, Isabelle in camera sua. Un rumore di vetri rotti e qualcosa atterrò direttamente davanti a lei, strappandole uno strillo terrorizzato. “Ehy ehy ehy calmati va tutto bene, non sono pericolosa” la rassicurò la ragazza (perché si, era una ragazza) mettendole una mano sulla spalla “tu saresti?” chiese Alec sorridendo “la ragazza che ti ha buttato nel mare completamente vestito quando avevi quindici anni” rispose lei abbracciandolo forte. “ ben tornata Serì” la salutò lui. “ok Alexander, esigo spiegazioni” fece la bionda guardando Clary e Simon.
Circa una ventina di minuti dopo Seraphine era perfettamente a conoscenza della situazione e chiacchierava allegra con Simon, quando lui si bloccò, tutti si bloccarono. Ad Alec e Clary si imporporarono le guance,il mondano fece una faccia inorridita, piano piano la ragazza si girò...e cacciò un urlo “JACEY!!” esclamò correndo incontro al ragazzo (che per inciso, non indossava la maglia causa dello sconvolgimento generale) “ma la mia Ser!!” fece il biondo prendendola in braccio e facendola volteggiare a mezz' aria, con un sorriso entusiasta sul volto. Clary si mosse infastidita sul divano, mentre qualcosa di strano le corrodeva il petto. Quando finalmente la mise a terra non si staccò da lei nemmeno un secondo, dovevano mantenere sempre e comunque un contatto, ora che si erano ricongiunti non ci pensavano neanche a staccarsi. Isabelle scese a chiamare Clary, che doveva prepararsi per la festa. A quella parola gli occhi della mezzo angelo si accesero di gioia, mentre scattava su per le scale.
Jace non riusciva a staccare gli occhi da Clary, con quel vestito (che poi era una maglietta di Izzy) era semplicemente bellissima, sembrava diversa, non più la ragazzina che aveva urlato al pandemonium, ma una ragazza forte e decisa, che sapeva esattamente cosa fare e come (inutile dire che Clary si sentiva esattamente il contrario). Alec, impaziente, spostava il peso da un piede all' altro, Simon si limitava a guardare male Jace. Seraphine uscì dalla porta saltellando allegra, canticchiando un motivetto indistinto. Indossava un vestito corto, del colore dei suoi occhi, si accostò ad Alec, accarezzandogli un braccio e appoggiandosi a lui. Sapeva che era innamorato di Jace, e certo il fatto che lui guardasse Clary in quel modo, non giovava per niente all' umore del suo fratellastro. Le fece finta di nulla e cominciò a parlare di cose talmente stupide che alla fine il sorriso si fece nuovamente strada sul viso di Alec. Arrivarono alla porta del loft di quel fantomatico Magnus Bane, che a quanto pare Seraphine conosceva di vista. Ed entrarono, c' erano un mare di luci colorate che mandarono la mezzo angelo in estasi, salutò qualche vampiro che conosceva e ridacchiò nascondendo a boccetta di acqua santa nella borsa, sbattendo le ciglia al figlio della notte che la fissava infuriato. Poi Jace, Alec e Clary si imboscarono da qualche parte con lo stregone, Isabelle e Simon ballavano ( se ballare significava fare una specie di film porno da vestiti) insieme, tutto le sembrava tranquillo quindi decise di abbassare la guardia e rilassarsi un po'. Almeno fino a che non sentì e urla di Clary. Si voltò incuriosita e la vide a carponi che rovistava sotto un tavolo, si avvicinò a Jace “ ha perso qualcosa?” chiese appoggiandosi con la testa alla sua spalla “Simon è diventato un topo” le spiegò tranquillamente il biondo voltandosi a guardarla .Seraphine ridacchiò “ Isabelle, gli hai dato qualcosa da mangiare? Ti eri portata dietro un manicaretto da dargli in caso gli venisse fame? Quante volte ti abbiamo detto di non dare da mangiare agli sconosciuti? Rischiano la morte...e a quanto pare si trasformano in topi” disse alla sorella adottiva per prenderla in giro, Isabelle sbuffò irritata “ha bevuto qualcosa, non gli ho dato da mangiare” rispose “ grazie a dio, Clary?” chiamò mentre la rossa si tirava in piedi con un topo tra le mani “poteva andare peggio” continuò accarezzando Simon e guardandolo negli occhietti neri da ratto.”dobbiamo assolutamente farlo tornare normale ” fece Clary sull' orlo di una crisi isterica, stingendo Simon talmente forte da farlo squittire dal dolore “ probabilmente tornerà normale all' alba,non ti preoccupare” la rassicurò Seraphine tranquilla, “ ora torniamocene a casa “ consigliò. Appena fuori si mise nuovamente vicino ad Alec “ be allo stregone piacevi” buttò lì “smettila me ne ha già parlato Izzy, non voglio..” cominciò, ma la bionda gli schioccò un bacio sulla guancia, per tranquillizzarlo. Jace urlò qualcosa, ma quando lei si girò, era già scomparso.
Nervosismo, agitazione, panico, rabbia, dolore, rassegnazione, di nuovo panico, e rabbia. Seraphine non si dava pace, andava avanti e indietro per la stanza borbottando ingiurie contro Jace, stava diventando isterica a forza di aspettare quel rincoglionito di suo fratello (che tra l' altro no aveva idea di esserlo), non sapeva dov' era, se stava bene, cosa stava facendo. Sapeva solo che era con Clary ( e la cosa non la rassicurava per niente) e con un topo. Alec era messo peggio, Isabelle semplicemente si faceva le unghie, aspettando pazientemente con la scusa che “ Era Jace”.
Finalmente la porta si aprì e Clary, Simon e Jace fecero il loro ingresso, Seraphine cacciò un urlo e tirò il libro che aveva in mano in testa al biondo, gli occhi accesi di furia. Hodge li sgridò e li mandò in infermeria, dopo di che, raccontarono la loro avventura al du mort, non appena nominarono Raphael Santiago, la mezzo angelo colpì nuovamente Jace in testa “ se tu avessi chiesto una mano, invece di pretendere che avessimo un udito da licantropi e urlare qualcosa di indefinito da 7 metri di distanza avresti saputo che conosco Raphael come le mie tasche e che probabilmente vi avrebbe ridato Simon senza nessun trambusto particolare, ma tu NO! Devi farti figo davanti alla rossa e fare di testa tua, sei un Demente con la D maiuscola Jonatahn Wayland” sibilò infuriata. “ e come lo conosci il capo dei vampiri di New York?” chiese Jace per sviare il discorso -sono un cretino irresponsabile- “ be...” fece la bionda arrossendo di colpo
FLASCHBACK
Notte, la luna splendeva calma sulla città, Seraphine Herondale rifletteva, incapace di dormire, vagando per le strada della grande mela, era una di quelle volte che sognava Valetine, o Jonathan o Jocelyneo tutti e tre insieme. Sfiorò distrattamente la sua runa di vincolo, pensando a quante cose che avrebbe potuto dire per esempio a Jace, avrebbe potuto rivelargli che erano fratelli, che suo padre non era Michael Wayland, che Valentine li aveva allevati. Ma ogni volta che le veniva anche solo in mente di farlo, una fitta di dolore la faceva piegare in due, facendole cambiare idea.
A intorrempere i suoi pensieri fu la solita senzazione sgradevole all' altezza dello stomaco che le veniva quando c'erano demoni nei paraggi. Tirò fuori la spada angelica, felice di aver qualcosa per scaricare la tensione. Pochi metri più avanti infatti, stava un mostro alto circa 2 metri, e davanti a lui, un ragazzo dai capelli neri, indietreggiava. Scattò in avanti e recise la testa al demone con un gesto fluido, quello si ridusse in cenere, soddisfatta alzò lo sguardo sul ragazzo e rimase sorpresa nel vedere che un paio di canini luccicavano nel buio. “ che c'è, nephilim, sorpresa di aver salvato un vamipiro? Vuoi uccidermi per rimediare?” le chiese sprezzante. Seraphine rimise a posto la lama e lo guardò “ se sei arrabbiato perchè sei stato salvato da uno shadowhunters, per di più femmina arrangiati, ti ho salvato la vita.” rispose, i nascosti la trattavano sempre come se lei si sentisse superiore a loro, cosa che non era vera per niente, non era una fanatica di quella teoria come il conclave. “Seraphine” si presentò tendendo la mano, il vampiro fece una faccia sorpresa poi si presentò anche lui “ Raphael Santiago, capo temporaneo dei vampiri di New York”. La mezzo angelo sorrise “non riesci a dormire?” le chiese lui alla fine. Seraphine annuì, sospirando “ ti farò da accompagnatore per questa notte insonne allora” propose Raphael offrendole il braccio, lei accettò con piacere.
Sotto la luna succedono tante cose, quella notte una nephilm e un figlio della notte avevano saldato un amicizia destinata a durare.




“Non sono affari tuoi” ringhiò alla fine la bionda, andando a dormire, se c'era una cosa in grado di irritarla era proprio Jace.
Si svegliò dopo ore, da qualche rumore in corridoio e uscì dalla porta. C'erano Clary e Jace da una parte, Simon dall' altra. Seraphine ridacchiò capendo al volo “ mi dispiace tanto Simon, davvero” gli disse sotto gli occhi confusi della rossa, prima di rinfilarsi sotto le coperte. Poco dopo Jace gliele strappò via svegliandola in malo modo “ ti conviene avere un buon motivo per avermi svegliato a quest'ora” sibilò stropicciandosi gli occhi “Clary sa dov' è la coppa” annuncio lui “ buon per Clary” fece lei, poi si girò e tornò a dormire

 

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