How to save a life

di JulsPadFoot
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Chapter 1 ***
Capitolo 3: *** Chapter 2: Do you know your enemy? ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


                                                                                                                 Prologo

L’estate era ormai finita e quelle rare giornate in cui il Sole scaldava la pelle stavano lasciando il posto a giorni umidi e freddi. Selene aveva finito da un pezzo di svuotare le valigie e stava poltrendo nella sua stanza,in attesa che la sua migliore amica Beth arrivasse: come al solito era sempre la prima ad arrivare a scuola e quest’anno,il suo ultimo anno,era in anticipo di parecchie ore. Guardando fuori dalla finestra poteva vedere il giardino ancora vuoto,fatta eccezione per qualche ragazzino del primo anno che probabilmente si era perso. Mentre stava osservando il paesaggio Irlandese che si estendeva oltre i confini del college,la porta si aprì e fecero il loro ingresso due figure. “Sapevo che ti avremmo trovata qui,già bella che sistemata!” A parlare era stato un ragazzo  moro e dagli occhi neri come l’ebano,che sorrideva raggiante alla ragazza: Hyperion. Selene lo strinse in un abbraccio caloroso,lanciando un sorriso anche al ragazzo castano dietro di lui,Justin. “Mi sembra di ricordare che vi sia vietato entrare nel dormitorio femminile!” fece notare la ragazza,con un sorriso che tradiva il suo tono di disappunto.

“Oh non iniziamo a borbottare già da oggi,visto che dovrò sopportarti per tutto l’anno!” una voce femminile proveniva da fuori e faticosamente entrò Beth,trascinando una quantità di valigie superiore all’utile. Selene sospirò,l’anno era definitivamente iniziato.
Dopo aver aiutato a sistemare i bagagli i due ragazzi uscirono dalla stanza femminile,dirigendosi verso la Sala da Pranzo; era quasi ora di cena e ci sarebbe stato il classico benvenuto ai nuovi studenti e il bentornato a quelli vecchi. Selene, dal canto suo,non vedeva l’ora che iniziassero le lezioni,poiché quest’anno avrebbero studiato molte cose nuove. “Sono così elettrizzata per quest’anno Beth! Ci credi? Passati questi mesi ci sarà l’esame e poi ognuno prenderà la propria strada!” “Oh Sel ti prego non cominciare! Per questa sera non voglio affatto pensare alla scuola,all’esame e a tutto il resto!” rispose l’amica,mentre si sistemava i capelli neri tenendoli indietro con un cerchietto. “Io sto scendendo,vieni con me?”
“Ti raggiungo tra poco,mi do una sistemata anche io!”. Quando l’amica fu uscita,Selene si guardò allo specchio: non lo faceva spesso ma era proprio il caso di darsi una sistemata,dopo il lungo viaggio in treno. Osservò i suoi lunghi e indomabili capelli rosso fuoco,cercando di capire come metterli: non erano male in fondo,erano lunghi e formavano delle morbide onde sulla sua schiena,il vero problema era il colore,che odiava. Decise alla fine di lasciarli sciolti,truccò poco e velocemente gli occhi color caramello e scese per la cena.
Una volta entrata nella sala si ritrovò davanti lo stesso familiare spettacolo: cinque lunghissime tavolate erano disposte l’una vicina all’altra ed erano occupate rispettivamente da tutti i ragazzi divisi per ogni anno scolastico. Individuò i suoi migliori amici e si sedette al loro fianco,lanciando sguardi e cenni di saluto alle persone in sala. La cena era abbondante e piacevole e mangiarono fino a scoppiare,parlando di come avevano passato le vacanze estive e di quali progetti avevano in serbo dopo la scuola; Selene ascoltava educatamente le chiacchiere dei suoi amici ma senza esserne troppo coinvolta,vagava con gli occhi per la sala,scorgendo volti conosciuti e osservando i nuovi arrivati. Lo sguardo le si posò un po’ più giù,nella sua stessa tavolata,ma dall’altro capo di essa: un ragazzo dai capelli color biondo cenere fissava il suo piatto con sguardo vacuo,ignorando deliberatamente le chiacchiere dei compagni che lo circondavano. In quel momento Eltanin Gray alzò lo sguardo e i suoi occhi color grigio tempesta inchiodarono quelli color caramello della ragazza. Imbarazzata la diciottenne distolse velocemente lo sguardo,concentrandosi di più sulle parole dei suoi compagni.
“Allora Beth hai qualche pettegolezzo da raccontare? Non so..Sai perché Gray se ne sta sempre così isolato dal resto del mondo?” Selene cercò di rimanere il più indifferente possibile,nel porgere all’amica quella domanda. In realtà non le era mai importato molto di quel ragazzo,idolatrato costantemente da tutto il genere femminile appartenente al Mercy College,ma lo sguardo con il quale fissava il vuoto aveva risvegliato in lei l’istinto indagatore.
“ Beh in realtà so poco e niente su di lui,a parte che è un gran bel fusto,ma questo lo puoi vedere da te, e che è un gran libertino. So che adesso abita solo con il padre ma per il resto non parla tanto di sé.” Rispose l’amica mora: fortunatamente la domanda non le aveva fatto scattare ‘L’allarme pettegolezzo’ perciò per quella sera Selene l’aveva scampata!
Dopo cena salirono tutti ai loro dormitori e mentre si addormentava Selene non pensò più ad Eltanin Gray,per quella sera.
Eltanin’s point of view

Tornare in quella scuola era stato uno strazio: le solite facce,le solite chiacchiere inutili,i soliti posti. Aveva ritrovato la compagnia del suo migliore amico Cole,ma per il resto era come se tutto gli scivolasse addosso come l’olio. Nulla lo attirava e nulla lo incuriosiva,tranne che quella ragazza dai capelli buffi che aveva sorpreso a spiarlo,durante l’ora di cena. L’aveva vista nei corridoi,come ignorarla d’altro canto con quei suoi capelli rosso fuoco,ma a malapena si ricordava il suo nome. Mentre cercava di prendere sonno ripensava a cosa l’avesse incuriosita a tal punto da fissarlo così spudoratamente,ma nonostante cercasse di trovare qualcosa di diverso in lui,gli tornava sempre il pensiero che in realtà lui non era “interessante” per niente: bello,certo,o almeno così gli dicevano tutti,ma nello sguardo di quella ragazza senza nome non c’era ammirazione né venerazione. “Quella ragazza senza nome..” pensava “eppure io penso di sapere come si chiami..”

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Capitolo 2
*** Chapter 1 ***


                                                                                                        Chapter I

La sveglia del cellulare squillò,diffondendo nell’aria una martellante musica rock. “Porca misera Sel! Spegni quell’affare,mi sta trapanando i timpani!” la voce assonnata di Beth tuonò da sotto le coperte. La rossa spense in fretta la musica,sorridendo sotto i baffi. “Conviene che ti alzi; se non fosse per me e per la mia musica spacca timpani tu arriveresti a lezione con un’ora di ritardo!” scese dal letto,rischiando di inciampare nelle sue stesse pantofole. Borbottando maledizioni contro la sua roba si diresse in bagno a vestirsi; quell’anno aveva dovuto far cambiare la propria divisa,poiché era parecchio cresciuta,purtroppo non in altezza,e quella che aveva ordinato le stava a malapena. Indossò la gonna a scacchi,camicetta e maglioncino,tutto sui toni del verde; si guardò allo specchio e arricciò il naso. “Sembro un maledettissimo elfo,come ogni anno!” pensò tra sé. Non si prese neanche la briga di legarsi i capelli,non avrebbe risolto nulla. Quando uscì dal bagno notò che la sua migliore amica stava ancora deambulando per la stanza,come se si fosse appena ripresa da una sbronza; non appena la notò le si dipinse in volto un sorriso dolce.
“Bentornato piccolo elfo! Per quante tu ne possa dire,sai che rimango del parere che tu sia bellissima!”
“Ti prego Beth,non cominciare! Se fosse per me tingerei i capelli seduta stante; mi ferma il solo fatto che andrei incontro all’ira funesta tua,di Hyperion e di mia madre!” nel dire queste cose la rossa stava sistemando la sua borsa, riempiendola di libri,quaderni,fogli e foglietti. “Scendo a fare colazione,ti aspetto giù!” le scoccò un bacio sulla guancia e uscì di corsa. Salutò alcune ragazze che incrociò all’uscita del dormitorio e si diresse verso la Sala da Pranzo.
Seduti al loro solito posto trovò Hyperion e Justin,quest’ultimo intento a riempirsi lo stomaco di cibo. “Buongiorno Sel! Dove hai lasciato quella perdigiorno di Elizabeth?” 
Hyperion si era alzato e le aveva lasciato un bacio sulla fronte,come faceva ogni mattina da cinque anni. Mentre Selene prendeva posto,regalando un sorriso ad entrambi i suoi amici,ripensò a quei primi giorni di scuola in cui incontrò i suoi due migliori amici.

Era piccola,sola e impaurita: si chiedeva perché i genitori avessero deciso di mandarla in un collegio come quello,lontana da casa per mesi. Non poteva frequentare una scuola pubblica come tutti,tornando a casa il pomeriggio e ricominciando tutto il giorno dopo? La sera prima era riuscita a non farsi notare e a starsene per tutta la cena rintanata in un angolino,ma quella mattina sarebbe stato diverso: le lezioni sarebbero iniziate,così come le interrogazioni e gli inevitabili scontri-incontri con i suoi compagni. Non era mai stata tanto socievole,si limitava sempre a qualche chiacchiera durante l’intervallo o tra una lezione e l’altra,ma non si può dire che lei avesse mai avuto una migliore amica,nonostante i suoi 15 anni. Aveva indossato orgogliosa la sua divisa,senza pensare a quanto i ragazzi in quell’età sanno essere cattivi e dispettosi. Dovette fare i conti con la realtà durante l’ora di Geografia,quando una ragazzina del primo anno,probabilmente sperando di fare colpo,le fece notare sgarbatamente la sua somiglianza con un elfo. Da quella battuta ne scaturirono altre una dietro l’altra,per un’intera settimana. Solo due ragazzi avevano preso le sue difese,in un Sabato pomeriggio,quando ormai al limite della sopportazione la povera rossa era crollata in una crisi di pianto nel bel mezzo del giardino. “E’ meglio che tutti voi vi leviate di torno,se non volete che vi prenda a calci io.”A parlare era stato uno dei due,quello moro. L’altro,quello castano,le aveva allungato un fazzoletto bianco candido,con le iniziali J.F, e le sorrideva. “Ti va di andare nelle cucine a chiedere un thè?” le chiese il moro. La piccola annuì impercettibilmente,con gli occhi spalancati e rossi per il pianto. “Io sono Hyperion e lui è Justin”indicò il ragazzo castano alla sua sinistra.
“Io..”tirò su con il naso “Io sono Selene”
“Bene Selene” iniziò il castano,Justin. “Non penso che tu debba farti prendere in giro così,perché non reagisci la prossima volta?”
La ragazza si asciugò le ultime lacrime che le rigavano il viso,e alzò il mento,cercando di riprendere contegno perduto. Aveva ragione,era sempre stata in grado di badare a se stessa e voleva dimostrare ai suoi genitori che nonostante l’avessero mandata via da casa,lei sapeva vivere anche senza di loro. “Hai ragione,”disse “La prossima volta lo farò”

E lo aveva fatto,procurando una frattura al setto nasale ad un tizio del primo anno, e sorbendosi una settimana di punizione. Da quella volta nessuno osava più prendersi gioco di lei,tranne quello stesso ragazzo al quale aveva rotto il naso, e in compenso lei,Justin e Hyperion erano diventati inseparabili.

                                                                                                                    ***

Aveva varcato la soglia della sala con uno sguardo annoiato e sprezzante,maledicendo ogni secondo la sua naturale bellezza e il suo fascino,che attiravano orde di ragazzine urlanti. Prese posto e si versò del caffè nero; i suoi occhi non si soffermavano mai più di due secondi su qualcuno ma una risata cristallina attirò la sua attenzione. Tre figure si erano alzate dal tavolo e stavano procedendo verso la porta,probabilmente verso la prima ora di lezione: in mezzo a due ragazzi si ergeva,nonostante l’altezza ridotta,la figura di una ragazza sui 18 o 19 anni che camminava a passo svelto,con sguardo fiero. E come succede nei cartoni animati,nella mente di Eltanin si accese una lampadina: era lei! La tizia dai capelli rossi che lo fissava la sera prima,era la stessa che anni fa gli aveva rotto il naso! Era la Brown,dannazione! Non aveva mai fatto caso né ai suoi occhi né tanto meno al suo viso,e senza quella divisa che la faceva sembrare un elfo non  l’aveva proprio riconosciuta. Pensandoci in effetti,alla sua destra e sinistra si trovavano le sue due guardie del corpo: Parker e Flynn gli davano davvero sui nervi,erano cinque anni che li sopportava a malapena. D’altra parte la Brown gli aveva rifilato una bella operazione al naso e lui gliel’aveva fatta pagare,tormentandola per tre anni. Gli ultimi due anni di Gray erano stati un completo disastro,sul fronte privato,e da quel momento niente lo aveva più interessato,all’infuori di Parker e Flynn,e di conseguenza si era quasi dimenticato chi lei fosse. Ma in quei tre anni non aveva affatto dato tregua alla rossa, allora perché diavolo ieri lo stava fissando in quel modo? 
Un moto di irritazione gli salì dallo stomaco e gli occhi si ridussero a due fessure,mentre i tre varcavano la soglia e sparivano dietro l’angolo; quell’insulso elfo lo aveva tenuto sveglio per tutta la notte e di certo lui non era uno che si preoccupava di cosa pensassero gli altri. “Ehy Bello Addormentato,chi stai fissando?” Un ragazzo dai capelli neri e gli occhi verdi si era seduto dall’altro lato del tavolo,e sventolava la mano per richiamare l’attenzione dell’amico.
“Cole.” Lo salutò il biondo “Parker e Flynn sono di nuovo in circolazione” Gli occhi verdi del moro ruotarono verso l’altro,per poi tornare a posarsi su quelli grigi dell’amico di fronte a lui. “Non alzare gli occhi al cielo con me Hyde! Sono già parecchio irritato di prima mattina: quel piccolo elfo della Brown non mi ha fatto chiudere occhio. Proprio ieri sera doveva mettersi a fissarmi!” Eltanin mandò giù un altro po’ di caffè,mentre l’amico moro lo fissava a sua volta,incredulo.
 “Momento momento momento! Perché ti interessa tanto se la Brown ti fissava,addirittura da perdere il sonno? Non ti è mai importato di nulla Gray,che ti succede?”
“Mi succede che non sopporto quando qualcuno mi fissa,come stai facendo tu ora Cole! E visto che questa mattina sono parecchio scontroso,andrò a sfogarmi sulle due guardie del corpo della rossa,con permesso.” Il biondo si alzò dal tavolo,lisciandosi i pantaloni verdi della divisa e si diresse a passo svelto verso l’uscita,lasciando l’amico in un misto tra l’incredulo e il divertito. “Ah Gray,chissà se l’impertinenza della rossa non ti faccia dimenticare questi due anni.”

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Capitolo 3
*** Chapter 2: Do you know your enemy? ***


                                                                              Chapter 2: Do you know your enemy?

 
Ci mancava solo il suo migliore amico a dargli sui nervi,come se quella mattina non avesse avuto già abbastanza grattacapi. Non aveva avuto le prime due ore di lezione,poiché non era stata ancora assegnata la cattedra di Storia e Filosofia,quindi aveva passato la mattinata sdraiato sull’erba del giardino,con il tiepido sole di un irlandese Settembre a scaldargli il volto. Si udì impercettibilmente il suono della campana,che suggeriva ad Eltanin di avviarsi lungo il giardino,per seguire la lezione introduttiva di Astronomia. Fortunatamente  (o sfortunatamente,dipende dai punti di vista) per lui incrociò gli oggetti dei suoi pensieri: Parker,Flynn e la Brown stavano uscendo dall’edificio,verso la sua stessa meta.
“ Purtroppo il fato non ci ha voluto privare della tua presenza costante in questa scuola,Parker! Oh,e c’è anche la ruota di scorta: che piacere rivederti Flynn!” fece un impercettibile inchino di scherno: la voce del biondo era fredda e tagliente.
“Potrei dire lo stesso di te Gray. Gira voce che te la stai passando male,peccato che tu abbia deciso di tornare qui.” Hyperion era abituato alle insulse frecciatine del biondo e aveva capito come rispondergli a tono.
Un flusso di rabbia salì lungo le vene Eltanin: che diavolo ne sapevano gli altri di quello che stava passando e di quello che aveva passato? “Non osare rivolgerti a me con quel tono Parker,ti avverto.” Il ragazzo si era avvicinato al moro con passo svelto e ormai lo sovrastava almeno di una spanna. Hyperion non si ritrasse. 
“Oh e che faresti? Chiami mammina e papar..” 
“Basta!” 
Il moro non aveva fatto in tempo a finire la frase che la voce nervosa della rossa lo bloccò. “Ora basta Hyperion,andiamocene.” Gli occhi color caramello di Selene erano stati fissi sulla figura del biondo per tutto il tempo della discussione e non le fu difficile notare la reazione avuta dal ragazzo alle parole del suo migliore amico: se avesse continuato a parlare,di sicuro si sarebbe ritrovato con la mascella rotta.
Eltanin rimase incredulo di fronte alla scena che gli si era presentata davanti; la Brown,per qualche strana ragione,aveva impedito che Parker continuasse con le sue stupide,e quanto meno fuori luogo,battutine. Cosa sapeva? Osservò il volto sorpreso dei due ragazzi senza sapere come ribattere. “Beh..ti è andata bene Gray.” Si intromise Flynn e,dopo avergli rivolto uno sguardo sprezzante,si allontanarono verso la lezione di Trigonometria,lasciando la loro migliore amica in giardino,diretta anch’essa verso Astronomia.
“Non credere che l’abbia fatto per fare un favore a te,Gray; volevo solo evitare che Hyperion e Justin si mettessero nei guai per averti picchiato.” I due ragazzi erano arrivati al luogo dove si sarebbe dovuto tenere la lezione,ma non trovarono posti distanti l’uno dall’altra e,costretti,si sedettero vicini,in attesa che professore parlasse. Eltanin osservò con la coda dell’occhio la ragazza,seduta affianco a lui e si accorse di non aver mai fatto caso al cambiamento,seppur impercettibile,della Brown: la sua memoria lo aveva lasciato ad un ragazzina piccola,con i capelli rossi arruffati e del tutto simile ad un elfo,con le orecchie leggermente appuntite e il naso minuscolo. La situazione non era particolarmente cambiata,Selene aveva le stesse orecchie e lo stesso naso,spruzzato di lentiggini,ma i suoi capelli non erano più arruffati e disordinati,bensì lunghi e all’apparenza morbidi,che le davano un’aria molto più adulta e matura,nonostante la sua altezza si fosse fermata al metro e mezzo. Lo sguardo della rossa lo incenerì in un istante 
“ Vuoi un autografo o hai intenzione di continuare a fissarmi?” 
In un lampo di pura pazzia suicida il ragazzo esordì “Sei rimasta bassa. Quanto sarai alta,un metro e mezzo?” 
Si pentì subito della sua stupidità: a che cavolo stava pensando? Non erano amici,lui era stato un mostro con lei e odiava i suoi amici cretini,perché stava intavolando una conversazione? Di sicuro ora lo avrebbe fatto fuori. Selene sbarrò gli occhi e la punta delle sue orecchie cominciò a colorarsi di rosso. 
“Per la cronaca non sono una nana,sono più di un metro e mezzo!” Notando il sopracciglio alzato del ragazzo,come a volerla prenderla in giro,si scaldò ancora di più. “ E tra parentesi sono cinque anni che stiamo nella stessa scuola,e ti accorgi solo ora che sono bassa? Dove sei stato con il cervello,ammesso e concesso che tu ne abbia uno,in questi ultimi anni?” 
Era sicura di non aver parlato in modo diverso da quello in cui gli si rivolgeva di solito,ma lo scurirsi del volto di Grey la fece sentire stranamente in colpa. “Senti..mi dispiace non avrei dovuto..”
“Zitta. Non mi importa.” La voce di Eltanin era più tagliente,fredda e cupa del solito. “Non mi importa di te,di quanto sei bassa o delle tue stupide scuse.” 
Selene non avrebbe dovuto sentirsi offesa e in effetti non lo era: si sentiva ferita. E arrabbiata. Era stato lui a cominciare con le domande,lui a provocare lei e suoi amici,lui ad aver scelto il suo stesso corso di Astronomia. Un momento,questo cosa c’entrava? Nulla,ecco cosa,ma doveva cercare tutto quello di cui poteva incolparlo. 
“Non ti ho chiesto io di parlarmi,di farmi delle domande,di sederti vicino a me! Hai fatto tutto da solo e ora cosa vuoi da me?” il tono di voce della rossa si era alzato di un’ottava. 
“Signorina Brown,Signor Grey,siete pregati di lasciare la lezione e tornarvene nel vostro dormitorio: è dall’inizio della lezione che state disturbando tutti con il vostro chiacchierare.”

                                                                                                                             ***

Non ci poteva credere. Era stata cacciata dalla lezione che aspettava da mesi! E tutto per colpa di quell’imbecille con qualche disturbo bipolare! Selene percorreva a passo svelto i corridoi,diretta verso la Sala da Pranzo per cenare. Era rimasta chiusa in biblioteca tutto il pomeriggio,cercando di smaltire la rabbia con pochi risultati,senza nemmeno aver incontrato i suoi amici,che probabilmente l’avevano data per dispersa. Erano le 20 passate quando entrò in sala,sedendosi alla destra di Hyperion. 
“Chi ti ha riesumata? Dove sei stata tutto il pomeriggio? Hai abbandonato me e Justin al nostro crudele destino!” il moro le diede una piccola spinta con la spalla,mentre indicava con la testa l’amico castano seduto davanti a lui.
“Ho avuto una discussione con Eltanin Grey e il prof ci ha cacciati dalla lezione! Sono stata in biblioteca cercando un modo per ucciderlo senza far ritrovare il cadavere.” “Che cosa vuole ancora da te? Non aveva smesso di darti il tormento due anni fa?” brontolò Justin,azzannando una coscia di pollo. 
“Ha ragione Justin, sono anni che non ti prende più di mira; anzi a dirla tutta da due anni a questa parte se la prende solo con noi” ridacchiò Hyperion. Avevano ragione,pensò la ragazza. Perché aveva smesso di darle il tormento,così di punto in bianco? Non ci aveva mai pensato prima in effetti; con lo sguardo cercò il ragazzo ma incontrò un paio di enormi occhi verdi. Cole Hyde la fissò sorridente e fece spallucce: il posto di fronte al suo era l’unico vuoto.

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