Hooked

di vook20
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nirvana ***
Capitolo 2: *** Dark Horse ***
Capitolo 3: *** Bad Reputations ***
Capitolo 4: *** Give you what you like ***
Capitolo 5: *** Sweet Dreams (Are Made of This) ***



Capitolo 1
*** Nirvana ***


NIRVANA




~~We can escape to a higher plane
In Nirvana stay
where the dreamers lay
I'll lay you down lay you down






-Cosa volete davvero, Milah?
-Fuggire
Fu poco più di un sussurro, un’impercettibile confessione nascosta da troppi anni. Milah alzò la testa all’improvviso e fermò i suoi occhi azzurri davanti al pirata. Killian li incrociò e si perse dentro di essi, la volontà di fermarla e farla ragionare svanita, persa tra le stelle, complici dell’incanto notturno.

-Voglio, girare il mondo, assaporare la libertà, l’amore…- Killian la fissò, incapace perfino di respirare, di poter prendere fiato e fare la domanda che avrebbe potuto decidere l’esito della serata. Milah prese lentamente una delle mani di Killian e la strinse fra le sue, alzandosi piano sulle scarpe poter arrivare a sfiorargli le labbra, su cui sussurrò:

-Portami via, Killian- a quella supplica e alla dolcezza con cui era stato pronunciato il suo nome, Killian prese la nuca della donna, attirandola a sé e assaporando completamente le sue labbra. Quando si furono detti tutto quello che avevano taciuto nelle lunghe serate alla taverna del porto, si staccarono e rimasero con le fronti incollate e i nasi vicini, respirando l’uno il profumo dell’altro.
-Ovunque tu vorrai andare, tesoro- sussurrò il pirata, mentre la brezza marina faceva scricchiolare i legni della barca e scompigliava i capelli di Milah.

Il ventò sembrò incrinare l’incanto: Milah rabbrividì e ritornò a fissare Killian, una nota d’incertezza nella voce.
-Mio marito…
-Andremo dove non potrà trovarci… forse così troverà il coraggio!- Killian stirò gli angoli della bocca in un sorriso sarcastico. Che però non contagiò la donna.
-Bea…- il vento si portò via quell’unica cosa che la teneva ancorata alla sua vita.

Il pirata la attirò di nuovo a sé e tutto scomparve, dissolto dalla magia che sembrava avvolgere quelle due figure sul ponte della nave pirata, lontano dal marito codardo di lei e della ciurma di lui, la quale era scesa al porto illuminato per bere qualcosa, il Jolly Roger che sventolava pigro sul albero maestro e avvolgeva con la sua ombra la postazione del timoniere. Killian spinse lievemente Milah, la quale trovò il rialzo di legno davanti al timone. Ci si sedette sopra, mentre il pirata continuava a baciarla piano, come per paura di sciupare qualcosa di prezioso.
Dopo un tempo indefinibile, continuando a baciarsi, scesero piano i gradini di legno e camminarono guidati dall’istinto fino alla cabina del capitano. Killian chiuse piano la porta.



 


N.D.A.
Che dire, mi sento soddisfatta! E’ venuta come me l’ero prefissata (almeno non ci ho infilato le mie solite, inutili e noiosissime melensaggini!). Non so se ho centrato bene il momento in cui Milah chiede a Hook di portarla con lei, però secondo me è così. Riguardo al luogo dove è racchiusa questa flashfic, non so se questa raccolta ha poi un gran senso, ma dopo essermi soffermata a pensare a tutte le coppie, probabili e improbabili, che sono state create con Hook anche dalla sottoscritta, naturalmente!), è nata l’idea di scrivere qualcosa su ognuna di esse. E così eccomi qui! Ogni coppia avrà una canzone e questa, dopo lunghe discussioni interne in merito, ha avuto il ritornello di Nirvana, canzone di Adam Lambert, il quale, essendo uno dei miei artisti preferiti, ritornerà su questi schemi con qualche altra coppia.
Finita la noiosa lezione di storia delle fan fiction, vi saluto, e, come al solito, recensite!
Vook.

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Capitolo 2
*** Dark Horse ***


DARK HORSE



 
Cause I’m coming atcha like a dark horse
Are you ready for, ready for
A perfect storm, perfect storm
Cause once you’re mine, once you’re mine
There’s no going back






-Perché sei tornato, pirata? Che cosa vuoi?
-Oh, niente, passavo…
-Pensavo te ne fossi andato con Cora
-Infatti, ma sono tornato. Per te!- Hook si protese in avanti sogghignando, le braccia conserte mentre dondolava sui talloni.
Aurora lo fissava sospettosa, tenendosi la mano sulla pancia. Hook le avvicinò pericolosamente, continuando a sorridere e tormentandosi il labbro inferiore con i denti. Abbassò lo sguardo fino alla prominente pancia. Doveva essere già al sesto o settimo mese, circa.
-Oh, ci siamo dati da fare vedo. Il principino è tornato?- ormai l’uno poteva sentire l’odore dell’altra. Lei sapeva di buono, freschezza e latte. Lui puzzava solo di sudore. Tuttavia non era sgradevole.

Hook le cercò la mano. Quando senti il tocco del metallo, Aurora fece un salto all’indietro, rifugiandosi nell’angolo della stanza scavata nella roccia. Il pirata ritornò a snudare una chiostra di denti resi giallastri dal fumo e dal rum.

-Su via, non dirmi che ti faccio paura? Ci conosciamo da tanto tempo…- disse riprendendo ad avanzare lentamente. Aurora arretrò ancora di più, cercando con gli occhi una via di fuga: l’unica però era la porta principale, la quale in quel momento era proprio dietro il pirata. Riflettendo su come poter chiamare Filippo, notò un particolare che fino a quel momento non aveva considerato.
-Come sei entrato?- La stanza era un semplice quadrato di pietra, addobbata a guardaroba, i vestiti polverosi ammucchiati sul pavimento di nuda roccia: che fosse entrato dalla porta era da escludersi, aveva acceso una candela, l’avrebbe visto, anche se poi all’improvviso la candela si era spenta e lei aveva sentito la voce del pirata che chiamava dell’ombra, il quale aveva acceso un qualcosa che emetteva una fiammella che gli danzava sul viso. La stanza non aveva finestre…
-Magia!- disse continuando ad avvicinarsi. “Troppo vicino…”.

Quando ormai li separavano solo pochi metri, Aurora inciampò in un vecchio corsetto. Urlò a pieni polmoni, mentre una mano la afferrava da sotto la schiena.
-Sarebbe un vero peccati rovinare in modo così stupido il tuo bel faccino- Nonostante non ci fosse più luce, Aurora poteva vedere gli occhi azzurri del pirata ad un centimetro dal suo viso. All’improvviso ebbe davvero paura.
Hook ghignò di nuovo, prima di baciarla con passione e sparire nel buio, così com’era arrivato.
 
 
 
N.D.A.
Allora, eccomi di nuovo qui, a questa raccolta cui sinceramente mi sto affezionando! Capitolo dedicato alla SleepingHook, che personalmente non condivido molto, però ho voluto provarci! L’ho fatta un po’ più dark della prima e delle cose che scrivo di solito, però mi piace com’è venuta!  La contestualizzazione: questa sconosciuta! No, sinceramente, non lo so, penso dopo che Storybrooke è scomparsa. Beh, non c’è altro da dire, penso!
A presto, e recensite!
Baci, Viviana.
P.S. ah, mi ero dimenticata della canzone! E’ Dark Horse di Katy Perry, altra autrice che sentirete spesso in questa raccolta, in quanto mia preferita in assoluto!

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Capitolo 3
*** Bad Reputations ***


BAD REPUTATION

 
I don't give a damn 'bout my reputation
You're living in the past, it's a new generation
A girl can do what she wants to do and that's what I'm gonna do



 
L’elmo cadde dalla testa del guerriero, rivelando una folta massa di capelli neri d’inchiostro: la ragazza sembrò non importarsene granché, continuando a menare fendenti verso il pirata con cui si stava battendo.
Hook invece fece un’accucciata portandosi indietro verso l’albero sotto il quale si stava riposando prima che intervenisse quella scocciatura di soldato a svegliarlo. Approfittando del momento di distrazione della ragazza, svelto come un ratto, si arrampicò tra i rami dell’arbusto, conficcando l’uncino nella corteccia per salire e scegliendosi uno dei rami più bassi per fermarsi a prendere fiato.
-Vigliacco!- da giù la guerriera gli stava urlando contro parecchio inferocita.
-Scusa, amico. Non mi batto con le donne- la ragazza alla parola “donna” represse a stento un moto di fastidio- Sono un gentiluomo, io.
-Non sono una donna! Sono un guerriero!- protestò la ragazza.
Ci fu uno spostamento d’aria e Hook si ritrovò alle spalle della guerriera:
-No, tu sei una donna!- il pirata sorrise maliziosamente incrociando le braccia al petto. La ragazza si girò di scatto, sorridendo sarcasticamente.
-E chi saresti tu per dirlo?
-Uno che le donne le conosce bene- Hook si abbassò di nuovo, ‘sta volta mirando al piede dall’avversaria con la punta della spada. Lei la schivò facilmente, intercettando la mossa seguente del pirata con una parata. Mulinando la pesante arma di fattura orientale, si portò dietro l’uomo e con un calcio lo spedì a rotolare nella polvere giallastra della radura appena fuori dalla foresta. Gli puntò la spada alla gola.
-Non conosci me!
Il pirata, dopo un attimo di sorpresa, si rivoltò, strisciò con la pancia a terra e recuperò la spada. Riprendendo a sorridere malizioso le fece lo sgambetto, ribaltando la situazione. Si piegò verso la ragazza a terra:
-Come ti chiami, “guerriero”?- disse sbeffeggiandola. La ragazza sorrise e si buttò in piedi. Mosse decisa la spada.
-Mulan- in un attimo gli era di nuovo addosso, con la spada puntata alla larga porzione di pelle lasciata scoperta dallo scollo della camicia nera. Hook si permise una risata.
-Mulan- lo pronunciò come se volesse assaporarlo- Bel nome. Però mi piacerebbe pronunciarlo in un altro contesto. In un altro luogo…- Mulan gli tirò un calciò. Iniziò a sentire caldo, con quell’armatura addosso, sotto il sole. I suoi movimenti iniziarono ad essere più lenti e faticosi.
Evidentemente il suo stato dovette trasparire all’esterno:
-Perché non te lo togli, quel mucchio di ferro- disse Hook, accennando all’armatura dalla ragazza e sorridendo accattivante. Mulan si avvicinò sorridendo anch’essa, calandosi verso il viso dell’altro.
-Sembra allettante. Ma non m’interessi
Detto questi si rialzò  e, preso l’elmo sottobraccio, alzò lo stivale e colpì il naso di Hook con il tacco, facendone sgorgare un fiotto di sangue vermiglio. Sorridendo soddisfatta, ammirò la sua opera per qualche secondo, e se ne andò.




N.D.A.
Bè, questo è un capitolo un po’ più femminista e meno romantico, anche se ne sono più tosto soddisfatta. Detto questo, la coppia non l’ho mai immaginata granché, anche se c’è gente che lo fa. O almeno lo faceva l’anno scorso. Quindi ho voluto improntare il capitolo un po’ più in modo che fosse Mulan a prevalere, senza farsi affascinare da Hook, anche perché, come scoperto nella 3x03, non avrebbe molto senso la cosa. Per la questione della contestualizzazione, dovrebbe svolgersi prima della maledizione, ma come il precedente capitolo, non ha un momento molto preciso. La canzone è Bad Reputation di Joan Jett.
Detto questo, mi dileguo.
A presto, Vook20

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Capitolo 4
*** Give you what you like ***


GIVE YOU WHAT YOU LIKE



Please wrap your drunken arms around me
And I'll let you call me yours tonight
Cause slightly broken it's just what I need
And if you give me what I want
then I'll give you what you like




-Amico, cosa dannazione c’è in quella… ahi!
-Sta’ fermo! E non sono tuo amico!
-Pensavo… avessimo superato… ahia, dannazione!, questa fase!
Il principe lo guardò un secondo e sbuffò, riprendendo a fasciare il costato del pirata; l’altro intanto continuava a contorcersi a terra lamentandosi per l’alcool che il biondo gli stava versando sul petto.

-Quando hai preso questa roba infernale, prima che la maledizione cancellasse tutto? Cosa sei, un dannato tira sangue?
-E’ così che chiamate i medici, voi pirati?- Hook si alzò lentamente, caracollando addosso alla spalla del principe quando le gambe non lo ressero. Ansimò rumorosamente, sentendo sudore e acqua di colonia nelle narici.
-Riesci a camminare almeno? Ti serve una stampella?- David lo fissò preoccupato mentre si tergeva il sudore dalla fronte.

Hook lo guardò storto, riprendendo la bisaccia con le vettovaglie. Iniziò a camminare appoggiandosi agli arbusti, mentre la giacca nera gli si arrotolava lungo le gambe ad ogni passo; ad un certo punto decise di togliersela. Mentre sfilava la manica destra l’uncino s’impigliò in un bottone del risvolto davanti, sbilanciandolo in avanti e facendolo cadere rovinosamente sul terreno morbido della foresta incantata.

Il principe si abbassò fino ad arrivare al moro, il quale era rimasto steso a faccia in giù nelle radici.
-Alzati, non abbiamo tutto il giorno, dobbiamo tornare dagli altri- fece David sbuffando. Vedendo che però Hook non si rialzava lo girò strattonandolo: il pirata aveva gli occhi chiusi e la bocca semi aperta. David fece partire la mano e sulla guancia si disegnarono cinque segni rossi.
Hook schiuse gli occhi, puntando sul principe uno sguardo liquido. Sulle labbra si disegnò un sorriso da ubriaco.
-Questa situazione me ne ricorda tanto un’altra, amico- disse calcando sulle ultime parole.
-Sei ubriaco- ribatté David.
-E’ facile nascondervelo, non brillate per la vostra intelligenza- rispose Hook beffardo, usando il voi per provocarlo. Aspettando la risposta di David, socchiuse gli occhi e lo sguardo gli cadde sulle labbra del principe. Erano così vicine…
-Bene, allora penso ce ti lascerò qui, così magari torna il cinghiale e ‘stavolta ti sbrana.
-Allora fatelo, lasciatemi qui a morire- esclamò allargando le braccia di scatto, impacciato dal cappotto che ancora era appeso al suo uncino. Gli si avvicinò, facendo in modo che i loro nasi si sfiorassero.
-Però poi chi vi ascolta quando la sera vi sorgono i dubbi sul fatto che non sapete regnare- sussurrò sogghignando.
Il principe scattò verso la sua faccia con il destro alzato, puntando verso le labbra del pirata all’ultimo secondo. Le loro lingue s’intrecciarono, i respiri ardenti che si fondevano, mentre i corpi si addossavano e l’uncino si liberava del bottone, puntando verso la giacca del biondo.





N.D.A
Allora, eccomi di nuovo qui, dopo un mese e più di assenza! Sappiate, o voi che segiute e recensite, che il capitolo 4 era già stato scritto, ma sinceramente, non mi convince affatto, e poi devo trovare una canzone! (a proposito, help! Che canzone posso mettere alla Captain Snow?)
Quindi mi è venuta l'ispirazione per la Captain Charming ed è uscito fuori questo. Anche qui ho avuto un po' di problemi con la canzone, lo so che quella che ho scelto parla di una donna, però non sapevo cosa adattare al momento, che, a proposito, dovrebbe essere post-maledizione n.2, dopo una caccia al cinghiale (passiamo sopra alle idee stupide che mi sono venute per questo capitolo, eh?). Capitolo rigorosamente slash, anche se le coppie di questo tipo mi ero ripromessa di affrontarle dopo, anche se sono stata indecisa su una amicizia tra Principe e Pirata. La canzone è "Give you what you like" di Avril Lavigne.
Bè, a presto, si spera!, Vook

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Capitolo 5
*** Sweet Dreams (Are Made of This) ***


Sweet Dreams (Are Made of This)




Sweet dreams are made of this
Who am I to disagree?
I travel the world
And the seven seas
Everybody's looking for something.



 
 
 
 
-Hook… Hook, forse non, forse non dovremmo farlo- Belle si staccò da lui con un espressione colpevole.
Killian si staccò infastidito dalla sua bocca tremolante: cosa voleva adesso, quello piccola guastafeste? Lo si vedeva dagli occhi abbassati da bimba che sta rubando le caramelle dalla dispensa che non le piaceva ciò che stava facendo, che stava pensando al Coccodrillo.
Il pensiero gli indurì il cuore, e il fugace proponimento che gli aveva detto di lasciarla andare e che lo aveva rimproverando per ciò di cui si stava approfittando si sciolse, fuso dal furore. Hook si accanì contro le sue labbra, ricominciano a baciarle e a morderle ferocemente.

Belle tentò un altro po’ di dibattersi, ma ormai non aveva più la forza di combattere, era stata consenziente e adesso non poteva rimediare al suo errore. Tutto era accaduto troppo in fretta: Rumple non c’era, rapito dalla Strega e lei era stanca di dover lottare per poter stare insieme a lui; aveva pensato che Hook si fosse innamorato di lei, di avergli fatto dimenticare Emma, quando invece lui voleva solo distrarsi dal rifiuto della Swan. Era stanco anche lui di combattere.

Però quando lui aveva iniziato a baciarla Belle aveva sentito nel profondo che quello che stava facendo era sbagliato, che in quel modo non era poi diversa dalla vecchia moglie di Rumple, che cedere a Hook equivaleva ad arrendersi.
Hook da parte sua era così… deluso, scoraggiato, che quando era entrato nel banco dei pegni del Coccodrillo e aveva visto quella ragazza, disperata, in cerca d’amore, di un amore che probabilmente in quello stesso momento la stava tradendo, aveva colto l’occasione e aveva iniziato a circuirla, finendo poi per spingerla contro il muro e attaccare voracemente la sue labbra rosee. I suoi piedi avevano in breve mangiato i metri quadrati di pavimento che li separavano dal retro bottega del negozio, finché i loro corpi avvinghiati non erano crollati a picco su un divano polveroso.

Aveva iniziato a tirare via i bottoni della camicetta dalle asole con maestria, come se per lui fare l’amore fosse un arte; tuttavia in seguito l’aveva attaccata brutalmente, smaniando di averla. Belle si ritrovò a pensare a lui come uno di quei pirati di cui aveva letto nei libri, di quei mostri assetati di sangue. Ma non era forse questo quello che aveva pensato di lui quando l’aveva affrontato sulla sua nave? L’improvviso affondo di lui la riscosse dalle fantasticherie e le provocò un inatteso movimento brusco.
Hook alzò gli occhi e per quel fugace attimo Belle fu in grado di leggere i due pozzi che erano diventati: pieni di cupa disperazione e di sogni infranti.
 



 
N.D.A
Allora, mi scuso per l’incommensurabile ritardo nell’aggiornare, ma l’ispirazione ha fatto un po’ cilecca ultimamente, però oggi mi è capitato di riascoltare Sweet Dreams degli Eurythmics e ho subito pensato alla raccolta, mi sembrava perfetta per il capitolo dedicato alla Capitan Beauty, che personalmente non so se mi piaccia oppure no, diciamo che avevano del potenziale nella 2x11, però, anche se non la shippassi, il capitolo doveva esserci comunque.
Spero vi sia piaciuta, a me convince abbastanza, anche se non è il mio genere!
Al prossimo capitolo, ispirazione permettendo, Vook20

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