L'Amore trionfa sempre!

di Nozomi_Kokoda_4ever
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Inizia l'avventura ***
Capitolo 2: *** Il litigio fra Love e Nozomi ***
Capitolo 3: *** Una meravigliosa gita in barca! ***
Capitolo 4: *** Una splendida notte stellata ***
Capitolo 5: *** La fiera di Scarlet Heart ***
Capitolo 6: *** Problemi scolastici per Nozomi ***
Capitolo 7: *** Il sogno di Nozomi ***
Capitolo 8: *** Un'emozionante escursione in montagna ***



Capitolo 1
*** Inizia l'avventura ***


-Sbrigati Nozomi, o faremo tardi per andare a scuola!!! – urlava Love dirigendosi di corsa verso lo scuolabus.

-Aspettami Love, ti prego, non ce la faccio! – ribatteva Nozomi, che si era fermata a riprendere fiato.

-Io comincio a salire, cerca di muoverti, o il bus partirà senza di te!

-Sto facendo il possibile, ma sono troppo stanca!!!

-Questo perché la mattina non ti svegli mai in tempo.

-Scusami Love, ma non sentire la sveglia è più forte di me. Amo troppo dormire!

E dopo aver recuperato tutta l’energia necessaria, Nozomi si rimise in corsa e riuscì a raggiungere l’autobus e arrivarono in tempo a scuola.

Lì, come tutte le mattine,  si incontrarono all’ingresso con Karen, Miki e Erika e entrarono in classe.

-Buongiorno, professor Kokoda – esclamò in coro la classe, composta da sole ragazze.

-Buongiorno ragazze – rispose gentilmente, come sempre d’altronde, Kokoda.

Il ragazzo infatti, per mantenersi quando era lontano da Palmier, insegnava all’Istituto pubblico Scarlet Heart School, dove educava le ragazze allo studio della lingua francese.

-Bene ragazze, cominciamo la lezione. Nozomi, vuoi mostrarmi i compiti che hai eseguito a casa?

-Con molto piacere, professor Kokoda – rispose la ragazza con un gran sorriso.

I due ragazzi, non si conoscevano soltanto come docente e alunna, ma anche attraverso una profonda amicizia, e un gran sentimento d’amore, che nessuno però aveva l’iniziativa di dimostrare all’altro.

Al suono della campanella, segno dell’ora di pranzo, come tutti i giorni, Karen, Love, Miki, Nozomi e Erika si riunivano, incessantemente, allo stesso tavolo, e pranzavano tutte insieme. Come un orologio svizzero, anche Kokoda si radunava insieme alle ragazze per mangiare, scatenando l’invidia delle altre studentesse, e Shogo, che aiutava durante la mensa scolastica, si raggruppava all’unanimità con gli altri, formando una vera e propria comitiva.

Puntualmente, poi, ci si raccoglieva al negozio di bijoutteria di Shiro, nel quale vi dava una mano Karen, molto brava a disegnare accessori.

Come al solito Erika portava i deliziosi dolci che i suoi genitori producevano alla pasticceria di famiglia, famosa in tutta Scarlet Heart.

Tutti i pomeriggi li passavano assieme, in compagnia l’uno con l’altro, a chiacchierare, a dare una mano a Shiro al negozio, a risolvere i problemi degli altri, a divertirsi e soprattutto mangiare i dolci squisiti di Erika.

 

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Capitolo 2
*** Il litigio fra Love e Nozomi ***


Come tutte le volte, Love e Nozomi andavano a scuola insieme, ma costantemente, Nozomi non si svegliava mai in orario, e questo provocava il ritardo di entrambe le fanciulle per le lezioni.

-Nozomi, svegliati, o come perennemente, faremo tardi a scuola! – le urlava Love nell’orecchio.

-Ma scusa, che ore sono?? – chiese Nozomi, mentre si stropicciava gli occhi.

-Che ore sono??? Che ore sono??? E me lo chiedi anche?!?! E’ l’ora di andare a scuola!!! – le strillò contro Love.

-Oh no!! Ora come tutte le mattine, faremo tardi!! – si lamentava Nozomi.

-Tutto questo è solo colpa tua Nozomi! Solo colpa tua!!! Hai capito?!?!

Il silenzio calò nella stanza. Un litigio. Le due giovani non avevano mai litigato come in quel momento.

Love se ne andò dalla stanza triste per quello che era successo in quell’istante. Una lacrima rigò il viso candido di Nozomi. Si sentiva in colpa per l’accaduto. Forse era vero. Era tutta colpa sua.

Con il dispiacere sul volto, tutta sola, si avviò per la via della scuola.

Durante il tragitto non ce la fece a trattenere le lacrime, e chinando il capo e continuando a camminare, scoppiò a piangere.

Per strada la raggiunse Kokoda, che vedendola triste e piangente, cercò di consolarla con un abbraccio.

-Non preoccuparti, vedrai che passerà – gli sussurrava Kokoda.

-No che non passerà! Love ha ragione. E’ colpa mia se tutte le mattine facciamo tardi a scuola. Non mi perdonerà mai, la conosco. E’ troppo arrabbiata. Non mi parlerà mai più. Ho perso per sempre mia “sorella”.

-Non dire così. Love ti vuole troppo bene. Ti considera come una sorella, come la ritieni anche tu. Poi, ogni tanto fa bene avere un litigio con un’amica. Serve a rafforzare il vostro rapporto d’amicizia.

-Dici davvero??

-Certo. Anche io ho avuto tanti litigi con Shiro. E vedici, siamo ancora amici. Anzi, come te e Love, ci consideriamo fratelli.

Nozomi, con il viso ancora pieno di gocce di pianto, si rivolse con degli occhi pieni d’espressione verso Kokoda, che intanto gli asciugava il viso.

-Mi hai convinta! Oggi, dopo la scuola, andrò da lei e le chiederò di riappacificarci. – esclamò con un bellissimo sorriso Nozomi.

-Brava! – ricambiò Kokoda.

-Adesso andiamo! Un professore non può far tardi!!

                     

 

Dopo la fine delle lezioni, come aveva promesso al suo amico, andò a casa di Love, poiché per la discussione di stamattina con lei, non si era presentata né alla mensa né al negozio di Shiro.

-Buon pomeriggio signora, c’è Love per caso? – chiese cortesemente Nozomi.

-Certo Nozomi, accomodati pure, te la chiamo subito.

-La ringrazio.

Dopo le chiamate della madre svariate volte, Love scese finalmente dalla sua camera, e incontrò Nozomi.

-Ciao Love.

-Cosa vuoi Nozomi? – le chiese Love con arroganza.

-Volevo chiederti scusa per stamattina, anzi non solo per questa mattina, per tutte le volte che ti ho fatto fare tardi a scuola. Sai come sono fatta. Mi conosci bene, quanto io conosco bene te.

-Nozomi… in verità sono io che devo chiederti scusa. In fondo anche io sono come te, una gran dormigliona, ma è un po’ che riesco a svegliarmi in tempo. Ti ricordi l’anno scorso. Facevamo tardi entrambe perché non ci svegliavamo mai. Che bei ricordi che ho passato con te Nozomi. Scusami! Non volevo offenderti!

-Love… scusami anche tu, ti prego! Ti voglio bene!!!! – detto questo, Nozomi scoppiò a piangere.

-Anche io ti voglio bene, SORELLA! – e anche dagli occhi di Love uscirono dei goccioloni.

Così, ritornate amiche per la pelle, si scambiarono un lungo abbraccio! 

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Capitolo 3
*** Una meravigliosa gita in barca! ***


-Buongiorno ragazze – salutarono Karen e Miki

-Buongiorno Karen e Miki, come state? – domandarono in coro Love, Nozomi e Erika.

-Benissimo, voi? – ricambiarono le gemelle.

-Molto bene grazie. – risposero Love e Nozomi.

-Ragazze – cominciò Miki – volevamo chiedervi una cosa – continuò Karen.

-Diteci, vi ascoltiamo. – risposero in un complesso di voci le tre amiche.

-Be’, oggi i nostri genitori ci hanno dato il permesso di organizzare una gita in barca, e volevamo invitarvi. Volete venire? – dichiarò Karen.

-Scusami Karen, ma chi guiderà la barca? – chiese preoccupata Nozomi.

-A questo abbiamo già provveduto. – garantì Miki – verranno con noi anche Kokoda, Shiro e Shogo.

-Davvero verrà anche Shiro? -  reagì Karen.

-Certo, perché sorellina? – chiese curiosa Miki.

Karen non riuscì nemmeno a rispondere, siccome era diventata tutta rossa per l’imbarazzo.

-Io ci sto! – affermò Love.

-Allora vengo anch’io! – enfatizzò Erika.

-E tu Nozomi? – domandò Miki. – vieni?

-Non saprei, ho un po’ paura. – replicò Nozomi.

Arrivato da dietro, Kokoda diede una risposta a Nozomi.

-Non preoccuparti, ci sono io con te.

-Be’, con te mi sento al sicuro, quindi dico si, vengo! – obiettò con fermezza Nozomi.

-Questa è la Nozomi che conosco. – ribattè con un sorriso Kokoda.

-Allora veniamo tutti?? – si informò Miki.

-Si! – reagirono tutti insieme.

-Bene – pronunciò Karen – allora ci vediamo oggi a casa mia alle 4 in punto – ribadì Miki.

-Ok! – confermò Nozomi

-Ci vediamo oggi pomeriggio allora! – precisarono le fanciulle sorelle. – ora andiamo in classe, è abbastanza tardi.

-Eh si – affermò Kokoda.

-Shogo per l’ora di pranzo conservaci delle frittelle per favore. – ordinò Erika.

-Sissignora! – recitò Shogo – ma in cambio oggi porta in barca i buonissimi dolci di riso che prepara tua madre, sono da leccarsi i baffi *-*

-Sarà fatto! – obbedì Erika.

-Ci vediamo dopo Shogo. – salutò Karen.

Dopo il termine delle lezioni, come già deciso a inizio giornata, Shogo serve al tavolo delle ragazze le frittelle e si unisce a loro per mangiarle tutti insieme. In seguito, vi si unisce alla compagnia anche Shiro.

Successivamente, alle 4 in punto, arrivano davanti casa di Karen e Miki, prima, Nozomi, Love e Kokoda, poi Erika insieme a Shiro e Shogo e i dolci di riso che Shogo adora.

-Bene ragazze, siete tutte pronte? – si informò Karen.

-Pronte! – risposero decise Nozomi e Love contemporaneamente.

E dopo il pronte determinato delle due, si avviarono verso il porto dove era attraccata la barca, o meglio dire yacht, di Miki e Karen.

-Allora, ora formeremo delle coppie, distribuirò dei compiti, in modo che ogni abbinamento abbia qualcosa da fare. Cominciamo con Kokoda e Nozomi, che laveranno i piatti, poi io e Love cucineremo, e Shiro e Karen sistemeranno i letti, Shogo e Erika avranno  il compito di preparare la colazione. Tutto chiaro? – nominò Miki.

-Chiaro! – enfatizzarono tutti gli altri.

-Kokoda, tu insieme a Nozomi, cominciate a salire, e aiutala, visto che ha paura. – disse Miki mentre scriveva su un taccuino i compiti assegnati.

-Non preoccuparti, mi occuperò io di lei. Ci tengo molto a Nozomi, non mi perdonerei mai se le accadesse qualcosa di brutto. – rispose responsabile Kokoda.

Sentendo queste parole, Nozomi arrossì, e per non farsi vedere, si girò di colpo dall’altra parte, e inciampò in un pezzo di legno.

Più veloce del vento, Kokoda riuscì ad acchiapparla al volo, impedendole di farla cadere, e se la strinse tra le braccia. Nozomi si fece ancora più rossa di quanto lo fosse già prima.

 
                                           

-Te lo avevo detto, non mi perdonerei mai se ti accadesse qualcosa. – gli mormorò Kokoda.

-Ti ringrazio con tutto il cuore. – ricambiò con la gioia in viso Nozomi.

-Be’, forse è meglio che saliamo. Sono tutti già sulla barca.

-Forse hai ragione. – disse Nozomi. 

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Capitolo 4
*** Una splendida notte stellata ***


Dopo aver cenato, Nozomi uscì fuori, e dopo essersi stesa sulla prua della barca, si mise a guardare il cielo, che in  quella limpida notte, offriva la vista di meravigliose stelle.

Dopo qualche minuto, anche Kokoda la raggiunse.

Incantata ad ammirare lo splendido cielo stellato, non si accorse della presenza del ragazzo, che cominciò una dolce conversazione:

-E’ una serata bellissima stasera, non trovi? – domandò delicatamente il bel principe.

-Oh Kokoda, ma quando sei arrivato? – rispose sorpresa Nozomi.

-Non importa… allora, cosa ne pensi ti quello che ti ho detto?

-Hai ragione.

Ad un certo punto, la fanciulla chinò il capo, interrompendo la chiacchierata, come se avesse paura di qualcosa.

-Cosa c’è Nozomi? – rivolgendosi preoccupato verso la ragazza.

-Tu sei un principe vero? – cedette alla fine Nozomi.

-Si, ma perché me lo chiedi?

-Be’, volevo chiederti… insomma… se qualche, ehm, volta… potresti portarmi con te nel Regno di Palmier…

-Non c’era nemmeno bisogno di chiederlo, Nozomi! Ti avrei portato di sicuro. Ci tengo a te. E vorrei urlarlo a tutto il mondo!

-Quindi ci si veste eleganti e si va a balli e galà?

-Certo!

-Se venissi con te, potrei parteciparvi anch’io?

-Sarai la mia principessa.

Poi si alzò, tese la mano verso la sua principessa, e le domandò:

-Principessa, vuole concedermi questo ballo?

-Si, principe Kokoda.

 E dopo aver preso posizione, cominciarono a ballare e a ballare, fino a tardi, dopodichè, se ne andarono a dormire, ma prima di dividersi, si scambiarono un lungo e bellissimo abbraccio.

 

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Capitolo 5
*** La fiera di Scarlet Heart ***


-Nozomi, scendi!!!! – urlava Erika cercando di farla svegliare – oggi c’è la fiera, ti sei dimenticata??? Avevamo appuntamento con gli altri alla Heart Street stamattina. Se non ti muovi, crederanno che non andiamo.

Dopo averla chiamata una, due, tre, quattro volte, Erika si stancò, e conoscendo molto bene Nozomi, trovò una strategia per far alzare l’amica.

-Nozomi, se non scendi immediatamente, farò mangiare tutti i dolci di riso a Shogo.

Nozomi, sentendo quelle crudeli parole, saltò dal letto, corse vero la finestra e gridò alla compagna:

-Nooooo, ti pregoooo!!! I dolci di riso a Shogo noo!!!!! Aspettami, Erika, 5 minuti e scendo!!! E non dare a nessuno i dolci!!!

In seguito, passati i 5 minuti, Nozomi scese da casa e incontrò Erika, che però non aveva con sé nessun dolce.

-Scusami Erika, ma dove sono i dolci??? – reclamò perplessa Nozomi.

-Nozomi… ma non hai capito che era un piano per farti risvegliare dal tuo eterno sonno?? E meno male che ti faccio sempre lo stesso scherzo! – rispose dettagliatamente Erika.

-Quindi, vuoi dire che non hai con te nessun dolce??

-No.

-Uffi, ma perché mi prendi sempre in giro???

-Non ti prendo in giro, faccio solo in modo che per la prima volta arrivi puntuale ad un appuntamento!  

-Ma Erika, non è giusto! – si lamentava Nozomi con la conoscente.

-Nozomi, ma vuoi capirlo che lo faccio solo per il tuo bene?

-Uffa però Erika non ti sopporto!

-Nemmeno io, Nozomi, ma se ora non ci muoviamo non faremo in tempo per l’incontro con gli altri.

-Forse hai ragione… affrettiamoci… verso Heart Street!

-Nozomi ora però aspettami!!!

Camminando per la Heart Street, le due compagne incontrarono Kokoda.

-Buongiorno ragazze – salutò gentilmente il giovane.

-Buongiorno – rispose timidamente l’adolescente dai capelli rosei.

-Siete anche voi dirette verso Heart Street per incontrare Shiro e il resto?

-Si! – replicò con determinatezza Erika.

-Allora potremmo avviarci insieme

-Si, certo – reagì Nozomi.

-Avete già idea di cosa offrire e acquistare alla fiera?

-Be’, io avrei un’idea su cosa acquistare, ma da donare ho portato dei vari oggetti, ma non so cosa dare. Vorrei darli tutti, mi farebbe piacere che questi bellissimi souvenirs facciano sbocciare un  sorriso su chi li acquisterà, come hanno reso felice me.

-E tu Nozomi?

-Ho deciso di donare questa spilla. Voglio che questo quadrifoglio unisca 4 amiche come hanno unito me e le mie.

                        

-Per quanto riguarda l’acquisto di qualche cosa, non vorrei comprare niente. – continuò Nozomi.

-Come mai doni il bene a cui tieni di più?? – chiese stupito Kokoda.

-Si, è vero, per me quella spilla è molto importante – spiegò la fanciulla – ma vivere insieme a chi vuoi bene, sorridere pensando ai tuoi amici, aiutare ed essere aiutato, questo è un tesoro il cui valore non può essere quantificato!

- Hai ragione. Non sono le cose materiali che fanno la felicità, ma i sentimenti verso le persone che amiamo. – dicendo questo arrossì.

Intanto che i due piccioncini parlavano, Erika, accortasi che Shiro li chiamava da lontano, corse verso di loro e salutò cordialmente gli amici.

-Ciao ragazzi, come state?

-Benissimo, grazie, e a te Erika? – si informò Shiro.

-Molto bene grazie. – garantì Erika.

-Scusami Erika, ma Nozomi e Kokoda non erano insieme a te? Dove sono finiti ora? – disse Love.

-Sono lì – indicò la ragazza – stanno parlando.

-Vado a chiamarli, o altrimenti faremo tardi – esclamò la giovane dai capelli dorati.

Ma Shogo la trattenne prendendola per un braccio.

-Meglio non disturbarli. Lasciamoli un po’ soli. Non sono mai stati assieme se non insieme a noi. Sanno dove si svolgerà la fiera ci raggiungeranno.

-Ma… - cercò di parlare la sorella di Nozomi.

-Niente ma -  ribattè Shogo.

-Va bene, forse è meglio fare come dici tu.

-Ora andiamo, la fiera ci aspetta! – affermò Erika.

-Ben detto – le diede ragione Karen.

La fiera si svolgeva proprio davanti la Scarlet Heart School, e infatti tutto il marciapiede era occupato da bancarelle di ogni tipo: da quelli che vendevano caramelle, oggetti per la scuola, animali, tappeti e infine, quella in cui si poteva offrire e acquistare qualcosa.

In quel momento, gli amici si divisero, dandosi prima però un punto di incontro:

-Allora ragazzi, ci si ritrova tra un’ora di nuovo tutti qui, davanti all’ingresso della scuola. Per voi va bene? – disse responsabilmente Shiro.

-Si! – si affrettarono ad affermare tutti in coro.

Poi, tutti si spersero tra le bancarelle della fiera.

Finita la loro conversazione, anche gli innamorati raggiunsero gli altri, ma non trovando nessuno, se ne andarono a spasso tra le bancarelle della sagra.

La prima tappa dei due fu il banchetto delle caramelle, di cui Nozomi andava matta: ne presero un bel po’ e durante il giro fra gli altri banchi le mangiarono uno in compagnia dell’altra.

Poi incontrarono davanti all’angolo giochi Shiro e Karen, dove il ragazzo aveva vinto un peluche enorme e l’aveva regalato all’innamorata.

-Ciao Shiro, ciao Karen. – salutò Kokoda.

-Ciao Koko – ricambiò Shiro.

-Siete già passati per la bancarella dello “Offri e Acquista”?? – si intromise innocentemente Dream.

Gli amici le diedero questo soprannome per la sua caratteristica principale: sognare. Sognare ad occhi aperti, di notte, tutto quello he desiderava, l’amore, ma soprattutto il futuro re di Palmier.

-Non ancora, e voi? – rispose Karen.

-Anche noi… che ne dite di andarci insieme? – propose Nozomi.

-Si perché no. Per te va bene Shiro? – domandò al ragazzo.

-Per me va benissimo. – corrispose l’interpellato.

-Bene, è deciso si! – esclamò con vivacità la giovane.

E tutti e quattro insieme si avviarono verso il corner “Offri e Acquista”.

Karen, come già aveva deciso, donò dei peluche di quand’era piccola, e acquistò degli accessori. Shiro donò delle creazioni del suo negozio, ma non acquistò nulla. Kokoda regalò un souvenir raro dal regno di Palmier, e Nozomi diede la sua spilla preferita, e come Shiro, non acquistò niente.

Sorpresa per la scelta dell’amica, Karen le chiese:

-Nozomi, come mai hai messo a disposizione la spilla che ci ha unito?

-Sono proprio le scelte che facciamo ogni giorno a renderci delle persone migliori e sempre più forti. – questa fu l’unica risposta della ragazza.

Karen capì al volo cosa intendeva la compagna, e perciò non volle fare altre domande.

Dopo l’ora intensa trascorsa, i quattro, si ritrovarono insieme agli altri al luogo prestabilito. E tutti insieme, tornarono al negozio di Shiro

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Capitolo 6
*** Problemi scolastici per Nozomi ***


Nozomi non amava particolarmente la scuola, ma si dedicava agli studi con vigore, ottenendo, a volte, buoni risultati. Ma a causa della sua pigrizia, si dimenticava di fare i compiti, oppure li lasciava a metà. O ancora li svolgeva malvolentieri, sbagliandoli e prendendo brutti voti.

Questo la portava a farsi aiutare spesso dalle compagne di scuola, o per la maggior parte delle volte, da Kokoda.

Il giorno degli esami di metà trimestre, la ragazzina dai capelli rosa non prese un buon giudizio finale, e questo arrivò alle orecchie della madre, che non ne fu affatto contenta.

Lo venne a sapere anche il principe, che si offrì, come tutte le volte d’altronde ma stavolta in modo più speciale, di aiutarla.

-Nozomi, sono venuto a sapere che non hai preso un buon voto all’esame di metà trimestre. – la rimproverò Koko.

-E’ vero, e nessuno ne è rimasto contento, e la prima è mia madre. – riderì la principessa.

-Be’, nemmeno io ne sono rimasto molto felice del risultato, e sono molto preoccupato per te. Devi applicarti!

-Kokoda…

-Si, Nozomi! Te l’ho ripetuto migliaia di volte, voglio solo il tuo bene, ed è per questo che ti rimprovero.

-Kokoda… ti voglio bene!

-Anche io, principessa. Perciò voglio aiutarti. Vedrai, da oggi in poi diventerai bravissima nello svolgere i compiti!

-Ti ringrazio, Kokoda.

-Ora vieni, seguimi!

-Dove stiamo andando?

-Fidati!

E Nozomi, che si fidava ciecamente del’innamorato, lo seguì senza fare più domande, fino a quando arrivarono in un campo dove era attraccata una mongolfiera. Con l’aiuto di un addetto, cominciarono a sollevarsi nel cielo.

-Domanda: cos'è che fa volare le mongolfiere? Avanti Nozomi.

- Ah! Vediamo... volano perché vengono gonfiate con aria calda...

-Si esatto! La tua risposta era perfetta.

-Oh!

-Sai, è molto più facile ricordare le cose che ti interessano o che ti colpiscono in qualche modo. Non è vero che non sei una cima.

-Sul serio?

-Sul serio, certo.

-Però io non riesco, non riesco a trovare niente di interessante nei compiti, mi annoio e mi passa la voglia di studiare.

-Eh? Vedi Nozomi, in questo preciso momento, la tua mongolfiera si sta riempendo di aria calda.

-Eh? Che cosa vuoi dire? Non capisco.

-La mongolfiera delle tue possibilità. Si riempie quando osservi, ascolti, impari e assorbi tante cose nella tua mente. Studiare a scuola è soltanto uno dei tanti modi che hai a disposizione per ampliare la tua conoscenza. Ti sarà utile per volare sempre più in alto quando realizzerai il tuo sogno.

-Ah... la mia mongolfiera... riuscirò a volare...

-Dipenderà da te, Nozomi.

-Ti ringrazio, Kokoda! Ora ho capito realmente cosa vuoi dire. Mi impegnerò e riuscirò a realizzare il mio sogno!

 

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Capitolo 7
*** Il sogno di Nozomi ***


Un  altro giorno di scuola passò e come sempre, le 5 ragazze si ritrovavano al negozio di Shiro, tenendosi compagnia a vicenda.

Parlando tra di loro, ad un certo punto Kokoda chiese ad ognuna di loro:

-Ragazze, qual è il vostro sogno nel cassetto? Cioè, cosa vi piacerebbe fare da grande?

-Io voglio diventare medico – diede come risposta Karen.

-Io la modella – disse la sorella gemella.

-Io erediterò la pasticceria di famiglia, quindi farò la pasticcera – commentò Erika.

-Io diverrò una grande ballerina di danza moderna – aggiunse Love.

Risposero tutte tranne Nozomi.

-Nozomi, non hai ancora detto niente. Allora cosa ti piacerebbe fare una volta finiti gli studi?

-Io… ehm… io… be’ ecco… non saprei. Sono indecisa... non so fare niente.

-Non è vero che non sai fare niente. Hai molte abilità invece. Ricorda: Chi si impegna al massimo per il proprio ideale, ha sempre molte capacità.

-Chi si impegna.. per il proprio ideale.. ha molte capacità..

-Si.

-Ma cosa so fare io di utile, solo trasmettere allegria e felicità.

-E ti sembra poco?

-Tutte hanno un sogno ben preciso, tranne me. Lo so che infondere gioia e allegria nei cuori di tutti è bello, ma non posso continuare a fare questo tutta la vita. Cioè, voglio mandare avanti questo, ma attraverso qualcosa di deciso, un lavoro che possa diffondere amore e dolcezza soprattutto ai bambini.

-Sai Nozomi, ultimamente ho controllato i tuoi test scritti, hai avuto buoni voti, questo vuol dire che stai migliorando.

Intanto la stanza dove i due discutevano rimase vuota. Nessuno voleva disturbarli, e come la volta scorsa alla fiera, li lasciarono un po’ soli.

-Tutto questo grazie a te, Kokoda.

-Non è vero, sei tu che ti stai impegnando per raggiungere il tuo obiettivo.

-Il mio obiettivo..

-Esatto. Vedrai che se continuerai a studiare per qualcosa che desideri fare ci riuscirai. Studiare apre tutte le porte per un buon futuro. Tienilo sempre a mente.

-Bisogna avere coraggio nella vita. Più si ha coraggio, più facilmente si superano tutte le difficoltà. E tu questo coraggio ce l’hai. Io non ho fatto niente, tutti i progressi di questi giorni dono tuoi. Ti sono venuti dal cuore. Prendi il tempo che vuoi per capire ciò che desideri.

-Facciamo un patto?

-Che patto?

-Appena scoprirò cosa vorrò fare da adulta, te lo dirò.

-Non sei costretta a dirmelo.

-Hai fatto molto per me, ed è per questo che voglio dirtelo.

-Ti ringrazio per la fiducia, Nozomi.

-Ti voglio bene, mio principe.

-Anche io, princess.

Quando ebbero finito di parlare, uscirono dalla stanza e mentre stavano aprendo la porta, si ritrovarono tutti i loro amici a terra, che stavano origliando.

-Shiro, cosa stavate facendo? – domandò Kokoda sospettoso.

-Ehm, noi, volevamo chiedervi se desideravate una tazza di tè, ecco. – mentì Shiro.

-No, vi ringraziamo. – rispose l’amico.

-Va bene.

-Noi adesso andiamo a fare una passeggiata, a più tardi.

-A dopo – salutarono in coro tutti gli altri.

Detto questo, uscirono. Camminavano senza una meta, uno affianco all’altro, senza parlare. Poi imboccarono il vialetto che portava ai giardini dagli alberi d’oro.

Quel posto era stato soprannominato così perché gli alberi possedevano delle foglie gialle come l’oro, che al sole brillavano e rendevano speciale e prezioso quel luogo.

Arrivati, si sedettero su una panchina, e Nozomi iniziò il discorso.

-Kokoda, devo dirti una cosa.

-Dimmi Nozomi – disse, mentre la guardava con quei suoi occhioni bl pieni di espressione.

-Prima, mentre parlavamo al negozio, tu mi hai detto che a scuola sto migliorando molto.

-Si, è così. Ma perché me lo dici?

-Poi ti ho detto che voglio che i bambini abbiano un  buon futuro e siano felici attraverso il tanto studio, che li porterà sulla buona strada, facendogli scegliere il lavoro che più gli piace.

-Quindi?

-Mi sono appena resa conto che tutto questo può essere raggruppato in un un’unica professione.

-In poche parole, hai scoperto cosa vuoi fare da grande, hai deciso quale sarà il tuo sogno?

-Si.

-E qual è?

-L’insegnante. Da grande desidero fare l’insegnante.

-Brava, Nozomi! Hai scelto bene. Vedrai, con tutto l’impegno che metterai da oggi in poi, sarai una maestra perfetta. I sogni si avverano se credi in loro.

-Grazie per il tuo sostegno, Koko. Non ti deluderò! 

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Capitolo 8
*** Un'emozionante escursione in montagna ***


 

Era domenica, e come al solito, Nozomi se la prendeva comoda. Ma quella domenica la passò diversamente. Dove andare, infatti, ad un’escursione in montagna con le sue amiche, compresi Shiro, Shogo, e l’innamorato Kokoda.

-Nozomi, su alzati, ci sono Love, Erika e Karen che ti sanno aspettando. – chiamava dal basso la mamma.

-Si, eccomi, arrivo – ricambiò al richiamo Nozomi, che quel dì si era svegliata al suono della sveglia.

-Buongiorno, Nozomi.

Con suo stupore, c’era anche Kokoda. La mamma non l’aveva avvertita. Forse voleva farle una sorpresa. Probabile. Gli aveva dato anche il buongiorno. “Che dolce” pensava la ragazza.

-Buondì – contraccambiò la fanciulla.

-Vogliamo andare? – gli tese la mano il giovane.

-Si. – concluse Nozomi.

-Kokoda – si rassicurò la mamma – fai in modo che non le succeda niente.

-Non si preoccupi signora. Più teniamo a qualcosa e più rischiamo di perderla. Se per noi è davvero importante, dobbiamo proteggerla con le nostre forze.

A queste parole, la mamma si tranquillizzò. Capì che Kokoda era un ragazzo attento e responsabile, che voleva bene alla figlia tanto quanto gliene voleva lei.

Mentre stavano andando a chiamare i fratelli dai capelli biondi, Nozomi diede il via ad una piacevole chiacchierata.

-Allora ragazzi, avete portato tutto l’occorrente?

-Ovvio, e tu? – garantì Miki.

-Se nel caso non mi fossi dimenticata qualcosa, si.

Giunti a destinazione, Miki si avvicinò al portone della casa dei biondi, citofonò e dopo qualche minuto furono tutti riuniti.

Karen fece l’appello di tutte le cose indispensabili per quel “viaggio”:ù

-Torcia?

-Ce l’ho – esclamavano gli avventurieri.

-Coperta?

-C’è!

-Kit di emergenza con cerotti, fasce, medicine, acqua ossigenata nel caso qualcuno si facesse male?

-C’è!

-Acqua?

-Ce l’abbiamo!

-Ops.. ho paura di aver dimenticato la mia bottiglietta d’acqua a casa, nel frigorifero. – disse timidamente Nozomi.

-Non preoccuparti, la condividerò con te – gli rispose Kokoda, mentre si lanciavano un sorriso complice.

-Provviste?

-Ci sono!

-Io ho portato anche i dolcetti di riso – aggiunse Erika.

-Be’, penso che non ci dimentichiamo niente, a parte la bottiglia d’acqua di Nozomi, che non abbiamo il tempo di andare a recuperare a casa sua.

-Si! Siamo pronti!

-Che l’escursione cominci! – dichiarò con eccitazione Shogo.

-Yes! – soggiunse il resto della compagnia.

 Così presero la scorciatoia che passava attraverso il “Roseto Scarlatto”, simbolo della città.

Ora si poteva davvero affermare che la loro emozionante gita aveva inizio!

Dopo circa 2 ore di cammino, raggiunsero il campo e montarono quattro tende: in una vi dormivano Love e Miki, in un’altra si riposarono Karen ed Erika, in un’altra ancora Shiro e Shogo, e nell’ultima Nozomi e Kokoda.

Poi, per riprendere le forze perse per raggiungere il campo, si addormentarono, dopodiché si misero in marcia per andare a visitare i posti prestabiliti, e anche questa volta si divisero in due gruppi: in uno facevano parte Shiro, Shogo, Karen e Miki, nel secondo Nozomi, Love, Erika e Kokoda.

Si suddivisero le provviste, le mappe, le torcie, i kit di emergenza e l’acqua, e partirono.

-Allora ragazzi, ci ritroviamo qui tra 3 ore. Né un minuto in più né uno in meno.

Al gruppo composto da Nozomi, Kokoda, Love e Erika toccò visitare la sorgente termale più famosa di tutta Scarlet Heart, poi le statue delle sette “leggendarie guerriere”, eroine che molto tempo fa proteggevano la città dalle forze del male, e infine l’Albero del Cuore, un albero antichissimo dove ogni 100 anni vi cresceva un frutto a forma di cuore dal colore scarlatto, che dà anche il nome al paese nativo delle 5 ragazze.

-Ragazze,ora raggiungeremo il tempio dove sono custodite le statue delle sette guerriere, mi raccomando non perdiamoci mai di vista, rimaniamo sempre uniti. – dichiarò Kokoda.

-Non preoccuparti, rimarremo vicini vicini. – commentò Erika.

Arrivati al santuario, Nozomi notò subito una incredibile somiglianza loro con quelle statue.

-Hei, guardate, non vedete una nulla di strano?

-Ma, si certo, quelle statue sono uguali a noi! – esclamò Love con stupore.

In seguito all’osservazione di Nozomi, tutti videro che la somiglianza tra le “Leggendarie Guerriere” e la loro, non c’era un difetto.

-Saranno nostre antenate – ragionò Erika.

-Parenti alle Leggendarie Guerriere. Wow! – considerò Nozomi.

La prima, assomigliava a Nozomi, dai capelli leggermente più lunghi ma dello stesso colore, gli occhi identici e lo stesso sorriso.

                                              

La seconda, era molto simile a Love, dai capelli, però, molto più lunghi e più biondi.

                           

La terza, aveva l’aspetto di Erika, ma come le altre, capelli lunghi rispetto ai suoi, ma corrispondente al colore dei capelli della medesima.

                                         

La quarta, era somigliante a Miki, con i capelli un po’ più chiari e raccolti in una coda di cavallo.

                        

La quinta era paragonabile a Karen, con i capelli, anch’essi, raccolti in una coda.

                               

L’altra, che non era affine a nessuna delle 5 ragazze, aveva dei capelli corti rosso fuoco, e gli occhi dello stesso colore.

                                         

L’ultima, infine, aveva dei capelli lunghissimi, dal colore rosa pallido.

                                  

 

Mentre ammiravano le sculture, Nozomi fu presa da un quadro che rappresentava la guerriera, chiamata Cure Dream, insieme a un principe,che molto probabilmente era un antenato del suo di principe.

                          

Ad un certo punto, da dietro, Nozomi fu assalita da un uomo, ma non potè urlare, dato che lo sconosciuto gli aveva chiuso la bocca, facendo in modo che la ragazza non chiedesse aiuto.

Quando dovettero andare a visitare la terza tappa, i tre non trovarono più l’amica, e pensarono che fosse ritornata al campeggio.

Preoccupatissimi, soprattutto Kokoda, tornarono al campo, dove non trovarono nessuno.

Disperato per non averla saputa proteggere, Koko si mise in un angolo, e scoppiò in lacrime.

 
 

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