An Endless Love Story

di Agnese_san
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Let It Snow ***
Capitolo 2: *** Every Breath You Take ***
Capitolo 3: *** We Rock ***
Capitolo 4: *** (I've Had) The Time of My Life ***



Capitolo 1
*** Let It Snow ***


Capitolo 1 – Let it Snow

24 Dicembre 2013

“Fra quanto arriveranno?” chiese Carole sedendosi sul divano insieme a Burt.

L’uomo scosse le spalle

“sono molte ore di viaggio. Dato che non possono prendere l’aereo con una bambina così piccola si devono fare un bel po’ di ore di macchina.”

Lei si guardò l’orologio e appoggiò la testa sulla spalla del marito.

“sarà fantastico riavere un bambino piccolo in casa per le feste ancora una volta.” Iniziò lei “ Finn adora il Natale, ed era fantastico vederlo andare alla ricerca dell’albero giusto.”

Lui sorrise leggermente

“ci peni mai?”

“a cosa?”

“be sai, all’avere un altro figlio” disse Burt accarezzandole la schiena “ non è tardi per noi.”

Lei lo guardò negli occhi girando la testa.

“parli seriamente?”

Lui annuì

“Kurt e Finn hanno una loro vita oramai e sono sicuro che sarebbero dei fantastici fratelli maggiori”

Lei guardò la foto sul camino davanti a loro.

Raffigurava loro quattro il giorno del ringraziamento di 2 anni fa.

Finn e Kurt abbracciati. Carole accanto a Finn e Burt accanto a Kurt che li stringevano le spalle.

“facciamolo allora” affermò “ facciamo un altro bambino”

 

“Sul serio? Dimmi che scherzi?”

Disse Finn rivolto al fratello che si trovava sul sedile posteriore della macchina

“non sto scherzando Finn, l’ho comprato sul serio”

Rachel scosse la testa mentre lo sguardo andava ancora una volta alla figlia addormentata sul seggiolino accanto a Blaine

“E Tu non dici nulla?” disse il ragazzo rivolto a Blaine

L’interpellato sorrise

“non lo ha messo in soggiorno, ma in cucina, quindi non è in bella mostra.”

“Rachel digli qualcosa”

Lei si sistemò meglio l’abito sulle ginocchia

“lo hanno fatto per una buona causa, inoltre l’ho comprato anche io.”

Finn sospirò

Eddai! I pompieri posano ogni anno per i calendari per beneficenza. Voglio vedere i tuoi progressi nel campo dei muscoli.” Continuò Kurt

Finn scosse la testa

“Un conto è che lo vedano sconosciuti, un conto è che lo compri mio fratello.

“Tuo padre oggi è suscettibile, Faith” disse Blaine chinandosi verso Faith che gorgogliò qualcosa felice.

“Tuo padre sta guidando da molte ore tesoro!” rispose Finn guardando Faith per un attimo e sorridendo.

Rachel gli strinse leggermente la mano, che era poggiata sul cambio manuale della macchina

“siamo quasi arrivati, una decina di minuti e siamo di nuovo a Lima”.

“mamma e Burt saranno contenti di vedere la loro nipote preferita. Non la vedono da quando è nata.” Disse quindi Finn

Rachel stava per dire qualcosa ma Kurt la bloccò indicando una casa in lontananza.

La casa era ricoperta di luci natalizie. Il prato si trovava sotto uno strato di finta neve di circa 5 centimetri e c’era anche un finto pupazzo di neve. A completare il quadro c’era un finto babbo natale con le renne a lato della casa.

“Erano nello spirito Natalizio, direi” commentò Blaine

Finn spalancò gli occhi

“nemmeno quando ero ragazzino mia madre faceva cose del genere, incredibile.”

Rachel sorrise mentre entravano nel vialetto, parcheggiando la macchina accanto al pupazzo di neve.

“vogliono far festeggiare a Faith un bellissimo primo natale”

“…che non ricorderà”

“dettagli inutili”

Kurt scese dalla macchina seguito da Blaine. Rachel si slacciò velocemente la cintura e andò a prendere in braccio la figlia di 2 mesi appena.

Finn stava chiudendo la macchina quando Carole aprì la porta di casa. Li aveva visti dalla finestra.

La donna sorrise abbracciando Kurt e Blaine per poi rivolgersi verso Rachel con gli occhi che luccicavano.

“come sta la mia nipotina?”

Chiese la donna mentre Rachel le sorrideva entrando in casa seguita da Finn.

“La tua nipotina non fa dormire i suoi genitori”

Rispose Rachel scherzosa.

“Carole, falli respirare, immagino siano stanchi per il viaggio”

Finn gli sorrise grato e salvò la fidanzata e la figlia dalle grinfie della madre portandole verso la sua camera in cui era stata aggiunta una piccola culla per la figlia, per quando sarebbero venuti in visita a Lima.

Rachel posò la figlia nella culla e si buttò sul letto, stremata dal viaggio. Finn sorrise e si sedette sul bordo accanto a lei accarezzandole il braccio.

“non vedo l’ora che Faith sia abbastanza grande per prendere l’aereo perché farsi New York-Lima in macchina è stremante.”

“a chi lo dici” concordò Finn che aveva gli occhi visibilmente stanchi mentre si stendeva accanto a lei.

Rimasero stesi per qualche minuto in silenzio guardando la figlia nella culla che si era addormentata.

Finn passò un braccio dietro il collo di Rachel e la strinse a se.

“che ne dici se ce ne freghiamo degli altri e ci facciamo un pisolino? Faith ha mangiato quindi resterà a dormire per qualche ora, si spera”

Rachel si accoccolò più vicina al fidanzato

“Dico che è una magnifica idea”

 

Carole posò il pollo al centro del tavolo e chiamò Kurt, che stava sul divano mentre il padre e Blaine parlavano di Football.

“Tesoro, vai a chiamare Finn e Rachel con Faith. La cena è pronta”

Il ragazzo annuì e salì le scale bussando poi alla porta della camera del fratello.

“ragazzi?”

Nessuna risposta.

Kurt aprì allora la porta e vide Rachel seduta sul letto che si stiracchiava mentre Finn mormorava qualcosa contro il cuscino.

“Mi dispiace svegliarvi ma la cena è pronta” disse il ragazzo sull’uscio della porta.

La ragazza si girò verso di lui e annuì

“sveglio Finn e arriviamo. “

“ok”

Disse il ragazzo girandosi e dirigendosi verso le scale.

Rachel si girò verso il ragazzo e lo scosse leggermente.

Finn aprì leggermente gli occhi e sorrise.

“La cena è pronta. Andiamo a rimpinzarci di schifezze.”

Disse la ragazza alzandosi dal letto e avvicinandosi alla culla della bambina.

“andiamo tesoro della mamma” disse prendendola in braccio.

Finn si alzò e si stiracchiò e seguì Rachel in sala da Pranzo.

 

E mentre Burt serviva la cena alla famiglia Carole sorrise guardando il tavolo davanti a lei.

C’era Rachel, seduta accanto a Finn, che sistemava la figlia nel seggiolino accanto al tavolo. Era troppo piccola per sostenersi da sola ma Rachel non la voleva lasciare sola in una stanza nemmeno un secondo, a parte quanto tutti dormivano.

Kurt stava sgridando il padre per il cibo che si era messo nel piatto e Finn rideva con Blaine per la faccia sconsolata del suo patrigno che ribatteva affermando che a natale si fa uno strappo alla regola.

Vide poi Rachel sorridere a Finn che, nonostante non fosse il suo genere, voleva assaggiare qualcosa di vegano dal piatto della ragazza.

Vide Blaine e Kurt scambiarsi uno sguardo pieno di amore e vide Burt che le sorrideva felice.

La sua Vita era meravigliosa.

 

 

Salve popolo di EFP.

Ho deciso di dare un seguito alla Fan Fiction A Love Story, che trovate qui, per chi non l’avesse letta.

Non sarà una storia con ordine ma una raccolta di Drabble slegate fra loro che riguarderanno vari momenti della vita della mia OTP preferita *.*

Non so quante saranno ne so se finirò mai. Potrei farla diventare una raccolta infinita visto che ogni volta che mi verrà qualche idea ci scriverò su xD

Ringrazio in anticipo chi la leggerà :D

 

Xòxò

 

Agnese

 

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Capitolo 2
*** Every Breath You Take ***


Capitolo 2 - Every Breath You Take

7 Gennaio 2014

Finn si svegliò nel grande letto matrimoniale da solo.

Il ragazzo aveva il braccio sinistro appoggiato alla parte del materasso in cui in teoria si sarebbe dovuta trovare la sua ragazza.

Si mise a sedere guardandosi attorno nella stanza. La ragazza non era presente e non si trovava in bagno dato che la porta era aperta e non arrivava nessun rumore.

Il giovane si alzò dal letto e uscì dalla camera dirigendosi in quella li davanti che era della figlia.

Vide Rachel seduta nella sedia a dondolo che cantava “I Want To Hold Your Hand” con la bambina in braccio che sonnecchiava.

Finn si appoggiò alla porta ascoltando la donna che amava che finiva di cantare.

“è la più bella visione possibile” disse Finn con un sorriso stampato sulle labbra.

Rachel girò la testa e rispose al sorriso con uno sguardo colpevole.

“scusa, ti ho svegliata?”

Lui negò con la testa.

“mi sono svegliato e non eri accanto a me” disse avvicinandosi a lei spostando lo sguardo sulla figlia di due anni e mezzo che dormiva fra le braccia della madre.

Mise le mani intorno alle sue spalle e la coppia rimase in silenzio a guardare quella creatura fra le braccia.

Rachel accarezzò la testa di Faith con dolcezza e Finn posò  un bacio sulla testa della ragazza.

“devi prepararti per il tuo grande rientro, vai a farti la doccia. Penserò io a lei.”

Rachel rimase in silenzio per un attimo prima di girare la testa verso Finn.

“Forse potrei aspettare ancora qualche giorno, non credi?”

Finn alzò un sopracciglio e sospirò.

Avevano già avuto quella discussione durante la settimana.

“Rachel, ne abbiamo già parlato. Faith non si scorderò di te solo perché non starai 24  ore su 24 con lei.”

Ma lei si volse di nuovo verso la figlia.

“Come fai a non sapere che quando tornerò lei non si ricorderà più di me?”

Finn scosse la testa e si inginocchiò davanti alla sedia guardando la fidanzata negli occhi

Rach, Faith ti vuole bene” detto ciò prese la figlia dalle braccia della ragazza” e vorrebbe che tu uscissi da quella porta e facessi vedere a tutti quelli della NYADA che sei una star.”

Lei sorrise leggermente

“hai così tanta fiducia in me?”

“di più. Ora vai a prepararti.

Rachel si avviò verso la porta girandosi ancora una volta per guardare la figlia ma Finn alzò un sopracciglio, lei sorrise e sparì nella loro camera da letto.

Il ragazzo si fermò un attimo a guardare la figlia prima di sorridere dolcemente e dirigersi con Faith in braccio verso la cucina.

Poggiò la figlia nel box nel salotto e si diresse verso i fornelli per riscaldare il latte in un pentolino facendo  attenzione a non alzare troppo la sua temperatura.

Dopodiché mise il latte in un biberon, prese la figlia in braccio e iniziò a darle da mangiare mentre la bambina lo guardava con enormi occhi marroni.

L’aveva appena rimessa nel box quando entrò Rachel vestita e truccata, pronta per ritornare a scuola.

“Farai una strage oggi, e proverai a tutti che se tornata più determinata di prima” le disse Finn posandole un bacio sulle labbra.

Lei sospirò malinconica.

“ è che mi mancherà!” disse la ragazza guardando la figlia che riposava dopo il pasto. “ abbiamo passato gli ultimi mesi sempre assieme”

“ sono sicura che sentirà la tua mancanza ma se potesse parlare di direbbe che è tuo dovere” Finn sorrise “ ora vai a fare colazione, hai bisogno di energia. C’è uno di quei frullati verdognoli pronto per te sul tavolo”

Lei sorrise scherzosa e gli diede un botta sulla spalla

“è cibo salutare”

“lo so, ne ho assaggiato un sorso”

“e…”

Finn fece una smorfia e Rachel scoppiò a ridere.

“ho capito il concetto” disse ridendo la ragazza.

Mezz’ora dopo Rachel era sull’uscio della porta che dava un bacio a Finn che cercava di farla staccare dalla figlia.

“Rachel, fidati di me, arrivata alla NYADA non ci penserai più”

“ok” disse lei passandogli Faith “ mamma ti vuole bene”

“ora vai”

“Ti Amo”

“io di più”

“se lo dici tu”

 

Appena la ragazza chiuse la porta Finn guardò la figlia e scosse la testa sconsolato

“come si fa a lasciarti andare, piccola F?”

Sussurrò sedendosi sul divano con in braccio la figlia che gorgogliò felice allungando la mano verso il viso del padre.

Finn la guardò e le accarezzò la guancia per poi iniziare a cantare dolcemente

 

“Every breath you take
and every move you make
every bond you break
every step you take
I’ll be watching you

 

Every single day
and every word you say
every game you play
every night you stay
I’ll be watching you

 

Oh, can’t you see
you belong to me?
How my poor heart aches
with every step you take

 

Every move you make
every vow you break
every smile you fake
every claim you stake
I’ll be watching you

 

Since you’ve gone
I’ve been lost without a trace
I dream at night
I can only see your face
I look around
but it’s you I can’t replace
I feel so cold
and I long for your embrace
I keep crying baby, baby please

Oh, can’t you see
you belong to me?
How my poor heart aches
with every step you take

 

Every move you make
every vow you break
every smile you fake
every claim you stake
I’ll be watching you
every move you make
every step you take
I’ll be watching you
I’ll be watching you

I’ll be watching you
I’ll be watching you…”.

 

(Ad ogni tuo respiro
ad ogni tua mossa
ad ogni legame che rompi
ad ogni passo che fai
sarò lì a guardarti

Ogni singolo giorno
ogni parola che dirai
ogni gioco che farai
ogni notte che resterai
sarò lì a guardarti

Non lo capisci
che mi appartieni?
Quanto soffre il mio povero cuore
ad ogni passo che fai

Ad ogni mossa che muovi
ogni promessa che manchi
ogni sorriso che fingi
ogni pretesa che avanzi
sarò lì a guardarti

Quando te ne sei andata
ho perso la strada
di notte sogno solo il tuo viso
mi guardo in giro
ma sei insostituibile
ho così freddo
e vorrei che mi stringessi
piango sempre baby, ti prego baby

Non lo capisci che mi appartieni?
Quanto il mio povero cuore soffre
ad ogni passo che fai
ad ogni mossa che muovi
ad ogni promessa che manchi
ad ogni sorriso che fingi
ogni pretesa che avanzi
sarò lì a guardarti
ad ogni mossa che muovi
ogni passo che fai
sarò lì a guardarti
sarò lì a guardarti

Sarò lì a guardarti
sarò lì a guardarti…)

 

Finn si alzò lentamente dal divano e si avviò per poggiare la figlia profondamente addormentata nella culla.

“Ti voglio bene, piccola F”

 

 

Drabble Numero 2, questa volta è ambientata il giorno del rientro alla NYADA della nostra Rachel.

Sono contentissima che questa raccolta vi piaccia :D e grazie per i commenti nello scorso capitolo

La canzone usata è “Every Breath You Take” scritta da Sting e cantata dai The Police.

È corta ma spero vi piaccia :D

 

Xòxò

 

Agnese

 

 

 

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Capitolo 3
*** We Rock ***


Capitolo 3 – We Rock

17 Maggio 2024

Faith!” L’urlo di Finn riecheggiò per l’appartamento e un tornado di 10 anni passò correndo per il salotto, evitando di colpire Alison, la badante, per un soffio.

La ragazzina salì di corsa le scale a due a due cercando di arrivare alla camera da letto per nascondersi.

Finn raggiunse la base delle scale giusto in tempo per sentire la porta della camera della figlia sbattere e poi il silenzio.

“Che cosa è successo?” chiese Allison avvicinandosi a Finn con Chris tra le braccia.

L’uomo sospirò scompigliando i capelli al figlio che rise

“Fi è arrabbiata?” chiese il bambino allungandosi verso il padre con le braccia.

Finn lo prese in braccio.

Faith ha fatto una cosa non molto carina ad una sua compagna di classe e papà deve capire perché?”

“una cosa brutta?” chiese il bambino di nuovo

“già” Disse guardando verso le scale preoccupato.

Il padre fece scendere il figlio che trotterellò via verso il salotto seguito dalla donna che diede uno sguardo preoccupato in direzione dell’uomo lasciandogli una richiesta di possibile aiuto.

L’uomo scosse la testa e iniziò a salire le scale fino a ritrovarsi davanti alla camera della figlia da cui si sentivano singhiozzi attutiti.

Finn fece un respiro profondo per poi aprire la porta silenziosamente rimanendo di stucco alla vista della figlia stesa sul letto con la faccia nascosta dal cuscino.

Entrò silenziosamente chiudendosi la porta alle spalle provocando un leggero rumore che fece smettere di singhiozzare la ragazza rendendosi conto che il padre l’aveva raggiunta.

Lei sentì il letto che si abbassava leggermente sotto il peso del padre e una mano le accarezzò i capelli neri che si erano scompigliati.

“mi spieghi cosa è successo oggi?” chiese dolcemente il padre.

La ragazzina però strinse ancora di più il cuscino alla faccia.

Finn sospirò

“voglio solo cercare di capire lo strano comportamento degli ultimi giorni che è culminato in una rissa a suola”

La ragazzina rimase in silenzio qualche secondo prima di parlare, senza togliere la faccia dal cuscino

“non era una rissa”

Finn alzò un sopracciglio

“hai dato un pugno a Nancy Bobofit*” rispose lui “ un gran bel pugno a quanto mi ha detto l’insegnante di pugilato” continuò poi sorpreso.

Faith ridacchiò prima di staccare la faccia dal cuscino senza guardare il padre negli occhi.

I soliti occhi marroni che di solito erano sempre allegri  adesso erano arrossati e le guance bagnate dalle lacrime.

Finn si sistemò meglio sul letto e la strinse a se.

“ti va di spiegarmi ora?”

La ragazzina si asciugò le lacrime con la manica del maglione prima di iniziare a parlare.

“è da un po che va avanti” disse lei

“cosa?”

“da quando mamma è stata candidata ai Tony Awards”

Finn era ancora più confuso.

Faith?”

“Nancy e il suo gruppetto” continuò la bambina “ continuano ad essere cattive con me”

Finn sgranò gli occhi

“ perché non ce lo hai detto?”

La bambina mosse leggermente la testa

“loro dicono che mamma non vincerà mai il premio” disse la bambina “ dicono che non doveva nemmeno essere nominata perché non è bella e non ha un briciolo di talento”

Adesso sembrava un fiume in piena

“dicono che lei è brutta e che è stata nominata solo perché il diretto del musical è famoso. Che una nana come lei non lo merita. Dicono che io sono come lei e che non ho un futuro. Dicono che nessuno mi vorrà mai bene veramente, che sono nata per un incidente e che prima o poi tu e la mamma  vi accorgerete che sono inutile e smetterete di amarmi”

Finn la interruppe li.

Si stacco dalla figlia e fece in modo che i loro occhi fossero collegati.

“ascoltami bene” iniziò “ prima di tutto, io e tuo madre ti vogliamo un bene pazzesco e non smetteremo mai i amarti perché sei la nostra bambina, lo sarai anche quando avrai 40 anni e noi saremo vecchi e raggrinziti” la bambina rise leggermente alla visione. ”seconda cosa. Tu non sei inutile. Nessuno in questo mondo è inutile.”

Poi si fermò e sorrise

“ e per ultimo… ci sarà sempre qualcuno che sputerà fango su di te o sulla tua famiglia o su qualcosa che ti piace. Ma se reagisci gli darai solo soddisfazioni in più. Sai cosa devi fare?”

Chies Finn.

La bambina scosse la testa

“devi ignorarle. Tua madre è stata nominata ai Tony perché se lo merita e perché non si è mai lasciata intimidire da tutte quelle persone che fin da piccola le dicevano che non avrebbe fatto successo per via del suo aspetto. Quando eravamo al liceo un sacco di ragazzi popolari erano soliti tirarci delle granite in faccia perché avevamo grandi sogni mentre loro avevano un cervello minuscolo e non riuscivano a capire che la vita non terminava al Liceo.” Gli spiegò il padre “ e guarda dov’è adesso tua madre. Broadway. In una delle città più belle del mondo.”

Le sistemò un ciocca di capelli neri dietro l’orecchio.

“se i nostri vecchi compagni di liceo potessero vederla ora le si inchinerebbero davanti come se fosse una dea.”

Detto ciò Finn si azzittì, sperando che le parole dette facessero effetto alla figlia che lentamente si aprì in un sorriso a annuì.

Finn decise di continuare

“non bisogna mai comunque risolvere le cose con la violenza. Ti facciamo fare Arti marziale perché ti piace, e non perché così puoi picchiare le  tue compagne di scuola”

Faith scoppiò a ridere si volto versò la scrivania dove spiccava in bella vista un trofeo e una foto.

“però hai detto che era un bel pugno, no?” chiese la ragazzina

  Finn rise con lei

“Già, il professore di pugilato ha affermato che era un bel gancio destro quello che gli hai dato”

Faith sorrise un attimo prima di assumere una faccia preoccupata.

“Mamma lo deve sapere per forza?”

Finn annuì

“cercherò di addolcirla il più possibile, lo prometto” rispose Finn “ ora vai a sciacquarti la faccia, principessa, e poi andiamo in cucina a riempirci di gelato”

siiii

 

 

Ho questo capitolo pronto dall’inizio di maggio ma non so onestamente perché non l’ho messo prima xD

Abbiamo fatto un bel saltino temporale come vedete :D

Spero vi sia piaciuto questo capitolo.

Ho sempre desiderato fare Arti marziali ma mia madre me lo ha sempre proibito (carogna) quindi ho deciso che questa piccola ha il carattere adatto per farsi valere xD

La relazione che hanno è troppo bella *___*

Al prossimo capitolo :D

 

 

Xòxò

 

Agnese

 

 

 

*nancy bobofit è il nome della ragazza brufolosa che rompe le scatole a Percy Jackson nel primo libro ;)

 

 

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Capitolo 4
*** (I've Had) The Time of My Life ***


Capitolo 4 – (I’ve Had) The Time Of My Life

2 Novembre 2018

È strano come la vita cambi in pochi attimi.

Un minuto ci sei, e l’altro…

Finn era in servizio quando c’era stata la chiamata.

Una sparatoria. Un proiettile aveva colpito il serbatoio di una macchina provocando una piccola esplosione mandando in fiamme anche le macchine vicine.

2 Morti.

4 Feriti.

1 Grave.

Forze dell’ordine coinvolte.

Finn non aveva fatto caso all’ultimo particolare fino a quando non era arrivato al luogo dell’incidente ed aveva intravisto, dopo aver appurato che non c’era nessun incendio perché le macchine erano bruciate ma spente, il partner di Puck che veniva medicato sull’ambulanza.

“Eric” Urlò Finn mentre i suoi colleghi aiutavano i paramedici con i soccorsi.

“Finn, sarà meglio che chiami Satana e la tua donna” disse quello mentre gli fasciavano la testa.

“è successo qualcosa a Puck?” chiese preoccupato non vedendo l’amico in giro.

La faccia di Eric si chiuse per un istante in una smorfia di dolore prima di riconcentrarsi su Finn che stava iniziando a sudare freddo.

“è in ospedale” dille l’altro “ l’hanno colpito con una pallottola”

In quel momento il tempo si fermò.

 

Niente colleghi

Niente fumo

Niente rumore

 

C’era solo Finn

 

Stupito

Incredulo

Shockato

Terrorizzato

 

E poi c’era Puck

 

Da qualche parte

 

Lontano da lui

 

All’interno della mente di Finn qualcosa si ruppe.

 

“Hudson” disse il collega accanto a lui riscotendo il ragazzo dallo stato di trance in cui era caduto.

Finn si voltò verso l’uomo con il volto pallido.

“va dal tuo amico, qui non abbiamo bisogno di altri aiuti”

Finn annuì, ringraziandolo con lo sguardo prima di voltarsi e fermare il primo taxi che passava.

“All’ospedale” disse velocemente all’autista per poi prendere il telefono e digitare velocemente il numero della moglie

 

1 squillo

2 squilli

 

“Rachel rispondi”

 

3 squilli

4 squilli

 

“pronto?”

 

La voce cristallina della moglie uscì dall’apparecchio del giovane pompiere che respirò di sollievo

“Rachel, Puck è in ospedale” disse vedendo davanti a se l’edificio

“che cosa?” chiese la ragazza con una nota di preoccupazione nella voce.

“c’è stata una sparatoria, Puck è stato colpito” disse scendendo dalla vettura e passando una banconota al tassista “io sono appena arrivato al St. James. Avverti gli altri. Ok?”

Chiese rapidamente entrando nell’edificio.

“ci penso io. Arrivo prima che posso. Ti amo”

“anche io”

Chiuse velocemente e si rivolse al banco informazioni. Avere l’uniforme da pompiere gli facilitava le cose anche se non era un familiare*.

Noah Puckerman

La donna cercò nel compiere

“è in sala operatoria. Può aspettare in sala d’attesa. Da quella parte!” disse dopo aver squadrato Finn con gli occhi.

“Grazie” rispose correndo nella direzione indicata.

 

Finn si ritrovò in silenzio in una stanza vuota.

Si passò una mano tra i capelli e si sedette a peso morto su una delle sedie appoggiando la testa al muro dietro di lui.

Non era un tipo religioso, se si esclude l’imbarazzante parentesi a nome santo panino del secondo anno, ma si ritrovò a pregare ogni singolo dio che gli veniva in mente, Allah, Javhe, Buddah*, il serpente gigante*. Voleva solo che il suo amico ne uscisse vivo.

Il ragazzo non seppe dire esattamente quanto tempo rimase fermo a fissare la luce rossa della sala operatoria prima che le porte si aprissero nuovamente per far entrare Rachel con in braccio la figlia di 5 anni seguita da Santana.

“Ehi” disse Rachel facendo scendere Faith che corse ad abbracciare il padre.

Lui scosse la testa prendendo la figlia sulle ginocchia.

“Zio Noah starà bene, papà?”

Lui accarezzò la testa alla figlia.

“non lo so tesoro” disse lui con un debole sorriso.

Nella sala calò il silenzio per alcuni minuti fino a quando un squillo non lo interruppe.

Finn e Rachel si voltarono verso Santana che prese il telefono.

“è Quinn” disse rispondendo al telefono avvicinandosi alla finestra della sala.

Rachel poggiò la testa sulla spalla di Finn

“che cosa è successo?”

Lui sospirò

“c’è stata una chiamata in centrale. Parlavano di una sparatoria. Nel conflitto a fuoco è esplosa una macchina facendo bruciare anche quelle vicine quindi hanno chiamato i rinforzi”

Disse lui stringendo più a se a figlia.

“li ho visto Eric. Lui ha detto che Puck era stato ricoverato per una ferita da arma da fuoco. Jacob mi ha dato il permesso di andare dato che non avevano bisogno di altri aiuti. Qui non mi hanno detto nulla.”

Concluse circondando la moglie con il braccio libero.

“Andrà bene, vedrai” lo rassicurò lei.

Finn guardò poi Santana che si era seduta accanto a Rachel.

“Quinn sta arrivando più velocemente che può.”

“magari questa è la volta buona che Quinn apre gli occhi”

Santana annuì

“sarebbe anche ora”

La comunicazione dopodiché scemò fino a far ritornare il silenzio.

Quando la luce si spense e il dottore uscì dalla sala Santana fu la più veloce ad alzarsi. Finn prese in braccio la figlia e Rachel trattenne il fiato.

“Siete di qui per Noah Puckerman?” chiese rivolto più a Finn, che era ancora in uniforme, che alle ragazze.

“Si!” rispose velocemente Rachel

“Come sta?” continuò Finn

“Il signor Puckerman è stato colpito al fianco destro ma per fortuna la pallottola ha evitato organi vitali.

L’intervento è andato senza complicazioni e il paziente si rimetterà nel giro di qualche settimana.”

“oh Dio, Grazie” sospirò sollevata Rachel.

“possiamo vederlo?” chiese Santana.

“certo. Seguitemi!”.

 

Entrando nella stanza, Finn sentì Rachel che tratteneva il fiato e avvicinarsi di più a lui.

“sta dormendo così si riposa e guarisce?” chiese Faith tra le braccia del padre

Finn annuì e si sedette sul bordo del letto mentre Santana rimaneva sulla porta e Rachel si sedeva sulla sedia.

Il gruppo rimase in silenzio ascoltando il ritmico bip dell’elettrocardiogramma.

Dopo qualche minuto Finn si alzò dal letto.

“vado a prendere un caffè, qualcuno vuole favorire?” disse dirigendosi verso la porta.

Entrambe le ragazze scosserò la testa, quindi Finn uscì e si diresse verso la mensa.

Quando tornò 10 minuti dopo si trovò una testa in più nella stanza.

Una testa bionda che Finn ricollegò a Quinn era voltata verso il letto del ragazzo. I singhiozzi che le scuotevano il corpo.

“Il medico ha detto che se la caverà senza problemi.” La rassicurò Santana.

Quinn annuì senza però distogliere lo sguardo dal ragazzo.

Faith sbadigliò tra le braccia della madre e Finn le si avvicinò.

“forse è meglio andare a casa. Puck è in buone mani”

Disse alludendo a Quinn.

La moglie annui e i due, seguiti poco dopo da Santana, lasciarono la stanza.

Quinn rimasta sola appoggiò la faccia sulle coperte.

“non lasciarmi ti prego.” Sussurrò la bionda “ho bisogno di te.

Mi sono comportata da stupida non accettando il tuo invito a cena. Vorrei potermi rimangiare  la risposta che ti ho dato. Torna da me”

Sussurrò la ragazza

Un mugugno incomprensibile si levò dal letto e la ragazza alzò il capo di scatto.

Puck stava muovendo la testa sul cuscino.

Quinn lo vide stringere le palpebre e poi aprirle lentamente rivelando due occhi confusi e assonnati.

“Ti sei svegliato”

Puck voltò la testa verso di lei e sorrise

“ehi, bionda” sussurrò con voce rauca stringendole un poco la mano.” Che cosa è successo.”

“Finn ha detto che ti hanno sparato, ma ti rimetterai velocemente”

Puck si portò una mano al viso toccandosi la cresta sempre presente sulla sua tosta.

“Spero abbiano preso quel figlio di puttana”

Quinn scosse la testa.

“questo dovrai chiederlo a Finn, quando viene”

Dopodiché ci fu un minuto di silenzio imbarazzante

“senti..” iniziò Quinn

“guarda…” disse Puck

I due si guardarono e Puck si affrettò.

“prima le signore”

Lei sorrise

“Mi sono resa conto di quanto sia stata stupida nell’ultimo periodo.” Disse con un sorriso di scuse “ non amo Mattew. Avevi ragione. Probabilmente non l’ho mai amato.”

“ci sei arrivata… ci hai messo un po’”

“sto cercando di fare un discorso…”

“scusa”

“dicevo” ricominciò Quinn divertita “ avevi ragione a dire quelle cose e io non ti ho ascoltato.”

Dopodiché ci fu un attimo di silenzio rotto poi da Puck

“ti perdono”

“cosa?” disse Quinn stupita

“ti perdono” ripeté Puck “ ma devi accettare ad uscire con me” finì con un sorriso strafottente

Quinn scoppiò a ridere di cuore.

“vedo che la pallottola non ti ha cambiato molto.

“io sono come un Dio, bambolina. Nessuno mi ammazza”

Lei sorrise prima di alzarsi e posargli un dolce bacio sulle labbra

“meglio così, perché non ho intensione a lasciarti andare per i prossimi 70 anni…”

 

 

 

* non so onestamente se le commesse possono dare informazioni ad un pompiere ma credo che ispirino fiducia.. xD

* Buddah non è un dio, ne sono consapevole, ma Finn non è una cima LoL..

*Nella mitologia Cinese si parla di un enorme Drago simile ad un serpente, così come nei miti Australiani.. non ricordo il nome … *///*

 

Vi ho fatto sudare freddo sta volta, dite la verità xD

Che devo dire.. Amo Puck e nonostante la mia antipatia per Quinn sono convinta che lui riesca a tirar fuori il meglio di lei *__*

Quindi a voi i voti.

Non è molto Finchel ma farò dei capitoli incentrati su di loro, sui Klaine ma, mi dispiace dirlo… niente Brittana *si nasconde dai coltelli*

Mi piace Santana e trovo Brittany adorabile ma insieme non mi piacciono … nono..

 

Xòxò

 

 

Agnese

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