L'Ombra minacciosa

di Erild
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Situazione generale ***
Capitolo 2: *** La Piazza D'Oro ***



Capitolo 1
*** Situazione generale ***


L'ombra minacciosa
Capitolo 1: Situazione generale
Da due mesi  la minaccia di Gavzul è calata su di noi con un mare di pelleverde al seguito, per ora i cancelli nord e est hanno resistito ma non può continuare così, si sentono le grida dei prigionieri oltre al muro e la sanità mentale dei soldati è allo stremo, il Lord commisario Tifun a mantenuto l'ordine ma i soldati sono stanchi e i rifornimenti non arrivano, le navette porta rifornimenti non arrivano da 3 giorni e si dice che quelli del muro est vedono presenze muoversi nell'oscurità molto piu veloci di un qualsiasi orko medio ,  non so più cosa pensare, contro cosa stiamo combattendo, non si comportano da Orki : Tagliano le comunicazioni, non attaccano ma aspettano pazientemente, torturano i prigionieri in modo da farceli sentire ma la cosa più preoccupante è  che sembra non vogliano combattere in pianura ma cercano di attirarci nella vicina palude a sud del cancello est e nei boschi attorno alla città.

L'unico controattacco che per ora abbiamo affrontato ci fu 8 giorni fa...

Erano  le 3:09 di pomeriggio, il sole era coperto dalla nuvole e tutto ciò creava un'atmosfera grigia e cupa che minacciava una violenta pioggia, i cingoli dei carri si muovevano lentamente in modo da non coprire le voci dei commissari che davano gli ordini, eravamo davanti all'immensa cancellata nord, lo stile gotico dell'imperium era lampante nelle due torri di guardia su cui erano appostati Edfin nella torre a sinistra del cancello e Ronald nella torre a destra , prima di uscire ai due lati del cancello c'erano due Basilisk senza equipaggio ricoperti da sacchi di sabbia e fissati al terreno, dopo il Basilisk di sinistra c'era una piccola postazione di soccorso dove dei feriti non gravi erano sdraiati sulle brande verde mimetico , dopo queste postazioni iniziavano gli edifici civili con porte e finestre sbarrate, le prime luci negli edifici civili cominciavano solo dopo almeno cinquecento metri dai primi edifici , i Basilisk erano così vicini al muro perchè non dovevano fare parte della normale fortezza ma erano stati aggiunti quando l'esercito orko aveva attaccato il pianeta ed erano stati usati solo come copertura della squadra ricognitrice che era fuori quella mattina.

La colonna corazzata capitanata da due Sentinel veterani seguiti dai 10 Leman russ cominciava ad avviarsi varso il nemico in modo frontale, la mia squadra fu l'ultima ad uscire  perchè aggirò dalla sinistra passando i boschi a ovest del cancello nord, così ci avviammo lenti, nessuno parlava perchè tutti sapevamo che avevamo un'alta possibilità di non tornare a casa , con i commissari che gridavano a squarciagola al cancello nord perchè non ritardasse a chiudere appena fosse uscito l'ultimo soldato, Edfin fece un cenno che il commissario non percepì e tenne la mano sudata sulla leva di chiusura mentre si apprestava ad osservare la colonna in file da 4 uscire tenendo la testa bassa.

Poco dopo la colonna si trovò all'ingresso del bosco e i soldati presero in mano i fucili laser di ordinanza ai Cadiani della guardia , molti uomini erano solo reclute alla loro prima battaglia ma tra i soldati c'erano dei veterani che avevano combattuto contro gli Eldar su Nifason II e quei veterani erano chiamati la squadra del mezzotempo , il loro nome era dovuto alla battaglia che si svolse prima di mezzanotte su Nifason , molti li consideravano eroi perchè erano riusciti a resistere in 6 ad un reggimento  di 38 guardiani e 12 custodi eldar e la battaglia si concluse proprio alle 00:04.
E l'altra squadra era quella dei veterani di Narun, era una squadra talmente vecchia che era stata a marcire in un vecchio forte assediato dagli orki il tempo necessario perchè venisse data per dispersa, su Genfers gli orki consideravano quel forte : "La cazamazta della mortze", sono sopravvisuti tanto a lungo solo perchè erano muniti di fucili da cecchino e da tute per invisibilità  ma comunque resistere su un pianeta che contava sulla propria superfice 5890 orki per piu di 7 mesi è un buon risultato.


Avevo in mano il fucile e sentivo il battito del cuore aumentare, il capitano di squadra camminava davanti a noi con il fucile con mirino laser,il terreno non era pianeggiante anzi era piuttosto obliquo e una collinetta si slanciava davanti a noi , le foglie stavano cadendo ed il sottobosco era fitto, il movimento dei soldati rendeva molto inquietante il tutto e dopo pochi minuti un urlo proveniente dal vicino bosco a destra dalla nostra posizione ci fece fermare. Quasi congelati ci accovaciammo, e cominciammo a sentire i cannoni dei Leman Russ tuonare con grande rapidità. Poi il terreno tremò, e dalla collina davanti a noi cominciarono ad apparire orki armati di zpacca e in pochi secondi ci furono addosso, i soldati nella retroguardia ebbero il tempo di sparare, ma l'avanguardia e la parte centrale della squadra non fecero in tempo a rispondere all' attacco, e gli orki ci furono addosso, l'orko piu grosso della truppa nemica piombò addosso al capitano e con un colpo solo gli spacco la testa a metà  , i due soldati dell'avanguardia vennero poi circondati e massacrati e la testa di uno dei due rotolò fino ai piedi del mio gruppo. Alzammo velocemente i fucili e ognuno sparò tre colpi uccidendo due orki in totale, ma non fu sufficente, l'orko che aveva ucciso il capitano staccò la sua zpacca dalla testa del capitano facendolo cadere ormai senza vita e si diresse verso il mio gruppo con un salto e atterrò su un soldato mentre con la zpacca in volo ne uccise un altro, allora vista la situazione io e due soldati ci ritirammo perdendo il fucile, mentre un soldato del nostro gruppo non ebbe tempo e una raffica di zpara lo centrò in pieno viso facendolo cadere a terra ormai morto. Intanto la retroguardia aveva smesso di sparare, e si era ritirata con facilità, tuttintorno nel frattempo le altre squadre che erano nel nostro stesso bosco erano state tutte sconfitte e si erano date tutte alla ritirata. 

Corsi da dove eravamo venuti e in poco tempo uscii dal boschetto, mentre correvo su un campo fiorito verso il muro dove Roland stava dando fuoco di copertura alle squadre nel bosco. Un  Leman Russ mi passò ad un metro di distanza, spingendo a tutto gas sull'accelleratore, era l'ultimo dei 10 leman Russ della colonna , in quel momento capii che eravamo stati sconfitti e anche con una facilità sorprendente.

Eravamo partiti in circa 400 e in meno di un ora fummo decimati a 46...


L'Imperium ci ha dimenticato, ormai è solo una questione di tempo, ogni giorno al cancello Nord subiamo un attacco e gli uomini muoiono con una velocità incredibile, tra poco saranno dentro...

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Capitolo 2
*** La Piazza D'Oro ***


Ricordo il Valkyrie che si schiantò a poca distanza dai cancelli. Fuori dalle mura in quella mattinata così tetra e buia per la pioggia, di risposta ci arrivò un ghigno malefico dalla foresta che ci segnalava che gli orki avevano compreso di che importanza era quel carico.
 Ormai era da una settimana che i cittadini della città che non eravamo stati in grado di far evacuare morivano di fame nei bassifondi e scatenavano rivolte, che immancabilmente, erano represse da una divisione della 194° Cadiana, o quel che ne era sopravvissuta alla battaglia del ponte 81. Mentre la 7° divisione della 108° (la mia), qualche reggimento della 128° e la 351° (praticamente ancora intatta)  si occupano dei cancelli.
Molti credevano che la fine fosse vicina, orde di Orki armati fino ai denti sbarcavano da giorni sul pianeta, nessuno sapeva più nulla delle altre città, di ogni dieci Valkyrie che tentavano di passare l' atmosfera ne passava uno solo, sembrava colpa degli  incrociatori Orki. Non sembrava normale tecnologia orka, infatti il generale Pestor aveva dato ordini precisi alla flotta di mantenere le distanze necessarie a non farsi colpire dagli Orki, ma la mattina dopo l'emanazione dell'ordine le navi orke aprirono il fuoco con delle armi che sembravano utilizzare l' instabile tecnologia al plasma, ma l'alto comando della 351° non si era preoccupato molto, poichè la loro deduzione fu che avevano rubato delle armi dalle scorte imperiali sul pianeta Nepherio, uno dei pianeti che la guardia si era lasciata alle spalle durante la ritirata dalla flotta della Waaagh che precedentemente aveva devastato il settore, a tal proposito i comandi delle altre cadiane non avevano osato aggiungere parola per due motivi :
1-La 351° era la cadiana con maggiori divisioni e truppe del pianeta
2-La 351° era arrivata precedentemente sul pianeta sotto gli ordini di un'inquisitore, che una volta iniziato l'assedio, si è rintanato nei bunker dei generali e da quel momento i soldati semplici non ne avevano più avuto notizia. 
Come se non bastasse i canali Vox avevano smesso di funzionare per qualche strana ragione.

-Guardie io non voglio mentirvi...  le probabilità che voi sopravviviate sono le stesse di un qualsiasi ufficiale, veterano e commissario di questa piazza, nessuno sopravvivrà se voi, io o chiunque altro non farà la sua parte in questa battaglia, dove la sconfitta è così vicina e dove non si vede altro che sangue e buio, ma se non mi sbaglio noi siamo soldati dell' Imperium e combattenti dell'umanità, è vero, non siamo space marine e non abbiamo doti particolari...  singolarmente il tiro del fucile di uno di noi non farà la differenza... ma uniti neanche gli Orki potranno resisterci... Ricordate! Noi siamo soldati della guardia imperiale! Difensori dell'umanità!... e il MARTELLO DELL'IMPERATORE !!! -
E così, si era concluso il mio discorso alla nuova trentina di reclute di leva che stavano per affrontare gli orki ai cancelli, quelle reclute rappresentavano l' ultimo ostacolo tra i pelle verde e la popolazione civile del formicaio sotto assedio.
Ovviamente,  il commissario Tifun mi stava già sorridendo, e appena i soldati uscirono dalla piazza venne a parlarmi, intanto mi apprestavo a guardare i soldati che uscivano tutti in fila motivati dal mio discorso che gli aveva sicuramente colpiti nel segno.
Piove sulla piazza d'Oro dell'Imperatore, piove sulle immense costruzioni gotiche del formicaio, sul grande laboratorio che si può scrutare ergersi fosco dalle periferie, ma piove anche sui soldati, fà freddo e le sentinelle hanno un raggio visivo molto ridotto, le difese fuori dal muro stanno diventando facili da superare poichè il fango faceva loro l'effetto delle sabbie mobili.

La piazza d'Oro è un cerchio, nella parte est delle periferie, i bordi si alzano e fanno prendere alle mura il loro contorno, sulla parte delle mura che da sulla piazza dieci coppie di cecchini si danno il cambio, ma la piazza è anche il principale punto di raduno per i soldati, viste le tende di riparazione delle armi o le tende ospedale e chirurgiche.
Quando il pianeta non aveva ancora conosciuto il flagello della Waaagh dei pelleverde, la piazza aveva al suo centro un giardino al cui centro svettava la statua del divino signore dell' Imperium.
- Come al solito ti sei dimostrato un bravo oratore amico mio - disse il commissario tirando un sospiro di rassegnazione- " ma uniti neanche gli Orki potranno resisterci "  mi dispiace che tu sia con me qui su questo dannato pianeta dimenticato dall' Imperatore... ma probabilmente moriremo tutti sai ? -
Senza smettere di scrutare la piazza risposi - Commissario sono sicuro che il nuovo Baneblade che è sbarcato ieri mattina ci possa dare una possibilità! - lui si raddrizzo e mi disse : -L'Imperatore ci proteggerà, ne sono sicuro, fino ad allora stia con la sua unità e non si faccia ammazzare ho bisogno di lei - disse il commissario avviandosi verso la scaletta di discesa dal palco. Un secondo prima di scendere i gradini di metallo si voltò e mi disse: -Si tenga stretto gli amici ne avrà bisogno... E non perda la fede verso l' Imperatore! - detto ciò il commissario Tifun si allontano correndo dalla zona del palco per dirigersi verso la città ormai in fiamme.

Il commissario Tifun è una persona straordinaria e incredibilmente intelligente, mi ha incaricato del morale dei soldati di leva reclutati tra le fila della popolazione del formicaio. Nella speranza che la guida di un soldato veterano potesse aumentare lo scarso morale delle nuove leve ed evitare il timore tipico della presenza di un commissario, essenzialmente il mio compito era tirare fuori il meglio dalle reclute con "le buone"... nel caso di un mio fallimento lui avrebbe dovuto farlo con le cattive. Essendo un uomo duro e dalla fede degna di uno zelota ma anche un uomo pratico che vedeva in eventuali repressioni tipiche della sua carica un possibile motivo di rivolta da parte delle reclute, il commissario aveva preferito questa soluzione ad una radicale manifestazione di autorità da parte sua. 
Mi sono sempre chiesto - Come è possibile che quell'uomo sia un commissario, dopotutto non  gli ho mai visto fare un'esecuzione, quando parla con me sembra un uomo gentile, però a dirla tutta ha un qualcosa di strano che non riesco a percepire. - mi dicevo fra me e me mentre guardavo la pioggia e sentivo gli spari in lontananza con un'espressione seria intento a scrutare le colonne di fumo grigio-nerastro che si innalzavano dalle periferie devastate oltre le mura di nero freddo metallo.

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