Hermione Granger ritorna ad Hogwarts: La pietra filosofale

di severus89
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo due ***
Capitolo 3: *** capitolo tre ***
Capitolo 4: *** capitolo quattro ***
Capitolo 5: *** Capitolo cinque ***
Capitolo 6: *** capitolo sei ***
Capitolo 7: *** capitolo sette ***
Capitolo 8: *** Capitolo otto ***
Capitolo 9: *** Capitolo nove ***
Capitolo 10: *** Capitolo dieci ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno ***





Ecco a voi il seguito di Hermione e la fondazione di Hogwarts: ci saranno parecchie differenze che, noterete quando si andrà avanti con la storia.
Buona lettura.


Capitolo 1

Hermione, una volta che i suoi genitori la lasciarono da sola, si accorse che non era affatto un sogno.
Per una semplice ragione: al collo aveva ancor la collana-sacchetto espandibile, che le avevano i suoi amici.
Aveva vissuto un incredibile avventura, ed ora cosa poteva fare?
Pensò per un pó, e l'unica soluzione era: tornare ad Hogwarts come studente, facendo buon viso a cattivo gioco.
Non sapeva esattamente come sentirsi: era evidente che non era più una bambina, ma doveva comportarsi come tale.

L'ultimo mese che Hermiome passò con i suoi genitori, lo trascorse allenandosi: dato che essendo minorenne non poteva usare la magia, si applico' nell'arte del ninja, della spada e del tiro con l'arco.
Fortunatamente per lei, i suoi poteri non erano diminuiti, anche se aveva un limite di tempo per alcune tecniche.

Il primo di settembre arrivò quindi in un lampo così assieme ai suoi genitori si recarono al benario.
-Tesoro, che binario era??- chiese suo padre una volta entrato in stazione:
-nove e tre quarti- rispose prontalmente Hermiome.
-Bisogna passare dalla piattaforma nove e dieci- disse poi sua madre.
Cominciarono a camminare in quella direzione di corsa e non appena passarono una barriera, una locomotiva bellissima apparve davanti ai loro occhi.
-Bene!- disse suo padre con il fiatone.
-Siamo arrivati- continuò.
Sua madre la abbracciò di slancio, insieme poi a suo padre.
-Mi raccomando tesoro, comportati bene e studia. Sappi che ci mancherai moltissimo.-
-Anche voi mi mancherete molto- aggiunse Hermione.
Una volta salutati, lasciò i suoi genitori, facendosi largo tra la folla, finché trovò uno scompartimento dove vi era un ragazzino paffuto dall'aria tenera.
-Ciao, è occupato questo posto?- chiese Hermione.
-Figurati è tutto libero, io sono Neville- disse il bambino tendendo la mano a lei.
-Piacere Hermione- aggiunse, mentre si sistemava con il baule.
Notò solo in quel momento, che Neville aveva la faccia triste, perciò chiese:
-È successo qualcosa?-
Lui la guardò, e con occhi tristi disse:
-Ho perso Oscar il mio rospo, nel treno, non riesco più a trovarlo.-
Si avvicinò a lui, mettendoli una mano sulla spalla:
-Non preoccuparti vedrai che lo troveremo.- Detto questo sfilo' dalla sua manica la bacchetta, che non vedeva l'ora di utilizzare nel mondo magico. Con alcuni movimenti decisi, lanciò un incantesimo dicendo:
-Accio Oscar!-
Aspettò con pazienza l'apparizione del rospo, che non tardò ad arrivare, sotto lo sguardo sbigottito di Neville che disse:
-Come hai fatto? Grazie mille- aggiunse poi.
Hermione arrossi' al complimento, ma solo in quel momento si era accorta di aver fatto un errore:
L'incantesimo che aveva lanciato era troppo complesso, i bambini della sua età neanche lo conoscevano.
Doveva stare molto più attenta altrimenti avrebbero fatto domande.
All'improvviso, una voce risuono' per tutto il treno:
-Tra cinque minuti arriveremo ad Hogwarts. Siete pregati di lasciare i bagagli sul treno; verrà portato negli edifici della scuola separatamente-.
Dopo aver rallentato il treno si fermò. I passeggeri precedettero a spintoni verso lo sportello scendendo poi sul marciapiede.
- Primo anno! Primo anno da questa parte! tutto bene Harry?-
Un gigante dall'aria simpatica, sorrise in direzione di un ragazzino che Hermione non conosceva.
- Coraggio seguitemi... C'è qualcun'altro del primo anno? Ora attenti a dove mettete i piedi. Quelli del primo anno mi seguano.-
Seguirono il gigante verso il sentiero che portava al castello, e, finalmente dopo tanto tempo, Hermione si sentì a casa:
appollaiato in cima a un' alta montagna, con le finestre illuminate che brillavano nel cielo pieno di stelle, sorgeva il magnifico castello di Hogwarts.

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Capitolo 2
*** Capitolo due ***


Capitolo 2

Entrarono in una porta che si spalancò all'istante. Si vide una strega alta, dai capelli corvini, vestita di verde smeraldo. Aveva uno sguardo molto severo. Era la professoressa Minerva Mcgranitt.
Hermione non ci fece molto caso, pensando che il castello le stesse dando il benvenuto, come se riconoscesse chi era in realtà.
Solamente quando iniziò a parlare la guardò dritto negli occhi:
- Grazie Hagrid per averli accompagnati. Da qui in avanti ci penserò io.-
Spalancò quindi la porta facendo vedere la sala d'ingresso che era esattamente come se la ricordava.
Le pareti di pietra, erano illuminate da torce fiammeggianti, il soffitto alto, si scorgeva a malapena. Di fronte a loro: una sontuosa scalinata in marmo, conduceva ai piani superiori.
I ragazzi seguirono la professoressa McGranitt, che li condusse in una saletta vuota, dove fece il discorso di benvenuto, che aveva fatto Godric tempo prima.
-Mettetevi in fila e seguitemi-ordinò la professoressa Mcgranitt agli allievi del primo anno.
Uscirono dalla stanza, attraversarono di nuovo la sala d'ingresso, oltrepassarono un paio di doppie porte, ed entrarono nella Sala Grande.
Tutto era esattamente uguale: le sembrava quasi di vedere Sal e Ric insieme ai ragazzi.
Il suo sguardo si incupi' per un momento, nonostante il magnifico panorama di fronte a lei: lo conosceva perfettamente, dato che lo aveva fondato lei, con i suoi amici.
La cosa diversa, erano i i fantasmi çhe punteggiavano la sala in mezzo agli studenti.
A dispetto degli altri studenti che guardavano il cielo stellato con ammirazione, lei lo guardò sorridendo: quella era stata una sua idea, che ancora oggi funzionava.
La professoressa Mcgranitt, senza fare rumore, collocava uno sgabello a quattro
gambe davanti agli allievi del primo anno. Sopra lo sgabello mise un cappello a punta, da mago. Era un vecchio cappello tutto rattoppato, consunto e pieno di macchie.
Davanti ai suoi occhi vi era il Cappello Parlante: ora che ci pensava, era l'unico amico che aveva di quell'epoca.
Poi il cappello si contrasse. Uno
strappo vicino al bordo si spalancò
come una bocca, e lui cominciò a
cantare la filastrocca delle quattro case.
Era bizzarra dato che nel suo tempo questo non c'era, però le piaceva.

*Ora i dubbi erano tanti: chissà in quale casa sarebbe andata??* Pensò mentre la professoressa
Mcgranitt si fece avanti tenendo in
mano un lungo rotolo di pergamena.
-Quando chiamerò il vostro nome, voi metterete il cappello in testa e vi
siederete sullo sgabello per essere
smistati- disse.
Incominciò lo smistamento, fino a che non disse:
-Hermione Granger-.


Hermione arrivò quasi di corsa allo sgabello, non vedeva l'ora di indossarlo per sentire la sua voce: si mise il Cappello aspettando il suo verdetto.
A sorpresa il cappello fischio' dallo stupore, sotto lo sguardo sbigottito dell'intera sala.
-È un onore conoscerla signorina Emrys- disse poi il Cappello nella sua testa.
-Un onore?- chiese lei.
-Certamente, i suoi amici fondatori, mi avevano parlato di lei, erano curiosi di sapere in quale casa sarebbe andata a finire. Anche se qui la vedo molto dura decidere-
Il Cappello sussurrò qualcosa di incomprensibile, poi disse ad alta voce:
-È la prima volta che mi capita una cosa del genere, una bambina che potrebbe tranquillamente stare in tutte e quattro le case-.
Il brusio che c'era in sala cessò in un'istante, fino a quando la professoressa McGranitt si avvicinò dicendo:
-Cosa vorresti dire?-
Il Cappello si girò nella sua direzione dicendo:
-Quello che ho detto, dispone di quattro caratteristiche che mai finora ho visto in un bambino: lealtà verso gli amici e le persone care, intelligenza degna del miglior studente presente in questa sala, il coraggio di un vero leone ed infine l'astuzia di un serpente. Dove collocarla?-
-Senta Cappello, deve prendere una decisione, abbiamo molti studenti qui!-
-Un momento! Ci sono: penso che sarebbe divertente in... Grifondoro-.
Detto ciò la professoressa le tolse il Cappello, ed Hermione, ignorando gli sguardi si posiziono' al suo tavolo.
Sapeva perfettamente perché il Cappello aveva detto che sarebbe stato divertente: Sal si sarebbe rivoltato sulla tomba se avesse saputo ciò!
Lo smistamento continuò senza intoppi, fino a quando non giunsero a:
-Potter Harry!-Mentre il giovane, si
avvicinava allo sgabello, la sala fu
percorsa d'un tratto da sussurri simili a quelli successi prima a Hermione.
-Potter, ha detto?' 'Ma proprio
quell'Harry Potter...?-
Hermione sapeva chi fosse, colui che aveva salvato il mondo da Lord Voldemort all'età di un anno.
Era diventato famoso per qualcosa che neanche ricordava, ed aveva perso i suoi genitori.
La storia di Potter in fondo, era molto simile alla sua, anche se nessuno lo sapeva.

-Grifondoro- annunciò dopo un pó il Cappello.
Tutti al tavolo si congratularono con lui, tranne Hermione che rimase in disparte.
Ron Weasley era stato messo anche lui in Grifondoro, ed infine Zabini a Serpeverde.
Era una cosa strana per Hermione, nel suo passato aveva avuto gli antenati di queste persone, ed ora non sapeva come comportarsi.
A quel punto, la professoressa
Mcgranitt arrotolò la sua pergamena e portò via il Cappello Parlante.
Soltanto ora si era resa conto di
quanta fame avesse.
Albus Silente si era alzato in piedi. Sorrideva agli studenti con uno sguardo radioso, le braccia aperte,
come se niente potesse fargli più
piacere del vederli tutti li riuniti.
-Benvenuti!-disse. -Benvenuti al nuovo anno scolastico di Hogwarts! Prima di
dare inizio al nostro banchetto, vorrei dire qualche parola. E cioè: Pigna, pizzicotto, manicotto, tigre! Grazie!- E tornò a sedersi. Tutti batterono le mani e gridarono entusiasti.
*Come utilizzare gli elfi* penso' contraria Hermione.
*Ma d'altronde lui era il preside quindi...*
Quando tutti si furono rimpinzati a più non posso, gli
avanzi del cibo scomparvero dai piatti lasciandoli puliti e splendenti come prima. Un attimo dopo apparvero i dolci.
Mentre Hermione si serviva della torta al cioccolato, il discorso tornò sulle famiglie.
Dopo che ognuno disse la loro, si girarono verso di Hermione e chiesero:
-E tu invece?-
Il prefetto dai capelli rossi chiese:
-Beh, visto che il Cappello voleva metterti a Serpeverde devi essere per forza purosangue no?-
Hermione a quel punto non sapeva cosa dire: sulla carta lei era un mezzo-sangue, ma in realtà...
Doveva accertarsene la prossima volta che sarebbe andata a Diagon Alley.
-Sono mezzosangue, comunque se avete sentito il Cappello voleva mettermi in tutte e quattro le case-.
Aggiunse dopo un pó.
-Si beh, questo è decisamente strano, è la prima volta che capita. Sono molto contento che tu sia nella nostra casa-.
-Perché?- chiesero in tanti.
-Sapete che cosa significa avere tutte e quattro le caratteristiche di ogni fondatore?- al cenno di diniego il prefetto continuò dicendo:
-La ragazza deve essere molto potente-.
Tutti la guardarono stupiti, fino a quando non tornarono a mangiare nei loro piatti.
*Accidenti a lui e alla sua boccaccia* penso' dopo un pó.
Dopo questa uscita doveva stare ancora più attenta.
Hermione a quel punto cominciava a sentire caldo e sonno, alzò lo
sguardo verso il tavolo delle autorità.
Il gigante buono, era tutto intento a bere dal suo calice. La professoressa Mcgranitt conversava con il professor Silente. Il professore con un assurdo
turbante, parlava con un altro
insegnante dai capelli neri e untuosi, il naso adunco e la pelle giallastra.
Finalmente scomparvero
anche i dolci e il professor Silente s'alzò di nuovo in piedi. Fece il discorso che aveva fatto lei sulla foresta Proibita, dopo di che cantarono l'inno della scuola.
Infine si diressero nei dormitori.

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Capitolo 3
*** capitolo tre ***




Da qui in poi si vedranno diversi punti di vista, sia degli insegnanti che di Hermione, ma bando alle ciance e buona lettura!! (Spero).

Capitolo 3

Pov Hermione


-Eccoci arrivati- disse Percy mentre percorrevano i corridoi a lei familiari.
All'estremità del corridoio, era appeso il ritratto della Signora Grassa, che fortunatamente non la riconobbe.
-La parola d'ordine?- chiese.
-Caput Draconis-disse Percy, e il ritratto si staccò dal muro scoprendo un'apertura circolare. Passarono tutti, aiutandosi con le mani e coi piedi.
Per una volta si sentiva a casa: il Cappello aveva scelto per lei Grifondoro. Sapendo cosa questo comportava.
Percy indicò alle ragazze una porta che conduceva al loro
dormitorio, e un'altra ai ragazzi. Finalmente trovarono i loro letti e Hermione, senza attendere le ragazze vi si buttò sopra, addormentandosi immediatamente: d'altronde era stata una giornata molto dura.


Il giorno dopo Hermione era pronta per andare a lezione: a differenza degli altri studenti del primo anno, sapeva perfettamente come muoversi all'interno del castello.
Trovava con facilità le aule, tanto che a volte doveva far finta di perdersi.
Le lezioni, invece, per lei erano una vera noia: aveva già studiato la magia di per se, ed i programmi non erano cambiati di molto.
Aveva deciso di non destare sospetti, di agire come se non esistesse, senza dare troppo nell'occhio, ma era molto difficile.
Molte cose le venivano naturali e al primo colpo tanto che i professori le assegnavano molti punti, che secondo lei non meritava.

Gli insegnanti erano comunque molto interessanti: indubbiamente, la lezione più noiosa era Storia della Magia, l'unico corso tenuto da un fantasma. Il professor Ruf.
Vi era Erbologia insegnata dalla professoressa Sprite: una strega piccola e tarchiata dall'aria gentile. Incantesimi del professor Vitious: mago basso e mingherlino da sembrare un nano.
La professoressa Mcgranitt di Trasfigurazione.
Ed in fine colui che la affascinava di più: il professor Piton di Pozioni.
Il professor Piton la affascinava perché a dispetto degli altri era evidente che odiasse Potter: non che le piacesse come lo trattava per carità, però in passato doveva essere successo qualcosa tra lui e i Grifondoro, in particolare Potter.

Alla prima lezione difatti capì la persona come era fatta: considerava gli alunni delle teste di legno, anche se favoriva i Serpeverde.
Per quanto la riguardava invece era diverso.
Pozioni era stata la sua materia, aveva insegnato in questa classe secoli fa, anche se per lei era passato poco tempo.
Non appena il professore disse alla classe di preparare la pozione per curare i foruncoli, si mise subito al lavoro.
Prese il necessario ed incominciò a lavorare, senza guardare il professore che faceva commenti favorevoli a Malfoy.
Il libro non lo stava neanche seguendo, tagliava con perfetta cura le lumache e pesava con precisione gli ingredienti.
Hermione si sentiva talmente a suo agio nei sotterranei, che non si era accorta neanche che il professore le si era avvicinato, guardandola con curiosità. Solo quando si sentì tutti gli sguardi puntati addosso si accorse dove era, perciò smise di lavorare arrossendo. Il professor Piton la stava guardando negli occhi: nero e ambra si fusero per un momento, e lei sentì un formicolio salire lungo la sua schiena.
La sensazione era strana: era la stessa che sentiva, quando era con Sal.
Il contatto si interruppe non appena Neville fece esplodere il calderone.

Finita l'ora, Hermione consegno il suo lavoro in una boccetta, lasciando di corsa l'aula in preda al panico.

Cosa le stava succedendo?




Pov Piton

Severus in quel momento si trovava nella sala degli insegnanti, intento come sempre a farsi gli affari propri: ciò era alquanto impossibile, dato che Silente cercava sempre di coinvolgerlo nelle discussioni.
Stava cercando di leggere il giornale, quando improvvisamente Albus disse:
-Allora Severus, mi stavano raccontando degli alunni del primo anno, come ti sembrano-.
Severus lo guardò impassibile, dicendo semplicemente tre parore che dovevano lasciarlo in pace almeno per un pó:
-Teste di legno-. Ogni anno ripeteva la stessa frase, in genere funzionava, ma con l'arrivo di Potter sapeva che non era così:
-Andiamo Severus!- disse Vitious
-Possibile che non ci sia nessuno che ti piaccia? Potter non è male no?- Lo sapeva che diceva questo, lui ribatté:
-Malfoy è l'unico degno di frequentare la mia classe, anche se...- qui si fermò, pensando alla bambina dai capelli ricci e gli occhi ambra: era l'unica che aveva fatto una pozione perfetta al primo tentativo. La cosa sconcertante era un'altra: sembrava che si trovasse a proprio agio nei sotterranei, inoltre aveva preparato la pozione quasi come lo facesse da sempre.
Poi all'improvviso si ricordò: era la bambina che aveva le qualità per poter stare in tutte e quattro le case.
-...Anche se??- chiese la Sprite.
Si era imbambolato come un pesce lesso, e questo non era da lui.
Si rivolse a tutti i professori, chiedendo con freddezza:
-Cosa mi dite della signorina Granger?- Stranamente si era ricordato il nome.
Tutti lo guardarono stralunati, quando Minerva disse:
-Ah, si la bambina dai genitori babbani. È molto brava, è riuscita a trasfigurare il suo ago al primo tentativo- Era evidente che era orgogliosa del suo cucciolo, quando Vitious aggiunse:
-Ora ricordo, è in gamba anche negli incantesimi, ma la cosa strana è che se gli assegnavo punti non era entusiasta, come se le dispiacesse-.
I professori piano piano dissero la loro: a quanto pareva si destreggiava in tutti gli incantesimi, persino con le piante era in gamba.
-Severus, perché ci chiedi di lei?- domandò incuriosito Silente.
Lui era incerto su come rispondere, infine ghignando disse:
-Ero curioso di sapere come se la cavava la bambina che ci aveva messo così tanto tempo ad essere smistata-.
Neanche sotto tortura avrebbe ammesso che era brava in pozioni; in qualche modo se l'era cavata.
-Si, devo ammettere che questo fatto è molto insolito. Ho chiesto delucidazioni al Cappello ma ha solamente detto: Questo sarà un anno ricco di eventi.- disse Silente.

Quella bambina lo preoccupava: doveva stare molto attento.


Pov Minerva

Minerva era curiosa di vedere cosa preoccupava realmente Severus.
Era la prima volta che chiedeva di uno studente che non fosse della sua casa, è questo la incuriosiva un pó: chissà cosa era successo?
Pensava a questo mentre stava pattugliando i corridoi, appunto con Piton, dato che quel giorno toccava a loro.
Stava cercando di trovare le parole giuste per parlare con Severus, quando entrambi videro una luce accesa provenire dalla biblioteca: a quell'ora, Madama Pince stava dormendo.
Si avvicinarono per vedere la signorina Granger dormire su un tomo alto quanto lei.
Severus, ghignando, cercò di svegliarla, ma inutilmente:
-Ancora due minuti Sal, le teste di legno possono...-.
Non finì neanche la frase che si addormentò di nuovo.
Stranamente aveva utilizzato lo stesso termine con cui di solito Severus indicava gli studenti.
-Signorina Granger, la prego di svegliarsi! Sono il professor...- mentre diceva ciò le toccò per un momento la spalla, e la signorina Granger, si alzò di colpo prendendo la mano di Severus e puntando contro di loro la bacchetta.
-Io... Io... cosa??-
Arrossi' nella loro direzione dicendo:
-Professoressa Mcgranitt, Professor Piton! Mi dispiace.- Levò la mano dal braccio di Severus rimasto paralizzato, ma sempre con la bacchetta puntata verso di noi:
-Signorina Granger- disse Minerva a quel punto:
-Le conviene abbassare la bacchetta, e spiegarci cosa fa qui in quest'ora.- Hermione fece come detto e quindi rispose alla domanda:
-A dire il vero stavo leggendo, sapevo che c'era il coprifuoco, ma mi sono addormentata-.
Non c'era neanche bisogno di sapere come mai la bibliotecaria non l'aveva vista: aveva scelto l'angolo più nascosto possibile-.
-Venti punti saranno tolti alla tua casa, in più una punizione sarebbe sufficiente- guardò male Piton, aggiungendo:
-Della punizione me ne occuperò io-.
Si guardarono in malo modo fino a quando Severus disse:
-C'è ne occuperemo insieme, in questo momento sarebbe opportuno accompagnare la signorina Granger-.
Si trovarono in accordo e fecero la strada della Sala comune in silenzio, fino a quando Severus chiese:
-Cosa stava leggendo?-
Questo era rivolto a Hermiome che prontalmente rispose:
-La storia sui fondatori-.
Minerva la guardò incuriosita e chiese:
-Come mai quell'argomento?-
-Beh, quando ho letto storia di Hogwarts, ho trovato strano un particolare-.
-Quale?- chiese Severus.

Senza rendersene conto, entrambi i professori stavano avendo una discussione interessante con una bambina di undici anni:
-Il fatto che Sa... Ehm Serpeverde diventò nemico di Grifondoro, quando era evidente che erano molto amici-.
I professori si fermarono incuriositi davanti alla signora Grassa che stava aspettando la parola d'ordine:
-Cosa vorrebbe dire? - chiese Minerva. Era raro che uno studente si poteva queste domande: Serpeverde e Grifondoro si odiavano per principio.
-Sono solo curiosa di sapere il motivo della loro rottura, tutto qui! C'è qualcosa di strano sotto.-
-Se vuole possiamo indagare assieme- disse Severus a quel punto.
Anche Minerva annuì in accordo:
-Guardate è solamente una mia ricerca non...-
-Nessun problema! A dire il vero questo è una cosa buona! Almeno possiamo scoprire cosa è successo veramente. -Disse Minerva.

Così si salutarono: avevano appena avviato una ricerca alquanto bizzarra.
Solo Hermiome trovava l'ironia in questa storia: inspiegabilmente era riuscita di nuovo a formare un trio.
Era il suo destino.

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Capitolo 4
*** capitolo quattro ***



Ciao a tutti!! Inizio con il ringraziare tutte le persone che hanno messo la storia tra: preferite, seguite, ecc... ma anche a chi ha recensito:-)
Allora questo capitolo è stato uno dei più difficili da scrivere, per ovvie ragioni che penso ci arriverete alla fine. Non sapevo se stavo esagerando,  ma poi ho detto chissene,  tanto se la storia verrà cambiata meglio farlo in grande no? Spero solo che questa mia scelta sia piaciuta anche a voi come a me. Ma bando alle ciance... Buona lettura (Spero).




Capitolo 4

I giorni trascorrevano tranquilli, e per Hermione andava bene cosi', niente di strano prr il momento era accaduto. La cosa che la preoccupava di più erano le lezioni di volo, cui Grifondoro e Serpeverde avrebbero
partecipato insieme.
Non sapeva come comportarsi, perciò l'avrebbe presa così come veniva.
Quel pomeriggio, alle tre e mezzo, Hermione e gli altri Grifondoro correvano giù per le scale alla volta del campo, per la prima lezione di volo.
Era una giornata perfetta: il sole era luminoso nel cielo, e la brezza aiutava a non soffocare dal caldo.
I Serpeverde erano già arrivati, e tutti si posizionarono accanto alle scope.
-Stendete la mano destra sopra la
vostra scopa- disse Madama Bum guardandoli tutti:
-E dite: Su!-
Hermione guardò i suoi compagni, ad alcuni era salita immediatamente, ad altri no.
- Su- disse Hermione, non fece neanche in tempo a finire che era già nella sua mano.
A quel punto, Madama Bum mostrò a tutti come montare il manico di scopa, senza scivolare verso il fondo, e poi passò in rassegna la scolaresca per correggere la presa.
-E ora, quando suonerà il
fischietto, datevi una spinta salendo di poco-. Guardò ad uno ad uno i ragazzi e disse:
-Tre...Due..-.
Ma Neville e Calì si alzarono da terra andando sempre più su.
Hermione osservò le reazioni dei presenti, ma nessuno stava facendo qualcosa. Neanche l'insegnante rimasta paralizzata.
Era indecisa se intervenire o meno, quando vide Potter intento a fare la sua stessa mossa.
-Potter, pensa a Paciock!- Hermione si preparò all'azione, mentre Potter faceva lo stesso sull'altro lato.
Balzarono entrambi sulla scopa, e poco prima che cadessero, afferrarono entrambi i compagni al volo.
Non solo, Harry riuscì con l'altra mano ad afferrare anche la ricordella di Neville che stava cadendo.
Entrambi scesero atterrando con i ragazzi aggrappati che li stavano ringraziando.
Ogni persona presente guardava con facce stupite.
Dopo di che si complimentarono con loro:
-Accidenti! Siete stati mitici-. Disse Ronald.
Hermione ed Harry per la prima volta si guardarono sorridendo.
Erano stati veramente in gamba: non solo Harry, aveva eseguito l'ordine di Hermione senza protestare.
I Serpeverde gli guardavano con astio e con ghigni diabolici, quando Madama Bum si avvicinò a loro.
-Signor Potter, signorina Granger! Siete stati due incoscenti ad agire in questo modo. In anni di insegnamento non ho mai visto nessuno fare ciò, figuriamoci due allievi del primo anno..-
-Madama!- disse una voce alle loro spalle.
Tutti trasalirono vedendo la professoressa McGranitt avanzare verso di loro.
-Avreste potuto farvi male... voi...- a questo punto si interruppe per un minuto; fino a quando non disse:
-Potter, Granger, seguitemi immediatamente!-
Guardava entrambi con occhi che brillavano, mentre Harry ed Hermione si domandavano cosa stesse succedendo.
Seguirono quindi la professoressa all'interno del castello.
La professoressa Mcgranitt si
fermò davanti a un'aula.
Aprì la porta e mise dentro la testa. -Mi scusi,
professor Vitious, mi presta Baston per un attimo?-
Hermione guardò Harry, che fece spallucce. Come scoprirono ben presto, Baston era una
persona, un ragazzo corpulento del quinto anno, che uscì esitante
dall'aula.
-Voi tre, venite con me- disse la professoressa Mcgranitt.
I ragazzi la seguirono lungo il corridoio.
Baston guardava Harry ed Hermione incuriosito.
-Qui dentro- . La professoressa indicò loro una classe vuota, e la Mcgranitt gli sbatte la
porta alle spalle e si voltò a guardare i ragazzi.
-Potter, Granger, questo è Oliver
Baston. Baston... ti ho trovato un
Cercatore ed un Cacciatore-.
Da perplesso che era, Baston
divenne l'immagine della felicità.
-Dice sul serio, professoressa?-
-Ci puoi giurare-
Rispose lei tutta animata.
-I ragazzi hanno un talento naturale. Non ho mai visto niente di simile. Era la prima
volta che salivivate su un manico di scopa?-.
Harry annui, cosi' come Hermione. Mentalmente, però, maledisse chiunque c'è l'avesse con lei.
I suoi amici avevano perfettamente ragione: i guai la cercavano come una calamita.



Hermione per la prima volta da quando era arrivata, stava parlando con un compagno della sua stessa età: doveva ammettere che non era niente male.
Almeno fino a che non arrivarono al tavolo dei Grifoni, ed Harry raccontò ciò che era successo.
-No dico, stai scherzando vero? disse Weasley guardando in alternanza tra Harry e Hermione.
-Un Cacciatore, e un Cercatore del primo anno...- guardò di nuovo entrambi continuando a parlare:
-Voi dovete essere i più giovani giocatori da circa...-
-Un secolo- conclusero Harry e Hermiome.
Harry guardò sorridendo ad Hermione, ma lei aveva una faccia molto preoccupata, così chiese:
-Tutto bene?- lei annuì di rimando, infine aggiunse:
-Scusate ma sono molto stanca, vado a letto-.
Si alzò dal tavolo e sparì di corsa nei dormitori, sotto lo sguardo sbigottito dei suoi compagni.

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Capitolo 5
*** Capitolo cinque ***


                 



Capitolo 5


Mentre camminnavano con la signorina Granger per scontare la sua punizione, Minerva guardava Severus sorridendo dentri di se: non appena aveva saputo che Minerva aveva ingaggiato ben due primini nella sua squadra di Quidditch, Severus aveva mosso mari e monti, ma inutilmente. Ormai fortunatamente, Albus aveva già accettato, e aveva regalato ad entrambi i giocatori una Nimbus duemila.

Minerva guardava la bambina, davanti a se con curiosità: le avevano detto cosa doveva fare, e lei non aveva battuto ciglio.
Nonostante raccogliere ingredienti nella foresta era piuttosto pericoloso.
-Dobbiamo raccogliere una pianta che si trova solo nella Foresta Proibita si chiama...-
-Buonasera- disse Hagrid interrompendo Severus, che storse il naso. L'avevano chiamato perché era l'unico che si muoveva nella foresta senza essere attaccato da animali pericolosi, nonostante era sempre la Mcgranitt che dava una mano a Severus per raccogliere gli ingredienti per le sue pozioni.
-... Si chiama Centinodia- disse Severus come se nessuno l'avesse interrotto.
-Serve per fare una pozione...-
-Ah, si la pozione polisucco- disse Hermione.
Minerva, Severus ed Hagrid, si fermarono guardandola stupiti:
-Signorina, come fa a conoscere una pozione complicata?-
-Beh, sa, esiste un luogo dove ci sono tanti libri...-
Nel frattempo lo guarva ghignando, era evidente che lo stava prendendo in giro; Minerva stava ridacchiando, al che Severus indignato disse:
-Guardi che conosco la biblioteca! Non mi prenda per...-
Smise di parlare, quando sentirono un rumore di zoccoli che avanzavano versi di loro.
-Ah, sei tu, Conan.-
Disse sollevato il guardiacaccia, abbassando l'arma che prima aveva impugnato.
-Come va?- continuò, andando a stringergli la mano.
Il centauro, guardò Minerva e Severus, facendo loro un segno di saluto.
-Siete venuti per raccogliere le piante?- entrambi annuirono e poi il centauro guardò Hermiome incuriosito:
-Come mai avete portato uno dei vostri cuccioli?-
Sotto lo sguardo sbigottito degli insegnanti, Hermione si era avvicinata al centauro, e guardandolo dritto negli occhi ( le mani poste davanti a lei: la sinistra chiusa in un pugno, mentre la destra aperta), si inchino' dicendo:
-È un onore conoscerla Signore, il mio nome è Hermione Granger, figlia di Robert e Mary Granger, posso chiedere il vostro nome , prima di utilizzarlo?-
Il centauro la guardò incuriosito, mentre ripeteva gli stessi gesti dicendo:
-È un piacere conoscerla Signora Hermione, sono Conan Milner, figlio di Eduardo e Margaret Milner .-
-Cosa...?- chiese Minerva.
-Mi sorprende che qualcuno di così piccolo, conosca le buone maniere. Chi sei ragazzina? -
Chiese un centauro uscendo allo scoperto.
-Hermione si inchino' di nuovo di fronte al nuovo arrivato, rispondendo:
-Mi è stato insegnato da un libro Signore, inchinarsi in questo modo è segno di rispetto per il vostro popolo-. Fortunatamente per lei i libri erano una fonte di scuse che poteva utilizzare a suo favore.
-Capisco...- disse alzando la testa verso il cielo:
-Marte è molto luminoso stasera.-.
Anche gli altri osservarono il cielo, mentre Hermione rispondeva:
-Qualche presagio oscuro signore? Oppure è dovuto solamente all'allineamento dei pianeti?-
Disse questo preoccupata: sapeva che i centauri leggevano i pianeti pr descrivere ciò che accadeva sulla Terra.
-Ragazzina, sei molto più in gamba di quanto pensassi, ora scusate ma dobbiamo andare.-
Si voltò verso il gruppo, fece un cenno verso di loro e poi, inchinandosi verso Hermione disse:
-Mi chiamo Fiorenzo Armor, figlio di Kevian e Magcaryn Armor, piacere di avervi conosciuta.-
Detto questo sparirono in mezzo agli alberi.

-Cosa diavolo è successo? - chiese Severus, guardando sbigottito Hermione. Quella bambina lo stupiva sempre di più:
*Possibile che sapesse così tante cose?* Pensò.
Hagrid per rimando rispose dicendo:
-Non ci pensi professore, piuttosto sbrighiamoci a fare ciò per cui siamo venuti-.
Così si misero a lavoro sotto lo sguardo vigile di Hagrid, e una volta terminato tornarono al Castello.
La professoressa Mcgranitt, accompagno' Hermione di fronte alla Signora Grassa, infine si congedarono.

Hermione stava per dire la parola d'ordine, quando il ritratto si aprì facendo uscire Harry e Ron.
-Che cosa ci fate qui?- disse lei, nell'esatto momento in cui i ragazzi chiesero la stessa cosa.
I due ragazzi sbuffarono, e Ron disse:
-Abbiamo una cosa da fare... Tu cosa ci fai fuori?-.
Hermione li guardò indifferente, dicendo:
-Ho scontato una punizione, scusatemi ma devo...-
Non fece neanche in tempo a finire la frase che La Signora Grassa era sparita: era andata a
fare una passeggiata notturna e Hermione si trovò chiusa fuori.
-E ora che cosa faccio?- disse infastidita.
-Questo è un problema tuo- disse Ron.
-Noi dobbiamo andare, altrimenti faremo tardi-.
Non avevano fatto in tempo ad arrivare all'altra
estremità del corridoio che Hermione li raggiunse.
-Vengo con voi- disse.
-Neanche a parlarne!-
-Pensate che io me ne resti lì fuori ad aspettare che
Gazza mi scopra? Almeno così vi accompagno-.
*Possibile che non possa passare una serata tranquilla?* Pensò.
-Bella faccia tosta, non c'è che dire...- cominciò Ron.
-Chiudete il becco tutti e due!- disse Harry aspro.
-Ho sentito qualcosa-.
Era una specie di ronfo. -Mrs Purr?- chiese in un sussurro
Ron scrutando le tenebre. Non era nessuno, era solo una scusa per zittire i due.
Continuarono a procedere:
Scivolarono lungo corridoi illuminati a strisce dal chiarore lunare proveniente dalle alte finestre. Salirono a tutta velocità su per una scala fino al terzo piano, e in punta di piedi si avviarono verso la sala dei trofei.
Hermione non sapeva chi stessero aspettando, ma aveva un brutto presentimento.
-Forse hanno avuto paura- fece Ron in un sussurro. Poi, un rumore nella stanza accanto li fece sobbalzare.
-Annusa qua dentro, ciccina, potrebbero essere
nascosti in un angolo-.
Era Gazza.
Hermione sospirò afflitta: fece segno agli altri di stare zitti e di seguirla.
Senza far rumore si diressero verso la porta opposta al
punto da cui proveniva la voce di Gazza.
Girarono dietro lo stipite di una porta, percorsero un corridoio, e poi un altro.
-Malfoy ci ha ingannato- disse Ron non appena entrarono in una porta. -Cosa centra Malfoy...?- chiese Hermione mentre riprendeva fiato.
-Niente Hermione, non preoccuparti... Ron piantala- disse Harry, difatti era da quando aveva smesso di parlare che stava tirando la manica.
Si voltarono sia Harry che Hermiome, sbiancando completamente.
Senza rendersene conto Hermiome gli aveva portati al corridoio del terzo piano.


Stavano fissando dritto negli occhi un cane mostruoso, un bestione che riempiva tutto lo spazio
tra il soffitto e il pavimento. Aveva tre teste.
Era lì, perfettamente immobile, tutti e sei gli occhi fissi su di loro: il suo ringhiare sordo non dava adito a equivoci. Hermione toccò la parete in cerca del
pomello della porta.
Corsero con quanto fiato avevano, riuscendo così ad arrivare sani e salvi nella Sala Comune.
-Che cosa lo tengono a fare, un
mostro come quello, chiuso a chiave in una scuola?- disse infine Ron.
-Se mai c'è stato un cane che ha bisogno di fare del moto, è proprio lui-.
Hermione aveva ritrovato il fiato e disse:
-Ma dite un po', voi non avete 1'abitudine di usare gli occhi?- stava arrabbiandosi per niente, ma non poteva farne a meno:
-Non avete visto dove poggiava le zampe?-
-Il pavimento?- suggerì Harry. -No, a dire la verità non gli ho guardato i piedi. Ero troppo
preso dalle sue teste-.
-No, non il pavimento. Stava sopra una botola. Era evidente che faceva la guardia a qualcosa-.
Si alzò guardandoli male:
-Scusate ma dopo questo ho bisogno di dormire, io vado a letto. Notte-.
Mentre si gettava nel letto e sotto le coperte, pensò:
*Detesto i guai, ci mancano poi solo quei due, che a quanto vedo gli attirano anche loro come una calamita*
Dopo un pó si addormentò, sperando di passare giorni più tranquilli.

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Capitolo 6
*** capitolo sei ***



Grazie molte per aver messo la storia tra le seguite ricordate ecc...
Buona lettura.
Severus89



Capitolo 6

Mentre andavano allo stadio per l'allenamento, Hermiome ed Harry discutevano su ciò che poteva contenere la botola.
Hermione era molto adirata: com'era possibile che un preside, potesse far entrare un cane così pericoloso in una scuola? Evidentemente Silente data la sua età, era diventato matto, era l'unica opzione possibile.
Una volta arrivati allo stadio, si fermarono di colpo ammirandolo:
tutt'intorno c'erano centinaia di sedili a gradinate, per dar
modo agli spettatori divedere dall'alto lo svolgimento della partita. A ciascuna delle estremità del campo c'erano tre pali d'oro con degli anelli in cima.
Hermione doveva ammettere che lo avevano migliorato molto.
Sia lei che Harry salirono sulle scope per provarle. Hermione si mise a zigzagare senza esagerare troppo, guardando di tanto in tanto Harry, che si muoveva molto bene.
In quel momento Hermione si sentiva molto in colpa: Harry se lo era veramente meritato il posto in squadra ma lei?
-Ehi, Potter, Granger, scendete giù!' Oliver Baston era arrivato portando sotto braccio una
grossa cassetta di legno. Atterrarono vicino a lui.
-Molto bene!- commento
Baston con gli occhi che gli
scintillavano.
-Ora capisco che cosa intendeva la professoressa Mcgranitt....
Voi possedete veramente un talento naturale. Questa sera vi insegnerò soltanto le regole; poi, parteciperete agli allenamenti della squadra tre volte
alla settimana-. Aprì la cassetta che conteneva quattro palle di dimensioni diverse. -Bene- disse Baston. Incominciò a spiegare le regole del gioco, poi si rivolse a Hermiome dicendo:
-Granger, il tuo compito è quello di essere Cacciatore, ovvero devi insieme ai due Cacciatori segnare in mezzo ai pali. Fortuna che abbiamo te, dato che Alicia si è ritirata: vuole pensare più allo studio.-
Infine si rivolse ad Harry dicendo:
-Ora, l'ultimo componente
della squadra è il Cercatore, e quello sei tu. Devi occuparti del boccino d'oro; prenderlo prima del Cercatore dell'altra squadra, perché chi lo prende per primo guadagna alla sua squadra altri centocinquanta punti, e quindi la squadra vince quasi sempre.-
Spiegate le regole, Hermione ed Oliver si allenavano in mezzo ai pali, mentre Harry prendeva il boccino.
Hermione doveva ammettere che Baston se la cavava molto bene, ma anche lei non era da meno: di tanto in tanto con delle finte riusciva a segnare a Baston, che guardava ammirato sia lei che Harry.
Mezz'ora dopo, s'era fatto buio pesto e dovettero smettere di giocare.
-La Coppa del Quidditch porterà il nostro nome, quest'anno' disse Baston felice mentre arrancavano verso il castello.

Forse per tutte le cose
che aveva da fare, con gli allenamenti di Quidditch tre sere a settimana oltre alla gran quantità di compiti, Hermione
stentava a credere che fossero passati quasi due mesi da quando era arrivata a Hogwarts.
Era strano vivere da studenti: le mancavano i suoi compagni, i fondatori erano unici; anche se in questo periodo aveva fatto amicizia sia con Harry che con la squadra di Quidditch.
Quando si trovavano assieme con Ronald, però lei ad un certo punto scappava: non lo sopportava proprio, non studiava mai e chiedeva sempre di copiare i compiti.

La mattina di Halloween si svegliarono al profumo delizioso di zucca al forno che aleggiava per i corridoi.
Hermione in quel periodo si era allenata nella Stanza delle Necessità: i professori fortunatamente, non l'avevano beccata, poiché nel castello si sapeva muovere meglio di chiunque.
Di tanto in tanto, si trovava nei sotterranei, con il professor Piton e la professoressa Mcgranitt, per scoprire qualcosa in più su ciò che era accaduto ai professori.
-Possibile che un Serpeverde come me si trovi circondato da due Grifoni?- sbottò il giorno di Halloween il professor Piton.
-Andiamo Severus, sono sicura che in fondo non ti dispiaccia.- disse sorridendo la Mcgranitt. Dopo aver visto lo sguardo scettico di Piton, Hermione aggiunse di rimando:
-Ehm, molto in fondo.-

I due professori, che inizialmente non andavano d'accordo, avevano stretto una strana amicizia, grazie anche alla signorina Granger.
Ogni volta rimanevano stupiti di come si trovavano a loro agio con lei: quando non facevano ricerche sui fondatori, parlavano di diversi argomenti, e ogni tanto la bambina, dava il suo parere, mai fuori luogo.
-Sentite, dato che oggi è festa che ne dite di smetterla qui ed andare al banchetto?- disse Piton.
La Mcgranitt e Hermiome annuirono, così si salutarono andandosi a preparare.

La Sala Grande, decorata
per Halloween era un vero spettacolo.
Un migliaio di pipistrelli si staccò in volo dalle pareti e dal soffitto, mentre un altro migliaio
sorvolò i tavoli in bassi stormi neri, facendo tremolare le candele dentro le zucche. Le pietanze del banchetto apparvero all'istante nei piatti d'oro.
Improvvisamente però, Hermione ebbe uno strano presentimento: difatti, il professor Raptor entrò nella sala di corsa, avvicinandosi alla sedia del professor Silente, e con un filo di voce dicesse
-Un mostro... nei sotterranei... pensavo di doverglielo dire-. E si accasciò a terra svenuto. Nacque un tumulto. Ci vollero diversi petardi viola della bacchetta magica del professor Silente
per ripristinare il silenzio.
-Prefetti- tuonò, -riportate immediatamente i ragazzi nei rispettivi dormitori, immediatamente-

Hermione a detta sua, guardò di sbieco il professor Raptor: quella persona non le piaceva per niente.
Prese una decisione molto avventata: mentre gli altri studenti si avviavano nei lori dormitori, lei si diresse nei sotterranei, seguita a sua insaputa da due persone.

-Ehi Granger, dove stai andando?- Hermione si voltò di scatto, dietro di lei Ronald ed Harry.
-Voi due cosa ci fate qui?- chiese lei.
-Ti abbiamo vista che correvi via dal gruppo e abbiamo pensato...-
-... Avete pensato di farvi gli affari miei- disse Hermione percorrendo un corridoio.
-Voi due siete come me- disse guardando i ragazzi.
Voleva capire come era entrato il mostro, per farlo doveva combatterlo ovviamente, ma davanti a loro...
- In che senso come te?-
-Nel senso che... Non sentite uno strano odore?- disse Hermione mentre annusava l'aria: gli giunse alle narici un orrendo fetore, un misto di
calzini sporchi e di gabinetto pubblico non pulito da tempo.
E poi lo videro: il mostro avanzava davanti ai loro occhi, sguardo minaccioso.
-Maledizione- esclamò Hermione. I due ragazzi erano impietriti dalla paura. Hermione li prese entrambi per un braccio, spostandoli sul lato destro.
-Che diamine state facendo? Siete maghi, datevi una svegliata!-
Harry e Ron si voltarono verso di lei mentre il mostro avanzava di nuovo con la clava.
Ron cercava di distrarlo, mentre Hermione ed Harry cercavano di formulare un piano.
-Va bene ho capito: Confundus-. Disse Hermione puntando la bacchetta al troll, nello stesso istante in cui Harry disse:
- Wingardium Leviosa-.
La clava che il mostro aveva in mano volò lontano da lui, che confuso dall'incantesimo potente di Hermione cadde a terra svenuto.
Un attimo dopo, la
professoressa Mcgranitt faceva
irruzione nel locale, seguita da Piton e da Raptor che chiudeva il terzetto.
Raptor lanciò un'occhiata al mostro, emise un flebile gemito e si sedette
rapidamente su una tazza del gabinetto tenendosi una mano premuta sul cuore. Piton si chinò sul mostro, mentre Hermione lanciava occhiatacce a Raptor. La
Mcgranitt guardava i ragazzi.
Hermione non l'aveva mai vista tanto arrabbiata.
Aveva le labbra livide.
-Che cosa diavolo credevate di fare?- chiese la con una furia glaciale nella voce. Harry ed Hermione si guardarono
ancora con la bacchetta sospesa in aria.
-Avete corso il rischio di venire
ammazzati. Perché non eravate nel vostro dormitorio?- Piton lanciò a Harry uno sguardo rapido.
-Ah dire il vero...- iniziò Hermione.
-...Professoressa Mcgranitt..; erano venuti a cercare me, ero venuta nei sotterranei per cercare di affrontare il mostro per mettermi alla prova.- In fondo era quasi vero.
-Se non fosse per loro... Sarei morta- concluse poi.
Hermiond si prese una bella ramanzina: mentre a lei venivano tolti cinque punti, a Ron ed Harry ne vennero assegnati altrettanti.
Una volta arrivati in Sala comune videro tutti che stavano mangiando le
pietanze spedite su dalle cucine.
Ci fu un silenzio
pieno d'imbarazzo. Poi, senza
guardarsi negli occhi, tutti e tre dissero:
-Grazie- e corsero via a procurarsi dei piatti. Ma da quel momento, Hermione Granger divenne amica di Harry Potter e Ron Weasley Anche se quel giorno per sua fortuna i ragazzi none chiesero cosa stesse facendo.

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Capitolo 7
*** capitolo sette ***




Ed ecco a voi il nuovo capitolo: ringrazio chi ha recensito, chi ha messo la storia fra le preferite, seguite e ricordate.
Buona lettura!


Capitolo 7

Pov Hermione

Hermione era contenta di aver trovato degli amici in Harry e Ron, per la prima volta andava d'accordo con i bambini della sua stessa età: più o meno.
La vigilia della prima partita di Harry e Hermiome, si trovarono tutti e tre fuori nel cortile gelido, durante la
ricreazione, cercando di consolare Ron che non faceva parte della squadra.
In quel momdnto intravidero Piton che zoppicava: dalla faccia sembrava infuriato nero, così Harry e Ron se la diedero a gambe, in modo da non avere punizioni.
Hermione, a differenza lora affianco' il professor Piton, e disse:
-Professore, tutto bene?-
Lui la guardò con occhi gelidi, infine con sguardo ferito disse:
-Granger, perché non torna dai suoi amici?-Prima che potesse dire qualcosa, sparì dalla sua vista.
C'era davvero qualcosa che non andava, ma non capiva cosa stesse succedendo.
All'alba dell'indomani, la giornata si presentava luminosa e fredda. La Sala Grande era piena dell'allegro chiacchiericcio dei ragazzi che non vedevano l'ora di assistere a
una bella partita.
-Devi mangiare qualcosa, guarda Hermione, almeno lei un toast è riuscita a mangiarlo-. Disse Ron
-Non voglio niente-. Disse Harry.
-Soltanto un pezzetto di toast- blandi' Hermione.
Per le undici si diressero poi verso lo stadio, e, negli spogliatoi, la squadra si stava cambiando, indossando la loro divisa scarlatta. Baston fece un discorso di incoraggiamento, e i giocatori entrarono in campo, facendo così iniziare la partita.
-...e la
Pluffa è stata intercettata da Angelina, dei Grifondoro, che la passa a Katie, che passa al nuovo Cacciatore, Hermione che effettua una picchiata verso Flitt, ed infine segna. Ottimo gol di Hermione, nuova scoperta di Baston...-
A commentare la partita
era Lee ]ordan, l'amico dei due gemelli Weasley, sorvegliato a vista dalla
professoressa Mcgranitt.
-... Pluffa acciuffata da Angelina. La ragazza si muove davvero veloce, lassù.
Effettua un passaggio puntuale ad Hermione e.,.. no, la Pluffa è
stata intercettata dal capitano del
Serpeverde Marcus Flitt, che se la porta
via: eccolo che vola alto come
un'aquila... sta per... no, bloccato da un'ottima azione del Portiere del
Grifondoro Baston, e il Grifondoro è di nuovo in possesso della Pluffa. Ed ecco la Cacciatrice del Grifondoro Katie Bell...
AHi!... deve averle
fatto male quel colpo di Bolide dietro la testa! La Pluffa ritorna ai
Serpeverde. Ecco Adrian Pucey che parte a tutta birra verso i pali della porta, ma è bloccato da un secondo Bolide lanciatogli contro da Fred o George Weasley, non riesco a distinguere chi dei due... comunque, Pluffa in mado a Grifondoro con Angelina:davanti a lei il campo è sgombero, schiva unmicidiale Bolide... è davanti
allaporta - vai, Angelina! il Portiere
Bletchley si tuffa..-
-...Manca il bersaglio... I Grifondoro hanno
Segnato! L'aria gelida fu saturata
dall'applauso dei Grifondoro e dalle
urla e dai fischi dei Serpeverde.


Nel frattempo Harry cercava il Boccino, mentre sentiva che la sua squadra stava segnando.
Una volta era riuscito quasi a prenderlo, quando Flitt aveva bloccato di proposito la scopa.
Madama Bum aveva assegnato un rigore ai Grifondoro e...
-... Granger segna...- urlo' Giordan dalla contentezza.
Ad un certo punto, però, la scopa di Harry andò di matto: zigzagava di qua e di là, senza che nessuno potesse fermarla.
Tutti gli occhi erano puntati verso Harry, che stava precipitando verso il basso.

Hermione, che evidentemente non riusciva a stare ferma, si precipitò verso Harry in picchiata. Si appiatti' il più possibile, e una volta raggiunto, lo acchiappo', riuscendo così ad atterrare senza farsi del male.
Quando gli spettatori videro Harry mettersi una mano a coppa sulla bocca come se stesse per dare di stomaco: cadde carponi sul terreno di gioco, tossi... e
qualcosa di dorato gli cadde in mano.
'Ho preso il Boccinol' gridò agitandolo sopra la testa, e la partita terminò nel
caos generale:non prima di aver ringraziato Hermione, che aveva una faccia da far paura.
-Che cosa hai??- chiese Harry mentre festeggiavano.
-Niente- rispose Hermiome.
Non era il caso a detta sua di dire ad Harry che aveva visto il professor Raptor e Piton lanciare una maledizione alla sua scopa: Raptor non le era piaciuto fin dall'inizio, mentre con Piton era diverso.
Dove capire cosa stava succedendo, e in quel momento solo una persona aveva le risposte.
Il professor Piton: non poteva andarci ora, non dopo la sconfitta dei Serpeverde. Sapendo che era livido di rabbia, doveva aspettare almeno le feste di Natale.

Aveva deciso di rimanere al Castello, con la raccomandazione dei suoi genitori, di divertirsi e stare attenta. Harry e Ron avrebbero fatto lo stesso.
-Vado a fare una passeggiata- disse Hermione una sera, mentre i suoi compagni giocavano a scacchi.
-Va bene! Ma torna prima del coprifuoco.-
Salutò con la mano mentre stava andando oltre il ritratto, così si avviò dove erano i sotterranei.
Nei giorni invernali, erano un vero incubo per gli studenti, ma lei ci aveva fatto l'abitudine negli anni passati, quindi si era adeguata di conseguenza.
Bussò alla porta e attese l'invito ad entrare:
-Avanti- disse il professore.

Pov Severus

Neanche durante i giorni di vacanza, poteva starsene seduto tranquillo a preparare pozioni. Chi mai poteva essere che lo disturbava a quest'ora?
Una volta che vide chi era sbuffò infastidito:
-Signorina Granger, cosa ci fa nei miei sotterranei? Se vuole dei consigli c'è la professoressa Mcgranitt per i Grifondoro. -
-Mi dispiace professore- disse entrando e mettendosi davanti a me:
-Non devo chiedere consigli alla professoressa Mcgranitt, ma volevo parlare con lei-.
-Prego si accomodi mentre finisco la pozione.-
Lei si sedette, aspettando con pazienza che finisse. Sistemo' la pozione nelle provette, e una volta finito, Severus si sedette sulla sedia facendo cenno di iniziare a parlare:
-Beh profesore, volevo chiedere: che cosa ne pensa del professor Raptor?-

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Capitolo 8
*** Capitolo otto ***




Capitolo 8

Pov Severus

Severus guardò stupefatto la bambina:
- Come mai questa domanda?- chiese poi guardandola dritto negli occhi.
Lei sospirò, incerta su cosa dire, optando poi per la verità:
-Prima di andare a salvare Harry, ho visto il professor Raptor che lanciava una maledizione, e lei che tentava di bloccarla.-
Severus ghignando disse:
-Sicura che sia andata così? Potrei essere io a lanciare la maledizione, molti la penserebbero...-
Senza darli il tempo di finire la frase Hermione disse:
- Io non sono molti professore. Il mio istinto mi dice di non fidarmi del professor Raptor. Poi deve ammettere una cosa: sa recitare molto bene o mi sbaglio?-
*È evidente che la bambina ha un cervello* penso' Severus, era la prima volta che una Grifondoro veniva da lui con tanta sfacciataggine, parlando a lui come se fosse un pari:
-Lei parla di istinto signorina Granger, ma potrebbe anche sbagliarsi, potrei essere io il cattivo.. Mh?-
-No, è impossibile, per il semplice fatto che mi fido di lei. Non so come ma mi ricorda un amico.-
Aggrotto' le sopraciglie a quella constatazione, infine lasciò perdere e disse semplicemente:
-Ha ragione Granger, il professor Raptor non piace neanche a me. Infatti lo sto tenendo d'occhio.- Non era il caso di dirle per conto di Silente.
-Una curiosità...- chiese Severus:
-... Che cosa ci faceva nei sotterranei con i due compari?- Lei lo guardò allibita, infine disse:
-Beh, professor Piton, volvevo sapere cosa ci faceva un mostro come quello all'interno della scuola.-
L'orologio in quel momento batté le dieci, e così Hermione disse:
-Grazie per la chiacchierata professore, ma adesso conviene andare ai dormitori, altrimenti mi toglierà dei punti-.
Quella Granger aveva veramente qualcosa di strano:
*Possibile che si fidasse così di lui e che per una volta non veniva additato come un cattivo?*



Pov Hermione

Il giorno di Natale, si alzò di buon ora andando in Sala Comune, dove i ragazzi si erano dati appuntamento per aprire i regali.
-Buon Natale- dissero Harry e Ron in coro, lei rispose sorridendo, infine si gettò su uno dei divanetti: tutti e tre nei prossimi minuti, erano intenti ad aprire i regali.
-Mamma ha pensato di fare i regali anche per voi due- disse Ron, con la faccia tutta rossa:
-È stata molto gentile- disse Hermione mentre Harry annuiva di rimando.
Aveva ricevuto molti dolci e dei libri da parte dei suoi genitori.
Stava per ringraziare i suoi amici, quando improvvisamente Ron disse:
-Ne ho sentito parlare, di quelli- lasciò cadere la scatola di
T uttigusti+1 che aveva ricevuto dicendo:
-Se è quel che penso... sono
molto rari e veramente preziosi-.
Hermione di nascosto fece una smorfia, anche lei sapeva cosa era:
*Chi mai potrebbe essere così idiota da regalarne uno ad un bambino di undici anni?
-Che cos'è- chiese Harry raccogliendo da terra lo
scintillante tessuto argenteo.
-Il mantello che rende invisibili- disse Ron, e sul volto gli si era dipinto un timore reverenziale.
Hermione annuì di rimando dicendo:
-Ron ha ragione, sono molto rari-
-Perché non lo provi?- disse Ron. Harry se lo gettò sulle spalle e Ron diede un grido.
.-E' come dico io! Guarda giù- Harry si guardò i piedi, ma quelli erano spariti.
-C'è un biglietto!- disse Hermione d'un tratto.
Harry si tolse il mantello e lo
prese leggendo ad alta voce:
-Questo me l'ha affidato tuo padre prima di morire. È giunto il momento che torni a te. Fanne buon uso. Buon Natale-.
Sentirono dei rumori e nascosero il mantello prima che qualcuno lo vedesse.
-Che ne dite di andare a trovare Hagrid?- propose Hermione.
-Mi sembra un'ottima idea- disse Harry.
Andarono da Hagrid trovandolo che prevarava una tazza di tè.
-Ehi voi tre, cosa ci fate da queste parti?-
-Buon Natale- dissero in coro i ragazzi entrando nella capanna.
-Anche a voi! Perché non vi prendete una tazza di tè?- Annuirono contenti, si sedettero osservando il cibo che c'era tutto intorno.
-Hagrid, per chi è tutto questo cibo?- domandò Harry.
-Per Fuffi e Thor i miei cani- spiegò tutto contento.
-Fuffi?- chiesero in coro.
-Si il cane a tre teste...-
-Quindi quel coso che c'è al terzo piano è tuo... Ahia- disse Ron fulminando Hermione che le aveva tiratto un calcio.
-Accidenti non dovevo parlarne, ma voi come lo sapete che è al terzo piano?- domandò guardandoli sospettoso.
-Lo abbiamo scoperto per caso quando ci siamo persi... Dicevi di Fuffi?-
-L'ho comperato da un tizio, un greco che ho
incontrato al pub l'anno scorso... L'ho prestato a Silente per fare la guardia
a...-
-Sì?- disse Harry, desideroso di
saperne di più.
-No, non chiedetemi
niente altro- disse Hagrid scontroso.
-una cosa segretissima. Una faccenda fra Silente e Nicolas Flamel..-
-Ah- disse Harry.
-Allora c'è di mezzo qualcuno che si chiama Nicolas Flamel-.
Sul volto di Hagrid si
dipinse un'espressione furente e
indispettita.
Salutarono in fretta Hagrid, in modo da non farlo infuriare di più, e si diressero verso la Sala Grande per il pranzo di Natale.
Si divertirono un mondo, mangiando di tutto e di più; quando si alzarono dal tavolo erano ricchi di regali.

-Che diavolo significa che Gazza ti ha quasi beccato- urlò Hermione indispettita: il giorno dopo Natale, erano seduti tutti e tre nella Sala Comune, mentre Harry raccontava della sua avventura di notte con il mantello.
-Non è questo il punto, il fatto strano era lo specchio, ha mostrato i miei genitori- .
-Perché non mi hai chiamato? - disse Ron stizzito.
-Ron! Comunque è molto strano Harry, uno specchio che fa qualcosa del genere...- Perché non venite con me così ve lo mostro?-.
Hermione e Ron si guardarono stupiti, infine annuirono poco convinti.
La notte seguente, il trio andò esattamente dov'era lo specchio, il primo ad andare fu Harry che vide i suoi genitori; poi Ron che disse:
-Quello sono io più grande! Sono caposcuola; e anche capitano della squadra di Quidditch-.
-Che strano- Harry guardò Hermiome e disse:
-Perché non guardi tu?-.
Hermione si mise davanti allo specchio, e quello che vide la fece quasi piangere: a fianco a lei c'erano i suoi migliori amici e fratelli, di un'epoca ormai perduta.
-Che cosa vedi?- domandarono incuriositi Ron ed Harry.
*Pensa Granger* Pensò Hermione.
*Allora Harry ha visto i suoi genitori, mentre Ron se stesso da caposcuola e capitano...*
-Vedo me stessa da grande, sono la migliore studentessa di tutta la scuola-.
-Davvero molto strano- ripeté Harry.
D'un tratto, sentirono un rumore: probabilmente era Gazza.
Spaventati misero il mantello in testa e senza essere visti tornarono nella Sala Comune.

Nelle notti seguenti provarono a convincere Harry a non tornare in quella stanza, ma senza risultato.
-Avevate ragione voi- disse Harry una sera mentre leggevano tranquilli.
-Intendo... sullo specchio... Ho incontrato Silente che mi ha spiegato che cos'è.-
Sia Ron che Hermione lo guardarono curiosi, quindi andò avanti dicendo:
-Lo specchio mostra ne' più né meno quello che desideriamo inconsciamente nel nostro cuore. È stato spostato.-
*Fortunatamente ho pensato giusto* Pensò Hermione mentre andava a dormire.
*Nascondere chi sono veramente sta diventando molto difficile*

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Capitolo 9
*** Capitolo nove ***




Capitolo 9


Pov Hermione

Hermione ed Harry, nei giorni seguenti si allenarono molto a Quidditch, in vista della prossima partita.
Non solo, Hermione continuava imperterrita a voler cercare informazioni sui fondatori: non voleva credere che Sal e Ric avessero davvero bisticciato per ragioni di sangue.
-È inutile! - disse una sera Minerva mentre sfogliavano un altro libro.
-Qui non c'è niente- continuò Severus.
-Stiamo facendo un buco nell'acqua, dobbiamo vedere su un'altra... Ah!- esulto' Hermiome improvvisamente.
-Cosa?- chiesero entrambi.
-Niente, pensavo che voi potreste guardare nel reparto proibito-. Disse Hermione prendendo il libro che stava leggendo e mettendoselo da parte.
-Potrebbe essere un'idea, ora che abbiamo fatto delle ricerche e abbiamo scoperto che solo Storia di Hogwarts parla del litigio di Salazar e Godric, bisognerebbe capire cosa c'è di sbagliato.- aggiunse poi Severus.
-Non è che te vorresti vedere cosa
c'è nei libri del reparto vero?- Domandò curiosa Minerva.
-Mi piacerebbe- ammise Hermione:
-Ma visto che si chiama reparto proibito un motivo ci sarà no?-

Pov Minerva

Era stranamente piacevole stare con Severus ed Hermione, erano due caratteri molto simili: erano entrambi molto intelligenti e sarcastici, era divertente sentirli discutere su qualunque cosa.
-Che dite se facciamo il the'?- propose lei una volta che si erano concessi una pausa.
-Minerva, se non ti dispiace siamo nei sotterranei, questa è la mia dimora perciò decido io quando fare il the'- rispose piccato Severus.
-Bene, vorrà dire che da ora in poi andremo dalla professoressa Mcgranitt.- disse Hermione facendole l'occhiolino.
Sapeva perfettamente che sia Hermione che Severus adoravano i sotterranei:
-Non se ne parla neanche per scherzo! Andare in una stanza completamente in rosso e in oro. Bleah-.
Stava per intervenire quando Hermione rispose:
-Ehi! Guardi che sono una Grifondoro sa?-
-Bella roba- disse Severus sogghignando:
-Saresti una perfetta Serpeverde, il Cappello... Cosa stai facendo?- domandò quando Hermione estrasse la bacchetta.
-Sa professore, ho letto da qualche parte un incantesimo cambia-colore, sarebbe molto interessante vedere come sarebbero i sotterranei in rosso-oro-.
Tutto questo lo disse ghignando, mentre stava facendo dei movimenti con la bacchetta e inziando a dire la formula.
-Va bene! Va bene, vado a fare il the. È ringrazia che non tolgo punti per questo donna!- disse ghignando.
Incredibile. Minerva guardava stupefatta Hermione che sorrideva soddisfatta sedensosi di nuovo sulla sedia.
-Ma come hai fatto?-
-Cosa?- domandò Hermione.
-Niente- disse lei non appena Severus tornò con il the'.
-Ecco fatto-.
Dopo questo ebbero una piacevole chiacchierata prima che Hermione andò via a causa del coprifuoco.
Una volta rimasti soli, Minerva guardò Severus che disse:
-Avanti Minerva, perché non dici quello che pensi?-
Minerva sbuffò infastidita dicendo:
-Come mai con la signorina Granger ti comporti in modo diverso?-
Severus la guardò sospirando infine disse:
-Non lo so, ma anche tu sei diversa quando c'è lei, è strabiliante quanto quella bambina sia intelligente, ha volte dimentico l'età che ha, è mi comporto con lei come se fosse...-
-... Tua pari?- terminò Minerva al posto suo.
-Esattamente, inoltre non capisco questa sua strana ossessione per i fondatori.-
-Neanche io- disse Minerva. -Ma su una cosa sono contenta-.
-Cosa?- Domandò lui.
-Questo ci ha uniti molto di più, lo hanno notato anche gli altri nostri colleghi.-
Severus si rabbuio' di colpo esprimendo la stessa paura di Minerva:
-Già, speriamo solo che non si accorgano del rapporto tra noi e la Granger-.
Comprendeva perfettamente la paura di Severus, d'altronde lei si stava affezionando sia a lui che alla bambina, e questo la preoccupava parecchio.

Pov Harry

Harry Ron ed Hermione stavano cercando da diverso tempo notizie su Nicolas Flamel, ma non trovavano assolutamente nulla.
Stavano per perdere le speranze, quando un Hermione euforica apparve dal ritratto della Signora Grassa.
Fra le braccia aveva un enorme libro, grosso quasi quanto lei; Harry e Ron la guardavano curiosi, mentre lo appoggiò sul tavolo facendo un rumore assordante dicendo:
- Questo l'ho preso dalla
biblioteca qualche settimana
fa,quando cercavo una lettura un po' leggera... -
-Leggero, quello?- esclamò
Ron, ma Hermione gli disse di star zitto finché non arrivò alla pagina giusta.
-Nicolas Flamel- mormorò in
tono d'importanza.
-È l'unico di cui si
sappia che ha fabbricato la Pietra
Filosofale !- Ma non sorti' precisamente l'effetto che si aspettava.
-La che?-
chiesero Harry e Ron a una voce. -Uffa, ma voi due non sapete leggere?
Guardate: leggete che cosa dice qua-.
Spinse il librone verso di loro, e i due ragazzi lessero: produce L'elisir di lunga vita e trasforma il metallo in oro puro.
-Abbiamo scoperto che cosa c'è dentto la botola- disse Ron.
-Ora dobbiamo sapere chi- aggiunse Hermione.
-Anche se io un'idea c'è l'avrei- disse Harry guardando i suoi amici.
-Chi?- domandarono entrambi.
-Il professor Piton- disse lui.

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Capitolo 10
*** Capitolo dieci ***


Capitolo 10

Nei giorni seguenti Hermione cercava di convincere Harry dell'innocenza del professor Piton, ma senza successo, quindi lasciando perdere, cercava di scoprire cose in più su Raptor.
Il fatto che Piton arbitrasse la prossima partita, non aiutava affatto.
Harry era terrorizzato che Piton potesse farli del male, visto il modo in cui lo trattava.
Il pomeriggio seguente, quando Ron auguro' loro buona fortuna, li guardò preoccupato.
Una volta negli spogliatoi Baston disse:
-Mi raccomando, dovete dare tutti il massimo impegno, ed Harry devi prendere subito il boccino, in modo da vincere in fretta.- Harry annuì pallido, mentre Hermione li mise una mano sulla spalla per incoraggiarlo.
Una volta entrati all'interno del campo, Madama Bum fischio', e la partita ebbe inizio.
I Cacciatori stavano facendo un ottimo lavoro, con Angelina e Hermione che continuavano a segnare, anche se Piton ogni tanto regalava rigori ai Tassorosso.
Fu in quel momento che Harry vide il boccino vicino a Piton, così si tuffò in modo da raggiungerlo più velocemente, e allungando la mano riuscì a prenderlo; facendo così concludere la partita con un nuovo strabiliante record.

Hermione e Ron stavano festeggiando con gli altri Grifondoro, preoccupati però dell'assenza di Harry, che dopo la partita era sparito.
Lo videro dopo mezz'ora, con sguardo preoccupato, e prendendoli da parte, raccontò ciò che aveva visto tra Piton e il professor Raptor.
-Così se Raptor rimane zitto, la pietra è al sicuro giusto?- domandò Ron.
-Esattamente, dobbiamo sperare che Raptor non racconti niente.-
Hermione era di tutt'altro parere, così lasciando i ragazzi a fantasticare su come aiutare Raptor, lei si diresse nei sotterranei.
-Professor Piton ho bisogno di parlarle- disse Hermione entrando senza bussare.
-Signorina Granger le pare il modo di entrare quello? -
Solo in quel momento si accorse che c'era anche il preside Silente:
-Buongiorno signore, mi scuso per il modo poco gentile con cui sono entrata, ma...- disse arrossendo
-Ma ha bisogno di parlare con il professor Piton.- disse Silente sorridendo alla bambina.
-Prego faccia pure, tanto stavo andando via. Professore, ricordi ciò che ho detto-.
Una volta che il preside fu andato via, il professore la fece accomodare dicendo:
-Perché non è con i suoi compagni a festeggiare la vittoria? -
Lei pensò un attimo, infine disse:
-Professore, Harry ha visto lei minacciare Raptor, pensando che stesse per rubare la pietra- aveva optato per la verità:
-Lei come fa a sapere della pietra?-
Domandò sospettoso Piton.
-Lunga storia professore, il punto e che Raptor sta cercando in tutti i modi di ottenerla, dovrete proteggerla-
-Signorina Granger, è quello che io e i miei colleghi stiamo cercando di fare. Altro da dire?-
-Si! Mi raccomando stia attento- così dicendo lasciò i sotterranei con uno stupito professor Piton.


Era passata una settimana da allora, e Hermione, in quel periodo aveva cominciato a fare il
programma dei ripassi e a dividere i suoi appunti per argomenti e attribuire un colore diverso a ciascuno: era un modo per passare il tempo, e soprattutto dare una mano a Harry e
a Ron.
-Ma Hermione per gli esami c'è tempo- disse Ron.
-Dieci settimane- preciso' impaziente Hermione,
-dieci settimane non sono
secoli, e i professori sicuramente ci riempiranno di compiti-.
-Comunque, si può sapere a che cosa ti serve fare il ripasso, visto che sai già tutto?- chiese Harry mentre giocavano a scacchi.
Purtroppo pareva che Hermione avesse ragione; gli insegnati li caricarono di tanti di
quei compiti per le vacanze di Pasqua, che quanto a divertimento le vacanze di Pasqua non assomigliarono di certo a quelle di Natale.

I giorni passarono lenti, e gli esami arrivarono con un caldo micidiale, specie nella grande aula dove si svolgevano gli scritti. Per l'esame avevano ricevuto penne d'oca speciali, nuove di zecca, che erano state stregate con un incantesimo particolare per impedire loro di copiare. Gli esami comprendevano anche esercitazioni pratiche. Il professor Vitious li aveva chiamati a uno a uno nella sua aula
per vedere se erano capaci di eseguire lo speciale Tip-tap sulla
scrivania. La professoressa Mcgranitt li stette a guardare mentre trasformavano un topolino in una tabacchiera: se la tabacchiera era carina si guadagnavano punti, se aveva
`i baffi se ne perdevano. Piton li rese tutti nervosi fiatandogli nel collo mentre cercavano di ricordare come si fabbricava la pozione che fa dimenticare le cose.
Per Hermione erano un gioco da ragazzi, così riusciva anche a cercare le informazioni sui fondatori dato che non si era data per vinta.
Finalmente aveva scoperto qualcosa di interessante, anche se la cosa non le piaceva per niente. Doveva andare a Diagon Alley per accertarsene.

Una volta finiti gli esami, insieme ai suo amici si diressero verso il laghetto, sedensosi su di un albero.
-Sono preoccupato per la pietra, siamo sicuri che Piton non abbia scoperto come entrare nella botola?- chiese Harry.
Ron era troppo pigro per rispondere, mentre Hermione aveva rinunciato a difendere Piton.
Di colpo, Harry balzò in piedi.
-Ma dove vai?- chiese Ron in tono
sonnacchioso.
-Mi è venuta in mente
una cosa- rispose Harry. Era
impallidito.
-Dobbiamo immediatamente andare a trovare Hagrid-.
-E perché?-disse Hermione.
-Brutta sensazione- disse Harry.
-L'ultima volta ci ha detto quelle cose tranquillamente, potrebbe...-
-...Potrebbe aver spifferato come eludere il cane a qualcuno- Disse Hermione che pensava non a Piton ma a Raptor.
Hagrid era seduto in poltrona
davanti alla porta di casa; aveva le
maniche e le gambe dei pantaloni
arrotolate e stava sgusciando piselli in
una grossa ciotola.
-Salve!- disse
sorridendo.
-Finiti gli esami? Avete
tempo di fermarvi a bere qualcosa?-
-No, abbiamo fretta. Hagrid, devo
chiederti una cosa. Ultimamente sei andato da qualche parte?- cominciò Hermione andando sul vago.
-Si sono andato in un pub perché?-
-Ed hai parlato con qualcuno?- domandò Harry stando sulla stessa frequenza di Hermione.
-Beh, ho giocato a carte con un tizio che mi offriva da bere. Abbiamo iniziato a parlare di lavoro e di animali, mi ha detto che allevava draghi, e io gli ho detto che dopo Fuffi un drago mi sarebbe piaciuto.-
-E lui... ha mostrato qualche interesse per Fuffi?-
chiese Hermione cercando di mantenere calmo il tono della voce.
-Si insomma, anche dalle parti di Hogwarts, non è che capiti spesso di incontrare cani a tre teste, no? Allora gli ho detto che Fuffi era buono come il pane, se uno sapeva calmarlo. Bastava
un po' di musica, e lui si addormentava come un angioletto...-
Di colpo, un'espressione di orrore si dipinse sul volto di Hagrid. -
-Accidenti, non ve lo
dovevo dire !- farfugliò. -Dimenticate tutto! Ehi... ma dove andate?-
Harry, Ron e Hermione non scambiarono neanche una parola finché non si fermarono nel salone d'ingresso, che dopo il prato assolato parve loro molto
freddo e cupo.
-Dobbiamo andare da Silente- disse Harry.
Hermione era preoccupata, non sapeva quanto avesse ragione.

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Capitolo 11

Con le parole di Hagrid in testa, continuarono a camminare, fino a che Harry chiese:
-Dov'è lo studio di Silente?-
Hermione rispose dicendo:
-Basterà che...-
All'improvviso una voce risuonò nel salone.
-Che cosa ci fate qui dentro, voi tre?-
Era la professoressa Mcgranitt, che portava una grossa pila di libri.
-Vogliamo vedere il professor Silente-.
Disse Hermione con un coraggio che Harry e Ron giudicarono notevole.
-Il professor Silente è uscito
dieci minuti fa- disse la professoressa.
-Ha ricevuto un gufo urgente
dal Ministero della Magia ed è subito partito in volo per Londra-
-Se n'è andato?-fece Harry in tono affranto.
-Proprio adesso?-
-Potter il professor Silente è un grandissimo mago, la sua
presenza è richiesta da molte parti-
-Ma questo è importante- disse Ron.
-Senta, professoressa-fece Hermione sapendo che di lei si poteva fidare.
-È a proposito della Pietra Filosofale-.
La Mcgranitt poteva aspettarsi di tutto tranne quello.
-E voi, come lo sapete?- farfugliò huardando Hermione.
-Professoressa: io penso, anzi lo so di certo, che Pit...-che qualcuno si prepari
a tentare di rubare la Pietra. Devo
parlare con il professor Silente- disse Harry.
La professoressa gli scoccò un'occhiata carica di un misto di orrore e di sospetto.
-Il professor Silente sara di
ritorno domani- disse infine.
-Non so proprio come abbiate fatto a scoprire la storia della Pietra, ma state pur certi
che nessuno può rubarla, è troppo ben protetta-.
-Ma prof...-.
-So quel che dico,
Potter- taglio corto la McGranitt. --E adesso, vi consiglio di
tornarvene tutti fuori a godervi questo bel sole-.
Harry e Ron andarono via sconfitti, tranne Hermiome che decise di affrontare il professore.


Quella sera, Hermione applico' su di se la tecnica della trasformazione; aveva deciso di diventare più vecchia, con i capelli neri e gli occhi rossi grazie allo sharingan: così era certa che nessuno sarebbe arrivato a lei.
Vide il professor Raptor uscire per andare al terzo piano, e una volta arrivato davanti ad un corridoio lui disse:
-Chi va la? So che c'è qualcuno che mi sta seguendo allora?-.
-Però Raptor, non balbetta più?- disse Hermione.
-Chi sei fatti vedere!-
Così lei uscì allo scoperto, facendo impallidire l'uomo.
-Io sono il tuo incubo peggiore, dovrai andartene da qui se non vuoi che ti faccia del male-.
Piano piano si stava avvicinando a lui, che alzò la bacchetta incominciando a lanciare incantesi a ripetizione: il caos che stavano provocando, aveva attirato l'attenzione degli studenti che stavano arrivando curiosi.
-Cosa sta succedendo e chi sei?- domandò la professoressa Mcgranitt.
Hermione si girò verso di lei nello stesso istante in cui il professor Raptor disse:
-Questa creatura e un vampiro, è riuscita ad entrare nella scuola...-
Tutti alla vista di Hermione con gli occhi rossi si ritrassero spaventati.
-Badate Rapror a quello che state dicendo, perché non dite a tutti chi siete?-
-Non so di cosa stia parlando- disse il professore cercando aiuto.
L'aiuto richiesto non arrivava, perché tutti, compresi gli insegnanti erano immobilizzati dalla paura.
Hermione fece degli strani segni con le mani, per poi dire:
- Tsukuyomi-.

Il professor Raptor stava urlando talmente tanto da perforare i timpani, così Harry interveni' dicendo:
-Basta! Fermatela!- Così il professor Piton e la professoressa Mcgranitt decisero di intervenire con le bacchette, sapendo che il vampiro era concentrato su Raptor provarono a colpire, ma si fermarono quando Raptor che aveva smesso di urlare disse:
-Siete sicuro padrone di mostrarvi davanti a tutti?- Disse una voce che fece rabbrividire non solo Hermione ma tutti gli spettatori.
-Fammi parlare con lei faccia a
faccia... È una avversaria temibile, comunque non è un vampiro-.
-Padrone, ma voi non ne avete
la forza-
-Certo che sono abbastanza
forte... per questo-.
Guardarono Raptor
che si avvicinava a Hermione, incominciando a togliersi il turbante. Che cosa voleva
fare? Il turbante cadde a terra. Senza quel copricapo, la testa di Raptor sembrava stranamente piccola. Poi lentamente, Raptor fece dietro-front.
Nel punto dove normalmente avrebbe dovuto trovarsi la nuca del professore, c'era un volto, il volto più orrendo che
Hermione avesse mai visto.
Delle urla di terrore si sentirono nel corridoio.
-È un piacere conoscerla signorina, pensavo che le persone come lei fossero scomparse tempo fa.-
Hermione mettendosi in posizione di attacco disse:
-Persone come me?-
-Lo sai di cosa sto parlando, i ninja-.
Gli spettatori rimasero increduli: sapevano chi erano i ninja, gli avevano studiati in Storia della magia. Si vociferava che erano in Giappone, i maghi che anziché usare la bacchetta magica, usavano un altro tipo di potere; e scomparsi a causa di un attacco.
-Visto che sai cosa sono perché
non mi parla di lei?- disse Hermione.
-Sono Lord Voldemort, l'essere che conquisterà il mondo magico.-
-Questo lo vedremo-.
Stava per attaccare, quando Voldemort più rapido di lei prese Harry dicendo:
-Bene bene che cosa vuoi fare adesso...-
Non finì neanche la frase che accadde qualcosa di incredibile:
con suo grande stupore dopo un attimo, Raptor lasciò la presa. Raptor, era piegato in due per il dolore, le dita, si stavano riempendo di vesciche a vista d'occhio.
Harry istintivamente gli afferrò la faccia, cercando di non mollarlo: Raptor poi si dissolse nel nulla, non appena Harry svenne.

Tutti si precipitarono da Harry, così Hermione cercò di sparire dalla circolazione, ma venne bloccata all'uscita da Piton e dalla Mcgranitt che dissero:
-Ferma dove sta andando?-
Lei si voltò verso di loro, e avvicinandosi disse:
-Signor Piton, Signora Mcgranitt è un piacere fare la vostra conoscenza, ora scusate ma dovrei andare-.
Detto questo fece loro un inchino, sparendo poi nel nulla.
Lasciando una scia di mistero nell'aria.

Harry era finito in infermeria, così i suoi due migliori amici lo andarono a trovare:
-Ditemi- disse Harry dopo aver parlato del più e del meno.
-Si sa niente della ragazza misteriosa?-
Ron rispose dicendo:
-No, una volta tornato il professor Silente, ha cercato in tutti i modi di trovare delle informazioni, ma è stato tutto inutile-.
-Almeno sappiamo che è dalla nostra parte, fortunatamente per noi- disse Harry.

Dopo aver ottenuto il permesso da Madama Chips, i tre andarono al banchetto di fine anno.
-Un attimo di attenzione- disse Silente.
-Ora se ho ben capito deve essere assegnata la coppa, la classifica e questa: quarto posto Tassorosso
con trecentocinquantadue punti;
terzo Corvonero, con
quattrocentoventisei punti e secondo
Serpeverde, con
quattrocentosettantadue'. Un boato di gioia esplose non appena Silente disse:
-Al primo posto con quattrocentonovanta punti Grifondoro!-
Quella per gli studenti del primo anno fu una delle serate più magiche a cui avessero partecipato.

Mentre tornava nella Sala Comune, Hermione fu fermata da Piton e dalla Mcgranitt che dissero:
-Signorina Granger, abbiamo scoperto qualcosa sui fondatori. Perché non viene nei sotterranei così ne parliamo?-
Si diressero così nel laboratorio di Piton, e una volta seduti la Mcgranitt disse:
-Abbiamo fatto delle ricerche nel reparto proibito, è scoperto cose interessanti sul libro-.
Severus continuò dicendo:
-Sappiamo che la prima copia non è stata scritta da Bathilda Bath, ma da un certo Morgan-.
Hermione impallidi' sentendo quel cognome dopo tanto tempo, e i professori preoccupati chiesero:
-Si sente bene?-
Riprendendo il controllo di se, Hermione sorrise dicendo loro:
-Si è solo un pó di stanchezza, comunque abbiamo fatto un passo in più-.
-Si, adesso dobbiamo capire chi era questo Morgan. Ma lo faremo insieme il prossimo anno.- disse Severus guardando preoccupato Hermione.
-Anche perché adesso sei molto stanca, perché non vai a riposare?-
disse Minerva.
Hermione annuì, e ringraziando i professori si diresse ai dormitori, cercando di capire cosa accidenti Morgan avesse combinato.


Fine seconda parte

P.S.: Ci sono molti misteri che nell'arco dei prossimi racconti verranno poi compresi.

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