Kodomo no Omocha 52 (Rossana)

di LifeIsAMovie
(/viewuser.php?uid=360184)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** MI PRESENTO! ***
Capitolo 2: *** 1. ***
Capitolo 3: *** 2. ***
Capitolo 4: *** 3. ***
Capitolo 5: *** 4. ***
Capitolo 6: *** 5. ***
Capitolo 7: *** 6. ***



Capitolo 1
*** MI PRESENTO! ***


Ci si rivede! Per chi già mi conosce un grande bacio!
Io sono Sana Kurata! Sono una ragazzina di 14 anni…presto finirò le medie,non vedo l’ora di andare incontro a una nuova avventura insieme ai miei amici!
A proposito, ora ve li presento! C’è Tsuyoshi, il migliore amico di Akito, poi c’è Aya, una delle mie migliori amiche e fidanzata di Tsuyoshi dalle elementari, Fuka, la mia amica di Osaka (ha il dialetto del Kansai), Naozumi, il mio grande amico famoso, Rei, il mio manager, Asako, attrice e ragazza di Rei, Mami,
Hisae e Shinichi che sono tutti e tre dei miei amici delle elementari, Zenjiro il mio fidato presentatore del programma televisivo “il giocattolo dei bambini” di cui faccio parte da sempre ormai, Ishida un mio fan accanito e anche amico. Nel corso della storia poi vedrò di presentarveli meglio e di aggiungere anche altri personaggi!
Akito Hayama lo conoscerete ormai, mi fa strano dirlo ma è...IL MIO RAGAZZO!
Non credo che molti di voi ricordino tutta la nostra storia quindi questi capitoli potrebbero confondervi un po’ ma io cercherò di spiegarvi passo dopo passo (se vorrete) tutta la storia e di spiegarvi quanto mi chiederete! Ricordo inoltre che non è il seguito dell’anime (Rossana) ma del manga (Kodomo no Omocha).
Sono a vostra completa disposizione!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 1. ***


Akito è tornato solo ieri e oggi deve già andare via…uffa non è giusto volevo stare ancora un po’ con lui!
È anche vero però che ieri non ci sono stata molto insieme per via del mio lavoro, ho preferito incontrare una sconosciuta che aveva bisogno di me piuttosto che passare del tempo con il mio ragazzo che non vedevo da due anni. Infondo però è il mio lavoro, io ho accettato di fare la trasmissione radiofonica dove aiuto la gente che mi telefona, io ho deciso di dare il mio numero di telefono ai casi più gravi e io ho deciso di aiutarli sempre e comunque anche se è lavoro non pagato e a Rei questo non piace molto...ma a me piace. Anche se Akito sembra aver capito la situazione credo ci sia rimasto un po’ male.
La sveglia! Cavolo è di nuovo tardi! Anche se non devo andare a scuola la situazione è sempre la stessa!
Ma perché questa sveglia non mi sveglia!? Uffaaaaaaa!
Devo prepararmi, devo assolutamente salutare Akito! Se non vado in aeroporto non me lo perdonerà mai sta volta.
-Rei accompagnami!- trascino fuori il mio manager che confuso mi chiede dove devo andare.
-all’aeroporto Rei! Oggi Akito riparte!- sono davvero agitata, ho paura di non fare in tempo.
-d’accordo- Rei si sistema gli occhiali e parte velocissimo, sa che ci tengo troppo.
Siamo arrivati! Meno male meno male! Dov’è? Non vedo nemmeno il padre e la sorella!
-Sana!- ma questo è Tsuyoshi! Eccolo la che muove il braccio per attirare la mia attenzione! Ora li raggiungo.
-Akito?- domando con il fiatone per la corsa.
-sei sempre la solita ritardataria, saremmo potuti stare più tempo insieme se ti fossi sbrigata- sento il suo tono di rimprovero alle mie spalle. Che nervoso!
-invece di ringraziarmi per essermi sbrigata mi tratti così?! Sei un ingrato!- mi giro furiosa per urlargli contro prendendo il mio martelletto di plastica e dandoglielo in testa.
-e tu non sei per niente femminile!- incrocia le braccia chiudendo gli occhi.
-cooosaaaa?! Ma come osi?!- continuo a dargli delle piccole martellate mentre lui cerca di schivarle tra le risate dei nostri amici.
-Akito dobbiamo andare!- Natsumi, la sorella di Akito, ci raggiunge. –ei ciao Sana! Sei arrivata alla fine, sai Akito era così in ansia!- sorride dolcemente, e pensare che all’inizio non mi era per niente simpatica per come trattava suo fratello.
Mi fermo per guardarla.
Cos’ha detto? Akito era in ansia per me? Ci teneva così tanto?
Poso “l’arma” e rivolgo di nuovo il mio sguardo al mio ragazzo che è arrossito cercando di far star zitta la sorella che sghignazza.
-Hayama…- sospiro, lui lascia perdere sua sorella per tornare a me.
-Sana…- prendendomi per la spalla mi stringe al suo petto.
-mi mancherai Hayama- mi tira improvvisamente indietro ma non lascia la presa dalla mia spalla.
-non piangere…ho detto che non devi piangere- si avvicina e con le maniche della felpa mi asciuga il viso.
-starai via poco vero?- alzo lo sguardo.
-si- smette di guardarmi –potete lasciarci soli?-
-dobbiamo andare tra pochissimo!-
-Natsumi ci metto poco!-
-ok ok-
Andarono via tutti o per lo meno si girarono a parlare tra loro.
-perché le hai detto questo?- sono perplessa.
-perché mi vergognavo-
-si…sei molto timido- ora che ci penso su lui è sempre stato timido da questo punto di vista, odiava perfino parlare di ragazze con Tsuyoshi.
-spero che per quando torno ti sia cresciuto il seno- come al solito sento il suo tocco sul mio seno, divento rossa e gli do uno schiaffo.
-non cambierai mai razza di pervertito!-
-per così poco! Ricordo che eri tu quella che mi ha offerto di diventare grandi spogliandosi e invitandomi a letto! O non ricordi?- ancora con quell’aria superiore…che nervi!
-ero…ero malata! Volevo trovare un modo per farti restare accanto a me e non farti partire per L.A.- gli do un’altra piccola botta in testa, lui sorride. Devo ancora abituarmi al suo sorriso…prima non lo faceva mai.
Mi calmo completamente.
-ora devo andare, ciao Sana- mi sfiora la fronte con le labbra. Strano di solito non si faceva problemi a baciarmi…ma solo quando stavamo soli.
-ciao Hayama- rimango a fissarlo finche non vedo un ripensamento nei suoi gesti. Si avvicina e chinandosi mi bacia. Le sue labbra…
Mi mancherai davvero tanto Hayama.
Lo vedo allontanarsi con tutta la sua famiglia. Il padre si gira per salutarmi e così anche la sorella.
Improvvisamente si gira anche lui.
-che fai sta volta non mi dici che manterrai la tua verginità?- sembra divertito.
-Haaayamaaaa!! Io ti uccido!- mi dimeno per andare da lui ma Rei mi tiene stretta.
-ei l’hai detto tu davanti a tutti la prima volta!- ma si diverte a prendermi in giro? Che nervii!!
-ok allora anche tu mantieniti puro!- mi calmo e incrocio le braccia. Vedo il padre sbarrare gli occhi e la sorella fare finta di non conoscerci…mentre tutti i nostri amici ridono.
Rei sembra sconvolto…che carino!
Akito annuisce prima di imbarcarsi.
Tornerà presto…me l’ha promesso.
-andiamo Sana?- sento il suo accento e mi giro per vedere il suo sorriso confortevole.
-ei Fuka...no vorrei restare qui finche l’aereo non parte- sorrido di rimando alla mia amica.
 Pensare che prima lei era stata con Akito e che addirittura ci eravamo lanciate una specie di sfida per conquistarlo mi fa strano...perchè lei ora esce con noi, tutti insieme. Mi chiedo...sarà dura per lei? Come l’aveva presa la notizia della partenza di Akito per l’America? Sicuramente meglio di me dato che mi sono fatta venire anche una malattia psicologia legata all’abbandono...”la malattia della bambola”, così l’aveva chiamata mia madre.
 Per un po’ di giorni non ho avuto alcuna espressione dipinta sul viso anche se credevo di averne. Akito, aprendomi il suo cuore e scoppiando a piangere davanti a me, mi aveva aiutato a guarire.
La nostra piccola fuga d’amore...
Ma infondo è un bene che sia partito due anni fa, altrimenti a quest’ora la mano destra non gli sarebbe tornata a funzionare. Ormai è quasi del tutto guarito, non riesce solo ad afferrare gli oggetti più pesanti...riesce addirittura a praticare di nuovo il Karate.
Mi affaccio alla grande vetrata dell’aeroporto. Vedo l’aereo decollare. Gli dico “ciao” per un’ultima volta perché  quando tornerà sarà per sempre.
Mi mancherai Akito, torna presto e rimettiti completamente...diventerai un campione di Karate , ne sono sicura.
 A presto amore mio.



CIAO RAGAZZI!
SE NON AVETE CHIARE DELLE SITUAZIONI POTETE FARE DOMANDE, COMUNQUE DI QUELLO CHE HO SCRITTO RIFERITO AL PASSATO NIENTE è INVENTATO.
1)FUKA (FUNNY) è STATA PER UN PERIODO CON AKITO, DOPO SI SONO LASCIATI PER I SENTIMENTI CHE LUI PROVAVA PER SANA MA LEI NON SI ARRENDEVA E ALLA FINE SONO ARRIVATE A FARE UNA SFIDA PER AGGIUDICARSI IL RAGAZZO.
2)QUANDO SANA SA DELLA PARTENZA DI AKITO GLI VIENE LA COSIDETTA MALATTIA DELLA BAMBOLA, PERDE COMPLETAMENTE LE ESPRESSIONI DEL VISO SENZA RENDERSENE CONTO, PROPONE AD AKITO DI DIVENTARE GRANDI INSIEME E QUINDI DI FARE SESSO MA NON CONCLUDERANNO NULLA, POI LO CONVINCE A FARE UNA FUGA D'AMORE DURATA SOLO UN GIORNO IN CUI VANNO AD UN PARCO DI DIVERTIMENTI, SANA FA DELLE FOTO MA QUANDO LE VEDE E SCOPRE CHE NON HA ESPRESSIONI AKITO GLI APRE GLI OCCHI SULLA MALATTIA, MA LEI CERCA DI SCAPPARE COME AL SUO SOLITO. LUI SI ARRABBIA E INIZIA A URLARGLI CHE LUI SI SENTIRA' SOLO PIU DI LEI QUANDO SI SEPARERANNO E CHE PRIMA DI ANDARE VIA VORREBBE VEDERLA SORRIDERE E NON STARE PIU MALE PER CAUSA SUA, SCOPPIA A PIANGERE E LA MATTINA DOPO SANA è GUARITA. TORNANO A CASA. SENZA CONTARE CHE DAVVERO LEI GLI DICE DAVANTI A TUTTI IN AEROPORTO CHE MANTERRA' LA SUA VERGINITA' LA PRIMA VOLTA CHE VEDE AKITO PARTIRE PER L'AMERICA.
OK IN BREVE VI HO SPIEGATO QUALCOSA...SE ANCORA NON VI è CHIARO SCRIVETEMI NELLE RECENSIONI E IO RISPONDERO' ALLE VOSTRE DOMANDE.
CIAOOOO!!! ALLA PROSSIMA XX

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 2. ***


-Sana, Fuka, vi va di venire a fare un giro con noi?- Tsuyoshi mi appare davanti sorridente.
-dai per colpa del tuo lavoro ormai non passi più molto tempo con noi- Aya mi afferra le mani quasi pregandomi. I miei occhi vanno a Fuka che abbassa la testa portando una mano sulla tempia.
-mi dispiace ragazzi, ho un terribile mal di testa e preferirei andare a casa- parla con il suo strano accento ma cerca di apparire allegra...capisco che non lo è affatto da come ha fissato la finestra guardando l’aereo che si allontanava.
-anche io in realtà vorrei stare un po’ da sola. Rei andiamo?- sdrammatizzo con un sorriso mentre richiamo il mio manager e lo afferro per la giacca strascinandolo via. –ciao ragazzi, ci vediamo domani- li saluto con un cenno della mano.
In macchina Rei non fa altro che parlare di lavoro e delle nuove proposte, ma a me non va di ascoltarlo...in realtà non mi va proprio di lavorare, la trasmissione radiofonica mi occupa già gran parte delle giornate.
-Sai Sana, Akito sembra cambiato, non trovi? Ha perfino sorriso prima! Ma giuro che se ti fa soffrire di nuovo io...-
-Rei tranquillo, so che ti preoccupi per me ma non devi- mi giro per sorridergli.
Guardo fuori dal finestrino, ho così tanti pensieri, vorrei spegnerli tutti...ma come faccio? Ho il volto triste di Fuka impresso nella mente. Tiene ancora così tanto ad Akito? Forse per la nostra amicizia io...no io non posso lasciarlo, lui è fondamentale per la mia felicità e questo l’ho detto anche a lui ieri. E poi lei non si è mai fatta questi problemi, anche quando nel bagno della scuola mi aveva detto che non rinunciava a lui per me...dio non so che pensare! Però non voglio far soffrire una mia amica. Ma come faccio? C’ho messo così tanto per rendermi conto del mio amore che...uffaaaa!!
-Sana siamo arrivati, non scendi?-
Ero così immersa nei miei pensieri che non mi ero nemmeno accorta di essere arrivata a casa.
Apro la porta e vedo mia madre che scorrazza in giro con la sua macchinetta e con la sua solita acconciatura stramba.
Oggi ha una piscina con tanto di cascata per Maro...beh è estate anche per lui. Se ve lo stavate chiedendo Maro è il piccolo scoiattolo che gira sempre con mia madre.
-Sana! –
-Mamma, scusa non sono in vena di correre per casa- mi incammino vero la mia cameretta.
Adesso come al solito mamma andrà a chiedere spiegazioni a Rei e si metteranno ad origliare.
Mi butto sul letto.
Ho una voglia matta di sentirlo...ma ora è in aereo e non può avere il telefono acceso.
Fuka...chissà se sta pensando a lui adesso.
“A me Fuka piace...ma non posso stare con nessuna che non sia tu”
Le sue parole quel giorno...mi hanno spiazzata.
Ha lui piaceva Fuka, gli voleva bene...infondo lei si fa voler bene...e poi lei ne voleva a lui. Ero io il terzo incomodo o era lei? Però per un certo periodo di tempo mi ci sono sentita io...
Oh Akito perché ti sei messo con Fuka quando io non c’ero? A quest’ora mi sarei risparmiata tutti questi pensieri.
“a me Fuka piace...”
Uffaaaaa! Basta non voglio più pensare!
Soffoco uno strillo con il cuscino.
Voglio che Hayama torni presto...ma da una parte prima vorrei chiarire con Fuka...
Ora la chiamo! Ma forse queste cose è meglio dirle in faccia...
Esco dalla camera e improvvisamente Rei e mia madre fanno finta di niente, mi viene un po’ da ridere.
-mammina io vado da Fuka-
-ti devo accompagnare?-
-No Rei tranquillo, ho voglia di farmi una passeggiata-
-E se ti riconoscessero?- è più preoccupato lui di mia madre che si limita a fissarmi sospetta.
-Io non mi preoccupo, non dovresti farlo nemmeno tu- lo vedo preoccupato e sospiro...mi arrendo. –ok accompagnami, però sbrigati-
Usciamo e in meno di qualche minuto siamo davanti a casa della mia amica.
-Rei aspettami qui- scendo lasciando intontito il mio manager. Si starà chiedendo perché tanta serietà da parte mia.
La madre annuncia a Fuka della mia visita e in pochi secondi sento lei correre all’entrata.
-Sana, che ci fai qui?-
-Volevo parlarti-
-Dai andiamo in camera mia- sicuramente sa di cosa voglio parlare...in effetti sembra si sia fatta triste.
Saliamo le scale per arrivare nella sua camera, mi fa accomodare su una sedia mentre lei si mette seduta sul lettone.
Ha davvero una bella camera...
-Sei qui per Akito vero?- il suo sguardo si abbassa.
-Devi dirmi la verità Fuka, lui ti piace ancora giusto?- faccio uno scatto e mi ritrovo in piedi con i suoi occhi puntati addosso.
-No ma che dici? Ma come ti salta in mente una cosa simile? Ma quanto sei sciocca- scuote la testa mentre ride in modo troppo nervoso per sembrare vero.
-Ti prego dimmi la verità Fuka- abbasso la testa...mi innervosisce il fatto che una mia amica non mi dica quello che prova e che pensa.
-Sana devi stare tranquilla, io mi sono ritirata da tempo da questa storia- sento il suo tocco sulla mia spalla e alzo il viso per vedere il suo sorriso confortante davanti a me.
-Però oggi...eri triste-
-Ammetto che mi rende triste sapere Akito così lontano, ma anche Tsuyoshi e Aya sono tristi per la sua partenza, tu hai visto me solo perché pensi al passato e perché io non sono come loro e non provo a rimpiazzare le emozioni. Devo anche dire che non mi sono ancora abituata a vedervi insieme...infondo anche se sono passati due anni non vi ho mai visto realmente insieme se non ieri...quindi...devo solo abituarmi Sana. Puoi stare tranquilla, sai?-
Oh Fuka...dal tuo sorriso si capisce quanto tu sia stata male...e è solo per colpa mia. Mi dispiace tantissimo.
L’abbraccio fortissimo. Dopo poco sento anche la sua stretta.
Sento un suo risolino prima di lasciarci andare. Ora sorride davvero.
-E poi cosa potrebbe cambiare per me? Lui non tornerà da me, se tu lo lasci nessuna delle due avrà niente...a questo punto è meglio una che nessuna, non trovi?- continua a sorridere.
-Da una parte hai ragione ma...-
-Sana ho detto che va bene così...io sto bene sapendo che voi due siete felici e che io non sono più d’intralcio-
-Ma tu non...- ancora una volta mi interrompe.
-Smettila!- si é fetta seria e ha tirato fuori il suo ventaglio con cui di solito colpiva Akito...ora ha colpito me.
-Mmm...- non reagisco...sono ancora perplessa e preoccupata.
-cos’è che non ti convince?-
-Quando lui tornerà...tu...riuscirai a...-
-Vedervi insieme? Mi dovrò pur abituare prima o poi, dato che avete anche promesso di mantenere la verginità- scoppia a ridere mentre io divento rossa.
-Dai dai basta, non ridere Fuka!- mi nascondo il viso tra le mani per non far vedere il rossore.
Lei continua a ridere e è così contagiosa che alla fine inizio anche io dietro di lei.
Pensare che la situazione sembrava tanto seria.
Improvvisamente mi ricordo di Rei, è in macchina ad aspettarmi.
-Fuka io ora devo andare, ci vediamo domani?-
-Si, a domani!-
Battiamo i pugni come eravamo abituate a fare prima che lei mi accompagni all’uscita di casa sua.
-Ciao Sana. Stai tranquilla!- mi saluta mentre sto per entrare nell’auto.
-Ciao Fuka. Grazie, sei un’amica!- chiudo lo sportello tra lo sguardo perplesso e curioso di Rei...chissà cosa si starà chiedendo...intanto a me è tornato il sorriso!
-Mammaaaaa!!- entro in casa spalancando la porta, mia madre arriva e io mi fiondo sulla sua macchinetta. Iniziamo a correre per casa.
-Aaaah vedi? Questa è mia figlia! Ahahahahaha-
-Maestraaaaaa!! Il manoscritto! La scadenza è domani, la prego provi a lavorarci!- povero, Takezo è sempre così impegnato dietro la mamma che sono costretta a chiedermi se abbia una vita sociale. Comunque lui è il ragazzo della casa editrice che si occupa di far rispettare le scadenze a mia madre....mi fa un po’ pena.
Deve sempre rincorrerla per tutta casa...anche adesso.
-Lo troverai sulla mia scrivania!- mentre sfrecciamo per casa mia madre si gira per guardare la faccia commossa del ragazzo che si fionda subito nell’ufficio di mia madre, torna in salotto felice mentre prende i fogli per controllare il lavoro svolto dalla scrittrice di fama nazionale.
-Ma...maestra...- sembra avvilito...chissà cosa gli avrà fatto questa volta mia madre.
-Ahahahahah un piccolo scherzetto!- scendo dalla macchina mentre mia madre scappa inseguita da quel poveretto.
Prendo i fogli del manoscritto e mi rendo conto che sono tutti riempiti con “ti ho fatto uno scherzetto”. Scoppio a ridere e scuoto la testa, non cambierà mai.
Rei? Probabilmente starà al telefono con la sua ragazza, Asako...anche lei è un’attrice.
Mi metto seduta sul divano con lo sguardo perso oltre la finestra.
Ricordo la prima volta in cui ho provato a dire addio ad Akito...e ricordo anche come era andata a finire. Ora siamo qui e io non me la sento di...dirgli addio. Poi Fuka mi ha rassicurato, la mia autostima...no, aspetta...come si diceva? Mmmm la mia....coscienza! Ecco! La mia coscienza è pulita.
Sospiro sorridendo. Infondo sono felice...cosa potrei volere di più? Il mio amore è ricambiato, ho una famiglia stupenda (ormai ne fanno parte anche Rei, Chiyo la governante e anche Takezo), ho molto sostegno anche dai miei amici e il lavoro va bene...sono felicissima!
AL PROSSIMO CAPITOLO!


Ciao a tutti!
Ripeto: per chi avesse dubbi o volesse chiare delle cose può scrivermi. Mi fa molto piacere ricevere i vostri commenti quindi spero che ce ne saranno molti!
Al prossimo capitolo bella gente!
xx -Sana!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 3. ***


È passato un mese e...tre giorni!
Indovinate perché sono così felice?
Domani torna Akito! E questa volta torna...per sempre! Non andrà più via...non lo farò più andare via. ma lui questo non deve saperlo ahahahaha.
Mi precipito in salotto. Sono in ritardo come al solito!
-Reiiiii!!! Sbrigati!- lo afferro per il colletto della giacca per trascinarlo fuori casa.
-Dove credi di andare?- Mia madre mi si para davanti...oggi ha solo la casetta di Maro in testa.
-A scuola! Sto facendo di nuovo tardi!-
-Non vai da nessuna parte se non hai fatto una bella colazione!- mi prende e mi porta di penso sulla sedia.
Inizio a mangiare auna velocità inaudita e appena ho finito raggiungo Rei in macchina.
-Oggi alla fine delle lezioni ti passo a prendere io. Ce l’hai il telefono dietro? Ah senti per quanto riguarda quel film mi piacerebbe che tu accettassi perché...- iniziò a parlare di nuovo a raffica...sono troppo felice per poterlo stare a sentire!
-oh ma insomma basta Rei! Mi rovini la giornata così- mi affaccio da finestrino sporgendomi quasi del tutto.
-Sana ma che fai?! - mi tira indietro e io scoppio a ridere.
-Ti voglio bene Rei- lo abbraccio forte e la macchina inizia a sbandare.
-Sana basta così ci rimettiamo la pelle!-
Arriviamo davanti le nuove scuole...le superiori. Chissà come sarà quest’anno. Spero magnifico.
-Rei ma ci pensi? Faccio le superiori!-
-si ormai sei cresciuta piccola Sana-
-Ma che senso ha dirmi che sono cresciuta se poi mi chiami piccola?- piagnucolo infastidita.
-Hai ragione- sorride e si mette una mano dietro la nuca grattandosi.
-Dai io vado, a dopo!- sbatto lo sportello e mi precipito nella nuova scuola.
Il primo giorno in teoria era ieri ma...non mi sono svegliata quindi....ecco...ho fatto una figuraccia!
Mi dicono dov’è la mia classe e io mi precipito nell’aula che mi è stata indicata.
Wow è bella grande! Il professore non è ancora entrato, meno male.
Do’ un’occhiata ai miei compagni di classe e...ci sono tutti! Siamo di nuovo in classe insieme!
Cioè non siamo tutti ma c’è Aya e Tsuyoshi, Mami, Hisae e Shinichi...nel banco in fondo invece c’è Fuka! Aww che bello! Quest’anno sarà il più bello di tutti!
Poi domani torna Hayama!
-Sana! Allora sei in classe con noi!- tutti i miei vecchi amici si raggruppano intorno a me e iniziamo a parlare e a fare propositi per il nuovo anno scolastico. Fuka vuole avere la media più alta rispetto all’anno scorso, io voglio provare almeno a non fare troppe assenze, Aya vuole finire l’anno con Tsuyoshi e viceversa, Mami vuole trovarsi un ragazzo, Hisae e Shinichi bè puntano alla promozione.
Entra il professore e ci invita a metterci seduti. È un tipo allegro e paffutello.
-Buongiorno ragazzi! Oh abbiamo una nuova arrivata! Allora sono in due da presentare oggi!- tutti si girarono intorno per capire chi fossero i due...una ero io ma l’altro? Lo sguardo compiaciuto del preside si voltò verso la porta e fece segno di entrare a una figura un poco nascosta.
-Lui è Akito...-
-Hayama!- mi alzo dalla sedia e lo raggiungo correndo tra i banchi. Gli butto le braccia al collo e lui arrossisce.
-Signorina Kurata!- non sembrava tanto scocciato.
-Sana- è così bello sentirgli dire il mio nome dopo tanto tempo.
-Sana non sei cambiata affatto, devi imparare a contenerti- di nuovo il suo tono impassibile mi fa perdere la pazienza. Gli do una botta sulla testa con il martello di plastica.
-Io sono...sono solo contenta di vederti- urlo ma...mi escono delle lacrime. Perché? Nemmeno quando l’ho rivisto dopo due anni ho fatto questi versi. Forse perché adesso so che sarà per sempre.
-Anche io sono contento di vederti ma calmati, non scappo mica- mi sorpassa avvicinandosi al mio banco, guardò male un ragazzo vicino e lo fece spostare. Quindi ora lui starà tutti i giorni vicino a me? Che bello!
Tutti lo salutarono con molta enfasi mentre io, delusa dalle sue parole mi rimetto seduta nel mio banco.
Ok no che mi aspettassi parole dolci da lui in quel contesto ma...neanche una tale indifferenza. Uffa non lo sopporto quando fa così! Ora come ora lo lascerei subito! Si è odioso! E io che mi facevo tutti quei problemi per Fuka. Ma se lo tenesse uno così!
Passano tre ore e sia io che lui prestiamo orecchio alla lezione senza parlarci, anche se qualche volta io mi giro per guardarlo e lui con la coda dell’occhio fa lo stesso.
Finalmente è ricreazione! Non vedevo l’ora! Devo correre in bagno!
Uff meno male, temevo di non trattenerla più. finisco di lavarmi le mani e alzo il viso per guardarmi allo specchio, all’improvviso non vedo solo la mia immagine riflessa ma anche quella di Akito, mi giro irritata.
-che c’è adesso mi vuoi salutare?- incrocio le braccia spazientita.
-No, i bagni dei maschi sono tutti occupati quindi...- indica la cabina del bagno. Sbuffo.
-Sei sempre il solito non cambi mai!- improvvisamente sento la sua stretta sul polso che mi tira dentro una delle quattro cabine.
-Sai che sono timido...non è che non ti volevo salutare- si gira per chiudere la porta a chiave.
Mi metto le mani dietro la schiena e mi poggio al muro con lo sguardo fisso sulle sue scarpe che si muovono verso di me.
-Sai, questo periodo di tempo in America mi ha cambiato, li sono più...aperti- deglutisco non appena sento il suo tocco sul mio collo, col pollice mi accarezza la guancia.
Non lo ricordavo così dolce...anche se per un periodo...
-Aperti?- chiedo timida.
-Si, non hanno problemi a baciarsi in giro o a scuola. Ora sento che...sono più americano che giapponese-
-Quindi...non hai paura a...-
-Baciarti qui? No- sento le sue labbra sulle mie, non immagina nemmeno quanto mi è mancato.
-Hayama...- lo scanso un po’ per poterlo guardare meglio.
-perché non mi chiami Akito? Mi ci chiama Tsuyoshi e nemmeno lo bacio!- si allontana forse un po’ scocciato.
-Ti ci chiamano anche Aya e Fuka...- continuo per controbattere ma mi blocca.
-Appunto! Perché tu no?- si avvicina di nuovo per baciarmi.
-Dai basta siamo a scuola- cerco di allontanarlo senza successo. Ricordo l’ultima volta che mi diede un bacio sul collo...poi mi squillò il telefono e lo bloccai.
-Se non mi chiami Akito non smetto-
-Haya...uffa!- poggio le mani sul suo petto per scansarlo ma lui le prende e le tiene strette al muro.
-Non ci siamo ancora- sorride. Amo vederlo sorridere ma non così! Che nervi!
-Akito smettila!- l’ho detto...l’ho chiamato con suo nome...ora è tutto più...intimo in qualche modo.
Lui si scansa vittorioso, sembra davvero soddisfatto.
-Contento ora?- sono davvero infuriata con lui.
-Si, molto- si avvicina per darmi un bacio leggero sulla guancia, decido di perdonarlo. Allungo una mano e afferro la sua per farlo girare. Gli sorrido.
-Mi sei mancato Akito- stringo la sua mano nel momento in cui lui stringe più forte la mia.
-Andiamo via- è serio...ma che vuole dire?
-Cosa?-
-saltiamo le lezioni, andiamo su nella terrazza o in infermeria-
Sorrido, anche io voglio restare sola con lui.
Scappiamo sul terrazzo, c’è un po’ di venticello...è perfetto.
Restiamo affacciati per un po’ mano nella mano.
-Ti è mancata questa città?- lo guardo sorridendo.
-Non molto, L.A. è bella...ma...li non c’eri tu e se mi sentivo giù non...-
-potevi chiamarmi- non perdo il sorriso mentre lo fisso che guardo davanti a lui. Improvvisamente anche lui si gira per guardarmi.
-l’ho fatto-
-Ma poi dopo un po’ ci siamo sentiti sempre di meno...-
-Già, forse per via degli impegni-
-Ma alla fine il Karate?- il suo sguardo si accende.
-Ho fatto altre gare e sono finito ancora su quel giornaletto. Ormai sono cintura nera...ma voglio concludere i dan- parla con convinzione. Mi fa piacere vederlo impegnato in qualcosa che lo coinvolge così tanto.
-Tu invece? Il lavoro?-
-Ho smesso con la radio...ora ho altri ingaggi televisivi- sorrido ancora.
Restiamo in silenzio per un attimo.
-Ho paura che tu piaccia ancora a Fuka anche se lei mi ha rassicurato del contrario- mi faccio coraggio e sospiro. Mi sento più libera. Lui spalanca gli occhi per poi tornare impassibile.
-Non mi interessa-
-Come puoi dire questo?- lascio la sua mano e mi volto completamente verso di lui.
-Perché dovrebbe interessarmi? Tanto saperlo non mi cambierebbe niente. Non mi sentirei meglio ne tanto meno peggio. Io sto con te no?- anche lui si è voltato completamente verso di me.
-è vero però...- abbasso lo sguardo.
-Ti preoccupi sempre per tutti...ma chi si preoccupa per te se non lo faccio io? Io posso stare solo con te e tu solo con me. Non ci andrà bene con nessun’altro lo vuoi capire?- mi afferra le braccia e mi tira a se per poi stringermi con una mano sulla schiena e una dietro la testa. Resto spiazzata.
È questo che pensa davvero? Io non...non posso lasciarlo. Io non riuscirei mai a stare bene con qualcuno che non sia lui...ha perfettamente ragione.
-Ma perché sei tornato oggi?- chiedo senza allentare la stretta.
-Per farti una sorpresa- alzo la testa sorridendo e mi viene concesso un altro piccolo, dolce bacio.


MI PIACEREBBE RICEREVE I VOSTRI COMMENTI! SPERO VI PIACCIA ANCHE SE L'HO FATTO UN PO' IN FRETTA E FURIA SENZA RICONTROLLARLO!
CIAO E ALLA PROSSIMA! VI VOGLIO BENE :* XX
 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** 4. ***


Dovevamo uscire tutti insieme ma alla fine siamo rimasti solo io e Akito, ora mi chiedo se lui non l’abbia fatto apposta.
Continua a camminare avanti a me, infondo l’America non l’ha cambiato di molto.
-Hayama, mi aspetti?- faccio una corsetta per raggiungerlo e prendergli il braccio.
-Come mi hai chiamato?- si gira per guardarmi.
È vero, vuole che inizio a chiamarlo per nome. Ma ormai è l’abitudine.
Abbasso il viso un po’ imbarazzata mentre sussurro “Akito”, lo sento sorridere e alzo la testa per non perdermi quello spettacolo.
-Dimmi la verità, hai detto te agli altri di non venire?- chiedo curiosa.
-Si- alza le spalle.
Non so se arrabbiarmi o se pensare al suo gesto come una cosa dolce.
-Perché?-
-Ti conosco e so che se ci fosse stata Fuka avresti cercato di non stare troppo con me per paura di farla restare male, ma se dicevo solo a lei di non venire tu ci saresti rimasta male e ti saresti sentita in colpa, così ho tagliato fuori tutti- il suo ragionamento non fa una piega, lo dice in maniera talmente ovvia che anche se ci fossero stupidaggini non me ne accorgerei.
Continua a camminare, cercando di stare al mio passo sta volta, mentre io mi perdo a guardarlo…spero non se ne accorga.
In un secondo mi ritrovo per terra, con le mani piantate appena in tempo per pararmi e le ginocchia doloranti.
Akito sembra essersi preoccupato dalla sua espressione mentre mi guarda chiedendomi se sto bene.
-Si si è tutto ok!- sdrammatizzo sorridendo e cerco di alzarmi.
Aih mi fa un male cane il ginocchio destro.
-Tutta colpa di uno stupido…- non riesco a finire la frase con il quale avrei dato la colpa alla prima cosa vista per terra che sento le braccia di Akito tirarmi su prendendo prima le gambe e poi facendomi poggiare la schiena sull’altro braccio.
Arrossisco di nuovo.
È davvero molto vicino.
-Non è colpa di nessuno se tu invece di guardare dove cammini mi fissi- mi guarda con la coda dell’occhio ma la sua espressione resta impassibile anche se il tono potrebbe sembrare un po’ ironico. Ma da Akito non so cosa aspettarmi.
-No io non ti stavo fissando!- cerco di convincerlo inutilmente prima di sbuffare e poggiare la testa tra il collo e la sua spalla.
-Ora ti porto a casa mia e ci mettiamo il ghiaccio-
-Grazie- senza pensarci gli do un piccolo bacio sul collo. Improvvisamente lui si blocca, probabilmente è arrossito. Deglutisce rumorosamente e con fatica…non credevo di fargli questo effetto. Mi dispiace.
Dopo poco riprende a camminare.
Non so come ma riesce ad aprire casa anche con me in braccio e a salire le scale che portano in camera sua.
Mi poggia delicatamente sul suo letto andando silenziosamente in bagno per prendere il disinfettante con dell’ovatta.
-Ma brucia?- chiedo preoccupata vedendolo inginocchiarsi davanti a me e spruzzare il liquido sul tessuto soffice.
-Si, brucia un po’- mi avverte avvicinandolo al ginocchio.
-No!- tiro su la gamba con uno scatto non pensando al dolore, lui mi fissa e scuote la testa.
-Dai non fare la ragazzina Sana!- mi prende la gamba per farmi stare ferma, improvvisamente lo vedo arrossire.
Mi ricordo improvvisamente di avere la gonna della divisa scolastica. Con uno scatto mi rimetto seduta composta coprendo ciò che prima era stato scoperto dal mio scatto impaurito.
-Non guardarmi così!- gli urlo infastidita.
-Scusa ma è colpa tua se non sei nemmeno un po’ femminile e lasci vedere a tutti le…-
-Stai zitto!- gli do una botta in testa…non immagina quanto mi vergogno!
Lo vedo alzarsi in piedi con la testa rivolta verso terra, una volta in piedi davanti a me la alza e comincia ad avvicinarsi pericolosamente.
Mette un ginocchio sul letto e io mi costringo ad andare indietro fino a sbattere la schiena sul muro.
-Akito?- ma cosa vuole fare?
Con delle semplici mosse lo ritrovo in ginocchio in mezzo alle mie gambe e il suo viso a pochi centimetri dal mio, non alzo il viso per non guardarlo.
-Diventiamo gradi…ora?- il suo tono di voce è serio, io continuo ad arrossire presa alla sprovvista.
-A…Abbiamo tempo per crescere- sussurro debolmente.
-Ma adesso possiamo farlo insieme-
-Ma lo faremo insieme…solo più avanti- con coraggio alzo lo sguardo verso il suo, ricevo subito un bacio.
-Me lo prometti?- sono rimasta letteralmente spiazzata.
-Te lo prometto- sussurro, mi da un secondo bacio…però non si stacca subito come con gli altri.
Mi lascia sdraiare sul letto e si sdraia di fianco a me.
-Se vuoi puoi…- è imbarazzato ma io credo di aver capito cosa voglia e mi metto su un fianco per poggiare la mia testa sul suo petto.
-Posso disinfettarti la gamba?- mi chiede dopo nemmeno un minuto.
-Non mi fa più nemmeno tanto male-
-Allora ok- sento il suo braccio stringersi intorno alle mie spalle facendomi stare ancora più stretta al suo petto.
-Akito?-
-Si?-
-Sei stato con altre quando eri in America?-
-Niente di serio-
-Che intendi dire niente di serio?- sto iniziando ad alterarmi.
-Che piacevo a delle ragazze e ci parlavo, ma niente di più- lui sembra rilassato, ora lo sono anch’io.
Infondo non sarebbe stato da lui avere altre relazioni, lui è il mio Akito…di nessun’altra, nemmeno di Fuka.

POSTO MIO ^-^
SCUSATE SE NON E' COME GLI ALTRI CAPITOLI...MI CI SONO IMPEGNATA UN PO' DI MEO LO AMMETTO *chiede perdono in ginocchio*
SPERO VI PIACCIA LO STESSO, VORREI RICEVERE LE VOSTRE RECENSIONI PER SAPERE COSA NE PENSATE.
IL PROSSIMO GIURO DI FARLO PIU LUNGO E BELLO!
ALLA PROSSIMA! XX

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** 5. ***


Ieri notte mi sono sentita poco bene quindi oggi non andrò a scuola. Ho avvertito Fuka e gli altri, Akito non lo sa...non voglio farlo preoccupare.
C’è Rei che mi sta addosso e ogni tre minuti mi chiede se voglio il tè...ma io non voglio il tè! Voglio solo riposare!
Dalla mia stanza sento mia madre ridere mentre quel poverino cerca ancora di fargli rispettare la scadenza della consegna del nuovo manoscritto. Mi fa una pena.
Sbuffo rigirandomi nel letto.
Non sono abituata a stare male, la febbre non è intenzionata a diminuire e è reso tutto più odioso dalla nausea che non mi abbandona mai.
A quest’ora le lezioni saranno iniziate...chissà cosa staranno facendo i miei compagni, mi dispiace mancare da scuola.
Dal giorno in cui Akito ha provato a...non riesco nemmeno a pensarci che divento rossa! Comunque dicevo...da quel giorno ogni volta che lo vedo arrossisco...ma non ha senso!
Però pensare che lui pensa a me in quel modo...mi mette in agitazione e...no no non voglio pensarci!
Scuoto la testa per liberarmi di tutti quei pensieri.
Sento dei rumori in salotto e Rei che urla a qualcuno di andarsene per non disturbarmi, mi alzo per mettermi seduta sul letto con la schiena poggiata alla spalliera e fisso la porta.
Resto sorpresa quando vedo Akito sbattere la porta della camera per entrare in barba ai commenti di Rei.
-Come stai? Fuka mi ha detto che stavi male e io...perché non mi hai detto nulla?- ha il fiatone...ma che ha corso?
In spalla ha ancora la cartella e la divisa della scuola è tutta disordinata.
-Sto bene, non dovevi preoccuparti tanto- sorrido, amo quando si preoccupa per me.
-Davvero stai bene? L’ultima volta che ho avuto a che fare con una tua malattia io...- si avvicina a me e si mette in ginocchio vicino a letto, mi prende le mani e porta la sua fronte sopra di esse.
Cerco di non arrossire ma mi è difficilissimo.
-Ho solo un po’ di febbre Akito, non è nulla di grave. Torna a scuola dai- cerco di sorridergli per rassicurarlo facendogli vedere che ho ancora tutte l’espressioni sul mio viso.
-Non se ne parla- si tira su e si mette sdraiato vicino a me ma senza entrare sotto le coperte.
-Ma che fai razza di...- Rei entra in camera appena in tempo per vedere quella scena...sembra furioso.
-Rei calmati, si è solo messo sul letto- mi diverte vedere Rei che cerca di proteggermi da Akito, ma davvero non ce n’è bisogno.
-Si occhiali da sole, ora lasciaci soli...Sana deve riposare- ok forse Rei esagera ma Akito è davvero irritante con lui...a me fanno ridere quando bisticciano.
Quando restiamo soli Akito sembra rilassarsi.
-Allora? Che vuoi fare?-
-Vorrei uscire...è una bella giornata- sospiro.
-Non se ne parla, tu stai a casa e ti riguardi. Mentre venivo qui ho comprato qualcosa da mangiare e...dei giochi da tavolo- li tira fuori dalla cartella...sono davvero perplessa.
-Come li hai presi?- si porta davvero tutti quei soldi quando va a scuola?
-Ho preso i soldi a Tsuyoshi, Aya e Fuka...poi glie li ridarò- alza le spalle.
-Non si rubano i soldi alla gente!- gli punto un dito contro infuriata ma lui sembra non curarsene e continua a parlare con tono impassibile.
-Li ho presi in prestito, non li ho rubati-
-Sei sempre il solito! Non cambierai mai! L’America non ti ha cambiato poi di molto, sei solo più aperto e meno cupo ma per il resto sei il solito menefreghista e irresponsabile...- non riesco a finire che lui mi fa stare zitta con un bacio.
Ma con me non funziona!
Gli do una botta in testa per farlo smettere.
-Hayama! Io ti sto parlando e tu non puoi fare così solo perché...- ora sembro isterica.
-Sana ti prego non devi arrabbiarti, non ti fa bene. I soldi li ridarò a tutti tranquilla- sbuffa portandosi un biscotto al cioccolato alla bocca.
Mi fermo per guardarlo, in un attimo il nervosismo passa e lascia il posto ad un sorriso leggero. Quando lui si gira ,accorgendosi del mio sguardo, abbasso la testa e arrossisco.
-Sana? Ti ricordi quando ti ho detto che ti volevo bene davvero? Che sarei voluto stare con te?- il suo tono si fa più serio e io annuisco senza avere il coraggio di guardarlo in faccia.
Perché ritira fuori questa storia? Stiamo insieme ormai non deve più dimostrarmi nulla a parole ma solo con i fatti e sta facendo già tanto in confronto a come era.
-Io ho scoperto che questo sentimento con il passare del tempo è cambiato...che il bene che ti volevo si è tramutato in qualcosa di più reale e forte...e me ne sono accorto quando tu non c’eri...e quando poi ti ho rivista mi è sembrato tutto più chiaro. Tu sai che io mi vergogno a rivelare i miei sentimenti...e è questo, insieme alla tua stupidità, ad averci impedito di stare insieme fin dall’inizio...ma ora non voglio vergognarmi perché...non sarebbe giusto, tu meriti di sapere quello che sento per te...- abbassa la testa diventando rosso, forse più di me che non riesco a seguire il senso logico delle sue frasi.
-Voglio semplicemente dirti che ti amo Sana...ti amo davvero- mi volto per guardarlo stupita e lo vedo rosso con gli occhi chiusi. È così dolce...non credevo che avesse davvero paura di dirlo.
Ma...ha detto che mi ama? Lui mi ama? Mi ama davvero? Non mi vuole solo bene allora...lui mi ama.
Non ci credo, io non...non ho mai pensato che lui potesse...amarmi.
Ma io amo lui? Si, si lo amo. O forse no?
Io credo di amarlo...si lo amo anche io e dovrei dirglielo ora.
Lui si aspetta una risposta da me.
Mi avvicino lentamente e gli poso un lieve bacio sulla guancia, lui spalanca gli occhi sorpreso per poi girarsi verso di me.
-Ti amo anche io Akito- gli sorrido dolcemente e lui tornando ad imbarazzarsi non si fa sfuggire l’occasione per baciarmi di nuovo.
Senza parlare tira fuori un gioco da tavolo e mi spiega come funziona.
Iniziamo a giocare e io vinco la prima mano.
-Ti ho battuto!- inizio a prenderlo in giro e lui sbuffa.
-La fortuna del principiante- incrocia le braccia chiudendo gli occhi e io inizio a ridere portandomi verso di lui e stuzzicandogli la guancia con il dito.
-Te la sei presa rosicone?- non smetto di ridere mentre lui continua a sbuffare e a dire che non è vero.
Cambiamo gioco, perché lo vuole lui, e qui lui inizia a vincere.
-Vedi? Questo che è un gioco più di intelligenza io ti batto!-
-Vorresti dire che io sono stupida?- lo guardo infuriata.
-Esatto- non si fa scrupoli.
-Ritira tutto!- gli punto un dito contro.
-Cosa?- mi guarda perplesso.
-Ritira quello che hai detto prima!-
-Che ti amo?- arrossisco ancora ma mi riprendo.
-Si! Ritiralo!-
-Perché dovrei?- è sempre più confuso.
-Perché mi hai detto che sono stupida!-
-Infatti lo sei-
-Allora perché mi ami se sono stupida?!-
-Perché amare una persona significa anche accettare la sua stupidità!- ora ribatte anche lui più convinto.
-No non regge!-
-Non capisci proprio niente Sana! Ritiralo tu allora!-
-Perché dovrei?- faccio la sua stessa faccia di prima per prenderlo un po’ in giro.
-Perché allora non è vero che mi ami se pensi che non si debbano accettare i difetti e io ne ho tanti!- rimango colpita da quella sua frase...io ho saputo mettere da parte i suoi difetti e, anzi, alcuni li ho perfino amati...quindi lui ha ragione...ha pienamente ragione mentre io come al solito non avevo capito nulla.
-Io li ho accettati tutti i tuoi difetti e li amo anche perché sennò non saresti tu- abbasso la voce visibilmente imbarazzata mentre cerco di non guardarlo in faccia.
-Io intendevo proprio questo Sana- cerca il mio sguardo con il suo e dopo quasi come un amo mi costringe ad alzarlo.
-Quindi Fuka...- so che non dovrei preoccuparmi ma ho bisogno di essere rassicurata più volte.
-Lei era perfetta, sarebbe stata difficile da amare se non mi mostrava i suoi difetti- alza le spalle. Lei non glie li faceva vedere ma ne ha di difetti...eccome se ne ha.
-Ti amo, amo la tua sincerità Akito- gli butto le braccia al collo per abbracciarlo...non cambierà mai, continuerà sempre a imbarazzarsi ogni volta...ma amo anche questo.
Mi convince a riposarmi con la promessa che sarà vicino a me al mio risveglio. Si addormenta vicino a me abbracciandomi da dietro, Rei non glie lo perdonerà mai. Sorrido al pensiero.
Quando se ne va ormai è sera.
-Ci vediamo domani, sarò qui se starai ancora male, ma fammelo sapere questa volta- mi da un bacio sulla fronte e io annuisco quasi come farebbe una bambina.
-Akito?- lo blocco prima che possa aprire la porta della mia camera per andarsene.
-Che c’è?-
-Ti amo- abbasso lo sguardo...non riuscirò mai a dirglielo mentre lo guardo negli occhi...è troppo imbarazzante.
-Ti amo anche io- mi fa un sorriso veloce ma dolce e esce per lasciarmi sola a riposare.
Spero che sia qui anche domani.
 
Ah che sonno...ma che ore sono?
Socchiudo piano piano gli occhi per lasciarmi vedere un po’ di luce mattutina. Sbadiglio insonnolita stiracchiandomi per bene quando con la mano scontro qualcosa...
Inizio a tastare e mi accorgo che è una faccia.
-La smetti?- una voce impassibile come lo sguardo mi obbliga a spalancare gli occhi e a girarmi di scatto.
-Da...da quanto sei qui?- lo fisso sorpresa ma senza togliere la mano dal suo viso.
-Da un po’- alza le spalle e mi scosta la mano afferrandola con la sua.
-Che stavi facendo?- fisso le nostre mani che molto lentamente e con insicurezza si intrecciano.
-Ti guardavo mentre dormivi...sei buffa-
-Perché sarei buffa?-
-Ti muovi molto e parli- alza le spalle guardandomi impassibile...sono così poche le volte in cui riesce a far trapelare le sue emozioni dal tono della voce e dallo sguardo...gli riesce meglio quando è arrabbiato o nervoso. Però ogni volta che si mostra felice è una gioia vederlo.
-Che dico?- sono davvero curiosa di sapere che dico nel sonno...spero nulla di imbarazzante.
-Hai detto il mio nome un paio di volte ma...il nome più frequente è stato quello di Naozumi. Ti manca?- mi inchioda con lo sguardo e io riesco a malapena a respirare.
Non mi ero mai soffermato a pensarlo, forse perché sapevo che stava bene, ma ora che ci penso...si...un po’ mi manca.
Annuisco arrossendo e abbassando il viso per non incrociare lo sguardo di Akito che stringe ancora più forte la mia mano.
-Mi manca ma non è importante, se non vuoi io non...-
-Ma piantala, sei liberissima di vederlo. E poi ti conosco, lo faresti comunque senza dirmelo-
-Davvero posso vederlo? Non ti da fastidio?-
-Io e lui abbiamo già chiarito e poi tu ora sei mia e lui...-
-Di chi sono scusa?- lo blocco accigliata mentre lui deglutisce rumorosamente.
-Mia- sussurra evitando i miei occhi.
-Sei così carino quando ti imbarazzi!- sorrido dolcemente al mio ragazzo in preda all’imbarazzo che cerca di liberarsi dal mio abbraccio stritolante.
-Dai basta Sana!- inutile, non lo lascio.
-Non vuoi un abbraccio dalla tua ragazza?- continuo a stringerlo ridendo.
-Sei fastidiosa. Lasciami!- è sempre più rosso.
Ridendo lascio la presa e mi rimetto sdraiata sul letto con un sorriso enorme.
Dopo pochissimo sento una leggera pressione sul letto e poi sul mio corpo. In un attimo il suo viso è sopra il mio e si regge con la braccia tese.
-Che fai?- chiedo arrossendo a poco a poco mentre il suo viso si avvicinava lentamente.
-Non posso baciare la mia ragazza?-
-Potevi farlo anche da seduto- gli faccio notare distogliendo lo sguardo dal suo.
-Non era la stessa cosa-
Dolcemente le sue labbra si posano sulle mie, quando si sta per togliere il braccio infortunato cede e lui cade addosso a me facendo scontrare le nostre fronti. Sorrido divertita mentre lui impreca contro la ferita.
-Scusa- cerca di tirarsi su ma lo trattengo con una stretta sulla sua schiena. Lui si lascia andare del tutto e si stringe sopra di me. Siamo abbracciati così stretti che se entrassero ora Rei e mia madre lo caccerebbero via...sono troppo protettivi, soprattutto Rei.
-Voglio uscire oggi- sussurro stringendolo ancora a me.
-Non puoi se stai male- afferra un lembo del mio pigiama con la mano.
-Sto meglio- socchiudo gli occhi pregando che ci credi.
-Ma tua madre non vuole-
-Scappiamo-
-È già la seconda volta che me lo chiedi.- sorrido divertita dalla sua affermazione.
-Ma sta volta torniamo subito, non andiamo via di qui-
-D’accordo- accetta, so che farebbe di tutto per me e per vedermi felice.
Si alza e mi aiuta a fare altrettanto, si gira lasciandomi vestire e non appena sono pronta mi aiuta ad uscire dalla finestra della mia camera.
Ovviamente so che qualche sbirciatina l’ha data ma non voglio fare scenate per oggi.
-Quant’è bello sentire il sole in faccia?- chiedo sdraiandomi su un prato vicino casa mia.
-Io preferivo stare nel letto- si mette seduto a gambe incrociate vicino a me.
-No è così bello stare all’aria aperta!- finito di dire quella frase inizio a tossire e lui si gira preoccupato verso di me facendomi alzare velocemente e mettermi seduta.
-Quando tossisci non devi restare sdraiata-
-Perché?- lo guardo perplessa.
-Mi hanno insegnato così- alza le spalle e cinge le mie con il braccio per stringermi a se.
-Se domani mi riprendo usciamo con tutti gli altri dopo scuola?-
-Ma il lavoro?-
-Riprendo tra qualche giorno- mi stringo un po’ per sentire meno freddo.
-Ei! Sana stai meglio allora! Certo potevi anche dircelo- sento il suo strano accento e alzo gli occhi per vedere Fuka che mi guarda contenta.
-No io...-
-Lei non sta meglio ma è voluta uscire- conclude Akito in tono duro. Fuka si gira verso di lui e fa una faccia strana...chissà che ha.
-Non stavo parlando con te-
-Sei proprio una ragazzina Fuka- Akito si alza e mentre lo guardo perplesso mi afferra per il braccio costringendomi ad alzare.
-Non osare dirmi così e darmi le spalle!-
-Io non ho più niente da dirti...ora è meglio tornare a casa Sana- mi prende per i fianchi con il braccio e mi trascina avanti.
Però voglio vederci chiaro in questa storia...che è successo tra loro due? Perché sono così freddi? E poi voglio salutare meglio la mia amica.
Mi blocco e scappo dalla presa di Hayama per tornare da Fuka.
-Perché vi rispondete così? Cos’è successo?- sono davvero curiosa e preoccupata.
-Nulla d’importante Sana, ora andiamo dai- di nuovo la presa di Akito mi costringe ad allontanarmi.
-No voglio saperlo!- ora sembro una bambina che fa la lagna.
-Non fare la bambina Sana! Sono cose che non ti riguardano- Fuka si allea in qualche strano modo con Akito che cerca ancora di portarmi via.
-Lui è il mio ragazzo e tu una mia amica. Si che mi riguarda!- urlo più forte.
La presa di Akito si allena fino a sparire, mi giro e lo vedo di spalle con la testa bassa.
-Fuka mi ha detto che gli piaccio ancora- spalanco gli occhi sorpresa mentre vedo Fuka irritata a preoccupata.
-Non dovevi dirglielo idiota!- urla contro Akito che ancora non si volta verso di me. –Sana mi dispiace davvero, non ho alcuna intenzione di mettermi in mezzo a voi due ma...-
-Non fa niente, davvero- sorrido, ovviamente è un sorriso finto mentre cerco di trattenere le lacrime.
-Dovevo dirtelo Sana, non riesco a tenere segreti con te e...- ora Akito si è voltato e mi guarda preoccupato mentre io continuo la mia recita. Infondo lo faccio anche per lavoro...dovrebbe venirmi bene.
-Scusate ora devo tornare a casa perché se mia madre vede che non ci sono...- non riesco a finire la frase che sento l’impulso di dover correre via.
Li lascio da soli in quel parco, li lascio da soli sperando che Akito non mi abbia mentito sui suoi sentimenti per me e su quelli per lei. Vorrei correre più veloce per arrivare prima in camera mia e scoppiare a piangere ma la tosse e la malattia mi rallentano.
-Sana!- la sua mano si stringe sul mio polso per fermarmi.
-Sto bene!- abbasso lo sguardo cercando di trattenere ancora le lacrime.
-Io non provo nulla per lei, Sana, dovresti saperlo ormai. So che magari non sempre sono il ragazzo perfetto che tu meriteresti ma io ci sto provando ad essere quello giusto per te. Sto provando a essere più solare e aperto...lo sto facendo per te Sana-
-Io non ce l’ho con te Hayama- stringo la mano a pugno. –Io sono furiosa con Fuka, ma non per quello che prova per te...ma perché mi aveva assicurato fosse tutto finito e che tu per lei non eri più nulla. Io gli ho creduto come una stupida e ho continuato a vedermi con te e ora ti amo e non posso più lasciarti come avevo intenzione di fare nel caso in cui tu piacessi ancora a lei...ora non posso più, non voglio nemmeno farla stare male...io non so che fare Hayama- mi tira a se stringendomi al suo petto, scoppio a piangere afferrando la sua maglietta in dei pugni.
-Resta con me...non mi lasciare. Tu devi restare con me e non pensare nemmeno per un secondo di lasciarmi solo di nuovo. Io non posso stare senza te Sana...devi capirlo-
Spalanco gli occhi prima di richiuderli e far scendere altre lacrime che bagnano la sua maglietta.
-Io...io...- mi sento male, ho freddo, non...non dovevo uscire io...
-Sana!- lo sento urlare il mio nome e poi più nulla.
 
-Come stai?- si fionda vicino a me non appena apro gli occhi.
-Akito...che fai qui?- lo guardo perplessa.
-Ti sei sentita male e sei svenuta, ho dovuto riportarti a casa in qualche modo e...-
-Ah ok, si ora ricordo. Va tutto bene, sto bene- scuoto la testa per riprendermi.
-Sana, lo vuoi il tè?- Rei entra nella mia stanza con  un vassoio e dei biscotti al cioccolato.
-Si grazie- mi tiro su e Akito si scansa rimettendosi seduto sulla sedia e prendendo la sua tazza di tè.
-Tua madre è davvero preoccupata per te Sana, vuole sapere come stai ma è rinchiusa nel suo studio a scrivere...e finche lo fa è meglio non disturbarla, no?- sorride divertito e io devo dargli ragione.
Esce con uno sguardo d’intesa ad Akito e si chiude la porta alle spalle.
-Scotta- lo allontano velocemente dalle mie labbra chiudendo gli occhi per la sensazione odiosa.
Sento Akito sorridere mentre soffia sulla sua tazzina.
-Cosa stavi cercando di dirmi prima di svenire?- beve un sorso di bevanda prima di guardarmi.
-Che ti amo e che non voglio lasciarti solo- cerco di bere anche io guardandolo con la coda dell’occhio.
Il tè gli va di traverso e lui arrossisce. Scoppio a ridere ma cerco di trattenermi.
Dopo poco lui deve tornare a casa e io cerco di riposare...ma la mia mente è assediata da Fuka e dalla sua bugia.
Voglio parlarci e chiarire tutto...devo assolutamente parlarci appena torno a scuola.


BUONA LETTURA!
SPERO VI PIACCIA...FATEMELO SAPERE ;D
 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** 6. ***


Finalmente si torna a scuola!
Ok non è proprio il massimo ma almeno posso parlare con Fuka.
Entro nella classe, in ritardo come al solito, e prendo posto nel mio solito banco. Incrocio lo sguardo di Fuka ma lei abbassa la testa sul suo foglio bianco, inutile che scappa...tanto prima o poi deve guardarmi e parlarmi.
Passano le prime ore tra sguardi impauriti e occhiate piene di vergogna. Quando arriva la pausa vedo Fuka alzarsi e correre fuori dalla classe, mi alzo e cerco di raggiungerla ma Akito mi ferma allungando un braccio per sbarrarmi la strada.
-Akito!- lo guardo infuriata ma lui resta impassibile.
-Non mi hai salutato- mi guarda con aria severa e io sbuffo rassegnata.
-Ciao Akito, ora mi fai passare?- lo prego con lo sguardo ma sembra inamovibile, è odioso quando fa così.
-Non cambierai mai- scuote la testa chiudendo gli occhi e io approfitto del suo attimo di distrazione per passare sotto il suo braccio e correre a cercare Fuka.
-Sana!- vedo Aya salutarmi con la mano ma gli sfreccio davanti, ora sono occupata e per colpa di Akito ho già perso tempo prezioso.
Corro in bagno, la vedo con le mani poggiate al lavandino mentre si guarda allo specchio. Mi avvicino velocemente e le metto una mano sulla spalla per farla girare, sembra sorpresa e forse impaurita.
-Ora mi spieghi!-
-Sa...Sana- cerca di non guardarmi.
-Perché mi hai mentito?-
-Perché so che altrimenti avresti lasciato Akito per me e non potevo lasciartelo fare- ora mi guarda e sembra anche abbastanza sicura di se.
-Perché allora hai parlato con Akito?-
-Mi è uscito...io non volevo dirglielo, davvero...non volevo. Ma tanto non importa perché lui non prova lo stesso per me, perché lui ama te e non ti lascerebbe mai. Scusami Sana, davvero.- mi allontano e lascio la sua spalla quando vedo i suoi occhi lucidi.
È strano, nel bagno delle medie siamo diventate amiche, nello stesso bagno ci siamo sfidate per la conquista di Akito e ora nel bagno delle superiori la nostra amicizia sta per avere termine.
-Dovevi dirmelo- abbasso la testa e stringo i pugni.
-Come potevo? Con quale coraggio?-
-Ma mi hai mentito!- mi ritrovo ad urlare con le lacrime agli occhi.
-E lo rifarei!- lei sembra essere più calma di prima.
-Sana- la voce mi costringe a girare la testa mentre Fuka si sporge per guardarlo. Akito ci fissa confuso sulla porta del bagno.
-Akito che ci fai qui?- mi volto completamente, lui sembra colpito dai miei occhi lucidi.
-Volevo solo dirvi che a me non interessa nulla, Fuka ti ho sempre stimata e anche a te Sana...solo che...io non riesco a stare senza te Sana, Fuka i giorni passati insieme sono stati piacevoli ma non sono stati speciali come ogni volta che stavo con Sana...con lei anche un litigio mi fa sentire vivo e è questo quello di cui ho bisogno...sentirmi vivo. Non posso dire che mi dispiace ma posso dirti che non era mia intenzione farti stare male.- credo che le sue parole siano davvero belle, il suo sguardo ci ha praticamente pietrificate.
-Certo, ti capisco- Fuka si riprende e annuisce, con il polso si asciuga gli occhi lucidi e accenna ad un sorriso.
-Fuka puoi lasciarci soli?- incredibilmente Akito cerca di sorridergli e io abbasso lo sguardo, credo di essere gelosa...ma è solo una stupidaggine. Devo smetterla.
Fuka annuisce e a passi svelti si allontana da noi.
Akito chiude la porta del bagno, non si potrebbe fare ma lui sembra non curarsene.
-Se ti fermassi soltanto un momento potresti capire davvero che è questo che cerco di dirti da circa una vita. Perché non capisci che sei parte di me? Che tutto quello che ho fatto era solo per te? mi sono segnato a Karate per te, per avere una passione come l’avevi te e quindi essere il più possibile il tuo tipo, tu non capisci nemmeno che è grazie a te se ora credo nei miei sogni e nelle mie capacità per realizzarli. Perché ti paragoni o addirittura hai paura di altre ragazze? Sei parte di me e non voglio più tenerlo per me. Mi sento vivo solo grazie a te! Perché non capisci quanto sei importante?- con i suoi occhi addosso non riesco nemmeno a muovermi, continuo a tenere gli occhi nei suoi ma non credo di starlo guardando davvero.
Mi spiazza sempre con queste cose. Ma giuro che lo amo e amo i suoi discorsi.
-Ti...ti amo Akito- mi butto tra le sue braccia e mi lascio stringere forte al suo petto.
-Ora che ci sei non andare via. Io ci credo veramente. Io lo so che non è solo un’avventura. Ti amo, semplicemente ti amo-
So che non dovrei piangere ma sono felice, sono felice che lui mi abbia scelta. Mi manca il fiato.
-Dai ora sciacquati il viso e torniamo in classe- mi allontana sorridente e io annuisco avvicinandomi al lavandino per fare quello che mi ha suggerito.
-Andiamo?- mi porta un braccio sulle spalle per stringermi e io arrossisco.
Però oggi non ci siamo ancora baciati.
Mi blocco e lui mi guarda curioso, allungo il collo per arrivare a dargli un bacio in guancia, sorrido quando lo vedo arrossire. Si gira e sta volta è lui ad abbassarsi per darmi un bacio, sta volta sulle labbra.
Le lezioni finiscono, non ho più nemmeno incrociato lo sguardo di Fuka.
Abbiamo deciso di uscire con Aya e Tsuyoshi, o almeno io ho deciso e ho costretto Akito che voleva restare solo con me anche oggi.
-Dove andiamo?- il ragazzo della mia migliore amica sembra davvero felice mentre parla con il suo tono esuberante.
-Dove vi pare, è indifferente- Akito alza le spalle mentre cammina due passi avanti a noi e con le mani nelle tasche dei pantaloni della divisa. Il solito Akito.
-Andiamo alla sala giochi?!- ho davvero voglia di sfogarmi.
-No- Akito si blocca di colpo e Tsuyoshi gli sbatte contro, dopo essersi sistemato gli occhiali gli chiede cosa abbia fatto.
Vedo Aya avvicinarsi al suo ragazzo e a sussurrargli qualcosa nell’orecchio, lui si illumina e fa un sorriso nervoso.
-No hai ragione, niente sala giochi! Facciamo altro su!- mi domando cosa sia preso a tutti così all’improvviso.
-Akito a te piace il sushi, andiamo a mangiarlo!- guardo sorridente Akito.
-No! Dopo fa un’indigestione e si sente male e...- Aya si intromette, anche lei con un sorriso nervoso.
-Ma che vi prende?- li guardo con aria confusa.
-Ma niente!- Tsuyoshi agita nervosamente la mano e sorride.
-Mi date ai nervi! Io me ne vado!- faccio per andarmene ma Akito mi afferra il polso prima che io possa fare il primo passo.
-La sala giochi è uno dei posti dove andavamo con Fuka, li ho fatto a botte e rischiato l’espulsione, per quanto riguarda il sushi...lo zio aveva un ristorante davvero ottimo...però a me non crea nessun problema andarci- alza le spalle, a me viene da ridere e tutti mi guardano perplessi, anche Akito.
-E voi vi preoccupavate per questo? Se a lui non crea problemi perché dovrebbe a me?-
-Ti adoro Sana!- Aya mi stringe sorridente, sta volta davvero.
Scoppio a ridere tra lo sguardo perplesso di Tsuyoshi e quello sorpreso di Akito.
Ci divertiamo per tutto il pomeriggio, andiamo in giro per negozi e a mangiare l’amato sushi di Akito.
Lui si offre di riaccompagnarmi a casa prima di cena ma nel cammino si blocca e io non sentendo più i suoi passi mi giro per capire cosa stia facendo.
-Ho casa libera, papà è in giro per lavoro come al solito e mia sorella è da una sua amica quindi io mi chiedevo se...- inizia a parlare di filato ma non riesce a finire. Si vergogna ancora.
-Non lo so Akito...- guardo per terra cercando un motivo per non andarci.
-Dai Sana, restiamo solo un po’ da soli- alza lo sguardo, sembra quasi implorarmi.
Annuisco e mi lascio trascinare in casa sua.
-Andiamo in camera- mi guarda con decisione, mi sento una bambina mentre, stringendomi ancora la mano, mi porta fino in camera da letto.
Lui si mette seduto a gambe incrociate sul suo letto mentre io mi accomodo sulla sedia della sua scrivania.
-Vieni qui- mi allunga il braccio con la mano aperta, l’afferro e mi avvicino a lui. Mi fa mettere sulle sue gambe e mi stringe forte a lui mentre tengo la testa sulla sua spalla, sono di lato quindi per tenermi stretta con un braccio mi cinge la schiena e l’altro è poggiato lievemente sulle mie gambe.
-Potremmo farlo sai? Adesso, qui.- inizia a cullarmi.
-Cosa?- inizio a giocare con il colletto della sua maglia, sono rossissima in viso e ringrazio che non mi possa vedere dato che ha anche lasciato la luce spenta.
Mi fa mettere sdraiata e si mette sopra di me.
- Sono giorni che camminiamo tre metri sopra il cielo e proprio adesso che ci penso mi ricordo quante volte non ti ho persa per un pelo. Solo con te, non ho bisogno neanche di pensare. Mi sveglio la mattina con la voglia di parlare solo con te e non è niente di speciale ma questo mi fa stare bene.
Sai cosa c'è? In fondo ad una storia nessuno sa come andrà.
Tu mi spiazzi ogni volta che mi guardi, mi parli persa nei tuoi traguardi.
lo voglio fare davvero basta un attimo. lo voglio fare davvero se so che ti ho.
Non c'è situazione che spaventa, solo con te quella voglia che ritorna.- inizia a baciarmi, io non resisto più. lo amo e se è davvero mio e io sono davvero sua...si può fare.
Mi lascio andare. Sarà un’esperienza nuova e perfettamente solo nostra.




SPERO VI PIACCIA!
SCUSATE PER L'ATTESA ;) L'HO FATTO ORA IN FRETTA E FURIA, SCUSATE SE NON E' IL MASSIMO.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2545603