Cio che il cuore nasconde

di Dolcemaia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 : L'appuntamento ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 : Il momento inopportuno ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 : La telefonata ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 : La brunetta.. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 : L'appuntamento ***


Ciò che il cuore nasconde

Capitolo 1 : L’appuntamento

"PISTAAAAA!!!!LIBERATE IMMEDIATAMENTE IL BAGNO!!" Disse la ragazza sfrecciando come un'invasata nel corridoio, non travolgendo solo per poco sua madre che stava casualmente passando di lì.

"Nami, mi spieghi che diavolo succede???"

"Ho un appuntamento ed è già tardi non ce la farò mai a prepararmi in tempo!!"

"A che ora?!"

"Alle 9!! Sono terribilmente in ritardo!!" Rispose la figlia ancora correndo verso il bagno.

"Nami, tesoro della mamma, sono solo le 6!!! Ti pare il caso di fare tutto questo casino per niente!!!" Purtroppo però, la donna poté udire solo la porta sbattere forte.

"Nojiko, ti prego, vai da quella testa matta di tua sorella e cerca di capire che le è preso!" Disse pacatamente, quasi con un tono di disperazione alla figlia più grande, che era arrivata in tempo giusto per vedere quella furia sbattere quell'accidenti di porta.

"D'accordo mamma, ma credo che sarà una cosa difficile, sai quella testona quanto ti assomigli, e quanto poco parli..."

"Che vuoi dire??" Chiese la donna sbalordita per quel paragone, ma anche lei sparì dietro quella benedetta porta, lasciandola con il dubbio.

"Nami???" Chiese Nojiko, sedendosi su uno dei sanitari, mentre fissava la sua immagine nello specchio appannato dal vapore e sistemava qualche ciocca azzurra di capelli.

"Che c'è?"Rispose la sorella dall'altra parte del box doccia.

"Dai lo sai benissimo cosa voglio!! Chi era al telefono dieci minuti fa? E soprattutto con chi hai appuntamento?"

"Ma che hai capito!! Era solo Rufy e ho appuntamento con lui e il solito gruppo..."

"Ah...." Disse la ragazza, un pò incredula. Conosceva il suo pollo e sapeva bene che era troppo su di giri, per trattarsi solo di un appuntamento come tutti gli altri. In genere quando usciva con Rufy, al massimo cominciava a prepararsi appena suonava il citofono e quel poverino assieme ad Usopp doveva aspettare un bel pò prima che scendesse ed invece stavolta si preparava con ben tre ore d'anticipo. Era strano, molto molto strano....

"A proposito" Continuò la rossa, aprendo il box doccia e uscendo già con l'asciugamano indosso "mi aggiusteresti questi benedetti ricci? Per tutti i giorni sono comodi hanno sempre una piega tutta loro che mi piace, ma quando si tratta di occasioni importanti non c'è verso di addrizzarli, tranne che con le tue manine d'oro??"

"Occasioni importanti?? Allora vedi che c'è qualcosa sotto??"Disse Nojiko armandosi già di bigodini e phon, per dare una mano a quella pazza di sua sorella, mentre lei si sedeva su uno sgabello.

"Ops... Volevo dire che.." Ma non poté continuare, era evidente che stava mentendo, era diventata tutta rossa in volto e lo specchio ancora appannato proprio non riusciva a nasconderlo.

"Con che faccia tosta provi a mentire proprio a me, la tua sorellina maggiore che ti racconta sempre tutto..."

"Proprio tutto non direi, comunque forse a te posso dirlo....E' che ... si insomma.... E' tornata in città una persona..."

"Non mi dire che si tratta di chi penso!"

"No.... non si tratta di chi pensi... ma a chi pensi?"

"A quell'assurdo individuo che partecipa a tutti i tornei e i campionati di scherma (perdonatemi, ma non mi veniva altro in mente, in fondo sempre di spadaccini si tratta!NdA), che risponde al nome di Rolonoa!"

"Bè... si!"Rispose l'altra molto imbarazzata, anche se sua sorella sembrava non aver capito bene quale fosse il motivo.

"Hai capito.... Zoro, torna e non si fa sentire!" Disse Nojiko, soprappensiero, probabilmente le parole le uscirono di bocca senza che se ne accorgesse.

"A dir la verità non è proprio così.... Lui ha chiamato Rufy e si sono messi d'accordo per uscire assieme stasera e visto che le macchine erano strapiene si è offerto di venirmi a prendere lui..."

"E me lo dici così, sono io quella che ora non ce la farà mai a prepararsi!!"

"Veramente lui ha una decappottabile biposto...."

"Vabbè potremmo sempre stringerci!"A queste parole la ragazza gelò. Adorava sua sorella, ma certe volte sembrava proprio non capirla. Si stava preparando con così tanta cura, proprio perché per almeno un terzo della serata, se non di più, avrebbero dovuto passarlo loro due, da soli, in quell'auto e lei si voleva ficcare in mezzo?? Nami stava già strappandosi i capelli dalla testa, o per lo meno quei pochi che Nojiko non aveva ancora sistemato, poiché non aveva il coraggio di dire alla sorella di restarsene a casa..

"E tu credi che papà ce lo permetterà!" Provò letteralmente a buttarla lì, non era poi una cosa così assurda. Il padre da buon genitore, forse un pò esagerato, non si tratteneva mai dallo spiare dalla finestra con chi le sue due figlie uscivano e spesso se qualcosa non era di suo gradimento, non si risparmiava dal richiamarle e rimproverale, certe figure.....

"Credo anch'io che non sarebbe d'accordo! Vabbè ma quando scendi aspettami, così almeno vengo anch'io a salutarlo!" Il silenzio calò nella stanza, una vena sulla fronte di Nami stava pulsando sempre più forte, fino a quando....

"CAVOLO, NOJIKO, LO VUOI CAPIRE CHE MI STO FACENDO CARINA PER LUI???E TU CHE FAI?? MI VUOI ROVINARE LA SCENA??? MA CHE RAZZA DI SORELLA SEI!!!"

Nojiko sbiancò letteralmente, non se l'aspettava una reazione simile. Aveva intuito che sua sorella avesse un interesse particolare per qualcuno di quella sua sgangherata compagnia, ma mai avrebbe pensato a Zoro. Quei due non facevano altro che litigare, continuamente, tanto che a volte bisognava staccarli per farli smettere, d'altro canto, però era pur vero che Nami si era un pò spenta nell'ultimo periodo, esattamente da quando lui era partito per quelle sue gare. In effetti, doveva capirlo prima, era sua sorella, come aveva potuto essere così cieca.

"Vabbè Nami, ho capito, ma potevi anche dirlo prima!!"

"Dirti cosa? !!"

"Grandi linee, sì, era esattamene questo ciò che dovevi dirmi!"

Le due ragazze scoppiarono a ridere di gusto, dopo di che si dedicarono all'opera di restauro di Nami, l'obbiettivo era renderla bellissima, tanto da togliere il fiato a quel ragazzo, tanto da fargli dimenticare quanto era rozzo, tanto da farlo innamorare...

Nami si guardò allo specchio piuttosto contenta per il risultato. Nojiko l'aveva aiutata a scegliere tra i suoi abiti quello più adatto, un vestitino corto nero, di velo, che giocando con le trasparenze, la rendeva sensuale, ma allo stesso tempo né volgare, né esagerata, poi sandali con il tacco, con borsa coordinata trafugata dall'armadio della sorella e un piccolo scialle, nel caso avesse avuto freddo, cosa molto difficile, visto che ogni volta che si trovava accanto a lui, si sentiva avvampare di calore. I suoi lunghi capelli erano stati raccolti in riccioli più ordinati, niente di troppo artificioso e il trucco era stato deliberatamente leggero, era fin troppo bella così, sarebbe stata una forzatura, cambiarne i lineamenti con dei cosmetici.

Mentre Nami continuava a girarsi e rigirasi davanti allo specchio, alla ricerca di qualche imperfezione da sistemare prima dell'arrivo del sospirato lui, Nojiko appoggiata allo stipite della porta della stanza continuava a ridere al pensiero dell'imbarazzo di quei due in macchina. Era certa, o avrebbero litigato per tutta la sera o non si sarebbero scambiati più di una parola. Improvvisamente dalla borsetta si udì un suono, era il telefono di Nami.

"Pronto?"

"Scendi!" Era lui. Il cuore cessò per un attimo di battere.

"Era troppo disturbo per sua maestà citofonare?" Rispose la ragazza, giusto per darsi un contegno e non far trasparire il suo imbarazzo.

"Mi scoccia che tuo padre mi faccia la radiografia dalla finestra, come per tutti i tuoi spasimanti!"

"D'accordo, scendo!"E attaccò. Contò fino a dieci prima di proferir parola, dopo di che saluto sua sorella, che le sussurrò un in bocca al lupo, sua madre e sgattaiolò via di casa.

Quando uscì dal portone ebbe una vista che le mozzava il fiato. Lui era lì davanti ai suoi occhi, già cosa molto rara, visto che era continuamente fuori nell'ultimo periodo, con indosso un paio di jeans neri, una maglia azzurra aderentissima e giacca sempre jeans con il colletto alzato... un vero figo, poggiato sulla sua auto, una decappottabile grigio metallizzato... Nemmeno nei suoi sogni migliori Nami aveva avuto una visione così paradisiaca, quant'era bello, non se lo ricordava così... le era mancato da morire e anche se sentiva il bisogno profondo di gettarglisi tra le braccia e baciarlo appassionatamente dovette frenarsi e spostare la sua attenzione su qualcos'altro, altrimenti si sarebbe sciolta.

"Ciao!" Disse mentre lui si limitò a farle un gesto con la testa, certo non era mai stato galante, ma meglio di niente!

"Cavolo, che auto! E' stupenda!"

"Giù le zampe!"

"Sempre acido, eh? Comunque ha una carrozzeria da sballo!"

"Anche la tua, non scherza!" Sussurrò il ragazzo, con un mezzo sorrisino.

"Cosa borbotti Rolonoa?"

"Ehm… niente… Dicevo che arriveremo in ritardo se non ci muoviamo!" Mentì spudoratamente. L'aveva scampata per un pelo, se l'avesse sentito sarebbe scoppiato il finimondo, sapeva che Nami non apprezzava molto quel genere di complimenti.

"Me la fai guidare?"

"Si!"

"Davvero?"

"No!" Disse ridendo. Si divertiva troppo a farla innervosire, in più la trovava ancora più carina quando era arrabbiata, con quel broncio da bimba.

"Sei sempre il solito bastardo!" Gli rispose lei con moderata rabbia, sedendosi al lato passeggero.In un attimo erano già per strada. Non solo era bello da morire ma guidava anche da Dio, Nami era quasi in adorazione, ma per non dare troppa soddisfazione a quell'energumeno, che non perdeva occasione per stuzzicarla cominciò a farfugliare qualcosa giusto per fare conversazione.

"Che novità mi racconti? Sei stato via parecchio stavolta!"

"I tuoi capelli..." Le disse non togliendo lo sguardo dalla strada.

"Che hanno i miei capelli?"Chiese la ragazza allarmata, cercando uno specchio per controllare che tutto fosse ancora a posto.

"Sono diversi!"

"Si, hai ragione! Erano troppo lunghi e invece di tagliarli mi sono fatta convincere da mamma e Nojiko a fare una permanente, giusto per cambiare un pò, perché non ti piacciono?"

"Sembri un cocker!"

"Cosa?? Non ti sopporto, sei solo uno zoticone, senza cervello per di più montato!"

"Detto da una che si pettina come un cane..."

"Morirai con una morte atroce e dolorosa!"

"E tu mi farai compagnia!"

"Nemmeno per sogno!"

"A proposito di sogni, ma hai dormito male stanotte?"

"Perché?"

"Hai due borse sotto gli occhi che fanno paura!"

"Ti odio!!!!!!!!!!!!!! ZORO ROLONOA TI ODIO!!!!!!!!!!!!!!!!" Si girò verso il suo finestrino, e non disse più un parola. Sapeva che era tutta fatica sprecata, o trasandata o perfetta, lui l'avrebbe sempre e comunque presa in giro. E lei che sperava che gli fosse mancata almeno un pò...

Dopo parecchi minuti, in cui lui aveva continuato a stuzzicarla, ma senza alcun accenno di risposta dall'altra parte, si decise a dirle...

"Dai, stavo scherzando! Sei troppo permalosa!"

"E tu sempre troppo offensivo!! Non perdi mai occasione, vero?"

"Si, è vero, però non per il motivo che credi!!"

"Cioè?"

"Non conosco nessun altro che se la prenda così tanto per le mie frecciatine e visto che ultimamente non ci siamo visti per niente, devo recuperare il tempo perduto, no?"

"Ti odio ancora di più!"

"Dai, smettila, che in fondo era una specie di complimento!"

"Alla faccia del complimento, ora ti faccio salire Usopp al mio posto!"

"No, ti prego, tu sei insopportabile allo stesso modo, ma almeno non mi metti le mani dappertutto in macchina e soprattutto non me la imbratti con quei piedacci sporchi!"

"Ah, è solo per questo che mi vuoi con te?"

"No... anche per prenderti in giro!"

Continua…

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 : Il momento inopportuno ***


Ciò che il cuore nasconde

Capitolo 2 : Il momento inopportuno

Nami scese infuriata dall'auto, finalmente felice di poter parlare con qualcun altro che non fosse quel benedetto spadaccino che sembrava avere il dono della parola, con l'unico scopo di offenderla di continuo.

Erano tutti lì, Rufy, Usopp, Sanji, Bibi, Kosa e altra gente. In realtà era raro che riuscissero ad uscire tutti assieme visto gli impegni che singolarmente avevano, ma quando capitava, preferivano allontanarsi dalla solita comitiva e organizzarsi in pochi, per stare in compagnia e riuscire a parlare tranquillamente.

Sembravano tutti in ghingheri, il ritorno di Zoro aveva acceso lei come tutti gli altri. Quello stupido con i suoi continui viaggi all'estero, per l'assurda fissazione che aveva di diventare il migliore spadaccino del mondo, li aveva inconsapevolmente allontanati un pò tutti, sebbene non fosse un gran casinista, la sua mancanza si sentiva molto, soprattutto quando si trattava di decidere dove, quando e come andare da qualche parte, in più anche Nami sembrava particolarmente triste quando non c'era.

"Nami!!" Urlò Bibi correndo incontro all'amica. Forse aveva urlato un pò troppo visto che tutta la gente per strada si era voltata a guardare le due, mentre l'amica diventava fucsia dall'imbarazzo, ma in fondo andava bene lo stesso. Non si vedevano da parecchie settimane, sebbene Bibi avesse l'abitudine di chiamare l'altra ogni giorno e tenerla incollata al telefono per almeno un'ora a parlare di niente.

"E Nojiko?" Chiese, mentre tutti notando la mancanza della ragazza si voltarono per sentire la risposta.

"Be.... e si... insomma.... Aveva un esame... Si, un esame importante, mi ha chiesto di farvi le sue scuse, perché proprio non poteva venire stasera!"

"Povera la mia dolce Nojiko!" Esclamò Sanji, sembrava davvero dispiaciuto, al che Rufy dandogli una forte pacca sulle spalle lo incoraggiò.

"E qual'è il problema, ora che Rolonoa è tornato, usciremo molto più spesso, così non potrete dare sempre la colpa a me per la disorganizzazione!" E tutti scoppiarono a ridere, mentre Zoro accennò solo un breve sorriso, niente di più, cosa che a Nami non sfuggì affatto.

Nel frattempo Bibi si avvicinò alla ragazza sussurrandole all'orecchio:

"A chi vuoi darla a bere?"

"Che dici Bibi?" Mentì, fingendo di ridere divertita all'affermazione dell'amica.

"Dico solo la verità!! Lo vedo che ti sei vestita con cura particolare, sei a dir poco perfetta e non venirmi a dire che lo hai fatto per questi quattro esaltati, perché non ci credo!"

"E' così terribile che abbia posto un pò più di cura nel sistemarmi stasera perché volevo essere bella?"

"Bella per chi?"

"Per me stessa, Bibi, ma che vai a pensare!"

"Non prendermi in giro, si vede lontano venti chilometri che il ritorno di Rolonoa ti ha reso felice!"

"Ma è chiaro è un mio amico!!"

"Nami la smetti di fare la finta tonta con me??Dai, che lo sappiamo tutte e due che non ti è mancato solo come amico!"

"Sono fatti miei!"

"Cosa ti ha detto quando vi siete rivisti? E' successo qualcosa durante il tragitto che non so?" Bibi con un sorriso alquanto malizioso cominciò a tempestare la ragazza di domande non dandole nemmeno il tempo di risponderle, anche se non ne aveva la minima intenzione.

"Allora andiamo?" Disse Zoro ad alta voce, attirando l'attenzione delle due ragazze, che impegnate com'erano a chiacchierare fino a due minuti prima, non avevano partecipato alla disputa sul dove andare.

"Come ci organizziamo con le macchine?" Domandò Sanji, avviandosi verso le due ragazze, con i suoi soliti occhi da pesce lesso a forma di cuoricino.

"Io vado con Zoro!! Voglio salire su quella macchina!" Urlò Usopp dirigendosi verso la decappottabile, ma prima ancora di imbattersi nell'ira funesta del proprietario, cominciò a litigare con Rufy, perché anche lui, voleva farci un giro. Dopo parecchie discussioni esilaranti per tutti gli spettatori, i due si risolsero...

"Io vado all'andata e tu al ritorno!" Propose Rufy sorridente.

"Ottima idea, amico!" Concordò Usopp.

"Non esiste minimamente, l'auto è mia e decido io! Al ritorno con me viene la mocciosa!!" Disse risoluto, facendo sgranare gli occhi a tutti, Nami compresa, al che Sanji, cominciò a scaldarsi.

"Come ti permetti di chiamare il mio pasticcino in quel modo!! Chiedile immediatamente scusa! E poi con che diritto, pretendi che la mia dolce e adorata Nami venga con te!"

"Semplicemente perché suo padre sa che è con me e se dovesse succederle qualcosa sarei io a pagarne le spese!" Nami sospirò, sapeva di aver sperato invano che dietro quella sua affermazione ci fosse qualcosa di più.

"Zoro ha ragione!"s'intromise Bibi, "Sapete com'è il signor Genzo riguardo a queste cose! Quindi mi dispiace per Rufy e Usopp, ma il vostro giro è rimandato ad un'altra occasione! Per evitare inutili ingiustizie è meglio che anche ora con lui, vada Nami!" Disse incitando con lo sguardo l'amica a prendere la palla al balzo.

"Per me è uguale, non preoccupatevi!" Disse lei imbarazzata, attirando gli sguardi omicidi dell'amica e dello spadaccino.

"Muoviti mocciosa sali, o rischiamo di perdere tutta la serata qui ed io ho fame!" Le intimò Zoro, senza accettare alcun tipo di provocazione mettendosi alla guida e accendendo l'auto.

Nami era combattuta. Da una parte era felice di poter passare ancora un pò di tempo sola con lui, e poi non le dispiaceva affatto l'idea che fosse sotto la sua < responsabilità >, ma dall'altra si sentiva trattata come una bambina, le bastava già suo padre con le sue numerose prediche. In più entrare in quell'auto per ricominciare a litigare, proprio non le andava, perciò una volta seduta si limitò a guardare la città illuminata dai soli lampioni e gli sciami di ragazzi entrare e uscire dai locali, dal finestrino, senza più proferire parola.

"Ti avevo detto che non volevo Usopp in macchina, figuriamo ci Rufy!" Cominciò lui, riferendosi all'entusiasmo un pò distruttivo in certe occasioni, dei suoi amici.

"Potevi anche accontentarli facendo fare loro il giro dell'isolato!" Gli rispose senza nemmeno voltarsi. Era molto arrabbiata e certo questo si vedeva, Nami non era tipo da riuscire a contenere il nervoso senza problemi.

"Che hai?"

"Niente!"

"Odio quando ti comporti davvero da mocciosa!!" Disse sbattendo una mano sul volante.

"Tanto che differenza fa, che mi comporti da donna o da bambina, sono sempre una mocciosa!"

"E questo chi l'ha detto?"

"Più che dirlo lo fate?"

"Chi?"

"Tu, mio padre..."

"Adesso sono diventato come tuo padre?!"

"Guarda che non è un essere così abominevole!! E' solo un pò troppo apprensivo!"

"Io direi opprimente!"

"Puoi dire tutto quello che ti pare, tanto non cambia niente!"

"La smetti di parlare per sottointesi? Se hai qualcosa da dire sputa il rospo! Ora!"

"Dai, Zoro ti prego lasciami stare, non ho voglia di litigare! Almeno per una volta, se proprio non riesci a fare a meno di punzecchiarmi, fai finta che io non esista!"

Nami non sapeva nemmeno perché gli avesse detto tutte quelle cose, si era ripromessa di non spiccicare una parola in quella macchina, prima di salirci, e ancora prima di scendere da casa sua aveva intenzione di essere il centro del mondo, almeno per quella sera, del ragazzo ed invece gli aveva espressamente chiesto di ignorarla.

Si sentiva terribilmente apatica, come se tutto le rimbalzasse addosso, si aspettava chissà cosa da Zoro, ma con sua enorme delusione, lui non era cambiato per niente, il solito scocciatore irritante e a volte anche sufficientemente stronzo da farla stare male, per una sola parola detta nel momento sbagliato.

Zoro ci rimase un pò male, e vedendo che la sua amica aveva veramente qualcosa di strano, decise di rispettare il suo desiderio e lasciarla in pace.

Per tutta la serata, si osservarono reciprocamente, senza però che nessuno dei due si accorgesse dell'altro.

Tutto sommato la serata trascorse piacevolmente, con Usopp e Rufy che prima litigavano per il cibo ed un momento dopo scoppiavano a ridere, Bibi e Kosa che si scambiavano frasi sottovoce incomprensibili agli altri, lasciandoli nel dubbio su cosa ci fosse tra loro e Sanji che o adulava Nami o litigava con Zoro.... tutto come al solito,come se non fosse cambiato niente, come se non fosse passato nemmeno un giorno dall'ultima volta che si erano visti.

A fine serata, mentre erano tutti fuori dal locale a fare un pò di baldoria, tanto che per poco Rufy non fu reso in pieno da una secchiata d'acqua, Zoro si avvicinò a Nami, prendendola dalle spalle e lasciandola un pò sorpresa.

"Andiamo, è tardi!" Le sussurrò all'orecchio. La sua voce era stata così sensuale che per poco la ragazza non si sciolse. Quanto diavolo le piaceva quel ragazzo proprio non riusciva a capirlo, in più con quei gesti, probabilmente per lui normali, la illudeva ancora di più.

"D'accordo!" Si limitò ad annuire. Salutarono tutti ed in breve furono di nuovo in macchina.

Quanto le sembrava piccolo quell'abitacolo in quel momento, avrebbe preferito andare a piedi piuttosto di doversi trovare con lui, di nuovo in uno dei soliti faccia a faccia.

"Adesso dovremo volare per farti stare a casa in tempo!"

"Che vuoi dire che è colpa mia?"

"No, no... Solo che magari potevi evitare tutte quelle smancerie con Sanji!"

"Ma che ti frega!! Tanto per iniziare Sanji è un mio amico e sono libera di farci quello che mi pare, e poi chi alla fine si becca una paternale sono io, non tu!!" Disse piuttosto arrabbiata, mettendosi a braccia conserte, in attesa di una sua risposta.

"Scusa tanto se mi preoccupo per te! La prossima volta me ne sbatterò dei tuoi orari! E ritornando al discorso di prima, io non ti tratto come una mocciosa!!"

L'auto sfrecciò veloce per le strade della città fino a fermarsi sotto casa della ragazza. Era arrivato il momento più imbarazzante. Nami sperava che come in tutti i film d'amore lui la prendesse tra le braccia e la baciasse, ma non era certo nello stile di Zoro, o per lo meno non dello Zoro che conosceva lei, soprattutto dopo il diverbio che avevano avuto, ma certo sarebbe stato un pò squallido limitarsi ad un < ciao > e scappare su per le scale. In fondo quella era un'occasione più unica che rara e visto che durante la serata non non avevano più parlato, sperava ancora che qualcosa succedesse in quei pochi minuti che le restavano...

Era tutto talmente imbarazzante, loro due seduti in auto fermi, illuminati dalla fioca luce del lampione lì vicino, immersi nel più totale silenzio.

"Allora io vado..." Disse la ragazza, ormai rassegnata alla cruda realtà... non sarebbe proprio successo niente, per lo meno quella sera, e si voltò, recuperando dal piccolo vano posteriore dell'auto lo scialle e la sua borsetta.

Appena ritornò dritta con il busto, si accorse che il ragazzo la stava osservando, e per la prima volta non con lo sguardo divertito o ironico, come era solito fare, la fissava e basta... Cosa avrebbe dato pur di sapere cosa frullava in quella testa verde... Forse era ancora arrabbiato, forse non stava mentendo quando diceva di non considerarla affatto una mocciosa, qualunque cosa stesse pensando a Nami non era dato saperlo.

Ferma nella convinzione che nulla sarebbe cambiato, e rimproverandosi per l'aver sperato qualcosa di probabilmente impossibile, visto che ai suoi occhi lei sarebbe sempre e solo rimasta se non una bambina, soltanto un'amica, poggiò la mano sulla maniglia per aprire la portiera, ma il ragazzo fu più veloce e le accarezzò il viso con il dorso della mano, fino ad arrivare sotto il mento, dove però continuò a sfiorare la sua pelle dolcemente, non staccandosi da lei, lasciandola totalmente senza parole.

A sua volta Zoro non fiatò, continuava a guardarla intensamente negli occhi, in quei occhi così sorpresi e allo stesso tempo illuminati da una luce nuova... Poi cominciò ad avvicinare il viso della ragazza al suo.

Nami si lasciava muovere come se fosse una bambolina, era totalmente impreparata a tutto ciò e più si avvicinava alle labbra di Zoro, più le sembrava di avvicinarsi al Paradiso, non poteva crederci, ma non voleva nemmeno darsi un pizzicotto per scoprire se si trattava di un sogno, perché sarebbe stato decisamente il più bello della sua vita ed era un peccato interromperlo proprio sul più bello.

Ma un sogno proprio non poteva essere, perché sentiva il calore di quella mano sul suo mento ed era ormai talmente vicina da sentire sulla sua pelle il respiro, calmo e quasi rassicurante del ragazzo, per non parlare de suo profumo...

Mancava così poco per raggiungere la felicità, le loro labbra erano ormai così vicine, quando d'improvviso sentì qualcosa alle sue spalle, come una luce, e purtroppo il ragazzo d'istinto si allontanò da lei facendole cenno con il capo di girarsi. Le bastò voltare il capo di qualche centimetro per capire cosa era accaduto...

La luce del soggiorno si era accesa, esattamente nel momento meno opportuno e quasi sicuramente suo padre stava per arrivare alla finestra per controllare quando sua figlia fosse tornata, visto che l'ora del coprifuoco stava per scattare.

< Papà, non puoi immaginare quanto ti odio in questo momento... > pensò la ragazza. Non era proprio il momento adatto, cominciava a pensare che forse c'era una cospirazione contro di lei, aveva desiderato così tanto di trovarsi nella situazione di pochi istanti prima e una stupida luce, se non proprio il suo stupido padre le avevano rovinato tutto...

E se si fosse trattato solo un momento di debolezza di Zoro, e ciò che si era interrotto,non si fosse più ripetuto??

Era più che disperata nera, avrebbe voluto tanto prendersela con suo padre, sbattere la porta d'ingresso ed urlargli le parole più terribili che conosceva, ma cosa gli avrebbe detto?? < Papà mi hai interrotto mentre il ragazzo che sogno ormai ogni notte,da tre anni a questa parte,mi stava per baciare??> Decisamente lui non l'avrebbe presa molto bene, anzi probabilmente l'avrebbe rinchiusa in casa e non le avrebbe fatto più vedere Zoro, nemmeno in foto per paura di chissà cosa.

La sua espressione era comprensibilmente delusa e anche un pò triste, in più come Cenerentola, doveva proprio scappare, altrimenti avrebbe ricevuto una punizione esemplare.... Aveva vent'anni e ancora doveva sottostare agli orari un pò infantili che le imponevano i suoi...

Anche Zoro, forse c'era rimasto male, dal suo viso non sembrava trasparire nulla, anche se Nami non era più riuscita a guardarlo dritto negli occhi, per timore di scoppiare a piangere proprio lì davanti a lui... Un minimo di contegno doveva pur mantenerlo, perché se davvero si trattava di un momento nato e morto lì, le sue lacrime le avrebbero impedito di essergli ancora amica, e sebbene si sentisse un pò relegata ingiustamente in quel ruolo, sarebbe stato meglio di niente.

Qualche secondo dopo, fu proprio lui a rompere la tensione, dandole un buffetto affettuoso sulla testa e coprendole gli occhi.

"Dai, mocciosa, non fa niente!" E le fece un enorme sorriso, che le rianimò, riaccendendo la speranza nel suo cuore.

"Odio, essere chiamata mocciosa..." Disse uscendo dalla macchina, ma prima che richiudesse la portiera, lui le tirò la mano, facendola voltare, e abbassandosi per farsi vedere dritto in faccia, ancora ridendo, le sussurrò...

"Buonanotte mocciosa!"

"Buonanotte, stupido!" E le mollò la mano. Aspettò che lei salisse, dopo di che, ripartì a tutto gas, facendo fischiare rumorosamente i pneumatici sull'asfalto (bravo lo scemo, lo sai che così li consumi solamente, per non parlare del pieno di benzina che se ne va in fumo!! NdA). Probabilmente era solo un modo come l'altro per attirare l'attenzione del padre di Nami, il quale non aveva una grande opinione di Zoro, definendolo spesso come un pazzo scatenato.

Nel frattempo Nami sgattaiolò nella sua camera, approfittando della distrazione di suo padre. Fece volare lo scialle e la borsetta sulla scrivania e si addormentò ancora vestita con il telefonino sul comodino, nella speranza che lui si facesse vivo con una telefonata, un sms o anche solo uno squillo.

Continua...

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 : La telefonata ***


Ciò che il cuore nasconde

 

Capitolo 3 : La telefonata.

 

Nami era vicino alla finestra... Non sapeva nemmeno perché se ne stesse lì imbambolata, con tutte le cose che aveva da fare e soprattutto da studiare, ma non riusciva distogliere la sua mente dal suo unico pensiero...Zoro...

Non sapeva nemmeno lei esattamente cosa volesse da lui, ma certo si sentiva un pò confusa... Sorrideva al pensiero di quel bacio... se così lo si poteva chiamare, magari la stava solo prendendo in giro come al solito... no, non era uno scherzo dei suoi, ma ormai non sapeva più che aspettarsi, era tornato molto diverso, quei mesi lontani l'avevano un pò cambiato o forse era stata solo la sua ambizione a portarlo così lontano e non solo fisicamente.

Continuava a giocherellare con le dita, fissando fuori quella splendida giornata quasi estiva, se ci fosse stato un bel temporale o anche solo una giornata uggiosa sarebbe stato molto più facile deprimersi come voleva, senza sentirsi chiedere ogni due secondi da sua madre o da sua sorella Nojiko, cosa avesse o perché stesse così.

Non che ci volesse un mostro di intelligenza a capire che forse non era andato tutto come sperava la sera prima... Nami sapeva che probabilmente, doveva essere felice per quel bacio mancato, perché significava che non gli era indifferente, o non la considerava solo un'amica, ma era pur vero che lui non si era fatto assolutamente sentire e se, davvero, era innamorato di lei, avrebbe smaniato, pur di sentirla.

Si sentiva terribilmente stupida, magari lui non aveva ancora nemmeno pensato a chiamarla, forse è una prerogativa delle donne stare dietro al telefono e preoccuparsi se quello non squilla, quando i ragazzi non ci hanno semplicemente pensato... Ma a che serve generalizzare, Zoro non è come gli altri...

Probabilmente aveva riflettuto razionalmente su ciò che stava accadendo e si era risolto tentando di stroncare ogni vana speranza della ragazza, comportandosi freddamente...

"Squilla, bastardo!" Disse la ragazza gettando un'occhiataccia malefica al cellulare che aveva poggiato sulla scrivania.

"Che fai ora, vuoi dare ordini anche al cellulare?" Disse Nojiko entrando nella stanza con un sorriso stampato in faccia. Non voleva ridere delle pene di Nami, ma era troppo comica quella scena!

"Spiritosa!"

"Dai, lascia perdere quel telefono ed esci!"

"Devo studiare..."

"Si, vede come lo stai facendo!"

"Che hai da dire, proprio tu che non ti prendi nemmeno la briga di togliere l'involucro di plastica dei libri a fine anno!!"

"Non si stava parlando di me!"

"Bella scusa!"

"Comunque io dico sul serio, esci vatti a fare un giro, chiama una delle tue amiche oche e vai a comprarti un nuovo costume da bagno... che c'è di meglio dello shopping?"

"Io so cosa c'è di meglio..." Rispose sospirando, sottovoce, sperando che Nojiko non la sentisse.

"Ma dai, puoi anche farlo rodere un pò!"

"Allora non ti è chiara la situazione!! Potrei fare un ragionamento come il tuo se il telefono squillasse ma quello non squilla!Qui l'unica che si rode sono io!!!"

"In effetti hai la faccia un pò verdognola.."

"E' la bile che mi risale..." Dopo di che scoppiarono a ridere tutte e due. Erano davvero assurde quando litigavano, ma per lo meno era il loro modo di comunicare a raccontarsi tutto, e poi Nojiko con le sue assurdità le era riuscita addirittura a strappare una risata.

#DRIIIIIIINNNNNN#

"Hai visto? E' bastato che tu non pensassi a lui per qualche secondo che subito si è precipitato a telefonare per vedere con chi ti stai distraendo..."

"Nojiko, la smetti di dire boiate? Non lo senti che è il telefono di casa? E lui mi ha sempre e solo chiamato al cellulare, dice che non vuole correre il rischio di parlare con papà, perché altrimenti scatta la paternale!"

"C'è sempre una prima volta!" Rispose la ragazza con un sorrisino malizioso, ma era evidente che Nami non aveva la minima speranza.

"Ma smettila e rispondi, prima che riattacchino!"

"Pronto? Ah, ciao Rufy, come stai? Oh, anch'io, molto bene! Esame? Quale esame?" Nami sbiancò, si era completamente dimenticata della balla che aveva inventato per giustificare l'assenza della sorella la sera precedente, perciò anche se con un pò di difficoltà riuscì a far capire a Nojiko di reggerle il gioco.

"Ah, si, l'esame, scusa Rufy sono un pò fuori fase con questo caldo, comunque non l'ho fatto... sai me l'hanno spostato... eh, sì è proprio un peccato, tanto studio per niente!!"

Nami sorrise... Sua sorella non era mai stata brava a mentire tranne quando si trattava prima di scuola, ora di università. Era capace di inventarsi i più assurdi cataclismi pur di non dare un esame o saltare un giorno di lezioni e la cosa più bella, era che tutti le credevano. Non le era mai piaciuto studiare, quante volte aveva dovuto fare i compiti al suo posto, ma ora era diverso, non poteva esserle d'aiuto, avevano scelto studi completamente diversi, quindi Nojiko era costretta ad annaspare tra i pochi appunti che prendeva e la poca volontà che aveva, ma non sembrava molto preoccupata dal suo rendimento....

"Domani? No, non ci dovrebbero essere problemi... Si, non preoccuparti, lo dico io a Nami,allora ci vediamo domani mattina presto qui sotto! Vi aspettiamo! Ciao Rufy!" Di che cavolo stavano parlando?? Nami era sempre più perplessa,aveva udito solo le ultime frasi di quel discorso, le uniche che avevano acceso una lampadina nel suo cervellino... certamente si trattava di un appuntamento con gli altri e forse con loro ci sarebbe stato anche Zoro.

"Allora?" Chiese la rossa ansiosa di sapere.

"Allora cosa?"

"Sorellina, ti sto odiando!!"

"D'accordo, d'accordo! Credo che dovrai rivedere i tuoi piani... preparati, la nostra prossima meta è il centro commerciale, necessiti assolutamente di un nuovo costume da bagno!!"

"Ancora con questa storia?? Non me ne serve uno nuovo, quello vecchio mi va benissimo?"

"Quindi sei pronta ad affrontare la prova bikini davanti al tuo principe, non ti dico azzurro perché sembrerebbe una battuta scema di Sanji, con quell'obbrobrio che ha almeno 5 anni??"

"Che... che stai dicendo??" Balbettò Nami in preda ad una crisi isterica.

"Hai capito benissimo, gli altri hanno deciso di passare l'intera giornata a mare domani e chiaramente noi andremo!!"

"E lui... ci sarà??"

"Non lo so, ma credimi non penso proprio che Rufy sia capace di avvisare, convincere ed organizzare tutti senza una mano!"

"Ma io non posso presentarmi con quell'obbrobrio..." Disse la ragazza con lo sguardo perso nel vuoto, pensando a tutte le cose che avrebbe dovuto fare pur di essere perfetta per il giorno successivo.

"Benvenuta sul pianeta terra, sorellina!! Sono ore che ti sto dicendo che dobbiamo correre!" Le disse sventolandole la mano davanti agli occhi.

Passarono un intero pomeriggio tra le vetrine dei negozi e non si limitarono a comprare solo un costume da bagno a testa, ma si rifecero praticamente tutto il guardaroba, per la felicità della carta di credito del padre, che si era raccomandato di non spendere troppo come al solito.

Tornando a casa, Nojiko costrinse la sorella ad aspettarla alcuni minuti fuori da un negozio, e mentre le ragazza dava una sbirciatina nelle buste, soddisfatta delle sue spese, con la coda dell'occhio le parve di intravedere l'auto di Zoro con al posto passeggero una ragazza con i capelli corti neri...

Nami rimase di sasso, non ne era sicura, anzi non lo era affatto, però il dubbio comunque continuava a torturarla...

Non l'aveva più chiamata, nemmeno per dirle della gitarella al mare, ed ora l'aveva visto con un altra in macchina... Non poteva, non voleva crederci...

Nojiko, tanto fece che riuscì a convincerla che probabilmente si era sbagliata, in fondo, sebbene bellissima, quell'auto non era poi tanto rara e poi lei aveva visto una ragazza, ma non aveva, di fatto, visto Zoro alla guida....

La mattina seguente, appena udirono il clacson le due ragazze con un enorme sorriso, e i loro abitini da spiaggia nuovi di zecca, salutarono i genitori e si precipitarono giù dai loro amici.

Erano tutti lì, divisi tra le due auto di Kosa e Usopp, che urlavano e ridevano facendo rivoltare tutto il quartiere, ma lui non c'era...

Nami cercò di non farsi scoprire incupita da sua sorella, ma non era sufficientemente brava a nascondere le sue emozioni, anzi non lo era affatto visto che Nojiko riuscì a scoprire immediatamente i suoi occhi lucidi, addirittura dietro gli occhiali da sole. Aveva un sesto senso per capire sempre cosa sentiva quella testa matta, ma in quell'occasione chiunque che conoscesse vagamente il suo cuore, avrebbe scommesso un intero capitale su quelle lacrime, che proprio non volevano tornare indietro.

"Che fine ha fatto Rolonoa?" Chiese Nojiko tagliando la testa al toro, fingendo indifferenza mentre caricava una borsa nel cofano dell'auto. Aveva ancora la vaga speranza che lui li potesse raggiungere e magari far tornare il sorriso a Nami.

"Non lo so... Ha farfugliato circa qualcosa d'importante, ma alla fine non mi ricordo che mi ha detto...."

"Rufy sei sempre il solito capoccione, dico io ma la testa dove ce l'hai!!" Lo riprese Sanji, mettendo su una delle loro scenette comiche, che facevano ridere a crepapelle chiunque, solo che stavolta c'era qualcuno che non rideva... Nami... persa nei suoi pensieri.....

Forse si trattava davvero di lui il pomeriggio prima, e quella ragazza poteva essere la cosa importante di cui aveva parlato Rufy....

Arrivati in spiaggia, a causa della confusione generale, nessuno si accorse di Nami, che si sistemò in un angolino e portandosi le ginocchia al petto, stringendole con le braccia, cominciò a fissare il mare, incurante di tutto il resto. Nojiko e Bibi le si avvicinarono più volte, ma lei sempre con la stessa freddezza chiese loro di restare da sola...

Ma perché si sentiva così triste, in fondo non è la prima volta che lui dava loro un bidone, e poi era vissuta senza di lui tutti quei mesi, un giorno in più o un giorno in meno cosa avrebbe cambiato?

Era proprio quel bacio mancato a crearle tutta quell'ansia o quella misteriosa ragazza, che non era nemmeno certo che stesse con lui?

No, la verità era che temeva più di qualsiasi altra cosa che lui ripartisse, senza lasciarle nemmeno il tempo di dirgli < ciao >, senza che potesse riuscire a sentire ancora una volta quel suo profumo così intenso e dolce allo stesso tempo, prima di una lunga astinenza.

Le altre volte, quando era partito, era sempre andato da lei, l'aveva costretta a stare nel cortiletto di casa sua a parlare di niente, magari spesso anche a litigare e poi 5 minuti prima di mettersi in macchina, le diceva che sarebbe andato via per un pò e rubandole un abbraccio e con un gesto della mano quando ormai era lontano, la salutava...

Se stavolta fosse andato via così, senza una parola, non se lo sarebbe mai perdonata, perchè significava che aveva perso non solo il suo grande amore, ma il suo migliore amico... Perché in fondo lui ricopriva anche quel ruolo nella sua vita, certo Rufy era quello con cui si confidava, oltre sua sorella, ma sapeva che per qualsiasi cosa, in qualsiasi momento, Zoro sarebbe corso da lei prima ancora che lei lo chiamasse, certo l'avrebbero fatto tutti, Sanji, Usopp, Bibi e anche Kosa, da quando era entrato nel loro gruppetto, ma lui era lui...

Gli altri stavano giocando a palla sulla spiaggia, facendo volare la sabbia dappertutto, fortunatamente era quasi deserta, quindi l'unica che veniva insabbiata con assiduità era solo Nami, che non aveva nemmeno la voglia di protestare e rimproverare tutti come avrebbe fatto solitamente.

La palla poi le andò dritta dritta sull'asciugamano, facendo volare quei benedetti granelli dappertutto, ma sarebbe stato niente se solo Rufy, con la stessa velocità della palla non le fosse piombato addosso.

"Rufy, sta un pò attento!" Disse scrollandosi la sabbia e il ragazzo di dosso, ritornando quasi istantaneamente in quella posizione da bambina intimorita. Il ragazzo vedendola così triste, non poté non fare a meno di restare a guardarla per un pò. Sembrava davvero triste, poche volte l'aveva vista così, ma in genere con un pò di incitazione, era sempre riuscita a confidarsi, o per lo meno rimproverando gli altri o urlando come una matta, scacciava via quella tristezza, che tanto stonava con i solari lineamenti del suo viso.

"Nami che hai?" Chiese il ragazzo pensieroso, poggiando la testa sull'asciugamano della ragazza e lasciando il resto del corpo sulla sabbia, impanandosi come una cotoletta.

"Niente, torna a giocare con gli altri!" Gli disse nel tentativo di essere lasciata in pace, non le andava di parlare con nessuno, soprattutto perché l'avrebbero presa per una psicopatica, sapendo che era così a terra solo perché Zoro non si era fatto vivo.

"Non si dicono le bugie.."

"Non è una bugia!" Rispose infastidita.

"Guarda che ti si allunga il naso come ad Usopp e non credo che ti starebbe bene!" Un sorriso comparve sul viso di Nami.

"Vedi allora che sei triste?? E' la prima volta che sorridi da questa mattina!"

"Alla gente non va sempre di sorridere!"

"Si, ma non mi hai picchiato nemmeno una volta oggi... quindi è grave!"

"Che vuoi dire?? Se vuoi comincio ora!!" Disse minacciosa la ragazza alzando un pugno all'aria.

"No, no ti prego.... Ora sono sicuro che davvero non c'è niente!" Disse supplicandola.

"Comunque io credo che sia meglio non fare che i sogni siano vita, ma che la vita sia un sogno...." (Asuka grazie x la frase!! Un pò Marzulliana, ma ha un senso in questo contesto, poi capirete!! ndA)

"Rufy ma che diavolo c'entra ora??"

"Booh, che ne so, l'ho sentita in tv e mi è sembrata una cosa intelligente..."

"Da quanto tempo pensavi di dirla?"

"Più o meno 6 ore!" Disse il ragazzo sfoderando un sorriso a 32 denti.

"Sei assurdo!" Era davvero un tipo strano , come di pochi se ne trovano in giro, anzi era probabilmente unico... così ingenuo, così dolce e anche così premuroso, spesso Nami si era domandata perché non si era innamorata di Rufy, in fondo era stato molto più presente nella sua vita e anche se con stupidaggini l'aveva sempre tirata su e l'aveva incoraggiata nel prendere le decisioni più difficili...

La solita capocciona era andata a scegliere il peggiore di quegli esemplari di maschi che aveva davanti a sé...

Rufy l'adorava, almeno quanto lei faceva con lui, ma era un pò troppo infantile per poter reggere alle sue grandi ambizioni, Sanji era dolcissimo, ma troppo appiccicoso, o comunque non era certo la persona adatta con cui costruire qualcosa di serio, Usopp... bè con lui non riusciva proprio a vedersi, non perché fosse brutto, ma perché era come Rufy, ma senza i pregi dell'altro, ed infine Kosa, che era impegnato o mezzo impegnato con Bibi, non si era ancora capito, comunque a prescindere da ciò era troppo silenzioso per i gusti di Nami, se ne stava un pò troppo per i fatti suoi...

Ma alla fine i difetti che avevano questi quattro ragazzi non li aveva addirittura tutti assieme Zoro?? Infantile lo era, e anche molto più di Rufy, con quella sua fissazione per le spade... Stava mandando all'aria tutta la sua vita per seguirlo, come Sanji nemmeno lui sembrava affidabile per una storia seria, orso, come Kosa, Dio solo sa quanto lo era, bisognava cavargli le parole di bocca con le pinze, a volte e come Usopp, anche se poi non poteva proprio farsi un paragone tra i due, Nami non riusciva proprio a vedercisi... Eppure lo amava, e quanto!!

Inconsciamente era sempre stata consapevole di provare qualcosa per lui, ma mai era stato così forte da annebbiargli la mente.

Il giorno seguente era a lezione, doveva seguire si trattava della sua materia preferita, in più era necessario che prendesse appunti, ma come previsto la sua mente era altrove.

Zoro, Zoro,Zoro e ancora Zoro, ma perché non la lasciava in pace?? Proprio non riusciva a capirlo.

Nami stava scarabocchiando sul quaderno, giusto per dare l'impressione che stesse attenta, ma la sua mente era lontana chilometri e chilometri, fino a quando non le arrivò una gomitata da una sua amica.

"Nami che diavolo ti prende?"

"Eh? Si, scusa...."

"Scusa? Sei proprio fuori fase, ma se sono io che ti ho urtata di proposito e tu ti scusi?"

"Dai, Val che vuoi?" Disse un pò nervosa.

"Nervosetta? Erano così importanti i pensieri da cui ti ho distolto? Comunque vedi che c'è qualcosa che vibra sotto il banco!" Le disse indicandole il telefono che effettivamente stava vibrando, purtroppo era solo Nojiko che le aveva inviato un sms. Che non si trattava di qualcuno che aveva sperato era più che evidente visto che dopo un breve sorriso, durato giusto il tempo di leggere il mittente, ritornò sul suo viso quell'espressione depressa e malinconica.

< Bibi ci ha invitate per 2 settimane in villa da lei... dobbiamo convincere papy, preparati!Ah, vengono tutti, cavolfiore compreso!!>

Cavolfiore?? Sarebbe andato e allora? Nami era ancora molto arrabbiata per il bidone che aveva dato loro il giorno prima, o meglio quello che aveva dato a lei!! Anche se non l'avesse più voluta, se si fosse trattato di un errore doveva avere il coraggio di andare e dirglielo in faccia e non scappare come aveva fatto!

Insomma il grande Rolonoa, quello che voleva diventare il migliore spadaccino del mondo, che scappava davanti ad una donna.

La ragazza ancora nera si limitò a rispondere alla sorella che non voleva andarci, perché aveva da studiare, perché aveva degli altri impegni, ma la verità era che non voleva dare a quell'idiota (Perdonatemi, ma questa poverina è proprio arrabbiata!! ndA) la soddisfazione di vederla scattare in ogni occasione solo per lui.

Nojiko tentò di convincerla per tutta la giornata, una volta entrambe tornate a casa e addirittura telefonarono Bibi, Sanji e Rufy, ma niente sembrava irremovibile.

Le dispiaceva perdere un'occasione simile, ma non voleva stare male due settimane nel vederlo del tutto disinteressato oppure illudersi di nuovo di poterlo riabbracciare e poi essere vittima dell'ennesimo bidone, non era proprio il caso, soprattutto perché più ci pensava, più si sentiva compromessa da quella situazione equivoca in macchina, come se l'unica responsabile fosse lei.

Era immersa nella lettura di un libro, mentre Nojiko continuava a fare su e giù per la stanza alla ricerca di motivazioni valide per convincere suo padre e soprattutto la sorella, perché da sola non ce l'avrebbe mai fatta ad avere il permesso di andare via con gli altri, quando d'improvviso il cellulare di Nami cominciò a squillare e sorpresa delle sorprese era Zoro.

"E ora che faccio?" Chiese Nami ansiosa.

"Rispondi, no? Prima che si stanchi!"

"Ma che gli dico?"

"Se ti sta chiamando vuol dire che è lui ad avere qualcosa da riti!"

"In effetti il ragionamento fila..."

"Mi raccomando, tranquilla, non ti agitare, che non serve a nulla, pensa che è solo Zoro.."

"Hai pure il coraggio di dire solo??" Nami, respirò profondamente, tentò di rallentare i battiti del suo cuore improvvisando una istantanea seduta di training autogeno e poi rispose.

"Pronto?"

"Cos'è questa storia?" Disse lui, piuttosto incavolato.

"Ciao Zoro, io sto benissimo, grazie!"

"Spiritosa... Mi dici perché non vuoi venire?"

"Perché ha una mezza tresca con un tipo assurdo!!!" Urlò Nojiko di proposito per farsi sentire dal ragazzo. In realtà si era inventata tutto di sana pianta, ma visto che sua sorella ultimamente sembrava molto poco attiva, sperava che così avrebbe per lo meno provocato una qualche reazione in lui.

"Ma sei scema!" Disse Nami con gli occhi spalancati coprendo il cellulare in modo che lui non potesse sentire, ma Nojiko, dal canto suo divertita dalla situazione le fece cenno di continuare la conversazione e non preoccuparsi.

"Di, a Nojiko si strozzarsi!" Sembrava un pò irritato da quella rivelazione, chissà se veramente la ragazza era riuscita nel suo intento...

"Potevi chiamare lei, se volevi parlarci, io non faccio l'intermediaria di nessuno!"

"Mocciosa te l'ha mai detto nessuno che sei snervante?"

"Si, un certo spadaccino senza cervello!"

"Non mi abbasso nemmeno a risponderti!! Allora che fai vieni??"

"Non lo so..."

"Se è tuo padre iil problema ci parlo io, così è la buona volta che la smette di rompermi le scatole!!"

"Così è certo che proprio non vengo più! Comunque il problema non è lui... Non so se mi va... Ho troppe cose da fare..."

"Ah....E io che avevo deciso di farti guidare la mia macchina..."

"Cavolate, non la faresti toccare nemmeno a tua madre!!"

"E tu che ne sai? Se non vieni resterai per sempre con il dubbio...."

"Rolonoa ti odio, sai?"

"L'avevo intuito!"

"Ci vediamo domani mattina, allora!"

"Si, ma domani viene Rufy a prendervi, ci vediamo direttamente alla villa, ok?"

"Va bien!"

"Ti trovo?"

"Chiaro!! Ormai mi hai promesso che mi fai guidare la tua macchina come potrei rinunciare!!"

"Io non ti ho promesso proprio niente!"

"Ciao Zoro!!" E chiuse il telefono.

Non era stata molto sportiva nell'agire in quel modo, ma era l'unico che le era passato per la mente per accettare di andare! Non poteva certo fargli capire che aveva cambiato idea solo perché gliel'aveva chiesto lui, comunque ne era più che felice, certo se quella telefonata fosse arrivata prima, sarebbe stato molto meglio però meglio tardi che mai, no?

E poi non immaginava proprio che tenesse tanto alla sua presenza, forse non era poi del tutto perso, perciò speranzosa, Nami raccontò tutto alla sorella e assieme si fiondarono alla ricerca del padre per strappargli il permesso di partire.

"Papy dovremmo chiederti una cosa..." Disse Nojiko, sedendosi accanto al padre sul salotto, abbracciandolo con un braccio, da brava ruffiana e spegnendo la tv con la mano libera, mentre Nami si sedeva accanto all'uomo dal lato libero.

"Quando fate così, vuol dire che devo preoccuparmi..." Disse mentre la moglie rideva divertita alla scena. Voleva fare la parte del padre autoritario e intransigente, ma poi quelle due ragazzine riuscivano a girarlo e rivoltarlo, come e quando volevano, esattamente come un calzino.

"Bibi ci ha molto gentilmente invitato nella sua casa al mare..." Disse Nami imitando il comportamento da civettuola della sorella.

"Per una settimana al massimo due..." Aggiunse l'altra. A sentire ciò l'uomo sgranò gli occhi, quelle tre scapestrate da sole chissà cosa erano capaci di combinare da sole..."

"Ringraziate Bibi, ma declinate l'invito!"

"Ma dai, papà, per favore!"

"Papà, Nojiko ha ragione, faccia andare, l'estate passerà velocissimamente e noi come al solito non avremo fatto niente!!"

"Ci saranno i genitori?"

"Ehm... no..." Rispose Nami, ma a questa risposta l'uomo si alzò dal divano, e ciò significava che la discussione era finita lì, ma le due furono abbastanza veloci da tirarlo indietro e impedirgli di andare via.

"Ragazze, per favore non insistete!"

"Ma insomma papà, io ho 22 anni e Nami 20, perché devi trattarci come due bambine, e poi apprezza la sincerità, potevamo mentirti sulla presenza dei suoi genitori, no?"

"Apprezzo, ma la risposta non cambia... è no!"

"Sei proprio impossibile, così ci costringerai ad odiare questa casa e a non vedere l'ora di andare via!!" Continuò sempre la più grande.

"Ma vi rendete conto?? Tre ragazze da sole in una casa grande? E se vi succedesse qualcosa??"

"Ma non ci succederà proprio niente e poi non saremo sole!!" Disse Nami.

"Non sarete sole?? Oh, mio Dio, fermatele prima che le chiuda in casa e non le faccia più uscire!!"

"Papà ma che dici??Ci saranno Rufy, Usopp, Sanji..." Cominciò ad enumerare Nami.

"Testa d'insalata..." Continuò il padre... La ragazza non amava molto quello stupido soprannome, ma quando lo disse non poté fare a meno di lasciarsi scappare una risata, e fu immediatamente seguita a ruota dalla madre e dalla sorella.

"Quello mi sta proprio antipatico, ma in fondo è l'unico in quella massa di scapestrati che vi potrebbe difendere..."

"Ma papà che dici,in che guai pensi che dobbiamo cacciarci??"

"Tesoro, sai che non amo contestare le tue decisioni, ma le ragazze hanno ragione! In fondo conosciamo tutti i loro amici, e sappiamo che sono bravi ragazzi, e poi è un modo come l'altro per passare delle vacanze diverse!!"

"Dai, mamma convincilo!" Le suggerì Nami con il sorriso sulle labbra, se sua madre si era intromessa a loro favore era fatta, sapevano che il padre non sapeva proprio dirle di no .

"Non convince proprio nessuno, mia cara Nami!"

"Papà ma noi siamo in due, l'una sorveglierà l'altra..." Esclamò Nojiko, ormai consapevole di essere vicina all'obiettivo.

"E' proprio questo quello che mi preoccupa di più..."

"Dai, papy!" Dissero in coro le due.

"D'accordo, ma tenete sempre accesi quei benedetti cellulari e se fate qualche guaio, vi rinchiudo in convento!!"

"Grazie papy, lo sapevamo, che non potevi avere il cuore di pietra!!" L'uomo mentre le due lo coccolavano rimase sbigottito a quelle parole, mentre sua moglie, continuava a ridere per come erano riuscite a raggirarlo, quelle due streghette.

 

Continua....

 

 

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 : La brunetta.. ***


Cio che nasconde il cuore

 

So di averci messo un’eternità, ma chiedo umilmente perdono….

Non è poi in fondo colpa mia, finire gli esami il 25 luglio è una disgrazia che non augurerei davvero a nessuno, soprattutto se il 26 luglio dopo un’estate di sole e caldo da far morire di invidia chi è casa e non può andare a mare, comincia il brutto tempo e piove dalla mattina alla sera… Insomma risultato, sono bianca mozzarella… Depression….

Buona lettura! ^_^

 

Capitolo 4: La brunetta…

 

Il viaggio d'andata non fu molto lungo, o forse erano solo tutti loro ad essere troppo allegri per potersi rendere conto del tempo che passava, nonostante Rufy ed Usopp continuassero a chiedere ogni 5 minuti, al povero Sanji alla guida quanto mancasse all'arrivo.

Era una bellissima giornata, sufficientemente calda da permettere a tutti loro di pensare che l'estate fosse arrivata, infatti la prima decisione presa fu quella di fare un giro in spiaggia subito dopo pranzo. Nami era particolarmente esaltata, quasi non credeva che i suoi avessero permesso a lei e sua sorella di stare fuori casa due settimane, per non parlare poi del fatto che avrebbe vissuto quei quattordici giorni a stretto contatto con Zoro e sicuramente qualcosa nel bene o nel male sarebbe dovuta accadere.

Appena arrivarono sgranarono gli occhi, certo non si trattava di una mastodontica villa, come ci si poteva aspettare da una megalomane come Bibi, ma era pur sempre una bella casa, ben attrezzata e anche piuttosto grande. Oltre il cancelletto bianco d'ingresso c'era un giardino di media grandezza, con il prato verde, gli alberi e qualche panchina di pietra rigorosamente bianca e addirittura una fontanella, poi vi era la villa circondata, da altro verde, che da una parte si estendeva con tutti i suoi vani, dall'altra era formata da una veranda molto grande, fatta in ferro battuto ricoperta dall'edera... Sembrava quasi che quella villa fosse uscita dritta dritta da un qualche romanzo o addirittura da un quadro.

"Bibi è stupenda!!!"Esclamò Nami a bocca aperta.

"Grazie, la mia mammina aveva gusto..." Disse la ragazza con un velo di tristezza negli occhi.

"Anche la figlia non è da meno!!" Sottolineò Sanji con i soliti occhioni cuoriformi, meritandosi pienamente la valigiata in pieno viso datagli da Kosa, ma riuscendo anche a far ridere tutti. Mentre il povero cuoco era ancora intento a massaggiarsi le guance ormai rosse per la forte botta, fu chiamato da Nami.

"Invece di startene lì, come uno scemo, perché non ci dai una mano con i bagagli??"

"Si, mia dolce stellina!! Tutto pur di farti felice!!" Continuò a fare il cascamorto quello, ricevendo un'altra valigiata da parte della ragazza che a quel punto preferì cavarsela da sola.

"Povero Sanji, ma perché lo malmenate così?" Chiese Rufy ingenuamente.

"Perché non si rende utile, visto che due DEFICIENTI, di mia conoscenza non sono in grado nemmeno di prendersi le valigie da soli!! E come se non bastasse, non solo devo portare questi enormi pesi da sola, ma dobbiamo anche aspettare che qualcuno si decida ad aprire quell'accidenti di porta!!" Urlò la rossa inviperita, volgendo uno sguardo omicida a lui e ad Usopp, che fino a quel momento erano rimasti impalati come due idioti a guardare la villa, senza preoccuparsi minimamente di aiutare gli altri a scaricare le auto.

"E chi sarebbero questi due??"Chiese ancora il brunetto.

"Rufy sei senza speranza!!" Esclamò Nojiko,trattenendo la sua irabonda sorella, che spinta da un istinto primordiale, voleva farlo fuori.

"Io sarò senza speranza, ma voi siete tutti strani..."

"Bibi, dove sono le chiavi? Nami ha ragione queste valigie sono molto pesanti e non credo che resisteremo a lungo!" Chiese Nojiko.

"Ma via aiuto io!!!" Rispose prontamente Sanji piombando in ginocchio davanti alle due, che sebbene avessero le mani occupate non si fecero troppi problemi a stenderlo con un bel calcio piazzato.

"Le ho date a Rufy, prima!" Rispose la ragazza esaminando buste e bustarelle in cui vi erano i viveri, per controllare che non fosse stato trafugato niente.

"Nami calmati!" Si disse la rossa tentando di calmarsi autonomamente, perché sapeva bene di essere al limite della sopportazione "Per favore Monkey D. Rufy usa le chiavi e apri quella porta… SEMPRE CHE QUEL TUO MICRO CERVELLO TE LO PERMETTA!!!"

"Nami così mi fai paura… Non è che hai la febbre?? Stai bene??"

"Ma secondo te come posso stare bene, caricata come un mulo in attesa che ti riprenda dal tuo stato perenne di stupidità e apra quella porta!!!

"Stiamo degenerando…Dai Rufy apri la porta!! Altrimenti Nami ti ucciderà e poi non finiremo mai di scaricare l’auto per quanta roba avete portato...ma avete comprato tutto questo cibo solo per due settimane???" S’intromise Bibi.

"A proposito di cibo, Sanji?? Io ho fame!!!" Continuò Rufy.

"Allora se hai fame, dacci una mano!! Prima scarichiamo la roba, prima potremo metterci all'opera per cucinare!!" Concluse Sanji.

"Io vi aiuto però cucini solo tu, non mi fido di Nami... Guarda gli occhi che ha... sembra abbia mangiato una tonnellata di peperoncino!!" Disse il ragazzo nascondendosi dietro le spalle del biondino, indicando la rossa.

"Peperoncino?? Hai detto peperoncino??? Rufy apri immediatamente quella porta prima che ti faccia diventare la portata principale del nostro pranzo!!" Urlò Nami disperata e anche molto molto arrabbiata, tanto che il povero ragazzo obbedì all'istante. Sapeva bene, che quando Nami era così arrabbiata era meglio sottostare passivamente ai suoi ordini, altrimenti nessuno sarebbe riuscito a fermare la sua furia. In effetti era consapevole di avere un po’ esagerato con quel poverino, ma il peso di quelle valige era diventato davvero insostenibile e passi lo scarso aiuto nel portare i suoi di bagagli ma che addirittura, non aprisse nemmeno la porta proprio non lo sopportava, in più le premeva riuscire a mettere a posto tutta la sua roba prima dell’arrivo di Zoro, così da avere più tempo da passare con lui, visto che le sue cose erano sicuramente in quantità maggiore rispetto a quelle del ragazzo.

Immediatamente le ragazze si fiondarono in casa per posare tutte quelle borse ed aprire tutte le finestre della casa. Sembravano delle formichine operose che lavoravano a velocità record, mentre tutti i ragazzi stupefatti dalla loro rapidità restarono imbambolati fuori ad osservarle.

Improvvisamente l'attenzione generale, però, fu attirata da una rumorosisima sgommata. Prima ancora di riuscire a mettere a fuoco di chi si trattasse, tutti sapevano già che era Zoro e la sua benedetta macchina.

"Mi chiedo perché il tuo enorme ego, si debba manifestare con questi assurdi atti di megalomania!!" Disse Sanji alla vista dell'amico, che stava scendendo dall'auto, la cui cappotte era stranamente alzata.

"Semplicemente perchè ti rode, che la tua macchina sia una semplice scatoletta di tonno con le ruote paragonata alla mia!!" Rispose lo spadaccino, ironicamente, scendendo dall’auto e poggiandosi su di essa.

"Ecco una persona che ha un debito con me!!" Disse Nami, raggiungendo assieme a Bibi e Nojiko il gruppo di galletti, felice e contenta come una pasqua, per l'arrivo di Zoro.

"Debito? Non ho nessun debito con te!!" Rispose lui con aria innocente.

"Che faccia di bronzo che hai!! Te l'ha mai detto nessuno che ogni promessa è debito???" Lo rimbeccò quella dandogli, provocatoriamente un colpetto sulla fronte con l'indice e tenendo un braccio poggiato al fianco in segno di sfida. "Mi avevi promesso che mi avresti fatto guidare la tua macchina e lo farai..."

Non terminò la frase, che quasi magicamente si aprì la portiera del lato passeggero, lasciando uscire una ragazza bruna...

"Ma questo accidenti di macchina...Sembra una cassaforte, per riuscire a capire come si apriva ci ho messo buoni cinque minuti!!"Urlò quella.

"Evidentemente, non è la macchina, ma sei tu ad essere un’idiota!" Sussurrò Nami, incavolata nera. Non si era sbagliata, il pomeriggio prima della gita al mare, la macchina che aveva visto era proprio quella di Zoro e la ragazza bruna al suo fianco era la stessa che le stava davanti in quel momento.

Nami la trovava già estremamente antipatica, in effetti avrebbe potuto essere la migliore persona di questo mondo, ma il solo fatto di averla vista con Zoro, gliela faceva odiare!! E poi lui come diavolo si era permesso di portarla lì?? Con tutti loro?? Nami scosse la testa come per voler cacciare tutti quei brutti pensieri e senza più dire una parola mollando lì Zoro e company, si rintanò in casa, con l'apparente scusa di dover riprendere le faccende da fare in casa, altrimenti avrebbero pranzato per l’ora di cena.

Era evidente che c'era qualcosa che non andava, non era da Nami reagire così freddamente, girare i tacchi e andare via, davanti ad un evento inaspettato come l'arrivo di quella nuova ragazza.

La rossa era indaffarata ad infilare la sua biancheria intima nei cassetti quando udì una voce alle sue spalle.

"Come stai?"

"Ah, sei tu Nojiko!" Disse la ragazza con un tono leggermente triste, notando che sua sorella e Bibi erano entrate nella stanza chiudendo addirittura la porta, sintomo che non sarebbero uscite di lì, sino a quando non avesse parlato.

"Ci dispiace di non essere proprio chi ti aspettavi che fosse!" Disse la ragazza dai capelli azzurri.

"Non preoccupatevi per me, io sto bene e qui c’è un sacco da fare, stanze da preparare, vestiti da sistemare, senza parlare di quei matti che scalpitano perché hanno fame…"

"Nami non c’importa nulla di tutte queste cose… Le potremo sempre fare in un altro momento, ora c’importa di sapere come stai…" Le disse dolcemente Nojiko, costringendola a lasciare nel cassetto i calzini che stava tentando di sistemare e facendola sedere sul letto. Nonostante volesse nasconderlo era evidente che c’era rimasta molto più che male, e certo tenersi tutto dentro non l’avrebbe aiutata.

"Ma io sto bene… Non fate quella faccia! In fondo non è mica la fine del mondo, ha una ragazza, non potevo mica pretendere che mi aspettasse e poi non so nemmeno se mi ha mai aspettato realmente.. Mi ero illusa, pazienza!! C’è di peggio nella vita!"

"Diciamo che l’hai presa relativamente bene, però vorrei farti notare che forse non è poi tutto così organizzato come credi!" Le fece notare sua sorella.

"Cioè?"

"Nojiko ha ragione, in effetti io non credo affatto che quella sia il suo tipo di ragazza!"

"Ma noi che ne sappiamo di quale sia il suo tipo?" Asserì giustamente la ragazza, facendo notare alle altre due che non avevano mai visto Zoro in compagnia di un’altra prima della bruna.

"Sicuramente non è lei, e poi tu ti sei subito eclissata nel nulla, ma ti assicuro che si pizzicano in una maniera incredibile!"

"E allora che differenza ci sarebbe con il rapporto che ha con me?"

"Non c’è proprio paragone! Tanto per iniziare tu sei tu, lei a paragone con te è una totale idiota, e forse anche senza paragonarla a te lo è! E poi a pelle ti dico che è diverso! Lui si diverte in maniera sadica nel discutere con te, ti punge e ti stuzzica, fino a quando non dai inizio ad uno dei vostri epici duelli verbali, mentre lei la fa parlare… Insomma non l’ascolta proprio, in realtà è solo lei che lo assilla con raccomandazioni inutili…." Concluse Bibi, sperando di essere riuscita a risollevare almeno un po’ il morale della sua amica, che le pareva a terra.

"Ha ragione Bibi… Se tu la vedessi, sembra la sua babysitter…Zoro non correre… Zoro non giocare a calcetto con gli altri… Zoro non portare pesi troppo pesanti… Zoro attento a non farti male… è sfibrante…"

"E’ solo stupida!" Aggiunse la rossa, con uno sguardo molto molto arrabbiato e determinato, come se avesse davanti agli occhi tutta la scena e la cosa le desse una carica inaspettata.

"Ecco che come l’araba fenice, la mia sorellina si risolleva dalle sue ceneri!!!"

"Sfotti, sfotti, ma quella brunetta non ha capito niente… Vuole la guerra?? E l’avrà!! E state certe che non le risparmierò proprio nulla!"

"Ecco ora direi che abbiamo acceso la miccia di questa bomba… Non vorrei proprio essere nei panni di quella poverina!"

"Nemmeno io!" Concordò Bibi.

"Di quella poverina, come la chiamate voi, non resterà nemmeno la polvere! E ora diamoci da fare, c’è una casa in subbuglio da sistemare, dei mostri affamati da sfamare ed uno spadaccino da conquistare!!" Disse la ragazza uscendo dalla stanza come una furia.

"Mio Dio, Nojiko, abbiamo creato un mostro…"

"Lo temo anch’io… Però alla fine ne sono contenta! Nami aveva bisogno di uno stimolo simile, perché altrimenti non avrebbe mai detto niente a Zoro dei suoi sentimenti! E poi ci sarà da divertirsi non poco, secondo me!" Conclusero le due raggiungendo Nami.

Ben presto si sedettero a tavola per pranzare. Sanji molto gentilmente si era offerto di aiutare le tre ragazze cucinando, cosa che gli riusciva molto molto bene, considerando che si trattava del suo passatempo preferito, mentre gli altri anche se chiassosamente si adoperarono per trasferire il tavolo da pranzo sulla veranda, in fondo era un peccato sprecare quelle belle giornate richiudendosi in casa, e poi fare colazione con il cinguettio degli uccelli sarebbe stato stupendo. Dopo molte peripezie i ragazzi riuscirono a sederti a tavola e gustare i prelibati manicaretti del biondino, decretato all’unanimità, capo cuoco per tutta la durata della vacanza.

"Zoro, non ti pare di aver bevuto già abbastanza? Zoro Basta con il sale!! I dolci? Assolutamente no! Disse strappandogli con un balzo felino, il pasticcino che il ragazzo stava già per ingoiare.

"E’ proprio da esaurimento, stà tipa!" Si lasciò scappare Nojiko sottovoce a sua sorella, che non potè trattenersi dal ridere e concordare.

"Ma guarda te... Il grande Rolonoa che si fa comandare a bacchetta da una donna!!" Disse Sanji compiaciuto per l'indegna figura che Tashigi stava facendo fare al povero spadaccino. "Ed io che pensavo che l'unica che riuscisse a tenergli testa fosse Nami!" Continuò quello ridendo.

"Sanji, potrei offendermi, sai?? Io non sono mai arrivata a tanto..." Rispose la rossa indicando i due che ancora litigavano per il famoso pasticcino, a cui il cuoco non aveva fatto altro che servire, su un piatto d'argento, una buona occasione per svilire la brunetta.

"Oh, luce dei miei occhi, sai bene, che non potrei mai e poi mai metterti a paragone con un'altra creatura, perché tu sei indiscutibilmente la migliore... una dea!"

"Il solito leccapiedi!!" Sbuffò Zoro, ormai rassegnato a non avere la sua necessaria razione di dolce almeno per il momento.

"Bè mi pare che tu non sia proprio in condizione di poterti permettere certi commenti... caro il mio spadaccino!!" Rispose Nami, con una certa malizia nella voce, cosa che sia a Nojiko che Bibi, a conoscenza delle sue intenzioni, non passò inosservata.

"Cos'è tutta questa ironia, mocciosa??"

"Quando la pianterai di chiamarmi così, proprio tu che ti porti dietro una poppante??" Disse Nami sbattendo forte le mani sul tavolo.

"Ha ragione il mio pasticcino!! Chiedile immediatamente scusa, o ti riempirò di così tanti lividi che di te non resterà che un poltiglia informe!!" Rincarò la dose Sanji, cercando come al solito uno scontro con Zoro.

"Io non sono una poppante!!! E per tua informazione abbiamo la stessa età!!" Si difese Tashigi.

"Ah… Bè un consiglio disinteressato… non dirlo in giro, potrebbero non crederti!" Continuò Nami sempre con quel ghigno di sfida stampato sul viso. Non voleva essere così cattiva prendendosela con lei, in fondo non si trattava di una lotta personale contro quella ragazza, ma contro ciò che rappresentava.

"Tu di disinteressato non fai proprio nulla…" Stemperò i toni fre le due lo spadaccino, dondolandosi sulla sedia su cui era seduto.

"Signori e signore ecco a voi il prode cavaliere che corre in soccorso alla damigella in pericolo!"Urlò Nami, facendo scoppiare tutti a ridere tranne i diretti interessati.

"Ti sbagli mocciosa, io non difendo proprio nessuno!"

"Allora visto che non lo fai tu, posso farlo io!!!"S’intromise Sanji, con gli ormai soliti occhi cuoriformi, avvinghiandosi a Tashigi. Cosa che non fece fare una piega a Zoro e sembrò molto strana alle tre ragazze che avevano complottato. Era noto che i due litigassero continuamente, figuriamoci se l’uno si fosse azzardato ad allungare le manacce sulla fidanzata dell’altro cosa sarebbe potuto succedere, ed invece nulla.

"Io non ho bisogno di essere difesa proprio da nessuno!"

"Davvero??Eppure sembrate così carini…."

"Carino a chi?? Ma ti sei bevuta il cervello, mocciosa??"

"Dai Zoro, al cuor non si comanda e poi Tashigi è una così bella ragazza! Saresti stato uno stupido a lasciartela scappare!!" Logicamente l’unico che poteva aver parlato era Sanji, che fu fulminato in contemporanea dai due sguardi assassini, uno di Zoro e l’altro di Nami.

"Oltre a fare l’idiota ce l’hai un altro mestiere nella tua vita?"

"Senti spadaccino dei miei stivali, sono molto più impegnato di te che passi la tua vita a bivaccare da qualche parte!!"

"Tu non sai che eresia stai dicendo!! Zoro è tra i candidati più quotati al titolo di Migliore spadaccino del mondo e altro che bivaccare, lui si allena!"

"Non potreste continuare in un altro momento?? Odio assistere a questi stupidi battibecchi, mentre mangio!!" Disse Usopp, agguantando un cosciotto di pollo.

"Taci!" Gli gridarono in coro Zoro, Tashigi e Sanji.

"Usopp... gnam... ha ragione... gnam.... Non è possibile che voi....gnam... tre....gnam... dobbiate ogni volta litigare....gnam... poi Sanji... gnam... è arrabbiato e brucia tutto e poi... gnam.... finisce che io non mangio più niente!!!" Concluse Rufy, continuando a rimpinzarsi, passando oltretutto inosservato.

"Mi chiedo se ti sei imbattuto casualmente nella versione femminile di Sanji o sei caduto così in basso da farti difendere da una donna!" Disse Nami stanca del diverbio, alzandosi dalla tavola per andare via.

"Senti mocciosa, non è colpa mia se questa qui si mette di mezzo senza che le dica niente!!! Come poi, fa anche questo biondino ossigenato che credo fumi tutt’altro che sigarette da un periodo a questa parte!!"

"Come ti permetti!"

"Tappati quella boccaccia per un attimo!" gli intimò Zoro, il quale riprese a rivolgersi a Nami, mentre Bibi e Nojiko tentavano di trattenere l’iracondo Sanji "E poi sai benissimo che non ho bisogno di essere difeso, come non ne hai bisogno tu, quando litighiamo!"

"A dir la verità credo che il tuo quoziente intellettivo è così basso che nemmeno un aiuto ti potrebbe giovare!"

"Sei proprio una gallina!"

"Idiota!"

"Stupido!"

"Cerebroleso!" Continuò la ragazza, togliendo da sotto il naso il piatto sia a Rufy che Usop, che nonostante le loro proteste si rassegnarono a terminare lì il loro pranzo.

"Cere… che?"

"Oh, Dio, ma te l’ha mai detto nessuno che sei proprio ignorante perso??"

"A parte una mocciosa di mia conoscenza, direi proprio di no!" Le rispose con il suo solito sorrisino ironico, mentre Nami spariva dietro la porta della cucina.

 

Continua…

 

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