AMAMI DI NUOVO

di caskett_merder
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Svegliati amore ***
Capitolo 2: *** Ricordati di me ***
Capitolo 3: *** Finalmente a casa ***
Capitolo 4: *** spero di amarti come tu ami me ***



Capitolo 1
*** Svegliati amore ***


AMAMI DI NUOVO

 Vorrei ringraziare la mia Castle Family per avermi sempre incoraggiato a continuare a scrivere.
Grazie Fra , che ha letto la storia in anteprima e me l'ha corretta 
Grazie Ari per avermi incoraggiata , sempre.
Grazie Ludo,Stefi,Isa,Cri per non avermi uccisa.
Questa storia è frutto delle ore di buco a scuola
e notti insogne ,
mi sono ispirata al celebre film
''La memoria del cuore''
Spero molto che vi piaccia.





 
CAPITOLO 1 - "Svegliati amore"

 
C'era un silenzio assordante.
L'unico rumore udibile era il continuo "bip" delle macchine, che scandivano il battito cardiaco di Kate. Regolare. Un sollievo per Rick. O almeno in parte.
Continuava a guardarla ed ad ammirarla. Anche con quei graffi sulla faccia e quella benda in testa era bellissima.
Quasi riusciva ad intravedere un sorriso sulle labbra socchiuse di Kate... No, forse era solo una sua impressione.
Chiuse gli occhi, ma fu costretto a riaprirli. I flash black di quel giorno tornavano e lui voleva solo dimenticare.
Continuò a fissare la sua donna.
Erano sposati da quasi un anno. Tre mesi ed avrebbero festeggiato il loro primo anniversario. Rick aveva progettato tutto.
Voleva solo che si svegliasse.
Ma si può comandare alla vita.
Mai.
 
 
"Che cena noiosa" sbuffò Kate in macchina.
"Ma no... Io mi sono divertito" la contraddì Kate solo per sentirla sbuffare di nuovo, allacciando la cintura di sicurezza e mettendo in moto.
"Castle. Io mi sono annoiata. E la prossima volta non ci vengo alla cena con i tuoi amici scrittori" - quel soprannome gli fece sfuggire un sorriso e lei gli diede un veloce bacio sulle labbra.
"Ma volevano conoscere la nuova signora Castle" ridacchiò Rick.
"Sai che odio quando lo dici!" ribatté Kate, lanciandogli un'occhiataccia "Dovrai farti perdonare! Con molto sesso" aggiunse sorridendo maliziosa.
"Non vedo l'ora" rispose Rick, che non era mai riuscito a resisterle.
 
Kate sollevò la mano ed ammirò la sua stupenda fede d'oro che ormai occupava il suo anulare sinistro da quasi un anno.
Aveva accettato di diventare sua moglie e di amarlo per Sempre, anche se ciò la spaventava un po'.
Ma amava quell'uomo! Amava tutto di lui, anche quelle piccole stupide ed insopportabili cose.
C'erano voluti sei anni perché se ne rendesse conto.
Lui era l'uomo giusto. Quello con cui costruire una famiglia.
Sorrise a questo pensiero e Rick la notò.
"A cosa pensi?" si girò ad osservarla un secondo per poi tornare a guardare la strada.
"Stavo pensando..." disse titubante "che...."
"dovremmo avere un bambino" finì tutto d'un fiato.
"Wow" Rick spalancò gli occhi, sempre fissi sulla strada.
"Che ne dici? Intendo... Ci potremmo provare"
"Ti senti pronta?" domanò con serietà.
"Si, ho aspettato sei anni. Ti amo e voglio un bambino e... non mi serve altro tempo"
"Allora proviamoci!" disse Rick facendo un risolino.
Si fermò al semaforo rosso vicino casa loro.
Quel giorno il quartiere era deserto.
Kate si slacciò la cintura e si avvicinò a lui.
"Kate mettiti la cintura che" non finì la frase che si ritrovò le labbra di Kate sulle sue.
"Sai che cosa dicono..?" disse staccandosi dalle sue labbra, per poi tornarvici senza finire la domanda.
"Cosa dicono?"
"Dicono che il sesso in auto aumenta la percentuale di avere un bambino" sorrise Kate.
"Allora dovremmo farlo in"
Non fece in tempo a finire la frase che si sentì un tonfo. Un camion.
Rick vide solo la faccia disperata di Kate allontanarsi fino a sparire nel vuoto.
Sentì solo un dolore atroce stringergli il petto.
 
 
Si svegliò di colpo con il fiato corto.
Maledizione!
Si era ripromesso di non addormentarsi per non rivivere quell'incubo.
Si stiracchiò. Era ancora scosso. Vivere quei momenti era stato doloroso, ma riviverli... faceva ancora più male.
Se solo le avesse detto di rimettersi la cintura.
Se solo avesse visto il verde.
Se solo....
Se solo fosse stato più attento!
Guardò di nuovo Kate.
Non poteva vederla così... così vulnerabile, ferita.
Voleva solo che si svegliasse. Voleva dirle quanto la amasse e quanto sarebbero stati belli i loro figli. Voleva dirle che erano solo all'inizio della loro straordinaria vita.
Le prese la mano e gliela strinse, così fredda e liscia. Fu come toccare un cadavere.
 
Un'infermiera gli si avvicinò da dietro, toccandogli una spalla in segno di comprensione e gli sussurrò:
"Ci sono delle persone che chiedono di lei"
Sicuramente erano loro: Jim, Esposito, Ryan, Lanie e Martha. Alexis era in Italia e Rick non le aveva detto niente riguardo l'incidente. Non voleva rovinarle le vacanze.
Arrivò in sala di attesa ed erano tutti lì, ad aspettare notizie sulla loro amata Kate.
Si abbracciarono affettuosamente e Rick spiegò l'accaduto:
"Kate ha avuto un ematoma al cervello, ma sono riusciti a toglierlo senza lesionare niente... apparentemente. Bisogna aspettare che si svegli per constatare i danni riportati." Si sforzò per non far tremare la voce, ci provò, ma non ci riuscì.
Nei loro occhi si poteva vedere la disperazione, la paura che Kate potesse non svegliarsi più.
Jim era in lacrime. Aveva già perso la moglie, non poteva perdere anche sua figlia. Esposito abbracciava forte Lanie, distrutta dal dolore, e Ryan cercava di trattenere le lacrime, senza successo.
 
Lasciati fuori gli amici, Rick si incamminò nuovamente verso la stanza di Kate.
Non smise di pensare a come sarebbe la sua vita senza lei, senza quel sorriso che gli rallegrava la giornata, senza poter toccare il suo viso o accarezzargli i capelli. Lui non poteva stare senza lei.
Lei era ossigeno puro per lui e adesso stava affogando.
Entrò nella stanza.
"Eccola lì, ancora addormentata" pensò Rick ammirando il suo viso rilassato.
Si sedette e le prese la mano gelida, si avvicinò al suo viso ed inziò a parlarle
"Ciao amore.. ehm… lo so che stai dormendo... ma potresti anche sentirmi" deglutì. Si sentiva così stupido.
"Volevo solo dirti che ti amo" sbuffò
"Ahh io ti amo tantissimo, e avremo tutti i figli che vorrai" sorrise e continuò- "e potremmo anche fare una crociera nelle isole della Grecia! Si lo so, ti avevo detto che non mi piaceva la crociera... ma sai cosa? Ho cambiato idea! E magari quando ti sveglierai potremmo prenderci una bella vacanza, non pensi?"
Nessuna risposta, se lo aspettava.
"E poi potremmo fare una maratona di Nebula 9 tutte le volte che vorrai! Potremmo andare a sciare e se vuoi ci possiamo prendere un anno per viaggiare insieme" sorrise "solo noi due.. ma tu devi svegliarti perché non puoi lasciarmi adesso! non puoi perché con chi andrei in crociera?" fece un sorriso quasi disperato e scoppiò a piangere.
Buttò la testa vicino al braccio stringendo la mano di Kate sempre più
"Svegliati, ti prego svegliati! Ho bisogno di te, davvero bisogno, svegliati" continuò a sussurargli quando sentì un lamento.
Gli occhi di Kate si aprirono lentamente mostrando quel colore verde intenso di cui lo sxrittore si era innamorato dal primo istante.
Rick alzò la testa di scatto e i suoi occhi divennero lucidi per la felicità.
"Amore, sei tornata!" le diede un bacio a fior di labbra, commosso.
Ma il viso di Kate era indifferente quasi spaventato.
Entrò un’infermiera che doveva cambiare la flebo nel braccio di Kate.
 "Amore? Non mi riconosci? Sono Rick!" continuò Castle, incredulo e spaventato.
"Chi?" rispose con voce distaccata
"Richard! Tuo marito! Sono io!" continuò a ripetere con voce disperata
L’infermiera subito fermò Rick "Signor Castle è confusa per colpa dell'anestesia" -fece una pausa- "le dia tempo".
Ma la paura lo fece continuare "Amore! Non mi riconosci?!"
Kate si coprì la faccia con le mani. Era stanca e le faceva male la testa e non sapeva neanche il perché.
"Scusi chi è lei? E dove mi trovo?" rispose confusa
"Sono Rick! Tuo marito!" continuò alzando la voce e facendo uscire una voce alquanto disperata.
L’infermiera si avvicinò a Kate mettendo da parte Rick e domandandole
"Ha avuto un incidente, si trova al Brooklyn Hospital Center, sa dirmi il suo nome?"  
"Kate Beckett" rispose sicura la detective.
"Perfetto e mi dica riconosce quest’uomo?" chiese indicando Rick.
"Mmmh... Aaaah!" -esclamò - "lei è Richard Castle" -arrossì- "ma che cosa ci fa qui?"
A quella risposta Rick rimase impietrito. Non capiva!
"Kate? Ma.. ma..." non gli uscivano le parole.
Continuava a fissarla. Era così confuso.
"Signor Castle come sa il mio nome?"
"Non ricordi?? Kate noi due…" non finì la frase che l’infermiera usci subito dalla stanza e urlò "chiamatemi un neurochirurgo".



 

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Capitolo 2
*** Ricordati di me ***


CAPITOLO 2 - "Ricordati di me"

Ringrazio tutte le persone con continuano a seguire questa storia. Ringrazio ancora Fra e tutta la mia castle family che mi incoraggia a continuare a scrivere.


Kate stava rispondendo alle domande del neurochirurgo, mentre Rick la osservava dalla stanza accanto, attraverso le fessure delle tapparelle.
Era così confuso e spaventato. Avevano detto che l’intervento era andato bene!


Il neurochirurgo uscì dalla stanza e iniziò a parlargli, spiegandogli la situazione, ma Rick lo fermò già a metà discorso.
"Quindi? Lei non si ricorda di me? Non ricorda questi 6 anni? Ma come diavolo è possibile?!" rispose incazzato Rick all’affascinante neurochirurgo.
"Ogni operazione ha i propri rischi.."
"C'è la possibilità che un giorno possa ricordare?"
"La possibilità c’è, ma non è mai consigliabile aggrapparsi alle possibilità. Quello sicuro in questo momento è che lei non ricorda questi ultimi sei anni"
Rick non riuscì a crederci, sei anni! Sei anni della loro vita spariti nel nulla! E adesso? Cosa avrebbe dovuto fare?
"Dovrebbe andare da lei, parlarle, dirle chi è… " consigliò il dottore, quasi avesse letto nella sua mente, dandogli una pacca sulla spalla.
"Giusto" sorrise ed entrò nella stanza.


Eccola lì, la SUA Kate era come sempre. Non era cambiato niente... i suoi capelli castani le incorniciavano il viso e i suoi occhi, leggermente lucidi, erano sempre gli stessi.
Entrò sorridendo, anche se spaventato.
Kate gli sorrise e si drizzò a sedere.
"Ciao kate"
"Buongiorno signor Castle" disse con la sua solita voce sensuale.
Quanto gli era mancata la sua voce, pensò Rick.
"Kate così mi uccidi! Chiamami Rick, o Castle!" disse con voce scherzosa.
"Ok, Rick"
Castle si avvicinò a Kate e le accarezzò la guancia. Gli occhi blu di Rick si incontrarono con quelli verdi di Kate, creando un momento magico. Lui si avvicinò ancora di più ma lei subito distorse lo sguardo e si allontanò. Rick schiarì la gola e continuò
" Ehm... il neurochirurgo mi ha detto che non ricordi questi 6 anni passati... quindi non ricordi neanche di me e di tutte le nostre esperienze..."
"Sentirlo dire ad alta voce è piuttosto strano" disse Kate con voce imbarazzata.
"Tu ti ricordi di me? Cioè... quando mi vedi cosa ti ricordo?" fece un sorrisino imbarazzato.
Kate fece una risatina "ahh tu sei il mio scrittore preferito e ricordo la fila tremenda che feci per avere un tuo autografo" e scoppiò a ridere.
"Kate… non me lo hai mai detto!" sorrise incredulo.
"Che vuoi dire?"
Le prese la mano "Noi due siamo sposati, da quasi un anno"
"Cosa?" esclamò a gran voce, ma poi continuò "Cioè davvero?"
Sentendo quelle parole Rick si sentì perso, ma le prese nuovamente la mano sinistra, le tolse la fede e le fece leggere la scritta incisa all'interno: 'Da Rick alla mia Kate che amerò per sempre'.
Poi si tolse la sua: 'Da Kate al mio Rick che amerò per sempre'.
Rick rimise la fede ed iniziò a raccontare
"Tutto iniziò al mio party del mio ultimo libro della saga di Derrick Storm. Tu sei venuta in veste di detective e mi hai portato in centrale per delle domande su un caso di omicidio dove l’assassino uccideva le sue vittime imitando le storie dei miei libri"
"È terribile!" eclamò.
"Sì, fu terribile, ma se non fosse successo noi due non ci saremmo mai incontrati" sorrise Rick.
Si guardarono ancora negli occhi, ma la magia venne spezzata di nuovo, questa volta da Rick
"Ehm… poi 3 anni per trovare il coraggio di dirti che ti amavo e un altro anno per metterci insieme, ci siamo sposati ed eccoci qui!"
"Ed io non ricordo niente..." disse con voce tremolante e scoppiò a piangere. Rick le si avvicinò e le sussurò
"Ricorderai, ti aiuterò a ricordare"
Lei si girò e di nuovo i loro visi furono troppo vicini. Rick si avvicinò ancora eliminando la distanza tra le loro bocche e iniziò a baciarla, ma Kate lo respinse
"Kate?"
"Io non ti conosco"
Rick si allontanò con una faccia da cane bastonato.
Gli mancava la vera Kate.
"Giusto, quindi dobbiamo ricominciare da capo?"
"Io… io ti devo conoscere per amarti di nuovo" disse balbettando.
"Allora mi conoscerai di nuovo, e mi amerai di nuovo"
Lei sorrise poi Rick continuò
"Vado a chiamare i nostri amici e tuo padre così li saluti! Erano in pensiero per te" ed uscì dalla stanza senza neanche voltarsi.


Mentre camminava nel corridoio per raggiungere la sala d’attesa si fermò e scoppiò in lacrime. La sua Kate, quella che 24 ore prima gli aveva confessato di volere un bambino, adesso non lo voleva neanche baciare. Non lo amava più.
Quell’incidente oltre a portarle via la memoria le aveva portato via anche i sentimenti. Era distrutto. Voleva solo poter tornare indietro.
Ma adesso non aveva tempo per piangere! Doveva essere forte ed aspettare che la memoria tornasse. Il medico lo veva detto che c’era la possibilità e lui era tanto disperato da aggrapparsi anche alle possibilità.


Arrivò dai suoi amici e spiegò l’accaduto. Tutti rimasero senza parole.
Li accompagnò alla stanza di Kate, entrarono tutti ad esclusione di Martha e Rick.
"Richard come ti senti?" chiese senza ottenere risposta. Continuava a fissare Kate dalla finestra. Era così felice mentre abbracciava suo padre ed i suoi amici.
"Richard parlami!"
Distolse lo sguardo da Kate e guardò la madre. Quelle profonde rughe non le avevano fatto perdere quella bellezza sbarazzina.
"Come mi dovrei sentire?! Mia moglie, l’amore della mia vita non si ricorda di me, di noi! Non ricorda niente! Come dovrei sentirmi?!" esclamò tirando fuori tutta quella rabbia repressa e continuò con voce più tranquilla "Sei anni. Sei lunghi anni per farla innamorare e adesso? Cosa dovrei fare? Ricominciare tutto da capo? Chi ci ridarà quei sei anni?"
"Richard, caro, mi dispiace. Non riavrete mai quei sei anni. Ma tu aiutala a ricordarli! Falle vedere le vostre foto, portala nei posti dove siete stati, falle rivivere quei momenti magici che avete passato solo voi due! Vedrai che ritroverà quella magia" fece una pausa e continuo "Ma tu non perde la speranza, non puoi perderla".
"Hai ragione mamma, non posso perderla. Se ha bisogno di ricordare, io le farò ricordare. Ed ora vai a presentarti, di nuovo" sorrise.
Lo aveva aiutato. Martha aveva sempre avuto questo potere, far sentire meglio le persone anche nei momenti peggiori. Adesso doveva solo farla innamorare di nuovo .

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Capitolo 3
*** Finalmente a casa ***


"Finalmente a casa"


Finalmente erano tornati a casa, quei tre giorni in ospedale erano stati pesantissimi, sia per Rick che per Kate.
Molti neurochirurghi gli avevano detto che c’era la possibilità che i ricordi tornassero, gli avevano consigliato, come precedentemente aveva fatto anche Martha, di provare ad aiutarla a ricordare, mostrandole alcune loro fotografie o facendole rivivere alcuni loro momenti, ma senza esagerare.
Doveva essere comprensivo perché adesso Kate non era più la donna con cui era sposato.

Per Rick quei due giorni erano stati un inferno. Non poteva vederla così! Ogni volta che le parlava lei era come in imbarazzo. Non era più in grado di leggerla, capirla come faceva fino a qualche tempo prima. Era come se la sua Kate fosse sparita. Tutto quello che erano diventati ormai era stato sepolto. Si sentiva soffocare in quell’ospedale dove lei era sparita, perché oramai lei non c’era più.


Rick mise le mani nelle sue tasche per prendere le chiavi ma non riusciva a trovarle... dopo aver esaminato attentamente le tasche della giacca e dei pantaloni si girò verso Kate che era immersa dei suoi pensieri.
"Amore forse le hai tu, nella borsa"
Lei arrossì e gli diede la borsa.
"Si AMORE" rispse rimarcando con voce scherzosa l’ultima parola.
"Oh scusa Kate, è l’abitudine" sorrise ma i suoi occhi gli diventarono lucidi. Gli mancava chiamarla così.
Frugando nella borsa trovò le chiavi e aprì la porta.
"Ecco casa nostra!"
"Wow" esclamò a gran voce girandosi e ammirando la grandezza di quella casa "sembra la bathcaverna!"
A quella frase Rick si bloccò ed ebbe come un deja vu. Aveva usato la stessa frase la prima volta che era venuta a casa sua. I suoi pensieri vennerò interrotti da Kate.
"Dov'è la mia camera, intendo ehm.. camera nostra"
Kate non ci credeva. Non credeva di essere a casa di Richard Castle. Non riusciva a credere di averlo sposato. Questa vita non se la sarebbe mai immaginata.
"Di qua" disse Rick facendo segno di seguirla.
Mentre si avviavano Kate prese il suo Iphone "Ehm.. sai per caso il mio pin? Io non lo ricordo..."
"Ah giustamente!" le sorrise Rick "4747"
"Grazie Castle"
"Per così poco" si fermò. Si guardarono per qualche secondo, Rick avrebbe voluto leggerle nel pensiero, sapere se almeno una parte di lei lo amava ancora.
"Andiamo?" domandò Kate imbarazzata distruggendo ancora una volta quel momento.

Entrarono in camera. Vestiti sparsi sul letto e cassetti aperti apparirono alla loro vista. Castle si grattò la testa "Ah! Ehm.. si! È piuttosto disordinata..."
"avevamo una cena e non sapevamo cosa metterci..." si guardarono imbarazzati.
"Vuoi dormire nella stessa stanza con me o te ne preparo un'altra?"
"Forse… è meglio se dormo in un'altra stanza"
"Giustamente"
Stava da solo con Kate da meno di due ore ed veva già fatto due figuracce uniche.
"Ok... allora ti vado a preparare la stanza, tu intanto puoi prenderti qualche vestito da portare in stanza"
Kate fece segno di sì con il capo, Rick si girò ed uscì dalla stanza.

Kate si ritrovò in una stanza che non ricordava affatto, nella casa dell suo scrittore preferito. Era terrorizzata. Lei era una normale detective della omicidi ed adesso si ritrovava sposata. Non avrebbe mai creduto di riuscire ad amare un uomo dopo quello accaduto a sua madre.
Iniziò a prendere i suoi vestiti, che non riconosceva affatto, da terra, quando Castle tornò.
"Ti ho preparato la stanza, ti aiuto a prendere i tuoi vestiti.."
"Grazie"
Sorrise e le prese qualche vestito dall’armadio. Salirono insieme al piano superiore dove la stanza degli ospiti era pronta per lei. La lasciò sola ed uscì.

Rick si mise ai fornelli. Voleva cucinarle qualcosa che le facesse ricordare, qualcosa di familiare. Così decise di prepararle la sua famosa pasta alla carbonara. Aveva programmato tutta la loro serata. Dopo la cena le avrebbe fatto vedere alcuni loro video e foto. Sperava davvero che pian piano avrebbe ricordato.

"È davvero buona" disse con la bocca piena di pasta.
Era così impacciata che per un momento le ricordò la sua Kate.
"Un voto da 1 a 10?"
"5!" esclamò una volta ingoiato il boccone.
"Crudele"
Rise "Così non ti monti la testa"

Finita la cena lo aiutò a sparecchiare, e una volta fatta partire la lavatrice si sedettero sul divano. Rick prese una scatola, ne tirò fuori alcuni album fotografici e glieli passò.

Mentre sfogliava gli album prese una foto e gliela sbattè in faccia.
"Ahh che carino che eri!"
Rick scoppiò a ridere. Kate gli si avvicinò così vicino da riuscire a sentire i proprio respiri diventare sempre più affannosi e sussurrò "racconta"
Castle sbuffò.
"Ma queste non sono cose importanti"
"Non hai scelta, ho una pistola"
"Ah se la metti così, ti racconto"

Lei si allontanò e incrociò le gambe
"Questi sono i costumi dell tashinving day"
"Voi.. cioè noi ci travestiamo per il tashing day??"
"Ehm.. lo so che è strano ma oramai è una tradizione della famiglia Castle"
"Strano, ma carino" sorrise.

Continuava a sfogliare le foto, osservando quanto fosse felice e quanto quell’uomo l'aveva cambiata, ma senza riuscire a provare gli stessi sentimenti di allora. Dannazione, voleva ricordare!
Si soffermò su una foto: erano in un bar, Esposito, Ryan, Castle, Roy e lei. Quasi accarezzò il viso di Roy e domandò:
"E come sta Roy?"
Rick si impietrì. Non sapeva se era pronto per quella domanda, non voleva farla soffrire di nuovo. Deglutì, "Roy..è morto."
Kate impallidì.
Chiuse gli occhi per il dolore e le uscì una lacrima che le rigò il viso liscio e bianco.
"Come è successo?"
Rick le raccontò ogni cosa, i dettagli del caso di sua madre senza omettere il più piccolo particolare.
Mentre parlava il viso di Kate diventava sempre più rosso e gli occhi sempre più lucidi. Per lui era come rivivere tutto ma per Kate era diverso. Queste cose non le ricordava e quelle parole erano secchi di acqua gelida in faccia.
“Bracken, è lui!” disse interrompendolo con voce quasi disgustata per aver pronunciato quel nome che suonava così male.
“Sì, è lui”
Kate prese un grande respiro e deglutì come ad ingoiare tutte quelle notizie che l’avevano Scossa. Adesso era a conoscenza di chi era il responsabile della morte di sua madre, e come poteva vivere sapendo? Come poteva a svegliarsi la mattina e pensare che quell’animale era ancora vivo? Come poteva?
“E come l’ho superato? Come facevo a svegliarmi la mattina sapendo che lui è ancora in circolazione ?” disse con voce interrogatoria.
“Per me … cioè per noi”
Kate lo guardo e fece come per non capire
“Tu lo hai deciso. Hai deciso che il passato non doveva influenzare il tuo futuro e hai lasciatoperdere, perché mi amavi e perché sapevi che avresti più dovuto lottare da sola perché c’ero anche io”
“Wow, sono cambiata”
“Ti sei innamorata Kate”
Lo scrittore le accarezzò il viso e gli sussurrò “Sei ancora innamorata Kate?”
A quella frase sussurrata gelò. Non riusciva a muovere muscolo. Non lo sapeva!
Si fece coraggio, si alzò di scatto con la grazia di un elefante si passò la mano tra i capelli. Ora voleva solo scappare da questa situazione.

“Per oggi basta, sono esausta! Ehm vado a dormire” balbettò “notte Castle”
E scappò, si girò senza voltarsi per non vedere la faccia delusa e distrutta dello scrittore, riuscì a sentire solo la voce lontana che pronunciò
“Notte Kate” con voce decisa ma con qualche sfumatura di amarezza.

Rick passò la serata nel salotto torturandosi nel vedere le loro vecchie fotografie. Erano così dannatamente felici.
I suoi precedenti matrimoni erano stati un disastro ma con Kate.. fu una benedizione.
Quella donna era tutto per lui e anche solo guardarla gli dava la forza per andare avanti.
Quella donna era la sua felicità. Quella donna era ossigeno puro.

Kate dopo essere scappata da quella situazione si chiuse in camera. Adesso aveva bisogno di tempo per lei. Tutte le scelte che aveva fatto non le capiva più, non si riconosceva più.
Si spogliò e rimase in intimo, si osservò, era dimagrita tantissimo dall’ultima volta che aveva memoria, le erano cresciuti i capelli rendendola più sexy e femminile ma.. si soffermò sulla cicatrice sul petto.
La sfiorò con le dita, quasi ad accarezzarla, era così strano vedersela perché lei non ricordava niente! Era una tortura, vedersi così cambiata e non sapere il perché la distruggeva.
E quell’uomo non lo meritava! Quell’uomo era straordinario, forse l’uomo più dolce e romantico che avesse mai incontrato. Ma lei non era pronta ad amare un uomo adesso.

Prese una sacca e ci mise l’indispensabile e poi si adagiò sul letto vendendo cullata dai suoi pensieri .

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Capitolo 4
*** spero di amarti come tu ami me ***


CAPITOLO 4

Un ringraziamento alla mia Roby che ha reso leggibile questo capitolo. Alle mie Arii e Francii che lo hanno letto in anteprima e che mi hanno riempito di complimenti. Ovviamente un grazie alla mia Castle Family perchè senza di loro non avrei mai postato questo capitolo!

‘’spero di amarti come tu ami me’’


Kate scese le scale facendo attenzione a non fare troppo rumore , stava scappando ? forse si , stava scappando da una vita meravigliosa ma questa non era più la sua vita e non poteva sopportarlo.

Scese dalle scale e neanche per un secondo si pentì della decisione presa , trascinava con se una sacca che aveva preparato il giorno prima , quando una voce la fece sobbalzare.

Era Rick.

‘’Kate , buon giorno’’ disse con una voce più rilassata di ieri, continuò ‘’oggi potremmo andare al distretto magari ricordi qualcosa e potremmo vedere altri video o foto ‘’; la voce si abbassò a mano mano che vedeva Kate arrivare con quel borsone e quella faccia da funerale .

‘’Kate ? vuoi andare da qualche parte? ‘’ disse con voce quasi divertita per nascondere quello che stava provando davvero : paura .

Kate si limitò a lasciare la borsa all’ingresso e a guardarlo , la sua espressione diceva tutto ma Castle voleva che gli e lo dicesse a parole.

Si guardò la fede, se la tolse e la porse a Rick che non si fece sfuggire una lacrima .

‘’Kate no.. ti prego no.. ‘’ disse con voce soffocata dalla disperazione.

‘’ Mi dispiace Rick ‘’ anche gli occhi di Kate diventarono lucidi , ne era consapevole , lasciarlo sarebbe stato tremendo e doloroso ma era la cosa giusta da fare.

‘’Nonononono Kate perfavore , non farlo ‘’

‘’Spero tanto che un giorno riuscirò ad amarti come tu ami me ‘’

‘’Ci sei riuscita una volta, ci riuscirai ancora’’ oramai le lacrime uscivano senza sosta dal volto di Castle.

‘’Mi dispiace ‘’ il rossore le aveva invaso tutto il suo viso,

‘’No Kate , resta con me , non andartene ‘’ .

Kate gli si avvicinò e gli diede la fede .

Aprì la porta , uscì girandosi verso quell’uomo che era diventato così vulnerabile , lo guardò e sussurrò appena: ‘’Scusa’’ .

Rick era rimasto davanti alla porta immobile ,distrutto, ferito, stanco , si guardo la fede che aveva nella mano , le lacrime scendevano feroci sul suo viso , lacrime di tristezza pura , aveva perso un pezzo del suo cuore e non sapeva quando lo avrebbe ritrovato.


Il tempo passava lento , Rick guardava le lancette del suo orologio e sembravano muoversi più lentamente del solito , si rigirava nel letto cercando una posizione comoda; la colpa di sicuro non era del materasso , era da circa 2 mesi che non dormiva più , era da circa 2 mesi che non sentiva la sua voce .

2 mesi.

2 mesi.

Insopportabili.

Tremendi.

Dolorosi.

Si rigirava nel letto cercando l’odore di Kate che oramai era sparito , viveva con la consapevolezza che lei non sarebbe mai più tornata. E allora perché?

Perché? Una parte di lui sperava ancora che sarebbe tornata .

Aveva chiamato Lanie , gli aveva detto che Kate stava bene , non ricordava, ma stava bene. Aveva chiamato anche Jim , Esposito , Ryan e perfino la Gates per sapere sue notizie, aveva paura di tornare al distretto, paura di lei.

Lei gli aveva spezzato il cuore, aveva paura che se sarebbe tornato il suo cuore avrebbe ceduto.

La sua vita era tornata monotona , giornate intere a scrivere e altre giornate e vedere la televisione , era tornato alla sua vita come lo era prima di aver incontrato la detective e questo lo distruggeva.





Il tempo passava veloce per Kate , non faceva in tempo a respirare che era già sera , la sua vita era così frenetica al distretto , voleva solo un po’ di tempo per pensare e per guardarsi indietro .

Si sentiva vuota , come se non aveva più uno scopo nella vita , come se le mancasse qualcosa che non aveva ,i ricordi non tornavano e Kate oramai aveva perso le speranze , quel giorno tornò a casa prima del solito , New York quel giorno sembrava quasi silenziosa , terribilmente silenziosa.

Entrò in casa , era sempre la sua casa ma era stata ristrutturata , il complesso le piaceva , le sembrava quasi familiare .

Dopo aver mangiucchiato qualche avanzo in frigo si mise a frugare nella sua libreria , sherpier , Manzoni... si soffermò su un'altra collana di libri firmati Richard Castle , un brivido le attraverso' la schiena rileggendo quel nome , non riusciva a smettere di vedere davanti a se la faccia distrutta dello scrittore che la pregava di non andarsene .

Prese tutti e sei libri e li posò sul tavolo , si girò e vide lo spazio vuoto nella libreria , si sentì per un secondo come quella libreria,vuota, guardò meglio e vide un dvd in una custodia .

Si avvicinò e lo prese, sulla fodera c’era scritto :

da Rick per Kate, per quando ne avrai davvero bisogno .

Kate incuriosita lo infilò nel lettore dvd :

Ciao kate ,

sono Rick –sorrise e si sedette sul divano-

partito il video Kate si sedette comoda sul divano.

oggi abbiamo avuto un caso davvero tremendo che mi ha toccato particolarmente ; quest’uomo stava per sposarsi ed è morto per colpa di una bomba che un pazzo aveva messo per divertirsi, e vedere la fidanzata distrutta dal dolore mi ha scosso molto , ho solo paura , paura che se morirò domani tu non avrai niente , quindi eccomi qui, che ti faccio un video per dirti quanto ti amo e quanto ti amerò.

-si passò le dita fra i capelli- Mi ricordo la prima volta che ti ho incontrato , ho avuto uno shock; ho detto cavoli ma io questa donna voglio conoscerla ! ti ho conosciuto e ti ho iniziato ad amare , amo tutto di te, il tuo modo di rimproverarmi o di aggrottare la fronte – aggrottò la fronte –

Lo fece anche lei.

davvero adorabile e poi mi stupisci sempre anche adesso dopo tutto questo tempo, mi stupisci ancora –ecco che da dietro sbucò kate che gli diede un bacio sulla guancia-

Kate ? stai rovinando il mio video –disse con voce divertita facendola sedere sul divano-

aah ! ma davvero? Un video! ti senti in vena di romanticismo -disse con voce ironica quasi a prenderlo in giro-

Si –esclamò con voce seria-

Per via del caso –lui fece segno di si con il capo-

Amore , nessuno aereo si schianterà e io non perderò mai la memoria.

Sentendo questa frase Kate quasi scoppiò a ridere! pensò a quanto l'universo fosse ironico , vedersi in quel video così felice era stato così strano , davvero strano , la cosa più brutta è che non riusciva a ricordare l’ultima volta in qui era stata felice come in quel video .

ma se succedesse ?

-lei si girò verso la videocamera e iniziò a parlare a gran voce- se mai Rick o io moriremo e uno dei due perderà la memoria , io dichiaro di amare quest’uomo con tutto il mio cuore e –alzò la mano sinistra facendo vedere l’enorme diamante che indossava- ci sposeremo e vivremo una vita stupenda - si girò e gli diede una grosso bacio sulle labbra-

Allora sei contento ? – gli sorrise-

Molto!

Comunque siamo sopravvissuti ad innumerevoli inconvenienti , supereremo anche i prossimi.

-si guardarono di nuovo , così felici e innamorati-

Ormai il viso di Kate era pieno di lacrime che scendevano veloci sul suo volto , non poteva immaginare di aver vissuto un amore così e non riuscire a ricordarlo , si maledì per quello che aveva fatto a Rick , era stata egoista aveva pensato troppo a se stessa .

Ora sulla televisione venivano sfogliate foto di loro sempre sorridenti con la canzone Stop and Stare di sottofondo che accompagnò anche i suoi sogni.



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